L A P E N U LT I M A PA R O L A
PRENDERSI CURA DI SÉ SIGNIFICA PRENDERSI CURA DEL MONDO
Una conversazione di Luca Sossella con Davide Rampello prima di avere chiaro che l’etica è quella parte della filosofia che studia il comportamento umano, quando ero un ragazzo mi è capitato di leggere una frase: “Agisci soltanto secondo quella massima che tu nello stesso tempo puoi volere che divenga una legge universale”. Kant viene sempre raccontato come un filosofo complesso e incomprensibile, ma questa è una frase molto semplice: quello che vuoi fare deve valere come legge universale, altrimenti non farlo. La seconda formula dell’imperativo categorico esprime un passaggio dall’universalità alla visione soggettiva. Il filosofo dice: “Agisci in modo da trattare l’umanità, cosí nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre come
170 RELAZIONI:
un fine, e mai come un mezzo”. Gli altri non sono cose, sono prima di tutto nostri simili e immediatamente dopo sono da noi differenti. Comprendere questo semplice concetto significa interpretare il rapporto di cura verso gli altri e di cura verso noi stessi. Solo se riusciremo a prenderci cura dell’altro conosceremo quella gioiosa libertà che consiste nel riconoscere la volontà dell’altro di prendersi cura di se stesso. Su questa premessa è iniziata la conversazione. L’altro giorno mentre cercavo di mettere in ordine vecchi quaderni, e per ordine intendo selezionare solo le parole necessarie e strappare quelle servili, ho trovato queste parole
Luca Sossella