È come se il Covid-19 avesse messo a nudo le strutture implicite della nostra società, disseminata di dispositivi che ci rendono invisibili gli uni agli altri. Anche prima della pandemia, infatti, cercavamo di renderci immuni dall’incontro con l’altro, e rifuggivamo il coinvolgimento nella communitas. Gli smottamenti creati dall’emergenza hanno però denunciato la fragilità dei luoghi svuotati dall’economia dei flussi, e quindi la necessità di ricostruire i tessuti: politici, sociali, culturali. Per sostituire finalmente alla chiusura immunitaria l’apertura comunitaria. Mettersi in mezzo. Testo Aldo Bonomi Immagini Roger Ballen 80 RELAZIONI: