I PROFILI NELL’ESTETICA DEL VISO
MEDICINA ESTETICA
Dr. Maurizio Cavallini Spec. in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica - Milano Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna
L
’approccio iniziale a una progettazione di intervento correttivo di tipo estetico effettuato sul viso non può prescindere da un corretto inquadramento di proporzioni delle diverse unità estetiche del viso: questo infatti dovrebbe rispondere a criteri che spesso vengono considerati nelle cosiddette “proporzioni auree”, che regolamentano i rapporti di proporzione fra le tre unità (superiore, media e inferiore) del viso. Il viso, infatti, viene suddiviso in tre macroaree generali : il terzo superiore, che va dall’attaccatura dei capelli alla base delle sopracciglia; il terzo medio, che va dalle sopracciglia alla base della columella nasale; infine il terzo inferiore, che va dalla base della columella alla punta del mento (pogonion). Nella valutazione del quadro estetico del viso, si è spesso indirizzati a valutare il paziente in posizione frontale e si è meno abituati a guardare l’aspetto delle proporzioni e del profilo della persona.
Come migliorare l’estetica e le proporzioni del viso seguendo le cosiddette “proporzioni auree”
In tal senso, quindi, è molto importante valutare il profilo laterale per capire le anomalie che coinvolgono il viso, avendo l’opportunità di valutare le alterazioni di proiezione e quindi l’armonia dei vari distretti e unità estetiche di riferimento. Nella valutazione di profilo, infatti, bisogna anche considerare particolari angolature che forniscono un’armoniosità adeguata e che vanno valutati prima del trattamento: in particolare, l’angolo fronto-nasale (che deve essere di 12-14 gradi), l’angolo labio-columellare (che nell’uomo deve essere di circa 90 gradi e nella donna di 100 gradi circa), l’angolo naso-mentale (che deve essere di circa 130 gradi circa) e l’angolo cervico-mentoniero (che deve essere di circa 85-90 gradi).
LA FRONTE
La fronte rappresenta un primo distretto su cui poter intervenire, infatti esistono pazienti che nella visione laterale presentano una variazione della normale rotondità di curvatura, con presenza nella porzione media o medio-inferiore di un solco corrispondente a depressione ossea; in questo caso ci si può avvalere dell’uso di acido jaluronico che, attraverso infiltrazioni eseguite con cinque o sei piccoli boli (0,1 ml ciascuno), o in alternativa con cannula con accesso laterale, può riempire la solcatura mediana.
IL NASO
La piramide nasale ha un ruolo molto importante nella definizione di caratteristiche del viso e di caratterizzazione del profilo. In questo caso è necessario fare una precisa valutazione degli angoli fronto-nasale e di quello naso-labiale (angolo di Fomon), che nella donna deve essere di circa 100 gradi, mente nell’uomo di circa 90; il discostamento da questa proporzione porta rispettivamente a un naso a sel-
la o un naso “cadente “, con evidente alterazione di proporzione e di bellezza sia del profilo nasale che del viso in generale. Una correzione di profiloplastica medica (chiamata rinofiller) consente un riequilibrio del profilo nasale volto ad addolcire la forma e le proporzioni della piramide nasale. La selezione della paziente, in questi casi, è molto importante e prevede un’attenta analisi delle strutture ossee e cartilaginee e della dinamica di posizione statica e dinamica della punta nasale, soprattutto per quest’ultima da valutare durante il sorriso, dove si deve valutare se la punta cade o meno durante il movimento: in questo caso è ovvio che vi sia anche il coinvolgimento muscolare del muscolo depressore del setto, che spinge la punta a ruotare e abbassarsi con ulteriore aggravamento dell’inestetismo. Se si decide in base a queste valutazioni che la paziente è una buona candidata, si può procedere con una profiloplastica che prenda in considerazione l’eventuale riempimento della depressione craniale con acido jaluronico inserito con ago perpendicolare a piccoli quantitativi (0,1 ml) in profondità sul piano sopraperiosteo e ben massaggiato per calibrare un suo preciso assestamento di posizionamento: ciò corregge la parte alta della piramide nasale, mascherando l’eventuale gibbosità del dorso e/o l’eccessiva concavità dell’angolo nasale superiore. Se si vuole intervenire per la correzione della punta, abbiamo due opzioni di scelta di procedura che a volte possono anche essere combinate: o con acido jaluronico, se si vuole dare sostegno alla punta, con inserzione e iniezione alla base della columella per dare sostegno, e/o alla punta per dare sostegno e correggere la caduta. Oppure, se la punta ha una caduta ulteriore durante il sorriso per causa di coinvolgimento muscolare, si può fare 7