ERKER 09 2021

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Notizie dall'Alta Val d'Isarco

Un vero caso di confine Il rifugio Europa - Landshuter sarà demolito e ricostruito Il rifugio sito a 2693 m di altitudine esattamente sul confine tra la Val di Vizze e la Vennertal, costruito nel 1899 è consumato dal tempo e dalla natura, dovrà ora essere demolito e ricostruito.

ta ristrutturata e gestita a intervalli. Negli anni ‘80, il CAI Vipiteno ha iniziato a ristrutturare la parte italiana del rifugio, in collaborazione con il DAV di Landshut. Nel 1989 - giusto in tempo per il 100° anniversario - i lavori furono completati

Nel 2019 e 2020 è stata effettuata un’indagine geologica dall’Ufficio provinciale Geologia e prove materiali, in collaborazione con la facoltà di ingegneria Bau Geo Umwelt dell’Università tecnica di Monaco, e sono stati studiati i movimenti del

e la gestione fu assunta dalla famiglia Holzer della Val di Vizze. Fu lì che venne dato anche un nuovo nome al rifugio come simbolo della cooperazione transfrontaliera. “Il rifugio Landshut Europa aiuta a collegare le persone che condividono i valori europei al di là dei confini territoriali”, così Massimo Bessone, assessore provinciale all’edilizia e al patrimonio, sottolineando l’importanza del rifugio.

terreno per ottenere informazioni sulla causa dei danni strutturali al rifugio. Queste indagini sono state finanziate nel quadro di un piccolo progetto Interreg del Consiglio Interreg Wipptal. “Un’indagine dettagliata ha riguardato l’andamento delle crepe e i vettori di movimento delle strutture statiche dell’edificio, è stata fatta anche una scansione laser su tutti i lati”, così Volkmar Mair, dall’Ufficio provinciale Geologia e prove materiali. “Infine sono state effettuate le misure di movimento della struttura principale, dei locali adiacenti e delle rocce nelle immediate vicinanze, nonché la mappatura geologica, strutturale e geotecnica dell’intero crinale roccioso e le indagini geoelettriche e sismiche del sottosuolo”. Il risultato: i danni sono dovuti principalmente ai forti movimenti di flusso sia a nord che a sud. Inoltre, ci sono cavità sotto il rifugio in cui penetra l’acqua, il che provoca sia movimenti che un indebolimento delle fondamenta. Il 15 novembre 2019, su iniziativa del Consiglio Inter-

Ormai le profonde crepe che attraversano i vecchi muri di pietra e le fondamenta sempre più instabili fanno notare i suoi 121 anni. È arrivato il momento di fare qualcosa. Ma cosa? Uno sguardo al passato Il turismo alpino fiorì quando alcuni entusiasti alpinisti della sezione di Landshut dell’associazione alpina tedesca e austriaca DÖVA nel 1899 costruirono la Landshuterhütte che sorge a sud della Gerla/del Kraxentrager, al culmine dello spartiacque. Ovviamente a quei tempi nessuno poteva immaginare quale destino sarebbe toccato all’edificio. Quando nel 1919 dopo la I guerra Mondiale l’Alto Adige divenne territorio italiano il rifugio fu letteralmente diviso in due: il confine divideva l’edificio in due parti, la parte orientale su territorio austriaco – circa un terzo – rimase al DAV di Landshut, mentre la parte su territorio italiano venne data al Ministero della Guerra come ricompensa di guerra e divenne successivamente proprietà della frazione Alta Val di Vizze; nel 2021 il rifugio è passato alla provincia. Questa complessa situazione giuridica non ha facilitato la gestione del rifugio, e la seconda guerra mondiale e l’occupazione militare del rifugio negli anni ‘60 hanno reso l’impresa ancora più difficile. Nel 1961, la parte austriaca è sta-

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Riguardo al futuro Tuttavia, lo spirito di ottimismo non può nascondere le cattive condizioni strutturali del rifugio. Negli ultimi 20 anni, il CAI Vipiteno ha investito circa 230.000 euro per permettere la gestione del rifugio, di cui circa 100.000 euro nel 2005 e nel 2011 per il consolidamento statico e circa 20.000 euro nel 2008 per la ristrutturazione del locale invernale. Nel 2017/18, sono stati destinati al consolidamento altri 70.000 euro. Tuttavia, il danno strutturale era così grave che è stato necessario trovare una nuova soluzione.

reg, si sono tenuti i primi colloqui nell’ambito del progetto Interreg Fit4Co (Fit for Cooperation) per discutere il futuro del rifugio. Al fine di garantire un funzionamento sostenibile ed economicamente valido del rifugio, sono successivamente state sviluppate da un gruppo di lavoro appositamente istituito diverse varianti: ristrutturazione o nuova costruzione in un luogo diverso? “Abbiamo discusso a lungo su come procedere”, dice Adriano Zanella, vicepresidente del CAI Vipiteno. “Conservare il vecchio rifugio sarebbe stato naturalmente il nostro obiettivo prioritario, non solo per ragioni storiche, ma anche per ragioni morali, per rispetto dei padri fondatori e dei numerosi membri del CAI Vipiteno che per decenni hanno sacrificato molto tempo ed energie su base volontaria per la gestione dell’edificio”. Tuttavia, ci si è resi conto che una ristrutturazione sostenibile del rifugio esistente era fuori discussione a causa della complessa struttura del sottosuolo, ma anche per ragioni di costo. Gli esperti sono dell’opinione che si possa realizzare una nuova struttura, tenendo conto delle linee guida per la costruzione in aree di permafrost. Pertanto, è stato deciso di demolire e ricostruire l’edificio. Il 1° ottobre 2020 è stato firmato un protocollo di accordo sul futuro del rifugio Europa, che costituisce le linee guida per le azioni future. La procedura amministrativa sarà curata dalla fondazione “Landshuter Europahütte” con sede nel comune di Val di Vizze, la cui istituzione è stata decisa nella primavera del 2021. Peter Trenkwalder (Provincia Autonoma Alto Adige/CAI Vipiteno), Martin Knapp


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