Notizie dall'Alta Val d'Isarco
Ospedale di Vipiteno Neuroriabilitazione una delle eccellenze in campo provinciale Recentemente, complice la carenza di infermieri, il reparto di Neuroriabilitazione era stato costretto a ridurre il numero dei posti ma entro l’anno dovrebbe essere possibile tornare a pieno regime. Tra ottobre e dicembre è previsto,
attività non ha ostacolato il trattamento di pazienti provenienti dai reparti di Rianimazione, Neurochirurgia, Neurologia, che rappresenta il principale compito istituzionale del reparto di Neuroriabilitazione. I posti attualmente attivi sono 5 in sub-intensiva (presenti solamente
infatti, l’arrivo di nuovi infermieri. Luca Sebastianelli, primario del reparto ha infatti riferito che l’unità di Neuroriabilitazione ha il compito di offrire un’assistenza particolarmente qualificata alle persone colpite da gravi cerebrolesioni acquisite. La dotazione stabile del Reparto sarà ancora di 21 posti letto (20 ordinari e 1 posto Day Hospital). Per quanto attiene la ricerca è stata formalizzata una novità di assoluto rilievo in quanto è prevista, una sperimentazione farmacologica per il trattamento della sindrome “Long-Covid” che interesserà 60 pazienti altoatesini. Per i casi più complessi il reparto è tuttora il fiore all’occhiello in ambito altoatesino. “Il ruolo di riferimento provinciale per l’alta specializzazione è attualmente mantenuto attivo, essendo stato disattivato temporaneamente il contingente di letti a minore complessità. La rimodulazione delle
a Vipiteno), 8 letti ordinari, 5 letti Day Hospital. La direzione tecnico-assistenziale ha già comunicato che è pianificato l’inserimento tra ottobre e dicembre di nuovi infermieri, in modo da consentire il ripristino della normale attività”. Oltre che sull’assistenza scientifica del professor Leopold Saltuari il team di Neuroriabilitazione può contare sull’apporto di personale qualificato e particolarmente motivato: il coordinatore infermieristico Manuel Rigger; il coordinatore dei terapisti Jakob Stolz; i medici dott. Stephan Obletter, dott.ssa Viviana Versace, dott. Alessia Alibardi, dott. Matteo Colombo, dott. Davide Ferrazzoli, dott.ssa Ilenia Bonini; neuropsicologo dott. Mirco Soda; tecnico di Neurofisiopatologia Sabrina Dezi; ricercatrice: dott.ssa Paola Ortelli I pazienti vengono gestiti da un team multidisciplinare (medico, infermieristico e terapeutico) in
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grado di confrontarsi con le molteplici problematiche presenti nelle persone con gravi cerebrolesioni. È necessario saper valutare e favorire il recupero della coscienza, della funzionalità respiratoria, della deglutizione, della comunicazione, del controllo motorio degli arti superiori e del cammino, della funzionalità degli sfinteri, ma anche il recupero delle funzioni cognitive superiori, come ad esempio il comportamento, la partecipazione e le capacità relazionali. Secondo Sebastianelli questa complessità di problematiche impegna il team, il paziente e i suoi familiari attraverso un lungo percorso, che prosegue anche dopo il ricovero, e che si compie molto spesso nel reintegro nel contesto familiare, sociale o anche lavorativo. Questo richiede che il team disponga al suo interno di moltissime competenze specialistiche e di apparecchiature ad elevato contenuto tecnologico. Grazie a un progetto sostenuto dall’Asl, si potrà attivare un sistema di Brain-Computer Interface ovvero un’apparecchiatura in grado di analizzare l’attività elettrica della corteccia cerebrale del paziente e di innescare contrazioni muscolari funzionali nell’arto paretico. Questo progetto di ricerca, che si avvale della collaborazione di partner universitari inglesi e svizzeri, metterà in funzione a Vipiteno un sistema attualmente disponibile in pochi centri al mondo. All’ospedale di Vipiteno, è inoltre in programma uno studio clinico per testare la possibile efficacia di un cosiddetto “alimento medico a fini speciali” sui suddetti sintomi del long-Covid. Si stima che circa il 20% dei pazienti che hanno contratto una infezione da SARS-CoV2 in forma lieve, moderata o severa, continuino a manifestare, anche dopo la guarigione dalla infezione acuta, sintomi persistenti quali senso di
marcata fatica fisica, difficoltà di concentrazione e ragionamento. Ai partecipanti viene somministrato un integratore da assumere per bocca due volte al giorno. Questo preparato ha note proprietà anti-neuroinfiammatorie e viene già utilizzato nella pratica clinica di altre patologie e non presenta effetti collaterali noti. Pazienti che hanno avuto un’infezione da COVID-19 diagnosticata per mezzo di un test PCR non più di 6 mesi fa e soffrono ancora di una significativa fatica fisica e/o difficoltà cognitive, e fossero interessati a partecipare a questo nuovo studio clinico, possono contattare direttamente il servizio di Neuroriabilitazione presso l’ospedale di Vipiteno: Ricerca. Neuroriabilitazione.Vipiteno@ asdaa.it La partecipazione allo studio prevede di sottoporsi per un tempo di circa due ore a test neuropsicologici e neurofisiologici con stimolazione magnetica transcranica. Questa valutazione verrà eseguita presso l’Ospedale di Vipiteno due volte, all’inizio e al termine di un periodo di otto settimane in cui il preparato verrà assunto a domicilio. I pazienti che parteciperanno saranno divisi in maniera casuale (“randomizzata”) in due gruppi di studio. Un gruppo riceverà il vero preparato ed un gruppo riceverà un placebo (una sostanza inattiva). Né i pazienti né i ricercatori di Vipiteno saranno a conoscenza per la durata dello studio del tipo di sostanza che il singolo paziente assumerà (studio in doppio cieco). Se, al termine dello studio, verrà dimostrata, sulla base dei risultati dei test neuropsicologici e neurofisiologici, una efficacia del farmaco significativamente superiore a quella del placebo, tutti i pazienti avranno la possibilità di continuare, ovvero iniziare, la terapia con il preparato oggetto di studio. cm