Notizie dall'Alta Val d'Isarco
PERSONE, LUOGHI E MESTIERI
Intervista a Davide Fiorotto, presidente onorario dell’ARCI di Vipiteno Davide Fiorotto (Silea, TV, 1945), dopo più di vent’anni di intensa attività, ha passato il testimone della presidenza dell’ARCI a Silvestro Giordani, rimanendo però attivo nell’associazione.
si sia svolta nel teatro cittadino. Sicuramente le manifestazioni
ricognizione preventiva e devo ammettere che i viaggi sono una mia grande passione, perciò ho
Intanto congratulazioni per la carica di presidente onorario. Volevo fare solo il socio ordinario ma non mi lasciano... (ride) Se dovesse fare un bilancio, quali sono le iniziative più importanti che ha promosso durante la sua presidenza ventennale? Quando sono diventato presidente dell’ARCI Vipiteno nel 2000 ho cominciato a invitare le filodrammatiche e le compagnie di teatro amatoriale; poi ho continuato a organizzare conferenze con vari esperti in trasferta su tematiche importanti e attuali e abbiamo sempre avuto un riscontro molto positivo da parte cittadina. Dopo un paio di anni ho insistito affinché si potessero inserire in calendario anche delle date del Teatro Stabile di Bolzano e anche questa è stata un’iniziativa molto apprezzata. Abbiamo invitato anche tanti autori a presentare libri importanti a livello nazionale, sempre con molto successo. Mi piaceva anche chiamare compagnie folkloristiche che facevano spettacoli incredibili e portavano a Vipiteno un pezzettino di mondo. Dato che sono un cinefilo non potevo fare a meno di organizzare anche la proiezione di pellicole d’autore nella sala del cinema. Si potrebbe dire quindi che l’attività maggiore dell’ARCI
66
Erker 10/21
acustico e abbiamo organizzato sessioni musicali e corsi di musica, soprattutto con l’aiuto di Jack Alemanno. Inoltre abbiamo messo il laboratorio a disposizione di band locali per suonare in libertà, fare piccoli concerti o registrare le esecuzioni. Qual è la maggiore soddisfazione per Lei e per l’associazione? Una grande soddisfazione è stata sicuramente quella di aver visto crescere il numero di soci, anno dopo anno.
culturali in paese sono state tante, almeno una trentina all’anno. In realtà però non abbiamo solo organizzato iniziative a Vipiteno: ogni anno facevamo un paio di gite all’estero e in città d’arte italiane. I viaggi erano particolarmente allettanti per i soci, abbiamo girato l’Europa, da Budapest all’Andalusia e l’Italia in lungo e in largo. Nella pianificazione delle gite mettevo particolare cura, a volte andavo anche a fare una
sempre cercato di proporre mete originali e visite un po’ diverse dai tour turistici classici. Un calendario variegato... Certo, a parte lo sport non ci siamo fatti mancare nessuna attività di tipo culturale e ricreativo. L’ultima novità che abbiamo promosso con l’ARCI è stato il laboratorio di musica. Abbiamo riadattato la ex discoteca Jägerkeller dotandola di isolamento
Ha parlato di tutti gli aspetti positivi, quali sono state invece le difficoltà? A parte il blocco delle attività imposto dalla pandemia, le difficoltà sono forse dovute alla mia età. Gli anni si fanno sentire e un’associazione come l’ARCI ha bisogno di stimoli costanti e di continue novità e, avendo già fatto la mia parte, credo che adesso sia giusto dare spazio ai giovani. Sono soddisfatto di quello che ho fatto in tutto questo tempo ma erano già due o tre anni che volevo cedere la mia carica. Ora darò volentieri le indicazioni necessarie per continuare a mandare avanti l’associazione e rimarrò a disposizione per le faccende pratiche, perché naturalmente sono soprattutto le questioni organizzative e burocratiche a richiedere molto tempo e attenzione. Qual è il consiglio che darebbe ai suoi successori? Non spaventatevi, ci vuole costanza, fantasia e volontà! cf