Beesness Maggio/Giugno 2023

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Anno XIII - N° 3 2023 € 5,00 Periodico di informazione bimestrale maggio-giugno 2023
Alviero Martini “FARE MODA CON LE CARTE GEOGRAFICHE” Bob Sinclar “UN DISC JOCKEY AMANTE DELL’ITALIA” Maria Celeste Losa “UNA BALLERINA ARGENTINA A MILANO” Luca Toscano “L’UOMO DEGLI EFFETTI SPECIALI”

L’ESTATE È ALLE PORTE E LA MUSICA DIVENTA PROTAGONISTA

Lasciata alle spalle un’interessante, ma impegnativa settimana milanese dedicata al Design, è già tempo di tuffarsi in nuovi progetti e scenari. Come ogni anno, la stagione estiva si presenta carica di promesse e di novità. In sottofondo, possiamo ascoltare la godibilissima musica di Bob Sinclar, noto dj e produttore di musica house. Nell’intervista rilasciata a Beesness, descrive la straordinaria storia personale - dagli esordi, quando suonava in noti club, fino a diventare produttore delle sue canzoni.

Dalla musica agli effetti speciali, il passo è breve. Luca Toscano ci illustra come questi si creano e si utilizzano per eventi di grandi dimensioni come concerti, cerimonie di vario tipo, o l’Eurovision Song Contest di Torino.

Dalla musica a passo di danza, ricordiamo Maria Celeste Losa, ballerina argentina che è riuscita a coronare il suo sogno di entrare a fare parte della compagnia del Teatro alla Scala di Milano, non prima di aver dovuto affrontare parecchi sacrifici e audizioni nei teatri di tutto il mondo.

In questo numero di Beesness, vi diamo anche un’anticipazione della fashion week, grazie ai racconti di Leonardo Ferragamo e di Alviero Martini. Il primo, quinto figlio di Salvatore e Wanda Ferragamo, che fa del buon gusto il suo marchio di fabbrica, sostiene che ogni individuo debba trovare il proprio stile personale in tema

di abbigliamento. Il secondo, conosciuto per le stampe di cartine geografiche di tutto il mondo su borse e accessori, trae ispirazione per le collezioni dai viaggi intrapresi in paesi lontani.

Voltando pagina, vogliamo farvi conoscere alcune eccellenze del settore vinicolo italiano, quali ad esempio le cantine storiche di Caparzo e Borgo Scopeto, acquisite da un’imprenditrice lungimirante come Elisabetta Gnudi Angelini. La Tenuta Ugolini, dedita alla produzione di vini della Valpolicella Classica, negli anni si è espansa grazie all’acquisizione di ulteriori vigneti, mentre la casa vinicola Terra Moretti produce l’iconico Bellavista e l’azienda Moser il Trentodoc Blanc de Noirs.

Concludiamo questo numero della rivista dando spazio all’ospitalità, più precisamente al Blue Marlin Ibiza, la struttura recettiva più glamur delle Baleari. Si tratta di un beach club situato a Cala Jondall, dove è presente una delle più belle spiagge di Ibiza. Il concept è multi-format e comprende in un complesso unico lo stabilimento balneare, il bar, il ristorante, la terrazza panoramica e anche la pista da ballo.

Non mancano le ormai collaudate rubriche di retail, di franchising e di recensione di libri.

Arrivederci al prossimo numero estivo di Beesness!

3 maggio\ giugno 2023
/ Editoriale

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Anno XIII N° 3 2023 Periodico informazione bimestrale maggio-giugno 2023 Alviero Martini “FARE MODA CON LE CARTE GEOGRAFICHE” Bob Sinclar “UN DISC JOCKEY AMANTE DELL’ITALIA” Maria Celeste Losa “UNA BALLERINA ARGENTINA A MILANO” Luca Toscano “L’UOMO DEGLI EFFETTI SPECIALI”
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5 maggio\ giugno 2023 / INDICE
News Borsalino, H&M, Moaconcept, Colombo Industrie Tessili, Adyen, Gruppo Celli, Haleon, Esselunga, Luxardo, Banco Fresco 8
Musica Bob Sinclar: DJ e icona della musica house nel mondo Ricordi del passato e progetti futuri ............................................ 14 Luca Toscano: il re degli effetti speciali Come creare esperienze sbalorditive ........................................... 20
Design Novamobili presenta Wall 30 Novità al Salone del Mobile 2023 ............................................. 22 22 Giuseppe Zanotti incontra Iguzzini Esponenti del Made in Italy uniti per la Milano Design Week .. 24 Febal Casa al Fuorisalone 2023 Empower Your Feeling ............................................................... 26 Nuova collezione Bentley Home Innovazione e design per una casa contemporanea ..................... 28 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Food Caparzo: cantina storica di Montalcino Tecnologia e sostenibilità a servizio della vitivinicoltura ............ 30 30 Cantina di Borgo Scopeto Dal 1990 una prestigiosa produzione di Chianti Classico ......... 34 Bellavista: l’eccellenza nel mondo del vino italiano Francesca Moretti racconta la storia e il successo della casa vinicola .................................................... 36 Tenute Ugolini I vini della Valpolicella Classica che profumano di biodiversità .................................................... 40 Blauen Blanc de Noirs 2015 Nuova punta di diamante dell’azienda Moser .......................... 44 Dai 50 anni di attività a Divì Puglia Christian Divella racconta l’Azienda dagli esordi a oggi ........... 46 Dal caffè al polo del gusto Riccardo Illy e il momento magico per l’Italia ........................... 50
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Nautica Joker Boat

Gommoni personalizzati per ogni esigenza, firmati made in Italy .................................................................. 62 62

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A passi di danza con Maria Celeste Losa

Dall’Argentina a ballerina solista alla Scala di Milano ............ 64

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Premio Il bello delle donne Visto dagli occhi di Chiara Fatai ................................................ 66 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Turismo Cone Club Sardinia Il beach club più cool per l’estate 2023 68 68 Blue Marlin Ibiza Il beach club più glamour di tutte le Baleari .............................. 70 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Recensione Tutto è suono Il mio viaggio alla scoperta dell'identità sonora dei brand, momenti e persone ...................................................................... 72 Dal Lean Thinking alla Lean World Class® La metodologia proprietaria di Bonfiglioli Consulting 74 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ News Franchising 12 OZ, Alice Pizza, Mannarino, Flower Burger, McDonald’s, Mail Boxes Etc., Tempocasa, RE/MAX ............... 78 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Franchising Bruno Vettore protagonista del real estate in Italia Considerazioni e sviluppi del mercato immobiliare attuale ....... 82 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Schede Franchising Doppio Malto ............................................................................. 84 Mercatino ................................................................................... 85
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INAUGURATO L’ATTESO MUSEO BORSALINO

Il nuovo Museo Borsalino, nato dalla collaborazione fra Città di Alessandria e Fondazione Borsalino, è stato inaugurato in occasione del 166° anniversario della fondazione del cappellificio.

L’evento si è articolato in due momenti distinti. La Villa Borsalino, storica dimora alessandrina della dinastia di cappellai, ha ospitato autorità politiche e stakeholders per i tradizionali discorsi di apertura. Per l’occasione sono giunti i videomessaggi beneauguranti del Viceministro delle imprese e del Made in Italy Valentino Valentini e del Presidente del Cnel Professor Tiziano Treu.

L’evento è proseguito di fronte all’ingresso del Museo Borsalino, dove il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante ha affidato le chiavi al Presidente della Fondazione Borsalino Philippe Camperio, sancendo ufficialmente l’apertura dello spazio museale.

Dopo l’apertura delle porte è stato dedicato un momento speciale al legame antico fra Borsalino e il mondo del cinema. Legame, che nel 1970 ha dato vita a un evento senza precedenti: Borsalino ha concesso l’uso del proprio marchio a una produzione cinematografica ambientata negli anni Trenta, con Alain Delon e Jean-Paul Belmondo. L’automobile utilizzata nel film, una Fiat 514 d’epoca, è stata svelata di fronte all’ingresso del Museo con a bordo gli eredi dei due mitici attori protagonisti: Anthony Delon e Paul Belmondo. La foto scattata di fronte al Museo è destinata a rimanere nella storia di Borsalino.

H&M ARRIVA A VALMONTONE (ROMA)

Il nuovo negozio si sviluppa su una superficie di più di 1.700 metri quadrati, distribuiti su due piani e offre alla clientela la possibilità di scegliere tra le collezioni uomo, donna e bambino. La clientela femminile avrà a disposizione un intero piano dove scegliere tra le ultime tendenze moda, capi eleganti e casual oltre alla linea H&M Mama pensata per le donne in dolce attesa. Completano le collezioni i reparti intimo e accessori. Per l’uomo un’ampia selezione sia di capi classici che per lo sport ed il tempo libero, oltre all’intero universo denim e una vasta gamma di accessori. La collezione bambino, da 0 a 14 anni, propone un ampio assortimento con un’attenzione particolare per i dettagli e i materiali. Il design interno è stato progettato per guidare i clienti in un’esperienza di shopping sempre più agile ed immersiva, facilitata da casse automatiche e punto di ritiro per il Click&Collect, che permette di ritirare in negozio gli ordini effettuati online. Con questa apertura il totale dei punti vendita H&M in Italia ammonta a 153.

8 /News

MOACONCEPT PRESENTA LEGACY

Moaconcept , brand indipendente di urban sneaker e benefit company, presenta i nuovi modelli di LEGACY, la collezione di sneaker eco-friendly del brand fiorentino caratterizzata dallo stile new heritage ispirato agli anni ‘70. Perfetta per un utilizzo all day long, LEGACY è caratterizzata da make-up eleganti, linee pulite e una manifattura di alta gamma per garantire quella qualità e longevità del prodotto che da sempre contraddistinguono le sneaker Moaconcept. Tutte le pelli bianche utilizzate per la produzione delle Master Legacy sono certificate GRS (Global Recycle Standard), il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili realizzati con materiali da riciclo. La Legacy Total White, modello iconico e più rappresentativo di Moaconcept, è infatti completamente realizzata in pelle bio certificata GRS –Global Recycle Standard. Partendo da questo modello ogni stagione vengono sviluppate circa venti varianti, che giocano nella combinazione di nuance e materiali, quali suede, pelle verniciata o laminata. Per la collezione SS23, i nuovi modelli LEGACY giocano coi contrasti di colori, abbinando alla pelle bianca della tomaia i colori di tendenza di questa stagione per il backtab e il logo. Fra queste, le tonalità pastello come il baby blue e il rosa, quelle vitaminiche come il fucsia, il verde, il giallo fluo e il rosso e alcune grintose versioni in stampa animalier o glitter. Elemento identitario che dona un forte carattere e una immediata riconoscibilità alle sneaker Moaconcept è il logo a forma di “M” nella parte laterale della scarpa che nel modello LEGACY viene declinato in numerose varianti colore o ton sur ton con bordi a contrasto. Attualmente la collezione LEGACY è disponibile online su shop.moaconcept.com e presso selezionati retailer autorizzati e department store in oltre 50 paesi in tutto il mondo.

CRESCITA DOUBLE DIGIT PER IL 2022 L’AZIENDA REALIZZA UN TURNOVER

PARI A 9,2 MILIONI DI EURO, +18% SUL 2021

Colombo Industrie Tessili, azienda storica fondata nel 1962 in provincia di Como, conferma le attese del piano industriale e chiude il 2022 con un fatturato pari a 9,2 milioni di euro (+18% rispetto al 2021). Positivo anche l’Ebitda nonostante i forti incrementi delle utenze energetiche e materie prime.

Lo sviluppo della realtà comasca passa anche per un altro elemento imprescindibile: una “road to green” che punta al futuro. L’azienda sta infatti lavorando al mantenimento delle certificazioni GOTS e FSC e all’avvio della procedura per l’ottenimento della certificazione GRS . Inoltre, procede il processo di ottimizzazione dei consumi energetici grazie al revamping dell’impianto fotovoltaico e una revisione dell’organizzazione dei team interni per renderli ancora più autonomi e focalizzati al cliente.

Colombo Industrie Tessili conta attualmente su uno staff di 45 persone e realizza il suo fatturato sia in Italia sia oltreconfine: l’azienda è già presente infatti in Francia, Germania, Uk e Usa, mercati importanti sui quali l’obiettivo principale è rafforzare costantemente la propria presenza.

maggio\ giugno 2023 9

BAYERN MONACO HA SCELTO ADYEN COME PARTNER UFFICIALE NELLA GESTIONE DEI PROCESSI DI PAGAMENTO

Adyen, la piattaforma tecnologica finanziaria che gestisce i pagamenti di molte aziende leader a livello globale, è diventata partner ufficiale per la gestione dei pagamenti del FC Bayern Monaco. Adyen supporta infatti la società tedesca nel suo continuo processo di crescita grazie alla gestione completa dell'elaborazione dei pagamenti attraverso tutti i canali di vendita. Il plurititolato club tedesco ha un’ampia base di tifosi a livello globale e, grazie alla tecnologia offerta da Adyen, può ora accettare pagamenti su qualsiasi dispositivo e ovunque, offrendo ai tifosi la possibilità di finalizzare l’acquisto tramite il loro metodo di pagamento preferito e che ritengono più sicuro.

Le soluzioni di pagamento offerte da Adyen vengono utilizzate in tutte le transazioni dell'FC Bayern Monaco, tra cui l'acquisto di merchandising presso il fan-shop, le iscrizioni al club e i biglietti per l'Allianz Arena. Inoltre, grazie all'utilizzo del recente dispositivo mobile messo a disposizione da Adyen - il modello AMS1 - è anche possibile evitare le lunghe code alle casse del fan-shop dello stadio, in quanto il personale potrà accettare i pagamenti da qualsiasi area del negozio, senza dover necessariamente passare dalla cassa. Unificando i canali di vendita, il club è quindi ora in grado di garantire esperienze di acquisto omogenee e veloci che facilitano sempre più la vita dei tifosi.

GRUPPO CELLI E FEDERICA BRIGNONE CON LA COMMUNITY VALORE ACQUA PER L’ITALIA PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

Il Gruppo Celli, leader globale nel settore degli impianti e accessori per l’erogazione di bevande e partner fondatore della Community Valore Acqua per l’Italia, celebra con il brand Acqua Alma la Giornata Mondiale dell’Acqua con un importante appuntamento volto a sensibilizzare cittadini e istituzioni all’uso responsabile e consapevole dell’oro blu: la presentazione presso l’Acquario Romano di Roma della 4ª edizione del Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, da cui emerge che l’emergenza idrica del nostro Paese potrebbe mettere a rischio 320 miliardi di euro tra imprese idrovore e filiera estesa dell’acqua - il 18% del PIL italiano - e propone una soluzione da attuare attraverso il modello circolare cosiddetto delle 5R: Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione. In occasione della presentazione del libro bianco della Community Valore Acqua per l’Italia, organizzata da The European House Ambrosetti, il Gruppo Celli ha raccontato la sua esperienza nella sensibilizzazione rispetto ad uso consapevole della risorsa acqua, attraverso la partecipazione e il sostegno del progetto pilota partito nelle scuole che ha coinvolto oltre 500 studenti dei licei TRED (Liceo Sperimentale per la Transizione Ecologica e Digitale) con l’obiettivo di educare i più giovani all’utilizzo e alla salvaguardia dell’acqua e favorire la diffusione di conoscenza e consapevolezza su quanto sia importante garantire una gestione responsabile e sostenibile di una risorsa di tale valore. La Community Valore Acqua per l’Italia, sostenuta da Celli Group, ha fornito a 27 Licei TRED un “Kit dell’Acqua”, pensato per diffondere, con chiavi di lettura adatte ai più giovani, la conoscenza sviluppata dalla Community sulla filiera dell’acqua e il valore di stili di consumo responsabili e consapevoli. A ulteriore supporto dell’iniziativa, Celli sta avviando un dialogo per l’installazione di oltre 150 erogatori in tutti gli istituti coinvolti, con l’obiettivo di fare un primo passo verso un modello auspicabilmente estendibile su scala nazionale.

10 /News
FC

ALESSANDRO DEL PIERO È IL VOLTO DELLA NUOVA CAMPAGNA VOLTANATURA

Haleon , società nata a luglio 2022 dallo spin-off della divisione Consumer Healthcare del Gruppo GSK, leader mondiale nel settore dei prodotti per la salute quotidiana delle persone, annuncia che sarà Alessandro Del Piero il testimonial d’eccellenza della nuova campagna VoltaNatura, prodotto dal ruolo strategico all’interno del portafoglio Haleon, che punta a diventare leader nel mercato delle Creme & Gel naturali.

Il gel VoltaNatura presenta una formulazione che combina Arnica altamente concentrata e altre 5 piante officinali (Gaultheria, Ippocastano, Centella, Menta piperita e Aloe Vera) attentamente selezionate per un effetto lenitivo e rinfrescante potenziato, ideale in caso di fastidi muscolari, contusioni o piccoli ematomi. L’arnica, in particolare, svolge un’azione principale ed è un estratto secco 40 volte più concentrato rispetto ad una tintura ottenuta partendo dallo stesso quantitativo di fiori. Grazie alla specifica tecnica di estrazione a secco priva di solventi di sintesi, si mantengono intatte tutte le proprietà del fiore di arnica, concentrando le frazioni funzionali attive. VoltaNatura è una formulazione dermatologicamente testata, è certificata “Bio”, e può essere utilizzata anche tutti i giorni, a partire dai 6 anni di età. La campagna è realizzata con Publitalia80 e sarà on air a partire da domenica 26 marzo a maggio su tutte le piattaforme (TV, radio e digital). Per raggiungere il consumatore in maniera davvero rilevante, alla pianificazione ADV si affiancherà la presenza di allestimenti ad alto impatto nelle principali farmacie italiane.

ESSELUNGA, SUPERMERCATO DEGLI AZZURRI

Un accordo di qualità, un binomio che assume un grande significato simbolico: le Nazionali Italiane di calcio ed Esselunga affronteranno insieme i prossimi anni, forti dell’affetto di milioni di appassionati che seguono lo sport più popolare e amato in Italia.

La partnership tra Esselunga e Federazione Italiana Giuoco Calcio è stata annunciata nel Centro Tecnico Federale di Coverciano. In base all’accordo, la catena italiana della grande distribuzione affiancherà tutte le Nazionali: gli Azzurri e le Azzurre , le squadre giovanili, futsal, beach soccer ed e-sport.

Punto di riferimento nel settore della grande distribuzione nel nostro Paese, Esselunga è riconosciuta a livello internazionale. Oggi il gruppo, produttore oltre che distributore, conta 25.000 dipendenti e 5,7 milioni di clienti fidelizzati e più di 180 negozi. La sua storia inizia nel 1957 a Milano con l’apertura del primo supermercato in Italia: la valorizzazione del territorio e la centralità del made in Italy, elementi cardine di tutte le rappresentative nazionali nello sport, sono da sempre una prerogativa dell’azienda.

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LUXARDO INAUGURA IL MUSEO D’IMPRESA

Il Museo d’impresa Luxardo è ora una realtà . A pochi passi dalla sede dell’azienda a Torreglia (PD), è stato inaugurato il Museo che segna marcatamente una ulteriore fase di sviluppo per lo storico marchio, leader nella produzione di liquori ed ingredienti per la pasticceria artigianale, nonché tra le più antiche distillerie esistenti al mondo. La lunga storia di famiglia, che nel 2021 ha celebrato i suoi 200 anni, trova qui la sua ‘casa’: si tratta di un luogo che invita il visitatore ad un viaggio di grande suggestione, accompagnandolo con un’esperienza immersiva ed emozionale dalle origini a Zara, in Dalmazia, fino ai Colli Euganei dove dal 1947 ha sede l’azienda, per avvicinarlo al ricordo di un passato importante e, attraverso le tappe di una crescita punteggiata di significative conquiste, portarlo fino al presente seguendo un itinerario scandito da una instancabile operosità e costantemente rivolto al futuro. Adiacente all’attuale sede dell’azienda a Torreglia (PD), la struttura è stata ideata e realizzata dallo Studio Architetti Mar di Venezia , ponendo particolare attenzione al contesto ambientale in cui è inserita, nel pieno adeguamento alla natura. Il progetto vede una parte esterna in lame ritorte d’acciaio CORTEN, materiale versatile, dalle straordinarie proprietà strutturali ed estetiche e di estrema resistenza. Il susseguirsi delle lame restituisce una sensazione tridimensionale di vibrazione sull’intera facciata frontale e, giocando con la luce, la fa sembrare quasi in movimento. L’interno si snoda in una teoria di sale ripercorrendo con andamento circolare le tappe fondamentali della lunga storia di famiglia, in un allestimento dove non mancano postazioni digitali e video, che al contempo dà spazio anche alle fasi di produzione dei liquori che hanno reso celebre nel mondo il nome Luxardo. Adiacente al Museo si trova il negozio aziendale, che per l’occasione è stato completamente ristrutturato, dove è possibile acquistare l’intera gamma di liquori, amari, distillati e confetture Luxardo.

BANCO FRESCO APRE UN NUOVO STORE A GARBAGNATE MILANESE IL “MERCATO DEL GUSTO” CRESCE IN LOMBARDIA

Nuova apertura per Banco Fresco, la catena food retail specializzata nei freschissimi, che ha scelto Garbagnate Milanese per proseguire il proprio percorso di crescita in Lombardia. Il negozio di Via Leonardo da Vinci, inaugurato alla presenza del Sindaco Davide Barletta, è il sesto store Banco Fresco nella regione e l’ottavo in Italia , e costituisce la prima apertura ufficiale del 2023. Come dimostra anche il rinnovamento del punto vendita di Paullo, anche quest’anno il Gruppo conferma la volontà di puntare sul territorio lombardo creando nuovi posti di lavoro e mettendo a punto un’offerta ricca e in continua evoluzione. Nel negozio di Garbagnate Milanese, che si estenderà su una superficie di 1070 mq , i cittadini potranno scoprire l’esclusivo modello di retail di Banco Fresco, ispirato al mercato coperto di una volta, rivisitato in chiave moderna, dove trovare prodotti sani e di qualità al miglior rapporto qualità-prezzo. L’apertura rappresenta un ulteriore passo nella concretizzazione della mission della catena: garantire ai clienti prodotti ricercati e di altissima qualità, provenienti sia dal territorio, che dal resto d’Italia e dall’estero, sempre stagionali, al miglior prezzo, in un’ottica sostenibile. All’interno del supermercato, Il Gruppo, che conta ad oggi oltre 5.000 referenze , mette a disposizione dei suoi clienti tutte le categorie merceologiche, dall’ortofrutta, cuore centrale dell’offerta, ai formaggi e latticini, fino alla macelleria, alla salumeria e alla pescheria. Ma c’è di più. Il punto vendita di Garbagnate avrà anche una panetteria interna, dove i cittadini potranno trovare ogni giorno prodotti freschi direttamente dal forno, e il reparto surgelati.

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CREATORI OSTINATI DI SERENITÀ

Siamo un’agenzia di marketing e comunicazione a servizio completo con 70 collaboratori, oltre 20 anni d’esperienza e ancora tanto entusiasmo per il progetto più importante: il prossimo. Siamo organizzati in 5 Unit specializzate per coprire ogni richiesta del mercato. Siamo attenti alle persone e alle loro esigenze. E siamo pronti a lavorare al vostro fianco, per costruire valore e serenità.

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SINCLAR: DJ E ICONA DELLA MUSICA HOUSE NEL MONDO

Ciao Chris (Christophe Le Friant), raccontaci come è nata la tua passione per la musica.

“La mia passione musicale nasce alla fine degli anni ‘80 quando da ragazzo sono andato in un club ed ho visto un dj rimanendo molto affascinato nel vedere come mixava i vinili, l’energia con la quale faceva musica e la condivideva con il pubblico. Questa connessione con le

persone mi ha molto colpito, ho pensato che il potere e l’energia della musica fosse una cosa molto potente. Le tendenze hiphop e house stavano arrivando in Francia dall’Inghilterra e dagli USA e mi hanno scosso nel profondo. Anche se non ero un musicista ho iniziato a pensare come questi dj suonavano e mixavano insieme le canzoni e mi chiedevo dove questi brani musicali fossero venduti. Ho cercato dove

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/Musica
BOB
Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi Ricordi del passato e progetti futuri

avrei potevo comprare questi vinili. Erano dei dischi con incisa una sola canzone (12 pollici) e per questo c’è voluto molto tempo poter comprarne tanti e per farmi una cultura musicale. Ho anche analizzato come questi dj & producer creavano questa musica con delle campionature di altri brani e utilizzando le drum machine: ho iniziato a studiare come poter produrre musica. Ho cominciato a fare qualche sequenza mixata, ma nonostante questo ho sofferto tanto perché volevo che questo diventasse il mio lavoro ma non sapevo come iniziare a farlo. Come dj potevo fare il dj resident in un locale, ma come artista era più difficile perché gli artisti erano inglesi e statunitensi e per me quella cultura era molto lontana. Piano piano ho scoperto che questa musica underground, tipo hiphop, house e techno veniva prodotta su piccole etichette discografiche ed i vinili erano l’unico modo per promuovere le canzoni, anche se costava tanto incidere un vinile. Ho conosciuto dj Yellow che aveva una collezione importante di pezzi soul, funk e jazz e mi ha insegnato come i dj potevano crearsi la propria musica e quindi step by step ho iniziato a produrre le mie tracce.”

Come è nato il nome Bob Sinclar?

“Ho iniziato a lavorare al mio primo pezzo per la prima volta nel 1994 e ho iniziato a creare pseudonimi diversi. Volevo crearmi un nome d’impatto di stile francese come se fossi una spia, stile James Bond. Ero un grande fan di un film francese chiamato “Le Magnifique” con Jean-Paul Belmondo che interpretava un certo Bob Saint-Clar. Erano due nomi in uno, ma Bob è un nome fantastico, molto kitsch e forte, e sul primo vinile sono uscito con questo nome, anche se scritto in modo diverso (Bob Sinclar). È stata una prova, non avrei mai potuto pensare di avere una carriera di successo con questo nome. All’epoca era difficile poter diventare un’artista. Il primo vinile è andato bene con 3000 copie vendute mentre il secondo ha totalizzato 4000 copie. Visto che stava andando tutto nella giusta direzione ho pensato di fare un album ed è stato un

momento incredibile.”

Quando qualcuno pensa ad un dj tutti pensano a Bob Sinclar, hai davvero cambiato il modo di concepire la figura del dj e la musica house e dance prima dell’avvento dei social. Come sei diventato un’icona?

“Credo che si possa diventare importanti solo se si è sé stessi ed autentici. Penso che le persone percepiscano che amo la musica ed il mio lavoro, sono sempre gentile con tutti, amo quello che faccio. Le persone amano la mia musica, amano quello che produco e a loro piace la mia vita. Io voglio creare un profilo artistico per ispirare le persone ed i giovani dj. Quando a 12 anni ho detto a mia madre di voler diventare un dj la vita notturna era associata ad alcool e droghe. Io invece volevo creare una bella immagine del dj e ho iniziato creando la mia musica. Facevo diverse interviste in TV e radio. Non ho interesse per la vita notturna fine a sé stessa. Io voglio solamente essere un artista con la A maiuscola per tramandarlo alle nuove generazioni, dando la migliore immagine di me stesso. È anche bello per le famiglie vedere che un artista fa una

vita sana ed è un bravo ragazzo senza fare una vita estrema. Se un ragazzo di 12 o 13 anni dice ai genitori che vuole essere come Bob Sinclar io sono orgoglioso di questo.”

Come fai ad essere al top nel mondo musicale per così tanti anni?

“A livello produzione è difficile restare al top perché ci sono molti giovani talenti che si sono ispirati a quello che è stato fatto precedentemente ed è giusto che il mondo vada avanti in questa direzione. Non devi soffrire se non sei più allo stesso livello di prima come ed esempio quando ho composto “Love Generation” e “World Hold On” nel 2005 e 2006. Adesso mi gratifica molto l’energia che do alla gente, quando tu dai la giusta energia per quello che fai allora l’energia ti torna indietro. Sono stato fortunato a vivere quel momento al vertice delle classifiche ed ho avuto grande successo con Raffaella Carrà. Ho fatto molte collaborazioni e gestisco i social nel modo che reputo più corretto possibile. Ho fatto delle scelte importanti e giuste a livello dj, come avere la residenza al Pacha di Ibiza e nei club più importanti

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al mondo. È stato fondamentale fare buona musica, alcune volte al top, altre volte meno. Mi ha aiutato anche tanto il fatto che l’Italia mi supporta molto. Il vostro paese mi dà l’opportunità che ogni mia traccia sia apprezzata ed ascoltata. Ho molta visibilità in Italia e questo non succede in ogni territorio del mondo. Essere al top non significa niente, provo sempre ad essere creativo, originale nella mia musica, e non copio nessuno. Se copi qualcuno sarai sempre secondo. Cerco

di essere autentico, genuino e originale.”

Ti seguiamo su Instagram e posti dei video molto originali e divertenti per promuovere il tuo lavoro, parlaci del tuo rapporto con i social “Gestisco io personalmente i miei social e la mia comunicazione, nessuno lo fa per me. Mi piace ideare tutti i miei video e tutta la creatività proviene dal sottoscritto.

Mi piace condividere la musica in modo divertente anche in stile ironico e lo faccio

spesso anche coinvolgendo i miei figli. In questo modo le persone hanno una buona impressione di me, anche di un buon padre. Mi piace ispirare anche i padri. Si pensa che il padre non sia importante quanto la madre, ma invece il padre è il capo della famiglia.”

Sei un artista a 360 gradi e un dj creativo, hai anche ballato nel videoclip della tua canzone Groupie

“Il videoclip Groupie è stato d’ispirazione a tante persone anche se la traccia non ha avuto molto successo in Italia. Il video è stato fantastico, l’ho anche postato di recente sui social e molti non se lo ricordavano o non lo riconoscevano quindi è stato come farlo riscoprire al mio pubblico.”

Abbiamo avuto la possibilità di essere tuoi ospiti ad Ibiza al Pacha e al Cafè Mambo in occasione del tuo party Paris by night. Racconti come è nato questo format e se ci sarà la possibilità di rivederlo in futuro

“Niente può tornare indietro di nuovo, le cose capitano perché devono capitare naturalmente. Il Pacha mi ha contattato nel 2006 quando ho fatto “Love Generation” per creare un format chiamato “Love Generation” ma non ero pronto. Qualche anno dopo, mi hanno richiamato chiedendomi se volessi una residenza ad Ibiza e ho detto di sì e ho proposto un format stile cabaret francese chiamato “Paris by Night” con le drag queen che è durato 5 anni. Dopo 4 anni, nel 2018, il Pacha si è rinnovato come locale, hanno spostato la posizione della console, hanno cambiato totalmente il concetto della discoteca come era nata. Questi cambiamenti non mi hanno più fatto vivere il Pacha come l’avevo conosciuto io. Comunque, ho suonato al Pacha dal 1999, con artisti come Roger Sanchez, Erick Morillo (pace all’anima sua), in diverse serate. Ero molto felice ma poi le cose sono cambiate e quindi ho deciso di lasciare il Pacha. A Ibiza mi sono spostato a suonare all’Heart (ora Club Chinois) nel 2019. Dopo la pandemia, nel 2022, ho suonato per il party Glitterbox

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di Defected.

Io amo Ibiza, ma penso che ci siano vari momenti nella carriera di un’artista. A livello personale in questo momento non mi trovo nel giusto momento per suonare ad Ibiza con una residenza fissa per tutta la stagione. Magari ritornerò tra 2 o 3 anni, chissà. Ma in questo momento il pubblico di Ibiza non è per me. Al massimo preferisco suonare 2 o 3 volte senza avere la residenza, come farò anche quest’estate per il party Glitterbox presso la discoteca Hii. In ogni caso Il format del party Paris by Night è concluso per ora. Non sarebbe stato male promuoverlo in altre location ma con me ci sono anche 15 performers che devono spostarsi, il che comporta un notevole costo di produzione. Il Pacha offre fantastiche decorazioni a tema e rappresentava la location perfetta per il mio format.”

Tu viaggi in tutto il mondo e suoni le tue canzoni davanti ad una folla incredibile durante i tuoi show, come hai vissuto il periodo della pandemia?

“In Francia abbiamo avuto 50 giorni di lockdown e sin dal primo giorno ho cercato di crearmi una sorta di comunicazione social. Inizialmente ci avevano detto che sarebbero stati 15 giorni di lockdown. Io comunque non sarei riuscito a stare a casa ma per fortuna il mio studio è vicinissimo a casa ed ho deciso di fare qualche live su instagram e Facebook mentre suonavo. Ho iniziato a far girare i vinili senza nessun tipo di programmazione. Questa mia sessione live è stata vista da più di un milione di persone. Quindi ho deciso che avrei voluto essere creativo e crearmi un mio show live sui social ogni giorno dalle 14 alle 15 in cui avrei suonato tutti i miei classici. L’ultimo giono di lockdown ho addirittura coinvolto mio figlio nel dj set. In ogni session di un’ora mettevo 16 canzoni. Non era lo stesso effetto di un’esibizione live ma potevo comunque vedere i messaggi e i commenti dei miei followers. Potevo solo immaginare l’impatto che avevo su di loro perché erano a casa dall’altra parte dello schermo. Dopo 15 giorni che avevo iniziato a trasmettere, ci hanno detto che

ci avrebbero tenuto segregati per altri 45 giorni e ho pensato che sarebbe stato un duro lavoro preparare questo show ogni giorno ma alla fine ce l’ho fatta. I social e anche la TV francese si sono complimentati per i miei show. Ho potuto considerarlo come un piccolo successo della mia carriera.

Ero triste di non poter suonare nei locali, ma più che altro ero triste per quello che sarebbe successo dopo perché per un anno non ho potuto esibirmi nei locali e viaggiare nel mondo come avevo sempre fatto. È stata una crisi per molti giovani artisti emergenti e per moltissime discoteche che hanno chiuso per sempre. È stato uno shock vero per tutti.”

Parlaci di un aneddoto o di un episodio in

particolare che hai vissuto in questi anni durante i tuoi dj set nel mondo.

“Ho suonato una volta al Playboy Mansion a Los Angeles ad un party privato per 2000 persone, 2/3 erano donne e 1/3 uomini.

Il dress code per le donne lingerie e per gli uomini in boxer. Immaginate di essere a Los Angeles e tutti vogliono partecipare a questo evento mentre tu sei addirittura il dj con accesso alla piscina privata… La serata è stata molto divertente (non aggiungo nulla...) ma ero anche più giovane…”

Come è nato il tuo amore per l’Italia e la sinergia per gli italiani? E cosa ti piace dell’Italia e degli italiani?

“In Francia nel XV secolo, nella corte

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di Luigi XIV, quando un ragazzo aveva eleganza e stile si diceva che questo ragazzo fosse italiano. Io amo la vostra storia, la vostra cultura, la vostra eleganza e il vostro stile, il vostro modo di amare la musica, il cibo, le donne e le persone sono eleganti. Avete le vostre tradizioni e le portate avanti senza farvi influenzare. Mi piace suonare nel vostro paese; le radio e le TV mi danno la possibilità di promozionare le mie tracce. Sono stato molto fortunato a conoscere Raffaella Carrà. Non sapevo chi fosse ma era una bella persona. Abbiamo fatto il remix “A far l’amore” e siamo arrivati fino agli Oscar come colonna sonora del film “La grande bellezza” con Tony Servillo. In Italia ho lavorato anche con Yamamay, Alfa Romeo e Vecchia Romagna. Ho questa sinergia con l’Italia perché ho la stessa eleganza italiana pur non essendo un italiano. Io amo gli italiani e gli italiani amano me, penso che siano uno scambio reciproco. Mi piace l’Italia dal nord al sud perché sento sempre energia positiva ed un’ottima accoglienza ovunque io vada.”

Noi vediamo spesso dei video su internet nei quali il tuo pubblico italiano canta ad alta voce “Pioli is on fire” al posto di “freed from desire” di Gala. Hai avuto mai l’occasione di conosce l’allenatore Stefano Pioli?

“Non ho avuto modo di conoscere Stefano

Pioli. La scorsa estate mentre suonavo a Villa Barbieri a Padova ho messo il pezzo “Freed From Desire” di Gala. So che gli italiani a volte non cantano in modo corretto le canzoni perché non sanno bene tutte le parole. Ho suonato la canzone ed al primo ritornello non sapevo cosa stessero pronunciando. Al secondo ritornello ho capito che dicevano qualcosa di strano. Poi ho visto che nei giorni seguenti il video era diventato virale su TikTok, e mi hanno spiegato che Pioli era l’allenatore del Milan ed era un coro che cantavano i tifosi milanisti allo stadio. Non ho ancora conosciuto Stefano Pioli ma mi piacerebbe conoscerlo per dirgli: “Adesso so chi sei e sei un fire”. È proprio questo che mi piace dell’Italia, che quando sono fan di qualcosa lo sono per davvero. Questo lo vedo quando suono nel mondo, metà del locale è sempre composto da italiani. Gli italiani sono ovunque.”

Hai collaborato con artisti internazionali come Robbie Williams, Raffaella Carra, Snoop Dogg, Gisele Bundchen, Akon e Shaggy. Con quale internazionale ti piacerebbe collaborare per un progetto futuro?

“Sicuramente mi piacerebbe lavorare con Bruno Mars perché si avvicina molto alla musica che amo stile funk e soul. Mi piace anche lavorare con artisti talentuosi ed emergenti e lui per me è il top.”

Nuovi progetti e uscite musicali?

“Ho scoperto un nuovo artista che si chiama Quinze con il quale abbiamo rifatto la cover Stephanie Mills “Never new knew love like this before”. È uscita un mese fa e sta andando bene in Italia. Ho anche una missione verso i più giovani, ovvero di fare le cover delle hits del passato per fargliele conoscere. Ho anche fatto uscire una traccia venerdì scorso, dedicata alla cultura antica creola chiamata “Zanmi Kanmarad”.

Al giorno d’oggi tutti fanno musica afro ma alcuni si sono dimenticati che proprio il sottoscritto ha lanciato il progetto “Africanism” all’inizio degli anni 2000. Adesso è arrivato il momento di rilanciare questa label, quindi ogni mese uscirà una traccia con questo stile afro. Non è per forza uno stile solo africano, può essere anche spagnolo o brasiliano ma deve avere come sottofondo percussioni africane. Per ultimo, sto facendo una collaborazione con un dj italiano, Marco Lys. Faremo un pezzo insieme per l’estate. Sarà un pezzo da club e spero vi piaccia.”

Quali sono le tue passioni al di fuori della musica?

“Amo lo sport e mi piace molto il tennis. Colleziono le riviste di Play Boy, opere d’arte di Warhol e Basquiat, e anche abbigliamento vintage, come i jeans degli anni ‘40 e ’50, le t-shirt di band rock degli anni ’80. Colleziono anche art toys (as esempio Bearbricks).

Il mio studio a Parigi è come se fosse un museo. La cosa bella è che anche i miei figli hanno lo stesso interesse nel collezionare pezzi vintage.”

Ultima domanda di rito: 5 canzoni che non devono mancare dalla tua playlist personale

Difficile scegliere, ma posso dire:

• Mattia Bazar - Ti penso. Ho fatto anche un remix “bootleg” di questo loro pezzo, senza però pubblicarlo.

• Prince - It’s gonna be a beautiful night

• James Brown - Say it loud I’m black and I’m proud

• A tribe called quest - Can I kick it

• Sade - Never as good as the first time

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PROSSIMI CONCERTI IN ITALIA

• Giovedi 1 Giugno

Malua 54 (Lido di Spina FE)

• Venerdi 2 Giugno

Villa delle Rose (Riccione RN)

• Sabato 3 Giugno

Dolcevita (Salerno SA)

• Venerdi 7 Luglio

Nice (Roma)

• Venerdi 21 Luglio

San Barbato Resort (Lavello PZ)

• Sabato 22 Luglio

Phi Beach (Baja Sardinia SS)

• Sabato 29 Luglio

Nafoura (Castellaneta TA)

• Giovedi 3 Agosto

Praja (Gallipoli LE)

• Venerdi 4 Agosto

Fogliano Hotel (Latina LT)

• Domenica 6 Agosto

Bay Club (Sanremo IM)

• Lunedi 7 Agosto

Phi Beach (Baja Sardinia SS)

• Mercoledi 16 Agosto

Praja (Gallipoli-LE)

• Giovedi 17 Agosto

Le Club (Locri RC)

+ White Different (Corigliano Calabro CS)

• Venerdi 18 Agosto

Villa Delle Rose (Riccione RN)

• Sabato 19 Agosto

Gattopardo (Alba Adriatica TE)

• Domenica 20 Agosto

Phi Beach (Baja Sardinia SS)

info@fpws.it

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LUCA TOSCANO: IL RE DEGLI EFFETTI SPECIALI

Come creare esperienze sbalorditive

Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi

Luca, presentati ai nostri lettori e raccontaci di cosa ti occupi “Mi occupo di effetti speciali reali e soluzioni spettacolari per l’industria dell’entertainment che sarebbero tutte quelle tecnologie che usate in una particolare maniera possono stupire chi le guarda enfatizzando un particolare momento o creando veri e propri spettacoli a sé. Ho recentemente avviato con altri soci nuove aziende che offrono servizi ricercati nell’ambito delle tecnologie video (Artled S.r.l.) e particolari scenografie luminose (Scenoluminoso S.r.l.)”

Come è nata questa tua passione?

“Ho iniziato dal mondo dei piccoli concerti ed eventi privati, compravo effetti speciali richiesti dai nostri clienti ed era sempre molto difficile reperirli al sud Italia da "Roma in giù" così decisi di iniziare a fare una ricerca e scoprì che c’era in realtà un vero e proprio mondo dietro questo settore.

Ti confesso che quando ho iniziato nel 2015 pensavo che sarebbe stato solo un business temporaneo e che sarebbe rimasto confinato alla mia regione o probabilmente al sud italia.

Da quel momento invece è stato un susseguirsi di novità e mi sono trovato (gradualmente) a lavorare per clienti di ogni

tipo e dimensione nei settori dello Sport, Awards/Ceremonies, TV, Live Music, Products Launch/ADV, Events and Wedding, Corporate, Cinema, ad oggi abbiamo lavorato in più di 39 paesi e 3 continenti diversi.”

Descrivi l’esperienza che fai vivere in 3 aggettivi “Sbalorditivo, meraviglioso e sorprendente.”

La sensazione che hai provato quando ti hanno confermato all’Eurovision 2022

“Eurovision Song Contest a Torino (che è bene ricordare essere il programma musicale televisivo in diretta più grande ed articolato nel mondo) a differenza delle precedenti edizioni è stato realizzato in tempi record, e quindi quando è arrivata l'ufficialità da parte di Rai ho pensato… Cavolo e adesso ci tocca farlo per davvero!”

L’emozione che hai provato nel lavorare all’Eurovision a Torino “Eurovision è particolare. È l’evento televisivo in diretta più grande d’Europa, ed è una bella sfida. La vera magia avviene negli attimi prima quando sta per partire lo show. È lì che provo

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/Musica

una grande emozione. Questa magia dura pochi istanti ma è veramente unica.”

Com’è lavorare per Disney e cosa curi principalmente?

“Abbiamo più volte curato gli effetti speciali e le soluzioni tecnologiche legate ad attività promozionali dei loro film e ai progetti speciali. Le persone che lavorano in Disney sono diverse da quelle che puoi trovare in altre multinazionali, hanno quell'approccio magico, quell'energia e passione legata ai noti valori del brand e che fa una drammatica differenza nel rapporto con i fornitori e quindi con noi. Poter lavorare a progetti Disney oltre ad essere una grande opportunità e anche sempre un’esperienza meravigliosa.”

Progetti futuri che puoi svelarci

“Stiamo lavorando alla spettacolarizzazione di un evento di un noto brand alcolico che si terrà a Milano tra qualche settimana e che con tutta probabilità sarà un primato Europeo e forse anche mondiale... Ma non posso dirvi altro, ne sentirete parlare!”

Domanda di rito: 5 brani della tua playlist di Spotify

Un buon inizio, Laura Pausini

Ti dedico il silenzio, Ultimo

Due Vite, Mengoni

Felices los 4, Maluma

Tiziano Ferro, La differenza tra me e te

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NOVAMOBILI PRESENTA

WALL 30

Novità al Salone del Mobile 2023

A cura della Redazione

Wall 30 è la libreria a spalla portante di Novamobili che soddisfa le nuove esigenze dell’abitare: la libreria si evolve e diventa protagonista dell’ambiente che arreda, rispondendo perfettamente alle richieste funzionali, estetiche e compositive dello spazio.

Wall 30 è un sistema composto da diversi elementi che consentono una progettazione modulare, completa e flessibile. Il risultato è una libreria personalizzabile nelle dimensioni, nella scelta dei materiali e dei dettagli, e versatile nell’uso, che sia progettata a parete o al centro di una stanza.

A caratterizzare la versatilità di Wall 30, oltre alla modularità dei suoi elementi, l’ampia scelta delle finiture che si arricchiscono quest’anno del pregiato rovere impiallacciato in sei eleganti nuances dall’effetto naturale (rovere chiaro, miele, terra, grigio, carbone e bianco) tra cui, appunto, il bianco, nuova finitura appena introdotta, ideale per progetti di interior di ispirazione minimal e di gusto contemporaneo.

Le soluzioni di arredo offerte da Wall 30 sono pressoché infinite. La struttura principale, costituita da ripiani e spalle, con o senza schiena, può essere allestita in moltissime composizioni differenti: architetti e interior designer possono scegliere la versione a terra, a ponte sospesa oppure quella sovrapposta (su basi contenitori); movimentare la libreria sfruttando tre differenti profondità e varie altezze, fino a un massimo di 290 cm, risolvendo così eventuali

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/Design

problematiche legate al fuorimisura; infine, combinare tra loro le finiture e i colori di ripiani, schiene e spalle, e i numerosi modelli di aperture.

I ripiani della libreria Wall 30 (spessore 3 cm, come le spalle) ne sottolineano la solidità: sono disponibili in varie finiture (ecolegno, super-matt, laccate opache e ossidate e le nuovissime impiallacciate) e possono anche essere retroilluminati. Chi invece predilige un’estetica più leggera può optare per i ripiani in vetro, disponibili sia nella versione con telaio perimetrale in metallo in finitura brunito di 3 cm di altezza con illuminazione LED, sia nella versione con spessore di 0,8 cm senza luce. Anche la scelta delle aperture regala grande versatilità alla composizione: i cassetti e i cassettoni possono essere abbinati ad ante a ribalta o a rialza, battenti o scorrevoli, tutte disponibili con finiture diverse.

Ogni dettaglio del sistema Wall 30 è stato

pensato da Novamobili per rendere la libreria punto focale dell’ambiente, ne è un esempio il sistema di illuminazione dei vani interni. Come i ripiani, infatti, anche le spalle possono essere impreziosite da luci LED, adattabili all’altezza dei vari moduli, mentre i cassettoni possono essere dotati di una luce con sensore automatico che si attiva all’apertura.

L’illuminazione può essere gestita comodamente da remoto grazie al sistema Smart Lighting Novamobili: il controllo è possibile tramite applicazioni con tecnologia Bluetooth e Wi-Fi oppure tramite il pratico telecomando. Wall 30 di Novamobili è versatile: può essere una libreria per il soggiorno, ma anche una credenza per la zona pranzo, un mobile attrezzato per l’ufficio o una parete divisoria della zona notte, in un continuo gioco di materiali, finiture, vani aperti e contenitori chiusi, per accogliere libri ma anche stoviglie o preziosi soprammobili.

Novamobili fa parte di Battistella Company, gruppo nato nel 1953 a Pieve di Soligo (Treviso) che è oggi tra le realtà industriali più significative nel settore dell’arredo made in Italy e nella progettazione e produzione di arredi e sistemi. Al centro della sua filosofia i valori di modularità, flessibilità e trasversalità che esprimono una tradizione artigianale che continua in un’azienda tecnologicamente avanzata e aperta alle sfide del futuro.

Una solida tradizione artigianale, un know-how altamente specializzato e lo sviluppo di nuove tecnologie - nel segno di uno sviluppo sostenibilesono i valori che caratterizzano il percorso di Battistella Company, che con Novamobili porta in tutto il mondo la qualità e la creatività del design italiano.

maggio\ giugno 2023 23

GIUSEPPE ZANOTTI INCONTRA IGUZZINI

Esponenti del Made in Italy uniti per la Milano Design Week

A cura della Redazione

Per celebrare l’edizione 2023 della Milano Design Week, Giuseppe Zanotti, firma italiana specializzata nella creazione di calzature di lusso, ha collaborato con iGuzzini, leader mondiale nel campo dell’illuminazione applicata al design, per uno showcase “illuminante”.

Le boutique milanesi di Giuseppe Zanotti hanno ospitato iconiche riedizioni provenienti dalla nuova collezione “Italian Echoes” di iGuzzini.

Più precisamente, a illuminare le vetrine dei civici 8 e 22 di via Montenapoleone sono stati i pezzi creati per iGuzzini da due giganti del design italiano: Gio Ponti e Rodolfo Bonetto. “Polsino” di Ponti, creata nel 1968, è una lampada da tavolo dalle linee architettoniche costituita da due gusci termoformati identici. Mentre “Nitia” di Bonetto, disegnata nel 1972, con il suo paralume a disco trasparente appoggiato su una base cilindrica, incarna il design italiano degli anni ‘70. Entrambe le lampade fanno parte della nuova collezione “Italian Echoes” di iGuzzini, una riedizione di spettacolari pezzi d’archivio rinnovati attraverso l’uso di materiali riciclati e sorgenti di luce sostenibili, che sarà parallelamente presentata durante la Design Week presso lo showroom di iGuzzini in via Palermo.

Le luci all’avanguardia del design, sapientemente posizionate all’interno delle vetrine, accendono un sofisticato ed elegante riflettore sull’elettrizzante collezione primavera-estate di Giuseppe Zanotti.

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/Design

GIUSEPPE ZANOTTI

Giuseppe Zanotti è uno stilista italiano noto in tutto il mondo per gli scultorei tacchi gioiello e le sneaker couture. Giuseppe Zanotti, il brand che porta il suo stesso nome, produce e distribuisce calzature per donna e uomo, oltre a piccola pelletteria, borse e ready-to-wear. Vendute in 70 Paesi in tutto il mondo, le calzature Giuseppe Zanotti sono una presenza fissa sui più esclusivi red carpet di tutto il mondo, grazie ad uno stile ispirato e strettamente connesso al mondo del cinema, della musica e dell'arte.

iGUZZINI

iGuzzini illuminazione, fondata nel 1959, è un gruppo internazionale leader nel settore dell’illuminazione, con un fatturato 2022 di 234,1 milioni di Euro e 1.243 dipendenti nel mondo. iGuzzini si dedica allo studio, al design e alla produzione di sistemi di illuminazione intelligenti per interni ed esterni, in collaborazione con i migliori architetti, lighting designer, progettisti e centri di ricerca in tutto il mondo. Ha sede a Recanati (MC) e attività operative in oltre 20 Paesi distribuiti in 5 continenti. iGuzzini opera per migliorare, con la luce, il rapporto tra l’uomo e l’ambiente attraverso la ricerca, l’industria, la tecnologia e la conoscenza, nei luoghi della cultura, dell’hospitality & living, del lavoro, del retail, delle città e delle infrastrutture. Per iGuzzini la luce permette di creare luoghi più sicuri, aggreganti, confortevoli, e determina l’umore delle persone, i colori e le forme della natura e delle opere d’arte. Per questo la sua vision è Social Innovation Through Lighting sviluppata attraverso quattro linee guida: cultura della luce, design, connettività, sostenibilità.

Dal 2019 iGuzzini è parte del Gruppo Fagerhult.

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FEBAL CASA AL FUORISALONE 2023

Empower Your Feeling

Empower Your Feeling with Febal Casa è stato il tema per il Fuorisalone di Milano 2023 esplorato secondo tre chiavi: Feel the Planet, Feel the Design e Feel the Party. Le tre declinazioni, riassunte nell’installazione collocata all’esterno del Flagship store nel cuore di Brera e stato creato appositamente per il Fuorisalone Febal Casa, motivo di ispirazione per designer, creativi e visitatori.

Si è parlato di economia circolare, di sostenibilità dei processi e dei materiali, di rigenerazione urbana, di nuove generazioni e di innovative formule abitative. L’arredo e il design sono stati gli strumenti per leggere il presente e la contemporaneità, restituendo visioni e suggestioni per il futuro.

Brera è stata la location privilegiata per gli eventi del Fuorisalone 2023. Il fascino naturale di questo quartiere, tra botteghe storiche, palazzi d’epoca e gallerie d’arte, è apparso sotto una nuova luce durante la Design Week.

La serata principale è stata chiamata “Feel The Party”.

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/Design
A cura della Redazione

In consolle si è esibito il Dj e produttore Ben Dj, nome d’arte di ben Abdallah Taoufik, dj dei vip e dei party più esclusivi richiestissimo nei locali più glamour tra Italia, Europa e Dubai. Con il suo carisma e la sua energia ha fatto ballare e divertire gli ospiti dell’evento trasformando lo shoow-room interno e la parte all’esterna in una vera dancefloor, “solo come lui sa fare."

27 maggio\ giugno 2023

BENTLEY

Bentley Home ha lanciato durante la Settimana del Salone del Mobile di Milano una innovativa collezione caratterizzata da sette nuovi ed esclusivi pezzi realizzati in collaborazione con tre designer e architetti di fama mondiale. L'Atelier Bentley Home presso lo storico Palazzo Chiesa si è trasformato per l'occasione, offrendo nel suo giardino interno uno scenario multisensoriale. La collezione riafferma la sostanza e l'eleganza del Bentley Home Design in collaborazione con designer di spicco che si distinguono per il loro talento e l'uso innovativo di materiali sostenibili, forme organiche, l’eccellenza dell’artigianato e tecnologie di produzione all'avanguardia. Ogni pezzo interpreta un arredamento pratico e contemporaneo per la casa.

Bentley Home ha collaborato con Federico Peri per una nuova serie di tavoli, tra cui un tavolino da caffè, disponibile con splendide scelte di diverse impiallacciature e nella nuova finitura Paper Marble di Paper Factor® L'architetto Riccardo Cavaciocchi, fondatore di Paper Factor®, ha creato una finitura per il piano del tavolo simile nell'aspetto e nella sensazione al marmo, ma realizzata con "carta grezza" e pigmenti naturali.

In linea con l'attenzione di Bentley per la sostenibilità, l'artigianato e la materialità, Paper Factor® sfrutta tecniche tradizionali realizzate sia manualmente che con specifici macchinari.

Completamente personalizzabile, questa finitura sarà offerta più ampiamente nel corso

dell’anno nella collezione Bentley Home.

COLLEZIONE BENTLEY HOME 2023

La nuova collezione riafferma le caratteristiche di design più distintive di Bentley: linee ben definite, uso sapiente del legno, curve iconiche e forme eleganti.

PROGETTATO DA FEDERICO PERI CON BENTLEY HOME

Tavolino e tavolino Thames

Disegnati da Federico Peri e disponibili in set da due o tre pezzi, i tavoli Thames riassumono la visione di Bentley Home basata su un'attenzione minuziosa ai dettagli, ai materiali sostenibili e all'artigianato. Il loro design a forma di atollo è caratterizzato da un nucleo centrale a contrasto incastonato all'interno di motivi di venature dinamicamente arcuate su gambe eleganti e ben definite.

Uno dei tavolini da caffè è disponibile nella versione Paper Factor® disegnata da Riccardo Cavaciocchi. È realizzato con un composto di microcellulosa "carta grezza" e pigmenti naturali, lavorato per ottenere un piano d'appoggio simile al marmo e disponibile in versione monocromatica o con accenti bordeaux.

Il tavolo da pranzo Camden

Il designer milanese Federico Peri ha creato il nuovo tavolo da pranzo Camden in collaborazione con Bentley Home. Il suo design esemplifica alcuni dei concetti principali della collezione Bentley Home 2023:

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/Design
NUOVA COLLEZIONE
HOME A cura della Redazione Innovazione e design per una casa contemporanea

energia, linee terse e decise, leggerezza e consistenza. Le eleganti gambe del tavolo sono progettate per dare un effetto di sospensione e un senso di leggerezza che si traduce in un'elegante finitura dinamica.

La consolle Dalston

Questa consolle geometrica è caratterizzata da una dinamica combinazione di tre elementi e da un esclusivo effetto marmo dalle linee delicate e sinuose. La sua forma, ispirata alla parte anteriore di una Bentley d'epoca, dà un senso di potenza e movimento. Su una importante base scura, l'effetto degradé applicato dall'artista, lanciato da Bentley Home nel 2021, offre ai clienti un'ulteriore opzione di personalizzazione con una finitura a dall’effetto chiaroscuro applicata all'impiallacciatura scelta per la console in marmo. Questa è solo una delle numerose opzioni disponibili che consentono ai clienti di creare specifiche personalizzate.

PROGETTATO DA CARLO COLOMBO CON BENTLEY HOME

Il divano e la poltrona Bayton

Progettato dall'architetto Carlo Colombo in collaborazione con Bentley Home, il divano Bayton ha una forma elegante e raffinata ed esprime un senso di comfort. La sua forma si ispira a quella di un'automobile Bentley, con una struttura in legno pregiato e curve splendidamente proporzionate, abbinate a rivestimenti snelli e aderenti.

PROGETTATO DA BENTLEY

Il letto Brixton

HOME

Linee curve e dinamiche definiscono questo letto estremamente confortevole, che fonde eleganza minimalista. La struttura interna della testiera matrimoniale è disponibile con finitura in legno naturale o laccata e contrasta con la sottile imbottitura per simulare il concetto di movimento. Nella testiera può essere integrata una funzionale e

raffinata luce opzionale, che mette in risalto le diverse texture del letto. La struttura interna, i ripiani del letto e la pedana sono disponibili in una ampia scelta di diverse impiallacciature.

L’Atelier Bentley Home Palazzo Chiesa, in Corso Venezia, n. 36, a Milano sarà aperto al pubblico su appuntamento tutto l’anno

Bentley Motors

Bentley Motors è il marchio di auto di lusso più ambito al mondo. Crewe è la sede operativa dei reparti di progettazione, R&S, ingegneria e produzione delle tre gamme di modelli dell’azienda: Continental, FlyingSpur, Bentayga e Bentayga EWB. L’unione fra la tradizionale maestria e l’abilità artigianale tramandate di generazione in generazione da un lato, e la perizia ingegneristica e le tecnologie più innovative dall’altro, è una caratteristica unica dei marchi di auto di lusso del Regno Unito, come Bentley. Ed è inoltre un chiaro esempio dell’elevato valore della produzione industriale britannica. Bentley ha un organico di circa 4.000persone a Crewe.

Luxury Living Group

Luxury Living Group è leader nella progettazione, produzione e distribuzione di arredi di lusso per alcuni dei marchi più importanti del panorama internazionale: Versace, Dolce&Gabbana, Trussardi, Bentley Motors, oltre al proprio marchio, Luxence Luxury Living. Una storia di successo caratterizzata da artigianalità, sperimentazione e materiali pregiati. Le collezioni del Gruppo Luxury Living sono il risultato di processi produttivi meticolosi: la cura dei dettagli e l'artigianalità esaltano la creatività, l'eleganza e il design, sempre in equilibrio tra tradizione e innovazione. Un viaggio attraverso la creazione di arredi e complementi di eccellente fattura che in ogni fase, dall'ideazione alla realizzazione del prototipo e alla creazione dell'oggetto finale, esalta i valori del Made in Italy.

29 maggio\ giugno 2023

CAPARZO: CANTINA STORICA DI MONTALCINO

Fondata nel 1970, Caparzo rappresenta una delle prime dodici cantine storiche di Montalcino, ed è tra quelle che più hanno contribuito alla creazione del mito del Brunello. Da sempre centro di sperimentazione e innovazione, nel 1977 creò il Brunello La Casa, oggi indiscusso blasone enologico, cru ottenuto dalle uve dell’omonimo vigneto posto sulla collina di Montosoli, vera e propria icona del territorio di Montalcino.

Acquistata nel 1998 da Elisabetta Gnudi Angelini, Caparzo ha da quel momento subito un radicale cambiamento. L’azienda è stata dotata di una moderna cantina di invecchiamento completamente interrata e fra le più tecnologiche della zona, i vigneti sono stati reimpiantati e grazie ad alcune attente acquisizioni il parco vigna è passato dagli iniziali 46 agli attuali 100 ettari vitati, dei quali 36 a Brunello e 20 a Rosso di Montalcino.

Uno dei principali vanti di Caparzo è, infatti, quello di possedere vigneti in quasi tutte le zone più vocate di Montalcino. Questo permette all’azienda di poter gestire al meglio ogni singola vendemmia, anche la più impegnativa. Al cru La Casa si

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A cura della Redazione
Tecnologia e sostenibilità a servizio della vitivinicoltura
Elisabetta Gnudi - Foto © Pasquale Abbattista Alessandra Angelini

è aggiunto nel 1991 La Caduta, il Rosso di Montalcino che prende, appunto, il nome dall’omonimo vigneto.

La filosofia aziendale è da sempre orientata all’innovazione: non a caso Caparzo è stata tra le prime aziende ilcinesi a dotarsi di pannelli solari che coprono una buona parte del fabbisogno energetico della cantina.

Grazie alla sensibilità di Elisabetta Gnudi Angelini e del figlio Igino, ingegnere ambientale, sono stati installati i pannelli solari, il primo fondamentale passo verso una vitivinicoltura meno invasiva e maggiormente rispettosa dell’ambiente e del paesaggio.

Un altro passaggio importante ha riguardato l’acquisizione di un grande filtro per il recupero di tutte le acque piovane e di risulta dalle lavorazioni, che vengono raccolte in un lago e rese potabili.

Dal 2005, inoltre, viene realizzata una meticolosa raccolta differenziata degli scarti di lavorazione. Nel 2012 Caparzo ha quindi ottenuto la certificazione per il “Sistema di Gestione per la Qualità” ISO 9001:2008 e la certificazione per il “Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Luogo di Lavoro” BS OHSAS 18001:2007.

Caparzo è un’azienda in continua crescita, che utilizza la più moderna tecnologia per ottenere il massimo dalla natura senza ricorrere alla chimica. La cantina è infatti dotata di un laboratorio all’avanguardia che consente di monitorare sia il grado di maturità delle uve, sia tutte le varie fasi di vinificazione e invecchiamento dei vini. In oltre cinquant’anni di storia, Caparzo è cresciuta in maniera significativa e i suoi vini si sono fatti conoscere ed elogiare in Italia e nel mondo. Attualmente i vini di Caparzo sono presenti in quaranta paesi, apprezzati per la loro costanza qualitativa e per essere espressione fedele ed elegante del territorio di origine.

LA CANTINA

La cantina di vinificazione, con vasche di acciaio inox, è corredata delle più evolute attrezzature enologiche. L’affinamento dei vini viene realizzato in botti grandi in rovere di Slavonia, come da migliore

tradizione, da 50/80 Hl, e botti da 30 Hl in rovere di Allier. Infine, tonneaux e barriques da 500-700 litri per complessivi 1600 ettolitri.

L’AGRITURISMO

Nella Val d'Orcia a pochi chilometri da Montalcino, in una splendida posizione panoramica, nei pressi della vigna dalla quale viene prodotto il Brunello di Montalcino vigna La Casa, Caparzo ha ristrutturato un'antica casa colonica, nel pieno rispetto della tipica architettura toscana.

La struttura dell'agriturismo Podere La Casa è composta da 3 appartamenti arredati in stile country-chic curato nei minimi particolari. Ogni appartamento è dotato di impianto di allarme, tv satellitare, impianto di riscaldamento autonomo, caminetto a legna.

A disposizione degli ospiti un giardino di 3000 mq, una bella terrazza panoramica con piscina, un antico forno a legna, il parcheggio auto.

L’affascinante cittadina di Montalcino dista soltanto 4 chilometri. Pienza a soli 20 chilometri, Siena a 38, Montepulciano a 50, Grosseto a 55.

I VINI VIGNA LA CASA BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG

• È considerato un vero gioiello enologico, e non solo di Montalcino. Può invecchiare oltre 35 anni.

• L'origine del nome si deve al fatto che in passato il podere era abitato da alcuni contadini alle dipendenze dei proprietari dell’attigua villa Montosoli.

• La prima annata prodotta del Brunello di Montalcino Vigna La Casa è stata il 1977.

BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG

RISERVA

• Prodotta esclusivamente nelle migliori annate.

• Raggiunge la sua migliore espressione dopo qualche anno dall’imbottigliamento.

• È prodotta in un limitato numero di bottiglie.

BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG

• Primo anno di produzione: 1970.

• All’epoca le cantine esistenti a Montalcino erano solamente 13, e questo dato colloca Caparzo tra le aziende storiche nella produzione di Brunello.

• La particolarità del Brunello di Montalcino Caparzo è sicuramente la provenienza del Sangiovese. L’azienda, infatti, è una delle pochissime cantine a Montalcino che vanta la proprietà di vigneti nelle diverse zone geografiche del territorio di produzione.

LA CADUTA ROSSO DI MONTALCINO DOC

• La Caduta è il nome di un vigneto situato a sud di Montalcino con una superficie

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di 7,5 ettari. Caparzo ha deciso di utilizzare una parte di questo splendido vigneto per produrre un cru di Rosso di Montalcino.

• Il Rosso di Montalcino DOC La Caduta risulta pertanto un vino di caratura superiore rispetto alla media della denominazione. Rappresenta infatti un’eccezione alla regola che fa del Rosso di Montalcino un “fratello minore del Brunello” e in questo senso pochi altri possono reggere il paragone con La Caduta.

ROSSO DI MONTALCINO DOC

• È prodotto con uve provenienti da vigneti di proprietà situati in parte a nord e in parte a sud di Montalcino.

• I micro-climi delle diverse zone permettono di ottenere uno standard qualitativo costante anno dopo anno.

• Valida alternativa per il consumatore esigente, è armonico, elegante, sapido e di piacevole abbinamento.

CA’ DEL PAZZO TOSCANA IGT

• Il nome Cà del Pazzo deriva, secondo antichi mappali, dalla località oggi denominata Caparzo.

• Da questa antica denominazione nasce questo vino frutto di una selezione di Sangiovese e di Cabernet Sauvignon provenienti da vigneti di proprietà situati a Caparzo e a San Piero Caselle.

• Cà del Pazzo è stato prodotto per la prima volta nel 1982 e può quindi essere considerato a tutti gli effetti uno dei primi Supertuscan prodotti nella zona del Brunello.

LE GRANCE TOSCANA

IGT

• Il nome Le Grance deriva dai fabbricati fortificati, in uso nell’area senese durante il Medio Evo, che venivano utilizzati per la conservazione dei prodotti agricoli.

• Le Grance è il perfetto esempio di come un’azienda situata in area vocata alla produzione di grandi vini rossi, riesca a produrre anche un importante vino bianco.

• Prodotto in origine esclusivamente con uve Chardonnay, dall'annata 1988 venne arricchito con l'aggiunta di Sauvignon Blanc e di Traminer.

MOSCADELLO DI MONTALCINO DOC

Vendemmia tardiva

• Il Moscadello ha nella zona del Brunello tradizioni molto antiche, anche se il metodo della raccolta tardiva nasce in epoche più recenti. Tra le varie testimonianze storiche il Moscadello viene descritto nel XVII secolo dal Redi nel suo ditirambo come “Quel sì divino e leggiardetto Moscadelletto di Montalcino”. Le uve raccolte agli inizi di ottobre vengono pigiate e pressate, l’estratto ottenuto è fatto fermentare in barriques di rovere francese.

• Presenta un colore giallo dorato intenso, con un aroma floreale e speziato. Il sapore è dolce, vellutato, con caratteristico retrogusto di mandorla, di grande equilibrio.

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I DISTILLATI GRAPPA

RISERVA

• VINACCE: distillato di vinacce fermentate sia a bacca bianca che a bacca rossa.

• PERIODO DISTILLAZIONE: nei primi giorni successivi alla svinatura.

• SISTEMA DISTILLAZIONE: discontinuo a flusso di vapore.

• PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 1995

GRAPPA BRUNELLO

• VINACCE: distillato di vinacce fermentate di Sangiovese (Brunello).

• PERIODO DISTILLAZIONE: nei primi giorni successivi alla svinatura.

• SISTEMA DISTILLAZIONE: discontinuo a flusso di vapore.

• PRIMO ANNO DI PRODUZIONE: 1980

I NUMERI DI CAPARZO

Superficie totale azienda: 240 ettari

Superficie vitata: 100 ettari

Totale bottiglie prodotte annualmente: 928.000

QUANTITÀ DI PRODUZIONE PER ETICHETTA:

RISERVA BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG

VIGNA LA CASA BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG

BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG

LA CADUTA ROSSO DI MONTALCINO DOC

ROSSO DI MONTALCINO DOC

15.000 bottiglie

20.000 bottiglie

180.000 bottiglie

10.000 bottiglie

140.000 bottiglie

CÀ DEL PAZZO TOSCANA IGT 10.000 bottiglie

LE GRANCE TOSCANA IGT

SANGIOVESE TOSCANA IGT

CHARDONNAY TOSCANA IGT

10.000 bottiglie

500.000 bottiglie*

40.000 bottiglie*

MOSCADELLO DI MONTALCINO DOC 1.000 bottiglie

GRAPPA DI BRUNELLO 1.000 bottiglie

GRAPPA RISERVA 1.000 bottiglie

*Per la produzione del Sangiovese Toscana IGT e dello Chardonnay Toscana IGT sono utilizzate anche uve di Borgo Scopeto e di Doga delle Clavule

LA CANTINA:

Vinificazione: capacità di circa 14.051 hl

Invecchiamento: capacità di circa 4.117 hl in botti di rovere di dimensioni dai 13,5 hl ai 82,2 hl

A queste vanno aggiunte 88 barriques da 2,25 hl ciascuna e 37 tonneaux da 3,5 hl, 31 tonneaux da 4,5 hl e 297 tonneaux da 5 hl.

Borgo Scopeto e Caparzo S.r.l. Società Agricola

Strada Provinciale del Brunello km. 1,7 Località Caparzo | Montalcino (Siena) www.caparzo.it

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CANTINA DI BORGO SCOPETO

Dal 1990 una prestigiosa produzione di Chianti Classico

Le prime notizie di Borgo Scopeto, nel comune di Castelnuovo Berardenga, cuore del Chianti Classico, risalgono al 1079, quando la cattedrale di Siena eresse un insediamento fortificato a difesa della città. Nel Quattrocento l’insediamento venne donato alla nobile famiglia senese dei Sozzini, che vi fondò una fiorente azienda agricola dedita principalmente alla coltivazione della vite e dell’olivo. Intorno alla bella torre trecentesca, che ancora oggi caratterizza il profilo del borgo, nacquero via via la villa padronale e le case dei contadini, abitate fino ad anni recenti. Tra il Cinquecento e il Seicento Borgo Scopeto fu al centro di animate discussioni teologiche sulla Riforma, e due dei rappresentanti della famiglia Sozzini vennero perseguitati dalla Chiesa per sospetto di eresia.

La prima bottiglia di Chianti Classico di Borgo Scopeto venne prodotta nel 1990: sette anni dopo la tenuta fu acquistata da Elisabetta Gnudi Angelini, che iniziò subito i lavori di recupero del Borgo per trasformarlo in uno dei più affascinanti ed esclusivi relais della Toscana. Contestualmente viene costruita la nuova cantina di vinificazione e invecchiamento a qualche chilometro

dal Borgo, in modo da razionalizzare tutto il processo produttivo e staccarlo dall’attività alberghiera.

LA CANTINA

La cantina, concepita secondo la moderna tecnologia “a caduta”, è costruita su due livelli con la zona invecchiamento completamente interrata. I vecchi vigneti coltivati “a tendone” sono stati completamente reimpiantati utilizzando il più moderno sistema a cordone speronato. Borgo Scopeto vanta il più grande vigneto della Toscana per estensione, la Vittoria, che si allunga senza interruzioni per ben 26 ettari.

In località Misciano si trova il vigneto che dà il nome alla prestigiosa Riserva di Chianti Classico nata nel 1998 per volontà di Elisabetta Gnudi Angelini.

Il Chianti Classico di Borgo Scopeto, nelle due tipologie di Annata e Riserva, è apprezzato in Italia e nel mondo per il suo stile perfettamente aderente al territorio e alla denominazione. A questi si affiancano il Supertuscan Borgonero e il Vin Santo Doc. A Borgo Scopeto viene prodotto anche uno straordinario olio extra vergine di oliva a Dop Chianti Classico.

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A cura della Redazione
Elisabetta Gnudi - Foto © Francesco Mion Alessandra Angelini

I VINI DI BORGO SCOPETO RISERVA

MISCIANO CHIANTI

CLASSICO DOCG

Misciano, piccolo comune abbandonato nel XV secolo, dà oggi il nome alla più importante vigna di Borgo Scopeto, situata a 360 metri sul livello del mare, esposizione sud/sud-est con terreno a matrice sabbioso-argillosa. Viene prodotto solamente nelle ottime annate, dopo una scrupolosa selezione delle uve. L’etichetta che caratterizza tutti i vini di Borgo Scopeto rappresenta il nucleo abitativo storico della tenuta.

CHIANTI CLASSICO DOCG

I vigneti si trovano a un’altitudine compresa tra i 360 e i 450 metri sul livello del mare. Le perfette esposizioni e le ottimali composizioni dei suoli identificano le tipicità di questo vino.

BORGONERO IGT TOSCANA

Supertuscan di grande personalità ed eleganza. Le uve vengono selezionate nei vigneti di Cagliano e Vittoria, che presentano caratteristiche ottimali di suolo, esposizione e microclima per l’allevamento dei vitigni che compongono il vino. L’altitudine dei vigneti è compresa tra i 400 e i 450 metri sopra il livello del mare e la vendemmia si svolge tra la metà di settembre e la prima settimana di ottobre. La raccolta viene effettuata a mano nei vigneti di Cagliano e meccanizzata con tecnologia per la separazione delle parti verdi nei vigneti di Vittoria. La fermentazione alcolica e malolattica avvengono separatamente per le diverse uve, che solo in seguito vengono riunite in un'unica massa.

VINSANTO DEL CHIANTI CLASSICO DOC

Secondo la leggenda il nome Vin Santo deriva dal Concilio di Firenze del 1439, quando il metropolita greco Giovanni Bessarione proclamò, mentre stava bevendo il vin pretto: "Questo è il vino di Xantos!", forse riferendosi a un certo vino passito greco di Santorini. I suoi commensali, che avevano confuso la parola "Xantos" con “Santos”, credettero

che egli avesse scoperto nel vino qualità degne di essere definite "sante". In ogni caso, da quel momento il vin pretto fu chiamato Vin Santo. Prodotto con uve Trebbiano Toscano e Malvasia lasciate appassire per tre mesi in stanze areate. Fermentazione in barrique e affinamento per 4 anni in caratelli. Altitudine: 360 metri sul livello del mare. Terreno: Argilloso/Sabbioso.

OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA

CHIANTI CLASSICO DOP

Nel Chianti Classico viene prodotto fin dal 1300 un ottimo olio. I frutti provengono dagli olivi opportunamente selezionati tra le 6.500 piante di Borgo Scopeto. Le olive vengono raccolte esclusivamente a mano e portate al frantoio, dove vengono frante immediatamente con il sistema continuo e a temperatura controllata di 24-26°C.

I NUMERI DI BORGO SCOPETO

Superficie totale azienda: 499 ettari

Superficie vitata: 71 ettari

Oliveto: 39 ettari

Bosco: 350 ettari

Totale bottiglie prodotte annualmente: 277.000

QUANTITÀ DI PRODUZIONE PER ETICHETTA: GRAN SELEZIONE CHIANTI CLASSICO DOCG

BORGONERO TOSCANA IGT

VINSANTO DEL CHIANTI CLASSICO DOC

OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA DOP

IL BALSAMICO

LA NUOVA CANTINA:

Vinificazione: capacità di circa 7.100 hl

80.000 bottiglie

2.000 bottiglie

2.000 bottiglie

1.000 bottiglie

Invecchiamento: capacità di circa 1.140 hl in botti di rovere di dimensioni da 30 hl, 50 hl in botti di rovere di dimensioni da 10hl.

A queste vanno aggiunte 22 barriques da 2,25 hl ciascuna e 22 tonneaux da 3 hl, 30 tonneaux da 3,5 hl, 30 tonneaux da 4,5 hl, 100 tonneaux da 5 hl.

Borgo Scopeto

Vagliagli (Siena)

www.borgoscopeto.com

maggio\ giugno 2023 35
7.000
15.000
170.000
bottiglie RISERVA VIGNA MISCIANO CHIANTI CLASSICO DOCG
bottiglie CHIANTI CLASSICO DOCG
bottiglie

BELLAVISTA: L’ECCELLENZA NEL MONDO DEL VINO ITALIANO

Francesca Moretti racconta la storia e il successo della casa vinicola

Ci racconti la vostra storia e il suo ingresso nel mondo del vino

“Tutto ha inizio nel 1967 con Vittorio Moretti (mio padre) che decide di fondare la sua impresa di costruzioni in Franciacorta, un’attività, quella legata all’edilizia che è nel suo DNA, i nostri avi sono costruttori sin dal 1400. Sua madre, invece, mia nonna, viene da una famiglia contadina, che gli trasferisce la sensibilità, la cura e l’amore per la terra. Tutta la storia d’impresa della nostra famiglia scaturisce da questo doppio nutrimento, così che la Holding di Famiglia si chiama proprio TERRA MORETTI, da una parte il legame con l’anima agreste, dall’altra il nostro cognome che si tramanda di generazione in generazione. Holding Terra Moretti ha tre rami di Business: le costruzioni (affidate a mia sorella Valentina), l’ospitalità (affidate a mio sorella Carmen) e il vino, di cui mi occupo io. Io sono Enologa e sin da piccola ho espresso questa mia tensione verso la natura, gli animali e la campagna. Per me è stato quasi fisiologico

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studiare agronomia ed enologia, il coronamento del sogno di una bambina che ha sempre amato l’idea del lavorare a stretto contatto con la natura. Ho iniziato in Bellavista, poi con la cantina Petra, per poi occuparmi oggi di tutto il comparto vino, con un focus speciale su Bellavista.”

Il segreto del vostro successo raggiunto in pochi anni “Bellavista è stata fondata nel 1977, non sono pochi anni per il mondo del vino Italiano. Il successo è sicuramente dovuto alla ricerca costante dell’eccellenza, della riconoscibilità e del continuare a credere fortemente in un approccio artigianale alla produzione, dove l’uomo rimane al centro di tutte le operazioni, da quelle in vigna a quelle in cantina. Dove i gesti sono importanti, così come il rispetto della natura, della materia prima, del territorio e delle persone che contribuiscono con noi a produrre vini di qualità. Oggi

Terra Moretti Vino conta sei cantine in tre regioni diverse: Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta; Petra, Teruzzi e Acquagiusta in Toscana; Sella&Mosca in Sardegna. In tutte le nostre realtà, al di là del numero di bottiglie o del posizionamento dei brand, operiamo con la stessa attenzione e dedizione, per consegnare ai nostri appassionati vini che sappiano raccontare le stagioni, i territori e lo stile delle diverse cantine.”

Ci parli di come è nato e di come si sviluppa Terra Moretti Vino

“Terra Moretti Vino, come dicevo pocanzi, opera in territori vitivinicoli diversi, ma tutti con grande vocazione e tradizione enologica. Alleviamo più di 1000 ettari di vigne e uso la parola “allevare” perché per noi ogni singola pianta è come un figlio: va curata, amata, aiutata a crescere nella giusta direzione affinché dia ottimi frutti, così come crediamo che la terra vada abitata sempre con grande rispetto e con la sola promessa di lasciarla meglio di come l’abbiamo ereditata. Bellavista nasce nel 1977, sulla collina dove mio padre ha costruito la sua casa, e dove ha fortemente voluto l’Albereta Relaix Chateaux, che per anni ha visto Gualtiero Marchesi in cucina, e dove anch’io abito con Mirco, mio marito, Alice e Lorenzo, i miei due figli. Bellavista è l’inizio di ogni cosa, è la cantina ammiraglia della nostra famiglia, che ancora oggi ci guida, nel pensiero, nella tradizione e nella filosofia. Nel 1987 fondiamo Contadi Castaldi, sempre in Franciacorta, una vecchia fornace ove mia mamma da piccola passava i suoi pomeriggi a giocare con le amiche. Oggi è considerata la cantina POP del nostro gruppo, l’azienda che osa sperimentare, innovare e interpretare la nostra terra, con vini dinamici e non convenzionali. Dopo 10 anni costruiamo Petra, a Suvereto, in alta maremma, vicino alla più nota Bolgheri. Mio padre si fa progettare la cantina dall’architetto Mario Botta e a me viene affidato l’avvio di questa nuova avventura. In quell’area si producono grandi vini rossi, le vigne respirano l’aria del mare e si nutrono dei suoli ricchi di minerali delle colline metallifere della Val di Cornia. Poco dopo arriva Acquagiusta, una piccola cantina all’interno di Tenuta La Badiola, a fianco de L’Andana, sempre di nostra proprietà, con la Trattoria Toscana di Enrico Bartolini. Nel 2015 acquisiamo Teruzzi, a San Gimignano, un luogo magico con vigne strepitose e, sempre nello stesso anno,

Sella&Mosca ad Alghero, una cantina fondata a fine ‘800 con 520 ettari di vigna a corpo unico, uno dei vigneti più grandi d’Europa. All’interno della tenuta abbiamo Villamarina, un piccolo resort immerso nel silenzio della campagna e a pochi chilometri delle spiagge più belle e incontaminate della Sardegna.”

Il ruolo del marketing e della comunicazione per la vostra azienda “Il Marketing e la comunicazione devono tramutare in parole ed azioni concrete ciò che ogni giorno facciamo in campagna e in cantina. Devono interpretare cosa vi è nel bicchiere e farlo conoscere all’esterno delle nostre aziende. Per noi è fondamentale la peculiare coerenza fra ciò che siamo e ciò che raccontiamo ed è compito di questi due comparti trovare le chiavi di lettura più idonee e consone alla nostra filosofia produttiva a quello che sono i nostri riferimenti valoriali. Gli appassionati, chi ci sceglie ogni giorno o per un brindisi speciale, chi decide di accompagnare un momento importante della sua giornata, come quello del pasto, con i nostri vini, deve poter trovare nello stile narrativo dei vini, ciò che troverà in cantina e ciò che sta bevendo. A capo di Comunicazione e Marketing, in Terra Moretti Vino, ho scelto due donne, non lo dico per rivendicazione femminile, ma perché il nostro è un universo prettamente maschile, ma che oggi è in assoluta

37 maggio\ giugno 2023
Francesca Moretti

evoluzione. Io stessa, quando ho iniziato avevo solo colleghi maschi, oggi molte studenti si iscrivono ad agraria, ad enologia e si specializzano nel mondo del vino lavorando soprattutto in ambito Marketing e Comunicazione. Per M&C abbiamo un team di donne giovani, preparate, animate da una competizione positiva, che sanno parlare al mondo intero perché native digitali e cosmopolite nel pensiero, una squadra di professioniste attenta ai nuovi linguaggi e con una solida formazione. Ne sono molto orgogliosa.”

Ci parli dell’ingresso recente in Bellavista dell’enologo di fama mondiale Richard Geoffroy

“Richard Geoffroy è una grande uomo, prima che un grande enologo; un maestro e mentore generoso, per me e per il mio team. Ma anche un professionista attento e scrupoloso; un illuminato visionario. Ha scelto Bellavista dopo averla visitata, dopo aver passato del tempo con noi, dopo essersi convinto del nostro operato e della nostra storia. È come avere al proprio fianco un maestro d’orchestra, e io con lui mi sento un primo violino. La partitura, la musica, la melodia, sono quelle di Bellavista, quelle che ci rendono riconoscibili e che interpretano il nostro stile, il nostro territorio, la nostra tradizione e le stagioni in Franciacorta. Lui ci dirige abbassando e alzando i toni, scandendo il ritmo, guidando il nostro lavoro rispettoso dell’identità della cantina. È per me una grande esperienza umana e professionale, l’opportunità di imparare e di

osservare mentre lavora uno dei più grandi enologi del nostro tempo.”

Vinitaly 2023: sensazioni e novità che presenterete

“Vinitaly per noi è soprattutto il momento per incontrare i nostri clienti, la stampa e gli altri produttori, con cui sediamo allo stesso tavolo per degustazioni, situazioni di confronto e di relazione, dopo un anno di lavoro in cantina. Vi sono enoteche, bar, ristoranti, sommelier, chef, giornalisti, amici, che incontriamo una sola volta l’anno e proprio a Vinitaly, ed è veramente un momento di vicinanza e di scambio importante. Proprio per questo, l’anno scorso, abbiamo investito in uno stand tutto nuovo, progettato da mia sorella Valentina, che è architetto. Abbiamo scelto che ogni cantina portasse a Vinitaly il suo mondo valoriale e il suo stile visuale, non solo i suoi

vini. Per ogni azienda c’è un’area dedicata che porta a Verona gli stilemi narrativi della cantina. Abbiamo poi una lounge comune e un secondo piano per ricevere e ospitare offrendo anche momenti di cibo e di chiacchiere rilassanti, essendo quelli giorni intensi e faticosi per tutti. È sempre una grande emozione aspettare gli ospiti e passare del tempo con loro, non solo per chiudere “affari”, ma per raccontarci dove stiamo andando e cosa ci aspettiamo gli uni con gli altri.”

Ci sveli qualche progetto futuro al quale state lavorando

“Sono una persona molto concreta, che non ama raccontare i fatti prima che accadano. Posso dire che stiamo lavorando molto sull’accoglienza, ampliando per ogni cantina le visite, le degustazioni, lo spazio per l’ospitalità e l’opportunità di vivere esperienze immersive e uniche. Sulla sostenibilità siamo lavorando nella certificazione delle nostre aziende, esiste un modello Terra Moretti Vino che da anni studia, opera e produce con estrema attenzione all’ambiente, all’economia e alle persone. I progetti futuri, sia in campagna sia in cantina, vanno in questa direzione, lavoriamo per valorizzare i territori che ci ospitano, per condurre aziende che sappiano produrre il giusto profitto e per dare il giusto tributo alle donne e agli uomini che lavorano con noi, che ogni giorno si impegnano per costruire le nostre aziende e produrre i vini che trovate sulle vostre tavole.”

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TENUTE UGOLINI

I vini della Valpolicella Classica che profumano di biodiversità

A cura della Redazione

Grazie alla ricerca della perfetta armonia tra natura e paesaggio, ogni vino di Tenute Ugolini è espressione autentica dei cinque vigneti di proprietà Villa San Michele, sede dell’azienda a Fumane, è un’antica casa colonica che accoglie ogni anno migliaia di turisti ed enoappassionati.

Nel cuore della Valpolicella Classica, Tenute Ugolini è sinonimo di territorio e biodiversità.

Dal 1996, dopo la scomparsa del padre Angelo, Giambattista Ugolini decide di occuparsi dell’azienda di famiglia per realizzare un sogno: vinificare le uve dei propri vigneti, fino ad allora vendute ad altri produttori della zona.

L’avventura inizia ufficialmente nel 2010, quando vengono prodotte le prime bottiglie di Valpolicella e Amarone “firmate” Ugolini. Anno dopo anno, le Tenute si espandono grazie all’acquisto di altri vigneti nella valle di Fumane e della Villa San Michele (a San Pietro in Cariano), oggi headquarters dell’azienda.

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Giambattista Ugolini

La Valpolicella tra vigneti e oliveti

I cinque vigneti di proprietà di Tenute Ugolini, da cui traggono ispirazione i nomi di alcuni vini, si estendono su 22 ettari piantati a corvina, corvinone, rondinella, molinara e oseleta, vitigni autoctoni della Valpolicella certificati Icea (certificazione biologica) dal 2016.

Ai cinque vigneti, si aggiungono circa 7.000 mq di oliveto di proprietà, nella valle di Fumane, da cui nascono tre oli extravergine di oliva: Pozzetto, San Michele e Valle Alta, che prendono il nome dagli omonimi appezzamenti su cui insistono gli oliveti. Pozzetto è lo storico vigneto di proprietà di Tenute Ugolini: a un’altitudine di 180 metri sul livello del mare, circonda la casa natale della famiglia.

Il vigneto San Michele si adagia su un crinale della Valpolicella a circa 200 metri sul livello del mare, e dà origine a vini di grande eleganza e complessità aromatica. Monte Solane è “la vigna del sole”, che sorge sull’omonima altura a 650 metri d’altitudine.

Valle alta, a 256 metri d’altezza, è la vigna sentinella di Tenute Ugolini, che dall’alto domina l’intera valle di Fumane.

Valle Lena è una piccola valle stretta tra roveri e cipressi, che racconta la Valpolicella più ancestrale e incontaminata, dove la famiglia Ugolini ha insediato una parcella di vigneto a 235 metri di altitudine.

La biodiversità ritrovata

La perfetta armonia tra i ritmi naturali e il paesaggio guida la coltivazione in regime di agricoltura biologica e la produzione in Tenute Ugolini. Giambattista Ugolini, infatti, ha scelto per le nuove vigne innesti con radici fittonanti così da consentire alle viti di trovare nei terreni ricchi di scheletro, e composti in prevalenza da marna compatta, un equilibrio idrico e nutrizionale. Per aiutare le radici a scendere in profondità, in vigna viene utilizzata l’antica pratica del sovescio che consiste nel seminare lungo i filari delle vigne erbe leguminose e crocifere, le cui radici voluminose aprono la strada a quelle più piccole delle viti. E quando, con l’arrivo della bella stagione, le erbe fioriscono, vengono sfalciate e interrate per fornire concime organico

naturale.

Per la coltivazione dei vigneti non viene utilizzata alcuna sostanza chimica, così nella valle hanno fatto la loro ricomparsa insetti e uccelli che negli ultimi anni erano spariti: una biodiversità che fa bene all’ambiente, ma anche all’uva e di conseguenza al vino, perché ogni grappolo esprime un terroir e un microclima, determinando la personalità di ogni prodotto.

I vini di Tenute Ugolini

Sono nove le etichette prodotte da Tenute Ugolini: sei cru con il brand Ugolini, e tre nella collezione Magna Mòra.

I sei vini Ugolini hanno uno stretto legame con il territorio: ogni prodotto è l’espressione di uno dei vigneti di proprietà e ne racconta la personalità, i profumi, il terroir.

Valpolicella Classico Doc Pozzetto

Vino della tradizione, delicato, dal colore rosso rubino vivace e brillante, con profumi fragranti di piccoli frutti rossi e con una leggera speziatura di pepe. Il Valpolicella Classico Pozzetto nasce dalle uve corvina gentile, corvina grossa, rondinella, molinara e da altre uve autoctone. È un vino fruttato e pulito, con il giusto grado di sapidità e una grande bevibilità, due caratteristiche che lo rendono facilmente ideale per accompagnare formaggi freschi e di breve stagionatura, salumi delicati e non troppo saporiti, carni magre preparate anche alla brace, primi piatti di pasta fresca, ma anche risotti di verdure. Servito leggermente

fresco può accompagnare anche piatti di pesce con preparazioni ricche di aromi o in umido.

Valpolicella Classico Superiore Doc San Michele

È il vino dell’eleganza, austero e versatile, realizzato con uva corvina gentile, corvina grossa, rondinella e oseleta. Ha un colore rosso rubino brillante, i profumi ricordano i piccoli frutti rossi come ciliegia e marasca, cui si accompagnano delicate note speziate dolci che rimandano ai sentori di cacao, noce moscata e vaniglia. Il Valpolicella Classico Superiore San Michele si sposa con formaggi di media stagionatura, salumi anche speziati e di media grassezza, primi piatti di pasta fresca con ragù saporiti anche di cacciagione, risotti, carni rosse, ma anche pesci grassi come l'anguilla, le sarde o le acciughe.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore Doc Monte Solane

Vino generoso, ampio, ricco. Nasce dall’uva corvina gentile e si caratterizza per un colore rosso rubino profondo e brillante; ha un profumo intenso che ricorda la frutta rossa matura, il pepe nero, il tabacco, il cacao e regala piacevoli note balsamiche, con un finale delicato di erbe mediterranee. In bocca si presenta caldo, equilibrato, con finale pulito e secco. Si abbina a formaggi stagionati, salumi, risotti, carni rosse e grasse, brasati, piatti a base di selvaggina, ma si può accompagnare anche a piatti di pesce dal gusto deciso.

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Amarone della Valpolicella Classico Docg Valle Alta Vino importante, di colore rosso rubino intenso, con riflessi granati e dai sentori di confettura di frutta rossa e di ciliegie sotto spirito, marasca e frutta secca, con note di spezie dolci come il tabacco, il caffè, il cacao, la liquirizia e la noce moscata. Prodotto con uva corvina gentile, corvina grossa, rondinella e oseleta, al palato è vellutato, corposo, elegante e morbido, ma allo stesso tempo secco. È perfetto da sorseggiare con formaggi stagionati, affinati e molto aromatici o persistenti; salumi succulenti; stracotti, brasati, selvaggina, o carni alla griglia, ma anche con cioccolato non troppo amaro.

Recioto Della Valpolicella Classico Valle Lena Vino puro, dolce, dal colore regale. Viene prodotto con uva corvina gentile, corvina grossa, rondinella e oseleta. Il suo profumo è intenso, con note di confettura di more e ciliegie. Amarene sciroppate e piacevoli note balsamiche arricchiscono la sua complessità. Il sapore è vellutato e armonico, dolce ma mai eccessivo, bilanciato da una buona freschezza.

È perfetto per accompagnare la pasticceria secca, i lievitati dolci e le creme, ma si abbina anche a formaggi molto stagionati, piccanti ed erborinati con mostarde e confetture.

Valpolicella Classico Superiore Doc San Michele della Chiesa 2013

Una leggenda accompagna la storia del Valpolicella Classico Superiore “San Michele della Chiesa”. Si racconta che i monaci custodi della pieve di San Michele scelsero questo brolo per coltivare le loro viti e produrre vini preziosi da donare al loro superiore, l’Abate del monastero di San Zeno, ora Basilica patronale della città di Verona. La scelta del brolo di San Michele, non adiacente alla chiesa, ma situato sul versante opposto del colle, testimonia il sapere agronomico dei monaci: il terreno tufaceo e l’esposizione a sud-est favoriscono, infatti, una buona maturazione dei frutti che danno vita a un vino fresco e sapido, con una forte impronta territoriale, oggi come allora.

Fiore all’occhiello dell’azienda, in Francia potrebbe essere definito un clos.

Tenute Ugolini vinifica le uve di questo vigneto attraverso tecniche non invasive per preservare le caratteristiche del frutto e cogliere l’essenza del tufo di colle San Michele, affinché chi lo sorseggia possa ritrovarsi d’incanto tra i filari del vecchio brolo, con una vista mozzafiato sulla valle di Fumane.

Il Valpolicella Classico Superiore “San Michele della Chiesa” 2013 è stato premiato con il Grand Oro al concorso Vinalies organizzato dall'Unione Enologi Francesi: un riconoscimento molto prestigioso se si considera che alla kermesse vengono degustati alla cieca da centocinquanta degustatori di quaranta nazionalità ben tremilacinquecento vini provenienti da tutto il mondo.

Collezione MAGNA MÒRA

La collezione Magna Mòra racchiude i vini della tradizione che traggono ispirazione dai racconti dei nonni, dal loro modo di fare il vino in Valpolicella. Ogni etichetta unisce il meglio dei diversi vigneti, rispettando sempre i tempi di maturazione e le caratteristiche dei vari vitigni.

Valpolicella Classico Doc

Le uve utilizzate per il Valpolicella Classico arrivano dai cinque vigneti di proprietà di Tenute Ugolini: in un calice, quindi, si ritrovano le caratteristiche dei vari cru, dalla freschezza del frutto alle tipiche note speziate che contraddistinguono le uve della Valpolicella. Questo vino ha un colore rosso rubino vivace e brillante, profumi fragranti di frutta rossa matura. Al palato è croccante e pulito, con una buona sapidità e una grande bevibilità. Si abbina a pasta, carni bianche e formaggi freschi.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore Doc

Anche questo vino viene realizzato con le uve dei cinque vigneti di proprietà, pigiate lo stesso giorno della raccolta per ottenere un vino profumato e fresco. A marzo, il vino ottenuto è ripassato sulle vinacce dell’Amarone da cui estrae aromi e ottiene maggior struttura. Segue la fase di affinamento in barrique e tonneau per 20 mesi. Di un bel colore rosso rubino profondo e brillante, il profumo intenso ricorda la frutta rossa matura e le spezie. In bocca si presenta succoso, equilibrato, di buona struttura e con finale pulito. Accompagna primi piatti importanti e saporiti, con sughi

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di carne, carni rosse e bianche grigliate, arrosto, in umido e bollite.

Amarone della Valpolicella Classico Docg

L’Amarone è un vino da conversazione, realizzato secondo tradizione, unendo le migliori uve di tutti i vigneti di Tenute Ugolini che danno vita a un vino dal profilo complesso, con un’insolita profondità aromatica tra note di frutta matura e spezie. L’affinamento in barrique e tonneau dura 36 mesi. Il vino ha un colore rosso rubino intenso e un profumo ricco e variegato, con sentori floreali e di frutta secca, come fichi e prugne. Marasca e ciliegie sotto spirito si uniscono alle spezie dolci. Al gusto è setoso, potente, ma allo stesso tempo elegante e armonioso.

Si abbina a carni rosse, selvaggina (come cinghiale, cervo e capriolo) e arrosti.

GLI OLI EXTRAVERGINE UGOLINI

Nelle Tenute Ugolini nascono tre oli extravergine di oliva, ognuno figlio di un singolo uliveto: preziose spremute di due cultivar della valle di Fumane, Grignano e Favaról.

Olio evo Pozzetto

Al naso quest’olio regala una sensazione delicatissima di oliva verde ed erba di prato. Al palato l’impronta è fruttata e leggera, con sentori principali di mandorla fresca, mela e note speziate di cannella. Ha una buona scorrevolezza in bocca, con lievi note piccanti.

È indicato per condire insalate, ma è piacevole anche su verdure grigliate e bollite. È ottimo a crudo su pizze o piatti di pasta accompagnati da sughi semplici, come pomodoro e basilico. A crudo valorizza anche pesci delicati, in particolare pesce di lago cotto in umido.

Olio evo San Michele

È un olio elegante ed equilibrato, con tonalità verdi e oro che si mescolano in una luminosa sensazione visiva. Al naso si presenta subito fruttato e verde, con note delicate di erba fresca appena tagliata e foglia di pomodoro. Si possono percepire anche piacevoli aromi di mela e agrumi. Al palato ha una nota amara e piccante di

media intensità.

A crudo impreziosisce piatti delicati come risotti alle verdure non troppo speziati, carni bianche di pollo e tacchino, creme di patate di montagna e cipolla. È perfetto per formaggi freschi e cremosi, come robiola, crescenza, mozzarella, stracciatella o caprini freschi.

Olio evo Valle Alta

È un olio fruttato, deciso e accattivante, con un inconfondibile colore verde brillante e tonalità leggermente dorate. Al naso regala una percezione netta dell’oliva croccante con sentori di foglia di pomodoro e fiori bianchi, prezzemolo ed erbe mediterranee. Al palato non presenta una particolare densità, ma una dolce scorrevolezza, con una sensazione amara non eccessiva e una piccantezza delicata. È un ingrediente indispensabile per zuppe e creme di zucca, fagioli o lenticchie, ma si può usare per condire bruschette con pane casereccio, sale, pomodoro e una foglia di basilico. Arricchisce piatti di crostacei o pesce di mare dal gusto deciso, così come carni salate o tartare di carni rosse.

Villa San Michele: la dimora Ugolini aperta alle degustazioni

San Michele è uno dei vigneti di proprietà della famiglia Ugolini, situato sulla collina di Bure. Qui sorge l’omonima villa, un’antica casa colonica ora sede di Tenute Ugolini, pronta a ospitare gli appassionati di vino

che vogliono farsi conquistare dai vini della Valpolicella, ma anche scoprire la storia, la cultura e la tradizione di questo magico territorio.

Dopo un importante restauro conservativo, dal 2014 Villa San Michele è aperta tutti i giorni e organizza varie degustazioni nelle diverse sale di cui dispone:

• Sala Blu, la sala più preziosa ed esclusiva della villa, che ospita fino a 16 persone

• Sala Rossa, una sala calda ed elegante che può accogliere fino a 12 persone

• Sala Avorio, la più moderna, ampia e luminosa che può ospitare fino a 24 persone

• Sala delle mappe, il porticato dove possono degustare fino a 14 persone

• Cucina storica, una sala degustazione intima e familiare per quattro persone

• Giardino del vino, la terrazza che regala agli ospiti un panorama indimenticabile di un angolo della Valpolicella.

Oltre alle degustazioni, Tenute Ugolini organizza anche visite guidate ai vigneti e alla cantina ed escursioni guidate all’interno della Valle di Fumane con guida ambientale escursionistica. Tenute Ugolini offre anche la possibilità di partecipare a eventi e degustazioni in cui l’assaggio dei vini è accompagnato da performance artistiche, di opera lirica, teatro e danza.

www.tenuteugolini.it

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BLAUEN BLANC DE NOIRS 2015

A cura della Redazione Nuova punta di diamante dell’azienda Moser

Prodotto dai migliori vigneti Pinot Nero di Maso Warth, sulle colline di Trento, il Blauen Blanc de Noirs 2015 di Moser è un Trentodoc Extra Brut affinato per 72 mesi sui lieviti in bottiglia. Ultimo nato in azienda, è già stato premiato da alcune delle più importanti guide vini italiane.

“Questo vino racconta la nostra passione vignaiola. – spiega Matteo Moser, enologo e agronomo della cantina – Le Uve Pinot

Nero provengono da un unico vigneto, il Dòs dei Cedri, da vigne degli anni ‘80 allevate a pergola trentina. È un terreno particolarmente vocato, situato sulle colline di Trento a 350m sul livello del mare, costituito da pietra Dolomia, la quale conferisce al vino grande freschezza e sapidità. In cantina vinifichiamo il Pinot Nero in acciaio prima di farlo riposare in bottiglia per un lungo periodo di affinamento. Questo ci permette di valorizzare le caratteristiche del territorio e

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mantenere inalterate le proprietà organolettiche tipiche del vitigno. Il Blauen è nato sotto una buona stella; ci sta già dando molte soddisfazioni.”

“Questo Trentodoc Blanc de Noirs 2015 è un vino a cui teniamo molto. È frutto della nostra esperienza di oltre trent’anni nella spumantistica e di una meticolosa ed instancabile dedizione, sia in vigna che nei lunghi anni di affinamento in cantina. Abbiamo cercato un nome evocativo che richiamasse istintivamente agli acini di “Blauburgunder” (termine tedesco per Pinot Nero). Il contrasto tra i toni blu scuri violacei dell’uva e il giallo paglierino con riflessi bronzei del vino ci ha dato l’ispirazione per la costruzione della nostra etichetta, che simboleggia la luce nel buio, la stella nella notte, il Blanc De Noirs.” spiega Carlo Moser, alla guida dell’azienda accanto a Matteo.

Le uve Pinot Nero del Dòs dei Cedri, selezionate con cura e vendemmiate a mano, vengono spremute intere con pressatura soffice e selezione del mosto fiore. Il mosto viene vinificato senza fermentazione malolattica in vasche d’acciaio Inox fino al momento del tiraggio, per poi proseguire l’affinamento in bottiglia su lieviti selezionati per un periodo di 72 mesi. Il vino riposa un ulteriore anno in bottiglia prima di essere messo in commercio.

Il Blauen è un Trentodoc dal perlage fine, con un colore giallo paglierino intenso. Al naso è fruttato, con note fumé e sfumature di nocciola tostata, dai richiami di note evolutive; mentre al palato si presenta secco e persistente.

45 maggio\ giugno 2023

DAI 50 ANNI DI ATTIVITÀ A DIVÌ PUGLIA

Christian Divella, nato a Foggia 43 anni fa, diploma di maturità classica, Laurea in Giurisprudenza, Master con le Università di Bologna e di Nancy "Ho.Re.Ca. Distech" in Gestione nel settore della distribuzione. Ex calciatore, Executive Master in Management dello Sport presso SDA Bocconi con tesi sulle sponsorizzazioni sportive. Ceo di Divì Puglia, dirigente sportivo e co-founder di Sportivity, la fiera dello Sport più grande del Sud Italia.

Official Speaker del World Protection Forum 2020 al teatro Ariston di Sanremo, organizzato ogni anno da Kelony, insieme ad un'altra ventina di relatori provenienti da tutta Europa. Una vita tra azienda di famiglia, sport, impegno sociale e digital management, con la vocazione genetica per la produzione alimentare. Dallo scorso dicembre delegato cittadino di Confcommercio.

Come nasce la sua passione per il retail? “Mio padre è figlio di un imprenditore e sin da piccolino ha lavorato nell'azienda di panificazione di suo padre. Ma è nel 1973 che, insieme a mia madre, intraprende il suo primo viaggio in un'azienda propria, il suo primo ingrosso alimentare nella città di Gravina in Puglia. È lì, dall'unione e dai sacrifici condivisi di due giovani sposi, Salvatore e Grazia, che è nata la nostra azienda, quella che quest'anno, esattamente il 9 aprile 2023, ha tagliato il traguardo dei cinquant'anni di attività. L'azienda si è trasformata e diversificata negli anni ed è tutt'oggi in continua evoluzione. Siamo nella Grande Distribuzione dal 2001 e ad oggi abbiamo sei store, caratterizzati da una multicanalità interna: Superstore, Superette e Discount.

Nel retail mi ci sono ritrovato, anche un pò per caso. In realtà nei primi anni '80 avevamo già aperto un paio di supermercati, ma il nostro core business era la distribuzione all'ingrosso nel canale Ho.Re.Ca. ed eravamo in quegli anni un punto di riferimento del settore. Quando nel 2001 abbiamo dislocato la nostra sede principale, trasferendoci a Bari, l'opificio storico di Gravina in Puglia è rimasto

vuoto ed inutilizzato. È stato allora che, quasi per gioco e considerato che nel nostro territorio ancora non erano presenti strutture di vendita di medio-grandi dimensioni, abbiamo aperto la nostra prima piattaforma commerciale, facendo di fatto il nostro ingresso nel mondo retail, dove siamo rimasti fino ad oggi e al quale in questi anni abbiamo cercato di dare il nostro contributo in termini di innovazione e idee. Sebbene quello della GDO io lo abbia sempre considerato un settore un pò più "piatto", ho sempre pensato che anche dove sembra che non ci sia più nulla da inventare, dove tutto sembra già testato e standardizzato, si possa invece lasciare la propria impronta e spero di esserci riuscito in qualche modo in questi ormai vent'anni. I due Premi Innovazione Smau ricevuti a Roma e a Milano nel 2011, la creazione della D-Academy nel 2018, una scuola di formazione interna, in cui collaboratori e clienti possono crescere professionalmente mediante percorsi formativi di ogni genere, sono solo due esempi di un lavoro volto sempre al traguardare il futuro in modo nuovo e propositivo. La mia vocazione, di cui non ho mai fatto mistero, è sempre stata la produzione, in particolare la produzione

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A cura di Giovanni Bonani Christian Divella racconta l’Azienda dagli esordi a oggi Christian Divella

nel mondo del food di qualità. Per anni ho commercializzato cose realizzate da altri, mettere sul mercato qualcosa realizzato da te è tutt'altra cosa. Se i clienti comprano i tuoi prodotti è perché sei stato bravo, se non lo fanno è perchè forse hai sbagliato in qualcosa e puoi cambiare rotta, migliorarti e migliorare. Altri stimoli, altre gratificazioni. Se dall'altra parte del mondo qualcuno addenta e magari apprezza anche la tua Pugliarè, è totalmente diverso che se mangiasse una qualsiasi altra pizza alla pala fatta da altri, seppur buonissima.”

Di padre in figlio; quanto è importante il passaggio generazionale

“Quello del passaggio generazionale è sempre un tema centrale nelle aziende, soprattutto in quelle nelle quali la famiglia ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Le visioni, giocoforza, sono spesso diverse, le idee e i metodi a volte non collimano. Ma è un passaggio obbligato quanto necessario per essere al passo coi tempi e per affrontare le sfide del futuro. Noi successori però dobbiamo portare con noi consigli e insegnamenti, è solo conoscendo il passato e le esperienze infatti che si può ambire a costruire un presente ed un futuro solidi. Nel nostro caso possiamo dire che forse sono stati battuti tutti i record, nel senso che credo che il nostro passaggio generazionale, quello tra mio padre e me, è durato più di un decennio. Sono figlio unico, mia madre, colonna portante ed equilibratrice della nostra famiglia e della nostra azienda, è venuta a mancare qualche anno fa e quindi io e mio padre, che avevamo intrapreso percorsi diversi, ci siamo ritrovati nuovamente a lavorare gomito a gomito, riavviando di fatto un pò tutto il processo, che comunque è in essere e sta per concretizzarsi definitivamente. La riconoscenza per gli esempi e gli insegnamenti ricevuti per me devono essere sempre l'elemento su cui si deve fondare ogni passaggio generazionale delle aziende come la nostra.”

Quando è nata la Divì Puglia?

“Tante volte nella vita sono stato sul punto di andare via. Sono uno di quelli che ha avuto la possibilità di scegliere e per questo mi ritengo un privilegiato, in un momento in cui spesso si va via per necessità, io ho quantomeno avuto la possibilità di farlo. Ho girato tanto, per studio, svago e lavoro e ogni volta il richiamo della mia terra ha prevalso sulla voglia di stare lontano, perchè ho sempre creduto che ognuno di noi abbia una sorta di dovere di riconoscenza nei confronti di casa propria e che, un giorno, debba restituire qualcosa alla sua terra per aiutarla a crescere, soprattutto dopo aver viaggiato ed essersi formato lontano, dopo aver aperto la propria mente con esperienze nuove. Soffro a volte la staticità a cui i supermercati a volte tendono ad abituarti e non è un mistero la mia voglia di confrontarmi con un mercato più ampio, globale. La mia famiglia nasce nella produzione alimentare, affonda le proprie radici nella farina, nel grano, nel pane ed è lì che volevo tornare, alle origini.

Divì Puglia, nata proprio da questo forte desiderio, si è inserita in un mercato in forte, fortissima, espansione. Il made in Italy alimentare, in particolar modo nel mondo della pasta e dei panificati, gode ancora e nonostante tutto di un particolare appeal. La nostra

mission è quella di esportare un modo sostenibile di produrre cibo, firmando ogni pizza, panino, puccia o Pugliarè con l'effige della nostra terra di origine, tanto amata ed apprezzata in tutto il mondo. Stiamo pensando anche ad un altro interessantissimo scenario che ci si potrebbe configurare davanti, ma per ora è solo un'idea, una bella idea che prenderà, anch'essa, forma al momento opportuno.”

Ha incontrato un altro imprenditore come Alessandro D’Ambrosio e avete fondato Divì Puglia che produce la famosa La Pugliarè? Di che cosa si tratta?

“Faccio subito una premessa: sono legato ad Alessandro da un rapporto che va molto oltre la mera collaborazione professionale, perché lo reputo una delle persone migliori che si possano incontrare in un percorso lavorativo.

Il nostro è stato un incontro casuale, anche se per me nella vita di casuale non c'è nulla, tutto avviene esattamente quando deve avvenire e sempre per una ragione ben precisa, che a volte scopriamo solo poi nel tempo.

Un giorno è venuto a trovarci in azienda, con il suo bel furgoncino refrigerato, per proporci dei panificati che produceva insieme ad altre persone all'epoca. Raccontò a mio padre di essersi svegliato in piena notte per andare in produzione, per poi caricare tutto sul suo mezzo e partire con il consueto giro giornaliero di tentata vendita nei comuni vicini. Mio padre fu particolarmente colpito dal fatto che, alla sua giovane età, quel ragazzo fosse già così competente in materia e avesse tanta voglia di lavorare e affermarsi. Ricordo ancora la telefonata. "Ragazzi così al giorno d'oggi non se ne trovano facilmente e i prodotti sono anche molto buoni, dobbiamo dargli una mano" - mi disse - "li inseriamo nei nostri supermercati?".

Iniziò con l'essere nostro fornitore quindi, oggi, a distanza di quasi

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quattro anni da quel giorno, è socio e responsabile della produzione di Divì Puglia, l'azienda che abbiamo creato insieme. Ogni impasto, ogni ricetta, ogni test passa dal suo talentuoso lavoro e dalla sua passione. La Pugliarè è l'espressione più lampante della nostra costante e continua collaborazione e del nostro orgoglio di essere figli di una terra meravigliosa. La prima Pizza in Pala Pugliese è nata così, dalla voglia di dare al mercato un prodotto nuovo, che portasse in giro per il mondo tutto quanto di buono la nostra regione, fiore all'occhiello per l'Italia intera, può offrire, sulla scia di una tendenza e di consumi consolidati. La Pugliarè sarà sempre più un tributo alle eccellenze della nostra regione e, in ottemperanza all'inconfondibile spirito di ospitalità che contraddistingue la Puglia e i suoi abitanti, di tante altre regioni italiane, che saranno "ospitate" all'interno delle nostre presenti e future ricette. Quello che sta venendo fuori è che chi assaggia Pugliarè la sa distinguere da tutti gli altri prodotti della stessa categoria. Questo è ciò che avviene tutti i giorni e il ritornello che ci siamo sentiti ripetere anche durante lo scorso Tuttofood. Non chiedetemi come mai accada, io della Pugliarè sono innamorato, chiedetelo ad Alessandro, la "colpa" è sua. Dietro la Pugliarè c'è una storia bellissima che parla di tradizione, passione, sapienza, una storia che parla di profumi e di sapori che riportano alla mente ingredienti naturali, luoghi e mestieri antichi, un campo dorato, un mulino a pietra, delle mani sporche di farina. Divì vuole fare questo. Vuole portare a casa delle persone, sulle loro tavole, un'esperienza sensoriale, un viaggio in una regione unica nel suo genere, prima ancora che una pietanza. Il nostro olio, la nostra acqua, il nostro grano. Non vogliamo essere i più grandi, vogliamo però che chi morde i nostri prodotti, in qualunque parte del mondo si trovi, si ricordi di noi come ci si ricorda di una cena spensierata tra amici al tramonto davanti al mare di Puglia o in una masseria dell'Alta Murgia.”

Avete esposto per la prima volta a Tuttofood di Milano. Come avete trovato la fiera?

“Considero ormai Milano la mia seconda città, dopo tanti anni che la frequento e la vivo a vario titolo. Ci ho studiato, ho tanti amici lì e ci torno sempre con grande piacere. Sono sempre stato convinto che prima o poi la mia permanenza nel capoluogo lombardo si sarebbe via via allungata, per lavoro oltre che per studio, svago o passione sportiva. Già nella scorsa edizione di Tuttofood con Divì eravamo stati ospiti di un'azienda pugliese, con la quale avevamo organizzato in partnership una giornata di showcooking, che ha riscosso molto successo tra l'altro. Ad un anno e mezzo di distanza circa, in occasione di Tuttofood Milano 2023, abbiamo voluto essere presenti in modo più incisivo con uno stand tutto nostro per presentarci al vasto pubblico accorso e per presentare quello che ogni giorno con sacrificio e passione realizziamo.

L'esperienza è stata per noi importante, il nostro modo di produrre e le nostre ricette hanno incontrato il gradimento dei vari player e il feedback in termini di interesse e potenziale importante sviluppo, specialmente internazionale, ci ha convinti che la scelta di investire in quella fiera e quindi di esserci in quel modo e non solo da semplici visitatori, è stata azzeccata.

Abbiamo trovato un Tuttofood dinamico, cresciuto anche rispetto alla edizione precedente, frequentato, soprattutto nei giorni di martedì e mercoledì e attento ad importanti tematiche, quali la sostenibilità e la lotta allo spreco alimentare, da sempre un cruccio anche della nostra azienda. Forse qualcosa su alcuni aspetti logistici la paga ancora, ma è stata palese la voglia di crescere e migliorare, soprattutto nei temi e nei contenuti.”

Ha mai pensato di intraprendere la carriera politica per dare un contributo alla sua città, Gravina in Puglia?

“Credo che ognuno di noi abbia il dovere di spendersi in qualche modo per la terra che gli ha dato i natali, è un pò come se il senso del dovere civico si unisse al desiderio di restituire qualcosa. In realtà sono già stato impegnato politicamente, ricoprendo anche la carica di assessore comunale per qualche tempo, spero e credo con qualche bel risultato portato a casa e tutt'ora sono impegnato, seppur senza alcuna carica ufficiale, insieme ad un gruppo, un movimento civico, da me fondato un anno fa, protagonista del nuovo governo della città. Non amo gli estremismi, sono un moderato e soprattutto alle ideologie preferisco sempre le idee. Un anno fa ho "rischiato" di essere uno dei candidati sindaci di Gravina in Puglia, con concrete possibilità di vittoria. Spesso penso a cosa sarebbe potuto succedere e ringrazio Dio per come è andata, perché oggi con molta probabilità non sarei stato immerso anima e corpo in questo progetto che mi sta così a cuore. La politica mi piace molto, è servizio per me, ma non tutti sono compatibili con certi aspetti che sono tipici della politica, come i tempi, estremamente lenti rispetto alle abitudini e la velocità a cui siamo abituati noi imprenditori. E allora scegli di essere utile e servire la tua città da cittadino comune, dando lavoro e cercando di contribuire alle sue sorti quotidianamente

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in altri modi, spesso anche più efficaci. Dall'inizio di quest'anno sono uno dei delegati territoriali di Confcommercio e, con onore, cerco di farmi portavoce delle idee e dei progetti di tanti colleghi imprenditori che vivono ogni giorno la mia stessa realtà e che si impegnano per far crescere una città e un territorio pieno di ricchezze e di opportunità, spesso ancora inespresse.”

Che cosa manca alla sua città e al meridione in generale per fare il salto di qualità?

“La Puglia è una regione stupenda, una terra meravigliosa apprezzata da tutto il mondo e, anno dopo anno, diventa sempre più meta di turisti e investitori che ne cominciano ad apprezzare anche le zone meno conosciute, è un brand in continua crescita e questo non può non essere un'opportunità. Io vivo e lavoro a Gravina in Puglia, una città bellissima che, negli ultimi anni, per la sua storia, la sua conformazione e le sue ricchezze culturali, è stata scelta come location per decine di produzioni cinematografiche, alcune delle quali anche di alto, altissimo, livello. Solo per citarne alcuni, da noi sono stati girati film del calibro di "007-No Time to Die", durante il quale è diventato celebre il salto di Daniel Craig dal nostro Ponte Acquedotto (presente anche nello spot di Divì) e "Pinocchio" di Benigni e Garrone, ma anche di tante pellicole "minori" e fiction televisive. Gravina inoltre concorre, insieme ad Altamura, per diventare Città Italiana della Cultura e il nostro Geo Parco è in lizza per un riconoscimento Unesco. Questo è solo un pò di quello di cui potrei parlarvi, ma la mia città va visitata. Vederla dal vivo è tutta un'altra storia. Spesso, quelle volte che ho deciso di impegnarmi in politica, mi è stato chiesto "Ma perché, con tutto quello che hai da fare, hai deciso di impegnarti in prima persona?!". "Perchè quando vado in giro a rappresentare la mia città e ne parlo mi emoziono e mi brillano gli occhi". Ecco, questo credo spieghi tutto. Cosa manca alla Puglia, al Sud e alla mia città per fare il definitivo salto di qualità? Il coraggio di slegarsi da quella anacronistica sudditanza nei confronti di altre aree d'Italia e la consapevolezza di poter bastare a sé stessi, con tutto quello che questo comporta in termini di impegno e di cambio di marcia. Il cambiamento deve, prima di tutto, essere di natura culturale, ma qualcosa sta accadendo, il ritorno a casa di tanti giovani che erano andati via per studiare e lavorare altrove ne è la prova e fa ben sperare, ma la strada è ancora lunga e non dobbiamo fermarci. È importante crederci e investire qui, consci delle risorse che ci contraddistinguono e delle nostre unicità che ci rendono così attrattivi agli occhi e, nel nostro caso, ai palati di tutti.”

Oltre al lavoro, come passa le poche giornate libere che ha? Ha degli hobby?

“Da quando, quattro anni fa, sono diventato papà e, ancor di più, poco più di un anno fa è nata la nostra seconda bambina, diciamo che di tempo libero ne ho veramente poco e quello che ho preferisco passarlo insieme a loro. Mi rendo conto che il tempo corre in modo incredibile e voglio godermi tutto ciò che so che, almeno così com'è, non tornerà più. È un momento

molto particolare per noi e per la nostra azienda, siamo nel mezzo di una profonda trasformazione e di una evoluzione che ci sta assorbendo totalmente ma, appena ho un'ora libera per davvero, non perdo occasione per una bella partita a calcio con gli amici di sempre o, in alternativa, due scambi a tennis. Il primo amore non si scorda mai e il pallone, non ci posso fare niente, insieme all'amore per la mia famiglia e il mio lavoro, scorre anch'esso nelle mie vene, per la gioia di mia moglie che ancora mi sente esultare durante le partite in tv, ora con delle piccole "colleghe", con tanto di maglie con nome e numero, al mio fianco in poltrona.!

Ultima domanda, fa il tifo per quale squadra?

“Lo sport è da sempre parte integrante della mia vita. Gioco a calcio dall'età di cinque anni e, più o meno dalla stessa età, tanto per essere coerente con il mio spirito di contraddizione nei confronti di mio padre, juventino, tifo Milan. Purtroppo, per lui soprattutto, in quegli anni si cresceva con il Milan di Sacchi davanti agli occhi e non tifare per quei marziani era cosa quasi impossibile. Negli anni ho instaurato delle bellissime amicizie con tanti che lavoravano e lavorano al Milan e, nel 2017, insieme ad un gruppo di amici dirigenti sportivi e allenatori abbiamo portato una tappa ufficiale del Milan Junior Camp proprio a Gravina in Puglia, intitolandola a Claudio Lippi, un giornalista di Milan Channel e fraterno amico, tragicamente scomparso dieci anni fa mentre si recava a Milanello per la diretta. Ancora oggi partecipo, su cordiale e affettuoso invito della sia compagna Milena e della loro figlioletta Sofia, ai memorial che una volta all'anno si tengono al Vismara, in ricordo della grande e solare persona che era Claudio per tutti noi e per il mondo Milan. Quest'anno, tra l'altro, con Divì Puglia siamo stati anche partner commerciale dell'Authority Lounge di San Siro, occasione un bel ritorno a casa per me, dopo anni che vi mancavo."

49 maggio\ giugno 2023

DAL CAFFÈ AL POLO DEL GUSTO

Riccardo Illy e il momento magico per l’Italia

Riccardo Illy, industriale del caffè da tre generazioni, la qualità è un segno di famiglia, oggi alfiere dei prodotti alimentari di massima qualità con il suo Polo del Gusto, un progetto ispirato a un sogno del nonno. “L’Italia”, dice, è vista nel mondo come il modello della qualità superiore”

Dal caffè alla guida del Polo del gusto. Un progetto nato per portare avanti il sogno di suo nonno Francesco?

“Mio nonno ha cominciato a produrre caffè e cioccolato. L’azienda nasce nel 1933 ma durante la Seconda Guerra Mondiale ha dovuto abbandonare la produzione del cioccolato, successivamente mio padre introduce la coltivazione del tè per circa 20 anni con il brand Illy. Mio nonno aveva anche una azienda agricola dove si coltivavano alberi di frutta e il suo sogno era produrre delle confetture. Purtroppo l'azienda agricola si trovava in un’altra regione che dopo la Seconda Guerra mondiale passò sotto il territorio della Jugoslavia, per quello l'azienda agricola fu nazionalizzata. Per questo motivo, anni dopo, nel Polo del Gusto si trova una azienda del Cioccolato, Domori; una azienda che fa il tè con Dammann Frères, il 40% di Agrimontana che fa confetture, e fra poco il 100% di Achillea che fà succhi di frutta e soft drinks. Quindi, in effetti, ho cercato di portare avanti il sogno del nonno prima e del papà.”

Qual è il legame come imprenditore che le ha lasciato suo nonno e suo padre?

“Sicuramente è il continuo e costante impegno di ricercare sempre la qualità, perché l'obiettivo della mia famiglia era di produrre il miglior caffè del mondo. È nostro compito quindi proseguire in

questo senso e proseguire in questa direzione perchè la nostra più grande ambizione è quella di soddisfare i nostri consumatori.”

Qual è la cosa più difficile e quella più soddisfacente nel crescere e lavorare in un'azienda di famiglia?

“La cosa più bella è che in una azienda familiare si può non solo pensare strategicamente, ma anche pianificare a lungo termine, perché gli investimenti di una famiglia sono generazionali, si pensa sempre a due generazioni, quindi ragionare a 20 anni è una cosa bellissima.

La difficoltà e quella di distinguere i ruoli, perché un familiare è, oltre che fratello, sorella, mamma, papà, ecc, può essere anche azionista e anche allo stesso tempo manager, amministratore, membro del Board, e siccome questi due aspetti non sono automatici, anche pur essendo un membro della famiglia si deve avere delle skills e preparazioni e con la pratica ed esperienza nel campo, ir dimostrando la propria capacità. Ma noi lo abbiamo affrontato con una sorta di statuto familiare dove si regola il modo di comportarsi, quali sono i diritti, doveri, ecc.”

Ha viaggiato e lavorato in tutto il mondo. Come viene percepita l'Italia nel mondo? Cosa rende l'Italia un Paese distintivo quando si tratta di produrre prodotti di qualità ed eccellenza?

“Io direi che questa per l ́Italia è un momento magico. Parliamo di tanti anni del Made in Italy, sappiamo che era apprezzato, ma in questo momento l'Italia è vista come il modello della qualità superiore. È questa capacità degli italiani di realizzare tutto in modo bello e buono, dal design, la moda, i mobili, i prodotti

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Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Virginia Priano

agroalimentari, macchine, ecc. Se andiamo in qualunque paese sicuramente vedremo che i ristoranti più apprezzati sono italiani. Tutto questo dimostra quanto il Made in Italy sia apprezzato nel mondo. Le nostre esportazioni stanno crescendo - e lo hanno fatto perfino il periodo della pandemia con grandi difficoltà - e quindi è il momento ideale per i brand italiani per espandersi all'estero, andando a soddisfare i consumatori del mondo.”

Short Questions!

• Soprannome: Ricky

• Cibo preferito: Cioccolato

• Bevanda preferita: Vino

• Banda preferita più ascoltata in Spotify: Coldplay

• Quanti caffè beve al giorno? Due

• Come se beve il vero caffè? Espresso ristretto senza zucchero

• La migliore città d'Italia: Trieste

• Film preferito: Un mercoledì da leoni

• Sport preferito: Volo col parapendio

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LEONARDO FERRAGAMO

Il manager dal cuore e dalla saggezza del sud

A cura di Carla Cavicchini

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Leonardo Ferragamo quinto figlio di Salvatore e Wanda Ferragamo, colpisce per la grande, grandissima somiglianza che accomuna tutti i fratelli e sorelle. Notiamo lo sguardo forte e fiero, assieme a quel particolare taglio d’occhi - a fessura - che contraddistingue la famiglia intera. Presidente di un vero e proprio colosso della moda, con oltre 4.000 dipendenti, studia “Business Administration and Finance” all’Imede di Losanna ed alla “Columbia University” di New York. Da aprile 2021 è Presidente di “Salvatore Ferragamo”, consigliere di “Ferragamo Finanziaria” e Vice Presidente Esecutivo della “Fondazione Ferragamo”. Nell’intervista concessa gli domandiamo di questa azienda, riuscita ad arrivare a livelli mondiali in virtù di grande estro, inventiva e, senz’altro, di collaboratori di grande eccellenza.

“Oggi siamo qui a presentare il libro di Santo Versace, ‘Fratelli una famiglia italiana’, che è una storia famigliare in cui proprio la famiglia ha fatto l’azienda. Quindi ci sono delle analogie importanti nonostante quella con mio padre sia iniziata molto prima, quasi un secolo fa, capace di racchiudere tutti i valori familiari orientati agli stessi scopi ed obbiettivi all’azienda atta ad interpretare il meglio che l’Italia sa offrire in fatto di creatività, imprenditorialità, innovazione, che sono determinanti nel percorso dell’impresa. Quindi anche noi abbiamo questo importante passato, una realtà che stiamo proiettando nel futuro, che è

alla base dell’imprenditorialità. Anche se le aziende hanno le loro fasi, i loro percorsi, managerialità nella propria organizzazione, i valori sottostanti sono dati dalla famiglia e ciò che la famiglia continua a proiettare nel futuro! sono determinanti per l’evoluzione delle stesse.”

Il sud è la vostra terra d’origine, siete andati poi nel settentrione, in Toscana, trovando di conseguenza usi, costumi e tradizioni diverse.

“Guardi, rispondo subito affermando che la mia famiglia è qui, a Firenze, da quasi 100 anni. Città scelta da mio padre in maniera estremamente mirata, tuttavia noi, fratelli e sorelle, abbiamo il sangue meridionale al 100%, e per me questo è un privilegio, una fortuna. Personalmente sento di poter prendere il meglio di due mondi non distanti ma differenti.”

Esiste a suo avviso nella nostra nazione nonché estero la bella e ‘buona’ moda importante, quella che prima veniva indossata ai galà, cene di prestigio, teatri, concerti ed altro ancora?

“Direi che la vera moda è sempre più personale, quella che mette ancor più che mai l’individuo al centro. Creando di conseguenza il proprio stile personale con offerte che sono più che mai variegate ed articolate. Quindi ogni brand fa il proprio percorso ma, alla fine, chi decide è sempre più il consumatore, che non interpreta un’etichetta, ma dall’etichetta

prende quello che può comporre per sé stesso.”

Un tempo però era piacevole osservare delle belle scarpe col buon tacco, decolletè, ed abiti lussuosi che tanto imperavano visto che oggi negli ambienti sopracitati si indossano troppi jeans e maglioni.

“Beh... ho già risposto, a teatro si va per vedere lo spettacolo, quello che viene rappresentato sul palco e non gli spettatori!”

Cosa risponde a proposito di questo mercato cinese, del loro operato, presente nella moda da tanti, tanti anni e che continua ad avanzare?

“L’Italia sa esprimere nel mondo tantissimo, senza dubbio valori e caratteristiche impareggiabili, insostituibili, fatti prima di tutto di qualità, valore del prodotto, consistenza, efficienza, ed ancora un prodotto che si rinnova, cambia, caratterizzato da una incessante dose di creatività e di stile. Pertanto questi sono valori che vengono apprezzati in moltissime parti del mondo. La Cina, dal momento che è un grandissimo mercato che si è aperto in maniera straordinaria oramai da decenni, è desideroso ed estremamente incline a recepire il bello, quello che può essere presentato nel mondo, soprattutto l’attrazione per la bellezza, che spero possa essere sempre più una caratteristica italiana.”

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RACCONTI DI ALVIERO MARTINI

Quando nasce la sua passione per la moda?

“A 14 anni, lavoravo in un negozio di abbigliamento e facevo il garzone di bottega, ovvero il pomeriggio verso le 5 inforcavo la bicicletta e facevo il giro dei 4 sarti per consegnare loro le riparazioni. L'ultimo di questi era il Sig. Mirarchi, calabrese che con la moglie Adelina, mi accolsero sin dal primo giorno con calore e simpatia... nel tempo, mi invitarono a restare a cena con loro e così avrei cominciato ad apprendere a fare orli, accorciare giacche, stringere pantaloni, etc... Mirarchi capì subito che avevo "la mano" per avventurarmi in qualcosa di più grande ed un giorno mi mise sul tavolo una pezza di tessuto gessato, centimetro al collo, manicotti d'ordinanza, e gessetto in mano... "Disegna quello che vuoi, e fai un capo con questo tessuto!" mi disse. Creai una gonna per la mamma, piuttosto semplice, ma fu la prima di una lunga serie di capi, e subito dopo confezionai una giacca per me. E la passione era tanta, anche la riuscita era buona: ed ecco che la sartoria era diventata il mio habitat.”

Come nasce l’iconica linea “1a classe”?

“Sin da piccolo avevo la passione per le carte geografiche e nei vari anni avevo fatto esperimenti, rivestire sassi, rami di alberi, cornici, ma nulla di commerciale. Tra i tanti lavori feci anche l'arredatore, e mi capitò di ristrutturare l'Ambasciata del Brasile a Mosca. Due anni di lavoro intenso, e la vecchia

Ambasciata era tornata ai suoi splendori, in Uliza Gerzena. L'ultimo giro, prima del ritorno a casa, feci una lunga passeggiata per comprare souvenir.”

Invece l’idea della cartina geografica?

“Per amici e parenti. Entrai in una libreria e capitai davanti al reparto mappamondi. Alla parete era appiccicata una mappa del mondo, vecchia e sbiadita, seppure con montagne verdi e mari azzurri. fui folgorato da quella cartina che volli a tutti i costi anche se la commessa voleva darmi quella nuova incartata, ma il fascino ero proprio nella sbiaditura. Dopo una lunga trattativa la ottenni, la portai a casa e senza pensarci due volte appoggiai una vecchia valigia cinese sul tavolo, ne disegnai i contorni e la ritagliai, poichè l'indomani avrei dovuto allestire una vetrina (altro mestiere a me molto caro), e così feci. Il negozio di Pellicceria, Chiavarelli, in via Bocca di Leone a Roma, mi chiamo dopo due giorni dicendomi che entrava solo gente per chiedere il prezzo della valigia! Corsi a smontare la vetrina, portai a casa la valigia e capii che poteva essere quell'idea che sin da bambino cercavo "qualcosa di unico che non aveva mai fatto nessuno”. E così fu. La presentai in America, nella versione coloniale e in tessuto impermeabile. Il successo fu immediato, a New York, come a Tokyo, Seoul, Singapore, Sidney, Honolulu, Los Angeles... tranne che in Italia, che la comprese dopo 4 anni.”

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Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi
Da garzone di bottega al successo di “1a classe”

Ci racconti della sua nuova linea ALV / Andare Lontano Viaggiando e il suo target.

“Misi in piedi una vera e propria maison, che gestì fino al 2005 quando i soci finanziatori decisero per una virata drammatica per me: farne un prodotto commerciale. Cosi lasciai Prima Classe e in poco tempo uscii con un nuovo percorso creativo: compiendo viaggi in oltre 90 paesi del mondo, avevo raccolto con cura maniacale tutti i timbri dei paesi "conquistati" e feci una texture con tutti i timbri veri, che chiamai Passport e che ebbe subito un notevole gradimento, e per qualche anno fu un vero e proprio ritorno al trionfo. Poi sopraggiunge nel 2009 la crisi nipponica, poi l'embargo in Russia, il Medio Oriente era sempre più coinvolto nei casi Isis, e infine la pandemia, poi ora la guerra nonché l'avvento dei social: tutto è mutato e seppure continuo a produrre ALV by Alviero Martini , che ha come sottotitolo Andare Lontano Viaggiando, in un mercato mondiale molto più frazionato e senza regole etiche: l-ecommerce ha portato il Cliente ad una bassa cultura sulla conoscenza delle qualità dei prodotti, e dunque ci stiamo adeguando a nuovi criteri di produzione e vendita.”

A proposito di viaggi. Quali sono le sue mete preferite e dove le piacerebbe andare?

“Il posto che mi ha affascinato maggiormente è sicuramente la Turchia, che ho visitato da est a ovest, da nord a sud, in anni precedenti la mia attività di stilista, poi, con l'opportunità dei viaggi che ho fatto per lavoro, devo dire che ho apprezzato tanto la Lapponia Svedese, quanto le Hawai, L'estremo Oriente, in particolare il Giappone, come il Sud America, dove ho trovato il mio "nido" a Ipanema, Rio de janeiro, una delle città più suggestive al mondo. Intendiamoci, ho visitato tutta l'Italia e continuo a farlo e quando mi chiedono qual è il paese più bello al mondo, non ho dubbi: l'Italia!”

100% Made in Italy: che tessuti usate?

“Questo è un equivoco: i tessuti ormai

provengono da tutte le parti del mondo e sta nella selezione delle materie più pregiate per confezionare capi di abbigliamento pelletteria. I tessuti Biellesi per esempio, rinomati in tutto il mondo per la grande qualità, sono sempre altamente prestigiosi, ma la richiesta del mercato di prodotti a basso prezzo non ci permette di usarli se non con parsimonia.”

Quale sarà il futuro dell'artigianato di alto livello in Italia?

“Già prima della Pandemia, con la crisi, molti laboratori hanno chiuso i battenti e con l'arrivo del covid si sono proprio decimati. Speriamo che la politica, il governo aiuti l'imprenditoria Italiana, la migliore al mondo a far fronte a questa drammatica situazione e si veda al più presto riprendere le attività artigianali, anche se ci vorrà molto tempo.”

Progetti futuri che può svelarci?

“Mai come ora l'attività di "sorvegliare" i movimenti dei mercati è d'uopo, e con la richiesta di eco sostenibilità dobbiamo veramente dribblare tra vecchi e nuovi metodi lavorativi. Comunque credo che per molti anni ancora la clientela cercherà le materie prime come lana, cotone, seta, lino, e sarà più attenta alle fibre contaminanti. La moda poi seguirà le richieste del pubblico, spesso ignorando

le stravaganze, quelle che per intenderci vediamo in passerella, atte solo a stupire e lanciare nomi, che in breve si adeguano a prodotti vendibili.”

Classica domanda di rito: i 5 brani della sua Playlist di Spotify

• Voices di ddp, Lii, Eileen

• Slow Burn di Moski, Elayan Boynton

• Crazy Like Me di Emmit Fenn

• Closer di Two Laines

• Heartbeat di Claptone

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DINO RUTA: SPORT BUSINESS MANAGEMENT

Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi Tra formazione e sport

Che cosa le piace del suo lavoro “Avere un impatto positivo nella vita degli altri e aiutare la realizzazione dei talenti di ognuno di noi.”

Chi partecipa ai suoi corsi che cosa cerca, cosa vuole imparare “Svolgo ricerca e formazione sul tema della leadership in particolare nelle industri dello sport e degli eventi. Chi viene ai miei corsi vuole migliorarsi, vuole avere la possibilità di comprendere come può crescere e aumentare il proprio impatto.”

Tra i progetti che ha seguito attraverso SDA Bocconi, c’è stato quello sulla formazione di 600 persone inerenti al tema del mangamente sportivo e organizzazione eventi che hanno vissuto o vivono tutt’ora in Qatar. Finito il mondiale cosa è rimasto?

“Il Paese ha la consapevolezza di poter realizzare grandi eventi e stanno lavorando in questa direzione. La qualità delle infrastrutture e degli impianti è molto alta, e questo genera un interesse internazionale per idee ed eventi. Il Qatar oggi è sulla mappa di molti, la FIFA Wordl Cup 2022 è stata una vetrina unica.”

I diritti dell’uomo non vengono sempre rispettati in questo paese. Cosa si potrebbe fare per migliorare le condizioni di vita delle persone che ci vivono.

“Il Qatar non conferma questa posizione. Anzi si ritiene promotore della riforma del lavoro nei Paesi del Golfo avvenuta di recente, garantendo migliori condizioni di lavoro. Personalmente credo che il tema migranti deve essere una priorità per tutti i Paesi del mondo, lo dimostrano i diversi casi nel mediterraneo e in generale dei flussi migratori dal sud al nord del mondo.”

Se si dovesse trasferire in Qatar per lavoro, ci andrebbe senza riserve o dovrebbe ponderare la decisione?

“Doha in particolare è una città accogliente, elegante, affascinante perché combina la parte antica (Souq Waqif) con la parte più moderna (Lusail). Ha costruito quartieri autentici come Katara e Mshereib, dando anche un’idea di centro storico moderno presente in poche città arabe. Ma soprattutto è una città ordinata e sicura. Quando non fa troppo caldo è una città di mare divertente come tutte le città di mare.”

La risposta della FIFA in Qatar alle critiche

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del mondo occidentale sul tema dei diritti fin qui è stata adeguata?

“La FIFA ha organizzato un campionato mondiale di calcio e il suo focus è lo sport. Non si può chiedere alla FIFA di risolvere questioni sociali e economiche che vanno oltre il calcio. In modo indiretto ha creato pressioni e visibilità, elementi utili ma che non può gestire direttamente la FIFA.”

Ha scritto “Qatar the Land of Sports and Events” libro edito da Egea dove si parla di temi legati al mangement dello sport e dei grandi eventi. Possiamo imparare qualcosa dai mondiali ospitati in Qatar?

In questi anni di lavoro ho imparato ad avere una prospettiva più ampia, non solo europea oppure americana, frutto della mia formazione. Il Medio Oriente caratterizzata dalla cultura araba presenta delle diversità,

delle abitudini di vita molto diverse dalle nostre, alcune delle quali stanno cambiando in virtù dei tempi e in generale merita rispetto nella logica della diversità. Non si può considerare diverso solo ciò che appartiene alla diversità occidentale, occorre abbracciare una visione più ampia di religione e società. E poi ho imparato le contraddizioni esistono ovunque, si tratta solo di essere resiliente e puntare a migliorarsi verso principi sani, senza pregiudizi o estremismi. Non esiste un luogo o un Paese perfetto.”

In passato ha intervistato parecchi personaggi sportivi; ne ricorda qualcuno più degli altri?

“Ho nel cuore l’intervista ad Agassi e a Zanetti. Due numeri 1 per perseveranza, educazione e visione. Hanno ispirato

diverse generazioni sul campo e fuori. Entrambi mi hanno insegnato il valore della mentalità vincente.”

Prossimo libro che scriverà? Ci può dare qualche anticipazione?

“Vorrei parlare del mondo del Calcio. Ci sono molti giornalisti che parlano dell’evoluzione del mondo del calcio, meno libri di management in grado di dare delle interpretazioni economiche e scientifiche dello sport più popolare al mondo.”

Lavorando in questo settore quale sport segue maggiormente e quello che pratica “Seguo il calcio perché fa parte del costume italiano ed europeo. Gioco a golf e vorrei diventare più bravo perché è uno sport che sintetizza aspetti mentali, fisici e naturalisti.”

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DALLA LIGURIA A INGEGNERE ROBOTICO DELLA NASA

Presentati ai nostri lettori

“Sono Dalia Raafat, ho 26 anni, sono nata a Ravenna, vivo a La Spezia da quando ho 2 anni e sono di origine palestinese. Ho una laurea triennale in ingegneria meccanica e ho appena ottenuto la laurea magistrale in ingegneria meccatronica.”

Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa strada?

“Il modo in cui ho intrapreso questa strada non è affatto convenzionale. Inizialmente volevo studiare medicina e non sono entrata in graduatoria per uno 0.1 di punteggio. A quel punto ho seguito il consiglio di mia madre e mi sono iscritta a ingegneria, pensando che avrei ritentato il test di medicina l’anno seguente. Odiavo ingegneria, non ero portata, ma quando ho iniziato a studiare seriamente e a capire meglio le materie, me ne sono innamorata e ho capito che in realtà è quello che ho sempre voluto fare fin da piccola, quando smontavo orologi, elettrodomestici e qualsiasi cosa mi capitasse tra le mani per capire come funzionasse.”

Che significa per te lavorare per la NASA, un sogno realizzato?

“Ho sempre voluto lavorare in un ambito che mi permettesse di dare un contributo al mondo in cui vivo e di poter fare del bene; poterlo realizzare facendo ciò che più mi appassiona e

mi diverte, ovvero l’ingegneria robotica, è un sogno diventato realtà. La NASA è qualcosa che ha ecceduto le mie aspettative e i miei sogni più ambiziosi, in particolare il Jet Propulsion Laboratory dove ora lavoro, che è il centro robotico della NASA. Non solo mi trovo circondata di persone magnifiche, molto intelligenti e appassionate alla scienza, ma lavoro per un ente che ha come obiettivo finale il progresso scientifico e il miglioramento delle prospettive umane e non mira alla crescita finanziaria come primo obiettivo.”

Descriviti con 3 aggettivi

“Mi descrivo come curiosa, determinata e sensibile.”

C’è un leader o più leader da quali hai preso ispirazione in qualche aspetto professionale e comunicativo?

“Dal punto di vista professionale la mia più grande ispirazione è stata l’ingegner Michelle Easter. Ho incontrato la sua storia per caso su un articolo online e mi ha ispirato molto il fatto che per il primo periodo della sua vita si sia dedicata ad altre attività, come quella di super modella e poi con i propri sforzi e contro la previsione di molti si sia laureata in ingegneria meccatronica e ora è leader del gruppo di meccatronica alla NASA. Se 4 anni fa mi avessero detto avrei avuto l’opportunità di parlarle

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La storia di Dalia Raafat
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Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi

non ci avrei mai creduto, quindi essere una sua collega ora eccede anche le mie stesse aspettative. Ci sono poi numerose personalità storiche che mi hanno sempre ispirato e fatto emozionare, come Nikola Tesla, Isaac Newton, Albert Einstein, Leonardo da Vinci e molti altri.”

Raccontaci la tua esperienza con il progetto Allenarsiperilfuturo?

“Ricordo molto bene la mia esperienza con Allenarsiperilfuturo, mi aveva toccato profondamente. Frequentavo il primo anno della laurea triennale in ingegneria meccanica presso il campus di La Spezia e incontrare le personalità presentate, tra cui Christian Gaston Illan mi aveva ispirato molto. Il discorso che aveva fatto era profondamente toccante e di grande ispirazione, a tal punto che alla fine dell’evento l’ho fermato per chiedergli consigli dal punto di vista professionale e riguardanti le soft skills e mi ero brevemente presentata. Siamo rimasti in contatto negli anni e lo considero un grande esempio di successo.”

Il bracciale iLoby cosa ti ha trasmesso?

“Proprio alla fine dell’incontro Christian mi aveva regalato il braccialetto di iLoby. Sopra ha una scritta che dice “insieme siamo più forti”, che rispecchia esattamente il mio pensiero e la mia filosofia di vita. Ho indossato il braccialetto tutti i giorni per 5 anni finché purtroppo non si è rotto, perché per me è stato fonte di ispirazione e motivazione personale e mi ha sempre ricordato che il lavoro di squadra è il fondamento di ogni successo lavorativo e non, soprattutto alla NASA.”

Come ti immagini fra 20 anni?

“Tra 20 anni mi immagino felice, con uno o più business e organizzazioni non-profit a mio nome, mi immagino ancora alla NASA per passione, con un po’ più di spazio e tempo per viaggiare. Mi immagino ancora curiosa e desiderosa di imparare e spero di poter aiutare quante più persone possibile, voglio fare la differenza e lasciare un’impronta positiva nel mondo.”

Progetti futuri ai quali stai lavorando e che puoi svelarci

“Inizierò a lavorare come ingegnere robotico alla NASA a partire da luglio e probabilmente continuerò a lavorare alla missione Mars Sample Return, che si prefigge l’obiettivo di portare sulla Terra campioni rocciosi da Marte per la prima volta nella storia dell’umanità. Per il momento mi godo un po’ di vacanza che non faccio da tanto e mi dedico alle mie amate letture! In futuro intendo dedicare i fine settimana in cui non lavoro allo

sviluppo di idee e progetti volti a creare un mio piccolo business o un software; ho già qualche idea in mente.”

Domanda di rito: 5 brani della tua playlist di Spotify

Ecco 5 tra i miei brani preferiti in assoluto che ho salvato su Spotify:

• Where is my mind? – The Pixies

• Experience – Ludovico Einaudi

• Saturn – Sleeping at last

• Un malato di cuore – Fabrizio de André

• You only live once – The Stroke

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JAGUAR LAND ROVER E TATA TECHNOLOGIES

Insieme per accelerare la trasformazione digitale

A cura della Redazione

Jaguar Land Rover sta collaborando con la Tata Technologies, la società globale di engineering, sviluppo prodotti e servizi digitali, per accelerare la trasformazione digitale della propria strategia industriale. La prima fase includerà i principali impianti di produzione del Regno Unito, e proseguirà con le altre sedi nel mondo.

La Tata Technologies fornirà un Enterprise Resource Planning (ERP) integrato end-to-end in grado di trasformare i moduli di produzione, logistica, catena di fornitori, finanza e acquisti di Jaguar Land Rover facendo confluire i dati e le conoscenze di più dipartimenti in un'unica fonte.

La nuova interfaccia utente intuitiva del pluripremiato software della Tata Technologies porterà stabilità nelle operazioni, migliorando la visibilità sia tra i team che per i fornitori. Il risultato netto per l'azienda sarà la capacità di far arrivare sul mercato i nuovi veicoli più velocemente e agilmente.

L'ERP è la chiave per razionalizzare e consolidare le informazioni in tutte le aree principali delle attività. La creazione di una home dedicata per i dati e i processi di gestione tra reparti, è fondamentale per la trasformazione dell'operatività di un'azienda. I sistemi ERP sono anche in grado

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di aggregare, archiviare e interpretare i dati per fornire informazioni istantaneamente, consentendo alle aziende di rispondere a problemi, sfide e opportunità in modo agile e tempestivo.

L'accordo promuove ulteriormente l'allineamento di Jaguar Land Rover con le società del Gruppo Tata nell'ambito della sua strategia Reimagine. La Tata Technologies vanta oltre 30 anni di esperienza nell'ingegneria di prodotto e digitale, con una rete globale di 11.000 innovatori e clienti in 27 paesi.

Barbara Bergmeier, Executive Director of Industrial Operations di Jaguar Land Rover, nel merito di questa collaborazione ha dichiarato: “La partnership con la Tata Technologies ci consentirà di accelerare la trasformazione della nostra infrastruttura ERP di base, per fornire l'efficienza e l'usabilità di cui abbiamo bisogno per il futuro e per i nostri obiettivi di trasformazione. L'accordo evidenzia anche la forza che ci dà l'essere parte del Gruppo Tata nel raggiungere gli obiettivi della nostra catena di approvvigionamento, e delle operazioni industriali nel senso più ampio.”

Warren Harris, MD e CEO di Tata Technologies, ha commentato: “La collaborazione con Jaguar Land Rover per la trasformazione ERP è un'altra pietra miliare in quasi due decenni di relazioni. La fiducia accordataci da Jaguar Land Rover conferma la nostra esperienza di lunga data nell'ingegneria automobilistica e nell'offerta di soluzioni digitali. Questa collaborazione aiuterà Jaguar Land Rover a produrre veicoli innovativi e sostenibili e ad accelerare il time-to-market utilizzando tecnologie digitali di nuova generazione. Siamo lieti di rafforzare il nostro impegno con Jaguar Land Rover e siamo pienamente impegnati ad applicare le nostre capacità di ingegneria digitale per contribuire al lancio della loro nuova generazione di veicoli.”

Anthony Battle, Chief Information Officer di Jaguar Land Rover, afferma: “La trasformazione digitale di Jaguar Land Rover giocherà un ruolo fondamentale nel rendere il business più agile nell'ambito di Reimagine, e nel realizzare il nostro potenziale di leader tecnologico. Con il nostro programma Digital 2024, stiamo passando a un panorama digitale nativo del cloud e la partnership con la Tata Technologies ci consente di compiere un altro passo importante in questo percorso.”

Oltre a stabilire un modello operativo standard, la Tata Technologies integrerà SAP S/4 HANA e SAP BTP con il software esistente, per aggiornare l'architettura di Jaguar Land Rover come parte della strategia di trasformazione digitale dell'azienda. Il pacchetto software SAP S/4 Hana rappresenta un passaggio dalle soluzioni ERP legacy a un moderno sistema basato su cloud, garantendo efficienza operativa e stabilità.

JAGUAR LAND ROVER

La strategia Reimagine di Jaguar Land Rover è una vision altamente sostenibile del Modern Luxury attraverso il design. Stiamo trasformando la nostra attività per diventare carbon net zero su tutta la nostra catena di approvvigionamento, i nostri prodotti e le nostre operazioni entro il 2039. Abbiamo stabilito una tabella di marcia per ridurre le emissioni in tutte le nostre operazioni e value chain entro il 2030, con obiettivi approvati e basati sulla scienza. L'elettrificazione è al centro di questa strategia, e prima della fine del decennio le nostre linee Range Rover, Discovery e Defender avranno ciascuna un modello puramente elettrico, mentre Jaguar sarà interamente elettrica. Fondamentalmente siamo un'azienda britannica, con due importanti siti di progettazione e ingegneria, tre stabilimenti di produzione di veicoli, un centro di produzione di motori e un centro di assemblaggio di batterie nel Regno Unito. Abbiamo anche stabilimenti in Cina, Brasile, India, Austria e Slovacchia, nonché sette centri tecnologici in tutto il mondo. Jaguar Land Rover è una società interamente controllata dalla Tata Motors Limited, parte della Tata Sons.

TATA TECHNOLOGIES

Siamo una società globale di ingegneria di prodotto e servizi digitali, focalizzata sull'adempimento della nostra missione di aiutare il mondo a guidare, volare, costruire e coltivare, consentendo ai nostri clienti di realizzare prodotti migliori e offrire esperienze migliori. Siamo il partner strategico cui le aziende si rivolgono quando aspirano a essere migliori. Le aziende manifatturiere si affidano a noi per consentire loro di concettualizzare, sviluppare e realizzare prodotti migliori che siano più sicuri, più puliti e migliorino la qualità della vita per tutti gli stakeholder, aiutandoci a raggiungere la nostra visione di #EngineeringABetterWorld. Per ulteriori informazioni sui nostri servizi di ingegneria: www.tatatechnologies.com

Canali web e social Jaguar Italia

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Sito stampa Italia: media.jaguarlandrover.com/it-it

Facebook: facebook.com/JaguarItalia/

Instagram: instagram.com/jaguar/

Twitter: twitter.com/JaguarItalia

YouTube: youtube.com/user/JaguarItalia

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Canali social Land Rover Italia

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alloggiava, con gli scarti di tessuto gommato che riciclava dal suo superiore. Da lì sono passate migliaia di barche e vicissitudini che hanno portato prima mio padre e poi me a sviluppare il brand e a portarlo verso nuovi orizzonti riempiendo i mari di gommoni a marchio Joker.”

JOKER BOAT

Come nasce la sua passione per la nautica e quindi di creare Joker Boat?

“Joker Boat è un'azienda di famiglia di cui io rappresento la terza generazione. Il sig. Giuseppe Aiello (mio nonno) fu il fondatore della società negli anni 60'. Ex contadino calabrese con forse la 3° media e solo una grande voglia di fare, ha rivoluzionato la sua vita spostandosi a Milano da Steccato di Cutro un po' per necessità e un po' per ambizione. Ricordo che mi faceva vedere i suoi denti oramai piatti e consumati dallo stress e mi diceva "vedi Andrea, i miei denti sono cosí perché da giovane io avevo un sogno. Avevo una smania di arrivare; di diventare qualcuno e di essere realizzato". Ha combattuto tutta la vita per questo e quando ha trovato un'occasione che, un po 'gli ricordava il suo amato mare Adriatico e un po' lo intrigava, ha visto il business. Lentamente ha cominciato a fare i primi gommoni nel garage della cascina in cui

Come mai la scelta di questo nome “Joker”? “Questa storia viene sempre al principio della storia di mio nonno. Dopo la creazione della prima società con il fratello, Euro Nautic Sport con il tempo essa si evolvette in "JOLLY". Come succede fra fratelli, si crearono differenze tali che portarono a una separazione. Un fratello tenne il nome Jolly e creò la "Nuova Jolly" brand di gommoni attualmente in commercio. Questo lasciò mio nonno con una decisione da prendere, ovvero che nome dare alla società. Essendo che per lui il business era vita e questa era una decisione futile, decise di prendere la strada piú breve ma efficace traducendo Jolly in inglese. Inconsapevolmente, questo diede un look piú internazionale al brand e un appeal estero maggiore per il nome più riconoscibile.”

Ci presenti brevemente la vostra gamma di gommoni.

“La nostra gamma viene composta da 3 serie:

Clubman: battelli dai 6.2mt ai 10.7mt (in crescita) pensati per le famiglie e per il tempo libero. Per godersi in tutta sicurezza e comfort la navigazione grazie a tutte le

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/Nautica
Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi Gommoni personalizzati per ogni esigenza, firmati made in Italy Andrea Aiello

soluzioni conviviali offerte. Coaster : battelli dai 5.2mt ai 6.5mt, una serie intramontabile con carene sviluppate dal grande Franco Donno ad oggi ancora molto apprezzate. Sono piú day boat con pochi fronzoli e tanta praticità. Barracuda : battelli da 5.8mt a 6.5mt, la serie da pesca per antonomasia. Battelli sviluppati da pescatori per pescatori e spettacolari per qualsiasi stagione.”

Il segreto del vostro successo e i punti di forza del vostro prodotto. “I segreti non si dovrebbero mai dire, ma alla fine diciamo che il nostro segreto più grande è sotto gli occhi di tutti. Crediamo molto nel fattore umano, nel rapporto con tutti i nostri dealer e i nostri clienti e nel servizio generale che si spalma dal primo approccio in fiera alla registrazione della garanzia dopo aver acquistato la barca. Il servizio è imperatore del marchio Joker Boat. Ci specializziamo nel dare ai nostri clienti il massimo cercando di mantenere quanto piú contenuti i prezzi. I battelli Joker Boat sono altamente personalizzabili in fatto di colori senza ulteriori costi e vengono prodotti con componenti ottimali e duraturi. Ma ripeto, ciò che fa tornare i clienti e crescere insieme a noi è come ci poniamo verso di loro ei loro problemi, con un orecchio sempre teso e una mano sempre aperta per aiutare ove possibile. Del resto vendiamo comfort e divertimento... antitesi dei problemi... saremmo molto ipocriti a fare diversamente.”

“Il cliente al centro di ogni gommone”. Cosa intendete con questa frase in tema di personalizzazione?

“I clienti possono personalizzare il loro Joker Boat come meglio credono in fatto di colorazioni senza spendere un euro in più (a dire il vero, l'unica parte a pagamento é la vetroresina della coperta, complessa da lavorare quando colorata). A tal proposito abbiamo creato un configuratore online consultabile da chiunque sul nostro sito web (www.createyouruniqueness.com) per farsi un'idea di come verrà il loro battello prima di ordinarlo.

Abbiamo poi presso i nostri dealer campionari per le cuscinerie, le gomme, il neoprene dei tubolari, i tendalini, le resine etc. etc. Il cliente si sente davvero empowered da tutto questo essendo libero di esprimersi e creare il proprio battello dei sogni.”

Come si è concluso il 2022 e quali sono le previsioni per il 2023?

“Il 2022 si è concluso abbastanza bene. Diciamo che post COVID abbiamo avuto un incremento spasmodico in tutto il settore di richieste; un incremento oserei dire "drogato" che non rispecchia nemmeno lontanamente le vere potenzialità del mercato molto timoroso viste le condizioni geopolitiche degli ultimi tempi. Detto questo abbiamo lavorato molto e prodotto almeno un 20% in piú di barche in piú e registrato un aumento di fatturato notevole; ma purtroppo con utili ridotti, visti i continui aumenti di materie prime che il cantiere ha deciso di accollarsi una volta redatti i listini, per garantire al cliente il prezzo della propria barca ordinata, senza dover ritrattare ma attendendo la stampa del nuovo listino per cercare di ripianare le perdite. In sunto tanto lavoro poco guadagno nel 2021-2022. Ora nella stagione 2022-2023 prevediamo una riduzione

degli ordini, in quanto la bolla dovrà scoppiare prima o poi e si dovrà tornare alla "normalità". In previsione di questo abbiamo aperto nuovi mercati e cominciato nuovi progetti per restare al passo con le richieste dei clienti e cercando di accontentarli ascoltando i trend di mercato dettati dalle necessità date dagli incrementi di prezzo e dalla paura generalizzata alla spesa di "lusso" quale la nautica.”

Novità che presenterete al prossimo salone nautico internazionale di Genova?

“Se tutto segue i piani dovremmo presentare un modello in acqua e un progetto inedito per Genova 2024. Il primo sarà un battello cabinato di circa 9,50, il Clubman 32. Un battello richiesto dalla nostra clientela e che si posiziona come un'alternativa un po piú contenuta nel prezzo del nostro CB35 (best seller cabinato da 10.70mt).

Il secondo progetto è ancora un TOP SECRET.

63 maggio\ giugno 2023

A PASSI DI DANZA CON MARIA CELESTE LOSA

Dall’Argentina a ballerina solista

alla Scala di Milano

Come nasce la tua passione per la danza?

“Quando avevo 5 anni ho iniziato pattinaggio artistico, già a quell’età ho scoperto che mi piaceva muovermi al ritmo della musica. Un giorno i miei genitori mi portano a comprarmi i pattini professionali, in quell negozio vendevano anche articoli di danza, ricordo che sono rimasta affascinata dalle scarpette da punta e i tutu da ballerina. La signora del negozio mi vede andare sulle punte dei piedi con le scarpe di strada e subito dice ai miei genitori di portarmi a fare danza. Io molto entusiasta chiedo ai miei genitori di portarmi, ma loro mi hanno detto: “Celeste già fai pattinaggio, veramente vorresti iniziare danza?” Io risposi un deciso SI, e così mi hanno portato alla scuola di danza della mia città, Escuela de Danzas Clásicas de La Plata.

A me piaceva molto ballare, ricordo che a casa riunivo a tavola a tutta la famiglia e facevo uno spettacolo per loro.”

Qual’è stata la tua formazione?

“Tutto è iniziato nella Escuela de Danzas Clásicas de La Plata. Dopo un’anno di studio, la mia insegnante Gabriela Giraldez parla con i miei genitori e gli dice che sono molto portata per la danza, e gli

consiglia di portarmi al Instituto superior de arte del Teatro Colón (Buenos Aires). Così è stato. Faccio l’esame e vengo selezionata tra le 10 bambine da 100 che hanno fatto il concorso. Era un sacrificio enorme per tutta la famiglia portarmi a Buenos Aires tutti i giorni alle 6 del mattino, ma ero così decisa di quello che volevo fare che loro mi hanno sempre accompagnata. Allo stesso tempo che studiavo danza dovevo andare a scuola e la sera facevo pure lezioni private di danza nella mia città, nell Instituto Arte y Ballet di Lilian Giovine. Da quel momento lei è stata la mia madrina della danza. Sono stata scelta per fare il “Summer Intensive” all’American Ballet Theatre nel 2009. Quando avevo 12 anni vengo chiamata per interpretare piccoli ruoli nella compagnia Ballet Concierto diretta da Lilian Giovine e Iñaki Urlezaga. Quando faccio 13 anni loro due mi propongono di fare parte della compagnia, ma accettare la proposta voleva dire lasciare di studiare al Teatro colón per iniziare a lavorare. Dopo un periodo di perplessità insieme ai miei genitori decidiamo di provare. Così inizio a fare parte del Ballet Concierto, dove appena entrata mi fanno studiare e interpretare ruoli da Solista, facendo tantissime tournée in tutto il mondo. Dopo qualche anno inizio

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/Cultura
Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi Credits Yen Losset

ad interpretare ruoli da prima ballerina, ai 15 anni ho ballato insieme a Iñaki Urlezaga. Nell 2013 nasce il Ballet Nacional diretto da Inaki Urlezaga, dove faccio un’audizione e divento Primera Ballerina. Nel 2015 decido partire per Milano, dove mi offrono un contratto annuale, oggi sono Solista nella compagnia e interpreto tanti ruoli da Prima Ballerina.”

Quando hai capito che questa tua passione poteva diventare il tuo lavoro?

“È stato tutto così naturale da quando ero piccola che quando mi sono accorta stavo già lavorando, quello che ho capito subito il primo giorno che sono entrata in sala era che mi piaceva ballare e non avrei mai smesso.”

Parlaci del progetto “La Danza per inclusione”?

“Danza per l’inclusione è stato un progetto creato e portato avanti dal Ministerio de Desarrollo Social de la Nación insieme a Iñaki Urlezaga.

Loro creano la compagnia di danza Ballet Nacional con la missione di potenziare giovani talenti della danza Argentina. Gli integranti della compagnia sono stati selezionati tramite audizioni pubbliche realizzate in diverse provincie argentine. Dando la possibilità a tutti i ballerini di raggiungere la compagnia con sede a Buenos Aires.

Il progetto avvicinava la Danza ad altre realtà, a gente che non era mai andata a teatro, incentivando così la cultura e la danza lungo tutto il paese. Gli spettacoli realizzati dalla compagnia erano gratuiti e grazie a questo tutti potevano avvicinarsi al mondo del balleto.

Bellissima iniziativa che purtroppo nel 2017 viene sospesa per mancanza di fondi ed altre scelte politiche.”

Come sei approdata alla Scala di Milano?

“Sempre è stato il mio sogno ballare in una delle compagnie più grandi di Europa. Nel 2015 decido di presentarmi all’audizione del Teatro alla Scala, mando via mail il bando per fare l’audizione pubblica e arrivo a Milano insieme a mia sorella. Mi presento alla Scala per fare l’audizione, pronta con il

body chiaro per la lezione e il CD per fare la variazione richiesta. Ma non riesco a farla, in portineria mi dicono che la mia mail non era arrivata e senza la accettazione non potevo participare. Non contenta con la loro risposta cerco in tutti modi di parlare con il direttore di ballo, che mi da la possibilità di fare lezione con la compagnia il giorno dopo. Lui viene a vedere la lezione e quando finisce mi chiama nel suo ufficio per dirmi che mi voleva offrire un contratto annuale da subito.

Io non ero pronta per lasciare la mia compagnia e tutta la mia vita da un giorno all’altro. Le ho chiesto se era possibile iniziare con la nuova stagione, e così è stato. Da agosto del 2015 con 18 anni ho iniziato la mia carriera al Teatro alla scala.”

Quale il personaggio che hai interpretato che più ti rappresenta?

“Domanda difficile, credo che direi Kitri di Don Quixote. Tra l’altro è stato il mio primo grande ruolo a fianco del grande Iñaki Urlezaga quando avevo 15 anni.

I primi aggettivi che userei per descrivere Kitri sono Entusiasta e passionale, lei è semplice, giocosa e divertente, determinata e piena di energia. Sa cosa le piace e cosa non li piace. “Fa quello che vuole.”

Come ti trovi qui in Italia ed in particolar modo a Milano?

“Mi trovo molto bene. Sono di origini italiane per parte di mia madre e sento che la vita mi ha portato in qualche modo nella terra dei miei antenati. Sono qui da 8 anni, ormai posso dire che mi sento a casa. Mi manca la mia famiglia e i miei amici, ma sono qui per una passione ed è quello che mi dà le forze.”

Progetti in corso?

“Ballare tanto, ho diverse proposte per Gala internazionali che devo ancora concludere.

Ora alla Scala stiamo preparando un balletto di William Forsythe, e lui mi ha scelto per creare un pezzo su di me, mi sento molto fortunata di avere la possibilità di lavorare tête à tête con uno dei coreografi più importanti della danza. Poi nel tempo libero sto sviluppando il

mio lato d’influencer, mi piace l’idea di fare vedere com’è la vita da ballerina e incoraggiare ad ognuno a lottare per i propri sogni!”

Domanda di rito: 5 brani della tua playlist di Spotify

The Loneliest (Måneskin)

Dance Crip (Trueno)

Wrecked (Imagine Dragons)

Yellow (Coldplay)

Tu me dejaste de querer (C. Tangana)

maggio\ giugno 2023 65
Credits Brescia e Amisano, Teatro alla Scala Credits Yen Losset

IL BELLO DELLE DONNE

Nel consueto appuntamento annuale del “Premio Semplicemente Donna”, giunto alla 10° edizione, sotto i riflettori dei vari media, ascoltiamo le parole della Vice-Presidente Chiara Fatai, e ne constatiamo la ferrea determinazione nel perseguire i propri obiettivi nella lotta contro gli abusi e maltrattamenti d’ogni genere. Dolcezza e fermezza si amalgamano perfettamente nel suo essere ‘biondo – gentile’ denunciando la grande tenacia insita in lei, ‘forte’, delle varie esperienze ascoltate da chi ha troppo subito.

Davanti ai numerosi microfoni racconta che il fenomeno della violenza - di ogni genere purtroppo - è sempre più all’ordine del giorno. “Pertanto siamo convinti che questo ‘Premio’ sia importante anche per le varie scolaresche che vengono coinvolte grazie ai loro dirigenti, che si prestano più che volentieri – quest’anno sono stati coinvolti ben 11 istituti scolastici della nostra provincia – e in unione tra loro fanno una opportuna azione di divulgazione.”

“Proprio i giovani sono le leve, le fondamenta del futuro, di conseguenza l’impegno è rivolto principalmente a loro. Così facendo lasceremo cadere una goccia nell’Oceano, creando poi un altro Oceano, in modo da poter arginare tale situazione in tutte le latitudini del mondo. Ricordiamoci che finché una donna soffre, viene messa ai margini, ed ancora maltrattata, non avremo certamente risolto il problema.”

“Il premio è diviso in varie categorie – prosegue – con tanto di giuria che valuta le proposte che arrivano e, credete, parliamo

d’un lavoro altamente impegnativo su cui, a monte, regna una ricerca molto precisa e molto oculata. Preciso che i prescelti in linea di massima non appaiono alla ribalta, ma sono altamente significativi nel loro ambiente. Come ci documentiamo? Beh... con un attento servizio di circa 7-8 mesi presso segnalazioni e media vari, alla ricerca di coloro che rappresentano la mission del nostro premio.”

Finalmente è arrivato il turno di Beesness.

Non manchiamo di chiederle se in questo grande progetto che il Premio Semplicemente porta avanti, orgogliosamente, le donne si sentono meno sole e quindi più aiutate.

“Il nostro ruolo è quello di tenere i riflettori accesi il più possibile scuotendo le coscienze e quindi sensibilizzando ulteriormente, visto che la persona violenta molto, molto difficilmente cambierà. Ed è giusto prenderne atto. Quanto all’assistenza, esistono organi preposi in merito nel pieno rispetto d’aiuto reciproco. Rimane basilare far capire all’essere maltrattato l’importanza della denuncia.”

Quanto si sentono coinvolti i ragazzi?

“Tantissimo! L’anno scorso per saggiare il terreno verificando se tali incontri “facevano presa”, istituimmo il concorso “Borse di studio – Giù le mani il diritto di contare” e, nella prima edizione terminata lo scorso giugno, assegnammo tali premi.

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Visto dagli occhi di Chiara Fatai
/Premio
A cura di Carla Cavicchini

Personalmente, tra l’altro, faccio anche parte della commissione esaminatrice e, con orgoglio, ricordo che in merito uscirono - …mamma mia, mi viene ancora la pelle d’oca al pensiero! - lavori vari veramente, ma veramente, bellissimi!”

Ed ecco che i sentimenti prendono il sopravvento facendole inumidire gli occhioni profondi in un misto di gran tenerezza.

Logico quindi osservare d’aver colpito nel segno!

“Francamente non ci saremmo proprio aspettati di trovare tale profondità nei loro scritti facendoci avvertire nettamente la voglia d’intervenire in tali tristi fenomeni. Sì. I risultati arrivarono ed anche stavolta proseguiremo su tale scia.”

Qualche fanciullo – fanciulla, ha avvertito la necessità di raccontare episodi traumatici avvenuti tra le mura domestiche?

“Purtroppo è capitato e, chiaramente presidi ed insegnanti si sono attivati interpretando le loro problematiche interne, espresse nelle ore passate nelle classi. Significativo che tale intervento abbia fatto da tramite, da volano, intervenendo opportunamente su soprusi ed altro ancora.”

Tipo?

“Tipo i vari episodi di bullismo che spesso serpeggiano nelle aule.”

Come sappiamo ci sono stati molti casi di donne iraniane nonché europee, che si sono tagliate una ciocca di capelli per protesta a causa della repressione del regime in Iran. Con ciò simboleggiando sdegno ed accanimento al seguito di: “donna, vita, libertà”.

“Tutti noi abbiamo letto e visto in Tv tali manifestazioni di sdegno, di collera, contro il potere iraniano e, ripeto, solamente la cultura è in grado d’attivare quel sano spirito critico atto alla formazione della valente personalità umana.”

Saranno anche poche gocce, ma senza queste, l’Oceano sarà più piccolo.

SCUOLE PARTECIPANTI AL CONCORSO BORSE DI STUDIO “GIÙ LE MANI. IL DIRITTO

DI CONTARE”

• Istituto di Istruzione Superiore ˮLuca Signorelliˮ - Cortona

• Istituto d'Istruzione Superiore Statale ˮAngelo Vegniˮ - Capezzine

• Istituto Superiore ˮGiovanni da Castiglioneˮ - Castiglion Fiorentino

• Istituto d'Istruzione Superiore Statale ˮVittoria Colonnaˮ - Arezzo

• I.T.I.S. ˮGalileo Galileiˮ - Arezzo

• Liceo Scientifico ˮFrancesco Rediˮ - Arezzo

• Istituto d'Istruzione Superiore Statale ˮBuonarroti - Fossombroniˮ - Arezzo

• Istituto Tecnico Economico ˮGuido Marcelliˮ - Foiano della Chiana

• Liceo Statale "Piero della Francescaˮ - Arezzo

• Istituto di Istruzione Superiore “Benedetto Varchi” - Montevarchi

• RONDINE - Cittadella della Pace

maggio\ giugno 2023 67

Immerso nella natura tra il mare e la costa, l’esclusivo Cone Club Sardinia - parte del 7Pines Resort di Baja Sardinia - riapre il 10 giugno e promette un'esperienza di “Beach Club” esclusiva e di lusso understatement. Mare cristallino, buona musica, socialità e relax, una deliziosa cucina in una delle cornici più iconiche della Costa Smeralda. Momenti indimenticabili e senza pensieri: sei al Cone Club Sardinia.

Chiudi gli occhi, respira e sogna di fronte alla vista mozzafiato di un tratto esclusivo di costa dal mare color smeraldo. Ritorna padrone del tuo tempo e vivi tutte

le emozioni di una giornata in stile "dolce far niente" con la sabbia tra le dita, ma senza dimenticare lusso ed esclusività. Aperto lo scorso anno, contestualmente all'esclusivo 7Pines Resort Sardinia, di cui fa parte, il Cone Club è posizionato in angolo di straordinaria bellezza fra il meraviglioso mare e la natura selvaggia e incontaminata della Costa Smeralda; a Baja Sardinia, a picco sul mare, un’ambientazione straordinaria per edonisti che misurano il tempo non in minuti ma in emozioni. Raggiungibile via terra anche utilizzando il servizio shuttle offerto dal resort, che fa spola dall’ingresso al club, via elicottero con

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/Turismo
CONE
A cura di Laura Lamarra Il beach club più cool per l’estate 2023
CLUB SARDINIA

il dedicato helipad, o via mare attraccando al molo privato oltre al servizio tender di proprietà, Cone Club ti invita a trascorrere giornate di relax e “lusso rilassato” in spiaggia seguite da serate di musica e divertimento.

Inizia la giornata sui lettini, cornice perfetta per godersi il mare, rilassandosi sotto il sole e immergendosi nelle acque cristalline con all’orizzonte le Isole dell'arcipelago de La Maddalena. Un’atmosfera che tranquillizza il cuore, ispira l'immaginazione e porta gioia all'anima, ancora di pi. se accompagnata da un vibrante DJ set dalle ore 12.00 fino alla chiusura.

Un tramonto mozzafiato poi, con i suoi colori giallo arancio apre, con il saluto al sole ed uno spettacolo multisensoriale enfatizzato dal profumo del mare, che si mischia a quello delle erbe mediterranee; il club all’aperitivo con i drink preparati da una crew di bartender giovane e creativa. Il concept musicale del Cone Club è sviluppato da Tolga Yildiz, anche conosciuto come DJ Ray Bucks, che porta con sé decenni di esperienza internazionale. Tolga ha suonato in rinomati locali come Paradise Club, Scorpios e Nōema a Mykonos, Bonbonierre a Londra, GAGA Club ad Amburgo e molti altri. Il viaggio musicale del Cone Club attraversa sonorità elettroniche downtempo fino a ritmi house organici e melodici e afro-house. A luglio e agosto, il DJ italiano Marco Carpentieri sarà ospite in console.

La proposta della cucina è semplice ed essenziale: sapori tipici sardi, ottenuti da prodotti locali, rivisitati da una brigata di chef internazionali, tutti provenienti da ristoranti stellati e sempre alla ricerca di nuove alchimie culinarie. La carta del lunch offre una selezione di piatti estivi e leggeri mentre per la cena, la cucina è più un’esperienza di “fun & fine dining”, ancora più raffinato e creativo, in stile familiare da condividere con gli altri commensali. Cone Club Sardinia è tutto questo e molto di più, una magia che dura fino al 17 settembre per una estate indimenticabilmente unica e ricca di sorprese.

www.cone-club.com

69 maggio\ giugno 2023

BLUE MARLIN IBIZA

Il beach club più glamour di tutte le Baleari

Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi

Conosciuto come il beach club più glamour delle Baleari, il Blue Marlin Ibiza è molto di più. Questo locale a Cala Jondal, una delle più belle spiagge di Ibiza, ha rivoluzionato il concetto di divertimento in spiaggia inventando un nuovo concept multi-format, che comprende in un’unica esclusiva location uno stabilimento balneare con lettini e ombrelloni, bar, ristorante, terrazza, pista da ballo.

Il club è gestito da Mattia Ulivieri, Managing Director da quasi 20 anni. Raccontaci un po'...

Come nasce il concept Blue Marlin Ibiza?

“Nacque, dall’ esigenza di riempire un vuoto di mercato che aveva un potenziale enrome, dalla idea di completare l’esperienza IBIZA con un prodotto di qualità conservando lo spirito dell’isola.”

La vostra proposta e i vostri servizi esclusivi (beach, lunch, brunch, sunset, dinner, party)

“Servizio spiaggia, con zone lettoni e lettini, il ristorante che offre un servizio di colazione pranzo e cena, con una offerta gastronomica basata su una cucina mediterranea/moderna, presenza di dj residenti ed eventi/party praticamente tutti i pomeriggi/sera, con focus speciale nei weekends dove l’offerta spazia su invitati internazionali.”

Quale è il vostro punto di forza?

“Cercare di mantenere sempre un livello qualitativo molto elevato

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/Turismo

in ogni segmento del business, dal marketing al servizio passando per la qualità musicale e delle istallazioni, attenzione al dettaglio ed un team preparato.”

Quale è la vostra clientela e quale experience si vuole far vivere nel vostro club?

“La clientela è internazionale, matura e consapevole, ma anche famiglie con teenagers che preferiscono divertirsi e vivere il daytime che la notte fonda, l idea é che si venga al mattino e si vada via finito il party, non è che vogliamo sequestrare le persone, sia inteso eh (hehe), ma far vivere una esperienza completa day to night, vuol dire che al Blue Marlin Ibiza puoi stare bene a qualsiasi ora del giorno, puoi iniziare la giornata in relax e finirla ballando, sempre e comunque godendo di una offerta premium di food and beverage.”

Chi si è esibito da voi come top dj e chi ti piacerebbe avere un giorno alla consolle delle Blue Marlin?

“Onestamente abbiamo avuto un po' tutti i top, da Solomun a Carola e black Coffee per nominarne 3 di un certo tipo, ma anche Guetta ha suonato da noi, quindi sinceramente di più non posso desiderare.”

Parlaci della stagione 2023 ad Ibiza del Blue Marlin. Come sarà strutturata e le nuove tendenze.

“Diciamo che durante la pandemia, viste le restrizioni al ballo etc abbiamo cercato di creare un ambiente dove il cliente poteva ammirare performances di tutti i tipi quasi teatrali, quindi si è creato un intrattenimento diciamo visuale, invece nel post pandemia dobbiamo ridare al pubblico il protagonismo, migliorare sempre le scenografie e mantenere alta la qualità dell’offerta musicale, unendo nuovi talenti con i più affermati, ma il pubblico deve essere il protagonista assolutamente.”

Raccontaci un episodio particolare o un’esperienza esaltante che ti hai coinvolto durante la tua gestione.

“Ne sono capitate tante, ma un giorno di qualche anno fa mi sono trovato a far avvisare Stallone e Di Caprio che sarebbero stati vicini di tavolo…”

Da Ibiza nel mondo. In quali località avete aperto e come fate a far rivivere la stessa magia ibizenca?

“Abbiamo aperto a Dubai, in Mexico e alle Canarie, apriremo quest’anno in Egitto ed abbiamo progetti a Londra e Malta, non è facile ricreare lo spirito di Ibiza in culture diverse, ma la musica e la decorazione ambientale possono fare magie”

Avete in mente di aprire in Italia?

“Abbiamo avuto qualche richiesta, una in particolare abbastanza seria, stiamo valutando.”

Blue Marlin Ibiza non solo club ma un vero e proprio brand: radio, magazine e linea di abbigliamento.

“Non dimentichiamoci che gestiamo anche il ristornate vicino Yemanjá, che rimane aperto tutto l’anno e che funziona molto bene, offre un concept un po più casual ma di qualità.”

Progetti per il futuro?

“Consolidare l’espansione e migliorare tutti i nostri prodotti.”

Ultima domanda di rito: i 5 brani della tua playlist di Spotify Ascolto un po di tutto ma se devo scegliere, al momento:

• Dreams - Fleetwood Mac

• Tiny Dancer - Elton John

• Without me - Eminem

• Black - Pearl Jam

• Somewhere Only We Know - Keane

maggio\ giugno 2023 71

TUTTO È SUONO

A cura della Redazione

La musica che ascoltiamo, la natura, l’acqua che scorre, così come le città, le auto e le navi: tutto produce suono. Ed è qui che entra in gioco Chiara Luzzana, una dei sound designer più innovativi a livello internazionale, che nel suo nuovo libro Tutto è suono ci guida in un viaggio alla scoperta dei suoni , in cui racconta come nascono le sue composizioni artistiche e musicali uniche nel loro genere.

Inizia da giovanissima gli studi musicali, partendo dalla chitarra, passando al clarinetto e poi al pianoforte, affermandosi successivamente come rapper (e chiudendo contratti con le più importanti case discografiche del momento), arrivando infine a fare musica usando solo il rumore puro delle cose. E da quel momento la sua carriera, avviata tra Milano e Shanghai, si divide in due: da una parte si dedica alla composizione di colonne sonore per i brand e per le loro pubblicità, dall’altra porta avanti la sua ricerca nella musica sperimentale , studiando e “giocando” con i rumori e i nuovi modi che scopre per trasformarli in musica.

Nel frattempo, Chiara Luzzana approfondisce gli studi di psicoacustica e neurobiologia della cognizione musicale, si specializza nella costruzione di microfoni e diventa compositrice di colonne sonore : dalla sua firma sulla colonna

sonora di “Shapes”, il documentario realizzato insieme alla fondazione Adriano Olivetti e presentato in anteprima alla Biennale di Venezia, all’installazione multimediale realizzata per Swatch ( 60 BPM - The Sound Of Swatch ), la sua arte colleziona premi e riconoscimenti, continuando a rinnovarsi, alla ricerca della melodia giusta per ogni brand che rappresenti: che suono ha l’orologio Swatch? La pelle seccata dal sole per la crema Nivea? La nuova collezione di design targata Alessi? L’hotel di lusso a Singapore? Il caffè di Lavazza? Finora i suoi componimenti hanno dato un’identità sonora a Diesel, Martini, Sky, Nivea, Alessi, Lavazza, Vodafone e Costa Crociere. Il suo progetto The Sound of the City, in cui registra i suoni delle principali città del mondo, viene presentato in anteprima mondiale alla Biennale di Shanghai , e molti dei suoi lavori hanno fatto parte della vivace atmosfera del Salone del Mobile, della Design Week e della Triennale di Milano . Oggi partecipa alla rassegna Nice to meet you promossa da SEA Aeroporti di Milano, con un’installazione che permette ai viaggiatori più curiosi di remixare i suoni della città.

Tutto è suono è un libro composto, proprio come le colonne

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Il mio viaggio alla scoperta dell'identità sonora dei brand, momenti e persone

sonore che realizza per i grandi marchi e come i suoi progetti artistici : è un libro fatto di frammenti e campionamenti, di pagine più squillanti, altre più cupe, per raccogliere, svela l’autrice nelle prime pagine, un insieme composito di esperienze, intuizioni e conclusioni alle quali è arrivata attraverso un frastagliato percorso artistico e imprenditoriale nel mondo della musica, del suono e del rumore al servizio dei brand, «senza mai dimenticare il lato umano e come il suono possa migliorare la nostra vita, se ascoltato a dovere.»

Noi stessi siamo degli strumenti musicali, con il ritmo del nostro respiro , con la nostra voce e le sue inflessioni. E poi ci sono i suoni non udibili, frequenze non percepibili dall’orecchio umano, che però interagiscono con il nostro sistema nervoso, con la nostra psiche, con la nostra sfera emotiva. Tutto ha un suono, tutto è suono. Eppure, nella nostra cultura dell’immagine, di questo mondo sonoro c’è molta poca consapevolezza. «Esistono suoni,» scrive l’autrice «nella vita di tutti i nostri giorni, che diamo per scontati. A volte, quando qualcosa è difficile da identificare, descrivere, classificare, tendiamo, come esseri umani, a relegarlo in tutta quella lista di “abitudini sonore” che non destano più meraviglia. Ed è un vero peccato.» E da qui è nata la sua sfida, che è diventata il suo centro, la sua professione, una nuova professione «che spazia fra arte e marketing e che permette ai brand e alle

persone di farsi ascoltare di nuovo, e per davvero. In più, è una fucina di opportunità da condividere. Perché il suono può dire chi siamo con una limpidezza cui le immagini possono solo aspirare.»

Nella parte finale del saggio, fornisce una piccola guida per identificare il proprio suono, e il suo potenziale raggio d’azione, attraverso il metodo “Sound Persona”: nella prima parte espone le regole per comprendere come identificare il suono, mentre nella seconda approfondisce le sue applicazioni, ovvero come farlo vivere e prosperare, ridefinendo e arricchendo la nostra percezione della realtà.

Chiara Luzzana è l’imprenditrice del suono. Progetta e dà vita al suono dei brand più importanti del mondo ed è considerata tra i sound designer più innovativi e visionari. Le sue colonne sonore sono state esposte alla Biennale di Venezia e alla Biennale di Shanghai. Speaker in Italia e all’estero, con all’attivo più di cento talk dal 2015 ad oggi, è stata chiamata come relatrice al Senato della Repubblica Italiana, ha partecipato a diversi TEDx e ha condiviso il palco con Elon Musk alla Tec Week 2021. Ha il proprio studio a Milano e a Shangai.

73 maggio\ giugno 2023
Chiara Luzzana

DAL LEAN THINKING ALLA LEAN WORLD CLASS®

La metodologia proprietaria di Bonfiglioli Consulting

A cura della Redazione

Il Lean Thinking (ovvero: Pensare Snello)

è un approccio elaborato negli Stati Uniti e presentato la prima volta nel libro “La macchina che ha cambiato il mondo” di Womack Jones e Roos. Il libro apparso nel 1990 è a sua volta una evoluzione del Toyota Production System (TPS o Toyotismo), un particolare metodo di organizzazione della produzione basato sull’eliminazione degli sprechi per aumentare l’efficienza nei processi di generazione del valore. Considerato il principale precursore della produzione snella, il TPS si fonda sull’idea del “fare di più con meno”, ovvero utilizzare le risorse disponibili (anche se poche) nel modo più produttivo possibile.

Il termine “lean” indica quindi la ricerca della massima riduzione degli sprechi: tutto ciò che non crea valore per il cliente; il termine “thinking” richiama la necessità di sviluppare un approccio culturale aperto al cambiamento e al miglioramento continuo.

Bonfiglioli Consulting è stato il pioniere del Lean Thinking in Italia. Risale al 1997 la pubblicazione per Franco Angeli editore del libro “A metà strada fra Tokio e Francoforte” dell’Ing. Romano Bonfiglioli, fondatore di Bonfiglioli e Consulting. Il libro incrocia il modello giapponese di gestione della qualità totale con il “modo di fare qualità” tipico delle aziende tedesche, per arrivare a formulare un modello di gestione particolarmente adatto alle piccole e medie imprese italiane.

Da allora, con un processo costante di analisi, ricerca, sperimentazione, Bonfiglioli Consulting si è continuamente dedicata a sviluppare, aggiornare e migliorare la metodologia “lean”, fino a renderla concreta ed efficace con la Lean World Class® , una metodologia proprietaria, già applicata in centinaia di aziende diverse e in settori merceologici variegati. In questa metodologia il rigore del World Class

Manufacturing (l’applicazione del Lean Thinking al miglioramento dei processi in ambito automotive) si fonde con l’intera catena del valore, grazie all’introduzione di due nuovi pilastri: il Cost Deployment (che permette di rendere facilmente identificabili sul conto economico i risultati raggiunti attraverso le attività di miglioramento) e il People Development (che garantisce il raggiungimento di un cambiamento duraturo e sostenibile, perché è solo grazie al coinvolgimento

74 /Recensione

delle persone e alla loro formazione alle metodologie di attivazione del cambiamento che è possibile sviluppare il miglioramento continuo alla base dei principi del Lean Thinking).

L’approccio operativo consiste in un nuovo modo di ragionare, che investe l’azienda nella sua totalità e che si propone di aggredire gli sprechi lungo tutta la catena del valore per accrescere la flessibilità.

Consigli pratici, casi di successo, soluzioni, storie e risposte concrete si trovano nelle numerose pubblicazioni curate da Bonfiglioli Consulting con prestigiosi editori e disponibili sulle principali piattaforme online. Tra i più recenti: Lean Digital – La via italiana alla fabbrica 5G, L’innovazione infinita e Lean World Class ®. Una risposta concreta ed efficace per diventare più competitivi.

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Michele Bonfiglioli
IN PRINT ONLINE SOCIAL VISUAL LIGHTING EXPERIENCE www.arredanegozi.it
• • RETAIL DESIGN
Braun Buffel by Spacemen Studio| photo David Yeow

12OZ SBARCA CON CARREFOUR ITALIA NEL CENTRO COMMERCIALE MILANOFIORI

12oz, retail format specializzato nel servizio rapido di coffee&milk based drinks , concepiti principalmente per il consumo in movimento, sigla una nuova partnership con Carrefour, che affida al brand l’area caffetteria della galleria commerciale Milanofiori ad Assago, uno degli shopping center più grandi e rappresentativi della Lombardia. Il centro commerciale Milanofiori, che ospita al suo interno l’ipermercato Carrefour, è stato inaugurato nel 1982 e completamente ristrutturato nel 2018. Comodo all’autostrada A7, a pochi passi dal Mediolanum Forum di Assago e da due grandi centri direzionali, è uno dei pochi raggiungibili con la metropolitana e accoglie ogni anno un passaggio di circa 6 milioni di persone. Per molte di loro da oggi sarà possibile fare la spesa nell’ipermercato con la cup 12oz in mano, fare colazione o merenda con le bevande calde e fredde del menu, prendere al volo una cup di caffè da portare in ufficio per colazione o dopo pranzo in pochissimo tempo, grazie alla velocità di servizio che contraddistingue il format, ma anche passeggiare in galleria e sorseggiare dall’iconica cup guardando le vetrine. Le cup di 12oz sono perfette per il consumo “on the move” e “to go” perchè ingegnerizzate in modo da mantenere la temperatura ideale del liquido al suo interno fino a 40 minuti dall’erogazione.

Il nuovo locale, di 70mq, è stato concepito per assecondare le esigenze dei visitatori di questa particolare location: chi ha più tempo, può soffermarsi e ricaricare le batterie, anche dei propri dispositivi, in uno dei 30 posti a sedere all’interno dello store; chi è di fretta, invece, ha la possibilità di essere munito di bevanda in modalità to go in meno di 30 secondi.

Oltre a una grande varietà di bevande personalizzabili anche a base vegetale, nel locale è possibile trovare anche l’offerta food completa di 12oz: bagel, wraps, muffin, brownies, cookies, american cakes, donuts, brioches e molto altro.

ALICE PIZZA E GRAN TENERONE, PARTNERSHIP PER LA NUOVA PIZZA DELLA PRIMAVERA 2023

Dalla collaborazione di Alice Pizza con Gran Tenerone nasce la nuova pizza della Primavera 2023 Una pizza bianca, a base di melanzane grigliate, prosciutto cotto Gran Tenerone, stracciatella pugliese e pesto di basilico, disponibile in edizione limitata fino al 14 giugno in tutti gli store italiani di Alice Pizza.

Con l'arrivo della bella stagione Alice Pizza, prima catena italiana di pizza al taglio da asporto, lancia una pizza primaverile con ingredienti di alta qualità e di stagione . Perfetta per le tiepide temperature, questo prodotto risulta decisamente fresco grazie alla base di melanzane grigliate e alla stracciatella, che addolcisce il gusto del prosciutto cotto e la delicata acidità del pesto.

Il Prosciutto cotto di Alta Qualità Gran Tenerone, protagonista della ricetta, nasce da GranTerre , gruppo di riferimento delle eccellenze gastronomiche italiane di salumi e formaggi stagionati, ed è caratterizzato da un gusto unico e dalla sua inconfondibile tenerezza, frutto di un'accurata selezione della materia prima, di un massaggio delle carni di almeno 18 ore con una sapiente miscela aromatica e di una lenta cottura a vapore. Anche la pizza primaverile, fin dal primo assaggio, si percepisce estremamente leggera grazie al suo impasto che presenta una ridotta quantità di lievito - solo 2,5 g per ogni kg di impasto -, al processo di lievitazione di almeno 24 ore e al mix di farine tipo 0 di alta qualità che garantisce l’assenza di additivi e farine aggiunte.

Il comodo formato al trancio rende questa pizza perfetta per essere gustata a lavoro in pausa pranzo, a casa o all'aria aperta, approfittando delle temperature primaverili.

78 /News Franchising

IL MANNARINO PUNTA PER IL 2023

A UN FATTURATO DI 22,5 MILIONI DI EURO (+65%)

Il Mannarino, la prima insegna di macellerie con cucina punto di riferimento per gli amanti della carne buona e di qualità, prosegue la sua espansione confermando il successo del suo distintivo format multicanale. Il brand - nato nel 2019 dall’idea dei giovani imprenditori Gianmarco Venuto e Filippo Sironi - si pone come obiettivo quello di rinobilitare l’antica arte della macelleria e si prepara a inaugurare entro la fine del 2023 otto nuove botteghe di quartiere, puntando a un fatturato di 22,5 milioni (+65% rispetto al 2022).

Il 2022 è stato un anno importante per il brand, che in pochi mesi ha più che raddoppiato il numero di macellerie sul territorio, inaugurando sei nuove botteghe di quartiere con cucina: Milano Navigli - che ha portato a quota quattro il numero dei locali nel capoluogo meneghino -, Bergamo, Brescia, Seregno, sempre in Lombardia, e i primi due locali piemontesi, a Novara e Torino. Un successo frutto del lavoro di un team coeso e dell’esclusiva esperienza multicanale offerta ai clienti, che possono acquistare i prodotti della macelleria direttamente al banco, scegliere il proprio taglio di carne e gustarlo comodamente seduti nella sala del ristorante oppure ordinare online la propria spesa da ricevere a casa.

Nel 2023 Il Mannarino punta a inaugurare 8 nuove location e a raggiungere i 22,5 milioni di fatturato. A seguito dell’apertura della macelleria di quartiere con cucina di Busto Arsizio avvenuta il giorno 30 marzo, verranno inaugurate le location di Como, Pavia, Ferrara e la seconda bottega di Torino. Tra gli obiettivi de Il Mannarino c’è inoltre la volontà di valorizzare sempre di più la carne di origine 100% italiana. L’insegna si impegna quotidianamente nella ricerca di piccoli allevamenti locali al fine di ottenere una filiera sempre più corta e arrivare a vendere esclusivamente carne nostrana.

CREATIVE FOOD & CREATIVE FASHION: COLLABORAZIONE INEDITA TRA FLOWER BURGER E BARROW

Grafiche vibranti e colourful food, Flower Burger e Barrow lanciano una limited edition 100% plant-based.

La personalità unica e colorata di Flower Burger si unisce al brand di streetwear creativo e anticonvenzionale in una collaborazione inaspettata per farsi notare anche mentre si mangia. Due realtà apparentemente lontane ma accomunate da grafiche vibranti e dallo stile creativo e fuori dagli schemi per diffondere positività ed energia in una limited edition che non passerà inosservata. Nasce Barrow Burger: un panino multicolor, preparato con ingredienti rigorosamente vegani per un risultato super gustoso e instagrammabile.

Il giallo è il colore predominante, chiaro richiamo allo smile a tre occhi del noto logo Barrow. Gli ingredienti, racchiusi all’interno di un bun alla curcuma con semi di sesamo confettati all’estratto di barbabietola, regalano un mix di piacere unico e irripetibile: hummus speziato alla paprika, bacon carrot –carote con una marinatura affumicatacavolo cappuccio e salsa Magik.

La limited edition Barrow Burger sarà disponibile dal 24 marzo 2023 e per i successivi 3 mesi in tutti i punti vendita Flower Burger in Italia e all’estero. Inoltre, per celebrare e rendere questa collaborazione ancora più speciale, Barrow annuncia la creazione di una capsule collection, in vendita sul canale e-commerce del brand, dove il nuovo flower logo creato per questa occasione animerà t-shirt e felpe perfette per uno food selfie dallo stile inconfondibile.

maggio\ giugno 2023 79

DARE VALORE ALL’ITALIA: I PROTAGONISTI DEL MADE IN ITALY A CONFRONTO SUL VALORE DELLE FILIERE E DEI TERRITORI

McDonald’s ha presentato I’m lovin’ it Italy, la nuova piattaforma di comunicazione che celebra 37 anni di impegno e investimenti in Italia . Un percorso di valorizzazione del Made in Italy che parte da lontano e si concretizza grazie a investimenti crescenti e un consolidato legame con il comparto agroalimentare italiano. Oggi l’azienda, i cui fornitori sono per l’85% aziende italiane , acquista ogni anno 140 mila tonnellate di prodotti provenienti da tutta la penisola, per un investimento pari a oltre 370 milioni di euro. Tra questi ci sono anche 18 ingredienti DOP e IGP, entrati in assortimento per la prima volta nel 2008 e di cui in 15 anni sono state acquistate 4.600 tonnellate. La stretta relazione con il Paese è dimostrata anche dal percorso di sostenibilità che McDonald’s ha intrapreso ormai da anni all’interno del proprio sistema, coinvolgendo quindi la propria rete di ristoranti e i propri fornitori, un esempio ne è la totale eliminazione della plastica monouso dal packaging – ogni anno il risparmio è di 1.000 tonnellate - in favore di materiali più sostenibili, come la carta. Le analisi condotte da Comieco hanno dimostrato la piena riciclabilità dei rifiuti di McDonald’s in carta: circa il 90% del packaging realizzato in carta è 100% certificata e riciclabile.

La piattaforma I’m lovin’ it Italy è stata annunciata in occasione dell’evento “Dare valore all’Italia: i protagonisti del Made in Italy a confronto sul valore delle filiere e dei territori” – in collaborazione con Qualivita e Origin Italia - che si è tenuto ieri a Roma, presso l’Ara Pacis.

MAIL BOXES ETC. CELEBRA 30 ANNI COME PARTNER DELLE PMI IN ITALIA E NEL MONDO

MBE è una piattaforma leader per il commercio globale per PMI e privati grazie alle sue soluzioni di e-commerce, spedizione, logistica, marketing e stampa. Il modello di business imprenditoriale innovativo di MBE, l’argomentazione esclusiva di vendita e la gamma di soluzioni di alta qualità hanno attratto molti imprenditori nel corso degli anni, portando un numero crescente di paesi a aderire alla rete MBE. L'azienda attribuisce il suo successo alla sua vasta gamma di soluzioni su misura, specificamente progettate per soddisfare le esigenze di PMI e privati.

L'Italia è stata il paese pioniere della rete MBE, con l'apertura del suo primo Centro Servizi Mail Boxes Etc. a Milano nell'aprile 1993. MBE Italia è stata fondata da Graziano Fiorelli e suo figlio Paolo che hanno sviluppato l'attività sul territorio nazionale applicando il concept MBE che negli Stati Uniti si era già dimostrato di successo.

Negli anni, MBE ha acquisito le licenze per gestire il Marchio MBE in altri paesi, tra cui inizialmente Spagna e Germania e successivamente Francia, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Irlanda.

Una tappa importante risale al 2009, anno in cui la famiglia Fiorelli ha acquisito il Marchio Mail Boxes Etc. in esclusiva per tutto il mondo (eccetto USA e Canada) attraverso MBE Worldwide .

La visione di MBE si riflette nel suo pay-off #PeoplePossible , che incarna la capacità distintiva della sua squadra di rispondere alle esigenze in continua evoluzione delle aziende con coraggio, tenacia, competenza e una profonda passione per i clienti.

80 /News Franchising

L’ALLEATO PERFETTO DELL’AGENTE IMMOBILIARE: NUOVA PARTNERSHIP TRA TEMPOCASA E CASAFARI

Aumentare la produttività dei propri agenti immobiliari e rendere più efficiente il loro lavoro. Sono questi gli obiettivi della partnership tra Tempocasa e CASAFARI, piattaforma di monitoraggio e indicizzazione degli annunci immobiliari. Sbarcato in Italia da circa due anni, il database tutto-in-uno oggi opera in cinque Paesi europei e serve 50.000 professionisti del Real Estate. Tra questi, è in prima linea Tempocasa. La tecnologia di business intelligence e le capacità di analisi dei big data di CASAFARI fanno sì che il software venga visto come la soluzione alle “montagne difficili da scalare” del settore immobiliare. Ogni giorno, infatti, milioni di annunci si sovrappongono. È impossibile avere una visione globale e aggiornata di ciò che è sul mercato.

RE/MAX NEL 2022 METTE A SEGNO UN FATTURATO RECORD DI 117 MILIONI E RILANCIA PUNTANDO SULLA TECNOLOGIA

Nel 2022 il network immobiliare in franchising RE/MAX Italia ha messo a segno il miglior fatturato di sempre superando quota 117 milioni di euro. In crescita anche il volume transato che si attesta oltre i 3,7 miliardi. Nell’attuale scenario, secondo RE/MAX, il mattone si confermerà bene rifugio contro l’inflazione , in un mercato più equilibrato che tenderà a riallinearsi ai trend di crescita del 2019, con una buona domanda favorita da un appiattimento della curva dei prezzi. Per quanto riguarda il 2023, le analisi svolte dall’Ufficio Studio di RE/MAX Italia portano a una previsione di contrazione del transato complessivo di circa l’8/9% rispetto al 2022, ma con un numero di compravendite superiori al 2019. L’obiettivo del Gruppo per l’anno in corso prevede un ulteriore aumento del fatturato, stimato in una crescita del 7%, grazie all’utilizzo di esclusivi strumenti che permetteranno di conquistare quote di mercato. Parallelamente RE/MAX stima un potenziamento del network puntando a raggiungere i 5.000 affiliati su scala nazionale. Secondo RE/MAX le parole chiave del mercato immobiliare del 2023 sono: reattività , innovazione e digitalizzazione Una formula pionieristica nel real estate che ancora oggi si dimostra vincente.

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BRUNO VETTORE PROTAGONISTA DEL REAL ESTATE IN ITALIA

Considerazioni e sviluppi del mercato immobiliare attuale

Bruno Vettore è uno dei maggiori protagonisti del real estate italiano, con esperienza al vertice di primarie aziende come Tecnocasa, Pirelli Real Estate, Gabetti.

Nell’aprile del 2011 riceve l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, conferita con decreto dal Presidente della Repubblica.

Dopo l’uscita del primo libro nel 2013 “Trent’anni di un avvenire”, nel febbraio 2017 pubblica “I 10 pilastri della leadership”, short book sul tema della leadership applicata nel concreto.

Nel dicembre del 2015 riceve il “Premio alla Carriera”, nell’ambito dei prestigiosi Real Estate Awards, importante manifestazione che premia le eccellenze del settore immobiliare nazionale.

è ideatore e fondatore della società BV INVEST, che si occupa di consulenza strategica, formazione manageriale, network development e real estate advisory. Attualmente è Presidente ed AD di Renovars Real Estate, pillar immobiliare di RENOVARS SPA, azienda a cui fa capo anche la società Facile Ristrutturare. Da sempre attento studioso delle tematiche afferenti la formazione e la valorizzazione del “Capitale Umano”, è stato relatore in oltre 1000 seminari e conferenze, con circa 50.000 partecipanti ai suoi corsi ed eventi dedicati allo sviluppo del potenziale personale e professionale.

È tra i manager più affermati del Real Estate, a suo avviso che cosa manca a questo settore per essere al passo con i tempi?

“Ritengo che si stia affermando una sorta di contrapposizione tra Agenzie Immobiliari antiquate, per metodologie e soprattutto mentalità, chiusa e poco disposta al cambiamento ed Agenzie Immobiliari all’avanguardia, che investono sul capitale umano ma anche sulla digitalizzazione, con strumenti operativi adatti ai tempi, alle esigenze di una clientela evoluta, e davvero portatrici di una rinnovata cultura professionale. Quindi il futuro sarà di coloro che affineranno la qualità personale e l’utilizzo di tecnologia e digital marketing, in tutte le sue applicazioni più virtuose ed efficaci.”

Dopo varie esperienze con Tecnocasa, Pirelli, Gabetti e Tree Real Estate è stato nominato Presidente e AD di Renovars Real Estate. In che cosa consiste questo incarico?

“Nello specifico io mi occupo della gestione e dello sviluppo del pillar real estate del gruppo Renovars SPA. Ho accettato questa proposta poiché ritengo che il gruppo Renovars SPA, guidato da fondatori Giovanni Amato e Loris Cherubini, dopo aver rivoluzionato il mercato delle ristrutturazioni in Italia con il marchio Facile Ristrutturare, diventandone leader assoluti, abbia forte potenzialità anche nell’ambito dell’intera filiera immobiliare, partendo dalla valorizzazione e vendita di ogni singolo immobile, sino al mutuo per poterlo acquistare, offrendo quindi un servizio completo e di alta qualità a tutti i clienti, in funzione delle loro esigenze ed usufruendo delle sinergie infragruppo.”

Avete nel portafoglio un brand come Facile Immobiliare, come pensa di svilupparlo?

“Il brand Facile Immobiliare rappresenta appunto tutte i servizi che offriamo alle persone che desiderano valorizzare e vendere il loro immobile, ed a tutti

82 /Franchising

gli acquirenti che hanno necessità di acquistare la loro casa, con tutte quello che ne consegue. Si tratta di un processo ancora in fase di start up, ma in soli due anni abbiamo creato una rete di oltre 350 agenti immobiliari e collaboratori, che operano all’interno di store e show-room in tutta Italia, con risultati davvero eccellenti.”

Il settore dell’immobiliare risente ed è molto legato agli andamenti economici del nostro Paese. Come vede l’Italia in questo momento?

“Non sarei pessimista. Seppur con le ormai note difficoltà del caso, crisi energetica derivante dal conflitto ucraino, tassi di interesse in rialzo, incertezza economica generale sul piano nazionale ed internazionale, dobbiamo cogliere comunque segnali

di una qualche positività, ovvero una crescita dell’economia del nostro paese leggermente superiore alle attese ed agli altri paesi europei, un tasso di inflazione piuttosto elevato ma sotto controllo, gli effetti del PNRR che dovrebbero portare un effetto positivo. Anche per quello che riguarda il settore immobiliare, dopo un forte crescita nell’ultimo quinquennio, arrivando a oltre 780.000 compravendite residenziali nel 2022, si prevede una leggera flessione ma una generale tenuta del mercato.”

Dal 1998 al 2002 è stato anche Presidente di Assofranchising. Come valuta questo mercato?

“Sono professionalmente molto affezionato al mondo del franchising e lo osservo sempre con grande

attenzione. Ritengo che questo mercato abbia ancora una forte potenzialità inespressa, poiché sono convinto che, nonostante sia presente in Italia da oltre mezzo secolo, non sia ancora stato totalmente compreso nelle sue dinamiche più profonde. Noto una certa vitalità, ma un eccesso di leggerezza e semplicismo, molti pensano che il franchising sia una formula di facile applicazione, ma non è affatto vero. Quello che concretamente si dovrebbe fare attiene ad una maggiore informazione e formazione, soprattutto nei confronti dei giovani imprenditori, maggiormente adatti ad utilizzare al meglio la formula.”

Recentemente ha ricevuto il Premio alla Carriera conferito da Fenimprese (Federazione Nazionale Imprese) per il suo impegno e passione nella creazione di reti commerciali di successo. Ad un giovane che si avvicina al mondo del lavoro che consigli darebbe?

“Consiglierei di “attrezzarsi” di grande umiltà e pazienza, da abbinare ad una forte ambizione e una inesauribile energia. Sembrano concetti apparentemente contraddittori, ma le persone di successo riescono a farli convivere con risultati davvero importanti.”

Quest’anno ricorrono i suoi 40 anni di carriera nel mondo dell’imprenditoria. Come pensa di festeggiarli?

“Ho sempre scelto una certa sobrietà nei confronti dei traguardi raggiunti, ma questa volta ho ceduto alle insistenze dei miei collaboratori che hanno voluto organizzare un Evento il prossimo 29 giugno a Milano, dove terrò uno speech sulla mia carriera, dando qualche suggerimento utile agli intervenuti.”

Oltre a lavorare, il poco tempo libero che ha a disposizione come lo trascorre?

“Il lavoro è anche la mia vita e lo affronto ancora ogni giorno con grande passione. Il poco tempo libero lo dedico alla famiglia, alla lettura ed ai viaggi, che amo molto.”

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Dal birrificio Doppio Malto di Erba (CO), Foodbrand Spa ha dato vita ad una delle principali esperienze italiane legate al mondo della birra artigianale. Doppio Malto è infatti una realtà che oggi conta 20 locali in Italia e uno all’estero e punta a far crescere la cultura della birra artigianale nello Stivale con un piano che prevede dieci nuove aperture nel 2021. Entro la fine dell’anno entrerà pienamente in funzione il secondo birrificio Doppio Malto a Iglesias, in Sardegna. Lo sbarco all’estero è arrivato nel settembre 2020, con l’apertura di un Doppio Malto nel nuovo centro commerciale Steel di Saint-Étienne (Francia), mentre per il 2021 è previsto un ambizioso piano di sviluppo in Italia e all'estero (Francia e Scozia).

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Mercatino Franchising leader nell' intermediazione dell’usato, nasce a Verona nel 1995 e ad oggi ha sviluppato una rete in franchising di oltre 180 negozi. La formula del conto terzi consente a due soggetti diversi un’azione di guadagno (chi vende espone gratis il proprio usato) e una di risparmio (chi compra lo fa a prezzi inferiori a quelli di mercato). Con il suo sistema virtuoso, Mercatino diffonde la “buona pratica” del riuso come sistema etico - sociale nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio. I fattori di successo del Franchising Mercatino sono: Assistenza & Formazione, Innovazione tecnologica e Visibilità Nazionale.

PROFILO FRANCHISOR:

Ragione sociale: Mercatino

Indirizzo sede legale: Via Angelo Messedaglia 8C, Verona

Sito Internet: www.mercatinousato.com

Attività: Intermediazione di oggetti usati

Anno di fondazione dell’Azienda: 1995

Anno di lancio del franchising in Italia: 1995

PV in franchising Italia: 182 aperti e 10 in apertura

PV in franchising all’estero: 1

Regioni italiane di interesse per lo sviluppo: tutte

Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: non abbiamo preferenze

Franchisee singoli: 137

Multi-Unit Franchisee: 15

PROFILO FRANCHISEE

Bacino d’utenza: 50.000 abitanti

Ubicazione ottimale PV: zone commerciali/residenziali

Superficie media PV: a partire da 400 mq

Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: a partire da 3

Esperienza pregressa nel settore: non richiesta

Formazione iniziale: 5 giorni

Arredo e investimento medio iniziale: € 50.000

Fatturato medio annuo (stima): € 469.000

Merce in conto vendita: SI

Sistemi informativi offerti: SI

Diritto d'ingresso: € 5.000

Canoni periodici (royalties): 3% sul venduto mensile

Canoni periodici fissi: NO, solo servizi accessori al franchising

Pubblicità a livello locale: NO

Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: SI

Assistenza in loco in fase di apertura: SI

Assistenza per la durata del contratto: SI

Zona di esclusiva: SI

Durata contratto: 5 anni

CONTATTI FRANCHISOR

Franchisor: Mercatino

Referente franchising: Veronica Spadafora

Telefono: 0458203355

E-mail franchising: sviluppo@mercatinousato.com

Sito Internet: www.mercatinousato.com

N.B. I dati sono puramente indicativi e concordati con l’Azienda

85 maggio\ giugno 2023

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BRUNO VETTORE PROTAGONISTA DEL REAL ESTATE IN ITALIA

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