Marco Balducci Ceo Ceetrus – Nhood Italia
Non più centri commerciali, ma “luoghi di vita”
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al punto di vista sia del retail sia dell’immobiliare commerciale, la pandemia ha di fatto accelerato trend esistenti, trainati dal cambiamento più importante in atto: un nuovo modo di fare shopping. Con un impatto prima sul commercio e poi sull’immobiliare che, essendone il contenitore, si adegua. Esistono due tipi di commercio: quello di prossimità, comodo, sotto casa, che anima strade e città. E poi c’è quello della grande distribuzione nei suoi vari segmenti food, tessile o fashion, in cui assume grande rilevanza l’aspetto logistico, dal momento che in uno stesso luogo si offre una moltitudine di prodotti di consumo, come accade in uno shopping center o in una via tipicamente commerciale. Il tutto però si sta modificando. Cambiano infatti da un lato la logistica visto che digitale ed e-commerce sono ormai parte integrante della nostra vita - e, dall’altro, l’esperienza, perché il consumatore è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e opportunità. Di conseguenza evolvono i format del retail. Se i centri commerciali prima erano semplici contenitori di punti vendita con un merchandising mix coerente, adesso devono trasformarsi: il consumatore vuole qualcosa di diverso rispetto a prodotti che può trovare online e noi dobbiamo essere pronti a rispondere a questa nuova esigenza giocando sull’esperienza emozionale dell’acquisto, con format innovativi ed esperienziali. I primi interventi adottati sono stati l’aumento della ristorazione e l’introduzione di nuovi ser-
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retail trends
2021
vizi come lo studio dentistico, ambulatori medici e gli spazi di coworking. Ma non bastano. Il centro commerciale deve trasformarsi in una grande piazza o in una grande piattaforma fisica. Come fare? Innanzitutto con l’ascolto del territorio, per interpretare i bisogni degli abitanti e proporre loro quello che cercano. Ovvero, bisogna disegnare un’offerta su misura per ogni singola realtà, a patto che la sua presenza sia giustificata dalle esigenze del territorio. Se non è così, i centri dovranno cambiare destinazione d’uso, magari diventando depositi di logistica, oppure residenze e uffici. Noi stiamo agendo su due fronti, innanzitutto sul nostro patrimonio esistente, visto che
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È indispensabile disegnare un’offerta su misura per ogni singola realtà, partendo dall’ascolto
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del territorio
solo in Italia gestiamo una cinquantina di centri commerciali, per capire quali possono essere modificati e quali invece trasformati in altro. E poi stiamo realizzando nuovi progetti innovativi, a impatto positivo, legati alla riqualificazione urbana e all’economia circolare, tenendo fortemente conto della limitazione delle risorse del pianeta. I nostri tre principali progetti in Lombardia, pari a un investimento di 1,1 miliardi di euro, sono Milanord2 a Cinisello Balsamo (MI), dove abbiamo demolito il centro preesistente e ne stiamo costruendo uno