BRAND | Analysis
NKD, LOW COST TEDESCO CHE PUNTA SUI QUARTIERI
di Adriano Lovera
Il concorrente diretto di Kik accelera in Italia e tocca quota 240 negozi. Tutti a gestione diretta. “E con il Covid non abbiamo chiuso nulla” racconta l’a.d. Adalberto Tosato
Nessuna chiusura in pandemia, anzi una quarantina di aperture nel difficile anno 2021. Con questo biglietto da visita si presenta la strategia di crescita in Italia di NKD, marchio di abbigliamento e accessori a prezzo accessibile, nato in Germania, presente nel nostro Paese da sedici anni. Dopo i primi negozi, aperti in Alto Adige, oggi l’azienda conta oltre 240 punti vendita e il nostro mercato è il terzo, per importanza, dopo la Germania e l’Austria. Il concorrente diretto, a livello di offerta merceologica, è Kik, altro marchio tedesco, molto più grande a livello europeo (4mila negozi contro 2mila), mentre in Italia ha una presenza minore, essendo arrivato solo nel 2017. Tra i marchi italiani, la proposta di NKD, specialmente in fatto di moda, si potrebbe paragonare a Piazza Italia.
Niente franchising e cuore “urbano” “Negli anni a venire porteremo avanti una strategia di espansione in Italia” racconta a retail&food Adalberto Tosato, amministratore delegato per l’Italia di NKD, arrivato in azienda nel 2012, proveniente da un’altra azienda tedesca, Schlecker. “Non possiamo svelare il numero di negozi che andremo ad pag. 34 | retail&food | Luglio • Agosto 2022
Adalberto Tosato, amministratore delegato per l’Italia di NKD
aprire. Ma contiamo che l’anno scorso, nel pieno di un periodo difficile, abbiamo aperto 45 nuovi negozi. Un risultato che dimostra l’impegno della casa madre per il nostro mercato”. Oggi NKD presidia tutto il Nord e il Centro, da poco è arrivato anche in Abruzzo ed è prossima un’apertura in Campania. Per il momento, il marchio sta seguendo una strategia piuttosto netta, restando fuori dai centri commerciali, ma andando invece alla ricerca di location nel mezzo dei quartieri. Niente affiliazione, solo gestione diretta per il marchio tedesco. “Lavorare con una rete retail a gestione diretta significa avere un allineamento totale con la casa madre e seguire punti di riferimento precisi. Per ora la nostra strategia di espansione è concentrata sui quartieri, restiamo fuori dai centri commerciali. Vogliamo essere un punto di riferimento per le famiglie, che possano raggiungere i negozi con una semplice passeggiata, senza dover prendere l’auto” aggiunge l’a.d.. Il format dei negozi è sempre uguale, mentre le superfici medie possono variare, considerando che a livello regionale sono frequenti le deroghe alla legge nazionale, che stabilisce un limite di 250 metri quadrati per i negozi “di vicinato”.