MISTERY | Food
Servizio veloce e cortese
FRA LUCI E TV VINTAGE, PROVA OK PER FRA DIAVOLO La nuova pizzeria di CityLife, che ha sostituito P.I.E., si distingue per la qualità del cibo. Ma ci sono aspetti da calibrare in fretta
Il servizio è senza pecche. La prova, va detto, non era delle più difficili, la sera di lunedì 7 giugno, appena terminato il ponte per la festa della Repubblica. Con pochi milanesi in giro, il locale non era certo affollato, per quanto, fra interno ed esterno, di sicuro oltre la metà dei tavoli fosse impegnata. Siamo in sette. Pochissimi minuti dopo il nostro arrivo, alle 20.15, ci sediamo e quasi subito il cameriere prende l’ordine. Le bevande arrivano all’istante, ma anche le pizze (più qualche supplì d’antipasto) non tardano e alle 20.35 tutti sono già serviti. Visto che il brand punta molto sulla qualità della materia prima, testiamo tutti gli impasti: normale, multicereale e nero (con il carbone vegetale). E bisogna dire, in effetti, che la pizza è molto buona, farciture comprese. Gli impasti sono leggeri e forse quello che colpisce meno è proprio quello normale, mentre i due “speciali” premiano la scelta.
di Adriano Lovera
A CityLife, lo shopping center più alla moda di Milano, tra torri di Isozaki e casa dei Ferragnez, c’è stato da poco un avvicendamento sul fronte “pizza”. Nell’area food al primo piano, al posto di Pizzeria Italiana Espressa, è arrivato Fra Diavolo. Un cambio “in casa”, dal momento che i brand condividono in parte l’azionista (Gesa e Mir Capital). Lo abbiamo provato.
Però manca il caffè Ambiente rinnovato, stile vintage
La superficie è la stessa, ma il numero dei tavoli è aumentato, essendo sparito il percorso iniziale dell’ex P.i.e, in cui i clienti sceglievano man mano gli ingredienti. Tanti colori, tante luci, il locale si fa notare. Dappertutto c’è il claim “Eat pizza, make love”, simpatico, non irresistibile. Ci sono tanti oggetti di ispirazione vintage, come vecchi vinili, radio e tv forse degli anni ‘50, una bicicletta appesa, grandi lampadari pendenti. A essere precisini, ci sarebbe da chiedere che c’entra quest’arredamento con CityLife e tanto meno con il nome Fra Diavolo, ma comunque è piacevole. Anche le sedute interne sono vintage. Questo vuol dire che i fortunati si trovano una sedia imbottita, ad altri toccano quelle di legno, piuttosto durette. Va bè. L’apparecchiamento è minimal: tovaglina di carta, menù da scaricare sul Qr Code, una simpatica box di metallo che contiene le posate e un tagliapizza rotondo.
pag. 44 | retail&food | Luglio • Agosto 2022
Qualche pecca c’è, probabilmente dovuta all’apertura ancora “fresca”. Una delle pizze Pop non può essere fatta, manca un ingrediente. Verso le 21.20, il cameriere avverte che non si può fare il caffè normale, solo il “deca”. Finito anche quello. Poi, rispetto al locale precedente, ci vorrebbe una rinfrescata ai bagni, rimasti uguali. Il dehor invece è gradevole. In sostanza, la prova “pizza” è stata superata brillantemente. Ci sarà da lavorare su tanti aspetti richiesti dal mercato di oggi, per esempio creare una app o un qualche sistema di fidelizzazione. E magari, nel menù, allargare un pochino la scelta dei “frittini” d’antipasto. Però Fra Diavolo parte bene e si inserisce alla perfezione nell’offerta food del centro.