TRAVEL RETAIL | Estate 2021 SIGLE | Prospettive
LA CONFCOMMERCIO IN STALLO CON UNA LEADERSHIP SEMPRE PIÙ DEBOLE Fino a pochi anni fa pensavo che ci fosse solo un luogo dove, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre, nel giorno del solstizio d’estate il sole non tramonta mai, ma rimane sulla linea dell’orizzonte, senza sorgere né tramontare. Un luogo poco sopra il villaggio di Babbo Natale dove il tempo sembra fermarsi. Non ho trovato una istantanea più realistica di ciò che da qualche tempo è la Confcommercio. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Dove l’unica certezza è il tentativo del cerchio magico dell’anziano Presidente di immaginare ancora possibile il prolungamento sine die del regno di Carlo Sangalli (foto in alto) ormai inevitabilmente compromesso. I beneficiati degli incarichi ottenuti cercano di parlare d’altro per non esporsi. Nel mondo politico e istituzionale si comincia però a registrare un forte imbarazzo. Un provvidenziale contagio ha tenuto a debita distanza fisica il titolare del MISE Giancarlo Giorgetti, le defezioni registrate all’assemblea confederale, volutamente tenuta sottotono e spostata ad un’ora che evitasse interpretazioni malevole, ne sono il segnale più evidente. Così come le assemblee interne spostate e riproposte da remoto come fossimo nei momenti più duri del contagio da covid-19 solo per evitare spiacevoli domande. Impossibile nascondere un senso di disagio diffuso e palpabile. pag. 54 | retail&food | Luglio • Agosto 2022
di Mario Sassi, senior advisor e blogger
Si aspetta un passo indietro
Giancarlo Giorgetti, ministero dello Sviluppo economico
Negli ambienti che contano ci si aspetta un definitivo passo indietro del Presidente. All’interno comincia a crescere, tra chi ragiona sul futuro della confederazione, la convinzione che “falsus in uno, falsus in omnibus”: la persona che mente su qualcosa non è più credibile. E Carlo Sangalli sul punto giudicato dal Tribunale di Roma ha mentito, a detta di chi c’era, agli organismi confederali. “Il fatto non sussiste” nei confronti dell’ex direttore generale e dell’ex assistente sintetizza ciò che, tra qualche settimana, produrrà una corposa spiegazione di ciò che ha spinto il giudice in quella direzione. Oltreché la base per un secondo tempo di una partita che si preannuncia lunga e pesante per i danni non solo economici che ha provocato e che rischia di trascinare con sé, insieme alle responsabilità personali dell’anziano Presidente, quelle di chi, in nome e per conto della confederazione, ne hanno esposto l’immagine e minato la credibilità per sostenerne le tesi mettendo a rischio la confederazione stessa. Per questo c’è in gioco ben di più che questioni legate ad un riprovevole comportamento personale. La parola ades-