Fruitbook Magazine 44

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L’I NTE LLI G E NZ A

ARTI F I C IALE: U NA

N U OVA E RA

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando una moltitudine di settori dell’economia, gli esperti ne sono certi. Noi l’abbiamo messa alla prova, con delle domande sul settore ortofrutticolo, e abbiamo capito che siamo ancora all’inizio...

IDEE TENDENZE MERCATI BUSINESS N.44 l LUGLIO 2023 l TRIMESTRALE

Convivere con l’inflazione

Pensavamo che il peggio che potesse accadere fosse il Covid. Poi è arrivata la guerra, in Europa, a due ore di volo dall’Italia. Una guerra che pare non finire mai e che ha minato il commercio mondiale. Infine le alluvioni in EmiliaRomagna, che hanno compromesso decine di migliaia di ettari di frutteti, ennesimo segnale del cambiamento climatico in corso. Siamo a Milano, a Villa Necchi, il 9 giugno, in occasione dell’evento Protagonisti. Sul palco che abbiamo di fronte si muovono i massimi rappresentanti delle associazioni del mondo ortofrutticolo e ci si confronta sui grandi problemi che affliggono il settore. Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, ribadisce la necessità di ridurre il cuneo fiscale e di rendere più attrattivo il nostro Paese per la manodopera che giunge dall’estero per lavorare nei campi. Tra i protagonisti della serata c’è Mattia Noberasco, che dal palco ricorda quanto stia impattando negativamente il rialzo degli interessi conseguente all’inflazione per le imprese che ricorrono al debito per fare gli investimenti.

ti perché con l’inflazione alta dovremo convivere per svariati anni. Ecco le cinque cause strutturali: il tramonto dell’iperglobalizzazione (supply chains disruption & reshoring); la transizione energetica; gli interventi climatici e geopolitici estremi; il nuovo modello economico cinese (less pollution & consumption driven); l’accelerazione della velocità della moneta (conseguente all’helicopter money)

Quindi attenzione: bisognerà adeguare il business di ogni azienda a questa nuova normalità fatta di inflazione e tassi di interesse elevati A partire dalla politica commerciale, quindi dai listini prezzi

L’azienda ligure, nata nel 1908, ha inaugurato nel 2017 a Carcare (SV) lo stabilimento più avanzato d’Europa per la frutta secca e disidratata e non poteva certo aspettarsi la fiammata inflattiva del 2022

Ecco, è sul rialzo dei prezzi che vorremmo fare una riflessione È stata effettivamente una fiammata? Durante un “salotto finanziario” cui abbiamo partecipato il 24 maggio, Gabriele Pinosa, uno dei massimi esperti in Italia del mondo finanziario e nello specifico dell’analisi dello scenario macroeconomico, ha spiegato agli imprenditori presen-

Insomma un altro problema per le aziende fornitrici della grande distribuzione che, per assurdo, in questo inizio d’estate 2023 sta chiedendo ai fornitori di ridurre i listini, come se fosse in atto una qualche speculazione, e allo stesso tempo veste la giacca dell’azienda responsabile trasformandosi in società benefit, come nel caso di Carrefour (peraltro andata sotto processo per evasione fiscale) Ma se l’inflazione si riduce dall’8,1% (dato definitivo 2022) al 56% (stima 2023) non vuol dire che i prezzi - e quindi i costi per le aziende - stiano scendendo Anzi Stanno comunque salendo E tanto anche

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Editoriale

Le accuse di frode fiscale: la Gdo non è più senza macchia?

Ha suscitato scalpore la notizia del 22 giugno scorso in merito al sequestro preventivo di 47,8 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza nei confronti di Esselunga per presunta frode fiscale legata alla somministrazione illecita di manodopera. In particolare, secondo l’inchiesta del pm Paolo Storari, sarebbe stata messa in atto “ una complessa frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di contratti di appalto fitti i per la somministrazione di manodo ra, in violazione della normativa d settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un a m m o n t a r e c o m p l e s s i v o d i oltre 221 milioni di euro, più Iva superiore a 47 milioni di euro ” .

“Ricostruendo la “filiera della manodopera”, è stato rilevato che i rapporti di lavoro con la società committente sono stati in alcuni c “schermati” da società “filtro” che, volta, si sono avvalse di diverse società cooperative (dette società “serbatoio”), mentre in altri casi sono stati intrattenuti direttamente con queste ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale”

“Il problema - commenta un operatore su Linkedin - è l’esternalizzazione del costo del lavoro tramite appalto e subappalto di cooperative (società “serbatoio”), che troppo spesso omettono il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale. Un sistema che ha trasformato gran parte delle

cooperative in mero caporalato basato su assenza di diritti e sfruttamento” Il problema delle cooperative di lavoro non è nuovo alla grande distribuzione, basti pensare agli scioperi nelle piattaforme di Biandrate (No) e Somaglia (Lo) della Lidl nel maggio 2022, dove i lavoratori denunciavano condizioni di lavoro terribili ed episodi di caporalato. Non va molto meglio a GS (ora Carrefour) e Auchan Italia (che nel frattempo è diventata Margherita Distribuzione, parte del gruppo Conad), accusate di associazione a delinquere e frode fiscale. La notizia è stata resa nota a marzo. Dalle indagini della Guardia di Finanza è emersa l’emissione di fatture false per 1,8 miliardi di euro e ’ sione Iva per 260 milioni di euro è parlato, nel corso delle indagini, di “truffa carosello”. In pratica si trattava di uno schema operativo u t i l i z z a t o p e r f r o d a r e l ’ I v a attraverso finte esportazioni di merce, che in realtà sarebbe s t a t a v e n d u t a i n I t a l i a . A esportarla erano spesso le due stesse grandi catene, sui cui scaffali tornava la merce dopo essere passata per varie società nterne ed estere. Ma in realtà si ttava solo di grandi giri documenpesso pari o sup eriori ai 10 passaggi di mano tra queste “cartiere”. Il conto finale saldato con il Fisco e con la Procura di Milano è stato di 64,2 milioni di euro per Margherita Distribuzione (per fatti risalenti al 2015 - 2019) e di 53,8 milioni di euro per GS / Carrefour (per fatti risalenti al 2015 - 2021) Carrefour che nel frattempo, quasi in segno di pentimento, ha comunicato nel mese di giugno di essere diventata società benefit, primo tra gli operatori del-la grande distribuzione italiana.

controeditoriale
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EDITORIALE CONVIVERE CON L’INFLAZIONE

CONTROEDITORIALE

LE ACCUSE DI FRODE FISCALE: LA GDO NON È PIÙ SENZA MACCHIA?

IMMAGINI

BUONE NOTIZIE

TEA, AL VIA LA SPERIMENTAZIONE IN CAMPO DEGLI “OGM EVOLUTI”

MARKETING

IL MERCATO CENTRALE E IL VALORE

DELLA SHOPPING EXPERIENCE

PREMIUM

SUI MELONI ZERBINATI ARRIVANO

TOPOLINO, MINNIE, PIPPO E CO

PROGETTI

PLANET FARMS ABBASSA I PREZZI

DAL 2024 IN FUNZIONE CIRIMIDO

PERCORSI

PEPI DORA, LA PATATA DAL CUORE

VENETO, ATTENTA ALL’AMBIENTE

CAMPAGNE

PERLA NERA, LA SPECIALTY VA IN

FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE

TESTIMONIAL

ORTOROMI, AVANTI LA PARTNERSHIP DI SUCCESSO CON LA PELLEGRINI

MERCATI

CRESCE SWEETANGO, LA PRIMA

MELA PREMIUM DELLA STAGIONE

FORMAZIONE

DOLE E ATALANTA: ALIMENTAZIONE

SANA E SPORT, SINERGIA VINCENTE

NEURONEWS

SOSTENIBILITÀ E DIGITALE: PAROLE

CHE NON POSSIAMO IGNORARE

FIERE

FRUIT ATTRACTION 2023 DA RECORD:

NOVE PADIGLIONI DI BUSINESS

INNOVAZIONE

AMORESCO, HM.CLAUSE AMPLIA

LA GAMMA E VALORIZZA IL BRAND

IL LIBRO

ORTAGGI SICILIANI PROTAGONISTI

DI “50 SFUMATURE IN CUCINA”

FRESH

FRUEAT DI SPREAFICO: A MACFRUT

LE MACEDONIE A BASE BANANA

LA NOTIZIA

CULTIVA SPEGNE LO STABILIMENTO

DI IV GAMMA ALLEANZA CON SAB

INGROSSO

VERONAMERCATO, 20 ANNI TRA

BUSINESS E VOCAZIONE SOCIALE

MENS SANA

FRUTTA ESTIVA, ZUCCHERI E GELATO:

AMICI O NEMICI DELLA DIETA?

32 / KILOMETRO VERDE DEBUTTA IN COOP ITALIA CON IL BRAND

60 / SIETE PRONTI A SFRUTTARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

66 / CILIEGIE TOP GIÀ A MAGGIO? LE PRODUCE ELIA FEDRIGO A VERONA

68 / LE INSALATE A CM ZERO ARRIVANO SUI BANCHI ANCORA “VIVE”

72 / C’È UN NETWORK GLOBALE PER IL KIWI GIALLO RESILIENTE

74 / IL GUSTO CHE VINCE ANCHE IN PERIODI DI TURBOLENZA

C O NTE N UTI
“PETALI”
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CUT
PANORAMA iFRESH 7 8 14 20 22 26 28 30 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 56 58 92 96 PAG.

Direttore responsabile

Eugenio Felice

Hanno collaborato: Carlotta Benini, Valentina Bonazza, Salvo Garipoli, Irene Forte, Alice Gelmetti, Giancarlo Sbressa, Matteo Sgaravato, Marco Zanardi

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

FRUITBOOKMAGAZINE l N 44 l LUGLIO 2023 12 80 / ANGURIE CON IL VENTO IN POPPA PER L’ORTO DI ELEONORA 82 / IL POMODORO DA ECONOMIA CIRCOLARE CRESCE CON FRI-EL ELNATHEDITORE Pubblicità A G R I C O L A L U S I A A L E G R A A O P L U C E A P O F R U I T I T A L I A B A R B E R A I N T . B A T T A G L I O B O N O M O B R I O / A L C E N E R O C A M P I D A N E S E C A R T O N P A C K C O N A D D O L E D O N N A L I A F R A N C E S C O N F R I - E L 57 93 29 42 9 27 33 89 4-5 35 25 2-3 21 39 37 F R U T M A C G A N D I N I A N T O N I O J U N G H E I N R I C H M E L I N D A O R S E R O O R T O R O M I P A T A T A C U O R E V E N E T O P E R L A N E R A R E T A R D E R R I C H E L G R O U P S E L E N E L L A S E R M I D E O P S W E E T A N G O U N I T E C V A L F R U T T A F R E S C O V E R O N A M E R C A T O V I P V O G V O L 53 31 10 6 23 OFC- IFC 47 49 65 73 41 45 55 13 79 51 OBC IBC 59
/ AGRUMI IN IMPORT, CRESCONO I LIMONI A BUCCIA EDIBILE DI DOLE
CONIP, LA
RICICLABILE E RICICLATA, FA BENE ALL’AMBIENTE
90
86 /
CASSA

Sotto acqua

Cesena, 17 maggio 2023

Una devastante alluvione si è abbattuta sull’Emilia-Romagna, con fiumi d’acqua che hanno invaso centri abitati e campagne In foto l’Ipercoop Lungo Savio di Cesena, con il parcheggio che è stato allagato per alcuni giorni Coop Italia ha deciso di destinare l’1% dei ricavi dei prodotti MDD a sostegno dei territori.

i
i F o t o : G i a n m a r i a Z a n o t t i
m m a g i n

Colture protette

Albaredo d’Adige (Vr), 22 giugno 2023

L’Ape di Giulietta è una cooperativa che grazie alla produzione all’interno di serre tecnologiche è in grado di offrire diversi tipi di ortaggi per tutto l’anno Una produzione che grazie alla tecnica del fuorisuolo e all’ambiente protetto, è nickel free e in buona parte a residuo zero In foto il peperone rosso tipologia quadrotto. i m m a g i n i

Espansione

Genova, 24 maggio 2023

E s s e l u n g a h a a p e r t o i l s u o 1 8 6 . e s i m o negozio a Genova, in via Francia. È il secondo della città, dopo quello di via Piave aperto nel 2020 Il supermercato ha una superficie di vendita di 3 200 mq e si sviluppa su due piani, con un parcheggio da 260 posti auto Sul tetto c’è uno scenografico giardino pensile. i m m a g i n

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buone notizie |

Valentina Bonazza

è u n a s v o l t a s t o r i c a p e r l ’ a g r i c o l t u r a italiana. A differenza degli OGM, le TEA inducono le mutazioni utilizzando geni che provengono dalla stessa specie: si tratta di mutazioni ottenute grazie all’editing genetico, identiche a quelle che si originano in na tura

È una svolta storica per l’agricoltura italiana l’approvazione all'unanimità in Sen a t o d e l l ’ e m e n d amento al decreto Siccità volto ad avviare la sp erim ent az i o ne in campo delle Tecniche di evoluzione assistita (TEA)

L’obiettivo? Portare l a r i c e r c a a g r i c o l a biotech fuori dai laboratori per offrire piante dal patrimonio genetico migliorato senza utilizzare specie estranee o OGM e di farlo in tempi rapidi, non paragonabili a quelli necessari per gli incroci tradizionali. Il risultato? Piante più resilienti al cambiamento climatico, capaci di sopravvivere con poca acqua, in climi estremi e terreni poco fertili, ma anche resistenti a malattie e parassiti e con più elevate qualità nutrizionali Infatti, a differenza degli OGM in cui il DNA delle piante subisce una manipolazione in laboratorio con l’inserimento

di geni di provenienza esogena, la tecnologia TEA induce le mutazioni utilizzando geni che provengono dalla stessa specie: mutazioni indistinguibili ottenute grazie all’editing genetico, identiche a quelle che si originano in natura. Semplificando al massimo si può dire che le TEA sono un ’evoluzione degli OGM. Le TEA tra l’altro sono già utilizzate in altre parti del mondo, come Australia e Giappone, dove nei supermercati si possono trovare pomodori o broccoli frutto di tecniche di evoluzione assistita, come sottolinea Roberto Defez, senior researcher all’Institute of Biosciences and BioResources del CNR.

del CNR

l N 44 l LUGLIO 2023

TEA, al via la sperimentazione in campo degli “Ogm evoluti” FRUITBOOKMAGAZINE
L’autorizzazione unanime da parte del S e n a t o a l l a s p e r i m e n t a z i o n e i n c a m p o d e l l e T E A - Te c n o l o g i e d i e v o l u z i o n e assistita finora consentita solo in vitro
Vien da sé che le opportunità derivanti dalle TEA sono molte, soprattutto in un momento in cui l’agricoltura ha bisogno, da un lato, di aumentare la quantità e la qualità delle produzioni, il tutt o a s s i c u r a n d o u n reddito adeguato per gli agricoltori e, dall’altro, di accelerare s u l l a t r a n s i z i o n e verde con la riduzione dell’uso di pesticidi e consapevoli di dover far fronte alla crisi climatica: solo nell’ultimo anno gli eventi come siccità, gelate e alluvioni sono raddoppiati, con un aumento di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura e, ormai, i fattori climatici da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo, riferisce la CIA. Resta il fatto che prima di 3-4 anni non vedremo sulle nostre tavole prodotti TEA, in quanto occorre come prima cosa redigere i protocolli per la messa in campo delle piante e poi avere sperimentazioni che convalidino i dati di laboratorio, fa sapere Roberto Defez

Il Mercato Centrale e il valore d e l l a s h o p p i n g ex p e r i e n c e

Viviamo un contesto storico guidato da crisi sistemiche e ricorrenti che lasciano presagire scenari operativi tutt’altro che lineari ed omogenei. Spicca la figura di un consumatore sempre più volatile che adegua i propri comportam e n t i d i a c q u i s t o v e l o c e m e n t e . U n i c o punto fermo la ricerca di “benessere”

Un fattore d’innesco potentissimo per il nostro comparto che ci obbliga a conoscerlo non solo in rapporto alle abitudini di acquisto ma in relazione allo specifico vissuto ed alle differenti modalità di fruizione. Oggi il consumatore dichiara di mangiare più frutta e verdura, ma, al netto delle contingenze produttive, i dati ci confermano ben altre evidenze Probabilmente ci si accosta alla categoria in maniera differente rispetto al passato, in modo più destrutturato e informale. Non basta dire che il prezzo reale è relativamente basso, bisogna sempre di più lavorare per garantire esperienze di consumo rilevanti perché autenticamente appaganti e coinvolgenti

È probabile che la percezione sul consumo di frutta e verdura sia alimentata dall’offerta industriale di marca che continua a lavorare per sviluppare prodotti-soluzione votati al tema della naturalità e della freschezza, ed è certo che la nostra categoria viva momenti cool fuori dalle mura domestiche In tal senso il reparto ortofrutta tradizionale non è più totalmente in grado di farsi interprete di queste istanze e deve alimentarsi di nuove proposte e nuovi modi di gestione della categoria. Molto interessante è il caso del Mercato Centrale, un format di fruizione del cibo innovativo nella forma e nella sostanza in cui tutto è pensato per soddisfare “chi ama, vive e sceglie il cibo”

Niente è lasciato al caso, all’interno di locali urbani riqualificati - vi segnalo la stazione centrale di Milano - in un ’atmosfera dal mood metropolitano, le botteghe interpretano la propria materia prima all’insegna dell’eccellenza enogastronomica e della possibilità di fruirne in loco o in versione take-away Trade union, una comunicazione immersiva, in cui l’on-line si integra perfettamente con il racconto del prodotto, in cui il protagonista è l’artigiano bottegaio e in cui l’ortofrutta convive con il dessert, il pesce, la carne, la cucina tradizionale e quella etnica. Luci e messaggi accompagnano il consumatore all’interno di un ’esperienza votata ai valori e alla cultura del cibo Ogni spazio è pensato per suggerire modalità di consumo, specifiche di prodotto e mediazione informativa anche grazie a eventi culturali di respiro nazionale ed internazionale. In contesti come questo il fattore prezzo diventa fattore residuale.

È possibile per il moderno retailer lavorare in questa

direzione? Per farlo serve tutta la capacità di strutturare l’offerta attraverso chiavi di racconto e di fruizione nuove. Se l’esperienza di acquisto si traduce in momento di consumo, l’occasione diventa ghiotta. Lavoriamo per far dire “sì” al nostro consumatore.

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marketing |
* d i r e t t o r e S G M a r k e t i n g FRUITBOOKMAGAZINE
l N 44 l LUGLIO 2023

Acquaponica, a Torino il primo

S a r à o p e r a t i v o e n t r o f i n e s e t t e m b r e i n p r o v i n c i a d i To r i n o i l p r i m o i m p i a n t o industriale che utilizza il sistema di Aqua Farm, società benefit e startup innovativa che vede nell’acquaponica il s u o c o r e b u s i n e s s . L’ a c q u a p o n i c a è una tecnica di coltivazione fuori suolo compatta e altamente produttiva, che unisce l’idroponica all’allevamento itti co per la produzione di ortaggi e vegetali. Una soluzione veramente sostenibile

Costituita a giugno del 2022 dopo nove anni di sperimentazione, Aqua Farm Srl è una società benefit e startup innovativa che vede nell’acquaponica il suo core business. L’acquaponica è una tecnica di coltivazione fuori suolo compatta e altamente produttiva, che unisce l’idroponica all’allevamento ittico per la produzione di ortaggi e vegetali. Aqua Farm si distingue per una lunga e attenta fase di ricerca e sviluppo che l’hanno portata ad apportare una serie di migliorie (di cui stanno depositando il brevetto) legate ai processi produttivi, al sistem climatizzazione e biofiltro, che rend il metodo acquapo co ancora più perf mante Molti stu evidenziano infat c o m e i l c a m b i a m e n t o c l i m a t i c o l’aumento di anidride carbonica e le attività agricole intensive imp o v e r i s c a n o i l terreno e i frutti che produce, o g g i s e m p r e

più poveri di principi nutritivi Le innovazioni di Aqua Farm, oltre ai vantaggi ambientali e produttivi peculiari dell’acquaponica, permettono di eliminare completamente l’utilizzo di qualsiasi sostanza chimica per la crescita dei vegetali.

Negli impianti di Aqua Farm le deiezioni dei pesci vengono utilizzate per concimare le colture, che crescono molto velocemente Le piante crescono direttamente sopra le vasche, affondando le radici nell’acqua concimata dai pesci Uno dei punti di forza di questa coltivazione è che ricicla le acque e minimizza gli sprechi. L’acquaponica di Aqua Farm permette di consumare più del 90% d’acqua in meno rispetto alle coltivazioni tradizionali; inoltre, la crescita avviene in tempi dal 30% al 50% inferiori, grazie alla costante fertilizzazione delle radici apportata dal flusso di acqua Nello specifico, grazie alla tecnologia di Aqua Farm e ai suoi processi innovativi è possibile produrre oltre il 1000% in più rispetto all’agricoltura convenzionale; evitare l’utilizzo di mezzi agricoli (meno emissione di CO2); ridurre il consumo di acqua e suolo fino al 97% rispetto ai metodi agricoli attuali, in quanto l’acqua, non essendo contaminata da pesticidi, può essere riciclata totalmente

“Entro fine settembre sarà operativo, in provincia di i il i i i industriale che utilizza il ua Farm - ci ha fatto sapeuale Castellaneta, ideatore e ceo di Aqua Farm. Attualmente è attivo solo l’impianto pilota, di circa 300 mq, sul quale sono stati testati con successo decine di vegetali e organismi acquatici”. Oltre a realizzare impianti di proprietà, un ’altra attività importante che Aqua Farm sta viluppando è la vendita di mpianti industriali a terzi, a in Italia che all’estero

tecniche |
24 FRUITBOOKMAGAZIN l N 44 l LUGLIO 2023
i m p i a n t o f i r m a t o A q u a Fa r m

Sui meloni Zerbinati arrivano

Topolino, Minnie, Pippo e

Topolino, Minnie, Paperino, Paperina ma anche Pippo e Pluto: i personaggi simbolo della Disney per la prima volta vanno ad arricchire i meloni lisci e retati di alta qualità. Sono quelli di Agricoltura Zerbinati, cha ha avviato una collaborazione, basata su un accordo di licenza, con The Walt Disney Company. L’obiettivo è sensibilizzare tutte le persone sull’importanza di una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta fresca

Dal mese di maggio, con l’apertura della s t a g i o n e , i m e l o n i Zerbinati si sono arricchiti delle immagini dei famosi personaggi Disney. Per la prima volta sul mercato italiano ed e u r o p e o , u n f r u t t o m o s t r a l ’ i m m a g i n e di Topolino, Minnie, Paperino, Paperina, Pippo e Pluto stampata a colori sulla buccia Queste immagini vengono realizzate con una nuov a t e c n o l o g i a b r ev e t t a t a p e r l ’ o r t ofrutta che consente di applicare in modo sicuro e naturale immagini creative in alta definizione, tutelando nello stesso tempo la buccia di questi prodotti di eccellenza. La collaborazione, basata su un accordo di licenza, nasce da un obiettivo comune: sensibilizzare tutte le persone sull’importanza di una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura fresche Preferire la frutta, ricca di micronutrienti e vitami-

Co.

ne, ai dolci confezionati e processati, aiuta le famiglie a garantire un ’alimentazione sana ai propri figli “Siamo entusiasti di questa nuova collaborazione con Disney - commenta Oscar Zerbinati, titolare dell’azienda agricola - oggi è diventato prioritario insegnare ai bambini la cultura della dieta mediterranea, far capire loro che l’ortofrutta aiuta a crescere sani e forti Chi meglio dei personaggi Disney così amati da tutti può diffondere questi valori?”

Sferici, regolari, con buccia liscia o finemente retinata e un profumo inconfondibile: sono i meloni Zerbinati di alta qualità. Un motivo di orgoglio per Sermide (Mantova), terra famosa per le grandi esportazioni di meloni, angurie e zucche in tutto il mondo. La famiglia Zerbinati coltiva e produce meloni e angurie da generazioni Negli anni ’70 e ’ 8 0 , Z e r b i n a t i h a iniziato a coltivare in serra, per garantire ai consumatori prodotti cresciuti in a m b i e n t i p r o t e t t i , lontani da inquinamento e parassiti di vario genere Oggi l ’ a z i e n d a Z e r b i n a t i p r o d u c e s e g u e n d o criteri di ampia responsabilità nei confronti del consumatore e dell’ambiente coniugando le moderne tecnologie con i valori tramandati dalle generazi oni precedenti

“Il prezioso lavoro delle api permette ai fiori di diventare frutti - conclude Oscar Zerbinati - selezioniamo solo i meloni migliori e aspettiamo pazientemente il momento della raccolta. Realizziamo prodotti eccellenti da lotta integrata che, grazie alla distribuzione internazionale di OP Sermide Ortofruit, sono riconosciuti dai mercati di tutto il mondo”

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premium |

Planet Farms abbassa i prezzi Dal 2 024 in funzione Cirimido

stabilimento di Cirimido, in provincia di Como, che sarà pronto a inizio 2024. Per lo sviluppo del progetto, l’azienda ha ottenuto un finanziamento di 17,5 milioni, concesso da UniCredit e assistito dalla Garanzia Green di SACE

Planet Farms, azienda italiana leader nel settore dell’agricoltura in ambiente controllato e del vertical farming, ha implementato nel mese di maggio una nuova politica commerciale che prevede prezzi al consumo più competitivi sulla propria linea di insalate pronte Il nuovo posizionamento, teso a raggiungere sempre più consumatori con un prodotto di altissima qualità, è stato reso possibile dal continuo sviluppo tecnologico, che permette di ottenere un sensibile incremento di efficienza produttiva. Planet Farms ha anche annunciato, sempre nel mese di maggio, l’avvio del cantiere per il suo nuovo

Il nuovo impianto, che sarà dedicato alla produzione di insalate baby leaf, basilico e altre colture, sorgerà su un ’ area complessiva di 40.000 mq - di cui 11.500 dedicati allo stabilimento - con una superficie netta di coltivazione pari a 20.000 mq, posizionandosi tra le più grandi vertical farm a livello globale. Dal punto di vista energetico, lo stabilimento di Cirimido rispecchierà il credo di Planet Farms in termini di efficienza e sarà alimentato anche tramite fonti energetiche rinnovabili, tra cui un impianto fotovoltaico che occuperà una superficie di circa 8.000 mq.

“Il nuovo impianto consentirà all’azienda di aumentare ulteriormente la capacità produttiva espandendo la propria presenza sul mercato, e ci permetterà inoltre di esplorare nuove potenzialità e applicazioni del vertical farming, anche in settori differenti da quello alimentare”, ha dichiarato Luca Travaglini, co-founder e co-ceo di Planet Farms

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progetti 28 FRUITBOOKMAGAZINE P l a n e t F a r m s , u n a v o l t a r a g g i u n t i a l t i livelli di efficienza produttiva attraverso il continuo sviluppo tecnologico, ha deciso di trasferire il beneficio ottenuto ai consumatori abbassando i prezzi delle sue insalate pronte. Nel frattempo ha annunciato l’avvio della costruzione del nuovo stabilimento di Cirimido
Irene Forte
l N 44 l LUGLIO 2023

Pepi Dora, la patata dal Cuore

Ve n e t o , a t t e n t a a l l

a m b i e n t

Nuovo pack per Pepi Dora, la patata del Co nso rzio da l Cuo re Ve ne to , c he è a nche certificata Qualità Verificata - QV. Il nuovo “vestito” è stato studiato per emergere a scaffale ed essere di facile lettura per il consumatore finale, che può scoprire i valori della filiera grazie anche al QR code sulla confezione. Pepi Dora è attenta all’ambiente essendo i l f r u t t o d i u n ’ a g r i c o l t u r a r i ge n e r a t i v a che minimizza le risorse impiegate

Un grande cuore sulle confezioni per distinguersi subito a scaffale Una certificazione, QV - Qualità Verificata, a garanzia dell’origine e delle sue proprietà Una grande attenzione all’ambiente, sia in campo che nella fase di stoccaggio e confezionamento. Stiamo parlando di Pepi Dora, la patata del Consorzio dal Cuore Veneto, che proprio nella campagna 2023 si presenta con un nuova confezione “Abbiamo studiato i reparti ortofrutta dei nostri clienti e dei loro competitor - spiega il presidente del Consorzio, Piergiorgio Agostini - da qui l’idea di una g ma riconoscibile facile lettura per c l i e n t e f i n a l e : p a c k d a l l a g r a f i semplice, pulita m moderna, che eme ga nel mix di color con elementi che lo rendano disting u i b i l e p e r m e tt endo a l consumatore di comprendere e valutare la segment a z i o n e d ’ u s o del prodotto”

In questi mesi il Consorzio ha lavorato su più fronti per far conoscere il marchio Pepi Dora e i suoi valori nel migliore dei modi, lato consumatore coinvolgendolo e portandolo a scoprire l’intera filiera, mentre lato buyer della GDO informandoli della bontà del prodotto e dei servizi e benefici offerti, avendo capacità di stoccaggio, confezionamento oltre che di logistica, garantiti dalle aziende che partecipano alla filiera coordinata dal Consorzio dal Cuore Veneto. “Vogliamo trasmettere in modo chiaro i punti di forza e di distintività del nostro prodotto - continua Agostini - puntando sul nostro cavallo di battaglia, “La Patata dal Cuore Veneto certificata QV” nella linea delle gialle - le più utilizzate in cucina - affiancata h d l d li di patate rosse e bianche per l’offerta”.

ora è frutto di un ’agricoltura rigenerativa, con un ’ottimizzazione dei consumi idrici grazie a sistemi ad alta efficienza che utilizzano modelli previsionali per trasformare i dati raccolti da centraline meteo posizionate nei campi. Inoltre più di 2 tonnellate di CO2 non vengono emesse ogni anno grazie agli impianti otovoltaici installati in tutgli stabilimenti

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Irene Forte

“Petali” di Kilometro Verde debutta a Bologna in Coop

In due punti vendita Coop nel bolognese sono arrivati in anteprima esclusiva i “Petali” di Kilometro Verde, “l’insalata c h e n o n c ’ e r a ” , c o m e r e c i t a i l c l a i m sulle confezioni, disponibile in quattro referenze. Stiamo parlando della nuova scommessa di Giuseppe Battagliola, p i o n i e r e d e l l a q u a r t a g a m m a , c h e c o n la sua nuova start-up del vertical farm i n g p r o m e t t e d i r i v o l u z i o n a r e i l m e rc a t o i t a l i a n o d e g l i o rt a g g i a f o g l i a

Lo scorso novembre, all’annuncio del prog e t t o , l o a v e v a n o anticipato: “Saremo s u l m e r c a t o c o n i p r i m i q u a n t i t a t i v i nel 2023, partiremo con una catena distributiva” La catena è Coop Italia, che per prima ha ospitato il debutto di Petali, l’esclusiva linea f i r m a t a K i l o m e t r o Verde che promette d i r i v o l u z i o n a r e i l mercato degli ortaggi a foglia pronti al consumo Non sono i n s a l a t e , n é b a b y leaf , ma “teen leaf”, ovvero un nuovo concept nel mondo della quarta gamma: si tratta di insalateper usare il termine generico - di calibro medio, con foglia più spessa, asciutta e consistente e dalla croccantezza unica

Il debutto sui banchi è avvenuto a fine maggio in alcuni punti vendita Coop Italia: a Bologna e limitrofi, da quel che è dato di sapere, sono in due store

Daniele Monzani, responsabile vendite di Kilometro Verde, ha postato infatti su LinkedIn una foto di un frigo brandizzato con il prodotto esposto Quattro referenze a marchio “Petali”, il nuovo brand dell’insalata che non c ’ era, come recita il claim sulle confezioni da 100 grammi e 1,78 euro a pezzo. Si trovano a Bologna all’Ipercoop del Centro Lame oppure nel superstore Coop di San Lazzaro di Savena

La scelta varietale, spiegava l’azienda lo scorso autunno, è stata sviluppata con una grande casa sementiera, che è partner strategico La differenza con le “tradizionali” insalate di quarta gamma sta nelle caratteristiche intrinseche del prodotto, salubre e sostenibile al 100%, dato il metodo di coltivazione, ma anche “più buono, più saporito, di qualità costante e duratura nel tempo” è la promessa Altro plus è la shelf life superiore e non da ultima la disponibilità 365 giorni l’anno.

Ma i Petali di Kilometro Verde sono differenti anche dalle altre proposte da vertical farming presenti sul mercato: a c o n t r a d d i s t i n g u e r l i è il taglio profondamente consumer dell’offerta, ci tiene a sottolineare l’azienda “Vogliamo posiz i o n a r c i all’ int ern o d i u n a n u o va ca te go r i a d i p r o d o tto - sp ieg av a Giuseppe Battagliola al debutto della sua nuova avventura imprenditoriale. Pur non essendo il vertical farming una novità assoluta, c’è chi si è approcciato a questo nuovo tipo di agricoltura dando principalmente priorità all’aspetto innovativo intrinseco, piuttosto che all’essere customer oriented, come Kilometro Verde”

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campagne |

Giancarlo Sbressa

Perla Nera è stata protagonista anche nella finale di Uefa Champions League con il nuovo spot. La comunicazione prevede una presenza multicanale

Archiviata la produzione in Senegal, che ha permesso di anticipare e allungare la presenza sul mercato di Perla Nera, è iniziata nel mese di giugno la vendita di prodotto italiano. Tante le novità della nuova campagna, che proseguirà fino alla fine di settembre e che promette di avvicinare e fidelizzare milioni di consumatori, tra cui tanti giovani e sportivi.

grammazione del 2023, in termini di ettari messi a terra, è similare a quella dello scorso anno, ovvero circa 700 ettari. Ci attendiamo tuttavia maggiori quantitativi, viste le difficoltà registrate nel 2022 a causa della siccità”.

“Siamo soddisfatti per come sta procedendo l’intero progetto Perla Nera, poiché grazie ad esso abbiamo reso di fatto il prodotto anguria da “commodity” a “specialty” - prosegue Bruno Francescon presidente del Consorzio Perla Nera - L’intera filiera è motivata sia nella produzione sia nella vendita, perché la marginalità è buona e al consumatore finale arriva sulla tavola un prodotto premium, apprezzato perché in linea con ciò che promette. Per la prima volta quest’anno, peraltro, Perla Nera si potrà acquistare, nelle catene della Gdo, anche a fette”

A tracciare il punto della situazione dal punto di vista produttivo è Sergio Giardina, direttore commerciale di OP La Mongolfiera, che spiega: “A livello produttivo l’annata sta procedendo normalmente e secondo gli obiettivi che ci siamo prefissati La pro-

Particolarmente intensa si presenta anche la campagna di marketing e promozione, che toccherà i principali eventi sportivi dell’anno, seguiti da milioni di telespettatori in tutto il mondo, e vedrà una presenza multicanale, dalla tv, ai social, al web. La televisione rappresenterà nuovamente il maggiore canale di comunicazione. “Il nuovo spot di Perla Nera è stato proposto, peraltro, anche nella serata della finale di Champions League - commenta Andrea Peviani, direttore commerciale di Gruppo Peviani - un investimento significativo per un evento sportivo che raggiunge uno degli share più alti dell'anno”

Perla Nera, la specialty va in f i n a l e di Ch a m pi on s Le a g u e 34 FRUITBOOKMAGAZINE l N 44 l LUGLIO 2023

Or toRomi, avanti la par tnership di successo con la Pellegrini

“OrtoRomi, la scelta di benessere per chi amo”: prosegue la partnership di successo con Federica Pellegrini per la nuova campagna finalizzata a trasmettere i valori dell’azienda, a partire dall’impegno a coltivare con passione e responsabilità materie prime genuine e di alta qualità, per il benessere delle persone e dell’ambiente. La campagna interessa radio, social media e media digitali, stampa e punti vendita

È iniziata a giugno la campagna multicanale 2023 O r t o R o m i , d e n o m i n a t a “ O r t o R o m i , l a s c e l t a d i benessere per chi amo ” che, considerato il successo dello scorso anno, vede nuovamente protagonista un testimonial speciale, la celebre campionessa olimpica di nuoto Federica Pellegrini. “Abbiamo confermato con gioia Federica - dichiara Martina Boromello, responsabile marketing e comunicazione OrtoRomiperché siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti insieme lo scorso anno e perché rispecchia esattamente quei valori di autenticità, vicina alla natura, pass e d e d i z i o n e p e r propria attività c connotano la nost identità”

C o n l a c a m p a g n 2023, OrtoRomi h l’obiettivo di conso lidare la notorietà del brand e trasmetterne i valori di genuinità, sicurezza, sostenibilità e gusto Attraverso uno storytelling fre-

sco, coinvolgente e autentico che vede la presenza del brand lungo tutta la filiera, dalla terra al supermercato, fino alla tavola. Il concept vincente dello scorso anno “OrtoRomi, la mia scelta di benessere” vede oggi un ’evoluzione in una chiave che amplia i confini della scelta di benessere e che diviene una dichiarazione di amore genuino verso i propri cari, verso la natura, il pianeta, la terra e i suoi frutti: “OrtoRomi, la scelta di benessere per chi amo ”

“La vocazione ad un benessere a 360° è nel nostro dna di cooperativa agricola - continua Martina Boromello. Da 30 anni infatti operiamo con amore e passione per quello che facciamo, sempre perseguendo la qualità e la genuinità a partire dalle materie prime che coltiviamo adottando pratiche rispettose dell’ambiente: per offrire al consumatore prodotti buoni, sani, naturali” E non è un caso se lo spot al centro della campagna veda Federica Pellegrini in una location inedita: le aziende agricole OrtoRomi Per raccontare il legame genuino dei prodotti con la terra feconda in cui crescono, dove vengono coltivati con cura e dedizione da parte di tutti i professionisti impegnati e da cui parte il percorso di qualità e amore OrtoRomi

“Oggi il consumatore vuole conoscere da vicino come lavora un ’azienda e che approccio adotta verso l’ambi l Quindi - conclude Martina enzione a quello che manme veicolo di salute e benessere, passa anche dalla consapevolezza dell’origine, delle modalità di produzione di un alimento e dai valori che inspirano l’azienda” A forte impronta digital, la campagna punta sui media digital e social, con l’estensione quest’anno su TikTok, ed è u p p o r t a t a c o n a t t i v i t à pecifiche sui punti vendia e direttamente on pack

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Giancarlo Sbressa

Fresca e appagante, come la stagione che la rappresenta: SweeTango è tra le migliori mele che si possano mangiare nel mese di settembre, campionessa di gusto e croccantezza. È distribuita in Italia da Melinda, VIP e VOG. Il raccolto per il 2023 sarà di circa 5.000 tons, anche in bio. Le vendite, tra fine agosto e metà novembre, saranno sostenute da uno spot televisivo, campagna stampa, digital e social, attività in store

Dopo essersi fatta conoscere e apprezzare dagli italiani nel 2022, la mela SweeTango si appresta ad a f f r o n t a r e l a c a m p a g n a 2023 con volumi aumentati a 5.000 tonnellate. Varietà precoce, viene raccolta in Trentino-Alto Adige nel mese di agosto ed è disponibile sugli scaffali alla fine dello stesso mese, anche in versione bio, in un periodo in cui il mercato può offrire solo un ristretto numero di varietà tradizionali Di fatto è la prima mela premium della stagione, tra le migliori che si possano gustare a settembre. Risultato di anni di ricerca e sviluppo, questo frutto vanta una conformazione unica: la forma irregolare delle cellule e l’ampio spazio presente tra esse conferiscono un carattere succoso e croccante, preludio di un ’esperienza al morso molto appagante Il suo arom a, acidulo e dolce al punto giusto, resta un inconfondibile segno di pregio ed è riassunto dal claim che accompagna il brand, “il sapore dell’estate”

della stagione

Aumentando i volumi in produzione - con 210 ettari in Trentino-Alto Adige si concentra la metà della produzione europea - si intensificano anche le attività a supporto delle vendite, che inizieranno a fine agosto per terminare nel mese di novembre. Durante le settimane centrali di settembre, infatti, SweeTango sarà protagonista di una campagna pubblicitaria comune sostenuta dalle tre aziende Melinda, VIP e VOG e che prevede numerosi passaggi televisivi nelle principali reti nazionali, con uno spot che evidenzia le note distintive e l’unicità di questa mela. Contemporaneamente, i gruppi distributivi e i principali mercati ortofrutticoli italiani ospiteranno un’intensa attività di trade marketing. Sulle piattaforme digitali, infine, la campagna di comunicazione troverà ulteriore slancio coinvolgendo i consumatori più giovani SweeTango è la mela club per cui il Trentino e l’Alto Adige hanno deciso di fare un lavoro di squadra. “La campagna di promozione è il frutto di una proficua sinergia tra i nostri consorzi che hanno saputo operare con successo nel perseguire un obiettivo comune ” , spiegano Melinda, VIP e VOG. “Le caratteristiche peculiari di questa varietà evocano da un lato la tipica voglia di freschezza che accompagna l’estate e le settimane immediatamente successi v e e , d a l l ’ a l t r o , q u el l ’ a s p et t a t i v a e s p e rien zia le associata all’estrema croccantezza che assume un significato sempre più rilevante per un pubblico attento ed esigente. I positivi risultati di vendita dello scorso anno sono un ottimo presupposto per una crescente affermazione del prodotto tra i consumatori nel 2023 e negli anni a venire”

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mercati 38
C r e s c e S w e e Ta n g o , l a p r i m a mela premium
Eugenio Felice

Dole e Atalanta: alimentazione

s a n a e s p o r t , s i n e r g i a v i n c e n t e

Nutrizione e sport giocano un ruolo determinante per il benessere di ogni persona a tutte le età: Dole Italia, official healthy food sponsor della prima squadra dell’Atalanta B.C., da sempre attenta a uno stile di vita sano, ha approfondito il tema con il nutrizionista e lo chef della squadra, Dennis Dell’Unto e Gabriele Calvi, durante un incontro il 16 maggio presso il Centro Sportivo “Bortolotti” a Ciserano (BG)

Il nostro corpo è una macchina perfetta e la combinazione tra dieta e regolare esercizio fisico sono fondamentali per promuovere e mantenere uno stato di salute ottimale sia a breve sia a lungo termine Se si pensa allo sviluppo, poi, un importante momento di transizione in cui il corpo di un bambino si trasforma in quello di un adulto, la sinergia diventa ancor più rilevante, giacché si tratta di una fase di crescita in cui si assiste ad un cambiamento a 360° gradi, non solo somatico ma anche psicologico e comportamentale.

Rispetto a un individuo che non pratica alcun tipo di attività fisica, l’alimentazione di uno sportivo si differenzia principalmente nella quantità di calorie di cui ha bisogno nell’arco della giornata e ancor più se si tratta di sport a livello agonistico È necessario

incrementare il fabbisogno di macronutrienti quali proteine, carboidrati e grassi, oltre che di vitamine, sali minerali, fibre ed acqua

“Negli atleti, per sostenere lo sviluppo muscolare, è molto importante che vengano assunti alimenti ricchi di ferro - come carne magra, pesce, legumi, vegetali di color verde scuro, noci e cereali - mentre, per quanto riguarda la massa scheletrica è bene assumere un maggior apporto di fosforo e ferro (almeno 1200 mg/die)”, ha spiegato Dennis dell’Unto, nutrizionista di Atalanta B C

In generale, l’alimentazione dello sportivo deve essere varia e basata sui principi della dieta mediterranea. Come anche raccomandato dall’OMS, non possono mancare nella dieta le giuste porzioni quotidiane di frutta e verdura: si tratta infatti di fonti di preziosi nutrienti, fibre, vitamine, minerali e zuccheri facilmente assimilabili, che forniscono l’energia necessaria per affrontare la giornata

“Questi alimenti, con i loro colori e sapori, appagano vista e palato e supportano il b e n e s s e r e d i o g n i persona. Noi di Dole da sempre promuoviamo un consumo quotidiano, giocoso e divertente di frutta fresca e riteniamo sia importante sin da piccoli imparare ad apprezzarla e a conoscerne gli innumerevoli benefici”, ha commentato Cristina Bambini, responsabile marketing di Dole Italia.

“Con i miei piatti - ha spiegato lo chef Gabriele Calvi - traduco la teoria scientifica che viene da Dennis Dell’Unto La sfida è dare gusto a questi piatti, in modo che la nutrizione soddisfi anche il palato”

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Eugenio Felice formazione

Sostenibilità e digitale: parole

Ormai lo sappiamo bene: lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti e lo sviluppo tecnologico devono essere in grado di mantenere un equilibrio sostenibile tra il rispetto dell’ambiente e il progresso socio-economico. Ma c’è un aspetto a cui nessuno pensa mai: l’impronta di carbonio digitale

In un contesto in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale, l’impatto ambientale delle attività digitali, come l’uso di dispositivi e di servizi online, compresi siti web, social, cloud, diventa una preoccupazione sempre più urgente Si parla di “Digital Carbon Footprints”, ovvero di “impronta di carbonio digitale”, in altre parole: la quantità di emissioni di gas serra associati all’uso di energia elettrica, ma anche dell'acquisizione di materie prime, della produzione di componenti, della distribuzione e dello smaltimento dei dispositivi.

Google è in prima linea nella lotta verso una maggiore sostenibilità digitale, con un’impennata senza precedenti proprio nel mese di maggio 2023 Consapevole della sua responsabilità ambientale, ha avviato importanti iniziative per ridurre l’impatto delle sue operazioni e negli ultimi mesi ha introdotto nuove normative che rappresentano un punto di svolta nel promuovere un futuro ecofriendly nel settore digitale, incoraggiando ad esempio lo sviluppo di app più efficienti e il miglioramento dei siti web e creando un nuovo programma di cloud. Tutto questo per rendere Google “ una macchina” che consumi meno energia e che riduca l’impronta di carbonio.

Calcolare le emissioni di gas serra da prodotti e servizi digitali non è un compito facile Esistono una

serie di fattori da considerare, come l’energia incorporata e i materiali necessari per produrre un prodotto o un servizio, l’energia necessaria per ospitare un prodotto su server, le reti di distribuzione dei contenuti e i requisiti energetici degli utenti finali.

Ma le neuroscienze come ci possono aiutare? Risparmio energetico, emissioni ed economia circolare sono questioni sempre più sentite negli ultimi anni e infatti le aziende di ogni settore, compreso quello ortofrutticolo, si stanno attivando per essere sempre più sostenibili e a impatto zero

In un mondo in cui ormai si fa molta attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, è importante saperlo comunicare bene: le neuroscienze, quindi, ci insegnano a usare temi che risultino accessibili e che cavalchino l’onda del “fare bene”, così da accompagnare gli utenti ad essere maggiormente predisposti a partecipare alle cause sociali

Sul prossimo Fm vedremo in modo più approfondito l’importanza dell’ottimizzazione dei siti web, non solo per migliorare la velocità e l’esperienza dell’utente, ma anche per ridurre il loro impatto sull’ambiente, con l’aiuto delle tecniche di neuromarketing

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c h
o s s i a
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e neuronews | Matteo Sgaravato* * a m m . d e l e g a t o S g a r a v a t o S r l FRUITBOOKMAGAZINE
e n o n p
m
i g n o r a r
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Fruit Attraction 2 023 record: nove padiglioni di business

Per la prima volta, la fiera, organizzata da Ifema Madrid e Fepex e in calendario dal 3 al 5 ottobre, occuperà nove padiglioni del quartiere espositivo della capitale spagnola, rendendo Madrid l’epicentro globale del business di prodotti freschi. Le prenotazioni degli spazi avevano già superato al 20 giugno la superficie occupata del 2022, con quas i 6 0 m i l a m e t r i q u a d r a t i . Q u e s t a s a r à la 15.ma edizione di Fruit Attraction

Per la prima volta nel 2023 Fruit Attraction, la fiera organizzata da Ifema Madrid e Fepex (la federazione spagnola di produttori ed esportatori di frutta e ortaggi) in agenda dal 3 al 5 ottobre, occuperà nove padiglioni del centro espositivo di Madrid. Al 20 giugno, tre mesi e mezzo prima dell’inizio del 15.esimo anniversario di Fruit Attraction e ancora nel bel mezzo della fase di vendita degli spazi espositivi, la fiera ha già superato l’occupazione totale della sua ultima edizione, registrando 58 700 mq di superficie dedicata all’ortofrutta Queste cifre dovrebb ro continuare a cre re durante l’estate L’impegno e la fid cia delle aziende d s e t t o r e i n q u e s g r a n d e e v e n t o d respiro internazio nale, con la conse guente crescita di superficie, hanno portato gli organizzatori a incorporare il padiglione 1 del centro fieristico di Madrid per ac-

cogliere nuove aziende e distribuire la partecipazione coerentemente Fruit Attraction 2023 occuperà così per la prima volta 9 padiglioni - 1 (la novità), 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10, trasformando la città nell’epicentro mondiale della commercializzazione di prodotti freschi.

In questa occasione, il padiglione 1 sarà dedicato alle aziende dell’area dei prodotti freschi mentre il padiglione 3 ospiterà la Comunità Valenciana, l’Italia e i partecipanti dell’area dell’industria ausiliaria

Il padiglione 5 ospiterà Castilla La Mancha, La Rioja, Extremadura, le Isole Canarie e alcune organizzazioni, oltre alla sezione “innovazione” della fiera: Smart Agro e Biotech Attraction. Murcia occuperà il padiglione 7 mentre il padiglione 9 ospiterà l’Andalusia, entrambi con aziende dell’industria ausiliaria. I padiglioni pari ospiteranno l’area Fresh Food Logistics e la partecipazione dell’Emisfero Sud (padiglione 4); Catalogna, Francia, Paesi Bassi e Belgio (padiglione 6); Portogallo, Italia e Germania, settore bio e affini (padiglione 8) Infine, il padiglione 10 sarà dedicato ad aziende di produzione nazionale e internazionale e dell’industria ausiliaria. Con una partecipazione complessiva prevista di 1.800 aziende, l’area ortofrutta ha finora registrato un incremento del 5,5% rispetto all’anno scorso, rapd il 69% d ll manifestazione L’industria senta il 25% della fiera, lla crescita in due dei suoi settori: Biotech Attraction (12,5%) e Smart Agro (10%). Anche l’area logistica di alimenti freschi ha registrato un incremento di oltre il 23%, con la partecipazione di 43 aziende Sono già 47 i Paesi che saranno rappresentati in fiera. Con tali numeri Fruit Atraction si conferma semre più fiera di riferimento er il settore ortofrutticolo.

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Irene Forte

innovazione |

Am ore s c o, H M .Cl a u s e a m pl i a la gamma e valorizza il brand

Il brand Amoresco identifica le prime v a r i e t à d i c a v o l o r o m a n e s c o a r a n c i o n e sviluppate in Italia da HM.Clause, in collaborazione con il Centro di Ricerca C r e a a M o n s a n p o l o d e l Tr o n t o ( A P ) . “ Vo g l i a m o s t r i n g e r e p a r t n e r s h i p c o n i no stri c lie nti, me tte ndo a dispo sizio ne il marchio e sviluppare azioni e relazioni B2B e B2C a supporto”, ci spiega Giovanni Canino, foodchain specialist per HM.Clause Italia

Il brand Amoresco identifica le prime varietà di cavolo romanesco arancione, sviluppate in Italia da HM.Clause in collaborazione col Crea a M o n s a n p o l o d e l T r o n t o A m o r e s c o amplia la gamma e p u n t a a d i v e n t a r e un brand premium e riconoscibile per il consumatore finale, f a c e n d o l e v a s u g l i aspetti innovativi e salutistici La prima varietà della gamma, AMO 125, è disponibile da novembre a febbraio. Finalista dei Fruit Logistica Innovation Award 2022, AMO 125 ha fatto il suo debutto sul mercato italiano a gennaio 2021. A seguire è stato lanciato sul mercato AMO 145, che vede un ciclo più lungo e la cui disponibilità si estende da febbraio a tutto marzo “Stiamo testando altre varietà più precoci e più tardive per ampliare la gamma del brand Amoresco ed estendere il calendario

produttivo e commerciale”, ci spiega Giovanni Canino, foodchain specialist per HM.Claus e I t a l i a . P r o d o t t o i t a l i a n o dedicato alla produzione italiana, Amoresco è comunque un brand registrato per tutta l’Europa e l’UK, introdotto con successo anche in Spagna e Francia “Di fatto può essere coltivato in tutte quelle zone dove già si coltiva il cavolo”, sottolinea Canino. Amoresco si contraddistingue per il suo sapore gustoso, dolce e delicato, e mantiene il suo colore anche in cottura. “Ricco di vitamina C e potassio, è particolarmente adatto per le diete ipoglicemiche - precisa Canino, mentre il colore arancione denota la sua ricchezza di betacarotene, avvicinandolo a quelli che vengono definiti super food”. Inoltre, colore e forma originale risultano un buon modo per introdurre i bambini ai cavolfiori e alle verdure Si presta perfettamente sia al mercato fresco che surgelato: “Il prodotto fresco viene per lo più v e n d u t o i n t e r o i n cassetta o a fioretti in vaschetta Il nostro obiettivo ora è s t r i n g e r e p a r t n e rs h i p c o n i c l i e n t i

mettendo loro a disposizione il marchio Amoresco in modo che possano apporlo sulle confezioni o direttamente sul corimbo, rendendo così ben identificabile il prodot to anche al consumatore”, aggiunge Canino. “Contemporaneamente portiamo avanti politiche di branding a supporto del marchio e relazioni in ambito B2B e B2C per sostenere i clienti nella produzione e valorizzazione del prodotto”, conclude Canino

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Un libro smart di ricette che vede protagoniste melanzane, zucchine, peperoni e pomodori, nato per valorizzare la passione per il cibo di qualità, la tradiz i o n e c u l i n a r i a e l a p r o m o z i o n e d i u n a cucina sana, creativa e senza sprechi. Si intitola “50 sfumature in cucina” ed è stato scritto a quattro mani dall’imprenditrice siciliana Nuccia Alboni della cooperativa Ortonatura e dallo chef televisivo e decoratore Claudio Menconi

Prendi un ’energica e appassionata imprenditrice ortofrutticola siciliana e uno chef toscano maestro di intaglio e fruit carving Li fai incontrare nel corso di un evento e quindi li metti insieme davanti ai fornelli, per intere giornate, a scambiarsi idee, progetti e preparazioni. Il risultato? Sono “50 sfumature in cucina”, un libro scritto a quattro mani da Nuccia Alboni e Claudio Menconi che, dopo l’anteprima a Macfrut, è stato presentato ufficialmente il 14 maggio nella sede di Ortonatura, cooperativa agricola di Vittoria (Ragusa) nota sul mercato degli ortaggi con il brand Melanzì.

N u c c i a A l b o n i è l a r e s p o n s a b i l e m a r k e t i n g d i Melanzì: sui social si è fatta conoscere in questi ultimi anni per la sua particolare attitudine al food blogging, con il profilo Instagram “In cucina con Nuccia Alboni” in cui trasmette la sua passione per la terra condividendo consigli e ricette per valorizzare in tavola i suoi frutti migliori Ora dai social si passa alla carta stampata, con un libro di 160 pagine che ruota attorno ai valori della passione, della tradizione, del riutilizzo degli scarti e dell’educazione all’utilizzo del cibo sano e buono, dove protagonisti sono gli ortaggi, ognuno dei quali rappresenta una sfumatura unica e offre molteplici possibilità di utilizzo in cucina

Durante la presentazione del libro la responsabile marketing di Melanzì si è definita una cuoca “ non

e s p e r t a ” , s o t t o l ineando che le sue ricette non sono uno standard da seguire, ma una traccia su come creare piatti semplici a partire d a g l i i n g r e d i e n t i presenti in casa La sua esperienza quot i d i a n a n e l l a p r eparazione di piatti con ortaggi freschi e sani provenienti dall’azienda di famiglia - in cui lavorano anche il marito Fabio Alessandrello e i figli Silvio e Alessandra - è stata il punto di partenza per la creazione di ricette autentiche.

D’altra parte Claudio Menconi, alternando le sue sculture con racconti e aneddoti su come ha dato forma a un ortaggio specifico, ha incantato il pubblico con le sue opere artistiche La sua presenza costante nei programmi televisivi Rai ha contribuito a rendere il suo debutto a Vittoria un vero successo. “Mai avrei immaginato di scrivere un libro di ricette - confessa Nuccia Alboni nella prefazione del libro, ma poi farlo insieme a un grande chef intagliatore come Claudio mi ha permesso di superare di tanto le mie aspettative Cucinare è una delle mie maggiori passioni Ovviamente i miei piatti sono frutto di una cucina contadina, povera ma ricca di tradizioni” Ecco allora che nel libro, acquistabile online, oltre a piatti più tradizionali, trovano spazio anche preparazioni inedite come dessert alla melanzana. La parte finale è dedicata alle sculture di frutta e verdura. Parte del ricavato delle vendite sarà devoluta alla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica delle delegazioni di Vittoria, Ragusa e Siracusa

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Or t a g g i s i c i l i a n i prot a g on i s t i di “5 0 s f u m a t u re i n c u c i n a ”
il libro | Carlotta
Benini
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“50 sfumature in cucina”, di Nuccia Alboni e Claudio Menconi, 160 pag., 24,00€, pubblicato ad aprile 2023

FruEat di Spreafico: a Macfrut

l e m a c e d o n i e a b a s e b a n a n a

La macedonia a base banana, sbucciata e tagliata a rondelle, nella quarta gamma di frutta, non si era ancora vista in I t a l i a . A p r o p o r l a è S p r e a f i c o , t r a l e aziende leader in questo segmento del mercato, che a Macfrut 2023 ha presentato ben tre referenze. Ne abbiamo p a r l a t o c o n i l d i r e t t o r e c o m m e r c i a l e , Francesco Veraldi: “Il reparto ricerca e sviluppo si è impegnato a trovare una soluzione naturale ed efficace”

Spreafico ha presentato a Macfrut (Rimini, 3-5 maggio), la più importante fiera italiana del settore ortofrutta, le macedonie a base banana, una novità assoluta nel mondo della quarta gamma di frutta.

L’innovazione sta nel fatto che la banana, tagliata a rondelle, viene stabilizzata senza alterarne il sapore e senza l’utilizzo di prodotti chimici: in tal modo si

sta mai a contatto con la frutta; in tal modo non ci si sporca le mani e l’igiene è garantita

“Abbiamo deciso di portare sugli scaffali dei supermercati le classiche macedonie che solitamente le persone sono già abituate a prepararsi a casa. Il nostro reparto ricerca e sviluppo si è impegnato a trovare una soluzione naturale ed efficace e questo è il risultato, in linea con la proposta FruEat, fatta di elevato servizio, ampia scelta e, naturalmente, tanta bontà, non scontata in questa tipologia di prodotti”, ci ha spiegato direttamente dalla fiera Macfrut Francesco Veraldi, che da aprile 2022 è il direttore commerciale Italia di Spreafico Francesco & F.lli Spa, azienda leader nella produzione e commercializzazione di ortofrutta fresca.

evita il fenomeno dell’imbrunimento. La novità viene proposta in tre ricettazioni da 150 grammi ai clienti della grande distribuzione e va ad arricchire la gamma FruEat Tra le caratteristiche distintive c’è la forchettina, che viene innestata da sopra e non

“La quarta gamma di frutta per noi sta registrando vendite in aumento - ha commentato Veraldi - il mercato apprezza e riconosce nella gamma FruEat un ’offerta propositiva e innovativa, fatta di 30-40 referenze totali, che poi ruotano nel corso dell’anno in base alla stagione. Ad esempio, in questo periodo, abbiamo tolto dalle macedonie l’arancia e inserito la fragola. Tutte le referenze FruEat vengono prodotte nello stabilimento di Dolzago (Lecco), con una distribuzione concentrata tra il Nordovest e la Toscana

Le referenze più vendute sono quelle che a casa richiederebbero più lavoro: l’ananas in primis, in tutte le lavorazioni, ma anche il cocco e la melagrana”

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Eugenio Felice

di IV gamma. Alleanza con Sab

C u l t i v a h a s p e n t o a g i u g n o l o s t a b i l imento di Taglio di Po (Rovigo) dedicato alla quarta gamma, che era arrivato a p e r d e r e o l t r e 2 5 0 m i l a e u r o a l m e s e , per dedicarsi al suo punto di forza, cioè la produzione di insalate. Allo stesso tempo ha stretto una partnership con la Sab di Telgate (Bergamo) per la tras f o r m a z i o n e d e l l e i n s a l a t e p r o d o t t e d a Cultiva in buste di insalate pronte al consumo. Sono 60 i licenziamenti

“In questo momento storico siamo costretti a ridefinire il concetto di normalità”, ha spiegato Federico Boscolo, amministratore delegato di Cultiva, all’indomani della chiusura dello stabilimento di Taglio di Po (Rovigo), che ha comportato, secondo i sindacati, 60 licenziamenti, “ un colpo mortale per il territorio”.

“La situazione critica in cui versa il business della quarta gamma in Italia è cosa nota a tutti - ha commentato Federico Boscolo - e nel recente passato Cultiva ha spesso evidenziato la necessità di unirsi per sopravvivere Da ques t e c o n s i d e r a z i o n i è nata la collabora ne con Sab”. Il co di grazia, per Cu va, è arrivato con perdita del contra t o p r i n c i p a l e c o uno dei più grand retailer italiani si dice Coop Italia - come dichiara to dallo stesso Federico Boscolo nel c o r s o d i u n ’ i n -

tervista al TGR

Veneto Rai il 13 giugno scorso

Il nuovo percorso collaborativo tra Cultiva e Sab ha lo scopo primario di creare maggiori economie di scala per gestire al meglio il difficile momento che la quarta gamma - insalate lavate, inbustate e pronte al consumo - sta vivendo da diversi anni e renderà, non solo i prodotti ma tutta la filiera agricola, più efficiente, performante, sostenibile e innovativa, grazie alla forte specializzazione delle due aziende Sab, già operante in ambito di quarta gamma con diversi stabilimenti ubicati sul territorio italiano, prende così in carico la trasformazione nelle proprie strutture produttive per conto di Cultiva. Cultiva, da sempre nota per la radicata e profonda esperienza in ambito agricolo, cede la trasformazione a Sab mantenendo la propria OP e focalizzandosi sui conferimenti di materia prima in Italia e all’estero

La collaborazione tra le due realtà è stata pensata a tutela di una sempre maggiore continuità produttiva nei periodi più critici in termini di reperibilità di prodotto oltre a garantire una ottimizzazione e puntualità logistiche. Le due società manterranno le attuali ragioni sociali, i relativi punti di fatturazione, la relazione con i clienti e la proprietà delle rispettive OP

“È stata una decisione difficile da prendere ma necessaria”, ha dichiarato nell’occasione il presidente di C l i Gi l B l Sesillo La viviamo vicini on la consolazione che il o garantisce la continuità dell’azienda e la poss i b i l i t à d i v a l u t a r e quanto prima come poter riqualificare lo stabilimento di Taglio di Po che al momento res t e r à i n a t t i v o S t i a m o vagliando ogni strada affinché quanto fatto costituisca un punto di partenza e non di arrivo”. Questa operazione basterà per riare vigore alle insalate di uarta gamma?

C u l t i v a s p e g n e l o s t a b i l i m e n t o
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la
notizia
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soluzioni |

Eugenio Felice

Automazione linee kiwi e mele Alleanza Retarder - Niverplast

Automatizzare alcuni processi nel confezionamento di ortofrutta - kiwi e mele in particolare - per ridurre l’impiego di m a n o d o p e r a , i n f a s i p e r a l t r o p i u t t o s t o ripetitive. È con questo obiettivo che è nato il sodalizio tra l’azienda olandese Niverplast e la Retarder Srl, azienda p i e m o n t e s e c o n s e d e a Ve r z u o l o ( C N ) leader nelle soluzioni di conservazione e confezionamento per l’ortofrutta, che a M a c f r u t h a p o r t a t o l a S p e e d y p l a s t

Avete difficoltà a reperire manodopera?

Vorreste automatizzare alcune fasi del confezionamento di ortofrutta su operazioni peraltro molto ripetitive, al contempo rendendo più efficienti e veloci i processi? A queste domande può dare risposta la Retarder Srl, azienda piemontese con sede a Verz u o l o ( C N ) , l e a d e r n e l l e s o l u z i o n i d i conservazione e confezionamento per il settore ortofrutticolo, che da poco ha stretto una partnership con l’azienda olandese Niverplast per la distribuzione in esclusiva per il mercato italiano di macchine e materiali. Un esempio concreto e perfettamente funzionante è stato portato alla fiera Macfrut di Rimini dello scorso maggio ed è la Speedyplast (in fot o) Di cosa si tratta? È Luca Rivoira a spiegarcelo, responsabile vendite e marketing di Retarder Srl

“Speedyplast è l’evol u z i o n e d e l l a m a cchina Easyplast che è s t a t a i n t r o d o t t a sui mercati circa cinque anni fa”, spiega L u c a R i v o i r a . “ L a m a c c h i n a p e r m e t t e di automatizzare la fase del processo di c o n f e z i o n a m e n t o d i kiwi e mele con l’inserimento dei sacchetti Polybag dallo spessore ridotto all’interno dei bauletti in cartone, con una velocità notevolmente incrementata rispetto alla macchina precedente, di 25 battute al minuto. Speedyplast consente quindi di ridurre il costo della manodopera in una fase peraltro molto ripetitiva, con l’utilizzo di un sacchetto che grazie all’automatismo può essere ridotto dai tradizionali 18 micron fino a 1 2 m i c r o n C ’ è quindi anche un risparmio di materiali. È possibile, inolt r e , a u t o m a t i z z a r e la chiusura del sacchetto e delle alette

La macchina è stata sviluppata in collaborazione con Zespri, leader mondiale nei kiwi”

“I riscontri da Macfrut sono stati molto positivi - ha concluso Luca Rivoira - l’interesse è stato alto anche per le altre soluzioni di automazione che possiamo offrire grazie alla partnership con Niverplast e che riguardano sia la sala dove le scatole vengono montate, di solito il soppalco, sia il fine linea”.

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Ve r o n a m e r

a t o , 2 0 a n n i t r a business e vocazione sociale

Sono passati 20 anni da quel 28 aprile 2003, giorno in cui iniziò l’attività di Veronamercato nella nuova sede al Quadrante Europa, su una superficie di 550 mila mq. Nel corso degli anni Veronamercato è cresciuta, diventando membro di Rete Italmercati e promuovendo in Italia e all’estero la propria attività e q u e l l a d e g l i o p e r a t o r i c o n c e s s i o n a r i , sempre con una grande attenzione al sociale. Ecco i progetti in cantiere

Il 29 aprile, alla presenza di operatori istituzioni, tra cui il sindaco di Verona Damiano Tommasi (fot o a lat o), è stato celebrato il ventennale del Centro Agroalimentare di Verona, una delle più importanti e avanzate strutture mercatali d’Italia, realizzato grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dalla Legge 41/86. Negli anni Veronamercato è cresciuta,

biente, sicurezza e prevenzione della corruzione, oltre al modello di gestione ai sensi della Legge 231/01 e al prestigioso riconoscimento del rating di legalità tre stelle Numerose le attività intraprese negli anni per sviluppare e promuovere il business sia del Centro Agroalimentare che delle società concessionarie che in esso vi operano, come l’ingresso nella Rete Italmercati e la partecipazione alle più importanti fiere europee del settore ortofrutticolo

In cantiere ora ci sono due interventi importanti, che dovrebbero godere dei fondi PNRR misura 2 1 logistica dell’agroalimentare: la coibentazione e raffrescamento dei piazzali di carico a nord e a sud e la realizzazione di coperture con pannelli fotovoltaici per oltre 600 posti auto. Inoltre Veronamercato sta lavorando sull’area di sviluppo di 60 mila metri quadrati all’interno del Centro Agroalimentare

diventando un punto di riferimento per le movimentazioni di ortofrutta in ambito nazionale e internazionale, agevolata anche dalla formidabile posizione logistica, all’interno del Quadrante Europa Tra i fiori all’occhiello di Veronamercato, c’è il sistema di cui si è dotata per la gestione, certificato qualità, am-

Come ha ricordato il presidente Marco Dallamano, Veronamercato non è solo business ma, coerentemente con la sua natura pubblica, rivolge una parte importante della sua attività al sociale. Ricordiamo il programma di educazione alimentare portato avanti con successo dal 2007 nei confronti degli alunni delle scuole primarie di Verona e provincia e il progetto REBUS (Recupero Eccedenze Beni Utilizzabili Solidalmente), avviato 14 anni fa in collaborazione con ACLI Provinciali di Verona, che prevede il recupero quotidiano di prodotti ortofrutticoli invenduti, che vengono donati a enti e famiglie bisognose

I n f o t o : a l c e n t r o M a r c o D a l l a m a n o , p r e s i d e n t e d i V e r o n a m e r c a t o . A l l e s u e s p a l l e i l d i r e t t o r e P a o l o M e r c i

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Eugenuo Felice

Frutta estiva, zuccheri e gelato: a

Con l’alzarsi delle temperature aumenta la voglia di gelato e della tipica frutta estiva: angurie, meloni, pesche e nettarine, uva da tavola. Perché no, c’è chi mangia frutta e gelato insieme, magari per fare una golosa merenda. Per tutti quelli che prestano attenzione alla dieta che regole è meglio darsi? Quante le porzioni giornaliere consigliate per preservare la nostra salute? Perché bisogna tenere conto dello zucchero contenuto

Chiunque avrà sentito dire almeno una volta nella vita la frase “ una mela al giorno toglie il medico di torno” Effettivamente la frutta fresca per il nostro corpo è un vero toccasana. Contiene infatti tantissime vitamine, sali minerali, fibre, antiossidanti e tantissimi micronutrienti che permettono la prevenzione di molte malattie e il mantenimento dei tessuti e delle funzioni corporee A differenza della verdura però la frutta ha un problema non da poco: contiene molti zuccheri Non se ne può quindi mangiare in quantità industriali Lo zucchero della fr inoltre - il fruttosi facilmente stocca nel fegato sotto for di trigliceridi L’e cesso di questo zu chero non utilizza to per scopi ener getic i può peggio rare valori come il colesterolo, ALTAST e GGT (indici del buon funzionamento epatico), acidi urici, oltre che i già citati trigliceri-

di Le porzioni di frutta giornaliera consigliate dalle principali ricerche scientifiche per la prevenzione della salute sono di circa 300-400 grammi al giorno (ossia due dosi al giorno da 150-200 grammi).

La stagione calda spinge il nostro corpo a cercare alimenti ricchi di acqua. Meloni, angurie, pesche, albicocche, prugne e tutta la frutta tipicamente estiva è un ’ottima alleata in questa ricerca Attenzione però perché seppur ricchi d’acqua anche questi frutti vanno limitati Sostituire una cena con un cocomero, o con un gelato alla frutta non è un’idea geniale per la linea e per la salute. Mangiare 500 grammi di anguria è un attimo (sono 2 fette medie) e con questa si ingeriscono almeno 50 grammi di zucchero raggiungendo la quota giornaliera di zuccheri consigliata dalle linee guida Se a questa aggiungo 2 belle palline di gelato è un attimo arrivare a 100 grammi di zucchero per quel pasto, corrispondenti a più di 10 cucchiai da cucina di zucchero puro! Un pasto del genere, oltre a far arrabbiare la glicemia, non è bilanciato da un punto di vista di macronutrienti. Mancano le verdure (che al contrario della frutta contengono pochissimi zuccheri), le proteine, i carboidrati complessi (amidi) e i grassi buoni, dato che nel gelato sono presenti principalmente grassi saturi L’eccesso di zuccheri semplici tra l’altro stimola l l’ i d ll’i li a

deale è mantenere le due frutta durante gli spuntini, a metà mattina e metà pomeriggio. Un o t t i m o b r e a k r i n f r escante e ricco di vitamine e sali minerali La stessa cosa vale per il gelato: è meglio come spuntino che come sostituto della cena, e visto che è già ricco di zuccheri meglio non abbinarlo alla rutta Godiamoci l’estate la frutta, ma stando atnti alla nostra salute!

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Pronti a sfruttare bene l’intelligenza ar tificiale?

Abbiamo messo alla prova il noto software ChatGPT Eugenio Felice

L’intelligenza artificiale è il tema del momento. Può essere anche un utile fornitore di informazioni? Saranno informazioni affidabili e precise? Per scoprirlo ci siamo iscritti a OpenAI, che ha sviluppato ChatGPT, il sistema free più evoluto di intelligenza artificiale, aggiornato a settembre 2021, e abbiamo posto quattro domande inerenti al settore ortofrutticolo, che è quello che ci compete, per metterlo alla prova. Le risposte date, che potete leggere qui sotto, lasciano molte perplessità

L’intelligenza artificiale, o AI, sta ri v o l u z i o n a n d o n u m er o si se tto r i dell’economia. è disponibile anche gratuitamente sia su computer che su dispositivi mobili Per capire quanto ne sa realmente, abbiamo posto a ChatGPT, il sistema free più evoluto di intelligenza artificiale, alcune domande sul nostro settore. Le risposte non ci hanno convinto: probabilmente il motivo è che siamo ancora agli esordi e di strada, la AI, ne deve ancora fare molta Se ne sono accorti anche gli studenti di un liceo linguistico di Milano, con un contest di traduzione dall’inglese all’italiano: gli studenti hanno fatto registrare l’89% in meno di errori rispetto a ChatGPT. Tanto che alcuni giornali hanno titolato che la nota AI aperta a

t u t t i è “ i n a t t e n d i b i l e ” S e c o n d o Astrid Bernasconi, docente di inglese dell’istituto che ha fatto l’esperimento, quanto accaduto “dipende dal fatto che l’algoritmo non è ancora in grado di sopperire ad enormi lacune di lettura del contesto e di interpretazione di modi di dire o di concetti astratti L’intelligenza artificiale può essere sì un valido supporto allo studio, ma non può sostituire le capacità di comprensione, di analisi e di astrazione dell’uomo”. Non ancora almeno.

Ma veniamo al nostro, di esperimento Abbiamo chiesto a ChatGPT, come prima domanda, quali siano i punti di forza e i punti di debolezza del sistema ortofrutticolo italiano. Una domanda molto generica. Ecco la risposta: “Il sistema ortofrutticolo italiano ha diversi punti di forza. In primo luogo, l ’ I t a l i a h a u n ’ a m p i a v a r i e t à d i

ChatGPT è un chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI e specializzato nella conversazione con utenti umani GPT sta per Generative Pretrained Transformer, una tecnologia nuova applicata al machine learning ChatGPT è stato lanciato il 3 novembre 2022 e ha attirato l'attenzione per le risposte dettagliate e articolate

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climi e terreni, il che significa che il paese è in grado di produrre una vasta gamma di prodotti ortofrutticoli, dalla frutta mediterranea come agrumi, uva e olive alle mele e pere del nord Inoltre, l’Italia è nota per la sua produzione di frutta e verdura di alta qualità, grazie alla tradizione agricola, all’attenzione per le tecniche di coltivazione e alla forte regolamentazione del settore”.

“Tuttavia - continua ChatGPT - ci sono anche alcuni punti di debol e z z a n e l s i s t e m a o r t o f r u t t i c o l o italiano In primo luogo, il settore agricolo italiano è spesso caratterizzato da una forte frammentazione, con molti piccoli produttori che fanno fatica a competere a livello internazionale Inoltre, il sistema di distribuzione e commer-

cializzazione in Italia è spesso inefficiente, con una scarsa coordinazione tra produttori, intermediari e rivenditori Infine, il settore agricolo italiano è spesso colpito da problemi di piaghe e malattie delle piante, che possono danneggiare la produzione e la qualità dei prodotti ortofrutticoli. Per affrontare questi problemi, il settore agricolo italiano sta cercando di investire in nuove tecnologie e pratiche sostenibili, come l’agricoltura biologica e la gestione integrata delle colture”

Una risposta molto generica ma non rileviamo particolari inesattezze. Passiamo quindi alla seconda domanda, più difficile: quali sono i frutti più esportati dall’Italia e quali le principali destinazioni?

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Per ChatGPT in Sicilia ci sono numerose aziende che commercializzano agrumi, “ma tra le più impor tanti c i s o n o l ’ A r a n c i a R o s s a d i S i c i l i a I G P , l a A g r o m o n t e , l a F i l i p p o B e r i o e F. l l i U r s o ” . P e c c a t o c h e i l p r i m o sia un consorzio di tutela, il secondo faccia salse di pomodoro mentre il terzo olio extravergine d’oliva.

Quali sono le destinazioni mondiali più importanti per l’ortofrutta italiana? Secondo ChatGPT “ sono l’Unione Europea e i paesi dell’Europa dell’Est, ma ci sono anche mercati in crescita in Asia, in particolare in Cina, dove la richiesta di prodotti di alta qualità sta aumentando L’America del Nord e il Medio Oriente sono altri importanti mercati per le esportazioni di frutta italiana” L’intelligenza artificiale si è però dimenticata di rilevanti destinazioni come il Nord Africa e il Sudamerica Nella pagina affianco uno screenshot dello spot delle salse Agromonte

“L’Italia - ci risponde ChatGPT - è un importante esportatore di frutta, con una vasta gamma di prodotti che vanno dalle arance alle mele, alle pesche, ai kiwi, ai limoni e molto altro ancora. Tra i frutti più esportati dall’Italia ci sono in particolare le mele e le pere, che rappresentano circa il 50% delle esportazioni di frutta”.

“Le principali destinazioni delle esportazioni di frutta italiana - continua ChatGPT - sono l’Unione Europea e i paesi dell’Europa dell’Est, ma ci sono anche mercati in crescita in Asia, in particolare in Cina, dove la richiesta di prodotti di alta qualità sta aumentando. L’America del Nord e il Medio Oriente sono altri importanti mercati per l’export di frutta italiana Nel complesso, l’export di frutta italiana è caratterizzato da una forte concorrenza internazionale, ma la reputazione della frutta ita-

liana di alta qualità ha reso il paese un esportatore di successo. Gli sforzi per promuovere e proteggere i marchi di prodotto italiani, come le mele Alto Adige e le pere Abate Fetel, hanno anche contribuito a consolidare la posizione dell’Italia come leader nell’export di frutta di alta qualità”.

La risposta non supera l’esame. Le pere non sono da anni tra i frutti più esportati, per via dei noti problemi in produzione, mentre l’uva da tavola, secondo frutto più esportato - si veda la tabella di Fruitimprese qui sopra - non è nemmeno citata. Tra le destinazioni invece mancano del tutto Nord Africa e Sudamerica, mentre si parla di Cina dove però possiamo spedire solo kiwi e, da pochissimo, arance

Passiamo alla terza domanda, che richiede una conoscenza ancora più specifica: quali sono le aziende in Sicilia che commercializzano più agrumi e quali le province della Sicilia che producono più agrumi?

“In Sicilia - ci risponde ChatGPTci sono numerose aziende che commercializzano agrumi, ma alcune d e l l e p i ù i m p o r t a n t i i n c l u d o n o Arancia Rossa di Sicilia IGP, Agromonte, Filippo Berio e F.lli Urso. Queste aziende sono note per la loro attenzione alla qualità e alla sostenibilità, e spesso utilizzano tecniche di coltivazione tradizionali per garantire la massima freschezza e gusto dei loro prodotti”

“Per quanto riguarda le province della Sicilia che producono maggiormente agrumi - continua ChatGPT - la provincia di Catania è tra le principali, seguita da Siracusa, Messina, Ragusa e Palermo. La piana di Catania

in particolare è 63 FRUITBOOKMAGAZINE l N 44 l LUGLIO 2023
MELE UVA DA TAVOLA KIWI PESCHE E NETTARINE ARANCE PERE LIMONI BANANE ANANAS PRODOTTO FLUSSO TONS 000 EURO EXPORT EXPORT EXPORT EXPORT EXPORT EXPORT EXPORT IMPORT IMPORT 904.798 456 742 268.077 97 070 118 896 70.882 44 223 776.712 136 112 874.752 452 055 282.219 142 618 96 844 58.678 43 435 758.757 144 450 -3,32 -1,03 5,28 46,92 -18,55 -17,22 -1,78 -2,31 6,13 881.426 729 237 472.832 127 409 113 871 106.477 66 119 430.528 97 675 963.087 738 177 509.946 197 211 106 373 76.921 67 755 484.796 113 209 -2,08 1,23 7,85 43,52 -6,58 -27,76 2,47 12,60 15,90 2021 2022 DIFF.% 2021 2022 DIFF.%
Principali prodotti export-import anni 2021-2022
elaborazione Fruitimprese fonte ISTAT

Al terzo e quar to rispettivamente Coop e Conad. Al quinto c’è un discount, Eurospin.

Mancano però gruppi come Alì, Arena, Sole 365...

nota per la sua produzione di arance rosse di alta qualità, che sono un prodotto di eccellenza della Sicilia e hanno ricevuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta dall’Unione Europea”.

“In generale - conclude ChatGPTla produzione di agrumi in Sicilia è un’importante attività economica, che fornisce lavoro a migliaia di persone e rappresenta un’importante fonte di reddito per la regione. Tuttavia, come molte altre attività agricole in Italia, la produzione di agrumi in Sicilia deve affrontare alcune sfide, tra cui la concorrenza internazionale e i problemi ambientali come la siccità e le malattie delle piante”

Anche in questo caso la risposta non supera l’esame Agromonte fa salse di pomodoro, non certo agrumi, mentre Filippo Berio è uno storico produttore di olio extravergine di oliva. E ci fermiamo qua.

Veniamo all’ultima domanda, sulla GDO: quali sono i supermercati italiani dove posso trovare la migliore frutta e verdura?

“In Italia - risponde ChatGPT - ci sono diversi supermercati che offrono una vasta selezione di frutta e verdura di qualità. Alcune delle catene di supermercati più rinomate e apprezzate per la freschezza dei loro prodotti ortofrutticoli includono: 1 Eataly, un grande magazzino di alimenti italiani che si concentra sulla promozione di prodotti di alta qualità Offre una vasta selezione di frutta e verdura fresca, spesso provenienti da produttori locali. 2. Esselunga, una delle principali catene di supermercati in Italia, nota per la qualità dei suoi prodotti Esselunga

dedica particolare attenzione alla selezione di frutta e verdura fresche, offrendo una varietà di prodotti di stagione 3 Coop, una catena di supermercati cooperativi presenti in tutto il paese Coop ha un impegno per l’agricoltura sostenibile e offre una vasta scelta di frutta e verdura biologica, locale e di stagione. 4. Conad, una catena di supermercati con una vasta rete di punti vendita in tutta Italia Conad si impegna a offrire prodotti freschi di qualità, compresa una buona selezione di frutta e verdura provenienti da produttori locali. 5. Eurospin, una catena di supermercati che si concentra sull’offerta di prodotti a prezzi convenienti. Nonostante i prezzi competitivi, Eurospin fornisce anche frutta e verdura di buona qualità”

“è importante sottolineare - conclude ChatGPT - che la disponibilità e la qualità della frutta e della verdura possono variare da negozio a negozio, anche all’interno della stessa catena di supermercati Spesso, i mercati locali e le botteghe specializzate possono offrire prodotti ancora più freschi e di alta qualità”.

Anche in questo caso, risposte un po ’ generiche e in parte lacunose. Aldi e Lidl non hanno un ’offerta qualitativamente inferiore di ortofrutta rispetto al citato Eurospin Mancano poi completamente eccellenze come Alì Supermercati, Sole 365, Gruppo Arena Insomma, ChatGPT è rimandata a settembre.

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g r u p p o d e l l a g r a n d e d i s t r i b u z i o n e t r o v o l a m i g l i o r e o r t o f r u t t a ? P e r C h a t G P T a l p r i m o p o s t o c’è
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l’insegna di Oscar Farinetti: Eataly. Al secondo posto Esselunga.

Le produ c e E l i

Fe dri g o, s ot t o s e rra , a Ve ron a

Quando un giovane agricoltore fa suoi i principi di un ’agricoltura sostenibile Eugenio Felice

A inizio maggio ha preso il via nelle regioni più vocate d’Italia la raccolta delle ciliegie, tra i frutti più amati della bella stagione. I problemi principali delle primizie, non solo per le ciliegie, sono il calibro piccolo, il colore tenue e il gusto poco appagante. Ma non sempre è così. A dimostrarlo sono le ciliegie prodotte in serra a Castagnaro (Vr) dal giovane agricoltore Elia Fedrigo, che ha adottato sistemi di coltivazione all’avanguardia ispirandosi ai pionieri del Nord America

Il 9 maggio sono iniziati i primi stacchi di ciliegie nella zona di Verona. Ci troviamo nell’azienda agricola San Francesco di Elia Fedrigo, giovane agricoltore, classe 1999, che con l’aiuto del papà Lucio sta portando avanti la coltivazione di ciliegie precoci sotto serra a C a s t a g n a r o , i n p r o v i n c i a d i Verona, su 1 ettaro e mezzo Parliamo quindi di una produzione di super nicchia ma di altissima qualità, frutto di tecniche colturali all’avanguardia e orientate alla massima sostenibilità. Gli alberi sono allevati come delle siepi, con il tronco centrale piegato orizzontalmente lungo la direzione del filare e i rami che si sviluppano in altezza per arrivare al massimo a 3,3 metri. Si chiama UFO, acronimo di Upright Fruiting Offshoot. Un sistema, ideato negli Usa, che ricorda il modello Guyot adottato nell’allevamento della vite da vino

Le piante crescono sane, protette dai teli che garantiscono condizioni di crescita ideali in termini di luce e temperatura. Inoltre, grazie alla copertura, la pioggia non entra

- al contrario delle reti antipioggia - e questo evita uno dei problemi più insidiosi per le ciliegie, soprattutto in questi anni di cambiamento climatico: il cracking, vale a dire la spaccatura della sottile epidermide. Le ciliegie “ con il sorriso” le chiamano anche nel Veronese

La grande attenzione alla parte agronomica, nel corso dell’anno, permette di ottenere frutti omogenei nella colorazione, nella pezza-

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tura e nel gusto “Stiamo raccogliendo frutti calibro 28+ in bauletti da 2 kg”, ci spiega Elia Fedrigo, che incontriamo tra i filari, il primo giorno di raccolta, il 9 maggio.

“Abbiamo scelto di puntare su due varietà precoci come Early Bigi e Burlat per coprire la prima parte della campagna, con un prodotto di grande qualità Tra 15 giorni la raccolta sarà terminata”.

E in effetti le ciliegie le abbiamo assaggiate e possiamo confermare che la qualità, in termini di colore, calibro e gusto, non ha niente a che fare con il prodotto che solitamente si trova in commercio a maggio, nonostante le varietà Early Bigi e Burlat siano abbastanza comuni. C’è poi un aspetto da non sottovalutare: quello della sostenibilità. La serra prima era destinata a produrre peperoni ed è stata convertita alla produzione di cilie-

gie. Quindi non è stato “ consumato” nuovo terreno né nuove attrezzature o nuovi materiali, che anzi sono stati “riusati” per la produzione di ciliegie Lo sfalcio è meccanico, senza utilizzo di diserbanti I pesticidi e fungicidi non vengono utilizzati, sia perché la produzione è sotto serra, sia per il periodo dell’anno in cui avviene la raccolta. Ancora, il modo in cui sono allevate le piante permette una più “confortevole” raccolta dei frutti: l’80% avviene da terra, il 20% con carrelli elettrici a batteria in grande sicurezza per il personale

“Dopo qualche anno di prove e sperimentazioni e grazie ai suggerimenti di grandi esperti come Gre-

gory Lang della Michigan State University - sottolinea Elia Fedrigo - abbiamo trovato la quadra, producendo in armonia con la natura ciliegie buone e sane a tutto vantaggio del consumatore finale. La produzione è di circa 120 quintali, equivalenti a 80 quintali per ettaro: non è quindi particolarmente spinta, a vantaggio della qualità. Parliamo di circa 6.000 bauletti da 2 kg, confezionati direttamente in campo, come si faceva una volta, così da evitare ulteriori onerose lavorazioni che allungano i tempi e possono danneggiare i frutti Una produzione di nicchia - conclude il giovane imprenditore veronese - che conferiamo alla cooperativa L’Ape di Giulietta, la quale provvede alla valorizzazione commerciale, sui canali più idonei”.

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Le i n s a l a t e a c m zero sui banchi ancora “vive”

Con le radici la shelf life delle insalate arriva a due settimane

Agricooltur è una startup torinese leader nella produzione di sistemi per la coltura aeroponica: con tre brevetti innovativi produce insalate, erbe aromatiche e microgreens destinati alla Gdo e al canale horeca. Prodotti salubri, sostenibili e a filiera cortissima, che arrivano al consumatore finale ancora “vivi”, ovvero con le radici intatte “Con vari format espositivi e di vendita, possiamo offrire un nuovo tipo di franchising green oriented”, spiega l’Ad Alessandro Boniforte della consulenza agronomica, oggi Agricooltur è presente con i suoi prodotti in Gdo nei punti vendita Carrefour a Milano e Torino, in alcuni selezionati fruttivendoli locali e nel circuito della ristorazione in Piemonte, Lombardia e nella provincia di Genova. “Grazie alla versatilità e alla modularità dei nostri sistemi aeroponici, quello che proponiamo è un nuovo tipo di franchising green oriented - esordisce Alessandro Boniforte, ceo e co-founder insieme ai soci Bartolomeo Marco Divià e Stefano Ferrero di Agricooltur - Il nostro programma, supportato da una tecnologia innovativa e da un servizio chiavi in mano, è rivolto ad aziende agricole che vogliono diversificare, a investitori e a chiunque desideri sperimentare il nuovo mestiere di contadino urbano”

Migliorare il mondo in cui viviamo p a r t e n d o p r o p r i o d a l l e “ r a d i c i ” , attraverso un approccio alla coltivazione più etico e più efficace, attento alla salute - dell’ambiente e del consumatore - senza dimenticare la sostenibilità anche economica, che di questi tempi è cosa più che mai auspicabile per chi lavora in agricoltura C’è tanta innovazione, passione, know how e anche un tocco di filosofia dietro la nascita di Agricooltur, startup torinese leader nella produzione di sistemi per le coltivazioni aeroponiche che produce insalate, erbe aromatiche e microgreens a filiera cortissima Il concetto di chilometro zero, grazie ai sistemi per la produzione indoor brevettati dall’azienda, si accorcia infatti ulteriormente e diventa “centimetro zero ” .

Non solo: la caratteristica unica dei prodotti di Agricooltur è che arrivano al consumatore ancora “vivi”, con le radici intatte Questo permette di prolungare la loro shelf life fino a oltre due settimane

Fondata nel 2018 a Carignano (To) da tre soci provenienti dal mondo d e l l ’ a u t o m a z i o n e i n d u s t r i a l e e

Coltura aeroponica: le caratteristiche e i vantaggi. L’aeroponica è un metodo di coltivazione innova-

C’è tanta innovazione, passione, know how e anche un tocco di filosofia dietro la nascita di Agricooltur, startup torinese leader nella produzione di sistemi per le coltivazioni aeroponiche che produce insalate, erbe aromatiche e microgreens a filiera cortissima Il concetto di chilometro zero, grazie ai sistemi per la produzione indoor brevettati dall’azienda, si accorcia ulteriormente diventando “ centimetro zero ” . È stata fondata nel 2018 a Carignano (To) da tre soci provenienti dal mondo dell’automazione industriale e della consulenza agronomica

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tivo che permette alle piante di svilupparsi fuori dal terreno. Le r a d i c i v e n g o n o n e b u l i z z a t e c o n acqua e sostanze nutritive in un ambiente controllato che riduce la diffusione di parassiti e malattie tipiche della coltivazione in terra, senza quindi che sia necessario fare ricorso a insetticidi o altri prodotti chimici Rispetto a una coltura tradizionale l’impiego di acqua si riduce del 98%, e anche il consumo di suolo è ridotto al mini-

mo. Ma i vantaggi sono anche rispetto alla coltura idroponica: posto che entrambi i sistemi sono a l t a m e n t e s o s t e n i b i l i e l ’ a c q u a impiegata viene rimessa in circolo, con zero sprechi, nell’idroponica si parla di metri cubi di acqua necessari per la coltivazione, nell’aeroponica di litri. Va da sé che questo sistema permette di risparmiare al massimo anche nei concimi, che si dosano infatti in proporzione al volume di acqua utilizzato Infine l ’ a e r o p o n i c a s i p u ò e f f e t t u a r e anche su superfici che non supportano carichi concentrati, pertanto è una tecnologia che consente di

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L’aeroponica è un metodo di coltivazione innovativo che permette alle piante di svilupparsi fuori dal terreno Le radici vengono nebulizzate con acqua e sostanze nutritive in un ambiente controllato che riduce la diffusione di parassiti e malattie tipiche della coltivazione in terra, senza quindi che sia necessario fare ricorso a insetticidi o altri prodotti chimici Rispetto a una coltura tradizional e l’impiego di acqua si riduce del 98%, e anche il consumo di suolo è ridotto al minimo Il sistema aeroponico permette di risparmiare al massimo anche nei concimi

coltivare potenzialmente ovunque, accorciando quindi al massimo la filiera

I prodotti di Agricooltur Le insalate e le erbe aromatiche “vive” di Agricooltur si possono trovare in Carrefour, nei punti vendita di Milano e Torino. “Sono collocate in e s p o s i t o r i d e d i c a t i n e l r e p a r t o ortofrutta e confezionate in uno s p e c i a l e p a c k a g i n g i n c a r t o n e , rivestito in materiale compostabile ma in grado di trattenere l’acqua, che protegge il prodotto e la sua shelf life, lunga fino a 15 giorni, senza bisogno della catena del freddo”, spiega Boniforte. Le referenze prodotte per la Gdo sono

l’insalata Salanova, riccia e liscia, rossa e verde, e i basilici, dal classico che fa i volumi maggiori, alle varietà aromatiche (basilico Thai Magic, basilico rosso, basilico foglia fine, basilico limone, basilico cannella)

A g r i c o o l t u r i n o l t r e p r o p o n e t r e moduli di coltivazione ed espositivi per l’horeca (bistrot, ristoranti, cocktail bar), progettati per integ r a r s i p e r f e t t a m e n t e c o n l ’ a mbiente circostante: il MicroHortus, l’Aerofresh e il MiniHortus. Si tratta di serre indoor di dimensioni

diverse che vanno dai 54 centimetri ai 2,3 metri di altezza e che permettono ai prodotti di continuare a crescere fino al momento del consumo, mantenendo intatte tutte le loro qualità organolettiche. “Oltre a insalate e basilici, per l’horeca abbiamo altre erbe aromatiche come salvia ananas, menta marocchina e menta bergamotto - continua l’Ad di Agricooltur, coltivazioni speciali usate anche per guarnire i piatti (amaranto, kale green e red, mizuna green e red, nasturzio, pimpinella, tatsoi, vene cress) e micrortaggi (riso, senape, rucola, ravanello, porro, lenticchia, cavolo rosso, pisello, crescione, bietola)”

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Agricooltur è stata protagonista anche in televisione.

delle erbe aromatiche “ancora vive” coltivate con metodo aeroponico, è infatti entrata per la prima volta nella cucina di Masterchef Italia, il noto talent show culinario di origine britannica in onda su

I siti produttivi e i moduli espositivi. Il quartier generale di Agricooltur si trova a Carignano (To), dove ha sede anche Urbancooltur, la società agricola che si occupa della gestione dei siti produttivi aeroponici, coltiva i prodotti e li commercializza. L’azienda ha poi un punto di coltivazione a Milano City Life e uno a Genova, sotto il ponte Morandi Inoltre lo scorso autunno ha attivato il primo franchising al Centro Agroalimentare di Torino (CAAT), dove è presente con una serra hi-tech Oltre che in Gdo e nel canale horeca, i moduli espositivi di Agricooltur si adattano perfettamente anche ai contesti lavorativi. Sono infatti attive collaborazioni con diverse aziende, attraverso la fornitura alle loro mense interne di prodotti sempre freschi e buoni, coltivati direttamente in sede, con la possibilità di attivare servizi per i dipendenti come il take-away e il micromarket.

“Le nostre sono soluzioni adatte anche al real estate e a un ’architettura green - aggiunge Alessandro Boniforte -: pensiamo ad esempio a serre sui tetti o nelle facciate dei palazzi. Abbiamo anche un modulo trasportabile di coltivazione urbana, l’Hortus, un container recuperato che si adatta a vari contesti e può trasformarsi in un vero e proprio sito di produzione aeroponica, a disposizione dei cittadini” “Infine - conclude - ci rivolgiamo anche alle scuole, primarie e secondarie, con dei progetti di ‘Edu Farm’ per educare i cittadini

del futuro a scelte di consumo etiche e responsabili”.

Agricooltur è stata protagonista anche in televisione. La freschezza delle sue insalate, dei microgreens e delle erbe aromatiche coltivate in aeroponica è infatti entrata per l a p r i m a v o l t a n e l l a c u c i n a d i Masterchef Italia. Nell’ultima edizione del talent culinario di Sky -

la versione italiana è andata in onda per la prima volta nel 2011i concorrenti hanno così potuto arricchire i loro piatti con le piantine ancora vive di Agricooltur, coltivate nei due moduli - l’Aerofresh e il Microhortus - collocati nella dispensa dello studio televisivo.

L a f r e s c h e z z a d e l l e s u e i n s a l a t e , d e i m i c r o g r e e n s
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e
Sky.

Si è svolta lo scorso 3 marzo alla fiera Macfrut la presentazione del progetto Rivoira sul kiwi giallo Un progetto nato nel 2008 con il programma di breeding dell’Università di Udine “Come mai ci siamo innamorati di questo progetto?”, si è domandato Marco Rivoira durante la presentazione, affiancato da Gerhard Dichgans.

“Perché i consumi di kiwi giallo sono in crescita Perché i nostri kiwi gialli avranno un lungo periodo commerciale fino ad aprile / maggio Perché sono varietà selezionate per essere resilienti alle problematiche di PSA e moria. Perché, infine, abbiamo altre 6-7 selezioni in fase avanzata di sperimentazione. Abbiamo acquisito nell’aprile 2022 da NKP la master license in esclusiva mondiale, il progetto è ambizioso, abbiamo l’obiettivo di raggiungere 3.500 ettari piantati a livello globale entro il 2032, di cui 1.900 in Europa”.

“Il nostro progetto - ha dichiarato Dichgans - vuole dare una risposta agronomica ai produttori, con delle selezioni resilienti e compatibili con un ’agricoltura sostenibile La missione è la stessa delle mele Samboa: e v e ry day of t he y e ar a wonde rful pie ce of fruit . Tra i capisaldi del progetto c’è poi la gestione del network internazionale: i partner saranno dei soci a tutti gli effetti del consorzio che stiamo andando a costituire, il consorzio si presenterà con un ’unica faccia sul mercato”.

All’evento di Rimini sono stati presentati anche i membri del net-

Rivoira, un network globale per il kiwi giallo resiliente. Ecco i par tner europei

Già individuate due varietà di kiwi giallo, una precoce, l’altra medio tardiva, dalle caratteristiche eccellenti, sia per il coltivatore che per i mercati. Le piante sono resilienti a PSA e moria. Altre varietà sono in sperimentazione tra cui un kiwi a polpa arancione con gusto di mango. Un ruolo chiave viene svolto dall’Università di Udine Alla presentazione ufficiale del progetto, il 3 marzo a Macfrut, è stato svelato anche il network europeo, che conta diversi partner, sia italiani che esteri

work europeo Per l’Italia ci sono Clementi, Apo Scaligera, OP Armonia, Zeoli Fruit, Peviani e Kiwi Uno / Gruppo Rivoira. OP Armonia si occuperà della produzione biologica su 50 ettari Tra i partner europei ci sono Savajols (Francia), Innatis (Francia), Surexport (Spagna), Agrihold (Spagna), Zeus Kiwi (Grecia) e Arta Gold (Grecia). In tutto sono 1.500 gli ettari licenziati in Europa. In Nord America

si punta a licenziare 500 ettari, in Cile 750 ettari, in Sudafrica 200 ettari, in Australia 50 ettari. La prima stagione commerciale? Inizierà il prossimo autunno / inverno con volumi stimati di 600 tonnellate, grazie ai 140 ettari già messi a dimora tra Italia e Grecia, mentre a Fruit Attraction a ottobre saranno svelati il brand globale che andrà ad identificare i frutti e la strategia di marketing

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l g u s t o c h e v i n c e anche in periodi d i t u r b o l e n z a

Orticoltura Gandini, tra pomodori premium e sostenibilità Eugenio Felice

Orticoltura Gandini produce pomodori alto di gamma con tecnica idroponica e fuori suolo, all’interno di serre tecnologiche. Una produzione 100% made in Italy e nickel free, attenta alla sostenibilità e a elevato tasso di gusto, per soddisfare appieno i consumatori. Il portafoglio prodotti è in costante evoluzione nei colori, nei formati, nelle destinazioni d’uso Tra inflazione alta e crisi dei consumi, come sta cambiando il mercato? Ci risponde il responsabile commerciale Mattia Gandini

Anche il 2023 si sta rivelando un anno difficile. Se l’inflazione nel 2022 in Italia ha raggiunto l’8,1%, la più alta dal 1985, per quest’anno, a guardare i dati del primo semestre, stiamo veleggiando su un +6,4% Se poi guardiamo il carrello della spesa, fatto di generi alimentari, per la cura della casa e della persona, l’inflazione è ancora più marcata, essendo stata a giugno pari al 10,7% I consumi, allo stesso tempo, sono in frenata è un rapporto di causa - effetto Da una parte il valore reale degli stipendi è in flessione, quindi c’è meno capacità di spesa per la parte di popolazione meno abbiente; dall’altra l’incertezza economica e geopolitica indebolisce la fiducia degli italiani e quindi la voglia di spen-

dere Per l’ortofrutta i dati del primo trimestre pubblicati dal CSO parlano di consumi in flessione dell’8% a volume, con un prezzo medio di acquisto a +8% rispetto al primo trimestre 2022 e a +21% rispetto al primo trimestre di 5 anni fa Quindi si compra meno ortofrutta e si paga di più Questo almeno in generale Perché ci sono alcuni prodotti e segmenti che sovraperformano il mercato, così come le inondazioni e il maltempo di primavera in Romagna e altre parti d’Italia si sono portate via una parte rilevante della produzione e quindi dei consumi di frutta estiva Considerato questo scenario, come sta andando il mercato del pomodoro? Lo abbiamo chiesto a Mattia Gandini, responsabile commerciale di Orticoltura Gandini, che produce pomodori alto di gamma con tecnica idroponica e fuori suolo, in serre tecnologiche

I pomodorini venduti con il rametto sono la vera firma di Orticoltura Gandini da quando ha iniziato a produrli in idroponica nel 2004 nelle serre tecnologiche di Guidizzolo (Mantova)

In foto i ciliegino rossi e i datterino gialli nel vassoio di cartoncino filmato, dotati di etichetta “parlante” che mette in evidenza i plus come la certificazione nickel free e l’attenzione al gusto

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F o t o : N e x t V i d e o P r o d u c t i o n . c o m

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Una delle linee di confezionamento all’interno del magazzino di Guidizzolo (Mn) dove ha sede Orticoltura Gandini, attiva nel settore ortofrutticolo dal 1970 Il magazzino raggiunge il picco di lavoro nel mese di giugno quando riesce a preparare anche 100 mila vassoi al giorno di pomodori alto di gamma Alcune referenze, come il ciliegino e il datterino giallo, sono commercializzate con il rametto, per evidenziarne la freschezza: da anni è una delle firme distintive della produzione di Gandini. Nella foto della pagina a lato: Mattia Gandini, responsabile commerciale, con Alessandra Gandini, responsabile qualità

14 milioni di vassoi di pomodori è il numero di confezioni che nel 2022 sono uscite dai magazzini di Guidizzolo (Mantova) di Orticoltura Gandini, azienda aderente a OP Valleverde. Equivalenti a 90 mila quintali circa di pomodori, prodotti tutti con tecnica idroponica e fuori suolo, all’interno di serre tecnologiche “Tutto quello che commercializziamo viene confezionato a Guidizzolo - spiega Mattia Gandini - in tal modo possiamo sempre tenere sotto controllo la qualità e gestire direttamente ogni aspetto della logistica, con consegne AxA

per i clienti del Nord Italia Siamo una realtà affermata nel segmento dei pomodori alto di gamma ma ancora relativamente giovane, considerando che la prima serra è entrata in produzione nel 2004 La crescita nelle dimensioni è stata costante, basti pensare che nel 2015 i vassoi usciti dal magazzino erano stati 4 milioni. è cresciuto il numero di ettari, sono cresciute le tipologie di pomodori prodotte, è cre-

sciuto il numero di clienti. Non è cambiata la metodologia di produzione, quindi l’idroponica fuori suolo in ambiente protetto da serre tecnologiche, che ci permette di ottenere quello che il mercato chiede, cioè una produzione dall a qualità costante per 365 giorni l’anno, in cui spicca il gusto che diventa un elemento chiave per conquistar e i c o n s u m a t o r i , a s s i e m e a g l i aspetti della salubrità e della sostenibilità: nelle serre l’utilizzo di prodotti chimici è ridotto al minimo indispensabile, la tecnica fuorisuolo ci consente di produrre nickel free utilizzando l’80% in meno di acqua rispetto a una coltivazione tradizionale. Da due anni abbiamo anche un lotto dedicato alla linea a residuo zero, cioè con residui di sostanze fitosanitarie al di sotto dei limiti di quantificazione analitica pari a 0,01 mg per kg, un lotto in cui stiamo sperimentando nuovi sistemi di difesa delle piante senza l’utilizzo di trattamenti chimici”

“Nonostante tutte le difficoltà del periodo - sottolinea Mattia Gandini - prevediamo anche per il 2023 di crescere nei volumi di pomodoro commercializzato e, per quanto abbiamo aumentato recentemente la capacità produttiva del magazzino con nuove linee di confezionamento, siamo già a pieno regime Alla fine il consumatore apprezza i pomodori di alta qualità, il gusto vince sul prezzo e l’aspetto genuinamente green del nostro tipo di coltivazione è in linea con quanto richiede il consumatore più attento”.

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ORTICOLTURA GANDINI IN NUMERI lavoratori
80 200 idroponico
milioni
tipologie
impiegati
e fuorisuolo
di vassoi prodotti nel 2022
di pomodori 100 9 risparmio di acqua ettari circa in produzione nel 2023 50 14

Meno energia, più Sud Italia. Orticoltura Gandini riesce a fornire pomodori alto di gamma a qualità costante per 12 mesi all’anno, grazie alla collaborazione storica con l’azienda siciliana Isola Grande Da fine aprile a novembre si produce a Mantova, da ottobre a maggio si produce in Sicilia. “Poi - spiega il responsabile commerciale di Orticoltura Gandini - abbiamo una parte della produzione tra Calabria, Basilicata e Veneto In tutti i siti coltiviamo le identiche varietà, con protocolli e tecniche di produzione identici, così che ogni giorno dell’anno, a prescindere dall’origine, possiamo fornire alla grande distribuzione pomodori dalle identiche caratteristiche qualitative”.

“I costi energetici, andati alle stelle negli ultimi due-tre anni - commenta Mattia Gandini - così come la richiesta da parte di istituzioni e opinione pubblica al mondo delle aziende di utilizzare in modo più efficiente le risorse a disposizione, ci hanno portato alla decisione di produrre senza l’utilizzo di illuminazione artificiale e quindi accorciare il periodo di produzione nel Mantovano, come dicevo da aprile a novembre, valorizzand o maggiormente la produzione nel Sud Italia, che può beneficiare di temperature più miti e più luce Nei

fatti è due anni che non accendiamo nelle serre di Guidizzolo la luce artificiale, mentre continuiamo a utilizzare il riscaldamento a cippato a inizio e a fine campagna, per mantenere condizioni ideali di temperatura e umidità. Dalla scorsa estate, inoltre, è attivo un impianto fotovoltaico, installato sul tetto del magazzino, che ci permette di essere più autosufficienti anche con l’elettricità Quindi, grazie alla nostra organizzazione e alla nostra versatilità, abbiamo preso le contromisure per essere meno condizionati dai costi energetici e, al contempo, produrre in modo più sostenibile i pomodori, senza andare a penalizzare la loro qualità, anzi, per certi aspetti migliorandola”

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“ G r a z i e a l l a n o s t r a o r g a n i z z a z i o n e e a l l a n o s t r a versatilità, abbiamo preso le giuste contromisure per essere meno condizionati dai costi energetici e, al contempo, produrre in modo ancora più sostenibile i pomodori, tenendo alta l’attenzione sul gusto ”
M a t t i a G a n d i n i ( r e s p . c o m m . l e O r t i c o l t u r a G a n d i n i )

Dall’innovazione di Orticoltura Gandini sono nate la passata di pomodori e i pezzettoni al naturale nickel free, un concentrato di gusto, senza conservanti, acquistabili presso alcune insegne della grande distribuzione oppure nello shop online attivato nel sito web dell’azienda

La passata è proposta nei formati da 200 ml e da 720 ml, mentre il vasetto con i pezzettoni è proposto nel formato da 330 grammi Il plus di questa linea di pomodoro trasformato è la certificazione nickel free, possibile grazie alla tecnica di coltivazione idroponica e fuori suolo

50 ettari, 9 tipologie di pomodori. I pomodori che sono selezionati e confezionati nel magazzino di Guidizzolo provengono da oltre 50 ettari di serre tra Nord e Sud Italia

Data la crescente richiesta dal mercato di pomodori alto di gamma, Orticoltura Gandini si sta organizzando per superare i 60 etta-

ri Solo a Guidizzolo le serre raggiungeranno nel 2024 i 20 ettari

Sono 9 invece le tipologie di pomodori prodotti

“L’importante è non fermarsi - dichiara Mattia Gandini - e continuare ad assecondare il mercato: stiamo aumentando la produzione dei pomodori gialli, sempre più

presenti sui banchi di vendita perché sempre più apprezzati dagli italiani, puntando a varietà saporite e con il giusto compromesso tra acidità e dolcezza Continuiamo a puntare a varietà esclusive come il pomodoro viola Yoom, disponibile quasi tutto l’anno e ricco di proprietà benefiche per la salute, richiesto sia in Italia che all’estero. Siamo sempre alla ricerca di varietà che soddisfino appieno il palato S u l p a c k a gi n g a b b i a mo d ive rse possibilità, orientate alla sostenibilità: quello che va per la maggiore è il vassoio in cartoncino con film in PLA o in plastica, a seconda di quello che ci richiedono i clienti. Abbiamo rinnovato da poco il sito internet e, terminata l’emergenza Covid, abbiamo ripreso a ospitare i responsabili dei reparti ortofrutta dei clienti per trasmettere loro i valori e la passione che stanno dietro a ogni singolo pomodoro che finisce sui banchi di vendita”.

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L’Or to di Eleonora, angurie con il vento in poppa

Si rinnova il sodalizio con due campioni dello sport legati alla Sardegna

Si è aperta con tutti i migliori auspici la campagna di Gavina ed Eleonora, le due angurie premium di Agricola Campidanese che con il brand L’Orto di Eleonora le valorizza sui banchi della Gdo, italiana e anche estera. Gavina, l’anguria piccola nelle dimensioni e gigante n e l g u s t o , è d i n u o v o i n t e l e v i s i o n e c o n u n o s p o t c h e vede protagonisti i campioni sportivi Alessia Orro e Francisco Porcella. Nell’ottica di rivolgersi a un pubblico mainstream, l’azienda è sbarcata anche su TikTok

“Stessa spiaggia, stesso mare e stessa Gavina!” è uno spot al sapore di salsedine quello che vede la mini anguria a marchio L’Orto di Eleonora di nuovo protagonista in tv con due testimonial speciali, Alessia Orro e Francisco Porcella, insieme a raccontare le caratteristiche uniche di questa eccellenza dell’ortofrutticoltura sarda Un’anguria piccola nelle dimensioni e gigante nel gusto, a cui si affiancano sul piccolo schermo due giganti dello sport: campionessa europea di pallavolo lei e campione mondiale di surf lui, i due giovani sportivi sono cresciuti sotto il sole di Sardegna e dopo la fortunata partnership avviata la scorsa stagione con Agricola Campidanese, quest’anno prestano nuovamente il loro volto al nuovo spot di Gavina. Fiore all’occhiello nel paniere estivo della OP di Terralba (Oristano), la mini anguria Gavina - dolce, croccante e con pochi semi - oggi è coltivata su circa 100 ettari, tra Sardegna, dove si concentra l’80% della produzione, Sicilia e Centro Italia. “Stiamo investendo molto su questo prodotto premium, au-

mentando di anno in anno le superfici e consolidando nuove partnership con i buyer della Gdo, in Italia e all’estero”, racconta Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese. La campagna di Gavina è partita l’ultima settimana di maggio con i migliori auspici “I primi quantitativi sono stati accolti subito con entusiasmo da parte del mercato, siamo molto contenti della qualità del prodotto,

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che i clienti hanno inserito nei listini con feedback molto positivi”, continua Lotta Quest’anno inoltre per la prima volta Agricola Campidanese ha fatto un test con il prodotto in raccolta precoce, dedicando 7-8 ettari di serre a Gavina.

“Le prove fatte le ultime due settimane di maggio sono andate benissimo, la produzione sotto copertura ci permette di anticipare la campagna di almeno un mese - rivela -: per questo il prossimo anno intendiamo quadruplicare l’investimento in serre ” .

C r e s c e a n c h e l a p r o d u z i o n e d i Eleonora, l’anguria “di pezzatura media e di qualità premium, che accontenta un po ’ tutti”, sottolinea il direttore commerciale di Agri-

cola Campidanese La OP sarda ha fatto quest’anno dei test con un ’azienda partner di Alessandria per la produzione di angurie e anche di meloni. “Con una decina di nuovi ettari in Piemonte e le produzioni in Sardegna e Sicilia, oggi le superfici dedicate a Eleonora hanno raggiunto complessivamente gli 80 ettari”, dice “E l eon or a , l a n o st r a v a ri e tà d i anguria midi a buccia nera, è una delle più performanti nel mercato nel lungo periodo - conclude Lotta. è un prodotto che garantisce una qualità costante, con un elevato

g r a d o b r i x , d a l l ’ i n i z i o a l l a f i n e della campagna ” .

Parlando di test produttivi, prosegue con successo l’esperienza del fuori suolo, che dalle fragole, testate con successo in primavera, si è allargata anche alle angurie. “è una tecnica di coltivazione altamente sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. Permette di abbattere drasticamente i consumi di acqua e di superfici, di risparmiare in manodopera e soprattutto di tutelare il suolo, che è l’obiettivo che ci sta più a cuore ” , conclude il direttore commerciale di Agricola Campidanese.

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“ Coltiviamo Gavina su circa 100 ettari tra Sardegna, S i c i l i a e C e n t r o I t a l i a . S t i a m o i n v e s t e n d o m o l t o s u questa anguria premium, incrementando di anno in a n n o l e s u p e r f i c i e c o n s o l i d a n d o n u o v e p a r t n e rship con i compratori della Gdo in Italia e all’estero ” Salvatore Lotta (direttore comm.le O P Campidanese)

Il pomodoro da economia circolare cresce con Fri-El

Il fatturato stimato per il 2023 è di 30 milioni di euro

Con oltre 31 ettari di serre hi-tech a Ostellato (Fe), un fatturato di 30 milioni di euro e 13 mila tonnellate di pomodoro coltivato fuori suolo, Fri-El Green House è una realtà leader dell’idroponica, conosciuta sul mercato italiano ed estero come sinonimo di qualità premium e sostenibilità, a trecentosessanta gradi. Oggi l’azienda fondata dalla famiglia Gostner sta testando nuove e innovative tipologie di ortaggi e scommette su un pomodoro esclusivo, Strabena, che sta conquistando la Gdo

Oltre 31 ettari di serre iper tecnologiche in vetro e ferro grandi quanto 40 campi da calcio, illuminate da 220 chilometri di luci led per la produzione invernale. Settanta percento di risparmio idrico, grazie a impianti che recuperano e riutilizzano l’acqua in eccesso, e un altrettanto 70% di risparmio di suolo, calcolando che a un ettaro di serre corrispondono dieci ettari in coltura tradizionale. La sostenibilità per Fri-El Green House è un concetto circolare: a quella ambientale fa seguito anche quella economica “Tutti i processi che abbiamo in essere sono finalizzati a un ’ottimizzazione delle risorse e a un azzeramento degli sprechi Pensiamo ad esempio al risparmio idrico: 70% in meno di acqua rispetto a una coltura tradizionale vuol dire anche 70% in meno di concimi, che altrimenti verrebbero sprecati” Esordisce così Florian Gostner nel raccontare le sfide ambientali ed economiche che l’azienda fondata a Ostellato, in provincia di Ferrara, sta portando avanti, in un momento in cui, di fronte agli effetti degli sconvolgimenti clima-

tici a cui tutti stiamo assistendo, le aziende del settore ortofrutticolo sono chiamate in prima persona a trovare risposte Da un lato per fronteggiare le nuove emergenze ambientali che colpiscono fortemente anche l’agricoltura, e dall’altro per contribuire a ridurre l’impatto che il nostro sistema produttivo ha sul Pianeta.

Obiettivo: transizione energetica. Fri-El Green House, fondata dalla famiglia Gostner nel 2015, nasce come costola di Fri-El, uno dei p r i n c i p a l i p r o d u t t o r i i t a l i a n i d i energia elettrica da fonti rinnovabili. Partita otto anni fa con una superficie di 1,5 ettari, oggi l’azienda ha 31,1 ettari di serre hi-tech e l’obiettivo è quello di raggiungere quota 60 ettari entro il 2026, anno che segnerà per l’azienda anche un a l t r o i m p o r t a n t e t r a g u a r d o : l a transizione energetica. “Il nostro o b i e t t i v o è q u e l l o d i d i v e n t a r e indipendenti dai combustibili fos-

Il Gruppo Fri-El è uno dei principali produttori italiani di energia elettrica da fonti rinnovabili (eolica, biomassa e biogas) Attraverso Fri-El Green House, il gruppo ha investito nella realizzazione di serre iper tecnologiche che vengono riscaldate con l’acqua calda prodotta dalle centrali elettriche adiacenti In tal modo si recupera energia preziosa, dando vita a un circolo virtuoso che fa bene all’ambiente e ai pomodori.

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sili e rendere il bilancio di CO2 pari a zero dal punto di vista energetico”, spiega Florian Gostner, alla guida dell’azienda come amministratore delegato.

I l v a n t a g g i o d e t e r m i n a n t e c h e oggi fa di Fri-El Green House una realtà unica nel settore è il consumo di energie rinnovabili da impianti di biogas, fotovoltaici e in futuro anche geotermici, grazie alla prossima realizzazione di un imponente impianto per la produ-

zione di calore dal sottosuolo nei pressi dell’azienda, a Ostellato “Il fatturato dal 2015 a oggi è in forte aumento - continua l’Ad di Fri-El Green House sottolineando l’importante fase di crescita economica che sta vivendo l’azienda - e ciò è dovuto alla crescita continua della superficie produttiva e al passaggio da prodotti di massa (pomodoro a grappolo classico) a prodotti premium (pomodoro ramato premium, cocktail e miniplum) Dai 13 milioni di euro di fatturato del 2020 siamo arrivati a stimare per il 2023 un valore di 30 milioni di euro e una produzione di pomodo-

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FRI-EL

GREEN HOUSE in cifre

2015

inizio attività

ri pari a 13 mila tonnellate”. Sostenibilità a trecentosessanta gradi, si diceva: non solo ambientale ed economica, dunque, ma anche sociale, per un ’azienda che oggi conta oltre 500 collaboratori motivati, con un ’età media di 34 anni, di cui il 41% è rappresentato da donne.

“Siamo un ’azienda giovane, che valorizza l’economia locale sostenendo l’occupazione nei territori nei quali investe e opera La nostra mission è quella di coltivare il sogno di un futuro più buono e sostenibile, per tutti”, conclude Florian Gostner.

nella produzione di pomodoro in idroponica ed è pioniera nel suo settore. Con il marchio H2Orto produce e commercializza tutto l’anno in Gdo, in Italia e anche all’estero, pomodoro a grappolo, pomodoro cocktail, pomodoro datterino e pomodoro ciliegino L’azienda ferrarese, la cui attività è improntata sulla continua ricerca, formazione e innovazione, sta inoltre sperimentando nuove tipologie di ortaggi da coltivare fuori suolo in idroponica, al fine di ampliare il la propria offerta. Negli ultimi an-

ni sono stati fatti esperimenti con l’esotico, con lo zenzero e ora si stanno testando zucchine, cetrioli, melanzane, peperoni snack di tre colori e anche meloni, in tre diverse varietà La coltivazione avviene fuori suolo, con l’utilizzo di lana di roccia e fibra di cocco, nelle serre hi-tech in vetro e ferro illuminate a led e riscaldate con energia verde da biogas, con un consumo idrico e di suolo inferiore del 70% rispetto alle colture convenzionali e senza l’utilizzo di diserbanti o altri prodotti chimici di sintesi, solo con l’impiego di insetti utili. Il risultato sono prodotti nichel free 365 giorni all’anno, eccellenti nel gusto e nell’aspetto

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Pioniera del pomodoro in idroponica. Fri-El Green House è leader 70
365
mila tons di produzione annuale km di luci led
ettari di serre
13 31 220
% risparmio di acqua e suolo giorni di produzione l’anno

Strabena, “sua maestà il pomodoro”. Fiore all’occhiello dei prodotti a marchio H2Orto è Strabena, un pomodoro premium di qualità superiore, dall’accattivante forma di fragola, che si distingue nettamente da tutte le altre varietà per l’elevata dolcezza, il gusto eccellente e per l’aspetto raffinato. Si tratta di un mini plum con bacche da 20-25 grammi, con un alto tenore zuccherino, dagli 8 ai 9 gradi brix: è una varietà di De Ruiter, di cui Fri-El Green House ha l’esclusiva per la produzione e distribuzione sul territorio nazionale e internazionale.

Dopo aver superato brillantemente tutte le prove di gusto, Strabena ha fatto il suo debutto in Gdo lo scorso autunno-inverno, commercializzato in alcune principali insegne distributive in Austria e Germania, con ottimi riscontri. “In Austria è risultato uno dei migliori prodotti importati, avendo superato a pieni voti le prove mensili di esperti sommelier del pomodoro”, racconta Michael Zagler, export sales manager di Fri-El Green House

La produzione di Strabena è continuativa: con il ciclo primaverileestivo il pomodoro premium dall’elegante forma di fragola è arrivato anche sui banchi di alcune principali catene del nostro Paese “L’accoglienza sul mercato interno è stato molto positiva - spiega Davide D’Ignoto, sales manager Italy dell’azienda di Ostellato. Ad oggi la totalità dei quantitativi prodotti (circa 22 mila kg a settimana) è

destinata esclusivamente alla Gdo italiana. Starbena - conclude D’Ignoto - viene commercializzato con il brand H2Orto e con un nuovo packaging sostenibile e riciclabile

in cartone o in plastica, a seconda delle esigenze del cliente Su ogni confezione spicca il bollino della certificazione nichel free, che rispecchia appieno i valori aziendali e la massima sostenibilità della coltivazione idroponica”.

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“ L’obiettivo è quello di raggiungere 6 0 ettari entro il 2 026, anno che segnerà per l’azienda anche un altro impor tante traguardo: la transizione energetica con, uno, l’indipendenza dai combustibili fossili e, d u e , i
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Il Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica è riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente dal 1999

Oltre 400 modelli di casse di varie dimensioni, adatte a ogni tipologia di frutta e verdura, e tutte personalizzabili in base alle esigenze dei clienti, per un imballaggio performante, sostenibile, l’unico prodotto in plastica riciclata ad essere idoneo al contatto diretto con l’ortofrutta. Questa è l’offerta del sistema consortile

CO N I P , che con oltre 78 mila tonnellate di casse in plastica immesse al consumo e il 73% di riciclo è un esempio virtuoso di economia circolare

Non un rifiuto, bensì una risorsa, inserita in un sistema virtuoso di “closed loop”, ovvero recupero-trasformazione-riciclo, potenzialmente infinito, che è un perfetto esempio di economia circolare. Questo è l’imballaggio ortofrutticolo inserit o n e l c i r c u i t o d i C O N I P , i l Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica, primo sistema collettivo in Europa a produrre casse in materiale poliolefinico riciclabile e riciclato al 100% e primo anche a realizzare una propria rete di raccolta a livello nazionale, riuscendo così a eliminare i costi di logistica per gli operatori

Riconosciuto fin dal 1999 dal Ministero dell’Ambiente, oggi il Conip è una realtà che movimenta oltre 78 mila tonnellate di casse in plastica, il 73% delle quali vengono recuperate e avviate al riciclo, per un totale di 57 mila tonnellate di imballaggi gestiti in modo sostenibile Il network del consorzio conta 100 soci, di cui 36 produttori, 50 raccoglitori/recuperatori, 13 riciclatori e un utilizzatore.

Le caratteristiche e i vantaggi. Le

casse del sistema consortile Conip sono tutte realizzate in plastica riciclata e riciclabile al 100%. “Proprio per questo vengono definite ‘ usa e recupera ’ , in quanto alla fine del loro ciclo di vita vengono avviate a riciclo grazie a una filiera virtuosa, diventando così materia prima seconda per la produzione di nuove casse da reinserire nel circuito consortile”, dichiara Domenico D’Aniello, presidente di Conip

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C o n i p , l a c a s s a r i c i c l a b i l e e r i c i c l a t a c h e f a b e n e all’or tofrutta e all’ambiente

(nella foto assieme alla direttrice, Fabiola Mosca, nel corso della fiera Ecomondo). “Ad oggi il sistema consortile propone oltre 400 modelli di casse di varie dimensioni, adatte a ogni tipologia di frutta e verdura, e tutte personalizzabili in base alle esigenze dei clienti”

“Negli anni le casse Conip sono diventate sempre più leggere grazie a una migliore progettazione che ha consentito un minor uso di materia prima seconda - prosegue il presidente parlando dei vantaggi ambientali - Questo risultato non ha compromesso né la protezione del prodotto, garantita anche per lunghi periodi, né la funzionalità delle casse, soprattutto nelle operazioni di pallettizzazione e stoccaggio”. Questi imballaggi per ortofrutta infatti sono dotati di angoli a tubicino che li rendono facilmente impilabili e più resistenti ai

carichi, con un peso proporzionato a quello dei prodotti da contenere, in modo da renderli anche facilmente movimentabili, consentendo altresì di ottimizzare i trasporti e ridurre le emissioni di quantitativi di CO2 nelle fasi di logistica Un’altra caratteristica vincente è che non temono l’acqua, mantengono il prodotto ben areato favorendo una distribuzione uniforme del freddo, cosa che permette di evitare la formazione di muffe consentendo quindi dei tempi di conservazione dei prodotti più lunghi e pertanto contribuendo ad evitare lo spreco alimentare “Queste caratteristiche sono di particolare rilevanza nel settore dell’ortofrutta - conclude D’Aniello, soprattutto

alla luce del fatto che le casse Conip sono le uniche casse in plastica riciclata a poter essere utilizzate a contatto diretto con i prodotti ortofrutticoli, senza che siano necessari materiali di barriera”. Conip infatti ha ottenuto già dieci anni fa da EFSA il positivo “Parere scientifico di procedimento di riciclo” per la produzione di plastica riciclata e cassette in plastica riciclata idonee al contatto diretto con l’ortofrutta.

Regolamento Ue imballaggi, “una contraddizione” Una realtà pioniera dell’economia circolare, quella del consorzio, che nei suoi 25 anni di attività ha sempre raggiunto e superato gli obiettivi di riciclo imposti dalla legge contribuendo a fare del nostro Paese un ’eccellenza a livello europeo in fatto di gestione virtuosa degli

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imballaggi post consumo Proprio in virtù di questo, Conip non può che dirsi sfavorevole di fronte alle misure previste dalla tanto discussa “PPWR” - Packaging and packaging waste regulation, la proposta di regolamento Ue sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi che vorrebbe favorire il riutilizzo, a discapito del riciclo “La proposta di transizione a un sistema fondato quasi esclusivamente sull’imballaggio per ortofrutta riutilizzabile, s e n z a p o s s i b i l i t à p e r g l i S t a t i membri di consentire alternativamente la salvaguardia dei sistemi di riciclo, avrebbe come immediato effetto quello di impoverire il mercato degli imballaggi, con un’inevitabile e drastica riduzione dei formati e l’impossibilità di effettuare personalizzazioni, in spregio alle particolari necessità ed esigenze

del mercato e con indubbi risvolti negativi anche sulla concorrenza ” , esordisce Fabiola Mosca, direttrice generale di Conip, a proposito della PPWR, contro la quale il consorzio ha presentato un proprio emendamento in Commissione AGRI. Le misure previste dal regolamento, secondo il consorzio, non solo mettono a rischio un intero sistema produttivo e di riciclo, che in 25 anni ha raggiunto importantissimi traguardi e risultati, sia in termini ambientali che di tutela della salute, ma contraddicono clamorosamente l’intera legislazione degli ultimi 25 anni e i provvedimenti delle autorità e degli organ i s m i e u r o p e i c h

hanno riconosciuto quei sistemi e ne hanno constatato l’idoneità. “Il tutto - puntualizza la direttrice di Conip - senza che ci sia alcuna evidenza scientifica che dimostri che l’imballaggio riutilizzabile sia più efficiente ed efficace, da un punto di vista sia ambientale che economico e di sicurezza alimentare, rispetto all’imballaggio riciclato”. Gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea sul riutilizzo, inoltre, non tengono in alcun modo conto del settore di utilizzo degli imballaggi - alimentare o non, degli specifici materiali con cui sono fabbricati e delle esperienze, peculiarità e risultati maturati e conseguiti nei singoli Stati membri da sistemi di riciclo riconosciuti ed operanti da decenni Sono obiettivi “illogici”, secondo Conip “Le casse in plastica del nostro sistema consortile sono interamente riciclabili e riciclate: non si capisce il motivo per cui debbano essere riutilizzabili, soprattutto - ribadisce la direttrice Fabiola Mosca - a fronte di una mancata evidenza scientifica dei benefici dell’imballaggio riutilizzabile rispetto a quello riciclato”. “Occorre infatti tenere in considerazione - conclude la direttrice di Conip - che per riutilizzare un imballaggio che va a contatto con l’ortofrutta, o comunque con un alimento, questo deve essere, dopo ogni utilizzo, accuratamente lavato e sanificato, con conseguenti enormi consumi in termini di acqua ed energia”.

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e n e l t e m p o
“ Le c a s s e d e l n o s t r o s i s t e m a c o n s o r t i l e s o n o t u t t e realizzate in plastica riciclata e riciclabile al 100%. Proprio per questo motivo, vengono definite ‘usa e r e c u p e r a ’ , i n q u a n t o a l l a f i n e d e l l o r o c i c l o d i v i t a sono avviate a riciclo grazie a una filiera vir tuosa ”
D o m e n i c o D ’ A n i e l l o ( p r e s i d e n t e d i C O . N . I . P. )

Limoni buccia edibile, easy to peel, varietà: l’offer ta agrumi di Dole per l’estate

Dole Italia sta incrementando notevolmente la distribuzione di agrumi in controstagione

Limoni, arance, pompelmi, mandarini: con l’estate arrivano gli agrumi dell’Emisfero Sud; in particolare, da Sudafrica e Argentina. Cresce il segmento dei limoni chem free, cioè con buccia edibile, sempre più richiesti dai consumatori, come gli easy to peel Nadorcott. Ma come sta evolvendo questo merc ato? Lo abbiamo chiesto a Matteo Pirotta, sourcing fruit director Dole Italia che commercializza agrumi di alta qualità tutto l’anno, grazie alle consociate in Argentina e Sudafrica

Limoni “Guardando i dati fino alla settimana 24 compresa, quindi al 18 giugno, possiamo dire che il totale volumi in import di limoni in Europa da Sudafrica e Argentina ha avuto una flessione complessiva di circa il 20%: da una parte l’Argentina ha quasi dimezzato il prodotto inviato, dall’altra invece sta crescendo il Sudafrica, per via dell’entrata in produzione di nuovi impianti. In una situazione in cui anche il raccolto in Spagna e Italia è stato più basso del solito. In generale la flessione dell’Argentina è stata determinata dalla non buona campagna import 2022 con prezzi non remunerativi, che ha disincentivato gli esportatori a mandare i limoni in Europa. Le piogge, inoltre, stanno rendendo più difficile la raccolta”, dichiara Pirotta. “Tra i trend interessanti c’è quello del che m fre e , cioè dei limoni con buccia edibile, senza trattamenti in fase di post raccolta Come Dole li importiamo e distribuiamo da anni ormai e la richiesta del mercato è crescente. Vengono prodotti in Sudafrica, è necessaria una logistica più efficiente per garantire

un prodotto idoneo a distributore e consumatore finale Riguardo la tipologia di imballo, effettuiamo per tutti i clienti che ce lo richiedono delle rilavorazioni nei nostri magazzini: l’imballaggio che va per la maggiore è la rete, da 750 grammi oppure da 1 kg Versante prezzi, infine, considerando un mancato miglioramento dei volumi in arrivo, prevediamo un aumento nella seconda parte della campagna ” .

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Arance. “Per le arance la situazione è favorevole per il prodotto di importazione, dato che Spagna e Italia hanno terminato anticipatamente la campagna Una situazione che ha fatto gioco all’Egitto, che ha preso una quota di mercato importante nei mesi di maggio e giugno. Nell’ultima decade di giugno - spiega Matteo Pirotta di Dole Italia - sono arrivati i primi carichi dal Sudafrica che di fatto rappresenta l’esportatore dell’Emisfero Sud verso l’Italia più importante a volume, con le varietà Navel e Valencia, che coprono rispettivamente la prima e la seconda parte della campagna. Nella zona di Western Cape in Sudafrica ci sono stati problemi di maltempo che han-

no inciso negativamente sulla raccolta del Navel Le nuove procedure del cold treatment, introdotte già lo scorso anno per l’importazione in Europa, comportano un allungamento dei tempi di preparazione delle merci, un aumento dei costi e una maggiore attenzione nella selezione dei frutti, in quanto le più basse temperature potrebbero portare a dei problemi estetici sulla buccia”

Pompelmi e easy to peel. “Anche per il pompelmo la campagna del prodotto mediterraneo è termina-

ta anticipatamente. Quindi è iniziata prima quella del Sudafrica, unica origine dell’Emisfero Sud per questo frutto Andremo avanti fino a tutto settembre per iniziare a ottobre con il pompelmo proveniente da Israele”, commenta Matteo Pirotta.

“Gli easy to peel - conclude - stanno guadagnando anno dopo anno sempre più estimatori in Italia Tra prodotto nazionale e di importazione, l’offerta ormai è continuativa e raggiunge quasi 12 mesi l’anno. A metà di luglio partiamo anche con il mandarino Nadorcott del Sudafrica che come Dole importiamo da anni con successo ” .

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“ Le nuove procedure del cold treatment introdotte già lo scorso anno per l’impor tazione in Europa di arance del Sudafrica, compor tano un allungamento dei tempi di preparazione, un aumento dei costi e u n a m a g g i o r e a t t e n z i o n e a l l a s e l e z i o n e d e i f r u t t i ” Matteo Pirotta (sourcing fruit director Dole Italia)

Clima favorevole, alta qualità e dimensioni generose. Ci sono tutte le premesse per un’ottima campagna nei dati diffusi da Melinda alla vigilia dell’arrivo sugli scaffali delle ciliegie targate 2023. A partire dal 26 giugno il Consorzio ha dato il via alla loro distribuzione, aprendo così la nuova stagione dei piccoli frutti. E i numeri, al pari delle caratteristiche rilevate in fase di raccolta e lavorazione, sono incoraggianti.

“Il programma di fornitura alla grande distribuzione e ai mercati all’ingrosso si svolge per 4 o 5 settimane con una previsione di volumi attorno alle 2.500 tons, un risultato in linea con quello dello scorso anno - spiega Nicola Magnani, responsabile commerciale di Melinda”. “Le caratteristiche organolettiche e di calibro sono decisamente soddisfacenti, la qualità dei frutti raccolti varia tra buona e ottima”.

A favorire questi ultimi aspetti, riferisce il Consorzio, sono state soprattutto le condizioni climatiche e metereologiche ideali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo che ha preceduto la raccolta. Le temperature fresche di maggio e inizio giugno, infatti, hanno permesso una maturazione lenta che

si è tradotta in migliori caratteristiche organolettiche e in un più ampio diametro degli esemplari.

Alle ciliegie si affianca, fino a settembre, la distribuzione dei mirtilli con volumi previsti pari a 200 tons. Da luglio sarà la volta dei lamponi (100 tons), in distribuzione fino a settembre, delle more (70 tons), disponibili fino a fine ottobre, e dei ribes (30 tons) che arriveranno all’inizio di dicembre.

I consumi etici di prodotti Fairtrade hanno tenuto nel 2022, nonostante il caro vita. E, grazie alle vendite in Italia, 3 milioni e 800 mila euro hanno favorito lo sviluppo delle comunità agricole in Asia, Africa e America Latina. Lo scor-

so anno gli italiani hanno speso 580 milioni di euro in prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade. Il dato è stato diffuso il 7 giugno a Milano, in occasione dell’evento di presentazione del primo Bilancio Sociale di Fairtrade Italia.

Se il cacao resta una delle materie prime Fairtrade più consumate, grazie all’ampia possibilità di utilizzo in diverse categorie merceologiche, è la banana il prodotto più venduto, confermandosi la categoria merceologica più rilevante tra i prodotti a Marchio Fairtrade, con 13 milioni di chilogrammi venduti, anche se in leggera flessione rispetto all’anno precedente (-3%) dovuta alla generalizzata contrazione dei volumi del biologico.

A conclusione dell’incontro Paolo Pastore, direttore generale di Fairtrade Italia, ha consegnato a Coop Alleanza 3.0 il premio Fairtrade Best Partner 2022 per aver contribuito alla diffusione e alle vendite dei prodotti certificati. A ricevere il premio Fairtrade Partner anche l’azienda veronese Nicofrutta, che si è distinta per aver sviluppato il mercato dell’ananas Fairtrade in Italia, per la partnership e la positiva collaborazione che ha saputo instaurare con i produttori e le loro organizzazioni, in particolare del Costa Rica.

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La linea di spremute e frullati freschi firmata F.lli Orsero arriva per la prima volta anche dal fruttivendolo. Già presente in GDO e nel canale travel retail, la Frutta da Bere va a completare l’offerta di prodotti di qualità e ad alto contenuto di servizio disponibile nei punti vendita al dettaglio. Il progetto parte, dopo un’attenta analisi di mercato, con un pilota su 10 punti vendita “L’Orto di Jack”, in linea con i valori del brand F.lli Orsero e situati in zone strategiche delle città di Milano e di Alessandria.

Nei negozi selezionati è stato allestito un corner con un frigorifero brandizzato dedicato alla Frutta da Bere. I fruttivendoli, inoltre, sono stati coinvolti in una giornata di formazione, con degustazione delle diverse ricette, e hanno aderito entusiasti al progetto che permetterà loro di integrare l’offerta di prodotti pronti al consumo proposta alla clientela - che già comprende referenze come il mix per minestrone e l’insalata già lavata e pulita - con un innovativo e pratico prodotto da bere a base di frutta, fresco e 100% naturale, perfetto in ogni momento della giornata.

“Questo progetto ci permette di introdurre anche nei negozi di prossimità una gamma di prodotti a base di frutta ideali anche per il consumo on the go, sempre più ricercati sia dai giovani che dagli adulti”, ha commentato Mattia Beda, direttore marketing e comunicazione di Orsero. “Di qualità, freschi e salubri, le spremute e i frullati freschi F.lli Orsero rendono più comodo e pratico l’accesso a frutta e verdura, base indispensabile della nostra alimentazione quotidiana”. La linea Frutta da Bere si distingue per gusto e freschezza.

proprietà organolettiche di grande qualità”, commenta Reinhard Ladurner, responsabile vendite orticole di VIP. Il prodotto viene commercializzato attraverso i tre consueti canali: quello tradizionale dei mercati ortofrutticoli all’ingrosso, la DO regionale e la GDO di tutta Italia. Un 5% del prodotto oltrepasserà le frontiere nazionali.

È iniziata a metà giugno la campagna del cavolfiore estivo della Val Venosta, eccellenza alla quale VIP, il Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole della Valle, è legato da una lunga tradizione. La raccolta si prevede che durerà fino a settembre inoltrato. I volumi stimati sono in linea con l’anno scorso, 3.000 tonnellate circa. “Le condizioni climatiche sono state favorevoli, non abbiamo avuto i problemi che hanno afflitto altre regioni, e la produzione si presenta bene. Ci aspettiamo

Nei punti vendita la presentazione del prodotto concorre a evidenziare la sua naturalità: cassette di cartone da 40x60 cm contenenti 8 pezzi ‘liberi’, senza flowpack o l’aggiunta di altri materiali. Una presentazione del tutto coerente con i metodi di coltivazione. La priorità dei produttori venostani è infatti quella di ottenere un prodotto sano per il consumatore e per l’ambiente. Afferma a questo proposito Ladurner: “C’è grande attenzione alla naturalità della produzione e del prodotto. I trattamenti sono minimi e il focus sulla sostenibilità ambientale è sempre acceso, in tutte le fasi, dall’irrigazione alla raccolta, passando per la tutela della biodiversità”. Se l’indubbia qualità del prodotto è dovuta, da un lato, alle condizioni micro-climatiche della Val Venosta, dall’altro è senz’altro dovuta alla competenza dei produttori associati, che vantano un’esperienza pluridecennale e coltivano con amore i loro terreni.

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L A F R U T T A D A B E R E F . L L I O R S E R O D A G I U G N O L A T R O V I A N C H E D A L F R U T T IV E N D O L O

Per il confezionamento di bacche e piccoli frutti si scelgono spesso vaschette di plastica sigillate. Frutmac, l’azienda altoatesina specializzata in imballaggi per frutta e verdura, invece lancia ECOseal, una soluzione sostenibile: una vaschetta di cartone sigillata dall’alto con un film trasparente. Frutmac offre due opzioni per il passaggio dalle vaschette in plastica a quelle di cartone riciclabili. Per bacche e piccoli frutti sono disponibili vaschette di cartone per tutti i formati da 125, 250, 400 o 500 grammi. Sono disponibili in bianco o marrone e possono essere stampati sia a superficie intera sia individualmente. “Il prodotto è protetto in modo ottimale e grazie alla personalizzazione attira l’attenzione sullo scaffale in negozio”, spiega l’a.d. Stephan Christoph. Se non si intende modificare la macchina confezionatrice, la forma delle vaschette di plastica utilizzate può essere riprodotta 1:1 con cartone. “A seconda delle richieste del cliente, sia vaschetta sia film possono essere perforati e possiamo persino fornire un film compostabile”, spiega Christoph. Nel processo di confezionamento, le vaschette riempite vengono

convogliate al dispositivo di sigillatura da un nastro trasportatore. Il film speciale viene applicato sulla parte superiore della vaschetta, fuso ad essa con una sigillatrice e poi tagliato automaticamente a misura.

Oltre alle vaschette e ai diversi tipi di film, Frutmac fornisce anche le macchine ideali per il processo di sigillatura. Queste macchine sono prodotte dall’azienda inglese PA e, nell’ambito dell’area di vendita, Italia, Germania, Austria e Svizzera sono distribuite in esclusiva da Frutmac.

Sostenibilità - ha dichiarato Daniele Campanaro (in foto), amministratore unico di Agricola Lusia - nel quale descriviamo i nostri obiettivi e il nostro impegno nel cammino verso uno sviluppo sostenibile che si coniuga con la crescita del nostro business, creando valore per tutti i nostri stakeholder”. Il Bilancio di Sostenibilità è stato redatto in conformità alle linee guida GRI - Global Reporting Initiative. Tra le priorità individuate emergono temi economici e di governance: conduzione etica e sostenibile del business, sicurezza, qualità e tracciabilità dei prodotti, investimenti strategici e sostenibili. Ancora, temi sociali: salute e sicurezza sul lavoro, promozione e benessere dei dipendenti, salute dei consumatori. Infine temi ambientali: gestione responsabile della catena di fornitura e ottimizzazione dei consumi energetici.

Agricola Lusia ha presentato il primo Bilancio di Sostenibilità, che fornisce una panoramica trasparente e dettagliata delle attività e performance dell’azienda sul fronte della corporate social responsability. “È con grande orgoglio e soddisfazione che vi presentiamo il nostro primo Bilancio di

“Considerata la criticità di alcuni aspetti tipici del nostro settore di appartenenza - ha affermato Nicola Modica, direttore generale di Agricola Lusia - abbiamo deciso di intraprendere anche un percorso di analisi della nostra Carbon Footprint (impronta carbonica) per comprendere quale sia l’effettivo impatto ambientale, per poi adottare le migliori strategie di miglioramento”.

FRUITBOOKMAGAZINE l N.44 l LUGLIO 2023 95 A G R I C O L A L U S I A P R ES E N T A I L S U O P R I M O B I L A N C I O D I S O S T E N I B I L I T À
F R U T M A C , S I G I L L A T U R A T O P S E A L S O S T E N I B I L E S U V A S C H E T T E I N C A R T O N E P ER P I C C O L I F R U T T I

Ask Instacar t: prende il via

l a c h a t b o t c h e s f r u t t a l ’ A I

Cosa posso preparare ai miei figli per una cena sana? Come cucinare buoni tacos? Dove posso trovare un determinato prodotto? La risposta a queste domande, poste dagli utenti utilizzando il “linguaggio naturale” invece di ricerche basate su parole chiave, le dà direttamente Ask Instacart: la nuova a p p l a n c i a t a d a I n s t a c a r t c h e s f r u t t a C h a t G PT. A s k I n s t a c a r t è a t t i v a d a giugno per tutti i clienti Usa e Canada

Ha preso il via il nuovo strumento di ricerca di Instacart in collaborazione con Open AI Ask Instacart, questo il nome dell’app che sfrutta la tecnologia ChatGPT, è attiva dal mese di giugno per tutti i clienti di Usa e Canada. Non si tratta di un progetto a sé ma rientra in una serie di nuove iniziative b a s a t e s u l l ’ i n t e l l i g e n z a a r t i f i c i a l e c h e l ’ a z i e n d a intende lanciare in futuro Per quanto ChatGPT sia uno strumento tecnologico di tendenza, Instacart ha ammesso di essere consapevole che l’AI è anche un terreno a tratti controverso e necessita di essere ulteriormente sviluppata: “In Instacart sappiamo che la tecnologia AI generativa è ancora agli inizi, quindi abbiamo fatto sì che Ask Instacart sia un modello altamente specializzato, progettato per rispondere solo a domande pertinenti e relative al cibo”, ha dichiarato Instacart annunciando questo nuovo servizio Di fatto, l’azienda ha precisato di voler utilizzare l’AI in “modo responsabile” per migliorare l’esperienza di acquisto complessiva

Come funziona? Ask Instacart consente ai clienti di ricercare e trovare prodotti, ricette, consigli per la preparazione dei cibi e altro ancora utilizzando il “linguaggio naturale” al posto di ricerche basate su parole chiave Nello specifico, con questo nuovo strumento, i clienti possono ricevere consigli personalizzati a domande tipo “Come faccio a preparare degli ottimi tacos di pesce?” o “Qual è un pranzo sano per

i miei figli?” Oltre ai suggerimenti sui prodotti, lo strumento può fornire ulteriori informazioni utili sulla preparazione degli alimenti, sulle caratteristiche dei prodotti, anche dal punto di vista dietetico. Lo strumento suggerisce anche domande personalizzate nella barra di ricerca

Instacart inoltre ha dichiarato che il suo catalogo di oltre un miliardo di articoli, acquistabili in più di 80 mila punti vendita partner, la rende un ’azienda ideale per combinare ChatGPT con le proprie capacità di intelligenza artificiale. A marzo, Instacart ha lanciato un plugin che consente agli utenti di ChatGPT di condividere le loro esigenze alimentari in linguaggio naturale e di farle convertire da Instacart in ingredienti acquistabili e consegnabili in un ’ ora Il plugin è ora disponibile per tutti gli abbonati a ChatGPT Plus Instacart ha anche fatto sapere che nei prossimi mesi intende offrire plugin simili con Microsoft Bing e Google Bard.

Anche altre aziende del settore grocery si sono affidate all’AI e all’apprendimento automatico per migliorare l’esperienza di acquisto dei propri clienti o per ottimizzare le operazioni Walmart, ad esempio, utilizza l’intelligenza artificiale per suggerire ai propri clienti prodotti alternativi agli abituali quando questi, per esempio, vanno in esaurimento o non sono disponibili: in precedenza Walmart si affidava ai suoi personal shopper per aiutare i clienti a trovare il prodotto sostitutivo più adeguato, ma si trattava di un processo impreciso e inefficiente, che ora sembra essere risolto grazie all’intelligenza artificiale

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iFresh | Valentina Bonazza l N 44 l LUGLIO 2023
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Ask Instacar t: prende il via

2min
pages 98-99

Limoni buccia edibile, easy to peel, varietà: l’offer ta agrumi di Dole per l’estate

8min
pages 92-97

Il pomodoro da economia circolare cresce con Fri-El

9min
pages 84-91

L’Or to di Eleonora, angurie con il vento in poppa

2min
pages 82-83

l g u s t o c h e v i n c e anche in periodi d i t u r b o l e n z a

6min
pages 77-81

Agricooltur è stata protagonista anche in televisione. delle erbe aromatiche “ancora vive” coltivate con metodo aeroponico, è infatti entrata per la prima volta nella cucina di Masterchef Italia, il noto talent show culinario di origine britannica in onda su

2min
pages 73-74

Le i n s a l a t e a c m zero sui banchi ancora “vive”

4min
pages 70-72

Le produ c e E l i Fe dri g o, s ot t o s e rra , a Ve ron a

2min
pages 68-69

Pronti a sfruttare bene l’intelligenza ar tificiale?

6min
pages 63-67

Frutta estiva, zuccheri e gelato: a

2min
pages 60-62

Ve r o n a m e r a t o , 2 0 a n n i t r a business e vocazione sociale

2min
pages 58-60

Automazione linee kiwi e mele Alleanza Retarder - Niverplast

2min
pages 56-57

FruEat di Spreafico: a Macfrut

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