WINE COLLECTIONS text Marzia Morganti Tempestini
COLLEZIONARE INVESTIMENTI
La Toscana del vino vista dal mondo delle Case d’Asta e dei collezionisti Wine in Tuscany seen through the eyes of auction houses and collectors
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randi vini e grandi annate. Questa la tendenza che interessa sempre di più collezionisti e appassionati che si rivolgono alle Case d’Asta per aggiudicarsi etichette prestigiose e lotti introvabili. Un mercato che, soprattutto negli ultimi due anni, è fiorito con incrementi di business fino al +40%. Come è successo per la Casa d’Aste Pandolfini, tra le più autorevoli insieme ad Aste Bolaffi e Il Ponte Casa d’Aste. Vino come bene rifugio? “Il mercato dei vini pregiati - spiega Luisa Bianconi, Wine Specialist di Aste Bolaffi - gode di ottima salute e, anche in pandemia, si è dimostrato molto solido. Ci aspettiamo che superi brillantemente anche l’attuale situazione economica mondiale e che la crescita dei prezzi non si arresti. È in momenti come quello che stiamo vivendo adesso, che è importante investire”. Gli italiani più gettonati nelle aste sono piemontesi e toscani, in particolare Supertuscan, ma anche Brunello di Montalcino, soprattutto se Riserva, e Chianti Classico Riserva. “Bolgheri - specifica Francesco Tanzi, Capo Dipartimento di Casa d’Aste Pandolfini - ha più prodotti che si distinguono nelle aste: il terroir e il nome delle aziende sono sinonimo di garanzia. E’ la moda del momento e il vino italiano più riconoscibile: con le annate 1998-1999 si raggiungono valori rilevanti, ma l’annata migliore del secolo per noi è il 1985”. Sventola in proposito cifre da capogiro Enrico Incisa, Capo Dipartimento della Casa d’Aste Il Ponte: “Fino a 20mila euro per un Masseto del 2014, 6.500 euro per un Pergole Torte del 1990 e circa 16mila euro per una verticale completa di Sassicaia dal 1968 al 2015. Il mio consiglio è di comprare sempre bottiglie che siano “liquid” ovvero molto scambiate, a testimonianza della tenuta del valore nel tempo. Le annate su cui investire sono sicuramente il 2015 e il 2016”. Quelli battuti alle aste sono vini di grande spessore con mercato in Italia e all’estero: anche le più grandi case d’asta mondiali - tra cui Sotheby’s e Christie’s di Londra, Zachys di New York e Acker
Great vintages and great wines. Collectors and enthusiasts are increasingly turning to Auction Houses for exclusive labels and rare lots. In fact, in the last two years, this market has grown by up to 40%. This is the case of Pandolfini Auction House, one of the most renowned auction houses together with Aste Bolaffi and Il Ponte Auction House. Wine as a safe haven? “The fine wine market is in excellent condition and, even during the pandemic, has proved to be very strong. We expect it to overcome the current world economic situation successfully and for price growth to continue. It is at times like the one we are experiencing now that it is essential to invest”, explains Luisa Bianconi, Wine Specialist at Aste Bolaffi. The most popular Italian wines in auctions are from Piedmont and Tuscany, in particular Supertuscan, but also Brunello di Montalcino, especially if Riserva, and Chianti Classico Riserva. “Bolgheri - clarifies Francesco Tanzi, Head of Department of Pandolfini Auction House - has several products that stand out in auctions: the terroir and the name of the companies are synonymous with guarantee. It is the trend of the hour and the most distinctive Italian wine. Thanks to the 1998-1999 vintages, significant values have been reached, but for us the best vintage of the century is 1985”. Enrico Incisa, Head of Department at Il Ponte Auction House, has a number of staggering figures to offer: “Up to 20,000 euros for a 2014 Masseto, 6,500 euros for a 1990 Pergole Torte and around 16,000 euros for a complete vertical of Sassicaia from 1968 to 2015. My recommendation is to always buy bottles that are ‘liquid’, i.e. highly traded, as proof of their value over time. The vintages to invest in are definitely 2015 and 2016”. The wines sold at auctions are highly regarded and have a market in Italy and abroad: even the world’s biggest auction houses - including Sotheby’s and Christie’s in London, Zachys in New
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