L’UNITA’ LABURISTA - 44
LA SCUOLA: PALESTRA DI DEMOCRAZIA
DI ANTONIA SCIVITTARO
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redo di sfondare una porta aperta dicendo che il rapporto tra l’individuo privato e la comunità, anche se formata da tanti singoli, è molto complesso e pieno di sfaccettature. Anche nel mio piccolo è possibile notarlo. In particolare all’interno della scuola dove oggi, dopo molti mesi di Dad, torno a vivere una gran parte del mio quotidiano. Io sono una semplice studentessa di secondo liceo, attenta al sociale e interessata alla politica. Vorrei condividere queste mie passioni con la mia “collettività”: i miei compagni di classe, i miei professori e la mia scuola. Nonostante questo mio desiderio, però impattarsi con la realtà, è sempre più complicato che fantasticare o pensare di fare qualcosa… Recentemente ho vissuto un’esperienza che mi ha fatto realizzare questa complessità ancora più da vicino…
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l venticinque settembre appena trascorso c’è stato lo sciopero globale per l’ambiente: il “Friday for Future” e in tutte le città, erano previste manifestazioni per la difesa del nostro unico e indispensabile ecosistema. Noi avevamo iniziato a parlarne solo pochi giorni prima, in parte per gli impegni scolastici e non, in parte a causa di una certa superficialità nel “farsi carico” i temi che riguardano il bene della collettività. Confrontandoci fra noi studenti, non siamo arrivati a conclusioni particolarmente esaustive. Riflettemmo sul fatto che, avendo solo 15 anni, molti genitori non avrebbero avuto piacere a
saperci ad una manifestazione. Non avevamo avuto il tempo per discutere approfonditamente il tema dell’inquinamento, poter scrivere striscioni o cartelli che avessero l’originalità del nostro pensiero e, non da ultimo, non sapevamo COME si partecipa ad una manifestazione. Decidemmo di confrontarci con una delle nostre professoresse, per avere il suo parere sulla questione. Il dibattito che ne sfociò fu decisamente più risolutivo di quanto non lo fossero stati i precedenti.
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nsieme, riuscimmo a stabilire il piano che, approssimativamente, avremmo dovuto seguire: se fossimo riusciti ad ottenere il permesso di scendere in piazza a manifestare, avremmo scioperato; se invece il permesso, ci fosse stato negato saremmo andati a scuola e avremmo discusso in classe il problema del cambiamento climatico…Nel caso della nostra presenza a scuola, avremmo voluto predisporre uno striscione sulla cancellata per dichiarare, pur non partecipando al corteo, la nostra solidarietà ai manifestanti e la nostra condivisione sui temi della protesta. Per alcuni motivi che non abbiamo ben capito, ci è stato comunicato che non avremmo potuto farlo, né sarebbe stato consigliabile scrivere anche solo un cartellone da attaccare fuori alla porta della classe… La situazione, a quel punto, ci era sfuggita di mano…. Scioperammo, ma solo in pochi, compresa me, andarono effettivamente alla manifestazione. I genitori avevano negato agli altri il permesso, nonostante avessimo già dichiarato che non saremmo andati a scuola... Insomma, una specie di sciopero “da casa…”
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