L’UNITA’ LABURISTA - 44
UN DUE TRE STELLA…È UN ATTIMO ATTENZIONE: L’ARTICOLO PUÒ RAPPRESENTARE SPOILER DELLA SERIE TELEVISIVA SQUID GAME!
DI ANTONELLA BUCCINI
U
n due tre stella è il primo gioco al quale partecipano 456 disperati, indebitati fino al collo, sedotti dal premio milionario. Gli incauti giocatori colti in fallo sono eliminati, uccisi, per la precisione. La noia ha indotto un gruppo di ricchi sfaccendati ad organizzare e pianificare minuziosamente l’iniziativa, regole comprese. È quanto accade in Squid Game, serie sudcoreana, pare la più vista al mondo su Netflix. La dinamica è di quelle facili. La competizione spietata induce i partecipanti a ogni reciproca nefandezza e la solidarietà ancora residua si concentra su qualche protagonista. La morale è dietro l’angolo. Ragazzi non perdiamo l’umanità, nonostante le disuguaglianze, la disperazione, la solitudine. Ma la prevedibilità non nuoce al meccanismo narrativo che riserva colpi di scena a tratti geniali. È proprio la prima imprevista carneficina, introdotta da un gioco innocente e rassicurante, di cui magari proviamo anche una sottile nostalgia, a raccontare tutto l’orrore che si dipanerà nella storia.
O
rrore al quale quasi tutti i giocatori, dopo il panico iniziale, non si sottraggono perché il mondo fuori dall’isola dove sono intrappolati e da quel terreno di gioco, è molto peggio. È molto peggio nella Corea del Sud dove l’indebitamento individuale è una piaga nazionale molto diffusa, il divario salariale profondo, la disoccupazione giovanile crescente, lo stato sociale assente. La Corea del sud propone dunque il suo game sadico come la vita vera di chiunque su questo mondo si senta stritolato dalla disumanità di un sistema senza più diritti. Intanto si teme per il rischio emulazione degli adolescenti attirati dai meccanismi narrativi assimilabili a un videogioco. Si auspica che l’emulazione non coinvolga gli adulti impegnati magari nella pianificazione delle politiche migratorie o industriali. Perché è un attimo
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