G R A Z I A SPEC IALE
SE VINCIAMO NOI, VINCE TUTTO LO SPORT
Durante i campionati Europei la Nazionale di calcio ha entusiasmato gli italiani. Ma a Tokyo gli azzurri e le azzurre del calcio non ci saranno. Tuttavia, spiega MILENA BERTOLINI, commissaria tecnica della squadra femminile, ogni rivoluzione che comincia sul campo verde finisce per migliorare ogni disciplina. Il prossimo obiettivo? «La parità di stipendio»
«A
desso che il calcio femminile si è messo in moto non si ferma più». Parola di Milena Bertolini, commissaria tecnica della Nazionale di calcio femminile e una delle tre allenatrici abilitate a guidare una squadra di maschi in Serie A. La sua voce ha accompagnato le partite degli Azzurri agli Europei, dove la Nazionale di Roberto Mancini ha regalato notti magiche. Le sue partite ci hanno aiutati a uscire dal clima della pandemia. «Il calcio fa sognare, è leggerezza e spensieratezza. Ed è anche lo sport più bello del mondo», dice Bertolini. Il ritorno alla normalità è segnato dal tifo per l’Italia? «Veramente il calcio non si era mai fermato ed è stato un simbolo per tutti. È uno dei pochi sport che durante la pandemia non ha subito stop. Ora, con gli Europei, è scoppiato l’entusiasmo, anche per la possibilità di avere il pubblico in presenza. Sono segnali di normalità, di leggerezza, di divertimento». Europei che hanno unito ancora di più il Paese. «Vedere l’entusiasmo è stato un bel segnale». Ormai è normale anche vedere una bambina con gli scarpini da calciatrice. «Lo è sempre di più, ma la partita per la parità
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rimane lunga. Siamo in un momento nel quale il movimento del calcio femminile è molto cresciuto, però ancora non abbiamo ottenuto il 100 per cento». Lei è fra le pioniere del calcio italiano. «Dal Mondiale del 2019 in poi il calcio femminile è diventato visibile. E se siamo dove siamo oggi lo si deve alla resilienza di chi c’è stato prima. Sicuramente è cambiata la percezione, ora c’è una tendenza a considerare anche il calcio femminile come uno sport importante. Non siamo ancora alla normalità, ma è un fenomeno inarrestabile». La abbiamo vista commentare in tv le partite della nazionale agli Europei: è un cambiamento. «Il fatto che sia una donna a commentare le partite degli Europei spero aiuti la normalizzazione. Non dico che vorrei incidere, ma sicuramente aiutare nel cambiamento culturale, sì. Muovere i ragazzi a cambiare, a percepire in maniera diversa lo sport». Lei come ha iniziato a giocare a calcio? «Sono nata con una predisposizione per lo sport. Dove abitavo, a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, giocavano tutti a calcio e così mi sono messa a farlo anch’io». Perché ama il calcio?
Foto GETTY IMAGES
di LETIZIA MAGNANI foto di FRANCESCO PECORARO
Data: 02-07-2021 21:55:35 Profilo: PSR_LWC_PLUS_V2_PT