GIORNALE MEDICO DEL REGIO ESERCITO 1892 VOL I

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GIORN ALE MEDICO D!SI.

Anno XXXX

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\'IJGII~:IIA TI~OGhAf O

IIEI.I.R I.L

E:>.!HCO

lUI . 11. HE lo: I. A HI!Gil'IA

Roma, 189'2



LA

DIAGNOSI

~lEDI CO-LEGALE OIU.

SONNAMBULISMO PSII IL OOTTUII GI·Y~NNI&~T~GI~O

Mag,;lore m~1eo preuo lo ~~~~Ialo mihtare d• Pado~•

rt sonoarubuli-rno s'incontra di rado fra 1 militari; ed ancbe tpilr di rado ac~de rhe sia simuLtto. Pure chi tlehha nccertaroe la presenza in vista dell' allituòine o no al sen-i zio mi l ilare, prova una certa perplessità la quale nasce da due rag1oni: ossia dalla faci lita coo cui può :ner luo~o In sim nlaz10ne e dalla iusuflìcienzn dei mezzi co· munemeote additati per di,Lin).tuere 11 sonnam bulo Yero dal fal·w. "i t• qUindi 'embrato non del tutto ozioso il riprendere in

e-•une qne,to vecchio argomento gioHlndomi delle os.-;ervazioni che ho fatto nell'ospedale mil itare di Padova per inrarico av uto dal dt rettore del medesimo, tenente colonnello medico C3\'. (t, Pa~torello.

Comincio dalla e:;po.;iziooe dei falli. In un periodo di cinque anni, dul ·1887 nl •189i , entrarono io osservazione an tfUesLo prdale col trtolo di sonnambuli 7 i odi\•idui: 4 soldati e 3 in scritti.


LA UI AGNO 't II WtCU-LEGA LE

Ma in tre casi l'annunciata nevrosi o non comparve o diede leggerissimi :;egni di c;c; in un nllro cnso era associata, se pure es•ste"a, a gro,·e stato oligoemtco e debolena costituzionale; e di que·te condizioni morbose soltanto fu tenuto conto. Onde si rtducooo a trE' glt osservandi che pre· semarono fenom eni hene sptccati di sonnambulismo. l.e o..servaziooi degli occ&si soonambolici furono falle in due casi da volontarir dt un anno, uno llouore in medrc10a. l'altro laureando, nel terzo ca.;o da nn caporale della 5• com· pa).(nia ùt ~unità, seminai'ISta prtma dell' armolamenlo ed estraneo quindi agli studii medici, ma dotato di molla accortezJ.a e di mente perspicace. A questi giovani non era dato altro ordi ne cbe di osservare con la massima diligenza e riferire poscia per iscl'illo • su qun nto avevano veduto. I n un caso !li annetto la relazione del caphano comandante la :.>• compagnia del t• re~gimento bersaglieri riguardante i fatti nccaduLi m quartiere. Ho 'oluto premettere 'JUC~Ie informazioni per indurre nell' animo del leuore la per~nn~ione cbe le relazioni '(UÌ ~ouo te.;tualruente Ifa ct•itte. falle in luoghi e tempi diversi, da os ervatori dtiTereoll, ad iosnputa gli uni degli altri, senza preconcelli. n&rrauo le cose come realmente accaddero e sono in tollo conformi al vero.

Altieri Lu igi, inscrillo ddla classe 1869. di C·m·ara S<1n tefllno ( Pado\'a) fu in osservazione dal 27 giugno al G luglio 18!:1!).


DEL SON~A~fDOLISMO

Dice di esset·e soonamLulo fin dn lln prima g1ovmezr.a in modo che qun -.i tolle le noLLi si alza da letto compiendo alli diversi, talora pericolosi. 'Einza nverne la hen che menoma coscienza. ~on ebbe mai convulsioni, nè altri ne soffre nella sua famiglia. t n ~uo fratello i! pure sonnambulo. ~on presenta segni degenernrh·i; lineamenti del vollo sono re~olari. Si nota -:olia guancia s1mstra una cicatrice con·ecntiva a ferila riportata cadendo llurnnle un accesso del sop male. ~ on si trovano quei disor·dini della se n ~illi lità e delhl molilitil che sono propri i dell' isLel'ismo maschile; non è isterico, nn\ presenta tUl viso pallido ed nflilnto con certi occhi espresSIVi uhe car·auerizzano. la facies ueuropatica. fntellil{enza ~vegliata .

~ t'i nove giorni passati in osservazione all'ospedale godelle sempre di buona salute, se si eccellui qualelle t!isLurbo intestinale per il freddo umido della nolt.e, al quale egli si espone passeggiando nel sonno. Ecco ora la relazione dei suoi accessi sonnnmbolici : -< La notte fra il 3 eù il 4.. lo~!lio 1889 l' Altieri Luigi fu culpito da un acce·so del sno male. Infatti verso un'ora antimeridiana, e).(li lil levò da lello ed in •amicia cominciò a girare per la sala. Teneva gli occhi cluusi: aveva il passo incerto e stra:~cicante: il por·tnmenlo r un•o. Di ceva parole sconnesse e non bene articolale. L'aspetto era di uomo colmo; la respirazione re~olare. A.ndò girando per la sala per circa cinque minuti, palpando gli oggelli qua e là, e Ul'lando contro qualche mobile


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che in,~ontravn. Fmalmerlle r t tornò nl suo lcllo , lo accomodi) l•ene e \'i si coricò trnnquillameute. La notte dnl 4 al 5 ripetè ~li <;tes>~i aLLi della nolle precedente. Lnica differenza d.1 notare ru questn: elle l' ospell() era come di uomo affannato, i mo,imeoti più energici e ~ctollt; la re;;.pirazione frequ ente. l' treva uno che ct>rcas:;e qu:tkbe co"a: infatti andò a rovi~;! are nei cassetti di due o tr·o sgabelli pi'Onuociando ad wtervalli la pat·oln: « E•·colo ... Eccolo .. • \tl un certo punt() nndò verso una lìoe,tra e cominciò a adnperarsi per aprtrla; però d&•stetle dopo poco tempo da tJuella oper·a1ione. Uop() nver giralo lungo le part•Li della ~aln palpando qua e la e come cercando òi urramptcarsi tornò al proprio leno , l'llH.'~t­ tendo dei lamenti e sospiri come dt uomo soiTerenle. ,\un vì sletlo però n lungo cliè dopo pochi minuti halz •va a terra imfletuosameote, ~-:euando Ioni mo le coltsi e rtpetendo per la ~ala gli stessi alli che ho descrillo più sopt'.l. Infine ~i coru~va dclìntliçamente dopo açere bene accomodate le coltri ».

t:assamali Cirtl lo, guardta di finanza del circolo di \'icenza, di anni ~ l , nato a Brescia, fu all'ospedale una prima volla dal :10 genn:1io al 1'l febbr;1io 1890; una seconda voll:l dal ~;) rebbrniO al ~i Jllal'lO dello ~lesso nnno. l .;uoi genitori sono tult' ora \'iveotJ. ma ·offrono di maIalite nervose. [l padre. in eta di 56 nnui, è paraplegico da ?O anni e cammina colle ~rncce. La madre, che ha ora 4-3 anni , soffre di Cl)nvul ·ioni islel'iche.


DEL SOl'<INAJIUUJ.I~\JO

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Ebbe sei frate! .. dei quali cinque );Ono tutt'ora ~ i\"enti e sani. Cominciò a solTrire di son namlmlismo in etit Iii non anni, quando fu dolorosamente impres~iunato dalla morte dt uu rratello. t~ li accessi lo as,;;nfi, ano salluariamente • d alle voht> per llue o tr e notti di se~uito. In etit eli dodici anni, colto da grave febhre Ltfotde, guartva del:.onnambnlt~rno che non !ÒniT~r"e più lino al diriollesimo anno Ili età. os-.ia fino all' ouohre del 1 ~8'i t(U::tudo ~~a rrolo nel corpo delle guardie di linunz~ . 'frovava~i Hllora al deposito di hnezia: eù una nolle fu portato a leuo dai rompa;!ni con un:t ferita lacero-contusa al ,Lromitu sìnistrn riportata cadendo in istalo ùi sonno muultsmo e rimase poi per VPntotto ~!Ì<lrni all' o~pedale di Yenezia. È ~i aspeuo nenropatico: i line.tmenti del \'Oilo sono irregolari ma espresstvi ; la fr1ccto alquflnto nsimmetr·ica ; aperto piti del normnle l' an,rolo ùclla mandiholn: o;por·genti le ar••ate sopraorhiturte; i denti nella arcata superiore diradati . ..\!la regione olecrantca sini~ tra :-i rll\COntra una ricallire linea•·e della lun~h ezza di circa cinque centimetri per la ferita riportata a ' enez11t c1vlendu rome si è dello il giorno zO rehtu·aio 1888. ~ anemico; solfur·se copto~e epi!>tussi per le quali blatte in cul"a niJ' (lspetlale tl i chio. \'n molto sog~etto a carùiopulmo sel1bene l'esame obbiettivo d~ l cuore non clmto.;tri l~siooi materiali. La sensihilita tallile è diminuita nel lato deSll'o del corpo (ipoe,tesia). Il campo \l SI\ o mi;;urato col pertmetro Pedrazzoli presenta tanto nell 'occhio destro quanto nel sinistro una limitazione in alto como se vi corrispondesse uno scotoma periferico lungo il meridiano vertkale della retina: In pallina


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l.J\ OIAG'IOS I "EDICO-Ufi\L&

hiancn non i> vi.:itule d1e a trenta: m altri esperimenti n 30. L'acuteua '"1va mr..umta t·olle ...cale del De \\'ecker t' rn amhu ;.(Il ncchr normalt~. LQ " "~ hraccia pn•.:en 1nno un tremito. che e~li percep1sce suhb1e11iramente e rhe ~i r•vela 111 un s·tggro di sc rittunr faLtogl i fu ,.,, i l l ? marzo. Ha delle pare"te ~te al •lor.;o. Pn,~enla fJUiodi uon dullhi 'egu i dell" ,,.terismo maschile. L' intellq.(ent.a 1\ pronta: 1,• ~ue facollit psil'hit'he si po.;sono dire nol'mali . sehbene ahhia mPmor·~:\ non multo fedPie nè teoacr. non ricorrl.a11tlo dalt• e falli della :,un vita che pure so uo memorabili . !t'Hcrlruente )o:og-n:.. N~i primi giomi che trovansi nel no"tro u.;pe l.tlt> ;;;j rwlu r·ome varie \'Oite thCJS<:e di OOill' tialln sala. l nn rtolle fn trovato lnlel':llliCOle VOSlilll e addtll'men:nlo snl muricduolo diunanz1 alla ca ml'ra dell'urficiaiP medtro di ~uardia. Quanti n st "' eglia dallo sia w soonambolico. per lo piu si trcmt sbi).!Ollrtn e tr·.•m:mte: P ben di radn rit~ordn quakhe ro'a tli cio l'lte h 1 fatto. Oit•e che la ma1)!1ot· parte dPIIe notti si le~a i due piedi rns·eme per -.n•gll.•r,, ea~n rn:ti :.i alta.::;e; sua madre sempre lo chiudeva uella >~lnnza da hambino c lo le!!aHr . E~'CO ora la rPiawHle d1 uuo tle1 ... uoi :wres"i -onnamholici: « ~ella grornata dC'! l'~ marzo 1H!l() si òrverll\•:t coi suoi compagni a far ~IIIIHhlica e tlimostr-.•va lurn la -.oa valentia tnnto nell' f'•JU•Irltrrn quantu nel "alto. \Ile ore i ' , pom. si mi~e a leuo P n'r:-o l(' H ,;1 atidurmentò. \l ez1.'om dopo di.,t·ese dal letto ed indo~-1:11e le 111111 uul~. i p 1nt doni di lnnn. il cappotto > infilate lt• scarp... usci dalf,, sala. Free due o lrt: giri luo;.to il corrulo10 sempre ron lo sguardu fi~.;o a terra e culi' amhulnzioue ll.u·t·ollantP. Si f~rmò piit ,·olle innanzi ulle tìnestrc ed t•,.Laticu~o:unrda 'a'l c1elo. L'ruferm•ere di gnartlm


DEl. SO ~NA~ru llll!' t\10

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Nicolelli e l'aiutante Yisrnalt che lo <:.e~urvano lo videro ust•ire dal rorridoio e passare nella chtesa. Eotrauvi e~st pure ve lo cercarono, rna invano . r•as,;aronn allora nt>l riparto rhirorgico certi di trornrvblo; eJ ;\\~nJomi tnlerrog.Ho ~e lo avessi veduto, r,sposi loro di no. Torn.1mmo allorn tutti e tre a cercarlo nella chie~u. "Limando .;j fosse t'orrcato in qualche canturrl(l; ma. rtti'Cite vane le nostre rtcerche, ci dirigemmo di nuovo ver·so ti t·orridoio del riparto di medtcinn. C:iurlli al limit11re della porta ma ~~iure della dtiesa. In veJemmu run no:.tra sorprè'il :.alire le :'cale che dal cort1le mettono al corndoiu medt>!iimo. E~l i !Ulliva cou abba~tanza franchezza. teneva sempre lo s~uarJo stralunato m·olto a terra: l\i la•cl:l\':l sfu~;.tire di trattn in trallo clnlla bocca nn suc.no confu·w e faceva tncerti movimetHi colle braccia. Entrato nel conitloio si piantò rillo ù' innanzi nIla porta della ... na sala fermaodovr.;.i per circ1 oo minuto; parevo fosse incer tll se entrare od andurseM 111 allro luo~-to. Scelse quest'ultimo parti to f' si dire-.se verso 11 hracCto del corri1loic. che trovasi a destra dr chi entrn: però sempr·e barcollando. Giunto all'ultima line$lra tentò due volle tlt aprirla, e non riu,cendo'i. di;.:ri!!nrtva i denti mormorando p3role non intelligibili P ,.uoni ronfu,:i. Riu,citon dopo molte prove, spiccò un salto sul davanzale òelln lìneslra ste~~a; si arrampicò sulla grata che uon la chiude iotiernmenle l;;s~tando io alto ono spaZIO •notu, e scn\,llcandola passò au ra\'erso; cosiochc in meo che non si dice si trovava :~opra il tetto òei chiostri circondanti il cortile. Tnnta fola :;ua sveltezl 1 in q oest' atto che noi presenti alla dt~l ~ nza di tre ruPtri da lui non fummo a tempo di tralll• nerlo. Volammo pllr ultra line.;tra al -.uo ...ah·ataggio, e preso ùal ~icolt>lll. fo ru~nndouo a letto però non ancora sveglio.


f()

tA DfAG~OSI JIEDILO·t.IGAI.E

lvi shottevn forte111ente le gamhe ed interrogato non riemno sempre fi,,.i, senza espr63~ione e dopo vari minuti -;j nb:ò .1 -:erlere ron mo~imt>lllO len(sc:irno, poi ncadde sull'origliere e slt'lllìnando'i gli occhi si svegliò. R.ipre,,t nllot·a la t:OS(.:tenza rrspondeva sensatamente alle domande. ma non sape' a nulla di ciò che nrevn fallo. Lo stato di ~u nnambuli,mo a,•en durato rtrra tre quarti d'ora. Perdetto un anello ~ul tett11 ma arcortosene appeoa S\ egliato domandò ùi muperarlo. L'altrun del porapello della finestra da lui scavalcata e dellt J.!tata che l.t clunde nella pnr·te tnferiore è, llal pavimPoto del rot·ridoio, di metri ~.86 centimetri. Lo !'pazio n,oto superion•. pt>r il rtunle pa~.;ò l'OD tant·1 destre1.za. il alto 60 centimetri e lar,1n, un m~tro e \'enti centimetri. Il giorou dopo eltbe 110 accesso di febbre ellimera a :)!)o,. ~pontlevn. Gli occhi

Ca~o 3°.

Castellani Paolo, di Occhiobello( l\ovi~o) . dellaclnsse 1870, solt.l.tlo nel primo re)!!imento Ler.;a:,;lieri. 7" batta~lionP, di:'L:tccato in Viuorio. fu nll'ospedole dal 13 al ~l fehhraio 189 1. r•crvcnnero dal comnndnnte il l1attaglione le iof'ot·mazioni seguenLi: \'htono, i4 feLbra.ìo ll\:)1.

« l n uhhidienza n qu .llllO mi "enne ingiunto Yerhaimente dalla S. \.ho l'onor·e di riferit·e <ruanto segue circa 11 sonnamùultstnu del soldato Castellani Paolo del distretto militare di Rovt;{O e llella clns...e 1870, inviatu ieri in osservazione all'o:;pedale militare dt Padova.


1l Giunse alla compagnia il 30 ~ennaio u s. Il giorno appresso, 31 detto, dietro visi ta passa la dal soLLoteueuto mcd1co del distaccamento fu dtcb iuratOo rohui iO ed ebbe e~ito nullo nella rooseguita raccinozione llello stesso giorno. Solo il 7 corrente, domandando al proprio oCiiciale di v'ller pari tre col si~nor comandante della compajlnia per cose par· ueolari, manifestò di e!;sere sonnambulo ma solo 10 certe epo· ehe deil'anno. Allor;l furono to:-to prese le deb11e precnuztoni per accertare la \"erilà rlei falli, e fn posto a dormire nella ramrrata (n dae gr'tldoalÌ. \ questi SI diedero Je pÌI'I 8SOlle C minute ittmiooi al t'igoardo. Dietro informazio ni n.ssnnle dai testimoni pre~enLt ai f,t lti. posso ora rifertre alla S. \ . tutti i puticolnri on-enuli nelle DOUi del H, IO, I l e 12 corrente me-'e. L, noue del 9, i ndo~sando i soli pwtaloni di panno e la camicia. sce:;e a piedi nudi nel cortile del viyandiel'e ove re eaados, nel >ici no tra Ilo del Meschiu, nrqnn corrente, s1 laYò le mani e la faccia. Oopodicht>, sve~liatosi. s1 dires~e ''erso la sentinella alln porta, a cui, interrog!llO elle cosa faces·e. rispose di a vero semplicemente so)!naln e dte pel gr.u1 freùdo desiderava di scaldarsi vicino allu stufa prnna d1 ritornar· :~ene a letto . La noue del l O si alzò e ,·estito come sopra si mi·e agirare per la camerata un:t buona mezz'ora tenendo gli occhi cbiusi. Quindi si rimise a leuo e perfelln mente coricato cominciò a can tnrellare e rischiare svegliando lutti della camerata che per· prudenza non ardirono molestario. La nolte dell' l i , Yerso le IO', poro .. ouo,·amente i mi~e a cantare e zufolare stando n letto sed uto e con gli occhi chiusi. Dipoi si alzò io camicia e gi rando per· un po' attorno


LA OIAI; '\ O l VEDICO· LEGAlE

alla branda prese il herrello sul gancio dell'asse a pane e. recaro 1 di nuovo nl la'''lloio, ~• sve;:liò dopo e~!'ersi l:nato; quindi rutto tremante llal fredùo se ne ritornò nella propria camerata. l.a temperatura minima fu in queste Oolli di :1° - 8° SOltO zero. lnfì ne la noue del 1'2, pnsto a dormire nella stanzella dei ~ottuflìciali. ,·er:;o le 11 pomeridiane cominciò a d1~1urhare i vici ni col ,cridare e zufulart> stando coricato ad orchi rhiusi: ed ogni tanto di5tendPntlo le braccia balltova laler-almf'nle le vicine hraodA. lo segtlllo si altò io camicia e po~tosi 11 berretto girò dapprima per ' ( U •lrhe tempo atLorno al propno lello e poi, dirigendosi ''er'o In porta, i n tenziont~Lo di uscire, inciampò contro una panca che venne appo::itamente posta in traverso ed a sua i nsu pula: cadde a terra l.Hillendo contro l'u.;eio per cui sveghato;;t l"itor·nò rn leu o sent.a esser:. i prodotta alruna contusione. Tanto porto a cono-;cenza della ' r . in obbed1enza agli oròìni riee\uli » . l( 11 C;apitaoo. » fnterrogato ùa noi rtferi che ~ofTr·e d1 sonnnrnhnli:;mo fin dnll'età di 15 nnn i; dapprima gli acce~ si oou lo a~snlivan o elle due volte al mese; poi si fecero piu frequenti per modo che or,\ lo colgnno quasi u~[ n i notte. Xon sa a che cosa auribuir" que:-to sno male: nes,.uno ne soiTr·e nella sua famhd1a. l genitori .:ooo rirenti e non ne v-ropatici. Oe'~>unl fratelli, in numero di due di elil minure di lui e dellt! sne qu.Htm ~orelle nes.:.uno son·re di mali MI rosi. cese piu rolte durantr rl ·onno in ca o ~li d'a~IJUll anchn lino a mezza coscia mu non fere roni cadute in modo dn felirsi.


ll[L SO~;\.HIDULI..,'IO

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Le sue facollà entelletLnali sono piuuo~to tarde e la memoria pigra. Ha tlelle reumatalgie :~gli arti iofrriori che lo colsero per il fred.lo prt''O alzandosi di nolle. L'ultima notte da lui paas.ttn in 11uartiet e lo legarono al letto. Del resto ù un robusto contadin t~ col vi!\o snnguigno ed abhronzato che non presenta oulln di oeuropatico. l due at·eessi ~oonamholici che el.ìbe nel nostro ospedale furono co,j de-critti. Pa•lo•a. U febbraio 1891.

• Vaanrlo mi sono svegliato oramnt l'tnl"ermo era l!iunto alla porta d'ingresso che era stata chiusa a l'ltitn e da Ila suoro1 di guarJia nfllne di evitare pe>ri~:oli alla salute etl alla vita. defi'Riil1113 l1lU O p:t1tl'e a sè Sle3Stl. E"li era in ra111icia.scaJzo ed nveva In testa :;coperta. T~: n­ tav.l C•lll ralmn dt aprire la porta. sent.a muovere nè testa, oe corpo. ni• ;.:.tmi.Je; solt:mto ~ira va e rt:.:irava con app1rente pazienza il manuLrio. 8eotendo però che l• porta gli resiste\ a, Cllruiociò ad emellere cerLi ululati che non ... i po.;-ooo de·cnve.-e eia chi li lta ascoltati, immaginare da chi oon YÌ è stato pr..-seute, th' imitare da chi oon dorme :o;ultanto posso drre che in tl'ltlll'ura cosi tarda, erll la mezzanotte, face vano peMlla impressione. Hnpo due o tre minuti toll'al più di tentativi, lasciò la porta e tornò indietro: teneva gli occhi aperti senz 1 guardo: spor~eva le mani io a\aoti c~ti gomiti pteg;lli e i tlor·si delle mani rivoht 'eNu l't'• :,te;;~o come (a chi è in allo dt cadere. t:iotiUe t ) ~e i p.·H~i prima di giungerù al proprio leuo si fermò esiyohò dali t p:trle sini:.tra e fece le mos·e CliiDe per guardare lo porta; dopo un minuto seconJo riprese a camminare.


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U DI.\C:'lOS r MEDit:O- l.Et.""LE

Arrivato al luo~o che divide il suo leuo da quello del suo~ompng no di de:;tm, vi entrò dentro senza esi tazione e senza urtare menoma mente nè contro l'uno nè contro l'altro letto. Andò Yer3o il capezzal e prese in mano l'imboccawm delle coperte e l'imontò a I~Lto. Nell'allo di coricarsi face,Ta quel respiro spusmodico ed acceler'nlo che si fa quando si entra repentinamente iu un hagno di acqua fredda o dopo avere pianto )), Patlova, 18 rehbr:tio JS9l.

<< Un'ora dopo la mezzanotte il Castellani si alzò da letto; era in mutande, calze, camicia, corpetto e berreuo, vestito col •Joale era andato a dormire la sera gi:tcchè fa molLo freddo. Rbogna notare che la sem avera ripetutamente fallo istanza di essere legato come nelle sere antecedenti per non andare incontro a pericoli. Ma io, conforme all'ot·di ne avuto, in via di e,;perimenlo. t·illiutai assicurandolo che pre:>lo sarebbe nodato a ca~a sua riforrn nto ; o ciò per persuaderlo n rimatiere sciolto. Appena alzatosi , si mosse subi to coo passo piullostl) celere Yerso la porta; e noi dietro..lvevn le mani pend enti lungo il tronco; non le braccia piegate e le palme YOI Le a terra come l'altra voltn . Apti senza diflìcoi Là la porta e la lasciò seminperta; scese rapidamente tolle le ~cale ; e quando le ebbe terminate andò dirillo Lino alla metà del chiostro che prospella le suddette scale. Quivi passando pet· l'apertnra del muricciuolo entrò nel cortile dove é situato il pozzo traversandolo diagonalmente; ma quando fu a meta si senti {Juel solito respiro af-


1:)

fannosu: il so\'èrr hin ~elo lnllr1Z7.endugli i piedi In a\eva sYt>gliato . La temper,ltu•·a era a tre ~radi "Ollo zeru ed 11 cortile tutto coperto di neve e di ghinreio. Allora gu •nlò bene per \'edere do,·e -.i tro,·a,·,,: al mom~nto uon ~ape,·a neppure p•r che p:~ l'le ,·ollare per tornare al propri•> lello; ma ~un rtl:m du rue~liu si vob-e indietro diriJ;tt>ndusa per l' i•tes.;a :-:tr.1ùn che :ne\ a già fallo. \ppena n~r it o dal cnrtilt' io cnll' infermiere mi feci Vt'dere; lo d1inrnai pe1· nome ed egli m1 rispo~e: « comand1 »: e Cl•manciò a !>IO).!hion are ed a pian.!ere qna,;i. lame01andosi che era nna .·osa mal fatta il non averlo le~nlo. 1: infermlt!re nell' accompagnarlo a hr.tccro per le scale osservò che il hr·aL·cio en irrigidito. li

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.. ...

Fra f.:li :,llfdii rt•,·en ti, puhl1licati su qnes1o ar)(omento, merita specialt>ment.ione tJuello che' ide la loce nella ll1(ornw .flttlirn ~ . l i e 18 apr1le 18!)0 col titolo Statt so •ntllllllmlici. \' i ~ono riassunti i la vori e le i.lee della -.cuoln france:.e capitnnata dallo Charcot. P remt'~so d1e la tlollnnn dt>l sllnnàmbuli,mn i.• :1ncora av· volla 10 una dt•nsn ,,scut·itit, parchi• "otto que..ta parola \'nga si comprendono condizioni morh•lse a s'a' di\ er,e; e perd1l> dovendo fari! le os:~e•·,·ozioni di noue rie~~:ouo tliOicili e poro precise, J' aut Or è Slil b dt;;Ce UIHI cla.:;sifiC.IZIOIIC OOSOgraiÌC;\ degli stati sonnamholici basata ,opra i segni clinici Olstingue cio•' •rnaiii'O fo1·me di sonnuml:t ullsmo che :;ono: d 7WW,.a~, l' l'pil~tt ~ro. 1· i'ttrriro e l' iptwtico.


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U

UUr."'OSI lfEDICO I.KGALE

Soooamltull• ano naturAle .

Si ha il StHmambnlismo nal11rrzle dello anche fisinloaico quondo, a noue avanzata trn'ìcorse alcune ore di sonno. di bollo o dopo lieve ngitnzione. la per:~onn che ne son·re si nlza da letLII. cnmmion e compie alli d iver~i. ~enta serbare alcun rit·ordo, dopo che sa ,, sve~linta. di IJUello che ha f•ltto. È fretJUt'nteme nte an nesso eoll'erediLiL neurop:Hica . .\li sia concesso iunanzi tutto di ossea·v:!re che l' ep1teto di fi,stoloy;co ;lpplit·ato a qnesta primn forma di sonnambulismo nnn sembra !lene appropr·into. Chi. invece di dormire Lran«tnillamente nel suo letto, si alza, inconscio di st-., nella nolle :a lla. e~ponendo~• a1 pericoli delle cadute ed alle 1ntemperie delle ~tn,!IOtH, di,turbaodo i ncani e dando segn1 parecchi eli torltament1 nelle funzioni or~anid1e, non i> t·erto m coodit:IOOI lì~ 1o lot..iche. li ,e m~tli ce huon senso ci assicura che questo è uno stato morboso: o non per nulla fn compreso nell'elenco delle infermitit che esimono dnl militare servizio. Osserverò inoltre c be i siotllmi propt ii del onnamhnlismo naturale, •tunli sono esposti nel citato laroru non concordano pienamente con le osservazioni fatte da noi. Yi si nfTerma ad esempio che il sonnnmLulo ha !Jli ocrhi ttpt•rti e che rgli carnmina sm;(l t·~itazionl'; il che non è sempre Yero. E non è neppure vero che in esso non esista la pr,.disposi:wnt 11Ut ~Amtralln re spasmodiche riti' rmttmdtii-Ytingut il :wmwmbulismo ipnotico; la l'ontrauu ra fu notata io uno dei m1E'i rasi; il tei'ZO.


lì J nterro~alo ad alta VCH'e, o funerale il mnlato rimane p .. ,j,o e non interrompe le azioni iucuminciate. Il sen,,l mu-•·nlare è c'ouscn at11: ed .111zi al1:1 e::.a:.!emzrone ùi P5"0 si puu attribuin· la fat•iìitìt rllll l t quale c•ompie eserr.it.ii p.-ri··oJo.;i: salti. t'llr"C 'Il i l• LI , e··,·. l ~llnllr tlel ~unnnmilulo ~ono in relazionf', ronw :wdt>tH' pt>r , ~O.!ni. ··on l•• rrlre d.1ll•• qnah «':!li ~:-Ialo piu ret:elltt'llt>'rtle t·olpiltt. Unu l!tnvane douna drlla IJU J., p:trla lu Clt.trcut, nfart>VIl rwl -.uo ~Ottnamttuhsnw la ~cr o n tlellu t·unf,.,. wne fJllaruln uel ~IOI'UO prcredPule aH•va comp111Lo tjiiP...,. alll1 religioso. Il uoslrtl I.UlhUillttll fece t'nO mt~ramdio>a 11 •trena li ~ uo J•as .. t).!;.!ÌO attr·a•rrso la line~tra dopo rhe nel ,:iotQ!l ,.j era datu ati e:;er•'ll.it ,.(innastrci in prrseoza rh•t comp •v.ni. rrtflue. e •Jil6Sia Ì' eo~sa 111Jl6\'0JÌ,~ÌIIIll, chi è affetto fl,&l :>00namJmJi ~tliO naturale nnn suiTn•. ulr tnfn11r; degli acct•Sst nollur ni, H~ ruu altro llrslurho. trOHt"t in Clludtziont del lnltu Dl)! lll ll l i.

Il sounamhulisrnu etdlt'tl/cn :.i pre,enla sntlo duo vnrietÌI. b prirna 'aru~ •.-1 viene r.hiamata t'icrolo automatnmn eù è l' tl•fUÌvalente della ,·ertigilw epilellir.a, lt> p,.tit mal. Tale ti r'ISo riferito ùal Trou""e·•u {l) che è diventato fa-

Il ) ' TR·• --Ut pafl, 113, f''•rii 1873.

Clllli'l.U l<! e lirnlr d• l 1f·,t·I-1Jtfl.l ,,, PM·I , Tom. Il


IS 1110'\U e ellO io rrNlo nete;;,arw. per la eh ian•zza ti t> Ile ··o-.e.

qni riprmlurp• nella "ll<t inwgnlà. 1< , ;• era fra i mil'i :Hnid, il pn•!-<idt~nte d'nn tl'ibunal" eli prnvJucta. uornn Òt rletta intelltrit'llZa. ma aveva avuto t!ei paui rra i ~noi parenti e ::ua SIJI'I'IIa t'l'il tolle. Egli ste.;:-n :;n(friva di mali nervn~i epile.ttrt ~enza che fu~.;e rn;li r.:tcluto a a terra por d gran male. l'n !.!ÌMIIO durante no't~tlieni.:L si nlza horbouando parolt' intnll'lh~•hilt, pas~n nella "ala di ronsil-(lio e posri:l dopo quulrhe i~lante awnlr;l senza .;apèr" rhe l'osa <1\e;;~e f ltu: ttulndw. an>.nùulo 1 lHIOI ··ollt>;.,lu richi~~to duve f11s~e :uulato, nun "'' che •·n~a •·~ ... i Vo)..di.llltl dire e uon :.i ricorJa aff.,lto th es,.ersi a:.~•·utal<l. l.)oaldu~ terupo òupo. esseoclo acc.ld uta l' Jsles:;a cosa fu ordinato ad un u~ciere di :~e)!uirlo e questi lo vide onnurt' m'lht CIHller·a di ,·on;~ tglio; po~rJa riabhnllolllll:;t i pant:tiHni "" tornare nella ~ala tlt~lle seJult· senta !'>npt:r nolh delh " onn•n en1.a che awr.t romme:.so. ~ootlim cuo ,; vecleva t'ht!. t!umnle akuni minuti dopo que-lr arce.,~i. le sue f;h·oll i' iut,.IJt•lluali erunn un pr/ 1urba1e. « l o seppt q uestr cosi-' da In t c da o;nCJ suocertJ al IJtMie 1100 110 d i,;-;Ìilllll:\1 la gravita, l' (ec,i r'OilsÌpJiarC l'tnfurmo Il ÒÌ 111ettersi daiiP sue funzioni. E:~itò a prenùere queslu partito: ma un giornu mt•utre occnpwa il suu 110~tn "i al1.a, f.t al ~ uni pt:-.si nella --ala e rÌHII!!e ai prt·~enti un • li~·'ur-o incoet·•·nte. Tosto dopo l'l(lrentlc il :.uu po~to l>t•n;>:a dJsorJiua nppareute dell' iutelligenza e t·ont inua a .tiri.:ere ti dthauimeuto. f)ut>sta volla p11rò lo sr:u1rln lo era :.Ialo nltlrl:-.lanY-a gra' e pen~ il .:• i giudiri «'he lu as.;i,tevanu ,-j ere )t>,.~cru rn t.ln\ere !11 il\ \t'Tlirio d1 t[uanlo era r•c·caùuto. Com pn•~e allora che Hl tale :.tnlo di co-.e rorri'Va ri~r hio di YedPrt• irr~alulat ' 1 ,.rwl ;:iuùi1.ii; poichè le parti t'OJHlannate potevano tll\'Ocnre come multVO di rassazione le assenze di d1i li ~went pronunY-iati. e d1


Dfl SO:'iN \ \l 8l: U ~lt0

1!1

~relt' ntlere. a torto o,] a ra)!ioue. che e,.:li non aresse in1iera la su:\ lnci1i itil Ùt mente. Die!le pert 1n to le sllt) dtmis~i uni

~ E ssentlo renuto .L ~taLilir,i a 11ari;.:i :-i dedica\',\ con ar-

dore agli ,-Lu•lii stor,ci l'd era tnemhro di una soctetà che ,i rinn tva aii' Htltel de Ville. l o J.!ÌOrno tlnrante le ùi;;,•us~ioni si alz .•. e~ce e ùi..;rt·nde nella su a•la lun~o la Senna, do'e rimane, col capo sropetlo e senza mantello, esposto al vento e,] .al freddo Tornato 111 sè si metm·i,(hà dt trovar:-i in quel l uo:~o; ritorna presso i -noi cull~>).(hi , e r1prende la tli~cu,;~io n e. so,tt•nentlo le sue opin ioni etl impugnamlo •Juelle rle~li av v.-r,arii, colla pt·ofontltt:t di ~apere e col brto cho po~:-.etle,·n ahitu'llmenl<'. t' •:-it···bt"· "t•bl•t'IH' pet··l(';;;p tlurante quP.-Ii attacrhi la !'theÌt' ll t.a de' ~u o i atti. poteva nondi meno rnm mlrla r t• e :.!Uilhr"i an mndo Ja e\lt··rr .:lt o~la•'ol i , le \'8lLUre et] i l'll'seggiet·i eh o ancontrara :-ulb :-Lrulln. Jusqu' à un tt•rtain poi11t. c' itait 'tutlqur rltme tl' twnloyue tul somlwmlmlismt• twturrl. « Se leH..:~\'a, inlermmpem In l~?llurn ripeten•1<1 con ,-olulli lttll l' ultimo verso o l" ulllltl :l frase ~ ull ttt jllal e si el'll fer m;uu. l a stt,l li-10nomw oiTrivn allora un'q;pres;tnne in~olita; ma t o ~·o npl't>ndem d libro t'Olltll\u:m.Jo a le.:o~t·te . « :'\on sulo "i lrcll ano dei maiali che Juranle !!11nrcessi di verti!.!ÌOé f'pliP!ltca • omp10no alli di r e r~i: ma ~e oe trovano ~ lw mtetro~ •ti t t•pon l11no: pPro •e 11.:1 sapt'rt• che •'Osa, avendo perdnt:l I:Lt'II'\C ie nza. Cume clkPvo le, tè a proposito 1lel mn~i,t r-.t lo c', ,f 1'' l!-fW' rht>st> •l

compamftl,. au somnambulismr; O m e ~~ lio Ùl pal'.lj.(4lnahile .tqllnlio c· he accade a 1:er·tuni

dw . ad•lnrm... ntati ri-;pondono ali~ doma nde e desti non ne .cothon ano m••ml)ria Vt't'tma. •> Fin lfUÌ ti Tl'ons~ea u . Emer,.!'' da lntto quu-to che l'epilelltco pnò LrO\arsi in con-


tlizioni da l';l:;,omi..!IHlre aol Ull :-onnaml•ulo ..;enza rhl' :>Ht IPl'.ÌIIl r;hhmal'ln tale l)uest•• con•lizioni para~onahth al son11 miJuJi.;mo fluU S JICISSO!IO ... tralciare ~c 11011 malamenll\ eri Il ratie-a tiUllflltdrO Jnr~!lÌ>SHllO if,.JI't•pilessill uçe fotlll:liiO 110 • p•~o io. E l tic era ti (·en'tero d··l "oturnu t•hnico ell'll' HtHel Dieu ; tnnto ,. ver o dte e-'li òes"ris'e 'J U•~!'IÌ falli nt>l capiwlo t! !O' ll' qule;:s ·a. La se,•ouda Vllrteltl è il !fl'ltnd• rlll/tJmllli.~IIHJ od uutomnti.wm r'lmn;;t,tl·· am/111/atonrJ: dte non,. l'lll' una forma pilt at'Ct'DIIItla ilc•l pi••t•nlo <Htlnuutlt"liHI. nn eqnivnleOIP •lt>l ~··•n male ''"lllt ept•' Slo lo i: til'!lt \t•rtt,.:inc t•pilellka. 1.' iufermo i111 prtl\'\ i sau~t•nte . i n mezw nIle proprie uCl'upaziun i, ~euz.1 pmdru111i ht.>n manift·~ti, prnle );, eon~ape\'Oit•zza delle sue .tJ.inui: :-i Ili!:' Ile in marci:• ri,.;olutarnt>OIP. rnnlt' nn JIIIOOHt . •enza sapt<te d111e \tHia ; non t··at'qui:;tnndo la ~ualtJ!'illi tn di ntPUte ,e 0011 :t capu di uu pcrintlu ùt tempo l.t rui dUI <H·• puo \ ntmre rl.t alc u nt~ ore a qualclto giut·uo. ~ cblleue ahltia peniulot la ro-denza t•un.;er\'a le app<lrt•nze eli un t.nnw ~.tnn t• oon nllira l';t tleuwllle tlt•glì altri nl• t~o m melle uulla elto pns..;a r.lt'lu Cl'è·lere 11!1 nomu fuori di st>nno ( l . Qnalclte cosa di aualogo nl gt·anrle automntismo r()ru i1.inlo amltulatorin ;tc··addt• 10 un utusi,·aute tlel rt>g~tiiiPnlu c:tçal-

11 :XPI rtf•·rtre 11 t-1'0 th .,utomatilmo coruin:tlè :uubulaturio o~·ervato t!allo nell,, / li{llrl/w Utdictt •prakl\e errvrt• rn.,l••rt:llt>. \-1 •i rli(" rhe in tuta •1~11~ sue fni!lo~ r inftrmo nn<l•• thll;, 1\u" llau.u:m •h l'afl~l ~111<1 a ore.l. \h t!a t• .• n;;t a llr··-· \l <nno l'Hl ... 5(1() l'lulumP.lri. 4'•1 1111 ~11gllantu t.'nmmitt.•l•>re a 111111l nutt t•olrel•llt• pPn~orrcrli in uwuo th l:i ;:111ml. t: vero rhc nell'autunno IP•lé \ b :ll , 'I"P'La •lt,taua ti:J f'arl.:i a llrc.,t e ''~r•ers.r, lu 11111•• I:!Ot1 rlul••mPirt ru tla Gtrlo Tt'rronlpPro•or•.1 in ; 1 urf ,. 3'11, ~ull - >h• \ÌU~ U~ll th rljl'IW• .\111 oJII!•<l" f! 1.1 [1i1l ,tr.ltt l<l pruoi~Llil Clt•l s(a rh~rcot, tl ~v'' e;~~~~~ lnmr'"

,J,.·nr•·•

0111 'tal.'! fal-l.n rol II'IOCiJ>Colo; llt! llu lr.l oollt<l l'ono,r.toti :;tlllll~ffihllli \riO~ l·

l•t•tliSll.


21

leria Roma (~0 ) t·he formò Ot:Jlelto di studio pr•t>s~o il nostrn ospedale nel me:; c di mnggro 18Y l . Fi;.:lio spurio: l'onohiJe l•Pr'ò sna marlre ora uwrta. Met c••nicn intelligente, gundu ~n am a ~l liuno u·e fr;~ n e ld al uio r nn nella I'Ìpal'aziont- t! rnonrnturn tlelle rnat·t'hinc a cuc:ire 1>1 ~ertò dal 1·ampo 1!1 PortlenutHI 11el l KK:l pel't'h'~ rttli d·t'e nt>u polt'!Jfl p11ì tW>II!JYI{WI':<t alln rilrt wtl!lrm·. l ammiuò Lre piorni pt·ima ùi <trTiva !'e in \rJ ~ tt·in •.!!iO t'tlll t:! uotte. 111111 fermanùo-;i dte qu tldte punl dr I~'01JHr huttalo a. terr t; nun ~a dire nti qutLie stru!la alil.>Ja percorso, nè d nome di ne ~suno der pae"i pet· i tJUali pas~ò: rl che. fiala la ""a intelligenza la~cia supporTI~ ei re fossi:! allora in i~tatn 1li semi-cosc ienza li di o1Tu5cameoLo psiclr11·o. lli .,, r!Je t'nmmin:n a ·~n me in '0;!110. ~l:t ugiam pothi~simo. DisP rt ò aveu1lo in ta:;ca l'illllue lire u t rf•lll.'l •CPTI[P:lÌUlÌ 8 quando. l}OpO al··nnÌ wnrni ri [l6fUl:lll8DZ;L in Aust ria. fu co nsegnato ai reali carabinier·i n1eYa annmr. tre lrre. 1'ornalll nl re;:!lo{imento, dopo scontati sL•dit~i n1esi e dkiouo ~iom i d1 t·edu"rune mdilat·rl, commisa altre rn.111canze fra le quali quallmna p1·esen tnnte cnmueri di i111pnlso nmbulnt(lrio . Poi il giorno 8 ma;!~io 1~\.11. lnlimalagli un.t punoztotw p~>t' e::.sere nn1l1tto al governo ro1 pa ntaloni rlr pa nno. tliPde in ~~cand e~ce nzc e Incerò al •uni uggell1 del ·~(lrredo lnfuri<ì ndo come nn maiiÌ\11'0 . ~l rsso alla lll'i ~io ne :;Ì reri le!!!!ermen le nl eolio con un Yelro tenta ndn suiddar ... r. 'l' ra~fel'lo p O('O dopo nl l' o!\pedale t•t·a rome t intnnliltt; "te nta\a n porgere nlh·nzi.-,nf' alle domanJ~> e \i rispnude,·n ta1·rlo, cou voce :<.ornme~sa . Pro1·avn diflknltil a nunire le idee: la memoria gli ~PI"\'trn poco: l'urdtio n vol tl.l fisw e lr11·ente come di forsf:'llllillo. a ' olte guunla,·a di,Lratto attra\'Hso h fì neSll':l. Plll lanil, pt'ose.:menllo r i nt er ro~al(l l' io ,

'"''''f'.


LA ntAGNOSI UEDJCO-LK4:AU:

la intelli!!enza si rischi:u·a e le sue rispo~te !'i fanno piir pronle e pr·ecise. Domaodato,:(li perchè abhh comme:;.;o tante c sì gnwi mancanze, risponde: :\on mi lasriunn tranquillo; sempre SIIOllO, in C0111lll'l!SO 111! 1'111tiSC0110 Rl'111111't' ,· S(IIIO .~tanco tli e.~sn'tl punito. Richiesto se qualche rolta perde la testa in modo da non sapere qttello che fa. risponùe : Loro mì fannn perderv la f,·~ra. alludendo ai graduati de~ suo re!!~imenlo Dorme abitualmente poco. Soffre rli epiles~ìa not1urn:1; s'teglinndo.~i il malti no sr trova la IIngnn morsicata con cefalea eJ indolentimento in tuua la persona che dura nn paio di ~iorni. La lingua inf,\ltr pre,;enta lraccre dr morsicature antiche . Qtte~ti accessi da borghese lo t•olpiqloo tre o IJII'lllro rolt" all'an nn: e atl intervalli c..:ualmente lunghi ne fu as--alito durante la snn vita mitir:u·e; di manif'ra che non ebiH\ in que~lo frattcmpor che due parrossismi convnl3ivi : un n da. ,·oscrillo a -"apoli. per il quale dutos;i ammalalo il mattino seguente rimase alcuni giorn1 all' infe1·meria; ma non fu pre;o a suo rigtt:n·Jo ne~sun proYYcclimento non e~~endogli pir'1 tornato rl nult•. U11 altro accesso convulsivn notturno ebbe ali,\ reclusione milrtnre ollo giorni prima che ne usci:>se. ~i noti che forni queste info1·mazioni ùietrll ; i ·hie-.t;l l'atla.;li. non spontanea mente: anzi mostravasi quasi meravivliato di tali domande. La presema del moruo comiziale era inòubitobile; e gli equivalenti psichici della epilessia che areyano assunto altra volta la forma di impulso ambulatorio ora presenta,ano •ruella dell'agitnziono furio:>a con tendenza al su1cidio. Il giorno seguente e per tullo il tempo che passò in seguito all'ospedale si mantenne ca lmo e con mente lucidi:-~ima. Il suo contegno era in Lulto normale; e, richiesto, raccontava,


DEL SON~A.\IB UI.lS MO

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con sobrietà di parole e con efficacia, come avesse inventato nn motiello di stall'e giranti per impedire che vi rest:tS5e impigliato il piede ùel caval iere nelle cadu te, adoperando n tal uopo le suo stafl"f1 e pngandole. Alla reclusione dparava i ~un.sti uélle macchine ù.i stamperia; ed eLLe venti lir·e in premio per avere trovato un mo1lo ingc>gnoso di scaldare l'a· ciclo muriatico.

Soruaum11ullsmo lsterleo.

È conlrotlistinto Ja accessi i quali sono d'or·dina r·io preceduti o seguiti ùai fenomeni molari dell'allacco d'isterismo. Lo Charcot distingue. CO illl' e nolo. nel gr:mde attacco i.slerit·O qnallro periodi: l" il periodo epilettoide: .2" il periodo nel le t'ontorsioni e dei grandi mov imenti ; ::1° il periodo degli atleggiamènti p:-~ssio n a l i ( [ 1t'ril)dt• cles uttitwles r;assione~­ l t!s) ('t): 4° infine il p~iodo terminale. Le diiTerenze npparenLelllen le considerevoli che sep:ll'ano le varietà del sonnamb•tlismc• i8terico. pre~entano come limiti estr·emi da nn laro la fase passionale dell'attacco stesso e dall'altro il sonnambulismo ipnotico. Frammezzo prendono posto lo varietà iotenneù ie. Precedono tt lcrrni m()vimenti ~pilettoidi di breve dnr<ltn ai quali susse[ue un ùelirro con aliucinazioni allegr e. tristi, lubriche, ecc. L'infermo ba gli occhi aperti almeno nella ma)!gioranzn rlei r-.·lsi; ma vede sol tanto il suo fantasma;

(l ) J. :\1. CtL\RCOT pag. 43\1 1 Pnris, t880

(.,e1:ons su?' /es mal adies du systeme nerveux, vol. l,


l.A 111\G~O"I \IIWit.O-l.lii •. \I.E

··ammina. g••;ti-ce. parla. grida c c:anta; creùe rla \edt~re co-e u p•lNHit! che odia. ;.:li .;;j prt!cipal:t .:onlro. (~cc. Ma an1lrehbe errato l'hi ,-ole-~•· ril~>nere tulli i :;nnn:uuhuli comtl ro;lerir•t t•onsrtlerando il sonnamt.uli-rno cnrne nienlt• allro che nn tstl'l'hmn l•u-roto Lo C:har·,•ot t'O D ragione rilìula di -otloscrÌ\t•r•' tltJIII'~>IO mo!lu di vedon•. os:;Nvanùo drl' molli indh·iùui. i •tualc ndl.r ,;io~nuezz:t so11o ~L1Ii -onnamhul1. non h.111no prl'st!nlalo in -e,:uito Il lll'o !'ltt' llli'llr,mll cli~lurhn nt>rvo,;,, di nat111a i~LPri·a. L' t.iuae elle ~< :,Onnamhuti~IJIU e c·al.l'lt>.sslil swno dtw sintomi fra 1 1:111ti dell' i~leri;o;m•J (l ) )l i· I'OulrathiPil;l •h11 f.,lll. llue clt~­ ;.d'infcrllli J,.i 'i'l:lli IJHa. ~upa.L l• riferila la ~tua·ia nunpre:-.ellt.l\ 111111 .;tÌffilllliC Ì,;teridJe, 111\ eub~ro mai COU\ uJ;inn. ,Jt U···-

.tr.,,,,

~lll lll sp~t'itl.

\' i -rono .Hiun•pw •Ici ;;unnamhul' nnn Ì-;terki: "'l al "Oil-

nambnli;mo può esi,leru enme ful'lna wod10sa il sè. sr~OlU JHL­ vn t lo tanti) d dl'epile~, i.J quanto ,J,tfl slerasmu ,.\~.:iungo dte au ·l11' a:!li ,l.tli sunnarnltolil'l istr'rl!·.i, r.o~t wree a.~:li eptldtÌI'i, nel 11111c]n eouu• snno tlesr·ralti tl.dh ,,·uuh (Idio l:h:rrcot, non ~• pur1 rlarc lale tlf·nnminazìone se non r ,rz .n lo ., .. f: tili .tu tld!e l' II'Oie. Puu.:IH' al concetto (·tn•l•mentnle del suun;Hnlllllisntn i• •(tll'~iO: una pcr~ona nel meuo della notlt' dot•menl., .;j alt. L J.tl !ello (ttl)f'/Ì-sllt"9itoull.2 duarnavuut> ~li anLtrlll ) 1 li :.tllrii'IIO. parla l' fa \'l\I'ÌÌ :lllÌ eu me se (,,,s.• •!esta. S\ e:!ll.tltsl nun sa ru·urtla di nulia; P fntllanln 111 Le d t r ;o~si huonn ::alute dte taluni nr!,~ai'Onu t· oe;:ano che il >.unnamhuli"m" sb nn:1 malattia. Ora nu nn t•de r~nrh:etto non corrispuurlnno i falli de,~:ritti cnme di :.onn.uubulismo epilellico od i.;Lt'rico. --~~ --

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(l f s dO. L ,./,•rum·J tt ·Il ''0' ''~ r l isltrumo nell'r.&trrllll.- W1ar· 11ale mnluu rJ.ol /t • Burcit•J r tldtil R • .1/t~rina, 1 1~~ . ltkll, 11nno tRS;I.


..

_~ .)

8oruuunhulhau o lpno tlt'O o pro•·oC'ato o nl'ti0C"Ialt•.

Cnloru l'Ile as:'i;t .Htero ali•! rappn~..:eutnzioni daw lini celebr" !)un.\lu nt~ll.t pr iut \VE't.,, li··ll"anrw l Xl'iti alil•atrn St'l'ihe di Turmo. ~n n ''r.lluu pil!nament·• t'Ire co:a ;,;ia il sOIIIIIIIIIfJII litmn i.r.notito. Il () •rraln . .:tandt• r.lto in pit.!rli •·ulle 111 •Ili all':dll't.t. 1 tlt>llt! co•rie ,. cullt• l'·tlnt•• V11llto all'w,u, or.Jiu:na nl 'o)!;.:Pito rli llP J){tl!).(l·lr~j,j '"i'~'·' ,. •Il•

Jw,u:d:t lt>~e. p dm•• ,·untro p d me. llop • JIIH'hi u St' la\ a d'tmpl'urn~u ron lo .' guardo. fig ,.{rnilo i ~ tni o~d1. n ..,~:inttllnn l i ne,!li ••c ·hi di lui. lhta la prt!ilJ-p ·~L~tllll • n •ttr·upatira o l i 'tl; .. 1 dte ,;.j \"O;!Iia dir·e, opr·• n ···nillt ip~•1 tiu:lo urrn ~l Lo ~•·nuambulir·o o r.atalellir.n O d cnntr·lltur,t >lan. ·,, •lt't mtt-.:c•l. I SCJ.~•·IIt r ttul /tiri rim mevanu ,J,riut "' (lll' Il. immohili. '~re -t.tlue d t c:trnil l'un

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l ll il t'i\t 'l~ t a ll'$111111'1llll)Ui\l,ja~i pÌII :-11·:\l)UllllC ~~jaurt.-lllO}!I'<llÌe

al a lnl'u lle,,tfuluit ,·ere 1: e 'e a l::tj'O di 'l't,dcht: lcrnp ••JH altii OII p ~r la ..:tan,·h•·un l h•'t:t\a ··ad •l't' lr l•rn··,:i:t o -.tralllazz.tvn a lt•n'.t, ll,lfl.t!n era JWoOlll a r ,a'z:tre il tlvrmtt'llla t• riIDt'llt!rln nella pu•i;.iune di prima. D.t uu'a1t11 l' t rt• n-1 u"mu i t i.'i lto in lulli i suoi musr.olt, ••om•• ~e f,,~-.e fallo d 'un p 'ZZO -;ulo, q lV 1 appn;.~grato co' h nuca a.l'ol'lo eli 1111.1 ~t'l~.!iflb e'""'' aiC<~J.!IlÌ sopra un'altra se~;:iult. Il •na•o In pung-o> ron nno "Pillo o l e,:li nun ~P.nte do'ot·e•; fl .;c lt·r~ '111 :>un '.•otre un.t p~r•on \ utl i museuli contratti nnn , j pi '.!ìll• f;li .. utlh in t'.t~da c d'un trallo si pte~a •· r,a,fa hatlt>ntln ··nl .;eden• (H11' term.


Circa il sonnamhuli-mo eccn alr.une note che ho preso stando dietro le ttninte del p:llco:;cenic:o wl quale egli n~1va .

ne~i sonnall\huli alruni indh·idui. ~aiLanto rol li~"are ;.:11 occh1 nP;.:Ii orrlti, il Oonato dice loro che sono hallaini e to~to ,j nll!tlouo a lullare n un modo :!roltrsco e ruiJCt··lo. Ad 1111 altro dil·e elle è nn Ercol,• e t•he solleri Jei pesnuu pt:~zzi d1 ferrn. e,J il -;u::gello allor:.:a le ;.:ambe. si atteggia rome riti fa nn j.!rRnde sforzo e eolio ht·accia tremanti c.lalla. fnl1ca soli e\ :t i pe-i imma~•narii ..\ Ilio~ li depone a terra e rimane li col re,.pirn ;tffanuo~o. collr.• vene J.!onlil', colla faccia ro,-;;a. \leue ùi fronte tlue sonnamlmli c dice lot·o che c;ono lotltll(}ti ri\·all. 'fo,lo ,j Je,ano la :riultha, si rimLOl't·ano le mnuiche, si agguantuuo e fannu ogni sforzo per atlerror~i fioche un s·•flin 111 f.u•cta lt .;ve..:laa. E.:co i pallitlft/llrl. Oonato Sll\.!l{t>r·isrl! a~li adùorrneotali che de\·onu ~·'1\toltre .-ot ~hiar io c.. ~j fingono d mettersi i patti n i e pui ~uiuanu ~ut t:q•peto cl t.> l p.dcoscenico 'luasi con In ste~s \irn•·rt:t c natnralez.z.t t•ome ,p fo:;sero sopra uno :;tngoo !{Oi ato. ln'altrn serio• iuten•-.sant·~ tli •'•penenLe cun~i--tr> nel f.tre pro\ are d(Jlul'i immtllfÙWtii Ba.. ta un tocco di Oonatu percflè il 'OJ!~etto lJOilt la nuno all.t f,ll'ri t cou•~ ehi soiTre uu at•·oce mnl dr dellti . .\d ah:u rll. poicht\ il palt:r>st'Pnrco i: luuo popolato d1 suo· nnmb uli, ,Jice t·lte hanno t·nltlo l'questi gt>llan Yia gli ahiti, st ftnno \eolo cui huolell 'l. ,;j a-.. ·iugano i :-mlori. l'n momf'nto tlopo dil:t• a!.(li ~re•si •·he hnnno freddo e l ecco che ,i altboll•llllllO e ,..trin..:ono a l·ltts;)o i re,ttti; pe"taoo i piedi pPI' terra e <;Ì fre~nnrt lP mani in ti nzzite . .\.leu n i ridono come


:!i

malli perch•'• Oounto vuole che ridano: un nltro che pentlo dalla ;u, far il ript'lt' nur•·hinalment~> p1roln per parola tullo quello che dtro il mnguf'lizzator~.>. Dà a tre l!ioYinolli un 11ezz' tll tartn rotolato di.:endo loro che è un sig;\rù; eù ~eco cl' e e..si '' mettorw a fu m11re 'oJuttuo,-:.mente come s~> fn,,e il pirt delicato t legli :n nn a. .\ti un tratto li a\verte clte lmtciaM ~~~ allora ~i 5lrappaoo ;:li ahiti rli clos~o e ;;i rotoluno per leJTl span•ntaLi ro nltro sulta aJIJ conia Clllllè o.;ano i kllDUI!IÌ 1 m:.: poi toltagl i la corùa se!uita n ~altarè ugnalment•• co:ne se l'n''es~e.

li /J(Irbi rt• sonnnmlr·tlo :;.•opn h hol!ega e fa l.t harl11 ad

un :litro uddur·mentato cnn un n veritù mer·a ri"lios 1 serren«lost eli un taglia .·arte [" r rnsuto. Il tlmti.çftt e.-amioa l.1 ltocrn r• str·appa un deule ral'iato con una e'prt>,;s'orw mrm~t·a "orpreu.lt•r.Le. Bue pn.~.w''t9intm'l nemici s'incontrano, ~i gunnlano in ra~nl·s •'O P lìnts·ooo pe1 pic.-!narsr :-u seno tfnan tlo Don ntu iolPn iene a metter pa,·l). E rhe fart:Ja ùr ~tnpurr: fanno i ;;vJ.:j.(t•llr •(unndo -.ve~liati l' rirntr:ttt in sì· si fr·egano ~ l i ocdti immemori dj •Jttello ~!te h.tnnu f.ttto e -.enz:l s:1pl're perthè st trovino in t}Uel 1Ut1J.!O <'.()Il ~li :i).!U:lf·d 1 dt tante pl.'r:>ont• fissi sopra di lo1 u! l•o· c't la fi,.ra col ruert•ante ùi ginocalloli che ven le lroml~t'lllne di totll' le forme, con la mn-,.sima "eriela e ,·er Ìla. Ec.:u uu1 <:cena tra.:ir..l. « l'utrr fr,~rt •·.~t mnrt ». clh~ rl !lonato all' orPrchio li t un atldornwntatn. Ed e)!ll tosto ~i . althlodon:t sopra una ~Ptlta in preo! 1 al piÌI yi\·o clol.u e. « ~l a - seguita fl onllo - voi non potete :;opportnro quesla disl!rat.ia: sr;riqll~ uon lt>tlera Ùt ad lto ai ~t>ll tJri Cll


l.\ Dl\G ~O ~I II EiliCO-I.fiC:ALE

amrn.tuatel'i. ,, E1l e.!li ;;crh·e, un pu' in franct'Se eù 1111 po' 10 italiano. c;r,con•lo che Dunato gli 1mpone. poi aiTerr·a un giornalt• ro:ullliO che gli p•.lrgtl il Donal o diconùogl1 ~h e ,·. un pu:wale, e :.i Lrali~!.!t'\ e ~tramau 1 ,, terra. lJ n soflio (p ric;u~citn e lo ra halzaro in pietli. \ J un altm fa ;.! ì lare forte. rc[letutalllenle il suo nome: poi con 1111 lncc·o ).!li parali1.za la roce e non può !'ÌÙ al'lit·ohl'tl parula. \lln cnve•:e fa ~~notnre e ne nn.-r.e un coru eli varie e di~L:urJanli rauwui certo 1100 :u·m.wioso. ru -ignoce ripc.Htl senza .;apel'lo t:on gt'.tndt• di\'ertimenlo tiP.I publtlicn una scerm (lei FI!IT.tvilla nel « " ·1estt•r pasliwt )J. 1'11i c' i· ur. ··unu~aln eleltM.IIe: nn c.1 n•li Ili· l. Il 1 i !!t.!.,lÌ di di• cpprov 1zione o gli appiiii:'Ì t! i altri ùormicoti, fa uuo .;propn,ilatn d i -cor:'o-pro;;rnm 111:1 . Jln'ultinn e.;per·icnl.·t: la più ;;orpren!l entl3,1i t•JIIe. ll unatc. fa ~en l ire In ~mt ptllenta a th~lttrlZ;t; ·'P trpa;rlia OIJillern~ i .;og~r·lli p~>l i 1 .l·lti t· per :1 ;llat• .1: p• ·'i ,fia,.d na t-. lr ,\l' ;r<l a si• t\cll suo u·resi:;tiltile fl mi•l••rio~o pull•re. E•si fanno per lauciar-.. z;;u ùai palchi t> rurren a 1111: quaiii'O pt•r!'nne a stento ne u·auen!!nuu una che ~i dih<tll~ c :-.1 prOh' OJc nll' innnnt.i; rnerHr·t: clallo~ platea altri all'•l'l'inati corruilu dilil,tti. ;t l Lra,erso a tulli gli uslact•IÌ. :.i an.unpu:aoo :-ul palcosc·~nico. vì'ngnno carpuni ai pit>.li 11i llonnln; il quale allin·• !!rida uu polente c rc:ncille: c'IH~t ,. - ~cl c·ui ~omando -;j s\'eglinno e c~>;;.,;ano la confu<ÌHIIt! e l' l'IDOtione tlegl1 5!Jt'Ualnn. Tali ru,·onn lt' rapp•·e~ìl'lllni. ; C ni del teatro ~··rtltt•: p 'l .e~ta pas.\it'l/ rlol'llita Il ltlllt' /(' .~uogrstivni e camllel'l!ilicn del 50rtnam1Juli,mo rpnoiJ.:n: r~le'Jl e · nl·· i "' nuaruhuh n non serllono. o non ubhHlisenno a q•wnl u vie:> ne lrli'O o;ug~erito e coman la to.


:m

Stimai neees~ar·io di ramrnentr~re sommnriamenLe que~le rognit.ioni ùottrinali prima di discnLere l'aq.(omenlo che qui mi sono pr·llposto. Il 'IUt'sito formulalo lin rln principio è tJUe:HO: Su quuli criten st appog;{ia la dtaguo..,i medico-legale dol ~onnamb tt ­ lismo1 0!.1 in altri Lerminr: Oato un ;lccesso sonnawbu!lr·o come ,j JJUÒ distinguer·e se si::t ver·o o -<imulato ·~ l nreui a t:tl nnpo inùiratr sono flu e: Il Tomellini (1) dopo a\'Cr'e riferilo ùal Boi:.seau (2) il t·a~o dr un calzolaio che faceva dumnttl il so!tno cose sorprendenti (oon si dice però qu!lli) e t'he nrova Lralascrala la ,;na lirrzione ÒIJpu essel'!.!li stato proposto di berHlargli )!li I}Cchi. soggiunge: « ~ elle snle d t osservazione si potrebbe tnn· pro(iUo di questo fallo tol ben j:tre OiJni s1T1l ~lr occh1 ai <;edicenti -sonnamlwli. onJ' essere eosi :.icnri cht! compiano le loro a7.ton t indipendentemente dall'organo della vista. » Il c·oosiglio si l>asa :<ulla supposizwne che il sonnambulo D<>n wdn. Ma I'Jnesto è ben sicuro? Il Lazzareu i (3) nel esempio. pare ne dubiti: ed infatti dopo avere detto che i sonnamuuli hnnno illallo iperestizzato e l'ud:to no n sempre nn·auo sopito. scrive dJe l'organo del lrt

fl ) L. TOli.IIU.l!\1. - Delle malall•e pii1 (rtqlltnltmerrll! simulate o prooowte Mflll inscrìtll, pag. i1·1, Bomtl ~875. (t ) Eu Bor~~KAU. - Du maladies simultu, ras:. fiO Parb l870. 13} G Luu.RnTt : Corso teorl,o-prolicf) di medicina l egalr, vol. l', pag. H7, Padovn tSSO.


:)O

l \ OlAt:~OSI \IH IHl.O-I.Et:,\I.E

i• !/l'lltr.tlm .. ,t, ··l'l Ì>i;;ltfll: ,J 'luah· aHerltiu lalFerèbhc rn•dere :ul un'edi''' non sempre totale e dte vi sianu dei :o>onnnml•uli ve;:ogentt llal 1notlo come ~i wmpct~·tc') uno dei miei, il l:as.;:unali. (redi caso io snuu inJnun a pens;JI'l' t'ho la vista non fns.;e iu lui inLier·amt•Hie sp•!nla. Egli rammiuò e~ila nt e per un runi lo io lun!.(n ptu di l OX metrt. dove \1 so nn pan't't'llie firwstr·e e uou llttle egunll; ne sc~>lse eù apiÌ una: vi ~i arnunp1cù ..:un cle-.lreua •Ja scotallolo: e ,:uiuanclo ullr:n t'r~o In 'lrellt• · puz'o snpr a l re( ·ella di ferro sce~e ,.ul tello r·ho tJon è lal'go e dn l quale prMva prot·ipitat·e per un'altezza di t:iua S metri . ...,,. ul•m rhe a ltll·• riò non 1 ote,se haslarftl; In menwrh\ c>tl il lnllu ,~lo squi.; lo :;ensu muscolat'l': mn cho p111''' lo -.uce~tiTes~eo una t'l'IL-t visiurw Ìlli'OS•'ienle :uu.ehbiatn, •·re l'"" rJ,If't•; non P"'" 11~1 tullu mancanlt• ( 1). " " JIOIIÌ.IIIIO pnrt• dt& il S011fl:\01hulo sia :;empre 6 C011\piela1061110 rieco; ,, cl te pen·iò! l n si111ui..Jore pPr poeo d~:>l!"u ehe sia puu. anda• ··on !!li O'dti l~tmdatr. !{ira re tentoni per ull.t :,.lanzt alni ht!ll no:n. apr1 re porte e li nt>~ l t·,•. st't>rult'r•· -cnll'. e.;t•gu ira in una parola que~li rttli ste:.,i ~·ompiull dall' \llieri e dal Cn'lellani verr sonnumhult. 11 perito col hl'ndar;:li gli occhi caJr~hbe nella tr.1ppol.1 clt'e..{li sh~sso h.t le:.a. vi~la

:.n

1Il ll!'nlre c:orrt.>!t;e•o le bon~ di •tllntp.~ mi l!' unse al r.udculo 300 dtlb Il·•· <idOptdM 111fillm ii•IIÌ•IOII: Ult1 a•I':Hhrul" tllllflllmiiiiWIIIO al ,!1:1 J'Jt. 1ro3.1

k;.:;.:u. :;. IJII~·lu proposito, l•• raro!~ "'~IINttl: tC {);~l o;a~f rla 1101 n•l•IOtll l•·•r~ .t~~otlatu l'Ilo 111 lttnzìon•• 1l~lva molt•• ntll•• ,. ~on~··rwt.,,

•1ualcho •olia undtl'

l''\3llata, L1l .. lr;, " oul'>. l'h •eram~IIIP la ,,,,.,,,. 10 qnaolo ' ~N•·~lluue. •l..l culb"f\'AL, nd ~agzwr num~ro M t C:.•l, lo dobltt.lruo ol•lunt dalle O•S('r\ .•ttutti ecr. •.


31 ..\ ~J.fi uu~asi r he il fare que::;•a fascialur.t la set·a i· t'Osa fasti•liQ':I per il mulnto P per il tned~t·o. tJuando glt ·tccess• ritornauo ad interval li lunghi e non prevedthiti; e Lu rlto più dovenùola fare hrne assicut'alo perché uon si smuova o ad arte o per i mnnmenti auttmtntièi durarlle il soouo. Bi bendare ~li uc.:!Ji darattt•· l'nw·"·'i" rwn si pal'ln: e non è cosn fucile. l\1n tf!Ullldo pure il ,;orvegli:Jnle desLiiLOSi anche rgli all'improvviso fosse riuscito :1 r·ag,.,'iun~et'C l'o"senando eù a her11h11·lo. il tatto con.;en·atn e.l e:-;altato polrt>hhe farlo rbvegliare. co,j o fallr.;re J'e~pet·imeolu o si turba l'nndamcnto delle cos~ impedite dal lo svoiJ,{orsi nella loro .:t>nuinn muutfestazione. L'altro mezzo pP.r svenlurP 1.1 po,o;•hile frode fu consi~ltato per la pl'i ma vol ta, st~ non erro, òa FnHlce:-;co Fotlh.._ quando nel 1814 era professore ùi medicina lej.!ale n Str.tshlli'JO. [1,,1 La1.zarelli. il qnale non pnrlct :dTallo di beudal'e ~li Ort'hi. è l'iferito COli ITUe:-lo p:u·o le: « l i :;oona mlll do suole eYitat·a tutti ~li O·:.ttu·oli che st trovano 11e1 lttOJIII che t'solito per·wtTer·e neiJ(, !->Ialo di sonmtmbHIIstnu. Ot·a se si tol~ono qut'sti ostacoli e 1-ìA ne sostituiscono altri nuov 1. ed egli li evita, e indizio di simulazione: lo slessCl è :;e si accor·j.!e che s.ieno st.ati cambioti ~li O!!~elli di cui r,, u;:o nello stato di sonu·tmbolismo » (l} . )Ja d dollo professore puto litlncioso in tfUt'slo espel'imor:Lo si ulfl·etta a snggi un::ere clte il giudizio medico·leg de deve sor·ge•·e da un cumulo di rrite·l'i. Inf,tlli chi non \CÙe che uu f111·ho puo llenis'Simo tOCJam · pare e cadet•e per fi nta? NieuLe di piit facile.

U) G. l. AZ7.Al\&TTI. -

Opera e tuo;;o citato, pag. 89.


L\ 111.\h\OSI \lrOLt O·I.EI. \1 Et

l'~>i

far· r:npitomltolar·e il sonunmlHtlo. 1·ome un ciO\\ Il nel C1r•'fl. a fi,chio ti! (llll·lllr.!lr f•·f ,k delle quali ne~<:unn JIUO misur.1re le con,ecuenz••. può ~t'rnltrart! a rnolti co,a tli.,u· mana e nnn de~na dci uo,tri tempi. E di~se lrene il I.aunretti dte il soouarnlmlo ~llolr. ~\'Ilare tuili ~li u.;t.t··oli perchi• non :;empn~ li e\ ita, ma c.1cl•• ~:-i fpr·i-..·e: ,. l' \ Il ieri fu 'j.;tn da nn i urla l'l' •·ontro i nwhili. S~ :trllllllflle fJfle~ti due lll!?UÌ, st•!Jbene giit tl.L molti iiiiOÌ n da mn!lt• :~utorevuli ,o,·i prodamati, sono in-ufl1eil'ftli e falla ·i t! pcriwlo,i. •'lllllt' ,.j pntr !1 rispontl••re al qne;;ito ... ueiipo,lo' f.:t·co 'Jllt'llo 1'111' io ne pen.;o. Lns~ andn da Jnrt•• 11 sonnarnhuli~mo ipnotiw eh~ per r:t;.!ioni troppo eridenli nun può e5st•rt• finto a scopo di .,fu:.!~irt> ngli ohlllighi 111ilitari, e,,,miniamo le ri111nnenti tre forme nmmt><;~e rtPila clas,.ilknzione della srnol u frnnre-.:e . L:\ drn~otuo.;i del cn-itlt!ltO ~onnambuli·mlll opilrtta·u è rehti \':Unente fari le p,.r,·hè !!li :h't'è""i a carauer1 P'll'h il'i ed impols1v1 di raùo ,.;i IN~ontrano hOii negl' rnfermi. Il più dilli e volte pret•eùeHPI'II n• re vt>rlr~ini onero ntta~:chi d1 epife,;sia con' ulsrva; e tafçolla ciò arcade immediatamente primn che si manifesti il ~onnnmoultsmo. Tale il caso osservnto dal me<lico divi;;icm:tlo dott. \ lCurno. nell'o:;pe<lal•• mtlrtnre tlr Fìr~rw' nell' tnno l ~6:l e nferilo D• l fdonwle di mtdirina milit•u·· ùi •ruell'••nnu.

pa:.:. :281. l ' n soldntu del :)o ).'l'anatieri u;;ni -.era \Il rl'golnrmenle a letto e SI nclcl•~rmenta. Po ·o tlopn t•omrnci;t a dund•,lar,.., rolh persona da cle~tra a ..,juisua, r·uota rl capo. gflnlilt le gol'' e mandtt fuo1·i dalla hocea abuonrltnle ~bianca spuma. Poi -.j alza, va in ~~~·o ron glr ucchi chtUsr, con le lrraecìa "ollt•vate e tese all'mnanz.i. La .;en,iJ.ilit:'t dolorrftca c ~wmptu,.. ; nt.t


IIft tiO~ '\ \ \J Ut:l.l '1 0

spruzzanùogli twq ua in facl'ia si ir'l'ila od entra iu furure . .llline ~i sreglia inuneruore •lrll'.,ccatluto e :.i la!,!na tli cefalea. Il cranio era rnoltn dPf1 rmalu: 1ìue fratrlli minori lll'Uropa·ici. Fu ritenulll una nev ro:->i mJsta ùi ~on n ambul ismo e 1li epil~';ta.

Si riL"orre inollrf' alla ricPJTa di •ptei :-:egni che .:et·vono a stalullrc la diatno~t di l'pile!'o'ia atrinfuori di o:;.:nr arce,~u p~ichiro t> mol<ll'io. Così il rnmpo vi•mo. r·ccentenwn le ~ lu­ d~ato ( l). nP..t 1 eptlettu •• hmuato. lta lmea p•·limernc;t !>flt'1.7.llla ed irr't'l(olnre l'Oli st·otomi penfl•rit-i ed emiupia p.lr· ziale ver·ticale. Il r i,ns nnrruale o rnaj!giorc del O'lt·male; mentrt• i• OtlU:iO t'olfatto, il gu.;to e t'udito; 6 .;;ono :lllulile lo vartl' 't!n~i bi l iti1. lnfiue si ri,cllotrano numerose anomalie anatomiche ùc;.tf'nerntire. Sopra coo ~i dc razioni a o :~lol! h e si nppo~gia la diagnosi del sonna1ultultsmo hlertco. t_Ju.mdo se trovino qur dislurhi nella seosihilifl " nrlla rnotilitil che formano le cosi ùelte ~Liunnnte detl'j,.ttJJ'Ì:-ruo (emcanesle5i€', n nesle~i o limJLale. restrin!.(imenlo conrenlriro dPI cnmpn \ igivo non pn~"en tante però le l.'arattt'r· ,tic he eli qu••lhl Ùt' •l t t>pilettict, hk1 percPzione dei .·.olori, pnre:;c, c()ntr.lllure. punii istcrogenc ecc ... ) vi sarà ragione pt>r ereclt'I'O che l'ttt't:c•so;o sonnarubolico o"servato sin -rero e reale. E qui cacle in acconrio eli ossernrt' che un in fermo preseulaute, como il Cossamali. segni ''l'Un rlell'isteri:Hno maschile pnò a\ el'l' accessi sonuamholici in Lutlo simili a quelli del ,onnambuh,rno nntur<llt>. Se oun ,;j può imlllP.tl e,imar~

(t i S . llTTo LEMBI: n campo chiL'O In rap/'orlt• ••Ila plichfalr111 e alla mt· 4 id"'' ltgalt. - Turu111, l.S!ll.

3


il ~onnamhuli"mo coll'i-terio ,~ certo chE' l'una co•a può accoppiarsi all'altro.. Lo steslio pE'r' Lal r·iguar·do può· dirsi ùell'epile<.sia. La dial{no,;i medico-legale rimane nvvolla in più .(!randP o.;curità ed aura\'61':) rta da rnn.;:grOI'i duhbi quando si tratta del sonn:unbulì..;mo n:nur.tle •·ome f•1rm'l mor·bosa boiata; in modo clte Lulla In. rnalaltin sta in ciò che gl'infermi IPvausi da letlo In nolle e dormendo eseguiscono rnol[e delle azionr che fanno yegl iaodo. l n que»ti ca<.i 1 sonuambuli non pre:;entaoo verun sintomo nl' d'islerismo n(~ dr ''(lile$~ia, e fuori de~lr ncce~si nolturni ).!otlono dt preo:t ..;afute. Qui pnrmi si tlebha prPndcre in e.;ame miouzio..;o e ben ponderare In muomataloyia dell' accesMJ sonnambolico che finora non fu studiata con esattezza ..,nfliciente. Dallo spQglio delle tre osserrnzioui su riferiLe risulta che: gli occht :;ono ora chiusi ( \ ltrerr e cn~tellanr). ora aperti senzl s;;uar.lo (Castellani'. allr ''(llt.\ Vt ba sguardo :;Lralunatu rivolto a terra od e,tntico e n~-.o (Cn~sam rlr): il posso (• ora incerto e str.r.;cir.,to con porl;lmtHlto curvo (·\ ltierì) o barcollante (Cassamnli). ora abbastanza r.icnro e celere; le mani p:tlp:mo .:li o;:~elli o ~uno ''e~e a l'inuan1.i, o tenute io atteggiamento rli chi sta per cadere o fanno movimenti iodetet·minatr o sono naturalmrnte pendenti: talvolta l'accesso è accompawnato da moti 'Piltttoitli delle gambe e delle br·accia mentre l'infenno ò a leLLo (Custelhni e Ca~~amalr) u dopo l'accesso vt sono spasmi lmt.1ci ùei muscoli (Castellani): il sono1mhulo t\ sempre :;onnil(lquo; e la somtiloqui~ si manifesta col pronunciare parole sconnesse e non bene articolate, maular lumenti e sospil'i (Aitict·i); o suoni confusi


DEl, SONNA )l UUUS)IO

3.)

aon intelligibili e simtll ad ululatt (Cassamali e Castellani); o con canLi O fischi e grida (Ca"Lellaoi); la r t8pira.:ione ~i compie in modo m orbo~o; orti frequente, affannosa (11tieri : ora ~pasmodtca. accelerala. nJ. fanno-;a, sin~hiozzante (Castellani}: talor·a. il sonnambulo indossa in tullo oJ in pat·te gli abiti, talot·a si alza e passeg~ia colla ..oJn camicia: varia il tempo o la dtmlln degli accessi; i quali si pre~entano dopo nn'ora ùi sonno (Ca:;)amnli) dopo 2-i ore (Ca;tl'llani). tlopo ;j ore di sonno ( t llieri); dur.tno ;; minuti (\ltieri), ffi\!l.z'orn (CasLcllani), tre quarti d'ora (Cassamall); "i ha fiPtdita di'Ila CIJ~cim::rt e de~ti non ricordano nulla : solo il Cassnmali parve rammentare qualche cosa; SI trovano spesso come nt>gli cpilollici ctcatrici per ferile riportate nelle c;,dnte dormendo: infine si uani al conlt>[pto {tto1·i degli acussi os~:ia al domandare di esser legati a lello o chiusi 1n cnmera. ecc. e ~i h:tdi alle malrllfit• intercorl'ttllÌ :utribuibili aJ,!Ii 11cce~:>i come c.ttarri inle~tinal1 (.\.lt1eri ); rebbre efCimera (Cas~nmal1); relunatal){ie (Ca~tellani). Sul complesso di questi ;;egni. anche nei casi òi sonnnntlmlismo naturale ccl in assenza di ogni altro stato neuropalicn c:onc·omitante, si potrà n parer mio, quantlo appari3ca bene deline.1to il qu:ult·o morboso, basare con suflicient.e fon,.Jamento la cl1agnosi rnedico-Jeg.11e del ::.onnnmhuli:;mo; e 'ii potri1 così di:\tin~uere il vero son namhnlo dal unto senza cbe \'Ì :-.ia ui:;;ogno ÙÌ fal'lo giuocare Il mosca CI8Ca O, pe).:gio, di farlo capitom bolure. ,Né \'aie il dire che la simulazione del !\Onnnmuulismo ò c:o•a talmente rat·a da polers1 r1gnardare come una qu<tnlità trascurabile; per..:hè te cose raro meritano d'essere couo-


:Jii

l..A. OJAH:'iOSl 'IEDlCO-LE!:,\LE DEL SO:;NAl!Bl..llSJIO

~ci ute al

pari delle :~ ltre da chi YO~otlin evitare dispiacevoli

sorpre.~e .

E d'altra parte la simulazione o falsa allegazione del sonnambuli:.ruo non è for~e tnntll rua come a prima vbta ~i potrehhe credere. Nei coscriui di cin,1ue clas~1 dal 18ri al 185 1. se~uodo la t·Jbelhl ~ . 6 tlell'umellini. ~i euhero 71 individui iuviali in os~erv.IJ.ione per sonnnmlmlil'mo (in massima pnrt~. es,.entlm 1 ~omprt'~.1 quakh(' altra nen·osi); de1 cruali iG furono rilennlt ahi !l, :2 l"ivedihd1 e ~3 soltanto did1iarati non idour.i. Qu ~:-.la font• propor7.tone- il doppio- di trovati nhili rispettn agli ultri. fa dubitare che vi si nascondesse qualche tentatn o di frodo.


:n

SULL'l LEO-TIFO Xote sbtl;;liche del Dott. ()Jaudio 8for:ua mnorgiore medico

I n truesto pet'iodo di tempo. iu cui l'Italia tolta energìtamente per eliminare, o almeno ridnrro i11 piu ;mgusti confini , le mnlattie d'infezione, forse uon riusciranno inutili nleuni dati slntislicì srrll'ileo-tifo dì militari dì lJ•uppa curali in trenta ospeJuli principati o succllrsali italiani. messi in rall'l·oulo cuu In forz 1 metlin delle rispeuive f!uumigioni, dal l 878 al1888 inclusi' i. E limitando truesliJ studio alle sole guat·oigioni che inviano tlirellnmente tuLLi i loro malati agli o'>peùnli milttari. si pougono in evidenza gli ciTeLti dell'infezione nei militar·i eltr, come tulli sanno, rappre.;t~ otano un tndice :ts~i scn~tbtlc per la conoscenza della morbositiL e della mortuliliL delle città in cui t'tsiedono. Disponendo in se-rie discendente le medie della morùositit per l'ileo-tifo rilev.1te dall'annesso specchio si otlengono i risultati segventi :

Udine 2 Brescia

3 Napoli l 1ulcrmo

..

33.1 per 1000 della fona media ) » 31.0 )) » 29,0 )} 26.7 »


38

SULL'I LEO-TI FO

ll SnYi~lìan o t.i CaJ;erta

7 Pero gin N B:m

9 Catanzaro IO Salerno Il Ch1eti 1~ Messina l :l Bologna 14. Verona t:) Genova 16 Livorno li Padova IX Homn J!) Pinceuzn 20 Ancona 2 1 Tonno ~3 \ le:<snndria 2:3 Ca~linri ~H Trevi..;o ';)" _.) \Il la no 2() Parma _, ~Venezh ~8 F1renze 1~1 \tanton1 :10 GaclR

2 1,1 per t 00 della forza rnedi;l :. Jt )l ~ 20./

21 ,() 19.0 17.9

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17.8

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Il ,:2 10,6 10,3

10.2

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3.G

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f.ì.l :.i.G

Helalivnmente alla mortalita l>i ottengono poi 1 risultati se:cucnli :

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Udi ne Pale nn v

7 .:.> per l 000 delln forz:-t media !;,7

)

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39

SULL'li.!:O-TifO

Bari

5.a pet 100 della forza media .,. )t -i-.2 ,. )t i.2 .,. 4. 1

~apuli

~.o

3 Brescia l t•i?ruKia 5 cn~erta

6 7 8 9 IO

Savigliano \ ero nn Piacenza ti \te.-,iM 1:! Li\ orno 13 Tonno l~ Catanzaro

.,

3.5 9,8 2,7

2.3

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\ ncona

2,1

t6 S.llllt'llO

»

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IR Vem•zia

2, 1 1,9 1,9

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Hl Cagliari

1,9

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I. S

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15

·t 7 l'ado va

'll lano 21 Bologna 2 ~ Tre\ j ...o ~!l lt oma t~ Alt>s,andria Q ~-' t;enova ~ti Parma Firenze ~ Chiuti ~n .\tanto\ a :!Q r. tt!l:\ v

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1.8 1.7

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1,3 1.3

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1,0

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Se poi ;;i dispongono, per ciascuna guar·ni~-:iooe. le cifre elrettivo rn;~ssime e minime annuali delln mori.Josila s1 srorge


Hl

SULI.'li.EO-Tif' O

r.nme le medie di morbosit;'l e di morlalit1l nell'undicenn io non fnrono costanti ma suhirono notevoli oscillazioni.

,\ los~arlllria

Ancona 3 Ihri ~ Bolo!!na l' ·> Brt!:>Cia G C:t).{liari i Ca:;P.rta x l:ataot.aro 9 Chreti l (J Ftrenze Il naNa ~

'l

l

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(~t'IlO\' il

l :1 LiYOI'I\0 H \1 an tora

,..

'ola5~imo fl[f· ··ITelli•·e

elrre errerti••e

earre l'lf~tti•·e

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110

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17

Pado \'a l !l Palt•rmo ~o l'arma ~1 l'ern;,1ia ~3 Piarenza 33 nnmn 14. ~alerno 1~

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~avilo{liano

26 Tonno 27 l'l'l) \' IliO

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t•ifrt: f'ITPtll ve

18 \·enez.ia \'ero na 30 lldine

31i.nlmo

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Medea

Cifre NT<'IIIVC

13

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63 40

Il rhe dimiJstra. come ~ià eh bi ;\ notare ( l) : che in ciascuna ~u1m i.!ionP oltre le cau~e permanenti locali ve De furono altre o.:.~a-.ionali. r.he di'term inarono di anno in anno un numero mag~iore o minore di affezioni tifose.

(Il Sul:o J•lu rrc•tUNlll ~·l lmjmrt,,llli m~l ollh•ll ' ellfl'.zioew 11••1 Il. ~~~r(tlo 113Uano. - Rlrilla d' qkne t J m~ll pul.l•llw. I N~~~


SULI.'II.EO-TIFO

ALLEGATO.

SPtcctu o di militari di t r uppa delf eserelto lfaliano curali pPr itN,- tifu tll trenta ospedali mllilarc eon le rii~peilice medce di morbosità c mortallta dal 1"78 al 1888 inelu.'lici. o

.§ o: .o

......

O P!!<bli mllilan

1 2 3 4

Alcs ...andria .

~,

Brt'~Cia

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t.i 7

276

:I:~Rfi7

503 1018 li~6

21,0

12!1 J2i'l

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3,0 10,3 10.2

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Pocln'a 1n . Pulerrno

76

l (;:1)7 307711 722-i IOO.l8

.

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Cegliari .

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43

OSSERVUI0\1 PA TIH~E~RTICOR R~URATI\'R SOPRA ALCUNE AFFEZIONI CHIRURGICHE FREQUENTI NELL' ESERCITO

8uppurazlone come mezzo curativo <Ielle adeniti tubercolari Otitl - Di&tot'l!loni e contusioni delle artloolazfont l~ttur3. r.rtt.1 alle ronlt!f••uze ~crentlll··hr• dèlrllP't •Il atN<ll> e •l'lletntm• 1891

no>lll) <J'I'd31t> mrlltnr11 fil C:"~rt.r riai o1ultl)re ~n dre a D e t 'a l ea. ttflllllnO meolleo

La m~>d icin:1 mili t1re pre... enta a chi l'e...ercila un campu di os~rvazi n n i circo~crillo in un limite ~e!!'na to dall'et:'t de!!li arnmai.Ji i. per la ma.;,..ima parte ~ionni n-m ... uper&nti i cinque Ju ... tri e dalle e ·•genze dell'arroolamenln. elle &3cltule la deholezza fì..;ira e qnalsiasi inrer.nila o vLr.io d1 er>nformaz.ione incompatihili col c:en izto militare. l'erriò molle malnllte di nlla ~hirut~ia ~ono per noi moho rare ....e pure ci st pr~ ...entano mai. e ... ; i1rebhe. per lo meno. opera \ 110'1. l'e si ..;pende~,..e ntn~n!ior tempo a ~tndiarle nei lorn più ntinuli particolari. [l meclico militare Ila il ~uo cnmpic..lfo da ~pigolare. 1113 ...• .nr(anna a pat·tito rh i rr••dt> q u ~> ... to ari !o rli utili ri··er.·he. !Junnti proltlr.mi di alto mter ,,e UOJ!loitari<l ed ancora lontnni rlall'e•scre ri~uluti non presenln al mPdi•:o la 'ila della 1'3'-enna? Can~:~. prl!cipna di molle malnllìe nell'e~ercilo. si è. malo qoasi inevil~hile, l'a,r,.:lomeramento; etl al medico corre l oh-


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OSSIR\'UlrJSI 1'.\J'Ol:ES&TICII& t: CUil.\Hr&

t,Jigo 1li neulralizzarne. per «Juanto c po,sihil~. col!~ l·uona kienr. b tri,lt· iollut•nza e. l <~llenoarne lo( ll efTelLi. comhnllPndo ener;!icameott' le iniermitit cl1e ne dem ano . .l 'fue~to u.uuw -ropo rle.;u.Jero di J•Ortar~ anche io il mio poYero rontrihuto r.on os·er-valioni detratte dalla praticn d'iof~>rmi di cllimr:!ia. :1\uti in cnr.l in •Jne-t'osped.tle per alr~uni 111esi ÙPf!ll ultirni Ire anni. ~t'l n1e::.i in 1:ui ehhi la dirr•zione Ùi•l reparlo cltirur ~ico. prt!uuutinaron''· ··ome ·••mpre. due specit! di atfeLioui: le llrll'llili stnww •', o meglio, llthurulari, SO(H'alnllo Ìllr/•tÌHflli. t'ti i trttlltntlli"ni at·tioolari. come le ,fj,r,,r,iatii e le (111/(tl.,j,lli. :.pedairnPillt! O ~;!JÌ nrtÌ infl!rÌOrl. ~li:IO IJIII'SIP. 'eranwnte. le malalliP. r.! w in mll.!:,.!ior numero !Il l':iCChl~ollo nelle ,.ate chirurgicl,e militari: ri .•i potrehhHo a !!.!iun~er e. per la ~l:t!!ione iuvermdt•. le Miti. le quali ahboudarono 111+ l'anuu IH:JO, tl•smnte l't·pidemia cl'iullnem:.~. ·ht nlien pt>l rlue me-i •Il tu11:1 r,, gu:srui~ione. f,cer11ln numer·o-e 'ittun t> •

.l•lllliti ~1/'1111111\1' . Le :ulenili :-lrUJII•l:-e, :-Cr11folow, n m~>~ liu aurora tuberctiIJII'i ::;onu fn•cplenli-,imt> n~:~i -olrlat, e ..;j ma111fe;~ano in c~'i •li prefer~nza al .;ulln e n ell'in~uint!. Z1e,.lt>r no\'el'.l le glanlluli• li nra ti che di'll'inguine fra lJ n~lli! più rare acl e~sere :utar.·.lfe ~laiiJ tuber.·olo~i. ~ d ,-ot.lati nnu ('Otrei afTenoare .,J!•e•'.tnto ..• ozi h·' potuto notare un pre.iumin io. Hmunento nou t:ustanll•. del!•• aden ili :.trnrnose inguin:tli su le ~e n- icali. l ul.lill ...e ~~ ri~contra n u i re./ --•ri llti-OIO.!ici ùd rt:f!artu ··l,irnr~•co tler(li ulli111i me-,i dt-ll'aoniJ 1889 eù i primi •lE' l l 8!111 . .,; lr•>wr:t un 1 ver"t in\":t"rune dellt' prime 1j,pettu a l uno ;,Ciii ,.i.-;;ituo numero delle :.e~nntle.


"OPRA ALCUNE AFFE7.10~1 C.HIBI.iii(;ICnK

·\.:')

Vireçersa, nl principio del corrente anno, le adenti i ten icali sono ~tale di numero llll)llo super10re ulle altre. Ho IOnoto coniO dei soli casi osservati nel tempo in cui ehhi la direzione del repnrto chirut·gico, senza preoccuparmi de~lt altri. stimando quP.IIi suffieieuti a richiamare la \'Oi>Lra nllen· zione sull' incostan7.a del predominiO dt :;ede per ·iO"allo mor·hn in foti ivo local izzato alle gland ule linfatich•}. Zicglet· dil"t• : ..: elte la fn•qnt>nzn della tubercolo'i delle ~dandole lin«fatiche nnn ~i può facilmente determinare con 1 soli datt « anatomici, essenrlo. $pesse '·olte. difficile cb decidere sP nna « th\l.a affezione gianduia re linfalìc 1 llehha. o no. r·ignar'dar,.l « r'llltle tultercolat'P. A ùecidere qu ~:~sta tJuisLione io• avre« uire cuntr·ihuirit la dimostrazione della pr·esenzn, o del· • l' i\~sema del hacillo Luhen·<>lare, ovvero gli e:-penmenti • f! 'inocul•zione. >> (li Lalt nwzzi tlr esami confesso di non essermi serrilo pe1· ruancn nz;1 di letn (lo, proponandomi di farlo per l'avvenire: però i ùati anatomiri e clinici mi hanno falto indnhhiamenle r11enere essere le adeniti strumose ingninal1 tli nalura tuhf.'r'colare, ben ché es'e nelle loro manift•glazioni morllo<~e. prenrlcs,;ero forma e sviluppo dissimili rla quelle del rollo, nelle rrnnli la -<pecilicilìr è ormai l'licnrn . Oelle adPnili strumose, qnindi, la causa dil'ella è il bacillo di "-ocb , la cui porta d'ingres~o nell'or·ganismo, dohbi:uno ' amruell~rln nelle mucose appRrenti e nella pelle n!lravcr:;o ~contiooilà di tessuti. clJP. '(uggono qua~i sempre nll'o=-setvazione. È fuori di dubbio pure, che una via di propnKazione. lenta c:e si vuole. è la r icca reLe linfalica. Es~a melle C:l[JO coo numerosi vusellini affiuenti alle glandole linfuLiche. che provvidenzialmente rilnrdaodo od auclte arrestando il progl'edire ciel virus, sono di ostaculo allo inquinamento tlel1' i1!Lero 01·gnnisnto.


4-G

0..;:-.EI\\'Al.IOSI PATOCilt'ltTICRE K CUIUTtn:

.\ questo propol\Ìto t·t~·ordo l'ultnno etl irttur~:-:iMll~ studio =-olia funzione Jel ,.i,tern:l linr<~ttco pubbli~tto dal llichel. ( l ) il cpnle O~,.!a ati esso la propl'lela ammes~a da lulli. di a::-.orhire i liquidi formatisi dalla riduzione dei te,;~uli, ri\'entlican· dola iuternmente alla rete venosa e capillare. Jn,ere, tenendo pt·esente che la rete dei vasi linfaLicì niJ!Jontla nei tessuti pi•'t supel'lidali. rome nella pelle, ol'lle nHl COse, a nelle sierose, le :lltrihuisc:e llrli1 fuo~ione di a~~orhimNIIO molto ptil limi tat•; la con>itlera come un ùìverltcolo del ststemn veno~o u capillat·t> :;u cui j!Ìace. alto a ~:nrenltre o rneglto a rontrollnre le ...o;.tanze da a,;sor!Jire, le •1u:•li. Sl' veleno,:e, peuorrendo un ri rruito lento e lungo ed anclal arre-;tnndosi nei ganglii linfaticì. non nnocerebhf'ro nll'oq.rnntsmo generale. Non ripeterò lo ccmvincenti raf(ioni addotte da Ric ho t a conferma della sun trsi: :l me f,a,;tano i falli citati pt·r· clt:uurne le ,;eguenti con~lu~ioni: t• Che l'inliammaztone tuhercolnre d'non gianduia linfal~<'a t' semprl! il ri... nlt.tto dc un' mfezinne che st prop:•va acl e'sa attraver:.o 11 :.i,;II'UHI tiofalt!:O dl.'lla pt:lle e clellu rnuco~e apparenti. t° Che la soluzione di contmuo, per la l f U<lh~ acced!l il virus nella rete linfat•ca, dev'essere superficiale, imper·occht'• giungendo a maggiore profo11dità iocontrereul!e lnrclf' capillare o venosa1 cla c·ui l• rlt\ temersi pinlto"lo un' iufe1.rone generale. anziché lot~ale , e limitata a uo:t gl:tndoh1. 3" Che l'aÙt'IIÌte tu!.PI'l'Oian• rnppre~euta un focolare d' infiamma7.ione :;pec·ifira, che ritartla od arresta il prop:tèl"""' del viru; al tor nmtc circolatorio e 'lu•nllt all'intc.>ro org:.ni,mo. (l) Rivialo clinica -

\ono '"~Il.


"O C'IlA ALCU'(E AFI'Ili0'\1 t:UlRUIIC!CIIK

~7

~ ello , , Jluppo della tubercolosi ~lnnJulare, come tli quella poluwnare o ;.teoerale. non basta l' e.;.igtenza della cao~a JH'IIIrip.tle io coolallo con l'organismo, hen~i sono indispen .nhii• altre condizioni, costituenti le cosidette cause predi!'poncnti ed occasionai i, che purtroppo ahùondano nella Yita della cn,erma. L'a~~lomeramento. le fnticbe, i patemi d' animo. lr pie<·ole escoriaz1oni rutanee e mucose, le affezioni c tlarrnli sono tante cause. ~~>nza le quali la mn lnllia non atiècchhce. l.e a·lt-uiti "'lrumu,;e in~uinali, come _:iit :trcenoammo assumono uno svilnppl) specinle, il 11Uale, con una certa costanza. st a\ \era in tutti gli ammalati dte ne sono colpiti. S' i n~rn,.._a sroza causa apparente llllà ~landnla all'inguine ed il tumot'é, duro oln.stiro ol pt·incipio. 1li forma O\'Oidule cresre r.on lentezza e con scarsa reuzione locale. Su,·ce,stnHnenle partecipa all' tnfi·nnmnlione il Les..uto conneuiw1 peri)!landulare, il qu1.le, iofiltrantlo~i di e ·:-.utialo, ingrandi ~ce il volume del tumore. farendo:,:l i però ere la forma JH'imitiva. e lìni:;ce pet· l'onlmar10 MI rammollimento. eon \:l ti s·ollamenti dei tessuti. quao•1o non "i arres•a con (Joakhe 111euo l'avanzarsi della Oogusi. Altre ' olle si organizza nell'inguine un vero liofoma. duro, t>lnstico, qunsi iodolente alla pressione e nbelle aù ogni mezzo curativo lurate ~d interno. La fusione delf'cssudnto, quando avvit>ne, s' iair.ia nel Les~ulo connetti vo perif{land ttlnre e la ~landuln 50:!J:1iat·e nd un nott\'l'ole proce:-'o d'tperpl.tsia. oon dPI-{enerame qua"i mai in dts.(re631llcnto necrolunttco: rimane nel (Qcolaio li' inlinmmazione come un fungo e.1raoso allat•cnto al foudo di es~o per uo pednncolo fonnnto dai vast :;an~ui~ni l' linfatici afferenti ed eiTt•renLi della gianduia. notevolmento tspessiti nE'Ile loro pnrt>ti. Nel le :11leniti strumose del co llo inYoce, il processo nogi-


i~

OSSER\.\ZIO" P.HCu;E'ìhllCHK t. c:GR.\Tr\'E

"iticn 'i ol'i~ma pure dalla !!landola linfatica, alla quale ptH'• partecipar·e in ~ecundo 1em1•o il te~suw eonnellivo cin·o·;trmte: ma. a dilli•rPntn rli lJndlein~uinnli. il rammollirnt>ntn inracle priw.t 1., ~lao•lula. alla cptale. il piu delle l'ollt•. rinmrw ~it'Ccb<~ritto dalla c p-ula i'pe~~ita. Nt>ll't!lioloj.tia rli quesl<l mfe1.ic•ne locale è da pnr<.i. frn lt• Cllll•t·. la cu.. tillllinne. Fur"e in certi indiridui. llall'llspetto llut·irlo. ri ,-. lfualt:he cosa che nl medico non oppnr·i~c·••; imtn•ro..:.du~ conft':ò"O di :n t>r ripiJrtala da nurur>rosi anlmaluti l'irnprt'~liÌIHte dre l'adenite s trumo~a. specialm~:nte ÌD};Uinnle. prefuri-c·a i più robu~ti. Sono rilllt·-tf, pure r.olpito dal deperimento. che dopo lu·evo degMlUL in\Mle questi ammalati, a soprnlutto 'IUI'lli c·olpiti eia tuhercolo,;c alle glandole del collo. E,;,;i cadono 111 pl'ctla tul ar11•min, d10 non crde a nessun !'icosLituenu• medirin;l)f~ o dit•tetico · entrano nt>ll'ospedale pienr di salnle, nlmPno apparenlt'rnente. e non molto dopo acquistano l'a,;petto dt un convalt>scenle di wave maJatlia. \ che cosa si devo que~l:t qunsi immediata tra.;fot mazione ~ Che la gln ndula linfatira ritardi. o me)!lio attenui ,.!li efTelli Ili un' infezionP. clel sistema linfatico, lo credo anch'io, ma che nf• arrt'~li complet<tmento qualunque clifTu,ione lo nego: una pu:cola parte clei ~ermi eò anche i prndo111 di rulnzione di essi. le Jllnnwiltt', è indubitnto che si \CI'!'ano neltorrcnlt' .sao~tllgno dai focolari ~landulari. La prnprietà anti:-ellica del ~iPru tlel !>llOI.!ru• e l'nllività fagocilicn dei J,dohuli hiandri 1-!Ìtln).ter:r a cli~trug;.:en~ il virus, perchc\ sear~o. e hhemn• l'organi~ntO cla 1111 inc[Uinamenlo g-enerale: pero l' nalnr.de dtc tialln terrildlo luua l'organismo non esca ull'alLo ìtnmune: pPr lo meno '<i Psauri)'"e. Questa spie~a1.ione ù fondata in parte sul fatto l'ltt>, per l'infezione, non hasla che 11 viro,; penetri nel sangne. mn


~OPRA ALCONE An'HZfO~ J Cmii UI\GIC IIIt

,H)

oecorre chP vi enLri in no t ceJ'ta ctuantiti•: ed in pan e sulla resistenza del sangue :;tes o. la qunle è mag~iore o minort>. s~ondo JII' indiçidui, pet· propriet:'t inerenti a qneslo luJnido vitale. e co:;tituisce il pt·i ncipale fallot·e ù~lln villorio. nella lott.1 per l'esistenza, che il no.;u·o ot·ganismo impegna roll'iofeziune. SPconùo il mio parr.re, la qualità del s~ ngue ì: In rngionP. intim 1 della lmona co:,titnziooe organica, e rptintli delia re.:.islt>nzn t' della refraltarietà alle maiauie speclliche, di tu• ti numero cooslalalo è oltremodo crE'sciutu nP~Ii ullirni tt•mpi. In questa ipotesi. poggiata su duti tli fatto, è fondato purP il concetto del provredimento igcenico. sopratlullo (li'CJIilalltco, ~0111ro la lubercolosi , che io proponei, ritenendolo i! miglior·e tl<t adattarsi per· i soldati, lìnchè non sorga ti fortn nnto scopritore di ono specifi co dell'infezione tulterrnlnre. 1"11e lauto danno appo rln all'umnnit:). Tr•a lu lli i riUII'di proposti, com presa la luhercolina di Koch cd il c:l nlat·idiuato di pota~sio del LiehreiciJ. stimo non ve ne ~in, lino aù op~i. alcuno, rhe valga per debellare la mnlutti:t, pi11 dei r·icoslitnenti. ?ion enlro nella rli:;nmina di IJIIe~ti pero rredo rhe in ~enera le ciò si ùe,e, sia alla lra ~f~~r­ matiHnP. dte i numet'osi rimedi propo:-Lì ;:uluswno OPI san!WP, e ne atlcounoo l'azione. sia al1.1 lmrriora tnsormontahtle di niunmiuati e ùi prodoui di riduzione. eli rni si r.ircondnno i b:tcilli stessi. sia alla ~cnr~a tlo~c ~moministrHhile tl('l metlicina!C', il quale, in nnn 1f1tantitit mng~tioro. arret~her·elthe clan no all' or~aoismo mt>rles.imo dtP con tiene il viru~.

~~ inrlultitato. rome gia dicemmo, clte il pn•ripuo fallure di t·icellività per la tubercolosi ne~la truppa, i• l'uggil)mern mento. coute quello che viziando l'ambiente respit·aoile in d ~t t'e nel sangue degli Lndivillui, ùellc allef'nzioni, che lo ~


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OS~Io!R \'A7.!0~1 l' \TO ,(t'ii.-:TICHE E CURATI Vt:

rendono 11Jeno resistentP. Uopo c1ò, è eifli lo~wo •~Ile per cur·are una tubercolosi glaoduhre o polmonaret anche 10•·ipient,., ~• "ourag~ano gli ammalali dall'a~glomeramenlo delle caserme, pt>r e.-porti ad un ambiente molto pii1 vizintn e del~ter1o. qual'è quello dell'o~peJnle '* Ciò -.pie:.;a la ~rnndc 1lilrtcoltit dte trO\'i:1roo nel ~~ura rc le adeniti tuhercolari, eti il n,.,uflato. talora opposto. che i soldati ammnl.lti di whercnlusi, ,.,opratutlullo pulmonare. riportano <l d le ··n re negli o~p~dali. Sarebbe de:>~tteraltile, •1•uruli, che ,, Ila cura climatica si des,.,e maggiore tmportnnzn, o me,!lio. che cotesti ammalati, appena riconol>ciuti tali con i mt•zzi obltieuivi che la :-.cienza ormai mette a no:.lra di:.posizinne, ro~sero irilmediilt.tmenle allontanali dallo spctlale e dall'esercito Se tale provvl'dimento si attua:;~e, farebhesi: 1" l'intt•ressc dol disgraziato. che colpito dal male, verrebbe sottrollo nn una delle cause immediate se si vuolf', ma ptt'l importanti della tullercolo~i concedendogli. se non altro. dt morire in mezzo ìlÌ proprii parenti; ~ l'lllltlres,e dell'erario Jello Stato, puidté si diminuirebbe d C<tnco ptu pesante dt Lutti gli ospedali mil ilar1, r•vilìmtlo altre-.i che tJIIes~• ò•ventmo essi medesimi centri della piu :!rave iufe1.100e È nn 1 IJUe~tiunP qur·stn che, per noi medici militari. ha J.!l'a n le impet·tanta, c donebhe nell' interc,.,e di tutti c;.sPre prt1 ~a in serio f''nme. Si potrcllhe. secondo il mto parere, 1fal'ie facilmente una soluzione afla1")!30ÙO. da uoa parte, la t:erchta tlelll.' nllrtltuztoni de1 medici dei corpi. sen?.a e:>clu<Lere 1111 cunll·ollo scientifico, il quale dia la :.:io,.la misurn del pruqeJ.irncnto d.t prendere. e dall'altra, per e\•itare il pericolo che st cotTe nel curare i tubercolosi negli O:)pedali, ordinando a tuui i corpi ed uffici militari, per tiuanto li può intere~snre, d'essere solleciti nel disbrigo delle pratiche per eliminare prorllamenle tali individui dall'esercito.


SOPRA ALCUNE UFEZIOì:H CRtRURGLCtJE

Ol

Si doHebbe cercare, ins()mma, il mez~o possibile per otpolmoonre e ~lautlo · lare non varchino ioolilmeole la porta deJI'o:.pedale. Quando il mt~dico del corpo ha il minimo duùbio ~ull'emtenza della malattia. dovrebbe immediatamente, se si tratta di tubercofu.;i polmonare, isola_re gl'individui dagli altri, richied~ndo allo spedale militare prossimiore. che vi si esamini al microsr.opio l'espettoralo, ch'egli si farebbe premura d'inviare. S •!JUIO il risultato, dovr·ebbe proporre il soldato senza perdita J i tempo a rassegna per la riforma. Per la tuhet•colo3i glandut.ue invece, non poleodosì servire dell'analisi mic!'oscopil'a come controllo di diagnosi, ed anche parche tale ma.laltìa guarisce faci lmente colla buona a.t·ìa, il solù:1Lo rlovrehbe pm·e esser pmposto a rassegna, ma per un anno dì A i ~e nza dì conva1escenza. Re l'niTe~ione venisse conosciuta nell'ospedale, od ìnsorge~~e in questo. dovrebbe il capo repnr'lo rìferìrne subito al d ir~>llore, perchè questi possa, al più presto. ìnìzinre lt) pratiche tli rassegna (salvo che l'ammalato per luhercolosi miIlare a.;uLa, spesso anche dj difficjle dìagr.osi, non fosse in ~tato ~raveJ e provvedere immediatamente per l'isolamento d~llo individuo. È da augurarsi poi che gli ospedali militari ~~1 r corpi ::ìano forniti di ampie e bene aerale stanze Ili isolamento per gli alieni di tale f.!rave malallin, la IJUale non è !;e:nnda nd altre per la sun capac.tir dill'usiva. i~ inutile poi illuderci su possibili guarigioni; auche avvenendo, rl soldato nna perduto completamente la resisLenz.n :~Ile fatiche, egli ~ar·ir :lempre un individuo malnliccio e quiudì huono a nulln. ~li accorgo di e-ssere uscito dai conilni del modesto lavoro che mi era proposto di fare, invadendo ardue qurstioni che meriterebbero ~ungo e specia le eSllme.

ten~re, che gli ammalati di tubercolosi


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OS..,ERVAliONI flATQC , RXKTlC II " li t:tJII H IVE

Vi rientro subito parlandovi drlla cnr•"' chirurgica della adenite strumosa ~ngu male e cervirale, eseguila da me nel reparto chirurgico di q11esl'ospedale, ue~ l i anni scorsi. Come gia in pnr·te si è potuto com prendere dal hn qui tlello. la tuhercolo~i glandul:u·e è molto ribelle alle cure; pas!;ano dei mesi, or·dinariamente. prima che ~ti ammalati guan:-cano, se. pnr guariscono, stanc'<tli da una lun~a cle)!enzn e non senza chi' sia ~lata messa a dura prova la pazienza dc1l n.edrco. Il rr!\ultato f<n'Ol'ovolt~. quando s1 ottiene dullll cura dirella. i: spt>o;,,o una rrt"ttrice di forma rallrappita t Ile eia fasttdw nll'iodivuluo nei mo\ imenti degli nrli 1nferiol'i. deturpa rl v1so con deformi ed indeleurli traccie ,d •·olio. Per la !lifl'ereute e\olnziom· delle due adenilr l;Lrumo-.e, in:;uinnli f' rerrwali. ,.., è se;wito nella cura 1liverso indir·ino. l:omrnccrò dalle prime: La semplice inc'r!>aone <letrascesso e le lavande deter· :,'ve e \'ÌgorosantPntc anti~ellr•·he. che l>i ~o~lron o adope· rnro con vunt;•HI-:iO nella vera adenite infiammatoria n 'eoere:t. n~ll' adenrle strumo.-a non ò.mno alcun n,ultatn. Se si allende por che i tessuti infiltr:ui ~i rarnrnolrscano rnternmenLe, ciò aniene con vasti scollamenli e ~inuùsrta, r.he dopo stentnuo a cir.atrizz:.re pet· la ~ran perdita di 'ostaoz:• ~ul>atn, specaulmente dali n peli t•, la quale pr1·de, su va.;ta estensione. quàsi la sua vitalitil. nel mentre che la gr·ande alli' itit prolifera della ~landul•, in ··ui rusorsa• l'infìamrMzionP. e delle allre 'rei ne, dht•nta 11111 ~~~rgeoto mesauril.11le òi pus. Sr apre l'ascesso ed 1111 run.!ll l~tll'llOSII appari~Ct• dall'aptl" tura; si a_,portn rJIIt'~lo accuratunente enwlPandolu col Jiw e dopo due o trP ~ioru i es.;o ,. nuovam~::nle ri:wrto con vilalrtà maggior·e e piir gruorle di pnma. re~gio poi se l t gianduia si :.pappoli •otto i m tne~~ia· menti, onero aderendo fort(•ruente ai tessuti sottopo:-ti,


SOPIIA ALCL ~E AH'R7.IONI l HIRURGICHF.

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lasei nel fondo ùe~li avanzi, nllorà la f<lcililà di riproduzione è yeranll'nte meravigliosa, e noto che tale attività cresce a

dismbura sollo l'azione dell'iodofornuo. Novnn tanove volte su cento, m'imhatlei in tale fn5tidioso accidente. e non e'agero aiTermantlo elle nei me:.-i di gennaio e febhraio dello scorso uono, in cui avevo la direzioni) tlel riparto. ho dovuto estirpare delle ~landule li n ::.elle volli! dalla ste·sa piaga. ~ on saprei spiegare poi l'azione doll'iodoformio in tali piaghe: è un fallo constatato da me moltissime volte, che l'iodoformio accre~ce la virti1 prolifera delle )11nudnle Jmfntiche, a segno, che da un giorno all'altro una riproduzione st compie interamente. [l frequente ripetersi del <lescl'itto inconveniente, che riduceva l'opera mia all'Impotenza e condannava l'ammalato ati una lunga e scoraggiante degenzo 1 mi indu::."e n ' tentare \·ari mezzi, che vale ·~ero ad arrestare in si fT11lle adenati il prt~cesso inlìammntorio, e determinare tn esse una fase rt>~re:;c;ivn di rinssorbimento degli essudati. li freddo, le fl'izioni di un).!uento mercuriale, la compressione, le emhrocazioni da colloùion iodoformizzato, le friz ioni di tintura di iodo. 1 \escicantl ecc., ri ·po;;ero Len poco al mio de iderio. Del freddo soltanto, e meglio ancora delle posche di acqua ve~el•)-lllioerale . forse ptr la \'irtu da nrrest.tre i movimenti sarcotic1 ùei leucociti, e di corrogar·e i vn~i sanguigni, mi son gio\nlo alquanto, delimitando in piu slrelli confini l'in-· fihrnzione infianunatoraa A diminuendo la reazaooe va~colare. ~ello ~co rso me~e di dicembre, avendo rinvuLo la direzione òel riparto. ed essendo prima. come ho dello riusciti Yani i mezzi indit'ati, mi deci'i di ricorrere all' ign1puntura con iltermo-cnulerio del Paquelin, dal quale ollenni un risultato inn"pellnto e belli:-~imo. EI.Jb1 anche cura di risparmiare il dolore della CJUlilicazione ..:utanea nll'ommalnto, praticando nella spesseua nella.


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OSSKBVAZIONl PATOGENETICHR E CURATIVE

pelle soprastante al tumore ed in trnLli poco distanti l'uno riall'altro. delle in1ezioni di cocaina al 5 p. 100. in modo da consumaTe della della soluzione, una siringa di J'rava?. in Lullo. Il primo che si sottopose n silTatlo processo curativo, fu Mancuso Filiberto, gnardia di finanza del circolo di Napoli, passato noi mes-e di dicembre 1890, dall'ospedale militare succursale dei Grnnili di Napoli, in questo di Caserta. Era da due mesi ammalato di 1111 grosso tumore glandulare all' inguine sinistro, sorto spontaneamente e ribelle ai mezzi lino allora adoperaLi. Aveva il tumore una consJsLenza duroelastica, ed era !>enza traccia di suppurazione, completamente indolente alla pressione ~ig1lale e l'icoperto da pelle arrossita dni rivolsivi usati in an1e1edenza. L'affezione trovuusi nel dese.rillo stato q11ando l'infermo entrò nell'ospedale di Caserta ed i hagnuoli di ;1cqua vegelo-minerale prescrilli per i primi due giorni non lo modificarono gran fatto. ~on speraotlo alcun risultato favorevole dai medicinali, avevo f.(Ht deciso di nsporlat·e il tumore, quando il 20 dicembre f 890, vi npplicai prevta anestesia locale con cocaina. 8 punti di fuoco e quindi una fasciaLOra compressi1•a. Il tumore si ridn:;se rapidamente, ed, ai primi del mese successiv-o, l'ammalato usci completamente guariLo dnJI'ospedale. rocorag~ialo da questo pnmo risullato ti tent-ai la prova in altri infermi, e l'esito fu sempre superiore all'aspettativa, come si può vedere dai regi;;tri nosologici dei mesi di geonato, febbraio e marzo del I SH l . Ai miei risultati potrei aggiungere qttelli ollenuti lini tenen:e medico Trevisani, iltjonle ·petimenlò l' ignipunlura nel secondo reparto venereo, guarendo dei tumori glando1arì slrnmosi, contro di cui )!li allri mezzi erano falliti. Come provu 1lell'eflìcncia del rimedio, in questa rnalatlia tnnto fosLiòiosa, sta anche il fallo eh~. da


SOPB.\ ALCU~E \Frl:ZIO'i l ClllRUBGtCilE

:)i)

qaaDcio usai l'rgnipnntura, non ehhi pin ui:-ogno di asportai e II&Ddole e. menlrt' nei primi mesi del l ~9 1 le a~port"zioni slandulari non sono '>late più di due. e per adeniti arrh·ate sii oellu sLato di lus10ne, aWarrivo 1leJ!lr ammalati noll'u:.pe dale. nei corrispondenti me--i dell'anno precedente tale operuionP era :ltl'ordinc del giorno e 'Pe~~o per piil di uu infermo. ~ on esngero affermando di non contare nlcnno in~u c­ C:&!lso dallo de~crtlla cura; in un solo ammalato il tumore non tc:Omparve completamente: pt>rò un esame ulteriore mi fe1't> ricuncNrer·p in lni ,e,.mi d'in ft>zione relli a A che •·o_ a devesi aurrbuire l'az1one favore"ole della il!nipuotom nella cura di'Ile adeniti ~lrumose inguinali? Di ciò pariN •i in "es;:uitu. ~lm sempre è po:-s1Lile tHere ne;.:li o,.pednli ammalati con ndenit1 slrumose •oJ!uronli allo ~tadio d1 semplice infiltrazione. Se 1.1 fn:>ione dell'essudato e dei tessuti, che ne sono iofillrati. --i è gia determioat••· e inutile :operare n~ll .• scom par"a del llliUOre. COn altro mezzo che livO "ia J' inci,iooe. Potei osservare rh e molto pure SI ouiene in que. ti ca'i, ùa uoa cura lteo dirt:lla. Evitava le piccole inc1sion1 pJ eoueJeuva h gianduia. di•tarcanùola prun·1 accurat.arnente roo un dito dal tl"~'uto connettivo circo·tante lioo al pedun··olo. c:he. in tal modo i:ool.w. circuiva ron ti pollice ed indice di una mano e lo ~chiacciant fino alla completa rortura. rr:;parmiando co~i di'ili:' pt>r,Jite c;anpuigne, alle volle fastt!lio~··· dall'arteria nutritizin della ;.:landtrla. l aYata po,cia con 'olnzione antisettica Ja Ht;.l;) canL(l lasciata daii'Or,:!300 a~porlato, zaffav o con ~arza al ~ublimuto. ba ndendo roteramente l'uso del· l'iodlformio, ed io ultimo. apposti ::nlla piaga akuni 5trati di COIOO C al SUIJIImatO. ponera termrnt' aiJ'nj'Uil.ZÌnne CUD una rasria: nr~• Cfllllpre . . ~iva. Se& o piu giorni dopo rinnova\0 la me•liratura e. tro' an do nella p:aga In glandnla ~ià riprodotta,


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OSSER\'.AZIONI PATOtol~!TlCU E & CURATI\'!:

non ero tanto Ct•rri' o ad a~portarla, a meno elle non fos::e completamente lihera da ogni aderenza .•\ ;;portata 1 invece. la p:lrlo esuberante con il cucchiaio di Yol~ man n. canst1cavo il foodo ron acido fen1co puro o cloruro d1 zinco al :.> •t0 ed infine r.pete"o lo zatTnmento con la ~arza e la fasciatura compre ....m a. Con tal mez1.o si d 1vn tempo al tessuto C'O nnett1"·o di nuora formazione, di riempire la prolonoa soluzione di continuo la.,ciata dalla gianduia estirpata e (lalla suppnraziooe~ nel mentre che la compre:-sione metodica. il rac:chiamento con •·uc•·h·aio ta~Eeote e le cauterizzazioni tenevano a bada l'e•·ce~sÌ\ a auh•ità prolifera delle numerose glandole l10fatirhe rlrlln re~ione, eccitale nella loro vitalità dallo stesso ru o~e,. o 1Dliammntor1o e Bai ruolo anenuto intorno aù e:;;se (nat ura nhhorret a v:u.:uo). Fu que::to JOPtodo d1 cura che negli ullimi mesi, dopo tnniJ nlln tentativi , mi risultò il migliore. Cre:>do d1 a\"l'r•· con P':>o ri.,parm1ato agli ammalati moh1 ~iorni di dt·~enza e. :-nprauuuo. molti momenti tli :,:ra' i -.oiTer,•oze. Dnpo ciò entro in on campo mollo piu diflìcile. dtlt' nella cura ùella lobero•lo'i ~lanJulare Ilei collo· rura che ritell:,!O di non poter cireo.-cri,ert! in limiti co~t bE>ne definiLI. come parmi d'aver fallo pPr l'adeo1te strumo~a in:ruioale. Le glandole linfatiche del ro!lfJ. ordinariampnte attaccate dalla t uLercolo~•. sono quelle ··be circondano le ~landole sahHlri ~ouomascellari. le dne o tre dt>lln rPgione sopraioiden. e le numerose di'Ila re~1one carotideo. Ho preferito l'e:.tirpazi•me per •1uelle delle due prime re~ioni indicate, dopo ti1 .1ver tenlt'ltll invano t rboh·enti locali. rome l'un~uento mercnrinle ed il colloJ.ion iodoforruizznlO. l .'~stirpazione riusr.i\·a diflicile ed incompleta, quando la gian,) ula tuhercolizzata a\e\'a ~~:!ioo~o 1.1 completa fusione. lmperocrb,\ la cap.;oln, nule\"olmente i~pes:-ita ed lllfarcitn di


SOPRA A'LCUNE AFFEZIONI CfURORGICI:fE

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tubercoli , aveva acquistato così larghe e fitte aderenze con i les~u ti ricini. che non sarebbe stato possibile a~portarla senzr1 fare un enorme !ossa nei tessuti :,tessi, incnmpalibile colla buona consel'vaziooe (legl i organi vicini. Nondimeno in ques:i casi ho sempre tenwto l'asportazione, e quando non mi riusciva di averla completa, facevo numel'osi e profondi raschiamenti con il cucchiaio di Yolkmann nella pinga.seguiti da ca:llerizzazione abbondaotl.' con acido fenico pnro o con rloruro di zinco al 5 ~- J)iclliaro che, nei casi di asportazione incompleta. non ehhi mai la cicatrice della piag-:-~ per prima intenzione. In (.H'imo tempo la soluzione di continuo sembruva pro~redisse rapida· verso lu gunri~ione: non molto dopo j!li avanzi di capsula, la,;wui nella piaga, davano luogo a seni fistolosi consocutivi, riht•lli alle cure. L'apertura esterna di questi seni appariva riveslitn da granulazioni fun,:o~e. pallide e facilmente saguinanli, e. conLempor·aneamellte, dn essa fuorusciva un abbondante e:;sud·llo s:eroso con Hocchi di LessoLo cellnlure necrosalo , chr tnll1 i ('!ulsli(:i chimi(:i liquidi e l'oso dell'iodoforlllio non ntTestavnnt>, oppure a Slè\n lo e dopo lungo tempo. Ciò é naturalissi mo: l'azione dei ca ustici , anche liquidi, non ~i estende nl di là di certi lindti nei tessuti, dove impnnerneote può nlbergare il b:tcillo tubercolare, e nei limili stessi dell'azione del caustico. questo virus organizzato può sfu ~orgi re ad esso, barricandosi negli slr'aLi di albumina coagu lata dall'anti·euico medesimo. Questo fallo comincia ad enlrara nella coscienza dei pratici, tonto che gli antisettici chimici vanno perdendo di cl·edilo ogni giorno, dopo fes~e re stati ridolli n due &oli, cioè al sul.Jimato ed all'acido renico. Il Ber~mann li ha già band11i dalla sua cliniea, come inutili e danno~i per l'or~anismo, facendo al contrario largo uso dell'asepsi, nl'lla quale adopera


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OSSERHl:ONI PATOGI!~ETICHE E CURATJ\'E

soltanto mezzi li~ici. cioè l'acqua hollenll' di ~oda per i ferri chirurgici, gl i sterilizza tori a \"apore ed a ~ecco per gli oggetti dì mcdicature. e l'acqua bollita per la,·are le pia~he. ~el l'aden ne tubercolare della re$!ione carotidt>a non ho mai pratrc.110. come alcuni fanno. l'asportazione, ed io ciò 'ono se~uace coo,·into di Tillaux ( l ). il quale la ~c6usiglia come pericolosa, potendo dell'rminare la trombo:.i tiella ' ena ,:•u~o:ulare rntcrna, cbe rrmarrebbe denudaL;t nel c.n·o lasciato dalla gianduia. Ho fullo -:empr e In ~vuotamcoto a~p~>ltlndo che il lontore -.i rialllmolli-.~e completameute, ricnrdandomi della m·wimn •lei compianto professore Oe antis. rl IJUnle conlli;diava 1ti non intervenire nPile adeniti cerviral ì, nè troppo tardi, nè troppo prel-tO.. Ho tro,·ato giu,;to tJic suggerimento in pratira, hent•hè non •~ondi' ida interamen te con il prelodato professore la spiegazione ch'e~li .:;oleva darne. Per la prima parte ho constatHlrl e~~atta J'nlfenuaz1one. rhe un ingor·go ~lando l are al collo. rncr:.o pruua rhe :;ia del Lutto rnmmofito. stenta a ~u:l­ rÌtt', a mt>no che non lo si .1:-porti completamente trascur·.tnlio per la re~ione l'arolidea. la po::-'iùile e t: rare con~eguen>\'t !'U mdrcatn. Per la -:eron lu !Hrlc. al cootral'io. ooo bo mai o:-sel'rnto asre~si per ,·on~el-tione tener dietro alla fusrone 1lnna ~l.lotìul.t al collo larJI\ a mente i nei-m. Con d t, non rotendo tli e'eludere tale po... -.;ihiliti•, però la ritengo molto più rara di quello rhe il De S.toti.; tene,.:e. l'er hen altra ra~ione, la =-econlia farle della mn--srmn suddelln mi è sewhrata in pr;•tica ,:iusllssima: •1nanàn la ··np,;ula connellivale. cl1e cir.·onda la J.;lnodula tuherl.'olare, e che coiJ'i,pe..sir:-i proLPg,;e, in primo tempo. n goi,.a di memhrana pio;!enica i le~"uti vicini dal rocolare infellivo. si nl(l} Tll.I.Ail\. -

T1·all1' de clururq1t dilli 'Jiit \'. l , lt~g. H7.


SOI'Il.\ ALCt:~e Al'f'EZIO~l Clllltl ntacm:

;H)

cera ron il protratto rammollimento. ed apre un v.1rro all'essudato entrosLunLe, allora ù quasi dn disperare dcii n ~ua­ rigiooe, oltr~ nd essere pn1temibile on'infrziooe geuernl('. l o que:'tO ca~o, i tessuti periglandulari re~tano. per 11na e•lf'osione che sì .dla r~a se111p1e più, inliltrati tlal tlello e,sudnlo tuherl~olart> . e mentre prima riuscin1 piu f.teile rolpire eon topiri Il 'ìrus circoscr illo da memLrnnn nncorn tul P'"O impermeabile. dopo, na.;co:~to nei tes=-ull. ~fugj.!e con fal'ilità all'azione dci rimedi ed, nvanzaodo,i ne.-oraltilmt nte. può lllllll i n:~re il torrente san~uigno. co~a che Pl'l' rorttHI 'l ,)\ virne rare volle. li rnmruollimen Lo della glandola nll'ella dn l uberrolo-.t, t\ un mezzo dt dtfesa dell 'o r~an~-omo, puicht• rosi i~oln prima. e poi elimina fllori di esso il virus, di cui è rimasto inf~llo. \ i sono dei .~asi non infrequenti, nei t{ unii l'in).l<tr·go ~pecifico ~landulare al collo, cllecchè si faccia. non scompare ni• si fonòc. L'ammalato deperisce, c nuove glnntlule insort!ono che dtmnstrano una tendenza della tubercolosi a diiTomlerst ~enza però uscire dalla vi: del sistetua liufnlito. Pt•incipìa la tosse, In febut·e serotinn. etl nllora. !\O st e-.amiuano 1 pulmooi , si ri,:,c:>ntrano det fenornenr non tluhlti di catarro hrum·hiale~ sostenuto da ripetttione tb proce-~o nelle glanùul~ peribronchialt. ~ou tartll'r'\ l'ntTetione ntl in,ediarsi nella ricca rete linfatica dei llronclli termtnali, per lì nire nella tubercolo~i miliare arutn o nella tis1 polmonarc. Jn que.,ta coodizrone trovossi Tm ellnlt Domentco. caporal maggiore del 13• fanteria, il tttt.~lr entrò pt'l adt'lltte tt>mcale a destra tubercolare, ribelle n cum e nel me.;e lli opl'ile 18\l l . in se~niLo n le:;ioni invadenti polmcnari. fu inviato in frella io licerna di conHtlest~enzu, nella rl:'rlt•ua chf.\ una piu lunga de~ernn nell'o:-pednle lu a' rehlle ucctso. Uopo di avere svuoLnto con l(l rgn incisione della pellf' il


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oS-.KR~ \ZIO'il

I'ATOt;BXKTtt:R! K CURATIVE

tnbercolo !(landnlnre fuso, e ra~ctdnto enE'rgicamente il fondo del cavo uscesso1de con il eucchiaio di \'oll-mnnn, poc;so dire di aver :;perimentato lulti i rimedi, intlicati da;.tli autori, per dJstrog;,!Pre J.tll avnnzi iuevJiahili del focolare ca.:eoso. l>i ~gr<l­ ZitlLilmenlt\ questi rimedi hanno c:erooùo il mio parere, usurpr:to nn nonll' che non merila\nno. e lo ,Le:-so iodoformio ltlnlo vunluto mi ha tanto la$cioto interamente dil>JIIuso. ~on pvsso dire nltreuaoto del bal"l.omo peruviauo, ill{ttnk, introdotto nella terapia della tuhercolost loc;lle tlal Lantlrrer. ya acqui·4;mtlo importao1.a : e l io :-le;>so, ltenchc m1 (o::; se ma ncalo il tempo d i sperirnentarlo ~u più vasta srala. riten::o cile al mede~imo sia riserhato, nella ternp1a delln tnbercolnsi. migliore a\\ eoire. Gli e:~pet·imenti furono da me iniziaLi, nel me~e di marzo l 91. su q un liro ammalaLI di adenite tubercolare ren·icale. i piu gr un che nllorn trova' an:;i nel reparto. e continuati nel me,e :-;uccesm·o •la l Leuente dotL TreYisani. a':.lslente del reparto :-Lesso. per ~entile co n ces~ione del nuovo dtreUore di ,;ala cap1lllllO òolt. (~;Htdolfi, surt·edulomi nel ~en izio 1legli infermi di d1irurgia. Culgo anche tplest'occasion,. per rendere al primo ~en lili rin;.:raziamenli per il int·ero interei>::.e e J'iotelllgentP operosit<t. me,;~a Pmpre nel coadiu,·.umi nella cura di IJUl'J.:Ii nmru;tlall. Il balsamo peroYÌilOO Cu adopernlo SOltO formad Ì alcoolito ed eterollto, ed impn•,:nttntlone delle li:~terelle di j:\'3rzo. con le qual1 sr zafTavano le piaJ.;he. S'incideva ampwmente, per lJUanto era pussilule. la raccolta d1 essudato tubercolare, e dopo lav.llureeripelull ra·chinmenti con corcluai taglienti. s imhoU1va la cav1La con :~tn,ce d1 •let{a ~arta. di t'Ili si laSCia\'ll pendere 11ll'esterno uno o due capi. d1c a~o:is:-ero sul fondo della soluzione di continuo. come llrenasu~io capillare. All'uso del un lsamo pero nano. \;egniva costantemente pro-

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-.OI'RA AI.CL'\'E \l' l E"ZIO~l ClltRGRCICIIE

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.suppurazione. In quale diveniva sempre più al,hondante merlit•nture "ucc e~--ive, ncqui:.lando il nuoro es~wlato (e c:iò mi ha ~·olpito) i carallt'I'Ì dr mnrcia di Ltuooa qu:'llitil (po~ honntu et laudabile) in t~onfruoto del precedente. che en di5tintameote tultereulare. \ ciò dere.:i a,.!;.:iun;.!'ere la forte reazione clte se~ui•a oei tes-suti peri:!l:tn•lulari, i •1onli diventavano rus'' tld edematosi per iolillrazione pnrulenl!l, nriaote in e:-.ten.,ione ,ecootlo i limiti ra;~iuoti clall\·;:,udato tu.llercvlare, dopo tl':H er \·arcntfl In cap,llll connellÌ\"Jie ~e l -;oldnlo l~ ennarelli Giacomo df>ll xo cnvaJieria. entrato nel reparto nr primi di !!ennnio l HH l . l'a~ce~so spt•cifiro l.!lnndolnre alla regi•ml' carotiùea ,,nistru benrhi• aperto in tempo e curalo cuo inu.>ztoni al !.dil'&rolato dt1otloform10 o drena)!~iu. acqui::otò ,empre ma~l(iore ampie~.za e. tlopo tl'es..,er~• sca' aLo un ' tslo t'aYo al tlisouu dE'l mu~colo slerno-cleido·rnastoi!Ìeo. ai fe ce -tr.ula ,.ouo la pelle. dnl hao;so tn allo, hno alla regioo~ p r,)tid~ :'Ìni . . tra. Hio.-cttt vant due me.'i dt curn coll'to•iufot miu e <.111-li,·a~ioni all'acidtl fenie·,, e cloruro di zinco, incj,.j nt·l tne~e dt marm lttlli i le,,nti mnlli :.Ctpra,.tanti alla r:t•·cc~ta e lungo il Jttargine del mu.;.:olo: rne,,!l cosi allo -<coperto la v.~:>til cavitit, In zniTai cnn h ~ara nl haJ,amo peruvinno. Fin dalla prima me,ìicatura, IJ ,n l pura1.ioue creLI•e ultr••modo e la reazione dei Les,uti cltvenn~ e-te. . a in gui.-a tla '.!Uada!!nat·r. ollr·e alla re.:inne parotiilel. p trte ti ella !!uancia rurrisponùente . t:iò tni J'Pce de"i!<ll'rt• dal cno tinuan• nella medicatura "ttcce-....ivn. l'u~o del llak1mo. dte so.. ttiUII roll'tOtioform io 'l•liO forma di !.!licerolato e cii '!arzu 10doformrz7.utn. B.t,la'n con qo~to una "oh medic:'ltura, perché l'edema t'la soppurnione ,,anis,ero ··ome per incanto, ripri ... tinando ...i J'P.:.sutlato lnhercolare. Divisi co't la cura in tanti r.idi di medicatur.·. f'I'Ìncipia.nte ci-.hcuno dnJI'u,o del l•abamo peru-


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O""llii\'Allll:-11 I'ATOGE:"' ETICB& B CUit.\TI\'E

YÌ,mo. che •·ontmuara per alquanti giorni. ;;econJo l'e..:teo.;ione dello in filtrato tuùcrrol;u e, e terminante nelle inieziou i di ~licerol·11o all'iodufnrmio. •tuando la reaz10ne provocata nea te,~uti dal lt.tb:tmo mi ~emhranl ecceso;ìva. EIJI.Jene. dllpo ";.!fiÌ ciclo nutar.t un migliordrneuto nell' inliltr.tzione e tlurPZ.Z.:l di te.,.,uti. nunr.tu:• nella piaga ~te·sa.la quale at·qui,.tnva migliore ao;pctto. tt'ndt>ndo io6ne alla cicatriaazione. ()uesti :-egni, uniti alla 'rumpar.;a dl'llo e"sudato ... jero-Dt!c:rol,intico, mi decitlernrw a d~!ot"ler~ dall'ulteriore uso del halsamo nelle medicatnre Co•t cut<~IO il "oldato Gennarelli gunrt di clue 'asti us:essi ~lanùulo-tuherculari nl coUo. soccedutisi a hre\'e in t~n·aJio nelle due re,:iona carotidee. Egualmente fu pei ,uJ· chti Ht!l Bene \ ngelo clel l 0 nrttglieria, entrato il 13 feultauio 189 1 neJI'o.,pednle per adeotte tubercolare alln regtona cnrottdt•a suustra. la quale determinò ìn bre\'e tempo ~rélH~ depenllh!IIIO ;;cner.tlt! e \ U:-lt ..wllameuu di Le,.:;oti. e U' l n;clo Pietro. del l :3~ fautea·w. entralo il 16 marzo. anche per adeeli te cerric-ale -.wistrn ~li nor Jilfit•nlt;) e re~i·ll'nta s'inrontrò nel :'uhiato Formis no \J idtelt• del ~!1° arti:.:lieria, entrato il 10 fehltraio per adenite tuhercuhre souoma~ce:lare l nri~a In raccolta. tJunnùo er,t rompletamente fu"a la ~!landula, ed aucora cir«:osr.r:ua dalle. capsula conn~:lli,ale. la cur•1 1Jal5amica ,-j espletò in pochi giorni ;,!ÌOrni con ,;carsa reazione locale eù ottenendo la completa !!Onri~ioue. Uopo ··aò, o si(,(nori. :~rdisro di e"porre a \'OÌ una ipotesi, c non '1 na ..cun.io dre e•,~a i~ frullo di un comples~o di circustaut.e c di u'~Prntt.ionr, che iu parte soltnnto bo descritto. e l pt>rdò da min prufontla e uon recente cooYiuzione. l n elle tllOllo l' i).!nipunturn ed il l,afsamo peruviano agasconu favore' oltuente nella gonngiooe delle adeniti tuberculaa·a ingum.rla P ccrr il·ali?


SOl%\ ALCL' NE AFrEZIONI CUII\UJ\I.fCIIE

():l

Sec•mdo rl mio purere, provocando la :.uppurazione: la prin111, 1lella pelle .;oprnpposta alla giand uia. e ti .~,.rontlo dei te"nli :-.le:'si 10 cui è iofiltr.tlo 1' ~5.,111lntu tullen:•1lare. Ho ri~~·ontrn to che l'igoipunlura detemun.1, in primo lempu, allo :.le...... o modo del bai-amo per U\ iaoo una fone rt>azinne dei tessuti, e l'indurimento ~landnl.tll!. dopo ù'l':.~ere aumeutatu. decresce Ctln lo stal.lilirsi della suppur.1zronc sulla pelle Lauto più r.tph!.nneole per quanlo più altbond;wlt• ed e~tesa c la supporazione mede,, ma. Il bahamo penn rano poi induce coatant~menle nei Les:.uli, oltre all,t rea1.ione infialllmalorm, Uo.i :;uppurnziooe profusa che prima non esisteva. E n~li mai po~sibile che l' ignipoutura ag1sca. nelle adeniti strnmose. come -emplice rhulsivo cutaneo, rioè modificando. giu,ta le note espel'ienze fa t le da llalman n ( l) nelle r't\ne per· detti r·i · vulsivi. coll'irritazione della pelle In cirl'olnzione porenchimale clelia 1-:laudula? •arebbe :.tra no pet·' ereti• che una scmplire m~.tcl rtirazrone di circolo potesse, in h1·e, e tempo, distruggere uu processo specifico ed uccidere un 'irus organir.zato, il quale ha inva:>o e prodouu delle rrlcrauti .llterazioni p rtol·~iche nell'organo lmfallco. Cuoi!~ spiegare .tllora la :-uppurazro o~ provocata dal balsamo pen" wno, la reazione dei tes:-~ulc d reo tanti, ma n ife·tante,-i con forte cdem:1 e cloleotia ùell.t re~one ammalata! TI profes,ore ArnahJo t:nntaoi in una recente e bellissima lezione sulla t•ura dietetica ed iticuica della Luber·colos.• (:!) pnl'lanùo clelia IÌ<,Ì polmonare rbe ··~lt considera come con.-e)!uenza. arllldt~ della soh luLercolu,i, di faur ben piit cornpte~:.i, a rui il hacillo tu herrnlare ha preparato l'organismo, Lrn l'nllro fa In seguente alTer-

(l ) OrunnH> RSA U»Hn. -

Ln.ioni tlt thnltn /trnpwllca tr11dol/r dn Coz-

.colùto t lllnrtln.tz, V v, rag. H t. (t) Gtm·nttle inltr11azlonale del!& atlmzt mttlirltt, nrtrilo t 80 t.


Gi.

OSS IUl\AZIONI 1 1 ATOGE,~TICHE E CUll.o\TIVF.

m:~zwne: <l Pni probnlulmentr una dellP Jllll tmportanti rau<:e della tisi è rtpostn nella concorrenza di molti altri microbi nella ll'sione polmonare c spewtlmeute nella -.uppur:~zione

polmonare: tnnto t• ''ero che nei tisici piu :nan;.ati, ro~li !ipuli molto purulenti tante ''olte non si trovano nemmeno. per molto tempo, bacilli tubercolari, mentre \'Ì nhlullulano de;.!h slreptococclll . .;Lalilorocclu Letragoni eJ altri ». Noto in IJ!test'aiTennaziOne l'os~er·vazione della scomp·trsa del hartllo lulu•rcolare np~ li "ftOII dei lt:-tcl. 10 eu t abLondano gli altn parnsstli e sopratttno quello della sopJ)llt'nzione. Pt•r la concorrenza dt rui parla ti prort!s:>Or Cantao1 non deresi intendere il rnavgior o minor danno che ciascun parassita; esistente nelle caverne polmonari dei ti ... ici, apporta contPmporarwamente agli altri. all'or)lnnismo r:eneralr.: allri111onti como spiegare l'assenza dei haciltl negli ~poti purulenti t Co... ,cctw prtrna ,·.concorrenza \ila lP rra 1 tieni p:tra.;.-iLì. 111 cui il bartllo Lult~rr.olarc, dopo gunsli notevCJli arJ'C'I~Uti 1 li11isce con il -.occomllere e cedere il pos:o nd una nuova ioft>zione. la quale dit il 'ero quadro della til5i polmonare. l' ioùi\lùuo nonduneno muore non pet l'insorgere della nuova infe1.ione purulentn. ma per le or111ni irrPparahili di~truzir>nt avvenute netror;.!anismo ).!enerale P sopratullo ne• polmoni. Non voglio terminare :.enza riferirvi dut' ra~i. dai quali ri· portat lt• pnme impressioni che m'inùu:;...ero a st·r vere I)Ue, to lavoro. rl IH'ttno in persona del soldato tìsat ~icoln del 1- 1" fanteria, il quale il di 'fl2 ma~j!io 1~00 passo dall'u .. peclale Ct\ile dt Capua in c Jne~lo dt C::u;er1.1. clove fu allo;.;ato nl letto ;'i. !}7 del '2° repa!'IO di medicina, dirt>tln da me dn poclll gtorni. L tnrt!rnto entrò in isttlo gmn' di df'lterimeuto e presentava oltt•e 11 po~turni di due affezioni pleuro-polrnonari. rur:liP una aJI'o,pPdale militare di Ca!>ert.l, nel prec~ lt•nte me;;e llt JJcemlore, ed un'nllra nell'ospednle civile di Cnpun.


dal q11ale. tlopo du • me~i ù' infruttuo~a cura, ern '"'iato 10 questo Nosocoru io. ~on si re~ge'n in picd1. ed et·u ridotto m •JUC:'te r.ondiz10ni 'pecialmeote ppr· una tliarre.t peruuacr, che lo tra\ a;.:lia\it da un mt• se, ~tccompagnandosi a dolori addominali. che si t'h\e~liavnno ad OJ.(ni più le~gera pre:-.~ione, a forte mPteOli~rnu renJeult• la l):trele adùommale oltreruu,lo gonfia e Le1ia, ed a febbre :;t' I'Otlna che variavu dll :J8" a a9 '/,. lu"••tnllll\. rwn m.tncaronu ù1 dett>ruunar·i nell'aùdum~>, su•·r.e~~IY3111t'llle. ddlt-t zorH! 1lt ulLu. itu, le quali. unite .ti "1ntom1 pn•ced~> n li, cd nIla annmne>'i remota e pro~"irna, mi autor1t. · t.arono a far diattno-i ùi Jll'ntonite tuber··olare lenta, coo-.t-cutiva nll 'ufTe:t.ione polmonare. Uopo i.() gio1 111 cirr.a e mal,:rado l•• ns.~due cure fatt~ t'OD oppiacei. la' ature •• oti,ettiche lllleslioali. dieta lattea ll ·snlnta, oartalina. <blrin~euti ~ pennelluzioni di tintura di iodio sull.l parete addomionlt•,l'ammalllto ,, era 'l;j.!r:nalo nell~ •·ondiziu111 ;!euetalt ru ~Ili'·' da 11011 dure più ~pl•J·nnzu dr salve~r.a. \'ed enuo allora, che la diam.'tt non ~i ,trn•sta\ ,1,., che l' wfermo non tollemva fHU all'un C1h1•, eit?Chl òi ri•'CJ I'I'ere a Il\ ulsi' 1 piu fo1ti sulla parete ;uldorniuaiP. \ ve\a rw!l'appan•cchio da II)E'dicatura una suluztone t'tere.t .:;uni a •h iu•lo la tJU 1··. u•,tl.t 11 ti mw pr('Ùt'ces nre, cupn.rno mtldieo Uou. 0Lt l'l, er'H dr\Ctluta, per d lun;.:o te111p:> 1!.~ ··hetrmn"''' ot>ll'.1pparr.t·l'hio, e•·l'l''si\anlcnteconceutrata. Feci con qu estu sulla pan te a<l•luminale un.\ peun••ll:nione. In q11nli' per 1111 giot·uo rntero lmssr nll'mmnaluto i pi•t lfi,w•rati lnm••nt1. ' t:! giorno sur•·rssivo, f'lll\"lllllli sull'adilnru c una gr·us~it nillt>rw. npiena òi e:lsudato purulento. rh••. rotta. l.1s•·iò una '·"1.• pra,..:'l ~uppurante. Ila rltiHI:.riot·no i fallì arlòomiuali t·ominr·1arono a svanire: C~·-aron •Il meteor smo e l.t cliarre·t e l'arnm dato polt' ntenere i •'1lti con faciliti\ da passare dalla 111ela lntLen a quella mi:;ln,

o


fili

OS RR\Al.IOSI PATOt;RYBTICUI!. & CUR\TI''f

lino a tollerare h cura di claina e ferro. " igliorò in modo nello stt:~ tn ;.:enernle da poter·si le\'are di letto ed inLine da intmprcnde•·e, però accompagnalo ùa un soldatu. il viaz~zio da Caserta a Ca,:liari suo pae:;e nativo. ~on~imeno le alternziona pralmonari I'Ìmnsf'ro stazionarie. l i 1° cn"o riguarda un 'adenite cervicnlc Lubercolnr·e. ~u­ rata nel reparto chirurgico, in persona ÙPI :>oldato S:mori Francesco del l i." fameria, entrato all'ospedale il 9 marzn 18!11. Jocisa l'adenite. si tuata nella parte alta e posteriore dell:l regirme cnroLidea de.;Lt·a, si complicò snccc$sivamente ad un<~ grave l't'srpola facìal~. sorta da una e,~r.o riazion e della mucosa nu&ale. .. TI nostro signot· dirt>ltore. cav. De Renzi. al!]uale feci rap· porto del caso, mi disse, dopo molli savii cCi nsi ~li, d'e~ere contento dell';l\rveouta complicazione. poicht' avrei osservalo, con l'estendcr:;i della resipola al collo, Ja::oomparsa completa ùell'nrlenite, l'Ire fino allora i mezzi curativi non erano valsi n ùehellare. Co~j fu; appena che la rt:$ipola ehbe guadagnalo la delta re~io n e, cessò come per incanto In ruuruscit:a dell'essudalo tubercolare e la soluzio ne di conti nuo si cicatrizzò com pletamenle. L'enerj.:ica roncorrenzn 'itule dello streptocorco dell:l resi pota sul IJacillu tubercolare è un fatto orn11i notorio a molti r.l init:i: il Fliigge (l) accenna ng-li ottimi risultati av1Hi ùnll a inoculazinue della r·esipola in ammalati di lupn:>. ed il si~nor mag~iore Oe L\enzi l\tes'o ebbe occa~ione di or.cuparsene Lemp1l ndd•elro in urra ~na memuria leua in una cnnferen7.(1 scientilica nell'ospedale mililare di Cava (2). Per·ò fl) ZtKlUISE~. -

Tratlat11 $11 r mfti'O,.gan~mi, vol. t•.

~) ConcorreOJ3 vitaIn Cra rulerOr113nt.~mi O fa,.ocilll>i' ~ proposito di

l.aiUJli

caii di lintoodenornl lubercolarl spnrltl ln seguito a•f ant>culaziono spontane<t rll eresipola suti() ~oluzloni di ooutlnuo.


501'11 \ ALCU'iE At fE/.10~1 COIBliRGlCB&

Iii

l'aaione dello tlrrlllococcu.~ t•ryslpelatos snll'organismn ~ pcrieolosissima, e pc1·ciò si Leme di meLtere a profitlo In sua virti& batLericula. t'tlll inor.ulo2ioni od altra meui. io rocolnn '1bercolari. Cer1a111~nte poi lo streplococro della resipola nO el è lo ste;;:.o della ~ uppurn~ione. che io ho ind1rato come un potente cornpctitort• del hacillo tubercolare e sol quale in~o.to di richiamare la ,·o~tra ntLenz10ne. Sono rari i mia• rococcbi piogeni : cioi• lo stuphylocorcus GUml.s. allm.~ . cllrt'l(s e il tnwis. di piu lo streptococcus pin,ttnu•s, il qunle si ras::;orniglia a f{Uello dell!l resipela. sia per il suo aspetto microscopico. sia per al suo sviluppo sulla ~alina, sia. e ciò c unportante, per In proprieta di pr11pa prsi :.urarer'o i vasi linfatici, nelle di rui inll:lrum:ll.ioni :oi rim iene a prl>ferenza. CiiJ potrehbe ~pie~a re l'analogia nella co ncorrenza viwle della re.;ipelll e del h "uppna azione sn l IMe il io tubercolnre: però con-:tnlandu la o::onw!linnza di ono dei micrcwccl11 drlla snr•pura~ioD•'. cim' dello strrptocurcu'lf'i"IJt'llrs con lo str'l'• Corurcus septiws, non lao inteso di pronunziarmi nssul utaml'nte, primn di e~prrimenti di coltnr·n e d'inoculazione Gt' ~li animal i, ' UI valot'f' dt quel paras:-;ita. lino a de~ig narl o a priuri. come prin,•rpale fnllnr~> di que ... ta !Cil.lntare concorren7.n, eire in iuhiratnmente la ~nppurazione e ereila nei focoAali tnherrol11n delle ;.da nrlule linfatiche. ();tlle pin~he ··u t anee. d('terminate. dall' il!nipunturn. pellellerPhbero qoindi aur:n,~:r:;u la ricc·a rere linfatica •Iella so.:tan?.e. le qual i trasport-ate nella )(la nrluhl solloposta inquinata da hadlla tubert'l)la.ri. alterano 11 questi il teneno nuu·itiz;o riu.;c~ndo indirettamente un hallericida del bacillo tuhercolatP. ()a rio i desume che qnanlo più ~uperfic•1almente è nllo,Jtatn il (ocol;\re lnu erco lur~ . tanto pi1'1attiva 1·iesce l'igoipnn-


GH

0"SIIt\ AZlO~l PA TOGE~ETICIIi E Cl'4H11VE

tura. Infatti nt>lln tubercolosi delle o"sn. le ([Uali lll:tOl''tnn rh va.;i linfntici e ÒOH' il paras,ita si stabilisre n~olto prnfondnmente e lontuno dnlln pelle. 1 vanta~S!i delle t';lll" th:azioni trascurrenli sono molto problematici, e ~oltanto potrebberu a~c1u is tare m:1~~iore realtà non tanto dall' esten,ionP delle e~care. quanto dalla loro profonditi!. In t[UP~to raso. l'import.'lzinne ùel prodC'tlo della ...uppn rnztone nt>l campn dd bacillo tuberrolare. non puù Il' ven tre cltP allra>er'" In • orrt>nte ,.aogui ~na: pt'ro tale as~orlnrnen o lo t'Ìieii).!O tllOJIO Jill\ÌllllO. altrimenti SOI')!erebht>rO f~IIOffit•tti dt pio .. rotn. Spteglwrei rosi 1 mediocri. se non tllusort, tnt· gliornmentt. rht' si otten::ono dalla causticn7.ione trasrorrentu in molt() urtrO:<!nll\ iti inrtpienti di origine ossP.IL ltl\'t'rt• i r·tsul tall di complt'la gnarigionr. pt>r verita non nwlli , pN· taio trnllntnento. devonsi t·icernH·r, n parer· mw nelle s,)le luber·coln"i articolari eli origine ~ino' rnl('; e riò ptw i nrtmet·osi Yn:-.i linfuti,~i di cui questa memhranu rlt rÌVt'l'ltmPoto l' fornila e rl.e naturalmente la ten~ooo in rf'IR7.1lllle •·nn la ricca rete linfalic.1 I'Dianen. allraYer~o In t[OaiP tt pre ltm~nza. od nlmPno senza danno dell' ot'J,:nnismo MPoer.tlt>. '' tiilfondono alcuni proclotti tlella suppurazione. \ I!!!Ìun~i ai risnl tati òi ~uart~iooe le parole « non molli » -..ia pr>rdu., l' ori~ine ~i nonaJt• t! ella lnltercolo-.r articohlre è m~nu r. equeote della ossen. ~i a pere hè. I)Oando 'IUPsln all'ez•ont' f.1 · entrre il !Jj,,,!no tlt>lla r.m~tit-aziont>. le t'artilagtut trllerarticolnri ed i l.'apt l>''"i ;;ono ord inariamente d :r atlat't'illt ùal male . •Trovo razionale nella tu Ut'l'c.'OJO,I OS,f';) rigo ipuntura profundn, cotno è stata SJJ6l'JIUeut.ttn con l1rillnnti rtsultnti ne ~ll arlroraci. La profondita ùell'e•t'ara ci dfl In ragrone dei van lnlo!gi IIVtltÌ. Cu~i urolli rbultnti ùr cura, in qneslo proces ..o :.prc fico,


SOI'IìA ALCUNE AFFEZIONI CHIRURGICHE

G!l

anolti fiDO ocl ora da oscurità. si potrebbero spie~nre con la mia ipotesi, ma, per evitar di correr tropp'oltre. conchiudo concretando il mio conceuo teorico curativo delle glandule tubercolari nei seguenti termini : fn oculazion e di coltura pura di micrococchi pioJ{eni o dei loro prodotti di riduzione slerilizzali. (più factlmeule eliminabili ùall'orgnnismo e contro i quali si possiede nell'iodofor1llio un rimedio quasi specifico nei focolari di bacilli Lubercolari refratlélri tino ad ora ad ogn• rimedio, per alterar·ne rlleneno nutritizio e quindi ucciderli od isolarli dall'organismo. Questo concetto teorico. basalo sopt·u induzioni cliniche. avrehhe pe1·ò bisogno di essere confermato tln altr.i studi ~ pcrimontali batlériologici; ciò che io mi proponl{O di fare nella speranza di potervr comunicare pilr convincenti r·i!òUhali ( l ).

Oli ti.

Quasi sempre le ho riscontrate allo lllato acuto, scarse di numero nell'estate e frequenti3sime nell'iuvemo, accompagnate spesso a faringite e più ancora a rinrte acut;l ~ el mese di gennaio dell'anno 18!10 raggiunsero un nn-

•t•Per In Prfcooenza di allre comnnlcazionl scierllincbo tnanru Il ttm(lo Ili kllll!••re lllletto lavoro nello scorso mese di hlRIIo p~r Il qual tempo ~>ra !fin lermonato. Nel secondo Congre.sso prr lo 1ltUfio d~tla tubtrcolotl, tenuto~! a l'vr~i dal 27 luglio al i! agosto iS9L e 11 enl resoconto 1Pgges1 nella Ga::zetta dtgll ()rprdali dpl t3 settemhre, souo st.1ti eomunlcatl tlal pror~~S~Orl Verneull e Rllrreu~ tlegll stullli analoghi, lnLitolatl: l plugtfl' e lìl guarigione degli CIICtlll (re:tth. l~nl hanno osservato cb o gll ascC.!isl rrodtll guariscono facilmente d•lpo l'infl;unlna7.iorte, va ie a dire dopo la produzione abhonllante nollalosiooe dt mlcro-o rganbmJ piogeni. •


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ùSSERVAZIO:"iJ

PATOG&SETJCB& E CURATIVE

mero rn~gnaròevole e tolle erauo precedute da fen tuneni di eonzta nt•uta. che segna\& pure l'i nsorgere dell'influenza. al hl 'tua le riferìrasi anche l'affezione auricolare. l a in ·nlita frequenza delle otiti medie in una stagione cbe non era ecces~r va m e nte fredda. l' uoproniso manifestar~L senza cau;;e occa ' Ìonal i detcrmiuate, e ron fenomeni catarrali delle 'ie rt>spirlltori..-. di prostr:uione !.!enerale e febbre caraneriunnll l'rnlluenz<~, fecero sorgere in me il sospetto. comprovato pol t1tt autorità rnedrche. rhe r·nnuenza, attrarerso la tromba di Eu~tarhro, llllitCcasse anche la cas!'a del timpano. Il o potuto notare che l'affezione acut:~ purulenta dell'orec· chio medio, in ''" drscreto numero dei miei inrermi, non rivPstrvo. una forma Yiolenta, liopratulto per intensità ed t•sten~•u rw del doloro, come, salvo l'ec"ezione di un caso riferiti> da !:irh\\QJ'tz, ('l ) con cer·ta costanza \'Orrebber·o il Tìllau\, {2) il De lto..si (3) ed il Trollsch (4-). Per lfUe-.ti autori il modo iJwasi\'O e In violenza del dolore, nella. Otlltl media piogenicaJ potrebbero I.Hl~tare a diagnosucnrla. d1ITllrenziandola dalla semplice iperemra della cassa e dall'otite esterna . Ho const<lt:tto invece che non pol'lte otill medre a detor"o aruto anhavnno alln perforn?.tone ulcarntira otl al distacco di:!lla membrana ttmpanica del se~men to rnfenore del rereine o~seo con manrfe:-tazioni lJUasi subdole da. fonnn re la min menn iglia. RrteD!Ocht> la )!ravezza dei feoomenr nell' oltle med m debbnsi cercarla io do e cause: nell'intensitit della Oogo,.. j orr,~tinarra che produce ru poco tempo ,l!t'aO (Il Ue Ro~~t. -

llalotll( dtllt o•·rcchit. pa~. ~33.

(t i Tralté d~ clllrur(}ie cllnlque, vol. t•, pn~. Ut . (3) 111 Ro~~•. png. JOi. (4) fft uL1 51; 11 . - llalatlle dr.lle O>'tcthi r, (trdd uzionc italiana

di Ulllroth ~ l'l t ha), pastno 37.

nel 101nualt1


SOPRA .ALCUNI AFFRZJONl t JJIRIJI\(:JCiiE

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~II'Dti là di e:-sudato pnruleoto. il ttuale p1 eme :<Ili filetti ae"osi di J acohsoo e nella stenosi, dirò co:;i, acut~. iuliarumatoria della tui.Ja Eui>Lachiana. che oslacola lo !iCOlo dull'e,sudato dalla C:\3'11 per la propri·t vra naturale. Nei l'll,i ~o:ruvr il dolore i• fortemente ten~no, eù e~tende:-i a tolta In metà conispondeute della test:1. r·es"n cume per iaeanto appena che la paraceotcsi, o un parziale e spoutnoeo rammollimento ulceratiro, oppure un ùi~t:w·o piu o nwoo ~te n del qnadr.tote inferiore rlella memlH'llnn ùel timpano, d1.1nn "~ tn all'e""" lattJ serrato frn le paret1 della ~:l~gn. lo altri cas1 di otite tneùia invece il dolore è 1nolto pii1 suppC>rtabilP, ed è limitato alle vicinanze dell'orecchio uu11nalato nella "te,sa gui·.t dell'otite esterna: non si osserva alterazione oPI condouo acustico eslemo, la rnc:-.1hrana apparisce iniettata e. cousorvando la sua lucenlelza, diventa sutcl•sstvnmente convessa, si rammollisce in un piccolo lmllo, il rJUllle diviellt\ prima pulsante ed indi si pel'forn, ln.,ciandu sot'lir'ù grno •111antilà di lllarcia. che mette termtne :dlc ~offerenz~>, non ;.1111.\ i. dell'ammalato. Intan to. chi polr~bbe e~cl uùere, anche iu que~to secondo •Juadro l'enomenicu, l' oute media ~ Ciò, secon lo Z uf.d, ( l) ei aol•Jriaert>bhe arJ ammeLtere due forme di lllili medie aeule, ciot• la ~io·usa più lreve, e la 1m1·ul~1HcL pht ).(1-.t\'e, e secondo il Trolhcb, {2) il ct1larro semplict ed il catarr(J purnltntll. Tale divisione tli un tipo morboso non ha unn. bas(1 aontomica, ullre ad es~ere rJi uo:t uttlità pratit-a mollo pruhlemalica. Tutte le infiammazioni acute dalln cass:1 del timpano, che ltu avuto in cura, ad eccezione di IJuelle che, rirono-

--------------- -Il) f)g JI0,$1, par-e. ':!6~.

l~l Tnu~ncu, t>ng. 30.

--~


'i't

OSSERV.~ZIO~L PATOGE~P.TlCAE g CUIIATlVB

sci nte nel loro nnscere, ho p(liUlo arrestare, con mezzi approprictli, n«?lla loro naturale evoluzione, soM cominciate con es:;udato sieroso o siero sanguigno. il quale presto o tardi diveniva purulento. \li è r·iuscito di constatare ripetute ,·olte un tal rntto nel11' spontanee e precoci pPrl'omzioni della membr:tna del timpano. cioè primo ancora che l'essudato nella cas>a infiamm11La rosi'e divenuto purulento, come nvvenrva in seguito, ovvero in perforazioni preesistenti. In ambeclue rJnesti casi la c~ssaz10ne del dolor·e, avvenuta iroprovviiiamente e per l'ordinario di nulLe. si unnunz·av 1 allo individuo con la sensazione i~tan­ laoea di un liquido caldo che irTorasse le pareti del condutto e~terno. li•Jnido ti,;conlrnto dn me. wme un liqnìdo sieroso. uel mattino succe$sivo. s,1no :>taùi i di òecorso delhi 5t~ssa malattia, e se n noi, per l'ordinario, non risuiL~t che il secondo dipende rhl lempn che impiega l'essudaLo nel farsi strada altr'ttverso la membr:1na clel timpnno, che non presenta in tuLLi i casi nn eguale gr.tdo di o;:tacolo. fl passaggio da uno stadio :di'altro, più o meno 1·npidc, eù alle volte Lumulluario, inllui~ce non poco sulle manifestazioni dolorose e su po::sibil i e grnvi cons~gnenze di diiTusione del processo, !-ìpecinlmente quando l'e,;~udato Lnr,Ja a formarsi. o non si apre affatto una viu d'uscita all'esterno della ('ass1 . Oopo ciò si pre:-;enta spontanea la doronoda. t:otre si disLinrue allora l'olile media incipiente poco dolorosa, dall'otile e$ter-na? ~ecoud1l il mio parert•. coll'esame ohbielti,•o otoscopico della memlu•:na <lol timpano, a cui dò importanza eguale a quella as'>egnaLale daJ Toynbee ( l) in tale diagnosi ùill'erepzialo, pure accellundo, tra le numerose restrizioni messe io(t ) OE no~s r, pag. :!86.


SOI'U ALCUI\K AFPKllO~I CHIRUR(;ICH&

i:}

nanzi dal Uo Hossi all'indicazione prati ca di qufll'o utor·e, l'impos•iJullla di avPre suppurazione nella cassa sen1.a contemporanea parLectpazione vaswlare della membrana. Il g•udizio dte si può ritrarre da tale esame si conosce ngevolmente dnpo qnelfo che dirò in appresso. In htt.<;e all'os,.ervazione dt nnmerosi casi di malallie di orecchie rlte mi si presentarono. devo pure negare che ,.; aia una mit'in.dte acuta. c·orue entità morbo'a indipendente. L'infìamm1lzione di 11ue~ta membrana o v1 s1 propnRa dal condollo acu~Lico ester·oo. o vi si iìlahilisro per contempornnea inlìammaz10ne della r.a~:.a. Tal ,.. iudiz o tro\tlrebbe la confP.rma nella struuura !'tes~n della membrana. la quale i.• formata Òl1 uno strato esterno dermoidi! ch'i• la contiouo.ziooe deolht cute 1'1\'eslente il Cll ndolW andttivo esterno, tl t uno ~trato interno muro,;o, o sieroso :;ecomlo altri. continu;tzione di ctuello che ri,•esLe la cossa. e di uno intermedio, p•·oprio della IDPTJliJI'aOn, ratto dt tìlJre rap-giate e Circolari. J)i piU i uai s:mgu1gnt della memhrana hanno eguali roppot·li di ron· tiouiti1: essi fot·muno unn rete sullo slrato dtmnoido 111 dipendt>nza dell'arteria aurtcolare proroncla (ramo della mascellaro inte1·nu) elle irrora pu•·e le pareti del condotto acusliC() esterno. etl una 1·ete nello strato mucoso, dipendente tlatrarteria timpanir.a, ramo della sli lo-mastoiden, che it't'lf{U. insieme con ulll"i ,•a:;ellioi. penetranti per la sri.;sun• di GhH~>er·. l'oreechto medio. Tale os~ernt~ione ha mol:o valore per rtronoscere con mezzi ohhieuivi e nell'10izin l'oLite acuta media: imperocchè quando vedo iperernin dt•lla membrana del timpano P :.oprall11ll0 ioieuati i Vlhi che costesr:ziano il manico Ilei martello. mentre che la detta meml1rana consena la sna lurentezza normale eri il condollo acustico esterno t' r.ompletamente integro, giudico suhito di essere in present:a di nna otile media; e quonclo mnncano tali se)!ni . fo d in gnosi


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OS t:R\'.Ul0\1 PATOiìfiNZHCIII! E CUR\TIV!

di otite esterno con o senza tliiTusiont\ ulla membrana, tndipeodentemento ùaì sintomi oi.JbieLLiYi, n cui il meùiro militare spesse volle non può dat·e clte un limitato valore, per ragioni facilt ad intendere. Quale importanza, mi si potrebbe poi chi ed~re, ha la diagnost di ottle media nel suo intttoT Rtten~o che n':thhia moltissima: oltre alla soddisfazione morule pet· il medico, il quale divet·samente potrebbe con sorpr·e~a vedere del!a tnarcia uscire dall'orecchio, ch'e~li aveva creùuto alTeuo ùa semplice neHal~ia, \i ~ pnre la possiuilitit Ji arre~lare un grue !JrOcesso al ~uo in,orvere con proltaltile rtuseita, od almeno di attenuarne le conseguenze. Corlfes~o che di oliti medie io que$tO stadio fil.! ho a' ute non molte a rurare; imperocehè. o Jl dolore è fot·te, ma mancando il segno della marci:• , i soldati ~on giudtrali an·elli da semplici! nevralgia e curati per ai'JU<Hill giorni 111 quarltere cun ~a laplasrni Jaudanali cd altri calmanti; o il dolore è sopportabile e ~t'infe rmi non si present.ulo al metltco nel corpo ,.e ne n quando la mart:ta appurosce nel condotto auditivo e:.Lerno. Nellt' otiti medie allo stadio ùi bem plice co n~estione mi ~ono L{iorato molli ·si mo dellt! 'ouraz10ni lc,calì di ·anHue, mediante 3 o i- :;anguisu;.:he allarcate in avanti ùeltrago. ovvero di nn piccolo ve.;;cicanle cantaridnto al proce" o mastoideo. e delle ùerintZiooi intestinali. A ciò aggiungeva le doccie di aria nella tromba con la sonda e le lavature anlisellkhe tiepide a base d t acido borico. Le lavature si faee,,tno con molte pre::nuziooi, bandendo interamente t'acqua fredda. ed evitando tnuttlr traumaltsmt della mewhraoa con bru·rhe correnti di acquu, che ne avrel.luero aumentalo la conJ~estione determinando factlmente dei capogiri. vomiti ed altri disturo•. lttferl:;co ùi due ammalati di otite media, di cui uno con all'elione nllo stadio sul>at:ulo) ed un altro cronko. Io


SOP"A ALCU-;K .AHEZIO~I CHJRUtllòlCDE

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ambedue l'esame otoscopico non f<lceva rtlevare altt·o cbe det segni dt sola miringite. Il t • t'il soldato Bosch~Ui Gioltbe del 14-0 fanteria. il quale entrò il~() m:.rto 1891 co n dHIJ<DO:.i di otile. t lamenla\a di dolore pinttoslo forte all' oreccluo inist t•o che lo trnvagha' A da 15 gtorn t divenendo 'ernpre pii! inten,o . .liTt!rrnnra pure di aner•tire det continui rumori nell'orecdlto. che :-enlira. n della sua, tntronuto. V'era notl'vole dim inutiooe dell'acutezza aud ttÌ\·a. \ Ilo e.ame otoscopico ., os~erva,·a completa tnte;:ntà del condotto acustiru esterno. montt·e che lo memlmmn del ttmpano si pre.,enta\'a luctdu poco trasparente con irttazione ,·u sate che 11 urt~t i nava dall'ntlerin r·t.:>le~gi<~nte il nHUitCo del mnrtello, notevolmente rigonlia di sa ngue, e col lt'tangolo luminoso •1uasi interamente scomparso. :\on np(mt·ira essudato nella cass 1 e l'ammalato era completamente apireltico. Ft>ci dingn,1si di otile media incipiente c gli ordinai, oltre ad un purg:~nte e delle dorce di arta nella tromba. un yesctcante canlaridato ..\li servii del rt'vulsivo, anztclll' delle sournz1uni snn~otniJtne locali. per il decot·so ptullosto lento dell'aiTezione. t 'ammalato mi)!liorò con Lali mezzi ed il 30 marzo fu dtme•so tlall'ospetlule completamente guarito. !.'altro caso fu in pe•·sona di un capitano del 111 11rtiglteria. Era rli temperamento notevolmente sangut;.:no ed aveva surferto, alcuni annt prima una affezione all'orecchto sini tro, rlalla quale ripot·tava qun'li completa sorditil da questo law. Da 1111 mese circ.·a feoomt•nt lenti e crescenti sì el'ano annunziatr nll'orecrhto rle:;trn Si lantt>nt.tva dt rorlt >ertigini, dolore non mtenso nll'orel·c· hio ed nscoltavn il tic-Lnc clell'o roloj~io all.l di~tnnla cun di 4- dtla tr.H·er~e del padi~:tliont!. All'e ·arne otosropico il condouo appariva tnlegro: tOVl'Ce la rnembrnna del timpano ~ra lucida alla supel'licie, pel'ò t[uasi


7H

OSSRR \AliO;'(I 11 ATOGBNETICBK E CUIIATIVE

comph•tamente opacn per una sfumatnra ::ri~ca·tra che la in· vodeva tutta. l niellato era il vaso sanguigno del mnr·tello e tlallo ~te·"o si estendeva ,-erso la periferia tlella membrana una fiua e ra~~iatn iniezione di ranalicoli sanguij.!ni. Si ve· devi} pure In membrana alquanto info~snta e poco molule. F~d dw~oosi di otrle media lt>nl.1. che migliorò nlquo nto rìno dai primi )!iorni con •lelle sottrat.1oni sanguigne locali e dellt:> do~ce dc oria nella trt>mha, scomparenclo interamente il dolore e la con~Jestione clelia memllrnoa. l n segni lo. imven.,;erito l'infermo rtel suo "lato e della def{enzn nell 'o,pedale. che gli mettt>va gronde malinconia, dPcisc di u"cire. anche per consultare uno specialista chl' confermò In dingnosi f' la cnrn. Ho narrato d1 qne.,ti dne tnf~>rmi sollanto, es endo sltlll gli ultimi nvuti da me in rum e quellt di cui ho potuto 1·icordare lll ~loria. ~umerose otiti medie giunte allo stato di "uppurazione hn a\uto in cura. E"i;.;e que.;ta nffezrone una c-e1·ta pratica noi manel{~io rlell'otoscop10 e della sondo pt'r la trorulm, u eu• 001 rnedirc militare dovremmu esser·e abituati rome per d cateterismo dell' urt'lra. L'essudato raecoho nella cassa meclia. ordin •riamente dopo at1·oci dolori che levano il sonno per parecchie no111 agli IOfermi. si fa 'itrada, il rui1 tlelle \lllte, all'e:aerno, perforando la membrana del timpano: allora il dolore scompare IUlmedcatamente con ~raude sollievo dell'infermo. ~ ella ma~gior pnrte dei mie1 ammnlall l'uscita della marcia ha me:;so termme alle loro sofferenze . l 1erò m molt1 altri casi, o per iusullicienzn dell'apertura nella uu·miH'aua. o per otturameuto <.UCC6'Si\ O di tiella aperllii'U, talt• Òa unpedÌI'P In I"Ùera USCita della marr.ia. ho dovuto deplorare le conse~uenze che t-• le arre,.to suole determinare Basta h conoscenza di que~Li faui per comprendere l'importnuza della paraccntesi dC'IIa memhr:.oa del timpano nelle ot111 medie pnrulente. e vincere la


SOPIH ALt:l!NE

AH'I!ZIO~t

1' 811\UHfrlCJI!

t l

riluttanza di quer vecchi medicr i •tnalr riteneçanu che le malalli~> dell'orecchio. rome.un tempo si diceYa per !!li ocrhi , ai curnno con il ;.romito. Questo pre;.tiudrtio ,., in aper·ta contradit.rone con le prìr elementari cono.;cenze anatomiche. le (Junli doVI'ehhero r·ichiamare alla mer\le le gravi consegnem:e che po>.sono derifare da Un a.;.ce.;SO •('ftalCI fra le ft:t;.(ill pareti, che ~c parOOU da or;.rani vilnli la ra~sa; ~periulmenle poi ;;e rlello due 'ie naturali, una 1tromh:r di ~:ustaclu o) e ~lPn osata dalla infiammazione della murosa rlre la r·i\·tl~te · e l'altr·n (membrana tlel lrmpann) oppone resi~ ten ;,n al proce~so th nec·rubiosi [><~nrale. ~ t>llo ~tes-o modo. in cui rn un a ce~~o ncuto sarehhe lllÌosn clllno.;lrare l'imporlanza della inci,ione e nel· l'emJJiema la pleurotomia, ec~:.; cosi clopo quello che di~-i: troverei -;upe: Ouo atltl•rrre allr·i ar;:omenti in faH)te cìell:l pn rarcot" ~<i della mPmbl"llnn del timpano nella otite medio.. t un' upcr·azroue semplicis:~nllil, la quale or·a ,. resa aorlll'a più furriP dall'u,;o della coc.tina. e da per m ull.uo i111medinto la srotupnrsa dt•l dolore con l-(raodr$simu ::;ollrevo dt>ll'rnrernw. C•,mpre,;o dPII'import ~ nza dr L.1le opemzione. elrhi ocea:;ionE' eli pratit:arla alcune Hllte nello spedalc militare di Bologna . il quale e forni lo eli Utlol rkca ca--sella di .;trumenti per l'orec:l'ltio. co,Lruila dit>tro 111io ""~~er·rmetlln dal Lollini. La net'C:'!\Ìlil dr ricorr·cr·\ r si è presenrur:t spes:-o nell e sa le di •tuest'ospe.l:lle da me diretti:': per fortnna 1.1 mnrci.t -;1 1\ aperta :.ponranenmente una 'ia all' e,ter no in qua:;.i tuili J(l'infermi, ad ercezrone ,jj un t• l)O illuslratn dal lenentt! n.cdico h. Trevi--ani allun miu a'sistt!Oie. in cui il P"' aozirll•~ per rul'are l,t nu•mhr·nr1n dl•l tim)l!UIO. deiCI'lUÌOÒ un a<;re~so Per congestronc al .:olio, attraversando il•·anale dr ~allo p­ pio. e da quello una premia cllssrca uccise l' rrrfermo. ~ on lmsra, dice il Til lau'< . cha l'incrsione della membr·ana


7H

OSSKI\V~1,11l~l

PATOGR~ET I CH E E CUl\ATrVf:

tlel timpano si fa••t.:in nelle olili medie porolenl!', ma oc•·orre anche mnu(enere aperla l' incisione, come pure allar~are le ~perture av,enule sponlant>amente, se per avventura fos~e•o troppo ~treue. Cotesta operazione ~ indispensabile per impedire che il pus ri.-lal(ui nella cussa, e si raj.!ginnge lo scopo , nel primo caso. con le r•petnle 1loceie di aria nella tromba, e oel seconti<,, facendo dt>gli ~ùrigliamt>nLi con il miriogutomo nell'apertura gii1 formata. ma in~u.ffìcienle l.e aperture spontnnee. avvenute nei numet·osi ammalati avuti da me in cun1. ·ono l;lllle nella po•·zione sullo omhellicale della membr:wa, ed avvenivano, o per di:;tacco d'inserzione dal cercino oss-eo, ovvero per mmmollimeoLo ulr.erativo del quadrante nntero inferiore. doçe appariva un fo t·ame più o meno grande 1 contornato da mat·gine Llinnco, grigill!'llro ed irregol;ae. llo potuto consttuare il fallo della pul~azi o ne descJ'illa dagli aulori 1 che ~i stnhilisce sul trallo per forato clelia membrana. e spesse \'OILe preretleva di qualche giorno la completa apertura. Pet• uSl:rcoli alla ruorusC'ittl d('lla mar·cia, dipendenti o da ~LJ·e llezza del!:\ perforazione. u da improvvisa occlusione di questa, hn do\-Uio lamentare molti casi di dilfu,iont> li• prncess:o alle c(>llnle mastoidee. ~pecialmenLe nel l<00 durante J'epi(lemia d'innuenza. La complicazione si annunziara con tliminozione fin o alla rompleta scompar~a del pus òeiI'Ot·ecchio. e ron :~eusar.ionr, •rl processo mastoideo CQrrisponderHe, di dolore. il IJU!lle dapprimn si ri:-;~eglìnra alla sola pr~:.,iune digiiHIO sull'npolì~i. e poi diveniva sponluneo. associandosi nd edema ed arrossimen[o dei tessuti molli ::;opi'U~Ianti. Contro wl i crJmplicl)zioni l10 ricor~o con lìclucia al orocesso Wilde, I'IH' prnticavo appena che si annunziava l'edema


SOPRA ALCu NK AI-'FiiZIO~l CIIIIUJIIGICI.I&

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dietro l'ore t· ~hio, e sono stato <>empre ct~ntento del ri.;ullalo. Non saprei ah bastanza lodare si ITalia operazione hl quale nella sua sempli.:ttà ha il potere di arre,tart' un grave proct•....;o inliammatono. o, per lù meno, attenuarnt> le con ..e;Inenze. Fo~eeTo una inci~ione dei te" uti moll1. di :1 n 4- centtmt>tri l' fino all'o s~o nll'apofisi mastoirlt>, di~taote tlal solco retro:~u­ ricolare un centimetro e parallela a questo . ,heHl r.ura di non "''vicinarmi troppo al pndi;.!liooe. per o,·itnre 11i incideri.l r.nteria auricolare, la quale nrrel•he dato molto (a..tidiu per arrestarne J'emorraj.!ia. ~on di meno lll liDO C) due ra~i. nE'i quali il gonfiore dell<l pt'lle mi areva C.tltO incorrere in tale iueoovenieoLe, ho dovuto riuunciarP all'allacciatura, impo~sihile per la durezza dei tessuti in m<'zzo oi rJuali tt·c,,·avasi l'arteria , ed invece sflrvirmi. ottenendo con sotldisfa~i u n r il risn l taLo d esideraln, della fondpressione. Ilo avuto anche del processo ma"tuideo molLi t•asi eli perio:.tite rhe non deve:;i confonde1·e coll' inliammazione drlle cellule entrostanli. Al perio$lio di tlell:• apofìstl'inlia:nmaziooe YÌ si prop:lgava dall'otile esterna. Ciò ~i comprende :\Ulltlo dai ~E'gu~>uti dati anatomici. ~ ella porzione ossea del coodoltn acustico e"terno la pelle che lo t·iq~-:te e clt' è poco spessa, aderi~ce senza te"suro intermPdio al periostio, il quale l!i c·nntmua snl proces~>o maAthideo. È facile d' iolenJere. allora. comi' l' infiammaziono dalla cute nel condotto acostico, possa comunirar:-i nl pE'rio· tic) ~ltO!)I.trlle. e da questo diffondersi per ronlinuilà a t)ttOIIo del proce.- ·o mastoideo. llt•nchi> il mezzo per arreslnre que~tn nuo'a compliraziooe molto meno ~raYe della prima :.ia, anzi con maggiore prohabilit.t tli riuscita. anche l' inci:uone ùelle parti molli alla Wilcle. i• hene in ogni ca:;o difJ'ercnziare l'una ùall'allru. complicazione, pet· nou esn).{erare le conseguenze ùel mole. A tale


XO

OSSERVAZfO~I PA.IOf.P.,ETICIIK E t:U RATI\~K

fine mi sono servito di tre segni poco rilevati da,!li ;a utor·i e 11he io ho t'iscontrato non dubb1: l o. beùe della rnusa. cioè. se otite estem.t o media; 3°. Tumefazione note\ ole delle parti molli ri,·e:-tenti il t•onrlottu. $pecialrncnte della porzione ossea. lino ad occlutleroe il lume: !!". Cour.ornitanza dell'eccessiva tumefazione del condotto arusLu:o eslei'IIO con l' in . ;or~e re ampruY"iso del dolun?. edema t·d arT•~'>simeolo della cute. sull'apoli!\i mastoidea. l 11 molti ammalati di otite esterna vi è l-lata diffu,ione OuJlilltir·a alla rot>mhrana rlol timpnno, con vnl'ia estensione ùi pro.:e:;so. d all'iperemia aLltV1. al rammollimento nlcerati\O di truesta. rn cotesto stadio, a r ut non sempre ,i i.• arri vaLi, era facile incorrE-re uell'erroro di confondere la malallia con otite medw. Spesso l'ottte estE't na er·a ,;astenuta dn qualche furun· rolo sorto per ocdusaooe ed infiammazione di una delle glnoclule seuacl'e d11He par·ete del co nclotto neustu:o: ti notevole gonfiore dt:lla pelle lino a stenosan~ completamente il lume del contlollo. era nccompn!;!Dlllo a dolor1 fortissimi, cho si cnlm:wnno ::;ollaotu con l'tnciswne della circosL'riua tumefa zione, --~~ui ta n hr·e,e ùblanza eia eompleta ~ uari~ ;o ne. Come cons~>~uen za di p111~hP 1'f'S1duali nel condouo acu ~<Lico e -<ttlla memhrnna ùcl timpano. IH1 riscunta·ato spesso delle fun).!osità, manifestnntisi soWl forma di e"crP~cenzecar­ nose a base estesa. o peduncolate, eù il vet·o polipu muccHo sau;.:nuwnte .d pni fHCmlu to•~t"\meoto ll:trP volte hu o:-sPr valo dei polipi oriJ!intti'Si chlla cassa del tampano. Per llllantu. nella medu:atur a tlell'otite est~rna, 1111 ~u n J!Ìovato del uìtratu d'argento. sciolto oli' uno per ceulu. il 'Ili de arresta 10 lH·e, ,. tempo cotesta nll'eziuoe. pe1 altreuanto l'l w l'iscontt'<~to inutale, se non dnnno~o, nella :;tes:-.n malattia corn-


!'!OPRA ALCU"'K UF&ZIONI CUIRUIIGICHE

8f

pliea&a a rammollimento ed a perforazione della memltraoa del Limpano. Ma1gior vanla).!gio ho r·ett·atto, in lJUest'uiLimi casi, dalle lanlure anll~ouic h .J del condotto. p re' i a docciatura dt aria nella tromba. pet• e ... pell11re dalla cassa gli e~sudati p!•nPiraliTi dall' e~te,·no , tlllra \'erso l'ukernzioue della membrana. e seguilt> d:t tn ... utla.taone ùi acido hot·1co pol,·crizzalu nel condotto . Uimi nuila l'1rrituz1ono dei LP.ssuti ~i u;.rgiunj.teva a tale medi,·atura l'u o degli -.tringenti. ~otue il ~olfato di zinco. cui crello uehha prcfel'lr"i il solfo-fenaL•> di zincu. u l'at.:t!taiO di piornl1o. Qut!st'ult1mo de"es1 adoperare con :.vcorgimento per evitare deposi t t rlel -:aie sul11 memhraoa. la quale si renderebbe meno sen '~tliile ~di' urlo delle (>Ode sonore. Ho riconos··iuto nel cloruro ,ij z1nco 11 rimedio eroico eontrn le run~o[o s itit. L'ho adoperato ordinal'lltmen te alla dos,e dt l :> p. l Oll. nt• ho l\ uto ll lamentare d··lle cunseguenze tri~ti da qut•-;to fo1 te caustico, il quale limita la sua azione ai le~~U ll l:ifOrlllll Ùl epilPI!!I. ller l'a~portazume tiE'i polipi mi ~ono sempre servtto di una pinza d1 Lau~e rli CupenaJ.!Iten. 1l1 un modello verHmenle poco Psallo. e,;i ...tente llell'11rmarnentnrio d1 que~to spedalc . Con ··ote,to impr·rfello •strumento ho sempre rag.!iunto eauahnenre lo scopo. facendo a meno del sel'l'nnoùo. che pur.• 10 lah rnal.1llte u ottlt,-slmo. L'uperaziuoe \eniva eSP).(nita in varie l'iprese, n causa del sangue, cii~. usct•ndo auuorulante i!at tes~uti lacerati, oscufa\'1\ il condotto, ed er·a prereduln da Ì'\lilltlZione nell'orecchio di alcool rotti6t·nto, il 'l naie, per la sua a\ idit~t per l'aCI{Ua, mummilica i tessuti e dà al tumore uno con::istenza lihrosa, in mutlo lla r-iu"cirne, m una o due sedtlle. farile l'a..portazione. Estil'pato così il grosso del polipo, si rnggiungeva 6


8~

OSSEB\.AZIO:O."'l PATOGK~KTICH& E CUR ATIVE

successivamente l'intera guarigione, continuando le istillazioni di alcool solo, o addizionato ad acido borico, ovvero alternandole, in raso di persistenza, colle causticazioni r.oo cloruro di zinco. Per non tediarvi di più termino, lasciando da parte le affezioni della tromha e !{li accumuli di cerume nel condotlo acustico esterno, di r.ui ebbi un grnn numero di c<1si, e che er11no riusciti cause di perdita, o d'improvvisa diminuzione dell'udito. Formano queste malattie la lioite ti su1·prise degli oloiatri, i quali , colla semplice rimozione del corpo estraneo dal con· dotto, ridanno il senso dell'udito a chi temeva di averlo perduto per sempre.

DistnrsiMti e contusioni dellr articolationi. Un buon terzo della sala era occupata a permanenza da questi amma lali, ch'ernno pnre i più vecchi dell'ospodale. Questi traumatismi sono una piAga dell'esercito, poichè rendono molti giovani invalidi, spasso per sempre, ed esigono un gran nume1·o di provvedimt3nli medico legali. All'apparenza cosi privi d'importanza, hanno formato e Cormano la preoccupazione dei med1ci militari; e I'Ispellorato di sanila, 6 o 7 anni dietro. dara al riguar·do delle savie istruzioni, che dovrebbero essere sempre e scrupolosamente eseguite. Le articolazioni più esposte alle conLU;;ioni , sono (}uelle delle ~inocchia, come quelle dei piedi alte distorsioni. Nata· ralmenle tanto nelle prime come nelle seconde la lesione anatomica, provocata dal trauma, varia d'intensità, in principal modo per la fo rza del trauma stesso, secondariamente ,


SOPIIA ALCU:i& AFFEZIO~I CUTI\URGICII E

83

per una certa predisposiziooe individuale che rende le conseguenze più o meno gra,·i, e sopt·attulto piu o meno dunture. Alla con Lu ·ione segue i l turgore dell'articolazione, la quale perde la ~ua naturale conrormaz10ne, ed i solchi, primi a scomparire. sono quelli laterali della rotola per versamento di e11sudato nel sacco si novìale. Diii roth ( l ) assicura che aoehe nelle contusioni non molto gravi. a' feogono delle emorragie limitate alla si noviale. Questo spandimeoto di sanpe alle volte raggiun,.(e proporzioni notevoli e si ha allora l'emartro. Ctò piil che dalla forza del trauma, dipende da naturale tendenza dell'individuo oll'emorragia, come negli emolìliaci. Anche nello dislursioni, o storte, si hanno parecchi gradi , i quali anntomkamenle variano dol semplice e brusco stiramento dei ligamenli alla lacerazione più o meno e'le"a di questi con emorragia, ocl al di~tacro del ligameolo dalh supel"lìcie o'5sea d'impianto con o senza asportazione di una parte dell' 03SO ste~'\O. La gravez.za di que,tP. le~ioni si può argo ire sollanto dalla reni one che la les1one i nduce nei tessuti circostanti; iod ice, questa, poco esatto e causa facile di errori di prognosi. t>a ciò si desume l'indic(lzione di non tr:.~curare le di~lor~ioni. anche quando sembrano hevi e questo non tanto per il decor·o più o meno lungo della l~;one. tJuanto per le con,e;.roenze che ad una distorsione, anche lieve, p 1s~ono seguire, e che sono in relazione con peciali disposiziOni generali, non sempre apparh.centl all'ossenatore. Ilo constatato che il trauamento. il quale dà migliore risultato è l'immobilità a~soluta dell'articolazione lesa; immohilita tanto più proficua, quanti, più presto viene ap(l ) DILLliOTU . -

Capo VII.

,1/a!luale di patologia

e terapia clururgaca in qtllerale,


Hl.

OSSEI\\AliOI\1 PATOGEl'i.E'flt:lli t: t.IJRATI\ E

plirala. Btllrolh con:;iglia appunto nelle clrstor~>ionr e contu~iu ni artieolar·i lo stesso tr·attnmento a1ollato per la f1·auur:• .

1\itengo es~erP. specialmente nei solda ti. indispensabile tale pr'ei3criziooe. come per me pecca di esa).!t>rato ollimi~mo h prete,a th t'Urare le drstor--ioni con il solo mas-.a~~io. che il Tillnux ( l) trova di un effetto portentoso e di cui al ~iorno d'og~i SÌ vorrdtbli rare una panarea gener1le ..\ mmetiO t•he in nkunr cnsi di di.;torsione lieH•, ciot· senza laceratione [Ìf!:tlllPIIIO~a. O\ \'1~1'11 IO COntUSIODÌ Ùl poca entità il Ol3S"3lo{;!ÌO ~olo pn,sa ha~tnre per Ps.pletare l'intera CUI'il, mn c contrario ul l>uon 'eoso il ritenere eire lo stesso trnllnmento 'la "'" flit:ianle a determ mare la gua•·ig10ne, i n hre' e tempo, cl i lacera1.ioni di li,.t:unenti, i quali. per essere poro pro'' isti di ,·asi :.;auguignr, hanno ru1a CII'Cola7.ione mollo ~lentnlu e "''nr·sa nutrizion e. Btsognerehhe pnre handire per· sempre i !tagni l'recid i semplici o t•on acqua ve~eto-minerale o con tintur·a di nrnka. e lu stesso ghtacl'io; talr mrt.zi fanno perclere il t~mpo 111tto a thlollo del buon e"ito della cura. Il ghial'tio. tanto ,·on~i:!llato •la! Brllrolu. ,pecialmente nel prinrrpic della reazìoneinfinnuuatoria dell'ar·ticolazione lesa. {• "oslt!uito <'on mi:drur ri~ultnlo dall'immobilità ;~.-soluta. ~vn di meno l'immediata applicazinue •li una fa,;cia bagnata è utile in uJ,· uni t'a:.-i tli contu.;ioni ~ra,·i per arrestare l'emorra~ia interartirolnre. 1:: berH'. alle "olte. far preeeòere ali applrcazione tlell'app:tr'.?t'chio immolulilZante il ~an~uisu,!io loeale. tlt ··ui ~pe,~u 1111 ~onr) ~io\alo. In tre rast m rur nn )!ra\e traullla avev,l deterrninnto un prolnso 'ersamento '>ao~uigno nella srno\lale tlel ;.(tno.;cluu, Llo '' uotato l'articolazione tlai gruwi snD$-tHÌJHli con punture sottocutanee metliante bistol'i lineat·c, (l} Tli.LAUl. -

'f'ratlalo <li clliru,·qia clinlcfl, v. ~ ·


SOPRA ..u.cmm AFFEZIONI CI:IIRURGlCDK

8i)

previarnellle' sterilizzato, o con l'aspiratore del Potain, e dopo ho applìrnto l'apparecdtio inges;;ato. ()uesta operazione di smotamento per<'l non è da tentat·;;i prima d'aver In sieore1.za che l'emorragia siasi arrcstuta. Perciò. come gia dissi, ~ hene di farla precedere da una strrtta f<~sciatura dell'intero arto. tenuw in riposo, su piano inclinato. Ho a\'l!IO per norma di lasciare l'apparecchio fi no alla scomparsa del dolore, ciò che esige dall'ammalalo un'affermazione, la truale dal soldato non si otllene ma• e,;aua. È meglio m generale, di considerare la diston•ione come una frattura e di non lasciare l'apparecchio meno di 40 giorni. Non nascondo essere difficile ottenere dal soldato il completo riposo dell'at·to; egli è giovane e l'età lo rende spensierato e gli meLle. come dicesi, l'ar·gento vivo nel corpo; se non altro trova la scusa di andare alla latrina per trascinarsi per In sala l'arto leso e~ il pesnnle apparecchio. Bisognerebue avere personale, localilil e mezzi sufficienti per esercitare una sf)rveglianza più rigorosa. Ho preferito in queste lesioni. come nelle frallure, gli apparecchi a cataplasmi ingessati. Tra i tanti vantaggi essi contano la semplicità, la prestezza e l'economia di applicazione; non esigono affatto imbottitura eli strati di cotone e si pos,ono sLri nger~ a volontà, quando per la scomparsa del gonfiore dei tessnti, fossero djvenuti troppo larghi. nel massaggio mi sono sempre servito come mezzo ausil~ario dell'immobilità assoluta, facendolo prer.edere e seguire dall'applicazione dell'apparecchio ingessato, soprallllliO per riallivare la nutrizione dei muscoli divenuti atrofici dal lungo e forz ato riposo. Con tnlto ciò non nascondo la difficoltà di ottenere nei soldati una guarigione completa ed il l..liso~no che ho avuto di ricorrere, in seguito. all'ignipuntura, alle causticazioni


86

OSSIRVAZIONJ PATOGL'iiTIClJ& K CURATIVE, ECC.

trascorrenti ed in ultimo alla cura balneotermale. Capitavano numerosi casi, in cui la lesione sembrava guarita, eppoi, appena l'infermo metteva il piede a terra, questo gli si gonfiava daccapo. i aveva uo bel ricorrere al massagg1o , ai ba~ni olcalini artificiali, alle doceie fredde; il fenomeno si manteneva con una costanza disperante. La ragione di ciò gHl In di:i"i: se da una parte si mette la difficoltà di cica trizzazione della ferita ìn un ligameoto, quasi sfornito di vasi s1 n~e u ig ni , e dall'altra la dWicoltà di ottenere lhi soldati am· malati l'assoluto l'iposo, non si troveranno nè eccessive, nè su·nne, le conseguenze che dobbiamo deplorare nei soldati per traurnatismi anche lievi.


Si

SDI.llSAME MI~ROSWriCO niRETTO nELLE CIILIJNIE NEl LORO MEZZI NUTRITIVI DI SVILUPPO

Not:l \lei dott. ('laodio 8roMta, m:llllliore medJco

Con un mezzo molto semplice sono riuscito ad osse rvare, di ora in ora, al micros1:opio, lo sviluppo di alcuni germi saprofiti e pato).{eni conservando i relativi preparati per lun~o tempo. Ecco rome opero: entro scntole di Petri sterilizzo, almeno per un'ora e al calor secco. rispettivamente, qunLlro Yetrioi copri·oggello grandi, separati e po~siùilmente ad egual distanza fra loro. Quindi. come di consueto, fo tre diluziooi nei rispettivi liquidi nutritivi del germe saprolìta o pato~eno che voglio studiare e verso ciascuna di!uiziono nella ri pelliva scatola contenente i vetrini. Pongo le scatole di Vetri in camere umide e quindi uei termostati alla temperatura costante c più coO\eniente a ciascun ~oterme. Dopo sei o dodici ore, comincio a e~trarre il primo \Tetrino di ciascuna dilurione, lo adagio sul vetrino porta-ogt(elti e lo chiudo in balsamo o glicerina La coltura rimane così fermnta fra i due vetrini in istraterello sottilissimo, e CO!IÌ po~so fare osservazioni microscopiche tanlo con le lenti a secco, quan to con quelle ad immersione.


88

'ULl.'ESA\1& "ICROSCOPtCO Dlll~TTO OEI.L& CO LO~J B

Se il ~erme c;.1profit1 continua a s''ilupp:mi, ciò non Loglie nulla alle e:.<lllczze dell'osservazione, anzi ne aC'cresce l' importanza, ma se uo voglio impedire lo sviluppo, per cou~~r­ vare prep:trati di fnsi diver_.il, allora ponpo per H o ~i ore i preparttti f'ntro una stufell a metallica. a doppia parete ~n­ tr() le c1uali circola l'ac•tua fredda a permanenza. "'elle stesse colture. volendo, coloro le colonie coi soliti proce,;sì. Fr.t ~th altri ,!!ermi. ho studiato lo sviluppo tli una seri~ di saproliti, Isolati dalle acque delr.\rno. fra i quah ti Rnct,.rium rostW'IU/1 uwln.llottlr.-;, un bac11lo vicletto st mtle nlpmt/11· 1111x e•lll Badllus Zopfii. l)uest'nltìmo ru trovato dal 1\urtù nell'intestmo dei ~>olli o descrillo magistralmente dal Ffii,gge. In ltalia fu dascrillo henissimo dal dott. D'Aiessandr·o, il tJUale lo isolo dal corpo di un 'ostrica. 711(1 l'ho i~olato. nt>l mese di novembre, dalle acque dell'Arno, nllmte luugo la sua sponda si nistra. fuori porta S. ~i colò. Le spore dt~semiuate nella gelatina r coltivate su vetrini ropri-n#{;:etli, dnpo G o 12 ore di permanenza nel Lermo!)tato a JH' C, -;i Lt·asformano io bacilli. Questi riproduconsi per ~ds.;ione e formano filamenti cbe s' intrecciano rra loro in ronm variatis...ima. Uopo uno o due g1orni non SI reggono nei preparati che colonie ovali, ~iallognole, trasparenti. Queste g~neralmente s1 s' iJuppano in linea rella, le une dalle altre e rii mano in mano che aumentano dì vulume, si pig•ano e sembrano incuneate fra loro. \[n nella terta lamina si vede chiaramente che la spora, dopo una serie di spirali for·mnte di bacilli dà ori)!ine ad innnmere\'OII lihunenti omogenei diretti verso la periferia, i •Junli intl'ecciandosi fm loro e diiTon dendo~i in tutto il


NEl LORO \IR7.ll NUTRITI\'I 01 '\HLUPI'O

S!l

eampo di coltura. prendono forma tli ligure hiz.zarre, di letlert e scritture turche, di nodi r,tordiani, ecc. (luesti filamenti

sporificano a somi~lianza di qu••lli del carbonchio. Rit>pilogando le \ arie fasi di sviluppo osserviamo quanto ~~pe:

l o periodo: le spore ;;i convertono in bacillì:

2° per10ùo: i bacilli si moltiplicano per scissione formandu filamenti e gomitoli che s' inlrecciooo fra loro in fonne 'ariatissime: :J• periodo: i hacilli dh en.!ono liberi e co:;tiLui,cono eolonie di~t i nte : i' pet·iodo : le colonie emeuono uno . due ed nnchc più prolungamenti bacillari, costilu<•nùo serie di colonte grandi c piccole in tutte le direziuni ed unite fra loro ,: 5": dopo uno o due giorni ha luo~o la sporilicazione in tutta la coltura. Per la forma è da notare cbè i hacilli mobili si ossen'ano nei primi lì lamenti originati dalle spore e nelle colon ie, e le pore nei filamenti Yecchi ed arruffati e nelle coloute mature . Firenze, 28 gennaio 18n. 8coola di applicazione di ~anità militare.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

RIVISTA MEDICA

Sopr& t g ermi 4ell'1D1luens&. (Berliner klt· N. 2, 11 gennaio 1892). - Seduta delltl Soc1età del medici della Char1té, 10 dala 7 genuaio 11l92.

PFEJFF'ER. -

t~.ische Wochenschrifl,

Gli l!puli devono essere raccolti in recipienti sterilizzati, depuTali da sostanze estranee ad essi mettcolato e trattati con islrumenti sterilizzati. l gerrni si colorano in diversi modi fra ~tli altri, a caldo, col bleu di metileoo di Lòffier. Nei casi tipici si trovano nelle colture pure piccolissimi bac11li, i piil più piccoh che si conoscano, 1 quali mostrano di particolare che le estrem1tà sono spPsso più rortemente colorate della parte med 1a, di modo che l'ernbrano diplococchi; talora questi piccoli baciiH sono uuiti fra loro per mezzo di fllamenti epossono essere scamb1ati pel' stJ•eplococchi. Le colture pure si sv1luppano benisstmo nell'agar glicerinalo ed hanno aspetto di gocc1oJine trasparenti, piccoliss1me e si riproducono per una grande serie di generazioni. l piccoh baCilli furono nconoSCIUIJ eguali a quelli trovati all'autopsie nel conleuulo bronchiale, talora pur e negli 10fillramenti peri-bronchiali come pure nel pus della. pleuro (in quest' ult1mo quasi in co!Lura pura, anche nelle cellule). L'auto1·e argomen ta che questi corti bacilli sieoo in rappor to etiologico con l'influenza, perché SI riscontrarono costantemente negli sputi di tutti i rispettivi meleti osser.,.ali (3~). mentre lo sputo provenjenle da infermi di altre malattie non mostrò nulla di simile. In un fotogramma balleriotocopico dJ sputi d'influenza olLenulo con preparati proveruenti da malati


Ql

RIHSTA }180TCA

dtl)'epidemie l889 "'l scorgono i bacilli alluaJ1 v1ciru e.l altri ritenuLi prima er roneamente palogeni. L'autore ha inoltro osservato che i bacilli si trova Do sola mente nell'acme dello mall&&ia, e clte dopo scompaiono; come pure cl•e i pr odolli 1801'boai (contenuto bronchialP. pus dE'Ila pleura) conten,:tono i blcilli ~peci fict m modo predominante, raramente mereolalt ed altri. GJJ esperimenti nelle c::cimmie, nei conigli. sorci e topi, tanto eon colture pure, quanto cou sputi contenenti berilli, sono ancora in co1·so; molti animali semhrano reft•attari, però n Pila scimmia e nei conij:rli ~i sono oLlenuli risultati po~ilivi : (ai conigli ru inoculato il pus pleurilico coulenente bacilln. Il Pfei[er è di av\'il'o che i germt dell'influenza penetrino neU'Orftani~>mo p~r mezzo della •·e. p1razione e perc1ò, anche per questa malaUia egli cJé molLa Importanza alla disinf~ ­ ziooe dell'e.c:ccreato. Kilasato, il quale ei è molto occupato del modo d1 oHenere i ~ermi in culluro pur11, accenna alle grandi diftìcoltl.l incontrate, e che egli superò con un proces<>o consigliatogli dal Profes"ore Koch. Per le colture d'mftucnza è carallerìslico che le goecioline tra"parenl.i non s1 untseono fra lot·o. Canon. indipendentemente dal PfeifTer· ha tro,ato nel aangue di qual'i lutti gli infermi Psamineti (17 su 20) &eli stessi microrgauismi, i quali, colora ti fo r tomenle, hanno l'aspollo di eorllssimi bacilli, menll'e con color i diluili sembrano diJ loroccbi. Si trova no nel sier o del sangue ot·dinar·iamenle ii!Oiati, ma talora r iuniti in piccoli [(ruppi. l preparati <lei ~aogue furono 1mmersi in una mescolanza d1 eosina e bleu di metilene per 3-6 ore nel termostato a 3i° C. Solamente 11 sangue dei febb ricitanti con teneva a delli ger mi, e, caduta la febbre, non v1 s i trova vano più. L'autore da lla 'presenza costaute di questi Kermi nel sangue dei malati d' inJiuenza &t'gomenta che siano in diretto rapporto con essa. l stermi preparati nel l!an ~ue dal Cano11. ruronCJ osservati da Koch e da Pteilrer e riconosciuti identici a quelli trovali negli sputi.

c.


92

RlVISTA .MEDICA

Dott. Fru:YHAN. -

Sull& polmonite mlootic&. - (Berliner

klinitsche Wochenschrlft, N. 51, H dicembt'e 189 L). In un malato, curalo nell'ospedale Friedl'icllsllain di Berlino, l'autore ebbe occa!'-ione di osservare uo caso rarissimo di polmonite prodoua dall'oidium. albica.n.s (mughetto). L' inf,.rmo enlrò all'o~pedale il giorno 8 setlt>mbre lR91, e presentava, oltre la febbre, art·ossamemo della mucosa delle fauci con le tonsille mediocr emente ingrossate, e solo mente quattro gior ni dopo ru possibile r isconLrat·e leggero essudalo emorragico nella cavità destra della pleura. In apprest~o si notò pure polmonite destra, la rruale nell'ulteriore decot·--o si e~tese an<'he a sinistr a. Con l'esame microscopico fu possibile detet•minare negli sputi la presen~a di numerosi~'<stmi parassiti del mughello, i quali erano intimamente mescolati coll'escreato polmouare. P t>r tre setUmane di seguito gli spuLi presentarono g:li stessi caratteri, ma il giOt'llO 8 ollobra giA contenevano mi· oor quontita di pa.rassiLi , e nnalmeote ìl giorno 18 dello sl&S$C. mese fu possibile el malato di levarsi per la prima -...olia di l.. tto. Nelln Ietlet·atura medil:a esiste un altro caso di polmonite dtl mug hetto, che fu dia~nostH~alo in vita da Rosenstein e che ebbe pure esito felice. C. S.

HIVISTA CHIRURGICA Del drenaggio nella ohlru.rgl& &ddomlnale. - DuoLEY P. ALL.EN'. - (Medieal Record, settembre 1R9 J). L'A. nel lraltare l'im portante Argomento porte anzitul~o i tre seguenti 'Juesiti: 1" E il drenaggio ~:tempre necessario nelle operazioni addomina li?


H3

r Se oecesearlo, m lfURii easi vuoi e!'•cre appli~ato t

se E quando é da applicarsi, •Juole metodo si de,·e "e·

piret Nel discutere il pnmo •JU68ilo l'A . comincia dal di re che non "' ha ragsone cbe non debbano cs!'ere ritenuti buoni ed applicabili al trattamento delle rerìte dellq cavttA arldl'msnalP quegh t~le ..si principii a i quali <~l informa la ••ura delle rertte m gene r e, e che pos...ono ridursi poi a tre: t• che le raceie della ferita sieno nselliche : 2° che sseno rianieinate e maulenute nderenli l'wm all'altra: .l' chr SII\ impedilo ogm accumulo di --ecre:tioue fra e .. se. e il succe"ll'fO distacco. 11 dimo..,tra rc la nece""~itA e lA importanza chf' 111 fPt'tla t1a mantenuta tt,..etltcn "8r ,•l,J•e pet· lo meno "'llpt•rfluo. Cbe le (81'Cit~ dello rat'llll dl•bbanO tll&lllèllPr"<t ftlVVÌClll8l6 c pwlettllmente udereul1 • an,.he pt·iucipio du tutti rtCOIIO• eciuiO; mn nulla pratica spe<-se volte ciò non é po«silnle e IS1 crede nPccssu rio d t npplicare tuùi di drenal!gio, come Delle amplltAIÌOIIÌ rlelh• e!'lremilà P nellA e!!lirpa;Gioue dl'lla 8)eodola mamrouriu. Secondo l'A . "i puù fare a meno 1lel clrenaggio quando, aeciu~ta Derll! in Cer ila, :::e ne pos~nno 8CCO!:-lare J•Crfellamente 1 ma r~mi suturnncloli e con opportuna mediéalura si ~ ontart• all'Hccurnulo di l'ecrez.tOue, condi:tioni che eGOO U8C6AS8fÌf.' pt•f llnfl !;USI'igtOTie di prÌm8 ÌllWOzione e che posso11o riscor·trur,.i anche nelle ferile dell'a•ldom~. E polehè la pre"-.,inne in ~en~>re é, .:;econdo l'A., un dal('l vantaggioso in t~ttfulti tincontri, co::.oi é an.:he da tener conto di quella considerevol~ t-he agisce nella cavità adtlo minale, la quale ra si che inlroclucentlO\'i unn matw, .,pecie ..e l'anel&esia non é completn, l'omento e gli int~c<.lini, contro i t•lsg· giorl l!fOr-tt d~ll'operatore per impetlll'lO, <:fu~~OilO e »i frappongono nelle dita di lui. E difatti egli in un'operazione per P8riliftite, a vaod11 11U re~• dovuto ''UOlllre deuli a-.ce~~i uella "lione t>p8ll(.'a, nell't•~eguit•e la prima me licatura fu grandellleo&e rnt> raviglialo nel vedere come fossero comprt>.,si e lplnti in ruot·i i tamponi di garza clei quali si era :;ervilo a fiempar e il ca,·o, l' piu ancora della piccola quantità elle potò


81V1STA

esservene t'introdotta. Certamente. sojlgiunge l'A. può, dopo una lap~rntomu1, a'lersl uoa raccolta di liquido nella cavità addomiual ~; ma bene Sf'l'S!-'0 essa é dipendente o da e m or· ragie, o da eopecial1 conù1zioni del per1loneo o da aiLt•e Clrcoslauze mflne 111 r t•lazione con la esegllltll seps1 o cou le ~oluzioni aoti ..elliche adoperale. Insomma bisoftna trar calcolo dai due falli; e dal vantaggio c he SI può avere, pe1' evitare roccolle di ltt[uido, della occlu5ione della fer1la o dalla pre.<~sione intrA-addomltlale, e del potere che ha il pe· rilonl'o di riassorb1re i lirtuidl, come SI os~erva sio dalla sco m· parsa dell'ascite. sia di liquido J'accollosi in relazione con e rnia str ozzata, sia anche d• hqu1d1 mietlat1 in cavità Se dunque, dice l'A., vi ha cer'le forzP che tendouo naluralmcnle n i1o pedirtS l'accumulo di lirJUido nella cavità a l· dominale, ed esiste uno lllpecaale poter e naturale per rimuo· vere, quaudo occot•t•a, il ver!-tum enlo. sorgel'nllt•a quPslione: qual" liquido può senza I•CI'lt'olo es~er lascaalo nella cavttà addominale prr e~c::ert" eliminato con i mezzt ualuraJi, e quale de,·fi essere artificialmente rimo ... c::o ! Secondo l'A. 1 liquidr che si 110"sono lascia re c::enza peri· colo, !asciandone l'ehminazaone alle forze uatua·all, sono: il JiqUJdO c::ieroc::o che trapela dalle f8CCie deJIO f~I'Ìla 6 le piccol~ quanL1lù di sang ue che vengono da e;:<~o; •tut:lli 1oi che dt>bbono ec::sere r imoc::st, sono le grand• qua ul1là di c::angue ed o~ni materiule S~ellico o infeU.anLP. La pralicu ha inMgnato come raccolte !'ierose o !'liero·san..,'Umolente poc::c::ano essere seuza inconvenienti riassorbile, e di fallo, e«~endo l'iò posc::ibile m a ltri r egioni, come si osserva luLLodl in biDputazioni d'arti, in re:>cziont di ossa. ed anche in cac::ì di amorragli.} secoodarae in ca vi l&, non v1 sarebl>e ragione pe1•ché cio non dovec::'le pure accadere nelle operaz1oni dello cavità a •ldomìnale. Sorge m tanto l'altra •1uesliune: ahb1amo noi me1.zi di cl renagg-io ertlca ct a rimuovPr e le r accolte 111 htfuido della ca· ' ' l là addominale~ Esperimenti fall1 "U cani e cado veri ()are avrebbero dimostralo c he cou ì dt·ona~gi non sì l'ie!'lce ti dare scolo a· h· flUidi ini••llAli nell'aoldome: l'A. por la pralica propr ia dub1la


"*'i drenaggi

CUIRURG ICA

9;)

pos~ano es«~ere utili a r imuovere i liqutdr che .. eoeumuhmo nell"oddome, e quando ciò accada, egh crede . . debba attribuirsi a speciale tendenza preectislenle in . . , di raccogliere mollo liquido, e non ~ia che questo siasi JfOdotto in l:'leguito all'operazione. ca; in CILÌ 81 debbono appUcare i drenaggi. - L'A. di.me l'applicazione dei dr·o•nagfti nei seguenti ca'~i: t• nella periton.ite setcica, nel qual caso l'e~perrenza _.,.bbtl dimostraLa utiliC~sima lA pratica dei drenagJ:ti, quaIIJaque sia la via di scolo, venlrale, va~inale o lombare; 2• oellP fe rite d'arma da jilot·o, in cui tutto il vantaggio .c1le si può olleoere, deve r iporsi nell'actsoluta nellezza della Cll'fità addonùnale, e percro comunrrue difficile l'applicazione, Udrena{l'gio può dare fa vorevoliisimo succectSOj 3' nella perìlon./te tubercolare la quale si presentA sotto urie ror mo ed é oper abrle in vsri stadii. E l'A . offer ma cbe sia in casi di r·accolle generali di irquido, come di parziali e seccate, alLri chir urgi etl egli l'< tes'~O bau potuto espe· rimenlare la utililè del drena ggio; 4• nelle opera;ioni per perittjlite, sia che il pus per createsi aderenze non ebbra invaso l' intPra cavilil peritoDeale, sra che l'inr~zione l'<i ~ia generali:tzala nell'addome, ael qual caso rl lr·attamento curativo per ·mezzo dl'l dre•ggio é indicato come nella per ilonile !letlico.; 6' ueil'ostru:ione wtedin.ale, la quale sia accompagnata 4a ver !Samento sieroso, quando l'oper azione non ~;ia fatta in Pl'imo tempo e si riten~a cbe il materiale versatosi !'.ia di'tllhlto sellico ; ts• ru~lle emorragie, qua ndo esse siono con&iderevoti e 80o si sieno potute in l~mpo rrenare, in mod<• che sra neeeeaarro rimuovere il sangue verctalosr. Però in simili casi l'A. stesso pr efer isce e consiglia di praticare una larga inci8ione e, piuttosto che contentt~rsi di rimuo,·ere con drelllggi iJ s angue, cercar e di raggiungere i va si e pr aticarne l'allacciatura; ';'- Nella uraoidanza estrauterina, HPII'operare In quale *Peaso non si r resce a rrmuovere tutti 1 prodotti della geIUone. o p~>r prudenza non conven~ disLaccar·e l'adet'6nto Placenta, od il dr•enaggio può re•nder·e utilissimi servigi;


96

RJVlSTA

h1) nelle adesionr, come m quello cat.tionate da tumori dellt-~ ovoie tli enorrnt

gr·andezze, le quah "Ono estese e t·osistenl• in modo cht~ distaccandole ~· dà ori,:tine a copiose emorragie: nel quul caso l'A. consigha di fare tutte le pot~­ "tbili lellalure c poi mec.hcare con drenaggi; s• il drenaggio è certo, ~econdo l' A., un grand•s~tmll fattore della buona rtu~<·tla delle operazioni che si fanno per· In •wuolamPnlo ,Ji ~ hHì endo(Jildor.unali, il cui content..l., po~ ..a P~set·e pericoloso per infezione, lO' infine l'A. commenda r uso ùel drenaggio ne ~li a.9cessr peloici. L'A rt5pnncle alln l•:t·w Jomaoda. tJU&Iu tllt!loclo di ùr<:nal!gin cioe, si del>ba ~e2uire nel ca<>o che C!'!OO ..! ere !a nece<>..ario, con... iglumd•> uno dei due metocli generalmente in Ul'O: o l'introduzione d 1 tubi a d1·o•naggio nell' mci,.iono alltlominole, o il tampoue di :.\tickulicz. Il primo i> più generalmente w•aLo, ~puci•• 11tl ovitaro le raccolle d1 liquido t10llo pelvi; il SPCODdO Ò Jl'eferibile in quel Ctl"i in cui YÌ :sia locali:t.zala un' inf~>zione ~ellica, come ad esempio, negli a~ccg~i

pi!IYici.

L'\. conclude che l' i·icale tlelle operazioni addominali dovro·bbe esst>re di otterH't' sempre untt guat·iginne in primo tempo, e che siccom~> l]llalsJasi cosa che In r1Lardi espone lu cavità addominale a possibile infezione conl'eculiva, CO!-.I I JI · so~na

C'OU

preveggcnzn r icercare la mouiera di ovviar•• T. R.

auche nlla nece~c::ità del ùrene!!gio.

Della ln1luensa della temperatura atùla rlgenera.z ione cellulare, oon apeolale riguardo alla guarigione delle ferite . - N'ota dol dolL. HODOLFO PRN7.0. - (ritti de/lrt R. Accademia dei Ltncei, 15 novembre 1fltll ). L'autore ha istitutto una .... rie di rJcercllf'' rlit·ette a sta bi liru c::.. nei tessuti san1. ula e«po~ti per •}ualche tempo ad uno temperatura superiore o.t inrerio!'e alla norto"lle, si r•os«tl dimo~lraro una modillcuz10ne della loro allivita rigeneraliva. Ria:s~umendo i rtsullalt delle sue ricerche, l'autore a«ser•sco che lo temperature dell'ambieulo esterno, relativam ('nt~


CHIRURGICA

97

basse, come per e~empio quelle oscillanti intorno ai IQ- ri-

tardano notevolmente tantu i processi Iì~ologtcl di !'!generazione cellulare, quanto quelli che si hanno nella p-uai·ig:ione delle fori le; menLre 1 medesimi sono notevolmente favoriLi ùuiJe Lemperalure che !li avvicinano a quella del corpo. Tale conclus!one non manca di interesse pratico, perché d1mostra quante' s1a razionale l'applicazione del raldo a temperatura lollEll'abile nel trattamento delle ferHe; 1! che venne recenterne11le confermato dal sig. Mc. Intosh, con la pubblicazione di casi di rapitla ed insper-ata guar1gione di lesioni cJtif•urgklw gravi~sitw·. da lui Lraltate con l'applicazione conlt11us.ta del caldu.

lal Dlriagmo nelle aft'ezlonl deU 'orecchlo. -· Con~. (Berliner /,linisclte Wochenschrijt, ~. 44, 1891). L'aulot·o riporta le istor•ie cliniche di quattro casi di malattie dell'orecchio, O!'Servali w•lla policlinira del doll. B. Bagmsky, nei quali, durante la rura, si os~er,·ò nisl8gmo dipenòenle dalle affezioni aurie<,lari. N.el [>l'imo caso si tr·attò di catarro cronico dell'orecchio medio, a destra, e di otite motlra purulenta con perfor·azione, a Rinislro; nel secondo eli oli te media put•ulentH con perfora zione & de~tra e di catarro cronico purulento dell'or('cchio medio, a sinistr·a. ~el l ei'Zo ~: J'isconlr ò mtìamrnazione cronica puruler.ta deU'orecchio medio con perforazione e polipi, a tlestt·a. ~el quarto ca::~n intìammazrone cron ica purulenLa de!rorecchio ml'dio cun dislruzior1e della membrana dr l timpano tanto a destra, quanto a sini<ilra. In baae alle sue osserva:tioni, l'autoJ•e concLiude: 1. Il nist.agmo si osserva talvolta nel decorso •li infìamma.ziom purul~11le dell'oret•cluo me•lio, per le piu croniche, con per forazione della membrana del timpano; 2. In ~enerale si manif'esta in forma di accessi di breve durata, acco m pagnali da forti ver·ligini; 7


98

lt[VlSTA

3. Questi accessi sembrano raremente spontanei; uella Jei casi ~• destano per l'irritazioni, per lo più meccaniche, delle pat•li profonde dell'orecchio; 4. Il nislagmo è sempre bilaterale, per lo piu orw.onLale, rat•amente t'olalorio. ma~gior pal'te

c. s

Sulla •oelta del luogo per la puntura. nella paraoenta.i addominale. - E\ODOLFO T RCEBICKI. - ( Are/iii' (ur ChiruT·g. e Ceniralb. fu r tite medie. Wis.~Msch. , N. 17, 1891).

In un caso di gt·ave ascite pct· un Lumore ovar ico inoperabile in una donna di 40 anni, il Trcebicki vide, dopo la puntura, dell'addome fra l'ombelico e la spina iliaca ant.oriora superiore una imponeule emorragia che solo polo e,_g:-~>re frenata con la compr essione pt·otl·alta pet· più oL'e. Dopo questo fallo Il T eseguì 5>perimenli su 36 cadaveri, facendo la pun~ura in lunghi più o meno nislanti da qudllo del Mont•o e H ichlt~ r cd t!sammanùo i •·appOI'Ii di questo con l'at'Lerla epigastrica. Risullò che gtà una ptccola devtazione dalla linea alln puo ~ccezionalmenle essere pericolol'a, poichò lateralmeuLe a quella corre uu ramo mollo sviluppato. Del resto il T. ottenne i segueuti ri::;ultali: 1• Nella ma~p:iol" parte dei casi, il punto medio di una linea tirata dall'ombelico alla spina iliaca anltwior supct·inre è convenientissimo pet• la puntut'a; 2' In un nurnero miuot·e di c~ht, ma non estguo, con la puntura nel !uogo raccomandato dal Mom·n e 1:\ichler può essere offesa l'arteria epigas trica o un suo ramo laLet'Aie: :3° La posizione de U'arleria epigastrica t"~ raramente la ste ssa dai due lati; 4° P oiché l'arlet·ia co1-re dentro la g uaiua dei mu!-<coli relli dell'addome·, cosi il suo cor!'o dipende in gran ('arte dalla po:-.zion~ dt•l relLo; il che implica un p~;trlicola•·e p.,ricolo per la punluea nel luogo del Monro nella diasla:.i dei muscoli reLli.


CII IIW Rf,JCA

99

Però il r11p porto dei mn<:>coh •·eUi con l'ar ter ia epi~oslrrca non é punto co~l8nle, porcbè m alcuni ca~i tla fJuel Ialo in eui il muscolo rollo era spiuto piu lttleralmeute, l'arteria

sta•a vicirus:.oirna alla linea mediana; &' L'alteua del punto ùi drramazione dPII arteria epiga-

strica dalla iiJacu esleJ•na non ha alcuna influenza sul corso ulleriort> di quella; 6• ::\el ma!t..:ior numero dei casi l'arteria è accompatJIIA&a da una semplice vena. Il T. qurndi cortclude. che quantlo non si può pungere esattamente lungo la linea alba. <>i deve sc... ~liere la mela t•-.;teroa ~ella linea fra l'ombelico l' la <>pino anter iore <:~uperror·e dell' ileo. E poi raccomando che quando sì ba do rare la paracente-i addominale, o!Lre il tre quarti, -;i Len~A aoclte <~ompre pre(l8rlltO roccorr•'nlè pt:.r l'allacr·ialura

RIVISTA DI OCULISTICA

K uut.r .. - Contribuzione alla oura delle ohera.ttti - (BPrlirtet• l.lintschl> \Vor:ltt•tiiJr:hr(ft, N. 48, :la 110vembr•e 1891}.

l.'Rutor e \'Ìsilt, m St'i anru, H~t2:3 maiali dr I•CChi, 111 media pm dì 1000 all'onno, i 'Jnalt !li r•ìprt•-;rntarono, nel dt•Llo per wdo di tempo, in medio per qunlll·o o cmtrue volle cia<~cuno. Del uumero lolalo de{tli ammalulr, In terzn parte circa pre!>enlavu lesiont ùdla congruulm·l. la quarta cirea afl't•zioni della eornea. r maiali, nel maggior numero, Prauo lavoratori dJ seta u percu. l A . a joperò gPilPralmtlnle rtmedrleg~eri P ft•ce pcehi•'limo u~;o di atr•opinu aftìnch~ non ùov••!IRero, per lungo &empn, astenersi al lavoro.


l 01)

RIVISTA

Le lesioni semplici della cornea prodotta da piccoli corpi estranei, furono trattate con acqua fredcla, la quale, lwovocando abbondante secrezione l agrimale, Lene'a nella l& cornea. Se acuti dolol'i molesfavl.!no l' infermo, s· inslillava tra le palpebre una goccia eli una soluziorH~ di cocaina al 2 p. 100. Se into1·no al cor·po estr-aneo o nel luogo ùa cui fu esll•allo ~i erA formato un infìltramento con folot'obia e leggera iniezione ciliare, s' inslillavano t1·a le palpeb1·e ogni due ore, mediaule pipetta. alcuue gocce di una soluz10n\l di AC:cdo horico al -io p. 1011. ~el maggior numero di casi sf ottenne la guaJ'igioue completa in due o lre giorn1. Se la m&laltia non miglim•ava, allori-C i malati si astenevano dal lu''oro ed alle soluzioni dl acido borico si sosli luivaM fomen\1 caldo-umidi, pet• lo piu con soluzioni di subliruato eh o.~ s u 300 e con allreltaubt acqua calùa, per la durala di 10 mcr•uli. tt·e volle al giorn o. Dopo oe:rni abluzione calda , s· iutroduceva fra le palpebre una pcccola porzione di unguento preparato con una parte di iodoformio e due parti eh va'<elina, lenendo chiuso l'occhio con fasciaturA L 'atropina fu us ala solamente quando la lesione era complicata coo ir1le. Noi casi dubbi s' inslillava rra le palpebre una goccia di !'O·

luzione di atropina per os!'ervare quale azione av~:"a sull' iride, e, ~e produceva midt·ìasi, si sospendeva r U$0 ùel rimedio . Nei hambini si fece uso principalmente di l'oml3nli caldi~. n•~i casi di s;:rave fotofobia, di cocaina. Nei processi ulcerA· ti vi usò r ungueulo di fodofOJ•mio e si tenne chiu~o l'occhio con fasciatura; e quando i Ceuorneni di eccitamento dim inuì· r ono, si fece uso di unguenlo di precipitato ginllo di rol:'rcurio al 2 p. 100. .I n conclu<~ione l'aulor•e ha fallo uso. per sei anni e con buon risultato, rlell'acido bol'ico principalmente negli intll· tl'amenti corneali, net p:ccoli asce..si e nelle ulc~ ra1Jonc c:u· per ficiali della cornea.., nella cheratite flillenular e ùf-'gli adu lti. Dell'all'opina ha iatto t•aramenle UEO. Altri oculis ti vanlauo molLo la e:>erìna uelle affezioni d~lla cor nea .

c. s.


01 OCt I.I'>TICA

101

-..roJa• •a.ll& inteslone e 41ainlezlono clel oolllrl. - E. Fusru: v. GR.u'· Ft:s. - tArch. fr1 r Oflalmol. e Centralb. Jur dcP- med.

Wès:~ensch., X.

47, 1 9 l).

La disinfezione chunica dei colliri e. !1°Condo le ricerche del F:'ankP, da prererirsi alla s terilizzazrone operata escluIJJvamentP col ri:;caldamento, poiclw questo non può garan· tire contro la cadntn dei l(ermr dall'ar ra . Fra le so~tanze ciJe si possono impiegare per rrue!'lta sterilizzazione ~ono le piu adottate il subhrnato (l . :1()0 e l : tOOo), rl r.ianuro d• mercu1•io (l . 1000 fino a l : 15()1), la resorci na ( l p. 100); l'acirio ranico p. IO!Il, l'acirlo bo•·ico (~p. 100) CM tll'ltiO ft>nico l . 1000), la soluzioni' del Panas,i l timol si for·ma di acqua di timo! e t·acfJu& di dorororrruo. Le ultime rlue ~o lanze hMuro l' mconnmrenle d1 provocare una ~ensazione di br•eve durata, ma viva, di bruciore !tUIla con~iunli' n. Nell'azione contro lo c;lati ococco progeno e iltracomococt·o del Miche! ii '-'llblimato, il crauuro d1 mercurio e 11 lunol «ono supE.-r ror• a ~lr altrr. In gr•nerale per• lo soluzioni di atropina e di cocaina basta l'a~mnta di ublimalo (l · 10001 p~>r renderle ac:ettiche dopo 1 , ora o un'ora e mfmteuor le LAli. PPr l'eserina si l'accomanda a precedente sterilrzzaz•one con c:ucce-.,.ha a;$trunta di suhlimatl'). ma for;:e ancori\ più vantaJLgiosa è l' a!Zgiunla di 1'880reìna. La sola ~; terilrzzazione della sol uzwn.. di atr·opina e cocaina a scopo operatrvo, ~>enZII aggiun ta di un anLisetlrCfl, eembra meno opportuna, poichè s• perdono t vanlatrgi cbe offc·e l'aggiunta del s ublimaLo. P1u sicura é in ogm ca ~o '" combinazione dei due p1·ocessi. Con l'aggiun ta del subii· mato ( l : 1000), alla soluzione di atropina si può evitare sieul'Am.·nle il catarro atropinico.

rt.

••u•aao clell'&ntlplrma nell& pr&tlo& ooa.Uatlo&. - B. W t· •=HERkrt.wrct. - (Notoing Leharskie e A llgem. wiener Medi~. i'eituny, N . ;J3, Hl!ll). Oltr,, l'azione antipiretica e modiflcalrice dei nervi, l'antipu·•nt ro~siede ancora proprieltl antisettiche che finora non torano !~late ricordate. Come in altre malattie, l'antipirina era


102

RIVISTA

stata anche adopet·ata in oculiRlica, ma l"Olo internamente o per via ipodermica. Il Wicherk•ewicz potè confermare le proprietà elogiate dagli oculisti ; egli l'adoprò nei dolor j spel"so violentissimi, per lesioni supel'flciali della cornea anche nella iridociclite, nel blefarospasmo e, più spesso, nelle nevralgie del nervo tri~emello. Ma ti W . l'ha pure sperimentale applicandola direttamente sull'occhio malato, sia come antisettico, sia come ca lmante, e la esperienza cl mica ha oli· mostrato che può es:>ere ado perala con vanLagEtiO. f', m ol le vo lle supera anche gli altri l'imed i allo s tesso scopo raccomandati. Fut·ono usate soluzio11i al 5, 10 e 2o p. 1.00. L'anhpirina no11 ha pr oprietà astringenti. mo è un molto buon disinfettante. Agisce mollo favorevolmente nelle infiammazioni tanto acute quanto CI'Oniche della congiuntiva coo ah· bondante secrezione che. solto la influenza dell' anlipiritta, sparisce. ~el tracoma non opera solo diminuendo la profuc::a secrezione, ma anche facilitando la favorevole influenza di altri rimedi anLiftogislici sulla congiuntiva. Le infillrazioni dE'Ila cornea, che avvengono nel lracoma cronico, spariscono r apidamente ; e lo stesso deve dirsi delle ostina te croniche inllammazionì del sacco lagrimate. Nella episcler ile e nel lA. scler ile dileg uangj tanto i dolot'i quanto gli essudati; gli in· torbiJ amenti della cornea si rischiarano. La soluzione al Z p. 100 cagiona un dolore scollante, ma pt·csto dà luogo a un piacevole senso di sollievo. Sulla pupilla e l'accomodazione non ha alcuna influenza. Non produce anestesia della congiunttva e rlella corneo, mA diminuisce la loro iperes tesia.

eu

Dell' a•tlgmatJsmo post- open.torio. - MAxnttLtEN" ~E U­ SCBiiLER (figlio). - (Recueil d' Ophtalmologie, sellembre 1891). L'astigmatismo r egolare è generalmente prodotlo Ja una irregolarità di curvatura, sia della cot·nea, ciò che é più fl'equente. sia del cristallino, sia dei due organi nello ste!;SO tempo.


1H OCULlS'rlCA

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~ congenito od acquisito; convPr rA correggerlo sempre ecl lo tutte le e là , tanto nell' uno quAnto nell'altro caso. L'asliP"matis mo regolare congenito, et·editarJO nella maggtor parte dei casi, è so,·enli complicato da altre imperfezioni del globo ocular e, per modo che con una cor rezione, per quanto sia accurata, non si può ottenere una perfetta acutezzu visi va. L'asti gmatismo congenito si trova ftener alrnrnte nei due oeebi, e, se non è sempre dello stesso grado, è simmetrico nelle dtrezioni dei meridiani pt·incipali. L'auLore Jta pertanto os,.ervato, in molti casi di asli{!malismo e ~pecialmente in quelli aCt[Uisiti, che gli assi dei cilindri non solo non avevano una direzione simmetrica fra loro, ma ane<>t·a, talvolta. l'inclmazione dc~li a~si era la stessa nei due occhi. L'esti~matiH mo può esser e a cquil'ito in seguito ad uua malaltin della cor nea, od ancho in seguito all'operazione della cataratta o ad una semplice iridectomia. L'astigmatis mo aCCJUisilo può Cf'rtomente diminuire oli grado dopo la cicatrizzttzione, rna raramente scompar tr e tntiera mento. Se, prima dell'operaz.ione, esisteva astigmatismo, st P sicurt di trovar lo aumentalo di mollo dopo l'operazione; se, al contrario, non ve ne e ra truccia pr ima, si può con certezza aff~t·mard che r astigmatismo comparirà dopo l'operazione, ~ul vo ra rissimo eccezioni. Lo. mancanza di correzione dell' astigmaLismo post-operatorio proviene il più spesso da negligeuza. L'autore ebbe occasione d i vc>dore tnolli operati dl calaJ•atta che portavano le nti semplicemente ~feriche, le quali davano loro un' acutezza visiva moll•> ritlotlà e confuso. Egli dice aver osservat..o un g ran numero di operati di semplice it·idedomia, che non portavano occhiali, la mentando!Oi <li 'lis lut·bi visivi e di fotofobia . l primi, dopo una correzione con lenti ctUndricbe convesse, acquistarono un' acutezza visivo sorprendente; i secondi (operati d1;1 semplice iridectomia), dopo una corr·ezione accurata con lenti cili ndr iche o con lenti combiualt>, ha nno veduto


104-

RIVISTA

-.comparire o clirninuire lullt 1 dil'>IUI'l.1i della \'Ì~la o fJUAili della luce rìlles~a. L' nutore ha ratto oggetto d1 aLleuto 8Ludio l' tu~ligmali!~lllO posL-op~-'t'alorio "'st e convinto che sr dt>ve teoPrlo m mnll•s!'lrma con<~iderazione, ~e si ,·uole cho gli opera li po~siedano uo vrsus per quanto più ò posAibile perfetto. Egli ho notato !'11e la maKgiOt' pnrlu degli operati di Clllaralla ave, ano bi~o;.;oo d• un 1 correzione dt l"ntt sfero-cillfldr iclw, m• n tre che negli opt!rati di l"emplrcerrtdecl•Jmia ukuru av.waJIII bisogno di lenti etfwdrielte MOltanto, il resto di sfero-<:clindriehe. L'autore rifl!rì-.ce cioqu.. os,.en·az oni racrolle nella "118 praticu giOrnaliera, JoJie quali risulta c·ltinramPnle che l'o<~li~­ matismn l\ dovuto solamente ,flll'iriòectomia, poiché. prima clt•ll' Of e1·aziooe, e !l'< 1 non 8'-lsle\'8.

,,.,,ti

Idroelettrodt per l 'elettrlzza-zlone 4ell'oooh1o wsKI.- ( lnnfl./e.'! d' Oeulc.~tique, oltobre 18!ll)

Noi'>Zt::-

Nel congr·esso dei med1C1 e naLuralisli leoulo nel Jugl•o u s. a C1'8CO\'ta l'autore ha nccennato in un modo genf'rnle allt> indiCIIzioni alluali dt>ll' 1•h>lrizzazione deU' occh1o, tl·a ,.

quoti egli ha c1ll!lo lu opacìiA "del corpo vitreo, le alfezu>n• dellA coroide, delln retina e del nervo ottico. L' applìca<eione della cor1·••nle gal vaoica nell'occhio, come ò pralacata oggadl, non p~rrnutte di evitare l' an•atazione dello congiuntiva, delll'l retina u c.lcl cervullo. Per poter locolizzare la corrente Ru• punti affetti dal pt·oces~o rnor·boso, l'autore ha inventato de~li elettrodi, cbe a~iscono llledtanle una jlOccia d' c\C•Jua so>< pesa all' clellrodt• ed applicala dalla parte co1·rispondente do l globo oculare. Quest' ei~Llrode con!!-lste in un tubo di vetro che t·a ... somi~ha a t una papella f' nel quale i! n... ~to il polo della correniL•, v1 s1 inlJ•oduce una certa quanl1tà d'acqua colla pressione esercitola meùianlu un piccolo pallone in caoulchouc. A fiCConùa dell'effetto rhe si vuole ottenere, l'nulore ha fatto co-.truire elettrodi muuo e bipolat•a. Servendosi dell'l'leltr·odo monopolarc, lo SI Applica s u di un punto determinalo, per modo che rimaneli'O


DI OCUUSTJI.A

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a1 polo metallico ed il glob<l oeulnre un inler\allo di •, , ad

s mm. 1 1 occupato dallo l'llrnlo d' 8 ~'1 1\18. 11 pnlo indi!TE>rente é situa to dietro l' occhio. L·autort• si servo degli l'leUroii bipolari, ('Ostruiti tn un modo analogo, nei vizi dell'occornndkzìone, applicandoli ai due lall dt>lla cor m•a. La torla ma!l!lima che Ri può t·aggiun· gere è di 7 mtlliam~res, ma fa d'uopo com111ciare con correnll deboli, per esempto ùa 1/ , mil iompèr(• t• pa8sarl? gradatamPntc a correnh più forlt.

Lbat&tlmlo e traooma. sti']ue, agosto 18!> 1).

H. l'nur.. -

(. \nnales d'Ocnli-

Condustoni. Il hnfuli!>mo ~ il lert·eno chnico ùol lracoma. Il hnfalismo favortsce lo sviluppo e modillcala fisionomia ~;enerale dell' ortalruia Etrauulosa.

Il llnratt~mo, nei suoi dl\·ersi g•·adi, coslihn'-'Ce fotmc g rsnulollc var1ate l'Ile si possono ag~ruppare iu forme linfoidi o runttoidi, scle r o1di e libruidi. Il lint'llli!'\mo e il fatto re principale delle lt"•ioni gt·anu1ose dell11 col'llaa. I l linfali~mo é anche il uwreno clinico d~ll'oftalmia flillenular•• detta ~crofola J:: ..i•t.ono comblltH:tiont morbo~e in c ui l' oflalmia granulo"a è mescolata all' onafm 1a flitleuulare della scr ofolosa o linfatita, per cosliluire oflHlmie gl'llltulo-linfaliche. Il linfali•mo é il lerr~no di certe cherattli lsgrimali. E••ston :> combmazioni rnorbm::e nelle quoh l' onalrniR g ranuln!IQ o mescolotu all' o ftalmia la~rimale per co~tituire on11hnte granuJo-}Q!(I'illl81i. Pd altre in CUi l' t)f'lalmia g'l'8nU• lo,.a e mescolata alle oftalm1e linfattche e l11~rimali l'er cot~lilu iro oftalmte graoulo-l tn fo-lag rllnali. Il liurati!oemo fa vo risce l' infezioru• ed il contagio lracornato'<o 10 proporttone ~en• rale dt ~uo srrado l11 pt•ofilasst d.>l lracomtl ù t'lgorosa men le indicalll, tanto più quando si tralla di soggetti ginvuni mollo linf'alici. Nel


IOG

Rlfi STA DI OCULISTIC~

tr·altameuto dell' oflalmta f.{ro.nulosa si devono usare meui mt•dìco-chirurgici diverst e l appll<'tt rh con criterio alle forme, alla combinazioni, alle co111pllcaz•oni lo··elt che possono pr·esc•ttl.tlrsi nei diversi malalt o uello stes-o ind•viduo, nei differenti processi mo rbo~i.

RIVISTA DELLE MALATTIE VENEREEEDELLA PELLE -~

DI 1lD D uovo metodo pratloo per curare la tlgD& favo•a - DolL. GIACOMO Pt RO.'(I. - (Giornali dPlla R. Accadernia dt med1cina dt Tortn.o, N. 1, :!, 18!11). L'auloJ·u gié da qualcl1e l ompo lralla 1•on pr ontto 1 tignosi nel seguen te modo· Prev1a rasur» dei capPlli i' cambio del copl'icapo, fa rarn· molhru gli sculul i cnn un~ucnlo ti' Hebra mo<llllcato, r inno· vendo le unzioni ma\tina e <~era. Il rammollimento avvtene entro una settimana, ed e<~<:emlo allora den udate le pa1·li molate, cominc.la la cura con polve••izzazioni d'una soluzione di 5 gr. di o. ·itlo acetico su 100 gr. d'acqua. M entre SJ fa la pol\'er izzazione su tullo il cuoio capelluto. l'ammalalo ~ente un <~en"o peno~o di fred·lo. ma poi ad un trallo la super ficie ~i fa ip!'rt>mica. Scomparcoa l'1pe1·emia (dopo cir t•a 48 ore al maq~uno), ha luogo uua le~f{IGradesqua­ mazione. Finché si llnnno soluz1oni d1 con tinuo sul cuoio, lo si rnanlirne coperto <'On tela spalmata di unguento d'H ebra. quando poi sono c1cUlt izzHle le er osiom si ranno m vece dalle lavature con "chiuma calda di sapone al subl imalo, -rinnO\'alc maltina e set'8, o lasciate per qu»lche ora a seccare sul capo. I n seguito all'uso del l'acido acet1co <1 1 r ar o <~i hanno .Ielle folhculllilli suppuranti, le quali del resto Ai lt•ntlo.no come le


BIYISTA Dti.U: .II ALATTIB VE!\F.RE E lt Dlll..-\ PF.LI.i

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comum. e ;o;t :-ll·appa il pelo che ~~ trova al centro della pu · etol11.

11 tempo che l'acido acetico ilnpiega a mellet·o la pelle in rorulizioni t.al1 ùa polersi lilJerare ùal parassita varta, "lecondo lb tlata d'origine della malattia, ùai IO ai 4~· giorni, dopo i quali ~i t•ie;o;ce ad ottenere una cicatr izzazione totale con scomparsa della de.,quamazione o ìnflllra7.iooe dtdla cule, per modo cùe la guarigione puo dtr ..• complela. Contrariamente qui odi all' opinìon•• ùt allri che parlar ono dell'acido acOlico contro la tignn, senza però descr ivere :e modalità dell'uso, l'autor e ,·. di purere cho queslo ntiOVO metodo dt cura mc1·iti .ti e ..Rere prereril<l per i risultnti ravorevoli«:oiroi che "e ne otten~ono.

llal14e del1l1temanervoso oelltrale. - Ot:IIEKf:.- (Leitsclt. /. Psycll. e C:cntralb. l. tiie meclic Wissenseh., N . 39, IRti!). Fra 320 uomini alienati di m eulo ac,·olti nel manicomio

se ue lN,·nrono 22 p. 100 d1e erano sllllt sifllllici; fra 1 parali· lici i>7p. 1110, quinùt 2 1 1 volte p1it deltolale.menlr!! nei non pa· mlitici <tueslo rallore occorse ~olo all2p.100, qUindi nella puralisi era cm•ruu volte piu rrequenle !'Opra uu sifìlilic:o non paralitico ve ne erano 4,75 paraltlici. Due cnsi di all'azione cerebr·ole sifìliti<'a sono estesamente de..;critle col risultato rle!Ja sezione cadaverica. NPI pt•imo caso dopo una inf•'zione silìlilica sogui una :oerie di fenomeni, secondari e torz•ari, fincbè dtect anru dopo il contagio (nel 3~' anno) comparvet'O i prtmi ~mlom1 cerebrali vertigine! svenimenti, inllehohmento della memoria, ìrrtlabth tu) chtt aumentar·ouo fino alla morlc. Undici anni dopo la :nrezione ebbe luogo il primo accesso di apoplessia e sei me ~i dopo il secoudo, seguontlone emipl egia de~lrn e plosi <~in ist1·a . c gli ultimi 10·12 o.nni di vita, la malallta mostrò una uowvole !laLililà. Alla autopsia non "' rinvennero altert~zioru analoIDiche circo~rìtte spectficùe, m a Ct>n quelle ordinarie della demenz.s paralitica «i riscontrò mgro"'samento c indurimento delle meningi, a ùe t·anza della dura madre con le os<>a del cranio, o della pìa madre intorbiùala col Ctlrvello e la mi·


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IU\'ISTA

dolio "pmale. prolirerazìone del connellivo della midolla con assottigliamento delle tlbi'O nervose e dcgt>nerazione dei cordoHi del Goll. Nel ser.ondo ca~o !'li monireal»rouo poco ùopo la inreztoue fenom.,.ni o<stioalì di ctifihde coc:tiluzJOnale; tre o •1uattro annt ùopo la mrezione sopt·a, ''enuero due acce""'• •f apople~"ia t'fin parai•"' sinistra, in lt·bolunenlo delln mt>rnorìa ~ della forzo mu!;colare; i r~uom•·ui p~il'hici miglwrat·ono con lt! ,. pt>lute cure antisifihttche. Allo sezione cadavt·rica qj lrO\'IÌ. aùeronza .Ie lla uura mndrt> col cranio, spectc:imeuLo delia piu madt•e allo convessiui, una vrua della pia madr•e fiUIIa fo!'lsu sinictll'll ciel Sii vio cumplet.ament~ obliterata, dilatazione dd ''enlt·icolo laterale sanistro, tmpiccoltmeutn del talemo ottico, rammollimento e f{U8"<i .li<~tru:ttone del cor po "tristo simcttro e co11tmuazione di quec;ta ntt·olla al peduncolo cerebrale st· nistro, al ponte e midolla allungala. In lftli:Wto alle psicoe1 siflliliche. risullò elle gli alienati stata l'lifiltltci guarirono iu ragione di 15 p. 100, mentre nei uon sifililici la guari~ione av,·erllle in 35 p. 100. Non ::;u~qtsle però una p~ico .. i uropriamente <tanlatics. cioè che abbtn sintomi csraLleristici e parlicolarmeolP un corso spe· eia le e rea~:nsca favorevolmente alla cur•a qpPcill~'&.

Cura elettrolltic& del rlatrlnglmenti dell'uretra e 41 aloune dermatosi. - LANG. - (Klin. Zeilsclt. e Centra/b. f. tllt• metl. \Vrssens·ll , N. 3i, 1. 91). Il Lang raccomanda caloro~amenle per lu cura dei ristrinJtimenti rlell'urelra che lal-ìciano passare almeno il N. 6 d: Charriere. la elettrolisi come metodo semplice, applicabile io molll ~simt essi e che perm~lle in pocht minuti una quasi completa dilatazione. Ei ~i ser ve a tale <o~c·opo di P.lelh·oùi pal'le tle~~ibili e par te ri~idi, di cui i pr•tmi devono essere sempre U'!lltt con la guida di una sonda ed u-.s correnti di forza cre<o~cenle da 5 fino a 30 milliampere. l r·islrmgimenli d•latall in questa guisa non mostrano alcuna ten lenza a r ecidi varo. Il Laog usa pure l'elellrolicti per la cura dell'ncne rosacea infiggendo l'elellrodo negativo ruggilllo ad ago parallelamente


Dl>I.I R ltALHTl& \'E~&RKK E DELLA PEJJ.&

·l 09

alla superficie della peUe lungo i vasi dilatali e lasc1ando a gire 1a corrente d1 al più 2 m illiampe1'e tlno allo impallidimento dei luo,:thi t·el!ltivi; e l'usa puro nello stesso modo o poco modificato per la distr uzione delle verr uche, nei piccoli fo colai isolati di lupus, e per depelazione radicale.

UlHra alllttic& delle 4lt&. - T A YLOR. - (Joa r nal de M édeeine' et tle ehirrtrgie, ollobre 1801). L'auwr e ha dato la seguente classificazione delle ulceri delle tlila. ClnHc:amentt• e;:se si presentano sotto 'lunllro differenti 118pelti : 1° Pupule n squamma o lurbf"rcolo. Questo é il p1u lef!giero, 11 p1ù semplice ed il più ra1'o; situato il piu sover.li sulla fa ·eta dorsale deiJa falange; si svilup!18 sopt•a una screpolatura, Ropra un·escot•iaziuue. Comincia come una macchia cbe s'io ~rau dtsce, diventa sporgente, raggiunge un diametro di un mezzo pollice. Gli i rrilan~i po!ìsooo modificare il suo aspetto. Questa é un'ulcet·a cronica indolente e elle non si rieonosc.. so,•enli che per l'ingorgo gan~lioaare o per gli accioJeu li secondarii. Non cur·a.la, persiste due a Ire mesi: 2• Nodulo ulcerlllO. CorntnclO con una piccola pu<>lola; iu rtuind•ct :;iorni raggiungt3 il suo sviluppo; é una massa rossa, CIH·nea, {.{ran ulosa, lussut•eggiante' e ~o da, la l volla. E'iluata su ùi un lalo del diLo, talot'A abbraccia l'unghia. Qua ndo que:c~to noilulo non viene cut·alo, dura molto lt>tnpn. e tal\'Olta rJ U!ISt uo anno. La falan;.!e può esser to rta, l'unghia cadere; e, •io po la guarigi0'1E', l'imane una falan~e conica, la •tuate ha perduto la scns ibiltlé ~et·minale; :i• Uh•et·a rurtgosa. Comincia come la prec~>denlc, poscia l'ulcera si copre di gr anulazioni fungosà ed abbondanti. li tessuto ros~o é ora conl'ltslente, orA moliP; e~sa può com (lronder e i due bordi del di to e la matrice tlell'unghia. Poco doloro'>&, rJclelh·a malgt·ado le cauterizzazioot. L' un~hta può cadere ed rl dito reslart> defo rme, mdurito. La cut·a è presl.a,mente ertlco.ce: l' Ulc0t'tl in. forma di patereccio. Comincia su lla tnaLrice dell'unghia che s'infil tra , si ulcera e s uppura abl.>ontlan Le -


Il 0

Ili VISTA D ~ LI. E KALATI'IE VKNER KH E l>ELU PELLE

utente. ti le..sutn 11 rosso bruno, l' unghia cndt: e l' uk··raztone s• Pslende. Può esset•e molto clolorosa t•d 11 ro .. ~nre esleuderRi a lla seconda e ter la ra l ang~·. L'e"l1·emihl del eh lo, dopo alrunt mc"i, "' M!.olltglia e presenta una ciCAlr•ce irregolt~ru.

T utte queste fo t•me possono esser e complicalo da liurong-ioili, da llebile ed anchP dn accidenti setltcoemici con ft•nr,ment generali ;zravi. TaJlor ne ba <'ilati due casi.

RIVISTA DI TERAPEUTIGA Una nuova lndtoaztone dell' entero oliai (la enteroollat aalata. a scopo idragogo ed eupeptico) . - PI'Of. AuNALDO CA~T.\~1 (Gcornale intana•iona[, eli S('ten;f meclidte. rase. :!1", anno Uin l ). Souo nole le molteplici ind1et~zioni doll'enleroclisi meòi•·AtA ,oleosa. tanntca, allurninnsa. r~nica, borica ecc Uella enteroclisi costata l'autore l'.c a ra flnOI'll limitato 11J

accennare bret•emen.te l'a..ion.e eccellenti' pur[Jatioa e tlt•r·ic·ttlica, tanto utile lo prima nei casi d1 "-ltlicheLzA temporarii'A, •1uonl0 imporlaJ1li~~ima e "l'e-..!ooo salvalrJce_dellst \'ila la Lt'conda n••i casi di porturbamonli circolntoriJ nt•ll'tmdocro rlln, nelle emor ragio cerebrali, nt'lle sta"i cerebr·ali e meniu&.fe•. nella ipot't>mia ~~~utn delle meningì, JlO'"'tbile for1era d1 uue meniugitt>, e co-.t v1a. Ma l'outeroclisi :<»lata pure ùi meraviglillso effeUo nel torpor•• intestinale, e nellA ,,,resi intt•<Jt•nale, perfino in (llt'Ì uradi elevalt~simi che ra ..eutano la paralisi delt'inte.~titw. Bisogna dunque all'azioH•' pUt'gativo e deri vullva dell'<'llterocli~i E'alala ~lglo(iungere l'azione l'reilan.te BilL nwscolt wlestinali Un fAllo altarn,.nte intert~S"ante e certamente nuovìs<~imo si è, c ho co'l'erltl·roelisi salata si elimina rt.:{)olarm('n te

c


RlVlST\ DI TERAPRUTICA

Ili

..,, pi" ae'jtta di qw:lla elle roll'en eroclisma si H inlro-

dotul. L'tuione id r ngoga del(PnteroeU.~i Mlata, ti dovuta ct>rlumenle ulla inlllll'OUI della floluzinne concentrata del cloruro sodioo 1<\llls diffusione tlei lquidi 1· •tuin li ~ull'esor-;mo~J dai va'l tiRIIguigui delhi J.lftr ••li inlt•Hti nall ver!Oo l'interno tlell'mle!•tino. 1.8 tnPÙI.'!i'ÌilHI è ~pec1almen te importante nei l'asi di n,qcìte, e rol'8e ~·o,•erà non >'Oi() Iii dove l'a'ICJle dtpeude da idremia e do uefr•le, m» ant:he lù dove ,., <'OII""t>!.!UOnza di slll"l nella vena porta pet· mttlHUie cardiache u per c rrosi epaltCii :\fs ~• mamfe,ta utile anche n••l e irlrOflll'lw g ner (JU, ne.:li edertti pcrift!rict, nell'ana!!arcn, ne1 qualt I.!H"I iuflpG!><::;endo ti sangue dei vasi in uu l,..rritorm cost e'-'le.. o come è quello rlflll'aù dome, dove favorire l'as:-orbiruenlu del stero anche m.,llcs-

suto ~;ottoculRn eo. La soluzioue ~ùlala im ptegaLR dnll'1.1ulor e per J'enleroclisi a scopo idra~ogo. era ch•tla lenq eralura rli :~·C e ùellttolo

di ICI per 10.1: CO!'i che iulrc~<ln ~"IIÙ•tla ,.olutione d t iOO crn. cub. s• ag!{inn~evano nll'at(juu i'O :.rrArnuli di sale fluo da tsvola, cd a t]nella dt 50(1 cm. c•nh 511 grammi. Per f•recmJL.inne, • wl · evit.nre o;!lll il'rtlazionç che un graul'llmu d1 sule non dtctCIOilo pult>!'se produ rre sulla muCO$& lltle~tmal e, e spec·ta l mente ~u quella del retto o flulle V8r!CÌ IHUOI'rlll<IHli, SÌ fa pll'-"8t'e per U!l pannolinO due-quattro volle r•pie..!alo, ed al Nitrato <>i n:n:nunge unrora un po· dt saponnla (~";a[Jono bagnnl•• passato pPr le mani). L'en teroclisi l'alala laH o11che un'a:ione e1;p(plica 1\ t-dovo quindt II"Jie di8J1'7JS;e tn1N<(Iflf11i, t•d un po' llhChe 116Jit' !Jf1•trie/o•, m tspec•e «e le rn c•le~inw <~ono combinate con torportl IIIIPstiualt! e copro~ta <>i, ••d t\ anche ulìltss1mn nelle diarr,"' da fermenttuwne, nel!•• •ptalt non solo e'·acun lutto il mot··r1ale fermentante ., rcrmenleo:ctbilt>, ma. Imo utl un eerln ~rado, asrtsce anch~ rlisinfdlflfulo e deodorando il contenuto faca le dull' inle-.ttnn 8<1 f'~CIIIlndo /a tseere;IOM t/elle

alflntlol~ diqereflti ifltestwnlì. L'autore è por suaso clw l'euleroclì'>l salato t1epida, come

mauq let•apeulico diretto de ll' iulc>~l1110, libe1'erà la med1cina


Il l

IUVISTA

dai tanti put·ganti drastici acri, chE' u~ali più a lungo mnllraltano lo stomaco e l'mlestino, perturbano la digesti n~:., protlucooo torpo re iole~lutAle e pro,·ocano un catArro ente· rico più o meno intenso o più o meno ostinato, mentre l"cn· let•oclisi salata nou solamente non t'P.ca alcuu danno all'inlt-!ltino. ma !'enza av,·elenare comt• il calomelano. senl8 mmacciare t reni ammalali come l'aloina e lullt ì prin··tpii acri dei dra~tict, senza irrttare durevolmente nrmrneno l in· lestino, co111e ancora i drastici, i sollati eù altri pur;.rnnU "'Ahrtt, ed a pur~anti zucc hcrini. ollit•ne il suo 111Ctlpo infallanlnoeote, r·t<lparmiando lo stomaco e giovando piu 1l•1·lo ulln ll•gesttone intestmale.

8all'amone antlm&larlo& del bleu di metllene. - Prof. :\lvA. - (Lo Sperimf'ftta{(;, :H dacembre 1891) Nel fascicolo di ottobre 1891 di que~lo ~iornale fu !.!iii riu«'-unta una memoria or•tgìnale df't profes... ort Gultmonn ecl Ehrlicb. L'auloro ba voluto prolicameote controllare l'asserzinue dei <'itali proft'!'"ori, ciot\ rhe il bleu di melil~>ne dispielt& un'az10ne d~>ci-.a !<ulla malaria. Dalle ricerche falle e!flt concludt• che il bleu di melill'n• ln alcuni ca!'li ~J!'iercila t•ct.dmente un'mdone evidente sull'an· darnento ùelln f.abbre malarica; ma però in alll'i casi , pil'1 numerosi dei precedenti l't.>lfelto fu nullo o <~emplìcemt>nle passeggero mentre la chìrlln!l giovò S!!mpre o rapidameule o tlnpo ripetute somministr·azioni. Siamo dunfJue in pre<~enza di uu anezzo terapeulico clai r i... ullali incllrlì ed inco~tnnli; e l'aut• re ,. d'a\'\'aso che '"'" 4 1 t1ene calcolo d"' molteplit•J i neon\ en•enli non del tutto null· ge iHii a cut ùi! luogo In t<ommin~strm:ione di 'JUCslo •·imoJao e che lo r·er1duno ai più dr diftìcilf' lolleranzn, ò lecito pel' oa·a di mantener,. la piu completa t'''"rva intorno alla .-ua applicabi!.ilà praltca.


DI TERAPEUTlCA

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JtNpoet& 41 un nuovo metodo di cura di certe epl-

11181• pantali, mediante l'elettroli.Jil della oorteoola oenbrale. - L>otl. :-;~.ono- (Ga.:::effa medica di Torino, tO dtct•mùrP 1H91).

L'autore, quantunque rtCC)nosca che il m~lodo che egli propone non po~stta ~t n rora su basi "olidc. cred ~ tuttavia ammas!ubal~ che e!'!so posc;a avere dea vantaggi evadf•nli ~u qu.,llo dell'esct!iSimw corticale chi'! tal vollA si pratit'a nella epilet~ .. llt jaksuniamt 'fuauclo &.<~"a nort <~i •· modiJlcatn dopo la semphre trapanatione. lnCath coll' elt!tlrohc;i "' può locahlzflr<l la distruzione a punii mollo ctrco~crilti clelia corteccia. s i e,·itano le ... nwrregie, non si comprornellA l'asepsi. Ullt!rinrs OS$8rVfl7.ÌOni diniche ic;toloFrirhe e sperimentali to1'81> rluarirann n 10a ollre u11A azione di<~lruLtiva lorale, l'elettroli!li non po!-1SO PsercilorP anche nn'uzione catalitica n d1:stanza, e qum.li modHicalrice sull'inlirrn arca motr ice corUeele m modo da r11 \Ori r e anche pl'r •tuec;ta allra via la eet!azione dei f,..nome nr t:pilellt for•nt.

thalaoolo ed euoa.Uptolo lodoformlati, u.atl per l.Diellolll lpoclermlohe nella oura della tuberoolosi polaoaare. - DolL. G. ScARPA. - ({;ìornalt> della R. A.ccatlnn ia di medicina d t Torino, ~.l'i !l p IO del 1891 )

L'a•slore ha inlrapre,.o I JUt:~lo s tudio sperimentale, incoraggiato dai r tc:ult.alt clte nel marzo p. p t profes,.ort Pscot 8 Pif.(nol m Francia riferì vuno d t avt'r ottenuto con 1 sucltlelli rirnetlii nella cura della tubercoloSI polmonar e e delle pleurali lubet•cnlt~r 1 • IIIUt!l/)do dJ cura f'egui to r•• il l"eguent•• : Sr &•lollù la rormola del P 1gnol la quale contiene i 3 rime~lia <~ciolti nell'olio d'olt\ll ~ di UHindot·le dolci ;.olet'ilizzalo nella propo,·done eli gt• 11.01 di io.aofornuo, gr. 0,05 di guoIICO)o e 1-'~'· 0,14 dt eucaliJ•lolo per Oflnì eenlrmetro cubo. Av,·ez7.alo l'wl\-!rmo a quaRta soluziono debole se ne !JOlM i.Jiett.er~ una un po' più I'Ol'lt•. 8


1H

RIVISTA

L e ini ..z•oni, susl>'eguil.e da 5 mu111U di massaggio. furono sempre praLrcate nella rogione glutea e piu precisamente nel solco rPlrolrocanlerito dove fur-ono !'empre bene tollerate. Il numero maggiore Il i iniezioni pr~:~ticate ad mto stesso individuo fu di 65, il minimo ùi 6 ~ il medio di 36; que<~lè vennero praticate o tutti i ~inrni o a g•or•u• alternali o anChA talora fl due al ~ior·n o Rempre ~enza ÌIICI)qvenlenli. L'autor•e ila, cosi facendu, oltennto un comples!'O dJ fen()o m eni benefici tanto nello stato generale, 11uanLo ìn qut>IIO locale obbiettivo, cosicché ~i pu6 r·iLenere che la malattiij subi!'ca una specie di anP~>lO la!>c1audo il soprttvvento all'azione della nallu·a meclicalrice. Si lr•alterebbe quindi uon gia di una ver·a curn radicale della tubercolosi, ma solo c più modestamente di una rnra utile agli individui affelli da li~1 polrnonAr<>.

ed HòLSç iiER. - Sulla cura della tubercolotl col carbonato dl gua.ja.ool. - (Berliner klinische Wo· chenschri/1, (N. 51 del Li- dicembre 1891).

SEIFERT

Gli autm·i hanno sostituito il carbonato di g:uajacol al cr~-'•l· soto, gia introdotto iu terapia dal pt•of. S~tmmerbrodt nella cur·a della tubercolosi, coll' iutenLo di avere un prepar·oto puro. Il guajuc·ol costilui!';ce il principio attivo clel creosoto, 1110 que::~lo conttene spesso allr·e sostanze vcnefich P, che r endono il rimedio poco LoUerabile . 11 carbonalo di g uajacol, CO (OC1 fl, OCH~ · ha sul guajaeol e :;ul creo<~oto della far'IUACO(H•a ger·manir.a i seguenti ~an­ legg i: 1° È una sostum.a o•riC•A'enea, chimicamente pura, solida P cr•il"!AIIina. La prc>priel8 di cri!:-lallizzare e il grado di fusione (R6-90° C) elle si puo fncilmf\nLI" riscontrare ci renùono cet·ti delle sua purezza chunica; 2° É Inodoro, i nsipido, inl"o)ubile neli'nc1ua, di reazioni.' neutra, e lòenza azione Irritante sulle muco!!e; 3• Non ùislUL·ba in alt;un modo l'opparecchio digeren1e.


DI TERA PEUTICA

n :;

-MIIlO stomtlco il J)I'Oparalo non !'lubisce alcuna alle-razi(Jne, nell' inle~tino ~i decompone in guojorol t" d acido carbonico. Nello !'tornaco dei tisicl, in cui qj trovano in enorme quan· Cii' baLieri !<&profili e para~~i ti, la magg1or parte rlel guajacol -' tepara Aall'ucitlo carbomco per i proces~1 d1 dec:ompo~l210ne e putrPfazione. Il J."UAjacol, di venuto hb~ro, 1mpedi"ce lo sviluppo di germi. e liht't'a lo '!lomaco del tutto da f'JU&i mol8!5ll ab11.AlorJ Il ~tuajacol , rht? si separa, è C'himicamente puro e la pir~oln quauLilò di a cido CBI'honico. che si scinde da e!lso nP.IIo .aomaro, non rn\!rii.A di e'-sere prP"8 in C'On'-ideratione. Con el!pt>riment• ne~h Alllmah, $-!li autnr1 hanno acqUJs lRIO ta r.er:ezzn che il rnl'lwnntn di gunjacol, nnchP a tinsi elevale • ripetute per lung" lempt• non pt·oducP effo>lti tnoJ~qti e dopo mezz'orn où un'OI'O il guoja col cumiuc1o ad elnlllnarsi per le orine. Il rime.ho fu put•e SP' rimentato in ses...,nnta tubPrc.olosi alla dose di 0,:! li 0,5 gr•nmm• di carbonato di A'U&ja col mnllina e sera, e fu la!e dose aunl•'nlata u grado a ~rado, sino 8 6 gr&mrui al giurno. Oualt efTl'Hi beuofici immedi11li f'i ebbt•I'O migliOI'amcnlo detl'appeltl•>, delln nutrizione. aumento del pe~o d••l corpo ed una geuernle aumeut.atn r E'"islent.a dell' l)rgan1smo. Quello clae salta maggio! mente nu:ll oc•d11 ~ J'aulllento dell'appelit() 1 ehe talorn ~j Cflll\»rle 111 vera rllllll'. Col mil!lìoramcuto geut~rale antlò d1 purt pa!<SO quello locale, topeeialmen to tlel polmone 111alato, cnn ~:raduale dtminuzionP. dt•lla ft hhrc! e d t lull1 i "egni t' sinlonu che a t·com~gnnuo la lis1. In corwlusiOnt> il car bonAto •l 1 ftUajacol l"egnn un ron~ide­ revol~ (li'O ~t·e.,~o nella ··ura. della tubert•olosi, ~>pecialmenle d t quella cromcn pohnou •r ... •

c. s.


146

RIVISTA

Dl un mezzo umpl1oe per oalmare l dolori folgoranU dei tabetlc:l. - (Lyon mMical, 10 janvier 1892).

Secondo il dott. Leydy di Falaùelfla basterebbe inviluppars con fa$Ci~ di flan ella gli arti infer iori di un t.abetico, dalla punta dei pieda fino a metà coscia, per ollenere di calmare i dolori folgoranti. Anche Ja sensazionP penosa di costrizione loracirR, cosi rrequente nella labe, oia minnisce I'JUASI islaolaueameute COll'applicazione da alcuni giri di una rascia di nauella ben serrata s ul tt·onco. Appena !'i leva la beTlda i dnloa·t r~eampaiono colla l11ro intensil8 abituale. L'a1.icme efficace ùi queste bt>nde di fianeUa s!H'ebbto dovuta alla pr essione che esPrcilano, non ché alla tmmobiltta delle membr·a e al calore che mantengono. Un allro mezzo a nco ra paù ~emplice fu consiglii\IO dal profe ssar Raymond Tripier, e consiste nella immersione d~i piedi in acrJUU caldissima (circa 45•).

Cura. della paorlaal Unguale ool deootto di mortella. ( Lyon. M édical, 3 j anvier 18fJ2). Serondo il doU. \>Vinternitz (Bu lletm metl. de Parls, 6 tle· cen1bre 18H1) il decollo di mar tella avrehLe la curioso pro·

prielà di far sparir·e le placche di pso rìa~ i liogualc e l'iper·· lrofìa delle papille delln lingua. Il !'Uccesso otteuuLo fu com· plclo nel tl'rmine di Ql118ltl'O seLLimane in un ammalato che tre volte per giorn() ha bevuto una chicchera di quPsLo liquido, e rhe inoltre si c;ciaN JUÒ frequentemente la bocca cPn questo rimedio: eppure ~'< i tra t lava di una psoriMi cb e dul"ava da venli anni, e che aveva r esistito a tutte le cure. O primo efl'r!ltO locale di r1uesto a·intedio ~ una sensaziOne di bruciore che scompar -e però entro dieci minuti.


DI TERAPEUTICA

l li

. . ~ plaoevole. - (Lgon M eàicul, 3 jnnvier 1892). La maggior parte ùelle cure contro la tenia sono spiaceYOU, alcuno nauseo11e, altre pr oducono verLigmi, e molLe fra -

costano a~sa ì principalmente !!e sono l'Ollo la forma

eli spreialilà che siano rìusctl~> a maschel'arne o ad attenuarne il sapor e. Di nessuno di questi rimPdii si può dir•e che s ia pWc:evole a prt:nder~i. Non é cosl della n oce di cocco adoperata t'ecco temente dal dolt. Alli"'on, secondo ti quale ti latte d' una noce dì rocco IWiseguito dalla degluliztone della polpa dt moltt pezzi del frullo baster ebbe rrequc•ntemenle senza altro intervento, nè pruna ne dopo. 8 produrre l'espulsione di un paraosita. Questo rnezto di cura piarerà anche a• più schttlll~i, t•, ee mantiene ciò che pt·omeue, esso i-o pr Pdesltnato ad un s ucct810 tlt ahioltonel'ia.

-

HmpUols•tmo per guarire le nevralpe del trl-

..-aao.- (/l prorJres~o d••nti&tico, H novembre 1891).

Il doU. Leslìe (l'nion Mtdical di J-1. E.) r tfer tsce numeroee osservttziont sul h·atlarnento delle uevrulgie facctalt e delle odontalgie. E gli non ebbe che due insucceS$L Il mezzo é dei più "~em plici. Si fa ASpirat'e sll'amrnslttlo una presa di aale eia eucma dalla narice corr ispondente al Ialo atfello, o 11leglto si iusuma nella sle sa narice del ~aie flnìs~<i mamen le polveriztato: al momento d~ ll' msurtlaztone ~i raccomanda al malato di fa t•e una rorle tnspirazione nasale. Ciò avrebb~>, dice l'autore inglese, un'azione ioihiloria sopra il nervo sofferente.

Dott. n. tlu Bots- REY,l0:-10. -

ll olorotormto lmp1U'O è nooln? - (Berliner klrn.isc/tP Woehenschrijt, N. a3 del 28 dtcembr~ l é91).

L'opinione di Sédillo t, che i per icoli della narcosi da clo-

rur ll'mio dari vino in gran parte da deficenle purezza del rimedio, non ha ollenuto luLla la considerazione che merttava


118

RlVlSTA

perché non fu sostenuta con provt~ sperimentali. Ora però che il professot•e PicLeL é riuscito ad ollener e, allo stato di purezza, il cloroformio cristam~zalo e quindi chimicamente pt:t·o, è divenuto facile l'esperirnenlo sugli animali col cloroforrn•o puro e con quello impuro. Con esperienze sulle rane l' autore ha dimostralo clte mentre la frequenze normale del cuore in t}UIIl•Jici secondi corrisponde a t 1-12 ritmi c&r Jiaci, col cloroformto puro discese ad 8-10, con quello impu t•o o 6-8 nella s tessa unita dt tempo. Nt-gli alli g radi ùi avvelenamento sopravvenne pnusa diastolica e ltpo peristalhco della conlr·azione cardiaca. Con una serie dt espet·ienze sut conigli l'autore ha tuoitre dimostrato quanlo segue: 1'. La r eepirazione coi resiùni della cristalliu.azione. du cui fu estratto il clorofot·mio puro, cagiona io mollo minor tempo pausa della respirazione, di quello che non avvengA col cloroformio puro, e l due diversi te mpi si corri$pondono in media come 7-11. 2•. La press1one sanguigna, durante la pausa respi:·ator•a . è minore nella respirazione del clorofOI'mio impuro, anziché dopo la respirazione di quello pur o. a•. All'incontr o la l'requenza di cuore è maggiore. Questi risultali sono di grande importanza per la chirurgia. perchè d'ora in poi sarà possibile usare, per anest~stt!, il cloroformio chimicamente puro, oLtenulo dal professore Pictel, con la cristallizzazione, a. bassa tempel'alura e con processo spéeiale. lo o~i modo sarà sempre saggio consiglio di provare l'efficacia del cloroformio negli animali, prima di somminislru rlo, per ecopo aueslelico, alruomo.

c. s.


DI Ul\APRUT1CA

11 9

FufntULARW.

Qmtf'O la ga.~tralgia. -

(\VEI~SEMBI, RG).

cenligr. 10 Pr . ldroelorato di cocaina . . • 25 Estratto di belladonna . . • . Polw re ni rabarbaro q. b. SI diviola in pillole N. 20, e se ne prenda una, ogni pasto.

PolHt'i ant~(t.>rrnenlatice: - ( 0 UJARf)l'l 8EAt:\H:TI.). Pr. Salicitalo dt btsmulo . . ona. gr. 10 ~aftolo . . . . . . . . Magne~ia . . . . . . . Mesci e dividi in 30 polveri Se ne prenderu una O·mi pa~lo per opporsi alla produzione di ptomaine lormanltsi ron una dige"<tion ~ incompleta.

.l

Contt"rJ la rlia rrea cronica. - (ToeALOO). Pr. Balsamo del P~rù . . . cenli!(r. 50 Scio~li in a lcool rellificato gr. 3 aggiungi!Scir oppo semplice. . . . . gr. 20 IAcqua . . . . . . . . . ftr. 600 Si prenda metà alla sera e m t• la alla mattina; e si sospenda la cur11 dopo tre giorni, salvo a riprenderla fie occorre. Contro fiscltinlyur. - (0UCII f'SNE). Si avvolga l'a•·t() dolente 111 un grosM strato dt tlori di zolfo avvolgen lolo in un lenzuolo.

c..,.. della eor~~a acuta. - (M orgagni, parte :!•, nov. 1891). Unù dei mezzi migliO l't è l'uso del1a poi vere seguente: Sollollltt·a lo di bismuto . gr. 6 Ben.t.oino poi v. . . • 6 Acido borico polv. . . • 4 » 0,20 Mentolo. . . . . . . . . . . Si annasa 5 o 6 volte al gtorno un pizzico di questo rrutellglio dopo est~e rsi !IOfllalo il naso con cur a in modo che la polvere ('f'llelri profondamente e ~iunga in contatto della Dl1lCO!Ia infiammata. St può eg~IUn!Zerv t gr. 0,()1 a O,Q:') di rnorftna e gr. 1-1,50 dì colomelono.


12()

RlVlSTA

Un'altrn formola molto vantata è la se~uent~> · Cloridr·alo di cocaina. Acqua dist. . . . .

. . . . . . . . .

.,

gr. 1

....

~

Si rnlroduc~ nelle fosse nasali un prccolo lampone d1 o,·atla antr!(elllca impregnala in questa soluzione di cocaina, r lo ~i rinnova due volte al gior no. Dopo venir mrnuli queste applicazioni ripetute fanno cessare la sturnutnz.1one e ogni coeusaziCJne doloro"&: la respirazwr e a poco a poco tor na regolare; la mucosa si dccon· gestione, fioahnente la cefalea frontale, e l'intasumento nn~ 816 scompariscono complotamenle

Po.:ìone contro lad~fterrce ed 1l eroup. - Ooll. G IDERT, Je Gent'\'P. - (Le proores medtcal, 28 novembre t S9J). 2 centigrammi Pr. P rlocllrpina . . . . . 2 gt•ammi Cflt'btmato d'ammonia ca . • ~l » CltJrato P otassico Scrroppo ùi poligala 30 • 20 • Cognac 1:30 » Ac·~ua . . · . . Una cucchiaiata ognt ora fluo ad ottenere un efTello sudor rf1co.

f'onlro la raucetltne.- Doli. F.WLKXER. - 1Ganetta medcca tli Torino, fa"C. 29, 1891). Si Cacciano dt•lle polver izzaziooi in gola con una s<Jiuzion.: d1 C<Jcama ~:~ll' l p. 100. :-lello stesso tempo sr feccrano pren· dere parecchie volle al 1.rioruu deUe pasliglif· cosl wmposle: Morfina e rlo ridrato di cocaina aoa. milhgr. ·, Tintura di aconito . . . . . . g,>ccie 2 P olvt'J'O d1 malva . . . . . . . cenligr. 15 Zucchero polv. q. b.

Si mescoli e !!e ne facciano dodici pastiglie oguah. Può ~iovaee anche la somminislrazione di qualche mrlh· gt•ammo di s tt·icn ina.


Dl 'I&RAPBUTICA

121

Contro la caloi:~ie. - (STRzvzowsKI) lom./)(Jr([a, 31 ott. 1891).

(Ganeltn medica

L'autore consiglia la rormola seguente conlro là fosfora del cuoio capelluto come a nte~ignana della calvizia. Pr. Sapone verde . . . . . . . gr. 190 hquerate a dolce calore e aggiungete: Alcool rettificato . . . fn'· 50 Glicerina. . . . . . " 16 tlllrate e nel liquido sciogliete: NaCtolo . . . . . g r. 3 aggiungete: E<~.::enza di mandorle amarP. gocci" IO Si applichi sul capu mattina e sera mediante un pennello, e dopo un quarto d'ora si lavi la lesla con acqua tiepida. (Hucru.Ro)- (Lo 11perimen.tale, N. '1(),1891) Pr. loduro polassico. . Tintura di lobeha . . alla. gr. 10 » poligala. . Estratto d'oppio . centigr. iO Acqua distillala . grammi 900 D.S. Una cucchiaiata io 1/ , bicchiere d'acqua 1naltma e 1!8ra. Contro l'asma. -

.l

Contro la risipo la: S~rassure la pellP. con etere e applicare dei ba~"tnoli al su blimalo nella proporzione del 5 o del 10 o anche più per mille.

Contro a sudore ai piedi. -

( L EGROUX).

. gr. 30 Pr-. P ercloruro di ferro liq. . Etr. 20 Glicerina . . . goccia 20 EsMnza di bergamotto. Peunellare la pianta del piede e gli spaz.j interdigitali e lasciflr•e che il rjmedio impr·egni la pelle e ascsughi allo scoperlo. Pe,. leoare l'odo re di iodo.formio dalle mani. - (BIENERT) Lavarsi le mani con acqua e farina di semi di lino.


RIVISTA Dl TEBAPEUTICA

Contro la itsi. - (PJCOT). Gtovauo le mu~~ioui ipode1·miche di guaiaco! (principio altivo ùul Cl"eo,olo) todol'ormalo: 1 centigr. d1 io.Joformio, e a dt I!U8tacol per ognt cenLimetrt cubtco ,Ji olio d'ulivo.

Contro la tenia. - (DE Do~II~ICts}. Si cons1~lia l'euterocltsi fentC'Sla come ~e~ue~ tO 30-;;o cenacido remco, :!• 1-2 J!rammi dt timolo; :r un decollo di :roo grammi dt cortecctn di radice di melograno pre vmmente rnaceruta a fre ldo per 24 ore, e alla colatura d1 due lttr·1 ei a~tgiun~e pot grammi i--5 di e~lrallo etereo dt felce rnal"chio. LI~r. di

Contro ln tosse ferina. - (:\foLtNO). Bruciaru nella blanza gr. 25 di zolfo per ugm mc•lro cubo, e qmvi dislt-nùore la bttlnchet·ia e i vesLili. L'ammAlalo rienLr·~rà nella ~l&IIUl, così disinfelf.ala, alla sera; e l'aut01'6 aA~el'i<~ct> che cos1 facendo la pertosse ben presto guar1 sce.

Modo di

~Jomministrare

l'olio di fegato eli merlu,uo. -

(LE~'AI<I).

L'()lio d1 rog-ato Jj merluzzo saponiflcaLo coll'acqua di calce

a parli e~uali, e aromatizzalo con essenza dt cedro, o vaniglia, desce più grad~vole, più efflcace e più digeribile che ron qualsiasi aUra emul~ione.

Ct>nlro raMl(l. cardiaco. - (SEE). Pet· comt,ullP.rc l'a!-lma dipendente da vizii di cuor e si somminlelra l 3 ~r. d t ioduro di potassio o di sod1o; oppure Fol fanno rt!spira1·o ull'mfermo sei ad otto volLe al ~iorno da 5-10 ~occre di ioduro di etile vereale sopra una pezzuola


H3

RIVISTA D'lGIE E ••tr..

lUla lltruleae 4el llquaml olbW attrayer•o la torba - Ricerche chimiche del doll. ADOLI'O MoNARI. (RII':i8ta d' igiene e 8<&nità pubblica, novPmbre, 1891}.

La t01·ba è già adottata con indisculibile vantaggio per lettiera ad a nimali da s talla, per· allevamento de1 bachi da sela, per purificazione di g as illuminonte, per spurgo di fo gne cloacali e per molli allri usi ; mer iterebbe sopratullo di di e~s .. r e mag~iormente applicata agli scoli d~ll e latr·ine obbligando le materie d1 deiezione a rimescolar si colla torba che ue asRorbe i gas pulr1di e le spoglia in pari tempo di altri t>lemenli putrescibili. L'autore ba già trall8Lo nel 181311 del potere assorbentn che le torbe hanno per l'acqua, pei materiali or~aniri. e pei prodolli lf8SSOSÌ della pulrefazione. Ora s i e propORLO di studiare alcum risultati dei procesRi dì qcomposir.u>ne che "t !volgono solto l' 1nOuenza degli ordinart agenll delle fermentazioni putride. na quel'LO studio sperimentale l:Ì può dedurN : l'he la lorba naturale allraver<'ata dai liquidi delle de~er.ioni an1mali. la11cia passare solamente e parzialmente J'urf>a od a llro prodotto nHrogenalo; che quando è ..alu ra, negli strati d' intìllraztooe lascia passare anche altr e $OSLanzo di natura puj complesse: che in quPsle condizioui rimescolata converllentemente, eù anche fatta e ssicare, rtacquista Il pr1m1livo potere; che nei liquidi filtrati attraverso la torba alli va non ai continuano p1u le fermentazioni putride; finalmente, che per se stessa la torba ba un'azione notevole, decomponente ed ossidante ad un tempo.


RI\'I!.TA

DAJie suJdelletleduzioni "Peri mentali risultano asc:odati due falli nnportenlt, etot\ che il liquame filtralo non mostra tendenze ad ulteriori fermentazioni, e che questo liqua111o st;:.""O pre"eni.A una rnrte l'Ccedenza ò1 azoto. Si puo quindi allermnre che la Rllrottnne di mate riali organict attraver so alla to1·be LrHsforma i mode<~imi in Lerren 1 poco adatti allo !\Viluppo dt'i micror~au1sm! che danno luogo allt> fet'111entaz1oni putrioie, lr 'luah normAimenlt> richiedono ne• "tlb!llrAli di cultura una ~ rande cc<"ctlenza di carbonio.

JUo•rca del bacUlo ciel tlto nelle acque. - CHA HLEs L Foon . ~i. U. - (.\ledica! Record, ollobre Hl!lt) La ricerca del hàctllo del tifo n elle acque ricLiede un metodo di ef;ame posstùtlmenlo pronto, perché esso si riLr•ova raramente dopo du <~ settimt~ne dalla data della infeziono (1) La principale diftlcoltA nello scopr ire il bAcillo tifoso nelle acque è dovuta alla presenza di una grande quanlilé di allr1 baclerii che ~l sviluppano assai ra pidamente nell' acqua. 1 quali lifJueranno la ~Xelatano prtma che ti bacillo del liro abbia il lempo t.li S\'ilupparsi. A ta le difl1collà ~>i é ct>rcalo dt oY \'J&t·e finora diluendo l'aClJUtl sospetta con ac•tua "lerilizzata ed P.$atninanrlo poi la tnlS~PIA , con l'uso di alcuni anltsetlici i qual1, é opuuoue, t>St>rcit.ano una maJigiore inlluenza ti i impedimento sullo ~v•luppo tiegli baclerii delle acque che non sul bacillo del lifo. e p!'r la proprietn che ha il bacillo del tifo di svolg~ t·$i ad olta Lempe1•atura , mentre che il crescere d('i bacteri dell'acqua è t•itat•dato da un elevanwnto termko di as·-w c. Tra gli antisettici impi e~a ti sono l'acido ca rbolico (:?p. 100) in gelalina, l'acitio itlroclorico (075-1 p. 100 , e l'acido borico

(t) Karhmkl vuoto Ullll ronsi•lerevole qu.aotila di eu l tura puro~ di h~Cllh d~l llfo nel pozzo del cortile d~ll' IMlftoto d'igiene di Monaco, e •lll{Hl due setti· mnnt' non gli f\1 po~~iblle tli $Coprire Il bacillo nell'acqua ICtlllrallllall (iir &•kterlologle, 8<1. YJ, p. GH ).


l

~

..

-"

(l p. tOO). E"si ..ono <~IRti Lulli Y& r iBnl•·nle usati e d'or dìuno eou du bbro <~ucces$o 1}. Rodol, per d is lruagere i ballerii ùell'acfJua, è r icor so con quelche Pucce "~o al mantener e il br·odo inrtuinato con l'acqua IOI'P8lla ad uo11 temperatura di 40 · iS,:,o per alcuni gior ni; me pare elle anche que~to metodo non "1 8 sempre cot•onalo

da Cehr.e !IUCC(l<;«O . L'A Il\ endo li voto occasione tli ec;mnmare un'acqua soIJ)elta, cd t> vendo incontrate rnollisc;irno clìttlcoltà nel fare un eeame 80rldi<:ra,.t•nte. pert<>ò rli ttltulrnl'e eRperiment.almente i melodt ,IJ •·icerca del bt~cillo del tifo awll a c tua. prima prC'I· uoòo l( S\OI~et·!"i del bACillO del tiro e di nleuni comuni bfll&eru dell'ac•lll& in \'8r1e ;.:elalin<' twlr<:dllcht• P alla temperalari dP.I lo boratol'tO, e J·Oi in prec;tre di n;,?Sr a la Letupct u1111'1 li ~1:1•- w• c. Il mcto lo ddl'A. dt provar·e ~~~ tillti<~llllict consrsLe nc•l preparare tlllA ~elali 11 11 an liseltrca di u uo cel'ltl consis tenza, lilrne delle piH"Lrfl, e in ciascuna di esst>, dopo che la gelatina ~i eia bPne indur ita, praticare tre inoculntioni per· iulìssione, pn raJiele (l'Il loro e alla di$lonza d1 un pollice cir ca runa clull'altra . LI\ moculal.toue eli mez1.o fu fnlta con cultura di bAcillo th•l l•Cu, e le lalP.t·ali con due ·llll~l'entt balter ii dell'aequo. l vauta~~ i .ti questo melo lo, .. •conoln l'A., sono ìt• ciò dte Bltllen•lo i hattel'i1 solto le med~Atmu cont!iztoui, ciò per metle d& contp1•rare pr•ont.amcol~ la rap drlà tlello svolgersi ~'elle ùdlerenlt coloni~ d t ballerii. Ollre a ciò questo rotolo lo '"via alla nece<>silà d1 do,·er far- ripPlutt• culture delle colonie tlel bacillo 1lel tifo in palal~ per è~"ere ~•··nl'i che non s1 ll'a lli di allt'fJ bacillo che lo ra<>,omigli. l I111Ll•·•·ii u-<ati come meu.o d• cmnpuraziooe con il bacillo tifo~eno rurono due Rpecit~ d1 ver de-lluorescenle, licpte-

Il l'n l! 1 t~roemnt·ntl '••gn~h C!ID 'l""'" ~nll•!'lllt• si riscontrino. Cu"''

Tb~' e \' ID.\1. IIJCJil •19•trltn'• JahrtSbèruhl, l t-•17, p ISI ; KITAHT•o lltlt• 1111(1 fur ll•l 91•n•, Rd 111, p. 1111 • IlEI li {.frbrtl/11 IJIU dffll 1\ntu•·lu/vn Gt· ..~.UJnmt~, BtJ. V, jl. 303) 1 RA RTIIO'k:II&WIT'ICII (Crnlrlllhlult (iir B<lkiPrio· lo,11, lld. VI , p, i6fl); T IIORN!IT e So111 t 1Jallfll0•11'1t•II'S Jn/trf&bfl'it/11, 1887,

p, 16~).


1 ~6

ltiVISTA

facienli mollo comu uì nell'acqua che fu f;Celt3 pPr l'e~ame, e sì ~viluppono co"~i rapida men te. e liquefanno cosi pre~to la l!~latina rht> la loro prr•senza è uno dei principAli Mtacoli alla ricet·ca in acq ua del bacillo df'l tifo. N e1 pr imi due t->f;per1menli le soluztoni onti~•- lltche u.:ate da ll'A. rurono falle in ucqua quando cio fu po'l~ibil e; negli ultri ca si in nlcool o in gliceri na. In tullt A'li Altr i ctì!'i in cui ~li a nt1sellici non et•ano solubili in acqu11. l'A . lì mescolò con una quantità eguale di gomma e ags;tiungeudovi dell'se tua fino a montenerne il potere anti,ettico, '" fecP una emul<:ione. Egli però a"v(• r te che faceudo piccole quttullta di gelalinu anti~eUica é &'!osai dlCfìcJle potPr ottem're un'a!'"O· Iuta '"attena nelln forte. la •tuale però e..:IJ 1>0té con~Pr· vere abbastanza bene pt!r i varii anli!òetlici. Quesll lutti, el·· cetto il B- nophlhol e la creolina , dannn una gt'latma uniform e non co~ionando 1111 precipitato apprezzabile, né nve.ndosi una mag~io r t•nccolla dj antisellico in vo r·i punti della piastra. La Aoluzione alcoolica dt B-napthol con la gelatina for ma per ò un prc•cìptta lo l'pesso, bianco dur·o, che. d1ce l'A. egli evitr\ ~ervundo~i nei succes<;.ivi esp~rimenti della emul«tone invec~> che cleliA soluzione okoolica. t..a c!'l'olìna, dagh espet•tmenll ,!eli' t\. .• non si m il'chiflrcbbe h t? ne alla gelatina. e SI raccOA"IiPrcbb•• in globul1 ulla su!•t·rlìci•• d,..Jia piastra. Dai vari e'lper imenti e~eguili e dall'A. ripo r lnli in tanti quadr•1 <·he r101 pPr brevità omettiamo, r i~ulla chtaro che l'u80 de gli an tist•ltiri nellu r •cer c·a del bncillo dol tifo nt~lle acque ha un valOI'i> olfatto nP~allvO o qnnnlo meno non ha altro mter e""e "e non nel mostra re l'clfello che poc;,.ono avere ftli onlisellìci nello sviluppo del bac11lo del tiro. Da~li sle""'' PSp••nmenlt poi rtsulta che soltanto l'ulcool e ìl fluostiicalo di '-'O•lw hanno uo cer to vaiOI't.' nel prott>~ger.... direbbesi , il badllo del liro, difall• L'A. clicu cht> t.n·endo ripetute volle ec;perun~'DLalll aggJUngen•i" ' , c. c. dt al,•o, l in 6 c. c. di gelatinA ebbe acl osser vare ella lo ~v1luppo rle~li attt'i ba lterli eru twlevolrtlt'nLe rit.ardalo in confront<t di quello del bacillo del llfo. In f:(ene rale poi lo ~vol~e r·si ù1 lutti era considerevol mento rltArrlalo, nè g-li uni •Il'• g li nll r i cs~endo


n'tGIE~E

12/

apparti pri01a rli ollo giorni. Lo sle!'~o o~servò l'A. con la plaUna al tluosiLJcalo di sotlio alrl p. 00<1-1000, e dai mo li esperimenti da lui !aLti con quel"ti d11e anlalletlici per proVltre la r icerca del bacillo del lifo tn un'acqua precedt>nlemente inqu ina ta con esso, egli t1·ae la conclusione cbe !'iffatto metodo non ha un valore pralico. Secondo l'A. invece, assai meglio che l'uso degli anLiselliei nE'Ila r icerca del bacili() del lifo nelk Aeque, a vrebbe valore il mt•loùo d i cultura in piao;lre d i A~ar l«?nule a temperatura dt c. il che impedir ebbe lo sviluppo degli allrl beuerii. Anche per que~lo metodo comA per quPIIo dell'u;;o degli anli!elli.:J l'A. ba istiluilo ecl O!'P;.!Uili va r Ji esper imenti Affine di constftlarrto il valore. Dapprima e~li rere delle pia~tre in soatole P elt•i praticando in ciascuno di e~se. dopo indurito l'Agar, inoculazioui per inflssiono di cinque dill'er enU hatlerii delle acque e del ballilln liJ'op;PtH), e •nanLenendole nel termo-sLato alla t••ruper·aturtl di :l6° C. Alla fint-> del seoonclo gii'II'DO po lé oo:servar·e l'Ire ma111re ;!h allr·1 ballet•ii pre~~entavano su per· gill tullt uno<!\ ihwpn mPdiocre. quello del tiro SI Pra rapidamente Hollo c le ~ue colonie si pr esentavano 8"'"'Jtt più {!re ndi e vi~"ro,e du· 11011 •JUI"'lle de~li tlllrr. lt l'tf•t•tmdo i!SI•erimento isltlurlo dall'A. non ddTe r1clal pr 1rno che fl"r aver fallo un confronto :·ra piuslre di agar idenlil·amen~· (lrGparate, dalle flUilli alcune fUI'OilO lrranlenute alJR lempll1'8lera ciel labora torio (iO• F.) e l e corri spondenti uel termostnto a 400 C.: esperimento che diè un risult<~lo aucOl'a PII\ decil'! ivo del primo, ginccJ rc dopo due giot·ni meutre nelle piastre lenuLe a tempPralura Atnlnenle le colonie degli altri Lalterli si m osl ra1•ono bPne 11viluppal-e e 'Jttelle dP) il11èillo del tipo appena Accennale. nelle allre pia!JI.re lnlllll~nule alla teroperaluJ-a clr 4ft• C. non solo accad-Je l'inv••rs~, 1>••r il l~acillo del tifo le cui cnlonic sì os<>ervarono in completo svllllppo, ma risultò che scii altt·r ba llel'ii o non Ri $vol~ro punto o pr esentarono un legE-terisRi mo :\vjJuppo. l.'ullirno GRpel'imento ist ituito dall'A. fu il seguente : presi due rnatraèci ster ilizzati li rtempl con un rubinetto d'acq ua non lllerilizzu la, inquinando por uno dei matracc:i con un'ans a


1 ~8

RIVISTA

di cul~ura pura di bacillo ti!ogeno. l nJ• feco due pialli re di agar (numeral.e l e Il ) in ciascuna delle •1uali inoculò un ,•. c. di acqua •nfella con il bacillo del tifo, e alh'•• due pia!'lr·e di aga r (n umerato II I~ l\') c~lì preparò•noculandole d1 un t:. c. dell'aCt(UO contenuta nella botligiia non inquinata del ba•'illo del L1fo. l'ulle ques te piastr e furono mantenute nel termostato alla tomperaturu di 40• C. , ed eguolmenle allt'l! quallt'O che l'autore numeri! l , II. Hl, 1'\', e~h ne recein l!elatma, manl.eoendole alla temperaturA dt>l laboralor•o ço• F., 21' C.' Dopo due gio1'11i egli potè osser vare che moltA colon•e flui dificanti .., erano sviluppal6 in tullo le piasLrl:l di ).{elatina . ma che p·•t·o non ra"somigltavano a I(Uelle del bacillo del tifo; mentre era as~tu d•tTeronlomente Aeguito delle piastre di a;:.:-ar. lnfalll nPile pia <~lre l e Il si osservavano moltP. colonill rom patte, trasparenti, della ~randezza all'ìncirca di una testa Ji spillo, le quali dallo svtluppo che ebbero poi in gelal1118 tl in patale no n lascial•ono dul>bio che non fosser•o di bacillo tifogeno, nelle piastre III e IV invece noo si svolsero colonie di sortA in fino al lernune del s••condo gior no. Qu.:!'li esperimenti sembrano atrA. assai concludenti e tali da a verlo con vm Lo tfel g runde valoro del metodo . V'ha :-e· condo l'A. uua cautela Il rtguardare, notata anche da Haun e W hile, e si e d1 badure d1 non mi<~chiare l'acqua eo~petta con l'aft&r· fino n che ttneslo ~Ha <·ompletamenle r affreddato e dt nue;chiare e ver..a r• !-Ulla piA!<lru rapidamente m modo da ec;porru Il bi:ICillo il meno [JQS~IhiiP al caldo ·iell'agar. A vunlaggio dol meto1lo desci•iLLo ò slllto auche proposto di agKiuuga re a ciascuna pia:;tra di Aga r \'enli gocce di c:o· luzione 8CqUOS8 di fUC.C:Ì08, dacché 1\ C:t&IO 81lPrmato Cht• le colonie di tifo, al contrarto di qu~llf' '" ~:~ltt·• ballcru, scolo· r ano l 'o~!IL' che le Circonda ; pat·ò l'A. in M~ut lo a molli esperimenti dice:.• uulor •zzato u 11011 ammellel'"' s tll'atlo van· ta)lgio, clu'• se spe:i:>O ha potuto O:<l-•·t·vare una ben le;:rgu~ra ùecolor·az.ione dpiJ'agar all'intorno tlell•' colonie del tifo, es~a è as~a• frequenLPrnenle appena apprt•naùile. T. H.


H9 F \\'tu. - IUoerohe battulolo&'lohe n ell' atmo•fera 41 J'ftiJnlr&'. - rbttschrift r. H!JIJII'nl nntlln{t:.ction~J..ranlo­ Milttt, l ft~ sctcolo del volume Xl, 18!11).

Le rtcerche bolleriolo~icht> furono e~egutle rlall'aulore ntll giardino dcll'l .. ltlulo botanico, in una ~lanza di obi !.azione p rivale po~t11 rpta ~i nel cenLt'n tle11a cillll, in due ~le d'ttmrnalati ilell'uspPrlule chuico ed m una montaJ,:Ilf\ vitilta alla 738 m. Le rtcerche dura rono un anno illll't'O, ~!:'i oo~st rvl) cbe ft·u le divers6 condiZIOna Almo><feriche, 10 ~IHlo nebbio<~o aumentava a888J1lnu111er o tle1 germ1. Un aumeuln d1 que~li "Ì ebb·• pure an ~lalc:l ed una rlanunuzione in trl\ r>rno. c·ome «i "COrge nel MgUenltl pecchaelto, in cui "ono indll'al•• per mesj Je colonie cbe m med1a M ~vilupparono Ja uu ltlro J'aria. Magg1o 17 colonie Novembre 2R-30 col. GiuJPio !~2 D1cembre . 15 • Lugho ~8 Gurnraio . 20 11 Agosto. 50-70 lt'ehlwaio . 25 Setteurl11•e ~~. , \tur10. . 20- 30 • Otwbre . :J:; ,. Apt·tle . . 30- 3.5 La ttehbia ebbe tale inllueuza sul numero delle coloui~. che que&te 11•1 uoa lPrn per alura di 10"- lr,· C e c•m un'umidilu medre dt 80 o !J5 p. 1 IO, glWl"t-1'0 n l ~JI.!Il p••t• litro cì' uria . Però nelle n. hbtc ùua :riorni ft·edtli eli uu \ t>rnhre cort lA tempert~lu ra a -IO e 12 il numet•o ùellr> coloni~> c·he ~i svrlupparorto eia un ltlt·n •l'arra ru minimo, da H ad s. Le ""'-••rvaztoni falle io RO,!>kopfc• a 7:l8 mel ri MI 11\ ello del nmrt•, nou deLLer o r•isullati molto divcr·sr pet· qunltlil e quanllla di get••nt da quelle e~cgurle m•lla pianura Come giu avevn ll•>ltl lO Fren leoretch neii'Hrlfl rlt roonlllt-ena. si rr,.•·nnlraruno pure in Rosc:kopra un n um ero ()l muffe ussai rnrnore, cbe nell'~~ria della città. Selle ~al~> dt atnmalall l'auto re trO\u '-pe---.u lo staphilococew /1!/0!JCr<es 0.11 r •us ed un numero di cnlom • superior" a quello dcll'abilR7ione privntn. Per ltt •rualila dr p-ermi e da notsru che l'autore isolò VPntitr~ 8 1lt'ete tl1 mrcrocc~cchi det quali tU lluulilicautt lu ;.relatina, lt·l:l llpe~~ll ùt fc•rmenti; venti speCle di btii'IIIJ, de1 qu1:1li 12 ffutdlliC&otr la gr~latino. o due specie di I.Jocilli non ancot•a descritti. 9


l ;')()

IUY ISI'\

Fr11 1 gPrmi patogeni non trovò che lo 3fapluloeoccu.~ fi!JO·

uenrs aureus nelle sale dell'ospedale clinico. Come già erA nolo, nell'aria, il numero de gt•rnu pet· •tntmtila e qualilé ù molto iofer1ore a 'luello del tet·renn e dt>lC ~ l'acqua. La tubercolosi nelle prl.glolll. - (L•·tl.,enrijt

CoRseT. -

f. llygienP, III (Q!;Cicolo, 1891 ). L'auloN>, nel <~uo ~lurlen, ha pe·.. ~o ati esame 1 d••lenuli dt>lla Gt•rmaniu nel perJOdo 187f~-o76 sino al 1880-9U e l:he r1mnn· gono chiusi nei rtbpeltivi penitenziari da L a t .> anni n 1er tulla la vita. In dello perit·do m o1·irono 111 trPnt•tlre c;tabllirnenle dr Jlf'llll della Germanea 7o:W uomini e 900 c.Jonn ... Degli uonuni, ~~:!'.!1, cìoò i5,G2 p. 100 eli lulli i mor•ti. l'OCC'>tnbellero per· lul.len~oJo ...i: e delle donne 1.17, cioè i 9,33 p. JOO di tullr i morti, puro p•·r·lu·

berc:olosi ; mentru nnlla Gel'mtwiala mor·l~:~lil.à media per e1.1nlo di luberco l o<~i f'u ui 2:.:,78 p. JOO di tutti i morl1. Relaliv«mente all'etA è d1ffic1le d conl'r·onlo di morte 1" '1' tu· bei'COIO"'i rra i t~tli'Ct.H'Slr e la popol&liOCie libera ; O l~lt• "'tutÌiO per detlcrt>nza di dttli non t- possrbile che per penodi abt•aRtanza lunghr, cmne l'i scorgo u.-1 sel-{uenle ~pec~chit•llo . Riscontro su lllOO vn ~o ti per un nono Tota Il" m orli

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anni

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7,1:!

1

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n '1G1ENE

Ddl soprdriporlato specchiello, anche falle alcune ri.IIIZlOni relative el modo diveL'SO di cla.;silìcaziooe delle malaLLie lubercolose, re;ulla chiaramente cow.e la uto la mortalita in generale, quanto IJuella per lubercolosi, sia a._"" i magg1oro negli M~bllimenti di pena, aozirbè nella popolazione borgne<~P libera. .Nelle prigioni, cause della maggiore mor lolila in generale e della tubercolosi in parlicolaN sono l'alimenlazion .... uuirorme e povera d1 grasso, la perdita della Jiberta , 1l limitato movimeulo all'aria libera, la respirazione di ariB impura e la poca nettezza <lei corpo. Queste cause, unite al palcmR morale della prigioniA, conducono più ra pidarneule a morte eolor·o che -erAno già malati, quando entra rono iu prig1one, o delermi•umo racillnenle in altr i la rualatua. In 11gni 10odo la Lisi é determinala t! all' int.roduzione nell'ot•gar.u•mo dt bacilli lubercoloili, e cosl nelle vr igloni, per le loro cond1zioni speciali, la malalLia si pro!,&f.l8 yiù facilmente e la contraggono anche un con.stde)•evole numero di coloro ebe erano sani, quando ru runo chius i in esse. E contraggono più racilmerite la malaltra nei labor a tori, ove i dotenuti rimangono cltiusi molte ot'e del g iorno. Come misure profilttlliche per la ùuninuzioue d~>lle Usi l'atiL>re consiglia una regola re vt!nlilazione dc>di omblùnli, la di8mrt'zione specialmente degli !<puti de' li.:ici, la nettezza e d•:oinrezione dei locali di lavoro e <Ielle celle dei clelenuli, il pos<r.ibilc isolamento, o al meuo la separAZIOIIP de1 li>1ici dai t'ani. LA disin f~zione e la nellezzn 1levono es~•·t·e sct•npolosamonle curale pat•licolarmeule nei locali, in cui molti tlcteftllti Ili lru,·ano r mnili dut·a nte il g1orno. L'autore propot·rebbl' cb>?, a scopo diagno!'llll'tl, net detenuli );0Spelli al IOI'O in;,!re$S(), rc)s"'(> inoculata una minima do«e ·li lubeJ'colina, con tutte le necessat·IP eauLele. per is"e· lar~ la tubercolosi tin•> dal p1·incipio, iu <'Ili so.10 maggiori l>i &poranze ùi guarigione e divien~ qu indi possibile la i!Solleeita separazione dei maiali dai sani. La murta.lttA generale dal 18i5 nl1890 fu , in Germanio, nella :opolazionc lìbera, per glr uomini, di 14,27 p. 1UOO viventi, P01' le ònooe di 13,48 : mentre per i detenuti, nello stesso


RIV ISTA

periodo di t~mpo, fu d1 29,R per 1 primi e di 29,9 J)el' lt> "e· conde. Per la tubet•colo<~i. nello stesso pel'iodo dt tempo, la wortahlà media per m ille vhenli fu di 3,41 per j!h uomim e eh :!,81 pet• I~A donne, mentre per i delenull fu d1 13,1) per i primi e di 1i .7 per le • t>con,le. Perii in quc"li ultimi anni 8i e notata uoa diminuziOIH' 1ei dl!lcnutl Lo n lo per la media della rnorU!Iita in $rCnernle, (runnl(l pPr quella dellt1 tu h"rcolosi in particolare, e riù si dove non Mlo alle cnuh•le ilriP.niche, ma ancora alla migliorutu nu· lri~ÌCIIIO

Ua ultuno l'Autore fa notare cltt> la v1ta media nt•l delt•nuti della c~ e rmanut é di circa 43 anni, tna e&rh non "l un-.cowte CIII' que!'lla C1f1·n, prl moùo con cui furono raccolti 1 dali ~tuh· ~otici, non ò molto sicura.

c. s. O. R. H e P. n" AGEN. - Jllorta.lltà p er va.tuolo e va.oolna.stoDi gratuite ID RJga.. - (ZeitRehri/l r. ll!JfiÌPne.- Il l l'Il"<lcolo, 1891) . Ri;ra lta 111111 popolazione di circa l 0,000 abitantt, fra l'Ili un flruppo di vecchi credenti russi, in c1fra tonda G~100, 1 •ruuh,

in bnse alle l<>r<l crl:'denze religiose, non si lasciano va<'rinnrc. Circa tre •1uarli d1 questi sett.ori , la mn~tg10r pat·le d~'qualt a p· pnrtengono alln cla ...se infima della popolazione, abtlano 111 uno <~lesso IJU&rtiere della ciUs. Sebh~>ne 10 Ru<.«ia non esista alcuna legge <>ulla vtll'I'IIIR· z1on•• obblijlatoria, tuttavia s1 poti ritener!! che della rc<~tuute popolazione. adulta di Riga solo pochi individui non s1ello ..tull vaccinati. La ''arriuaz1one g1·atuil~ d1 bambini all'inrontro uella t'lac:<:e puvern, IHICh~ nPIIa pt'ima melit dell'alluulu do·connìo, fU 8~"8Ì trii"CUI'Illa; però Ìn qucsh Ultimi ltllUi 1flJ~<>t' JII· convenu>nte .-an fato tfimmuendo. Dal 1882 e~ic,te un materiale stallstico da con<:ultar •• ullo mortalità pf'r vo1uolo. Fino al 1887 ~~ ebbero in medlll, 01:111 anno, 108 morli pe1• vuiuolo. ;.Jei quattro mes1 dal dicem!Jr·e ul m orzo 1 881l-~i fu•·ono r egistrati 155 rno1·li ; sì L•·atlt'• aJunqua


133

o'rGIENE

di un'eph!emia. Di questi J55 morti speLlano ai oecchi credentl non vaccinati 71 ;::::: 109 per 10,000, mentre a lulta lo restante popolazione, che non ha obbligo di vaccinazione, S.i 1-,8 per 10,000 abitanti. L'epidemia ebbe prinCÌ!JÌO in quel qual'li"re della città, io cui

=

dimorano i vecchj credenti russi. P er 11uesta parte della e~tlA la mortalila per vaiuolo si elevò a ai per tu,OOO abitanti; il quarliere ' 'ici no ne ebbe soli aTI lo 6; nelle d1verse con l l'ati e la media di morti per vaiuolv andò as~i diminueuùo e ùisceo;e in alcune lloo a zero. Nel triennio 1882-84 ebbe la cittA di R1ga 312 mrwli per vaiuolo, nel triennio t885-8ì 3:35 e n~>l triennio 18~8-1890 solamente 22 morti. Dunque la morlalìlà per vaiuolo nell' ultlmu lriennio si ridusse ad un 'Tuindiccsimo di quella entectddnte. Le vaccinazioni gr atuile pei rispeltivi anni, po~Le a riscontro con le mortalità, sono indicate noi seguente specchietto · Vaccntazionl gratuite

r•er Yllht()IO

1882.

255

r,o

1883. 1884.

12-~

221

4f!7

13 6:l

188."!.

i.9i>

1886.

2186

1887. 1888. 1889.

8188 2r>33 2{37

1890.

3131

Morli

82 100 3 t7 2

Da que~tl) specchietto si scorge che lo cifl'a dei morti in Rtga ru g rande finch é r imase piccola quella delle vaccinazioni graluiLe ; elle nel 1886, sebben~ le vaccinazioni fosser o giunte Qlla ciCra di 2186, non poterono impedire che nell'~nrto •uoeessivo la cirra dei morti per vaiuolo salisse a 190. Ma nelt&!7 quando le vaccinazioni gratuite salirono alla cospicua


434

RIVISTA

cifra di 8 188 (l) e nei successivi anni si mantennero in med·a a ci rca 2700, la mortnliU). per vaiuolo !'Ì ridusse al minimo. Anche d& questo studio statistico si scorge chiaramerlle quale benefica influenza abbia la vaccinazione per la plOfila ss.i del vaiuolo.

c. s. Aslone del suolo aut geYml d el oarbonohto. - Do'r T. EuGBNJO FAZIO. (Rio i sta interna;ionale d' igie11e, N. 6, anno 1891. L' autore da queste sue ricerche sperimentali deduce che i germi carbonchiosi capitali vir ulenti nel suolo, perdurando per mesi ed anni nel nuovo ambiente, si trovano in coudizioni affatto anormali e sfavorevoli. Deficiente il materiale nutritivo, esposli continuamente all'nzione combinata e disassociata di potenti agenti naturali quali la luCé, le temperatura esteriors, l'ossigeno libero dell'aria e l' umidila variabile, a lungo andare debbono inesorabilmente subire una profonda modifìcttzione ne 11' Qndalura morfologic.a e biologica epperò nella loro virulenza o nella loro effìcienza pa togena. Sicchè i germi del car bonchio nel suolo finiscono col menare una vila pura mente saprofìticu ed appena l' esame microscopico può rammen larne l'origine. llllaure da prenderai contro la. febbre tifoidea. - (Annales d' Hygiène publique et de ~édecine l égale) dicembre 189 1).

DUJAROJN-BEAUMF:Tz. -

Il sig. Dujardin- Beaumelz l1a fallo adottare da l consiglio d' igiene e di salubri là pubblica del dipa rtimento della Senoa In istruzione seguente:

(t ) In questo ren11leonto ~t atiSlìGo sono state nota le solamonte le cifre dclls vaceimuloni gra tuite per i poveri, ma è QU<JSi certo che quelle delle vaccina· zioni erivaceinazioni delle classi agiate, specialmente durante il panico del 1887, furono :melle magglovi.


n'IGIENE

1!15

Il germe ùella rebbre tifoidea si trova nelle deiezioni dei malati. Il contagio avviene mediante l'acqua contaminata da queste Jeiezioni o qualunque altro oggetto da esse insudiciato.

Misure preventive. - In tempo di epidemia dì febbre tifoidea l'acqua potabile deve essere oggetto di un'~:~tlenzi one aJ'fa\Lo speciale: l'acqua recentemente bollita dà una sicurezza assoluta. Quest'acqua deve ser vire per la rabbri ca~ione del pane e J•Pr la lavatura della vE-rdura. Prima di mangiare si deve l~vare le mani col sapone. L'uso abituale degli alcoolici, gli eccessi d' ogni genere e s •,pratutlo l'eccesso di ratica predispongono alla maJaltia. Misure àa prendersi appena si manifesta un. easo di (ebbre tifoidea. - l casi di febbre lìfoidea devono essere denunziati Il! commissarialo di polizia ctel quartiere r>er la città di Parigi ed al munici!Jio uei comuni che dipendono dalla prefettura. L'amministrazione si a ssicuret'à del trasporto del malatCl, fe ne è il caso, e della disinfezion e dell'alloggio e degli oggetti contaminati. A) Trasporto del malato. - Se l'ammalato non può r icevere le cure neces!Sarie a domicilio, se non può essere isoln\o1 e specialmente se più persone abitaoo nella medesima camera, egli deve essere trasportato in uno stabilimento speciale. La, pt•obabilità di ~uarigione é allora maggiot·e e non vi è pericolo di trasmissione. H trasporto dovr à sempre essere fallo con una delle vetture speciali messe dall' am ministrazione a disposizione del pubblieo. B) Isolamento dell' ammalqto. - Il malato, se non é trasportato dovrà essere collocalo in una camera separata dove avranno accesso solamente le persone destinate ad assisterlo. 11 letto dovrà essere posto nel mezzo delia camera, si toglieranno i tappeti , le tende, le cortine. Si d ara ar-ia a Ila camera più volte al gior no. L'ammalato sarà tenuto co!!taotell)ente puJito. le persone che assistono il mal~to l'i laveranno le mani


1:16

lU VISTA o'IGII'!~E

cnn una '<Oiulione dPbole di solfato ni ramE' (12 çrr. per htro ti'&C'JUS) lullt> J,. volle che avranno toccato il malato o ls btAncherio in'ludiciala. Dovranno put•e scracqunr·si In bncc11 con acqua bollila. El><>e non mangieranno mai neiiR Mln ·ra dt!l malato. C) Di,tn(c~tone liP.lle materie. - È d ... Jla ma, irnn rmportanza che le de•ezrom del 'ammalato e ~li oggetti rln P. "0 io:)urliciati '<Ìano cltsinfellali. Le di"'mfe1ioui della biancheria e rielle manr ~i ftnanno colle soluzrom di solfato di ramo. Que~te surannn di due ~pf'Ch}: l~> 1111~ furti, contenenti ~gr. di ~olrato di t'ttmt> pllr litro, le altre d~boli contenenti 12 ~r. Jlt:!r litro. Le !'toluziuui forti -.ervtrauno 11 dt ... iuf~ltare la biancheria in!'udicial.a, CJUPIIe debult a lavBr!\ l& tnani e la biancher•ta non in$urlrciata. l C'Ommì!'t:<Arr dr polizia lt>r ranno gratuitamente a dr.. pn'it· ziono drl pubhhco dei pacchetti di 2:> grammi per le Roluzroni. Si mNlor•tnttHJ due pacchetti in un litro d'tH•qua IHir fare le l>oluziolll l'or•ti ed un paccheLlo in dut~ hlri d'acqua per le !loluziona deboh. Per dtsinfellare le deiezioni si mt>llerà mezzo htro della sohtliou~> rorl~> n.. l vaso destinalo a riceverle. Si lavertmno con questa soluzione le latrine e tulll t luo;;hi dove le tleteziuni Mranno state getta te o spar se. Nessun og~e lto di bianchel'ia, insudiciato o no, deve el'· sere la..-alo 111 un Cllrso ù'acqua. L a biancher ta i nsudictaln "' immerl!erà in una «oluzione forl.. n~lla ,,uale rimarrH due ore La bìanrher·ia non insudiciata sat'à 1mmersa nelht "'oluzrone debole. Gli abiti, In loltrere e le coperte c:11ranno portati alle !'tture m unicipAli pubbliche di dismrezione. D) Diltit~fezioae det loealt. - La disinfezione dor ltW!lli è falla graluitarnenle da persone Apecialmente incari<'ale. Per ottenere IJUesla di<~inrezione a Parigi basta indirrzzar"~• Al commisc::ario di polizia ciel quarli~>re. Un me lico delegato è incaricalo di verificare I'08t>euziou(4 delle mrsure qui ... opra prescr itte.


137

RIVISTA BIBLlOGHAFI CA ---::>ec:--

DECLAT -

Jl&nuale dt medloiu& antuetUoa. - Tradotto

dal ZACCAG Nl~l. -

Cilt8 di Castello.

Veran1ente si lraLterebbe quasi esclush·ameole dellt> applieezlon• medicattvo del l" acido fenico e d~1 suoi componenti.

Il libro ru lradolLo e ne è propuguala rutìliW. da un profano all'arte. TuLlavia considerato appunto come una compiuta munograHa dell'acido fenico come mezzo cura livo, ha un reah~ valore e del vero merito. E sordisce con uu lungo ceur10 8torico s ull'acido fenico e sue applicazioni alla medicina; vi Caono seguito le sintetiche regole generali I'8lative per l'applicazione s ua, e finalmente sono individualmente indicate le malattre nelle •ruaH il preconizzato mezzo può utilmente ìnvocars 1, coll'aggiunta ùi un formulario relativo. In verità è un credente che propugna un metodo cur·etivo, eon valrdi argomenti vulnerall da ll'intento quasi esclu<~ivo ; e un eonvmto, senza per ò aver·ne rnter•o il diritto, perchò J~Mfann alla seiema. che vorrebbe darci une pubblicità r·ac· eomandJinLd. Ciò non varrebbe a reccomandar·Jo: ma sta di fetlo che l'argomento f> agitato in ogni senso, é nel campo speciale esaurilo... Quindi sotto questo punto di vista tli può d1re che é un buono ed ulile lrbr o.

B. Ct:RF.SOLI F EDERJco. - Dell'ozono nell' a.oqu& d' Antlooll 4l Campagna. lu Val di Fiuggi. Sostanzialmente volls dimo:;trare che razione l(W8peutica antìlillaca di essa acqua deve attribuirsi alla p!'esenza dello ozono piuttosto cbe ai sali mineralizzatori. A vrobba dimostrata la presenza dell'ozouo a meuo della carla ozonometrica preparata col s istema tleli'Hoozeau. B.


RlVJSTA

Ko.,ro~ P, medico i"pellor••

generale rus"o. - Le perdltt dell' eaerclto ruao nella guerra della Tarohla atl

18 7 7 - 1878. L'egr·e~io autore lln pubblicato questo elaboraLo r esoconlo in •·usso ed in francese, dietro 1 più diligenti e sicuri clati ufHcwl•. La mortalità dell'e<tercito del Danubio. in 2R me~t. dal novembre l :-6 al 1narr.o l :-9, ru, "U d'un efft>lltvo lll· ho di 692,000 unrn •ni dt 11,905 ucci<tt, 5,121 .,comparsi, ·H ,\31 decedulJ per malaUie, 4,6i3 in segu1to a r~rite ed a traumah~mi. 4ì!l per ac··idenli diverst, 7H morti !<UbiLanee e 13ì "UICidi Furono inoltre 35.:)05 uomim con ..eculi"amente r1rormHti. La perdtta genel'aiP ru qumdi d1 102,799 uomini, vale a dire del li.:i6 p. JOO dell'etfoi.Livo. rl tiro occasionò 10,08 1 mot·ti, o nella proporziono dol 40 p. 100 d~>i colpiti; la dis~eut~ria ca~ion 6 9,5i3 dece!'l!li. Le rertte occa"ionarono in l'Onfronto a.Ue malattie e 1ro· pot~t lonot.,m .. nte ~>nlo ti dectmo d1 morti. Le rer11t• portalo vero della guerra non diedero che l' 8,:«> p 1000 eli morti, c&oè l caso di mOJ•le per 120 fer iLI. Ora gtovera notare che gli eserciti americani nella guerra di secr~"ione in quattr o anni perJeUoro per malattia 11 23.3 p. JOO; re~erc1lo rrnnce<~o nella guerra di Crimea 21,0 p. tuoe l'inglese 18,1 : l'eflercilo russo del Caucaso in 21i mesi 14,3 p. 100; yuello del Danubio 7,5 p. 100: in questa s• ebbero in co mpl o!l~o 9J9,315 malati, e quindi OJJ;ni indivi1luo ammalò un po' più o'una volta e mezza in 2H mesi.

B. tenente medico di complemeulo. ematloa del meaeDtere.

BrANCHI GINO,

Ct1U

Alla br eve, ma impor·taote illustrazione deJ caso, ra ""~ull'" alcune cousider·azioni ~enera lt sulla prognosi, in gc•nere infausta, sul metodo operativo (punluro. . marsupinlizzOJ.IOne - estir pazione). Pur urmne ttendo i vantaggi della estirpazione


139

BIBLIOGRAFICA

•orrebbe però nella maggioranza dei casi prefet••b•le la martUpielizzazione, vale a dire la laporotomia con s utura dei argini della sacca aHa parete atldominale.

B. Dlslou1'1o l'oltglotto dl farmacia, ollnloa, terapeutloa 14nlop colle formole, alnonlml, caratteri, ual, dod, tul6, ecc. - Pel dott StLVI O PLEVANJ. - Milano. L'autore dice che non è un JavoPo di cnncello ma tlt pazienza ... Non è vero però, perché il eenso rPtto che lo ha guidato è prova di un canceLlo giusto e pratico. degno "di encomio. In r toallò il libr o é utile, e nello !'vol~imenlo del \'aslo intento il suo autore !>eppe contener·si in quei limiti pratici che sono appunto il ,·ero m<wilo di simili lavori. B.

llaUetla lnternatlonal dea Boolé téa de la Crolx Bouge ~ N. 88 e 89. - Genève, ootobre 18!H Janvier 189"2. Fra l~ drverse notizie che dt) dell'opcr·a, sciegliamo le Mguanti, degne di ~peciale inlerl's~e: Aa:socia~ione tlegLi infermieri nolontari. -

Nella GermAnia

del Sud, l'associazione conta 36\7 membri, Ilei quali !136 ouorari e s traordi nari, 721 coropiul&menle istrui ti in ogni ramo del servizio sanita rio militare, 1351 avendo ottenuta una ilti'Uzione preparatoria, 630 non ave11ti avuta alcuna il'tru-

zione. A Tempelhof (Berlino) fu instiluito un lazzaretlo di barac-

che, ehe resterà in funzioni li mesi (ne sono già trascorsi 3) per esperimentarvi i diversi modelli di oggetti premiati o drstinti con menzione onorevole alla esposizione del muteriale di arre.lamento degli ospedali, dal punto di vista de.la du.rata e ''alore pr&tico Le assoc•azioni auslriache possiedono un capitale nello di ol~' milioni di fiorini eù un materiale eli malo più di Qlìla flor•lni. Hanno orgunizzale 30 colon11e dit rasporto; po-

sa


RIVliSTA

lrebbero nei loro ospedali e nei locali offerti dal clero e d~i privati ricoverare l ,273 ufficiali, 18,423 soldati. Il personale a disposizione enumera 401 medici. 5;, fat·rne· ci~ti, più di iO() inf~>rmi Pre religio"le. 143 infermiero· lai••he. il clero poi tlisporr•ebbe pei suoi locali di l(lì" m edici, ;1~1 suot'P, 7 r~>li,!!ioc:.i, '>'> inrermiPri. 40 novi1.i pel servizio 11 ~nJ8ttl!a. altri 97 inCf'rmieri sono a dispositione della c;ocielà rli •lame bo"'me e mm·avP. Dalla lanrl-=lurm sono gi1:1 as~~· ~nati alla !ll'lciPtu di soccorso 1.75!l por ta ferili. La !'OCie•a delle dame lriestiue ed islriane sta or s.ranizzaodo una ambulanza navale. La società vorrebbe preparare e di<;tt•ibuire alle truppe all"atlo deliA mobilitazione 700 mila pacclv•lli dè medicazione. La Baviera ha 47 colonne sanitarie di tra sporto, con :!,:1()1) ascritti. La società bavarese ha un capitale ofTetlivo di &16 mila marchi. Societl\ Ungherese - Membri 50,038- Me1.zì peruniart

F . Ullv.73f,. Società Sassone - Me:nbri 1,748, W colonne di porUI fer·ili; capitale H.556 marcbi Società di Lipsia - 230 membri, 20.790 marchi d1 capitale.

U.<;o abusioo ciel segno della Croce Rossa.. - La. I[Uer-liooe dovendo osRer'e ripr·oposta aUa v conferenza - Roma - $. domanda qual seguito fu dato al relativo volo rormulalo n~l !887 a Carlsruhe... 11 comitato inter·mtzionale sollecita una risposta, pregando gli sia raua pervenire prrma del 31 gennaio

Impiego del FoNDo AuGUSTA, per onorarno la memoria Ascende a circa .;g mila lir e. Si domandano propostt•, ne limrle di lempo fino al p r imo rebbraio. A.llanfe della Croce R ossa. - Traeodone argomento d~ una car ta pubblicata dal solto-com itato di Milano, il Cnmr· lato in ternazionale ha composto un AUanle tndicante la psrt~ altiva pres a fino a d ora dalla associazione e la sna (lr!W nizza.zione in tempo di pace. Al Bolleltino è anne1•r;a un9 carta, che s arebbe la 3~·. del Doruiolo della Con veuzwne di Ginevr•a e delta Croce Rossa nel 1891.


1 ~1

BIBLIOGlt.~F I GA

Cf1u•o au1la c?~posi.:ione degli oggeltt di arredamento di un oqMa11 tt'tUporur.bile. - La r~> lazione pa ~a in rh•ì<~La ad una ad uaa le divt:r"t' forme d i baracche, du l p un lo di n"l.& delle esipane del !'er,·izio: temperalu•·a, umid1til, cnn11er vazione, fac!lili di rabbt·icarle, costo, ecc. Si prou4!Ller·ebbe un o~pedale di 400 letti pE'r ogni corpo d'armalu (quindr 20 in totale, con ooa tpl!t'a comple~siva dr 4 milioni dr marchi pPI ricoYero di lk1JO rnalnti E r!lLlo cenno ddla r lalrva o r f{anizzazione, pl'l materu1le d'orJinameolo, il per~onule superlot·e ed infe-

nore. D 3t0r 8<• tlt / profe~sore Btllrotll !!ttlll' ,.,IIOtnZ<' del se r rizio - Spech.lnu•nle vi &CC'ennn olltt neee ttft dr uu in~enle numero ùr porlalor·r ~> mear di tra•porli. - ull'illumrnazrone eletlr·icR per lu t•icerca dei ferr li 11ut l!amJ'o. - all' orJinamenlo ùi uuA accotlrmia m ililat·e di Mlll tlll'ro r.iili(art rn guerra.

medicina.

B.

D Yalore delle aostanze gassose lmplegate nella dlsinttlleae 4ecll amblentl. -R lc~t-.;he dt>l doll. GrusEPPE ::iA!'CAVf.LI.t - (Giornc.le della H Sociclll d'l qierte). leUe dr calee. - È in multJ C8'-l anal <~it.:ut·o . ublrmHln cono.i\'O ed acido reuico. - E~igono precauZl 111 d.fticih, co--tose.

Antdrlle "nlforo"a. r nzie

È d'a1.ionc fullacn. -

Non oH·r·e ~H­

.\ncora meno ertka ce ,. prouwUenL~. lpoazoll·lr• - IWlcacta iocosl{lule. - trazione eccesst \'8· lllenle cort'Mtva (dando, in contatto .ti OIOtelli umidt, luo~o alla rorrnozion•· d'acirltJ nitro::-(1 e nitricu) . - Scor:so potere dl penetrn1.io11... beConclu do. E a ùeplorarsl cùe ad onla •Ici focil~ u~o e del IleO J'll•no,q ttt• ·ti guz non 1 ossano u v~r··· una ulillw pratica .,lecoa; tna è a deplorar SI anrnra mu~tgtor•meule che 1 C')ncello ùr-lla lor·o ertìc:Jcia illu!'\or·tt~, non ubbm ancora auggerrto rl d~lluilivu abbandono ùi ~qsi cOJUP af.[euLr di 11118 8erra drsinfe;done. Dun'Jl(l·,~ .... S{Jra::iatamente non. lo dice! B. Ga cloro. -

;nollo ..


RIVISTA

Bollettlno dell'a11oolnlone della Crooe B?•.a lhltana, N. 8 - Decembre 1891. Il Rendiconto comprendo anzi tullo alcune « notizie sulle allìvilà e lo sviluppo delle principali societil eslere; alcune notizie necrolo)iiche (Ungheria: conte Karolyi -Olanda: Gori - Italia: Di Fede, Famiano Fabio:1i, Palasciauo); una biblio· ~rafia speciale delle pubblicazioni che v.:nnero ad arricclmu nell'anno il patrimonio letterario della Croce Ros<>a (fl80l"~>~ Il ricovero dei ferili e malati sul teatro ddla guerra lgiçne mùitara nelle Colouìe, pubblicazione del comitel• portoghec;e - Al'redumeoto interno d'un lazzaretto porlallle. dei dotl. 'Verner e Schi.ilt~. pubblicaziond del comitato g-er· manico - Soccorsi d'ur~:tenza, del doll. Cslliano - Sulle necessità d'introdurre neliP sruole second&rie l'msegnnmentc. sui "occorsi d'urgenza, clotl. P ellegrini - La Ct·oce Hoss:s, ctlpilauo medico Galli - Sui doveri e la capacità dell'inf<>r· miere, pel dott. Ballario - Couferenze sulla Croce nos•o, Moynier, Segre, Facchini). l'\ ella 2• parte conlien~i il Reodironlo morale e. l eco11omico pel 189<J. Degui di specie! nola risultano in essi i seguenti ohbtelti La prova del treno- ospedale nel lungo Lr·agilto Rom ·t·NO· poli-Potenza- Taranto-Ancona-Foligno-Roma; coll'c.-perimento inollrd del materiole d ospedale, aLluatosi in ~ap •lli, P l'allt'O pel materiale dt montagna (50 letli) a Gonovtt, ed ancora a Napoli. l corsi d'istruzione lenuli'li a Torin0 (sull' art•etlam•'nto troni). ed in diverse sedi eli sollo-Mrni!ati pel per<!onnle Ji asstslenza. L' ospe iale pella ma l'in a di 250 lt>lli scindibile iu tiU6 dt i25. Dal Resoconto arn·nini->lrativo risulta che: il capitale patrimonial<' a"cenrle A L. il mRle1·iale ecc.

Tolflle

1..

2 807 24:> 1.1<7.4:>4 3.99U100


l ~.3

BlBUOG R.\.FICA

Seguono i Bilanci - Pre ventivo pel 18n1 - L. annua rio del personale (comitato ce:-!lrule - Co mmissione superiore ctvU'Unione dell~ Dame R uolo Ftene•·t~le del personale direttivo). Le Relazioni sugli esperimenti di moh1lìtazione eseguitesi 11$1 18fll tMl ospedali di guerra somep;giabili - (Cosenz Zappelh - Go1•zoui - Minisealc hi- Bissi). l ntere!lsaule é il cenno della nuova costituzione delle Un ità spedaliere da montagna, e i l'isultali delle m odlficazioni ~u g ger11e dei me,Jici militari Gu1<la e ~1rmdim ; e l'altro sulla Cormezione dei treni-ambulanza coi cnrri merci delle soci(>là de• tram. Dele~azwni all'estero - Contriùuz10ni Circoscrizioni t.errilor•ali - Dipartimenti mariltinll e MLto- cornitato del Verbano - Appendice - Indirizzi dei comitati esteri. Es ll'azion• del prestito.

B.

NO TI Z IE

---- -l trelll •&DJt&r1 ln F ranola. Uno speciale treno sanitario tra Par·i.qi o Dieppe fu attualo

n~l luglio scorso; coll' intPnln di esperimentar·e i divt>rsi ~•stenu dt sospensione e d i !>Oste~no dei lettucCJ e delle barelle.

L11 'IUeslione dei tren i sanitari

diver,.t> ft~~-;i:

ha

111

Francia avuto

'

l' P r t!l"<Ct'azioni militeri del lu~lio 1874, ~ui traspo rti: mstallazt()ni !':ommar·ie attuale al m omento •lei bisogno. 2" P rescrizioni 1884: a) Tmni improvvisali: il) Treni permanenti, vea•i ospedali r'Olabili.


NOTIZIE

3• Riconosr.iuti insuftlcienli, a meno che pet· occa!'tone e neces~tit.é l primi, impossibile organizz8re in ~rende. ertlC8l'emeuLe i secon.li, si organizzarono semi-permanenti, eia

in,..ltluirst nel periodo di preparazione alla guerra. Si u~eu() alle estremità. tlnP"lrP. nelle r•orte ruotanli laterali. con botole nel padmeuLo•·• rne rogna. Un tremo al completo consta d'un vagone pe1 me.iict, uun per gli istrument:, apparecctu, farmacia; uno pel' gli iufr!rmieri (8 letti), uno per le provvisioni: uno pel combu<::tihile e le linf.ter•ie sudtcie; da 9 a 12 per gli infermi. Ma lo !'<l.alo maggior·e calcolando, per un· armala di UOO,OOO uomint, necesMl'l 450 tr eni di 128 maiali, di 7fl00 vago11i (calcolando necessario lo sgombro di 1/ , dell' t:>tfellivo) ue~ssiLerehbero 40 milioni; che il mt)leriale de!IP. compagnie scu·à qtto.si ililero necessario pei trasporti JJCr l'esercito. F<1 quindi deciso che i treni di lusso sono da Jasciat•e all6 sori età e cl te H militare si debba limitare all'uso·dei ~reni merci e specialrn~uLI' a quelli di 1•itorno di vettova.gliameuLCI, at•c. Jn questo intento non restava quindi che deter·minore i mozzi di tt·asrormazione e specialmente di sospension•·. Pare che si adotlerà il sistema Déprez, o Br(ochot, a CJtladri mobili SO$lPrwnti 3 bArelle ciascuno (5 apparecchi per vagone); souo semplici, economici; ulilizzsbili anche iu un ospedale od amLuJanza. L'appal'~ccL•io Oéprez e Brèchot, c l'appareccùiu dell'n\'\'~· nire e che 8"Sicururil il serviZio degli !:gombri. vs~onr merci, con luef:rnario, por te

B. Il Du-etLOre

Ootl. Fxucs B AROFFJ O generale medico. Il Collaboratore perla. R .• Marn>.a

Il Hedat..LOr<!

0.~ TEOOORlCO ROSA'rr

O.• RJDOI.FO LtVI

Jledko di t• el~U$e

Capitano !fttdfro.

NUTtNI F EOER tc o , Gerenle.


KmM OR.I:El

NOTA

OR.:IGINALJ:

CLINICA

'ULL'ITTERO DELL\ .JriLIDI: RECEXTE per l d U. COiu..eppP poialomon.-. meoh • di !' cl;~ss~ n l':t 1: u~:~nn:a t• ped;de uu!itare d~l ~ •hJ ~rtuu~nto m rllln•

La :,ililide. dopo il cer·vello. fra gli or .:ani inl•'rni. prPdile~e il ft·-~alu : la ma)!giurauza ch•gli autori t'Ìf.'!l 'nrna l'allt>uztone ~ul l o le:.ioni clll) os,;a suolo apportur·e in tiNto ot')..'arw, però si tt',tl t it'ne a preferenza su llt• fut·me tal'!! i H•, :\!' r't•tllt:lllllo 1ppena n c1uell e che po~.;ono pre~crllarsi oPI [ll'l'ioclo iutiamntaturin tl~lla lue. Po,sÌitlllll clir··· r he In gravitia t{l'i ;;iutnmi. uelh• all't!zioni luetu:he cerPhrali. rende ctne't" 10 ••pp:cn·nt.a piit ftr'•Jil•·nti dt tfUPII" epatiche. laclùo\ e Pnltatnhi gli Mgant ,; lu ..t·iano. qua~i ~gualtu ente. iniJuenzare dt•lla :;tessu •·a u~a diate~kn. l. fl!,lon i •'{l:ltict.e. lt quali. neiJ•eriuclo tatriÌ\tJ, a,,Hmunn fonne c c.tratteri imponenti. ,o..;livno pn•-eutar"i t'HII un quarlro :tblr-t-<tanza leggiero nello stadio ,e~u r ula1·in: al~ u ne YOhe ~unn an compa:.:nia ùella ro,,.nJa n tlellt• altn· m:lllir••,ltltoni :.e·othl.trie, altre volte :-o~lion o 't'!!Uin• drt :-ole il ~i hloma. ll lot'n motlo di insoaxere, eli pre~enlnrst puc) c~s'''' til nto lieve da ,fll!!;!ire all'i nfermo e al meclrro. dtt• può ronl'nnderle fatiltnenLe t:on quelle dipendenti da altre cnuse etiolo~irhe. IO


l .s(;

!'\OTA

CLL~IC.\

\ on 1\ quindi per le loro ~ravitit che merit.ano lutl.t l'(lllen~iollt'. ma per la loro importanr.a progoosticn, poidtt'• il loro "ollecito manifestarsi dinota la poca resistenza dell'or~ ganò in presenztt dell'infezione gener:tle e la facile pretlìsposizione di questo a sultire gravi e importanti nltt'tazioni conser.uttve. L' illerizia, tpta,;i sempre, suole accompagnare le .~ltPr:t­ zioni clelia sifilide nel fegato: e mentre nel periodo secondario dinota leggiere alterazioni, nel perioùo tartlìro nnHunziu ì :,!ravi danni che ~o no avvenuti nello stromn )!lnndulare. Quella che nolasi nei primordi della sifilide acquisita, nei giovani e negli adulti. non è ùa consider•u·si pi11 quale assorto di semplice curiosilit clinica, ma solenne avviso pel nt c!lico e per l'infermo. r.ome si esprime il Cardarelli (l ). Il Gublor (3) nel 11853, per il primo, cercò dimoiìtrare como l' iller·ìzia non rosse un'accidentale complicnzionfl, ma uu reuomeuo parziale della siJjlide : ne fece notare la rnincideoz:l co n le prime eruzioni cutanee o ron le rceirlivc, e la considerò qrwle e!Ietto d' iperemia epalicn. ~eb ltone su tale forma precoce di sitìlitle epatica dtscordwo gli autori (3). nou conoscendosi sulle a nazioni secondarre tlei fe#o(ato nulla tli positivo, al dire del Les:;er (4)_, pure il criterio curath·o che si dednce resta sempre come un' 101· portante ra~i one per· ::osteneme la causa ctiolo1-!ica. Sia rhe essa dipenda da probabile slasi biliare per lumerazione della muco.-a intestinale e del dollo coledoco (tesser·). f;HJ. cht' di· penrla ùn congestione reale e lemporalld<'l del fegato, non s1 (t) C\ RIJA UE!.Lt. Jllaltlttif Ilei (eQIItO.

(:!l '\li•m. ()() la Soc. tle Biologie, t8~3. Gazz. '1116d. Ile Pari&, 18ti~. (3) Il tlllurnlcr Il\ rltìonr lfltnla sempllca Ht~rlzia calllrralo, Il Luurt>rllll' l~ ra derivare rla [JOSSII)IIe Ingorgo dello glandol e lin[ttlirhe Into rno [(l. V('rtll Jlllrtll. (~) l.li:SB!lrt. i1((1lallie tJelta pelle e degli organi sessuali.


sur,t'lTTRRO DKLI.A SIPH.JUh RECIZ'\'CE

·l i-/

pll6 certamente negare che la sifilide pos~n indnrre tali alleIUIODÌ nell'orgnoo. e nel mentre sulln pellP si mnnifest~ un

e.wuema spec,tico, J-ilrovaJ'si uno stato analogo uelle mucose iateslinali e nelle >te. biliari. Con ciò non vogliamo negare In possihihla di un catarro ps&ro duodenale. di una calcolos• hiliare coocomitnnte a

falli sifilitk.i, :;enza alcun rapporto di dtpenden?.a. t• ns~ono sassi&tere insiemeentramhe le forme nosoloj:!iche, seuza alcuna relutone di rnusa ed etfello, ma poss~,no essere tra loro in completa dipendPnza. comP dimostrano i si ntomi e gli eO'elli ecmsecuth i ntla specifica Lerapia. Certam~nt e, pe1·chè la sifilide nella sua estrinsec11zione eolpisca il fagalo a pt·evaJenza di un altro orgnno. vi dehhono essere delle cause predisponenti ed etiologiche le quali. rreesi&lendo nell 'or~an o, ne determ inino ~ccond:1 ri nmente la fociNtlRd amnHllat':'i. E ttuinrli tutte quelle r,ause che concorrono a dcterminat·e dillurbi eit·colatorii e funzionali nel fegato, h:-tnno gran parte Dell'etiologm dell' ittero silìlitico: la malaria, l'alcoolismo, i catarri ~asll·o-du odenali agiscono come vere e notevoli cau~e predtspooenti: e. sopt'll\'venendo l'infezione generale, !'orICIDo in di;;corso . già precedentemente disposto :1d ammalare. d1Y1en" rneoo :1datto e incapace a resistere. D'ordinario, riscontrando le storie d~li infermi. si trO\'a quasi sempre che in epoc11 anteriore patirono malaria o rurono akoolisti. Cosi aocom l e varie condi7.ioni individuali. ti sesso, l'età. la eostituzione, le abitudini concorrono in gran pat·te alla r.omparsa dell' illero ~ifìlilico, il quale secondo gli autori si Presenta a prevalenza negli adul~i e nel sesso maschile. Come già dicemmo> l' illero può aversi in compagnia della roseola e dell 'adenopaLìa generale, e può compnrire dopo la


-.ililo-scleru~i iniziale, ~enzn che n questa ~egun altra mnuife·

,trtlitme.

L.• ,.: fìliùe ~iuvantl si nnnunzh con un ittero lt.>g;..iero, c!~ ricorda l ' iu cri~ia caturra ltl. Pd i ft·nomcni che l':trcompu).!nnr•o ,nuo di pudtil),llllO conto. l fntt1 g:htrici eù inte~tioétll 'l r•· :-•'lllllrano ( ()~).!ÌPri e Ili pÌt'COJo ril'e\O, il ft•lplo è p•Vt ,, uienta• ingrandito, sporge appena al disollo dell'art·o t'o,;t al~. cd i· qna:-i indolente alla pre~sume. Suole pre~t>nhtr"i 'Ili ·t.e la fPhhre d1e oscilla fr;• 1:ll-1° e 1 :Ht" :;. dum due o tr" ~iurm ,. poi rimt•lltl per lisi, senza a!t'un fenomeno al' impt•rtanza. l'e1·ò n IJile,ti falli si nrcorupn;tna uno state> di male•,ere e ùi tlepressione marcato. colla dtt' non si l.n nel ~emplke itte1 o catanale. l.'in fermn n":.nti qut·slo ~uo ,fato pe,·nlinre. ,., inqnieto, nnn ~;a dar,;ene ra!.!iune ,, si preucrup:t veh•n:lo lt~ rtst~DII fun1.10DI rhe s1 cumpiuno in un det:orsu qua' IH•rll' tle. l)ne:-lo modu di proct•tlt're drlle forme ll')!I!Ìt'l'e è ben .tifft>rent e ùa quello rlte nssumouo le ~ra' i , nelle quali i :;iutumi l'fllllllf'rnl i ,.j pr·e..eol IliO ÌnlpnUPilll l' IOIJI:ll't'io,l. Oifatti no· tall:-1 seru d1:-lurhi gn:;tru l'nL~rici, fo.!alu tur111do, co11 a-cite piit o rneno rwte,ole. Ht.lfrea pihllnsto prof•~'·' e non rura l'albumina uellt' mine. Tlelle form" :'Onu eh piil diflkde dia:,1no~1. e cOIIIJhH t.wo quindi ~r.,ndt' a'~t·orl!irnento ntl ril't'l'·'are l'anam nc~i. t nell'osservare l' 1nferrno (t:unlarell 1). La dm.llil cieli' illl'l'l) s:lilitlt'O! Ot>l!t• .;ue rormt~ lei-:glerc 11011 oll•t>passa lP clne o tre '''lliruane. in •I•t>stu el.h~o ùi h •'ltO, i ft •rHHnen l vauno mnn mano pt·rùentlo d' IIIIPII~Ilit, a m1~ura chr• l:t l'ora :;pel'ilica risoh e il proct·~~~~ l' iut't•rmo mi,!hf•Ta llL'I suo :-lntn psidtil'u e ,.om:~tico. l.e fu1·rne gr;l\ i si nsolnmo piitlt•ntnmente, :;cmpre ciii:' non in ~or~ano serie Ctllnplicanzo ùa porto del p<ll't'nchint.l epJ·


SULl.'ITT F.RO UF LLA "IFII.IIIE 1\ECEì'flk

l.i\1

le tJuali que~Lo 't>n ~n toluprome~.;o e compii!''! lO ll:i:c~l:~ìt41o duraturo l'Oli esiti p1i1

o meno fune--li. Il l~ oudri­ ) descrivP- nn caso di atrofia ~inlln acuta dol fe~;tto in tal'Jiio,ftrle a ~~~ anni. due me,, dnpo il rootagto. cooterupotiaeo alla ro~eoln. l?esito dt'lle fnrme le~;riere tli tale manifestazioM siGli tira, lìHa gran ma:: ~ioraoz:1 dei c •-i è f;norP\ ule: po~.;ono an'rsi '~.recidive, le qoal1 naturalmente p!'g~wraoo dt piu le l'IlO .toai epatiche. !d e pt>r tfUe~I O l'he la pr·n~no;;i dovJ'I\ e~~<'rf' Sl'mpre ri-.a&a non per la \Ìta. ma pt>r la rt>.,tillllill a./ intryrum .wBa parti' le!ia, stnnle il rironosriuto mant·o di rP.,islcnza M~ano, in r1-pf'UO all' infcztooè conu·aua: poiche qnP.<:ti "f ripetuti liniscono col determinare r~;di e perst . . tenll aiWIIaioni anclw nPI connellivo iulcr,tiziale. e quindi tut t t• le lillìiSIXuPnze inerital.ili. La coinridenzn dei ~inlomi di :-ilìli1le rerente, quali la politdenopa!l,l e le mani frsl::~zioni cutanee où ustf'o·perio!\11'6, la pota o ne, ..una parle~'tp:llloue rh p.trle dl'llo ... toruMo e degli intestini , l'ns:.cnzn di ralcolosi lulmre. lo stato di marcaaa prC>strazione j.(Onernle e lo IH'e\ e òut·ata dell' illero );QI)() ...U lotte t'IIIHi iz10ni IO«l'"JI~-'IISaltali pt>r la dra~no"1. t.a cura non de\ e ri1olgersi alln sola ran.;n produttt·ice. •IDehP a ret;oi,II'ÌZZaJ'P. )a distUrlJala funt.ionnhtit tlel fe. . . Quincli nel mentr1• coi le..:;.deri e ripelult pur:.!anti. rolla 6Ma lattea, coi lavnggi a-;elltd dell'tnte~tino s1 crrra dt otle..... t' re1orolanzzazione di el'•a. con l'nlltYa cura rnercuriale li ;\oee la diate-.i silìlittcn . ..\questo ~copo corrisponde beuissinw, a f.ll'efo renza tlo~l •

l)lrlt. llltd. Journtll, llsil, vol. 1, 11<\g. 10~.


t:;o

.~llTA

U.I:'\IC.\

altri metodi. l'uso dellt? frizioni di pomata mercul"iale, prntr ente in roodo alterno al.!li archi plaotari. da "6)!nitar'i an~ht dopo la COiltplek<t scompar·:;a dell' Jtlet·izta. secondo 11 fa!<O speciale, onde mag~iormente comunuer·e la causa genetica. Stona 1•. - Il mnrmai11 \ . -L di huona coslltuztonP. s1 contagiò nrl mano Utl dì uleern. durn. l'Ili ~egul polìaden,te e roseoh. Pratit'ando la .:ura wercurinle per v1a it•oùer· mica si manifestò un ~tliloderma bolloso, del f{ll•tle nrwora ·i osservnoo le YCstigìn. \el novembre dello stt•sso anno. si conta~iù di ulcera \'t'l)('ren e blenorragia e n•nne perdi1 riconrato in •IU••st'n•pe· dale, con adeni te ulrerosa suppurata all'inguine ùestrn. llu· rante hl sua pennanent.a in sala. comparre una mart·ata il· ter·izia con mo•iica fehhre, la •tnalt• dopo qualcllc l.!iurr. rimi~e.

.

AIl' ''"servat.inne il l'el!aLo ... j pre•entava leggeruu•nte io· gru:;~aw. tault1 tla palpar·si al tl1SOILO tlell'arro co. lui••. lr:;c,o e levigato alla snperliciC', per nulla tJ,,Ienlc alla prc,sione. Il bordo anteriore della milza, inj(r.•nti•Ln pt•r pregre,.,.a mnhu·ia. "' riscontrava 11\'lh linea .ISCCII tre IIIC'dia. l.e fllli/ÌOnl J!a.tJ·o-intcstin:1li, ~alvo leggier~ :-.tipsi, erano norm:lli; l~ urine di colorito giallastro. 1.' iufermo al'l'Usam una grande pro3trazione ùi forl.l', eh~ non sapeva spiel-(arsi. e circa le notizie :mrunnesti<.'11e ricordaHl solo ùi aver ,offerto febbri malarwhe, c;tanùo n~l \ eneto. flietro attiva cura mercurinle per frizioni. dieta lattea. Je~g•erc do:;i di r·abadwro e il'f'igazinni intestinali, l'anonunle piymcntaztOne ces~ò rn hre' e ela~so di tempo. Stm·ia 2· . Il marinaio~- S., di poco valida eostitu· zione. \enne rico\'erato io questo o.. pedale Ol'l non•mbre M per ulcera dura e blenorragia mten.,n a 5Culo ,an!{IIIIIOlentO


,-

St;l .t'rrt~RO DELLA SHILIOE RRCiì~'TE

151

eon febbre. Dopo una ventina di giorni, comparsa la rnseola,

Il iniziata la cura me1·ruriale. pratkando la quale s1 pre. entò u' intensa iller·izin. Nota\'asi il l'egnto poco ingrossato, spol';!eute appena al diaouo dell'art·o wslllle e niente doloroso ;llla pres:'ione: la milxa era le~germenle in~rauùita, le funzioni gastro-inleslioali si comporta.vouo uMmali. le l'eti scol•>rnle o le ul'ine di colorito :,riallns1ro. L'infet·mo nto.sLrava si mollo ùepresso nt>l ~enerale. Spe11se volte, iulenolo(nto circa i ùnti anamnestici. assirurò sempre di non aver wa1 sofferto c.alcololòi biliare e coliche &J>$LII'hP. ùi non aTeJ· nhu5ato delle bevande alt-oollche. di aver ~olamente , per lo pa~sato. :lhitalo paesi malnrici. f.on la cnrn mereurìale (rrizione), la dietn lattea e i lava)!gi iate:HinaJi, l'itterizia in lH·ere scomparve. Storiu 8•. - L' infermo H. S. non eld>e :1 soiTrire malauin dì sorta alcuna 'Ìno all'eta di nnn1 18, epoca nella quale contrasse le feuhl'i malar·iclle. lavoranllo nei dintol'Di dr CaL:tnia. 'iegli anni surcessivi fn collo ùa febbre tifoidea. Enlrnva in questo Oli pedale Il l 6 liellemhre del con·ente anno e veJliva ricoveraLo n ella~· . alo Venerei per sililide costituJ.IOnale recen te e itlerizia. O,;~t?rvo ndo l'infermo notasi un generale colorito iuerico marcnto, le cnugiuntive snb-itteriche, le allre ffillCose piutlosto p.tllide : nel solco halano prepuzi aie si rinviene un' ulcera dura in VIa di riparazione, i gnn!tli inguinali, epitrocleari e eervicnli sono <litri, ingrossati e amigdali formi, le supe rfici anteriori delle tibie souo dolol'ose alla pre'\sione. All'esame 11 fegato si pt·esenta ingrnndito. [1111' conservando i suoi limiti lisiologki in nltn, si palpa al ùisotlo dell'arco coStali• in basso, e qu i,·i r doloroso ul latto: In milza è nnche essa ingrandita. L'addome è Lrattahile e le funzioni :.{astro-


l:;;?

~O l \ ~LI~ l CA ~UII.'tTit.:ltO IIET.I.A SlllllD& RE..:• '\TI'

inte~tinali si compiuno discretamente;

non 'i è auore''ta, n~

flii'O~Ì.

L· infer1110 non ~i l:llnt>nta di alcun disturLc; particolare tla partt> dell•· çic ùigcreuti: richiama l'allenzioue ;;u• doltlll uotturni P su uno stato di tlenerale depre.:siuO•' e mancanu cii fotzf'.. "\nn l.• :.lato mai alrnoli-.ta, ni· ~a dare sp•e;!azioot t'ir,·a l ori p ne ti l'Il' iueru. Slol'ia 1'. - l 'irtfPrrnn \. P. ri•'orda •li es~t're nnùalo incontro a fr.hlm malaril'ltc e ad illN'tzia catarrale. llu•· me:.i fa -.i .:onta _riò ci• ulcera. n eu t segui pulindt"nite, senza uhtrtn manife.;taZÌIJO~: Yenne ricmeratu in que:.t'OspP.· dale, e l]llivi cominciò a notat't', senza raos:L d' imporlan.t:t al eu na. In su n rolornzwn e 1t tH ica, seguita òa lCj.!:,l'iori dislurhi ~a . . tru· ontenc1 e l iP\ c dulenzta alla regione epatica. All't•suml' •JHC'~ta si presenta qua'i normale: la milza ì• ingrandita. Salvo llll gcnr t·<de malcs-;ere non \'it'ne ùal nralalo uccu-.1ta ultra soll'~re nza.


153

PER TRAUMA AL PERINEO

~~Cr li dott. Gin .. ,•ppe

n o.. o~i, 'lll• li:n r•tP mP1>eo

n•l ot• rr~t!(imeolo lant~lia.

Mentre tl i ri~evo l'infermt-r·,n di pro::.id111 di Peneo;trelle nel IMibre l Sno, IlO :1\"llln Ol'Ca-inne dr CUI"'\ re un ~ran> C3.SO d1 rottura lmulluHka dE'li' uretra nella sua por:7.lonc pt'l'tneobtlbare, in un ~oldalo d!'l 61" re~g11uento fantf'ria. Quantur111ue il easo i'.ht' sto per espor-re non sia cerlaruento nGYO, l' p,pù.-iztoue non ne tnrnera for-e all'allo inutile. CODeorrendn es-a atl illustrarr iJUCIIn par·Le della chirur~ia che rrgoanlu le indu:azroni dr urgenza a I'UÌ si •le\e 'odùi lfare in simili t'<•ngrunrm·e. D1faui ne-suno può Jj,,·on<hl'ere l' unportao1.a che lm l'i n&enento d~>ll 'ar·te in t(IIP~Le Je;;ioni che prt>ndono posto fm '*Pi&oli Plll intcr·e,~anlt della patologra dt•lle \Ìe urrnarie. luo l.r 'loria : ldat«J Bonor.1 Rornolo, 6 l o t eg'!imento fanteria. da,~tl f88U, distreuo di \Janlo\':1. Jt di~tllln·~ I MJO. lndidtlno di roslrluzrone rohnsta. Ytrao le li pom. nel dtsren !ere in po-rJ.ione lalt>ralll una l&reUa scala di le~no po,;ta m nna c.1mera huia. non a\''er-


15}

LAI :t:RAZJ/1'\E SOTTO-CUTI.~EA llEI.t.'UIII!Tit\

tendo la mancanza dt nn 1-{rndmo, precipitò rolla gamba destr·a nel ,·uoto Jd solloscala, scivolando contemporaneamente rolln smtslra lungo la gradtnnta. \ rJUI':,Lu llltldo il pertneo \enne ntl orlare vtolt>ntentPnte, specialmente roa la :<Ull ractà sinistra, coutr·o il !'lll~t.egno 'f61'ttcale del gradiM maoc!tnte. St ebbe illltnediatnmente una tmpoucnte uretrona~ia. Il pa7.ientt• si prc.;eott IJUa~i -,uhito alla "'tta ,. r.tt:cun· Late lt' particolarttit 1lel l'atto. disse cile pocht mtnult arilnlt l\ Ve\ a oriuuto pro\ an do un acutn dolo1·e. eh t.' paragonnu al passa;:gio di un feno ineandescente attmver·:~o il l'tutnh• ur~· trai e E;.rli .sa lis~are esnllaml1!tle 11 dolor·e profundo. dt•· l111 provocati) il pas-.ag.:w dell' ur·ma. nel l~tltv m.•,Jian<l •·he ,. J•u•l :,uhitu all' llttliett·o del cunfioe della regione scnllale. • Q ue~la pruua l'ensa1.iune la th:olin}:ue dall' attualt> athluleoLimeulo iuteu•o, che è clilfuso a tullo ti petliH~o cun 1.10nt al vcntr~ ed alle co~cie . .\ Il' esame obhielliro tlella Jhltle lesa si ri~conlra una tlt· -.creta ecclurno=-•, dte d.tllo scruliJ, 10 parll' intl're,;Ealo, ti estende lino alle natiche. St fanno tlelle ,.èmpl!CJ appt =t·azioni frclÌUe al pt:rineu l'el ruouwnto non si 1\ ricorso al caleternwlO nPIJa spentn7.a che l'intiltrat.tooe permt•ale :.i manteue,;se modet ;t la t: non veui~se ad occludere mcccant('nmenLi' il cu uale UI'Plrak. 0' altra parte l.t (eStOrte deJI urell'<l JIOlt va :tlldlt: t'"'ero' snpe1·1icìale e pet·mellero il pa !>s:~ggi() dt::ll' urina i:ien7.a pe· l'l!·olu d' lllflllraziUue. l u reaha lJerò dupu tre ore di degPnr.a ciren all'tuferllll'rr~ l'url'trorr.tgi 1, qunnlnUtJUt' dtminuit.a, t•ontiuuaYa. l'eccltllllé SI er·a (atta ()IÌI va;.ln, Ì tessuti perineali 61'li11Cl lUIIlcfttllÌ. pn· sto,i e dolenu al tntto.


rùnd izioni 'iene pt·nticato ti cnteteri,mo. usando ~eeu.rate cautele anLi.-elli··he. eatelere ~ . l 2 ùi gomma tnduril.l. armato di mandrino, ~,......1~" u cilmenlt:' lì oo all' urett'tl hulhosn. In questo f'lllllo Jiberam enl t' io una spc,·te ùt cavita ;tnormale e non lNn a tutta prima la vn\ per pro:ntùtre. Però ritiran tlo di poco lo strumento n vnt'tè riprese. e tcnìiHo di ra,;ent.are h parete superiore dell' urelrn. ti cutetere pa6 Onalmente raggiungere la vesct~n. Si ntir.t ti ro'lnùrino. Il la orinare r am malato e si last·ia il Clletere a permanenza. Neo si 1\ nnllo aumento ùi ur<'lrorragu~ òut ante J'upel'nzinne. MI dir.,.mhrt•. 'f empPratura nonunle. - L' t•morra~i·• e *"ta - La ve!it'icn 'te ne Jrn uta con una soluwme di acido lliirieo al i p. 100.- )Jan(':tnùo di un ratetere a cioppi:t corM&e, la l•nat uru gi fa con un semplice apparecchio n sifone fato d11 un tulto elastico. suffictentemeote lungo, fjs~ato per a ealreruo nl r.alclere c per l'altro ati un imbuto di Y~lt'o. La ve-.:ic1 Yiene •ptntli fo.rrHtla per mezzo dello stessu tabo di :wmma rhe. lihernlo dall'imbuto. va a pescare in un reeipiem.- conter1ente un.t soluz10ne di .;uftlimaLo corro:,inl .tl' l p. 1000. Il recipieute i: po;.to ;~l un nH'Lro circa al dt ·ullo del piano ciel fondo l OI'cicnll' ed il df'lltH~o rontinun dell' urinn t., la!'JIIIIente nsstrnrat o. l.' ul"ina ha l'ea?.ione awln - Il tela lallPu. Il dirl'. m/,r,·. La LPmpet a tura i· '"mpre normale. pl'rèi il dolore nlln reghnc JHWiuPnlc si nt rarerHlo piu intenso c la lamefai. IOOt' tende Mt rn,atlcre tutto Il) scroto • 1• !JI'flllil lfl l fJ 1. La temperntur·a uel mauioo ha rn).!~innto ' 39- e si mantiene ele,·atn La tumefazione penneale c an· toro~ aumentatn o ror:n.t una ma:-:<a dura l'otoudel{giant~J. clu• dalla linea l!lt>tliana ,r e,tendè a tntta la re~wne laiPrale


l :)t)

1.,\t.:eRAZLO'iE '0'110-CGTA" EA DELJ; UIIETHA

sini~tru del p~>rineo. ~on \'i è tnu.:cin di llullunzione. ~lanca qual ..ia~i sen.;o di elasticità del ~umore snlla re~ionr mediana. mentre l:aeralmente si hn ;~Ila vnlpazione nn certo Sl'nso di impMtarnenlo. Lo St'l'OIO (\ in islalo di rorle edema lllfinmmatorÌil. Si decillt' di venire seoz'ullro ad un allo operatiro. Il p:tziente l' messo nell:1 posizione come pe1· In litolorma. Raso il perineo e disinfettato largamente il terrf:no opei·nLorio. çiene pratu~ata un'incisione sulla linea mediana, collo scopo di )!iun~ere olia supposta rnteolla pnrn!E<nta profonda pPr la \in »eguita nell' npt-l·nzione !!PII' uretrotomia PSlPrt1tL A rtuesto m01lo. ricordando il dello: in mtdiu lll/1~-.~ml"·\ ibiN, si segui"n la stmd1t più classicA, ma tlhe pel monHinto era piÌI lunga e cliflicile. Inftllli. pralk:ur i pt•imi tagli nei te~suti :o.upcl'fìciali prnf.mtlnmeniP in liltrali. e~ploranòo la ferita, si scorreva soprn un tessuw sempre tqualmente indurito, senzn an•re nnturalrneote alcuna sensazione ùella sirroga di gommo indurìl.l t•be era giunta in ve!lcica . Intanto le spesse lahlmt dell'incisione {poich.:. maoc;lYnno assistenti che le tenessero di"llrir·ate) addòssandosi , O\ r!'ll !Jero obhligalo n procederfl cecamente fino nd una !leouo· sci nla profondità. Per queste ra\!'loni. con:;iderato che il centr·o del tumore era a sinistra della linea media na, che pel momeoLo l' rnrlicazione d' nrgenza Pra quella di aprire l'ascesso p t t't fadlnlf nle raggiungihilc ron un 'incisione alquanto a sinistra del rofe. si allhautlona ht prima stnula. l'n centimetro circa all'esterno del primo taglio ,.i ,. oo certo "enso di elasticità. ru que=-to pnnLo s' rmmer~e ti Iiisturi ed alla profondiLlL di d ne centimetri fttore~ce un getto di pus fetido. icoro5o. misto n bolle d'aria. Sì it'l'rgnno generosm rlente le parti con soluzione di :;u l•·


l'fR

rn \lJII ,\

Al. l'i' 1\I"H.O

corro,ivo all'l p. 1000. Cnll'rntlio·e della

,) l l r·-

m:~uo

iijlra~pinto nella t•avitit dcii .tsCe:.:.o :;i giuu~·· alla ~ed l• th·lla ~one ur·etr·nle. Jn

cor'I'tlipondenzu <l~lla por·zrone bulbosa rio'fiene una penlrL1 di ,o.;tanz r t'Ire in ti' n ,-,a tutto si ~l'!!­ ,...., sini... tro, l tleralu cd inferiore. l mardni moltu im·plari rft•lla Jacernttone ~i ada}{iaoo per così ùire sul catl'lt'l e. ebedevee-5er~ :::iunlo 111 \e,cica ~t'RHfllÒI• l:t p.trete -upenore illf•,a !'i fa 1111a rnedi~azione antr~ettll'a, "i colloc:~ il .puientt• nel rleculli to clorsn le e si fo).("llfl la vn:<r·ic:;r. J gtrllltlln. J.a temper.•tnr.• t' ruli-t'l'"a d nurrnale. Tantn rtmJS•IOilf! dell'urina tpt.ulln la l:n a1ur.1 .!Pila ,.e,ci~a ,j ~·~e­ pono •liflicilmenlu per un impedimento met•t:anko nel lume dèhateter..: dato ùall':wcumulu di mno·o vi,;ciclo tra-p lfl'llh•. Ulrae rlt•atet~>rt\ e .;j ft pa.;·mre 'enza akun cnconvenit>nle '-•iring:t N. 11. c•on fu i si e~Lt'UP l'urina. Qtte~La ha rea. .e a(i·la. t> ~ ~~~~·nnenle iotorl11 bta e. fìll!·ata. cotllro·nc ...... IJ1130LÌII di allllllllinn . n palienre ac.·u,;a tiei IOl!!:t>ti dolori •ntermitltHlli ndla l't':.!Ìone ,.t>s••icale e prova f:·P'Juenli llìllolrauurinat·\! '\unu;;tnntt••-r•e'll sintomi uhloicllhi e ·uh.baeuhi •li 1m 1 e~,.wrn o·at11-ro ve.;t'll'nle, :-~i la~da il rntelr,r·e 1 permanenza c hìurler~elo r H' r.on un pi ·colo turacciolo lu e=-trelltlà l..,l,.roa e trala,nan In ti t r,,~nart la ' f 'eu·a per C\ i taro~ 111 po-.liont~ li,,,t t.ia lun;;u tempu u·oppo iocomoùn altl(errnn.

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~e• !!iurni :.1

~ t' :; "t'Dna io l• 'e~··it~a tollera Ili' ne il

cateter... Le CMt!rt.ionr ;!POeralr sono eccellenti. s· rnsisle come fin dal print·ip io tl•,lla curn i'inlla rlreta laLlen, ~ulle somm•nHrawmi generose di saltt·llato dr ,oùa e :-Ui la'ttJ«• ,.e,cir.ali . L'esatne rlell' lll'ina dimostra clw il calano :.i mantiene -pre lo>g!!ieri ..:;imo.


l :)8

1..\CER.\J.IO~E 'Ì0TTO-CUlA~KA UU.L'URBTI\ \

l'ere> 11 6. il 7 e l'M ne vanno aumentanJo 1 di,tml•i :.ubhiNÌ\ i eri i falli oblnellivi. 1;1i ~timoli ad orin. re ~ono fret{Uenti e nd o~ni volta occorre estr11rre l'urina •·on l'a~p ratore del Bieul.1fu.' . llurnllle questo tempo si sono sempre falle lt• lllt>•lkazioni al pe••ioeo, avendo avuto cura. t'an un oppnnnno drt>naggio. ùi mantenere ape1·1o il trallo r.~rolosu l't'ttilineo che t:t tomunicare l' uretra coll'esterno. Il t•erineo ~i è appiar.ato e l'apc•rlura esterna dell.1 fi'tola ,j trova subito a s1nrstra del rafe. \n l'h e non sopponenùo cicatrizzata completamente la l't.,_ rHa urHrale, per e' ilare complicazioni maggiori. ~i c,; trae il cntelt>re. '\ eia prima minzione l'urina dellui~ce per nn ler·t.n dm• dnlln listola. Il giorno 12 ~nssn tutta pel canale Ul'Olrnle rd ho arrp1istato i cnratteri oor·mali. \ questo punto si (~nulei'Jzzano viomnlmente con nitrato d'argento le pareti della listoi>L e h~ s1 rruavgono rapidamenle e sono ~:omplt>tame n le chiu-e 1l t:; !.:e nnn io. E anrhe c1c:Hrizzata l' inl'isiooe che SI et·a fall•t sul r.1fe. 1>.11 ~i gennaio fino nl l o ft!hbraio si fa pa5sare In ~o nJa 'i. l ~ eh è peoetra e~rt>giamen Le in Yescica, dando però uno picrol<l Sl'nsazione di resi~tenzn nell' allraversarc il tralln ù'uretra che si lroYa n circa l centimetri dal mento ul'l:tr·ale nel puntn dell'antica lesiune. La sonda pare che scorra ,,.pn un' supel'licie scabra. irregolare. \ on se ne aumenlnno 1 numeJi per tema di lacern.re il te~· snlo dratri;dale recente, t•d Il ~ febhraio l'ammalato. twrft•l· talllE'llte gnat·ito pel momento. avverlito dei I'Ì$!tulrll i che de'e ;ne re, è inviato in licenza di conHtl e,:cenza di tre mesi.

z


1;)9

ÌÌafuto occasione di notare 11 decorso ullt>riore della ma· ~~aia; pero, prim1 di partaroe. ~Limo utile di fare alcune con-

liiiruioni relative alle le::ioni trauma ti che ,Jell'uretra. Data una lacerazione ~ollocuwnea cmnpleta di que.-to caule, conviene tentare senz'altro il cateterismo pet· oppor:;i 1lla inevitahite consecutiva. inlillrazionP nrioosa. Una rollura superficiale dell'uretra. :"Utcess:'l ad un trauma· lìiiiO tevgiero. può guarire. rlidarno ro i, cln ~&. !leO?.a incidtatlspiace\Uli. la..;c:i?ndo semplicemente l'ammalato 111 ri~·oso aleuo con una dieta conveniente. Co i ad esempio nal giu~no u. "· un caso !limite. curato all'oapeda!l• di S. (;iovanoi in Torino, nella :.ezione del pro(eseor Bruno, ebbe esito di guarigrone. Cbe anrh e qni l-i trallasse di urta rottura tlell'tll'étra non vi è dubbio, per·cht: l'ammalato venne poco dopo Clll'ri.LO per Witgimento uretrale. Questo drmostra che a tutta prima. qunnclo non l-Ì pnò \'0lalare l'entita delta lesione. si P tentati a nun ricorrere imaediatamente al cateterismo. ~l a. quando la lumefazione pcl'IDeale si e~tende. 11uaodo l'emorragia i• infrennbile. o;:ni ntardo i· rianno--o. lanru, nHm tre col cateteri~mo e con o n con\ eniente hen...ltio :>i può subito procurare l'cmo~t.1si, tl'allrn par'le, <hpitllado, possono S\'anire le condizioni f1norevoli per praticar·lo. Il perineo contuso, infiammato. occlude la 'in al catetere. aturalrnente il cateLerismo forz.tto. di rui eranl) !\lati faulori il De~tlllll ed il Boyer, deve t>ssere as,olutamPnte respinto. Spesl-0 dopo r·ipelnte e pazientt prove non si può ~iun,.:ere in ~iea. allora è certo che l'uretrolomia esterna l' l'opera-

liOne di scelta. Perlo meno è questa l'opinione di molti eminenti chirurghi: Tbompson. (~u)on , Bolton, L?oltio. Gnss od alt ri.


IliO

L\Ct:R.UIO'iF. '0TfU-t'l; TA:'ìl \ OEI.I 't.:llE11\ \

.\l a pt•r scongi urare i pol'icoli a le compltcnziorll d1e na-rerebloero cl1ll'inùu~ are. conviene :>lrrontaz·l· risolut.unent·• ~ problema cer·to non facile ùi giungere all'urclra rol taglio~ tineal~ . t> ciò tWur alrnente non è fattihile cltc in un o~jw,Ja~e. Il \'oillenrirr so~tiene o.;sere la puntura ipo~:btrica della ve,r.ira mezzo più .~i~uro e meno grave dell'urelrotomia e:.terna. ~1 a la puntura ipogastrica tl!:'lla vesr.ica, qnnnlllll!jue reluu'arn~nt•• IUOO• 1111 c•rn llll:l rÌ~OI'(I~i>

ntr~ep· Ì, llì'\f' e " ro Il

Jllii'O ffii!ZZO pniiÌalÌ\0.

E tjlltl-la •rrundr la pratic;l eia se,:.:nirsi quando nou ,·. rit· seito il l':tLeterisrno, l'Il il ruedic•o Ì>olato deve lJ6n~ar~ a far traspol'tare l'acumnlato nell'o8pedale \rciniore. Jlasttnale Landi uel l XI.W. '11lenùu ~O=- L• nl're il \anra)!i!ÌO dcll'urctr·otomia e:;t .. rnn ur.i c:.ht gr.l\ 1 di r·it<!ozionc tranmG· w a, constatò •·o n da t i d i fl.ttu una mortai L; l molto ma~;.:rore nc)!li oper·ati di parncenlesi ' Pscicalc in ruufronto di •ruelli OJ~t-ratr cl1 uretrotnmra e:-tenH\. :~atur:llmentt' nellu pnntm·a ipoj.!n,tricn della \C~t:iea. il ;;rosso tre •TUarti curvo è :ls:.olotnmente eia po;por,ì ai tre qn:u ti pt·l'fomnti di un appar·ccdtio a~piraLore. ~un parlo della puntura della ve~c·tra pt•r la via ÙP-1 l't'Ilo. che h,\ lo sc:opn di trafor·arla in qnelln ponrt~ne tlel suo loudo che non ì.• topertn 1lal peritonco e che è limitata nll'indietr•• t! alla t'tpie!!alura della wembr an n siero,a! :utlerrormente tbiiJ pr••stnt.t e da r.iascun lato dnllt~ ' escidtelle 'eminali. l)ue:o.Lil O!Jeraz:ionl'. altha~tanza fal'!le, l> r.noLruirHlit•:ll:t ne· casi lli a~ces.;i e ùi Lrava~antPnli tlel pel'ineo, l.tsriando 8 par·te eire la ,arcocda reLLo-rescicale pentoueale scende t.tl· volt.'l molto in ha,-so. non lasciando spazio per fare con -.icn· tezza una puntura. Puù im·eec a' er·e uno conventente indicazione la ci:;totuuti3


I'~R

TI\.\Uif \ AL

l'KII.INt~O

ICi l

• -rrìr•a con c•msecutr\"O catetert:-.mo retrogrado. ma i• e1 i-

cbe contiene prima lerrt.ar·e il tagl"o perinPale. Quando con questo no o si r·iesca n tro' nre il capo postl'nore dell'uretra. si è intanto o\"oLo il vantaggio di dare esito aDa raccolta emato-nrrrwsa, ed in un serondo tempo ~i ltu • Della eilltoloruia il compiPmenlo opPratorrn. Dopo l' uretrotomia t'!\lerna si last:ia una sirrnga a permaaeaza per ouo o tlieci groror. Alcuni non cn•dono •1ue~ta pratit•a convenierrte nei primi fiomi dopo l'oprrazion(' . .\Itri marrten~orw solo rl catetere rrr ailo per tJillltantO!lO 01'8 e por last:ÌilfiO cJre 1'0110a s(Uj.{~a pet· fincisione perineale. ice.ome quesl;l guarr$Ce per gr;rnula1.rooe. to:;i il r,or,.o dell'urina da qne~l:r parte a JlO''O a p01'0 diminui~ce ed alla IDe ees.;;a dt.• l tu tto. L'Psf•t>r,en l~l rlrnica però insetn·• rhe il catNPri~mo a pl'rmnoenzn . cnnvcnrentornente ruratu e sorvegliato, mentre in SUDili c.1Si •' gt>rreralmente senza incoo,enienti, d'altr'l p.. rte può condune acl una J.nrari!-(ione molto pi 11 pronta. \ndte ,•or .;iot()mi di un le; ~rero c ttarro re,cw de. la :>iriogn. Del soldato Uonora . è r·irnasta in vrs(•ica per· nlruni giorni pc•rDletleodo :tlla lnt•erazrone urf'lrale tli pa,sare per una ~ran

parte n ~ unr1 giun r. Un argomento non priro di rnteres,.p i• !fUCilo che ri-

IUrdn il modo di compor-tarsi di fronLP al tal!liu uretrnperineale. Coll'url'!ro-pr•rineornlìa st può aYere il brillante n:o.ultato di una guar·rgione per prim,\ intenzione. Ma la sutnr·a immed in la puù dare huo01 rrsultntt solo t{Uanùo i lessati pet iuretralì rum sieno ampiamente inliltrilli di sanane e di urina. Il


lt)2

tACEltAZlU\E ~o nO-GUTA\EA llEtt' UtlETRi\

IJuindi nelle le::.ioui tranmaliche perineali molto o:;t~se non nt• è convtsuieute l'applicazione.

Ho detto che ho potuto seguirtl ulteriormt•nle il tlt:cua~o della malattia, perchè il giorno l O anug)!iO u. "· il :<olliaw !~onora enll·nvn nell'Ospedale militarP pnncipalc di 'l ua ano, nel ripnrto di chia'UI'~ia diretto dal signur mag~ioro Fa1t't'. L'amn•al:l.lo si pre~eotava colla smtornntolo~ta ranlllet is1ica da uno stringimcuto uretraleche a\t'\'a quindi SPf!UÌto a lorel& intenallo la rollura. Colla C<H1deleua ~. O della !'Cala francese si nlerava h pJ•e:;enz<t rli due re~triogimenti vicinis,imi il primo dalo tla uua specie tli densa hriglia sollendeute am';trt'O uell<t parete i11fer·iore del canale, il seconao meno resish!nlo ma più lun~o C.1 cenl. cir·ca). di foa·ma lubulnre. fl cnnale permi;e una. dili1Luzione !Jrogressiva rìno nl \. IO e tptimli, per ollenere una dilatazione ma~Jgiore, fu nece,;,;ano prntil:are l'nr·eu·oLomìa interna con l'ureu·otomo ùi 'l aisnn-

nou\'e. L'oper·azione fu fnlt;t dal signor maggiore Fa vre il i· :.:iui.!!JO. Incisi i dt1e reslringimeoli, praticato il catt>terismo 11 permanenza e dtl:\lala successi-vameme l'uretra Ouo al .\. ~:!.fu I'Ossiltilc rÌO\t.lfC il soldato BooOI·a al forte ili r ene::.trPIJe. n~·e disrmpl'r,:nò il servizio di piantone pressiJ il cornantlo senza akun disturbo.

Come s:1ppiarno, Liei vari stringirnenti ot·gnnici lrt forma p1l1 in vetemta e tfuell a che nasce dalla lacer·\lzione tras\ ersale ùell'11rt1li'a per colp i nel perineo.


l'&ll Tlt.\.l1\I A .\L I'Uil:\tO

n leSSUlO di cicatrice Ì' sempre furltlllH'Ole r·etrattiJe. QualuDt[Ue sia il roelZO con ~ ui si è ollt'nutn la dilatazrunP delta leoo,;i. qnestn i• sernpm pronta a rir·omparin• in bt't'IIU. el caso llell'oretrolom ia Ltllto il va lore tlrll'upt>ral.ione alla fin dipenderà dalla mag.!iore o mrnore fat·ilit:'• ron cui lo llriagimento si riprodur·ri1 dopo la ùi' i~iune. Ad rmp~dire o per lo tue no ad alloullw.tre il ritm nu gìuYerà l'introduzione di gws...e c't.liJdelelll', falla ad intenalli 1li e nque u ~ei sf:ltimane. \ Icone ,-oli e i• n e~e,~<li'ÌO contmu.u·a qaesta upt!raziune pe1 tutta la ,~jta. ma il di .. tnrlto rhe ~e ne ba, 11uanùo si allbi.tno le olomte a\\tH'tenze, i· insignrlic:intt• se lo sr jt:tra6ona alla lun;.;a .:erie ,Ji dolori e eli pericnli che ~gonn e \'Ìt~ti.


I Gi.

DI t;N C\ O DI ECTlSH

DELL'AORTA ADDO ~IINALE l.t•liUra I4U:~ :~lln r11nfi>rt>n1.a srwnUUra tlel mesr di dirl'lllhrll ~~~·• pres-o l'ospedale militare di !.il orno tlal •lClll. aatrae llo 1•i8poli >Otloll'nente mll!hco nel JS• ~~~.: lmlrria

Montnnan .\ ngelo, soldnto nel ::l7° rE>ggimento fantt•ria, di profe!'sione contndi no, nell' etit di nnni 24, <la Frwnza. l suoi ~enitor·i sono mort i: In madre per malattia a .·urso rapido (pnre una. polmonite) , ed il padre per tuiHw•·olo>: polmonnre, rlopu ?5 me~i tli lt•tto . .\ novP aont pali una pleurite a ·inistra. e a dicia--ette an ni uo;l pneurnunitt>, purt n ~inrstra, ehe lo ten ne in lello soli ventr ~inrni, rnn lu fe•·· poi impctlrlo n lavorare per quasi tre mesi. A tliriotto nno1 ~olfri un t'Or>.u di feubri di trenta ~torni, di cui non ~.~ pre· d ...are h natura Uel re=-to t> stato ,;empre •li malft>r1na ~n· Iute: ha~ttrn d~t• si espone:>'e nila cnu'a reumatizzaul" b piu liert' per ,ofTrrre catarri d.. lle \'le re;p1ratorie e tlulon r~nmatict mu=-colari . .-\. venti anni. prrsrntalolii alla \1•11~ medica prosso il consi~lio di lenl, fu J.:IUdìcoto medilttlt' per !!l'acilt> (:o-.tllu7.tone. H i,·i~hato ~ei mesi dopo, rwn fn trr:Jo· l.•to per lo stesso mutiro. T'resentato .. i per la terzo volta :~Ila \ Ì"ila nel maJ.!~io IX89 fu dich1arato alule. el entro -ollu le armt d 9 novembre di dello anno. ~ o n t' sililitico, ni· fumatore, ni1 hevilot·e.


DI U' CASO Dl EC T..\SI-' DELL'AORTA ADIJO\HNALE

1l};j

Durante il :-ervizio militar·e. nel decembre 1880 solrrì un.t dermatosi, per cui rimase dodici giorni all'ospedale: nel gennaio 18110 ehlte la varicella e poi l'influenza. ed il 7 mn,.!gio dello sle:>:.o anno, entrato in l.jU65lo o pedale per hrouchite, n rimase un mese. Durante qne~to me,e oltre 1 ....inlomi relativi all' alfezjone resviratoriu. il caporcparlo ùi medieina notò altr·i falli, e nelle note cliniche del )lootaoari :'Ì legge come es~o abbia spesso accusalo tlolore nll' epi~nstrio, e come su •1nesta regione ,i notas,e unn pubazione diO'u"a. Ai U auo·1o 1890 tornò dt ouovu all' O$pe<ltlle, e vt ri111aso .l8 ~{torni, uscendone con un anno di ltcenza di convaleseeoza. Utrraote la degenza nell' ospPdale, nacqut.) il doiJltio cbe il ~l onlanari fosse all'ello da aneul'isma dell' aorla addominale: però fu propo:;lo a rns.~egna pel' oligueroia. racendo parola noi certificato dj pt·opos ta auelte di una nHtrcaLa pulsazione e di uno speciale rr-emìlo allll regione eptgnl\lrica. Il 6 ottoht·e scot·so è tornai o dalla licenza di cui sopr·a, e dtce ehe duranle •Jueslo tempo non ha mai potuto lavorare per la molaslia che gli pr·ocurava la pulsazione epigastt•tcn, mo· lestia che si can~iava in dolore dunHtle gli s!orzt muscolari. La malallia che auualmeote lo ha rirondoHo all' ospedale, offre i sintomi ailra volta riconlaLi e dnta da cin•a u·e anni e mezzo . \ quell'epoca, delle pubazioni rorti nll epiga~tr·io, SOrte s~uza causa nola, riclliarnaronu la ;,Un attenziOne, tpecie perchc ~li procuravano dolore quando la\'ot·;"·a. Ll'al· lora in poi le sue condizioni generali sono undnte det·aùeuùo; si r~e pallido e deuole. comparvero dei clislurhi alle '16 àil(erenti, e cominciò a s~nlire il lJisO){UO di una vii:~ più delt~ln •.\ ltu pulsazione si unì il dolore, che è sllllo maggiore ln tarii irllervalli di Ll'!tnpo; talvolta era sponltmeo, ma sempre poi aumemava se mangiava molto o se l"uticnvn. OLJntn! e ti tempo ll"nscol"so al reggimento, gli e:-ercizi militari dice


IGfi

01 UN CASO DI

E~TASIA

che gli sono riusciti gr~vosissimi. ha talvolta ' omit:tlo. e ciò il Me>nlnnari lo altriùnisce all'esseT't' il rancio r•ilto ~l'ill e per lut. Esame nbbitllirtl fillltl il 1\ tl!ffl.vto l \!JO . •\1 ontanari An~elo i! individuo di mezzana :;taturn, di conformati o ne scheletrica rPgolare, in stato tli nulrizion~ piut· luslo scndente. La pelle di un colnri ln mollo pallitlo .u tutto il corpo. e soJlevabile in pieghe. \lucM.e vi~ìhili pnllidn>s~me. sca1·so il panicolo adiposo. ma~~c mu:.t·nlari mediocremente syiluppaLe. pero un po' lloscie. Si~l ema pi· lil'èro poco sviluppato e di un colore ltiondo cluarn. ',ullJ ùi noleH1le pel si:;tema linfatico. ~e si eccettua qt.:llr'lu• gan-

gi o tlui'O etl indolente alle regioni in~uinali. 'lullu nl t•apo eri ilgli 11r1i. Ki nota nn leggiero sotlevflmenlo nl 1-!'"gulo coincidente con la sislole car·d iaca . e vi si :lSi~OI Lnno ltcn tlislinli i due toni: null'aiLro di noteYol e nei vasi, nell 1.1 runsse muscolari o negli nllri organi del cnllo. Torace per fnrmn not·nl:tle. All'esame dell' appareedtio re~pi r.llori o, untt si r·ìnviroe allro clte n sinrstra una re:-pira.:ione un po' aspra. eù il suono le~gie rmente ipofo neti~'o. Pt·equenza mrdi l 18 respiri ;li minuto. In cJuncto al cuore. ~i nota l'urto tiPIIn puma diiTuso pPr due cent. circa e corrispondente nl ;; spazio fra la rnamillnre e la para3Lermtle: grandewt e pnsiwme del cuvre normale: all'ascoltazione 'lÌ sente c;uJia punta il l " tono prolungato ed un po• sollìante, i'Otlio che si ac•·entua sul focolaio dei soffi anemici; il ~o tono sdoppiato, forlf>. ~oi focolai arteriM.i. Frequenza media 6G pulsazioni al tntnnto. L'addome normale di figura. beo disteso. i• :-irnmetrieo uelle sue due melit. Cicatrice nmbelicale depressa. vene t e~urneo· tal1 nun appariscenti. La regione ipocondr·iac·a ~estra 11011 pro~entn nulla di anormale. .Nella pt·ol'ooda io:;pirn~.ioue si r ie~co appena a palpare il bortlo epatico. che si rin\'i en~


DI!LL' AORT.\ ArJ00'1l'iAl.E

l(i7

Jilfetlamt>nle li•cio. T limiti del ft•gnto normnl i. La milza - i palpah i l~ ed è di grandezza etl in ,e,Je normale. La ~ionP. dt• Ilo stomaco i: ne;,ratiYa. \ Ila pcrcu~ ... iune. falla 1 SCOmar.o \'IIUifl . <.Ì ha risonam:·1 lÌffi[lUIIÌt':l prnfonda. P. ,;j llvfl es ere tli grandezza ~Ufll'l'iore alla nonnalt>. ltonliato lo 110maro di ).:aS i limiti si spostano rome tli re~ola. llatu all' ammnlatu 1! pasto tli prova riPI Lenhl.', t•inque nn~ dopo. atrcè la pornpa !!astrica. si pror·ede nl l.n·aggin clcllo 'tu~~ato. f.,<Hninata h ma lena ~ ... tratt.l. '' 'P.tl ~ cile e:;.;a :;i cli'ide in due :-trati; uno inferiore ronl pu,lu eli rt':'idoi ali mPII· lari SCIJT:'ÌSsÌIIIÌ. e J' altro :-UperÌili"E.' IÌtJIIÌÒo «JUU'Ì limpidn. lii:Ìlll(l l'un la 1:\!'C.tmuiTa lo strato li1Juitio. ~i nnttt npp~ua h'lct111 el i nt'iclitil, e si ron,tnta poi e-..,rre tlm uta .ul nl'iùo elor•dri•·o. L t parte solicla si l'tli'OHI r·nmpo:-ln ùi sof.tunze llllilaret•, pan e o miuo~L•·n , nes~nnn Lral'l~ in drlla carnn o aessunn dolle uova. Rag~riatn il poter·o nssorl!Pntu e la forza llolllrin rlello stomaco, per n~t•zz.n rispPII iv a ruenl e dell' indio e dt'll' nlin. "' ri~contmno nurmali. La rej(rnllì' epi~n!iltk 1 presenta 1111 ,ofle\amen l•> ritmir·o ,. dilfu:-o. maggiore ver lllen,ità e per e~ten~ione ~ulla mr•ti1 'inistra di e•~a. -.olle· YIIDentu che si \ e•le coincider P cun l' uno t) Pila pnntn. n1.1 IQDQ però ÙIIP centri pulsa nti fra lm·u dt•l tuttn sepnrali. La peli,. t'onsl'n·a in qoP.stu puntn r suoi rnratteti nor111ali. Qlle§ta pulo;azione ha l'aspetto ù1 una swssa ondulanto 4all' ahn al bas~o. ron il punto ùi rna.,srma ror-zn rn allo Pd 1 IDI ll·n ch·lla rr.gione d~>lln stomaco. \ 1!:1 palp:~tione , la Plhazione :-i nnerte beo di,tinta P.,, ,eule rome un corpo obtan~o pul~ante. a consisLP0/0\ mollt• t>tl f' lal>lit·n. e le pullllioni danno l' impr·es;;ionr rome eli un ri:.:untiamento '.!rndtlameotf' cre~rAnte da tutti i lati. f' nnn f'tÌil rumP un ltllplil'e sollf'vameolo ed abhns~aml'nln. l ,a p:dpaz.ionc un po' rortc.o Sust:iLa dolore. Con In pilt min ll ta I' ÌCPrCn non (•


16H

111 U' CASO DI ECT.\SL\

dalo anertir·e nessun corpo duro. Cou la pet·russione or· dinnrin. non si riesce a limitare In ;.ona pulsaute da:.rll orgaru 'icir11, però do\- e il sollevamento i· piu inlt>n"u ni il i;UhiiO titnpanicu ...ernbra un po' ipofonetico. Se pui ~i an~,tula mollo il dito. allora si ha un ::uouo dect<lnu.·nte ipc,fouetwn in una zona della larghezza dt G cm.. suono IJen Ùt:.liCitC) da croeJio Ut•lle parti \ICine. 'J e:;sO il mal.ttO cou d haciuu :;ollevato. sulla re;tone in parula ,.i ...ente con una ascoltazione multo leg;.fera, un tono ;;i~tuli ·u de· Ctso nnilu a leggi ero fr·emilo: se si affonda mollo In . . te Lo~ ropio, allora ~ol:unlo ctuesto tono si cangia in runH)re. ~~amtnalu contemporaneameute ti halltto c.trcliacu e l ti polso ~olll• c·t·urali . que,to :.i sente llll po' in ritanlo d.dla pulsat.10ne dr~l cuore : alla omerale 111 lws:;o il ril:.lf'(lo non ò co~i rnnrcnto. Gonfialo lo slomaco di gos la pul ,u;,ione all' isper.ioue si allenun molli:;simo. Fallo mettere il tu.dato lwct~oni sulle ginot•chia e sui gomiti, si a--colta no e ·d u~­ servano ~lt s le~,.i raui che in giacttura dorsal~. l reni .nuo in sede normale, ecl l' normale la secrezioof\ e l'c,;l'r!'l.·une dell' urtna: quontitìt media ue!l' urina nelle ·?~ ore H:ill t'C. L' apparecchto genitale• non olTre nulla di note,·ole. Esame del ,;i,-ll'llla nervo,.o. dei ~ensi ..;pecilici. del ,.i,tenta mu,colare e delle funzioni p,.icluche, ne;.r-lli \o . Temperatura a~cd· lnrt' nwciia :li". E~/11111' Hbbi,.llir o {attn

il 23 Wllr'llllmt di'l l \9/.

Trah-..cio l' esame ,.!enerale del malato perchl' non offre nulla eli \ariato, solo c da notare che oggi, a differenza di l :l ruest fn, le t'ondiz1ont di nutrizione del ~l ontnnari ,.uno buone. e "' {• quasi del tutto dissipato lo stato oli;.!OI'lllit·o. ~ ulla. da parte del sistema nervoso e ne n co muscolare. i\ot·mal i ~o:li organi respiratori. Da parte del cuore il 1° tuno sulla punta prolungato e :upro, suiJ,t polmonare il '2° rieris<l·


D&U: AOHT.\ AriOO'll:"i"Al.K

l li!l

_..sdoppiato. FegaLo, milza. app~trerr.hio u t'O~?enital e, nor..ti. Esame dell'urina negativo. Sé ,.j ecceuua un le~gero nu• . .10 dell'urea . Stomaco un po'ingrandito e~sendo nbbassuto Blimite mferiore, però, ).!O oliato con la miscela ;:a"sosa. non si 4iateade molto fu 1r di mi,ura. Dato~li un p:~ sto di profa, dopo aaqae ore -.j lava lo -.t<Jmaco. Ciò che :-i t:-lrae, rol ripo-.o. :;j dinde in due str.tti. uno inferiore compo.-w di ::.o!)tnnze :;olide, arso, ed uno S11penorc li!Juiùo. ~ elliquiclo ,; eonstula la pre· seaza di ndclo cloridrico libero, e trarc·e di ill'Ìdo lattico. Ln pane solida ~ costituita da detriti alimentari, meno la cat·ne. Slatata con l'iodio la potenza assorbente dellu -.tumaco. e con l ol10 la motrlttà, ,j rilru\'ano normali. La re~imre epigastrica si IROttra un po' tnfoiìsata: aùclome !iimmetrico, l'iratrice orn· bebr.ale tlept·e,s;t. Stando il malato orizwnt;tlc ~ul dor·so. ~~ dJStintamcllLe vi ~ibil e una scossa t•itmica, esLesa all'epigastJ·io, aH'addom"l ed alle regioni iuguinali. Della !\rossa ~ chiaro che i• ontlulante dall'alto al basso. poicltt'· sr ' ede prima ICII>ter-i l'epi;.:a,trio. surcessi•nmente l'atldome e poi l<' rel'ODi ÌIIJ.!UÌnali , tanto rl11• l'urlo dell'acldorne fa l' impressioll\l conte di 1111 !) U Ct:~ssivo smorzarsi della pub.1zume eptgaslrÌt'u. Questa pulsazione (• dec1samen1e piir forte ;t sini,u·a della lioen me,fi nna, wa ,j dtfl'oude pen·, d'aml111 i littì. i• appre~ · abtle an ·he al l ttto. :'perie all' ep•~ra-trin. è ~incrona con l ano della punta, ma da ttue~lu perfettamente d -.tinta. La ndiale e la fe morale ...ono ~r n··rrme fra loro, f'd ti rrtarJo clte è rra la dtastole di t}Uesli vasi e la sistolc t! el euore c Ji poco IUpetittre ai limi ti flsiolo 0ici. Con l'ascollnt.ione le~J.It•t·a si lente un lungo e vibrato tono •a.~ale. e si hn solo l' impn•:;llfhle di uu ~oftio se :-t nlTonda molto lo ~tetoscopio. producendo co~i arti licialmente una steno~i. l ~unliato lo ;,Lomaro cli ~· la pul~:v.ione grandenwnte :-i attenua. npieno in , er~ di liquido di poco si carnhia d' intensiltl faccnòosi inveco pir1


170

Of

U~

CASO Ol ECTA S!A

l11IT1:':t. La palpaztone forte è doloro,a . :-;t:tn•ìo il rnahto l"1c·

eone s ullt) ~irwcchia c stu gomì ti il lenrHlHHtn l(llitsl non ,i «·nmltia. -.j attenua inTe e moltis,imo "ltnt!o Ili pi•·•lt Il pa· ziente dice ùi an-ertirè lui ste~so •Jnesta pul·mZIOllt', " cl~t di 'll"l'ita tlolort' -.e la' ora.

Dalle .;eùe dt>lle molestie snltieuin~. e dal rt>pertn rlell'e~:\lllf' oltbieui..-o, i'• chiaro clte in que .. to ca,n c:i lrnlla ·li onl lo~tntw endo-atldominalt>. E. per la IP~ioue in cui ~i nr•l;lfoO i fatti Je,t:ritti. a priwa ' t:-ta ~i può pcnsan· Hl 11111 rual:llld o dell'ala sini,tra del re~alo, o del pancreas, o dello stnmoco, u •h%1 milza. pe>r la rtu nle si lrasmella il pubn utt ticiJ. l.a 111nlnllta ep<Uka dovreltue es~el't' o una le, ione co11 i ngro~-rl· mt>tHo notevoli' !h•ll'or~.mo. o un pnr,l,.,lla. o 1111 ''''(11'1."!111 eli Pssn, che puggt:1sse sull'rwrt,, addominnll'. ~I n·'' pitù :.n· lutu t>selnrlerc ogni pmces-:o il'crtrolico o Òr'l!•'nl:'l'all\t•. u•:ni :;m t:l 1!1 neopla,rna. ed 1l para,.sita. prrchr'• oltre al uu•n•·are (il ~in lnlll lnlO~Ìa spet•iale dj O!!OÌ SlnsroJO en.;o J'e,anl••fi,j,•a ci lta ,.·,elato 1'11• il f•'WliO e :-ano. ln tumore dt!l p.ltu:rea·, "'"' po~!!ia.:se ~ull'aorla addominale. ren,lrr,..hhe pllrl' "Pie· p. 1101' t) IUIIi i fatti. l'Ompre,;a J' trratlinionP tl<'l dolore, JWI' J' i•·t ll.tzion•• tlel pl e,,.o ct•liaro. ~la lfUÌ 11011 I"Shlt• 111111111~ palrnhtll'. Il; ruu i turuori del paol'rt~'l", ,.., mal ..!111 , hanno wr'\o rupuio, ... f' heni}!ni. "' iluppando~i 'l"'hl :;empre nella lt>,ln clell'ur\!aun. sono lì nn del loro n.•,··ere a··· orn p 1:!n.11i ad illerizia grave, per la I'Omprc~:-ilone dtl coletloro. l'utrehhe e""l're un tumore tlella milza. 1 nto piir ··he ll'tU:IIIru morJto,n ,·. p i i1 an·t>ul nato a sirltsl ra ? :\o. pt'rd1é In mi lza alh P'" i del feK:Llo 1\ risultata onrcn:1le all'e;;anH• nhhil'llhu. l'o· tn•ltlte '''l>ere un' allet.wne delle :.:lanrlule linfatirht' retrope· r·itonenlr '! ~o, perchl> sono per· lo piit tli nntnra sl'I'Ofl larin. t' lt> allez10ni per ,•ui ammalano ~ono qua-.i ~l'rNpr<• n •·:w•·ti,


OIH.t'AOitTA

\liDO III 'i \I.E

l 'i l

è~]Jafi~tsarcom i. o tnbercoll. i quali t· vrro che simulano tpi5IO gli ant-urismi dell',wrta o i tumo1·i rlei sin:.roli visct>ri.

• hanno decor•o co"i r;1 pi1lo. cotuluconu co-i presto a ~lati Cldaeltici. che la moni730l.l tlr I)U<'~li r,ttli lla:.l·t o~··i PPI' ..,aaderne la prc-.enza. L'or;.pnu p1i che puù pur rar·rlrncnle aeder~i nmru:\lnto i· lo stomaco. percht! e-.r ... wno rlei ,.,jntomi aorbosi che atl es-o si rift>rj.;,·ono. iJUali "" po' •li uansea, il Yomito che nn tempo vi è ,.lato. la tli:.:e~tioue tliflicile. il dolore all'epil!a'trio ed in pa~.;ato aor·he iltlt>cndimPnlo ,Ji ou· tmione generale. Lo stomaco :-i e'·tro,ato lc~~ernwnte in;!ron· dllo, e-i-te nn po' rlt l'alano: ma ui· 1.1 dilatazioni', nt'· il ~a­ WTo, :opi,.~wno la pul!laziont>. e d'n ltra parte l'e--:11no nllt>n to 4ell'or).{ano csclnùe qualunque altra rualattia. E allora non tllmeltt•mlo unn le~ione di questi visr:l•ri. come ~i spmga il qqadro morboso? Un aneurisma dell'aorta addomirwlt', cirr.;l t& melli l'a, sembrò rendere mgiono dei fnlli ohietth i e Sllbieuivr. Con l'aneurisma er·n spiegato il presentnro:i lento dd IDIIe, perchc\ se ~i ec1't>ttrrano i pirc·oli aueur·ismi. quelli dPi lfO"i \'asi ,; forman o ,emprP lentamP.niP. Con l'nneuri,ma era apie:.:ata la puh>:uiune. ritenendn che il !ltl!'W aneurisma&ico fo~~e 'l'ili LO YebO la pan·lt> addominale nella ~Ì!)lOie tardiaca e •fllÌillli In solleHts.;e. tant11 pilt 1·he J., pul-nz,ont' era paà forte n inistra. clai•Iuallatonppunlo llt>lla linea mt>tliana ICOrre l'aorta. ::\i· si pOit'\a cn•dt·r~ c·t.e ro,se 1111 fallo Ira· s.e&sò dal r.uor~. perc·lti• il •·twre era t><l i• in ~elle oorm.tlè. ICI i due centri pul~anLi sonu lll'tl.•ffi• •ul" Iii-tinti fra luro. ::;, addaua"a pure nll'aneurtsrna il fatto di ,pulire con In palpallooe delicnta un prrnto molle ela~ti•·o. gradatamente l'l'C· ICeotta. clt .. pote'a C:'wro il -anlfUP. rh•• gratlalnmenle di•lt>n· deYa il sa1·c•o n n enl'ismati~:u. il quaiPallasun 'oiLa neiiHistole nsate rientr•nvn su ~e :.LP:;~o. E-.(·lust• llllll sleno~i aortica per COmpressione da tumore , prrre il fromilu p<lrhvn per anru-


172

0[ UN CASO 01 ECTASIA

risma, perchc e~.;endo e~~o una brusca dilatazione del lettu circolatorio. in esso si forma nn vortice di sangue e quindi nn rumore e un fremito. Jl dolore era -piegato con l' irl'ltazion~ del plesso celiaco, i disturui di stomaco con l'irritazione dirella dell'organo eù io i~pecie delle lìhre gastriche del Yag11, il suono ipofooetico di pert·ussionc e gli altri fatti di minore importanza. per •ruanto non fos:.c dato palpare un beu distinto tumore aneu rismatico, confortavano la diagnosi. O;:r~i si può mantenere la dia!.!nosi di aneurisma aottit:o adtlominalet Per ri,;pondere a qur:.to quesito domando due •·u.;e: S' è ·~amb i alo il quadro morboso da •l i) mesi fl questa parlt> 1 cosa è l'aneurisma? Il t~natlro morboso si ù cambiato, r uwlto. Prima di tutto il malato ù migliorato; iufatti non pit'l la pul· sazione epi!.!:tStrica tipica dell'anenrisma. non pilt il fremito. non piit il dehole soffio epigastrit:o, non più il rallentamento le;.:gero d~l polso r t·urale. ed il paziente si è anche riavuto nello stato genPI'ale. Ora non Il imenti cando la possihile )!Uarigione spontanea dell'aneurisma. mas~ime di nna ~peciale forma. ciot• clell'ct nenri,.,m:' fU:'tforme, pel succe~sivo ma r.on· tinuo deposi to di sLratifìcazioni librinose, che organizzando;i si fanno solide sl da ricCt~tituire un normale lume vasale. noh1 però che questa guarigio ne è oltre ogni dire cl irficilr e rara, cb u l'aneul'lsma fusiforme non t' dei piit frerptenlt, e dte 'l fallo obiellivo che la pulsazione è oggi ptit dilfusa in ~~~(Je r~ lil'ie ùi prima. mettono in gran dubbio. se non e~dndono recisnmente, che aneurisma fusifo rme vi sia stato e r·l1e sia guarito. Di piu per la guarigione spontanea dell'anelll··sma ~a rebhe ltoppo hreve il tempo di 15 mc~i, mentre i· "urficienle pere hè l a sintomatologia d'esso possa a)!;.rra nlr~i . •\ ncora, un aoeuri~ma aortico rhe non dia tltsturhi l11~a­ lizzuti ai singoli visceri addominali, dovrebbe esset·e circ(lscr·illo al trigono di llaller, ora no aneurisma fu~tforme


OEI.t'AORTA ADDOMJNHE

173

aoa può occupare si piccolo spazio, ma leJereuhe rami dell'aorta addominale, e quind i produrrebbe cl isturbi localizzati agli org!lni cui questi rami si dis.triltUiscono. Invece il miglioramento del qt1adro obiettiro si lega Lene alle più soddisfacenti condizioni generali, considerando che un cuore piit nutrito, più validamente funziona, ed è capace di fare scomparire un soflio, un fremito, ur1 ritardo del polso, nel lempo ~lesso che può reodere più di !Tusa una pulsazione arteriosa, pere hè spinge nel ~uo vnso un'onda sanguigna maggiot·e e eon più forza: cosi appunto è avvenuto nel caso nostro. Cosa è l'aneurisma? Billroth lo definisce un tumore comunican(o mediatatnente o immediatamente con 1111 vaso, di eul è una cireoseriua dilatazi one. E Scarpa dice che l'aneurisma non Ya confu~o con la sola e sempli ce di latazione di lutto un vaso o di gran lrallo di esso. come appunto fa il Si ivalico, che da all'aneurisma il ~i~;n ificato di di latazioue in genere. Quindi nel llontanari non esiste aneurisma nel senso vero di Bill roth, di Starpa e di tanti altri; esiste sol tanto una sola, semplice. e di(fusa dilatazione di vaso. una vera ectasia di llltlll l'aorta addomina le. Cosi tn tto è spiegato. ~all'aorta piu ampia penelra un'o nda sanguigna p ili grossa, spinta da un cuore discretamente valide•, e questa nrteria nella sua diastole è capace di tra!"mettere una :sco.>sa ritmicamente pulsante, non solo all 'epigastrio, ma a tutto l'addome, più forte a sini ·tra, perchè è a sin istra che scorre il vaso. Si aggiun~a eh t-~ l'addome del ~1onLa nari, infos~alo ed elastico, tnorisr~e il tt·asmetLersi di que,;ta pltlsazione. Credo che nel caso attuale co~ì possa spiegarsi ogni fallo; del resto il Roncati dire lrequenti le pulsazioni epigaslricbe, ed asserisce che ~ono date s~mpre dalla l'l'Ossa arteria corrispondente, essendo in>ece para epigastriche sinistx;e, qua ndo sono trasmesse dal cuore, e le pulsazioni epigastriche le spiega:


li l

nl UN C \ ~0 or RCT\~IA ll&LL\ORT.\ .~DJI0.\11\ .\LE

a) "ia pt•rdu'• le pareti :inpra:-ta.nti nun impeù~:-tt1no i trapinntnlllenlo tldla diastole nrteriosa; h1 ·ta perd~t'• alcun~ ,·olle anzt ne faruri~t:on o la trasmi~,ic,ue:

r.J !'ia per una u<solutaruente liHl!!J.:iore mten-.ita dt-112 dia:-;tolt• arlt•rio~a: d) sia per uno ... peciale racco-lamento della aur11 all'anlerìor supel'fh:ie ;11ldominale. l n tfU:tnto poi all'e't.iolot;ia Ili fJHP.:.la dilatar-ione :wrttt'a. è più lotiro crt>tlere che sia cnngenita: ma llorentln ltner con~ deil tl~llt'I'LÌOI16 dd \l onllllllli'Ì, l'fie fa datare quesli dj,turbt da tre ann• (' met.zo, _,j pnt) pensare che l'aorla si si.l fatt1 erta:Hcn. o per una pare~i e qnmdi de~enerazione delt•· lìhre m11sr.olari dw In compongunu, o per nn sospeso tonu tlelle lil11·e nenose va~o-wstn1Lric1. o, piu dirlicilmente, pt>r un lento e ditru-.o proces~o ti t me,oanerile.


A DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

HIVI 'T A

~1EDI UA

lllelastone ed allenaztone mentale. - Th. B. FL\"RLOt>. -(Arehìre8 tic .\llleein'' d de P/l(lrmaC'ie J.fililaires, ol-

Lobre lS!H). Pare dt t.: la llliazione trn l' ingolazionu e lf' altet·nziorti var•e inlelh-enzr. cne ne ...ono la corr ... e~uenzn, non !018 ancoro tlabi illl «rt bll"l cerlc1. S··mbrn vero'-'imile r·he l'azione !<ola de c:alor• sol11re, anch~ rtUalldO 1 rll!!-.!i cnlortllct n~t"l"Ono dtreltam••nte ~••Ila lNlltt, non pro luca che rRraml'nl•• i E'ltnlomt dell'insolazione; genernlmente, 'luanrlo ec:Ri !li pre~en­ tano, ~i conslnlRno cau"e adiUvanlt funeste, Ira cut le più fre· quenU sono l'at•ia alt\"\ rata, la "llan<· heun, la soppl'P."sione dalla tra,pirazinne, l'azione d·•ll"alct,ol, le Hlfeziunt cl~l tubo ìnl~Unale. Vt soni' inoltt•e artrt fattori clt •. òtmrnuPnlo la fMza

l resi~lt•m.a tiPI si~lema ner\'O!'ln, pt•oclucoHo una mamrc ... ta Pl'tdì•po«iziorJP ed t>«cr~itnno rn "e!luito Ult"a7.tnne considerevoltl nAit'annmn ési: eRRi sono: un reg11ne fll't' nulln i~•"· O. lo -.trap.tZzo. l'alcooh ... mo cr mi··o, lA !Otfili le e la JIIHIartl!l.

Il alor·· solAre, 1uando tl••lerm1118 Ji~ortlwi 0\tdeult, agisce

IQ due tn•ldi ; t• o pt•oJuce una prosLrat.ione nervo"o con ~Lato

a.neopaJe, '"~>rllgim , nauset>, incontinf'nza eli orina; o 2° una tensione venMa che CSI!iOna l'arr~ ... \0 della 11iafnrec;t, l'i~ria, la co<~lipa;~;ione. ~: n<~sai vero ..unilo eht>, !.»pecialmenle n quest'ultimo modo d'azione, 1 vast tnolort J1pen lenlt dalla


116

lll\"IST.>.

m;dolla nllun,llate "ieno lesi, altesoché fJUello eh~ é l'IAlo rotto tla un colpo dt ~olo conserva sempre un'estrema intol!er11ut

per il calor e, "OpratuLto per il calore solare e pet• I'Ricool In segutlo ad tnsolazioue avvenuta nell' 1nfanlt8 "'n!Jraggiungono ft•equentemenle le varie forme .teU' imhedllilu t! delln demenza (!'opra :J:l casi osservat1, 6 sono hlllli "-tt"~a. f.tllili da tdìozto). Tultt i !!r&rli rlell'epile~c::ia ~~ rtc::contr~'~no BD· cnra pnì spe"'>~O, tanto negli adulti quanto ne1 fancntlli, llt· compagnati tla c:;tato di depresf<ione o di esaltazwm• P"lchica. L'epllec::"ta dtpenrle soveuli da a lteraz1one dei \'8«o-runtun ò ad esst pure che cl~vonst attribuire i dic::ordtni tnlellettuat periodici dae ':lU~~r>guono al colpo di calore. Non é •l••l tutto raro infine l'ossl!rvare un'dlfl'zinne che ba evulenli analogie con la paralisi pro~r~~siva, «•'11111 e.;;4er'pero, potendo 1 "intomi di dem~>nza e dr parali"i alll'IIUIH.,, seuo;ibtlnu.>ntP col tempo ecl anche ~comparir·e internrnf'nl~ L'autore rrliono cosa molto ra t·a il r 1scontrare pnrult,.,r rn8· nii'Pstn tlnpo l'Insolazione. Egli cr·ede che O><ÌSlArw Kt'tlrHli rassotn glianze Lra In affuzioni che susseguono al colpo u1 enlot'P e quelle che sopraggiungono dopo un ll'nurnnti .. m·l cerebral~.

Pollnevrlte tntettlv& &outa. - H .HAGE. .\Jédectnr f'C t/e f"hir urgie, novembre 189J).

(Journal dt

Og!!idl ~i ntlrtLuisce al sistemo ner voc::o pcr ìftlr rco la ruo>!· ~101· par te dellt> paralisi con~~>cutrve alle malalti~ acul•' cht

\'eni\·ano considerate CO"'lanlemente altre volte rorno diperl' deuti dal ~i~tema nervO-«o centrale. :\la, a fianco di •Jneqte puhuevr iti conl<ecuttve, se ne l'iscontrano alcune priunU\e che ~i ~:~viluppano indipendentemente da qualsiasi malatll8 iraf~ltava a ntecedente. Il tlollor llavnge ha osservato un ca so lli qne..,ln g.•uere. Si tr otta tli un uomo che pareva atletlo da un' inllw•u/1\ c che, dopo alcuna gior ni. fu colto da sensazione di intorpi·h· m eulo alle •1uutlro esLremita delle mern bra, come puri' alle labbro etl alla punta della h ngua; si notava nello ~le ..so l••lllP 0 iadobolimeulo notevole delle membt·a. Si ebbe molLo t•upul&·


f ii

.»&DICA

. . . . ap:gravamento dei smtomi, con paralist vera {'he !'i agli arti superiort, ane~les1a dolo rtfica a llP mani cd lf piedi. Si notava assenza di febbre, ~lato saburrale delle • dipstive ed abbondante albuminuria. Alcuni !{iorru dopo sopraggiUnse fJII&Iche dtslurbo della p>t· role, dovuto ad un'merzia par altli<'a di lutti i rnu..colt della IIIOcla. 81 pot•'Vfl temere allora che veni,.._e intor e,..,ato 11 balbo, mR 1 l'enotneni sembrarono essere nr•·~~tati dilli& cura che con tc:o.Lette m ventose scariticatc, punte di ruoco c:o.ulla ClOionna verlebrale ed mieztoni di !>oJf,llO di ,.,tricninn allu dote di 8 nùlligrammi per :ziorno. Glt dCCideu ti ~i ÒI"~Ìpu­ rono a poco a poco, e sei getti ma ne dopo l' ìni1.10 dPIIa mo· laltla, la guari'!ione poteva ess<>re con ... iderala come deli-

..e-e

Dili-.a. Uavage ritiene che si é trattato di una polinevrite ac uto ;

le parali.. i multiple, la oarah<>i della faccia. la paralisi ocu· lare, i disturbi della ~ensi billt.a , i dolori allù e~tremilò degli

arll, infJr,e il doco rs o rapido e l'osilo felica della malatlìa con rittl!'no all' int.. grità dt tutte le funzioni lo provano ad e•·i-

dsnza. Ou11nto nlrort ~ine della malattia, pare certo, q ua ntunque ftftll .lite )JQ s~ibile provarlo, che si dPbba cousidot·a rla come tnreuiva. T· orse fa d'uopo collegarla con r inlluPnza, da cui il Inalato ''ra s tato affello •IU&lche f.ltOr no prima .iell' HlVallone dt•t pr·imi ~inlomi .

...rracte gutto-lntestJn&li nell& otnoal. -

EHRAno·r.

-(Journat ti• .\Udeeme et de Chirurgie, nov. 1891). Oueste emorragie presentano un ~rand~ ìnlere'-!te, pt:t·che, Pl'eeentandosi esse talvolta molto presto, la lo1·o diagnosi Pll6 es"ere molto ilitl:icile. Il dotto r Ebror.IL ba r iunito un ~ nulllero di casi ci t questo gent>t'e in uno l'IliO le~ttn cui tenta dilnO!'IIrAN' chi:' questo accidente non t'• legato il p lt BJII88t) ad una lesione uJcero"!a dPI s istPma veno~o. ! 8u 24 ossorvaz.tooi costituonti un prtmo gruppo di malol i, brardt ·.tmostra c he nella gran maggioranza dei cal'li l'emorragia ha preceduto, e di mollo, quols iasi altro s intomo

12


RIVISTA

della cirrosi. Nei du~ terzi dei casi, in mezzo ad una <-alute pe1·fetta io apparenza, o per lo meno appena disturbata da qualcl1e lielle fenomeno dispeptico, sopraggiunge remo1·ragia. Quando l'ematemesi non è comparsa nell'inizio dP.ll'affezione, essa non sopraggiunge ordinariamente all'infuori del periot!o finale, quando il malato, già spossato dall'ascite e dai pro. gressi del male, non é più in g rado di opporr e una resi· stenza sufficiente, in faccia a simili perr1 ile sanguigne. Esse non fanno, in fJuestì casi, che uffceltare uno scioglimento che non era gia più lontano. In una manierA generale , l'ematemesi è brusca, repentina, bmtale. Essa a ssume subilo le proporzioni di un accidente grave, sia per la sua abl.Jondanza, che per la sua ripetizione. ! malati sono unanim1 nel dic!Jiarat·e elle essi hanno emesso il sangue a pieno catino. La fine di questi accidenti é essenzialmente variabile. L'e· rnatemes i per la s ua abbondanza e per il ripeters i ad intervalli di meno in meno lontani, può far soccombere il malal4 t'apidamenle. senza che si possa arrestarla. Debove ha citato casi di morte in 36 e 48 ore. Altre volte il SB;ngue cessa di colore; il malato, cl1e non soffre, può riprender o le sue occupazioni; poscia, dopo un periodo di durata variabile, sl r·iproduce il vomito. In tal modo si presentano i sintomi fino all'or·a più o meno vicina, in cui comparisce l'ascite che porl.a con sè la dilatazione delle vene sottocutanee: la ci rrosi è definitivamente diagnosticata. Non è raro, durante questo secondo periodo, osservare una lunga interruzione delle f.' tnorragie. In una osservazione citata da Ebrardt, il malato stelle quasi dieci anni senza vede!' ricomparire questi accidenti; il più spesso si hanno r emiss ioni di alcuni mesi. La diagnosi deve essere discussa con le dif'f.'erenli causedt emorragie: tutt~vìa, si può di1·e che, quanJo d trovwmo in presenzn di un soggetto manifestamente alcoolico, clie si la· menta da uu certo tempo di disturbi dispeptici va.gJJi, senza dolore localizzato a llo stomaco; in cui la palpa.zioue e la per· cussione della regione epatica ~ooo particolat·mente sensi· bili e quando in questo mènlre sopr aggiunge repentinamente un'ematemesi considerevole, fa d'uopo pensare immediata-


liEDICA

179

ple alla cirrosi, anche prima della comparsa di qualsiasi ll&ro sintomo da parte del f'6gato. E per ammetle1·e che tra ttesi molto probabilmente di una cirrosi incipiente, si è appunto sulla mancanza assoluta di qualsiasi fenomeno da parte dello stomaco che sarà necessario basarsi. È un intero gruppo di falli che sono stati attribuiti alla roUura delle varici dell'esofago, ma que!lta rot.Lura è soventi molto difficile ad essere dimostrata; è più probabile che si producano modificazioni circolaLol'ie in r·apporlo con le alterazioni del sistema àella vena porta, in seguito alle quali sopraggiunJiono rotture dei vasi capillari.

RtvtÈRE. - (Jottrnal cle Mérlecine et de Chirurgie, sellembre 1891).

811Ue &bulle. -

Si dà il nome Ji abulia a quello stato nervoso singolare, nel quale vi ha impossibilità di compiere un alto desiderato, quando nessun ostacolo, né fisico, nè psich i..:o, sembra esistere. Dal pur1lo di vìsta dei sintomi obietlivi, i malati possono essere divisi in due grandi categorie: gli uni nulla possono fare, gli altri al conlrtH•io possono far tutlo, eccello un pie· colo numero dl atti, tal volta i piìl. t'utili ed i pilt insignificanti. In questa seconda categoria si trovano du~ ordini di malati; quelli che non possono eseguire un lavoro intellettuale e quelli che non possono eseguire un lavoro fisico. Nel primo caso, questo stato mot·boso può manifestarsi iu dilfer•enti moòl; all!uni non possono flssare la loro Attenzione sopra un' idea.; allri non possono leggere o seguitare una conversazione o prendervi parte; essi Lrovano difficilmente la parola che essi vogliono, e sono obbligati di pronuuciarne lllolte prima cii incontrare quella che essi cet·cano. Nel secondo caso, qua11do si tratta di un disturbo apportato nella sfera motrice, l'alterazione può essere minima. Una delle manifestazioni più frequenti consiste nell'impos· sibilità pér il malato di alzarsi da una s edia quando è seduto. ll desiderio dell'aLLo esiste in lui e fa sforzo per com-


180

RIV1STA

pierto, ma la sua forza ti'rmpulsiooe é insufrìciente eu i suoi Lentalivi di più in piu aogo~~il}si non conducono che allfl crrsi commovente caratteristica della neurastenia. L'tmpossibilita di andare in una tale od m una tale altra dir·e~Ì•1ne è stata segnalata da molti autori. Billod ha c1tato un caso, in cui il malato si apprestava ad uscire e non provava la minima difficoltà a Care la t-ua toeletta; ma una volla rasato, abbiglialo ed anehe inguantato, non poteva, non ostanle i prù grandi sforzi, pervenire ati ol11·epnssar e la 1>ogHa della sua porta Questo caso non è raro. L'autore ha OSf'ervato per lunsto tempo un malato, in cui l'abuUa si presentava sollo forma ili crisi ogni anno per più. mesi. Gli aceadeva allora, essendo vicino ad uscire, di rimanere per ore inliere colla ft•onte appoggiala ai vetri della finestra, senza pot~rsi decìr.lere Ad oHrepas!.lare Ili suA porta. L'impossibilita di vestirsi non è meno rara. Una mala ta di Ri vi1\re provava grandissima difficoltà ad alzarsi; essa r·imancva talvolta a lello fino ad un'ora dopo mezzogior11o; tutla la mattinata era passata in isforzi successivi per alr.arsi, ma ciascun sforzo non finiva che per provocare uno stato di an~osc•a che ltt. malata chiamava una cl'isì. Un aiLro 100· laLo non pole,•a metter!'; i a tavola o vi si m elle va soltanto dopo le esortazioni piu vive per parte dei suoi parenti. L'influenzo delle emozioni è in questi malati mollo 'ariabile; alcuni SI trovano nell'impossrbilita di compiere un allo determinalo quando essi si trovano in pubblico, menlr<' che non p1·ovano alcun faslltlro per compiere questo sle!.l:30 allo quando essi s1 trovano l>OH; ma può accadere 11 contrar·io. L'abulia può presentarsi in islali morbi)~ molto varJahili. Si r1scontra specialmente nella nevt•aslenia; essa può osser· varsi anche nella melanconia, nelle malattre mentali che pre-seut&no, periodi di repr·essione con coscienza, nella paralisi generale e sopratlutlo nell'inlossicaz:ione con ditferenll veleni che sono stati chiamaLi psichici, come la rnorRna, l'haschiclt o l'alcool. Ln gravezza o la, b~nig11ità della progoosi d1penùouo dalla causa che ha prodotta la malattia; questa pro gnosi ò g ravespe·


MEDICA

lXI

il(èlaJente quando reredikl occupa il pt•iml' posto. Nondi~ si ha frequentemente Ja guari~?ione atu·he dopo un tlalpo molto lungo. R1viére ha citato a rtuesto t•iguar uo unn •lata, la quale, dopo e..o:;sere sf.ata affetta per !l5 ann1 dalla a-potenza professionale é guar ita completamente all'età di • anni.

va euo d1 pDeumaturla. - MoELLER. -

(Journal de .'iU·

tt.eine et de Chirurgie, Sett.embrt! i!o,9J).

Si tratta di un uomo di 60 ROni, che ..al l ~i cominciò ad emetter..., \erso la fine dell'ormaz1one, bolle di gos. Le orine iOno torblde, acide; esse conteugono un po' di zucchero, DI piccola quantità d' albumma, leucocrti e uumer0!->1 miG'Organismi. Il ~tcl.,rism o determina l'uscita di alcune bolle d1 gas, lotlocht.i il becco dello strumento si tr•ova nelln parli supe· rlori della vescica. Questi ~as sono ino.lori e non contenpno, p1ù dell'orina. idrogPno sotroralo: essi Mno in parte inftammabiJj, producono, detonando, una ti a m ma ~lniJac;lrl\ t eont.en'"ono acido car·booico, os~i~eno, idrogeno, protocarbonato ed azoto. l r•st.Oltall dr quesl6 anahs1, cong1unt1 alla luuga .turata di CfUesta affazione, all'assenza di qualsra~i partirella allruenllre nell'orina, indicano che i ga non pro,•engono da unA ~~cola entero- vescica le: 1\lu~ller «e ne é as;,icurato del resto IOinnun1"trando el malato per più ~iorni di Sl!~uito corbone hemeute polverizzato. 11 quale non fu rnai r1~contralu nellu orine. Ha in tal modo riconosciuto. con e.-ptlrienze .lirelle, elle que@ti ~as erano il risultato di una fo•rmentaziout• della onna dipen.lente dallo zucchero che aS"8 conlPMva. Vi era ~ rorruaziono di idrogeno e di arido cnrboruco. Pare che i microrgaoisrn1 abbiano una par·te impCidaute la lflle"ta ferrnentazione; tutlavia non si Il potuto ottenere la produzione di gas nelle orine di ind1vi•lui sani o malal1, lddizionate dell'or ina del poeumaturico


RlrJST\

ParaU.l çlnale ça•mo4loa lnfantUe. -

P H RRI :\1.\Rir~

(Jour flal cle Afédecine et de C'ltirurgie, otlobr~ lM!Il).

Quesl'niTeLione e •russi sempre congenita e ricono ..cE> cotile ca u-.a prtncipale la nascita !Jri ma dd termine, ;<Opratlulto net fanciulli nei quali la maJallia non è <'omplicala •In J•ho.tia P. da fenomeni cerebrali. L'inizio dE Ila malallia e consrenito. Cionondimeno t mi'Jici non con~lalano j:eneralmente la ~ua 8"tstenza che rtunndo il fanciullo IlA raggiunto J'elà dì 2 a tre anni; «i é n que"lO momento infatti che i geoitor1 sì stupiscono eli nou verh•rl• carnmmnre l-,!'c;i narrano pure che, I'JC&ndo lo ve~li\'11110 e lo lavavano. e~li aveva r aJJiludine di tenere le sue ~:amh·• serrate l'uno contro l'altra. L'andatura degli individui affetti da pat•alisi spnc;modwa è a~solulameuto co t'alleristica. Le parltl ~uperiore del rcwpo e l'igida od a lrrufmlo inclinata in avanti; essa osci lla dur·a ttiO la marcia a m isura che il malato cade sopra una KIHnbn. Gli arti :-;uperiori sono arldocosati lunl!o il cot•po come lt• aie di un volatilt•. Le estremilà infei'Ìori in rolazrone m dt>nlr•l sono r igide in leagiera tle"'sione nell'anca e nel p:inocchio. i pit>di sono in po<~izio:1e equina. Tal\ olia la rrg-itlenu mll·t'c<~sa lutti i tnu ... <'olt della cinlura iliaca e quellì del m embro inft>riore; lalvolla !'Ono inlere.,sali soltanto gli atlduttoli. rt1m" i gemelli La marcut <>i e<>egui..;ae spasmodicanwuh'. lra..cioando la punta del piede e con un movimento ù1 <.:emi· cerch10, e!lc;a <~i precipila rapidamente in seguito alla cnntrazion,. l'lfle<o<zQ clt~1 gemeU1 dopo Che:! il piede lnt:rn il <>uolo: i gmn•~Chl frP({ano l'uno contro l'altro e le l!&rnbe <o'iu.·rociano racilmente. Nell'età giovanissima, i fanciulli si tr ascinano czu\ suolo; piu lardi, 08Si s i uppog~ia no s ulle sedie, sulle tavole, <~ui muri. Un certo numero di malati non art·h·ano mai a me ller~• a sedere; vi ha cirosi considerevole della colonna vertebra & •• le gam be rimangono distese in avanti. Qu~>lh chP "ono me no maiali avvertono sempre maggir>re difftcollA a se.kr"i per tet't'a che sopra una sedia , por la rigtdezza dei mu s;~•o l i doli' enea .


MEDICA

183

ei casi leggieri , le estremità superiori non sono interes-

IGti altre volle esse presentano ~ola menle nn po' d'inetti~; inralli t?SSè sono sempt'P meno lesa

delle inferiori

Le braccia sono applicale contro il tronco ; l'an Libt·accio è

tesso; Je mani sono in prooazione. flesse sul murjline pal.are o cubitaJe. La l'eSpirazione f' molto cliflleile. Le dìla rimangono soveoli in estensione, talvolta m iper·stensione; i loro movimenli sono rigidi e lenti. lo alcmù cast le braccia, rigide nei primi anni, perdono an eeguilo • Ju ~la r igidezza. l mu-.eoll del ventre, del tronco, del collo, degli occhl (strab1,.11lO) sono frefJuenternente colpiti; mtl è degno di nola chtJ dut·aute il ri poso ed il sonno, la cuus.;olalura goMrale é allo !=lato di rilasciamento; ma il minimo movimento od lilla eccitazione qualunque cagionano lo stato tli r1gidit.a. Si 1ono osservate sovenli le convulsioni: i l'iftessi teuùinei lODO e~a~erati, la sensi biJilà é intatto. l dir-;turbì inte llettuali accenlnali nort fallno parte della malalUa : la pt)l·aplegia sr>asmodica può esset•e estr ema e la lfltelligenza conservarsi normale. Però, a.ncho nei casi ptl!'t, Il c:eraltore ò soven te irritabile, violento; i malati ROno piagnoni, paurosi, egoisti, origmah. L'acerescimenLo può essere del lutLo not•male ~~ la riproduzione dd fanciulli sani. Il ùecor;.o delia malattia è mollo !Pnlo. E~sa non sì aggra\a, 10\'Anli anzi) verso reta di 3, 5. 10, 15 anni, migliora piu o IDeno completa mente. La patogenesi di "fUesla malallla uon t• an<-ora ben deterll'linata; si può però ammettere che-, nei caeoi di noscita prima del lermine, si produca un arresto di sviluppo delle r·e~iont DIOtriet e d~ i fascetti piramìdali. la prognosi non è molto grave, perché SJ può ~pPrure, Ilei casi leggieri o mediani, che sopra11giun~a un migliorallltnto verso l'eta di 3 a 10 anni; per siste sempre del la rigidezza che per6 ta lvolta é cost lieve da per mettere lo danza. Gli 8Eeenli principa li tera.peutici sono il m assaggio regola r e, lenza violenza, con uso abbondan te di movimeul i pasE~ivi; i bagni calùi cbe sono molto utili ; la galvanizzazione della midolla spinale.


IIIVtSTA

L'azlone dell'e.agerat& e matoUal •uUa predl•poliztoa1 alle malattie lnfetthre. - RicEll;'cbe sperimentali tlei pror. Gtu~EPPf. MYA, e dott. G1USEPPI~ SANARELLt. - (AUi de'IJJ R. Accadentia dei flsweritici rn Siena, lascicolo 10•. 18~1) ~~lls ricerca seienWìca dei mezzi che valgono a difendere l'orp;anismo vivente dell'in vasto ne dei microbi patogeni od a matterlo in grado di neutralizzare i loro m 'llleplici rnl.'z:!Ì Ji ofl'er-a nel cnso della loro avvenuta pPnelraxione, le mire degli s~udioRi furo11o rivolto altl·esl a deflni r e la parta che spett.. al sangue m '(uesL'opera dt protezsrme. In tal guisa venne grado a ~rado com·alidiJndMi il COIIcetto che r·ipon ù nelle condizioni biologtche e cltimicùe del sang-ue, uno l'ra i p1ù \•alidi meui di dìfe~ a contro gli a~cnl.i in l~thçi. Il punlo di parlenza del presente studio é stato sug-gerito dal concelLo che ~i i> andalo svolp;endo in questi tJilimi tempi :relaLivament~ alla duplice maniera di comporLar;::i del san~oe di fronte ai germi palogeni. Le due opposte propriel.il : la nulrtllva e la bactertch.la, jnerenti, la pruna all' elemen to globulare e la "'econùa al siero, quali erano scaturite da una lunga serie di espet·ienze. mancavano ancora di una rtgoro!'a conferma gperinH'ntale otlettuta me1•cé riCel•che pt·aLicate sull'organismo viveuLe. Quesle t•icercbe furono esegutte dagli aulol'J, i quah in base alle medesime sono mdml1 a ritenere: t • Che la dtslruz,oue globulare, nelltt stessa gui ~a dJ uo'allr·a causa debiliLaote quHhtnc]ue (salasso, falica, digiuno ecc.) è in grado di potere accelerar e uu proc~o~sso infettivo o di fa,·orirne lo inizio, negli animali dotati soltanto di un ~!1'8do eelalivo di immumlil. 2• Che questa dislr uzioue ~lobulare non favorisce ordi· nariameule lo svolgimento di uu'infez10ne, in quegli anisnah che ~odono verso dJ essa il pr ivilcgto dt un gt•ado maggio1·e d'immunità.


..

\lE DICA

.. l ·>

~-1111

1to alla eslologla della oompreulone tnte1tln.ale. , . . _ . ldroploo acuto della outlfellea oomprlmente • •loD t ra1verso. - Not8 rlinicu del <loll. G1ov \N Nl LAVA. - (Giornale d<>lla R. Accademia di Medictna di

Torino. fac;c. novembre- dicembre. IR91). La dia~tnosi di tumore id ropico della cistil'elloa to rna per lo più rarilt> .. po,:,na pr ortpuamente <;uJ rert>rlt1 obbitllivo. Se la boz~a eh·· ~j rileva sollo l'arco costalo di dec,tra ha fllwa ph•iforrne. volume mediocre, é llulluanll:l od eiMLica, 810bile no>lla respirazione, indolr•nte al palparnenlo, ~posLa­ hlle leggerruento tn sen<.o laleral~. "0 manca l'iltl.'rn e il !lordo del fega to l! ben rilevahile. la forma e poc;izirme sue 10110 norrmtli, allora la tlia~nosi è senz'allro ovvia. Le difficollà pn""ono ml"'Ct>re se l'insieme obbiettivo c;ia ileompleto o nnn bene espre~~o in tutl1 ~li elementi. Oò pel fatto che le ùilfe renze tra i caratltlt'l di questa e qtelli dt altre a ffezìorti addomioali sono piccole, "'iccbé balllano JIIOibftcaz:oni anrhe lievi di Lali caraller i perchè i IJURdrl liOrbosi ris pe tti vi possano con fondersi. ln tali Cu!>i c;onu l'anamnesi. lo puntura esplurativa, l' os_.Y&Zio~e <'limca ulterior·e che, per sr> o inl'lreme, ~er•vono alla distini:1one. Ma qu11ndo l'annmnesi rte'3ce deficiente, quan olo la puntura "PPorativft non po«~a es~gui rsi o dia l'isullali incer ti, o, pet• la Deee"'"ità rii un immedinlo procedimento terapeulrco, non lia perm•·""O la os!\Pr vazrom' clinica ulloriore, ollm'8 le cause cl'trrore possono di ventare $l:ravi~sirnr, talo•·a insupe•·abili. Per l'U& e:<per enza clinìra l'autore ritiene che: Cl) Ln tuml'fllzione della cJsllfelleo può clelenninare la OOIDpret~sione rlol colon lr ti!Werso 11 du r Luogo a gl'avi reoo~ di ollurazrone inte...,linalc, 6) La compre~<~IOne può avveni•·e per lo scor rer e della cietireUea lum,.l'ecente i sulla farcia anteriore del ··olon e quindi per la postr.1one del colon lt'a la par ete poster1ore delraddorne e la super ficie poster iori' clelia Ct"lifellea, e) La rapidita della tumerazione clelia cistifellea e la poca :=-stbil~ta del mesocolnn sono pr obabilmente elementi favo rr!'lcono ìl verificArsi della compr e"c:iont>;


186

ll lYJSTA

d) Nel caso in cui abbiasi insieme il complesso renome.

nico di tum efazione acuta della cisti rellea e quello di otturazione inlestinale si polra tra queste due Apecie di lestoni pensare ad un rapporto di causa ad effetto se i Cenomem d• otturazione sieno per ot·if.,rine, sviluppo e gravezza streltatìlente collegali a quelli di tumore della cistifellea e non esistano altre rivelabili condizioni capaci di spiegar e, po::r "Il, i fenomeni della oUurazione medesima; e) In ogni caso la lapo.rolomia è il mezzo più pronto e pratico per una sicura di&J<tnosi e :>er una radicale lerap111

Sull' enterite p ellagrosa in rapporto ooll'etiotogta. dellll pellagra. - Onll. VA$ALE. - (Riotsta ,qperimemale d1 f reniatria e di medicina legate , vol. XV !l, fase. TV , 1891). Le varie opinioni emesse sulla causa della pella~n·a hanno 0,:!1-!idì teduto il posto, si può dil·c, senzA eontr·aslo alla dot· trina dell'intossicazione C(JSi valorosameolt! propujluHt.a dal prof. Lombroso. Invero, eolla serie di ratti ormai raccolti in favore di questa teoria, e col nuovo indirizzo della p11tologia moderna. nessun' allra ipotesi potrebbe essér·e sostenutA con sera argomenti. li punto ùelln questione tuHora discusso c1rca la origine dell' inlnss1caziona, poteoclosi al p1·oposilo fate libtl· ramenle, fra le altre, quesle tre supposizioni: 1 "l tratta di germi non palogeni, di saprotili, cile, sviluppa.nùosl nel ma1z, lo guastano e pr0ducono unA sostanza lossiCtl, cht> 111lrodoltl\ UPII' organi~mo da luogo ad un avvelenamento cronico (!Rori& dPI Lomb1·oso); 2• nn germe pulogono si sviluppa nel maiz o lo altera, l' ~ssiccamento e la cotlUl'8 uccidono il ~E' l'toe, ma non ilistru~n~ooo 1 proùolli los~ci fMmatis1 nel tna1z per lo svilupro del microparas~JI.tl; e l'or~anismo coll'inlroduzioll6 di un simile alimento r estn intos!'icalo (ipotesi poco probo· btle): 3" Ul\ germe palogeno si sv1luppa nPI maiz e lo altet'8. l' ef':::.icamento e l' rncomplela coli li l'Il nou valgono ad u ~cidet•e questo micc·organismo, Il quale introdotto col cibo insieme colle sue tossine (che irt'ilando l' 111testino co~tilui scono uo loeus min.oris resi~tentiae) trova un lerr·euo adano di svi~

o


i 8i

l! EDIC.\

probeltilmenle nell'mte"Lmo ~le,"'o, pr11durenrlo un'en·

eronica micot ica pellau ro1~a: le

to:.~me

prodotte da

prme, caus a dell'enle•·il"' cron1cn, in parte sono emesse .... ecartche dia rroiche, In purl•• s•mo ac:;sorbile, donde Il llata lnto~sic& ziOne. Le ricerch~ baller •olog1che dP-11' autore rurono ft<lle <~oprat· lldllt nelle zon" dell' inte'-llno, che a ppawno bianca-.lre, Jove appunto l' aHeraz1one della mu co~a t• sernpr•· ::n-avo. Collc.Rettl'~O nunwro di l'ice•·che llnot•o futle l'autflrl' é luntn M'a~rtre che Mll' entl'rile pel &Jlrosa "'' ri'<~"Onlr• co<:lanllmeote un da lo bacillo che mauchi costanlorr1enlo nelle alll'o forme di enteri ti;} calart•ale. l poehi ra<~i esaminali pn!lsono pel'ò 11el campo ùell' analoada patologica dar luogo ull' ipolC$1, del ,.,.toto gia fatta nt>l euapo della clinica. di una enterite infelliva specifica rlelln

pellegr&

L'autot'l' oRserva c h e se ~i rìusciss;e a dimostr are nell'inl(•llfao de1 pell a ~ro ...i uno ... peciale veleno, nella ste• ~a propor liMe tanto ryuando il paz•enle si alimenta co11 maiz p1u o menn pesto, come quAndo è da mollo tempo sit'aramentB rimasl" follano dall' nlunenlazion~>- maidica, ryueslo fatlo pnrlerellhe ~18m•·nte 111 favore dPtr enterite pellagroRa infeltJ\8. La soluzione di questi quesiti concernonti l'origine ùell'ln1os"'~'8ZIOne da pellagra. è della roas<~ima importanza; Ialo dopo talu soluzione In Leol'ia dPII'tnlossira7.10ne si potrà dire completa, e si uotrauno da1 privnli c dalle nulorilà sla· 1lllfre meni pronlallici ~~~ base t~cientifica sicuro.

Dott. CAN•) N. - Sopra un mtororgantamo nel aangue de· 111 atr'ttti 4 a l ntluenza. - ( Detr!-~ch med Wol'hen.9 k. 2, I!!!J2). Il dolt. Canon ha esegutto delle rircr..:hn !'Oprtt Il '-811-!UA

di., mnuenzntr, ed in lutti t CU"I ,.,t>llz& eccezione hn trn-

'llo l!empre in qut!l liquHio lo stl's~o microrga ni'lmO. L'esame Ilei st~ll)lUe fu p•·aUcato nel mnuo seguente Unn ~· d1 san~ue presa dn una puntura di un dito ,·en11e

ta tnedtante un COpriO~gellt bl'll Ll' l'SO, questo si SOV1'8J')-


18R

Rl\' ISTA

IH>"e Ad un aiLro, e quinJi tutti e due allontanati l' un dal. l'a liro. Dopo \. he i pt·epar ali si furono O!:Ciugali all'aria, v~n­ nero posti tn alcool B"solulo e lasciatt in quel liquido per dnque minuti, quindi tolti dall'alcool furono me!<Si nella ~ lnziona colorante eh Geuzijntke, ctoe: soluzione acrruosa con· centrala di blt>u di Metilene 40 grAMmi , 1 , p. JOO di soluzione eli eo~inA ( sciolla in i O p. 100 di alcool) 20 gr amru, acqua lli,..t illatu iH l!rammi. 1 ropriO!!$rellì irnnuw<oi in questa soluzione, fut·ooo portali nella <:l•tfa dì collut·u nlla temperatura di :i7 contgr. e la· scialivi donlro da 3 sino a 6 or e; quindi vennet·o sctncqunli con acqua, S!'lciugati o da ulltmo fl~<sati col halsAmo ù~l Canada. N oi pr eparati co~ì ottenuti, dove i corpuscoli sau!ZUt.!ru appst·i~cono r o<:si e •1uelli incolori asRumono la tinta azzurre, l'autore trovò 11 micl'OI'jo\anìsmo summPnzionalo. Questi mìcrorganism1 trovunsi colorali in azzurt·o , ~pc~~o in J~rande quunlilil, ma talora non si trovano che ic:olali, !'ICat·si e :;olo s• scoprono dopo lunghe ricerche. Tal Ilota appar ic:cono come piCCf>h diplococchi, tal altra, e ~p»cìa:­ mente se l a colora:t.IOOf' ru inten!'a, $Olto l'orma di pieco'i bacìllt. I n sei casi. l' autore li •ide disposti 111 numero,..i pst· coli J{ruppi compo!>Li di 5 fìuo a 50 intlividut con uu a~pello o<:sai car atteristico. I n questi S(>Ì casi, il sangue t'u pt'e!'O durante la decret-ceoza della temperatura, oppure su bilo dopo. In tr e d1 quel ca"i non si tr ovò piìt un aumento di temperatura, e m un pel'ìodo di tr e a !'lei giorni, egli non lrov6 piu in fJUei tre casi ìl micr organi!'lmo. Alr.une volte si poté stabilire con queeti preparati la olia~ gno!'lt d'influenza, e dovo essa no11 era Ri cul'&, col solo sputo dell' esame clinico. Anche in qut'~li casi, l'autor e ,·iole i batteri nel sangue ed anche in gran de quantità, e dove spc· Clalmt>nle non erano vt<~ihili alteraztoru locah e manCB"1 pAr:;mo lA losae e l' espellorAzione. Co~li !:tcsst pr epa rati l'autor e, ratto le colture sull' agBr, inoculò poi con sei di queste dei topi. QuP~te ìnoculaziolli per ò ebber o sempre un risultato negativo.


ilffDlC.\

189

Wètloo•e in basa di queste l'icercbe, vi ha rag1one a eremkrorganismo si trov1 nel s11ngue di tu Lli 811 ammalati d'influenza {per· lo meuo nel sangue di quelli 1bt banno febbre) , siccome poi quel microrganismo non si lDii trovato nel sangue d' al\1•i infermi, cosl sarerno AuloriaaU ad amrnellere che esM sia in diretlo rapporto col~ dle qu..J

fiaftuenza. U pror. Koch e!;tlminò qualcuno di questi preparati. e diahlarò che il microrganism o in essi contenuto e identico a quello scoptwto Ja Pfeiffer. L'autor~ si I'JServa di ritornare sull' argorneuto e lrattarlo pii ditlusamenta non appena avra compiuti gli cspel'imenli

m COI'SQ. OIMd1tDslone oJtntoa. allo atudto del rantolo crepitante

atlla pleurite. - Dott. SAI.VATORR VALENTI. - (/l prol'Uso medico, N. 27, anno 18!)1). L'autore rif't 'risce la storia clinica di due casi di pleur·ile l tpl8li pre~>entavano fr a gli all1·i sintomi anche il rantolo crepitante, fenom eno piuttosto ra1'0 nella pleurite, la cui igno!'allla può far mcorrere nell'errore di ammetter e io complicanza della flogosi pleur·ale alcuno di quei processi morbosi PGhnooari - massime la pne).lmonitG crupale - che specialmente sogliano dargli Ol'igino. L•autore cr~de che nella pleurite con essudalo liquido il ftlltolo en>pl lanle la cui con.di~iofl.c an atomo-patologica con.liltt nella retra.rion.e polmonare, si possa solo pr odurre a 1lotehé con un \'er-amenlo pleurico medio, illùrace non lro-

~ impedilo per la sua completa dilatazione inspil·atoria da

dolore, ovvero da. paralisi o paresi dei muscoli -

fènomer)i frequen tissimi, ma non costanti nella :flogosi della ploura.


190

Rl\ hTA 'IIWICt\.

VoGL. - JU1altatl 1alla oura dt Kooh praticata nell'oap• dale mlltt&re pnli4Jarlo 4J Konaoo. - (D· ut. mai

Wocll, ~.53, 1891). I pazienti che furono lraLlali colla tub2rcclina di Koch dal novembre 1f;:l0 a lullo ~sugno 18!1 1 nell'ospedale m1 ll&rt! di :Monai'O venRono dtslinli in tre relcs;torie; l) 16 inrtwrni con tubercolo~i dubbia o senza tu!'lercoloS. ln •]ue-.ti 16 mnlalt fu iniettata la tubercolina a puro SCopi diagnostico ulla dose d1 t , 3, 5 milligrammi senza eh•• ne cooseguis:!le rou:t10ne febbril e. 2) 9 malnll con lubercoloPi avAnzala; t1·a f!llf'SIJ ~i ver•· fico ec:ilo lt>llllt.> in cinque ed anz1 in lre mollo r a1 fArnelltt (25-:!S lliOrnì). 3) i6 maiali coo tubercolosi inc1piente oppure di poco rr • gredtta, que«ll formano l'o~~o>llo proprio e qua!"i esclu>;tvo de! r apporto ùi Vogl. Oi t~ssi 32 furono licent.ìali dall'ospedale, e j)J'eCJ:-itllnenle :l' 'JWlSi del tutto u~tariti; s;tli altri no tevolmente migltctrllli, l! rima"'li {fino ad ora pur e ml~horatJ), 2 morta cioò uno IX' gMI\e diffusioni' della liSI polmonnr e !'OllO fenomeni di reblllt con"ecultvo, l'nltro per pneumolorocP in ~e~uilo a l'ottura ii caverne. l parllcolar1 delle osservaztoni, specialm entfl r1.:uaNe allu terapiu •· aUa durala •Iella reazione r~hbl'ile non sor.: essonztalmenle dissimili c.la quelh descritti dagli olll'l t~uton L'autore ria .. «ume come seg,ue lo proprie impressioui :~u i r~ sullAli di que..,ta cura. Il proct>!'>SO th Kocb ci ~la ormai dinanz1 maturato da l'e5pt rienza; la sua efficacia terapoutica •· indub1tata; 1101 ;ZJé aJI. biamo impat·ato ad evtlare 1 pt>r1coli della !.>Ua applicatiooe t p.:rciò puossi 01'8 accOI'dlll'C a que"-18 cura in luogo dì uns fe;: ciecn ed incondizionata, una illuminata fiducia e ciò !<pecial· mente Ja pal'le dell'eserc:-ito. L'autore conchiude il !<\lO r&P' pnrto col pt•opugnare 1'1~tituzione di saoatorii per i tnihlal' lubercolO!<Ì


191

Hl VISTA CHl BUHG l CA

N

eateterl•mo delle vle bUtart, di'i dottori F. TP.RRIER e DAu.,. -

Uerue de r:ltìrurute, a~~osto l'ifll).

Sotto ti nomP di ~~le tt> rìH mo d Pile ''te bilrnrt si è de!lt~nata operazioni abba..,lom:o di~pMate, ma lo.le llpre!l."ione dovrr•bbe mdicare unrcamenle I'Hllro lozione di - ROnda nel cauale ctAlrco, no>! con.Jotto coledoco, tino all'ampolla di Vatt>r ed anc·he fino all' intesLino tenue: però lilla rondilione 1tine qua non di tnle cateler i"mo è l'aperlara pre,enllwl della ve<~ctcola bìlrar·e. D JH'tmo chr• inlroùusl:>O una sonda nel!c; vie l.uhari fu J. L. P elil nel 17i:J, cbe ne espose li metodo opPralivo, con elploralione deliA vescicola ed e-.trazione •lt i calcoli ivi csi&ten\J ffit>dianle IUCISÌOD(I ~em pJice della vesctcola Sl(''<~8. Dopo il PeiH, mentrG la chirut·gin epalica faceva progre~"i tanlo notevoli, la •Juestion·· ciel catelf'J't!.'mo era abbandonata. e non ne rtr•arln che Parke"', ame1·icano, nel 1~5, hell'.-tnwriean .!cmrnal o[. ''~ed. scù•nces. GU aulOJ'i citano i Jn"ori di pnrecchi c>hirurghi che da flaell'epoca pubblicarono <·asi di catet~>rismo delle vit! biliari, Ira cui pitt notr•voh quel h di Fontan di To lone e di Rose al COngrc!&So di Oot·llno, fncenclone anche una hreve annlisi, e per ultimo di Carv1sier t! ùi Callol sulla colecistectomia pubbtieato nell'aprile t :9.1. Oue8ti i principali documenti s ulla fJUesliono ora aperta e dag)i autori riu niti, aggitln~endovi riflessioni ~ul diagl ostico, IIIUe iudicazioni t' il ri~ultato di e«pt>rimt\nli --ul cada"ere. Il ~lelerisrno delle Vltl biliari pul• esegutr:"t a scopo dia11M quantità di


RIVISTA

gnostico ed a scopo terapeutico, è il complemento di qual. siasi operazione sulle vie biliari. Come mazzo diagnoQli~o sarà impiega to duro.nte ur1' operazione, o nel caso di IMola biliar e: ma in ogni caso bi~ognerà sempre apri1·e prevenlivamente la vescJchetta bil1are. Per lo più si conslalel'à. al· tora una ostruzione delle vie coledo-cistiche fatta ù'ortlinario da uno o più calcoli, cbe verranno est1·atti valendosi a tal uopo di svariati strutnenti adalti, cucchiaio, pinza a dtjnli, ttella pres!'iooe digitale. della doccia al clor uro di zinco al 1/, p. iOO del Rose. Se le vi~ biliari sono libef'e, o ùopo liberale, l'indicazione é preci~, bisogna terminare la colecistotomia, sia in un sol Lampo, sia in due tempi. se qualche alterazione delle pareti della vescicheUa fa temere la rottura ~ei punti dt sutura. Se le vie biliari non sono permeabtli alla l':OD·la, si possono supporre tr e mecca.nism1 di ostruzione: a) Un ostacolo esteriore, un tumore aùiacenle che com· prime il canale, con sede alla tesl.a del pancrea$1 all'ilo del f~lo, al duodeno. b) L'ostacolo ha sede nell'interno ùel canale bìlìare; un calcolo, pìu raramente un parassita. c) Infine l'ostacolo risiede nella parete stessa del canale, la quale irritata per la pres~oza di un calcolo !c'i sar ebbe ipertrolizzal1l, ovvero, ulceralasi avrebbe prodollo una neofor·mazione cicatriziale, intlammatoria od organica, tale da ostruire il canale medesimo. In condizioni mal note, la parete ùei canali biliari può ipertro.fizzarsi al punlo da !imitarne rt lume o pr odurre nnche ostr uzione completa nel canale coledoco invece dove la circolazione della bile é più attiva, l'ostruzione assohtla é quasi impossibile. Qualunque sia la causa dell'oblilerazione l'indkazrone varia secondoohé essa risiederà nel canale cistico, nel dotto cole· doco, od in entrambi. Onla l'ostr·uzione del canale cistico e supponendo libt!rO il coledoco, si tenterà l'estrazione del calcolo, se 6 questo che oslr·uisce, o non poteodovi r iuscire si dovrà sopprimere la


CULR URGICA

delle lunghezza della sonda penetra ta dalla vescichell.a itollaoolo e an cù~ ùa sensazione speciali da te dall' istruaeàtO si giuùica ostruito it dotto coledoco si do vra pra ti• la eolecislenterllsiomia facendo così una fistola duodenoWSaicolere p('r sopper ir·e alla detìcìouza funz ionale del calillllll coledoco, e ~e le pareti fossero aJterale da non pet•JIIUere l.ale operazione occorr er à limitar si a fure una fisto la lllllue onde impedire la sla!"i biliarP e la colemio. lsammano rruulth gli aulot·i t var i CB!'It possibili in pre_ . di una tls lol.. biliare. Pt·alioato il calelerismo, se ~i lieonoscono le vie biliari libere e dt diametro sufficiente, ~:~t dcM-é approllLtar oe per lentst•c l'occlusione della fistola di111nta inutild non solo, ma che flnzi pulrebbe favorire unu lll&va lesione di canaJjzzazione per t·t~Uentamento della corNIIIAI btliare In par te tloviata all'esterno. Se Invece lu vio biliari sono obliterate occoere inn!lnzi llllo sLahtlìre se l'~.>stacolo è 11el canale cistico o nel coledoco ovvero In en trambi. Dala l'occlusio ne del pr imo, la periJrione delltt fh<tola si otterrù colla coleeistectomia, ~spor­ :tando la vesctcheLta diventala aJlilllo estrauca al sistema ltecrezione bilial'e . Nel easo di ostruzione tl~l dolto coledoco l'indicazione ideale 'irebbe la eoleci8lentero..~lomia già praticata con succes-.."<l da llayo Robson, a meno che i rappo rti alleeali della vesci •tlll n In l'Ila lo ti elle "UP pa reti vi ~~ oppongono: ed Allora llieotrna contout.<\rsi di conservnrP la tìs tnlo brliare, JWezio~a 'lhola tli sicurezza contro la colemja, o lent.are la eoledotoMia, t·iservando ad a ltra eJIOCa l'occlu!lio ne della flstolo. S. (lOlrù put·e tentare col cateterismo dt slog~iare il calcolo, CWe 6$asta e sia esso che costituisca l'ostacolo. Ove l'obliterazione si estenda sui rlue canali il pronostico -a di rnolto a ggravalo, e nou si potrà ottenere lo guarìRione che colla eoledotomia, seppure la rapidità ,-Jell'into~­ llieazione colemicfl in tali casi pet•ntelteru !"intervento chirtlrgieo, Tah le indicazioui fo t•nite dal cateterismo impiegato col1i~

13


19~

RIHSTA

meuo dtottnostico: :>oeguono i vantaggi che se n~ pns~OOQ lrarr<! tome mezzo lerapeut•co. Si o g111 dello l'iopra rome, Jaltl una oblalerazionc prodotta dalla pre&enza da un cAlcolo. que~lo pul'l esset·e t•imo~>"O

col ~lt<'l~t·i"rno. Una lp~rlrof!a

tielte parelJ delle vii• bilwri, non .!ara roai una oslr'uz1one C0111pleta, ma può ••rodut•rt• un rt•Mrm_'lmenlo 1mportaulej in ltt l coso un calelorismo ben conclol lo sara mollo utile. specialmoule nel dotto coledoco piu ompio ed o pal'eli più liscie. Occorr•· notare <be la h tnuuovre rio' ra•mo 1!"6g"ttit·si con molla pru.Jenza onde ev1lAr~ focoiai oli peritonite suppurata nelle tld tu~:onze, es!'endll pH lo più lo pnre ll alteraLo>; ma. ri· servalu pei casi s•·mplict, o t·azionalmente praticato ìl <'aleleI'Ì-'ml) p•>lnì conùut·t·o ollu guarigiom! o.lella rolelfltasr del dollo cole.lo..;o spostano lo Il calcolo: tale pru·e sta "takl 1l ca:10 dt J. L. Pdìt; Lal+' un caso, riac::<~unlo du;;li autor1, lel Parke". D'alh'ontlo, ragionando' por analo;.tia di cio cho f'Uccede peì restringiuwnti dell'ut·otrA e pal ca~oLP ri !!mo urelt•ul<,, si può de. durr~ che lu ~tes"o metodo ridia dila tazione gl'atlunle Jt'''e pr. Jurrl.' o :>l~:o"o rt:;utlalo th soporare e viucPrd i r··:>olrìn ~tmentt .!cl conJollo co.ledocn. t; nu o~~er,·aztone r.ou ,.... ,lo ft!lice, u pure rias<~unlll, del W inl\\ a rt•·r, lo dimo,.tra. Il r.alel~>t·tsmo :sembra pure possa t•~.:;cr· utih· m ct•rlt ca~ì Ji oslruztOIIe del coledoc.o prodotta 1la un tumore vto.:ino, •Juantunque 111 l8i casi con solo effdllo temporaneo ìn dipen· dertza ddl'evoluztone del tumore "te-...o. Dilatazione ad ampolla della vena femorale nel oanal orunle - Dt:couRTtoux.- (Joumal de M é<lecine et rle ( !u·

rurqt , ottobre l &ll ) Quautululue ecceLionalu, •tuesl'afleziune presenta un r.tJrlO

tnleresse, potendo t.l""er ractlnwnte confu<~a con un'ernin cru· rale. L'o.utor·u ba o"l~urvnlo un ca!"o d1 lfuesto genet·e acc•1tn· pa~nnlo olt.t tt·ombo::<t e nt•l '111810 una lnggiera pressioue l~'<f'l" citaù1 dn un chirurf(o. dolcl'lnmò rapadumen l~ tu morl.l· per doppio tllllbOJìsmo polmOiliJ I'~: egh ila fallo SU IJU~~lO ur~:o· menlo ric~rche mollo 1mportan ti.


CDJRUKt.ICA.

1!}i)

rara ancot•a della dilat.s:~.ione ad ampolla della safena ·~:'fllrflli&, la diiAlnzìone ad ampolla rlella fem orale avviene l'Cil lo

~~--- iniJwute generali d·•llP varici Ordwar1amenle l't-

di questa alfeziont! •· leulo ed in<.. dio«o .-d l' ,.e,· caso l malati ><l a1·corgono .lei loro tumore inguinale. Sovl'uli eono Vlll'l<'l concomiU.nl1, rno qualche volla ti tumori' é Uico, e Qll<""li casi sono quelh che dunno più facilmente laogo ad errori d1 d1ag11o~i. La varice licll.'t Cemorule rl-.il'de alla pa1·t~ rne1lia della refiPile ìus:uin11i· unmediat&tnf·llt~ al ri1sotto dell'areala l'l'llrelt. soLto la qut~l e si puù vt>dere prnluugarsi. La varice della l!Aft•na, al t·onU'ArÌO, t aJ uua piCCllla di!>lanza doll'u rcata, tAh'ùlla uno 1l du•• f'enlinwl1·i al ,u .,otlo. Il tumore ha DD 'Volume che varia da uua nocciuol a ad uu uovo di ~tt i­ U... t molle. 1 più spe s.so indolenlt•. n :m i· pulsa n l .., e 'fiiDdo non e~1,.louo coa::ruli, '41 l;,..nle nelt.amenlt> la fluttuaalone; esso é t'iducibile, e se !'li c•omprime nello s tesso lompo la 'Vena al dil~Opra e al dic:oll<l, 11 tumore un lccNientPmenle rilloUo t<i r.produce come preco ienlemr>nl•'. non e..sendo tutti ClbJusi gli ortllt.l dt>lle vene che -.hoccano nell'Ampolla. Gh !!(orzi, In tosse imprimono un· unpul.,tnne, un movillenlo ossa i nnalogo all'er·nia, dopo una lu llKtl corsa, una ~c>ne 10 piedi prolun~ala, il tuulOro V!'nosn aumenta, diYIDla p1ù dur•J, più te::o, e nello <>les;oo lempn lP var1c1 !!UPrrftcirli "ì fanno piu pronuHCI&le e i un edema tJUÒ occupare la paNe mf••riore della gAmba. Oneeti tumori '<i t<viluppono Jenlamenle e reHano in se~uito per lungo tempo slazinnal'ii c n on so110 accompagnali cbo ~l incouven ic·nli proprii dcllt• \'arici p roronde. Ma il gran lllricolo c la li'Oili iJO"'· percllt' 1111 traumaltc:mo, un colpo, un 41ereizio un po' \'Ìolenlo po!"l'ono, m qualun()llc momento, di· elaceare il coa~:ulo c produrr·e un emhol1>~tno mortale La diffieollà dello ùia~no-.i !!l presenta SOJH'&lullo per l'ernia ti'Urale. Questo "egno d10erenz1ale cons1!<l•• nella fo1·ma m~no "'olare dell'c•rniu e nell'esistenza, iu quec:to cac:o, d'un pedaoeolll che tll•\·e es~ere cercalo al dic:otlo dell' erC3Ul c rul'lle. Blastica, ltlOile e c:onorn nlla percu<~->ion<>, rernia !il riclute con gorgoglio. N onoslanlt• questi segni , lu confusione


196

RIVISTA

è l'requeote, e la difficoii.A è ~nto più grande, i•"Juanloché. c:e si suppone l' e<ta~tenza di coaguli nella varacf>, ra d'uopo astenersa da qualsia"i manovra che possa dotea·rnmaa·e Ul'l embolismo. Come cura, non si possono adoperare che mezza prolet· tori del tumore, ma nei casi an cua ~~ lemeRRe la pro luzeone di un ~> mbolic:rno, si potrebbe, con lE' risorse dellu charurl!ia moderna, pe·atecare un'operazione rurativa d1•lla varare. L 'eaploradone rettale nelle aft"ezlonl della Tegione g lutea. - Dutt. ALKS::!A:-ORO C oDJ VILLA . -(Bulle/tino clelle t~cù:ru· mediche tli J)t)logna, fao;cicolo IV, 1801). L'autore dace di e~ser"i friovato molto dell'ec:plora1.ione rd· tale combmala con la palpazione ~lulea in un ra"o d1 lus·azione poster tore dell'nnca, en cui ti capo rernorale non ••ra bene avve r te hIlo, e l'arto era un po' voltato in dentl'o, come In cel'li c·aRi di frllttura del collo del femore ; poicluì con que· sto mezzo potè sentire nettamente fra le due maui ls testa rh·l femore nello "pazio sa cro-i.,chifllico. L'auto re uon tnlf'nde di far cono;:.cere un nuovo c;~>a:no dia!!nostico, perché e~;:.o fu indira to pel prmao •lallo Squire• nel 1860; ~OJ{~iungl' però che, slucliando l'ec:plorn1.tone rdtale, si ~ eonvtnlo che e;;;sa può l'ie"rire n tilis;:.irnn in molte allre affczioui della regione glutea, te quali occupino ::~perisl· mente lo spuzio r;ucro-ischialico. lo falli lu diA~-tnosi di tali affezao ni offre t:ranrle dtffirolta. e special mente quAndo, per la profondila dPJI'aller Aztone,l'e-.:ame esterno rie~ce immfficiente. Molte voll~ neoplac;mi nnlt irti gli slratt profoudi dci mu"coll ori al dt"olto di qw<~~ li. R"ce~si da con~estaoue clw si RlflltO falla strAda dell'interno dt>lha· cino nella regiont> gluteo allt•aver"o lu grande inri<~ut·u tc;chia· tica, c i!-.li d'eclunococco, ecc., po<~sono C"sere trlale appt•etzali coi mezzi Qolili d'esam» dall't!<~lemo. Ma dow, più che tullo, l'autore credt• t~ li' tmporlanzo de'· l'e~ploraz10ne rellale c•ombmale con la palp&t.lone glutea. t nella diagnost degli aneu rismi dell'a rte ria 2lutca. dell'arterta ischiateca e dell'et·nia ischiattca, per t'espello alln quale il dill'


CRIRUR.GICA

H)7

ili f8Uo può c:er vire anche d'aiuto nella riduzione col tazis

M"ernia ~w~sa. Aadae nellt• nevralgie dello !'lriatico può ec:c:ere cos1 qual· aH •olta ri velat.a la causa del dislu•·bo, po•ché la nevralg~a piC) t88ere prodotta dalla compresSIOne dala da tumort e òa altre aft'ezioni risiedenti in vicinanza al punto d'usc1ta del

oervo dal bacino.

Gua 4tU& r Hipola e del flemmone ooll'&loool aaaoluto·

- nou. 8 S&RROwsKt.-(Pr.:cvZa<l lt•ko.r~k, e Allg. Wienu Jltdil . Z..ctun!J, 1891). Poiché il rnetodCI di cura della ea·e-.ipela con l'alcool asso· lato nou lta ancora avuto la meritata l'!ltensionP, il Serko'"sk1 rlterisee quattro casi di rapida gu11rigione di infiammazione eatanea non 110lo ere!>ipelalosa, 0111 anche flcmmooosa. Il prttno caso si riferisce a un bambmo di due settimane, Uquale amtnalò di eresipela alla regione anale. Prima In IIJiazione d1 llCido Cenico, poi la pomat.a, l' iotloCormio e Ftli llllpaechi di Acqua vPgelo-minerale fur ono ul"ati senza alcun eletto; 1a infiammazione si esle~c allo scr oto, alle nalichA • al venta·e, coc:;icchè flnnlmenLP l A vita dPI neonato era zn P-!ncolo. A llora il S. esper1meolò la cura propo~ta dal Behrene~ con l'alcool al 90 p. 100. racendo con questo o:mi Ire ore fm1on• sulla pPIIe con una certa forza. In poch• liorni lu ~··c~Jpela e•·a sparit~ . Nel ~econdo e nel terzo ca!-lo io due sif!nore con er esipela dt>llu faccia il S. ollenne uguaiIDeDte, in hrevp tempo, completa gual'igione. Nel quArto caso Q S. sr»'rimentò su sè stesso la eflfcacia dell'alcool nel flemIDone Sf'airo. Essendo affetto da uua piccoltt ez·osione intorno llr uo~rbta tlell' mdice destro, il S. e!'.-gui l'autopsia ù1 un IMiooato ~lrangolalo dal!a m ad re, gtà in piena putrefaz•one 8i S\'iluppò un flemmone r-;eltJco. il che face'a temere al S. 11118 mrez•oul• f.!6nerale, tanto piu eh~ un ~uo collega, per una leaione ratta!oli in una operazion(l, era st.ato lungo tempo sor'-tnte, ~ il processo era terminuto con la deformazione e U~ÌIO!SJ del dito. Egli si r icor dò dl'll'alcool, nel quale bagnò dtto lrt' volle il giorno per dicci nunu\i, e quindi lo medicò


arvrsu con ovatta im:uppalR nell'alcool. Dopo nna selli mo'la era gua. t•ilo. Sanola, nel prtmo Congresso doi medici polacchi in Croeqvia, quando la cura anlisettica er·o ancorn. per cost dire. in fasce, fece un rapportu sul traLlamenlo per m~>zzo dell'e'· cool, raccom Andando caltlaroen le di l1:1vare <.:on que~lo ill fe· r ile prime di applicare la medica.Lur·a, b encht'> aHora non ~~ conoscesse lo sll•eplococco della •·csipola ed altri baueru come e&llSQ delle compltcaz.ioni delle iel'ite e non si sapP~'!'e ch e l'alcool c gli allrr Rntt~";etlici n~i<;co no ucci,Jendo i hatterii ed operano così ravnrevolmen tt~ !lulle Ct~rile.

Eaofagotomta per eatraztone eU una. moneta. d'argento. FREELA NO. - (McdicaL Record., 24 ollol.lr·e 1891). L'esofagnlomia per rimozione di cor pi eslranei pare sia stata eseguila, secondo il Fischer, 80 volte, con una mortali tà del 20 p. 100. I n questa >-lnlislica ~i rileva come questu opera?.iolle ~fa

relativamente rara, e non già per·ché essa presenti gra1t dtrflcoJtà, ma per ché sono r'iri i easì di incarcerameulo JJ cor pi estrane1 all'esofago. Il caso che r iporta l'autore ocrOI'Se recente mente in un giovane dr 21 unnì. M ouLre egl1 sr.lte rzava cnn alcuni colll· pagni avendo una mo uet.n in bocca, essa gli scivolò nell'esorago, rimanendovi pre"u, a un pollice ci rca , dall' aJ'licOID· z1ooe sterno eia vicolat·a. L'a utore vtdo l'infe rmo circa due ore dopo dell'accidente. quando, ri usciti vani i tentativi falli da a ltri per l'eslt·azioue. egli ere in preda ad intensissima agitazione t.>d a Ylolenb Rforzi di vomito. Riuscì vano ognr alleo tentativo di r~~· giungere lo moneba cou una pinza, o tli T'imuoverla morcti una specie rli lira-palle ltnp t•ovvi~alo nel momento. E poichtl l'inrermo dimorava in ca mpagna, lontano ciuque miglia tlall& dLI.à, e non l'lÌ avevano in pt·onLo ~li s trumenti nece~sarJ por l'operazione, sr .tJenso di solloporre i! paziente all'az!Gil 8 della morfina e di r imandare l'alto operativo al di vegnente. Anes~elizzato iJ pazienle e data al capo di lui la po='" zione conveniente, tirandolo indietro ed esleodendolo per


CHIRURGICA

199

in risllllo i muscoli e l'aportevrosi del l alo sinisl ro, praticata wl'i ncisione di ll•e pollici lungo il bot·do anlerior·e rMo sterno-cleido-masloiden, che ru con la clovula cautela 'IJ'Profowita fino a mellPre in vista i vnc;i. AUontanala qn~>sti ùa un lalo e la trachea dall'all••o, l'in. .ooe fu approfondila fluo alla mouela che l'l polt>va tocoue col dito al di soLto della parele dell' esofal!o, e.:;seodo eaa protuber·ante nella fel'ita. Per un'incisione fatta in corrltpondenza dell'ot•lo delln moneta, e ronvenienteruente sllarfl&Le, la si pol•~ arrerr»re con fo•·ti ptnze e lir·arln ruori. L'overaziollt.' non fu dlslurhata dn emorragia, f!'Rlvo chP GJ una piccola arteria e~ofa!!ea, la 'JIInlo si r1usrl a vincere prestò senza di fftcolta. Ne!3suna sutur·a fu falla noWeMfago, t la forila ru medicata con zaffl di jl&rza all'iodofm·mio, m..Uealul'à che si r•inuovò pn1 ogni giorno. Il pazienl.e fu alimentalo p61' dieci giorni COJl clisteri DUCritivl. A.l nono giorno però, rifiulandosi l'intestino di ritenere iJ liquidO o la tempet·alura 6SS<'11ciO~Ì abb&S!-lAl8 a 3H0 , ti pensò di intt·odurre pe1· la bocca una .:;onda gastrica, ma li dov•·Ue desistere per i \'iolenti sforzi di vomslo che caI'Onllva. L'operalorà dice 11i esser l'icorso con buon esilo alla introduzioni' della so11dn per la for-ita stesM racendo lfaeere nnrermo dal lato Opposto, t• dii CIÒ C'rf'd6 dJ poter aon senno nrgotn11ntare e consiglia•·e dle dopo un' ope•·aliooe di simil 1-{euere po~~a il pa ziente esc::e,·e nuLt'tlo metttD.tolo in tale posizione che il liquido passando ~rr·aviti s ul Ialo opposto al fQrito. L'operato daU'aulore infatti miglior() l'lpidamen1e e al qllindicc-.imo !!iorno poteva in~hioltire i liqllid1 stando nella posiziMe eretta : dopo qualche giorno pot.é prendere Jel cibn solido, e al 2;)' giorno egli erR ritorl)lto alla dieta ordinaria.

~tl prodotti su11eni ma~oellarldall'utrazione dei teDtt. - GiAARO . - (Jou.r11al de Méclecin.e et tie Chirurllle, &ellembre l891).

l.'ettrazione dei denti é un'operazione cosl comune cbe ci

~upiamo poco degli accidenli che essa può <-agionare: frattura ilell'alveolo e la pr: I·forazione del seno mnscellare


200

tUnSTA

cbe po!<l<ono ""'Orne il risultato mer1tano però ciao v1 ~~ por\j una certa llll,.nzio~oe, polendone r tsullarè un aeccseo del seno con tuUe le. sue conseguenze Ecco fiUAii ~ono, secondo il dolt.or Girard, 1 smlmm che pot-sono dimo!llrare la produzione di questo acc1deutc. Appena è c;tobilila una comunicazione tra la bocca e le fot>se oasnli pl'r la via del !!eno mascellare 1n seguito all'e!"traziono eh un dente, si ossPr va immeùiatamente uno «colo di sangull e dì muco dalla bocca ed una epistaqsi t~C' Il seno era sano. St produce inoltre. nel caso soltanto in cui vi fi)!'Se un ascesso d('( !-Coo, uno scolo di sRnl(ue e th pus dallo fosse nasali, comi! puro dalla p<!rfo•·azion•· boccale. Gnu cerlt\ qoanlità. di be"andè, tli gArgari;;rni, dt lif]Uidi in· trodoll• n~>llu bocca pD"'"'ano nel "Cno e sfuE!';:nno per J,· ro~:oe nasali. Durante 111 ma,licazione po~hono egualmente p~ne· trar"i uvtull'l nlim~<~ntAri. Quando il ruAiat.o l'a uno ~forzo per soffiarsi, pe1· F~leruu­ tare, io una parola quando egli fa una violeuta htAp•rnzione, l'aria passnndo per l'apet·tura strelll.l del routlo dell'alveolu produce un ~o1·gogliamento. Facen<to •oiTIAre il naso, il malat•1 lra!<porla rnuco e ~tlnf!Ue. Un' m1ez1on•• di ac IDA tiepid•l n di quall<18"Ì nltro li•1uido praticata pe1· l'ortllc•o accidenwle, non 1.6rdo a sorll•·e per la narice corrìqpondeule. Tale ncddente JJUÒ r ipei"Hrsi assai presto e non pre!'entare consegut>nze l'lpitll!I'VOii. 1\'la se. in se;zuilo alla IIHI~l•caz•onc, s'intr oducono nel seno avanzi alimentar•, può prodursi un asceS!>o co11 tutte le sue conseguenze g ravi, 11ecrol'li, estensione dell' inOammaz•one, flemmone dell'orbita, ere. È n ece~"ario quind•, dopo restraz.ione di un dente, c:e ci accorginmo che esi5le una per·forazione, port·o nell'alveolo una pallollola di cotone pe1· unpedi1·e che parltcellt> ohmeo· tari penetrwo nell'antro d' lgmoro, e provocbtno l' inliammazic>Oe, e•l e'·ilare, con una buona antisepsi. quegli accidenti inlìammalorti che soprag~iun f!ono t.alvnlta nPile ca~ta alveolari in 11eguilo alle eslruiom deutarie, nnche le più sern· plici e mcgho eqeguile. Le lavature boriche devono t><:sere fatte due o LL·e volte al giorno.


CH:U\URGIC.\

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,_ calli di perfornzione con e~pot·tarione di una ponione pande del fondo dell'alvetllo. sarà necessario un apparecchio (II'Oietieo per impedire il passag~io degli alimenti nel seno.

MJ.astone 41 UJl aarooma. del mesenterto e resezlone di UD . .tro e ~Qezzo d' intestino tenue. - DoLL. LLoaEL, pl'otèseora alla Facollà ùi M edicina di Buenos-Ayres. - (Reour. dechirurrfie. agoslo 18!-IJ). L'autore Holge con certa ampiezza di pArticolari l'osserYUJone •lt 1111 tumore addominale della gro~sezza di un reneJ M88i mobilt• in lulti i sensi, laleralmente e dall'allo al basso, ùllo ttlomuco al pube, che, abbandonato a sè stesso ritornava !11-mpre aHo stesso p un lo, nelle lmea marliana a cinque eenlimelrt l'Ollo l'ombelico, che dAva alla palpazione la senWione di una superficie liscio o rep:olare, Pra di consi~lenza dlll'8, ~-'sfuggi va facilmente allA minirnn pressi one. Il tumore 1\011 provoca vA ùnlori nò $pnnlanei. né alla pressione e non aveva mai occasionati distur.br dJ~estivi. Eliminnta l'idea di un rene mobile fu fatta diagnosi pro bollile rli tumore neoplastico del met>entt>rio, e pratica la l'eslil'Pilion~>. Eseguila la laparotomla. comparve un LGrnore globuloso, ra ente corpo coi due foglietti del mesenterio e compr eso Ira una lunga ansa dell'intestino ll'oue che l'altoroia,·a e la eolonna ''"rtebrale: si imponeva per ciò la t·esezione dell'anse in&Pstinale aderente, e questa pure fu ese~uila esportandone In lr11tto che misurava esattamt>ule m. 1,50. L'opt.> razione ebbe esito feli ce ed il rnnlato r aggiunse pet·lttta guarigione in circa quindici gioJ'ni. L'autore ritient> questa osservuzione interessante, perché IDno l'èri ~li e~empi eli ablazione di una si este:oa parle di inlel-Uno, e si domanda se lo perdita d1 si grande superficie di --.orbimento non a vrà influenza sulla uulrizione del malato, IIJiel'aDdo pern che tale influenza possa esser miruma, la porlioJle re~>~cala essendo l'ultima por-zion e dell'ileo. Termina lìraodn le conclusioni seguenti: 1• O&:nirtualvolta si sara faLlo la dia~nosi dt un sarcelmfl 0 di uo llbro-snrcoma del mM«lnLet'io, si deve tentare l'estir-


RIV ISTA

pazione. a rn tlno che esso non abbia ral.!t;iuolo pr oporziool enormi. 2" Si ,JevP op.•rare il piu pre"'to pO!'l!';ibile, prima che il tu· more raggi uuga grandi dimensioni: l' operazion•· e me011 grave c "' anà rnmor probabilità ,Ji ~eneraliuaztono rJ di rectlha in ~ito. a• l n cacoo di diagnostico dubbio "i dovrà praticare una la-

parotom a t·c::ploratrict>. <f.• Se r iute~ tino si trova 8 •1Pr enle, an~ h e pe!r ~ rllnd~ ~lenc~tonP nou .,, dovrà e!"ilare a praticare l'enl~>reclom iA.

5• La nsezione di una porzione note.,.olc dali" mw,.lino tenue snr·ù tan to meno pericolosn quanto piu In parL•· r·e~e­ CKLH .,, lroverll ptù luulana dallo !"lomaco.

Oarte oo•tale ed a cce••l fredcU toraclol. - HosNt L. (Jou rnnl rlt' M tldecine t•t de Chirurg•c, ~ .w ... rnbre t "!lt). 11 Dolt. Honnel ritiene che il trattamento m edico od tlll'ill· 1AmPrtLo c•hirut•gwo attenualo d~:gli ascessa freddi con cnric co"lalt· non clll che ri«ultatt illuRor·ii nella maf.(~ior pArta• .lei ca«i. E~li dirnn~lro, al contrario. con gran numat·n di <'8~1 1 rtc::ultnll Pccollt•nli che st pO"!<ono otlenPre tla unA OJ llr&ZICIIH~ dnrurgìca

ra•hcale.

')e gr Hpre uno Ili questi asres~i fr·edtli, può succed•·re che si ~iungtl di prirrw Acchilo sopra una !e~inne dello fncc1 ~ estet·na cJi una costa. In 181 caso si ra<:chi, col cw·,•ltiat•l ta:.diente dopn f'~"*'rsi bene 8S$1Cura1i c he non "' ... uno n:tre le;.ìo111 no~cocote . Ma Il ~!<n piit fr~'{Uente è quello, in cui, dopo Bver ap~rto •JUe!'LO 8'-Ct'""o. 11011 s• trova alcuna te ...ione ca•·a •e tlt "Pi~ · gare IJU6~1.8 roccolla. Se per ò si esamina Allell tarnf'nle .Ja virino, <li lroveriJ ~eneralmenlP un piccolo foro, riem p1l0 cla fun~oc:rtà, ;,:eneralmeute con di rezione dall' mdt•nlro t~ li' in· fuor·i, IJUA~i l"Cmpr·• in vicmunzn dell'articolazione contlr<>-co"lAie, ov•• !'li lrowl un p unto osc::eo dt'oudalo c:ituntn alla faccia proron lo dPIIa cocota. Questa vicinanza t!PIIn nrlirf'IIA· ziooe put) f•lrfH· far pensa re che quesle carie sono con--ecu· Li ve ad un' art•·iLo tubercolosa .


Clill\URGICA

t03

rimellint•e a questo slnl•> •h cos... li! iuiezioni moùitl· sono in!'ufficienti. E neces~nrio praticare il ra ..chiae lo svuolarnento dt>lla co~tn U\()lto largamente. ~In 10\enti, quando pare che lutto '-in tolto, non J.al'lta fl'r_-•..-.,., Iii. In t}uasi tutle le osservnzionr rrferit•• da Bouuel, l' e"ame esteriore era ne:zativo, un' eo:pl••razron~> pm ;-~almt)Jella ha dimostrato cl1e qnel'lls OJ)(!I'nzione non sarelJbe .-urne.ente. Tatflian.lo gli intercostali ampiamente, nvendo cura tli "''l· l'arteria inlercostale, la flUHie, r:e \Pnr~s·· le~a. polréhbe etuat·e un'emorragia mollo ~rave e tal~ d • richiedere e:-,a M la N!"t>t.ione cor:tale per polt>rtH.) rare In le~alurn • .,j . . . . lo !l dito ~mila pia~a. e, r iegan.lolo llÙ uncino, '-i ri.....rer'ft nuo flU&"i sempr e lesumi o>~@ct• e~:te,e situate ali' ~ prufonda delle coste. lo pre~cnzn di queste lesioni naRcoste, In condoLia da lt>We è sernplire. Dopo aver tagliato il periostio eLI avel'lo ,AOollato, si resecheranno più ceulimct t·i di r(l• e~l' are: o CO<llfiln si giudica necessario, avendo cm·a di r1on lcder•e 111 pleur·a, '-quale generlllmente in ryuP.sli cnsi .. i trova inc:pe<l<>rln, Dle per opporre una barriera al puc;, :"on ci òo,·renw ~art• iu ryue--ta via che ryuanoso st ovn) la CP.r tezm du1 11011 rimane più, in alcun punto della piuga, tessuto nralnlo ehe pos<.a ra~ionare una recidi,·a. L'operat.ione chirurgica è co, i finita, e "Brù nece,!'ar io )ll'ocetlerc alla medrcazione, che avrà una ~ ran i e importanza per una Auarigione rapida. Dupo una abbondonte laYalura d1•lla piaga con rlo ruro di zitH o " con ,-ublimato, . , . nere<~r:ar1o ~uiUJ•are le l»bhra .Iella l't•rrto, drena~~iare f.le8t.a covità e,J infine meJicare mll'iocloforrnio e coll'f\VIllln ldro6Ja. Il r·i~ullbto non sr faru t~llentlere e si potrà co!>l .e&ener-: unn riunione per primo iult!nzione t'd H D111h;to IIOtr8 jlu&rire in pochi ~orni L' antisew-i ha resi questi lnlervenli di una rompiE>Ia in-uili! et.l a ggmngeodo a •rueslo trnrlnrnento cbirurgrro un lrauam<'ulo !.!enerale, si ollengouo guari~doni complete <'d IQehe rn quei casi che ~embrano dil>pcrati.

,.lo


RI \"ISTA

Dene trattare apont&n... - DuBREUIL. - Journal de mé· fkc1nt· t:.C elururyu!, novembr e t 891). Oubrt'UI( •li VIde le rrallUI'G $pOntanee in fratture rovorlle da una ostf.'ile rarefaciente o da qualche cosa d1 consimile, che ·i coo"''ladano d' ordanar1o e ~o venti anche con una notevole •·npidilll, e nelle quali lutto lo scbeleh'O a• affdto; e.: in fratture O"Set) peJ·lMrom locali, gomme, l ubercoli, r.ancr1, cisu idat~ehe, che si con ..olidano male o non complelmnente e nPIJe quali, od eccezione dell' o~so malato, tu Ilo lo sche· letro •wmbru inunune. Le prime pre11entano un 1nleresse più gran fll!. L'eredita della fra~lilil delle o«ga é stata m olto invoe~~ta altre volle per spiegare la fJ•equenza deliP fratture in ceri" famiglie. ~l a sr tratta in generflle di osser\•azion1 an tacite ed è difficile ammettere che in •1ue~ti cnsi ''i sin stato altra cttusa che una gt!mplice pred ispo.;izione ereditaria. Si vedono nella stessa g-uisa indi vidul pre.. entore una predispo..iziortP congeruta ali., frattur e ed e sere cosi affelt1 succe'~sivamente da un ~ran numero di •tul'sle le!=~ioni, ma è pr obabile che in tutti questi casi esistono alterazion• ossr·e che sono il!''lO l~ .

Le fratturo di origine mus('olor e sono ~late cons1derate per luugo l t'n:tpo come un li po di fratture spontanee Ciònonduneno !=~C, iu cerlt ca'li, la rrattura per ronlrazr one mu· ~colare può reni mente pr o lursi oli' infuori di 'JUI\It.ia<>i le..ione o~ea, uu i(rau numero di queslr falli appar t1ene certernl}nle all' osteoporo.,i "enile, all' allls!=~aa, alla sifilide. D'altra pari" molte da queste fratture s'~no avvenute du•·anle una cl'i~i epileLlica, e può so••prer e la domanda ~ un11 caduta, un colpo, favorilo do una atrofia ossea tl'or•igine nervosn, non '~meghi meglio l'accidente o.li una causa permanente mu8Colare. Si possono segnalttre a queRto p1·oposito le fl'attur,' di cost.n durante rl parto; rna ....mbrtt ,Jimt•'llralo che tluraute lo gravrdan"a avviene una rarefazione del tessuto O'~"eo e•l una Jecalltlcazione per lo meno tn un gl'IHJ numero di in· dividui. Le frallure negli atassici sono ben conosciU tO. Non l' lo


CHIRURGICA

~O

o

tliaO dl quelle <'he soprag~lun~ono uegli emiplegici e che 8I)M piil rare. Dehove ha r ichiama !.o l'attenzione su

questi

.W eJ ha ditoostrato che in tjuesto caso la frattura risìede"a dlllelo malato e che esisleva da questo lato una al te razione ...e ossa elle dimittuiva la lor o resisten1.a ai traumatismr. Pare anche che l'atrofia muscolare progressiva inter essi lo eebelelro e vi determini lesioni stmili a quelle deiL'ataRsia. Vari autori hanno citato cast di fraliu rrj dell' anLibraccio, ùel femol'l' e della gamba, in queste condizioni. Dubreuil cita pure un fatto di questo geuere relat1v0 ad uoa frattura del f~morc cbe st e riprodotte in !ello ed anzi durante il sonno. Verme anche segnalata la fragilità delle ossa in altre mala&Ue ru~rvose. la sclerosi Il placche, la scl"rosi laterale amiotrollca, alcuue paraplegie ed in ullitno luogo lfl siringolliel•a. I l rachilisrno, l' osteomalacia, r osteoporosi senile pos· sono put·e in teres8&t'tl lo scheletro iu modo generale. Insomma, le cause dJ alterazione geneeale dello scheletro eono numerose, per cui, priuaa di ammettere una frattura tlpOntan~oa , "enza lesione ossea, è impol'lante ricercare la JI088ibihlà dt un ~.: ran numero di stat1 morbosi. come causa predispl)nenle.

...a4o- oozalgle dipendenti da una cll1ferenza dl lunPeu& 4egU arti. - ~1ESUARD . - (Journal dc médeewe et de chirur (lìe, ottobre '1 891).

Non è raro riscon tra re fanciulli, nei quali una diffm·enza di lunghezza de:;!li a r ti, una vera astmmell'18, conf{iunl.a ad alcuni fe1 10mf'ni dolorosi, può far diagnosticar·e una coxalgia. Il Dutl Mor ton, tli Filadelfia, ha richiamato l' allanz1ono tal Calto che iu m olli maiaLi. i quali pre~entavano un'incurvabara latt>rale 1lella colonna vertebra le, ciò era pr odotto cla una tnegua~Jia nztt di lungbPzza ùegli atli inferiori, 1noguagltanza

tbe tah·olta nrri-vava ad un pollice o ad uu pollice e mezzo, lenza e~!lere riconosduta. Il Doll. Terrillon ha tlimoslraLo

cbe in cer to uumero di malati si poteva ollerwre la guarigione di PseucJo- coxalgie ponendo una suola spe:::sa sollo l'arto leeorciato.


UIVJ'>T\

Cio chu 1\ de~no di n ula "Ì " che l'oll'~zi'lne sembra <'OIIIiuciare in uu mom-:nlo 'JI•a's.tl«l dell'mranz•a, quando •I':OI'·tema CHseo è in pit>no sviluppo, sembrA oumentar·c qonsllnlrnento• per tJUOiche le·npo, po~cia, ~nlto l' iut1u-•nz·i di un le,!~tero lraLlam~nlo, seompare mollo pre=-tu !<enzo JascJare p ... r co•i dlru Lraccìn. E necessario quindi tlrnmettet•e 111 t{UCsli co.,i una C8U"8 ~cono<>cmlll che pr·oducc un rilarJo momentnneo nello ~viluppo d1 un arto. Quanto t\118 frc•,[ucnza di questa asimmt'tria nel faucmllo, stando nd una !IL&Li~lka di Cox e liuOI'l, 5\i nola clw -;u 51~ fanciulli 272 pre ..cntano una Jrre:::olor·ilà degli nrti, :?;H no•1

presentano alcuno upprezzabrle d•tr... ,.enza. LHII';,la f'rc• porzione dt più della mola i11 fnvore dell' nnomnlla può :-cm· br·are sl)rpren•l~>nle, ma fa l'uopo o"'sl3rvare che pe>r pr~· durre diqlurbi fUill.IOnBri llpprCLZ&biJi, la tilfTerenzA tiO\e e....ere almeno tli un cenlirneLro e mezzo o due c ...ul.mt>lrt B•·oJie auzi ammetteva che occor't'eRsero almeno 2i millirn9lri per e.l!!iOnArO dtslurbi fUrlt!OOOii ""Cil"'ibih. L'anumaha l't~ioJe più spe~<~o a !<IOislra che u de~trc1 e ej ma11ife"LH ora sulla Ltbia o AUI femore.(' piit sovenli sullA libia so a. IIJliPde ste,<>o pu<J anche es.,er e m\!no ~viluppoto. r !;in tomi pt·odolll da que'w asimmetria po•souo in un certo

numer·o eh casi "'imular e I(Uelli dello coxalgia, mo fa d' copo ped1 ei'I'~Ore ri s..r·vutì sullu loro si~niflcazione e non ri~r.llllt'C troppo J' idea Ùl COXO],l!Ì8. quandO l'lÌ lrO\'Il queo;to 8"CfWCIII111PniO, percllé le due affC7.ÌOilÌ pOS!;OilO COeSi"'lere p••rfdl.'l· monte Il pruno segno che coml'are è la cloudlCl\Ztone: qut""'la e ptù esaltarnente un harcollnmenlo, un dondolamento. Po.,,•i/1 il corpo SJ tnclina, a poco o poco, il bacino t-i abba""ll • ~~ pro lucC' uno scoliosi di compensa;.ione, le di cui conve~~iiA ii \'Olia vcr;;o •l In lo pn:t brPve: fallronJc te ~t o o tat•Jt !'•' n& produc•• un'altra rhe risiede nella r~gtone dor'>'ttle; la colonna prende nllo,·a la ft.)rma di una S pil'1 o meno accentua la. Un nltro sinl..Jmn è 11 dolore eh~ ''iene 1\ cOmJlleten Jl IJUSdro :-.inlornalico di QU!'I'Il8 mnlaltt8, il ranciuiJo !'i lameu\8 d t stnncarsi molto presto, il dolore però presentu J•UIII· mollo precisi, ma csc;o scompare tosto che si ò dalo 01 due

arlt lo !'lessa lunFhena.


~O i

CUIRURGIC..\

410esti "egni, la claudicazione, l'inclina7.ione del bascoliosi, il dolore possono rr~conlr•u r8i egulllmente ~~)Dtl giia,. nell'llRirnmelria; ma in quesl'ullima mancano

piu o meno generalizzato, il dolore Jli'Ovocato dali!\ ••me iu differenti punti, le posizioni VI7.Ì0"6 t.lell' ar·to ~llric,re. iutlne l'adtjuopal1a inguinale. 'v'i !.<ono quind i, por analisi accurata, gli t..lernenli ::-uffic1en1J per una diaditr~renzlale . lnollr e la claudicuz10ne s tessa presenta i•••JDeno molto difTercnlP. N ell'a.sirnmetrin si tratta pmtdi un barcollamento da sintstra a de~t ra , mentra che ooxalgia la gnmbn 1lnscr1ve un arco ili cerchio pt•r :..-'1!ilftlluo.i in Avanti. ti fanc·1ullo <'AmminA faltcando. Oi più, la ~è!l!ll!lla del tempo d1 appoggio sull'ar•to malnlo 4• molto più eli quella del memhro sano; ne.to 'l"~~o tempo il corpo meno sul lato mAlato, ci(l che tlil ulln ma1'cia il ritmo "~'"··-•nto al

dolore, che può rh.coulntrsi rwll' &$ìmmelr ia, è spontaneo e m olto rnul limitato. Cio r lre al conlrnrio ai os.,..•na mai eJ appartiene a l a coxnlr~ta, é il dolore pre11:'lrone. lnflne, se si tt•atta di una coxlli;Iia, r11rlo

-~~M !!Q~pelto prenduru sov~nb

uno

pn~rzione vizio~a,

Jll6 ~pe'!so una rotazioue ,}t'l piede 1nfuori più o meno ; nell' asimm~lrta, al contrario, N<;:o avrà la sua fOIItaitr»ne normale. 'lw:'";..~,...,,uu ai falli pul.Jhlico.li, paro che l tl pr<aguosi sia m ollo

-·-·u

, !lernbra che qu!'" la diO'~rt!llta nella lunghezza d..i infer ior i non ~lll che passe,~otgiera, perchè bastano, ape!!"O, alcuni me-li dr cura per fare con!tl&tare che ~'"i~a..,.,A sono ritor nate allo rotato normale. Solta nto la scoliosi -,_if'9ftii1WI più lnngnnwnle.

loa cura consisle nel <iuppltre al lltfetto di lunghezza di -

cle.g~i arti con un tallone più allo tla que"lO Ialo, e nel

t1t frizrom 6 mas<~aggio sul membro atrotlco.


•aterlale •tatlatloo per lllutrare la forma ollDlo& 4ell& morte p er clorofo-rDllo. (Cent ralb. f. t'ltir,

0JAKOXow. -

~

46, 18\11).

Tnlli i casi perw•nuti a rognlltone dell'autore {nO\Onlacroque) n~gli anru 1877-78, furono da lui accuralameul~ · raecolti ed eflaminalf. Egli ra os~t>l'vare nell' introduzionP del suo studio che per la soluzione degli tmpor·tanli que!'< tlr che

si connettono a questo 8rgoment.o dobbtamo eftldarc• llolo all' oc:serva1.ione clinica per·cl1P. gli animali di rronle all'azione del cloroform ro !'l comportano chversamente dt!ll' uorno. Le l8bolle t>tatistrche sono compilate e ordinate come quelle Ji Keppelr-r chi' !lÌ rifedscouo a 101 ca81 di morte per cloroformio, cosicchè l' esposi1.lone statistica di Ojacono\\ può Mguar•darsi come la conliuuazione del lavnr·o dr K•·ppcler. .\ complela ra il '-UO lavoro l'autore si val<~e della letterature chirut·gica russa. mglese, teùesca e rruncese. Frn i morti Ogur·ano 75 uomini e J9 donne ("econdo Kep· peler i2 uomini e 2:! donne). Anche 'fUI lrovtemo una ser•te di piccole operazioni tre lù quah 8 estrazioni dì denti. Djaconow brasìma con ra{'r >ne la narcosi, concede l'anestesia locale in casi eccezronalr. La quantitti del clorofor'mlo adoperato oscill<ì tra f">-10 goc· cie e J20 grammi (Keppeler 20 goccre 30-Gu gra~i). La mor te avvenne in tulli gli stadii della narcosi, ciou tanto ,,;ul principio come ad operazione compiuta, ed anche quando era A'iA applicala In rasctalura. Tre volle fu e~aroi · nulo lo slttto di purezza dol !'loroformio. L'tlutore annette unu l{ramle importanza a 'JUOsta ricerca, ammae!-'.trato iu c•rò t!aiJ'pc:pe ru~nza raua nella cliruca di :\iO"Cll. In .u casi di m or·Le offerti dalle tabelle e indicato il metodo di cloroforrntzzaz!one. In :t:l il cloroforrnro fu amn11oi::~lralo con una pezwola di lino o di .flanella fof(giata n cartoccio. In H ~:usi fu a lnper•ato l'appar ecchio di Skinner- E"-march, in 4 l'appa· r ecchio di Snakt•r·. 1• ;14 "oll<' la morte avvenne per sinCO[)(>. 11• 18 volle U\'VennP la morte per a..,fi.,,.ia 1Il0 13 volte il polso e la respirazione CCSI'Iarono simnltauearnen Le.


CfllRORGlCA.

Nei ca~i della 1' categoria (sincope) la morte avvenne iu

t' nell'acme della narcosi, in H invece gli infermi furono colpiU da sjncope che non erano ancora del tutto cloroforanuali. lo 7 si osservò precedere Ja srncope un forte pal · 1ore e in 18 la cianosi. Nei casi della 2• categoria (asfissia) si osservò una forte cianosi, specialmente quando l'arresto della r espirazione non avveniva tutta d'un traLLo due volle la narcosi era ineomplel.a. Nei casi ùella 3• categoria la mor te sopra venne prima che fosse iniziata la narcosi. In quanto a lle misure prese per richiamare in vita i paztenti, esse nou furono ben determinate in 35 casi (secondo Keppeler in 15 casi) ovvero si trovano a quel riguardo delle considerazioni ~enerali come per es: • lutti i mezzijurono meNi in opera ecc. In tutlt gli allri casi fu attuata la respt· razJooe arLJ Ociale. lnoHre furono impiegaLi; l' eccilazione elettrica. dei frenici 37 casi. Trazione in avanti ùella manibola due volte, trazione della lingua in 19 ca s i, laringotomia e ll'leheotomia otlo volte, ~alasso quallro volte. Posizione ba.8sa del capo 15 volte. auto-tra sfusione 5 volte, puntura d~!l cuore 3 volle, irrigazic.ne del capo e del petto, batltlure con panni bagnati 13 volte. compre!!se calde, se11a· pi~mi sulla regione del cuor·e, nitrato d' amile, ghiaccio nell'intestino retto, sLricnioa atropina etc. L'autor e esprime la soa llleraVJglia eht> eli fronte alla grande frequenza della stncope lltft!.lt ratto cosi poco per eccitar e direttamente il cuor!>, ed a questo scopo r accomtm•la caldamente la trasfusione ni cloruro so<lico ~ciolLo, sulla quale operazione egli ha già ftlll o delle pubblicazioni nel 1887. Riguardo ai reperti necr·oscopici, in 32 c&s• non si fa menzione di au top~:~ie. In cinque casi iJ risultato delle autopsie tu negativo e gli 11llri 58 casi non indicano alcun segno microscopico d' uttribuirsi in proprio alla mot·te per cloroformio.

Il fatto più di frequente osservato fu la degenerazione gra~so~ del cuore.

Un più esatto paragnne delle Labelle di Djaconow (1879-88) t <i


t i Il

RIVISTA

cou tutolle ùi Keppclcr (ISG:>-76) non è aJla~lo privo rl'llltert~"~e

\ r•che no Ile uuo,·e. tabelle i dali sono allinli qua"i escJuqj. vnu wute rlulle JlllbblJCRzioni in!!lu.'-i : «:>s~e JimoRirauo purtroppo eh•· lino ad ora pel' mezzo della -<latistica non ~i "ono :ippt·ofondila gt'Hil cho t..: nMlr•' cognizioni :-ulln cu:zione della rnorle dm·oformh i\e dalla presente letlet·nturn !"i pu6 rilt~,·nre uu pl'ogre-.!<o ;;ia 111'1 prevenirs sia o,.J togliere il pericolo di •tue:; lo accidente. In sMtam:a i tt>nlali\'Ì rli o'UI"Il ~n110 r imasti i rne•lo>~mJi da ditlci anui fa. Per es: fu itupieA't'W :-11 volte l'elettricità, mu l'el•·ltricita u'-uta fl 'JUr'<~lo ... eopr• ,·. J)ÌII Jlt!l'l<'Oio--a eh~> utilè. Gtaccht! se SI ha t.i<:nguo .ti Alli· \'ilr l.l In rP,.ptrllt.tOIH~ artilkiale ~~ possono unpiegnt·•· t•t·nt·e ... si moltn pila "' lllpli,•i; più ;;icuri e che non formo pNth't'O nn minulo tli lt>IUpo, cito se si vuoi vedere nrlla Pccilnzinllo farudicn dt•i frenìcr il ,·antng-gin che aleuuo cort·er~ tì vnuno Hd uvir·e "Ili ner"i t'nrtlinct richiamAllrlo c~os1 rl cnoro nlln :'1111\ flllll.LIIIH', dolthiauro nnrhe l'icordaro che, r-nme st to n dlll-!'h ~perunPnli dr Sq.,mund·Mt·yer, tanto 111 tnt-reuln llt · (Jolt& conw la :.ralvanicn rappre"t'olat\l) pel' il 1·uore 1111 pnleu te ""lem•. (litr• l.l I'ÌI'l "i ri(~CII'dl t'hO l'l't'CilliZÌOIIt~ del frt•lliCII OUII prm·· verlfl t'l••· A nt• •u.o ruspìrn~:inne f'ioè all'ullo in;;;pit·ntol'it•.

ru·r·

Bulle condizioni del riflessi nei oul cll lesione del midollo spinale.

U()t.Votln

Si lrnttn dt :H ('l\"i dì couln.,.ion te! !Jiidolll• "Jiinal••. u no d>t quali ·lillln"trntn <·oll'autop;;in, AccuralomcntP annli u uti IÌRII'Anlorf•. Où·lolli 111 p:meuli dae "'' "'.courhellero ndln pri111e ort>, n••i qunh p~t·o mHueav11 'Jualunque mo\'iruenl•• riti•' ..'"" o ril!iclalà muscnlure rc,larw J l i quali poterono ,,s~t>r c sol· LOpo~ti O•i nnn p111 o tnP.IIO prolnn;..ala r l altPnl:t ""~r•r\11zioul'. In nlcuru di qu esti >-i trAttava di compliCAIIlt- fratl 11r11 e lu~~:,ztou~. Ra~ultnlo; In tnlt•• le conlu toni i!l'OVÌ del miùolln l'f'ÌII&Ie oll'l t•nllo \' ÙO] d!II'S(), l r rn1'!-;f'Ì [H'OCnndi spat•i<:COIIO immetltUlfltn('lìl1! t•d a pllt'rnanenze (tempo dell' oper·azione fino a IO rnes1). l


CIIT lllll\l:tC.\

ili

rimnn ;!ono inlntli in v~t ri co~i . pt•r lo pit't ~ubilo (Nr non ril•"1 r unra ,Jj uuo \'O, oppuru e~ ....i no do po 2'iorni, 8l!l\Ì II IIIIIC n rn P:si. Se ti mi d~J llo spinale é le~ll o compru-.o:;o, me. lu !'òUU con uon i: a bolila, i r ille,.,.i "'""o pa t•irnenli rna ntenuti c per lo pil't ri nro rzati. Sern!Jm pcrn eh,. l'i siem1 wxlutl «'n"i in cui non o:-tanle una lesione pnl:t.ialo i t•Jtleo:;-.i et'Hllt• ·cotn-

per•t. In •JURnlo ati npera;ttOni ellll'ur ~irhe l'nutore tluhlln molto delle lnro utilità. Xaturalnwnle la cut·a chirurt!ica "'»rehbe COnlroiruJi<:al8 f(UandO 1 118111!1\""~ ro i rifles~i ; ma rflllll (lflclm ~J!lrazitine da que=-ti: "~mhra cln! nella mngzior parte: clei t'aSl ll•lll '-Ì Lratli oli COnl(li'P""II>IlU operatA olei (rflffirtl o'llli d i ~•a pcrch·· nei 10 cnsi c:opra111enzìonntì comtl pure in a lh•i t O di fratture cnn Jnso:;aziont n rh solt1 ltt<;!">Azioni, •JllO"to com· flfP.!~~Ioue non r io:;ulta mPnomn mr n lll dall'autnpRia . L'nuLOJ'a .eonduudu piulloslo àa.i f'UOi I'«' J1 lll' ll cht• la lesione dt•l mr-dollo 11 hbia l nn g-o per di slou ~in rH' o r·n n t \t Rio ne noi rnome rrlo dt'l tr•~ottrlla. pOI'ClJè la ~uper io re> c!l•llo du·• ''er·Ll• l•r•• v lr•no 11pt•~tnla te mpor aueat nen t,• inl'uCHi !-ulla inferiore l·.gl t lr0\1• .qua"' "'t:l!Opre lfl Ju ra tua r.l r~ iul111t~•. comP. pure il midollo ad 111111 [•rillla ispezionl' inlet•na !'Ctn hrnvn rima:-111 iucohune. N. W. Bt:~~ trr. N. ~Ili, l fil ) . •

S ul varlcooele. -

(Cen.trolb. .f. Cltir.

Lo "lu·lio di Bennel ~opra. lJIIP.<~Ia inrt!rntil~\ ~i fontfa "•lprn iUI ca ... i accul·alamenle eMntinali, (·om., pure I>IIJli'A hunn num~>rn di oulopsit>. e ~i t•ir•·r i .. rr• ~op rn ' 'aricoceh p11r1 ciot'• ~pra vi .. JLilc ::;vtluppo, c:itt è~<:o rhtftL~o o cir·co ... crtllo, Ilo! pie~ o pam p111iìorme in ~>eguilo n \'Rrkosilù uol altuugameuto del ntl'd e~imo. Il vm·ìcocele C8;:!ÌrJIIil c;niJdrPuz•• c:ollnnln 111 :!0 p··r cento Cii'CJl ui lutti i ca~ i. e rtuè,le <~olll'rt'tlll' uon :::ono mollo volte propl)rz.ionule all·e~len-"inllù dul ruolo. L'nulore fra 1 ~r uto m i -che Pgh tl ke propri delln nHIIAtlin o clte tint, aù ma n "110 pnftrc 11011 furono abi,Ri'l ltll rzn Appl'òUA h dosl· t·ive gli acr·t·~toi odolot•o51i inlet'mi llenli, i qunl i M ilo OC('tlSionaLi tl n M 11tra-


RlVlSTA

zio ni spasmodiche del cremastere e che perciò si vincono sicuramente coll"applicazione di un sospensorio. La maggior parle dei pazienti più Etiovani ricorrevano a1 soccorso deU'at•t.e per non essere esclusi da pubblici impieghi, mentre quelli di maggiore alà (specialmente quelli pro"enientt da climi cslt.ll ed affetti da artrite urica) ricorrevano a l medico per dolori, lromhosi, infiammazioni ecc. L'autore segnala come non rare conseguenze e non 1·ome cause Jell'inrermilà la sovreccita zione spinale, le polluz10ni, la masturbazione. Egli verificò questa conseguenze sul 9 per cenlo dei malati. Presentano qualche interesse i t·eperli clinici ed anatomici rilevati dall'autore. Egli lrova tre forme di varicocele genericamente differenti tra loro, e non da ritenersi quali sladìi delrinfermila: 1) Tumefazione diffu<~a Longiludinalmenle dall'anello inguinale fino al polo iurerioJ·e del testicolo. Questa forma suole manifestars i nei pritni anni della gioventù, cresce poco e non cagiona alcun serio dislnrbo. 2) Tumefazione di forma sferoidale, limitata specialmente al lestacolo e che può esser presa per un testicolo sopranumerario; questa di sulito si sviluppa nell'epoca della pubertà. 3) lnspessimento della sola parte s uperiore del plesso non ciissimile da un ern aa e riducibile come questa. Questa fot·ma si manifest.a spesso all'improvviso in seguito ad un eccessivo sforzo. Tutti i varicoceli sono costantemente o sinistri o doppi (in 100 casi 80 a sinislr·a,19 doppi, l a destra}. Anatomicamente lraltasi di varicosità. iperplasie (specialmen te nel:a seconda fot'ana) oppure ipertrofìe (priroa forma) delle vene, decorso abnorme oppure ispessimenlo delle loro pareti, alter azioni tutte elle in dipendenza della causa principale sono di natura congeni ta. Se si esamina accuratamente il plesso e la vena spermaLics da un intiividuo non affetto da varicocele si troveranno delle anomalie ragguardevoli a sinistra sul15 per 100, a destra invece insignificsoti e questo sol tanto nella proporzione del 5 per 100. Del resto la predisposizione congenita al varicocele s arebbe appoggiala dai seguenti fatti: 1) l'eredità: sop1·a f>O p. '100 dei CMi i genitori sotrrivano di varicocele o di varici alle estremità. 2) li manifestarsi dell'affezione quasi sempre nella fan-


CHIRURGICA

.? 13

aullezza. :1) L'essersi trovata Ìperplasìa ed ipertrofia "inrstra nelfli embriOni e ner bambini. finalmente 4) lo prest-nza di '18flei in alt re re~ioni sopra s;, p. 100 dei pazienti. Il tes ticolo, spocialmPn te nella sec·onòn rorma di solito non ra,:giUnge al suo pieno sviluppo. In ~ 1 sopra 120 ca,.ì esso era pili molle ù piu piccolo che all'altro lato u Hpes!ln aveva una minore •h'n!>ibrhtà specifica. Il var icocele aumenta o aJrepoca della pubertà oppure verso i 35 anni e racilmf•nle avviene in "'eguito a drsturbi cir 'ulatorri della vena porta (emorroirl ~).

La ventt "permatica •11ni.,trn si tiene co,.,tAntemenle in comu· nica1.ione colla vena portA mediante r8du·t veno~e d~>l colon disc••ndenle . Se un individuo sia per ''arwocele da rttcncr~r ana hile (pcll'esercrto o per aiLr•a prore~~ioue) drpenùe meno dalla esh'nsione che clelia forma dellu mnlaltia. l meno abili eono quclh colpili dalla seconda form~;~. Terapia : sopra IliO paw~ntt 2!1 cercarono runedio ol loro DUlie in causa dr insopportabili mcomodi, 13 per di!'ot•dini ~P~­ euali o nevrosr e 27 p 100 per rar"i dichiaran• 111abtlr al <>er· vizio. Falla anc he a<~lrllzrone dar casi numero~i in cui un ll'àtlamento d it~Lelicn, 1 lt•opalico e mecra nico ("o~peosurro. il cmto Rpesso ra danno t> ,Ji t•ado é ut.lt>) ahh ra con~eguilo a tre llo, restano l"empre un buon numet·o di 1"8Sr nei quali la operazione è inllrcate, spe'!illlmenle quellA rol processo dr Benn et dove r f~uardar·!'i rnrne voramenl•• radrcale Le ioJ !cazioni pertanto -.nrebhero 1) inabilità aJ <>ervizio. 2) ra pido accreflcimi'n lo; :l) r!'l i ~lonza brltHeralo con a lr'ofin dei •lue te<~Licolr. Praticata per queste indicazioni l' opet'azione ha sempre favorevole risultato. L'autore raccorn.mda caldamente di non opera re quando il vnricoct•le ,; uc;soctalo ad ipocondriasi o tnonomanra. a epiùu.lunrlt>, a lrornbo!<i, ad affezroni ùi cuore o di r~gato con fenomeni di 't8"Ì. Net rast scelti accuratamente l'opérazione é riuscìla a rì· rn uovet·e lo st.olo di PCCiL!Imeulo oJ esaurimento ses<~ua le. Pllr lu buona riuscita dell'oper azione lnsognn che lulle le V•·ne '~ieno obliterato e tutto ti corJone accorcialo. Perciò l'autore, rutta un inci-;iono lun!;a un pollrce, isola con str-u-


ltl\'l"TA

mPnlo ntlm;n il ple~40 colln <.;.ua fascia dalle parti circo-.tsnli. ullacciu in llltl~"'ll piit prufontla1n~nte che é ptl<;f:ibile 10 ba~"'• ed in allo, I't"I'Hie via la porz ione i n lt•rme.lin ai due nn d 1 ~ ml!lle J•OÌ a cnut.allo i due moncnni fra loro e li unt--CI' C()ll sutura.. Con qne~lo Jl!'nce.. ~r) l'at·l ria spermalica r~ ... tn ~l'm· pre re('i-.a ''Ìtl co~li atlr1 •·l··menll ( es""a non •·• spo"taln col va'"'o 1lef~ renle comP ,j le!.tl!l' nei libri}. Il tesl1colo pero re~tn abba.st.un1.a nutrtto perchò 'tllfllc ile suo ,.a~o. come l'arl\'t' n ùeferenziale, r•·--ll~ intaltn. Anzi acca•J e ~p.;-sso di vetler~ 1'1 10 dopo l'op~ruzione alle:.licolo prende un usai!giore svaluppo, 11 condizione clte il docor-.u !<Ìa u.st•llico. C!\lla "'tlluru dei due monconi o~ni altro pro•~es."o pca· oli•.,· n, rl! l'art:ordamenlo ddlo e;croto t ~uperfluo c la ~:!UAt·i~i• J IIt) non l· twltnnlo st11bile ma anclw completa, pet·ché dopo lt"t! uwsi, pt>r re~ola, gli ope t•a tl non hanno piu (li~ogno d' alruu RIUlO

MAX. MELCIII Oit. - Sul trattamento oonservatlvo del· l 'emartro. - (Cn~tralb f. Clur., .N. ~~o 1891). M•·lcltior· !'Il tlichiurn fautore del trattamento conser·,·aliVI• •

ù~>lremurtt•o tll'l

ginocchio Negli ultimi '!Ualtro anm tullt 1 ctl'i a·u•m·Prull nell'u"ipilale Fe JPt·ico di Copcnl\g-!Jcn furouo) !"'Ollopo!~-li

a. JU""ta t•ur a.

Al pozienlt> appena entJ·alo ~i rolloca il ginocchio 111 urt !;emicauali•, r. ..opra In 1 ar·le !'lÌ applica ura1 Ye"-CI ·a di .:hiaccio che ~i lo.,eitt "UI sito lìuo R che in due o tra :;:iorni i dolori =-• "OliO rnhueli; IJllimli !"i pr•oce le al mas~;o:!gio (etll~ut•nge) con linuantlo que~tn operazione ,:iornnlmente per 111m muti e nello "'te~so LGIII[Jf• ..,j applica unu fascio di gomma di ~larlin non tro1ppo "ll'elta nl t:iuoc:~to • n .\ cuui triorni lopo che si ll alluata la pa•nlr~ del mass111H~10 or.llnat·iamenle la raccolta c !"Pusibilm~>nte diOIÌIIUil8 e ..:pe!><'-0 t) del lUltO :'C'Otnp8r!-18, IJ razÌ~If\t' a liMa C<' l n i uc:1a ud &ll.lll'l!i otl a lenk1r fJH&Iche pa «so. 'L" a h·nltn Ri vo le Il liquido r il'oropnrire subito Jop1) i priu11 t-!~ercizi dt movuu ·nlo. m tl •Jite"lll nuova t·accolta solto razione d(•l ma «~u~ui o ~comporH ussai pt'e!"IO. Con fJIIesto lr!llturnento ,..,, ,. J"iuscil1 a l 11111la r~ la degeuw al • ospeJulò Je~li atfellt


LHlllURGI CA

._..rLro del frlnocehio a 18 ftllll'OI in m edia, 1>. conrrot:lnn<lo ri-.cltalo con quello ottenuto colla punzi•liiP che l' di g1orrti 11 trattamento in queslJone pt•esenlul'l•bbc uuo eli 3 !::l•lrni m nore. Percu • J"aulort> non 11mmelte la puu7.t<)fil' r•otna let•t~piQ ordhtaria <ll'll'emart ro fl(\11 rornplic.alo dul !!tlloccluo. Il trattamento <'on~ervalJvo non presenta i ,,.,,·icnli Ù• Ila l'unzioru.', ed iaoltM ;•-.!'tv ha t l vanlaggic• di perml•ltere alpnzwnle d1 alzai''i presto c iu pnclti ;iomi riru e ller~i alle !'\Ilo vccll(lfiZIOOI; da llllimo co11 f(ll·'~lo mdndo 111 c ura '-i e,·ita unu r•ou. cgueuza aon r ara olelln punz10rw. tillé la rl[::tolità nrtu.:oloro. LVSTGAt l"l t.N. - L a. oausa.

primaria della morte oonseouUn a scottature della pelle. (t t·,rraM f Cl~tr., N. 47. 1891).

l «inlorui ùi tt·iste tmgnrio chP :-i n•arul'c!!-lano rtt•l gcru•rale lll'gnnismo m seg-u1lo aù usti0111 clolln pellù, !<OliO l'llCnuti clall'uulore quali '-'~>gni di avv(I)Pnamcnlo plomoiuico. L'11utore e"'pone la teor18 cieli' Jntosstrfli.IOne 1h qu ..sln forma morbos11 e la coi'\lrni~ct~ nel seguenti' modo: Nelln 1•rofondJ là cl e i folliJ•uli ~~~ or~nui-.•ui eli pulrefazinne BOun t'Ì"parJ niall tlal cRlor a, e tro,nu,Jo .. J in lt>l·ren() fnvoreVOlt> cominciano a ." vilupl'llrO s loro ps•oùulll lo:-sici. 11 quaclt·o diOJt'•) !-embra all'aulnre sìrnile all'nv.,·el,mnmenlo eli muscaMno. Le condizioni favorevolt pr-r l' as!'orbiuwnlu dcll' o>~>si ­ geno alla superficie ~'ulanea .:Li otTJ·•reiJI ero una analogia eolie r icet•cbe di Bri~.ter :-opru r(,rJ~inc ~li I{U8!->lU nlcalou.l~ . l.' artlagonismo dell' alropìnll c della mu~<'arinu fu in un C8l!O utillzzat-. con succes!"o. \\ oLF'LER . - Sul tratt&mento meocantoo della rul pola . -

(Centrcdb. J. Clur., N. 4~. 18'11).

Wlilller r1torna un'altra volta a difender• il ;.uo mf'Jtodo

llleecanico per la cura della r1sipolu, che I:00:41:4le uell'flppllcazioutJ dì !'llrisce di cer·otlo sopr a lu pat·to eolprLu da questH atl'e rione. L'autore è as"8t "Odds!"fnllo del I'J~ullalo


? 16

Rl\'JSTA

o ttenuto. Se le str1SC6 d i cero tto sono <'«atlamente applicate uon s1 vede alcun pro~resso della r is1pola o luU'al piu t!!\118 ~t unge a so rpa~Mre di due centimetri il !unite rlellt> <~lrtsce oltre il quale esllll${ues• del lutto. L'aulnr·(l raccomandA IUl cora di non rimovere le "tr isce troppo prP"lo pc"liclle co'-1 fllcendo avvengono facilmente le recidive. Pt>imn di levarlu fu duopo aspel~Jre quaLlro o cinque giorni dopo e><lutla la febbr e e scompar~o 11 rossore. Ai venti casi gui pubhhcAli e~h ne a(.q~eun~e altri sedeci i quali furono cosi trattati dtd ,:rennaio 1889 finn al mn::rc•u ll<!ll Questi l6 ca~i furono arre ... tall 11t l loro d~corso ~ d1lfuseone per mezzo delle liste d i cerotto. In tredici d i quosti cn•i l'ra inlerecosata la faccia, 10 tre le e~lreuulà ìnfer•o rL Pm dOCÌ$8 fU 1'8ZÌOII(' tJj •JUe'>lO tratlRill611lO nella ri lpOIIl UCJia faccia. Dopo l'a pplicazione delle hsle du16 la ft>bbre aucOI'I\ dfl quattro a sei ~iorni, in due ca'~• tlnZI «compar"e dopo il secondo o te rzo gio rno; pt!rò in un caso la febbr1~ duro fìnu a dieci giot-ni perd1è no n fu avvertito un par·ziale distaC'CO delle li<~te di cerullo. L n rH•Jpola clelle es\rt•mita mferiori nou fu domalA così pr esto. Quo<~to ratto fu uo talo anche col m•·· tollo di Kraske- Uredel. Il che fa vede1•e che di queHto difalloso l'isultalo dobbiamo 1ncolpare m eno il meto.Jn che In cosliluzione anutom•CR d""i tegum~nli. Fwalmonte l'autore consit:rlla tli procedere ali<' scariflcazioui qualor a il s uo mPtodo non avesse l'effe tto dt•side1·ato. Dei '-e~ula ca<~i trattati coU~ <~lrr sce oi cerotto in que"ll ultimi cenque anni due cu!<l fìniruno colla morte per sep~i acu lls~ime. Negli altri 58 s'impecli la diffo"•ooe e SI otU!u1u' la g uarigione della ris ipoln. \V AG~F.R. -

La resezlone tempo rada del cranio lD l11ogo della trapanazlone. - (CentrallJlaltfrir Ch., 18fll).

Collo sv1lupparsì della clur urg1a del cervello 1 chirurghi s i sfor zarono cosla nU!men te 01 perfez•onare la ternica cii q ues ta op<'raziona. Nei tempi scor si si Roleva copr ire li' g 1•undi soluziom di conlinun del cranio in "eguito a trar•n· naz10ne pe1· mezzo di una piastra metallica che s 1 applicava


CUIRO BGICA

~ 17

iopo guarila la rtlrita delle parti molli. In s~guito si imparò 1 riporre il pezzo d'o so che si era esportato; quedlo na-

wralmente è un lavoro a ssai falicoRo e non sempre seguito

cii eoccesso. Perciò Wa~ner pa·opone la resezion(i tempo-

ram di un pezzo di craoio nelle operazi•mi intracranicho

1811 divide la pelle con una incisione ad omega tino al pe·

rioetio, dopo relrazione della cute 1 mcide il perio..tio quindi li l!'port.a collo scar pello l'o-.so. La pelJe "Opra le due ga1nbe clell'omege resta intatta per set'viro elle nutrizione, l'o~<~o tollo la sles~a vìen di\•iso per via soltocutanea. Si l'ialza il pezzo d'osso colla peli~ e dopo tlnila l'operazione lo si l'tconduce al suo posto d1 pr1ma e lo ~i fl~~a con "ulura Que~JlO metodo ru praticato sul v h t> n le allo scopo di allacciare l'artal'ia meuiiiJ.('ea m~dia rerita ìn seguito a ~rave tu-lione della testa. Trcnicameute l'operazwne r iu'lc\ ben•• ma il pt.lzitmle IlOr\ dopo 24 ore per altre lesioni cerebrali. l. Wolr rlferendol:'i ai suoi la vori spe!'imenlali (ref'ezionu o"teopla..lica del cranio) conclude con analosra propo~l.n. Sugh a mmali ~gli potè rare qu .. ~ta operazione con buon aqccess!'. Egli opina che in laJuni casi non sia nece<>sar io aUontanare l'intera C•lperlura del cranio. ma c;olo un lembo eutaneo4'>sleo - perlo:; leo <'Ome nella r inoplaslica ttecondo Kr•nig. Egli vuol1~ perciò allontanare pcllt>, perioslio, lavola est.. rua ed una parte della diploe r ivoltare in f'U questo lembo duro cosi ollenulo e poi esporltll'e con scarpello 11 I'Ulanl1' del la\•Ohllo o~~co Dopo CCimpiula l'operazione ri· condurre ti leml;o !"opra l'ttper lura Qut>,lo proce'l!'O s1 rnc com11nda anche per le piccole pord1lo di soslanza del cranio. Kiini!r ebb~ ocrn<~ione di aUuare il processo su1ltlelto con etalo brillante in un d1fflcile caso di ~Alide pe1·dila ott!Sell del cranio. Il Ct.l"'O i> as"a i inlerl'f'!"anle nnche in l'igual•du alla llstOio~ia cerebrale, poich~ l'ec;,to dell'operazione non fu OllJmo soltanto per la Vll.a ma anche per il rJlOr!lO delle facoltà psichiche che et·ano abolile. Il P8Z1ente, 1111 furDAIO d1 30 suni, un anno adtlletro per llna gravu lesiOni' nl cranio avea s ub1la in Amel'ica la lrn·


21K

lllriST\

panttzione, in ~eguilò alla quale ;:tli di so~tanw enorme (~ ceutimeu•i in luu~Leun e r, 111 larghezza. iutere~~aute una !•arte dell'o>-StJ temporale •· parletalo). O;:mi 'oIla che ~i pie:!a va colla p.-1·-.oun -.i fHro •\a 'l~ì!lile un ~r·os~o tumore pul~1utle, si manife~>lllvanu v••rllgini. l'efaiNt; era nnche colpilo •la acce~~i epilelhci ricorrcnlt, o t~olrao,Jar•• del l·~mpo ~·incamminava ulls d l'llll'nlli pa••alitiC{J. Il malAto "lava seduto ore t•d ore ~enw pc•ter~ &J·lwolnt e una I'•II'Ola; la mcmorta avea molLo · offerto. NPllu g'""'" ~upr;nsiz•ont' eh~ lulLJ •1uesti fenomern

d•r·•m-

de~ ... ,•ro ola

rnalll·nttarneulo tlell~t sosllllllEl corl1cnle del cer\'Oilu con~ecuti\'O alla J!r<lnJ~:: porti t.a di ~o.,.lauzt• ùd t'l'llll... K···ui~ s1 do!Ci<~e o ricorwire lu pat>te col meln•lo più ... opr& m ht·nto. Perdo c;.:li fece un lembo <11 pelle di per1osll(l e cl'o~so (tavola Ofllt>rna c d.iploe) lascianùo un largo p11nte por la Jllltt·izione del lembo stesso, il qual punl~' nnlut·ulmcntc dovevn comprend•·re ~olo peri oslJO e pello pel C'-· ::<et·o mobili•, quindi tlisRecc) 111 pelle in eorr•spenrll·mw del di follo tl'o!l!ln, col qualt• alto fu rnesso allo scoperto lo -.paz1o !-~OllorucnnltkO e SI fece U"Cire 11 hquido. Ora Ili clue lt'lllhi ru scambiato d po!illo in modo chA quello fornito eli Rtraln ()~St'ò ru conrlotlo a C•lfH'it·e il vuoto, ed il lembo cutaneo li~· ·\·alo fu l~r·uto !'Ulln olipluo po!>la n nudo dal primo lcmbo o«tr•nculanoo, <· <~opra un punto che Pra rirna-.to ancora scoperto ,.ralico~"'l l'lllnesto !:'ecoudo il proce:-:.so eli Tlllèl">Ch. I.'P,;ito fu tc•cuiCAutonto inappuntabile. ner ri A"uard<> 111la fuu1i•utll fu proprio mt>rnv•~Ho~o poicb•· Jl paziente fu libtmlln dai Jolm·i, ·inll•• ve1'l1gioi, dalle convulsioni e dalla dem•·nzA; in l•reve egli riac!fuislò tutta la primiera altivitit intell••ttunli!. In -.eguito all'o"«t•t•vazione di •tuesto fallo K~.~ni~ ronchiu·le che dovendo supplir e acl un difetto d'osso chr1 rajl~i uu;!ll lo dimen~ioui d un um·o tino l! quellt> del palmo di un:t mano SI 1ll•bba nlluarc l'ora descr itto metotlo di re,..t-z•"nt·, manlre Il metodo di Wn~toer non giova che per l~> ruecolll p~>rchle d1 !>Mlantn del crttnio


ClllllU illoll ..\

Bull'lmplego del bro muro d ' etlle nella pra. . , ollJrurgioa - {Dwt:>ch. M ed. \IIJrlte.'f, 3 d~c 18Vl). Il bromni'O d'eli lP, cb e pre~so i d .. nti«li ha lr<H alo unA co;. l larga appllcaz•one, sembro eh~ non 11ltbia uH:ontrllto un f!t~Dde lin orP pre ... c:o 111 matr;.>iornnza dei chirurghi. g(IJ'UI ~ per qul.'i dururf!'lu cui occorrono !"pe.. ~o llelle paccc•IP 01 aruloni In uorco!<l ullennta con •1uestn ">!'<lunzn ha dc~o:li aneonte!(Labill \8n laf!,., S (Ilo Jire che ginrnahn.,ute ad o~m dlrellol't! •h dinira chirurgica s1 preseutn per nlcuna l~ll<ll la •t one e la Lale v lnl'altra openuio1w "Ili meglio do pratica~• con o I'Pnza ··loroformio, •fili Ili "ono nppunto 1 ea che .,j udallano alla tt&t'CO"i cnl br·omut·o d't>tile. K llak•~J' u"ò Iella narco-.1 <'OI br()muro cl'elilo nel «t•J.ttlt•nte modo: l prehm111ari hanno luogo comt• pl'l' la unrCt>!'ll l loro-

l'ormu·a. Sa tl!'lplorn ~pecia l1 uente il cnoro E' si hh~>rA cla n~ni "''llm,..nto al collo, il pr!Lo ed il w·ntre. Il pnzil•nlu 1\ r arcotlzzRlll iu posi?.ionc orizzoratalo. Si rur.-omnnda th lt'ttur lontano po~,ibilmenle I')Ual..:lasi stimolo e<~tcru0 n eli uhituare •ppruua il malato all'odore del medrcanwnlo. Pt•rrro ~<i htl cura •li rurwlt•ne t·e nella camera dl'll'<>JH'raziolle un'ltS!'olulu IIU•ete, P ,·m<~trllano dapprima pnchc goc 'le c.ulln Jnll"clwrn. bop<. alcuui !"econùt fii \01'"'8 tullu ti re ... tnute •• lu mn<~clu ra fl IJII>one Jlt>r 'JUilulo è po-.«ibile e~alla. Om·11nte la uarcocoi • IQrve:.!liu il polc.o. ed un as"-i"l•·nt, coll'oro(c)!!Ìo aliA lllllll<' annunda rJiumdo c.ono pu .. !>ali i 30 ed 1 ••o <~(•Co1nch dHI prinCipio ddl'~t pullrazt me del na•·colìco p, r aCl'~'l'tar<~i che la hlrco"t "' t• complelamenl» ~lnhililn, " <~nllt>\'11 1111 hruccio del malato, !':e ef!li lo lascia cadere :.zii c\ !>t';mo che è giunto l IDflmeut11 di operare; nr,Jmariarn~nte ,..i può o p >rart• entro 50-tl() su ·ondi. La narco«i Jura da uno a IN minuti. In lllll•lo a llrJ dose del bromur o. per !!lì adulti ba.. lano tla lO a t5 grammi, per 1 fanf'iulli 1lu 5 a 10. La· 1118" ·bern nugliore • 1 quella rli Skiuner, che deve us"ere ric~opet·lu ''' unn Unito !.li gomma, ed .. nppor luno anzi •Il coprsrl' ancora il lutto con tlll pezzo di flanella. Non rr-<ulln cho ~ilmo mai llucce ..!\a ecr.i..Jenla ta•isli ptor quc<~Lo genere ùs uarco~i l n uu Ce•o, dopo finita l'operazione {•uul<'riuazione dì un ulce a·a


R IVISTA

gon~renos~), ~i mauife~tò uno stato di eccitamento che dur6 a lun~o; rna di sol1lo ~li ammalati non risenton o il bencbe menomo Incomodo. Le opP-rfll.tOnl che mt>glio si possono rare colla narcl•!i di b1·omuro d'etile ~ono: 1° le incisioni d'ascessi di qualunque sorta, 2o tncl!'tom ùt flemmoni non molto estesi; :~· tenoLomiP ; i• termocauteriu!lZione (angiomi uJet-ri f&:;riatlenicht; f>• e~trMIIHU' Ili trequestri; 6• estirpazione di piccoli tumon; 7. ~v uotamenlt di l{hiondole tubercolose e di rocol8ì purulenh e d1 te~oRutì affetll da l.upu!>..

O&•o 4 'eTDta ourato • cuarlto ooU'eDterooll•ma - Dot·

t.or ANTONIO ROTA.- (Giornale interna.:ionule tielle scietut mrdiche, 15 d1cembro H!9t).

Prima di ricort·ere all'erniotomia si dovrebbe sempro Len Lore la t•iduzione dell'eruia, oltre che col taxis, anche coii'&J pl1cl!zione dall'enleroclì!lma ; ma siccome ciò non si fa sempre cos1 l'autoJ•e t•iclllama su questa circo8L&nza l'altenz10ne det l:OIIt'gln, rirerendo la ~ tori a clinica di un caso di tu morii erniarto Ù•'"llro l'ecPnlt>, da origine traumatica. Riu.,cila inutile la prova col la'l(is, l'aulC're applicò !'IUbito l'enl~roclìsma cou acqua calda sapcmala, e dopo due tenlfl· tivi folli a b1·eve distanza l'erma scomparve. L'aulm·a so~suun ue e«sere ~uo costume dt lasciare enll'&re molto hquido. ancbr. quando sembra che non si pos~A più rattenere l 11l\'o. e •1uind1 fa mettere il pazienlP a sedere sul vac:o, ma coi piedi nudi sul pavimento, artlnchè !'p1nga con pì1'1 forza clte "16 rosse seduto. Sopra aloune le•ionl riportate dal •o14at1 &l ber.. gllo 4t Oummen4ort. - (Deut~r. miltfarqr;tl. Zeitschr. c r·w· tralbltrtt fii r C'llir ., N. l. 1892). Le fertle d'arma da fuoco, specialmente quelle causaLo da gros i proiuttilì sono in lempo di pace alquanto rare A por questa loro poca frequenza, deve r·iuscirc tanto più inlero:-eante ogni comuuica~tOIIe che a fJUelle si riferisce. Le ~LoriU


CHUWRGIC.o\

a 1• • • ferite sono e~t1·alle dagli alli del ministero della

e qut le ri por teremo in compendio. È da notar i inun fallO a bbastauza singolare, e dé, che in Lulli ~elle .. IDdlvidui rimasti ferili nPIIO scoppio di un granala di 21 c. 11 ~~~t~il'eatarono da prmc1p1o cosi gravi fenomeni di Shok • • dovPlle in alcun• ritardare l'indica~ operazione tino a ft111r0 gJOr ni dopo accaduta la dt!"#:ti'AZI&. e che cio nnn ...,.,. uno de!!li operati roorl 2<i or., dopo roperazione 1n . .lo a Shok. Eppure si trattava di g10VtWI gani e vigorosi, ID eervizio di pace, quindi non esau<~ti da pl·ivu?.tor.i, nu da l&npuzi Soltanto i cas1 2 e 3, ferite dellu parli molli ali ~ _.i e.lei piedi (nel 5 vi et•a in aggiunta locora:Lione della -.aabrana deJ limpann) furono r icono..ciult legg1eri P guaI'IIOnO presto. Glt allr1 fet·tti invece pre~en la vono Jeqioni

sn•L t Ferita aper ta dell'articolazione del ginocchio con espor· ltlione dell'eslr emit8 superiore della rotello. Al .t• giot·no ampu~one della coscia tra il ter zo medio eù infet io1'e con lntllo careolare tn due tempi. Nessuna sulut•a in causa dello Sbok. Iniezioni d• etere e di sale comune. Si r~ce ancora un ~ lungo 10 centimetri alla pat·le eslel'fla rlel moncone il • in quel punto s'era lume fallo eJ :l veva pre ..o un colore ,__bleu. Morte in 20 ore con reuom~ur di colla:.so setrla che all'autopsia siasi potuto rilovare alcuncM c.ll uotevole. Mel ginocchio espor talo stava un frammento di gronal.tl Plnde 3: t centimetro. '- SLrappa menlo di tutta la co~cia e t.lel femore, ustione e lacera1.ione delle pRrlt molli nella rer1ta. L·arterra (.:morale fta llleecieta immediatamente ..uJ posto; Shok. Al 4• gtorno Oleervandosi qualche mi~liorarnento dt>llo ~loto genet•t~lt' ~i •enne alla dìsarticolazioue del femore col proco"'"!O tli Bcck PPe•le allaccta lura c.Jella femorale, nessuna suturo, iniezionr dr etere P dr clor uro di sodio, I(Ujndi cognac. Dopo pareccln fiorni di continua inquietudine e delir io, si manifestò diarrt•a la quale complicanza impedi\'a una scrupolo"'& nettezza c.l~>lla parte eJ obbligava a r.nunciat·e alla mo licatur·a col RubliIDI&o. Si staccarono in segUtlo grossi lembi di muscoli e eli Pllle, coairché in ullimo il moncoae prese una brulla forma.


li"IKI uove mel"i ... j licenzi•', i' m•lJnJuo nrtirìcitlh• 5. :-ilr·ilolamcnto èelln fllll'le interna d~l111 ~umh!l dostra al tli"lO[H'n tlell'ArLicolaz.iontJ rlel piede, "lriloluln lu l•bia 1-er l'c~lf'll"'rnn.• li 4-5 ceullltu•tr·r. Entro le parli molh lact>rate ed abbrucllll~ 'i t-l'nn o dell" -<cheg!!ie M!'PC; tihula frallllr·ota, !'i lt•1116 la cura ~on<:Prvaliva che ern red"mala anrhe •lalla r t~r«i<>lerlZA •h·Jio Sh k . Oi~inrelione. mcdicnlura al ~u. l•llllul() e !!arz.a iodoror·miualA - poro tlla \OliA ~i ..:tacrar·ouo ~otrnndi schf'ggiP dali n libia; la raita cornirwi6 a deler·g<w"i. Allu rnedJ<'DI.iuno Allli!<!elLica .,, sovrnpposo l'app!li'IIC• chio ~t··~~nlo. La po ... iz:•mu •Id piede l'Cci' incnuh•nt·e .Jclle 1lt'· tì;•oliA. Il P"ZZO mnncauro pnre non :-ia ~tato eo:;hluito da \'1?1 8 rormazione OS~t>A, pur tutta,·ia rarlo l.lCtlliÌ"(j', !'ttrfìcienle r•nbu'-l"l.lll, ~peciAirnenle per il callo Ol'~i'n fnt•mqto" i ~ul pet·onc. Il ptt>de ebbe lirnitntt i movimenti, nm rc!lli'l ancore utile. li. nt•andi fet·ite cutanee di :H: 12 Ct'llllmt•lri e di!) : :2 I'Pn· timetri nlln coscia l··stra, Shnk, -;ulurn prinuu·ia, lll"dìc:el.ione nnti..;eUic.'l . Al ')Uurln (ftot'no st :-:cin:.tlie la ;.;::tura in causa ti mOilrazione, rnedh•ALione aper·ta, "uturn tnr.li\':t dellll ferile dopo cirl'8 quatln• "'' Ltimnne con cruc•ntazione. Gunnl!ivue con rnc•bi itll clt-ll'arto - PIIZt~ l11~0gno di hsslone. limlli•ltt h1 lln-.><iollc. completunwnle cnnsl'lr'\'&.la l'l.!~lonsion c 7 Fr·11tLura c<lltllllinuln <li Ile due o~~n .!ella ~n1ruh11 c:iui"ll'il 11 "• i ceulimetrr ~olio il margine della rotula, con dne ferile Ù•'llll pelle. S•·mir.nuttll~ di rel~> ruetRIJi('l•. in 8pf 1'•"'"1) ru~ciAlUrll ~essata "0PI'8 In medicazione tlflli"r: tLìca; l%UAri1!ioue ~P uta ace• ·r,·iamellto, ne"'"' Un di"--IICCO eli <>cht'::,z c. funl.ÌcmAiitn .t .. II'Rrto Luona l'Un la hbogno di so~te,.;uo. Uut•!~Li casr dirnO>-lriHIO (Rpr•ctalnJente il ;,•l quanto i11nan1i ~i pO""ll <:pinl!eru la con<ot't'V!lzinnu CJII!lndo .. , hn 11du••tfl ucl· l'a•lli'-epsi. Il ca<>o i" c· iul'egnn ancora eh t• po<:c::jnmo riwrdlll'l.l ('Cr un tempo r:oto\'ulrnenle lungo unR operazione rwC•'l-<$Srill. E que..<:ta !'O"'"ibilitu nou è dt po<'fl ÌlllportlurlA P"r la chirur!!'ia dt !!'UerJ'Il poic.:hc... per es'-n .,j dinllnui-.ce di molto In sll•ac·r·dinArio h:t \"(JrO d~i rrtml l o~ t. <WPO llrt ('OHI· butlinwnlo, nuLuealmenl•} pe1· aver quesL<) vnlll&ggio <.o l't't


eond•zione imhspenc:abile il 1oter praticare il pi(J pre,to aia posstbile ra ntt ... ep... t primarta c..ul campo. La dt"lll'llr•tla2~iocte ehlJù luogo. del r esto, a l 4' giorno nel pat'ÌOtlO dcl'""'7''''n'" vale a d tre, che fu una dciJe opet·aziOJit inltot' e hmln IJlSiaugural<' l' nnn a lnl'ln nPll,.. ulliult' !.!ranrli ~ Se pertanto non pO'-"iamo 11 ri!{ort: erpupat·tu·e le eODchZIOlli del tempo ,jj pal'e a qu.-IJe della .!Ul'rl'8, t'e,lto guart::louo ottenuto, non o"'lanh} le molt~ difticolt.U, ò gia 4lfl nole' ole fatto. ...........ft • •

l&UNDY.- !fuovl problemi di oblrurgta. di guerra in oon-

-s-eDA delle nuove ar.ml d1 preoiJilone. m l \\'c:.ehellllt'li. N. 5. 1'92)

{trw111 r

n baroue Ùl ~(U illl\ Alld ~(H!ItlliJ tlet lllèdkt dt Budo-Pe... t lqlrl la ,Jiscu--~iorw ~~~ 'JU8'-lo argnmt>ulo mPltendo tnnRnzt all'assembleA il !ìegueuto que;:iLO; Qunll !"Orto tino ad m·fl le 1MMlre r-ognJzioni :-.ullt.l fe rit" pr•otloLlo dulie nuove at'tHt di lftei~oue e t']UAii po<>lululi :-:i pro<:Gnlaw> alla l'birur~iA miIBare per que!'la ionovazlortc? n disczcrenlt.~ fa notnre lA Jlt'C8:-...,itit cJt Ull migliOramen to servtzio sonrlat•to 111 , ... loz•nue n:.di etl'eltt della poh·ero llnZII fumo ·~ tlelle nuove nrmi dt prPcì,.;iont-~. Egli non nc"Lta l'QpiniOilO lauto !'\posso ripPLttla r.lto coi model'ni rnrni eli di!:'trnzinu~ qllf\ li ~ono C]uelli clw noi allualm"ntn po~Ro ­ cliemo n d1<> 11 nu,tlerno "!lll'ilo inventivo <~i czfOl'ZII d1 p••J•fclilonllre, l'a•·ti • •\.·IlA guerra -..ia oli,·eutntR poi run11nrr, poiclu\ rumo e il \'OjlOI"~ <zervi..-o Ull8 \0\11\ Il tmt!i..re daliA \'l"l'' • quuodJ Il l'llhtll'" I.OIIliiiHÌA c tnl:.!'lillt8 di !•61'<;0116. Le oczVIJZirllll che ~i soli rau~ rol uunv11 at'lllftmlmtu !'~OrlO oneora iucomplelc, t•d ili Vèi'O lino nd ora lu solA vr r·a l~!'lpe­ l'lenza "' <'))bo uct;Sl'innu di ftlre ncllu «ollevaziouo det tn ìnnlort dJ Hiala dove entrò in UlÌOIH' per la pr una 'olla il rueile llttnnlicher. Uuu.lche co:-.a l'i r.·cero pure conn,l·ere i tAIÌci lti avvenuti con quell'arma ,, po ·hi ca«i eli acci.lenli fortu1\t Il m~>dico prtmarto l3o!{,lllrti ·k hA pubhlieato lP ~ue ...erva:.:ioni falt" in Bwla le rJUAh hanno 11na gt'Ande ÌIO[IOI'• '-nza per il ~'~ervizio Mnilat·io di gucrt•a. A queste il Mundck


RiVISTA

ne aggiunge una propria che egli asserisce come esempio della immensa rorza di cui è dotato il proiettile Mtinnlicbe••. TraLtasi di un accenditore il quale venne colpit~ da una fucilala di una sentinella che inutilmente gli aveva gridato dietro. Il proiettile non offose org~ni nobili perciò l'mdivi.Juo non m or i, ma la palla strisciò sulla clavicola e produsse una çzrtjve lact!raziooe interna che ebbe per conseguenze uno forte emorra~lll. l repet·ti sopra suicidi o consumati o tentati fecero vedere che se non res tarono lesi organi importanti i ferili guarironu quasi sempre. In Biala a ccadde che uno degll ammulinali strappato di mano il fucile ad un soldato, glielo sparò conlro; il proiettile gli passò da parte a parte 11 cr anio e poi andò a colpire una donna le squarciò il seno ed uccise un suo bambino lattante che portava in collo. Per effetto della sua forza questo proiett.ile può trapassare il corpo umano o 2000 passi di distanza; la sua forza di penelrazione si mantiene su di uno spazio che può dividersi in quattro zone, cioè da 400 a 500 passi la zona degli effetti di pressione, quindi quella delle ferite liscia da 1000 n 1500 passi, poi la zona dr-Ile lacerazioni e frammentazioni da 1500 a 2000 passi; finalmente le zona della forza morente la quale però può avere ancnra per effetto lesioni mortali. Passo quindi l'oratore a parlar·e delle misure che devo.w esser prese pPr migliorare il ser· vizio sanitario allo scopo di controbilanciare per quanto e possibile i terribili effetti dei nuovi mezzi distruttor i. Tra le a ltre cose egli vuole una migliore coslr·uzione dei c~H·ri dA trasporto dei ferili ~ propugna l'adozione della illuminazitHI6 elellr1ca per il serviz1o sanitario di campagna, il qual mezz.o ci mette in grado di l'accogliere o di soccorrere i ferili anche di notte.


ClllllUIII.tC.\

Mt:JLL'. - Storte ollnlohe e reperti neoro•ooplol 11Jnluionl d 'arma d& taooo o ..ervate negU o1pedall .attart, pabbUoate per oara della aeslone aaDltada W 8lD.lltero della guerra pra11lano. - (Militii t'Qrlt. K. ~ 1892).

Tra le ::.torie clini('he e J'eperl i uee•·o~copir 1 pul•blicali dal pru ...siuno quelle di r~rJle <!arma dn fuoeo mt>riwno una ..pecialo' a ttenz ione p~-' r pa1·Le del chir urflo militare B end1è la maggto1· pa•l" dt'! ctt..,t in rJUP~lwne sieno eweuJll p•·r ~u icidi e quindi SII'JJO &IIJUilnlo dive r<~i da queiH che si usservo11o m ~ue rro, l utlnvia non ..,nno del tolto pri\1 di un certo mter•·so:;o poiclw e..l'l danno una nU0\'8 ronfermn alla le{)rla eh ... Re~e r ha recent ••wcnlo f'Oslenuta <~ull'a:tionu esplos1va. dei colpi vil'ini per mezzo della pr rssione id rauliCa. Nt!lla lllll~~io r par te JPi ra... di rr: rilO de llf, lesto l'li moslrano gll el!~ll1 della pt·e.::sione esen·•tala nella covitu er aDice, elft!lll c he s1 r1velano no11 c:oJo con com pleto qpappoJamenlo del I'Prvello o stt·•tolanwn lo di'Il~ oq~a dd cr 11mo ma talvolta on~:ho con d m«tas1 !Ielle su tu re. il quul fatto co8\llui!'l<'" uua r om plicazionu piullo::-to t•at·a In cui mamfe ... tnone uolla ftl t'il~ d'ar ma da fum·n riPI cranio n on .... j può ~pio­ @arti r·he P"t' uno Pnorme violt•nza che agi~a ù111l' intt>rncl all'~sturno (Juiuùt per pre!l"-10111' in cavitu. Di 'Jlh:sw unmu tu cli~lt·uLtOnl "i vc,Jlc a lll·ilmir•• la rauooa da Beck ed ullrt a utor 1 a H'azwue e"'ponc;IWl olci ~llS poiche quectln fqrmll rlì ferile "l ver illrn a-.!-<ai !>pe~!'o "''' !'IIÌC'Jdi, CIU8n lo vient• a pplicala dnl sui1·irla la bocca dell'arma ad immedtalo eontoLlo col cor fJ"• puJ•l ultavla ques ta opinione vil•ne COotr.. delta la l rutto che In <~Lesc:o elfutto t>'-'plo-<ivo ,..1 O"!>CI'\'a IDc:htl tll buon IHICil~ro d1 fe r iltl cl'armn oltt fuoco prodoUo ÙU COipt p trati a n llt'\'Olt tlt<tla nzc; come p. e si ''~''"en6 in un Ger.·eiter che marcavh li b••rsa~IJu e eh•• v .... uw colpilo a 300 IDtilri dt cJ1staut.a. Quec;lo ultimo ra<:o ~ nncù~ una r•ourerm~ della teor in eli He!,ter, l:'l·conùo la Cl UAit> In zona della U loue esplo~ cva per ti pt'Oiellill' di ptombo mollo é tH'I' lo IDeuo di 300 me tr1. Anche nat polmoni e negli o rgaut uddomtunli ~i put. con· 15 Miu•~t··r•> ùellu ;.,uerra


2?6

JUYJST.\ CHIRUR(;ICA

slalflre gli sll'etti della pressione idraulica per colpi sparati da vicino. Nei polmoni si trovò come ha trova lo il Reger, una ferita d'uscita assai grande e p1ù di t utto uu grande canale spropor zionato al calibro del proiettile con pareti tappezzate di tessuto spappolalo e da coaguli. Uno spec•ale inte1·esse offrono anche le gravi Ie..ioni di arrna da fuoco le quali Ron prodolle da cartuccia senza palla (carluccie da cs~rcitazioni) e nelle quali fa da proiettile una so8tanza molto leggera come un tappo di carla o di legno. Le espet'ienze che molli anni fa Salsmann aveva compiute s ugli erretti di quelle ca1·tuccie concot•dROo perfettamente cot reperti nccroscopici dei casi suddelli. Quelle carluccie ad una distanza di un metro e mezzo possono cagionare effetti simili a quelli delle cartuccia a palla, eiTetti che si estrinsecano colla forr.a di penetraziooe e forza di scoppio. Nei colp• sparati a g••ande vicin11nza le carluccie senza palla possono operare disluzioni ad offetto esplos ivo per mezzo di pr essione iJ raulica in parti ossee fornile di lessuli utnidi. Questi fall• cbl) furono pure constatati da Reger provano che gli effelb dolle cartucc•e senza palla non sono a/Tutto da lrascur~:~rsi, hanno anzi uoa certa importanr.a.

RIVISTA DI OCULISTICA Sulla. sohia•oopla., oon la. 4esorlzlone 41 un nuovo stra· mento aohiasooploo. - DoH. A. RoTH, SlabsorzL allo l ~tiluto F ederico-Gur;!;llelmo. - (Deutsche ntililiiràrztliclte Zeitsehrt/t, agosto l89 I). L'A. aota che la schiascopia é tuttora poco diffusa in Ger· mania, ed attribuisce ciò a due cause: per lo piil in Germauia le lenti sono ancora numerate a pollici, mentre la


RIVI STA DI OCUJ.JSTI CA

tebfalcopia é prereribilmenle adattata Alla determinazione ..... rifrazione in dtoltrie: mollre 11 metodo anche nella mocUcaidone più comoda (Scll"' eigger. Veùi il rase. del luglio t88t di questo gtornale) richiede sempre un p1ccolo calcolo llaeato !'UIIe leggi ottiche, che il medico non specialista non ricorda !IPmpre con SICUrezzA. Sarà perciò inLeressantc iJ conoscere un is lrumenlo, il rtnale può adaLta•·si tt pollic1 ed a diottrie, e di racile maneggio e non r •chiedP ver uo calcolo. Sebbene lo strumento proposto <~ia di un U!;O puramt>nle meccanico, tutla, ia l'A. stuna opportuno di ricordare l principii sui r(uali è costruito e le leggi fisiche cho vi si r irel'ieeono: ed a questo ~copo "' .!'erw di ec;perimenli che ripo rtiamo in parte. l ' Si tiene vicino 1\ll'occhio una lente convessa di mediocre f<>rza, e s1 osserva un oggetto t•satlamente distinguibile (il margine di un tello, l'impoc;ta eli una llnestra), l'ogptto comparisce c·onruso, lngros!:'ato, od immngme dsrstta, ee si muove la lente in dive rse direzioni, si muove pure r"!jretlt'l in dlrezsone contra rta, ffl(JOÌfflP/t{O OflflO.~to. Si Allontani la lente dall't>cchio, continuando Io ~ue o~c•llazioni, l'ogptto comparisco sempt·e più conru~;o e più grande ed il suo IDO\'im~> nto più r apido; pre..,lo non <:ti vedrà più che un'ombra ICOrrere rapidamPnte sulla lente; tinaJmenLe ,..i arrh'a aJ una dislltnza in cui la di rezione dell' ombr·a è inùelt>rmsnabile; allontanandola ancora noi vediamo l'ombra di nuovo distinta, che non ~i muove piu in senso opposto m a nello sLdsso senso della lente, mooinumto omonimo. Allonttmando maggiormente la h~n te diminUisce la velocità deU'olllbra; i con torni si fanno più di tinti. P noi vediam o ad Olleillare tt·a il nostro occhio e la lente tsna immagine dello oggetto rovesciato e l 1mpiccohto: •J Uesta immagine si forma al ruoco della lonle, si allontana con es8a dal nostro occhio, • noi la verlsamo distintttmente appena arr1va nel campo della OO!<tra accomodazione Se noi torniamo lntlìelro tino al puuto in cui il movimento oppoc;to clell'ombra s i camlJia ia lllovimento omon•mo, la misura della distanza della lt~nle dal nnt~tro occuio quando ciò succede ùà la distanza focale clelia lente: 'JUesto esperimento é una misura schiascop1ca della lente.


RIVISTA

ll motivo per cui il movimento dell' immogine d1riLla ha una direzione diver sa dall"immagine rove<>cia si comprende facilmeule: una immagine dirilla, p. e. la finestra osservata attraverso 1111 ve~ro piano, non ei muove se non moviamo il vetro; se noi ripartiamo l'impressione del movimento sul vetro e sull'immagine, l'li muovono ambedue uno coulro l'altra. Ora se noi ing randiamo l'imma:;rine con una lente com·esl!a, sarà rH·llo sle<:so tem po mgran<.hlo il suo movimento, quind1 il IJ'lovimenlo rapido in senso nppo-slo dPll'imma~me ùJrilla L'immagine rov~::sc,ala r. sospesa al punto locale della lente, e deve perciò muoverai nello stesso senso d1 essa. ~ el suddello esperimento nasce la domanda: llno a IJU&l punto dell'occhio si ùeve misurare 1 oppure ùove si trova il punto focale della leule nell 'i~tanle delrinversione della ombra~ La seguente osservazione colla prova schiascopica della lente da la risposta: nel momento dell'in,"ersione della ombra Wl'alts·a per sona vede sulla nosLt'lt iriùe una immagine ben dsslinta e l'ovesciata della tòOt·genLe luminosa da noi osse>r·vata. L'A . esam.na perciò quale &.tJone eserc1ti l'srsde n~lla prova dell'umbra; egli r1Liene ques ta azione essenziale e parttgonabilu a ttuella dì un ùiafs·amma, e propoue a questo scopo allt·i esperimenti che tralasciamo di descr1vere tulli per non oltrepassare limiti di una rivista. !imitandoci a par· lare dei piu semplici. 4• espertmenlo dell'A. Si t•ipela la prova schiascopica coila lente troar,Jundo attraverso un diaframma, il quale abbia un foro piu piccolo della nostl'a rupilla, p. e. il foro di uno specchio oculare, il diaframma deve esseNI tenuti> 2 cm. dislur.le dM.ll'occhio. Se noi misuriamo la ùistanza della Ienltl dall'occhio nel momenLo delfinvers1one dell'ombra no1 troviamo 2 cm. in piit. l nollre ci riesce facile di Lrovure una ùistanza tlella lenle. alla I'JUale distanza no1 vediamo senza diaframma l'ombra muoversi in senso inverso, col diaframma nel medesimo SF;! nso: ciò succede quantlo il fuoco della lente caJe tr·a l'occtuo etl il diaframma. S e. 1! foro è più grande della pupilla, •• Ja~cia tullo il margine di essa non ombs·oggialo riuvet•siuue


DI OCUI.lSTICA .r.o11111~....~hr'll avvine dopo di eA"!&. Un dtuframma con

foro p1u ri mp1azza l'iride, ombre~gia la pupilla e t.oglie alla Jll"8 orn hr··~gtala razit>ne dt un dlaframma. 5• ~~ ~ptwienza dell'A. Si colloca il margine libero di un Jl«<io di <'arLa l"ul l:'aUlpO tlf>l la pupilla 111 modo clw ne copra la !D8là inferiore; ora ~e nell'o~perimento colla le n t~ que~ta t~ene portata in otl!'lgo tl margine dulia carla h t~ un'aziOne dlei>~iva <tu l cammino dell' omhra da 1101 Oll'"Pr\·ata; "e «i porta la lanl~ in altll ti mar~ine ùella c-aria i• come "e noa ..-e~Re.

L'A. con.. iJera in se~uilo in che modo qu••ste el'lperìenze lUi dtaframmi pn<~~ano applic11r«i all'Mchio che ollrt' nl diaframma poc:siede ancora Ile• mezzi rift·~:~n!!•• IILi. Come l'hmsa di IJIIPSle ron«tderaziont indit·n ancora un: e• e~verinvmto Con una forte lente COil Vt'';"8 (cir ca lO D.) leau&a bene avvicinata all'occhiO si O""Crva la IIBrnma d1 una eandela pnsla lonlttno in nna l'lenza os·ura,la tlammacom· Jlll'l!!ce rorne u n di ..co rotondo. Jl SUO fOnfine t' J'ombr8 tfPll'triÙe, Ja quale é proiettata llllla rellnn cosl cluar·amenle, che noi ve liamo dt«tinl•• le lne mlaccalure del bordo puptllare: l'interno d t> l di,.co ruo«tra dm& ;lr'anlllazione ed una str-intura rogEttala fH'•>Vt·nientt dalla ltrutlur11 d••l nostro cl"istallillo; i corpuscoli mobtlt «ono tlemeu tt dt>lle lagrime. Lr> de,·iaztout parallas:;iche delle ombre r»nno conchiudei·u nlln pol'izrono in pni'La superficiale ba p&rtt> profonda de!!lt Oj!..!.. lli chP pt•oducono le ombr e. Se t101 movramQ tu l••ole veùtamo muover si l'ombr-a della noslru &l'ida: allon laJJanffo la len te il ùi!'lcn pupilltH'ecompal'isce bempre Jll6 IO'an le, ma ò riconMctbtl•• cnme tale fino nll'inver•ione clell'ornbra. Dopo 1'111\'ersione dell'ombra il di<~co puplllBre ~i impicCOlisce. In struttura del ct·r,tnlhno «1 renrle eh nuovo l'hinremente vtsib ìle ROtto fol'tna tlt 1·aggi chiari nel d1sco puptl-

lere (cio che prrma era os..::ur., ora ~i fa cluaro): weulre IIUestt l'lt~Hi st fanno piu ptccoli ed acuti l'ombra dell' iride traver,.o Ad ess1 "i avv1ci11a sempre pt(l a l contro del disco finahnente di qu•·sl'ultirno non l'tmant; più rhe un punto hlBlino~o raggia11te, nel quala.ricono:-;eiomo dt nuovo la fiam ma


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RIVISTA

della candela rovrsciala: noi vediamo venir fuor1 ciascun r aggio della fiamma da un ra ~l!io del cr istallmo. Un'nllra prova che ogni ombra, il cui movi mento noi !ICorgiamo sulla nostr a rl'tina, deve essere l' ombra dell'iride tanto ..6 no1 vediamo la sorgenlf' luminMn •li--tinta come con circoh dì diffusione Sludlala cosi l'azione dell'ombra dell'1r1de, l'A. stabilit-ce sino a I'JU&l punto Ili drbba misurare quando succ~de l'ìnver· sione d~ll'ombra L'iride in medLa si trova 3, 6 mm. d1Plro 11 vertice della cornea, ma l'immagine di e!'l.sa che 001 vedJamo, é 0,3 mm. più all'innanzL; e se vogliamo essere esatti nella misura:tione dobbiamo prendere in considerazione il p1ono di questa 1mmagiur dell'iride. Finalmente si domanda ancora quale influenza abbia sulla mversione deU'ombrn la r1rroz10ue deii'O!'!SerYolore. Siccome la misurn é dal.a dalla !Hluatione ùell'iridll, lo lunghezza dell'asse dell'occhio non può influit·e sulla wve1'· sione dell'ombra; pea·ò se I'O'I$ervalol'e porta gli occhiali tanto concavi che conves~i que~ti ìnflUI!"COno, perch•· t1·a~por· tano ali mnanzi od all'indietro il posto apparente ddl'1ride, ma di uua quaotilti inbiguitlcunle. Come modificazione dei soprat!e,.rritll esperimenti l' \. descr1vo un appart:!cchio cbe irmltl la sclua«copitl ortalmolo~1c8 che egli ù1ce un jacometro schiaseoptco poicbf• determ111a lo forza rit'rangente di una lente culla p1·ova dell'ombra. Una l ente convessa ed uo l'ondo pellucidoposto al suo fuoco (retina), costituiscono un occhio emmelt·opico artificiale che viene illuminaLo da una fiamma posto dietro la retina; mel· tendo in movimento un pendolo SI ha un' ombra che ost·IIIB sulla retrna prodotto da un diaframma mobile. .Mellenùo da· vanti all'apparecchio o fttnlomo una lente convessa dì lO pollici di d1~tonza focale si produce una rniopi'i di l lO; "" il punto r emolo si tt•ov.•rà 10 !)IJ!IICI moanzi al jantoma Se "' guarda dentr o al rantoma si vede l'ornhra ad oscillar e .,ullu retina; e8sa si muove nello Alesso senso dello ~cber·wn Re l'occbiol! piu vicino all'apparecchto d1 IO polhc1; 10 se m-n nf • posto, se l 'occhio •· piu lontuno d1 10 pollici: alla dio:::tAnza d1 10 polliCI con Jeggier1 mov1menti innanz.i ed indietro Fil vedo


DI OCUUSTi l.A

231

;J'Ia•ersione dell'ombra; e 11ueslo punto si trova facilmente -.1 llllllamenle colla se~tuente dispos1zione del fanloma. ~ 18\'0ietla ~ aggiunta una stecca di legno scorrevole perallelemenle all'asse della lenle, che ha alla ~ua eslremita un diaframma sotto forma d• una sottile fessura perpcmdirolare : cht• nel suo punto mediauo ò tagliata perpencDOolarmeote dall'asse della lente. Alloru per misurare la lente si ~uarda RUraverso la fe-.eura; l'invers•on.. dell'ombra non é p111 ù•peudeule dal1'1riJe madalla fessur·a; quando n•)j vediamo l'i11vcrsione dell'ombra allora la fessura si trova al puuto focale della lente; Il luogo doore l'i t.t·ova l'occhio e st•nza inOuenza, però è me~-;ho av\'iem&M!I più rhf' si può; s1 mi"ura la d1stanza con un nastro <·he indichi l pollici, i cenlimeLt·i, le diotrie. Con ·JUe"'to facometro <1<-biascopico si possono imitare tatti i casi della schiascop1a ottalmologica e dimostrarli nel nel modo più comodo. Per esempio se s i determmn la forza rifrangente di UIIU lente convessa scono:-;ciula, s1 diugnoatica una miopia del fanioma. con lenti cilindl'iche unite alle !lft't'.che SI può simulare l'ac;l:ErmO.tl~mo Fmalmente con questo strumonlo si può misurare la forza di una lente concava unendola ad una convessa di forza conosciUta. L't~pplicaziono di I']Ue,ti e--pt>runenli col facomPtro alla echia!!copia ottohnologica si rapiE'ce focllnwnte, not dolJb1amo IIOlamente ag-giungervi l'ot•dinaliu illuminazione di'l ronliO dell'occhio con uno spccc hio piano: le wclmazioru deJio specchio han no lo ste..,so ··ITello come se no1 move~simo una 18DlJiada diet1·o d• esso; uua inclinazione a destra dolio specchi,, ra muovere la fiamma verso smi"tra, la luce netrocchio O!lservato <11 muove verso dt>stru come nel fanloma senza riguardo alla l'ifratione dell'occhio; se noi ci troviamo nel campo ùella immagine dit•illa, noi vPdinmo la luce mooorersl come realmente c;uecede; in' ece. !>e tra la no-<tra ir1de e quella dell'os~er·vato si trova l'unmag111e rove~cinta, vediam(, la luce e quindi auche l'ombra rmwversi 111 srnso op)IOIIlo: iJ punto dell' inverstonc dell'ombra è il punto romoto. Ora •l mo,Jo col •ruaJ,. 11 punto remoto t) portato nel p1ano dell' it•ide è il segno difl'ct•enztale dei diver!-'1 metodi ùi schia-


KTVlSTA

-..copare. Propriamente ne "Ono possibili .tue !';Oli: t'MI '"' meloolo "Ì dA ol pia'IO l!t>ll'ir•de del metlicn una JìO"'iLione co"l&lllf', ''• <~i porta medumle lenti il punto rPmoto d~ll'o<>,.e• ­ ,·atu evanti od nulldro fino a cbe Il medko vedo t'llavt~ r­ " OM dell'ombra; coll'altro metodo t:i oà al punto remnto 1108 COnlocJA di!llanzu IOP. lia tlall'occbiO e meoif81llf' IOO\i1116nll •li va o ,·ienJ ùell'ncchio os!òervalorc «i por ta "'111 piano dell' iri,le l"imma~iue rovesciata della reliua ora ru!'-n n-..a. l.n •fl -.tanza cnmo.llt, tli cui ~i tratta e ol mA'"~IIIIO 50 cm .. al rmnuno 12 cm .• una maggior vicinnnza è mcnrnn.Jn ,.. rià risultati tH'"'Illlì Il tnt>rlrco produco> nt<ll'o•·rhiu Ila os·t~l''ttr'i una miopia artificiale oli grado mt!dio col mezzo tii unfl leuta conws.,o, c l 1111 e1<empio c 1 spiegherà u1e~lio l'ulleriort! pro-

cec;l'lo. È c;taln rncs"a dinAnzi all'occhio una lente d1 + O D il 11\C.· dico lrnvo l'invcrc;ione <lell'omhra 8 iO cm.; qunle ula lifraziona doll'occhio / 100 : ~·J = 2,f>, la miopia nrliliciaiP ra~­ giunge tlunqtw 2,5 Di perciò delle 6 D 116 devono f'<;;;rre !>lal.o impicgal(• 3,~, per coa're~~ero una ipermetropìa: la rA· rra.zionf' J•ag~· ungt• dUitfliiC 3,5 D d' ipe•·melropia. OrR & dJ toro clae ~l può uuire alla lente D un nastro metrico l'he n i-0 cm por lA l'ìndu~azione 3,5 D, a 100 : r;- 11i,ll6 rnt. l'ut•llco:r.ione O l'IO•· E, a IO() (C> T l)= 11-,3 em. l' ìudu'azione - l P co!'IJ di seguiL11 ~ a qualunrtue punto si l•·ovi l'in''erl'lronr d<'ll'ombra cnn D. basta misurare col na"ll'O la &<lan1a frn i lue ocrhi e lt•!!gere aJ luof:(o corril'\ponllente In rifrazione m dioltrie. Su quec;le bo~1 l\ fon lata la coslruziore del nuovo i~tru­ mento dul dolL Rolh. , D •seri:ione rlt:llo selua!Jr:Opro - E sso si <'omponf' di :l parli: una r ost•tla con G I••Hlì, un nastro misur·atnre eri unospecchro puwo. LA t•osella contiene le l~ulr IO,+ f>, 2,- 2, - li, - 10, surRt·uwli a tlt>teruuoare lu rifr·az1one fino 8 +8 e - J8 D, ò forilm••ntt> airevole tc:oprn un sostegno. rosi che s1 pub ... oslituire ll•nlo a lt•nte senza allonlanarla da ll'occhio; ogni lente ò contorna~a rlt~ un campo diversameoLe colorsLo, per c·uì facilmeu~l' !<i di .. lln~uono fra loro. Il na!lli'O uni~c·e la rotc:ella collo specchio, si può svoìgere

+

+li

+li,

+

+


or OCt:USTlC.\ ~uo guscio unito al manico

11t•llo specchio,

t& ritorna ad IIV\'O)~rere automt1ticameote. e si può ftg!ll&re a qllhanqut> lun~hezza. E"SO ha in ognuna delle ~ue facci•· t1·e

1i'islon1 in lun~hena distrnte c:ogli ste~si colori delle IMll, ,.,. rui og1ù Jeule ba il pr oprio oa<~tro: in o~una di 'JUt'Rle ~Yitioni l' indirato il valore 1lella r1frazioue corri~pnwfenle elli lente del medesimo colorE', che ~i l~gge nel punto in lllli il nastro enlt•a nella fe«sur a dt>l ,:ruscio. Lo "POCehio p1ano non Ila no>l centro il foro ordinario, io· 1I8C8 la !<Ua amalgaliUl è ra""cltit~ltl v1a solto rormt\ di una fee8UI'B orlz?.onlale 1Ar2'a rirca 1,5 mm. a Juuga tanto drt olarepa.."are la grandezza di un't~mpiu pupilla, la face111 ante· riore .lello ~recehio f. anr.ora coperta eia una <~econdn lastra di VPlro. L'A. "pie~a i vantaggi òi 'luesta clispo<~izione e gl'iucoo\'81lienti •li uno c:pccchio con un c:omplice foro. ModtJ eh usare lo sehiaseopio. - Ln lampadn sta all'altezza dell'ol'clno dietro il paz•enle tanfo lontana quonto In per~lw la tavola: è <>uftìcien le una rnt>diocr·e oscul'illl della earoera, il paziente ed il medico ~~ collocano come per l'e· Hme ad irr.magine ro,·e:-cia; è meglio O!lser vare coll'occhio lin•elrn il siniAlro e vicever sa; l'os«~>l'valo guarda coll'occluo lit."ro alla t~>st.a dt>l merl1co, m lonlannrun. Il so"t••gno della rosetta e tenuto frA i I p()Jiir·e ed il mo.Jio, l' m dico fa tnrare la rosella: l'<i svolge il na tt·o medio(•rt>mentt>, ~~ illwnana 11 fondo dcJl'occhio, e ''i c:i porta innanzi la lente corNpon rleutP della rosetta. la qnalu de'e di'<tare un cm (fAI a eornen , é necPs«ario di tenl're la rosetta rln·illa c1oò, pPrPtndt ~"olare alla linea di s~uardo dcll'os<>ervato, pPI' entare •rrori Lo specduo s1 tiene Yicino nll'occlllo, ~i ~nardo at.traver"o la meta della fc<>.,.ura. e c::.i adopera pPr l'illurninaZIOne la por zione mediane del cono lumino~o. Se si vede La pupiUA r:lucerP 10 ro:><>o, si !!ira lo c.;peccluu nttt')rno al suo llla•nco in modo che la pupilla c:i o"curi · co<:i l'ombra .. he ecaecia la luce si muove () nello RU'sso sen<:o od in senso oppo!lto, il punto nel quale un movunenlo ~>i cambi u nelrattro è t l punto r emoto del m1ope: per Lrovarlo c:t fanno lllovimenti in 8\'&nti ed indietro continuando a g1rnr c lo apecchio.


RI ViSTA

Ora sono possibili diver si cas1: l" Non .,i conosce la rijnuione delCocchio. - Si colloca innanzi all'occhio la lente t O D, se l'ombra ...i muo\t: nello !'!lesso !'lenso anche dopo svolto tullo il na!':lro, •uol d1 r e che es1sla Il quperiore ad 8 D, locchè é 'luaql unirornPnle poq~ib1 l e. n"ll'aracllla, e non si può misura1·P <·oll'apparecchio in e same: se l'ombra si muove in senso opposto '-i por ta innanzi all'oc,•hio la lente che se~ue (-l- 6 D . o se ìl mov1meoto dell'ombra continua ad e!'l'tere opposto !'li "''guita a g1rarc h• r oqelta. f<' inalmente si trova che, p. e., con -6 O l'ombrA SI muove nello stesso senso, allora si de' e <'~rcare Il momento rlell'mvl' r!'lwno colla leniP !)r ecedente ( - 2 L> • 111 ~olloca •li nurJvo - 2 D, e Lro•ato il punto dell' iuver~wue SI ferma il nastro e si LejOtge la rifrazione alla fessurA del g u'\ciO sulla diviq1one del nastro che ba lo sLesso color1· deiJ'ultimn len te adoperala. 2• La ,.tjra:~ione si cono.~ce appro.~stmatioamente. !<Oppramo, p. o., cho eAisto leggiera H Sul nastr·o é notato che la òivisione hianca permcLle rli mJsurare la r ifr azione da - l fino a .~ O : noi mettiamo perciò davanti all'occhio la lente s~>gnuLa col bianco, r1cerchiarno J'inversioue dell'ombra a legRiamo la rifrazione sulla divisione bianca del nAf.Lro. 3' Il pun.to remoto del miope rfJ{Jgi unge meno clt l .i cm. o più~ cioè P&iRte o non innbtlità al seroi.oto mlillar, J•c r miopif.t ~ (si par la natur nlmenle rlell'e~erciio prussiantJl, L'islrumento determina la rifrazione m t"ùianle la ùi.::tanla Ilei punto remotn, però m Hm1·a ts non dalla cornea ma l cm inna n1.1 d1 O!'lo::a, cioè dalla lente d1 vetro. Si ha cos1 il vantag~io che il ris ull8to df'lla misu raziOne coincide, almeno teorlcamentP, colla lente che corref!ge l'ametropia. Cn.,1, p. e., .::c la distanza del punto reruolo e di 15 cm, la mlotra reale è di 100 : 15- 6,()6 O, ma siccome la leo le cor1·ethva Ella almeno 1 c m . d1s laote dall'occhio, una miopia di que"-IO h'l'8dO r1chiede per essPre completamente corre tta una leule concava di - H cm. 1h distanza focale <=-;,t D); quinrli c;e coll' istrumeoto si trova M -;,1 D, vuoi drre che il punto r emoto è distanlP dall'occ·hio preci~amente 15 cm. Il puulo del nus ll·o, dova é mdicala questa miopiu si trova sulla eli·

+

+

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DI OCU LISTICA

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~ne corrispondente alla IPnte- 2 D, ed l· seg nato cou un

pmto nero: si colloca questo punto nella fe!\sora del guctcto t li osserva colla lente - 2 ; se l'o m bra si muove nello s tesso lellSO il punto r emoto é senza dubbio più lontano d1 15 cm., 181!1 muove m senso oppo~to è ptù vtcino, a meno che l'os-

""ato a~omo.Ji . 4' R icerca dell'asttgmll tismo. - Si slalnlisce dappr nn11. la rifrazione del mertdiano or1zzonlale lenendo ìl manico dello 11pecchio verticale; essa roggmnge p. 1.1. - 2 D, quindi ai ricerca la ri frazsone del meridiano vertit'..ale tenendo il manico dello specchio orizzontale; se si ottiene la !'lcsc;a l'ifra&ion,. nor. ~!\JSle asti5rolalismo, se st trova p. t>.- ~ O.~ i~:.~te aa&tgmalismo miopico, e cosr via v1a. L'A. par la po1 dell"a~tt,:r· mali11mo con assi obliqui, dell'asllgmatlsmo 1rr••golare. dt>lle fontt di error1 nelltt determinazione dell'aslrgmali!lrnO e del modo di t>vilarli. RistLltali inesatti. - L e mesattezze dei r1sultal i po~Pono provenire solo m piccola parte da una osservazione clift!lloea, per lo più per ò dall'accomodazione dell'osser vato , nel primo caso il punto r emot.o è quasi sempr t! troppo vicino, nel secondo caso sempre: le inesattezze dovute alla os~er­ vazione ra~tgiun l.{ono ordinariamente al roo~11imo una diottria, e'se SI possono evitare se nello ~chiascopt•re ci si porta Indietro fin ché non si veda più l'ombra a 1nuove•·~i nello lle!!!'O sen~o.

Per evita1·e le inesallezzl' dovule all'accomodazione surYOno le seguentt nor me: t• RlpPlere a ll'oS!'ervalo la raccornauùazione ù1 g uardare ;,. lontananza più !requeolemenl~> quallllo SI cretie dt P c:ere •icm1 al puulo decisivo; 2" La chiusura dell'altro occllio : :t• Mettere davanti aH'a llro occhto una lente conves!"a (ep"c•e nella iper metropia ; 4• Osservare la pupilla: se 11nesta si res tringo senza rhe ~i "Ìil cambia ta la direzione della illnminazione, è. egno che l'o"servalo accomoda ; fl Temporeggiare nell'osservazione (Alancare, e~et•cìlare il razien le) ;


RIVISTA

li• A lrnpina (omalr•opina). Il r ilassamento dell'ac.•omodazionG nvviene phi lnr.li della m•dr•asi; coll'omatropma 11 pol•'re 8<'<'nmodnl•vo può conser varsi in parte. Se ~~ é atropinato l'llcc·Juo ~~ mP~lio lasciare l'altro occhio aperto: ì" RtJWtt-re l'e~ame · nei casi in cui !'i può determinare la r1Ct·azioue con cluu d1ver~P lenti (p. e. emm etropia con+:! e c.m +H) !'l rnccomnnoin di conl!·ollare la misura collu <>Pron.la lente. UJ "r/li(l.Acoflio comP. attometr o. - L 'A. nota come Il !'!Un i!'lrum~nto. cnn (Jualche modlfìca 7.ione può servire come nl· tomP.tro, per mi,..urnr~ l'ampiezza delraccomodazinnll, p('r d<'Onn~t·el'e l' nc:li,:tmaltsmo. ecc., e termina la sua memoriA collo !'! ·gueuli riOe~siom . Nelln lelteralura rrancose Rl Lrn\:OllO e~te~i lavori l'tulla !'-cluascopia, che si e~tendono fr11 le all1'e cosu ~ulla celerlla dell'ombr~, sulla grandezza ùel comJ·O v1s1vo, del cam po di illuminazione, ecr. Il ratto che l' i1 ide come diafrn1nmn c causa dell'inversione dell'ombra è già ricordnlo da Lt>roy ( 1887), nnche Monoyer (1888) discu te l'o1.ione diii dtnfratnllli, Renza dedurne lo conseguenze applicabili alla !"Chia seoptA. Non o<~lnnte il lavoro del Leroy, Chouet nel 1HI-IR au1melle t•ome punto crtlico ti punto nodole dell'occhio dA osgt'rvar"t. l lavori ùej:tli scrillori ricordati sono ampiamenlu rifor1li nel Jahr~>IJ/Jcricltl fur Ophto.lmologie volum1 i tl ,, 1\1. Nella lelleralura Led~> ..ca mancano osservazioni sopra qutJ~ta a z,ont> dell' it•ide

Proceno operativo per la ou:ra rapida della claoriool•tlte - Pr•of L. GUAITA. - (Gio rnale in terna;ionnll' tlel/P scienze metli~he, 15 dicembre 1891). NPllfl l'cto<~ta c nella n!'toiR t!el sacco lacrimate i mi~liori p1·oce.. ~i eli cur·a eh~ rlo:l'cono ad ottener e una rad,cale ~ua­ r ig;onu liiOno ancora gh antichis~im1 della caulerizz.azioru~ d delltt e~lirpnzione del sacco lacr imale: ma essi presentnuo l'inconveniente di l'ichiedere una lunga cura conscculivn. L'autore hn qnindi credulo utile di ricercare st' si pole ....c ollcner'e uno. ,:ruuri,gioue più rapida s~>nza perjcolo di r ecidi\'A. A Late sc·opo egli ha ideato un processo operati vo di ~·ui


DI OCULISTlCA

~37

46 una d~criztoue deLlugliat.a in quest.s memoria; el!!'O rappresenta una modificazioue ~lei p1·oce~so ,!el Du pu~ lrt•n ed 1M e!!sOCJazinne uel medesimo col re.schiamenlo della cavttà dellumor lacrima te. Qooew p('Oc e~so ha però uno scopo ben differente di quello ebe t1t prefiggeva il Dupuylren credendo •li J>oh·r ri ...tuhthl"\· per •t>mpre il canal nasale con un" cannul" melallica. Qui reff'etlo principale ~ richieStO dal rat<CillaOI811l0 deiJ'mtPrnn •upertìcie dellurnor lacrtmale, eta cannula non ha allro -.copo cbe d1 Bl'celerar~ La gual'tl{tOrte, pet·meUen<.lo lo scar tco tlulle Jegrilll ~ e delle materie fii'OYenieutt dalla SUill'rficie raqchiata •erso le cavtlil delle net·ici, in mo.lo che ~i put\ to~lo ricluudere la rerila cutanea; ma poi que!';t& cannulu \'iene cl1 cwlta eBMDùo tlj 0850 decalcificuto, e qu111di elimiuatu in gt'lllt pa••te pèr le not·ìci.

••robe eperlmentalt sulla oheratlte eettloa AuR r·:LtO StLVI~STRr. -

Dnllor (Lo Sperimentale, ~~etlcmh r•e 1801).

Le couclu«tont che si possono tnu re dali t> r•icerrhe dt>ll'aulort~ in r elazioot3 cou quelle di ~Itri, ~'onro rdano in ge-

urale col (l(Jocello odiernn •lell'influrnmaztnue Si può inf'alli eompr••udere il proce::so mlìammotorìo nella cornea .;ome Wl complesso tl1 falLI direllt ad allontanare tlall'or·j:.tano la cau!'òu mor bifera e quella 1ar·Le del tessuto cl1e per le alleraz.tunr subite e divenula inutile. Qucc:to l'Capo vtenl) ra~­ gtunt•J m graztu della immt !.!raztone dt>i leucno·itt nt>l focolaio infiammatorio e dei fenorneui di ì,tolist e di fa~ocrtosr 11 cui e.&o •h\ luogo; sebbene a •JUesl"ulllma non <~t p(J~~~~ altri· butre alcunH influenza qulf11 vilttlitù det bolle••i. Si 1Ut't pt>r tal ruoJo concepire la rca1;rone tntiu tnmator.n com( un fenomPIIO ulilt_., necessario, il quale, <>e dti luogo talvolta nell'urgau , aflello a dei guasti Jrr epot·ubilt, appurt'CP. tuttavia tomo ti ~olo mezzo per render poc;~ bile In cicali'ÌlZIJlioue ed uno guat·igione as!òoluta o relativa.


?38

RIVISTA l)J OCULJSTICA

BempWlontone della oura opera tiva del glauooma. Dott. 'I'AtLOR. Il metodo ear ebbe prereribile, nei casi di forme pt•odt•omiche rii glaucoma, nei glaucomi anter ior i e negli <'lliOrl·agici. alla iriùeclomia ed alla sclt>rotomia ordiner1a. Sar t>bhe pure ulile nei f(laucomi con lesione dei vasi profondi rlel globo oculare, f'd anche in cert1 casi di glaucomA cronico; for~P lo llarebhe nel glaucoma con~ecutivo aliA cheralile sierosa, alla sclerocoroidite anto1•ior·o e nel buftalmo L'istrumenlo sar ebbe un Mmplice e fino a go analogo Ad un ago da CBlai'Utla, terminato dA una l'!peciP dt a ppt•ne accentuato uncinetto, a mezzaluna, puntuto P taglient1• <~ulla piccola COn\'PS'~Ìlà. Lo sì infigge nella camera anteriore, facendogli allravt>rsare obliquamente la sclerolìca, ad un millimetro e mezzo dalla per1fet'1a della cornea, nel punlo corrispondente al 1ne· r·idiano orizzontnle. Lo s i ap pt·ofonda n ell'occhio, paralll!larnenLe al piuno anteriore dell'iride fino a che arrivi nell'angolo ir1ùeo del Ialo opposto. In questo momento si lll CHil' la scle rolìca col tazlienle dorsale rlella piccola ralce dell' uncineLLo terminale; si estrae quindi l'i ~lrumento, e !>Ì iniettano alcune gocce d'una soluztone d'eserina (calabarina) e l'opc· razione é compiuta. Naturolmonle l'jmmedialo t•isulta.Lo de lla operazione è la diminu710no d~ lla tensione enùoculare, d'onde l'aumento della visione.

B.


239

IIVJSTA DI ANATO~IIA E FISIOLOGIA NORMALE E PATOLOGICA

...._. .uo-motrloe del prodoW batterlo!. - ,ComttnieuionP fatta ali' A~"ead~>mia d~>lle Scif'ft::e di Par igi dal BoUCIIAI\0 1 dell'fsitlii{O, il 2fi Otlobre 18!11) Cobnheiro stabili che In diapedesi dei f?lol.luh bianchi dPl taogue t, il fenomeno dominante clell' infiammazione, rite aeadola conse~uenza di una mod11ìcazione vasco lare prodotta cJall'azione •li cau"e llo~o~ene d1retlamente «111 va"i. l fisJologi che pr1ma rh Colmheim awvaoo tentato interpretare coo aHri fenomeni i11fiammatori qut>llo della dilatal':ione vaICOiare, continuarono a credere che 11 l"i"tema nE>rvo o, Jiapre~ ionalo dalla cau"a mor biflca alle !'Ue e~ll·emittJ. per t· leriehe vasali, !'Ubiva o una par&lisi dei suo1 cenLr1 vaso008lrittol i, ovvero una eccitazione d1 qu••lh vasCH.lilatatori, e ebe in ambeju, i ca«i la d1latalione r iOe.,sa che ne seguiva a livello della r •'giond ir ritnta, rnellcva 1 VA'l& in una condizione proptzia • suffic1ent•• alru!'citn dei alobuli bianchi. 21e'lle•&ti di una nove.la teoria della dia pede<~i fornirono Mall!lart e Bordel, or son diciotto mesi, quando ebbero sla· bitito cb e 1 leucocit1 po.,siedono l' irritabililA chimiotactsica, rìl dimostrata da Pfefl'er per alcune cellule vegetali, e per la quale t leucociti, posti m soluzioni contenenti alcune sollanze attrattive e "P8Ciahnente le materie batteriche, camlltlnano dai punti dove la solut.ione e più diluita \'e~o quelli O\'e e!lsa ò piu concentrata . Quectli autori ritengono che i leueoeiti chiucti n<'ll' interno dei va ...i sono 1mpre:;s1onal1 dtu Pl'odotli batter ici esistenti nei tessuti cit'CO"tanli e !"uperano,


IU V1STA

iu virtù della propr•a 1rr1laLihlà, la ptm•te vascolare per rag;zJurlgl:!re le parli o 'e tale m11teria ball•.•rica e p•ù tiiJboutlaute Cosi fil amo o•·a 10 pres~nza di Ire teorie p e~· l' mlerprda· zionc oiE"lla dìapç•le::;ì: f!Uella che la attribu1~ce ad unu altt•· razione prim1tiva de1 vasi, tJuella che la rn dipenclcrt' da uu r•Oe!!f'O nervoso che produce !Oecondar 1ameote la tlilalii/Jone Vfl'-u!e, e quella che la !!piega colla aUìvitù pr~pru1 dei leu· cocili. Tullo tr·e que ..te teoria s'adattano d'altronde alla n01.ioue nuova <'ha •·ìco11os ·e l'infezione locale come causa olel!n irnmonM m&g~•oranza delle inli&mmazJOni. A fleconda rlella leoru\ amm~sso t> le maler•e secrelt! dai micrubi llo~o'"eni, alterano i vost della zoua i11fetta, ovvero irritano in •1ue... t<~ t-ona le ~stremilù termmah Ilei nervi cent•·ipet[ 1 quali pro· ,·ocano in questo mede!-iirno punto la dilatazione vafòlcoloro rtfle~"'a, ovvero, influe. f\tLirano attra,·crso la parete vu,ult! i leuct)citi dul songu(l clte circola in questa regione. L'autore ammise tln dal pr incipto la realté. dt tale i r'l'itllhlilù chlmiota~~ica dei leucociti, per la r1ual c 1 mf•d ... stm ì 11traoasrlti progr·ediscono nel tessuto che è ~eJe della mr.·zione locBlù da• punti pèrtferici, ove le mat.erie ball•·riclw f'OII più <l•lutte, verso i puuli di magg10r concenlra.tione tino o contall•J dui microbi; quc"'la c,arebb~ unu fuse pr~>wnlÌ\'11 anter1oN nl fagocilismo, t• solo quando, percor<;o l'iwticato cemmilll), 1 l eucoe~ l• sono arrivali a conlallo tlt>i IJIIW•r•. que~lì l'otrauno per l'irritabilitit. l.ttllile dt:t leu~.:odti v.·ntr" m~l fthell e <li"'trutli

:\cii' infìamrnn.ttOII~ e PIU genet•icamenle n Pll a lotta olt'IJ'Or;.!811Ì"'OIO contro l'inft•lione locale v1 sono dunque li'•· ulll con~oculivi P 'ic~ndevolmente legali: t• la òiapNle«i che ci venn~ ind1cala da Cobnheim. 2• lo r•t.:••retl de• batt.... rl la cut ìnlelligunza ci vanno dotu d'l M.a~"&rt e Bord,l, 3• Il fn;.rocitic;mo chi' ci fu rivelato rla Metchoikoff. Mussurt e 13ordel opinann che le àue prilliC rasi 11 011 lltl costilui~cano cito u11a ~'<ola, bas tando l' atlr·azione esorcilaln sui IPucociti ùui p1·odolli baller1ci a far loro allravcr:-nre lo.


DI A."UTOV I A i: PISIOI.OGIA

fll'8le \'Asale. A cio si oppos~> che nella mflammaziOII•' i Jaaeoeiti non sono soli ad uscire dai va>~i.

U!lcendon~>

pure

B plasma sanguiftno, che costiluiscP l'edema inflammnlorro, ehe ne Mrle con loro. talora prima, e pun pe~ino URcirue

aa dr loro; non si può ammettere che il plasma !;an ptgno ~ubisca l'attrazione dei prodotli ballt>rrci. L'autore ùtchrara di aver dimostralo che urto di lalr fll'odotli batterici t·eod•· impos!>ihile l':.tlt•• rlomrnonle dello inlammazione, la diapedesi. Charrin P Gnmaleto '-labilirono cbe e .:li t<i oppone e~almenle aiJ'uc::,.ita d~>l pJA!;ffiA ed allo clilalllzrone va::-colare intìarrnnat()ria, e ltnnlnv n le Charrin e Gl"} diP.orero l' rnlt>rprelazrone ù 1 queslr ratlr provando eh t> \aie t~nslanza paralizza il ceulro va"o-·hlatntor·e, tmpederrdo

e al o moderando la dilatazione \'&scolare ollrva · B our.ltnr·tl la c:hiarnn an.ectasma. L'aneclac::tna dunque é une soc::tanzA che paralrzza rl CPIIlr o •a&o-dilatalor c e per quPSlA ragione impcòrsco la NIII~C­ Itione e l '•~uerna infiammator i, c per lo "'te!,IRO motivo ai op· P'ne alla diupede!'i . Herlwi:;r, e poi Ma ~<~o rt (j BordoL nmmisero al con trario che tal•• so-.tanza agir,.bbe ~ui ~lnbuli hiRnehi pl'r ozrone allralliva, attraendo CIO•• r leucoc1h fnori da1 vasi "8 v1ene ~ecreta d t~ i mtcrobi n d Lnll<~uli, i lll!lf •lendone l'uf;cila se inieltnta nei va"i :>lessi; ma le Pspor1onzr-1 dell'autore che ''ide impedrtu la diape•lesi 111 quals:iA!;i punto loot~~r~o dell'orgaUJsmo es<>n fossP iniellal8. al pari cliP uellu loi~zi oni inli'8\'Ull0!"6 rr·ovano il contrario Sr obiPUò a •1ue~te esperiPnze eh•• l'oc::t.nrolo alla diApPde!< 1 era dovuto all'ecce!""O l"Lell""o delle !'O!'tanze attrattive che, ll'oppu con.:entrale, divengono repulsivc•, obiezio)lle pure rnSU~$hstPute e dimo<olrata erronea da altre O!-pcrienze. L'anectaRrna ollreché al pla ..ma e•l a• zlubuli bianchi. "ieta l'u~rla da1 va«i anf"he ai globuli ror<~i "Pr•" vi-. ti della irrilabi!ilà chimiotassica: eRl"a arre.qta le emor·rti{JII' l' p r fJrluct· remo:tta.~ ia iscltemìca. Queo::;lo fntlo fu dfl ll'anlor~ con<~totnto Dell'uomo in cinque casi dt emotli"i o tr·o NlRi dr cnterorruf>ria. Cof<i l'nuectasina noo interviene nei proressr iafiammatort che a titolo di ngenle inibii ore o modePatot·e; e sotto • rue~Lo ili


RIYJSTA

punto di vista potrà prender posto fra i medicamenti anliflo.lll'llici e per le malattie in cui t' inOammaziono lorale non ò uno salvaguardia contro l'infezione generalE>. Ban•i un'altra <~O«tanza batterica Ja cui aztone gen~:rale é eccil&nle pel centro vaso-dllatalore e cho nelle rogtoni da cui parte una irrttaz1one, produce una conge<~lione rtflessa più Pnergica, una e!lsudazione «ierosa più abbondanlr•, una diapedesi più intenqa. ln certi ot·gani, come 1 ren1, 1 polmom, la relma. la !'Ua aZJOtH' Yat=o-rlilatalr lce puo anche render!li manifesln Rf•nza provocazione. Questa sostanza che l'autore chi1una eNa$ina è anta~o­ nisla della aneeta.~ina, e dice 8\'erla <.<coperta nella tubercolina di Koch fin riai clicem bre 11<00, Clwrrin e Gley e•m~ero i'opinione che accanto alle so<~lanze parulizznnli del contro vasr•-<iilatalore ve ne sarebbero, nei prorlolli !>ecreti dnl bacillo ptoctanico, delle altre che fnciliterehbero invece la reazioni \'8!>o-dilaLAlrtcì, a~~iun;.rendo che l'autore era ;:tunlo qualche rnes~ prnno alla !~ lessa idea che ll'A i prodotti secreLi da un determinato microbo a lato dt Mst.anzt• cht> intralciooo la dtape·le!<i pocosono lrovar!'Pne altre ch" la fa''oriscouo: e chn nnzi più r ert>nli B"peri··nze dimo'<trano evtdentemenle qu..!:'to fallo. L'Arloln~ (rwl rendiconto dell'Accademia delle Scrf'uze del -: settembr·e 1891) cnnftwmò qupc;tp o~!'ervaz.toni co11 c<~pt>ri· menh affatto diver"J e coi prodotti di un altr·o microbo, lo s lafllococco, ma con ri!'ullall assolutamAule conwt·dnuli. L'autore si forrno tale concetto diett·o l'ectame dei fatti speranentnli dapprima, fJUindt clinici pubblicati da Koch e da altri che praL1rarono le imeziooi d1 rtuel "uo estrnllo di culture dt.'l bac11lo tubl'rcolare che vien dello ora la tuhercolina. l ndtp~ntlf'ntemonte dalla f~bbr·c. uno dt>gh oleJOt!nti ch.amati unpropr1amentr la reazione deiJa tube rcolina, e che pr~wa W1H:amenlt1 che il hadlln tubercola re è una d1 queste mftterie pirrlogcne, vi t=ono degh f:'ffetti locali con!leculivi all'intoc.:sicazinn~> g~>norale o elle compuiono sOYroLullo dove v1 c.:ouo lel'ioni tubercolari Questi effetti furono dal Koch interpretati dt\'er~onwnle:


DJ A'iATO " II. E FISIOLOGI\

W!IOD«IO l'autor e dimostrano che la tubercolina conltene una

_;,t!llllanz:a il cui n!lsorbimento pro,•oca a livello dello lesioni fabercolari la dilatazione va ... r.olare, l'e..'ludazione c;ieroc:a, la 4lltpedesi dei leucocitr. Queqlt effetti e!lqa li produce pure qtlllldo la lesione non é di natura tubercolare, ma meno tomunemeulo con minore inlenc;ila, Cl't'Lo pet·cbè nei casi ai tubercolosi il hactllo secerne una certa quantità della c;tessa IOIIanza i cui etTetlì si aggiungono a quelli della tubercolina inieU.ta. Nei conigli sani la tubercolinll provoca albuminut•ia, ematuria, peptonur1a : ru con!'<llll.ala in e~<~i rong•·stione renate e polmonare con diapedesi, .!elle vere pohnontli caltlrrali . Con Galezowo:;;ki l'autorù riconobbe, sempre ne~li stesf"ì animali, nno nolavole dilat.azione dei vasi della. papilla. del nervo ottico, la '!U&Ie si mantiene per più ~ioroi. Ciò prova. trovarsi nella tubercolina un principio capace eli provocat·e dovunque, ma Mvralulto ove i suoi effetti "'ono 80IIecitati da una irr itazione locale, la dilalazione vascolltre con """uda zionl' e d•apedeqi. che pr•>tiuce qurnd• una ecci&azionA ec:ageraln del c~n tru vaso-dilatatore, e che 6 per eoneeguenza anlat:tt>ntsla •lell'ectac;ina, la qualu paralizza questo stesso cenlJ'O. L'autore dimo<~lrò questo untagonismo in animali, in cui la luh..t·colina ave,·a dilatato i vasi t·t>tinici, ed in cui egli lntellò l'eclnsina nelle ''ene in un mlllulo l'anemia della pap1110 aveva so liluilo l'iper·emia: ma dopo mezz'ora l'anectA~tms te<>o::ava di agire, l'ectasinn contenuta nella tubercolina riprenùe"a Il soprav\'enlo, e la dilatazione dei vasi re&inict rtcompar•ivtl più pronunciata d1 prima. Il l,acillo di Koch secet·rw dunque una so~lanza che eccita il eeutro vac:o- t.lilala lore. Esperienze di Charrin e Gley tendono a far ammettere che una sostanza analoga 6 t'ecr eta del bacillo piocmnico. Le esperienze ti'Arlomg provano cbe uno "•'i pr odotti dello ~tantococco possiede la medestma 8lÌClne fi siologica .

c.


lUVJSTA

81llle 'rie motrlol del Un~oagglo . -

GALASSI G. - (R. Aeeademia medica di RomiJ, adunanza del27 dicembre 1~91).

:\Jttrduafava dopo a ve:r raua la commemorazione del "OCto G•u"ePW' Gala ..si, r-ellorf> nell'l-..liluto d• anatomio paLalo~ira d ~lla R. Universit.ll tli Roma, mancato a• vin udla fine di ,,uobt·e p. p., ne pr11senLa un lavoro sventuraLillnPnle intcr1·otln finila mor te - S11lle oie mc.trict rlel linourr!J!f'O 1na col •[U&It• il compianto dotl Galal"si gia era pervcuuto a f>tahilirt• qua~i 111 modo d .. finiL1vo un l!·auo del (lecor-..o clae hanno h• Obr,.. chA mettono in comunicazione 1 centri C(lrfi· cali del linguau:gio e le stazioni bulbari. SPcondo il dotL Galo ~si ([ueste tlbre sarebbero co>-t•lutle dA quel fascio che dal piede del penduncolo cerebt•al•· ~i solleva pl'nelrando nel lemnisco e pe16 oetlo fascio pPtl un· colo-tPJ.trnt>ntale o fascio dal lernni-.co al peduncolo (Sclllt·t · jenbttndr•l .;um flirn.~clu~nkel{ttss (Oberf1iein.er ). Di •JU""lo lavoro Ndi no11 aveva ;;critlo definitivamente elle la inli'O· dm.1one e In <~loria coi repe1·t•antotomo- patolo~ici macro\icopiri e 1111C'rO"COpici di alcuni ca-.i. Però, riveùen-io i numero<~• ap· punti, e Jtli sLuth sc,pra altri ca•d lasciati dal dott. Gala.. ~i. ~~ po<~~ono riaf'surnt're co~i le prove che egli duva per ntlrihuire 11 '(Ilei fasc1o la dell~ funzione. 1• In quullro casi d1 emipleaia destra con Masio motdce el(h 1rov6, oltre la degenernz.ione dis•·endente .Ielle pirurnidi, quella del ra-.tio togmenlo-peduncolare DI '[Ul'~li •rualtro <'asi ve ne ha uno più importante percht! si lralla di emiplegia dt>~lre senza conlr~llura e senza segni di )'11 rAii>'l linguele O facCiAle. mentre l'afa~iA rnotoria polc\'8 dm!i completa. 2' I n un ca<~o di emipiP~ia destr a seoza afa!<ia non . . j ebbe che la deg.. nerazione del ra~cio piramidale, meulra si trovò intaH•• il fascio tegm .. nto penduncolare. 3" In un cttso di emiplegia sinistro ~enza ara...ia si trovò degenei'AZione di questo fa~ciO a destra. 4• Nei cenl1'1 net•vo!'li normali si trova gel lf'l'almente thf· fPrenza di volume d• qu~>slo fascio fra i due lati; spe-..:-•J qu.-sta ditrerenzn •' a vantaggio del fa!<cio di sini!'ltra, notan· dosi però differenze notevoli individuali e non essendo questo d•Jll


DI .L"iATOlilA K FISIOLOGIA

'lasciO sempl'~ ben distinto. È degno oli menz1one un ca ... o di euuple!{la btuic;tra con afasta, nel qualo>, 6"'"endo la morte I'IYenuta nell' H o giorno di meiAtlia, non «t trovò nalur•t~l · menle la legeneraz1one, ma «i a \'Wrll c hP il fA<~cio t.egmentopedunt·•' lare dt destra er a p1ù grO"SO del s•niqtro. il conlrario cim> di •1uel che suole anemre. s• lnfina tt confortare ridea che quel fa<::cto rapprasenLessl) lo \'in molrice del linguagStio, ti doli. Gttln««l <~i era dalo a "llldiarne lo sviluppo. A 'lue--to "''or>o e:..rli 9\'Pa '<lU· dia&o una ..erie di centri nervo!li cotn1m•<::i fra il s• me"O oli 'WII& mlrautr.rina e il 211" mP.,.,. oioJ o lA ne,.CIIO, ed era guu1lo 1118b1lir • che )a mìeJmiZtllZiOnr. dal fO"CIO le_amenlO•[lA,)Ua•CO· lare 8\'111ent> dopo quella del fa<~cio pi1·tunidale, e cht• .,'iruzaava appl'rto tn un bambino di venti u••"•i, il tjuale prùHnn · e~av11 ~o~ollanlo poche par ole.

L'in'lleme di que;:ti falti, conchiud,.. Il «orw Ma•·ehiafAva, ha eosl gronde val ore a sosl egno delltt lt•si Mstenulo dopo lun~ru luvoro dal doLL. Gala ssi, tla nvv• r i11arRi ad una d!mollt'azione completa, la quale !-18rà vPr amcnto ta le quando 111 tesi ù1 afa'!ia moLr·ice, per le!lione hmitnta al cfln tro c-orl1· CII e olt>l li ngua~gio (quindi !.'enza omiple~•a. ecc.) !'li dimn1\ren·, la dPgenPrazione di.,cendentP i ..CIIIItfl di '1'11'1 ra ..l'io tegmenlo-peJuocolare .

....robe •uU& olrcol&zione cerebrale durante l'attività p.loJlioa. - OoLlori F. Dr: S.\HLO o C. Br.H'IAROt. - (Jliotsta 'P''rimen.~ale d i fren.iatrin P. d' merli etna le;aiP, vol. X VIl, fati(:. l v, 1891}.

Gli .. tu 1t finora eseguili sulla Cll'..!olazione cerebrale banno avutn un lrt pltce scopo: o d• coulierc 11 rapporto fr a l'nttlvtla ps&cltira o la quantit.a di ">~n ..mo conlenula nel cervt>llo. o quelln oh mostrare le var·iazìoni che avvengono nella cit·cola zioue Cerebrale !SOltO !'azione dt ol01C rmt118le <:O~tam:e, 0\ \'f't'O tntlnt• •li l'ludiat•e i movimPnli del cervello dal punto di vi<:U) lllecco 111co. • 1:11"UIIdosi pres•>nlato un <.:nsn di RC•lpel'turH cerebr ale in 1111

llld,vitluo di uno certa inlelligcnza, gl i outori si ~ono pr·opoRLi


RIVI';U

di studiare rnel•>dlcamenle, in una prima serie ùi espl'rlenze, le variazioni del c1rcolo cerebrale e perifPrico in alcune fo1·me dell'althita psichicu (stati emotivi! r iserbandol!i in segu1to \11 r1ce1 carne le var111 zioni ~ollo J'az1one d&i velen1 intallulluali. Dalle e,.periP.nze falle gli autori deducono che ~ l'athvita • p~icluca, specialmente nei prtmi momenti, lll ~enernle ~~ • riflette <~ui nen•ì vaso- costrittori, ma ciò non e~clu.Jo che 1 in molti cas1, solto condiziom svariati-.smle, o non si ubb1a 1 alcuna alterazione va«ale, ovvero dilatazione addirittura. • Un solo fallo appare costante ed é cu<> il lavoro m.-.nlllle a lungo protrbllo e reso intenso, menll•e a principio può cl~>te r­ mmare costr1ztone vasale, induci" dopo una notevole cltln[llztone (r1p~tizione dì calcolo). Pare che le emozioni dell•rmt· nìuo più ~pesl!O e con mngA"ior chiarezza coslriz1onu va<~ole. Non si può cluoquc parlare, come r egola co-;t.ante, d1 antogomsrno tr a la cir·colazione ce.-ebrale e la poriferi<'ll, nè .,i può con fondamouLo in(lurre dallo stato di 'luec;ta lo sLnlo oli quella. Non ò possibile nello slalo attuale delle scienliOclw co· gnizioui fl~~>are se~ i r tsniLaLi conlr a·ldiLLori che si ottengono iu tale orJ111e d1pendaoo da azione dei vaso dilatatori o da pArolisi dei vasi costrittori; può stare cb" ci entrino gli uni e u:li allr t. Una cosa sola si può asserire ed è che le npparenll c·on · traduiz10ni dipendono per una parle dal vario ~rado dt eccita· bili lA dei cenlr t nervosi, e per l'aara daHa complicazione ma~­ gtOI'e o minor e dei rifles!lli.

Vadasloul numerlohe del globult ro..i e del globali blanoh11n rapporto ool paraeslta della malaria. - Ool· tor e AN 1 ONtO Dto=-:tst. - (Lo Sperimentale, fase. 3-i. l !H) L'aulot·a SJ propo~e di ri cercare se la riduzione det globuli ro'\SI nell'tufe:t.tOOH malarica fosse in rapporto con le furtOtl vara!'\slt.aru~, e rtuah vtcenae sub1sssero i 2lobuli t'o"'"' e i bianchi par ecchi Hior m dopo che il per iodo febbl'ile fo'-'"e Cl'toS&lO.

Ecco le conclu<;ioni desumibilt dalle indagini fu lte: 1 ~ 'l elle feburi o!ltivo- autunnali, la r iduzione ue1 globuli r ossi (\ in t•apporto con la quttnlilà dei plasrnodi di Marehitlftl\'8 e Ccllt:


n1 ~"iATOBlA E FlSlOLOGtA

a) Numerose forme ameboidi producono cost1:1nlemente

1111J1i accesf>i d'un periodo febbrile una riduz1one dì glubuli 1'0181 ehe var1a da 200000 ad un milione per millimett·o cub1co.

b) Scars e forme ameboidi producono minima di~tru­

liooe. 20 Nei cas1 nei quali con le amebe si riscontrano nel l<8npe del dito le form3 semiluoari. la riduzione Jei ~lobuli J'O!'<~J anienu nello stesso mo·io, come se le forme '-ewìlunar i uon eeereilassero per tale processo alcuna Influente. 3" Qua ndo il numero Jei gJoiJuli ro~~• ha e;ubilo unu forte riduzJon"' per un a ccesso febbrile, dopo 11 !IUCces«I\'O ncci'!~<~'J, indipendl!olemenle dalle forme paras:,.JI.&r•e ftl'csenti nel sangue, nou si const.ata uller•o re riduzione d,..Jin c•fru c.loi glolJuli rou•, anzi !li constala un aument''· ,. In una inrezione recidiva In rtduzione dl•i globuli 1'0!<"1 é meno torte, dopo ogni accesso, t! ella rid uzionc elle ~i sulu!lce ba una Infezione primitiva. 5• Nelle infezioni determmalo Ja l'orme ameboidi, nel puriodo arebbrile, r•coslituzione completa del numero dei globuli ross1 non s1 ha. Qualche tentativo di ricostituzione si uota dopo i primi giorni di apiressia, ma nei ~ior·ni ~uccessivi (k a f6 giOI'ni), pur mancando qualunque for ma pa t·a~sitat•ta s• conalala una ••iùuzioue progr·essiva dei globula ro~sì, che vur·1a da t00000 a 500000. 6• Solo dopo forli e co~tanl1 mùuzioni, dopo ogui scc~'l~o rebbrtle si ha uel periodo areLbrile con~ecuti\'O uno rico-.trluzione relalJvu dt>i globuli ro,.si, che puo ess~re lenta o ,.p•da ';'D l mzinlas• la ricosliluzione dei globuli rossi, la pres ... nza delle forme ~miJunari non la turba in alcun modo. ~ ~elle febbri primaver ili, tleterrninale dalle forane prgmentate, la riduzione .lei globuli ross1 nel ptwiodo rebbrile è IIOltupo~ta alle ste~~e no•·rne 'llab•lilo.J per lt• febhr1 esthoautunnuH. La differenza é nel p~ riodo aft>bbrilo. Nelle pl'ime ai é constatala sernpr·e rap•da e qua~i compiuta l'ico-.tiluzione dei globuli r oss1. Le grandi forme pigmeulale libera si comporton(J m tale proeusso come le formo sernilunar·i.


:.!4H

RIVISTA Of ANATO lflA E PISIOI.OG!A

9" l ~lobuh btanchi suguooo i11 molli casi la sorto dei glo. hulì rO!'<$Ì, tanto u..] p~riodo febbrtle, che oel pel'iodo afehbrtle. Talora in que«l'ullirno p••r iodo fanno il Cflmmmo oppo,to, ctoo !'lubi<ocono tnlera ruluzto•te, mentre i globuli rossi ri.:no fa· gn11no la loro cafra normale.

RIVISTA DELLE MALATIIE VENEREE E DELLA PELLE

Oaaervaztont a propoalto dell' lllooDlastone dell' uloera aemplloe. - U. COIGNE'r.- (Lyon. mèàical, 6 decembre 1 ~9 1 ). Con qUI·~ta sua comunicazione l'autore mira soltanto a se· gna lat'O alcunt punti t·elulivi all' inoculazione delle ulcet'l, fnlll utili a cono«CPI'Si in clanica e che sono dovuti ad indagini fall~ dal prof~ssore Auberl. St su che l'ulcera duro nou può che eccezionalm entf' .,.,._ s~ rc dt nuovo inorulalll a ch1 la 1 orta, e ciò f'Oio nei primi giorni di ~uu esi::~lenzs. L'moculab•ljtà dell'ulcera semvhct:, che invece di r••~otolu ~uccede, co.::tituisce spe,;.::o un m ezzo prezio'O uei casi di dia~no ..i dubbia. P er pratico rio st .tovo no seguir e alcune norme: &<;scudo JifllciiL• da!ltrug;?crla, b•~ogna fat· la puntura piccola e ~u­ perllciRie, oude ~vita re per quanlo é poss-ibale che l' ulcr.r11 r•o.a~aunga li dermA p••orooliamenle. Essa dovré. put·e e~!'t're fa tto, IIU&nlo p1ù '-1 jlUC\ lontana dagli or·gani ~emlali, nella por·le 1-'0vraombelacale del tronco u, per esempio, nelle bruc· eia, per·ché l' inocul~;~zione u ftllora meno attiva, e 11i può !'pe· rare di arrt!l>larn\) p111 pres-to t progressi, al che non é seru· pro facile Fano dal giorno dopo l' inuculazione si può rormulare qual.eha regola prnlico, vale a dire:


11\'JSTA. DELL& MALATTIX YEJ'UW EE E DF.I.I.A P&Lt.E

2~!)

1• Se nel punto inoC'ulato non sr riscontra nemmeno lll

Ji* piccola areola infiammatoria, ~i può affermare che nulla pit Bi nilupperà, e la pr ova sar·à cer·t.Amenle neg~:~Uva. 2" Se hrwvi una piccola zona infiammatoria un po' arrn"11&1, non dolente, é impossibile pronunC'iarsi . l'moculezione polri !!p&ril'e com plet.amente, oppure !'>vOIS{er«i l'ul<'erazic-ue, IDCbe dopo eco"ere rimasta per più ~iorni lat.aonaria;

r Finalmt>nte. se si ha una vera puqtola ben forma ta, pt>rlf,..ricn mollo infiammata, '-1 può d1re che l' inocnalaziune •• ()I)Sitiva : 111 tal caso é inutill' altendeN• più a lungo. perchtlo ogm 1stante permette all' ulct>ro di esLentlerl'i, e quindi ~ necessario afTrttLHrsr a dislrug~L•rla rapìùamenlP. A tale scotpo :;1 le~ a la ct·osticina o si rorupt• la pustola~ l11 li tocca per a o i g10r ni con una soluzioni' alcoolica d1 acitlc1 ftnrco e "i medica all'io lofor mio come v1ene raccomoudalo da tutti gh autori. COQ zon11

Cur& dell& alfllicle. mer(l 108, 1891 ).

LEL0111. -

(Ga:~etlP de.~ HOpitaurc, nu-

Il profe~!'O re Leloit' dà i se~uenli consigli pet·la cura oh:lla

lifllldt>: Cura locale dell'ucc1 lente primitivo con preparazioni mereurieli : empiastl'o di \'igo o rempiastr o morcu riale di Unna. Lozioni biquotidiane con nn a soluzione di biclor uro d1 mercurio N~l trattam ~nto ~pecitlcc. e!!li dà la prcrerenw alle rt·illooi mercuriali. FriZH n i •1uolidiane con 2 a 4 grammi di unguento merCUriale per quindi ·1 giorni couseculi~i. poi ripO"O per q111nd1C1 J.:iorni, dopo i quali r ipresa delle fl'iZIOill, e co~i di sellllto per dlec1 mesi. Contro lt> sifilidi, curu locale colle preparAzioni mercuriali : bagni generali con selle g1·ammi ùi suiJiimato. lgieue c!Pila bocca, ig1ene generale, tonici, !>Og~iorno in ~rnpegna o in ri va al mare. Dopo dieci mesi, frizioni mercur·ialt per •lteci giorni o~nl llleae e c1ò sino a lla fine del secondo a nno. Suùorifer•, qual· che pur,:cante, esercizio.


RIVISTA

In caso di cefalea per sistenti', dare 2 a 3 g1·ammi di ìodui'O pola..~ico ,. rl() centigrammi ad un grammo d1 bromuro po14S!<ÌCO. Durante la t'leconda annata, supponendo anche che il sog. gello non prGPt'nll alcun accidente, ogni tre mesi, per diec1 giorru, ritornare alle frizioni mercuriali ~usseguile per venti giorn1 dalrammtni!<trazione dell'ioduro polassico. A pnrltre dalla terz.a o quarta annah:t, ripetere il trattamento misto duo volte t'Oilanto nell'annata. L'e~ugerazione della medicazione mercuriale e io.Jurats pu1'l cagionare dt'<lurbt n .. vrastenic1 simulanh lalvollA la <:i· tllide Cl'rcbrale L'autore non é parl1g1ano del trallamt>nto mercurtule interno a cag10oe dei disturbi Jigestivi che esso produce: l'gli lo riserva : 1' Alle donne maritale che non conoscono rorJ~tnu del lot•o mole, 2• Alle perRone che hanno la pelle troppo irritabile; 3° Alle persont> che vogliono dissimulare la cura. Esdi crede do,er r1servaro le iniezioni solloculaoee me~ curiali alle donne pubbliche, che si rifiutano spesso dì pren· dere i lol'o medicamenti. 1\lu.• Asnr R.- Oara abortlv&del babonl. - (Cent ralblattjur

Cltirurgie, N

~r.. 1 91).

Benché l'eslirpaztone sia Orll dalla maggior parla de• pra· lici rtlenuta 11 metodo di cura dei buboni più raz10oalo t! pn! <>icuro, pure !<Ì cerca continuamente di soshtwre a tfuella una ctll'a p1ù ~Pmplice, che, cioè, abbta piuttosto per t'fletto di preverure lo t;uppurazione. Le esperienze che il Melnnùer rece inieUamlo nei bubooi un nuovo medicamento avrl.lbbero parlato a~sai ra' orcvolmente per il metodo aborll v o e in l'nodo da incoraggrare i p1·atici a proseguire negli esperimenti. L'autore adoperò per le iniezioni il benzoato di mercurio preparato noll&IJU~Hllità ùt 1 p. 100 con una soluz!one acquo«a di cloruro sodico all'i J/ 2 p. 100. Di questo liquido' egli suole


D&LLB MALATTIE \'1!.:'\EII&E! DELLA PELLE

i:) l

Uliet.tere mez:to grammo in uno o l•tÙ punti, quinùi applico lal'e~ta tura compressiva e prescr,ve al paziente la rna!>Sima quiete. Ne• buboni che non erano ancor pas<>ali a suppu1·azione, ma che indubbiamente presentavano i caratteri della tlogo"• suppurali.,.a, l'autore ottenne 30 volle !'Opra 33, vale o di re nel !H p. 100 dei casi, una rll"Oi uzione assoluta o quasi del proce~~· e cio in un tempo r elativ9mt>nle breve do !O ~iorni ad l me~l'), r- «enza provocare il menomo incomodo. Se 1111 simtle risultato conlinuas~e a verlfi,.nrst in una piu f'l'8ndl' «erie di esperimenti, il nuovo metodo "",.-rrwrel.lbe davvero un pro~resso nella terapia di •tue"l8 f\tTl'zioiH! Lt.ovo. - L& apermato- ol1tite, o lntl&mm&slone 4elle veaoloole aemlnaU. - (The Lancet, Ollob1•o 18!.11.)

JottllAN

L'nutore è spinto ad esporre le •me osscrvozioni su ({Uesta malaLltlt abballtonza frequente in com plicazione della blcnor·· No ma"chile, perché la vede &.!>~Ol ulamanle trascnt·ata nei libr1 d1 te.. to, com'era trascurata lo salpingite alcu111 utuu t~r aonn, prima clte La w<>on Tatt e la scuole ginecologiCO di Birnuugham l'add•Lassero ai cbirurghi. ~ el ptaao dell'uretra prostalica ~~ elevA una piccolo tube· ro11itit f~lta dtdl'ut r iculus O sinus flOCtLla r is, 81 lati della quale si aprouo ordinariamtnle i dotti eiaculatori, ma l'autore ha notato che moHe volte 'l uesLi dolli <>boccauo psr una comune apertura sulla «ommitu dell' otricolo, ed allora qua'>lo ùollo COIUune alle due vescichelle si t<piu:;.to all'mclietro nulln so•tanw clelia prosLata per circa due cenlunetri, e finisce per div1 lt·r~i ne' due •lolli che vanno alle vesctc •le "8mllloh, onde la porte che s1 diri~e all'epididirno, e che è il ver o vaso dere~· nle, resta lunga almeno -i5 o 50 cenlinwlrt, nwnlre la parte che e«ce dalle vescicole seminal1 è lunga appeuu due cen1troetr1. Fra l'uretra 11 l'interno dellu vei'lctcole St'minah v'è 'IUindi una distanza mollo minore che fr a l' uretra e l'epididimo.

l•· ve!-:lcicole seminalt nell'aùullo sono formate di tubi beanti , "ari1·osi, con voluti, ed a fondo cieco, unit1 ft•a loro du conoot·


111YrS1A

tivo cbe li nvvolge o ne rorma una piramide dt cinquu centimetr i di lunghezt() e di :l cenlimelra di spe~~ore, ra' ·"liti anternamenle da untt Mllile mucosa t•eticohua. Que .. ta ciuP. cor·pi piram•dalì ~i ace ono a a lali della ba'3e dellA ,. ' r i ca. rra e~sa e 1 ti rello, nt•ll'an:;olo rormato di'Ila vescica e la parPle pelviea. Una ~upPrfteie delle vescieole !'lpet•mnttclu~ •·esla immediaLAmcnlu thelt·o lu proslata, ed il loa·o corpo, • r1uando f> moderatamente disteso dal liquido che conlenf.('onn, si può ~enlit·c con un tlilo nel rotto, spec•almento St> la vè· sciea orinaria coul1ene dell'orinu. Le vescicole qono wnnle· nule adt>reub AlrurncJ"ll Ja un robusto !'tralf> .Iella fa"' cia rt-llo-vt.?sc•cale che le unisce alla cap~ula della pt·o~tnln. o si continua indaelro con la fa~cia poslertore dt•lla wsc1ca ormaria; sono quindi in maggior connessione con la vescica che col retto. Palpa11do le ve~cichellts seminali dalla J•arte del relln, bi· ~ogna ricorda re chtl si po!;sono sentire 'erso i lal1 dello p~>lvi, e non nellu liuon meù1ana. l loro vasa sanguigui sono •·ami della ve~c~1cola infet·aore e ùeUe emorroìdorJe meùae, i loro ner vi pr oveognno dal ple~so ipogaslrico del aimpotico . La spermalo-cislite è 'lua~• sempre secondaria di uretrJtE', J'antlammazione comincia ùal meato urinario. pos~a neJrure· ll'a a varaa ,lil:'lanza, !.ti l volla fino alla fos~ellll na o,;i~ll>~l'i' o pocu piu giu, la.L'allra tìno alla pelvi renale, o fa·equentemE>nle occupa al lrallo gen1lo-urinario che sta lnnEto al pa~­ ~aggao fra le vescichetle semannli e l'epidi!limo, nn lo tutta i pt·otici t'icono..con•l un' opiùidìmite blenor•ragico, ed attrbuiscono poi ad nn11 pl'ostatile acuta osubacuta o cronaro, od una c •slil<' cervicale, a spasmo riflesso dell'uretra i fenomeni della sperma to-cislllo, m n un' intlammaz•one che o ~i unta ai conc.lolli e•acula lt>ri, s1 cslendtHà piu fttcìlmenl~ pel bt·He tratto che li separa clalla vescichelle spermatache, cile non al lungo tratto chu conduc" all'epwidimo, co~a l'he pun e"· "ere costatala con l'l'samo •lei retto, 111 ogni paziente il'[UAl~ si lagna di frequente orioa1.1one Ln spermalo-cislate t! l'upuluhmite sono enlr8mbe ~econ­ dario d' iufittmmazione uretralu, si producono fra la lerta '' qnarta settimana dell'u r ell·ite, il processo iufiammalorìo col·


DF.U.K .!fAI.ATTIF. VE'ifRRK F DELLA PR.LLR

~:):}

...,. in am~oo i casi il connettivo tntertubulare. é caralteflaato da gonfiore cdrno"o e resi lenll• che fOI'ma una me..~R o'lidal•• la tfu&le r •emptt> mela dPIIO ~e roto nell'orchile, e qj Mnte ueiiA parate anteriore del r·t•llo nulla spermetocisltte, Il punto da '"Cambiarla con un'infiammazione prol'lutìra. Mell'el'idi<luuìle non è il testicolo cho !'li J.!Onfla ma il connetti•o clw tiene a"sicme l'epidìdtmo, nella "per ruRtoctslilt• DOn ò la prostaln Cht' .,. tnllamma, mn il cnnnellivo Vt'SCIC'Cl· lare o p"ri- ve..,~icolare, come «i può rth•vAt'e con accural.l) GUer\'ltl.inne, la suppurazione in amb•1 i cusi t\ un'ecceziono. la ri~(,)uzionr> è 11.1 t't'gola; gli aset'"'St c ho per caso s1 formano rtt~lla pt·orondilà dt>lla pelvi, pu<;.,ono aprirsi nel retto, nel per10eo, nell' urelrtt, nelia v••~cico. cd in rare contlllpnze ~;i e vi!'\LO il pus fars1 &trad·t d1tliP. ve,ctcole nella caperiloneale per lo spazio di Oou,:tiH« . La spermalo-ctsltte si mantr~sla noli•• tre forme, acuta, nbaeula e cr omca. La prima ct•mplica ordinariamente 111 ,.,. gonorrea, la sncont.ltl 'Si ver·ìllca nello ureLrilì non spe· &ciii', la Lenn ti un poslluno Ji uno dulie due. Sicco111e è malattia cl1e non tlt'Cìtle. 11uindi si r •.,contra ~ul tavolo unntomico per puro AC'CÌd~>nl ..., ed 1l rt•perlo anatomo-paloloccico DOn puo esser co•nplelo; ma rautort>, 1·ho lu1 ec:amtnato le Ye'lelcole t:emint•lt di molli cttdfl\"l'ri. lta lrovaln delle "en!oo • bila tlitTerenze sullA loro »tr ullura. furmn, volume. aderenze. non SOit') fra difTerenll caùa,•eri, mn fra le due vescicole dtd mtctet'imo intlivitluo, differenze che lo collvtncono della realtà della sperm alo - ci~ltla. l ttintomi della malattia in pat·oln ...ono td~ntici a quellt rhe CIUatterizznno le di verse vat•ietit d t prn'llalite, l'irrilabrlità Clelia Vt"•Cira e la ci<>tite del collo, ecl una corretta diagno!li h que!'l•• complicanze della blenorreA puo rarst soltanto eoa un accurato riscontro del r('ltll. La prostalHe é ahbn...nza rara in <'onrrontn della c:pPrmato-ct"ltle; questa "i Ulanire~ta nP !In ,..eco n da o terza c.elttllllllta dell'uri trite, l'in· fermo tti la~na a principio d'un lltcomo )IJ, poi c.l'un doloro ..W.nte nel profondo della pelv1 e nel perineo, con aumeullta frequenza dt orinazione cbe g1ungt• fino altenesmo vtICicale. Il dolore si accresce con la distensione della vescica,

'ri"


RH'lSlA

s' irt·ud a ull'eslt·emilà del pene nlla fine dull'orinaziono, dopo la quale si wlma alquanLo, la defecazione à spesso doloroSI!, il flusso del pus dall'uretra òiminuisce e può anche scompartr e, l'orina è achlo o lorbicla, contit>ne coPpuscoli di pus e di f;&ngue, lao;;cia un letrgiero dPposito di muco. Nf'>l r e1Lo ~· ~ente <'al dato un gonflore che occupa tutta la base deUa vt•scica, e si estende al di 18 del punto <'he il dito può raggiungere, a vveugono frequenti et•eztoni, o tal volta eaacula~ione seminale. La spet·mato-cisllte ~ubacuta ha glt sle~~i sinloma unprontu~a dt minore graveun, ed occorre pilt frequenteullmle nell'ureLrtte non infettante La crontca ~;j cli~tingue 1wr la per· ltnac•a dello <~colo cho t·eciJtva !'On làcillw, per la fth!l e ar· rilabtlilà della vescica, per l'eiaculazione spermalic:a rli color J'Ug.5(lllOso. e l'esame del retto in questa forma ct•onica •·ivela una ve!!ctcola thste~a ed indurita che facilmt>ute si •iislin;.:ue dallu prostaLa, percllf' p1u soi1Jce, e se -.u quest.o vosc•co1a ~·impianta una sirifl~9. c si aspira, il liquido che se ne O!'ltr ae contiene dt>j.!li spermulozoi. La pl'ognost in ogoa caso è (A\'breTole, lo slatlio acuto e suhacuto ordtnariameol~> finisce con la risoluzionr, l', quando avviene la suppuraz1011e, un' inci!'lwnfl a Lt>mpo procura lo ~unrigione. La spermato-cislile cronaca dura per me~i. ma fini->ce con In guar•g10nc, e raramente ~>i protrae pe1• anni. l.a cura c\ quella sle~sa della proslaL•le ; nella sperrnaloci ... lile acuta l(tova il t•ip•lSO 111 tolto. la d1ela blandii, 1108 douina dt ..angUJsughe al pe•·•neo. le romenLazaona calde, 1 supposiLot•i d• belladonna e mortlna, i lassativi por manlener·o il venlt•o obbediente, il CAleLet·ismo con CIHH.Ielelle dt f.!Ulluperca se av"engono i rc ..tringimenti. Bisof(n& mvigiJar•• la suppurazione cou ressrn·~ nel retto, e ::.o ~i manifesta, esegult·e un'incisione con 11.1 guido del dilo, p reft~rtbil· mente pet· In via delln cute del perit·etlo. Quando l'a-.ce!'SO ~~ (> (alto sll·ala nella vescica, nel retto, nl'lla fo!'lsa Jscbaorettule, bisoE{na isliluare un hb •ro drenagg-io all'e"ter11o. Ln forma Ct'()nica è la meno lrattabilt', ma se il caso lo richtt>de, si può, con ltt euida do! dilo nel relto, fat•e un·a~p•· raz1one con l« ~irmgn nel lumore formalo dalle ver;cicole,


DILLE MALATTI! VJ:'Ul\H R DILLA PBLLB

1 ae l'a!i!pirazione non raggiunge lo <~copo, "i possono incadire le ve!Sctcole cl~tlln vaa del perineo. Quella ~toccella che

,U aotoa·a ritengono aUrtbutbale a i r e,lrangimenli. è con'3epenza tlella spermalo-cislit.o crooira, e non cecle alle dilalalioni, ai causllci, né all' uretrolomin, ma può ceder e ad an' asl.loenza ù&l va o o e da ~h ai:> usi venerea.

RIVISTA DI TERAPEUTICA - - ----.u& astone terapeatlca 4ell'acldo borico. - Oolt. JAENICKF..- ( Therap. Monatshe_rteun.dFortsehritte de r MefJiz. e Allg. Wien. med1~. ZeilUn.g., 1 91).

Da ctpemoeoli con lo "la phylococcus pyojlllnes aureus c i bacilli dei ca,.bonchio il Jaenicke ha conchtso che la forza di!tnfeLU\nte dell'acido boriCO é leggerif'siroa. i prima mirrorPnismi anche dnpo 8-U s;:iorni di ~t.llnza in 4 p. 100 di acido borico, 1 bacilli della milza privi ùi spore anche dopo 2-i- ore tl'llno "empre vivi e capaci di infettAre. È coRi é che una ferita rt>ct•nte può essere inrellata me.Jiante la irrigazione eon unn soluzione impurn di acido borico. L'acido boriro eh.. d11po la Irrigazione I'ÌmAne ancora nella ferita è pre!'tO ~orb ilo, i ~ermi che 11000 introdotti con la "'Oiuzionu sono ~vi e possono nella rer1ta stest-e mohiplicar"'l e [Jropaga r~i. Allrimonti a vviene della proprietà contrarinnle lo sviluppo dei microganisrni. Non In vita, ma le mnmfestazioni della •ila JeJ.:Ii scbastomiceti, la loro mollìplicaziont' e la for mazione dei loro proJoLli velenosi può l'acido borico limitare ed arre'ilare. Giù con poca quanlilll di acido bor ico (3-9 p. IOOO), la prolHeraz1one dei più diver-<i ruicroganisnn, (staphylocol'cus t.turùus, s treptococcus pyogene~. Lacillo tlel car·


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RlVlSTA

bonchio, bacilli del tiro, spit•ìlli del colera, ecc.) è ritarJata di molli g:iot·ni ed é ~tentata. il: provato che nel siero tlel sangue e nel brodo og111 collura di batteri é resa impossibile dalla aggiunta ùel 2 1/ 1 p. 100 ù1 aciJo borico. Por potere tiJ•Pll<'are ulilmenttl fJU85l8 proprietà alla h•· rapia, biso~na che l'adùo borico sta raLto agire nella ferila cb~ é naturale tet·reno nutritivo degli or~anism i palogeni, nelle s tesse condizioni con cui agisce nei molzi artificiali di null"izione sugli schizom•ceti. La rerila deve esset•e covarla da una suftlcieule quanl1tà di a cido borico e penuunenlemeol.e flr.o alla ~uarigione; in La! modo essa e afft~llo inadàlta alla rnoltiplicazione e all'ulteriore sviluppo d<>i mi· crot·ganismi Questo scopo non si ottiene con la se:r.phcc lavatura della rerila con 4 p. 100 di acido borico, quando anche ripetuta più volle al giot·no; lA piccola <JUantilll che ve ne rosta A beo presto rial'lsorbilu. li miglior mE<lodo C(Jm:ista nel cuoprire o riempire la ret•ita con sll"i"<cie di garza impt•egnala cL unt~ soluzione al 4 p. lOU (satut•azione a rredd,..,) o 7 P. 100 (saluraztone alla t.Pmperatura del sangue) o :!5 p. 102 (~turazionP a caldo). Queste metlicalur·e ùevono cs!!'ere preservate dall' e!:!sicamento con fugli di gutlaperca. Per gh organi cavi si può Anche raccomandat·u la irri;:azione <·ontiuua o il bagno permanente. Comi! polvere finn si può usare l'acido bol'ico solo dove l'umiJilà della r~rita basta ad assicurat·e la lenla soluzione Jella poh•ere, menh·e nelle ferite relativamente asciutte può dc1·ivarue vero Janno a ca~Xione della meccanica irrilaztooe e della rilenzione della marcia. In quanlo alle indicazioni dell'acido borico, e~o si user·it partit~olarmeute nelle furile eh~ sicuramente o molto probabilmente contengono <ocbic;tomiceti nelle quali t! gui ptH' essi avvenuta la inrezione, come Jes•onì per di~grazi& nelle fabbriche, uelle stJ·ade rerrate, nelle miniere, aecesl'i, ulcere, furoncoli, cang1·ena, ecc. E nelle reritu lacf!.t·e che sono r1empite di acido borico, esso penetra a poco a poco in tutte ll1 lacune e recessi e nell'interno dci tessuti et! ancl1e ne::li umori doi Lessuti, nelle parli modificate di qu,..sli, ove frh schislomiceli lrovono faYorevoli C\>ndizioni di ~viluppo e h


DI lfRA P ~UIIC.\

reode l~rr<>no inada tto alla rnnll plicMiont> d••1 mic•ro r~an1~ rnl. In ltr~ l'acido bor1co !.>i dt~lm~uo ravore"olmenll dagli allr·i aoti'-ellici per non aver e alcuna azione irr·1tant.-, per lA r~>­ lalivR mnocuita e per la "UH uaallerabile a~ionP. In que~la gu1~a adoperato l' ac1oio borico IJn una C'fficaciA Lernp1•uttca em1nenle. Il Jae ntcke non vitlu ma1 soLiu le medicnlur J um1t.i~ all'ac1ùo bor1co ne infiarnmaz1one, nè snppurazione. La llUJ'puralJone gw formala ~1a1l 1•1 r lo piu rnollo rapiùamcute. E~li potè nnchP usarl' per In Juvalura tleiJ., fc1·il~ inftUe r.emplwc Bl'fJUA Ùl fcJIIle Lo ""iluppo llt·lle ,:ranulaztom t! piullo~to r tlanlulo che l-lnuolulo. L'unico dift.:'llo è la 110 ·a c:olut.ilila Jell'acido boricn che alla tempera lUI'& ordinaria è ~u lo di .{. p 100. Al J aantcke è p~ro J•iuseito medi· ante Ili UIIIOfll' d1 parlt •·~UOIJ rll 8C'IÙJ bOI'ICO t• di boract• alla lempetaluru dt•ll'acqua hollenle, di comporre un corpn çJae per 1., su~ prnprieUi uoli!IOlllche t1 let·opeuliche non differisce dall'seulo Lor·1co. un l·orpo di rcazrone neutra, cri!!l811izzato e si "Ctoghe alla lempel'ali\ra ordinaria nello proponiorre lh l G p. 100, ttlls l•·mperatura del calore •Ici ~on· JCUt> di 30 p. 10(), e alla trmper .. tuJ·a dt>lla t•bollizitmc 10 Junulrlè quu.-i illimitalu (oltre 70 p. lOti). Ralfrc.llandosi rupidamenle le soluzioni f'alure a caldo fnrmano prpc•apilnlo o::o!t1 t.lopo •tual che tem1•0, cu~iccho eso::.. ~i pot-sono llftBI e anche in ot•gnui cavi mollo complrcnli. 1.'\r~>pello alla. f>oluztnnc di a~.do bor rco al 4 p. 100, quesln I'Ombmazione neutru li acido borico e b(Jr a•·e hu il '·aotaggio d•'Jin maj.!'giore !';iCU l'l'ZZil e dellu maggior d••t·nla ùo•lla !"118 nziouc, dì "llisH Cllt> lu m•·dicatur c pos-,ono t'IIIIIOVflr"i a lunghi intervalli (eh duP o lro l{lorn1).

e:

Yrattamento dell& turunooloa1. - Vr.,;L. -

( The Laneec).

L'A. •lice che la pr ima mira in t.~ le cura deve e"-: t'quella Ili dll;lruggero il c·occu pioyeno su lla pelle per mezzo Ji I'Ì· IIledt noliscll1ci, pt·imu eh<! soprav,· ... nga In "'erosi dt'l te"'auto. E se In necrosi è di ~1ù l'lt•gu ila, allorn bil'ngnn aiTrelliU'e quanto più é pos~ibue la separazione ùclle ullls<>e n~crosate e la e>;f.Julsi one del m tcr or go.nismo: pr evemr e infine con l7


Ili VISI\

iniezioni la uuo,·A formazione cii ulcere. lu:-;omma il .,i,lema tende uù opporsa u una nuova invasiune clel mica-ococco. L'.\ dace che é ben difficile rnggaun~-tere lA fli'IIOU condizione, " nllorn che la invnsione do! mica·organa!'mo h11 prodotto altPrazioni visibili, come l'nrt•os~u neuto, il ~-tonllore o le vecocicola, la uect'O"I è Jriit seguila, e il dollo !!lnwltJiare è eli giti occlu!-O tlal pu'. Con'i..!lia per citl rli rir'nrrc' r P alla applieaziunc di anli.,ellid che pr "'silno razziun.:rcr al microco,..co al ronclo della glantlula. Xnn crede vos.,.ibìle ottenere huona r isullali con la pasla utl'tTUria.le r<•uiet~la di L:nna, con le "oluzìoni uknoliche concrntt•aLH di nciùu borico t'llt'comandnte da Lowt'nuerg o con moll..- Altre npplicuzioni. Le miezioru di :;oluztone ft>nu·aln al tre Jl"l' Ct•nlo e le Cflu,licuzioni profonde col pa~lrllo •li nilrulo d'argento ~ono anolto dolorose, e, dopo lutto, t.li incerto ri.,.ullalQ. J.'A. rac•c·omanda deci ..aml'nle l'antico ~'"temu ùet clllaplasmt c~h.lt, che e!!li l'itienc come un rimetlto che t11cna pr(•slamCJtlr> e certo tnPnle u huon riflultato. A pt·ovtmire l' tnfeziono rh•i Lpso.;uli vtcini egli ra c·comanda di lav~tre la pelle con rolont• arnpr•'· gnRlo di unn ~nluZione .r "'Ublimn!o all'l p. 100. o, 'luan.to la pelle sia mollo "Pilsibale. cnn una ~olnzic·n~ hnt·irn al i p. 100, pruna d~ll'applica:Unn f' eli cia,cuu l'Slnpla-.rnn ..\Ila nottf' e;:tli roncot;!'ha da coprire la ll•<:iorac cou un pnnnilino !'pal malo dt unu pomata a. pnr·ti ••guai i di zinco ·~ vu~e lina con il 4 p. 100 di acido borico. Egli rac•·ou1tHHla atlt'lle di aprit•e quelli che non SH'llo molto doll•nti; ma ca·edo e rroneo dt spt·emar li troppo prec:;to. La pomata -.t?r vit•t>l.lbr> a proteggere le ~dandole vicine dAll' inre.lione. Se <:i po""ono fAre baznature, que~le steno cnn ac•Jua al "'ublimato: gli infl•rmi sieno nutrt\t cnnvenientement•·. f', ;;e anemici, "'i coomlllinistri loru qualche pr ep&l'nlu eli r.wro. T . R ..

llleooanlemo dell'azione deg ll an eatetlol. - (Lyon mtdical, 6 uicembre 1891\.

Il dolt Ratfaele Dubois ha pubbltcalo sulla &cue qb1crale cles sctences (fascicolo del 15 ~ellembre u. ~.) un articolo originale ed ianport.aulissimo che il dolL. P . Aubert !'apro-

duce facendolo s usseguir e da alcune s ue osservazioni.


DI fEil.\P~.UTIC.\

259

L'i lett fonda111entale di 'lue'-IH nrt1colo è che l'a!{•·nte anetleliCO ~· l"O,lituaf'ce in parte nll'ac'lua nel protopln .. rna delle manir.... tazionl vitali. La ,Ji~iclralnzinne del prolOfJln~nln <.leve naturalmente proYoe&ré la me ...sn 10 liberlu di unA ct!rta qunnlitu d'arqua: me sa c. mprende che qtu~,to rntto non <:i pun ravdnre netlamt>ule né n<>~li or~ani~rn1 ''<'~(etali a lacune aereu numer l!e. nè sull'animale 'ivt>ul•'· S..- sì p1•entlono al ronlr·ariu eerti vegt>t.. li n r•arenclliana d..-n .. o, certi frulli o certa toslòuti e toi mettono in pr esenza eli vnpOl'i anestet1ci in un/l boceeltll et·moLIC'Iltul'nte chiuRn, l'<i può constnlat'P IIOllmnPnle sia un'u..:,•itn oli p;ncciohn~ .rarqun, sia de1 ruovimeuti dovuti alla. dì,.rdrAin7 hme tie1 te,«uti. Una craRstdncea com nn~ !lPi no-.tri ginrJini, l' Hclteoerria, po!!!la "Ollo una campana oli vo•tro bene ìnQej:rAta tl aderente, a lato dt lillA l'llp!>ula ru•rnpita d'• ler<>, prt'~ ...nta al lc-rtmne da un'orn circa lt• sue fo!llfl• c·opPrtfl d1 una rug111da abbondaute: la pìnutn da tur·gesceutc cito er·a, ~i avvì:r.ziRcc. l \ tlj.!eltJh 11 locune aeree nnu ln~c•ano lra"udar~> l'ac•Jua, ma po.... ~on., r/l"'-.()IDÌI!IIarc e,;atlfHnPnle a ptanle ~ciste. una melara nc1a poqta nelle rne,I··~IIOt' condizioni 8"-·ume l"aHpello di un frullo chP ha ~ulutn l'tmune d~l gelo. Adun•JUO anche la COII;telAlicll\•·. che é un mezzo anesret1co locala. richiede ~rnilrn•'ute una di:;,id ratazi<~ne d..-l tessuti. Il freddo e g-li ane.~teticr, C(Uflutunrrue mnllo ,]Ì!'IRimdi per loro n11tura, pO!~~sono aduwJUO 1'<'1' c1uesta p1•oprieli• comune provocare in ,.erti caQi .tedi eiTt>tla analoghi dì cui il dottor Oubn1f.' cìla par•ecchi e«Pmpi. L'abba""UIIlt'lllo dei picciuoli, u Ili chiusura clelle roghc della 8ell!tihva (al c·ui mercani"IIIO wtì111n f' dovuto all'nvnzz1mento peli& gro~Rt1 collulc PIH'Pitchllnfllose della haHe de• picciuòli e delle foglit•) !'li proùnco pe1· 117ÌOJ1P del fr·cddo o dPgli anestetu~i AltrPtl•ml•> bene corne rnll'urto l.a contrazione e la ('rowz1mrP ofpJ contenuto cieì frult1 del .lfOI'fll)r diea ciafe r ium è prOVOI'IIUl altrettanto !<ICUromeot& all'int.. rno d1 un tubo J'O'-lO in un miscuglio r~:<frigerante che all' rute rno d'un tubo ben turato contenente rleì vapor1 d't>lere, 0 di clo1·orormio: e in 11m bo i rasi si constata che le grandi


~60

IUVJSTA

cellule ,ouc.:ulenle d !l !IO strato me. lì o hanno preso quell'a~pcltn ù1auco opaco che mdica J'uvacuazlooe delrarqua e la penetrAZione 111 aria. Dei frammeulì ùi muo::cul '• delll' uo'a freschi' ffil-!""e 10 V8"'1 ben chiusi 111 vapor1 unestelicì, lascumo lra::>udarc Jell'acquu : e nell'uovo !di può consl»lare cJJe i vapori ane~lo· llci s i vanno a condensart> !<:Opralulto nel rosso u \'llello. Col rn ..desimo fatto dt>IIA Jisidralazione 11 cloll. Dultn1s A(llt>g-a pure J'opacAmenlo ùt'lla l'or·nea che si puo pl'cHult'tJ nell'uom" e o el cauu 111 sc~u1L. 1 ad ane"lt>Sie profonde e prC>hwgate, e "opaCJtà conwnle clu~ ~ ~ produce nt>i cani per lll:i· laz oui di cloruro d'etilene Se s1 cerca nei fenom r-m lic:.icochimicì qualche CO!-a tli coro· parabile ai fatti li disidr·Blaziouu dci ltS!ooUh sotto J'tuflu,.ut.a degli anestetici, si può Ll'ovo.rlo 001 curiosi s ludii d1 Grahum sulle materie colloidali rnm~rali. Graham ba dato H uomo d1 hfldrogèles a delle sostnnzu colloidali che si ollengono lls;;nudo l't~cqua sul l'album nw o la "'ilict>. Un hydruyde unmerso nl'Jl'alcool o nell'etere, Pf'ltle la ><ua aC•[UB ~ d1v~nla uu alcu•Jyele o un elhl roatJie. Co;;i p11ra un alcooy~le può 1'1lurnu1·e allo stato di h!Jclroyele !'t' ò immerso in una I'(U&nlllà d1 accfua ,.ufficieule. Tutto c16 rassom1glia 111ollo u •fuello che EOuccPdt> ùura11te l'anestesia, e dopo. L'a~oute anec;lelico si fissa sul 1,rnll>plasma cacciandone una pnrte dt>ll' acqua che l imh•'''''• fl0~CÌ8 if !'angue alla SU II \'olta rileva iJ cJorofOI'IniO dogli elemenli anatomici e l'acqun vi r·iprenùe il suo posto !'C>IIlll che vi ""' sLat.a mai coa~ulazione o alterazione dt struttura apprezzabile coj nostr i mezzi d1 investigazione. Tutte queste ellperienzl', come pu1·e lo slud1o teorico d1t1 le ha mspirale e che le conft>rma, ::,ono UIOlto tmportauti, ma il dolt Aubert si domunda se indJpendenl.emente dall'aziOne specifica di ciascun anestetico sui tessuti non ··~ ne·· ces!'Br Jo aggiungere la uoz1ooe della sol~~lnlità a quella del hl "llluztona deli'Hgenle aue::.letlco all'acqua ne1 parenchim J La cocaina che non è, ò vero, un anestetico f!encrale. non I•Uò essa produrre l'anestesia locale Sciogliendosi nell'ac•)Utt de1 parenchhru, senza sca cciarnela 1


01 TEI\APEUTICA

U proto.,,i,Jo tfazoto rli cui la m~rnori11 d,.l doll

261 Ouboiq

nnn fa pArola, e tli cu1 l'acqua no disrio~l•e la lllelà tlel proprio mlume, non può ej:!li agu·s e~ualmenle <>CIO~hendosi nell'aC•JIIIl del pnrenchnna ~E'nza racciarlR 7 Sarebbe que-.ta la ~piri!RZJ OOP tlt•l pronto Cl'<><>are tle' suoi elfell1 tn!'.locht\ «i eeesann le inalat10n1. L't>lt•re, clH• P poco l'nlubilt' nt>ll'ac•JUa, ma che lo é più del rlor Qfor·mio, allin~-terebbe t!A qut><>ta propri• lA lA '<IlA mag-giOri.' lnllllCIIilé? lnf11tl1 e!'Sfl O piu \0· l11tìle P. più solubili•. o 'liiHHii ~i dovrebb~ fls!"aro 111 nwdo meno Ll':•nc~> nell'"lem~>nlo Rnalomi•·n. Que~ le c;ono !P r ifie..,!'lioni rho il dntl. A u berl >'tlltopone al dott. Dubcns, o eh~:~ potr·E~hh~r·•> 6"""rt• il punlo di parlenz.n rli

nuov• ,... per·imenti

loa:s CRJ::V.\R. - Cura eftloaoe e rapida dell'Influenza. (The Lrrneet, dc 18'11).

Kl,..in d1CP d1~ un rentiml'lro cubo di hrodn po ... ln nPll'inroba lri•··· alla lt>tnperatura dr 3>3" e. l ino,.ulato ··nn hH<'IIli. moltiplica ti loro nutnoro RO.C\0~1 nE'Ile primA 2~ ore, 150 volle r wlll~ teeond~> , e solo ;, volte nella l,..rza ~iornalll, talehé Il mi .... ura che 11 lnr•J pabolo dntliiiUL"'Ce P cr•'"C'C 11 produlto .tell'azlllna ferment.atrice,la t·ipro,Ju:rione de• bn<'illl scema g-r·adHlumente, e finalmente cessi\. Il l'ac Ilo i• quindi ucc•~o dnl suo sle«so prodotto, come Burdon-SAIItler.,on ha dirno~traln. Cio che si verillca rw;.:ll C"J>"l'tmeull da g-ab111ello, sJ avvera unr·he IIPI cnrso hiolng1cn tlt Ile malalllc, e se fo~e poslibil!! nltPrare lnlmente lo :-lul() dall'or·,:rAui ... mo tla l'eu.hwlo lnabitab•le ai ~uoi mict'o!<cnpi.:;i 10"8<>ori, noi lrionfar·emmo di &tlttj i I!UCl l8f!Ì. L'autore. nellf.' epidemie d'i"Jinf.!nt.a d>' l 1R 9-00 11!11, ha Il\ ulo dt rn1ru questi (H'incipil, gu~thllo d81 quali t' o:;empr·e rie'-Ctlo a ~UAt•ir,, i !'lUOI pazienti in bunn tt'rnpn. Egli llll procur·alo di &ccr·t.>.,.cere I'I'ICflllnìlu ciel -.arL!IH' per mezz.o del bicarbonato <h pntassA che ht~ ìl Hlntag~tl> rli nnn "Comporsi u.-1l'orgarli!lmo perrhP composto "ll:lblle, di e""cr e racilmenlt! o·linunato, con che~ scun:.!mrato il rol'r1colo h un av\·e,Pnamento di J>Ol{lssio. Nn l1a atnlllllll•lr»lo un ~rammo e mezzo alla.


RW1S1A

volla iu 1111 cucrbiain di latte ogni due o Lre ot·e, 1:ou l'a,::gtunta di pOCÙt! {{l"lCCÌa di tintura dt Nlp~ÌCO, e snlo Ìll olue o tre casi ha \"i~to un IN!I!iero indebolimento clell'al.inu .. cardiaca, COJ·rello bt>ll LO"LO COli la d1gilale ~tl il liiJUOr·e Qn l'liiO d'ammonio. Talvolt.a soprag~11111,..~ la diarrea, che .... , allontana con l•) polveri Duwèr. ~ei ca~:>i d'inllt!bolim•~nlo per pregresse malAttie. oli malaUto concomitanti, di ~ravidanza o di puerperio, I'Mioru) .ldl rimedio fu ni•JUOuto ritur.laln, ma unu mc:no etlicAc••. ~·· l'u mminì~lrazione tlel hical'llOnato oli pol.a,.,.a s'inlerrnrnpè. i ::.intomi del morbo r·tcompaio>no, ma ~compaiono «<i uun,·o enn una nuova propinar.tonc tlt.>l rirnr.dio . .1•

Oa•o dl tetano gnarlto coll' antlt~ ..lna del teta11o. Doli HoooLPO ScuwAn7..- (RiC'ista O~-'netaclt st~ren•• n•ed re !te, l't\RCtcolo IV, olloht•e 18\Jt). L'aulot'e pubblica 1111 CI\So di tetano elle ebbo l'oppnrtunilt\ th curare rwl et vico Ol'4pedale di Podo,·a e di guartrlo u-.arnin ùell'antito":-ina del lt'tauo preparata dal profes~ore Tazzoni e dalla lntiOI'I!!<S8 Cattaui, l:>Ostanzn che ru COSI JcnornÌII/11.8 perchè acl es~a il ::.ier·u ciel "lingue uumune deve la "UB (lzronl'> an ti lo... ~ica. La prc-.tt>zza con cur undarono <:comparendo : <>intnmi d•'lla molal!Ja dopo la terza uuczioue solloculanea d t ll'aulr Lr"-.ina in l"OIUliOile a~JUO"'U (11-25 C gr. in a cm. C. di 8C•JUt\ 11i,lr(Jata) prO\fliiO dt p••r <~e J'al.tone davvero efficace ch'e!':-<A hil djmol'lroto in questo ca<~n Siccome i ft•nomeni telnnrcr (comi!

ro ri!'conlrnto nea lopì), nun "':ompaiooo tuili dr un trello, in r<eguilo nll"rniezione òi antìtossma. mn lentamente l'l':!rcdrscono tlno n !'Compar-ir·••, c probabìl~ che la terza iniezione ro .....e A'IÙ ~urlìcHmle Jlt!l' In )..U8rigione anche S~UZR le due "IIC· cessi ve, c·ho ~i sono prulirl1le. Allo <.brr~liamcnlo della ctcalrice ... d alla sua di.,int't'Lioue non può Ct•rlo altrtbuu·:-i 1n questo ca!'o il miglioraruenll) "e· guilont>, inquautoché <'in poltn·a contl'ibuire a non a(.!gt·uvure t sintomi in cot·,o, nou auat a "Ospen•let··· e far tegreJLt'••, c""' d t botto, qnolli giu c.r:~istenLt.


01 TEIU P&rTILA

La ditrerenw dt>gli ctreLli fra que<tln cura e quelle gra pro-

JIOale anl•1cedenlement.e sul m Piil'~imo individuo pat·hmo an101'8 per lo bontà ti<' l metodo.

Queslo l~he 1"6Ulor e pubblica t• il ~econilo CU<:tO eli IP.tano,

ID cui ei fil uso tlelrantitos">ÌIIO eli Tiuonj tl Caltani c pr•·r.i•meulo dell'anli t.os~ina l'ic.avnta dal "Ìero di c:anguc del canu

Jmmuue. Il pramo ~~o, e~ualmenlP ... · ~Utto da e."ilo fnu"lo , fu lt'lll-

tato tlal uolt GAgliardi nello !'pc•.lale di Moliw·lla pro~"O Bologna.. rna 11011 fu finora pubhll!'ato.

FoBYULA.nro.

Nuo rv 1//fJUO tU ammi1tistrare fu mor ti nn.- (CAHL H. von IU.t:tN).- (Raccogltiore medtco, N 12, IS!ll). L'auloa·o cOnl'liglio. di rar pronùoro In dOHII occorrento di IDOrftna uello ~te~ so moc.Jn del lllbaci'O cln liuto, e ritiene questr. metodo l'U11erioro a •ruello dt tl~•l'ln pur bor~<·u o (H't' inlezw nu percl11' nou si sente ul~;un RnpMe o il ruu edio lglsce pr·outanumle. .\tittce/rt rttile per l'anestesia lueale. - (SJ,er lmen.tail', N. 17, 1"91). Pr. EtPre qolforico f!r . •·• Adrio fenico . r<'nlt~s·. 30

S per U"O ~>c:te•·no. Ouesto miscuglto vien"" usato polverizznnclolo con uno apray. Contro lrt.forjtJr" ostirtala ti~ cuo1o capelluto. - (SrEPHeN). Pr. Rcsorcina . . Olio d'oli'a. . . : : ana gr. IO Etere ~o l rorico Atroul rt'ltificato . . . . . . gt· 200 lJa 11E-:IIarst bene e poi appltcarlo qui cuoto copellnto con una spaz:tola ru.,iua.

~


RIVISTA

Contro la blenorragia. - (Giornale internazionale delle seierue mediche, tasc. 16. 1R91). Furono spet·imenlale con succo~M C(lOlro ln bl~>norragia lt• mieziom di aCIJUa marina la cui efficacia fu attdbutlll alla sua alralinilà e ulle sue pt·opriela antisettiche e lontche. Le inieztonì si pl'alicaoo cott acqua di mar·e !JUra, me!!lio se é liepida, l'ipetule per,..iu o 8 volle nella giornata.

Cnro delle neyeta;;ton; nort si/Uificlt.e dei !lenita/i e.q(erni. (Dollot•e<~88 rU!'.S8 TCHERNOMOHOIK). - (Giornale inlt•rnaz. dell" sctenze metliehf', fa ...c. lu, 18!>1).

gr. 0.2~> i .r>O

Pr. O"''"idn di piombo . . . . . Solu7.ione di pnta~<><a cau.,lica M. per uso esterno.

Si lavano lt1 vegetazirHJi ((Jondilnmi a<'uminati) con un liquido antlc:elticn, !'Ì acociu!!1lDO a ~<ecco, ~i toccano cnn un prccolo tampono d'ovalla imbevulo della delta soluzione dopo averla bene agitata. 111 capo a cillque minuti le g J·attulazit,ui anneriscono e si trasfor111ano 111 uua massa di COilsisLenza mucosa, che si lascia lacilmenle asportare dall'ovatta; la piccola pialo{u che ne risulta ~'Ì mudica all'iodofOJ'mio. Se le ve· ~elazioni sono mollo gross~ si può ripele1·e la m•·dicatur~t parecchie volle in •wa stessa seduta. Il c.lolore è poca co~a.

Pomata contro il prurtto cuta~teo. - (KoEoNER). Veneta !,.li scien~e mediche, c.licembro 'lf~9 1). Pl'. l Irato di cloralio . Canfut•a pol veJ•i:t.7ala Vaselrna . . . . M. fa P'>mala.

~ ana

(R1oista

gr.

5

gr. 50

Si (anon UDZIOOÌ due \•Oile al giorno specialmente nel pru· rito culanl.'o che molesta gli emiplef!iCi.


~65

O! TRRA PEIJTICA

Contro ridro{le rf'o r irr,ne cardiaca. - (FuROJNGen). f!itta Veneta t! i scien:ae medtclte, dicembre l ft9 1). Pr. Fo::tliP rli .Ji~itale Aequo bollente .

Fe infu:-;ione e aggJUugi . C•Lrato di raiTe na Tintura di ~l rofanto A t•et.nto d1 potas<>n . F<>lrallo cii lì•TUirizia

/!1'.

(Ri-

2 180

jll'.

2 5

20

5

S. d11 nrende r<>i n cucclnn1HlE:' entro 4R ore. Co1atro l'1·resipela -

(Il Raccoufitore medreu, ~- J l, t89t).

Pr. Adtlo rarbolicn .

gr.

2

li

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Olio di lremPntina . • . S. ungcrP. le pa1·ti mnlnte ogni ora. Contro l' tnjlu,•n::a.:

Pr. Olio ù1 menta plptl l'lla g r. 5. S. 5 o te) goc 1c, tre volle al giorno. lnollrt> ·

p,., Solfato di r-hiu111a BtcarLoOfllo d• ...o in

gr. 1 2

D1va h m 4 carte; 1 o,:ni a ore.

RfVI ST~l\. D'TG lENE &slo~ae del oalore aull& terlllltà. e la virulen-za dei baetw tuberooloal. - (RI'oue rl'li!J!Jiène;. l ~echi pre ..e nlano unn notevole ma,.rgiore rest'-~Lenza IS~'hill e FischPr,. Yoc·t~ch dis"'e di più che I'Pbollizione anche protratta non rende la materia tubercolare <>terile ed inerte


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RI\"ISTA

Jersin però •llrno--tra\'a più tar.li che una teru peraturn "'ll· 711• 110 di-,tru~~e invoce in lO m inul1 In virulenza. Ora Gl'twclte1· e l.eJoux-LebarJ avr ebbero dnno:;trnl" r·hn a ili" eO IIIJ!It~lamonle rli<\ll'Ulta andtS IO un !<OIO mi1111l11 la v1ruleuza dl•l tub··1·colo fr e,;cn mi umido; che ~e «ec•·o re· si--to unche nlln temperall11'8 di tOV. P er o la sle!<"'" dic:-eccu:~:ione atU.:nua l"''' c:è la ,·irulam:a cbe fini«ce per e"·ere dlslt'UUil in nleunt IIIC,.;i • . • • • La luce, ro--,.izeuo .... In "l"· ~ecc&7.10tW Clni"'•·onu cioè per rendl're inerte la polwt·o Il •zii sputi d~>i ti .... ici. B. perior~: a

e

Sul modo eU dltpotte delle immondezze delle oa1e. D•,lt Gtt''l r•1•1 B AuALOSI. - (Rtri!lta d'tgiene e sarutti /•U!J· blica. tliè. 18!11). La « Cmn(lll ~n ia per l'impi•'go dolio immondezza " dn rp1BI· rlu' lornpo lta impinntato in Londt·a uno specialn t'd i11 ge gno~o Rtnbllimt.~u to. del quale l' Autoro dA in qurl-lla 111emnt·tn una porticolnl·e~orl:t'l8la descrizione. l.Jno «tnbililllcnto c;l ulile o lunlo in~-:egno"o per ti modo t!i dh;porre dello ìnunonùezze delle case, le quali v1 pr o'·'•ngnno quotulinn~~uwnte nulla rfUStllità di 50 tonnellate, fu ammimlo e lodato da 'jllllnli lo vi~itarono. L'e<~All19 111 6""<> ha porta to l'Autore alle se~tu• nti ritk-s•oni d'or•iìno :.:1merale. PrPlne..,._n c;ft,, ti "isterua di br11-:iare le imruonduzz~ 11•)11 lodie l'iucon,·enit•nl•; Ji una eerta c:cella la quale, C(lfne vieue falla o r<linarinmoute, t•o,..tituisc~ per neces..ilà un iu h1'lmt ins alubre, mentn • tl bruciare in blorco lulla l'inuno111lt•zza coslilui!-'CU un ''lWO RCìupo, e;.rli "O;!a;iunge che: 1° l l più 1m portan te e primo que<~ito ri«<>llo Ja '11~>''*1 stahìhmE>nlo é Rllln quello .!t abolire qualsial<i operullone an li iftieoi~t: di :.rarantire da ogni conseg-uenza morhosn l!li addt!llt allo qcolln del mttl" l'iale, poiché, mentre que-.tn "<'l'Il·' si ra ron rnezz1 meccanici, la polvere che per nece!-'Stln :-i !<Olluva c·ol movim1•nt.o ùei mater1ali viene rimossa du un potenLfl a~pirulOI'o con tanla efficacia da mantener·e purn l"ut· rnosfcra ovo si lavo t'a;


2" Il metodo u,.;,,to della scelt11 mcecQIIIeo ~olva luH(l ciò che può G"<se re utilizzato dalla immonolezza .lt•lle ca"e ed impit•ga per alimentare il Cu•1co quPIIA parte del materiale che non può e<:sere vcndui.B, ma che <:et·v·· b~ne per com busUI>tle: a- Mo> n tre il ,..i<-lerna c::egull J ultlrzzR tulli i rifiuti, riec;c • a mantenere nella da, ...e delle oecupa;ronr non insalul,, il modo· J i dt:;porre delle JIIHUoudo>zze dAli~ cn ..e.

Dlllloatrazione del ba.outo dl Eberth nelle aoque potablU 41 Pia& dnr&nt e l'epidemla d1 tUo nell890· 91 - Prol. G. SorntA.Nt.- (Rioista d'i{T1ene t samlti l•uub/ira, dicetnbrtl IR'tl) L'nu tor~ des~riw con tutti 1 parlir.olnri Il metodo se~ nilo nella l'ierrca del btt('i llo di Ebedh noll'ot~ame ballt'l'ioscopico delle ncque tlei pozzi d~l CastPllo in Pnvia duran le l'epidemin ùi lifoide ver ificalasi fra i mililnri di quel la gunl'tlig.unll ( 18!11) C'Ome pul'e nell'e<:.ame hallcrto!'lcopico di tlh•;o&''-1 saggi dd l'acqua potabile ·iella Clllà 111 Pl'"8, clove pllrt• ... , svolse una epi.Jenllil grave ,Jj tifoi•lc, clic ltlt:cò 1! <.:~uo mn"un •, ... jo per till'l'usiona che per mh:ulialitu, tWJ tne"~t th 110lelliLre e òicembt·t· IS!ll Que->le inJagini rio<:cono difficib-<ime e per vat'ie vie pn"aono cnnòurl'<! all"ert·oro>, ~pecialm enltl c::Loule lo maucanza d un crtter i • balteriologtco o biolo;:ico :<pt•cilleu eù ~><:c.u­ aivo per la dimostrazione del bact lo di Ebet·Lh: tant•JChf) 11 Flu~~e dichiarn che fln01-a, ad onta drollu lllllu,..t·uc:: ""'lllle rttert·he ciel bactllo rlel t•fo nellt> HCIJUP, c::i puf• ammellet•a cho aaa i thmostralO con soicurez.za la sua pr~ enza ~ollanto l'i, o IO \'Oli c. In aggiu11La a queste si dovt•onuo annoverare i ca-. i d1 P,t\'ia e dt Pic::n, ec;sendosi in enh'IHnbi ottenuto un I'J3ullalo l Oo,;JLYO. l.u duMc::tr azione Jcllu pr esenza del bacillo del tifo ncllt~ acque, allor ch... si può rO!!f!ìungere. t' "'empt·c un fallo di importanza capitale per ~tli studn di ì1.nene pubblica, percl11) ponr• '>iC'ure bas t scienlifkhe alla eziolngiu c ulla p roflla<~l-li della t'obl.we Lifoid e.


RIVISTA A~'cet·lalltlO<>i che il bacillo di Eberlh nelle 8CCjUB rotabili t;

la CllU!;fl rleliP epidemie di l'ebbr e tifoide, le autortt.it ~a­

rauno lt>IIUle fl p['O\ vedere che le fon li E' Ja dislrtbiJZIOOe UÌ acCJue potahih n~ vadnno certam ente e!>enti: ed allnrn ~ra­ dalamanlP "Mtnpllt·iranno tlalle cilla italiane questo> !>pillemie di febbre liruitle, che nncora tratto tratto le fune~lauo.

Sulla.realstenza. del virus pneumonlco negU sputi. -Nota del dott. HnRuoxt- UPF'nEouzzt. - (Alli della RPale l ccademia dei Lir1cei, vulume VIII , fa!'cicolo 4•, anno 1891).

L'autor:• ha rirl'rcaLn •lir•'llamante il zrMio di re!'il'ltenza del vn·u,. pncumonko ne111t sputi, cosa assai imporlanlt>, !>in dal lato KCientifìr.o, perchè lutvvi contradizìone, altn•'nn "Pparente, ft·R i daLi eh~ !'Ì citano e lo spegnersi rapido della virulenza o della villililà 1lello stesso micron!anismo nel pol· mon e ltrOamtnA.to e nelle culture. sia dal punto di vi>~La pra· tico, per Lrnrue un cot•ollar·io ulil e per• l'igiene pubblicft: p<!r wder·P, cioè, se r cr:;la giuslilìcAia, anrhe per la polmnnite. j'applicaziorrr. di fTUelle no t'm~> di disinfeziont> deg-li arnbietrli. elle si applicano gia per altr·e malattie, il cui agente "lwc·rftco. cmne ~i è trovato pet· 111 tubercolosi, resiste tt lungo nrgli amhi<'uli all'aziona dPl dic;:.;eccamento e della luce. L'aut..or·e hn potnlo <'Onstata r e che lo !'pulo pneumonico, fortemente viruleuto, fAllo rlisseccar e all'aria e alla luce dtr fuc:;a eon~erva la sua virulenza per 55- 60 giorni, e rhc P'>poslo nlla luc·e c;o1ar ·· diretta, anche dopo 12 ot•e Jr iusolazrnO<' continua, ~i rnnntiene virultlnto, mostrando cosr un f!rad•l Ili t•t>sistenza rnolto !'pircato. Que"U ri'-ullnli collimano con 'luanto er a sl.alo osservato sul ~rado di r e"istenzl\ del drplococco nel sangue dei roru::li inteLli, mentre irtvece rnale si accordano col rapi lo :-1• ·t-!'IIC:r "i dalla vtlalit.a di que"to micror·gani smo nelle cullurll. anche se lenule in buone condizioni di l~>mpcratura e eli nu·

Lr·izìone. QueRla clilferenza si può "'P'eg-are, sia pel ratto che nell" culLurc ~i fH'OdtH·ono 'lustllnze in fesle a:t diplococco, Ria per· dò che nPgli spul.i, come rrel sanp;ue, l e so!'llanze nl burw-


2lH.l 110f18 clus-. ··~~iccono coslilui<>cono uno "lralo f'I'Olt::llflr~ pei IDICrllt .!ttllt"rni in e:;se conkuuli. Ya csò chu piu tnleressa ~~è che, ùnpo awr ~tabilito che il vu•u pr:cumonico, veri"ato co~li >-pulr l'et· opera Jegh wreruu uel monJo e'terno, <>i manlte:w a lun:.to vsvo t! vu·u· hmto, \'11'118 anche co::-i sp ·rnuenLalslllllll~ duuo,lt·atn la~,., ... aibslil11 t• he lo <>lesso sputo, d•--~ec ·alo e rulnltn in poh••·r~, ter \a, co rneu.l dell'aria, a uilfonolt•re In nuJinllta. Per la protìla<>'-'i d.-111:1 polmnuil••, u luwptt.', tl~v .. "i iu.. bll•t·to DOn ~olu "UIIa tllsinfe.ti •n- tle!!lt 'l'liti fre .. cfu. raccollt .. tJIIo peuu ,)., e ru·lla sputaccbierR, mn ttnch" '"Il •ruella ,J,.,~:Ji arubienlt abilflli dagli iufermt. p l!r dislt·u:zg r·u •1uet trermi dt•' JlO" UII(J l l'o\'tJro:l negli sputi e""ÌCCIIIÌ !'-\1) Jlll\'lll iClllO C "'UIIO per\!lt ~ r.he •[Utvi si rnauten~ort11 ,j,i t• \lrult·ul.

L'immunità artificiale per la pneumonlte oruposa. - EMMERICII P FA W ITS KY (.\1 illlc•hne r meri. llfoc/tensch. e CPntrllli.J .fiir dee med. WisM:n,8Cit., N. 32 , 18fl l).

Gli "'per m1euti sulla gnari;.done dell•• mnlallre infellt\'G R~'Ulo ehe l'Ernmel'ich commc o sul 1111\l r·os .. o del tnt•itJia hll t•glì IU UIIIUIIt! col F awilzl-.'1- 0"lu«n IJtldto llllll ""LIICI.llllÌ t dei t'hntgli prod1lllu dai p••cumo ·o<'chi lt·l 1-'rlinkl'l. E.:li purte dal concull() che la tmutunità al'lll ·wlt! e c! .. termtnata .la unn ao tanza anltballerica forftlala<:r nel c11rpo nnttnale. Comune effe ll'l di lutle lo malattie iru'elli ve ,., ti li n·:..core paro.>ochilll&lO!'O ~ la d~l!eneraziune l!ros..;a L'Emmencb av.,is~t cuo 111 'lllt• t a anormale moditicaztone tlt'll'allr vi tn cellulare s i produ 'tlllo i corpi te:>lè rammenta li Que«ll allora tle ' '•JIIO es eri! conteoult nel su~ o dt•i te<>'-UII ~pr< s:;o dalla car·ne u daglt ors:aru degli animah r~::ll irnmuru. al •tuale ~u;.rn pul1 anche f'"~ere u~lo come li•IUitlu ri~anatnn• .:-leiiR "'ellic•·maA da 1111euruococco •JUdsto sugo anilllale ;.pie,..a azamt~ di,·er--n ~ondo il mutlo della immunilct. Uno dei metodi dt dare la immunità po-.Lo in upt> l'll dar aumrueulovuti speri mentalori consh;le rwllu rr pt.:lute iniezton1 ~llor.uta11et1 tli deboli collur·e 10 brodo di prwurnococchi di cre!lcente virulenza. La immunilù cos\ olL~:~uulu essi illd1cono


~'iO

IIIVIST\ o'JGIE~R

come mcompletn. rJ lirtuiJo t:spr .. <:so dulia carne .Jc~li nnimah r•esi immuni in '111P8lo 1110dn iniettato in fJUillllltil lino a 211 c·m in Mimoli infetti può in Pssi prolun:.rnre In vito, a conf1 onlo dt altra aoimuli non inoculati nl piu per cptar11nra

ore. Il ...econrlo motlo ùi conferil-e la immunità con ... i~t ... nello tnietlat·~ nelle \'Ane rle1 crtnigh ctr<·a O ~O tli coltnt'tl in lorn•lo di pneumor.occhi in piena v1rolent.n nHl mollo nlluu~ate c:on acqua (l . 2~•) Gli animnli si ammala' nno gravemc>nte, m11 guarivuno pre,ln P din.:nla\'ltno complelam\lnte arnmuui. Il ltqlti lo espresso dalla l'arno oli questi ouimali ta•oncum nei topi t• nei conit.rli O!!IIÌ infezione (Il pnAumocncchl e rin«riva Il solvarl} un Sllurnale :rave111enlB malnto carèa :'!} ure dopo In int'PI.ione. Glt nutol'i r.;i sono propn... ti di f'Flendet·e que"li esperimenlt sull'uomo

RIVI~T.\ DI TEf~lt.\ ESER\'lllO ~I WICO ~IIUL\1[

X Oongre11o medloo eU Berlimo. - Se1.ione t'-.• - Seroi.1io 8aniiario militare.

CrediaanQ ullla ripot•lare in compendio alcunr, discul'"'ioni tenuto al X Congresso me hco di Bea·lino l:'UI c;ervizio -<anilario militar<!, the furono lulttl raccolte e già pubblical• nel volume V de!l:li alLi Jet Congrt>sc:o per cura del comitnto dt r<'<I9.710ne, omettendo quegh ar~omenlt di cut "l è g1t\ nmpiarnenle occupato il nostro giornal o in parecchi numeri dello scot·so anno.


RIVISTA DI n:CNICA f.. SRflVIZl(l 'lft:DtCO ~ILIT \1\B

~/1

l P-ma delle bar·acche tr·a!lportablll N•tnier di Parr,:ti ne : 1 Quella di 1':'-'pìtalher la quale .,.•IUU,.."'., m colli do! pe"'o comples~"IVO di 6,500 chrlogr·ammi aelltJ !<('&zio tlt 60 mc , 4J carrra "OPI'» due carr t aperti rerrovra o 1-opra i-."1 carri dr •·aropoA'na, ~>d oll'r·o po'-lO 1 er malatt con una d1stanza di 0,85 m tru un lt!tiO e l'allro, 19 mc dr ~<pazìo. L' in\'eotnr e bo col'llruito \111 altro modello di minori dimen~ioni ma con t:. mc. 1ii !'lft81(10 per ogni flUo, Il ]11ro prezzo i·c.h sr)(~ 1 frnuchr. Il lllflleriale é CO!'lllurto eli cartone com pre><~o. ~oi Laul'> il suolo é dJ l.llvolato. 2. Lu baracca f ollut t'• ùi forma ogivale, ha uno .,eh lelro di ferro P•l il pavimento di legno. doppi<! pareti di cartu ~ptc..,,a, il "'uo t•el-O è di 701.10 clulog., tfUHndo idmhallaln laa una cubatura ùi 20 mc., Il prezzo •' di SOOO franchi. 3. Ln bara•·ca Oli\ c pt.>r 10 l•Ui pe"a ~olhnttu 1~.00 chilogrammi, le Hue p11r eli ed il lotto !inno di r·ete metallica inoarnicratn nel lesmo, lA 'Jlt81·· rPte 1orta uu rnP,limt nto rli pletina indurita nel bwr•ownlo. So si vuoi appl icat'f' tlllfl aoppta parete «i pl't!nde per il t ello la h ln, per le pttreli il llltro, rl p8vimeolo e dr tavole e può e<~<.et·e l'inlzato como 9&ello delle ~tllre haracch..:. Demo!: thène di Bukuresl O~'"'erva che nella. gucr:ra lurco1'amena rn Bul!!ar111 i 't!r'tli rumem .. rono r iconrali "'otto \end~ di tela, che nell'invr•r"n 1\u·ono rivo'ltite intornnrnente di p&fllia tlt mais, o in IJUC"lo modo mantcnnerd una temperatura l'Opporta hile. R t•ccntt•menl~ fu mlottaln uua londa eotltruita iu f•'I'I'O c a doppia pnrole st'Ctlndo il ... ,c:tema l'olio t, fu SJ eri menta la am~orA una bAr8cca ùt>llo "l6""'o in\'~>nlor••, la quale per·ò, m lilllo riì LJ·asporta!Jil là la"da om·orn t'JU&Iclr•~ ~ u d~> ~idt·t·are. Mehlhau«e•a di Berlino pArlo c:opr:a l'u«o d•·lle barar.~'he di Do: br per la cur·o ùrlle malattie ••pidemicht' P ne racco blanda •·ahlameoto l'adozione come a ppenùtci agli ospedali ft!<•i. 1111er18!~•· tre modelli franrc9

Daubler dj ChrisLtaoia descri'-!le una barocca mobile altua1-

aente 111 U!<O nel Zaozibar, falla con tramczzr dr bambu mOOtoil'!ali di !'~rt·o chP pos!'onn verlir fissali in quattro ùitTeJieoti l osiztoni, e che nell'w terno sono ancora r mforzati da


972

lH VI S.l'A DI 1 1.\CNl CA

~tu01e

rolola bih ehe vanno lino al letto, tra le due parli rt.:!>la 30 CcDllmeli"Ì , il lJUtd8 l>l8 ili f 8J •JJOTlO CO( lramt>zzo otlurttlore tnlerrotlo in alt•• ve~o ti letto. T rn quef'L' ultimo e. l ìl lelLo v• ò uu11 ressu1·a detratt~no dt 40 ~;~::nlllnt::ki che serYe di 'enlllalort'. Sul ~· tema, slu!JiliLo dul C'OUlilalo: Può 11 lJ'8ltUllleuto au· t•setltco ùPlle rertle in J!Uerru esst•l't• ro,zolato~opra una nor1ua unica J>t'l' tulll glt 6!-'t'rclll, ù1 modo che 1 medici tl1 un ~~er­ cilt:' ~ieoo in ~rado th oll nere uu Jecor~o ao::ettico di una fo:rila anche col malt>r inlt• d1 tifi estln:•to slrumer•o: a) Sul t'IIIIII'O t!t ballag ra (an tr~~p!<t prumu Hl), &) :\egli ospodalrp.-r la t•ura · conwcutha Su •t ue!;LO tema pr~nde primo la p~:~rol11 Matperson dr W oollv1ch. Anzi tutto Pglt drsapprova l'•blruzioue "'Pecuùe che si vuoi dtu·~ ni ~olduh d1 :<~Jntt& por' il pt·irun •occor~o, porchè e~l'ì hunoo la tendenza dr lOC4'at·elo ferile. l11· vece di questa istt·uzìone !'arl't ptu vttnlag~ioso che o:.:m "ol· dato !'Ì& fallo cou!"apevule del danuu che emerge clal tocl·are unu rel'ita e cita sappta quanlo sra fnciJe dornare le 1.111 rr agrn primar ie collo fa;~cialura C()mpressivu sopra e ~ouo la :,l'de della le:-roo~. Sotl.auto ~e il lcr·ito ~ lontano olnl .,.oc· cor-.o medico "'' pot'l'a nna prima weJi~zrone da cautpo, per lu qnal~ saru ulutzzulo un pncchetto du medrcazrone eu· !-loJrto in un deler uunato pusto e perfellameutf' pulito, ud esso sarà applicato seuzu che lt• d1ta \en~uno 111 t.:Oialttto collo feriLa. Allo "Copo di ~eHot·nlizzat'd qut>~le col.!uiz 0111 le twt•nw suddeue tlevonu e<:set'fl stsmptlle ed 111 tem(·ll d• pacll r·estj usleuf'ibili rn lullo !t~ cnmerali' d•·ì <JUt.lt'lieri ; •lo· vrauno ancora ·~sser<' slampate sulla faceta eslerua del J>ACcbello du meùtcazione ed ull'apt'll':,;t ùi una guerJ'a 1 ml'dtci dovranno raccomaodarle ar rispetti" ì comarulanll Ai m edici di pt•ima liueu ò spec·ialmeule raccomunJaw: t• Che rn ;.!t•ueralt.. c:::.s1 abb1ano ati e\ìtare Oj..llì r:on ~ t.aLto colla ferllu e 11i coprire Ju ruedes1cna sempliceuwnle col matcrìo l ~; dei pacchi du medrcazioue; mcltcr e ttl fd'llO una lubelll!ll\ diag11osLica culla mdrcaLiolle: rlc.. mcdlcar.~r di UIIO 1-fi8ZIU di

nuoro; 2' Se una fur ita ùeve essCI·e loccuta, sulla lahellina deve


a) L e moni e le ungltie rlrt chn•ut·~hi "ono immot'l'IB in

aaa forte jOoolm:wne «ter·rhzzunte. l loro guanti \'Rnno all'rnlernn cospersi di poi ve t'O an l Ì"ellìea inodora cnme per P~empio

d'acido borico ; i1) Raro1o c '<Apone appnrten~on o al corrHclo tl1

og111

eftirur~:O P clt'VUIIO 6"''<('ft:l "'t>ffif rf' adOpt>rali,

c) Prima di LocrAre In fl'r1ta le d1ta o ~li ~lrumenli d..-

\'ono essere «tropicc·iali con gnr~..a aull"!'lllca dApprima inumidita; u) Per ~~~ ~lrumanli ,..j r Accomaurlanu quelh u mnnico metallico m luo~oto d1 quellt lì no ud o ra 1n U!'o; ' t) Il materia!<' per legatm·c-, e ><Ulllrt> levt.' C"!'Pre ,, re-

e&er senlpt·e iu " Lato u~elltl~o. Mtlcpcr,..ou mostra un va ...ello do'e è cuslod1lo 111 !!Oiuzwne anli,..ell1ca ti ca tgut a"• llico L'estremitt) hbera elel catgut f'8""A nltra\'ec·:5o cl tap1 o dt

gomma e ~poq.re 1'uor1; qunndo abbi"ot.rna arlope1·arlo s• tirn !uc•ri il pezzo t•he occorre e l'i ta~ha "'" :r l «nldutc d• !'llllìlà nnn clc•vono toccare le ferile; lutl'al Jllu (lO!>,unn appllcfH'e, al bcsogno, ~opra illorcolare o "opra l• t4lecciJC un malet'iale anltReltil'o, ~· Le ltlsche ùr l"AilìU! rle\·ono cuutt-uere unu ~nla f!lllhlt~ 'di garza antiSI'llica; pOl1·annn ave1·e in ag~mnlA uno pol ve1·e enli!!t'llle~t da 1-pArgerc• sulla fcr1ta; 5' Le qpuJ,rne dt>vono P!l!'ero aholill' cla iiP ta~chl' di !'A rulli. Pt'r clw un dur urgo po«~n uliliuare cl maleriule ch un altro be1 ci to, ~1acpel'"'llll rtlcccuuanJn che "' ado Lti dapertullo uno IOia i11•h•·nzione comu te u tu tu 1• ·r rnPzzo dd le tabell<> diilgnostil'IH\ per e~empin : il cotone bianco della lahella inùieberà che una ror·tta i' grave, 11 colono ;·o~c:o che c· le~trert~ : con un'.\ & indidJPI'it SP una fe·rita 11 da meclicar"l; con B che e~!'a fu giit coedwat.a. ron C eh» qj devi' praticar1• u• '' 0 ~Jer~tziono. Anche il coloue~ dei pact·hi deve P"'sere Il medetirno. ~tenll•e or·a in <ie•rmancu 11 materia!.. al -.uh 1lll8HI eia t'tlrtu che lo m vol~e sc>no di color ros"'o, in l ncrhillerru 6 di colore• azzurr o. Anche le sohnion1 ùovo1w f'"!'lel·~ clelia atessa forta per tutlt gh eset·c1l1.

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111\"ISTA 01 TEC:\ICA \\'P.b~r

di Be<=nnçon Jll'l"seula i materiali Ila tne•ltcnzì•)ne t:nl "uhltmalo all'n no per m ili'-' e cl11• ~no •lei tuUo !'limili n qu,.lh olell'esm•ctlo germamco. Tt·n qud mnter;ale lrova!'i Anche l'nvnlla di lr>rbA, chtl ~11rebhe unafJ·em·e~e J•reporati

lo.za, con qualche ptc··nln ri1tl'erenza, nl carlnn • ul mn;::ehio ~he ~ 111 u!'IO neJI'e,..Prcitn tr d··"'t'O. v. Bcr~mann cii ner•llrw l'A notare <·he vi è !>nflkmllc concnrdnnza ed unil'ormill\ rwl var1 mateJ•iali !11 rnedJ t'llZ.Jone tie1 tiiversi esPI'Citi. Cnllu !ilt'l'ilizzaziout> "l ,., O\'Unquo 111 vr•ulo di prO<'UI'8r"'i buone nwdi.:nz,nni Rnche do un c·a11tw1 tual•'rlule; roa oltr,.. all'nniformiliJ dt>l mnterlllle no1 abhianw l••"nfrno di unìf•lrrnità nel mnrio tl'unpie~.tarh Ad otlene•·e que:;to. Berg· mann stahihsc<> lo• "'l'g'U>;~nti calHgorie di fer1t~:: Il f··r1ta d'arme dn fuoco d,.ll,.. parti molli pe1· lo quali lesioni conviene più di tullo tener lontani Qli t~gunti uno•i,i: 2) t'er1t.a d'arma da Cuoco de• va"i con emorrasrio r•w~nti 3) ferala tl't~rnut •la fuoco delle ossa e prot'l"'lllllt>llte a ) qu1~lle con ptcenlo l'od l,. d'PnlrBtn e d'u~ciln, /1) I(IH'llo cou ferila J'u~cila più gt•ande. Per la ralegol't8 :l• Mtt•a da "I'Plicar~, la med1t·aziruw u pt•rmanPuza ar.;socJala acl a ppHr•·C· cluo zesr.;all' od a '-tacche. Hnccnmantla un teC'nÌCÌf:lllll rt':tn· lamenlarrnenle •IJ?lc•rlllinttto per la lrlt>ll•lica.t.inne t••lllpjtliraziune d'appa1•ecchi !'1111111 )11'11118 l111ea. Snlbmlo nct lnZ/.HI''"'lti ~ara permP.~!:to indl\ioluallaare 1 rMtodi d1 ll!etlicnzl"lle. ~1a anchP. in ' JUelli ~labìluuenl• l'appAreccluo, "''"' nou \'i ,. iudt·

r.azi me in ronlrut•io può r•ur.;lare in po:-lo Hnchc (Wl' 1111 m••"'6 ::;irm a ~um·i;.rio••o t~o rnpiu tA ~.:nnH• ~~~ acr·adde •Il os<.ervare sopra uno dei s uoL ft'l'ttl lltll balcani con una t'ol'iln frHIIura .te 1l'omero. Segue uno lellura d1 Hognier !>opra le medicuzio11t '-lt:'rihzzHll' nt>lla clu rur~ttl •h ,ruerra. Da ~o."•perunt•u lì full• ìn ~an cy colla «lt>rlli77.AZÌilllt.! delln fìlncl'iH r ì--uJturo•bht' r•hEI mc~nt ra da Il n fil~ cd n 1-(rlll.!lfÌil «i e bbcro nel brorlo una ,..mrde quanltlà rh cnllur·" ololle \'ll r ie specie di microlu del ni'Ìu, uulla tl i ~imi le "-Ì 0"'-Cr,·t'l dalla tìlaccia "ler1lizzaln. .\. 1 •Ile crusn.Jo .,.j me tteva ~ol lo In pelh• di un coni ~:tli o In lllnc:cia uon slt>rili~.znta non cnnh•uente cho microb1 dell' llrln uon 1n~o rgeva alcuna rcaz1 one, ma se ~i mlroduct'VA nolltt 11-


B SERVJZ!O

~DICO

\fll.J T \IlE

lo stanlococco aureo e qusndt si moculava quella ~ollo eule dt un coniglio si svilurpava !?empt·t> flemmone: '-'e poi sterilizzava qut>lla filaccia. non S~-'guiva all'innesto alcuna .mone e n~l brod<1 non cre-;"••va piil alcunA cultura. Ciii tlperimenli rllnici cuncordono coo (jllelli di Re~ier. Renanl, ebbe poi a dimosltRt'G che una sirmle 8terilizsazlone. sern p re suOkie11~t> allo ~copo di snl•sepst, si può a&luare con qu}llun•JU"-1 >~tufa. POt>ill (PiP t rnbur~o) ha immagi11ato un pacchetto do ule· Jieaztom• heu ùi,·erso dagli a!Lt•i fino ad tH'a conosciuti Es!'lo eonsht tli un p<tlloncino di g"~u1a conteuent~ una sohnione di eulllimal o coll'uggiunla di acido tarlarico. ll pallone è invo.to iu parecchi giri di fa:;cia rli garza ed~ re!?i~tenle abbefllanza alla N·dinaria pressione. Il paccheLlo si porta cucilo nella fCidera dell'abito. Sf' lo ~i punge con uno spillo ne eaee la soluzwne di sublimalo e rltl rl:'SI.& imbevuta la fascia, ma rtmane ancoJ'a u11a certo porto della ;~oluzione anlisetti<•a per lavare la ferilA. La soltrZIOnu dol subilmalo può essere COONt!I'VIl ln IUII!:(O Lempo iu quel rulloncino '<enza andar ~ug­ tettn ad all~t·azioni. Finaltuente de:;tò un ge.nerale tnl.&re!'ìR& la discussione sopra il 6" lcuta col'} concepiLo: Le rr•lazioui "anitarie dei diver<>t eserdli f'O!'Nnuo \'enir modella t~ sl)fll'tl uno c:cùPma unico allo scopu dr tJtlenere una statistica <"11e r·rntla. }JOssilHle dei r·rseoulrt n..t sen"O scienttfìco, delle malallie, delle ferile, dei det:&$!<t ne~li c.>serciti .,;ia in paM che iu ~uet•ra? Billiug (W ushioglon) par·ngoua tro IOI'o i modelli di rapporti sanitnr i di var i eserciLi, t' vieue alla conclusione non es~er pt•otw iarnente oeeessario di preleudere un'assol u ta eoncot'dtmzn dei mede<-imi, md piullo-1Lo necesl'ila render Ji()ssth•le uua mtgliore valutazione, un più l'l'alto eool'ronlo COllo !:lahitit·e dei rappoeti pin completi '-'<~llo vart pu nlr òt 'rista l;pec1almenlc in r•g:uardo all't>lll, alla razza, alla durata da servizio ecc. Per le malAttie chirurgwhe é ùa proporsi un 818tl.() 8Chema dt 0ornaJe IIMO(ogtCO nel fJ118i•• SU di 1.1118 Plllrina é dA meller:;i il uome, l'r'lll e la natura della lesrone, hloltre ~i rispon(le a molti alta·r queo;;ill circa il \ratlamenlo ed al decor so della malat.Lia; sull'allt·a facciata é stampata


'?76

UI\'ISJ \ Ol l&C.:\"IC.\E SER\"IZIO liEDICO MI LIT \IlE

uoa tab..tla l~rmograflc~, eYi "OIlO ancora di ... egoat.e in abbono

LutlO lu parti dol corpo con parliC{)lar è dlslinziooe dd contorno o~;<:eo cbo "i t·ifurtc;ce alla l··sione rì porlata . Da SRrnow eh Slru~bur~o .. da Krocket• dt Bt>rlino vil!ll prt>i·Arulo uno ~··ilema di rela:tione da solloporsi ad ll"perirne nto cd al hi ...OJZilO, ùa introdur~•: e dopo che il Krodu~r ubbu a propor•··~ che ~• adottasse uo sJ·<lema unico delle tahello numeC'iche per la ... talic;lica ~ani tar;a ti1 rruct-ra tu nol:linalot unn commi"" oue c;ollo la pre~iden:ta ili B lhng llf'lia qual o devono fur pat•te Notler d t Netiey, Schnei<it>r ùt l'artgi

c In <:\C""O Kt·ockf r. Quc;.Ln cormnt"Sion• lta ptw iscopo di ... tabilire i crtlcri ~UÌ I(Uilli devP C'~Ser ralla la ,_tatistica de~li ec;ercill l' t.li udù1taru alle aulorilt\ rntlitat•i delle varie nazioni quellu l'orma ùi rapporti slàltsliri rhe SI riconoscera più opportuna. Que..lo a ppf•llo internazionale ci fu ~rerare che su tale oornpn sric•ntiflèo !'li otte rrà certo qualchu co!"a di posilivo. Tutti colot·o che si sono nccupult Ili lavort ~< lalistici sulle ~UI'rl't~ e che fUI'Ono costretti a confroutar e fra loro i quadri cl'lropilali dnlle clivel·so nazions opplaudironoo a IJUe!'lo lPntalivo e fur anno vott che la commi:sssono riesca complelamenle nel suo dirflctlo com ptlo.

RIVISTA DI STA TlSTIGA MEDICA Btatt.ttoa delle oauae delle morti avvenute nel Begno negli aDDl 1889-80. Oall'slluslre pt'of. comm. Lutgi Bodio, di r ettore p:enerale dellt~ s tali ... lioo del regno al Minislei'O di a gt•icollura ~ cotn·

mt~ rcio, abbia1110 r icevuto la bella ed hnport.aulissima. • Slu-


~-l l

RI VISTA DI STATISTICA ~tRDIC.\

d~>ll1• cau~e da morte 10 tutti i Comuoi del Hettno, C'onfrunli C()JI Hicnni Slnll eslN'i, per gli ana11 18:-ll-90 », ella quale naulava uaulll la c:oguPnte ••lt••ra. rh" cruiia no tlovero<~(l pttbbliNH·e onche pea• per>'nnale allestnzione della messnna no<>lrA O!!ser vam.. a, rir.onn~t·Pnla an parlacolllr modo

4ella gentilezza per cui l'illu~tre sll\la~la ci trasmetto ogni wa puhbl icAzione. Va !l!t!!aun~inmn nlcuni altra im JOrll.lnlil'simi dAti trntti, appun to clalla snpra ac,.ennata pubblicazione. Doti. F. BAnOFt'to. M1 pregio di pt·l•sentarc nlla S v In slAl!sl!cn t!ellt~ rauE<I.l di morte uvvenuLe nel Re~no noi du<> anni ltl8!1-W. Qu••"b "lll.llc:tira, clu• lino al 18~6 t•ru -.tala limitata alle morti nvvenute nea 28~ comuni capolunghi di pr•lviuciA, eli elrcondar1o e dt •ll<>trello. fu eslPsa 111 l 181-16 a tutti quanta a comuni del Regno. l .@ml ~ fnllll. eolla collabarazione rli lutli i IDP•lici curanli • rorni~ce duli di fallo dr molla lmp'H'lallZK por• Io t>llldio deUe eondiLiont ~ani!Arae cJ,.J pac:-~r·. E'<stl. du mt>ztu di c•on•tatare gli ~> llolli ù.-.gli e!;lPsa la\'Ori di bomfkamtmlo a~rnrio cbP. sono ~lati eQcguali in \'tti'Ì"' por ta del R~f(no, cuauu pure delle migliorate conda1.ioni odalizio di molte riltll e ùot pt·ov-..dim~>nh pr P..i dolle autortl• g 1\·erna!.Jve e lo<.'ali a Luleln della pullblieu salule. la .tun1nuztone 8\'V"nula oPI uumero th·i ruorl1 pet• alcuno fra le rnali~llac infettive elle l' igu~ne puhblica du m•nzo di eombRttere sa scm·ge dalle c·1 ft·e "eguenti: VlllUnlu

morlul!o

•carhtltina difter,le rebbre laruadea rebhri Ila malat·ia r~bLre ('Uerperale

morti nel 1ls8-: Hl 2i9; nel 1~'90. i 120 2:!.768; • IU!lt • » ì.:J96 l Ul31: • •

" l

12.28\ :.'O. Hl lid)24

D

l 682.

2U.lG7; 27.~iJ,

2L.OS3: 2 5Ui ;


~78

Ili VISTA

Rima-=e qua<;i invl\l'rnlA la rrror·lalilà p~r· mulo.llio tulwrcolttrt u per cancr·o; ,. aumentala ll•ggermentt! la morta ila per

!'litìli.Je alcolismn

morti nel ~~~7 : 1""93. nel 1890: 213 t e per 11 • 43~. • tSi

11 volume conli,:.np pure alcuni confronti fra l' Itulia e,l Allrr paesi. Sunrll st11ti'-Liche non furono finora r-.llllnle i n Lullr q11allll .:li Stati d'Euro! a. 'lancano per la c:;l egna. il Porlou:alln. In Grecia, la Hussia P i Pa•·si Balranrei e.t ancht• la F1·ancia ,. pttrecchr fra gh Stati get·ma.nic nou po-:siecluno tnle ~la­ tistica per tutle le morlt avvt•uuto nella ropola7.torre tiello intt>ro Stato, ma '-i imitt~no a rucco,..;l.er~> le nolìz • delle moJ·ti raul'lule da alcune malaUin infettive nellfl cìllit pru popolo~;<e.

Secondo i confronta falli, <:e <:i t•ag~uul{lrauo i mor•ti ati 1 milione di abitanti tlt citt~cun Stato, rl camolCJ avreblw cuu~alo nel lxf!9. H8 morii 111 llolia, ;21 in Au~tria, 1~~ nelle citta franc·csi the hannCl più dr 10,000 ahll~nl1 e appena ;) m Pr·u•hra, 2 ìn Olanda e S'e1.1n, l rn lnA"Illltt>rra e ue.-,.u, o iu $v1zzer·a, 111 Scozia. in l rlandn. La ji•b&r( tijOill~n hu <'Au,ato twllo j;lt!sso anno per o~lll m lione di abrtanli, 75'1 morti in Italia, ~,IO n,.IJ,, citta frau· ce~i. 186 iu Au~ll'ia, :!IO m Sve~ia, :HO rn Pt•u ...sill, 187 in ln$.tlnlterra, 16a 111 SvizzPra, 137 in Olanda. Le )ebbr i da rnfllarta, c hP in l taha cuusar ono ::>4-0 lllltrlr ogni milione di ttbitanli, ne~lt allri Stali t'l'IliO rnppre--untnle

da proponwui min1111t.>. Son11 invece numei'Ol'P pin altrO\-e che •In noi l·· u1nrti per tubercolosi, pet· alcoolismo, per cancro, per tirnerile. per causa violmrta accideutale e por ~uitioiio. fu appandicP. Alla statr~ trcu delle cauq•~ dr morte ~i t> puh· blicato nel presenle volume la slntiRtica sanitaria degh mfet·mt cur ati ne ..d i o ... pednli crvilr durant•• l'ouno tg.,; La <~tatr~lica de~li ospe lali fu iniziula nell'anno IR!tl " i ri"ultAlt dt essa fino al l ~R6 furono pubblicnli rn volumi sep~rali.


01 Sr\TJSTli.A MEIHCA

l'anno 188i .... j sono tlale qui soltanto ulcuuc llù~tzte rttl ,. per gli ùnni <~ussegueuli •n è clovuto rinuuziut·e pubbh l'8ZÌ011è in ..,èguttO alla diruiJIUZIODl' 1ld fonJO OS· IIJiRDt!llo alla st~ti .. licll. E~ ..Hndn d t venuto IIOce:.saJ•w aiJbunrunll 0 l'altra 1\ellt• due pubbJif-azinnì, C0f1VI'II116 ~­ ~t.rifte&t"& I{1Jf'JI8 '"'!!h infermi, auttdtP •{uellfl dei morti. perclu! ltali!ltica ùegli o>~ped•lii ri~unt·ln qua<~i unicamente iu.liaolnlti rli enudiziouo po"urn, o l<Oltanlo •tuella , . arte d1 ,,,p;~po•at•nuLo clw vive in conlt·• popnlo~i, rwt quuli ,.ono aperti n~p tlnhert lll"nll·e In >~llllisttca •Ielle cau!!c di mm·le mette 111 cvirleuza. lo stulo ~nntlorìo di luLlu le clu'lsi sociuli e per tutte IB etu. a_( .rriO

L

BODIO.

mteriorl d&tt 1887

1888

1889

1890

Dee(MSi 82H,!l!l2 8211,<1-:H iG8,0U~ i fl5,!1 1l 2,1'{}1 2;;~,5 :!,51ì:l per tOOO abitanti :!.6.1!1 nei 2St Cornunt caroluo!:hl. :! l \,in 211.-;-;2 IH9,8!l3 :MI,SI!I :uo~;, per IOIJO abil&ull 2.61! 2.1 1 2.80 CaR1 tli morte a cnusa nor1 fl«ermìn aw . :! I,H37 17,6!) 1 l !l,l<OS 2.t,358 y,,,<ll" ll•·i capoluo!..hi :i,7 1:! a,HR 3.0:17 2,0liG

per 1000 ahtlauli Heguo. per 101111 ahttaull Morbillo IH!t capoluoghi . per 1000 abil&ulì . nel Ra~no. per 10011 abilanlt. Scut·[.ltlintt ""' capiluoghi per 1000 ahtluuti. ~l

nel Relofno .

per IIJOO at.ìtanli.

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Dtfterile nei capoluoghi. per 10()0 abllenLt .

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nel Hl'I!IIO o.-a 0.61 Cl, il per 1()1)11 auilauli . Ti lo. Afi (trz. rc, .feiJbre ti5,819 ;,,3\)s ~.xs l.i,iJ6c.J .foulea uE·i l'Eipoluoghi 11.69 0.211 0.77 0.87 pet• IOOIJ auilanli. 29.701, 2.'>,%'3 28,;):~ i :!•1.:{()3 nel Regno . o 8~ (l,lj; O. HO 1.03 pt>r 10011 al•tlauti . Feubrr• ma/anca uei cnpo:uw 2.5: i :to~'i 2,tl:! IUtwhi IHO o.:~ O.:li 0.43 per IOUI) abil811l1. 15,ti:H l6,19i> 21.0:~:{ 15,V!-i7 nel Rt~"'"', . n 11 o :>i O.ili 0.5:! p~>r ti)()(Jabtlanti . :wo 3H :!74 367 Al alarta rwl Comune rli Roma ti. il O}tl 0.~12 o.n~ 111'1' Jrl()(} tthilanb . l,:W5 1,205 1,065 !l!li Sijllil/u tlt'Ì capnluoglli O.IG O. l li 0.1!3 O. H pet' 1000 ah1tant1. .u:n 2.U8i 1,8!J3 1,907 rwl Regnu. 1107 0.07 0.00 0.06 pt'r tono auilauti 0,3i-2 Colera 1,11'>:! 2.i51 2,l01i :!,511~ Febbre pttPrperaiP. •

.

!'i:!li j 2(j 5:!1i ()87 Caruonchin j ;, 11 8 103 lOti Jdrolouia ll.i;)s ;>23 52S 521 ln/lwua Trtùerco(o.it nu1 capnluoglu . 21. t.-:7 2l ,R20 2:!,3';5 :! 1.:.!\11 :!.; ;·, :?.!)2 :!. ...t :? Bi per IIJIIJ abiltHtli :)i,!l:!i 58,808 59,9:H 60,i>2:l ru•l Reguo l.!l~ 2.02 2.01 1.99 p('r 1000 ahitanti . l ,:!i'~l J ,1~2 l ,:U:? 1,0!1lì J•ella,ra 1101 capoluoghi (ll{j 0.16 O. l t. O IG per llltlll nuil&uli . :l,li"!l :{, \83 3,1 1:! :J,sa~ uel RPgnn o.J:! t 12 0.10 0. 12 por tnoo nbil&nli . ( 'fln.(·r·o ..\rtrcomì, Gliomi nPI 1:!,631 12,625 12,9:.!3 1:.!,9'i!l Re~ no OH O. i 3 0.43 0 .43 por 1000 nbi le. n li . MalCittie di c11ore noi Regno 1.35 1.38 1.36 1.43 e pm• l000 nbitu n ti


~RI

01 ST\TI II C., .lllDIC.\ Apopl•.,~sin f!erellrttll nel RelftO e P"'r 1000 nbilanti . A leooli!fm·J m•l Regno per tOOO ahltanli . Suieidio nt>i capoluoghi. per tuOO alutauti . nel Ra!.WO .

per 10tl(l ab1tanti

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1.12

1.05

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0.101 1,1)5!) 0.055

1,46:1 ().() ~~·

Mort i per .fe!Jbrf' r •Joidea su 100!1 a bitanti in alcune •Ielle citl<1 principali. 1887

Catania . Bolvgna Firenze . Palermo Torinn Milano Ne(l()li Roma

1888

1889

1890

O.GO

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0.38 O.li6 1.07

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o 40

Y~lo e v &oolnasionl nel 1890, nel rei'DO.

Vaccinati con vacciuo animale. . id.

id .

Uffi0011.7.8LO.

L(Jl&le . ici. p. 1000 . id. nel t o anno d'età. i. f. pìll LRr li . . Rtvaccinatì ron \'arrino animale . . id. id. umanizzat() . in totale . . . IO. p. 1000 . Complessivamente operati con .. accino animalE'. . . 111

5ì338i 2~7622

821006

.,-·..')

2/5

3/5 1:15172 3i8i5 t 90017 6,3

72855G


28~

Rl \'IS'f.\ Dl " TA1lSTl{;A \fEIIlCA

Complessivamente operulr con vaccino umaniz~alo . 2R:HG7 in totale . . . . 10111)'.;!3 :13,:) irl. p. 1000 . 79:!111 Esiti compleli col vaccino animale . 20:!8fl id. id. id. uronniuato 12~1~14 iJ. modiflratr id. animale . a-···•id. id. id. UIDIHIÌZlato \l:h! Su 1000 vAccinati 26:J:i8 Cac;i di vajuolo (probabilmente). 7l:W id. di morte . 2,au p. 1000

.

u.

VARIETÀ Lega aderente al v etro. dicembre 1891).

WALTJ..:n. -

(ll Proyrcsso, 16

Sat•ebhe composta di 95 parli di stagno puro e;, di raute, ag.giunti allo sraguo fuso, agitando il miscuglio con un agitator e di legno, eolandolo o grauulandolo, poscia rifondendolo. F onde a cir~ 36•. Aggiuugeuùo t.la 0,5 ad 1 per 1000 di piombo o di Zciuco la lega puo rende rsi più o m eno t!ura e piu o meno fusibile. Se ne può ser vire anche per· rt,•e~lirne dei metalli o fili metallici, con appar"en7.tl di argento.

P rotezione degli jstrumentt dalla ruggine. - (Giornale mtclieu cii Colombo) . Immergerli per 'Jualche minuto iu una soluzione ùi carbonato di pola!'!'8. Reslt~no inossidabili per degli &lllll anc!Jé se esposti ad una ntmo~<fera umida.


hH.Il ù

Da un bt'l la,·oro tlell'e~ re~ao dott. R"qERJ ' 11 Ftlbbi.~oano, .MJwalP. d, n uON mt·t!td tn Italia, togliamo i seguenti importanti doti Medici m~l Hl8!; : Borghel'i . . . . . . J7:>68 l Mlhllltt (E"ercilo) . . hi2 1832:,•. Uno o:,!ni l 1liH abilanlt Id. rma•·uw) l1 n Borghc--i: nei c11p1luo~hi li pruviuc·a {li9)... i91- Uno O.!lli 90~ abilnnti, ne~li allt·• comum 1:.!5';7. GiornAle di mnlallia ne ~eli t:lliblltnH'OlJ d t CUI'Il •• 8.SG4,001.10 ~lorli

:r.-18

nel Re!:!notper eompult, tlt•dolle dai H\Ot'll) :.!(}()().000.(}()(, - Morii 800,000 (drco). • pr.r o~ni medico: all'suno li ,31H.; al ~eiorno al. Mortalita clei medi<·•, 1800. 5';/i = :H,3 pt'J' 1000; mcntr·e 1111lla popolazione rna~chil e da :'!5 anui in su la rnortnl1til ,. ~oln di 23,5 pe1· 1000. •

BIVI STA BIBLlOGH\FI CA Dee prooéd éa moderne. pour reoonnaltre l& almnlation te la oéclté o n d• la falbleaae vtauelle, p~ l do t l. L Jo' aoct.JCH, privato docente alla Un t ven;ila 1fi Gtoevra n rn~t:.:giore th·l corpo di sauilil l':lveltco. - Reoue mtdicale de la Suisse romanàe Gmevra. 1 ~91

t un lavo1•u di mollo mrriln, per la completa siulesi llella

ela~ilicoztonò det tli,·m· ., meto.ti, per l'ccleltic:mn nt ll'ap-

PrezznrnenLo loro... L' inwnto dell'autore uon gli hfl :<graziatemente permes!"O d1 dare al lsvor'O lulla l'eslen$ione che


RI VISlA

avrebbe mot'rlAlCJ; ma pet• ~li iniziati a simrli ~tudi é un \CI'IIrnenlr preztoso "llnlo dei nu111ero..i mezzt, delle numeI'O~e mOIItficazmni "l'l' calìv · ,Jeì pt-c>cP·Itmenti o;uggerili f'H In floluziont> dt1l difflril•• tema. È un libt•ottino indispPnsahile a chi "11 O•!~upn olt .. imili rico.vutl>, e O'<O !tre nec ,... nrio l'i rnotlici mihlsH'i. B

c [11111 LlitGI, D reltoro roJfiiA ...,. tr. pul hlica. - Vuohetta a ohlniUT& idraulloa. (tlpo Moura.1) e di flltro a. torba, per le aoque luride nel al•tema dl fognatura •eparata tubolare. - (l.aborator' .~t",ent' ,,et di'ila t! tre;. rli sanitn).- (:\iinislero d~ll'inlerrto).

P..\CiLL\:-ol pror

I~ uno l'Irriti!> ~lH'COqo, bt•evc, mu d'un valore pratico occuzronale A riiJ!tone l'out{)re vi rropu!!IIA la te"i. Chl' • nelle • lol'alìld dovo •• molto ddficienle l'llcqua e non !'li ]'"'' valer• ~6116 iJCr IOVflre alrOOIIO Od intor•tnitl811Ztl Je hllrill<' "0111\ Il • rA<'COI1181ltl8r,.i a pr•eferen1a eli fJU8hiii•{IIC '<l<~lt>ma .ti r• • gnnturn le.fosse mol,'/i; ptu•chè non «inno f!UA<il•• a --cparnzione tlellP malet·•o solide dalle liquide, ma e~portrno tn 11 modo coroplnlo i rnnteriali dr r•tllulo dellt• case . • . Pt>rchr "1\rebiJe l!'ravi<;~imo ar1·ore il pensare ad an·iat·t> n ~:n­ " nRit, quAli 6!'l'<i pnS!=~&tlo es"<'r• . quei materiali, fJU&nd·-, non • vi é v(>tcolo acquo!'lo r-ufOciPnl~· per ronvogliarli .·omple-

• lamenlu n Mnvenienlt• di<;t.anzA .tall'abilato. • Nel ma~gior nunwro dPi ra8i inverP in cui ~i lrovaucl « ì cenlrt popolo~i rh •tllfllchP impor tanza, do v t> vi ~ mea:o «< di vale rsi deii'&CfJ\18 o pe1· la va turo rnlermilte11Li o co1n· • tinue clelle latrine t' più ancora dove l'erre..so di A ptR • tlella dìl"lrtbuzione ctlta 1ina dove esst>ro· in fJIIfllthe modo « Allontanato dallo cnl'le, mentre poi non r-i hanno a di~ po" • • ttont> i Lm·rentì rac•tna dì cui era prov\t>duta Romn anti•·•• • per lavar e i l'lnoi cn••oli a qpzioni gigante;.chc, sonu pur•• • '-Ornpre dt 8VVi'<O che il c;ic;;lernn di fO~IIfllUra lubolart>, o•hO • lioue "eparale le acquu rli rillulo delle CIII"C da f{nelle meten· • rìch~ <1ia .la pr·Pferu·-.t. c t~ dH prerer·irsi per l'agrOtll igieniche p~rchè i'> l'olo cnn


BlBI.lOGI\AFJCA

::!s:;

questi tubi di piccolo ralìbt·•', che si può P.vilare in modo licut·" lu trapelaztOIIe uol tet·reuo th•i Uquid1 immondi, n

r uscita delle IOI'o emanazioni putride nell' ambieole r d•spir~tlo.

• È a i••·eftwirsi iu \'Ìa economica, perclw co~ta lllOilo meno • dt impinnlo, di manulenztl'ne e tlt "er \'IZIO, e pe>r cL da m~>zzo dt valersi ùei mnl!'J'Ìoli ulill Alla agt•wo•tut•u, "Cn:r.a. •l'ingurnhro dell'enot•me fJUAt•lilà di arrtun cho t· inevitabile • ~~ Laut ti J't!yo!lt , u ehe ... l'a più ~··ave at•punto nelle l;LQ• '"0111 111 t:Ui <' IDC!IO llt>CP'<"f! l"lll O propiZia rtrrt~67.101H? Il PllJ,rlllmi l'accomanda il Run stsltJtna nel da .. ulerio di coneorrere olio t'tf'Oiuz10ne tlet ùirtlcili pruhlemi t'••latl\ • at HB. llemi •h tubulalìOni s •pa rult, ccc. lloi'IARI. -

Filtrazione delllquld1 putresotblll attraverao L.alx;rntor, della /Jt -

l& torbL - (~liOt "lero dell'interno. rt;ion · di 8tlftt lrt).

Il SI hHna ru imtniH!inoto dallo c:tas"O direttore della "fiDitè pullhlii'A. Le rletluzioni qperimAnlah ..... r ib<>'<u mo•to cosl • La lorlw nalurnlt', nlll'a' ersaln da liquidi delle deio>zioni • 81imali lasctt) pa"~flre ~ol umenle ed anthe t'lolo 111 pnrlt> •J•ul'64 nd altro prc~·lollo "'€'tup:ic•• nilrog-enalo, che •ruanJo • satura, negli -.tru•i ,fmiJitr·atwue lo:>cta pB""are t.ncho • altro ~o~osLanze ùl natura ptìt ~o m p le!'IM; che 111 C'Jll8tl la con ' dizioru rime"colalll eun vettieutcmente, od aul'he falln t'<:· • Alatri', r·ia~1ui~ltt Il pri111o potere; dt" net liquidi filtrali 1 allra,·ps•M la tnrbn allivn u w1 ,j r<ullmuaoo piu le fe•·nwu' tazior1i putriJe, e che, llrudmenle, pOI' sé "<lt•"sa lu lo!'ba be unA uzione noiJ•volo decorni•Onenlu e.J 0""'idanle ad un

• tempo . • loolh•t> : « il lii'Juame fillt·u lo (deii•J r•u ~;;e d'oscremen lì) n 011 • mostrn L~>n Jem.a atl ulterwri f~l'mantazioni, l'Ile 1 re-.rnta 'uua forte ect:edent.a dJ a:t.oto ... .. Che quindi la tlllrnzwne • dei ml\teriali organici alt t·a ,·er :;o alt n torba trasformi i me· • llleùl•simi in Lert·eni poro aùalt1 allo Rviluppo de1 microor'IJani"tnt che da nno luogo alle fermentazioni putride. le iJIIIIII • flQrmaJrne nte t·ichietlonon~• sub"<lrali dt colturn una J<ranùP • eccedenza di ('8l'bonìo .•


1\1\ !SIA Blni.IOGIU FICA

Iodex- Catalogue o t tbe Ubrary o t the Surgeon-general'a otdoe - Vol. Xl l, \Vtt--lliructora, 1R!)1. AIJb;amrJ ricevuto il XII \'clluuw di questa gratHIIo«n puhillicuzione, cb~> ,·. cerlnm~rtte quHnlo ch più t'ste'~o e d1 piil nccurnto !lÌ a <~tnto fin qui oper·nto 111 Calln d 1 blbho).!ralla. metltca. !'~ una di 'lllelle ni'·'I'C rli compilazinnfl cho ltannn un valorP pral1co Rl!per•iore a lnnlo operP di concetto. P~r fnrne comprPnn·•re la granclio!;;itu ai un<~lrt lettori hasl~>r•b elle diciamo cht' nei 12 !:!rO~"i volumi !410 fJUi pubblicati !'i trovnno re~i'41ralr li6Jç)5 volumi. " 120,000 npn«C<lli di rnediduu, che vi {j clato ti t.:t. lo e l'esalta tnrlicazione rii 3!l~"{ls nrtìcnh di giornali. Per dare un' id~>n delln tninula accuratezza o della razinnRlit.J dd metodo ud,llnrn n!"lla comp1 Azioni' hn~le ra eh·· diciamo. w•t' eRr•mpto, che In V()('('l ScarlnCifltt Ol'•'llpll a" p111tinc di filla r·omposir.ione a rlne colonne, la vocP- Rltcum a· twlllt8 ·m pa~ine. Olllli moteria Ult poc·o estesa è snrtdtvi ... e in <.~OliO·..truppi p&l' rac!lìlare Je rict't'cllf' , per t>:>empio, l" l' la !"CIIl'l~.tttinO, si hanno le indiCA1.Ìoni bibJiografioJae Ùl rop61'0 P, l arlicnh: l. "11la "·arlallino in l!<' n t> re 2. .-ullf' fornl' anorrnah .. gravi - 3. l'lulln bntteriologia 1'. inoculnziouP ). "lllle cause, conla~io e pl'ofila<:st - :l sulle complir 17. lOÌ e poc:lumi - 6. sulln <lia~nn"ì "<~inlorni - 7. c:ulle f>ptdrmie locnli -

~.

suali spPdnli ppr s~arhtllino<:i - !l. <:•lll'anatl'm•a

pttlnlu!lÌCil - IO. sul periodo d'tncuhazione e d'tntHtivitu11. "nlla pre'\•en1.ione per mezzo della hellaoionna - l!! .. uJIB cnrn - I:J scarlattina agi• unnnolt - 14 scarlaLttna •• mnr· billo - 1;1. scuriAllcM e vnjuolo - Hì. scarlollioa e trnumatìotmo - 17. sc1wlnUinn nella ~r·aviolanza e nel puerpt·rìo. Jnqomma è un' opPra rlw ne'~suno. che voglia indn~rare dettu"'hotnrnente la bibhoJ"ratln e la storia dt qualsial"i nr~n· mf!ulo ddlo scibile uwdicn, pul'l lrascur·ttre di Cl)llsullnrr'. I l Xli .,.ofume comincia coli n YOI't\ Reger e terminn coli H VOl'" ShuttleTrorth.


CONGRESSI le o.a.reaao internazionale eU Ginecologia e Oatetrt•

&

Bruxellea.

Pregati Jal Se~relarìo Aeneralt', d1aano volenti~rì l'annunzio . . per in1t.iatha tlellu So"ìel.it belga ,u oslolracìa e ganeeologia, si ler r·à a Bruxl'llt>S dal H al 19 Rt'llemLre lS:I::? la

pa tte<~'>ioue da un con_l'~!>O iuternaztOnale da pmecologia ed Ot~tetr·ic-i» . Tre JUC'~IIum »ono p~r ora all'ot•dmc del giorno :

t• fJulle SllfJJIUr uzÌOIIÌ pe(VIChe; 2" Dtllla gravi lnnza c--ll·eulel'ina; 3" l1ella plncent • prt•via. Tassa •li am m1"~1one :111 rraw·hi. con diritto a riceve1·r• i re· -eot'.onti dul Coogre><-<o. L•.: '""'''l'l:tìonì pPr le comunicnz•ooa, dieeol'l!i, dim()str•aziOnl, e•·c., devono e!<st>ro 111dir1zzatP al "ejl!'elarìo gtlllea·ale dott. Jncob,., 12, Rtte de Petils-Carmes a Bru;el'([,.,~ (lino si 1" luglu 115!12) . Saru pure ar1ncssa al CotU.tl't!!'ISO una ~c;po-.wone inlt~r­ I!IUiooal~ di ~ trumenti ecl apparecchi d1 ginecologia ed osle· lritJa.

-

NECROLOGIA

J..a.t Dompè

Il ~~·wn o :l dr marzo 1~92 mor ivu nella naliva Fossano, llelrelù di 62 Elnnì, ìl ch1mko ra .. maci~•a ic:pettore a •·ipO!~O, CQmm . Lui~i Dompè. Enta•uto al -.ervazto come c:oltialo .Li le\'& della cl8"!'C 1~W, lneorruncrò n ser·vire ne~li Of.lperiall militari m qualità di aiJievll rarmaw>ta; mdi, nel 1 5~. fu no10inalo farmaci«la rrùlilere ù1 a• ch~sse e, percorrendo man mauo 1 vnrì RI'Adi della C&rraerA. ragl!iunse il po~to dr dtr••llore .Iella farmacia cen-


~88

~El ROI.OCH

lrule nell'anno 1875 e quello di tspellore del corpo farmace utico nci 18:10, rimaneudovi ~~~~o ul 1 8~~. epoca i11 cui, pl'r· su~ òornauùa, lu collocato a riposo a in,..igmlo d~lla commenda dell'Ordine della Coruua d'llalia. Fu imptegat'l inLeltigenle t• zelaJtle. godeva lu !->luna dt quanti h> cono«cevano e nel u 1111 luu!!a carriera ùt .1.", anni t-bbe campo di rl!ndeJ'... uttli Sf:!rvtti all'ammmi~lt·azion,.. mi·

ltlare.

A. P.

-NOTIZIE

----11 generale medlco Pecco Con R . O. 28 gennaio il eomm . Giacomo Pl'CCO, rll&l!~nor gener11le medico, '"Pallore capo di t~amlà mtlitaro, vt•niva 10 $egmlo 11 sua domauda colk caLo n ..lla posil.ione .li ,., r·vu.o

ausiliarto. AJI'tllu«lre gunerale, che per piu di 50 anm ha militnt1• n~.:i rangh• del corpo ~anr lario, ec:;empio coslanlt:! di c:;l!\'cra de,·ozwne ol dover a, mundiomo il noRLro t• i ver•enle saluto, cl w e pur I(Uello, stmza dubbto, dell'wtcro corpo, eJ auguriamo nnco ra lunghi an ni dt prospera vita. A succ~dere al genel'ale Pt!c~o ru nominato con H. U. l\ rebbr ato ti ·hreltore di qne~lO ~iornale, maggiore ~l'llt!l'8!e medico comrn Baroftio.

ll Oll"f t.t.<>re

Doll. ~·zuca BAROFFJO generale medico . Collaborut.ore per la R.• Mnrula.

Il ROUR.I t.(lrt:

O.• T I::ODORICO R0'5Afl

D.• R tOOLFO Ll\'1

.1/tdlco di l" 'loue

CapUoftO mtdic<l .

~UTtNI FeDE RICO,

Gerence.


ORIGINALI

I,'E~E\TER.\l!O~~: 11~1 RUtBU OC~U IU: \km urlt ti L'l •I•JI tur .tu::u"U• Oiu>~er•r•(• (•roll, lllleata m• tic;> nmt.'lute ma;:gwrc 111 ! r l l 1 1 1111

•l Roma

r-agione ooa nota e\enteraJ.ione ,]el bulho o•·ularc, (.lllidu:-. '\Vt•ndo :lvuto 11;, di e~e:uin· in qne~li ~im n i talt> operawmo, ~:iRilelh, dagli u%~iali rnfllliri di questo ospedale fu git1111cata . e per la ;;cmphcJta clelia ll•,·nit<~. e per 1 ri-.n!tati ~·~luàl•--· · in l<'111po relatinllltt nlt• hreve. e per la huoun riudt•lla prott';o;Ì. F... pur rò pure aknn1 ra~i rarr·olti nlln f'linica 1t1ca di Pisa dn·ellil d:ll rnro lllo:-11 e Hl.lc... fro 11 prof. Jl/tm.i!":'lt'fdi parPndumi uule p 1rt 1re :ul una opor-aziune hnoro poco if'~l411nn~rinla il m'o rnn.-Je ... to tributo. Al l:ou~a esso ciei naturali~ti tt>desdJi lenutr>si in .Magdellt•l l XIH , llf/'1'"11 r;,., ,,. prup1111eYU l e~enler.IZÌolle bull.o nl'rrlare couu• •ostiluti\ u •lell'enudf'.lZiune lino 11 .Jora pral i«':lla, iu tuili i ·a...i. tmnnc che nel lniiiUI'l' l•uclo-

ùlare 11). \

"'•14(/,•M"J IJ·Ìfr , .rmfnafio 111111>1 1\'trtnmmlu~ta dr1· d••tulciH u t\ ntur ""'' Atri:'. - ll~""'bur , i ..•Il. l ~ •.


I.'ESE'II t:R \'l.ION~ D.KL BUI.BO OCULAliE

2{1()

L:\ ra;.;ione princtp.lle che "pi n ~eva Graefe a sostituire uiI'Puncll'.ltiono nn altro metodo operativo era che l'e-;perienzn di i.O anni a\·e, a in-e.!n:\10. non essere l'enude:woue nn atto operatorio scevro li'inronvenienti. Ono di '}Ut.'Sii in•·oovt.'nienti si ~ la piccolezza del mon · eone che :'i tu in ,e~uito atl e-.,a. la mobilità limit.tla di •tue-to, per cui la proll•"'i 1 ie,ce molte ,.(tlte impe1 ft.'tla. l Il iiiCOri\"eflÌt.!Oh' poi più J!r:lVe di lulli e lJUe•lo, ,·J.~ in nn cat11 numero di ca:.i, mune1 o se ;;i ruole relal iv.llt.eute picrolu, fu o,.sl'rvalo s' ilupp •r~1 dopo l'enurleaz10oe una meninl-(ite, 1l piil dellu volto con esito let••le. l 11 lavoro publtliratu da Dt•utsclwwnn ( 1} sulla men111gilc purulentn cleterminnla dalla enudeaziooe da la stali~tu·u di 27 os:'\CI'Vnzwni, dello quali '22 seguite da morte. recalll dagli operatori: Alfredo Ornefe i>. 1 MahnarliL 1. L J[orner 1. .Ju-.1 l. l'a~o:cn,lt•ker l. r ··rncuil l.eher

l. t.

.\la) l11•ft>r \ -plnnò

l.

~rhrdlter

l.

Bt!n,on

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l; rirtì 11

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lfuiTma11n

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llf•u tsc h mali li

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Il) .l l'r./l. /llr 0Jilll/llm., LotU. )l. XXI, l•ng. 251.


L ESE:'iT.ERA7.10~E DEI. Dl!J DO Of:UI.AitE 1

~!) l

lloWt"

l. l. l'rie,.tley Smi1h 3. \ ossius l. A •Jue,..te o:;serv •zioni se ne tleve agginn~e,·e un'altra ,Ji Wtckrr, due di Galt'Z'OtC'ski riferii•' alla n r·iunione ·I.-Ila Soci.. t.s francese d'oftalmolo!!ia ( l XX()) e due dt !Jor ( l t. Si ha •JUindi un totale di 3? ra,i; cifra prohalulmt nte rn· feriore alla realtà. poicllt'. ,j sa, si rendo1110 di pnhbllca lat•one moltn piu -çolentieri i l'Ul't:es,i dtP nnn ;.di insurces-.i. fi li -.tudi fli 'rluffllbl' sulla comunicntione degli ~pa1.i linfauc• del nervo ottico con quelli dt>l cer·vello ci spit·~anu J,t po5sibilitiLdi queste meningiti. Il nei'\'O oUico nel 11110 :r-agilto intr,w rhin·ario è a..:contpaglloto d<t 1111 prolungarnenLo delle momiJrane 'di proteziono 1lel cervollo. 8 ci r·coudnto crioi• da uwt dtpendenza llelln durn mmlre, che si chiama pain t esterna o durale, da un prulun~amento dell'arncnoitie o «naina aracnoidale, e da una guarna interna che rapprcleDia la pia nndre: queste guaine :-i continuano colla scltlrotica. \ quc ... lo modo rra le !!IHiioe durali' ed aracnoidale abbiamo lo ... pazio sopra arncnordale o subdurale. c fra le guaine aracnoidale e piale lo '!Mzio inlervaginale o sotto araenoiclale, piit ·o;iloppalo dPI prirno. IJue.,lo spazio si allarJta presso il nen·o oLLico. :.t rosrnua più o rnNIO nello ape sure della sclerotica. e''endo -.epnrala dalla .:oroille eia que ~ta sottile porzione di sclewtcca ··oslilurta dalla ~o:uninn Plàle. t; Ji .;pazi or-.t acct!nnati cornunir..tno roi loro spazi rornsponllenti nel cranio: è inoltre pro1•ahile t•he ;~pertur e pra · litate nella ~uain1. aracnoidale racctano comunicare i tlue \Ve~~er

Il) Lt l Wl de mort après t'muclealiOtl. (Amt. d'Opll/., lilnt. 0~. pa~. ~~.)


;!!)~

r,'eSikNTBil \ZTONJl! DEL TJULBO OCUf,ARE

spazi ;:opra e sollo at·acnoidnli. Se donqtte si Lnglh\ il neno olfico iu vicinanza 1le1Ja sna inserzione al bulbo, si aprono de,.:li spnzi linfatiri in comunicazione dtretla ··olle meoingi o :>e si ha una inl'ezionn. cosa che p11ò sempr·e slw~ede re dopo una operazione. questa può diffoudeni attrarer~o 1 detti spazi alle meninl!l. Ben.von ( l } anzi s1 meraviglia rome unn iufez1on e non ilisorga più d i ft·e,ru ente ùopo l' enucleut.ione. pf'rchc per l'atrofia del ner\o ouico, ed essentlo la guaina e:>ternn ri~satn olle pareti dei t'ori •Jlltri. 11uesli spni intravagiuah devono anmeotat·,j e raeilil,trrte COSI la lrasmisSIOil6. :\.mme~;:a adunl}ue questa via di propagazione di nn· IOft.'ziune post operalorill alli:' meningi , i.· tvitlente C'Ile, .;e uon s1 ledono lo guaine del nen o Oltico e non :>i aprono 11Ui udt !!li "puzi Jinfntici, non "i anil d pericolo di una men iBgiLl'. P;n·tendo cla qne~t o conreHo. ll{rNio Grw·JÌ! lirO polli!\ a nppuuto come so. Lttutivo dell'enucleawJne l'~~enteraz1ono ti el bui ho. cioè un' oprraz10ne rh e, esportando tutte le l-'arti VlL-;colnri del globo ot·ulare, l'ioi! i tessuti. setle di una infiam· mazione che in ùate cì reo~tanzt> può lrasmetlcrsi :~ li' altr'o~­ chio, ttritarn cosi il pericolo di 11 na orta lmia sitnpalica e. 11011 aprendu le guaine liufutich~\ .>cougiur;tvn il pericolo rl• unn manin)!ite. OILrt>dH; nei rasi di oftalmia ~uupalico. detta opentt.iuoe sarebb~ pure applicnhile in tutli ,gli altri casi in cui si praLic:l l'enudent.ione (tl'ilnne nel tumore enùocnlare}. curne nel glaucomn a:;solnlo. per liherare il malato dalle 116\' t'a l~l e, nl'ilo "'afilomn total~> allo sLE.'sso scopo. e n scopo co~meuco: i nli ne 11ella p.moftul mi le, per l ilte1·a re i l vuziente dal le (IJ ,!/~IJin()ìfll martelk 1.1. la sulle •le l'hluclealitJ>a ( Rtvut ()era. d'OJ>hlatmo·

louie, il!.'>l , p. ars e 5:!01.


1.'1 sW'ITJ.:It.\Zifl'JK IIF.I. [ILI l 80 Ot:UI ARE

~!)3

hc ~o rr,•ren~.e che dit Il llemmont• octtlni'E'. per e•itarc le dl•JI'urhita e la menin.;.!Ìte 'IICCe""'a rr} i rnsi di panoflalmitt• net quali a questo fine :;t era nppunto praticata ucle;tz'one erano quellt 1'111" ,, e' ano d 110 il mav.giot· numern dt rnenm,.:iti, per rui mollt:ìsnni oper, tori a•on.;ideraftllo In panuft1lmitc cmoe una specte •li « 11oli ,,. faìl.'/''1''' » per ti tuore ali IlO ('.;ito leta l t•. Oltre .1 que~to ,-anta!!~io es~enzialt• I'IH'tlleraziune riparerehbc Ìll parte ;tiJ'altru ÌIWOIIYI.!IIil'lllo ÙeiJ't•HUI'ie:tziOOe. ci01\ eoll'e,f• n:torazione si :n rebhe un llluncono più 'oluminoso. piu mol11le. r la protesi liu~I'Ìrebhe tjuindi molto n1eglin. I.'OJ•erazton•• come venne propu:.la d.tl Ormfr i>. In se~~tlle :

l' ,·iud le e si .,J,·igli:l In con.!innti' ,tltulban• l o~ mm. d&J lll31'!!ÌIIA I'OI'III'rtle, ~o ,.j demulhrt• Il -eguwnto antf'r;r re dt>ll'ncchio a l G 2 mm :~u ll n ~rloroli,·aJ r.nn uu w llellino di G1·ntlfc. il quale si mano\ r.t ~ome OPI pritrlo temp•J dell'opt·raztooe d1 r·ttaraua: i l re~to si ~e;.!ulht a tnglinr·o a colJ-li di for·hiri: :j s t "''tlllla il ~In ho oculare ron un rucch iato: ~o ,j cuco la congHulliHt con t·atgut sottile; rnedicatura a~eu ira ttll'wdoforuuo. Questa opera1.ione. inlrodutta uella cùiJ·ut·~ia cu•ulare come metuùu. nou er.l però in :'t' -.Lessa wst numa. l'n',• rt•fllt>1'11tir• parztale era io USI) nella pratica oculi,ttca. Q"ll•Jiino a--pon:l\ a la rornr.t, tull'al p i il il cri~t.tllmo. e ~hm­ deva l'occhio con un henda~~io. .' pesso --cguh :t infl:unmaZion ~ . suppumzione, e qntndi pnnoftalmite: nei casi feliei th~Ì\'a nn te~snto eicalrrzi1lt•, una specit• di p-.eucloeornea. elle eh i uùe' n la ltn•ccia.


t!l ~

L'E B:\TER A ZI O~B DEl. BOT.DO llCIJUitE

Strhd ( l). dopo nv~r :~mpulalo il segmento auleriol'e, introdu ·eva l'indice nella c:niLà oculare. " la :wuota,·•, portando via coll'ungh ia le membrane vagrol;tri e nervosi'. l'rflltliclt (2) in un caso di panoflaluule incipienti', per uo pezzo tli ferro penetrato nell'interno dell'ocdtin. t!upo l'e·trazioue di qu~'"lo coll'elettro-rahmita pr·atit'ava irnwP.rlialamentl' l't.rmtaotio f111llii, nel modo sopra descritto. facendo la' alure del sacco .;d erale con ~otuzioui antis<'lt 1d1P.. \oyt-~ (:l) nel 1'!~1. lfu(P;; (i) e Tmlllr.'h"''!J {:l pr'ma cile 01·o~·ti· a\es'e pre-'entata qut·~La operaziont•. l'are,uno gia prallcata, ed avemno put.hlic:ue o~~erntZI Oni in pmposilo. \l t .Yuut>.) non parla dtlle prerauzioni anti~ettiche da H·· servnrsi: lf11l1'~> o Lmttl1·.~f1erg pt·aticann l'e:\enternzione per il solo St'opo di ottenere nn ltel moncone. ) la come gia dtcemmo. spella ad llfml" t;rnii{l· 1\ner iotr01iotto que;t'l)perat.ione uella chirnrr(ia oculare. come metotlo =>OSlitnlh o all'enucleazione. Essa fu Leni~simo at'· colta fin d.l princ1pio nel campo ortalmulol-{ico, nè poteva cssert' .tllrimenti. se "' cons1dera che em destinata a far ,.p.tt·ire l'accidente pirt !!l'aVe che pote~!!e complicare la piu l!raYQ delle operazioni della chirurgia oculart>. davanti il tJUale àt'cidentc l'operatot•e si o.nc,.ta.va tlullbioso, mnlgtndo l'.llA e-iste~-.e nna intlicat.tooe e~pltcita all\·nudt!aziooe. Col processo primili\'o che allhiamo riportato. si verifka-

!Il \lA ,.tL - Th~te llr P<lrll, fj,'\:f, l~ lilmurht llo>ual•bltrlt· r, gcnn. JS>-1 , (3) 1\'rll'- l ork, p. lti\1, l Ct olraliJt.• u (ii.r s•rak. :4Uljtlllt., lb.'5, t• 3~ ~ /l'l'U' ,h. J'opiJialrn .. •~"'• l'· :!HU. l:i) fltrut .a<'tt. 1l'OJ•hl, a~ril, f1 H7.


L' E.._E~ Tl'RAl iO:\ & llii:L RC LBO Oi;UU RE

~9:•

inrom enicnti, dw (;ruefi· non t;mlò a riruno~u g!!eri~ce

t li 1lt>molire ti ,.Pgmento anter ior~ H l dalla <~cleroti,·a. fJ uh i .,j fcr.i-.c~ pèr l'appuot(\ la rccilinre oltremodo ri•·c·a di va:-i e ùi nervi. e •1ua~i compromes.;a in modn ~rave per le afTe7.iont cltl• nno J'c ...enterazinne. l a llla ... ,im:\ por /.1( ne di qu~t reresta dentro il :!lolto oculare. e per t>-.p •rt. rla o~cor· stiramenti e tlila~:erazioni, p~>r h •rual !'O::t.l . oltre al non per .;tuòi miaoscopki . ,; hanno clolori acnti e Il nr

e. propo...e ù'incitlere la -.clerolica tott'all'in:,:iro ad l e ull'zzo dal uordo corneale. al motlo di nm,•Ji·. e .aocciolare po~cia IUltO cl'un pezzo il tratln uveaiC COJ '-UII to, ancora nlla•·t•nto per tultn 1,, r rconferenza . l ......,"'" ' am puLaltt , mmlilic.:.:JZion~ 'fUe:-ta diflicilb-.iota. e uon eiTettunhile.

a :~ rnm . dalla cor nea. dietro la rei!rone cilia re. Si dell'ans:t di ratgut come mezzo di pr e~ a. ritenendo po~o la pn•sa colle pinze (Larghi). el t• lt>mpo a111pnt.l a ~ mm. ,;olia ~rleroti1·a dietro la ciliare, rompreutlendula co'i pPr inti(•ro nel liegmenlo o, nou importando . o::.sen .1, a,·ere Jue mrlltmetri o di ~d erotica. ma do\"eon•lo:-1 'ulameOle arer eli mira Ù1 rile i n~erzioni clei mu .... ·uli relli alla sl'ierotica. el :l'tempo pmlk.tl'~\arual. ono dl•l contenuto del bnlho,

eli Gtr.\11'\. -

L'ina:lo di'Ila cLiruca nculutua •~~Jt. l Sl · ~


: lJti

t.'t·:~•:N n :ttAnO'ì l·: 01-:L BULBO OLU L..\ RE

non mediante il r.ut·cluaw di tru/tlrw. rna con una -pu::na nw n h: t :-~ sopra 1111 ,.nllilc •' liirillo port ·t-~pngna. che l.t ;:irarP =>Il :.e "h's'" due n tr-e \'oiL•'· Pu"t.lica trt! ~.hi, iu tlun der qnali ~hlle le:.::.:iem snppurat.tune, nel tert.u , rhe operò t'olle motli!icazioni da ltlt inlrodollt·, ehlte guari}(ioiH' P•'t 1• intenzione . Lo n qnalch~" llttHiilic.tt.'llne l'ewnleralio si pr .. ti L'a rtr•lla dinil' a deii'..J hndi•• ( l). t' l:ÌIIi{tll' c·a-r suno {Hl hhl ic.lli O••llt te'i clel dotl. (1) dtc ue ng:.:iun:e altri due rac.;colli alle clioidte di t;i/l,·t dc (;mmmnlll e /Jopla!J· IJ"akrr P1 uno ha tua i o,;,;er, ato :mppurazionP ne a •noi casi. erl applicò ~··rupre Ju prote.-i alr8" :,dorno. na due puhhlic.;.tt.hlltt ciel tlou. l/bini (i.) ri--ulla rhL· •Jne,;t'opernziorlè fu pt·aticatn uell.t clinica di Torino ron uua utotl ifieaz ioue oppo~ ln a quell a di (;uaitu. cioè (in ,~.l'asi). si lasciò inlaWL tultn In sclt1rotico. Inoltre si fece In rw·,tum n ltor·sa rlella eon~iuntiru. Su Il casi rifer·iti si ehhe pPr tre 'ohe leJ!gera suppurat.iont• 111 indrndui ùr eonùrzauni ~~~ne ­ rali pe-si me. dtl! Ct rlumt:nle inllui,. ~ono -ul prwes~•> di ~ua· ritiune. '\ ella clinica oftalmoiatrit:a tlr l'isa il prof. lluuf'mli l"·•l;l'J l'e~en lerazÌcHit' nel SP;tUelllf' ffiOÙO. (~ li strumenti YeOAOHu messi a hagno in uoa solu1.iunt1 di acido fenico :ti 2 p. l 00 un 'or;r prima dell'operatiotH'. L'ammalato' iene clor·oformiaarn. sa ho nei ca~i in cui esistono ··outroindicazwur ~pet·iaiJ. Sr lu\a la cute delle palpehre e ddle

u,,.,

(l) G••z. llr•llt tlt 1'11rir, l"\~, r•.tl:. Gli.'i, n. 4g. f~

l .ur ril

·3) ÀIHIOlt> !l'Orllh t. J,tlll, (l'H, jl('l/1

(IJ Ga;;t•lta cltph ospttlalt, l !!H~, n HO o seg., e Gazzet/11 drllt cllnìrhl, t~;;&. r1 (N.


l. t ' i \ TF.It\Zln:'\E DEL UUI DO 01'1 L\RE

~!li

ze d ill~entemente, priun c11n ...apone al suùlimato, con , nJuzioue tÌÌ sultlilllnto '/ ,uou· La '11perlìcie dell.t t! della l'ou;.:suntiHl s1 1;1\ano t'nll Clluziuoi di suhli' •" o. mcòranlt• irrìg tt.ione pt•r tJuakhe tempo. Applirato il hlefaro . . tato si aiTen·a 1.1 l'UD"Ìuntiv 1 coiJa pinza denti. atl un mm. cirt·a dal mar~iu<' rurnealt•. S'mcide Lullo tlclht cornea e la si dis,eca per hreve tratto. St la sderoticn a :1 mill. dalla r·ome:l col coltello ur :.i completa l'ìncisioue iu J.:Ìrn mediante le forbici. !!l'fllelllle lo m n~,.riot· parte del \Ìtren l.o s\IJutamento si t'ornsnlr oltlncendu hatulloli dr cotunt feru..:.tto irnhevuto nella f' di suhlimalo '/,oou e. Ct'l'!'ttll!lu con movimeull di PIUtOD•I l'all i fn•gar~tlo ..:ulla supel'licit> intt•rna della :.clcrco' di lilterare questa romplettuoenlo dulie llJembraoe va. o n erTo~e. ro"n elle ,j olliene l'ac·dmt>nle. Si res..:a da mauorrtl •JU mdo .;;j vede Lt 'IIPl'rlrcie interna dfll.t • -rt'ca aiT~1Uu ltiant: t e liLer.t di uttni cencir1 ureale. " ' .:à'.(;)Dr""' 1 clte in queste manovre il sac.·u '·lerale ,)er'es.:ere 11'ht>ne ap t~rtu, e la superlil'ie interna tlt·lla :.rlerotica ht•n e, perciò ronrieoe l'IlE~, menlrl' l'opt>rawre tiene ilm:usr.lcra iP ~ollev·1 to e lissn con una pinzella. l'<tssi,;tfllll' lo ~tf''>SO tblla parte oppo,ln. \l :trtlenenrlosi a quf\sLo hen divaricati e soli e' ati i nrart.:lllt dt~ll'incrsione, si lUI la la t·arilit complelamt>nle Mlll Il'''' Irto. Si fa MIora l'rro tli 'J il~stn rneùia ole tlli getto ronliuuo di solttzione sull!imntn ' ' o .a per· un minulu n tlul'. Indi si pratica la ..,.IIUlll'!l della. ron.!inmiva. ella maggior parte dei casi l'~morra;.:ia che si ha i• po:tl'l~lissirna. e non -.i fa la sutura rhe •Ju.tndo. eracu.tto il • si vede clw questo ptu non ~i 1 iproduce . Io alcuni casi però della emormgin t'• piullosto raggnarde-


z98

L'ESK1\TEM1.10YE DEL BULDO OCULAtle

vole, tnuto che si è obbligati di l'are interpolatameule ripetutt' evactLa~ioni, e ritardare cosi la sutura dello congiuntmt, uno ul momento elle si \eda che l'emorragia è ces:'ala. Xel caso di snppnrazione profonda la lavatur·a del suc,·o sclerale fn praticata con soluzione di sublimato al 't, •••. Si applica •tuindi la solita fasciatura io uso in clinica. cioe colone renicalo imbevuto io soluzione di sublimato pei primi strati, c:otone asciullo negli altri, fascie di garza. Farò seguire i casi raccollr alla clinica del mio illu~tre maestro 111l'ossenazione sul ,oJdato Cuccurullo. occa~iorw alla presenlij puhhlicnziooe. ~on è a òire ch'io mi altenui scrupolosamente ai dettami della clinica pisana. l

... Q

Osserot~=ione l.

Ctuctu·ullo Fntnctww, soldato '27° artiglieria. - l)uando mi venne alliùata la direzione del reparto oflalmit·i. tro\'ni dello soldato in queste condizioni: presenta stafiloma up:tco all'O S, postumo di una cherato-iriLe che alla sna volta 'l'a stata conseguenza di una congiunti•ite purulenla. L'ocdtio è leggermente propulso in avanti e la cornea pre· senta aspetto biancastro 111 alto: in un piccolo punto e •'nnservata In trasparenza, e si vede alla meglio l'iride :rderente alla par'le po;;teriore della cornea. J.o swfitoma non ca~iona alcun disturbo all'amm.dattl. il quale conserva In percezione della luce. ~o n es$endo\ 1 .dcun.t indicazione per opemzione ve1•rà dimesso fra qualche ~ior·lllJ, mentr·e nltende disposizioni per subire In mssegna l 5 ottulm' (non l'n cc io che copiare il registro nosologrco) . .\.lltl vit>ila matLinulo si lamenta di cefalea intensa cliù lt>


I.'Es&."iTER-\ZIO'\E DEl. UUI IlO Ol:UI~\RE

~0!)

tormentato tnlta la notte - temperatura normale pre-enta la coo;:ìootiva llolùarc le,:,L!ermente ipen•(lò ,..uhito un deri,ati"o inte~tinale, et! 111la ser.1 p.tre l'Individuo si senta le)!germente solle\ato. ottuhrc•. Nella notte ~ono numcnrnti i dolori. !'lt unta lo slaliloma -.i è ma;rginrmeole pronunciato - io,tillo nttuh,.,.. l rlolort si fauno ~empre più ioten,i. c lo -t<~­ piu propulsu. - Tniez.Jlne pericher.lli ·n. ~i lta pun~ nuore dill'u~o alla re,.!iooe p~>riorhitnle. - ~eo,dz,une ,J i Yolanti - febbre (3V• . ottulm•. l medesimi sintomi con nn enorme aurnt'uto loro intensiti1. T= + 1 - La ,;t>nsazione d t rno~che si t'• propagata pure all'altr'orchio; refalea i11tensu, pe1·iorLitali. -Quadro d'iridoriclilt' con per·i!·olo rli ~-~lge.zi ono all'altr'occhio. Oomnrulo consul t.o al signo1· 'Jt,ljìiUDre ed nt maggiori medici Panara e Il' \nthe.t e ùi roaecordo ~i decide resenterazione. J4 ouo!Jre. )lallina. - 'i prat ica rr~enterazione ~ol rne50pra indicato. previ'l cloroformizzazione. L'operazionè be o i~~imo, e senza complicazi,,ne alcuna , j ese.!ut• in ...,.,.'~~~~• minuti; alla sera la temperntnr.• è normale; l'intlividuo qualche dolore, e sensaztonl luminose all'occhio e-en-

otto11re. - Si rinnova la mt>diralura; i margini della ha omhra di suppu-

~tlfluntu ra -.i vanno riunendo. non <.i

ottr.lo···· - T lìli di catgut si vanno rin~-.orhendo e la ·i \'a formando con buon aspetto. l nort'lnhrr. - T tìli di catgut si sono del Lutto ria . . soJ• non vi ha secrezione ed è scompar·sa l' ipert'lllia l'On-


300

I.'E~KNT'EitAZ I ON.E UEL JJULDO OCULARE

gi unti vale: non ,; c•·ede pit'l opportuna la fa·H'talura e si lasein l'occhin IJIJeru. fì 1Wt't'mbre. -Si applica l'occhio at·t iltcinle che da pl'in· cipio è tullemtn con •Tnnlrhe pena: ma poi uei ~iorni sucee~­ ,ilt l'ammulnto ci ~i nddaua l•eni,-simo. l.'npparecchw tlt pt ote~i ù •·i usci to cosi pel'fello. ed i movimenti sono rosi IH'U consenati. da darP una JlPI fl'lta illusione $e l'ordii .. :-ia 'ri'I'O od nrtilicinle.

O;,•sen a:: u.~n.e I J. f'amt•l·im· Esmoi/1· -

anni 8 - di C:asta~neto.

:w mag,210 l 886 s1 feri,;ce l'OD con un pezzo di le~no .. i presenta al l'amhnlatol'io dolla clinica il giorno ':W maggio. [niezionc pericheralil'a. ferita r.omeale ampia. cun mar.~111i heoe appltcnlt, e~sudato nel campo pupillare ed ocqueo tor· bido, doi1H'S al la pressione, percezione di luce SC!ll'~n; 1p1adro d'i•·iclo-citl ite infetti va. L'indomant dolori forLi, pet· cui due giorni dopo. :?: ma t!· gio, l'ammalato entra in elinira c-on un chemosi pericorneale aòl1 tstr~nza rileHmte. hulho lej(;:ennente pmpu bo mn non inchioònlo. :10 mamJi'J . - g,sendo.;i svi lnppa tn un' ecta;;ia scleraiL' con l'aspello di una I'<LCwlta pnrulenta -.ouastnnle. ;.' iocicltt qut>lla col coltellino di Gral'fe e si ha 1.1 fuorusctl<l di alcuni cenci fib l'inosi bianchicci: si applica cntnplasma per alcuni J.!Ìorni di se~niLo; noi Stiorni ~uccessi vi col cucchiaio di cauccin si t~ ore,'\ tlt dar e5ilo nuovamente agli essutlat i, dopo tn·er nllat•gata la l'el'ita praticata. ~on si eltbe mai teutlenza a panoftalmia vera. Il l! iorno l'? giu~no ~i [H·atic.t l'esenteraztoue servendoci dell'apertura esistente nella sclerotica, sulla parti.l


I;&<.;E:\1KIIAZIO:\E O.El. HUl.JIO OCuLAHE

:}0 (

'01··· Unranle l'operazione si ebbe un'emotTagia nniLtole. ~i che non riu..;cr mai a \'elier·e la supertkie dell:1 sclerotlca ~,:up crla e IJinncn. Arwll e quando si pr1lLicò la sullll'a alia rongiunt iva esi..;Leva nr11~or·n nel s:wco sc!Prnll' una mccolta dr ~an~uP. ltiiiiOI'hè rl moucona npparrva rilerlll!l e ~nlio. lA sera del giomò d ell'operu?.ione In fa~riatnrn. esieotlo tulla imbevutu ùr snnt!ne. viene ,·nmùiala. Il rnonr.one ~leYato e si vede che oell.r sac.cuct'Ìrl ri~ultalllt> dalla ~~~· \llrtt \'Ì de\ 'esser·e uun rncrolln notevol e di sangne, si che la parte an lt'rÌortl ùi q uestn snct•occiu "iene q un,;i n spCJrcere Della ri111n pnlpehrale. Nei ;iorni ìH1$Seguenti il rnoncone anJù mao mano ahbrtswadosi pm· assorbimento tlt!l snogne raccolto nella sacco,·cia. on vi ru rnai suppnt'llziooe. ma ~olc) unn secrezione ciu·icw. La solnr·n si staccò di ·pe1· se\ :rl terzo gior•no. ~J yiuyno. - Scomparsa l'ompletameote l'ecchimosi palpebtaiP e l'e le ma della con~iun t i nt, si potrebue pr·atican• lo. jK'Ote-i : per·sistetto il (~at:r r ro (}ella Cc)ngi un Li vn per moli o ~mpo.

Es~e l' Il luglw. La protesi i• rinsritu heoi~:;imo e perfetta; iJ catarro della co ngi1mliva ò iu vi;\ di gua riJ.!iUrle.

rJ.~se.rw::ùme Hl.

Ptmulus.\i ll'mida- annr 21 -

l'isa. Si fer·i l'OD il giorno H giugno mentre :~ llendeva al proprio lavoro 1li le$sitricf', con una pnuta metallica. Entra m clinica lo sle5so t!Ìorno. Si nota largo. fel'itn irTe~olure rlelh\ scleroticn u 3 o 4. mm. 1llilla cornea, rerita parallela al margine, cri estesa a pir't ii •1, delh\ cir·conferem,a corneale. Sp'lrt-e il vitreo che pro -


HO :l

l '..:,t:"\ l HIAZIO'\& ORI. BOLBO OCULARE

babilmente è usc1l0 in t[uttntit.t rilg;:!uardevole as:-icmP. al cri· stallino. L'occhio t\ sempr~ 10 .!ollaS:;o f•,rle; la ··ornca prese! un colùrito gri;:ia..tru ùi opacameoto ùitTuso. L-a fenLI -de· rale '' 'a rinnt'ndo irre).!olarmenle ed Ì.' infossata. 11 1?. es-;t?mlu-.i l'ammalata deri,,l. si pratica l'esenterazinne -erventlo,i t l ella reril l pnm •li \'.1 per l'alt lazione della ~(tllle:l . Fu •·-portata colla corne.1 nocht> una purzioue d1 -rlcrotica piullo.;tu ampta, ed il corpo dliare. ?\e1 giorni sncce,;sivi al· l'opt·ral•one ,.,j tHlll'1 forte ede111n alla cnlt> tuu'atlorr~~~ .tll'aperlnr.t palpt'l1rale. Ilei re:.lo tlel'Or::.o tivicu. \ 11'1-i' ,;iorno si fa la prnl<'~i. St dpr·e,;enl:l t·u·ca un auoo tlopo; il moncone s1 ,. nn po' altltlt•,nl<>; la protesi però l' .;empre perfetta.

o.~s" l'l'a:: ùme IV .

f'mllini Uwfia - ann1 l (ì - Palaja. Entra il li:> J.:IIH!IIO. Staliloma irido-col'neale piuuosto vo· luminoso :~l t'() l) cun una pit•coli,: ·ima slri::.cia di cnrne1 io alto , eli~> permell~ di veder l'iride. Il l !l ~iu.: n u si fa uu tf\ntativo ù'it·iùectomia nlla p:~rte :;uperiore, non r·iu ·cendo'l cile a strappare un pic•·ols-simo leml•o tl'iride. ~ et giorn1 ~uc•·essi' 1 non .,; >eòe traccia <lelln p tpilla prati ·:nn. L•l ~taliloma è sempre molLo prominente. St decide J'e-.POièl'lzrone. che vien prattcata il ~;) :.:iug-oo. ON·or•t ttpit:O ~1!117.1 n•a:t.inne. \'ten liceozu\la il ~dorno l ~ loglttl. Il ltlonco uH ,·. llelli~stmu. L'occhio snrebbe in huonissime romliziOII1

per la pr'JLe.::i.


I .' K~I\~ liWA Z 101K l.lF.L BUI.UO Of'LI..ARE

:JQ3

Oss••t'NI:; ione \ . ~ntondli Fol'tunato- anni

14 - Sun Prospero. Entra in clini"a Il 16 ~10~no. O.S. Bulbo huftalmiro. esito atalilom;a iritlot·oroenle lutale. Io has,;o ~i nota un punto rlal IJII.IIe fa erniu un coa_!ulo fibrinoso. l 'trchio a 1segni di unn panofHdmiLe utcrprente. L'urcbio c da ~ aom t' d<l un mP-e si ":lrt•l,tu:>rn svilnpprui sinin liammatori. t5giugno !lÌ pratica l' P~enler.tziooe. llt>cor:;o re~olnr t'senza . • Pcrezrooe n Ila con\!runtrva che durò 7 od 8 il 7 loglin in huonis:;rlllf'. contlizion1 per la

Grntili11i fJI'.~ttl'l'- anni :H- Pontt•tl(.'ra. Entra il ?~ ;iu,tno. l)i,..trnzione toiale ùel:a coro~>·r de~lra se~tuitn ad uh.rlmia hleuorr a:!ica. l ruit' e corpo cili3re allo .:copt>rto fanno pmridenza. E!':;endo Cl'ssnta in part~> la ~e rPziooe ron)fltllltivnle, Il :; lnt!lin "' pratica ler.rziooe llecorso re~ohw• senzn ~nppurazione. l ~ luprote,..i. \'ren licenzrata rJ 17 luglio.

fh.w•rra:;lrmt' ' l l .

amlll'i Cnifi, - anni 3 - ra11a. Eolra il ~R ~rn;no. n... trnzsone tot.lle della romea OD in ·lu a 10a 1a ·ra rorn~>ale. l'rocidenzn molto ,;ollentta tlel-


311~

t'k!--P\IKli.\ZIO\Y OH

IIULUO OCULARE:

l' iriJ~ e tlel cn1 po rilir.n' ~ ~ lur·mer.·hf,,. rert.llllt•nle UIH) staliloma moltr) -.ollt>YaiO. p••r •'lll t•lecirle l'e't'O!• rat.u 11~ .-ltt vren prnli('llln l'X lug-lio. lh11'0I'·w lipku ~enza suppurazroth'. Prote-.i. t: . .cc d t dinica il l o •'!.!oslu.

0.\Vtl'l"t/ :ÙIII

\il f.

Clll!V{ L?iugiu anni n - 1\olla. Entra d IO a~u~to. SL 1tiloma tt'i•lucurne de Of) moliu pmminenle e ,por:enL• uort Jt" lt: p dpdu ••· ~~:nal:!ti> ÌHtell'"· Il agOSliJ 'i pratica l'e,enter .tZÌilllè. u ~~or--o tipico -..enl.l ~u p­ purazione; pCico e•temn palpebraIl• cuu~runLirale all'intlumanr, che sp1rl nel periudo di i. n:; ,:iorui. tantodtt' n! i• ;.urno la conHinnli\'a e l<' palpt•"re nn•v:\lln aspf'llo nor111aiP. :!1 agosto prote.. i. Il ~3 la•cia la ci111Ìt'a.

Hflrani Lfli:ia- noni i-7 - l' e~!'i.t. Entra ti Ili llO\'embre l ~Sti. Stalilorua ir·ido-t•nrnt•alt> probabilmente d.t oftalmi 1 pumlent.l. nn-ral.:ie int~n-e. E-entenwonc ~ dicernhre. Decorso tiprro E,-t·e il ~iorno :!\1 dicemhre: -ar~:bl1e in huonis,iiUe r.nodrwmi p~r lrr prot••-i.

()s.w'l'rn :;in li t' \ .

llalltwti .h mina - 01tlltÌ t - \ olt~>r'ra. Eut• a rl 11. geon11t0 188i. rtammollimento turai t' tlellJ cornea sinistra. La sl'!erotica ectasica come per supp111 Mione


L' K"ENTEilUlON E UEI BUI.IIO Ot:UI.!Rr:

:}O:i

a. Fortu irtspe;)sirnento ùeltn congru ntiva ltulharc che trata Bulbo uo po' propol~o ma non mduodatu. tralli\ evidentemente dr una snppnratioru• profonda t• pero :'Ì ahltra rl quadro c.trallPri-tico della paoocioè, mancanza di edema palpel•rale. di inchiodae di chemosi. 13 j.!ennaio !>i pratica l'~enterazione. L'operazione riesco po' dirlìcr lt'. La cornl•a e In co n:tiu nti\a aiTerrate colla 'aliiiZetta :-i spappolano. e non :.i ha 'JUtntlr pre-a. lnci;;a la e!'ce una quantrtil rngguar.tr>,ole di pu.-scorrerole, Del f.u·~:~ la pulrzra del -acco 'dt!r.•le -~ono , lcunr cenct · i. molli , rome vegetaziOni fungos(' che occupassero ùel lmlho. ~on si ha piu traccia di vitreo normale t le m••mhmrH• va-cohu·i ~o n o cosi de~en emle rl.• non essere ì'ieonosl"iute t•he diflicrlrnentr. Evidentemente ti proces:;o \'O rnter nn durava da molto tempo. l'ociJb~ima reapo:,t-operawria. In 3 o • giorni svanirono l'edema lll'll~-tlll oeib rale e 1 il chemo i . .\ 1 io giorno il moncone "arehbe condizion i da permettere seuza incon vcuienti In

Mtill Fau~tina - anni GG - Ca"cinn. Entra il 2~ aprile. All'elir di 1- anni .si fel'i I'OS con un pezzo di Vtltro. Rimase ·olo perceziOne di luce scarsa che ai sarebbe aboli ta da un mese, dopochù comparv~ro inre~ dolori forli da que~t"occhio. Cicatrice corneale centralo ebe occup:t rJua~i lntl,l la cornea. tJirella obliquamente rlni Pd interno 'er,o il La~so ed e.; terno. l a cornea (· a pJiiauita. io ~mo ()lrle 1rri~ia~tra: la cicatrice è iofossata: è 20


30fi

1.' ESJ::~fUIAZIO'iE OFI. UUI.DO Ot:t; L.<\.RE

adl'renle in lnlla 1.1 ;;u,t e~ten stone all'r ride. che pare lit~a. tapp~>zzata ev ~tlen teme-n te alla p trle po.:;teriore d,t p-eutlo memhran(' . .\fanc:t completamen te la camera anter ort!. Iniezione perichcratiea spirrala. T+ I. o erral~ie iOIPtht>. L'ammalata de ..iùer.l d'e.;sere a qualunque custu libl·raUI dai dolori. 'i e-sun ~e;;no d'irritazione ,;i mpatica. E--ente· nzione il l O mapiu. 1l mnyyio. - '\ el c:unhitne la fa,ci.ttur.l <:i noli eJema palpehralc. et•ch;uw-..i sulle dne palpf'hre. forte pmpul,iuue della ,accncd.l ron~i untivnle: la ,.uturn si è di~w crata e tlei cuaguli ~an;,1 u igni ~po r;.:o n o nel cenrro della l10rsa coogr untivale co~i aperta. Lavature at.bundanti. 12 "'lt!J!JW. - l'er,;islenòo la raccolta .:;angn igna nella sac· coccill ~l'lt>r.ll !' e eo n ~iu n t1\'nle, 11i ~coule l!UP'<La cuu rnanone r.olle tlrta. premendo, cioò, c:oi du o pollici altraver;;o le palpebre ..;ul mc1nconl' sles,.o. St sçuota cosi una quantita flùll'voll• rlr sa ngu11 liquido c grumi, fìn chè il mont~o n o ha rirre~e le clirn&nSÌOIII Ol'ÙI Ilill'ie in se1nJÌIO a1J'e,eolera7.Ì(I0t'. l.a· vatur~> ahhmulanll prima eon :;olozionc di suhlirnalo ,.... cho :)'tnietta ;~ o r ho nell interno d~>lla sacl'o ·crJ -enudu: peru ,·ouenJ,:a lo !i.Vuutarnen to completo del =-angtlt'. dw :rugt! -.empn• in ro-.~o la -.uvedkre intornCJ alh sch· c·otic:~. /.'J "'":Jf!iu. - l.:1 nu~r.ulta. snngui;[na :.1 i• r·iprodnua, 111:1 . olo in p:lrll'i 1.1 ,i ,vuota nuov unt>ote la v tndo ancora l'interno della ltnr a ..;..Jer..Je con solu1.ione tli :;uhlimato ' •o~o rnict· lata r •n una -.iriuga. l f 1/III!JfJÌII. - L :t racwlta Silllgoigna non si c riil riprot10ll1 l'ctl!.'rn l e l't•l·lrilllu,i palpel•rale e r~dema d«.>lla ('t)ll • giuniiVil sono •lnniauiti . '}l ltiii!Jiftll ~··nmpar--o l'edema. ,:;vanila ecchimo..i la congtuntiva ha :1spetLO nnrrnalr: la borsa congiuntivalo L' aperta t> si HHic l 1 sclurutrra allu ,,·operto. Si ripete la ,-o-

r


Ù:.SEYI'IRHIO\~ Dt;l BL'LilO OCU LAR.E

.lll7

della cOnl.(iunt•va; questa riesce un po' diflicile percltè aderito alla ·clerot1ca sollostante si l1sci'l ,po,tare mtlg~f'O. I m.trgini tlelli1 cun,;:iuntira aHicinati si ,on ..,........,.allontanati, non si crede più il caso di ins1~tere in aoovo lt>ntatiYo di sutura con~iunt.v.de. Esce il:? ~iugoo. Nel centro del moncone si vede la !ìl'le·• nudo pieghettata e 11\f.!~rinzata La rongiuntiYa a.leHIIa sclerotir.l alla perifl'l'irt di quesu1 zona scoper1a . hio ~arebhe 10 buoui,-.ime ronÙrl.wni per la prole:'J. d1e

lntra il n aprile. CnngiulllÌ\'Ìle ~ranulosa antica l' OU par1.1ale ·tlella congiuntiva, te~t-!ero emroptou 10 ..:Ii ot•chi .• tHiiloma pelluc'ido parziale e catet·alla inci00. Leucorna aderenle ~lalìlorn.tto,;o .1lla parte iutl'rna ~i un !!e 'Jna:>i lino a livello del centro dPI I 'o cc h io destro. lo magyw. - ~ ~ prau~a un'il'tde··tomra alla parte ~upe­ OS 'irino all'aderenza iritlo- corneale. Il magytv. - fe rita i olìltrata. l'amera anLPriore Jlleua pu". le)!'!ÌPro dll'IDO:\i dell:t t'OD)!tun tiva ed edema palle. 12 ma']yio. - \umeulalo il chemo.;i e l'~ùemtl; bulbo) un propuho. Pnnoftalmtte clidti;u-.tta. S1 propone l'e:>PnteC~J•~&~one. L'amm:1lato ,j s1 tifiuta. 13 mayyiu - \umentala In propulsione del hniLo ,·he s'l> inchiodato. /.i mayy w. - E:.sen(losi l';tmmal.tto ll•·ci;;o, ~i pnttica


308

l.'t.:SKNTERAZlO '& DEL BUUO OCULAUE

l'esenterar.ione. Nel volgere d t una settimana sparirono l'edem:1 ~ il dtèmOsi. ~ on vi fu mai supporazione, ma seu1plice secreztonc da parte della coof!iuntiva. E:oce ti t ~iugno, .topo e'sere stato operato di ··antoplaì>lÌa eJ operazione dt nellen a destra. Il moncone ha le proporzioni olito dt un rnoncone di esenterazione. Congtuo· tiva uulb.tre ancora un po' infiltrata. Svan ito l'ed••ma p.'llpebrale.

Ossm:a:ione xrn. Falchetti f.;gitlio. anni :H. S. Giuliano. Entra il l :.1 noveml1re l H8H, per staftlo ma totale della cnrnerL sin isu·a; buftnlmo. Il 27 novembt·e operato. decorso tipico. Esce il 1H dicembt·e.

O:>sur·a::ione XIY.

·' "sta Pietro, anni ~2. Colle Salvelli. Entrn l' aprtle 181S!l. Flemmone O ~ probabilmente da cau:-a traumatica; nou a dare ragguagli in propo,tto. -~3 apr·ile operato. E~ce il i- mag~io guarito. Protesi.

(hserra::ione X.Y. .!flati llanim, noni ~o. Pisa. Entra il 2 lu~o:lio 18 9. Panoftalmite OS. Leu.coma aderente comenle stnOiomo.toso. Oper-ato il 5. luglio. Esce il 1t luglio.


L' ES.ENTKRAZION" IlEI. DULDO OCULARE

309

Fontanoni .huwn.:wta. a.no1 3 , Lhorno. Batra il 12 d1cembre l li :1. l'anoftalmite 00 •opra un huftalmico ed idroftalmico lìn tlall'et:, di olto anni. dic~mbre operata. Il 3 gennaio e,-ce.

USSt'I'NlZII)Itl!

x' Il.

Giumpitti ne' Salt'Ùti '/'l'rt•.~a, anni tiO, Fauglia. Entra il :w gennaio ,1890. Pauol'talm ite OS (pr·eesi~ t eva Jatnore lnel'i mal e, ebbe poi chemto- ipopion) . 1 fehh r·a.io .rata. E~co il 1n l'ehb raio.

&~chi fì ittW'J'Jif., anni 5 1. Bologna.

Entra il l' j.!enna1o 1 ~90. Si ferì l'occhio SIDtsLro sul CJUdrautc esterno superiore corneale. Chemosi alla congiunlita, infiltrazione della ferita. 3 ,cennaio, hulbo inch1od:llo. J1Doftalm1te. Il gennaio, eseoteraJ.IODe .... , fa la sutura della IIDgiuntl\·a e della sclerotira; ne1 }(1orn1 succe:;,;Ì\ i si notò la hre.·da sl'lerale apet·ta e la sclerotica rammollita all'aperllra. La chemosi pers i,;Le. 'li !l''tmaio. - La brecciu è chiusa. la chemosi scomltlrs:t. Esce t[unsi guarito.


31 0

L' .SSK~URAZIONE DEL BULBO OCULARE

011~crvazione XlX.

Nolli Pio. anni 42, Calcinaia. Entra il l O aprile. Leucoma cenll·ale alla cornea si nistra: l'iride vi è aderente. la camera anteriore è piccolt, sinHI.

Viva iniezione pericheratica fotofoLia c dolore, leg).fera liuen di ìpopion in basso. 12 aprile. rrideetomia a scopo unico e atHillogisti1:o riai l'esterno col cheratotomo lanceolare retto; l'irirle è atrofica e viene estratta a piccoli lernbetti senzr\ dte se ne possa fare l'esci:>ione. 3 maggio. - [eri la cornea anteriore cominciò a farsi eclasica in alto. nelltt notte l'nmmalato ha avuti dolori fortissimi e romili (ciltari). tarnani l'ectasia cor·neale ,. di molto aumentata. l i 7 maggio operato. Oecorso tipico . li 1 O maggio esce guar·ito.

Ossen;azione XX.

Cenci Gnrtlielmo, nnni 18, Pontedera. Entra il t7 agosto. tafiloma corneale O . iniezione pPrichPratica. dolori: T==+ 2. l !J seLiem bre, dn qualche ~ìorno accusa dolori al sopt·uct~lio 00, nel fondo nulla di par·ticolare. ' i nota uoa cbinzza bmnca~ara simulante nn o staliloma: == 1 3 - :H ugosw : tentativo di il'idectomia OS tn :\Ilo all'esterno : non si può atTerrare l'iride che è concresctuta col tessuto corneale. l;; seuemhre operazione di e:Strazione del cristallino medi<~nle taglio lineal'e col coltellino di GraCfe. 18 ollobre esenlerazione. Hecorso normale. 21 agosto e ·ce. ~ ono scomparsi tutti i dolot·i aWOS.

'r


t:ESI '\T I.RAZJO:'I~. DEl. DUI.Jlt) OCULAIIC

o ~seroa.=iunt>

:11 1

\X I.

Bianrl•l naniut. an ni w. Bart.·lririn·L Entro il30 dit·emhre 188ll. Si ~o lpi l'uccluo destro cnn un di ferro .;porL'Il e l'll!,:).!tlloso. St presenta c·oo fenla <'•·ndella cornl'a de~tra, tlPIIa luo.;:ht•7.za di 3 mm, a ùonli i e frasta~ltat L e lnnlall d• rt.rr:giue; tutt'mwrno :.l h trita manl!a l'epitr•lio corneale: la camera anlt·riore è piena acqu•·o in torfti,Jato. e si 'ede l'Iride tl1 color rer.le :.pOI co e1»e nou ICnJ!i<~r.e sull'ntNpina. \"i i• cltemo:-i lil•\e della cou.Jiontiva bulbare. che durante la mad~t·aturu aumenta utf.ethin. \ ien falla la can teri~zaz10ne coli an~.l ,zalrun11 a. un'iniezion e 1li tlrutocluru ro oliA tempia. \ltllondunto laftlara t! r.... c.::atnm. IO dicrmbrl'. - Edema della regt(lll6 temporale OH' ru .f.ttal'intezione c tlello palpebre: il hulho è quasi !issato, e JaOilo protrundente. chemo,j aumentata. l' urpth·i. ·angnillgi allf' t emp~a. cauteriual.tone gaiHlnicn dell'ulc·enl cor1

leale. fl llemmone non si è arrcsl~to. Il lfflmaw. - Esentet·nztone; andamento 1egolare. 'c;;int·on ve niente nell'o p e l'M~ ione. ne --~ un n com pl icnzione . ...,....,__ il :? feùbraio. lfl !f!'lllttLio.

-

Esamm iamo nra :;ulla lwse spet·iolmcnte di que~te os~>er­ Uf~~~.,... :oni se questa opel".tl.ionc• pre,enti vanta;.rgi " "rautag:ri confronto ··ll'enoclenimw . .i uzitutlo. dal lato operatorio. terazione nlln ,. 11101 piu lunga, n~ piu dtfhctle d'una


31 ~

r.' &..,•;Ylt:I\AZIO~K OKI, BlLBO ODULARE

enude;tzione: si poss•lllo dar dei casi in cui IJUe~t'ultima rlll'Wellhe ptù diiTicile e più lunga. Se per es~mpto e-i-tono a•lercnz·~ fra la t•ongiuntiva e la sclerotica. è e\·identl' elle •lo\ent)o~i dt,taccare nel fnre l'enucleazione, que;ila non nw•cirit cl1e a -.teolo. o si coner.t il pericolo d'incidere e la ~e r,m; h congiuntira. mentre nell'est>nl~raz io ne la disseziOni' tle!ln <'OnJ.(iunt i va~ c ......erulo limiLtla alla parte piu pro~-ir111 ùd mnr .!in~ corne:• le. se que:;te aderenze sono rerso l'equatore non 6 daranno alcuu pe.fsiero. t.lunndo si Ila a che fare con un bulbo ecla!'ico. u ··on un bullw deutro al quale e,;ista una raccolta puruleut., che t~nde n fnrsi strada per 1111alche punto della cornea o ciPiln ~r l e rotica cito. s 1 è per qtwsLo as:-.oltiglialo, riesce l'n cili.-.;imo ad un rt trazione o pre:~sio ne sul bulbo anche leggiera r.lte il hull10 si rompa, si vuoli in gran parte il conleuulo, il huiiJo 1\Ì farcia llo.,cio, 111co llasso. e si sa come in queste •·ondiziO!! i sia difliril e e luu ~o ilterminaee l'enucleazioue. In Lutlr questi cast l'esr nlemzione sarà un'operaziom•molto Jllll sptccia. sicura e1l n~e , Oi t'. lilt è ~pecial m en lo nei casi di panoftalmite che per 1~ ral!ioni sopt·aùuue l'en ucleazionP. rtesce dif!ìcoltu~a . La minima trazione fath allo ~r11po, per esempio. di recidere i mu ... t•oli. o In prc,,iune fatta per lussare 1l bulbo n;;rln.tno facilmente tli rompere le memhrane oculari elle m 'JIIe,ti r.a . . j sono as-.oui~lia ti-<sime. Orbene in que·ti C<t;; t ap11unto di p llloftalmite, appt!01 e'portata la cornea per r.~ re l'euo;e· teraztone Il ,•ontenuto '' ~vuo ta immediatamente di per ...i·. e po.·he manovre ha~ta n o per far la polizia del sacco scler.tle. Uve pot si Lrntlt di prot·essi infh~mmatori che si !'ono ~iJfnsi nll'ori.Jil.a. come succede 5pesso nella panoftalmite. ,;p si pratica l' euucl ~uz ione quando il processo supptlrativo si r'• spento, raci lmante si l.rovnno rlelle aderenze della supel'ficie


L' &Siii\TERAZIO'i E DEL 1101.00 Ot:l LARE

313

re tlel huluo coi tessuti ambienti. ln tJuesti casi mala .tevule il praticare la tlrs ..ezione tlel hulh11 po,.tee nel tentare la recrsrone del nen o nlltCO in sito riseltia d'in··idere la parete poster ore clel lmlho. etl alsi termi na con diflìcoltit l'oper·azione. Di 'luPsti CéHl e di questi inconvenienti non ci dohhiamu alcun pen~1e ro. facendo l'esenteratione. L'emur ragia che i suole a,·ere 10 ~eguilo all'c.;enler:uione, ùai ca ·i occorsi, non è r.ertamentl' piit ternihile li quell.t cbe può dare l'enurleaztone: rhe anr.i essa i• tfUa i llmpre mtn<•re. come Cl possiamo t:u.-ilmt>nte iro m H~o:i n are. ----ndn che i vasi le~i. se piit numero~i, so11o di t•altbro i 'imo. Inoltre una emorragi1\ p1·odouas1 111 cpH•sto 1110tlo per cosi drre. circoscritlrl dalla sclerolica, e ~e l'ile\ n!Ile potra r·ompere la suLur·a congi unLivnle e farsi slrndu nll'elternn. ma non iufilrrerir mai i le~suti. in modo da produrre un 'iofillraz10ne sangnigna dcll'nrhita. che 10 caso Ù1 proce~-o suppurativo potrà. costìluire un terl·cno Jnollo pt·o· ptlio ,Jfla suppura:r.ione; nell'emorragra dopo l'es<•nteruzionc 101 potremO S~mpre mollo fariJmente SVIICJI(ll'e il huJI!o 1: rare Oloi )!Ì'II'no lavature del sacco scll'l'llle, come o;uccesse appaoto 10 uno del nostri ca,.. i - os~er\"azeonl) 'L \l : - ed IYilare t'osi la '11ppurazrone. Cunchiudo: Dal lato opl'rotnrio l' cserner:wone 0110 presenta Jell'enudeazione nessun S\an laJ!~"'· nel ca,..o Ù1 bullu a1rofic1 lenza aderenze della sclerotit'a de le~suti :unhienti. I: i~~tli­ Kolibllmente d:l preferire nei ca,..j d'idroftalmia e -.tufilomi. Dri cas1 dcllP aderenze sopradeue. de o;uppurnzione, dt periCOli di rottura della sclera e della curnE'a. ~peciulmcnle poi Della panoftalmite. l a reazione che tien dielro all\•senteraziune. a giudicare

J '' ....


3lf

f.'K~K'URII\ZIO"< E D"l DVLBO OtUI 'H&

ùai ca~i oc,•orsr. non è m.1i snpl'riure in ,.!l"<mt.r H 'luella che suole tener dietro all'enudeazione. Tranne li l'a"o 1lt•lla panortalmite t!lchiarata - ns,erY3Ztllne ~. Il : - in t nIli gli altri casi spari ogni segno d'irritar.tone. costttuitn uni•· .uneote da un po' d'e,JP.ma palpeLrale e conl-:iu ntt,·•lll'. nel \Ol!..rt! ùi tre O CJUUlli'O l{iOrllt, O al line della f a SC tlitn~n :t e t·ano !Jilll~ i tolli in condizioni da poter.;i applirare l'ut'chio nrllh •~t:lle. l n qualdre ra.;n si notò nei primi ~rurnt una r:trl·olta coo.;iùerevole di san.we. I'IH~ non e.;i .. te\'<1 li orta l' op~'l".l­ zronP. e cltP •rnintli si (II'O•Iu,;.~e tiopo, ma se ernesta ritnr•ll't l'operazione ~efinitirn di •rnalche :tiorno, nel \nl:?el· tl~> i •tnali il san;.(ne :;i :t3~urhi. non eblte però alcun ;.tnt\ e incnu ve· ni ente. 11 numero ristretto di'i ra,i non permette akuna •·nnclu· sione sull 'i ndicaziono speciale clell'osentornzione. ~·.h e i• qnt>lltt di non da r luogo .llla mentn~iL~ . ~iacchè ancht> dopo l euu clenzione Il numero dei ca~i rli rrteningtte è :~car~rs~imn. Se noi .:ommiamo inH't'8 tutti i ca~o;i finora pubhfi,·att di •'·•·nh! · raziun~. ;;enz:l che in akuuo si ::-ta verilicaL1 della Clllllf'!t~:l ­ ziont>, "i uUieM un ric;uflalo altbastanr.a in•·ura!!::raul ... t! rhe lino a pro\a cont111ri.1 ri autor1ua n sperMe t'fu• •·u!l'e· sentt>razionc •letta I'Ornpli<·azione pi it non si an t'ri . E <la t (:.t 8~to punto di vt::.la l11 ~o~ oa os.;eryare c lt~· nlllt' nl vantaggio a rni accennammo, di non i~c h inde rc la strnrla a11'1nfez:ooe aprendu le gn:une del nenu ottu·u, ~li ,. pur ce1to che in ca:;u di supput'llzione inw·na s1 pnò fnJ't' la di' nfezio nP in modo perfeuo. perché ci ,. dato 11 portar.-• <~lln snperlìcie dPila ~r l t>t·otica de :ti i antiseuici and1e potenti t'uJOe l -;ublamalo IJ l 000 ~en1.a alcun iucooH' niente. p.} 1 nn•tri cns•, nei lfoali. m;tl![rndo la su ppurazione ~ii'a e.;r~teute, 111111 ~i ehlu• traccia alcuna di snppuraziune dopo l'opt'l'l\ticwe. sonu a


J .'&SR~TKR\7.10'\K DEL UULfiO OCULARE

31:;

rard come l 'antisepsi non ave~~t' fallito nl suo 'eopo. \ vanta!!gio che ~ia m' enuti e'ponendo si può far un'ohed è che forse in quei casi nei rrunli in segoiloall'enuc si ehhe In meuiogite, l'n nti,epsi non ;;arebJ,e stntn ...-.m~:Htil· rigorosamente. Erl infnllr. dnpochè I':Jnlisep~i è ennell'nhitudine della gran ma~uiornm·n ùc~li oculistr, il ~- ...........,.der detti casi de:;cnlli è :.carsr~simo, ma ciò non t' una ~upposizione, mPnlre nhluamn d'altra pnrte il fallo finura nnn si il vet·ifirato alcun t'a~o tlr meningite. dopo ter.lZillne, per cui iu rt'edo che lino n prova contraria ~ia ti'o!ni operatore di :;o~tlluire nn'opernzionf' \!he nun da1n il grave incunrenientfl che rono,ciamo. ad un'altra. forse con dale modallta porrehLt• nm·he non darlo ,enzn "'*'.\1Y!11'1'1 d te no po;;siamo a\'ere la rt>l'IPzza. Venendo ad una questione socondar·in, è- certo che il .J:JIIOIICorw clte si olliene coll'e:;enterazione '\più adatto alla proi che non il moncone del l'enuclt•n1.ione. Senza. voler t'~a­ .~)lrare qoe-to vanln;.!!!io. porcltè Lrn~•·orso un c~rio tempo "'JJ mor~t·one "i fa più piccolo per l'atrofizzarsi della sclcroti.-a. rmo\imenti dr esso eHdeoLemenle .;nrnnno ~emp re pir1 pronti tcl ampi dac non oel m on~one tlell'ouucleat.ione. Ciò non M brsogno di illustr·azione, poich(• vn dn ._,.. che. m:~ntrnenclo insl'rt.ioui dei muscoli sulla scll"rotir.•. que:;t.a farà dei moLi alrha~raoza pronunciati. Sempre ùol punto di vista dPIIn protrsi. l'e:.eoterazionP d ""'-'.::.....:.ç·.,ta ancoro il ~e~uente vnntn~gr o. ' ell'enucleazione l' -~.-...-....... lliuotiva Lulbl\re \'iene dissecala compleLamente dalln ··-·•,.rror1ca: se nel fare la sutura o ~e ne afferra nn po••o lroppo io una data direzione ovvero ,j i.• obblit(ati (o per~h·\ o perchc recr~n troppo in unn direzione) ntf. alTerarla perifemam ente. stringenùo la sutura. IJUCSla stireria l.\


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l' p-,~.~TKRAZIONE liRI. UI:LBO Ot.UI..\ItE

congiunti\ n in detla direzione in modo da obliterare il sacco con)!iunuvale 10 tal punto, e ·1ninùi ostacolerà la protesi. Questo incrHH cniente non !1-Ì verilic:l nell'esenterazione. pt'rt~hc restando la cungìuntin\ 111 gran pnrle aderente alla sclerotica. col nunirc t•nlla ~utttt·a Il mar~ine reso libero, la traztnne e disten.;iune dell.t medesima ~i limiterà alla breve pownne chp :.i i· dj,,t'r<H~ e non arrivt>ra mai lino al cui ili . acco oiJiìterandolu 10 una dnt.1 direz1one. f)j front t• a 1}116slÌ \ oi013J.!.~I oltremoJo evidenti dell ' e,enteraZÌOOC sull 'e nuc lo:"~zio ne esiste qualche ~vantaggioi ~ dire il vero non 111' vedo altro che uno d'ordì ne puramente scientifico. ed è cho l'unatomo pntologo potrà rìmprovet"oii'O al clinico di dtslruggere quel materiale scienttlìco che potrebbe ~ervu·e allo studio. od almeno di renderlo in ~r,m pa1·te inset·vihile. l.a scienza certamente ha auch'essa lo sue e5ige01.c: qnesto sva ntaggio e ·iste ed è incli::~cutihile. 'la di fronte ad !''SO l>i arre:-. t et'il il clinico qttando ~\\esse la rerteua di una garanzia per ti paziente. quando cioè ro,se certo di tHilicut·a rne l' eststent.n con unn operazione sosLituit.l ad un'nllra che può rompromellerlo~ L'e·entera1.ione i.• un 'operaz10ne molto recente: ~o lo col mulli(IIICarst tlclle o::-scn ·azioni in propo:.ilo si potl'il stahilirl' ~~~ In~• inconl'thse ,;e la medesima 'nril destinata o meno a ,n'litnire nella magttior pnrle de1 ~·as1 l'enucleazione, e ,e , ,a una opera1.ione afTallo e sempre innocua. l casi da me ra ·colli ed e~po:~ti 1:ontrihuirebbero a ri$pondere affermntl\ .l mente.


L'E"K~l.EitAZlO'IK DF.L BUI UO OCt;URE

3 17

Posteriormenle all'epoca in cui ellbi a raccog1iere i rasi qui i alla d mica clc Pi-.:1. 11 pror. Gu~il<\ compilò un lavoro

une, colle os-.ervazioni tlella Clinica d1 !'-tena. eoll'ill nslrazionc di un orch1o e:;entemto. Egli propone almodiricazionl all'op&razione, lllollificazioni de~ne di apprezzamento, ed a cruella memoria rimando il tenore .

• Roma, 19 fd,ltraih 1893.


EMIPLEGIA RIFLESSA DA TAENJA

MEDIOCANELLATA

CONTRIBUTO AUO STUDIO DELLE: PARALISI RIFLESSE

JH!I rlDilOr llllri o C' nnt'lol'elli PrAo.e a•l ;-l ia.

-ottott•uon1e merlieo dì compJ~menlo

Il cap' Lolo d!!lle paralisi rille•s;e, dopo la puhblkazioue Jel Leyden (1). ha perduto un po' del suo va lore. tendendo i recenLi slurii clinici dei nevrologi n l'iferire ogni corubina~iooe più o meno complicntu dj sintomi a lesione an:llomica di una delt-r·min:un pu.rL~: del ~i..,tema nervoso centrale o perifrrrco. Pu runndimeJW occurrono ùei ca"i elle, ove :;i studi con attenzrone la elltJlogia e il modo d'insorgere del loro complesso sintomatico, dehùonsi ne~e:.sarramente ritenere di nalura funzional e. Comunrco, come contrihulo allo studio di tale !lpe,·u~ di parnli.:;i. il sef(uerHe caso di Emiple!Jia i·ifl1'8Nfl da 1'ctenia me· diormu!illltfl ( ~). {Il l.f.ror.:o. -Sulle parai/li ri{t~Ut.- RnccolL.l di confcr~utc clmìche. t•thlll rla 1\il'c:u·clo Volkmonn, N. 7. Tra<!, 1lel pr!ll. lli!l'l••. Ao. ISì!l.

I'J ll:u•col<l 1:~. prc>~ente storia clinica nel f:lln.:no del l8Si. 'on J•UI•hlteai subito II la1oru tWrch~, tmll.llndosl cleii:t lllus11·nr.ionc tll un t;~so d1 pttr.<lbi rlll~<ij:l, in c·ui gli eiTelti curativi vPngono valut<\11 in ilhtan7.a, c1·~·letli orror• Luno r.,r tra!!COCI'I'rt! 1(113lcho temrcl e teMI' <otl'oeehio ti (l:UI!.'lllt. M:l ;v)lt:ll• venutomi, dopo pre~n la J:wre."l, l'obbligo del >et·vizlo Ultll1are, l'occast•Ji tll dì rilmlcre, inltll'm;.'nl·l' o vi<llnre nmtivldoo l'ebbi •ullanlo uei st•llrmbrc uiiU:no :>cOr«l; e dl c1o 1.1 C:.'IU~ di'i luni(O ritardo ueiia 1mhblic.&1.lone.

(.'\ tt.••


1\I I I'LI:.I.I\ IIIFLE'" \ DA

1\f..~l\ YEfllùCA~I'IL .\1\

:ll!l

u \ ., murator-e. eli anni n. nato e ùumictlmtn iu \h o. ha padre. ft alt'lli P sorelle di ollirna s dote. e

'ndù . st•nz.t r.ath•t nppr~z~allrle, a tlima~rara: e ciò lu :H e.. -e rnrJitu app~ltlo. e CJUIIIdi mao,;tn~--e p1i1 tlel Uo ginro(l in ..e.!IIÌIO .tll in;.t~·\liont• dì 11101ta f1nl1.t fu rnlda violenta coli•·a tnte .. tinale tlifTu:;a a tullu l'addome. acr~•mp:qunronu rom tm·.tzìone e .t!.huntlilnti deteztont !llittlln'•1e, ro-,tiluiL~ •In l't'iilllui alimcnt.ti'Ì iutlige-ti e tl:l fecre Il e puuulenti. on ' i fu rhenlunenlo febbrile. Presi' nu l'ot·to purganlr, e ùnpo ;H ore si levò rla letto. L'app••lìlo rtlornu ,;ubito. ma si re-.iduarono ùi-turbi dili : pli ali:-~mo . .;Ne urenle, lieve diarrea alternanle):; i a one rst:nata . l e fe.: e. sia lutnidP che ..ohde. conco,;htUtPmcnlt.l mnco. rarurneote ..angoe: il quale. qu.ddt " \ ulta, :-otto forma di ,.tnscte ro-se tiU;!C\a i duri ri fecali. Coutr.mponllw .• ment{' all'appariziOne dei printi disturhi, ct>nunt1. fe .., ,•omf'.tr:•a una heHI cef•tl•·:, frontale Il ùulnr·c . di eat·.•ttt·r~ l'upu e gra\'alivo. er;t uccl'.sionale priurtpto; in ,;e!niltJ dh·enue conttoun. e di .. turho 1an1o morale del patiente cln t·enrlerlo l'acilmenle ecritabile n di l'n" mattirw, menti'•' «i appa r~ct·hia \'ll ad andar·p al In' ' ~nn l' llnpt·nni,:unente colto da gt'i\\1 disturhi urrnppre..,.;ium• all't•pr,.:astl'io. an .. ietà di l't':'[llrO, ronzio • ort•cdti. allucioazinui vi,ive, formicolio alla mt>la 'inistrn cnrpu. {HIIH'Ìpal111ente alti' dita tle~lt arti tlt~llo .. tcs~n ltln.


!l~O

lUill't.EGIA RH' LKSSA

senso 1li profonda debolezza alla gamha sinistra lanlo da non poter~\ re)(~ere in piPdi. Adtt):(iato sul Jeuo, si a1't'orse di aver perduto l'uso degli arti di ~inis tra , e che questi gli erano divenuti insensibili come di sughero. Dopo circa dieci minuti i movimenti incominciat·ono n nturoare, e. scorsa mezz'ora, erano complelamente rmCIJUÌ-.taLL S•;Ornparvero onche gli altri di "tUrbi ru ozionalt, elle ac«:ompa)o:narono l'acce;;so. tanto che il paziente. sentendost piulto~lo j>ene, :1ndò al lavoro, e vi accudì. come al solito, l'i oti era giomata. Per mezzo di domande, convenient-emente falle, mi sonu ttssicurato rlell'integrilil della r.oscienza, della parola, della funzion e degli arri di destra e dei nervi facciali durante l'accesso: non che dell'assenza di schiuma alla bocca e di con vulsioni cloniche o roniche. Non vi fu paralisi degli sti uteri, non erois:;ione di nr·ina abtwodante dopo la scomparsa dell'ncciùente. Anzi, a questo proposito, posso aggiu ngere che ulteriormente ebbi occasione di esaminare per due volte l'urina eliminata dop('l l'accesso, 6 la riscontrai normale souo il rnppot·Lo fisico, chimico e microscopico. Tnli accessi, sempre colla. medesima intensità, si riperettero dopo di allon, ad intervalli di tempo più. o meno lontani dai dieci ai quindici ai venti giorni ; la durata oscillava dai dieci minuti alla mezz'ora, la modalilà sempre la stessa e n sinistra. li paziente, preoccupato per la malattia in sè, e. più che pe1· essa, per il pericolo cui cool.iuuamente andava esposto, dovendo lavorare, a cagion del proprio mestiere, a molta allezza ùal snolo. 6 sopra ponti di tavola non !lempre sicuri, ricorse all'opera di distintissimi medici; ma non ne ebbe alcun buono risultato. Nel maggio scorso venne a chiedere il mio consiglio. n ac-


D\

TAKNIA 'll:iOIOCA:\hi.I.A1 \

1.1 storia tlella ~ua ma1:1tlra, nella maruera rome ,;uprn alata ùe ~critta; e. parlanùo dei di,;turhi 11:1-(ereuti, nggiun~e aver tro\atO tll,olLa in nu•ao alle mntarult.>. •' ptu spc,::.o ha meu.o alle Cecce. dei corpicciooli hian~hi ,cmo\ enti, .,jaili per furmu a semi di zucca. Stmo attunl.t• 1raccoiLo il:; j.(ingno 188i). - Temperamento _,,~ ..u ..... . talnr.t bassa. normaltl lo ~viluppo e 1.1 costtlm~ione ldleiNrtca, muo;cnl,llora metlio•T.! con '·ar,o p.\Un'kolo adi~ •: pallure t lei 'ulto " delle mu ·osr ~·i-ill i li. ~~ la~na dt dolore nttu~o non molto furtP. alle lwue fron· lali. •li in1h•hulimento della 1ttemoro:1, ùi 1111 ~efl3h eli maleseere ~en l'rale dte io rende Pt't'tL.tbtle: cd inoltrt> di tlt>ltulr•ua •Ile )(ami.Je, che :;a stancano dopo breve pa,<.e).(~iala Out·me bene. ruangm cou appetito, cligertace rnnltl, Nun h:t fehhre. In ne ~suna parle del cot'(JO sono ~e nsazioui nnormnli. nt! Jenomen i di pare~>i o parali,;i. l mO\'imeoti degli u1t1 si fanno -.ualmente raptdi a destr·a ~a sinistra, la futlll nen 1:0 mu.eol:~re i• un pc) indebolita 10 ambo i lati. La seo~ibtlita non mostra motlifit·azione degna di nota : l't'ccilahilitit eleltrom•wnl.trf' i· li~tol o!.'ie.'l. l.'rt,fclomt> è depre:;so fd indolente ulla pres,ione. l.a collipuione t• la re~ola. ma 'i ha tal\'olta diarrea : nell'uno e nell'altro ca ...o le fecce ~~outengooo -.«>lllpre muco ùen . .o ed •uaccatirciu. Gli altri orf!ani ed npp:11-ecchi suno allo :.Ialo fi,iolo;:i"o. l'rintt. \ onnnle per qu.alità e t[Uanltta. f'rrce. Conten~uon numel'o,;issi mi curpu,;coli dt muro e llluco-pu ..., 11 v11 che ablwodanti uova di Tu l.'nia mNiillcantlltlta r qcnlruno di Triclwc,.phalus di~IIIIT.

2L


Io tale stato trovai il pa~iente aiTetlo da dne malnttie: da calano in~.stilUll.t croniro e da di.vtln·bi del ,çistPmt' wrro.~o

centt(1 ir. Per fare un 'e~alta diagnosi della <;econdn aJTrzioue, certo sarebbe stato desidet'RIIile aver pre11enzinto r infermo durante uno dei tanti acce::;si avuti: m:\ ciò. per una ra).iiooe molto fu cile a comprendersi. non fu mai po.:sibile. Ilei rl'·to non credo'che. stando alla relazioue fattn con una certa esattezza dnll'amronluto imc lli~ente, c controllutu mediante l'in· lerro;.rntorio dei parenti , non "i po~5a venire alla coodu~iuoe dia~nosLica; specialmente quando l'uno e ;.:li altri sono .;tali edoLLi dal medico intoruo ni prinripnli fenomeni da doversi ricen:are durante l'arcc•sllo. Esclusa, per la modalita clinica flell'accel'~o. o:,:ni forma di epilessia sintomatica o idiopali~'a, di con1•ulsioni celapsiche otl epileuiformi riflesse, eliminato il riuhbio tlcll'uremia coll'esame delle ur·inc e con t[Uello dell'apparecrhin nrogenitnle, che trovai sanissimo; il mio sospetto fu rli ilVPrsi da fare con disturbi paralitici della meta sinistra del cor·po, esclu:;n la faccin. cioè a dire di 1'111i71legia sinistra. Ci r·ctl poi In natura della duplice nll'ezione. non tro,·antlo altro momento etinlo~i.·o nltre rtuello dell'elmintiasi inte,tinale, la coos'llerai dipender1te òn cs~:1. D'altronde ~appiamo, e la ca:-uisticn clinica ogni :.;iorno ci ammae;;tra, che i vermi tmeslinali son capaci di produrre dislurhi assai svariati, rifereutisi C'ontemporuneamenle a mol~ teplici organi e a molteplici npparer.chi. Ed infatti, :tcranto alle o.,.;ervnioni del Bloch. del Hudolphi o del Jkera. inte~e a dimostrare l' inuocuili\ assol uta delle tenie, ne abbiamo moltissime altr·c . appartonemi a non meno illusll·i osservatori. dtP attribuiscono atl es:;o paras;;ita fenomeni patologici appn•zzab;l i. accidenti mot·Losi ri'HIIto gravi. È ver·o che la


0\

T.\ENJA \[EIJIOCANELLATA

pr~~em~a della tE'nia nell'tolestino pnò non disturbare In sa-

lute dell'o!-pite; ma è pur ,·et·o che, nella gran ma;.Ntornnza dei casi. iodncP distorui Jltll o menu pronunziati e per,;i,t~nli nelle funzioni della di~esllone. dPila nutt iztone e del ~ì ..tema nervoso. Talt ùislurhi però camhiano dt fretjuenzu, \arietù ed intensitl\ col cambiare drlla costituziono individnalo. cioé a ,J.re o;tnnno t n diretto t apporto t'OII'ahtl<) ner,·o~o t' liolalo d'una grande ~en!'tbililn Per qne ..to fatto noi rii'contl'iamo che t ft'noment. deLorminnti dalla pre~en:t.n della tenia nel ~e~ .. n mn ..chile. <::ono ml:'no frPquentt cht> nel femminil•• ~ e, in tal '"~so. è a preferenz 1 nellr istei'IChe t• h e si S\ iluppano i !'Ìntnmi pio numerosi. piit Yari e più inten~t. ller dtslnrlti. rhe si so;.:liono riscontrare nelle per,;one arfette da yerme S•)lilnrio, nlt'Hni so no a cariro dell'appat'I'Cchio digerPnte: snlivnr.ione. o:Ne ardente, npprlito vorar,e oppure nullo t> capri rrio~o. dtarrc alternanl~'i a ro:>tipazione. altri di natura neno!'a: ~>tor·dtmento, ronzio di orecchi. ollu"ità d'udito, intot'lti.damento eli visL'l. pruriln al na:;o e all'ano, tmnolio genentle o par·1.inle, anstrnlgie. coliche intestinali, palpitazioni. lipotimie. sensazione di un bolo ascendente dallo 'LCIInnco nll'esofngo. '~ •1. nccanlo a tJne,ti dbtnrbi non molto J.:ravi. altri .;e ne svilur1pano di ma)!gior pe.~o : dnll'ollusitit dell'udito si pnò pa~· n re alla t•ol'osi. dnll'allba~liamenlo della vista all'nmbiJOptn t> ·•ll'aunurosi clalle ~empltrt con' ul-.ioni cloniche o tontche ai ,·eri nttacd11 tlt eptlessia. llalle paresi alle parali.;.i. li l~ rank ( l ) rnpporla l'os~erYazione di un uomo a •Jllarant'annt , che percepiYa un puzzo iusopporlauile :-ensti)i le a lui soln e c:rompnr·o dopo l'eliminazione d'una tenin.

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(h l' FRANI\ lti3.

fraile de Wdrwu pralli/Ut,

tt·~•l

T V, pag, ,!1, Paris


.E\IIJ'I.IWIA IUFUìSSA

Lo stesso nutore (l ) rrreri~r.e la storia clinica di tre indivHJur colprti da nmauro~r: in ùue, madre e fi~lia, lHLIIHale. ma momentanea: nel l?rzo al solo ocrhio sinistro e per no tJuarto tl'ora . l di ... turhi vi .. h·i si rioooYella,·ano :~d autenalli piu o rneno lontani: e --companero, per non più ritornnre. dopo che i tre intli' idui rhbrro eliminala una tenia cia"cuuo. ,\ ndrt\ Peti t (~) ha o-.senato, parecchi anni a ldretro. alla Chorilt\, un inft'rmo che emetteva ser ad otto lrtn di urina nl ~iorno. L'anali"' non dava nhro che un le~~Pro nun11 nto tlell'urea. Si os~enò che l'ammalato emelte,·a pure pew tli Lenio: ~i somministrò 1111 antelminticu. e J'e::pull'ione clelia Lenm fu se;.{ur ta llnlla :o.t·omp:wsa della po!iuria. T..ll prcscuzn dalla tenitt nell 'i ntestino avea adunque uu'inOoenz:;t palogenn su qunsln pnl iurin msipitl11. Jn un uomo a I]UI\rlml ncinqu e anni , racconta Quettier (:l). una tenia, che fu poi c"pulsa col rimedio di Bour·ù ier (etere sulfurico), pro•lurr'n un tremore periodico straordinotio di tull.l In pt'r11onn P della durata >1oo a selle ore. Il l.t·rou \ ( 9 parla di nf{t:;totlt' .~pwnnnclica sviluppatao:i in nn gic.dne a ciicrannove an111, consistente nella subitane'l etl involontaria contrazione tonica d~i muscoli lle."ort rl •Ila &esla per la du1~1l:\ eia uo 111inuto a mezz'ora. Tale drslnrlou. aecluln una 'era aiTelic,ne ne n osa. fu curala per qua.che tempo, ·'l'OZI\ . uco'P,,o, c·on le emi,-,ioni sangui.me d Il le 1pofì -i roastoitlet', unlla rloro·ia fredda. roiJ'u~o interno degli

(l o 11 t'RAN~

\lp CII, Tom V, [llll(. 383. medac••. \11110 VI t1800), ~. ~9S, pag. i i6S (:5oeieta Mo•ohr\ degli O•rH•olnll rtf 1'.1111(1. ~a•oJut(l l)el l!S novembre t 800). (3) (Jlll''l' r11.11, 'lh~•o •le t'ari•. N 97, pag. t a, an. t808. (4) J . J. l.llthiUX. C:<Jw·x &ou· les gt11. dc la méà. pral. T. IV, fl. 316, J•nt·lb, 18:!0. (~l La fl r(<Jr ma


DA

T\E'II,\

\IKIIIOCA~I'.I.LATA

aoti,pasmodici; fìnehè, riconn,-riuta la natura parassitaria. (g '01llnliDJStrato UO teoifugo llopo J'e~pubione c}eJ para"-_ sila nnn si ripetettero piit le con\·ulsioni. \ c~e~"i epilettiformi, per tenia, in un hambinu n nu' e anni . sono stati osservati dal Brem:;er ( l ): e ca"' analoghi di violenti e frequenti <~ lhll't~lti t•pih•lliei h.mnn nconlalo il llickiu.;on (?) e il Dertet (:i ). Più re•·entemento nncurn il prof. Gra:;,j (i-). e dopo di lui il duu. Lomini (:j), cHrellurc e • mcdit•o primaru.~ del ci' ico cJ.pi t1l~> Ù1 \ .u·p ..e, hannu contrihuito, con l'esposizione rli parec·t lu C<csi. alla ~":~-oui,tica clinica dell'epilessia rill e~'" (cl n 7,,, 11111 uana). Il dott ~J artha (Jrch. t;lrt tf, l'Id .. Jk•·mhre l Hl) ha pot uto nunire t? casi di nttaccltt ••pilt>LLiformi, do\uli alla pre-<enza della tenia. F.gli ronstÙPra que•;t.i t·nst non c·umo rappresen t.anti In forma e~scnzinle dell':tll'ezintH•, ma piullost.o come casi di pseudo·epi le:;sin venninusa, foudnnrlosi cssenzialm('nte sul fallo che J'elìminazinllc dt>lla teui:t fa ces~are gli act·e--si Per altra parte. 1 c:u atlf'l'l ùi que:~ti allat'chi dtfferi~cono parecchio da tjtH·IIi dPII'epile.;sia icltopattra. l.':tcce,~o non ha quella .repenltnttit ltl'lhC:t tlell't>pilcs:.i;t \'era l' tipica: il malato inf"ece ha tempo a pl'encl~re le 'Ul' prcc:~u­ zioni. u ~ett.•r~i sul IPllo e a domandar ~occnr:'o: e per tnlt• l!'lltsa appunto le cadute :.:nn i e le (t>ritl' sono in tjlH'"Ii casi niT .uo ecCI'lionali. Lo dtll\lln Jel periodo con,ulsivo 1:' co·

( ) IIAf.ll~f:ll. - leO•~ lttlmir~lhum, l' · 3il, \ i• nnll•', IS!I. ~ lltCI.IN<o:o. - Ctuts o{ tplltP•!I "' r/11 t.Jr1n rth rtd b!J lht r.rptll lon o( Wn•ler th~> C4:>~ ol mr .. llt ...ou l; n Vtd /111 a c; cz 181\3. l Un-tlt . 131 llt>liTI'"T O~Jfrt'•lliun d•tpllrp•te p•u·l'f.tplll!ton d'un Tatnill, 111: Uruo11

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Mt.lcralt X. :-.:r. T i,j, tow pa.:. n;.uu. •l• lìiiA' '' · - Cenno pre~tnUt••l illloruo ad '"'" llliOVIl malulli•l Jfaraullu· na il•ll'u omo. Gazzella deoh 0Jpalall. n 57 IKSG. IAI Cno~uNr - 8p•l~nia r i{lt.Ha do ltJtlll 11anu. Gu:tlla 1ltgll 01p1tnll .~n. I M-~7. n. Il pag. 5!1.


3~6

F.liiPf.EGlA HH LE:>"A

matoso ,·. piu l11nga che non nella epih·~:;ia idiopatica. e ::li acce~~i hanno una certa tendenza ad a~sumere la forma periodica ( 1). Il 1\endrick (2) ha pubblicato un'importante nota rir•':l la con nes:;ione della JJresenza della t~nia con la par.1 ple:.:ia e l'epilessia; ed il ~l o) nar (3) afferma rhe uno dei sintomi ~trani's1mi, che. per aZIOOe ritle ..... a, i vermi ime;tiuali possono provncare, (• la emip!eKia. r summentnv. ti tli•orllioi fon7.10inli. roinl'idl'nti ~·ulla presenta ÙeiJa lPll Ìll, ~011 d1~par:-i, rome nuiiÌillllO tl1•1tu. coll' ~ llmiuazi()n e di e.;~a: e tale coinddenza. ~e.!uita eia !{Uarìhrione completa e permanente. dopo eliminato l'int ier11 parassita, non la-.cin nessun dnhiJro :;ul momento ••tiolo:~ico.

Ciò avvenne anche nel caso d<l me riferito: 11 pazieutc, che, per più cii un anno, aveva cercatrJ invano il t·imetlio n1 suo1 mali, li n d mente lo trOYÒ in podti grammi di estratto etereo tlt feke tn:hchio. L'espulsione co:npleta d'una Tu1'1t ia uwliocmu·llaiu fet'e ces,;are np1dameote e per sempre lutt i llislurùi. ~in o ad o~~~. son gii1 ll'ascot·si I(IJattt·o anni, la guarigione <~l é mantenuta pel'fctta. Hq rivhlo ttuell' mdi' iduo, pud11 me~i fa. al mio pae:;e nnltYO, "''egli ahttn: è ammo,!.!linto. h 1 clue li;.di, ed è di ulllmn salntt•. Per il rapporto esistente fra c.w~a e1l eiTeuo. non \'1 l~ol dn uuio t'hC la cluplice .tiTnione hn avuto pel' origine la pl'e-

Il .Waccltl tpUdlifurmi lrgul• <&lla prtll'll::!J d'Il•• lnua.- fluz:.tlta d•gll 0•J •ii•Jll :'1 s. t S'It f! 1\~>,uiiiCI'. - C.••t>a~n. ' 11( lhr prtf'flt't o( TtttiiiO tt'd pnraplt!}JI.I IJ tpt · ltP•!I· l.tlltct/. lto63. Il. l'· :N}.:t'\;. (3) :\10\"!<At - JIO IUIOit di / 1,tlololgin , d1 CliiiiCO rlleduo . TradozìonP d~l d•lll "aruca llomenl~o. l'a~. il i


:.enza nt.>ll'inte;;lnw della Tanliu metlioomdlultl. pur non dimeno ..,; può ohhiell•rc: L'emiplegia 1\ dipesu tla en:ttazionl' rdle~sa periferica della tt~nì.• sulle tiure nt'rvose centrtpete tlella mu··o~a tnte.:;ttnale, oppuro è :;lata l'effellu d'una ne1 rite ascendente. ioòuua cJ;LI catarro inte,tinale ~tcwico. e pt·ovoc•nnte in ~e­ condo tempo un'inlìamm•r.ione del midollnf r. Ull'emiplt>f!ia riflessa o un 'emiplegia st•r.ondnria t l a I'Llrnparsa tlet dtstutlll nerTo.;i qu:\5· contt>tnporanea a quelli tlt•ll'apparccchio chgetente, e.~cltulo la pollsibilitit di qualunqt1e lìliazione pulogeoellt'a tra glt unr e glt altri: ma. astrazion facenclu da cii'•. si può Hnire al !:t me Je, ma cnnclu~ione allm;erulo ar)!otnenti a fonti ptit altelldthili. In :.e;.:uito ad .tll'ezioni dell'·tppnreccltio tltgerente ed nro· ~enitalc pos~onn sLalnlir... t dell l' paralht ltmtt.tle agli arti rnferion eJ este,!l tah·uha ai 'llpt•nori. pat'itli~i -.et•oniiruie, che, come hanno climo.;lr ato Il• ricercltt> cl'niclu• e ulicro,•·opiche di Gull (1), Ku-.smaul (~). Ley1len (:J) e Bemak (i:), non cbu le .:;perim~>otall tlt T1esl ... r ('l), Feiuber~ e h. lt>mm, sono do\ ute '\ neurite pro ;.(re,;sl\ a, dJ e, cl :ti ne n• t distriltuenli~i all'org •no primitiumente niTello. ~i Lr·•pianta al midollo spinale. Esst'. e:-~endo tltwulute :111 una le,ionl' nuatomica, che non si stahilto.:,~e in 1111 momento, si manifoslano put·e lentamente, e prngrecliseono ··ol progretltre liell'aiTeziune, della quale ~ono l'eiTt>llo. EgualmeuLe lenta è la llll'o ~uan­ gione. In qu·tle tlel resto si \et•tlka assat di ratlo. Inoltre le

(I l c;tr.l.. - JltJ t;l;cr. Tran '"'· Vul 3?, 1836. ttj Kr,,II.\Ut..- \Vur;:;b , mf"l. Zttt.cll 1\'. l'· Sto·li3 (3) l.t:YOJl~. -

l.t.tt' Ctt.

.lltù. Ctrtlrul. Zlfl, INitJ, n. 11 f CHsltr Ztil<th . f. f•l'flkla~r/tl lltil· lumdt. tllr.O, n. '~ e 4~. \SJ Tu:"·""· - l'tl•tr .\'tttrt/18 - K••ttln>~r.:, '"'j!l, p. :!5. (41 1111 '1 4~ -


3'Us

R \lli'T,EGl t\ RIFLKSSA

pat-nli-.i secondarie persilstooo senza interruzione sino n che dura la causa che le ha proJolle. tull'al piu po,;sono "uLire, durante il decorso, dell e oscillazioni in miglioramento o io pPggioramento: e oun i~ r.• ro Il caso ,Jj os,enare In loro persi ;;lenr.a, anr.he dopo rimo:"~a l'ulfezione, t'ltc n'è ~lntn la origine. l'er con,•erso le pat·alisi r il11·5,;c .;on rontraùdistmle dalla istnut.uleilit del prin<:ipio e dallo1 ces~a7. i o n e repentina; e si riprod ucono ogni volta che l'c•·citazione perifPrica si rinnora con tale veemenza da lllanguidire le funzioni della midolla spiuu le . La prova clinica di lali rli~turbi fu ozion:~ li l'abbi:uno in I[U6i c:.u i di paralisi delle est r•em ità f' tJl\ principio repent ino e rapilln S~'Ompar,;a, in <~Pl]urto a forte diarrea, a violenti ··uhrhe iutestinali, ad altncdti d'isterismo: la proya sperim Mtale nelle esperieo1.e ùel l.ewisson (1) che, eccitando (cnn la compressione o la leg.• tura) i nen •r dell'utero, dei r·Pni o di un 'a nsa inte:!tinale nelle en vie c nei co nigli. h 11 vislo in sorgere pa.raple;:ia de~li arti inrPriori. cht• i• scomparsa ('CHI r:lpiclilil uguale ~t quella con cni :;i è prCidnlla. (iò dello ri,;ulta chiara l'an :~ l oJ.iin. fra t{UI'Ste parali ~i e quella o~ser\'ata nel rnsn da me espnsiCl: i' fra esse adunque che la merl e~ in1a devesi collocare. .\I n perchr! i disrurbi neno:>i si ripeterano co,.taotemeDLe al lato sinistro e non in enlrambi? Se ros:;e phm~ibi l& 111 Leor·i.t formulnla dal fle FleUI')' per spit>gare In pr·twnlen ~n dell'emiplegia i ~te ri ca ,jn i ~tra sulla dcslra, polrPmrno accettarla anr.he pel nostro t:a~o, r ientrando enlmntlte nel wuppo delle paralisi funzionali. (i ) f.t>wt~•os -. l'tb~r fft•llttnmg dtr Thiili!]llflt d.,r molorischtu ·' 'frt'f/1· cettll'w d.m•c/1 Rri:cmg lttllillltr Neretti (Dvb llttd Reich. Arch. 1860, flefl ~ P- 'l:i~·!GU).


li Bl'iqut't, nt>l -.uo Traitè di' f'ltyvtn·i,, nsse t·isce che negli isterici i disturi.Ji !11 moto e .ti sen~u sono più frecJitenti alla

parte sini,.l ra del··orpo. Il ne Flcur~ ( l) peo;;a che J,, selle d1 tale prerl 1leziont• tle){li ncdòent1 ~i possa ·•llrilluire ad una delwlezza I'On!.(eOÌl:l llUÌluale deJI'PlllÌ!:fero destro del rerveJ1o in confronto dell't•mt,fero . . mi-.t•·n. « Le impre;;sioni allellne. c esagerate e ripelllle afiluisrono dalla perife•·ma tut ti i centri « t't>r!'hrali, con inlt"nsità speciale nell'istPrico. Ogni forolure c CPrrlmtlc ne ,.opp• rt:t •tuanto può· il piu dPhole ,. n·tturill• mente il primo a supraccaricnrsi. e ~e. nella emiple~ia istea r1ca. t.• qua.:>i semJ"'e il lato ;;ioistro ùel t•orpo ed 1 sensi di • •tue,;t;J p!U'te elle .;ono colpiti, i· ù'nopo vetlervi sollanto una 1 pro\ ,, clell'infenoritil dinamica del m t; ;o crrrt'llu dl'.\(1'11 • 10 confronto llelml':;o ~an•llo ~ilti.'>tro. in virtù de,di ef• felli CI'Ctt'irl li n. Tale :nft'riorita rt,•ll'emisfero de~tro sul -.ini>tro li'O\t;rehhe. secondo ti Ue !(leur) pro\e: 1° ~ell' nso nbituale, che tutli i popoli fan no n preferenza delln mano di'stra: ~· Nella vat·iawiOe tlell'emntosi cerrhrale io \'anL,,~gio dell 'euu .:fcru ~i n t,lro, a rau...a dell'emergeul.n differente de•lle due caroti1i1 primitive; 3" N'ella impedeua ' 11 ppl<'n7.:t rì•iolo.~;i r n dell'emi.;fero sini,tro. r1uando e""o, per n' \enute 411teratiunl aoatomtchf', non è pii1 in gratlo tl i fu nziona re. da parte dell'emisfero rle-tro. \fa tali pt·etMe prm e non •OO•I che •ielle pure ipote~i È erroneo crrdet·e rhe. perdlt'' la c:u·otidr :;ini~tra i.· più pro-

U De r Lt:rnr. -

_,.,, o 11nutra. -

C•bl Ly!)n MM ical).

l'rr qtUJI 1'11!/Ìilnt l'lmtpll'gia idtrte•J u r1srontra abituai.411rll<arto d•rtr- Se~tn:t Jltdultt Anno l e LI 1810 l'aJT v.


3~10

K'lii'LEGI \ RIII.E....,..,A

fonda e rettilinea della cle~tra. l'emato;;i ceret.rnle ~i nneri me~lio nell'enllSfero sioi,tro; ~4:' co~i ro~se la pre,,ione sanguigna sarebbe disuguale nt!lll' due carotidi prim11Ìn-', più a sinistra e meno a destra. la «{uni rosa non l>. almPnu nei mammiferi superiori. E poi. auche esislt>ndo tale ali.;IH:naglianM lun~o il decorso dello raa·otiù•. ooo ne dt>rh·ereb"e. comt> consegu~> n za, \":~riuzionr nelln ematosi n favore di uno degli emisferi; a ciò si oppoa·rehbe il circolo at·t~•·•o'u ùi Villis, il quale. stabilendo, metliante la comuniraziorw rlelle arterie comunicanti posteriori con le arterie profonrl~ del cen•ello. un'importante anastamo~i fra le caNtidi inter:H' e le \'erlPitrali. pron·ede e!'atlnmll_lllt• alla uniforme tla,trihuzione tlel sangue nel cervello. Il De Flt,ury ammelle 11toltre. in !.Osteguo della teoria predetta, che l'emisfero si ni ~ tro nun pos~a che impea·fottamente :-:upplire il destro. E~li. in dò dire. dimostra pi~na fiducia nella cretlenza della teoria del:o :-upplenze cerebrali l t ']uale i! me,,;a in 1luhhio. aozi ne;.:ata a•ldir1Uura. da Car>ille. Jl,tret, LuciHnt. Tamlrur.ni ed ahrt. la po-.sihilatà della ~uarigiune dea ùisturhi di mutn . eon•e· cutivi n le~ione distruttiva tlolln zona motrice, hn J{iu~tamente fallo pensare che, l]uaudo r'Prle parli della corterri,t r·erehrale veugano meno per mnlallia o per lesione dt,truttiYa, altrt• parli del cervello pos~nno rimpiazzat·t' la funz10ne degli organi disLrulli e suppllrla lisiologicnment''· Co'' è sorta In teoria delle supplenze rercbrali. la quale (• ,Lata in · terpretata tliversamente dai vari nutori. Dopo ;.:'• studi di Htlzig. F rat~ch e f.err ier snlle lornl iunzioni cerelrr;lli. è inut•le in . . i-;lere :.ulla ipotesi del Flourt·ns. il !Jilale constdem il cenelln rome uo org•mo fnozionalllr mogeneo. eli cui riascuna parte, rima-.ta inlattn, può rilllpiill./.!l:e le funzioni di altre parti allernte o distrutLe. Ci ò. colla co11o-


DA T,H:' IA \ILDlOL.A.\ELI \T.\

:•ttuali '-Ili eeotn corlit:o-motori, t' evidentemente a • Secondo fl tlzi;.:. CJnaudo, dopo la distt·uzione di un organo si ve,.ilica la reslituzione dùll e funzio ni pt imitivap••r,Jute. crò a' viene nun perc!tt; un altro organo del ,.UPJ'Ii:;cf! la parte th.-trulln. ma perchi• e~so org:tno t' ~t ato c.li:.trutto totalmente, e il residuo ha .;uhito uu'ipe· ~.to~Dihv •ta 1unzi11nale capace di ::opperire alla funzione •it>lla pane distr·u lll1. Ma \ lhcrtuui e \J idtieli, Lus.;aoa e Lem•>igne, Gollz, LuCtlni e Tamburini lt.tnno ditnostrato non vera la teoria di litzi •. nifaui PS,.i, sperilllentando ~ui cani. hanno' istu che r•torno funzionali! -.i 'erili~:a an~.he nel ca !'lo, in cui la zona •rt.lla è piu Pste~a clelia zona eccilal>ilP, e rhe non ricom-p:!risce la paralisi, gi:'• scompa•·sa, nsporlaudo la sostanza cetebrale vici na a quelltt asportaLa. Il Soltmann ha imma,.:ioatu un'altra teoria dr supplenza etrebralè. ed ha detlcl che, «JUando una data parte dr un emi· llero ,·iene disLrntt.t. la porzione ~immelrira dell'altro emi~ ne dtsimpe,;nn la funztone uormale. Se co,;i fosse, nlla :distruzione si multanen rlei due ce n1ri cot·ticoli ~i mmclrici, per :tlempio, degli arlt superiori, dovrelJhe necessarramenle seJIIre par.cl t"i in~uartlule di ctuesti; cume an ·he della paraltsi htl4terale dovrelthe yerilicarsi allorclu·. guarita la parati--i tperimenlale coo~ecut• v<~ all'ahlazione del centro corticalt> corhpondente dt uu eutbfero cerebrale. :-.i dr:;tr·ugge il cenLr·o COrlicalo omolOI{O dell'emisfero opposLo. Ora le esrericnze flUe su tnl propo~ito da Carville e llunH, Goltz. Lndoui e 'fMml,urJnl dimostrano che ciò non anit>ne; e perO bi~o~n 1 rtounziare alla teoria della supplenza fuliZionale fra or;;.•ni liatmt>tril'i dei dut> eroisreri cPrebroli. Ma come adunque spe~so si vet·iucnlu guarigione delle po-


E'IIPI.lli!A ltii'I.ES'>A

rnli.;i eli molo cu nsecuti\e a l~sinni di.-trullive della zona motri ··~ t

Serondo Luciani e Tamburini e.;cslerehbero dne nnlini di centri motori. ine)!unlmente nllhi nelle òiiTerenti ~P•'•'Ìt' animnlc. !(li una nrlù:all, n'enti :-ede nella cot·teccia rerclll'ale, gli altri fll!.yi/rn·i, con serle probalide nei corpi striati. Se, iu seguito :dia dic:.truzione dei t'l'nt1'i ttl1'ticali. si pr01lurono clelle pare"c pa's~',:!.!iere. come nel c.nw e nel ~atto, vuoi dirt> eh! in quc'"lì animali e"l'i 'uno funwwalmente inferinn .d Ullll'i busilm·i; ma ~c. di::.trutll 1 untrl rorticali. S{'J!Ue una parali~i completa e permanente. rome nell'uomo e nella ~~·anuu i a. Ynol dire r. he essi r•·nu-i rm·urali hanno nell'uomo e nella -:l'immh in0uen7.a preùominanlt~ o sono i ~oli centri motori ati iv 1. "o e condo tale teoria, allo1·clu:• i diswrhc motore. cun,Pr.tllcn .111.~ òistrutione di nna dnta parte della corteecin cere!Jrnl~. scom· poiouo, non si ha una Yera :;upplcnza. una so,;titn1iow• funzionnle. ma SI ha semplicementr• il perfez on·•mento •• lo mluppo d'un orl-(ano motore pree::~i steote nel medP:.1111o emi· ,.fero. ove ha avuto luol!O la le~ione rortirale. \J;c IUI'•In ipotP~I c in contradtliziont' colla dottrina ùelle localwazit ni: pncrhè memre con E>ssa ~• lll'l(il la omol!eneità l'unz1unnle rlellt• di\erse zone r orthml•. se :unmelle poi una omtt~t·neitil fnnzionale f•·a la corteccia e i ~anvti. i qunli hanno struuur.t e 1'el11zioo i anatomiche molto ùiver~c ( 1). lln •1uaoto precedent~:~menle abbiamo eletto r1sult·1 che. ~taudo alle conoscenze .tltu.lli "ulla fi:;iolo).!ia del ct•n eli•. t:h emcsferi cerebrali non si sostlluiscono recipn.camente nellt• loro funzioni, quando uno ùi e,~i. per le::.ione qnalnn1oe. non i· in g•·tulo Ji fnnzion.ue: e, cosi es-endo. cade da per -è

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St&F~t \. -ltJiorno ollt.locoli::1nl•>lll urttlroli Ln Rì(orm11 .+lt·l•c••·-

Atono 1!\(lt, \Ol. l, pag, 66~


0.\

l \E'ilA lll!':fiiOCA';RI I.A1'A

l'ipote•i del De Fleur.'. r he cioi· l'enu .. rero de:-.tro pu~..a lten supplrlo tlal si ntstro, e l'«.>nusfero smi:.tr-o non eg~er· lo che ilnpt't·fell111H'nLe dal destro. \ enute meno le ro ndizronr an1tomo-fisrolo•.!iche. m«.>-.-.e • dal De Fleur~ per la ~piegatio n t' della pre1·alenza l"emiplt•gia islerirn siui-.trn ~ull a òe,Lra, la 1eoria. for..JIIt!IDIIJalla riai mede,;imo nrLlnre. ~ òirno-trala ioammis~rhrle. r·E',tnnclo a f:l\·oro òi e:;~n. qualo unico. rlehole etl inientis;..imo sostegno. In prova tlPdnlln dall'uso provn. chl' lutti i popoli fanno tlella mano rlestra ma in do, tllre l'i,linto, ancl~t• l'etincar.ione hn la -.na grande impor-

aou. A me st•mbra che una "Pie~a z ihn e po~sinmo lrovnrla nllo stutlio sulla dijJi•rm::a di eccitrthiliw d1•i rft(l'. emi~f,•ri ~M;,.,..rbr.r~li . Sappiamo dnlla li siologia che, nel mede.;imo innn, il valore della ~or reo te minima t!flìrare non è ~emo~uale nei puntr 'Ìmm etrici dei d ne emi,;feri. Difatlt St!. una e.~oale :mpe•·ficie. :;i mellono allo l'roverto ~li em ic.. rebrali di un cane. e '' slimolano con tlll:'l corrente Yalnre rosta nte, pun 1i c~ntlameote simmel r ici eli essi. put't ._-,-•n• che l'eccilazione •·iesca efficace ad un lato ed inefficace ro.

In tJUallro esperienze, falle da Fr. rn ~oi~-Frnnck e Pitle'

Ilio scopo di determinMe la que·tione della reatliviLit coru,.rat.'\ dei due enw.fPri. si t'Ùue che dut• volte ('Otramht ri• sero alln slesstt ecci tazione minimo, unn volln il destro fa piu eccilabile del sinislro, ed una volta il sioi:.tro più dPI

destro. Anche la Commi:.srone \mericana, nominata dalla sOt' tc ta ' :Seurologia e lli Eletu·oterapia d1 ~e\\-\ orl... pH conlrollare gli allor:~ recenti· i m' studi svi rentri psico-motorr, IMI r;~p por·to pubbl icato nel tn:u·zo 18ii> ha confet•mato, ol-


tre le e~perieoze di TiilliJ.{ e Ferr~er, qul'llt· ,Jj Frant:ni'Pranck e l'itre:.: cd ha ngjo(iunto cht• tale diiTet·ent.a, tahuha uotevole, nell'<>ccitazwne mini.nm eflìcace sui clue emi~reri dipende da differenze morfologiche dci ~olclu e delle l'irccmvoltrzioni rw:,:li emi~fer1 -:t t>_,~:. E l io\ero ti fallo anatomrco sta. nscontrando~ ; ,..re--o a-;immetrre, piit o rneno marcate, non solo nella thspo-iLillne, m;l. :-cehbene raramente. anche nel numero de1 soklti e dcllt• cirwn,oll1z1on1 cerd~rah, specie rl~lle :wcondane. l.tH ;l mo' 1li esempio. per unomalin. non moltcl rar.1. può ,.,i,lere unn /llt'IJU di /lft.\'SilfJf/10 .~/1/lt'l'firitL/t'. CfiC llll!SC:I i rl11 t> lo/11111 liri• n,·tali. c Ù1Y1da l.t pruna poi-tione della .~ci,sam intn'l''',.irtniP dalla rimanente pouìone. che ' l •pi oge indietro fino al lob11 occi}Jt(tt!e. \ ltre arut::.tnrno~i !\uperfìciali nnomalt> ~i o•~ervano, c·o u unn eerla fn•tJueuza. io corrispoudenza del v1lr' ilrt"rlllll'l•'fal"; e ..uole ~pe:-.;o trovarsi nt'l solro t~CriJI­ tu/,•, viu o meno mnntfesta a ser.uoda gl indivitiu1, una Lfll'la scisstll'tt, della occi1litalr trasrnwrt. che se#!ue un ra mmino inYerso a quello delle ahre cinP, e modifica alquanto la dispo:;izione delle ci1'conmla;;ioni 11rripitnli, suprriorr e lllt'clw. rendenti une pitt tot·tno;o il deCOt'~>O ( l). Or. se i due emisfcr• sO il () tal\•olllt divet·~a mente eccitabili, •· naturale che •1uello. rhe me!!lio nsponde ali unu stimolo. snril il primo ad esanrirs1 rn ron-e;.:nenza del mtlrle:.IIOII. qunndo • 1n e~ t o è ro ntinno e(l esagemlo. E però tlohhìamo con..Judrre che nel rho di emiplegia rillt>N\ da me tle,cnlla, i dhlnt·ui paralilld s1 avr,ano co~w n­ temente a sinistra per il fallo che I'Pmisfet•o rerehrnle de,-tro,

l l'n.I.At:~ P. - Tr11llalo di nuatomia IOpO{Iroftca rou t1pplw1:;iont tJII4 cfllrurgio. St:contla r•lmnnl' it:lll.lfl:l C:ttta ~nll'nltima CrùiiCt'"'• Jrll~t. ,;,, ;\ota rlcl r•ror. Tenchlnl.


OA fAKNI\ ~tRUIOCANF.I.J.AH

in qut•ll'indi' iduo pin ecettalule del ,;ini.:tro, si e~an­ per il pt·tmo in ronseguenza dello stimolo periferko apai u.. r,·i cenlrtpeli t.lell 'mte,tino; d'untie illaogoididelle funzi oni riiJe,~e clelia metit sinistra delh midolla . e quindi diminut.ione, «ino nll'arre,to. dei movicorri~ponden tt. Roma. marzo

I X!l~.


SUGLI SCOTTATI DEL REGIO ARIETE- TORPEDINIERE " VESUVIO ,

ConCerE<nu tl'!lUt;l allo S(lt'1l11h• molìt;ll' •h H••no\".1 Il U Ci>hl•nlu I'I'Jl •In l dott. (l-.rl o •meduo Zori n l. snttutPoeole rn•'liko oli romt•lcm••ut••

TI giorno 5 dt>l mese Iii gennaio vtlni\ ano tra.;port.tti a questo spedale numero otto individui. appat·tenenti al corpo della R. marina. rho erano stati colpiti 11<11 mpure di un:l caldaia a hordo dcll'atiete-torpedmiere il l ··~urio. ace·tdeu· t.almente ~cappalo per rolluro. di una. valrola. [)j c,-si. l'uno cutlavere. ~li altri 111 ma~;.:wre o nunore stato dt gr:nezu pet· scollature riportate. Sar·ebhe troppo lun go se mi volessi dilungare n descnvere mtnutamente le altt,rnziont rtportav· esternamente da qne).(li tndtridni: dt>l re~ lo venn ero accuratamente raccol te le Slori~ di e:>si e qnivi si trovano desse descriue ~l i c parso piu conveniente il f.tre n~ultare t~ l­ cone nole che la mriti1 del cnKo hn dato l' opporluuitil di rileYare: 1° All'entrata ùe~li scottati nell'ospedale degna d1 nota è l',•stmsione, ltt local, cà del~ pa1·ti ol/tsl'. e per di p1il il grndo t/1 ~cottotura riportato. E per rigunl'llo ull'esteo-.ione dirò como L'azione propr1a 1lel calore irrndiantesi dal vapore fu abbn~tanza \'USIU, e CIÒ percht! non :;OIO ~i i• ltmttalt\ n colpire le parti scoperte, quali la faccia, lo mani; ma, cum'è


!'> U t~l.l Sl.OTlATI lli>L llKt.tO A lliKIK- IOili'KOI~IKBE ECC.

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proprru clt un t'lo•mento fac11menti' trllìltrantesi altra çer~o le fe~-ure, lm •·ulpitu ancor.1 le parlt ~u cttt ha potuto pot·tare l'azione su:\ pa~.;nndo fr-.t !Jii nhiti ,. la pt>llt•. Così noi ahbiamo potulu rilt'vare s~oltate le !traccia, ti collo, la parte superiore Ilei dor:;o, gli ot·gani genitali e~tel'lli, le coscie, lo gamhe Ctl l piedi: in•orumn tUlle quelle t'egioni do\·e più racilnll'nle ha potuto pene Ira re. Tant'i• vero que:;to fallo ello lo ~!t's'o B~t·l'ht. tultora cle~ente aiJ'o.;pedale, as~eri-~e che l\f'\"".1 -hnllu!llto al pol.;o l t o·amirtt (rli jtni l~ ,!;fan .tlletaZtnnt ~ne n,l(li av:unhnlo~·i): P 1111alc• un :tltrn per In c;tt>~-o fatto fa cnlp lo andlt' tn p·trtt ,. •llr'rl"' Pt>ru é ,, notM•I c·hc l'azione tiP.J l'Orpo rulllhOI'èlllc' Ìll ljiiCSle patii llllSCll,lt' ru !tleOO vim. e rtuPsLo si spie,m ppn·hi· C•'o non agiva all.1 temperalura ··ou c·ur assuli\a le p:Hti sc·n1wrrc, rna stltllenl~ più mrtrgato. f:it'l'<l poi nl ~rado rlr '\Cutl:lllll'tl. volf'odo munLenere, eum., 11111 <~t•mpllce, più lng cca, più scienlllìca, la cla-..;ilicaZJune ùt•l Bo)er. •l'condo la quaiP le swllature sono dr tre ~r.t•l i, osgi.t 'ono ra(Jpre ·Pntale o da <HTth~amenlt. o da furmat. une eli Yescu·ole o da rs,·art>, tliri1 colllP, a prrma vi-ta P•ll't•\-ano tu Ile ustioni ùi l o c' di :!" grailo, ma ·i ebbe ad aeror.!t•r-,1 111 ,.t-!!lltln come. laùdoH• .,, cn•deq1 d1 aver a fari? al ma,.,:.rnto con una scollatura dr ~· ~-:raoiCI. n poco a poco SI racc\'a In pE.Ille dttl'a. ('lll'IA.Cea. tli lUI I'Oiorito nerastt'o, furremenll• ndl·tenle e non sraccan tesi che in seguito nlla cura o tn t•giH' per ru·cu·essu di '\Uppura?.ione. Quflslo fatto lo sr 1\ &~>,:unn in piu puu11 ndl~ 111:111Ì tl~l Becchi. tlove 1 puu tlir·e elt~ la c'lllt> st l' levata 'l"a"i tutta pt'r -.uppuraziooe. E qui vo;.dio :tt:!!tun~r·t·•· an.·ora una p.trola cin·a In sede tlell~ parli o-tionatt> tltt'endu eu me clt>llt' mani 1.1 patte rolpila fu il dut "0 e non la rPgiorw palurare: e 'lursta pert·hc> il vapore :opie· ga\a un'n1.iooe romburente \1\ a sulla cute sottile tlorlÌale. llleatre era de:;sn resa uulla uolla callo~u pellf, pJimnre. :!2


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SUGLI SCOTTATI

:2° lln nltro fallo degno rli nota e che si ritiene di ,·alon.• in ltHti i !ratlaLi ~i ammette comP la mo1·te io pr·imo periodo negli <:wllaLi avven~a o per· shok O prr COll:!l'SlÌil08 tle;!IÌ oqnni interni. Oper (Psioni di n~ceri, l.a morte io ctnque de~li in d n idui col piLi non pote"n certamente e.;.;ere avvenuta pet· :shok perchè maorar11nu io e~si atTatlo i sintomi proprii 1li qoeHo ;,!ra"e accidente morboso: non clirellnmente ptlt' l~>sioni di visceri. pPrchè il vapore non ha ali .IC('alo molto profondamente le parti "n cui ha n;tilo; piullosto si può dire che la morte fu uuit:amenll:! e.au~ala dalla ron~estioùe ed edema bronchiale e polm<~narr. E difalll le le~IOill wavi esteme non potevano essere la rrtUSrl della so:;pen:;inne d~·lla vita. perchf> in Cfaramitat·o. in Alt!::;~io eù in (~ osunld.o uon erano molto e;;tese - non lo shok per·chò il lmumatismo non frt eccessivo; tntl'al più :-,i tt·ntll.na di sr,oU:l lllrtl non approfonden tesi oltre il derrn:c. J n,·et~e le nutopsio hnnno chiar~tme nt e tlimosLrato coutc l'inie;done, In cn.usticnziooe lorinj.jenbronchinle, In congestione etl edema clt>i polmooi ftu·ono la sola causa delln morte in ltllti quelli cile l\OCt'(}ffibellero tJilÌ a1J'oo;pedale e in rrueJio rhc ci \' enrw p tr· lato ea!lnvere dnlht Lo cpedi niera. Ui tre é !>l.lla fotta l1 se zioue ••nda,·eri<'<t. ma 10 tutti si son1> rimarcati 1 f~Jnurnt•nt bronc••·polmonnn : anzi in Gesualdo. alla lm:>e d1 uno dei polmon1. ~i nota,·a l'inizio t.l1 una pneumonite reatlìva. tli piit il cuorP tleslt'tl ripieno di ~nu:.: ue. il r'tli'Vellll pure mollo congt>~timt·tto, i :.ent dPtla aura madre tur,;idi. E IJUeslu p interessan te n t·o n o~ce r"'i. pere hi• il vapore ha agito internatur•nte pii1 rnme un .;olrdu rumlturenle localmente, clte rome un .!n~: ma menl.t'e l'nzionA sua lo.:.ale fu wtsta e solto un certo puuto di \'Ì;-,IIt lirnihlla in prMnntlitù, fu suJJiciente pet· protlnrre l ~ murle. penetrando attravei'SO la laringe nei bronchi r polmoni. E rho si dehl,a n qu e~to sol? l'esito fnneslo tli q11elli ~ra nflis~imo c; qu&lo:


DEL REGIO \RIETE-TORPtol'\'lERE C \'F"L \IO •

:J:lt•

doveacro :;o;,!,.dacere lo prom ~\OI'OI'a il fallo che il i. Il quale, pure e:;'enùo fra i più e•t••,amen te olTe.;i . ,j i• ,aJ\·ato perchì, u'ando l',wcort~:a:illi rur,u·.;j l•òcc·1. ha ri:;panniato, almeno profo•JdanH•nte, ::li urgani resprratoril. quantunque è a dire che non .uuli, tmmun~ aìr.u" ,Ji ft>no tnen i f.tringo Jatinge1. a "endo pr·t•.;entalo ùur·ante Ja cura un hre\ e periodo di r·ear.rooe ali• •nl.1. to'i l .. lthe Laman-a 11011 Prlte\,!o che, ar.wrln. si nMuh•nne In lt•:.ta 111m•·r-.1 •Jna.. i nel carbone - nella ··arl"'nit•r·o~. :1° Il dct'Or~o ùella malattta pre~eutatu .,j ùa !Jill'lli dte hanno la"l!iatn la 'rta. come d.1 quelli Cht! -.opr·a, vissei'O t'inlere"nnt is~uno. li Jecor~o det prrmi fu molto ln·e, e e multo lr&\c. Prest~ntarono ~uhito fènomerll aJI,lJ·rnnnti - una artilazione speciale e generale, elevamento febbrile. ~ew VIVil, dishq.rw dolor·osn, vomito n.nche sanguigno . t'ome ti Gusaat.lu (per rui prohauilitit di alter:uion i J.!lhlt'tche) polso frecJnf'utisslfiiO e prcrolo. tu""'' wu espellrll'aztoru• mu ro-~a n ­ ~uirllll enta. ;\ on st poterono apprezzare i fpnomcnt toracit·i. per rh i> non :-11 ,·oli ero di.:.turltntt i uHt lati ner hr·evi monwoti di \'·la lllro t:Otll:e,,i. l e 'Collature e:;terne nnn poterono 1110· difìc.:r-.: sr noto ,olltnto che le re,cit'ole ..,j .. r no ,.,·uot:ll~: re Jema, iJ .!IIOIÌ:unenlo l:llt.IOI!ll t•t'a dimiDIIÌlll . .\ 011 'i t' polUIII at·cerrnrt\ •'"attarnl'nle il :!rado delle .;rottaturc. perdti·, eum't• hen accennaLO nel Follrn . nel ·uu trallalll di chi ntt~in tst•·rn.t. qu,an lu ttatla~i ùr :~~- i. .:)~ :!rado, ..olamenle illletor"'u può accerrarne il limiti:! e ..u,·cede. ltcnh.:oiroo che ltt leullatnra. la qlnle nl l o di lt.t tutte l'app:nenr.e t! E'l :! ,..t~ulo; al i-". al ;)". al G0 giorno t li~enLa prnfnntla P rno-;tnt In m!lrr\li caziont~ tli piit tessuti. Qu ind i tlt l'S'i i• da thht•r 'ar.. , '0)0 che 1J tiPt'Or50 fu rataJe e rhe J'a11e "aiutare Ollll por,·· che alle vi are le_ggermente lt' '>OITPrenze rroppo gr<tvi degli infermi. Il Gesllaido, t:he supmvvisse pilt di tutti quelli


340

S\Jt.l.l SCOTTATI

cut 1occ6 l'esito letale, ai primi di non manifestò tosto fenomeni mortali. come gli allri; fu soltanto al 3" o i-0 giornn di sun degenza nel riparto chirur~ico che si fecero imponenti i falli tla f)ai'L~ dell'11pparecchio respiratorio : t]uando. cioC:• l'edema della J.!]Ollide ha suhito portato la minaccia rli asfhsiu del po\ero malato. Si manifestarono i car·atteri dclln cianosi in vnllo e della congestione polmonare r.ou (J.Irult~i lurin}{ea e infine la morte. Venendo om a trauare dell'nnrlamenlo di coloro cltr -oprnvi"sero e chi' ormai si contflOO ~ruariti. $i può di~idere e~so in tr·e periodi. come o~ni LraLLatista divide il de~.:or,;o delle scollatur·e eire hanno esito beoi!!no. Nel l" periodo si cm·n tlerizzarono i fatti irri La l i vi. ossia irrequietezza del l 'intlividuo, do!or e \'Ìvi:;sinw alle parti ;;collaLe ed in pn t·ti ultn scotLnte, stu lomi di dis((lgia, di catarro gastrico, ili cli:;pnen, Ù i freqtt&lll'-tl d i polso, eco. 1 fa l li lo lli fJU~:SI j eli e lrOV!lOO unn :;piegnr.ione nelle altemzioni locali cnhwee Pslt>rne et! interne, ed unche in parte nell'impressione morale, nell'eccitohililà scossa dal tmumntismo, dalla vista di rolc;ro che giorno per $!iorno 'eni\'U ilo a n.ancare nei letti vicini. E tanto è vero fJUt>slo fallo che il l amarra stesso era soll'er·erlltssimo ai primi di. anzi il ~iorno :;u::;segueote nlla morte del (,esnaldo, d~gente nl lt'tLO vrcino, piu di ogni altro si mos1ru irn'•tnieto. per rnodo dte due iniezioni di morfina non :u·evano che uno -.rarso ri.-ultato. e questo si può r·ipetPre pPr il Pilte~o e per il Uecch i. [ 11 questo periodo SO li O 311Chra a DOla t'SÌ due fenomelll. j rJuali sono arl'auo ~pecialr per i casi ricoverati nel nustro spednle. cio~: l" quello cile. mentre gli autori dinotuno ne~li scollati una put·tecipazioue ai sintomi morbosi da parte dell'inte-stinrl con una tltarrea profusa, qui invece si ù :;I:'Utpre avuto n combattere per più tempo la stiLicl1ezzn o,;t.inuw;


111\1. RRGIO AIII&TK-TOitPEDJ'iiERP. « H~U\' 10 »

:H-1

fallo ..in:.!olare e che c perJuraLo a lungo d••l di freddo intensi5simo avrertito da lolli )!h ,cutlnti d1 fre•ido che OUU e 'i'0ffi[l31''0 colla Jlll?diC:llllTa delle nsliunute. La "PÌl'l{azione di quest'u ltimo fenome no non i.· troppo fa perdti'• h1so,L:nll dire ahhiano conlf·t lmi to una sene di a promuoverlo ed a manlenerlo. 'in eh t> lo s• ' oglia .,...,.,!,,,., in rel:u.ione t:olla irr.•diazione calurlt'n Lutanea uu. sta rolla sensibilità ne n o-a "IJIIisit t mente sro~sa, eh • dipend.1 da qualche elemento ~pe ·ilico e,i.;tente nelle flrl• ~culLaLe. A questo periodo ,. 'U~:ced u to tJUCilll della ~un~;tionl! l.a febbre si è mantenuta ùurant~ questo l'lmpo alll1r1stnma accentuata fino n salire :11 :lo•:) ed anche li iOn grndi a~r.ellari. È qui che nn1luroun 'ia t·.n~,·nnllo te tscaro, cho lu mani, la faccia de~J i st:ollali si fecet·o abMdarllcmenl t~ suppuranti , tant(l che si era llhlllignli a venir /& r.. re due medicazioni al gior·no. fu Lamnrra e Piliego taeatu periodo non eLue un dt!corso lun~o. circa otto giotn i, t lo si dt•ve al faLLo che le scottature da e:,.. i riportate furono 111tedi ~ o grado: non co~ nel .Becchi in r·ui si mantenni' molto ltn,:o perdti• f,r intaccato anche ahllaslanza \ 'l\ amente il derma ; per quc~ti ehbe la durata tll •JUn'-i rpundic1 giorni . la rea1.unc> febbrile però si mantenne pt'l' p ochi gicu·ni. ces lindo a!Tatlo iu seguito alle m edicazioni ripellltc cd alle auhondanti t;,, atnre. Il p·•rindo di r.ir.aLriv.azione fu ahha~tanza hrere: e qne'lt• per due raaroni - primo perchè il proce~su di riparazione .. rareva ~opra tessuti giovani e prenl di vitalilit rigeneratrice, - ~~ec·ontJo perclu:·. fatta eccezione per taluni punii nel Betrhi. 11110 l'i ehhet·o a lamentare u tiuni ollrepas~nnli il derma, rosicchè i tessuti per·duti si ripaniVIHlO per epiderhlidt~ •li neofnnnnzione- mentrechè nel Bacchi, là dove vi


CGU SCOTLo\Tl

fu pe1·diLa totale del dOI'JUa (dorso ùella mano. collo, palpehre inferiori. padiglioni ùelle orecchie). la. cicatrkr, quantunque rapidamente for·mata. pure si è dovuta fare per bottoni di gra nulazione e bt·ìglie cie:llriziali. to ]Jerciò che riguarda iJ trauarneoto curativo li .:olorn cùe si sono s drati ùevo aggiungere dte a priocipiu fu per l'nna parta eeciran le. per l'altra deprimente o me.:lw nurrnLizzanle, e ctù per soslcner·e te forze e uello ~Le.;so tempo l'er ùin11nnire la ipPrecetlalulità tl ùnlm•ahi lilit dei ferllt. Fu <JUÌ appunto che si 1\ osRer·vatu un faLto abl>a.<,tanza tur·in,;o e clte forse trova la slla ragtone nell'~it.ione eflìcace del ntuedio. li sig. ma~giore ne Prati, vedendo che anche due inreziooi di cloriùrato di morfina noi Becchi non ollene,·aoo alruu e!Tetlo per -=onciliargli il :.onno ootLurno, e di piu Yedend ' l' be 1.. ftw~e dell'iodivtduo erann 1dquanto abbassata; ha prnsato dt 1'11r precedere alla ioie"ione di morfina unn di cilruto rii caffeina; co~i si otl.eone magnilicnmente la scopo. E,.!li allora ha spiegato que~to fenomeno di per se elinenLesi nell'erfello, ammettendo che la c:tffeina prelli;;poneva i centri sensoriali a rt;;entire dell'azione della morfina, cbe aS?iva in ~ec ooda linea TI tr,tltamento consecutivo generale fu tooicn, ricostituente. Localmente si i.• curata perfellamente l'i~iene, la pulizia: togliendo tutto ciò che si mortificava mao m:tno rhe la snppurnzione distingueva la parte sana dalln malata. facendo abbondanti lnvature ùol'iche, riroprendo con gart,a imhevula nella soluzione di :-.ublimato le parti suppuranti. mentre s1 ricoprivauo le par·ti non soppu1·anti con compre:;,;o spal· matc di vaselina borica. Questa ù la cura razionale dte ~ì è ~e!.!uila in tuui e tre ~li ammalati salvati, facendo 10 moJo che le parti scollate venissero nllt•viale dal dolore. difese d:~l· l'aria e"Leroa, e nello ste:-Oso tempo subissero uoa t•erta ,•oul-


DEL RlGIO AllfETK-TOICI'EOl'U IIR « VK..,ll \'111 ._

3~3

nt•, alla qualt' ha allril•uito inuneoo;i rautagg1 nelle re il \ ei!Jcau. Volendo ora fare uu rt.l:-,.HIII<I linult• .,j deH• dir~> ciJe. dovo ì giorni di ùe;.:enza all'o,.;pedale, 1! l.antal'l'u ed 1l }'dit>go. perfellmuente ,:unnll tornare alli' rro!Jne c.be, 41J&DlUO•Jile il pr1100 av~ ..se •iato ~erie ap!Jre•Hinni sul suo ~~· n eralo e su lle locai1Lit ufl'ese. Dd Becchi uon :-i paò dirt> ehe t~ cn e sit.lno 10d:ttc co,.J fel ··emente, perche. •JU(Ullunque 1•:.di pure sin 10 1 ia di :,:ual'lgiOne prossima. pure - ••ssenùo :.Lato Il f)ÌII e.,te,.amen te c profondamente leso - non si c' puluto a1 t•re m hu in o.!ni parte la ripa nlione Pt•r neorormntione di epid!:ll'rrtldt~- rt•stllutw ad ÌI~Jt>­ da tessuti - per tn()ÙO t'he nl coli n. al 1lnrso delle mani, alle palpt>bre inft•riori. ai Jlldi,.:liun• delle o~t•cclue. rimarri1 un po' d1 deformita per le r.icatrici retraente:.i. In o •n i moùo però ,ono cjCH:Sll ru;ultali bul)ni:;"imi, 'j ...te le )!ra,·j alterazioni riputtate. e se questo si devè alla t•f.'sistenza e r·iMth ila Ol'r(auira iculiviùunhl, lo SI dc•ve ancora .d le pazien ti e continuate cure ciel ma;!giore meùaro De Prati.


3H

UN CASO DI

OCCLUSIONE INTESTINALE 1.1tul'll ratta ali., ron!~rtnz" ~•euhtlc:a d~J mese d• nprtlo> 1~91 nrlln ~pe.J~IP millt:•re di Padol'a tl~l tJouor l': u jl'enio Tr~vi•an. ttnente medico

1\ usso, ~olllato nel reggimeuto cavalleria Roma (:lO~) il giorno 11 fehhraio u. s., ven ne nccolto nel t·epnrlo metlidna di crue!'>LO ospedale. lwwm,·si.- Rd'eri:;ce d'importante '\Olo che nell'inH~rno del l li8i. non rironln in cJnal gwrnn, fu colptto all,t mct:t ùr~Lra dPII':~ddorne rln nn calcio di c;wallo. R ima"e circa due ore senza p.trola pPr ti dolore. ma wo soli trt.' f!tOrni •h riposti scontpnrve ugni disturL10 e non ~li succe::.!'le alr.unn sensihile consP.!uenz.t Del lesto a ,ua memoria h:l ;:odntu 1li OllllllO\ s·tlote ~ le sue funzto ni inte,;tioali :;ono ~empre :;tale regolari_ ~l' i ~o!iomi I l e l ~ del tletto 10e5e fu anunal.tlu di inOuenza . Il ,{iornn 13: •1uantunr)lte non ristahilito, 1iprese il suo se n izio. ""o n fece srorzi, non corse. oon ricevette 1·ulpi al 'e ntre. Luo sumò del primo rancio solo parte della r.11.ion~ di enrne P snhitn ~·ominctò ad avvertire dolori inleosi prima alla r·egione t'pignstrrca. pot diiTusi a lullo il ventre. \ erso le ore tr·e pomeridiaue venne tr·aspol'talo all' infermenn re;!gnnent;tJp 0\6 vii fu somministrato del landano,


UN CASO D! OCCLUSlO~E L~TEStJ:\A l,R

3 i.ij

apvlic;lli cataplasmi caldi lamlaoati e r,li:;teri ~i acqua saponata, ma :;enza alcun effetto. StaUJ 1m'sl'nf1• . - ."o).!~ello di rollnsta co:.tiluzHine fisica, cute ùi colore bruno-terreo, pannicolo adipo.;o scarso. museolatura Yalida. Giace supiuo, pic?galo alquanto sul lìanco sini.;tro, COj.!li arii inferiori rannicchinti ~u l \'entre: t~•rupe­ ratura normale, polso piccolo, frequente. hrh idi ntten.. i, occhiate tll i'M$ale, sete arùeute. dolori inte:.linali anllissimi. fOmtli cuu emissione di mnco0. parelt addominali uniformenlf' te::•·. ••ui fian chi altjuanlo aubassati. senza avrtllamenlo della fo,.a iliaca destra. dolemissime :tlla palpazione, meteon:'lllo motli~:o . \ Ila metà distanza fra l' omhelico ed il puhe, dove è il punto nelle rua).!giori son·er·enze. !!Ì pa lpa nn turnore del la lun ~hetza presso a pot{l fli ceotimen·i diec1. dPIIa lar•ghezza di t·.irca qu attt·o, in direzione Lrnsversale uu po' ascen~l' n te lerso siui str;~, la maggior pHrte corrispondente nl quadmnte inferiore di sinistra, pasto~o. spostabile. molto dolente: al la perr.u~sione risponde con suono non del tullo vuoto: costipazione as oluta, esame rcttale negativo. Si l> Ommin islrano eccitanti e si praticano delle iuieziuni di morfina. Con un enteroclisma di ncqna sap<lllata non sr oLLieoe nlcun benetico effetto e nessuno col mM!'<~,:gio sul tumore. •l applica '"erso ser·a un entèroclismt~ con due litri di olio di oli"a tit>pido . e poco dopo \'iene eme~~a una scihnla con parl<' dell'olio. Dopo noa mezz· ora è caccia lo il resto dell'oliO mis'o a "·lllgue: :.opraY\'ienè il sin~hiozzo. l 'am lllalu.tll si mantiene in que:;to stato per tnlln il ~i orno l o; s' in,;ist.e nelle iniezioni di morfina ed eocitnnti. Il] (l'libmio. - Polso piu re.golare, dnno~i incipiente. persistono la costipazione, il vornilo di muco tinw in giallo ed il singhiozzo. L'infermo sog~itln).:t' d1e avve,·te nel $ilo del tonuu·e come , la sensazione di un oslacolo, t'CIItLro il quule

.


~J6

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CASO 0 1 or.cu; 10'1:' NT:E"TlN.\1.1!.

Tanno a•l :.rre;tar:.ì anche 1 liquidi as:-uot i. Alla ~ulit~ terapia si n)!gin n ~?a alla sera l iniezione del Chiusi. 17. - Questa mattina pt'r lempo l'infermo oht•e una ~ca­ rica non abbondante, oerastrn, in parte poltac<'a. in parla formata; una ~eeooda pilt tnrdi pure formato. ~i rinnO\'a la applicazi•me dt:lll' enterocli.;ma d'olio, e verso ~cr' si Ila una abbondante scnica formala. ce~;aoo il vomito ed d «IO).thiozzo. temperatura sempre norrnnlt'. / lì. Lingna biaocn~tm. asciu lta; ri cOJl}pat·si i eonnli ni vomi ~o. non tollera dte 'lllnlche sorso di bevanùa. 19. - )l eno frequenti i conati di vomito: tollerata qualche bevaoùn: persi,;tooo la eostipazione ed il dolore: ioteziooi di morfina e diel,, liquida. 20. - St:unnllina ha rim e;~o col vomito una qunntilà abùastantll oote1·olc rli liquido verdn.slro, non però di odore fecale. Si somministra la mistura del Cantaoi , di acqua di lauro-ee 111~CJ. estrnlto di hclla<lonna e idroclornlo di morlìna: si ottieni' piu Lardi una ,;ca ru:a poltacea. nera,.tra; \'Ìene tol· lerata una tazza t1i hrodo; senso di relativo migliuramento. 2 1.- Questa mattina ha 1nu1e due scnriche pollncce. colorate, piutLosto abbondanti; più tardi è ritornnto il vomito, di mnlerinle m gran parte liqui•lo, di colote ostnro e ~.:he al paziente lasciava no odore recale. accompagnato tla \'iolenti dolori iutestioali. !!2. - Questa mattina pbr tempo ha eme,;so col vomito on'ilhboodante ~ruaotilà di materiale liqui·do di aspeuo fecaloide. ':13. - th avute dura n lo la none ripetute scnl'irht> fJOIL:It'ee; nou :'i ò rinnovato il '"omito; cessati i dolori inte;;tioal i. ri:~l­ zate lt> con•liz'oni genernli. 24. - AcciJsa senso di pP:.O allo stomaco e dolenzia iott>-


:H./

0\ t \SO DI OCCJ ll'-111\& l\TE'ili\AL&

r•

stinalt: si in..;i ..te nella dieta liquula Ili cui la p:trte int'ipale e rappre,enl.rta dal lalle. 'ii . - :Sei gtOrnt scor:;i l w avute ùue. tre sca1 i cho !~pon­ tanee f;(iorn;"~ l iere: dreta !allea. L'nmmalalo continua m unu "-lnto presso a poco slaz•onario fino al ;,!Ìorno l~ •li m,u·zo. quando t•omincia :tcl .tcutiZ7.'11 ,j nn dolori; ... pontanetl alla re.'iune epi.:.l:itric·t: h palpazione rif>,rC ne(!atrva, la pre:\sJOnt> non aumenta le sofferenze. la percu:,siono ottiene una ri..;ooanzn timpanicn, il dolorr si ruilig.t dopo l' in~-testinne dei cii ti. 19 mrrr..:u. - S1 la).(ua deJI,t gastr:tlgia e ddlo. euteralgia. ritornano la ... titirhezza e •JU:'llche conato di \'Omih•: l i n~u:'l imp111iatn, ali tu fetido, inappetenza: mi;;tur., dd Cantani c dieta li•)lltda. 20. - H.itoma il dolore localizzato al quadrante inferiore di siui Ll'a, dovo la semplit:e palpazione è moleslissirua: in seguito al solito enlerocli.;rna d'olio si ollrene un· ahhonrlanle "tarh:a poi tacea. 23. - Ce,-sate le sofferenze. persbte la co:-lipazione. :ì5. - Si son ripetute la gastralgia e quakhe sofferenza al tjUadrante inferiore tli siL1istru, dove sia col la pressione, sia col pr·olungnrsi del prriodo di coslipnione si provOl'tt all'infermo la seo~azione ùell' e-.i·teoza di un tumore ill'lla graodezM di uo tHHO dr gallina 2fi. r..ri .;era si fece piit intensa la gnstrlil:,!ia, setuila 1la romito del materiale in~esto. 2S . - l n :.eguilo all' applira~iono rlel solito enteroclisma ~i ottieoe una srurica di feci formule, non piu colorate. mn di a.'P ~'llo qua-.i nrgilloso; da trualclle giorno la cult· del tronco ' ·• a~sumen,lo una tinta ~ubitterica. il dt>perimento dell'in f,•rmo i: notevole e pro)!res3Ì\O. 29. - La solita gastralgia, accompagnala da ripetuti co-


3H~

U'l CASO Ili OCCI.LSIONK INTESTl:'\AI.t::

nat1 di \Olllilu, s1 t'> fatta co~i intensa da tenere l':•mmnlnto iu 1111 'ero ~Lato t il n;.:itaz10ne. 30. - l)ut!sta mauma eht.e una ~carica r.ompo~ta di olio, re::.iduo dell'enler·och-.ma rlell"altro giorno. e di feci formate e eolor.11e; scump~r~n il I'Oiorarnerllo iuerico. nelle feci non sono mai stati tr.rvati t'alcoli IHiiari. nè di altra natura; •lie1o1 selliJlrt' liqni la , n preferen1.a l:lltt>a. fi "l"·ilt• - 1.•• fun1.ioni inte,;tiuali :;i vanno regolarizz1ndo. sart•!lhl' --rom p u· ...a •)UI:'IIa Sl'n.;aliCine .Ji un tumore chP l'tufermo an·erlivn internarnentt•. già da Htri giorni l'c:;:une ohbielli\O l11c:lle rie-ce nega11vo. ,\, - L'ammalalo continunud arere rei!olari scartrlle •ruolldmne: rione lllP:\SO ;, dieta carnea; pesa chilogr. i-9. l' . - L'ammalato va r.e pidnmente n mettendosi nel :;uo st:uo di nutrizio ne; pe•n <' hilogt·. i.i4. Il giorno 27 nprrle il 1\usso viene me~"o in nscitn, nsta11illto nelle sue r.onù11.1oni locali e generali. an>ndo rtacqu•slatll un peso di e•hilo;(r. oX l l •Jnlull'o mol'ltoso corri<pont.lera a quello della ori'Lositlltt' mtr\tinu{,.,

pec111ellu di ria.;,..nnu•re il me~lio che ho "apulo racrogliere dalla lerteratura .,uf1'111·gomento, allo scopo d i rir.:w,Jrne qnnld1e :unutaestrnnwnto da applicarsi al ras11 presenlt• t!tl a quellt anf'nirt> Etioloaiu. - l piu diversi proces;;1 possono dar lun;:o all'occltbtont: <l eli' ente,..tino: l ) ra 1111

la compri'SSHlW : le alt•·ra :iorli di tl's.\ituru dt'llP sw 1'111't'll: ht lor~imtt• altornr1 at prO[II' Ìll IIS:ie, slrozzamènlo di

Rokitansky: la w ca retro :ion, mt, rtw. prodolla tJnasi se mpre Ila


U:'i CASO JJI O CCLU~ I C)~g J:'il'F.STINALK

3i.H

cortloni o ponti fibrosi, residui di uon prt>gre.sa pet'ltouite : la invar;ina.~ione od itHttS!;ILS(I'~iOI!t' 1 (• la e3USil piu rre•(Uenle della occlusione (:17 p 010). ~i ~viluppa per lo p1i1 nel decorso ùi una diarrea croniea. :embra che tr<l;.!ga. lli'Ì~ine da ineguali contrazioni dell' ime~ t ino. la c:ui men·è le pur/.inui l'Ì~t relle re n ~ono spinte entro qut>lle dilatale. Ftnalmenle l'intestino può \'enire fino 11lla co1117)ll:'tf• unpn·m,LbilHtì <JllllrtiiO rla (etz d11re t•tlt•~>·.ç~enk r!tt• t'Ì .v1 t>rano arml// 11/att• i1~ IIH!Sslt e da ruttC?'I'::imu ralrolose. da t•alcoli lllltari. rl(l !'l'l'mi. rla WJccinoLi dt frutta, insomma da lltlli i corp1 estt·nuei r:lte sieno peneLmti nelle vie digeren11. Una causa pt·edi~po n eote dell'occlusione per feci 1\ la costipazione abituale per paresi dei muscoli dell'intesti no. Quanto ni cuicoli hilitHi. dice I'Eichhorsl, non bisogna credere che i t•nlco li "Ile hanno att•·ave•·sn lo le vie hiliari clel1bnno pn~snre libél'a· mrnto anche 11Uraverso iJ lume molto largo dell' in teslino. pou~h è le vie biliari sono capaci d1 una dilatazione mollo ron ~idere,·ole, ed oltre a ciò. calcoli pi l't g1·osst p(ls~ono l{iu n· gere n li' intestino allraverso una fistola coleci,to-colica ~ piu di rado allraverso una listola colecisti-duodenale, ovvero pare•~chi calcoli si cementano in grandi ma~se per me~zo della feci. Il restrinj!imento può essere nnche spnsmodicu: 11assimtt' iliura ora di Sytlenltam; ileo ltrrvo.~o. ~econtlo il L:neran e Tei$ser si può osservarlo sotlo una rorma leg~irra in una qunntitiì di processi irritativi dell'intestino. \ i ;. poi un cerio nnrnero di raui, in cui lo spasmo ne•·voso prue sia la sola sp1ega1.ione plausibile dei fenomeni o~servali. S~conùo l'Eichhorst i dis1Urbi di innervazione della pal'ete intestinale cùe portano con !;Ò si ntomi di ~lenosi n eli occln· sionc intestinale talvolta sono di orig ino cr utrn le. nll,rn volta.


3i.i0

UN

(;,\"t O Q l u~I.I.IJSLONE lNTESTlNALE

pet•JI'aica. anr.i locale. ~elle affezioni del cervello e Ilei midollo spinale ~<i lta talvolta una ostinatissima stitichezza. la quale può condurre ai sintomi della stenosi ed occlusione inte~tiunle. LI ~larugli,•no ha dimo:!tl'ato con1e un assoluto inceppumtnto della t·,rcolazione tlelle ft•ci e dei !{:Il puo e,;sere determinato da fatto di turbata innervazione inteslinalt•. da unt1 spasmo che può insorJ.!ere raptdamente e col quale naLut·atnwute le mn.;se ft>calt Clli\Corrono poi a rendere piu com· pleta l'ocd usione. ~:d a riproYa di ciò adJoce esemp1 forntli dallu letLPratnrn meclicn e òulla proplia clinica. nei qnalt ~i ebhe ln ,;;intomntolo}!in r.tJmpiCill ciella ocdusione intestinale. senza che l'autop~ia dimostt·nsse l'esistenza di nna occlu~io11e mecrnoica: mentre vi sono mdividni, specialmente ister·i··i. eliA per• Lompi lnnghis,.imi non evacuano. Pppnre non vanno itlc(nllro :1i falli surlcleui. t:on molta probAbilità, Ial o pertnr·lHHncnLo d' tnnervnzione è dovuto nd auto-intossicazione, conse;.tuenza di anormali fermentazioni nel tubo gaslro euterico. Cio che verrebhe confermaLo dai buoni risultnti apportali neiJ., terapia !l eli' ileo dalla lavatura òelln slotnnrn. Kundrat, a.;s,~tf'ule rlell'.\lhert. pnrla di cJttelia for·ma flt rn~~nrc:emzione interna. che i• dovuta all' es:'lere il du()I!Pno cOffi(ll't':>so dalln !Ja,;e dt>l mesenterio rleli'iolestioo tenue. ~ei tre cn't o,-ser·valr dal 1\.undrat ed in quello descr'tlln dnll'\nticlaiedr. nllrt~ n~si:;tellle detl' ,\lberl, la por-zione pancre:llica drl duodeno non pa:;~ava, come di norma. da,anti In rolouna H•rte!Jrale, mn, rimanendo sempre alla tlestrn di 'Jue.-ta, dt:\ren •IHa fino all'altezza della quarta verrehrn lorn· lHli'P. OYe piei(avn llru.;camellle all' iusl't formando qua:-i 1111 angolo ncnlo per pruseguire comi} dibriuno. Là O\'e princtpi<t il dig-inno, ha luogo la (:ompr·essione del duodeno pt>r parre della baso del mosrntot·e sempre quando, in,•ece di es~rrC' te· nuto solle\'nlo, venp-n aù abbassarsi. L'abbassamento dell'in-


UN CASO Ol OCCtuSlONE "H;STINAI,f:;

:t) l

lt<"tino ~i ha t!uando le p 1reti addomi noli ces)ano di lunziou.tre o per· tlima~rameulo o dopo aspnt·tazioni tlt tumori adlluminali. e quando l' inte-stirlo ,; contra& Que:-la forma di incnt't'etameOlH distin ~uesi dalle altre perdtè aJ,olist:E' ~ul­ tnulll la permeahiljtà, ma non dà luogo a ùi.;.tUJ·Ito eirc(.tatorto. StlltiJmntt•louia. - l e sofferenze molte 'oiLP collllltcinno dtlpn una cor:oa. nno sforzo, un pa:~ln copioso. Ln ct~vlilw:;imw nei ClhÌ Ùi occln3ione è spe:SSU il fennllll'llU llliZiliJU. l O JII'Ìill'ipio ~i possono llsservare anché alt'IIIIP e'acun10ni li11o n du~ ti segmeow iuferiore deli" intestino sia' uoluln: vi it lardi In t·ustipilzione tliriene assoluta e peri\tste durante tult;l la mahtllia. l'et·ò nei casi di invaginazione non i• sempre :t~soluta: anzi si sogliono veriHco.re molte volle evnrunzioni eli rnn sse san ~oinol ente, o mnco-sanguinoleule, pt:Jr In compres~ioue delle vene del mesenter·io contemporaneamoote ini'U§{Ìrlnto, rho produce sta!ìi ~an~oigna nella por'zione in' n~innta. e fncilmenlt· rottura dei va~i della. mut·o•a. ( l tl11lorr può soprnv1 cnit·e hrnsl·amente e presentare immedi:llantente una ~~·ande acuzie. o invece pre::enl.ll':.t piu lentamente e poco iuten~o. l imitato òapprima a ltvello delln ll'sione. s'irradia tosto in lUtto l'addome Sertthl':l rtsultnre da una distensione eccessiva dell'tnle•Lrno o Jlf'r mas~e fp,•ali o l'er ~az arre t.ati io una posizione circosrrilla del lulto l'lite· ri<'o. Quando i: hrusco e fj,so, d(>Yrebhe ps,;!•rt> srntorul\ dt ~lrnuam ento interno nello slr.>llo st>nso tlella parola e questo o,.scrvò il H.on1irr. :\la inL;mlo h ,.Les~t• 'inlomn fu rì~contrnlo put·e dal Houtirr· in altro caso. nelr[nnle l:1 cur·u dimostrò ll'tllLnl',;i ùi Mel u<in ne inte~l inalo per inta~nm en 1o fecale. l Mm·it i, secondo la m;\ggior pari e degli nutori. sono CoMnn~i : d:1pprima alimen tar·i, poi ~ierosi e hilin:;i. divengono


-i.:)~

U~ CASO 111 OGCLU"JO\E 1'\TESTI~ .UE

ptù rapidamente fec.th. quanto J'uslal·olo l' pin lnntano rlul retto. St producono n intermlli pni o meon lontani" qualche volta 'OliO qua~i · ulc,tll.1til'i e ~opra,·ven~ono ~enza ,furzu airuno. Il Yomito si ... nole manife-tare per tempo 'e l' o't<lCOI!t ri,iatle r eli~ porzioni alt~ dell' tnJe,tino e suole ril:trd.m~ aiIJiltl llt O ,.e l'ostncnlo è ::Henuto nt•llt> porziont piu has~e. lntnnw il \OOlito n on~ c·o~tantc per ti Fre~emnu e H··n,gen. rh e lo \ ic.lcro wancan~ in due ca~c di occlu:'ioue clurata 1.1 prim:t l~ t li\ -.e.·ouda H ..:iorni. Serondo Ueult> il \" Omito ferale• .,; rletennmn l'''' fallo elle il contenuto inle~tinaiP rt>rra UÌ pi'O!'Cdere VCI'~O il puntO della minore re:;j,tPOZa, l'ioi• vP.rso lo stomaco. St•condo ti ~iemeyer ed ti Betz ,. nn•~n­ mente dovuto nl premllo addomin:de. SPronclo il C·, ntant . appo;.r:::iato agli esperimenti cleii'Oeh l, vi conc'•ll't'e nn1'11r il movimento nntiperistaltico dell'iutP,;tino: Le• mo~~c eliminalr col vomito divengono dt un odore :-.e.npn• piu m :• nire~tamente recale f' s; di~cu~~e nwllu .;e la coprnruwsi possa ~uhenlrnre anche nl'i ra:.i di Ot~du~iunt> tlel· l'inlPlitino tenue. oppure '6 :>i trovi solamente nei c;~si tli impermeahclità dell'inll'slino cra:-sn, nel tjunle ~ollanlo inr•ominria la V8l':l (ormai.ÌOOe delle (ed. niu;;ta fe O:;~PI'v:IZIIIOi ÙÌ k.uhler 10 (~ermania. e rJuelle di Ca:-s'. Larguier ed altri in f..'rancia. i \Omiti rli ~osta nze feralotdi. cioè di materie · nl~sli· nnll in avanzata pntl'ef,tzione in seguito al prolungato lor·o rio;ta~o:no nl tli--opm tlel punto o,.cJu.,o, e fornite t'O'i dt nn odore nnnlo;u u t(Uello delle feci, possono provenire anche dalla parte suprriore dell'ileo e rlel di!!iuno. Oi que~to parere,, nuche il C rotnni. \ l \ iemeyer poi somhra impo~sibile che il romenutu dell'irHc>stmo rr·asso po ~sa pa.,sare oltre la vah·ofa del Bauhinn, mn molli sono d 'nct~ordo nell'ammettere che le rnaterit• pos -


ON CASO DI OCCLUSIONE lN1'FSTI 'ìALK

333

sono supenne la deun valvola, in seguito al suo sfiunc;Hltento per l'euor·rue me1eorismo. E JJalllt' obbit•ftivo. - Il -sÌilfJitÙJ:.:.o snreiiiH." l'eiTello ddl'impedimento ùel tfiaframma, pr11dotw dalla poeumatnsi. Ln displlm sarebbe un altro elfetto della stesa can-"a. La cinnosi. secondo il ~iemeyer dipende pure dal mele.orisruo, che spinge in allo il diaframma e compt·ime il polmone. L'impedilo dellusso del ~:~ngue dal rutH'e destro du a~l ì ammalati un a.;;petto cianotico. La f~'bbrt• doHebue mancar!' nello <;tro~z:unPnlo ed P5:iervi nella pt•rllonitc, t•ù iulalllo 4ues1o sin torna è lt\1110 rm·erlu ecl IDf(:tlllle\'0((' lfUUOlO gli altri. E~sa rnancava in nn caso di slr'07.zamenlo intrr·no e di perilonite, ed era notevole io ono ùi occlusiono remtle (lloutier). Il polso è per· lo più piccolo, in seguito r·egol<1re, e. como ristLila dalle osservazioni deii'Eichhorsl ~ piullosto fi'Njuente ehe r ;li'O. L'a.dtlome dapprima è morbido e non teso. ma llen tosto 60pravvit•ne il gonliamento del venire, uu iforme nella orclusinne ùa fec i. òiiTuso n lutto l'addome, lasciantlo i liunchi molto ;ebhas.;ati, se il re ·trinxirnentu l! .r sede :-nll'rnlestino lenu~. ~ el maggior nuU1ero dei casi il ~o nfinmento dn•aenc auhilo coo:,iderevole; ,.; sono ~or:.:o~lio e borborigmi. Talora è visiuile il movimento delle anse intestinali. La perbtaltira iute.stinale in ispecial modo molto vivace 111dica lo f•JJ'ztJ continuo e !'lraordinariameole forte per '•ncN·e l'ostacolo . .\ Ila pi't'CIIS~IOnt' si ottiene un suono timpanico e spesso idfoaeril'O. li 1\ader trovò ùne cause concornitunli delnaete•)rismo: 1° ùi3turuo di circolnionc delle pareti intestinali: 23


:!:)i.

U~ I: ASO DI Ot:l:I.U';lll'\t 1'\li'STI 'Utt:

~~ sta..i. decomp.,siziune C' lttJttefazione del ronlt·uulu in-

le•t male.

Quesli ratti hanno luugo nella porzione dell'tntestirw situata al disopra della lc~inne ( Lnn:.tier. r\ ad(•r). Il Wall afferma dae si pnssn alrmo"Lrare la sede drlla torsione, perchi• l'ansa tori;\ i• sola timpanitica. menlrt' l'iutPstino Situato di sopra non sì fast' Hl 1h"tendere, anzr _,i ruuta per ti vomito. Il lllnpani-<mo suul1• eSl'.Pre modit'<> rwll'iuHtJ!Ìnazione. Ltlj.lllpu::inw•. serondo ,, '\i{'fiJf'~er, ra rilevare. fll•i l'a,;i eli Ìlltu,.~wsre:imtl', un t11uwrr uhf'' II!Jruli modica rt•AÌ,\I~'il zrr, rh e :-i può rironosci're in singoli ra:.i 'l'ecialmente ,,, i lt'f!lllnenti ad lomioali ..,uno pnco te~ i. Qoe,;ln tumure i• pnro s/"''t•rfri/, oppure nffatto immolrilt, ,, molto dolmtc• e dà colla (ll'rt'Us· sione per lcJ più un suono non del tut to vuoto. r:rNplm·ru:inne rl'ttfllt• non de' tJ m1i esser<' tl".l:>curatu. pcrcbè può fornire dati prezio''· rag~inn~enùo rul ùitu fa porzione iora~ttn:lta ilc111'irllt>.;tano, nei casi di ioragina1.iuue, o l'ostacolo pro ioUo da 1111 tumore ft~calt>. TuLLi ~li autori rihattono ,;u tale c;;anw an•ndn rotlllllt?.s"i n vi:;ll t'lllllllll'llt•rt• gn.n·ìs;;imi erro1·i dìaj:tllo!aici. Set·oudo il Carpenter nui po~"t!tlinrno nel nwrorlu cl1 iosll/Jla~ionl' ùi ga1. rdr·ugeno, alla So>nn, un meuo t•llican• innocuo. l'apido per dia~no!-LtC;Ilc e localizzare le url'fu ,ioni inte:.tinali. .\ rchambaull consi;.:liò di nH: li ero in comnnicaztoue Il l'C'IlO. medtante uu tubo di ;!Omma. ~~ol heccu ùi un romunt• sifone pt>r ac•[Ue :znwsf-'. prea·(•t1Pnlem••ntl' riempito di arqua t .ulll•nica. Ztem..sen • s•·upn ti •il;!llo'lico ,. tcrapt>uticu. rni."CII· mno iò pure di n;:onliare il rellt) cnll'ncidn carlwniro. St:IIJdo al Carpr.nt1•r. se il colnn si dilata unifonuc•uJt•fll!'


ON CASO Dl OCCI.OSIO'N8 JNfKSTINALE

3();)

dalla S iliaca Hoo al ceco, J'occlu~iune risiede più io allo lun~o il tenue. Il pll~sa!{~io del ~nz atlrav.~rso la valvola ileo-cecale, di,·eouta insnfficienle per la òil'tensione del ceco. si 'erificn sempre pi(L con uu rumore gorgo~lia nle. Se i! gaz oltrepasso. In w\lvola ileo-cecale. con una pt·essiooe non superiore n. 11t1elln nl'Cessaria nello stato ùi sanì1i1, e ~e, òopo lo in:;utnnmMio. l'esame della re~ìone ileo-cecale coll'ispezione. In percussione e In pa1p&zionP non rileva nulla di anormale, si continua In ricerca della sede di otrln~•one tnsulllaodo lenlaOlE'n te il tenue. e facendo delle fretJuenLi osservazioni all'midome per determinare l'altezza O\'C ~iuu:,:e successivamente il ~nz, e per determinare la posir.ione rela.ti,·a dei vari organi addomin~Jii.

Lrt 'fltantitJ delle urme suolo essere scnrsa se l'ostacolo ha sede in allo. atteso il diminuito a~sorhimenlo. Secondo J nlfl) ui "O~M auribuire gr·an peso al

contenuto d'indicano nell'urina. il quale. presupposta l'nso;enza dello. peritooile che per· ~e stessa ~iir coudnce ad aumento del rontennto d'indicano. tJell' occhtsiooe dell' inle3tino tenue i• aumentato, mentre l! innlleraLo nell'ur.clnsione ciel cmsso. L'indicano dell'urina deve e=-~enr.ialmente la sua origine alt'iorlol. il rruale si rorma nell 'nttestino per la digestione pancrenticaùegli ulbumiooidi, Nl in gl'a n pal'le viene eme~so (~olle feci. ~f a. se esiste nna imperm eahiliLà ilei Lenue, pas,.;;i quas1 del tu!Lo nel sanj!ue o quind i l'indicano ''iene emes~o nelle urine. fli"!Jttosi dit{e1·m::iak. - .\ella orclusione del tenne i ~i n­ tomi ltanno un cor·so tempeslo"tl, il vomito eJ il dolore si p i'~ ­ Sl'lllano p111 intensi: il meteorismo t\ moùico o manca drltullo, predominano i falli nervosi, la diuresi è diminuita o abolita, l'ori n~ rontiene indicano. Co~i pure insorgono rapiùamenLe


3i)6

UN CASO 01 OCCLUSIO:'ìE l:'ìTEST.L'QLE

nelriovaginamento e nella tot'l)iooe. più lentamente nella occltt"ione per st.asi r~calt' spa.;;mo. l'Il•' nosi pregres~e L' incarcel'o:rionl' interna piu frequente è rappresentato dall'er·nia r·etro-peritoneale di F1·citz, che si strozza nel foro di Winslow. Net-(li altri r,asi la sna produzione viene favo1·ita •lalla t'silllenzn di bri~lie. esili di noa peritonite. La lor~ionP avvieni' più facilmente in corrispondenza dPIIt\ S ili:lca, per~Jhè quivi il me~entere è souilc. molto lun!-{11 e mobile. L'in.wginammto è proprio dei bambini. rari!',;imi nt'll'adnlto. raro in sopra della '',. hola ileo-cecale (Ri lliol. Uucquu), Besnier), qunntun<rue Dn chnussa~ sia di par·ere r.ontrario. ~eli' invaginaziouc la stitichezza dell'alvo non t'> :-cmpre assoluta, il vomito solo di rario rnggit111ge il grado di •·oJ'H'(lemesi. fl meteorismo del ventre suoi essere soltanto modi~:o ..\un manc<1no m~ù le deìezioui san~n1 n ole nte. La diagnosi è esente da ogni dubbio allorqunnùo :-.i può, e.'(plormulo il retto. ttty!Jirm{J•'rl' col t/ìto «t por::iom· in.t•aginata dell'inltwtino. oppure quandoe:;sa rirnt eliminata in nno stato ancor., riconoscihile. llnt\ occl1~siont' dt•ll'intestino pe1· masse di feci durr, ollre il caso in cui si può dit~!-(nostic:are quando esi5le un Lumoro dnro spostabilp, in qualunque punto dell'intestino, ma a w efereD1.U nel ceco. Il dt•ror:;o favore>ole della rnalatti•l, In l epcnlina scr•mparsa d1 tuili i sintomi molesti e mioacdosi dopo l'e\•nruaztooe di abbondanti quantità di feci si mo:'lra fa\0revole a quest'ultima forma di 11Cclu$iooe intestinale. Ln 11c-ritonitc è carallerizLnlrt da feLbre, da vomiti poltncei. dnlln intensità del dolore. dal grado di Limpanismo. dalla muncanza assoluta òi CO!\tipazioue. Con Lutlo ciò, secundo


U~ C.\SO DI OCCLt,IO'\F. 1:\TF.SWiA l.E

357

Ru·ni er. non 'Oio ooo si hanno :-JOtomr che cr perm('llrtoo di rrcono,cere la t:tle o tal'altra varielit. ma talvolta c po.;~ihile l't>rrorr "ìUIIa natura ·Hes:>u della mnlaLtia, scamùiando una peritooitt> per una occlusione inte:-tinnlt>. Gli stessi srntomi ~i sono trovati talvolta e~unlmenle 'PÌWlti in ca.;i all'atto rl•fft'rt'nti .'\ ella mnggioranza dei ca~i il 1'11 rurgo. malgrado tulla la sagacia po:;:oihilt'. fara una dmgnnsi hn:~aln .;opra prohalJiltit. tjualche volta si presentano 1 se~JilÌ tlella occlu:;ione. $pecialmente il romitofuak. 'enza elle la ,ezione rie.:ca a dmJo,tran• un o'tacolo nel pas·ag~io dell' inle,tino (Eichhor,.t, lhrnberger, lto.;enstein. Il Concatn riporta un ca;;o nel •tnnle aveva fallo tliarnosi di tumore rancero:-;o sorto dall'c-t~'rlln d!'l colon. e trn il rolon e lo stomat'o. il qunle poco per voltn sar•eiJbe venuro cres•·endo fino a rnggiuogcre t' ri~l•elli\atllente invadert' il cul.m tra,;·,er~o t•d a penf'lrare nell'rnlestino cagionando i ~in tom i di rolic t ul··ero-.,1, emon-.l;dra. fel•brile, !'Olio i •1uali l' tmmalato si era reJteralamente prt':.errlalo alla sua o:;"er\'azione. fl reperto necroscop1co dirno..;u·u trnllarsi iO\·ece òi in\'nJ.lioazione del colon tra~ver·o: In cau~a er·a stata uno $forzo e l.l mnlattia datava da sei mesi. Z ie m s~en In Yisto due volte dJagnosticar·e l'occlusione mtestmale che non e·istt~,-a. gJa~.:chc l'aulop.,ia fece constatare una per·forazione, attra\·erso la •Junle le materie inte~tinali p.1ssnvano Jirettnmente dal colon Lrasvt>r~o nello stomaco. Trauavasi in un caso di ca ncn1. " nell'altro di un' ulcrn rotonda. /}erot.wJ. - li decor,;o rer:olarrnPOIP progressivo della malattia c ro·tante. La dur-ata totale i.• mollo 'ariahilee può o'cillut·e da tre a •Jn:lLlro gtorni, a tre. quattro e anche cin4ue


3!)8

Ul'. CASO DI OCCI.U!' lO~.R INfESTlNAl.E

settimane l Butaud. ltaline:-q uo). La durata media l: da ~ci a otto giorni. Prognosi.- La lii'Oifnosi. ·mcondo il " at'a)!liano. quando si abbia la 'O}:'nizione che non .. j tralli tl1 torsi,Jne o di inn1ginamento, i• ri3ervatu ~i. ma aromeue In prohnl•ilitil della g-uarigione. lltpt'TIO nmtlmnu rmtoloyico. - :o;econdo .Br) ao l il me,·,·anismo dello .;t rozza mento iote.-unale iuterrlo, '\H\ (JtW Prnia interud. ''a pcr ,·oh·ol''· sia pe1· tessuti libro:-> i slt•nostZlilllti. ~:.a per intos-;,:s,·eziooe acuta. pr·oduce alterazioni anattlruu-palologache tlell'llltestmn identiche. perchc 111 tutti i ca~• ~i H3rifil'a sempre un piit o meno snl11taneo e completu ostacolo alla cir•·olazaone veuo-:a della parte. che. se non ì.• faltn ce~'are. hn per es110 u ece~surto la ~angrena da sLtbi sanguigna, o In mortificazione dolln parte l'trozzatu. l.a morte rlt>l paziPOte in •Jnesti ca~• e direltamente clipt>ndente Ja que:;to .;t1to e nou dalla <•nestala. t'ircolazione Ùt·l contenuto intestinale. E questo fallo t• laoto vero che si u,:'er,·nno clet ca'' nei IJUali. dopo riÙOlt;\ un'et nta strouata ,j vedono scornparire tuLLi i ~i nto mi acut i di Sll·ozznlflenlo, ma non SÌ \'C ÙP .Jdeguar::.i roccJu~IOOe, a l':lU'U ciel h p:jrali'i del l'ansa inte~ttnale H•n strozzata. per gior111 e IJIIalciJe 'ulta J..ll r due. Ire st•ttimane, t~•lm e il llr~a n t hn personnlmentt' o~~er­ Vtllo. e r1ò malgrado l'iofe•·u1o ooo prt>,;ent.l sintoUii pencolo~t.

l n alcuni casi In sta<:i vennsa. e quindi la JWngrena da strot.· zamento ,;uno tanto rapide tla a~sofver~ • in poche ore, rnPIItrtl in altri que~te contlwoni aoatomo·patologiche ;j determtoano pr11 lentamente. in dut•, tre o p11i giornt. Fra •Jul'sti due estremi vi hanno naturulmeo te i grarli intennecl1. Questo deror5o 'a110 spie;.ta la vari eta della llltcnsit:'! di ,;i utomi ne1 dl\·ersi cn~i di strozzamento intestrnalt!


U~ C.\'>0 01 OC CLU"1Ma: I~TE:-i11Ml. E

:~ .)!)

interno \ nche il Senn utferma che la mur·te a\\ ene tntll· pentlentPmcnte clalln interrnzwm~ completa e parziale 1lel COI'SU uel contenuto inlt'Sliunle. La dilalll7.ioue dell' 1lllt'SIÌ!IU in snpra ,JeJI'o,tnl·olo puu tiare or 1g111e acl nn Jr •Ùn di d"'t"'nsione drll' intestino da protlurre la morte pt>r la sospensiota•, prodoll 1 dali• compressionE'. di imporlanli funzwni \'itaiJ {oollrC le JJ3reti lll(~,.(illali, Ìn hlaiO 1ll 1pC1'Cn1Ì;I pa-.si\.1 in ·e;.;uilo :tlla sta..;i. ùiven;!ono pel'lneuiHii u j.!el·mi pato:.reni. i quali am:wersu di esse 1wrvengono nella c mta peritoncalt>. e vi ::-u~citnno la perllflllllO setllt'tl, causa lrlli[Ut•ute ed imnu•· d1ata del !.l morlt• in quEhll cas1. La mo1 te q uakhe Yolta •uprav' IellE' Colla fu rm l «<t•tlll 8hflk prohai1ÌIJueote in seguito a an ~>naia cerehrale - in ;litri ~asi per t'S1Ut1'Ìtlll'lllc>, per .yoffitCII:iuw ~~ causa tlell'euorme rneteorismo. per rollttt'll tHl'ir~tl'.~titw sopra l'ostacolo o periiOnite da pcrfot·azlonc. Tl'rapw. Ziem:;sen di\ per re~ola gl'nerall• che i metilcamenll ammin1:.tra1i all'interno :-uno malamente a.-~orl,iti t.latrinte:stino nei casi ùi Ileo. Tulll sono ù'accot·do nel pro•rrivrre la ll'rll/'111 Jllll'lfrllira. perche '(IIC:>Ia ec,·it,l i mo' imenti intestinali e quindi ~ggrava l 'occlu~10 ne qualunque ne ·i·1 l.t cau;;a. Gli OJ1piacl'i Jlroctt rntw tu cnl ma dell' mtest111o deprirnenùone l'<"cl;itaùJiitit. Gi<l\ano nei t:asi di o,·clusiotH' per Lurharnenti della HJOervationP. ~ e;.:lt altri c.1si 'ono incolpati di lllascherare solo Jl clolore, . enza to;.:liet·c la cau'n e anz1 tli alo!~rtl\ arla protluceo In l'al(Joia inte·tiuale. lnt.luto i faut ori dell'uppio lo tt tengono inùicatìs.;uno. am mettendo che gli sforz.t perilitaltlt'i non pl)ssono :1rrecaro che dunou . E ritPOL!OOo pun' che, '>peci.•lmente Il t'l IliO\ itiiCIIll antip•Jt'istaluci o irre).(olari e a\ vicendati. l'oppio purga IJl'ni,siuiO, J.lerdu:• ristaluti~ce l.t prima conùiziorw J.lllr;!alivn,


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U~ C,\<;0 0 1 OCCWSifll\~ l'ì:TESTI:oiA LR

vale n dire il progressivo movimento peristaltiro da sopra io solto . L '~tpplicn:iont• 1!Pl {rrddo all'addome anei.ILe lo ~~·<, po di ridurre il meteorismo, promuovt•re la }?èri~lal -;i e 'lnrhe prevenire unn possibile perito11iLe. llh1 o è mnl tollerato o re"ta senza eiiello. Altri npplic.-noo catìlplac:mi cald i. l fm!Jni cnldi l'ono buoni condi uvnnti ùellrt teravia calmnnclo l'erritabilità riOessn. li ma.-~sa!Jftio ~i pratica. facendo perno sul pollit·e. P 'lriscirLndo colla mano distesa prima dolcemente e poi con furza nella direzione dell'intestino. geconùo il Ca!"penter il massHggio hn una indirazione :h~ai limiUtta nella cura della ucctu~ione inteslinnle, LrJnne rhe quellta non dipenda da un eorpo estraneo. da un euterol1to o da un'accumulazione di materie fecali, e ileve npvlic:<trsi prima clte nella sede della occlusione si si ano deteriJl inati fàlll inliammaton, e sempr·e anf'steli7.7.<•ndo l'infermo. La lnraturn dello sfamnro sPconilo )laragliaoo elirninerehbe i prodotti di fermentazioni anormali non solo dallo stou\nco, ma forse anche, pet· lt• i nsullìcieozn della vnl vola pilorica in s~>gni th al meteorhno, 1h tralli ptù remo11 del tullu dii Ì_!!enle. l~ consiglialo ;\Oche d;t J<nssmnul. Ha.:enclever, 8enatnr. Bisogna ripetere le lavande ::rastriche tre o quallro \'Oite al giorno, e per vari giorni consecutiri. Nella in,ra!Jina:iow• la disLen~ione lenlu, Ln:t porsi~t•·nte coll'idrogeno, tenendo l'infermo sotto l'azione di'l cloroformio, secondo il Seno. costituisce il mezzo di rura più ellknce e meno pericoloso di r·itl uzione. e si cle,•e sempre applicare lJltando l:di condizioni morhose ~ono diagnoslicatfl o ~ohmente :;ospellate. Questo metoòo di cu ra ha molta prohahilitl• di rius··ita nei primi pedr.di della invaginaziune


(l'\

C.\ ..; O 01 OCI:IX..,III:-if I~TF...,TI'\ \LE

36 1

. innan1.i chP la 1pt>rP1ri:~ pas-.J\a DI'Ila purz one 'rwaginhl,ia J'esa 1mpossibilt.> la •·iduziool' ron IJUesto mf'todo. Hu tdlinsnn t·unslglta d t.ni, nclùominale. per non pnt to-n> uuon11, P•lllendu l'ammalato con la'""'" ha"a. pe1 •Jualunque prc..;sione in direzione ùell' invagioa1.ioue, ~n te una colnuoo. d i liquido i n1rodo t LU Ot> gli i 11 te:;t111i con irrÌ)!aiOI e. f)nando J' lfiVagiOazÌOOe t' progredtl \ IÌIIO aJitt ne inferiore dE.>I cra.;~o 'i puc't tentare ron una .:onda H~,·ot e l'l'O\ \ISla clt unn spugnH ed unta rl'olw, di svagiil tr. Ilo d' ioteslrno mvagmalo, ma po1chl' -; s.1 per -"'r''ll>n·•-' d1P non rli rado, si verifìrano retiòive. p11ò t>,;<ere rio di h~ria1· prr uu certo tempo la sonda metlè,. lllHI :~n o . l..)uanto all'umlgJnaz,one talvolt.l ha lno,!u •l t!htacro neo dd pezzo in le ttnalf' in\'a;!inalo. una spt·cie di !!uat• $fJOolanea. l) uesto talora hn l u u~o in ronna di esjoin/jntsilnlr8, nel tJnal caso "' lruvann mi.. ti ;~Ile frn i lembi necrottci d1slacrati dalla paa·te nt'autiaala, lf··· in nitrì casi 'it'oe ~tar.cnto aù e~pu l ~o iutauo un J.( ros..;o lrallo d' intestmo. In un ca::;o eli CrU\Pilhier que·to tratto intl''linale 'tan·.tto -era lun ~o tre metri. In taluoi casi 11 tale ciisturro si n~sociano perrwl o:;e cmorra:;:te, O\ vero. tlumnte Il di.sta,·cu, .;egne perforazione tleJJ' inte.;IÌOO. Il\ \'erO c)OpO p' i1 11111,.!0 lf•rnpO ..,j c)elermiiiO.llO nuuvamente i siutnm i della ~tenn:.i iniPslinale. perchi· nel punto in r ui il avvenuto d ùbtacro hn lungo nn.t tre-cent(' retrattone cil'atrizrale. Fl.•uriot sO·Hiene poll'r"i a·hwnn· nei ca~i eli ilt•o immPuso 'antaggio dall'elettt·icilil. ~ nn i• t·osa nuoYa, e~sendu applicata la prima \ Ollll lì no dal l X:26 eia LPr(J~ d'EtioiJe,, che pro po" e il galvuni;;mo come mPuo pu r~<ltivo e come riclnuore degli strantrolamenti eù invaginazioni ll'!te.tinnli pel rtstagoo rli materie fecali. Il Ourhenne dice che t' 1l mezzo piU elhcac·e •Junndo ..;


36.?.

U\' CA::-0 Ul OCCWSIO.'ìll: JNTRSTIXAI,e

traua di ,·olvolo. Lo ::;..:bival'fli ci ta un caso di ll ucltenne, che con un solo eecitamento del r·eslo snh·ò un ammalato d10 da tre Sf'llimaoe non ~' outam l'alvo. Lo sle~so autore cita pure due casi di guarigione ottenuti dal dottor Sr!Jlli tli \I ii;~ no. un caso del douor Stokes, ed nn altro •lei dottor F i~ber dte si servirono di l'or·renti continue. Cita pure Il )[acat·io. Il tlorlor Crispo, da unn memoria tiel quale <;uno tolte que,te ooL1zie. si t1 servito in un caso di occlusione della macchina del GailTe introducendo un eaitatore oel rello e poneouo l'altro ,ulla parete addominale. e com;ncia n1io prirna per l'irca rJn•rne minuti ad usa re una corrente dehole, e poi per altri duque minuti ad U'lll'e una corrente prù forte. dopo un nposo eli circ1t mezz'ora ritor·n ò a fare l'applicazione e la c.ontinuò per ollre òue minuli. Oc•po cir·rn uu terzo d'ora dalla ce=--azione della corrente, avveune una scMica di cnonno quantiL1t di fecce fetidis~ime, <luri.;·ime, 1\ cui ron un cet·to uuervallo ~e­ guirono altre scal'icho Ili fec1·e meno dure e meno ahiJonlianLi. Goll'a~l!iunta dei rlisteri oleo~i dopo LrP )!iorni l'amrn.dalo pote\a dirsi 11uasi co mpl ewmente ~ uarilo. Un coso di guarigione l'ottenne purr l' l~ich ii OI':-L IIJ polla nn raso di gnarigione anche il Routi er, ma sempre nella furma d1 ocèln::ione çer all)massi di sostanza fel:ale. Una guarigione l'oUenne pure il Ùoll. \ lberto Giovau:mli e cita quelle di Kri:>tou e Giannini. Osservò che c()lla c,H'I'enle interroua nou si determinano che contrazioni forti ùella parel6 uddomiuale. Invece raggiunse il benelico efTello culla corrente continua. col polo negativo nell'ano. e il poln positivo sull'addome. Cam chinu·gicr1. - I l dotl. :o;a[\· atore .\rigo dal 1816 a 18!1 l , :1;opm 7 ammalati, all'etti con fonclato .:-o:>pello tln tJC· duswne intestinale, in cinque ricu r:>e alla puntura dell' i~ttr­ stino, tre morirono, ma dne guarirono.


U'4 C,\SO Ili OCCil!!> IOU I~TKSTINAI.R

:31i:l

Io priucipw aveva 111 t e~o Ùt ottemper1re nlla indicat.ioue

-""u"''". ca contro il meteorismo. mn, viste le fa.vo t·evolt con-uc'";" ollenule in clue ca~t. nou e't La a prnporre tale e'pecome metodo di cura. Eglt pt1rò non n:t.zurrln nem111eno spte,.:atiun ~> d~l lu:>nehco rtsniLtto. :\ella lellelatnra uon Ct'llno che qul'~lo tenl.tlivo g1a stato riprovato da .litri. Laptlrut~"" ". - 1\outwt· in un c1,o. in l'Ili non arl'l\ ò <l lkare la natura dell'o,ltt~'olo. ese;.:u1 la laparotowm. trall,l\a dt Yolvoln l'lllf('I'IDa !!Ilari. \l unotl io un t~aso orrlusion., e:;egut la lapurotorrua. La ,!narigione U\'J•.Jifl.tJ W.•nn... seoza tnt•iùeoli. S) dd un in nn caso di occlu-;JOne. dopo ~!II~Jl:ornl di n~solu•a 1nerz1a tnleslln.lle. pr.tlicò la I~(Mruto. Trnllava:>i di torsione. La truar·i~ioue~W).! UÌ raptdameule. tan llutdtinson rico1"1.1 che t>~li iu 1111 caso Ùt in\a~i­ intestinale olleuue •l successo colla laparotomiu. leo,ful Franks è d'optoione che ''i ..iano casi ne1 'lunli la laparotomia t'• indicata tantn tlellnttteute, quanto la erniotomia . .\nche 11 Seno t·itiene che o,:ni vera occlu-.10ne intestinale sta nna lesiOne chirurgica affauo 10aloga all'e•·nta strozzat.a, e pen~tò rla sollopor.;i nIla ste.;s t cnru chirur~ica di que-.ta. Ilt que:>to sLes'o parere è il 'fnrsh e nportn una Moari:.dauo ottenuta colla lapurotomia in un caso tli inlus:msceziune io un bambino dt no,·e mesi. Bryam ntlerm.t clte quan1lo stnmu cl11amtlli pres.;;o un infermo niiello, come ··oDlonl'rnenle ~i di,;e. da strouamento acuto, ,la qual-. a:ot cau~a prodollo, untca risorsa t'l'intervento chi rurg"ico, la laparolomia, la quale ,·nda direuarneote a mellere in chiaro e •Jnindi a lo;,:liere la t•au'a dello struzzamt:'nto inlt!t'no. Il Carpeutcr riferisce t•he gtà li Baotoh ed il l'rice hanno pobhl icato pre;;evoli~sime memorte per -.o~tene1 e l'o' ariotoIDia 111 un Lt>mpo prt•coce, cd banno dimostrato che il lt>mpo piti opportuno e ra\Orevole per questa operazione~ quello in


31H

U\ CASO DI OCCIU:.IO'i& n!ESTI:oiAI.E

cru. ac,•t~r·tata ltl tiro1~nosi, non :-ono ancora intervP.nHte t'om· plicazroni Pd nllcr·azioni nei le;j;uti circostanti . e l'inff.'rma si tro'a aru~ura rn cnndrzioni geo erali faq.rçvoli. l)nP,IÌ ronrPlli "ono .·ompleramenlP applicabrli ai ca;i Ili o·rlu.;ione inte~tinnlc.

r prn_.!re~-i dell.t chirurgia hanno driarito a ,uflir,j,.uza c.:lte molli c:~uhi e,iti dPIJ'operaziont>. pel pa.;-.ato. dipl'nt]f!\'ann rlal ritardo ll!'ll'operarr, dalla ine-.auezzn di dial!nn-i . IJuando i'Ì t' rl'sa t>\ idf'ntP la pre,enza ùi un o'ta,·nlo itnflt'rrneat.rle dPII'inte-tioo. non hiso,.ma por tempo in mezzo pèr uper.tre. perdti• in tfUP'lo tempo oon c;j lnnoo a temere complicnziuni infìnmmatorie o di altra natura nel punto ocrluso ~et~ondo llr,\ant ,.. evidente che quanto piit pr.. ror~ ,. ' fUt'~to intervento Jlfll' ranto aumentano le proi.Jal•ilitil della riu,cil:l . .Jesset nei casi gravissimi el\Pgue rapidamente In enter·oslontia, senza rwt>occupar..i l'Iella rau-;a dell'occlu-.iooe. llltirnameule il Tbiran di Bru\elles ese$[oi la lapar,•tomia in IM~a giorn:rta in ur'l caso di occlusione da cnlr.oln hdiure. L'incisione dell'addome fece u-.cire ~rao qnantita dr •rern•an~td~no. t:li inte:;tini erano cong~>sli e diste~i. Ln ~uarìg rone fu rapida. \l onprnfìt P'\e,.:ui la laparotomh rn nn ca:-.o di ~trn7.7.3 · mento interno cnu,:uo da una briglia connettivale ;;tH·.:e-sir:t a per·itonite. soiTPrta due mesi prima: tagliò la brigl ia r l'am· mahllo dopo otto J.!ioroi era ;oar'to. HerT. mcCtl(,e ultimamente ~O ca"i di lap:.rotomt:l per in· vttgrnuzJOne intPsltnalc ner hambini e trovli fr;l e5si f.i gunri~ium 30 •J •• Shram ulrrw rmentP rarcolse l fiO laparoromte pmticalf' per occlu.;ione rnte--tinale. prodolla da varie c:tn'e e l'nicolò 1~~ cnsr di morte Ol o o· (),,rchi· i• ~taro introtlouo il lrattamento nlln Lr:;trr. p~:r contrario, su 1 ~2 hparototnie -;i ebuero soli 65casi di morte


' r\ CA~O

m occwsto:u; 1'\TI''ili~ALF

:w:.>

• o • l't'l' le !:lin,:.:ole forme d i occlu~ione inte.;tioale si t'h be

.e~ueut e proporzione:

J.!U:triti :-\. 13 ,, )\ ij 'H -troz7.:uncoti e di,·enicoli H » Ì l ti adt•renze . tu torsioni 11 fo rmazioni di nodi l ~ incarceramenti interni '; t:orpi estranei. :!X nPuformaLiooi. l) • ì Il rilluLtoni in ma~sa H cau,.a I;,!Dota . ~ • :> Intanto Houttet·, che ebbe il J.:Ìa citato caso favorevole, io dtle non fu Ol{ualmeote fortunato. Di.tgnoslicò occlusiour inul o, esegui la laparolomia e co11 suu sorpre~fl si Lrovò a ...- l li/, , uno volla un cancro anulare tle l l'~ ili;\cn o pel'fontintcsti nnle in corrispondenza del suo mnr~ine supt>l'iore, t Dell':dtro caso rilevò l'esistenz·1 di una pel'iton1te pnrulentn . .:babi gli ammalati al domani dell'operaLione perirono. Il C.mpenon e,egui la l.1parotomia in un caso di orclu$ione Jler o hiliare. Le con~e~oenze immed'ate furono ercelleuti. al :l• ~iorn o 'i manifestò una peritl)nlle oeuta .:eguita da morte. Jonathan llutchinson otten ne colla lnparotomia il citato lleeesso. ma poi in molle alt re operaziont stmili non fu piit fortunato. t molru difficile staLilire in lfUal proporLiontl i mezzi non tperuti\·i. i n ~umazione, iniezioni rJt aCtJUa, taxis intraddomillle, 1ie,cano in paragone cou la laparotomia. La lapurotomia, sernp•·e secondo l' llutchinson, deve e,!'>ere tleguita :-.olo dopo di avere esperimentali 1ulli glt altri rn<>ni Ili euru. <:retg Smitb dice clic uell'occlusione intestinale t' ~-; iu,·••,p naz !O o i .

..


:lt)G

U\ 1".\SO 01 On.. I.U"lOì\t INTESJI'\Al.K

necessario di :-.lnlnlire di'Ile regole pr·ecisP. Ciò intanto uon c fa ile. pcuchl> l'ocrlusiorH' tOlestmale as:-urue dec·ur~., '·"io, ed c \aria ili natura. •Oule pure nei òlfTerenti ra't \nr.t la tolleranza dell'infermo Il filllO più importante fut'''' l' lo :-ltlO tiPII'tule,tirw la pre-en1..a o !'a,~enza tli •lll~'lla parali-.j ùelle pareti , la qunle per se stcs,a custitnhce 1111:1 l'ilu~.l gt'il\'e di o ~clu~io ne. M a~ u ltoh,nn In e~e.~wito ""vi:-to e~e2nia e uua cinquantinrt di lap.t rotomle per ocdu,qoue tnle,..ttnale, ecl i.· n•nutu nel conrinetrueuto che i r·isultall sono ~e.uprc ,..fa,oreHtli~,imi. Le 'lal~-ticlte serultrano favorevol . perdti.• non ,·enJ!IIIIO !•llhhlicati tutti i ~n:-.l di mor·tt•. l.a gr'<tnde diflieoltit :-Iii uel ricunnscl.'l'e i casi. in cui h'sogna operare subitu. \ ntidtievit•·lt in no raro ca"o di incarcernmeulu tDll'rno non ebbe dalla lanar·otonlla 11 successo de;.identlo. T1at1;nusi dr lor·-iune o volvulo da :;inistm a deslm del tenue. L:. morte a' wnnl:' per rtpetiztone dell' tncarcerazione. B o~-ocul.adt Ila notolo dei danni dalla laparotomi:t. In conclu:;ione 1 tlttrllr'!.Chi hanno opinio11i diiTerentr circa il pr.rkolo du~ l'oJ eraziune pt>r se ..,,e. . ~a apporta. \lcuni la riten~ono e:;cul•• da pl•rit:CIIi apprezzahrli, ~e condoua dehitnrneute. " taiP da dare una sper.enz;t cii faf"orevole succes~o ~uw·ric111! a quahtn,tnt• altro llll:'lotlo clt cura. \Itri invece la riten;ono tli utilitiltalmenH~ duhl11a, da tlo,er:;i pralicare solo quando 11111i ~li altri mtzzi eli rura c;irno fallill: fra altro bi~u~na il lltlar cauti uell' ;n, o•· .11 e riotet '-:n lo dtirur;.d~o da'".tnt i ai (èoomeni di uno uaJu,..inue 1111estrnrlle, perchè si rllne ti risdtio di fare 1111 allo uperal" o superlluo cume nei ca,..i tii ot"rlu-iune dn lttl'l•ata innen·azione e tn 'luellt prodolli da speri.tlt' f'O~i­ t.ione del tenue u lun~hezza del mesentere. Inoltre nei t•n;i di occltl';ione esserulovi un grande indebolimento ùell't·uergm canltaca. l' upcntziooe, rome ultima ancora di sali t'JZ:t,


t;~ C.\SII Ili OCCLl .., Hl 'il'! l'lESTI 'i \1 F.

;Jiij

è .;ernpt·e praticabdtl per il risen tunentn del ~i-- te m a ner . ~pecinl rnent e nell'ionen azione del runrt> (.,/mk). E::li i• du~ nnu lnparotomin può :;empt·e c"eguir~• in una flonnn la cln lum or~ ovarÌ~O. IJU:l ndo lo 'taio !!E'06111le 1100 i• .tltt>r alo. ma 11011 CM•i negli aiTt•lli eia (lc'cln ... iorw dtl' nsi in uoo .. lato :!eo eral~ m«1lto dPpre~"''· ~on bi, o.!n1 mlinP dirueull•'nre t'hl'. tii:'Ì eas• dr ... tronntu iulerno erli in,a ..!inazione. il chirnr.!n :;t trO\I'J';'' 'l""'i _.,..i,lll~,· •tnlt tlnw nt e inn:tnzi alla peritonilt>. dre rapida P pronti\ lfil~~" reudP irrimediahile in "t'!!ttilo a tali ;ll'I'Ìtlt•nti. cl r:t--o nu;;tro a, e, amo: costtpat.ione as~ul u ta. dnlore ........_. ...... ,zlatn. ' omiti . fet•aloidi. apire,sia t'Oll tinuu. melenri,.,mn ifor111e. coi fi anchi altf!t::m to ahlmssati: modico tumore ngo, poro l'esistente. dolente. non otl tl 'lO, sp n:-~t ahrl e, corrispondente qua:;i in total ilit al qu:Hlratltc inreriore siaistro •l ell'addome: iuclivirluo adulto, inizio tempeswso . emisainn~ dr pc,co Ntll~ue, sin lom i ne rro~i. l.a r.n~tipn:innl' a.vsolwa lt>nùe a1l e'dudt>re In prohabil iti1 dell' 111 l'a.6nazillne. P• l a pparli ene piufto,to alle nltre fo rme d1urrlu.-ionP. Il dnlort· lncnli::::ato pii• inlensauH•u tt' al llito del lu more deponehht> per lrl slrozzamento intPrno. ma puu tnrlirare anche l'inra--amentn fecale. l rullllll mai fecali ..,olu fi-rnliJitli, tlimo,lranu rlle l'u,.tacnln •lo,·e1a 1isie!ler·e ht>n--i nelle parti ha-se dell'mte,.tino. llla 111'1 lt•nne. non nel cras"()· l.'rtJIIt't ·.vsia umtinllfl inrlina ad esrl ndere la probahili tit della pc•• ti<HHLe pnn11tiva o "e•·ondar1a. Il ltll'lPOr i.vultl lllll/tJ/'1/11' ,;la per la IICt'fii,ÌOllè da re1'Ì , i( ka•l•r" t~hlms.ww" 1lln di'i fumchi conft•nn.t la prohallile ,.,.cle dell'o... t:wolo nel tenue. Il mt•tmri.mrll fu 1111111im, come nr·ll'inl a!.( innzin nr, ma questo può anche <'SSt're uua pro1'a ('Ile l'ostacCIIo risiedeva nel tenue.


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U:\ CA-.0 Itl OLL I.U"lO:\E. 1'\TlSlT'\.\LR

Il ltmwr•· si pre...eotava nltlungo. ed esdude\'a la po .....ihilll torsione, era, oltrechè mollo dolente, dt COIMÌsLm:a n'Hl durtr IIUL pU.\'f<lJ>Il e nou olluso alla percussione. Però la po ·a resistenLa poteva dipendere dalla difficoltà di l'tle~are ctne~to carattere fr,t co a l'ausa dell'intermezzo delle pareti inte,unali. e l.t ri:>lln onta voteH es.;ere prodotla dal Olt'tl'ori... rua delle anse rirco,;tanti. Era p11i ~po~ttahifP. come appuutu d lttnlOI e ferale. La puo;iztune del tumore corrispondeva alla pnrziono del tenue comprendent~> il trnllo finale del di,duno e al prindr•io dell'ileo. L'occlu:;tone da feci coglie tutte le ~tà, l'in\'a;{ioaziuot! i! prO!Jria det hamhin1. L'occluswne da feci predilige l1ensi il ceco, ma puu <~ncl tc avvenire in qualunque ptu·te dell'intestiuo; l'invaginnt.ione e raro. ..;opra la valvola ileù-Cecale. In tor:;ioue cade dt pr!.1ferenzn ::;uii'S iliat·a. l.'mitto fu t~rupe:'toso, come nelrinvagìnazwm·. lll<l la swce:;sione e l'a~~rararsi de1 sintomi sono puré ntpi1li IJUando l'ostacolo risiede nelle parli alte. cioè nel tenu~. da IJUalunque cansn ~ia dato. anche ùa masse fecali. ~on :;i ehiJo mni emisswne di materie muco-,;angu iuulenti e t.tnto meno ~an;.:ui;oe, come nell'uwaginazioo(' . .;uJo una \'Olia u.;ci po~u snn~ue e cJIIe:-to poteva pro>enire da una li.'"li(era emc~rragi.1 in ~e!tuito all'enorme sta<:i. L' "lti'I'IOI't' r/I'Ctil'so fu p1eoamente fa vore,·ole o.ll'arnmi~­ sìoné dell'esi:;tenza di rnn~:;e fecali indurite. La com~leta risoluzione ùe1 :.iotomi sia obbieuivi che suhicttivi escltulc• la proùab1lttit delle forme di ocrlnsione dn invagtnamento. La nHlnl·anza 1lt pregre;;se malattie addominali appo:,!gia J'(lsclu sione rlell'ernia interna.


ON CASO 01 Ot:CLU:'lJON.E l~lESTl~.\Ut

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\ i t-r.c poi la sindrome dei sintomi ne n o.. l. Le tnrbe nerYosP. fra le cptali In gastralgia. per un certn tèrupo hanno

dom inato il campo morLoso. J.~ neces:.lli'IO tenere in d11\11to conto •1ues1o secondo momento etrolog11·o. percl•l· pure eliminate le mas<:e fecali non cessarono i ,jntomi minacciosi dell'occlu..ione. ma anzi persi,;teuero rer lun;!O periodo eripetute volle fecero na<:cere il sospcllo tli unu rincutiaazion~ del proces-:o. L'in fermo eia due giorni era aiT••tto tla 1110uenza. Secondo il ~l an :!linno oon P:siste •nlluentr•. ;;e non e..;i;-;11' catarr-o di qoalrlw mul'Usa. Circosrritto, limitato r~uanto SI \uole. mn e·i,te. È sulla mucosa eh~: il princip10 infPllÌ\O annida elelli,amt'n te, Pd •' in rpJe5tO suo foeolaio che pni. clut.lliamo ritenen•. si elaborano i rnatPriali tossici rhe si vorsaoo nel cireolu e determinanu i fenomeni d'in fezione generale. Un nltro cornllano, che emerge io modo evidente dalle sue os,;erntt ioni ,, questo, che 1 principi• tos~ici circolanti influ•srono m lllorln prepontler·;uJte cd elellivo sol :;i ..trmn ne n o~o. rome d~l rt>l'LO arr.ade d1 qnnsi tutte le infl"zwni. LP nevralgie, gli 5pa~mi , le convulsioni. le paralis1 ere. ~on tutti fe nomeni tln a-rri-ver'i a pt•rtnrh trneuti di inner-vazione. l.n tfiayn{l ....l più probahile adunque nel r•asn no.;tro •'• di ou(u.~inw• inte~tinnlf. da .vpasnw, rc~a rou1plt•ta d<t tumore {rfllf,•• con cat;•rro primiti\·o delle vie irte,;tinali, dilf:.:so ~uc­ eesm .tmcnte allo -.tumaco ed allt> \ÌP IJcliari. 1;11 eoler·oclismi lli olio sen irontl a sr•iol{liere e favorire l'eluniuazione delle masse fecali. La morlina :dovò a toglit>re Jt, :.pasmo intestinale. Quinùi queste due mezzi ter<~peutici r.nrn hinali completarono la rnra e confemtarono d'altra parte la tlinguosi.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI - - - - -- --

RIVISTA MEDICA

Un fatto 1lgnltloante per la dlagnoli e l 'interpreta.zlone dell'a.lbnmlnurl& degli adole1oenti. - CLE\IE~T DoKES. - (The Lancet, dic. 1891). L!l scuola di Rugby suole va riuuirsi per la !JI'eghi r~ ra uella cappella alle 7 a m., quando il uir•etlore penf'Ò di I'ÌUTIII'}a due volte alla settimana uella gran sala, onde lrRlla.re diYersi argomenti di e;lu•iio dopo la prugluer a. Que~to nuo\'o costume dJ tenere per quindici minuti in piedi bt ~>culare;;ca alle 7 am. di due giorni p"l' settimana, ~iacché nella J!l'an sala non v'erano sedie, fu l'eguilo dai falli o-eguenli. Meul1·e JH'ima r·arissimtun,•ule ac(·adevnno litmliruìr ne~li scolar i l'iunili nella cappella, gli t::venimenli diven11ero fr('quenli nr"lle r•iunioui dell'aula, e furono all1·ibuil1 allo !'.Corzo della stazione in piedi a ~iruiglianza eli qu~lli rh l.' a' vengono nelle lruppP. quando fauno delle parul.e iu chiesa, poi si du;:.e che dipendevano dal coldo e dalla calli\'& 'enldazione d»Jruula . Mn l'actore o11;,erv6 che le lipllliHW' non colpiva riO i giovanetti più g r·acili e delicali, e che llt'gli svenuti il polso Pl'a forte e conLrnllo, e sospP-Ltò che ros~ero allrihuibili a :wecoce albuminuria, cosa che fu verificata met·cu l'analisi dell'orina. Uo'allr·a classe di ttlhevi che ~~ leva>a alle 6 1/ , ed m vece di sudare nella cappella !'.ceudevtt g.rù imwcd1atamente a scuola l'e!'ìlando per qualcho tewpo jn piedr, mostrò ~H stess1 incollvenieRLi. Questo subitaneo e1mrbraman to dalla


JIOI!!iziont> orizzontAle del letto l• n uta per otto ore , alla ... taStone •·relte, tll'compagnata dalla h~Ce"A dr una lunga "Calinata, all•~ravA talment e la cit•colaziorw rennle, da pt•odurre lln'albumiuur·ia Lrnusrlol'ia. Un grovanelto eh~ era r uvasto lungamente in pie1li, caùde rerentlo~i all'occrpite. La quolilà dt>l pol,.o indicò all'nnt•>re cile poteva lrallslr-.i •Ji uo acces«o d'albuminuria , Il l'e~arne dtll'ur intt cour.-rrnn la draguo,-i. Le CAratleri.,liche dr l'jUe<..t o j!t>nerc d'olbumtnur ia che l'autore chiama pr eroce, rrsir•dono nell'infìlllla varietà dt>lle cause. nella qunu tita rlell'a lbumi tta che si rinvi ene, li nella dut·eta del la rnulallia. Tullo rrò eh•• co«lrmg"' i reni Ad un lavoro ••cce...si vo, c llll•' uu Lri\'ìdu che erre"ti la funzione tutaoea, una costipazione int+>Slìnole, •tn PCC~"~O nel nrllngrare o nel bere, una riifficollala as~irni:aJ:ione r·el' m haestronP. un'Pr e•lilaria impPrfezione òP,r:tlt ot·gani depulalt ad elimionre dnl Rangue le sue i tnpnritn numpnta la ten~:~ione arleriosa dei r eur produceJJ<lo l'albuminuria transitorio. La qnautità dell'nlhumrue Wll'ia dJ !troruo w ~_:dorno, d'ot•a in ora e mentre LalvoltA uon "e IIP rinveu:..ono che delle Lraccu'l, talallra ::;i scor·gt• un'abbondanza taio> ehe tjua«i lulla rm·ma «olidilica al calortln quAnto Allo tlurata di que~ta album111uria l'autore ll!I!'IÌ· cur·~ d'averH i11 cut•a g10vaneLLi di l i- e 15 anni, 1 4uali o pe r unA fa tica eccessi va, o pe t· 1111 r·ulfr·eddamenlo is tan lnneo del h1· pelli', sono drvenul1 alburninurict, e dopo due anni Ji curA non "ono oncnr-a gutlt'tli, mc n tre tn alcuni allt·r la rnalatt~a non l18 •lurAto piti eli 1:;, giorni Fra le !\lorit• rliJ11che dall'autore riportate, ''i f. fJUPlla di un c rovanello eh t> quando sr s~ntivH p~>rCetl-Ameule bPue, rnostrava alburnrnn nelle orine, que~-<la spar·iva al pr1mo ma-

'J

IP!'I!Ier e dell'inl'er•mo, talcbo lu pr cRrnza dell'albumina diveni"a una c·o!~lanle conC"Itzione c:ht> indrcava lo ~tnlo ù1 !~&Iu te

dell'in(l!rmo. fJi qu<Jste albuminurte lrao--itortt> p~"r ft·eddo o per ~t ra­ pazzi eJ;rh nr ha o~l:>t>t•vate a nche in ~io\·ani d• 2'l anni, con la SleS'-8 forma u'inlerrollLt•nzn, tli COlllCidenza con la stazione eretta, di scomparsa d'ulbum~J durante la notte.


RIVlSTA

Il risultato di queste considerazioni consiglia a non far diagnot>i di albumin11ria tn un pazwote senza avet• prima esauunalo le orine, a oon rilenct·e ogni caso di albuminuria di adolescente identico all'albuminuria dell'chi matura, ma a badare cbe t>Ssa non diventi il primo slaùio delle rnaleltia di BrtghL, a riflettere che quando è avvenuta l'tperemie renaie, se questa non si di~sipa, l'albuminuria persiste in qualunque posizione del corpo e con 11ualunque dieta, mentrs che :.e l'iperen:na é l eg~iera e lransiLoria l'alhumumria ~i rnoslra solltlnlo nella po~tzione verlicala del corpo, durante una falica o dopo un pasto eccesstvo; come se l'ipet•e tl1ia si prolunga, ancorché di debole intensità, l'albuminurto ~t ra pers.islcnte per la p~rmanente dilatazione dei vasi san~lllgnt, e teude alla lesione permanente dei rt::ni. Questo lcsiont possono giungerd al punto da abolìrne la funzionP come nella nefrite acuta e po~sono e!'set• tanto lie\'t da inceppar la funzione reuale soln nella po,izione eretta del corpo, nella fatica c> 1lopo Iauli pasti. E1ame mloro1ooploo delle materie contenute nello •tomaoo. - HuzuYGAN e GLuztNSKt.- (Atltl· wien.er /1ll•rlic.

Zeitung, 189:?, N• 6). Il pro!' Jaworski dimostrò le fMme micro~copiche che pof'sono esset•e osservate sulle materie estt•atte dallo stomaco e specialmente indicò cet'lc forme uou state lìnora pt·ese in considerazione. Sono ùeì piccolt granuli " C~-'llule apporteneutì nll'epilelio cilindrico che riveste la mucosa dello stomaco, le quali f'l'incontr·ano in cerLi stati pat.olop;tci di qnel"to. Buzdygan e Gluzinski fecero poi centinaia di c~ami mkroscopici del contenuto dello stomaco. Rivolset·o innanzi tutto la loro allenzione a certt segui che t•en!.lono pos<::ibile decider·e dalle forme mtcroscopjche se lo stomaco di cui si esarntna li contenuto secerne o no acido cloridrico. In quello si osserv.s no pìccoli grauuli gialli t•iuniti a duo, tre o quattro, cellule di muco e di ~-'SSutlato eJ mollre cellule epilPiiali in ùh·er~o grado di digesLione. Questa forma micr oE<coptca é- cosi caraLterisLica che senza esame chimtco si


~l ED I CA

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pu6 affermare che il contenuto ùello stomaco r·eag•sce acidamente eJ e ca pace dt digerirl'. H anno poi grande impor tanza 1 granuli cht> primo segnalò I'Jawor~ki e che si lnconLraHo il pn1 frequen temente ed in ~ran numrro. M a quesLo nume ..o vat·ia dr m odo che non l'i p•>Lrebbe da esso trarre una cunelusione diaanoslicA. Il secon!lo im portante costituente 1Ji questa fol'ma microscoptca Mno co->llule t!ptteltali di cui possiamo tltmostt•are la diver--a specie. Sono quelle cbe giUngono accidenlalmente nello sLo m llCO (•'OTIIe cellnlP pavimenlol"e clJ"' vengono dal secreln della bo<'ca), e quel te cb e derivano dallo !'\tornaco stesso (c••llule cilmdriche che ri vi'"lono la muco;;a !!&Slt•iea e p~rhcolat·mente <·elluJe rotonde e poltgonaJt chP ··orrispondono alle rell ule cile Lappe2.ZAOO le 14landole clrlla mucosa stomucflle, cioé alle glandole che flacernono pepsina). Dalla presenza di •1uesle cellule po~sono tra rsi alcune conclusioni teolo pPr la fi-<io!o~iR dellt1 digestione quanto onche (lC'r la pratica . L a cosbHlla per sislenza dolio cellule el nello s-tomaco di~iu11o come anche per tutto il tempo della òiEZl'Stione in diverso quanliLA pt•ova che nello slom~:~co v'ha I'OOlinua esfogliazione delle cell ule s.ecer nenti la pepsma. Dalla lot•o pr~>oSen za nel contenuto dello storna<'o si può senza la pt•ova della diJ;çe~lioue artificiale. concludere che lo stomaco sepa ra pepsma e ùall'a~'<pe~ to dei g ranuJt diventali libori se lo stomaco diget'isce, cioè se oltre> pepsina. contiene anche acido clortdrico.

Eliminazione del prodotti toaslol nella febbre tlfol4ea. aeoon4o la. ow a . - RoouE e \\'&ILL.- (Jott rnal de M ldecine ez de Cl11rurgie, dicembre 18!>1).

ROCJUe e \Velli hann o studtato l'influenzll che possono avur e alcum medicamenti sull't>liminazionu per t reni dei prodoLli lossict l"ecreli nellA febbre lifoides. E infallt mollo inleres8bnte Mper•e quali s iano i roedicu menli che meglio favor i8cOtio l't!limina7Jone delle materie to .. siche prodotte dai microbi dell'orgam~;mo. Ora è colla Lossicita orinar ia che si


37~

rmrsT,\

giudica ddla inlt>nsità pìu o meno ~rande di qur•st.a eliminazione Roque e \\'eill hanno dappr•ima cercato, con O!<perit>n:re SUFli ttnnnali, '[UOh! sia il grado di lossicil<l orìnar111 ud!B febbre lifordea lasciata a se stcs~tl. Ecco, a •tuec;to r1guardo, a quali risull.t•li !'ono ~:iunli nello "Ludio d••l tralta111eolo coll'nspeUM.ume, coi ba~111 Ire !di o coll'antìpìrinn. NeUa fPltbre lrfoulea abbandonalA a se slms~a. i 111uteriali tos:o:ici prodotti da l hacillo e dall'nri.!anismo "'' elnniruwo 10 porte dUl'Ante In tnalattJa ; rlo•of.'lncic11le uru-tosctH:o ,. unppto ìllt'nmdel coefllciente normale Mo quec;tfl elimrnazu>m• pleta, e ~i compie •lurant.e In convale<::cer za, H cui l'1perto«· ~ici la orinaria per--1ste per quattro o cinque sethmune dopo la cessazione della feLbre. ~ella ft>Lbt·e ttfordt>a curata coi hagnr fre•l<li, l'clrm naztone rleoi p rodotti ~o-.slcl ,. enorme nel parìodn dr sll\to della melallia. Il coefficientù urolossico dì ve n la cinque n ' Gt volle me..tgiorl! c•h•! allo ~loto nor male Que~ta ipPr lo.....ici ta .tccre-;ce a anisu ra eh.. i sintomi ;,tf'IIPrah si att,..nuano e che hl temperatura dil>cende. co~icehé, c;opraEtfrìuntzeudn l'apir e««ia e In com alt -.cenza, l'"lìrumazione dcJie lMwt · t> dlminruta ed rl coetliciente r•rtorna uormale. Il bagno freddo é quindi urr lr'tlllarueuto elirninatort~. Esso pe1·ò 11011 é per nulla speeitlco, rtun ìmpedìs~P la produzione dPIIe tn'Xaua, ma assieura fa loro espull"iooe a mtsura che ,..j producono. .\1 conll·nrio, nella febbr·o tifl)atlt'H corata coll'nnti pt rlll8. l't>ilminazione der prodolli to~!'ìcr t' nollu fluch.• .iuruuo a mulallia <' lu e;omministrazron e del medacameuto. r cu,..flicienti dii-'ct•ndono anzi al disotto di'Ila normale. S1 putrehhe quindi rredere che si Lraltr oli urt a11liseLlico, il rtualè irupecltl>ce la t'urmaztonc delle tox.ìrre; ma questa azìon1• auti,::••ltic<~ no<~ 1\ che apparPnte, percfu\ nel cor sò rleUr. cn~tvole­ sct•IJzd l'ehrrunazione d ·Ue ll)x.irw !'i ra bru~camenle Il 41o~e gr unde durante Clllt(Ue o !'elle gror ni. L'anlipir•inA uon e 4JUìndt un antiq~Uico. o•S!-l\ non ~i oppone a lla fli'IHluzìouo delle so::tanzc toss1che, roe alla loro eliminazione. Hoque e \Veìll ~;oggiun go no cha, in seguilo ai lol'o studi,

t'


liEOJ l. \

Te..si,.r ha rjjtlo ricerche dello ...les"O s.renere --ull'alione òel naftolo e che, "''C<mJo l t• sue f c;per ienze, qu~sla ultima '-O· stanza ::<llt·ebhc Utt Vflt'O nnlìst"tltco, impodr·ndo lu produwuttl dt•ile malerte tll'i"itche t!Ut'llllle la lllalallin ~> la convale:<c •nza.

Paeudo-eplleiSi& vermlnos& -A. d es HCJpita u.r. '\ '• l~<.lt .

MAni'RA. -

(Gautte

Il dottor A. MarliHI I'O~i l'ias!"utne In rnrmorw pubhltenta

nef.!li .trehioes !léllf}ra/l·.~ sugli n1·ce""' ••pill'ltifonni do\'uli alla pt•csen-z.a della t" n'a. Gli acciùenti ululelltt'Ot'llll, cbo rolpt~cono gli wdtv~ùut urt't>llt da Lema, "o.u·u~..! ungono 111 un p:cc •ll-"simo oumcru di

tnalali e se ne trovanu pnr-he """"rvnziom nella c;cienzn . Que ~ti ncce<>-,..i dt p"eudo-epìl<'""ia pt'••<~cnlano alcuni c-nrntteri che li dtffer• ·nwtno daiJ",.pilcr."ia idiopatica. e""i noli rolpi-cono il malato con etuella vir1lenJ.tt caralleristica clw "i o~!"et'vfl nella Vflt'u np tlosRia. Il utalalo hn il LNtlJlO dt protl· ofl•re le SUe Jll'l'CIIllltulll. ,Jt gellur"l t-opra t) letto, di chieolrre ~O~'C01'""0 l'l'C , ~o~ l J, caduto> gravi e )e rerile 8\ W'll!{000 in modo 11'-'"lli ... rcezionalo. Ln tlu rnln c.le>i periodi <'Oli· Yulo::ivi e comn tn!-li è n1na-.!tore eh~ nell'~pile,-c;ia ldiopnltca. Questi »<'cesst ht1n11n una certn lPndt•nzo ad ll"~umertl In torma periodica o rilornauo nello '< lo~so tndivìtluo tuttt i 111esi ad epoca ll,;~a. tutti ~li anni alla ~o~Lessa stagtom' ••cc. Infine, all'opposto eli ciò che St o~"erva nella ep1lt ~"18 vera, poc::sono passar•• lun~lus .. imi periodi tl·a tlue acce-:s1 (duo o lt·•• Ollfll).

Pare cbe runmn venga colln piu rre,luenlemenle 1iella donna e c he gli rmtccc<iPnli nervosi erl'ditarii o personali non t•-.er ci tino olcuua at.tone 111 •1uuste maoi reslszJoni c·on' ul!ll\re. Il predominio tlci movinwult eh un laln del corpo non c:i OS!'-erva in u11 tnodo co~• r <'golnn• com" nel ~ran male. Quanlo ol l!r ido tnìz1ale, alla 111or•'lcalura ticlla lingua. alla "Chiuma della ho•:ca ecc., 'luesti '''!(Ili si ri'<ronlrano o mancano, e oou ~ono d'nlcn n aiuto pet• In diagnt •..,i. La l'Cotnpar~a dulia leuie fa ce s~11 re ~rh att.acchi epilelliJorrui. Ma SOVtlll tt !flll!SlU 8COOipOt'S8 11()11 Ì! COIICOmitanlo e


3i6

Rl\ISTA

completa; il m'llato può aornra pr ":-enla re un llcr.e~o;o nei giorni SU"<;Oin}POti 1 crj~j g~n~>rlllmenle tnPOO foriP cfpJI,. [ r~­ cerlenli. Mollr malnti, sono ~tali l'Oltopo~ti ad OS!'rrva7ione p~"r 1netai ed anni (dieci anni) dopn la cessaziouP •lotdr accessi e l'evacunz•one della leni». o le crrsi epliellrforuu nnu ~l ROHO ripr o.lotlo.

Sul r&llentamen to del p olso. - Po rAIN. - (Jounwl de -'h:deeine et t! e Chir ur !JII', dt•cerobr,>, 181J1).

Le r.uuse del r·ollentamenlo d~l polso sono as:.ai rwrner-Me e m olte di O'-'SC !'Ono n~sai cornuui e possono d'ultra parlc nou esercitare cuc un' azrone temporanea. Sr 1 uò t'J:>l"OO· lrArlo nei l'll~l oli compr..-...,inne rcr·ebrale prn• l•lllll du un \'er"8m~>ntll c:an:xu l!'oo, in f'eJ·te emholie cerebralt, in Alcune nevrosi, nella nrelunconìa cou "tupurA, neiiP nevr·al,.rr~' ruollo dolorose. nelle cr isi di tabi, Aoprullullo nelle crisr ~n ... tr ·rrlr~>, i n tllcune afl'eziuur addom inali tl Lt·o le al tr e n ell'iudi~tP~Iìnne. Somervil le hn crlalo un cnso d'inolige:<lione pr oùotla rlu pesce "818lO, in seguitO ulla IJUiliC il ['O)"-o .,i rt'rmò 8 2fl Jllll'-lllionÌ

p!'r ntto !dor ni. Anche alcune nlf»!.ioni del

lnt·ìn~·· nf'

snnn t&l\(•ltn In

CSII'"fl.

Il cuore può t·s--er~ l'or ijline, mn meno soventi di o•itl che ~i ct·ede; u se si r rsco11Lr a. il rallonltlmenlo con cet•le lt~r-ioui,

fa d'uopo llOhu·e che questo "-le!! ...o ]Psioni possuuo PI'J~t• • rd :::enza ra11e ulamenlo, tli gui~u eho e nec.:ssat·io 81llllll'llt::J'(' un'altra conlit.ionc p.-rrué il reuomeno ~i protluc(l. J·: ... tato por a ltro os<>ervalo nello <:leno"-1 mrl rale, ma ciò 6 un fAllO ò1•l tullo eo·cezwna le. E' ~talo r•iscontrato specialmente nella de~enera:z.rorw adi· po!-ia del cuorc. Pc1lain ha ''eclulo un caso, in cui il numero dello> puls871001 era di,ce<>o fl 15 C tro,·ò aiJ' aulop~iA llll 1'11111· mollimento olel cuore iu tu lt.A In !'!UB e•<~ew-ione. cn ... j lfllflfiiiO nel cot·«o di un'nlfezionP cat-òincn. "'i O<:"erwl 1111 notevoli• r alleutnmento d1 pol ...o. é IUfJILO probabile l'be vi "ili uu' 111tarllzrone dJ <fUI'II'Or jlano.

Glr avvolomarn43ntr, <.:OIIli cligrlalr· iu par ticolare, l' rUHrr t.ill


317

~rEm CA

r·alll~nl.amento momentaneo.

I nfine in molli

in•ft,•illui, durante la convalescenza dt malallie acute, iJ rallentamento può 2iungere a W pulsazioni , A Lutle qm•-.te ag~iungere quello r::lato morbCJso che è stato denominato volso lenLQ permaneule, ma in questi casi si devouo rare distmzioni, [>erché pare che Il polso lento possa e!';iRtere allo ~lalo fisiologico. Polain ha conosciuto un mtlivì l11o, IMito t•obuslo, alpini,_la, il t]uale non aveva mai 11vu1o rh,.. !J2 pulsazioni . Un fallo simile è stato osserv~:~lo iu un coltivatore chFJ non aveva che 3~ pulsazioni e VlgouI'HU X ha r·ift!rrto un caso ancora più slraorJiuorio ìn cui non 8r avevanQ che 20 pulsazioni. Tullavia, per apprezzare srmìlr folti, fa d'uopo conoscere clJe '" ....uo falsi rallentamenti uel polso nel :;;enso che pun e~iRt•••·e un cerlo numero di pulsazioni non distinte e ebe s1 aJier•nano colle allre. Vi "onn cnsi, in cui, il ritmo es<~cndo dul lullo regolare e sembt•ando nor·male, si pet•cepisea all'ascolt.azione, nell'inter vallo delle pulsazioni, un t'Umor e sordo, una specie di oscilla.zioue che si riproduce una •l due volte e cl1e si manifestt~ sul lt'acciato !'tìgmogratlr.o con una cet•ta irregolarita. quc<~te sono si!"-loli cardiache abortit~. Que~lo polso lento si avvicina ai ca"'i in cui vi ba alter nativa di battili forLi e di battiti deboli, passando questi ultimi piu inavvertiti. Beuché questo stato sembri sovenli Osiolop;ico, spesso però quesl1 soggetti ~Jresentano un cerlo numero di accideuli, come il r·alfreddamenLo dell"' estremità, e ronzii alle orecchie1 e sopr·alLutto alcuni acciden li n t>rvosi, come le verti~Ctn i, le Elincopi e talvolta vfl t'i llt.:cessi epilelliformi. Questa " la for•ma vertiginosa con o !"enza lipotimia che venne ri"COnlr at.a m un malato del riparto. Si lr·atta di un giovane di 18 annt, il quale entralo allo ~pedale pr esentanù(,) fenoweui n~rvosi !'ingolari che sono cominciali "t-Ì !!'ellimane pr 1ma. A que~la epoca il malato e ,_!.alo colto lutto ad wl tratto, ~enza cau~a appar ente. da l'<>(<trizione toracica, con oppr P"SiOnP, sPnl'\AZione di rlebol&zza gsneralB e tendenze alla sincope'. per la durata di una mezz'ora ci rca. Da quel momento, le cr·isi si sono r ipetute

cau sP riever::i

e


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lUY!STA

e la perdita di conoscenza è staLa completa. Cionondnneno, l'esame dd malato ha dimostralo che in lui lutto era normale, ad ecc~zione del pol:;o, i eli cui battiti non erano che di ·P! p~r minuto. ci11 che è del lutto anormali:! a quell' elà. Gli accessi eprlel!Jfot•rui hanno as;;olutameute r aspeltn della ver·a epìle;;qia, saho !a crisi iniziale che manca; ma I'auru può v ... n i t·~ a complel.Are la rAssomiglianza . ~eli' Intervallo d· gli acces"i, persìston0 soventi alcuni f<"nomeni, come una cat•ta alterazione int~lletluale, la perdita della IUP-· moria od uu po' di stupore. Acca.!•· ~o,•enti che gli accessi diventiuo piu rrequuuti e che i rnulati soccoiUbano IH tal UJodo, a meno che 11011 soprag •.nungl\ uu'alft>ziont> inlercorrt>nte o veri disturbi cardiACI. ForM ciò pntrA 8C"A lPrf' nel malato in discorso, nel •1uale nulla &i LrovA nè nel coOI'e, nt!> nei vasi; pe1· il momeut(l, i• necesl'lario conRidel'l:l r~ queslo slalo in lui come uuk nenosi elle eccita il bulbo a pt•oduce cosl il r allenlamenl.o del polM. Nie11le di (Jiit si può dit'e sul caso iu pat·ola, il quale J'ÌI(I8fle oscu ro nella sl!a Pziolo~in; si sa pe1·6 che, in questo mulalo, alcune causo ag-il:~Ct)t\0 1n un modo particolare. C'lsi i tli«lurbi ga,.lr·icì aumenhmo in lui questo rallentamento. Cio t\ inlP· I'PS~anLt>, percdr(· un fatto analogo sì riscontra in altr1 malati, e PotAin h& veduto un uomo, il quale, dopo una contusione all'epiga!ltrio, conse1·vò 'tO pul~azioni per mollo tt:!mpo. Il: mollo rllflicile, io questi fatti, pronunciarSI suJ pronosuco, porchù es;;oo ,, a~soluLarneul,., "ar iabile. Nei casi veraroenl~ es,enziali c meno m'ave, non è molto l'aro che. arwhe m quei r·asi. non si r•·oduca alcun fenomeno anormale: l'alpi· m sta , di cui qj è parlato piil sopra, aveva avuLo ad una C"rta r>poca accidenti cerebrali molto gravi, e Napoleone l cho praSPrrlava, ùiresi, il polso lento per manente, sarebbe andalo sog;.:-ello aJ. accidenti epllellìfortni. Quando, uel vl•cchio, si nola la comparsa di que!'LO fenvmono, SI può sempre ritenere la prognosi com" gl'a'vt>, JH•rcllà si lt·fltiA r[ua~i sempre di una allerazione cardiaca g1·ave c progr·es'~i va Cuntr·o lalt accidenti, d'altronde, quasi o nulla l.!lova Ja l erap1a; la call'oina può rrusci re uLile in al cuni casi, ma à u ec~Js!'la riO pr ima di tullo r iCOI'I'er e all'igiene e specialmenlt!


liEOICA

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a ll'is.rienP dello ~tornaco, percl11 so\'lmti si deve cercflrt~ di eopprimore i rinesst gastrici che pos!lono t!R!'ere l'origine degh ucclllenlt e per lo meno ~tum~>otarne In JZravezza . V &rletà 4ell'&lm&. - POTAI:-o .te Chtru r gie, dicembre 1'.>!.IIJ.

(Journal de ,\Jt!derine l!t

Gli acce~~i d'asma ,·ero sOtlll I'JU&l'li sempre nollut·ni e, f<O l!i prt>~f"n tano durante il g;orrto, ~i f perché e,... j ,.ono "'lati pro,•oeall da una causa particolare. !l treddo o l'um1d1li1 possono ba..,lare 10 atcuru cast. Il curallere nollurno non t'• quiudt :.uroc1ente per t~ltlbilu e la natura dull'al'lmfl, di cui P.!li"llono molle varietà e d'origine molto dillercult•. L'asma può c<.:~ere purarnenlu ercdll!lrto. c1ò che ,.i o--serva nei soggetti giovani, i quali fll'esentnno talvnlla una prcdi<.:po!<izione del tutto speciale. !i(ln soveuli anche. i !"OF;gelti alfetLi sono nòvt·opatici, e molti dt ~;<;~l o,·vet·touo un mulesset'e prenunzialono, slanchuzza, ablnlLlimPnto. che [ll'l'· IIUJXI'>Cono l'accesso per la nollc succ••ssiva. L'i teJ't:<mo si complica anche talvolta nd acce~~i d'aRtna clw pos~ono allernarsi colle ,ue manifoslazioni, ciò che !ii spi~ga, potchè <.:i può con~idPrnrlo come una nevrol'li di tullul'a artr1 ti ca. In alcuni 8V\"elenament, rasma IIOU ù l'aro: l'l può t•icoutraroo nella malaria, netrav-vehmameulo er~emt·ale o "'fllut·nino. L"R~ma può !'~sere prodollo daJI'eccilamenln ùi un punto pat•ticolare come ntlll'aE~ma d'origtr.e nesaiP per polipi, lulllt'(aziont~ cr onaca. poi vi i> •1uello che è cau!'lalo ola uu tlislurb J gaslr o-mtestinale; tulltlvia, toart}bbe IIIOl"allo cono: i let·are come asma quals1e.,si dispnea che sopra~ttiuugo 1n qu•·lle Clll,diZIOOI. Anche il rene può essere I'Ol'tgine rloll'a~tna in ùuP cou· llizioui d11Tt>renti · negli individui all'etti da calcoli non i• raro ved~re ~oprag-gtungere acces<.:1 che <.:compniono •lopocho i calcoH ~'Ono Rtalì eltminati ; sembrn d'allrn pnrLo c he la !'t..~sa cosa possa osservarsi per i calcoli dt•l ft>;.rato. D'altra parte la nerrite iulet•stiziale può dar luo~o 8 \'CI'i


3~0

RlVISTA

accessi tli a~mn che sono allora originati dalruremia. B degno d1 nola il faLlo che questo avvel~ namenlo può dar luogo a for me di dispnea cosi difl'e l'l~n ti , dispnea di ~forzo, dis~nea di Cheyne-Slokes e dispnea asmatica. In questa forma rli ùispoea il regime !alleo dà i migliori risultati. Le varietà dell'asma sono flUiodi mollo numl'ro;.e e fa d'uopo alcune volle tlllahzzarf' i casi con !1:1 pi ù. gt•ande attP112ione pPr giungere e delerrnioai'Oe la natura.

Oef&lalgia cronica. - DANA (~t» w- York). - (Recneil r/"fJphtalmologie, novembre 1891}. L'autore di!';tingue la cefalalgie CI'Oniche e funziOnali. che '-(IDO o nevralgie, ernicran1 e o semplicemente cefalalg!.... La sede di questi dolori é semp1·o localizzata nel lrigeminu, nel nervo vago o nei primi quattro net·vi CJ'Onici. La c&ralal~ia occupa abJtualrnente la p~>r•feria di quel"li nervi; la nevralgia l'i siede nel tronco o uell'estremila centr ale; 1'em1cranja é una nenosi che joteressa uno o piil nervi ce1·vicali producendo disturbi mvtor1, secretori, e va~o­ tnotori. La ùu1a madre é la sede più rrequeote r'ella cefa·

lalgia. Le cefalalgie !';Ono SOPI'Sl tuLto m(IILO fo1•Li da otto a v~nli· cimtue un n i a da Lr enlacintJUe a quaraotacinque anni; i tanciulli ed i ~vecchi ne sono esenti. Le cefalalgie CI'Onichc runzioosli, secondo Dano, possono essere cousiderate comt• il t•ìsultalo eli uno stai.O spec•ale della nutrizione; e~-.e comrrendono spec!ul menle le fo rme dialesiclie, tossiche~, ne1·vof'e e 1•iflesse. La forrna nervosa deve esser .;urata coll'anlipi•·ina, coll'anllfc>bbrina, colla caffeina e coi bromul'l. I dolori di natura nervosa esifrono 80i1rattuLLo un trattamento gene· rale. l dolori reumatici tlevono essere eUf•ali cogli ammoniacali, col cloralio, col ca lo re.


:JX I

HED ICA

GompUoazi oD.i della aoarla.ttlDa. tii'S 1/0ptiau.:c, 14!1, lR!JI ).

CAIGf R . -

(Ca,; tte

Ctuger ha l'iassunl.o lo ~ludio di 100 ca~t dt ~carlalttna oSflervati nel 1890 al SoLLtlllaesle1'n Ft•cer Ho.~pitn.l di Londra.

Il mas'<imo tiPi t'ASi fu OS!"rrvalr) in ~&ttetllbre ed otlobre. La morlaliLA gl!'ncralu fu di 4,67 p. 100. L'PltlP pu rnlenht fu la C'ompltcaZIOIIt' più frequenl~>. E.. ~ tu rtot nta tn 126 cno.i, CIOl' l2,H p. 100. ~e tut ono o.p~cial ­ mente alfell: i hAI li bini: In conw licnzione fu molto più pi·eeoc e molto piu ft·ettu,..nle nello forme grav . Trt> volto !.'nlamPnte l'infìammazmne si propa~ò all'apoJlsi IT!nstoidea, ma non J,..Lerm1116 nè piemia. né rneumgile. L'a h·rtilo d~t gan.d• dul Ct Ilo ru OS!'enata ìn 69 ca«i, falla &!!trazione dalle adoni ti uccompognanti l'angina s•:arlotlino:;a. l ~tan!!h "uppurarouo 111 t; ma alt La rintte fu notata m 58 ca~t. Essa era frequentemente eon ..ocialfl con rotort'ell, e, come fJuesLa, colpi !.'OprattntLo a bamt nt. La r mìte preroce dei primi gtorm é un !.'egno pro· nolll1co ~··ave. · L\•czema fu M"COnlr:~lo in :~2 mala~i ed occupava "'pecialm• ute le ah ùel naso, ti labbro ~uperw re, il ~t rn ùel pa.dt· trlioue ùell'oreccluo.

l 'albumt nurta ~emplict> fu con~ta lala I"Ollanlo nel 3, 1 p 1011 dei rasi, la nefrit a nel 2,7 p. 100 dei casi. LR slomalile uleerocoo. 11 reumatismo c;arebbero anrhe frequenti, 2,8 e 2,7 p. t OO. La congiuntivite fu o~!'lervate. nel l ,24 p. 1(10 ùei malati. RLons P OLLAI<. -

-

Contributo allo atudlo dell'lnftuenza.

(Wh·ner .\Jtd. Wocltcn. N. 5, l 92

~on ò inlenz.ione dell'uuloro di offrire cnn questn suo lnvnro una dellagliala pntolosria e terapia dell'influenza. SaI'Phbe questo, a <:uo avvtso, un'ampre!'la supt>rtore alle forze di uno solo e che non potrebbe compiersi con succ·esso ~e non da uno c:tud10 collelti'\'o llll~>rnaziouale, e pet• quanto JIO!ISibile eslendt>ulesi a Lulle le localita visitalt! dell'epidemte.


IHVIST.\

Egli ..,uole limitarl>i a reniltlr di pubblica ra;;ione le proprie oe;c:ervAzioni in qUJmln eqc;e po.. ~ono offri~ un'inler(l:<"e ~rener11le.

Anzitullo si affaccia la tJUel"lione nell' mfeziosil{l dell'inllu•·uza, su di che le oplntOfll del(li os<;ervalori della J•rl'cedonle epidemia sc1no altJUAdlo discordi. Pero la mngjlÌOJ' parte di essi inclinano t1 cr·odf'rn che la malallifl nou "-ÌII punto o !lia assai poco conla~•o~o. Ora per f!UA11Lo r1 è dulo di conoscere dal rhmllaln di'Ili' no:sprvRzion• ~>ulle l'•'renli Ppìderni .... pare che <~1 <~tin p1·eparando una rh·oluzum,. n•.Jio• ielce per cui ora s1 propende nti II"'>P!!nare all'mtluenw 11 ''Uo posto tra la schiera ,Jei morb1 rontagiosi. p,•r chiarire bene •1uc<~lo punto "Arebbe a desillerlll''l d1 pot<•r conoscere il più l~~lel"arneule possibil·· •JU&nlo ~i ò O""ervaln sopra lo enmpnr"n del morbo. c;pecialmente in poe"ì lontani, sui pael'li r•i!ìpormioti e sulla diffuc:ionr dt•llo malullin in pianu1·a. Quef<lll eumpiC~!'IH conoscenzo !'Ar(l fnr<~n li rif<ullalo di uno !'S tudio ill\61'ti11Zionale. L'autore riport.a quì11di dnu JHOpl·ie osservazioni eh~> "'Il· rt>hbero a provare lo nntnm conlafliosa della malall•ll . Come è noto ~i dic;tin:,ruono tre forme d'influenZI!

l' la llt>l'\'0~8. 2<> la re ....pirnloria, a· l'inleslinale Se 1'00 I)Ué · ,la .1i:-linzio11e si vuole ~nlamente int~ndere che s1 dtan n ca~i in cui i l:linlomi da pnrle di ''IUgnli or!!ani o ~•c;lemi ienn in Jtreclomioanza, come preci!ltlmt'llle suole avvenire in mnll~ 1nalaltie, non vi SJ può obteltaro alcun che, put·~ "' polrehbe t•accomandat•e anche eli cambiare il nome del pri1110 gruppo perché i casi nd I'S!ìO oppurl.onen ti si di sti n ~no 11 0 meno per la mauifeslazi(HII' eli f'rnomeni pretlament•• tll'rvo~i che p· r sintomi di vrAvP. mfez•one gen<'l'&lt· cnn i ••l"re>< ...Otnt>nlo del cervello e più ancora del cuore Quolnl'll pt•rl) l'Ori IJUl'Sia ru:,lÌIJZIOilU ;~j \"UOI C'spl'imere J'ideH eh dif• ferenti forme di malatli•:!, nnzt ~e in questi ultimi L••mpi ...1 è "Oslenuto che affezioni durne!-1tiche (malattie in una ,fawij:lin IJ in una abitazione) corre!lpondono ari uoa sola formu, 1111 tal modo di vedere f"8rl'bbo poc·o ~iu,.lificsto. Anzitutto si lrov~>rfl con r1gor•os1 ef'ami e rif'contr•, 1'11e nella loro gr·ande maggiorunzu i casi d'influenza rappro>'OII·


li EDICA

che invece le rormt• pure. vale a dire i e&@i che si po<>sono schierare in una data calPgoria sono ra-

ris--imì; tutt'al più possono a~crJverl"i alla pr1ma classe certi ea:si d'inJluenza 1 quali si iniziauo con lènomen1 nervos1 gl'avi e che ducot•runo felicemenle, come !'p!•:-;sn accade di osservarè U PI butnbiui; ma se si continua ad osse1·vare quesli casi un po' a lungo non Ji rado st flnira H constatare o una cnr1zza o u11 legge•·o calart•o gtl"'tt·ico, ìn!'lomma qualclle l'enorneno di pt'•JCeSl'>O infièlmnHitorio. In $f'Mndo luogo le osserwnìon1 raccolte in numero ~uf­ lìt>ienle dlrnttslr-erebbero che le malallìe d'influenza maaifest&l.;si in un11 ~ola casa po:;sono ofl'f'ir·e rorme assai differenti. L'autort- di<'e di non aver o~s~t·valo iu lullo che seu... cast d'influenzo a forma pura cd flhre a 'luesli non più di 10 o 12 altri Cttlili che per La preponderanza di certi spiccati fenom eni potrebbero ascrivetsi ad uno dei soprannominali ~ruppi, tutti gli allri casi el"ano indubbiAmente misti. Nella str·aordina••ia var ietà dei sintomi dì infiueuza non à raciJe il pt•eci$a.ro esalta mente le complicazioni. l n generale si qualìflcano per complicati 'Luoi ca•d d'influenza nei quali per esl'ler(' inlt>r•'~SAto uravemeule un orl-!ano od un intero sistema fti'Pc:entano un dt!corso prnlratto o lin1scono coo t!l!ÌlQ iufaut=:ln Allo s.:opo .!1 giu iicat'•' beue ~ul rlecorso é vanla ~g•oso tli~tin{l:UeJ e le complicaziuut in J>l'ecocl c10é quelle che ~<opr&\'v~>ugonCJ nei !Jrimi gtol'lli della malattia, ed in la1·dive la quali in~o•·gou<• nell'ultimo decorst• e costituiscono il ra~'s»ggio all r• :-uccessionl rnot·bose dell'influenza. Su qu~>e;ta dislinzit\118 l'aulor e inlende ritorr1or·e in app resso; per ora eglt si limita a segnalare lo coltlplicazioni ila lui slesso Ol!servsl~ u disllnle secondo il sisteruu colpito. Prtmiùr'aroonte, complicazionj nel dominio degli or gani re;;prralorit; L1·e volle egli ,·ide nei primi g-iorni lo sviluppo d1 t!r•av1 r..notneni d'angina lurgor~> tlelle am1gdale !<IDO qua<>l all'u::ola, iperemia di lult~t In rnuco~a delle fauci. dolori uell'inghinllìr,., lurgore dPIJe ghiandole Jmraticbe dinnanzi e posit!rrot·mente allo slerno-Pieido-mastoldPo. Questi fenomeni si rlilel-(uavano prestamenle colla curn ordinar ia dell'an-

gina: dtto volle sì vide svilupparsi la faringiLe cronica.


3R~

RIYlSTA

I.a hronclule appar tiene ai sinlmni carol111alì lellll iniluenzu epptwciò anche le gravi«s1me hronchali che c:i '<viluppano nel cwri'O dell'inrtuenza non si pogsono riguardnre t•orne complicawms della rnulalliu. In 5 ca«i l'autore o~ses·vò eulolhst, nuu lo ~puto c:triato di s.ao~ .. uut espettorazion• ,fl '"rulgue spumo'<o. Qsqen•o inoltre 5 cas1 t.h pueumonia lubulare, 1 quali rappre~>entano lo complicAzioni tArdive, es"'A <~i maru· fe>.~lll in alcuni ùuranl~> la r.ouvale'<rBnza e ~uat'l '~enza rels'tua ti u ... J ptlrl•.ìd·• oh ~-l i ~IOI'!Ii. Quattro ca-.i di pleuriltl che det·ur""''O favorevolmente. Ancho !11 pleuJ•ite rappl'~'""nta una complwazione lardjva. T rn lt• t'Om!JIH'at:mni ìnleres.:anli l' inl...slino egh ue vide un Cfi!<O g ravi!lc:imo u tra •1ur~lle del si<>tema nervo--o viJe due ensi ds grava p..,icopatia. In altri cinque ca~i d'irslluenza lo stadio iniziale della ma· 18ll18 fu carattPrizzato da grav1 com•ulsoons. T ults que~ti inf~rmi rrnno fan l·aulll, i fenomeru tn1zials della malulliR erano impont-uLs, la fei.Jbs·~ a -i0,6' e ti ,S•, t'Oli lutto CIÒ il derorc:o fu m lulb favorevolt'. S·m da annoverar·-s tuscoc·a le m•Jsnar1e neHalzie delle quell 'li osservo una inlet•a ses·ie E~;se fecero Ja lot•o comparsa Pempre ìH.l~li c..tadi ullimi Pd in le re«savauo pt>s· lo pii.l il lt'IJZBilliuo, piu spe'I~O le due prime bt·anche, m entre la ter za non fu colpila che m u11 cn.,o. Non rart> furono le nevral~ir inlercoslali, due volle "' Mservò l'sscllinal•· ,..u una du rata fu ds l a 5 <oPllirnane. Per cura Jt>Jie nevrnl~ae fu necassaraa in due C8"ll la corr enLe ~alva11ica agli 1dlc·i bastarono gli ords nari mozzi curaLi vi. Furono de~ni di nola tre cass pec· la comparsa CH.:Iicn d,._ gli acr• ssc nevralgici e per la lcJ o JifficiJe cu ra. Danclu uno s:guartlo a queste molleplsci complwuzsorti si trovu che i sinlomt d'uugine. le p<>sco!:::i, le couvulssoni e probabslnsonte i !'llrllom i inle<.Jtinali llgunwo quuh complicllZion• precoci. Solo eccezaon almenle sj v1de la polmonsl~> quali' rom· plicazsone primaria. Alle complicationi lardi ve appartengono, la fa1·ongsl6 cronica. la polmollitt•, la pleur ite e finalmente le nevralgie. L'e:-~peri cnzn acquislola nelle epidemie passate r.' snsegna


111-;IIICA.

d•e ri111loenza n~gli in,Jivtdn• precedt•lllt>menlo atfelli dn croniche inf••rmita a<:~um(' un dPcor •o Il" "S I ~ra \Ore\'O'e t' che durante o dopo l'mlluenza, lu malattia anter•oro suutscu 1111 notevole pt~g~io r·tunt>nto. Anche lP pet·~ono c.hn in preccdrnza avevauo ~uperalo r1uulcbe tnalallra t~uno dt$1HlSle a n•Jtci-

vare. Ma è da temer ....i «pecialmenle l{> compat·;oa dell' inllueula in "oggetti tubrr<·olo">t, su di essi """o concordi ~li scrillori. L'autore nou o~<:ervo 'JIIec;to pegzìnramf•nto che nei &ub ~ruolo~l e-Lle tr·nscut·at·ono l'influenza n du~ furono mal curuLi . lrr quell1 o~!-16 t'vò rnpidi proj,(I'UHsi ùtll' inlillruz1nno, tuh~rrolo-:a, pleurtlo. dm•·rt•a ~cc. SJ. •talmelll6 Òl111110'0 ::h parn• per <lUCI lllUluti j" 11'<0 d t grandi <l<lS6 dei rnod .. rni anlipirelic1. Cinque det malnli os,..erv11ti dAll' aulo•·e ave"ano in nllr•i temp1 superaLR 1111» poliartrtt~". Ott.o ammalali tl'intlueuw si lrovarono pure atfo •ltr ùu f'tttls~->ma ••he nou SI moùdicù punto dnr11ule In rnalaLLiu . IJ!'\!ì.t't'vÒ ancoru LI'& i ~uui rnalaLi tro In· dniùut alf••tlt da ateroma d··IJ'aorta; 111 due li e ...si que~ta malellia 11011 pt·o·lu,..-e a prr•·aabili rl•--turbi, 11110 però ci.JI.Je dP_:Ii ecre..si d'n~mn. Subito dopo lu compor<~n deli'infltu~nztl ven •e il rnorb llu, l'•l">tcclu\ l'aulort~ t•hhe l' orcn!>ion e d1 0"· 11•1'\'Sl'l' il decorso del morbillo in rnnriUili f'ilC poco JII'Ìill8 ave vano superHlo rrnl!ut)llt.a: di qut•SlP oc;c;ervazioni no foce ollo. Il ùeèorso Jel morltillr) tu olLr Nno· lo g r·nvo, l'esnntoma copio!>O, J,• tnac ·h••· t•rl;'ulo tn!)ll<> I{I'UIIdl, ù1 colore O'-euro, t~p •s- , co11ftuen 1, • h culo !'>lfitt come nel ''8tunlo appn1·1 va molto tunlf'fatta. :\lnlto spesso l'< Ì o,sprvava as:oocinta ol fllot•billn Ja poJUIOiliiC C<)fl g-ravi fenomeni generali. La •hugno,..i, pPr nulla <lirlìt•ile, .r-i flccerta\a cl1 solito fin da1

pr.rnt g1ot·ni. Piìt ,llrrlc il ~, ma solla11te> ù'IIILOI'll~Se teoretico, fu ti dlfTorlliiZ181'1' Ll'll l 'inOuonza ed Ull nltro lnalattia la rruule non è dl""lm•le ti<~llllllluen7. a che per !11 "uu comparsa ~po ra­ dtcn.- ., raLtasì tu tl! aiTet.wtu rebbr• li l'lll nel loro e!"OI l re> presentano ft>:nOniCIII mollo ~:rnn. Pt•rò i renomf'ni locali che "' rnani fesLano in ~ ..gutto e che in tero~-.auo gli or[.!ani respiratori e dige<;lin sono in--ignificanlt, ed il decorso c l'ttpado e favorevolo . Se put·e qualcuno d1 questi casi si potevu ~'i


ilR6

IUVhTA VEDII!A

rit~n~re per le"'l(ero tiro adJominnle restava tuttavia eli e'"i un buon nurnoro in cui le sproporztone tra 1 ~<intomi locali e gene rali non trovava la sua l'ltmde che nell'inlluenta. For~e

10 que1 ca~i In ricerca del san~ue o dei malertali ~ecrelJ polrehbe condut·r~· ad una r·clla dia...:-nosL N ~lbUn all1·a malaltiR .~ :--Lata co<.i diver~am•·nto llill tiC'Itla r t'tuardo aliA -.ua irnporlanza come r influenza; •·iò •lipende dalla frequenzn delle <:ue complicazioni ùiver,-i--~ìme nelle varie localtlA. ln quanto Rlla ~ua ,·ura l'autore riassume co::i l~ norme

terapeuUclw: Sat•à bene 1•he o!{ni influenzato ~lia a !ello e con tutte le rt>gole i gienit:•u~ COIIlllllrlste pet· un vero ammalato •11'1 pl'lllllonitr>. Far !<RJHWe alla fami::-lia dt•' nei pr1m1 ginr•ru miglior~rll mn chl' ciò non nstante dovrà rigorosamente re8tare A letlo o che n tollo a lungo dovrà r esla1·e 111 cRmeriJ oud~ ovilaro le complicaziom ~: ho co~lituisco uo lutto Il pet·i· colo della mt.lallia. Alla mag).fior pat·LP dei suot pazienti l'aulol'B stmllwni~li'S l'antipirina nllo ÙI)Qe gìor nahern d1 l f!r. ati l !.!t' e rn"uo, ai barnhin1 cÌR 20 a ;)IJ cenli~r~.~mmi. Sotto L'aztonr• •lt•ll'«ulipirinu cedr>no ben<:i la cefalea e la febbr e. ma ~~~ :-:11'-"'"Ì ··ff~lli SI sono 1\VUll tlal benzoato u sahcilalo J1 so•lu oppure dalla fellAC6llllU. Cnllli'O la tosse trovò offkaci l'ipcr'llCWWA o Il cloro-lrRlo di mo!'floa i•1 solu7ionP-. Contt·o 1 \'fllllili il lau•Juno m !:lll'ciC, contro J'cmoll.s1 l'acetato di p111111h•• t' lu rnor!Ìil'l, coulro lo .... lRln cdtsunento il ~ulfunnh•. B t"o~n~~ ~:ntu·lor"i bene dalle !!l'nn li dosi dei mo !orni nn· tipireltci eri antinevrAlgici, :-p••<'iulmente ~e combinnt1, t11le sRreobcro l'a<'olarlllid~. la fenacetina. l'autrpu·iuo l't'l!. L'aulot·e conclliude coll' e,prun«'t'e la ft· rma cou vint.i,,ue clte uni n•ln ttbu~ando tlt:lle do"i ,Jì cet•li meùìcamr.nli !'01'•'1110 w gora 1<1 di riqpat•miure 01 roalati ~piac>'voli acci•lt>nti 11110 solo rna evilllt'etno an~:•u' le pericolo!':& complreaztoni <h·lln m&IRllta e tjUint11 rtu~cJ rerno 11 (ar di<:r.endere lo ci(t•a ddll8

,r..

sua mortalila.


HI\'ISTA UHIHUHBICA

Wu.t.IA\1 HoRREK'> - B&proemi& nelle soottature. - ('rhe Lancet, ottobre t<.;!'IJ). Nelle "COtlature gravi e•l e~lese, l'tn(t>rrno "TH'«~n l'l<'Uf!••ra l .sensi dopo il collasso che lien dielt·o ilmnodiAtarnente alla scollaturA, ma muore nel ~..,condo n ler·Lo ~1nrno, e lo rnnr le auolc altribuìr~i 111ln reazione che ~l'gue 11 cnllas~n, All'nr.ere!lciulo Rensìhilità de' nervi termi~t»li, t•d nll'vMurrmonto ehe 110 l'l la con:>egueoza. Il pazient.· diviPne in1Juielo, ciaMllc·o, comalo!'o, ed in quP~to per tndo ra~l'or•btroento ùi mn\erinli morti ed irritanti produce l't><~lt<~ fatnltl. !13 l o<~ioni che si r isconLrono clopo la mcu·te ~ono l'olful!il)ne "'oro!'la ne'venlricoh cerebrali, la cotr~t""lione di'Ilo <~l.o­ miH!O, d··::.Jinteslini e della caoslanzu polmonar·p Il Clll'llllere con~e'llivo dell'infiammaziOne potrebbe fur "•~ spwgArsr c11n l' ·~nurunento che "~'!!Ue l'a,.,cidenl<>. ma vi "ono sintomi i quali rrvelano un ll"~orbimento d1 le"'"Hli morti e mallrnlU\li. che può benis--imo elfelluar"i «uhito dopo la "Coltalurn, unn pìù quando compHiono le granulnzionr, le quali mancano di linfaticr, quin lt 11 movimento de' malt>riali avvienf· olal di dentro a l dì fnur r, a meno cbe n m "l o;;ercill una compre,..sione nelle grauulaz10oi, nel qual ca<•o ì1 movimento d1 nlaleriali pu(l ... ~st~re arre!"tato. o,J anclu• m,·ertilo. L'ill\'t}r .. ione do•lla cor,·ent.. eJ l "UOI em~tti ..; \'Pdnno meglio nr.lle ulcer1 dt>lle gambe, dove, !'f' t tnHlf'rmll flUil'<cono lihef'omonlf', la lemperalUI'O ~i m!lnlielle nnrmnle, eri il pllzicntc> non accucoa sofferenze; ma ~e ~• esPrctla una cornpre"coione sull'ulcer a. se s'impedisco In ~<'olu dt>lln rnurcia, o Ile si rompe la barr iera delle granu lazioni, le AOP.tunze


388

RJVISTA

selliche penetrtHIO nell'organismo, si eleva la temperatura, in<>nrgOILO sintomi ~e 1terali di assorbimento. Dopo le ca uteri~7.azioni di le<>suti viventi, avviene un a~­ <>orbimento, perché la parte cauter izzata s1 ùisorcanizza ll'8~rormandosJ in una cro;;la di carbone, i tessuti circostanll s'infiammano, Je arterie e le \'ene si riempiono ili grum1, ~;i formano Jegli emboli, i linfatici che contengono minor quaulii.A di tes!'lulo elust1co ~~ contra ggono meno de' va«i <>auguigni, l~o< celluiP allerale vi penetrano, al di Ili di •1ue-t'nrea di slasi e di trombo"i per considerevole eslenstone si "tubth"ce urùperemia attiva ed un sovraccarico della corrente sangutgna, aumenta la tliapedest dalle distese arter10lt> P dat capiJiari, si manife;;La ti ca lore ed il rossore della part~. 11 flusso doi linfaltci aumenta per l'aumentala diaped~>"t delle ptll'eta vas&li, ma tlelle pat·ticelle solide sono a~snrbite cd attratte nelltt cort•ente !in fatica. Tutto ciò é dlmoSLI'alo dalla prontezza con la qual" le particelle di jodoi'or•mio e d'oppio vengono assorbiLe dit un'* supet•ficre d t scollatura r·econle, e producono efTeltr sull'ot•ganismo. In conclusione, !>i può riLenere che, pr·ima dello sviluppo tlelle gruraulat.ion!, i le::suli aumentino il loro potere di assorhimenlo, e che, ryuando le granulaziomsono formale, fanno da borr·iera all'ulterlDre int,rresso di materiali uell'orgnUI!'IDO e comincia un notevole afl:lus"o ed m1a diapedesr cellulara dal di dt>n Lro al di fuot·r. Ora è mollo probabile che l'a><sorbimento di le~suti Rllerati dalla scollatura fl0""8 pro,Jurre un aumento di lermogeuesi mdipenùeutemente da o~ni altro elemeulo !'< ...lllcu. l tt•ombi qanglllglll per~eLtaroenle asettici elevano la trmno~e­ nesi: dopo le fratture >-emplici o le vaste contusioni c·,, qua"i st•mpre aumenlo di temperatura proporzionale alla lesioue, a l \•olume dell'oc;qo r1·atlurato, al numero de' vast eh~ ••rrconùano la lesione. Cosi nelle scoltaLure noi abbiam11 una quantità di tessuto danneggiato o mortificato mesM itJ con· dizione di facile a~sorbimenlo, cl1e, quantunque asettico, me"so in ('ircolatione agi:ice come sostanza irritante. In{'alti, lo. lemperatur·a del corpo, immediatamenlt:l dopo una vas ta scolLatura, scende da 37° a 36•, questa depres~>ione


Clllll U RC l CA

389

linua per 24 o 48 ore, quindi si avvet·a una g raduale ascen•ione ue lle seguen~i 12 ore sino a 39• e 40°, a!i'ceu~toua rhe &omiglia a quella dovuta all'a!i'sQrbimenlo dt g rumi aAngttismi asettici. perchè tien dietro imm~dialamente alla deprt!s~toue, ed i! graduale e continua: ra~-t~iunlo ti suo ma<~simo, r~la SO!Zltl'lln a lettgiere osc•llazìoni g-iornaliere. fino Al te rrni n~ di otto ~iorni, quando le granulaziom formano la barriera. Il ('OI~, Jut·ante il periodo reatlivo. aumenta in forza e Cr·~:­ qu~nza, la forma della morle ne' ca«• faboh mdica una trombo~ì polmonare, perchè accompagna ta dR irrequit>lezza, drspnea. cta uost, rumoee sislolico della base, irregolarrtA e raptdttA delle pulsazioni del cuore r·er iucool'dinar.illne del rnuaculn cat· ltaco. ltt allrt casi letali sopravviene il coma, cltu s1 fu <:etnpre ptù pt·ofondo, e la forma della mo1'lf' somiglia a quelln di un avvelenamento narcc)tico, perché le sostanze il'ritflnLi, invece di una tro111bo si polmonare, IJan pr•odoLlo ur1a para lisi dei ceutr•i della ci r eolazione e della respir·aziOtHJ come nell'avv~lrnàmenLo per plomaioe o coprO$lasi. Queste consider•azioni possono avere un'importanza sul trattamento delle scottature; .ad ogoi modo totlicar•o clte la lernperalura dev'P.ssere misurata frequentemente cd accuralamenle, perché se raggiunge i 4()- ù pericolo è imnuuenLe, e la morte può avvenire in una delle forrne descrrlte. Bi..ogna irupeùir·e l'al"sorbimeolo più che so ra po::<sibtlo:>, immer•genùo le parti scottate in un bagno rreddo di liquido anti"ehico non VPDf'tìco, onJe lavare continuamente e· l allont~:~uar·e i tessult brucralt dlilla superficie asc;orbentP. Cnn tal rneu;o l'autore, curancJo un'ec;te~a scoltlllw•a del lot·ace 111 un bamb1110, viole snuùere la temperatura da .roe a 3S•, e -.comparire lo :;luporl} '' la sonnolenza. Bisogna evillu-e ogni rascistura anche h•ggermeule compre..-siva. o nde non compr·1mere le parli "~Imbusta contro la super·ficie asso!'benle. contro le beanti ltoc~r uccto de' lmfatici.


390

lliVl:>TA.

Paralill dl alcuni muaooll del braccio dopo lesione della regione aopraola.vloolare. - Prof. KAHLER . - (.lll,,em..

wiener .\fedt~. Zeitu11g :-i. 46, 18~1 1). Un uotno riportò nella t•egione sopraclav•colàre

sini~lra

un lrauma, pel quale qon solo fu ferila la pelle, ma aawora la parti più profondè e con •tuesle altreslla wua glll,.tulara interna. Ne seguì una violenta emort•agia •• H paziente l'H !de in sincope. Con l'allacciatura della vena la emnrragia f11 tf>rmala. La ftH'ila ~ual'l. ma rimMc ttna parullsi della e::;tt•emità supet·tot·e sinistra. Quale con-.e~ueozn .l ella a n <'n uta les10ne si os!>erva al disopra della clavicola "'101stra uaw ci· calrice longiludmale con un infossamento profondo }JC~I' tessuto retraLtu. Con la palpozione si r:>enle cltP ivs il le""u lo eulaneo ò aderente col lessulo cicnlriziale prorondamenl•· stluat.o. Dalla posizione rlella lesione e dai fHilOmenì eh~ ti m~:~lato pt'Psenta possiamo argomentare che i nervi cervir•11li, che qui posano fra gli scaleoi per raunirst al plesso brachiale ...ono stalt ot1'esi. Poi che si sa che le radici ùet uèrvi cervicah che si parto11•1 dalla mH.IOJia spinosa corrono ron lraLti ~>eptu·all prima <li unirsi Al pl~sso bruehiale, pù:'òStAIOO cost spiega·t·e la tlisLrtbuzioue dea fenomeni paralitici dr>Jia estr'emiLà ~uperiore sinislt·a. A tlAstra si vedi:! la csll'emilà superiore nor•oalmente sviluppata. A sioisb'8 spicca lu dirCarenza rt~uardanrlo 1 conLorni deliA spalla ; ptlachè >~i vcd.e u u notevolo dimagt•amenlo del deltoide, e le ossa cldnrameule rasallure solto la pelle e ben disegnato l'acrom inn, e solto questo. divisa d1t un solco, In lesta dell'omero. E;;pl~ ran•lo la funziOne del deltoide si lrova completamente dollCÌPnt.e; se si solleva il braccio fino aUa orrzzontete. e..:so ricade subtto giu, appeua si allonlan& la mano che lo so;:tteue. Non è visibile nel mu~colo alcuna traccia rlt cambiamento. Il -'~Pcondo museo!" 1'he occot•t·e e;;atninere è il bictpale. Questo s1 sante att•oOco. Quando iuvtLiarno al tnalalo rwlla po~iziooe ~upina tlcl ùt•accio a fat•e un movimento, srorgtamo cht• la funzionP di quel nìuscolo manca completumente. Lo -.~s.so ve,fesi pel luogo :1upinatore. Il malato uun può col braccio in pronazione, fare alcun ntovimento nt>l-


CIII RURGIC.\

39 1

J'arlicolazioue del gom1lo. Pel' contrapposto gli allrr muscoli della estremit.à Mno bene sviluppall. La pr'e!"siolll~ dellfl mauo è forte. arwhe il lr1<'1ptte e del Lutto normal6. Ahbiamo I'JUrndi una dislrihuzioue mollo impr)f'laute della pat·alH; t"'~A ha colpilo ìl deltoide, il lJ1C1piLe a ti ~;upin ator lu11go. Questa parali~i limitata u un rletor'minalo gruppo di rnltscoli può trovftre completa spiega7.iouu anche sotto 1l rapporto anatomico e clilllco, poiché sEtppiamo cbA nel luog'> ldla lesiono i nervi cerv1cali c !te partono dalle radici anler ior·i. d sesto e il selLimo, con·onn nnco r·a ,;cparaLi. È questo il luot:{O in cu1 :si cerca quando si vuole eccitar·e elellricament~ i nervi. Nei cordoni anlet·iort del St·gmenlo ceJ'\ icale delht ntidollu :;pmale ;;tunuo c.:ellule gangliouut·t co-3i disposte che c·erli gruppi di mu-;;coli s0110 in rapporto rispetto alla lor·o nulri?ione con certi gt'UPt>i di ~'ellule "Jell·~ radic1 che dPrivano dai coni anlPrtori con·ono fibre nervo~e che sono ole!->li nate per uu g1•uppo nmscnlare. lrt que~to cu~o le radiCI !'IOno stèlle ùivise, e co!'li i muscoli in cui no1 osr;er\'latno la paralisi sono sla lt privati del IOL·o rapp<H'tO con la mi•10IIa ->pinale. La lesrou1• e av,'enuln in un punln che sogliacno rndictu•e col nome tli puulo sopraclaviCI'llart> deii'Erb. S~>, dul lato SflllO 1lt>l malo.lo, si eccita questo pwtlo, vetliamo Ci.•me LI br·accio !>.ubito pt•enùe la M.,i delta po"izione rli gladiatore~ i muscoli si conti'IH{gono con rorza. Dal Ialo malato il bt·accio rimane 1mmobìle ulla eccitazione elettrica. Quanùo 1 muscoli per te~ione dei lot·o nervi ::.ono ~.;eparali dat centri lroflci nella nlidolla spi.tale, si produce in essi uno speciale procesc:o degener ativo che ha In l"uA e<~pressiono nt!lla così eletta reazione di degeoermdone. Anatornicru:oente, nelle parli perJfer-iche di nn uer vo ('ho è sepAralo dal centro, l'II pro· duce Ull processo uegeuero\ivo. la tn101tna si l'aggr·inza e~~ ùi.;fa a pow a poco in ma«~e g ranulose, ancbe il cUin.!r·o tl'aqs~ sparisce, CO!>iccl.tà flnalrouuLe non I'IUlane t:lw la ~uama dello Schwan Come i r.el'\'1, van soggetti alla degenE'ra;.:ione anèh~ i relativi muscolt. Con l'aumento del te<~suto conne ~LI\'0 intermuscolar-e, l'l Atrofizzano i tubi mLt~colat'i. Molto per lempo que!-ote anomali.. si rendono manifeste J•Pr aJlera:wHtl della ecctlolJilil~ elo>tLI'ica. N ot'IDI.llmeute ogui mu-


39~

RlVISTA

::;colo t', Pl'<'tlubilo •fallA CC')rrente fAra.lica :>ui ner\1 le·~dt.a­ zione muc:cC')Iare iruiìrallA). Quando si eccita •l rnu~colo iJj. rellatnt>ntc !-i olliene in ogni rac:o un effetto dl"ter·minntn. Dfllln cur·r··ule :;alvunica ~nno r n ..rvi e i mu~co l i e;:ualm~ut~ ..ccihllr, etl ù nolo che con raument.ar·e In forza •Iella corrente ··on un o rclitw determinalo :-i ;.uccedonn le con· trazionr. S1 Ila pr•imn unn contrazione di chiu"'ura clt•l f·atcule, con correnl più forte una CC')nlrazione di chiu ..uro rlell'auoda quindr unn controzw11" d'apt>rlura clell'ano.jt> e Hnalrm:nle unn contr·nzione pennarhlnle tlell'ano.Je. Nt!l mal~tto Ilei proìes><ore Knhler 'que<:lu lcg~c oorm»h~ dulie rontraziouì "l dìmo!-tra rwl ùell•1id•• !'18110, la e"ctlazione del mu ...colo degeneruln 11011 IlA duppr·irna alcun effetto; solo con cor•renle UIOJto forlP SI \·ecJe Ullll t' olllt'OZÌOIIC tonica lenta ( f.,nontent !lP. Ilo rèllZHJII~ di ole~.r•'nPraziorre che comi art!':('ono tlo po il lllf!l n dPì n"rvi eon'lr~tonn io lfUeslo · che subito Il' viene nel tnU'!l:Olo In parali ..i totale, p01 He~ue n<-'IIa primn seLlt· muna 1111 r·npido alJIJaKsflmettlO tlolla eccitabilità farod1c.a ~; ;.;al vorucu lllùìr·elt•', c· Ilo, alla lì ne d"'lln primu Rotlimnnu, l"p•·qqo gtù dopo pochi ~iorni. "centle fino a zero. An ·be la eecil11hilrlù fara<.liefl d irdta indeboliscP, ma piu lent11rnr nte Art'i\'11 11110 a la nlwlil.io11e. La ec,.itabilità !!alvalliefl òir·PliA dd mu•woli clìminui ..ce nPI primo tempo, ma piu tm•rli t·ipr.. u•le 1111 auJOellln \'he "P"s~o è mollo considerevoli•, ilmusc•Jlo ren;..: ...c· ~ili a O.~, o l milliampere. Quin.Ji compnri,ce lA (Ot'JOA CO<>Ì •letto di ~ontrazior e lenta e 8 prC\'Iilt!IIZ8 delln COIIlrazi me Ili chiu.,.ura d ·ll'anodP su quella di chim;ura rl•!l <'»locl... :-;,.. 11 mu<~colo finalmente è completamenlP tnnrlo. veùinrno c hl' l'aurnentntn eccitabilità dr nuovo diminuisc•e; e dopo 1111 ~tnno o un anno e meuo ogoi traccra di l'nulra7.rone alla chiu-<Ut'tl delrauuùc ~ sparilt~ ..\Jtr·imeots succeùt: •1uauJo :-i 8\'\'ia lu guarigiontl, ciné t{uanùo SI rrstabillsce il ruJII" l'lo de1 ner•,i r·ol cenh·u. [lnppruna comittc1o a tornar·e la mot1l1l8 ed uurneut11 l>l'mpre piu. Or.po sedici settimane, la ercitabililt'l gal \'lmtrn indirt>lla c In raradica diretta ed indirt•tla !"ono ttn<·or·n rompletarnE'nlc perdulf'. Pn1 tardi questu l'i ri ~tabi­ li!ICO mollo lent.arueule, ma la eccitabilità galwlUicn ,JtrPllfr rimnu•l ptlt' mollo tempo abbassalt~; spesso giu ciB lungo


CI:TI.RUHGICA

tempo ò ri stabilita la rnotilità del muscolo, mentre ancora persi€\lono le contrazioni toniche lente. A t.nl grado ~olo allora •rue~li fenomeni si mauifest.ano quando i ner•vi !:looo slati verami•nle colprli da lesioni profonde. Nelle '-'emplici parall:oì pe!' rompressiooe vediamo cornpar•Jre formll rnedrc dP.Ila reazion~ di degenerazione. La piu importaule dimoslrazion" della f·)rma media della reazioue dr dPg,.nerazione è la contrAzione tonica lenta, poiche gli a llri fenomPni molle Vl)ll e "ariano. Que~ta contrazione è ~empre carattf.lriSli~ della l'è87.inne di degenerazione. QuelOLo malaLo é ancora imporltlnle pet•chè in lui sr 1 manìf••"Lato, do;>o quèlla lesione, una f orte t•auceùine. L esame della ll"u·int::e dimostra una par•ah!:li totale dello corda vacole sinr.,tra; la nor·male mobilità di I'JU~sla mnnca compll:ltamenle. Questa paralisi put'l solo avr.>rf' pPr caclSA In parali!~i dPI r·icorTente; neceRSFiriamenLe I"(Uindi deve es .. e>re avv~ nu la in questo qualche allerazione. Corne sia avvenula non é facile spiegarlo. Non si può pensare che nella ptmetrazio ne dello strumen to ferìtore sia stato leso il ritorren~e ~enza che sia slat.a iulaccat.a la carotide chr gli ~lt\ davanti. Bi ~ogna quindi ammettere che nei Lentat.ivi di arJ'e!'llflre la em oJ'I'IH~ia con l'allacciatur·a della venn giuA"nlara, "i ~ÌA ~lat o compreso il ricorrente, e rlì qui tu sua par•ali~i. Il pror. Kohler s i domanda, rispallo al proguo!llrco. se può a"venire la riunion•~ dei capi del nervo r·<>ci~n e '>i rispo11de Che, sebbene dirl]cile, la pOS!'-Jbilità. vi é, daopOi('lJè ti)>6S!'O la r iuninnl' avviene anche rlopo lre e st>i mesi.

Oongreuo per lo studio della. tubercolosi - ~ sessioue u 1-larrgi. - (Sezione di chrrurgia). - (Dalla Rcrue de clu,.urglf•, fase. 9 del 1891). Su[lp~trruione delle lesioni iube r cola,.i. - BAo~s p~>nsa che la <>uppurazione è prr,vocata da un microbo, str~>plococco, stflfll ocoC<'o, ecc.. sopraposto al bacillo di K och: l'infezione proùotl,a da que5>ti microbi prepara in cer·li rasi il terreno al-

l'iuvosione del bacillo; in tali casi evit<wdo la iuvas10ne pri-


111\'ISTA

lnlli\'0 sÌ l"'lrllbbe :::pe,.S<I e\Ìlare r ÌllSOrj:CI't.! t iellA LIJÙI'>ICOIO~Ì . I I."LLOPP.AUX r·icorda ehe, dietro gli C5'ami bulleriolur.rìci. si può affermtwe con c"rl•·zza cl•e ~~~ asce~"i rredtla. lP ntteuiti suppurate, gli tllll paemj p o,. sono pl'O(lltrsi in as!lt~IIZI:I Ili' i aurcrobr p&lt•~cui. ~··l lupus 1 bacilli prcwucaoo, pare, la !'uppur8.2iooo nH!tllltnl" lt• c::o-..tanze clumiche che es;.i ;:encrnno: <~terilizzala, pro.hJo'e In <l,.,~o Lalora In linra da Knch. che

u

ert.•Uo t• per uno azione pu ram ~'nlc duroka. v~ Rr-;r:uu. h n ricer·calo In causa della lra~rormaziCitlt' tle;::li ascessr freddi in n..c..ssi caldi, •; trovò che ciò >-uc•·e.Je pr•r l'in"asiou~ dci m acroùi piol.{•·ui, Cll'<~c.c::taoza che puc'• o~:<ere ravO!'O\'Oie al llltlllltO. chè I'St:.;CCS>-11, divenut(J ra!.Jo. :,:uaa·a<.;Ce pre;;lo :-:en:w la~cu.re la fi.;;tolo corne quello rredtlo. Fnr-•• in tah ca-.i i naicr()bi piogeni enlrawo in lotaa col bacallo tuhes·colart~ e In dt~lruJ.n;cuno. Vt>rneuil aper;;c un fncnlaio tuhercoloso, e dupc) podn giorni, com;talava ancora nel l'"~ In

preseriztl del bw~J!l a , inoculò ùegli ~lreplococc.hi piogt)all: &oi pt·odut:~H> uno iullaauanazione Ac.:uta, i bacilli "coaupurvt·ro e rasCtl:-'~0 t:U!ll'Ì S1 polr~bbe fOI'St' Ulalì.Z<:8l'C qu•"~la I'ÌrCfl,..[l\aiZ8 w•lla lP l'O( ·eulicA. T AVt:.HNH.n c l.r:tom p·•nsanu che questo interveuln •lei rnicr(lbi picl{oei"IIÌ, 11011 surebbr• certo favorevole pel hal•U", I'"H:hè e::ssi cnrs.;,tatns·oun elle i lupu" ReC!'ha non ccmleugollt) huctllt della ;.uppuru<Gione, i quala e~ìstono ìo\·ece u.. i lupu::; ulcl'I'II:OI; e rJue-.ta lmnnu un undarn~nlo Lanlo pau rapido IJIHIItlo piit quelli suno ab!Jonùanti. Ocrorre quindi nella lerupPUlH'II clt>l lupus cotnball•"'re e il ba•·ìllo dì Koch P i microloi pioJ!en•. ARLOING Hffilllelle anche che il hRrsllo li Koch pub •'""cr pi.. ~eno sperialrnenle quantlo è attenualo.

AJI'ullìmo con~s·c•sso si ammette' a ~o>ueralw~>nle ··h1· 1• tubercolosi c~lnrurgiche erauo duvute ad una infL•ziOIIO da hAcalla 111 pacc.Jlo numero, ma auvece al loro ou111eru non h11 illl· pos·tanzn, ben~l la loro Attenuazione Jniellaudo &i r•ol>ui dPÌ bacilh all~nuali col calos·e e..rli vi pro.Jusse la "11ppurnnone e la tuLP rcolo~l "• generalizzò !<Oio più tarda. Fallo aratcrc~­ sama questo u fOr'l>O in rappor·lo all'alls·o conslutalo .Jnl 1\.ol'h che i !Jacilli morti producono la "Uppuraziolle.


Cfll RU RGl CA

1nicrobo della Lubercolo-.i put'1 clu ttnlo produrre la suppura ;douP, 1118 11 fallo è. raro, e fllH' lo plll negli a~cc~"i freddi d'origine j!angliunaJ't' od o~sNl vi :-ono altri mirrobi, urdìnariamente stafilocor.r.hi. 1r1 «JUtllclw t:;nso C ORNIL riconosce cue il

t;lreplococdu. Ammelle pure che la SUPf•Ul'8ZÌ006 clata t.fnl bacillo luber• colttre i. in r·npporlo colla sua atleounziont>, ma qui iuler\'lene ancora un altro fattore, croa il terreno "'" cui -.j "vilupr». JKJ' ... n lo la rca~:iooe pr udoll•J cl&lltJ c:;le!o>!'IO 111icrobo patoccno

var·iare non c:oJo a ~e;.:oncla ùe:.!li or aoni 111i "U cui ~i '-por•· menLB, mn ez•andro nello ~t~~c:;o iudtviduo A c:;econ.ra dCI vun t ... ·::.uti. Trattamento clururgico della tubtrroloHt del tesw:o/o. Ht:'lUBilT raccomanda d1 non mai allendl•t e p~r agire. ,~.rlac·«:hù

il t(•slicoln • "6tnpre esposto ud es,..Or•· '"''8!m r•lll"l:''llliva· me n le acl un tl~cesso tubcrcolttre dc ll'epiùitlrmo. Ri~·•gnH n l· lre':!i guat•darsi dal praticare operaztoni pflt'ztali, ignipunlunt, roachiamonto, iniezioni di jocloformio, oc<:., uw esput•lm·a lar· {.tal.lleuLe la rcgioue invasa. lnfìnt-~ oc~ort·o per quanto ò pos· ~ibìle evìlar~ la castrazione totale, che inolE>bolb,'e a~~a• 1 ma lati llsieamenle e li deprime morulmt•nle L'operazione da prererin;i è la re--aziono totale dell'rpididimo accompag-nata dalla distruzioni' del testicolo, •!Uflnclo qu•'slo purP " atlarcalo, ruC'rl1ante 11 let·mol'fiUlttt'io. Il llltlluto <'Onserva CO!'t un lesti..:olo apparente, un testtrolo m•,ra.l~. come lo ha chiumalo Yerneuil, e non hu piu il focoloto tuht.>t•colare. QuanJo LI ksticolo e ml~re-.'-ttlo e v1 sono li'-Lole MCrot.ali il l!·att.amento da seguirr-~i è l'nbhwone col raschia· ltlenlo ùi Lulle le parti lel"e. Vt:RNfUII. ricorda che e~Ji da più .Jj VUIIll 811W condannò la l'&~lraziuoe come una operaztone dde .. tablle iu cau"n per l11 fre·Juenza con cui è se!ru•La da gencrahuazionl.! p• l111o· rture o meuiugea. D'allroode asportando uu tesllcolu tub( r· colare non FS• può avere la pretertsioue d1 togliere uu fo,·olaio capace Ji infettare l'Ol'l(&nismo, poichc 80 volte s u IOIJ colla t<S(llorazione r ettale SI rileva che la pt·M•Iala o le \'6:.~cichetle !'ernintth sono giu attaccate dalla tuber~lus1 .

IJelltL tu&t'rcolosi del liquido dell'id rocele .~,ntomatico tMitt


:J96

1\J VISTA

iflbercolo:H. - TuFFIEl\ appo~J{Iandoll i al fatto ciii' gli spandimllnti ~iero!'li 1-ìntomut1Ci d1 lubercolosi dei ,.i ...cPri solto!lt.Anti sono 111 g-t•nt•J•ale ,·irulenti e pro"ocano lA tubercolosi pet• inoculazwne, cer·c6 se 1uesln "l verifiC&\8 pu1·e per

l'idt·occle. L'idrocele luht•rcolar ~ è di due ~(II'Cte, la va$linalite primitiva. di cut Il S1.rmunds d'Arnhur::ro ec:a2er6 la frt''fuenzn,l' la vn!:!inalitP ~e~owlat·ia· di '!UI.J<>ta <~ola, senzA iuvac:ione appt'••tatl.lile ùella vnginale, !<i ot·cuptl l autore. ll l1quitlo è in 'fUtlnlilil variabilo·. ~n allo citrìnn, identico n qudlo delridrocde tomuue· lo «paudtmenlo ~ c:pe~c:o bilntet·ale. In quattro casi fu e~por·talo il lc"llcolo colllt vaciualtl, sem.o nprire la sier·osu chf' fu r i conosciuta i.lJtHLia ~uccef-.si­ vamonte. All'P~~mw del liquido non si rinvennero bacilli dt KOI'h, ma lt> innculazioni pel"itoneali m•lle ~viP dieJerr· in lutti i ct~si r1sultnh pct!':lll\"1. I l lif[uido dell'111rocele sintomatico di uua tulwrrolost ddl'epididimo, Lmilo ocuU1 ch1• cronica, é virulento: e l'inoculfl· ziona può risrhiArara la dia!!nosi nei casi rlubbi. In que!=:li ca~;i '' 111dtcata la punluru con iniezioni batter irido. Se si rirorr•' all'inll·rveuto ra•hcale LisOI.tllll e-.porbu·e in~~tieme il tesllt'olo e lo sierosa per evitare il perwnlo di uno aul•1-111feziane. 'f't·aitltmento t/elle tuùPrcolosi localt median.u• w.i~zioni ,/i soltt.:icme dt cloruro di .zinco al 10•1•. - LAN"t;Lu:-.G mnstra, all'<>~pedale T rou'<!'leau, trt>nt.a rogazn con ltunori hiauclu curuti col suo rneto.lo dPile imt.!ziont o! clorur·o d1 wtro: da!!li stampi presi col j.!eS!.>O prima del tl'nllamenlo che in ne'HtHIO oltrepa~•u) i lre mesi e le IO uuezioni, si cnu~tala 111 lUlLI Ja DOlevOIC r iÙU7.iflne ui volume, la CORSIF<lt'OZ8 der LI''-• !l'Uit che c::oc::tltu1rono le fungo-.ilà molli, ('d il rilttt•no 1t!llll mnhJiita aJ·ticolar•• Lo !!lesso metodo !l'l apphea contro gli ingorghi gan,...hn-

nar i c collo !!Lesso succes~=:o. L'autore pratica in pr e.,euza del con~resso piU'ecchieinit•· zioru per1-arllcolari, in un caso d1 ..arJ·o-coxfdgu. per dirno·

:strar•e la sua tecnica ?P~r&tiva.


CocoRAY trallfl nello c:;Le!-,11 modo e ron 11lenlico risultato pnrAcchi t~ llri ral:> t, rilevando l e concl u ~tom ~egu~nJ,i: t • Occot•re pratirat't! le iniez10ni nelle pA rli prol"ondl' t} non nelle fun~o~ilà. ne({lt Rsce<\'-'Ì o 111•i f<.t~ni li"lolosi. :!• Quando "' de\•e ~iun~et· a d un mlot·venlo quaJ,.ja-.i: rn--cluamento, "04JU6!'>1.l'Olomta, ecc., è m••·e«~a1·io aver Jll'Ali· eato so precLdenzo di vPr"& iuiPzioni sclf• rP~ene a sepnrnre i tP.-.<>utt mort1 da1 vivi, rre11ndo una barr·iera contro l'aulo-

iuto-.-.icazione; 3' B tSOI;{llll, nppPna sc~>rmHa la sen~ih1lih'l della r('>gtouu, dnl "Pcondo al quarto gwrno, "labilu•p uiJa compre~siOllo t•igO\'M'a e pr·olunt.(ala, la qttale p r~viPtll~ ~1 1 qpandimenli «an· ~tn icni o li fa rapidam~nle scompat·ire, al pAt·i della gont!nza dd lP:'lSUtj; i' Allorché la "clero"'i ~ completa, i malati devono P'-!'er la!"r-u1li tn ripoqo, P~e rctle ntlost lentamcnlt> e progresstvarnento a i movirnenlt not·m~li che ri lornono da loro Alesi-t, pet•ò in mi!'Urtl variabile. Non devesi pet•roottcr o la deambuln~t one che con r i ...erva, e non pr ima dt -.ei -.ettimane o duu IIIO>'ì dopo l'apparente !!Uart~one. Tr.utamento tlrlle tubercolosi locali col/t; illle:wnt di Ptere iodoformi::~ato.- VER'~LUIL pr~!Oenta ull' lltJtel-Dteu parecchi dei UIJi malati affelli da tuber colosi cilirurgtche, e l'n r ileVIIl'l' i buont efTelli che oll i~ue coi tuelodi blandi, intPIÌOIII iodoCormiche, iotloformio tnlernarneole. E~lt insisle ~ul f11llo che molli di talt maiali, ~uarili dalla lor·o lesione locale sono m imminente fH:•ricolo di rec1dt\'n, ad e vitar e il quale occorre continuare a lungo, per de1 mcst non solo, ma pet• anni. "E'nza inlerruztoru.>, ti trattamento col io toformio: cin•]ue a diel'i eentigt•ammi al giorno, "Ono "Pmpre ben tollerati e !'<Ono ~ufflcienlt, e a questa ('Oia condiztonu si può prometl6rt; n tali sveuturati una sopt•avv tvenza di lunga tlur·ala. F.:gh segnala tnollr e una modificazione del processo, che ~r quanto in apparenz11 di poco rilievo, ha pure la «ua trn· pot•lanza: raccomnoda ctOt! ua lascsaro In •·a nn ula ira po... to per qualche tempo dopo praticata l'lnleZIOIIE', perch~ l'l•tere


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IUVIST.\

iniel latn avapor izzan,losi possa sfuggirsene senza dislenrlere oltre misu ra la saccoccla asressuale. Ri.~ultati remoti della fJUarigione di ascessi freddi ,.o/le inie:~ioni di olio all'iodo.formio. BERNARD dimo~Lra rerficacia d t 'JUPslo metod(): acctdeDLi gravi sopraggtunh m seguito Alle iniezioni coJI'elC1'6 iodoformizzalO J" hanno indolto ad abbAndonar lo p~" r ~ostituir vi l'ol io che, mescolato !lll'iorloformio, non diede rnai luogo {Id i nlo~"icazione Jt<~ a p;angrena E ~li pen'-a cbe l' o'io <~i riassorbisca p1ù rafJidamente. e dia luogo a più rap1d" guat'igioni; ma queste propMizwui non soun ancora dimostrale. L'iotlnfot;mio in cavitù chiuse godo di propr ietà curative più energiche che allorquando vi f'OIIO fistole (VeRKF:un.). È importaule, sulla durala e il I'ISUitato della ru1·a, la tecnica opcrat1va: l't'mUl!>ione oleo!>a é al10 p. 100; orcorre disinfezione accuralH olella pnl'le e del lrequa r li ad ovitare fistole H inotulazion l seconrlarie, e della cavi tà asc·es1male mediante acqua di nul'loln. Questo nwtodo dà modttlcazion1 energiche degli a<~cessi luuercolari anche os!'\ei: su 30 cas1 ~i notano 25 guat•igìoni. Perilon itt' tubercola r e trattata eoUa laparotomia E yuarda colle iftic:~ioni di siero di sangue di cane. - P tNAHD COillU· nica l'o~servAzione cl! un bamb111o alletto da prrilonilP tubet•colar l' c1. n asctle voluminosa ; unn prima puntura diede oltt·e 4 ltlr t dt sier o torlticlo che si era riprodoUo pochi :.dm·ni dopo: la palpazione non <~ommintslJ•ava alcuna indicaziOne KtRMJSSON praticò alla clinica Baud~ I Ocf] u e la l aparotomia; il pef'itonflO par iel ale E' l'epi ploon erano g remiti di granulazioni tubercolose. Si lavò lat•gamente lll cavità con -;oluzìone satura d'acido borico, e si richiuse la ferila; non vi l'u rPazione. ma ii lirtuido si riprodusse. Sei sellimane tlnpn Pt'IARD pr a ticò una Iniezione "ollocutaneo di 2 eme. di siet·n: alla seconda ini<>zione il liquido comincia a r iassorbir si o 1lopo poche iniezinni la guarig1one sopraggtunge r apidamente. 11 ragazzo gode pel'fella «alule.

T ecnica operator ia pel drena(Jgio delle c.:zoerne polmonari. - PotsiEI\ e JoNesco sostengono cl1e si può gtUngel'e


GHl RURG IC.<\.

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fìno a queste caverne altt·avet•so la parete loracica anteriore o po5Lerim·e. Sul davanti si fa cpl leot•mo-caulerin un'incisione daJ!a metà dello sterno a 4 cm. al di soLto della inl.erliuea sternoclavicolare; essa seguita il prtmo spazio inte,.cosJale per uove cm.; incisa la pelle e il cellulare sotlocutaneo, appAee il gran pellorale di cui si allarga un interstizio e nell'aper·Lura si ~corge lo spazio illlet•coslale coi suoi mu!:'eoli. All'angolo esterno della piAga può dislinguet•si la vena e l'arteria toracica anleriot•f', e talot·a il IIIHrgine superior·e del piccolo peli orafe ; nell'angolo interno l'arteria e la vena mammarta interna: ~i ha in mezzo unn spazio lìbero di sei ero. cit·ca. Divisi i muscoJi tnlercostali con u011 incisione parallela allo spazio, si mette a nudo la pleura, la quale é aderente o no. Nel pr!mo ~so, che è il piu Qomune trattandosi di tubercolosi, il let·mo- ceuteric apre làrgamenle la caverna; nel secoudo si provoca la formazione di aderen~e} rimettendo a •ru alcbe giorno l' apertut·a della caverlla, ovvex·o si suturan o le due pleure per rprire successivamente. Talora si dovrà attraversare un notevole ~pessorA di tessuto polmonar·e grP.mito d i tub<'rcoli: si abbia allora l'avvertenza di dirigere l'istrumenlo un poco all'tndietro ed in alto. P osleriol'mente s i pratica l' incrsione dAll' apofisi spinosa della 7• vertebra cervicale fino all'angolo svperiore inlerHo della scapola; si divide la pelle il trapezio, il t·omboide che s i sposta per vedere il terzo I;OE>l"'t'iot'f\ della 2• costa che si d~ve resecare pel tratto di i cm. e sotto apparisce la pleura. Questa via deve riservarsi per certi. casi speciali; quella an teriore, più lire ve e fa ci le, perrnetL~> inoltre uu migliore drenaggio . Tubercolosi retro-malteolari. - CLAOO designa con tal nom e una forma clinica che pr·incipia dal Le;;;~ulo tellulare r etro- m&lleolare o dai punti ossei adiacenti. Le guaine lendinee e le at·ticoluzioni vicine rimangono incolumi; cita m appoggio osservazioni cliniche che lo dilllosirano. Tubercolosi em~-laterale. - CLADO pt·esenta due casi di


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IUVISTA

tuhercolo"'i localizzati ~<u una "olu 111elù dd corpo r. ritnalalt in Ull luugbi,simo pet·inùo th evolut1one In alt1·i due <'» Hi ltt tubercolosi emtlu tt•rale si comph··a colla pre~rnza d'un fibroma 13 d'un 'adenoma alla lll&tnmello del lato «ano: "'' lt'allèi d1 due !olO:.;gelli ibridi lllb•·rcolo-arlrt llci coi caratlert delle due ùmtesi T ratlamenw dt·lla tubercolosi renale - DuRr: r riassume c()-.}]11 'IUA prallca. L'tnti>r\'enlo operatorio c· indiC'at1o <JUBIHfo l'»fTeziorw lubor·colnre al r ... ne ,. bene localizzata; lu twlrrctntnia pri111ili va •· rara . la n ..rrolomia uon ha la flle~"a !.(l'n· \llu, pllll'ndost, se del ca:so, ricorn r·e po1 1lla ner1·t>cl• ru • F<ecolldorlll. Dnn111te una neft•olomta " i può. noi r asduuwout1> df'. fucola• tubercolosi, es:srr coudollt allo nefreclmtu • sotlncopsulore immediata , q.di pratico que«ta operazt()llL ,fnt· volte per la via lombare o la gulll·i~ione 8i manlenrH' in un ca"n ('ltrt:> un anno. T raelaml'ltio col riscnhlamen to eleratu delle tttiH•rco/uat <~li

delle estreltlitci (ginocchio, tJieclr, gomito, mano\.- V1·:kNEI IL u CLAoo ll·aLlano questi C8Sl in •tuesto muoio: Ull rornf' fallo di maltor11 sovrnpposti rlsca!JalJ, pt·imo dt m elterlr 111 po11to, ad una temperatur•a elevala; una volla costrutto il fol'llO vrone rl('operlo da una !lcatolo dr lanrir•r•a con un'uperlnt·a per pas~arvi il 1uembro ed rllll"'dire la di-;pel'sinnt• del calm•e. S1 può co~i avcr~J uua l.. mperalura dt 130 e piu ;:radt. Il m~mbro in vollo nell'ovolta ,. mlro<iollo uell'appur·ec::ht•>; le se.iut•• dì r rscaldamento sono fJUIJtidlane P durano tla uu' oru uri una o mezzo; i pr•imi momer•ll solament~ sono pl'nosi, ma i pazienti si ttb1tuano pt•e-.to a fJ •re~ta elevula lemperalur~t .

V ERNr:un. as~oci a a quèsto musso l'uso inter n<> dell'rotloformio alla do,..e di 5 a IO ceoli~r. al gior•no per più nw"i anche dopo la guarigione.


CIIIIIUR GII.A

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&urlglone, dopo opera~lone , dell' eohi.Dooocoo alveolare c1el fe&ato - BR• :-~sF.n - (.\Juncltenrr 1ned. \\'Oehens. e Centralb. ju r rlte metl W i.!.SI!ILIIr!t •• N. 1, 1892). \ cl uu uomo da ;Z:, anna, cl1e ave\'8 rla lun~o tempo czintnmi di pleurite tle~tra fu operata la :wzione clolla ottava costa, ma non usci che poco s ie ro. Fec.. rapo alla feri!J1 la mem· braua d'un ac;ce~so subl'r cmco coperto dalla pleura e d&l dia· fra111ma, o dopo averla fi>~ata alla ferita fu dalo c•salo a oopao~tl 1uaulcta Ili marca11 ~riulla bruna, ~enza odore. e l'esame di •JII0!tlH e di urc :.t'J'oc;czo pezzo • ~esso cl••lla membrona cartilagi nea dc• Ilo fl"Ci'Sso, fece v..dt>re elle ~• lt•a l la vu dì un echinocuccu 11heiiiOre del r~..!alo. LA cavilli ,::ro,.... n quanto due pu 1fni umanc c;i r1slrin~e mollo lenltlrnenle: auche tlopo un anno l'apertur·a el'a ncc·essiòilo pel dito tndicu o !<Ì ll'ovavano ancora ne l lesc;uto delle pAr~ti CHIIose rnembl'ane di eclunncocco Sa n•sccò aueora du o;::mi lato un pez:t.o da costa e ~~ esporlo la parelo co lot;nn o~n tlella covilù col coltello e h· forbici, brurincHJola tlnulmenle rlapperlulto col terrno\!tlutar n Ctò non l'' rla nto, lA grnvp Pmorragia chP sa era maDJI'o~;tnta dur•ante la oporaz.ione, Ai ripetè dopo due ~iorni, e, non o;;laule ln complcetlzaùne con la t>paliLe, la nefrile e 18 nronchtl&, al malato ~ual"l. La cnvrtà dello fertla p•·r lungo tempo molto A<'rernenl o Ri cambiò in una piccola fi~Lola, che, dnpo ll·t> me.r•i di e'liqtenza, ~i chiuse Jn se ste<ts11, cosicche al malato, un anno dopo la ~ecomla operazrone, polé es~ere ronsidero lo cocnp guarilo. Il Bc·nnner rarhiama l'allenzione su qtwc;to caso che è il primo dt ecilinococco alvPolar e del fegahl guarilo medit~nle otwrazionP, poichì• i tre cnsi finorn lrutlu h ron diversa rnclodc ebbel'n lulli e"ito letale. P t'l curalterE' mali~no delh1 nfrelione, per la rii~lruziorw centrnll· e l'arcreschnonto per iferico e la inulthlà di lutLa gli ""pedienla palliatcvi, sembra C'he la escic;c;ìone delle par.. ti con .... ucce~'-'IVO abbruraamenlo sia il m1 ~laore processo dR segu ìr·~i.

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Bottai'& 4..Ua al'teda meningea mecUa senza frattura. RAN~OIIOI'F. -(.l re/t. fur Klin. Chi r. e Centra{b fùr rlie mcd. Wissenclt, N .•u, f 891). Questo caso è importante non solo pe1' la mancanza di uotf lesrone t!Sler na, rna pr111cip~:~lmente per il luugu per1oJo latente prima dello comparsa der sintomi cerebrali, e perdò, benchi> la dragnO-«i non sia !llalaconrermata Jatrauloss.ia, ma· rrla di es"'ere rrror1la. Si trsllava di un uomo di 28 ann1. che caden•lo da una fica la dalla alLezza di H piedi, senza perdere ltt c<•scienza, 1'1port6, apparentemente, soltanto la frattura di un anlrbraccio. Solo la maLLma dell'oLta,·o giorno comparvero i primi fenomeni cerebr·ali, sopra venne il l'orna, In drlalazioue c.lt.!lla pupilla sinll:!tr·a e il polso di solo 40 ttlminuto; un poco più t.arùr risali a 70; la temperatura nt>l rotto ;{"'•,r,•. La ori11a t>sll·atla al catetere del peso spèeilìco di 1040 cou· teueva zucclaero. La più e:;atla ispezione tlel cratlio 1·aso non scopri alcuna lesione: in un punto l'islrelto della lomina squauunosa del temporale messo allo scopel'lo trasparivo 1111 colore lurchi!Jo, t!d ivi al disopra dell' artel'lfl meningea sinisll'tl ru rutta la L1·apanazìone. Usci rlap1 rima del san~tue ~curo liquido ~ poi un grumo d1 200 !!I'M11rrn, per la rui usc1ta Joveltc l'apel·lw·a originaria esset·e H!lat·gHLtl tluo a ùuu pollici nel waggior JJa111eLro. SE'i or•· t1op1• la op&l'&ZJOnu ora LnrualA la coscienza (anche u~autr BI a eessala la dìlall'lt.rom· tldla pupilla) e il polso sai1 a IlO. Il gìoruo dopo era que<>.to <>olo a t H, l'orina se:IIZii zu··chero col pe"o "flOC•tlèu tfi lO Ili, e pareYa che lutto autlas.:e Tllt>:.!"lio. In conseguenza ,li \tll ~rorzo ratto nd defecare \'t'nlle 11 unuo f\'ÌOrno un· allra t>morragia che si t•ipele la mattina dopo, 11011 ostan Le c ho :>i tornasse aJ aprirt: la rerita )!ÌiJ guar·itu n ltìmponare con judolill'lll!O. SJ passò alla h'f!ll~Ut'tt dall'nr teria L'&r·olrde comune. poiché, per· la hrrande 11tc Jllie· teu.tr tiPI malulu l'l'ti mulile pensare afla comprel:'sìune. llisgru<~rutanwnlu 110n poler<HH) e~sere osservati! tulle lP t•nuLille antiscLLich••. In legolura dovette essere folta 8111 lalto sporco di ~t111gue .- dl;lt •·osl1 del cibo. Successe la !'1\IJ'f'tlra.lifJne lanlo del cr·anro, quaulo ùella ferila della allaccia-


CHIRURGICA

turn; una pneumo01te emboltca in•leboli ancor ptù il malato, e una emorra:ria serondaria della carutid~ con.lus~t: atre ... ito lel&le •tuin.lici ~orni dopo la legatura. b•,nchi• ffi riu~w'""e " "lrin,.ere ti luogo san~uinanle f1•a due pintelte compres"ve. L'allucciatura della arteria carotide pt•imill\'a nell~ 1'81'& emorra p:i~ ~econdarie dell'arteria m .. ningt·a media e 8Uilu flnoru ell'elluata S!Jio tre volle e solo una volla coll'e::>ilo di gua,·igiono. La compressione dt>lla cai'Otid•• è stals fatta per tre vre "enzo persistente re~ultato. La le:.mlura della arterm carotirlt> esterna é 8tala falln 111111 Vtllla , P'u·imP.nle con estlo lelnle.

hll& Ollto.oopla. - ~1. F VBRIIOOGe:-o. -

(A rchittelf Mt!di·

ca le,, HPl(JI'H, dicembre 1891). lln qualclto anno vennero reulizzali nella costruziOtlll del ciF>toKcupio importanti pt·ogrcssi che ltt~tmo du to a quef<lO t~lt•umeolo, cosi incomodo ai letrtpi di Oesormeaux, tltl vtdort~ praltco, lu di cui importanza é divenulu mollo gt·ande nella dia ~en ost tlelle affezioni delle viu ortnat•te ()Ue~ti progre!'SÌ SOno dovuli "Oprallutln all' UliliZZfiZIOII6 dl!lle larnpa•le eiPtlriche d1 un volume abba!IIJUtta p1ccolo !la pol••t· e .. sere inlrudotte nella vescica e pro lurvi una ~urti­ Cteu t~ tllurninaztone. Il ej,tn~cupio P. una sonda, la cui e"tr~mità pol'la una larnpelln ad incandescenza IJUHHdo la vescica è piena d1 un liquido lr11sparente, 'lU~"lu letupaoln illununa perfettamente la parete. la cu• immal!•ne rteevultt .tn unH finestra situata in corri!lpontlenza della cur V&t uru rlella !<f)nda. è rinvia la vt~rso l'occhto dell'osset·vatore d11 1111 pri..ma a riflessione lolale. Un appnrcccbio CJllico ~r~· eiale completa lo .strumeulo e purmulte dt vedere cou uu colpo •l'occhio una superficie !luf/lcicnle perché l'e!larne dtJlla lf•talitu delltl mucosa si possa fRr·· tu poch1 minuti. Pci'dté In ci~loscopia !'18 pt·altcabile, sono ind•speu«nhili alo·tlllt.J cotuhzioni: il calibro del cnnnle tiPII'nreLra deve osl'èt•v l-lul'l1ciPttlo, Ja capacilà della vt>~cicu tlevo permHLif•t•e l'luitMtOIW di :!0 grammi per lo meno dllirptido, il collll!nulo


RJVIST\ CUIRURiòiCA

.lell'organo deve cflgore pet·fellamente chiaro. Nei cagi di ematurie v('~cicali abbondanti •tuesl'u ltima condizione uon puo r calizzar-.i che medianLe uun t rrt~azion e coslanle, ed una sondo a doppia cot·rcnLe fa, per questo effetto, parte di certi cblo.... copi. Ln intcrpr l•lazione delle tmma~ini osser\ale 1•sige uno certa abitudine. Le tastoni •lell'in6nmmazione semplic., o cromca c;ono 8'1Hing-lte a quelli' di lulle le mu<'.o~e. Le ulceri sono tn g:t>rtOrale Cactli ad essere riconosc,ute e la loro pre!"POZd come lu delPrm•n&tiOne della loro ~eJe "ono ùt un'irn· portauza cupttale nella cura. Si é potuto, collo Ct<~losropia, t·iconoscere l'esil;tenza di l'Ili· coli incaslonnti che Id c:onda ordtnaria non 8\'evn poluln c:co· prtre. ln rìno, l'li po~o~~ono, non solo veder e tum ori che Mventi é tmpo~sibile r iconoscere rolla sonda, ma a ncot·a t.lett~rmi­ nare la loro nallH·n u la lot·o sede. Alcuni ci~tnscopl portauo sonde uretralì destinato 11 l't~re ti cAieLerLc:;mo degh ureleri nelle affezioni dubbie dt>i reni. Si sa che questo catder1smo nou é prattcubile 11t.>ll'uonw con quolqiasi altro prO<'~""SO. Quaurlo non si voglia ricorrt•t•e a que,..lo meno, l'e~urne du·ello del liquido spinto nella "e"'!lica da rtll~cuna contt•a:t.ìone de~li ut·eteri permette sovt>nli di ftsc:are la «ltfl1ZOO::i nei CA"'i di ematur ia o di piurìa. in cui si cerca tli dclet•minnre su quale «lei due reni devesi portcre l'operasione chirurgica progettata.


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RIVlSTA DI OCULISTICA

UD oa•o eU parallli cronica progre11tva dei muooli degli oooht oomplloata ad ambliopia lnt'ettiva. D otWEKBR. - (t\rch. ftir Psyclt urul \e,.,.en/,ran.k e Centrnlb. fùr di~> medtc. WtS3en.~ch , ~. :1, lH!I2). Qut•«lo ca'!O sr r·iferisco acl un fornaio di 39 anni, il quale nel 18i0 fu in JUinato di '<tfìlide. ~t.llls ~''tale • el 1 ~~l a \'6'\'8 di plopia e slrabt!>mo per pllre:;i d'ambedue ~~~ ttdtlucenli; ebbe un Jeg::iero tni!!liornmeuto nello el'lt11te del 18~1 con la ll>ol•llomra: a de~lra compi<'La immobilita •lt·lltl pupillu, a sinistra pit~colisstma l'cazione allo i!lirnolo luminoso; conservato la reazione di couvt•J•genza e il fenomenu rifh '4!o.O Jel glllocchio X(•l 1lir.enabre ciel i886 fu o"ql'nato un lottgero impollidimenlo dt•lla porz1one temporaiP. cleliA pupilla, ~co­ lotna CPnlJ'ale pel rosso e pel 'erde con diminuziont• dell'acutlt\ vi!'iv11. Il fenomeno del giuocchio a dt•stra indeholito, a ~mi ... tra rtnforzato. dolora lanctnanli al lato dt'slro, "enso d1 torpore nel quarto e 'l'" n lo c.lrlo di'Ila mano destra. Leggic'J·o disturbo pa ralitico dolla IOIIIlCill. occP.s«o di deltquio. No-l lu~lio 1 " era caduto in -.tato eli demenza, le pupille erano ambe.!ue pnllide, pnrllcolarmente nelle parel1 eflterne. l mo vimenti deE(It occhi verso de!'\tra e verso si11istra erano limtiHll, et·ano liberi quelh in alto e 10 ba ......o Mamfeslo di!>tul•bo della articolazicme della parola; fenomeno del ginon·hio u destru mdeboiJto, a !'.ull::;lra normale, <>en~1hililtì nou upprezzabiluwnte alterata, non ata~~'~•a. Debole1.za prog•·e,.._iva, apatia, idee di grand<•zza Più turdi dlffar...nza dt>lle pupille, andatura a gambe divari ·ab•. ~eli' arrile t~s!} le pupille Prn11o complelamontc scolorale, &tronche; a


RJV!STA de~tra

un po' nwno gravemente cbe a sinistra; nello porzioui interne rrmaneva aucora un t•illesso ro~so. Abultta la rl'nzi on~" di conver~enza l movimenh dell'occhio l milatr in tutte le direzioni parlicolarmenle verso destra c srni'-lra. Creqcente depe1•imento llsico e mentale. )!o rl~> nell'ottobre l!:' 9. La sezrone cad&\OI'Ìca dimo'-'tro: a trofia del cervelli); !JAchimenrnllile e laplotnPningite cruni<'a; d lataziont> •· rdrope dei ventrrcoli , epandimite granulare; dogenei'Olront> grr:?ia dei nervi olLrcr e de:.!li oculomolorr Al mrc roscopro -• trovò: deg••nerutin ne dalle .tone delle radrci posterrori t dt'llll porziOtlf' lomlmre o dor:<ule clelia midollo. spinale. De.-ren erm~ion•· del ftJ.;ciu ,rmslt'O del Krau~e e der nucler dr umbedue glt abducenti. Parzrale oleJ(enerazione della radice ascentiL~nl•• del trigemino. l>ogenernzrone del nuclueo lroclenre l lr>lle tlbr·o introruidollori di'l mf>dosimo a dei nuclei Jell'orulomolore. Kr RN". -

La ohJrurgla mllltare dell'ooohJo. -

(MilrUir·

arzt, ~. 3, Jf-192) . Il tn8gJtJOre maclico Kern facendo oggetto dei suoi accu· ralr studi una luuga Stii'ÌO dr osservazioni sulle ferite tlell'or•gano vi~ivo t r·iu'-~"ilo 8 <:ompol're un'opera la cm ultuna parlu CO!-.trlui!'lce un rnlereS"Ilnle e nuovo capitolo di lr~tuma­ toiOjZia dr guerra. La par·te principale d~>l la\'OI'O <..r basa .:;peci61rnenle ~11!18 ca~ui«Lica pubbhcula Ot>l :r vulume della r elazione sarul<H'IIl sullo ~werra fnmco-aermanica 1870-ì J (l·arte special•'. "Czioru) t•). l ratti cl•c da es~n l-i riportano veo,:rono l'tassunlr G •n quelli os'"et·vatr in scor·~o numero uelle ~uerre precedcnlr e ">ulla ~uicla di'Ila moderne tlollriue oUalmologiche e cl•irur~·che SI' "" fanno drduzioor rmpor·lanti per la pralrcfl ottal· mologictr alluole. ~ella ~uerra tlel l ki0-71 vr furono 860 lesroni ocul!Jrl pur· Rl'llli da ~uerra. l~s!ìe formauo la propor1.ione di 0,86 p. 100 dr tutte lt~ rerilu prese assieme e rtuella dell' 8,5 p. 100 rlello


IH OCUilSTICA

~07

rerit.e dPI rapo PrPntlt>udo Ìll un tutto la ~llpt>rficie dr-l COI'I"' umano e dividendola 111 arer r~otuali n<> r :sulta che l'occhio 'Vi~n !e"O 5 \Oll., e meuo p u chP le ullre p~rti ·ll'l coq •• dr e~u ale t>~len~wue. Snprfl 3!J.l p 100 rli luUe lu le~ioni ocularr "' con~lall'l t'«JDlpleta dr'-lruzirllle di 11110 o t! i urobitfue Jrli occhi. La ~<tr ull11 ra anatomrra •l"~ll'occbio tì tale eh~ que~rorgano ben pocn rnpncitt\ eh r·e.,islenzA e rhc> a li~ più lc,.:rgrf're lesioni facciano ~ep;u1 to ch-.turbr funztonali ~rnvi-.'~uni. D'altra parte però, la pr-esenza di una capsula uwstensibrle che cir·co11da 1111 moturiall• 111comprt>ssibile t(Ualo .. que lo dt•ll'occluo Ca ._, che lu rccrproeu [lO!<IItone dr akulll' pnrh inler·nP. (irtde. lente} può e!l~er munlc>nuln anclte solto l'azione po~siedP

dr mediocri lrllumAtr.::mi È da nolar•;;i cltr l'ncrhio, '"pecialmonte in guer·ra, re .. ln espoc:lo a le .... tont l~ '111811 c:ul r• "lo dt•lla :-<~tpt>rficte cut.anPa flono q nasi inofTt·n~i' e <~ttt perd•é C""" non r•·R~ise" Aqth.llle oppurt> pet·<:hò ò insen~ll•ile ai l oro ell'dl1. Vul!!A l'c!;&mpio dt>i granuli d t poi\ ere e t! e le g· ccrnlme d t p o m bo ruso CII t> possoito puu~lr,n·e uella COI'IIPR e pot·rorarl!l . L'au l~'~r" lralta est...samPnte

h qui' l•· sin,.:oiAri lf'<'~ioni tl~l­

l'ocrhro provocotP dt• preS"IOtw atmo<~rnricR per pllt>sag~IO vtcioo di pr·oielldt•. 11 bulbo o••ulare per l'onda d'n rta cnrnpre..,.s. 1uan•l'e""ll giungn non inter rotla, rtport.a una \'«'ru rontuslone S~"guilt~ da visibili ollcr·anoni analomic·h.. quali p. P, \'t'r:$&Uenli "8ngutgui inll•uoculnt·i V •t·amenle quc,.la opmione non i• dtt luttr Amm•'""8: rir.ordert'mo anche che la "'tP""'R rP.IazJOn•> dellA guel'l'l\ fro nco-gertn anica conlrn ppone a rptPII'opinJOIIe l'Altra p111 gPn .. rnlmeniP accl'llflla. cioè che la nlterazront inlernP dell'occhio p»r In prelP!<8 pr~"­ sion" atmosferica ~iauo piuttosto cagionuto da t•eale ma imwvPrlito conlllllO del proil'llile. oppure d>~ IDHiimP pnrliCèll~ metalliche dislacr·ull·~i l'Ili' ror1n r enlrrrup:a dal pr·oiellil~t "l~>sso.

La po<~iz10ne clell'occlno r••tuiP que.. ror~nno ~pectalmr n le di"pnslo in g uerr·o n m olteplici JesJOu i e dò per •itver~ r moliv, Anzilutlrl pl'r<'h.. il capo, 111 1!-pecre la Slllt pnrlo> anle-

riot·.., fo•·mano 11 prin•·rpale ht~t·~agho det prnielttli

n~:mici.


408

RIVISTA

I n •wcor~<lo luogo percl••· i fra111menti delle ossa r.•rco~tauli se e~-.e vongono colpiLI.!, pos,.,onn a ssai racllmenlt> h~tlcr·e l'organo senza cbl! qw~"LO Yen~n tlirettamenl•· cnlp1t0. A comp~n'<O dr que.;;to '<fa vore..-olr t:ond1zioni esiQlouo, 1(11811' mezzo tll ,iifu'"8 degli t~cclu. sollauto le palpebre, ed tmche que ... le po,.::-ono solo dift•uderlo dalla penelrazione dc•lla poiYer e, di gr>cciolwe di t••Ornbo Il d1 altri piccoli pwiettili :-u colpi~con11 in clirezìnne tan~•·nziaiE'.

Cwea il m ~do .ti mnmfue;tar~i dPIIe lt·«ioni l'autore ,.j rhfronde ~ulln pato~erw<~i clelle cicatrrci d~ll1:1 corn•'a in -.e~urto a ,.,mlu~o :o n i del bulbo oculare )'er ferite slri"ciau 11 ~enza che quu~lo ne r•iporli Ullll 1mrrJèdiatn lesiono. Egli "l'it>ga qw·!>lu l'ttUo tuumeltmt•ln che ru~lla contusione gli !<lrali p1ù i11terni o po~Ler-iut•i ('1'"'111 più Yicini alla camera anteriori') d.-~lla cornt>a ~~ lacerRrHl menlre 1 piil ester ni oJ nnler10r1 re~lnno 1111Alli. Ou llu gHnt•ìgionu eli quec;;te ft'ri Le lAcet·e re!:'idua Ult8 cit•tt· lricr: que~lo modo tli lesione può pal'agonarsi a quello delle fl'ullur·e r»olaLe ùolln t.tvola iultwna c.Jel cranio, frallure dw 11011 .. o11o accompugnnlu da alcuna IPs1one e;;:lerua del Ct'UIIIO (contr o qu<'>-lu dottrwa vi $are!Jbe da obbiellare eh•· appunto la ~uat•iglone di t.ali fer•ilt.~ cornt'nli avviene !>PmprL• r·apidameul>< o flenza <~Uppurazione, ed un ver o opacomento l'lte corri<~pontlu alla ciC8lrrce come eonseguenza di quella feril11

non ,, puc'l 81'CCllare). Le Je,.ioni cor·ru?ali i~·Jlate av\'en~ono senza emorragia, nl conlr·aritJ di ~·iò chù :~i vcrifJca per le le:sioni della coroidt'a e r·.•Lina. Le lacsruzioor rlelln "ciP.rotica furouo trovate 111 ogni .-.a~o Ji le-.ic>nt· ,Jet bulbo. Lo lacerazioue rrsiede qua,.i ro~tanLt!­ meute allo reg10IIl do! cor po ciliare parallela col tnurgìnè corneale, l'nulore non LNHl la ragiono dt fJUeslo fallo srnj.wlart·, nellu dllAtR:r.tone urtuaLorialC' d~ll'occh10 secondo la ùollriua dì A1·ll E:.Z iì crede prullm•to, e molLo plausibilmenl••, cl1e alla pi!IO,:t•'rto•,.,i di •1uestr )I'!IIOrti abbia g rAn parte la lt><~<~itura anul ortwa della "'cler·olìco. l nfallt que-.La membrana pre!"enla rl mac;;suno qpes<:ore t! la tna<::stma robustezza, poslet'lormenlt• in p1'U.5\SIInìlt\ del IH~rvo oltico e diventa semp r·e pri1 Roltde d1


01 OCU U STLCA

iO Il

meuo iu muno che ._•avvicina allo cornea: in <'O rt·i~pond··nza dei corpi ctltari es!"a oll're uno c;pe'""OI'I' rninunu. A propo..ito delle la~razioni deH'app~trAtn ltmticolare (t.nnula e capsula dt-lla ltmle) nota l'autore elle e-.c;~ 1 O"Mno e8llert: provo<·ale da semplici scos~e comuni•·at•· alla LU"I8 o ai sp1e~ano ammo>llentlo nn repentino urto d••ll'acqu• o couh·o il stslema leollcolarl! in cansa •lello scunltmento tr«uuut-

lìco. Hi~ullt'd o allt> fer;le dell'organo vi:<ivo con .. idt•rnte ndle )oru COJI'<l'JrUI'OZ6 é chiaro che Ìll seguito 8 lt"•ioni Jll'l' pt·oiet· Ule ~smi •JUAsi impo""ibile la con...,.r, azione dt> l bu bo ecce l· lullh l CEI!-<1 cl rerJle ;:trtSI'ianti superlìciali. Tl}slo che ti prot('lltlll colpit>t'O ti bulbo m qualsiasi punto, la clìsLrnzin11e dt•ll'ilrgauo t' ,.,.,,.. toevitabile per l'u!'cila del suo c•Hi lenuto. Oltre a dò H bulbo aperto offre ai microt·~ani .. rni pato~ent un h>t'ren o favorevole, falla o:::lrazionP tlelln Jec:ioue tll•l corpo et· liArO cort lullr i suoi JHWiCtlli per l'occhio rimn<~Lo illeM. Per il ne;•vo ottico ò da notarsi che le ~ne le~ion i imme· dtate lA ccùnuo di mollo in frequenza tl qllllllt• chu nvvenguno p~t· mezzo d1 os"'a featturale e di schc1.qzi•· che ha1111u la loro !'le le principale nel canale ottico c nt>lla "~ella lul'-

l'H'8.

l.e fertle imme li8te del nPI"\O olt•co 8\'\'0il~touo in JrllCI'I'I\ per mozzo dr c;cbe!!!!IC di proietlllc, zrADf·lli di "&Lbtn r.ltl' 81lruverl>ano tl bulbo penelranduvi anler·iot•munlo, Il OPrvo ottico può esser leso ancora nel "~tto decon•o ettll'o la cavttil Ol·btlarta, e riguarJo 8 •1uesta J•O'o.~ibilità, tnertta wenzione Ur•o dei Cll"<t più inlcrec;"anli di IJU••,!a )Oi•CCie o-.«er,all uel l8i{}-7J 111 cui la punla •li una baion13tta pcuett'ò nell\whlla, e !!e11zo rerir·e menoma mente il bulbo. andò n I,.,J,•r•• il nArvn olltco; in f(Ut>•<lo ca"'o il nervo oltiro ru rolpit' tl'nl!·ofia tnolto lll!U po dopo. Le lesiour mediate del nervo ollit·O hanno lnolo{n :-p6"!--0 iu eegutlo a fratture della bose, iu par·te per meuo di sc ltl'~l·:w o~see, iu parle anche per forti emorragie nellu HUutno ùel nervo (con ~usses::uente Atrofia) Ptù lardi, quando la rnlltU1"8 IlO Il ha por tato lt!~IOflO o l llt'r\ o


~IO

RlVJSTA.

oltìco poso;ono seguit•e gt·uvi alleraz10ni <1ella vi"ta per pressioni cagionate dal callo delle ossa fratturate. Si la menzione anche delle lesioni dei nervi che onimano i muscolt dell'occhio provenienti dal lr·ig~mino e dal faciale. Falla eccezione per quec:l'ultimo i norv1 muscolat•i òccorruno nelle cavità orbitarie, porcio essi sono esposli allf' slec:se lesioni del nervo ottico. Nelle fratlut'e della base hanno luogo molto spec:so emorragie tra la dura madre e la base del cranio dal seno cavPrnoso facilmente laccrabile, emorragie che, per essere i nervt rmchiusi in <.{uel seno esercitano una delE>L ... rJa pressionu Jo>ui me· desimi. Riguardo al lrigemino i fenomeni inilaLi''' che insorgono in seguito ad una parziale lesione ùi rJuesto uPrvo assumono la forma di spa<>mi palpt:br·alr assai dolot·ost. l n un caso di q11eslo genere si olt.enne la guarigione ec:cidendo la cicatr ice. Delle tante osservalrOni fatte c:ui disturbi funzionali della pupilla in seguito a traumi di guerra, vanno no lato rruelle elle per conlu"ioni del bulbo o delle pat•li C\he lo circondano possono dare pr>r reliquato, o un restt·ingimento o una dilatazione dE'Ila pupilla (miosi o midl"iasi traumatica) con nlterazione della forma. Il pl'Of. Berlin lta dimostrato per que~te lesioni la presenza di stravasi sanguigni tra l'irirle e la leo le. L'autore si occupi:\ inoltre delle norme fondameu tali lcrapeutiche di queste ferite in campagna Cosa deve e co:c"a può o ttenere la terapia di un occlrio ferito 1 Essa ho il còmpito .li proteggere quelle parli dell'occhio che furono rispar·miate e di appianare la via ad una efficace cura con!'ìecutiva. in ogni caso di non disturbare gli cffelli di que~ta con dei maneggi où operazioni inopportune. l n fa lli, mentre nelle altr•e branclw della chirur~ia di guerra il lt'allamenlo consecuti\(l si può ben di rad(l scindere dalla cura immediata, nelle lesioni di cui noi ci occupiamo i Jimtl i tra le due te rapie sono più determinati. Il miglioramento della facoltà vish a a decorso finilo e la protllassi delle malallte con!'ecull\u (:;pecialmentedell'ottalmia simpa tica) formano il ma1tdatodel trattamento secondario. Otlingen aveva p ropo~lo che in caso


DI OCULISTICA

41 l

di lesione oculare si avesse a chiamare sul campo lo specialista a consulto, l'autor e si oppone, e non a torto. a questa proposta. Con una accural.a anltsep!'<i e con una buona occlusione, tl medico militare in quas1 lutti i casi, almeno nel prtmo periodo, sarà in grado di soddisfar e a tutte le indicaztoni di una razi•male terapia. L'autore pero ammette l'opporlunilù che trattandosi di lesione geave si mandi il ferilo, tosto ciao 6 lrasportabile, itl un riparto spocialr. l n quAnto all'anlisepsi ddlo re rito oculari sul campo di ba lla~lta egli ne riconosce lulla la dillkollà di altuazjnnP. Gli ostacoli d1 una perfetta anti"eps1 provengono daUa impos!illbilila d• dismfettare le ciglio ed 1 margini palpl'brali, inoltre dalle vie lagrimati col loro varutb1le contenuto, P lìnalmentf' dallA cit•costanza che il bulbo oculare è slraordinariamenlo it·ritato dagli ordinari anliseUici. Per l'applicazione del sublimato si propone la soluzione di questo antisettico all'uno su cinquemila. Un ollro importante quesrlo da risolver e sarebbe questo: quali saranno le condizioni che fln dal primo momento ci obbli ~heranno a rinunciare alla conservazione dell'occhio ? Ln pPrdila della forma dell'org-ano e della sua funzione, 'luando questa penlita si con<>lalcrà irrimediabtle o che si presumerù divenga tale in seguito. Sarà inulile ogni lentalivo di consPr\•azione quando la cap"ula del bulbo è cos1 mallrallata da rendere impossiblie la chiusura della ferilA. Nella guel'ra franco- germanica le' ferile dp,lJ'occhlo suppural'ono; con ... eguenza dr questo l'alto si fu che il numero delle att"uzioni simpatiche dell'occhio sano si vHriflcò in una propot•zione pet·centuale spaventevole. Infatti l'ottalrnia snnpalica si manifestò nel 6:3 p.·;. dei cac:;i di dir;lruzione totale di un occhio, nel 60 p. 0/o in fJUE'lli di pArziali ferite. Questo ratto dimostrò anrora che i r esidut di un bulho distrutto ed il tec:;sulo netrobulbare con le sue ec:;tremil.à nerYOS" costituiscono una fonte pericolo:o:a di agenti nocivi che minac ciano di continuo l'occhio sano. Di qui il precello: attenzione al moncon.! e d1ligenza nel l'anti sep:oi. Il miglior moncone si olliene colla enucleflzjolle.


RIVISTA

Venendo oru ad una d•qtinzìooe degli oll1 operativi sull'occhio fer1tn Hl rt.~la7.101le a1 tuogh1 su1 quali devono o flO<l !"ono C!-c;61'6 fl l'!illratl, Cl'ediamo che S6<!0DÙO J'auLorP, al po!'lO eli me.,hcllz•one no... tro cumpilo "areLhe quello th ap plicare aJI'oecluo ferito uun rasc1atura protettrice e d1 alloulllum·e dal 8Mr.o rnn,...unti\'ale o dalla suv~>rticie del bulbo 1 c )r•11 e~lrane1 che .. ,·enlualmcnle ::.1 lro\'assero; ,arebbe pure md•cata In ripO,ÌI.ione .ti 1111 pPUO d'triJe ruoriu--cita. •r puro J'o<lportaz•one cll'll mcde~uno, la suLut·a nf'tle ~.:rnncli lt'rlll' duiJII sl'lcrotU~H. C J'npplicazione de't'atropina in ogni ferita della cornell e della sclt•roticli. :--!etl'o~pedale da campo c;j Mcide la sorte dell'occhin 'e · r1to e talvoi!Lt anclll• ùi quello t•imasto Illeso. 1\ell'o~ pe dlllo di campo trovano ulil~ npplica7.ione l'ollalmoscopio o l'• lulllll187.ione latorAie . Là t-oltanto l'orrhio comincin ad t-ssere ll·unquillo e pO!~sono es~ere indtcale o perroesqe le rieercha eli corpt estranei prnfondamenle situati e che non poterono e~sere eRlralli iu primo lrmpo. s .. l'Oli penetrati corpi estt-auei volummosi, polt•eblw pru· .\WntarRi l'indicaziono dell\lllucleazione. t piccoli corpi quun.lo hnnno qe.Je uulla cornea. nell'iride o nella lenle opplll'•' runuo Rporgelllll nella cunwra anteriore dtwono essere est•·alli p •rch~ e,_c;j provo•·ano v1olenla •rrllaz.on•'. Invece una sCI•CJ:!';.,tla nwtall icn n~>lla parte po~Let•iore dPl bulbo può essere ,np1orlaln a lunvo ~e111.a grave ~lato irritallvo. Di qui 11 pr••cetto che iu Jll'lllCIIliO ~~ aspelli, ma Lo~lo che si manJf,•sliiiO ~r&\'t feuorn• 111 u·ritathi, c<•me 1ri·le o cichle, s 1 opera J'anl•l'ep"i. Di ~olito tl'll'Sla t•esla senza effetto e In lesione 11ui«ee colla li"i del bulbo, <'• t p1>ricolo ancora delta f ltttlmm simpali!'O. l n ~iul1li c&:il il mi)llior mezzo dJ cura é l'en ucleazione. Bisognu fare una ~t·antlt> ollcnz•one alh• piu piccole lt•sion• df•l cristAllino. l n Sf'ft'Utlo a ùi"Jootl'ezazione ùeUa "Ostanza Jd ct·1stallrno può ra1•s• un aculu glaucoma, uua l'orli~bima l l't te ,. l'occhio andar perduto i n hrev•sc;imo tempo. Le ripetute punzinni deliA cot·nea possono portare un lemporaoeo sollie\'n. Poro a s~a i !<pec:so, e <.:empre quando al proce:ci~O in diqcor~n pal'lecipa l'irHJe o il processo cigi1Are, bisogntt pas~at·e aliH


DI OCIJI ISTIC ~

ireJPctomia Se cit. non o-.tanln s'accrell~'e il pr oce..~o llogistico torna dt nuovo ad alTHCt;J&r!lt la mdtcazwne dell'enuclealiono perché 111 fUG~l i cas. lo "peltro della ollalruìn -.impalica minaccia l'ultra orchio. L'enudes7.1nue dove inoltre t~""ert- preticnta nelle cor oid1li traumaticltc e purulenle, uella c1chlu e uell'u·idoclchte ~rau­ matica, Ìll (jUPSL'u ll10l8 SUCC6Si'II006 '-1010 !'f\11\lldO l'inlfummtt· 11nne "'8 mollo forte. :-;d ia CIC!ito oo 1r1dOCICiite l tllllate, l'enucl eazionu rtlardala da pr·io1o tempo

IUVISTA DI Ar\ATO~IIA E FISIOLOGIA NORMALE E

PATOLOGICA

Sulla lmportiiUlu. 1lalologloa del labirl.nto. (Wìener _,f,·d. Woc/1., N. 8, 1 '91).

K kP.I DT. -

Gli e"pel'imen ~• di Flourans dt>vono riguor !arsi com" i prnni pass1 .Iella l'cienza per conoscero la funz10ne dei cnllali semicircolari· Il fallo ~ingoiare che 1 lro can1tli semiCircolar i sono collocati ~ulle tre dunen"IOni tiPIIo spazto ferero presumere rhe ')Uei canali fo<>sero in t•ttJazionf'> collo 8p'lZI O e colle 8U0 tre ~'ilen siOill. F IOUI'OilS per ti primo r~ce l 'os<~crvezumtl che 1 cnlornb1 a1 qnah egli aveva dt<>lrullo i canali s.>micit•colari conservavano il potere udtlivo. Qut•,_lo espet•imel)lo resto ine<~plicato per 30 anni Solo nel 1870 Goltz l'lab11l l'ipotesi che i canah st>mit'lrcolari ("O!;ll luivano un o t·~an o per il sen80 dell'equilibr io. Macll e Brt•ner poterono coi loro esperimenti porture In prova rn eppO(.t:no della dollrina di Gollz. Es<>i modificarono l'opinione cl i


lll i'ISI \

Goll' in que~lc• ~enso elle i canah semrcireolai'J «ono que~:ll or~mui che• ..enono ati avverlu·c• ueUe sen,_a,.con• d1 l'• l'l· ziono• del capo, rm1nlro~ gli otolili !!ervouo ad Ol'ienlarci u~lln sptuio. l cunah «emicirroln.ri sono •·iempltl dalla coc:t della eruloliufa, nt•lltl IJIIttle "'' opt>ra una COI'rec.tt> ati og:ur rnlazionu dul r.t1po; col qual mo' 1menlo veo~ono ~•·of<"'e le C!->lrt!mitù tel'mirwli del ner\'o 1mme1·«c in C"''~O lrf(nido e eo~i •l rnolo di l'olnzione del capo VJene coscJenlemPnte t•erccpito fìh ololil•. che cnn"islono in cancrezioni cut.-ari, dua dt numero. uno dei IJU&ti è :-<Ospe!>o nel i·1uido del :-llrculo l'altro in quelli) del vesliholo, nelln loro qualilli oli "orpi !'lpO•·itlcarnunle plu paganti non <oi muovono di con!SI.'rvo cui li 111iclo nec lnnvtnHWll dt rolazront:: del capo di avanti nr dlclro e la.leralnwnte, mo re:-:tono un po' rndietl·o e qnintli e"'l'rr.ll&no uno sl irnmen to sulle microscopiche fibre uervo~P cou cu1 sono colle~ali e cosi è portata nl f<euc::nl'i o la p&i'CP~ione tiri movimento del etlpO. L'nulOr ll ha i"h~uilo e.,perim~>nlr sui ~ordo-muli. E~h sl'elc.;e couw punto dt pnt·Lenza ùelle sue r icerche il seguente rutto: Se un uouao cou u.Jil(l nOJ'male lenendo gli occbi cluu<.i si ~volpi nltnrnn un n verticale pas"&nte per l'as,;;e di'l suo< nrpo In mano :,~u"r«ppo<~la nlle palpelwe percepisre dei rapidi •' con\ utc:J\'Ì tuovimvuli d·· l Lulbo Si ~arebbe dovuto U"f'"ltal•,..j eh~ 1flle:-ti rnovimeuti l'lfle.,.si ro~~ero maucali 111 molti ::ordu-llluli, <~e (• vero che ti rno\lmenlo d• rotazione ..iu perct!pito per mezzo dei c 111ali ~emictrcolari i quali sono allereti di un gt·autl .. uumero di sordo-muti. Sopra 109 !lnrJomnti ~pes•itnentati in tJtl rno.lo, ...olo 3i mostrarono il ruolo couvu "0 d"l·di occhi, in ;,5 uon !'l ri""'t'Onlrò alcun mo' amcuto degli ocrhl Qua~ti spea·nnenli rì danno una nolHol :-piegllzÌO'IP dt>l repCI'lo di ~Iayd o~ il 'JU&le neh• necl'l•~c(lpre ù··r sor .IO-llltJli trovò ~opra ti 56 per cento un'a!Tezwne tlci cuonli !-;l!m.cìrcolan. Seroudo 1fUesli spf'l·im,..nli "'ernht'a po~ ­ "ilulu c!oo l.'h olu ili !;[iano a provare l'l'saLLPZZB d.. Jin to•nr111 oli BI'!IUGr-.Muclr. So 1101 1n uno spaztO stiamo 111 pn<~ir.inue verticnlt> 1101 abl11amo l' irrlprPc:<oione 1h>lla vel'ticalt• per• h•~ sollflnto l'inlluenr.u olel poso agrsce sugli olohli. Se pel'l' ei voltinn1o in gli'<> allora agisce ~ugJi otoliti anche lo rot·m


DI ANATOMIA l> 11'1SIOtOGIA

cen tr•ifuga. Questo ha per risullante c·he noi ahbramu l'iruprllS!'ione come d1 essere spostati . L'autore esegui gli 6!>)16rlfnenlianche con u n apparato di sua invenziont-. TI compi P...so di quell'esper ienza Jirnostrerebbe che glr a pparut1 1ieuh aloliti coslltuic:cono quegli organi di sen"'c1 pPriferit•r che Cl fanM cousci del;fl. IIO!'ll'a posiziona nello spazio e che ci darm•.> la pe1•cezrone della vertiaale; perciò egli propone t:he !'i &•lollr por quest'appaJ•ato la •tualitlca di organo di senM statico tlHlo da Breuer.

RlVISTA DI TERAPEUTICA 11 trattamento t erapeutloo 4ell'appendl(T he Times rt.nà R egisler, olicemùr e 189 1).

KIRKPATRJK . -

o1te. -

P el proj:(resso recente deHa chi J·ur~ia a ddominale, r chi r urglu più giovani eseguono la laparot<lmia troppo fre1JUPilleU1en te e prima d1 esaurire i pre~idi lerupi'utici pn:. blaodt , più sicurr, e meuo atrischiati. Glt abili chirur ghi r i.-orrono all'apertura del venlrt>, perctw quesl» rnelle in C\'idenza la precisa diagnosi, ma l'abile medico non olevP 8\ ere Lali pt·eLese, e deve r icorrere alla. chh·urgin soln quando è cer to che es~a sia l'unico mezzo per· salvare il pazieute. Dopo qo1este considerazioni, l'autore ra la storia dei !'6ftUPnli cusi. Nel 2 aprile l 90 1111 uomo ùi 30 anni, ~l•LLico tla quakile tempo, p1·el'e una dose di calomelaM E"enza alcun t>ffetto; quindi una bnttiglia di citrato di magnes•a, ma il dolore udla fos~a ileocecale cresceva, Mcompa~nato 1ln limponil\l. l clìsteri ùi !'apona.ta tiepida cu tl lt-l'pina, il solfato tli ma~ncsia del giorno ::seguente, la lir1tura di g iusqumrno, 110n ft>coro elle


41G

RiVISTA

aumentare il vomito, e l'area di ra~to'-ità della foq~a Ileocecale. Il giorno 1- 11prtle «i fecero dei clister i che non furono rntteuula, coli un cntl.'ll'l'e non potè passaee neanche una piccola iruezione, •pnnd1 alle 6 (lOm. "'i convenne con due merlit'i con<:ulentt per l'clp,.rtura del venlrtt, percbè 1 pol"i crauQ e,~ane"centi, il cuor" da\'a H O pulsazioni al minuto. v'era ~u !ore fre•ldu, 40 respirazioni, l' addom~> ecce««tYIIIncntt.: hmpalllltro, la vc.~caCII ripiena e ,Jisle"a, vi era vomito ..;tel·curaceo. e lo ~tomaco non aveva potuto r iceYet• nulla 10 tutto 11 giorno. PtH' cliver~l' cir•cn<:tanze l'infermo non poté es<:ere trn«pOJ'lato in un o .. pedal••, 11 ,JoU. Noblt> non credè potere ''"''~tiire una lararoto111ia in fiUella ca~a mai~Rnu, con infermi.·ri come il padre e la rnndr6 1lel ma lato: quindi l'autore "i hrnitn u vuotare la ve!'!Cil'll col catetere, ed a fare un"iniezione ipoder'rnica di mo1·1lua, <:lricnino Prl atropina. liinferrno e1·a m oJ·ibondtl, ma l'au Lorl' per uiLimu ~·i sorsa lo pose con le co~cie !lesso Aul 'enta•e, iniettò pE-r' l'ano due l1lri ùi litJIIIdO Cl\ltlo cou olio dt ricino, lerpinfl, whisky, e ~aie di EpQom ver 4 o le Il pom ., tnmpono il rello. fere sostenere in '-iln il Laruponf' con In mtwo per· m ezz'ora, e dopo un'ora av\"PnnP unn copìo~<a e\"ocuazione di IIIJUidO t·on masse ferali indurale. Alle 12 fu ri pPIUlo il chstere, -.i t>bbe libera uscita di ft>ccie, allev1amentn della limpa.nrle e del dolore, onde s1 polé com inciare Ili ~<omrnani.,lt·azione di IPrpina e wi.,.ky Jnteruam eute OJClli due ore, e di tre ~ram mi di sale d' Ep..om allf'r· nati con la terpina , pure ogni due or·e. La prima do<:e di ~ate fu vornìUi l~t , le allre, e qudle di wisky fm·ono ralteuutP. durante la uulle 1'111 fermo prese il "'OOno. e all"indorn 1ni, dopo altre "POn lanee dt•fecszltlllt, il tumore della fos<:a iltaca de8lra er·a . _ compnrM, il dolore mollo diminuilo, In lt>mpe· l'alnra era normnl" Fur•ono ap pht·all allri chster1, si ebbero altre cinque evncuazioni nel giorno serruente, l'Infermo migliorò sempr~>, eù al l i• ~io r·no di rnalallia emiqe per defecazione un'es<'ara ellittica di due pollici e mezzo di luughezza, dopo di che guuri r apida me n le.


DI lRJU.PIWTICA

Il :H anttrzo 188!l un emineule lelll•rato dr Filaddfia narrò all'autore le proprie !"OITI:lren;te, che con"'P-levano m rmn graduale diminuzione dt dl'fecaz.ione per alcune 1>eltimnne, con gronda tlrstensione e males~er·e aJdominale, e llnahnenla iu una coprosl.aSJ completa da diversa ~aorm. L'aul.(lr~ rilevò un tumore dolente nella rossa ihaca destra, una temperatur a di 39o. un polso di J:?O battili, e ingua impalinala. Un'in ·isit>ne ipodermtca d t morfina ed atropiua ..ollevh alquanto il do'ore, due dosi abbondanti d'olio di rtcrnn e tt>rpinn non ehbero alc'un effetto. il ralotnt>lauo. la "OliA, l'arqua di Jono!l non rnos!"ero rl ventre, i clistel'i dt laudano, dr t••t'· pin11, d'olru di ricino, dt sale d' Epsorn, fallt nella Jle!'l..iow~ sul ventre rJU"'Cirouo a prov~>car l' evocua1.inue. l'inft•rtuo I{UIIrl, e contanuò per qualche ternpo a prerttll'r ptllOlt! d'nloe• etracnina, belladonna e cascara. Il 2~l ogo~to 189 l una si~-tnora corninriò a ~oll'rire un dolor·e alla fo!is!l ilinca de~tro che la costr ingevttl! l decubtlo IAtfJI'Illo con le coc:.ciì:l lle~Re su l ventre, avevo fohl11•e, costip11zlone lntosliuale, nauseo, vomito, e benchè ne~sun tumore SI manife~U!!l«e a!Ja palpazione dell'addome ed all'e~ploraztoue vagiunle, il Jr\llor Stewarl rilevò una maq~a pnl"toc:.a a tJ, stra eMillinando il rello. Uopo una cura Ili ter pina, oppio, iodua·o dt mea·curio, l mferma !wmbrò miglaot•ata, ma nel 31 agosto ura l'str(•malllenle llebole, BVC\'8 rebhre, polso 8 J:!0, addome lt•SQ 6 lrlll· pamtim. tnolto dol.•nte. eo>nlinuava ìl vomito o la nauqPa. ed un ~rn~!'O tumore "' p.,rCt'pÌ\'8 116lla re;..ione della valvola ileo-cee t~ le. mentre il dolore oi tutto l'ad,follw iwlica' u pcritonite ùaffusa. Furono applic.-ali lomenlt caldJ e cli«l•·r·i, e l il !.rior•no "f'gllenl<> cominciò ad twvera rsi il movamento de:;!li mte!>lini, 11i ebhet·o di,·erse evacuazioni, dimtnui ti dolo•·•· e la ten~•one deJ vcnta·e, scemò la le111peratura, l'iuf.. rmu dorma n•>lla nolle "'J:Ut>nte e ~ruarl in pochi giorni. Altra due casi Ji ltnile curali dall'autore nell'onno pac;.-..ato eimile ai precedenti 111:'1 decorso e nella cura, lo inducono a r atenea·e che non bisogua perder tempo nollu cul'a della lillito o dell'appendicite, non indugiarsi nelle eslot·ne appilcu-

27


ii 8

IUVJSTA

zìoni di io lurc• di mercurio, lwlladonna eJ oppio, ma bi<~ogna pen~ara a :.:li '-'lrnngolamcnli interm che proveugc•nn da l1flili lrttscurale, ali<• per1liflili e per•tonil1. B1sogua quindi calmare il dolore con imez1oni ipoderm•che, produrre abbondante ~e­ cretione inle~linale cnn 1purga n li ~almi, ram mollir·· la 1118!'!'18 fecale con enlerocli<:mi di salt> ùi Epsom e terpina ben caldi, preferibilmente nellA po;.iziooe delle ginocchia fle-. ... e ""l petto che fnvol'i.::c·· la di!'<teusiont> del colon, lrallencrulo p1ù elle é pc1~sibile il lii}Uido nelle inlrl"liua mercé il lampon(l-

mento. Questo piano di cur·a che t'l ri~>:>cito giovevole in CI!IIJU& ca-:i, può fal11re uel r··~lo, allor·a b1"ogna ricorclar.::i che il meciico dev'e<t<~er rhirur·~o, come nei rasi riferiti il clail'llr~o é stato meùicc•.

FoBMUL!..IliO.

11 Beta-na(iolo contro le pellicole. faro merhco, ru ..c. di mar zo 1892).

(STRZ'IZOWSI<I)

- (Il

LR form ola -.egueule da un prodotto nel quale il hetnunftolo ra~giun~w il !IUO max.i111um •l'azione:

P1·. Sapone ve refe Fondere a b'orulo calore e ag~iungere: A leool l't!llillcato . Glicerina F tllrare o ..cmgltora nel liqu•do: HeLa-nnrtolo

g r. (l)( l

g•·. 50 • 50 gl·.

:l

gocci e

J()

Aggiuntr"r'• E'-~P.nze

d1 mandorle amar·e

St apphca In <~t•ra o la maltwn con un pennello di vaio: un quarto d'orn dopo si b.tva con acqua tiepida. Giova ollre c ht.l nulla psoriasi, t•ogoa e prurigine, anche

conlr·o le polllcnlo dol cuoio cappelluLo.


419

Ol TERA PBU I'JCA

Emicrania anqiospasmoclica. 189:?).

(Pror,r~R

medt'cal. 1 février

:;:r.

Pr. Nitrito d'arnil" . . . . Olio \'Oiatile di flnocch.' o.

5 10

Dà 111 bocc~lta a smPriglio,

S. \ en.>arno 5 gocci•! "Opra tlll fazzoletto e respirare prudentemeute.

Contro il pediculum pubis. - (BuocQ). fa ~r.

(Il fa ro m••,J,co,

ùi matrlO 1892).

gr. 300 • 1

P r. Ae~lo. . . . Sublimt)lo. ·. .

S. per lH\ll esterno 1\'elritlrope cardiaco. - (FunORINOt:R). - (Il faro rtH•dico, fa!'lc. eli marzo 1892). Per esperienza cl1nica l'aulor o con~iglltl la ~ague oto t'icolla complica ta di digitAle: ~r . 1:>0

Pr. I nfuso di foglie d1 digitale (:? gr .) C1trato di caffema . . . . . Tinlu1'a di ~lrofanto . . . . L iquore d'acetato di potassio Succo di liquirizia . . .

2 5

• •

6

5

S. da prcnder~i in due ~io ro i. Jnafa 6ioni di etere e di mentolo nel eroup. -

(B&n). -

(Ga•.;etla degh osperlalì, 12 murzo 1KW). t.'aulore r....(' praticard da prmcipio ogni 15 minuti e poi ozni 30 minul• delle inalazioni di !J-~ goceie della seguente mi-.cela. versanùola sopra una pezzuola lenola sotto l e TISrici:

Pr ELere o:::olforico. Elf' r e acetico .

gr.

i

»

2

Monlolo.

»

0,60

. .

m esci e segna: uso estel'no.


HO

RI\' IST.t

Le inalazioni d'etere diminuiscono, secondo Belz, la ron-

gl'ottione e l'edema (Iella mucose laringea per cui spariscono rapidamente i ttinlomi minaccianti.

Contro ro.:cgurua. -(MINEI\UI).- (Lo aper imentale, 15 marzo

1802) Pr. Nan&liua • • . . • . . Olio d'oliva . . . . . •

gr.

5-6 60..!30

O S. Per cli~len~ (per adulli). ~

Contro il prurcto. -

(Lo tpercmenlale, 15 marzo 1892).

Pr. .l\IPutolo .

gr. .lA lcool • 30 Acqua di<ttillala • HO Aceto. " · ~)!l O. S. Da usnl'~i con una 1;pugna spalmandooe la pelle.

Contro In bl011or rnur'a. braio 1892).

(EICIIOHF). -

Pr. Eur·oft>no. . . • . . . Olio d'oliva. . . . . . Poh:. di gomma arabica . Aequo ùil'ltillata

(Riofst(/, oeneta, ti•b·

. . gr. 1-5

~ ana

10

»

2tl0

S. P er mi.,zioni inlr·a- ur·etrali nella blenorragia. Trattamento rlella tenia coi 3ali di .,tron.,o. - (LABOROE) . !Lyon mM,cal, ~l febbraio 1892) Pr. LaHnlo dt <tlronzio Acqua d.i·dillnta • . Glicer·iua IJ. b.

gr. :!0 •

120

S. Se n~> PL'eu•lnuQ due cucchiai da minostr a ogni grorno al mattino. pn cinque giorni, dopo i quali in generi' sr •\ llÌCUri Cbe il IO!ll&to SI s&ré. liberato dalla tenia.


DI TER APEUTICA

CMtro la psorias· della iesca: (Proqres métlical, mnrs 1892). Praticare ogni iorno delle l'r1zion1 ~ullu regwue llUll ata colla seguente ptnnala: Sapuue mol}e di potassa e va~ehna

.

lcliolol . . . . . Ar i In ~c;alicihco e &ciclo piro;:allico .

auu gr, 100

8118

"

IO

5

In causa della Corte proporzione delle so..,lan:w alli\'&,

quesla pomqta si usa soltaulo ::;n p.cc••lt.. sup...:rfic1e, • perc1ò COO\'tenl\ ru,lla p!>Orlac;i lunitala ~ 1fU8Hdo 111ancu fJunluntpJe irr1tazione d L1l cuoJo capelluto.

l~IVf STA D'IGIE

F.J

c •,hf'roJtto fr& t1 cosi detto cocco setttoemtoo dello sputo

• U pneumooooco del Frinkel - Nlc;sE'. - (/<'Ort/Je/lr. ti Medte. e Centralbl. (ùrtliemed. Wi:~.,etLseh ., N. 3, 1 .9'2) Comt! ,.. noto, il F rùnkel trovò pel pnmo il pueumococ:cn nelln cav1là buccale de•l'uomo sano .,. lo JescJ'I!<se coluome d i eocco "ellicem•co dello ~puto: ~olo p1ù La rds ~copri eh~ il med•'"•mo ~i sncontr& ordmarìomt>nte nPllo !lputo .te~li pneu•oonicì e lo indicò come provocatore òella polmoulle. Ln ìdentttil di questi rluo balleri è ortl stata m c>S"A in dubbio da un la voro ti t> l Biondi che descri!?se un b3cilln ~elllco della ~a liva lralto dallo sputo, che per le sue pt·opl'ietà mol'folo~icbo c m ollo allr·o ancor a !?omiglia a quello del pneumococco, mo che ue diflerisc~ per qualche altra


RIVISTA

Il Ntssen intrapresi' nuo"e ncerche a fJUe~lO r igunrclo nello i!>ltluto igtelllco cii Berlino. Coltivò pneumococclti ron l'ordmario metodo delle piaslt·e. lanlo traendoli dtrettamt>nle dai polmoni epnttzzati, quanto da com~d• ~ $Orci JH'ceedontemenle inrettati con parli d1 que~h polmoni. Il cocco s<:tlJcemsco dello !-pulo lo pre!"e dalltt "nli\'8 di diversi uomini ~an•. rarcogheuùolo avanti la mattutina ::>ulizia dei clenlt eù imetlaodo 1 coni~li o i ,orci :-ollocutaneamentc. Fec~ in IJUP~la ltt8111f'rll !'IOltO cOlture pure di cllvers~ prO\'f'tllGIIl.8. Il re.-«ullat() tlt IJUl"46 esperienze fu rho non 'Si potP t•·n,·ul't' alcuna dilleremw ~ia per lo vropJ•ieta morfologH.·Iu• <'ho rwr le biolnA"iche rra il pneumococco del Friinkel e ti CC!Ct'O ,.:elllcemtco dello :-puto, i CJUS!i quindi fino a nuove !"COpl·rte devono e~sere tenuti rcr idenlici, e che il bacillo setlaco "8livole llf'l Riond1 non a il cocco sellicemico del Friinl-.el ula deve esserti un lfliCrorgonil'mo sui ueneris. Questo, f;ernnrln la descrizione del 81ondi, trova le migliori conùizi 111 ù1 ""1luppo, oll'opposl.o del pneumococco, nel Lerreno llulrilivo 8<'ttlo, e oon ò pntoi-('PIIO per i pot·cellini d'india. Oallu rkerrhf' del Nis~eu sul pneurnococco resulta •1uontu oppresso Nel c:anguc e ne:;li or gani degli animali n11\rti pP.r tnle infezione !<Ì t1·maoo bacilli a forma lanceolor~ nl.'l' In piu acrop(HOti n duo n tlu~>, talora u catene, rarament~ · --o­ lall, circondot1 In nnn larga cap~ula bene deltmitata; la < aie mollo bene ::.i l'n ri:!altare mediante colorazione con de oh~ :-ooluzione aettuo,a di azzurro d1 melileu.-. Lagranrlezza •lui a· !'llli varto ron la ::;pecie clell'anunalc infPllato; sono ptil :!t'o.\..;i nt>i surci. pircoli 1wi conigli e più piccoli ancora aell'uoaml. Aspetto mullo !<Ìmilc a quello che hanno nel corpo anim11hl prendono 1 JIIH'urnococrhi colthandoli nel siero del !"nn~ue d1 "'Lello c•oagulnlo 111 darezione obliqua; sono bacilh a forma lanc!!olarn per lo pi\1 occopptall tlue a due, cinti d1 rapsula Al con trario IH'I brutfo formano il primo gior no lunghA tene ùi cocr!u l'enza COJ.ISula. 11 !'IJCondo giomo le caLeuc ~ono d1ventale p1ù piccole d1 numt-ro, i cocchi allungati>-1 in piccoli bacolotwilll "tnnno pe1• lo più a rlue a due, dopo lì o 7 giorni ttiOSirnuo fenom~ni eli degenerazione c non Ul"<::Umono piu ukun colore. Anche nelle colture per inftssioue

··a-


o'tt~IE:-iE

nell'ag-ar o nella c-elalina e in quelle pPt' ~lrt'-Cllltnt'lllO forma no l'&tPne di diplococchi. Le più fuvnrevoli condtZJOIH dt I!YJ JUpJIO ~000 rra 3;• l' ;lCJ' C, ~OLlO :!i• non v't• piu ~VI­

luppO. In lulli i llll!t7.J uutriiJYJ arlltìciah rag~Juntu dJ t.5 a:! fS'. 100 d1 liiCI'hero d'uva favoa·ìsco lo sviluppo. E 8"Solutun.P.ula noce9c:urin 1111 certo j:!raùo di al<'llhnitA, e al maglior meno nutr1livo si dtmoslra •tuello che ha 10-l:! cm. d1 li'"Ct\in normalt• J•l'r hlt·n. Nel brn•IO il pneumococco p r oduce intorbidarnenw che !<!JIIriscc dcpo~ilautfo dopo poel11 pioru i; !lÌ !.'VIiuppu •'guaimente bene ~<otLo l'idrogeno cornP. con l'ncce~so d~ll'arin. t m~z1.1 solaùi che :..li c .n,·engvno -.ono tulle le qJ>ecl•· eli siero sungnil!no e l'agaJ· zuccherRio: fol'mo !lu 'JUO"-ln uno l'Irato ROlltl•· q•mile a gocce <lt rug•atla. t:u ~ua conserv&7.Ione nei meui nutrlltva arlill~toli t\ mollo p•ccola, ~oull'a ga•· si trovò dopo 14 ~i m· m non piil capace di >~viluppo; nel Rtero del sangue ordinor·w ~i mnuliGIIe vea· carcu tre 1-leltimortll, ma più a lungo col c::augut• dellurlllalo dt>i enmgll, tlci porct'lln•i d'I ndia, ove (lllclte dopo i-5 !'ICLLimana ~i •lirn(•slro virulento. EttC!':sivamente pircola ti la !'118 con~o t·­ vabllitt\ nel brodo zurrl eruto, spec::~n le più lu«.. UI'I'JZfliunti cc.Jture er·ano morLP dopo uno, due o lre giorHt Cau~tn tli questo ft.>OOJII•' IIO è una fOJ·le produLiont• actda, queslu (l dlrno'-lrahile colla cat•ta di zirasole; e"'alll' r·tc••rrlle ,J,.ttero un valore eli :r0-50 l'Cm. li c;oluzione not•male di liCIÙO clnridr·at·o per lilr"O. Oimtrllll'lldo l'agf!iunta dt>lln zucchero ctiminuasre ttuche lA formAzione acida. Pone•HlO utl 1•oco di ~rbonaln J i calce nf'l brodo le !.'olture J'iman!!'OntJ più a lungo an v1ta pe•· l o romlnnazaoun dell'acido J•&!':cenlt>. Qut•slu al'iJo '• m pic<·ola parte act lo ca1·bonh:o. probabi•mt;;IH • ~ooc d1ver"i aci ii dt.>ll•• piu alle ~e rte arornAtiche l topi ìuocululì col pnemoococco morirono tutlt dopo tre gioa· n i n l più lardi: l COIIi~h rra l c:; giorOJ : Al~ Uni polli l'C'-Ì· !ill•llcrn ollll inrezionc, t'd ac,ruislsrono immunttu Coi por· cellìrll d' l ndra il N1ssen potò rare sperimt"nli c.:olo in tre, e quc!l~t

r•masero tull1 in \Ì~a.


VARIETÀ D tu.nslonamento dell'latltuto dl Eooh per le malattie tntettlve 41 Berlino . La ..ztoue ammalati. - \O. ·11! u;he m.etlic. Woelc , N. 5, 1802).

AmlllinistrcucOile -

AccetUUIOne

- /,ersonal" medico

e tl'n.~sisfr>n..:a. ~P! n11mero di uovamht•c n tlicembrt• dPIIo "'COr"o auno (pa..:-. 1 65.~) abbiamo t!alo uua sommaria fil'<>crizione dt 1uesto ~l8hihmento . Ora ct•ed.Jamo di rat· <:osa ~··eta a t no ... lrt Jettori, dando loro un cenno ~nl suo funzionamento. Il riparto ammoiAti è a..:~reJ:nlo all'osp •dale •ll'lla Cartlù il •tuale perciò uo ha a«~unlo la direzione e la snrv··-

gliunza Si,·.-ome l'i.,tituto per le malnltie infettt,·e d PvP occupnr>'i dello rtcerclu·! nall!l ptù vasto I:'Sien'-'ioue possibile :<ull•· ma· lattil• !'IUd.JeUe, r..osi l'accelbtzionc •lei m11IRii non df'vG r··"'t~re limihtla a quei paw·nli che ~on,, t•olptli do rnaJallu.• i cui princi~ i gener·ativi f'uno gia conoscmti comn la tubcrcolo-.i, la

polmnnite, il lifo, il col~>ra, diflt.>ritt>, telnno, cat·boncltio, farcino, (ebbre ricOrrt•nte, ACtinomicosi, mflloria f'CC', 1118 1IPV8

estentlet•si ancora a quPIIe otfezeooi la cut natura infetteva è b .. n-.i ruori di dubbio, le cui cause pem non l'ono ancora ben de~"l'LniiiAte, come il lel'o petecrhial<', la s<·ar latltttfl, il morbtllo, il vaiolo, la siflhdt•. eruzioni eu tane~> acute ,. eronich~ Il dir ilto di prima sct•lla tra 'luesl• tu fermi tlell'v~pl••lale delh.t Cnrita ~pella alla sE>zione molati dPII'il'tituto per lP malallio 111re tth·e soltan to duroute le vacanzr univl'r~it.arie. Durante ti seme..,tre lP f'!miclte t! ella Carilti t<ono outorizzate H Ila primn '"Cf•lta e sono !"oltauto e,.rlu"i tJUt i rnalolt che o dat medici H IIft) !JrÌvulU flOhcfintCO ofeJ Ji rellOrO {OS<:t•ro Csprt?-.~8-


V.\ RIRT\ •li rcttamenl~ a~Mgnoli nJri~llluLo

pe1· le malallte infell1ve. rr1ò btso~na che sul foglio d'arcompagnamenlo l'lia detto a ppO"'IIa annlllazinnt• eh~> il pa ..<>a~~io ~~ faccia per ùe.coj. tanto del m~>d1co clu• •lel pnz1•nte Lo slabilimento contìe1w iu lutto HlR letti dCII\ 60 p••r uo int, 36 ~~~~· donnè P 12 per bamhint. D i<~1mpe~nano il <~erviliO sanilsri o pre~so gl'infermi cinquè ,..,.!II,"'""LPnti "' llo ~lì nrdiui •lei dlr••llort-. Due di que~li <~ono l1, tre <;er"ono ~raluìlameme. Sonvì nddelll inollrè tre tomer/l('f, .~tU(/Pn.ti dell'Istituto medico- militare Fetleriro Gu•;l,elmo Il serviZio interno pe1· i malah 1)rocede colle norme "'.,""t' che re!.!I!OIIIt quello clelia CariuL Il c:;ot•vizio giornallu1·o •Il guat•dia ~i fa per lut•un fra i cin•1ue uc;c,istcntl d.-Ila <~czione emmelaL1.

All'i"llluto npparlieue ancora un <~ef;rela rio . un ispellore ed un far-macista. L'assislt•uza agl'tnfeJ'Jlli per ora disimpegnala da 20 pel'~ tiOIH' e prt'"Ì'!&mente dn Uinfermi••rr, Il infermrerP, 2 domel!li ·he e :l inservì,.nli uno per l'upparec<'hio •h ,Jt.,inft llflrl•·, uno aridetln alla cnmera mortuaria ed uno per Il s~>rvitio dr pO!'lllltiÌO t.n s->zinrn• ammult~l1 dell'istituto per le malnlliP. mfcllivc • erve anzil.Uo rc>mc <.Lnl-ilim~>nto di cura pf't' ,· quale ~01111 in vi~ore per J'ac;<~Jstcnzn dei maiali le norml' ~i meloch giù aanc tli dall'esperienza. ~fn Siccome J't<>lrtulo f'er le maloltie infetlÌVt' fn fc)lldAlO a llo "COIJO tli SPgUJ rO nella piil g r fiOIIf' t'"lflll"100f' flM!'Ibife

c

J8 m io~inP delle lllJ\Iall•e inr..ttiv•· l'on obietLJ\'i sctent•fict t· pratici, CORI fJuesta sezin11t> ha CJIIAiche aiLt·o importante mandato; dcvl' l'ioè Mrldisfare ad altri Lt•e po!=tlulati, cioe: l" ad una accuralu ri cerca Ielle f, nh d' nfPzioue 2" ad 1111 e<~allo c;ludio 11 ..1 procu<>so infellt\'O 1~oi soli meut

della baltl'riologia ; 3• all'impiego Mi mC:~todi curnli\'Ì che vert·t>bùero indi~ali d11 simili Rtutli. Dt•lla piu gr-antle 1mportanza per la couo!'cenza dello palogt•nesi o ùifTusioue delle maltlllte inf.-LLivo :-ono ant.ilulto,


VA RJET\

come si ~~~ . 1., r icerche etiOIOI{Iche. Pm· c16 iu qu ... IJs J-CZIOIIc il lavoro non "i limita al ~emplic•• l'.. ame de1 malati e ùi cto che li ctrconJa più daV\ÌCino, uta viene ricercalu anche in modo s•slemntic~t, il luOf!O d'oi·h:t~te dl:llla malaUia cd ev•·nlualmeull' Anche l'alllvita pro e<><:ionale del uutlalo, po•chè allora :;ollanto l'i -.aril in graJo eli rr.lltticare le va_he •••ltnt·erte Ilflzioni llmttnne-.tìchc fornite d~tl malato e ci tnettJSmo ueUa po<c<:ihilith di raro la c:copcrla di una ronh~ •finrczione lìne:> allut a non !'o... pellnta. Dal luogo ~te<>so wu!!Oitu a ... porf&lt ogg.·llì clte po....ono essere veicoli di germi infE>lli n, come polvere (tuh.. rcoii')~Ì), aCtfU8 ùi pozzo (tifo), scheggia di h•J!IIO (lèlano) o ttue:-lt o~gcUi sono ~ullopo!<li u studi eù e:-awi oolteriologJCJ t•d occort·eudo aneli•· cluauci. Allo c:copo oii --e~uire il cor ,.o t.lt•lla ma1allia lnrnallù opportunt', oltre le in licazioni ~>crillt1, le dimostrazìunt grafiche del t•eperlo obwLLtvr• :>pecia!ml'll lc per quanto rip:uardtt 1 l" l· ntoni come os~<o ~ouo in uso anche io allre cliniche o Cl•nlO vennero inlrotlollo .ora sist.emalicamente da LaiJf(t-liiiJuch nella lora pia pollllounle. Le S~'c ro:twnt u Il• t·<:crozioui degli mrermi, subito tlnf•O ti loro ingre«so vengono ~otlopo-.tE'! R•l e!'lame ballo•rinlo~ic~t ed en•nhtalrnenlu unche all'E'some clumico. Speciahnenlt.> accurota è la ric~;rcn batt••r iologicu lle;.:-lt sputi anche di • J n··~li tndtvi•lui i cut polmOni sono apparectcmente sani. 1·: n lottata cowe re~oln clintca geuerule, l'osse•·vai:ione co~tnuk mi a ccurata de1 prot•essi oli ricambio Mgantco le evt:nluali tno,JiUcazioni ciii' i muJicamcnti tnducouo nell'or.:anisruo, ~t eJi..:amenti dae fu r ono di rect>nle ~perimenh.ti nd ullre mbure lo>rap••utì~ltP., •tuanolo "ono raccoma ..Jali In parte autore,·ole per :-;cienza e eompclunza vengono spPrinaotulRil al più pt·esto po~sthìle. Il prinripal•~ obiellh•o deglt ~~ ,.,., _ menU sta in quc~l<' che i rnl!dic.anneuti e metodi curall\'1 rtconosciult vunlAI-flliOSI ed 800l'ltAiì nt!ll'islJlulo per \Ili "cwutilka !OÌE'IIO falli pruolenlemenle accl!!"sibili ali~:~ prafictt nw.li ~ a lllll\'Ct'snle. lrtoJ·enlernenl... a ciò de"ono esser e istituìli e-.p~· t·ten.:e pr·f'limmBrl 111 modo sistemattco acciò possano e~,.pJ·e fuLte conoscer·P 1\1 pratici le condiZJOnt necessarie al hunn esito Jella. nuova cura.


VAlUEt\

i27

Le necrosc·opie ch11 per regola sono praticatt\ dallo ~Lr!'!<:o pror. K ol·h, !li ranno al piu pr esto possJh1le, poiché ultl'imenli le eau"'e proprie r!PIIa malattia. specialmt>nle i priii· Clpl rnor bigeni e i prodotti morbo~i chimici clw !!nn., cO"Ì fen<~ibih otl'lt7.ione dPlla putrs(azione, ,·engono solleciltunr>nte anllleulaLi dalla rapido scompo~i:.:ione or gar••ca. GIJ orJrnni, il .;angw·, gli eventuali essudali dei cadaveri ecc vt ngono !!llbllo dopo l'autop-.ia '"Ollopo,..li ad accurntn indagino balleriologica e d11miCi.l in lJUalun'lue ora del J:[iorno ed a 'l""'- la npf' razion(.'. d'indagine potrebbe eventuahneut,. rar Pegnilf, I'e'~t•erunenlu c:opra ammali. ~kcome le •JUe..,lioni che l'l t'Oli· ne!lQno n l una iurPzione «ono \'ar·ie e molteplict co"' e""e 11 •111 poqsono esser e r1sulte do 1111 solo; epperciò iu flUN•lo IO\'Clro hanno parte attiva tutti gl• ijdddll all'i~titulo. SCIIo 111 •tue~to 1110 lo •l materiale che "i racco~ile può e""''r•• rivolto a vera utililli p••atica. La portt• che deve preudere ognuno ùei mf'dlci P cnllnuo-

rolori clell'i!'!liluto vione fissata m precedenzo.

CONGRESSI Oongreaao internazionale d'idrologia e dl ollmatologla, m• Seaaione. A.l medici idrologi, ai proprietari eU atabWment1 balneari, term&ll ed ldroteraplol.

La Il '"ez10ne del con~res~o inlt•rnazionalo idr(,Jo,..ico di Par1g1 del 11'8!1 con ~olenne vo!Jlz•one proclamava Rn11111 a lle•le dello III sezione dello stc!'so con ~res"u pel l !J:!. 11 C •rrulalo esecutivo italiano, m seguito a. proposto delra.,sociazione medica 1laliana ,J'uh·olog•a e cll m ntolo~o:iu ed n parere ravor'P\'Oie della maggior parte dt>i meml•r• del cCimitato til Pan;<i, deliberava dj ri•oandAr~ al tsUJ In III "t'Zinue di'l COrti{I'CS!IO, per poter· iniziare i propri• lavol'i dUI'IWle d cougre!'I"O irll ernazi onul e di Rornu .


CO~GRBSSI

Il corni lato esecutivo invita lulli 1 mPdici che s'inter e ...sano di studi c.l' idrologia e di climatologia ed i rroprielar•i degli ~talulimeuti balueari, termali, idro!Rrapici e climulici o voler prt>nda1· parte ul co ngrc~so internazionale di Roma nel 1 8~3. In que-.lo occasioui ~i annodano •1uei vmcoli di soliJ11ri••tà e di alf~tlo. che uni~co1w in un 111tenlo ed in uno !'ICOJlt' comunu 1 cullori tulli di una seien~a. Gli studi acqui<~lanu 10 •tuePlt pndllei cimenti una nuova forza e riescono p111 uhli e protkui. Homa, t:he con«erva '" ve .. tigin ùi tanta parte della ~cu'nlll anllca, eh~ puo lllQ..,lrar~ al mondo, coi rudar1 J.ellt' mal'«glioPe s ue termt>, quanto fo ....e collivatu pralicament+> la balneologla, che in nome dell'llaha nuova sente polcnlo Il t.i~ogno d1 progt•edire nella !>Cten~a. Roma invita nelll' ~uc mura ~lorio"e i cullori lulli dell'idrologia moderna. Il comitato osuculivo del congresso iotel'nazionale 1drolo· gico di Roma, couHcio dogli ulli dovel't che assume, furtl. LuLlo qnanLo poll'à per·chò ogni coso pr•oceda con m•.liue e cou decot•o tnspir·undo"i ull'oper•alo dell' ìllustri colleghi rli Biarritz a di Ptmgi. Dopo lu sedute ~aranno elfelluaLe gite idrologiche uella pr·ovincre merrdiona11 e,l 11 congrc.,.so sr chìuùerù solennemente n Napolt 'futti l t'Uil<m clelJ'i.Jr·ulO~I8, eh~ inteojooo prender· purlll al con~re«~ <Ji Ro111a, vogliano far conoscers al se:..rctnriv generale clell'a'!«ociationa, prima del roat·zo 18H3, il titolo e le conclu~toni dei lemr, che \'Orrauno svolgere. l temi ufiiCiall del r-ongre~so '~OI'IHtno pr·esl11 resi di pubbltca rU::flortO e.l a lornpo sarlinno pubbltcale le C(lnclus ioni perché ut.rnuuo po... ~:~n pt•opar·arsi per la dt"'< ussroue Il ro tnrlulo eseruli\'o !IAril ri .,uwscenle, specialmente 81 colle~hi ~h·anieri, ,.e vorrouno dare la ma«srma drtfu ... ionll a •1ue<~t'in"lto e se vorr·anno lor· cono.,cere il loro e 1'111dirtzzo 1ler lor·o amrci. P ER 11, Co,tJTA l'O c;c:-vr RALE L.\ Gm:-.&A EsEct: n v': Pre~tdcn.te: Ylnaj Se!J retario gen.Prale. Morra - lrfcmlll'l : Burgonzlo, Colliex, Garelli e Tccchlo - Ag{J rl'(lato Jlf'r la parte riflettente l' H.~l'u· si.Jion.e: Todesco, pubblicista .


NOTIZIE

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'arte dentaria nell'armata auetro-ungher..e . qre:u•o tlenltstico. ~ennaio 1"!1::!).

(Pro-

Il ministro della guerra d' Austrit~-Unghel'ia ha dalo ordine n tre tneù•c• dt batt.aghonP e tre rnediCJ di reggirut>nlo dt>llll guarnigtooe eli Vieuna ..Lr se~uire 1 corl'li e gli e"'Prcrzri pratici clelia clinica chmlaria dell'università di Vic,nna { Yicrtel;u hr.~schrijt f.

Zaltnhetlkunde).

Opera!!lonl radloalt d'ernia, eeporiazlone di milza, &pertura della teoa ora.Diana, pt·aticale dal prof. PosTEMPSr<t chirurgo- clinico- oper atore dell'Ospedale di S. G1acomo in Homo

li eh 12 marw, pet• cor tese invito dell'e~rc~IO prore~!'lol'e Po ...l culp!<ki. chi scrive ha potuto ass1slei'e allu eflecuzione, da perle dr C!''-'0 profe!-<<~ore, dt d11e operaziom ra dicali di

er111a, <'"'6guite rol suo !'tslema, con una bi'C'e motliflcntione Ju•r ò, ullimomeule adolla la nello intento di mPglio assicurare rl rtctult.alo fin ale della operazione.

C Jmu ricorderanno i lel!AJri, il sisl.t>ma operali\O dPI Pue, m proprio, caratt.-rizza lo dal fallo che iutendA -.1 o ttenere la distru,.;ione completa del canale rnguinttle, tt wec•, chP co,:tlt altri ml'lodi e !i'i~temi .,i procurA r ico<:lihllrlo; Joerò cit' face ndo. egli cerca anchP dal'gli uua pat•etP po~tc­ riore piu resiQlt-nle, e degli or ifìzi meccanicarnPnte sfa' or Pvoli e11o nuova fuori uscita dei viscer t. SoggeLto del prim o cuso fu tal Poggio Vena11zio d'an ni 3:.1: la diag nosi clinica fu d'er nia inguino - .~c rota:l<• destra congenita, ìnteslinale.... E la diag•10si anatomi~a la confer·m ò slem p<~ki


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~OTIZLE

esollameule pe1·mettendo anche di constatare che il sacco cou::tenilo si è occluso ci:•ca nella meta del ruuicello: l'ernia era obliqua e.c;terna.. So:{qetlo Ùt>l seeonclo ca!<o fu cei·lo Migltavnlo GiU"tlppe d'anni :!5; la d1agno•11 clin1ca era stata di ern1a ingu111ale m· lerstiziale de!:it.t·a aequisita, intestinale; la anatomica, opel'ando, per mise conf<ltllere un lipoma pendulo al lato e1>teruo del funil'ello; e1'lll8 con sacco proprio, obli1JU8 esterna . I n eolt•ambi i cas• l'iJlustre professore con una inci~itme parullela alla piP~a inguinale, e da essa distante allo inc•rca due cent~rnelr1, incomiocillhl a ctrea due clita lrasverse dulia .cresta illiaca anteriore supt·riore, scope1·se l'aponeurosi 11el gr·ande obliquo ed 1 due pilastri dPII"anello eslei'no, llull al di lé eli rrut>slo, e dell'nnello interni), di più di 2 cenlimelr1, mettendo 11 nudo porzione del sacco e dei s uoi inviluppi accel"sorl; dissecando quindi la pelle 1lno a scoprire pPr lwue il ltlp;arnanto del Fnllopri o. l r~cise quind i l'aponeuro!i del gr·ande obliquo, lll.\1 pilas ~ro eslet·no fiu'oltre l'anello interno, te11endosi vicinissimo al li~amento, e dislecandola anche col dìlo di tonto dn desci re a traspo rta rla in basso per servirSène carne mezzo di occlusione della apertura esterna del

canale. Incise poscia il rnu-scolo piccolo obliquo, il trasverso eia faE'<'ta vl' r licnle; finulmeule ope rò sul sacco isolandolo tirlo al di là dd l'UO colletto che l"lrinse in una pinza klemmt•r, torse e suLur·6 con un punto m croce e quindi escise. Pert\ a VPC8 di rare come faceva nel solito processo suo, come l'applicr~ nei tOO e piu casi di cui pubb!Jeò la storia, a ''ece di spoh•eri:tzat·e ti pedunco:o, o meglio il moncooe del !c"IICCO, coll'iodoformio e lasciare che liberamente si rilira~s" nel piccolo bacì110, ehhe r icorso ad una tenue innovazione e m t~e in «tlo la mod•lìct~zione propo~ta da l \Vood, e che consh;te nel fissare il moncone alla parete ad.Jominale in allo ver·so le spina illiaca anlerìot'e supe•·iore, snodando l'ansa di IJIO sopra l'aponeurOSI del muscolo gra!lde obliquo.... Credulte opportuno adollare questo modo di trattamento del pcduncolo, sewhr·andogli NISera unti garanzia maggiore per l'esito ùoflmlivo dell'Alto opera ti vo .


'lOTI ZI E

t3 1

Prncedellt• •[llinclì ell'e,.allo isolurnenln del cor•.tonr -..po>rmnlico, ~ulurò •1uiruli !!li strati dislaccl\ll col ll't:OmPnlfl fa loppÌAIIO. 8 cfop 'l'AlidO tfel forte Clll!!Ul. app'ic>lnclll pUnii 'i[IICealt "PU";:;i (fl mc•uo centimetro): praticò )JOi i.l•·nlicamt~nle una _t>c mtla cucitura j,f,!uhc~. a punti iutr.rpn<>ti. Collocc·, allora tJ fttrlit•oln l'J 'l maltCO "0!JI'8 la "Ullll'a ole J'aponenrosi do>l j:trande obliquo. Finalmente suturn il connelli,•o e la pePe rl OUP. c:troli (rl pr "'" pe•duto per· l'apon· urMi "UJlllrfkiol~>, il '-C ·owln per la pelle) col r.alaul forlt>, :\ . l. Vuobi notare che durante lultr tali arlt operativi l"i prt>r1c· cupò ~··rnpre premur·osAmente della piu t•<~atlA t> rrgoro ..a em n~IAl'Ì, pr·ov\·isoria con numt>rose pinz~>lle dt>l Pean ,. poi defluiti va colle co~rt•io.;l'ondenli leuature eon tn"I.Zi anli<~rllici

e rr~otorn<:nmeule "Lerilizzati. La rorlunala I'Ìl'<:ORLanza che l'un oper·ato Al'fl alfcllo da ernia con~cmla, l'allro da ernia acquisila, ha perm .. ~~o all't·grogio pt•ufessore di far rilevat·c le anùlonriche ditferenze nei ùue ra~i, e le diver se difficoltà operalivP, ('S~enùo nell'er·nia COOj:l'èllil8 il ~aCCO appena risconlrabilt•, hen Jllll clif• ficiltn enlé iHnlnbilo.... Ecl é i l coM clw pi\1 facilo l'ico,•r·e, ehuan() fl;; volle ~u 100, tziacchè cosi propor·tionalmt>lllt' è app uut() annl.. roicamenle constatabile la Ct•equt>nzu dPII'et'IIÌtt t'ons.rouita in confr·nnto rl<•ll' avvenilizia. . (Fatto, lo n11LO in pa!ls!Htdo. che ttppo~!!ta le vrsL~> teorellclte sullo• •111ali "Ì ba-.a nellA mo.l!cimt legale militare lo CO"lala7tone clct dirtlll dei rifor 11111ti r t>r t>rnin nel militar e).. La "'Ucce~ ... i''" dom,.nica 21J marzo. l'abile e l arciHo opt>· ratore, es<•guiva l'e"-por·laztOne d'una milza ipc•·trotica mobt l ~. in meno a difficnlUI ''eramenle .!ravi (~ c·lre appunto la ~omrna mobtlita pareva escludere) cnn c~ito vfleratiro compiuto: c l operava ancor1.1 la rascltialur·a di alcuni punti co rlic:ali del cervello, nell'intento di apportare rtme ho ad UIIA poveru •nalato affella da una forma ~rave I'Ottvul~rva, e~"entlosi (q•n per comodHmeole oper ar ... ~'OIIlU aneli~ per 8\' er·e un ampro <:pozio pt>lla deler·minazione. ~·olia elutlr·icila IocHi i~zala, dei punti sovra acceunali) fuLla un'ompia Ruper flcie Psplorahile pt•r mezzo d'un proce!<!'O nuovo et! tnf!egno~o. r mmA~rnalo da un suo assistente, l'egt'agio dott. Scatì.


432

NOTIZIE

Dodici giorni prima aveva praticata una lunga fenditura linelll'e sul IaLo des~ro del cranio; quindi aveva ottenuto la cicatrizzazione della fertta cutanea, procurando che la divisione ossea si saldasse per mezzo Ji uu callo fibroso e lastico. Domenica poi aprl con larga breccia cutanea ed ossea la teca, con r!:lsezione a ferro di cavallo avente per btl~e la resezione litieare prima praticata. Oltenne cosi come un ampio coperchio da scatto1a che pe!'mise la lar~o<a scopel"lura delle meningi sollevandolo, e che 'llundi rinchiuse abbassandolo e suLu1·ando la ferita muscolo cutanea corrispondente. In oula allo spessore veramente insolito della Leca ossea l'operazione procedette regolarissima e relativamente spiccia ... Ed opet•aticamente con splendido ristùlato. Della abilità e delicatezza operatoria, inutùe é dire; della squisita cortesia e cameratismo, non rarò neppure parola ... Dirò solo che glie ne fui e sono sommamente gr·alo. o. F. BAftOf'FlO.

AVVlSCJ Pet• la nomina del magg ior generale medi.::o comm. Barof1lo ad I spettore Capo, la direzione dt questo giornale è staLa assunta dal colonnello medico Regia comm. Stefano, stato nominato, con regio decreto L3 marzo, membro dell'ispettorato di sanità militare e direttore del IV utfìcio. IJ Direttore

Dott. STEFANO REGIS colonnello medico ispettore. U Collaborator-e per la R.• Marina

Il Redattore

D.r TEODOFUCO ROSATI

O.r R IDOLFO LIV I

lledteo di 1• elaue

Co.pilatto medico.

NUTrNT FBOERrco, Gerence.


MEMORIE

ORIGINALI

D I UN CASO Ili

SfFlLTDE TERZIARIA PRECOCE L••tlllri\ rltll:l Mlltl I'Oilf4'r<'Ultl SCit•Otlllcn del '!? rebbraio Hì9~ nello >fll'tlnle mtlil:•r•· di CMert:t dnl sottol!'ncote 11\Ctlico tiOltor ('a r lo Fortunato.

Jl soldnto tr·ombeltiero C~. V. del 2!1° ref!gimento fanteria (ora aggregalo alla scuola :;otlufflrinli) della classe di leva 18G9al n. di matricola :HOO, il 1° dicembre dell o scorso anno ' 'eniva riccweralo in questo ospedale per sifilide costituzi onale. È individuo di dcuole costituzione e di temperamento li n· fatico e conta 2:l anni cin·a tli etù. Il suo s'l'iluppo scheletrico è pre~sochè regolare, però present·t muscoli llaccidi ed esili, ricoverti da pannicolo adiposo scarso. Senza precedenti morbosi eredit:1ri degni di nota, racconta ehe sul finire eli maggio n. s. si c11ntagiò di ulceri. le quali. in numero di due, gli si manifestarono alla superficie interna del prepuzio. a tjuanto rir.or·dn, tre giorni dopo il coito. Non sa specificare la natura di delle ulceri, solamente assicura che una di esse era dura solto il tatto. Fu fatto ret·ciò ril:overal'e a ll 'o~ p eda l e dei Granili di Kapoli dove, a suo dire, le ulceri furo no diagnosticate come veneree. 28


llopn puchi giorni. tJIWndu k ult:OI i, llll'I'Ct' l'appJi,·azi{lllt: di'Ila pohcre 1li ioùoformi(l, ernnu in 'i:, ùr rip.u-at.iuue, :-èJ.;ni adenito in~oinJh: sini:.! l a i'Uppur.lta che ;!Il 't'une iuc i ~a, t'tl in ~ef!UÌlu 7li forll!lfl <~nudealt' pare,·dtic glawlulc ipurll'niÌclte, tanto clte 1:1 sua dt'genz.'\ in tj uell'o~>pedale si JII'Uira~:.P i'inu :1 Il O !.!Ìorui. \ tal uopo fece c tu a iutern:t eli ioilum pula~~it·u e ...olo nft,di ultirni giurni di su1 th•,;Puza ;!li rcnneru iJmtintlt> ;?.~ in iet.ioni ipndormit:he di Bil'lnrnrulli rnercurin: h cu r.. lopit.a fu '('ruprt! l'aultsettit·a. \ i primi tli •ellerultre dello .;te.s .. u nnno (circa IO ;!Ìurni pnrna di usci re tlall'o;;p~dalu) <'ominciò ari ancrllrt~ nn 1l1•· loro• .. uJtdolo allit 'flalht ,.jui•lra il c·ui IIIJU diede i1uportau1.a alcuna, tanto che a1 18 se;tt!mhrl'. ~et.Jum e tull:n ìa prr ..i-.lf.::-,.e 1111 'l'llsu di il•IIJioramcntu, cht• lo•ntamenLe si an meli !.li .1 allll spalla ~ utlli ctt·•. fu ID C$!\ll l"uu1·i dall'o~pedale con l Ogim111 di npn,o: dopu di dte ti li. ripiglrò il suo ser\lzio, u•·•l~molo ··he le .. ne :;olferenze, invect\ ,jj lènir3i . awJ;h,CI'•I ;.:11\•latanwnle af(~rarandos1. El-{li r·erò non 'i po.;e mai uup•lrtanz,l alcuna, nè ando a ,·.ou.;i:?liarsi tlal meJico. l.e o'o'e clurarono eosi lino nllo..l .:orcio del me•e di uorcmhl·t•, euoPa in cui. sc.:nten lo l'infermo un sen~o eli unll(lÌlit alln spalla ammalata. !>Ì avv1ole cho la calllit:ia iu qtJt'l po~to er.•lla!o(natn di un liquido giallastro disseminnlo ùi pal.etti tli so~t an ;~.a di colore hianco. e la regaone della ~palla -.i· ni--tra , verso la parte aJta l' posteriut'l', era dn entnla goulia ed arros:-Ìill nella cute con screpolatura iu un puutn, oladme H•nh·u fnori illiquiùo snmmentoYalo. ,Z\ ou potendo pcrGiù (' ÌÌI oltru continuare il ser>izin. gli fu me-tiere darsi ammalato. e l'iconol:'citHO alfc~ lto da sifilide co~lit ul.ionale, fu allora dte ycnne inriato n tlUe:;t'(l:>peclalt~ il ~io1110 1° dieemltre. e fallu r·icoYerare al l o reparto venerei. rome nhbiamo act:t!nnato in p1 in t:i pio 1lelln pl'esente nal'razione.


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"1111.1111> YI!III.L\IU ,\ Plll t:OC!;

l.'mft•rrutt 11ltrè 1i in!IJIIII 'llhl.iullÌ\ i 'opr.t notati, ac.;n-a' ,, llolur1 1 tutte l ntliculaziotll, :-pt.:ci.llme Ili t! a IJUelle delk _>inu ..,, i:~, ,1, lun eh,-. 'i e:.:.tt:.erlt.t' ano ncii• n1 è 'e::-pen:ne e con la cl~: wt.ul,tzi!llle. Uhhit>IIÌHtlnc•ute --ull.t :.nperlìt:ie ltalano·prl'Jilll.iale non ,_j ri:::.roull',\\,1 iud111 irnentn tli ~orta ni· c·i•·atrke app;u·is•·ente: non t:.,,j ll"ll'iu.:uiur smi,tro. clo,•e f:u·en nut.•re una eicatt·ice lmt>an• •h l'i1 n :> rrntimetri \ ll'c,amc perù Jet t'apparato ;,'nfl.;l111n uo 1 f.llpa\".lla plet.t~le sta in r:uin:tlo, •'he ccn icale l.tl· n'tle c po,tenol e molto in~or!pla f' la ;{l an dola alla l.' pt li~> ·l c• a 1(1'11'-t\ •)Il 11110 umt nnc••llu. ~ulla :.uperlkio• rutn11t:a face,-;bi uotnro C"tesa e•·tirna, specialmentt• <lf!ll .ti l t inferi111 i sulh.1 superlicie fl e:.soria. mentre 111111 SI' 110 r iscollli'll\cl all.1 lt•stn, al eolio ed n.lle mani. t)uestc ruslol e llOIJ gl 1 npportn \ allo (lf'UI'IIO 111\ rl ullll'l' ; Cl':lllu di fUlorito rall)l'ÌI'O t• ' .11i:l\'anu dalla gnt nt!ett.ll d1·lln moneta di un ~cnte--iuw n rruella di una (ll'hll\1. 1 ln tei'In:.(.llll l'lllft;'I'IIIO sull'uri.!int• di •JUC•l.l eruzione. raccontò rht• ,, ....a ,•nmin·1i• a m.tn ife,lar.:ll'' '(lllo forma 1li tante l•ollrcine hul.tlt•, ,, rui ...e ne a..;.:rupparanu i.Hle altre fino a form ar(', Ìll. 'e;!UÌIO oiiOII UI'è delle -.te-:-e, c!dJe \6re~uperlicie pu-.tol<••e. 0 5~el'\ ala l.t p ,ll.t in parola, e·ha .. ; pn'...ent,.va rossa e tnmida e udla sua f tt'<'Ì:t po,teriore ,j uot·l\ a 'er~o !a pa1·te alta una s dnliuul' tli ··ont 111111 a rnargim i1re;:olari ùelr.-.~ten s:oo e tJj Ctn•t \ r.;!OlÌmeln I'ÌCO\er la ol t ..!llllliiiUz'uUÌ fUD-!I>Sf>.

d:t cui \"t'IIÌ\ ·' fuon uhhutttl.lllte P'" tenue ··ommi,tu a ;;nstanza ca;;eost etl a peai tli te ....;ulu connclli\IJ n~··rol zt. Ilo. t:--ploran•lu con ltl :ojH'ritl• ,f,..llt .tpertuta, ,j ris··ontrav:tuo 11 è Lra,:mi lì,;tulo-i, unu, elle 1.\seotan lo qua.;i d margine ••slt'rno della ~cnpol.t. si esten le~a in lttt-~o per CÌ I'Cil :; eeullmetri ricoverto dulia :mln cule che mo:HI't1 Vttsi ussoLLi!{li nla e di


rolorito t.lu.blt'll; nn ~e··•mclo nndu• .:olio •'Hianc•n, menu Ìmfturlanto dt~trli .allri due. ~i e:-lendcva per circa lrt• •'C•ll· limetl'i, guatla~n.uHio non 'ia in dire;ciune del terzo e;tcrno della clavicola. T.'nllro ~l'no ti ..lnlo•n. più ioLP.re-~antc di tulli, ,j tlir i~em ron nn r.analt! tli cire;t lì centimetri ver;.o l'aJhlli,j a ·mmion dcn e ,..i ri·CCinlr:l\'.1 l'n"11 demJil:tto del :-no periu·;tio e 'raltru nella "ua :.uper·fidt• per· l'e:;tcn,ionl.! di pm~o pttl J'una munt'l:\ di 1lie•·i ccnlt!·dnt i. itttere,,anùo la Sllina della :.•·n pula etl in rninirua par·t•• le fo,~u ~npm e .;olio "Pino~a. Fin dal prtutu I'Ìornll dtc entrò in qnesL'o,pe lale fu ,,,lloposto alla •·ura intArna drinnrea .Lccopplilta a q nella io.lir.a. e contetnptll'.lllP:IlllOnlt• gli vettnero falle intraprendere le inie~ioni rpoolermiclre al ~uh limnto conosiro. Le fisLolo '"'llllOt'o r..tfl'tHe merci• gtll'i:l\ imhevu ln nell'ttrtgnenlo mNcul'iall', come In prim11 ed nniea cura specili··a In· cali! da cut spPI~u· ~i potPvn 11\l ..diuramento. senza u.;ar IIIPII.i cruenti in 'bt.1 l!ùlld cundiz1001 ~t?nrrali poco lo,Je, uli. T;\le meJkalut·.l i n primo tempo Vt?Oi\"a rimos-:1 gior·nalrncnlt' ~ia per J'althott<lrtnt.a della :;r.CI'Eniunt• purolt?ola. :;j l (•el' la elimiml/.llllle tld le,suli neaol11otiei che continuavano in fil•· hOIIÙllOZU a VP.IlÌr rnor i. Uopo ap(H'III 'ei ;!Ìnrni tli cura :mthifilitica mi:;t:t. l'inrerrno diè ~c '110 ·l'intotleraut.a mer.·uriale. e fu allora t'llt' ~li ver.nr 'V'f"'~O t:lntu il rnernuio ('er ,ja ipodermica. claP la me licatuJ n tnpirn tlt!ll'unguenlo; "da allora fu me•licato nntisellicamcnte. La ··up10sa secr·et.ione tli pus antla\lt sempre f;t~ilrtantln lo scolluuwulo ùei margini etl u.limenla\'a qnei tra· !!irti fi:>lolosi pre~'is tenLJ: fu perriu praLir,atn una coutroapt~··· tura in alto di circa un centi metro ,. mezzo, cd allrcttnutu si fece in Lasso per evitnre l'insnccamento ùel pus e renùerne ,l>iù a#!evt~le lo sco lo.


Ili SIIII,IOS n:nZIAIII \ PIIECOCE

llnpo l't•mi ..... ione ùr par·ecchi al:ri ronri. il j)U:) cominciò a •lirniuuire l'le I'Ìa~lre tJi,ennero più cletersl': l~ ~rannlnion i però .,j manll neranu ··emprl' fun;;ose e di r.,,lliro aspello. l,n me.Jit·atura \ eniva allora rimo:->a ogni ~ o :i ;.cio1 oi, ..tante la ~eerezione pnrulcnta piri scar.-:t: e \éliÌ\a falla con applit·aLionc di poher(; nuti,ellica rli dJio1. c~rrltone. cantora e iorlolo a pal"li u;.;n.1li. l.n spPcillnzionc non venne piu praticata rer non disturh:u·e l'andamen!o ÙPih IP.;;ione. Dalle .rperlure €Sistenti. q nella ... uperiore. ullirnameute prati••;JLn, ··orne nhbiamo rll•llo, si en1 ristretta notevolmente e 'lua-.i non laschnn piit venir fuori ùel pu!ò. Le altre clue si mantenevano puuto motlirìcate: per·ò quella nuto assoniglintn a dr r·olurito bluastro rironeme le listole t\I'Cf' HilllVa ad HCCJUistar·o i l r.o lorilo normnlo e la sua pr·imiLÌVI\ nut rizione. nopo circa un mese , praticata In :;pPcillnziooe si nscontrò dae quellt o,uperrìde scoverta c rariata si er., riuotla d1 poru a nnlh. cnu-en.11rdo pres.;o rhe la :-.tes"n O!Òlcusioue. rnemre Il! con•iizrour ;.;euer-.di ~i andavano alquanto migliorandu e 1.1 nutrizione diveni\ a ~emprP piit lodemlt:'. Pol!o miglioramento -.j era ,·utu nel ~istema ;.!l:lnclulate. il tpmle di po ·o ,j .,, 1 ri•lollu: uon co-1 o~lle m:tn•fe,tat.ioni eutauee. tl.tp!Juidu! il :-itìlorlerma antJa, a ~rumparentio ed iu rnolte parti ciel cnrrfl lP. pustole (•rano al periodo cii p~.;;icea­ ffit'nlo, in :1hre c'\OII:l\allo de~IJUarn:lndo~i e linalmentc in •1ualclaè punto \t!de\illhi sulo delle macchie ,.,,.,jduali tli coluritu ranH•ico. clrt> all.a pre,,iooe di;:itnlt> c:parivnuo qua,i complctamernc. ind11.1 di pustole pregre~se. l dolorr ll%t'Ì erano anche scomparsi quasi l'Oillplf'lnmenle. e Rolo iu qualcht• ar·ticol:.;done, nelle or·c Yesperlina u dur:une la nollc. a l' verii~ n legMCI'o addolornmeu to.


fll U\ CA'CI

(lopo un m~>~e e più tli sinàllu :1ntbmento curatho, ,,.._ oh•ntlo.;;i i ri,;ultati ll'(lp[ltl lllt!lil:hini in riguardo alh (o>sroue osse:t. ~i fie,·i:;e tli presce~lit•r<! la hmtpia t:ruentn ron l'ap•ire nrupiamente t(llt'Ì ~eni n~tnlu•i ed nsporlnt'l' tflll:llil pot·zione tli os,u inlèt·e.~satn rlella o•,iri••. tanto piu dwlc .:•Hl· cliziuni ~enc1a!i deil'irufi,itlun ~i t'r.wu non poco sullo!\',llc •· mot.litiralo nrott>\OIIllt'lltl' rtuellu •ltlll di o·acfle;;sia :;ttilttir.t. dte non fece f'l'eferire~ lintlnl I•IÌIIdpit•. come :ll,ftiauw tll'llo, la ··u•a t:hirnr)!kn. \Ì primi dj ~eunaio tltlllljUC !;j tlc~Ì'e per· !' O(lt'l':\liOIIC t• l, 6plnrantlo o:Oil IJflti 'Jledllo tli lliiOYO iltrJ;!ÌllO fisto(O,.O che u:eO.l\il ::ull'u~'ll 111aaa~nnto. lo ~i ris··ontrò pri\o del :;uo p~;;rin,tro e ~cal•l'i) per una "'ten,;iooe di poco m~'nn t!i 1111\ rnoueta, di IO Ct'lllt>SÌliiÌ, !' que;;ta apertura tisl••ln~'-1 aveva nncoru Wlrlllll lrnziono i11 l•nssu t•.on l'altra iu:reumltll gii1 :wanL1. L'alti~\ nperlura era t'ÌC:llri1.7.al.tl'Ornplelamente. \ i qu11trn Jj ~ennaÌO Il. ;,. ~li ru apertu <Uil('i:llllt'Ole il ,-eno fj,ltJIU~O in nlto mediantt' 110 udw tli ··ir~a (j centillletri paralld.tmenttltJUa:>i al margine t•,..terno tlcll• s.-apola. e lll•~r.·i· il wcehiuj,, del \ oll,.ruan, venn~'I'O ra·dtiate ed asporta t•• tutte lo fllll\!O:>ita dte rri si tr·ovaYano: t' t'urt altro taglio tltolla luu!!heu:l. tli cit·,·n ~ cetHÌllll'tri. tlil•tJitu verso l' al'rorniun . ::i aurlò profondamcule lirw all'us.;o, tli-.tac~·andone ··on rautl'la Ì IIIU~Cilli.

\l es~a a nudo coo;i lJUella porzione d'n:-~n SCOJJertu1 cuu lu ,..lt.>s~u cuerltiaio del \ olkutall t~ t'Oli l'aiuto au.:lt•• th'lh :-,::urhia, !'i pot·lfj \ ia una porlÌilrll' tlclla =-~apula ,[diii lun'.!lte7.Za di ··ir\·a lrè Ct!OLimell·i la qnale 5Ì pre,enta,·a .:omplt:t.1tnent~ iutert>,;,.ata ù tlla t'arie. Si proct·ùelle po:;,·iu alla mrtlir;\tnra nntiseui ·a. applicnnùo un drenaggio solan,onlu al p1111Lo corrisyontleu re aliti


Ili 'flllllllt l Hlll.l \Ili\ 1'111\I"IICF.

'e: menll'o', Jlf'l rc:-lnnlc della f•·ritt, ,..i pr.tlirù una ... utura li tli•tnrr.nti~ Jlietro •JliC 11 •Ilo operar iw l'nmru.thttr, ... i mantenne ,.empre li ·o e unn :-u•crbo Ili:'! i di-tur Ilo alcuno. rrauue c.:he nn clolnn• alla parre ammalat·t ..ulamPnte nl'Ile prime ~ ~ dre ~uccc lellt'l'n all'nt'erazioJH'. La me•iicnturu 'énne r imo< ...a 1er l.t prima volla dopo tre giorni; l' qnPII.a pur.r.'llll•' 1li fer t·t ~utur·atn rra cicatria;ctn n&plelalllclll<'. IIH'ntrc nel re... tn olo,·e era ... t:\ln applicato il dren.t~z!ÌO ,j ron'loliÒ n::-.. ai .-o!l•ri,fm•f>tllt' )f) ... r~tn della ferita e ~jà in l)ll:tfche f'UIIIO J'll'"0 CfHIIIII CÌ:lY.t a copf'ir:.Ì di Ì•UOOP granu!a1.inrll, ·•··ernenll ,.car,a tfllllllilu di l'ns. tanto cho venne r·imch;,t> ti tll'l'll'l).; io. l.u ~(lf'l'f'1 ullt' antlò sempre dirllirllton•lo: utlone ~nlllUI<t­ i \f'.IIHillltl tlal fondo di'Ila pìn!.(a o l'n:-~u in cnTa I O giorni era t•ornph·tallH!Itl(• t'I)IH'rlo. L' ap"l'lnr 1 urult'1 gr;llhrtawt>nlc facendnsr più ristretla. mr·ntr•' il ~·nH• tuan nmnu .tll!l:n.t rielllpio·n rlosi di Le5~ulo :;rJnulante, lauto rh~ lo ..:pccrllu, tlopo rin: 1 un uwse non si put•'• p'ù nppl'ufontltr • t•.-.. eu f(l,j la pin,;n d ·atl'iuara q ra,.j

Il ei . . rtì ulel'lll't "i \'t'tlt!.\;Utn .;nln C•IP.;e ma•·chie tli color iln rarncicu. rinttl id tlelle pn-tule es~irt·~rtu e tlesqn:unatf'. ed i dolorr gt1 flt•r·,th allt• artirolazinni e111llO 5ptu·iti completamt>nte. Il giorno l i fl'l•l•raw. e•sPOrfn l'inlet mu '.!Ili! l'ilo compkla uiPIILf' tlclla ~ummt .tlla 'fl:'llla -iui,;tra. fu me,.~u fu•1ri dell'o~ped.llt! t: l 111\ r:ll11 al corpo per ripu'ntiNe St n izio. dopo uua tit'~l'nz 1 .1 _rol'lli .;ellant:t,ei. pcriodu in l'Ili ~li furono pr.tiÌt';Jte lwn ti\ 111ie1.inni ipnderruidtc tli hidornro mercurirt~ euult'lllf'OI';IIIPillllt'nlt' ad una cu1':t interna rhinncen. e ùi


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Dt U'l t:A... o

nr :-(PILIIIE T t-:1\zi,\ RI.\ I'REt.:OcK

ioduro polassico a dose moderata (lino a tre grammi al giorno). La m eùu~at u ru locale ru quasi sempre l'anLt:;etLica. Le cond;zioni l{enerali si erano rnoùt6cate note\ nlnuwte: e. sehiJene l'infermo consena~~c quel linfat1smo delia sua coslttuzione. pure il pannicolo adipo5o ~i era ~Yiluppato discretamente e la mus ~ olalnra dhennla piti resi~tente.men­ tre nessun alito siutomo o di~turbo l'tnfermo piti an<'riÌYa. Ilo creduto pn•scPgliere l\ narrazione di questo ca:,o di sifilide t'OSltlti:l.ionale. come quello ello mi e ~emlH'alo importante: l n dal punto di VÌ$la deli:\ sua precoci là. avendo Ji)òcontrati dopo ;; rne:;i $Oiamente l'ectirna che, sehbene si !"ia manife,.tala superficiale, pure non cessa di rappre:;entarc il puuto ùi transn~tone tra In sifil ide infiammatoria c la neiJplasticu, ed inoltro llL gomma sus!;ogui la da carie, ma nife ~la­ zioui che nu1 vctliamn solamente comparire nell' ullinto pe•·iodo della stliliùa; 2° dal punte> di 't,;la Lerapeutit·n pt>r lo splenù1do ri~ullato Oltenuto. grazie all'attiva cura tanto chirurgica che Jnetlicamonlo~a praticata.


H l

SOPRA UN CASO

DI CISTI DRRMOIDK \L SOl R,\CClGLlO OESTRO l.i'llnra hlll nllil roof!'renza wornlt!lc;a rlel ;.·nonlv 11\11 11<'1141 'l' o! tlo 1111 il aro oh J'.tol!J\:1 riai floll f òio.- .. nn i lll' •·toldi, ~nuoto•nrut~ 111111lr{) 1h (OIOPI••toento

Per· do~illrt·io rspr·e=-so dal sig. direttore, rho in tllltl delle noSLI'O co nl'ercu;,.o fos'e tmllulo un ca~o oecorso nei t·oput·ti di

q tll' ~lo sp11dale, gincchè mi fu dala occasiono di operare uu

solllato del n:ggtnwnto c<~va llerin lloma . a!Telltl du cisti tln·moitf,· al sOJHilt.t'i . d"' de~tro, mi lrattetTò o;.:gi a parlare dPi lumol'i in generi' e dopo acl'enuntu alle dottrine del t.ohnbeim e d~l Zie~let. pas~erò a narrare hre,·emenle il cn:;o ,-uùtlello.

S , tu la. derwm inazione ti i tu mori ,.ono ,.t oli i cnmpresi muli i e sv.tn.tti pro ·,• . . si muriJo,j che ,.j a•snmi~liano ;.!li uni a,;li :thri per il fluo ,)j uo tO'l!!!!ior~ \'olume cbe :bSlltn•~ l:l parli• cito' i• ,,, le •loel pro;e... ,o. Pt>rò un ~ u·.1ttert! ~o~i ~ro,.,nlauo non tlev.. e:.~en' pre~u in rnoJo P.s>'lu•iro cnmt' ba''' eli una •lt•Hniziollfl, per.·hi· "i i· appu nto ;.ollo rormn di un i o;.:ro,~a­ tnenw delle patli che si rnanife~taun molle allerarin11i di tessuti che nulla han ùa fare coi Yeri ltnnori. Tali sono nd hOmpio la magt.:ior parlr delle iolinmmazwni. le iperplasio ~empli r.i, infiammatorie o ,·igener:lli H;. gli tw·umuli di gaz, i JHlt·as"iti, err... i q unii so n hen dill'erenti ùa un vero Lumore,


p:ll'ola. rr nllra parte IJlle•ln c:ll'lliICI'I' 11•111 può seni re ad una ~ius;,, 1h:lrnizinne. pere hl· 'Oli\ i tlei ncopla·Hni infittr·:tti i 'JIIlllì ÌII\'IHionu tullo ou organo ,.('117.!1 numenl:'lrne punto il 'nluratP. l.e altr" llrlinizioui IPill ;\le llt' l \'itl'Ì tt'lllpÌ, SOltO :tppo~gintt• ~npra Y:JI'Ì t:l'ltei'Ì. [)rfalti ulr,uuj a ululi preseru pt·r· l•as•· r r.rill'I'Ì d in ici. ma ~i mn,;t ra roun irl'uflkrenti in quanto ciii' rit•nrn:ranu or·dinarinmr.llll! o nl l'annH•nfu di volume n lltl altr·i rarattcri prnpri di akurd pl'll'('~si ll~ol•l!'rtJ.lti· i, che cJe,ouo in,·cce e~~erc :;epar'tlti (Jai trurwr·i. lJn:-a tlelinìziollo il l111se Ji,iologi~;a oon i· ~!.'rnhr.tla rtl'('pHt' C''" sullicieute. t :u~i la d~:liniziune tenl'tt.t tlal l.m·l.t•, r. !te 1'11iamò ilturnure un.1 neoplasin r·h•: non condtu'fo n ne••un IÌ~u(lalO fì,jo(ogÌCO. ne( ~en~u CftC le IW11pl.hie 110n V0•5if~.l1JII0 airun:t funzione, nun ~er\'c a far·d t'lllnprender·t• Ja tnlli i puuli di visto. rho CO$ll ~ in 1111 lurnor·a. Neppure i earnltr•ri gru~.ol.mi de:>unti 1lalla fnrru1 l tuh~•·~·olo. polipa, l"!,' t'.) hanno 1111 ,j~nilil:aw scientilic:n. l n rat:tllere ill\eee Intono per !.t tlelinizinne dc•i tumori e c•hjj l'ha fallii pt·o~redire alquantu ~ lfHellu d~ll 'ati pia, ··ioi• il fallu ~hc i tumori wn,tanu eli ••leIJit•nl i che sono :'ino a•i 1111 ..ertu pn111n tli\"er:'i !la quelli prt·e,istt-uti nel tP.ssulo, ""'' i Lrtmori ~i :>Yilnpp.utn. 'l.t ·c rulli i tumori ,;onu atipi~i. non Ile l't•llW).!He net~essarinntenlt' 1'111: tutto cii• !'ltc i· atipi,·u po,,a ùir:'Ì un tHmort>. l'n•i 1111 ~~allo os ... eo r ecente. 1111 ,·allo tllfl·•·ol:lre. un'a•lerenza plt•uri•·a o per ic·:wdica sono •ruantu di piir ntipir.n si pos~n tllllllrt ~i rwrP in j.'161ltilo ul te,sulo ove l'li 'o" "' ilnppali. ma non ptr qucsln ~iamu autrJrizz.ll .1 ~hìarnarli tumuri. l' n altro n.tu·in ùiOilrl'ltl.inle. che ha fatto pru.,:f'l•tlin• an cor pii1 la deti11 iziouc tiri llllllfii'Ì, i· J'eziolo:.:in. :.\ou tutte lo nt•oplasi•• ri•·uno~conu una CJU"a apprea.ahil~ dte Cl rPIIt)a ra~ione del h lor o urigint· :ti pari 1li l'iò che nv' ienr [11'1' h• n· npfa,-ie infinmrn lluri~. lo quali lt.mgono dietro ntl alcuno spcriali irritnzion1 . (.ln e~h' Mlltt ,(f'I•IIO senso della


01 t:l~ll JU.ft\10lllK \1, Slii'R \Ct'lt,IIO UJ:.-.1110

i \.:j

mnmeutu irritnth" anzi non .-i il' \'t'n:l 'FJ,hi mai come ruth 1 dei llllll1ti"Ì. i •J•!.tli t110"111lno inn:~t:e nnn ~erta .utouomia di , viluppo. " oltn nlu nel l :!-l i p. 11111 .-i c: l''•tutu c•un -.icurezza staltilln; d 111 .1111fe ttr..i tli 1111 lleupi:J,ma in '''.!'Uitu afl azioni IJ'ilUUl:Jiichr. \l'l m.I1!J.!ior numeru di ra5i i IJJIIIhi'J 'i .;vilupp:wn iruiipeucl•·utelllt•nt" tla o;.:ni t':tlhil iuliammaloria pe1· delle 'ftcl'Ìalr .ti .. pu,il.iuni arwluiiiii-J,lulnl!idl•' •1~>1 le.;,oto. ci•Jt\ (J•'I' lu l' ·t·w:taPnza u l'a11unual · .. , ilnppu ti i aknui !-!ermi emhrionali. \!.1 ollre nl c·traller~ df'll':tlipi:t e dell'nutonomia tli :.\il uppo. i l umori •le' ono po;~edeJ c urlitt•·t la indipendenza di tlf',!alliuazroru.:. l'el' rui ... e ..i \ul••";" fl:!l!tdl tiare llU'\ dPiiuiztune dei lllllll•ri. rltn 1emrurJ ,· .. mpt i'tttli•r c nelb meJes,nrn 1fU PSii tt·e mum~·nli: nui •lohhian11t <llllttfiiP. tiare il nome di IUIIIOII' n 'l"' Ile ll l'UJda-it! dw sta nuo ueiiE:' parti rome un Lutlo IH~II lin1 11 1111 o rlle prc;;ent;lno tini J't~~to ùell' oq~a11ismo nu'au!ononti11 l'lllllplt•ll di"' rlupp", cb :\i'l'f't'~cimeulo, di orl( lllÌUol/.10111 '. l.'t''iò''l'' o•irco~t·rilll li f,l tli!Tt•tenziare llppnntu dali•' ncotrla:-it• !"ll':tlllt·nle iuli tllltllalt•t io•, 1~ quali uon :.ono Len Ot·llatnf•tJL<J ,.,r~'''critt('. 111:1 il pro·e,,o da nn centro t!i ma\!,.:iun· in t •11 -it.'1 'n' iu '·in e-.leniiPntJn,i nell" parli ,·idnto. L'aututllliJIÌ.I eli 'ilnppo e Jtr ar:c·rt'•CIIllt' ntu pni c'· il ~nr<lller~ t:~'enzial•• tiPi IIIIIIOI·i •·he li tlJ:;Iio;:u~> da u~ni altr.l neopfa,.ia: es .. ; iulalli "' ~'' ilrtJ•panu intlipewlt•nternc•nlt! •l:t o!_!llÌ :-limnlu. in tiamlllill orin. l'ictt'• per la PH'i"IPIII.il Ili ~ermi t'lllhri11oali e so!n io Ull.t IIIÌIIiJn.t p·11·te dei t'a-. i lcJ ;;\ lluppc• oei oeopla.;mi i· con-er.nt \n all' OWlllt' dei tr.111111Ì u tli 'l e: 'a li irritat.inni. ) un e JIPI.IIIC:U JIO,~Ìfllle O~!!Ì di dt•.;idtl' "{' lli-:llÌI]lllh-oll:l lo q·,Juppn di un ''"""".-. ~e.:ue a.J una irrilnzionP infiammatoria {11 auum) ,j 11 atti '''lll(ll't' di 1111 pur., lt~uorneon di tointillenll\ l.'ol!a !"'r·mannma nl'lla pane 1li .'.!er111i '•rnlrriooali. o se ir\\"e,·e ÌlltiiiC~Ii c·a.;j il l111111tl'l' ..;j;t drl\ uln aol 1111 pt>nertimenlo ùeii ':\Llr\'rlit fLll'lltali\tL per il ricoruparìro dr forme cmlH'iouali


H\

nrl h•-,uto ;:iit adulto in ~e~uito a ..lin10li cap.ll'i ùi danl l' in· fiamru at.lOllf'l. (juesla po~~i bilità non \! però aneo :·a d iuwsl rata. ~ crantu al riterso Ùl•ll'auwoomin ùi ~' duppo acqui•lll importa n'l.:\ il c•riterio tlrll'ntipia; i tumori tleYono pre~entnre tllt a"petto 1:: i ,,, cioi• una ,.,,r~età piu o uwno rile\al;t 1 1~ pe11o nlle:\sutn 11\C prendono scdt•, il elle wsLIIIIisce l'n111onorllr 11 ùi llr;!a n it.~.nzinne . .\la piu snpra hu cl(•llu d1e "e tul11 1 tu•nnri sono :11ipici. non tutte le neoformaziuo1 d1 aspe.tto atipico ùe•onu e.;sen• run.;iJerate per tumori; p1 rt:. èJ è nt'•'f'"" in che l'ntipi 1 ~ia a•·c·omp<l;.(tJala dall'indip~nd1'111.a ùi ~' 1lnppu e di accrescìmenro affincl1t\ ullllin ,·alorc per la diagno'i d1 un tumore. Tu llt• le nt-ofonnazinni infiaturn.ttone otl iperpla:.icht• rio·onuscorw delle cause ÌtTltanli semplici l• ... pecilichc t•d ilte,sulo IH:of, rrualo è identico al tipo tld lt''"IILO su cui si ot·t.:inauo; il cl r" non t~ V\ ien a IIHli per 1 Yt>ri tumori. l lnutori nou rappre~cntauo nulla di estraneo al uo,u·o organ1'111o Jlf'r~ht­ con,Lanu di elemunti che son pt·opri dell' org-uni,mn .. ,.. ~so; la J 1lfl•renzn i· solo apparente e sll nel rno~o dh f'I'')O di a;.!.:..l'ègar,j elci loro elementi rustt lulivr cumo jJUre nel t·., pporw di' er:;o esistente tr.t ~li elementi costitUII\ i e la so'!òtanza fundamcutalt• dt.!t tumur·i. t :n~ t i c:t nt:ri wn•lano di "l'~uteuli epiteliali e 1100 si ùtlfercnt.iano da•.!li t'(llteh che per uu.l oli::pn,;i;done ..pecialc r:~ltetlo al ,·onuettiw che ne fnruw lo stroma . .Nu n e;;isLe un t'lt>mento speeilico 01~ del carwro ni• del sat·curna, ecc .. e nepvure l'da titt•m•r:-i cau.:a tli dl'lt. tumon un a~t•nte p.tras-.it<\rto penelt'<IIO tlf·ll' or .!ani-.!llo dal di fuon: an1.i dl''e'i ri;:ell:u·· a:-,ol ul•tnettlt.• o~ni iulhtf'ftZ.t p:trassttat'JtL fatta eoL:cl.iono dci LnilHII "Ì granulomntosi dto formano il •'O!>t detto gruppn tlei tumori 'f'lh'tlki. come 1 tuher· coli. 1 sililottti, i n01lrtli della lepm. tlell•t morrn, dPII '.tt'llllOruico-i. trn;• cla.:srlka?itlllè tlei tnmori fu tentata in nu i mudi; alcuni pre~c•o per (,a.sc un caralterol'linico o 1t diyr ,oro tn


lll riSTI

01::1010101:: AJ, !-OPR .lt:Cu;uo DI!.SlllO

i-i :;

benigni e mali,!lll l'lliamandn brnir;ni quelli a lt•nto "' iluppn, che 111111 s1 esukerano e rh~· non 1lanno emormgie. ni· melastasl. ne• c~uchess1e: quelli inrere d11J si sviluppano rapttlament... t•he ,.; e,-ulre111uo. che claono emorr.t._le ,, notlt metasL'llki. cl1e pro lucouo cache~:-ie e danno dolori lnncinanti. fun1110 considel'ati come mnligni. Evid cntemenln <tne:-lt\ dn!$sili cat.wu~· . .;e lta un çaJore dinicn, non rw ha all'allo 1lnl pun to 1lt ""La :watotuiro. Altra da,silicazione ru t(llt•lla tentati e prc~e ntata dal \ ircltow: egli divise cwi• i tumori in istioitli. nr..!anoitli e teratoidi: c d<t uiL1mo quella d tc li classilka iu due :.crancli gruppi, con~eniti •·ioi· t·d nt'tJIIisiti. SP non ~ape$,Ìmo r. ht• i tumo1 i pu.;sono s\ ilupparsi in divtr,i rwnodi df' la 'ila. sarelt!t~ f.1~1le spJe,..at•'<'llt' l' origiuP nel seusn dì con•i1lt rarli come un veru turh:tmento dell' ,Llli · vii1L l'um.ionnle ,. uull'itiziade.!!li ele111entì cc:-ll lll ari t·rnltrir)oali ; si r.onsidererehhero come tlelle mosrnuhita l u·:•ll: rua Il fallo r.he c:osi si uri;:inano and1e in elil molto amnzata, rHostl:t che il rit•ere,troe l'o1·igine negli clemcmti l'mhr ionali non può es:.erP 1le>l lttllo ~o(ustc. Tn travia quest.l t1ottnna fu so~leoula dal Cohnheim : t•gli so,lenne che ogn1 tnmun> nasce dn un gruppo di cellule emùrionu li, :~nntomicamentt> non sempre tlilfer enziah·h, le qual' co n ~enaoc• per un r.erto tempo in ::remho ai tessuti le loro proprtC'Ia e10l•rionali e poi :Hl una determinala epoca o per r·i rcostan1.e non bene definite si sviluppano IO tOID OI'P. :\un dte il Col111hei111 :unmett•'~'l' l'orÌ)!ÌO<' ron.:t•nila dei tumol'l rna amml'tteva t'Oiltt' mll;tt•n tln la òi!>poo;izionc al loro S\ lluppo; cic•1., quel dato gruppo di cellule !'suherantc. per co~i dire, per i uil•ogni lìsiolugid pulrehhe set·ondo lui rimanl're inalterato per un tempo indefinito. linchi· una rausa o~cn ..ionale qualsia ..i ne ra ..ci'l :;vlluppare il 11111101"~; cosi da un insignificante neo pigmenlale potrebbe 5Vtluppar::.i il pi ì1


H ti

SOPH,\ U~ C.\~0

f!i~,:nnte~co s:wc·uura mdarwtiw, <la nn:t }JÌ('<'uli;;,,..jma ùil:ttat.Ìilfl~

Jj tlll rr)(lj,·olo 11\ari..:o 1111:1. enorme ci-li ovarica c \'Ìa diecutlo

l)ue.-Li ~ruppi rli dt:llh!IIIÌ o t•lt'IIII'IILr cmluionali :-unn dlllc-

rcnt.iali ·.;ulauu•nlt> •pmnrio si ll'OHIIIO in m~zw ;u) un "'''utu di,er."o tl.lloro. Cu:-.1. 111l e~r,mpio, le r~olc di t~:trtil.1~ino 111 nn•u • ;t del lt•,.;uto ns.;(•o pi'afetln. mi in rueuo a ùel l• s-1110 p.:lirandoJar e, rralll tnt' li lÌ {j j C:l p:;uJa !iOfll'ai'Cila le iltlt•J't'IJ lj otl imnH·•lt>,lluali nella "lll'ol:tnta rurli•·ale dd reut> t t'O'' eli ~e· guilu. Le r:tginui per cui :11i 1111 tlatu punto doneltiH~ ,,,nir,. •JII•'-ln ~'' iluppo non -ono per f••ltalllPIILe not•~. l.a dnllrina di C:uhnbdm tr·ova mollo appo!!gio in aleune le:!l!i fi,iulu;.!idre relalÌ'\"e allo ,, ilnppo •ie,:li ur:,:ani. '\i,;, pt>r e.:;t>mpirl 11e nll't:pocu I!Ptla puherliL alt:uni ut'rtani ~~ S\ ilnppano tnllllis,imo: tale la laringe. t'o tue l() (HO\a l:t uwùtlìcazione dd la 1 o ·c. tnlt gli organi )!enitali rn:hL~hdi H il!I11111Ìililr. l•; in qnestl' circo· ~tnnz•• appunto prtò a' \1'1111'·· lo ... vtluppo liri tumori: ùifatti si hanno talor·a in qnesta et:r :<UI'I'Htlli ùel testicolo e t·isti u\ll· r·idte. ( n altru ;tppO.!J.;Ìu nll,t dottrina c1d Cnhnheim \'it>n•' dalla 'f'llt· clei tumori: :drnai tnntnri cmineutemenll! rnnli:!ui pn:ndonn rl u;ru punto rli Jl rtfllli'::t tlalla muco<a del l:~l•hro . "I'Ucialmenta inferio1·e 11 in t'orTispuudenLa del punto òi pas:;a;.:gro lra ),t r~ute dell'1la •1~1 na,..u c l.t muco:;;~, n •lal margine palpelu·ule. o dal !•rep11Zto, d;tl ghnrle, dtll r·ettn 11 dal pttnlu o1e t'est•f:t)!O t' rncrociatu dal luonru sini;;tro. lira il C:ohnltr.i!ll ùic1~~ •Juesta pr Ctlileziune di ,e;le l' spir•.ttlll d11 delle complicazioni con ;..;en i!t' t li' Ila c)i..,J•o-itiuue rlegl i f'!l!nteut i rmbrionali: do1e la rtt:t~ si r'llln hin in mncu~a v' è uua .:omplic:llionr mag.!iot·e eire nelle alln• p:trli: ora là il tc,:;!tl•' emllriOit;de piu fJcilmcult> si pre~ln a t:u· rlelle indusioui dw \ i reslano pt>r un tempo iruletcrminato. E di falli 'i surw tlelle iodusioui di germi che ~i po, ..ono dilferenziare amllll' mit:amente: per esempio. puu e,;servi tessuto carlrln;.rencn 4


Ili Cl !S'li IIEII'IOJDE .\l. S()I'RAI.:I:I ,J IO Of.Sl HO

H'i

parotitJe per inclu;ion~> Iii •·lt•u1e111i tlt>l fll inw :m·n

l11·ondtial1•, telisutn muscol.tre uel 1;trl!udwn., rcnuh~ per incln~ioue di el~rncnti del rtnaùrato dei lomt.i: alla ··urlt>t't~in del rene puu c;sPr\J adet·cnz·1 con la eap~ula surrt•nale ~ fot· m ar~i nn adenoma renate. o formarsi una d~ti dt.lrrnuide dell'ovaio pt·t· intrulle~slunc dol fogliello t·orn"o tlel hlnstodermn e ~ua aJ('renta co l corjJO di WoiL C:Ollii'O <!lli'SI<.I dottrina SOrSCI'O fllli'U tfPgli U[lpllSÌIIll'Ì. CO"Ì nkuni aJlermanu: tjllf'sla n~suà di ~cde_ dtP il Cnll!lheirn porla in appLH!i;!io alla prHt•ri.t dourin.• . i· in'e'·e do\ uta a ciò che qndle lm·alita sono pii1 esposte a :.liuwli e:>tel·ui. Jl~"'r esempio, la mur.o:,a dt'llfl lal•ltm u!.(li stimoli della pipa o tld ta!Jacco. ùonrle il c.rncro ue1 fumatu.-i. il prlnru a tullr le contrazioni dello ,;tnmac~ clil' \'ìlDilo a conceulrnrs1 iu <tnellu pnr·te ùell'organo, donde il frequenle cancro del piloro. ecc. Ma Ljuesto oppo;;i:t.ioui non sono ubba:WtnJ.a solide. ~hlg­ gior valore hanno Il' oiJhiezioui rue~~e irtn.tnt.i clallo Zie.ller. Egli dice: tJnest:l iurlnsione di germi da t:ulwheim Jetta emhriooale. V1!ramente non pnò duamar::.i emlirionale perchè non ne ha piu i t\aralleri analornll'i, gli clementi cioè non prelien-tuno. come dovrebbero. una fur·ma r·o!onùa con un solo nucleo ed un p1·otoplasma granJdo'\O, O(lll ~i tt·auerebho invece dro d1 una Lra~posizione rli Lcs:;utu. Zie,.:ler propone di allar·guro il cont~ollo tlellà paro la embrio nale; lo stato emùrionale ùe.~di ele1uenti non si ha soltanto nella. vitn inlrauterina. ma si può mauifestal'e in tessuto già conq.letamente :-vilnppato !)Unndo sopra' veol-{ono circo>l:~nz~ "pecrali: cosi, ad C~empi o. :;c :;Ì del!•rmiua una infialllffill7.ÌOI1ù, :.Ì JlfOducono tleJ!Ii elementi che hnnoo Lutti i'aralleri emht•ìorMii. Ciò pvsto. non ~nrchhe neces:-a.no il far denvare i tumori ~empre da elementi emhrionali. nel senso pitt stretto della parola, cioi· rlu elementi propri clelia \'Ìia fetale e co~i, ~ecurlllo d Zieg!er,


SOl' IlA TJN C \SO

\81-rt'flllllo R ,;pregare pen:lu'. ati uu traum;t se~ua t .tora lu S\iluppu d' un tumore. :\l1l 1 2- 1 .~ p. 010 dei ca:>i di tumori, dke ejo!li, ~i può constatare lo sviluppo del neopl:tsma in ~t·­ guito nd 1111 trauma . \mmettcndo io lutti i ca'i hL dourina di Cohnheim. il tr·:111nta rl11vreube dnntiLle I'Oincitlere ogni I'Oita coll'esi:;lt'n·tn di genlli embrionali nel pllllto ove d trrwma ha agito: um corne non tonsidcrure strana una cuinciùeoza cos1 frequNilt.'t Zic;.!ler spiej!a parchi· si produca il r.arwro dt>i fumaton ~ti altri tumor·i in individui aYanzati in età: come mai. e;.tlt eli ·e poll'~hhe ammeuersr, volendo 'l tre col Cohuheim. elle l!errni inclusi sin dall'epoca embrionale attendano a s•il uppar:-.i in el;t co•i avanzata? l nvec•• egli preferi:-.ce di ammettere l'Ile si proJtlucn una irr·itnzione continun e, como per il tabacco ~ rllltt mucosa orale, nb1lia lrwgo 111111 ''era produzione di elemenli CfHbrionn li. Avverreube dllpprimnttna metauiOrfosi l'egre:ì~ l\'11 deH"Ii elt)ltlenti del Lessolo e rpresti non ven~ono più ~ostitniti nurmalrnen te, percht'• ,, 1inunuitn In ~~apacitù funzionale dP!.di elementi ùell' organo in c.• u~a della senilit.a; invece si so~u­ tm~cnno anormalmente non solo con tessuto epiteliale. ma anche ton C{)nneaivo pet· cut 'enguno a formare degli ~pnzi limitati da lrabecole connettive, spazi entro cui si depositano le cellule del cancr·o. La tlou rina del Ziegler viene dunque in appoggio e !'CJtllpleta quella del Cohnh eim; HtCHttl'e ciot" quello. del Coob eiu1 sene a spiegare l 'ori~{i ue dei tumori della prima età. quella del Ziegler -;piegltereltbe quelli tl.ell'elil avanzata. !\011 i~tarò 01-a a de<.t•riverP la biologia dei tuUlori. tlc·l come si compie il loro accri'"dmeuh) e della con"egut"nze che sono relative all'intero or,.:anisrno et! alla parte aD'elln , mn p~lsso a fare 1111 cenno sulle cisti tlermnidi. Fu il Webe1· per il pdmo elle descrisse nel J8:i2 , so tto


Ul t:JS'fl DEIOlOIDE .\l. SOl'CIACCII:&.,IO OESTRO

4-i-9

qrtesto nn1nc>, alcuni tumori di natura cistint, i •1unli hanno nella loro parete rntcrna una !ltruttura perfl'llamente uguale a quell a clt'lln pelle. Su 18 ..:asi tle~ailli tla Leber·L. l zfl nn•ano sede nPII'ovaia. mn possono presentarsi anche nel lessuto ~otlorutnneo di altre parti tiri corpo, per· esempio nlltt regione perior!Jitale, come nel cnso Ila me o:.;servalo. al collo etc. Sono tumori di nalura cistica. hanno una parete piuttosto spe:osa eù 1111 contenuto la cui tlensit:t varia molto a seconda dellu 'tnto in cui s1 trov:mo. l)uesta pan•te negli strati piiL pel'lfeJ•i(l consta di un conuettivu fihrill:ue e piu all'in-• terno a~sumo un uspello ~imile u tJUello dell'epidermide e presentano tnlura in alcune incavature delle appendici pilifere; tnluru l'aspetto ricorda ancor pir'1 da vicino C{llello della pelle e vi si 1·iconosco una disposir.ione di elementi an',nto uguole a qnella. ti.el r·eticolo mnlpighiano. \'i si rinvengono di sovente ghitwùole ,;ehacee e sudorifere. nel contenuto, oltre che dPI grilssu in grande tjuantita, i trovano peli sviluppati e ghiandole desquamate· in quelle che hanno origine da or~ani interni s'osserYano spesso appenl11ci o:;see, denti e peli in gran qunrllita. Secontlv il ltemaJ.. il modo ùi prodursi non è altro rho una introllessione ùell'inlegulllento ester·no, il quale vieue ad e.~:;ere incluso nel ronnetiiVO :;ottocutaneo od in alcuni org-ani interni. Questa iutrollessione si fa i\ poco a poco durante• In vita fetale en avvenendo In saldatura dei due foglietti che stanno al limite delle pie~atr11·e, nulla di più naturale dtl' la parte presenti i caralter·t istologici dell'inlegumento esterno. Il cnso da me osservato t' il seguente: Yil!a Erneslt,, soldato nel reggimento cavalleria Homa (20°). della clu~se 1869, entra va il 2 dice mIH·e 1 8~)0 nel ri parlo traumaLi<:i pe1 lesione abbastanza g•·ave ol ginoct.:hio :::.i nistro 29


~01'11,\

UN' GASO

riporluta tla un ralt.i(l di carallo rueut1·e altenùe\a al go\t'I"IIH nt>lhr ~~·uileri:L Curat11 coll'iuttnoltili1.1.azione dell'artu, ~U<II'­ tlava il letto pt:r drl'il unn \"I!Utin<l di gitllni. llurante la ~ua tlt>genza in questo ospedale ,i ossenò alla regioue ~opr:wr­ htlale tfl·slt·a in !.'unispm11l~11ta rlella meti1 e~tema dd soprae· l'igliv tlfl tumort:llo coperto llai cowuni imegume11t1. rìu1u. puw ela:.ticu •• poc-o 1noùile. che a'ea Lnlli i caralleri d'uua r.&:. li sehacea rnmunl.'. ·,\ th•lla olt>ll'arnrnnlato, .,~li s':wwr:eva rhe rla •in:tlPim ternp•1 il LIIIIIOI't' era in l'ontinuo aumento e desiùerav.t lil•t'• rn r~enc. Il !6 rl irentlrn• ul ti mn scorso, ~~~ pro po:;ta ùl'l skrwl' mna!.dnre 'hte;.{iano, 111i arl'insi ad uperarlo e prefeni l'rttncleal.inne ddla d,;ti iu bwgo della :-;puctalura e th·lla raltt••rizzazione rlolla stessa. l're111e:-:;a lt~ lavuturn e di:-inl"t•Ztll116 :;crupo lo:;a della partt•. rome pnr~ de~li strumenti e ll"lle nwui, coudussi un Lil:.;lio nella cute pnr·:.tllelo al marginfl ,;upmriglian~ a moti1 tiri tttnltlre, cliv1-;i le lihr·e 1lel tntr'-~"lllo corTugalrJro dt'l rigliu cl te l'Llhìlo dopo iuconlr·ui e misi a nndu la rapsuht dt.>ll:t t'l'ti: in :w~uiw cn:.di sLmruenli olltTst In dl,sec:ai dallo partt Vll'ine alli:! quali era fotlemente rolllll'''a, arrivaudo sinu al pcriu~tio. Levata la cisti, dopo altbonrl:liJle la\ll[lJI'<\ dt•lla rl'f it.t. riUIIÌi j letJ.lbi l."ll!:Jfiei t:Ofl 11th: f'liJilÌ 1li "lllttrn " merHrai all'e:-;ternn con at'ido salit·ai,·o iu 1mlrere. Il malato ~uppo rtù tuir~lùilmenlc la pi~ccrla :>t·loht>nc noio,.t opera1.iune St'l\l.a l'ane:.te~ia. l'er Ire giomi conse~nti\ i, rotne era pre,edtlulc pe1· la dispo~izioue anatomiea della parll', cioè per i! te,~nlo la~·;o id esistt>nte s'e!Jlte forte ec!••m:r et! in!ì!tral.ioue della palpelm1 ;upcriore c·on pto~i rumplel;1: h ' f,•rrla prro ru ' in di c·iw:.l'i!./.il/.IOIIb accennava a guarire pt'l' prima iuwn1.ioue C·OIIH\ i nfalli ,;uct•e:;se. l n :;• giornata trJiti i punti di ~ntuJ·n. l'essud.tiu raccolto fu in c~tpo al !J"-10" gioi'Utl tuntplelamenle riu:-sul'iiilo.


Ili Cl..,'l'l III IHI OJDR Al SOPRAr.C U:li.JO ll.ltSTtlO

'. i)J

\ Jl<•rl.t J,, l:i:.t i a... puJ·ta La ol tre al sol t lo l irp1iuu ,un ltwreu piuuu~tu den.;p,

ri•contrai nel la part1• più profolltln ùi t!~a un ·t p i.;~oli-sima Jnllull•lla d! peli p•'rfellamente Hil uppat1 ~>il i·;ol:ui. ÌÙ••ntici n •Jnelli di'l soprard,din. l moti q ,.er cni in prererii l'enucleazione alla e.mwazion~> e c:•u tcrizl.aziollc tlt!!la t'i'Li furono: l' perclu'• roll'cnuclaziune ero rerto tli .-.,itar•' n•solutamenle la recitli,·a; ~o p.:rclu'. e:.•ellllu dtl\CI'e clel Oll.!tl'co di 1 j,peuar~ l'e:;tetica ::.!Jecialmente \Ila f.l··caa, Cfllln ,.ulura Ì•l ollenl',·a la minor }lo.:.siltile Cll'.ttrice L' IJIIt>.-ln e il lll•·Lurlo. ~eco n dn il mio mo.lo di vedere, ·lte V;llllln•• dl'YC intraprendere coi ruezzi antiscllit:t tli t• ui {IH~ ~inr11n 1! isporre o~,: id i.


i.i}.:?

SU DUE CASI •••

FERITE D 'r\R~lA DA FUOCO l.cthlnl rH L\ nellu •t•e-JaiP. lllllilare di l hi•'ll. ti ruo •rtnt~ )tltntlOr..:s•l••l ~''ottobre JS9J •hl•hllt. "'llh cu o r·~ U c co, ooll•llNI~ut•• me.llco di complem••uto

Comi" !'Otllrillutu :tlla rnsni-;tira rlella traumatologia dt guerra mi pcr·metto ril't•r·it·e iJI'i.;ulLato delle autopsie e~rgutlc '0 due c:nduvel'i con l'et·ite d i arma ùa fuoco: e credo Ji non far opera \311U, t'onsitleranùo dtc que~ti due casi >ono th•i primi ferimenti io ·~ni 'inno stati usati il proieuile con t•oraua metallica e la l•ali,tih!. l c.tdaveri S•>llo di tlue 'oldllti tlt!l ~7" re~gimento fanteria. il l'ellerito omi ·idÙ e 'uiciùa. ti \l m·as"i Ttllima. Il l'ellerito, .;i tira dii'J colpi, l'uno andato fallito, l'altro a ht·uciupelo clte lo l1n colpito :;olio il mento: il proiellile 1"'neLra n In t! Ilo dell'os-.o ioille, perfora la lingua alla ba•e. divide il palato rnclle in tutta la ~u:t lunghezza. distru~ !.!e la parte pctrosa del tcmpor:tlo c di\ ide nel punto d' unione l"ot· · cipilo dallo sfonoitle, di cui l'ala ùeslra presenl.l una fontliLura rhe ,j continua nel mnscellnrt' superiore: penetr.1 nel cervello interessando clnlla pnrte dell'emisfero ch'siro il pontl' ùi \ nrolio, i pt~d uncol i cerebrale e cerebelloso, i nuclei grigi,


sU 01 E CASl DI FERITE o'ABlltl DA FliQCO

Pi3

la so~lanza ltiancn e ~ran pa1·te delle cir·convolnzioni soprnstonti. le parietali superiore e meùia: frnttum in di,ersi pezzi c a,;porta innanzi a $e parte del pnr1etale Ùf',;tr·o. sparr.a a stella d cuoio capelluto; ai cui lembi. rome tagliati a netto, sono attaccati dei frammenti delie ossa fraltural c. U foro d'entmla della ferila è rotonclo circa l cm. eli diametro, n hordi regolari: eiTetti di ustione si vedono luogo la ferita lino allo sfenoide. pt>r la ~pc.;;sezza dr poche linee: i• r·imnr·chPvole la cliscontinuiLil dei mnscellari $uperiore e inferiore e qtleslo nella sua linea di :;utura: la perdita di sosLtHlila nella massa rerehrale lascia un vuoto craterìrorme pl'r nulla paragonahile a, l voi nme rlel proiettile; n t> Ila parte re ·idua, divenu ta più molle dell'orilinari<>. non si notn spftppolnmenlo. non annerimento, nè emanazioni solforoso come nelle lesioni di questa par·:e per proiellile di piombo nndo; HCI l'nr:11ne tfuscitn sul!'osso si misura mancante una supcr· ti .:te defor·me di circa 4. cm.: le ossa clel cranio disarticolaLe disluno fra loro per l cm. : solo stnnno n posto il frontale con lo :.fe n oid~: e il tempor rde sin i:;tr·o. Il proieuite fu rarrollo infisso nel muro disltiDte 3 metr·r : 8"-:,0 e deformato. roYe'ciato a fnogo e con per·dita di sostanza l'Ìa della corazza, sin del nucleo dt piombo. Il cadavere del ' lorassi presenta una ferila d'nrma da fuoro. l'Ile llltraversa la meti1 ~i n ist r·a del torace. d'avanti inclietro. perpentlicolarmente al piano del corpo: foro rt'enlratn a ll\'t•llo della terza co·tola. a sei cm. dallo sterll(l. cirtola rc, del dia111e1ro di più di un centtmetru •nlla t' u le c muscoli interossei, ~u ll tt plettra della grandezr.a. del proiettile, con hordi notti e li evemente bruciati ; for·o d'u$Cila nel triangolo ioTt•riot·o della :.cnpula, di form<t ~tellata con margini cutan ei tt·iaugoh\r·ì r·etraui verso la perift'ria. o le pnrt i 1110lli sollostauti strappate e sporgenti nel fondo della lesione, di Ulln


SU OUF C.\SI

ampit>ua minima di tre cenLtllttlt '· \prrta la r;:n itit torat"Ìl'll si '"" riuvPnntr• c''"'C e forti aderenze p!Pnritiche. per· lt' tllltlli il pulrnoue 'in i •l ru 1•ra accull.tto J•PI' lutln la •Il perfirli~ prHero-e.-terna alln parete IOI:lCICa. p<'r lé quali lt' ri'rtH• lrl!'açidtP- e puluronali ,;j trn,·a,ann :oull.1 ..,e,5a liuc.t: JU•t't• ~.tllJ!IIi' ern t'al.'colto nt•ll'rm,.:ulo cn•to-dinrr:uumatito. \ l la)? lin 1i1:1i pulmnni nlln.• lo sta tu tnber·colotil:tl d•ITn,;o dn t'tti l(11e"1i t•t'tiiiCI prf•.:i, ~i scopri' urra ferita a r:rnale ~·om­ pletn , in'~··~·~:;ante il lnh11 .:upedurc ,jnjstro, due •·eutiult'll i in 'U(ll~l C Ìll f111J!"Ì deiJ'tlol; il dra:nell'ol t li IJIIf,.,l:l fCI Ìla·c:ma1l' \;1 :tllmertt:'\n•lll d'alltllli irnlielle>, io m01lo dte \erso il fon; d'cnlt'ala ,.j IIIÌSitr.tun o'o•Biilllf•lrn e piit: \'er.;o il furo .!'us ·i w r.itiCJlk t't'lllirnl'lri d•'' llta~;zinr diametro: la '"l'r·rfìt:iL• 1li lagltn !1011 o:iltrr,dl'ic,t ffi'l ellittir:a: lungo lo pnret r 11011 si (11'1 'l'•'lll't'Ul\1 t•ll'l•I(Ì di ll.;(ÌuUe: /.aff.l[t' n1 SOIO;,!IIe :l,.!;.. l'li milo ,j 't'liltflo lt~rltt·,llnat.iuui brPnrhialt dal l~>r·t. 'ortìine in pni: non :>ono stu:i ll!~i gr·,,.,si \':t.:i. llil'tru le part•ti d,•lla ft'l'ila uuu ,.• i• l'f.'!! Il li lÌ '111l•lt•!l :tiOCIIlt) UHJJI'.tO!nre Ile di reazilJIIP Ìuli:liUlllalori:t : i lul•i infPriori eli ll···tr'll e ,)i sini,tra sono in~trrrll di S'lll2Uf:'. La •lllinla l' .;esta ··o-tola pre~entano frniiUI'à c'OllllllÌIItrlh'a e lt> sdrc:!gc o:.•ee acurrunat(• "POt~ono tanto tll•l ~nr.n pleuric4,, quanto .tll'infucti'Ì !'Oih• la ,:,'":tpula: anche •pre-t.l i· ft~lllnr.tla: nel lllò.:/.•1 cii f'hU •'PP:tre 1111a perJita cli -o~Lalll.:l qn.t•i rctt:-tngul.tre pel' r.ir~:t tro t· en tim·~ ll'Ì. e da. IJII!?:-Ia partur:,. cleJie rentlitnrc :llliJ>Ìè pil1 O IIICIIO fun~he. 'H•II 1111 ri~wrllr.tli corpi e"tranei nella f,,rita, e le "'''ti ll'lll hanno 'Hilt•rtn perd1t•! ulrunu· qu••,te ~·m'' l.tcerale :tù nu.!olo qn.hi rèllu rH·I foru tl'enlr al.t. nel furo d'u,cita a S!E~llt. ' li cu lpu i• ..;lalu titnln a Ll'l•clit:i metri oli di,.;lau.za: priru.L di 1 ft 1'Ìl'~ ha allr,l\·er::ato tre hr·Jn•h• arrntul.tlt>. e ùopu. in~ou­ lrando il rnuro. hn ritu·ulalo P"' 1irnbalt.n di cinrJilC tnetri . ,\nche qno.,;lo prointttle t\ quanlttntl'IU meno di qut'II•J titoli a


• Ili l.l.'ftl'l& n'\11\J\ DA llJOI'Q

rt• rit.l .ali l ll''l,J. •lt:fortn·lln: i• appialliln "1111:\li t> lc•.:'gCrlllcllle

iu 'UII.Ilu romu lilla fa\,1; il ~lbCiu lllt>lalficu dt•Jia !' l'IO cun' e' a pOl'l't impn'' e delle 'ok,1111re tr.t,H:Nlli; 11 uude • tli piumho ,. fuoriu-ciln dnlla cauJI(~ia metnllh:a ILCI circa Ire millimetli. L'in l1d luo !.:1 opr.tn·j,,uto H~ntitrt'· ore: l ..in tomi ri::.contr:tti 111 'JI'e,to 'Jlnz'o di lewp' ,iluo . . lnli: tlolun· relntrl:Urtl'IIIA po ·u, trnum;1topne.1. enfi~emn rutaue 1, ·h·. tl•pp1ima liJuilatn nll,t perifenn rlcl falrnane li'enlrlll 1, 1\ tnrlalo ma n nmun drlfonùenti•J"i alle re,;inni pt'llnrah, allt• :;opra-cla\ Ìt'u1:11'1. alr·ollu; re~pirazwrlf' r~dll(lfHinale. rh e. ruellll e n prinripiu t•ra o;uflir•it•nlt•, si re.;e a [llli'O a p111·n tlirlkill'. atl':lllrto:;a. rnnlolnsa: dopo I~ÌiliJIIP OI'C tl.tl ferÌnlPlllll ~OIII'IIg:,!ÌIIIl'l' la (fl,~t' n •·conqt~t.mala Ila liolLl di S:IIIJ!IIe usl'l'llli da:.rli onfic·ii ddl:l fPI'I I:l ,. dilli«' vit• arre<·: qnrsli ul tillll fennm~>ni si sou I'ÌJll'lul i scdo Ire \ollt• 1'1111 inten.dli pi11 o meno lunJ.liiÌ. 'lu l'l \ a

flt'l ' •·nii.ISSIJ.

t:oulntrllllllPIIIe ·• IJU IUlf• ,j 'l'~r.n,ltl:llln owdifiC:t/.Ì •lll' tiel proi •ll;h e tlelh ,ùfocil.l irnprè~-.n •li p··r h1 llllll\,t Jtnhcre. SIUflian Jo Il JICI'I:flt•ll tli CÌll<CUOil ' ll ltllo 1111

flj l(llf'"le rf'l'llt, l'IJJfl ' ' l '

,tutn('lllfl ptu.:'le,~i\o <h .. uJuzioue t'il ~ontinuto n

rnisnr.a rl1c f,t ferila ,.j npprofnntli~ce. P nn parli ·ol.u· uwlu cl 1 t' nrnpullar·~i all'urlo ÙPI protcll!le a "'''11111!.1 tielh• tlt\èr~P fl.llll dtll tl.t t[IIP,IO proi••Ltilt• snuu nllra\er:oalè. lnCalli IJt•l pt·irHo t•ada\'t•re l.t •·utt> al for•J d' enlr••t 1 ha una pt·rditu di sosltlllt.a ugnalt• :tlla pPl'ÌI'eria dt•l [II'OIPtlile. Lt mus:sa musr·nlartl della l:ll )!lta i· perforata da uu •':lltalr di f(lt'llla IlOti cill'lld rka, nHt progro,.,sÌ\':llnr·II IO alltu·gantosi e IIIUI:\11-


su l>U& C\"'

tes1 m ellj,soido con diametro maggior(' rerso 1.1 ~nprt·lil'ic dt'lla lingua per lo meno duo volLa llllello del lll'OJCIIilo : sin cLui delle pni'Oti del ca nale. tanto la par~e culan<'a quanto la pnrle musroLnre. salvo il Ùl\l'l ,;o ~· atlu di amplP.I.Za , np· (lJriSCODO Cclfllt> le~e th U!lO Slatnpo tagliente: J'o~,o ICIII· pornle pre,en1.1si come colpiLu dn un corpo wntuuùcnte e con etretLi rl'u,tione. ~on ~aprci poi t•apire il met•n:•ut...mo che ha provocalo In perdi1a di sostanza nel cervello su unn con un'azione d'dfetto esplo5ivu. uon l's~endoci propor1.10nr tra ti vuoto fumltlto,;i e la :,tranrlt'zza del pro;ettile. IL p.t· rea di questo 'unto ~ono mclmo,e mollo piil. che non smnu diventate mnlh le p:~rti residui\ dell'emi:'fero colpitu: t' tullo questo proces,o, :.e non r\ uguale, rkorda gli elfelli tlel pr"ieltile di piombo nudo: sono eviden li s~ •mi gli ell'elli esplusiv•: ciò che SI i• notalo nel foro tl'useita e nll'intornn di e~,o, dove oltre nlln frallura comwinutl' n delle o:;,.a ,. le ft'llditure a croce della cute. -.ono ""''e \Ìnlr le forti•simc su· Lure e allontanati i uordi delle o-.sa di\erse. H.isullaLi pres..;o a poco itlentit'i si hanno dalla ferita tlt·l torace . Solo c'i· un fatto qun.;i csdusivo della ragiono: etl i• l'enfìsema rutancu. a proposilo del quale osseno 1'111.1 l111ura ~ra per le fente d'arma bian··a elle SI 'erilica\a que"ta t'(llllplicanza: perchi· il proiettile di pioml•o nudo nello ftl ite cl'arma da fuoco protluceva intorno al foro d'entrala 1111 t run· tu ... ìone e unn scottatura. tale, t:he quasi come un balu ardo. rendeva molln clifficilo la pen clrazioltl' cl1 aria tm i ~I' SSJJ ii : 111faLLi il NP-utlurfer, "U duecento fcrtll per arma d;t fiiOt'o ult•l race, solo una \ ulta Ila riscontralu r t•fllisema. Ora. [ICI l ,,.,0 la fet·ita cutanea pr.r il nuoro proiellil••. mollo picco!,, di !11.metro. senlt contu-.iune o .-;enza us:io11e .1i 1Jort1i, •JUe,ra rum· pltmnza !'<tra un fenomeno or'dllltll'lll. llit'<•i qna~i. nellr, feriltdi qnesta re!(iono . Ilei J'eslo. comondla i'er·ita nlla tcsln, lll'lla

.


111 IIUIITII. n'i\11'1\ D\ f'UOCO

ft•rita del puhuone ~i o... ~en a il lume del rana le d te numenln prugrc~:.h a mente eon l'appt of•llltl irsi nei te:;~uli: infalli Jtlentre tl.lll.t p.trle tli•l foro tl'enlrala r aperltll'ol mi~unl po:o più di tlu" \ulle il di.nuetro del proieLLile io quello 'er"n il foro d'u,cita ,·. ,e,lupla: e ..uJ dor'v In Je ..iuoe della parete 101 acica J"a!!~iunric lt' proporzioni di t>lfetll t>Sp o.-iyi . E. c111na nella le~ionc al t•cnello. ~iudico l'ultima parte dell1 rerita pnlmonale effetiCI ò'a;t.ÌI!Ot' esplo"Ì\:1: dHl non i• COSl t'VÌdenlf' ù per.:hi· i pnlmoni quantunque !or:;e più ricdti <li pane accloo:.a clelia ~u-t.mza cerehr.ll~ non suno in uno .. pazio per· ft:llaJcente chiu ...o, e le pnreti loJ'a ~ i c he elaslkhe a' rannn potuto ,..mot·zare la forza e"plosiva ~,·iluppala. ~pirtnto effetto esplostvo presenta la le,inut• :mi tlor~o, do\e le parli molli SO LlOCI1lUlHW1 ft·,uHutllnlo l'pOr'gO ilO dal fondo dello i'tlrila: r.he sP 111111 l'oli~ll t'Osi. non ~il (li'PÌ ~piega rn u il llll'rrani:;mo di frattura •lcll1 qutnla l' sc,ln ro--tola insieme fl'~r •olo urto ili prniNLIIo: ni• ..areb!le il ca... u eli meller m di:>i:ll'.. iune la Plasticilit dPi te . .-.nti '01'1 aHinta dalla forza di propuh-ione d"l proicllilt•. es cntlo ronlraria l'esperienza che i ''orpi t·laslici allr·avt•r:~ati da 1111 pr·owllrlo a lm.n e distan1.a pre.;enlano un orilii.Ìo più pi,·colo del lli'Oll'llil,• :\IC:<~o e non suluziuni di continuo lonr;ituclirmli c a ,.Iella

se

l'er mell•'r in r·upJHlt·to la fnt·mn della le:.ione col IIICI'I'Ilni... mo •li azioni• <l•·l proiellile ho pen·.;.~lt, alle 'ef!Ui'llti ipule,.i: ti pruietlile tla Jll ima prel'ede ~ecundo il :.no a,:;e llill lnn ~o: poi per la rt•,.isii'Ot.:l che d<;ra 'irwet·e mnn 111ano. perde ciel suo potere rotawrin . etl allorn tlt•st·nve dei giri pi11 ampt con la ltn:;e: O\ Vl'l'O al l'u~o inloruo a r ui git'll LuUn la rtti\S:m del


pnllellilt• ,..j .-o,tttui..: ·e un puntn intermedio tnt In punta f\ la lm,e. clc,cri\endn ru-i dr·i coni IOCt'illlli,.i <'Cl~h :1pki. :t:-<)· 1111~hnnza tlci 1-:-tui lJU·tlldh incun ll'ctlln 1111 O•l:tt'lllto: clalla ttl.q~1 gtMe ampi1·lZ:l di '111''''' \!IIÌ p<•i tltpeutla•rebhl• l'nmpit•zw clolln lcsioun. l:nltra ipnle:.i i• dt•· ilproif'ltilt! nel p•!netmre nPii:l pari·· ft•rit:t, !'i ti. iui a poco n Jlll\:0 :.nstiluerulu alta p .. nla 111111 clt·i lati : ople•t' ipotesi 1;, •TOllo piit prolt.thilt• pere l! t· piu t i:;f11Hldente all,l ror rn1 tlel c:wale l ollll l"'rrt'uaruente ··ilindric·a. l' per il fntto rhé il nndeto tii piornltu rnmmolltlco-i può n~rirt' fuur·i tl:tl gu,•·io rnetalliw" ·'flll"lare rn lta,,..n il C:l"'lllru eli grn\ itil cld proiettde. " In l'l'• i knzt flf!JIO' La per IJIIJIIIII lie', tlc·llt pnrle ft•r·ila puo t· ·itnre qt!l''lu 'l'"''allH'IIIo. 1: qui· ~ tn pr·u haltilita pare ro nr'~'''''"' dall' il[tptaltilllt'llln do•l pruieiiJic ,..uj li:tnchi e d:d soldn tntptt:..:s: sullit f<t•'cia che aucln·l·hc inrwnzi, I!IPillrt• b f:1cci 1 l)ppo:;tn ~"~' con~en a inlultJ, cd attche tlagli elfelli '''l''''~"~id rh~ :-:i ant>hhl'ro 'lli:tndu ali t punta 'l ~'' litni., se la lllnggìcwe • uperlicie comprimente di 1111 l!Ilo. l'et· :;pie~ <ll'llti poi gli dl't.-tli tlcl c•olpu alla lesta rretlo ,.,,,, il prroit•llile :d•l•;a a!!ito ,;uJie J'al'li tth1lli re-.t.tuùn r;nlt•"•ro, (• inc·uuu·autlu J'o.;so •h•liu·ma l•• P lìt·o itlt'untrantln l'n;;~" uott <'sscndo que~ro di moltu dill'"t'r11tlr•. llllc'hl' pPr !:1 ..,ua lorrn;t :-.ft.'I'ÌI':l, por n·si~teuz·c. ad un m;no eli tttalh11ll n' •l't~illa. •' ultr•· a 1:1" JWI' e;ser.:i tli\t•t,:llll!'ltil' t'Oillfllltlati il proiellirc 1'111• lt 1 rei'ÌIO al capo e ~j t'• t'IIIIIÌCt'fdn tiPI lllUrn. e gli :1llti •lu•·, cJn~llo nud:HCJ a 'noto e tJUPIJu cl1e ha fe1 ilo il 101 are. incuulr.nHhì il mnr,, ::.on retrort•.-i Jlet· rir11h:tlzo : itwltrt'. per ll'll sful'lltnziclflc• •lella fOl'z,, Ili• l t io~ ili ralure (dw an ;!'Il'' rpmttdu il ··or'" tlel !•IOÌc:llile i• n•laculatc,) il piomlt11. piu tlilalahilt~ dl'!l 'otrone. puù :.-pat:•' art• l:t ramiria rtH·t:lilira c ti


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pro:cu ih• ~111'11.1. ''" puo tll\enir piu •Ìdurme c nto<'i\'O tlel pruu~llile tli pwmho uulu. \nnlo,:amentr a quanto Ilo ri' 'II'Jirllto in q ne-ti ilul' ta ..i. il f:iur11rtl J(,tfirudrllt. r;~.,·citu (.\.-; lnJ!Iio 1~\11). porl:t il re· so:outo .;li!.!! t P.flèiiÌ del prnielltle \l ~rutli ·h(•t', i tjll:tli il dottor Bo..:rht11l, o•-•'t'l o in l s fPJ ili: nn·hc in '!lle:oti :;i t· ~parato a h re H• tli-tanza. 111dte eiTt•lli ~-pio-i\ i ha11nf• •latn le ft'rite 1lel ·er\'elln; e 'o a· enn.wdo alle ll't il • .ti tt•ra ·e tlic•· -olo rli fetil ·a t:an il•• Clllllpletn non !ice IÌ1JI,, lw1,!hea.a della ,;o::.tauta puhn011alt> :tlll11\ er-ata. l. u Chrlll\ el nell.1 111 chirtll'\,:Hl oli ..:u••IT:l :h, ed-ce òi aYel' ri,,·onlr t o 111 11·· ut• esr•rrit•uzc , ni ··aria' eri,, nt·i ft>ri tu enti c11l proiett ilt• l.elu•l{ MotlP-IIu HlidtK mm. i'IPofiH:'Illi E>ll"elli csplo:-<ivi 11ell•• feril e tll•lla pt·ima 1.nn.l t1'n1.inn••. o que:-ti ell'PLli souu piu rintan•he~uli \N'SO il lw·u d'ust•tln. rome nei no:-Lri ca -i . c pt~rlunrlo tic l p1oiellile ron o'ul·nu.t di l" me :tiTermn che que,l• "i tl··furum ,Lraor.ìinariameut•· Ìlii'Oillran lo le o,... n ~P· f'ialuwrtiO ~;\Il '"l'"'rfìci•· 1utnlult• !.!ianll' •' ~e il tucrallu che co~t itui~ce l• t'OI'<lllR 'i .;pacdai.

'-•• st r111tsirf• t.ano le t':JU.:e 1le~li eiTt•lli espio-i' i ,-j ricono-

""ei , 'mue tjfll'•ll .J, l•ltano n\\ enin· •· rurt 111·1'!!!101' ra~iune nrll· fent · l'ulnnO\·u pruiettilc du• '"'l'lf'llè cull'anti ·o. fju alnrttue ,j,, I'.H tna n Il pruietlll~· tb t lo l'anten . .itit ·l'azione del t'olpo i• in nppnrto della forz.1 vha 1l••l pruit•ttilt· •' dt>l!a. re · o;Ì-11'111. 1 tit''la JHI!'ll' fl·t;ita \ hhi:111t<1 'isto f'ctlll•' ri~pontl11 tlt\o'r';lliiPUle la :c:ctst::u11.a l'eri la pi11 n mono rit:r:a di :-o~Lauzo tH'tptO'e f•it't o meno di LC's-


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OUK CASJ

snti resbtcnli. Ora la forza 'n·a. t• m ragione dirclla della ma~s:\ o della n~locitft. Se il pmieuilu nurlo i• più pesnnte òi 'JIIello corazzalo. nel atlpo pert, , ranunolltto per l'io~;anJe,cenz;t. sol!i~ce delle pt>r· dite per t>ITeLto e di uurilo P. d,•Jin rotazione. e la rlilferenza d1mtuni:-~e: nel CHIO\ O proicllile la superficie di ouone dJ fenile il nucleo rli piornl•tl rla tJIIel detrimento d1e ~li farebbe patire l';sllrìto ~' il potere centrifugo tiella rotn.iont': tull'nl piit il pio111ho polrcl•l•e "'''il"e Cuori del ::uscio metall1co ver~o la h:'t'e del proiellile l' tJninùi la dilfct·enza di pe;;o ~arel•hc •·ompen~nta tlnll'amptot..m di fnnna: un altro compenso ~i lta dalla vt>lueiti1 chP r..ol nuovo pro1ell1le t' cresciuta di nn terzo: e run la velrll'iti\ aumenta t\lldle il numero di rutnziorll , daLI) non Jnclilter(1111e pt•r i pr·odotli esplosivi. aumenLantlu per la fort.a n~ull·ifuga risullanle la l'orta prcmrntt• e lo spostnlllen lo t'OIISl'eLtlivo nella parte comprc3sa: per la v~:~loc tit aume:lltta c per il numero dt 1'otazion1 uBteiiH' aumenta andtc il ,. tlnrl'. r.tw . .e per i prodolli e:;pln•tri ,·ontnllui:-;rc arlt'.hc la formazione di J!:ls. col proiettile cor.n· zato at.hi:uno non :-olt• 111 .{j!Ìort C3lor·ie ma anclle mag,.!inr c potere coilu•uH•. perchl· l'ououe non .. j rafl'redda co ..i (,u: illllenle r.ouw il piomlm. e 'tuiruli in maggior tJunntitil e :'Il p111 laraa -cala 'i [llh>Otlll formare Ùei \":l(lOri acquosi rhe )Jef è·· sere cnldi -u!>j.;,·ono ma~gio1· tlilatatiooe : e pre~cindendo tlnll.t ùefonnahJIIIa del proiellile, esseudo probabile d1t: •JUe.;to nnn ru.1110 d1e pr01·ede ,j pie;hi ... u di ou Ialo. alIom aumenter·it ;urt'ho la snperli•~ie prem ente, lo 3po~tarueuw woiP.colar·c :;at :, m '1-f!.:ture e gli efTeui e,-pJosivi non potranno manntrc. ~ 011 vo;.dio 11·nlnsciare tlntra,~cennare che, per ell'olto della YeloCIIit autut•nt.tla. ltl lt•sionl 10 ~enernle aumonten\ono di uumoro sin IH'I' a\ t!l' cia~runa zona d'azione piu ampi do-


or nmne n Al\\tA o\. vuoco

iG I

min ti. ,jn pt·r l'altlpiezt..t <Iella partl3 rlar 'erreltlt() ad •·~~e r· piii faci lmente colpi la: percbl!. cs:;enùu aumentata l,a 1atlenza. il l'Oipn si terra più llas'o e piir dritto r verrit a cadere l•itt facilmente !\UI tr·oneo elle pre~enta il piil nmpio lJer~.tnlio 11·n lo di' t'l'~e parti del corpo.

l' rc~cinùenJo da~li elfetti e~plosiYi e «lnlla fot·m:t della ferit.t. le lesioni ri,coutra!e mpprcsenterehhcro tnlu una pel'ditn Ili so-.r \lli~a ùa t's~er tuiL'altt·o che menu pericolose di quelle prodotte dall'antico proit>tlile. lfn 1H·~uno cosi leso sareube a~solut:unontc incompatibile con In sua l'unziono lit:'t e l'OH la vlla. ~c la funzione di quest' orgnHo l'o sso d i necc.;sit:t all'umana ecouoru ia. l nollre <'o n tanta perùtta di :-o;;tanza non credo r ho si posga spenu·o unrt gu nri:.!i one per (ll'lllla intensione coli tuffi 1 meui curatÌ \'Ì anti ..etti«'i cir CUI la cllintrg1.1 moderna i· r·ìcca: Il proces!>O di ).!nar igiont• per ~~·,·onda intenzioni'. in «Jneste ferite co.;i lnu~lrt' corne in «Jnella del polmonP.. Jlf'O\odaereblJP un:t inti.unmuior,,~ ~o~i cl i iTu~a. e i prodotti di '(Ue,la s,lrel,bero fur~t> co-i altl·ondn~lli .tn uccider inùh itlnn: e nelle Je,wni pn lmonnli, '(lecie in «(Uell~> co muni.·nn ti Ct•n i ltronclt i, J'nuti~ep'i a me 'C111hra lli ilillicile se non d'impu~-iltilc npplkazione con t.1n1u 111a'::.a ùi fer'IIÌ IJU:lnl" in ~uen-;1. E for;;e. prima 1fi giunt:•'rc a 'lueslo ... tnuio. l'ernorm~ia sll'_,,-a .-art'lthe così ahltonrlaote per Ps'<'l e la ~up erlicie .;;m~uin-1nte molto ampia tln non e'.;ere neces!lario l'interc;;,;ame:~to di un ~ ro,;so \i\So per pro\n«'are la morte in un tempo più u meno hr·eve e senza che i! chirurgo e la natur·a meJ icatrice potessero el'lit>uremenle int ervenire r vasi taglia ti d'un colpo nello r·i-

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lll:tn~u rH' nune pl'r conllllhlÌ•lll•' h cdteg,:i.Jntì ,-~.•nza cho l'intima ,j rf'lt'.t;.!g·• nPI lumi.! dd ,..., ••• reci!'O: ' uni tre 11dlc pa•·cti ùelh ferita non .;j !t.t 11 t.eu~li~io ,Jj tJIIl'll'a•itiensnrucnto molecnlare t> iiella prt>,.erwt eli •J U•·i cenci carno~i 1.11110 prO\' ÌiÌt'lll.t.lli p•'r il solf,•rru:tllll'lllu ,Jt.j ~angut> e p••r la lunuat.iullt• thli ronguli occlurlu•tli od Crltostatiunuti. \ \olcr provoeare l't'lllll,;lasia r•on nrezzi lempt•rtlr•·i 11011 hannu :11.inne i pin forti t'nw~t :u ki tJn.di l'er:~oliwt t'il perd••I'Uru, ··ome nel ca:-.o .lei \l or:~,si. E ri~ petto alle le--,oni lor·acicl1e, ~t· •' \·ernmeotP. frPtllll'lll(•. •·nmc all'enua il HidtCl. il ri•cnnltu nd t'UÙ•n·ert tl••llt• ,,,Jt. • HlllZC pleuritirhe. I'Olllt! nel t'a;n un,trn ,}dia fedt;t Ùi'l pnlmone. nrm :-i nvrehbi' iu fantr~ tltll't'uwsl:t5Ìa ni· la tcll'allillilitit pulmnnJle ui• la limnllt.iout• di un eHIOlora•·f' rh,• pcolos~ù fai' I'HVIÌI'Ì011'e i<• pttl'eli t!Oifll (orÌ(il C I!OIUfll'Ìllll'lltl(lll' l'arltl emo~ta~izzare.


BREVI CONSIDERAZIONI <Cl t \

't' \Zl \ I l"' SlFlLITIC.\ l ~l~-l),l >,l\> l -~ l"-~S~rj.' J

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"'"rlil clrhr~htl 1er rl doti t,;ul"~' l'l' " "ialo nHI D«"; 11 ohru h t• d • .c.• ol!!ll Il 111 rht.1

La l'chl11·e ttun dt r.Hlo si prt>st>nla n o ll' o~ot·tlio c1 nel corso tlella sJiil1rlt> l'Ustit llt.in nalt•. ~WIU'I'aluwn l o c·nno;idN·n ta •runle malalli.1 upirPili•·:t. l.n roitll'itlt•nt,,t ll1 lalr cutltplic:•nza non sfu,z.i ni ,jlìlugt\lli tlo•l \~1 '"colo. ll unler f' ~1\CI]Ì.Htl' lo._,,_ ~ 11 alaru110 l' •J' l primi. O lll!lllÌ IUIIII'Ì Ìll 'e.!ll lol Ilo' fe~t>l'(l 50~­ gellrr cii ,,.,l'l'l e l arcnrati 'tu lt. parlanrlone con pre;!e,uli :ugo111c·nti (l). ~olle.:it.\IIICIIlt• ne '' l'ii:UIIf), 'C i' nrlule. in I[Ut'Ì ca.~Ì Ot•Ì quali lo l'Ialo ,.qfìlttl ·u \· lrcn th•liuiter, pc1· la pre,.enta di uu e,.nntr•ma l--pc.:ilit'IJ o di nltro lr·,ioni. ) J.t qu;molo la fehl•re -.i pre,enta tla sula indipendente rln ljlltbi.,,; manife.-t·•ziune. in un'epo • 1 m:llt 1111fllè lo .. tato ,ifllitli'u nun i· ben eteliutlo. fat'tltneule si pun Incorrere in i:>lt •.!li tli.,,zn•l~li ·i E'rl n erronee con •lu ...iunt rur.lli\ e.

l'\ t·l pt·rio,Ju }li o lrotnir:u ùella lut•. puro tltlpo !.t rom pnr'a (l) n· ·~··r•a 11 , lll~··r· l, ll r lte~. Zn mi .:~CrJ, l.t lll'lrl!n11\, C•lri•':IU.\, noll··l , "ar\'ay.tu, llt llllllil'r.

110\ol..) , t,uult., lh' rmv~tcad, lh'clnL'I',


URY.\ l 1.{1(\SIOIUl \llll"\1

Ile li' ul•;t'l a, nl!nrl'lu., iucoruinria la ~l!nt•t·alo pro~lraziu llt' la ~elah'.t. l' in~t11111ia e !,1 :;IH't'Ìiira rlnruant•min, tli freltllente .;ump:lr~ !:1 fel.bre. J:s,,, pniJ precetlen· e ser:nire la cnmp.1rsa dPI primo e-.tnterna. pre-enlnudu:--i iu on 'epo•':t p1l1 n tnt'lln tonta nn dall'appnt izion~ dell'ukera iniziale. (~cneralmenlt· il ,.uo .tpparire i· sellnal.ttu da nna retruÙf's ·enz.t d~t ,;111t1mi dolorosi, dalla pro-trat.iunt• ~ent•rnle, e da uri\'idi irre;!ulari poco intensi. 1\arnmi!nle nn ltrhido tli qualche inten,.itit ne annunzia l'invasioni': -pe.;to la tlef••n·e.; ·~nza t• rnmpleta dnpo l't•ruziotH'. l.·1 lPIItpemlllm pnù lll<llllenersi ancora alta Jlt'l piu giorni. tlopu tale •'tllnpar-n. l'Il in simili cir.·o... t.tnze un e:; 11lH' pot·u altl'ntn dell' inll•rmo può trarre in errori dia~noslit·i. Tale l't'Hzicllle !.!t•nemle, c·he nou n torto può paragonar~i a quella tlelle pires,ill e:>.lnterllalidu•, ru della reltlm~ tl' ffl\',(sione o eli emziolll'. lrn ero l'analu~ia nun mat\l'a. ro···h·'· ;n entrambi i t·a~i ì• ~H'IIIJH'II un ugenln specifico quello clte provorn la rea7.ion1• r~IJIH·de . .:he cletermultt la compnr:>a d1 un es:wtem 1 e perfino le cornplit·anze vi-cer.1ti. l n fehhre rl' eruzione, relativ:unentl', i.•qna!'.i sempre di )1nc.1 entitit, e nella grande lll:t!.:gioranza dt•1 casi non corrisp••rule all.t ~ra\ ena rlello ,.tnt o gencrnle ùell'infermo ed a quello Ielle specificln• m.tnife,.tazioni. Oscilla tra i :ri .:1 e i ~8.:). quakhl' Yoha an Ì\\1 ni 3\l.:;. Ora, dt•lla ft•lthre. :;eh bene le opmwni degli autori poco ,j acrordino :oulla :-un fre,tnenz:l. pre:;Pnta,i quasi nel rna~:.~ior· muneru tlei ca-i. La !>Ila le,!gerezz.t e J, pcu:a importanza rlci ~into1ni ~pes~o la f·tn no pas~are ino:.servata all'infet'IIH• etl al rnedi•·o ~uran te. In altri tempi fu eletta picco!,, fcllltre. e paragonal:t all.l ealnr·r·a!e r·eumnucn.

Le os:~en nzion i Ùej.\li -.cl'itton tendono a di mostrare comi'


SU LLA FBlJ DI\K K~~E~Z I A IA~ Sl FJL11 1CA

461.)

sia pii• rret{llCOlli pres~o le donne; e Fnurnter :.U I l :?0 clonne ril~o\"er;ue n Loun·ine la ri ... contrò :n:> \Oite. Le compliranze devii o•·gnni interni non ~onn •·aro, illtHuot·e di milza ,-j r·itruva cpta ... i "empre. rpaello dt fegato piir rar.t-

menle ~eli n granòo mnggiomnza dei ca<1i, le ma nifestazioni del perwdo .-econdario e tardivo compiono •llor·o rlecor,o aptrettko. Ciò nono,.tnnte nou i· rara In .reullre nell'eruzioni emlluenlt del pPriwln secondario ed iu •1uell~ d<'lle .~itilitli n cnr~o rapido LumnltuartO. maligno ~~ou prollal•ili lt~sioni ,·isrt•rali. Tah• reaziono dell'or~nnismo trova riscontro nell'importanza morfologit'a delle lt'sioni. col ~uo ~milo però non rispondi' alla gravtt:t dei sl!llomi conc·omitanti ( l) come gi"t di,.,i io uiLra oc·t:astone. I.-a temperatum '"cilla tra r .1i".J e 1 3\l", rummonle si elt~va ai ~-0\ t·omervanùo un tipu contino(J. t'OD lievi rt•mi.;,inni quotidiani! e quaklle rolla rnlt•rmcl!t>nl•'· ~on ha lunga tinrata. cetle, quasi d'nrdinario, prima della scomparsa 1lelle .;pcr.ifìche manifestazioni. ed in casi speriali si protrae. QuPsla forma febbrile, cingi i antorr detta srntomaLJca. è poco fre,Jucnte, trm:t'l in periÌ"IIa relaz1one ùi causa ed elfello con In gra vitiulell'infezione ~enera l e, ero o le lesioni concomitanti. .\ prescindero però dali«' m,nzronn.le forme. le qual1 per st• stes.;e non offrono che raro dillitoltit ùia;..:nostrdtP: nel periodo prodrumico, nonrhi• nel cur·o •Iella "ilìliòe non è llilliriiP •l'servare la rehhre. d1e pPrSÌ$lenòo dtl sola. rappresenta ltllle le fa,j r.uslilnzionah u pPr mr~lio cltre tuili 1 sintorUJ ronsecutivi aJI'ulcem Huntermno. Uni pun lo ti t \ isla rll:lJ.{IlOSLÌI'O, lo studio dr La le forma r~h-

11l c:ontrlhulo all11 cura tlell;t ~rnthlo 4S9H.


ntlR\'1 CON::.lDHRAi'.JONI

hrile ltn ~r-ande importanza clinica. ed i! per quc:.lo che mi p(Jnncllo arrecarti un lie'e con triltuto con le storie rliniclle di llue inferrru curati oell'ospcdnle del 2° dipartiml"nto militare mnrillimo. Questa. febbre, che pe1· analogia si potr·eLbe ri:.m icinnre a quolln eruttiva senza ot·uzion_e. nl vaiuolo senza pustule vaiuo· lose, Ù<• lluoler In chinmitla e:<senzìule, credendo egli possibili le forme ji·ustc.:; della silì lidc, rappresen tate llalln semplice fehhl'<' l Rolletl. Or.1la fcbùre essenziale sifìlitit·a coincide nel suo ~viluppu con i d•>lori reumatoidi e la cloronnemia incipiente. si mo~1r:1 poco dnpu il eompleto svil uppo dell'ulcera e quasi seml'l'( nell'opocn ;n cui debbono sopravvenire gli accitlenli secondari. Xoo è rar·a nella sifilide l111'diva, presso gli indivului mnlat1d:ui e caclJCtici, nf;li.rpt<tli simula tuili i caJ·attét·i d••lla fehhre etica {Rollel). La sua dnrata è val'ial,ilf'. cede per incanto al lrallarnenlo :spedlico, ma refrallat·ia ad altro ,i:slema curativo, può pruhm~arsi per tempo indt>Lermiuato. ag~r;~vando così, ~empre più le condizio ni dell'infermo e aumentando le dillicolta dia!!nosliche. Foumier descrive Ire tipi differenti solto i qnali la fehbrc sililitictt cs:senziale può pr·esenl ttr•si: ·1~ TI tipo intermiiiOIIte r,ontrnssegnato da una serio di accessi pe1' lo pilt tJUOtidmni, cnn esacerbazioni nollurne P set·otino e con intervalli di completa apiressia. Raro ,t• il tipo 181"/.allni'ÌO.

!\o n i· dillicile o::sòn are l'acce~~o preceduto da bri ntli e se~o~uito cJn sndori. non sempre, d'ordinario dr poca enlilit.

Si riscontra coslanle l' iugros--arueuLo della milza: non mancano gli accidenti nevntlgici , i I(Uali possono a:; . . umere un carattere quasi pernicioso, come in uo infermo tli Mau1·iar


St;t.l., r&DBHE ESSf.,ZIAI..t: '-lf'll.ITIGA

~fì7

nel 411l:\l•• ~~ rt.;runtraYa alrnrc cefalea· t'llll delirio e dolori irmdianli ~i nrll , r·tu ~uperiore drillo, dtl' ~emltnwa p:trtHiro. Ht>Suirr (Hnllel) fta notato un.t ~er.t .!'plt•uodi nia -.pecilkn. c: li ac•·e~,.., pussonu ripetersi ron una .:erta per:;istt-nzn e pr,.~entnrt- una durala 'rariabilP, con hrilitit alla rectdha. ' ~· Il tipo rnntinuo in cui l'rlev.tzinne fellhrile si conliuutl per pilt t:.: i•ll'll i e s1.mima no ('Oil lievi renw;l'ioni. :~o Il tip•• \at..o. mdetermiualu, ··Ile s• pt'l!'enta con unn stwie di tlt'C~'s&i irret-:olari, altl•rnando..;i il tipo ,·onttnuo coll'iuterrtul h! nl~ r 'ice\-t>l':-.1. Qualunque ne sia il tipo. la fPhhre c...senziale ~ :-empre ac~orop .l g'llala .la cefaiPa J.llll 11 meno intensa. da insonnia e da ~-:enf'l'illt• pro,u;tzione. 2\elle urt> ',, peni n.. t> serotiue nutasi "empt·t· t'.•Hmento della lempcr:tlllra. psweduto da hri' idi om in~•gnilkanti. m·a itllt•rhi. Il pl'riotln di l>ndorr i· incomplelo o manca del Ili ILo. lim itswdosi a .;emplicc madCJre d<'lla pelle•. li polso o.-ttlla tra i \111 o Il Il e ptù ùalttti a mrnulo. la teutperatur·n tt·a i ·:~i".:i t' .1!)0 .5. tnlvoltn aniva n ili ,:j )!I'.Hio. che rninrttle .;empre wn la gra\'ezza ùeiJ' infezione e cou In stato generale deperito. l disnrcliui :-irtlomatict pit'l t'umnui ~uno dnti da di;;tnrlti f.::l"tru·iutestinali. mancanza dt nppelit•>, lingua sporca, impaniata. asc·iulla. diarrea e l;tlvolh non manca un gcll·~o;rlio nella (O~S'l ileo .;ernie. Ila pat'll' deuli organi inler·ui, si nnta quasi sempre l'aumeuto ciPII';u:t "plenica ed epntinL 2\el unsts·o tofermo. sog~etto della 1• !\loria. ~i ns~et·vava un aumeolo ùell'ata splonicn nel periodo tli •• ptre-.-.ia, nna cluntnnztoue in quello dt iperpirt'"SÌ'l. rom!' aniene oe}!lt ;H·ces•;i Lipil·i tli fehhre maJartca \ ou dirticìlmenlt> nPII•' urine :.i rin,iene alùum:n:~. \ ono;;lante !ali alternzioni. le gr.tnd i funz10ni io gl'nerale :o.ono put·o di:;lorhate. e tale relati\'o IJene~sere fa contrasto


8111::\'1 CO.\SI DP.RAZI ONI

con l'eleY:tt.iour h~1·mica t' run la generale prostrazion~ resa pi(t appari-.c~nte <lalln ~'flet•ific•a cloro anemia. coesi:;tente. l)uanJu al 11p' lchhrile t'Oiltioun remillente, al turnon: :;plenrco :.i ag).!IUngonu i d, ... turLi ga~tro enterici .. uat·,•ennal t' lo .. tato d1 ,.;ent"rate clcpenmPnlo, non ~ diOicile coufoo,Jere ltt fehure e-"'ent.iale sililitica con una tifoid ... incipiente. In tali drco•tanze r·ntnf' t•aratlt.>l't' tliiTert'nziale importanti.-,iuw re--1.1 "e111prc ti t•mnpm• ~ai Jelle facolla men_t.tlt nel f'asc• di fehhre srlilitka. 11.11 ,•omples"o tlei fall i ..naaennati. cluaramt•nte .tppar~ ~.:ou1e non ),empt·r ries1·a facile in primo tnmpo ùingoostit·are la natura d1 ÙNla forma fehl11·1le. Poichc la mancan1.:1 di ~>eg-ni spet'Ìiici apprl'zzahili, la durat:1. il dill'erenle lipr) febIJrilt•. , imulando talora l'interrnitll"lllc malarica. talaln·tt la Lifoiue. fn•·ilmente Ll'<ll{lo{Ono in enot'l'· E a rentlere piu mala~e' ule tnl fallo roncorrono anwm le l'Omphl·anze tlt•;.:lt ort:a ni intel'!li. non marwnUIIo rl tumore di milza e Iii re~ato, a,;~ot:.tati a lli,Lnrlu gasu n enterici ptlt o meno marcati, t•umc -.i U' ·e1·va in altre fornw mor·l!o~e. (Ira in ,..imiti ,•;~,.,j tli tlillh'tlt! clirnuslrazione. l c:-.ame ,t:rnpulnsu rlel!'iufcnnn. h minnziosa inùa,.rne delle notizie anamoe:-Lir.ht>, la re,i ..tènza ai ''omuni r·imedi terapeulici, nonclu'> la po"i hile rno,Jilkat.ione t lei tipo febbrile per la loro 'Ornlllirti,.,lrat.ione (l ) potranno in C''l'lO IDOÙO ginrare nlla ùt.t.!no .. i. Principali dati, sui •!n'lli LrSOJ.Oa fond.tr,i sono: i po~tumi dPI :;ililoma mizialc. non sernpre facili a ri ~contr.:u-..i (~). h poliaùenite .. pecifica. i le:-rgieri rlolori (l Julli~u fiJK>rln Il c~~o •H Jrrl)f. t. ~ftolzi, 111 cm i '11i (lì chmuu coni Prti· r•mo ut•J felJtu·e t]UOih!lnn;L ~rnlltlca 111 lcrMIHI dorq•l:l, !nrli h ritornarono

quotidiana. Nt~ll' Jnrermu dell.1 i ' storw In ft•n.l~l'llna luwrll Il tipo rehhrill' t :Il Come 11 Il' rnfe1 m" d··li. .• >torl3.


• SLl.l,\ f8RBI\E F'-.E~ll.\ 1.& :-lf.'fl.ITICA

i-6!1

rt•umatoiùi ed articoluri. pnrw\li o genernli. aggravantisi nelle ore ~erotine e nounme, e più d1 tutto il :mHc nltbattimelllo dt>gl'infermi, il IJnale non u·ova~·d in llt'SSnlla rolnZIOne con l'enlllit peculiare tlei sintomi. li cotnples•o di tali fatti, il ;.tiuslo apprezzamento tli e:-,i. oonrhe la prallca esppr·ient.n. nge,olnno rertamcnte le concl u...ioui tlial!no-;ticllc. le •Juali ..unu del tutto cnnvalldate tl.tl traltarnenlo specilicn. ehr dal metlirtl puù ritener~i rome unica e \era ptetra tlt paragone. Giarr.ht· la ft•hbre. re-tia agir ordinan IUt>lodi curati\'i, ~elle p..r ioc'lnlo all'uso tlei preparati mer·cur.ali e iodici, an che in piccole do:~1. Può rec1dh·are. e rio pii1 facihnente tlopo l'u~o dt•i iorlit'i. ma le re.:idh'e ~o rlO di minore importanza e di pi11 ~olleciln risoluziOne. l>al lato prognoslit•u. in ultimo r>uò tlir•,;i che la presenza della lebbre nella ~llilule dllno,-u·a :-emprl' la grnvit1 dell' ìn f!•zione contratta e quindi i• da ritenet·:-i ,•ome uu l>C\l'ro a' \ Ì.::o pel medico e pt'r l'infermo.

,'-,"toria. l'. P. (ì ., marinaio nel C. n. equipa[.(~i. ho pttdre \Ìvente e sano. ,-orelle P fratelli in liuone condizton1. la rnarlre morta in "'t'guilo a colera. Sino all' elit di anni 18 non ha soll'er·to mnl.1ltia di so t·ta alcuno. in ,l uc.-;t'epo!~a andò sog~elto ad infezione rnnlnr1rn, lavm ando -ulle i.Lr;ule ferrale tli 'l etaponto. El t be quind1 a M ifrit•() l'elthl'i. le l} nal i presenlnndosi Ol'l'l. ~OLlO il tipo di ~emplu:e intermillente. ora di terzana e qn'lrtana. ~>" ini7.m­ rono sempre con forti hriviclL rimisero con ahltondaoti ~u-


...

no

BR II.\ l

t O~SIO •. R\liO~l

dori. t' eedetlt'ro dopu il lun;.{o u"o dei -.ali di cbioino. Però al dire ùell'infenno, •la quPI tempo sinora, OJ.{ni anno si <ono pre ..entate nella sla~ioue esli~a. e ancora nel passato anuo. \ el gen11.1Ì«' a. '· .. i rÌ•'•)\ert\ in •lue,t'6·pedale (l) per hlenon.II!Ì l .tcutn, la •tunle fu ..e~uita da febhre intenuiLiente elle durò mnho ,. chè r••rlcue anrorn ..otto il lnnJ!o "" ' dei preparati chin:u·èi. \d a~g1 a\nrf> le '"e ~onllizioni s~•u tar·e ' eunero ant:u1n i dolori anicolal'i, ,J,natnra reumatica De:...i creduti :~ililitici. furuuo I'U I'UIÌ con i mercut·1ali. senza alcnu vanta~gw tlell' inftJniiO. il quale dopo S.() giorni, ta ... ,·i;na l'ospedalt> eon dichiara d1 l1cenza di t:onrale=-cent.a. :\el gi ul{no p. p fu unlwrcaw ~ulla H. nave Scilla. e quivi fu curato di Hn'ulcom. 1-:IUÙit~al:L v~ne 1·ea e medicata col ca lomelano. alla quulo ~Of.( ui ingorr.ro gln ndulare all'inguine destro che iu hrove scoln put·ve. Ooi_Jo una ùet.:ina di ..:io1·ni ct,mindò ad avvertire mlllla sete, tln lui allrihtlll.t al so~ erdtin lavoro, e nel mentr·p un dt la\orava .t I'IVn. :-.1 ~entì sopravv-enire del Creùdo. t·ui seguJ l'elevat,iont~ termica th :lo.:;. Him;ue a hordo p~r l;! 1ÌOI'UÌ. S6111pl't! l'fili rehhl'6 aJt.t lll'tle ore ;o.erOlÌOe. prei:edola da hr·i\idi, c che rimeueva nelle mattuline con ~~~ ­ dore. Hientra'a ('èl•·iò :lll'o~pedale il l llu;.dio p. a. La fehbre ' l nw~u·o irn n1 iata pt•r circa ùne mesi. oscilhtnt~ tra i :)9°, :mo:; e l :.Ile \'ulle ~11°. e per nulla cedette o diminuì dopo l'uso ripetuto e continuatn dei sali cbinacei. in di'"cr't modi ~ommini,tt·.lli. L'infermo .;j presenta molto denutrito. d1 colorito pallitlo, le forte souu molLO -.caòut~, le mut'O"~" molLo pullitle, PÙ Il pat.irnto ~~ la111entn a preferenza di dolori uelle arLi('ulnziuni della spnlla e gi nocchio sini~tru.

(2) I)~(IO!Iilltl '!' fllJI, \1. \1 .


SU.I •.-\. PKUIIRE f.S..;E,/.1 \LK Slf'll,f11CA

il l

nonclu., tif'l destro. i !Jlmli aumentano tl'mten-;itil nt>llt: ore nollnrne \ pr~fercnza con~en a tl rlet:Ultitu clor:>ale. 1.' è,.:uue de!!lt onwni re,pil'atori fa notare: 16 re~pira­ zioni al minuto. il fremito tonu·o \ocale lra!imesso ugual· mente nelle tliverse regioni. la pet·,·us:>ione ·~h i ara. la 1e!iJlÌr:tJ.ione normale. tranne poclti rautuli spar:'i a parlu po~leriorc. do\'uti alla continua po,.,iziuoe $1lpiua. L'aia cardiaca i· normale. non si palp:'l fremitn alr.unu i tuoi cardiaci normali, ma ùelml i. non yj t'• sunio anor~artit·o. 1 pol~i ~ont• picroli e compre~"iuili. al nunwrn di HO a minolu. L'addome ~i moslra depresso. ,. trall.thilft alla palpazione. nolasi !.(orgoglio nella fossa t liaea de:.trJ, non si r·irn·enguuo lumol'i addominnlt. La risnonnnza t' timpnntrn, tirnpanirooltu.;n nella regione anzi llcttn, 1i mpan ico·nlta 111 q nella deii'S ili:u·a Ilei t'olon. Jl fej!alo sporge appena al dt solto <lell'ar··o cost;lle. dovt> presrntusi dolorO);n nl tallu, in allo, l'ollnsitit t>patica. nella linea mammillaro comtncia al lwrdo ìurt•t·ior·e <h•lln ..t•.;;ta co,tola. La milza t' noch'essa iugrandtta. si palpa ra~t'ndo lO>.~ire l'infenno. al tli solto ùell'arro CO:>tlllc, In 1'1:;uonanza incomincia in alto. nel !:l liuea mammillare nl bordo inreriore della ,etlimn co,tola. portantlosi in gil't ..ino all'arco costale ed mdielro ra:rgiunge la colonua verlehrale. l} ue~ti curatteri fisici st notano nel periodo su h -relthrile, poicll~. quando 'i pre!senla la rebhre, :-pecialmente ~levata. l'oltn,.,ilil splentca comi ncia nella lmea ascellare. e al hm·,) o iufertore dell'oltava coslola. difficilmente s• n esce n palpa t e il horclo inferiore spleuico al di soLto dell'at·c,, cu:;tale. LI' ar·ticolazioni dei ginocchi sono appena Lllnllllc t• dulenti alla palpazione. !!ella regione e~ter oa Ù•>lla t1hia. C'o:>i ancora la spalla stni:.Lra. Nelle reginui inguinalt, si notuno t gangli


l '7.:?

IJIIE\ l CU:\SIDER \ZIO 'i l

liufatici ~olio la forma di pkrole man•lorle. -;j r·itror.mo i gnn,di epltroclt•r. non ro.,j i a•n u·.di. l.'infet mo nnn a\Yerte di.;lnrbi nèlla tligP-~twne la lingua è le;:;termentr impnlinata. poeo rossa ai hor-di. umida ~ tremula.

L'e,ame del ~Jn;me. pmtic·tro cl.d dultur J'.IStfU:tlt> ( l) non hu fatto ri-contrare t:li f•matnzoiu·ii della malaria, ni· io pl·epar..rti a lre~··u. ot'• 10 prrpam1i ruloral1. Le emazie haunu a'pelln IHmu :l)r., 'e 011 t•untano i !lHO,OOO per mill. c.: i leu.·o·ill:,ono nel rapporto di l por ogui ~l!l gloh11li ro~.si. ~o n ,j t• potuto 'aiutare l 'enroglol11ua, per· la mancanza •lei relatn n nppurt>cchio. l.'rsa mc dulie 111111e, pratic:ltu dallo stesso dottor Pnsqnale. DOli ha r11tto notare pi;.t~nenti f1iliari. nì· alhumina. n(• elemeniÌ morfologici. La f\!l,ltrtl Ila rnantennto srornp r~ lo ste:.su tipo lntennittenre. r·rstio a1 1'11inurei. ~ommini,trato a titolo di e pHimento. per drw ginrnr. rrn 1-{rammu di fellllcelina, que:::ta iuverti il tipo rehl,riiP per cui ' l ebbe apue~sia nelle ore ~e­ rotrne. ipl'l'plle!>'ia al mallino Si 1 ii'Ol'~e al c·alomelano. alla dll ~ rli l'e ntr~rammi :m per tro grorni, e:que~to, oltre a produrre una l ie H~ pur,:a(.rioue. dt•terminù chminuzione nell elevazione termlra :wrutma, che si limitò a a~:;•,:;. Tale diininut.ione re ... lc', per rari ;.:iornt, anclre dupo la :;ospcn,tOilf' del rim~: lio lntantu i fnrti artic•ula ri aumentarono cl'intonsitil. al ~on­ fiOJ"e e dulore nu1111rnu delle J.(rnorclua e clelia ·palla sinbtra si art•opp iò tumefaZIMi' c• clolnn t. ia del manuhrio dello sterno, per rui non si duhrtò ptu tlella natura :-.tlilltica di e~si. R'llli7.iò <JUindi il trauumentn mer···uriale. con inif'zioui ipodermir.he

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Stll.<\ l KIIBII~. BS,.,K'I7.JAI••• :-IIILITICA

~'i 3

di ,ublirn:rto. la fehltt e ant.rtullo, 5ehheue ridotta a mrnimi termior 3";n ll13LIÌIIB :1X'I, :!1{0 . : ) sera. raddP. lll\ più ~ompar ,·e: le lo··alr affezioni mrgliornrono. ed e~sendo :-otldhfat·ente lo stato ~enef'lle d~ll'infernw. cJoeslo fn rnviatu in licenza di convctle,cenza rl !!iorno ~ ollohre p a. Intanto cP,.sala t(UP.Il. c ri pre.-enLntnsi la ft>hhre il P. rÌP.IIIram alJ'o,.peclale il ~ ùicemhre p. a. e ripre$:1 la cura mercuriale, non ebht> a liniTrire piu recidiva.

~~ . G. furiere nel corpo r<.>ulr er1uipag~i pre~enLa note ~eo · liliLie neJ.!ali\e. ed !I;L sempre goduto huona salute srno all'aprile 18!11. in t'Ili. imbnn•atosi .•rrlla r·egia mn e l fJunt/u~c~~·r si runLa grò clr hlenur·raj.(ra :ten ia. (JuesLn clurò cilli[Ue mesi: ed un u1e:.e dopo l• :!Unri~ione l'infermo C(lnllnc.iò a nutare un gonlìore limitalo all'iuJ.!nirw .>inistro. t•he nudò man mano Cl'i!'Cendo con JJCH',l clulent.ia e nessuna rea;:rone 1nfìammator·ia. r .. rò \'Ì ,j lll.:romva;.:nu le;,!;.:ero m unm~n to ft'bbnle. a prevalenza nelle 111 e ~erutine. e fu w,;treuo riroverar:;i nell'o ~J·&dal•• tlel ~ · dip:trtimentu militare mnrtllitno. L'indl\itluo .-j JH't•~entn eli •·u).,ritu palliùu, piulto,to tlt!OU· trito. ~ on accusa nlcurra ~ofTerenza da parte degli or.~ani 10ra.·tci ed adrlomina)t so)n nrhtaiU:'l la nuslrn olllBillÌOOf' :-.o(ia febiH·e che lo rormenta. e sull'i u!.! uine sini,tro. In tale n•giorw si noto un tumori' della J.!randeaa d1 una ).(rossa noce. duro e :-.po.;tahile. In pelh•, -;ent.a alrun.t r·eazrooe inlianunatoria, è aderente o.i Le,.snti !'Ot tos tanll. 1: illlloll·nle alla palpazione. All 'esa111'e dHitor·ace non l'i riuvicoe n111ln di nole\'ole. La milza, lll!ll'o:-.::;errare l'adtlome, si tnostr·a ingrandita., ed nr·~


lJIIKVI

CO'qSIDEIUZIO~J

rha ··ol ~uo horùo anteriore .tlla linc.t ascdlare anteriore. L'infrrmo non soiTri mai malaria. ::\ ota'' poJ,,uJenite sl'cfi•·a all'ingoi n~ dt!~Lro eJ alle rrgioni latern ·con icali, non co~i nell~ epitroclee. Interrogato piit volle il paziente "ulla bJenorra!!ia ~offerta non :,a prcd~:tre bene nè la n:ttura •iella ser.rezione. n•\ la cura l'atta La fehhre lm presentato ... ~mpre il tipo rontinuo remilleute. con e,.,acerJta~ione JH'IIe ure seroline. arrompa:mata da rl'lìtlea. Però nel suo decor . .o ,j ~ notata anche completa apire -ia durante un (Mio ùi j!JOrui. etl una certn inlemtillenz.1. !'-1 nporta la tabellu dinica: l 6 00\COllll'e nl data d'entrata dell'infermo. Sera :ll\'.X. li mattino 37.!1. Pomet·i~-tgio :~H.H. Sera 38,H. 18 l!l :W !l

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2i- mnttim, 3R :;. Pomel'ig;io 3fl,!). Sera :m.7 . .:!~) » 3ì.~. ,. :li.~. i) 37.3. 2ti >> 3G.:l. )\ i'ltL:J. >1 3t5,L :3(3,:1. ;jj .4-. :l'i. ~G.:). :3 '.u. » :19.1. >l :n. J. 87 ,!l. » 37.i). l) » 36.ti. 30 3/,7. » :n .3. )l


SU I.LA FtllUit& BS~&\:ZL\1 f Strll.ITICA

4/5

lne.omindatn iltr·auamento mrrcur·inle, per via ipodermic.a, non :-i (· notate• più nameoto fddlrile, snl\"o qualche lieve recidiru. l ltnmore inguinale. con le locali frizioni di pomata met-.~nrialc. andò scnlfll't! diminuendo di volumi!. e l'infermo fU .tda~uò nel suo ~ener-.lle. l nùnbbt ~mente In cennatn ùlenomlgi:• don~llc essere la cau:-;a ettolo;.:ica silìlitica. :l felrJ.rail) n:. Bordo rcti'l oa,·e CurltlltllV..

J ulli.•n. -

l rattu/CJ tl,·fl·· tllftlallz1 l l'l/l'l't'•' ,. sifililicht•.

Bumstead. - trattato tfdl1· mnlntllt' '''''tt'rt'•' ,. sifititil'iH'. Le:\:<er. - Trii ti a./o di'li e 111 al1111ie di'l/a pelit• e deyli otgant )t'.~... , , h .

Zeig:;l . - TruUtlllt dPllt· ,,,lf,ttir rt·net·re t' .~iftlitiche. Zarultnco. /1••,· •tff1'rtùm~ lll'rt''II/W~S syphiliLiqws. Paris. 1)~. Laneerean\. - Trl///1' /n'storiqllt'I'JII'aiÌifll•' tf,·la syphili.Y. Pari~. t36. C:orlt' 111~. - /lt• la fihrr !>i!lf' llllirz,flll'. Paris. 7 1. Fournrer. - l.··~·o11s snr lf ''fPiulz\ ··Jud;,r,, plus pnrtic•t[;..,.,,..nt ,·k!'; In {11111/'f. Par1 .... 1:;, .lacconJ. - ,,,,.,.,m Dù·c""'''"in• ,f,• m/od. et chirrlryie., ,·oJ. 3i-, an. X3. Rollet.- .,IJI'I!tt/1 /Jtt•tiu11n111rr Jl!•!'hnmfm· c/,· mM. 1'l riti r., ser. :1•. pag. :Jii .


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

RIVI TA .\IEDICA

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HAOI:-1!'1(\' dott. AooJ.r-o. - Bull'etiologla della dlfterlte lBc r ltner f(ltnisehe Woeltenschrt{t, N. 9, 2K febbraio 189:!).

Pel' la ricurcn dri gormi della dìfterilP, l'autore, ailltato dai ~uo i aRflislrul•, UA«'l il mntodo d11scritto da A. d'Espìne ed E. clo Marignuc. Con pinzello AteJ•ilizznlc t1Rporll'1 dalla faringe del fanciullo molAto una }'ÌCt~oln }'Orle !Iella membrana d1flerica e la la ve't per alcuni minuti in unu !-~Oiuzione di acido borico al 2 p 100 pe1· (>fimmnre qut>i ruir.rorgani .. mi, cht'\ so~liouo accnmpngnal'e i htl<'illi liellu tlirt~rite. Lavata In mernbrnuelln, fu slri ..cìala f'ul siero di sangue. lWiirlifkatn ~ecuurlo il prnces...o di Liilller. in una "erie .!1 tUbi, l IJUA!I furCIIIO jlOI (IO"IÌ uel lermo~lalo alJa lempentlura di 3';° C. l Il (jUe.~lo UlOJO fu p0~<>1biJe IO SVIlUppO del ~~rm i dE'Ilo dirterit.- 111 t·ollurn puru; mn per me ..dio differenziare 1 bacilli eli Lt•lllet· dn altt·i, fur·ono el"eguit~> le relative coloni· zio n i ed iuoculaz1oni n t> ali nn ima h (conigli'. Con que«to meto.Jo furoun o--~erqllt 15i- casi, in 11 dei quali furono rnAnlf~~>lauH!ul,. ri.::coutr-ati i bacilli di Uii1Jer. IJt>i l lX CR!IÌ t~l, c1oé :-18,1!1 p. lfl(l, krminarùno collo morte. Le parali~i ~i u<>,;orvarono i:: 3!1 cat>i, gra vi fenomeni selllcr in 17. La li'O.CIIeOltlllllt\ l'u e~c·guilA H volto. Solamente :!8 rasi decor;;er b .. enw cornpli cazioni c guarir ono piu & meno

pt•eslo. Da c ò si E~co r~o qunnlo Ria pel'icolosa la malattia pro-


i-ii

IUVIS r A MEDICA

•lollu da que,ti bacilli. Solamente nel ::!5 p. 1110 ùi cas1 la mulathfl nou prel-'entè• complicazioni. La c:;tai/'ÌOih! '~"lÌ\A ehbe un'inll uen:ta l(n-orevola sul regolar e tlecor,o l n :w cn~i non Cur•ono r•~COlltrali i bacilli •·nrall r tl<lici, m o 11olnmenlc micrococt·hi. Dì 'luesli cac:;i t~olamente •tualtr o

ebbero pc:;ilo letale, cioè uoo per parali$Ì tiiCtPru~hc, tmo per dinel'itc compltrala eia morbillo l{rave ed e'te'n polmomte, A ctuc per emprema dopuin. Tutti zh altri guor•rono in p()t:lll ::i• n n ~auza ~omplil'..a:r.inni . Sehh~n~ la rortna climcn sta tJUB~i Of{uale, pure con le inÙtiJttlli butlPrioscf)piche è pos~tbile tlill'ereuztnt•e In mnlnttia 1 r ndolt.. dai bactlli di L•illler. dn •tnella (dift~r·oide elci fJ·an<'t'~l) eagi lOHla da altr1 glli'rnt (:"latilocm•chi c ~tt•epl<lcO<'Cht). Lr. pri111n ,~ gravi""llllll, la ~er·unda relalt\'amenlo beutgna. Divi••ne <JUindi ruollo imporllu•le, speciahneule p 'l' la ('rOJlllOsa, J'e,.fl!ne baUPrtoc:;copico delle memhr·auc diftOI'iCilt;' l 11 duo t'S.:< t di rltinitif; flù r inosa l'aulor·u lrovc'lnell~ mem· brano i genuini bactlli di Lolllcr. Sull•' eomplicaztoui dellA ~carlallina con la rlifterile, l'autoN• o~,.,orva che, <;e la !'ICarlatlina era genuinR. nellt> mern· hra nè delln farin~e non ~i lr·ovarooo mai i bucilli di Lofllt r, mn costantemente Ulicro•~oc<'hi. Se poi con In Jineritc --i a<:~sociava la scarlatltna, l'e1·uziooe ùell'cl<~ntemn ~rn preci!· dula da rnoclafìcaz,oni tlella membrana l'u r•inJ~"ell dil'l••r ica, la IJII&Iu d iveniva gras~;o<:a e di aspelto ~rhrio "'-porco o ve•·•la ~ tru. Le collurt! otlenul~>. dalla mernhrsnn modilicala non Ùll \ OliO piia or·i~ne ai 08<'ÌJii difier aci, rll8 H IIIÌCrOcOCChi. È po<~>~i bilo che •JUe"li rnicrococ!:hi dislru~::gnno a bncilli di

l.òfll" r c diano e,:<>i orig'ine a lutli i fenomem mor1 l ' l della ecarlnlltna.

C. S

Noto di F RANCt.sco (Ric. Mcd, 19 wnr1.0 1892).

Bloerohe sul morbo dl Addlson. • SAsTe :.\1.\.lJRINO-Zt;co. -

Gli a utori per altri. 6Sf'61'ilnen li e::.eguili :-ulle capsule sur· r enolt oh auiu1ali sani e sull'urina di morti per mor Lo rli Arl41rsou avendo constatalo che in tali or~,tani e1:.1t«le normolllleutc\ nna g rAnde quan ltlu di nem·ine, la (}uelt• ~ elimm ata


RlVISTA

in dosi beue apprezzabili per le urino dagli inrermi eli morbo

bronzino, suppont>ndo che la sinlomalololl'Jii th•l rnne~to mnle fosse dc)vutu ad un'auto-intossicazione di OPurina, banuo intrapreso nell'l!'lituto di Igiene "perimenLale della R. Univer>RJla dì Homa, una Rerie di accurate ed 1mporlanti esper len?.e, di cui d piace rtporlar,.. i primi risultati. Es$i hanno daprr1ma voluti) ferronre la import.anzn fisiologica delle capsulll surrenali l'LUdiando le Jesionì e i :;;inl.ollli con<>ecultvi all'e:::tirpazionP di tl!JO o cJì enlrarnbi rrue«li or.gaur. Cou la eslirpuz1one lolale glì animali sono luttì morti enll·o due a sei giorni o seconda che es:<a ros><e stata e"•'· guita in una solo. seJulu o in due. li •ruadro morbMn può riol>l-<UmPr~i in ripugnanza al ctho, ~raude abbatlimeul ), af· fanno e paresi, ~pecie dep-li arti inferio•·i, dilntaz10ne rlelle pupiJJe, lell~ier·o opislolono e convulsim1i spontanPt.' o ri-

llt>s<>e. A ll'autoptsia nessuna tllleraziooe atta a tlar spiogazwne della morto. Clln la e<>llrpaztone parziale gli animali ~-:oppraY\'i"onn benil'"'irno, solo dopo 14 o :H ~iot·ni sulla cule della •·egiooe

operata appaimto, lung• dalla cicatrice, una o tlue mocclut> cresMnn pre· slamenlt' ciuJ'feLiì di pelli lunghi e jntensamenle colorati in n ero, che progr\.loliscono con la macclua, !.'i riprDduronn ::.e r asnti e llniscono poi con lo Hbiadirsi e riLo1·nare Al pt•imitivo colOl't! pur rimaneudo macchiata la pelle solloc:lantt'. E le macch:e 'urtr1o man•l mano ingrandendosi fino a JO· vadL•re quasi Lulla la pPI)e e per tutto lo spP~sore tli essa, pigmentazione che va poi rett·ocedendo ,·et·so il 2 mt!sl:l, senza però scomparire del lutto. !\tacchie ~imiglianti appaiono sulle muco~e. sop•·a1ulln sulla porziot\e libera della lingua, e come più tardi .. j mo· strano, CO!~\ più tat•{jano a scomparire. •\. non la ..ciar dubbio che tali sinlomi fos~et•o in relazione della aspot·tazioue delltl capsule surl'ennli gli aulOI'i hanno pr&ticato allt·e lesioni ed anche par·ziali <Ielle ca1~ule stes~e l~nticolari di color·e ardesiaco, sulle quali poi


\IEDICA

sugli animali. tua e""i o elle »ieno morti, o "Oprln-Ì\•uti, non banno liltli clnlo !:'<"gno di ollerazioni di mt•lrcuodermia. Yolendo poi gli nutor1 ripro.lm•rt> 11 ratlll più comune in tilla!ln lt!SiC}nl), la ttthut·coloqi cir•• primìli"u dl'lle car• ... ule eurrellllli, hnntlll inoculato Ho l lc~ capsule tli molli con1gli culture pure di ~'""'u lo-tubercolosi li Pfeìf••t· e lì Cla lothrtx Eppiuger, ollonendono per rtsult.aln sempt·~ dopo l i o 23 triorn• lu elllupa rsa eli macchie arde<::iache della cule o piu lordi dollu lin!.rua. Va nololo il fallo che mo•nlrù flli animali in primo tc111po diminui~cono eli pe~o, più lnrdi ne cre-.c·onu flno a 1:)0 grumroi in piu. Le <'uiLurcl falle 111 ngar· e ~elatinn con rllllt.. rialc di copaula di nnimnli ucci,..i dopo le inoculazioni descrillo rimo'IPro pcriellarncntt• sterile, il che cl.!,.rlì nulori !>, a .. ra~ìona ulla (JÌCCOIIl ffU8nlilù di CUILUr8 inietlAla. ~ef!h animali alhini tr·attalt con le inoculazioni non si ,..ono ottenuti altr·i risulta li all' inruori .ti pigmoulaztono ai loti e eotlo la lingua, quelli sottopo'>li alla eslil'pazione ùi ombo le cap:::oule invc"e sono morlt comtJ ~li allri, d1 cu1 !':i di~"e, con rtumto colot'8lO. Pen!-'nndo 11111 glt autori clte i "intomi o"'servati negli animali sollopo;:ti l:Ìa nlla estirpazione dello capsule surrenali, <::in alle inoculazioni di cullllt'C di p~··utlo-tuber·colosi fossero dipenJt:oli .inlln m:tgcrioro o mitt• H'tl JUIIntità di ueurina prN~ontn nell'urgnui-.mo per In mancula o climtnUitA Cunziouolitit tli delle rupsul~>, urgn111cnlarono Chtj egunl r·i!!ullalo tlov1•ellbe.~r "' Prf' facenti" ri1·colarc cmtlinuam· •rle nell'organbrno anormulr, rna non vPuetìclll', l(llllntilà di aneuriua, ~ n lulu ~··o!'O rnit!llando ugni ~iorno iu animali a manto VQr·io 2 t!. 1'. del coohllÌfJIIe di gr. l);) fl 1()0 cJj OE'IIrÌ!Itl nt•lla linea olbn adtlnn•inal•·, \'Putwro ai seguenti t•isultali: in nlcuni nes 111ah micllarono i c . c. dì soluziOne per giontv in duo seùlllt•, Ira il ti' e l'S" "<i ripolé il quadro chnicn che in '!llelli pt•h·uli di nmbo Il' ce.p!:'ule; 'IUl'lli cui ue fut·ouo Iniettati 2 c. c. non pre--entarono th:;turln ~ent>rali. mA ,..j &\·ol~cro macchie ar.te~iacho con peli più folli e piu scm·i sulla zona ra,..ata, finn a pr~m,.nlut·e Lulln r1 ventre. t'd altri punti del cur·po. Que... Le macchie nndarono poi <~comparen do


RJVJSIA

per rtnppurÌI'(> più Lat•di in g'U1"8 cbe gli autori credonu ùebbn ciò allribuit'l"i ad uua ipcrrunzionaliLà delle cnpsuJu o n•i uu man••alo companl"O con~eculivo. Srwgono poi le maccl1it-> nelln lin~ua: ma gli aulot•i non ha mn mai os«cr val•l mn~cbi .. ai prolab1. A rnn~~ior scupolo di "Luùii gh aulort a\'vertonu tli a"er ì"empre .lili:.:anlerneutc guardato ~~~ animali pruua tli P.!';fl"· rimenlare t! di u\'er~c~ con O!..rni "Crupol(lsila misurato le macchi!•, nel ca•HI n.. ~sil'lC-'-!'er<'l, co....! notano come gli animali alhmi, all'infuori d1 mt~ccJlio nella Lingua, non ltanno mai 0!-ò!-:OrVfi!O [lllli0CIIla:t.IOII6 dJ \'61"<8, Quanto JIOi nlln !'<e.le del pi!.!'menlo gli aulori con r-i~er,·a In pon;lono, negli animali e~perunenlali, nri tubi p1lirer1 ~ nello loro ~tllììfla. ::-l'Pllè urin~> .r, lulti gh animali pigmenlati essi hanno ri· c:contrnto l uulllcauo. Quo~>li 1 l'i ~ullnti dPIIu }ll'ime 88!'erienze ai quali vor!'anno ceL·lamentl' Roguire fatti tHù dellagliali a Rludio finito.

L'andatnrs uegll emlplegiol. - CBARCOT .\IM••cin!' l!l de Cluru.rgìe, ~wnnaio 18H2). L'e~ame •llhllt'nte dell'anùalllra basta "'u"enti.

(Journrr l de

ne,zli crni-

ple"ici, P"r tilfll-"llOsticnN la nntura della loro erniplezia. Chnrcot ha prt•Rcutulo, in uoa clello sue lezioni cliniclle, :1l· cur ' 111alall offrenti in un modo llpico. i caratteri cho ~i po,<>ono o""8l'\'Ure m simih casi.

Il pt'lmo e"empio c\ quello di una donna affella cla emiple~ia :!'<iniRll·u comune. p••rmaoe11le, con'<ecutiva ari un·~mor·

ra:.:ta vicinfl alla ~·p~ula interna ed

aCI~ompa~uata

da un

certo "l'ado di consegul'ntt> con trattura. Quando ~-'Rsa cammina, po1·ta la gamba l"ini~lra in avanti mclinandoRi dnllato sano, cerca eli "(lllf>\'&rla leggtlrmenLe imprimendole un mo· ,·irnenlo th circumduzionc; ,;. l'i11ce"so }atetante dell'eHJiplegin orùinn1·in. U11 altro Prniplt>gico c·ammiua in nu modo d.-l tutto ùifli!re n te· egli lrA~cina In eua gamba dielJ'(l di ~è coma un iM-

...

nimnto, non l'ti ulcun tentativo di Cil'Curnduzionl', Rrnza Cf:'l'-


~lEDI CA

i-81

car" ùl aiMre il piede, che spazza as!"olutamonttl il s u•Jio. Quc..-;ta andatutà e totalmente differenle dalla Jli'6Ce.!eute, e ss può affermare che essa non è in rapporto con una lt!~<iooe della capsula inter na; essa è caraller t!<licu tldl'•"le· ri~uto. Chat·col chiama abi tualmente I'JUC$la andahu·a enl nome di anùalura ..h T odd, per il morlo pr·cci'5n cou ttti ']Ue~to autore l'ha del"critta. StuJtando le condizioni in cui è '5opra~giunta questa tnnlaltla nel secondo caso. si r ileva che la diuguosi intlicata, tln quella prima const.at.azione, é giustificata. Que~l<J uomo, iuralli, i d1 cui aott·cedenlt eredslAri sono pes!'liuu dal punto di vi~tu net·voso, ha sofferto egli stes-.o, dopo d t \'er~i iuci· denli dello stesso or dine neJla !'ua inran.lin, ciln vu l~t ottl da -: a 14 orl nl. Ciò nonostante e:rli pr~c;lo il !'lln !'Cr\'ltio lalllitore, tluranle jJ !fUOle fu colLo da p81'1'1CC!Ji HC<'('S"Ì. U11 po' più ta ròi, egli co nLras~e la <:;illlide ,.., f\leu11i mesi dopo, avendo assistilo ad una ri ~sa, r icrvrg•~ 1111 cnlpo tli c:ollello, ma di poc~:~ ::.:r·avezzo. Tulla via t> gli fu violcntout enle !i>C•JSso ed, a lcuno or e dopo, perJ elle lo c·c>noc;cpnztl. Dopo ']llnlcbfl giorno ~i risvehlio, e mi plegico Ciù ovve1111!' i"ei uunj fa e, a quell'epoca, essendo stola consider alo come !!;ilìlitico, fu sottoposto alle frizioni mercnriuli ed ull'j oùu r·o potao;siro. Devesi però notare clae 'luesla rliagnn"i P l'tl ~iu­ '-'litlcala dal follo che il mal alo accusava cefa!Pt~ 1wrmn11enli, ~'lu• "" e<>acerbavaao luU ... lf' sere e cagionavano un' in<:orwia J>enllsJssima. Quesli sono appunto i car·atleri della c·Mal&a "IIIHli•·A. Devesi per() tener pre ~Pnte che f'"Ì"W UOH rorma eli cef11le.a iaterica, Ja ((Uàle ad 6-"'lfl <>omaglaa CllUi pletarnonte; ma soYenli anche, e.! è ciò che si o~s«:> r'a nel ca::;o in di~rJr;;o, •1uesta cefalea è consociai.Il a SPJI<:flzioni \'••r·li!!iuo<:e che ca;.!ivnano quasi la caduta tlel mAIAlo, u ronzi• uegli or·uechi, a coslt·izione della golo, ecc., feoorncn1 lulti che rammeolau o compleLRmeule un ac<~esso isterico a bbozzalo. Que<:lu stalo é mollo t:requenl.e, sopr·stullo ne~li uomini, e vreu~ sovente confuso con la sinJidP. Pr·osPg uendo l'esame di qu<•slc• rualalo, si con!'llala che l'eruiplegia non è estesa alla fuccia, t>d infatti lo paralis i faciale tslcrica è molto rar&; esiste al contrar·io uno spasmo

:J1


Rl\'lSU

molto nello d et 10 oscoli della (urcia dello ~lesso lato, etnie un fpnomeno mollo caraller islJco. Mll vi ba inoltJ•e un'anomalia singolar e, od r. che l'emianeslesio e:-i,te dal IaLo opposto alla pa rali si, Riassumeudo, si tratta di un uomo preù1sposto per orcclitù, che ha a,·uto ali.Acclil ed è tliventalo emiplef!tco clopo una ~pasmo, che

viòlenle emo:.~ionc . I n un secondo malato, dell'età dt 43 anni. cùe pl't?~Pili.8Ya pure l'andatura cii Totld, non t- meuu ('erto l'tsla L'I Stno, t:on•e l'indica a prima vista questo car~;~llc rc, ma in lui si ha di IHU una pal'licolaril.à nel ter r·eno su cui si è svolla la malattm. li:f(lì ha. antert>dentì e red il.at·i nervosi al pdt allo g-rado; aggiungasi che fnct:ndo uso di una alimentazione abbonciAute e nutriente, tlbb~ un primo atl.acco di 1-!0lla lt 31 !}11110. !-oU~­ ~:<e~uito da una ~tme di allri allacchi ><imili riproducenli-.• n·golarmenle o,a1ù anno. Scomparve lA g-olia, ma nello stesso leo•po l'individuo, in prr'da a f{rav1 d1r-;piaccri e pCI'SSè{llllato dul Limore di cAdel'e nella miseria, ve1tt1e colto dall'isleri"mo. Ed è degno d1 nota il fatlo che, ~Senza amrnetlet•e c1b che allre volle si chiama va la gotta risalita, questa malall1a al-

terna frc•Jueotemenle con aJtri stati morbosi. Non è t•aro d'altra parte ved..r e malattie grav1 arrestate dafla inva~ion•• olt un'altra malattia. Char cot ha ve<hltO tubercolosi nccerlate ar1'estarsi collA comparsa di una paralti:!i generale ùi un'fi ltra mf!laLlia rncutale. Qmmdo l'~pilcs~•a esiste uei go llo~i. accadt> mollo ~pc~so oli veJer~; lu scompat•sa dell~l ;.rotta allorché gli acces~i vengono in isceua. In questo mnlal<', la gotta è scompat•:,tt eol un nuovo slalo r-;i è prodotto. L'wliiVIduo ha pr escuLaLo per un col'lo tempo dìspesin, uno s Lalo •nenl!ile parLicolar~>, 1-Hn neo;iA, scornggiom enlo, lris lezz.n: questo era la n eu ru sLt~ nia pr eparatorta e diciollo mesi or :;.ono un accidenl~ comune ha fallo manirestare l'isteris mo. Il malato preso fra due vellure, mollu spav.. ntalo, c,enzn però aver riporlato in reall.a alcun lraumalismo, perde la conoscenza neì gior ni susseguen9, Il -"UO sonno o turbato da sogni spaventosi, poscia, progi'GSSJVamenle, remipleg1a isterica si sviluppa con Lutti i suoi carnt-


j&EOICA

lt>ri. accompa~nala inollre da ~pa ... mo della faccia e clelia hn;:ua, da ..-erligini, ùa un punto t!<lerogt>oo nd fianco, ucc. L'ìslerts mo sopt·agwunlo in quelle condizioni, a rtuell'ela, ha una pr ognosi poco favor evole e l'emiplegiA è allora tonto tenace quanto "6 fo~se ù'origine organica. li lavoro dive11ta impO"!'Jbile e, "e c;i uola •JUalch~ uHghoramento, non si hRnno però auara~JOnt ùelìualive.

J111rpura della muoo1a. della boooa, della faringe • della laringe. - AuuunERT. - (Journ.al de Médecirte et de Ch i r urail', dict•mbr e 1891). Il dottor AuJuberl ha riferitO un fallo molto raro di localiz.zazione uella purpura . In un malato tubercoloso e leg~rm en te cachellaco, ~i constatava !<Uila linea mediana •Jet ,·cio pala lino una tnaccbia d1 purput•a estesa tre cenltmetri nPila Aua lungheua dirella noi sonsu posteriore, sopr a una larghezza di duo centimetri nel seu~o ll'asversale. La macclai,t emorragica, di colore perfeltamt>nle rosso. segno tli un intzio recenlP. ern ll'reQ:olarmenl~ ovale, alluup-ata, !'enza "porgenza nella mucosa e non !'COmpari,·a solto le pre::.l!lone.

:\ello ,.,lesso tempo, si constatava sulla hogua, nella sua parte poslPriore, un semcnz.a io ùi !llravasi sa nguigni d1 dimen"ioui variabili ma mollo ptù pircoli d i quelli della volla palalina : cruesli ultimi erano egualmente t•ossi. Facendo sollevar e al maluto la lm~ua all'indtt!ti'O dt!lle arcat•• •lenlaric, ~i \'8 lt>\8 una macchia emorragtca alla parte inft!riore dd la lingua, •1uest'ullima, ro~sa, molto ir t•egolare, ~i t.>,..,tencle\·n flno AUlla muco!'!a gengivnle. Ques te lesioni Gl'ano consociale ad a ltre dello s tesso geOl•re che s i nota vano nella laringe'. Il caso in dii'ICOt'So entra nella categor ia delle purpure cachetUche. Que'la le~1one non ù eccezionale uella mucoc:a ,Jella bocca, ma è mollo più rara nella laringe. Essa non ha d'nllroode c:ìgnilkelo patologico diverso da 11uello che ne ha la purpura in A"enerale.


RIVISTA

UropJonefro•L -

GuYON. -

(Jonrnal (le Jlédicine Pt/ t/e

ehir 11rgie, ~eonaio IR92).

La ritenzione r enale puo produr<oi SCIIto due forme mollo

d1fl"er•enlr: la prima é la fo t·ma asetlica. nella quule non esrsle !'upp ur·azione e che si descr·rve souo il nome di idr·o od ur·onPfrosi. Nella seconda forma , la fo rma selLicA, in cni vi ho pr oduzione di pus, si devono ùiktinguere due varielù

principali: l'una in cui il liquido ~ coslitui to certamente dAl pns. ed é la pionefrosi; l'altra iu <'Ui il liquido l-' formalo da una mescolanza Ji pus e di or ina; a quest' ultima for·u1a Gu.\'on dà il nom~ di Hr·opionefi'Ol'<i. forma chP. presenltl Alcune fl&l'licnlarila cliniche nnportanli e che ,:. mollo r ora. A f{llB"Ia forma apparliene l'utfezione dr un indrvidun dr 25 anni r icoveralo nella ('linica dell'autore per cri.<>i di dolori renali inlermiLtenti. La pruna di queste cr isi compone Aai anni "{lrimu ed SL&la accompagnRia da intorbidame11t0 (Ielle orine. Do quell'epoca Cl'icti consimili s i sono t•ipl'oclolle ad mlet•velli irregolar i. QucslP crisi che sopraggiung<>IIO sempre senza causa apparente. !>i manifestano eoo un ùnlore, va.~o da pp!'ima. per un gior no, poi localizzato nella rt•· :rione r enale sinistra , Me P<o~o per:sil'<le due giorni allo stelo a cuto· ~~~ crisi dura quattro o cinque giorni circa e, contrar·iamPllle A ciò che si o~~:èr\'8 nella pionefro8, nel loro inl<'t·vallo la salute si conserva eccelleute Ciascuna crisi ,..i a..:cornpu !.!n a ad un intorbidoroent() delle ori ne che compnre 1-:"Cncrulmenle nel secondo ~-tior•oo e non scompare che cill•lllt' a dieci giorni dopo il dolorl'l; all'infuori di quella legg-iPrB qnnnttltl di pus che le inlol'bida, le or:ne non hanuo rnar cou tenul o OH sabbia, né cn!coli, nè sangue; ma devesi ~~~­ ginn ~X;'r•• eh(·, nell' inlervAI'o delle crrsi, persiste però un lego· giPrn mlorbiùam('ntl) ddte or·inc. Coll'esplor•azione si constala che il rene ~ìnistro è aumen· lolo di volume e presenta uno re~isteoz:a speei11le elle do la se11sazione di un lumoee liqui;JO, li!!Cio e comprenstbrle, ,.,,_ h.:ato nell'ipoeondrio, p~r nullA sposlabile e grosso coute i !lne pugni. Ma pur dando uno gt•ande impor tauz.a all'egplo· razione fi sica, Guyon insiste noi fnlto elle egli lta fallo dia-

e


llEDlC.\.

i-85

posi <ii l'itenztone r ennla, di uropioul'fro~i. sopraLulto per rtoterpretazinne dt>i tlue sintomi n:-;--ociati. crisi dolor o«e e stato torbtdo delle orine. Queste cr1"i hnnno infatti un cat·at· tere molto particolnr·e; lo st.alo <iolot'0$0, vo;.:o dapprima, che si locnl izza in seguito in uno dei reni. Questo crist tlitft!ri~cono dell~t colica rwft·itica sopl'alLutto per ra~!lenza di irt·adiazioni verso il te'iticolo e 'et'go la co· scia : queslo f. un cnratlere tmpot•lunle, <ii cni nou si ltene abbastunzo ronto. pt>r t'Ui molle el i ciUt'"h' crisi sono considerale coma coliche nefl·itiche: {'d nnche •tuaudo esiste un dubbio A si JIS!'sano i-n rivi<>ta lA diller•cuti afl'ezioni dolor•ose dell'adù(lme, non <>i pen.-11 qua<:i mat alln rìtenZcione reuale. La cr i~• del ~enero di quelle di cui si b tenuto parola poc;. sono rtcono~cer·e quattro ceuse •lilf~ren ti: la neuaJ~ia renaie, cau~a raro, ma l'bo pun pre,.cntlll ,.j "('CCialmeute nelle \abi; i coagult fer·molisi uelrurPl<>re, in ">~guilo ad un neopln!!tntl del r ene o Aù una conlu:;;ione; la ri tenzione renulo ed infine la colica nell'itica. Quesl'ullimn 1\ ~e111.a dubbio la piu ft'l'tJUenle. ma e~sa non è la ;>Oin. Pnrne 8Ì é troppo dJsposi• a crt>det·e E nece,..sario a~~iuni!Pre f'he dal punto di vieta della dJagun<>i <tifl",;.renzia!e, mdapenòonl,.·roente dull'a"· Nnz~t di irr·ath!lzioni, ;oi constala nella l'ilenzione un aumt'nlo di ,·olutne dd rene.} che non si O!'c:enn ma• nella colte& nerrilicll u per lo rneuo a 1l un consimile grudo A que:,;li mPzzi ·li dt&!.'fllO!"i. st pnù a~g111ngere la puntura capillarP, che put. e'<sere l'alla uselltcamenlc senza mconvenienle. E"'"8, nel malato in di,.c·or'<n, hn dalo esito a 425 grarnmi di litruicio lot•bido, leggerrnC\ntP purulenlo e non dafrerente, pt>r '-ua composizione chirnic·n da qu~llo che si r i11t()ntrn nbilualmente 111 !'inuli casi. In gener-ale questo 11qui.Jo coutiene porltis">ima ur ea. Est~tl' una modificazione prMor1cln .t..Jia funzione reuale chi' "' produco ogni qual volla VJ ha r •teuzione. !\ei CA,i di •!ll"'to geuere è nece~"ol·io l'iuler,'eoto chirurgico, perch~ 111 :::uarigione non :-i può ottenere che inctdeu.Jo ìl reM • d e'-lirpandolo.


RI VISTA

Importante ouo eU avvelenamento per lodoformto (Berliner kltn.Uiclte Wochensch ri{t., febb. 1:-<92). Quando l' iodllfrwrnio fu introdotto nella chir urgia, r• ~<>o venne usato con ~nmd•· lar~hezza in n~ni occa::10ne, perche non lo -.i r1lcueva pericoJo.:o. ~In presto si è "'tali co!llretti a ricrt>ll"r~i. el<-<endo non pochi ca~i sopravvenuti rli avvdenameuto por lropra larga smnminic:;Lraziooe del fm·maco o per iùioctìucruc:;ia, ed ora •· ::ui abbastanza ricca la letteratura casuì~tirn rlelle intossicazionì per iodoforllliO, la quale nullameno non potrli certo non essere inferiOre ulla 11\0illpiÌCII.lÌ dCI CII~Ì 8\'VOIIUtJ. Se in ratti la O!!<tt>rvmdooì C>ulla idio,;incrasia sono rat·e . ., ... ~ o pare r1vulino che 'lue~ta per iJ ioùoformio "ia supel'iorc a tuili gli allrt medicamenti. l~ interessante il ca<>o r1portato dall' Augerar in ~l ouaco, ehc ebbe e" ilo mo•·tale in un uomo oprr f\ lo di nel'rolomin o 1ne!ltealo nel cavo ù'operaziontl con gnrza al iodCJformlo. l ~inlom i più 1mpot·tunLi appartengono alle alter·azioni del st~lema nervo~o centrnle, il cui risultato è generalm.:nte una forma rh acuta alte•·azione mentale sotto il f(U8 lro di cll~orùlne eli Ideo. Il caso d1 cut ~·interesf'a l'A. e tnc~alo proprto ad un medico, psichiatro. Qut>!~li, tnfe r mo di P$le~o eczem a es'"U•IIIll vo dei ~orenitah ~~ delle t•egioni ct•urali, ebbe r icorso a l uun meJ1calura d1 ioùoformio spolveral" "ulla lesione, dopo d1 averla la"eta con :.olut.ione al sublirnalo. Otto o diel!i gtomi dopo, erompe una f~:bbre allis::.HUO e ~eguono dì«lurbi di cono.,cenzn e di me ~Loria che per lurArono 4 giol'm e de1 'fuulì L\ non sa !'C non •Iuanlo appre'o dal racconto altrui L 'infermo p. es. domandava d t I!~!'P.I' ml'JOSO nel ha:.rno, dirnonllco che ne Pt'a usc1to allot·a. unn r1cono!'1ceva 113 lll'J')';OIIO o domandava alla stessa sua mogllè chi t>~"a <~i fos"C, e contento Il per h •Iella risposta, torna'" poco dclpo o rtpeler· la clomanda dimenllf'O di quanto era !'<U C· ca~!<o· 11 rjuaclro .!olia ~ua et~mer a per lui erc1 "YSnllO e si pett"U\'O d'esscl'e 111 un ospedale.


~ EO LCA

l.A m f' m Ot'IU ~ub1 m1a pro fonda alll'rRzionCI, r.O"I t'hl' pt>r es. gli accatlova di chiamar la ro,,erfa per il /Jùtchiere In !!CIIt'rulc era lran,]UIIltl. meno unn conltrllta pr'"SCnlnzione d t 1det' tll<;paraLe che J:rll nllrovet·!'ltlvanu la meutc. Cedeva senza rnt-d•>ne nel ptanlo. !'i ec 'lllno fa•·llmP.nlt•, fJùr lornor-u poi p··rrutlamente tranqUillo. Xt• Il' nll• rnzinn1 mentali si tlivnu-nrono cos1 prc~lo corne "OIIl•ctllllllenle t·i~nr;;oro le ror7t> del cnr po, in frui~n 1.'11c per lliwr-.o lelllflO cln1'o In tmemoratena e la impo,.,.ilulila di ~l!r\'ir ..i della lllt·mot·m onch6 P"r ricnt•di recenti. E •JUc!"ll dislut'bi di memor·in pt>rduror·uno nn CPt'lo lt>tn(l'J t•d eruno di lalu naluJ•a rla non pormellt•rj.!'li lll'lntnt'IIO il ricOL·do dt•l11• più semplici ricolte. P er <JUAkhe L!'mpo rorduw t!ello <>lé"1'0 npparlam~nto dii lut ahì lalo nppllrivo a lui all~rulo e strano Come la lllemoria, co"l anchP l'intelligonza subi un llld"bolunenlo, 111 ' gui~a da dovor· spendere molto sludio lalorn pe r· C'Oillpl't'lld!lrl' UJlll solt1 fr·nse. E Ju occilabilitù ern giu11la a tale che IH piu ph.:coln cat;ione bastava u commuoverlo, ondP f<IHl~"o \'Olte cadeva in pit~nto anche p r est-nt1 p••rc:ouo e~tn111ee SJ>Pcie ~e ~'i tlisrorreva dt>lla sua malattia Le narrut.ioni tfi cliss:: rnZIO t·ìpML&le dai giornali lo loCC0.\'8110 profondamente c' J!ll or.cupavano la mente lalol'll IU!IflO tempo ila •lisllu·hal':;tli lino il sonno. ~lR no mano t•hP la cono~conzn si nndnvn riolli,·anclo, egli veniva pt•ec:o cio vpr o <lisguc:to dell"oJorc dt>l iodoformio, •lnl •Juale ugli !>i <.:cnli,·a sempre dorrunalo. ~In ollro delle alterazioni menta li ~Hl de ..crille, a llrc ne ~guir·ono e in f!l'ado più ele,·alo da comprcn.lt•r~r tra •1uelle che npparlen~wno alle neuraslcniche. Ln più lorrnenlosa era un in~onnia contro In quale' •·rauo u ~cec:«arti l11ll1 i mezzi ipnoltci: mollt·e 111111 profonda ipoc•or~tll'ia r;;l, nccoppiala acl un certo g rado d1 nfu«ia, lrcmOt'C dulie mnni. ecc., facevano ~nrgcr~li d tlubhio 11011 .,, lrulllls<>e di uno dl·menza paraliticn. E ~li ro11nncrò a risentir gio,·amenlo "f>l(l allm·u che E-i recll iu una sl;ll.lona estiva ben issm10 espo"lll, ll<'coppiando ad


uua opr•nrlune rlieln tn idroterapia, il massaggio e gli esercizii g&nun'-Ltci. Come ft·f'qnanlemcutv nei neurnslenici, nell'urio., ,..j rinvennero in t: ranòo rrusnlita i fosfati. Um~ttnlliA fu viutu n poco a poco in guisa da poter dopo rJunlcll<> ,t'llunann ubh~tndon&J'C ti sultonale. L'ipocnrulria~t f!Ortlurll rJ ualche tempo in!>icme alle ~ne <".On· l'eguenz~; quule uu contiuuo lunore or di questo or di 'tue!· l'ullro mnlutmr>. ullt•rntioni inte.,tinrùt non rna1 sofferta prima, a un c·ar•linpulmo ll""'ni penosr> •• inlenl'o. l polso ..e:wavn .:<P.rnpre ullo •ncircn ~IO pul;::azloni; ma il più piccolo lavoro muscohU'e, lavarst il vi-.o p. es ., lu faceva l>ubito ~uli:·,! a 120-t!lO. Ciò clte l'iguurda i strtlom• JH'iucipali. la memoria e l'iut.•l· li,!t>UZ8, rnigliorarmm o guarirono presto: Ili ipocondria~i nuche 8"!<11 «t alln~tlnnn,·s ceùo•nclo a pò la \'Oila al buon nmot·e o nllu ri~ot·lu vol(lnlH clt lnvornro. L'odore dt>l io · tloformio lliHiò atwh'P!\l'O dilegunrulosi, rtmtmondo pero pet• lun ~o l•·mr•n uel1'111reruw co mo ro.lorc di etere e il ;,anso eli aria fr•escn 111'11<- pt•nfond•· re:;pirat.toni. Il prù por·si·..t.enlt• l'i fu il lt•ernnre. Taio t<lnlc> dntu cir·en -l me~i. dopo i quali i sintomi descritti ces"fii'OIIO uwrr•~.: le opportune cure. ~p ·cio> la rltmalica, re!-iduando nncorn r•er quulclte r..mpo 'rualcbe lieve al'erazwne rwu. u:-lonicn. t 'A. nll't>rtna •''"!Wrst in quo'-ln ca<>o verificato un Avve l~> · nom r·nlo per iodofurmirt, ~opratullo cia du•• falli: rlalla pruc.euzn tlt!l iod(! IICII'ur·ina l" dal carlera delle flrati mirtACCIC del wala appena dor"• nbbandnnalo il ritocdio :'\è. egli cli•·e. pUI'• sor~;c t·e rl «O"Jlollo s t&st tr·sttolo di paralisi, chè cir', ,; O~' gato cloll'ultertot·e .tl"corsn dt•l male, come anche dalla ruancauza <li \'Rri :;llll•mi t' dalla naturn e l•reve corso ùullii fc•llbr~.

L'A. ~<ptPgo invec~P il f11tLo dlctwndo che per l'a<>~or>h i­ m.•uto del iodoformio ..,ja~i rortn&ltl iodo- tllbumina, dalla ('111 pr•·seuzn uclla circolntion.. cc•r"brale sarebbero cag10nali i mol li disLut·bi di furn.tone, rnnqJtlcrando che il maggior•• la· vol'io dt chi ~i or.cupa cun In nlenlc tsiga una maggiore cir-


MEDICA

colAzione nell'or~-:noo del penE<iero, e •Juindi, rwl t·n~u 'lpeciale. una piil grande c nociva '(Unnlllù dr rotloalournina vr ~re hbe penetrata. Cosr si Rpie~a la gran.le ollero1.ioue che prima di lullo ~ubiscon•> la eonn>>ct>nza e lu r11nzir~ni :-;uperi<m elci re r \•ello. e poi l· altre. donde rler rvano 11 lr• more), l'af11sia e gli altri :::.uecessi ,·i sintomi neura~tenici. Il iorloalbuminalo form atosi e il r•as«orbim ~>nlo eli C'~" con:lecutivo al ->uo dis ..oh·ersi "pie..:het·ehbe il fenomeno; ond'e che dal ri..,olvere piil o ruenl' tardi th quec;to prodollo d•penrla il ceo.;sare piil o meno prù:slo tlt!i :-anlomi olt dapr es· cwne, e della debolezza Osica e nervo..... L'o lore e il :-apore t!ell'iodoformio l'A. -"piega tlallo scompo"'il.ionc del composto affcrrnan lo dte ma no mAno che e:,-.c> vuda ehminando~i ''' 1n più "'' uvver·to l'odoru d t C'~so: mn u11 "enso indJ;.Linlo eNne di "lere e dt fa·esco. P tù thffìcile A spiegarst (' l'm!<or gore e pet•durt'lrt' della p;,rco!\1; l'A. spiegher ebbe il l'aLtn o dalla g r nmJc qunuttla, di tocloalbuminato disfallo e in uun vc>lLa r·iassor·bilo, o da picr.oh• quanlttu, che per il conLinuo U '\O del fu rrnnco, vengono t•iussorhendosi cagionando una proprta pl.ii<:osi tla iodornrmio. lm po~"tbiiP A "Pie~arst é la idiosincrasia, per la qunle piccolh--•me •JU&ntit.a di io1orormio tltmno talora gnl\'i c•(•nH·~uon~.~ tli an•t•lenamento, menlrt> J',rllnda 'JUflftlilil r.omu !'·' ne ll"nno lalnra in cbii·urgaa e ~opra sup• rfk1e 8'<-nl pro(Jtzie olio a"soJr himento, non cagiona nn •·lfl~lto tHlCÌ \·o verur~t~,

Non à racile il dJro "~' l!Jie idio!<tUCrR~IU debba wdter !->i io rcla7.tone con le oer\'o,..~; ma ò co>rl , cito 11 ca~o di ,.,.. ~j U oli"Cùr::iO d eve eSSei'C SDIHl\'ernto fra qnelJ1 da ulifl~in­ C1'8~Ì8 <'IJgionati. .\d o~tni m odo el!ii è omui beno uc<:erlalo c· h~ l' inrlofor mio non e senza p ... ricol ' e puo nkunc volte ra::ionur gra'"i danni !'IOpratullo nel le runztoni del cervello.

H.


i-90

RIVISTA CHIRURGI CA Btoerohe nll& dillntezlone e aul nettamento degli ltrnmentl d1 ohlrurgla. F. A. M AL.It.As, meùico mtlilal'<•.(A rehircs dc .\1Meo:int et de 1~/wrmarie Milita ires, dtcembr e 1~91

Conclusioni:

Lo ~treptococcus fi!JO!fenes e lo staphyloeoecus aur· 1111 sono distrutti in meno di un minuto coll'acqua bollent<• ed in un quarto d'OI'& colla soluzione fenicata fredda al !'i p. 100. Quando que!'lli microbi sono inchiu~i nelle materit• albuminose esstccate, l'acido fenico diventa inefficace, anch~ uopo l!·e or e di contnLto. I germi della ~etticemia gan~rl!nosa e del tetano rl'"'lstonl> alle diverse soluzioni fenicate, agt•nlt sia a freddo, l'lia a t;o• Es~i non sono distrulli che dalle alt<• temperature. Dei diver si modi di applicazione uol cal ore, il piu RCtnplic·· t\ l'acqua bollente: le spore settiche e let.onichP soccomhono m IO minuli, purché esse si trovino m isLJ•alt sollili. Quan.lo c1uesli germi ~ono pr otolli dalla rug~ine e dall'aJbu111ina e!'! siccala, l'ebollizione non agisce chi' dopo una mezz'orft lvi-brione settico) o dopo due orP (Lncillo MI tetano). Si ren de l'ac()ua dne volte ptu offica~e incorpOJ'Ottdo ad essa :> p. 100 d'acido fenico, ma questa addizione rimnue itupolentc conLro ~~~ slrali proteu:vi Quando l'aequo bollente contiene l p. 100 di C81'bOrllllo rli sodo. essa SCJO~Iie la ruggine e l'albumina e distr ure11o le spore in 15 minul1 (\-'lbrtone setlic(J) e in 18 minuti (ld.J no}. QueE-to proce"eo di dì~ i nfezione ò più rapido e p1ù prtlltcu tlegli aiLri, ma esso non si applicu che agli slt·umellll inLie·


Rl\'1'\T\ l UII\UIIIolCA

ramen le metallici, i ']Uali, dal punto di v .. ta della lra~mlc; ­ sione dei ge 1•mi, sono mollo più pericolo~i. l coltPIIi, i bi<>torl e gli allr1 ~ll·urnenli cemeulali dt-vono assere disinftlllali i n una mnniern ùiffercntF>; le lume ~ono sterilizzate con un contallo eli cinque minuli rolla f'oluzione ranica bollent•·. la di8inrezìou" dt'i manici s1 ottiene immer· ;;endo ~li strumenti per •luandici minuti nella ..olut.ione fredrla. Quc~tn doppia operazione non n"s1cura la distruzione dei gerroì ~ettici o telunici clan potrl'hbero adcrirr ni manici; •tuesla lacuna non ha importanza che per i bi,.tori '""'rrali e per i coll~>lli lnvorali a q\1adrelli dP.I ,·ecchio ar·s<>nole: ec:sa ~rompaJ•il'à r.oll'odozione dai manici metallici. Devon ..i pere> <>eJ!nolare due oggelli elle non sor•portano l'&cqua bolll'nlo e che oon possono essere di!linCt:lllati da alcun allro proresso: l'ago tubulttto e lo stilcllo ,fl :'\daton. Il ma niro cementato dell"ngo è traversato m LuLla la ~ua lunghezza da un tubo metallacn Rl1·cllo clw pern1f'tle il passaggao al Rio. Le due parLi t.lf·llo slllello, il fu ... to e la pnllottr,la di porcellana pm·osa. sono t'iunite dnlla collo forte. ~Ial;::ralo la degradazione rhe ec;<>n ra l>Ub1re a.:l :<lrumenti taglienti, la ùar;infezione completa colralore si 1111pnne 1n certe CII'COslttlll.e (bi~lori e coltelli coperti ùi ruggine e tli ~ongue essiccalo, opernzaoni in casi 111 !-òellicemia A"&ngreno!<o e di tetano, ccc.). Sat•Pbhe quantlì utile preveder e le ripnt·uzioni du f&rSJ alle montature l'Ome ~iu ~i f. preveduto alla ripulilura delle !om e. La sleriliz7.nzione con il carbonalo di soda non e:>oige preceden te nettamento..\1 coutr•JrJO. le soluzJOni feniche fredde o bollenti non disinfellano !!ho j.tli strumenti gm pct•fellamunlo puliti. È mollo ftH'IIe togliere l~> ~porcille fresche; llnrtlam~nto · diviene impo!>sibile quando C'~:tist.ono la ruggine ecl il Mngue

essiccato Si evito eJue,.,to pericolo immergendo gli Rlrun~t•nli, nelruscare dai te~~uli, in una qoluzionc tiepida di carbonalo di ~oda che obl>w hollito per riieci miuuti: es~ 'lCIO~he l'albumina cd il sangue ed impedisce rossidazione.


JU\'1S1 A

Lo !'lolu"ioni fenic.'llo hanno nncon,·enìente di coagulare i liquidi organici e di pro•iurre c;lraLi spessi capaci di protegl!ere i ::ermi l prodotti albumino«~i e"~"~Ondo stati sci••lli, il sapnne e lA sp&l.7.0ia devono intervenire per loghere ciò che r1mane di coa~uli o ,JI 1naterie gra'-'coe. fili strumenti ben asciu~ati ~ono allora pronti a suhire la ,IJsinfezioue. Pollpl dell'uretra nell'uomo - IIER\1 \=-~ ( .\·l t•dt~n Rr.cordJ, J~ novembre lS!Jl.

GoLOE\tnERG

Il caso. impnrt.anl•• pPr molti punti di vi~lt1 è il ~e~uentt•: TJ•nltac;i d'un uomo n 31J anni, ammn,.dsalo con pr.,l,•. il qunlo nella snfl prima gioviueun solfpr;:e vat·ie blenorrul!i•• cul'al•• mollo leg.:.:l!rmeute. lìa .tue anni c;oJLanto e~IJ enminciò ntl avver•liJ'I\ non lievi dolori nella minzionf', che and~> ma n mauo crescendo t• ello l'i esacerbava per gli ecces~<~ del viao e dol roito. Doprt rruakhe trmpo egli cominciù aù a,._ verlire un vern rlolot'l' nell'abbr acciamento o una w•ntll-'11 sen.;nztO IH~ come eli pnnlur•• rh topillo, diffond(>nle'5i ai t,ec;IJcolt: sopra' vennero rrc~fJuenli e dolot·ose polluzioni, rnul di capo, e uno !'llirnolo conlmuo a l ot•tn~re . Inoltre et;h non pol&\'l:l piu vuot.at't' fJUOndo ne aveva bisogno la ''e~ciea, ma era obbh;!nlo ad a"'pellat'e un l'el'lo tempo prima che l'urina compnt'i"~ae: il gello ne divonnP piu "oUilc del normale e '"i mnuìfeslù una più o meno nbbo11daute secr ezsone uretrale, cbe divenne pn"~cJa il fullo piu Lormenloso per i l pazìcnlP. Qnanrlo egli ~i prel'lcntò la prsrna volla ail"osservazioue dell'A. que-.li r•c;conlrù una profu"a o purulenla secrezaon.-. l sintomi c;ubbiellivi ur·nno lutti cli venuli più !!ravi. Pert111lo era n pen"llrì! .:ho il pnt.ientc, il qual~ n<~u negava ùi avere avuti rappot'li c'xtt•n-cnniua-nli. r., .....e c;offi rente tli una reN•ule infezione, ed e~li 111fntti et·a sinio trallalo con in1eziosu dt soluzione òt permanganato di potas!'ln (l :WO), in ses;:uilo alle rtunh la MCt'Ot.iout\ erti ceMula, "alvo uufl goccia •·esidunle nel m•'alo ur·ina t'in al mollino. l .'ur.na si pt-esentava chiara. o libet·a di t)lburninn e 1..UCC'hero. E!'li~te\'O.no dunque moHissirnt falli di traccie di gonorr ea.


CHlli.UitGIC.\ Al l'esatn~" del canale anlt'riore d•'ll'ur·c•lra con cautlelelle oliveri. non st riu,·ennero r e"<tl'ingiglenli, c ~on.lnndo il tratto po"'leriore .-i riscon t.rò una legg1C'rn re'i'-lenza. c le n fu e&lr,hu•t.a a !;p11smo del u1uscolo cornpr•o...-.or•e dell'urell'&. L'e~am•· endoscopt··o, dopo ane,.tP.~ia con cocairu1. I'Ì\'vlèl alcune granulat.ioni nella pat·te bulbo,a, c ..,endo normale ti treltu antertor•e. L'o,-:;ervazione ùel tr-nlto po... tet'ÌOJ'•' r1u Cl difficrle a c:au:;a eh una re"'istenza non "Uper·ab1le aze\'olmentA coslilutla da una ma!:'sa 1lt polipi, apparenti "Olo nel cam po illnmmuto, e che erano lncnlinati nella parte rnt>tnbrann"'a eri impiant.ati p~'r mezzo di luurlti pt>duncoh nella pa rete posteriore. Que~la mas"'fl. h tre c. m. c•rcu ri1 Junghezzu, due c. m. hu·~a e ~pessa uno, ~i pre.,~ntava 1livisa in tre o quattro partt di C!.!'Hale f!raudeua. ~treltaroente avqciuate '""ieme; a mo· di cavc,l-fiorc, P. con una supcr lkH: liscia, dt color hiiHlt'astro, come dì epidermidi', fortemente i n coult·ttslo col l'0!-1'-0 inflammulo dc•l le"'~ulo cir•cofllnnte: e~~a e ra legge1·mrmle spostabile e fnr.ilmrnte aangtti nunlo. Falla perciò la diagnosi di papillomi l' A. lll' det;i:Je l'a!'lporlazione serven,io"• di un metodo tlll lui trovat'> mollo utilo in un allt·o caso di polipt dell'urdi'O unlr•r·ior e. t'~"U cnnsi11te nel p11s"are il lubo endoscopi..:n -.ul polipo, ed indi •·on un col (lo impt'CJ' vic:;o tagliare long.tudlllalm•·n.le IR mn .....o col dorso acuto del tubo st."sso. 11 huon c:;ucces!!o di quc~lo met"ùO dtpende l-Oj.lra.tutlo dall'abtltla tli tenere beu oiÌSlU"II l'asta ed ader ente alla cannula enùoscop1ca Hl modo che •l polipo possa e<>"• re Jt,·ic:o senz11 ledère t te-.suti crrco.. tanli. R ie"~dlo \'8DO dr &!'!portare il tum•Jre Cl)n qu·>-.to, cito dice"i endoS(!•JfiiO cart~ncolotonno, l'A. ricor"e alle ordinar io pinze Ul'élrall per polipi e il tumore fu t•imoqc:;o, L'operaliOOt1 ru cNnplclata con un tampone di Oberlneuder·, e toccando la pRrte operRI.J:I con una soluzione eli uilrato di a••genlo al :!Il 'J• • Il melodo d1 Oberlaenùer è pt·altco t'! assolutamente iunocuo: e~sn constsle nell'introdurre Atlraver"o r eu<lo"copio o due piccoli tamponi d t colQne o unu solo un po' piu gro .. <:o ben raccomandati aù un tito. porltll'h verso In Dll'l~"a pnpillornn to"a spìngendoli in avanti, in dietro e laterRimonlu in


Jll\'hTA

modo da i~olare le 2scresc-~ nze Jal circo«Lante leS3uto, ponendo mente di ten,.re l'asta hen fi "Sta e stretta sull'endoscopio ùuranle tutto 11 tempo dell'opernzione. 1'.\. ebbe agio di r tvedere dopo •JUotlt•o m e~i il paziente e appl'e,..e che l'urinazione e l'accopptamenlo si comp•,·uno senza 1lolore, nè s'erano più ripetute le polluzioni e la ~u­ lutt• generale di lui si presentava eccellente. All'esame t•ndosropiCO uon si riscontrava Lrnccin dolla sofferta Je ... wnfl. L'A. chiuùe la sua r·elaziono dol cuso t•accomandando coldarnenle l'uso dell'endoscopio nelle rnalaltie uretrall, rilenendolo di un valore indisrut1hile pet• lo diagnosi e la ,.ura deiiP lo·<:ionì urelrali. T. R.

Qursu e li ,\RT.\fA.''IN. - Delle vie dl penetrazione ohJrnr· glca nel medlastlno pos teriore. - (Bull.ct .'vlhn. tic la SQr. e/dr de P(tris e Centralulatt fur ('l!ir. N. 6, 18!12). La cltit·urgia degli ultimi derennii ha reso po.,sibili corte op~> rat.ion•

fino ad ora apparenlemPnle imprallcabili. In bn"e a ricer•che insliluile ~ul cadnvcre, ~h autori vo~liono additare 111 cluru r~hi una ''ia per rl tratl11meuto delle alft•Iiooì chirurgiche chs si svoiA"ono nl'll med•a"Lino posterior·e. E~:,!i nou con~igliano di penetrare immedin lamenle ai !alt riPIIa colonna verlebra!.e per Il trop po stretto rapport.o LI'& i co1·pi dell•• yerlebre e l'aorta e l'e~orago, ma molto più lale•·almente all'esterno, cio!'• in corri!lpondenzn dell'an~ol•J COtlltlle . Con una inctsione ~opra quelln linee, che ~ia lunga 15 c~>nlt· metri o eh·~ col s uo mezzocorr·ispondu n li vello della spina della sclwnlt), o rne~lio ancor·a un po' al di sotto della medf'"'lmtt, sì teghano le parli moll1 tra il mar:rine "pinale dellu "capolu l) le apoli"i spioo~'>e. Il utuscolo Lr•apezio si sposta all'inlel·nn e•l in alto e viene r••spsrmialo dal taglio o tutt'al piit n" re'<lano sacrificate poche fibre, f-'rnridt> il romborol~o e f<Ì penetra all'esterno clelia messu del mu,:;colo sacr·o-tombure chP. r~sta illeso, sulle costole "' r•iseca con pr·oce~so solto p··rìQsteo della 3•, 4' e 5' cnstola un pezzo lungo 2 cenlrmelr•, 111i distacca quindi con s Lt•umenlo olluso la pleura


CRll\URGlC.\

costai., ed a llora la mano p~netra facilmente nel m edlastmo può vedere l'1lo dei polmoni, l'aor la, l'c>~o ­ (ago dalla r·arhce dei bronch 1 fino al rliafrarnmo. Apr en.Jo lu ca~i h=t pleurica '-i può pr·ocurarsr un acce.,~o a focolai palologii'J df'gh np d polmonali o u raccolte pur ulente inl~?rlo­ bari. Non O-;lanle la posiziono dell'eRoftlgo a deslra i rappnt•ti anatom ici della pleu t•a. coslale rklliodono che pe1• mol· terla Allo scc>perto si preferJ:;ca il laglio n ~i nislra. lnft~tLr mNrll·e la pleua·~ sinistra, corne tlirno'llranu le se~ioni Eoprn Cft•lave ri Cflngela h, fa P8"~8~:ZÌO •)UII'II C(Jntinuatameote clalle cn;;tole a l tnedia•Hino, la pleura destra mvec•• sa affonda Jll· t rornetlentlo'~r Ira la colonnll ''erlebral~· u l'e<~ofago, sorpa!'"" la lnwa medianA a ,<inistra, forma uu cui di sa cco che ''8 fino al mnr~ine laterale dt>stro dt!ll'noa·ta torarica e qurndl copr•\ la sup••l'licae .!or~ale dell'ec:ofago prima di piegar,, verso il rnetliac;lino posterior~. Furo nd ora gli autori no11 hanno raW chnici che possano invor·Hr·~i u ~oslegno della loro (H'Oposta. l•:s<>ì però opinano ('hu sulln guida do essi indicala il chJrut•go po~sa procurar~i una "'U eon alli operati vi allo "copo Ja a prire asce3si del m"cJ a<>Lino. 111lonlanare tumori glarulolari comprimenti 1 brond aì e l'e~ofago, curare anche qualche offez.ione dell'e•ofa !l'l 1: ~peciulmenLe per loghere da I(Uel canale cm•pi esll•anet . L'e·-tir paz.aone di un carcinoma e ora~··O inlraloracico c:a reLbc• a luro avvi~o una operazione pratwabtle solo nel ca!'o clw il nAOpla~ma fosse mollo lunilalo, per·chè, come dunoelrarouo gli esper•imenti sul cadavere 1 tlut.> rnonconi dell'e · !(nfagr\ do po r isecato un pe~zo di quel canal e l'li lasciano poco po"wr·ior.~ o ,.,

"vvacinar~.

S~.\H"SI:'I:t.i, -

l'iUOVO metodo dl riduzione della. lUSJ&SIODe dell& spalla. - ( H'wner mt•du. Wochen .• " 5. 1 ~92

QuAncln n ei Lenlali\'i eli rJUI''Itll riduzione 1 metodi O!'dinarii Sewenin; adolla il seguente processo: Egli p1•ende un doppio razzo! ello e lo Applica al b1·o.ccio al eia l'Opra del gom ilo i n modo che lo due estre:r.i tà pen m111 rie:;cono,


RIVIST.\ ciano po<:<terim•menle al medesimo. Qu l~"<lc due ··~lt·ernità sono onnodatc diell"o il braccio in rno.Jo che ìl medico pO"'-a tntrod111'r a ti capo lt•n 8'""'0 ed il braccio. St ra quinùi set!oru il paztente o 111 terrA o sopra uno -.gnbelhno e "' fis.-n la ~palio lesa nPI solito modo colle mani dell'assiMlenle, ""vrnpp<>·-te l'una all'altra Il chìrut•go s'uqinocchin vicino al patil'ntc, molle il c:npo nell'apet·turll del rozzolello, atfc'tTO ··olio> mani In parte .-uperiot•e dal braccio ù si al1.a ~rnda­ tatnentc coli n per,oua. l n •Juesto movimento il brat-cio ' te pure t·levato e vie11 me~so in ef.llensione, le molli opplwn~ levi -.opra compion ' la rtdllttone. l.,:tuesla cura ..., oli ne me:.rlio se durante l'eE~len"IOno "'' compt'llne ti copo artw••lot·e in bas"'o e ciò tllnto nella lusc;ozione in dietro cotnt• in II Vllnlt nd in basso. Il cnpo articolare in tutte e due le pr 11 e formo •li spo<,~tamento si nvvicinu a ll'aperlut·a J'l'l' la qunla e us · Lo e !'Upera 1 iù fuctlmenll' la t•esìcolenza eh•• oppun _1 rnargitH' della ca vit.il glenoidea. Il vanlaggto pr incipale di quo..to metodo sl.a in ciò rhe non v'ho brsogno delle mani per operare l'e'llenscone, .-n!'irchè e:<se po~sono e;;sero uliltzzn.le per la rìùuz1one.

Cast recenti di intervento chtrnrglco nelle artropatie tToflche - D. CRtPAUL.T.- (Reouc de rhiruri!Ù'. dtcumbre IR91 Da poco 1 r-Juntrglti ~i orcupat·ono dullo arlr(>j>alie lrnllche u i po ·hi ca.. , eh in ltrvento cbtrurgtco non rurooo pe•· nnco rnmil1. L·auloro si propono di !'lUdiUdi, e tli dt.>clurne con"ectuenzt• tct·apuuticht>. ÙCq>rr e clt~Lmguc•re. J•, l·· ar•Lropnlìe troftclu, non rumplìcate, il cu i tipo met{lìo conosc·iulo ,, l'arlt'opatia taùeltc·o, o molnllia tlt Cbarcol; 29, 'lu.-Jie più c >mple!'«t • meno conosr.,nle. dovo all't•lo menlo tt•otico si agA"iunge H'condortum..,nte un domenlo infellr,·o di \Hria naturA. L e nrtropntre trotlche pure !';i riscontrano una voll'' '-'U diect nello uthe ·Charcol) piti Rposso nella s• rin;:co-miellle (~I ot'\'3n) talnro in altre aflezioni .lei llli.Jollo n elci nPr' 1 Sono pochi finora 1 casi pubblicati dì 111Lervenlo chirurgico,


CHII\UI\t.. IC.A

\.97

e quPsli set·ondo d metodo operatorio impiegato possono

classificarsi in arll·otomie, r esezioni e amputazioni. Arfroiomie. - T re storie di artrotomie raccolse e riporta l'autore: la. t• eli Czer·ny (1~84) con incisione bllalerale de1l'arlicolazionu, evucuazione copiosa di sinovia rnista a concrel.rOni, rasCbJam enlo di rrammenti e super·llci articolari car·iate; l'itltllone immediata pe r pt•ima intenz10ne, pronta t>ica.tula e rrsultato lerapeulico nullo. La 2• di \\'olf nel 1887, COl i incis10n(1 curva SllLtorolulea, evacuazionf' di liquiùo vi.-c:ido sanguioolento l'Oli frammenti os;.ei e cat•tìlaginei, rascuiamento delle granula/ioni, e.:;portazione di osleofJtì, lavalur•a al sublimalo, tamponamenlo, o sutura quulll•o giorni dopo· alcunr mesi dopo rl malato iaeeva a piedi lO clrilometri di slruda, e il risultato psrs1:.leva due e.rtni più lardi. Lo 3• isloria si r l'erisc:e a un caso di Muller, con lorga puntura (col bisturi?), Javalura o dr·enaggìo: un mese dopo il rnalalo usciva dall'ospedale cou apparecchio di protezione abbandonalo ptu tardi, e qualche tempo dopo il r isultato persisteva soddisfac·eute. Re.i1•;ion.i. - F urono soventi tenlalu agli a•·ti sliper•iori dove I'isi&Juno quasi costontr3menle negli individui a1TclLi da siringomielile, ed egli inferioti nei labet1ci: {non ~i conoSCOllO pei pt•irni che duP sole eccezioni: Schultz e Morvan). All'arLo s uperior e, troviamo una resozione della spalla, C&lta .!a Czet·ny nel l 81.i6 ìrt un nlassico, con dtslruziOnt' nolevtll~ del rapo tH'ticolare, e nume:wose neofo rmazioni pedunculatt, il risultato ftt pressoché. nul!o. Sukolof pt•:tlicri nella stessa paziente. a pochi me;:.r di tolervallo, la resezione del gomito e quella della spalla; al go· tnilo ottenne qualche vanlag~o, a!Ja bpolla pochissimo. Egli ripot•la pure wJ allt·o caso di iuter venlo, resezione del gornilo, su un g iovane siringomieliLico, che aveva lesiom distrullivc enormi: la guat·igìone operatoria fu altrave!·sata d$11a r'orrnazione di piccoli ascessi periarHcolari che lasciarono lìstole per·ma uenti, e sei mef:'t dopo operata l'al'ticolazione era cosi mobile ed imr,oteute come prima. Pe1• le resezio:1i pralicultl all'arto inferiore al> biamo: urt :12


\!l~ C8"'' di l'è«t!zioue rldl'unca Hl 1111 l~:~lu•lico, dt Relldl' nel J~HG :

riunione per prmttl Joten~iout> t' r•~ultalo as~a• rn,·o•·e,ole, poiché alcuni ttlP"'i dopo ti mniAlo camminava Rhha!'l8117.8 benP Un sN~Ort•l·l casn lo ripol'lò Schlauge al 'Acrullt!lllia rli Ber·ltno. pure di re!'eZiùttC tlull'arwa: il malntn fu prnntameule ~u orr lo ,. potè pre,l•l C811111111181'•' con nn nppnr c-:chio. Al gin~tcduo ll·e rast cJi ~lullcJ', Scltlange e 'VniO" l•i>hPro ri sultato ncgntho, il J•r nto ;;e;rullo dn Alll]'Uiazi• ne e llt.,rl, il sPcondo rla l'ah~11 orticohtzione, il terzo da lltllputu zronc a lla t·o ...cia , Ktr m i~::~nn Al euntrarifl oL\t'llllU Ull ~"~"llll<.llo ns-ni uote\"•>le u un CR"o di ortropaLIH .tel _mncchio: e (jUnutunque il malato :iÌh IIIMlo alcuni mciii ùopn ,Jj tnlllallia iuLc:-correul••, si ri r,vt•nncro all' nutop«iu le ~;:tremilA os~eP soli In· mente uniti' rr·n ltii'O da te!"sulo lihr<o'-O corto erlAbloon•

111lc

con tlllll mohllill\ limilalil'simo , (;) lagget'a incurvnlnra ••ntt vPs~A n l cnpo l'•· t nora le, roru::avA a •Juello libtale, ftn <>r·•vole alla .;o lid t tu della p,.;eurltl rlrol'i. Ln rP~eZIOJitl 111 pur· tentata nl lin:llù dell' ar·licf•luzione tibio·tarsE'I!. Holler• ne rì pot·la un CA.. fl s»nza dirm• il ri;.ul· tnto teJ·apeutito: Schlau:;re portn due rt'~e,.iooi del pre.111, di cui una solu con rt~ullato ravol'cn·ole. Infine n11•• urticolazioni delle •liln hl r oser.toni lll'l.opNitt·ho per arll·opaltr lrcoflehe con deviQllon" furo no ft•equen ll Pd ancho con bu11ni r1~Uil11li . .4mpula;wn - \ l ·unì chirur~lli han credulo nccc<>~orio per le" ion i lrotlchu aJ•ticoluri il "Hr.t•iflzto delrinliero memhr·o. Nelalou n• l 18''< amputa la C(•'"wia eli uu l AI•etico di fili auni, che da tre nnni porta una arLI'opalla del ,!inocehio con 110· vimenlì anormali n!òsai e!"le!<i. Czerny r ipot•la una storir• di ampulaziolll' "O('t'llmallt!olare, ~us:;f!gu ila da restpoln, meta· st.&st alla spalla e rnorle dOf'•> t mr ~ ~ Clt Augp•·, uua tttll· pulazione ·li ,! (amba senz" chi! ne rì-<ulti resrlo 11 fluiti\ o. Dall'.-sa rne di tulli que~Li r a ,.i rif<ulla dtl una p~trl~ che l"opernztone non euhe influeuz;l ,.:uJI'nndarnenlo dt•lla tnhl', a dall'Rltra chEI i t·ìsultall lorAh furono d• rad <' inco•·agguwtt per tre ot·dmi d! cause:


a) le cri--i !'(l8"tnndiche che "PO'-lano le superfici mecase

a çontatlo colla operazione; b) l'estromn fa.clltlà con cuì si tllftlltano 16 pisgho ope· l'&torio dell ~ membt·a lt•oflche forse unu asepRi assolutf\ po· &rebb•• evitare tatc complicszionP e) la di"trona dt>t te"«uli. qualunque ne sia la cau«A. • l precetti pratici che !"autore deJucc per la condotta da se~ure nelle artr( p 1lie h•ofiche pure ,.arebbero i :-~~.tuenli : t· lalmoLilizznre «empre l'artieoluzione i:1 un Luon ApparecchiO ortopedico è il f'Oio mttzzo di e\·ilar•e l'oggravar·si delle leRiooi, lo t•iaculizzazioni, lo lu.,Rn?.toni; 2• evacuart:', •ruondo " lrnppo nhhondAnte, ti lhf'lido urtieolare; tndirazione fre·(U"IItt! nelle aru·opAlit> labetiche, ra· rissnno m 'luelle della "ir111~omiehte:

:r So:stituire allA puntura una arlrotom·a di~crela, ri· spar mtAndo ì lep-amenti, al s•,lo scopo di evaruaztone, fUando l'artìcolal..iono CtJultcno mnlti fr•Arnmenlt ossei mobili, c la puntura non diede t'iHullali; 4• T~nlare solo in rarÌ'<"-imi caRi un'intervento consl'rvalivo: 5• Amputare allo•·ch·~ in un inl•viduu ancora abba«lanza valtdo, le !estoni art1colari co"t lui,.cono da sole uua infermità elle r onda la '"ila impo<>...ibile, l~.r un inle1·venll1 consecutivo non ha nlcunn pr·obuuilitù di riuscita; 6• QuAlunque intervento, ull' tnruori dell'immobilizzazione o dalla punlur·n, c;at·ebbe illogico in ca.,o ùi "lato l!'enerale ~ rave pe1· ca.:-he'-'«ill midollare od affeziont> iutercorrent~. i 111 Cfi"CI 1h nt·trCipatie ruultiple, a&sai fre·TUenti nei ta~ll''L

Si pun •ial -.uu::pnc;lo \<'dere comf su>no poc(l ntuuero ...i 1 casi da operare di m•tropatic trojlclw pur0: l'intervento è pi(t di ~ovente nece,.~arin n elle artropcuie mi.~le, tro.fo·irtfeftire che l>t verillcano pel" l' infoz10nc -.econrlaria di una artropa tia lt·oflca Se ne poc:<:ono ,J,.. . . crh:l!re. tr~ tipi: L 'ai' 1N>fatia trollca c:uppuralfl ucula, !'tOlto l' HJlluenUt dei microbJ var1 dP.!Ia ~uppura1..i0nt! ~•a l'Ome locahzzaziont• di una iurezione I,(P.neralltzati, sia. pet• inoculazioue dirt>Uo;


500

lUVlSTA

L'urtropalia Lt·ollco neeroLica cronica, risullanLe dalla intè'ttone, spesso dalla apertura larga e prolungata della ·articolnzione troflèll; L'artr·opatia lr·ofica tubercolare, p~r infezjooe tuùercolur•e dPIIll arlicoJazioue Lt·ofìoa. • Talora in Lutti queRlt casi l'infezione sopraggiunta non si limi la all'arlicolaztone, ma si mostra lungo il corso dei Ilet·vi. già aumentati, •tuindi luugo di minor resi~ten:;a, e SO\'I'apponantlo cOl'li alla ntwt·ile Lrotica una nevrite infetltva. A .•-trtropntil~ trojo-injettioe suppurale. - Le articola· zioni di'!>lrollche passano solto tutle le stesse influenze che le artìcCilazionì s ane: ma le osservazioni sono rare e mancano i documenti battertològici. Taluna sembra che "ìuppuri per 111i'el'.ione supput·aliva proveniente da una pia~a prnssimtl suppur•attle, il pn:. spesso la suppurazioue sopro~­ giunge sollo l' irtUuenta ùi uno stato generale calth o1 1101 periodo ijvauMlu di unn cachessia midollare. In seg11ilo a numerose relazioni di casi di vat•i aulol'i, ri· porlalt>, t•isult.a clte li piu doHe volto traltasi di in lervouli dit•etti f;Opra tullo eonlro l'elemento infellivo della lesione ar·ticolarP. comple!'lss: l'olcmenlo trotico in queste contlizwni non "'i conqiùera che come un accidente dei più funesti e cbb impone o le <:emplici oper•azioni evacuauLi (al'Lmtomie) o la snppression"' d.. J rocohuo d'infezione e del membro inutile (ampulazioMl o f(ualsiasi terllaltvo di conservazione re-

sezione) . .B Ariropafte trojo injectcoe 11ecrotiehe. - Questo tipo poco conosciuto, t~ ppure frequente sembra limitarsi ali•: 1,jccole at•licolnzioui della mano e del piede: a questo "' riferJscono lo at•lropalie fistolose caratlet·istiche del 3' p•'rioùo ùel male perforante, iu cui la lesta della pl'ima falange e del pruno melatarseo l'i eliminano io rrammenlt neerotici. L'autore ne esaminò i> casi senza trovar mai ullt'o che i mict'obi comuni della suppurazione, ma nulla dt 111teressante dal punto lli vista balleriologjco :s'oli è po1 tliffiril<' trovare la pot•la d'ingresso e la VIH Ji comunicazioue con •runlche vicina escoriazione o pioga di origino.


Oue~to artriti lroro-necrotiche voghouo un trallameuto distrel{l ,. cn n s~?r valivo: la pulitura dell'ar!tt•olaziOJlt• con medifazinne aSt!llkà piulloito !ltè antisettica pe1• la suscl)tliluIIUI lrolica dei les>~uti. basterà a sopprimol'e r elerneulo intettt'"•' loraJe che prova la necrosi, ed u e\ itnr~ le complianioui infettive p1il grandi. C . l rtropalie trofo tubereolose.- Può ~uccecler~ che. "-U andi' iduo prPdÌS! o;, lo (o per inoculuzwnc , unA urlicola:lionc lroflCA diventi tuht>rcolosa, ma sono Cll"l r,lrls.-unt e non "e ne •·accoiRe che uno solo pubblict~to dA Rainl G~<rmaiu . ltt tali ca..i, sarebbe logico u-.are prima i mezz1 t•alliath·i l' ~e fJUI'"ll non rie«r.ooo, l'ampulaziom• per libet•art· il pat.ienle di un membro tnulile, e di un roc.,laio rli inf~zionl'. Cott CIWIÌOni. 1°. Per le ArlropatiP lruficllt' semplici reV&t'UIIt.ione ùPII'essuùato orltcolare ect•t•s... ivo d'ordinario ti surrlcienle; la r esezione si potra l'oi'Su tentar!) in qualche cas~l a les ione iperlroCica, l'ampulazinrHJ 1\ di regola uci oasi dr irnpnrlauza assoluta. 2". Per• l e IH'lropalie troro - inf~ltive: n) Re l'artropatia è suppurata; artrotom1a; so il pus si ,, diffuso e lo stato gauer·ale inrettivo è grave, amputazione: b) se l'artropatia è nerrolica, la puliluro della articolazione: e) se l'arlt'opalia a lutwr colare i me;r.zi palliativi, e se quesl1 non rte'"c•lno ampulaZinne.

Bplteltoma traumatico per innesto epl4ermioo. - Dollor F. CRtSTI.\!'It. - Rer.ue de eht rurqre, ~ 1, 1892). M nilo si t! scrill•• sulla sorte dei les"-Uli inne. lalt !"UII'organ.,uno animale, c pur rimaoendo ,u lJUt•..,lo so~gelto qufllche punto o"<'Uro, si possono lrarre rliver se conclusioni climotlrEtto. Co!'l sappramo che un frammento d1 lCs"ìulo inne-.;tato &otto lA pelle o nel peritoneo di nn annnale, allorché l'operazione t! rana culle debite cautele, mtecchil!ce, ma poi dopo •JUIIIche tempo finio;ce per essere ria<~:~or·btlo. In alcun• casi que!:'la disp arizi01w è lenta, in allri acosoi rapida: si co oos<'ono altresì degli e"ernpi tn cui tes!\11ti •oM!(laU, invece di es"et·e r iflssorbiti e RC(Imparire, vivono nel


l\IYISTA :>03 nuovo mezzo io cui furono posti, vi prosrerano e costitui-

scono in certo mo.lo un neoplasmu. L'Aulot·e menzionn in propostto le t>~pel'ienze di Kaulrmunn su ciò che e~li chioma enkatllrra_(ia tl'cpiu·llo, assen<>ce a w• re una <>erie oli e~perit:!n.t.P pr•lpl"ic di inne-.Li, che pubblic herà prO!'<timamenle, c l'icor·.Ja che Re,·er·,Jin ie"••riss, nell'oflmO un neopla-.ma "JI~ciale alle dita che e.;.i ch•ama t•i,Li eptdermica. Questi tumori, ~omi!..dianli ad una ciqi ::-ebacea, "'' :-\'lluppano alle d1t.A ovu non e~i::;lOJH) glandole ~ebacee,. ~lurliun­ done l'ezJOio~iu il He\·pr·.lin polt\ stabillrl'. cb c essi iu-:l)t'gouo sempre in :->eJ.tuito Ad un lt'81Hnalbmo, pt•odolLo d'ordinario con arma ottusa, e ne concludt>, con molta ragione cho l'oggetto conludente intro•lu>~~e ndla ferita un frammento dt CJHt<'ho del t'IVI''~limentn cutanuo, ti tJUOie ~ene di gernw dulia cisti. Questa slcs~u id<'o era JHII'e già stala ern•·><~tl da

Gt·osc;. llnl cAnto '~IW l'aulcwe o!>servò iu un caso di cisti l')!i•IL•rmotden d'un dttn, cho Il contenuto .ti lale lumol'e, annlo~·n a quello delle CiSlt sebaceP, non ne é però identico: qui'"'t n ,·. forrnal•l in mus.,imn parte di gra<>"'O con ceUule ~pil•'ltol i pialtP o coJ•nilicole, onaloghe a quelle Iella cles·Juamn7.JOIII! della pelle, l'&v\·ici nanle"' per r.on$eRnenza piuUo~ln ul ..:nnlfmulo di nkuni dermoidi. Bipor·ta e"'te!lllmP.nle una ,;loria di un tumore esttrpotn dalla fronte, io<>ol'lo dn lre settima•l•' in seguiVI a fe• ilA lo · cerl)·contu!=a. ,•reqciult> rapi-lanumle, con tendeozn alln uh;erazione ed allo e111orragia. All'e,-ncn~> isLolo,..dco si ricuJIIJbbe consistere in una lll0""8 •ii papillo con al loro centro 1 oc.o lessulo <'OnnotlÌ\'01 con numer·osi \'&si, e il tullo rH~op crlu dtt ~ lr·oli epiteliali mollo spessi e ril<ullnnli dalle slt>s!'e ,.trattficaziont dell'epì lcho cutaneo, ma mollo pui s"Viluppat... : fucile de~quommazioM dPIIc parti !=:Upe1·tlciali; fusione delle put·ti contu~ue delle p&flillt! ravvicinate, ed allora la cor JuficQztoue t• poco pronunciata, tn()llo ìn,·ace nelle superfici liberd 1.;, .. <~ame batteriologico fu na~alivo . Era dunque ttJHI neofo r mazione paptllal'e da classiflcar~J tra gli epi Lcliouli. A nnlomicamente i l tessu to epilelia lo iuter-


CI:IJRU RGII,;.\

pepiJJtu•e, ChO ••ÌOSÌIIUII 0 dÌ::iC••nde più Jll Ua<..!<(\ dt•l li Vf!JIO della ente );1\1111 in iica un pr inCÌfiÌv tl'mv~;o.;joue del cnnnettivo del d•·t· ... a dltt holloni (>pil•+ali, le ion~ •nr:tinll• "'A•rllllcr•slica degli ··pilefiOirll. Clinicamunt.e il deco•·.;n rap•tln. l'emorragia t• l'lll•···t•azu ne cosl•luiscouo tre rat·atter• Ji ln3llgnitu che non ._J riscon trano noi papi! omi comuni, henq-;m, 1118 in quel.• chiamnli anche eptlt•liumi pnpillari, epiteliot•W NWrteo, o {IRpilloma rnaJigno. ln ~nrgonu -..o venti lumo ri con~u.:utivi a lmumati ... uu uuici e vu•le11ti; le ··•mtus10ni "embr·nuo odn~ da caul'O determinanti in Ìllclì' itlui pret.lit<posli. Tali lumor•t finn o ol'ordinar•tl) di'l snrcotni. Riguardo at cheloi li ,.) agli cpit.clitltui •l~:dh· cr eall·i•'Ì, non vonno collocati rra i noorJla!'uli traumr•lrct: essi sono Lumnr ì sviluppati !'IU un tus~ulo palnlogieo Cl'•'oln dnl lraumn ti"roo, ta cicatrirf', e qutndi il l•·rrcno c·he ò lrnmnalico, non •l neopJn..,ma. L'au tlun~t•nlo .!Rgli cpileltomi •" d'ot·tlìuado lonti..,5itno; taluni é ver o pre~crìlarw ulcP.ruzinue pr pc·oc<', rna i n q u u~li e8"Ì lwnn•) fu rorma ulcer·osa fin cJall'llliZIO, sono pil\lll t' non papi!lari e pr.duucolali. i neopla'\mi che 1111 "''iluppnlln rapt· tiRrnt•tlla, t1 rUI{I!iungono volunw considert'voln 111 porlw o:;Pt· limarw ~ono 111 genere tumol'i l'ot'cnmaluo.;;J, Il lumortJ • "ftminalo ,. i"'olal• Jalto pt'llt· t'il\!r>sluuto: )'orte t'o tuo cio un l'CH'<J pralicnto ueJ,n me Jesituo; e l ha cglt ste,<;o

la stru ltut•a tlell>t pelle "les"a t·ou propCII'I.ÌOilt ~~~ogornlt>: coi PUt• 'JIIinri rtlc•nere che 'io Jo\Ulo ~~~1 unn cviluppll ntipic11, auormalt>, rapi lo di uu framtut..nlooh pelle "'hl•'Cillou olia conln.:iluw. Quo... tu rrammeu1.o ru l'(''<('ÌlllO I'OIIll'CI l'o~so lllt!Oll'& i rnnrg111i .Jelht pia.:!il, gontìull pet· inliltraztune emnl'ragtca ed eli mnlo"'r• tt. rtcon~nm,.:ero al di :;opro· mènll·e Il\'\ io•uu In l'll•ruone per ~~conda inlenl:Ìoru~. il lt·ummeulo, r muhlù ader·cnte alla sua ba<>e, t• m coudi1.iolli rulnli"ameul1~ huoun, ~·Ac· ·re"ce oltre i l m•li '•rdìnnr·i nei rapporll recip•·ucì det lt!l!llUli

P urecchi ceRi desr ritli nella lelter a. Lut·n medica como lumorr consecu tivi a tr•aumalis111o '<at·ebl>ot·r> "UscelltLili di anal nJ!(t tnler prPlaziOIW.


JllYIST.o\

Belltrlngimentl ooD.Beoutlvl alle rotture lnoomplete dell'aretra - GuYON.- (./()uNHtl rle ~\Iédeeine et dt CJu. r ll rnie, ~eonaio l b9'2).

Le complicazioni consecutive Allt! Nmlusioni del perint.>o. an0be quando queste sono leggiere e di un pronostico in appal'enza mollo heoigno, pos~ono presentarsi <:o11 mw grantlissima rapidità. 11 profef.lsore Guyon ha tiferilo comt'

esempi i soguertli casi. Un uomo rice,·e una ('Oulu'lione Al perineo il W luzlt• ed enlrtl all'ospedale il 21 oltobt·e, avendtJ prt•sentattl ltt·r quai<'he J_empo rilenziorle d'orina èd essPndo affello da tltt re>~lrin!!imenlo ìosuper abile. lJtt altro malato, dopn un cnlpo sul rerineo, emette unmt>dilltamenle sangue per l'urelrn ed è aff~lLo da rilenzio1w, alli\ quale egli ri ~t~edia lnlroducemlosi da st' stesso la sonda: ma f1n un mese dopo l'acctdouto, l'gli presentava un J'eslrin~ilnento mollo pt·onuncialo. U1 o terzo malato i• caclulo a cavalcioni ~ulla ~palliet·s di lllt& ~edio a bracciuol1. Ellli ha comcsso <:nogue nella s.•ra e non ha potuto orinare nel giot·nn ~usseguente; !'i dO\elle l'~Ondarlo e lasc1argli in permanenza una sonda. Ciò nou nstante, ùopo qualche lampo eglt pre.c:enta\•a gia un r~l"ll'in­ gimcnlo trrave. Tulli qu•!sli maiali non avevflno ripOI'lalo che una J'Olllll'il incompleta dell'utelt'a, pe1·chi• fJlJAndo questa è completi! ,.,, 08s(WVtJno sempre contemporaneamente i Lre sintorn1 scguenli: tumefazione del pet·ineo prodoLLa da nn'l!maloma cht' si pt'l'nrlo rer errore soventi per uu'infl iLrazionc ul'inMa. etnorragia tlcll'ur e tra e rilenzione d'orina. In nn allro malato gli scciclt•uli iniziali sono stati ancor meno accenluali ; avflodo urlato !'IUIIA sella del suo \•elocipPdP, quantunque senza gt·a.nde vJolen?.a, ebbe qualche ora dopo una legg1era emorra~ta ; nu!Ja rl' anormale presenl•\ nei gir>rnl susseguenti, n1a '1llilld1ci giorni dOj)O l'orjuazinnc dtvenno penosa. Fu curalo allora pel' lre mesi e sì ottenne una dilatazione sufficiente, IJIU questa p('r6 non si manLe11ne.


CHlllURGlC.\

Fu rat••ntalo un ntW\'O trattamento eli tre mesi, ma non ...,j oUenne cho uu m edil)cre rì~ullulu. Quo•::-li malata lurono abbandounla u lòro Fòlesst ; uu allru, plu ~rtn- e, fu I'OllnJ•Mlo all' urelroloUlÌA ai'll••rnaJ ma il r iaultalo non .~ !-;lato miglior e, pe rcl~t• la t·.-cidiva conrpal've JDolln pr•"'"lo. Ma 'lue~ti restri ngimenti collsPculi' i pl'e"enlano inoltro uno "l"''·tulu J>l!l'ic·olo la dilalazaone clt>,_:li ureteri e la diaten!lioue renate conse~uliva allA r rteuziono d'or ina. Nel a·e..tring11nento ordinario. quello che sussegue alla blt!II•H·ragia . l~ all••razioni avven~rono mollo progresc.;avameuto. la ,.e.,cic·a !<i ahitua ai d•--turba della orinazion~;~ e OOlnJ•cr•-.a éJU6Sle riirtìcolta collo SYiluppo della ~ua IDU"l'olatua·a· co~i resi<.le mollo meglio alla •lihtlazione quando \i ha riteuzaone Al contrario, •tuarrtlo il restrin!.!imonlo t-~i fn molto pre,.lo. la VO!ò~clcn si lasciA in qualche modo ~o t•pr·cn de r·e, la dilatazione flh c'• e"lond~>P<~i a ~li urPler·i ed nl rene; ed r\ in tnt modo dw 'ìt vedono morire cerlt mnlalì che sono lultnvio rima~tr O"eltici. Ln ... luùio anntoroico di •] Uesti Cll"Ì r•et·mette di renderei conto •lei modo cun cui le lesioni "i prtlllucono. Sopt·a una cicatrice Ut't!ll·ale COli ecutrva ad un lraumaltsmo. recenlt•IHCnlr· e--lir pala da nu.\ou, ~"' constatò che 8l'!'fl eru ~e mi-cit·cola re ed a veva la for•ma tli una gr o-;<>u ghier~t lrasve r~ale, tli cui lo $pes>~nre e la larg-hezza ruggiungevano 'fUS ,..i u~1 cl'nlimelro; ciò 111111 per·lanto ilte""'"lo cicntriziale non mteressava ru'• rl leRHtlo solloculaneo, nè lu peli~: er·u uno cicatrt ce purameoto urelrnle, che r isiedevn nel corpo spugnocto e cornrrendl•vu t ullo lo 1-pessore dL•IIa parete inf..l'iore, perché la par r te t-upe r ioa·e non e ra iuleReala Basln quindi una ro!Lura incornplt>ln dell'urelra. per· proclurrl' una Je...ione cosi nnpol'lllllle l' con conseJ;ruenze cbe i'"""ono """~re tanto ~rra\'i. Il lrnllc.menlo con"eculrro, in sunrle ca-.o, con::.iste, an Callo da r1lt>uzione, rna "olam~>otf> in t(ueMo caso, nel fare IJ C8tP.ter111mo l'iw spe!<o;o pr eseula gr•twdi difncollt\. Si de ve cerc•H·e, in LuLte le mMovr·e, di seguir11, !-l"nza lasciarla, la


parete ~uperi•)re dell'ut•etra rhe non L: mai rotta. In olcuni cn ... ì. non si può pt!neh-are n"lla 'e~cica c hP. cou una sonda w allo <~oltilE . ~i può allora far P8"'""are !"U q• e::; l<~ leni 1 che serva do conduttot•e una sontla con punta laglrnta, r!Jt• ~i la<=r1a m secu lo in ~·erUlanPnza PPr nlcunt a:torm. ~la, po!r esegu1re qur,..ta manovra, ,·, prefo•rtbile di usaro una ll•nla filiforme munita di una vite alla "Ua e--tremila po::t,.rinre. l ntrodnttola, ...; invita su e«"a unn lunt"l'a asta motAihcn che ~1 f•l ullora penetrare racìlrnente dietro ad e~!'a ,, su fJIIC"Ia asti\ si l'a scivolare lo son•.ln 11 punta lazltotA Si t'ltira •JuinJi il condullot e. Un po· più lat•ùi, quando il I'P"lringimonlo POmin•·in a tar"- i sentire, fa d'uopo cominciar la ,Jiln tuzi( ne rh P S•l\ ruti non devp più ess~>rn in segmto inh·rrolla. In CPrli l~MI. •• nece!'ISUriO ricorrero all'ur+-trotom•a. sia interna. cio elle •' ti ca"" piil frt'•luenle, "ifl +'"lt>t·m•. Fa d'uopo jo;ogg111n gere che 111 questa nllima casi, p13r av.-.re un buon t'i!lullalu, "' de v,. <1llenera uua nuniClne unmedanla: ma non crupt ' ' i ,-i riesce. Per •1uesli ùilli•renh co<~1 Guyon ha io•ma;.,1natrJ dì e."lirpur,.. la cicat•·ics, e, nelle operaziOni da lui t'allo•, h>~ Ollt"nulo risultati mollo piu fuvorl•voli.

Tamorlaolldl perlvesotoall - UL \O:-.- (JoN rnal de .\1/dectne ec de Cht r ttrgte, genmuo i1'-!l:?'.

tumori ~ohdi pcrh•e...cirflli sono rAri, rn 1 t!"'"i danno Jun.!• in alcuni casi a clifllcollà rli dia~no'-~i co~• grandi che A lwne conoc;cer·e 111 '111811 condiz10111 e~<:t possono pre«entarsi. l n una ma IRta, stala operata di cisto tornio, Gu you ha riscontrato il cttJco e l'nppend1ce ileo-Peral•• adereut1 aJio c~cica "' nel cieco uu adenoma assaa vnlurnino!'o. In 'lll''"lo casu. pareva clte il tumore npparlt>ne"~~ alla ,e ...cica. rna ciò era unicamt'nl+' per le f-lUe aù~l·en7e, perché non l""'i"le,·a alcuno comunicazione tra oli es~e, corne ac<'aJe t~l­ volta. In un uomo flrr1voto nello clinica con una enorrul' di.,len ...ione \'e«CI•'ale, ...i ::.enlh·a nella fo .. c::a thaca sin. tra Ula lumore u11ito allu vesc1ca. Al pr·irno momento "J sarubba


CIIII\URGICA

:)07

potuto creder e ad un io~or;o fe,.a e; ma, essen lo ti malato morto ra pidamente, l't riscontrurono atler•·uze tra lu ~ iliaca e la ''""C•C8 ed aderenze t'Olia parole a Jdominalt> Pa1•e.va che l'ot•igine di questo Lumot·o l'osge unicumenle iulitnn matoria Guyon ha rifot·ito un let·t.o caso relativo ad una •lonna in istalo molto grave, nella rtuale venne fatta di9~uo~J di tumùr·e della vescira. Or a si é constelalo trn l'utero o la vescicli un vero ernoto rna che vuota \'8 il <:uu contenuto nella 'e"~tca con la 'tllale es"ll Prn in c•omunicazione. p••r cui que"la m alata orinnnl tlel sangue. IJenciHi la mucosn ve..cirale non presenln<:se che lo lc~ioni ~omuni t.li un'au Lica ci stile. È •l ittlc1le in tl'te<:to C'li"~ cono<>ccrc e«allamente come sia"l originato l'emalumA, pu1·cht1 gli annessi er ano tn islalo norn wle c· l't'là .Iella menopausa er c:l pR"qola, ciò che e~clude l'1dea d1 uu ematocele. " I n l'append1cP. Mcale er a unita al tumortl, di gui-a clte pare c-he «iavi stata deppr·.ma un'appenohcilo·, la quale è stata 11 punto di partenza di un foco -

laio lll lia mm ator•1o, m cui ~~ S•Jiro rormate false membr ane, lA 'JUOii ~0110 diven talo 6$Rfl s to--se, per· la loro vascolarìzZ8zlorw, l'or igine di quell• emorragie eh~ potevano lnr credl.!re ari un tumore dulia ve~cicn I n u n uomo eh~ orul~tva pure del qangue, la Slnlomatol•)•tin Bl'll alf] uan tn dill'er ••ntc. I,Jittlwlo egli ent1•f'l rw lla cliniw. f'l'etiCrtlaHI un Lumor~ Vt'"' icale ed t!rnise con l'orina un frammento ello si poteva c1·e leJ'e appar·leue«!'e uJ un neopla~ma 'esclt'Aie; ma •ruesto frarnmt>ulo. esam111alo al micr'oRcopio, fu r iconoc:;ciutn ~rtweuiro da un adenoma i nlelill tn&lt•. Alcune "-'Cttirnane dopo 11 tumore or a auroeutato dt ''Olurnp eJ il malato emeUeva gas u mal.(>rie con l'or iua. Mon dopo alcuui ~iot·ni C•l all'nulO('"ia !<l con ..ll\ltt re~t­ stunzn di un tumo r e inlestiuole cùe ~i e ra gviluppalo nella W•:;cica , nello q un le e ra pl•uetraLo per pPr forazioue. Esi<>te· \'&n·:J rnoltre numcro"e ma!>!>P infiautmal 1rie Lutto allor no alla veqcica. Vi sono ca"i mtche, in cu1 l' 111fiammazione inte~hua l e e peri·llllo•slinalo o con!lecul1va alla p t'P!IOIIZa di un cor po


e-.tnweo nt-ll'intestino. Uu tnalalo che vt:>nna t'icowrntn nella cliuica ha eme""O per l'urelt·n una \Crlebra di anguilla. lo quale. dopo aver provocato In perforazion<> clell'lllle"tino a della ve ..cìca, eru penetrata in I(Uest'ullima. Questo modo di comunicazione non t• d'altr'a purh• molto raro ed tn generale, quando t"•"o si produe4', é dall'inteslin 1 che v1ene l'or•~ine degli accirlenli 1.11 -.te"SO dica~i per i neovlasmi; ed • mollo raro che quellì d••llu vescica si pot•tino v~.>r~o l'ltllestino. l o stec;sa o""ervazione può ess~ro fatlft per l'ult>ro. i dt cui nenpJac;mt lll\Bdono sovtlnli la ,.,,.cica, mentre che 1 LU!IIOri Vt!SCiCalì !<Ì pr0p8t:!'l\110 più l'lll'fllnenla Vlli'I'IO i' li· lero. Dal punto di 'i sta clinico, f;Ì può concludere, iu un modo gene rale. che o~ni t[Uaholla "Ì "ent.- 1111 tumore \'•JluttJinosn, •l JUAle ~embra est-~ere tl'ori:zme vescica le. ma che ~~ estende allo pm•ti vicine, .. molto pt'obabrle cho rtuest<' tumo1•e abbia un'alt ra Ol'iqin'' " th~> 111 ve<~cica non s1a 'Itala inlt>ressala eh~ con-<t cutivaltlenle.

RIVISTA Dl OCULISTICA L e ftbre nervose dell'occhio atucllate col metodo eU color&Sione dell'Ehrlloh ooll'a.:uurro eU metuene. - l. HoscR.- (v. Grar:fe's . lrch.ftìr Oplttalm. e f'en.lrnlbl. J'r1r flie medie. Wissenseh .• ~. 7, 1892). L' Ho«ch tniettò nei ''asi do1 conigli albmi, per studiare le fibre nervose dell'occhio, la "nluzione tli azzurro di m etilene secondo ti m etodo dell'Ehrlich, c qu111di esatllinò gli occhi al


RIVISTA DI OCULISllC.<\

microscopio. La sostan~a l'onùamentale della COI'ne~:~ l'imase scolnrat.a l ner,·i che cntrauo pel mAr~ine, e restano subaLo privi da maelìua e sono costituili di solWi fibrille mollo fra loro ~lipate e fornile di prccule varico~il.à, si d1\idono dicolo· rnleamente e si dif'igono anustomizzanclosi abbondanlemetlle l'ra lot•o, verso il mezzo della COI'nen per ivi formare il plesso IJ&,..ilare Nei punti di dp.·i.;ione si osserva lalol'& una dilata. ziouu. l cìlinrlrt dell'asse nno allora stretti fra loro, si ~epa­ rtuiO e sì 1ncr•nciano iu molte guise ve1·so tutte le direzioni. ln •Juesti punti nodali u>:uslono orJiuariamenle tlei nuclei al· lu1qali. Dopo a vet·e all1·a' er·salo que~ll nodi le fìbr1lle si ra • coh:ono di nuovo in piccoli lronch1, str ingendosi intimamente fra loro, por poi ù• nuovo aodar separal•J uel prossinto punto nodule ed i vi confondet·si. Questo fatto si dpete p ili vollt\, mentre pai i rtHDI ntlrvo;;i sì dir·igono a gubt\ di raggi oel h'lPÌ'zo e si anastomiz~ano coi rumelli vicini. Dallo mtrec· <':io principale ~ ~ separan" delle fibre più o mano lunghe che scorrono perpendicolarmente od obliquamente in avanti, traver«ano come rami perforanti la membt·ana propria e rormauo solt.o l'epitelio aitleriore il plesso !'OLloepiteliale. Da 'fUi .-i vede partire di nuovo vet·so Lulte le direzioni un amma.l';so di piccolissime fibrille fornite di varicosilà che terminano cou piccoli rtgont1amenli e talol'a nnche con dilatazioni a formu di pala. Ques~ ~i ll'ovano nelle cellule pavimentuec superllciali dell'epitelio. Nell'iride si distinguono i ltt:!rvi motori, che consistono, nella regione dello sflutere. per• lo più di nodi, fa-;ci di llbl'ille; i nPrvi sensilivi il cui apparecchio terminale forma alla su· per•ftcle anteriore dell'iride una rete a maglie :-t• t• rate; e tl· nolrnent~ i ner·vi vasomotori che sono dill'usi in tulli gli !=!lràti dell'iride. 1\ledianle. il lrattamenlo con l'azzurro dì me· tilene apparisc~ che l ner\'i con mielina rormano nella re· gìon~: ciliare clue p!el'si circolari unit1 tla ricchA anaslomo~i, dei qu~;~li uno gio.ce un poco più profondo dell'altro. D~ questP

fiiH·e nervose contenenli mielina Lorte a spit•ale si dirigono a ~ruisa di ·raggi verso il margine esterno dello sfintere, ove •li nuovo si egg-r·uppano in un VIlUppo anular·e faLlo di auRe R forma di arcata. DA rfui vanno ne!lessulo ùello sfìn-


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IUVIST.\ Dl OCUUST!CA

tere fibre prevalentemente prive rli midina pe1· for1oarvi UJ1a ri ccltis~ima rele dJ sottili filamenti pmileggi&ti. Qua e la si trovano cellule fusiformi o Lr·iangola1•i coulenenli uuclei e corpuscl)li nucleari sim1h n piccole cellule gangl1onari, le quali stanno iu r elazione con un prolunA"amento delle nbre nervo~e contenenti mielina.

RIVISTA DELLE MALATTIE VENEREE EDELLAPELLE

Sulle alteraztont ol1Dlohe ed J•tologlohe delle ton•llle e del pllutrl a1fettl da aUlllde. - :'\'8U\JAS:". - (H'iener

med. BWller e Centra/h. (ur die metltc. Wissenscll., t~fl2' n. 3). Il Neumann spiega il fatto frequentemente osservato che le r ecidive dtllla sifilideanche e parl!colal·menle del perio.lo L~•·­ zinrio occmrono di rwe(~renza ne• luoglu ciJr: furono ~ià pl'ima sede delle sifllitiche mawfestazioni amtnellt3ndo che in questi luoghisono rimasti dei prodotti d'ioliammazionech~ por effetto di qualche eccit.azione sono mossi a proliferare. Egli polè dimo· strare auatomicamente nei luoghi della pr·imlliva ~~l erosi o dell'esantema anche dop(l dPglr anni "Ollo l' epitelio apparentemente normale ur.a lufillrazione di cellule r olonde; e questo potè di moslrar·e anche nelle tonsille o nella muco:;a do! palato molle che tanto frequentemente sono la sede di r ecidive locali. Le aderenze cicalrizie che non raramenlu avvengono in conseguenza dei processi ulcerosi sifiiUict del palato molle dei pilastri e Jell'ugola con la parete po><lerlùre della fàringe, ai le attribuisce in gl'Oli perle a una rntllallia


IHVIS U 01::1 l E li \UTTIJ:: VE'\~.UH' .E Of.ll \ f' l LLt:

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specilka dei mu!>coli che danru•ugia la nliJ'tllSie rnotlltta . D · CalLi e$.d l li'Uv n nrwlle qui euuw g1u pl'tiW• i 11 allri mu,enli llfi6C!ulmenle n• Ilo ~finlt,re c-terno dell'ano. una tale mirl'<Ìil"'

•pec11ìca. P&raplegle d 'origine • illlltto&. -P. Bot t.LOCHP.. - (JoHrfl!l{ de MM. r•l rlr· Chir., t!lcombre 18!11 t'epoca 111 cu1 compare la paraplegiu stlìlll!Cn t· stata m llto dt\·er:-- t munto oppreuatu. Gilb •rl e Lton, in un loro recente la\ oro, H\'evano tlllll lo ~7 ca,, pa1·licolarmenll' tle!!m ùi nola por la pr eeocib\ '"'Lroma d••llll ac<'idenli (~u quel numero, 37 r~a"i nei pr1mi \ ••nl1 ol••"i). Boultol'he lta pubbli~llo unn aL tli ·hCA, nella tpt8lt.> li:! vlllle --u 100 la paruple:ria ,j ~ tniZtatn duranl• i quallt'n 1 rtmt anni che su<.c:e!!uit•ono all'ulcera (8 volle uPI p1·imo tmno) E quindi le•·tlo 11 dt r e che non solanwnlt"l le mtrhll !'rlihltclw sono multo "pe-.so preeoci, ma cl:e t'"'ie cumpai1>no rrun,i ~cmp re nelle pr ime annhl!! lell"infelinne. La mtditu lat·,Jiva, che soprag~iun~ mollo tempo tlopo l"nlcero, ..,;n in tnPllO n.J allrt accidenti tert. ltli'IÌ, Sl8 dopo Ull lun~n flt!I"Ìu lo SII611ZtO-.o, lll"uiUtnB cosn molb\ rarn. Ln mielilr• appnrlioue allu ~ilili,!i gt•av' o~~ presenta nl.'lle sililrdi ordinarìamenl~ rnt-diurw o bem!.:"ne/ ..\ •1ue"lo t't):{uar,lo '" "'lalt!<liche 'ariano. Cio tnno .. lanle, tenendo «olo cnn lo ùt quulla. c;are•bbe lt·l·ilo <'nocludere che acCAde per la midolla c1o c be si o!>~orva per il corvnllo, val•• a dir•· eht:l le deteruuJtazioni delln sitllidt• su ' !ll~"ti organi si con!'llutaoo più spc,..o net ca-.r di tnf(\I.JOil l' le~jlieru n medioer•'rnanlt> gr•ave. P••oba-

e

b,lmeule CIO dtpcnde dal rallo che I(UC"II mAiali

l'lÌ \'UI'Il l\ 0

Jneno completamente dezli Allt·t, ed iulatli Je cifre pro,·ano an.•h'=l rh~ ,:li acd lenti uudollar se m br 1110 compru·u·p ciue volte mono s•JVI'Illì nei 1-~ i lllilici rhe hanno ft1llo unu buona cura eh~ in quelli che 11011 hnnno p r e!lo mot·cm'io o ne hauur1 preso in un m odo msuflictE'IIll.l. La sinlomatolo-t8 Ji que..li ocr-1denli pt·e<>enta la pt\rllcolat·lt.a cltP le mielitr sifllill~:he '-\fu!.!gouo n quul!<tast rle!!criziune dell'in!:\iome; esl"e non possiedo!lo ulcuu carattere Jlro-


RI\"ISJA

pr1o, alcun S8flliO, 1\lOI'CIH\ la not.ione di causai1La, chu p~r­ melle di •listinFtUPrle. E-,.!-" sono di due sorta; le une ac·ute. si r-lflbili!'ICOnn I'~Jientinamentc. in alcuni giorni, c~on un C'Or leo di di--turbi dùlln «en~ibihtu t' soprntullo dt-lla motllllli, ,. r e-

ralrnente mollo accAntuati, le altre, croniche, insidio~P.. compaiono n poco a poC'n, qualunque s ia il loro modo di comparir•>, Un fnlln domina tutta la loro storia, ed è lA pBI'O)IIPgia che, a grn.li tli"t~r,i, non maru·a 1U&Si mai. Ln forma acutH prc•senta il qu·l.lro or·dinarw •Iella mielite acuta o ..;uhacutu. ma ft~. d'uopo fiiJlarP. che queste liìrrne sono molln :--ve:;so preroci; é raro che es<:e :::opraggiungano al di Là dei lt·e primi anni che hauno ~usse~uìlo 1'infez1one; lu loro proguosi è ordinariurnenle molLo lristt'; esse ter111inano colla morte o <:i pr·olunguuo allo sl.ato cronico. Qu.. sta ultimo formu è lo ruu rrequenle: l'inizio u m>~idiof<o, segnnlalo eia clolori e da una debolezza. crescente. loollr·· i d1sturbi f<llnlet'ICI laugonn un f:{l'lHI posto nell~:~ f'inton1 11 lcJ Iogin dello paruplegio; la coslipazìoue o molto fccquent e· vi ha r1tenzrone otl incontinonza di orina Questi dil>OI'dinì w scìcali pre~l'nl11no auc1u•a lo pa .. tirolaeità di sopravviver'~ alle alt~'r8tiOni motori(} Jllù o meno pronunziate cbe es!<l accmn pagnnno. Si Vt'dOno malntl 'lUB"'i completamenlr> guar1ti che conser,·ano, !;io pare:-i vc«c1cale, sia un cerlo grado di ri l ~n­ zione. Ln mielite croruea è raramente mortale, ma es~a guu l"i,c~ anche mollo rnronwnte Rtmane rruosi sempre la dehlllf>zza nelle eomhe con 1.111 itnpt!dlm.,nto al cammmare ed alla -.tll· zionu verticale 1•rolunguta, lalvolta auclle un certo grado oÌI contrattur11. E,.«a r•·'i"Le in genet•ale alla .:ura, perch{; h al· tf'r87.ioni che cagionano la paraplegiu sono lesioni comuni t• nou lesioni ~pec1HciH• . A rJue~lo riguarJo, semht·a che le paroplt>gie clw sono accompagnnte da VIVI Jolori nel loro inizio, ritra!!&Zaoo mnggior vantaggio ùal mercurio dcllt~ allrP; probaiJilmente in ([UC!'ti ca~i e~i .. te una meningite &:"ommo!-'a o sclero-~ommo:;a conltCJ la qual·~ rllr•allt.uoeuto ha una t·eale efficacia. Le p1:1-


OKI.LF. lf \LATTJ E YK...,RKEE K OBU •.\ PEl U !

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raplog•e acute, pr ecoci, a decorso molto rupido, non :,:uar lscono Quanto alle altr e, la guar ig1one o per lo meno w rnigliorameuto l! tanto fr equente nelle par aplegio tardive rtuanto nelle paraplegie precoci.

lalla Decesdtà 41 ourarel& •lfWde.- SUWdlaconOiolute. - Fou R~It; R.- (Jou r 11al de Mel. •t Jt. C:ltir •• die l 91). Molli maiaLi ed alcuni me lici cre•iouo ancora che la cura della s1fili de non sia una necessitil as~olula o por lo meno non deuba essere applica ta che a cer t1 cus1 par-Licolar1. Fou rnier , per I'Ìspondere a que~to modo di vedere, ha fallo eulh• note personali la ..eguent.e .,tall"liCil ..opra Cl caQi r i· masti completamPnle senza curll, c;j t>bbcr·o s1fllìdi tuber colose in p1ù di un ter zo de1 casi; lo .;;Le~<~o d~t·asl delle le~10rn oB..•••• e delle lo!'òioni cer ebrali; ora giam mai, c]uanrlo la f'iOi ide l' ~< lllltl curata, si trova questa enorme proporz1on c d t una 11itllid e cer eb rale su lt•e casi. Le si Olidi ignorale mostr ano d'al· tMudt>, colla lor o gos•avezza abituale, il pe1·icolo che si corre a non cura l'le. Devesi infine tener conto d<•ì per icoli a cur vunno inetmlro i malati, quando non sia slala falla alcuna curu, dal punto di vista dell'eredita. t\ lcun1 autor i, è ver·o, r iconoscono l'utllitu d1•1la. cura pur i ca11i grnvi, ma non l'am mettono per le !'liOii.ti s·irnaslB per lungo lP.mpo benigne nel pe1·iodo secondar io. Ora. questa d1stinzione è senza valor *": le cifr•e !leguenll ne l'OliO prova. e 2fl0 casi di ~iOiide cerebra le. Fouruier htt c~rcalo •tuale fosse stato si carattere dt•l periorlo S 1·cou·lar lo. Ora, "U questo n u m~ro, ·a volle quec;to pt>rio.Jo era !<loto m m'> lo particolare bem,cno: se fJUffllll ~>l ro,.qe creduli autor ìz7.ali o stabilir e una p1•ognosi benig-na <sltwdo o rtuel p<H'IOclo 111 "UJ'ehbe rimasti inganna Li nel Let•zo rlr!i 1'11'~1. Crò vuoi dir e eh•• la benignità intziale non presenta alcuna ft8 r aozta per l't~vv~nire e che un malt~lu, il quttle non ha moi pre5entalo i n •tuel periodo cbo una -placca mueO!Ia della lingua può morir!' per accidt>nli ce1·ehrali. Ecco un l'allo che ra. •l'uopo teuer ben pr esente, ma rl»l qualt~ non Ai dev«' però Lrll.l'r e la


Rl\'l!>l.\ <:ont'lu~ionc che Lulle le sililicli benigno lcrminll10 con acci-

denti gravi. ~011 :.i cltwfl quincli e!'il.are o curare la ~ifilide, qualuflllUO sia .n ,..ua henigrutà. La gr·n\'l'Zza <lelle "ifilicìi ignorntu che pa,..~uno :;ovoull inuvver•tit•• u cagiono della loro beni~nilà dimo,..ll'•' que,la rwce,.~ilà. Fuurmer ha citalo, a questo propo,.,:ito, il ca"'" di un individuo affelto da enorme l01nore alfa c·o..cru, pt·r il qunl~ l'ra <>lato con ...i•lerntn come nPcc~"':-Ana l'amputmdnne. lli cover~lo nella sua clinica, Four·nier· ric.onobL•• tralltu•si di una ma ..-.u. gornruo>'a che swrnpnr,·e col· l'ioclui'O po1n::.sko. :\lu l'errar e er·u ~lato comme~so, 1wr·c•h•'- il n1alnlo atfermuvn t! i 1100 Il ,·or 111ai avuto la sitìlide. l:'uurntc•r· !ca cih1lu pure il fallo di una donna in l.Ul venrw corrslutnla nnn silllide populn;.u, la cui origine era ùuLhi11, 8>'::il'J'tmdo il ronr·rlo fc>rrnalml'nle di oou nver mai avuto alcun ace i· ienl4~ venurOt'. E,;arninululo però, si rbconlrò iu lur uua ukt>t·o 111durilu, con pleiade curatle1·islica e ro~eola. Qtw~t'iu· <.lividll() ~embr•ova ig-norat•e ui fl.\'el'e lu sillliùe. Mullo eli qu•1:-Le t-illlldr ignorule !'OliO sovenli piutlo«lo :-<iti· litli cli~<>imula~A::. :\fa molli di •tue:-;li maiAli ~o n di buoua rede, e fa .ruopo aggiungervi aucot•n le $JiliJdt ereùilarie cd anche IJUt>lle <."he si lro-.mellono ttlln !'locontla ;..:'f'llerauone. percllè ùi..e«-.e Phi· J>Lfmo ora Ol"~crvM.ioni iuconle'-Labili. Tulllt\ i a, so la -.iuU.Je r imani) cost :c<pe::;"o c:;cono<>cmla, •' u~­ Ct!;;-.utio r·if~m·o •JilO'-lU falt{J a qnallm cause priucipnh Pruua •li tutlu l 'ort~tno dogli accìclt•nll non p~tr•e sospetta: molti mal nh cre.Jono cht> fJUnl-..iasi a ccr.lente che compare all'm fuori th:;.;lt or;nni ~cuilah non po,..,.a ca~ionare la sifilide: quindi U)olle ..,iiH11lr t'Xlt'8 · ~Pnilali <~ono t'"-Se steso:;e sconoc:ciule. tu ollo le valrrci infettate (Htr la 'ia del •hl o, Fournier· ha C!onsla· tnto chtl lu unluru clell'ulcera era pa!C-,.;.ala seropre ina\-

\'et•lrht. Uno ~econda t'&u><o sr i• che lu lesioui ~ono cosi ùen·grw

.e (~O~I inuolenli ello "'~so uorr oLLu·ano l'ollenzione. Una t~t'Za cam-a t\ clovulu nl fallo cho fJUesli lll'C.dt!nli, .anche IJIIROuo sono ~LllLi nol.ali, '-Onoslalr cosi poc<>itnpor tanlr che vonrroru obliul1.


DELU MALATTIE VE:\ EREE & DEl. L.\ PELI.t;

;; l :j

lnliuu, la !'lifilicie delle donne é loro !'IOVeuti celaln dnl ma-

rito o dall'amante, che le fanno curare R loro int<apula dal medico Si può quindi conclud••re che 1'8'"'-enza di l\1fìlide nogli antecedenti, nou c sufficient" per creare 1111 argoruent.o vnlevol~ a ne~a re la Stlìhde e eh~ ru sempre d'uopo pen~r'i nei ca-<i OSCUJ'i.

La alflllde terziaria dol t .. ttcolo zet;e des H~pitaur, N. 2\, 189'2

FouR"ìiEA. -

(Ga-

La sJtlliJe terziat·ia del luslico!o puo prcsentar~i ,.nLlo ùue ;grandi rorme: la sclerosa, <"he lPrmina cnll'olrofla della gbinndola !:'eminale, la gomrno~a che finisce colla dPgenet•nzlone .gran ulo·udtpo~a, col 1"11111rnollirnento e coll'ulc&ra:ttone. Dal punto di vista della dala della compar~ll. l'ord1ile sciel'O!.!&, l'orchtto inlerstiziale, il sarcocelé itJt>rplasico, l'albu~iniLe sifllrLica - Lali sono i principali nomi che osso ha ri· ~·vuli - é un accidente terziar·io. Mtt ò un uccidenlo lerZillriu precoce, comparendo ttuasi sempre lìn dall'in11.io del periodo leniario, nella seconda, nella lor-za annata dellt• ctilllide. Collle loralizz.azione, lo sclerost colpisce di pmfet·enza il telltrcolo. F.ssa s.nzi Io allacca solo n t>l tre fJU&rti ùe1 co~i, ed in un •JUilr lo dei casi colpi ce nello <tle!>'"O tempo rl testicolo e l'epJtlidtmQ. Sempre unilalt~rule, m onotesti~la re tli primo acchito t>d in ortgine. l'orcbite finb.ce sempre per thvenl&re J,.Ialerale, !>6 non inlervienP la cura. Come a:;pelto e::stel'ior•e. il testicolo all'ello è aumontulO Ili \'Oiume; 1110 •tuest'aumenlo non é con .. itlerevole. E~~ • ''!l2~tun~t> al ma~simo il \'Olume di un limone, di un uovo d t tacchino Di p!U, esso è re~olare. La (or mn del te,.ticolo • conI'Urva ln. La superficie rimane liscia o pt•esenl.a leggieL"i~stme "POrgenze pictiformi. La durezza è uotevolt'1 t'l li~nea, t•a r lilagioea; il tel'lrcolo sembra di legno. Al taglio, s1 tro\'a un i"pes"imenlo generale dell'albugine&. l noltr e rl parenchima te~ticolare non ror ma più una polpa m ollè di color di nocciuola, ma un LessuLo fibroso r·e~iatcnLe,


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RIVISTA

rMeo, bianco ed anche laUiginoso. Su questo tessuto appaiono ragp;i tendinei, lpertrolla dei tramezzi normali , e tra questi raggi notluli bianchi di apoplessia fibrosa. Al microscopio, si r iscontra una proliferazione cellulo-fl brosa sovrabbondante. l tubi seminiTeri non sono più tangenti, ma separati, rinserrali dal te~suto connettivo. La loro tunica esterna 1\ essa stessa ipertrotinata, la loro tunica interna si frangia e l'epitelio è degl'neralo. Gli elementi oobilf, soffocati dal lavo rio di scler osi, si trasformano in veri cordoni fibrosi. Le arterie subiscono un lavor·ro analogo di arterio-scler m,;i. L'esito òi questa l'clerosi è, come al fegato. alla lingua. rl riassorbimento progr·essivo e l' ateofia dell' or gano. Nelle sclerosi pA rziali rruest'alrofla può produrre escavazioni. Xelle sclerosr totali il testicolo pu6 ridursi ad un fagiuolo. ls toln· gicamenle questo monrone atrollco non é più che tessuto fibroso puro . Nelle, vag[oale si può constatare un ver!lamento sieroso o tlb rino!o. Ma la lesione pru fr•equenle è la presenza di false membrMe, s viluppate soprattutto ne l cui di sacco infe· r iore e che rinchiudono l'epididimo L'epid idimo è interessato io u11 quarto tlèi casi, sia che rinchiu!'>O dalle false membrane diventi rallrallo, biancastro, sia che sia stretto da sclero"i all'infuoei di questa peri-epidi· dimlLe. Dal punto di visl.ll dd siutomi, l'orchite sclerosa è una inlumescuuza fredda, anogis ltCa , ind olente, che può rimanere latente iu consl'guenza dr questa assenza di reazione. Quasi sempre infatti è il caso che ra scoprire al maJalo l'ingrossa· me.nto del testicolo. Soventi ò il medico che constata qu~>sl'or­ chite che il malato non sospettava. Il turnol'e testicolare pr·esenta fJUaLlro carallel'i pl'iucipali. È un Lumore piccolo o di mediocre volume, ovoide. conservante la forma del testicolo. È indolente alla pressione. E molto duro in totalita. Di più, su questa durezza glmet>ale. le dita fatte scorrere s ulla superficie del tumore avver tono induramenti parziali. Ora quesli sono placche dure. non sporgenti; ora sono piccole durezze riJevate, v~> ri grani di


DlLLl! U L!TIIA VXU!tU B DILLA I'BLt.B

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piombo incasLl'all nell'albugiuea. Questo sogno, indicato da Ricord, non si riscontra in alcuna allr!:! malaLlia. Tale è la forma tip1ca. Quali varietà cliniche si possono fignalare le seguenti : Orchil.c bilaterale, orclule con i lrocele. orchi·epididimita, orclnlo con inizio infiammatorio. L'orch1te è frequentemente bilaterale. l due lesltcoh !lODO inegualmente le!'li, il primo colpilo 6 H più g1·osso. Ma ll eintomo Impor tante. che viene allora ad a~giungersi, è la d imwuziot•e della potenza vil'ile. l desideri& g:enesic& si attenuano. Le erezioni diventano r·are, difficili, incomplete. Gli spermalozoì sono poco nume&·osi e mancano anche del Lutto nello sperma. L'iJro('ele si I'ISConll'~ al più uel terzo o nel quar to de1 e&I!Ì. La quontilò di liqu1Jo é ~empre poco abbondante; la sua tensione è m10ima, si ~1ung:o sempre deprimendo il liquido a sentir e 11 tu10ore. Nell'orchi-epididim1te la forma cambia. Il tumore epididimar•io copr·e il tumore testicolar o neUa stessa gUisa di un ci· mi•'ro d'elmo, di un dito incurvato aù uocmo; non si ha più la forma OV111de regolare, ma la forma appranala . L'inizio infia mmator io ò mollo 1·aro. Però s t osserva qualchll volta; ma non t' allr•o che un incidente d'inizio, una piceola burrasca leggiera, passe~giera, che dura appeoa alcuni gio1•ni. li decorso P lenlo, le lesioni restano s tazionarie pel' settimane, mest. Non curale, es~e finiscono Calalmeote coll'atrofia Lol.ale dei test1coli. Curalo, Psse g uariscono completatnenle, s~ 11 Lrallautento è "'lato precocu. Anche quando il trattamento è stato tarJi,·o, si oller~gono a ncora r1sultali im~perali. lnduramenti antichi, le!Znosr, fin iscono per cedere il posto alla flessibilit.A normale. Questa meravigliosa effica<'ia della cura attenua mo:to lo gravezza della pl'ognosi. È facile d'ordinario diagnosticarlo, lenendo conto degli antt>cedeoti, della coesistenza possibile di altri accidenti sifllilici• deil'iniz10 in,.•dioso, dPi caratteri obieLLivi del tumore. Nè l'e· pididim1Le blenort·aglca, nù la tuJle•·colosi possouo esser causa <li ('Oufusione. Il cancr o, nell'inizio, é piu difficile a distinguere. Fa d'uopo


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RIVISTA OF.I.U ! MAI ..\TTI! n:!'C tRt;& 1:: OEU.\ l'fl.l.&

tener conto dell'unilaterolltà, dei dolOI'i laminanli, dell'irregolarilu, della con•u<~tenza dura su al eu m punti, norrnalt> e rammollita "U allri. per la die&!'nosi Jel t·ancro. lo lulli i casi dubbi, in LuLL1 i casi anchi' nei 'iuali il t• nnero par·e t(llfl"-Ì co1·lo, sar ebbe una g1·ave mancanw non tentare il trattamento coll'ioduro pola..'-'ico prima di dec1der•n alla cac:.ll·azìonc. L'1o Juro, per la sua rapidil8 d'elione. per Ja sua eftlca<'ia, e Ull meravi~lio;~o speclflco ddla sclerosi sifllitirfl del Lc::Licolo. Nei CE\Si mollo antichi curatt tor.livamente, é bene ac;socitll' tal volla all'ioJuroJ 11 mercurio Come Lraltalllento locale venne preconiuata un' inliern serie 1li poma ti' risolventi cil anche la COIIlpro"''iÌOOe. g ~llfficientc CO!Il'J~liare bagni rr~­ qucnlÌ ed un ~ospeusorio guornilo con cur·a d'ovnlta .

RIVISTA DI ANATO~ll! E FISIOLOGIA NORMALE E

PATOLOGICA

-----Dello •viluppo e del modo dl propagazione della. tuberoolo•l delle artlcolaztonl - ( P\ wt.ow;..Kv, Anna/t·!; 1b · lfL.~titut Pasieur, N. 2, febbraio 1;..9~). Parlendo dalla t[Uestiona tuUora con troversa, se cioè la formazione del tubercolo debba allribuil'::;i alle cellule del tes!'ulo connellivo, 11econdn l'a v viso del Baumgarlen, ovvero ai leucoc1ti secondo il parere dì allr1, l'A. ha impre~n nt'll'Istitulo Pa"leur una seri!! di c:.tud1ì c:.ulla tubercolo~i delle a rticolazioni, che meritano Lutta la con~1der·azione degli slndiO~I.

Egli ha ioieLlato nelle ai·licolazioni d•·l ;::inocchio delle cavie colture di bacillo lub•·rcolare in gltcerina peptonizzata a ssoggettandole po scia dopo 1/ , , l, :?, ~. 1. :,, G, i, 8, 9, l()


111\hf\ 01 ,\'ì\I Oirl.\ P. I'ISSOI.OGI.o\

:j l !l

frÌOMii, ,, 2, :.1, i-, 5 (i, 8 l'<Stlunane utresntne t«lologwo. Peut di le<~!<Ulo d'onunali morti pc•r rlor nrMmio, ~'Oil!'t•t· vuli iu al-

cool, in II'Jllldo li Flernmiu~. in :>olulio te al 0,. 0 ·.li ocitlo Cl'flffii(:O (88 Ufllj.tlll'len), 11 HH'lUSl in ct•lluloirlc rur'ollfl pmwra slu,Jiali «enen•losi della t•olnraziorlf• c:nu lo safr·nnina Cl col earm111io ailtllninnlo per i te"'«tlli, e col metodo tli Ehrlicll, d1 W Ptg••rt o ol1 Ziel per i boc•lli. l •·urnhianwnlt •nncroc:rcopu r os<:Prluli dnll'~\. nelle arlicolazioul inocnloto furono al ~· giorno «olo un'ip• rorma clolltt earlihi J,rlne; al li• gonOcwc• dell'arli<•olnzione, AtllliOIIfo ù~>l­ t•rnito/tonc delln cartrla-•ne In mernl .r,mo crm(jv a'e un poco scabra e cl'un eo lore grir!ir1; talvollu 1111 po' di fi•TUI•Io lnlliginoM uella t•avttù at•Licolnr•·. la ~Jun lol~:~ in~ninulr !!'Onlie. Al 12• !!'!Orno, 11 locr!<ulo pet·iarticolnro• è c•lernalo"'o Dopo tr·o sellimune l'nrtwolazinul' n~<~ai l'lovonti ripienn ùi pus, lo cartila::rini com • ero«", ù1 u 1 c •lor gr·ig111; lo lunicn ~movr~tlc rorlHmenLe iqpeRRila, covPrla ùi uno Rlrato di pu cas... <•Qo

t•

e di ~ra nulazioni molli; le n<~cra molli. Ver«o la !o<l!Sin ~;~cL­ limana. rarli ~olnzione moc;tra">i rort •mente insrro««ala e ripiena di grnnulazioni spc"Sil; la rnernbranu sinov10le è di-:~ seminala di piccoli notluli j.'(rigi e <tunlciH' volla rfi I·iccule pustole caseo.,e, rorarnen le op pare ::~nppurnzion(• t:n ~e o .su •l••l les<~ulo perrarticolar·e: le glnndolo inguinali t• oddominnli sono gunfìe. Quosto stato ()('rlliste rn tal rno·io Lal\nlta •l•u1 1118'11, o con ur1u Ruppu rn1:ione più o m~no a!Jhondnnle, o con la compllcazion" d1 jlranulazioni fungo!>e più o meno 1111-

m•·ros!'. L'esame ffiiCroscopico ·li lngli olellu tunica 'IÌI)OVlUie, ft\llo dopo 12 01'8, fil riJI'VU('I' c hr Ì bacilli f'llssanO 8d•Jil'ìltUr8 ti&IJII ar•lìcolozione nel suo 1•ndolrlro P di qua nPi linfnlrci del to~­ &ulu ronnclli\'O della lunicu orlicoiAI'O. Qui i nconll•ano c inreltauo l'en.Jo((>ho O le celJuJe ÌffilliObìli del COlllll tll\"0, pns"81\c!O da una ct'llula a!l'allrn c ~ervt•llrlol'i dei loro prolunJf&menti a ~ursu di pnnli. l>opo 1~-24 ore crpe~"O st os~erva no nel LC'<4:-~ulo roonellivc1, [lùJ'(etlamt-nlt• 1116ller alo IOIIhmo dRI tlinlot•ni fllÒ olegencrall P ~ranulns•, grupp1 <h cellule invas"' dai bac1lli. Cosi Jol' • 1:! oru, !'<ebbene t•aramenlc, "l vedonu ùei rorpuicuh bianchi


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RlVISfA

nel li•1uirlo ~inoviale con bacrlh in mezzo al proloplasma Dopo poco, talora 24 ore, po~;sono osservarsi '}Ua e lA cellule fungose e, guardando altentarnonle, dei bacilli nelle cellule fusi formi poligonali del ronneltho, il cui protoplasma è granuloso e H nucleo grande e pallido. Si osservano baciUi an rhe nei globuli bianchi; e la preseozo di essi nelle cellule del conrwllivo c uei globuli bianchi si riscontra m lultr i periodr d€'118 tuber(•olo~t delle erticolazioru, cagionala ad arl9, da 12 oru dall'inoculaziono a due mesi dopo. Secoudo l'A. dai primi momenti dell'infez.ione ~i determina uua vrva lolla nei les~uti alla quule j corpuscoli branchi contribuiscono altivanrente. Non si puo ~e~uiroe r progr·es,.r nella regione fungosa per la confusa mescolanzu degli elementi der tel->sutr ; ma or limtti di 'tuesta regione v' ha una zonA nella quale i globuli bianchi sono pitt r•ari e i fAnorneni rslQlo;:rici po~"'ono rne,rlio osctervarsi. Qur po"sono telliuta O~Ssorvarst, allorno a una cellula iuvasu da bacrlli, 1, 2, :3 globuli bianchi r·iuniti coi loro prolun~amenli ver·so i bocillr, o atiJirttlura invasi da •Jueslr, ma in r1uantit8 minore che non le cellule del connellr vo. Dupo 30 ore, la regione dello p:ranulnzioni cornpaLte si e~L~nJe e, qua e là, oPI tessut•1 adiposo periarltcolare :;i ns· scrHlUO dei ~lobo h branchi 111 va~r d1 bacrlh. Oltr·e di IJUesta zona di g ramtiAzioni compa LLP edi rollule di connettivo, dissemrnttle dr ~lobuli luanchr, c;e Il<' rrrrvienc un'altra rn appartmza mtatl!l; porr1 anche qur ~i risconlnlno dei bacilli sparsi e nt.~lle celhùe del connettivo c Ot>i lintalici. l tessuti rnlorno a IJUesta. Lona paiono anche e;:si intatti; ma osservatr allentarneote dopo 2.-i, 36 ore, rno· stnwo anch' t•~si dei ~otlobuli bianchi rnv~;~si da bacilli e nel le,.sulo connelltvo, e noi fasci dulie fibre rnuscQiari P nel tessuto utliposo periartirolore. Dopo iO or·e. oltl'c lliiA prec;l'nl.ll dei hn<'illi nel li'}Ui<lu hl'· licc'llare, 11cllo cellule !•rrdot.eltalr e n~ì gluhuli h anchi, IICltasi ciro il proresso rnflammatol'io si el"Lende, e du rante rl pet•indo dr sviluppo del tuberrolo, l'eru1.ione di nuovr e gi<-vaui tubercolr «egue ,Ji pari pas~-;o alla propagazione d~ i ba· etili uell'orguni~;rno.


DI A..."UTOMIA E FISIOLOGI.\

Al se<~to ftÌOrno il mutamento unporlanle avvenuto è l'ap· penzione di piccole pustole contenenti pus caseoso, s ullu tuniea sinoviale o nella s ua .:ooslanza. All'otlavo gwrno oltre de• dipic• globuli bianchì ~e ne O!';· eervono degli allri più g r and i, poligonali, ovali con proluplasmu voluminoso, accanto ai quali se ne trovano altri u ftuclni m ollo colorati e che non hanno ulterate le loro d•m enqioni ~ la loro affinilil per i colori d i a nilina. Al IO" e 12• giorno si os"'ervano qua e là, sparse qulle«suto, ma ~<~e di Cl>llule epilelt01di ,Jel tessuto connettivo fram· mis('hiuta a corpuscoli bianchi e forme di transiz1one dai globuli biancb1 alle g:io"llli cellule ep•lt•liodi, delle •!11811 forme per11 non ~ slalo all'A. a,::evole cleLerminare l'appan zione. Pro«e~ucndo lo sviluppo del pro ·esso tubercoloso articolar•·. l'A . ha riscontrato clte olli'G l'infel.ione inconte"labile e s ucccs!-.i vn di luLlo Il tessuto, apptH'B cariocinesi nelLessuto lro. il ts• e il 21• giot·no. Le cellule del tessuto connetlt\'O comprese nella zona dell'infezione l'i m g randiscono col progredire del processo tubercoln re, il loro protopla sma !li go n Ila ed f'!lSe <~1 camb1ano in cellule polt~onali o epiteltoioli. Parte di que.cote c-ellule vengono dai globuli bianchi per in~randa ­ mento d1 proloplasma e del nucleo ed é in esse che si oc;$t•rva il ft•nomrno 1lella r&r•ncine~'~Ì. l : fallo 96 questa, la eu a f>l<i"lf'n7.a è indubbia pet·~lc cellule del lesc;ulo couneLL1vo, sau " 14Chts•vn alle cellule epitelioiJi thl Psse dt- r ivale, o si estenda lln··h•• 1\ •Juelle {lerivanti dai COI'IIURcoli hi&11cbi non può e!'· llel'e affermato con precì~aon"' duii'A. non potendo ~>•ITalle c.ollule dislin guer~> i l'une tlnllo aiLr·a. Ciò può secondo l'A . r1te ncrc:i per la mollipllcilà delle forme transitorie che SI ha campo d'oqservare. l.tl cellule epìtelioiùi h·i g10vnni tuhea·coll sono molto r·eIJi lcuh nella lulta cont1 o l'inf,.ziorw, per ordinario non "i O$•e .. vano ~;rnlotm d1 metarnorfo"l pr·ogrcs~iva ne nel loro prol()plusma, né ne• nuclei, nè nei loro rapporti con le so&hwze coloranli. D'altro cauto uon v·hR dubbio che i bacilli nou s a molliplicluno nel loro inleraw; essi arrivati nel protoplasma, vi si tr·ovano in ammaf<lsi va rii di fot'tua, a i queli


111 \'lSfA

nucl••o c cellul11 finiscono col cedere rimanendono di~lrullt

e ~o~tituiti. Oltre di rtuesle masse di bacilli e di cellule morl•• tlol te~ ­ sulo connPllivt>, Avvi ancora delle cellulA epilelioidi più grandi di I]Uelle nppar11o al1'8" e i<r giorno. La une hanuo un nucleo !!r&n·ie e palli·lo e un prolopla~ma chiaramente delinutalo, mentre le altre prPsenlano i <~egni della cariocinP~i. Globuli bianch1 ~ono penetrati fra. cs"e con un nucleo Lalnrn d1vi<:o e disliulornento col(lrato, lal'a.ltra con nucleo rotondo, ma con color ito heno pronunzialn, e conlor·nato da prnloplasma più o meno spPS!<O. V'ha mtlno cellule polip:onah . le tluali sono J!ÌO\•an•, t•pilelloidi r icche di protoplasma con nucleo inlen,.amenle coloralo, e che hanno E:randissima aflhulà c.m i globuli bianch1, d1 cui "llppiamo le molteplici forme transitori<>. Dopo il 2 1• gior·no oltre le parti cosparse dj granulnzif'ni cumpalle e !ungi da esse. !il l'isconlrono piccoli Lulmruoli micro<~copici con cellnle Ppllclioidi più g randi che non rptt>lle o~ser,·ate al lf>• ~·orno . Si os .. er varw raggruppat1• in fj-7 a nucleo ~rende e pallido, o prccolo e ben colnralo, mo!-trawlo i l'aralter i dl tlerrvazione tlai glnbuh bianchi, di cui l'l~con­ t••aqi qualcuno rr·u le cellul~ eprlelioidi. Color·audo t:on lu sa:franina col metodo di Grorn si po~~ono osse1·varo rurrne di ca1·iocines• IH'I'e cellule epiLelioidi. Alla 4" sellimona appaiono r1ua e la grandi cellule •·pile · lioidi del les<~uLo tonnetlivo ron du~' tre nuclei; Lub•·rcoli tipici, e, sebbene rari, rra lr cellule epilelioidi non uuu•cano globuli bianchi sotln tutte le rurme transitOrie e progrt'""'Ì\'l' ver~o le cellnll\ eprlelioi.Ji H•sconlranRi rari bacilli c fM·me di cariocine-.i. CJ tramezzi di llbr·e del tessuto conndlivtl normale disfatto c invaso rlallt• nuove cPIIule epilelioi lr. Alla ;>• e (l• settimana si pMc;ono O"'"',.I'Vare de1 vr•r•i C tipici tul>•'rcoli con c;carsi bacilli nelle cellule epilelioidi o una serre di metamorro~i re~ressh•e in forma di decompo ~i1.ione e degenerazione udiposs. l nuclei delle ceUule d~~tenerale si colorano male. Il proloplac:ma è ~trauuloso, in~"guale. •nfine la suppurazione tube rcolare si ò determinalo. Que<:lo p rocesso però t1 dilfer enle da quello prodouo dal cocco pio-


geno, eh•\ 11 primo è un proce-.•o nucrolicn in cui c:P.gue la 48compo:-i1.ione gra nulosa e grn-.~o«a de!?li elementi dd le-..eulo e dL'I globuh bianchi, menti'" nel .,e.:on!lo gl1 elem~nli figurali sono hen conser vali c tnlvolln mostrann ancora 1lei movimenti a•nìhoidi. Dopo duo mesi di infezione c:i o~<c:erva l-ene la znnu di tlegeneraziono tubereolare del les-.ulo o !JUB e là rrn il L·· ...... ulo congiuntivo ~a11o \'edonsi !l'ruppi micro,.coptci 111 luhel'coll. c')mp:.~sli di (), ~. JO cellule cpilelio·di, dt vecchie cellule d>-1 te..!lulo conE(iuntivo, e dt g-iovani dt•rivanti da corpu<~coli b tancht no~1 cariocinesi, nè callul~ ::i~anli . l (t>nvrnen dt S\'OI!!imenlo . lutliuli c:ù o,~en·ati dall'.\. hunno una certa c:uperiorttu c:u •1u•·lh tle!'lcritti dttl Baurn· garten in quanto "i succeJono con mn.:giore prestezza e ..ono as..-ai ptù complessr. E lo mo-.Lrano la peuelrazillllt' dot buctlli nei globuli bianchi e l'inrezioue dello cellule ùel tess11lo <·onneLLivo e dello r ete lin'atica o.::~er·vato 12 ore dopo l'111fczioue. cio\• a dire nei primi mo m,.uti che ~egue nei lP" nti 1'111vasiooe bacrllart•. L'A. dt3lin~ue lrc zone di pr•1p&gazione del t' inft!zionc; la esterna nulla quale : baCJIIt si trtwatw ltberi nelle lacune del teuulo congiuntivo e raramente m•lle cellule, la media tn cui i bactlli qj rr!'lconlrano rwlla cellula del connellÌ\'O ~resso contornale da f:'lobuE bianchi, l'inlot·ua o quella delle ,·a~!e gr&nula7ioui iu cui i bacilli si trovano net :-:lobuli ùiAnclti. Inoltre l'A. ha riscontrato i bacilli rwlliquido l'inovta.le, e !>apenclo cho ft·a lo cellule t.lell' endotelio nell'articolazione \'Ì banno ol'illzi d1 vasi lioratict, s'aq~ornenla dì leggiet·i la via che i bacilli hanno seguita nel les<~ulo sinovralc, la quale é appunto, !-lecondo l'A, quella dei ltnfalìcì, infettando prtma le lacune linfatiche e le cellule del connellivo. Qui appariICOilo det 1-{loùuli bianchi cl1e cominciano a lratl••nere der battili, e liJ sono rnaggiot·i dì numero do\'e piu grande c la cruanttta di 'tue«ti ultimi. Fmchè i glohuli hianchi con!'... rvnno i loro movimPnti O!<si COntinuano ad emigl'8r e; ma qunndo i hRcìlli hanno dil'.lrulto i globuli l.liatl('hi, ques ti infeltllno i teMuti e dontlO o rigino a un nuo vo tubtwcolo Que ll i che non possono enligrat•e re-


RIVISTA

sl&uo distrutti in sito subendo la melamorrosi r egres.."iva di cui si è delLO di sopra . l bactlli iult\Olo continuano rl loro pro;:redire inrettando man mano le cPllule del connettivo, intorno alle quali accorrono e "Ì arret~t.ano i globuli bianchi. quest'arresto effetto di un'attrazione chimiota,,sica o è la celhda rigonfia per l'mcorpora~ione dPi bacrllt che arresta il cammino ai leucociLi? Checché ne t~ia, l'A. ritiene certo che sono quusti gruppi ,Ji cellule del tessuto congrunlivo contornal e da globali bianchi, che hanno rl primo posln nello sviluppo del lubercolo. Due obiezioni, dice l'autore, ~i polrebbar·u muo,·ere alle ttue deduzioni · che i f!lobuli IJì&nchi non c<'dtwo e-.,.. ,.Jie cellule i bacilli che contengono e 11on !:<i sieno nrrestnlr in torno acl e~se cbP quando ~ ià e~~i ero no inrt>lli, com•• anche che sreno essi che inrett.ano le cellule del tessuto connettivo. Alla prima l"aulore risponde ripor tandosi agli ollungaorenli amiboidi del globulo bianco ver so la cellula del conneltivG per cui talora i bacillr !'i trovano per meta entro la ct>llula e per l'altra melà ttul ~lobulo, e contro la seconda sia ti rallo della pre.,enza dei bacilli neUP cellule del connettivo dt>lla zona più avanzala prima che non l'ieno appar!>i i ~lo­ buti bitHtchi. Bisogna dun,Jue ammettere, dice l'autor e, che i globuli bianchi vadano e!<si in cerca ùer bacrlli nelle cellule Ù('l tes· suto connettivo, le quah si rr econ trano 111 tutlJ i per·iCJd l del· l'evoluzione del tuborcolo fino alla ~Psla settimana con i ca· ralle1·iqlici cambiemenlt dovuh a,:tlr avanzali periodr della tubercolosi. Teori!'amenle quP~Li cambiomf?nli possono es~ere di dne "4pecie: e eire i ~lobuli bianchi ''icini alle cellule del connettivo soccombano, P che ~ubr:::cano met.amorfosi pro~r"'ttsi ,-e L'autn!'e non ha osservato fcrrmnenr re!o(rt>:-sivi in que.. ti ~r·uppi di I'CIIule qunndo il numero dei bacilli era scar !'o, coro1 e ha con!<latato prù Lardi allelo dei globult bro~uchr tipici forme di lt·ansìzione co11 cellule oprlelioidi e la cariocrnesi di que~rullime. Da ciò egli trae la conclusione cita

e

·<t ils]lOI1ulo uiarwo tlel ~an.gue partecipa atlicamen.te alla (or·

miLòionc del fttuereolo dopo di acer sttuilo un.a serie eli eamIJiameT~ti progressioijtrw alla. cellula epilelioide tipo •. Qurnui


DI ANATOKIJ. E FISIOLOGIA

Il tu b·'r colo provocato arli tlcialrnenl., Mcondo le ricerche deiJ•autore, .. arebb un pr·odollo di cellule epiLt>hoiJr derivale e dal globulr bianrlu e dalle cellule dell~onnetlivo. Il Baumgarll•n invece pare rosse trallo ad altra interpr e· taz one sulla pre..enza dei globuli bianchi nel tubercolo a agione oppunto dello grande diver~ità de~li elementi costitutivi di esso: secondn lui vi sar ebbe una irruzione secondar•a di questr globuli nelle cellule d,.l les,.uto connelli\'O, ma egli non cerc!l di sapere clte cosa essi d1vengano 10 progresM, e con lui nassun altr o osservotol'e ne avrebbe '-lU· draLo i r~mbiarnPnti progre"si vr o regressivi. L'autore per,.rò emelt.e recisa la sua opinione contraria a quella del Bnurngarlen clte cioò ti Lubercolo pro,·enga dalla cellula di'l tessuto connellivo, di cui cruella epllelioidP sarebbe un derivato, ed afferma che qw•.<;ia é una der irxu1one aia tlelltt cellula di'l tessuto ehP tlei globuli bianchi. SiiTaUa opmione "arebbe dr accordo con le ricerche dello Ziegler, che dimo!>trano come le ct>llule epilelioidi o le formatrici del ~uto con~iunlivo dt?rivano dai globuli bianchi, e corrisponderebbe alle altre e10.perienze dell'auto1'e stu<>o sullo sv1luppo di Ct'!'O tessuto, nelle quali egli ha O!'l'ervato cosi forme lran· aitorie riai globuli bianchi alle "ellule epitelloidi, cC\me la caraocinc<~i in rrucsle ultime. Come 111•1lo sviluppo del te.•sulo Congiuntivo v'ha un11 sea·ie d i rnelamorrosi progressive fin~ alla formo delle fibr·ille del tessuto lesso, cosi nello s,·jluppo dPI tober colo si rif:conLrano gli sles!'i fatti di par tecipazione J ei globuli hianchi ndla formazione della soltrle organizzazione l'pilelioide. Perciò l'autore drce. il iube r colo 1· il prodotto crruaa in jfamnlfwone cronica contagiosa, con tutti oli attribuir capitali e caratte,.istici delle Of'ganiua.iuni infiammator ie. Il hacrllo della tubercolosi dopo d'esser ponetrato nell'orllnismo iofetla prima le cellule del tessuto c-on#!iuntr"o• che " il numero òei bacili• ò scarso, si moltiplicano formando le cellule epilclroidi, e per iscono se la quantitil di hacilli è BI'Bnc.Je, allo ~>lesso modo che succe•le per i globuli bianchi ebe re ... lano d1slrulli da una quanlitù con..1dcrevole di bacilli, e 'i lra sfol'mano io cellule epilelioidi che prendono parle


111\ISTA

.aliA fot•maz louo th•l lubercolo c tt·agpot·tauo i bacilli uell'OI'· galll~lnO S·· la quanlilu tlt P!'!.'Ì f> linulata. Secondo rrue~ln .teoria deiJ'nulot·o lo celluln del tt-s-.uln connellt\"0 è la "Oli\ che J>N"~tede olrlllfeztonl' del les"'uto slPS"O, mentre i :.:lohuli .binnclti delermwcrebbero i11 primo kmpo la lotta routt·n i bacili t, !olia cht> finisce Ctlll lo distruzione del lt.>ucocit•J o ··on lu parte altt\0 ch'~:::s" preH•It' aHa formazione deltuberculo, e po1 In J•rol'agolione dei bncilh nell'or$!anismo. A •JUe!Sla conclul'ìone l'nulot•e aggiunge alcune cousldcrazioni into rn o nl modo di pt·opagaztone dell'infe7ionc hib ... rcolat·o nell'or·gaHi-,.mo. ~on u\endo l'a •l• re gimnmai r i::srontrato bacilli r•ei ,.n,i ~an~-tui~ni dell'urlicolazronc eri m·endo mvece Q!';Scrvalo <!In~ !'i11vMiooe dt e ..,.,; ~>egue I•Ct' i iinl'atlci e quincJi uulle f.!lardole, como in •1uelle in~uinali do1-0 «t•i giorni, tn tpt .. lle del ·hi\CillO &Jl'Ollll\'0 l!iOI'IlO O Al df>CÌillll 111 quelle )1tl11bOr Ì (\ (IÌII lontane, eglt l'ol'mula In ~oguonte deduzione: il Clf'ttl! 111/er· /anfano dall'arti~o/a;;ione per (e oie linJa· tirhe, esso tn.fetla un sistl'ma dopo l'altro, le gla11tlole pw

C0/01:10 11i Spandr•

o1crne l'ti in s~guito le p11i luntam:. Qu··~to m odo d1 propagu11one dello tubercoln-.i per le \'ÌC linlal•clle non era stato a dtre dell'autore assicurato per la tnLeJ•colosi Mlle arlicolalil)ni, ond(' ~i può coneluderu chi) per ~rifalla inlet.ione le 'ie di propa~az10ne sonu :-ernpre lu ~te<~sa, le vie linf~:~liche o non le sanguigne. €: ;;olo a dire cl,e lu prestezza di propagAt.ione é in relazi(lne •lel favo r~ eh~ otrrouo 1 te-..suli e dt-1 numerll de1 Sll"lemi ~>olalol'i, ::lun· dole; come è ad aflermare che le articolaziom non :-.ono rt·

~ioni favorevoli al subito propagarsi nt>ll'organismo dell'in· ft>ZÌOIIC.

SriTaUa lt>~go di pro?agaJ.iooe per i linfalici cd il ~ofT~?r­ manwuto nelle gloo1lole linfaliehe s.i manifesla in modo ancorA piu deciso nelle inoculazioni di culture nella midollo ùellu o~sa. in cui se si mt>lle la !:;OSlanza iniellaLa a contatto dit•ello clt>lle par eti avt>ndo prima d i<~lrulla la miòi)IJU, l'inft•ztonu -.1 svolgll preslamenle,. gli animali peri.;:t•ono in bren' tempo, m ~nlre so l'inieztGtw si esegue a midolla integra la infezione segue con un certo rilarJo. Nel primo coso l'infe-


.. .,_l

~-

DI A~ATO'fiA E FISIOI.O!olA

'&ione o.l nv..-enuta [1e1· il sangue doude 11 prosto l:i\'OI~ers1 eli -~. nel secondo invece t. seguita, per mezzo dei ~lobuli bianchi e delle C• llule della midolla, ollravorso il ~i~tr.ma llnl'ìltiro. g sperienzo falle dall'aulor.l nccet·Larto questo fallo, eM all'autopsia dr anrmali inoculati rlr tuhercolosi nella m idolla :lei femore e morlr dopo due rne~r. egli ho potuto ri~M•IrarP la propagazione della infez1one lungo le vie Jrnrn-

tìche crpecialmenle delln CO"cia •• de11"i11ldom•• ntJile j.:htnrlole fngurnah e pelviche. ln'-omma aiJe prez10!'8 ricerche del Flaumgarten <~ulln pnr le ehe [ll'ende la c .. lluJa del tessuto conlliunllvo n•~lla lulwl·colo~a l'autore ha aggiunto dei falli nuovi sulla coutrihuzìonu del l!'lobulo bianco nella lotla col b11cillo n t-ulla t'Ontribu&tono di C$SO nella ro.·mazione del luberco>lo. Egli lllenlre lÌ d'accordo col Yersin sulla impot·tanza del globulo biunco sullo sviluppo delle tubercolosi, non considera il leucoc1lo .:ome destinalo unicamente a combnttut'l' il hacill11; egli eredn che esso parLecipi a lla formazione del Lubot•colo e per la sua em•grazione concorra alla mft•zìouo generale dell'or· (tenismo. I globuli branchi, CO!:'Ì si t-sprune l'autor e, SOIW utili e nocioi, come é pet• il sistema linfabco, il quale l• ad un tempo m ezzo di tra ~pOI'lo e dr o~l.acolo; 1fi h'a"porlo por i suoi canali, e ùi ostacolo per le glanJol•·.

H.

RIVJST A D1 TERA PEUTICA

--

C\STA:-11. -

Sulla tera.pla della. gotta.. -

(Gior. lnt,.rn.

tldle scien3e mediche., 15 !:t>nn. 1892).

In que"la importante relazione l'm~:~igrw profes~ot·e dopo di &vl!r per sommi capi rico1·dalo dei suoi C~tud•i sulla palotre-ne~i della golla, la quale per lui non è alLro se non un'ano-


RIVISTA

maliA del ricaml>io, un vizto Ji vegetazione che ha la sua

bese pt•inctpa.le ud origina le non nella crasi sa nguigna, ma nei !!tnfZoli le!"!!Ull produttori delracido urico (specie le cartilagini e l lessult periarllcolarr), essendone una con~eguenza la urrcemia, e ponendo come altro faLLore la slreltezza de• vas1 minimi, creqceote con l'età, causa essa della lrombo!!t uraltC'a e qumdt dell'accesso acuto di gotta e della reazione tlogìllli.-a, P dopo di aver r1petute le ragioni che in armonia con le vedul<• patogeneliche gli fecero proclamare la cura dietetica al bumin~a co11 l'ttg~i unl& di verdure e la l*Sclusione deglt tdrocarbonali e qumdi ancbe dei latticini, e '{UI!IIa farmaceuttca a base di alcalini, passa ad esaminare ed sua· llzlar e le vedute •lei P fei!fer, il quale spiegando in modo ben dHTerentu la patogenesi gottosa, accelta completamente l'inùiri:tZO curativo del clinico italiano. ~ ben r tsapulo mfaUi che il nostro A. col suo wetodo eu· rallvo aveva a precipua mira di diminuire la produzione dell'acido ur ico iu LuLLo l'organismo, favorendo il consumo e la combustione d<'l·di albuminali sia con la scarsa introduzione degh alnueuli in gene•·e, sia con resclusione di lulli i mt!ui di r·isparnsio (iòrocat·bonati, grassi, alcoolici); di evitare lo produzione di a cido ut•ico nollo slornaco; Ji favorire con ogru mezzo ti consumo or;::auico ; di pr omuove•·e l'Os!"idnzioue ùe~o:li albur01nati, di agevolare l'esportazione dell'oci<IO urtco anrnontando l'aletthmté del sangue e degh umori, •h comballe1·e inllu ~ lu strettezza dei vasi manlenenùo calde le parti, sopratulto le articolazioui dei gmocchi e de1 piPdi. Pfc1trer mv..ce por ammt llenùo la necessita di tale !llstema di cura, ne sple!l'a l'1mporlanra in un modo affullo dlfl"tlr t!nlt>, che lo ~ tt•'\sO A. chiama n.uooo, originale ecl inter,s·

sante. Il Pfeilfr r ttl COIIlrariO non rtt dipender e la diol6!<-Ì UI•Ìf'8, o cos'ituaione !JOtlO'fa ùel uoqtro A. d» aumeul11La proùuZ'IOne d1 ac1d0 1.mco o da rtlcm~.ione d i esso n('ll'o•·ganismn; ma ammelleudo chi!, fu0r1 gli a tlncchi, nel gottoso se no pro1luca in minor<! quanlii.U che nel qano, ritieni! ln\•ece eh•~ si traltt di alterazione qualitutiva , nel senso che nel. golloso l'oc. urico non ~i produca come nel ~ano in una forma fiO·


Df TERAP&UTJ CA

Jub•l•·. ~i l>rnc po<'o l"olu bile e ptll'r.l•\ più ra~·ile a llepusl,..uti. Eol nllnr a l'alla,.co J/Oltoso, nculo o ct·ouico, '-'BI'I'hlw :-;ccondo il Pre1lfer doYolo a d un anmcntl) clcll'alcale"cl•nzll tlel 8811~111! e .tegli umori, per cui J'ociolo ur1co depo"it!llo noi te ~uli 'errehbe disciolto, e ll'fi"'Jlor taio IJUOQi d'un tratto fl('l t.-'"~'Uli cagionerebbe la r ea zione or ganica e 1Juiod1 i dolor1 o la llo~o~• gottosa. Il P lì•iff,>r "dn>bbe venuto a tali condu--ioni 111 '·ir lu ui in1tt>gno"i e,pcrimenti da lui 1!:-e::tuili. larsl 1101 h·

Dtt J'(Il'ima ~glt, di visa 111 ,)ue (Uil'h u~uali un'orino ùi 2t ot·ù,

aggh•n"o.> ad una porzione un decimo del \olurne eli aciclll eJoridrJCO d,.J peso ili 1.12, lllenlre fl' !.' '' p8"SU1'0 l'alh ·n per uu llllr•l conleneule acido uricu chiuucomente puro prima di II~J[iun gerv1 una stessa quanliln di acidn cloridi'ICO. Filtrote• dopo 4R o re le due urine e raccolto l'acido urico d1 ognuna Lrovò che nei raga:~.zi, tw llo donne e nei vecchi nmbeòuo lf~ Ol'in fl pr esentavano lf\ !'!lnHMl I'JUauLila di acHIO urwo, mentre negli uomini :-ani e piu ancorn uet goLlOSt o calt·oln..i J'o riua iìltrala sull'at'tdo ut·i1•o tlà cou l'lll'tdo cloridrico meno acilo urico che 'JUella nun Ollrala, perc!JO nei '!alli e nei ~ollosi l'orina perde ~ul flllt·o ur·1co uno pttrle dcll'nciolo uri ro contenuti) per allra7.iouu clnmtca. Il Pr••iller conchiude da ciò, chi! v'ha tlll ucìJo urico piu ractlrnenle ullirato ed un a ltro meno tlall'acido urico lllllllllro, e che e m clue porzioni d'orina (100 c. c. o;.:-nuna) pa:;.-<ale per filtri m•ici, di cui una contenga 0,:!0 o l'altra non piu dt 0,50 d'al'ido urico chim1camente puro, dopo ~8 or e ùacch•• ::oi ~1eno trovato a conlallo di un decimo dt volume di acido cloridt•ico, non l'li r1 conlri &lenna traccia o $ollunto minima di aci lo Ul it.:o ::;c,:tre~ato, si può con c.- rt~zut l.ltogno"l care lo gol La. lln altro espP.r imeoto del PfL••f1er cou,.i-.te nello l!lieltare Mllo pelle nP.I sano acido ur 1co clumil'nruPnl" puro alln tlo._.. di O,fitJ in uon c;oJuzione steriliuata •li cloruro ~o,Jico. P t•r rJUt-'ste mi••zioni si sviluppa una leg~Hlru inllammaLionc locale, che deve allrtbui rsi all'acido ut•ico; ma se alla iniezione di acido urtco s e ne fa preceuere una di cat·bonato o di fos fato di t~oda, ovverosia invece se ne pratichi una di urato di soda 3·~


i)!10

RIYJ~ l'A

111 ~LIII/.ÌOIIÌ llClllrnlizznlP. Ùl :i;;CJ\ lA di !<Otla, .Jj l'<11'h0HII((l O lll"'fHtn d1 :-o1rlu, " di indu1·o di !'tu! io, la flugo,..j lot·ule :-.1 ,.., ,. luppa l'llfiÌolamenl•• o t•ng~JUnge unn ma!!guwc inll'll"'itit, colni• ll\'Yienu coll'u!'lo iulcruo di alo•aliui. Al conlraJ·Jo, ,..e in,ece ll(!$.rli alcnJini, ~j fa JH'OCeÙere rinieztOUH UrJCa {ICI' due O IJ·a g10r111 Jn uno !-loll\miuistr·nzione ti i acidi Ulinérah, :'>-8 ~rarmui per ~Ì01no (clo ridrù·o efu~(orico) . la Jlo;oi'i locale P. ri,Jollu 111 ruoJo podti"«llno apprczzahilo, ed in ogni cw•o ii dolore muncn olol tutto. Aucho l'inÌI'l.IOih~ ... nll(ICUlan~n di alcalini pro.hl ·(>, ,e,.ondu PCI'illut·, una renzione dolo•·n.::a llltl o meno iutensn neì ;.;nnl n soconù11 ~.lt•lla mn~u:int•e o miuor\3 quant1tù di aeulu •u·ico lllwro cito cs~i Jll't!"'eutmo nelle hlro Ol'ine: nei ~ollo..;i o nei :;ani :-aturtlli di ucid1 l'mi«'l.ion•! alcalina uon Jà t'CULtonc. !allo che può l'Crvit•c• nllu dlnf.tunsi di ~olta. DH ciò il Pft•tlli••· cnnchu.le C"Sere l'al'cesso gollo;.o un proces-1n di riu:o~ .. orbìmoulo dell'nctdo u•·ico depo .. iluto o flllt' poca alt'alosceu:-:u o pet· "0\'el'chia acidilil. de!{li umori, c qumdt 1111 prOl'O"'"') d t ;.. um·t~tone naturale lf·nd.,nle ati t•liminat•u i cl~po~Jti uro.~ict per mezzo dell' alcalcsccnza del nugw• l' dci lt•:o~suli che ~i accoslt a quella del l>anu. E quuuH. ùtstiutn CO!<Ì lo ~Ialo ~otloso dall'acc~::;::;o ;otto.,.o, il Pf~>ilfol' ..,lahili,.cc i t•rilHt cur ativi: t• nello slnto cNnico fuvorire la produzione di acido t~~·i..:o Hl '"c&r"'' cd elenu·u In e~crezione in modo che c-.s:o ,i ripr•Jduca Ut!ilu t'ct~·u•a :-olu!Jile per esser meglio eliminato, 2•· noll'nttacco aculo o cronico. promuoverne r ..litt~ina­ zionc . enza t•eulioue 1oc~tle o ahnt>uO "l:'nza dolore. A 'IIIO"Io scnpo il Ph•rn·er ,.,,me il Canlani, l' Eh::-toin .~ l' Fwich pl'ilpugnu ti rt.'Ulrn>: dwlt'liro coust::-tente nPI ~ill11 cii t:nrni, pt""'•ce. u :>\"8, vet·dura. aJiontanando ~li idro'=arbonnti, 8pectA gli rumlncc·c ~ gli l.llCCLeriru. Le t'lll'lll e lo 110\"ll autn~ntando la procluzi01.:u et! c:;ct·cztone tlt•ll'urt:a u d• ll'nchlo ut•ico combattono e preven~ono la racl1e~8ia goLLosa; lo Ycrdure t: le t'l'ulla aumenlamlo ltl alcalescPIIl.B ùegh umor·i, favoriscono la solubilttu e J',..ltminnlìnnt> d·~ll'aculo urico, mentre gli iJrocarbonali numeutuno


Dl TERAPEUTICA

racido Ut·i ~.:o libPr0 nelle orine e quincli anchf' null'or:.rani"rnn. IS fwrc•ic'J rÌP" C0111) IJ(lf'ÌVI ai goltoSÌ. 1'r•1iltitc~ lA bevauùe alrooltclw. ~oprnlultu ti \'lfi" e la bir·r·a ; anche dal P feilr•'l'. si concedP (•ccel.iouultueute poc:n nh·onl eenzn zucCiiero. co~nac, t'utu ecc.. in Acqua po<;; !'ljl!iltuP.nlt~

nlcHIÌIII;I. Cnm~ ml)dreament! anche il Preiller dtt la pref••reuzn &L!Iì a/ca[tni. ~l•ecinltnent e i Carbonati clt SO!}O, 11011 (ll'orPi'l'llciO j

flllli pola!<!'licJ, lilici o calcar·i, a' vertendo <'Ire --iOalla cura nou dcxe e ...,;:ere rnai per Lulta la vila mlert·otta dai ~nl\ost, per t•ort·e~!!ere i rapporlr alterali tlell'Hclllo ul'ico .. ftt\'O rirru• la elirninaztone pel' lP urine, al quoto N'opn giovo reo "ÌB per la via inlet•na che sotto la t'or•Jnu di l1agrti in A.CIJUG tni· Ill'l'Il li. Nell'o.llacro ~oltol'o invece il Pi'(lim't' t·ac.:cmnnnda gli acidi min('rali e il salicilat,oùi soda per lrast'ormAJ'Pie mothllca:.::ioui soluLili e llolot·ilìcbe ùell'acido ur1co. Il Calllan i muove un sPio dubbin »I lo lenJ·tn dal !'Ceitl't~t'; clte cioè le ùilfe,.enze ùi soluùilila ùt•l l'aridCI ut·ic11 non poR">I\I IO piutlo<;{o clm f Cspeessione ùi dw> di lì~ t·; n li qttalilu ec;sere invece' ìl ri" ull11ln· delle diiTeremi cou.lizionT di t•iCJlmLio, ed 81-!h \'Ìl'lle in f)Uesta supposizione ùnl 1'11tl0 ••IJ,• l'urina dell'uomo l'ano filtrala <·on l'acido nrico trattiene meuo ucitlo urìcn dt quella del o:nlt,oso e pit't <li qnl!lla della dounn !>i&llu, il che palesemente ri vela una differenza di r·icarnùio fra la ùonun e l'uomo. Xon solo ciò. ma ancltu il fallo I'IJe l'm·ina dell'urCJitltaco traLIJene J .Jli acr,fo urico sul llltt·o faa•ubh·" j)f>ll88re che rurolitiasi ros~ una forma di ~nlta, il l'ha 11011 è. perche "J può e;;sere gotlosi e non urohtraci •' vict!vet'>~a. L'.\.. dt:-cule pot auch.e le affel'rllaziuni ùcl Pfeill'er che ciOè il gottoso, se non cacheLtico, protlucH poca ureu e poco &l'ido uriPo, como aucbe che ralcnlesMnza Jd !'&ngu•J c d1•!!1i umort sin tuinore nello "-Ialo goUo:òo abtlll<lle f' cl'uu ~ralln a~saa mag•· g~nre ,JUt·ante ratta• .co. Ne:. accetta Sf'tlza discnle1·ln l'opintnrto che la flogosi de,.lala dalle iniezioni ~18 la ste,.,sa. ui rprella prodnlla dall'attacco, la quale l'A. l'a dipendt.lre da tromlvtsi uralica ùi minimi vasi nutrilizi. E a proposito dell'azione degli acidi dal P feitfer riten uta giovevole, l'A. n l'forma aver


RIVISTA

t•;tli B""Ì"Iito n Cll'-Ì •li !!'ra\ is"imi dolori, numentRh dnlln mnIIIÌfla•-lmzionc .tc~li llt'ÌÙÌ e wdutr t'6"'tlre dil'lrn c.comtnlui~~~·R7.ioru• ùi alcnlint E pt.;t···in il Canlnnt •·•lien~ l'allot:l!o gol· lu"n non cnma 1111 fallo ùi ~"nrallct•t• oppo..t•' a •tuello tlulht co ~ltlu.doue gottosa ma coml' tll!ci.Junle morbo:;o pt·ovnrnto 1 er ln cre,.,ciula iult'nsilù .li f{UCII(I ~lt"S!<e condiziona pulolo:rirhe che delt>rntinano lA f!'Olla. Secondo lui l'allncco :.::nllu!<o ,; l'i una !lor,o.'{i rl'lftico, 11111 , unrr rea::ione nlln trurn/,,,11i uralica, all'ane11•1a ,·/,(' rw rt~ttlln, alla sottra::rurtt' tlr·uli umort nutritioì nl'l terr itor io oa11colare presieduto tini rnpillari o ras1 nntrrenti tromlll.o<~rtti daltacitlo urìcu.ad e.~~~ ''flportatu cd in e'lsi fii'PCtpilrrto per la poca nlcalcsctn ;, rlr· gli umori. In 'luc~ to "UU«o In ltugo"'' è un conatQ alla ~uara· f!ionè, come e tale ogui mAiatlill, r.lte ruppresenta sempre In tlif••sl) dell'organt,..mo e lo sfor1.o di Jiuet•ar"i di un agoulu o,.. h lo llll'f•r.tmomia. Il moderato uso degli alcoliui cl~t• il Ca1ttani c:onsi~liu ni ~oLll)si nello slsto ahitiiHh• tende u unu deplaslicizzurP dr Lt•uppu 1 lot•n umot·i, e l•l sommint<~h·azionc piit {!Onerosa tle;:;li nknlini durante e dopo l't~lla c.t·o miri\ ari accre~cert' l'alcnle~~·enza del san~uo e de;:;1i umot·i nutrienti per im~.edirt• le pt~1 c•tpilazioni ùi ne• lo nrico, limitare la durata d••ll'atlll~cll c l'tJ-.leu~iOtll' dello lt"Ombo'~i e lio;.ro"' realll\·a . Pertanto l'A. non trova che RIH chiaramE'nle spic•galu la om•rrnazione del PreiO'cr eh<' gli acidi l quali faVOI'i«cono lA d••posi;:ionc di ad· lo urtco, possano h·usformarlo no~lt allru•elli 111 meno irrtlanlo e millgAt·c il tlolot•e. e crede sia concht.,inno troppo prematura. lntìne l'A., d•chim•atHio J1 non J'Olt!re 8'"SOiolamrnte neJ(tlt'e per ulaiiCHIIZII Ji 8!<J>81'if'lii.O III'Oprte gli iroporltvtlì rrsnllnli del Pfeitl'•W, coudude di 110n uver per era rn~aouu du rìnu nz.iarc olle ... u. 1Jee illlorno al tratLRmenlo della ~nltn, u di c~sere ogrri come prima t! anche piu di opinioni'\ che nella rura dellu goliA cdi alcalini "nno ul rli e ~li acidi piullo"'hl nocivi.

R.

..


DI TERAPEU"II t:A

Proll&sll della. netdte •oa.rla.ttlDOI& ZIEGLER ltller k linttseh,. l\'oN,rnse4r~ ( t • ~··rur. 189:!).

:;:~:1

(Bcr-

l•: genel'ahnenle conosciuta l'irnporlan:w della diPla lall11a nPllu cut•a d,..IJa ncft•rte, o;;pecie nella f•Jl'rtll'l acuta, dei bombini. II ~tnoch nel tt·aUarneuto ùella nt>frilt', oltre del ripo-.o in lelto, 11 011 r·accollrauda che tJ!;c)uqiva •lieta lattea e cnn~i­ dera rtue,.lo lr·allarnenlo oltre ogni t lit'll nef'e"«ario anche ~e In nmlaLlia ò molto svilupp~la. SPuatnr rrtiene cho la tliet.a latteu -tiu lu migltor6 di'IJè cur"' per l'altmminurra, ,, llag-iski nel d1~correre del trallnmenl•, ù1 l)uesm mttlnllia n ei harnùiui, nnch'egli non fa eh" porr~ 10 prima linea In dida lalle<t. L'A. forte di'Ile suu ec:pe rienze <'irca •lll"'l!la forma morhoc:a ntTerma t\IIO hella prima chè e ~li non può non drviJ1•rc lliiTnlla opinione, tts~erendo com'' 111'1 cn«l 5:emphcr a lur 'JIIOSla S0l8 lernpill ha dalo OtLimt l'iSI!Itali, bastandO la uiela lattea con il riposo 111 letto e lo. oppor·Lunn cautela a r.onl)e;.nure la guar igione. Il buon succe..;c:o oLtenulo dalla curn lnllea nella nefrilu hA indollo l'A a penl!St'c• alla ~uo. IH'oliln~'"Ì fino dallo inc:or~ .. re •Iella c:carlallina. E t fii \"Ot'C \·(Jit e lu m!!hreri ri-.ullnll Oltt!'mli. lo hanno tn•lollo a puhbl irnr•~ le "'w e"'pertenll!, Il! liURii affEwmnno la importanla di flrfTullu protllassi. IJa circa sei o.nnt l'A. in luLti i ca-ti tli c:cnr1allina, ~reno e""Ì lit.>vr o g ravi, snmmiuislra dnl pl'incipi' latte -.olo con &CfJUil dr c:eltz o c:oda. Pasc:ati i pa•imi grnrni ogli ne aumenln In 'IIIOnlilit do 1'/, a 2 litr-i e :lnl grorno dopo eli averlo fallo brlllire. o non rillultt qualcne piccoln•lUIHiltla di pane o Pll"l'' IP.;,tj:ttore. Que~ta dieta sì prolungu pot• lt'è sellìmauP por pa~-.a•· poi g ra latamenle aò altro crhu. 1.',\ , afferma che dopo que<:t.) l'i!'llellla tli cura a lui nou t) JlrU OC !Or.:::u dr V• d•·re 11t ÌCJlÌ per scnrJntlina .\ Il., ;.cnpo dr dimostrare la 'er1tu tlell'n"'tH~~ione l'A. riportSJ una "Wlt...,lico •li l'IR ca;.i di »carlallina (riai i , i5-IS00) d .. i rtualt 115 curala prima della inlrotlut.ron(} della dieta lall••u t• fl:l

tltlpO.

Noi num~;ro dei t;UrliLJ primu dol Ll'allutnoolo l atteo l'urouo


RIVISI \

ben rt·equ~nli l Cfl"l f;l neft·,.e, nle1111i tlei quali C"'ÌHC\ IlllO lìrw oltre LOO grrwn1 tll cnt'l'l, o pin facilmente pas!':anton nllo -< lnln cronico produc~:uùn In mm·te degli infermi nncl!o tre n 'IUtlll:•o nnoi olopu; uwntr e in quelli curati con il IAltù SI ehl•et·o i piu filllcl s·t,ultnh. 1nratl1 dai Iloti lllli,.hci rìpot·tnli dall' A . ri,ulta chi' ucl pr i111o trnllmncnto in ctrcu lo metu de ca8ì sopt'U\'\(!Ilne ucfr1te. m entre dalla 1111rot1uzioue tlel nno'n si... temu 111 ":l Cll"i. "Ì cLheroo Juo rwf1·iti 111 JH'rqnne tlll~ quali uon fu qorumnaislroto il lolll<'. ~i· 1'.\, rrlierrA r.lac In comparc::a duale Ili'· frile <>in 111 t•elu.t. annt> d11IIn maggior•l inlo>n::;itA o rnali!!utlu doli a "CHdallÌIIII, Il\ t'lidO fl\ uln l·e•l agio d1 O'-'Q6l'\'UI U o• h' in epidena1c a s!<IJ I hcrngrrc, 11111 nnn ll•nllah' col latte. ~~~r­ !'61'(1 uuulet'n"'h~tnlo uo:frili. 111cnlre avvenne il contrano tlrwa:h•• !'Ì fu utloltulo 1! lt·allauwulo lalleo L' A . ..:o n ·In l t~ J'IH'COillftllriA 11 lo pet•ò c•~ni precRm.i<> nr n~>lln ~orrtr tlini«t r•az.i0flll del lallo' , nel "tiiii"O r hP non si t r·H•«'Ill'l dr Lt.lrw t• CtJ!ILn dellt• cnfld tziorll gen<> r·ali tlt>t maiali, r qunh 111 gouere ... , l rrH n'"' lr>< ..ui l~tluo cou 1-iilllil~ lraltalller.tcJ, 11111 rho pure c·ou molla fa,•rhlu pos..,ono c•ao!cre ndla lldU:-•'·' o nellu tndi~e' tin11i . 1.'.\. ~r è giovulo as-.si del ri..,o, ~"'moli nn o tnpiocu. :-CillJII'L\ pPrù cotti nel lallc.

H. Antlplrln.a. nolh malattie della. pollo e specialmente nelle a.ft'ezlont pruriginose Ut \'CAKO. - tJ·)II r nal de Jfé lec111e ''l de ç;, nr!J;.', dicembre, 1"'31). Blac:chkfl (•lÌ Bot lino) con--i~ha l'anlipirina "l ec: 'ahn nlL nt•lle niT~zrcmr J•ruriginc'''' tiell'inruulin •' sopralullo .ru• lo «lr•nf•s]() l'fs!'! molli rne lici run"rtlor·aoo come C(,,..Jilllcntc• ti pl'ÌIIIO periodo th•J pruri~O W H Phrtl. to:~o::a Ufl'!SC8 11011 ,O)CI in una mnuwt·a sinlcmmlica. mo anche in ruuJo else Lull11 rl pr.lCt!~'-o murho.. o t\ '"" litìcalo ra vorcvolrnente e eia e 111 molli t'S"'i c"'~n se· unparP cornplctarnenle Liopo un ts·allt•lll l'llln relnlivnmeula !•ro,e.


:n:,;

or TEil\l'~:uncA

Egli arnntinif;lra in que--ti Cll"Ì l'onlipirinn in poh·ere ed in eoluziouo: Anlipirina .

. . 2 ~rammi

Zucchero in polvert!. . H • ella ser·A uuu punta tli coltello lino a,Jnnn mezza cucchiaiata dn cafr.•. ~ei bambini:

Antipit·ina

• • . . gr\ 1,50

Acr}ua distillala e >'ciroppo

di zucchero alla se t n una cucclùaiata da raiTc.

ana :!~1 grnmrni

Solto 1'1110nenzo di que<::lo lrnllsmwn~. il prm·ìto dimiuuit!cr. nn lP\ ollllente in tutti i m&latr Il n d1•lle pt•ime ~alluna lll' ed 1 funr.iulli c•orninciauo a dMmil'f'; nuO\'U pnpul<t MPI't\•~­ p:iuu~o no nuo\amente soltant.o in un piccolis:-;itoo nnmero di raut:iulli. Nelln maggior parte l'esanlr•m•\ !li fl!o\linguo col tempo. l rr luttr qllo•<;li t;U"'i lo papule J>rnvocano uno ~.en~aziorw di pru· riln, i flluciulli sr grallano e do>lernrinano co<~t nun,·o nodr>.'<tlt\, L'autipil'irll\ art'<.'Sta la s>'nsazione dr fJUl•slo prurito. Nl!ll'or·trcf!ria purau1enle ncrvo~a. pt!cialmentO! t-till/.11 tlì!lturbt Ùo•Jl(' \'1 > dige<>LiVt>, l'antipii'IOtl fta t!O'I\ZII•IIC tnolto ((l· vor&\'Oit•. '\d pr•urilo ner\'O"o e""'ft ... j i• lllll"tl·ttla •·ftlcaciseirnn •' I'Hutorc con.,i;.rlia in qu~:-li Cll"i rli ricorr~r·e «empr·o in ('rimo lun!!o a •tueslo uwJrcamento. f::c:-:n ,·icrw .Juta ahi· tnalrnenl•• alln dose di 5H cenlrgrouuni Ire ,·olle al gior•no: nei cn.. i pii• nculi il doppio di •Jil~'~lll dMe. Si po:-<...ono r•ure ollPnere buoni n·•ullaln null'eczema, nel putll ~•l o nel lichen rubet'. •httlone bortoa soprasatnra nella onra delle auppnraztonl dell'orecchio. - J \~lr F - Jour11a de .\léde· r'ifle l!t ,/P rJtiru r g;e, dicomhrt• iS!Il).

L'n,·ido IJUrr ·o, cosi l'requenlenwnle adoperalo nelle nll'~>­ zioui dt•ll'or·o>cchio, ba il g ran dt• rncnnwmonte di essere poro snluhilo. L'autore ha trovato una combinuzione bot·icu avento1


II IVISfA

como l'ac•do borico, la pruprialà di impedire lo sviluppo dei gel'llu, 111a mollo pii1 Folubtlo e per conse~uenza mollo piil alla\'u. Qoe;;la combinazione . . j olt1en~> c;caldnndo pat·ti e~uah d'ac1do bot•i('O, di borace r• d'ocqua. E<>sn cristalhua col rnffrC'd!lomento u non present.u nA reazione acida couw l'acido borwo, n~ r eazione alcahnn come il borace. Alla temper·atura or linaria fu !"na "olubiliW. ù di circa Hì p. 100 ma u 100• e~coa o qua ... , illiutilata Que,tn "'aie pm;si,..de la pt·oprieta prezio;;n di uon v•~nirc precttulato irnmeJialamenle col roiTreal· dtuneulo, di uui"a eh~ "Ì po ...-.ono intro.lurre ne111i •·a~..:n limpanit·a !"Oiuzioni al 50 p. t ()Il ed anchr al di là. Questa combi!IUI.IOne, l'lae l'autore designa sotto il flùOII' di lmrnlo neutro di f;oda, può ([uindi essere introdotta nt!ll'orucchin medio, lu quanlllit !>urfìciente per assi('ut·a•·~ l'nn. Li~ep<~1 in uns lllAnìora dut·atura, di guisa che bac;;ta appliCflrlo unu volta al ~io1·no. Soltanto nel l!aso d• 11110 <-uppurazinno 1110flo ahhortdaule, l 'applicazione dovl'ebbtl O!'l'<•' rO p1il

fre(jllt•nlo. Come l'acido hol'ico, questo sale presenta il gran rle vantaggio dt non provocare irrllaJ.ione, anche in soluzion•· al 50 p. 1UO; <;i cnn.,tnla, al cOIILI'Ill'io, un'aLlenuazionedci fonome111 iufìamuu.tor1i, cout•·ariamPnlo a ciò che si osscrwt uc:arulo gli 111lri anLi!<Clllci. L 'autore ba u.loperalo il hot·al.o di soda per · cin•Jue m ...... j in Lutto le suppuraziooi croruche dell'or ecchio mediu e nl'l· l'alite e!'lterna pnmll!nta. EJIIi lo adoperava nel se~uenle modo· tlopo nvPr nPllato bene l'orecchio mediante uua la\<l· Lurn con acqua tiepida eJ nvl!r tollo eventualmente i polipr e le granulazioni, II"CIUI.{8VIl 11 condoLto uditivo con colone. poi vcr•,nva la ~oluliOno t'o<~enlewenle preparata e rullh·ddata alla tempentlura d..l b<lll~ue, nel mealo e In ,.,pin;.:cvu nell'ort.>ccluo me li•J uppltcando ft~rteru·~nLc il Lragu a più ri· prtl"~6 contro In parete posteriore del condotto udili\·o: lasciava 111 seguito il li(tuido ancora un mezzo minuto o due mHluli nell'or·occhio, posc1a pn1·tova v1a col eolonP In pnrLe rimasta nel mualo ed introduct·va un pezzo di garz8. Per prepararo In soluz10no sa pt·endo una punta di coltello (un po' ptil di un n1ozzo grammo) della sostanza, r.llo si melLo


DI flm \l'IW llt.A

;;:}/

in uu piccolo IJìcchier·e do reallivo, si a!:!giungnno ulcuuo goceiA d'acqua in modo .la ror mar~ un~ pappa o !<Ì porta all'ebolliz ion~. Lfl polwre ~i scioglie raprclarnentP; 8Ì itnnu· r·!!e allora il bi •chiare nell'acqua Ct•eùJu lino a <'he il C'llllonulo abb•a preso la lemperatu•·n del <:an!:ue e !'l n ' r'n rmme iralamento nell'o reecluo. H t. TCH ""O:-.<. - Che cos& un m ecU o o pr&tloo può fare oonl' eleUrlcltà ( T/te Tirm~all'l R"li r~r.olt. ts!J t ).

W ILIJA"

In •1ue"ta memor ta, Iella alra~;;ociazione amorìcana clr eloltro-uwopia.l'autore comiucin dalla" ·e iw de$:.li Strumentr, conl'Ìr(htlll•io a i pratìci dt evitarP le ""atole vle~antt con ccm:.,egni nasco'~Li, che bisog-na rinviare alla fnbbrica ognr volta chu si gua~tano, e di preferire quelle nelle r1uoli ogni parte può esl'eri' i«pezronala, prontamente intec,a, P rrparala sen1.o l'muLo del mer.canico; di prefed r•e le mA.cclnnc con lrnenli l1C j1Udo alla J)ita a secco, e di scegliere f't·a le pilo ,:talvanìclro qttPlla di Grenel cbo soddisfa ad 0'-.0i Clllt'rg"t'llL.ll, fra le rarnùic'Je quetln di Dul.Jors Heymontl. Raccomandn poi tlt uver· rnolla cura clollo macchine elt'llr iche, t·rmuovero le coppie tlal liquido, lavarlt.> 111 ac')ua calia ...d asciugarlo bene prnuu di ricJuudcrlf' nPlla "'catola pet· dPi mc--i. Co~l provvislQ. un roediro pratico pno curAre con stcur•czzu tutti i dr«tm·bi funzionali dei sensi spccialt, t •tuell~ Corm~ cii loro parali::i che ricon •--cnno una ca::ione t•C('Onlrica come lll pa1'1llisì rat'c'ale e l'afonia ùA inft•<~dJaturn, l'nmauro~i nic:otinicll, lo ~PA"mo tonico .le' mu!'lcoli d••ll'occhio, la Mm·clilu astorica e simili, l•Jlti di~turhj che ct.!dono ~nn corrente rora•liea, 11 0 11 richiedono applic•azioui s pucrali, n(• "fit•cialu nbitila, nè protrntla cura. Può lrHllare rerle forme di dispepsia ùipf'HIINJii da atonia dello stomaco. e lroveru IIPIIe deboli C(orrenll rara liclll' un potentt• ntlsiliario di ben regolata dic>lelica. clir·t~t'!tHlo In cor·rl'nt~ rlnll'a!"se cerebro-spinale all' epi!!&Rlr·in, u:;arHio ~fl ll~ne ls r~h e e pillllc, in posizioni' supina, per l'lll•llll! o xei rnmuli 81 ~iOf'II O.

~ol ia nevrastonia s essuale, quando por uua couùizione


RIVIST\ i:-IMÌ~'A

rlt>glì orgunì gn•ulo-urmal'i <>i sospendono i polnri in IW•'<>o>nza della donna. e l il pazi... ntc giun~e tlopo 1m •·••t·lo l••mpo n convincer si d'es<>c:>ra tmpol~>nte, l' nutnl'è hu trovttll) ulile all rnat·o l' azi•me fnratlicn con la ~Aivani~.;o, pok.hc lP prima :.limola i nervi seu,..uah, la <>eronda rinvi~ori<>l'l} il tono ai mu~<' •li erettili. In lnl ra<>•> !1i,.o,;na n !operare le correnti fara.Jiche di forzA ~<t.!ssunli dell'uomo

... nrtktenlr> A produn·e un m~larato dolore, finc·hé le ptù tll-boli rt~'-.cuno a c;tirnolnre il pene fano al punto dell' urt!nsmo. l.'npplicaJ.ione :!1 fu t'Oli uu elellrotle da rame 11il'ltl'falo n rorrnn tli tubo, cou uno "lantiiJf•) l'ho> porta una piccola mnlln "'rirRIO. !a 'IIIRlt! ."'ostìt~ue all'e>~lrerntlà est•!rna un lalli(Hlll''llln di colonP bagnnlo eh• si melle in conlolLo col ~hinnde , P di'>Lt·thui~ca lu cnrrent" m lutto il pene. Pat· lu nevralgie peJ•il',.t•iclte da causa ~ccontrica limtltlfe ni norvt dl•l trunc·o, ,, mo~lin illlpieg-nre le deboli cort'Pillt J.!lllvankht• di 8 <) to m. 1\. tltrPllo dal cùnlt•u alla per·tf,•ria. 111 "'11111lt t•w•i l'nziolll' fut·Adica A~!!Til\'8 i dolori anclu~ ~oppor· lnhilt. 1\nùclille polt6 ti pnln po.c:ith·o più vicino cla• -.in po·· ,..jiJilo nll'ut•tgillc dPI nono 111Tcllo, e fa lt:'nerc Il polo ne,:rntivo lllllln rnuno del modt•l>imn lato, immt•t'S'> in un IHtcittl'lttJ ol'acqu• •·alla u !<&ltl8. Nel bacitJPltt) v'é un' Allro elètlt·o le tnes~o iu cumuntcu.trotw <•ol ~o;uolo, il paziente ,. la bulli't'ill "''"o c<m''' llt4'0ièlllenle l"'olnti, ou le l' elellricilà nef!nli \lt lihcrn e il"'fhll'l..aln e condotlf\ ltlln l~>r•ra, (' l'ar·lo 1'8:-lA carico d'Pil'LI r1ciu1 "('l~ih ,.,, libcr~:~. Xelle nAHn"i r.lw accompacnauo. P- forc:e coc;lilut"<'Ono l-1 herpt>s zo,_t.,r. l'autore ha vctluto ~o;c.nnpnrirt> il dolore in 1;

ur·e l'()J <>ulo lrall.suol'IILI) galva111co, U>'undo il lteruluggiO u fo~.elia IIICl11lltca cJ W a li n.!, f,Jtlo t h l'ogltoline di «l8~11•1 ~l<'' C :-111 dt 11118 hcnòtl th cotone con la I'Jllale !>i ra ..cia il l<Jrtll'{', Egli umsre ti polo uef,!Ali\'O di urut balleria galvanica con 1111 c·apo .Iella h•\thia, poggta il lar~o e piallo eletll'ode dP.I polo JlO"iilivo in un pun~o indrtTerPnle, P ftJ la fasciatura ~lendeudol un pn' per volla In ra~ciu !'1111 ~nra.ce, ed esert'llantlo motlet·ata cOirl(WO<>~iont\ Onchè l'inl't•rmo avverta una sen~azaonu acaltt tl1 hrucion~. La correuL•· lieve aver la forza appro..,~i-


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111 Ib'R.\Pll TIC.\

mall\'11 di :!0 m. a. e

de,·'es:;~?r

c.oHiinnHta

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mfnuli . Nt•lla cura dr•l rCU111Ali,.mo ffiU'Il'OiUrll l>uclteune rl)t'llthlZft\ 11 ltt peli>~ tll'•rcé una labile cor·r••nlt• c" n 1111 globo metnl· l co lten pulito e ::oallalo, ;:enza far contrnrrl' nkun IIIU·t·ol", •orr••nuo J,.zgt!rmente ~ rspido1nent" -.•rlla "'11!-lt:rll•re eutal Cl\,

1 do! rj ue' ralzici ,lt~llo c.l .-.rneno rre 1 .itpendent• àn -.t.:no 1 del en na!~ c rvtcale, con una candelnlto ohv.u·e d• l ~. :.!11 rariuata dt uua cor r·enlo gah·anica n1•:.mlt\'f\ 1h Il) t n. ft. che dilati 1l I'e5tringimento, sono pre-.tu ntluhlt . l n cu ...o dt cnnIl <~ltrm<> uterina, ltt slt!""8 corre•tl~ llpfllll'./1111 fil cullo dell'utero cou un eìellroJe olinu·e raz::: un!:!era llllllle•liatamcnt • l -.te~ . . o "'COpo ... eJHll\'o. :\m cll"l ili 80,.ptha an mRzione ole nconalt, 111eglio cho In l'1'11ptrnzlllne at·Lirkiol•·, g-ioverà f)IJI't'•' ti rwnnntn 111 1111 bugno c•aldn, lulfare un polo nell'a~..:qua, e cnn l'ollt'ù slìlliOlfll' In ~Up••t flc:tc culuuen.

&lione ed etrettt seoond&d della dluretln& - W. SCII\111:nr.s - \Cent ra /h /[{r rl•r> med. \\'t~'·cn.~ch. l'i!ll, 11. H ).

Ll1 o~"erva tioni dello SchmieJen furono fatto su ;{l uwlnti,

rrn c·ui 1:! da nefrtle cronica (parendtimnlo-;u o interl'ILit.tnh•), ~ 1t llclrtle ot·ula, :l d1 epalilt> iutel'<~h~:tult•, uno coulplil'Alo a Htnflltlt8 ùeì I'Ont e J'alll't) tlel o'UOI't•, l'l 11\aJaiJ da l'IlO re ~ l dt (l r llouite lulJere<.lo'-a. Tutti •Jue-.ti tualnll tl\'1'\ROtl ulrnpt'. X ·Ila ctrro'i l:!f•&lica come nella perito n te Lulwt·colfll'c lu ùmr hca "l palt.ll"O aftìtllo inalli\·a; nefl11 ne(rtlè Cl'llllll:ll la "1111 D11•1n•• fu wal <>acura, e nella acnlu rurono lrupp•J pncln i casi per polet·e giutftcsr·~ •Iella suu inllu••ntn UO\'ll 11i tlimn~trò eccdlenle ÙJUrelico fu rtt>l uu1~..dor lllllllerv dulie 1110· hllhH di eun re lauto nei \'i ;ci ntl nllt~r; rptanlo IIPIIG ma lallio •fet \8.,1 (nrlerio-sclcr·J"I). In •[Ue'"t•• nou •mio ,.j nvevn uu· nu•uto ·l~n·acqua dt.'l lu ortna ma aumenlo pm·t• tlt·l pe~o "P~d­ llc•n •1 tll'l co<>liluenli "•Jii11i, c la 'JUAntitù d••ll'albumina !-<!'Hl· hrnvn duninuire solo in p1'ufJOt'Lioni dcll'aulllaut.alo llus"o ù1

oriua.


:an

111\'lSlA

Fra gli ellt:lli soeon«laJ•i t· da ricorJure il ,-omiln "'fle,.,o o:-<:er valu Jll'r cui fu proposll) Ùl USIIrla per cJi~terc Cllll buono eiTclln, 111 due casi di nMrile vi fu ematuria dn <'Olil'i lerat·s1 come eceet,ione. In 1111 certo numero di easi fu o-;s. I'\'1110. or con aumento ora nuche senza della .tiur··...i, l'<l~,_.e;l~rutncnto dellu frequenzn •lei po!:SO con Lendell/.8 nlh1 arilmia. ~hc •Junlche volla oLhli~IJ a >'Ospendere la .::onuuini,.traLiOnt!. Cumc avviene coll·alomPla"lo raumenl!• dolln " ('araziolw clella orina non Il\' ie•11• per etfr>lto della fll'• •,.,inne !'llng'ui~:tna, ma per immed1ala influenza sul paruudmnu r cnaJe.

'

Foruwt.:\Hio. Cont ro l'u:Mn (rho r nale inte r n.a.:ionale di scicn~t· nvdiclw, uruw XIII, fase. 22).

Il p rol'u<~!'<nt•e Cozzolino consiglia di irtsufllar e nelle fq -<>~C IIU!'Inli In polvl't'«• •tui !'Otto indicata previa irrignziono nelle J'ill'li s-Le<:'-1' «li UC/1118 fenicata tiop1da:

S dolo . • ,\ cui n hor1co

gr . ;; •

:.1

Aci lo ~nllcll i co.

1),&0

,\ciùo tunnico T alco poi v .

"

(),:!Il

• x

Contro lo !f{'IIMIIO di'Ila alottùlc. - (Giornale :-oprointl a:n l~). \ 'iene raccornundala la rormola "eg'Uenle: CloroforiiiÌO . AC•JUn cli~llllaln. c. hcorlnt\ . . . ~l

z'ora

goccie :l-IO gr. 2!"i o

D S. da prP.nllE'r'<ene un cucchiaio da catli• ogni mt'Z.-


• DI n:I\HIWTJC \

- (GrOI'Pale .. nprsinllwalo). Se • 1hlfu...a ~i fil 'l'ÌUno primu lavl\wlo ··oJI,, !IJ!Ìrtt•J saJ•Oun f•a;lfl" :~<"l(ornl$o, Se 111vero i· circo..c rrlta ~i faranno lll\'Unde "olio J:Oli!l'!<(l spirito 88ponolo alcalino e poi ~i -.Jt•olìnerò lo parte rolla

I&tUO alr.altt.t• o poi itnrn~r::;tuntl 111

eeg11ente mt~relll : AC•JU8 . . • • .

gr. SII • 100

l'ìntura tli 'eratro. l inlu1'8 ùi benzoino

Cor·honato di pota..c,io

2U 3

M. •' dn in vasetto.

lnrr::{ont nnt1blenorrauiea. - (Borct<T). - (/.a irulipl'fult nein nwcltca, 17 de marzo ùe 1fl!l:!!. Ergotirro . .

. .

gt•.

3()

»

30()

Ac<tua ùislillata.

S. IJUallt·o iniczioui al g iot·no.

Mùtura an.lidifleriea. - (KoNZ'IEtrow). prainùtcnlo).

(Giot•nale so-

Solu:tione alcoolil'a conceuLI·ata )

dt mentolo . . . . ldl'm dt noftalina . .

. . ( ona. gr. IO .'

E«senta di trementina

... l . . . \an a. f:l'. t O

Glieerina. . .

.

S. penuellalure aliA golA ognt 2·3 ore. Cr.mtro le ~rrepofutu r~; della lingua. -

(L!Jon médical. 20 ùé-

rembrc 1891). Acido ft>nico . Tintura di iodio

f!l'.

Glicerina. . .

2,50 1::?,50 i 2,!)1}

Si uppllca per mezzo di un pcunellino nel punto delle fes-

sure.


RIVJSL\ /'olcer•~

tlrnttfnr.Ìtt nntisett.c·t, -

(G((z;r.L/n m'•r/tra /Orll-

f,(lrtfa. !!O rf'hbr·nin IXtl:!).

Ht">or·cinu , Snlnl11 lritle piJI \', . <.:arb(lnnto di culcc . CIII' Ili IliO.

E_q~en1.n •li

111enta .

~r.

2

o

.

• .ili ~

cenli!!r. 3(1

• !!OCCie )Il

OppUI'll:

Corhnne pnlvorrzznlo .

gr·. l !l

Cm·lu,·cin l'htuo p..

r)

~lagn e"itl

!l

"

ne~ lr cina

~ana. ..

Snlolo. • E~!'<OIJZil di

ruenla

goccie IO

('Miro il ~fltarro N•seica((•.- (l l raccoglitore medico, 10 di· cernllro l K!ll.

Ar·bulinn pur•a cristalliuula. 1 . Zuct·h••ro di lnlte. . . . . ~an a. cenli,(!r'. 2' 1

F. simrlr :-\. :W. S. uno ÙO!<O ogui 1- 2 ore in cnpsul~. f'ontr o la bln.arrtt!lia.- (GrOI'nolo !'!Ovr aindicalo). l:loi"IUOO c•opoive Ac•tun ch~tìllnta. l uorlo d'uClvo .

E "<II'HtiO oli belladonna Solfato di ziuco ,\cljUil eli lauro cera~o

Da iniellar,i due \'Oile al giorno.

l!f.

150 ~.

: tana. cr-nLi~r·. :,o .

.

.

f{r.

;-,


:i s:l

DI TER AN U li C.\.

P!>ziurLe .~ timolrmle.- (DuJJ\lllHN-B"\U\IJ.L~ e l\ln'''·l). (.\Juryll•f lll, 2H marzo 1892. 1 :u·Lo :!•).

E "enza 1il Kola . Tintura di cannella E<~st!IIZQ di IOCnla. Giulel,bo gomu1oso

.

gt•

111

~OCCIC

'(

.

. gr !CIO

~oiovA ['er combattere l"adinamin, il lorpnrc nelle malalt1~ cronit>lw, uelle lunglte convale-•·euze.

Contro la uocut (Polcere di Ptstoia) - (/l jarn r~~Cdico, febbrAIO 18!>:! ).

Col nom(' ii Polct•r~: tli Pistoia "" '~n le a t:<~rn pr..-u. '• rsblmcata ùai Crati VICino a Pti"lOI», llll8 poi Vl're eho si COli• 81dera come un iufullibtle antidoto .Iella goLiu. Secondo Cha"'ting la pol\'ere ronliene: Bulbo di colchico. Jtatlice di hl'ionia.

:m pat·li IO

Hctouica . . . . Genziana.

F10r 1 di camom1lla Il lullt> rtdotto in polvere fina e ben mc~rolfllo. no--e: 30·40 gr. al giot·no, a dJeiuno, e ...o .. pe"i null'ncqun.

G.

Dello aoannamento d&l punto eU viata glucllziarto. Dtagnoel dUferenzJale tra tl eulolcllo e l'omioldlo VIGtl~. -

(Journal de ~l1étlf:cin.e l!! de ( ltcrur(Jte, j.'Utl-

nuio, 1892). Ven ne dalo il noJUP di scannamenlo a l una les10un che CO!l!lls le iu una fet'ila da slrumento taglionle cllt'elln riC~II a regione antero-lalerale del collo


SI! lo• nr1ni ntlorwral~ ><nno .nlsv•o•ale e t'ili probahilr• d .., ll'lllli di 1111 o11niddio..\1 l~nulrUI'Ìo>, l'arma "ÌLUI\111 111'1111 menu clul o·ndtwc'I'O ,. uu ctognu eli suicìclìo. Cac:per ltn intiltti dimo<:lruto, l'olio ~u11 t.>l';pt>rienze, che l'arma mes"n n•·llu 1111111n ùl'l fel'tlcJ dopo la mnrtc non ' !Pnula solidam•mle. Ci.-. non.tim•·Ho. "i pulo a rigore fargliela tenere, poichù in un Cll'O di que-.l(l llentore. Tnylor riconobhe la simulazione•. pel'dtc ti collello ~~·a !'lato po!>Lo nella rnano al rovescio. vale u di re col dor,.,o conl1·o il corpo SI

Le ve<~limenln !"OliO allonV~nule noi suicidio e taglial~ nt:l-

l'onHcidiO. Mn c1ò non IJ assoluto. ~opralutlo nt't <'!usi oli :-trnulazion•• ol'orni~ulto puo accoclert! che il laglio siu lilll" in dlll' tempi, dnpprima ~ull~ veslimenla, iu seguito a nouln sul collo e I]Ue~lo rullo può ll'-!"Uro ri-;'Jiulo dalla mancan1.a d1 concordan1.a ololle fet·ile e dolle lacerazioni. 1 ~u1ciui ~i compiono in generali' in pieJi e la ma:.rginr parte dt>gli omicidi coricatt. Ma nulla si ha di pr<.wtsn a quosLo rl guurdo. Anche l 'espresì'iOnol della facciu put') l'ol'nirf' quolrltc ÌlttlìzJO; ma non ~i hnnno che va~rhe proua-

lulilù.

Le ll'tl!.'•'ltl di lr>ltn, tli resi--lenza, la c:imullaneitit cl~llt• ft•rìle morln i ono pure io favore ddl'as~assinio a meno che il f,•t•ito no11 "18 atnhidostro come in un cac;o ùi Ta ylor o clte si ll'8lli cii llll ra:so suiciliio. Le le!"ioni nrgunlo-he indicanti lll tendenza al suicidio pn>'· sono pure f(ll'uit··· indtzi prezw'-~1. ~1 8 le più grandi dìffer··nzc <;0110 tlalt• dAlla r••rllt\ c:te:-<"8. La _:'U8 r8!:Wl81'1ta e lillA pN· • 'lllnzione dt "IIÌCiùio, <tPcon.Jo Hevt'rar,I Ha.ine, opinione .:he è mes!'a in dubbio da T8~·1or. La l'ua profonollta ù ~eneralmenlc magdore nt•ll'omicitlio: ma niènle l!i hn tli """•>lulo a qunsto r iguardo, po~entln la mano olel suici.Jn sp111gersi awhe lontano. In un f•aso t! t "uiddlo Q<;O::OI'\'UlO da t\l or•~. l'lll'lllll 0\'C\'8 diviso tutti i IIIUsCOii del collo, la trachea , l'ec;of~t~o. aveva Aperte le due vent• f.!iUgulnri e lo due arleric carotidi ed ttve\1) anche scolflto 1 le· b"8.11H!Ill1 d~lla colonnu vel'lebrale.


e 'I EOlCI'{A LEG \1.1! ( .A oll\ i"'ione d•• i lC!'<SULi t'l"ied · pii1 in hA~"O nei ~uicioli l'hc nt•gh om u~idi t>d hA "Oventi luugo1 al cl1~ollo tlell O""'l) wulo•, La molliplicitu d~lle ferite non e~clud•· l'irlca Jcl suit•ltllo. Si JIUII !'t'f!DRII:Irl:', inollrl', che rnlliOHl rcrllll l' ~oreJif~J·almeu l a la ft>r11a rnor lale nel '::iUÌC1d1o e chP puot''-'"Clrt' allrunenli nell'omicidio. Si poc:sono anche trarre indizi dolle mArl'hiP t! i coangue culle moni rtella vill1ma. che denotano l!enernlmente i! àt·lillo e che. In lulli i casi, colla lot•o assenza. uulicHnO uellanwnte rn"· 11assiuio. Le fer1le ali<' mani delle Htlune fanno pu1'e Jhmsllro ad un omio·idio. La impronte po~c;ono meltert! ~ulla vin dl•llt~ dia~no<ti. MJI(~­ rialmenl" se e<~se r l"'i•·donn in puuli del corpo, iu CUI il fe1'1l0 nnn po!~sa giunl!ere: come ad eq~>mpiu, l'impronln snngui· nanlA di una mano sìnic;tra sul bracrio l<Ì!II<~lru del mo••lo. Lo l!Lt~"'!'IO d•casi dt coustatazioni acce:l::~orre, per· ~sempio, tloi 1111 di cotoue tr·ovati al mict·oacopio nello moccltie ù1 sanguo ral' colto sopra un rasoio fut•ono un in1.lizic1 in uu C8!-<0 i11 ~·ul Gl'El slatB tagliata In golo ad un uomo e nel qutllo 1 cordoni ciel suu berretto era no stati tagliati oello sh~'i:::O lampo

RIVISTA D'IGIE E

8 . P RosKACE·:R. - Ricerch e tgtentohe e d 'ingegneria. n llitarla d el suolo e del suoi strati profondi alla Oharlté in B erlino. - tZeit.'!c rì{t f(l r l/tJUtt:lli1 unll tn f ..ettons-/,ranJ.IttJilrn. - l (a!'cic lo del volume Xl, 18!11). lla lnvor1 d'm~egrH•rra sunitar1A, spociahneule pl'r In cllnoltzzazione tll Berlino, erano iu IHII'lf> nolo la c~oudi7.toui del sottosuolo della Char iié e siccome et·n inùicalo nellu

:m


JU\JSTA

r•"P"Llfve car te :,:eol,giche la n,..i ... Ltwza w u11 ~:amtlt', abLa•l!tnu• ~~·ande e11ll'o cui l'ursl' l't:nne\'auo unLil:HHlenle In mal.!gior pnrle dell" ue'lue ùellu Spn~R. co~1 l'nutnc·n penl"r1 ÙÌ !'LIIrliare ,gli «lr11l1 ~eolO!!Ìf'l tli !tl pozzi ~Ol'LOil :-covali col oroiinati :-;u sci ltrwe aJ amwlfl r<•llo all' Hnlico corso eli 8Cil\10.

l. Cuntliz1onl geologiche rlel !molo. -

Ne1 tnnLaL1'u puui

Nnrl•111 f'cavall i':\1 ottennero i riPuiLnli seguenl!. f•) llum11s. - Fu trovato in oLio e lo str•alo relallvo o~cillò da m~>lri 0,20 11 mets·i u.:~5 .,d 111 media ru t! i metri O.:W. b) Terrena ttmv~>:;o Fu trovato io trtlnladue p(lzzì ed o~cillt'l da met1·i 0,40 a mel1·i 4, 15 eu ill ntedia fn di tnt>ll'i 1,(12.

1!) )trmi tli sauòirz di dicersa yrantle.-::.J. {lt!lrr, m edw, inanca, yialla. !'r''/ICl.

gro~.~a) e rll rlù:tr;<o colore

In !!6neralo• g-11 ~<l1·ulì <li sabbia per ~r·audou11 e pet· colore !'li >~nccedettm·o IILil rnoùo "opraindicat(l, lo urono lrf1\'ftli in tuLU 1 pozzi w· n vali e. la spes~ezza dei loro ~Lr·ati oscillo Jr-a quella di nwtri 0,50 a quella eli metri :J,70. lA ::<pC>«Pe7.7.a

ru

madia ui lulli gli ~l roti di ~abbia Jr metr·i 3, ;;,, rl) SabUte cun uuctllarie (dlntomee. t!Onchtgfie). - Si lr!l· varono m und1c1 1OZ/.i e per lo più n('gli l'<tr·ali inforinri. L'aiiPWll\ degli struti r•"cillò fr·fl molt•i 0,:!0 c melri i,:lO ,. ru in nsediH di nwt!'i 3,7R. t•) Strati dr /()rlut Si risconll·arono negli !'!lrHti meoli

di qurudicr pozzr. L'ullezza de~li slra!l O:•crllo fra ruetri 0,1!!1 e metri 2.51.1 e ru ru medra di roell•c 1,5li. /'ro.fonrlità tle11lt strati geulotJI'ci esam inalf.- La pl'O· l'0111Jilil dc.all strati l'S!\D11n8li nei lrenlaLré pozzi O!"•'iliò rr~l metri G e metri H.On e m mPtlia di metri 'i,i:!. rn un pozzo, alltl prorondila di ntelrl 6,25 furono tro\'llll w rne:tzo a !<~lbb ra 1rlllac,.ioE;a frtunmenLi di uu cranio ;:;pel-

.n

ru

Lt:lnto a grosso tliiJmale

Gli ::iLl'ali conteuonti ve~etali, so~lanze orgauiclre (saobia limucrio:se con wgdtalt, l• rbc~ ~ larrtt bacdlsl'iuJ apparteng uto al gwvant> pllr:odo nlluviunulu, trii strilli 111raric ri a pparLongono al pet·iòdu dilu,-iale. Ntll I'Otlosuolu dl'llu Chat·ilé l'nntrco canale nvovn una lnr-


n'tGJb:'iE

l'it• ·n t' l 111111 proronclilù vnria, eh<> p••t••"• ni punlt j!ICIII-!"'''"11 n ~~~ lflnL•·i. Col Juu;w nn•iare d1•l il Cllltill6 • •lfl(n l'l!'lllfi!Ulto i\11 do>jiO'"'lll

lllll81'1'l•IS

dt

che uel ,, pol"t~ profouci11 cflntengouo !ltmomee, da

o Jn ~trau di tut· t 0111 con hnctllarie. sl ralt ,..uperlnt·i dell'nnlH'O •·anale. "Ì trovano ~abloie !'lirnil( n cllttlt' ~. Analisi elcim icu tlcl terreno.

Ji'urnuo nnuhzznli rhirmcmn~'nlc• i vari str·nli eli dieci poai e ,.j ns""I'VÙ c•hc• l"lwuli'-t chimica cm•ri"<poude alla •1.ìnn e gcc11o~rcn. Gli ~lrull ~npel'ioa·i upparlenenli al ~ r 11u"-o clmto-lrilrOnn urw perclilu ubha-.lanza eleIIPIIa cuccuwzitll,l' ed 111111 cpmntità eli azoto non inblderrvnulc~ eia mc~colnHMI di so~louzA Ol'!;&niche. i sng!.!i di lut·J'I'IlO l'~lr·nlti dai pozzi f'r·uvn ti nell'anl~t·o !lÌ dillo t· '11/.tlll'OIICI dn;.;h 11llri pt•o,·euinnli ,Jalle slrali· ~h ~nliiHe, l"'"'l'llllu 1 pdrni rnollo t·icchi m "O"lnn:t.ll lcu, ~pectahcumle nneho 111 n:t.o ln ~ ... le "16""C ùiluziont D.iliO;IWliSc "i lll tlllifc•~lat·ouP rnn ... irlere' nlì <JIWnliln d1 ammo-~.·~-"' 6 gli 1--lralÌ gl81't'ttlt ~ollo )l tnrba 8V8\'lHHl lo lora oucH'C ,.;l)lful'ato .

Jnvec.• i !'l'lll..Ì SC!II\'UIÌ ueJlc slrultlkazioui "'AbhiOS" Ùell~'>I'O t~"nne per· lite ue la caltmnztone e

p1ccolc {Uantilà da ed nncllt' 111 citluzione f'CI JIIO'"Il "oltanlo rninuue lraccu

3. l·same brJ.llenolngico d f>l terreno. R elatt\'lill!C!II" nl lllllllt'I'O rlellt! ··colc>nie elle .. j ~Yiluppal'OIIO Ull t!eiiLHIII'irtl r•ullo cfj !Pt'rl'1101 t'<ll!O ili (!'Cili'J'tJie l ri-.uJ-

Oltùnuli "'l't·rmd" In J'l"o\'\!IIÌent.n cl •i !-òn!!::i. a} nllu ~uperlkiP liher1l dt•l

nolo, colmue Htnnmet·e,oh: b) 11llu prnf 111dtlù tli enlJillllllt ·oulimetri, il num••t'•1 colouie ru Jl'll'•' innurut>rovolt•, ma diii' volle J'aggi uu::.e etrre ,Ji !l20 c\ 10011,


RlVISTA ~> .l Ila 1·rMoruhl 1 dr un

metro, rl numero delll' r ..Jonio

fu tltw \Oil" llmumt•l'twole ecl oLio \'ulto o-:cillt't th1 l\ o I~KHI, nrHl Il Coliù dt (ì;!l)~ ./) alln prnfon hl t di IIICh'& 1,511, il numero tlelle colonie fu 111111 volto innumaN~vole c quattordici volle o;;:cilll• fra o t) :!:!00 con unA med&a di 396, e allA pro1'on iilà di melr1 2. il numero delle colo111e rn nnll volla lllllltmerevole c• 111 ' 'enli!'lei pozz1 o><c1llu fra O (1\ ,·oltt• c ~·iO roto 11c ron una meolia rli G8; ulln pr(lf,,rulilit ,Jj llleLI'i :!,~70. 11 uumer, delle col(lnie in venticill(JUU pozr.i o..,cilhi l'rR o (IO volte) o ìHO od rn m•·•lia fu ni tfi; q) ull.t 1r Qfunùtlu di melrt 3, il numero dl!lle cot.1nic 111 C<lll

.n

venlrcinrJIIC JH>Zlì ol'ldllil l'rn O (12 volle) e 700 e fu iu IIH!Ilia

th ~2; /t) nlln pt·ofondllit di matr•1 3,50 m quattro poz1.r, rl numet'r> delle rolonio fu due volle O e duo volle 2; i) allu

JH'ofondtlà di mctt•i 4, il numero dello còlouia in

tt·o poai l'u dr ollo, cioè l , t l' 3. LP. clill'crcnzn geologiche o chimicl1e si r iscontrat·onn nel !"UOio t•pparlP.ncntu nll'anlicu c.male paragonato co11 quello

(l)rmnlo da truliticnzioni sabbiose, mPntre dal Ialo batt,•rio· l'!copic·o per que~to rr~utu·Jo non o;i Ol>"ervù alcunn ditli>t·,•uza. All'inr.ontro mu1 gran le dìff~t·cnt:a '-i no!ò fra il "uolo fnrJUa lo di rottamr eli anltch~ costruzioni e quello nalut•alt!, ("olle,·amenlo nalurolt•.) c,,,.ì mentre nel le t• reno ::olle\'alo rlu umero d \!i gernù nuche alln t•r ofontlilà di melt•t l a metri I ,~JO fu piccoli~~nno, noi tert'f.lno formalo rln antwl1o mat!et·ie alla profondila di m l•lrt 1,50 e metr1 2 11 uumero dei germi ru com:ider evole e superò la crfa·a tlt lOO por r.enlimetro cubo . .i, AUc::a e 1uocimcn.to dell'ac•Jua del :wolo.

L·· mi ... uro dell'ucqua del sollosuolo furono rug~uag l1 alo a quello pr ofonde della Sprea che si consider ò come 11. etl oll1.1 suporllcie del t ... rrono tlt ciascun pozzo. In soltemtm~ eù in principio di ottobre l'acqua del flo tto-


o'rcu:~~-:

suolo raggiunse Il minimo della "Ua altcun moh·i 0,5~1. Dud

pozzi ~cn,ali nel r-;uolo dell'antico Ci\111\11:! SI oliiTercnztoronn dagh allri, poi.;liè uel prtrno l'oc'JI'a fu melri l, iO t! uol !'Ccondo melt•i o,:)(J piil che negli allrì [IOLZI della !'lcs"a hueo. La sk-;!-8 cu:;a -.i os<:ervò 111 altri pozzi dte lt'n\·anss nel sol· &oeuolo t.lell'antico canale, nei c1unlt lo ~Irato u'acrJUtl sotterranea non -.ut>is ·e oscillazioni ~enstbtli. Per c16 f'he ~i rif•~risce all'iunallamento t> all'nbbasc:omento dello <:lralo d'acqua <:olter·raneo rautot e confr(lnlo le . ue O::· ser,·azioni con queUe del l~6U e l SiO cJi un ndno po.u.o, in CUI tl hvelJo più basso fu dÌ O,'a ed ti JIIU aJlu tli rnclt'l 2,0:!, corrl1=pondenle ad una u1fTerenza cii rnc•tri l.:!q, Fino al 2K dicembre l ~:-l8 l'aC'JU8 del :-otlo--uolo ttt•n a m. 0,28, ma tPil'invemo, in cau~a delle :..,t>l•te "i alllon<:~ò ancora; tlal marzo 18)-;fl comincio 1n poco lampo nd f•levar-.i t1 Il !O apr•le ra ~t~:dun!':e il punto culminar\lc.> <~tn11 a metri I,!J2 ~opru lo zero dell1• uc•1ue della Sprea, pn.:~o per torm111e d1 conl'ronlo. Per di'! ln dill'et't!ll%1l dei due livelli ('l ,!l2 - O,li!l) mall'i 1,;-!3, ftelaLi\·ameow alla dislauza dello ~rwcdno d1 acqua ùalla supet·fìcll' del suolo, s1 osservò che 11 20 aprile Jl~)i!l l'aC•IUa era tli slt~nlù metri 2, :3 e i eù in generalo !';Ì pun rlt•:m•t·~ che nei pozz1 co-..lrutti in formaz:1oni ,fj !"abb1c dt buona quolitò, racqua Sl8 r imaSI.a disll-tnle Seffi[JI'C almeno 2 lllC(l'i ÙaliU "llperflcte e!=:lerna. Sul mO\'Inl•.mlo ddl'acqua in linea oriaontnld, "'ebbene >-~a ammesso in j:teneraleche l'ac JUa del sotlc>~Uolo ,.j dingu vorso i cor!'i di a ·qua, o qumdi. m B erlino. "' r"o la Sprl'&, pure cii, non !!Ì o--~ot•vo, per conrliztont <>peciah del suolo, intluonzato dal lutto dell'antico canale ed e probahtle che an r:he 'lui ue!lli strati profondi J"act[U8 riprenda ltt "'118 dtreziono: nalurulc. 5. •4.nalisi ehèmi"a dclf'(ler,aa del ~ottottuolo.

l.c> acqu•· proventenli da quei pozzi eh~ furono scavati n(') lerrc•no perrorso dalranttco canaleconl!lne"ano ferro 111 qnan· titil pìlt o mrno grande, cou grAndo quanlilu tli :untuotuacn flero ffiii!WU\"a l'ucirlo nitrico. I.a quantiln di UIIIIUonnu·n t·rn lautv p1u considerovole, quanlv p1ù il sa~giu eli ncqua osam1-


111\"IST.-\

rwtn t'rn \'J<:J:In ngli 5lrnli di trwbn Xe!!'i !<lrnti '-'t•ltnstanli olln IOdl8 l'ncqua ferru~riu••~a r lltlen• \'8 --empt•e rulnot•u rJilllllltlU t !i fllllnlOIIÌUCll , ,\uehe le n~JUC! de~li nitrì pozzi dtfferirnno mollo frn IMo . .\lcuw• cnnli!IIC\'Huo •junnlita nbho,lauza elevatt> di acido ni· tr1co, n1h·e ~ rnnd i •JIInnlÌ'iJ dt nutntoni« ·a. e le «CijlltJ dt due poaì onche odtlr• uttrO" •. Epptm' lulle qaoslc a~: (111' dPrl\ 'H\(Ino rfa 'trahtJC.al.ioni 1h -:nt.Lia. clte all'onall<~i chi·uicn fttrnno riCOIJn<lciUII' lllf\Jlo pro\'('rf• tli coc;tam~e ()rl!'lliiiChC e p;u·ttc<•hu·meu Le di mwlo. Ctn deri' a probabilm •n te .In unpur•lil Jlef!l• trftlt ....uperim·J dr~l ,.uolo, !"JICCialmenl.., 1h Jllelln t-1110":-.ù è (1111 purticnlt~rtu~t•lu di quello proveuieul~ tl11 I'Ul·

lllm1 <Il unllclit! c·ostmz•uni nm (Uali ,..lrati nndu! l' annlist CIIIIIIÌCil rdt~\'U l.!l':llldi •(IIIIPlÌlll di "03!Hil:t.e rlrgflltlclit• r dì fn<'il•• dt•(•otnpoc;lf.iune. 1:: nuche probaltilc che le nc•tu<' tll•'· Leot•il!llll ,Usr• •ndenrlr~ io quello Ilei sòltosuolo vi portino tli::;• nlle l nwl rir cht• IIICOulr·rlllo negli slruli SIIJH't'int·t . B pun1 pr·rdwlliiB dw v'inlluiscano le maLt•ri~ c~ct•e•n••ntrzi t>. ,. th l'iflnlo d o• ni ~ ·Jllru ùd 'temo ospetlalr• Jelln C:lturM.

ti .l naltsi /J(tt/••rioscopica delf'rteqtta del :~otliMz~olu.

Lo rJCCJ'\:ite furt~uo c,..ugnite in tre poz:.d "'ca,·ati nel lerrr•w• dcll'&lltico t;~mnlo ,.. 1u Ire ponj "'UIIa --teo: .. a llnen mn H'tt\lill iu "tr·nltlicn7.iorH' dt l•nnuu --aùi,ia. J rbultal1 othmull pc t· •'gni ccntinwtro cuf,v tli acqua jurono dHJU:<i sttxmdo e/te . le {lf'(J(~C jt(rc,no pre~;e tlol1'1wqua "-enza nllm [ll'cpat·uzit•JJc, •Jppul·~ tlopo In di<:tii~'Zl•lll"' tl"lln [10111('8 ('1'}11 l'dt l) rr•ni,.o. a) Ac'J"" W!tua J•rt:J"tf'ft:.ione. - l'o:::;t ><Car11ti n elf'all· fieo t!anu/e. - J111o liLt'O oi fl'<l Nl7.ÌO• t>' llt r ..Jt.! le ..:o)n:lHl fu irtnllutet·evol~; /IJ0"'" litro, il ttutnero delle coloni•· "''1 lt't.: pozzi rJ--.pelli~am e11 le di 8~fl, lOOiJ t· (j'll), 5111 ltlJ•(I, 1l uutul'rll rlt Ile colmue fu t·ISJ'Cili \'ttllll'nle cii :310, !1111 c 111'-'. l'n;;i sr:flraci in srraltf7r(uioni di bruma .~nhlda: 1"' 0 ltlru, {f)llfl, i:WO. innumf!t'a\·nli; lflOm" lilrn. 2:!00, :Y\1}0, filO: ;,nn"" lilrro, Hllll, !lO'l. ~:10. c(llr\t) ~i \'tJde pl'Ìtn8 dl'lln disiuf• ·:r.iow• della pompu t' ti· l tuLo cou u1·id" fcuko 1llllla rtuanltla d1 ~uc1 a quuttru I•Lt'J,


;; ') l g~>rmi era grandi!>simo, rnn llopo ia .ti-.infequando nelrac liiR non ~~ 1'1'-l'Oulrll' a un ptu \rac ·c dì a ci.lo fenico, l'ac fUll clel "'otto... nolo t!iv.mue privA Ili gt'rnu. PeJ'CJ•\ es;;:a s'm•JUIIlH\'11 nel pR:---<1\~A'JO pel tubo. Dun 1110 l"fiCtJtlli tlel soltoc;uolo Pl'll l l'i' a di gurmi t• ctll i •ertO•••'• 110•1 "olo in quella ll••i pozzi pro\'elllt'lllc ùn ...ll·utillcaz oni cii huonn sabbiA, rna anche iu qul)lltt (ACt(UII ~Ici l"•:r.zi scavnll uoll'antir.o canale) provPn lcnte CIO uc•tlla "ulle rt•anlw rirea ili "• c:tanze organiche. Il dte ~~ d•• hu'è\'0 dnll'ollo r.oulenuto dt arntnon iac.a. Quind1 ht ... O"'IItl c~uduudere che gli

8lf811 dt "llbbiH del sotto.. uolo olciiH L:hf\l'l lr• po •f!!!l!811tt 1111 lr&ll potere dt lìltrazione, Ji rnool•) ··hc le llltl'lll'illt .lelln superllc e e l~ ~o--Lanze in decompo~iT.t'IIIA 1 o ...c:ouo ~olumenlc, lebl cnc· 111 piccola •1uantilfl, e"'"''r• ~ctnltl•, p• 1·ò IIP.""'llll mi eroorttauhmw o ,:termn malut•o I'ÌI!""CO Hd nllt'A\'t•r~Ell'li pot• glunl!•'l'c' •wlle acque profonde. Colllt' Ct>nclu!'ione gene rale, !'li pucì 'JU in tli diro chll il 1!01· 'o un!n rh·lla Cltat'il..:• sia buono, lltl tlc·et•J.iono di quullu fiOprastantc all'antico cantlle.

c. s.

RIVISTA DI STATISTICA MEDICA

--

•QtO della Bf&tistica mediCa mllJt&rO Sp&gDUOla, l S!l, - Ollll 1'1 1t.HECII..L\.- (Ren~la tf• Sruuda,( Jlilitar, febhrnto-mar7.o t~!J2).

rur/8 : nella pem:c:olo . • oell'isc la Ùt Cuhu Porto-Rtcco .

.

. l e F 'l' 1so ' 1ppme l C'!lrt>pei. l incli~cni

l'\iOOh :!t:) l "i'

aa2:l 202!)

wno t ~H60 t


RIVISTA Penisol~t

l b(~rica:

RinlR'\li 1n cura N. 24lS Entrali in cut•a • SOR92 (l) Morti . . . . • !Hl (:.!) Rima<lero iu cura. • 312~ G1oruate d'ol"pedula . • 105:l22:-l Gtorni di degenza media individuale. • 2i • 2<.:'~5 Uol{enti ~io1•nahnonlo in cura 50:t Entrati pPr 1000 tlella fnr.t.n ~torta per lOOO. delln forza. 111,~1-..!

Morii: per lt(.ll, &•er 'hotr•1U

Nuova Ca~Ligha

H.i !l

C11LalognR. Andalusia. Vulonza Galizia. Aro.gonu tit·anala Veccltia Castigliu . E,:h·crnad urA

8,1i ;,,!-\3 12,()0 ii,OO 17, 12 5,'i'> 1X,17 7,llfl

Na,•arra •

i.~~

C.un~cogua

. Burgo;:. . .

tu,!)~

l.;:ole Halenri Isole Canat·ie

19,1:t 5,511 1,1:1

Ceuta . . .

4,87 Morti J>er .1rm~

Fauteru.t . Cavalleria. Aatiglierm lìenio . . Aromanislrazionc SIJIIIlU . .

•.

li) ~nu rlllll i>Ulr~li urlla fo•·tn :13\J~ . (t) Non I'Otllput.nll cll'IIIL rort.a ~ ~~.

l l,til

10.66 lO,HII

fl,lfj 8,1'1

11,116


:.H.i3

01 ST \TI S'l l CA 'IImH \ \lortt

r•·r nUIIaltlu 1'riurJI111i

2ill

Feubrc lifoideu . . Tubercolosi polroonare . Fel,bre palustre Poeumouite

HlO

eu trali "060 • 570

Yenerei Sitìlitle •

Pneumonile e pleuro-pncumonile . Vamolo

.

.

.

.

.

.

.

• .

.

138~

ms

Rifor mati 2~2.

i37 t:r;-

Per ernie A lTet.ìom polmonari Tubercolosi polmouart' Epilossia . . . . Debolezzo geuerttlo .

2$2

116 102

Mauuu~1 i n con valo!'icenza 2027.

an

Per all'ezioni bt•onco-polmontll'i . Per fobbro iltlermiLLeule

l3ì

Slouilimenli lmlocari . n ,·chena

.

Porlicosa . . Montbuy . . Hagni marini

Traumati,.mi i 'll con i !le~"i e 21 rtforrnc Sui•'ldt 2 Morlt 8CC'Iuentah 116. Su 1000 morti il morbillo ne cau..:c'l ~.)li,tH lllì.li • il vniuolo

Vaccina:~.ioni.

Es1ti.

lll1!l~

Rivaccinali .

Il

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ToLole N.

21)005

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21462


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Ili Vl STA

Colonie. l~OL:l

Morti. • (u(lrt forza. T otnle per Jfi()IJ l'llJIJIOI'lo ollu (M1.8

Di ftlblw~J giulia a • p. 1000 deliA for.w Oi febbt·u tJ(ni<lf"ll. Morti Di luL~t'l:nlo"t poluhlll!lrtl . •

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• r ifurrunli • di pneurnonite •

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Rifurnmti Hiforrnuli in lt>lltla 0 Pbolt•zzn gom•rnf,• . Pnr· ern te

Formo polmonall.

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01 ST.\ IISlll:.\ \IIWIC.\ (~UlJOt

Forme cnt•diac!Jc . l,er epile~>:siu Tubcr~Jo,j . Rimpalrioti . Per cloroauemia . Aft'ewllli cardiache • AtTe1hlni polwonali . lnfat·li vi<>ceralr Tuhercolo-i . Diarrea " di.,,enleria

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Ui"P~'P"ÌA No<~la lgia

Debolcuu !!enrrnla . Ctlchu':!sin palu,.,lrt·

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VARIETÀ • V. Jl FROlli t• 11. - AppUllti di atorla medioo-mllltaro •opr& Cartagine. - (.\!tltt rar~t. :\ t 1'\!12) Uu popolo colto che diPùe i natali a li un A rnllcare e al rut Atuubule ell il cui S\'iiUPI~'' t'Ì\'tla fu couternporaneo a IJIIcllo dell'nnh a l.ri!Cin e ddl'aulica n orna puu ru eratn r~ l'atten-

zroue di chr lo'ln teres~:a degli -ludi ,lot•ici ,.ufla m~'dicina tnilllArc. Il più t.nlico tempo rh que-.ta colouia ciot• •(UE\Ilu dalla stra prima loruh)l.iono (Oitlonc) nel Ili• ~:ecnln AV. C sinonlln seconcia fonda7.r nn.:- (T i r o) 1 er operu .tt'i nobili oli Tiro e !3econdo la fu \'Oifl, p1•1' opet·n d PilA fuggiLivu Didone ~on Anni pitt lnPtii , 110n ci dù ùn rnccogliorP alcuna ttola ~lo T·tca di tlle dicmn miliLure.


VA RIF.Ù

Solamente quan lo Cartagine incominciò - prohabiltnenle vt'rs() il iOO avanti Crì!'llo- a pOs!!!edere un ef!ercilo 1'-lan ziale, e la stu'ra fichi era de t nohili cilladini a co ''allo, st sarb fallo sentire Il hisoguo di una co~ltlulionP santlaria militare. Che 'luell"armata obbia formato il nucleo tlell'esercilo eli ~uerra. o <:oltanto uu prec;;idio di poce, oprure un rnutahile corpo di ùife..,u armalo, st.tl sempt''' il fallo che nn d'allom f'~ish'vano ediOzit n ltpo di cnsertnc e come tali venivano O•loparat<> per nl!o~gui re milil.ttl"i. Questi allo,:giamcotl i fJll&li accoglievano 20,000 fanti. 1000 cavalieri, .WOO cetvalli e :.!•J41 elefanti stlro'"avano nel recmto del rol'l.e balu,tnlo che ::;i stundevo tra i due portt di Carlagiue. Vor·omenle 111 cuso di ncces<~ t lù lulli 1 ciLtnJini di Cal'lllgine nccorrevano «otto le armt , ma In forza prmcipale ern conslituita di Libii (sn,::gelti a Cartagine) e tla truppe a"~nl· date fal\1• da uu'accozzaglia vat•iegAla dt piu nazJOOI fra le ttuah troviamo gli Spa~noli dalla Pl'sanll' arrnnhtra, 1 Goti" MllllfluJi, gli llalinni ed i Greci nomadi, i selvag~:i t'rombo ltcri baluurici, i cuvaltcri numtdl ed altre m·Je nfrtcane. i~ t·osi clte Annibalr reclutò il ~u esercito pe1• la guerra p nica rnedwntl"! lc,·a forzata di cut erano incaricati appo!Otli rcrptisilori. Che i Cartaginesi, ollrccliè dblinguer si come nozione nulilaru ~·iule re:-:~g"ero anch<• alla medicina, lu pr·nva il fat ln clu.l '"'~i po;,~eJevauo un lemptu çousacralo ad E~culapì •. come a'lserirono Li vi n .\pprauo l' Slrabone nella loro dL,.,.,•izinM di Cll rluAinc Puuica. Questo tempro gi~{lltle!=:CO rur 1118\'U l'e,lificio principrde in Birsa, il fa111oso Ctu!lello clt CurLaginc, ti quale non cnnsisleva gu~ in un solo ~diflzio cowe ura l'Acropoli in AlenP, ma nelle ~u~ forlis~tm•· IIIUI'tl ace •glie \n tutto un intero gruppo di fortezze. di palau:1 e di lcmpii u pe1· con~o;;ueuza rappr·c::;enla,·a uua vem cilladelta. !n quell••mpio, durante l'assedio dr Cartagine operato da Sctpìona, si ritirarono gli ultimi vnl o ro~i e trA qu••sti l'eroica spo"n d1 Asdrubale coi suoi figli. Allualmenlo fruel luo::o delh rnaj:tmfirent.a CAI'la;rne:;c rsppre.-enla una C'olhna rhe r1 Boy di Tunisi noi lR30 cedette nlln Francia. Quclln collma ot•a è coronala ùa una p1ccoltl cuppolla a::~~ai


;;:n 't·· u:wu''"'""' e in coltivo stato rlie il r.:· Luig1 l"ilippo fuCI' 11rlgere nel 1 ~1 1 in unorc •li Snn L••igi, uwt·lo i n rJuel !'~ilo durante la -.un infelice crllciala nel l:r:fi contrr, Tunt..i. SJceome ;:~u quella collina o ll·u la cnppeu'l fu costru1lo tt 1 ·he un seminarto f!Cclesiast.co, ;.j '<ono re~"' illlj!O!'Sibili le t•tcet·ch'! arcbeologi('hé. Pur tuttavia n pochi pll!l<~i dulia cappolla di San Luigi ~i son trovati dei resti di tu fo c ho probabilmente sono i r uderi d~>l muro clte cil·cuiva Utili volla il lt m pio di Esculapio. Anche del t .. mp10 stes,;o !'i «ono • sca ''ali dcgl i avanzi dt fohbricati ca•luti giù dalla coilina durante In dis truzione eli Cal'lagine. l sontuosi monumenLi di Homa, ùi Alerh~, JiGoru::~ntcmme, di Babilonia e d1 ~inive, permettono ancora al!'ar·elteolol-(o ed allo storico dJ ammirAr 11 rullo Jcllo medicina dP •li antichi tempi. ma ogni c:ron.o d'111rluz.ione sui cartagine-.i resta frustra lo dallo scomparsa tol!de della citllì punica, non esuberante in splendore, in magniflcenzn cd 111 tesori. Nou l'n iiOJI.anlo la diSli'UZJODe quella cbe ha l'allO SCO!Oparirc la cillà, poiehc rirnpet'Atore A u~u!'llo, l!l!uto anni dopo la presa di Scip:on", ft:!ce co~truire nuovamente molli maguillci edtliCI. Anche I'T nva~iorw deglt nrobt dol 6'iJ ul li7~ non deve over danneggiato molto lo nuovo coslruziot~i. tanlo è varo che nel 1152 uno ~critlo re lh ~-:co~ratìn de!"'crive i meraviglio~i ediflz.ii di Carta~a ne. M a i <~occheggi e lt· ùepr&iaz.ioni che conlinuamento ~i con,uuHn·ono come sopra uu terr,..no "'unzn l•ttdrone fut·•Hiu la causa prmdpale llt'lle nostri! altullh scurRissime cogni;doni e l'eco l'Cl '<L che or·a anche in riguttl'dn alla Btoria della medicina m il ilar•3 noi non po!"'siomo appoggia r ci che "'opra VAJ,rlu tn•lizi. Forse la Francia sacrtllche rù un ~torno •Juella capr•el!a e quel semìnnr·io alla inda,..ine arcbeologtco; rorse Allrho :si potl'annu nvot•e le des•ùorute notiz:e dn BiH&nLio, dov1• Belisat•io ~ rà"'pol'lò lo ricchot.zo 1!i Cartu ~irH.I dopo aver o~pn­ gnato la cilhi per la lerLn volta nel ti• •ecoln; opplll'<' rlall'ftalia dow urt•tvavall tJ i nam:li cat•ichi di mar·mi, di colonne, rlt r•lo,aìct per Ps~ere mlpie;z:all ad edificare' monumenti in Pisa, in Palermo, in Venezia od m Genova. 0 lì-


HRIHÀ

llHilllt'll(t1 dn Tu ni~i. i r.ui Acy e mini-<lri pnrturnno nei lna·o Jtlllllii.I.IP 11ll11110 l'i>II•JilÌI'. :'\cllll :-l.li ~u nllualn dello <'.l>-<1' ll<•i tlubb arno co-.truiN lu mudwmu uailitlll't! .tci curln;.pn<:.. i pet• mezt.o di llhluzuuu tluih· ··•mùiz.it)llt dcll\\~cr·cito, liull'intere«...- rbu la naziou~;~ prorc~­ ~nvn p•·r la llh.Uiiclllll generale o{UHl•• '' atla;;ll\lcJ dal lempin •h El1culapi••. t>d inoltre da e'·cntuali os;::erçazìoni dcgli ,_crfl· lot·i antichi snprn l~ vicen le .;anil.tn·ìe d»ll'ese1···•lo cftrlnginl•se

Sotto IJII•'!St'ultimn rt~Utll'do sono d•>~n·' di nota le cpi!leuue ,Jallt· •tuull glt ""'el"cl • carlagine<:i furonu visilah ndlt' loro l"pedit.iuui in S1c11r8. l...)uuntlo i cart.ugin•·~i. rwl 406 oH C. 8"'"''·liarono A;ll'lb!t!lllll !-l•·nppiò 1r•a 6:-<-<1 u11a epidn•nìo u Non po,.hi furono pr·e<:l da \'iolt>llli dolnr1 dr veutr.· n urulli ne morirono. • (Diorf()tol Dop0 tlbLI' tllln Ag1•igoento E' ~mrchiu:-a la pace, i carla::iril'"'i ~·unharCU.I'<liiO per lu Lihm ~d l'b!Jero piu d.1e la m ~tà dol lcJt·o t'"er·l'ilo dt!'llt·ulto dull'epid•>toiA. ~~~~ anclte nellu Lib1n l'epidern1a contiuun fluo al :w~ nv. C. ul uccise un ffl'an tntm.;:ro t! i t•orlttiZÌIIP."'i t'd a le ati ( fllodnro). S••ron lo DiwlorrJ Ili' l 3\J:-i a v. C. durante l'a~setlw di Sll'<t<'US'I, ~>copp11'1 p~orimeuti uell'estrcllo carlagmf·'ie u 18 ctHdemiR eh • dnl su.lellll l"èrilloru fu ch:amola Jll'hle. a Pt~r la grande qwwtrtli clèi llll;,.li P ! rch<'· nnchu ;;!"i Jfei'IIlH~rl 110 erano colpiti, nessuno at·dl \'8 piir ,.,.,lire in aiuto agli nppe~tali e r.o-1, 1nnncau lo rn ... r~tt.rla a~li iur,rrni, il male re-t ~euza ri uwdio. Oltre n cii, Il "<•1cr·or"'O dei medit•i era int>llicarP per la ,Jiffu-.IOne lit!l malt! e per il rapido :;opra:!_;iuugere clellt1 ruor·le • ::, priucr_ ICI l• Ila ...,econrla !:Ur·rra pumca 218 anui &\'.C 111 !'léguilo al pa«~ll!rl:l'm dei P1reu•·i e delle Alp1, .\nn bnle 8\'t'V:l ~iu ~off~rlo notevoli pel'lit~: po1clté alla sua poi·tenzll egli dispou~:va di OJl1·e IUO,Ut•O fauli e i~.OU(I cavalt.,ri; al pa":-urtgio dc1 Pii'Ouci t•r(lr perJette :!\1,000 uomini, t! Siccome •·gli avevo dc>vulo ta~citU'•• iudieli'O un Jll'tJ<>Idio 1wl nortl clelia Spagntl', ;.:l t l'l'BilO I'Jmaslt fllll'Ora 50,00 1 rant1 e 9000 ca l'Il· ilt>ri, pt•ium ùel pn;;snggi•> delle Alpi :l8,000 l'unti o 1'1000 ca· vahor1 e dopo quel passngg1o ::!0,000 dei prJini c UOOO ller


n.Rtt::r\ ( 18 luLr.o la fclrza che 1!11 ruume\ll l'et• l'lluli .. ,

ul'l ~12 8\'. C. compa:-'11 cii ntwvo uuu «'Jll h·min, probahJimt~nlu llfo ! etecclu&J\!. c • • cnl1•i tanto i car la)~irw .... :

èlbe i rorw1111 "Oilo le muru d1 Su·acuc;.n, Li\'in cu-<1 ~Cl'Ì\'c"" i11 ~.!1111'0l10Sl'to c!J 'JU ~sla calamita, • Nell'autunno e nei luo..!lt pcw 1.1 llllUt'H mHI!<OflÌ, p,iil fuori di citlu •·lu~ nella cill& o:::tes5:a, un culore lllqopporllllul1• fu •gJOflll oli UIIU gen~>rale alterat.ÌOIIU lfj 1'1\JUII• 111 aOJ h(•ÙUl! i e1mp1, e l'• l ~i 111 <>ta~rune c il luo~o conlrihuil'onn El fAr l-Ì eh•'

Jli annnR lt~li tuori~sern pre!>\o, IIH•ltr•' ti conlatlo ~01 malnli e con cl11 li 8""'isle,·a ca!!ionn 111 dtlf11!'iune «ll•IIA rnnlaltia ed an rnot.!o tale che i malati ruori,ano e:.::uultnenlts che griul'lrmier·i ed 1 medici. Giornalrneu!e uou "'l vt!dcvauo che morta l lleppellinlt'nll u g10rno e uotle uou l-l urli vunu eh~ ~t·Hiu eli dolore. l rnorli aumentarono tanlo clte gli ~le:--.i becclullr, intaetiditi dal lH\'Ot·o. non si cut·avano piit tli ~!.!Otnbe rara ti tot•reno dl\1 cadnve r i. Perciò r•irnauevnuo i HHH·Ii ~op t'H lorr11 o davano onibi le spettacolo o i tua lati i qua li R'n,;peLlu vano Il\ Messa ....ot•lc; e l'i può dire che i morti uccidev.wo i moluli fld 1 mnluli i Hllll eolio spavenln, collu lnbe +> coll'ltlito np-

pestato . • Molto ma ggiore ru la deva"laziouo nel cum po dei carlnKlnesi che iu •Juello det romnni. p(Jichù i t'o111ani tu•l loro lungo 1:1

od w ._j erano gr a a.btluall al clunll ~ù all'aequo.

Nell'e•erctlo nemico r trono l sictliuni (lru li! lìle dei Cllrlllllne"l) i priwi o dto-er tar<! c 11 t•ifu[.:ÌIIr ... r nell~ loro llulr\'C Ciltù \'lClltl:. p,,icJm e<:Sì COIIO"'COV!IIIO ('J.•rfcltiiiOeole che ti malt> av.w11 -.uu. Ot'igine e sedt' nel luo;.ro .JovP. l'e--et•cìlo ct·n accampalo. Ouau rlo ~la r~ello vide con quale l.. rrilt~le vwhmt.u l'eprdt!mi~t "'' span le~u. r:tirò il stJO t!"'er.:1tu m•lla ~~1liH e l urdr1111 ebe le ll'll(lpr• (oc.;~sro ricov~ l'Il le ~uu tcclrs O pr<>tetlu d11i rag,;t t;olura. Ciò n IO O!'UlOl .. 811 'IlO dell'e.-.J3rcitc• 1'01111\00 lllolli ruron o rapi ti da •1uella p11slilenta. Tnll• c• le de.-.ct·iziorul j LiV I!},

& da ' l u~>~le scat·.::;e noltzie lPn liarnn d1 ricavare un gétw· rale gìu lizio ~ u l la rne lictna milltHro Clll'lfl~llltl'"'• quustu !< l JIC>lrc•llbu o:-~prl mor·e co sì:


:;ao

VARIETÀ

l' l.a per feLla co"Lilulinnc nùlilare a spcduluiCnle la !<labililfl dcll'c"Ot'Cilo, 11011 cl1e la ramo mondiale det r.ondotLieri carla :!tnesl unilameule alrint~resse che la nazione nnl1·i va per la med1dna generale come ci t•isulla dallo splendido cullo d'Esculopìo, devonu tull1 insieme aver prestnto un hm·eno ussai fsvorevole allo sviluppo della medicina militare. 2° Una meolicina mililar~>, <]H&le parla integrante ·l~lla cìvtllt\ cartagmest', ::;econdo documenti ''istbili e propt·ii di quell'epoca non "i può veramente dimostrare. Es"a pPrt', deve avet· ovuLo un esistenza e ciò lo si deve dedurrt• ola que1 rue,lici milillm (e Mldali sanilarii) i quali dal lOI'tO 'lecnlo a v. C. in poi prestarono soccorso alle truppe uollu Jll!"ldc•nze che affii~>!lero l'esercito cartaginese.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA La pTatique de l'antiaepsle dana les maladles contagleu•e• et en partlouller dana la tuber~olose . - Ptll do~t. C. Bum.URE \UX, m~dico maggiore di 1• clas::;l', pro r..... ~. e Val-de-c.\t•ltce. L'autore accetta la definizione di malattie conlagiol'e per tutte lo tt·asmisstbili da l malato al sano, r1ualunque :4ia le modallta della contaminazione (per l'aria, l'actJ.ua e gli ali· 10enh, p••t• inoculazione diretta). Jl loro sludto, grazie alle anbche (cliniche) e moderuo (ball\wiolngiche) cotH tuisLo è abbastanza avanzalo per per· méllet·e di formulare t'(Ua.lcbe legge generale. Si può ammetlel'e che tutto SOllO primitivamente locali; le escrezioni del malato sono ~li agenti di trasmissione.


lllVISfA DIBI,IOGR \FI CA

:w l

1 nwa1 tli I'Uru !"ono o lueNli (modifit;lllllri in !=!Ìl11, l:811lt•rtzzazinnP., polv• r1uazione, irrigazi01w, mez;r.i ch il·ur~ici), o ferter!llt (11~60ll (alli pcnelr{lrP nel ,;angue, (18r lP VI•' ,. tla-

088, digt•renle, r t!spirulOl'ta). PO>I!'('IIIO e'<~t•re •ruinùi co;.ì UÌ\'Ì!':,..: :\lalolliP. coi1tro le quali In lerur •ulica l<l~Hle t• lu !'lOia rezionulc W gruppo), od è di ref!oln ~uflìcionte l21 grupp()): Mnlatlle che ran!IO'::\Ì ru pila mente r:tmerali' 1110 nelle quali lo porta d'entrala acce,;.sìbile tleve !iorvt•gllar· i tlurnnl.e l'iutcJ'O dPCOI't<o ù~lla mnlaUia (:J• gruppo); ~l!llallie r.nntro le quali la terapia local~ uou vnle .:h~ per uu brevi.;:;;;imo tempo (4' gr u;>po): ~ful •LU" cllu rJcl.iedono 1111 trull11u1uuU• geni'I'Hiu. mn nelle '4URIÌ pUÒ pure es,;ere ÌlldiCSlO 1111 ll'iltllllllelllO l!)('llle (r.• gruppo); .\lnlultic Il porta d'enl•·ata notu nHi inucr,.,.sihihl, dOntll' IIIIJWSf;JbiliLìt d• Lt·ottamonlo locnl" (6• ;:.tt'Uf'ftO), MalulLie a JIOI'La d'entrala ignoln, n gllrl!lrolianwHi tl imm~òia ta, u traltnmeuto locale unpn!< ... ibilt•, nlmonn og~idi, (';'• g'l'llJlpO)••

Solto il [H'ÌtnO g ruppo raulore ··numera l' (IOl'licolm•ntenl•• trnlltt d t· l bollo ne di Biskr a, llelJ'ulcl•ra molle, ùo 'I n !':lnllln· lite ulcet·o-memlwano<>a. AJ l(lt>conrlo ~orr·u ppo M<~egnn la hle· norra:r•a. l'anlJ'ace e lo fnrurwolosi . .\1 ler'lO ..:t•uppo ll'"cr 'e Il carlmrwhiu, la dinerilt', le llll~iue (llemmmw.. u, <>car utino<:u. •• •JUt>Ua c::.peciale ·lella fuhbre lifoiclen}, h r l'•ipoln, tu &1Tt•7.ioni puerperALi, la melrite. la gnn:..rrcru1 ,.:ow"n. la (ulnunaulu degli or:<ani JXenilaiJ, In fuhiH'e lifni1lea, tu ch:::;,.cnlerill c l il colora. Al 'luarto ftJ'uppn ~pelle rel•he •l tetanro, la morvo Il qu111to wuppo compnmtlcrebbe la tubeJ'Cfllo ....i a pt)rta af'ce..::sibrl.! (nnulomica, luptl'", luhe1·cnln linHunl,• pr imArio, tubercolo laringt>.•' p•·irnitivo'. n porta nr>Ca nvt non acte.~.~iblle (linfan ~ioit ica, g-anglionaJ't', Jnle'lltnule, pet•ih>nilico, gt>nÌL<~-III'JIIIIria; a JW!I ta cl'efltrata 19110fa (luhercOili"'Ì f OllllO· ntw~. ;.reneraliaala ... . cure lo<-nlt t• generali ,•ollu Luh••reolinn o g li antisettici, col cr i'O"oto, con <4poriali !'lornmat·io O""c ••vnzioni .... cam·ro). :1 ,;e-sto ~··up po C'llllii1Cl'IJ la silllidtl o il vaiuolo. Al l';ellimo ~potte t•ebbe In vuriceolln, lu ro-

31ì


RIVIST\. BJBUIIGI\\Più

sollll, rinftuent.o o grtppe. la dc·n~uu, la l'carlaltìna, lo 100IIÌIIHfLG cerebrO 1'pÌ1181G, le pe->lC. il tifo, la rehbrc I!ÌiliiA, gli orN~r.hioni, la lr>!<sC cunina, la rni~liAre, la pilll'la~• roRala , l'eritema politnOI'I'o. fl'tuahn• •nle ?! tJi,.cn« ...ione ùell11 tnwltwita ebe t•onfèt'i"ce un primo nllacco, dt•lln coilaùilitri dl'llu malattie conlol.rtose; dei germi morhigf!ni c dP~Ii agenli rli lrn:;;missione. Il ria~!'lunlo dul vn~to lnvol'n nnu è che lo dcclu,.ioue ,..iulelir·n delle premo~~ ~ ricerl'a tlelln pm·La d'ontruta. eoncdtn della llmiLa~a e CJUIIIrh evitabile ditlu~ibililà Il clinJco Jf•ve vegliat•u alla porlu d'cult·ata; l'JgJuntslf• alla modalitù .ru"rtln degli agenti conlauunnnti. .\bbinmo co«ì slt•iu~alamenle l'iolotto ad un povero indiet> 1\.'s:tL'~:.:io lavoro •lt•ll't mineule rnllc:,t'a, aulortS tli numero,; annlogbi lavol'i, tulli rn·eclari 1'··1 th"tinlo caraller·e pralu~o loro, per la e ..ttllczul delle os...erVIl/.10111, la ttllrurl1hihlit clellt d~cluzioni, la bevor1lù dei giudìzt. p,.r cameralism<' e per cnnvinzione del suo vnl01·e e della ~ ua ulilita, i mNiid milita•·• hanno il dovere d'aver'e sullo scntlotu 'Juello alnwno cbo qui enunciamo. BAROff'IO.

CONGRESSI XI Congruao lnternauonale modico. -

Rornn 1!S!I3.

QueRta gt·ando ro~La SCICnlillcn cho ~l <:olennizzel'tl in Roma nell'autunno Jol Jli'O"'"ìmo anno ~iu cln qualclto tempo~' stata Pl'l'flllliUnziata da molti g iot·nali lni'Òici e non med1ci dPlla penisola. No1 non Ili! ovevamo ancoru rutto paroln pl•rclw voll'vamo nello E"lPSSO lumro ria r e ouo~c.·uza ai lettori <Iella formazione e dell'in t IlO dei lavori tlt•l comilalo Ol"dmalore della set.ioue ::h e più li 1nle1·essa; qnullu di medicina mililnre.


CO'IGRESSI

Facciamo mlantu preceder e lo comun•cazinne p ubblica ta

dal comitato cMtrale: • Il decimo cougt'l.h;so inlernazional~ me.lico, tenuto;.i n • 8-'rlino nel ISOO, ~ì chiudeva proclamandQ Homa sede •lei • cJ>nf!resso dell'anno 1893, e Rodolro Virr.how ne~ cou<~e• gnaru la bandier a della Pres1denza al pror. Guido Baccelli, • formava i voli più fausti nel pros;>.imo convegno ~li Lauli • tlluRlri scienziati. • l pt·es idi delle fncolta mediche, delle tH'caùemie e tie;:th • iodtlllll scientifici, i nsiemi) colle più sp1ccale per sonaliu1 • del campo medico il,..Jiano, si l'iunirono in Homa. per fon· • dare l~ bas1 tlt:~l futuro decimoprimo congresso Internazionale •IIMico e per acclamazione l'rodamavano ronorevole GutJo • 81tccelh pre.i11b·nte qenerale. Il pror. E loardo :\laraglinnt•, .. <'lmico medico 8 Genova, ru eletto St:!Jrl tarlO generale; I l • comm. prof. Pagliani, rllt'ellor~ gener ale della sanità pulJ. • bllc:a del regno, tesoriert'; ed 11 com111. Fnrr•a ndo, capo di" ''"ione al m ình~lero dell'i!=<lruziontt pubblica, economo. NPilo "sle~so tem po 'ennero elelti, a ~crutinio c;eS(rPlo, i comitali • ordifULtori delle X 1\' :-eziooi, le quali cort•tspondono alla • •livt"ione eho vt•rrù falla pe1 la vori scientifici del· Congre":;O • Quflsti sono riusciti cosi fot·ma li : l. Anatomia. - Antone lli - Giacomini - Romili - T o• daru - Vlncovich - Calori - Zincono - Zoia - Chiaru gi 1 Mondino - l cnchini. • II. Fisiologia - Albini- Al!Jertoni - Luciani - ~fo l e• echott - Mosso- Oehl- Paladino - Steraui - M an·acct • - Fano- Atlucco. " III . Clilfica medica. - Daccclli - Bozzolo - Canlani • Ilu Giovanni- Maragliano - Rummo - Galvagni - ~11H'rt • - Hl\•a- Corde!li - Fed.e r•ici - Luzwtlo - Gr occo - OP • ltenzi - Forlunini - Silva - Quei r•olo - Galassi - M ~·a " - Cervesato - F t>de. • l\' Giucologla t• Ostetricia - Mor i«ani - Pasquali- T t· • bonP - P <'rro - Calderini - Cuzzi- Fabbrt - I nverald1 • Clllarleoni. « V. Patologia generale ed anatomia patologica. - Bizzozzpr•o " - Foà - Golgi - Gr iflln i - Maffucci - Mar chia fava -


CO~GRESSI

• Sclu·on - 1'1z:c:nni - Tar•uffi - Santi Sirena - Ratlorte • Guarnu•ri- n.mome- Sanquirico- .M AI'hnolii- \Vei'Do Martino - Fu~aoi Lu ..tig. • \'l. Farmacologia. - VercP.Ilo - Bnfahn - Colal:'•tuli • G1acosa - Fubìru - Ca~lio - Mosso - Sernmola- Chi(( t'OliO- Baldi- Corradi. • VII Chirurgia 1• Ortopedia -Bottini - ~ovnro- Durnnle• C::a<~ellt - C:ll·menlt - Con•adi- D'.\olo.ul - Gallozzì • Ba"<~ini - O..:chini - Tanz111i - Ceci - La11di - PHci Roth. • VIli. Psichiatria e nevropatologia - :.\l o r~elli - Tllmllll• rini - Vi1.ìn ì - Hianclu - Ruf(gl - LornhrnS•)- T i!haldi • Ronc'lli - Funnmli. • l'\. ortalmologla - De \'inccnliic: - SP. mdi - :\lanfrt:di • - Bu<~ìnellì - \ lh•'t'lnlti - Gra lenì~o - Ht!ymond - ,\n• ~,reluccì - Ttll'tufori - E<'nlchi - G111lenga. • X Dermosifilopatia - Dar·duzzi- Campnna- De-Ami-

• ··h - P tc>ll zzRrJ - .Mano~.,~ 1 - Scarenzto G1onuu1ini - Proreta - M•belli. • Xl. Medicina legale. - Tarna""Ìil - De Cre.-cllio - L.oma bro-.o- ·T O"l'lllll - Pelltl'(trtl- Z mo- Fìltppi- Ft l~tmtl­ c <~i-Guelfi - 1\nimoudi. • X l i. Igiene. - C·m~o~lt~ - Ct!lli - Pagliani- Sorma111 c D mal L.. ; - Cor rAdi - ~t!r·alìni - Rosler - D·· CTiaxn c X Ili. larlngologia c Otologla - Brunl:'l11 - Cozzo! r -

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Dioni~io - E!.!id1 - Fictllln • Gl'tlch•niro- <:ruzzi - Lnbus- Long-hi- Ma«sei- Mn;.ini • Pulrllì - Supohni.

XIV. Medicina Militare (Esercito e Marìnal. - Baccar 111o • HHrofTìo- Bima - Boccn - Bor-rnne - Br't>"'sanin - Capnra>:o - CerY!l!IJO - Chiai-.n - Crpolln - Cìpollnrtl' " Cucco - D'An l!'l•a - Della Valle- Frauchini - Cì11'h • Guido - Liv1 - Meodtni- Pauara- Pli~rJiral e - Honcl<liHI

• Reg1 .. - Rho- R1cciardi- Rosoli -Sanhuwra- S 111tini • • Il cmn1tato l'enlrale ..la procerlen l J pure. per tu lo il c Regno, alla elor.1one IIPI corrt.ttalt loralr che \'erranuo co· « stiluili dai rnHdici più clh-tinll rli ogni regin11e . • Que!!lo "i,.Lollla, che ba fallo co"i bu Jnn pt'l ,.a all'ultilllO


t:OSGRESSI eongres<~o

internazionale di Berlino, certamente riuscìra

• allo scopo che con esso si propone al comitato organiz11 zatoa•e e che è oltre a qui'! lo di r endera ga·andioso il con• grasso per numet·o e va.lor·e di convenuti. di far sì ~he .. est<o attesti ti progresso scientifico nazionale per il quale • lavorano tanti illush·i, e pur cosi mode>;lr. metlrci italiani. • l membri dei comitati loc~li, come a Berlino, si rregie• ranno dì Ull distintivo speciale dura11Le il congresso. • Ui questi giot·ni, infine il comilalo centrale elej:(gertl. i .. conttcati IJlranieri che lta stabilito dt fondare m lulle le • nazioni del mnndo per raggnmgere lo <:copo che il con• ~rt>!'<SO rie~Nl tlegno de• pr·cce.tlenti, e eli Roma che avrà .. l'unore di osp1tua·lo. " L'epòca stabilita fin d'ora per indire il congresso è il • "•'llembre, Sl.(lgione in cui la capllale offr·e un cluna ri• rlente e splendido di tutte le ~ne affascinanti attrattive. • Tultt i lavori pt·eparalorai procedono alucremenle e danuo • 1!1 tOU\'inzione che cerlo riusciranno ari 1111 esito grandi oso

,. e <·omplolo. l l comllato or•linalore d· ~lla Xl V sezione tenne la sua pmua adunanza al O aprile i n Roma; ma già da molto tempo .prima i capi ùai due corpi S>anilari mtlilarJ ~i erano mes~"i in ropp0rln colla presidenza f{ene rale del congresso, e coi t•ispeLtivi ministeri per la primo inlelligenzo sul da fa rsi. N<>ll'adunanza del 9 aprile furono nominati: a pre~;~idenle -<lel comitato il maggior geonf>rale medtcocoman. DaroOio cav. Fel•ce, ed a ,·ice- pre::idente l'ic::peUore medico deUa maa·tnn Cucco comm Camillo. l<'u pure nominata nel t'leno del comilalo !"tesso una comm•~sioo e est·<~uliva. incul'icalà del di!<bJ·igo rlegli affa ri 1·orrcnti nelle persone dei signori: Ba•:carnni comm. Oll.avio, nw~fo{ior gene rale medico, Su11liui cav. Felice. medico capo Tu~lla R. marinA, Rosati dott T<'odorico, medico di t• cle«se nella R. maa•ittt~, DeliA Vulle cav. Francesco, capitano me di"n, Livi cuv. Hidolfo, Clìlplltluo medico. Naluralrnente il vero per·iorlo di allivitu dol comit.alo or•linalot·e comincerà as5=ei ptit larJi cioé net mesi !lr.-cedculi iJ congresso; ma era necessario fin d'Ol'U cbe si venisse a


5tì6

CO.SGI\ESSI

una intesa per stabili1·e i ct•itori dit•cltivi e gallura le pr i111e basi dello comune azione, e t.ale fu appunto lo ~copo di que!lt& prnna riu nione. n ntrtrn g iornale "Ì CO!HÌ lUi'-~Ce naturalmente come OJ'[otHno ufficiale della X.IV !'ezione, e lerrA regolarmenlu inforutOli i lcllor1 di tutto ciò che riguarderA non ~o lo la X l V se;::ioM ma anche 11 cong re~" ·o io gen••re. Facciamo intanlo un cùltlo ttppello A Lutti gh ufficioh •ICI clut> corp1 '-'Unit.art .!1 Let•t•a e di mare perch~ a suo tempo concorl'llnn ptù numero:-i eh<' s ia po~!';ibtle a questo ~on ­ ~··esso, dovr pet· la prima volla i medici milil.nr i tlallaui fi. ~urerannn non c::olo 1ntl1 viduolm• n lo ma come corpo. Frattanto non sarà inopportuno clw, approfittando in ~ran pat•te di nua relazione in--erila nel fascicolo r!t ~;eltemhrl~ ottobre 18\lO dt>lla Deulffrhe Militiirar.ztliche Zeit.~r.hrifi. c::i 1111\ qui qualcht' breve uoltz1a, non I!Jà -.ull'andnruonln dal cougres~o d1 H~rl no in J?• ner e e ddla !'ezione militac·c in "'l'· cic (ehè diffusamf'nle e completamc>nte ne hanno pnl'lalo ilmn;:~iore medcco dott. Chcfll!':O nt-1 guo Sl'l'iLlo: R~ortlt di un roto· dico milita r~> al eon,J re.~<Jo rlt Berlmo,in'-'erilo nell'Armata 18:10 dPinoslro giornale, pAI{. l6~ 1 , cd il meJico capo t!f.!lta marina dott. Santi ne nel suo rupporto uOicialo al ministero ùella mll· rint~ ) ma "npra alcuni tl•~lta{!li che po.. <>ono r·iuscit•o di utilE' cognizione. Sum ero tlr·i cortcorrenti. Il numero dei membri esiPI'Ì della sezione •li meJicinA militn.re fu di 12i; quello dei nwuchrl nazionali (lulli ullidali medici dei var1 corpi ~a nitari ~··r- • manici) 283. In lutto \ 0-:'. ld~sio11e dell'intero curpo sani/arto yermantefJ . Il cnmrlalo cii organizzn~ìone pr·r mezzo d •i [(orp~generflliir:te :;i &-.!':icuro tldla 11desione e t'oope ro1.1nne dc tull1 gh ufficiali cl••1 cot•pt sanitot•i ledesehi oflinché la c:;f'zìoHe mcdico-miltlur•t• nvo•-<!'!c un ti"P•·lto de~n o dello "'Un rmporlnnza. C l;::i )p "P6"'' parliculari della ~CI.IOIIe furuno S'lSlenu • non ~olo ùu •·oloro elce presl'ro pst·lu pet·sonalmenle aJ collgt'e'~so, tna nnche ùa lutlt gli allr·i urfìciali moùicì rimAsti a llt> !liro ..... 11 . A quc<.ln gen~rolu conlr,lmzi "" tnlus,..e, tril le altre, la con<>ulcrttzioue cJJe sarebbe hen grad'lo ai mt!cl id


~ONC R R!>S I

potere in 1111 modo, corrw corpo, e!'primere ni camt>rnli o~lcr1 In 1!&'8lilutline Ù••ll'mlt'ro I!Mpo per rospitnJilli e lu gt•rtlìiHZZO clw [l816CI'IIi 1li OS!<Ì 1\\U\'8110 r lcevuln nei lru·n vioggi siJ'~ ... Iet'O dai mcdicì rniliLtlrl di altr 1 paesi. Si credè, tli più, m tal mntln di rueçdio corr•~p·Htdere alle vil'LC ù~l corni lato centa•a lt' gt;tw&·alo, rho cioè Il t•on;.:resso non upparis!-<C cnme una col'a pn•pa•·ala e ft!."teggiala dalla sola ll• ·•·l •oo, 11111 dalla Gt:rJnaniu intera. Acf'()(Jlienze falle ai lnf•tlici miltlari estrrì. Furono Rplendido o Pordinli rll'IIO stes~=o lcmpo \'i fu 1111 prunzo olferll> nel g & ·artdioso 1/otl!l lmJu:rml, .ti nno m .. no •li i20 <'OJ erli. fo"u vtl• r ·a, m •JLt:ll,IOne dd la visita all'l tituto Fe.Jo>rico Guglielmo (scuolt\ di suuitù militat·e), una colnzion(J nei loctlli stes.. i rl j>ll'islJluto. Finahrll'JIII' ru OI'I.Wilizzota p!'r In l'PZÌOIIP. una l' cursiouu u Polsdam c •mi la~o "il'ino. Tantn ullo gita a Poto.;,Ja m, qunnlo alla vr!>&la dell'isllluto Federico Gu!.! hl'lmo intorvormer o IHrcho le signort', cho parect'lti membri rlellu lleziotH• avevano condotto <~eco. A r•·ude re P"i più cornrult>, Ìl'lrullivn e piucevolo ti "Oggioru n d1 Berlino ai collt>~hi Ofo\lerì, 1111 buon numero rli ufficiali m edici lrrlt~,;chi (rra i quali rl venea·atHlo Gc•uet'lllttrzl m rìpo~o dolt. Vnlenlin•. lif!lio di un romano, del chint•n autore <lr•l mi~lì •r ù•z.ionar10 1lahano lP•It>"Co) i ounli 1\\C\anu COno!IC•'nz a dr ltnp-ue estere o per vmggi all'o!"lero ernuo giil in •·••ht l.ion~> t'Oli IIH.•rhci nultlari di allt·u nnzionr, !ci mi•er<' COllo JI ÌÙ grAII C'OJ•Iesia t' .. pCS!<O c'CIO !"UC'riflzio di !<P. o:lf'!'!;:i a di•rmsizìouu th•gh strtH1iec·i, a~~Pgnanriosi cia"cuno un dtl· terminato g r uppo rli colleghi a secontla della lingua che più conoscevano. Ai lnl•mb r r della Reztone l'm'OliO falli vr~rlnre gli stabilimente ..anitat·i di Rerliuo. Il minio.;tPro dc,lln uuoJ'I'II •li Sa:SIOnia invilò pur•• alla ,·i~Jtll llt.>t:tli '-lahilimP.ul• ,.811itnri di Dres·hl. Fu ,.,,..jtulo moltrn il dc:>pos&to 1lelmulPI'J8•0 Rflllilario a T••lllpPIIsor ecl il mwwn ig-i•Jnico. I n LuUc qur.slf' vrRile gli @lranr ~> r·s erano s"rnpt'l' cn11dolli do uledit·i militari lcrleRclll.


N ECROLOGIA

-

Cado Glanazza, tenenLtl colonnello medico. Alla vigilill d'uno !Jcn rntt·ilata promnzione la ~era ilei 2 Aprsle 11pcu~eva~i .rnpro·n-r"Omente in Gonovn, per llroncon·agiu, la vita rli rtue.'llo dr~linto ryuAnlo mode~lo nfllo·inlo. PuLhlichiarno dr buon ~rado 1~:: parole delle sul suo fcr tr•• dal muggioro rnedicu De Fut•ia.

H··n ollr~• "tlhlLo l'nnirno m1o !li appre::;ltlva a rivol got•tJ," un ~ululo di compiacenza vivi!'lf<limo, (' uou il rn<'c;Lu ndtlsn, e-;o oli r·smpianto l Pre,.,so a ved~r coronato dn premio conùegno il luo tnt:rilo iu..,iguo, illuo indufosso Jnvos·o, morte all'irnpl'o\'\'1"" li

CAIII,o c}tM~Azz \,

cobo! :\ln "e l'inu,.:orahilc Parca volle rcci!\O rl fìlo di tua vsllt pt·imn che In tua g'iornula foc; ...c gsunla a sen1. !'ii put• l"' ~o tlel vinlr tuo, chò no•t 111darnn Vl\"e'llì.

Gsov111ello ancora, Appena ''arcgto Il ter·zo lu,.,trn, in t(ut 1·• . età tmltmt•• in cui le amme ~:ent>rose re--tano attraltu dn n rul.:11la bPIICZl.ll dr OJ.çni nobile deale, il nostro am&l<• c~lmto fu CtllllpreM 118118 ~nlilt\ delhi c8U>.'8 che nel 1819 propugw\

il forli' P~r monte. o, baldo pet· ,·agh·~ggiate ~ru ram~e. c• . r·~i) a l ur ruolar"i qunl \'olonlario J·Cr il tempo dellu ~nerr11. Co1nhntle u ~rn·•wu, mn per l·! infau;;te vice~tlle ... ugrut l·. lorno't "'ubìlo nlln f'llll uat.vn :\lilano ,.,J ai "1101 studii. ~ ... 1 :11 capilo in lu\'a o dowll~> per t•a!'ec· hi anni C'"'<:er .<:ololnln nel r•t•g~niJl•nln A r•·~<htr.A. Alberto ù<lll'oscrc;ilo nu<;lri~wn. ~!11 n~lln 1•r·rmavern del 18:1!), n• nn che M~na il vt l'1l rnizio ,telln 111.1\'UJIII era itnhona, <:en li il I'Ì".lVl'~Jio in sè •ICI prepnll'll it' t111JIIll'lo chn lo liVl~Va ~pmlo a Novora, r, sfidando por·ir·roll


1\ECilOLOGI A •~tt.•nltcl, C'lr·e a Tor ino, alla mognnnlnta citl/j che, o•pile

1Wroglieva in quel tempo tutti i g••ner o.;;i che m ont<~

-e cuore ave,·two \·o Lato all'llt'lia no,trll ..\ ppassionato cultore fln da• c:uoi gi n·ani anni delle rne•l•c!t•· di-..cipline, lrf)'tevasi alloro di nverne con~c~uila la IRurc., nll Univ~t·-s tll di Pa,·ia; e \'O)endo metter!! u "ervig1o dt~llo paLria, ollrt• ti auo provato cuore di soldato, le va-.le cognizioni nppres • ed il prlltlollo dell"inge::mo -..uo, entrò nel ~~··po "nnilnt·u• mah&are. Ezii -<celc:e co~i un campo va-;l:..,,mo o ve tutte le potenzialitn inJiviJuali po,,ono lrO\'Ilrl) compt~:a ~l ulilo ..plicezione dalla rerma \Oiontil che tompra ti carattcr~ di fl'onte nl pericoln agli effellt unil1 che g(•nerl\ In t•ono.,.~:oll7.n dei dnlor1 umani; dall'acuire l' 1ntelletln pe1· la coutirtua t•ieerca delle cau-.e dei muli all' abnegllWHIH nel .:occor"<o epmta fino n l ~ · r 1fiz10. E non tardò l'l Hl l'a nimo e l'inK··gno dt lui sr rnunife<.tassero 1n tutta l'tnterozzu ùelln nohtltu che avùvtHJO sor ti ta da nalu1·u. Pel ruLlo rl'nt' tlli d•· l 2ì ulo(o:-;tn 1862 fu der-nralo della mcùnglia tl'8 l'~OOLO Ol vulOI' ntllitaro per il ''nlore e la sagacia ~tddimo,Ll•ttLI 111 cs.::o. E i<G tento '\'ll!4e a far•• pale<>c il suo freddo cor11~gio nel «apcr· c~om­ piere nltarnenLe il pr oprifl ùovc•re tra il :;rtlll·liuar dello pullc llelniCUP, l'epicicmra coler1ca clegli auni 18tjì e 1SG8. clu~ 111ftert a R c~..{IO Calabria, JII'OVI'I in lui ti Cc >rag~io divenuto aboP;;razion ·: hPrt piu ammirl'vole co le,.lo pol'l!llè conllll1:11L('I per luu ~a peun u crmtro un nernir•o tanto piiJ lenihtlu 11er qua•rl, i!!noto. E la contloltn "1111 ru e'"IIIJIIr.ro in mo.Jn eire ~h ltler;Lo J'e~n orc dl:'lla rnedagUR trar'-'r!IIIO pei Leucmerih ddht salul~> pubblica. (JUP.:>lì i rulli pr ecipui cho (lnorano IIIH.JMato. tJUel ""ltio.lo e11~ polC\'Il 8~Criver~ 8 ,_UO \'OtllO l'e-..~ rt) JIUr811CO J ~>ll'(lrlllaÌ

etmwa -cbiera di color o dtt>, per J'indlpurulenl.a e l unitù d'ltalit~ , e~po,;e ro la propr 1.1 \'lta do ~ l\'llru n Horuu. ~la quflle lo sder.zinlo e 'lllllll:' l'uomo f Ili meolo ar·ula, ùi spil•ito tnve><lrgntot···· collt\l'l <~On ltmor\! eo,llmtc lu vurie i)ranchc cld med1co "Il pori'; pet•ò llpeci~tle Jlr •'•ulezlono> ebhP sempl'"' per gli !::tudri anlltmni··i ll cfnt·urgu;i. Non conobbe mai osLncoli, né tnl"'llrll di lo•ropo quun•io dow ( ertre rer guarire, o :;:c ru ~a··~ lro le morto llhl'l~ il


:.; iO

NECROI,OGIA

m1slero tlella vita. Si obbe perciò meritata fama ed ammirazione schietta tra i colleghi Lutli. Dotalo di fine Intuito o di giu~to critet·io cogli~'va sempre il vero nelle quislioru più nrJue e dibaUule. Segui cou interesse vivo il p1 ogresRo scienlifico. e, !'lenza disconoscere i gt•endi r·isultati delle scoperte od1erne. non si entusiasmò se non per quelli che riconobbe avessero solida base rsulla ragione e sulla e!'lpericnzll. Le doti della mente furono in lui in mirabile armonia con quelle del cuore: onesto fino allo scrupolo, leale, caritAtevole. molesto; e quantunque a volte in apparenza r u le, delLe prove non dubbtl3 di animo gentile. Alfelluoso e sollecito per i snoi, educò, islrul ed invoglio i ùue fìgll alla nobile carriera delle armi, nella quale eg't aveva conseguito ouore e rispPllù. Ma il ra ggio di vivida luce, che dié risallo mag~iore a l ogni singola manifest.azione dell'opera sua, fu il sentimen to del dovere cho egli elevò acl altezza di culto. Gli si leggcw1 in viso da tempo l'im pronta eH feralu morbo che minava lu sua esi!llOnza, ma, l(;Jtrngono St1mpl'e, n?n un giorno, non un' ora sola mancò ol dover suo, che anzi compiò sempre con esemplare. zelu. Ed a cltì, tenero della sal ute di lui, f.tlì suggerivo la couvenieuza d'aver·si cura, di u~arsi riguardi, soleva risponder<! che la oolontlt stimolando i poteri oital1, oince eu/io. E volonlà rerrea e r eligtone pel do vere ba di· muslraL\ fino all'ultimo t~ta n lo di sua vile. Egli t'>. morlo qual visse - lavora ndo! Ecco il solùo.Lo, lo scienziato, l'uowo, di cui oggt si r·impiange la perdita dolorosa. E se i: vero cl1e J'l!sempio dellu alte virtù miglior•i f{li uomiui, togliamo noi a modello delle opere nostre la nobile lìgut·a di CARLO Gr.\XA:.:z.\ clte in raroa il Mnlo principio· nulla per sè, wtto pel Rr e per la patria!

E lu ora, dei memori colleghi e dei mollt p1elosi, che son qui con river enlo afftlUo a lr•ibulartì ~lì onori esLNmi, accogli l'ullimo vale, o anime intemerala e ror·le!

--

Genova, 4 apr·ile 1892.

ETToRE O~oJ Fuar.\.


:n t

NOTIZIE

lentdo ..ntta.rlo nell'e.oroito &ustro-ungarloo. ~ uholit.a 10 tempo di pace la denommazione ùi ospedali •la fortezza , comi'! puro 'lu~>Lia Ji Fteziom dt sanità da l'ot·lt>uA , in /!U,..rt·a sono le :<eziona d1 "811lllt di r•c:er,·a quciiP. che prestano serviZIO w~lle piazze for·li. 1!: ammes~a u\\'ece la IIUO\·a ,Jenommaz•ono •li "'ezi •Ila di "'8ntlà o oc:pe l n li per rerit1 •lcll'OrJine Toulonìco. Fra i tre111 c:aoitar1 sono coropresi quelli dell'Ordine dt ~!alla, u fra lo stazioni di so~t.a per rnlllali •tuclle impuwtalt> dal set·vir.•o Mn1tarto vo1onlar1o. Por la guerra di montagna è stabilito che gli stabilimenti ~'~anllari della divi... ione da mc.nlagna po~"ano o~sere rinforzati d11 colonne tra<~porto-fer 1 ti del ~erv1t10 !:'&:;ilario \'OionlArlll o che alcuni o-. pedali e farmacie da campo si dividAno ancora io mezze '-CZtoni (50 leth) col rnalerìole portato o soma Per ogni cot·po ,J'nt·mota al depO'ltlO dn campo, <li ~'•lui­ paggiatnento e di rnuleriale sanitario dull'arruatu l1a unu :slu· bililu unit.ù. tl'equlpnggiamenlo sanilat•io.

l JOri&- ferlti nell 'e1erolto austro- ungarico .

Crascun uomo ll1 tr·urpa porta un pacchello da medicaz1one nelln tasca s inistra dei (:alzoni.

C:ln«cun haltaglioue conta 1 solluiJìciale portn-rerili, 1:! pot• la-fct•tli, fìgut·anlì come effettivi alle compafZIIle e 2 ìnfer-

rnien l 1:! pol't.a-reriti portano l2 la-.ciae dtl rne.licazione coni • neutJ <'iascuna lO pncchetti da medicazrone di un modello f!JI• ···•ale, -~ docciE' 111 lalt.n, ~ lanterne ed un gran oume1·o di

oggetti acce$sori dt mmot• importanza.


..

-')

i)/.

~OTIZIE

I due infermieri por·tano: uno, un ;aino da metlictJmrnti, lltL .:auw dn materiale di medie..tura~ tulll e duo collocano in quec:ti saccbi una <~pPCiole laschctlo da me.liCllZIOne. Quo,;lo materiale ò complclalo da una scatola di sll•umenti <.li chirurgia.

l'ali N

M. SooletÀ. austrlaoa della. Orooe Blanoa. (}uo~la Socioln ha per !'lr'opo princ•pale In curt~ dei uulitnra in tempo ùi pac~ e fum~~nna 111'11·· località •la cura •• rh lm:.:ui Jovc non esi-.tono stabililuonti militari. In temp0 tii 1-(Ucrrn ;. ' 1mpranti della Cro('•• llion"Jt \tWranoo u"uli per· os1 l'tlala -d• urrlciali. Dall'.\ nnuario ùella ~flCit!lil pel 1"!10 >-i oleduconu i lll'uclitii che o!sr;a ha reso all'esea·<;llo Mgli ll"JII'dali c t•olle l•1ro paaue !!ralurl.e l>ai dali stati~'<lici di qw•~:~L'n ullltArio risulta che 206.l t'ur·uuo i r·tcnv<'rali llegli ospo1lnli rhe obboro un posto g•·aluilo uegh "lubllirm>nli balneari. Que~to Societit c ::-nstonutn dull'e::;er..:ilo, come lo tno,tt·u ti fulln che finora 2~ regg:imenli tltllle diver~e arm1 e :! ballaJ:lumi cacei11tort \'Ì conr.ur!!et•o come. foudalort, colla >oommn di 100 fiormi l'uno e che un grun nuuh!N di re"';;Ìuumti l! Clt!'J'I speciali formano pnrlt• d e llo S·Jciet.a. Il "UU patrimonio si occt·eobe 1n cìn•JUe anni da 2:J.2Hl tlu· l'ini 11 l:Jl.69i fiorini. Il Ministero della guerra !tu dulo 111 comau lanli do~h o~pe ' dal i tlella Croce Bianco Ul tf! postZIOUe ufficio!~ e gli hn ['Or eggiali ai comuodanlt tles;cli osp~ lnli rn1litut·i dP-ll'e<~t•t·t•ito.

).1.

Condizioni per l'ammbslone nel corpo aanltarlo mUltare lngleu. Apprendiamo dal Lanc,.t (9 aprile 1892, :\. !J580) clw cl ont in ll'ttnli ogni candidol(l, oltre ni titoli J•rec:crtlli. dovr p1•o ,illl'l'e un certificalo di ll\'Cl' pi'PslAlo servizio pe r l-d nws1 -com,, assistente medico, od allri ~ei mesi come o--!li"tent<J


NOTIZIF.

oi3

chirur·~o. colla condizione che non meno di tre me!>t in eiascotto dei due pPriodi debbono es~er pas.c:ali in uno ~pedale. Deve pul'e produrre Wl certificalo di aver t'Atlo un corso di istruzione di a lmeno lrt> mesi in uno spedalo ofialmico, compre!'livi ~li e.sPrm!ii pt'tllici sui. vizi i di rirrazione.

Ooral d'tatroztone per l medici della. riserva e della mi· Usla territoriale lD FTa.nola.

Dtn·onte il 1R91 s0no glali chJamati solto le armi per un brevr periodo dr islt•uztnne, 25() medici uellu riser·va e 28ime ltei della milizia territoriale. ~on sono s~ale accordate dispense se non per cuusa di ror zo maggior o o neU'11lLer esse delle popolazioni.

D11poab.ioni ministerlalt rela.tlve al braooiale 41 neutralltà. nell'eaerolto fTanoeae . Tuttt i me ltt•t, far macil"li, cnppellaoi dell'esercito altivo, della riser va e della milizia territPriale devono provvedersi

fin dal tempo di pace d'uu bcaccit·tl ~ di neult·alità.

Que.,to bl'tH'Cìale deve essere portato al braccio siuistro sul ve~liV> esler·iore (dolman., rareuse o mnntello). E~so è obhli ~alorio: In tempo d] guerra nlle armate; in tempo di pal'..e alle gran1li man ov r~ solamente. Il bt•acciale dd l& convenzione di Ginevra t'• ugualm••nle obbli~ntorio, in t(uestc rnedesime cir·costa11ze. per gl i urflciali che t'nnno par•le di un distaccamento del trono annes-so a ciasf'uua fo rmazione ·san Ilaria. CnA riserva di quc~ti bracciali i• costituita a rtuosto effetto nel mate rtale dj approvlgionatnen to di queste formazioni. Per 8pplicazione delle ùisposizroni del r egolamento sul servizio di sanità delle fllr•mate in campa;na, i bracciali da urncinle saranno ltmbraLi ~mil a loro faccia interna col Llmbro der tlrrellori dt!l 'Servizio di sanilù dei corpi d'armala; essi riceveranno inoltre un uumel'o di :;erie. 11 bracciata e in dt•appo fino ùiunco, foderalo sulla raccitt inlet·na di crelonne bionco. Esso è formolo di una l'llriscia-


'IOTIZlK

taglioLa i n elllssi allttngala, terminata da un Ialo da un lernho arrotondalo e fornila all"alt•·a da una fibbia in met.a.llo bianco. Nel punto della maggiOJ•e largbe2.za è applicata una croce in drappo fino scarlatto, cucita con t<ela dello sle:s;:;o coloJ>o. Cial'lcuna branca della croce misw·a millimelri 20 circa eh larghPzza e la luugbezza èella eroe~ misul'ala o•·izzontalmenLo e verLi<:almenle é Ji i2 millimetei. H ùracciale è guarnilo dt un bordo in oro fìno di 3 rmllimetri. Dimensioni del bracciale: Lung!Jezza milllmeLI'i 470. Maggiot·e lar ghezza millimetri 90. È ùa osservare che le dimensioni della c•·oce del bracciale regolamentare francese non corrispondono i n m odo prectso a quelle della Croce r ossa ilalmna 1! cui statuto la !!l'escrive Calla con c..anrtuo quudi·t~.Li egunli disposti in l'ornm di

croce. l n ItAlia i bracciali che porta il personale dello associazionj di soccorso por tano internamente il numero di matricola, il timbro dell'associazione e jl Limbro deLI'intenJenza generale, in inchiostro indelebile. M.

Esperienze sull'illumlnazlone elettrloa al oampo dt Tempelhof. - Berlino. La Reicltsr.oehr riferisce che la sera del 4 marzo ebbe luof!O sul campo di Tem!Jelhof pr esso Berlino, un espe rimento di illuminazione con un carro illuminanle della Daimler Motoren-GeRellsc!taft(Cannstalt). Fu impie~ato un proieLLore della dtll8 Siem ens ed IIalske, come pure lampade ad arco fissale s 11 aste ed una lampada elettrica a mano, fomHe dallo stabilimento meccanico Esslm~ten. Il carro illuminante elettrico ha la forma di un carro ordinario di trasporto a quaUro ruote. Nell'mterno vi sono un motore a petrolio sistema Daimler della forza di 5 CB\'alli capore, ed una dinamo per la produzione di una corrànle di 6."> volls e òi 40 ampèr es; bastono tre min uti per accendere le lampade aù incandescenze ad


~OTI ZI F.

·;;;;

areo. Il motore pesa soln 200 chilogrommi ed il carro completo con lulli llli a.-cessor r 20l0 eh lovrammi. Il consunto <Ciel petrnlio é di 80 chilogr ammi All'orn. Il r·rsullalo dell'e"'perimenlo fu giudtrato mollQ soùdi~fo­ cente e glr e~pe rimenti saranno coutinuali nneora. Il c~~rt•o R l può impieg,, r e in quolurvruc L•lrt•en.o che sin in qualche morlo prallcabilf1. Coma s i vede i tentativi per illuminure 1l rampo di battaglia cogli apparecdti elt!Llrrci conllnuano ~empre e danno pur e •1uulche buon risullalo . .\ nor per1'1 ~embra cho per ri-.nlvere rl diffidle !lroblerna, non "'Ì dl.'bbu, far capo p.-r ora ali<~ ~leLlrrcita eJ ui . uoi complicati l:lP! a recchi. Vr ~l)no delle laropade a combuslwnc dr olii Yolulili f'hU 11000 lliuci voltA meno p(lsanli, dieci volte meno costose e dieci volte piu mant>ggevl1li da mani pr•ofane. Prosso di noi ancora non si i• provveduto a quoi'IIO pa r·Li· eo!are !'er vizio. ma dato che vi si pell"'l, non sara cer to il t'a*<> ,Ji ri rrt•or t•ere rl mi ra,:t~io .tel fnro elellr·ico. AhiJiomo vr<~lo in azione del"e lampadi ne elettriche portatili, cht• '-i usano ne1 la boratori tlt>lle !'oslanze infiammabili o nelle mi1uore e (1ues1e neiiP manr dui porlaferilì potrehbèro ll'"~er.. un ut.Je m•·zto tli r1cerca, ma co~tano 200 l re l'una e 10 mouo dei soldati non lranno cer to la stessa du-

rata che potrebbero aver~ in 1111 laborntorio Ai portarerili convP!'ra ~emp re dure la torrHl a vPuto <'omune o qul'IIR • mnditicata eire co~< lA u 11 paio di lir e ed Ira potere illurnioantc doppio della ordinaria. Per ulteri or i notizir su que<~!o argomento, ved! A rmee un d Marine Zeituny, N -i~, l m. M.

Le IDonaohe negli oapedall mllltad ln l'ranola. Le monache, come si l'8, furono ch1amale negli ospedali rnilitar• dall'im peratrice e con lu congregazioni fu stipuJuto un contratto a scadenza 10determinata. Gli articoli di e!:iso staùiliscono, clw il nume1·o della monache "'18. propor ziona to e fluello der malalr. Da princrpto l'rmpcratrico a ve va fissato che a Val -de-Gt•aca ne fossero


:nG a~"e~nale ~0: venner o

poi r1doLte a 32 e in sPgnilo n 20. Il 1\linislro d('lla guerra ora le volle diminuile a IH. Anche uu turno tl'i~pezione aarll pac,;salo ogni 15 gior·ni. ~o11 ~i tratta

adnnque che ùi mi~ure t-conomiche. (Pr ogr és nv•dical}. Gll o•pedall millt&rl a. Parigi L'amministrazione militar~ ba presi accor,!i col ~crvtzJo ùi !'l&Oilà milit.a.t•e pet• soppl'imere non solamente l'09J•'dnle Snint-Mnrtm, ma ancbe 11 Gros-Caillou. Questi c::t.a.bilimellli saranno sostituiti da un o:~pedale suburbano di vasi.!> pmpoi zioni, costiluHo con tulLi i perfezionamenti com~igl1nti dagli igienisti. N nu ne é ancora stata scelta la Jocalité'i. ln qnalunrp1e luog-o però siA per sorgere; questo ospedale sara leJ,ralo a Pnrigi con una lmea di u·am ada l tali pel trasporto de~li nrn · moluli. P1•esentemeolc l soldaLi ammalali sono condoLli nll'ospedole nei carri-mnlJulanr.P, mal d1res1, con andalut•a lenta, al pns<~o, cagionanùo grav~ danno al paziente, il cui sta to Lalvollu ~: agg1·ava per lò lunghezza del tragitto. L'u~o quindi del lt•urn pel loro lraqporlo segnel'll tllt vero progresso. Utt~slo ospedale "uburbano sar à delln capacita Ji 600 l• tti. Qualche !Pllo polrù essere ag~innlo a Val -de·Gr·ace. S1 per· derà in l•tllo una v1•nlma oli leU1, ma per calmat•e qu1~.,tn lacuna s1 couta «11lle inft..n·mgr1e reggiment.a.li. (Progre.~ "!,.. tlie'.Gil} .

===--=-:..::..-==========- = H Dircc.r;.ore

OolL. STE~'A~O REtti" <'oloooello medico is(Jettorc. Il Collabor"at.ore por la R.• Martna.

i l Redac:.t.ore

O.r TF:OOORICO TlOSATI

D.• RJDO LFO LIVI

.lltdlco di t• claut

Capilano mtdiC•'·

NUTINI FEDERICO, Gerente.


"l'l'l'l t;\lb\ICI \1 ~ l ll• l r;,.,, "'''' lf,·IJCil di'/ fl··ai•• /'~rr·r•l' ~ dtll•r llr•ll·' ,,,, •.,,,.

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Il~ ESEiltiTO E DELLA R~ ~IAUINA PER.

L'ANNO

l.S9a

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RECLCT.\MENTO. - R . Deoreto N 103 eol qaale viene Istituito un nuovo Elenco delle tmperfulonl ed lnfennità. che motivano l 'lnablUtà. asIOIIlta o temporarla a l serviz io mlUtare tanto deglt luorlttl d1 leva ohe d ei miUtarl. - :H ma rzn. (Giorr1ale m;/ttare ufficiale. Pubhltet~lo il <J epr•lt•, ts9:?, d•"pen~ l L•, parte t •.

Allo N. 58. -

UMBERTO l, ECc. ECC RE u'I·r\LIA. Vn;h i §1-l 1:W, 315, 54:i e 825 del Hegnlnmenlu uppt•ovalo col H. Uecrl'tO del 2 luglio 1890, N. 6952 (serie a ), p~>r l'esecuz•one del Lesto unico delle leggi sul reclutamento del regio a~ercito; Riconosciuta la convemenza di modificare gli Elenchi •Ielle imperrezioni fisiche o delle infermità esimenti dal servizio hlililure. che sono annessi a l citalo Regolamento. e di i!ltillairo un solo Elenco delle impe1·fezioni ed infermità che pos· $)no motiva•·e l'inabilità 8R»oluta o temporaria al servizio militare lento degli iuscritli di leva cJ1e dei lllilil.ari: Sulla pr oposta del Nost•·o M intstro Srgr etorio di Stato per ,:li a ffa ri della guer ra; Abbiamo ùecrelato e decrelìamo

Art. l.

Gli Elenchi A, B e c delle imperfezioni tll'iche c delle intermìt.é esimenti dal !'ervizio militare. anueso:.i o! Re BOiameoLo predelto, ct:s!'ano di aver vigore e ed c.o:.l'i •· 801\ituilo il qui uuito Elenco unico, con le avvertenze che gli fanun "Oguilo, visLo, d'ordine Nostro, in data d'oggi stesso, dal ~ostro Ministero della g ue rru, nel quaJo Elenco sono indicale le impertezioni e le informilti che possono esser causu di inabilità assoluta o temporaria nl s ervizio militare tanto degli inscritti dì leva che dei militari.

t•


Arl. 2.

Le di-.:po::;moui coulcuule nel presenls Decrelo avrunno csecuzJuuc a com inciar~ dal JS a prile pros~imo. OrJiuiftmo cho il presenlP. Decreto, munHo del ~igilJo dello Stalo, si11 m~eJ·lo nella Raccolta ufficiale delle l~;:rgi c ilei decreiJ del Regno d'Italia, mandando a chiunque 'flelli di fl~,.:f'f'\'81 lo e di rodo O!'~ervare. llalo a Rorn11, add1 :H marzo t892. U~1 BERTO. P fo;LLOl x.


!i

ELENCO ..... Imperfezioni ed infermità che sono cau~;a di inabjlita .-oluta o temporaria al servizio militare, tanto degli IDKritti di leva, che dei militari

.... l.elm('t'r( lio)nll'll .nr.•rmll:t ole-cnllc 11~1(11 trll nh u, ~;.r. t , w,~;. li:! e . . fbA !;ODO iUIJkah ~ul >e-'tlil l'ù"OIIIl tllr !111 tJ & tlithltrUIODe IIJ *'bUlla u~h ln,rrllti auche oolpnmo t·,~ me •fil 1.110 n t l ... mm•-- r1 di 1~'-a

n

ClaRse 1".

,.,.rfezioni e malattie costituzionali o che possono &"Ver sede nei vari tessuti e siste mi anatomici Art. t. La (/t•bole.z;a di eoatitt~;ion•• per~i!tlenle dopo 8'!\SU·

rllll runauùi per t'i vedibiJità pre~crillt dall'al'l. i8 del las lo 1lico d Ile lep-gì sol r eclutamento (Vedi av\ertenza ;:\. !1,. 4ft. 2 !.a dt•jieien4a dello aoilupf'O toracico.

Lo ""luppo del tora~ è JO:::uflìcienlc ()ttando non •' el-.., dt ottanta centimetri nel per tmetro ori:tzontale . ..._nno ~enz'altt•o t•ifol'malì gl'tscrilli la pcr•iferia tlel cut ~ non raggiunge la mjsuJ'a per•imctrtca ~li sellanlacin• eenlimolrì. 'Grioserillt, la periferia del cui lora~o raggiunge In misura Ml'imetri,.a di c:ettantacinque centinwll·i, me non •1uella di -.la, "aran:to mandati rivedib ili alla priiJlO, ed, oecorreH•Io t . : o n la leva Poccessjva, ed ove anche• in IJU~~la la pedel loro torace non t'aggiunga la mi:-;ura perimett·ica • OUant.a centimetri saranno t'iformali (Vedi llvverleula U). rnililat•i 80tLoposLi a rassegna di rimundo, la deficion~u Parlnlt!Ll·o toracico non devè dar luogo a l'iforma che

4:•1


•1unntlo i· dipendente da CI'IU""~~' che .~ po~sibile I'ilen"•·e dt dtflicilic:.,ima rimozione ed ti perinwii'O toraciro •· r·itlnll••tll·

lt'riun.• a 7~ cenltmelri. At·L. 3. Cobr·~;ti" ul grud11 da e-;st•t·t~ iucompnlibilc l'Ili f<lll' · vi:tio mJiilare. .\l'L i La ~crojola carullet•izzab\ dn s1cure met uf~ lazioni. Nei casi dubbi, quandu persista oltre il pe1'ioJo della ri,edibililà, e nei ~ia mihlari riusctlt inefrlcaci i m ezzi euralivi ed igienici piit opportuni. La •1liyoernia e lulle le cachessie confermate e gru"i (fili· luMrc, !lijilitiert, (eo1 butien, ccc.) e l il nolevolt> deperimento argenteo reli•JU&lo di g1·u v o malaltin, persi~l••nlt nell'tnRcriLlo ollre ti ptwiodo legnh-1 •Iella rivl'clihililh, e uelmìlit.or't1 dopo infrulluo~a eura, ed O>iperito pm·e invanu l'iuvro in lunga licenza t.li l'onvale~cenz.a, se nl'l caso special•' inJ:calo (Ve.Ji avverlcnza N. i). Al'l. 5. Il diabr,le ::ou.o~hel'illo e lo allJumitwt•ia pct·manenlo, accertati in un ospedale mihlarc, e nel miltllll'e dùpt'l infrultuo~a cur·st. A l~. a. La }lellayra a g!'fltlo avan;r.alo. Nei C8SI tlubbl quando la malallltl persi~la olLrc il periodo della rivcdlbililà, e sia stata accertala in uu o!'lpedale militare. •\rl. ì. l lumuri, chP per la loro natura maligna e-•1 ,n· l'etliva sono ingundbili, e r(ualli che pot· numero, volume o !'lede cosliluiscono una vi.;tm~tt deformità, o un rnnnirt>sll' impedunenlo alla funzioualilù di un or~auo, sila ltberw ,let movimenti, o all'uso dello v~:slimenla mililari. (\'e,li av"er· lenza N 5). N.B. Il perito dovril sempre specilica•·e la natura , la --e.te ed il volume rlel tumore riscontrato. Arl. J.e rlt rmalosi deturpanti il capo o la racciiJ, e k rtbullanti : le uno e le allro se per la loro natura eli lunt:• ed iltcerla cura o facili a t•ecrdtvarc, come la tiyna (aro~~· il lupo nasale e lclbiale, ccc. tJuando siano di non dubbi~ dtal:tnO~i o siano qlale accertale in uuo spedalo roilil8N. Tulle le altre tlermalosr notevolmente eslt!se e per,i· stenti oltre tl perioùo della rivedibihté, però anche ne~ll

a.


i -~m-.r• ..• , dopo osset•vut.ione e Rò del ca:so 1lopo un tentulivo

it cara in urao spedalu mililat•r•. (Vedi avvertenza N. :.). 1/.B. Il perilo dovm sempre indicare la ~pecie, la "'l!dc, la esten ...•one della d.-rmato~• l"isconlrata Art. !), l)efn.fantla!!r bene caratterizzala. [A twlr·rotlermia mollo e~lesn o persistente ollre il pet•!odo Mila rl\'• tltbililà Art. 111. Le 1(/Ct'ri rron icltt l< fi.,tole ,. r Stili (isl6losi perutenti oltre il periodo della ri vt••l•bilìta o dopo osser voz•one in uno spedole militill'e, susseguita, '(Uando lo s-i repuLi coutenienl••. ••nche nt>ll'w«crilto, da opportuno cura. (Vedi nvtertenza :\. 2i-). Arl. Il. f.c ctcatrccr. a) "e nlla lesto, quando sono di impetlimonlo all'ul\o tiel copricapu militare; bJ .se alla faccia, '[uando l'icscono derormanli per trrc-

IJOiariht od eslenstOnl', c) se alle altre purti del corpo, quaudo impediscono la .Jillerlà dei movimenti, o l'uso delle ve~>timenta militari; 4fG&JldO dt'-'lurbaoo nolevolmenle le fuOt.ÌOIII Ùl O~t;8UI tm-

portanlt, o quando :-ono ractli ad esulcerar!"t. (\'edi 8\' vet·&enza N. 5). At·l. 12. L'atrofia muscolar1• progressiva o degenet•aLiva accertaLa in uno spedaiP militare. Arl 13. L't>rnta m~tseolarP, •1uaud•1 1mped1sce note\'OI· mente lo fun zioni ùi un muscoli) unportnntu. ( Vecli uvverlenza N. r,). Arl l i l.• rottur• dì muscoli t ltndini 11181 riunil·~. in modo che ne resti notevolmente dtslurbalo •JU&Iclle tmpor-

laute movimento. Art. Jrl. Le contraltare muscolari e le d.r•lrazil,ni o1l arleren,.. nwscolarì, ten.dtnce ot/ rrpunt>llruticltP accertalo in uno 10pedale nulitat·e '-' non su '-Celllbtli ili utili modìlkot.ioni, allorqua udo disturbano notevoltnenLe la funzione dello pat·ti ove ltunno !':etlc, o at·recano ra~guurùevolo doformtll• . (Vceli avverten1.u :-:. 5).

Arl. 11). Glt an.·urismi manife:sti dei ~ro.: ... j va«t. Gh al-


lri aneurismi, dopo es:-el'e stati accertali in uno !>['Cùalo tnilitare. Ar·l. l'i. Le M r ici quando co>'liluiscono un mant fes ln ìm· peùlmenlo alla libertà dei movnncn li od all'uso delle vestimenta mi l ilari; se ne;! li arti infet·ior i 'luando sotto mollo csLe:>e, as~ai volumino"e e con molleplici e gros!'i nodi o ttuando, por la loro ~wde, impetli«cono l'uso della calzatura militare. (Vedi avVt-l'Lenza N. 0). Art. 18. Il crrdini1:1m1J e /'idiott~mu evideuli o l· ·galruenle compr ovati. La utiusttà dt:lla mf'ftle (tmbceillilà, :~/11pidiià. ecc.) !Aie da render!' improprio ad un utile servizio milttare, Accct·tata in uno sp~dale mihlat•o, od al corpo. At·t. 19. f.r> afiena~itJni mentali rlelJitameute accot·lalc. (Vedi a vvert.enza ì\. 26). .Art. :W. !.e n''oralyu• gt'a \'i, abituali e bene avvol'ate per manifesti segni ùt materiali allel•azioni locali, e persistenti oltre il periodo della rivedibilttà. At•L. 21. l.'ai(Hsia locomotriee ~ lrt parali~i agitante h··n èomprovate. Ogni aHra spocie di para/ì.~i incompa tibile col sen1zio militare, accertata in uno spedale militare, e persistente ollre il periodo della rivedibililà . •\.rl. ~2 . L't•pilesxia rìgoro:;amente occer lat.u e, per g!t in· scritti che la a11eglll10 avanti il consiglio di levo, 1lopn o<:s•~rvazione in un'o->petlole milila.r e. La corea e le vfwie specie tli con.oafsioni accertate in 1wo spedale mitilare, e per:<i<>lenlì ollrc il periodo della r 1vedt· bil!tà. (Vedi uvvet•louzo N. 2fi). Art. 23. Il sonnrtmbulismo e la catalessia accer tati ìn u11o s pedale militare, e persistenti ollt•c il perio lo della rivedibililà. Art. 2t. La JWstalrn·a con grave or g anico deperimento. quando siano rius<'ili ii)Cfficaci i mPzzi curativi e l'invio i11 patria i11 licenza dt couvalesr enza . Art. ~:>. La carie e fa n.ecrofli cslese, c l'asceS$0 eonqt sti;;ù; occerloti in uno spedale militar e. Art. 2G. T ulte le alterazioni delle ossa dipendenti da ipt r-


9

lrojla, atrofia, rachitismo, callo noteo.olmen.te rleforme, ecc. quando disturbano la funzione di un organo, o costituiscono ~gnardevole a simmetria o impediscono il libero esercizio degli arti o l'uso dell'indumento. militare. Art. 27. r:ar•lroeace, l'artr ite deformante, i corpi mobili tn'lieola1'i, l'anchilosi, quando hanno sede in una delle articolazioni principali degli arti, o in una delle lemporo-maac:ellari o ver tebt·all, ovvet·o in parecchi ~-J al'licolazioni ad lln tempo, benché meno imrol'larHi, od anche in uua sola, quando riescono d'impedimento al maneggio delle armi od alle marce. (Vedi avverlenza N. 5). l.e l!'88a.oioni antiche mal ridotte, o facili a riprodursi <li qualcuna delle principali articolazioni. L'id1'artro e La notevole rigidità ar·ticolare quando sono di antica data, persistono oltre il periodo della rivedihilità, ed hanno sede in una delle principali arlicolazioni, ovvero in parecchie ar ticolazioni, sebbene delle meno importanti.

CLASSE 2"

Imperfezìorii e malat tie delle singole regioni. Art. 28. L'alopecia rappresenLaLa dalla mancanza permanente della massima parte dei capelli. Art. 29. La i rregolare conforma.oion.e della testa, al punto da impedire l'uso del copricapo militare. Art 30. La mancan..oa di una porzione degli o.ssi ciel cram:o a tulta spessezza, od anche del la sola lamina esterna; quanùo, in ques t'ultimo caso, sia d'impedimento all'uso del copricapo

IBililare. Le raguua rdeooli depressioni degli ossi stessi quando sia accertato che pr oducano gravi e permanenti allerazioni fun· zronali. Art. 31. L e larghe macchie e le produzioni organiche perlllanenti e deformanti notevolmente la faccia . . Art. 32. La blefaroptosi accertata e per sistente oltre il pePIOdo della rivedibilita, tale da impedire la visione, qua-


10 Juncrue sia l'occhio afiello, O da dJslUI'hare 1\0tevohnenle quella dell'occhio des~ro. Ar L :u Illagotfalmo (permanente divaricamenlo ùl'lle pel· pebre) di tal grado da lasciar e permanentemente !'<'Opt>rla la pupilla: l'eclropion (J•ovesciAmerlto delle palpebre all'infuori}; rentropion (rlpiegatnento della palpebra all'inJcnlro) i la trichiasi (viziosa di r ezione dello ciglia verso il bulbo oculare} estesa e permanente; l'ancltiloblefar o (aderenza delJe palpebre fra loro); il simblefaro (aderenza delle palpebre col bulho oculare) ; il coloboma (divisione di uua palpob1·a a LuLla grOt:!"ezza); tr:picantèdc (prega cutanea procicleute all'angolo iuleroo delle p al pebr e); Lnlle queste imper fezioni o malatLie, quando, bencbe li· milat.e ad un s()lo occuio, s1ano a tal grado da pa•odurre uotevole deformità, da csse·re di g rave impedimento &Ila fun· zione visiva, o da ca gionar e perma nenti irritazioni oculari. l,a bl(:{arile ciliare cronica, accertata in uno ::::pedale llìJ · Jil.nre, quando porsist.a oltre il periodo ùella rivedibrlita, od abbia già prodollo la pa1·dila ir·reparabìle delle cigha (mntla rost). Ar i. J~. L'encrmLid1• (tumore della caruncola lagrimale e della piega semilunare) se maligno o mollo volumino5oo. Ar l. 35. L'epijor a, se con Un ua e per ca usa organica per· manenle; fu/lP le malattie croniche della yltmdola /agrimale, la dacr iocislite cronica c la jlsto!a lag r imall•, accer· la te in uno spellale militare e persistenti oltre il periodo clrlla r·iveclibilifil e nel militare dopo inlruttuosa cura. (VOtil avverlenzn N. ::!4. Ari. 3G. Lo strabismo pernwrll!nie, accertalo in unu spe· dale militar e, per sistente oltre il pe1·iodo ddla ri vc•dibilJ ta, e di tal gr ado che, mentre uno dei duo occhi gua1·tla diritto a1l'innan t.i, il margine cut•nealo dell'altro devia al punto da toccar e l'angolo inleruo (strabismo conoer yen fe) o,l esterno (slrubi.<m10 diof'rgenfe) della comme!;Stll'a pa lpebrale. N.B. Non di l't\ÙO lo strabismo, a nche dj grado minore dd


Il

Jes.cs·ilto. può ,.,,ere sintomo J1 ambliopia o di amelropto. In qucsll ca~i non lo "lrohismn, tmt le impct·reziom ebe lo producono moti,·emnno In riforma sernprt• rhe esse tiano del g rado \Oiulo dall'articolo re 1a livo. (Vedi avvertenza

N. 2:4). Art. 3i. La paralisi de• muscoh del ~lobo oculare, a ccer-

tata in uno l'l pedale miliLare, al grado da reca t'e gs•u ve diIlor ho allu funzione visiva, e pe~tstente oltre ti periodo della riverlihilih1. Art. 38. l 'oitalmo.~pastiiO (moto• convul~ivo abi tuale degli OCt'hi) tale da disturbar e g ravemente la racollà vi"tva, accertalo in uno ~pedale militare, o persistente oHre il periodo della ri vechù1lità. ArL. 39. L'esollalrno permanente ed accompa~nato da grave disturbo della funzione vi"iva, od a grado lale la C~tf.,"ionare una notevole tlefornlltà. Art. 40. Lo plerigio se nell'occhio destro, quando, a luc•~ tnoderata, invade il campo pupillare; se nel sut i~ tro, quando loet-a Il centro del campo "tesso. Arl. 41. La :~:erosis e le congiuntioiti m anifestamen te ero Diehe, persistenti ollre il periodo della r i\'edibililà. l\'.B Le rormc morbose congiunti veli !;em plici, cioè senzA l'tli•IU&li mater iali ed indelebili per loro ste~si sunictenli o motivare la inabilitA, n on dovr anno mai essere giudicate se non dopo Ol'lservoztone all'ospedale, con abbastanza protratta aorveglianza, ed altuaztone de~l1 opportuni mezzi d1 cura, onde escludere il dubbio di pro vocazione Art. 42. Le ~heralili CI'Oniclte r iescltc ad esiti insanabili. LI' allre cherallti, accf'rt.ale 10 uno spedale m1lilar o>, e perlli&lenti oiLr e il periodo della 1'1veclibili!ù e nel militare dopo infrntluosa cura. Arl. 43 (' ). La mancanaa del glCJlJo di un orchio. Art. 44 Tutte l t• altera a io n t organi~lte e /f• malattie insalttlbili del globo clt!ll'occlcw per le quali la funzione visiva sia ridotta a meno di un fJUarlo nell'occhio destt·o, os~ive ro a Dlel\o di un dodicesimo nell'occhio sinistro. (Ve.Ji avvertenze N. t~) e 20). Bsse malattie ed organiche oltorazioui dovranno es~~ere ac2•


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1·crtate in un ospr>dul<' milihH'•·, aJ eccc>zioue per•'• di •(tt,·llo dte Jlt~t· lo loro ~rn\'Ìl;\ e tnntcrinl<.• ~c:\hJcnw po~:-oun 6""'crc rnn stcurt•zza ric:nrto~ctule o d··lermlllato a.ncbc in una ~olo visita. Quelle però che no11 fliuno ri couo~ciutc insanubili uon motiver·annc> la l'rfornto che dopo lrac:cor"'o Il periodo oldla ri \'Cdibilttù e nel mililat e dopo tentata ne la cut•o. Arl. 4:;. f.'ambltopio, quando rag"gmngo il g rado di rluuiuuzion.• della racullù vi<>i\'O dellnila per cia!iicun occluo lnll'ar ticol•' H, sia stata accertata in uno spedale nulilorc. ,. !olia, ~e puc·, reputat•..;i ~anablle, trascor~o il periodo dellll l'i\'Cdibililf't. La i[ì' rmetropia e l'asligmntt.\mO d i Lale natura e ~ra.l tJ .tR r•idurr o la visione allo contlizrom dr cu1 all'articolo H l' siano s tati accertali in uno !'ipedalo militare. L\·m•·r tltupia (Cl'rila noltu rt ul), e la nictalt·pia (cecitù t li urna) accertnte in uno <-pcdnle militare a pcr mnneuti oltre il flerioùn della l'iwdd>ililé. •\.r•l. 40 La miopìu r C'afe (m.;clusa l'inlluonza dell'nccouHt In· zione) <'· alrncr o Gcliollrie n~u·occhio de,.tro. o che ad Ot' iu tcrmato dt Rùalla lente correttiva e ad n~cornodazior1c l lwrll lllgenerl Luttovìa llll8 uiminu~IOIIO del v isu~ al g rado indkulo oll'urlicolo H. (Vedi nvverteuze N. 18 e 10). A.rL i-. l·,. La mancan.oo totale del fJatltolwn• • d t 11n (Jleeeltio. Art. i~. Le lesinni lutle df>l padigiHmt• tlell'orecchio produ-

centi notevoli clefor·mité. • Ar·l. i!J. L'alite HeCrt•tica crontca se !'iOSlenuta da rorte delle os~a o da altra causa dr ditlicile rimoziont', accl'ftutn 111 uno .qpcdale militare, e p rmanente oltre il periodo <Iella rivedthihtà. Ar·t. GO Le sorclttrì e la diminuzione nole,,ole dell'llllilo tloppia, R"Certala in uno spedolt• mllitare, per<::i"lent" oltre il periodo della r rvcdrbililà e nel militar e dopo inrt·utluo"8 cura . ( Vt•d i avvertenza N. 5). Ar·L. !'> l. (· ). L!t mancan..:1t totali• delnrrtro. Ar·t. i'd. l.r imJ•erji•ztoni e lt alltra.oiofli dei nn.«< quantiO r ro lucono n!Jlevolt> tlerormitù, aller mo rn modo ripugn1•nte

la voco, r> tlrslurbttlrl g r·nvemonLo la l'eP.pirar.ione.


U~ im per,.JI•~illn/ ( J (r• tna{allte t/ei Sr'lti O 1/t·lf~ OSNrt i, no ~cornpa;.::nate !la felot·u pct·nwuc>nte ed a cco• t·Late iu

"'Pt'•lale mihtn re. A t l. ~~i. Le impl rte:iout d t un. lau/Jro dipendeuli ùn i(:er· lrolln per·rnanenle o da noh•vole rnanc~nza di c~so, tali da pl'(I•IUI'I'e raggunrdevole ded'oJ•mità o jll'ave allerazion e di fun7.ÌOIIÌ.

/llttlllwo leporuto in tutl~ lo sue vat·i••lil, 'luando inlt'Ì'e$$A piit elle In lel"/.0 parte del labbro e co!:llilui,;ce wra note .. ole deform ta. Arl. 5.'J. Il r c8lrm!l tntenlo del f.'ortllciu orale u l'atleren;a df'/IP !l''ancic culle yenair~. lnli da distu•·har c; nolevolmf'nle la ruuzione. Al'l. ~~6. La martcan.zrt o la ca rie ('~/(!$(t e projoncla di un gran numer o eli rlenli per moJo cbo 'lllelli che J•imangono aiauo lll$UIIìcienli alla m~l<t1cazion". il cbe puo prmcipalmente accaùero quando gli osi,-,tenLi in una maseella ùiventann in11Lili per la mancanza dei Joro corris pondenti nell'nlh·ll. Arl. ~i. I rmi dtl pàla/(J css,·o o mollt cou pet·òila \isto..a di I!O~lo nza, o con alte razioni funzionali permanenti . Al't. 58. l oizl della mandri10la o deftli ossi della mascellr1 tuper·iore, ledenti pet·roanenlemenle l'uso di delle pal'li. A1·t. GV. La perdi ta di una rilecanle pur;ione e/ella linaua la du~lsione esle!~A di esFa, la sua ipcrtru.fia od fllrojìa, le adererue anor·mali con notevole disLul'llO delle suo funzioni. AJ•l. liO. La mt"loleua t' la bafiJUzie nraoe, permnuenti eù aceertale: se r ìteuuto dipendenti da rau ~e o malullie tTansiloJ•ie, quando perstslono o ltre il periodo della r·iveùtlJtìita. Per queste impet•fl"zioni gl'•ns<'r'i l li po~Mno e s~ e re riformati soltnntt'l dopo esperimento in un'o~petlo le mililaro. AJ·l. 61. L'iperttofia note,·ole delle mnar~iori ylant/ole saUrari, 11e permanenle olt r e il pet·iodo clelia ri,·edibllilà e nel tnilitut•e dopo int't•ulluosa cura. La tìsiola salioare eslernt\ e In ranula, persistenti dopo il JlerìoJo della rivt>dJbilità e nel milit.at·e dopo tm ten tati vo di eura. (\' e Ji a vverlenza N 24). Art. li2. L'r'perr roJia delle tonsille, del oelo pendolo, e ùel-


l4 J'n(Jtdn pr1·nwnente oiLro il periodo della l'iveòibilitll, a tAle da di ... hu·harP. ~rAveutente la dcglulizion~ e la re~pirawilll', o la ronazioue e nel militare dopo inCrutLuosa cura. Art. 6:l. L'alito rtolcoolmente ed 4bitualmenle jèiitlo e la tlis}ìt{Jia, aMcrlaLi in uno spedale militare, incurabili e,t inoltre nell'tnc;crillo permanenti oltre il periodo della ri vedibdilà. •\rl. 6i. Tutte le altera.:ioni organiclte e permanenti dd collo, che limitano nolt•rolmenle la mobilita clel capo. Art. 65. ('). l go.;:ot roluminosi a se!Jno da r ender e la prr· SOM mostruo;~a.

A1·l. 6G. l no.;zi antichi, di notevole volume, deformi o che PE.'I' ltt durezza e st>lle compromellono le runzioni della re-

e llclla circolazione. ll collo l'Oluminoso (gola grossa) a grado tale da produ1·ru gli stessi inconveniauU ocrennàLi nel .~apoverso precedente; uei cnsi dubbi previa osservazione all'ospedale. Art. 07. (") [,a gobba voluminosa con ç,rave scor1ciaturrl rlPlla persona Arl. tìR. La gibbosita ed i oislosi tleciamenti della colonna oertef,r·ale; la notevoli' f![lropof':&ionejra i pn'ncipali diam etri del tora~(·, e fJli altri oi::i eli eonjormazione del casso toracico, alti a disturbare le l'unzionj dei viscer i entro~tautl, od a produrre deformità, oJ impedimento al porto (lello zaiuo. où all'usò dello intlumonto militare. Arl. 00. Le uraoi e croniche altera;ioni organiehf> t!f•/la larin!Je e della traelu·a, le meno gravi, se persistenti oltt·.~ il periodo 1lalla riverlibililà, ed accertale in unù spcdalc mi· litare e nel militare dopo iufl'Ullosa cura. Uojonin pef'manen((' c;e pet·sislent.e oltre il perìodo delh1 rived1bililà, ed a cccJ·lata in uno spedale militare. Art. 70. Le' tHIJercolosi anche incipiente, remollisi, f id,·o· torace, l'asma ricorrente e le a1lre alterazioni Ol'gaoich" dell'appa•·ato respirato rio, ct•oniche ed accertate in uno ospe· dale militare; nell'inscriLto anche quando meno gravi, pert'1 se consLalale in nno ospedale militar e e persistenti oltre il periodo della rivcdibil ità, e nel militare dopo opporlut:o ten" LaLivo di cura. (Vedi avver Lenza N. 12). sp ira~ione


Art. 71. La complPta trasposi.:ionP congenlttr del cuort, quando n~' allei'& la funzione, o danneggia lfUt:lla degli orpni vicini. 1 ci;r oroanici tlel cuore è dei gro.illi rasi, accertali ìn uno oepedale m ilitare. Le nerro.<ri eardiac/11• che >"ebbene non . Mtenule rla ,·izio organietl di cuor e. tuttavia SJ&no ~ravi al punto da impedam il servizio militare; purchA però non da pendano da inferrnill1 &raMilor ia, persi<>tano oltre il periodo della ri\'edib1lilt\, ~ siano state accertate 111 uno spedel~ 1nililare; e nelmilitorll sotto le a rmi dopo inutile cura. Art. i-l. Le malal~te croniche del p•·rirardio, accertato tn uno ospedale militare. Art. 7:l. Le note,·oli de(orma:~ionr dt•gli OS!IÌ tlella twlct Ari. H . Le gra vt e ~Poniche malattit· d t tut rt.,cere aridominai<', con deterioa•amento della costruzione. Anche le tneno sravi negli mscriLti se constatale in uno osperlale militnro e St• pers is tenti ollr o il periodo della rivedibililà; nei rn•litari dopo inrru lluosa cura. A.rl. 75. Le emorroidi croniche, mollo ~viluppale, P mollephcl. Le meno grav1 e non numerose, •tuaudo siano slale aceerlate in uno ospedale militare, e ~iudicalo lah òu riesclrt• di uupoùl mento alle marcie ed alle allre esercitazioni m•li&ara e nel m iliLar c dopo infrulluoc::a curu. Arl Ili. Il p r oùu110 abituale dl'll'inte.~fwo retto; Cifl.conl•· 1W1ua tl••lle feci: il note,·ole e permanente re;slrùtyimento tlelfano e delfintestino retto da vizio Or!!anico; lt! rafla~lt uati •tuando persic::tono oltre 11 perio·lo doli» r ivcdibìhtu ,. IUlno ~;t.atP accer taLe in uno ospedale mihlar·e e nel milila1·o dopo inrruttuosa cura. (Vedi a'•ver len1.0 N. l.H). l.a 11stola all'ano antica e grav~, acct•rtala i n uuo ospodele militare. l..a .R~;tola alfa11.o recente e lieve. purchè accer·tata in uno ospe,Jnl" m ilitare, o dopo trascorso il per1odo della l'ivetli· bililu, o !'em pre, anche nell'inscritto, dopo vaui lentativi tli ruru incruenta. At•L. 77. Le err~i~ viseerali d'ogni s peciù o grado heno ne·


1(; col'lnle; nei C4*:ii dubl11 solo in "0::-uilo a conslatolion.- rrr,,.o uno ospe,Jnle militare. (Ve,Ji nn-ertenz•• ~- 28). \l'l. 78. J,'a3Sefi.Jit J/1 (lfn/,o l lf'RlicO{t () [a rrc.~to rfe( [tJI'v soifuppo. put·chi: que~te 1mperfo..:ioni ~iuno associate 8 m8n· CfHWl de!lli nltri "'elftÙ propri ù l Cl vir1ltlà .\l't. 1!'1. l tdf'ocett (~Ou•unicante colla C!Wik• Addominale (co!-11 deltn c~noge11iln) l(ll!ll•ln•rue ne ;;in il volume.

l'i rocel· ci·-l•cc• ciel t•or tono "JermHti ·o o dt> la \nginalc, so, oltre où e"serc Vllluminoqo, ,.,,a r.ronico, o pet·-<istente oltre il perw.lo ch·llu rivo,lihililt• t1 nel rnil11.8re •lopo infrulluo..n cu•·o. \e,Ji av,·erleoza N :!i). ,\rl. 80. Il d r socr.[,• 'i~Losau1 •n t~ volu1nino.::o e nodo,.o. A rl. 81 L~ malatlie oryanit·l•e fh•lla I!Cr<Jlo e del trstirc.IIJ, Pviclenlemenl~ ~t'a\'i ed 1nsanobili.

LI• meno ,:n·avi, tu:certntc m un11 oo;;peclold milllart', tlopn tra -corso il peri(ld lei! t rn·e·l bili à e nel militar~ dopo in· rrulluosa cura. (V•'cll nvvlwlen:r.o N. 2t) . .\ rl 1--2 ( •). La p rtfita totalt dd P' Il' . ,\ rl. ~:J. Lrt ma11can;a ,(i cunsrt!erer:IJ/t por; ione tlel {'fne,· l'c('Ì"PIICliA in lulli i cn"i, ripogpnrlia. qunndo l'aperlurn an•l l'• lli8JG deJl'urclra é !'i[U8ll\ O. COIJffll'tn818 111 !DOdO l'hl' J"CIIIÌ~· SÌ0116 deJI'Uri08 0011 (10~"8 IOI'llll(6S[8tnl'll[(> (8T:SÌ !'6117.>1 !'O/.•

/111'11, le fl .. tolt> uretrali e cescicn.li, lo serro e r ;,,,,ros«amt nto rnorl10SO pt'rmaueule della pro«lala. Art. Si J.c nt•/i·ilt c•·oniclle, "" 1 calcoli r••nali o rt·.w~ic,!li,

ucccrlah 1 1 uno "r ed aie milito re l t·rutrc.~i solo quand'• Sl)llo forma •li ~lillJcidio coulinuo. ~-tli x( r inyimNtU or({rullf'i r,retrn.lc ch1• rendono R<l"8Ì dinir•lo In emt"~'lonc oh•llunun, t• (ttt/e l altr" mnlnlli- .tr/lf' ric or,nar•" !\e g••avi o croniche', quando vennero a•·curtaln in uno spèdale militare e per"l'!lono nllr·e il pl'J'IO lo ùclla rheti.!Jilit.t l' Ut'l mihlat'é' dopo mfrulluo-.1, cura. (\'cdi n'· \'Cr\f'n7a ~ ill At·l x5 Il (oro ornb.nlltcale pe1•vio pur vizio N)ll~t·nJtu.

l 'eJ tro.nn Jella ve~cicn. AJ•l <:6. l• Lrt nu t ~rll~t<l di '''l'l nHI1lf..l o dì llfl l'icde. \rl 87. La J•t•rdita a~R•Jlt((a rf,;ft u.~u di 11118 mano o eli 1111 piede.


17

I.a mancanJOa totale o la perdillf tf,.ll'usr1: tr) tlel dito

pollice di una mano o dol dito groc:so di un

piede; h) delle ultimo due fnlangi di pi ù dita di una mano o di uu piede; <') l.lell'ultima falan~e Jj 'fUSllt·o dili di una mano o di un piede,. Art. 8R. l dal t .~opnxnumt!rari od altre de.t'ormif?t pii1 J·agguar.lc,•olì che non siano ì semplici d1lia martello od llcravallal.i, e cosi put·e le gr~1vi e croniche altera:;ioni antdnmaplll(llogich e, Pcmpre ()Uando le nne e gli ollri siano a tale gre•lo tla impedire illib"r•) mane,:tglo delle 11rmi. e l'uc:o della ealzalura mili !.8re e le ma rcie. (Vedi a'•verlenza N o). Art. R!l. il sudore jeiirlo abituale dei piedi, copioso, maceranto ed accf'l'tal o in uno spedale militare. Ari 00. La lusstuione l•et·manente di tendini in un arto, tale dtt g ra\•tnnonLe impedirne la compl~la runzione, 8CC81'• lata m uno spe i al e mHii.Ure. Art. 01. L 'atrofia notevole anche di un solu arto, da accerta n~i, nei c&!'!l dubbi, nlln spedaiP mililtlre. •

La notevole Hp r op?r zione rli lun{lheua t r a rtli a r lt ou1o-

nimi. ArL. !l~. :.c notevoli rh·(or mtuiun.i eonsecutcce ad anti<:he

Jra.t.lure di ossa maggiori: ArL. !l3. L'ecccs!'!iva eo'"'ergenu1 o (lioer[Jettsa dei ginocchi; la rleccruion.e o la pt·onu nciala mala ,.on{orma;wn" dei piedi, nome 1!1 piede equino, varo, valgo. Art. O't.. La permanente a completa lussa;ione J alangom.,.tm:al1'ea dPI dtlo pollice di unn mano; la j a1ango- mrta-

cono~ ctuta Cl))

tars~>a eù anche la s0la jltlango-falangel del dito ~ro:::"o di un fJÌI.Jde. Arl. 9~>. L'r,fenu.t cr onico delle eslr·emilà iuferiori, persi~te nte Oltre il periodo della t•ivedJbllità e nel miljlare dopo iuft·uttuosa cUJ·a. Al-t. Q6. L'inòi viduo che presenti piu infermità od imptlt'f..z•oni uessunu delle quali , presa isolatamente. raJ:rgiunga il ~ratlo voluto dall'articolo in cui est=a è contemplala. Jler molivar•e la t'iforma, sara riformato ìn seguito ad osservazione


Iute in rllgioru_~, (llt• mauic rA cd tn C<'n' t' li Hule tlli ... um, t•ol pratico ct•ilrrio degli incouvonienti a cui le rualatlic h qu••l dalo grad • pnssono dare luogo nellu viLa militare. E compito di cci·Lo difficile, ma non sutwt•iore ui meui l'd alle ..i.;orse dogli uffi ciali medici mthtari. eh, a ccruistar.mn il neco~<:erio tecnico fii'Alici«mo .. taudo continuamente io rncun ai "' l htll, se~uentloli ovunque o ron loro di\'itlrndo le mu;.,:1-!Ì•ll'i praliclto del ;;ervizio, m••tlen.Joc::i co-1 111 condtzioni d1 pcc>r reti.Dmenle couo'-'rere Je rc::ig:cnzA speciali della mtlilnro c«ic::ten78 e di 8ppr• ZL8rA Ìll IIIOt:iO fll'OCÌSO, CaSO ('t!r C8!'1l, l'alltlH•hne ucct·~--arl!l per la 1'''"'-'lllzione di un ulilu l"t>rvlzJo. 6. Alcuni at'!Jeoll dùii'Eienc•o nuJ•cuno quelle apeciHli c·oucllliont di nsMIUta inabi.ibi the Cl'l\110 g a UC<'Cnnal•• llt'll'llht •lqalv Elenco A, o che potevano rnoli\'at··· es>-o l!iudizio a •eh~ n~l primo t'"flrne le~li in«.!riltr arfìùoto ai -.i:,!not'i C •Jrlrni~"ars dtlevn. Es«e smpcrre~ioni e d·durmilà so•ao nell'n l· l'lA!~ Elenco conti'I\!:;Segnale COl i llll r·articolare sc~no- n . ' appunto perchò po~Muo esser,• i relativa arlicoli mvorula ,.. 1 llJ'f'IICali aocht• nl'lln speciale r.in:o ... Lanza «ovra Acccnnnln. i . A legillamnl'<' un :.:iuiliz o di r alorma val~ n d1re d t iun· hililà assoluta al 1niliLar~ ~r,•izan. de\•esi la snrerultlu potc•rsi giudica re dnr• vole, inamovabile, perrnanente. Glt iruhvitlui a!Telti a vece dn ma laLLio ~unsbili o prasunle suscettivl', in rogJOnevolo Ppaz.io di tempo, tl i tale un miglioramento eia divenir e compnt•hili col ~ 1'\·szro, clevono es..ere sollnt•'C'· ~li ad ulteriori 0"811lt. e nuo\•e vie;ile c per gli inscraLti pl'l~ l'sntcro lempn, .,., occorr e, che lo logge accorda alla l'i,,clslulttà. Tale condizione devesi ritenere quale regola generale r inviolab1lo e deve dat·e luogo nello ln~crillo appuntii

t[UU~i

al 1'1!1\·io ad nltrn leva come r tveclihrle, nel t.:'ià militare do·

vrlt r·ichiedere eli ospemnenlare inuanza tullo unA surtlcieut•• opportuna cur·A od anche il Lemperamenlo, ~e del ca so, tlello anvio in licenzi! di <·onvalescenla, oc;st\'ero, W.'titlutiram' n il pei mililari ~Olto fp armi, J'ammlS'tiOOe in un clepOSitO Iii con\'alescenza. o• l tonche la remporarta ay!)rNfa•wne al corpo

''el.i?rani. ·. Però t.alì pre~CI'izioni di mossima

IlOti devono

inlou-


der"i cowe a~olule e pONIIlor·ip · l'SSe propo..,Le non duhbono ritenPrl'l IPgittimale se uon nel C8"0 di fondaltl prohabilitA della guarigione e del miglioramen to desiderato o cho questo po~"ll essPre dur,. ,·olo e tale ùn permettere all'tndividuo la pr•'"'la1tnne di un ulilo servizto. 9. Se pcm lrollasi dì i~ttli v t ùu i dt defKJlr costctu;iorv non potranno rrucsti mai e!'sero. per essa intJierfe~wne dtchrHrati inabili e r .rormnti !"e noo dopo esauriti i ranandr legalmente l'llabiliLi, come in modo tassativo "labiJic;co appunto l'articolo '78 della l llg<' sul reclutam~>nto. 111. Ollemperauùo al dt"posto dello sleAso t:;O\-racconnato articolo 78 della leg~e o~o:ni •Juaholta si tratta dr i n~cr•ìllt atrt>Ui d~t malallie sanabilt in breve tempo, do postumi morbosi cho pur·c in bre,·o tempo pos"ono tl i ssipar~i co<.i da polP.re e~st tll"Ct'illi a'lsum .. r P il servizio, m tal <'a"o. a vece di propornl' il rinvio come -rivedtbili <~i do' r·à SllUlplicemonte promu()vern c ti rimando ad uller·iore visiln nel periodo della h,,.a <~lessa, ctoé ati una del'e ~erlu le supplclive d1>l Consiglio di leva. Il. Anche pet militat·i ~ollo le armi «empre cbe J•nia )'O"· sibile un put o meno pt·onlo rtslabrlimcnto, anzicb(' rropnrlt per• una lu ngn licenza ~~ dov r·a semplic~menle ed 1t1 lrucn amrnioislraLivn indicar•lì ai comandanh di corpo per un'l or dinAria licl•nzn di con,·ole<~cenza, cito rt>golamenlarmr nl<> pun al ra"o e""'Cr<! e~l.,~a fino a no f.fior·ni J2. Per ~:e rte fo:·me m<>rho;:e e sp<'Cialmrnl" pt' l' J,. lube rcol o~i polmo·•ale le pr·opo<ile a riformtl in ispeC'ie pei militari all e armi dovrann o •·s~Pre piullo:-;lo lnr•:;he o ~l' lllJll'u pronte, r.lenen.lole ~iu~liH(·ote os:rni •Juulvolte la dlllJ.!IIn •i della -rihelle malallin ahbta un atlendiùile fondtnnenlo. IJ Ln mt"ura del p•·•·imetro loracic.. deve prender'• con tutta cur·n, cltè ogui er rore "8rebbe di (,n'an danno nd Agli individui od ol ~er vizìn. Il nastro mi.,uralore deve npplicarst r~A llamcnl~> nri:.:zon· tal,, inlor·uo alla carita lnr·acica, ull'allezza det capPzzolt, in gu i~a che Rcor•rendo sui!P areole marnmillari rada col RUO margine superiore la ba"c di esst csp••zzol i. Sarà luuuto moùr>ratarnon le te::~o, 1·os1 che, pa~sa11do a


..

2~

~uisa ,Ji p•JIIle sullu ùoccia

vertebra le <>lut t n e'allo C•,nlatln colla supec·Jic1e cut.euea Ili Lutto il r€'stanlo ambito del pcllo ~enza però eserdlare sui le'-'sult Joanif,.fla •·orupt·c<>sione nel menlrd a due capt si incrocierauno sullo sterno iu modo che, I)UasJ "CnVl. ~~~o~tarsi dalla ltnen or iaoulale, coi l'IOprap· pougono e J in modo cb e l'uno vPnga col suo m arlofine su[ll'l'iorc a conlaUo del margìue inf,.rior~ dell'allro ctlpo Du· ranle la mhurazsone l'mdJvtùuo dovra store ritto 111 pictlt , col capo ec•ollo, colle braccia penùflllli ai lati del corpo e le «palle beuc n perle e (101 tale all'iudielro, onde oltenP.re eh·· le scapole non faccrano esugerala 4porgenza, ma si addo'>c:;iuo per bene al C8""0 toracìcu. La misura deve e,_sere pr e!"a nel momento del riposo a·u · ~parat.orio, cso•• nell'i,.taule che intt>rcede, nella respi r aziCJII•' no rmale, fra ti passaggio dalla mossimn l'iduzione espit·atoria ell'iniz10 della espansione insparatoria, lenendo il nastro mìsuralor e i11 posto per un tempo snfficiente a calcolat·e di· ve~i succes~ivi a lli ro«pi t•aLori. l i Le rtscoolrata mh;urn del perimeLr(l toracaco deve "empre essere in.Jacala negh alli Jet consigli di leva nella colonna del regìsta·o sommario delle deliberazioni Ili esso consiglio rl~er\"ltla al medico perito, e neUe diclliaraziom d• pr·oposta a rassegna, come nelle a·elalive per izie. l;> Sol to la locuzioaw dj ftcuteua oìsica flqrrnal' '\i voli l' intlicnre qu••l gra ùo del oisttl! cbe permette da dts llnguet·e i caraitPr i tli prora solto un angolo visuale non maggiort! dì ('illiJUe nunuli primi (5'), misura ~eneralmenle am111essa P. sulla rtuale ~:~ono basala 1U8"1 tutte le ,ieal" pr(Juafiche (Soellen, \VeckPr, ecc.). 16. L'uso delle lenti da qualche l:aono tollea·alo rlt'll'esea·cilo e co-.a. a ga·oth, entrato anche nelle nostre mtlilat•t a bitudini ru leste t'egolameulalo aulori.,zaodona l'uso anche in ser vizio per gli a1TtlLL1 da miopta, quando ne sia riconosciuto utile l'uso abtLuale dal m edaco del corpo, e •Jumtli I'JUando la imperfezione visiva sia di grado ebba!iLanza elevalo. 17. OlLre Hdunque a ùeler mimwe nei miopi Il ga·ado ina· bilitance. nell'Elenco W"~saltvamente indkalo, spella aglt nf· flciali medici, addetti ai corpi di ll·uppa pure il compito di


2:1 r•• il ~-tra·lo delhl rniopìa /VI/l inrtllllilanlc pc1• aulon~uu c o meuu l u::o dellr· lenh f'!'IITelllvt 1n s~.: t'\1/.10 , o .uggerit•na ìl p1ù ul tle g •·ndcJ. Di r~goln la necess1tl\ delle lenl1 non si verilica, tv•l mtlttarc m assìmrtmt ntc, elle uei gra rlì elevati dell'ame tropill, s uper iori C1où a :) diollrie; ed nn coro lu correz1one non si esige, flrt:tl sarebbe dauno<>a, co1nplew· basta m inor are l'ccc~so r•rrallivo, lasc1anclo super;:lite, !econdo il ~rado del vizio cliolll'ico una Lenue porziona del vizio rifrnllivo. 18. Pel rullo clt•ll'accordata autoriLZaLIOile ddl'uso delle lenti n~lla miopia non inabilitante al ""r"IZIO, mu di notevc,le grarlo, ne viene di nocelìf'aria conseguenza che l'acutezza 'tsh·a ne1 miop1 deve IIIISUrars• a eorrt :ione apprrJs8iiiUJ.lica olte11ula colle nceessarie lenl1. 1!1, Per pr11tiche ra~ioru si è anche nella 1pe• metrop1a come già si era f11tto pel' l'asli)tmatismo, s tabth ta la misura per la lllllblhhi. !'UIIa delermill8l10ne uel supt:r,tilo> utile Ot· lll.9; pe1· la mlopia a vece SI stabili doversi mi!IUI'ore 11 visus ma s1 e conservata lo constatazione ciel \izio r 1frattivo onde non riuul'lciore al vantaggio ù1 ll"Ol'e d'un meno di misu1 a obbbielti v o. La delPrminazione tlel gr'8t.lo dt'IIA m 10pia divenla cosi nnchu nel caso ùi grado infer1or e al l'iclue!"Lo per la mubililà uu mezzo prezioso di ind izio che deve essur e completalo c:..-mpr·e col risconlrc> dt.!ll'nlile Vl!tUS, nalul'a lmente ati tJnonwlta r t_(ralttoa e(Jrrt'Ua con la a •lalla lenlc>, come pii1 ~oprn fu dello. 20. Lf.' condi710Ui ruu7iounli clelln 'i"itlllt> dl'vono c::o"'c•·e ll(llll't't.znlc l-iumltanenmenle e -.cpar·nlnmenle, lenendo conto dell(' '-pccioli l'l'èscrizìnni per cin~cnn occhio uell'elcuco :-UII,ilite. ~cgh c"'perimt•nli lulli é poi ìudi~JH)Il&.'lhil•• :,e~nn re un ri ~oru"o c :,Cllll're ìrlenllc·u lllòlodkmn. Fi11nlme111 (;) In libel'lit rlei mozzi a cu t hn il IHirito •lirillo, 11on •leve "'"eludere In nllunziont• di •Juclli che • regolmncnll indica"'"'Cro, c che il :I!'II et•al~ consen~o '-'pcci~lhnenlc• racco•nanda. 21. l.e mnlulflè ed i •·elittuati di e"'-'6 che p1'ntlucon0 una dimin utiom• n ~··ado inabihlanlu delln ruuz~nlll' ,-i~in\ non


"'P•·•·iti•·alu rwii'Rimw(•. f'nrunno in Ji,.alc pPr naltll'n •' ~ m I•J tlt•lln t•toltrziOIW t(pJ \i Us, t'Oli C'"f'l'f""'t'iOJII l'Ì«JHHHienli Hl lilllilt <li •lut•-.I•J rwi t·•·htlivi nrlwnli dnii'Eh•rwn dl'lt•r•rniuali. 2:! t. li indi' i.Jui •·lw ollcgnno 'i:~~ ùr r·rfr·azrunt• o •h !t'Il!• .trl ""Il" 1 nh·nnrw 1':--.cr·e oichinrnti senz'ullro rdouei, e ,..enza rrrvitll'li in n-.'-l'l'\Ulione, 'Jilllll!lo J>O"nno, coi due occhi "'"· pa11t1HIIlt'llle ti -.ttn~u<'re car·lllter·t .li un nulli111elro allu oli" lant.n dt :!:, ct>n li111elri tlnll'oc<'!Jio c ,..enza ti "'ocetw-.o ·h )l'n l i

2;1, lrr 11~111 <·n-.o per poter tliclrilll'fll'è un iu,ntllo •••l nn lllililare iuuùilt• n l ..,,.,·vrzio. p•·r allr·r uziooe o dl'fic-enzu .Iella l'acolta ,.i ...ivn ,. n• t'f:.-.!lflrto l'rnvio in un o~peùale rntltlrll·•· 111 O"'SCr\'HZIOM; fulto OCI'PZiOtiC Soltanto da quf'i CliSi ner •(UH ir lo le!'<iillll' runziounlt• !'tia rl lllllllifr..to pnrluto di !!rnvi Il 11'l'tlZIOIII Orf:"r\lllt'frO I'OCillllOilll' P COli tutta -,j('Urf\I.ZQ COII"(H(Il· llili, ttiiZt rnuler ialmt•nte pult•ttli. :H 'l C !Ili IO l'Ili IlO tlt!lle uilf~r·e11lt cundiztOIIÌ ri!:.petlt V(' ol• -1 1 tttRrr·illr P dl•i grl1 mdilari gi uccenlllll'ùiiO in 1'\lcuni nl'lrt·ooli ol('lle Rpccinli nornw opplicnlive d··lle relnll,·c tltspo-.rzil oru Si riterr·a J•t'l'•l che pl'r •pwlt-rt~sr n•·lieolo nei ruilìtari ,·. trltec:;o 1'111· di mn!l~ima t.le,-e .. i pr·ima di pron~;nciare un df'lillllt vo g1Udiz1o f·"'pt·r·rm('l\ltlre una "Jl(lOrluua curn. rng- oucvohmnle pr•ott•attA. i·: per" rg-unlrnenle inteso che, attc/11 pri nulrlarr, 11011 Lrnltasi oli cura •tual<>iasi ('rueniH, c hP n• n può 11111ì è'"l'rl.l irnp~1sla, e ueppure dt mezzi di (•-.perimcnto e provu che 11011 dt>hhnnsr rile!•èr.> innocui ed esenti da •JUIII....,n;,r pertcolo :!5. In alcuni articoli è iutiicato rinv.o rn oss~rvazione , de''<''>t pero t'tll'nt:r<• rhe è lecito, anzi doveroso rtcorrerc.l n tale rnisura ·•ruprt• dJe !-111 difficJie determinar\! la natura, rl g rrttlo, la curnbilttù tl'uno malaltio P. precipunmente l'O' "e racih o simulnr''· e cio atrclw io oma!!t,oio ulia sp· Ctah d ~'~['O;:,.izinue llr cui al ~ .120 del Re~olam~11lo cht' eli tali forme morboso fH't>SCr·rve l'accrrlomcnto in uno speùnlè miltlort• L'in' Hl in os...ervR7tone ù por u~solulamenlP e !'Cmpt·e ne· cessn rio nel ('8!\0 t.li malelli':l molteplici e pat IMo l'ffetti compo~li urolh a11 li l'inabilitù al -.rwvizic>, come per· le m o-


• 2.,

:\el •· ueHo«i e piì1 ><pet· oliiiCIIlt> nella cJtilt•s.:;in e rw:"''w wentole do cUI r·i ... ulluw all't>lli mtltlnrr !o<Oltu h' !'in che 1fll('~li vcn;:auo "OLluposti a rabRrgna s:rwt·role, eire '9111!8110 '-otlopo~Lr n ruc;.;pana olt I'IITllllldll non "i ,. bl\et·e, o t•onsnlarneute, rndirtttO obhligulor io l'iu"iu in o,..ter\llziono pel Jnro accerl.tmenlo pt·t•du'• es~•· fot'llll' mor·-

llose :-rll'""o uon ... i tm ~tr1111o <'!Jt' a lun-!'111 llll~t·,·alfi t• In loro ma uili>~-:latiorl!' è fnr .._,, mt•!.dio ro vorita doli L• cor!ÙÌ2.!0n i ID eui •l 111 lttar·p ...; h'0\'11 ne.! r·i!>pl'll "" ~c·orpo onzr lu' nella trRn•JU flla tlirno•·•• •li uu oc:pt' lnle. Pwt•WMI co-i le auloritu militsu·i, ... p lo C'r~>tlono, r·rLenet•t• come s:uflkicnli o VHiide lt• dich irli';IIIOill tlr•;!li nllwroh merbci ar cnrpi •IHAn•lo b:t,.ale '" Falli inf'N·opthilr, pPr;o;ounhncnlt> da o....., nwclwi le!'lirunllmli. (Vedi Anc-he il rli,po-.to del § :1:.~11 del Ho!!nlarucnlo). :!7. L'nss1 rvtrz.inne in uno "P tinte 11011 dc\ l! mni P"lH!f'l'R· tftmcut•• ec:<>et'C' protratl.n: "~' ec'l'f'l.ionnlmenlc d(we,. .. ro, ma ...tlime 1wl ca->o dt C!>J•erirnt>nlut., C'Hrtl, dUI'aJ'I.' nntevol•' tempo

il tlirt>llnt'O dello <~pedulo si fOJ'II 111 olrblrgo oli 111rurmnrne h• 8lll.1>rilù l'hC ÌII\"ÌUI'OliO l'intlivtd\lO in O~!<t>T'VtlZiOilO, COITI6 fOt'· nir& lliiO OOH)Of!ll lllfOrlllAZi(ll\8 1\1 C'OII'-I:.,lr 1h II'HI l ..:IIÌ l]II&J-

VOita la m;:sei'\'Atrone no11 posso nvelle ('silo innanzi al termine ùdlu ~es...i ue olì 11'\'tl. 28. Solo nel r•aso •·!te l'el'ltia sio complìt·llla, non JIPI'fcllariiPnte riJucibile, non esatturnenle conlenrbile, può nel sol· tunìcrale moth·nre la riforma, anzr ...,, -.emplrce e l·onlPnilnll' non ro p<'t' c:e ostacolo 11eppure alla r ulfernw Però !<6 tlipewlenle ti& ricouo~ciula cau::-a di servi1.io non (IOssono e.<:sero tolti nl "'oltullhal1~ i lrm1l8l1 dil·illi che -.ono cortr esc;, in tal rn"n a~h altr·i miliLari dr lruppa: ,.rli "flran'li' 8('cordali al termine del "Un :-ei'\'IZIO :..~. l pe riti me.IJc devouo ec:ser e summarncnlc cauli n l'Ilo espri1ne1·e sriuùizi ili pl'O\·oraztone, simulazione P "imili; lu llimulazioni più ~r·o~!'Oiane non si riputeranno di regola m•·· rile"oll di deuuuzia: wl ogni modo poi talr giudizr f-aranno !lem pt··~ !rasati "Il st>~otni e ~llll•Hnì ollbrelli,am••ntl' t•ilevahrl. Si nvrit por RPmpr .. JH't:>s••rtll' cht• pralrcMnenle non ùa,ln


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pnh•l'f' s luhih re ehe 1111 ineli\'tduo suu ula nd eso;..!<>t'll, 11111 i• llllC~,.. ...<Jrto tleh•rminnt·e !'c l'mdivìtluo o ìolonen nl "l'ntziu uPi litllili dulrEienro tl~>terma nt.tt, o !<e a vece il dtft•lln reale, lo limttatu ruut.ionalilù !luperslitc, $Ono •l'o!>lacolo efft•lh\n alla pre!<lal·onP th wl utile ~ervizio. :10. Ai direttori d'o,.pP.Iale pur) eceezionolmente tornare ultle ricorr~: rc n•l infol'mazioni, acl aulol't'!\'Oiì le,.;timoninnzr, 81 ('erllllcati tli noLorteld. ••cc., ma solo per valutarli cnn•e elcmenll di ìwla~tint•, mezzi di intlizto, come t·isor->u informoti"a e da ri<::conlro, non mai per farne ba~e di gtuolizi, l'lw \Oghono essere esclus1vomenlo l'Ctenlafìci e persounli Del po«sih1le valore, da accorda r~ a simil i dali, il giurlizao spella aù ogni modo non ai perati lecnict, ma all'aulot•tlu militare. 31. l <'t!rlifkali medico-legali debbono quasi sempr e es~er•· presi a d e~ame rla oltre autorità militari o lecoiclw, ali~ quali speLla pronurtciare i t·e lalivi dellniLivi ~iudizi; 11011 bas ta quindi che i pm·iti tecnici vi esprimano, per quoutn a~ul li , tlll• pareri conclusionali, ma debbono sommin istra•·~ a ('hi è chiamato nd ulteriormente decidere lulli ~li elernenh noces<1ari ad npprt>z1ure esallamenle gli e.:::pressi pareri. V .• d'or Jine d• S. 111. Il Mitti~tro della yut•rra P EI.I.OU

x.


'.!.7

dell'eneo delle Imperfezioni ed infermità lite sono causa di lnabllltl assoluta o temporarla al servizio militare

A Auclom o (malaLLia cror• ichu dei visceri doli') . AùN•enz.e delle guance colle gengive. . . .

Art. 71·

Aderenzo muscolari, le>ndinel', aponeuroliclto. Afpnio . . . . • . Allonnzione rn"ntale . Alito retitlo

..

J5

)>

(if)

.\lopecin .

.

.\ mbliopia .

.

N

Hl

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ua

» 45 » 33

Anchilohleraro ,\ ncbìlo"i . . Aneurt"mi . . Ano (reslrinttimenlo dell) .

»

w

71i

Aponeurotiche (relrazioni c ac.lercnzc)

l>

15

711

Apparato r e,-piralono (alleraztoni orc;an iche dell'). Arlrtle derurmanlo

Artrncucc Asce::;so coogcslizio Asrnn . . .

. .

AsLi gm oli~mo

.

D 27 • 2i

2::i o

.

A taRsia locomoLr'ice Atrofia tl'uu arto .

Atr ofia rnu::'coluro .

'17

iO -~.:,

" 21 )i

91

''

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B

BAlbuzie . . . . . .

Art. l O •

Blt-faropto!'i . . . . . Blefarite cilw re cronil·a . Bocca (reslringimoulo doll'orirlcio della)

32

• :.n • :.s

c Caclte!'l~ie . . . . . . Calcolt rcntlli e vc!'cwali Capo (tmutolulilà del) .

A t• l. • 81

Capo (irt·wolat·o conl'ormoziono dol) .

,) •

Cerie dl'lle 0!-'"'U

• 25

Calalcssia . C:hernhli CiculrH·t C:irsocele Collo (allerazioni orgnoiclte del) Collo volumino-o .

• 2:l •

..

Colobomo.. . . Colounn verlcbr alc (deviAmenti) dello) t:on{:tiunll\'oll croniche

6~

t:li :l3

»

C•Jrpi mobili articolari . . Crelini!'nlo . . . . . Ct·anio (mancan1.a tli pondone o depressiont• tlellc . . . .

.

. .

11 ~~~

• •

...

C"nvul-.ioru . . . . Costitu1.ione (deholeua dl'lla).

ùel) . . .

lt

• 6... • H

Contrnllurc mu..,colart .

ORSO

!H 2H

.

.

.

Cuorr (\·izi organtci, lt•asposi:wllli e tWvt·osi del)

l:i •)·)

. -·,,_ "

l~

• an •

71


l)

Dac·rioci::~lile . . . . . Debolezza di costituzione l>ellcienza lorarica . . Donli tmancanz!i e curit' c.lt>i). Depc>rirnenlo nrganico Dermalo!'ti. . . •

DiAbete t.w:chPrino

ArL. 35 1

~

8

.

Di!lfagia . . . . Dtli (manra11zn o pet•,Jila delru . . o Mi) Diii (deformilil clr>i) . • • • • • •

• li3 l

1>17

• SR

E

o

Art. 33

F.clcma crunic11 •

• n;,

Edropiou . • Elrrnntia-.i.

!l

Emet·alopm

• i~) • 7:;

1-:morrohli . ErnotLisi .

70

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Encaolidc•

Entropion Enurt>s1 F.picanll.leo o

a

:J;i S'i :i:l

Epifora . . Epile"<~ia .

• • :l~> • 22

Epispad•u.

~

!l;i

t:s

l':rnia mn'!colat'e Ernio v•scerali

• 77

E.'lntlalmo. BxLrofia della voscicu •

~

o

o

• :m 85


:ltl

F

Faccia (macr:hic ed altre produzioui organiche della) Ar t :11 Falangi (lu~!>azioni .if'Jie) ti\ Fetol'\! dcll'alilcl. . • li3 Fistole in fl~nerale • 111 Fistola anale • IG Fi~lola lagrimale . ;~;, Fistola sahvaro. . • fH Fistole uretroli e W!!t:lcolr. • 8:1 Fot·o ombehcalt, (RperLuru del) . l 8fi

.

o <ribbosità . . . . . . . . . Art. HR Ginor·l'lli (con VOJ'f\'OIIUl u tliverg(~nzA tlei) . . l) !):l Gianduia lacr imato (malnUio croniclJe della) . » ;l;) Ghmdul~ ~allvari {iper·trollu delle) . . . . . " Iii Globo oculare (paralì"<i doi mu<>coli del). . . " 37 Globo oculare (allerAzionì organiche e malattie insanahrh dcl 1 • • H l~obba

voluruino..a.

• G7

!;ola gro~sa . . . Goz1.i .... Guance (ad••r enza dello).

• (ill 65 tl fili

..

~,:;

I

IùiCilismo . lrh'a rlr·o ltl rMclo I dr ol or tlce.

J111 bevlllitù

Art 18

• 27

• li

7!1 70 18


\ l'l Hli

lmperfo.>zioni ed infertnilà multiple. lnCI>ulinenza delle fert . . . . . lncontmeuza dell'orma . . • . . lnte-.lino rello (prolas:;o e re:-;lrin~iuumln del) l permetropia. l po~padia . . . . . . . . . . . . . •

.. •

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Laùbri (ittlpcrfeztoni dei) Labbt·o leporino . • . Lag'lltalmo . . . . . Ltlrìuge (alterazioni orgalliclte della). Lingua (perdita, divisione, tpertt·olla, atrofia, r ndc· renze d4.dla\ . . . . . . Lupo . . . . . . . . . LuS!'Itlzione delle arlicolaz.ion i LuR~azioue delle t'alau~i Lussozione di tendini . . .

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5H H • 27 • 9i

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Macchie della faceta .

Madarosi . . . . .

Al'L. 5i

. . . .

Mandibola e mascella supcrtori (\'izi della) Mano (mancanza di una) . . . . • • • ~I iopia . . . . . . . . . . . . • . Muscoln (contrallure, relrazioni e ude renze d'un) . Muo;coli (rottura dei). Mulolezzo . . . .

Naso (marlcanza e imperfezione tlol) . Necrosi delle ossa Nefritl . . . . . . . . . . . .

.\rL 31 • 3:1 • :,s •

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Ar t. 51 a ~2 )J

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32 Nevrnl~-rie.

Ari !lO

Nevrost cardiaca '\ tcl.alopin. :-\ o<~ talgi a. • .

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o Obo~itlt. . . . . . • • . . Occhio (moncou1n cJcl :.!fr,bo clt un) Oligoenuo . . , Ossa (altero:r.iont organiche delle) . o

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.\ rl. :l o

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o

0~S8 118!'!8Ji (11tlperfè1.10TIÌ 0 malattie dei seni O delle) Ossn (deformazioni consecutiva ed untiche tralture

cle!lo).

. . . . . .

Olito socretiva cr ouica . Ottalmospnsrno OlLusita della moute. . o

" 4!1

" as • lR p

Pat.Jiglions cJ.,JI'ort..'Cchio (mancan.l6 Lolale o lesioni del) . . • . . . . • Art. i7 e 48 Paiolo o~~eo e ruolle ( vizi del) . • 57 Palustre (caches ..ia) . o t Paralisi ìn gtlnerale . . :?! Pa ralisi ogìtM I~ . . 21 Parnli"i dei mu coli del globo oculare . • :li P ellagra . . . • 6 Pelvr (derormilti ù~>gli O""Ì delle) • n P ene (mancauza dell. . 8:? Pericardio (malallte del) » -:-:? Perimetria lot•actco (dellcienza). ' :? Piede (manctlllzo dt un). . . . ,) R6 Piedi (devinzioui o mola conformazione dei) !1:1 o

o

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o

Pt•oduzionl organiche della l'accia .

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3;t Prolas!'lo dell'lnle!'ltino retto Pro~ latu (malattia dellu) P ll•rigio . . . . . . .

Art. ìl> o

R3

• w B

Rachili'>mo . Ho~a Ja anali. R11uula . . . nec:tr111gimeuto dell"ano e dell'intestuw retto. •. Retraziom muscolar i, tendiuee, sr•oneuroliche Hig1d1tU arllcolat·i . . . . . Rotlura di muscoli o tendini. . . . • . .

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14

At•t.

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8 Sclot•odel·mia ScorbuLica (cachessinJ Scrofolosa (cachessia) Scrolo (mulallie or ganiche dello) SPn1 nasali (malallie dt'l) Seni flstolos1. . . Sillhtica (cochessia) s,mhlefuro . . Sounambulismo Sordità. . . • Strabic:mo. . . Str~n gi me nti organic1 urelr ali Slupio1ta • . . . . . . . Sudor e fetido abituale dei piedi •

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Tendini (lussazione dei) Tendini (r oLI·aziouo, ader enze dei) . 'l'andini (r otlut•a di) . . . . . .

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- 15 »

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:H Art. i8

Te~ltcoh (u'~"80l.A ed arre~to dì l'Viluppo dei)

Testlcoh (1nalallie m·gamcbc tleì) . Tuwn fuvo!la l'llll!'ìlle (•perll·oho cieli") . T orace (,leflcicnJ.u del) . . Torace (vizi dì Cormo del) . 1 rachea (aller&:tlllnl orgunichc della) 1 r1ch1a<~i . . Tubercolosi polwonal'(3 . T umori in generale . .

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u ArL. G:!

U ~ola (ifJertrofla dell') .

. U lceri croniche. . . . . UroLra (Rt.rin~imonto doli').

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v Art. 17

Varici . . . , . . . . . . Yasi (vizi or#!onic1 dci gros"i) . Velo peudulo pnlalino (1pertrotla del) Yie urinorie (malallie delle) . . . . Visceri addom1nali molallie ct·onicl•e dei)

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Art. 41

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ngL PENSIEHO

PSICOLOGIA FISJOLOGJCA

\l••ntorb l~ltlr. oel h m t nrnn t n nrt';l leruicn

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d.tl Or. ~aareli ml•ch<~ll lll t • etusse tklln Il. \lu!ln.,

ti Griesinger nel ~no u·allato •IPlle mallllie mPutali ~··rin•: c os•·tllnzion i. viiJra~iuni. elt>llriri t,t, forzn met•cnn iea. lnlté code.;tl! cose non 1\0IIO un•1 stato drll'anima o un pen~tPro . Ma ··om~ rptesti falli pos-;uno tr,,,;formarsi in f:llti spirituali 1 Qnt':;lo prohlE~ma reslerit .~empre insol,lf,ilt• per l'uomo sino alla tine ùet tempi: e io credo, .:he se anche nn nn;;t•lo diSC('ntlesse dul cielo per il'lpdt>gan;t questo mìstn·o. il uostro spiruo nnn ~arebbe t•npat·e nea nro tli comprend<'rlo ''· .\le,;~antlro di lfumboldt alla line d••l suo l'osmoN dice eo~a: • Em 1'h!r~i.~dll'~ .\li/urgmwlde lv:ridwel dit· lt~·ot~ :l' tfio ·li~ SfJ/dl/'1: dt.! l' !Jtt,t>lllyt:n:; &t'!Jitm/, und der (i n w f1lick •en~t .tich in ei,,/ untf,.,.e Welc. g.~ bot•iclm•·t tlit t;riin,;r J&n.t ulln·schr..itecw• 1uclil. • .1. '1\ ndnll. t n non le7.lOIIt' ,;ulle forz~: lisiehc c il pen~ie1u ,j (>;prime: "0).!111 'ILIO di t'oSCtt'oza. sia poi unn ~•·n~nns1one o uu pen.,ict·n asllattu o un aiTr.LLo, cun•tspouth' ad 1111 <·erlo clt'lcrminato stato molecola re del rervellu. Sempre ba lun~o questa relazione tra la lbtca e la coscieuztt ; in modo che, dalo lu suuo del cel'vello. se ne 3i


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Dl::l.l ..\ GF.'"ESI OEL

P.&~S I EIW

poli eh be dctlurre il pen.-tPro e il sentimento; t> vice' er,.t, dato il p!'n-;iero e il ,,•ntimento. se ne potrebhe dedurre In slt~lo del c(!rvrllo. Ma t'Ome fare tjuesta dedu:-11J1t1·? Jloiclu'• l' "!1!1 ~''lllfllltlll'lllO drllr nwl,.ml,., onde i materialt.;tt 'o~l iono !'opt~~are tollo. io reaiCt non tsplt')!ano niente ». l)ueslo i• parlare da rnetalisici; E' non fa merari;.!lia. che lro\ in n soprannaturalf' il pro !lierna sull'ot i!!ioe deli•' tdel'. . .:,~j mancann tlcl metodo nella ricerca scienlitka eri ltauno tn,ppa JH"clt!tt:.ione uelle loro rirerclte. li loro UHllodo é ...,. cl~ttico, CJrc:o,;peuo. pauroso dt fattt e dt rsperienze: la lnro pretensione :.la nel volere ad ogni coslo cmtoscer,• l'f.s!il'tl:r c le raust• dì Lulle le co::;o, senza di che cr!'dooo, che non ,.i i· filo,olia. Quante cose si 'orrehbero spte)!are con la po' .. ra filo,ofia l ~o t . dall'altra parte, senza IJ.isconoscere le serie dif!koltit di che nmno cinte le ricerche scientifiche sull'origine clt!l pen:.iero. non vi scorgtamo poi quel misterioso inesplicalule. Noi, piu IIHHlesli, e meno lilo·wfi , non abbiamo ullaccutn il prublem:• s1111'ori~ine, direllarnente. a pnori; no1 non sr i• fallo in qno ... ta rken·a nè pin ni· meno •·ome nelle tanLe altre • COII!<IIllili dello :>cienzo n;c luralt. Prima ùi domandarci: d1e co:-a ~ il peu~ier·o umano~ ahluamo analitirameute e "Cill re spl'tirnemalrnenle cercato di mlnrre il problewa sotto ptil umili «Juesili: -il peusiero. la cono·ceoza c proprietà unictr e '/wrial.- dell'uomo o si trova, in un modo 'flllltll/lllt t ,,_ llll'llft' minoTI', in lulln la sene orgaoicn '~~elo-anunale • E dall'nltro «'UOIO: - il pen,;il't'O è Ullil l'tl ll(tÌ iperJisira 'rt iperchimica o i• il r.umple;;so dr fenomeni n:ttur.tli,;simi • l'l c• iu qHe,.,lu modo. dte noi, lihcn da preconcel11. gt11clati uu•· ca mente dnl solo metodo sperimeolalt>, :tncora di snl "euu uel j;(liln mare dello no.;tre conoscenze, non pretensio~i di hlu·


D&UA I; E:"ìESI DEl, PENSJUO

579

ri'felazi,mi, s'amo entratt tn ,ruestn ricerM scien~l a oon lusogna illu,lel' i.

lliflicolla ce ne sono m 11ue::.tn ricerc;l e molle: :>Ono Jifflè -.tntf\ m niun modo o in nn modo molto "'Upt>rfidnle. considerala o IIQdiata . .:Xon 1\ dubbio, che da tul11 st sente O!!OI "torno più ti hisu~oo dt furmolare nlla rera e postti\,1 scienza ~nlla 1:11· ou.-~ enza umnna, e di dett:u·oe le le.tlo(i da coutmpporre u 4JDt•fle delle ortlioarie e recchie p,;tcoiO!Ie: ma ne:;.;uno. ch'io mi 'appia. ci si è me:>-o ùi proposito. Ed i• purtroppo cosi. Tullt sentiamo i fremtti della grnn ri~olut.ione naturolislicn in lttlle le hraoche dello :;cihile uul:tno. ma tituhanti non i!Siamo aucora di:;trugger€' ti pas~ato ed ubhracciare con [n\0· -ehezza i nuovi principi. Siumo persuasi (l'una gcner·nle t'iforma. seron1lo le Jeg~i dell'evoluzione, nella lilosofin, nel- • l'arte. nella pedagogia. nella morali!. nell'economtn, nella to~iul ogia e nella politica: ma t~nteuniamo ancor.t lt'tl i Tt'r-du e i nuo'i itlolt, Ira le H'cchie e lt- nuove tstilnziuni, e privi ùel vero caralleru di uomini positivi. spronati sempre òai ''ariabili impulsi del sentimento. og~i nuotiamo in un mare immenso di scetlict,.mo e dt transizioni. Il pen!>iero umano è una forza meccanico-fisica come •toalsiasi altra fo rza cbecchi• ne dica no i metalil\ici. La dottrina dell'c, olozione che. a ha,.e dt falli sper'111entali rifa scartAre o;;ni criiiMI tmsundt•~ttalt nella nllern co~mo~eii('SI (astroJtene ·•• geos:enesi e hio;,!ene·i). non viene tueno nella ru~erra dell'angine del pensiero e della p~tche nmnoa. llapertutlo noi vediamo ed ossen iamo ti g10co delle leggi mecc.~ n ico-fi$iche : co11 queste e tmictllllt'llft• con que:-;te. si spiegano lutti i fenomeni della natura. e ~~~~)U D O di questi si aout·n e al loro dominio. E dovrehhe il pcn~iero "ottru rsi ad ~oll:, i n ~rl!nli all.t materia medesima. che Cinora non


e$se t 1\ecisanaente tlfl. li pen--iero umano. per quanto n-tru~o e mtslPrioso per ì melnfisict. per uoi nnn è in fondo, rht-' un /;'IIOIIII'Ilo fisioW;JWt. E come fenomeuo fisiolo~ i co Òl?' e .,.,_ :;ere so;.r~ello n le:,:~i UIO{'~anico-lì;;iclw. e de'e ~rPre il ,.tlo fondamento in uu nliqt~id c•onaeto e malenale, d1e è un 111'· !JIIIlll auatfJmico, nel cui s\ iluppo. attraver.;o la 'rrie urf!a · uko ·animale, sla l'orig1ne A dire1 lfUa!li la stol'ia filogenet ica d1 P~so. Il penc;iero. flf•l ~en·m pil1 ~cne rale del1.1 paroln, c\ una J•roprictà dc>l protopla:;ma. l.'auhiti1 fi,i.:a protnplastrHtlit:.l, dee per tneccanic·a e,·olu1.iont• e spontaneamente t' st>ttl.a ragione teleolut!ica, pe-~· -~leZHHie uuicameule nalur aie, ~i trn,f.•rma ed e:splica oq.;au1 t'funzioni 'arie e nuovt:, r.lte, per ra:,:iooi sociologiclte di'Ila dhìsione della,·oro, vi .,puiuli:.:a (Tr·1nchese), è la sLessn che l't'eri rl pensiero. L'ultima l'orma li1 tpu•sta forza- penstero t' nell'organo umnno- ,.,.,_ • \ 1•lln. \la prima ùi an·r rH7_:;iun1o tale forma in tale or)!ann. il pen-.if'ro• .;ollo r.onclizioni direrst> e p11·1 umili. ha po~­ setluto {orrrw. più umile e1l uriJUlW meno c:omples<oo. Ual protopl.osm,, amorfo al prutopla.;ma rltlleren1.iato. tlall,, maleria vi\ente della J•rotlllliiJo'/m dr Haeckel alla c•ellu ut!rVosn del cervello urunno. I'Hittvilìl psicltica hn avuto nn't ernlnzione ascendente lulta lbko-meccanicn. l pri ne i rudi me nti tlell'nll i' iti1 (H irh ica in ~eoerale. t'll'llt' mauiidslazione Ùt l'l'atinrw tlll a;renti e,ternt, :;r I'Jscuutran cl nel protnpla~ma amorfo cume n1or:immt11 clello MI'·'"· \ d movnuento protoplasmaliw t'· !11 prima esplil!at.it•ne tlt>Jin rnaten.• vi,·eote io • ~' I'I I Orlu del mondo •·sterno. l~ unn forza rhe è diversa d:llla untrizione e ùalh riproduziune; i• una ener)!i,L cht' pone lo ltus• delle r..colta p~iehicllt' . dte s:trnnno per ~or;.;t•re nella evoluz10ne dei :>Croli.


OELU.

t.ENE~I

lJEL PE \SIEJtO

u ~,er\'and o

nl micro,copio un.l monera 'loalunque rr,me la lwm•ha liuw.r ( Dojardtn ). ~i OS-\tltYano le forme diYers~ cbe prendo dr IO io IO mrnuti. lm).lonnntissimi nd essere C(lno~ciutt $Ono i movimenti che esplkn rma rnonera scoverta dal pr·of. Trinche~e nrl (~ ulfo di :inpoli e da lui denominata: ult>titlnl pìrif'nrmr. lt1 rs~n il proloplasmn l'Ile nelln o;.ttiiO di riposo è foggiato a fur'lllil di pern. va allungando:;i prima a furmn di filamento a rigunlìomenti. passa poi ad e:,.;('re 'luat-i fusifl)rme, per· riprenth'ro )'l forma primitiva ull'cstremo opposh) al quale si t'• trn:>locn lo. · l movimenti semplici, clte -.i :w' erano nelle moner·e pit't iu(ime sono delli ameboidi e .sono inutordinoti o meno 1'U}Iidi .

Essi 1li\rengono piu coordinali nllora clte nel mezzo dt>l il mtcleo. Questo contiene una ;;o!'tanzn aluuminuide della mu:lrhw. che s1 di,tingue dalle sostanze nlhuminoidi del pt·oLopl<lsma pet· avere una considerevole 'tuantilit di fosroro e la propriPlh di n ~are rortemeoLe le SO~ lanz e rolomnti. E f]UiSlione Ira gli islologi se primariamente sia solido o veseicolare. l.a forma circolare ,,,·dinar·itt non è la sola: ma St' ne hanno deBe svariatissime secondo Hanvier, Henwig e 1'rinchesc . Quando adttnque il prutoplasma acquista il tlltclm il suo movimen lo è p i t't coorti i ualo e più mpido e per 'l uesro Lasl.t osservare al microscopio la scissione di una .-\ mibn . t:n <tllro differenziamento del protopla~ ma é la comp:w:;a nell' interno di 65$0 di unn rescicola JHtlsanll'. fJue~ta si forma (Trincfte,e) in una. parte della massa protoplnsmnLic(l « siccome una ravitit nella quale si accumula un liquido incolore e trasparentissimo. J.o wato del pt·otoplasma che limita immediatamente questa cavilit l\Ì protopln~m n eom pari~ce


58':!!

TIEI.U t.K:'i.ESl DEL PENSIERO

diiTerenzia in J.!UÌl>a da acquistare la proprretà di produrre J~i mo' imenti ntJHdrssrmi. mentre il resto della m~HS1 protuplnsmatira non produre che mo\•irneoli amehoidi . l a o••srimlu l'ulsaut• sr dilata lentamente percbè rl liquidll che' i affluisce ~ $pinto dalle lente contrazioni ameboidr del protoplac;tm uon dilfereoziato. quando la Tescicula è giuntil .11 ;:uo massrmo eli clilatazione. si re~trtn)!e con la rnpitlità con In ttnnle si rontrnl' In fìl,ra mu;;colare striata ùe' mettt:oi . ., In ogni modo nel mnvimento incoor·òio :rto o coor·tlin•to dei protolOI la .w·n.vihtllltl i· inclu'a in es.:o ed è l'unico mod() Ùl l't'agire olj.(li ngenti e~terni dc' prolozoi. ~ e· metazoi i dill't•r·enziarnenti del protopla~ma ~ono ftrir accentuati . r pr·otozoi p('r quunlr diiTerenzinmenti potessero acquislare sul loro pr·otopln~ma. In massa pr·otoplasmatica rim llle semprl' inclrvisa. '\e1 lllel:rw: inyece il protoplasm1 rndrtlrreuztato prima dr specwlrzzani in Lessuri e in orgoni 'i 1liviùu in el t:'lll~nti cellulari. i quali formano il ~ostrato dei lo~helle germr naLrvì da ctll si S\ ìlnppnno cellule spectliche. • Ire sono i H•ri uutmtom1 nlirrory,misttli che formano il grande organi:'mo. Come dni foglielli germinativi sì "dluppano i' 1ri l~,suti ù comp.to dcll'i-.Lologia normale. E que~ta :.cit>nz · ~ :;ptr)!u il mwerio,.m muyisteru della formazione dei \'llrr t~o;­ suti sempre in nome e in vrrlu delle ordinarie le)!gr li~i.:•)· mec,.anirhe, rhe p1·e redono alla evoluzione llt%1 materi., inor~:wica ed organica. Ed es--a ci fa assistere allo sviluppo ddlla cellula che segrega la bile. della cellula cl1e se~re,.!a il ~udore. della ··ellula che elahor.t lo --permntozoo e lh>lla cellula eire elahora ed esplica l'allivit~l psichica o rl pensiero. ~nella cellula ner vosa che la psiche e il pensiero tro,ano l'org:1 no anatomico corrispondente nlla propria runzionl'.


OEI.I.A

l~ E~ ESI

TIF.I. 1'. ~S I EIIII

'iR3

che il protoplasma dei tnetazot sia aniYato al alllten~u~.aa•Ju~::ulo in ]lrotoplasma H•·roowJ, fondarnentn ·'fll'ri-

rtmtule di tutti i {mommi p.sichiri, e qne,lo protoplusma JUrra~o sia arrivato all'ultima sna spectahun~ione- r.,fl,llll ~~trto.\a tltgli a11imali .vupt·ritn·i - pa,.;a allt.aver'o una st•ri~ di modHìc.azioni in tutta la s~la zouloJ!ÌCa importanti-,,imn ul es ere cono:,ciuta. l merazo1 vanno dtvisi in ti cla~si: n~rtt•l•rati. anropudi. •ermi. molluschi, ct·hino lermi, relenleralt o zoòlìti . Tutti i metazm derivano da onn form·1 ··umnne. dalla t;,_ '''""· (i gastrnu/i ~ono intermedia ri Ira i prutoloi e 1 melazoi). perchè la {firma lurcala d!'lla Ga~t•·•• 1 e di tutti i gallreatli . detta !l't:~tntla , Haechel) s1 risrontra esattamente nell'ontogenesi tli tutti i tipi meLn7.oiri, dell'omphio.rlts lan· ctflltltus alle fscidit•. t:redo rtui opportuno di far conoscl'l e la flaW'I'fl. •JIH"\Ia antirhi;.sima progerHiri,·e d1Lulli i melawi, compreso l'uomo. ~: d1 forma O\Oicle o cilindroidr·. Hisultn da una parete estl•r·na coillposla 1la elementi celluhtl'l e ala una nH il;t nll'inter·oo. In una delle dne estremiti1 l'i apre un or·ilit"io, che Sl'l'\'P per l'introduzione de~li altmenti. f.n pan•te int-tstinllll', che è poi la ste~sa parete del corpn. l' compo,ra ,Ji due orclini 1li cellule. f' n ordine i• comj:oslo di cellule spron iste di ritJiiu rilmtlili ed i.• l'I'II/IJtin·mQ o foAiietto iule'·tinale: l'altro i· rom posto di ct•llnft• riliate, ed~ l't•.rtJtlt•rma o foglietto eslPrno o •·utaneo. Ilal foglietto l.'slet no "i s\ iluppa l't>pulPrmiale t'Oli !r. "Ile J:lanfiofe ed appendici C i[ Si~tellltl ?V'I'I;Osll 1'1'11,/'llk d,tf f'ljlliello interno ..j sviluppa l'epi lelro del tuho d•gerente e le li Ut• glandole e gli a iLI'Ì apparecchi or·gnnil'i.


UM.I, \ r,f.\11:'1 LIJ<:I. PE~S!EilO

llu •JIIÌ l'l'•lr lerruo. t'Ire il sr.,tema oeno~o centrale :.i,,;. Juppa dal /nyli••lftl ,.,,,.,.,111 . •\ci t:elt•nt .. rari l'ur·;:anil7.aziune ;;i ele•a notc\·ulrnente al d i~OJII'd tlei I/I"Oim:oi, 1113 lbt:t dt ~rau I•ID_::rt IDltiiOic a 'l uell.t d~ .:li 11r,:.uusmi :.Il periori. ·o sol sìstewa organico . . ; t' nluppal" -il !l'hlrn-rasmlnr•. Un solo onlicio "t'ne eli l•uGt:a e rli :tllll e ~i :tpr•• iu uno ~~ar~aruento. du• puo tlu:;r S/111111/r.ll. do, c aflltu ... cono le a Ire rariti1 del cor-po. :\ ou ,. iu P~.;j i-temu •·IO_.!UÌ"IIu u rc•pimtorio, oè: si.,teULa ll t'1'1 u~". l 'errui ... ; dist in.:uonn in Aulu111ati e in fl'/11mati. Tr.1 i }lrimi 'Olio 11n1e11Jii i turlll'l/orii, e Ira i secondi i tu,r itati nule\ ul i . . si 111 i JIPI Il.:' r·irerdro del pro f. Kowaie" se· k1 11lle \,cicJ it> pu/ll,lwatt• nl'l IXH7. j;l, Arl'lollutti spro'''Ì'Ii, ,,,_ t·ondo ti Iom llnmn. di eavitir ilplanch~cu, si riallacranr, a' l.e· 11-lntcruti: i CdtHIItl.li. provvisti di sangue e di ca\'itil 5pli111rhit·n.si r·iatt,Jt·rnniJ ni quau :·o tipi super·iori a eni dnnnP on· giue (f'rulut>luti.; J. l \Jullthdti 'llllu or·t.mni~mi rueno perft:tti Ùe;!li Pebiuudermi. t!Pgli :u·trOJHH)r t• dri \'ertehrati . .'i diridono iu i. cl.hsi: spir·olwauc/11, lamt>llohranl'lti. ;!asteropodi e cel.tloputli. Le prime dut• cla:>si non hantto nt~ testa ot! denti: l~> altre due hannn kWt e rlenri. Il sistema nl'noso è r.tppn·sentato da un !Jtmglio. tJ >llu t:encllo. dal loto della tesra L' da doe ytmyli addominalt , jluati •Otto l'e.-ofl_.:o e riuniti al precedente per m('zzo di !1'"'!lli"lli i n fu.-ma di •·nllana e,ufogen . l ll a~ ..dnri propriamente •letti o erhiooderrni. ùa non t•~ere •·oufusi. :.eronclu l'nrrti«'a opinione dt Cuvter. con 1 •'t•lenterati o zooliti, sl)rto di' isi nelle seguenti eia--sì: asteri•lì. rrinoult, edriuidr t'd olotur·ti. Il carauere principale l'lte di11tin~uc qut>sti orgnnismi ~~ l'apparato locomotore. Co!l:ltslf' questi) in un sistoma di canali, che si riempono d'ncr1ua di


;;g:;

di fuori in dt•ntr·o. t 'acttua iurrudolln ne' rannli vi acorre liberamente per la contrnl.iMJt' 1le' l'i gli 'ilwatili n per· la contrazione delle parti tul111l.e ri. l.'artpt.e p11i inttudnren dosi nelle moltJ:;,;ime :~ppentlici pedofurmi e fnl.'e n lm i pn•.-sione. determion una spet:ie di mnnme•nw locomnth n clte aen·e :tll'aoirnal~ pt•r IÌhar,i in un lru•.!u. l'n nltro rnrnllere è l'inr.ro~taziooe calcart'a lli che i• furn ira l:1 lnru pt•llt•. Il ~•­ &tema opn•o,..o i• rappreseurato ela ~anpli cli~pu.:ti a rng~i. l ~l i artropod t .;renu di·ìi~i nt>lle st•gucnt i cln.. ~i: e·rustat•ni. mitt:tpo1lì. <Il acnilli. in,.elli Il ,j,tPm!l IIPrvo..o de~li .\rtropu•li i·~;t il -.imrnetri ~ o l' t:onllste ora io 1-!a!!ll di,postt a pat,l ai lntt della linea melltan.l del rurpo e con(!iunti tra loro per IIIPZI.CI di t«•tnrnc-sttrt• rrasversnlt: Ot'.t in gangli co nfusi uclh• ltllrn nwdin11a f•trmauti una sernpli,·e cnlerHI. lfn o di qurqi gangli pir'r ).(r'an!lr tli'C IIJM la tt•-l a e vien ùeuourinato cen·ello donde emanano tlt~' lildti Den o~• per eli organi dei ~en.;;i. \ u atum i~atnente gli elementi ~an,.:liunnri tli t'Ili,·. parola &onu di una ~lruttura >emplri:i:-sima 10 eui .!lr elemtomi n•llulari nèrvosi sono a;gruppati in una 'Jlt'I'H' di "itroma fibrillare e r·tnn iti tra loro da sottilissime lihrt>. l.a relluh neno"a de',!3DJii, ne,.di anuuali iuferiur i t'nei «•n ~l i del -.tmpalr•·o de,;li animali -.upt>riort •' tl••ll'uornu. i• per l!l'noder.z.1 e per ,..t rottura i;;tolo,(tc 1 tln •'r~a dalla cellula flt'n o->a <iella ,o,ta nza gri~ e a della l'fiHPa ·a cerehrale. \llesso dohbiamu anda re piir r.auri •• p111 rrrcospt>lli, per d t,. entrinmo nello studio di •J uella c~;,,,,. di organil>mi n e·ui appartiene l'uomo medesimo. ~ e· 'ertt>lerati iucominl'iamo a trovare un si tema nen oso centrale • .;iuunetrico ~ me,:lso orgnn1uato. l ' ertehrali vanno di \'i si. ~eco ml u IlOC'l'i-el, nelle seguenti (J a~s i :


5~(i

.t -

DELI.A 1.1:.:'\RSI Df.L P.R'\<:;JERO

\ cranii -

l" cla~~e -

Leptocnrdti

a \lonorini- ~· da se -

C:~clost o mi

\ 3. Peso'l .\ namnii Il - Cranioti

J i.. Oipneu,.,ti { 5 . .\nliloti

l1 ,\ nlirin i

\ ti. Rt·ttilt. \ moioti

"i.l ccelli / ' ..\l arn111ifeli. l.'unico rappresentante della 1• das~e. dei leptorarohi. i· 1111 orJ.!Unismo heu nolo. È que~Lo l'amtlltitJ.r '"' lnurrolatol1. \ ul•ia111o urcl•nmllo ai htYori del Kowala\\scki !>ull'.tmpiHo\ll:i e sulle ascitlie, eù ora rli•·inmo più esplicitamentt', ··he que:1to doLlo naturalista hn ricono.,ciuto urHt ra,somi~lmm;a Innule (gastr ula) lrn. l'um ph io ~ us e le a~cidie. per ru1 lit•ve nmmeLLersi una comune ori).:ine. E si<·come le asciJie st ri<~t­ Laccu no at IUII IC\1 11 (vermi}. è nulurale. che biso)!na amru~L­ Icre 10 origine unn dasse ~peciale di \'errni - cordmua da rui in l1 nea divi'Tifl'lllt' smusi wiluppate le a:'cidie, ·he hanno nelln luro ot 1-(fiiiiZZ!IZione clegenerato. e l'ampluo\ns .:he «' ot i:.pne rom une d1 tuili i ver teltrati (JiaeckeiJ. Ln "•olo~tn dell amphio~u-. lanceolatus è di !!Omma '1'1portartza non . .olo perchè ra scomparire le Larriere Clt 1\.f dai zoolo,:t st lemalici tra \ertchrali e inrertellrati. ma tJoanto et mostra 1 suprcmr carallen 1lei vertehrall. la conia Ilor:.:. le (rlmrd11 donlllt., J. lrn::e della rolonnn ve1 tebral e •· la midolla :.p10nle ,mrdulla ~pinalù) base del midollo ~ptnale. La ...econda classe del grnnde :<compnrt1menlo dei c:rantoli è rnppresE>nlnto 11:11 r~clol'tomi o rnonorini . :'ono delli nrlostollli. perclli· ha nno una l•occl\ ctrculare; souo de111 nwnorint, perdte hanno un orificìo on.:ale unico, ìmpan, n ùtllt:l'en7.a degli altri \'t>rtehrnli. che l'llanuo composto dì due meLt 'limmetriche .rmfiri11i.


(DJ) \inoida l'

lamproidi) -ono -provvisti ÒJ e del nPrvo ~ra n :.impauco. l pesci hanno un cervello poco s' duppalo e privo affauo ~irconvol uzioo a. ed ancll(l ~;la emisferi non hanno llnn premarcata ... ulla catena mco111pleta dt•l )era n sim,..,_,.,.....,.u si trova!hl piccoh:;sim i ,.:an~li. Il peso dell'encefnlo sta quello del corpo l Leurel) : : l : :j6tìM. 1 Hipneusla formano una l111ea da pa-,:.nt~gio tr.1 i pe;;ci e anfiha. l rellili hanno pure un ccn·ello poco sviluppato, ma la midolla spmnle e i nen·i che ne dl!rivano sono lten s\'ilup. n r:ran simj)atic·o è confuso ..nper:ormente col nervo liRo. [l pe"o dell' enct>falo "'a n quello del rorpo : : l : 1 3~ l ~leuret) .

Negli lir.celli si ha l'encefalo con gli emi:.feri: ma tJUP.sli DOn presentano delle circonvoluzioni e non sono riuniti tra

loro per la mancanza ciel corpo r.•llloso. l quallro tulu•rrflli. che qi riscontrano nel cervello umano. e mnl:unente delli tuadri!J•'m mi. negli uccella sono due. Il re n ello non presenta neppure i flue emi ft>ri hlerali. Secuita la fusione del impaliro t•ol \agi). Il pN1 òell'P.Lu-efalo ~•n a quello del eorpo : : l : l kG (l.. L ~ e· mnn1miferi il sistemn nervoso r. ~~inn:.:e Il ~rado mu~ t imo. - B i·o~na notare prrò. d1c se 111 tulli i mnmmif~>ri anatl)miea111ente all'in~rosso l'encefalo è lo :-te,so dn' Mooo&rtmi all'unmo. t>sso pero presenta l'e!\~enzialc d1versità nello titolo~ i a e nella mmpflrsa rft>llt• riNmu o/11 ;;ioni. ()oeste sono in ragaone clireua ùell'iutelli~enza. f:om parisrono ne' rodi tua i. si :;, iluppnoo 1lrppi11 ot•i ruminanti. ne' 1'arnivor·i e più nelle !lC1m1e dell'ordine catarino u del 'erchin mondo o rngg•un~ono al 111 ,... :;iiiHJ ~valuppo


IIH.I •.\

c;nl~I

IJEL PK:\Sli!RO

nilll'no111o. in t•ui l'encefalo, questa aaopoli tlf'l ftt'll•iero. :tt'I)IIÌ~Ia pii! e~ten;;.io nP. pii1 pt>so e più \'ulume ( l). Il cer , ello 11ell uomo t' th forma cl'un .. e~mcnto •fo'"oi•IP e pcrmelle •li cnn.-iderarr> ro esso una faccia ,;uperiore cJ un 'nltrn inferiore notevoli per numerosi~;;ime cir.·om oluziorn. Ln r:H:cia "uperiore. roper·ta cln'tenspnrali e parietnli latera!-

111 ll•:~~,u•m'l!llO al•une l•ltoe ~·Jlo<lt• dall'tllu>tre rror. Riant"hl n•l ''" •h· ulllm•• l••nuto n••lla tmiver,u. •li Xapoli. - Cerr:tllo ~ ,s,,,,, ~t.

~r11r.>11

tA ~rolutfnne fi~II'IJ-me.·canll':t d~l ,j;ttJma nervoso di tnlla In ~erl•lfln•n·~l~. l'ullurt•r e piu complt>~sa rormn dclln mnteria, rt•'ulll••rnn n~ll~ fnll'rA Oi"h'"'" 1.1 ltDrJt, p;ia r~<·ono~iuta d;,Jia chlmlrn p~r 1.1 mM••r•J ìnnrgarucn, chn Il CMJ•O rimllllul•• 111 una JlÌU r.ornple-;•a cohllluzìon~ ato•m•~ pre<U(II101111 In ll•lstt•ntn 111 •:orpl (llu <Pmphcl e di combinazioni ntornl l nu•no rompll'.o'ltl e In pu«itullta 11i uno :;dOflpìruucnto tlei cornpo<ti 111 Ull/1 lttl'tnolll J>lu alta ••rl Plt•l·at.t In ~111'1 l•lu semrlici. llall',&ltrn liiii'L•'• 111 J',<Jo-np;tll•lo::l• ti rill<tJill :111 anntomìn1re l' lu, 1:' •cp.1· rMtl 0111 01111 ti•l uno ~:Il rlt•nwn li 111 c 11i e~>~o st~~sO rhult., c"l lenrr oh rn•r·• il prortno di>~olt~hro tlt'll:i J>•i•·he tn tuue le f:t-i re~re.<~lve llno alln r.,rrnoln rht 1~10Jlllr~ ((olln!i(mn, l:rtt•n~Srno). Qut.,to proce<•o hl potuto mo:arar~ n ch!Jro• ""'" l'hllt·r•• Jl{rwu t~rrlul•llor•icù t (IHI:iontt l~ ti,.J :ren ello e lcune ~~~~~~ on•lil Il Ct•rl 111lo ·l org1niLln. $1 comp!Pia P si perf••T.Iou:t. Que,to p~1no ro·r~J.r.tl~ •l~truomo JIO;II(ia sopra 1 srgucnti rar••nl•l• · t• \um ·n lo J•r.> •re,·t•ll tl"!':li el•m~nti r:er•o>i. {11 cer1 ~1tu •Id l uomo t ~IIJII'ttllrll di IOI)fln tu fl~'•n ;1 •ru!'lto •1>'113 m.• ;r.!ior f•llrl,. •1e:.fll e•5tn '' In ra('IIMIO ''Intendi' o!PI !11!50 di'l COrJ•O). • !" 1111Tt·r.. n71~7.•nn~ <tt<Jdn.-. l•rogrt'S·i• a, prorc•lenrlo ,fnJ z~n·~r:ù·• utrll · colar.., d .1 •em1•hr11 al tornJ•I"-.o. 3• lnt~rvt•t•tn •li un nurn•ro ~empre Cfi'Sr<'Dt~ di elemenll n•r.-tUI al l .-~ d••lh rootuntl.à th•r fornir•• (trodoUI piu cl)ntpltni e plu nllll all' n•r..nrnLO eh~ r:~pJlrt,rntn

,JeU~ rn*tr1 ·nt,l

, . \, ..,.• ,~tione tra un num•ro tanto f'lll ~o~ricu•> di el~menll '"''1l l qmnto ""' ••ll•vllto , ti ~:ra.f , do Ila rnu~ion• da •lblrnro~n:~re. :~• lhrar~hll) runT.innall rurmantht sull:a l~gge tli'l piU lnlen>•l, •lei 1°•11 3 •· ~r1u•l ., •1~1 l'ili lun;:o> laforo t• •rn•n•ll •lall!l magglorr :lllilml•ni ~l ll·"·'ruu di una funt.ion,. ~· lll~•·rv~ 111 Lnltl l pro lnllr tfoolle oflleln~ cerehralì nN l!r•n•ll •u~n•ll drll.t 111emnrtn or11nttlm, clio lor•rtlscono la: mhrtra delln munt" Ooll~w.• c il toM ·h•l r:trnllPr~ 1• Oiwn .t\11.:\ in lullo alle ltl{gì tM trmpo l' dello spazio, çnh: a oltre ·l~llt

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GE~ESJ

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t•f;:';SII'IIU

dal fronlalc in amnti t: dali~· o.., 1 u····ipitali snperiot i pre t'Ili t uoJ linea metliana. nn ~ulco profonilu •ci"ura del cerrello - che di-.itle il,·enelln in ùue grandt• ~l'i•,urn c aoter o plhteriCire; 111:1 ad unn •·ert.t it e n ~lln parte med1ana currbpunrle nl t:orp<l callo.;u. eou ·ft•ri cerellr.tli. ,;iLnall ai lnli alla ..ci ..snl'll ..u,ltleun. sono ~un,.,,.;:,.;· ordinariamente tra lurn e prescnlauu dell" riruziont. t:i;n ·un 'l emisfero f 1 ron'i le rare tre (acce .. u di """'~-...... : nn.l interna -,eparnta tl dia curnp~ !!na per mezw eorpo t'lliiO'U i noa faCèi3 t".;terna CIII\\ t'S,,I. ed un.\ fact'i,l . 1'1 1 ~ fa parte della basi.' del ··en ello. 'W fa ··~·ia in feriore del cervello. chll pol-(gin pc·r· due te!Zi hn:>r' del t•rnnio (lobo rronlale e lulto :-lenotdale) e pet· leno sulla tenda del cervell etto. SI l n:;cl~ studinr·e nelle parli laterali e uell'unica partP mediaua. part1 latrrnli si tron la sciswm d1 Silrw, In quale lr. t~n•r:-almente e oltltli•tunmentc da ùenlro in funr1. sua e-Ln·mi1.1 interna corri:;pondt• a· ne n i ouici e•l olfaled alla ~~..::H azione centra le. l.'eslrellliti• e~l cr na ripic1 -ulla parte "uperiorc dcll'emi,;fero .;erel•r;i(e ~i Jj, ici e due lwandJe. l'una anteriore rhe è hreHJ, e l'altra po.. tepru lar~a e più lunga. Sotto l'nngolo di ilifun·azionc! due :;tuldelle hrnnclte "' lrontnc> alcuno rircon,·otuziuoi form ano l in.qda del Reti. llohi cerellrali, che fan parte ,]f: lati tltdla l•a'l' tlel ~t·r­ :iQno due. 1lrvilòl òallascr ..:;ura di Sthw; Hnter iore l'uno. l'allr<1. lltnhn anteriore o frontale ha la li.!IIJ<l tli una piramid,• ·• lati . il r111 ap1re posa sulla fu,.,a C<>romdP. i~ t•ir·co;crillo dentro Llalla ~ci~s u rn grande dell'tlrH:efalo o in dietro ùalla rn tlt Sill•io. ~ella :;ua parte inte r·na, latC'ralmente nll n


:;uo

DEL.L.\ GEXES! OEl. P.f.\"SIERO

grande ~cis ..ura. ,i pre~en tauo due ci•·convoluzioui nt>l ··ui rneao mo,-Lrasl una bnnrlellt IJiaocn. che forma il oerV"n nlfnlli vo. 11 loiJo pu,terinrc e rom·es~o nella pnrle anteriore e Jl"r(gia sulla cavità .. renoidale: t cooca\'O ne' due terzi posteriori e puggia :'ulln tenù.t del C:ervellello. ~el h patte interna è cun· ca\O e corto e nella sua con-a ahhraccin il p•·dllrtrt,l!, rur!Jrnlt• arrh·anllo lino all'eslremitit po~teriore del corpo ~al­ losn sotto cui tenui ua. Estern:unrnte e luugo ed t' conH~•su. La parte metltana della IJa~P del cervello lu~c i a con icle· rart>. prorc>denrlo ùa aranti m dietro: l ' L'estromità anteriore della scissura ~rantle e l'~:.t re­ mit;·, corrispondente del t•orpo calloso con i suoi dotl peduncoli. 2° J>it't indietro la ban.rleletta, il chias111a. e l'orÌftint gn!Jia dei nervi ottici. :1• ~ello ~pnzio romhoid.de circo~crillo da' nen i ollici in avanti e dn' peduncoli cet·ehrala in dietro si trovano: il t11lwr rluernu•, con c· n t si le;.:n lo YlPlo e il w1·po !Htlu trrrio, i iabertoli llltlllll1llllr!ri e lo spa:in ittll·rpr•dtmcolaJ't'. t\." Più 1111iietro. avendo tolto la protuberanza il rnulullo allno~.1to e il cer velletto si tro\'a l'e~tremita posteri•lre tiel corpo l'nllo~o c l'c-trernita po teriore della grande :-;ei,- -nra del cen ··Ilo. H~>lla conformazione mtrnvz del cer' ello la co'a piu unportante u notarsi, set~ondo 'appe), i• l'esistenza d'una J!t.uulo cn\'tla tl d t \'er·st scompartimenti fl scavata nella parte ··entrale di e:<so. Ecro come !'ii fòrmo. Il cervello si mette io relalion e t:on l'~:-tmo d~>ll'encefulo per mezzo dci ped uncoli cerebr:1li. i •Jll••li vunno a finire ùa una parte nel cervelletto e dall'altra nel-


OFLI.A GE\ESI llEl.

I'EI\SI~.IIO

rn 1ltll ct>rl'ello medesimo. che auti que~tn ::emhm fortl,/1' Ì1t-~pPS.\imrnln di ~.~.\Ì. l pedunco!i cerehrali. gro.'\;;i fa.;ci di so-;talli~a leinnca. :-.i ohhlitpramente jn alto. iu aranti n in fnor·i, tlherc n ,~H::,sendt !'i. Appena entraLi rtPJ(It rmr,feri pre,t•n · un pruno ri,!onlìamemo. cile i• il talm11o flttic~J. e •l't indi un punto piil allo ne pre:-~t>nlano un nltro, r he t' il ODt'pn .~t rinto. Dopn que,.;ti tlue rl!wnlìnmenli i peduucoli cerehrali .;,'irradiano in lotti i sen•'l a termrnauo IIPIIa cort~cci.t 1raiP. Ora reneodo presenti' ron In mente il rarnmino ·(.1~~,7:: le Ili delli peduncoli e il ri~otonfianwnto in Ùl\ersi teomvnr tinrenti dd t~damo ntttco e del cnr1m ~triatn. c\ facile :n:it1 .tftnc·Pnire tllJa cal'itil centrale. che ri~ulta ùullil dl'ifJO'iiZronl' pedunt·olnre suddetta. la quale nllargnndosì dal husso in allo è cì rcoscr·iua da diver~e parti. Queste sono: in alto, il corpo cnllo·o: iu hasso. i tuhercoli aammrllari, iltuber cinerum. i tolami ourci e 1 corpi stn:rli: anteriormente, la parte riflessa del cor·po cnlloso e In hunellrr lriao~ol ara de' neni ottici: lrrtcmlmeote, rl solco che c;pp tra Il corpo callo~o tla' corpi striatt C:o~i del1neata la ca,itil ,j estentle iu senso ' 'erth·ale da' tuht:'r,·oli ro·mrrnillnri al t·orpo calloso: in senso antero-postcnore, dall'una ull'altrn estrt>mita me le,ima del corpo callo~o. in :oen,o tr.h' ers.tle dall'ono all'.tltro mar~ine dello --te~~o corpo calloso. ~icclri• come os,f'n·a~i la ca\ltil l' formata tla cin•tne lati: il lato po · atPriore re--ta aperto. e a qne~ta npe1tum ,emi circolar·e è dato il nome di ~nn scissura crrrbralr . .\la noti.;i: rtU~'"ta C&Yita rome l'abbiamo descritta nun resta co'a. ma \'iene diYÌ511 in due piani da un setto or·i~.zontaleco"lituito dalll'iyrmn e dalla tl'lu coroidc•a. 11 piano inferiore m{wttli{J()ll{tH·mr ~ quello. rh e cl1iamiamo: rnttricolo medio; Il prano snperrore è suddiviso da un altro setto mediano e \'Crll•~ttle in duf' nlire


,.,,,·itit 't't'nndarie. che sonu appunto i retHri•·oli lrue~tdt, ciii' romuuicano tra lnro per rnezzn 1li un orifìzio t'Ìr•·olare. l.o -.tudio tlelle r.irc•ln\·oluzioni cerebrali •' 't.llo ripre-u in questi ultimi anni 1lopo che i lavori tlel ()e.. munliu... hannu dimo,trato J'unportanza 1l1 es•e Jlt•lla lisiulogia dt>lia p-iche e Jlt'l' la lucahuaz1one li1 centri P'ico· moton. E dillillti nei pe-~i. oe1 re1tll1. ne...:li ucèelh ed ancbe in alcuni nH\mm tleJi non e .. i,.tono l'ircon\'ululioni cereln.,li, e soln queslt> ltauno uno :-.\'1luppo c•tm,lli~l erule ,)o\ t' l'lolellig.,nza ha mag;!wre S\iluppo rome nl'll~ 't.:imie •• nt:ll'uomo. Il loro nunH't'u ut:'l cerrellu uman11 non t• valutnbils con precisionl' ... tant•· !t! tufiuite anfratlllllt'ifl, che si rrappon;.:ono, s'inii'Ìganu (l'i\ loro t' si aiLraiC.r'iano. Delle principali " gnu'ralrici può r.u~i pnrol:t . Ln t'll't~un 1 olttziune principali' tlella facria int!'l'll<l rli un emt:;rero •·erehralu ,. quell:t, che comincia in solto dl-'ll't>,lremtla .tttlerion• dt>l corpo cnlloscl, circonda questa cllrnllle'·lll'a pt•r tnlta la sua e ·teu:~tour, e tr·rminn :tll'e·tremita pn-teri"re tlclln ~te:.~n c·orpo rallo~o uella p:trte inlern :• tl~lla :-.ci,,;ur'lt ct1 t h in. l~ tleuomm.tla ci tt1111 rolu;; iun( dtl r•,rpo mll11so. ltt•\ l' :-'immelle netr'an;{olo interno della ~ci~sunt d t :S1h io e1 -; miua in una pie~.t in fortna di uncino per meun tit clt• '' continua cnll' e.;tremità ior•!riore del cnnw tli trllw1 onr· o yruntlt iiii"~~''LIIIJm t•ol nome di cir.·onvoluzione Ilei l' ipporam po A. l d1 qoprn de !In d reo n volullone del corpo c'allo so nei dno llll'/,Ì lllll<'rtOI'I, :;j \elle llll:l i!f';IUÙe Cli'COO VOIII!.ÌOne, dii' è la htl't'lll tnterna rlelln prima eirconvol11ziooe frnnlal o. Il gruppo tlelle t'll't'Oil\ctluliOIIÌ che stanno nelln put·le ar1le1 ion• ~ono direue dall':n nn Li ali 'i ndielrn. llnlla terminazione posteriore della prima circonvoluzione L


')93

le nd un solco perpeoci icolare a quello cttllos(l-uwr,gie di cui i· nna ùranca. ,; trova il groppo medio dt!lle o\·olur.ioni interne r.he formano il lulmlo J•nrnuntrale. irlllÌI\11'0 di •t ne ·to lo buio, la dr··oo\oluzinne del corpo ~i eongiun ge a cìrcon ,-oluzioni ùi Jla,-sagl.!iu. le tjUali, tlnlln Lrauca del soko /ll'1111'1ldirr,lnre int~>ruo. in eli eforman o !llulmlo !fllttdrilat•·J'II o prerlllli'U. Il solco twrrolal'll mtenw l'lllllendn,-, ad angolo acuto t'Oil 1111 altro lll'll.t,OIIlalP, ,vr!s\tll'll tf,.y[, 1f1JIUrrtmp!, tleltnea un altro lo cii cln~onvulut.inni tl••ltt! clel {,/m r11111ifr1rme. t'i.rronrol11:iu,, tlt•fla (ttuiu tf,·,,tj t:mi'f;·ri. D.cppnma su quu:-.ta farci:1 i· d.t oular., un.t ~cj,,.ura. che direLUl nblup1.1mPnte ,Jafl'allo al La~so, d:t .wanti all' innon rag~1on,.:endo in .lllo il mar;..:ine dell.l :.t'Ì~'ura sl'•'rira. e in f,a,sn, non lnrt'.ln•lo la ~l'is·HII'.\ tl1 '\ih·it), derwm,oaLt: .;.ci ....;ura di Bol.tndo. (}uesta "cissura sep:tra t'lrccuwoluz10ni pu~te lawralment~> nd Pssa "eguerulo 1.1 uilliqua dm~zioue rru netHithl 111 alto e 10 hassn P .;onu: ciri'IJl1t''llll:;wne {l'lllltalt· asCI"ttdl'ltlP, 'lue!lu rhe sta in i. e la r·i1·r·onrolu .: Ìllll~' fili rtt tali' a.scnuferltt·. tinella rlte lta m dietro. ~ci-,ura t\1 Sih 10. rht• ~hl nella luct·ia infeliore>. ri·a•P·IIA'" '" · ••dia fn,~cìa est.-rn,1. dopo un hreve cammino ~i . l' n.t hran,·a piu t•nrla 'a 111nan1.1 e l'aflra pii! longa in li• tro . L an~olu t'Ire r1nn11. a.·rn}!lie In parte infer:nre tÌUOi tn t\elle duP o'ÌI'I'0/1\'IJIIIZÌOIIÌ fnllllale l' pai'I"IH!P. .ISt'I'Olln' altr:1 ~.·i"'"" 1 •li forum ,emicircolare im•!:!nlrre si Ira la sr1s~u1·n di Ht)lanùu e l'o·a remitn ,;upPrHlrt' tfplfa phterwr·e r!PIIa s•'·I"""''U 1!1 Stlv•n. r ~>l ch1a ma: /'l t•lalt• perrhì· st•pnr:r t m loro lt' l'lrCOII\ oluziuni (hl· li. Si o~ ..erva moltre nn'all1n ... CI:.~um rlell:t: Jll'l'f'l'll,ft,.~trnw . che "' cn n~-tlllnge con un'altra -cissura •it-lln

.:MI. . . . . . .. ,

r.,,,.,.,,L


rntrnlll'itt. la ctuale "' :-lcn le parallelamente alla lu·;tnc:J pusteriore della ,d,~ura tic Sci\ w. Sul louo fruntult.! "' trovano pure ùue :thre :;ci...sur..-. &:he dehmilaiiO lttl'irt:OII\IIflli.ÌCIIIÌ fr•IOlali. Sicdti• le cir·c·urhuluzioni della faccia e:~leroa sono: la frontale c la pariclale asceodenlf>: le tre l'ir.:onH•Iuzioni frontali, dr l'Ili IIOle\o(e '·' a· ùi Hroca a sini~tra. drt> circond.1 l'e . . tn~witrt •Iella hranca anleriorè ùella ,.;is~ura Ji SII\ io: le Ire cirwuvolu1.iuni parieLali, le u·e occipita lr e le tre lempot·ali. C1rrllltrnlu.: inni di'ila fa reia in{Priorr. Questa facri<L ,·. cli'i'a in due parti dalla ,-cissura tli '-11hw: loho frontale, loho sfe•·u occipitale. Il louo frontale r.omprende due circonroluzioni separate tra loro dal :;olco olfattnrio. Ln circonvoluzione pìrt interna è! dell:t: {ju·1c.\ J'I'Ciu.v. Questa si continua io avanti con lu l" circonvoluzioni' frontale e iu dietro s1 corHioua ,•oll'e-trelllitit antenore della c•reonvuluzione del corpo callo . . u. ;\'l'l luho -.rero-ncc:•pilale ~i tro\ n11o tre circoo\ oluzioni di 1'ui 1.1 pii1 intero l forma col suo lllar;.:rne interno la parte latt-r-:~le della grand~ fessur.t llel Bichal. etl è chiamato lubuln t!i ;,,_ 11()cum po. l.a ~lrullu ra delle l'i rcuu voi uztoni, c he forma 110 la t·ortec·ri.t cerehrale. (• co~lltuita. fa ceudo un ta.glio perpernlr··olare alla l111'11 tlire1.ionl', CIJOlP se~ue: 1° da un nul'leo d1 su~lan.m hiancn. che ,., routinu.• cuu In sostanza lllidollare Ùt·;!li emi,feri e di eu• rappr eser11n 1111 :;eruplice prolun;.:arneolo: ~ · da uno .- tt~ ato di so,.tanza !f1'igia. cbe rico\ re il -.u,f · tletlu nucleo. Lo strato gr1~10 tlr una spessezzn di 2 a ~ tnill•m~u·i, rappre;.enLa. r tlue lcrzi della intera spessezza tlt•lla ()Orleccin.


DEU..\ lìE'\Eil DEl Pf.'\SIERO

Que..to rapp ...rto però lr l .,.o~tanza :.;rigi l e ~ostanza uinnca 'llf'in •·oll'età. t·oll'intellj~enza e co11 lo stato di salute o di 'W!attia. Uno studio piu minuto ·n Ilo !ili ato ~otl"igio i· stato fallo dal • ill:u·;.ter. Qn e~lo osservnto1·e ha dimostralo, elle detto tirato i• alla sua volta composto tli M't .\frati alter·nativamente pg• ~ hianrlt1 e -ovrapposti. E dllalli taglia ndo rertical.llellte 1111 petzell•• d1 circonv•>hJzwtte fneiltncnu• si osserrano .t occhio nodo o con una lente d ingrandimento i ,ej ..tra ti addetti. lnoltrr lo stesso Baillal~t'r ci ha dato un mezzo ~plit•is:s imo per riconosccrli ossen andoli per trasparenza. · pr••n·h nnn ft'lla 10oho ~ottilt> d1 ~u,lanzn ~rigia. e si fr·:t due lamine di vetro. ehe si 11pplicano l'una alu·a per mt>zw rli un JH'zt:etto •Il t·er·a, e si guardi allra.....-r- ..ln alla lure. Cust si 'e lt>: uno ~tra to trasparente ed un np:~t·o. uno lrasp:u·ente etl un ultro opat·o. uno traspae l un altro opnro Gh -.trati gri,:1 .-uno tra~parenti. Intanto l'elentl'nlo essenziale della :lOstanza ~rigia. come rj;.l;,-.!Jin d1e r1r~ve e lrasmelle le Ùllfll'i!~\Ìm~i, è la rellnlallt'r. llopo Yen,:ono i tu1tollnt nenos1. una so,.tanzn 1-!ra. che sf'ne di cemento tra ct• lluln e cellula e tra le c tu uolini, i mirlociti e i capillari sanguigni. /..11 r<'llttln nrrru~n è co,;tituita t1.1 uno -.troma lìurillare _,..,.....,, ,," t!n inlinrte fìhrille primith e, :.tlc:ondo M. chultze, le 1 ra ltlen .. nndu,;i rer:;o la lleriferi.t deltmitnnn nna ~pecie 1cro o membrana an ol)!ente St•lhng.l.. RoLin, \\ alammetlonu nnn vera memL1 an,t t• o n enralleri ddTerenti. 'IU ~~te 6hrille iotrecc.nte i: ~par-.o un pigmE-nto fh11ssimo. '"O, tlifT,"'o e gri,:io. il qual•• rnppre,enta ti pratoa ccllulate. In mezzo t.'• il ttllclt•ll piuttosto grosso, con o rlue 11uclruli. Le :;uddelle lilu·ille fuoriuscendo tlulla


lltiLI.A lò&"\&SI UEL PENST&RO

cf'llula nen osa co~titunscono dei proloo:.:amenti o f'l•li , i qunli se sono tm cellula e cellula dicoo:o1 lihre di r,.,,,u·~w t·rr; ~e :-uno tra cellula e periferia ùicon.::i prol unr.amenti 1ldl:t c~llnla e danno ori;.:inc ai tubolini ne.rro:.L La cdluh pun n\ er~ piu poli: cellule lll"'lari non e5istooo. J tuholini uervo~i o lìhrt> nen'ose risultano ùa 11n dent•·nlo e~~enziale. che c il ciliwlra8~· · e da una J!Uaioa a\·vol;cnt•' ,Jj '""l.\nt..l "peciale come gras;;a Il cili'"ITrlss• ... cJ!mtlnco n po•·o :ol'hiacciaLo, tru~parente e decomponiuile, "e ··•n•lo "chullze, in :;olliJi~,imo fil~t·ille pl'imiti\e. hopo d cilindrn,.,s~ v1ene nna sottilissima memln·,,nella delt(t Ù1 \lnuthner. Dopo viNte la soslanza mi(lollare.la •1unle ;Il io :.lato v•venle i> ~01nili r1nidn 1 tli consistenza viscltio,a, tli:l· l'ona e l'ifr'tln~etlle l'orLemenle In luce. È deltfl 111ic/inn . l lllOI'IIU alla 111 i l'lin a a. guisa d i ~un in a vr·otelll'ice ~t n la 111~111hrana 1lel \ 1tlerll1 n o dello Scllwanu. f'n "01Lile stra tu 1!1 connettivo circontla ed av\olge tullo il Lubolioo nenr1-.. , ,.,j il f11'l'llll't /'(J, La :-o~I.IIIZ:I granulo~a si lrO\ a in gran tJuantilà udl.1 -o~tant..l ,.;rigia; i· di a-petto palltdis.;imo e ;;emltra qua .-j ·tnalog.t a quella che ablti,1mo o.-~ervaLa nell'interno u ~ ~t lo SII om1 1ìl11 i Ilare ti ella cellula nerçosa. • l uwJ,,cit' ... uno ùe' nnd~i o cellule o,-oiùi e sferiche :>(l 11 -Il nella "o"l<•nza !!ril!ia. l capillnt i :>tlll~ui~oi 'ono oumero.j... ,.Jmt e fo1ru auu liellt! reti 'ot!ili si me cnn una ~uaiua t:at':tller,,..tien. l:u gn l' tra· :\}l<ll'••lll(!.

La ;.Oslauzu luar~t·a i· composta di lì hre lll"J'\ o,.,t.•, d1 unii Le fibre u c no~~ fonnnnn IJIHhi tutta la sostanza bianca, cl1e può dir"i uua 1\1-().(lolllernziune ùi r•sse. La sostanza am,lrf<t :11 pan ridio s0:-4IUH1.:t gt·arwlosa della $Ostanza grigia, secondo la op1nione SOSLliOZU umurra e di t'apillari ~a nguigni.


DELU t.~:S.EST l>EJ, PE'ìSIRRO

1ire hm' e la mia mede~ima. è da ntrnersi cnme un n \,ltlel le<> sulo runnelli' o. l capillari --anguirtni ~ono meno erosi e ;;e!!uono nel maggio1· nun11wn la dire1.ione dci nervo~i.

Ris:u!l.rdo allr~ rnmpo~izmne chimir.a clelia corteccia CPe e proprhmente della ,O,Ianzn ~li:!Ì\1 c a OOI:lr,j quoto ~e.gue: Innanzi lutto si LrOH in e,;sa ~:) r. di UCIJIIII. ni allm· •noitli ne ~·omprende di qnelli nllo ~lato tli allt~~minato i pota ~--a. una o;ostnnza simile nlla mio'-inn Ptl nn'all111mina 1'oagula a i5° C. Come derhali d.tlle "o~tanze allm1111· ·. nel periodo ùi mas~ima alliv1t:1 n•rehrale e nd pedl decomposiZÌt>De, abbiamo: l'ac·illo fonntco. l'ino' l~t rreatina, la leucioa , In \antina, l'ipo\nlltiu:t. l'nl'irlo e l'nrea. Inoltre abLinmo l'oleina, l'acido oloic·o, l'acido murgal'arido cerehrico e l'acido fo<fo~licel'ico. \ 1 i• l 1 eereLnna. risulta w dell'nc1do fo,forieo coll'nr.idn cerehrico. e il prota•..(ooe. che risulta da una mi~c,.ln 11.1 Cfrtllrina e lecilinn. \ i souo ancora delle J>Ostanze inorj.!unirhe eome Il fo!<ftH'fl, l fosfati, i 'Oifati, 1 cloruri, podti cnrllllnati, alcune llll'rP. dt ft>tro e ancora un po' di lluore e di -.ilire. Il •'eiVello nelle sne fon1.1oni pstchicl~t• rice' c l'irn~·ul-n 41&1 di fnori per mezzo d1 alcuni or~ani periferici. che ~Cinn . organi di l<en<:o. Sicchi• il pensie1·o risulta da due falton: da una impressione periferica fatta .;;ugli organi di senso o danna elaborazione ~peciale. che si s'o l:,re nPila ma5>o;a t't'Per renùere completa la nozione sull'oqmno anatomico del pensiero dobbiamo dire tJIIakhe co-.a ,u ~li ori eli llenso e propr·iamente per· rrucllo, che ri;:un,·rla la


UEI.L.\ I:J~~ESI DEL l'ENSIERO

relat.ione elle pns.;a tr·a gli emi,feri cereinali e cinscnn uervo ~perrfico •li senso.

Il nn·,-o ouiro si nri~inn COli tré radici. due bi mclr•• ~~1 una ;:rigia. Le radid binndrt> :-ono più lardhe e si clistiO;(U•Jilu 111 una int1•rna ed una e,.terna. La imerna parte da1 tul•ercoli •ruadrigemelli po~lcl'lori e in fonn.t di cordone corto e \"Oiumino'n ,j porta p1 ima ohltliquamente in giù e all'innanli ~er ..n il rt1rpo !JI'IIÌcolfllG interno ..\ tluesto liTello . . , fa pin lar;.p. e set:uil:l a porl;u·;;j avanti e in h1~so per r'un i1 !;J per fu.;ione alla ratlit·e e'terna. f)ue:o;ta piu >olumiuosa ùt-lla -ud· della parte tlei lubt>rcoli quadri~emelli anteriori m fol"llhl tli ,;ractle naslrrno. l'Ire> rircon.Ja la pane posteriore del talamo ottico~ come d rorp(l genicolato interno per andare n·NI rl corpo genicolato ester·no. A questo livello si fn più grande e pro1·edeudo si riunisce con la precedeol e. na qui ha nriui ne In bt•nrll'!ln ollim, che riunita a '}uelhl dell'allr·o IMo eo~titnisco nel la linea mediana il f'hia,sma dei 1urri ott11'i. La radice ~rigia i• slluala al di sopra di detto rhiasuw e fu intr·:tvt'duta da' rrq-d'.\ zH e Len detel'minata dul Fu1ille. E~,.,, è unu tlipendent.a tlella massa grigia. cl1e rire~lt! la faccia interna dei !alami 0111ci. la quale poi non è . .-!te un prolun~amenlo ddla colunn:-~ ~rigia centrale dell'a,.,se · reIJro· pin;~fe. ~ollela01Io il chin:;ma. le due rad1c1 . ···.!'" d'nmlm i lati ~• presentan(l in forma d'una lamina qu.. InIntera. dw rorri,pon le pel :.110 margine superiore al l •.;.:o del corpo calloso e inft·riormeote ai nervi ouici. S o 11i detta lnlllina '-la il ler·zo 1 entricolo. Semura accertalo. che il Cl!lllro tlella 1 i sia sia nei !ohi occipilali (.'Ife~ nertl Il nen o a1·u~tico ua~ce apparentemente dalla fo,.,sPtl :l late•·ate del hulbo immediatamente al di sotto del Ponte d1 Yn· r·olio in fuo•·i dal fnccinle tla cu i è separato dnl nerl'u di Wr·isberg. L'or·igino r-enle dell'acustico è nel pavirnenl o dPI


UELLA GF:!'iR!>T DEL I'ENSitl\0

fentri colo per mezzo di due radici. l'uno estemo :.uperfil'ahra intema profonda. La radice esterna o superlì~.:i:lle circonda al p··duncolo ,.-,,'IIIII'Pint>uare ad bulbum. !:UI quale fa nnn :;por~enzn molto :Jt'ftllluata, ma non vi aderisce. È d'un colori' ;.:rigiastro e di -.. forma irregolarmente anotondita. \l livello t!Piitl sua :rilloione con 1;, branca profoodn del peùuncolo suddeuu. si ~ono uno o òue nuclei di soslll nza g•·tgta, SPronJo 1 lavori di Stillin~ . Oltre «Juesti one lei. elle rormano una specie t! i l'ilonfiamenLo gangl iforme. della r·adice 'Upf'rlìciule •·orri'lpOnde alla <o:-;tanza grigia del pavimenio del ;.o ventrir.olo ~'Si ~cltinccia e si slar).{a in parecchie r'nÒÌt',elle, IJ(trbt' d1·t fGla1111ts .~ct·iptm·if,8, le qnali camminan.lo da l'nori 1n dentro e allontnnandol'i tra loro va nn n n terminare nella sostnnza corl'isponden te e nel .,·n(e mediano. La rndice inlernl D radice anteriore entra nella sp~=-sezz:t del hul ho, l l'a il lUcio latc1·ale del medesimo midollo allunf.'alo e i: peduolo cerebellare ad holhum. rirc.ondn la parte profonda ed Ìltema di questo. si òiYide in parecchi lileui. che n111no in Ctatro. rome le radicetle della radice Psterna. l' vnnoo a lf'r· lbtbart• j,~ un nucleo allungato nel medes1mo i·0 \ entric'r:lu. tillin lo:. a quei'tO riguardo, non hn ammc::so un llllrlt•t) 'P'ti11lt> pel nervo acostiC(l: ma • chroder ed ulti111nrnente il h\'al ;;ono concordi nell'ammellerlo. Que~l'nlllmo scrillore th11 de.;;crillo come situato nel ;.o vcntricolo e ··ome formulo 4i grosse ,·ellnle, dalle tJuali partono fihre, dte 'nnnn le une torpo restif'ol·mp e al cervelletto e le altre vanno, ntw.nerso rare rnedìau o. a r·a~giuoyere il nutll'o "fi/'11NTII. mentre ale altre antom si portano al nndf'o del nPn'o fnct:iall•. Le lihre che t'ormano le bal'l1e del cnlamns. e che parpure dal suùdetto nucleo, ci rcooclnno il corpo restifOJme


600 e ,, rrron\!iungnno ron tfnPIIe dell~ radice mleroa l"~' f •rm •re l'unico trowo nt'l ro,u. \'an dt'r 1\ull. fa os.;en ~rt'. rlte esi-..tendo nel hul ltl, ,j.,j ,,,r[,.j mtlf•,ri ,·ic ini alln linea mediana. esislnno ancora èelle liltn• tlPII'<H'U,IIt'O, elle suno appunto de~tin.11e a ,tahillrc de li•• .1ziuni rtiJp,,e Ira il ner1 o dell'nùilo e delli nuclt•a motori. l't!l"tJne.,l.t verlota anatomica credi! spie:::tlo ti fallo. che in :.e;u11u a fot t" rumore noi l'i mettiamo in poslztnll~ di •lifc,a imulunlari.l. Il legnmc aoatomit·n tra i nuclei dell'nrtHico e la I'IIJif.•·cin cen•hral~:~l• liirtirill' n sl'HIIir,i. A questo propostlll illu~~ d•'srrive delle eelluh.' nrrvo.•e infiltrate nel nucleo dell a•·ustiro dalle quali pnrtono det prolungamenti. che vnntH• a terrninare tl(~l tnla'''o ottico, e gpectalmenle in un nucleo gl'l~io po!ìlO rwlla par·te posteriot•o di dello centro e dn rui pat·tono delle filtro. d te Y:.\llno a perder:;i neJ.(Ii ellu.;r~, i cerrhrali. Il l'l'ltfrr1 11111lit11'0, d11• ,j lro•a in questi ernisl~ri. ~ silllato ne' c~uni l' ne t gatti nella parte po,;ter·iore clelia :1• cir· cunroluzione e~terna: nelle srtm'e e nell'uomo nella parte superiore rlf'lle c·irc:oll\ olc11.10ni temporo-,;fenoidali, e sPrnndo il profe.,~nr l.uc:in ni e il frenolovo Tamburini detto p lllo ~~ lronl pilt hnsso. Il nervn olfntti\'o n h·'e apparentemente dalla parte interna clelia -.ci5... ur.l d1 Stl no con tr~> m•l ici. due t..i:mche e -up"rliciali, dte rinnrudo,, lirnitanu in 1.ranti il t(uadrilatero per· Coralu. e.l ur1.1 ~I'I:.!Ìa 'iluilta profondamenLe. Le 1111lil'i h'anrhr ~i distmgttono in esterna, chi' ,·. pin lunj.!a. t•li rlller na, chP ,., pin cortn. L'e:;lerna. che è piil ;rppnris~enle. ha una larghezza di un millimetro ed 111111 lun· ~hezz:t d t 12 a l:; millimetri. Si porta indietro o in luort. descrive unu curvn. la c;ui convessitit corTisponde al quadri-


OEI.I.A

t;J,~~KI.,f

DEL I'FNSIF.IIO

GO l

l•lt.>ro perforato. e :;i e~lt·nde huo nl lonùo rh•lla s~;i ...,ura Ili i h· io, lino cior'. al lobo -.feunidnlt.> Ol'l qualt• peuelr n. l.a r·adu:e h i~nca iuvrnn, la qu ale i• lnu,.a rln :) .1 ti mtllimelri. ,; porla in dietro e un po' in alto. furm 1 r1111 la pre~•·•IP.nlfl 1111 an~roln ollusu, e penetra Della ... o•r:wt:t .:ri;!i . eh~ ''·' aYnu&i all'estrrmiti• interna del quarlrilalen• pPrfornto. l:t 1 :trlice ,.!rl~ta ~: -ol•• 'i-il ilt> IJUando rl IHliii'O dt'lllt>l\u olr:llthtl c stato di~t accatc) dal sul o do,·e :-l.t eri i• rmescialu indit!tro. .\a••·e dali t-~11 ern1t.1 (Khlt·r•on• tlt>l ...oJrn olrattoriu. Il ll t'l'\'n olfallÌ\O ha la ..,ua origtue rrult' 111 1111 1111rlr·t> di so~tanza gri~ia desc1 ilio da 1\ulamlu tla Fu' rlh• P. me;:lru rla l.u)s . l~ situalo io f•Jrma di una IHH'E'IIa ••Ila ha~a tlt>l r~r·­ Vt>llo e nell'e:-.Lremitit anLeriOI'P d••l lol•o ,.r~"''"l.•le Corrispoudt>. in dietro. all' t>stremitit ter·minn le doll'rppurnmpo: in dentro alhl sci:: ... urt rerehrale: rnnanzi. alla ~o,t.• nta gri,.da delle cirl'Onvoluzioni. Il lrgaJJit' tra il nucleo ol fatti \ o t' la t•ortt'Cl\ia tt'l't'hr:lle t• l'trii.~ riconoscere per In OliKllle ~~E'~sn nuatoruira di drtlo nudeo: di ljllt f'IIÒ St'Orgt>r~i J' 1111port.H!Z3. tJi IJUCliiO :;en-.o >'perrlìco. il IJHale per :dcnni animali i· un 'eto centro iutt>llellrvo. llt'POtro ùell'olf.tlln sn:.:li POH-.ferl rerelorali è po,.to all'apice dd lnho temp"ru-,.rennitiale t l

Il t ;\ '" ho t•!nuta 1 arol:l olt,..lt allr •In -~n·l •l•·l stn>U olo>l '''"" c tl~f t·n·.. d••l uu.to. JtPrcht• •ono dt uno limltnlro impuriRhi.J\ lt••r l'no'tflll•ln dt ~r····l.1h l•lr31ra.uwnt. l. 't>rg:tnll rl•·l sèll>O del tallo ~ono le l'ffpill• ,.,,.,.o,, •'vii un cort•u -olo p rtl•·ular~ ~~~llo del t.~Uo O di Mris;ner, Ul IJUt''ti CtlrjHI'iCIIIt SPt'Ctl\h Ili' n.hhtl\11\0 rlht'Nl •IIPcle (Cì3rrio, Pacini. Kmusl') \la lipicunettll' puu r•!l<'l'f• mnsldo•m!"

Il rorpu,rolo del tnllo com~ n.:.ultnnto• dì un

'"'""'"N llbro•o, rho eoullrll••

Ull;l rnassn molle, chl~ro, flnalllllnt•• l(rtl.m tlosa 1• ttro·s~u•~ n.lcuno 'lrtt• trn"'N·


Ora che a!.lunmo conoscltlto e studwto l'orjlnno anatomico del pensiero, hase unica e vera cii lolli 1 Jeoomeni ~,,rJ.ici,

passiamo nd nnalizzare e slutlia re detti fennme nt per la codi q nella Jhiclte che, mnl coru presa dai mrta li SH'I e di vtn 1zza1a dai leolo;.!i, firu roll'e>s<.ere per~flntlìcala quale .. una ,,,.qnnza ~trnzione mec.·ani ·o-natur lP Jella p.. iche e ciel pen .. ,l '

Yli, Il rw ~il;nillr:th> ,, tul(lltn •luhhlo lfìbr~ n••no~o t.llrmint~li, o'Piiult- f "'''tlrllll lll•nlll' rl:t-lJfhe} (l~·auu•~J \ l o~ot cvrpu-c .Jg m ttuno 1:31"' Ull:l u •hl<} "'""' n n o pn t h• di!' ., tllhr:tno tenruuar•t in ~lcunt rl.,:vullaou•.tll •l'«•ah tl!lcltl lu/IJIJ riti flllti('Ìtl',

l ·oq•tt•··nli tlel L-,tto ,ono num~·roSt 'ulht polpt~ •lell~ t~n" l3l~n •t •ldla mano ~ •kl p l!tl••. ·~_.,, ,j mettono lu rPI~lton~• ro..tli or~ni nerHI'I ur~c.·.t/1

t•• r mr7.t.O •Ielle rn•lid 'l•ln:~ll pod• l'i•lrì •l••l mttlollo >IHIJ.ll• l.'or,lftnu ciel S•'II•IJ det gusto ~01111 1~ PIIJ!IIIf lwgvall, lt• •lu:Lii -.uuu ,ft Ire lt• une l>irrull•s•ml', paprll~ /flli(orml, snnu le filU uumtru"" •' "!O" ,IMI"'e '" tutta la IIJ>•rO'Il' tlell4 mur•>sa lln.:uale; l i'llt"lllllt' di "" l r•n,J, Z7.3, 1 "'''"" (1Afl~l(ur i, -ono 'l' 11"'1! in ontwro Y m.1b1 " tr • le pr l• nu; l•• ufllm• • l' lu pht •·ulumino<e. pt&JIIIle cahri{OI'IIh, •orhl '111"11•• dt~ t'inneurfu•i formano Il V lin~o~naiP t;lunrr\ IZIOrte Jl •'•'1lt.! J>al•rllc H•'Dtl futl.l 1f:tl IX neno namco, •lnl 1;1 /.tttnl(t'O, ti •1nnlc ''' lllttlt> In relnlhiUC c11n 1:1 m.•t-..a ner•o"' r••ntral•·· ~ ntl•ar,•utem~nl• 11:\S~C ,j,l/ bul/111 111 rurri,IIOO I~Ul..l dd >Oirll f:tll'ralo!, tra l'li Il• stlcc• rd Il I'IIPUUlll·lt~"rlcH. i- di nntura nn,la, e IIIIIR>lì hn ri tte 1mrl•·•· l'un~ mllhll't.! 11iu JlH'colu. rhe •l tr01:1 uctl•• parli nnt~ro·l:tlPr:Jfl del !•n '"' ,. h ajl(•:trl •fn •Ila coohnuuion" d· l:t testa dr/ '"""o ""''" ,., dtl .~111 l s.,-ondo, 1111rko ltttdliro, u 'u 1 l.ttl tlel pavmwnh> rlel4° ••,•ntricolo, 1>~1.1. 11-J >f>i'(lf':

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OR IG>A, ro,.IIIHLOCIItll~ dt•lle rc>r"" JIOfleriorl

:..diJheut~sara ogj;(f'ltu d'utn m•a

•(lecl:\1<' 111 moria, Il '~"'' •ptct/ffl ' lt td., (•H•dnmrnlnlt rlt nt olrtlt 111~, I'Oj(ltu 11111 ~reennat • tli \OIO a fiO ,yl)llJIJtl) delle fdtt' Orl;lillllrie Ili rtl3L o1111\ d t cla-cun -..!11>0 \ llru\i' arc:o•nnt-ru all'an9I01111~ •·<>mi' 1'31·• •h' '''"'' l' "'~ et lun~u la wnt> 'lniln:tlt'. ~~~~ tflli dtl'Cl, tllc il <enso primo, eh~ .~iste '"'s:lt <~r­ I-(IIJll1mt r t•ft,. e:m/JrlulootwmriiiP '' ~· Jluppa olll seo<O •ltllil lltl, r.nn •·•·O u~lll org..1n••rno 1wontr., ""'' rt i1lt11:-r !twri tlt />, " •rutn•ll •ll'1d ,.a .nenl~ tVII't•"''rt ha l'llln ruru1run<'trl.al• ··rnhrion t lP •1~1 .... ,. del !uori oh , ol t" rh~ t• " oli riu ello 11n11 1'. 1.1 tlott•tlllinnzion•• armlltlrll ,. fl,wlicolar~jll(lala •li •1ue;li tlut tllli. lo , •mn m. •·l""'' Irrita (l:tl o'•lneor•Q «1<';.11 tllrt ~u·l. Il ·•'O"' d'' g~t<lo 1 d,.JI'ollall<.~ •L•nnu l•lt!e •h •IU.1hl.t rl'tall\ e oh cor111, l'udllu •· la' '''A t13ntoo ttl•••• pm romple~,,.- ttlra 111 luol(o, tlt tem(>tl. di rnmparot;lon ;, lh

t(tte>ta ullh11~ iJra '' ~\Jiurot•a l'i1le;• t1i ca tu 1hw, 1.• tJII:tll' ,. la hai•' '''' ra• !/fOIIII!rP'IIIII,


e. che per In propr "' e=-,enza c de,tinat' atl t>Ssere al corpo per ottenerl' in t!~so la perfezione della sua e e l"el\]Jiirn menlo di t nIle le sue nt liTi t., (Pri~co) ,. . ! ba.~e llr tulla l'uman:• couo,ceu~:~ e dt>l pt>rh•iero •la ;iont•; la ttuale è la proprieta li"iulo~ica per t•ui il ceri• più o menn dispo~to a ne€'' €'rf' lt> eorrentr centripelt•. ~ono )!li :;timolt lisicu- mecL·anici. rhe, op~>rando alla pc-

sn ~ 11 orgnn1 dr St'llso, ~i lt'lli'ìllll'tlono come el;crlahtnelle rellnle centrali IIPI et't rello. e le muorono alla fun. ~fa non tuL11 )!li stimoli ~ouo cnpaci rli ecc1tare le ~elnerrost'. e per &:onse;.!uent.a rnttt rr:iune sularnente allora •filando gli sllmoli, adeguati e tnlenst 111 una certa m,,. rie.;t'(IOO ad e'"et·e rice\IILi e tru,..mellersi nell'orunno le.

Co· i piir indi' id ni l'ice' ono una medesima eccil.lzionc ptira: mn ognuno ne risentt' in modo di' crso: rh i appena De ha una -.ensaziune, chi a•ri'a lino all'idea, e ciii nulla. Que.ta prop r·irtà adunque •·quello, che dn:pone 11 ct•nello alla funzic n«.>: e ...a ~ la ra,:i• ne P*'l' cni J.t !iensalione "~rn­ plice •i mul t in percezio n ~ e q u e~tn iu idea . È l'attm.:Ìtnlt' cbe di ~pon t' il cervello :llla rouuscenzn é st'nt.a d1 e,.~a ~..t­ ftbltero nulla le sen.wt.:ivni. come sono nulla o quas: nulla l'idiota , il •·ni cenelln i• inrapare ùi rea!!ite: \ ul <Jiltt ii iO la m as~a nen·o~a resta iuet te c inccc ,laltlle agir siii perrr. rici, e le corr"nll ,..eusllt\' 8, se pun· ,.tiungono trasmellersi, muoiono per· r·osì dire eFaurite l' infecondo h· cellule ner n.s~ •lei cer veli n alterato ne:Ju sua •stoo ndla sut chnnica composit.roOP. lnt.tnlo ogni cerrello norm Ile e fi.;iolo,:ko i· Ji:.po 111 a re •tunlullque ~ltmol() per·1fertco: m 1 pur~. per· le~gi · d, adattamento e Ùt l"reutl.l. pt•r l'alutrdine di e


GlH

Dfl !.A GK:'IESI DF.J. PE:.'~IRRO

serctzio o per un:\ educazione speciali' dit·ella. per In sriluppo ttHl~)(IOre th nn );(1"11ppo cellulare in un dalo territorio df:'lla ··urtert•ia. un cen-ello ri,.ponde pm facilm ente e p10ntamrnle ad un dato ordine di s11moli piullo.;Lo che a,J un altro. t.OSI th duo IDlli~idni. UOO l~ eCt'ÌtatO piÙ racilrnente d n~li 'llllloli ~o nnri. e m p.mw per la musica: l'nltro t· ercitato d:u colori. e nt pazzo per la piUUI·a. E~ co l<' lllrli""~i,mi.

\ quo~to punt'' -;i ri'lllacca una quistiune. \Ila frrm:11.ione tlt•lla P'lche prentle p'lrte tulln In ma.osa rerehrole u\' ero cia,cnn nllo della psiche (volontu. memoria, cvscienz.1 ,,ffelli) ha un ,•entro speciale nella cortecctat li Gall e lo !'tpur· z~>im JWn~avnnn, d1e ogni s1n~ola •Jualita P"ichil'a aH•.--•· ti suo cPnlro "PCici:~le. c n).(nuno ricorda di cill' amnhili 'urri'' c1 ,·. lnri{O inspimLOI'<I Il celebre trattato di rrcnoiOJ.tlll •lei null llllandu lo leA~IOin(l. Tnt la la curtN·•·ia cerehrale elPlJOra l'attivitu p:;ichira- 'en1 L'. rhe. <>~rondo nn md1r1zl.o piuttosto che un nllru, un lerritoriu ct>llnlat·e ,j organizza meglio ed esplica un urclllle d1 1dee (' di qualità psiciliche risponùeoti a qlwli'Jndim:zo. \t a per 'luello. eh~ -;ignihca ro-;cienza o lo l'~'' •onall' i· In ri.;ullnnll' nmogen~a di tulla l'alli\ i t.\ rPI11I1rt' della intera rortecr1a. Inoltre il cen ello non f Ìlt oy1ti ~:mpo Ji"poslo a ri,ptJndrre a:.:li stimoli !Wn,Jti\ i. l.u~l nel cerwllo d1 no hamlnno, in cu1 non anl'urn -1 -.ono ltt•n snluppati i so/1'!11 nella mas a cerebrale, lt• cur· rt' 11 t i nen·osn centripete inronL1·ano n na eet·ta re"i~ tt>nz:l. perdti• nt•-.snno stimolo « ramruma sopra tli un leun non fatto ( Bnonumo). • Col megl1o orgnl)izznr·si de' Lerritorii cellulari della .:orlercia llt>l CPJ'rello, col tempo e con l'educazione fi.;tca u


605 orgnn1zzano meglro le correnti, :.i aprono nuo\ i si eqnilihrano Ira loro le drverse ~eosnzion i, e iotreci Nl armonrzzanriQ ~i rie!lcono a form.m~ un terreno e fecon do per 1 l-lerm1 potenzmli delle idre ~ ridia l i ).

pttn' d1sposto Mllu sua m.t;;sa rellulare a l'icele ··orrcn11 e !.(li :.limo!J p•·rilt>ticr. resterel•he ine 1·t~ se 'en i~se e•·citnlo du deui stìrn()li. Gl i ~timoli li,iolo~id e id sonu [t• tmprt•sswttl M'lt..'>lllt:t. le •1nali non sono ··he moli uperulr ~u111l Ol',l!UUi ù1 .;enso spe•·ifico ~ trasme,,j nl cervello. l.a natn l':l dello slmlolo "ensitivo non i• nient'altro, che &ico-mf!rcnnica: ,~ uno sc.uotinv·nto 1mpresso alle estrellilil dell e lil11'e e n~ll ul e nen o.;e, d1e fomHmu l'organo di seoso: i• un " mt•vimento Plereo, rnmc nellt' ,..eu,alioni della' ista e della temperaturn; un llluVIlllento nell'oria come Dei suoni: 1111 movimento molecolnre cllimrco cu1ne nel gusto

l ) SI •~><lt• atlniiiJIII', ~n mt 1;1 J»l•'h~ \ ~ •••1(:('1' 1 ll•lnna or,:;anttzaZI•lllt'. eh,. Il le!;:tt,< ~ll 'or!laniZZ;IlJnne dr •UQ nr:r.~no 1\natumicu - 11 cer<t•llo. ~P l'llt!:A• llluaz:i<,nc " fl•lulogi•·.J u.:ii:l J•roretl•• rlsp••llando lt• llllliti ll•iologicha •lo•llu :.•l· llppu •lt•ti. n1.1~'" ut•rnl'~ '·' lu sue r.JlattOIII reutnfu_h P c n r11 t , • on Il h3 1111 o•enelln 11111u ,. llll'l meul•· •aw•. Se p~r ra,rionl tlll~l-ul.,i, 1 tNH' di· tlilrbat.a ll·I.P n~ l ~• fOD•I IITI"Olali ,, •h "I)UPI>l. liti Orli'' h 11 UOO 't•JUiftbr<O Del cen ullo r n,.IJa mrut(.l. Questo •••rtnlllhril' dt•lo·rtnon,, In uu msu a~...ni Il•'· llfflllt•, ''' ch4' •hr11mu - P4Lll '· l , •ru ''' Doli ot, rl • un" alt~raztotlt' •l••ll•l ilsl;tll,tolo~lrht• olel r~nello e <lt!lla ''13 l•ut7ione t•sidlk.l (.lu~nll flUo sem(lh· amen t .. p•rrullr<l o r.tgllhiUlft'ru 110:1. l' \li &SI o Ullil l'ARALI ~! eornplut.•. La flllllioo• t pstrht••·t 11 ,.~rr·erfiJ.c•· t(ll.lwh• trn gh ~IPmt·ntl, che lìlrrn~uo l'umo ... ~111le.1 mtntal•• t•e'IMJ.Iuni , J>~rcetH>III, id••••, <enlimrotl, ro,l'iNit'l t• l'O• laftta , 1100 01 (I(.,'JI U1 l!llhl•l r )•( i) 'lO >'-'!" 1100 U> l'f\,1 11.'1 l~g,:J di prtt~r://lt/t, rll rllll!H'«lon~. •Il SIICct.tSion e o li • trtllp<l (Munln, llunnmtni ''· :01 Ull:. pm rs1 ueJf;, IU117.io1H• ·h•n •JU. 11•1• J.-um d · •• •l •·tementi 'ono Il O dC(tre;'' \Cro·linl tnt>). ba }'"' alt•• ult>III~OZ'Ij nttla fullJÌOOI' (HidJh'U 111180rlnl'i •• llit••lln a.-,ululo IIIIDR~'flllu (ì• lioll>mo) <IPII•· p~rl• •utlolett•• u ,Jrrdsteo •Il ~\llnppo tnul eo-lllilmo) fler.Jtl.l SO<'it"II!!OIC (lli;lllCilZ.1 pO t~rfort•).

'''i


60ti

DEI.l A I.E~ESI ORI. I'E~SlEIIO

movinlalllo nteccanico come nellt> >.Ira~: sensatiuni tali il t liellt rl!slslenza della materia ( \rdi;:ò , P:strolo!li" ,,o,itiou. png. ~:;:> ) 11 . ljuesto uto,·imeuL••, t:h'' ,.j a nera nelle cellule perifet iche cle,.di or,;.lani rli ,;en 'l, ,j tra~melle mercè tlelle fibre neno.:.e spe.:ifidte JH'ima in alr1111Ì uurlri. uri rm!tt di cia . . .;una funt.ione -.po,itiv:a. e di tJUÌ alla corte.:cia cere••rale. rr ,.,, t·.::ntro iutrll,ltttllil' , ,.· n11clri s,iJù..tti il moriutento pet ife· I'ÌI! O SÌ ffiUIIl in funz.inne t'eJnliva e t.:OI'ri"J>Oildente aJ :.\!rt•O C't'citato, e nelht corteccia rerelir.tle ùeua funzione si mntn in s1·n~a:ìrm··· C0$1 uno 'timolo lurnino:;o fatto sulla r·etinn. In · suu·~:oo merce\ Il nervo ottico. si muta in semplice imm u~ane nel eentro o ttttrlNJ visiro, ne' tttbacoli qnatlriqt•m,•lli: uHt eccitato il cent ro intellcHuale, che sta nella cot·teccia rot·cltrale, lolw orciptl.ctlr { ~l eynert), In semplice irnmagin,• ' ' muta in st'tt.'{a:IOIIt. E sperimentalmente, se viene distru tto l'occh io e ven~ono distruui i neni ourci, seconrio le e ~pe­ rienze dr (~oli . Wrolick. " n,:onùie e lelut. ca,]ono in alroli.L linau cu i tnbct·c·uli IJLHidrigemellt: e se 'lue:;ti 'engonu ec .,_ lati si clt>tenuiu'lnu imuwqint l'tmilwM. Se dall'altra pa: te 'ien di:;trllllt• rlc·cntru iutellettu d~ della vi:-ione. cile ,j ta·o,a nella c·orte.·cin cerebrale (f'~nier ) . l'animale M'guita .ul aver~ lt· imrnagìn• lornmo~e, ma non l1• a,.,·,>rft', non ne ha 1~ ~~·,t~a:iuni, rd nllorn dtd nniO, che J!U'II'IÌa ap:uicnnwntè come uc.:cedl' ne~di i1ltoll . m•' cretin• e nelle persone m ··ni il cervell., i• 'OLIO l'incubo dt un.l malallia. Ot qu i non u.:ui mo~ imcntu se n ili' u periferrco d''~'~' trasrneu~r.si ne' t'enli i intrlletluali: può rimanere nella prima stazione. È ùu us~er\'are nncora, clrl' per IJUanto i 1wcll'i seu.;itivi sono in imuroùialo rappoi'IO e conne5sione con la massa cet e· hralc ed 1\ pii't corta e dirella la via. per allreltnnto si hau uo piu faci lmente dt>llo sen sazioni. Di qui si ,-edc dllnro come n nell'olfaltn : un


DEJ.I..\

GI'."\~Sl

DEL l'E:\SI!l\0

tillì

fli!a ,·. l1 prima por·ta lll"Jrintelligt'lll:l ... non l! po~>tio·a 1.1

·.me. chP la pupilla ~ lo speccllio clell'anima: ~11-ntrt•

no•'rJOiicl Il \io .rtnttll:'l. Sitrom•· l'awm~ 'l~lla Jlupilla

.;tiu1nlo sensilr\ o pt>rift>riw, :-e qrw~lo tr.\smr~;;n alla r·orte~da crreltrale e ue et>cila l'elabofi~rologica COJTi5(.wntlen le, nasL·~ tu .w' li~": ilme. la non rì che il prodotlo rlt>ll'alli\ ta ·~ert!br.lle per cu1 in lo ù'una t'unente t•~>ntri peta .çi 11rra/l' tJHnkhe l'n'a .ti noi. Que,ta ,1\ veri enza t' pii1 u uaNw r'unfu.,a, uta atta a farci cnn"ci tl'uu fuori tll noi e i\ cl1sporre l'illliVIlÌI l'aie all'acquisto del la cognizione. Avvertili d'un fuori di noi. mercè In r.orrenttl centripeta. il cervello ad agire per In stimoln rit·evuto, elnhoru l'nuenzione altre correnti in tllrewute ùell'nggelto tn. per coi la ~empi ice M'nsa:imu ,i mut·t in JWUI':iunl'. Cjuale determina me~ho l'o,;wetLo, nelle ~ne particolal'llìl 11 11101 raratteri. Quando :lV\ iene la perre?.ione vuolclir~>. ogn i fHwa 1ac.:o~lie 110a impresswne llnterlllinull nuu tt1llfu .-a l'una roll'allr:~. Le fìhre 'i \.111no uunu manu IWDIIJAI, ..,n apportatrici di p1.rticolat i imprt'''ioui, e le correnti ne tleri,·an•J si lì;;.:;aoo cia:;cuna nelle ... jngole parti dell.1 i.1 <'erehrale. e ne nasce la percezione: ed a sl!comla le diver.;e fibre ·i coml.linano tra loro ùnnno una \arielil p1·es,irJn i. Oa •[ne. . ta va riazioue sH[ll'il fi hre di~>l in lt' Il ol t• •· Ile ~i re;:;lrin)!uno in nn solt•enlro. io una •ola Cl!llul.l «ruppo di l'elhlh>. si p1.s'=a più nvauti, e si hanno allora fi lll·ille. ehe thver:.amente :.i comhinano anr;ora, cu10e me11te si combinano le conenti. lìnu a t•he Iii giu ngl· eenh·o ultimo, più interno con una risulto n lo \'tl ria.ltih~,;i uln


uos d'tmpressiooi. !!: lullo que:>to, che s~tccede tra le ·~ellule della corteccia cerebrale è un lanwu lisk•J-chimit·o-meccanwu. n ba:;e di ndtt:imll' cftimlt:ll tl/ mmwmr.ntt tll'l l'l'tCf'l/11 e d t 1/rt mor.ÌTIII'Illo specifico lllolecfllrtre Ira la Dtassu pr·otoplasmali,·a delle sue cellule. furse m' piu or meno u~uale o simiiP al la.' oro chimiro lìsico. d te st svolg~ in una pila elellri•·a produttrice di uoa corrente elettt·ica. Dal lavoro dellu J»ito t;erebnti'' si svolge uua con ente polente - 1.1 p<>rc··~wu'' e poi l'idea. La p~tce.:rione adunque non t; che la ,;tessa sen5azione cletermiuata meglio. E mentre nelht sens3zione ,., per co-;i dtro on· U[tica conente. che IJarLe ùall' òggello. nella per.:rzwue è la rtsllltnnte di più COITt!Oli. Siamu gi uDLi a qu~:~lla parte della nostra u·attaziuue tl(l\e avremmo l11wgno. serondo il buon Hriesin,.if't', d' e:Sset•f• urcompariuali ùa un angelu eustode ..\la noi s~goiliamo ti c:alltlllino :sen1.a ne.~suuo aiuto, e franchi e sicuri wme hravi -oldnLi nelle battaglie della patda con le armi in pugnu. Le nostre annì sono i falli della scienza. Di quella scienza che fa dire :~l Flourens: « il cenl'llo i· l'organo dell'anima e dell'anima in lulla la pien{'u.a tlellt• ~ne funliooi; esso è la sede di Lullo lo t1ualitiL morali come di tuue le fllcoltd intelleltttali, della follia come della ragione. " Che fa dire al Faville, 1< il cenello è necessario alle funzioni dello spirito. » Ed nl Pasca!: « io posso coneepin' 1111 uomo senz:t mani e senza piedi; io lo concepi rei anrora ,;enza le~lll. se l'e"perienza non mi apprt!ndesse. ehP ~~ t• per essa clte si pensa. , Ed al Morel: « co nstatiamo . che l'cncef;llo deve essC're considerato esclusin\menle ~;ome r organo cl elle f;lcollil inlrllelliYe e morali: che :l'l eccezione del cervello, nessun alli'O sistema nervoso può essere considerato come la serle tlclla

fl'"


ti09

iutellellunli e di I(Ualllil 111oralt. e infine d1e la pazzia ua -••de immetli tta nel cE-rvello. 11 Etl in vero, delle t•orTeotr ··entripete I'O UI' JU rE. appot•tatrici del-

sPnlitn. akune '' fì.~MOI" Ji1rt '' •11lf tra le t•el,·t>rt·ltrali e 'i d~ t 'rrnina rll nna tlllirita Jt\i"l"'liot tale ru1 l'ecctlillllltlt' sen-i~tva dell'u).{.:t>lln perdura anche •roesto r'• luntuno e non l:ade :;otto ':<ensi. lu nt01lo 111 ultimo la p• ru:ionf immediata drlt'n(.r;,{ellu 1i muta 111 iow nll'di11111, dtP i• l'itl,.a: 1.1 tfllll le non è nllro. rhe ~r..,.,,,,..,;u,· is11lota clt>ll'o~tg~>ll o se n Lilo e l"'n:epito {l) . F IJUf',Ln ne e malemaltcameote l'e•JiltVal~ntt• diuami•·o dt>l motn sensilh o t•he '.t d.I!Ja perift>rt.t ;d centro. 'lo n è il otto di 11n dentro (intelleLto), mn t.• il pruùollo mct:cnnico di fuori . L'ntti vttil lisiologit•n t'ellulrtre nu~ssa in giuoco eonerni CHmpiute d1 St>n:- tz·oni t.ntalt• da!li og.!Plli nou un.t ,t-trazione nella utente. ~: un portatn dell' esperi~nza. una nutn·a Lr;t~fur·rnaY.ICltle di energit•, ,. un laror·o -ernpn• -dtimico tlelln rurteen.1: l'ener:.rin ... en,rlt\~ o inuneuiallll' si Lrasfonna 10 per<"t·zione o mctlllltamente 111 itlen. •tnesta noo ha hisu;wo di nvure sernpt·e l'ol-{gello immeJIPr ~viluppat',..t. E iu quP~to laHlrn non r'i• chP aLtifi,..j,·o-dwn w.l, ,. ,•ome ltlle ra o:o.:,:.wua alle le~2i rnf'oo'Ca''' ,f..t l• mt''',. dello spu:i11. Eppt'l't't J'e::.atleua ddl'tilea lllt• tlall't'~nllczt.a delln :;r•nsazwui: qne1tc sonu il su

l'i<lt•a <11 •1•-tli•> to •h IUill!•>: l'idt'a oli lo'llll'ù, l'ul~l di •ttmntala; llt romft.lJ'J1.10>11t' e •h •~IU"-1IIL• c t·,.t~J dell'~utr~ o luon •li UUI Il l'i•lell o •leutOJ dJ 11ol, rhc c l1:1!e •11!113 rù-~lellJJI, 11111~ idee ><'IDPIIO u I•HI· laJI 'l l•~"' ullr ; t• rollt'll"tJIIf~l.lf•l oh IIU0\1' l•l 'l CQIIllnda ti J:l\ono 1.11 pttraf}OIIt, fili f11rtn.1 l guHlL;.i~, C tJIIIIIIll 1,1 Cllllllessi!Jiltl tlf llllhllì IOI'fl, clt c sono Il ltt tHI<ttnento d11' l'llglonanwutl hleull o iotcllùU IIidl. :i~ l


UIO

IU~I.I. \

C.E 'iESl OEL f'E'i:-.IERO

.slratCJ dolle imJHagini intelleui,·e degl i oa~elti. E io -e;:uilo

41i rh e. non so romp t'!'JHi~>re le alfennazJOui di quei li lo ·ofJ. Ira i qual i il Kant e il Hosmmi. r.he dicono: " la t'n.mizionc non puil a\ er luo.:o st> non quando pre.senlalo dal .:e n-o l'o~~etto. per ...;. inconosciLile ... l"int,.ll~'llo lo IT\·e-ta. h• compendr-i. lo illumini della -;ua ideali la. » E·co il tlunll-ruo: er.cu il s··uv1 " l"inuflm,,. E ch" cosa,:. J'mtelletw, elle ùeH illnmioan• il .;en,ihile e ri\ e-ti rio della sua ideali ti•! Lu . .a. pelc voi! io no. llna f'Oergia che i• fuori della materia OOil e~i-le: J' allo della cor:ni1.ione. il pon-;iero. è il prodollo delle rorrenli . .en · :.iLive. L'intellello, rho sta dentro del l'Orpo, rlie illumina il se nsil,ilr~. che rrea le 1dee. per propria natura, e du· l· dt~­ sgiunto tlalln l'l'Hhit, mi dl1 l'tu·ia di una chimera. E i ,;uoi prodotti l'onnali non sono ht realt i1: questa è «In sensn;:imH' c·onsi1le1·nta nei t'UOi eiPmenti (Ardigò). ~ Oifalli la gensazione i· la rcaltil in IJ Unnlo cile essa é un fallo sperunentale di 4'111 non po.;.,Jamu duLitu·e essendone consHpeHtlr uot :.te"' con 1 nostri merie,imi <>r::ani di :.enso. E il 1uundo della uo.;tre i1lt>t> deriva dall:t meJesima sensazion'"' pt'r.:ht « fu ori di e--•• null'nhro t· uel a noslra coscienza u•si.t nell3 no,tr.t r.o;.mi1.ione ( \ rdig6). • E a IJUeslo ;!iunse anche un]IÌ· Tt(tfllll 11(1' il l\ 4)rJ.e, Ìl rtoale rireri J'origine dr lntle Jt: l ~~~tre r.unu-cf'nzr• alla ..en~azio ne Yuoi r.\tPrna. vuoi INTER\ \ ''''lgio smll'intrudimr•,,to tlluntln). E più immediatamenl l f. n· dillac cun i stwi segual'i. !Je.;trnll di Tracy. t:ahaui~ l.arorni •uiere, i qnnli riconobbero. contro il Locke, il ,;ohr ,eu~·' r.,letno. Ila riò ogni idr.a. cile semhra rtno ymeralllfi. lìgl:a d1 una so,lanzn specìnle, l'aHima, « nel fondo nun è. l'ht• una ns:;ot•wzionA di sl'ttsll.::ioni; e il suo valore, come renltn e YOI'itu, è determ11H1lO, non d11lla sna forma. come us~o ­ ciaziono o costruzione menlnle (per somiglianza, per t•oest·


lì li

per succes"10ne). ma dalla realta r 't•ritit de-lle ,jn;.;ole oni componenti ( hdigò). » E '" tpte~te verlute p~iro­ fondamentali poggia il metotlo SJifll'trnenLal" drl tnnr.aturaJi,mo. che fu int raveduto da France--co Bacone, dì rerulamio e cancelliere d' Toghiltet ra. Il ctuale consi:.te: 1• n registrare l'Oli la piu ~rancle ·· ura t• ne'loro mmimi particolari i {tttommi a misura che e,.,j si --..... mcuno: 2° a classilicarli per serie omo~euPe: 3• ad in nn l• wl rnezzo dell'induzione. al roncello Ili un fenr>mMu le. l'he li abbracci tutti e che pos,.t ser \Ìr loro di -.pie c o e:; ·ere. con~iderato co111e loru cau'a ( Bruthier). Dt 'l'li In fnl,;ita de' .sr:;lemi metalh.ici 'ulla per·~onalit:t del'ma: dr qui la fnbitir di quei sisternt. che spi egano il rone il r·e;1 le corna una cos lr·uzione log iea dell'int r ll etto; di i ronnti puerili della lilosofia empirica a volere rintraclo rau.;;e e le e;;scnze delle cose e i suoi ,;for·zi infrnl11 \Olere tutto ;;i•tematizzare, come in un leno di Prola storia e le leggi della o tllll',l, tra le r.ingltie oella one pura co~ì ~anguioo amente llngellnta dal lilo~ofo di ~her~.

l.'itlea o il pen~iero t- l'equivalente mecca nico-dinamico mori mento fi,i ·o- chimico. l.'i•lt>a i• il ri.:nltalu delle impres5ioni falle ,.u:!h organi di e Lrasmes:-e alle cellule della corte ·eia cer ehrale. On ~>"lt) •m•~r ....,.,.,,..i per1ferr ·Ile come t< nltrelt'\nli mo' irnt>nli tli •Jnndivt>rse. che ci "en~ono dal di fuorr P corn~ronùenll alla •..,,.v,.,.• one molerolare dei rispetti\'! nervi "en;;orialr, » si ,.,HIO rn no movimento delle uwl<'cole pot~tf,·rubili del ....,.,,,,.,. ari.~ (Tomm.•si). e la -:omma tiPi mo' i menti di tutti len~i iu esercizio conllursce ne' nuclei "l.' n ~ili\ i<" linalmrnlt• t'ellule nervose del ce1·vello. Queste al conlluir·e di ll\llli imcnLi e ul con tatto meccanico-chimico dell o correnti,


613

UEil \ loENESl OKL

PE~SLERO

ello ne deri\"ano. l'ntrano io un periodo atti•o eli ,.,.rit•t;Ìr•Jte1 nella IOI'O rua:; ..a pwtopla,matica, e ùi un "peciale morimento il cui 1isultato .;arit un.t ~en-azione, la quale cre--:e rilrue 11 ln!!ar itmu dell'e~italione periferie,, -ara una per·'t'Lione, -ara uO!l j,Jea. E qu~ste percezioni e •tue;;te idet• no o sono adun11n". ··he moviaucnt1 cellulari dell.l corte.·cia e importano ron-nmv eli fort.a vi,·a: il movimento corticale e sensoriale c una lon,, viva. Chi q, ('l'omma<.i), per quanti chilometri una locoruo· ti va ,t'n la ··mlwni sareuhc capace òi conere. se ., pntc"ero ,·o an ertn·e in equh·alentc 1/ll'rr'llllicu tutti i movmtenll corta· \':lla e ... cn~'>r·iali tli qu.\nti ;;inlllo in qut>sL'aula. ~: qui ··adr ncconcio os;;en are. E:;sendo il peahH'I'O un movimento corlacnle. 111 una daLa condizione, come ùkv il Lomln·oso, rarissima a trovarsi, ma possibile, qu c:;lo mo1·i· 111enln eortk,11 le può lmsmelt<>r..; i ad uua piccola u ati uni\ grnndu di~tunla.

F n lll'rapnsittJ c\1 ukuni falli rli Spiritismo bisogna:rwrr.> om· mNt~rn. dal' d!' LIO movimt•nto rorticale non :;o lo può 1ra;meL·

LPI'''·

ma ;uldiriltura lra:-formarsi come qualnnqu•• altnt

eneq,(a. t:o..i la fua1..1 J"ichaea può tr.1~formar.;i in fu rza mo-

toria. e in tale -.i tra-.forma t[U:todo nelle sedute ~!J II ittclu.·. uno ,j 'l'llle lantr~ 1.1 IJarLa. uo altro si -.ente tirarl' i <:.1pelli o ~i \ e;tt;onu mJHn·ere cl Pile tavole. girare delle seJ re. n ·i o1lono :-uon:lro• i campanell i. \I .L -.ia n~lla tra~mi ..sione del pensiero e si:\ nt•ll.t ll tt•format.innl' tli ,•,::o in altra enèrgia quale è il mezzo di o·lfmllnirn· z.iunr.. non es1.. tendn l'ordinario tramite ùi comun it~uiunt' lld perhit•ro - l.t tunno e la lariu)!e. il muscolo e (;l parola! In quosti c:asa, dico il Lo111lwoso. « uiso,gna amnwuere l'ipoLesi, che il m c1.~o di co municar.ione ::;ia quellfl che ~··rHl tt Lulle lo nltl'e energie. luminose. eletlriche et~c. e che ~i chinHIIl, l'O li ipoLe~ i ammessa da LuLLi , l'elet·e.


ORLU CE'IESI IlEI

PBNS U:RO

(i l :J

ved iamo noi il magnete f.11· muoH•reil fet'l'O ~e111.a 't, ::iotl" ,...Jiulttrl sml;.:enclo.;i in ~e,:nito alle Crtrl ~n ti

i importa nuove trasformazioni di en"rJ!it~: 10 qtu>,to il cervello è uo ~ran labomtu~io. Le tr.tsfot'Juaziont mc\fmenti molt>colari delle Ct'llule dell.1 rortecr.i.l ceri•si 1 i~••h ono in rmn/Jinn::ioni d1 ,.;,Ju:;i""''• d n cui ,, 1 · l'energia pensit>ro. E togliere di TII~"ZZO J'intelli~enza. dit•e \ r•ligò, t n 1.1 ner\"o,.a inttqrn e In ,.ua ridu::imtt. t' Lo~liere un nella catena delle cause e degli elfelli: i• rom pern ti naturale della 'itn. Tra In :\O~Lnnza ner\'ùsa iutej.(l':l. e su.t ritluzione =>la clt mezzo l'intellt~enza con la -.te~:-.a ue uaturnte con rni tra il ramo,;cello ùi~s.,ccato e le :;ne sta di mezzo In fiammt'l ontl.' es~o avvampando ~ ~ con-

••

Onde bene e:>atta è la dclioiz10ne dell'intclli~enza rome " il pe1 r,ui si consumano o !\Ì riducono 1 materiali delln zn rerehrale. • E dtfallt c nel ~ucco nervoso -<i eonten~o u o, co m~ 1wl mu.-,·otare, della creatina (t:' Il' \ '= 0 1) . dell';ll'itlu lal(C' 11• O') e dell'tnosile (C' Il ' o• X .2 Il' 0). Come p~>l co"t anche pel nen·o IJUe te ~o,lanze derivanu da trn,Jilrmazione de1 suoi rompooPnti nlhuminoitlei (C:'" A' 1z ou ~·) per h quale da una sommai in ùtminuztone forze len.;ive ri·ulla la liherazione ò1 forza Hm, che appale~a nell'azione ·en itivo-motoria u nel mo' imcnto proprio del net·vo allivo. lle\"esi quindi infcrire. anr•he i nervi come i muscoli a~ri.;t.·ono n tl.ett'i manto sè ~le ssi iu quanto che perdono det propr11 alhuminoidt. udo:;i m creatina, in acido lnllico, 1no-.ite. con lil~t•­ e tli rorza vira termica e nervosa (Oehl). •


6 14

OELU GIISI!:S! DEL P&NSUlliO

' fa tra le ener;:ie fisi co-c!Jimiche con.;umate da una parte e l'energia - pensiero - che si sviluppa dall'altt'll ci ì· un rapporto co:<tnnte o un equi,·alente meccanico? LI pror. Tommasi dice: « il gran principio della lra~for­ mazione e della equivalenza governa l'organismo come la natura, m::l. noi saremo sempre iodiet1·o ai fisici nella e~altczza scientifica. perchè gli alli della vita non si misurano col metri) nè si pesano con le b1lance. Per noi adunque la matematica destinata a r·icercnre i rappot·ti fissi e l'equi valenza urlh1 tra~rormazione è inapplicabile. ma non sareblie meno ,~,.,·risa e sicura nei suoi risultamenti se si potesse. » g veramrnte se non ci fo~se questo equi' al tonle meccanico, non saprt>mmu comprender·e come nn ('ervello consumato per profoJt~le meditazioni nelle sue cootinne r·it.lu.zioni rh irniche per cu1 crescono lì n nelle urine i fosfati nlcnl rni, si rianim a in seg111LO ad alimenti corroboranti. diventando il suo sangue ricco e rutitante. e il pensiero ripi~lioì In energia di pr·ima. E quindt come ad un dalO consumo di lavoro meccanico cor·risponùe un equivalente wiluppo di r.alore, cosi ad un dato consumo di forza cerebrale corri sponde un equivalente pensiero: un pensiero piccolo è il consunto di poca !ort.a; 110 pensieru forte di molla. E etti sn dirci ('l'ommasi) quanta forza chimica rli aogue e di ossi~eno costi l'impelo di una pas:-o.ione genero~a e la profonda visione dell!ello o l'originalità di un pensiero o i lampi fulminei di un guerriero nelle patrie l.lattagh·· ~ Rù ecco compiuto il gran circolo della vit;l. Le euerj.(ie fisiche si trasformano e si equi,•algono, e l'org.nni.smo mede~itno ' alln sua continuiJ operos1tà s ponlan ~a e ,•olontaria non si con:; urna ma si trasforma. » Per tfuesta trasformazione ro~i potente l'organismo meuesi in quella fisiologica auività per cui si uult'e, l'espira. si ri produce, segrega. si muu,·e e peMa. Il comple,;~o di 11uesta operosiut importa con:;nmo Jl


DEI.L\

t.E:\l.~l

Dl.l,

I'E~SU HO

l) l i)

e re~pirazioue di uuono ; e Il pensiero, oltre di •Jut>sto, ha ui~ugno di una e•IHcal.tone. ~o n tlimcrllicltiamo :ulunc1ue c1ueste fo nti P reali dell e nostee energie m·g1tn icho !l psidtu·he, ~ lar~lu a r·parare le lunghe paditt• soLite dal cen"llo. mu ~colt. dalle ~da nd o le o da ogni $Ìngnln rellu la del uoor-'ant ~mo aflincllt' aumenti in noi l'rop,Jr:l• llf/lflil prmlouo funzionale. da una pa1·1c. de,tiuato a fare nu~Lro ot·ganismo una forte e su lula compagt> 1 c d.tll'altra, auru~nLnn• la lll:t,sa cerebrale t> ingraudire il l'anlheon li ~t'nza. l'he t• la fronte e n forlllir.u r·e il pensiero che rt ulla. ll ctunl e hen diretto ì• una delle piìt potenti ener·gie ùel· \ er:>o. '-IJ quvst'ultirno;.:t>nito clelia tr·a,.forrnat.aone della , questa Fenico dt>llo forze fi:;iche. 1\ la energia pit'l gliosa del mondo. c liiorgio Steplten:--on. dice .\.rdigò. d celebre Jngel!nor·e che ha fallo costruu·c la pruna locomola va, stando un o a guardare la lunga !ila de' ram, the tmscinali dalla macchina sullt.> rotaie di ferro. con imponente aspello ~Jj dtOilnza rapidamente. d areva ad un suo nmwo che cou lui : t'Ìò che imprirnu il mo' imento a lollo C!U6"to c·onio non ,., elle In lnce clel :-ole. Egli aveva ragione. La loromotivu rimurc1tiotrice dei ··arTi muoveva per la elnslit·a tà del vapore ac•Jueo snluppalo sua caldaia dalla combustione del carhon fossalt>: e r.arltoue non è altro. che il prodouo da un lavoro ..edei anggi solari nell'in terno delle rrllulo verdeggianLi "egetali. tepben:;on aveva ragio ne. ~la egli avrebbe dello una «'(153 più m1ralule e piu w•ra. se di quPI fallo :?randio~o e nderate, eh~ rende\::t auon1L1 tarJIJ speuatort, ave.. ~e


fil6

IIRI.LA f,f:NE"il DEL

PE~::.lERO

uddttato un'altra t·nn5a; una cau~a aneor pitt remnln e, in appnrenz.a. troppo tPIIHe Jlf'l' tanlo eiTelto, vale a din' ti 'Pmplice JWnsÙ•I'tJ ricll'uomo. enza il pen~iE't'O dl"ll'uom•J inutilmente il !'UJe .tvrelJbe aCt~lllllllfalO nei tessuti fleJie ~i'-'aOh!· ;;.. he critto:.;amt> prirnol'dialr qnella pt·odi~io,a «Jnnntttà di rarhoniu. r.he ora la tel'rn n:Ht'ontle nel suo -t>no. In que~t11 pen~i,•ro che, rintncciat.t h lorzn, ciH.· si geuem. n~cald;lllllo tlell'acqua tn un \a~o chwso, e dtse~nalo il motlu di gui larne l'azione poderu,a. alternati\ amen le -ull•• facr.it· oppn-.tf' rli uno stantuffo, 'eppt> trarre nn nuovo e ptir uttle p;u·tito da un rouo miuerale; !' fal'lle. nrlle mani dell'uomo. una fol'za a tli~rm,ura piu grande dt qnelln, che si annttLt ne' '\UOi umsrult: una fotzn di nna puten1.a tninact~t o,.t P dw tnlluvin e~li ~rl\enm c·nn la stes<:a fadlltit, con la qualr> moH1 le sue rnembm e udopPt'a il ptil docile. il piLl mnnu •••ernie dci !11101 l'll'tlmentt. Jt fo•:ol.tre e la caldaia. gli orJip11 t• le ruote, prima di es•ere una realtil hanno avuto la loro esi stenl.a nel pensit•r!l; la fumante locomoti•a ed il su•J lnta.!O treno. prima t•he scnrresstJ:>o ,-eluci dmanzi n\lli o!'~hi c rolpt"ero gli ore•'t:hi rol loro rumnre cupo e solenne. ,j dipin.;ern e :.i a).!itnrono nella fatlla,.i 1 di un nomo di :,:Pnio. e il ruure di lui ~i commos~e '~'~retnmentc al .. uhliroe :-pcuacolo di l(lleslo ~uo pen'IPro. Cosa irn~ro m:uari)o(IIO.;a, che in questo pen;;iero. co'~ lonllile. che non r•'i• finezza d1 ~lrnmenti che mllo(a 1 diSI'Olll'il'lo OPti•' lil•re tlelicatis-;ime del cervello. Lr:t. lt• qu tli ~i a-.contle cnsi wnu~ e lc;.:gero. che. per quaulo 'i ,.j nccumnlt, non l'ingom!Jm, ro;;i ratto e fuggevole, rhe appare e pa..:;n com11 l.1mpo. si aduni tanta energia e tanta rnnsalitn l Le terre e le aequo, dapertullo dove l'uomo lta po~ln la sua abitazione, hanno perduto, per opera di Ju1. rl nn-


Old.I.A OE:-IF.SI 08L I'E\SIERO

CHi

attehgiarnento. l.n. \'e,:letuzione spontanea e la fauna re hanm' ct•dnto 11 posto a famt~lie Ili pinnte e dt i, che si po~sono lten tlit·o opera dl!ll'nomo, poirhl~~l mnntNterlt• e rliffonderle. malgrndo il terreno, il m:t. le :-.tagmnt, ed t' nnscito a morlilicare, con le scelte gli inl!ro··iamenlt op(lltrlnni, l(' fonuP primith·e e a canme qurlle nno\e rarietit, chi' piarquer·o n lui. Le prodlli mint't'nli Ni orgaull'he. svelte dnlle ,;l'eli llilLtVt>, Ileposte net loro olementi, trnsformate per mezzo di nuoH' nazioni nelle mani dt~ll'artrlì·· • servirono a dar corpo altre forme ,,·ariati~simr oncie l'art(> e l'iodus•ria n j!tll'a idero rou profu~ionc ad n\(ni hi~oJ.(no. nù oJ,tnt dtlettn. La forzn mufttforllle, nra nccortumenlt> rat•colt.t •lat corpi. oYe si cela. nra ronteoutn. nella o;nl temi!Jile violenza, fu retta. mutati glt uflici, a lnornre. iu mille rliver,i meccanismi u tullu prolìuo dell'uomo. E;;li in uua parola ha emulato l.t natura: sul mondo di ha rnllocnto nn uwntfo. che è lutto lnvurn suo. 'rn ti di· se~no e i rneui glrcli lut forniti il (H•nstero. t:hi polreùlte dtre ti numero e la grandezr.a di fnllt cho ~i compimoo nel lungo eiro della \ila dell'urnanita t Le indn«ini paleoetnolo~-tiche ne scoprirono, l!iir a (rue:.t'um. le lrnr.cie fino negli uhimi strati dei terreni quateroani; e qmodi n~ constatarono l'esisten7.a all'epoca dPII'Orso '>peleo e tlel " ammuth, il pa,,.ag,do a llaver·o ti periodo ~orlaciale. la resistPnza ai ,:randi catadi~uti geologici. e il sop1·an1vero nello mutate coru1 izinni •·osrnirhe. alle uollclte sperio. rompagne rlelfa sua infanzia. Nomacle prima. e a branchi di podu, ha comu ne con le fiere il M.;contii.rlio: "' .;tallllist.'e poi. in piccole ,.oeieta. in ~edi fisse; e costrui~ce le sue rozze capnnoe sui pali. in 1nezzo alle ai'IIUe, riparo contro i nemirt. Quanto tempo. quanti tentativi. quanto progresso per nrnvnre lino agli edt-


l'

1.) 18

DEI.LA t,E\ESJ ORL PE\SJXRO

lici mal'lnorei, perfetLamente uelli, di Gretia e d'Italia t>tl alle ar·dittssiml' costruztoni in rerro di o!-!gi! <)uanto, p~t· venire, dai prim1 t·ozzi strum~>nti di pH?Lra ùell'ela :~rrlteoliti c a. llJtli ulenstli metullit:i dellt> no~tr·e t'a!'e e dei nostri laborator-i ; dalle prune ,·or.i monosillabiche, alle lin~ue, alle letL~ratDI'e piu perfeue: dai primi nhbozzi di ~ol!iet.t, a1 mirabili congegni delle grnndi formazioni politiche: dalle prime fantasie. io tutto infantili. ;;.uiJ'ort~ioe e sulla natura tlclle co3e. tlle -:erte cognizioni scientifiche del no,.,lro .;ecolo. Cresciuta t' linsa in numero granùtssimo rli popoli, dissomi:,tlinntts-llui per le rat.ze. le ~lanze. le tndolt, le fortuneJ rnmanttit awar·isce in continuo movimento e trava~lio. in continua lolla. Ora i diversi popolt cmigro.no di paese in paese; om ~01111 '" ~uerra tra di loro. J)o,e una concorde opero-,ittl ne crea lit lloriùczzn e ltl gloria; du\'e invece le discordi passioni c l' i~nnvia ne di,tl'u~gono la per~onalttà; :-volgendo ·i, per tale ince:.:Htnte vicenda di na ·cere e morire delle particolari !-Ocietu, la \ila progt ~rlienre della spe<'ie proòrressivn. t·: questo immen~o cum ulo tli falli umani. di eu i ~r.tn mole, dn quale lor1.a colc>-sale c stata prodotta 9 Dalla sola fort.a del Pensiero. (.\rdt~ò-Pomponazzt ) . » O(


(jl!)

li\C~I:\ZIO~E ED I.0JCI~ERi \ZIO~E DEJ CADAVERI IN GUERRA

Lettura fatta il ~-· fd•hra.u tll:ll alla eonfN.,·nza srientillc:a dellu 'l•l'tlale Uliht3re •h \l ;;an lrb dal doLt. a obt-rto A p ro• io •111•11 1110 meillco

t)uo lt•s ••lt•lflf•nts clont notre rurp.~ ,,. rnrutlUM• ~olont j~t11 ; d1111~ IH j!ranllt•

l'lrcuiMinn u In su!t11 cl'unp dt•t~olliJIO· slllon 1~1111• commo lu JHllrMc~ctlou , l.lll

d'uno oxydn.llnn plos rnr•lle rnmll\1' la comhu~tlon , IJU'Im(lorte·' Ce n···~t t•a1 n 1111 m <Hubh• amn, •h• mnt••-

riaux pn~n!.ls Jlar h pntr..raehou<JU~ ~·atlr~'''' 111>1re SOUil'nir,mac- 11!n ''" ell,..m• "'" •tu i l'anlm.tit 1• 1~,: l YOtuCil>" 1/)/glru t trtl/ilah·r,l'lll.l. II.UJ ,

1.' \rnouhl ( l ) ba scritto dte « le:) troupe:> eo e\pi·ditiou perùenl r,eaucoup plus d'ho mme~ par la maladie que par le feu li . Lo ·tesso coocello già aveva ('.;presso ti Luverun ( ~) ain dnl IX63, e lo troviamo poi rtpetnto nelle opere di altri igit'ni,lt trulitari. l rompro\'are la verita di tale ns ... t>rto r, ... porrò pochi dati stnti,tici , a.;:"ai dimostrati\ i:

rt \ 1\sout D. 1~/ I. ~VHRAN -

A'ouveauz tkmtnll rt'hyfllrnf,

f>.crl~ tll!S\l.

De la morl1.1lìll' dl'.f a~·m r" m c•rmtlrlllll•' •W pobrl dr I'Ur

4t l 't llotvgit. - ·1863.


1\l''IA"I.ION" KD 1.\l..L'iKlU.ZlONE \lodrone> Yorlrooo l"'r malatUa

111'1" lr:ucml

•li gu~rn

i::IOCO UOill . ~O()(J(l IICJII\. \ FranL>cii . . \l'll~t j.!UI'rt'<~ tlt Crulll':l 1 1n~1e~1 ... . li580 • 't602 t IJ. ~·cM~Ì•IDe J 'Arnenea . . . . . . . 181)3{~ • i':ffiOO • ld. Bnt•IJli:J • . . . • • • , . . • . . . 6ii~ • 41o:i t hl. Rns<o·turc·a \ Arlll:tln Jet Hanubio 4.ft000 • liOOO • ( E~t.·rt'Ìtn ru-:~01 l • Caul·~,.o 31000 ' uooo • .

.

( dn9 ter,~j , :tdnlltl116, tlei dPt:e:;~j in guerra SOIIO dO\ uti a u1alattie. S i è purt• ·~alcolato quale 1:npporto corra tra la Jllorhidlt:• delltl truppe l' l'ell'elltvu degli eserciti. Emilio Hermant (l ) lt.t rilevato che. durante una campagna di 1-(uerm regola r~>. tllt e:-ercito Ja,cta per malattie neglt ospedali ti deci mo dell'ell'et· tivo. flui cairoli, poi, del R.o3signol (t) risnllereltho clte. ~7ìà eu mpagna i• lunga e r.li.;;astt'o:m, un'armata può lnscinre ne;.: li ospeclalt pur mnl allt:l auche il terzo del -;uo elfellÌ\'O. \ della tli tutti gli nnlot·i l'aumento della ruot·biflitit delle truppe in ~~.tmpr~gna i• ùovuto alle rualauie di natura intt-ttha, e ~p t>cialmenlo a «JUPIIA che hanno per carattere eli •'(tlpin! simlllt!lneamente. () Ùf'lltro ur·cve termine. un gran numerct di indi\ iclu1, voglctt d1rd le eptùemiche. Colla storia alla lllliDO sarehhe onio il pro\· are clae tutte le §!Uerre di una certtc fili · rala. in tulli i tempi ed in tuLLi i luoghi, hanno n,·uto lt> loro epidemie, e che. ben ~avente, dorante una sle ~~n guer r.r , ,·arit· t>pi temic.J di tiher~a natura. ora :o,r maoifPstarono contemporane:unente. orn si susse~uirono le une alle nltre l'•·r non citare che un ...olo e::t!rupio. \'i ricot·derò come, dorant~ In ~nerra di Crimea, fra le truppe ùel Corpo di spedi1.ione

f i l 1<.: HI!RII\ "iT (! G. 1\vHI!i.'IVI.. -

Al•lt·m•molrr tlu mt'd!cm mclilllirt. -

Bnnefle, l'~li.

11'otlr clémer~tairr d'/lygir11r mi/ilain,

[l~g. 464.


li~ l

mantfestò middiali ... simo il .;olera a-.ia· si ebbero epidemie t!i fl'11hl'i irllermillenti, di-.seoteria, di ~t.:orhuln. e w~t· ultimo, di !>l

c; 11 ~trapaui tli ogni .;orla. ~li ''tuilihri ntmosreric:i. 1.1 intuflicieote e talora ~:uth·a alimentninue. i patemi tl' auunn, t ag~l11ruer-ameotn. ecc. ~cc .. .;ono 1wr le trnpp" ruc h lit,lle potenli:-<sime r.·ltt:-e clt-punenti a couu·atT«l i tnol'lu tnf•·lltri; ma. indul1Liamentc. la ctHt5a vera. determin;rnte eli t tlt m,tlallie Je,·e e,;~ere ricercata nello ,tettuin.tlo nmnero di tlltcror;!auismi patogeni che trovauo nei r·a111pi di l.>allaglia fu\or•·roli condt7.wni per il loro rapido "' iluppu. c ~~~~ -.i fann o agenti ù' infezione ditTondemlo~i ovunque 11 rnezw dell' aria. dell'acqua. clegli alimcntt otl in mille altt'C\ guist-~. Ora. pertanto . l'igiene militare lt a l'illtpMtnnti-;~trno t•ompito eli iorestigare quali sono le t·ondtt.tOflt dte fa\ot·t-.cortn •to~:>IO enorttll:! sviluppo d1 micropar;bStlt. e di t\dditart• qunli infra Ùt p,;;;e pos.-ano rimoo,ersi o totalmente ml in partt•. -'ut o_;gi succintamente esamtneremu una di qne:.te wndiziona , clte, da certo, i! fra le piu importanti. Yoglio dtre 1.\ lum ultzione dei cadaveri io ~uerra. l·',sa merlla OJ.tllt no-tr.l auent.tone. dappoicht'· omai la ~cit'uzn ha pt·o, ato e tliuwslrato la ronue,s•one est4eole fr.t la pntr ef<IZ:one di mnlerita o~an iche e le piu formidabili malauie. lnfalli o~~1Ù1 t• sperimentalmenlt> lrerw tahilitu: 1- ~hc un lerreuo tanto piu è ricco in microhi 'lunnw più rnott:'ria fll'ganica COntiene. e specialmente Tll;t(•'J'I<l organit~ll cJj f;H:iJe dero~t~posizion e e ù1 reaz:one alcalin~. •·ome sarehhero i rcsidnt animali : 2·' che tr.t ; microbi tlcl terranu non matll\11111 l!) lì. \, C:•>:.t•~~~;nr

Srtll·· mlflallir r/1~ /11111110 tlomlll•tlll In 01'11111~ /l'li le

' '"/iflt' dd Corp11 di ~pt~li::tone srtr.lo - Turino 1 ~5;.


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wai i palOJWni ; :l' che 'Junnto piu !!li ,;lrali !\Uperlidali del terreno sono rterhi di microbi patogent tanto più vi ha il pericolo che. ,.ollevati d:1i venti a'~icme alla polvere, po,.!\ano diffondere. anche l no~i dal focolaio d' inft!zione. h piìt ''àrtnte malattie: ~ o che terreni infelli prodnc.mo a,·que mfelle. l'er di più. in :.eguito al Invorio dei saprofìLi. Ji 'luegil 6,eri inlinit.1mente picroli che sono ~li a~enti in'ì:stluli della riduzione delle sostanze organiche, svolgonsi por l'::~ria ernnri fetidi e gas. ,li cui alcuni ~ono clu micamente noLJ ed altri di •·ui la scirnzn non hn nncora dclet·mionte tutte le varietit. R1tro"ans1, infatti, tra i delli ~a:. l'idrogeno, l' ac.i1lo carbonico, l' iélro~eno sol foralo e fo~foi'Uto, l'idrogeno c:~rhon:uo. il srJifitlnHo d'amrnonincu. soll'uri di metile erli etile. l'111dolo, lo st~nlolo. l' indirano. o~·c. c ci:wuri ed isucianuri del In ..ll•s~a serie che sono 1·omposti a'~a1 instabili, e quindi eli diflic1le consl,tl.lzione. Tali so,..Lanze. rome i· noto, sono tulle, t.ent lh' a gr:11li diiTet·enti. ine«pirahili o tos.;iche. \lcuni hanno am·he espre~ho l'op1Diona cht• assieme ai ~a:-. ùella pu11·efazione ,'innalzino p~>r l'aria delle p1oma10e volaL1li. capaci tll adre ;mcho m qu.111titit infinitel'-rntall. C)ue,te unpuratra ~a"ose dell' atm11sfera nei campi di ltattnglia sono assai fretruenti a causa del grande accumulo tli c:tda vera un perfett:tmenle ~l'pOlli. e se ora non :OÌ po~-untl più t'1tenere ,·au~n dirella d' infezione, rer"lameote - r•li lll ~1nesto punln t:li nutnr1 sono lulli d'accordo - danno luogo ad urlo\ ùi,po~iziont> individuale ali(' malilttie infellire. Sun\ 1 nlr.nni, però, 1 q unii. tn geuer·e, non ammeuuno l' inrezione dell'aria e tl~>ll'acqua a mezzo dei cada,eli. P negano qu10d1 la grande impor·Laoza che hanno le lurnulaz10 ni in 1.wena nello etiolol-{ta dei mort.i ìn fellivi che dt>•·iuwno


Uf.l CADAVERI l~ GlERRA

truppe. E:. ...i. fra le altre . e:.pongono le ... eguenti conside·ooi : 1° Lhe l'"snme hallerto,copico dell'ana dei ctmiten. O\'e pure souo sepolti tanti e tmlli cadaveri. non lta rivelato In presen1..1 d1 una qunntita dr bnllcri :;uperrore n •tnella d' allrr lao~rhi l'epulati ... ani: il \l rqnel. diratli. non avrehhe lr·ovato apprelznhili tlillerenze numeriche tra glr .;rJuzomicett esrstenti Dell'aria del cimitero di \lootp:uoa...,.P. e quellr e"isteoti nell'aria del pnt·co di .\1 onrson ris a Parigi; ~o Che. l'Offi" •limostraron<•ll Pa.;teur, il J oubert (• 1 oti altri. il terreno i• un lìltro meravhdioso t'apace Ji nrr-estare i micror,;arrism •. e che, cun~e;.:ucntemente, l' aCifll:i del soltosuolo dopo un certo cor~o si può considerare come I\Oo più Docha. Citano in loro favore l osservazrone ptuttosto nntrca del Fleecl.. il •1uale nei nove JIOzzi del ··ampo•aoto di Ore<:dn ntr·ovo prodotti di ùecompostzione or){nnrcn rn qunnLitit m ~g;.: ,ore che ne;li altrr pozzi della crua. llicono che anche a -Rom a le nclfUe 1~el :;ottol>uolo m vieinnnzn del cimitero sono piu pure che quelle dello •nterno della ctlla. \la. se IJuestt' con~idernzioni hnnnu u11 qualche vnlor(' per dimostrare che, m gran n nmero di casr. i eimllt·n nun possono nrrec: trt' apprezz.tbili danni alla ...;!Iute dt'll~ popolazioni. queste stesse conshlernziont perdono ognt effkacta quando si To:;:liono mellere io campo pt>r dimo,.u·are h utnornita d~lle lnmulazioni sui campi di huunglia. Infatti. pei cimrten si ... relgono - Ili re;:ola terreni adaui. arenosi, no~sil>ilme11le in pianura. con una rai<la ae.1uea souerTanea profontla t! ella quale cono~ce'' rl li\ ello IDas,;tmo. romenientemente lontani dalle ,tbitazioni hen orientati . Inoltre in essi le f,>ssc vengono, volta per volla, SCa\ ate colla Òo\ uta lun::het.La. lar~hezza e profon lità. Ora. ui ('ampi tli hnuaglia tulle qnestc cautele non souo pos~ibili


(j~ }

"v \l \ZHilU. Eli l~CJ~EIIAZWXE

perdte alla loro altuazic.ne oppongon::.i molleplil'i ··ircostanze d• luogo e di tempo, che 10 se;.rUtto ennruererewo. '\on tuili. P•'rÒ. i campo,nnti trovan,;i nelle ··onaliziuni or ora accennale. ctlallorn ::;appwmo quanto r1escauo peri•·olo~i. In pat·ecclli •·a:.i. per \'"ero tlìre. s1 o~senò cùe nellt• luro ,.;. cinan.r.errehlu~ h mnrlalilit eù aumentarono le malallie, ~e~nu eh~ l'uri.t ern iiHJUÌIIata. In altri ca~i si notò che l'a~'l''·' i'IIO· Lenntu nei poui più o meuo ricini alle necropoli E'l'il nr.ca i 'O~lant.e organiche ed ammoniacali. e d1 compo,ti 'olfol"lli. se~no 6\ idenlt> du.~ ùa quei rimiteri riceveçano inliltrazinni. !'\i può nnz1 a,;:;enre che. sino ad ora, i ca::.i, in ,·ui ,, ''"li· slalò trllftiÌIH\IIIPIILO delle ;u~qne per opera dei rimitt•ri. :-upel'iiiiO di j.(ran lunga •)ltelli ·n cui si c polulo con=-tatare in(t•· Y.io~w dcii aria. Ciò potrehlte applicarsi anche ai campi dr h:tllngliu: difnlli le malallie microbiche che piit d1 frt•quenle s pn·~en tarlO t n guerm all' os~ervaziono so oo quelle cl w al · tacnmo il Luhu di;.:enmte ed in ispecial modo quelle pii. t'Urnuut~mente lliiTuse per mezr.u delle aCtjue. La ÙJs·wnH·ria "d il L1fo, ,ad e~empw. hanno sempre fallo nelle J.(ll61te l.t loro triste compar~a. --kthè r Ire~ felder ( l) co,; l .;cris'l' ·h e••i: « ltarchè si cono-ce la !!nerra, si cono;;ce l t di,.,enleria ,.iJ il v ~uu ror·Le~gio ~~ a « rlacchè si fa la guerra. il tifo n11 i· In « -equela ». E a ,·oi i.• ben nota l'influenza che dalle ioumazioui put'• e:-sorc esercitata ~ulle at'<JUt'. Si an:1 un mquio:uneHt(• di· retto. per pa1·1e dei ca•lareri. quando la falda a•'IJIIt'll .;nller· rane.1 col~~~~~ l" ello si trnH!r·r all'altezza cui i ··a.l:ncri HOnero innmata. ~~ a1ril1111 inqninamento rndirello per mezzo <ielle :tt'•Jtle melt't>l"it·he CIJHtlldo lt! aclJ ue snuerraneP ~~ tro\:tllll

( l) O. IIKYPf:r,u rn , dtt P. ~:. Mauu1 m.

Manuale tll chirurgi11 di querrn. lr.J•Iullu ••ti nnnolaht Boma 18711.


DEl CADA\ r.IH 1!'\ I,Ut:Rll \

..

l1-iJ .~

nl di "olio delli,·eiJo iu cui i ~:aò,tveri furono ioter• in fjue-.to caso le aCIJUe meteoriche liltmnùo ~llraYeN• bre' e .,Irato divi::orio non po.-,ono •'!llllplt'l,tmenlè depu. • l'nc.tna ùrl :c:ollosuolo ne re,!t'l it più u mt·un cont<tl:t di 'ostanze ùrb'aniclae sospc~•· 11 di~l'i~~lll'. E. cnme ù11n . un'acqua rir•·a tli mater·ie or;;auidtc ,. un -u.. tl.•l!• alire p•'Ì hallt>ri patogeui ed una (,1\'ni'P\uh ..~im.l ··ouciinlla In•·,, moltiplicazione.

t indnhitato cbe. se i seppellimenti in gnerru si potes~ero 're t•orno i regnlflmenti sunituri dci \lU'I eserciti curupri ~on o. l'igiene sarellhe per Ara n fl:ll'tr salva~unrtlatu , hi• poca o ni una ùifferenz 1 rorrt•rd•lle 11',1 le net·ropoli dtlit e •rnelle dei campi ùi hallaglia. cl),j .111 esempi!). sl.ando alle pre~crizioni del no,.tro l'e~ lc a) l~ ln':.è d'inumazione do' r·ehb~r·o e.;-er· :>Ca\'ate in

ito lontano dal campo. da~li ~tal,ilimenti 'anitari e tlalto, in mode, che l'aria e le uctpltl non nllbinno n rima··nrrotte : " f1) tal i fo,-,-e tlovreùhero per gr:• u •f,~n:\ e proli)n1liti\ protJut w nal~ al numerfl ùei t'aci nveli t• be \Ì si 'unh• •·e P che. di regola. oou tle\1' e'•ere malfliÌIIIe di "~ t') i ca•laveri in "'"P colloL',IIi ilo\ rehhero e~~~re co. da,],,«> OJf'll'i almeno Ili terra 1, 'Il hattUill, e l!he ricmpt.l llament•• le fo:::se: « ti) quando la naltll a Ùt>l terreno H{In prr·metll•s:;P. di. ali P foss t· u nn con \'e n it>IJ l t' prorontl ili1, i cadn Vl't'i 'C l'l'l' h-


l~U!IJAZIO'\E

ED INCiiVRRAZIONE

hero pi'Ìma c•opc•t lt d t UDO strato di caJcC . c• quitcdt Ùi lt'ITil uen r,,leata " compressa fino a eltc• ne risnltas,.t· al dt sopt<t clellc fo~.;e un rialzo dt un meLro circa di altezz:t. da ricopri r-.i. OHl sia po:.:.tl.lile, Cl> n zolle erl,ose ( l). >l c;1 i o-..lacoli c:he. all'atto pratteo, si oppongono all'e~c·,;ui­ mento di •tuesle di ·postziooi re,.:olameotarì .:ono e,;,emialmenle due. li primo ... tn rH·IIa dinicohà di s,·e~l iere un lun~o dte non 'olo sia convenientemente lontano dnglt <ll'c·ampalllenti c dai c:entri nlcitalt. ma !'lia anche adatto acl uua raJtida e completa distruzione dei cadaveri. Il ,:econcin sta nell.t tlelic•enza Ili ll:lmpo per convenientemente tumulcre i nunten•'i defnnLt. ~: notorio che la scelta di una localitit adalla per le •n ntnazioni clo\e e~ser·e sempre preceduta da un allento es;une dt•lln cornpCJsizione chimica del suolo. Ora, un terTeno asriullo c·on unn falda accruea a i - 8-1 Ometri rlalla supel'lìcie, non Cl'etarc'O. non argiJic,so. lt()U compaiiO. rna ghiaioso, ~ thhio;;o (cw rn condizioni favOI't'\'Oii,sime per J'o,sidazione delle srostanz;• or!(aturlu:) non l' sempre fHctle a ritrovar~i. Per di piit . un simtle terreno, per es~cr·e tlichnu·ato l111ono, 11on dovrà a\ere la su.J falda arquea Jiretl1 verso gli accampamenti o n .NJ i luo,:hi ahrtati. e non tlonit lro,·arsi nella direzione dei \'enti pr~llonrlll ~n t i. Tuua,olta. per tanto, che un terreno non ri~ponda a tnlle que~te c~igrnze, non potrit e.-sere adibito alle inumatinni sent.t danno evidente. ora delle truppe accampate nei clinlurnt. ora d!>lle popolazioni dei vicini paesi. l'er run,·i rll~e rc i poi rome ordioariamente manchi in guel'l'a il tempo nece~s:trio per iscavare cooYenientemenll' un

(l) G. M utucnr.. -

fratte d'h!fgk•u tnililtlire. -

Par1;..ri 487.1,


DEl CADA VEltl L'i GUERRA

con~ruo numero dj fosse.

G27

non abbiamo che n fare qualche

cou~id erazione storica sopra alcune delle pt·incipnli llaunglie

combauutesi in que5t i ultimil empi. E. dtfaLLi. !!e con-.icleriamo tbe n Sado,ta gli Austriaci eò i Sns~oni perdetlero 30.000 uomini ed i Prussiani 10.000, elle a Graveloue i Francesi pet·,iettero l ~ . 000 combattenti ed i Tedeschi 20,000, che a Sedani Francesi lasciarono 1.1-,000 morti ed i redeschi l 0.000. • se consideriamo - come ra il Mornche ( l) - il caso in (Ili rnnlli grandi comballimenti st succedano a hrevissi mo ~nlet· vnllo (i l che appunto avvenne nllot·no o. ~letz nei giorni U -ltì-18 agosto 1870), P. fncil cos:t comprende•· come, anche disponendo eli un personale numcr·oso, arldestt·ato, V<llenLeroso, le inumazioni, per cteficienzn di tempo, non t'O"sano mai essere eseguite con lulle <rnclle cautele, con tullc quelle norme re~lamate dall'igiene e dai rego lamenti ~rescriiiP . .\ ggiungiamo che gli scrittor·i moderni di ar·te mi~itnre ri tengono che le guerre dell'avvenire avranno minor·e -dur·ala eli tJuelle sino ai! ora comballutesi e nel lasso di pochi ~ÌOI'IJi saranno decisrve. ma che però saranno pili micidiali ancor·a che per lo addielro, giacchè i mezzi di distruzione di cui al J!iorno d'oggi dispongono gli eserciti non si potrebbero inuon~inare ne piti istantanei nè piu rormida!Jili. ~ O'ora inaaozi:. co i .scrh·eva poco fa. il Forbes sopra uno clei pit'l r·epulnlt periodici in~lesi 11 una guerra di trenta ~:iorni corrispon,Jedt n quella di trent'anni. » li che vuoi dire che non solo gli eserciti. col loro numero efTeltivo di comhauenti portato n cifre colos~nli. dovranno suhire. nl'lle grandi hallr~glie futu re, incalcolabili perdite-, ma che onche- per r·e~oln ge·

H) llegolamelllO di ston•izio i~ guerra. p:u~e ':t', llhro 111. t1a~I. 77.


l"iU\1 \ZIO'd:t l'D l~CI~EilAZIONE neralè - 1111e~lc ~r-amli hallaglie si succederanno un.1 all'al i r.1 ,, pod1i~-.imi ..:iol'lli d'intervallo. Stamlo ,·osi le cose>, i· iml uuirato che in avvenire le tumu· laT.au111 si don-anno e_,t•guire pi~ aiTretLatamerue ao.~ora rfte per lo pa-...ato, e, «Juindi, molgr.ulo le pre~crizioni dei re~ olamemi, :-.i do\I'Ìt ricurrert: ai ;-;.oliti lamentoti esperlienti . ., l•lt': o ~i escwt•rnuuo fo . .-.e multo ampie per colloca n i alla r iufu . .,., e nel minur ternpu pos-.iiHie. il mag;!ior numero di de~eduti: un-ero ..'e -;am pre~taltilito che le fos,.e siano capaci di . . ofi k-10 defunti, rwn si tnr;llempo di convenientemente UflJIIUfunrlal'lt•, a l'au . . u dello ~:otraoruinar io loro numero, e ro•t i cadaveri. IJUasi a fior tli ten·n. verranno appena ncoperlt • un Jl(lche zolle de,;tinnto n scom parire :d primo acquazzone. (;fi in t'OIIVI'IlÌOiliÌ l"IlO derivauo da simili especiienti ''li lteu li couqmmd(•te. "\fol rnso ùi grandi armna.:>si di cadawl"l u' vie Ho hen presto tale una saturazione del terreno coi produttl di decuiiiJIO~II.IOIIC eli~ tjue,;[a si arresta, cd i catlaleri pii1 o meno t o111plèlamento SI s.tponilicano. :\el set:ondn c,t-o poi (r.iot'• di fì,s,e in,uftìcientemeute profonde) i ;!as s' iluppati·i per· elfatto della distru~.ione de;rlc avanzi umani e,cuuo dal ~ottile -.tmtu eli terreno :.orrappo ... to iocompletamente o·~idati. c l'O!'i ,.pandono ovun•IU'' ripugnanti. pericoJu . .i nun ... mi.

,\l i l'O!T ·l'uhllli~'J ,Ji 'l"i r icordarvi come. talora, maocan lo il IPmpo ed il pe1 :;on:tl(• per prur.e..Jere al'e inumaziuu1 . ,j p1·eft>J·i las~:i.u·e atrrnto insepohe numero~iss llle salme. '·'"' an enne arwht• nell'autunno del 18iiJ. dnr<~ote la cam1•a;.;uu ft a n c u- plth~iaua. E t.:os1 pun• de\ o qui nt~l'Ninar·e ai rasi non infrequenti 111 r ui i lnH>r"l di 1ntemuucoto. non potendo per il lungo Lt'lllf''J •·he rit•lliPggono esscr·e t•ompiuti dnlle truppe, ven,!!ouo aflìdati n;.;li nltilnnti delle vicinanze. i qua li li compiono senza


DEl C.\0.\ H:RI ' ' t. l: E!\R \

6~!1

conoscenze e !lollo ne=-su na so n cJ,tlianzn . .\In non tt-a llengo n ..egnalare i danni elle 111 tpte~ti ca-.i po~souo \ are nt!o -.tttl) sanitario tli intere lwrJ!ale. di inlel·e 1ai. peroccl11 essi 'ono troppo on-ii n wrnptender,i.

Per t·entlere innocui i cnrnpi tli l~ttll.tglin e le .!ratHli nceropoli, e scongiurare i Jwrit·oli tldl~:~ tlifPitn-.e sr•polture l'Ì tscngilarono \'Urt mezzi. 'oi accPnneremo ora soln111en1P ni dn ~ reputati più eOìrnci: la .;entinngionl'. cto•\ cle1 Lt•rreni ove [H<ltit'.aronsi le inurnnz10ni. e la t einumozionc dei rndaveri giit prima incompiNnmcnte sepolti Colla semi uagione e colla pin nlnj;tione dello net.ropoli si fnorisce certamente l'as~orhimento dei prodolli della depo~itìone putrida sperinlmente quando ,..j sceh:ono Yeffetnli dte hanno una grnndt• nllinitit. p~>r l'azoto. \l a però non tolle le stagioni sono propizie por il seminnmenlo e Don tutti i terr(>ni sono adatti; d'altronde, non i· un owt.zo hpido. perclti• l:t lra:'formazione «J'Ull.l lautO C005iÙernole quantitit òi JO;ttPrie azot.He e'i!!e un lnnJ.dtl:):.imo tPmpo. È. 1mper1anto. un'l pralicn rht- non polr('hhe mni pr('nder...i come norma, e che, anzi. è npplknhile in nn 1'1trello numero di ra,i. li ripiego. poi. dellt· rPinumazioni ••. certamente th.;ai 1i(JUJ!nan te P pericolosù, eù. al po,tutto i ':lntnp!!i dn· l'o n es,o pos~ono \OfÌOCal'SÌ in prosiegoo di Lempo <:Ono '\Pl11Jl1'8 inreriot·i ai ùnnni che si coo~tntano I{IHltHIO ~i procede nllt? disumazioni. danni che neppure si ntlennano uperarHin roe nulle cautele, e facendo lar~he asper~iont sui l':td!nen mC:'!' i a nudo con soluzioni concentT'ale d'acido fcniro , con vitriolu


630 di Corro. cun mi~cele di calce, e con cento altri disiufcllanti anche più energrd. Ben ricordiamo come, sullo scorcio del )>elll'lllhre l R70. rl liore della cilladinanza di ~e~lan :>in si ' posto alla testa di molli cittadini per dare coO\·enicnlc -.eppellimento alle numero->e villime cadute su tprel ··nmpo di hallnl-(lrn, o che ;:iit erano state malamente inLerratc: ua:t eire rl nuhilu e pietoso tnleoto non poti• e'~ere ra;!"giunto a cau-.1 delle terrrhrli mnlauie dte sr diffusero tra ;.:li oper.1i, è chu hen pre:.lu fecero drsislt're dal pro~f>~uire nella non rad le impresa. S~orrentlo le belle pa:,one della relazione saniwria -.u~:li psercit1 Herm.1r11c1 nella guem1 contro la Francia del l ~70 ,. i l (SaniHit:~-Dfll·idtt 1iher dre lleulsclten ~ rmee i m KrieJ,!e :,!è_.:Pn Frankreich tifi O i l) possiamo rilevare qnante dlsinl't>L.IOili p1·eliminari e quante ulteriori misure correttive ot:corsero per risanare l~ locali la rh e furono teatro della. gnena, e nd le quali per 11 difettoso interr,tmento dei defunti et ano appar•c sparentevoli epidem1e. Il mezzo che piit d'ogni altro st e aYvi<-inato ullo scopo fu quello d'incenerire i cadavcn uèlle fosse 'te:;sc. Tale metodo (c he era stato propo3to dtl L. Cn·leur. il tptale faceva rarte del comitato ùel;.;a. per il ris,lll:llllenlo dei campi ùi ltattaglra ) consiste\ a nello scoprire a p J• o a poco i cadaveri. inaffiandoli, volla rer volla, ~:on una :;o uzionc di ipoclorilo calr.ico e con acido nitrico perchc "i ::.Yl gesseunacert.uqu·1nLita di cloro.equandotuui i cada,eri e1 1 .o stati messi a nudo. allora si verswn del cJ trame entro le fu"e e gli ~i appiccava funco metliante p;lglia o fas~:iue intrise di pt.'trolio. Cnkolnsi che occort'l'ssero due holti di catrame per le fosSI' contenenti 30-40 morti. e 5 o G ùolli per quelle O\ e :-la· vano allogati .:?:jo-:~00 corpi umani. Dalla combustione delo·atrame e dot corpi ~ru;;si si sviluppava tale un calore che uo·l terrono circo.;tante alle fosl;e non tardavano a mo~tnu·si alllpi


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anwu;,çc, cd

G:l l

inoltre il fumo era tanto denso e C:\ll!>ltt'O che uc·eva lliltcne :ml volto e '-UIIc> mani degli opera.. Però. capo a due ore il contenuto delle fo,~e ern ri louo n Ire · del primitivo volume e non 'i ,j scorgeva pii1 dte be o. . ,a calcinate. Questo pro1·eùimento. rome veòesi. non ern <-emplice. nè en ~CeHil d1 pertroJ'; eppure. c· ome _.::.:1 ÙI CCIOIIIO ru IJIICJiu ebe tl1eùo miglcori risulltlli. flra ~nl laùllro nostro ~urf!ono "ponlnnt'e que:;te ùom.tndc · gincdw :;ono noLe le tante e J.!l'<l\ iss1me tlifhcollìt eh~ ìncontransl in ~uerra nella pratica delle iunmnzioni, e ~o;incchc· ai rcmolicono i pericoli i oere n ti alle d i fellnse sepolture, n qual fine persistere nel sistema dell'interramonlo, nnziclu\ ricorrere n quello di dt~trug;.;cre 1C(ulaveri col fuoco, che saft'hhe certamente piit cool'orrue alle ~instn e~igem.t• dell 'i~tir n e 1 Se. inollre, o presto o lardi per risanare un campo di haLLuJ.din ~<t l'il neces;o;ario ahl1ruc in re i cadaveri eu tro le lor•1 fu~$e. perrlu:- non C\'Ìtare tante fatrche inutili p<'r tumnlarl i, pet·clu:- non prefenire lnntc maiaLI ie iufelli"e. perclu\ Don ri-.parmiare lanld prezio~e es•sten1.e. riconcndo di pnmo acchìto alla prnticn della cremaziOne t Cìli a\ H'rsan della cremazione ri-pondono alh~ nuslt'C dumande eolie seguenti ohhit>tion1: l" .E:;si drcono ,e •JnP.sto i.• il loro priocipalt• nrgomcnlu) clte il metodo di eliminaziOne ùei cadaveri ,·ol fuo•·o non i.• Delle nostre tra•lizioni, nei no!'otri costumi, c che quintli •·• tn urlu colle idee P colle confinziont della mag;.:ioran1.a. B.icordnno a questo pt·oposilo, che nel magi-( iO l H7 1. allo stesso Cr(•teur, dopo ~o l i due mesi di lavoro, fu vietato di pro,eguit'è nella soa pratica ùi incinerazione delle salmo nelle fosse per i numero.;i reclami sporti dalle famiglie pru-;siane. 2" Che non si dispongono ancora di 11\E'zzi adttlli per


Il\ l. Il \liO"F ED l 'ìCT'ìEOAZti):\E

con\·enien tem .. nte iltrl'nerire iu poco tempo migliaia di de. funti. :l" Clte ."• duf,hio ...e in guerra si pos;;t avere a dispo:.iT.i•JO'' h o·corrente straordinaria qoantiltt di cumhu· !)tihile.

to Che il tempo inùispensaLile per praticare le cremazioni no!t c Inferiore a 'Juello clte oc~orre per le tunlll-

l:v.ioni.

;;o (e qnc.t.'l ,·, l'ohhiet.inne che fu fatta all'H,..) fdd" rl che col! t rremazione ,; pri' erellbe la terra d'un con irne I'ÌI'Chi ,~j IliO.

Crr·chiumo di ronrutarP ad una ad una flueste oltlm z rofli: i buont arKolnt•nti nun cr fanno difetto.

l'et· rne~odio diltlustrare fJU'llllO l'idea della Crf'ma;:'ont• nlthh ul giorno d'o~gi a''IUtstatfJ terreno. si da arer pres1 J'iu1prontn di ci' ile j,tituto, prl'mettetemi cbc per ...oru mi capi, ne t•ia~,um~t la 'lo1·ia.

~egli nnticlti lt>mpi i p•,poli intio-germanici osararw ardere • cad,treri .;opra i roghi, con,er\"'andone poi n~li.!IO,:t­ mcnte le ceneri Plllm .tppo, 'te urne od entro a celle. rlw chinrunrann t•olomlmn "'m11t· u.-aoza ebbero i f.reci non 'olo, mn andu• i H lllll,l OI, 1 •Jnali dorante l'impero la diiT ,,. :-ero n tutte le ··itta italiche asso)!~ettate a Roma. ~elle opere di Tacito troviamo ciii' gli antichi Germani hrucia\'auo i l'aùavrr·i. e, SPeondo quanto lasciò scrillo Diodoro di :-i it•rlia, pare rlle anche i CPiti usassero questa pratica. Nella rosi detta eti1 del lmmzo, in 1ulla l'Europa settentrionale- l'(llll presi i paesi slavi - :~i in(~en e 1·ivano i defunti, e lo attc:-L:t uo


DEl CADA\Efll l~ l;lfEIIR\

ri da po.·hi anni "coperti. entro ai quali !'i r'trovtl meua roui. 1ncommlt. e, diun ~he ant• •iena"i con cui si compnano gli ancenerimenti a pòco a poro ed o,·on~Jue (spe··i.tlmente per 11prra del ianf'simo) f1llo smettere tale metodo di llistrnzinne clei cri. cd th'Cellnre tJuello ddle rnnrnazioni. \l ~inmo i la pralira di consegnan• i re-.li um;\ni alla liamma pn· ice l• solamente piu in Yug-t presso alcuni pO(l•)li dd'ia e tlt'IL\meri·a. comt. arno· 1l1 ., t•mpio. ~li lnclu !trai. i G inppone~i. i Kolinsc i e ;!li \ tapnsch1. Ma t'OOlP in tpreslo seeolo d1 dfile progr't';..;o t:mle e tante ri~or,ero dre gn plrev.•no delinllinunenlfl cadul•' n ~l­ così pure l'i rlca Ù<'lla c1·emazione dei catlayeri si riprealla mente degli igieni.;ti. e partt~·olarmente (ciò sia n a no,;lro vanto) de;!li igienisti italiani. •·ra gli antr:;igna ni e fra 1 pru str·enui prupu;.:natori rli la ardita 1'1form1 \'a <;f'gn 1lalo Ft>t·tlrnanclo Colt•lli. t•he cl.!l 1 ~:)7 teune sulla f< Iorinerazione <if'ì <·adnvPJ'I >) nna ferl.lnz.l nell ' l. R. aecaclemi 1 dt o;r1enzt• dr l'acJu, a {l). e nel l ~G6. durante la guel'l"cl an!'tro-prus-iana ed italutastrinca, e le ecatombi ùr SaJowa e ùi Cuslnza, pror>O•f> di 11leenerire ui t'roenta 1'amp1 le \lllime ca1lutc. \ oche i nomi di Polli e eli Gorioi \'lO DO ooorevolrnentt' I'ÌJ:or·dati tra quel11 · prel'Ur•ori e propugoaltJri tlella rnoùcrna ct·emaT.ione: ne. Jlet l'ar;:t.,mento che abha1mo impre~o a tr;ttlarl', po.;,.iamo la..ci:ar passare 'Oilo silentio il nome del prul'. Un-.Jardin: the nel 1810 .:;ul giornale Qenove.;e Lo w1l11t,. .;.:rrs~t' un ani··,,lo u .;nlla }.rnerra e te s re vlllirnt>, l' 111cinerazioue e nom ero~i \asi ciner·ari.

(() \ fhlll41•1 ptrltJtlÌCI) d~i l<lliOri dtl/tl / /1 UCttld,t!UI di SCt•IIJt, /rlltr~ td arti dt l'r1dova, 1836--~7, Vol. :;.•.


H3i

J~ t.; !II ..UION~

80

INCJ~ERAZION.E

l' inumazion~ dei caùaveJ'I ( l ) • e che giit sin dal l86i a\·eva proposto un suo ~reciaiA élpp:u·eccbio per cremJzione. In seguito all' mcenedtnt•nto ese~nitosi il l o dicemhre 1810 a Firenze. sopra una catasta ùi le)!na. della -.alma del principe 1nd1ano Raiah .M uharaja di Kelapore. e pitì anC<•ra. suhito dopo In regolare cremazione ese~uitasi il ~ ~ ~ennaio 1816 nel wntlCI'O monumentale di ' lilano. ··oll'appareccluo Polli-t:lericelli. della salma di Alherto " ellcr. il ruorimento dell' upmtane puhhlwa io favore di qoe .ta trlnOYn.tione :>t fere ;;:rande. specialmente io Italia. Si tennero' co ugrPssl, si costituirono societ~l di cremazione e si puhltlicarooo bolleuint cullo scopo. non solo di tenere viva la discasstOno sull'nrgomento. ma anclte di difendere strenu:•· mente il pl'in cipio della c1·emazione dai pregiudizii del voi~" o dalle ohhiezioni ~-tiut·idichc de).!li sciem.iali. ~H io stesso IOtento pubhli n\ronsi numttro!'i lavori protlam.mti la crerna· zionu una pl'atka allnmeote morale, igienica, economica ., che nun può urtl\1'{\ i sPntimenLi reli;riosi di chicc hes~ia, gino·· d tè ne:;<:una rt>li:.:ione potrehbe tro' are oiTeo.;;ivo questo pro · ces~o. per il tJnalt• i m·ttel'iali di un or;;an•~mo che ha ce•~.ll' di YÌ\'ere venKono restil ulli all'aria ed alla terra. dalle qu •• lt li ehuc. e nelle forme c corultinazioni in cui la natura "tessa li tramuta. ~l a piit dei congressi , ma pii1 dei /00 volumi pubùliraLi'i su '(uesto tema nellt• rarie parti del mood••, l'ardito conceuo fu popolartu:'ILO dal perfet.ionamenLo a cui giunsero tn ltrere tempo :.:li nppnrecchi Le ·n ici. l priocip1li sono qnello di Siemens, quello tlt:-i proft>sscm Polli e ClericeLlt, ()llello dei ~umori Hetti e Teruzzi, quello tlcl (;orini. quello ideaLo dal-

(I l \" Il ,:iorn31C /,•l •·•lui~ del 18i0, N. 1!1.


OEl CADA\ ERI I N t.UJ:IH\A

J' in~egn ere GilbCppe renini, quello tlell'io~egu·•re l'aluneùe

Gozzi, e quello Spasciani- )) ~$mer·. La unporlante conclusione si i· t~he ul ~iurno d'oggi nelle prineipali l'illi1 dell'Italia ed in molle e:;tert> ..orgono telllpli t:rl!maton, ore annualmente ven~ono purilì~at(• rul ft~oco le ~Ime di molli deruoti. e che In l'rPmnzione ùei cac.ln1eri è lata tla noi ed in aJtri stati cuus:w Ila d Ila lllae,trt tldla Je~)(C e dal solenne verdello della pulthlica opinione. t:ntle. adunq ue, l' ohbiezione che essa non sia entrata anl'ora " far part(l delle nostre u;aor.t~. e r1te01amQ per certo che. qualrH'a in una ~uerra futura la ~i dovesse mell~re io opera, si lrO\'erehhe un terreno :hs'li beu preparato e poch1 oppositori..\ qne"li ultimi, poi, -.i potrehùe tent r prc,entc che Salu.y 1)1)Jittlt sttlll'l'llla le.r t'!.'lo.

Per Yero dit·e io ritengo a•~ai più gra1e Jella precedente l'ohhieztane che aorora non "i pos,.tedono HJIJ'llll'l!l't:hi ndatti per inet>nertre complet.tnlente, ed 111 poco tempo. mi~hnia e tn i~linia di cadaveri. \ uche coi più perfezionati fumi crematori sino aù oro. ido•.llt. non ,j t·ie,~e ad tncener11·e nelle~' ore psu di noa 'entin.\ d1 morlt. arebbe, tptinùi - a dir po~o- una solenne utopia il pPnsare di ricorrere ad e.-si nE-lla e\·enienza ,Jt una guerra. Sarehbe pure erronea l'idea di far segture gli e•ercili tla una intermioabill3 schie1·a di app:u·ecchi crt.'tnalori mohili. (luesti.nllre :ul tnlluire ~ini"lramenll• sul muralt•tlt>lle lrupp~. 11011 fMcl llhero elle au mentare il cnrTOl-(gio (~1i1 enorlllt'), ed


s:w

l'W\! \ZIONE ED 1\CI"iF.IIAZIO~E

all' or.r.~rt't'nzn poi .,j IIIOslret·el,hero ane· ora 10 nnmero non proponionatu nl J.i~ogno . .\li parE', pero, che sat't•l•ltl' t'o~a ULÌIÌ,:>ÌIIHI che• parecchi cii IJIIC5IÌ furni fOS"CIO CU~tc)cliti fJI't'.s-1> i depo~ili di OHllt•t·iale sanitario ùa J.(uerr".t per poterli tosto invinrl', al primo irrompere di una epidemia, pre.;.sfl quegli stabilimenti on~ il hisngnn ne fo;;se sentito. Oi:-otru~g.·nclo col fuoro le rittime tli t.lli nwr hi si potrel•he sperat·e tli cli~lru~.::.:tlre ezinnùiu tutti i germ1 a'infezione e di troncare l'e•pitll'mia nel :>no esortlire. Inoltre co1 crematori tra,porLHhili si nvrehl1e l'oppOI'tunitil non solo di ,.ottrarrc' ali.& pu· t1·rùa dccompo..izione la salrlla di qualche grande nllornso, di quolche hem•meritn personaggio, uta uncbe di puteme al più presto possrhrla inYinre alla madre patria le OIl Ili ate cenen perclw ~ro.rw serlrnte nlln venerazione ùei :;uperstili. L'unico nppat·ecchio mobile per cremazione sino ad orn CODOSCI UlO 1\ quello itl••atO dal LIO:StrO C:l(JitaiiO COI00\15~ill'lll Domenico B e~. Taio l'omn, costruito per 01·dine della Somlit di cremazione ùi ~1 riano, fuuzionò per la prima voli t a Firt>nzc. e t[Uittdi rn all r·e eiltn della Toscana. a :\f ilano, ad ht r. acl A les~andn.t, a Lodi a Como, ecc., tlando ovHDIJII6 soddtsfacentlssnui t i"ultati. Si polt\ infnlli, CIIO~latare rlrt: i: capace Jr tlccornporrt~ complel~Hnente un t:adavere in 6rca due ore e uwu.u t' che non lasda sfu_ggire la miuirua szratlevolo 6.tla!.tone. Ila. nello assieme, In forma di nn eomuue carro mortonrio a IJU'lttr·o ruote: ma il \ero apparecchio per la rremur.toue e un paralleleprpedo ài m. 2.50 X 1 .-~11 rli base. e m. l ,:m di alteua, etl t': dt ferro fuso rivestito inter· namenle di terra refrauarin ùello spessore di 5 centimetri. Al eli ~ouo del I'Clrolreno del carro fta, vi una fornace n t·iverbero.la 'l"ale. p ro l un~anrlosi vet·so J';~vaoLreoo, costitui::~e la co~ t lloLtn l'ftnli'l'ct di romlm.vtirnw . li cadavere. :~da~iatH sopt·n un lotto IIH'tnllico fO!-!HÌnto a ~rata, si intr•Jtl uce nell.t

..


di cumluhLione fareodulo pas-ar~ :lltrav~a·-o uno lo d1e t nn a-. i nella Jl.lr~t~ ant,..riure c.lel par;t)lelepie lo ~i colloca 10 ~uj,;,1 d1e la te-.t.t ...;., rivolta ,·er,..o la . e:o...i 1:1. liamma t lae prudu..:esi dall'accen ...ioue llel aomhu-.t1hile (ordiuaria111ente pezzi tli le~nu dolce) ime~te al cada\ ere a t•ominc.i·JI·tl thl capu e lullo completamenlt• l a\·Yol,;e 'enza che alcun.t p.11·te 1lt:l coml•u,..tihile di alimt!Oin nd·t n ··onlondcr-.i r. oi re.... ti tltl eouJa, ere. l .:n" da e '"lnpp.ln-i dalla ··otnhustione llcll.t materia or~.tui..:.1 venJ.rono deeorupn. . ti pa-;-antlo tlapprima altra\ er.;u un.1 potente ,·ora r•n!t' d'aria pura -,tallllita in nmt Sf>t•unùn ramet·u. dall'autore chiu· mata 1Ji 1'ÌJIII'S('I)llltnt'ltlll e f~O-ICHl H•nendo ÌO•·endit~ti dalle fiam me di una i'Ol'llill'eJia t•he lfO\'ll:-\1 ulla hn..:e ùell~:ttniUO. Quest'apparecchio che, come vedesi. (• fo ndnlo su,:li $LC~si pt·incipì ùel fo a·no (:orini, pe~a press'a poi'll 20 qui nta li. e puu facilmente e~sere Lrainalo da tlut· c'avalli auehe pt•r istrad u a forLi peudenze. Snrebbo qnindi adatto in guerra per ' (l tei casi l' cJI•e~li u~i cui più sopra nlthiauw ac~.:ennalo. I'OH'IH.._ p1man1~. non riu~cha pu,..,..LtJI~: pet· la ùecii!Uposttiont' rolletti,•a di migli,ti:L di l.';lcla' eri r.u e :l''e,.:naanento SU!o!li app.trccdti ,..i no acl ora e.-r.og•lati. wnlt1 autori are\ ano ron-i~liato di li ·orren· ancora al pt imttÌHl .;istema tÌt l ro:o, utihtzandu o.: oi "Qfla Ji comùu-tiiHie t' facemlo lar,.ro u-n di materie re,;inol>e, di petrolio. tli ··atrame. e,•c .. non -olo per maptormenle .tllimrc 1.1 CtJnlhta...tatJue. ma 1111 hc ptr Df'llll'alit.l'll e tJIIt"~li od.;ri. piil o menn empireumallci. che sp:~odons1 per l'aria nell'ahùrnciamento delle ... ostanz~-' anim tli. ~l a a~t•·lle IJUC:\lo proce~'>o non i· wu~igliu!1ile: nut.it ll lln. perl'l1t., occorre 1111 tempo lun;.:lli":;imo per incer. crtre contcmponeamcnte molti t•adneri, poi pcrcl11' orc'OtTe nnn Pnonne 'Jnn oli:it di c·nmhn~tildle, e, li nulmellte, perchè con e!>sO no111 si può mai otlrnere IH1tt pet·· 1


1"\U\J \ZIO'ìE 1-:0 !~t f~};RA7.10YE

fella distruzione òes corpi umani. Ciò c tanto n•ro che gl1 "tes-.i autori ~u;.!!;eriscono di subitll interrare (,• ceni.'ri, le os~a t' le pnrtl tli t•adtwere sfu;,rgile :~Jia incener:~ zione. Alt•uni. poi. ni!IIO intento di on-iare all'accennato inaunreniente. aYevaoo proposto di iniettare in ogni ~alma. rwim:~ rli consegnarla al roi{O, una certa IJUantità dr petrol io: ma que~ta proposta non meritn neppure di es~ere presn in consillerazione. perclu\ come hen di~se 11 r alli n (l'. non pn· tcra e~~ere fattn da pe~on e che are:;,.ero non qnalclw praLirn !Ielle co'~ di J.:Uerrn. \ d ogni modn, l'incenerimento clei cadaveri in l!tH'I'nl, praticato :-.opr·n cutnste di legn·l. abhenchè riconosciuto imP"rfett issi mo, lo tt·ovirlmo c:drl e~ gin to. per certe speciali r·onrlizioni di ~uerrn. a preferenza delle inumazioni, da una Pll'tta schiet·n di i~ieni"ti militat·i, tra cui il Morache, l'Ile) felder·. il \ allin, eù nitrì. ,\ oche il nostro compianto generale meÒI•'O ' Jnna1 ra in nnn :ma notn all'opera deii'He.\fehlPr In ~iurl1cò « una nllSurn quanto igil'nica, altrettanto economica. ~< e shri~ntiva. per 110prnrnrnerC1lO. a preferenza di o,:ni ~ altra. » ln qnP.,;Ii ultimi anni. però. i fautori della cremnzione ri,·ol;;~ro i lor«> studi sullt• moùifìcazioni che occorrerebbe upportnre al!h apparecd1i sino nd OI"J conosciuti per render! i. in cnsu di ~uerre o di epidemie, rapaci dì incenerire piit ,•,ulaYet·i nello steSc•o tempo. Da que,-li "tndi ,. risultato che, arrt•canrlo t(Unlr.he intl ispensnhile moclìfica1.ione nll'appare•·t·ltio del C:orini, "nrelthe fa cile 1rnprov\lsnre. a melzo eli malloni r(lft·auari. un forno rollellivo ~u cui si potrel•lle fare granole ;t.;;;e~nnmt•nto nell'evt>oieoza di una l.(uerrn.

(t) ~: . \' ALI.III -Trii H~ aé.! rttuii{UIIlll(l et a~ li' llèsin{ertioll -Parli(!, t81!J.


IIIU CAOA\'ERT N f,UEilRA

Qu e ~ to

pro.,!e.to è dettn).!l iatamente esposto nell' opl'ra:

Ìlnt itllttoM ~mtitaires m llalie ( l) in un artirolo di l~ ne·

Pin i, l'infaticabile apo~tolo della cremnziotw. Permettei che 10. uel modo pi11 hr·eve che .mi s;u;\ pnsstlule " • cl l'OUle il forO•J doHehbe es~ere ~O,Il'UllO , e I.'ODJe ÙO · nehhe run;donnre. L':lpparecclt'o consterebbe di dne sole p.1rti: il cosid1letto t,...,,.,n,.•nL>• (de:'tinato ad è~ser& colmato ron istrali alterni di husttbile e d1 cadaveri) eù il cami11n (p1•1 rnllintioM ti ra~~1o e per h purificaz10ne .t~l furnu). Que:-ta dne parti, ameodue di forma •rnatlmta, verrebbero erette nn.1 eli fnlllt'Oall'nllra e cornunicher·ebhero lhl ùi loro per mezzo di una -.ola apertura. ~ell'1mpiaoto di qne$lO forno s1rehhe in· dispensnLile approfìuare di 1m Lerrt>no nbhnstanza declive. perocchè il camino de,·e avere la !!un base press' a pow nl livello della volta del recipiente. l)uesto. che de\e misurare in alteua rluc metri, ed in larghezza un metro e mezzo. ha nella sua parte inferiore una griglia dt ferro. L:'! parete unler!or·e (cwè la parete opposta a quella prl?sso cui sor,.:e il camino) ha non ~raode apertnra compr·e:;n Lra In gnglia ed il !'tiOio; cost pure due grandi bnchi Lrovansi snlln \'Oitn per faci litan• l'introduziOne entro al re.-ipiente dei r.uJ 1verr l' del comlmslihile. Allre aperture devono es~er~ praticate nelle pareti l llerali, sopra e solto la griglia, per IIJ.;O' olnre la rimozione delle ceneri. ed inoltre. a 'ana alt~ZZ:l delle part>ti o aperti degli spiragli per ra,orire un'ahhoudunte affluenza di aria nello interno del recipientE". li camino, che, come al,btamo tlPllo, flen• PS~l're co~trnito parallola meote al recipiente. ma in un piano pilt elenllo, ri-

(l) lluhhllcntn per \'Ur3 defla Reale Socielll ttallaua tl'l!lio'llO.- Wlnuo, ·lll!l~.


tiiO

ehic•le tliect metri di ~dteu.a eJ una l:trgllezz,l tolerna di j:; •·entimelrt. \ uclw nella sua parte inferiore vi ."• una gn~li.t, e rapP.rlllra th CIJIIl UOÌI'nliOnc tra In parete pnsteriiJre tlel recipiente ed il t'.,111tiuo sluu:ca preà;amente :~1 ùi:-.ullo di questa ~-:ri::lia. Poicl,,:."alb l•a."e del camino t' ,.,t01l•ilit:-~ una forn;u·ella, t•u-,i si i• pens:tto di pratican i tre ~portelli: uno, all'altcu;l delh griglia, cht> penueua re,tr.tZione dci ,..,,j lui tlel rarhvnc. non appena ultimata la cremazione: 111111 •.ti di ,;upra tlel precedenti', che perrneLta t! i alirnent.u e •·ou comhn>Lihile la fornacrlla: etl il terzo. al d t :;ulto d•'lla ;:ligli.t. per pot<•r estmrre lo reoPri tlt>l carlwoe, wan llt:lllu r.he vi ~i accomlllauo, e pet· f11vorire l'accesso tlt'll' nria nlla fotna•ellrt . Per ntcllCI'l' t(Ul'~Lo forno in azione, anzitullo ,j ac~:er11luno i cn rlwui coi tptali si ,., riempita la foroacelln. del c.amiuu, indi );l nppu·ra fum·o nl combustibile, che si i~ twc•ata•t.tto sopra la grì,.:lia del rc.·ipit>nle Qnanùo questo comho ..;tihi li~ :lt'(le vi ~l dr~pone sopriL uno strato ùi cadnrer·i, •1uindi nn altrn :;Irato Il t c,u hone. e cosi di se~uito sroo a rhe tutto il n•ctptt•Ule ~ia rit-nlmo . t: olcoJa,.,j CliC io t:l( ;.!UÌ..;a p u-~.tllll trornre pu,;to nel recipit•ulc treot:t cadaveri eirca. J)i ()IIC::t i i prirni ad es,;ere r idulti in cenere sono quelli ptJ·ti in has,o, cioè i JIÌiJ 'ici ni alla ;.rri,:1lia, e, man rnano d te e,:>i si consumMo, la.;dano il pu.;Lo a •1uelli dte truvan-i •OJira. ~ l {liiÒ fil\Orll'~ lJIIeSlO OHI\'illlPIIlO rJi discesa dei cada\.;ri! agitando la m.ts•a incauùe..,rente cun specmh 'er:.:he ,)j ferTO. E ~ir•,·onw, lulla,·ulta dte i cada' eri pr·ecipit:tno al fo ndo. ~~ foi'IIJn 11 11 \tiOitl uella parte superiori} dd rr•dpiente ·~liSI ,. ne,.,.,.,ar10 r1colma re, volta per ' olt.t. ctne:;Lo vuuln l'Oli ultri c·aclaYeri e con nuo\o cnmhustil•'l•'· l prodo tti clelia com lm ~tione dello nuuerie (Jr...:aui ·hl'.


01!:1 CA DAY ERI

l~

GLP.IIIlA

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depurati attraversa ndo la rornucella lll'denle ramino, di~perdoosi nell'aria alT 1Uo inodori eù innocui. P<,ichi• col proceduneoto ora accennato trenta cada reri rlKI<ò»tmo e~serP. distruui in due ore. co~i calcoJa...i 1'11e io 3 tiorni "e oe potrebbero cremare piia Iii n1ille. l,er In t''l'lruz'one di que,to forno non o.•,•orrerel•hero pin di ~llOll malloni. i quali. r.... ,.:eme alh indi:-tJen.;ahl!e qoantitrl di calct', potrebuerQ e:;~ere trasportati :;ul luogo a meuo ùi una downa di ordinarie carrell~. l'er a' ere, poi un crematorio rapace di incenerii e in :1 gioro1 l 0000 mor·ti. uasterebhe portare a -l metri la lnrahew\ ùel recipiente (:wnza rooùiricarne l'nltezza). ed aumentare di tlue metri l'altezza del Cilmino. lo non vo~lio as:;erire cliC.l 11uesto rorno tal quale ,·, stato descritto, si:t l'enelsiol'. Provando e r·iprovando l'or·s.e si rinsr.il'it acl oLtener·e un si:;tema ancora più perreuo e piu sbrigativo: però agli oppo:;itoi'Ì dell'incenerimento dei cada\eri in guerm po,siamo rispondere che giù è noto un upp;u·erch 10 impro\'vi._,,bile che sui campi d i hatta;.:lia putri1 certamente rendere ut•lis ... imt -.eni~i.

l'ili concisCl -.arò nel confutare lt> altre ohhiezioni. Il comhu ... tihile occorrPnte {le~na. t'arhone, ecc.) 1\ ben difficile nou r1trovnrlo .111 luogo. Ad o~nr modo se ne potrebbe nei depusiti tenert> in ~erho nna l'erta •runntilà per· quei c:t!li in eni venisseru tl far d1frtto le risor.-e loealr. \ coloro che ritengono occor·r·a pe1· la r remn~ione tiP.i cutbvcri un tempo piì1 luu~o ancora cho per inumarli, 41


1;\(j\IAI.rO~E

t:O

JNCI:'iEIIAZIV~E

l•a"ll il riconinre ciii' nelle guerre passati' per tumulnr P (e 111-rlnmt'nle) l 0000 morir ~~ impie~arono l'>empre non menu di l 0-1.2 riiOrol. È qu1n lr CYidente che, co,;truendu '2 o :J forni nei punli in t'Ili y' i! ma,!;!IOr accumulo di c:uiaH'ri, il campo di batta:.:lia polrt'hhc es,ere l()talmeoLe ... ,:o111hra1o in i'.l-6 ;,~iul'lli (ralcol.trulo purf' il tempo richiesto ololla co~lruzioue dt:i crcmatorr). l'er ~·Jprassello so\rebhe risp:u llliala ali .. altre irnpe1 iose e~1genze della guerra gr-.m p:tne tlel JWr:.onale, che. l'OI "istema tlelle innumazioni , t'· inli!'pen,ahiiP pl'l' nppreslare le fos•e. L'olluiezionr poi, sta In faLla all' IIeyfelder. rhe t·roll' incenrnrnen~o s1 priva l'agricollura di 110 vantaggioso coucime. non ha footlnmonto :o;cientifico, pnichè la chim•cn cr rnsegun che dai c.tdaH•ri in pn•tlanllc finnunc svolgonsi r•sst•nr.ialm••fllt' ucido carbonico t!tl ammoniaca o formansi dei nilratr eol .tltn sHli, i quali, se raccolli colle cPneri ed aflìdati alterTt>no. restituin•l•lwro a IJUPsto. in piccolo volume, i piu e:" ~em~inli eil'IIII'Oll p•·r la rico:.trur.ionP. Ma, oltre a non t'~M•re s•·ientllkameote c-alla, :;i può nteuere anche inoppurwua. perchì·, trallando:;i di una niisura ogienrco- profilalt u:.a cu~i impol'lante, cume s:u·eube la cremazione, e che ioter~::-• a tauto da vrcino la :;al ule dr intere popolazrooi, non mi pare ùchlta c,;~ere il ca ..o di intavolare una quel)tione e.:onomica. r.he potr~hLe, al postutLo, riuscire di vanla{o!r;w a ... uli pochi laH•ratori.

"'Hl

Possiamo, adunqur, coochiudere: 1o Che. se la trasfor~ mazione ignea dei cadaveri ò sempre rla preferirsi alla lenta e pulridn decompo~izio nc dci corpi, in guerr·a poi dove rite-


llEI C.\DAVERJ 1\ lìCEIUt,\

IH3

i una a"solula ncce,sità, pokht'• le inumaziooi non posa.;~ohnum~nle e,sere fatte ~econdo i d~ttarni dell' i~iene .

2" Cile queSte imperfette inun1.1z1oni ~ono caus<1 certa ·inqu inamento delle acque t'dell'aria. f' <Juindi oppmluai...sirua cnndiz one per la rapida diiTusiooe di terribili mnlauie tofeuin~. - 3° Che ornai l[Uasi tulli ·ono con' in ti che i morti de\ ono nuocere ai Yivi , e eh t: perrtò, qu.tlo111 si ùoves:.e ricorrere 10 guerra alla c·remazione. non si 11 overehb~>rn più 4uegli o~tacoli rhe. nel 181 l, hanno trattenuto il Creteur clal proseguin• nella sua pratica umanil11ia. Io, come hen avrete notato, non mi sono preoccupato c·he lato ivit•nico della tJUC5lione. l'li ho mcs~u da parte Inno eiò che s1 rirerisce al lato sentimentale. D'altrunde le huont', (ouvioconll argomenta?:ioni, cho ahbondnno anche a questo rig,1ardo, furo no giit mae~lrevolmenle ~volle tla IMLi altri. fra cui no:1amo spewtlmeute il prof. \malo \mn11 10 un "110 articolo << Sulla cremazione dei ca•lavel'l (l} ». ~on posso però lasciar passart• solto silenzio la considerazione cht•, colla pratica ora da me propugnata, sarl'hue ;ts~a• facile, a gut•rra fin ita. raccogliere dai vari roghi gli ayanz1 delle salme incen e~ilc <' linchiuderle as:;ieme l'lltro un monumenwle cmero rio che r1cord1 alle ventu1·e J.{enerazioni che lì dentro donnono il sonno eterno IUI!!liaia dt prodi. Espl'imo, per ultimn. il volo cl1e tJOanto prima sia .unmessa tlai nostri re~olameoli militari la pratica della IOCIOer.tzione de1 caJa\'eri io guerra. e ~on certo che 'luesta mia speraoz,, :;arà pure tla YOt tuili condivisa. H)

r. Atltlclll di chìmara - MilllllO, ottol1rol Jl!i3,


UN CASO INTERESSANTE DI

PROB.\BILE FRATTURA ALLA ~ASE DEL CR~NIO Lettura (JttA nelle colltcl'\'nze seu·ntffirhe dt•t mc:.i di febbraio ,. rn~rZ<l ISJ! nPIIospf'd3lt' militare principali' di Livorno d:~ l lfnenlt! rnedi~o doli. Paolo P oeei

Bosticco t:iovanni. soldato rlel 32° re~gimento fantt•ria. della classe 1870 i• un ~ioviue di 22 nnoi, di professioni' rontadino. E rouu:.to d'n~p~llo e di conformazione sl'llf'lt• tr1ca rt'golnl'O. Xon ha :mteredenti oer"o~i nella famiglia •••l h.t srmprr ndempiulo fin qui beuis~imo al ser"izio mil ilnt·t•. ~ella n oli~ del :w dicembre 1891. mentre, a l1orJn del 1 / ofrrrl'ra, si recn\ a da Genova a J>alermo. per infortmun dt mare crollnrono dei hn~agli e delle botti, lravolgendolo -olio e producendogli un'estesa fertta lacero-contusa nel t'l'lltrll della region~ pat·ietale destra. La ferita a rorma d' r tliretta dall'avanti in clit•tro, n marsrini mollo conLo,;i e frnsta~lta li. ern profondo fino nl pcricranio e lon,:a circa:) cm. 1.' emor~'·•~in fu fm·ti,simn e tale da minacciare, nelle prime ore dopo l'nccmlulo. In mo1·1e pfr anemia acuta. Non fu suhito 11•ntato alcun mezzo pe1· nrrestnre la perdita del sangue. lino ulle l O del mallino allorquando. fermatosi il Polcerera nel pMIO eli Livorno, fui ch iamalo n bordo n pre:'llare al fel'ito l'aiutn dell'arlt>.


U\ CASO 1:\TKRESS.U<ITE Il[ FR ATTURA. BCC.

{;).:.}

Mi tronu davanti .1d nn ferito elle di momento in momento 't;n o d!l\ es~e morire. Era tutto imbranato di sangue, il 'to della pelle era giallo-terr~o, non :.i ,tnerti,ano Il! -~":17mn i delle raùi.di e si ave\·a perdita 1lelh co~cicnza. Dopo una -.emplichima medicatura :mti-ellica pro\' h.ori:l, ai :ll·cinsi al difficile compito tl! traspor·tarlo all'ospedale, rianim antlooe prima un poco le rorze 1'011 ·•·qua t. ro.,nac ru penoso ~ ùillìcile, IJenchè ratto da infermit•ri abili che ~tevo tneco condotto, il tra:;.porto dal ba~timento a terra. e dunurle il trngitLo ,!al porto all'o~pedale ru mestieri pilr ,·olte fermare la lelliga. per $Otnmini,:trare all' infemto delle hennde ecdtaoti, miuacciandolo seriamenLe la morte. Nun credelli opportuno ùi praticare la medicazione definili\ a clelia ferita li oeh t! le forze dell' infllrmo non ~i furono Junnlo r·ialzalc, il che a' ''enne alla sem del giorno medesimo. Furono applicati otLo punti di sutura, con l'antisepsi pht scr·upolosa, previa rebolariuaziont> dei bor1li fntRinglinti della fetita. L'infermo presentò un le~giero stato comato~o. fino al mattiuo del grorno succe~sivo, eù arsione irrcsi,Lthile d1e :;i t>~plic:na allorquando lo si svegli:na chhmandulo ad alta voce per nome. llurnnte il tra3porto dal yapor~ all' o~peclale e nelle prime ortJ ùr degenla in quest'ultimo, ,'e!Jbe vomito di ~ostnnw aliment;tri. ma senza traccia di .:;an.;ue. Trt! gtorni dopo l'accaduto, rianimate~i discretamente le forze dell' inrermo, si potè raccogliere un esame ohluettivo partil'olare,;giato ed esatto. Oltre i siotumi ù'un grave stato d'anemia, nutnmmo: l' tosr palpebrale d' am!Jedue i lati, più accentuata a ùestrn. cd a sinisu·a acco mpagnata da etlema dclltl palpebre che npptu·ivano leggermente ecchimotiche. Oa que,;ta ~tes~a pn r·te. al contorno dell'orbita, si aveva al lato esterno un' escoria?.iooo


CH6 ~uperficia l e.

Sollevandogli le palpebre l' infermo nrr.u.;nvn

~.:eci lit complela dall'occhio sinisu·o e IJUa~i Clllllpleta dal dt>-

slro. \ mbetlue le pupille non rengl\·ano aiTallo allo ,.timol() delhl luce. l bulbi er~uw immobili ed il sinistr·n allfltanto ruotato in fuori. La !;l'llsihiliLil ~enl'rale dell' indiYiduo era mollo diminuita, ed egli si mosua,·a ~~ootin u :unente a,.~opit~> se non ->i INtera de.;: o cun quale ho donnnda . . , , 3\'C\ ., marcata politlipsin cou poliur·ia e si notava una deholezw dei mu.;roli mo.-.tiralori tale tb ricùie lt're che ,.111 \tnt:;ser• ,,.,_ ntinistrati degli alimenti -.emiliquuli. ~ei J!Ìorni surl't',:.tri \'es1me oltlttellivo ci rivel.wa unn zona n n al~esic·n nella mela destra della fur.cia. in avanti neltamenle limitaln dalla ltnra mediana. in has~o th uo:t linea par:dleh al mar;:ine inferior~ del ma5cellnr~ inferiore. a circa poco più di un dito tr.!s\'t'r~o al disopra di tru e~ t o rnaq~ine. in nlto estesa lino a tull•t In melit destra della r('gione del front:tle ed al !:t Jttet:t aute1 iure della porzione "'fWtmosa del temporale. in addietro lttttitata tla una linea di,.;tante C)113SI un dito lrasrer~o dal coutnrnu della base dell'orecchio. In tfuesta zonn, mentre il :<en-;n dolortfìco era abolito al puntu rbe ~• Jlflleva attran•r:•ar1 l 1elle con uno $pillo, senza che l'infermo sentisse il piit le~· iero tlolore. persisteva il senso ti i pres-.ione pressorl11., oor111ale. Era pure alwlito il ~c n :;o Lr rmico 111 qnesla partl'. Ili p111 non erano anertiti dalla narice di de~tra i vapori d'etero· c Ji ammoniara. mentre lo erano, e vivamente, da quella :;inistrn. Dello ~ucc·hero, dell'alue e dt•l t•hioi no deposti solla t1e1:• destra della hngua non 'cni,·nno nn ertiti che dopo un t'etto tempo, colla percet.ione ùel sapore caratte,·istico, allorquando mediante la snliv:t, venivano a contatto de~li altri punt i della lm;tna . .\ stni:.lr1. pet· contrario, si nota\'a "'JUÌ:.tto il -.en,o del ~usto. l.a seo~ihilità tatule, dolor·incn e term!rn crnnn af-


ni Fil\ fTl'll \ Al l \

IlA SE DFI. Cn A'i' IO

IH 7

nholite nella metà de=-tra della lingn.t. tlel palato duro molle e nella t';H it:'1 destra t lei naso. \ella fnrint;e s1 :n er,,nltati confu,i. l 'udito era norm 1le in aml·~due le parti. ~ r ll a congiunLiv:t bulbare e palpohrule e sulla corneR l' on•hiu tlestro era pure l.'ulnpleLlmenlr abolita la seuslbilir:, tallilè e doiMifica. Era itnete nonualr nell' orrltio :-;iD I~t ro.

C:inltue n sei J.!Ìol'l1i ùopo

l' nnadulo em scompn1·'o dr!

lullo l eùem 1 dell•· palpebre ·• ~in st1a e l.t pto'l, e•l1! hnlho aveça ri Ct[lli'lato completanwote tuili · ,noi mu\·imenli : soltant o l'ucchio rru rimn~to t'nlnpletamPnle nrnauroti1·o c eon pupilln immobile, IC(.!!(ermeniP dilal.lta. Persisterono 10vece a tle~tra In pto'i. In parnl1:-i •·ompleta eli tutti i mtBcoli dell'urr.lllo e l'abolita reazione delln pupilla (es,;a pure legger· meutù dilatata) allo •timolo d~lla luce. ~J igl10rò solo da questo OCdiiO la Yi~iOOf•. Ln e~ ami' Oll,\lmc S•'O(liCO alt t Otamente prati~: tlu non ri\ Plò in ambcduP. gli org:tni la più pict:ola altera~i o n c matrrialr.. Per la ferita alla 1e~t1 ,j otlenn<' la ;.:uarigionc 1li prima intenzione in soli l ;.tiomi. Da qnell' epo•·a fino ad o,.:Ki mi~t.nrornno granril'meni~> lP cond izioni genPruli, tanto ··Ile l' infer·mo pre,.en ln ora un aspello as,;ai Ooritlo. Persr,L•' però sempre polidap"1a t'Qn poliurin, al gra•lo d1 emeltl're giornalmente da i ad 8 l'tt·i di OJ'i nn, henmdu (He:>so a p(1co un'eguale quantilà tl1 lhplido. Coll'nnnli"i piii \ ulte falla delle orino ma• fu lrO\ata in queste alcuon traccia di w•·chcro. l't'l' qonhtà inoltre si po,sono relativamente ritent're come nm·mall. Coii'O"chio de~tro nllu:tlmente il Bo liceo può disti ugner·e oj.(getti mi nuti. come 11Ù esempio una penna, alla d1,tanza di tlue melri. e riconoscere una rer:.nna alla di,tanza di 6 '' 7 metri. Ln pnrnli!'li dell'clevtttoro della pulpehrn è 'luas1 del lutto


Gi8 risolta c s'incominciano n scorgere dei piccoli mo1 imenti tlel l1111bo. \ mb~due Il' pupille reagi:;cono ora UJ!Ii stimoli luruino.:;i. La zona aoal~estc.••t si (• pnre un pocllino •·ìstrclln, mn soltanto dal latu inferiore e po;,leriore. E ritornato dn mnlti giorni a destra normale l'odorato, ma per:>iste l' m,;(:n-iloilit.t ùella ,-cllneìderiana agli stimoli ùo) .. rilìci. Il ~t~:> lo 1• lullora abol1lo nella parte anteriore della 111et:t de.;tra della lìn~:na. Si n111arono nei giorni scor,;i dei "isturt.i trufit:i tltlla pelle e del cell ulare sottorutaneo dell01 facria ,jal l;llo ane~tesiro ma sono attualmente scompnrsi in ~e.,:t1ito alla cura stahilita. rome ,opra "i.è t! etto la grande quamita di snn;zne perduto ùnl llo>ticco :wova protlollo in lui uno slitto co;;i g-ranl di anetntn nt'Ulrt rhe non solu rgli fu in serio pel'ic11lo t! i 1 ita nelle prime :.H ore dopo l'act:aduto. ma rima<:e ancor·a tn•r r•rrn tre ~·orni in tale stato dt ahbattimento elle non fn dalu eli raccogliere :;ubito un esame obbienivo minuzioso· tanto piit che tlappl'ltna ritenerumo dipenòt•re In maggior part" di fenontt'ni ptù app ll'hCeuti dalla grave emorragia :;ultlla. Ci n·nrlenuno percrò r.tgiune della poliJipsin e del ~eC<Intlario aumt!uto della ~ccrezione re naie; del grande affie,·oltrn•~n to della vhta (amaurosi auemicn). ripelutamente o~sen ua in ~e~uito a forli emorr.t:,:ie; tlell,t ~tanchezza dei ulU'euli ,Jell'urdJio, che gi UflJ.!l'\·a nl ;rr;tdo di completa auoliziune funzionale, talvolta o,sen'a ta, in simili cast. in un detcrrninattl territurio. Conferma\ .1no que ·to giudizio le condizioni gt>nernli dell' informo. Bopo aver raccolto l' esame ohbielli>o pens,tmmo :-e nn:t lesione core11rnle poteva dar~i ragione dei Rinlomi rilerati. u, in altri termini , se i su•ldescrilli perlurbamenli fonzionali potevano ùipentler·e ùa una fcr:ta dei centri nervosi proJolta~i


Ul l RAHL'R.~ ALLA ~ASE Ut-:L Cll\\10

(l)!)

iante una forte commoz;one od una contu.;ione iudirt>lla c:ha,sai).!nac, ' t'laton. anson hanno riferrto alcu nr faur di t one mortale, nei quali si sono tro' at1 all'autopsia tl~i piccolr Vl'rsumemi sanguigm dr ·:.-emrnntt nella ~o:.tanza cerl'brale che rappre;;enta,ano una ::;pe•·:e Ili apuples.. ia t'apillare. Le ron!ustoui tndiretle, che in O!.!)!Ì non po,,ono piil e:; .. ere hl'gatc e che. l'irca al loro rucrcani,mo eli produziutll'. deh.bono l"iteneJ"i causate da uno spo~tamento tlttullo il renello, ehe, pen·osso in un punto, viene ati urtar~ in nn altro rontro la l<upel'ficie interna del cranio. le contusioni indirelle. ripeto, ad un gradll piuttosto intenso, pos~onn cnnst~tcn• in Qoo sp;1ppolamento di una porzione piit o meno ronsidt•reYole di cervello ..\ que~lo gt·ado la contusione puù essere col'li tu ila dalla lesione di un punto moltn limitato dc11la ~ostnnzn gri,:!ia, ma può nncom, secondo la ,·ioleuz11 del tmumaLismo e se1·ondo la quantità del s11n~ue :;tr'tlvnsalo. cosllluire dei fo· colar d1e si compon~ono di sangue lictnitlo t! Ili J,!rurni t·on fra mmenti di :\O:;lanza cereiJrale. l.e parti superlìcinlr penferiche del carrello siJno quelle che vanno più :-.pe.'"o '>o;zgeue alla contusione; nondimeno la scit!nza. po,.~iede un certo numero di faui i11 cui la le;;ione oct·upava le parti profondl~. rome il corpo striato, il corpo c~lluso. ti centro o' aie occ. 1\npporto alla fisiopatolo~ia l' i neon test tlule che anche una e~!t'sa eli ·organizzazione di una portione dt> l a·enello e ruo disorJini funzionali gravi~"tmi è capaa·e di ,.:uarin•. Pote\'asi dunque trauare nel caso no,tro d'una di IJUC!'ite tlue pecie di lesione cerebrale ed in~remc d'un 'cr:;amonto ~angui~no intracranico e relalivn compr·essionP t È induhitnto rh e .;e la commozione può esister·e ùa sol n, rnramento accade t•h e lt• altre le,ioni traumatiche deii'C'ncefnlo non ~inno ncr.ompagnale da commozione ad un grado qualsiasi.


U'i t \SO

I~T.KRESS.HTE

\ llorquantlo nt sintomi della commozione ~i aggiungono paralisi, contrnlture. convuJ·qon• ecc. ~i può dire in generale che In rommoz1one ,;i ~o111plica con un altro stato morboso tlell'encefnlo. \ el no.;t•·o ca~n oltre i sintomi ùi uu .t lie'"e commor.tone cerebrale. "i aveYano paralisi nel territorio d'innennziono òt vari ner' 1 cr:mit'i. per cui vennP e•clusn h dìn~nos1 tli st>mplice commozionr. Ll'altro C:\Olll una Contusione intlirella ùelrencerato, nltre al non JIOI,.t~i arnmettPrP. per l'a~,enza \·erific:ata ...i tlell'enr.-fallte che si sunle sempre manife,tflre alruni giorni dopo il trauma. e per l'as.;enzn di alcuni •intom1 tromerlinti nei tjttali al ~ uni pa.tolo~i. trn cni ~t'·latnn, Banchet e ~anson, ripu•t•ro un·• ~rant}P i111ponnnz:1 din).{nnslicn, non :;i poleva amnwtlPJ't! anche perrhc la le,..ione delb sostanza cerel~r·ale avreLill' do' uto essere troppo Nlle~a per· intet·e;;snre i centri d'or·i,!!ine ,Ji lutti 4Ue1 nervi rho nel nosu·o infermo si mostrantD•I h.' "Ì. lntauì dnlln :-.lurm sopra esposta risulta che si nn.. , auo paralist nel tcrritor·to ùell'or11lomotore cornnne, dell'a iHlucanle ,. del lr'tH'It):lrt> di destra; p·l t'ttlisi funzionale del nenu olfau iv o cl dio ~lt•s-o lato l! zone ane,tesi · h e nei teriÌII•I i inoervati dalle hranchP del trigemino sempre a d !'SIJ~t. lnnltrf> si an~vauo alter1zioni ò'amhedue i ner\i ottic1. llt' ltenc. perché i c·entri d'ori;ina tutti di f}ue::ti ner>i fo~,;ero ;;lati intere;:,ati per npera del u ;lumalismo. l' altt.>r.tzionP. della .;o,tanza ct>n•lwale aneblte do\'nlo estendersi ai rorpi genieni t li, n.ll'emmenlP lli~f'mine ~··l ai tnlami olllci. per ciù rh e riguarùa va l'alterata funwmf• dei oer·\'i ollwi P ciel ner\u nlfallÌ\n. E r·ispello SPIIlpre ;u nrr\'i ollici. nnn r·'tevnno e:;se•·e ~tale risparmiate l'eminenze higl'minP e.! i corpi geni,·ol.tti, potcht' la retina neppure più lrasmrtten l'1m press w ne luminosa a cpre:'\LÌ CPntri re re bra li dei ri lles~i. onde pnr·t!' l'illlpulsn C0'-11 illnrf' della pnpdla. J)c)rPrano


IP'i i nndei di sosta n w ~rigia dt~ si trovano scai davanti in dietro :;otto il :}" \entl'lcolo e :\Otlo edouo di Silvio. e quellt cl11' si tro'\".1110 al di~olto tubercoli quadrigemini, \erso In volla dt•ll'ac!Juedollo t>simo, perrhe d 1i prum partono h> lil.u e d'origtne tlell'ocolomotore comune e dai ,.,!l:on,Ji quelle tlel trocle."'re. Dovevnusr avere lesioni deJia protulu:r••Ola anni<H'e e dei corpi resttCormi della miùorta allun!!ala per il tri~t>miuo e 0 le~i,ln i nel parituento del i- \'entrirolo per· l'ahdnr~IIIP. l'na lPsione cosi estesa, senza d1re eire ~art>lthe ,;tata nr.t·ompn;.tnntn 1la sin tomi direr ...i. non ,arehhe ,;tat:l 1li eerto compat ibil~ con la 'ila. f\i do\enl t{uindi escl udt>re all'nttn una lesione nurlear·e. Oltre a ciò in lu•s•mn pu nto cl('lla coroM raj.!!!iatn era da pensare cile uveS!:(' potuto a\ er luogo un'nlter·nzione della so5tanzn nervosa cho si fosso manifestata con una simile sinromatologia. Eliminata l'ipotesi d'una '"'~ione cer·allrale avvenuta per rommozione o por contu:;ione con secon1lnria e1norragra tl1 che co:.a ùuntJire si poteva lrallare ~ L'ane!;te.;ia della meti1 destr·a della fr\«'l'Ìa non ,•onshtevn soltaulo nella tllminutione della se n'i l,ìlrta, m.1 n<'II';H~l·nm cmnpleta di qnt!-l'oltuna. ~rì in oli re c~i,..LC\a una tlis,oriaziuue della .;ensihilit il.:;te,;su. vale a dire che, mentre il st-n;;o talltl~ Pra conserrato e solta olll un poco intleholito. manL·ava in\ece ùcl tullo t[1Wllo dolorilicl'l. ~ i cu o... ul••ra da multi quc-to fatlo come una stimronte ,,..terreo. ~egli organ1 tld sen~i tronmmo ancora tptaku ....\ di piit irnpurtantP. L'o luratn a :;inr-;tra era normale. a destra non ,j an ertrmno r vapori rlell'eter·e e dell'ammoniaea. S'ehl1e dunfJue emianosmia, raris,ima fuori rlell'i.;teri.;IIHI. pe1Thè non è stata o.;sen a.La t~lte in -;asi tl r fi'Ullura del fron tale ti rli ncorlasma della hase. li gn~Lo pro\,110 rol deporre

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l'N CASO

1"\ThR~::..L."\TE

successivamente sulle du~ metà della lingua pohere di ··hinino o d1 zun~hero, si mo~t1ava abolito a destra e con'e1·· vato a sini ..trn. Questa pt!rdita della seusil11lil,t ~ustatira (l'miayeu,tia) era ar.compagnala, come suole accadere nell 'isterismo, da perdita della sen,ibahl:l ~o:enerale della tJlltcco~a de~li or!!aoi deputati alla ~ensazione gustativ11, nella mct:a deslt'<l, nella ste,,a gui-;a che per J'em.::mosmin si :we ~11 in~en,ilti lita della .,cnoitleriana per gli ~timoli 6~ici . \ll'esame del (arin~e s'ehl11~ro sempre risultati rooru ...i. ~ ella metit sini<~lra ùella faccia ~i aveva iperalge,ia. l'ow pii1 che d stlmplil:e tallo era percepito come nn \ el o dolon•. Non sombrarnno dunque queste vere ">limmnte setH(If'iali isLeril'he t Ma ve n'erano delle altre. J disttu·hi del11t muscol.tt nra estr·in~eca de!l'or.chio, t:ioi· le forme di oftalmople.~in, rli strnhismo. di oistagmo son(l 1 ari e menfJ cal':tLtcristici. ma pure si po~!!<>no riscontrare negli isteric1. nt~eompal.(nati talora da paresi o pamlisi dell ar.~n­ modaz•one. ~el oo~lro ca ... o tttl1Ì ques11 disturbi esi'-tevano. ~i :\\ Ha pure amauros1 completa a sinistra e m:arcaiÌ$Sirno alli••\ ulimento della v1 ~ione 1\ destra. Or bene, l'amaurosi isterica l· piil ~pes o unilaterale, ma può essere :mcora bilaterale ,.,1 ,·. ~oYent1 \Oile accompa~-:nala, come precisamente si venfi ,·a ~a nel no~tro infermo '\Ila fat~cia, da eminne~tesia seo,itirO-!'t'llsoriale. L' e~•lme oftnlmoscopico non rivela in questi casi alcuna lesione nell'or~ano. Nell'istorisrno inoltre t! conosciuta una specie di I,Jefarvsp·lsmo tonico il quale si presenta solto l'apparenza di un'o•·clusione dPIIe palpehre, con o sent.a fotofobia. Que.sto hleraro ~pnstno suole e~ser·e in generale accompagnato òn di,:turl1i


Ol FRATTOI\A ALL\ IlA~~ 01!1. rll ANIO

Q:):}

sensihilitit. L' occllio suole essere :~mnnrotko e l;t t'n e In con;..•iuntiva ,_j mostrano bene ~pesso 1n~ethihili lln. l ntorno all' orj.!nno finalmente ~~ o''en ct·ebhe una zona circola1·e di aneste.;ia legumentnria. l'nicbi> nel no<~tro infermo si notarano tali ullernz10111. non pote\·n no e~sere ùtpendenll da hlefarospa·mo tontco eù e,sere aodte t[uesto una sttmruate t~tenca ~ E ùen vero che le alter'llzioni dest·rille furono troppo imDlèdt.J tnrn 'n te dipendenti d ~ l traumnllsmo e ~h e l nnamnt!l'i remota è pnm affatto per il no;;tro inft'rmo di elementi nen·o~i rnn i• del pari ìonegabìlc che uno shock nervo"o fortuito. In commozione provata per un accidente qunlsin:;i. un forte lraumatismo fì~ico o psichico insomma. può es:-;ere In ,·ausn che dt•lermina l'isteria in individui per on qunlchc fnttoro oruaniro giil predi'-posti alla nevrop'llia . i lmllava dnnque veramente nel nostt·o t·nso d'ist('ri:-;mo trau matico? .\ prima vista le nppnrenze c'emno tutte. ma non erano che !~peciose apparenze: eppure qu('·t.l fu In dia.:nosi :~~ilatn. ne1 pr·iroi ~iorni di degenza dell'infermo nll' ospedale. Avevnmo pensato ad una le:;iooe non distruuim tll' emorragica, ma soltanto din1mica. dr quelle l'IOt' che l'anatomia non vede. :-ehbene determmnte da un lrnumnlismo. Prendiamo frattanto io e:>ame cia~cuno dei ,.mgoli sintomi rarcolti. l~ ben vero che, nei casi di ane.;tes1a orgaoil'1, "' lt;lnno piit 'l'e'so delle semplici ipoestesie ,,nzidtè ns~enza complt~•a di ~*' O ~il>tlitit, come accade nel! i;:teri mo, ma in que:;t'ultimo i• t'at·ntteristkll la di..,tri buzionfl delle zone nnestesiclte. eh t' non 1' 11 rri~pondono a territori nen'osi anatomicamente deliuul:tli. 1na s1nero a regioni per cosi dire funzinnalmento disti nte. Nel coso in discor·so era nfTatto completa l'aholizio ne del se o ~o dolorilico, ma soltanto in quelle reg1001, cou esatteua


L~

c .\!:>0 1\TERESSANTE

anatomico. l>l<liJilite, n!'lle cJllllli ~c diram~no le trC> branche delcJuinto, ~enza clte minimamente l'anestesia avc•sse imaso il confl nante ter ritorco cl' JllOerrazcone del nervo gc•ande a111 icolare, in hn,.;;o ecl 10 adrlietro. o •)uello dei nen c ot·cipitali ma}!giore e manorl', iu alto. Inoltre le anestesie i;.;teridce hanno un'evol utione loro propria. E"e po:-sono manifestnr~i hruscamenle e cessnre del p:u·i hru~camente. como pure bene spe"so da un lato pa~s.mo nll'altro, o tempor:llleamenle srorupaiono e per un tempo rar hhile. ~el nostro inlt!rmo la Lona aneste~ica si mostrò pt'r trrlli i rapporti irnnriabile. ~la una delle caralteristicbc pnndpali delle ane,tesie istericha è la dis~ociazione della sensrhilit:c, fenomeno che appunto si ossernlva nel nostro caso. li Bostict•o pote\a dire quando era toccato, premendo un pow. ma non polt>\a tli~tinguece tra il caldo ed il fc·edtlo e non ~en­ tiva affatto dolorE' alt ra,er~audo rompletamentc• la pelll' c·on uno spillo. Sì arrimva a cnpire l'abolizione del senso tlulot·ilico. con una lesione del trigemino, ma come si ~pie::a''' la p ~: c·si~tenzn del ~en~o di pressione 1 l n putolo!lta ,j rono,couo dei c.a,j di simile alterazione della scn-.ibilitn. Sulle ciratrirc. ad e"empio, ,appiamu che matu:ano niTnttu c ne•ni --en,itiri. pPrcbe e:;se non h tnnn h "truuura cnraltei'Ì,tcca c)el dt>rma. eppure mentre su tli e:Hl mnocano le :-P.nsnzioni lermirhf' c dolorilìclce. il :.ensu tlt•lla presscone è ronserv.cto di,;cretamente. Lo ... tcs.;o falld dc•lln per.:etioue del senso t:1ttilr, essendo abolitala i'iensiuclitil dolorili,~ :l. fu rilevato anche dal lh·an nella l'arhe:,sra ~nturncnn o po~ te riormenle fu ri,;contrnto clogli o~~en:uo r·i rn molte malattie del cervello e del midollo 'Pi· o:tle ...;per.ialment e in alcuni casi di tabe dorsale e di parali~i di Bro,,n-Sc'•quurd. Schill' riu~ci n conservare squisita la sen·


DI fR\Tll RA ALL\ DASK DEL t RA' IO

(i;):)

tattile. mentre i I•iù inteost stimnli dolorifici non prola nla bianca del midollo sp1nalc e con~t>nanùo int.L!i i i po;;teriori. :\ella sirin!!omiel a i pnmi ralli morhosi ganerale. primJ che :;i tleterrnini nel midollo spinale alcuna :>eri.l degenerazione. consistono nella perdita della .. eoaibil ir:t termi~a e dolorilica mentre la tallile rimane in\'<1110 mo\imenlo di sorta. io alcuni conigli. tngliando

lDit l.

Stnimpell osserra che l'analgesia è un sintomo che si o,aerm altltastauza spesso tanlo nelle a!Tt-ZIO!It oen n:-e periferiche quanto sopra! tollo nelle centrali ( l ). ln hase a simtli osserraziuoi ha ,·alore a parer ruio la teol'ia per la qu.tle si ammette che le vii' dolorifiche e le \IC tattili si mantengono sepa rate ed i111lipondeoti dalla perifrriu al r·cntro e che le ;;ecotHle si possono Lrovarc anche in parti dove mnncaoo ner•i sen!\itiri o dove da una causa qualsiasi si3 ~t Lo interrollo il decorso di ttue~ti nervi. Ilei resto nella zona ane.-tesiea ~~ notarono e si nolauo tnt· tom marcati d1sln1 bi lrofici della pelle e ù~:l cellulare :>oltoculnneo. Queslt disturbi rrequeoti nell'ane,lesin deltr:gemino per lesione organica del nerv•>. non st ''t'rtlkaon nell'istc rismo. \l a se il nostro malato poleça tlire tJnando era to~ cato . non poteva però ùistin!!uere tra il caldo eli il rreddo. In lìsin· logìa, per ciò che I'Ì,!U<li'Ùa J,l dl,.linzion~ rra il -.en-.o tli pre-. siono e quello di temperatura. si hanno due oppo-;te teor1e. l.a piu semplièe è rruellu per cui ,j ~uppnne che e... ltòlano nella pelle tlue sorta distinte cl'org.1oi tenuinali. uno tlei tJuali sentirehùe sollanto l'azione della pt·es... ione e l'altro le sole

(J J SrnU II P!lLL. Palolo!)ill apec. mt'd.• pag. 1, vol. 11, flllrto t•, Iii$~.


U~

I. Ai-0 1-' lFJIESS 1 "TE

Hrint.ion i nella tcmper.•tura. t.ia;;t·uua poi dr que~t e due spedc d'or·goni wrmioali nvrehlte libre nervee propnl! conduuraci dell'unpre,;-.ìone dalh periferia al centro. La :.ecumla teoria, che t• stata so·Heouta ~perialmeote dal Wehe1'. t'• 1'111' ~li stes'' organ1 termin.1li n.-entano l'azione delle due spt>l'ie di stimoli. Il nti\O nostro stnrehlle in appo~gio delh teoria prima espo,t.1. io favore della •JUOie. del re;;to. nri ra.:-i paLolnglci \ Cnrtero citnlr anche dal Brown Sl•quarJ {1). Co<.i I' Herten {:?)erta 11n 1'a~o del Cnrpentier nel •fltalr', es· sendo presente il senso lallile, era abolito quello dolorilio-o c termico. Il l nndoi!' ed il '1 osler· (:3) pure osservnronu iu un ca~o nna l).!esm e m;tncant.a tlel senso termico, penlur 1111lo qucllu di presswne. ~l a il nm.LI'o caso tanto piti t\ intcre-.:anle in 'luanlo che tali alteraziOni si ùehhono ascriVI're a le 111 01 del sisterna ue1·voso perift•1·ico. Il ~uthn n!!el {i ), Il Ber~er (:;), lo Ziehl {G) ed il l'id. (i) ripnrlnrouo ~~a:;i di lc:;iorH p erife ri ch~ del sist.ema rwn o~o con di-.sociazrone delle :-cns•hililit termica e tnttile, e J,· nppuuto da simili ossen·nziom che si può meglio arguu" l'esi~tenza d'orj.!ani .;ppdali pt>r il sen5o Jermico. ~I n cont·nuinmo l'esame cmir.o dei ·intorni rao:c\>lti. l.'emiano~min e l'emia~eustia Ila uno stes~o lato. ~e :\Ì os-enann t11 rretJ1160le nell'i.. lerismo. po,;sono però ancbe e,;~ere cleterminnte dn lesic,oe clP1 oe1 vr tlepolnti a questi s<'n'i spel~ilid.

l Il UMili S·~tJ;•I!AftD. J•mr dt Ph!JI IS63, \O f. IU \OI. J.

t!l P{IU.gtr'1 ·" ' tl1i11, t •~. 131 Rtrll4 lllr,l . (r ti rlraug tSr.l. C'l IJmiKrh.I'J lrchll'. f, Alln .llt•d, Il. (5) 1\'itner •Ma. IVociiMlehl'i(t, t8a. (61 lJeutscht mtd. II'•IChlll <clm(l, ' · ti , 1889. 171 1\'lentl' mrrl. Wocllt111chri{l, \ , 18 ! ljSS.

.lrcltie<l dt f'h!fl . 1~.


Dl fB~TfUBA ALLA DA~t O~L CR A~IO

ti17

tlu per la man~oza ùi ù.. ti ohluetth·i. dtc ci <~ltestino una lt•siune or~aniea, cb e i surlde.;l'ritti fenomeni acqnicat·attere di stimmate i~Leriche. ' ' ·' nui 'ed remo più che non mancano nel nostro cu... u J r·;wrurruaziuoi ~de nIl' rhe ci tlimo~lrao o l'esistenza di un'alter11zion~ orCII.

Il morirntntu o.;cillalorio ùetrul.'chiu :-ini,.tro in tlirl'l.iooi t n i~t.•'.!mu), o-..;;ervato per multi ,.:iol'lli. con \al iaT.ioni fttJilenll di ~rado. poteya essere tl~tcrrninaiO in tua,sima parte dall' :una uto~ i completa di I)Ue:-t'orch.o. l.o lehendet (l) t lò uu ca"o tli uistagmo unilaterale in un tnù,ndno cho Ile\ a ti all' occhiu destro un potere 'btvo uonnale, mentre dall'a ltro era divenuto cieco senza cau!la valutahilc all' ottnlmogc·opio. nuquesto lato si avm a nistngrno con oscillazione in dirt'zione ''er·licale. Era questo pre~so a poco lln caso iuen&ico al no:Hro e del genere dt tjuelli determinali dalla j:rando dUTerPnza ùi potere visivo fra i dtH' org:•ni, senza Jlerò esclu · der,• che po.,sano pure concol'l'ervi t'ontemporaneallJt>nte altre cau~e t>-~enziali, tra le qual i. nel ra~o nu:>tru. st polrehlte anno,·erare la stimolazione mot rice per ùato e fallo dalla le,ione che piit oltre ùimo·trercruo. l: li <~Itri tlisturhi della muscolatura tlell'ocrllio ùe,tro erano YeramPnla dovuti a spa~ mo puro e semplic·e O\ vero a parati~i t :\ t>l ltlefat u.;pa.;mo, sia tonico o clonico. la p.tlpeLra or.t.narmmente \lhra. quanòo !'i tenti d'aprirla. i· fortemente r.tg;:rintatn rlalla contrattura ed oppune una certa re~i,lt}nza ad ,.~, ere tnnnlzata . l'er l'ortltnarro inoltre la contrattura tlell'otLtcolnre i• ac-

(I J 1\/ht . Alclllal~bl. ( . A«Qt ••lìfi/1;, , tSiO, (llll,!. Ili.

i2


compa;:nala da ~pa,mo dei muscoli dal lato cot-ri~pondl• Oie tl••lla (;~t:ctu. t:lt:m:ol ha uotato pure che il sopracdglio, OPI hlefarn,pa.,mo lOOÌt'O, avpare ~IJba~sato rt•pello al lato -.ano. mentre per 1.1 pto~i pamlltica al contrario è innalzato. Or ht>nt\ lutli 'lue,;ti caratlert del blefaro;pa.;mo •Jui fanrw ùifeuo. cd inve~e ùell'ahha~~ament•, del sopracci~liu del lato :tmrnlll.eto. eh~> non lo ~i lrova 01ai nella pLO,t pnr~lit ica. ,j uola 1111 t•levamento del mede~imo. lnnllre le phclte n·r·Ltcalt dell eleratore del :-;opntt•ciglto uon si o-;senano c sono invel'e più marcate dal la11 mmalato le pliclte trasversali della fronte per op~ra del muscolo fr·ontale. Qu o~ti filLlÌ danno nn grande valore al concetto dPII.t paralisi dt! l ter~w pato. 1.' esisten1-a dell'aoe:;tesia del h• eornen dal lato inwros:mlll sur·uube un carnttere, po::LO in e' irlenza da Gdles de la Tourel.te, che semhrerebhe particolare al lele· farospn,rno isterit·o, ma non ~iii nel noslr o ca!iO, dovt>. comu 'edn•rno, c'• hen manifeslit, tra le altre le ..; ioni. n n clu~ IJUPlln. tlel tn;.:emino. Frattanto nnche ammt:>ssa una paralisi del 3° paio. pt>rchi• non poteva es...ere di natura isterica~ Si deçe n~ord.trt.• dw nnu :.oltanto l'oculomotorc romune ma anrhe l'aLùu ~enle l'cl il lrol'leare !\Ì rno~tr t\'illlO le'\Ì. potcltC:• l'ot:chio slan Ìrulllnhile e driuo cnll't"'"'! r1vollo come per la ,·i:;ione d'un n~.!flh• lontano collorato di faceta. ~on si aveva in altri term111i ii Jiill piccolo acc·enno di stral,ismo. \ vrchhe clunqus dovulo h le~ione isterica interes~are lutti 'lue,;tì nen i. oltre ti lri;.:ernino ed i nerTi ollici 1perdti• ,j :neYa anche amnuro:;i\. ~l a 1 tlistul'ili della muscolatura tlcll'ocdtio (che po.;sono anche e:;sere accompagnati cl:t amaurosi) sono a-;sai rari e poco caralleristici dell'i5lerismo e ..i rivelano specullmenLe con nistagmo, con paralisi dissociiiiO


DI FRATTUIIA AL I,\ 11.\SR IlE L t.:R A~IO

(ì;;!)

convergenza. eon strabismo. Inoltre ner rasi th compartecipazione di tutti i mu~colt dPII'ocrhio alla par·nli i, secondo' Chnrcol. non ::i dovrebhP pensare all'i-.tPrismn l'erchè dunq•1e non tlobhiamo cerr.ll'e se può esi~tt>re uu punlu nel quale una le:"ione. in rnppor·to cau,ale col traumntismu riportalo, al•hia prodollo la pnrali"i dr tuttr • J UC~tl Dt>n t 9 Lo vedremo lrn poco. :\ella meta Sllll'lra della taccia il nostro infermo pre,enla\1\ t~n o stnto tperalgesico, al pnnto <"he per poco cho si pn•me•-e ~i ùest~va dolore ass:-r i 'h· o. :\ell'i•teri ... mo si trovano SJI I'~:;n delle zone ipernlgl'~iche lP quah talvultn ... ono uhicnte nelle re~ioni do' e si notano tuili gli altri di~turui e tal'nllm si trovano in localttil le piu $Vnr·rate, c;ebbene in generale si nhhiano delle seùi di predilezione. In ta li cnsi spes~ll l'indivi,luo 3\Vt>Jte. quando si preme in queste zone, sensazioni di uur·a e talora a queste Lien dietro un ncces:;o convubiro. ~ o n o qnellr :nw t~leroynte che possono nncltt• ('~"ert' ~rnsrno­ freuntrici od i~terol'renatr·ici quando. aumentando :.U di es"o b pre '•unP. ~i nrrest~no le con' ulsioni. l'na 1lelle earallen:;tiche prinripnli tli tjueste iperalgesie, oltrechc nell'tntenstta Òt>l dolore. con si--te nella con--idere\ ole irbtaldltt.t per la •Juale fncilment~ ~~ m:tnif~stano e ~i dill'!luano, sr:1 'Pellllnnenmenle. sia ...otto influenze diverse. quali la refri;!era1.ione, I'Pit>ltrina1.ione. le re' nl ... tOni. l'azione del rna.,rnt•te t•r •. t't • \ e,suno di que..ti cat·auerì presenta\'a la zonu tpernl;cesica nel nostro tnlermo, la •tuale era e'te--n ·• quast Lullo il Lerri torio d'innervnzione delle prime 2 hrnnche del qu1nlll n SInistra· per rui, non sapendo altrimenti .. pie!.!are d ft•nomeno, n a ~cl' v a spontanea e lusinghiera l'irlea eire sr 11 auu;;st; d'nna stimolaz10ne di queste :? branche tlt•l trigemino, per opera della stessa allerazione organi<'a che ledeva gli allri nervi t'i -


660

U~

l.t.SO

I~HilESS.\:'\l E

cordati, non nl grado dn 11rodurre una nevl'al~ia, tua ::ooltanta) uno :.lato ereti:.tico del nervo. !)'altra parle non saprei clunl valore potes~e a\'ere il concetw che si russe aumPntata la fnDl.JOUaJitit dP) ll'i!!l"lllÌno d t sir:i.-tJ a (con lllllllt'Olt) della senstbilitit per •l fallo che a ùe:.tra •JUCsta funzione era :--!aLt alcolita. St hanno. ~ vero. pet sen:>i ,.pecilìci. de1 falli eli cmnpe n ~o da una parte per l'nltollzione di 1111 sen~o ctall'altra. ma io credo l'lte qui ,..uuuo 111 un allru ordint· cJi d'itlec. \ d ogni tnorlo, per concludere, ritengo che l'ipPre,tc•ia notata nel no:-lro ra,o non :\t pote:.,e affatto coo~tdcrare couH' stimrnate isteric 1. Qnaie dunque dc>reva essere lit le~ionl" aweoutn nelnu~tro infermo ed in quul punto doveva essere riposta t 1\ill•nni che ~i trallnsse Ili frattura, con emorragia ~econdaria alla ba'e del cranio. \1 1 st permeuano in appoggio di •tnesta dia).(nosi. aie mi ricordi anatomu:i . .\ i lati della sella torca, in corri· spnndenza ciel "eno c:nerno-.o, l'oculr•motore comune il truclenre e l'ahtlucente, insieme rwnili. penelran o in un s• no rtelln dm·a llladre a co ntra~go no lulti ;trl el'enza colltt priuHl lll'.tnca del quinto (la '}uale pure viene a raggiungere d •eno ctweroo·o) e col ne n o gran simpatico rt chinsma dc t llt'J\ 1 otlici po).!!!ia sulla lamina quadrilater.1, che :>1 trova tmmeclia· mente al davanti della sella lu r·ca, e1l i o;noi traiti nuici passano al disopra del punto io cui il :lO, .i.o e li" pnro clt>l nervi cranici :;i tro~ano nel seno della dUJ'a madre. L'u ngure apparente del nerYo olfattorio i• all'estremità internn della fos ...a dt'l Si h io, con u·e cordoni d t radrci (di cui il me•ho •\ gri~w). L'estet·no dt c1uesti cordoni è in rapporlu col ~angliu olf,atliro nella fessura del tlviu, l'interno colle cellule della parte media dl.'l cervello, al ùarnnti del chiasma, ed il medio colla sostanza perforata anteriore. Tu virtù di que ... ta


01 I'RHIL'R.\ ALL\ BASE DEl CR\~10

6()1

izione le tt·e rnùici dd ner>o olfauorio s1 trovano e$!16 purP. al disopra del rorpo dello sfenoide eù Jmmetlla-

&amNite o. l tlaYnnti della lam ma tpwdr.taLera. l.t> due ratlu:i del trigemino dai lati del1.1 protubt>ranza nnulare, ""~"'O In par1e posteriore d1 cyue-.tn , si portano innanli, senza onir,i. tnll ':~pire della rocca del temporale. po;:giando •milA ~rann­ latura che ivi esistt'. Pri arr ivate sulla faccia superiore dPIIa roct•n, la mclict• sensìtl\a fnrma un :tanglio (g:m~otlio semilunara di l;as~er) che ,ta al llbot:u della dura madre. all'estrl'mil:t interna dPila ,uperlicie ~u~ et·iore della piramide. in uno 'P zio ca\'o (r11r11m I(Prkdiil. P reme,~t· queste annotnlioni rl'annlomia vcdinmo c-ostt succederel•lle se una frnuura intere!lsasse il corpo dello sfenoidt•. l'er la spt)t';.:enza e r·elttti"a rompres,;ione <f1 qunlche frammenlll osseo e per la compres,ione •lelt>I'Illtnata dnllo stravaso san~u1~no si capisce come facilmente 'errelthero nd e~se1·e interessati t11lli i nervi $Url'icordati e riot\ il 1°, 2° 3°. 4." e G'. nonchù la prima branca del 5•, elle si Lro,·anu, ron le loro libre d'ortgmc apparente, come il 1° paio. o con la loro porzione intrJcrani··a. tuili intorno al corpo della ,feuoiil~. !1\atUI'nlmenle la lesiot'e di questi nervi poteva essere prevalente n de~lra o a ~ini.;tra . o soltanto o tlesLra o a stnistra, a $eCOildn Cltt> la rl'llllUI'a l'i e~lende"a piu Ila una parlO Cfte dall' altr.l. ~el oo;.tro raso avre!Jhe dovuto rslt•ndtwi mag~o:i ormt!nle a destra, e l'emorragia l'econdarin. al cl•sollo dPIIa dnra madre, avrebbe dovuto psct·citnre a de.,;trn una comp1·e:>sione anche sul gnnglio di r.asser e sulla radice molriet:' che si trova al dt dietro di cyue!'\LO, l'o nn e l'.tltro al disotto della dura madre, come sopra si i. dettu: o .•iHero la compre:'...ione ant•hho do' nlo a>t'r luop:o sulla 2• e 3" branca del :;• e !\nlla radic~ motrice. in corri"pondenza dei for·i rolondn ed o,·ale, quando r emorragia si fosse falla strada,


UN GASO lNT.EitESSAl'ITE

rome t.' logico pt111sare, nella parte piu declin·, ··wi· !lf'lla fo ..sa sfenoìd.tle. Qnali sarehl1ero stali, ammes"a quesLa lesione. i dihiUI !ti nlla pènfel'ia t Pn1·ulis1 nel Lemtorio degli oculomotori l' tlcl troele:tre dt de:-tr.l. e •JUÌn•li pto~i palpei.Jrale e 11nmohilità del IJulho e della pupill.t tlestra: perdlln dell'odorato tln tjUhhl Sth.;a parte pt•r h le,ione dE>II'olfaUoriO Ùe ..tro. eol :me,lt>:-i.t totale tlel tngenuno; •Julndt insen:;ilulità a de,tra nelle n·gionl lnnen,ttc dal frontale <'sterno e tlall'ep1trucleare (IIH:ta Ùe:\lra ùella rt!g1one fronlale). dal nasale interno (iu:.ensll•ilitit ùella parte 'Upt•riore della cavità na:;:1le e della pelle della punta del naso), dal lacrimate (porzione esterna della t'ungltln\h-IL hulbnre), ntmi tutti dell:\ 1• Lraocn del quiutu \n e.~tegia nellu ;;unnda e nella parte anteriore della rt•-.iune temporale parclu., in que:;te regioni si diramano il nen o orhitnle (l'ltc tlà il netTO~oLtncu lan eo della guancia ed il rnwo temporale d~>ll' orhitale) ed il sottoruitale. apparLenPult al1,1 2• branca del quinto. JOiensihilità Jella muccosa della lllt>l;t de5Lnl del palato ùuro e molle e della porzione inferio1 e tleJJ;, ca\ ittl nn~ :de, come temtori d'innervazione dei rami farin:!ei. del nerço ~reno-pala tino e del neno palati no, ram1 ~eu-ili' i tutti che emannuo dal ganglio sfeno· palati no di ~l l·d ti, il quale riceve la radice .;en~iti\a dalla 2" uranra dclll'Ì;!clllinu. 1 do~evn Htoltrc a\ere inseosibil1la della metà de,tra df-111 lingua perdu." 1nnervata dal linguale, e finalmente par.lli:;i t) pnresi dei muscoli mastrcatori percbi• animati dai nf!Hi Jua~­ seterino. temporali profond1 e plPrigoiùei interno ed e,ternu, clttl appartengono alh1 3• hranca del quinto ed allo radice motrice. le •r~alt. pnma di u!'cire dalla c:n i Là del c:ra111o, ,j uniscono in un solo fa:sdo che al punto d' u:;t·ita si Jh itlc in due gt·uppi dei qual1 l'e.•Lcrno, contenente la maggiore copia


Ili F II\TIUnA .\I.I.A IIA~f: 1\EI. Cfl \\ 10

titì ~

lilament1 della ratlke motrice del trigcmino, ftHnl,ce n n1.a rami molori, che sonu i surricordnli. Or h ~ o e: nel no~tro ca;;o le re;.,rinn1 colpite rranu Uf'f'IIOlo •1uelle, e sohnoto •tnelle, nelle •1uali l'anatomia c'i n ~egna chPnnno a ùir.tmar"i i nerri ramrnent.li, per cui la •lin!!no'i aue,po-.ta era ptennmente confermala dai Ùali au.,tomir.i. llelnll\amente al distnrho della v1sta nei due u~:chi 'l dove' a ammettere che r aiLP.ra.zione non dort>~..;e intert,.;;Jie unkameute iltrallo ollico di destra, che ultriml"nli n' rt•mm•) doYulo ;n·ere emtaoop,ia al lat•> si ni... tro m:t irl\·ece 1l chiasma "te:;so, t'OD ullt'razione prel"alenlt• dl'llt> lillre ··ile anùa' ano a costilu ire Il ner·vo ottico sinistro, pro lur:entlo l'amaurosi r.uru plela scllt-lnlo tla questo la\o. J.a pupi lla :;ioi..;tra pel'chi• tlapprmm non re:tgiru ;dTatlo al(li stimoli della luce e per·clli: ora i• lornuln. di r\ 110\0 a reag i n~ ! PPrCU(l. in principio clelia malattia. In rNinn. in sc~uito all'.tllerazione sollita dali~ lìhre componenti il nen o n!liro. uou era più npar.e di Lrasmetlcre le imprc11:.ioni luminot.H' a 1fU61 centri dai tpwli parte l'impulso coslrrltore dell~t pupdl.t. il rhe può ora .tnenire perd1l> l'infermo incom111cia ,, \"e· der" qn-1lche omhra da que:;L'ocehio e ad a' vertire gli o;tirnra li d'una luce intensa. '' ' come s1 pole>a .;p1e,:are l'abolizione del .-en-o del gu,lo Dt>lla mt•til de,.tra della lingua? Il glmBo faringeo non lllrim alla fo~~a media tlr·Jla hnse clel CJ1lnio ENl. pa:-sando innanZI al lìocco llelt·erYelleuo, s1 dirige n>r,o la p~rte anteriot~ t!el f•11·:une lacero-po·>~eriore. Cjueslo nervo quindi non devr. e~­ sere le'lo nel l'Uso nosli'O. Secondo Pantzza Il glu:,so-farin:!eo sareb be stato il vero nervo gustativo della li nJ.(U'l. menlf·t• le ri c ~rche ùi T. 'fiiller ,. Looget ammeLtevano che solo il ramo liuguale <lei quinto avesse l'ensiui litit ~ns tntivn specllica l' ('lle il glo11so-ft1ri ngt>o fos=-e soltanto nn neno 1a1tile. \nche l'e-


lìi.H ~['Orit?rw• di \ oll.mnn si opponevano all'opintonl' di PJniu~l.

~f oller inoltre rtteneva che anche i

rami palatini del tJninto ro3sero rapnr.t di trasrnetlere impre~sioni gu<.l:lltve. La li s10fo::i n nllunlmenLe ha 'laltiliLo clte il glos~o-farin;cu rornisce In parte po..;Leriore rlella lingua. ed ti ta,;lio di e~~o di·;trug;!e il s.;u-tu in quella reg10ne; e rhe il lingualt' ,j di!;lrìhui,;re nella p:trle anteriore. e l<t sezione di f>s,o priva tJUe~ta tlel gu~to. gra prectsamente tptello che un~>niva nel nostro inCermo, il•lu.tle a\era ~pento •[uesto <:t>n:-;u specilir.o snll.t111età de,tra della l tn gn:~ in avn nti. e soltanto ~ulla hase della ste.ssa, con un hre ve rilartlo. tn-vertiva il ~aport- cieli t' snw•n~e ìvì clepo~t(' . Si :>pi~>g.Ha il ritardo nmmellerulo • lte a rormare il ..;en·;o del gu:)to concorrono anche i rami pal•ttnt del tfuinto d te nel nostru caso era no essi pure lesi. Fu da molti sug;,teri to che lo fiore gustato!'ie del linj(uale pro' eni~sero dal rlwnla-tymprmi e clw le fibre ci el litt !.! Uale r.he V•mivnno dal quinte• sen•is~ero esclusi,•amente P''r le Hmsalionr del lnUo. Furono acldotti molli nrgomenti pro e cuntr·o 1 pte~tn optnione. rt uoslro l; un cn~o di piu rhe depmlt' runtro • Ju e~tn teoria. dm·cndo assolutamente escludere una ll·~ionc del racriale. ComP. ,j -:pieg:H·a la polintin nmmelleoiio In le,ione •1111descritla ~ l n ~ef!nito all.t nota scoper la di Claudio llernartl ,j ,·enne a ro n o.,,~,..re rlte dopo la pnmur·a del 4.0 'f'entricolo, :tllorqunntlo In punta clello .;Lt'Umento cade fra le origin i de;!lt a c u ~ltl'i e qut.:lle dei \'aghi, l'orina dl•;:li animali ,·outiene dello zucdtero, C!Jliro~>llriu). che CJU:lndo la punta t'ndt· un po' piu in basso :-.i nttienf' una semplice poliuria, e t[unntlo cadt> più in alto. albuminuria. Nel nostro caso non st n'e'n zucchero od .tlbumina nell'orina. ed inoltre dovevamo a priori e.;cluùerl' unn Je::.ioofl del ~o ventricolo . Ritenemmo iuvetu che si trattasse 'eramente di diabete insipido. a propositu


01 FRATl Ull A ALLA U\'E DRL 4 R \N IO

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lJUOit> ~~ppinmo r.he la sede onutomicn òelln le.;ione cl'n ·

l• ignota, c~me pure sappiamo chi' le sue cau~e sono luliO!":I I}U'hÌ d~?l lUIIO SCOOO>OCÌUle. \J a Ira I)Uelle che ~i Jl"'"

JCJno rintracciare con magl!ior ft•e•tttenzn ,; annover.1nu i patemi d'.1nimo. le commo1ioni e le l e~ioni in ~ent>te del cervello. l tumori e lP. e;;osto~i alla ha se del rr:tnio -ono pur~ J&ati ricono"·ciuli cnu~a della polinria . .Xon deve tlulltfUé ~nr­ prendcre e molto meno !kve inlir·rn·1re la rlin~no~• (cll'mulala se non ,,p(Ji.•mo dire in IJUal punto dell encefalo ha luugo la t~;- ..ione dte di1 la poliuria al no,..tru infermo t:i hasti o;ap~>re che fJu MI;t si verifica con una cor·ta ft't'fJUAfllll nei casi 11i eornmozione o di le,;ioni in genere del cervello, e che le~inni d1 punt• differentis,imi di 'rue;;L'or~ano si 'ouo \l'le dnr luogo a moflificnzioni nella natur;t e neliJ quantità dell'nrin:t eme!'sa. Il decorso della malattia confermò la nu,.trn dia;tno~i? lnnanz1 tuuo, ollrechè dai "intorni suddesrrill1. la tl1agnu"i eli frnl.luru alla ba~l' rPnira avmlonlln dalla ronnsren1.a della causa' intenta che an'va proìotto un'e.,tesi:;sima ferila lan>roeontnsa alla testa nella regione pari eta le de,.,tra. l a ..:eJt> •lt•lln lesinne Pra tale che •1uesta fu compatiuile colla '1ta. ma nelle prim ~ ore dopo l'accaduto lluhitavnmo che di momento 10 momento il ferito doves~e mor1re. tanto flrano gra\1 le ~ne r.oo•lizioni. 'i furono fenomeni di commozi•me e politlipsia ron poliuri:l. F: notevole il l'illtt•. rhe allorquondo mi n•r.ni a l•nrdn ùel l'tllurem per racco..!liere il ferito e --ommini.;trarAii le prime medicatnre. :eltbene lo aves'' troYato tnuu imbrattato di sangue, potei ar~uire che non erasi Ye•·i01'!lllt emor1·agia tlnll'oreccllio, ma soltanto dal o11;;o . Per var·i gior·ni pet·ù, dopo l'arcndulo. nssr1i '~pesso notammo lo ~colu •li nn litJuido 'iero !lauguinolento dalla sola narice di destra. e •ruesto ratto con-


(i6G

U~

CASO

L'ìTERESSA~TE

lermtwa la diagno,;i di frattura dt!l corpo detto sferH,icle. Infalli, come ì· noto dalr aDalomia, la carita del corpo dello sfenotde. con par eli <;Oltili, c\ d h isa da un setto mc•diano verticale rn due log1-1e latNall. ed o~nun .1 di qurste. lllcclir.ntt• un'apertura in e ~nlare netta faccia aoterior•' detto sfrnoi•le, ..ùoct•a uel me:Ho :o-operiore na~ale del respetlivo lato . .\t:l nostro caso, siccome ,.j è dello che la frattura dnveva e~~er-i estesn mal{gi<>rmente u de.;tra del corpo dt>tlo srenoiJe l'rmnr· rotgia cio ve m Il\ eN d.tlln nari,·e destra, come t: np{lnnto :nvennto. Furono i pnmi n scompnl'ire i fenomeni di pare~i tiPi mus~:oh m;tslrcnlot·t, perchiJ In radice motrice del IJUIItlo em quettn che in qu<·~lo c·aso doveva essere meno mler6,;alu delle olt1 e porzioni drl tri)!emino, ·ia perchè protdla dal gangl io di Gns~er, nel cauum Jft>ck1•lii, sia perchc\ e~•·e dal cra niu 111 llll pnnto piit lontano, rispetlo alle prinw clue branche. dalla s('de 1ll'lla frattura. Dopo questo sintomo il secondo a scomparire fu lt>mianuswin. ed tttf.tLI• le fibre d'origine appm·enre del nN·'o olfatlono llol'e,ano e~~ere le meno interessate, e soltanto indirettamente, tlnlla lt.>~to ne, percht> più in allo e.l in nY:lltli de,el• altri net vi. Quel grado le~J.tif'rO di plo:,i palpehrale a sinistra. notato uet pl'imi tre ,:t~>rrH dt malattia, si dove\tt aLirthnire a edema Ilella pnlhehra ç,opel'ion•. ~econdario a contusione dell:l parti', per·chi•. oltre où es~ere qnellu LUmefalla. si vedt>va una pi•·col:l esenria;mme nl contorno esterno clell'urhita. ~t a una lieve mal'chìa echi moLit•;t urhilarm deponem pifr a favore !11 IlM frallum della has('. ~ebhené. non app·lrendu il '""J!UI.' ,111ltl tu ~:o n giu ntiva oculare, que~lo :-egno non ave~se un ,atnre c· erto. Per molti giurni rimn~cr" siM:ionurie le alternwn1 nnlalt'


DI FilAT l UIIA ALL \

8\S. DEL

Ut.\'\10

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o mi!!lior·nrono :>empre (H'CIJ.:I'e ...,ivanwntt! le condizioni li dell'infermo. :-\i notarono m·lle ret:ioru nue~tcsichu •i ùi nutrizione e ~pecialmenle nlla guancia ed al condella nnrice di dl\:;tra, ma furono combattute colla cort:·ll\'aoaca e con frizioni di azwne ... tirnolant~> 'lilla peli~. nawruente però non $i conc;tatn r·ono tìooru disturbi troimportanti nell'occhio destro. Dl' ,.,pgnt dt claPratite ne' ru· iticn. Jl visu" deiJ'occhio destr·o mi~li11rò lentnmente fino poter distinguere anche og~t'lli ;a.-,ai mmut e riconolc per~one. L'orchin ~ini-;tro. che si t•ra naaotenuto fin qui completamente amaurotico. ma liher·rs:-.rmo nei suoi mo· Yimeutr . ora incomir.ei 1 a JWrcep re ~li slrmoli inten~i della luee e può veder. come omln·e. le rlita ùelln mano. Quel :.trndo le;,;giero di ni-; tagmo osservato nt•r primt gwrni è attunlmente scomparso. Siccome ritenemmo che il miglioramento «10\'es~e es~ere leg.llo al ria.ssot·bimento dell' es.;udato cranico e del sa ngue stramsntosi. in seKuito alla. frnllura dello sfenoi le, oltre la eorrenle ~alvanica e le frizioni surrrcord;llt'. somminrstr.tmmo all' iu rermo dosi ~enerose d' ioduro di ptHas,;to e Crt'dettliiiO d'averne rit'a\'alo un certo Hlnla~~io. per~h·· t•ol lllr;!lior.l· mento della 'h la dall' nrchio destro. V"etlenuuo r,•,!f•tngel·,i lh~:11. ~pectalrnente ìn basso nella l,lc•·in. l.t ton 1 nnl!:-tesaca. senza qui ric·ordare ~li altri mio;liorarnenlt surrifel'iti. na 'art ~iorni le l'ondizioni dell' inft!rmo si sono falle pr~-;­ IO•'Il t! ionll"iabili. ~on l usin~andoci troppo relnthnmeute n1l nn ullèt'iore rui~ltoramento molto sensihde, rttcoinmo lJt!rò dae ancora il Bostrcco dehba guatlnJ,:narc •1uakosa ,oJl:'allullo per ciò che riguarda l'anestesia delln ttn•tn deslru della f.lccia. tl \'isus in arnhidue ~lt ot·chi t! l.t nutntione delle regioni colpite. • Come poteva e~sc rsi prodotta questa frattura .dia lntse! LrL


U~

CASO ~TERES~A~lE

hnse del cranio sì di.;ringue per J'irre_golal'it~ della sua forma e pel d ife!! o d'omoiCeneila di stru!lura. Secontlo l' :ln tì~a Leoria «lei cuntrarcolpo, llltti glt urti rile le impartiscono delle vihrazioni, nHPII!Iero per effetto di rompere i punti piir de· hnli o t111elli di cuì la •·ur·v;Jtur.'\ è più pronunziata. Fu d:\pprima rurnhauura quesln teoria tini lavori di Tri•l·11 d ultimarn~nte lla quell1 dì \ ran. m \'Ìrtu ùei quah si •· riconn• ruto eire le prele,e frnunre della ùa.>e per contr:u·olpo sono tiU:t"i cu~tnntemPnte delle fratturP per irradiazione. ~~~~~ .,; potnn1 assimilare d t•ranio nd uo ovoide o ad ono "feroide perehl•. 'e t•appre,.entn una pot·zione d 'ovoide la 'olta , non i• lo stesso per la ha~e. \1a pure esi~touo delle frnllure indirette !Iella hao;o per rndule o per t'Oipi sulla volta. '\el pl'imr> cnso si può arnmetlet·e elle la colonna ver'lt•hralt\ h quole mppresenta il peso di tollo il corpo. aumE>ntnto clalla J'npiditil d+>lln caduLa, prema ltulla base del cranw detPrminanrlooe la frattura. e nel secondo che sotto l'aziom· ili un 111'10 imprt>s$0 ~ul \ erlire In ùnse del cranio ,·enga a romper~• cnnlru h colonna ,·crlebrniP. Le frallure però di tal geuPre ~i può dire eire •1uasi soltanto interessano l'o5,o oc· cipitale e c1uindi --~rPl1Le male ;-;pie;'(allile con t.ll tneccnni~m o la produzione della frattura nel ea"o no ... tro. a rneno eire nou ~i \O)llra ammeuerl' eire l'etTetlo del colpo. tra,lll<'"<1 • per m~uo dell'npofi,. j hasilare tlell'occipitale. sra stato ri-t'ntito snl corpu dello sfenoide. Le frullnre per irradiazione. cioe quelle conrunr allit mh.t ed alla ha;<(>, IIPl mnt!gior numero dei casi in realtà rappre ~Potano l t> pretese fr.llture per contraccolpo. l n con.:,c'h'tll'llZit della sco-sa irnpre.~:;a a Lutto il cranio, si venftcn una fr-allura. che dnl punto ~~olpiLo si propnga, generalmente sotto forma lineare. tlnlla volla nlla base, percorrendo, secondo :1kuno


DI FRATTUIIA ALLA BA 'E DEl. l 11.\:\10

t)(i~l

\ mn. il ~ammmo più •·orlo e --e.:ontlo unn lliparticola re. , uella :>tessa guisa eh.:;, in segntto n colpi li11lla t"t>giooe• le fratture generalmente =-'irradiano ~ul p1ano sudella bruoe del crnnio, io ·egoato a colpi -.ulla reg10ne •nt•m-•"mporale le fr.ltlure si -sodiono irradiare nella fo-.·m del cranio, attr;l\ erso la lamina :-.quamo-a del ternpne 1.1 J,:rnnde ala dello sfeoo1de. tra\•ersandu talvolta la turca per arrivare alla fos:-:t meùw del lato opposto. La per irradiazione p1i1 comu ne i· •tnelln cl1e ha .,e,le fos~a media del cranio. ~ el nostro caso, amme.;sa una frauur•t che i ntere~~.~ il tlello sfenoide. in hnse alle ragioni ora esposte, è loJ.(ico tiare che quella possa esser·e avvennta pm· irradiazione diretta dnl ce ntro dellu. regione pnriewl o dostrn, dove Bo-ticco f11 colpito, alla fo1>sa media del t•ranio. fino ud il corpo dello sfenoiJc. E slct•ornP a detennila diretione, ollre la decompo-,it.•one della furt.a frntlP in corrispondenza delle curvature. può anrora contnl,t presenza dei forami alla base, nulht ~>i oppolTeiiiJt1 ritenere che In fessura aresse rasentato ti margine antedella porzione petrosa del temporale inrontrando ti loovale. per clove pa:.sa la 3' Lu·anc.a del 'lutnto. ~el no... trt' caso non constatammo alcun ~;otomo fisico l'l•e n frnllura delle o.;sa della yolla 1lel cra11io, ma sapprrò cbe talvolta questi sintom i mancano completao soM co~i oscuri da lasciare iorertu la dia~nos1. poesser·vi frattura senza :'postamento. IIM'Iaemte di


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

RIVISTA MEDICA

SegD1 obletttvl dell3. 11earastenla. - L. Liiwr-::o;Fr.t.n - (Muncltnet mt!d Woel!ens. e Cenlralb. /ùr die medie. Wissen .~elt.),

N. l :l, 1892).

Dni dlvor~i ~inlomi dimostrabili obiellivarnenll~ che ~~ in· contrnno noi neuraslenici r i!evinmo che manca in ~'~""'i il reslt·m~iml•nto del cttmpo visivo, che le pupille sono Jlt'l' lo piit ùilatato é le dttfe r en1.e pupillari sotto d• regolu trausttnrH~. O'~set·van si !:!pesso ront•-azioni fì!Jrillari nellA hn~ua, t•ù unchf' >~i mostra no nei muscoli di un pollicP o tlell'nlli'O. Ln t•hiu'~ura delle palpt>bt e :;i <'ffellua imperfeltamen!o p!' t' contt•fllioni fibr illnri. i movimenti di converllenza .;oun dehnll g,•condo il Liiwenfeld la mancanza del riJiessu r .tuleo 11011 ù ùa Allno.,.e ra t·~• ft·a i stnlomì clelia neu ra--teniA. In mollt rasi d t ueura..,Lenia la occitabililil meccanica dl•i net'\Ì i! aum••nlala, f,ll ... e nnchu ("C,.{natamente nel nerw1 otllt:O la t•h•llrie<~. Ln r e-<i .. teoza della conducibtlità e!ellru~>t n Ili\ l•" la l' diminuita nei malati eccitabili .ti .. posli alle Hus .. ioni ver ..o il capo, è aumentala nell'li apaliC'i, negli anemici. In rart ca<~i . i lru\8 un anormnlu a ·cumulo di ~leU rlctltt sulla ptdle ...,c. cltè st pos~ouo e"lrarre ~cintille dalla superficie t!el GOrpo (ne,•ro,., eleltrtca) P1·obabilroente '!UC'-lo feuorneno dtpt:nde da un'nnor·male t•ordila eli elollt·ictlà consef:tueolP allo 8"1111· rinwnlo uPrvo,.o. Il L. ricluAma l'ellenzione ~ui "ermi d••lla debolena uer vosa d11l cuore, che si mantfesta ;;olio fnrulA tli tnc!Jicarùia o di bl'&dccardia o di irregolaritu de• battiti cnc·dtaci. e la nle volto si r•iscontra. soltanto nel cot·sn clt•lla osscrqnrone. ~It>rita tnollt·~ dr essere nototn l' uuormale


1UVIS rA llf.DICA

ll'ìl

o--ilit ù~lle ar·terie te~n:ml"'nli e la circoscritta dilalazilme nrtl.'rie nei nenral<tenici giovani: la difeltoc:a inuerva«omolorra delle pnrelt va!!>~h ~embs·a r•ta. ero la di 'lllt.>Sio fenomeno. Oltre la pura di-.p~psia net•vosa tr(wuuù anche ca ...l nei quali la forza motrice dello !>IO,. dif~llosa o manca la normttle Acl lilà di'Ilo stmnoco. In olitll'rCtl alternare con la CO!!llpii2.1011Pj fruquenteml'ule acr.Rlonn la fo.,falur·ra c J'or.:salur A. Se ti menti oli piccol i ,jmj ert~'IA!Ji di ncìdo o-.c:alico non recano alrun dì .. turbo a~lr or· pni uropojetici e della aeneraLione, ma ~i i copio!li piu q•u~<~l~>

grt}!l .., cr•"'talll: anche la ossaluria t·appres··nla un eflcllo dellu iufluouta chu lo !:ilsln allt!t'alo dei roe1·vr e::<ercìlu c:ul

n comheo m11lerialt.>. Della aoleroai & placche ed & particolare dei auoi fenomeni oculari.- CBARcor.- (Journaltle Médectne et rle Chil'u,.gìl', f(ennalo 18!l:2).

Quando !;j <., in pr·esenza di un caso ùi sclcrosr a placcho cllntplo•lo, lt\ diagnoi'i é molto l'a.<'ile e l'insieme dei !o\inl omi che c:i r ~contrano pe"melt~ d1 ricono.. ~crlo fllcelmoot... Qu11ndo tnve,•e si lralla dt forme tncomplole, che !'ono molto rl't'•lllCOti, é ac.;sai deffìc.ile farne la diaguos:: <lO)lauto In rom?llo .. ~atta di alcunt det 'iuoi .. u,toml, ... pecwlmt>n le dd suoi siuloroi oculari, e la loro uualic.;i accurata po, ..ouo afl~rmar,• la natura della JUtjl ~lliu. l <~inloms della -.cldrosi a placche c:ai lll,·irlono in "iu\omi spinali P "intomi encefalici. Fra i primi. il piu imporlllnle di tulli i> rl tremore d»gli &l'li touperiort, tremore delLo inlenz1onal~ uel !lt'uso eh(' es,.o no n esistts che •tuanùo 1 muscoli souo mèssi in muvimenw dallu \'Olonlu ~lentrechè 10 qne!lll maiali, nello !"llllt> d1 l'lpo-fi, la mano re,La immobile, losloclw essa ''ien mE>!I ... a in rnovnnl'nto la un' nzion ... 'lualsra<~i, como dr l'or•are 1111 brcchiel'e alln bocca, avviene una serie eh oscillnz.ioni 'iolt!nle e dis.ordinale che rendono imposr.:ibiiP.I'tt:lione volula. Questo tremore, molto difl'erente da quello •iella cor~n u della paralisi agitant~:, è ora beu couosciuto, e nou &i spio~a gual'i bOSI:I'IJ:l8


RI\'ISf.\

cnme t.:~<>(l c;ia rimac;t. · scnnt)cociuto per tanto tempo. Vi 1-l(IOO però il li'•·rnort' nwrcuriale eJ il lremor0 Jcotericn rhe hanno molta rus::;nrnt~lumza col tremore in tii-.cor~o . C1n uondtmello. que .. to l"tntomo hfl un ~randtscotmn nl· · dioguo:.ll•!"; rttR vì -<ono però molti ce~;i in cut •'Scoo non si 1'1~conll•a,

O megltO in CI.Ù 6i''-(l

e '-COUJp.n'SO •JU811Ju ,., e'Il~

mma ìl malato. D • J••rte degli arti iurur10ri. c:i nota dupprirnn uun len •l('nza alla paraplegia "ra"mndica ,.11le A òirP che f'Sisto un indebolrm~>nto alle ~ambe con un cl'rlo grnnn di t•isttdezzn ed uoa t~sa~~•·aztone det ritlec;~t. l n ri~i ll'ZI.II ... t.alorJl PQ-.J pronunciata chi.' il cnmminare é re"'O del tullo illlJ•O,... ibtle: eco-.a può anche pres··nlar-.J ah· hra l'i:~, la •JUBI co-.u e-.clurle la pos-.ibililu di quaJ,-iA"'Ì rnovuneulo e pe1· cnu"el.(uenw 1lel tremo1·e <'erullert"ticn :\'ea ca~i ordiunr·i l'ince:o;"O t' lilultartle e tremnrnntl', mollo dJtfert•nle dA fllll!llO tlt•lla paraple~in ordinuria tl d·-lrel8~<>aa. t~t.IIP quah il malato cnmmina p1u o uleuo l'ntico.;am ... ute. ma S";::u~nùo una lmt·a retl8: nel raso 111 Ji~COJ"~o, al contrlti'IP, il malnto cnmmuw come un ubhriac •, allnotananclusi a cia">cun , ..1.8nle Jall, lim.a d• Jnat·raa. Tn 1 <:'lno 1 pr incipali c;intomi c;pinali della sclt•r•t"Ì n p1nc· c e. l ..inlr>mi .... rahci rhu e ..i .. tor o qna'>i '-ernp•·e hnnnn el· trettantn importsn2.n dinf.!no ... tica " Charcot io"i'-l~ "Jit?"lltllllente su1 sintomi O~'ulori. P èr ~ludia re ulilment~· i sintomi m·ulari della -.c'ero,i a plucche ra tlnupo confroutarli con qu1~ h che si riscoul1'8IIO in altre allezioni, come m . le tn.bi e nell'isterismo, que~ta ultima rnalaHia eRsendo, d'altra pt~rle, mnllo .. o,·euti consociala alla "lCI6ro~i. Se !'ti conctidernno dapprima i fenomem tlo' uti at ii~turhi runz•onali •lei mu!<colt e,.le,·ui t!ell'occtuo, !<i conslalu chi' nelle tuoi uno dei fenome• i prllmomt.Jrii uLLa:;t.auln comuni ~ la tiiJilOf!IR tr-ansitoriA prodol t.a dalla paralisi dell'oculejmolnr(' Cl"•Ili •l' ·~·. anz1 ogut flUnh·olta "' nola In compai"!'R di questo fennu•eno st>nz.a 111lr•1 spit>:::!llzion•' cerln. "' ùe\'1• pensare all'alas ..ia loeùrnulrtet>. an~he la paralisi dell o~ulo-uw· tore esttwno si osser va pa rimente. quantunfjue ptu r»rdrnl'n' · Ora, neUa ::;clero:-i a placcht>, si O!':ser·,·n lo ste~c;o r~uo-


lflWICA

6i3

t.ra nsitorio, ma però la paralisi dell' oculo- molore e-

i> più frequen te di qunlla delfoculo-motore comune. cui, cruando si con'ltata un simile fenomeno, si de'e portare l'attenzione sullo stato degli arti inferiori. Se tratta di una sclero-;i a placche, si tro•et·à un· incipiente hltr'AntPr>tn spasmoùica con e"~agel'azìon!! d•'l t•iflcsso rotuleo; se al contrario, si tJ•atla di tabi, questo riflesso sarà ~com­ p8Nft più o meno completamente. Quanto ull'lSIPJ'Ìl'IIIO, eflso pn6 presentare anche un abbassa mento della palpebra, la cui anlerpretnziooe poo essere mollo diftlclle. In primo luogo sorge la domanda se si lraLli di uno ~pasmo o di uua vera paralisi. A qurslo t·igu~u·do e<~Jste un segno diagnostiro non ancora sbtlo s~>):('nlllato Rno Ad oggi. Nellt~ paral1si vera, il sopracciglro dal lato dell'occhio malato ì• più elento di quello del lato opposlo. ~ello spasmo, al conlrat·io, il sopl'accilllio li avvicil)8 all'occhio, è più basso del suo congeuere: ecco un cnraLtere molto importante, e ciò lanlo più che negli iaterirì si nota pure una diplopia, cbe presenta la particolarHà di esser e monocuJare. l:n' aiLra for ma di parali!l>i ~ quella dei muscoli a~Mciati. che 1\ del tutto speciale alla sclerosi a placche. 1L·aspello dello sguarJo ~ \'"8~0. incerto, e nella convergenza lo slrR· bismo si accentua. Ecco un caraLtere del lutto speciale e che é pro.lotto dal rt:ttlo che i muscoli as~ocia.ti uou si conlragp;nno simullaneamenle. Il ni!'llagmo ~\ anche uno dei grandi sintomi cefalici della 11cler osi a placche; vi ~ono però casi i11 cui esso uon è mollo apwH·e~t le e nei quali fa duopo ricercarlo allentamente; ma è un sintomo che nou si riscontra nè nell' Jslerisrno. nè nelle t.abi. Uevesi però fure una r·est.rizione, pet·cht: esso si osserva pure uell'affezioue desctlll8 solto 11 oome di atas<~ia ercdiLaria o malattia di Ft·iedreich, affezione che ttoroiglia alle t11bi per i s intomi che presenta negli lli'Li infer ior i, ed alla sclerosi a placche per i sintomi refalici. Il nistagmo vi è la l volla associato All'imbarazzo della parola; tna l'assenza del riUesso l'otuleo dimoslra nUora che non st tralla della scl~rosi a pla('ch,e. È du parle dell'iride ~he Sl hanno forse gli elementi piÙ

43


67\

RIVI.ST.\

importanti per una diagnO!>i diffe1•enziale. Accade mro.lli Crequeulemente che uelle Labi le pupille sieno ineguali ,, che runpres~ione della Juctj nou le modiflch1 e SI pos:-11 fare

agtttl sopra di esse un focolaio luminoso intenso SPnza che preseula al malate, un flggelto che t•gli sia costretto a guar thu·e tnnLo da vtcino da dover ~~On\·ergere gli occhi, le pup1lle :,i ctwlraggouo. Accade ijOvtmli però che noll'alassJa 16 pupille non sia11o es<~e si restrin~ano. Se, al conlrarto, si

inPguali. Si o;;serva frl!4tuenlemente la miosi, e la pupilla 111 cer·Li punlifot·me; ma anche in questi ra~i si pun an<~orn constatare la contrazione coll'accc)modazione. Questn fallo , d'aJtrouJo, può risconl1'arsi nella par-alisi geneJ'I:lle, n1n mAi nell'isteri-:Huo, nè nella f'clerosi a placche. In quest'ultimo affeziOno l'ir1de non preseutn alcun renomeno pnrlicoltlre: ~i Ila tal volla una miol:'i !>pasmodi ·a, ma malgraolo cil'l 1 moVJmenll d••lla pupilla subiscouo anr.ora l'influenza delln luce. Da j)Srto del nervo •Jlllco, le ùttiPrenze sono anent·fl pìli pronuneiate. Nelle labi la papilla ~ bianca, rnndrt>perhH•ea. con conlo1·ni llen marc·fltl, coi va!'li assolligliali o scomp~1r:>i. Nella sclcro~ì a placclte, la colorazione della pajJilla • gial· lastrn e >mprattutLo i contorni ::;ono difful:!oi eù essa ~··mlml copllrla Ila uoa uf:'blliO. Ma é soprtHlutto nt>l decor·c;f\ dt>llll lesitme che esbte la differenza.. !\'elle tabi la cerità è rntale e le lesioni sono sempte pro;tre-.sive. quundo esse cnrninctano a presenh~r::;l. Nella sderosi a placche la cecil<i puù esistere. pu6 Hlld1e persistere per alcuui mesi, ma unn è m ai definitiva, J!iacchè la daslrttzioue de ;.ti i elementi uer vo:;i nou è mai completa e può prodursi una rigenet·~:~ziout· . luflne nelrìslerismo puo notarSI l!gualrneule l'arnnurosJ, ma senza alterAZIOne della papilla. Lo studio delle Nllel'li zioni del campo visivo r> !IellA vi"ione dei coiOI'i dia undae indicazioni importanl1. L'amaut'ol'li labelica, infalli, si tlllillUJ· zia c.on uri l'eslL'iugimt:Jnlo d~l campo vi!<ivo lullo sput:lale; rruof<lo restringimento è irTel"(olal·e, ineguale, solto foruHl di leltJ. Nell'islerisma, al coniral'io, il reslringimento é couc~nlrico. Quaulo alla scler osi a placche, essa non pre!=lenla alterazioni di questo genere, e se esisto t•estriugimcnlo, si pu6 essere cerli che vi è consocialo l'isterismo. ca<~i é


HL DICA

"le t>gualrnenle un manif,;.c;to contro.,to per l'ac••omu: il tabeliro pPrJe dappr1ma la noz1one del Vfwde t ro~so ~ continua A vedere più lungamente il g1allo o ru. ~elrJ'-IeJ•isrno, al contrar lo, l'ult1mo a pcrs1"tcre l'l l'tl'I!OO. Nella scl~ro~1 o placche non si nota l'acro· Vi "'ono inoltre nella c;clerosi fl plac<'he dill'erenti ....un~>~ll cefalici importanli per lA dias:nO"I. v, Ilo c;opratl'impedilllento della parola, che c\ lentn e scan.diltl. scandiml.'nto é car~tlteristico e dill'erenle dal thsturLo !:>Ì 0"'"erva uella parali'~l genc•r·ale, in cu1 la parolo u piu iala c sono moltiplicate l~ l u In r in un molo del SI l'ISCOnlrn JIU I'è lll'JIA malatlia di pO""Ono tnRnCRr•' tnlttlm •n le; ma, f'll.rlare degli ull8cd1i a.poplellil'ormi, vi Ila gc1ner·al· uno .. tat J rnl'lllAie o-.... tìi "P~Ctale, sp~>cie d1 !=:loto ht>Olo, -<l'allo, per cu1 il malato non «'nttJ UI~>ta all'alto dt~lla l:ìtiO '""'· ne ùei progrt'«l'li dt>l "~UO mole; vi ha in-<umma lenri!'OZII verso lfl tlnm..,nza. ··nn un pò' ll'llmnet~~ia, e cu'l .-ce una ras"omigltaur.a dt p111 con lA parali"'i i'elt>. Nella sclerosi a placche, dol punto •li visla della dìa!\1 t.lew tener molto conto dell't:voluztone della mais. St notano infatti del[,) alL••rna.Live, ùei tempi d• nrr·esto uotev 11i: la l'lll'a!Jq,l, il tt·emot·e, la cecità, possono mpartre complt,tarnenle e vi sono rudidolui che suno c;tali tal m 1do paraltllci fino a cin•tue o ~ei volle con inter\'elli th riprtsltnamento completo dei mo,·im•·nlì St o"'st•r\'ano J:.t!I'Ò ca<~i in cui si prP:wnlMlO ceJ'li fenomeui i cl1r<lurbi ll'•)fl •ì, ad e~rmpio <~ono eece~touali. ciu nono... taute ~• può notare la compsl'l'tl di olrnfie muscnlnri e d t dHurbt dello ·••n<~• bi li là. Que«ti raui entt•ano allora nella cat•~gm•t& dt•llo sclerO"I Utcomplete. atJrnclte, forme cerlAUl

blent•' fre•Jut?nll, nPilu tJU81i possono llliUlC8t'e molli elementi del rtua.tro :;int•>mnlico Ol'tlioat·ìu e che 8ono percsn molto Pill Ji((ìcili a dia$!'no,ticare.


HIVISTA CIIIRUHGICA E~oLI"CH. -

Bulla ln1lammaslone idJopatloa del te~auto cellulare perlveaoloale nella cavità. dl Rezlo. - (f entrai& (ii r ehir, N. O, 180:!1.

L'autort> tro\ l'l uella lellt!raluru chirurJ,uca f;Oiluuto 23 casi ùella forma idiopntica del flemone nella cavità di Hez1n, ma a que~U ca<>i t>~li ne a~~iun ge "'Clte dj propria O"~f r azionP L'affez1one ~i manifesta d1 prerere111.11 nei ma<::chiall'etft di:r,.."ll anni, e molto probabilmente la <:ua Ol'11lllle è di nnlut•a 10relliva "';ou <>i può ancora ben determinar e di 'lufll natura c:1a l'a~ente specifiCO; c tò non pt.>l't.nnto l'autore ò t'Ormnto che una discrusia scrorolo!'la e tubercolare abbin tlll ll certa ìnftuenUI palofrt'netica <>ull'atfezìont> in ù1«corso l ~ ntl'u 1 ..;j possono <>chierare in lue gruppi i quali cl1rri"pon.!nno pure a due facq clelia malutlia ~d primo staclio i fenomPni generali ed i da"turbi enterict pl't!.lominano talmcutil chf' la maJallaa vera può passare ino<>servata. Infatti al arltllc e~<~r· dlsce con coslipazione da vonta·a che è poi seguito du tlia r•·ea e du \'iolenh fenomeni gastl'it·a, cosicché molto rocilmeute ~~ può pen~ar.., erroneamente a gravi alftlziona dell'ir.l•'"Lino o del per itoneo Per solito, dal ~ec~ondo al dodice~nno çdorno. ma talvoiLJl tmche più tardi. in«orgono i fenomeni locahnah ctoé 1l dolore e In compaa·,;a del caralleristico tumo r.~. Que· slo assume spesso l'aspetto di una vescica pieno, a·imoqta an allo e nettamente !imitala, mn l'li distingue dallu ve"'cica urinar•a in stato di pienetza pt>a·cfae esso formA un tl'lan~olo con ba!'le supt>riorl:' ad angola s1nussati, eJ il cui npi.:•' -.i nasconde dietro la sìntisa pubaca, la diaguCJSI ditlerenziale ~i "t.abiht•tì con <;ertezz'l e meJiante l'applicazione •l• un clll»tel'e evacueremo l a vescica. La compa•·tecipazionu s~:con­ •Jaria della ve cica produce veramente uncbe la ••aten:t.iune d'urina e dolorosa emi'!~ione pe1· effaUo di A darcnzo Ilo· gisticl•e.


IU\ I::.TA CKIRUUG1CA

6ii

pr oce-.so od tPssuto cellulare, invnde le c1rcostsnli in tulle le d1rez1om, nel bacmo, ctino alla o pul'l aver pE>r es:to la L'Ì"'olnzione, l'indUI·irnenlo opI& suppurazionC'. Questa non ti tanto fre'(uente come generale ~'l crede, ma quando n vv1ene è spesso ~f:'guila perwlrazione del pu11 nelle Cll nlit "ici ne, pPriloneo, in tecrasso, urelra, vescica, "agina. l'affeZIOIIO "i rnanire..ta nn da pr•ncipm con decor$0 mancheraunn i fonomeni precurl'IOI'i c sollonto il in unione colln r1l··nzione rl'orina ctpingt> il pnzienl-! l'l~,er~.At'A l'uiulo dal med1rn · L'autore opma che tale aO'ezion~ non E~io da pronoctlilauto sra"or~volmenle come si crede dai più. <>oiLanlo saper distinguere dai cns1 di mfiamrn1:12ionc idioquelli che verumenl" ad e..<~<~a non appartengono, cioé lr flo~o"' mets-.t.at.che. A le per1car.lilt "ecoodaru.•. l' - Sopra un nuovo .t1tloo o •ulla po••lbllltà di &o• or..oore la coagulabUltà. del•t.ngue nel vaalln oa•l 41 emofllla, 41 aneurl•ma od e morragia luternt. (Cen traU.. fitr Cllir tlf'{J .).

Il follo cbu importanti osser,·aziOui nel ùomuuo tlutla fltrovano diftlcilmenle un'applicazione neUa mt>dicina e provato da c16 C'be non "' è fatto ancora alcun chirurl!ia d~>lla vantag~iosu azione del fermoutn della L'autore rende nolo al pubblico l'osservaziOne dte . -.,..,-..., del fermento di llbrina può c!'sere 1110lto a•·c••e<:ciulu Jo e mo~tocolal8 con ~~~ c~lcarei Egh ra,•t·omMdll quale una soluzione di fermento coll'op-~iunta di 1 p. 100 di calcico. Qut'«la "oluzione ~i moc;lrll mollo più attiva Lunnicn, tloll'alcool, del ferro rovente •'d e"ercit.s sua aziNlO in ogn1 tessuto e non produce alcuno escar a, 11é risvealia alcuna infiammazione r•·aUiva. - Su di un cane al 11uah~ et·ano state rec•s•, tutte 1~ vene della fa ·eia e del COllo meno la vena gmgulare cowune, s1 potè ron questo lnei.Zo dornar·e l' emorro~ia seozn bi<:ogno di rirort·cr e ad una ::ola ollaccialuro e parimenti ad un !"Orcto furono tagliote le due giug ulari, le vene o'lcellari, lu arterie epatica e mesenteriche senza cho mo r isse per emorragia.


678

..

Rl \"l'iT.\ CHIRURt.ICA

Quo lo ~tillico opero un nolevole acceleramento dd proce!'lso di coagulazione tanto nel sangue ''eno~o dw ucll' Ar· LP.rioeo. Il meuo mis.tliore per procurarl:'i il t"enu~nlo lell t llhrina c'• eJuello di rir•avarlo .tal "81lt:,tue degli er·bivurr. preferibilmente dal suruw" eh vrt<>llo, l'Ire ~ il piu rit~co ùi rer·monto ddlla llbrinu. Jt>s~et ha ron questo ~lillrco J;=.lttmto dei pr ahci t:~rcrimen li. clopo e8!>t:r"i accertato cho anche una rniezrono eh :W cenl cub nei vasi non •'u!!innct a! •una coagulazione introva.,ole. E::rli ne raccomandn ru,..o uwlo per bncca come• pc•r miez10ne.m tutte In emorru:ri" rnl•'t'IIO :.pccrnlmenle rn etu.-11~ conseruli\e al trro.

RIVISTA Dl OCDLISTICA Fllarla. nella oa:nera anteriore. sctettl. meri. A va n a. N. 23, 181.1 l ).

E. LoPEL. -

(Hec.

\Jna donna dr flllnr !il t•ir·crt, all'hnprovviso si vi«l f' fl\n llli l'oc:chìo nna rnacclua dru pnrevalt' una mi~walln L'ocdun s'mtlommr'J; ir·tlc ron ,inecbìo po.;teriore in hasso. A IJ'o.tal· mo~r·opto non .. j vednno eltt>razioni '"Pe:-ioli del fon lo cccularf', ma ~i con'<laln t•he l'e .. arot> è piu ùifflcile dt>l con.. ucto. Nella cumera autct•iore '-Ì vede il paro!>!'<il8. "Oiltlt' qunnto un filo, luugo 0,02a, con la lesta fi~sa sulla parte (JU'l"l 1 ru dell' tri.tc, e.t il corpo e In coda ltberi e muvt'llltsi u...llu ca· ffiPra anteriore rapulomenlt!. e, uir·· bb«>;;i, eleyante1n• nf•. Fu ir.'<lillala atropmo per t·ompere la ... ineclua, e JU•IIn uccr<:e il pa ra""~ita, nnùe que .. lo cnso uon fu "' ltOf'""'to ol operuzrone per· l\•'1lt'Alione della filar•ia A G ~~\Vtu~l .\llK. -

Alonne 0111ervazlon1 sopra slntoml ooul&rl nelle nevralgie perlferlohe del nervo trlgemlno ( Wrena med. Woch , N. 10, lì-<92).

Arcade spesi'O che dolnl'i accuMii dal paziente nei diulnrni del!'(lcchto "'ienu da pt·mcipio giudicali come ot~vt'lll!!tt'. mera~ tru t·lte dOf)() Vt'llllll all'esame si ricouosce ll'aUar~r ùt nn


RIYi l)TA DI OCULJSlJ I;A

oculari:!. Cau8o

fr~l]uen tr

tii 9

di tJIII!Sti òolorr sonc•,

e noto, le anomalte lt rei'Niztone (•per rue lropi&). O'ul lra opparrsrono tlolori uelrocrluo ed w tor no all'o ·cllit• dai il medico e in J Ilo a ... upporre un nllezione oculare, i111'alli 11011 «i tra tta eh ... llt una ueno ... J ùel tr ì:::c•nirw. uu certo numero d t qne.,lo 110' ro"'t :-i trovano allt:t·aJ.tOIII ""U~ibih intor uu alle •tiramazit)nt perrte.riche del ; st p~r·cep1:<couo alla fronte Je:::h tn"l'e"'imeul• dn8 ror mn tli c•)rdoue, che dee rr •no ... uJia threlione ·•~l ftuno n er\'oc:o e <'he in generale ÙPHlno C!""'~'l'i' allrtbmti a pro{'P:;!'Io rwu r iltl'O o pPrineut•ttico; A"'!"i -:ono prO\ocali du mftueu1.1.• atmo<::rl·rH he ,, '-Ì O"Cl'J' tmo uol uno !'lato r JJ-

ml\tico. l s inlouu o.~uhtrt cl11• m tfue"ln atl'ezrnue -.i O'-SCI'\'8110 ,Ji solito "Ono: 1• l dolori: questi hanno !-E:dc a la f1 ont~. alle t.empit't ol llfi'"O, oppurP profond11menll' neJI'f•Cl'hin: Lalvolln Il pazi"nle si la:::uA ,Jt "enc:o di hru<'tore e dt caltH'u nellr! J>6l il~bt·e. Il dolore C\1'8 é mite ed nttn:-o, ora ll":-lli \ÌOiento e ter~bt ante t t11h ulta mamre~tn"'i con t'"RCer hazioui e

rem1 s.. oni 20 F olt..fnbiu: questi• qunlclte volta m a nca: di solito ~8"8 '-1 wtuuf'eslo colla illu:~tina:t•one artrn<'wle t•.:>si che, per· ec:empio, il J,.,.rgcre al chiuro ùi unn lueerna ragiona :!ravi incomodi. J • Scntomi: ue1 for ti ac<~es-. ti campo Vi<:unlt' P Ost·ut·Atn Con lulto cm il potert' \'Ì"i'n è quo«i norrnflk ,. Sen-.') .li r •c:nnlezut nelle 1•8h ebrf': IJUt!-!0 renflmeno può fAI"' i lA n lo iult'II"O che i pazi•·nta nn~ o-.c:·lun teue1• a perti ~h occbi u prO\'&no grande fatico nd BJH'•rlt n~l mall1110.

Glt flt'Ct'$l'Ì venaono pr m.ot'a ti dal la voro ecca--siwl c Jallo inteu-a luce. Ma più sp~ so i paz1enh ùtchiarano <'h e 1 dolori li 8 ""al~ono nt>l lavor·o del lt!g!Z'et·e e cueirc, dal eire <~i puo t'~!",..re tndollt a <~O<:pel tare una 8"t"napia o t•umola r~ ed ac<'ornodeu \a Se per eH "O t• si~ le. t permelroptA, ::.i t•t·.:atu eh•• prnl"cl'ivendo le lenti PO"!'ll .,.iucer--.i Jl male t ma dopo JIOclu gtor·ni \ediarno lor oaro il lllalulo la~nuudo~i ·l~li tte.....i incomodt. 11 mala to clw n""er\'3 beue "" ~'"""0 ·•icP cl P qrwi i< !ori gli ~i funno 8•'nlir tl nnch•• in H'!!Uilo nd emoziont psìclnche


680

Rl VI S1'A DJ OCUL!STlCA

e IJUando spi rano rorlì venti. La magg1or parte dlli pa-

zienti appartiene al ~f'sso femminino ed alle cla;.;;:.i ele,·ut<>; i smtomi pro<~ent.ano <~pe.<~~o qualche somi;.!'lianza colla copiopia i.;te•·aca Le all!\razionì vi~ibilì alle estremità del nervo sono vaa•1e. Le inlill raz•oni !'li senlllno or a pastose e cedevoli, OI'U •lu•·e e re. asl.èuti; hannl' la rorrua di col'doncini oppure ~i manife:-tano come lumoreUi piccoli e ben delimitali e"'~ '•"Clono spo«lar e racalmente qulle parla solloslanl i. l rtlmi llt!t'\'0'"1 rhc p'li ~re<~<~o nmmnlano <~on., il rronlale, il ~opratrocre~tle ed il nac;ociliaro. I l <>olo l\•nltumento eliicace contt•o questa doloro~n ntl'e· 1.ione é il lllll~Sil lli.!ÌO prelacalo J!ÌOrnalrnenle per un fJ• •• rto d'oi'O, da princ1p1n l!t slroflnazioni devono essere h!f.!!!•·re in ~egualo mollo rorll L'esito di que--t.a terApia fu Mlll('re ffl\'CJrevole in tullt i periodj. Se anche avviene cl11 nPIIe pr im1' ~ednl<l a1 prnvochino degli accessi dolOI'O«i, tlupo qunlche .,etllmona da ;.;11Jilo si manifesta un so•·pr endeult> ma· #{lior om!'nl o ed entro due o quattro settimane si ollatJIIU la E{llar •gaone. l u '81'1 t't'"' ùopo mesi t•d anni :-i mani re,.,La la t•ecicli\'11, la 'JUSit• l'lÌ ViiiC& fscii OI!'IILO r iCOrrendo di OU0\'0 8] ma«-. u~ '10.

RIVISTA DELLE MALATTIEVENEREEEOEW PELLE Q•attro oa•J dt 4Jabete meWto aJfllittoo. -

Fer--arRr.. -

(fl. r liner l.lm. Wocll, febbrai o 1892).

Ln lellor ntur a ~per.iale regtslra raru~~imi casi di tliul>ct& rnellit.o pe1• l'liflliJe, e lo ste-.so Four ruer , clw non di-.c ~>n<~!'lt~ la possJbihlil da slfl11lla le~10 u e pt:r ragione specifica, conf,•:;"t.t ùi uon aver ne mtti O!'l..er vato. Scheinmann (Jahre8bf'r 1il1er die Fortsclt r . der U<'S. M !!diein. 188}, Bd. Il, 2. T) rireri;.;,•c di dieci <'Asi Ù(ll quali uno osser vato da l ui. Generalnw11lt>. possono ùirsi insufficienti l e conclusioni sper imentali intorno alla eUolog1a del diabeLe, ma la maggi ore parte degli scriLLori


fil VI STA DELI.E MALATTIE VE~EREE E DEI.LA PELLE

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l'opinione dd Claude BernarJ <·be "'!Jl'riment.almente ri pt•odotlo il <Jjabele per puntura del pavimento ùol 'tuar·Lo tri,.olo un poco c:npra dPI centro del va:;ro Da~pat'lllt però ' l parer i intorno alla rarle cht> prenoln ti feznto llf'lln formazione del gluco;;io : cost v· ha ti Claullo B~rnard ch8 epina esso formarsi neil'or~auo c:tesso, allrt. tnvect•, 11 Pay, c;rede che non ti fe,.rato entri n formare lo zucchet·o, ma ec:,o lo m·eva dai pro lotti dellu .ti~estiune <~par,::entlolo put nt>ll'or,.;t~nismo cambiato in :zlucoc:in. L't>ffetlo dcll'e,per•im~>nlo del Bernar l si spi ~~herebloe rer paro lrs th·i \'II"OIIlfll ot•i del fegoto w !ieguìto alla quale In ctrcoiEtr.ione ne sat·ebbe affretta tn llt modo, che lo zucchero "er-r<>bbt.! ul e::<st re trasportato e Apac·so Aenza che a ves;: e n vulu ti locnpo d t cacn biarsi in gluco!'lio. oJ indi eliminato rlall'orwwi•-rno pt•t• lr. ,·je urinorie. Ultimi espPrimenli però ~pccie dtd Mel"in!l ltaunn •cn!lso questa opintone e si ct•ede Jll'l'0""8rttl la ''OOfH>t'f'zioctc det VASOmotori del fegato per pt'Odcu•re jl rliobato rnellilO. Glt ultimi e"~perimeolt ci inducono a ct·edero che o~ni tlinbt!te é causaLo Ja un proceAso pnlologico nel l!er vello. Il centro vasomotore del midollo allun,qato é in tnl tnlA c·onnes· stcme con cl c·cnlro va~ro molore della cui,lollo ~pinnl· c• •tue~tn ancora ron il "impaltco. col 'luale, t•ome .. j ""· hanno t•,.la· zione i ''a"umotori che vanno allli nr#tani del hal'c:o ventre. T•·ortcamenlP si può anche accetlare cht> ogni prOI'C""'0 pa· &oiO~ I CO che all.aeca l \'8SOOIOlori del fe:,_-alo U la lot·o p~;ri­ tet'ill deve produrt·t· dtabcl~ mellito Nel 1• Cfi-<O Citato dall'A lu ma!ollta "i dtlfer l\'8 Jdl rtuadro gen<·raJe d t essa per i c;t>gut>nli <'&"i: ric:lrcltP:zzn drl campo ruptllare tle~tro, sensibile dilatazcone d••t ''A~i -.anl!uigni. irrttazcone del vago. in~rO""amenln del fe!{alo P clelia milzt~, a-<ci te, ana..ort'a , dolore acuto al dor~o. aglt 1pocondc·ii e alle e~tre 111ita, con consecutcva aneslesio clt.lll'eslr·l'nllltl Auperioee e ciel dorso dalla 7' vel'Lebr·a cerviClllc alla 1:!' del tr l•nco ed inlinu pare"i della vescica. l'm\ tlj-:;turbi ret·l.'hrah ru• primo no• dopo del cliabele, e l o stato per l'c•tlo tli sulute gotluto dal pa:ttent.e pri ma dt 'Juesta allerazioru" non ll\"CiAva c;oc;petli cito esscJ fosse in l'elaztone con lesione del cervello, c;ebbene uella storia di lui fos::;e l'egistt·aLa uno caduta dn ca-


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lll VISTA

vallo in gioventù. Anche le funziolll dtgesllve pt•tma del sopr.:.vvenuto diabete erano perfeltt>, il che ri velava che ec;so non poteva met.lersi 111 rapporto con allert~La funzionalità dell'apparalo dif:Crente La mancaozo di alterazioni centra.• del cervello nel caso dell'A. studiato non !lava completa r·a· gioue che esso nor1 d1pendf'sse dalla comune cauc;a, iMalli anche il Senator dice che il diabete non causalo da causa nervosa non di rado ti accompagnalo da dolori, parastesw, anestesia del le e.stremità, però in tale caso l',\ crede di dover attribuire dctli sintomi a neurastcnia. Essendo !-~lati osservati talora ao.}he dolor i acuti lancinanti irradian!l<>i dulia m11lolla al dorso, e l'a ~u-enza di paralisi od altri sinlotni r iferib111 a miostle e la mal!'gior pr<•oalen:a cleUn mAlAttia ne lla sfel'a sensibile poteva indm-ro nel >~ospetto di una Hta· laUia sptnale localizzata ai cortlooi posteriori. Mn per la dia~nosi di labe dorsale r.lo.ncavano tuLti i necessari dali. e la c;comparsa òei !'iftes!>i patellari, fovoriva òi pcnsa•·o 111 diabete, es;o;endo tale sintomo as.,ai rr...quenl... : Boucharol ba ril"lr.ontroto per esempio cbe in 1 11 casi di diabete, 41 pi·e!>Pil· la,·uoo mancanzA dei riliessi patcllarì. Si è Ùt!llO come spieghr Claude Beroat•d il diabete. L'A dice eh P, non il Laglio del vago inlluisce sul diabete; ma lo it'l'ilazione della pat·te del vago "Upl!rior,• al laglio pr oduce in modo rdlesso il diAbete. Oltre di ciò egli è per•s uaso che il laglio dello splancnico pa ralizza l'effetto della puntur·a nel 48 ventr·ir·olo, e dtl ciò deduce che lutti i vasomotori l'he vt~nno dalla midolla allungata ai vasi del fegato e degli alt•·i visceri tlel vPntre !:-Ono contenuti nello splancnico. Questa C(lnclusione è infallibile, aO'ermala da diversi os~ervaton Schifi' lrovò che il tagliare la midolla spiuale tt ll'allezza dl'lla 2' vertebra del collo o 11ellèl pa1·le lombat'<' cl1e non è in rnnnessiGnc" nessuna con lo .~t•lancn i co o del nervo isciatico bastavA a r rodurre il diabot1:1. Un tal ~>. rliabflle deve essrr ritenuto cume un bintomo rlllesso e tale polurirt può esf'ere pr odottn dal laglio dell'ulumo {CSnl!lio del collo o primo ùd pello del silnpatico. t;yon o Aleadoif courormono questo osservazione: P dopo gli esperimt>nli th !-'chtff non ~i può uegare l' 111t1uenza del simpatico nel diabete. Allfl ba:-:c dì


DELLE MALATTIE VE~ERIE E UBLLA l'ELLE

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•1uesli fa l ti l'A. crede giustJtlcal!i l'op111ione che la compre!'l~ione per infìllrato nelle rnenìu~i eserciti una pressione sulle radici sensilive dei nervi del midollo !=lpinale e su• rami comu nicanti dell'ultimo ganglio del collo e il primo del petto. L' A . sp1ega l'origine del diabete nell'i sinlide rer le allerazioni specifiche cl1e snbis(!ono in segni lo all'infezione le meningi del cervello e d,.l midollo Apinale, nelle quali prmcipalmente si localizza }a silllide dt•l ,.j!'tl~ma nervoso o sotlo la forma limitata di tumo•·e gommo~o, o come infill~azione dlfTu'-'a.: lo p1·irna specie ,. rA•·a 111'1 n1idol1o "'Pinale, lo "econda è più frequente. ì'el J• ca"o <:ludiato ciali"A. fa presenza ù1 pofiadenitl rivelaYa la es1~tenza della sitHide non completarnPnte scomparsa al IJ'allamPnto specifieil. Sottoposto l'infermo dì nuovo alla cura t-~pecifica egli non ~uo1·i completamcnlP, ma scomparvero i di~lurhi del fe~ato, dellu milza c mle~lini 1:! la glicosuria migliorò mollissimo. 2 ca.~o. - Sifìlide accertato e •·osisf.Pn te alle più enet·j.!'iclte cure meecuriali, quindi catarro gaslro-inleslinale, e pii1lardi diabete mollito e poscia attacco di epilessia con passeggera e111ipart-si. La rigorosa eu ra anlis1lilllica avendo faLlo scom(lll r ire tutti i sintomi non v'ha dubbio che in questo caso 11 diabete non rosse dioendt>nle dfllla infezione silihlica. Quindi l'autore passa a ~lud1m'e 111 rtue«lo caso fJUale parte dol si"<tema nervoso fosse alterala; non poteva ammettcrsi una gomma od iulìltrato gommo«o nel punto del c~rvello fl<:sato dul Cl. BeruarJ perch~ in tal ca'"'o si sarebbe avuta una sind1·ome più imponente; ttè unH ~Puerale pressione endt1cranirA dipclldenLe da gommA, P'"'I'CIHì mROcavt~no lutti i sinlnllli di u11 tumore del ce1•vello. non bus1anrlo tla sola la epilPs"<ia, IR quale del refllo e1 a di !lttla posteriore al diabete. SarPhbe stato gia probabile accetlat·e l'allet•azione (cn,l oorter•l~:) eh una piccola a1•teria che irrora IR regione dcsi· gnata dul Cl. Bernat·J, alla quale s1 sarebbe potuto aggiun· ,:tt>re più Lardi un Clrcosct•tllo tumo1·e ~.rom moso sulla regione motorìa della cot·teccia cerebrale. 11 che Lt•o,•ava suo roudun•euto di ragione nel fatto che l'opilessia mosLravasi di nalUJ'a progre~!-'i \TS in moJo t; hO dall'a l'lo 111fel'iore sinistro «i ùiJl'use ul I.H·a.ccio omonimo o allu faccia, rimanendo sempre


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RtVlSTA

iotaUa la conoscentu, ehe non si vide scomparire se non quando rallacco divenne gtmet•ale. Questa !':pecie dt ditTuSÌOliO corri~ponde pet·feLlamonte alla posizione del centro motore per le estrernita e la faccio nella corteccia cerebrale. E l'aulot•e spiega la etnipare.'li seguita dopo per debolezza completa dtlil'enerl-(ia nella reg-ione molot•io della corteccia. 3o caso. - TraLLast di una donna sifìlitica trascut·atasi per due anni. Ma atfella allresi da ist,wismo é pPesa da cefalee esacerbante<> i nella notle e •Juinòi da nausee e \'Omili. Lo slato genet•aJe deperisco eli giorno tn giot·no, si succedono sintomi di paralisi bulbaria e paresi del muscolo olevatore dello palpebra superiol'e. Più lardi i sintomi della pnralisi ct•escouo e sopravviene gtt· cosuria. TuLLo il quadro scompare dietro una efficace cut·u anlisifililica. L'unione riai siot.omi di pa1·alisi bulbAre con il diabete J'ivelo.oo come la causa della malaLtia fosse nel 4• veolricolo, Ja cui natura dO\'eva riferii-si all'anamnesi di essa, la Sifilide. e il successo della terapia. Tullo il l")lladro della malallia somigliavo mollissimo a i una paralisi bulbare pt•ogressiva, che occorre anc!Jc sen1.a paralisi e aneslesio delle est-rem 1là.; ma l'età dcll'inrerma, inferiore ai 40 anni, faceva negare tale 80ITereoza, nou solo, ma anche perché tale lesione non suole riscoolrarsi accompagnala dall'oculomolore, da cef11lea e vomito. Il cuor~ e t vasi inle~ri facevano eMiudere una pat•alisi bulbare pet• embolismo, senza dire che i sinlomt per questa uiL1ma lesione "v· pravvengouo di prec:enle e r1 scontrtms' accompagnali da insullo apoplellico, ecc. Mollo più difflcile si presentava la d1agooc:i dilft!renziale rra una trombosi deUe arlerie clelia b11~e in conseguenza di endom·terile sifllitica, e un tumore gommoso o infiHhuiotle che eserciLasset•o press10oe sullt1 bal:'~-' del f.• veniricolo. Ma l'irr·itazione precede lu paralisi dipendente da tumore, ciò che non si riscontr6 nel o!t\So rifer1to dall'autore e l'innllrazione avrebbe dovuto a ppalesarsi per lesio•le di una più estesa r egione. L'ao;senza di ogni sintoma che si riferisse ad un·allera1.ione nel campo dei nervi ottici,


DELLE MALATTI E VR~ERU & D&LL \ PELLI!

fìf.ii)

d~i peduncoli cet·Pbra li, d t>, l ponte dt

\'ar oho. dt•i trigemmt, raceva l'~cl udero una inllllratioue d fat~~va ìnchnar e per una enJuarlerile di tJUei Yasi che decorrono nel fonùo del .t• ven-

lrieolo . Non può a mmelterst una pe rfella obliterazione, .::hc allora la terapia sar ebbe rimasta senza buon successo. ~el 5~ ca~o, 88S81 importante pt•r ~avezza t generalità d~i sintomi nervo!>i, non poteva meliP.t'f:'i in dubbio l'a~i­ !il<>nza d t un lulllore nel cet•vello, "enza pt>rò polerne determinare cou as.:nluta I'NCI<~ione 1ft c:ed , la JU le ... i at _:(•· mentuva doves!'lt' essera la zona dei nt>t'vi oll•ci, essendo maggtormenle lt·st l'ora:nno e la runztOII~ vistvn. E pOH'hè tali allt>rationt erano per ambeduP gli occhi non pote'· ~no cho allt•tbuir si agli eff't>lli di compr essione di 1111 tumoro nel chtasma dei nerv• olltci. Seconcio I'Oppenhetm, che po>r mollelliCJ osc:er ,·aziont ritiene che l'emianopsia bil.emporale fu gace, sia un sinloma caralleristico dt un tumor•• gommoso ~ulla zona del chia"~m a d~1 nerv1 otltci, nel CSISO cilato dolfaulore la 1•oliuria t>ra accompnl-(nala dn emiopil't, si ar~-to m e nlava che la le~ione fosse di or igme e natura ~illhlica pet' comprec:<~tone à1 un tumore '~pecifieo sull'mcrocio det nervi olllci. Stavano intanto ad atl'o rmor lA sifllul~ in qu~sto roso vecchio cicatric-t raggìal& in tullo il corpo, poliaclenilt e cefalea e~acerbanlt>sl nella nolle La cura specifica appot•tò "un'~ib ilt· mi_gliornmento, mo l'osserva1.10ne non potè e•ser (• continuata perché l'inferma volle abbandonare l'ospedale. H.


(ì~G

RIVISTA DI TERAPEUTICA

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Nuovo trattamento della laringite oronloa. -

S u ... -

""~' Q"' ~la malattta che nella sua forma secclt spe'lse 'rolte ter111ina cnu In pacludermin del larmge, è stata scmpt'l! da tulll gh ~peculltsll J'tcouol'lciuta dì difficilissima CUI'll u c:agiOttll di complcla afonia per·manenle o pas1=1egg-iet·a. E"'a 111ù f1·equt>nte nelle pe r ~'~one de l ile all'alcool. Il doll. Sclteilnunn, a~l'listenle oPI Policlinico di I.ar·in •oiall'ia in Berlino, ltn t·acentemenle osservato elle la lot11le applicazione d1 leg~dere floluzloni d1 acido acetko sono uu meZI.O u-.1'81 elllcace '" 'luesta ribelle alleJ·azione. Il mucd1o vet•t·obbe upplicato fa.c~>rtdo ina lare Al puztente due o Ire \Oile al gtorno, per cliecJ minuti cmscuna \•olla, una soluziotte• al 2 o :l .,. di acidCl acctiro polverizzato. Una piccolA qua tlthi dello ~oluzionu i• a1whe wtro·lolta nf'l lal'iuge con nnR ..,j_ rin~n . Questo trattamento non fal'ltid1oso per il paz1enle. "6corulo l'A. vitwerE~bbo la dnrMza ùelle parti, rhe rilot·nerch· hero llllllt mano pu't rnorb1Je, 1 tessuti ~i r ifarebbel'o molli, c• Ja s.p~~'i•'ZI.U scomparirebbe. An~he la tloca!!gine andr~hbe sco m p u·tmdo ~rudatauwnt.- c la ,·oce r1lornerebbP. normale.

c··

H. TrattJLJDento &Dtl.ettloo delle •oottr.ture M AYL\RI),

~In.

A. E.

B. s. GI,ASGOW.

<~li nulorr hnnno ollenulo ollimo successo dal seguente lra llnmenlo aTlli~'~ellrro dt-lle scottalu1·e. Lavata la le'lwnc con una !'!Oiuz:ono tli subhma lo (t : 2000), la si r içopre rnn !l'la


Rl\1'-TA DI IRlt.\PW IJ CA

fiH7

prolfllliva (sil/.1 bagnala nella soluzinne; nl di!Oopra si applicu del cotone borico pr ecedentemenll' ,.premuto della mede~un a soluzioue, e poscia si sovruppone del Los:-ulo eh gutta- per cha, ra v'·olgenJo poi il Lulto di cotone al f'lubli ma to e (acendn [l0SCI8 la (85'Ci8lUI'A. l va nla2!!t c:arebbero: le parti ~terilizzat" dalla ~cottAlu•·a. ~· mtualeo~ono c:ter 1li; non insorge infiammazione attiva, e quindi 11011 Se!!Ue necr0-<1 uei tessuti: non abbondante ro~ ­ eolt.a put·ulenta , non nec.•ssità di nu•uu,·er•! la medu:alut·o e poPo o nessun dolore facendolo: 11011 calli"o odore; il tel'l"lllo necrosato c p1•eslo eliminato per lo c:vìluppo di buouu e ' iv t> (:<ranulazion i ; IH risultante ciNILrice i• al IUIUrl.!ior grnùn po;.c:iblle non detòr me, per essere state le parli prt•!IQrvalè ùa ogni "eltlca 1110uenza; il procu!l"'o d• guor1gtune intlne procede 'lenza alcun accidente locnle.

n. ltudto •perlmentale •nl veleno delle. Naja trlpudtaiUI o Oobra. capello ed eapoaizlone d l un metodo per la n eutra.Uz.zazlone di queato veleno nell'organbmo. C AI.'I &TTE. r Annate.~ de l' lMtltlut P.cMeur, N :1. 2:• mar~ l8U:!). In occasione di un' inondazione all' epoca delle grandi in un villa~gio della Cocinriua, vonnct·o calluruti IO di 'l""'"'lt serpenti e portal i al d t rettore .t••ll'a.,.llllllo ba llt•ru •· logico ti• Sal!!:on. Que>'lt, proponeuolò'll ,Jj "'tudiare l' &ZIOJae e la ueulralizzazione del \'Cieno tii que .. lo lt•rnutJ,.. ..imo frn gh ollili, praticò l' ablatiouc delle loro gln ndule velt·ntfere tput·otull e con dtvet,.i processi fecè degh e:;lratti d••l lnC\eico. n opo le r icerche del Ga uller ò nolo che il to!<~ico dif· ral'I C\C8 dalla DOSI1'8 saliva plÙ pel' l' inlt•llSI!il dei ~UOi efTI•lti che per la !<Ua nalurM intima. la quale "'8rt•bbe mollo nlllue pure a qu,..IJa della parte estralliva non ct•i,.laiJauabilc t!ellu urane normali dei verlebrati m genl:'re. Nulla di nuovo Cl apprende il Calmette sull'azione tisiolo· gicu del veleno ofidico e sul mocet'lni11mo delltl mol'le da tl !IF!Q p r odotta. Dngli s tuùi e dalle ossor vazioni di Q11nin, ptne!~IO,


liH8

Tì ..l"aice, Ft~yrt3r e Brunton, Panceri e Gasco e ullìmnment..: de) :\fOS!'O, I'Ì fl8pPWI già CliP il Vt~)eno, di una diffU'It!Jililll veramenlu ... traordiuaria, à portato dal san gue ai ~~t~ntrr ner·· vo<si, e, fra quusti, i centri bulbori che presi<'dono alla r·a:optrazione l'Ono quellt che"" subi!'cono ~li effellt peruìcill"i; onJe l' animalo morsrcato o inoculato muore per a<~tìc:..ia. mentre il cuore - ultimun1 moriens - dà ancora qualche hallito e ~~ ferma m tlia'>lr,JP. Ctrca !11 •JUUsltnne conlrovPr!"a ~e il veleno sta a,.c:orbibJI6 anche ùaltu muco"t! m modo coc:l r•apido da CAI!it~naru lll morte, r A. hu tr•o,·alo che sulla mucosa conyiunticfl il• ti vPieno non ra che app·)rlure un'111tlammazione tnten!<a coutparobile a quulla dtll je'luirila; sulla mucosl'l rt>spirator 1a (lJ•achea) ò rùptdum~n te mortale; -.ulla mucosa intl!.~tmaf,. {vtl\ r~tlale) non e"iercila aziono irritati va, né pro luct• fl!nomeoi d1 avvelenamento. L'ingestione Ac•condo l'A . non offre ugualmente ulcun clttnuo r·calo a meno clte non esista una lesione faringea o ~a~Lrws. Fayrer hn Mo"tonut•J una lesi opposta e preteudo l'lw il "IICChll\tt18nln flelht ferita come SOCCOr SO lerapeUIICO fu)l"" l\ t'!'"et' perrcoloso n clri lo mellt~ in opera. Contro que,l'clJlÌ· IIÌOn~ staro•bb •ro j.r)Ì esperimenti del Calrnetle, egli fec.o• 111gt•l'tr e ad unn ravia, aù una gallina e a due piccu>ni .tell·• do~t Jli'Ogt'•IS!-h•e e Liquolidìano Jt veleno. S()Jo un piccw11e rnor·i o l secondll Jeiorno, ma l'A. crt!de probabile che 1111A piccola •1uanlitù di vPieno pr&4!;0 11 piccione deceduto <~1a r•enetrata per la trncbca durante l'inge~tione. .\ prescind•'J-.! tla 11uesta tnlerpr elazrouc cbe potrebbe non ~'""ere e"nllfl, sriTallr esperimenti la"•·iano ancora de• dubb1. Le et.perreuze dt Bellanl(l'r (Potulichery) e d1 Foyrer d•rnosLrano che rl lo->sico della 1\'0j(l, introdotto vcr le vie digerenti, è qua>'i Fempre po"'th\'omente dannoM e Lah·o!la mol·lal1•, lwnc:h•\ i fenom"ni si pr•otlucnno lenlomentt• e tah·olta non si nltbht nel>-> un effull.o. Pt•r ò 'luesll ultimi outol'i come il Cnlmelto nou tennero conto se gli o tum~tl i ros~f'ro di~iuni o pur no. Ora, potrcbbè tltll'"i avvenga per ti veleuo oliJic) c1n dru il Bernord cou~lnlò pet• il curare, cioè che il suo ossul'lai · mento pm· le mucose si fa con len tezza e la sua iunnc111LÌI quando é ingt•r·ito non é sempre !'enon1eno co~tantu; nel


DI 1EHAPEU11CA

689

cene, p. es., s•· l'ammalo ha mangiato il curare non viene ed allora cafilOna In morte. ~on cono!lcendo~i alcun anlìùolo lìs•nlo;nr.o del veleuo, l'unico "pediente ~la Dl'l neulralizzer~ il veleno ~:on nua SO!<lnnza che lo reude risoluLsle e •ptinds in8!--"''Jrbil•ile. Il p ,.manqanat,, dt potassrr è couc;idesato il mighore neulraliztanle dl'l H•leno ofldsco, dO{l(' ::!li slutlt di lacer.la ..:be fece conO!o-Cerì' C}Ut"•ltl sua virtù. E!l~O rur ffilt, iufalh, C(ll \e-

a~'-orbi t.o, mentre lo è '"e ranimale è dig•uno

leno un r.oaaull) albumino"O nero ed sn!loluhil . S1 usa in pratica la M.uziow, all'i p. 100 e "'Ì snif•lhmo dn ·> a IO iriughe ùt P•·avaz nf'l fMo "le""o dulie ferila c luHo all'Intorno di essa. Secondo gli e.c;perimenti di \Vali e Hichard«, lrii!'ICOrgj 4 01111Uli, Ò ben cliJJkilP che :-:i r·OS!'8 ~persre 'TUaJcho etl'ello dallt• iuiezioru ~li per·manganalo. Il Calmelte l•> trovò pur·e impole11la a rH'ttlralizzur e il veleno, allorché que!lto ha gì t~ impragnulo 1 lO!ll'luli vicino al punlo d'innculazione. E~ot l i ~pMirnento percìr'1 con una soluzione eli cloruro d'oro ~tll'l p. 100 che Lrovò dat·e col veleno u•• precipitato gclatinn,.o bianco in~olubile; precipitato che !;i ottiene am;hc se ai meRcola in pr oporzton• dt•holi,.:;ime col veleuo. Egli trovt\ che i te:;lluli dt frc!lco impregnali ds u11a sohli'.ione di clnruro d'oro <~ono t•ec;i incapaci di as!lot·hire il veleno Tale I!O!Iluur.a ha un'uztone meno cuu..,lh:a del permanga11al<l e per· neutralit7..nre ti vchmo nelle ferile noli è !~lrellam•'nl•' nece..: ...ario fare le urietioni nel fot•o "'t""f'O di e!lse u nelle "Un immediatA vicinaute: delle init•rioni inkr~lizta li di""'eWIIIatc ad una di ... tnnza anche con,idet cvolt: bastano a pre!l<:r\'ar·e l'anirnnk ..\pplicata una IP:!Atnrn i•la;;til'a alla radica del lllétnbro 8\'VelenAto. poi. quAlchu 111inuto piu tarda, imprt"'~rtRii di r!ot·uro .l'oro i te,::;uli al disvpra tlt~lltl legaluru, !<nnza lf>cr~OI'I' la ft!ritA. l'a' \'elennmento non ~· ('l oùucl.". Tauto il dnruro ol'oru, quanto il pe1·tnan~nnato !11 pota~!la lnruano lllUlili sP ~i ~ono grà m nn• fe;..lnl• smtonli di b~li~sltl bulbar•e; però il clorur n ha. ~uljpennlllll-f8llRlo oh·uni vanta~gt: a) E m~nn caustico o, potendoP.i l'are dello inil'zioru tlist:~o min ale rlr non piu di 1 conlim. eubico, si eviterà la ~nn­ grana tlella por·le iniellalu; 41i


600

RIVISTA

bl Non è necessario per la sua a7jone cbe Yi sia contatto

diretto delle due sostanze e perciò si potrù non solo neulre.~lizzare l'attività del veleno rimasto nella morsicatura, ma all1·esl gran parte di quello che st sarà as ...orbito e che -.i ll'overa d1ffuso lutago 1l memùro leso; e non ò paccula cosa trattandosi quasi sempre delle esll·emità. Il metodo da se~uirsi !'IQI'à dun•1ue: to Applicare un laccio possibilmente t>lastico per impe· dic·e l'assorbimento del veleno, inle1'1'ompeotlo la circolnzione venosa ft·a la mor'licatura e il cuore; 2' l nil"Uare nella rerita E\ tutto intorno ad PSS8 R-lO c. c. d'ul18 soluziOne di cloruro d'oro all' 1 p. tOO, sterilizza la, non mai più eli un centimetro cubo pe1• ìnlezion"; 3• Fare altre iniezioni simili verso la radice del rnemhro leso e livello e al tlisotto della Je~atura elaKtica, sia nel te"· suto cellular e soltorutaneo, sia nello spesMre dei muscoli. La legatura elasl100. può esser ti)Jla senza inconvenienti a ppena fatLe le iniezioni. Non bisogna dimenticare l' avverlenza c·he la !"Oiuzioue d'oro devo el"sere conservalA in una boccella dt vetro g1allo o nero, pAr evitare la sua decomposizione ~otto l' lntluenul della luce. F. R.

Iniezioni d' ollo oanfor&to nella tlai. - H . HccRARD e R. Mu.L ER. - (TIIerapettt. Reoue der allg. unett. medi;. Zeitung). Dall'anuc• 1891 furono spesso usate nelle ull'ezioni del cuore, nelle malattie adinamiche, nelle acuto e croniche, ntalalt1e

dee polmoni, segna tamerlte nella tisi polmonare, le 111iczioni di olco cauroralo. La dose adoperala é secontlo la l"eguente formola: Olio di olcvo purissimo sterilizzato . . 100 Can fora . . . . . . . . . . . . 25 Sa ne inieLt.a ogcll due giorni una sirin gn piena due volto il giot·no o ogni giorno due voll~ il contenuto di una ~irin!ta del Pravez, profondamente sotto la pelle. Più Lardi c s umrnentova li dotto ri vollet·o aggiungervi il


01 Tf.:flAPtmTlCA

e l"iodoCOI'mio, m1• dovettero ll'ala<~ciare queste ioni pel ~trrut dolo•·e che produoovano. Furono in que;la , cioè con l'olio ranfor 1lto, h•a tteti ".J7 malati. r t·isultali L-...~uf•rAli ~ 1110 i "Cguenli: Lt• iruezioni non cagionano alcun dolore, io ne~suu ca ...o ii rormru·ono escar o od ascesl'li. Gh elfetll sono moltP- voltt• qua-.1 immediati, più freCJuentemenlo tardivi. In quasi tull1 l mttlalt In notte clopo la pr1ma iniezione caralterìzzat.a da uu profondo ~urHIO, le nolli seguenti furono eA'ualmentu buone. Sp,.s"o lol'llò l' in'~l)unia quando s i ces!-!ar ono lo imet•oni. 11 secondo efl'ello fu la r4:lpres!'IJOno del sudore in 3/i dei ea"i Solo un malato sudò di ptù dopo la imezione, l'appetito torn•l odiA metà ofei C8'~Ì (' p111'6 la ciiVI!SII0116 ~i f~C8 llligliore. N on fut'OIIO mai o~'lervati dislur·bi dige.. tivi. Su se• maiali !li ebbe r•ap1do mu.rliorarneulo dolio ::!loto gt.nt•rale. Questo ru narllcolarll)ente amm1re"ole in 110 malato con caverHa 111 atnbPdue 1 polmoni con grande dimn· gramento e deb ol~tlll. In 11l o l!! casi vi Cu alJbn•<;;amento di lt>mperulura eh~.< p••rò non ru "emp1·e r t>golare. Sulla e,.pel torazione e i s•'gui della ascollaz1one nulla ~~ potò stabilire pel brevt• tempo della os<~erva~tone. ln otto cosi ebbes1 au menl•> òi pe!<o di 1-~ t"hilogr. in circa cinqu~ st:Uunane. Que.,li buon1 efl'clli uon ROllO sempre runasti ùurnn te il par todo di l'I l nso.

ru

F oRMULARio.

Contro fcmicrartta. -

( Lr1 Sper imentai , anno XLV, N . 231.

Il dotl S c hluliu~ pre!'lcrive nell'omiCJ·ania delle pasticche

<:nsi co"tiluite: P r. fo:nacclina. •

. . . "Odio E~alictlalo di cafTeina

• iJJ·')clorato di chimna o idroclorato ùi morfina • semarina • • . ra pao;ltcche COli pa<:la di <'8CC8<J.

Dost la li N . 'IO

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692

.RIVISTA

Co1tiro la ùlen.orrflgia. - DoLI. G. C,uwu.so. - (.\for·gaqnr , N. 3, parte 1". marzo 1892. L'autore dice di avt•r tt•ovato !'empre essere raciclo fenico il più uble antisettico nella blenorl"SE!'ia ed il solfato di rinco il più ulile a~tnn,.:enlu. Con!'iglia cruindi le St?guenti rormule: t• :-oelle blenor ragie acule o subacute: Pr. ncido renico puro. gr. • ~hcerina pur a . • • ncqua di;.LaUata. . ~ciogli ~Sen:tt akool.

0,50- l

5

- 10

1011

S J:!Cr iniezioni urelralì ;J••i volle al !!Ìorno. A que«Lu rormula in "eguilo giova aggiungere anche il solfato di .;in.co nella proporzione di centigr. 25- 50 pc1· ogni 100 g1•. di acqua distillata. 2• Nelle bleuorragie croniche e nelle goccelte gio"a au· menlnre la do~e del E~olfato dt zinco tloo al t12 o all'l p. JHO. r'otLtrtJ la laringite catarrale. - CouPARD. - (Reo;.çta de .~n­ n rdacl mtlilat, t• ruarzo l~i!ll). Pr. antipirina 8CifUII. •

. . gr.

6 .. 200

S por polver•zznzioui (3 volle al giorno durante :, minuti) t'on.tro la ~t ipsi. - (Lo Sper rmentale, N. 4, 1892. Dal Celltral& f illcrap., N 2, l &J:'!l.

P1-. e'-lraUo fluido di cascara sagrada, Tmtura vinosa di rabarbaro di Darel, a na gr. 25.

S. da pr endtn'seue un cucchiaino da caffé mattina e sera.


693 l'asma. - HucH.\RD. -(Lo Sperimentale, N. i, 1892. Dal Centralb.J. Thtrap .. N. 2, 1892).

iO gr. Pr. ioduro pota.... ~ico. lO tintura di lobelia . • lO tintura di pol i~ala • • 10 Ct!nligr . e~trallo d'oppio • gr. 900 acqua distilhtta. D S. un cucchiaio meltina e !'era in l/ 4 di bicchiere Contro il reumatismo articolare - (Lo Sperimentale, N. i. Ul02. Dlill Centrai. f. therap , N 2, 1892). F u comdgliata l'applicazione !'lui le articolaziOni malate della miscela soguentc: P t• . sul o lo . . g1•. ·~ 4 " eter e . . 30 • collodion .

Contro la blenor raiJia. - C.-.sTEL.t.AN. lombarda. N. 2, 1892).

(Gauetta medica

F ondandosi sul fatto che il pu~ blenorragico é ucido, e che l'acitliiA e la virulP.nza sono correlative l'una dell'allt·a. l'au· lore conqiglia le iniezioni di bicarhonato di soda aii'J p. 100. Dice di averlo usato già in :i:l .:aSI con 33 guarigioni nello s pazio dt 20 giorni.

Cont ro la risipola. -

N ~;SSBAU\1.- (Faro rttPdieo, ~. 1, IS!r2..

Pr. tlliolo . . . . . . l 1" • lonolina. . . . . . ~ ana ~r. a S. p~'r unziont sul 'a parte malata tla avvol,:te1·si poi con ovatta salicilica .

Contro le scottature. -

(Faro medieo, N. 1, 1892).

Pr. sololo. . . . olio di olivo . . » t1cqua di calce. . Mesci e segua uso esterno. »

parLi 10

60 , 60

~


69i

111\'JSTA. DI TERAPRt:TI CA

Con tro i sudor·i der tisiei. -(Faro medico, N. l, 1 89~). Nc1 sudor1 pr·oru... l d••1 ltsici quando SI forlll8 come uno sll·uto vischioflo ~~~ tutlo Il corpo Jell'lllfermo J'agariciuo dlt t'Ì9ultati et·ceiJenti e vaene prescrilLa nel seguente modo: Pr. agaricina . ~r. 0,25 • polvertl ciel Dower. » 4 • gomma arab1ca . . • 2 :\fe'i•~i e dividi in dosi N. ::!0. St> ue pren 1le unu alla t\era e ~e la <>e,·r·eztone del -.udore uon cessa se ne !Jr,•nùe un'altra dose con la 'lUt•le ,j ottiene l'etMlo. Lu polvere del l)ower basla ~ prevenire l'azione initaute che l'agaricitHl hn Rull'inle~lina.

Tintura clen.trfrìt>ia cosmetica. - C. PL .\TSCHJCK . {] rcsso dentistico, artuo t•, N. 3).

(Prfl-

Secondo l'auL,>re la migliore sarebbe la seguente roran(,ln del CarrMElf; Pl6a: Pr. t~cido beuzoico. . gr. 3 • 1a " lmlura d'eucalipto. • litnolo . . cenligr. 25 • alcool . . gr. 100 • essen1.a di menta . . goccie 15 S l!'e ne ver~ano nell'acqua alcune goccae fino ad intorl•idamcnlo corne si u:r;a (>61' lulte le aJlre acque dentirricac.

ui

Con t :'O Cinjlttt>n;;a. - L . RAm· NER. Barcelona, N. ~. 1802).

<Gacela tton.ìtnrin de

Secondo l'autore la cr~olina, ommini!>lrala fin da principio. sarebbe il "ero specifico conlro l'influenza. P r . creo l in A • • • • cenl1~r. :}(l • bal~arnn Lo'u t " » esLrntto di litJuu·ìzia ~ ana q. r. Jo' a s. a . 50 pillol~. coperte da uu tenue strato di collodion. S. se ne prendano 3-~ al giorno, secondo 1 casi.


69!)

RIVlSTA DI STA TlSTICA ME D\ CA a.la%looe me41oo-statistloa mlllt&re per l'&nDO 1890. - l .. peLLorat.o dì ...alllt.ù milJI.nre. Urfìcio !'lau;.ta~a. Colonnello medico i--peLlort! tloll s.,s-r '~~::n.\. Dallo indicate Relazione te!'ll' pubblìcola!lt, togliamo alcuni clt>gli esseuzìali ùali, alli a dat·e una qualclte tùeA delle condizioni sanìlat·iu ùell'e!lel'~ilo tlul'anle l'anno l8UO.

For:Ja . 18U!l07 (ottobre) 2H600 (t'ebhru.io) 22138-i

Minima noll'an110 ~l a!'.sima

Media

transilali).

E~ttr>aLi nei lttoyhi di eura (dodollt

Nelle infermerie di cor,,o Ne~li stabilimenti spedalieri roiltlari . • esdi !tpedali civili ~e 1 monicomi. ~egli .. pedali in genere In lot.sle.

.

82:?2i = 371 p. H)()(l fona 'i'91379 =~GO l ~222) Ga 78~= !):l9i9 ::: ~2~ 1'i'G236 'i',.J

=

Enli'&La minima: ueglt o .. peclali, diviD

,.

»

li

::: :iO'i' sione di Cun~o . tn lolule, divtsione ùi . = 109 Genova negli osp"'lali, mese di dicembre . . 21 in tola le, meso di no40 vembre

• Il

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fi\16

RIV1SH

Entrala mae;sirna~ n<~gll O!'lpedali, divi•

sioue tli Bari . . == 63{ p. 1000 forza in Lolale, divisione di Jl .. Bologna . . . . == 9!J9 n~gh o~pedali, mese

tfi f{6DII810 • • • = 58 in totale, me.c•edtg••nneio. . . . . . == 1 S{i • • Le malnUie <:he diedero il ma.rza-ior numero di entrati negh ospedali ed infermerie presidiarie militari Corono:

:O.omero Appnt•to~cdaio reqpiralorio

128.'>2

Malat•ichu TtfOull .

5!~93

Morhìllu. . Ri!<ipola . . Malallìc oculal'i .

070 (scarlatlina soli -U)

1267 ll76

2758 (oltre 3161 nelle iufc rmerie, e 23!> òegli l:lpt•dali ci vili). • vencr•~e . . • i5lb6 (oltre 13746 nelle infcrmet•ie, e 72lnegh spodali civili). (Non si ebbero che i6 c;cabbio~i. dt>i quali -i5 furono curati

nelle mfermerie di corpo).

Giornate dr malattia. (GiornAte di ac;segno N . 8080:;,2-1-i). ~elle infermerie di corpo 721j95i Negli t~pet!ali civili .

. .

=9 p. 1000 d'ase;eg nn;

8,5 per indtvtùuu. 313:lbi == 4 p. 1.000 d'as!'cgno; 22 per UldivtJuo.

Negli Alabllirnonll !<pcdaJieri militari: Uffici8li.

.

2~•2-i3l 2082686 == 23 p. i OOOd'assegno;

Truppa . . Non tuiltlart

18506H 167192

l nscrtlli. In lo~ale . . •

:10637

21 per inùividuo. ~899952

= 36 p. 1000 d'assegno; 17 per indiV"tduo.


Dl STATISTICA \fEDlCA

(i97

De(fenti !JÌOrnalmente. Numero

NP!Ie inrermerie di corpo . . . . . • • . \ Ufiic1ali militari < Tt·uppa • Totale. ro totale. truppa .

ttf92

~ egli o<>pedali ci"ili

S.'! 6~

szy,)5

l

5706 79i5

Mort(lllfd.

=

Ufficiali (forza UiJO): dece.luli 101 6,8 p. 1000. Deceduti nt>gli ospe ial1 CIVIli. . • • 310 ., militari . . . 1):'16 » negli stabilimenti spocl. Lutti. i:!GCl Truppa 11 nelle infermer·1e di col'po. 10 fuori d~i lunp;hi di cura. . s~n 166:>(1) lo totale. . . . . . . (SolLufticJali 133, caporali t 4R. soldati 138i). La mortulita ma~~ima occor~ in gennaio (O,!W; la minima in novembre (0,1.2 p 1000). N . 56 deces::i accorsero negli spedal1 in indivuiui ~iè rifot·mati. ~ . 23:J dece~~i occo<>!'ero in indi"idui mandall in licenza di eon,alesccnza.

Fra le cau"e p111 sahenh della mortalità enumerao"t le <>egueuti Ira 1 ricoverati negli qtabilimenli militari: Vaiuolo ~- 6 - )lorbillo 42 (" carlallìna l) - Febbri Liroidee 2 5 (oltre 14 morti in licenza di ronvalescenza) Meningtto cerebro-spinale 10 - D1nPrit.. 3 - Malaria !) (oltre ~ morti in licenza) - Influenza 12 - fubercolosi 387 (oltre 82 deceduti io Jiceuza) - .Malattie bronco-pleuro-polmonari 422 (ollre 71 morti in l iceoza) - MalaLLie cardiache 2!1 - l nfot'Luni 38 - Annegamer~ Li 24- Omicidi 11 - Suicidi 87 (t ) .. 7,:\ por 1000.


698

RIVISTA

(dei quali i8 rlel 1" anno di servizio, 13 ne12•, 10 nel3•, 13 nel~·, 5 nel 5'); il numero massimo dei ~uicidi (12) occorse in giui{no ec.l io saLtembr'e, il mjnimo (3) in gennaio e febbraio. E,qoneraf, temporariamente o permanentemente

dal seror.zio. :-lum~ro

lnscrilti rimandali riwùibiti (dai distrelli e corpi) l101 l nscrilli riformati (dai dlslrelLi e corpi) . . . . l1 in Militari riformati in ra::.segna di rimando 2877 (nelle proporzione quindi di 13 p. 1000 della forza). Dei militari ritormaLi: N. fJO lo furono per conseguenze della malarica inrazionc; • 276 p~r tuber colosi; " 6'14 per malattie dell'apparecchio respiratorio;

• 228 per mala.ltie cardio-vasali; • 174 per rnulaWe ocular i; ~ 539 per Gl'Il i e: • i 1 per postumi di Lt•aumi. F urono accordale: 6738 licenze ùi convalet>cenza di durata ordinaria (l a a mesi); 210 licenze dr convalescem.a illelro rassegna (tli a a 1:! mesi!; 8838 licenze per malatLie in totale, circa cioè .W p. 1000 della rorza; 1010 furono mandati in licenza per m"lllallle dell'apparecchio resptratorio; !lO per poslumt di lesioni traumatiche. Ben 235 (1/n) degti inviati in licenza deceJeltero ùuranle

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la stessa.


r.on.tli#tu ni 8anitarie per armi.

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7()2

RIVISTA

Stabilimenti termali e bagni marin;. Ammessi in cura Acqui

l!:ch•a. CasciAna . Salsomaggiore .

Hecoaro

Ufficiali

Truppa

656 :!4-3 13!l 58

1GJ9

350 44-'i 5l M

to:J

llG

Stazioni balneo-marine.

i-38

s~uole e collegi.

Enlrali 111 cura: Accadem ia militare. Scuola mililare

Collegi militari . .

561 per 291 d 1 forza 936 » lJ3i

1791 •

V2i

Tolale. ;~288 per 2145 di forza Glot•nale di curA 21683 = 28 p. tOOO di presenza. Enlrali venet•ei 112.

Chiamati temporariamente alle ar·mi. Nwnero

GiOl'nale J'o~segno in lotale Entt·ali all'ospedale. all'infermeria . • in totale.

,.

:W71 11 )!) ·il :lO Il

.Morti. Riformati

U25

Giorna~ d'ospedale.

• "

200fll ~l()

d'infermeria . di malallia iu lot.ale .

2315.~

:>735 2~~!1

CCilonèa. Eritrea. J;~ort.a:

masstma 5795 (febbraio); minima 5501 (oltobre);

mediu 4228.

=

A1nmalali ZIIOH 1080 p . 1000 della fo rza. Morti na (4 ufficiali) = ll:l,8 p. 1000 (per colera 6,3 p. 10l}()).


DI

STATISTICA ,lEDICA

703

Giornale d'assegno 172505!>, di cu ra 8!J;)2Ci = f•2 p. 1000. La massima dr, gli entrali m cura ( 130,. p . 1000) occorse nel ; la muurna nel gennPiO (4K,8). Si e bbero 1 3 i~ venerei= 26:J,!I p. HlOO della forza; fJ5 oltalmici = 1!1,11 p. 1000 della forza. Si ebber o 5U ca~• dt colera con 30 deces«L Si annoverarono 5 ~uicidi. Fra i rimpatriati per malaUia accorser o 7 ca~i di dece.,so e i di rtfMma.

Particolar,tà. Influenza: (Nel tltcembre 188!'1 si avevano avuti H09 casi d'm-

ftuenza) 1800: geunaio . rebbraio . " mano. Totale Afri ra. Venerei: Enlratt: infermer ie uspcJali civili • stabilimenti <~pedalieri miltlari.

H3503 3202 150 70761- decessi 13 171)2 6746 721

15656

io;;Lituli di istruzione.

112

colonia Eritrea

1248

. Totale

2i583

\'aiuola: !l5 (i dali dalle classt temporaneamente chiamale alle armi). (Ne;~<~un cac;o oecor«e nelle truppe in Africa).

Casi. .

Va~cin(Uion i.

VAccinati. . . Dei tfU8li : Gia vaiuolali. Già vaccinati Vergini

l\umero 4f!500 1131.

47200 r>35


IIIVIST.\ 111 STATISTICA 'lEDICA ~umero

Con lillfu anjmale. . . . ~';96:? con 2:1:-G\ esili po:;;ihvi 60i » at:, ~~ • • umanizzat.n • . Eqiti pO!!lllVI nei giù vaiuolali ilO • • nei ~:ià '"accinali :!5:?9t 3ì4 • • nei \'er~inJ Il m totala 26078 = 53i p. lOOO •

B.

CONGRESSI

V . Conferensa l nternutonale della. •ooletà della Croce Bo•aa. - Roma, 4892.

Le ~ocietn df>llu Croce Rossa, oramai spar;:;e in lutto il mondo ci vile, banno stabtl•lo riunirsi ogni a anni in int~>r­ nazionoll conf~ri'Hza, onde l'iconosc~>Nll ed a f11Atarsi, sludillr~ urule a cerca1· da rt,..olver e d t comune a ccordo le rue><ltoui che solle\'ansì e ~trinjO\'er henanco dei cordiah atnichevoll pèr~onali r appor ta, tanto utih e fecondi per ropera delle 8!'"0 ciaziolll lulle. Dietrn le debberaz10ru adollnle nella conrert'uza cJi C~tl"l-· ruhe - JK87 - Ruma doveva essere la sede della V di tuli conrer PHze, noi 1892 P.d lllft~lli vr si riunì numerMa, col concor"o di molti <>oci nazior~a l i, ed onorata da f1Uello pure nolevohS>'IIIIO dei rappn•<>enhmti delle sorielà eslPI'e •ruai!i tutto, tl tru .. .._!'i til molte vea·u illuslrazioai dell'opera e dPIJn scienza, in sperie della mPdicioa e ci vile e militat'è. La conferenza ftl maugurata il 21 aprile, dJ natalizio ,Ji RoUJa, iu Campidoglio e pt·ecisameule nella splendida f'Oht


CO:iG RESSl

d•'~li Orazi o Curiazi.

Tulln era ~loto con "ommu e.! af rnllu oF<tl curt\ llittpo;,l.o e Lutti l'i erano ntloperali pMda• riu· 111ci""e .tegnn e -.oleçme e riqpondente nll'••hwalo <~t•nhtneut•l dt O"pital•hi, che la ~toricatrarlizioue 1111JICHIU\'R all'alma Boma , l m••mùri mtervenuLi a'ce..;ero a heu :! (lj: 1;, til'li' Au~tr1a· U u~heria, tra 1 •1uah i ,Jottori Forkus Lad•,hm rtlt-"lll~o c:npo pe1• I'Un)::'herin e Podrazk5· Ct~useppe cupo dul cnq•u tnodico unliUire au~lriw·o; 3 Jl'l 1~\!lglù e tr·• questi 11 Yantlcl'lllhlen, '"T"'llore gt•nerale del ~ervtzio "anilar•o uul•tnre: :! ùi BulgarJa. 1 tlel c;on ao, t di Danimarca::. tli Ft·anc:a, cornpt• •so il medic•' pr1nr.ipale al ~~~~~ · c;tero •lellu • ••'t"rtl L•'llllll'dl'ic,,·: 8 rlclla Genuan•a, crm 2 riPI Bader1, l di Ravit>r n, l di'l MP· klcml•urgn, 2 d1 SassoniA, 2 uc•l \ \ 'ùrlt1111Lt rg, H th I'I'U:;f!ia, fl ll·a IJUI':-.li il Von Coler· !!Cnerale rnedt~·o tlell'••:-et·c.to t•t·usr.:iano capo dt•l cor po ~anitario e dirigrnlc• Il t'f'P81'lo medico al }f rm.,lern clt•Ua g:u .. rt'o, coll'addPllo dott. Srherb,. tap1tnno mrtliro; :l do! Giappone, 2 tli Gre('ia, i doii'Inghillc·rt·n. Il profes«orP allo. seuola dr Netley tenenlo colnnnPIIO llledico ch•ll. Godw11t; tJO italiani, compresi i clelt'pali ciel gnver·no ruu:,r_iore g ..rwrale me heo i"pellore cap(l D~ F. Ua•·oftlo, il twt;tgiot·e rnrdico Pauara, rl doti. Borno Paolo mct11ro c'npo nella R Mtlrina: l J\Iontunel!riuo, 7 clt>i Ptw~i Ha<ll"i, 2 del Porto!!AIIn, l •Iella Repubhlirn A rg-ontinn; l rli Romunia, il <'Olonnello rnr<ltco dol.t. C. Yerrescu : 2 •lellu 1\u~"'ia. l tl•>l Sah·adOI', :l •h Serbia, 1 dn,.li Sta h Uniti cl' Ameru~a. J::;. Bll· di navi. trA 1 (uali rl mc !J,•o capo cieli' f'<lt>rcito "'"e (('se dott. E. Eclholm. ed il magg:vre genernle rapo del corpo eli !'&nilà nor\'egeH• dott. Thaulow: 9 Sviut>t•i col eolonnelln meùtro ca n dell' eo;ercil(J doli ZiP.:IeJ' l rli Turclna : :l rf C'IE'~alt deii'Or.line SoV"rano '" ~a lla d l dall'Or lllle ;lei CII· val ieri oit S. Gto\·anni di Gel'u~alemme, ramo •li BranllPitllrgo; 2 cl~• se1 lllvtlatt esteri. tra i rJualt un t'Appre"<antanta d~l­ l'Ordine SpE>dnliero inglt>S6 clei cav. ù• S. ( .wvanni rlì 4~1'1'11l<nlemnw; 11 dl?i 18 invitata italiani. ~ella seoiula inougun•le (2 1 8prile, dopo un tlJipr>rtunis"'lntO di~cor ...o del pt·e~hlt>nle e di s. E il UIÌilÌ!'<lro olellu f:tUerra, ru t la tu all'A ssombl1•n comtmicoztflllt,l ùi 1111 H lhRpnccio, datnlo c.lal JG, nel quale le LL. MM il He e Il! Re-

45


706

CO~GilF.SSl

p-ina d'Italia, ùec:;ider(,se di dare alla confm·enza un Sef!OI) dell'n Ila loro con~id.-ruzimlP e s1mpat1a., annunziavano avt>re stubililu d1 inùJre un concorso a premi por un OJ.!fl'elto che

l'egnasse un pi'O~t·e~!i'o l'Bi m ..zzi tlt az"iow~ deli'opet'fl della Croce Rossa; e conl"cìe <'ome la pronlt>zzu olei soccor!o.J l'Ommflm<>ute volga ad assicu1·are !) 01iglìor e1:oiLo delle cu1·e avevano determinato· J• Che il c·<Jncorso ave'!se esclusivamente per o~-rgelln il perrel nn amenlo ùei mezz• neeessa1·i per sgomllrare ìnun,..diaLamenL(' il campo di baLlaglia Lt·asportaudone suhito i l'eriti ai po~li di primo soccorso, quindi ulle sezioni avanzate

dì medicazione P finalmer.ln agli O!i'petlali da cnmpn r l•rov\'isori •·•eoveri. 2' Il pt·emicJ era com plessivnmeule di 10 mila Iii'!:' di l'isibili m due, oltt·e ad un Ct>rlo numero Ili mPda;!lit~ di argento colla effigie degl1 augusti sovranr, qunlt ruenzJOni onore voli. :3• Il concerso, internazionale, dovuva aver l uogn m Roma o,,,, sart>bbe e rAslet•ebbe a perlo n l'l rnt>~edi giugno 1~!l3. 4b Era !asciala alla couferunza la cu1 a di delerminar1' le cond•z•oui d t> l programma e stahilirnc i dettagli. La conftlJ·enza espresse la ''iva «ua ~rslt~udine per l'allo cortese (J ~eneroso dei Sovrani uo;;tri co11 npetuli appltwsi, ùeferl alla pre!'icleuza la uomi11a d1 Ullk commissione pur uLLe•·iormente rif~rirglieut; qu~l:lta, uominat.a ~~dula S\Hrrte, di~d~ immecliatamertle mano al suo compilo e nella seduta del 20 ft>ce la relszim1e e pt•opose lo schema del prog-ramma, cheluconferenza accettò o sanzionò. li prout>llo <ll pro~ ram ma stabiliva che il concùl'so mternaz10nale nvesse per o~~etto il miJ.(Iiorarneulo dei malet•iali d'amhulanza per renderli piu legl.(eri e l'id•>lli, e f)Uindi piu pronLi e rapi•li , più far!li e numerosi 1 trasporti, e stabìll che potesse e~t.eotlersi in geueN a tulli i mPzzi rhe possono conL••ibuire n r·accog lie•·e e lt•usporlare i rerm, quah Ii speciali materiali uecessari nei LcrPeni accidenLaLi e ùiCClcili alpini pet sollevare i caduti e Lr»spOI'l&rli hl ove pOt'SOnst adoperare gli altri mezzi ordinart: le barelle per •·ender·Je l eg~ie•·e ma sempre sicure e solide, onde possano a.iore•·ar:~i con successo, cou risparm1o di


f.O:-.!GRESSI

iO 'i

anche ogr- che le Ji<:tunzP a percorrere pr·r ra,;giuo· ger~> i po!=~li ù 1 Mccor~o c le Rtazioni n wu1.t.ale di madlcozione

sono 110levolm nte cre::;t•tule per l au lhmtata f Olcacia det fuochi a distanza; le vetture t'C"e Jeggiore, capnci dì Lt•nnsiwro pet· ~lratle e tert'LHII dii'Jlcilt: tìnauchc i mezzt di tllumirtHzione, con~id"'roli •ruale faro direlLtvo, qunl mezzo d• lar,..:n nrarcA '-111 ler·r('llll, ed anche come us""t•iio io ltviduale rlt>t cercatori. l concot·t·~>nlt de\ ono presentare dell'oggdllo un motl..tlo ti po al natuJ'IIIt\ otl in tlimeuc:ioni rtùolle a uon meno rlt 11. dt~l ''ero: accornpa~ualu da una rnernoria dPscrtttiva, tllulu~lt'tl.la all'uopo Ja oppot·luni ùeltaghali tliseg ti. Uevono es,., <lglo!ulti giungere a Romtt prima del ao ~iii~IHI 18!13 COli lll'e8S· ,.,~" di 15 ~iorni: l'c.~"po'~tziooc loro a' t•ù luogo cla l 15 ago!!lo al lo ~cuombre 1~!13; .turAntt~ Ju tnMLra ~i rarlune· r·ehb-' ti ciut mlr•rnru;,onal d~"'iflualo •IRI cou<>i,..llnclirPtli\'0 del comilalo c~>ulrale della Ct•oc·e Rossa ilaltan•1: e~M giuri pronuncerebbe ti :-uo t{tuùi:t:to pruno ùel let·rnine !"Ila e"'posizione, cost eh,.. i pretni po"~sano P._..,,,.e tli-.lribulli al lerouue •Il 'l"""la, potr... iJiwt·o esser·• Jlropu~ll• delle rnodtlìcazioni. "'O credule ncr.es~~trie, circa l'a~"e~naztune Ilei premi, avu tane pero la antoriuaz10ne •l !l.: t Augu-.h d ·malori In otna!.n.do aJI'e(·o sitnpalica ch(j ebbe io seucl all'a ~'ìem­ blca una flenero-.a por•ola, c•he dtcluarò non tlo,·er.,t t"ner scgr·etc1 ttl~uu pro~r·•"'!<U nei nwzli dt soccorso ai ferili, fu st.ni.lililo clw le "'OCt~>là di :."O«'COI''>O ed i Governr Lullt pole"sPr•). e ne t• an1.1 lnr fatto vtvo invtlu, presentare alla mostra <lllt~lsiac:tt o;.~gettn alto R '!O"A:Orrere ''"'"' fPriti, A l••11ìrne l•• soll'er••uze. pèrò sarebbero consi.icroti sempre •• lulli come f um·i concorso. ~elln t• !lle.lut.u "~t pru~edelle alla norniun del <>e~gio presidcnztale, lli'Oclamaurlo pl'esidenli d'ouorn: Mnyuit•t' pre~'>l­ tlonte del Comitato inlernat.ionale, rd ti !'t natore GuirciarJi pr•cstdOnle onornrtO doii'A!<~OCÌAZÌOO•• itali~lliQ. presidonle 6f· (l'l livo tl c<mle Gian Luca della Somaglia, prel'itlente clell'as~ociaztone slesc;a. ~elln :?- -~dula del di 2l piìt' cir ·o,..lnnze f htu"'ibilJ!".,.irnc si dovctte dare la preced~uzu dello di~cuFtsione nlla que-


708 slione: • allivitit rnarittimn clelia Croce Ros<~a • ~oslenula dalr E"piuù del Comitato iut~ruazionule ~ dal 1uarche~e di Vogi\c (FI·o.ncia) rciAlore dell~t Cùm1nissione Apeciale uomlnalu pot· es<~a qu~>sliollt•, il quale propone nlla sanzin1te dell'a~~emLI.:a il voto . che le poten:le tìt·malarie della « Convenzione ~ì Ginevt•n ~ì inl~>uclano onclu rie!<Clre Pd • esll'ltder·e i ben~:flci di quella Convenz,ont> nllc gliel'l'e ruu• rcllitno nCIIf' coudtzionl u tll'lla llli"Ura che c.ono lot·o np1 hcabih '· Prn11dnuo la oarola ùiver~i sod e lra f!IIG!>.LI il doli. Boc·Pa, · medico capo nella R. mariull italiana, ddegaln del gov,.t•no: la propnsln do> Ila C••mrnìs~ione ò adoll':llil c:en1.a tuodtlkut.ioui. Yet-amt'nlP gli arlico!J Acldilionalt del 1 08 alla Corm:r.zione di (~ìlle,·ra, che non furono 9auzionati che da pocht' p(ltenz.., pare cito> rìspondrw,:.J,hero tn gran parte t~ l \·oto accellalo thtlla conft>renza t•uttlìcarh !"arebbe urnmalter• n'ti· rialrof•ulo In !lltlssima; t dtlllflgli e!"ecutivi, lunlo difficili a couct•cbu·e, verrt'bber·o dopo. Si~ detto che quegli ut•licoh .,;orto ben po<·u c•n"a, ~.>c.l alcuni IlA .. un;.:ono che tTt nnn unn d ipt•t.deoza della ,,.,liluzaone dtdh: aulorilù miJilat•t che n~ lede l'autonorni11. Que"tll seconda obbiPzione non A ,.,. ~erin, uè genero«a: <>enw quella diptludenzn btsognn fl'-'~'llutarneute rinuncìort alla accetlazionl' del pt•incìpio. Sln hone pot ehr· sono pClCf\ cosa; mo sono lullo ciò che si potò uttener·e cotne clifficilis9imo inizio d t accortln · e quel poco uon i• f!tl dm lo u molli; pnt·hi gowrnì lo hanno accettato. il che alle~ta le gravi rhtlkoltù a fut· meglio. Nella !<le"'-'8 !"Colula fu tlt..:t•uc:so del concor--o H pt't'mio aperto dalle LL MM. li Rtl e la Regma d' Ilalin e rurouo pres~ lr• prìm~ relatiYe tlecr~ionì che per nnn np~terc1 :cLbiamcJ 1-fÌÌI 1·if••rite più sopro. Furono 1·elalorì il colonrlt•llo medi··n Ttl'l t llulla), o il !<Ì~nor l.oeur•s ( Bel~.dm. Fu 'JUÌ•ult aperta la di"'CU!",.,IOne ~n l Fondù ,.t ugusca. K un fon,lo rac ollo pet· libere obla:tioni nell'intenl• clì eternar•• lA memoria dPJI'olfelloop,..roso <lolla Au~otusLa Oouua in pro cletlu Croce Rm"o. e cbe og~iJì s1 lllevfl a 51,000 rrnnclu :\01• fu però In que-.tione risolta; c nomin&!'i una CommJBSiOnt' p~r riferiJ•nu ulleriormonte.


CO"NCRESSI 709 F. •ruindt H::tlHla 11 1UO!';l ionu dt ~t.abilire elle lo d \'Crse

Sol'if3là rh•lln Crol'l' Ro~!'fl

rn~ciOIIII conosct>re

111 Ctllllitalo

intel'nazionalt', [Wrchè lo pubblidtt tiPI SUO BoJJPlllno, •lllflrtlo dopn cia<>cuul'l ullimR conl'erl'nzn ogni Comi ta to ntlztonale ha 0 11011 ha Ofu'rato, Ctrca fe deci"illiiÌ Che in 0"'8 t:OIIft'ri'IIZU furono pre,-e. L'argomento cl.e pareva "'mnpl ice, ha rilcvatù d t \·e a·<> e ùi,.,.r ...:enzc rli OJ tinione, co"icdu\ d •ro lun::a e,l aniauula tli~<<·u-:.,tom• ~i fini p~>e limiltn•:-t .~•d « esprimere il voto che i • dillìH'I'Ilti Cllluilnti "l l·•ugano nl CPrront•· t.lei loro lnvori ~ e tlel :-t1~uiln ci.Je ùiedl'nJ ttllr• df'libArazìoni pt'I'"C nelle « confet ente ìnlerutlziunali. • Il llOvt•rnn ilnliuno tl\'fl\' 8 rlul•l ni ;;uoi deh•gati in _propo~ito dello• i'<trnzioui r~I\01'8\'0li alla orig'narta propo«l.a, lllzi. t:<ug;;erivA !<Ì nrldotlaE:se la prlllÌCA di ri&!lsumet·e tlt'JIA prime sodutli ol'o!!ni coufer••ma inlf'l'tll.l7Ìnnelt• cii\ che "'' erA concretalo in ordi11e ai voti rsp t'<lSr..:i nella precedt'nlt': "'Oil?.B di ciò molli dt• .... ioleri t' mollo rwoposte r. c:terebbero al g r adu di rlìE:CU!<'<toni nccudi·Uitche e uon avrebbero atlua.t.ioue pratira p~r la mo~IIC811Za d ·Ile f,,rmnlilà c-onclu"i• mali. B i,o!!nnvn pt>rt\ leuer conto che i voti. per· mn··~ioranzn , S! ~ubb ·ono t• chP. la minoran7A di r Pt:ola oon "' Affrl•tlerà

ad attuat•li: rho non f> neppure da tulLe le potenze l ' !lcH·relil arcolta to tr•arHJIIillamen l o c c·or·dialmenltl l'innuenzn 1lel Comitnlo trilPrnn7:inHOie ... Non '<i poteva dai dclt't:llti ilallaui I •OI'lar·~ lldUII•IIII' innaozr Il 1111111~ olol Gov~rnt\ llllll propo.:ta che CIJII probabiltlù fOl~\8 8''~ere roc;pinta è; l i tlele::uli ciudicarooo non ,Jover inlenenir•• nel rlibc~llito: che intilLti, come l'i dic:<>p flnt I'<)O 11118 concJu,..inne uen diver~<a. ~ella !'<•duln del 2:l é nlC''~~'O sul tappeto lu f!lll'"tione Ilei modo onde prevenire e a·eprimerl\ j:{li abusi de~lr eml.llemi dell n Crocl! Ru!'Sa. l lelugnr dèl no-;tro ~ov,•rno avPvano per ì.. truJ.tons 1Ji far O"l~er·vm·e r.hu da l punto di vi~ts militare, "'o)o importnnte era il porto abusivo del brace a fe inlernazionlllt> in ~U~'I'ra ; e chb <>i er·ano ndol!ate mi~urt:~ preventive r1-'p\1l8l1' Htlllcienti a llo :-;copo. Non ebbero per(J l'oppor·tunita 1i1 fare e~'"" co-


'; I O municaz.iontt, giar.ché fin dal principto .lelln dtscussione np· pat·ve lrallar,c:i degli abusi in tempo di pace. D'altra parte '~e le opinioni piu disparate nelln relall\ù qucst:one furono emes..<~e, qua~i lutti {!li ot·aL{lrÌ I'•'I'Ò p1n·e avesse ro un punlo tli vista comune. cbe in una siudlt> l'IUnioue era prallctlmente impos!'tibile comballerP... l~ fu perctò che ne~un ,(ele;;raln r.wvpr·nelrvo Ulili!Jlre prese la par11la. Si mostrano iuvct·ll lulli i discutenti convinti, siano f!li !!mblemi della Croce Ros!'ZO proprietà delle omonime Soci••lit. meulrd, e precif'Atneule per la Convenzionn ùi niuPvrv, sono es IU~I\t> proprietà delle ,poteuze sernatarie: le SOcil·lit, l'n~­ sociazione, ecc., ddla Croce R oss~ nou sono neppur·e uumrnat" nella Cc\nvenzione; "'SI' l'lll'o do~li «J*ciall H'J;lll fn accordala ad GS!'<é società da alctttli ~overm lo fu crune polr·ebber o farlo n rtual..,JSRJ al!.l'a as~ocia zione , curp1•r11· zione, t'cc, !ledicata nd idenùci od affio• iult.HJli; divor;;e "'U· ci età ne fanno u~o per l"emplice lacrl{) cousen"o; Lutti i~~~­ vcrni fìrmal.llri ne a•loltarono insi• memenle pe1 l o nuwo l'uso pel person11le sallii.Ario dt>ll'~>s••rcilo in ~uet•ra. (l!!l' il malerJfiiP sanitario. ad inùh·Jat·e in s:tut>rru i luoj!hl li cura, toCC., luUe coso e~Lranee asMlulau1enle alla Crn 't' Ro-..:::a, onzi, per e.:::plicil.n dispo~izione della Con VtlllZÌ!IIIt'. l'ironosct>nd11ne l'opporlunilit, potranno le nulorilà m iltllll'l 8CCOrdarne ('USO lemp01'81'in 8#tli ubilaniJ S[eR~i rleJ p8t->S8, ét'l' , In Italia nessuno sociPt~ o co1·por~1zioue ha <hrilll) all' u,o deg-lt emblen'll dello Ct'OCt) Rossa ; perchè cosj riat;que Ili governo e cosi ha stahililo. Ma ùove tron e~i:;Lono uepp ut·,~ lea-ali ricono.:::ciutt r•apporti lJ•a ec;sa sociulà r.tl il ffOVI:!rn•) ben dlver~a. pare, corre la bisogna. Di luUo ciò non s1 teun•' puntfl co11to e,l a maggioranza furono ''oltlte tlue propo"'ltl del C1m1itato internazionale', che aLle!'tano, li\8!!'"Ìmt! illu~trAlr ùa ce•·te iudicazioni dalla dt:scu~~iont~ crneese. le ospirazioui ùeli!l 8!>SOCÌ8l10he.

l" Furouo invocate delle diKposizioni di lo~ga e del!t• sanzioni rept'essive- cai'CtWt.l ed aromende; 2~ Fu dichiarato che qual~'<ia~i u"o tli quelli .. mblclor è illegittimo !'C non !'Ì fonda SU d'uu permes.-w. .,renet·al& O speciale, accordato dalle autortttÌ rle/l(t Croce Rossa .... Est


ì Il pol"'~""ro aceorJate tale diritto d•etro

pecunil)n t ompen«i! \" ennet'O quindt rne...... c innanzi due co ... \ 'llgho e toorehche che non poterono nalut-almeute e-."et••• 1-isolte <>e uon con un volo moll<• :,;empii 'P, racef)rnandanlf(>lt! cioi'• u• co.nlllllt ceulrah ùt11 differenti pHec:i pet·dtè pnrucolarrnente le "'tudm 1 COtnecclu:• tmpnrlnntt .... E-.se Pruno co'' <:OJh!<>JIÌle: • 1.., :\'éce-.,..itli dt rifugi io locali f<&lubri in Jll'(l~silllilà olt! t • C!lffil'i tlt lmtla!!ha ùe1 Ili !l lati e d i ferJii nou tra' ot-taLili; • ~) Do..,et·e di (H'O\'Vedere ul mant~>nimcnto dei feriti e rualaH • n~lle Ort!"ttni:aazioru sauilarte dt 1" P. :!• buca. ~ Le Jllanh·opiclte definizioni non rn1Hl!'AV811f) che 11'unfl :-ttn zinru•,dell'uulica7.ioue r rOl! tld cornc .-j -u1-ehhe do' uto e potuto rro,·,·edere n lfll•l"! Il comil.tlt • C('lllr le !:!Cl manico a weao del :;uo relatOJ·e ùotllu Jl'flft> ... :>or r.urll I r•'St•nlr', In I(UP"lifiiJP.: Sugli appt·nn-Jf!Ì!>namunlt ruzi• mali d~ll~ har·lh~ChA rr'arn· • l•ulnnt.a tr·a ... portnbill e sull'u"o uollor'fJ uwtet•rale d1 arreda• menlu nella H":::.r ... tenlA iu tet·nat.iomtiC. • f•re ... "nUt t.l ..r di~::ui e fot.o:::rntìe rapprt·~enlanli le lmrarche cd i lor·o uccC."'"'Ori tull.i &ccettatiin G~>rmnnia; no·r for•mulfl pero nlt·unu C<Jncreta proJ'O"'Lu. l clele~rotr militsrr ìwliani avevano l'i,.lrnzi(Jne di olrchinrare ehc il l~ov• nro •·•··onosce,·a l'ntJ!itil tli dolard l'e..ercit i narn"t:he; ma eire credeva drca a r modelli di ehc e al loro tu·r edamonlo ro,..!"e me:!lio la!'ciarn a l n,rni Govr•r 1111 lu liber•lli di "Celta, c:ecnnd" i luogltr, i r·limi, In 'tagiono. i mezr.i ,iJ,..pon ihtli. •·c•· T ale opirlJ/me c;;arelrlu• "lata prntici .....irna "e la I(U•'s~ionu '>i fo~~o munt••lluta nd lirnili del f!U~--ito: ma la id~a ru raun .-.ua dal relator··· Pn ... teulp"'l,y che ar11.1 pre.-,nto arl invito •Iella p•·e .. iden7.a nnn ... pecrRlt! moz.ione: ·r 1 <(Uncli mulle inc:i~lo ·t·n. La rnotjon~ fn poi co"'i formdala · Traltasi ù'unu l)ue• "'lione tecnica; l':ulull&ll:ll uon 1• ,.,Jtnpt'l~nle n pruu mz re • un scìudizio a!'solull.l: ,. meglio la .. cies·;· iulet a libertà \ii ...celtu « ulle competenti outor-il.à d'ogni puese. • •... Es!"~ ru HJI· pr<·ve a. Sì lis t le 'tuind• • d l h manie t a e d<>tln m · .. urn colla [Hai e • le So,~iell1 t!Plla Cro ·e Ro'-sA pntl·cbiH•t·o invuwe socco r~~


co~r.nP.ssJ

« nelle !!U~'rre lontAne e rl'ollr~rnart•, qunntl'ancbe lo loro ua-

• 7jonalilil non ''i siano coi n \'o Ile. " E lt>lta a relazt•H•e a ~lampa .!'> ull'oggollo, che lll'i';<enlA le Lre -.ogueuti concluHionali rtsoluziOni, che cim.,: 1° '\on o pOs>ltùile f•H·muhu·..- dt>lle regole pruci~d cir~a In unlut·a dei soccot·E'i, ,. tle\'ono lt• società interpollare in propo"ito le Auloritù tnililnr i ori il !'>E'rvizio medic·n .lui pne.si Lellkf'ranli; 2° Se lrallasi di plll\·nte c:lte a lerirono ollu Cort\'OIIZÌoun di Gll lf>\' l'tl nnn ti uece 'l5flrio pre ·uparsi "olia ' JIIè,.liono: "e tt·atla'• di pulcnzu che VI non &•Ieri dovra!'l-..1 r it·tut•tlei'IIIJ ftlll.Ìintln la UÌf'hÌarazÌ•)Il•• t! i ttdC"Ì' •ntl; 3° :\' t•llf? gu~rro rolonial1 In l'Or.it>la degli allri ('fll!"i pr • ~trrouno i lor, '-O•·<'n~i coll'iulermotliarlo -:~ .. ra HlCtctil òt'!lla coln11ia u rh•llu mett•opoli, o ili mancunza coll' ìnlurvcnto rlollll aul,,rìtil mìlilurJ d• lln <'oloni11. l ~ pr·opo~ta lu no111111a di una appnsiln Commi~:sllHW p(•r istncllnr • tali 'luesliunì u t•iferit•ne. Nulla ><e·luta Ilei :!:> Apt•ìh· i· mP ...f'ln in discu><siom' Il\ 'lllc!ol, Jll6 t·elalivn ali Il 'r '/f!Crtmento t! tl{ pv rto, i ai dit•ttlÌ 11' o'lllt•ulll e dall'ou,.•·e ilellc vt<;tle doganali ai "o~corEOi invioti 111 l· mp() dJ cuert~ dalle ,.,orietil 1l~i pacc;i neutri ni hclli::t•·t·nuti. S1 fOI'mula il \'Olo che i Gove rni con prècedPnti inll)llir:un1.e rlt:onoEOcano tali privilc..:•: lo "ocielu si obbltgherobbero da pa1·ta loro ad as~og~ntlal',.,l Il prHndere tull•· le tni,..ure che Jnrv sarebbl!ro Imposte e.l iwlu:.ale per preventrr qual"iuto<i f1·od e ed ogni abuso. l n delegalo g:overn&LI\'11 francP.su vorrebbe mnJtllcal'O olquanlo la propo"tu ...d n Vt>Ct' dt e.ien;ione. ltmitAI'-<i a lin• Jil1r Jaeiltt<r.re c:.J nccelerare il cor,tpimeltto clt:lle jur111alita c/1) 'tlflft/1. ~ dalu C~ll{llizione d··llc lnr~he conce~sioui in propo:-ilo 8 CCtlt' la l•• dalla fel:!g•· oiOJ:AnnJe italiana. e •Iella r idUlÌOII6 di pt·e tzo in massimA urumeqqa. dalle dit·ezionr dt>lla no"lre ferrovie. l delegati governativi t<vìztt~t'Ì e russi dicono la que~liune non roatura, e che 111 Js-.ttZI'I'8 poi si incontrerehbei'O dtfncultl\ non lievi alla soluziouo sua nel senso proposln.


CO:'iGI\ESSl

S•mn poi accettale lo rondu'-i n. "ovra accennate collnrnt>ntt• prO(t<JSlo clnl ùele!rHln rauce~e. È fnt·nm falo quindi il sep:uente qu••s1Lo: • ha 'funi mo,lo le as!"oi'Ìazioni dl)llo Cr·o•·P Hc1~sa dovrt>bc berl) pre•ndcre 111 tempo tli pacl' Jhll'le all rnan"' re m11il.tlri. • sia 111 viondovi dei delegali, o dci di<~lHCCAITllliiLi sanilnri, e l riò lll')J' inlt~rl'A,..;e della piJ't perl'e>tlu alli vi Iii cl elle !I~Aoc•ia­ r ziom, rome 111 'Juello d••.tth t>~r'l'<'lh Da cliver~i dole:.r~tti governAli \'l t•d altri •• II'R fJU8-"li olA 11[10 de1 clelugut1 nulìlHI'i llaliani "-1 n;;Al'I'\U che l"uJ.ione della C1•nce Ro«~u nou dovendo e non pot.mdo t' phcar-.1 elle in 2' hnt>a, valu R dire .iopo al combatltmenlo, »a·ebbe, ne1 pae-.i O\'e ~ acc·eltalo lole Jll'in•:lfliO, Ìl11110~"tllllll l" appi'O\'IH'P cJuelle propc•~t u. S1 cnucludc~ poi coli'Nnell••l'" il ro{() c•Ja,~ le sociell't di soccor::; • delln Croce Ros"'a c·erc1uno cl'intendea·,j coi r·t«Jwlti\'l Gnvet·ui. (ICI' rieEcire a d~lt•t•rmrutrc uc qual~ rruo;ura polt•elJI.lor·o e!'lst'l·e amme"'se ad Hpf'I'Ollillnt·o delle gt·andi ma•wvt•e nlililal't per la tstt·u~ion(l rl •l hll'o p••rsonalt• E iuvea·o un voto) mollo plulonico, nlR é il solo alto pratico che olln ~lato attuale della quostinne po,.!'ln e~set•e attuato .... È 'lllindt rpaao;i lllliHiimamcole ao."colln. E nper«a In tfl -.cu-...:iotUl -.ul que~tlo: {ormn;;tone in tempo dt f>tt<:e d t un corJnJ di in.fermrcri c lmrtllat (pnt•lu-fer•ili) culontari. eh<• !'(•S"IIItO, in caso ùi !!Ut!l'ru. ll5"Cl'P trnptegati nel scrVi7.io dt>llll CJ'OI'C Roc:;sa. goju~lli l't>,;! 61'l"IIZ" rlltte m proposito in <Juesli ullim1 tetupi m r.et·maniA, C\ c ho QllP"llllo l'ulihhi della prnpo~<i:tione.

Si propone anr•orn islilui<.:c•en<~i dei poc:;ti di ~occoa·so in tornpo di J•llr'fl Jlf'l' ahiluat·e il l'el·,.onalP. ull'••-.er cit.ao tlella sua opera. l tlt'legali militnr1 iLaJiani avevano avuto dt·lle i-.truzioni Oppor lllll .. S8 ros"'e \'6tlUla in diSCII'-~ÌOIIf' !Q proposta dellO tnlen·enlu ,IPllll Croce R ,,.,a m l,..rnpo di p111.:~ nel ca,..o •li scia_uru, di'-a-.lrl, ecc. E'se istru7.loni •1..;prunevann l'1Jea che la Crnte Ro~o;;a non polt>\'8 perclea·e 1l "'HO carallere e lra"foruuH'"'' i•t una soc1t>là, in uu'npot·a di bcnellcenza ; ma che lutl nl piu onel>be polulo pa•e"lM"i nel caso di g t·twi <:&laneilu •(ltasi 1-{eneeali c 1-iempre coll'ubbligo Jì rienlegl'ure


7H

CO'IGRESSI

poi i suoi rnezt1, il ~uo materiale, onde cun:::erval'lo iutallo per il ca..o d• I{Uerra. QuPRll conc~>Ui opportuni dali all'or.linamP 1to 11 l!ttr o della

Croce RòS!;a, ben male c:;' altagliavano agli ordilllllnl'nli di allli e rliwt'"l pt~e!'i. I>'allra parte non t-l'a piU pv~,ibtl e .lir-<culere su tale terreno ùal mom•mto che il que..ito ri,. •ordava un solo lato tlellu questione, cioè la rorm uzioru~ m l.empo di pace eli un cor·po ti' inferm1Pri t> porta-reril• ~po­ ni bit• fJ8r o~ui caso dr rl•c:;graziali pubblici a v\'enimenti, ecc. Le JUe.,liorre co:;i ..pol'<t&td e la chiu!'ura rnes~n irml\nti inopinatameul,. e precip:tosamen•e vulata, irnpe.J\ ogni dicluarat.ionu, ed anzi non ru po$sJbJIP pre!'tentaro dal tle!e gnto IIIÌlitnre, che ne A\'evo a~sunto I'IIIC81'1CO, r enlf!ntlntnt•lllO opportuni~~imo rlel prof. Albini, che aveva don1lo nllonwnftl'~i

ou RfJmfl. emendamento che cos1 suo••ovn : " In • tnttc le calamita. nel! t> 'tua li viene ch1amoto l'e~· ·t'(·ito 11 ~r prl'~lot·e assislemtt, !a Ct•oce Hossa po trà (o rlon r à) oll'l•i•·•• • i suoi «OI'VÌll all'uutorilà militare e ci\•ile e non SI rifin· ~ torit l']lllllMa vt>r:is:~o ridtie::~la d'aiuto personale e lllltlP-

• riule lt, In fin clui conti -.i •' poi cnnchiu3o che la i8lttuzionn lìn llul h•mpo di pace rl' uu corpo rli bareUai, ma rnas>-ime .ii inreru1 16n d•-;dplinati ec.l •slruill ò desit1erabiliss•ma, 1\ che ~><>~o per,oual~ dovrebbe od alm~no potrebbo tr ovar• n•~!!li o-,pe•Juli H t-illlili i"lilul!Oui Il modo di praticumente. pert'ezionnr<>i n ... l suo "eJ•vJ;cio.

Il 21i é prc:~~enlala una mozione pt>lla quaiP. v:«to r incremezzi d·nlfecta a tale che non r•esce neppure po'-· sibila og~i il mì<>urllrne la lt>rribile ertìca ·•a, e l'Odetà dt'lln Cr.1ce Ro<~~e nvt·ehbei'O l'ohbligo di pre parar~ i con unA protica atti\ tlll in tempo d1 pace c per una corri-.ponrlento lll' gHuiz..:mdone ai bisop:ni 11ntneu~• d'una guerra futura .... ~· cundude pui, nello sue ·os!ti \Il !'ed ula, di ri ..... rvarru: In ,liJnt:>lllO dei

:ocns--ione. Stu,finla la rptestiont' dn l11lli • comitali centrali , nt> 4Ari• Jnl comitato rnleJ•naz•onalll rednllo un •·apporto generAI~ r.he !'<art\ nppunlo pt·e!lenlalo aliA pl'O"'sirn'l l'nnft>l't'IIZ'' Vìerw tiHlS!'<O innnnzi lu fleg-uente propo<>izitlfte:


CU'\GRE "SI

pr<!lldf't'SI per pt·opu.:ard le uhl•$ llo·IIA Croce in lulle le classi so••ialt .... • l~ unn quoslroru,} co"i fal~aga, subordinata alle condi?.ioni tl~i tempi e luoght, per cui non è permC'-SO che ror•mularc un puro ''8!ZO voto... • Haccomanda"t alla più ...eria atten7.tfllltl di lulle le a "u• Cl&7.ioui della Ct·oce Ro ....a la DI!C8""tlè 11"-"'0iula di AJifH'O• • hllllre di tutti i mez~i po!>-<:ìbili on l•• C"l•,ndcrc lo pro~n • gn11da o! elle idei.! t.lell'a,.,.o~iazront! in tutte l, f'la ..ci della • t•opolazione e di a umentare lP ri-orcoe di'Ile quali vi "-Hru • lw~ogno in ca,o w cttlauulu pulll•licllo (o:;ten.,ioru.: d'opera • cht! però non lultt ammettono) o di guernl inlrrna7.touah "· h 1118-l!O. I(UÌiltit lll ÙtSt'USSIODtl l'lllli'A, IliO Ilo aJiu (11 tlCt'denll) an11loga et! affinr• l n <rutti e Ullltllera "i polrel•lle r iu tere ... ::.-are la giovenllt de lle :"cuolt• all'ultl\ mi:i,.iollf• della • Cr·ort• Rossa ? • 81 ron chiude che non v'ha altro mouo eho l'educozione e la pubblicila (educazione eli fami ~lin, nel le <'cuo!C', ,:rinnu· sLir a adaLlat.a, m~>eguamenlù dei prirnt ~toccot·si, " pt·iml• cur·•·. ecc.. appello &l cler o; in~tegnum• n lo do.> li' e-<er dto, l'H· ceuJone ruttor• d• avanzamento; articoli th l!tnt'nah. • cc). P erò all'ampio progratnma finisce por ruan,..are ti "ullrngin •l~ll'aolunant.a .... Anzt propr iamettiP non hn luof,!O v11to. l.n propo"'t.a sullo slPt•tlizzazinne, com e prt:t'oribtle m r•t.w anl i!lollieo, per cuì dovr•ebbe aJottnr•!-<i noi l11ntli dPI po<~ lbill' ._jn pt>r' l'eset·ctl<'l che per In Cro ~~> Hott,a, e npp••;.r,t:"wtn dal For k 1!'\ (Uugherta). Yt ra però lio'llt.! 0!''-oeT\'8.lÌIJlll •·elllrtllÌ\'C ti Pozzt Fr.wc.a . ti quale rilteno che !'"i !-occor...i trnmeJiRll' pr~ma f'i, ra-('psta ~ quindr In Lerthnfl7.ioue c impo"-;tbJie~ chf' nei . t'r.òn,fari tl dejlwtiri In ~lertltu.nzion~ può reu let·e ùer g ra ndi servigt tu i~pocie nogli o;.perlait ..... Duntjll" ben m,...gJio •• trarre pat•Ltlu tn~temt-tueole dnt dw• ~t,.lemi , secondo le cir cno::lanze e concm-renl••nteull.". Co,.,r ,., e~ prime purt~ il ddegnlo tnrlilnre ilaltttllfl doli Pnnara. E lnli l!onn pur·e glt appr·ezznmenti lt>ì lrt>legnlt au...tnnct. Hil•)l•na in carrlpn ti Fondo à.ugu ..ta : lo Cnmtnt"~tortt• propontl rhe glt interes~ t <;tan o accutnuiHti H r~t·or·n fino nlln Pf'nl"~inHt conferenza e che allot·a >~i tlecitln il 1la fOl't•. È rtuiudi ùiscu..;siono dulia ilhtmittHzionn olt• ltr•icn .... V cn··


IIH

CO:-iGRF'>Sl

rellbcsi che fin riai tempo •li pace le c;ociùhi clclln Croce Ro-.;;.a .,.j provn·de"~t!rO th app&recc.fli ..... Lo conrPrPnza adotta la pror•o~ta cne ... , studr la qut>sLrone, fb!ttu.d o l'allt.!ff· zinnt> ... ui cani ad nccurnu nLorr. Htloroa in curnpo la IJill'~tione clei soccor~i uull•• ~n•·rr~ loulHne, pr·es.-utllnlo •Ja commi.,sione relaliva IR !!un r·elaziorr~. La rru~>stinnc ,> 1111 po' miscono"ciula perchè lo '-i interpreta nel 5~t>.ll"'o tlei l<oceorsr in [lfT'SOrlafc, •• rwrl'ltl! dando ad essi ~"OCCor·.:.i 'JilOSI un carallet·e roerrilivo "i \iene a duhil1re .,,. "81'tmuo dallt• aut r·ità uuhlnri gr·allili. :->ono naturalmettle iulerprel87.tuui r•on esatte che fanuo rlrnr~nr·o la ttuestione. Uno tlei deicgAti tlel go,·er·nl) italiano per a~tru­ zione di '}Ue::to rn nolnr·~ eh~ pt·r conti) suo •h~,·e dichiol'llr ~ che il ~owrno italiano ù rli opinione chi" le socirlu della Crnee Ro~"-a rn ron--f!guenzn 11:!1 loro cnrnlterfl internazionale possono concorr·er•e n lenire le CRiomJtà d·•llu gnt>rra, in ogni paese, ~ i n del t'OitlinanLe, l"ÌU d' ul lremarn, e rlw hannn l'obbli!!'o dì far·lo pPi paeo:;i che hanno atlt>I'ÌIP nlla conven1.ion~ d1 t~llll''TA. l 'n._...,, mbl.-a vota oppunlu Jll'l' l'm·

le n eu lo. E •rui le rJiscu-;llioni eùbe1'o termine. Ari onorare ~~~ o"'pilì On tlallu sera ù.. l :H diPtle uno , pJt>n· ditio rièe\'iml'nlo il :\liuislro tiPgli esteri: il :H fu nui.Oriauto IH vi,.ila ciel nuo\'() o'p>:dalù militare l' v'rntervenuo lo ~tc- ...o ~lllli>"ti'O della guer·ru ella no rere ~li onori; alla Rera J'Cll ~i dit>de al CJstanzi uno ~paltncrJIIl tli gala (coli'Olt>llu di \'t•rdi); il ::n '1 ru pranzo d'nuore c t·i~· .. vimenlo eh S. \1 al lle; il :H ebbe luogo una c•s•'III'Sicmo n T i\'oli cno un II·Nio-o,.pt·•llll<l della Cr•oce Ro-.sn, t•on imprnnlo colà ed e!'!erritn;.ione eli un

O!'p.•tlaielto alprno, poi un suntuO!'IO pran1.0 Allo villa d'Este, 11 la <:era l'tlluminazioue ìuntll,tica tleJla j.!r-:>lle e ca,-jcate; rl.!~, ,·jc:jiJI nl grand•! policlau:co in t:CI•lruzione. (!iCendOilù gli r"1oOrÌ il pr·of. Bllccelli ; pranto olttlo olai m·~Jrct •nìlilal'i italiani ai me•ltci militari e<~let·i: ballo rlnl conte Della Sllmoglia, pt·e...iùent~. cort inlcr,·eutn ùelle LL. ~I:\1.; 1126 \'[;.Jla dt>l derl(l"ito rnaLeriuli di !.tllùl'rll del S \l. O. di MaltA; lu11rhwtt l~i rne.lici civili nalrouali inlt.>I'Vtlnnl! lllla cnnf•~ renzo ni colka-rd O!'.lcri; visila oi musei C&p1tollni, sonluoRameule illnulltl!ltl


t:O"'iGRESSI

'ili

a cot'll •l<>l municipin~ ebbe pur luo;.co uno esperimenLo d'il· lummazione d'un terreno rh IJallsç'li&, por mezzo della lampala «i.;lerna Wels, per cura riPI comAndo del cortKJ di ttlalo maggiore; il 2:- pranzo a CML~. Ed i risullAli ( Una conrerenza non è ur1a assemblea ll'gi· 11lall va, non ho diritlo di sanzione, no'' dt coercizione; è tu~· t'al p1ti con<>u ltaliva: formula rlei voti accennando ciò che può rilenm•s• ttlile ed opportuno. da un intlirizm alla alti viti\ 8el1e ttnciew a<lerentr, che re!;'lano· liberA di. twcotllwe ed aLluat•e. Ed iu •fU,.'<lO !!Sil"O i ri.,.ult.ali ful'••W>appt'e:Gzevulis!'imi ed appre:r.· ~ati. Poi ùà luO!!O a simpalic'i ami<'hevoli conlalli, con cnrle-<& «cAmbto rli itlee, aftìal.tlmeuto, atrratellameul.o; si slrm· ~ono dolr:t a validi legami Ji «lime, d'amicizia personale, ulìli all'opera. vantaggiosi allo scopo umantlario che si pretJ :.r~e........ Rd in CJUeslo campo i t•isullal.i furono davvero oltiml. Presentano uno spei.Lacolu conforlovole alla llopo:u:Gioue e valgorJO di nobile feconda pul>!JIIcilit, e quindi sono mozzo di cnnservazione ~> di rinc:.anguamenlo dell'opera E'tessa. Sono quindi le conferenze di vPra u propria, elevale, nobile ul.ilila nel campo materiale ~ mac:.~•me nel campo mol'ale. Il programma ,renera.le di masc:.11ll8 ù••llc conferenze fu dunque attualo e bene alluato a Roma.

B.

NOTIZIE

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'l'enuta da campagna del p eraonale s anitario fra.Doeae. Con t'eccole decreto presidenziale fu slabilila la lennla di campagna per il personale samt.al'io con 1e segue. Si notet'il come oncho in Francia, malgro.do siano neutralizzati, i me


"i i S

~OTIZIK

ilici portano in campagna il reroloer ed banno anche do,·c· r iporre lu busto rhirur~ica. Medico ispellot'l' gt'nerale, medici e farmacts li ispellOI'i: Kept Dolman.

Calzoni di panno. ~antelio n cllppuccio di panno o di caucciu. 'Sciubola con fode1·o di acciaio nichehtto. Dragona tli cuoio.

Recolocr. Guanti Ili colore. 1\Ie,fici e fnrmadsli ati eccezioue dci sopradelli: Kepi.

Llulmo n. Calzoni fi1 pnnno. ~1antello a cAppuccio di panno o causciù.

l?eoolc'e r. Spada con d1·ngono di cuoio. Guuuti di r~olor • ros;.obruno. Giberna r•on IJU<4la chirurgica. Bracciuh• internnz1onale.

Servizio u.nitarlo mUltare al Senegal. Il prc~itlenlc rl,.IJa Repubbhca decreta che d'ora in p01 il capu del <lf•r\iliO «unitario O(>] SenC1!'81 rara partH Ilei Con'-'Ìillio privato ddla t:olonia, con \'Olo iteliberalivo. Qu... c:to ,Jct'i-•nth~ l' lata pre-a in seguito al rappor to di lul"s Hoche. il •Junle ro'-1 ~i c«pru11e: "Il CIIIJO .Jt•l st n•it.to sam1ar10 al Senegal nou fa pa ri~ alluulmente do>l cou ...iglio prì,·ato ddla coloma. ~la quc'-'lo servizto ha pr''"o iu 1Jllo31 possedimento una tale imporlnnza, cht> lu ma'-<:imn parte dt>gli aiT~tri !<i riann0da alle qni«lioni crtlo!Ìt:lle tl di polizin l'lauitaria, eol ... quìndt iuilispen~abiltl mo · dillc&Te lalt· ,.OIU7.ÌOIIC.

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NECROLOG I A

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~el mallino del 7 m&~j:tiO mori\'& unprovvisnmenw in Piaceuw tl colonnello medico Mafllorettl oe..re , d.e poco tempo collocato in posizione di servizeo RU"iltarto. Bgh era eult·al.o nell'esercito nt>l ma~gto 185!1, e<l hn percorEto In carM~ra me.itco-m:ltlat•e fino ol grado dt colonuello tncdtco. Mollo collo e sludloso, si era dedicato con amuro allo studio dello malattie oculari. Di cat·aller e buoniAsimo e ùi senti re delicAto, rra mollo affezionalo alla suo cnt•riet·n, e zehmle noll'a· d~ :n plm••nlo Ilei <~uoi dowr i, clte rornpl finn tt~li ultimi lempt, nou o"lnnte la rnnlaLLia che ne tronl'•1 mf'AIIl'Hbtlmenle la

Ytla . Ln<~cia ~enernle cornptanLC> in tuUi t "uoi collE'ghi, od in quunti ,..l,bero agto dt conoscPrlo e ùi apprezzarne le eccelleull doli di cuore c della mente.

OottiD.l Domenico, tenente colonnello rne lico.

La ~~•·a t! el lO maggio m Jrive in Tor mo dopo lunga, pPnoIIÌ"llirnn metalLi a il cav. Domenico Cottlni, lt>nente colonnellu lnciltco. tlit·ettore dell'ospedale mihtare di Catanzaro. Entr•alo nel l"esercito semplice soldato noi 18it!J, continuò 11 deolicar si inderel"samente agli ,..lu ii di nwtitcinn, gta prima in-

trnprel"ì, e nel 1"61 t'On<:egui il gra.Jo Ucl·ndomicu. Studioso ed appassionato della carrieru militar•e, r•ag~Iiun<:e Il su•• i•leale colla nomina a medico ag~IUnlo nello ~tes~o anno. Egh ot·a forn•lo ùi memoria ft>licis!:<illlo, d'inf.!egao non comunt>, di vasta coltura.. Il sentimento dt!l dovet·o et'/\ in lui


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t•lc,ati,.simo, L'Oin'crn gran.le l'atfetlo che oulrtva per· l'e,.~r·

c• lo. uoica e coo>lllnlc ,..un prençcupaz.ione fu il benec::«ere 1lel ,.,oJJalo, al 'fiiUio prn ligavn lo più aiDllNS», inlelli!!cnlt curP. E In milcan dell'nnirno "Ilo c In ~u" gra nde mo le<:tJo non dis~-tiunte dalla rwcec::"''li'ÌR rerm~zza di cerotl·•re, PJ m:cop-

pinte u si l'elict dnti ddl11 tuente e del cuore gli u' I!Htno guadagnalo l'All'ello l' la "'lime di ognuno. La morte pt·autntm·c• venne n troncare una ,.. prt>zio:;n c~i· ~lenza. ed una car r·icra la •JII81P. non doveva twert> ruf:~iunto ancora Il !'UO Lerm111e. ~ta dt Domenico) Cnttiui rtmrm~ono la memoria delle ,.uo vir·tù H i nubili e,..empi. Alla mo;.;li•• et.! nllo due {)glie dec::olatis::.imu po,.qB nf'lla ir·reparr~bile loro "'' enlUI'I! tornare di conforto il ..apct·u eli•• al loro rlnliJI'e Ila Jll't'Su 1arte il cor po c;enilel'ÌO uultlnre.

-f:rtl\.\ T.\ . •\ P.l~. 56() (f~sctcolo di •lJlrll" annu Cùrreute) l1ne1t 1 ~, ì111:tu d1: tlfell• uniU. leggaai: ntrl!tU 1n111.

Il O t re t t.ore

Dott. . T81'A o HKcrs t·olonnello medico ispettore. Il Colll:l.borato• e per lu R.• Maru"l-a

Il Redattore

D.• T~ooomco Ho.,.\ n

O.• R tDOLFO LJ'Y I

Jltcltco eli t• dau~

Capila® meclJCV,

'lUTINl FEOF.RICO, Gerente.


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Anno 18 92

I,.!UADf\0 O l t~.\.NICO

(R Deueio 28 giuqno J\9U s• 6913 (serie 3•)

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lndemul.i

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b. IN:>}, Mara li Francesco :!Outtob. p ..~; :iOotlob. 1 ~87 1n hl. 186 1 Poli rnPni Gio. Balt. t <l- Foell. 18~~ 14 sell. 1 R>~8 3o td . .186!'i Ballieui Nit~ol n :.!~, ollob. l 88!l :2;} oltob. 1889 2• id. L8G5 Pnvolini GiuseppP.I id. id. 1 id. 1



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HJchlaJnare og..ti la vostr.t attent.ioue !'Il Ji un t•aso cliuico ù'•stt>ri'm'' mas ·ltile, occorso nel un.;.tru ospedale militare. dopo che la frer)neute o~~en·aziorlt' tii tJU C:>la ne\Tosi nell' uomo ha, per co~ i dire, di,trutta 'luell.t "pecie di pt ivativa goduta lin t[tli dalht donna, oun puil :>emlll<tre desiderio di S\olgert• primiwt :.Cienlili,·a. sapt•tHio 1l1 parlare a colleghi emin enlis~ illli . come •ruelli che trovo tJUi t~onve noLi. L'ar.!Oillt!lllll. ,·ome IJen conoscete t' slalo suflicieotemenle lr<\ltalo 'in dal l xi:j in Franei 1 etl tu \ merica. Ùo\"e gli ~cieozinti. ~narùamlo. ~:ome "empre. il lato pmlico d'ogni •tnistiurtè, .. tntliarono profond·uncnte que'ta nevro3i nell'uomo, a prnpo~1L0 delle imlenntta allo 'ittime dei disastri f~rroviari1 dn pnlle Ùetle s0e1elil d'e:<el't:IZÌO. Eppet·ò lun ~o:i d' i!1ln\lLenervi sul l 'i:~terismo maschile, permettete che vi pr·esEJnLi un isterico, sn cu i, adoperando l'ipno·iG


GU,\:-IIIE ll'lWTIS)lO

teropia, vi1li svol~ere i fenomeni sumatici e psichici del gra nde ipuoti::.mn con Late pt·ecisione. difficile ad inconlrarst uellu pratica. dn spin~ermi a ripetere sullo i 'Tostt·i occhi ltl e:>pet•ienze ipnotiche, frammenlariamenle praLicale sullo stesso in quest'ospedale, 111lo s•·opo di present:trri un ttuaùru \en.mt•ntt~Lipu:o di •Ine.;ta neYrosi artificiale, chiamata i pnuti~ruo . che forma, per tosi •lire, anc·be tull' ora, il lato pi it ... trano della patologia nervo:;a. Ool resto, per quanto l'argomento po~sa semhrat c a qua l~ <·uuu e,-aut' tlo. non I.Jisogna dimenticare che ci lrm inmn tul- .. L'ol·a nel pet·iotlo di studio e ù'osserrazione: ed il ripeten• le ricerche, t:ot migliot·are dei metodi sperimentali, luu :.!i di semllrara opem del tutto otiosa, nel mentre dn una parte servo n scacciare qunlche pregiut.lizio, clte tuLL' ora ri.;;, f1g liu la paroln ipno~i:mto, per quol santo seminaristi co Ol'l'ure che ci allontnuu per molto tempo dal wnsiderare i fenomeHi psi· clt~t•i cotne f11n7.ioui della materia. conlrihuir·à sirtll·atuenle dall'altra all' interpretaziooe della natura dei fenonten i ipnotici, elle. a huon tlirillo, vogliono e~sere considerali ro111e h1 migliore auiQpsia delle facohà della psicbe. E, volendo cP.dere al desiderio espresso da uno di 1 ot. permelt erele che prima ,; delinei alla men peggio e ro!-i ,,)1[1mnriamento. per· quanto la rtstreuezza del tempo e la \u~tt•a i)('nei'Oil'nza mi •:onsenliranno, un br('\·e schizzo stortcn tlell'ipuotrsmo e delle sue ra:ri evolutive. per intcnderlo al punto io cui o;:-rti In vedia10o elevato al grado di vera s..:i.•nzn. cenderò po:scin alla biogralla clinica dell'isterico. rlte 1i presento. del •ruale riferirò i risultati sperimentali nllt>Jtuti nelle vat•ie sedute ipnotiche Jurnnte la sua degenza nel no-tt·o ospetlnle.


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u-. ~Il ITAIIE JS1'ERO I.ATAI I•'ITICO

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l~ a vostra cunoscent.n dm s mgn11na d,L\ vnnta~o:tu cnlu1 ti

(ju.de aeJe alla nc.-nLe co1opa1·sa ùetripnoti,mo nella 'ocieti1 tJm ana • clapniciJè nel periodo teosulìco E::it.ii c Cahlei. Fn-c~ iri I ntlìt e nen i~ci. COilH' i :;ocenloti di llliiÌ 1 tempi e <li tullt! l~ teli;.doni. sfrutt.tron) la rr~tlnlità umana e CIHhJUt~ero Il' rna,... e col mer:I\"Ì.!lioso di questa sdenw. :\ t!,; ricorùero r.ht-. roo~lrando ù\l\er· potuto re!)i"tere per ~ i iHJuanht e p•ù Utol·n1. 10 non bara P.rmetiramcntt• chiu'a e )li!lusHneute t'USitlllil:l nolle e ,:'orno tla l.tn:Jtil!he sentint>lle. <J ùi pns~a•·~· la lingu.t da parte a pane wn uno ... pillo, senza ch t~ ver11sse fuori una ,.:o ·eia di ~an~ptt·. furunu que:-:ti F.tchiri ritenuti. e tutt'ora SI riteo~ono riai piit. ··onll! e"sefi clotali Ili potenza soprnonalurale. che, mediante la soli!l\ mcrt'ctl<•, pro· fetarono l'avvenire ai popoli di quei primi tempi dell'nmanitit, o fann o l'intrresse di ctualclte ar·dito tlllfli'Ps,rio di tenu·o dei uo"tri giorni. chP.Iaulatneute s-·ritturnndoli. sa prPsentnl'li nl pult hl ico conte mpura neo. che, curne il pnJtl,lico d' o;:mtPm po. i.• <ltt rallu :;empre dal mera,iglio,o e ,la tullo dò di cu1 non può H'n •le r~i ,;ufli..:iente ra,.:ione. Tullo cjuesto vi for nisce la ronferma •l l'Ila ver·itfl di quell'antu~n eletto dèl -.~vio: nrl suh !in l·· )1(/r'ltm. t ~ io' a però ritenere che tutta la f IITa).!ine eli IJUf>lle antirllu eo~mOgOiliò, le l(U:lfi eulJero per ohietln 11i o;pÌe~ar~ J'irtllnenza ~ -en·r t.1 la dai cu1 pi cele:-ti ,;ull'or~aui,mo nmnno. in \'Ìrtu di <t rt>llt furla. al(enle a àist.mza. cht: fur111ò la ha.;e tlell'u.:trolu:.:ia clcdi :~ntich1 Caldei c che compendia tul lt\ intera la dottnna ,!eii'Jilrazione unirers tle ddl' •'poca no~tra, l'rl'parb il se.-undn penodo mesmeria no dell' ipnOLisnw, d1e, c·orlle .;apele, allor.t :'li denominò ma!Jnt'ti-;mo rmimalt·. Fu ' erso ti li 8 ~ che il marchese di P u)Sl'~u r. d:tl cao" informe dei fenomeni dcscr·iui tial 'l ec;me1·. isnlò e sottnpow all'osservazione de' dolli certi fenomeni ptll'tlt·olari del ma-


j.:06tÌsmO. rome a dire. r 11\'Cft':>CJUla intensit;, delle fa cnlt:'t sen,-ittve del magnetizzato. lo a.-sopimento dell~t ' i:-la t· delr ndtiO, In ;.ua cit~ca ohheti tenzn alla volonlit l'lei lllR'"'lWtiualorc, l amne-i.l dellt! -.en-az10ni ed idee n Yu l~ nel pl'l'tndo sonnarnholko: ft>ttom.,ni tnlli t1elh piti all:t importan1.a, dre val sero a co;,truirr. il :;o nn ·unhul t ~mo artiflci:tle. ilqu:lle. 11er l'a,~iutilawllle dt•l 'ti" tlutdo all'elellricit:a, 1lill't!tts, e ,;eu,iltil· rn~>nte tlall"antico ma:!Ot>ti:-ravl auimalr. ::•,,titurto ··ul nom,., di l'll'ltrQ-ma!lw·thmo. c•tnthattuto a l ollrauza da;.: h spiri tunlr~ti, che. uc~li etretti ollenuti. :;corl!eano ~e-mplicemente l' .ttiune 1lell'nnima. L<L Hi voluzion<' P l'Impero contr·i huirono pN· alcun H·tn pn. n rat· òi111eutu:are Il magnt>ttsmo, chr, come sapete, riapp:1JTP ;littO i Borboni con l'altalt' Fari<~ . prete porwgltc>~e. br:t llll llO. vennto di1·ettameute dalle l mlie, il fJUale, prodamnf:l l' id.,ntit<~ tm sonn.Hnllfllt:'m n e sonno naturale, sotto l'egida tlt•lla tPnria UtiiOI alt' .d lora t1omtnaDLIJ, nteuue il sonnanthu lt•Ulll rompalihile •·on uu'e,treula llnidil:"1 del ~a ngu e. pt't''"cnta andte anilktalmente men·•· ~aJa.,si rt!Jelutt, ed è rpti du\ • egli .:.i l'treia o.;sen t l un: accurato dei fenomeni: in 'l nanto dtc )!~i . voi ~apete. como i lo(t'adi notevoli d' ·tnemia rappre,Pt••ino ne~-:1 ~;,terict condil.ioni ra\"orevoli allo sviluppo de' fenomt<tti ipnotici. 1~: .:.tw il met iw d'aver po'\to in opera la ,..ng;{cstionP 111 mo,lu \eramento "<'lf'llliliru. prO\ocando vere tllusioui "''""''dali ~tbluti' e eol far tranJ.!ugi.tre ai suoi arnmalatt :!l :ultit b1ccltit•ri tl' acqnt -.ern!Jiice. tra-;formati pt>r la t>irco;;tan1.u 111 lttfiiOrt :;qnistli:-simi. Se non che l t 'odetit Beale di ~J eji.:ì na di Parigi, ,·uu 'fUelltt tentlenzn lo.Jevole. anche qu.tndo i· et'cessiva, 11' a m· mettere sola meu te i falli scientilicamcn te spìegabil ì colle tenti•: do111inauti del Ll'lllpo , incaricata dal governo ;.Lt'ifenre ~ ~~~-


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\JII.IT\ItE ISTER.O C\T\1 UliCO

t pnoti ~mo. l'el' qut•l misto d'orrore e p:hsicme al m~ra' iw~o. elle spe~~o et

fa deviare ùalla n'Ila \in, dall'alto .!el

)t' R~ to ~c:l,.:lia ,. ,1 l' anate111a !'UI l' ipuut 1smn e 'n;.li' 1puotil.-

aalflri. tltcluarnodo 1ale metodo " assnlutnntenlt! sfornito tli pru"' e; 1 snppo-ti ~ITeui rifer i hili al! n iutitaziuue t'ti alla fon ta-i.1: le pratiche piu norire che utili. huune soltanto a far contrarre ahiwdin1 spasrno,liche e (lem·olu~t· "· \ ersrJ d l Xz!l però. ùopo la compa1·~a !l t• l rarnosn truli:Ho dt>l l>u l'otet sul magoeti~mo, che, per 1.1 t'tongrrie tlei f.tlli t• delle• minuzwse os ..en azion1 . eom i m• it'l ad :wq u ist:trt~ a -pelin ICÌPutiliro e medtco ad un tempo. la ,te sa \ c'I'<Hiemia 1\ealo \l cdicina. me l't't' l' inllueoza del Foi~-a•·, fe n enle adepto que:ila nuova. scienza, torn6 aù m·cupat·~i ùell'ar;.:omentu: P ~'t'mezz o d'un lnngliissimo etLe.twglinto rupporlo d' ll u ~so u , retatut·c ùella co mmi ,.~io n e all'uopo notninata, accetla\n, etunt~ sapete. in ru.1ssima i can ~iameuti fllll u meno note\rlh 11elle 1crcPLtOni e nelle facoll;'1 ad opera dc·l ma.:neti~mo, dae ten ne .td e~sere con:.idcrato come a.:ente di fenomeni fi ... iulot(ici non solo. ma hen:<i come mezzo1 1erapent1co. de~nu di tro\ are d suo posto tra le cono;;cenze merliche. ~ a vo-.Lra cooosceoz~, poi come li l loiJIIel. riftJremlo in seno dell' \ ecaùenua l t relazione d'nn' UJH:'!ruione di r..tncro all.t mammella. fall:r dnrnnLP il sonoamhulislllo, Il\ esse t'<1n t1 ibuilu potentemente a1 in.:roerare negli ani mi di ttne~li act~a­ demid fos-;dit.zatt d convincimento dell' in..;eu,iltditir letar..!ira durante tJUe$tn 5Lu lo: e l'impressione dovetto es.;Pre ~rn ndi ~­ t~im ,r in quanto d1e io quel tempo. come 'ilpelt>. non ,,,i:-Lera l' an e~ttsia durofornuca. Se non che d Berna, rierocato 1! soprannnlnra le !Iella thinrove~genza , dell'intuizione e della fucnlti1 di lej.!gerc senza l'ansi lio dell n vista e della luce, falln !Ò\Orprentlct·e la dounna in nagra.nlo ùelillo d' imposturn . i'ect! naufragai'&


i~tì

l' ipnoti -mn nell'i nsnrres~o di quel ~o praonalur:•lc dw tlo\ I'Vtl definitiramente ucciderlo . .la111e:> llraul intonlo Yer~o il l ~:3 in lnghillerra dirhiarav.t ampo,; ... illile 1.1 facoltà allrihuita ai ~oooamboli di H derc ~t?IIZ~ ~li o· ·hi, t'liiHt:.Cea·e l'urn in nn orolo!ÌO ,-itu.ll u •ial'llo 1.1 te~t a o ,ulltt ri?J.;IOnc epigastrica. lel!~Pre io no lit.ro cluu ...o c siruili. ffi('nlre lroranl raziun,lli e po,-ilire le spie!!aziona •li nlcuui altri feraonH~ni ipuotir·i. Hifalli roll'iporestesia lallale spie~:wa il modo come alc11ni ma~netazzata pus~ono ricooo•cere la forma di uo o:::,tello ·•Pplic •lo ati 1111:1 pit·t~ola di~tanza dalla pelle ùi cert1 pun11 dd rorpn: 111tm\ide l'ipnotismo per sUJ!gestto!le ed ar.·enn" .!1l'e~i ~te nzn tl'iauli' illui semiltili. che cadono facilmPnlt• uel1' jpno.>i, per· IIIIU. 11peeie ù' a.tti OSuggO~lÌOrJC. COl SOlO J'a r 1TC · df'ro che ad una rea·tn rlistanzn :-i pratirano manova·•· pt•t'

oddomentarh. Hinno'u e fpre t(nHi completameu le sue la IPIIJ m e la pmtica tlelfe "U:l' ·e--lioni. specinlmentf' !fllelle provorat•' 1·olle diver-r• attitudini irnpre·se ai mo;;roli dur-ante lo stnto rntaltmico. 11imo,ttt'l nnror.t che le eccitazioni cutanP€1 prolucono In COJIII'allura dei muscoli sotto~Lanli nel pPrrud o -unn mholico, e liuallru'nte. con-ader alo r ipnotì;;mo coau c co5tituito d'una st•rie di ,tali tliiTerenli. svolllsi sotto l'inlluenw di una -.Le,sa cau'"· constatava implicitamente re-i,J cnza dt>l11 triade dwrrotaana. ogd romunementè accNtnta. Superfluo pni il n corda a·,•i che .r ules Simon in Ft .llll'Ìit nel l ~Gli, rn 1111 rapilolo adtllzionnl!' alla traduzione di'l la\Or!t di Bmitl . riassunte le idee delt·hirnr~o ingle~e t'lrt'·' ti ~onno ipnotrco, pruvocato colla Jì-;,.azione òi no pict"ulu ""'. j.;'ello -.plenclonte. mantenuto al disopra della dil'l·zìnru• ordinaria della 'isinne, in modo da provocare n no strahi~auo conrergente. produs~e un a vera rivoluzione nelln si'Ìl'IIZil


IN UN

\fiLITAilf: ISTEKO C\1 \I.ETTICO

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oflìr.iale. ··he, per la LcJrt'a degli accadenuci, ùopo l'in,nrce~~o dPI llt•rn . aYeHt definitivnmenLe condannato l'ipnuti-:nw. La lrnria IIPI Sunon tlttTeri,ce da •ruella rlcvli s..:rillori contemporanei, ch'ellltero aJ o"upat,i della mnh•l'ia. in r.iù che. ritorrnndo nll'opinio111e anlit•n emes.;a clal Furia. mn· strasi piit parli!!i:ma del ,..o.;~euh 1~1110, che. •·ome . a peti', t'• oppn"lO all' O;!!.:Clli,· ·.;m o •le i Jnngnetizz:llori. l'erfPziooall mtanto i me toni di ricerca scit'nlilicn. pre,..i soltanto an considerazione i di~t111 bi dell'er.t•itabilita mu,..rn larc, òclla ~ensiuilitt1 genPt"tlt• e !'pecifì,·a nt:>llo tpooti!\1110. siccomP qnellt. che. hnsali :;u falli allestali dni wn'i l!ldt· pendeolt•mente thlln volonlll. pns~onu 111\tU'i'lhilmeot(• ripi'Otlur~i nelle medesimo cìrco-\tanzo, si \enne· a K~llare le hasi del rnaJ.!nl?ti~rno sc1entilko, che. t· ome :'apt>ll'. ri,..nll:ui splendidi,.;;imi doveva ùart' a Charc·ot t>cl nllt1 sua !oìCliOia. Elirniuando lo ~traorclirwrio rd il meravigl1oso, si prnclldellc ad una rigoro~n clas,.ilì~a~.ione li-. ologica dci dn ersi fen omeni ipnotici: :-i determinarono, cou un r·igore l'l'ilico tu Ilo originale, i segn1 diagno't l t'i fisiri d1 ciasr.uno ~tato, e fornendo a c1a~cuno l' nterpr·etazione li:;iopatogenicn relati va. si venne ali imprimere uno slan~io lutto nuo' o a~li st nlli sull1 pno11'nto. Con :".Ifatlo ml'lodo eminentemente natur.11e, che \'Uulsi appl1cato nllo stud io di qu:llnn•JUt! !i.Cienzn, rnol!o piit IJIWndo lJ ue~t.t tro\,t,..i al principio della ~ua "\'Oiozione, l'ipooti-..mo .;cientilico dPila Salp~tr'l·rt! venne confermatu ne1 fntl1 prinCipali dagl1 sc1enziati di tulle le nnzion1 e rorm.l tlt .dlor.1 io po• la IJa c di tutti i lavori sul riguardo. Ecl io, lun~i di fan'ene untt sistematir·a espos11.ionc, d1e saprebho llel tlidallico e tlell'inopporluno, :.lando all'rJto,·alezza òell'amhienlo in cu i mi trO\'O, procurerò. mano 111ano che noùrò rias:-;umcodo le esperienze ipnotil'11e praticate nel


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1:11A~Ill'! 11',0Th'l0

11 • e,ame, u ·•·, JII'OIIJIIu\ e r.: (fU eIl a proli.eu a d'JS;;U-:>t•mc. . tw•o '" rltf' ri5:ponùe allo -.piritu dt•lle conf~renze scientiliche tra pii ufli•·i.tli meùici llell'a,erdtn, et! al principio ~ene;ale ddb t'OilrJ oi sta del vero. )In primu permeltt•le r.lin vi rwcsenLi h hio:.:nlli 1 dinira del malato.

Burrattino Enrico, d':ullli l!l. .1llieYu :-er;,;entc ni'l ~:! · r e,:­ }'lmento éli'IÌJ!Iaeria, ualirn •la 'orera luferiure, Pltl•e h nonna maleroa c· on' ulsHltlìll'ta. cIle morì i 11 ~l';.:uitu a •·on\'111-IOOI. La matlr~ ù :-;oiTei'Cille tull'ora d'uswu nCI'I<• u : un fr•;uello and•'ef!ll convuls•onario ed untJ ~omlla emotlot r o~ nwriva in :-eguito ati 1111 grave at'Cc,sso rl't>motltsi. l'n iLtero catarrali! all'etit tli l ~ anni gittò il Burrnll inu tn uno :;tato di profoorla dPpre,siclne malinconica. la qual~ mgig.lllti\a-..i ~erupre più per gelo.;ia I'ODli'O il pr0p110 f1 ;llt•llu ma~,.!ÌOJe, che ,:li furava il t:uore tlcolla sua dilella 1\ all.tt·ll. Surpre,;a un ;!ÌOruo 1.1 cunispon,lenza anJoru~a tra qup.:l,t ed d di lui fratello. allnra clirnoranle a '\apuli. sofT1'1 un ' wleo lo parossismo di r;~lJitia, che lo ~pin:;e a rnediwre la u•·r•l>Ìoue dell' infida cugina. \rmatosi di coiLello recasi in r.a~a <lella llafTaela: CfiiÌVÌ, la prt'S('IIZa di ait'UOi amici di fami ~ I ÌII tmpecliscono In consumat.ione ùell'omiciùio ed il Hurrnll it.o, nell'accomiatar;.J dalla 1\aiTnl'la., estrailo il coltello di sullu :.t ,.e..IIIO: ,..j \'1Lr.1 ali• ùi Ici prc ..oflza un colpo ul tura•'t:'. che. per leuona fortuna. altru no o produ.,se :.e non una ltl'' •l scnllitura alla parle anteriore e :.nperiore Ùf'l torat·e .:.ini~tro.

Lu stesso giorno ;!li si sviluppano coovulsioui violente ch'ebbero la durala cli tro giorni, guarile poscia m e r·c·,~ l'ip•w-


l N U:'i "TLlT \RE lS r.F.RO C.\ T\ t ETTI CO

~~~)

ti~m o. praiÌCIIIO nai dottori .fronda e nrimalcli del manicomio

interpro\ 111r.inle di ~ocera lnferion.>. i qual t ebbero ad occnBHITlllltno in un opuscolo foruitoct, a lavoro tJunsi compiuto, da lla cortesia del nostro Dit·ettore. O' animo mute\ !l le il nostro lttaluLo passa f;lc ilmenle dall'entusiasmo all'acca<:.ciamento: e c·olla tneùesima disinvoltura con cui. ,1hlmndon.'ILi gli :-tudi, "i ùatlkò all'arte tipogrulìca, ahhnndouò poi c1uesta per arruolar,.; \'olonlat·ro nelle lìle dell'~errito. per uo maltnle::o sentimento e,.{oi-LICO. o perche ohltligalo\'Ì Jalla fami~lia. chP, all'eccenlt'it•Jia dei p1opri memlwi nevropotici, cred~ pron·etlen• suflicif'tllemente iudiriuan~luli m·II'Psercilo, come ad uno slahilunentn teraprco. HacconLa dts un giorno, stando n c·ompotTe in Lipogl'alin. cad rle spontanenmenle in stato sounamho lil'n e. senza per nulla sgomt>nlarsi, couLinuò il suo l:wor o, l'ho, r.on mer.tvi~lia dei comp1tgni ùi tipografia. fu Lr()Vlllo t•orrellissimo. t:scito dalla tipografia ~i rhlu;;.;t> n t·a~n Ji uu amrco. dove si dt•slò con sua l!rancle sorpresa pC'r tro\ arsi in quel luot(o senza saper· cotue. ~ lati sifalti d'incoscienza ipnolir.a l'l•hero a ripe:er,i p11i volle in Burr:ntino, che :'pès:w fu inconlnllo per le ,·ie di Nocer11. come nn sognante. ello nou era po~si hile fa r· rientrare in casa . .se non a SOflOO svanito. Ahu;n dol vi no. che suole protlurgli nn a specie d'esa ltamento. nl cui ~~ara:tere la madre ric.ono~cea nel lìglio l'alzala del gomito. li 3 dtcentLre 189 l nella ca:.erma d'nrlt~lieria det.no reggimento fu colto da convulsioni. pre.-enziate dJ.I capitano mod ico douor ~atoli, c!J'ebbe a constal:rre: occhi fissi. :,palaucali, rome st· l'individuo fosse colto Jal pi11 grande spavcnlo ; por·di Ln di coscienza, movimenl i don ici. conlor·sioui ed àLLiludini emotive con atteggiameur i diversi, abol izione dei riOes"i ed amnesia Lermi n.1le. Pertanlo l' li dicembre 189 1 se pa r~i del


7:111

GR \t'i DE IP'i'OThMO

ne provocnrn l'anunis~tone nt>l nostro o;;pedale mtlilare. cluve ~l i ~ttrr.:;tli, ript•luti~i

il 12 ed il 13 d1cembre, alla pre1wnza dell'ufficiale mediro di guardia. pt•ewnlarono la forma "rl'tisttamentt> c:llalclloide. per cui il Hurrallino. po,.to an ·hl' in con,tilioni m:'llngevol• di equilihrin. manteneva pel'ltn tempo lun.i!hi''>tOJO la po•izione imp re.-:~a :1! =-uo corpo dallo sperimentatore I n ctoe:>tl' condi1.ioni ebbi affidato il so~getto. per l'ntnlo~a o:;servn1.iont' ed ecco\·i il suo <'sa me oLietti' o. Girrn lo ....viluppo generale morfologil'O \'i dirò che la ~la­ turn i• t! t m. l. i l:;: il pe'o di l.!!. 6:); la t'O~tituzionc cl ..ltnle; il lt>mperamento nPrvoso; l'apertura IJracbiale m. l. itill: l'intlit-e dPila ~rnnrle apertura: l , o ~. TI rrnnio mi:mra pPI di:un etro antoro-posteriore mrn. Hl:i ; pel diametro tra:m•rso mm. li> O: l'in dice cef.tl ico ò tli 76, 92 ; la cutva lnngitndinale medio nn mm. !HO; 1.1 eurvn bisnuricolare mm :l:!:i: In c'ircnnferenzn totalP mm. :;:)(): la somma delle tn~ •'l tn e principali rnm. 1215: la semicurv.t anteriore mm. ~itt; la semirurva pu.;tet·tot e mm. ?80: la sernicurYa lnl<'rafl• siui •l t'a mm. '273: fu semtcuna laLerniP de:'Lra rum . :?12: tipu tlt'l ct·anio snh•lolicocefnlo. t:ir,·a la facci n "i ha: l.nn :.thenn IOl'lle ciel ,-;~o mm. 1;s \} Oiametrn hizi~omatico 1:111 In !ice del vi,o /li tì:i :;:; Altezza tl<'lla fronte mm. r~ \ ltt·zza dl.'lln fncl'Ìa :. IJ Diametro fmntale minimo . » Il~ \ o~olo facciale di J acqnart iO" Linea fa•·dniP. mm. Gi Pia no uut·trolo-nasnle eli Camper » 1();j l. inet\ unso hnsilare » 120 Tipo della faccia Ortognalo.


l'i C'i lliLIT.\RE ISTf"RO C.\ l \l.l::HII'O

1:11

lh·i r:tral!Pri anomali ~omatiri il Burrauino pt·c.>:.enta, tra eli an t ropologico-de~enerativi propriamente deui •1 di deviitzione

as.-oluta: un le~~iero grado di .-olltlolrro ·efnlia, mi,to a!l ip~isteoocefalta; leg)!iera microcefalia clinica: pr·o•·idt>ozn del ln herl'olo oa pil'd•· e'terno: act•entuate le due linee w n e latet·nlt dell'ot•cipite per J'imptnnto tli rolln~ti mu~coli nncali. Oei c;tr lleri 5omatici crnu;eo~i pur:tmentc· patolo)!ici notnsi: J'euncefalia, con~o~iata. rome sempre. all' ip-,jcpfalia, precetlentemeote ~e;mata: lt>,.l.l a •·ranio stretto di:.rn•to "viluppo dei "eni frontali, n :.cnptlodellal'Opar.ita eruJ11crauin1. Fat•t·ia a--numetnra, pt>t dt>prt>:.sione del latn •ie,lro. che prest>nla~r mPno sviluppnlo del stnh.Lro: fallr analoj.tlti bi ripetono nel crnoio. doYe. come rtcordt\rete, l.l ~etnirunn laLt"rale !ìinistrn è piit estesa della destra, che misuru 'fuall·he millimetro in meno. nundo uuo sguardo all'i ndividuo fat·ilmento rile\el'ete un leggero "PO~Iamento del paralleiPpipedo fa•·ciale ri~pt>IIO allo ovoitle crauieose, il che eompll•ln l'aritruin cefolira tlel Hnrr'ltlino. Sperifkntnmeote poi negli orchi os~erverete: tra i r.arallr.t·i an tropolo~ico-de~enerat H. una Ùtscrt>tn ristrcllt>na della rima pnlpE'ItraJe, con LrE've spazio interoculnre: MI h~ orer.chte: defìctente demarcazione dell'elit'o dall'anteli•'t' rHO p.lcli~l!l'lne nlcruanlo appinuito: nel nac;o: ncrennn ad npertum elis~oi­ llale delle nartci con iocipteote o!tliqmt~1 a Je,tnl dell'or;.::-tnfl; nella hoccn: nppinttimento della volta. metltocrr sporgenln rfelln re,.:ionc alreolo-sottonasalr; e tra i patolo;trt. frattura tlell'incisivo suppt·iore m.-.ùin oo tli de:~tra, in seguiti) n catluta. L'e,ame ti-;iologico dei vi5ceri contenuti nPila t•nvitil del lot•nce e dell'nildome nulll1t lascia n r·ilrvut·e tli ntwr·mnle: ìl trofi~mo nn po' deficiente: In te r mo~on esi ine~ualc nelle due meta lntornli rlcl cnrpo. con pre, alenzn di qua lche decimo di


1,1\ANDJ-: JI'NOTI:-.~10

gra1lo '' •le-tra. Cirra le seaezioni ho potutu nota1e '"' •liscr~to w·aclu di elidmst non nau~eaùouJa ai pi•••ii, piu accen· IUUlll Il tle,tra, t!OW ~i fn aJI!tOOI)anlis,;ima nell'e;;tate. Per la ,·ita da rl'lat.ioue dirò elle la sen,;ihilitit tattilu prcsenln"i henc $\"iluppala ,, cl~,;tra. ~ontrariameote ;t quant" fu o~~ervalo dur anni fa, in,•ui la preYalenza inrecc era a ,jui-tr.t, nello ~tesso lato eim., ddln .wnn L~terogena; la quale aii•H'a rur :~pon leva all'aj.t Cill'«iiaca: mtmlrt> ora l'ammalato non presenta akuo puntn ist~>rogeno ni> aperal~esH·o :l smi . . lnt. \lulti tO\'CCe prota·elt' sorprenderne ·a tlesu·a. due ··entitOPI 1 al tl~-;ntto della pilptlln mamm;trta c lungo Lulla In linea em claviclllare deslt'il, cloOÙO [lili'IOOO, t\111'30t6 i fli'OI!rOnti det(ll attacchi spontanei, tl.,lle sen.,.nzioni l'peciali, che fanno pa1W dot fenomPni dt•ll'rt ul'll i~tericn. l nn pre,slnne 111 qne·ni pun ii su~,·lla dolore. e. ,·nnli nunndo: an.;in preconltale, Cthtrizione al collo, ~en,..aztollt' di lwlo. li~t·lti nlle ot·ecchie e battili alle temp1.1, 1 quali ul· tuni ('O'Ilitursrono. t'Oillt' voi sapNe. l'aura cl'f:dica. Sarel•Lcro qu11atl1 der punti rhpellrvamenle iperc,Lesici ed islt'ro::ent. ~otasi aneura 111 Uurrauino m:a rcata ipoe'l~''ta e1l iponl~e:o.ra n san1~lrJ. l.e pt•rcetrona tattili ~ornplesse cin~a le proprietu genet<lli , forma c natii l'li dei corpi. come pure le percezioni di 'ellh·amento P solletico. <~i pre;;eotano squi~itis,-ime nel nostro ,o._.APllO. [l Sl' OSO lopogralko o sr.n ... illlltla Vtllale locale pre . . ent L un'anumah t de;:ni\ tli no1:1, nel .;enso tli veder moiLiplir.ate h· pet·•·ezioni lil ltili lot·nli. •t•tantiu i m ece uno è il punto Lotra tu . L'el\lcsiornetro mr hn dato t :o!'j.!Ucnti risultati: ulla puntn dt'lla ltngua ~ mna. : nel mt•zzo tlell'or~a uo 5 mrn. ; al bot·do roseo delle laltlma mm. 3,2;


l~ U~ IDLITARI! ISTFRO C \l \1 P.lliC.:U

;;};J

all'apke del naso mm. S.:3 , alla p•rte inferime della fronte mm. ~.l; alle tempia mm. ? : ai zigomi mm. !l,?>: nl mento mm. 8, l; al collo mm. 3. t: al dor~o della mano mm. 3; al dor5o •Iella prima falange tlelle Jita rnm. al llor.-u della te~t.a ralangP delle dita rnm. 31 l ; nIla fa ·eia p:llmare ;Iella :.e•·on•h f:\lrtn"e mtn. :l. ì ; al polp:btrello della terza falange mm. :!, l : alla linea med;ana ùell'avamhtarcio mnt. 3H,G; nllll'nn~io sini.;Lro mm. o:~. t, al braccio ùestr·o mm . :w ..2: nllo :;terno mrn . 33. l ; olln C\)scia destra mm. i.O; nlla !>Ìnistra Gz rnm.: ,\Ila go mha destra mm. W; a •JIH:dla .'ini~lra a mm. :j l. In ~enerJie può dirsi che la .;en ..ibilità i· piit "•Jui·itil a

.z:

tlt>,tr·a.

BnrratLino pre$enla a de,.,t•·a "' iluppal.t la perCI'ZÌoll() dl'lle sensat.•on• tatt1l1 di movimento: lnnto che, de::cri\'erulo 1':\pldi ~si m nm,.ule col rnio dito delle n 1rve, delll' rette e perfino d~llè li;nr~ ~eometriche sul ::-u} •·orpu, 111! occhi hPmlati. egli ripro ltwe mnemoniramenle con e--auezln le ligur·~ mctit-hiute. Circ,1 la sensilulita IJarica il Burr.1Uinu mllslra :1cuilt la perce1.ionE' della òitTerenz.l fr<l rlue p~ ...i: tnnln dte sul durso e nel palmo •lclh 1mno per<'epi.;re la different.;l di circa '/a: ull.t fn>nlt> dt '/ .,. e di '/,6 alla cosria •' l al .lorso del JIÌI'rle: o pnc> dit·~i che nnche rJ uesta •spudc ,)J 'enstbililà c d tmi · nuila n sini.•Lra.


GIIA~l)l<;

l1'~011SMO

l't>r la .;en,iiJilit.a lermita Burrallino (lcsi;ma uelltuncotc t! con piit (lreci,iOilt! a deslr ;\ l~ IJUalita lertuil:a lei l'OlllnllO: come pure i: cilpacissilllo di determinare la diiTercnla tertuit-a fr.a tlue c·ur pi anche ..r disotto de' 18" cen ti~ra ol i. \ rJrntalt! l l sensllcilit.'a \ÌSCer.tlc . alterata un po' la '"Il'"'"'•" ;.:crwrale dei musroli 1 on t(h!r;tll-(ie lre•luenti a;.(li arti inft>rit•ri, dtc ~li d.1nno un :;enso dr ,tir.unenti u strappamenll . r •pulì J'oiJl(ll'escntano 1111 primo pa~:>O ver:::o le iJiu.;;ioni ,, lr. allu •inr•nazi•>ni cene.;;tetiche ed i rat'imenti e"tatid, cui il Bnrratll no \'a so~g.. tto m• Ile :.ue cri:-i. La "l'n~ihilitit atmosretit·a t' unch'e.;s;l acuita t' ~i t>bbern o ~ca.;ioni mulliplt'. durante 1.1 sn<t de:.:enla uell'o-.pe·lala•. per potersene con vi ncerr. Per il gusto pos .~o ll irvi rlte \' Ì ha nel malato 1111 di so'n!lu gmdu d'ipergethin. giu~ir·a1Hlo •lal la percezione dt'l saJt•ll'C aci lo alla pnula tltl ai bordi lult~rali della lin_:;ua rolla :;.. lul.Ìone tl'acido arl'tko appena titolal'l ' nll' l p. o • e til qut·llo del dolce eCIIIo zuechoro nl :) p. " 'u. \ ud1e per l'olfauo notn'i tperosmia a de:<-lra. a 'olere ~iu · d1c.ue dalla pen•t•tione de~l1 oJori della serie fragran ll' ~:1 l aromat •·a. ~ ota.;i al:re;,.J l(lf.'rar.usia io entrambi i lati. p··r..:èpenrlo lo 5Clllln cl'un comune orolo,: o da tasca a circa !l;

re nt irnl'll'r. Ho pothlo noLarc io Bul'raltino. c -ièle in gra lu li >in· ~~l'lli'Vt!IIC :1

piac'lllleOlO. che f'udiln in lui è a.;sill dt:li··nto per rl'annto rrgu mia la perce1.ione dcfi't•rcnziaiP rl1 duE' -noni ri~pcuo all'inlt:n-ita ed al timbro: dapoichè, in\'it:\lu ad in~ dicarP qu;lle hl :\or~~nte •lei suono piu forte, proven iente 1in due orologi da tasca tlill'ercnti. sa ptwisamente intl•J"i~ narc. Tanto la pcrt·ezione del timbro, che. come :;apelt'. truntSI in l'<lppot·to C()lh naLul'il del corpo sonoro, quuntu il


J~ li'\ mLIT.\IlF ISII<:RO 1..\1 \t..t:TIH:O

j;J:j

·e1HO ll'onentamento acustico, po:;sono dirsi normali in Burrallino . Cir.·a la sens1uil1ta '1sin1 han i di~··•·eto ,!f.ltlo tl'ipere"te~i.t tlt•lla ,-j;;La. l.1 qu.1le tlcnene seosJIJIIe anche ai 111inimi eccitamenti. \"h,1 perèt r.·stringimento uolef"Oil' dPI c:uupo 'ish o, maHg;or~ a "ini~ll-.t. l rotori ~ono Lutlr nelllllhHlle npfll't•uatr; peri> rl c.unpo n.-tro del hleu è pilt ri,tretto di I}UI'IIo del ro~.;u t! , ·Luatn all'interno di •tuc'to: il qual f··nnm ... no i• affalli\ t'aralleri:;Lico, come \'oi 'apete . dt•ll'i:-tel'i-rno. lntegJ'O il potere tli at·comoùaziooe. Oei n·tless1 cutanei: pronto Il cr ema~teden. il piantare o l'.tùolom'oale: uullo il gluiPO, illumlure e t{ nel In dell'ornoplula; Yinlci J'ascell:u·e, l 'f:'pi).!a~triw eJ il mnmmillarll. Der rellt>:;sr rnucosi: dellllle l'ac u-tico. squp;itu il l'ongiunll vo.le e quello della schneiitria n1. Ilei rene~si iriJei: ri:!iùo lo slinte•·e nl doloro. mo~trn"i in, ece reallivo alla luce, e la pupilla si nt,;tm ptll sensìl11le allo :.ltmolo lumino~o rito> non tJnella di th',tra. \eH,,; in llur•·•llino una drlatuione statica aruhilaterall.' quasi p~rm.•ne n te tlelle pupille. Uer reflle,;;i va sali: e:.a~crati qndli del capo; normali '[uelli tleglr art ,. der genitali: nella pelle del pellu ... pe''" prescntansi chi·tue ros•e ~be ob:>IIIUOOU _:r.liltlÌOIII cl n è l ,e. Dt>i relle.;~i LeoJinci: sqni,iw il roluleo, con t:h:tger·a.:ione a de-stra; n ullo il cubitale e 'todlo del tendrne d' \ chillt•. l rilles ,j cloo ici as,olu t·unen te m.tnr,tnli. Ctralter·istico lro lroYalo au Durrallino rl refle~so periosll)u d e l l'apolì:~i spinose lomhun, duve la prt'.;n~s t one doternuna conlrn.ione der glutei e dt•,.tli atlduttori della coscr.t. EmolivrLù esaJ!Cratissima. l:irca h motilitia ~eucrale putcle anche voi uccerlarc nel


!ìR \ '\DK JPNOl!S)IO

malato nn 'i poc1 ne~i all'arto super1ore di sioh;tra ed url"a;,!i t·lzione in\olootaria ••tnol1va de, gruppi muscolan nel lato fiesiro della faccia. nella rlisrn.-sione vivace eù animntn. che iutere~si 1l suo lo. 1'.1rola. scrittur.•. li,onomia e mimica nulla pre~Pntnn o d i nnorm~le.

t: i rea le fnnl.ioni psid11che posso din 1 :.inteLicamente o;h'c:;Ì.;I(.I io Bnrrattino nn'ipere~tesi" psichica. che si la-eta fa · cilmJ•ute 1kono,cPre pt>r ùna continua irre.Joietet.Za cii t'ccit·lml•nto. con reazione :;traonlinarra :d Lenr.hè menomo -timolo è ron ellello sproporz10natll alla causa. Vi s:lrete io~llll'e ac~orti ch'esiste in lui una tal•jttalt' in' olonliii'Jetil, sotto forma di mnnranr.a alla re~isrenza p.;idlka. dH• lo f.1 ce•ntuluamenle usc1llare nelle detenuinaJ.ioni volith·e. eli cui l'occhin lnnguido, sPmiapeno t• 1'••spr·e~siont• !iOtlllllic.l. Per lo stato ò'emoti\ ità almormemente facile in Hnrròiltino. :n relt• :;1curamente notato eJuell'nlteJ'nur•i cont:nno del suo umore, chE-. dalla gaiezza e dall' eutn~i a .. mo. ài'I'Ì\ n smo alla p111 p•·uforuh depre~sione melancon•ca. Fr:t i clhturhi spn.-orrtli lipJrano: frequenu- ..imi ··il inten!>i dolori al rapo. Lamemot'ia in lui é ahjuanto inùel•olita, ,per.ialmentt' per ciò che riguarda la riprodutiOnt' fedele de' parti•·olari nunmne~liJ•i della -;u:t m:tlattia, i quali pre~entuno qualche 'arianlt• con tl'll'llt rar.colti dar pl'imi monogralisti Fronùn e Grinvti.Ji. \ i dirò nncurn che, d nrante il ~uo perioio di O'ser\'aziont:l in que,t'uspetlaiP, ho potuto ~orprenrlere in lui tjU:tl che illu.:ione eh• la IIH'mori:o; ùapoiclu'. ebbe a dire che al mio incontro prnv1'1 l'tmprP~s io oe come d'avermi ri:;to alli':\ \Oita nel mnnieomio di ~ocer:l. dovo veramente non sono mai stato.


'" L'ì \liTITAIIE ISTF.RO l'\T\Ll'Tl lCO

i:J7

L'andamento formale d~l processo d'itleazione in lui mosLrasi piutto::.to accelerato. ma..,s•me nei pet·iodi di gai.>zzu. quas1 a rappresentare un fenomerht part.iale della mpul1tit d!! i 'uoi mo' irnenti psich i ci: mentt·e orclinariamentc nolthi rallentamento dd l" ideazione nei pc•riodi d'accasciamento c· ùeltolezza generale della sua energia t"-ichica. l a 'ila i,tintiva. nelle sue ruanife~tnt.ioni d'1st1nto della rou:.enazione e della riproduziont>. moslrn"i normale. Cu·ca la coscienza non pnò dirsi con sieureua rhe Burrauino. quando pensa. sia perfeuamente ··osc1ente dd suo proces o ideale· appunto percht'- manca iu lui queJI'inlerezza di percezione, che presume nnn hn:.e volitiva integr.t ed una fedele riproduzione della memoria. La sfera incoscionle della sua vita psicllico, donde il Bur·r·nllino ripete la sua individua lilà men tale. Mn può tlir·si perfettamente norm,tle. :;lando ai rapiJ, cambiamenti uel :\UO tono "entimenwle ed a quel leggiero indell()Jimento tldla memoria. precedentemente fauovinotare, fatt1 l'lteri1wtonola luro or·igioe dal processo di questa inr.o~ctenl!• urecranicn cerehrule. l.'ipere·leo;ia pstchica eli Burrallino fanlitn in h11 l'ocre~so all'esagerazione del sentimento egoi,tit'o, che lo ~pi n~e ad ah bracciare volontctriameote In cnrr ,., n rnilitare. per ,.fu~­ gtre t~lle aolroslte della finanza tiome,tica. l .-entiwenti reli;.cio,i. ;;ociah. familiart e moraJi n'!i li111iti fi,.iologici. Condotta l•nona.; priro di caui\·i i,..tint1. Sonno agitato •1ua'\i st'mpre tla "ogni terrifiri ed aJiurinat.ioni ipo u~ogiche. Vuestn,o signori, in Ln•'e la Llio~o:rulìn chnira tlel m.llato che ,.1 presento. dove ho diagnostirnto un i..;lerìsmo n f'urma rutnlelloide. ed in cui la lissit:1 e durata delle strgmate non potranno sicuramente modilica.re la tlwgno-.i. Passerò intanto all'alt m parte dell'at·giJITil'DLo, all' cspos i~ io n e cioè dei renomen i ipnotici t11 n1o sorontici ciii' li :~ici, 47


738 framm ent.ariaml'nte ollenuti nelle vuie sedute, praticate sul malato e presem:iatedalla maggior parte di voi, permostrarn la costanza e preci~io ne con cui abbiam visto svolgere i fenomeni del grande ipnotismo nel soggello in esame; lo che mi spinse alla comunicazione del caso, che io rilengo tipico, e tale che dirticilmenLt· potrete incontrare nella pratica. Ricorderete come sempre abbia provocato l'ipnotismo in BurTnllino mercè la fissazione della luce colorata e che dopo tre o quattro minuti la fisonomia del soggetto quasi SI trasformava totalmente; le pupille l'i r·estringeant• e postia tornavano a dilatarsi e dopo esscrsr considerevolmente dil atale ed abl.landonate ad nn movimento oscillatorio, le palpl'bre, in preda n fremito spnsmotlico incessante alternativamente si apri\·ano e si chiu levano. !Jnchè un rumore gloltit:o, accompagnalo da un movimento di deJ,:lutizione. ci as:;icurava della Joro cornpletn chiusura spasmodica e che d soggollo era ò i già caduLo nel periodo letargico de11'1pootismu. Iosième o. voi mi accertavo ripetulamente nella completa r isoluzione muscolare del BllrrnUino, cui sollevati gli llrli. ricadeano inerti e llaccid.i, come se si trattasse di un cadare re pria che sopraggiungesse In rigid ità muscolare. \'i siete parimenle convi nti, merci• svaria ti esperimeo.r . che la sensibilità generale della pelle c delle mucose accessrùili dell 'ipnotizzato si trovava completamente aLoliLa; aumentata in"ece In sensibilità acustica: attutili il guslo e J'olfallo 111 propoi·zione al grado di lelar~ia provocato. Il caratler·e somatico però, caralleristico di questo stadio. l'ipereceitabiliHt muscolare cioà l'esagerazione dci riOess1 non poteva svolger·si in .Burrauino con pi1'1ammirevole precisione. Meccanicamente eccitato il ventre muscolare.o il tendine del bicipite brachiale, ricorderete come J'o.vambìacr.io piegavasi fortemente su l braccio, al punto di rinscire impo ~-


l~ U"\ llil.tl'\ICE JSTEIIO C.\T\ Ll;TTICO

73!)

-siiJile al maggioro medico Lombat·do di risolvere quella contrattura. e..ercitando poderosa trazione sul -<egmenlo nesso dell'arto. mentre io imece, eccitando ti Lrtc ipitc brachiale, muscolo antagonista, facevo ripìgliare nli' urlo la sua pti· millva flaccidezza. Eccitati 1 muscoli dell'orecchio esterno. che. come sapete. nella ;;rande maggioranza degl'indi\ uJut, non pos.:;ono essere volontnrianlt'nte po,;ti in azione, nel uo.. lt n malato invece al periodo leturgico dell'ipnotismo veniva determinandost il movimento dell'orecchio. L'ercil:tzione dei ma.:;seleri provocava costantemente la -chiusura spasmodica della borca o Lrbrna, che solo si molveva mercè l'eccitazione det muscoli delh regtone sopraioidea. foro anla~onisti. Toccando il margine ulnare della faceta dorsale dell'nvamltracctO. do,·e. come "apete, corrt,ponde l'e~tenso re del mignolo, ollenni costantemente in 13urraltino la esreusione limitata a 'luesto solo ti ito. ~correndo sul terzo nnteriore della faccia dor.;nle dell' avnm braccio, dovo corrispootle l'esten · sore del pollice, abbiamo sempre ollenuto l'estensione liollt :ua a que~to solo dito. Pr!'men!lo sulla zona corrispù odente nll'elevarot·e comu ne della pinna del na5o e del labbro i>Uper·tOre,. al risorio. del antorini . nll'ot bicolare dclle labbra od al quadrato del mento . .nbbiamo sempre ollenuto In contrazione di questi sinl(<'li muscoli, ctoè: allargamento della nartce ed elev:~ ziouedell'nngolo dellll hocca. contrazione delle lahbt'a, nbhas.;amento ùellauhro 1nfenore ecc. proprio come se si ngis~se su di essi con una cor·rente d'tnÙlllione localizzata. Jla cruello "" w i fil preme ruaggtormente richiamare la vostra allenzione. nppunto perchè da .taluni si confonde con altt·a mÒdalita di contrazione, si è cile qua~i co::.t.1 n1emente ouengbiamo una 't'ecie di smorfia e non


i-\.0

GRA:-IDE IP~OTI~\10

un'espres,tooe accomodata ro111e erroneamente i.• stato da taluno sostenuto, e come t'lfettivamente ''eòremo aHerar~> i, a proposito delle .,uggcslioni muscolari nel pt'riodo t:ataletLico. le ttuali richiamano l'e!'p1·essione mimica r.omple,-,;a. Credo dt non ripetervi auhastanza che l'eccitazione mel!caoica det muscoli del ,·iso nel periodo letargico del sonnamltUIIsmo. produca una contrazione i,olata di quel dato utnscolo; lo r.he, come ~apeLe, è difliclle ouenersi anche nell'uomo sveglio; ma i rima neo ti muscoli t! el viso non purLecipano al movimento caralleristico, nnprf's~o al mus. olo me.Je,iow: in altri termmi. non ::-i s\e).(lrnno nel resto de1 mu:.coli quei movimenti armonici e 'ineréci, per cu1 una contr<lzione 'flt!ciale tlun mu,colo. destinato li tradurre un dato "lato dell'nnimo, susc1tn un movimento compl esso ed ass<lriato degli altri muscoli complememari (ii tfuelln dau1 e:>pres~i o lll'. e do per evocazìon1 di immag1111 mu~~~olari di moto dagli 1ltri cent1 i cortir..lli con-ociati dalla rrpetizione clell"allo. mPrt"i' la vasta coordicazionr fl,iu-anntomica delle cellnlt> del muu•ellu cerebrale. ,,,L·rimentalm~nt~ ed istologicaraenLA accertata . Ho voluLU insistere su que~ta particolarita ptw mo~tran i elle l'iperer.t'itahilitit muscolare nel per iodo let;ll·gico del .;on · namhullsmu. sre).(lta sempllt•emente In contraziOne del muscolo ecr.iwto, fornendo un mezzo fac11issimo di studio d ·anatomia e fr~:>ioi,Jgin muscolare, ,enza che pe1 nulla entn l,t su;:;.;e,tione. IJue~t:t in' ece ha pnrte grandrss1ma nel pert•1•i11 C!llnletLico, dov(l In sugge:Hione ruùimentaria ùcllu rh iu ~ tn a del pugno •·i.;veglia l'idea della minacri:~. ed avete vi-to runre tnlt.a la flsonnmin del Bnrrattino sr accomoùar a a que~la e,pr<~­ sione. Qui tratttSÌ della inlluenza del ge:>to SUiftl (i~onom i,r . ùi cui mi o•·t·uperò in appre,.~u. de.;aivendovi il periodo ,•,tt.alettico tlell'ipnotismo. Ti IJasti per ora ritenere come solo ~l uraote la catalessia o poss ibile suggerire un"ideo. o una


Il\ U ~ 'IIIITAI:tB ISTERO C\T\LETTICO

74-1

serie d'1dee ruerc~ "'ll;!l.!estioni muscolari e c1ò per 1l 1b ''eylio parzillle dell' lo. elle imect~ m:'lnt·u nel periodo let:\I'Hico. Hicordcrete ancora come in Burratti no. colla semplice pre~"1one ùello :>Lerno dei•lo-m:~,toiùeo di nn Ialo ~i provoca va la rotaziOne del capo con flp~:,ione della 8pnlla dal lato ~pposlo; non che estensione fottnta e rolilzione ùel capo all'indietro coll'eccitazione dei lllll"coli nucnli; lo che dimo Lra la J.! randissimn importan1.n di questo sinlomn lisico cnratter i'Lico del periotlo lelargico. che, sottraendo;;i ul dominio {}ella volonta f' ripetendost nelle ulenticbe circo,lmt.e, deYe ~5~ere pre~o 11 base dell'tpnoti:;mo :.cienlilico. perclw e:.clude ,assolut:uoente la simulnzioue. EITeni ao;doglu. per come ricorderete. ottenni coll'eccitamento meccanico dei tt·onchi oet'VO!\i: e premendo 11 cubitale nella pul~gl.(tll dell'epitrocle.l o il mediano :-opra In piegatura del gomi to, potrete ollenere costantemente l'artiglto cullitale, -carauerizznto da le;,tg·era flessione del pugno con llessiooe ~elle due uh1me dita. adduzione del pollice, estensione ed ad~u ziono dell'indice e del medio: unero l'artiglio mediano, -contradisLiuto, come snpeLe, dalla pronazione con flessione delle dita. ed opposizione del pollice. Ho sa~t:in to !O questo periodo i riOe~«i lendinei t' li ho trovati e·agerntissimi, al punto rhe. col pilo lf'ggermente il tendine delquudricipile femorale o del tricipirle ltrad1iale non ouennt contrazione, rna uenst una cootrallur.t. \i feci notare allora come ht respirazione andava ma11 0 mano r1tceudosi piu frettueole, l'a;.ione del cuore tliscrelamenle aumentala. Come car·anere psicltico pnr11colare a rtuesto «lad1o ho notato. ~ vo1 pure con me, l'aholizione completi! dell'intelligenza: il cer,ello p3rtecipa all'iodeLolimento generale dell'orJ.tanismo e solo il ststema ~pi n ale vive ancora dt \'Ìta ripo~lio~o. lnsciando l'individuo iu preda ad un so nno cal mo


GRA:'(DK IP:'{OTISllO 7U e profondo. come il 'o nno lisiologico, nel quale ~ar ehhe capare di permanere pt>r lun!.!hissiroo tempo. Sperimentai, com~ ricorderete ltenis'>1mo, anche I"J1.ione Ilei farmaci a distanza, e lt.< f(>azioni ottenute tocrarono in· Rurraltino, per cosi uire, il m e ra vi ~li oso. l fenomeni emotivi della l'etio si lenziosa, alla quolt'. I'IHIHt sapete, appartengono la morfina, In valeriana, e la str·i,·nina, si svilupparono in modo pel'feuamente progre,..o;ivu; nl puuto di lt scr:~ r ~corge re, come qu tlcuno di voi ar~utamente ••ht.e ad o~servare, la graduaziOne nell' intensità p~ichrra rl•1i fenomeni mede.,imi, a misura che l'organismo si "'nturava tlel principio mell icameoto~o . Come impressione dominante, com une quasi n tuili i r.• r· maci di que;;ta serit•, ho notato il timore c lo spavento, gmdalnmonle obiellivanlisi a misura che si proluugn\a l'azione del farmaco , tennto a tre centimetri eli clistnnza clall'uc· cipi te di Burrauino. Ricorderete parimenti che in quella circostanza nhhiarnl) accertnlo nel malato il noto fenome:oo dello ~doppiamt•uto; dnpoiehè la stessa sosta nza che, applicata a dest ra dcll'uc.:dp1Le, produceva terrore, collera, atti impulsivt, a sì nrstra in''ece provocò sempre: calma, ~niezzn, espnosività. l'nn ca rtina, conleneute dieci centigrammi di cluri<irato di morfina, e teouL'\ a tre centimrtri di distanza dall'ol'ClJlilc destro di Bu1-rattioo, proYocò costal!temente terrore vni-:;· simo, collera. atti impulsi,•i d'ira e di aggre.::sione. elle iuLerrompevamo allontanando il hrmaco. ll !lolfato di stricoino, nelle stesse proporzioni, inòu s~e: contmtture hilaterali, scosse convul"ivc. turgore del viso. ri gid1tit del tronco e dei muscolr respiratori. che c'i mpo-e sospendere la seduta. Il solrato di atropina, alla dose di c.inque centigrammi, e


IN Ul\ lllr.lf.\R C l:,TIUIO C \T.\LUTICO

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tenuto a 'luattro centimetri dall'orcipile. spie~ò sempre la ~na aziune stupefacieote assa1 i ntens:~, con midriasi, !'lC\lo ùi an:ascuunento, esanrimenlo ~enerale ùt alto grado, da imporci l.t polarizzaziooe ooo solo, ma lo ullontanamento istanraneo del tuho contenente il farmaco, per non veder spieg,11a sino ali ultimo la sua azione purtroppo lotnle. Oltre questi esperimenti l'irorderele beni~simo chu volli adoperare in Burrauino farmaci di gta nola azione lisiologit:n. per mezzo dei quah. ll(Jphc 111 all'occipite dello ipnotizzatn ottenni in modo mirabil+> ~mie cla f11re invidia al miglior gabinetto 11i farmacolo;(m ~peri mentale, la rom partecipazione reale delrinnenazione vegetali\,, che diventa parte \liiÌHl del p•·ore:;so in evoluzione, impri mendovi un carattere strano d'enet·~in e ver1dicitit. Una cartina di dieci centigrammi di tartaro emetico. applicato atl'oec~pite di BurralliiiO, deternunò, tlopo circa vent1 secondi: pallore del voho. nawea, li'onomia ··ontraua, rontrazionc del tliaframma. recisa antiper·istalsi, vomiLuraz1oni e vomito. anal<1gamente a tpranto succede e tlopo ore, in un ind ividuo, che per la via della bocca prende, il tartaro emeti co. Una cartinn contenente due ~ ra mm • di magi~tero di bismuto ed oppio, che, come sapete, è il rimedio terapeutica· mente sug)terito per opporsi all'azione lisiologi.:tt de larL<UO ~>tibrato, prodo.;8e in meno di f(nalche minuto, cou non poca sorpresa di qualche scenico. la cessazione graduale e progres:.iva di tulli quei fenomeni, anzi J'inclina7jone Iuterate capo ed ti sonno oppiaceo. L'idrorloralo di pilocarpino. nella dose di dieci centigrammi, pro\lusse sempre. applicato a tre centimetri dall'or· cipilc. dapprima leJgiere contrazioni dei ma:;seteri e huccinatori, smuns:imento delle glandole sa livari e deciso plialismo


GRANDE

IP~OTh'!IO

in fine. in armonia alla .,no. azione lisiolo~ica, ;wcertata tblla farmacolo;.pa sperunentale. l nn bo~cetta di cll)roformio pm·o, nella dose di Yenti grammi, tenuta a lre centimetri dalln ocdpite Ùt But ralliou. detrrminò :.empre un cerio sinio d'ccritam!'lllo :t pr•imo tempo. ri~ 1luzione ffilhCol,tre a :-.econdo. c linalmenh• de··i•a narcosi con insensibìlt!a nssolutu; ne ptn nt' menn rome qu.1ndv doroformtzznte un in1li\idno da ~ollopurre a graHJ opernione chirurgtca. L'ammoniaca. alla dose di clieci ~··ammi. in fiaschello n cluu~ura ermeti<'a. mantenuto pt>r \'enti ser.ondt all'or.cipit•· determinò. rome ricorderete bellissimo. manifesta en·itaz10ne mole,ta alla schneidertnna, contrazrone delle narici, t)U'IS>I 1 limita1·e la 'ia d't!ntrata ali~ orule oll'auive, come pure a !In t:>ttoltvo d t rh i tenta ù'allontanaro dal ~~~~o una -;or~ente nJ•rifera mole:-.la. E'perimenlandd coi rarm3ci dt•lla ,;ene IOIJnace (ha:.chi--ch. catfL', cognnt~, alcool etilico, chamJWfJW') si ollenne co!)tantf'mente in Burrallino il pas":l):j.!Ìn al Arado di "Onnamhult~mn lucido, nel•ruale. come ri•·orderete, ascoltava, entraHl in ,. •municazione col mondo esterno. si a!{itava ed e.;primera lP scene d'una vita immaginarta, ron meraviglto.-a natmalena. Jl rognac poi suscitava l'ohht·(•zza in meno di dieci sel'oruii oltrl) un tremore a lullo il lato destro del corpo e col prtl lunMarne l'azione fenomen i paro~sistici deci. antente ).(t•neralrzzati. lfo voluto ripetere queste e·perienz~.-~ mellentlomt in condizioni d'ignorare assolutamente la natut-a della .ostanza mrdtcamento:.l\ adoperata, per rispondere nd un'arguta osservazione mosf.ami da uno di \"Oi. rhe, nella compartecipazione reale della vita vegetativa dell'ipnotizzato. rerca,·a di .-corgore una specie di suggestione mentale dell'nziono fbiolog icn


IN UN MII.ITAIIE lSfEltO t!ATA.l.ETTH,.O

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al farmaro. :::,apete che, atlidata la d1rezione della n all'egt·egio no"liO Direttore mediro, il quale (·ambio precedenza i numeri alle buste contenenti r farmaci ed ocl'eticheLLe ai lìaschi delle so ..tanz!.' liquide. !>egoaoùo quella scrupolos·1 esattezza, in lui nhituale, i fr•nomeni mano dte ~i andaraoo :.vol~entio, si do' elle forz rtale conH•oire crrca l'e. altezza dei risultati ottenutt. Permettete dunrl'te che sostenga ancora una volla. •·ome nel letar,(ICO dell'ipnoti:.mo, per l'aziono dei fnrmn•·r a ..,.,.,.. u., .. non può traWir:>r affatto dr "ll,..!;.:estione: •n qnanlo che l>npeto ora che il cervello par'Lecipn all'inrleholimentu gedell orj.!ani·mo durante la letar;.;ra, e che ahro non resta se non ammettere un'azione reale eleut·o-ruagrwtica di sostanze sulle regioui amo t h a corticali rn r~l!tto tl'e:.rno, che tanta parte, del re,;to, spiegano nella vita ernolivn allo stato di vegliò. Lna con:-.tderazione medi~o-legale spontaneamente sc,llurisce dall'e.,perieuze te~ti· ricor·date o sarehue una certa relativa impunrlil di fJUell'assassrno ipnotizzatorr, elle, prolunJ{ando l'azione a d1"1anza d'un farmaco YelPoo'u sull'occrpite d'1tn ipooLizznto. Pll''l arTÌ \'anl al punto di df.'lermrnarne la morte, senza pnler essere ronvinlo gmrithcnmente di 'enelicio; giacd1~ l:t pruova generica non potrà i"olare nel cadavere la sostan za ' elenosa. elle giammai penetrò nel corpo dell'•pnotrz1.ato. E giaceiH' ci troviamo allt> applicazrooi pratiche dell'ipnotismo, Yi ricorderò, che nello ~ t ·Hi io let:u·gico, Il quale sono di\·ersi punti di a~petto somiglia al sonno naturale. i può lu ngamente lasciare un'isterica. r.he aspeun alla data ora la soa crisi convnlsi\'a, e risvegliat'lll dopo tra~corsn la mede~ima, risparmiandole così una conçul:.ione. Rispello alla legge poi lo stadio letan:ico ~ si ngolarm ente


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GRANDE fPN OTISMO

propizio alla perpeLrazione degli attentaLi sulla persona. per la completa insensibilità generale, risol uzione muscolare ed aholizione della coscienza, di cui vi siete largamente sincerali in persona del nostro amm., lato, nelle diverse sedute ipnotiche cui l'abbiamo assoggettato . Una donna p. es. ridotla in quello sta to è incapace 1l'ogoi atto volitivo, non appartiene piu a sè stessa, è in ùalia del primo venuto e può divenire facile preda alla lubricitù •lello ipootizzatore. nn qui la necessità di vedere l'ipnotismo geJos:amente custodito nelle mani del med1co, che, per l'indole p1·opria della professione, dev' essere persona volata alla onestà. Un'altra considerazione medico-legale importanti,sirna avrete falla da voi stessi; ed è che in una lolla tra stupratore e vittima, essendo possibile la pressione di qnalrhe zona ipnogena, come ad esemp:o i polsi, le mammelle o le ovaja, potril facilmente la donna ca dere nello stadio letargico dello ipnotismo ed esser goduta senza il preteso ausilio di altre persone, che invece si rendono necessam· nella perpetrazione di uno stupro, no/ente mulicr1'. Como del pari a ve te potuto rcndervi ragione di un iati n, ce nnato dal ~lyers, il quale parla di una ra~nzza, assalita in aperta campagna d'alcuni ladri elle ebbero semplicemente l'intenzione di ruba.r!e le pecore che custodiva. Quest:1 fu trallenuta fortemente per le lm,ccia. fino a cbe i compagni cacciaron~i dinnanzi le pecore, e poscin abbandonala . Un passante, dte stimò semplicemente addormentata la ragazza, l'avvicina c la priva dell'onore. Qne3ta nove mesi appresso si ~gra\·a d1 un bambi no; e si volle addebi tare agli abigeatarii anche l'altro reato di ;;tupro, di cui invece dovea rispondere l'individuo, che realmente la godette e che, 5trano a peo~a r>i. fortemente indiziato da un cumulo di pr·ove Lestimoniali , ebbe


IN UN liiLJT \R & JSTERO C.\.1\LHTCCO

7-\.7

a soa precipua difesa le alligazioni della stessa vitLima, che dichiarava non averlo riconosciuto tm i ladri, non che on indizio collegiale di pet·i Li. che, sostenendo la teoria di non potersi violare una donna dormiente, mostrarono di scoooseere la possibilità del sonno letargico dell 'ipnotismo, in cui facilmen te cadea la ragazza col semplice toccamento della a ipuogena alla piegatura del gomito destro. Numerose considerazioni medico· legali , che totalmente swnvolgono le vecchie teor·ie dei cri minalisti classici, scaturiscono dallo stuùio dell'ipnotismo : ma, permellete elle ve ne faccia accenno. a misura che ci troviamo nei suoi varii periodi. perche così restino più fortemente impresse nella vostra mente. E trovandomi a parlare dei risnltali sperimentali ottenutt in Bttrratlino, con diversi rarmaci, applicati a distanza, e nel per·iodo letargico dell'ipnoti5mo, credo conveniente ricordarvi come nulla di meravi~lioso dovrete in essi scorgere; dapoicùè vi è nola la esistenza delle cosi dette regioni emotive cerebroli, che altro non rappresentano se non una delle tanie manifestazioni dell'auività ment:Jie, dove si compendia un gruppo speciale di fenomeni nervosi, destino ti si nella veglia. come nel sonno, a rappresentare la parte piu imporlanle della vita psi,·olo~ica dell'individuo. Or bene questi fenomeni . hanno nn sostrato organico speciale ed una localizzazione corticnle nettamente definita. Nelle condizioni ordinarie queste e emotive, indipendente men ~e dalla volonti.t, entrano in eretismo, si esaltano, si deprimono ad ogni istaute e si associano a lulle le fasi della nostl'a esistenza: nell'ipnotism() si studiano separatamenLe come i fenomeni motori e sen:>itivi, e possono mellersi isolatamente in azione. secondo la natura diversa del farmaco adoperato. Sconoscere oggi l'i ntima natura di questa azione, i mezzi


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I.OR.-l~DB

11'\0TI~l! O

di conduzione o le lc!!gi che la gO\ ernanu. DI)O 1mplka necessariamente il hho~no di ricorrere al soprannaturak per come non ci si rieorre nella spie;.:nzione di tanti alti i ft·uomeni oalurnli di cui I'Onosciamo i r·isultati, pur ignoraudone fa C<lU'\3. 'ralll=-~i:uno piuttosto alla •lesrriztane dei sintomi .;l)luatici e psichic1 del ~eco n do :-.tadio dell 'ipnotismo, ossia dello stadio cataletLico, in t•ui, t~ome ben ricorduretc, faceva r,adt•re il Burrallino colla ~emplìce npertura delle palpebre. l'o fenomeno. costantemente os-..ervato uel nostro m.tlato. er;t un 'upnea di hreri•~ima durat:l, l'Ile ci avvisava tlell'immineote >'IlO pas·-:~J.!giO al peno lo catalenico: indi l' e-r.ursroni re"pirator~e ... ; face\'anu pm rare e profontlt• " tli tipo toracico superio1·e, mantenend osi lente ed irregr,Jari per lutta la durala del periodo cat:Jli!llico. Lo s;.ruardo er.1 11i una !'truna fis~1ta: ~~~ occh1 spJI:to~all la-.ciavano ~rorrer•' l~; 1:1grimesulle ).:Uaocie: m.tncara il fenomeno dell':untnico.:ameuto: la lisonomia tnlltl rntcra manteneasi impa~s1hile. Lt sensihilitil cutanea abolila anche allr più vire ,.. ··ita:doni: dei sensi "peerlki. per come ' i siete ripetuLamt•ntP ucrerlati, mo~travu~i aholito l'olfttto cd il gusto; l'udito ill\!!t'C e la vista. sino :ulun certo punto. con~en n ti per corne ve· drerno. a propo'<ito delle sug,.:e~11o n1 mu-;colari rudirueotnrie. già po5s1hih ro t[Ue~lo stadio . Il fenomeno dell'ipor<'cc ital>ilitil nervo mu.)co lare, d n• t• t'nmtteristico dello stadio letargico. ~eom pare n~solutamerlltl in t(Uello catalellico, ed ~ so->tilullo irnece dall'altro. 11011 meno earaltei'Ìstico. della lles.,.ihililà cerea dei muscoli, i qu;lli mnnte n~ono, anche contro le leggi dell 'equili brio. le po-it.ioni loro impre~:;e dallo ::-perimentatortl. Avete vislo come le membra del Bnrrallino, senza la henehè menoma resistenza, potcvnoo nssumere posizioni ~trane


IN U~ MI LI TARE J-.TeRO l \T\l.ETTJCO

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C<lpaci tli stancare qnalo nque altro indidduo. che non si lro,·i in tJUI'Ile contltzioni, e conservarle pet· mollo te mpo. Il se n ~o muscolare del Durr:tlfino. nrl periodo catalettico dell'ipnotismo. rirorderete. che era r.tcalmt>nte imp e,-saonabile e capace di t'Omunicare allo -.te"~o ltllle le diver.;e ouiturl ini emozionali, merci! i moviruenti c le posiziont date ai muscoli. l ccoslalo da uno di noi il palmo della mano dell'nmmnh1to all'nperlum della sua J,oW.\, rpteslt sorradea: alzato 11 braccio cui pugno chiu<>o. in atto di difMa. In frontu tosto si cort·ugur a, il volto prentle\a l'aspello minar•·io-o: "Lesu invece il llral'Cil), in allitutltne di cluedere l'elenlo,..tna, J'anter:\ fi.;onomia nl·tnonizza vn. romplel.nmentc a l conce Ilo del mendicante: l' intera persooalllit si nrcomodava a crue~La espressione. È que,La. come ~:tpete. h nola intluenll\ del ~e-;to ,uiJa fisonomia. che ci fa avvertili non trallarsa m tfUe:.to ~1adw d'iner'l.aa mentale U5soluta: dapoichò il cer·vello del ~:al11Nlil'o non i• a.s~opi lo nl :;:rado in t"Ui lo i• u~llu letaq.ria. e'sendo po s~ihile, come U.\PlO sperim,eotalo. dt ;,ug)!er·ire una adea od nnu sorie d'idee, morCl' movimt:nti mus(.•olari, che fanno r·i d!O'slare nna sola parte dell'lo. abbozzando e preparando in tal ~'""a la su~:ze.;taoue allo ,..lato rmlimen:urio. Ed rn eiTelli. racorderete. che muovendo l P mie dita dtnanza aglt occhi d t BnrTnLti no alla stato cnlaleLtico, imitnn1lo an cerLO modo il volo dell'uccello, el{ li seguiva nello spazio il presunto \ olalile, li nclw non intervenÌ\'a togliendolo a t]twll'ahl,ozzo di :ouggel>twne allo stato rudimeut:u·io. \'olli anche confermare coll'ecrtLat.iolle dei singoli muscoii f.rc.·aalt fu meccanu:a rnu·colare del ' j,.,u, ro~i hene a .•,;e;.maLa dal llncheooe ~da Houlogne). come a ripa·ovn dell'tnJluenza testt" riconlata de l gesto :ntlltl lìsonomiu. l ~d ec.cilatu il coa·ru·


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&R.\"DI II':.OTISMO

gatore dell ~t fronte (muscolo dello sdegno) In faccia prt'ndea ttlliLudine minar.riosa, l'ammnlnlo col pogno chiu"o s1 rh 11llo(tn in nlto di difesa. 'tìmoJato l'elevatore comune della pinna del naso e del 4nùùro superiore (muscolo del dtsprezzo) la sua contrazione tosto si accompn~navaad un mo,imento di Lutto il corpo \ erso un lato e qualche volla la rnano destra ::ollevavasi coll' indice steso nella direzione dello s;.:uardo. ~:cc:talo il triangolare delle labbra (muscolo della tri.,tm;a) t~vetc visto cnmo il c:apo :.'inclinava lateralmente, le h1a,•da re~l:lvano pendenti. l'atteg!iamento intero del :;o~ ,{ell•l ern perfettamente •JIICIIo della pro,..tratlone. Sembrava un modello da fare inYidia a qualunque pillore. giacche la p1h.t uon ~nmhia, se non interviene il suggestor·e, trauando ;i ùi fodelo rappresentazione dei diver·si sentimenti. Trallasi in •JUCSll casi di Yere allucinnioni proYocate per mezzo del senso rnu5colnre: mentre ttuella dell'uccello imma· ginnrio appat·tiene ali•• alluciont.ioni di un urdine piu elt•,·ato provocata per· mezzo della vi:~lu. Ho provocato inoltre io Bu.-ratlino il fenomeno dell' t>Olicatnlessia ed emiletar~in colh nota chiusura d'un orcltio. stando l'altro aperto; ed avete as'\ISlito al curioso fèu olllt>OO dello sdoppiamento nello stesso indivirluo, che, menlf·p dal fato dell'occltio npet·to mostrava tulli i ,;intomi !'omatici dello ~tadio cataiPU1co. dn quello dell'occhiO chiust> invece pre5t•n · tu''" quelli caralleristici dello stati io letargico. Sino a poco tempo addietro, molli di questi curiosi di:< turhi llello sdoppiamento della personalità nei folli, furon o ritenuti inesplicnhili colle cono cenLe della psicologia empi rica dominante ; mentre 11ggi Yen:,:ono ad essere deterutinat i ,.pe· <riment.almeotc me re è l'ipnotismo, che, a uuon dirillo. ''e' e


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IN UN Mll,ITARE l TEI.lO CATALE'JTit.:O

/Bi

t·itenulo. come vi dissi. per la migliore autopsia delle

la della psiche. E trovandoci nel periodo catnlellieo permcllele che vi faccia ..~"""''"' re come questo stadio dell'ipnosi non si presti racilmente alla perpetra1.ione ùegli attentati sulla persona; inquantochè esso, in eonrronLo degli altri stadi, non può persistere a lungo, senza che sopraggiunga un attacco di c:ontr.lltura generali1.zata. Pure devo prevenirvi che per In gra nde ipe1·esresia aiTel n, car·atterisLica di questo periodo, può uo' ipnotizzata votnrinmeole abl>andonar,;i noli e !Jraccin del suo ipnotiz.~ae. ed agli occhi di quest'ultimo la dellora1.ione apparire nsentira; sebbene rispetto alla legge, colui ti quale, con nn rrualnnque. determina indipendentemente dalla volonlil sog-gello, sifralle disposizioni afTeuive dell 'animo, del>ha ritenersi assolutamente colpevole del crimine di stupro. Ed ora brel'emenle tmtlerò del terzo periodo dell'ipnotismo, del sonnambulismo cioè, in cu i trasportavo facil mente il Rurrattino colla nota pratica del rellesso del vertice, periodo quale, mettendosi faci lmente in r11pporto lo sperimenlalot·e coll'ipnotizzato, poossi a quest'ultimo rareaccellare qualumJue specie di suggestione, che, se eletLrizza. i lai ~i, nùn eotusiasmel'it certamente lo. scieo~iato, che anzitutto vuoi conoscere quali i sintomi so mati ci e psichici p1·opri di IJUB~to periodo. J\icorderete come uua specie di lamento. accompagnato da profonda in,pira7.ione, rivela l' a in Borratrino l'invasione del sonnambulismo, dopo pratica to la chiusura flegli occhi, lo che n1i fa pensa re tpaonlo que~to stadio dev' csstre peno:-;o pel pazienle, il quale sembra immerso in un sonno pieno d'anRoscia. Però, sic~ome è abolita in fJUesto stadio la coscienr.a dell' lo e l' indi1•iùoo destand osi non serba memor·ia alcunn, nulla possiamo sapere di p1·ec i ~o .


GR.\ ND E ll"\OTISYO

Come carattere :-omatico parllco lar~ a que~to ~ taclio ,.i ho l'atto notare la co111plcta insensi~ililit al dolore di'Ila p(llte e delle mucose; non t·he l'iperestestn della sles,;a, rhl:', le~~er· ruente eccitata, prO\ Ol'a lo irl'igitlimenlo dei museoli o la cosiddetta falsa ralale.;:.i. ~l a ricorderete benissimo qunntu alrlria insistito, nel cor,o delle esperienze, a dllferentrani 'l"'''ta contrattura da quella provoca ta mercè re~citnzione clt·l ten· dine o del ventre ntnscolare nel perioùo l etar~iro, la •pmle cede all'eccitamerJLo del mui>colo nnt:rgoni:-;ta: ntt•ntre in •1nello sonnarnholito, i• provocata dalla selllplice ecc t.ltione superficiale del tl'~umento esterno e cede alle !'les~ e eee"ilazioni cutanee deltol1 che le ha nno datu nascimentu {~li arti mantenevano lr~n~i l'attitudine loro impl"l'''": ma nveto pot11\0 convin cervi bent ~simo che nou trnua,a si niTatto di fenomeno r.otniC'!tko, t'ome n prima ~o:i untn può ~elllltnu't' a qoalruno: ma hensi d1 una <;pec:e di :;ug:.:e~tione muta o tacita obhe·iienza del so~::euo allo spet·imematore: in•tnantoc!Jt! !!.li :;tes"i non tarclavano a ritornare nella pn-.i1.ione primili va. È d'uopo però fissare bene DI'Ila mente che Lauto l'iperee. citaiJiliLil n en·eo-mu~colare. cnratterbtica del periodu letnrgico. quanto la O es~ihilitit cerea ùellu stadio cataltdtl 11 e la contrattura genernlo di quello snnnambol ico, allro n t~ n rnp· pre~entano che tanto manifestazioni diver:.e dell' allrllentalil eecitaltilitit di'gli apparecchi motori cenu·a!i , cuntllr.IIJIIl' pro · pria ed un ica dell" stato ipnotico. Ed in "ero i· noto uhh stanza come la sospcnsiunt• ddl'nt· ti' ila dei ce oh i volu ntarii coscienti faccia esagerare l'atthitit dell' as~e eerdu·o-~pinale, la 'lu•"e. per stim.oli :ulequati, "i ma ·• r~ster;t nei tentr i sen,on i e r~ichici coli ;l facile l'' otluz,one delle d1ver~e I)Uggeslioni et! allncinazioùi. e nf.'i rf.'n lri


l\ UC\ \llt.lf\RE I s H .IHI C\1 \U l iiCO

i;):3

motori colle :nari.tte maniJe... Utzioui l!ell';tumeutato tuuo muscol.m'. \ i :.tlllf' altrt':,Ì ,.,jn,~erati dtJIIa ~traurdtn.tria t!'altazioue Jella forza llliiSWiare del Burrattino. dumnlt• il periodo sonnamholico, Jl(ll' la reewcnt.a con cui 'inrea ~11 '"'lacoli matf'riali rrappu ... ti alla sua per~onn nclln a1lcmpirnt•nLu delle varie suggestiOni; e ctu sta 111 pctfl:lttu ill'lltuntu. culln t•guale esaltazwne nell'illl~-'llsita dt>t sensi :'peciiÌI't, dte ,.u,tutarnmo :tt'uiti in m.t . . simu ~rarlo. Rt:,pellu ,tii.L '1stn. 'i ...i etc .t ·corti. come il B 1rralliuo, altra' ersn h piceola fe,snt·a, formala dalle palpebre :.l'rnich iu,~ ~: nella •IU:t;.i o-curitu . Jlllli· h··ni,,iuw le.rgere t'aratteri minuti<.,.,inti: e lo ... tessn ,.; i• cchtat.ttu pt't J'u1lito, per l'ulf:tto, pel t.1tto t' per la sensthtlilil gen,•ralc; t,lltlu che avverti l:~. presenza della mi.t mano a tre cenliml'ln dal ~uo lianeo tlestro rome una ~cn . .azioue molesta •lt ··:dur·e. t:ir1".1 lu stato mentale poi. ca1 allen:oti,·o delln sta.! in ,onnamlwhw. \i dirù, come da per \'Oi 'tclisi '1 ,iete. :'incerati. d te qu 1 tuuo dorme, rmt uuu eu 1 profun•l.uall'nle con w nella eatales,j ; ~u..:qeril.t un' iùt!a. fllt',ta ri .."tCJ.dia la noziu11c di alLru i•l1 u pro3si rue, che eo n 11uell.t lt.IIHIII 1elt11.1one. Il o "uggerito ht pre::.euza d t un ucctJIIu c ricurJ•,1 ete eu n qua nL,, \'erita lo a.·,•.tret.Zas,;c e si :-tutli:Js,e dt prendedo; hu . . n;.:~o;crito ill\ere elle 'fu~llo fo·hl' un serpente ed avete H~lu l'at_lo di terrore elle ha fatt" e c•ome ccrcns~e eli ruggire spa\'eotatu. L! loqu el.t. d1e ahh&am ""i,tu ~o-pe.;a nei une p t e·e lt•IHi :.tadj ..tppatc nellu sl,tlo soonawltultco; uta le (Jarole pronunziate. per I'O~t dit·r, mar.rl~tnalmente ed a ha::;sa \"OCe, '"llti;.diaou a qrwlle d1 un 'o!!cantt• clte !Jatla. Stl ltl'll ntonlcrete. lutto ciò r.lte pronunzia\ o dinanzi a lui


7iH

I,R \"'DE

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,-enira riprodouo hen~1 con iscrnpolosa e);alleu11. tornt• in un fono)n·afn Edi:<on. ma con timbr·o ahJ,astanzn monotono. è questo il penodo. don. pe1· la comparlel'ipninne rlr:•lle cl iYerse facoltà l'erebtali nIla ipereccilnziono g-PueraiP, :;ono possibili nell'ipnotizzato le dive1·se specie di :-ng\:l'sliuni: e1l orn voi gi[t siete in ~rado 11i compr·ondere che l'e-.~en7.r drlln :;uggestiooe nPI sno si)Iui!it·ato streltumente ~rientrlir·o. ~·on­ siste in CÌÒ che lo 1ipP1'101611l:llOre rn accellare al S(l,l{!-(t>fln Ìll e'perienza idee 1·.apari di lradun>i in allo. le •1uali non snlumente potrnnnn e":<ert! eiTe!l11atP- durnotl' il ~unno ip011tiro (~ug:!e..-tiooe intraipnolicn). m:1 anche comp1uln il ri~1~>;.:lio (:'ug;es.tiooe pustipnotica1• E C<\ m i oeia odo dnIle snggt>sl io n i mnemon it• he io tra i puutiche ricorderete, come nella setlurn de l 2 1 dicem br~ l H!ll. il Horrallioo, che st~ono,;c o as~O IIllamenle il greco. sepp~> ript>· lere fedelmente e t·on prClpi'Ìelit innppnnlabile di nt:rPnto il noto epitnlno de){li ~p:11·tani, raduti alle Te!'lllOpili: 'O :;tZ'J ~- ' 'X)''(~ • ' ' <XXEo<X'.JJ.~VtOtç, .. ' " ~ O", ':"!l~'; • l'•''). ..o <j7t 7!1u:oXit(.H 4

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~~t•J•JJV f;f.(J.Ct~( "rrtt60J1EV0t ;

non chr l altro snllo :.les"o argomf<nto etl a...:.ai piit lun..:n e difficile : Et -rò %txÀr:J; Ov~·netv dpt-:-·~c JJ.ip!lc; ùr:t' ft·\t7-:"0V '1\j.ii.v ix r.li•rr(,)\1 -rou-r' oi1':évsq1E TuX.'"tj. 't::Hi6't 'Y~P 7r.eUO'o•r:-~c; s' ÀeoOapt'?:v r.eptOÉt•J.lt xdr1dl' drrlr..Xv-:-'•l Z,rx;•ruvot oùl.oyi~. Per non dirvi ,Jt>i pruni nwsi dtlll'/lim/,• di Omer·n.ll'un'o.!e intera di \nacreonlP dal tituln Et':; ?o~o ... , Jell.• ft•rmol:l niJ,Cebrica dell" t'IJnar.ion(l rli secondo ;.;rado~ l'l' un Jun~ltis,;imo ed inrricato teorema d'guditiP: 1100 che varii reori'IIIÌ ,Ji tri· gonomctria piana e sferka, ver~i d'Orazio ed il s··~nenre brano di Tilo Livio: ' ''lfllriis certe sacm·dotiorJll't' allrJII/'11111


l~ li;\ ltiLlT.\RL ISH IlO C \T.\Lt:JTU~O

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.tanttn lunws acc.·~.~il. rtf r11l11l /Jrlli tlumiqll•' prtsll'it JIÌ.\i mrsptruto !/''1'• rnur. l n IJnella :.l t'''~ ;ed uta ipnoti•·a •lei ~l du·emiJrP f qnl. IJo ·d etenninato in llnrmumo alla Hhll'll pt·.. seuza d•'lle ~n~ge­ ~tioui Yi-.hr u Illusioni pr·ovMatE:> tlt·l 't'll'o •lt>llll 'hta. E ri{'ordrr·ete hcni~.;imo clte, SUI{~Mtioualu in un pezzo di carta !Jianca rJ ritmllo del nostro lliret Lart' mell1co ch•ll' ospt'daiE:> militare. il llurmllino dapprin1:1 "ernltravn indeci,cJ. po"t'Ìll finalm enlt• vi ..:recle. molto piu qunutiu llhlllnu •toell.t tllo:) ont> enunu>ran lu · •ti ... tinti\'i mili11r· rlt'l pre')nnlu r tntlo. ~ou 'i sar.1 •·erta mente ..,fu!!:.:ito il 't'n so ti1 ··ompiacrnza grandi,s•ma, pro~ .11o ò.11 llurr alLI n() al u11o in' 1to di lt'nert> pre,•o iit'> •ruel r itrnlto a titolo 1li ricordo. l~d allot·a. llll'"colato que~Lo prosunto l'lln1tto tl1•l Direttore, :-;u r111 unn dì \OÌ precedenteml'nle avl.'•l praticato un seguo irnpf'rCPtlihile. con altri ~eli!' pezz1 d1 t'aria luanca perfeflnmeute t'gualt. et! invttato a ,cegli,•rt' qu••llo tlel [)irettorr. il B m·attinu .riammai ;;i è in,:.!anunto. In nn ultro ~''peri meolo, .;onappo:'ln :ti pr<>,;nnto rit1 :1tto una IPilll? positiva cli ingrandimeuto ~". ti Bnrrallinn a"sicurava vedere ingranriica la tr,.:nra Ilei d1rettore: cil! r.ht' prova rhc la ~ug2estionc t i"iva ultltidiva pE>rfetlnmflot~ allt' leggi lisl(·he !lt>ll'olllca. \'1 sietE\ elci puri si~~t·ernti d11• uel no~tr·o malato si aYHa nni'IIEl In per':>lstenzn della illustone nl n s' eglio; e tro,·ò "'E'rnprt'. 111 me7.7.o ad altn, quP.I p '1.1.0 •li cart.l hi ••wa che [1~"1' loi rappt'l''ùntnva rl Tl1re1tore tlrll'o,!w•lnll'. PruVtH'ai farilmente in RnrralliO•I il noto fenomenn d~AIIa polari7.znzione e su~~t>,tionato un :tll.!t'ln eo:le ali 1erdi, applrratn l' ÌlldtCf' all' ocl'ipile. 0 1111 appt'lla i.'tll!lpane per lui l' llll•ungiuP, tosto tJue~l• .;i Lt'asformò 1n ù•avolo coli•• ali

+

4'1lSS0.


Per mezzo delle illusioni ,·j~ire I.Jo pututu prn\'ucan; in Jinrrattino alli e :ìtlillim cn ~i l'ffiOZJonalr diversr: e rammtnlerele henissimu che. ~utrge,;tiouat.a là preseu~ d'nn 1'1J.!rwlirw. lo carezza c l aYvJdnn 1.1. ;,è: cnml!iata la :;u~ ge.strune in n11 animale feroce nlleggiasi allo iipaveoto ed alla tl1resa. Ileitogli che lJUe!lo er11 1111 leone irì atto ùi sbranarlo. pt·cna un arresto terr11ico !-ìll':lonlionrio, e suggeritogl i cs:-:en1 in pn-.se~so d'un lun go etl <t•'ttminato pn~nale, si :ot·a~lia r·un wemenza contro il suppo-;to leone e l'uccide. ..b ·e te n>tu ,·ume H calma eri uua "perir~ di "od li~f.rzione iwparlron iruu'! del di In i animo: e rpt.t ndu l'ho im tlai.J) a caricar:;i snlli! -:pallé il corpo rlel leone. arl.tl la il l!l'lldo dtconlrazione musrni .H'•l allo sfor-zo rbe è ollhlignto super·are. llammenterete sir·uramenta che ttllo stes~:oo Lernpo ho sugg-e~l r onato ch'egli di nasco~ to trn~portas"e ilcadnrr•ri11n d'u n neonato. Jigli o della r·olpa, t!t~stioato al -,eppelltruenlu per far s.;ompur·ire le tr·a··ci~ ù'uu infame setitlZtone. ~l e;rlì ;.:nnr tingo e so~pelluso, col fardello stretto al seno, l''·r\'\ ia ad un anj!olo della stanza, :.c:l\'a Id terra cou una pre~unta \·anl-!a, rlepone OPI r()~·w il rathlvere e paurosll (-l!'OrcM al ;;eppellirnr>nlo, rit·.ak:!ndo t' (ll (IÌl'(lj la terra. quasi atl .tlfnntanare le !raccie della suu recente rimo.tione. Ho pr-ovocato consecutivamente in Burraitino. di,·er-~ tll11 · sioni sensoriali olfatti ve, che si svo lsero alla vostra [H'b•'nt.• t con i11appuntahile verit/1. rn pezzo di cat·l.a posta solto lr sue narici e falla r•retl•'ltJ una ro;'a viene dn! Um-rntlinu u"pirala volntluo,:nownte, Ct•JI · traendo il muscolo trasyerso del naso. tJnasi ad elur;:aro le "ie d'entrata alle correnti olfallive. Camhiatn la :-u;..rgP"Iiunc in ona boccetta d"eterl'. cot·ru ~a un po' le narir:i. ~trin!.!t' le palpebre, quasi a limitare l:\ Clll'rente o! faLLiva a~sai irllt·n~ 1• Ricorderete pure ell o, tkllogli esser·e quella inv er~e ll tlll 1


hu ·cella d'at•itlo fenico, il Uut'l111lino d1itule l'apparato csternv (iell'olrallo ••k\lllltht ancltl' il lultbro snpt•rwrf'. quasi a repellt•re le mole-te onde odurife1 e. SnggP,ItOtHII<I uu'iJin,ictllt' olfatti\a nnust•ohonda. un atlaH~ t·e Ì ll puiiMazione. nti ru liUtO Pl'l)\llt'HI'C 111 Burralli no un ~entimcnto Pffit)zionale d i rilti'1'7.Zil mi~tn a ~pavento \ nrhe h• ... ur:~··=-tioni gust:lliH', o illusioni sensoriali prO\ocnlP. dPI . .cn n tiP.I ;u,to. riiH:mulrl a flll'fit\ i,tdia nt-1 no.:tro m.llatu. ii>JU<lle ~orlu;;l'e centellinando uu 1 presunta LtWt di ratT,'• con un st!rtso ùi Yolullit dt>gusl:ttot·ia luna "}H~cirtlt•: t ran~u:.:ia tl'uu lialo un l•iccllicl'ino di ~nppc•~to rhum. che perfino J:li pnl\ ora una ln!'o,r• •lizzo,:t e la ronlrazinne lut·n ta dPIIo 111 bwol,lre delle p.dpe!lrr. quantlo altro non appt·e ...,.,tlYt> d11• 1111 limpidissimo hit•.clttet' (l'tl''l j llia. lra tmtlalo per In <'Ìt'costanza m•ll1• hevandc piit ~variati'. u..'.:e,tiunasi un<~ lazz~ ùi lnue. npp~>ua munlo etl e~li apprè'"·' con compiareo:t.a tlltkt·hier~ alla hocca: ,·uola •!IH"i d'un lt'allo il t·ontt>Oulo. uniformando la mi111ica nlla St'll!'ol\ziooe ~~~~tativa piaceçole Ili c:lti heH• uun !tuona tnua •li lalte caldo. ~~ •·amhia la sug;!eslione in una ll!Z7.tl Ili l•rorlo e \'edc"-!e <' Oillt! ti Bull'lllttuo. conlr;teudo l'o•·l.ir<ll.trE' flpiJe palp(•hre, qunsi tt •·ipamre gli occhi dal vnpot·e eald1) ·· be ~i spl'igiona clalla bevanda. 11 an~ngia a larghe e nunCJru~e h()ccate. degluti~··e .·on (ll•'rnut.ione e ad i uten allt. lt~:;.·ia 1r:b!Jarire da Ila sua fi,onum i a i l senso ùi ri ,.toru. ~ ~la "";.(f!t'sl i ono di ltere un "ermulh ;:hiat'Ciato al .;el t t. f;t~endugh 111 ~uiare un llic~:hier d'arqua. do\ e precetìenttomeott> .ne' o ,ciolto renticin•1ue centi;:rammi di chini n•• e J',llfllllalillo, :-.6111.1 per nUIJ:t a\'Vt>rlirc J'amarttudine del chinino. he\e il :;uo presunlo rhuru. ~'elici~sirni d<'l pari, furo o!l i ri~ulta l i delle sngg-cst ioni


ltR \:\Dt: 11•'\0Th\10

Pllloziouali da illu.-ioui pnn ocat~ del !'en~o .Jell'utli1o: c l Ul) :.ernpli.;e rumor.. la'tu nel 1.1\ uln. ru Ja fui Cl'CdlllO il :-UOIIO d'una marcia f1roehrr.. rhe :wcuutpa~na,·a il C<l'lawre di ua tuadre; al che, riconlr>ret c. come il llurralliuo s•nst ahllaudunnw ild un dirotto pianto. Costatammo p:trilllenti in vostm compagnia il ft•nnutt>IIO della pohtrizzaztone: e lJaslll\'ìl l'tntli•·e applicalo all"ut·,·ipite per rar cambiare la te:'lt.. me~t.t "u ;(ge~li.,ne an di 1i' a i n un a altr.t d'io,Jole gaia. \ .1 rie furono e l a;;sai r.umpJc,se le ,;ug;.!e'lioni intnupnutir.he pro,·ocale in Uurr.lltinu . ùa tll u~iooi tlel seu~fl mu~('Cllnre· P ncorderele. 1'111• su,:~esiHmata la ~ua prest>rtz.• tn una barca e~li rJna:-.i :;i dtuulola ; nl gt·itlo che la ltarnt ~La per capovol ~ère, egli pn>va il senso della perdila di ••quillltno e non appena si gt"ida al :;alva rlti può, egli i&t iuli\u mcnte cunu ocia a nut1tare tenendo alta la testa dalla rtperHcie delle presunte onde, , piuJ.!e •l corpo all'inn<H•zi cd e:;egue con preci:.tone i mo' iuwnti adattati del nuotu. Incontrato un ostacolo crede alla presenza di uno -cuglio, \ i si a,.rgrappa ten:•cernentt! e tullu rimpil:ciolito nell.lJII'I :-un:t prova lo smarrimento ed i hri\"iùi rlel naurrago che :-t"tllnpa la vrtn. Anche le illu sioni del sen,;o termico provocato in BriiTaLtino , determinarono. come hCin ricot·derele, una serJtfl•la di a111 e !:eu ti menti emot.•onall 111 armonia coli•• $uggH•Iiuno; tlifalll. annunziala la\ irruan1.a ,), un camino e,di vi si appre~!'a~ allarga le ~amhe, distende le ma n• per riparare il 'ullCJ dnl ralori•~o rag;.:iante; "tropit·da le ma n , e soffre;:!a 1.1 snp••rlicie interna Llelle gambe e delle co5de. quasr a distnLuire un ifnr· memeote il calorico. sollevando a larghe pieghe i ,•al1.0ni, Jlre ~ urlli bagnati, per meglio insinnat·e il calore iu qut!lle


l'\ U'\ 'IIILIT\H~: i!'TI 110 C\T\I.KlllCO

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parti; l' 1lupu no certo t•·mpu U\t!lù \''lo ..:h e -.uuiTando pel troppo• nlltlu allnntana il 'i.;u t'li d corpo tlul pre,unlo camtnu. La pt>rlila di nozione dt•lla propt ia per~onnlit:t;con lrn-.fnr· maziuut• 111 un'altra, riu,t·i U,!.!ualml!ntc l.e110 in Borrauino il quale, drventav.t succe"~'vamenlt': gt•nerale, monac.r, halia, o spos r. adattando \'esptt'"'iOiltl rispt•llivamoute al comando, alla r,,,,t·gnazrone all'allawunel\ln ml ;Il t'i\O•Iore. Pu.r .;•tg..(t''liuno criminale iutr·arpnnltt'tl ho pur·e fallo e:>t>,:uiro al Burrallmo. ilq.Ltle. tlisplhlO o-.tilmcnte contro il tenente medi··u teuhellani. che ,j er.1 pt!r•mh~u. ~taudu al rPferto ùello ste,so Burratti uo, di ,JuLit.tre della reritil dei 'uoi a~C<hsr ··un' nlstvi. lu fl!ri alla 'thtra prcsen1.a con un pu;mnle (di carta) che 10 'Le;;sn Ali ;n ea P''~ lo in m.111o. Di suggc~tioni memonil'11e posli(HlOtichc, una. su;,:l-{oritu. dal mal{gtore med1co sig. \h·;u·u. fu eseJ.plila puntualmente cioqrw minuli dopo il ri~\eglio. t>Ù Il Burrattino ripetè perfettamente i 110~1 ùae >t!l'~l del Il me: « l •·tlltl CtiWr dd sul e/Il '' {tt oitW i< t;irmru all'11111or clu ddl11 rit• CtJIIl • da me appositamente storprati; Sl•slrluentlo alla parola l'alor color; cd all.t p:trola rino fuoco; uel cui :;tes-.o errore cadde l' ipnot1tzato dopo il ris\'e,!.liiO. Suggestioni criminali a lun ~a :;cadenza ho fatto parimenti {''el-!uue al Durr·auino. il qualo, come ricorderete, uella seùuH• rpuotu:.r ùel :'!z drt·embre l !Il ebbe Inculcato th avvelenare ton una cartina d 'at·selltl'fl (zucchero polveritzato) il no~tro tenente rolonnello ml·dr o Guerriero. la mallina del !7 tlicemilrl! alle ore l ~ e meuo p. m. aggira, asl fùrt tvnmente lll'll'atrio dcii' ospedale; o ttuando vide aperta la port.l dell'ufficio del drrellore, n coll'a. versa nella bol· Li~lia !l'ncqua, che sta sul t,tvoln del Orrellore, ls pre~uuta cartina ù'arsouico e spia i lllOvimcnti do! Direttore mcdù-


i HO

t.R.\ 'iD E

II'~OTISUO

.;imn, cltt>, r.ume ricord~rr.te, ttolrò 10 ufficio, hPVP.ltP J'ac•tnn tf,•ll.l l11111iglin e:l allor.1 ~olo il Burrallino, ahh.tntlonau•lo l'ntrio ,j riilu~:-e nel proprio ùormitoin. lln 'altra ~u~\!t>Siinne nitninosn tli furtn rsegui il Dull'.tltiun a I]UBtlro ginrui .Ji tli~tanz.t P rnn una _2r.1nde precisione. !~l'impn~i il ~:; clicemllre lX\1 1 •li recar;o;i dupn •tnattro Hiurni alle i pom. pre.;i~e nt~Hn dj,pensa elel nostw """PPIIale e ruba•·vi un peuo di rnrne. che anPhht> tro\·ato ,·kinn l:1 hilnn•:ia, drn c "la la ·''l'li'·' ed autlare post'l:l a ripurla ~ntt u il gu. m·hl•• 1ld suo letto. nopn quatt rn :.dorn i a li'ora prrcisn d Burrai! inu .;n• nde nrlla di~peno:;a. e"'!!Ut' il ftuto tlelln rarnc e 'a a riporta ~~Ilo il ,:.!u.uw:alfl. To.;tu 111i rt>cn nel rep•rto P fatta;.(l i ··o~ta­ tar·p In pt·rsrnza drlla t·n.t·ne. gliene dumn.nclo il mntilo. E'!li non s:l prct'i,arlo: ~Pila la respons.1hilìlil -ui propri c·umpn).{nl; e qunntlo i• HlE>~so alle ~melle e da me fnrteutPIIte I'Ìillfli'O\PrlliO: );Ì sfO\(U in un p1anto dimtto. chi' fn ~···!uito da un arc·e~-;o cnn\ ubt\11, Qoest.t "ui'gt'stiune •·rimino~a Pllhr la ..;ua siO,.,r('llarH imporl'lO!.' per h '1nrat:t e pe1 ,hteoza h•lla ruede ...ima; non o,r.wtc altre ipnutiuaziuni P. su!!gt!,tioni int~rmt••lit', e;;t'!!nite fcrll'l mentt' 'it'llll c)jo;trn\(gere la f'I'Ìlllol, '·l h "ll.!g••stiont> ··t imino'a pustipootica ddl'omidtliu del ftii'IPr·e rn l:!;.(ÌOrP 'fagnnw1i co n un fucilr, precedl'ntemrute re-o inoiTt•O'I\·o. l'd .~w;.; tula nurat.ilmenle alla 'o;,tra prè:;t>nt•. nonsolo il nurrattino lta la illnci110C eompleta del colpo, tnn ~ente perfettaml'nte la 'uppo,la detonaziOne. perd1t'> o-e gui. cume rit·orclt>rE't('. un movimento tìi rra~alitn. L'nmnNi 1 tlegli nlli e!<P.I.(uiti· dun1nte l'ipnoli:>mo erli qtwlli r11mpiuti in una "Uf!J.:6~ltonP po~tipnotica, è completa in Hurratti nn: prrù l'amrwsia su!-{1-(erita. q ue~ta ~peci e di suggestione ne);nliva. non fu c·cH'onata in lni da.;;uccPs:-o; inquaulochi•. l'i·


l'\ u~ 'liLITAil.K rsn:no 1:\T.\t.r.nrco

ì t.i l

t•ordt>rete, come uell 1 ~u--~e~nellle ...e,Jnt.l iprwtica e ~ot li ahhia decliunto perf••ttam• n te •l mio uomP, ~ome •1uello della pcr,ona clte In :we..1 incitato .ul an-elton.1re il•l11 ettore. 't·hhena in h-.i-.l~nl••rnente nhhia -.u~!!'~-'I'Ìio •li nnn pwnrltll.i:u e a chicche,.sin il nome ,Jell'i-.ti~nt"n'. C:iù, co111e ,·dete, t• liell.t piu alla irupr.rtanza me lit'o·le· ~le: in•lu•nlodt\: nel mentre non runferi.; ~ ... iturt>zza aiJ' ipuolii.Z 11m e a·, 1'-.inu. su..::!eris ·c al perlo ,J"ipnotiaari', nell'intere"''' •Iella ~itHiiJ.ia. il prt•,nnto rc>-.ptllbabiiP. e !:li r.• ,..• tlcl'linal't' Il nome del \t'l'Il c:olp~vole. "H•II ho voluro nhhnn•lon.ll'c il .;o..:;,!"elw sen1.:1 Lt<ntnn• la lrttsUJi~.;iune tlel pPn,iel'o a tli,tanzn. 1'111•. ro me ;;apete. i· quistio ne pal pllnnte di allnnlita; mo ltn pii• 1'111~ d lltll'rnl l lnn ci t•il"tll·iva ·~s~~ r·e 1\lall• :t~SOg'.(rll :\ t o n siiT.tlti e~ pe t•im e nt i, e l'OH c~ i lo pnsi tivo, d.ti dottori F1·oodn e C:rin1nldi nel mu niromio pt"OYillt:lal+l di ~ OCt'l'à . La ttni,lione. c·ome ,.,np••te. per quella grande allratth·n che ha se01pre lluH•ralt~lio"n. Ùe\Jo da «JUel ptnntli\O ind11·iuo fì,.,iolog•cn. trar.àtto •l allo ~11 icher c dal .l .tc~.;ou. i qoali "' eano :'Ltltilttu il principio clic• l'i•le 11.ione su ...· il 1 nlo\·im~n ti atlaltatinll 1 ' " •uhiettivazil•ne. P difalttpa,..,·, llr'l demani" •l~:i .:inr· Intoni. l n cl'u..... ti nllim: tempi perù. riprt!.. n l'argomento lt•lla ... n:tgeslione ment.tle. cuu •1uelh :.criet:l d'ch:.cn·azione, rhe 11nto IH contrihnito aù e!e,are l'ipnoti..mo al grado di \ era sctenzn. molliplic·ati i falli. . . j è aurorin 11i ad e"'p~rimen t:w• sn~:li inùi' iclut tpnotizz.lli i f.?non•eni ti Pila ll·n>-mi .... ione d l'l p i'O"itt:'ro. iutt~~n non gii1 nt?l sen-;o cl 1 eh inazioni' o procm-.tinazione. ma cnm~> -;u~~~stion e d'i m m.1~ini muscolari eli motn per l'estrt n'c'cnzione v erbalt~ del pen,;iero. Con tali intendimenli. a voi in precedenza manifestati. m'arein!ii i l ;2;; dicctnure 18\l l . nlh vosll·a presenza, ari intmprendere qu esto gener e di espHiPnze in persona del no-


76~

GIIANDE IP'WTlSMO

str·o malaro: e ricor·Jerete bPni~simo che, suggerito al Bllrrattino (lnr·anle il petiodo sonoamholito, di riprodurre la. r.gur·a gf•om etrica. òa me fH'eceùenteme nte tracciata sulla carta. slandn iu cli etrn le spu!le del malato. riprodu,;.se perfeWllneme il tri:111qolo re!LIO~n\o l'O D tale precisront:, che uno dr H•i mi faceY.l nntar·e sul pr·oposito la ìdi>n Licn ullicaziooe a.lestra deiJ'ipoten u•a, come nel mio tracciat~. IO\'iLato a r·ipr·mlune un cerchio lo ra con minore ..,fono e con un nw~im ~nto piu r·isoluto: riproduce un pareltt~lo­ grammu, sehbeu"' non cltinde::;se gli angoli. fnritato a ritirodurre la le~ Ln di un nsino. che tl\·evo tracciato nell:l cnrta il Uurr·atLino nou vi r·i es~e. per quanti sforzi sembra dr e~e­ guir·e , lasciando u·a~ pari re in In i il feuomen<, dell't•snur·imanto psidlico, il l}llltl e, come ricorclerele, ci co n~iKliù a In· sciar ripusare il ~o~orgetto. \ pplicai all'occipite diver.;i campioni di lana ·~olnrata ed invitato il Burratlinu aò indovinare il colore rinsci peri'etta· mente in tutte le esper·ienze. In un'altra se1luta invece ill'O<~~o ed il nero fn rnno indovino 11 cinque voi te $ \l seue; i Ljlrigio tre volle su ser; il l1inn•'O du•! voltfl ~> O cinti ue. C)nestn potere dr 'isròne cromatica all'occipite. squisrto in principio dì seduti, andava mano mano p erdendo~i. lino ad aholirsi cornpleL<rmPnte colla stan ch~z1.a cerebrale>. e diCtl po · tere eli n srone, e non sul.;gestiooe mentale, io tfuantt) che nell'applicare l:t luna colorata mi astenevo assolutamente di pronunziare menLnlmente illlolore della lana in esperimentu, il cui gornitolo alla r'iurusa e atl occhi chiusi applicavo all'occipiti' del malato mentre quando invitato il Burrallino a nprodurre le li l-(nro geoml'triche da me tracciate sulla carla, dietro le sno spal le, non solo illlpiegava uno straordinario srorr.o


l~ U\ 'l li.IT \Rj,; IST&RO C.\T\1 biliCO

'iG:~

p ~icluro nel comando mentale. ma ricalca\'U iooltr~> cul lap1s le linH! precedentemente traccialt• . 11 numero pen ..atu fu dal Burratt'no in.lo>inatn tre Yoho ~Il CÌOtJUe: l'tJ,ecozione d'alti coruples,.i, COme: tOCCare l'nrliciale ml.'dÌI'o tli . ervizio ÌO t(Ue!Ja ~iornata, de.;i~nare l'uffiriaJe piit t•ltw.,lo in .!rado tra 'lnelli pre,.enti alla "ednla. rimno\·ere un regolo <:npra il tavulo e riporlo ..ul tlirano. prendere il mio hert·cllo e portarlo via, fu con merari:.:Jio ..a P::,attezza comloltn a compimento. ~i· crediate l'!lt' c·,. bisogno di rkorrere al ruer.1riglio>v per ... piegare quesll lenomf'ni, i quali rientrano perfella mente nol•·ampo òelh mec•·anica. per poco che consideriamo l'aLto volitivo, non più come l'enomeno immateriale, ma uensì 1111 ve1·o fenomeno di movi men to u quindi una semplic" uHulifesla1.iOno ùella mnteria. ~ on potreLe quin1li rigellaro del tulto l'ipote~i di Lomhroso chr fa dipendet·e il fenomeno dalla trn~missioue òelle. vil.n·nzioni e clei movimenti delle molec·ole cerclmtli :ltll'll· ' er·..o la scatola ossea del .$Ugj.(e:;lore ''erso la corteccia rere· hralt• dell'ipnolll.zato. il quale rapprest>nt.a ni· piia ni• meno che ona corlla tesa vicino ad un'altra, che 1li1 110 :-nono e che enL ru in Yil.lra1.iont> a.llorchè tro\a'i in cond1ztuni di dare. piuicata. la sle~sa nota. 8conosciamo twn:' t i me1.zi di condu1.ione e le le,:~i che !:u,·eruano que5to moYimenlQ: ma ciò non impli•:a ioe;;i ... tenu c1i fenomeno. clw per l un ~o tempo c stato re:•p"nto prr quella invt>terat.n tenclenza a consldt'l'ttre i fenomeni P"ichicì come appar·teneoll ad nn mondo di ver o rlai lì:;1ci. SapPte d1 sico1·o l'esi:Henza di leggi fi~ieh e circa lu lru,.,mis!iune della luct', del calorico e dell' eleLLriciti1 ; m11 ignornte in che consista vt• r·a1nente l'elèltrici Lit, il calorico, la luce . Volete per cruesto negarn e l'esistenza 'l


Eppur•• dP.hiHt dirri o.:lte in •1uesti nltimi tempi!' ipolt··r dt•l Lnmlli'MO t' 'lata r.ou pitt fnrLnna :-o~litnita da un'.tllra, 1'11,1 sar·ebbe l.t sugJ.(e~liune Iii moto lllll!'t'olnre. per t·ni l'ipu,.tiJ.z:tlo ·orprl'utler,...lthe cpl~'llì' in,·j,jliiJi modilì•·azioui ne~li or·l-:·1ni perif+>ri.;i cii moto rlel •Ul!.!tl'I'Jre. qnelle ,·il•r-azionr rudimentali dell' nllo 111111ore, ··he rirnan!,!ono inco-.cienti nllt~ ,taio normale,,, ··he :\ouo rb lui ~tercf'pitP in 'irtiJ della ~qui­ .;ita eccitahilitit patolu~ic.t •lt!l ~eo.;o mu~colare, ,!ella "en-ibilitit rnet.,orira e delh s~>n.;il•il[t gener·ale. con~rit:~:di tlallo ipnnti~mo.

i: l'ipotesi piir ili't't•Uahile. cht'. cnrn~ 'edete. ripo~a ulln ,·eri1:1 oramai unin·r~nlmeote rono.r11rta. per ('Ili " pen Ì•I'O rqnivniA a pamla nd ntt(l allo stato nascente. io altri termini, a un principin di allivrtit musrolare che tenùe atl uh iellivnr•,;i 11. E•l ora mi Jlermenerete ran·i o~::.•·t·rare che il l"'n<"ln StHIO'lmholirn 111111 i• •'t'l'lnmeute fra lutti l!li ,;tadii ipnnwi il pit'r prupizio alln l"'"'li'E'trazion~ •ie;!li allentati al pndon•: ~la ­ poidti• ora voi •·onu.;rete l'he in P''o r·itorna l'iperPr,·itah'lit i• mu~1·olare per• semplid t•ecitamenli leggieri della rulf', r.lw usta•o!Pra il ctunpllno>nto di un allo nefandll. Come pure. YÌ .;:l rete t•onvinli ,·Ile. la ste~':t ::u:r)!estione tle,··e~~ere ar.cetlnta clall'intli,·irluo. dtP SP"''o uppone formale rifiuto. (JU:Hl•IO •l'•e~ra non ri-.Jiilll•le al se11Limento morale dello -te.--o allo .;la tu eli ve;.!l ia . R.rcnrderete rertamente dt~ il BurTall ino oppo:;e re"istc•u/..1 al comando d 'ahltr·acl'rar~ un uomo nudo, n t[uesln ,per·it• ùi su;.:)!c.;tione immur;'llij. •la noi fatta appositamente l'er --a..' ;{iare. -.e in e.;·m t>.;i,tes'e inrersione tlell'i,tinto ,,~ .. nal••: t1 :;apete altrthl, d1G molle i.•lcridtc one.;Le della Salpt'·lrie'·n· giammai uhhidit'IHto alla sugr(eSiio no di spogliarsi ·~nrlfh•per


l~ UN ~lllll Al\~ J.., H RO C\ 1.\1.1:1 JII'O

i (l:i

pt·entl•·r~ nn ha.mu in comp:t_!itlla di un uomo; lo che invece

.. j ott•~nnt· l tcdmcnle da altre doune eli piit lt!!.!HÌeri co,..Jumi.

Ft,sate hene in mt!nle cl1e nd ..onuamltnli~rno la 'r.lotll:l nun tn:wc.tl!ompletaulP.nte, ..t!f,Leue 1lilf••rtsl!a mollo da 'fuella clel!o -.tato unrmale. Bkordate't·t !Jilre clte l'ipnuti::.nw rappre~enta uu.t neHo'i artiliciat ... analu:.1a :!ll'i:;teri~tno. e ue;:li i-terici non .. ignilì.:.'\ ~.:he es.l!!~razione dei ,jntomi propri 1lella malnllia. Ed om elle ltu 1!:-t llii'Ìtu l'c ... posiztone tlci 1 i-.uflati .. peritneut·lli di grauole ipnotismo. pro, oca t o in Bu1 rallino, ho litlllt'Ì,\ che ··ia3CIIlln tli vo1 s.tprà ,,•n,.:iorMI'e l'ipnuli~nlll med.e-.imn dall'acntsa C•JIIIUIIH d'tnùHITU lo:"'' 1 tlanni alla societa; !niJito pii: tJIW ndo rp1est o viene g(•lu:~alllen te cu.;tod ito nelle mun i dolmod1CO, ello l'atlopt>ra solo n SI'O[W :-.l'ionlilico e c.:urutÌ\o. l't11'.1 l'ipnotismo considcmrsi pel'iroloso lfltnndo !'.i adopera dn1 profani u ..;cupo rit.:I'Q,tli~·n. ovvero quando·,. impie~-:ato da per~une immorult ;l scopi ùel1tluosi: etl in AUit'atnhi i casi p1·ovveolo la lr'.!'g-e: ma YOier· ~O[I{ll'fl;,;o l'ipnmi,;mo. perchè •Jnalt:lte vult 1 iuoluce mali alla ..ocietit, è lo :-.le'~" che ~oppt'i­ rnere il Cl,ltollo. ,.,o! p•~rcltt· pui1 ,,,.,.ere .ulopet atu riall'.t5~;"'­ ,jll,, per con ... uro:tre uu otnicidin.


"i liti

L' ILf JUMlNAZIONE CA :\fP O DI BATTAGLI .A.

flotl. r.: , '" •' tullnl, <::tJIItanu medico

Fra i Yari argomenti cht' ~i sunotr.ttlall nella \' conf•·•·cnm interoa1.itlnaJe dellt: ,or.it•lit cl••lla Croce R os~a, tenuw .. j recentemente in Roma. 'i fu rtuello della illnmllla7.ione •ll'l campo ùi bauaglia. per h ~: um dei feriti. l..t crue::;tione H•nne sollent ta dal Sonano1 _\l ilitare llnlint' di .\l nlla e la rcln7.iono ru f.tlltl dal lwrone }Jund~. l!ll'llicn (:<qto tlclle ami.Julan1.e dell 'Ordino e profe;;,ore ;l ll' l nl\el'lillit di \ ienna. L'ar).{umenLo nun putl'\'a e.;,ere nlliJntn a per~onalit:• pii1 compì>lrn le. giacche e noto che ti .\lund\ trallli la ,,._. ...n CO;,a ali.• confere01.a di l~in t•\ r.t del l 8 l'\~ e -n···e,,i,nmentt• se ne l' sempre occnpato, fact>n•lo anche rPtentetnento delle e:'penenze e delle confert>nt.t' n Ruda - l'l'si e :1ltrow. La que:'tioiJe em cosi fnrm ulata: « L'illuminazione elellJ·tca p~:~r servire di null e allo s;.:mn c he1·o dei fel'iti dopo una bnl.lngl ttL deve èssel'O forzntalllento


t.'ll.l.l \Il"\ \'Wl:\ l

011, l \\11'0 II J 11\11 \lii.IA.

i6i'

« introdulla .111r.h .. nel -.en iz o tiellt• ~ociela •iella Croce c Hos ...a. Si do' r.. hhe d un'l ne ~ i:, in lt•mpo di par.e prov"\'e~ ùer.;i di nppan>a!Ji t'lellrir.i (carri t'nn IICt'UIDul;tlori) ». E' itlenlemenle non E>ra po--ta iu Lrrmini mollo opportuni. 13 1'0~11:\ tl.tpprimt eonsuler.are 'l"'le ,.. il sen1zio afiìdalll alle :;uc1f'lit della CrocP l\o:-s.l in tempo Ùt guerra. Jn molti 'talr e .;fnrtnnatamt?nle in pnrel·rhi di •ruelli ÙO\ e · ra,.;o·'t.IZIUIH' •· ,a ..s:ai lioreate. e.-..a non hn rhe h mi.-sinne di coopl'l'.tr•• l'Hl ~··n·iLw ,aoilariu militare n••;.!l1 stabilimenti di terf.'l lirlt'il. ..:iu~ ne ..di O'IH!thli terril(lti.tli u 111-',.:li ospe.J:•Ii d a c.•lllpo Lelllporaneamente im111ohiliuati. llat•• •Jne~lo, che COlÒ:\ si rui'H 11\ai l'a.;SOt'IUt.iune de;:h ilflplrt>edri elelll·ic• COli o ~->euw a<'CIIIIItda tori provvhti 111 lt•rnpn rl1 p;1ee? t~ ne~e,;­ snt•in qnu1di fnre una tlisti ozione in l ~;be alla o•·;:aoi;:zuzionL• partic·ol.ll't' r lll' hM no lt> sOI'ÌC' Iit nt>llc ':u·it• po1eoze. L'ar).iumentn uon puù ri~o:n~trdnre ci ti! qtteiiP :;ocietà. r.lte SOli•> :l.ll lorit.z.tle n se;,:uire le• !ruppe wmhall€'Oiì e che rnnrt•i:ano ron '''SI" a portata di hallaglia. l'er •Jiltl'le. 11111la tli J.IÌÙ n~.>··~:-:'arin dw un app trecd1i•1 el'illu tllinaLione. Per quant" que"ti gruppi ù' ~m:e·orritori rolontari siano pro,,imi ale•:tiiiJH' di ball.•;!l•a. rw tlnHanno e'sere un po'dis~:osll per non iuceppare l'open t11•11e colo nne comltattenti. l u 'lue;;te e.:u ··o.;lanzP lP \'Ìe -.o1111 ing"rnhre tiPI carreg~io e ÙegiÌ artnali 6 Cht 3\e~:;e j',\11\0rill.aJ.ÌIIIItl di Jl0rl:l1'6 <:OCt'Or;;o ai r~·riti. raun e ·····inllP àei riparti ~anitari iucolnnoati. dovrehh.; a... pt>llare per init.ian• l'vprt·a propria. elle l azione si fo,.,.e In' li tl .. line 11:1 pt·r nun :t nelar..i a lrtJI are inutilmeule in mezzo al fuwo net 11101 imenli tli l\ltlOI.ala o relroce.-,;ione dei comhalleuti. l.)ueslo l{'lllpo tli allt•:;,l s{U'Phhe nri e:'oberanza co·mpensa lo dalla pnssibilila tli nmlare poi a funzi onare nelle loc:diti1 dovu le perdite ~o n o ~ tali ru ;~~g i o r i. avvicinan\l(Jsi


ili8

t.' II .I.U \Il~UIO:\ lt IlEI. c:\'11'0 lll B\TT,\Hl\

tanto ,Ja rendere più n~c\olc• e piit rapido il tra-pollo n t.aro•lla . St· 1.1 haua~lia ~ar:t -lata importante l'IIIJera· de1 -occorritort 'l lllÌZÌeriJ li'<Hit]Uill.unente solo \~"t'O :'Na: o',Hft:Ocfn jl giorno !\i t}ovreh!J~ proprio interrompere il larorv !JIIUOolu l!~'o •·ominr.ia n ~,· oJ~er•i più eflll'ace . l n lltt•zt.u ù' ilhnuinat.iune •JuaJ...t.t:-1 p tr~hè inteu-o, 1111l · cloppiereltbe i ri.;ultati !•l<ttid tlllll'unita santtarì:t. foiiH' ~e­ ltull e dr .;anil.t, u-petlal~llo da munta~na. rulonnn lr.hpOrlo f,.Jiti O!} nJtr·a tfU:d-ia•Ì. \l.t qunle sarà qut.:-10 lllet.zo d'illuminazione intensa~ ,\ qua lt retJll isili d.:\ ~ e:-:~" rispunder e ~ Ev itlc•ntt 1uente l' appan•c·,·hio illuminante Jon·•t e5~ere dPIIn m :t.~~itni\ ~emplil'l ta . IH:l118J.:HOvole, trasportahdc•. so· lido . 1\s~o 11011 dovrit 11\BI' bi:;o;:uu di per~orlal e tcc·ttic·o: iusoulln.c dm ril essere 1111 lume di una granùe iutc•rt~itu. rn.1 dtt• ,, p•~·sa accPntlert~ tla chinu•111e e dovunque. Tautu piu \ kmi :-aH•nw a tJU•'.!\tn itlt:al~ tnntu mPglw sat-il. Or a. in runfe5•o r. ile nun t•uun .. c·o ancora ::ppart>cclli di't· triei che altl•iaou que~ti reltni-ili. \ parte i t:arri illuminati clelia l'a'a :"'autter, Lemrnouuiere C. ùi Parigi. cii cui IJu rutto ecuno in t(lltl:>lo sle.,so r:iornalc { 18!1 l ) e d: cui 'elllhra 11011 do\ ersi pÌil rn1· fJUI'Oia, 01<1 SI i• 1111110\'11111 Ja prma l'OO 1111 c~arTu ill nminante clell.t IJ uml•·= .llotorm-r;,·.~··lhdwJi. (l~nnn­ .. tall} tr-..tutlu un proJellor~ clell:t diLLI "iemen.; ed Il nl:.ke. E.·ron.. nua !JreH• dl''.:ri~io n l!: Il •• •no illuminant" l':ettl'iru ha h forma Ji tlll cnn·o vrdinurio eli tr..... portc: a qnatlru rnote. \ ell internu \i .;uno un ntnturt• a pt>ttoliu ,j... (èlllll Jl.lÌIIIli'Z clelia iorza Ji ;; Ca\' Ili vnpnre t• d 11 na dina mn p.•r In protluzrone di no a r Hl r...rtll' eli (j:j volts t• di W ampc~ res. Il mulorc pesa sole) 200 cltJin· gramn'i ed il cano co mpleto con LuLLi gli accessori .:!0-t-ll. Il consumo del pell·olio è di 80 kg. all'ora.


l.'tl.l.mll'l \1.10'& OBL. C\ lli'O Ili 11\TT\I:t.l \

i6\}

Questo appnrt•cchio è "lato a lopenllo ... ul campo di Telllpelhof pre:-.;o Berlino e :.Ì dice eh~ nhhia rlato molto ...otldi~ra~euti ri-.nltati. In o:.;ni modo è bt:ne notar~ che il suo ... ulo mntore pe:;a due quintali •' eh t• per funzionare dieci · or~ oc.·orronn ,,Ilo quintalt di P"lrolm e che il carro pe:-a 'l'fili quintali. .\n~he pre"o di noi l'ioteres-.anté argonwnto t' ng"~llo tli -tndin. p•'ro il O!J,tro indirizzo è un po'•liferso 1la quello r.lte si st>;.;ue all'e:.lero. Hendo conto particolareg..:iato dr un 'espenenza raua in ltornn.la!>r!nn1!u ni r·oiiP:,rhi 1l;,;iudizro sulla bonltl tl1•l mPtutlo. Il giorno l H apr·ile u. s. dalle X alle l O di sera si fece dunque l'espom•nw di wi o parola. La localili1 scelta l• si lunla fuori porta Salm·in ud un chilometro e mezzo circa a nord , sul \Ìole Pnit·oli p1•osso la vigna (~ ÌOI'gl.

L'apparocchio illumina me adoperato fu una lampada Wells d t Vt'cch1o modl:llo, vale t1 dire dt quello d1e non banno l'ast:1 lun;a artscol:lta e che •Juindi uon ,i po,.sono ncrl!oderl! ,tnn•lu ;.:li uomini a 1err.1. Dl<l ,j devè u,.are una .;cala che fa }fHle degli attre1.1.i di :.en tz.io della lamptda. L'app<lrt>.:chio fu porlnto sul sito con nua carrt-tla da battaglione. L'esperimento fu or;.:.tnizzato nel ~eguenle modo: nn drappello di :W ,.old.lti in armi e b,u!aglio !otmola' auo altrettanti feriti . l O. pre.:eùentementc designati e provvtsh per di ... tin • tivo di una tahellina diagnostica ros~a erano ferili in modo lla pOll'l' t•amminare. l O. contrass~>:,:nati con ta!Jellina bianca, stante la qnalitil Jelle ferite, non si potevano assoluwuente muovet·e ( l). 0) Qu esto wotlo di usnrc le talit•lline ù vrc~rrltLn dal unovo regolnmeuto

di Morvlzto In guerrn. 4H


7ìU

l .' lli ,U~II:\\Zto\ t: O.El. C\111'0 DI DHT\t.l.l\

Tuui furunn fatti liispertiere 5ul terreno ci rcostant~ nl l'iLo

tli riuntoue, cun lurtlilte cùe i feriti legz{ieri. quando aves ero veduto un f.tro ln1ninosu, IP.Olamente. come tlej!li uomini ~t:\llCUI e ft!riti si fu,,eru di relli "Il t[uello. ed 1 feriti gm\ i a\ ~"-ero .ttte-o il ::.o~cor-u dei purla feriti doTe t>ranu eaduti. Es'i pnrtiuHiu p~>r tlisperùet si nella campagna circa mezz'ora pri1111 che si :tcc••ntlesse il faru. L:• l.tmp;ula •·•·u Jll'H\' i-;ta di due tubi di ferro a d;tst:uno ùei cptali gi pult'\'U ap!'li•·arc ti uet:cuccio d' act't'lll\Ìnnt:. r ~alltlo il tubo lun go pnco più di nn metro. la lamp;ula poteva t:,;sere prl!~a per le ùne man1 "1ic cla due uo111iru l' :tnthe al·cc;;a ess~;re 11 a~purl:tlil ùa un l11u_..:o ad 110 alLr11; n-antln il tubo lungo rin~a S •nrtri l'apparecchio do l'eva rs:;Pn· .tonni O ns~ll u l'uuziunare in un sito. Ftt scelta qne:-lil Sl'!'lllllla lll llll ÌPI'a .

l a rnuntatum pet' il funzionamento non ha richie:;to pìt1 di 11 n quarto •l'ut·n. 11 1i ... rahlanu.:utn t.lt:l lteccuccio. mt>ùiante la -topp:t itnlte· 'uta tli olio cii rntramt! ha richiesto nn altro •ruarln d'ora. Dopu ciò il faro me,;so in dtrezioue rlel çentu. ha cntniucialo a fuut.ÌOIHII'e ed ha cout111ualn per le due ure dte i· tln· rato l'e:-periuwnto. ;;enza interruzioni!. l.e m:munc ~rano faue da 11'1' .;nldati delh cnmpapnill :-.peri.llisti cl...J ~enio, cnn molla f;u:ilit:t. L'nh(• di catranw adoper.tlo era lli rp~alitil a.; ... ai ::t•ailt•nte cu mpNalo al pn'zl.n tli li1'e 0.2:> al k:,r. TI consumo in due ore l'n di ··b·a l O ~!f. Fin dal prìuripiu dell'e,;pf'rienz:t il tempo :;i e me.:,.n ali 1 piog~ìa P que-;la eli tanlu in tanto tlirntta e accomp<~;.!ll·''·' (iii tlbc•n•tu \eoLo hR ~Pmpre continualo. Ciò non i• valso u speguc r·e la liamme; pero 1:ol r;tiTn•cltla-


I.'III.UIII'\.\110\t: J.)ll, t;\111'0 Ili R\H\I,LJ\

i/ 1

wento dd te,.:olo dae protegge il l>l'rpenlino ne ha tliminnito l'i nten -it.a btm i nu"n. La ltu,, pio.!Jo!i:l ftce' a pure iu molo che la luce n di,.t.tnz:t -3!•[1·11 i~,p tneun \ i1n, Ln ricer~ t eh•i feriti dove' a e'~cre falln eia !l porta feriti !!IlO Ire han•llt>, 1:.-,j lurono •li1 i:'i in :1 ''}uadri~lie. dascuna con ~ umoim purl:•nti una harf•lla ,, l un rapo ~quatlrhdia con l:lta.; a th ,:lnitil e 1o1 relalin lantt>rna a •'t:P:. ' ·Oltre la hmltrn.t a•l o,.rni capo ~qua•lri,.dia fu d:~ta una •·umnne torcia a \t'filO at'rba.

n

\!l t> fu d 110 iJ 't'.~llale dte ÌIICUIIlÌilf'ÌI\H\ J'esperimelllO. Il tPrreno i1lurnin1t0 dalla l<~rnpada apparila nel se!.!uPnte modo: 1\~t· un r·nggit• di cir·ca ~O metri un prnlo ine~uale: ftllll di~lanza •'tt't'a ~3;;o melri soprn nn po..rl!iO una cosn di eampngn.t c1•lle pareti illuminale. J\rlla dir('zionc ùell' \,·,,uat'fllo..:a una l'tll te deprel>sione di'l terreno. poco dlumio,\ta e più iunanz me liot•rt>utenle illnnttnalo un altro piccolo pog-:,!ÌO <'rlw-o •·on qu l ll'Ili• lillo re~pu;dio: a cirr.·t 3110 metrt n••lla ditf'zione -n•i-oH~-L un'allr:t ~a-a :l>-•ai pnc11 illuminala ma che ~i polt!\:l di,tinguerP: fra (jllf'"la ecl il fato •i ,H,I,.;ma in ('I'H•li•• il ltr,:o "i.tlt dci ' lonti Par"nli. alber-altl e ...okato :-ni lianchi d.t fn•q~tenli fo, ..ati e monticelli di tt-rra. in una J'lll'flh il terr.-no tlow1 a com;i,]erar,;i •li t!illictle pratitallilitit tlnruul•• la notte e Ot'-suno appare,·chio montulc• "''~P~'·' rnrTo o rarn•lln :wrel•be potuto perconPrlo nelle \'Mie •lirtwoni, ~·,In aHrhhc potuto e•,-ere cnn l11llo lnn.!he~so il viale. \d ~"perit>nw tlh~orntncmla ut>ssuno Mi :w feriti era ,j_ Sihde a !'ltt SI li'O\ll\':1 pre:;"O iJ cen trO JumillO~O . llnpo rirca :.w minuti è arriHtlo al f1tro il primo ft.>l'ilo; dopo :3 quarti d'ora i 10 ferili leggi er·i t•r·nno tutti giunti. Le squad r·i!!l,e de i cercatori, provvi!'LÌ di h;trf'lle hanno in·


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vece tardato nlquunlo; ciascuna peru dopo mezz'ora i· tornata con un f,~rito t) due hanno fallo un secondo viagl!iO ,·un risultato po~itivo, la :erzn mveee i.• tornata \'oola. Ueuno dei ft'rili furono trovati colla ~empliceluce del fa10, H Itri imece coll.t s~:urta delle torce n 'ento. sulla guitia ,pe· dalm~nle ùtl lamento ('IOeSsO dal reriln I{Oando \eJeva anidnnr,.j la lor,~ia tltl) ~:t:rcatore. Cmt(Ue ferili u n<~:-t·o~li nellt• depressioni del terrenu o situati fra le rn:weriu e le alttl erha,·ce presso la \'i!!na t;iorgi non :.oliO ,tali ritro,all. \Ile l O. continuantlo la pioggia dirollissima, si e dato il :-eguale di atlunant.a eli i· finilo l'esperuneoto· In eonelusionP il si.;temn. esperimentalo 10 coodiz1011 i almo· sferirhe pes..;i nw, l'l oppa1·so i u sostanza h nono: i l'e1·iti lt•ggiel'i c i gravi d1u potevano cnnuuioare sono accorsi al faro lurn,ou;.o cl.t un raj.(~i o t.l1 circa uu d~rlomctro, i fel'lll rnlpul .. nti a ntnover--i ~c u u :.lati ritrovati nel hl proporzione del :w o o· l nfine è tla rwtarsi eu e solio la larnpatla sopra una sup~r­ lìcie rl! ci r~a l 00 metri •Juadr·ati. la luce era cosi \IYa t'Ire non ~olo si ~ar~hiJe potuto medicar~ un ferilo, ma alln·~i C"eguire qualsiasr t•pPr.tJ.ione d'na·~ent.a. Stantio nel \'illino .\lore.;co ( \'ille;.t!H) posto cirl!a un chilometm t' mezza Jal ,ito Jell'esperil'oJ.a anche duranle 1.1 Jiroua pioggia si \'eÙevu un forte eh iarore chi! a dire dei pre~enti SI sarehhe potuto distinguere andre d distanza eloppta. lh fl'onte t1 questo rrsult<~lO e a1 duuui che insp1rano !!li ll.lluah apparecchi elellr1ci, io sono sempre ù'a·n iso elle la preferenza tlehba essere dala ora alle lampade-faro il r.ui prindpio :.i basa -;uJia comhu:;tione di un olio minerale. r~oNl pn't irllensa dn un getto ù'nria ,;oHariscaldata.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

HIVIST~

St H \L\ 'Ili. - Toaalolta. dell'urina nelle malattie del fegato - (Pronre-t mMical. gPnnnio 18!12) Ila un luvoro ntollo importante basalo su cento e!iperilllenLt, l'nutor'' trae le conclus10u1 seguenti: 1• La ltJ'~liil'ita dcll'u 1·n1u o.u IIH' ''Lil nel! n nev1·uPi Hkool ieH .flti'OfiCA, 1161111 tuborcnlol'li del re~alo crnmH\ ~ubacuta tlì Hfl · nnl e Cralher l.), nAl cancro ci rco~rl'iLlo e 1:el cauero inOILralo <Jel r~~Aio, in talunn forme d'ilterizta cronira, ~ talvolln an~h·· ncll11 ct rr·o~i iperlrolica., billar.., cii Hanot. ~· È normale o dnn au01sce nella cirros1 alcoohC'a ipcl·lroflca, nel fef.(alo car dinco, in certi per ioJi della cirrosi 1pCl'lt·otlca l.nlia r~ di nannl. 3• N••gli itter1 infettivi g1•avi o a fo r ma calHrrale, la ICI" F~iciht delrur iun normale o diminuiln dmant~ il per rodo dJ <ltat '• '-'llbl"Ce un aumento notevole al momento della r r i..1. i• La tn""icila .tell'urina è normale ed aumentA Pecondocht> In C<'llula ~pAtica 6 no•·male ool alteraLa "•n ndla <>trultura e uelln ruuzione. ralta &~trazione da qualst8"Ì (~sioue I't!118le capace oli lrRllenere nel --an;ue i prodo>lli toq ... jcJ ahbanolnuali <lei r~gnto. 5• La lOS"<ICÌIU tlolrurina devt• e:;~er ...empr" delerminuta nelle malattie d ..J r"gato; nè la ric~rca Jella lo!licu"urin ahnwntar e può ~o~tiluirf' que"ta ricerra dal dopp1n punto d1 viflla t!Pll a .lia~;nl)~j e ùella procwo!li. 6' L'aunwnto pt-rmanente, non g111 pttsseg~e ro o critico. della ln!<!licità delrm·lll ll rende sempre la p l'o~-tnosi pru ~rave. i• Allorquando vi ha aumento della loe:stcita tlell'urmo Il r egim e ((ltleo e l'anli>lupsi iutcsliuale sono assolutamente indigpen~abili.

r.. c.


RIVt::iTA

T ~t..CR \RO Ooohulone Lntestlna.le con dia rrea, a ..enza. dl vomiti feoalotdl e meteort1mo v entrale. - l'rv{lrt~ mnltcal, teuhra10 1~!12). Un11 tionun di ti7 tmni ca•le ammalola per do,ot·i fl'~tu \l\'1 111 1.!8~"0 Vt"lntrè act oropar:nult da vomiti li so;.tuuzo L1lio e eti alimentari : in c onst>!.!:uenza di 1111 pu r .!alt v o alln 'liP' i iniziale !'i soc;lltui'lCO ... ubiln una diut·r~:a proru:m. tthbowlltl ti~~ìma. Atnmr>'4<~A dopo •lllallro ,.;iornt nll'ospe.1aiP., "l cfln!!lfllano i rulli ~oguonti: PcH>sistent.n doi vomiti escl uc:avornr~rtle bilio,.i r•·l nhmt:'nlarì cesl3at.ione della diarrea, \èlltra lrallttbili!'.. un•>. mdolonto c pu11tu 11\t!ll'rli'Ìco: ne!'~unu tra ··'18 tli er111e: tempt"rll-

luro t> pol!'o nurrnali. ltnguu umida

~··•

~ic.H'ni

o.uccc'"''i

la eon•lizinnl ~l'ttl'rnli andarono <;t:mpre pe~~iorandn, <'nn tinullvnno t vomttJ pitt o tnl'rto frt•qut>t•ti è !';empre olt ~l'llt• ~o.o"tunze IJtlio~o od nlimenlAri:

lorrtò In diarrea cn11 :-;c"' khn

abb.,udnnLi~!'limo: uon ;:r, ebbi:' lllai rneleot•tsmo '"' aku11 do·

lor•· addom111nl•• 11\l'IIO clt~ a Jiv..,Jio della inse•·zionr dirtl'1 Httt· analiche, dolor • •JUC!-~ Io, per• lA Hl8 locahzzazione b ~:11 Jeter minnta. •la Allribulr!'li Ai continui vomiti Il P"'"" andtl Ct'lldo"i muu mn11n pi~rolo t filiforme. la pellf' frN!Io . In lin~tua secca, !{li occhi infoo"≪ lo temperatura "•:•'"'' fluo A a;)•. Nella f(lltlrtn g1o r nala rnort. A ll'aulop~ta "' ltovuro~to 1 pnlmulll, il cuore, il f••!!ulo, i r•omi normali \ll'ap..rtura •tell'adliorne J'inlt-st n , "' mO"lrò lt!gg••rmeutu •li"t••"o ,. nella e«cavazione peh'ica Ju•· an"e

r:•-

tnl•·,tinali allorli:.:"liate fra loro si dtc:lin~ue,·ano t!AIIe oltre pet· l colorito uerA<:Iro dovuto alln cangrena prori•lltA rl n un '·olvolo "ttuato a un rnelro e mE'zzo dal ctccu. L'antes ituo r.fln~renulo aro net•o. asstu vascolarizzato. ft·illlull StOlO per Ju lungheZta di la 8 20 Centimetri: ti l't:''ln rh•l· l'ileo Ouo ol ci~co ero ridono am net'O cor·lone tìhrn"'o dc•l tlin metrn dì un eenlìrnelro circo, vuoto di mnlerie ~oli<lll ù lirr:it.le · il ('ll•ro era normale e dic;le"o da !!8'-: ti rolon a"~c~c.mdenle r•tdollo pur esso a un rorJone fibroso e unte all'ull•ma p<Jrzione rlt'll'ileo: 11 colon trasverso e disccwll'IIIO llOrulali o vuoti di maleri e feC9li: al di sopra dello !'ll'llll"O·


\fl!DICA

Jam••nto l"tntc«lino mo" li'Ava..:i li••,·env•nle dJ,..Ie-.o, del rnnanente non prt>'<enlnvA in tutta h~ "UO P:-ten!>tf•ne altt•ll rli parl1C'ohu·f• all'tnfuot·i dt un l~;r~cro graùo d1 f'OilllC"ttone . ..;. traltuva udunqu~ da urùtmUlalala tuorta p•·r o.::cJu,toue tnle,.tnolt! Ù(lvula e uu v oh vlo Ot!Ila purle inf~;~rrore lei· l'ileo. c eh~;~ iu vila aveH• pre"t'nlatn c:inlomi morbn,.,1 piit pr•1pr1 rl••l colert~ che 1li 11110 "'lrnn~olmnenln interno. Oifatll, menlrt.' tu c,jnùrome clmica ~Ielle ucc.ht,tono inte--tiunle ,.,, puh r.n,...,umet·e nei :-intomi '"'tzuenti: ,Jolore nvo in un punto lirnitalo tlel v~nlr~. sltp'• o"lin~tbt, mell'ot•Ì,UIO, \()lliÌti Ù8pp1'11118 alinH~IIl8rl, pOi btliO,Ì, UlUCIJ~I U rccuJoi·ll, upll'"!<Slu l'ti ip~>lcrn11a; 11UI ca--o $0\ me.. po"lo par·~··chi tlci --intnml CI!NPI'\"811 P· lC\'tlfiO p doVP\'111111 Ìll\'I'C'e rare 8"CIUdcre 11-1 apolt"<ti ùt uni\ or•rlu,.;aon•• intesliunle. t• Ln slntn ùell'tJCltlorne, cito nnu pt·esPnln maì timpollt"'HlO in ulcnu ~~tomeutu della malallltl, fenomeno iuconciliabtle cou W10 :;Lt·nugol~:~mt~nlu ;;ilunlo luulu iu has;;u o rlte !inlo potrobhP spia~arr;t tw l caso di una ocdul"iono n~llu purlu supudot·e ùell'iuleslino ti bJ·,•vf' tlr~tnnta ùelltJ c,lonnwo. :!• T vomiti !'\O IIIPI'P llliiDE'Illari (' hilio<>.t u mai rel·aloìdi. !l• Lfl diarrea profusa pPI'J~tÌ"-Illa in lulln la !lnr•altt t!dla malallia. meutt·t> nello l"lran~olanwulo anterno 18 gtip!-i è co.::l.aul... dopo le po~hu 13vucuazioni iniziali delle materae conlcnul6 uolla pRrlt: tnfertot·e tleiJ'iule~lmo. Quu,le anomalie nel tlècor.,.o c uei smlotui tlello slransrolatn••nLo anlerno dinw--traun h~ lirtir'oltA che talora s'inr"onlrnno nclln clinica . Oourle lltnla dill't!renza nei "' ntomi mentre la le:;tone malet·iale runsneva la "te~sn ! '\nn e facìl.. il l'l'"" ntl••nt. Non potenrlo"-i arnmett .. r~ lu --tran~olarnento pt>r la mancanza dt quabi8"t s~guu t'bi! In indica""e, ~J e~clu--a l'uremitl, tu ipole~i che più 0\"\"18 «a pn· ... enlava nlln rueuw erLt tfuullu tli un ea... o di colci'O, al ~ui tfuadt·o clinil'o completo nutncn,·nno ::-olo i crampi ~ tu evucuat.ioni l't"irorn•i. Anzi qui l'ada in a ceoncio rnmntentare la o~set·vuz•one inLuret~santìssima che Fout·nier l'd Allivi•••· (l.ùr.:t railli des comptl:s rl.'n.dus des st!ttnces et mémoi,.ex cle la JOctétè dt1 ÙW/Oyie, arWdt• 1867) lnHWO publlliCUlO SCJj\J'Il Un CU!"Il ui


i'ì6

Rl\'ISTA

fltr,lngolarnPnlo inlel'no ~cambiaLo con un ca;;o tli coiP.ra f'llldemico per i «inlomi o;egueuti: vomiti r·ipt>lull, ,..e te v1va, alle•·a1.ione proronda ùei lint'amenli, inrossamentu •11-'11.. Ot'l>ilt·, cianosi dt>lle estr·emilu, 1'81TreJtl~meul o ~eucralt . J•Plle ViSchio;.;a, prostrazione, pol'-o lll1 forme, cr·ampi, atmria,al'ot~ia. dìarrea (!all'inizio dc•lla malattia a ll fl vig-ilia dellA moriA, r r trazion.c notevole del vt>nLrr>, e l'Dm-ili sierosi, inodor1, ri>'ì· fo r mi Lo stt•angolamenlo i11le rno può adunque in cer·li casi "'Ìmularti 1! co!Pra non '<Olo per· taouni dei suot ,.iotmm principali. ma coo uua sindt·orue di fcnumeui èliuio-i ' fUII"'Ì comph·ta al punln da ingaunure l'o~c:er·volore piu acuto •• chligenle. E~!'o ,!ifRLllpuc'l e~·"'l"'r'P l"PilZR tirnpani.. mn dPl ''er•lrt•, anzi <'Oli un certo !l:I'A 10 di r·~>Lrazinnc deiJ'aJtlome· con evacuazioni diart•oicbe per«t<~Lc•ntl durante tutta la rnaiHtLia, t'd infine con \Ornili =>ifwosi. lltodot·i. ri!'lìformi. La Hpiegazione di que~li fulli cl inici non 6 punto ruclle, ma la lot·o esisle11w, b~nchi· l'Il i a, deve metle1·c in !"ttll',•\· vi .. o il melliro afFìr~ehP nullo tra$CIII i onde Bcan~ar·e. ~e ~ii l· po~sìbii>', un err·r,l'l' l•wtn ~truvtl per il suo mal11to, •JIIIIIltunqu~ in laluni ca!'<i mevitabile.

G. C. J. B. nou~:IH (Archices de .\lrldt!CÌM Jtaroale, apr·ile 1892)

Nota. su di un calcolo bronchiale. -

Le produzioni ralr·olost• rlei h1•onchi già importanti por h• lo1·o rarilà, og~i mel'itano tJOH 10pècieie com'lidet·llziorw per la correlbzione cile cla alcuni si vort·etlbe ~o~tenere l't'A Ilconci ezioui culcar~e broncllit~li e la tubercolosi pulll1c>oille. Noi caso che r1pnrlt&111o ntnncò la ricet·ra dei hacilli negli sputi e per 'IUestu Ialo non vi c• il contributo in la\'or·f" clelia opinioue di"CU"'"'a da R obin e Olhvter in ~eno all'Aer..adP.IIIÌO di medicina nel gen•taio !'~co rso; ma si ba d'sllrn parte llflll prec:'1sa e minuta discusSIOU~-' ed analisi del calcolo. elle \'Ulù ri fe!'it·e. Il cate.. Io, emess() Ja uli'lnrerma che già allre volle in '"'-'' guilo a loss e ostina la flveva dolo dall'albe ro brollchiale con-


7ii r.rezioni cnlcarec, J'l'e~f'nUna una forma irr~.~golare composta di due masse tne~uah rtuniLe come da un !'&lto. Delle duu ruas'-8, UIIU di rorma -.reroide, l'nJlr(l eJ!i ::-Otde. tlUeJI& pr e"'8Ul8\"8l'Ì ttllr·an·rsala de un cuualo th un mrn. circa di ditm elro. Il volume tott~le rtU:t!.!iunge'e •j•Jello di un piccolo fegJUolo "'' il p ,,o corri"-pnntltwo esoltamenle a 129 milligrammi U1 rolorf' Jtialla~Lr•o nella superlìcie, +·ra bianco nelrinlet•no: a~!'&i duro tll con!-i:-lenza. luuto da es«erc con dtfficoltà int.accoto du uo t·ollcllo. Dh1~o 111 du~ ebbe n notar·8i come la dlll'~ttzn ù1minu \Il olHIIo c,.t~rno nll'iulcrno, la cui le<>;;itura m o,trEl\'8"1 ).. ~~et'lnenl4:1 friob,Jo. ='on e .. i..leva nudeo alcuno, t', riclotto in polver~. l' anali ..i tliecle i ..esruentJ ri-

!'tUilsti: Acf'lllll. M RlPrtO ,;oluhili in acqua hollenle.

,:tram mi 0,036 • 0,008

0,002 Il Mulal'io solubili 111 P.lGt'O . 0,0\ 51 Ct• ko a \l() >~lutn eli com bt naztone nout•·u " Q 0,0135 At'icln t'o:'lfori~o lrthasico . 0,0239 .\clrl'' cArbonico lt'8ccia non dosabile F e>rro.

~1as.:ne•ia

i1l.

Le Ulalerit> ~nlubili uell'aL;<JilD -.i r t!'Culltrarono cosliluit~ tla lt·acce picct•lioo~-.iuu.: di clorui'Ì nkalin1 con un po' di muco c·on crctizzato. Lt\ ulalt.>t·i~ ~olubtli uell'~ltwe, cli~seccele e e"aminat~' al mirrn"'COI'Ì(}, mocotrnrono dei globuli r i ~raS!'=O e numero..i cri ..talli Il ~h i formi <11 materiA gra""8. cristalli che Ri r i$COnlra rono nell'esnme m i~rost·optco di qual cile !'lputo bronchiale. Qualcuuo ~Otlltl.{hava a t·r islalli dt lirosina. La traccia d1 (er t'O rilr0\'8l8 l'autort· la allr1buisce probahilment.e al --aoguc dissecdllo l'lw ('!W·teva alla superficie di'l calcol''· LA calce e la megne"ia ,j c:tt r i--contt·nrono combina te ell'acido ro-.!orico e carbonico allo ..u.to di combinazioni neu lr~ (fosfato l r tba .. tco e carbonalo eli calce). T . R.


Ti 'i

Ili \1'-T\

Contribuzione allo •tadlo della cefalea, oon apeolale rapporto alla etiologia. e trattamento - losF ·H Coi"'"" - (.\fcdiNtl Record, aprile 18!-12). Sollu il nome òi cefalea noi so~liumo llllenderP. tmo spe· ciahl »taio 1loloro"O del eapo. accompa~uato dn unn çerlo in•·npncttli tneulal~ ~ da int•.~lleranzn 11i luce e dt romot·~:. 10 prupnt?.ioue alln rau<~o c allo intons•tà della ::oft~rt.•n:.~n. l n propor1.ione del nunwro Ilei ..offerenti, tale rna'attin è meno -.tu li&lA c più curatR di molt" allrc. Non l'età, non periodo t.h vitn. no11 ll~ico ec••.,llente pun Jirsi ,·ada iuterarn•!Hl~ tl~enle tla mule ,.ilfollo. Come Lulle le ruaialt w l'he SOHtl ellr,•llnnto l{unurahzzate ryuanlo poco cuno,.,ciutc ul!llll hro patnlog1a, ti trotlamunto dellu ceraleo tl un va!:o cornple!'!'lll eli l'imedi rurrntH'I1UlÌCl P. tli ullrc misure. Egli è t't!>Aputo che rtr~u ti 15 /, dei softerenh di ll"lurl i net•vosi accumpann il IIIAI di capo a princ·ipale sinlontA ddle lot·o !IOOòr~nzo. Tt·~ (ll't'iodi delia vita ~embt·&no "l'u•·talm .. nLH dt!;lpO~ll Il tnlc 1\lleraztol\e: qut:Jio dalla. "ccrmdu dau· ltltone alln puhct•lit; da qn .. .,la allu menopausa nelle d· une; tra 1 :W l' 1 :!fi nnru, e minimamente nella ehi vu~~cllitt. Con· sidet•an<lo In pr••rh~prJ~izim••• .JPIJI:l tlnnnP alla rtcorr .. uza 1li dolnrt ""' l'"riMt rue,.lruali e alie ~pec1alt conrliztOni lcwo di nta non $Ot'pt·ende '6 in U"Se wle solfèrenzA st ri~conlrt cirCl. Lre vollu u m~uu ptù che nelruomo, e t·i::wardo allo stagiOne qt ~arr•hiJe cou!'latalo rlu~ essa i• piu frcqueute nel \'Orno ··h•• nelln "lAlP. Quelli poi ,·nnno pi11 <>oz~··tli al mal di <.·Apo chi! menuno \'tl.ll sedenlanea, (!li !:.lu·iiost tl rolrtr<• rhe eiTttticano In rneule in uua qualche partirolar~ O"r'upaZt()lll'. L'er.>hl t e la rtpeliztone rn lUeute Jegli Rl'CC!"'-1 <:OliO una polente CA\1'18 ulla preùispostz1one, speciatruenle n~Jiu donne, e non Mio é t>t·clitauil • una ùire w trasuu,,.iu ne. ma uno propau-.ton nl doloro ti•JVULa A un L~mpel'tuoento neuropatko. J'ulli Etli <~crtltori sono d'accordo nel ritenPt'e c!Je il rnnl di cApo <~ta Il'~ o quattro volle piu frequenl•' in coloro cho abbitlno ti cn"t dt>H•> temperamento nevrotico, chi! nnn net <~anguigni a nei flemmulict. Certamente il mal di r11po t! il sintorna più frequen te e pronunziato in color·o che mo-


\1 Kllll:.\

j j !l

~trino llltCt'81.ioni 1lel «istema 1wrvoso, co,.\, 1·er • :;elllpio, n~>Un corea in r.ut, "ecrm lo J~tck,on ~> Horman, si ~m·ehhe r.on~lalalo il ;o "J. dt fre;1ueozn dt Pefulea

Le conditioni 'P"r.iah 1il nta o th CO!"Lumi, ::li CI'Ce'!'f e la tra ...curanz.a dell't!!iene ::-ono ullrellnnli futlori dt rJtU>,tu alleraztooo>. la •tuale. '"Orla che «ia, hu dt carallct·tslico ctJe 1111 UC<' el<'O clttama. rhrehbe .... i, l'sltro. ruue le marur.... tiiZÌOnt lei llolort c~rallci P0'"JTIO ~<.--ere da.::.::tliCStli -.otto nnn delle tro "e:!uenli r•ate!!orie: t •. t...htelle cho ri«ultano per di--turhi 1iella en .. r~ìa cmeht!fl e dtu "l mtuura--tano 111 mt>do t-l'lplo<~i\'O e tumulluariO prerHieudo ... pec·almente la dit'8ffi6:tl011~ onahuica .It>l 5° P·,, che ,·nnuo cnno"c:iulo eol nome di emicrania. 2•. Qui'llt> cht• t•i<~ultano p t'l' allm·at~> condizioni d t un nervr) n <•agil"ll(l d1 una '[Uill"'t8"i it•t•il&:lLOne. ftf'cra/tfilt. 3•. Quelle dipewlent• da tm'allt•fl qual!-iaAi ra~ione di!Tt·t'anle clalle ::~11 Pspm;te. 11 eli q uel>lo ultirn~ ~o l amenLe l'autore diF~c:orrt', <•la:>,;ificundo l'ulleraztone pt:t' In "-UO ellologltl, pa\ologw, l:!ocle e r-;iulom,, E' conve11P11do ello la cnnoscanzu f'Liologtca ,., la mi~liom guidu ol concetto lerapoulico. Lu ciA~"-Jika piu rPCI•nle o fnr!"e mi~liore, i· i]uellfl eh Dnoal", cht" non ... -.e non una mo liflcn tnif:tliorata th quelln o.il Et•b. E!<;:a e la Qu$ti1E'nle: l. Cause di alterata era~i anyui!]rHZ, An~min, c:tati t.illl testci (uotw, reumali"mo. JJobcte ecc.), infutoni, un•mio. Il Cau.~·· lu"-.<tirltc. - Saturuil';mO, a lc•)OI, tnh•H:..:o ecc. Il l l:itali IICUNJ[1'1if"'· - Epiles,..,a, neunl'-lenta. cor•·u,

i--leric:mn t>''C. 1\". ra11.~1! rijle~~~· - Ocular i, dentru ie. na:c:o-rarintteP, aurtcolar•. tli~p·•pliche, c:es,uah . .,,.,:. Alle prime cau..,e l'aulot•e vurrehh·• &llgiunle le iperemie, e a 'llll!lle che C(\lllpl'l'rtdr)IIO glt ,.lalt thule"ÌCI lo ltlia~t. c forst> ancho le aulo-lQs<::tne eh~ sebll,.ue (or<::e "ì dtiTer1•nzinuo 'lnlle nltrP, lulllnn una <::ufliciente rmpc•rt<~nza t~el mal dr copn: CQ$1 Pgli crerlerebhe 11iuc:,tt> soll rarr<> rl diabete doli.~ cnu<;P rl tnle~"tChP e comprenderlo con l'tu•emin. Il mel ùi <'apo prr auemiu fii origrnn 1wr dno dift'erenll c onuJZÌ()ui; una constslettle noll'imf)ovot·lrnl'nto ~lt- l se.nguo,


7SO

RIVIS f.\

l'nllra n••ll'ohl!ol'ill."mio che puo ttccompngnat·ln o,·,. l!~Jstn nma climinuzion+' della lensiotw va~coiAJ-o. P«>r In pruua coutlitìone lt• cellule dPIIa zonn ><<Jn~orin ud la c·urteceia "Ubi:-couo ta l ~ 11ltt>rnzit~ne dae "Phbi:ne nou po<>snno e::>sero per ..(! ~las~ e In <;~>de del ,ltll!lt'l•, nf• f11 \'01'1~COito la manif.,~la7.ioue. Quc ~t.a •' In varietà d , rlt lorf! 1•iil comune nellt• gioviuetl•• dopo In pub~>rlà, "•l ''""'~~ '' ~empt'é nccompagoalu tht tAle compl•·~"o ùi "'llllntni tHpm~tìenti dallo ;.talo g~neral•! da an!'tn.a che 11 '<U8 ualura r llll può es--ero} -:cou ! :tula aJ AICHII m· ·dic

tu cutalee n~!lol:Ì&lt' a dim1111111a prfl«<~ione tiPI o.;angue si rlehhnno spiPf{are in una matHel'll prcssochl· similt' ufJuelle dir enil ... nli rla anemia. ecceltunto t'hP m e::<"'t' lt> %11 11P. I!PI <~en"orio non soll'a•ono cnmt> nt•l caso ùi manr.atn uutriz•ouf'; par irner li VIIUIUl !<pi~::&lt! quelli' t'8~10!Ulle da nltl.lrato rappnr!o Ira i COt'JlU'-l'(''' e la purt. ltqtuda de.! "m~utl . Ed è cmwset ulo iofalli eh~ l'nmmiui:o~lrat.ioue ùì mollo ~u!<lauze o il con ~01'"'0 di fnllori cnpocì di nlll'rat'l.' lA prr.>s' out> del :<:anu:ne producono p»r c.onse~ucnza 111nl rlt capo; ·1uindi ,\ iu talmodn che hi•o~oa ~PII'J.l»r:<i In cer>~IPa con~eculiva uii•J libAatoui gcnt>rose dj cerll \'Ìni (champii ~IW pt'r CS3011>1() ,11118 t'ebbrt:, agh ··ccìtamentt, agli ìt'l'ilanl• mentali in ~Pnl:'ro . 'l't'ti 1!1 pr·imc> cfl u'H' vanno t•nmprcse come mollo unnol·lenli 1.. •• •Il litìuoi d•ah sit:ltt' m cm <~i può quac:ì con .. 1 nll r•· 1 prc· ct;;tnrt•• rleLerminnt·e la relazione lra cauc::a Pd efl't!ILo. e frn es~·· f'rincipalmente la lituria Sc~ondo l'Haig 1 "intomi doJoro•i C'efalìd sArebber o dovult non alla N't:P"~ivn produzione da acido ut·acn, ma alln rilenz10ne di e-.,.n ndl'or·!!Rni;~mo, ed egh crede che l'orina om cs~a dttraulo tula c'·lnl'!IJ litemi~a «ta uiffl!rt>nle da quella eme ......a prltnll l Ì ci•J(ll'l d .. (l'arl'U ..... O dnluro~O, UVCIIJO fil tutn ()"'"et•vare ,. 10 i) f8f portO

ft·n acu1o urico etl u1·en r esta all!•rnlo in ro odo <'lte JWÌlllll del mAl dr capo e~~o è ra ppre~ronlA to da 1 a W r• ùo "' da 1 tt 20, menLI·e 11 uormale è d1 i a .i3. Quindt •·~-:li crede ,•!te ogna condiztone la IJU&Ie favorlRCtt la produzion..: in ecce""o ùt:ll'a ·ufo ua·1co t> l'unormale l'll•·nzaonc di e:.<~o uel ..lingue sia et~~.:io11e alla <;Ua volta del mal di capo. T nh• ,:lato "'' rtsconl ra s.opt•atullo in coloro che eccedono ì11 poo;ti mollo


~ EDHlA

i~l

&l Olllll, ti CUI r1~ultalo è un· !'cc•c!-;SI \'8 prnùull0118 d1 acido uricn per in,.ulllc•enlt' ossidaz,<'ne Jclle Sn'-lnm;e albumiDOIJ. E co"'i "' sp1e..:hPrebbe la rrei]IPnl.a del mal .!1 cnpo cb"'. un! e ric;conll•nJ'!"i m coloro Che uv•neno \'Ìta "edenlanea. Sonn assai cornu11i i casi ùi pot·~nne che o per erediti! o pt>r allre rag1nni pre;::eutioo alt>Jraz.ìoui epaliCht• biliar i che ~;~i e!'\uce1·bino a ptlrlo•li spee1alru~ntt- dopo ~l~ uta le ùìge$lioni, tu qunl1 vadano iu •tucsli pet·1ofli :-:oggolte a muncanzo di alti\lllt ct>rebrale P a dolori di cnpo qu•si ~empro frontali: pPr lo nd.iu•l.ro <:t•nzH l'H' r carnl'i lu c8U"<l ,.1 Pra r •nlenli J1 ritn edìarvi Mmmlm'>lr·ando rplRkiH• dc•rìVFtlivo pe1• 'l 1minuire le l~onge,..liOill epntiche, ma ora ~i può bene deter·minare la re· loz.wne che Pll""ll tra l'ur!!an ~fil•• lll co... loro e In nochn in· tluur11.a che "Il d1 e::;<:i ec;et·c•lnuo le ,.ostauzl} rl cui effetto .; la pr tluzione dr nc.,Jo urico. 'on imporla se lsl•• influenza noci"ll sin pe1· l'M~•"m rndrv11lntdr che po!'snuo l'lferrr"• ad r>r• •dltù o rhe l'li r:;ienn poi svi luppate; come pr•ova del foLto "''e In ccralPA é da attr•ìbuir.<i all' aeidemin urtC<l sla l'e~ ­ s ..r .., t•<>pP.rHnPntalrn.,nte provato eh~ 11 periodo dr t.h~pre~­ :-;ione t• cefalea •' spesse vnll·· prect:dulo da tlll periodo ui ••ccrL.unenlo rnentult• in re.az•one ad uu aunrcnlo di pr·es· siono nel sa ngue, e a un'l relnti va diminuzu.> nt• dell' nr.ido urirn uclle orrn~> cht> l'1vela l'ncc·umulo ùi es!'lo nel !>ancue. H ur~ d ce cht> Pl:lì ha potuto c.:>nstalare espt>r•trnentalrnentc come pr·o\·oc(lndn un ac·cumulo di ac•do uricn nt>ll'organic:.mo pt:!r Olf'UO d1 un acido per •tUfllche gioruo e somministrando poi llll alcalino, una parlP d1 cruello si è rrver r:;u l.a nel sangue e uell'or·irHl od ha p1·uJolto una cefalea a volontà, ~empre proprr7.ionale all'e{'C~'"'"'O di acitlo urico rirn petlo all'urea. A l(llf>~ta sl""'"'a ra.nooe ''orrebbe~i Ol!gi attribuire la '-t'rande depre~flìone alla rJ uall' vunno --oggetti i convale~r·enti tl'lll Jlu enza. Que,..ta rormn eli aulo-into,..:-~u:.u;r.ione pPr A!';"Or biment.o di sostanze estruUive Vt! però .Jc .. Linla da <J.Uellù propriamente dette pt•l' leuc•~maille, che sonn •lovule a pr111lnlti di decom· r· o"i7.10r e nei proce<>~i d"lla tfi,t('~l!one nell'inLt•,.lino e che c-agi 0118nO arwil'o1sse cefalea. P Pr la cefalea do diabote giù da mollo tempo De Chaumonl


nlr ·rml'• co:ne allot·a cii ·il !{luco-.io 'lia in •tuaulitll rilevarJIC, r,e;<lo pnt•n eso t•c:ti una cr•t·La influenza anib:tricR della o•liwlnnzione dèlle o:oshl07.1' • s\rall ,.d. e qu n ia si "'!Uezhercbbo nll•l t-tr.:'''-0 tno lu In ricorrente cef<~lalg.n, la cui fo r ma cliIIICa però non "'' mostra \'llrwlll. L·~ cMal ~e dn f·•bbri e dR infezìnui, --onv c"n O~lll prohahilitl• rl•>vnle nli'IIIIA e ~<lf:ll:ru Cllll"IJ. Iii ,,...,.Jrbimo•nln CIO•· d1 S••~<tnnze e .. l ratli,·e r• eli leucorna•ne, n a lull • tlue mstt•rno nccompn~rml~ tln condizioni tlt ullerala pr~s~tnn ì.' ùl!l "llll~ ·'. C·C. l· tnlh"cutib:hueute pr(,vnto nella maltst•iu. Tt•n lt• •·au-<•J lch..iche d1 cefalea noi ahiJiamo uw!Li""'"''' ,.o,...lttnzt• me lt<:lllali, l.."tJIIll' dur11no, alcool. ft.!ri'O, pi Hnbo, llll>ac:t:tl, rl(lfllO 81'1.!, mc~Jtt' ùelle )UBli. p8t'liMI8t'IU i!lllt-> fJ'ICtld ~he O"Orcilann 11111'1 dirt•lta »t.ione ~~dln pt'l'~,iono del ;.nng11r, op•'t'ann ulla ,.;le""t\ lllnnieJ•a th quelle cenuate di "opt·n, l'ravocartolo tlCù/t·m ìtl nriea. Poco F!i pur'l dir·r dellH. t~Liologin dellfl ,~efalue m•u•·opnlit.:lw, lauto In llfJl<lrtl cunos•'l'm.n pnlolo~ica é ancora o!"CUr[l c;u quesll )HIIIlO. Le ptù d fllctli Il sptogat"•l f'OilO rpaelle ct.penùenli Pl'l' hl1 1t·ill u nHIII'O"Lenw, !>pecialmente IJllf'"lL• ullim•·, neilP IIIAli lullu l't•pem un,.lr>i non può "SSer.. t' \'olta c.ht! El riJ•Ilrnl'tl i rll"'fll'dmi della ciJ· •t~II\ZÌ(.Jl'' e la cOll''t' ·uli\'8 ullorttLIOilO dullt~ funzioni u ::ocret.ront Jel corpo don,Je "''ori~..:1 aano 1 prod ,Ili Utl'uconomia t tuinJ le csu~e del lll8)P . :\t' l'1"'lUI'IEI pro!J:.!Ji)mentu 11 doi••I'C i' 11 l'I"'UIIA \0 di CtJmlouunenti molel'olat•i n lllltt'iltYI n••l l'entro delle '-t'll~n ­ tioni ucl o:N\'o Ilo Null• ~lire malattie uer,·r.~e in ru1 In cc· fale~t ,. '"' "'inton1'l "'PiéClllO, ~'ome nt>ll·• corea " un poco nnchu Ut!ll'epil••s~in. 881"lo·w o allflrazioni Ot'gdlllclll' o 1lt"l'l'll· ""' ~nnguìgno, t•l!e ~0111· pèr "è "'U0il'l61111 11 Spit'!!lll'e Il full-l). ~011 CO'<I uel r.1110(IO ololle t:dll"C l'!U~"S<!, il •pulc è 0111p10 e ricco lli ·~on~iolt•r.Jzionì p ..r ciii che tralln le ,·dnla!gic 1111 1• zi•>nalì, o lutti gli ar:.:omEmli a "P'el!arlc . ..:l)pratulto •JUt'lli tle~lt ~r··ran •~li -.:.. uo ••o<,\ potenl• clte po"""liHl '''r"i pr.::~·­ ~och•'• invulnernhili. Ln lnlll!'.!.\'inr pat'le cii esse ,·nn••o ... enza dubbio acr.t~~iollule a •lift>lli " ma attie dt•ll'upp»rnlù oculflro. ~;pectalmenle 111.!1 rnuc111lli, uve non .-si<;tnnu cuu':'•' t>rcJ•tnt·u•. Tra i dil'vtli tnl\J'Ilano il JH'imo pnslo l'•P''rnwlt·opiu e l'a'~Lig·

"'""''''"!


\IIWICA

. m o. e lr» lo• mAlnltie il lracomn. D ,Ile altr~ con.::·· 1'1 fl P.s«P. !t• piu imporlnrtli <;OOO quelle eire provt?n~ono ol81 ntl"O. fa r llllt6 e d~nlt, c ho probabllna('nte azi"rono p.. r i net"'Ì vo:o:om ol(tri. CUII'illldo uno :-;po,..luo ,·a--colat•c l'.he per rill~<;,u Ju orag-111e al 1na:e .J• c:-apo. L.. cc·fHlal!.!iu ùa ùi ... pe!•"'J!I. bilio,e. o dn co·-<tipat:1uuo -.ono pl'ohahilmPn\P. ·lip~n·l•mli p111 1·er A ...,..orbunPntn rh pro Ioth lO""Iri, eh•· non per pure Cf•U"e rifle ......e. l~......e. non rliffet·a"<'ono an nllo ùn tpaelie oi~SCI'tLlc -..otto lro variet.a tlt autcHoa8• mielte, ec·cettn cl w C''-e prP ... entano una "inlotUAlolo~ta piu olireltHilt~nle rtr.. rihile 111 tubo tltger~nlt'. Le el•fn!N• t•if,•rt!Jili wtentuto•ulc uzh or;::ani -.es... uoli :-nnr' l•• p1it rAru .li 11111•· tJUellc che van1111 rn~!.!I'U(Ip••ln nelln \1\· ri~? tÙ oli ril/f'8!1C Un CII"O il""lll impnl'lnllll:', dit-P i't1ULt)TC, ru o~"'l't'vnln due o 11'1' 1'111111 fil 111 un fnneinll" ti qualt• ~otl't'lvtl rli ln~;.,a spwmwd ICS e et• fa lt1lgìn. d t eu• Jlr.ll .:e pp~ r1 Lrnvn r"i in ullr·o lu c.H~.rinlw, so 11011 111 uu'tncnmpleLH pel'foraz.ìorw tir1l JlH•nlo III'ÌliHI'ill, NI!IC!lldt) !'II:OHlplll'!'l LULii i olislltt'lJl dopo l'oro~I'U<GÌOII~.

Delle l'•,falnlgie clipenrh•uli du malattie co<oliluziomtli JIOCO U th rP; r•o.;"e '-'0110 C:lltl~IP. O diro.>ttam~nlt~ O per rlfl•'"»> òa j:<'ll"'rnle tlclwi<'ZZrt di co .... tilut.tnn~>: PV""'OIIO nnclte chpt'll· •ler·e n da traum~tli,.tno d••l capo u da ruulaLLla inlracraiiÌCI1. ""' pl't'llllere a lmtlat·e l'nrgotucntn .l~olla t~r.'lpia l'nul• re e,L('e ct1e --iu Jl\'1' dù cht:: ne lumno rlellc• a!LM, ... jn per pt•,,. 1 r in P."'J"'rient.n <':!li ft·n le molte <~o,..tanzo c'-p~riroent.ale c-.cmlr.:~ In cefal••n dà h prereretwl a due: i ... nti,.ilati P il clort·iralo di amm.,nio. 'lr·a l primi lllPI'ilull•l trP<~,t~r prt>· fer•tli O al "'8hCtlntO th Cenilo ("fii•Jl•J) O lo ,_le ..."-() 8CÌt!O "llliI!Ìiico, i tJuttll "OliO wdubluawo•nlcl tfl moll11 ;,!IOH!\'Oii udlc cerotalgie tliate-.tcht!. IO"'Ichc. e aulo-tn,"-i··he. L'll ~'tdo "1111cihl·o unito ull'n 11lo ur·ico r.,rrna 1111 t!nmpn~tr• che pnlr.,bb·· r.ltintnarsi ncido ~nlù·ilttrtl'fJ. rl flll olc •• iuuno~u" e ... j elimma fartlm•'llltl; oltrl' a ciò 1 "alicilnti c.nnn anche tl••.zli ertwtwi \''t\

Rlllif~'l'ffil"ttlali vi.

Combtnartolo cpt<'sLr> lt·atlHmcnln c·on IR ~cu nrniiiÌ!Ilt'ozione <li un adcln mln•Jri.lle, afri11tl tli Jl1'8\'I!JIÌI'tl gli Ut:t•UitlUII di


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1\lYJSTA

acido urico in modo che pos:;a essere subito eliminato coa le urine, è certamente pralica mollo giovevole. J l cloridrato d'ammonio suole 8ÙUJWI'arsi sia esternAmente in soluzione molto satura, eh·~ inter·namente ad ella dose ed A meritatamente uno dei r tmetlii più popolari. Probabilmente gran parte della sua efficacia si deve alla sua aztone s ul fegato e sulla mucosa ga strica ed é parli colat·mtmt~ giovevole quando In cefalea è a~compagnola da mappete11za, callìvo gusto, lingua impalioatft, t•i pienezza gasLrJCB. flatulenza, ecc. Se ne po:;sono sommtnistrar·e tre dosi, una ogni due-quattro ore, rli 1/,-1 grammo ciascuna. Nelle cefalee d1pen uenti da diminutla pressione del !iau~ue spesso riesce ~onovevole il far bere a sorsi dell'aCirua ft·eddn, essendo stato e:>perimentalmente e praticamente osscnsto che in tal modo la pressione ~a n guigna cre~ce. h riiuerker attribuisce quP..to elevarsi della pl'es~ione in segui lo 111 ~<or­ seg-giare di acqua fredda ad una parzinle abolizione cll'll'azione inìbitr ice del vago sul cuot•e. Possono anche aum~ntat· la p1·essiohP rlt>l !-'tHlque la ma!Slicaz1one. l'odorare <. o~tanze irritanti. e l'e,.,por!:H al freddo e agli eccitamenti, mezzi ai quali si suole cornunemenle ric(lrre1·e nella cefalea funzionale. quando ~ia Impegnata la conoscenza. Nella ricoi-rcnza di simtli cefalalgie si può anch•3 r icorrere con ~iovamento ai rimedi nervini cardiaci, i quali t~cctlano il circolo ~on­ guigno; ma se l'uso d1 essi è prolungato la loro azione viene a mancar6.

Nelle cefalee cong~stiv e judubbiamente si ottengono oLlimJ r isuHati con l'uso dei prepa1·ati di seaala iuterno.menlù o con l'applicazioni Ili derivativi .alle estremità o col ghiaccio s pesso t1Ssocialo a dosi di bromuro come un regolatore dei vasomotori. Anche la eletlricila può dare in questi ca"i buoni risultati. Quan•io la cefttlalgia dipende da semplice iperaciditù uello stomaco seuw CO"ltpazioue, d dolore essendo localizzato specialmente al cuoio capelluto e alla fronte, può ~dova re la somminislrazion<• di bicarbonato di soda ; e d'allrn pol'le quando il dolor e prenJe l'orbita e dipende da st(.\nlata di-


'l..E.IHCA ~esli one accompa.gtwla da cnsl1pazione, bi.,ogna riC"Ort'tre prontamente ag"lt acidi e agli amari. Supertluo Il d l'e ehe uni<'O l'iii1Hdto al mal di capn dipendentu da vizi di reft•a:lione o tla allr·a alterazione dell'occhio deve essere o la t>ppoPluna <'OPrezione o la necessaria oper azione. ~an !;j può atrermare troppo recr'"amentc la hrrande efficacia che og~i s1 vuoi nltrrburre a certe nuove ~ostatJte come l'antipirina, la rena~'etirH1 ecc. non pet·ch•· esse frequentemente non r·iest•ano ad allovta re un rual ùt capo d'indole uevralgtco, mo perc'11'• e~se non banno azione sulla causa che proJuce la cefuloo., o co11 H lot•n uso t•;peluto S11e:<so nou si raggiunge altt'o tli meglto so nrJn creare un'abitudine viziosa. Il trattamento dn u;..ur"i negli inten·alli fra un accesso e l'altro deve &ii'sere int~so quanto c possibile nel prevenire e nel vincere quelltl pe1·turbazioui omlr- la cefalee si origina e nel port·e l'organismo in talt• coudizione da po tei' meglio èombaLlero il doloro o che es,.,o s ia meuo intenso quando abbia ad insorgere. La scella di tulle lo altrr 80!-\luuze aLle a migliorare la nulrizion ~> ::,:eneralo dnve e!-\~Ct'e iu relazione alle cause della cefaleH. V'è un rimedto il quale t> più generalmente usato ed è l'aequo, specialmente pPr opplicazmne e!'terna; Il ùeneticio deriva.nlf\ dal suo u~o interno non è da dispregiarsi, potché ele\'8 la p1·essione san!!utgna, e altivaww la funzione r eoale facilita la elrmtnnwme dei prodotti tossici; per la sua azione tlit•etta ~ullo pareti tnle.,linalt ue stimola la. peristalsi e impedisce i ristagni ft>Cali tliminuendone la con"islenza, ed es,.rcila in genel'ale un'influenza benefica «ulle l!landole sect·etrtci. E~li é cel'lO che l'ttcqUI.'I ui<ala estel'llsment.e, a ''arin grudo d t tempf rntura, da eJletli a ssai benefici per ciò che loniciaa, rlircmmo, l'1nter·o Ol'gamstno, ::;opt·alullo il sistema nt>rvoso. Ln tdi'Otertlpitt ofTI•e pt>r sé slessa un vasto campo alla discusswne; ma <'il1 par·e fuori tjueslioue, che le cefalal ~ie dipendenti tlfl allei·azioni Jel san~ue o della circolazione si g'iovartO mollissimo dell'applicazione dell'acqua fredda come quella ç:he produce una il'rila:~:ioue seguita da uua moderata generale reazione. Questo trattamento appli50


<:Ati) Of)pl)r\unarnenl•l l\ '1CCOOdO Ì rJPllaml della «cieuza J'U•\ pPr !il' ha"'tarP in molti casi a rAr ~comparire una ,.erah~R.

In l(llllle siu maniièl'ltazione di unn stato atonico. L'applicnzione rPpenlina dell'ttcqua fredda non <>olo stimola 1 U•·t·vi s··nsilh·l p .,.ìr.•rici. ma a~isce anche come un it•t•Jll:lnle meccanico. il r·uì 1+mltato o una Lra.,rormaziooe molecolnre iu (Jgni pfll'te del r.orpll r.on una concomitante eccil.azion(' della runzionP. LR coutrazione rlei più piccoli va"i aumenta In pre«-:iorlf• -.an!.'ruìuna, 11zione che si continua per rruakho tempo d!:'r'o l'npplicazione ùell'sCC{ua onde ne r<'~hmo ~li­ mnlali i <·entri i1nportanli. Lè ccl'n ltd:.rt~> dipl•ntleuli da coul117.ioni neul'opati,•ht', pet· 111lr(1 <·ontn, "' glnntno molti-.simll pe1· l'Rzinttt> ~PIIRI.I\·n l' tr,nic~n cleii'AcfJU8 sotlo forma rli lonznolo ba;uAin, rhP P.-.ercill't'ehbe un'nr.ionl' soprA i nPrvi sensiti~•i, ('lll> '(UanllllJI"flle non mollo -<limoltwte. ~t~rehhe ~egoita da una lit>ve r•11tll'Aziono dt~i cu,,i lltu•l, Jonde si e;;;et'('ilet·ebbe nn'tnfluonw ~P.(Ift­ llvn twlle zone ,·ot·Li<.loli rh'-' r>e non sono mlèl'UII!Pnle -,1•11 sorit> ~0110 Ili CPl'lO rn nrlo :'\Jnllli. Da simile lrullumenln nltengonn 1111 nolevnh• llli:::'lior·ameolo i nem·o.!"tenict u qucll~ cPf••lnl~ll' ehA Jipcndono cln t<Cr'ÌLAmento n tla c::lt'llf'AZJ:fl , Per ctù eh•' rJstHar In la !'<e,fe del dolore, Darsn. cli<'e, piultoo::,tn dnmJnfltit~UCliPOif', che Ja refaJea e, c::treltamenll' !1fll'• hmdo. 11r11t lhrma di nt~vl'algia, la cui sede è nell'ut \oluan e!'-let·no clc•l rr·nn1o e ùu!'a madre: allri pone In "e le dt•l ,Jo-

Jore Hd ~ifnpnticn O 5• pnio !;O]amcnlt•: ffil'llli'e alt •i !lf'fli"ll che -.ia ltna IIP.vrnl~ia della ~o;;:tanza r•r:wlicaiP. Cert(l rlw vi !>Ono "inlomi nel ror·~o ,Ji alcune nevr·al!!iè dA tlar rnaiono> 1111 una o ari un'nllr'A delle t'ilàle teorre. l~iwhr.aw]•l du fall 1 e"'p~rirneutuli l· err,ec· prova elle In di.... lruzwne dellc•·irl'rmvoluzioltl d•·ll'ip1•0•·um!•O produc~ analaes1a rh·IIR nw!:i l•pp<)<-ta d..J t~orph, e per aualo;:!ia con::;idt!l'Silllt• In "cope1·h1 delle ••llrr zonP clH~ !':Ono !';late :-pecializzAle rli recPnk, uoi (lO!':«iamo, rlir·e l'nu1<1re. lt>nlare di ammetle1·e 111111 ZCIIIA r•OJ'licalt• pel dol<H·•·. U~ni dolm·e cnme fOL•ma di !<if'Dllm!wlo iut~t·rw (co~wi•~nzu) ùrve eHsere per<~epito rlai cettlrì e non partecipa com11 l'alLnl'e pl'iuw acl nbbaUtH'e ro,·p-artr!>mo, il clto vuoi cliNI elle cesso c soltoposlo a c:[~re più elevale d1 ner\'i.


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F. ltcnclll' e._i,tuno "'CII~n duhltin zoué clniOI'illclte nei gnugli tle-J!Jt 1, •"P. p111\ secnnclo raulot•e, uri"I"CfttAr!"Ì la I'OIIdU"IIIIIC, gindtc.•n o rlalll• nltr · funzion i 1.h 'flt!!lle 1nt·li, eh•· e1<~e ~ono in COt'l'elazwne o "impatta con <:fere più Hlle. E ::;e pr,le~se pt'f•,·nr,.t tnle z.onn del tlolor" unu ,, n\rehbcro l~ ùtnieolln c.hn inconlt'An,.i Ot'lt uello "'fli .. ZAr't gt·a•• pnrle \le le cclitlee, né '-l 11 H•• h !te tanto eoull tto eli dtll~ren ti l"'Orto. H Sull Intluenza. - (f.nned c P!d/n[, l {1fl Ti11w.~ nn d /l(•yi w•r, IS!t2). Cn'tlintno for t:n<>n ;.cr·&tu ai h·llot·i. ofrt·uii<IO Imo 1111 t'tt.!pidt dorlica nr!tC\tlt, C<l un ~nllt tttnuero clt uoll' u cn,.;J cli11ict Atall' inllnPIIZH, nppor~>a ""l [,111/Cr'L e ~u l Timex anrl Nf•!li~ter· eli Fi1Hch•l11n, nel rwimo trimel'lta·o eh tflte<>l' Httrlca. Dnpn le v•rt•thtlt ÌllolldAZiOil l dr>II'A~lH Ociollln]P t> !lt·dl' l fiH·no d•·IIA r.ltinA, dw nel 1R"'9-!10 IR<~CÌIII'ono rnia;lto ia eli clldll\'1\ri tl1"8f''Jlli o tniglinin tli car<li.We c~pn~tt• Rlln pull't>fll· lf.Ìolle, Ht'll" !-iCOt'c·io dell' 8!l fu Htii•UIICtBlu 111 Htt"Sifl 1111' inllu•·uzn cp•demicn. rlH• pre'-'IO ..,j tlilftt'l! nllo pl'incipoh l'tllù d' Enrnpa. e nel IX 10 ,j tl'-le-e "'llll•• l'il In lit.u·ali de :.rh '-'lult Unili Prunn Ant;nrA c·lte j::innge'<"e in ltalin. ru haltezz(;IA col 110111 • •l'ill)luen;;n, H•inllatn ciit dn!!l' lnhnni nelln pr·itnn 11\P.ht cl d ... •colo "COl 'Ù. 111a pn"'sflud • p r lu FrAuciu. lipt•e-.c hmlÌl'..ll uomP th yrippt. heult•"lo accellnlo dn!!l' 111glc-• n Je~h IHJit'r c.tllli ,r,.J uot·l. fc'ici ùt pot<>rlr• n ·corctar-.· au ·ora tli puì. ri luccmlolo 11 fJ r• p. P ù !•>IP.r"t di"'j1eU" .. rc dnl prnuuncinre lu IUtiJ.!n pmnla illtltllnA (l). ,\l pl'iu•o npp1li'Ìt'l' di 'lllf>"l' nllluen7A. o grippa. o gl'i p, i me.lit•t deii'EuruJtn nw:·idtotutl~. 11011 ,.e h•nol • 111 C"''ll •tucll.• f•·•··wili !'ltP ... pie~H''tl 11!!' rlimi llf•t·dicì. 11••11 la ril•·11n• 1'" Jt~t· unA \'l'l'Il eHitlu mot'l.HJ"I\ ùi :.!l'l'lllùt• uupm·t,wzn. tnu In CIIlo~n

(IJ FHA:-1~ WoutiiiiJtl\'

- 'l'Ile 'l cmes mul 1/eolsln·. l.'••nn~lo tRII::!.


rntlPI'ia:arooo pet· un' epiclemin di rorme calat•J•oli. nUtl o prt:ùi-porrè J' Ol'g'8UÌHnO Il lH'c111CllllÌ (•t] n pO)IIIOIIilJ, O Qd w.r.,.-c·nvaJ·e le lesioni dell'albero I'C'-pit·otoJ·w le!!~it>re o latenlt ,..ouo ti riKore dulie ne\ 1. lnl'otti. nl'lte IIUUlt'I'O!:ìe mono~t·afk pub1•1icule nel IR li-!JU, la f<~t'IDU morl•OSa !'Olt.o la qualt• ::11 itl"cri,•e l' influcnt.n, s a t•ichwo acl una febbrP calnl'l'ule, d' indnl~ mite. che 11•)11 ~iurum a.l alln ~•·aio <lt e;t \'IIZ!OIIe tcrlllleit, eh~ do un P·•' d1 cefolat~, •Junll!ile volla nAuscu e vo111ito, unA ICZ$?Ìera Iht""IOnc •:atnn·fllè dellè mueose ltri,lu:hinli ed t>Uleriche. c lo ~n una spo"'slflezza pt'r alcuni giot·ni. Fl'fl il CttdPI'·· «<ei l ~l cd ti :-orger•1 del lS:t~. q ue ~ 1a unte inlluonzn ha Jlt'rn rallo gt'flVI pi'Ogl·e-..si tanto ne' ,:Inni 1c;;tdi che ne' lemperHli, la 1110!'1•• eli illuslt perst~nJJggi Circondati cl' o~o=ni cnutdu igienico o nel t1111·e dPgli nttni hn lulntPitW Hliiii'IOQlO iJ J'Ubblieu 11\eth.~o. cltc (•• IIIOilO~nlfit! t• !!J j «tutli "u l11h~ mtllaLlio ~i "nnn llliltliplt<·n ti, c~ ~1amo gwull al purclo d!l potet• t'tcouo::-cere in c,., ..a una "tulolllut..ln).!in t•t·oletforllll.l 11111 delot·wiuatu uell' ini1.io del tnnle. ,..j so11 rortultti cfHICCIIi l"l'flJ'eulici pre.:i~i. -.;ot·~e t::ià un' anatnuuu palnln~icn l'acca <11 téperh impnrlanlis-.uni. ntl t'l sorta un· cti•Jlil!:IA t'hi' 111 pnc{o l~tupo hn p••a·cur"O gr·mt tratto deUa -ua \'in, c 1 ~n­ ,., 1111 <Jl c.;Ompimcolo tlcl!n t~U.I llll.lta. N oli e Juono;:ralìe che tt·altnno della rurma morbosa dell' 111liuenzn, oou s1 parla (•ÌÙ di "emphc:e ,.po::.suleun e.t iiiR!'IpPL•·nza, dì lievP C'òl'tllctl, di da·cowerill,. affezioni r·ulul'rHii, li rt•!Jbrkf'iato)••, llè "Ì parJ11 più di vecchi ,.11l t:111d tl{ltl [l•' l'Ili porc·lcè J' illllUOili:U abbia ÌIIR"'PI'ilO i l•ll'fl 1111111 l'' t'll,..i~lllllll, non !>Ì pariH J1 compliCJmzu che ahhiann talu1enlc ngf.(J';Ivalo le couili:lionì d~lr infermo da 1·undurlo a mot·W in i'Ocltì ::iorui. A vole1· nCerire tulle h> lc:-ìoni fuHJ. iouanli ed or.t!an ~elto cnncomilnnli o •m""~uenti l' anlluenlll, 11.. tten..Jo n ll nnoo dt•l !'Ìnlomo o della lcs1onl! re"t"trntn il nome dd IIIIJ•I!c" che ha fùlla la C<>IOUOicazit>ne, f•l'ellfl\'Orn ~roppo Juugo per i littltlì u;.~t.'gm1ti Jal JIOSlro J.{IOI'rlnle. ~1'ing-~;.cnern di rsp•H·ro con ortltnM antltomico la ~inlonwtolo..!·m d1 que:<tll malntlia, citunlo 1o.:!ti nomi ,.oJLanto


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l'nnj!iua pectorio. oq!'lervaln Jtell' inlhtt'rrza. l r.,.no111eru a cnr1 '•l del lunn mte.c;tinnle ''8t'lano •lnlla dì'P~'P"ill e vtltnilo, nlln ltt;.r,;:it>rn .tinrrt•a u.t all~t L'On;::Pculiv" ()l ... ~t>ntt!r•n tal\·olta 111ortnlc. ~nn e "lalf\ t·ara 111 nel'rrte f'Oil di'('II"'ÌIÌ 111>11' OI'Ìil8 rli CIJindt•i t!('llPh6Ji c IRhlll. :-;, ~011n altrO!'il vcwiflcntn l"ebhri a l'nt'tnH infeflìva l"itllili H •(Il' llu tlt•l t1rn, ron O"-ilo letale iu lo gint·ni, ca<>i di pat•ntlli cri m·cltif1 sirnpnli<'lw, oliti medie ~empl11:i 1> J'UL'!li,...ole, Pmor·rn,.. P 11111pamdte, ""l'•ltln, erpell cnrrreal • ne' rtl~ ollt•'>t, cmnrra~in dr•lla r·c•l:un. "'ecoudo Go l l're~. Elholl e Gale- ' zow ... J..y L' intf\n<:a refnlen pro lt·"ml<'ll ,li rncni!H:Iie, le leptnllt~>nin­ ~il• tli~l'u"'P, i fncolu1 Prnos·rn:.tic• uel mttlollo o..pinale, le tm,..lili, lt• poiJOm ehti, lo erwc•faltlì nr•l11t~ dn Morkee ~"pecia lme~otl' n('' hamhinì. le t>lllljlle~IC, le AI'A<>it>, Il' t•nr·nli"i de' ruU"~'r·l .!t•ll'orr.hio' t- ùcl palnto, lo neVI'iti mulli1le l'ifcr1le da Chnrlt> ... Mill«. le uevral~11· r ibelli •! luralure, i ùnl(Jrt remuAI(lllh tlelJ,. o-."a notat,., dn Hur·d nel \f .s,..Achu"etl, 1 slrans:-~.,itui •lii'Ordtni nervo"-i <'ntO!' ip(•re<~tesie, l'llllVIII"IOni, "Onnnlf'nzll . lnpot't'. In corea, l'unr.tltlll peclnris, 1 tfi ...lnrbi tt-otici o va~n­ m 1lori. i!'i lerici o HU\'I'O<~Ienici. l'oftnl111npll·~ta, la perd1la Jel-


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l'odorAto e del gu .. to notate da Charlc~ :\li:l~. la pm•flli"i del fiU'CII:Il e, tlell'oculnmntnrt>, la nev1'Hh.:ia del .;:;opraorbllu'«', cloi ueJ'\'Ì interco• tali . sc,ali<'o, plautnre, le ne\'riLi con lllixe••onul, le michll, lo pohumielill an te•·io•·i, le parAII,.I lt·Ru·+ ll'lrtt eli piu lll•'lnhri. le polioencerahli. le tnenm.:dti "arebt·ah e spinali puruleule. 1.- 8poplt•-..-..1f.! per emorrag1n, per lrombo"i o per cmholi"rnn, lo d~>meuzn paruhLJca, le J·:-icnpulle d'u::rni ~01101'1~, fOI'!Il!IIIO la lJHln:!ellltl IJI"J'\'0'8 e'tC'II C gl'fi\Q dell' llltlUt•n:ta. Allhnus •·ipnrtn undici aulopsil! nelle rrueli !:'i l'llt\'eune iutcnsa iperPrnin cldlll pia 111adr•· r1 ùel c~rvelln "(IE'clullncnle uellt.l 1\l'lPri•· della ha-.•! del crunin rrpio•nc t' tu•·g~cle ~~orn~ "8 rn""ern '-'lllle iniellale cor• cerA, aumen ratn con 1'-L••nzn del Cl'l'velln l' rmdollo sprnule, paclùmerriu!!lll e loptnmt>uingiti.

I Jolori rnu!-lcohn•t pet'~'>tslenli por mesi dura n le li! \!Oli' u· lesc:euza, In er·nwH1 i d1 "e!'\cicolo e 11 i porpo1·~ Prnor J'tt.C:il'lw, gli asee~fli 111 drn~r~-oo pnrli del ~<lrjlO, le e"'cat·o> d1 d··cuhill• !WilU\ lunga dogcnw uel lt.'lto, c·•m1piono il qundrn dl•ll•• po~~ibilità m(lrho"e eh•· accompagunuo o leng-un ,Jiclro all' inllu<>:u.:u. E •1ui rni -..io l'lli'IUeS:-o r iporUir,. hrevemente lr<' l'.f'"' oc· cor,..j ncll'oo;p,•dniH milit11re di Rumu nel tw·se dJ f,•t,hr'IIIO, l'lte 11011 lt'OVIIIIO ri-4C011l i'O 11<>118 I'HSÌ:>lica finora 1181'1'111!1, :\d r·ì pnrto tli dli t·uri-{Ì& cnlro 1111 :;uldoto con 1111 gonfiar•• t'IlO sl,.rno-<'iOÌtiO-Illll~lOÌiiPO '<IIIÌ"'Iro, e prm•enÌ\'8 clnli' infurmerra tlnvt• nvevn :-uiTt>t·lt• l'mlluenza. D1 h a poclrti:!IOrlli il ttunor· ll"'"'U""') lntlr 1 c.tl'olteri clelia ttuttuazioue. mi •lete•·mtuat ad uwHit>rlt•, ma cou mia ~nrpre::;a. ln~hatu l'llpOnt>urn"'l ,J.,i lntl"t'Oio, \'Idi u«"·ir ~>an;.nre nero in \'cee eli fili", dt:ler..;j e <tlllU I'IIÌ lA ror•ila, ed In pochi giorni Oll611lll lll _gun· rrg10ue. Noi cor"o ol,_ol mes" mì sa prttsenlò uu cuso i.it!ulaeo ul precetl•·nle, 11"~111 gh ammollienti Pd i ri"'Oh~ntr. Il "flll!;t•o effuso .... j rias,nrhi in breve tempo, e l' 1Mer·mn U"~' dnll'o:-pedalt.> Un sol,lnlo l'llll'lllo nel raparto di chirurgia Jler· un' •'"'cn riaziou~ al p•etle, l'u preso da mtluonza, cbùò una pnlruoflllt• catarrale doppin pe1· la quale pas!\o in nn rìparlo di mod r-


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cina. e eh h n quindici !!ior·ni, guarrlo rlullu polnh>niti1. mi torno m• l riparto eon 1111 ~o~:zo che cr e,ct•\ H a ~·i'-lfl .ro,.~:hio l 11 puc<• tempo ti go1.1.o liCfllli:-lo pl'O[I(lrl.ionr co.o ... c:~li ed nllnrmaulr, la p~lle ~··a l<!'A al dr--1• pl'1l del corpt• trruid~· • IR \"OCC IUUilCl\\'8 e la r6"ptr8~JOOC COIIIÌIH'lll\'8 a l e-.,rr di· ,.lurbata, uu "'!!11'0 di fluttuat.ion~ al lata ... mi,tro di'l ('Oli , m t •lelernuor\ per un· tnCÌ~!onc, ma tAsdiata la pellt"'. cd ti pcJh.:clfliO, \'Cillle ruuri poco ;,o;llll:;:Ue IU~rO, e ...i pt'è<:! 11!•1 il corpo lrr ot lt>o ro ... ,ez~rante e lur•:::i ICI. Oi li 11 poco 'Ì J.lrc,.eoto In lluttwu:ione u tle.... tru, rua 'l''e... tu vnll& l' inct'-IIJOe della pelle e tlel pelhcwuo dette e!'ilo a l JHb che Ìll\'OIJ.!c\u lu glawlula <~enza alltlrarhl, snlt'l'lltHhlo,i n•!l cvnntlllivo inl••r ul veolnn'. • Il tumore t;i rìtJuc;se di volume liuo u st'ompnt•ìrt•, l~ l'erito t·rrntrìz;tarono, o l'nrl'ernw lll"CJ ùflll'ospodale guas•ilo. Ot rnso~tll OlllOrr~gichl' è di lironliti con~et·u liv~ tltl intluonzn Jlon ~e n o leggono, por quautc1 io f'IO, ttt~i g Hlrl!all di mcdicina, o per ètò ho voluto t·ifer·h·~ questi lt' \l ua~:~i. 1\ln com'é po"<~<iiJile c he qut'!~ln malaLLlfl co~<l innO('U8 ùa JII'ÌOcip:o Slll Cl r fl d1 venuta CO"'l p~ t 'iCU I O"-Il, P ~ufl r8lUll0 I'OSÌ protl'•l'ortnf' l F inchò é ,t.ala lieve. non ha attir·ato l'allenzioue olegh ~tudio!!i, o I!~>"Ì nu11 sono rle~cili, m una infczioue a forma mrle e pa ...;.eg;!'iera , a colpi r~ il germe di -.ua produzionl'. E qui " uee~'"tli'Ì!.I tjlllrat•e nel campo dcll'etiulo~·a I'CCeult:uto.>nle 'lu iillla, p~rche e-sa !<Oia pu•'l ~pic_arc. l'indole prolèrrornw deHa !llalall:a. In questo uumpo il f!JOr nale m~l••"e Pti ameri··ano non fanno eh·· "PI~OIIIre tlietr o i P8"!"1 dei ricer·cuto ri lPdc~clu c rranr.c:-1. LI hactllo th:ll' inllu~nza • ,.;talo rsnn~nulo m g1anrte •tuanltla, come ru cultura pura, ne!Ih !!puti puruleuti, e por nel sangue du P f~rfft.:r , e come osatJt•va Cunuu non tl8"'"o"n tltl qu••lli 8 qut:~slo, ma sì lrovuno nel ~angue anche prunithamenle. anche r1uando n~u· intl\lenza non vi sono lncAli~­ Zill.ioni polmnuat·i. Canort li lut lr·ovalt uell'ortnll, uellfl cornr~n d'urr m t'ermo di cheralile coo::~eculiva uù Julluouzu , Gulltnunu IJ bn trovfJlt coslontemenlt> uell';nng ue. Col'uil o Chnnlemesso hautlo isolatn, collivnlo, ed iHoc~u l ata


i9? la

~t'con la

III Vl!'. lA

I'Uilut·tl ,Jj 4jll~>"lo J,acilh nel conit•lio. fiO!lo In

JH'fle e nel ~m 1gue di quel-lt'flnìwHIO, l'ilt·rwAlo il hocillo 11111·

rinocula:l.ione !IIOltO"Utanea e nr·l "'Angue l'hanno inroculnto roni~lio, da •pH•'-'lA hanun ottenuto nno~!l cullure in lwodo, hanno intNd11lto nlcuno ::vcc1e d1 cpaec::lo J,rorio nelle naril'l ùi una !<cimauia. la •Jun!t> ba avuto febllr•'. diarrea. -.onn()Jt>u7.a, mentre ueì c:onìcli non ~i e mnnlf,•,..tnlo che anappPterua, diwagTirnenln, e prrmauenzn riPi hal'illi per ll·f~ ;o... ltiuwn·• nel ~&U/-'IIB. Nell'iRLilllll• J.H'I' le malnLtir! i11l't>ttivu di Berl1uo "'i eon lt'(•vali ì ha.:illi n••i corpu;oc<•li di p11~, nel ll'"'"'"to !'llrllJt'C•IIehialt•. P pt•t'lillll ulln "Upcrficit> 4ieJia (.IJeura II"'"'IOIIIC aJI'o•;,SUÙRlo puruleulo deliA ltlt>urit·•. 11 microhin dPII'inllnt>HZil , ::;cr;cJnùu la reiA7.ione dt l'f,..tfff'r. "'' moltiplica durnnte il t'Or!"O dt•lla malallin, e ~~·t~mpn l·e rnl CP"SAI'l' di IJIIO'-'IA Si fH'e"'entH n piccoli auuna«•-a di o:;ollali hncilli dellu "P"l'o;ezLn da •Jw•lli dulln ,;••lllcuu111-1 del 1op1, rna più cnr-ti della ITIPta. lHh·nlln uniti u cal••w di tre o <[UAitro, come t-:lt·eplot~t>c~lti. Si roloranr. ••nn ,Jir(it:olliJ con l'tlll ilt n t. ha--ica, migliori t:(•· lorazioni ~· ollcu~ono col liqllido da ZiPhl r!iiUitfl, (1 ··ol hl•'ll d1 rnelilene dì Lot'nler a c1ldo. Con t)tlt·~l'llilimu •·olot'tlT.ione lu est1·erntt11 del bacillo appaiono pil1 iuLPil"fl!m•nle 4:n1Mnlt•, onde l'ii hs ruuttn,-lo In parwnzu tlì <1iplo~occlu ,. tli i'lreplococ-c!Ji, co!la che nP,:tli Anni !'cOr'-i htl dPvisln l'nllenzfntre d t>gli O!'«ennt· ri. i •JH11h 1 an nn c::cnmbialo •JIH'"'to hncillo pP.r UIIO oll'i r:neehi "più comuni. In !!Oc.:in pen h• n te 1 bacili -=0110 ll"'olutarneult• iiHHWhili. Le cultut•e pua·e si Jl0"''•1UO oll.,nor··· uel brodo rou nwtr nl i'J 'lt 1. ulla lt'lllf-6rlllura ùi ~li C, l'd al hwa si ,.e,louo. le colouìe in fm·mn di picrolis"illW ~11crie chiare <'lHU•· AC•JIIII, riCOno~cihllr HP Ile N'no.. :H or~: <:nln con !H lente: )'ni le col onie ('rescnnO al•(~lllllO, ITIA rl''=llllttl i~oJAlt•. ~ ti<HI o'(lllfiiiÌSCfiUO mai ron le vicme. Krtnc::alo ,·. riuc::cìlo od t~llf'nere la 51'1" !!euel'a?.ione dtlflle~ti bnctllt nell'nl.!&t' ~l t Ct'ria,ata. Le incwulnzaotn, secondo Pfeiffer, rie!'cvno be m• nelle );Cimrnic, eona~li, cavie, rRtl1, ptt'('Ìoni t: topi. mn IH uwlattirt

ud un seeundo


MEDI C.\ ~~ r produce ""ltento

nelle s..:nnmil' e Ol'i coni~li. gh Allra

anìtnnli sernh1·nno ad e""'" r f't'rnlln1·i. pur ammetlPndo eriprotlucendo ... uJloro or;.:nni!'\IDO il bndllo. l.'e"artw del "'llll!..Ue t\ fAtto dn C mon nel modo ~~guc11le: Oal!n puntum rlì un thlo "l "'prllmr) una ~cwc11l, "8 ne locca il culmiue cou un vctriun, a quc~t.o ~e ne c:npra pptmll un a Jlr(•. c• le <>up<•rfìciP dei vetrini rra le qunli ,. <:ciHac•·inta la goccin. <~l str1-.cianl) l'nnn .... ull'ttlll"n. •Juiudi 1 do~> \'t!lrini ~i fanno dis,..eccat•e J>epal'atamenle. 81 pon~nno qulllol i duo pl'Cpar~tli in alcool a~..:,,Juto per ::i r111nuti, indi 'l pn-."bliO nellA :'loltJZiorw di CrenzJuk~> r·om. posl ' <li --oluzlmlc se l'''' n d t bit u di .metilt•nP -rlllnmt 411, eo~1na :owiolln nell'aironi Al 70 •r. gJ•smm• 20, ncrp111 rli~o~lillata grsmm1 20. l I'Oprio!!'g•·ltl ,..j ll·n~nno inune1·"i in IJIICslu solu1.ioru~ per uo teropn rht puù varin1·e da :l u 1, ore. in una incubAtrice a :l7'.C, indi '~i Invano iu &C'qun dil-<lillato. J>i uF~cin~llll<.\ e s1 mnul.lluo 111 hu '-tliiiO del CBnadà. Con 1111!\ tnl•• coloraziOilP i corpu..,coh l'l'~"'i del ..;an::ruc con!>;•·rvnno il loro colore, t hianclu <>i ltnl!ono in hl~u. t:d i microl·::ranic:nli prenrlon•l 11 colorP dell'.,O"ÌIIA, F~" rw , ...,Inno da \.,8 :'?0 Ìll 1111 rrPparallt, eJ appAiono C'linO dipJOCOCCIJÌ Se non f.lnuo ben r·o!oralr, •·unw corli bac.illi FIO la colorazione è ben I'ÌIISCilH. Canou nei •'8"i dubh1 a«<>Pri"cc tli a\'er· fallo dìagnoqj d'infhu•nza l~O! «OJO f><.;flfilP 1111 'I'OSCUJliCO. Qucst'csamP hinlo)!icn cof'i accuratmnonlP compiuto dai ricercn l ol'l tt•de ... rhi e ft•nncel"i, ci spiega chinramente percbè que,l'epldenmt cht> non ri<>p&1'lTll8 n,. veccll! nl· bamb1111, n•· ricchi nP po,el'l, che enlramlo 111 uun fanH~otl•a l'iufa~LA luLta, chu talv(Jila rec1•h\8, s1 l're..,enti poi 10 mudo I'O~t OI'Oteirorrnc dn atlaccnre 1 di,er:-i Oi'gani e ~istemi riel r.orpo

umnno" Lo CO"lantcl Pl't>"PI17.1l Iii un bar'illo nel F<nmruo, nor. eru

stata ancorA verlliCAla 1n altra malntlia clu~ nel <'arboncbio. e nella rebbre ricOrl'enle. IJ b8CIIIO della tuhcrcofo"i t· ~lato trn\'ulo nel !'lAllftUO appNHl dieci volt~> tinorn, quello rh•ltifo


dieci volte, JUaltro volte lfUello della l1.1bbra, due volte tJUello d('lla mon a. Que<:<io ùell'mlluenzn che p1111 lrovHI'"'i nel san::uo '"'~ ho tJUitndo non vi ~i·•no lènumt•ni cntarrnli nel pruce:-~c::o IUtll'bO"'O. clJL· v1 :.;i lron1 costanterncnt•·, può alt~raro, co•ue al· tern, organi e te-.sttli, e pr odurre leuomenj gru.""'"'•tn• . E ri!-en'ata ull"ttv,···nÌI'I! una l•·•·npia menu Vlli.W u uH'no mull1forme dJ rJU6Jin elle "'Ì t'>. linlll'i\ u;;ata, ed unu uuzioue npprossimaliva do1 prodotti Looo;f<il'i del bacillo dull'udhlt'nlll. Pt>r ora pO!'l'-'iRmo c-ontentarci dcllu lunga stra•IA p•·•·cor,.u in -<i pochi anni.

HIVISTA CIIIHUHGICA L \:-IGF.:-IRUCn. - Sul primo soooorao del feriti leggeri sul campo di bfl.ttaglta. - (lkutsche mediein 1\'r,ch .. r. mar.:o L;o;!l2\ :'\on vi è alrun duhhi•1 cho nP.Jie pr o-<"<ime guen•u il fucil e ultiulanwnto> aolotluto pPI' la fanteria ca~ioneri1 un Jllllllt'l'l'l di ft~rile leg~ere ~trnordinarhwlenlP tn•ande in coofrunl., tl•'lle guer·re pa~sate. NaLut•ulmente ~~u·t) Humentala anclto In Cll'l'll tft>l IIIOI'li 8 det ft'rili j:I'BVi. rtlu C(116Slt• ufllme Cllt<•gOI'Itl ti! foJ• riti non rormauo •rui o,..g..llo ii ··on ...iderazioni sp~dalt (·!Hclu il -;Oc<'.orso ai r~rilÌ ~nn·i non ~ mutalo .tnltn introdut.ione delle nuo,·a arma ne la sua aUiv1U1 mngzion~ ...j '-pie.:u, fatta ll"ta·ozione Jdl'emosta-..ia in p••o<>simit.à della linea .ti Cl\mbnllim.~nto. La polente mlluenza che lu nuova arma P'<ercitu t~ul 11111net·o e sulla rorma ùelle fct·He logg:cre ci im11one 111\'t!CU di :-<tudiare il primo soccor"o sotto IIUOvi punti di ,jRlll.


nni,T\ l 111111 lltoll'.\

Il

flll0\'0

fucile "l d:c:t,n.., UC o!U

jUclli

ll'ali fiùO

01'8,

fttlln dulia 'llll ma~~·ur ll•J:gt.'f•'l.ZSl, per o in~t·,e quahlu e prct'l"'ttrueut~ pct• il "IlO ruo~.:r• piu accel~ralo, per la "-UR euor111e l'orlata (~100m.), la ll·aieLioria •·adente. la fot'l.ll ll"'li'A7:Ìon

ùi perll·lr;\:wmo clt•l prt1il!llìl~ ><tr•oordtnnl'ianwute anmeutala come• pure Il picccoli,,.iHlO ùir•nwlJ•n, lo IJU!l::o-i nessuna tluforrnal>ditu t• crmf:eguo·utem~nle u l {llc,lu In thminuita fot'l.ll e~plo ... ivn olt!l pt•oiellilt' «le-<'-0. Por· t•flello oli IJUPSta propriehi u n fuot·o hcn cllrèllo e nulrilo ouò •·onturt• ~a a mil1e o tlue uulo llletn uu ~ r1111 lllllllt!ro dt culpa ullh 1quali. ilimimu•u lo lu tli·-tan1a, anutenlt>rannu p1u eia~ 111 ru~IOIIl· ùel i)Uath'ulo Uh:Ulre Il pc·colèllile più l't\ leulc Olt18VCI'"'"I'S tl'è O IJU8lli'O uo.J andl•' piu ,uldali tru lot·o '' '1111. J. • fe1 Ìltt Il llltt~::111r1 IÌÌ..,Ill fil. l', ll><ll'lli.ÌOII ft1tl8 dalle lè,.ÌOYI Ì

d••l cuore, olt•1 l! l'u~.-i \'&:;i, tl••l rt't'Vt'IIO u rlel midollo spinale, sura•tno autilullo ns>~ai IPggorc, o follfl occezione forse p6!' Je lcl'ile òrllo l;lO IIIt\CO •' dl1!!ll 11\lPslini, rimarea.nuo LaU e pnlJ•uuno O"ltit' I'C conven toute111en to o cot·•·ellamenle tl'atLale Lino dal pr11wip111 Sicconw l ~ ferilo cul.auee d' ingt·esso c d'u«citn ovrnnno o,;ollanlo In lungl~t•ua eh ~-IO mm. e ~pe«<1o quindt ""Il ~111'811110 n••mmeno opc•·ut •, e "tccome le O!>"ll invcc • ùi P.-.,.cro conllrlinut.amunlc frAmmentale !<aranno &!ffiplictJmt.>nlo' fora lt• o ...Lri,datc, co<;t tlal punlt) ùi ,·ic:ta cbir uqn .:n-rmlatnrc, tlevuno la li clfclli l'tlenc•r,.i b~nigni. Se la th'<lùlll8 'ieu dituinuiln n iOQ metr·i, lt~ etond•zioni delle feril~ delle purli molli, ,.econ.lo le ~'"flCI'UHa/.e ù1 lkunc:, re->Lerebhero ancnru egualmente buone, pet•ò lnulo "'Ulle ossa pinue come !>Ulle c•pitl"i olelle o-;«fl. luogho !<Ì fOI'ffi&IIO delle str ette fe<:<:IJ('t' cen/ll !"toiU7:ÌOOe di ('011\ÌIIIIO e ~UII~ tli8fiSÌ COlpite ._j for nuwo dello• "t:he.!~ie th fnt ttut•a le '(Utili ttlla l1bia po~­ "0110 ru .!~l lltll!~r" lu lungnel.7.u cii ti-lU cenl al remore di 1:! Il l i ceut. Le l"che:.r::ie pero ~:>1 mnslrt\11<) tenute in po!"lo clul

erJo,tio rhnn,lo iutallo. :\•'• colpi ~ÌCIIll cioù da 1:!-1 011 m..tri di fl•,tanza si sar~eh­ b~ro QC '>~I'Vflli j ~egu~nti etli•tli; f. ll roJ'iLn d'IOgreSSO forma una 11perllll't1 l'ULnuea del dwuwlr·o di ti-i mm. con eYidenle co11ln~wno clr• 1 uwr gini ed O••nerimPnlo dei rnedesimi ed essa

aper·LUJ'U può l't.I'Si poi csl esn c pt•owlot· ror•ma eli fes~ura se


Ili \'lSl.\

in I'I:II'Ì ll'!lll['(l 1111 O!""o imtuedi~ttnmeniP !>ottnpr, ... to \'IPIIO La ferita ~l'u<~•:iln ,..j tnoslnl "l"mprt> in fnl'mn dt r~·,..<~ura opput·e rnga•ntn •·on mario! ni JaePt'l ·' ,•er In più d•>lla lunrrhean di l ceut. a 1,5. Le f,..,,ur·e lut:.rhe piit rli tre cenliuwtri, ,..jgnitlrh••n·lohen• •'CIII "ÌCut·ezza che e:;i,.,le auclH' lt•~··hc.Hc;.rinlo .

!'lione O"'.. t!ll. o--~A ~oll'ilt•

ri"Pntit·ouo "'f.!lltprr> chiaramente l'aziouo colpit11 in pa•ncl rn.• nnch•• <fliRndo, en1 '"Olcnla o ... trictciatn da pl'llietllle tangcJtziale, e <:OI'I'I'<ftOIIòenlcluente n que,.,l•) eiTdto le pm·li niCilli r•·lro.. lnnti all'o..,.o ~i mn!"lrat·ono la~:Ct't' e ,.pnppnlate . l JII'C>Ielllh rivestiti di ni<·kel, t'tnlterulo "Opra O"ctll du•·•• a ro~i pie •nh1 <Ji ... la nza. ~o~;.:iacevano a vis,hilf' deforL·

··~plo,.Jva •• •(lle~lll rum .,,,Jo 'TIJUIIlln la di11fi~1 era

rn nZ IO rto,

nli'IIH'OilLr·n i Jli'OHH!ili a maulello ù'a,·c·iaio quu~i

m nt t>!'Hrltl <~l'nnuuti A •!liA'-ln di<~tnoza pm:!"ono <'""('re trllpn ... ~n li rJIIIIttro o c·in•lll" uomirn •lall0 ~lo•s>;o proirtlile, r:nu che naltll'ltiJ1Wrtll.l le ferito Rueccdonlisi l 'una all'ultl'n '<nnn

st>mpr'l' pit't J,eu f.!'ll6 ll~-t •ptesto pit:•;olo ahhouo lr'fiCCillt.n sullA guida tl•·gli ' 1'''l'tlllCIIlt rfj fl l'llllfl 1101 Jli1<1SIAtnO \'Odflt'f' tjlll\16 C81'BLl&rr [' 1'1'..,,.lliCrRIIIIO pet· lu 018'-'-imn porte Il:' f••rite prod•1lte daliA uutwa Rrllla. Con-.idc•ralR In t••rrthtlo celer 1lli ciel fuoco :;;i pun pr•'9umc•ro che U!»"'fli ùi rnrn 1 fuochi di ma~e .-j fArunno Ìlt vi••tn~uzn (p. ~"·n 100 m.} uua rlelle liuee eli t1rHlori u avnn· ze1·h n r•Ji roc.•dtlra 1e r c:et·cat'•! riparo ~ co>:i ' ruo~.:o permHneu le "'llrH lonulo ati una distanza che o::;cillt~t·il tra i i 1J0 ed i IOOU uwtri. :--;,)j "*'•tt•rnrno drc in f'JIH·!'<le contlizioui dO\' r~mmo B'JlEll· turci un t>IIOI'Ine numet·n eli ft! rtlt•, rna •rue ... te ferite in rnnrr·oulo h quell,. òt!lle ultime ..:rwrr ,. a'-ranno carntleri prll bo·l\1;,{01 Ì IJ pr op<ort. ioJIO dt•J rnag~llll' fUOCO 811Ch6 Ìl pt!J'CP1110 rlt•l mMlr !"1\rà ~~erlamentc nnmoulnto, all'rnrontrn il IIUmero d·· i fèrilr ~rovi, uor1 lerwndo conto dt>ll'azione ~oru•oulilllnle t!ell'artklit·r•a, ~IH'ir t!Pr•surnonte •nolln mtno•·e. ~iacehù hl ft>rilo rrnLlur••• rolw in pa ..ctnto '1111lcti ctem p1'l1 imprÌtnc.l\'8110 nrl unu ,;empltre f<-1'1 tu un l'lll'llllere ~ra n~ e pericoln<~n levouo dimmuiru ~traot•dJ IIRI'I Illl l i'nle, e prtlcis:nncnle ùA fllle"'tu t'alt•)


ClJH\l!HGICA

/!17

dobhinmo cri•dt•t·e corno l'ealmr ulll !ltlw"•ftca l'iutt·odnziCJuc d•'l nUt•\\1 fucile. ~Ia come nd o..:ni pra;.:-rec.-o ucl domimo •lelrarle 1.o--1ra ramOrt>, il dO\'CI'•• e la rt'-j)01b8bt)ita 8UIIlt:lllll110 di 11111110 111 mano che :otl'll~.:iun:!OIIo piu ~ti h tJcah. eo"i anche il bi~o~uo dt>lprinlo-occor"O dd f.: t't l t h:::;!!et·i ch,.ll'ora m pot allluu·anno in "traoroinario nuuwro l'Ul campo. lw di mollJ de\'atn lu ::.ommR •lei no-ll·i do' eri ll ~er'.tm.. nte a\ vt:rt~ che dobhinmo utiliuur<! ptella mug~iore alliviln ··hirut·:::ica clte la nuovu arwa, p u lltuflnilnrla delle altre. ci p•ruwllerA di ~pt~>gure. Com~ polt·t•mo no t numcula rtl le no>- h· e t· t--or,.~ cJ in quale uu,.ura pOll'etun u-.pirc~re u r uggauugc:n; J•Ìll ulli obt••Uh 1 1 l,'aulnrtl Cl'e•le ehc :-in un..;tr•l tlovP.rù d1 chiu•ier·u u!'dlica rnottl·• lt• l'erale !"Ul campo. comù "'i fm·~hbe ìn una cliurcn, 111 moolo clr,. il puzieulc. nelln l!l'flrlde maggior·nnl(Q det c8"i, noot ~;~loht"Of.(IIÌ piu dt ulcun ll'Aiillnlt'llln chit•ut•gico. Cer·tamentr• <'IH• 1 ('8>41 in cui lP t't>f•itc reslauo mqui uole per patlùLt•nl.ione di l>I'IUH.lolli di ve~trt.o lt'Ql-'r·ilfHll tlu l pt•oiellill· nhllt!'O:,!Illlt'orllh) tu !'egtuln di una cut·n altÌ\'Ii, ma hi"OJ.{uu Huclta t·icono,-cer~ che lali Henlulllittì "Ì \et•iliclu•l'llllno mollo più rat•am<>ult>, l{iacrhè il pt·uwllile lanln ad nwr •ltc;tauzn me•litt che ~rar11i .. nun fa chr· pl!rfot•at·e lo pelle :-enza prn.hu·r·e una r~al~ perdita di ~O"lanza u·~ in U!!unl tu<Jdo -<t C'Hllp(ot'ln il pr•oi~lltlt! llCl'Otupa.::nato dui ve..ltti, ço"a .t'allrurule ac..:urlaltt anche do autrche o-.--t!r,·ozioni sopra ftH'tlc di J.:ll•'rl'n t>tl n •ctdentah. ln o: tr.~ t.: noh• che i motlemi 1 ro ellili ri, ~tili. battendo su dt un O'~la ·.olo, .... ri,caldano nCJie,·oLtnente e·l a tal zrado che. rome Rrun"( ebbe a drmo--trtll'e C(li suot "l"'rimcufi, l•roiet-

tili (l nmnlclln, i quali abbiano tt•apns..;ato "Cnza •leJ'ormar-i parli mol!i oppura l>tl!Wlunt di legn '• sa !'entnno CO"i cRidt che n un ~i !">~;-;ono lene re fl'8 lt.1 ùtla. Sw· :oruo! poi li l't!Sculfltltll~'lliO uvviHIH! ~pi>einlm .. nlu ull'e..,teruo del pr·oiellile e perrw lcud~ n dirninUirtl t'ApidameniL', st puu JH't•!òutuere che la tt>mfwralnt·o, al momento t'lt" la palla C{Jlpasce. sia ad uu gt·Rdo LHlt• rlu u~ridet'LI i mieror~nui:-.ut t ùVCIIlttaltn.:!lte :-pi'lli uella l'et• tla. A•l ogni rnoJo 11 per·ict.lo tl1 uuu 111fc.wme tu·imnrio pct· azione del colpo sllll-,.11 ,··. minimo e IlOti vart·ù a


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Rl>lSTA

N)ufermai'O i l princqnn c' he ora v~rre cn o pit'1 ~--le:->fltn~tcln a «volgert< rl.,lln occlu..ìouc imm ..,ciatn lell11 fel'ito "lllcROifH' •li ltRLISl!li!t , Come -il <~n, oltr~> i1 l't'rAntle mal... l'iale pia pi'<!Jiflralo '-' prnvviC!lt> in tl\ll~'<!'Q A l'COpt> di meclicllY.ÌO cle e pe1· 11'-11 degli ,;[nIJilimenli c:auilari. n.f 01!111 "'Ol.Jalo che euln ir1 campngua viell daln u11 p JccbetLn cnnleuenl~ unA fH" •in tlt ~ar•zu al su h limato <·on tlne t·omp t·e--se, cJUP"I'' mall•t·cule ò u::-n!o in rw1do che lu l'a10cia circonda con ~i ri la pac·t~> l'nrita nrevintn~·n te cop~rta .la una Cntnprel'l<:n !"d il lullo \ ieJt tl.,.~nt(l •·on uo spillo dì 5icurezza. La fl!t•iln appar e co<~i 1ruletts .la ogni minaccin ol'wfez.mu• ed il puzic~ute puc'• andar·e u ... ~ ... ·r·· l r.r" pm·Lal() o i p o..:: ti d 1 llH'tlicazJOil" ~cluatì piil Jllol ÌP.I r11.

Queste Col'Lo"e pr'O\'\ c'li P di runlel'inle per "llol.Ji-t'lll'l' fii hiRop:no .!cl pr •mo o;ncrot·~o, rner·ilfwo •lavv"r" .l'c,_,.,~rc appl·azzale P'l' 1 loro b<'m'fici el'f.llJ; tultavill <11 puli jjmnndare se le t·un,·epite !"Jlllt'tl!lze ~i l'liauo i11 'a t·l casi ,·ealumlt1 in moJo c;ocl!li'!l'ncente. L'cwlore H•· duhtla ed i suoi dubhi non .i'lll'ebbero del tullo int'ourlclll.

LA rascia eh ~arZR ptu'• applicar,., COli Uf1H l't'l'Ili Jli'P.~i('l7.'1, e quesLo t'el'[ulsito ì· th uqn piccolo vulurt~ nel mcutwut•' in c11i fPI'VO )a pU~118, c)llrOIIli>. la ![U8ll> l'unera del (1Cl'SoHU1)e c)'ll""

!>l<sltmza c'• richit>>" ta in piiJ lt1oglt i t• d ogni co-.a min<t-.::.:JH o! t andllt' StJ~:.,.opr·tt. :Ma con crue::>la fo1·mu. tlel pr·imo anll...elli<'O "occor,.q 110n sì è rnlto aucor·n lulLo .:.riacd1ù nn11 bn,.ta

cita !"i pos'ln pt•~tticare l ti medicazione co11 rmmle/1.!1 ut!J ugli t'• .JunpO. lP (Ili ~la il pnnlo pil'1 llll)'Ortanl•" clelln (lle"'lÌOIIC) dte 1.'"'!'>0 conli11111 aJ a~il'!' anti~ t>UJcamenlt' cl11 ;; /l t t<l "l q ~tior·ni Hd onche di più. Oc'n rpte«ln lfldlcu'l.ionH ,..j soddn·ftt completa meule col l'applicazJOue uc llll fasclll circ•olar... t Sé c•n•i fosse In t'hirur.r•a ,ti g:uerra a' rt•bbt• ~·n:.r~iunto 1t ptil belrid-·ah.·, nta in reAllo cou que~l·• <.o a r1;::ot·:-:a ne è au•;Orll lontana. QUùl<Lt• fa--ci~lUrQ 1100 !<Ì r!lil l'lllt'l'81111tl (l >'i 'IIJIIOve~·allllO !"iin 'lJIOIIIAn eamr>nt e , !' it~ pe1· J'npet·a illt\dnttR dei pnr·~ lal'•'l'tlì dHt'anl& il lt·a~pOI'Io? Cua fa<~Wl appllrnlo pel'feltnmenle ati uno eslreiDJlò, -..c 'llksln ~1 t:tnntìa. nppcwtfl non '" J•a,Jo lo str;.l7.1.8.1lteolo; ~;: •t'ttllra pAri~ una fliqccRlut·u leHIH manca al .. un precipuo scopo cJ1~ è l'llCcluslom'. le l'a.::eiaturo


Clllll lJ IU;tC.\.

eirent nri al r-olln. ull•· "PHII~J, intor no nl ventre. a lle anche. !Jer tmo a lla ((IJU\11 ··oni·~a dell•~ co~c1e non pùlr anno che a c::sa i rararu.•nt•• JH·otcg~ero la feritA dul mondo estel'JJO. Por·tiomo un e"elllpio 1'''1' ml'llt' r· · tnt• lio in r.hiuN• l'in:wllicìeu7.a dr que,..lo me lo do l cu:clu'i' o "t 1-11ppou~a d11• uu pt•niettile che colpt~ 'Il la fO,"a d t ~1

h•·en tCIIll e lr8p11~"'RDdO )a 'CUpuJ8

rttccin unn ,.P.t'!liJ(In fertln J'O'l.-rio rrne nte 111 liYello ,l.•lla :i• o c~• cr.sla. Qunlo Ct hll'mO p• a·•hta •la l• mpo e di mntc-r·iAie ,. j Snfll'll'\lhb~ a \'Oit •!'t' mell.,.l't• Ullfl fac:ciuturn CÌrl~tt ltH'e che mantenga l'occluc:rono per piit f.tiOrni i P•' r tJIH' 'ti l'll$Ì in vero. •l utnlet•mle tlll rneùicazJO ne det polliiiCrÌII

t'

dègh 1111118 1111 .]j ~anitH I'Ì rdfrù d<>r l!lllll~Oh,

l~t1.7.ol dli

'lundt•IHtl:(Olori 'd t'lll['Ìu!'<tro nctl'!'<ivo Mn lf' pezze triAu!!nlnrt e •ptn h·mt!!oiRri fl• "'"'011<1 in certo qua i modo te· nPr•• in «ilo mu1 l'n<:Ci»hli'A aift lljlplicAl}l ma non lou!.ta no aol 8'""i<'ll rm·~ unn pcr•ntlllCnlo <Jl'•·Ju-.iunt'. ••lte ò la sn\n condizio u •• l't'l' ga •·nn lll't' d el buo ra rHtd a rii Pitln tli uu u 1'e r·,tu, o:d i11 qunnlo all'u"n th•l Ct•rnlln ndt•... r,·o ("!""O Hlthiso~rr a Ili tl'-~er·c l'amrunllllo Hl cnlt r·c tlelha tluu ~r~a pf'l' Jl"ler tJJn•nn·e allo ad udl•t·irl' foi'LPI II CI I!l' o s.tn l ulnwn L~") c~primereoro Jlnoslr o pat·er·e in "'P!!uitn. f.o "t''"''O n\'\ Ì('lll' per ,,. ferite d'armn da fuoco al lol'al'e clw nel o .. p,·tlole fii !':oJi to, ,·eu::onn tr•nLialc c•1n --ucce"' (• s enza rn~ cralUJ-c cil·cnltorr e driu•c ilrYc' ce a perrnaraenzn c•oi m~zzi dt" 11111lremo piu "'••llo o ole ::;ct'Ì\'f!l'•'. .\ ll'au tnrcl cou,ln cl Il' indi vitlu t fl'l'Ìli tl'twtnn eia fnncn Al pPllO co r> permauert:tJt ;IPI p1·nit>lli le nel toract• e eou strnva~ <:On:rni::wo d••lln pl••11ra " C'Il \'cnuti fl t!Unr·izinnt- ltS"Il• r>rc"ln '-t'IIUl dtl! !'<ÌA <~In lo net:e"-tllr ll\ Hpplicfli''' la più p••·• oht fac:cin COOIJ>I'I:""».

1.1:1 tP"ln, I'H\'nruLracc1o, In ma u n, il pie le Pd nnche ·la :.!arnl.n 1 • ._,..nrtn ' A ~I>J't' mr• hCAII' CJ:•II''''IIt»nlemeute cou unn fa c;c,n. Per il hi'RI'l'l" n l•t ~ <·aAIHra c11·•• ·IRI't- è uit1 òt un uriln p roh!PtliUlieo: l11 "ti'"'SO rli"A"I dt"l l t'l'\111'0 t• del dor<::o, lll8 dPCi!'~) IIJC!llt' e""" 11 Ht ha .... tn 11rl nllcnen• una "-icura occl u,.iorH' qunndn lrnlla-• ola rne·licnr•' lu "'PRlla. l'll"l:ella. le pnrti l'OD-

ca ve rn ,:ener·1•, l't~uca e In ··no.;t•ra. Lo 1.!1'111ldi fn:;l.!inllll'é g-lù 1111 Jull.: prlwo n r e cl~> l lrnspol·to


SIIO

Rl\ l.., TA

o dellu marciu cotninciuno u r~tllt'lltat·,• e nou "'On piu allo 11 dir'endere la ferite dal ~-oudMl• P. d~tll'arìa e;.Lema, mu iu· 'ecu rtjj faYor iscono l' il'l'ilaz1orw rnlll• ~lroflnam,..uto il(' Ile pieghe sugli umori tli""t·Cr.ttli. l !'tlt'i dellt' ferile cha llrllrtrl CQlltl'aUi e !>lrelll SI lt!nternnno m mur·.:ini. IJUe,Lt si w·r•' ,.._ciarw infuori e Co),.,j si ~ aperlu l•• '<lrnda agli n~enlt iu· f<'lti vi. \ucho S11U~> compr'f'"Se rli gun:a nou "'Ì può fart' ulcuu a"~"~namento: "Ì olira, e• \'t•to, che rtue<;(tt mat,.riu fa pre"'ll o s1 ngglutina col "'&nguo elle tl."c•• tlnlln rer•ita ••pper·cro i prc«IA 11 fttvorire la guurr,:riont• "fJll•' c r·o-.ta. Ma ,f.ll 11 fnlto eh~ le (t.'rile d'arma da fuocu u•m r:omplic& le. sp~ctuhnonle Alla apt-rtu1·a •l'Ìn!!rè ..,...o non dauuo) uun quantilil Ji SBn •ue :-uftlc•ente pèrcbe avvenga 'fUeo;lo ugglulinamenlo e per •JUP-.!8 circoslanLA flnclll' la g11rzn 11on "' fisserà 1c·t•r, ttnllli'Hle alla rerrln oppurl\ 81 rnllo11lt>I'U l'OliO spostHr-~1 dolili l'tlkc'Ùl

Fu S•)slenut.n l'o[•inioue d1~ i nwd<~~lllll proiellili per lu lor·o <olt•aordinnrw di pcnelt'tlLIOH!:l 11'011 ·uno più facllrru•ute i \Il" "llll;::mgrtl e 'JIIIII h ._o un C8U"ll tJj piu frequenlt 1!11101'rngr . Se CO;<J l', no1 "' rerno H fard e<•n grandi e:uorrngie at·l ·r1o ...e che. do''Cllllo ~"""'re f1·ennto .. econùo rarlc, reclBmeranno un'operazmna; rulli cruJe..lr ch" non devono l'S"ere cliP in via secontifu·ta ow~etl11 d PIlo nostr·e considerA l.lflrtl ; 11pput·e SI trattava dr un ~etntlÌfl al l(tJUle ci duhbrRrtlfl UfJ· l'llrt·c con la immectiala chiuSUI'A, p01clru ullrimf!nh In fu ctn irnlH'Vlllu di ~angu!' divt"nta beH f'l'l.."'lo pericoJ""a pèr l'nn· ti"llp~i . La cbiu:-ura immediata put'l invPro es!"et· cOUSll d1 l'llll\loma alla ferrltt. tua se •JUC"ta c'• mnrtlcnuta 8'ettictl t!RJ;. prÌtrlf\ e JIOÌ é trallela t'OilV1'01ClllCfl11.>,fllc non pre;.t'll lll lll f!Cr rcnln cl'inJì'tiorw. 'ion \ 'fta duhbio 1'110 Ju fa..,ciutura circolare co:-lllUÌrtbhtJ l'hlestfe del:a l rapiu ::;e iJ reriln pttlt.!~'-O e<><;er c:uhllO b ne r·rc••'·•·l·oto e lraltolo coute nella dllli('..t~, ma amme.."n .mcho c· J.~ l'nmm•nblrazJOnt! uurtare uhlua JWO\ veJuto nel lrrnili cli•l pn::~!<ib•le 1Pr' uon IU'II'IUI' martcftl' nullu aì rertli ,.w 111 ne•ovPro ello 111 lrullauv•nlo, ogni mrstu·a prl'Stl sar·A lllrt•t'tlll'ù al bic;ogno. In pochi giorni, arni prolmbllmonle in uun f:lolu IOI'I.fl


ClllRURf;.ICA

801

g1ornala campale, si possono avere JOO,OOO feriti e tra questi ne avremo parecrhie migliaia di leggeri che potranno ancora far usQ dell~ propt•1e gambe e che dovranno viaggrure per più mi~lia in condizioni sravorevoli primo di trovare un ricovero; giaccM possiamo calcolare elle nltUlllmenle si tra~ veranno di r1•onte ar mate di unn forza dopph1 che l}uelle del 1870·71 e che, secondo un calcolo esposto dal maggior Gaede alla sedutfl della Caroer·a del i& rebbrain 180 l, pe1· effetto del nuovo armaulaulo, il numero complPS~IVO dea feriti e morti dell'pc::erc1lo1 t~desco soltanto alla baltagl1a di Gravelolle sa· r ebbe dovuto ammontar~ a 44.000 Con una forza rarlJoppiala ed in casu di dec1siva vittoria da paa·tu rlei tedeschi, la quale avrebbe portato m &k!gmnta un grosso l'ontingenle di Cerili dtlll'e,;ercilo nemico, ed inollre supponendo che ollre alla giornata vrlloriosa alLri combaLtimenti sit>oo avvenuti prima e tlopo Ili es!':a, si pu6 ammetter!! r::enza ~>cStJgerazione che in pochi ~ior·ni possono accumularsi circa. 100,000 feriLI. Di quesli, "laudo ai calcoli di Bill roti!, cit•ca due terzi e forse piu sono feriti leggeri. I n ogot caso gli uflètti della modernu strategia si faranno specialmer•te lSSnlire in ciò, che nel corso di pochi giorni soffriranno delle immani perdite non ~1)10 qlt es~rcitt ma ancbe la potenzo della nazione. Per i morlt non resta a rare che la sepoltura e render loro puhbli<'i onori. I ferili gravi tt·overauno lt' più caritatevoli ed oppropr•itHl' cure negli speùali dt1 campo, da guerr~:~ e di rise1·va. Ma la grande massa dei fl:lrili leg-geri nòn ci impone minor•i obbli~hi poiché essi pure rappresentano molla parte della r icchezza na zionale. .Mentre ello ai fenti gravi per i quali, fatta astrazrone della emosta~ia, è iu~lic.~tLo raramenle un mPùico soccorso, e questo il piìt del!~ volto non si riduce che l'l rentlerli lrasporLabili, si pen~A as!':ai lep:germenle 1•er i ferili legE!'eri: si consigliano di aiular~i da !'e slessi, f'i medwano suparficialmeote le loro rerlt''• più per tranquillizzare la coscienza che per vet•o scopo te1•apeulico e produlli vo; tale o la pratica che ha dominalo flno ad ora e che pure può avere conseguenze disastrose per l'esercito e per la nazione. fi l


802

81YI~T\

Que=-te con~idc rnzino i fonno sorgere piti -çiva la que:stiona ~e non !'<1\rebhu

poc:;s1bile migliorare il primo ~o•·cor"o t>ul

cnmt>O e nello !'lesl'lo l"mpo valgono a giustificaru le pl'Oposte che oro fc>l'mult•a•emo e che sono ba$8l~-' sull'e!>(~­

rtenza della pratl~l ca vile, propo!'le che forse non ~cmbJ•uuo n tutta rmma lonhl facili ad alLuar,i in guerra e che perciò dai competenti \'Cn~onn raccolte ~olo per cimentarle al crogiuolo rl~>lla rli~cu ...,..ione. Ad un grantle ospedale rii una città come Rerliuo \1'11~tono annunlmente avviati iu gran nurnero feJJli d'armo da fuo,..o e .ta punta, cnrne pur·e buon numero di fr·alturo pcrlorauti, è la cura d1 quei cac:;a tle\e avea· di mira nnturolment~ di m"llcre •tnelle rorite iu tali condizioni tln p:·~clu­ derne Of.tna odilo all'infezione; le mnnipolazioui necc,.c:;arre a IJUPslo c:;copo rltwono esser fatLl' rlolcemenle, ma in t;~t f-i dr

urgenzA sr dovono compiet'e collu massima pre~lelzfl. LA114(f'll· btH\h sì c;('or•t,ò di condurrG la terapia ad un metodo !'itHllftre piu Hemplìee l' p1ù spicci O, in allre pot·olc, di adattat•t- In ll•rnpiA uc;aln per h• ft'J'Ilo nt'lla praL1Ctl ci vile più che ;;:ia pn:<'liLil~ alle eondilìona .li un l'nmpo di battaglia. Ed Il qucc:ilo fu r•· ~ollll con l'ufori ... IOu :-t•guente · ~p .. c;un anti-=elllco, Utili ftCIJUI4, nes~una ·li •1uelle fa•ctalure arLificiu~c e che fanno per de re troppo tempo. Con que~to pro~ramma nella mente "' procede oggigiorno nella St>,:CU•·nL•• lllamera· La feritn o le fe1·ite, r.ou ~ono <;Olll'poste ad alt:uu procesqo di pulitura o di«infezione, ma invece imm~tlantamentc cluu<~o> con c:;ntut·a: ~e ec:tl"l e larjlA fca·ita de•la pello~ cume ~uccede lalor·A nelle rrallure c;che~giate, si apph ·a In ~uturo

a pelli··•nio. '-)ovr·a i puuli ~ulua·alt v11m fis~ato un piccolo p~>:t.zo di ,.carza con collodio e SOJri'O questo untt leg'!!t•ra fa· f'cialur•a all'ovollo. Recent•·rnenle invece del collodio, lll cui 1tppliN\7.i()lllJ Ìll ~lll'l'r8 può incontrare delle dafficollÙ ru mes~o in uso

1111

ccrolltJ d• caucciù i l quale.

11

pnrer· tli

Lan~enhu~h. pO«!'ied~ •nolti vanla~gr e che riai punto •li vista della cllir url{ifl dt ~uerra merita lullo l'inlel't'""l' ,Jei pr•ntici. BeRla inrnUi passa.rvi 1<0pr·u una salti "oll11 coll'alitn perchò osso per· 14 giorni, e !ln() o tre o cinque scLltHtnlw,


Cfil RUJtGICA

pn,;'-a l'lm·e ad"l'o alla parlu a eu• \lene applicato co .. , fol'· l••mente eia rendere !'\Uper·Jlun qualuni(U& altro 8ppareccluo J>rotetll\'o, Allo ..copo di c:.perimonlare le proprieUi ~ ~~~~aJmen l,. In f•WI.tl ari\!.' ,.a di IJ\lf~'lo cet•olto furono fatl•· appl'opriale e~pt!t'Jenz • ~opra vari ... !>-OI'li dei pm r·accomandali empiaslri aòe ..hi, apphc~n lnli "'npra le pRrll del •!orpo che c;on piu e ... po ...le ~ti conlnlto ed Rllr1li co.!h og~ellt ~''l~'rnt e col \6~liarto . QuP.IIC "')'lanze «l.,lle••o 01le~.. po~'o ltlll[l(ì e «i "la•·· carunu "Jwnlaneamunl••; in\ cee 11 nu•JVO t•trollo aJt'rl l'Oli· t1nuam..11te nun movendo~i nernmeuo ~otLo razionu eli bagni calùi prolungati e ~enzo produrrt! la mintma irritazione. Il cerotto in~le~e. cht• come •· nolo s1 applica ba~tnaln pt·r>vìam•'nle, per ti eh~ SI obhlif.Ttl il l'erilo acl adoperare piit volti" la litti{Utl, l'IlA aùPso pe1• c•nque o l>i6i ~tio rn•, ttlmpo cha pol•·ollhe baslut'P. per unu t't•ritll chiusa ('011 F<Utut•a, ma ha l'iucnnvenlenlo di Ìl'l'ila r•e la pelle. Il ~uo imptego E<areiJbi.l con lttllocio vanlflf..Ci-iio::;o, ma fo d uopo intrometlere tt·a e~so e lu ft.'rila un pez:.:o di caucciu pet• impeùir" che il liquido su h vale ''enJ.ra a C'Onlallo della ferila ~les~a con pericolo d'lll fellat·la. l meto"h medicazione sopramenztonaii mP.rilnno d'esset·e <.ollopo!.lt a l uu'allra cons1Jerazionra dal punto di vi,ta ~hlrurg•co -tnJ!Jlare Non \''ha dubbio che ti LanJtre dalht pt·ima medicazìon • di un ferilo m guerra l'acqua, la quale non sem1 re t• ~ufficient~> rufo ::-cCipC e a«s.at "PU-"~0 ,·. \t>kolo d'infeziont:... arebbe di un grande '811lfl~gio. A che de\ e -.ervire l'acqua pet• una r.. rita? Nnn .. .Jn u--ar ...i per emost ...•ia c d'sllrQn le il ,an~ue che SI tro,•n intornu ttlla ft!tÌla pun eso:ere tolto Etncht.: .. enz'ac'lua. Ln pu· rllic.:az11.•ne ,Iella pelle «ui òinlnmi della fel'ilA non li vrebbc eguultuente uno ..copo, tnuto ri~uar.lo alla ferila e alla ct>nfue;iuue che rt-c:-no ~emprP ~u th 1111 t•tunpo ti !Jalta~lìo. anzt lo •rr·•~azion• d'ac,rua, oltre che far perder lPmpo. pot1·ebhcru os,f'r t11 t hm no n Ila for1l8, i n !)Uanlo che po ... <~ono trll"''iuat·r· enlt•o lu med ... ~iroa i mwn)l'gan•smi fe•·maLisi Rull11 pelle m entro tot•uernbbe oppor·lu no fls~<arli coll'applictlZinuo di uu ce••olto a.deQ,ìvo, onde pt·oveniru ad ogni c;O!:It o il loro in-

ui


804

RIVI STA

gr·esso uella fer ila. È bonsì vero che, come a-bbiamo altrove notalo, i for•i pr odolti dal nuovo rwoiettilP sono moltn piccolt o spet'ialmente il foro d'mgr esso, ratLralto ven;o l'iulet·no rlel canale, pur lult.avia l· do avvertit·e che col raschiare o fregare bili dintorni delle ferile esterne si possono procurare dei movimenti di ospwazione neJlo ferita stessa. Per queste cousideroz10ni, dice Langenbucb, nella JH'Bllca chii'U r f.'(ica ()l'dlllaria ora st suole non più lavare con ac•1ue dtsinreuanll con antisellanli le ferite ch.e devono P.S""re chtuse con sutura, e ctn seuz.a che s1 ahbia a veJ·itlcal'P. tula infez1one lot•ale. Una puliLur·a e una disinfezioue nei ùt!ILor ni dt una fet•ita d'arma da fuoco puo farsi benissimo linpo ~hiusa essa ferila, rna t'i ~'~Osliene che sia operazione c:uperOua ~~ che anzi si duvrellbe omaller~ con vantaghio perchè si risparruin, omallen<lola., un meccanico mallr·allameul.n dei In perlo. 0 1·a vo11iamo al più impor lt\nle poslula!o della modernu let•epjn ch~ llo r~rite in guerra, cioè alla chiusura assoluta o meC<:aruca delln f'erila iu contra pposto al metodo della meùictllura occlusha, che 111 lempo i11 cui fu introùotlo Il paccheLlo dn medtca1.ione uon aveva veramente lo scopn lfUtde lo si iuteurlo aLlunlu11mlo. La C()mplcla chmo;ura delle fertLe da piccolo proiPltilt• semplice oppure dt una rertla da punta (per quest'uH~rna vet•ò solo in pochist>irn1 CftSi) si può benjssimo altuAJ'e, 111 rasu Ili srar.,ìtit di tempo e di aiuto, senza sutura e solo c·ol copl'ir a ll:l rerila con cerotto; pet•ò iu fci'Ìle lunghe un cenluuelrn e JHÙ ò couvcnienle applicare la. sutura, la •tunlt: t i ulfrirà mag~rOJ'I garanzie di successo. E mdubtlalo anzi che molle fertle possono f!Harire per· prnna int<•UJ.toue lrall.ale soltanto f'On fasciatura di gart.u; ulA h1sogn11 anche aver· pt·esenl.c che molLJ.. torse mollis;;Hnl, 11~ «ono ~li iusuccesl'li, il che porta per conseguPnz8 "he un ti·t·ilo !F•ggero per iusuftlcienle protezrone della ferilu "Ì I!OIIlbia in un fo:l'ilO grAve; e ciò succedeva appunlo t;Ol (ratlameuto eh~ si ù U!'\tllo lino ad ol'a. Perciò ora si ··t·u i mpO!>ll'l (li <::osli~ui re alla pratica finora in vigore della JH'O• te~lom• ncclu!>iva ùellu ft1rila la chiusura diretta della me-


CUlRU R<.lt.:A.

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d~>!"ÌinB. Do''l'emo aduu tue av ..r ~empre di mira la chiu~u ru dt!!lu r~rila o col solo cerollo oppure con que!llo coadiuva to t1nl11t :::utut'll : lale e il precetto che ~i suageri"CI! l'e~pt>t'lellll.l fatla sulln c;.ua buona riuscita nol!u. prali··n oJ•òinarin in tempo ù1 pace. L'autnre pas_.a ad illu,lra'r~ il '<UO ar!:Oitlento con cnsi PI'Qtir i fra i C(Uali Il Stlguente. In qucsLi ullimi giorni, egli diCI', ru artldnta alle nu,..,lr e cu••e una le~ione della mano pe1• arma da ruol'O. li rroielil e da pic;tola (il nostro nuovo rweielt1le di ru ~·1l" cor ri ..powle ••ol "'UO diametro ad una p1rco.a palla di pi,.lolu) avl'vll perforato la m ano sinistra ent•·undo daUu ftlccìa pahnut'l'. e mollo flt'obobilmenle aveva frallurulo un metacnrpo. Le dw ferite furono cucile immediatamento <:oenza previu lh:r<inf••ZIOUO e- poi chiuse con un pezzo 1lt c<>rollo di raucciu del diatnelro di cinque mtlr chi t: !.o muno, menLrt' in f{uer t•a !'li ...a. 1•ebhe me!'l<:oa nella sciar pa, l'u collocala ìu una fe rula. L'<lfnpia~lrn 1li caucciù al qu!nlo giorno a der 1vu ancora forlemeule tl In ferilu era quasi cicatrizzala. Ora ~i pntrebbe con ragione dimantlare st• 11uesto nwl11<IO oli mcdittt7.iuue delle ferile ù'a r mn Ja fuoco pn!>.Ftn esl>Ot'e uttuulll vantas;c~to~am••nte anche sul campo d1 battaglia. L'~tu­ tore non e-.ì a a r "'POndere afferma tivamente a tale 'llle.!llln. Certamente elle l'aLluaztone di que'<lo princi(HU Faru mollo dil'flcollata !-!P non vi so.ra la possibl!ilil di e~egUi rlo subtl o, )48 in rtut>l ~ lato mo10ento !'l sarH. obbli~ali ad an lare in cerca di 11~hi. Ji a!Tt~licarsi a.J iuftlarli e r(\i applira•·li o cnll~ ;Jila o col porla!tln. Secondo l'opinione dell'autor~ in ogni pntchelLo •la medicazione si polrt>bbe metter e un ago t•icur\'O nich~lolo portante un capo di for lt> seta, cbt>, preft:t•enJo,.i la '-lllllra fl punti continui potrebbe es--ere con un" "'Ua tl'llit'mitit anuodalo alla cruna. l noHt•e ogni per·~ona n Jdella al ~occor so flui c•ampo, dCJt•, Olli'C Si IUP.dici, SÌUlanli d'ospeda le, pnrla fcmti 0CI~. dOV I'6b hG pnrlare 111 una tasca aperta al petto un por i.P.ghi ~~d una fo t·· bit•e; e per d1 più tullo il per-sonnle non modico dèlla l1•uppn di M llilù clov1·ebbe es!let·e ist r uito non solo nt>l Ll'asporto dP 1 feriLi, nel clororor mizzat·e, nel fasciu r•e. ma anche ne ll 'e~e -


801i

.RIVISTA

guire le !'Uiur·,• cc>olìnun ed interci!:'a mediante eserciz1 coutiuuoti sul ftJntoc-:to, !<UI cadavere e sul vivente. Il lìlo tlclVru 'ess~re abbn~tanza forte. e lungo tante, da hn:,\arcl u cul'iro dt~ :-olo le grn11tli ferite come tJuelld pro.folle da t;olp1 '<Ì~'Hli e che possono aver·e la lunghezza da 15 n :W Ct!nlinwlrt. 11 portaghi regolamentare dovrebbe essore di una struo•·-

•hnarin rllbuc;teua. Dopo la ~utura, cue, daliP. per->oue un po· eser··iwto e cJ 1rj ublmu10 tutt"' in pronto. "Ì può e<~e)!uire in un rHinuto.,,..i ....ovt·appo1H' ulla ft•rita il cerotto (di t u• due pezzJ in OJ!IIi pacco) del cilamelro di quallr·o centimetri pre'<iamenle rtl'<'Oidato coll'aliti) l' si raccornancla al paz1cnte di la..,d at·lo in poRto almPno ollo giorn1 se non interviene la ft~llhl'C. Qualcuno potrebbe 0S861'Vf\re che l'alito potrebbe j::t' Lluru sul cerotto una eorl'eHte d'aria infeLla da 1J!icrorl't111Ì>lll1i. Non •\ 11uesLH una obieziolltl ~o••iu, poichò veùinu1o tuttogioJ•no ~li opera.tot·i di laparulonia e i loro ass1,.lentì non prroccupar..,i punto che il loro fiato venga io contatto tlell.\ ferito clet lor·o operati. Co..,i trnlwlo, ti r~rito le~gero non abbisogna di al trn 111•'dicaztone. Con ciò non si c~cludo a".:oluttJmeole c!Jo, occtWreudo t>d avenJo il tempo. nel giorno successi,·o "Ì JIO'- n applicare sull'ompiaRlro una fn-:datura pr•oldliva Ma il cardsue della me.Jicazioue Rurà sempt•e la ·11111::mra errndwa 1mmedsata. <!ue ~~ esèguiril col seiOpltce orupit\'-'lr•l, n colla 11u lura dn appliCMi'l ROlo alle ferite lun!!he e Juees·e. Se <~i lralla t!i una lun;:ra ferila cui sia stata ~ièi. appo:.ht h1 ~ulu ra SI puo 'IC&~Iiero uno .Jes due mezzi o coprirla ccm più pezl.l d'empitJstro oppure -..enza questi apporr<' la rs..,ciu, o, cio che flora ancora rne~lio, fare tulle e oluo le CO!"e. La chiusura oli una rer·ila recente colla suturA o coll'emp1ASlro era nell'<·poea pl'l.lantiscltica c::tirumatizzata comtl pruIICA pesSima; SI l'ltene\'Q la f6rllH ù'arma da fuoco ,_-; IH per Rua natura primariamente infella; del caltivo amlamento <~i incolpava la "uo natura piu che i maneggi, i conlolti cou sh•umonli esploratori o colle dita de1 chirurghi e colla !IIRccin spOI'Ca. Ora noi po~:~slamo <;O li Lulla confidenza rilornat'i~ u


K07 qtttl"li mezzi, ~iacch;· sappiamo che la ferila uel p1il ;.!t·uu tlll· mPro dei t'a~• Id ~~~etlica e<l al"cllici pure c:ono i nostri rnea.i d• m ..JicMior•P. 'loo v'ha bi.,.ognn. almeno po•r i fet·iti leu:· ~er1. che te no~tre dita wngano Il contatto coi punti fe•·ill. L'a~o. dopo chP ho servito per un ìndiYiduo può e,..~ere gettalo. Il porlaghi ,·. vero puo insutliciat~i ~pe ...Eo ùi ~anl!ue, ma potrà e-;-.et•e puhlo vollu per vol\a con un peun di 0\·atlA, che -.j tr·oça nello "te~ ...o pncch>'Uo e lliò<infeltatu una vol\.8 o pm volle al ~iorno con ,.oluzione fenica. Que<>to metodo deve Cl""'et-e apprez1.ato nnche per la ~ua pror.Le,zza percha l'ago colla sua ansa J• filo tbsu e l J1 J'OI'· taghi !-aranno !"t!tnpr~ prunll a rueller"'ì iu u~o L'impOl·Uwte "'' l' chP in I"{Ue'-la l'!amphce e bcnellcn opet•a.r.ione della sutura siano 1t-Muìli previarnente LuLli i profani che devono pt·enùer porte al soccorso dt>ì fet·•li in gu~rru. Si polru obtellare da alcuno che l'&LluRzione tli ques\e propOI'iLe ò Lroppo lontana c.lai teoretici principi dell'a~ep;si e dell'anlisepsi. Le suespt'e!:!SC considera7.ioui uulla. hanno n vedar o coll'autir;ep!li. In quanto all'a<~epsi noi non dobbiamo compren•lt'rne l'altuaztone allu leller·a ma uel suo spirito e uon preteuderc d1 metlerln in opera al r.ampo come nelle no<;lt•e cliniclll', ma con pochi mezz• e pui •h lutto coll'ine!"orabile precetto sempre davanti agli occhi ò.i leoer lontane lt• no,;lre dilu dalle fer it ... leggere.

Tra 1 men.i :;emphci capaci di mantenere l'asepsi sul campo mdteremo r jodoformio, ma 1:1nch1! questo da ~olo non val<! a tener chiusa la ferita né a prcv~nire la suppurazioue come ruutore sle~so !:e no: è potuto convincere os!'en·ando il callÌVO tiecor-<0 di CJUA;>i tutte le rerite della guerra ~erbo-bulgara trallate uniCiimenl•~ con queslo mezzo. Da ultimo l' autore eult'a a trsltare alcuno IJueslloni tecmcht'. Egh non ammette che ogm ~peranza di sah f·Ua pel ferilo debba es~ere r1po-.ta nel pacchetto ,li rne,licaJ.ioue, ma lo opprt'zza al c:uo JtiusLo valore ed anzi tlno a•l ot·A e~li aveva creduto opportuno d1 fore dallo stesso pacclwlln il luogo Il• custodia per l'a go e l'empiasll·o. Se esso pacchoLlo si adatla a ciò oppur se si dPbbo tt·ovHre per l'ago 1:1 per l'empiasLro un luogo pltl ovpot·luno é ancm·o. quesLioue che


80X

RI VI STA

dc•~ O!<"t're risolta tifi allre discuR<~ionì o stud1 Mn ·~~!li ura te nderdJ be a credere che il pact·hello •h medlcaz1nne Jov e«c;P VfiUil'e a.pPI'lo Ili d()ve ~·ealrnt!lll(• l'os~e nf!Ct!"<~nrio aùo· perar~ il quo conlouulo e che atro ed •'mpiastro fos ... ero te· nut1 «oparali in unn piccolA "''stola tli latta di 5 c~ntirnP.tri di llinnwtrc, ed l 1 / , di altezza. Al fondo della «calot.n sta so pro un po' di 0\'111111 un przzo di t•at•la oliala delle «l~""'' dimeu ... wni. «opra •JUU"'lll "Otl rol· Joc!lll 1 due pev1 dt empiastro di u~uule grsrulezza. la cu1 faccia .. palmata ,Ji materia ade'i,·a c I'Ìcoperta di unn -..trfllo di (larza greg~IU per imrll~dm• chu i duP. p ... t.zi ,.,i attacchino as«ieme, qucsla gartn aderisce ubha«ltH1za bo110 nll't•mpinslro e coi "'IIOi mnrgini <>por:.!(' uu pnl'o fuori lolla per•r..ria del me,l•:"~irno. il che ramla più ral'ile prend.. rlo ed ••::lrarlo. Tutt1 e due i puui d1 etupla!>lro \'00}!0110 s~>parnti o r.opet•ll da un tlì ..co ,Ji curlo oliAtO e -.oprn vi ~la infilto nl'l''ontta l'ago nicllelato col filo d1 setn, chi-l ctHne si (· dollo allJ·nve, è nnnooluto con una "118 e<:.h·ernilh allu cruna, la •tuili o~i~po­ sizlnnn torna apprOill'iAts per In c;ulura contintJa. Fi•ullmente la .:caloia viene rie rn piln di ovaU.n po:>r1•hé tulli ~li oQ':;:t~lti non "IPIIO ,.co..si nei rnovun·•nti .!ell'iuc.lh!duo. Da esperient.e fatte I'ISIIIlo clte rruesto enqun::>Lt•o crlllSt'I'Vert•bbe i ntAtta la :.;ua fOl'l.ll. ildO-.IVtl p~-'r dllt' Alllli, per CllJlSègnenz8 ogni due anni va l'inuovato nei u1a:.mzzini; il costo di, tutla la s•·atola completa non "~nrpnssa i la centPsimi. Cìrrn nl mo·lo d t pnrt •r" 'lllf>,..l• o::~elli, l'autore dice che la ~rntoleltn non dov r t>bho! esMr a conlt>nula nel pacchetto da me hc&tiOO<', ma portallt nella tn~ra l'lini!<lra •lei pnntulo111 per cht'o qu('lla tasra e la meno U"Sls dal sol.-!all Qill:'~ll! idee, conchiudc il LIWJ!••nbuch: furono e"-pl'e~ ... e e prl,puznul~ già da nllri; ..arà bene clw per farlf' appr~.>zzar.:l dal pubblico sieuo ntJnvnmenlc pMI.tllu in di!OCU<~!'i l•llf'.


CBl llllRGIC\

81Hl

.a...oola.oztone tranoe1e per l'avansamento delle 1olenze Conl!resc;o di MArsig!Ja (soziom• di chirurgia). -

(Re-

rue de cldrttl"tfie, da~rnbre 18!ll ). ARN \l! D OMconueltCe cla sta fllo~ocoo. Rirerisce un caso d' OslPomit>litP A~"lll8, IOfPlliva, dPll' est remata tnferiorc 1lt>l femore destro tn 1111 J(iovane di l6 anni. Jnct~O ti perio<>tio, ne u~1't eu·ea :100 gr tli pu~ dr•nqo, cr~moso. e la trttpanaztone del fernor • pel'lni e ti' evacuare una :oer•e tli piccoli [OCrJI8a en lO-O"~'el 1l• JIJ steli,.O 118lllr8. L osame l.lalleralllos;tico dPI pu-. diede cttlturc prtr~' dt sta!1focorco piO!/PIW mtreo: qun11 tunque i !<inlomi d t nici s1 evvicinas..ero th p•ù nlln forma di o<~lemnielit•~ rin l'llreptococro dPscr•lta da Lnnnclong e AchArd muocava .. peeialmenle In rQle veno«a clw 6""' con,ulei'IUI<' come ca t·altt>rl~tica dell'osleonHellle dello suafHocoeco. Il valore dunque dei segni tlia~noRiici differl'lnzlnli non A 1.18S01uto, eù ha bisogno del controllo di nuove os~et•vazìottl. A R:-fAI o ,.. 0' A-; 1'1\0~. Rirerca dei miembi negli tucesM

del feQalo; 1 mpùrtante P' r la d ìayn.osi e il tra t trcmenLo. Tale rict>rca ru faltu in tre casi d' a~cessi epatici d' orìKina òtSSf'lllerica; IH'I pr1mo con r'ie~ullalo negRLivo. nel secondo fu i'lOitttO <'OJic culture uno 'llr«'plococco, e nel terzo un dtplc)<'oeco );et no-< tra climi almeno lu aderem~e negli a8ce~st dt>l regalo qono nhba«t~nza rtll'e: co::.i il m" lodo tii Stromeyer-LiUie non qj ituple!!herti chi\ dopo conslntnta, media o !.e puntura esr)Jorllliva dcll' a~ce<>,o e coltura. dèl pus ricavalrmt>, l' &S!'Pnza di mict•ohi. Gli ~t<~ces«i a nul'rob. donunno lraltorSl con altri melod1, spectuhnente coll' amp1a aperlurn falla in tlue tem111 per provoca re In pt·odnzinnf' di adPren1.e. B OtNET. nell' ltAce11l0 delfe!fUl<• af Tonrhtno - Gli aSC6'lSÌ o<~~ervali nel I HR7-H8 presenl&lln condiz.iOIIL div~r!"e da quelli

precedenti. La puntura esploraJJva col trequarti servi da conòultore fino allu t·accolla che .,i mci::e du·ettamenle col pror.es..o di Littlt>, t>d ha d imo~trnlo la grande fr·equenza delle aderenze p1witonoall, re•· cui il pus non c mai <'Olato oel pel·lloneo . Dopo 11'\'ignzio:li anliRPLLiche, ocrot·r~ una fascia-


l'( IO

1\1\"IST.\

tura ela<~tioo leg!;!ìel'm~nle cornpre"~>iva '-'Ul ventre che ra-

'·ori::-ca la retrazìoue e l' ade'ltone delle pareti dell' n~ce,-•o, lo •1uali. se c~so r\ mollo \'8'~lo, non po:;~>ono rnalerialmcnto venire n cont~tto rectproco. SRrebbe a~che logtco 111 suuil cuso mobilizzare la parete lorar•ica con una resertonu cORlalt•, specitJ di opea·a~ioue dt Esllander a pplicata aglt a<~cer--., epatici volntninosi. Sopra 78 cas1 di aRcessi dt!l l'o,~talu lratu1li col meloclo Ltttle :si Pbhero GO guarigioui e 18 rnortt ti ;~ p. H)() òi esili favort'Voli. Un C'M'lO wtere,..coanle tli ascr ""0 al lobo l'linistro del r~alò, c ho faceva lumore nll' eptga<~lrico, e traltalo con iuct::-ione tliretla in un sol tempo è una forma non frequente, e si upro d' ordinarto uel colon, nmlgratlo la sporgp,uza ull' epign ... trio ·l alora, in"ece, l' asce .. ~o epatico st apl'l! nella ca"itu pleu· ru•a e comunica coi bronchi· 111 questi cast l' inh•rvenlò "PP.· r~ttot·io non da di re~ola buoni ri~ullati. na c•ò la nece~:>tltl dt ~labllire il più pt·e~lo possthile la tlias.rnosi dt asce1<~o ~pu· lìco e di operat·e prontamonte col metodo di LilUe. FO'~T \N. C'ateterisrttO rlelle oie lJilit,ri. I n uua conlllllt· cazion~ "U c1ueslo <~og:::dto, l'autore giu11ge ulltl "t'guanti conclu~ioni : t• ti cateterismo Jell!' vi~ btlillrJ è compiPrnen!n ìn,!i~pt•nsabile della colecistolomta ; ~· 11 ceLetertsmo può el>sere ~omplicP!IItmle eo:;plornti"o

o terapeut.ico;

:l" pttò ~sser fallo a l)OI'ffiO.IlefrZtl per dilalat'C Un NSlrin•

gìm~nlo;

4• dtflìcìle e laborioso nelle ,·ie normali, es~o e fucìlitalo ùnlla rilenzione biltare; a• è"SO non ag~ravo le operazioni alle quali ,.a an11c:-,o. Moul'Al.. ln.terren.to cluru rytco nelle lussa~iom ,ft·l f/Ql· /iee. - Non si deve e... uare a far '-COmparire una derormitil ntetltanle una operazionu AJfallo innocua. Ne11a lttS!'IIl7ione all' iodtelro, e quando non ebbero cll'etlo la semplice at•lre· clomia o la sezione del legarnonto glenoideo, l' opet·a:t.t(llll' da preferirsi è la rt'!'lezione sumi-at·ticolare superiore, il \'Ili solo inconveniente à un lcggiero roccorcìarnento. 11 proces~-to


Cllll\URGJCA

~I l

opera livo una iocisjone ant.. r·ior•e, che cade ùu•elt.arueule wla boutonnicre mu~>colare e ::~uHa lt·~t.a tlel melucsrpeo, !'COllawento dc Ila guarua perro:-tto- cap~ulare, ~ez•one d~Jia testa abrasione del perto~lto, nei ~O$tgOlli giovani, per evitare r~: SO!ooto;.i e l'anchilosi. Ror:-.ET. Def/' ulcer•tt fauedentra al Toncltino. - In 615 ca"• di tale matatL1a, rilevati ùall' aulord, la c::ede pr·eferita è nt malleoli e•i ai p1t,di : 6"~8 apparisce bUlle !<Oluz1oni ùi coulinuita lranmaliclie e sulle ulcerattoni pu ... tolose, '<iflllticno. ecllmato!':e, ecr. Ve no bttuno due forme cliniche. una ar((ce caraLLeriunta clalla rapid1tà do>ll' invAsione, dalla in()culabiltlil, dalla e:sten...ione .l ello t·aucrcna : l'altra le•HJitra, pitr difllctlrnente inol·ulaLìle e ad andamento ptù torpido. 11 fa({edeni!-mo !'Ì ~piega sovraltullo per l' az1oue J~Jl baCillo ùof"crtllo nel fondo e n61la sil:lr ostlà dolrulcera, la •tualc apparllcne allo ..t ...s-.o ~ruppo pal~~t-no doli ... ulc ri c.leli'Aunarn e della Coecincìna, el entra nel medPsimo quadro 110solugico di tutte le altre ulc~ri fag~:deniche dei paes1 caldi. Cou BRA v . 'J'raltumen.lo tJ.ella lrtbercolosi ch1rury tca ~ol m• todo dc Ltmnelofl!J. - Riporta 2:J cs..,1 tralt.ah con fJUPslo mt?todo dr•lle iniezioni di cloruro di zinco attorno at fo· cului tubercolari, con succe,-so Uno dei fenomeni piu inleret<sanli t'he si O"-servano in segUILO a queste inieZioni è la "COmpaM>a dt i dlllori o~~ei eJ urlicolari. La coxal!!iB, e In molstlltl eh Poll furono trattate t•olla "les<.u facilità delle altre lubercolo!':i locali pal'imenti la tuiJercolo!o<i del testicolo, ma troppo recenlemeulo ancora per polerne lra1•re delle induzioni sicure. VERNP.U[L. Pronostico drlia wbcrcolo.<~t 0.<~8ea ed nrttcolare nel pa'~'lato, nel prc•<tenl" e 1tell' acrenire - Pure ammettendo la ~ravit.à dell' in(PzJone lubercolaro, bisogna ren· f!Ìre contro il tatalism0 o pesgirnismo dt coloro che IR constderano come iucurab1le. VerneuJI dimo,.lra che ti prouo~llco dt que~lR malattia, gravi~«imo or fanno IJU&I'Ailt' onni, andò .. empre mi;:liorautlo o può migliora1·e an!.'ora no~evol· mPnle; che speCltllmenl~ la tuboJ·colosi o<;see ed at•ticolare du luogo ad una JOortalilà ognor decrel'cente: che guari"e» piu soventi l'he pel pa ·salo e con relitJuati meuo /!t'a vi, con


Rl\"ISTA

deformità ed ia rerm1l8 più raro, rneno ribullnnti, meno mole"'l~': che non e"i$W che ecCC!.IOr.almeole muli!Hzioni ~t·a, i ed esle,;e : che non t·eclamn in grilO numPro di r.11c.i che piccoli aiuti dalla cl•ÌI'UJ'$tÌH. dalla let·apeutica o dilli' i:;ienc: e chn 'Juesti mmltali <~ono ottenuti anche in want•an:w. pure da lamentar"'• ti! un afCeute ~-;prcillco ca;l&Co di dic;;lrUl'N' 11 viru" scoperto dal Villemin. Il nirus ha qui un'importanza urerior·e 1t rtuella ciel bacìtlfJ, per·cbè quello nelle lesioni tubercolari ò 'lt·mpre pre"··nte anche •Juantlo il bactllo pin non si trova. Il pus tl~tzli 8:-.:e!'~Ì (reddi, quartlUiliJUe !?()\'Crltl 11011 vi St JlM"8110 rÌII\'t'• ni1·e h&ctlli è put•e tt«,.ai nruiPnto, ed i cohaì IIIOculali ··nn· lrngJ.{ono la tu.b~rcolm;i Dimo .. tranJo la virulenza dei prodotti tubercolosi, Villernin ba rallo per la "CÌ61ll8 più chi) tutte le :'-eopertu b1tller1olo;riehe C()JI>'ecuti ve. Cnrne deve inlendert'l d tm·rniue guartnion•· per la lubi!T'coiOIIi ~ Ln fl'UA.rigionl! (• In libera~iouu completa cieli' o•·~rani<>mo da~rli agcuti cbe l•fHHlO prPee·Juto, occompagnt~lo o sep-uitn la malollia: la re!ltitutw ad irltt'!lr«m. Non potrebiJe applicmr,..j tBI!! ùelìui;r.ione alla tuhercnlo"i, cht>, ruorìta 1n apparenza, dur·ante onni, può recidivare per cau11e dive•·;;:e: allo stato attuale della scionza. non ~a 1w pun mai nffermor·e In guarilo(ione con•pletn Le le,..ioni locali :seml•rano e"'tiu~e. mH \'ici nn o lontano p· ·r,ti..,lono dei fo!!nlai bacillari l'Ile pos,..ono pnt•imeuli e:..tintruei'!!Ì CIJme po~souu •·iaceeorlt•r,.i o produrn' altri unaloghi. Ln ~JLUrrigìone, dunque, per la. tubercolosi, nort ,. che l'arr·•sto momPntaneo. più o menf1 pro7tmyato, del 11 maru resta.zmm e c/Plla er()/tt :io11e locaf•• ddla malattm. lmJira, m seguJlO, le circostanzl' che influi'<COIIO sul pronosti•·o della lubercolo!li arlicol11t'8 ed ossen: lu !'11·de dellt~ al'ltcolar.iuni o clelle o~,.a; i loa>n rapporti con or,.rani !-'usceltibili tJj f'"'Se r e Ìlllf'l'hsAti pe r \'ÌCÌII81\ZU, \'O)Urtl•', OCCI'.S"Ibilii.A alla mano ti el chirurfCo: età...lato co<>t•luzìonnle c vi~cc­ rale del 1nalato · comphcaziou1 della lesioni prtmit1 ''e: durata: rond i1.ioni i~ieniche ed ereditari d dei maiali. loro po-


CHI~Ufii,JC.\

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,..Jz1one c;ocial~ ello permeUo m 1·icchi ma{.t~o:iori comodi o r isxuar li chE> non po.. c;ouo ~odl'rt~ i poveri. Euumera. m .. cguito, i mt>Z7.i d1 cw «i diQpone Ctl"S n•'l traltomento dellt• tu ber ·oJo,..i o~Qce t>l! artcc~·lor1 e le indicaZJonc .spt>ciali a 'Jil6"'h mczz1 terapeulici. ( ll.t.IER. Valore d eli~ opt raaioru conserratrici nella tuiJt'rcolosi articolare. - P er le htbcrcolosi locali. o•:corre fare 1)118 ÙÌ'3linzionc rondam• ntale lrn le tubercolo ... i pt·ogres ..sw, le «tazconarie e qu.•llc cc;Linle. Qn•'"to ultime ÙlllliiO i roi!!liori rt, ullnll, come .. i veda facilmeult nelle atfe:wmi articolari. l rl!-~lllloli delìfllliVI qono onclle 1 Jntghori •IUUtHio si opo ro lnrgamenle : e 1n tpwslt> re ..<>_1H1111 non si ha a temere la f:teru•rahzzaziont• comt\ dopo lu l'l;l"f'zioni ri<~ll elle. lu-.i ... Le spt!cinlmf'ule "UI buoni risultati, oltenuli in ~Xrnn lllltnt!rO, dal p1111l0 Ùl vi..,tf\ rttiiZÌ0li9JP. Luc.\F: Cu" \t PIO:-;~ 11~m~ r t·ed u l'lw tlelt!Jons1 operare anche le lubercolo"i u COI'M rapido, o t:ho i maiali Lt•aggono gran1le bt!nelicio dall' opl't'M.wne ant"he qunntlo prcsl)olono acciden~i pohuonali. Rt.nom.. Tratt11mento cletlr1 t•4bercolosi ciel telilicolo colle i111e:roni i11ter11tutalt eli ntl{tulo callforato. - Pocht cASi tl1 IJUC"'lo Lralltlutunto non persno1llono ronclusioni prec1"e, pen\ 111 «e!{uilo n JUO<~Lc snil'71011t la luh erroJo;~s .,ubi un urre~to. l•• nodo,.,itu diminuirono, le purlt molli <:i ,.ono in•lurit•· : -.j e probnt,ilrtH'Ille <:tabdila tma sclero-.s che polra cl'ndnrrl• {or·~e olia ~unri:J:tOnt!. Fu tentata •!Ue!-lu cura iu ca.-i in cui non erB dtl pens~:~r~ ud operare per la diiTnsione della malttllia. VJLLt:~wn:. Hpid~tftm(J-r:CW!icolectomia n~lla tubercolo.~i

te:tticolare. - T..a clinica tlimo.-tru che di re~->la non deve-.i rare la castra lione nella tub •rt·otosi te-.licolure, e che -.i hanno migl10r1 t•isullali. coi meu.i p-enet·nh, e poi col rascltiamento •• «ovrutlullo col rt~l·t·o ro,·enlt>. S1 lw cosi an<'ho il vanla!!,!rl(l d1 •·on<>rrvare Cltl ehE' Vl'rneull chiama ~iu'>IS·

llii'Otl;l {PS(tt'Olo IIIOI'Oie vuan lo l' epulitlimo solo ••• )t>!'o può be,lare Ju sola «un fC!'c?.ione. 01•a si manifoslo una nuovn lendcnzn sclènlìfica: si so-


lll\lST\

aliene che nelln gr&.n par·te dei cA<>i, la luber.:oloo:r gerutalt\ comincia nelr uomo ùalla ,.e...cicola: <:embra quinili t·he, ..e flUO farsi la diagnOl'J SU) principio, Sia utile fare l' HhiRWJnt~ di quesr oq~ano. Houx la pr•nlicrt per la via par·w~>ale: \'ille>neuve peuPtrnntlo pt'l lrogrtl!J inguinale, dopo npertu la vAginale e falla l' e>pididimertornia, tira <:ul canal(• d••rer·ente, come sul le~amento rotondo <lt>ll' ul<>ro, e scollAndo rl te~­ suto cellulare, ~iun~u fino allu buse della pro<:tnta 1.1 ulln vesci<·hetta. ~el solo cnso di orchit<J luborcolaJ•c acuta, 11 rll tuber·colo"i di un testicolo r ìtenuto uell' uuello occorr•e fure la castrazione. Vt:RSF:UH. ricorda la "IJ8 dichiarn1.ione al cons:r·es'!o rlelln tubercolosi, cioè che caslrllll lo un tub.. rcolo~, uon ,., c~rl()rltt tutto il male, chè ne r irnane ~t-mpre <:ra nella prm>tntn, ;;iA nell' altt•o teslrcolo, e chr talora t• operazione dà ulln mnlnttro. una 13pinta cho determina un n rapida geuoralizzuzlwro; t~ cila in appo~gìo falli reconli d' inl••rvenlo in Luh ·reoln..i, fin allora atlaltn locnlìzzal1•, ~f'!!lllti da mort" nello 11pudo lrtt due e sei rne"'i. REBùUL. Cura Ielle a,fenopati•• ~croJulo-w~u~rcolo!tC colle ini>?.ei<!nr ifller.~tc;iali rli nallo{'J canforato. - Su -li cac;i ,., lumno 28 guarili e 19 lhi.!lìOrAli: su 32 osservnzìtliiÌ perl"unali, l9 guarrti e 13 rni:rlioratr. Sf! non si otlenno ~crnpre un11 ~uarigione completa, "'' ohhe pPrò sempre tut nulP\'ttle vnnla!:'gio, t'l lu relrAI.iilne 1ler $!an~lii. In o,ttni ra'-'o •· un metodo non peri,·oloso, senla mconvenienlr, cht' l'clllbra a~isca sullo stnto ~onerale ,, sullo stato locule, e se1111tra da rP buoni rictultAli, i• qurndi da e'>perimentar=-i Rll lur,(.'n

scala. SIFIUS·PtRO:-Inr, Cura con prJ/r;Prina;ioni feniclu' dell'nn· t ruce, tli'l jor!lncolo e di allr t: h·11ioni dermiche cofllplientc o n6 con la ri.~ ipofa - Qur>~lo metodo e Jovutll nll' iniziativa. dì Y er•neuil: applicato ali afft!zioni dì raJo pericolo~c. ma sempre doloro~e e spp~c;o dr Jun~a durala drcrle r!•;ul-

tali insperali su lar~u !;C8lll. ::-i ìrnplt'ga la S<Jhrziont• al :! p. 100. e le polvt>t•izzazit)ni dovono esser frequenlcrnr•ute ripetute e pt•olunga~e pel maggior· tempo possibile.


8 1:) lleuro-mlxoflbrom.& del nervo mediano destro Eaeislone dl un lungo tratto 41 nervo oon rlatablllmento della aeJUilbWtà - N \"t.CJ:.rJC ( 11 'l· \Vi"'ltr medie. Zeituny, i\. l:J, 11-1!1:!1•

Il doll Vucolac, rnedaco dell'<~~pt•dnle di Milrovitr. in Se1·bia, tenne allA sociPin mechcn di B••lgra•lo •1na confer enza sulle neformazioni •lei nervi e lermnlò cnn In llflrl-szaone ,H un caso imporlontfl in cui fu ola lui ec..tirpalo un neuro- mixoflbrollla tl~l nervo methano de .. tro. Pt•J' ciu dovette essere re· secato all'n\'nmbrAcr.ao un pezzo •h nt>rvo lun.!O 15 1 , cm. ~enza cho _j pole~!'e e:st.lguire. per o"ltlcolo materiale, rau· topla«tit·a P- ~enzn lo trapionUI7.ione oli un peZZll di nervo di nuimah•, alla quule. il mAlato, bench• pl'opo•>le~lì. si rifiutò. Cii1 non partanto ~i ri-.tablli quu~i llnl'liHllm~nle la l'<ensibllila, P la rnotilltt"l ltOlevolmenlè 11111-'!lint·ò. Ll:ra 1111 uomo di 4ì> anni, il quale U ntuli innanzi nel L87K provò pe1· la pr1ma volta, ment1·e !(Olluvt~ qualche cosa in allo, un stHl"O dt lacct•aztone Jwll'aulibt•accao uP::-lro e nella muno. ~on fu o~~l'rvalo nulla di auormalc (lumefazaone od altro) al htecdo. Il !"enl"o di luce rnl.touP s1 r tpetè più volle ed anche lRiom ~i inlormenll la JMno. <:;olo tre anni -iopo la N'tma compor!"& del dolore el.!'li 0"'-ervo nel lavarsi, alla faccia anteriore tlcll'anlibracctu ,j~~tro una tumefazione sottomu!'tculnre Jti'O""a 'quanto un uovo •h picciotw sensibile, alla pre!'-~tone. Qut>-.ln c•·ebbe lentamc•nle e r11ggiunse in ca[>O a c1rra c~utillro anni il volume di un uO\O dt ~alhn a . E!!li potevo c;crìvt·r~ appogg1anoln Mln la mano ma non rantibrarclo. OOJ•O il 1888 il lumor•• •·c•mlllcto a crescere p1ù ra pidamente ed il molato sentlva 1-11'111nu t.litTert!nza nella forza di pres.,,one ~~~~~ ... due mani. Gli ultimi tr•' mesi Jlr ima della opel't~tione 11 tumore inf!rO""''' piu t•apitloment~ ancora, i tlolor• divonue•·o insuppot•Lahih. nnolult'uh• con la mano uon potè plll "crivc•·e. ne prendere. ~ l'ulluna settimana neppurf-' polP\'8. tlot•tnil·e Quando fu nmmesM all'O!-opednh·, il l'1UO stato era ìl seguente: N rlla ro~izione lllllilure teni?-Vf\ la mano sinistra rasente ol COt' pO, ttltl la. dCf<lrn. C"Henclo l'l'lrlJCO]azione del go-


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lllVlSl'A

milo pie~alA aù an~olo di HO", era appogE-riala sul petto. Le arlicolaz,oni della mano, quelle dello prime falangi erano in poco piegnte, Jl pollice nddotlo. Con la pnnla dellE' dila toccava lelitgermente la palma ma non poteva rag~JUn­ gern fino al mezzo. Fissando le arLicolazJoni delJP prime f'aiMgi, pochissimo poteva lleltere la seconda e la terza. La ftes:<iooe e la eslen"-ione 1lella articolazione della manu non erano complete, la forza di Pl't:ssioue, in conf••onto di fJUella dolla mano stnisLrn mollò l'!dolta. La faccin palmaro lldl"antibt·accio era grossa a guisa di venlre. la perift!r1a di questa 30 1/t cm. coulro 24 nell'antibt•accio sinisLro, H cm. al di "opra del processo stiloideo del r adio. La tumefazione :;ollomuscolat·e ammobìle. Dolore nel punto del Valleax. I mu!o<Cuh e i nel'vi rea~ivano pt·onlamente alla col'renle <'Ostaute e l'aradica. Xon v't>ra anestesia La operuzione fu esc->euata. il 9 novetnbre 1891 nella lli.WCOID doroformiCA. Fu ll'ovalo un neoplasma mixoflbromutoso sviluppalosi centralmente lungo 1~ cm. e tlvt•nle la perife?t'm di 18 1/ 1 cn1. l fÒsCl nervosi erauo ùtslesi a guisa dt rag~i flUII Il &uperflcie d~l femore e si riunl vano d t nuovo nel cor· òone uel'voso al polo pel'iferico della ueoformazioll<' ~ella "J)&rl~ tagliata del nen·o, al polo centrale, si trova vA striata n el centro dèl nervo a cit·ca 4 mm. dal tumol'e una neofc•t'. mazlone miliar e che al rnicro~copio si riconobbe per teqsulo fibroso. Sei or e dopo la opel'aziono il rnalalo muoveva l·• ••ila un poco più sicurtlmente di prima pet· la cessazione del dolore. La llessioue era solo posstbile fino 11 meta; ne."-suu Jolor1~, nessun senso di lacer~ziono, formicolio sulla taccia volare ùell'anl1braecio, nella palma della mano, nel dilu medio e nell'mdice. La sen!\ibilità miglioro prontamente e già all'Ho giorno dopo la operazion" erano anei!!leticlle solo k ulliu.1e faJaqgi del dito iudiCP ~ ffit>dio. Dopo la a·amozione ul'llo meùic:alura rua·ono falli llue volte al giorno bagni caldi, l~g~i~ro tnH !>!'<A~gio e movnntlnLi paHqivi delle IH'LJcolazioni. Il malaLo usci il 5 dicembrt> 18!11 dall'ospedale. Furono pPrò coutinuuti l11 faradizzaziooe, il messaggio e i bagni caldi ll 3 marzo 1892 il suo stato era molLo rnigliol•ato. Ne!>suna


recidtva. La circonft>renza dell'antibro.ccio destro 22 cm • del

sinistro 23 1/ 1 • Col polpaslrello d••l pollil'e può toccare le prime falangi dt tutte le allr~ dila, llelle l'inùtcl! a mela in tutte le arltcolaztoni. nei rna~gtori qforzi la punta ~ lvnlan~ Jalla palma 11olo :! cut., l'indice e il n11gnolo !ìi piegano bene. Le punture tli «pillo <>ono ~>~ntile bene dor pel'lulto anche uelle ulttme ralan:,.ta del c:. cnndo P. terzo dito ove però t!Oll c:,empre è ben d1slintn la punta dallu t•apocl'ltla, CO!'U tl'allrolllle che talvolta avvieue anclw nei fl8nt. Importa notare che spescoo la punlurn t• u·a«p > la, 'al • d t! ire che egli In rirerìs~e ~l!m­ !Jre ptìt alla pcrtfl!rta di'l luoqo iu cu1 fu fallo; così uuo punluru allu bn«•, della falange la r·aferi'~Ce allu punlti, quella sul lato •lnrsalr dell'articolaztont• atruughia. Qua •• là sono alcuni foculllt dt anesLec:,1a di pocbi millitnell•i, senso subtrllivo di prurito nella palma •lt-lle ullirne falan~i; sudore della mano, vis.ctJ~iltlllelle litta. Qum;ta rosliluzioaw del!H MnsibiliiA rtunsl ud i.nteg r um si può snlo ~piegare JlPr lOPZZO dulie auoslomo~i nervostl tanto piu che, como 1\ nntn, que'3lo accade anche normalml'nle. li miglioramerllo della mobtlilà J-~i può f'Jliegare col fallo che le parlt superiori dei lle'<sort t'1cevooo fibre anche dal tronco centrale dd n~' r vo nel can~tlt- cubitoh•.

Delle ernie 4ell& Une& btanc & calea Ht!lqes, febhraio 18!12)

Roru (Archlce8 médi-

Qut•ste erllltl SI p10ÙUCOIIO jJ piÙ !<pe<tSO lra J'ombt:1ÌCO e l'appendice xìfotde~ lu luro "e•lt~ da predilezione sono le .'1cinanze delromheliro Esse dPtPrrnmano sovenli sinlo111i che banno polulo far c-redere alla pre<~Pnza dello stomaco nella pat·ll• ernio"tl Ora lu partectpozione dello stomaco e un ratto ùel lutto Pcceztonole; i f!HilOtnl gastrtt't sono causuli dallo sliramenlo esercitato sul vt>nlrtcolo dall'epiploon cornpt'eso. Que:lltl ernte c~>n len!{ono se111pre eptploon, laholta segmenti d'intestino; l'ernia adiposa fHta·e à uni\ a·aritO.. Nei fanciulla è pot~t..,ìbile otl(lnere tu guarigione di que~le ernie coii'Ul<O di un J,ondag,:rio. Nell'adulto, se l'ernia ò riducibile, non troppo voluminosa,

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Rt \l STA CHIRURGICA

un buon bendaggio può mantcnerH ed atl.eouarue i di"turbi; ~venluratam eole ì bendaggi di questo geoerc sono tiiftieili ad P.sser e fissali, gop••alullo nella regione soprtsombelicale. !'lede più frequente di queste ernie. Si pPoveraruro, per le ernie riducibili i bendaggi cou cusemetto convetso, e per lo irriducibili col cusciueLLo coucavo. Per le douue, un busto b~m faLlo e beli disposto é so venti il miglior bendaggio; t>sc:;o per·6 non è soppot•Lato 11elle ernie irriducibili. Essendo I'JUindi wediocr·i i risultati ror11iti dflgli apparecchi, ò oece~sario tentare la cura radicale oppena che il benda ~gio sra~i wo~lrato msuffìcienle. L'operazione nulla prt!senta di speciale. Si melle a nu,io l'et·nia con una sufficienlc incisione; il sacc•1 quando e~iste, è tagliato; il contenuto ~~ alleutarnente esa m malo , le nderenze eventuali sono dislaccu.le e l'orificio è ingr·anohlo m caso eli necessita; l'epiploon eù occa!<tonalrnenle i lipornt sotto-siet·osi sono legaLi ed esportati; l'inleslino o•d il moucone peritoneale sono t•idolti; si sulura al catgul l'oriflcio erniario e quindi le parti molli ; nessun drenaggio: mrdrcazione antisettica L'operato é mautenuto cot•icatn nello (l•>sizione orizzontale; oppro e dieta li ruida . Se la terul'•'t'&llll'a resta normale, si Loglte la pt•tma roediealut·a olall'nli!IH> al quatto rdicesimo gior no. Dopo gtr11rigiooe, é necessurin portare uo beudaggio per un cerlo tempo.

RIVISTA Dl OCU LISTICA lrlte aleroaa. - P \SM•. rurgte, apr·ile 1~:>92).

(JOLtrnal de J-fédet:ine et d•• Chi-

L'irite sierosa pre$enl8 la particolarità di essere act·ompagnata da una cerU! alt~c·azione della cornea, per· cui soventi veune descritta sotlù 11 uome di cheratite. Si era notato infatti che quesla aller·azione esisteva negli strati profondi


RIVISTA DJ OCUI.ISTII: >\

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odellacorww. m cui si riSl'Onlravaoo "pecte dr tacche re, d'ontle il rHnuc Ji che1•atite punteggiata u tli ... ~eminala. È :stata denominala anche a•·queo- capsulile, crutur lo qj considera"a la -eameru ant ... r·tore c:omt} una speci" Ji ,.n,rta ,.,.roqa di cui la nwmbr·auu ,Jt Oe"<'• met et•u J'epilt\lio Si e t·icoool'ciulo in ~e~nrlu ('ltt.l la lesiune principaiL• 61'8 l'llppr·t•sentata dHIl'it'lta, 0111 pct· dil'fl·t·enzinl'la dRII' trtltl c·on l••n.Jenzu plastica il di cut tipo 1\ l'lrtle sitìlilica, veame 11d O'-"fl .latA la quallfìca.7june di <~Ìt'L'O!'I& che espriwe ìl suo cnrnttero pa t·ucolore. Ciò che car·nlll'rt7.za inf11lli l'trite siea o-.n. • la quanlitu del li•1uiJo ~C l'ClO, come pure la mtnure lenl.la.n/.a alle a lerenze ~he 8\'\'CII!.\'Oilll più raramente u !-ii 1\•rnllwo più tarùiva.ruente e lasciuno piu tempo per istitutre un lrall.amento Tutta,·ia que~lo caraltere non è «urtlcier•le per stabilire la <lia.mo~i. In quale • dAla invece dalle lesiOni concomtlanli pl~t· f•Orle della cor·nea, in cui si dislan~ue uua punlP~gia­ lura profcmri.a, la c·ui coincidenza co o l' ir ilu presenta alcun-ché dtll lutto ~peciaiP. Ma la pu ti LP.~gtalut·a ò spesso co~\ mmuto cho ~rug~f' aù una o"'~ervaziorH• .. uporlìciale e, per• ve Ieri n hene, •· :-ov~nli neces ..ariu ric:orrerc all'illumina.zione 1bliqua con una lampada. In olr.uut Ca!Si IJUesl' ir·ite si complica al irido-corvrùei te siet'O~R, l'IO t:he ..; può con.,lal.tre eoll'of'tahnoscopio. col ~Jual e "'l r1cono;;ce una eerla aHet•azione del corpo vitreo, .oJTuc.coto da tloccbi e da uoa specaP. eli poh·er·e gt·igin.,tra Ag-giungo~• eh~, perché ::.ia r)()s..ilJile tale e<:aow, fa d'uopo .ehe la r·ot·ueu non s•a troppo te;::n, È utl.ero"MnLe conoscere questa irile srorosa, perché essa pt'eSt'lllll ulcundtè tlt par·ticolnr·e nelht sua ct.iologia: esso i31 !'.Viluppu li f rer~r·euza nei r·eurnalici. Si potr ebbe chiamttrla oflnlmaa t'etunalica. Oevc<>i per11 uuln re rhe esso non -,·iene provocato tlul ro>ullloti<>mo A<'Uio. ma b·~n~i dal reumati'IIIIO crOIII{'O.

Una ~conùn causa dt qua,.... la u·ite é In blenorrazia ; "Ì ullora quest 1 colllplicazione proclur .. t contemporaneamt!nlt• al t'l!umnli,.mo ed ai ver'"amenti '>H'l'O"'i. Essa lo!U8· ''IR Ce •~ qj notu sovenLi la sua r·i cu rn por~a nel cor so tli una securulo. blcrwrrugia. Si ò che i blcnol·ragaci con determina· n~d~


H?O

l!l\'IST \

zioni artropaJiche sembrano sovenll appa1tenero n fAmighe gollo!le o reumall(;he, e l'm•se fa rtl•'Rtieri rif~ri1·e a cii'• il ruoli ·Jo d1 quesla pt't!•lis posizioM P l'r cui uon !lÌ de,·e lrala:-<ciare 1li fa1'C1 conlPmporaneamente alla cura locale ·lirettA contro r it•ile. un trattamento ;:!enerale ch~> ~ia rivolto al reumatismo. Se si lrnlta di un' iriLe blenori·n:::ica, la blenorragia può essere forse trascul'ata provvisOl'iamente fin6 a cho l'occhi() sia ·~ompletamenlè guarilo. l!lla..aggio nelle m&lattte degU ooohl. d' Ophtalmolo[tie, aprile 1892).

JOGA!-'.- (Re,.rml

L'auLor~> divide il massaggio ocular·e in tre cotegol'ie: il massaggio semplic,.., il massaggio medicamento~o, ti ma":::ag:.rio traumalico. t• Il rnassa:zgio st>rnplice é u!'tlto in alcune congiunlivih beui).(ne, nella malur·azione artiflciflle della catar·atta, per diminnire la difficoltà ~~he si riscontra talvolta ad estrat'I'e m1 cl'istatliuo ancvra trac;parenLP in parle, ma pern l1·• .ppo opaC'n per permellere uno sullìcienle vista. '}.• Jl massa(!gio meJicameoto~n agisce r~'·orevnlmenle quando s' intrutluce fra le palpebre un medicamento upproprialo olia lesione che si vuoi combaLtt?rc; tali so11o i c.:ollu·i iosliii>~Li «ollo l'occhio e susseg'ui~i dA una legg-iPt·a fdzion~ circolare !.\UIIe palpebre. LI IDt!dicamenlo a:zisce in tal mo.fo mol lo ptù J'apitlanwnte, e;:;sentlo mpc;.,o in contatto con tutta la suj)et·tlcie ddla cofJgiunLiva t' 11~1111 cornea. Una pomata all'ossido giallo, coei introdotta uell'•tCCitio, !<usseg111La dnl mnssa~gio, agisce in modQ molto più emcace in una cher·Rto· conttiunll\'ile, 1wr esempio, çhP quando il malato ..,j conte<~IR di introdurla semplicemente nell' nt·chto. Nellu !>l~>"t.<8 f.'UI~a. nella ehPJ'81ile intcrstiz.iale, il rnaSS~i:!~io altra,·er so la palp!'bra, Al disotto della quale s' intr·oduce dcll'ossidP ~palio con la va~elina, aiuta molto la guarigione facendo assorbire il mercurio Jlretbunente. :1• Il massaggio traumatico è adoperalo principalmeute n elle granulazioni ed P il dùtlor Costorn1ric:, di Atene, ilrruale 11a proposto di curar le iu !al modo cou la polvere di acido


DI OCULISTICA

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bot•ico, nuo~lelìZLanùo iu precedenza la congiuntiva con un ta mpon•· d'o, ala ld1•ollln, iml.ubito dt unn :soluzi<~n e di cocaina e i appli~.:~~lo ~una palpebra ~upPrinre ro,·e:;ciata: si praltca un m a,. ...ag..:io ru"ido dii ella mente !'Ullo mucosa maial i\ col dito e ~i r ipete O!nli dtw n tro g:iorn1. Lo r eazione ... poco fa rle, si lu vn la superficie '<anguinanlc cnn una de bole soluziona <li "'uhlirnato ,.. l'occhio rironne O(H~t·lo "'enza d1flicoltA.

Sdnterolul anteriore, n uovo prooeu o ope r&tlvo. - ( Wtenrr med Woeh., N . H, 18!>2).

Scm.:t.t.K. -

E,.:li è noto cito t... '·icalr1c1 1h:lltl cornea colle quali ha prPsO ttd ..t·enza l' i1·id1• non solo <'8J{s«>n8110 di~turbi ù1 vJst.a, ma pò,..~OI10 8\'ere per conc:;egut!uzu il glaucoma secondario e l'ir·ldOC{•rOideilo. Allo scopo d1 O\ viare n questi l'ericuli SJ u«ova finn od or u prati care l'it•ideclomia , la quale in vet•o è s'>'&ltlo.ggii>Sil por ri rmnrdo uH'cff"Llo ollico e d'altra pnr·te a~~tll ~pc~!<O nou può pr·evoniro la manifestazione delle sumnwnzinnale Affel.ions ~econd arie La causa dot rreque nti in~ucc~>l'"~i dcll'trldeclornta o 1lo rires·carsi in questo che eoll' operazione non é r•imossa la sincchia dell' tritle. Secondo ìl nuovo pr ucesbo d1 Schulek l'ad e renzt~ dell' irid~J \'Jen <~ciollo e con !'11\ se ne cv1tnno i lrtstì efft!lll Il processo -con<~i .. le nelle segtll'nli operazioni : l'occhio vien r eso insens tbile, •IUindi v1 c:, iu!'ltilla una <~ohrz1one all'uno per ceuto di pilor.ar·pina per ollcnor•• il r·e~lr111gi1nento della pupilla. Dopo queste pre parazioni !lÌ punge con un p1ccolo coltello J i Graéfe su d1 un margine llella cicatrice e <~i penetr-a nellu camera anlerlo r•• •\, c1r condaru.Jo ad arco quul ponte di irJ•ie che s1 porta alla cornea, si pun~P- In cor w•a sul hmile o ppoc:to della cJcatri ~e. Co«i l'u·i,Jt• v1one a u1ellers1 davan tt al la~l io del c oltciiC', Con m ovs m<'nlo di sP~8 si taglia. un lembo nella cicatrice lessa. Ma !lt• lo sflniCI'P ir ideo !'i rende libero clur a nlt-> quei movimonll di se~:ta t- l' irtde ritorna al suo poslo, no n è nPcessariu cornplet.aru Il ta~orho, ma ~i Ja..,cia indietro una lacuna come 111'lla scle t·o to nsia di \Vec ker. Dopo l'opeu zione s'ins tilla l'alr•opt na a llo scopo d i lenere lontano lo


RIVISTA

sfiutero dal t~"sulo cicnlri1.iaJe che di solito sla ll'a 11 rnezzp d~lla ror nea ed il lembo. l vunt.a~gi dell'operazione SRrebheJ·o: t• Il coltello penetra iu m ezzo a tessuto c1calrì7.i1tle. coSICChé non ~e ne può temere un da nno della Yislu. 2° l.'ir1de ~~ pl'C'!~:>nla al ta!{ho del bisturi più <rur Bnwnlt>. P uò es<;ere e vita la con sicUI·eaa una les10ne dellu lento col farne !I!Ubito la contrapunzionè e CO"I si evita eh·· rl',.li ft'rita la lente dalla punlA del hi,.turt.

•odo eU ourare l& oonglantlvtte granulosa. - (Rtcrteil cl'Oplitltoltnolo!fie, murzo J n2.

l 'F HFU ' T 11.

Il dottor Perretli di Cos~oigne (.\.lgeria.) nolillca un "''"le111a d1 cur o. che egli da 5 ur:ni a questu parte htl adolt,Htn cun ottimo successo. La cura ~o;a rebbe la seguente: t• Tutte le l3e!'e prima ,l'andat•e a letto, appliraru •mll'ol'lo libe t•o ùellt~ pa.lpub re uno quan tita di vaseli11a ul pri'Cipilato ro<:~M d1•1la ~randazzo di un ~ rano di fru menln c -.tro· pwciur vela con le dita. 2' La mallioa 5uccet!siva inslillare oeH'occhìo cin•1ue tl' "CÌ gflCCI6 Ùl t"Qilir iO COSI prt•paroto ·

(t•) Acetato d• piombo liquido 1 · ana Acqua lhst•llata . . . . ~ lavar • pOSCI8 1'00 a rqua st~lala. 3• Il giorno oppre~so con un pennello di ta~~o Appli· care IO [·Oiver e St>!:Uenle ' (2') Calorn(>lann . l P olvere d'i ridt• \ ana l annmo . . . •\lleruHre •1uin li ogo1 1durno il collirio in poiYere (:!')col colh r1o hqui.Jn ( l•). i• Se le l'tt·auulazioni ~ono di antica dala, uulurilc e cor· noM. ron\'Jene ogm due o t1·e g10r m, e pruno d1 m• tlèt'\'1 1l •·ollirio, rivoltare le palpebre e ra~chiarle leggerme11lt' eon un bic;tor l senza punto. Questa operazione é veramN1le un po' dolorosa, ma ci ~ i può ovviare in parte, anestetizzando le p alpebre con la coca iun. Dopo Unti cura di 10 o 15 giorni le g ranulazioni ~i e~< !"i c~


Dl OCt; l .lSTICA

cano, "1 n:rnlizzano, ~i ubbas~ano e comirwiortn a "'l:ornp&l'iro (lnpo ti collirio al ~ alomelano, i• ht:ne rar <ol&rt• l'ammalalo iu un luo;!<l ~curo con le palpehre chru.;e, COII!'tghandn~li dr rnuowrle il meno r<>~«tbile. Il Perrelli atrerma. che con que,.lo mezzo ha potuto ollenPre (in un tcmrx1 non mjjggiore tlì du•· rne'!i) la ~uariainne tlì ca-.i anche ~avì~«imi e per lunf!hi onnt tenull iu cura da "Pf>CI&Ji-.ti. li panno e la cheratite "''"colart:, che accompo!!Tlano rJUO"Ì t>~>rnpre le cougìuntivilr gronulo-.e antiche, guari;;couo a meraviglia con questo metodo di cnt·a. A. G. c; ,

1\l VIS'fA DI ANATOMIA E FiSIOLOGIA NORMALE E

PATOLOGICA

Sull'asJone dei muooll bronchJ&ll. - -...v EI'TfHntt;N, (Pjlu!Jer~ A re/t. e CentrallJ. fu r die medie. U'issenselt., N 15, 189'~). l.'Eiulheren ha ratto nuovi s tudi sullo azione dei muscoli bronchiali <::er,·erulosi di un nUO\'O meloJo mollo sensibile. Xei polmom tlt:lranimale (cane) curariuato o privato della sua re<~p11'8zione <::pontanea coo rapertura del torace era introdolla cun ritmo regolare una determmala quantità dr ar·ia che col rilrtu·r·e lo s tantuffo è di nuovo posta. in liber tà. Nel tubo ad arra t\ innec:lalo un manometro registratore a mercurio ul CJunle, con un 'pat·ltcolare apparecltio, acl ogni ìnspira"tìone è aperto l'accesso. ma per hrevo tempo. L o slt le regi~Lralore del manometro segnA in qnestu guisa uua oriz-


RIV ISTA

zontnle munito tli p1ccoll denh la cui altezza "lillA lineu 11i O corr,,pond~> alla pressione del •·esp1ro St• i brotwhi, per con· tra;,:ìon,. dei loro muscoli, Ri rel'<trlllgono, aurnenta la r e!Hstenzn per la en trata dell'at•ia, la pr!:'">~ione m<:p1ruLor1a aum enta e la t·urvn della pres..inna C'J'P~ce in altezta. Si !>ervi anche cii un ollrn metodo u"'ato ri11 altr1 <:perimeutalori, che con"l..le nello "Pint:ere a pre<><>Jone CO'-tonte aria lll'Ì polmoni e mt;:urorne Il volume; r·estrlrt~enf!o!-li 1 hrunchi rana inlt•odoLta <levP. diminuire. Tuili i cani nei quali fu u..,alo il primo proce... ,..n tnn"Lra•·onn un inualzarnenlo c.h pt'es.,ione quando era irt·Jtato il moncone per1fPr1co di uno o eli arobeciue i vaghi. I l! que«lo ultimo ca«o l'PITt•llo era ma,:r:ziorc. La lun(.!'a f!uroto d••lln irri· taztone produceva pm for'i •·fretti che non la brc,·e. ,\ tlebole stimolo cnrr i .. pon leva efft>llo par• alla int.ens:: lA •r Ila eccitaziont>, non uguAlmente ron forti !(timoli a ca~rorw del piu ra pido sopravve•11re della !llanchezza. LH dur·rtta ch•Jln t><~ci­ tazione latenl•' er·e di circa 12·1:l !'Of:'Cnndi; dopo fJII••!"lo periodo le pr e'<!'Otone aumentn,·a Ono al ma,.~imo e poi di nuo\'n abba..,.a, a per tornttr di nuovo, "Pf>gso "O lo dopo lunJrn lt'mpn, alla ctua primnr.ltale po<>izJOne. Che l'aumento d1 rP!<i-.tP.nzo nelle vie del rosprro durante la e.~cita;ione del ''a~o non pro· ceda da di"tlurbi c·ìrcolori, I'Einlheron pol é dnnMtrar·lu cnn diver·se os.servationi e soprattutto perchè con talr aumento dello pressione reRpir aloria può anch~ Pssere provocalo per ·la 1rr1laztone ciel va gn "ull'nnimoll' morto dooo la t>~llrpa­ zione del cuorP e perch·· d'altra parte anche le ~rendi allf!· razioni tlelrattl\'lla ca rrliac·~t e deUa pr·e""ione d•·l '-'Anguc non "Ono in jll'ado di pr·odurr•e nP!I<~uno o «olo Jie,·i~Bimo im· pedim~>nlo mecronico alla penelra.zinne d~>ll'aria nei polmnm. Jl tono dellt> /lhre del vago c'he inner,ano i rnu«rnh hron· chie li C ort.linArl(lll)('11le poco COO!tld&rP\'Oie; percit'! lA ~ezaont' dei vaghi cag1onn "olo un piccolo obba~samento ilell& pre~­ sione di insurtlnzione. M~ ~i può fnc•lmente inwarLirc ai vadu un rnau,:rior tono facendo resp1rar e al c~m o un poco di acido carbonico. Far cooLt·arre i muscoli bronchinlt per via r1flessa si riesce raramente. Talora i bronchi m us trano


Ol A~o\T0 \11 :\ K f'IS IIH.OhiA

debole coutrazic)ne ritmica dopo la -;e.c'on~ dei ,· t~ ç.:bi, quindi una "PN'Ìe u'attivita automaticu. Ln lelauizzazione dt rt!lla dei polmoui non è che di lteve elleLlo La dilal{v.iono bronchiale potè eff..ttuarsi per la ecr.ilazionP del moncone cenlrule dl'llu «CJaltco. tuttavia I'E inlheren ct·Pdt> clu' cou l.'ic'l non ~<te pro\'&la la esìslt>rtza di nerçi dilatalor• tle• bronchi. Ln in ..ufOazione dell'azoto pr·oduss·· una per lo più voco impnrtanle contrazione dei mu~coli bronchinli: m a questa fu mollo m anHe::-la quando el' a insufllato uc.do cat•bonico. :\11-lcliocl'l doHi di curaro furono sopporlttlA ~<c•nza pre~tudt7.io clt>llu 87.ione de• vaghi; le lnBggiori a~ivano ,wm\aggiosam~nlo ~u di t·s..~. senza però ubolir la del lullll. Al conlt·llrio l'atr opina anche in piccola quantità paruhnevo t•oulpletamenle i mU!'COli Lronchiali .

RIVISTA DELLE MALATTIE VENEREE EDELLA PELLE

L•. J. FR\:-IK e G. S. Uy-u. - f.\.Jonatsh. /ù.r pract. Derrnat., e Cen tt•a liJ f. dre medrc. ~Vìs.~nsclt.,

Bul tav o -

N. 12, t8rl2).

Negli ~pr· ri meuti sul favo dell'uom o e del sorcio il Frank trO\'Ò lro c;p!!cie 111 fungo chi) du~ll!l~uonsi fra di loro per cer ti caratlert dt coltura e mict·oqcoptci e che ..):li dtsigna coi numer i l (favo del ~ot•cio). Il , III trav•> dell'uomo). :--! egli SJWl'tmenti di inne-;lo, i nu mer i I, III si poter ono lr·apia ntare s ull'uomo e '-Ul ~m·cio ~ provoca ro no sul pr·imo un rovo llt'pelico. La cultura p urn ,la r1uesto ottenuta pro-


RIYIST.\

ùusse nel ~orcto ùt nuovo dei ''Gl'i ~culult. l Lenlalivi dt innesto col nurnrro Il rimaset·o senza r•sulLaLo. forse, come il F rank croòc, per rause accidentoli, poichi• rtuesto fungo appunto é stato l1·ovato dalla maggior parte dei rnotlerni Ol'5\ervatori nelle croste del favo e «orubra anche e"':-ere ~talo mnei'tato «'On buon succes.::o. L 'Unoa Ilo <:onf••l'rnalo l'un.~ cliniCA detltl Ire "Peci~ di fungo del faYo ...egnalale dal Frunk. Ei rius:ci cot ripetuti innesti ct•i numeri l e l Il a provorar.. degli scutuli tipici anche sulla cute umana, ma olte mostr•avano fra loro non lievi rlilfet·l.mze ri'lpelto alla loro con!>islenza e coloro. Altre oitTereoze frn le due specie d1 favo ~embrano e~c.or flt•l l la piu rapiJa reazione dopo rinnel'to u i più fouomeni infìammalol'i e la maggiore dolorabilità durante lo «vtluppo. l Lenf.a.Livi di trapianLameulO sulla pelle umana col fungo Il fallirono puro come al Frank. Al contrario lutl~ o Ire le specie di fungo produsser·o nt~gli animali, specil!lnu•nte nei conigli, porcellini d' India, topr oert e ne1 ~alli dt>~li scutuli tipici cho differivano Lra lot•o anche m•cro~cop•ca­ mente pet· la d•~p<l<Jizione e la ra111iflcazione de~·· iii o p~ r la copiosa rormoz1one delle spor1J. L'L nna cretle aver·e co~ l stabilito che ci !'Ono almeno tre diversi funghi del favo l• li chiAma Acltorwn euthylri.c, clilrroon, alakton, e le tufllsllte da quesli pr·ovocale dìslin~ue col nomi di .faous !l r iseus, s~elphu reus to.rtl!'s e sulplturewl cf'ierior. Ma PE-fh t•itit:ne che il numero det funghi del ruvo sia anche maggiore.

"''i

JUoerohe aul favo - F. J. PrcK - (Zeitschr f. /Jeil/,, e Centra.li.J . .f. dte med. Wisscrtach ., N. 21, 18!12). Contro l'opinione del Quinke, <~econdo cui il favo dal cuoto CApelluto (Faru11 Ol(lgaris) e cptPllo delle parli del cOI'PQ pri,·e di peli (Faous /tl>rpelieus) sarebbero determinati da duo funghi diver..•. ti Ptck :;osliene l'unità patolo~•ca della malattia. Ei fl.imostra che non esiste ft·o il favo delle pt>lle pro\'vista o no di peli, nlcun segno diagnostico disliullvo C'hO


DELI.& M.U~\TTIK \ &'ì!RU E DBLLA 1'11LLC

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non possa e~"~r·· spiegato per le condizioni lo•·ali a•,nlo· miche .., pcl divr.r"o modo dt l rn!<porto. Lo :;!.adio erpetico preliminBI'e t! el fa ''O può ve••illcar<~i sul cuoio capelluto e {come ò pa1·licolurmente dtmo8lrato ùugli sperimenti di innesto) può rnaucare nei luoahi pri\'i di peli. Uipend•• ~olo dalle cnndizaoni lo«·ah :se lo malallaa s1 "vilnppa nell'una o ndl'allra Cormo, coe a";oume un cor,o abortl\'O o g1ungc alla formazionu dai lipsr1 scutuli. Lo. te,..-..o è da diMòi di un'altra 1orma inizael~> Jt>l f8\'0 che al Pick o--sservò come lllacchie di color•· ro<~!'O bruuo SfJU!lmmo"e che in parte guaa·ic;;cono e in pnrtE' ~ì lra<~fnrmano in ant•lli erpetici e in !'cululi. Le varietà rnoa·fologiche e Ili coltura eh~ sono:;i svelate ne~li sperimenti di coltivazione. del.Jbono e!'sere rif~rit•• ad •mpu· ri til da fun~hi oli muffe cbt> sngliouo •n g ran nu.mero vegetare unitamonle 1\l fungo del favo. Il Pack ha fnllo sperimenti di innesto in 1:3 persone o sem· plicernente st..oftnanùo la mnlerin fun~osa s ulla pelle (ioueslo epidermico) o con un ago 1l'anneslo inLroducenùola in un rollicolo cutuneo in modo da cvatarc più cbe possiLil<> un'emorragia (inuel'-lo inlraepadermico). Emer ge da IJUesLi sperimenti che il fuugo e~lrallo da uno ~cululn del cuo1o capelluto può pr ovocare, trapianl.alo "UIIu pelle priva di peli, un rigoglioso svaluppo dt favo<' che la tnalallie, specialmente per innesto epiJer mico. !!l manifesta !'olio rorUla dt un preliminare s tadio erpetaco, che anol lre il fungo l!lllrullo dallo stesso dopo essere sLalo coltivalo nell"agar, per nuovo mneslo sulla pelle priva di peli our'l darl.l origine allu sl&!':-8 malattia e solto la medesima formo, e che Clnalmenle i funghi coltivali da amb<?due le specie di scutoil mnettlall somigl•ano io l utti i punti ai parao.~iti coltivali dui focolai originAri.

HE:-rRI Ful A:-;wn. - Zon& delle muoose. ,Ji~al . (o·boraio 1,92) .

(Pr r19rès mé-

L'autore clallo studio di alcuni casi di questa localizzazione poco nota del zona deduce le seguenti couclusioni. Il zona dellè mucose non è rarissim o: colpil'ce co11 pre-


lliVI ST.\

ferenza •l lPn·itori<) del lri~emino in tutti i "Mi ram, ad un tratto, o,·,·ero r.ill~~:uoo ~eparalarnenl@ , 'l a1ora lunit.a alle sole muco~e, altl'tl volte "'' e"'ten le a t{Ue~te .. allt~ pelle. Lo.·Aimente ~i n•aruft>sla ron uno slauio dr vel>cicolat.ione di bre,·e durt~ ta. su s(•..:u•lo t! a un periodo d• eruzjone ~>d aochf:' di ulcorazionc. l reuomeni ... ubbil'tti\·i --omigl ano a quelli del zo1u1 cutaneo. Guneralm.. nt• • unilateralt>, talmlta doppio. Nei mal ah dt Fournier· ,.,, t ruLin 'a di 11110 zona della lingua. e di cluo zona dul trigemino con locnlizzazioni in un caso sullu cun;.;iunltvu ocular ·· ,. pA lpebra!~ o nell'a1lro sulla faccia inlt•rnu della .:oln, ~uiiP gen~ivf' e nel solco labio Erengr~al,.., Tutte le muco~~ JIOS$0110 O"serne colpite. La cuJ·a n'ù dello piu "'empl•ci; hnioni •·rn·•llienli e calmanti a mezzo di unn '-oluZIOtlll d1 cocainn "' trovò ulil • anche rl solfa v• ùi chinino.

q'

Crr·ca fa pulrJ~l~no"i f'aulort• ~i attiene alle idee dì l.andouzy.

G. C.

Un nuovo metodo d l our& dell'ipertrofl& della proatata. - D• Rr:rl'u:-~ MAssv - (The Trmes and RPfJÙJt!'r, marzo ts:}l). L'elettricità è Rlala già adoperata per facilitare l'involuzione della pro~tllta rpertrnfìca. p~'r ripristinare il c.-.alihro dell'urctrA, e per sltrnolare la c.-ontratlilità della vesrica, mft m modu in~rticace, o c.'(ln melo li fallaci. Il "ucce«so ottenuto dall'Apo~toli nello arrestare o ~u1mre i flbrorniomi dell'utero. ~u:rgeri all'autore la po~<~ibilità di applizare quPI metodo al e tpt>rlrofla ed ai noop(a..;mi della prostat.A, e4!'endo que'-lr rluP or~a11i Pgualmenta ~U"Cettibili d'ipertrofia per le sle~«e cn~10ni.

Egli adopera cor t·enlt forti~uirne tanto per la via dell'ur etra che per· IJUt>llu del retto, le qu~:~li però r r o fucono un mini mo d'trrilazioue loc.-ale, e "terilizzo. alla fiamma d'alcool l'eleltt•ode uretralr•.


DELLE ll \1 ••\TTIE VF. ~ &I\E E E OF.I,L.\ PELLg

8:!9

re-

Collocali gli elellrodi alli vi nell'uretru o nel retto, e leUrode iutltffurenle l<UII'addOIOl'1 l'autor•e dà passaggÌn alla corrente. lino ad ottenere una decisa l"enf"azione nel ghiande per pochi secondi, e r tpete 1 e r otto o Ji.,cl volte l"aperlura della cm·rente. Negl'ingrossamenti vistosi adopera correnti di 70 111 a. senLa proclurre v1 vo dolore. A nusura che 11 tumore dmunuJl:'Ce, lo sen!<ibiJi~u cleU'u relra pro-.tt~trtu auuwnta, qui11d1 si ~cerna l'inten<>ilit della correnlu fino n 10 n l b m. a. L'autore adopera c:trumt'llll d'ar.,renln; per l'urelrn col:'trui"'CU caleter1 l'canalall a ~rrande cur..-s, dentro i cJunli fa

scorr-ere un m ~nùrino ritirando quo.;;lo, tocca poi la pr·o~lata in lullfl la c:ua lunglteaa. L'oletlrode adclomrnale ·~ largo e piallo da poter tocroro una 0--1Lo~tt supcrfìcte cutaneo. Uopo ogni applicazwne elettrica 11 catetere e lasciuto in sito, e si fa aut·aw•r·<::ure do una corr·er t• raraJsc~ f!rtmaria, quiudt si estrne, e SI piUl,a oll't1ppltca7.ione elellrJCn della super·lìcie pr<)l<lAlic& p'>sleriore con uu'oli\'8 nel rello, eu li largo eleLtroJe ac:I,Jominnle. Il trattamento r·ellale può e~ser·e ado! ,eralo giornalmente, e grO\'a anche da solo, l'ur·elr·ale si adopera ogni cruallro giot·ui, I)Ù una volta per selllmaoa. So nella \'escica v'è pus o muco, cnn lo ste~so caleLere si ranno irrignzroni. Tr•' ::uttrtgsonr ottenute in uomini d'eta $upet·iore ui iO anni, o dH) 5oiTrt\OilO da m ulto tempo, uadicano che la cura si può rornpier c iu cinr1ue o !>e i scLLimnne, eecondo l' esperi ...n7A clell'au!Ot'O. l


~:lo

RIVISTA Dl TEC~ l!;.\ ESEH\'Illll ~I KD!CU )l ILI rAn~ Il 88rrizio sanitario dell'eaerotto e della flotta Jn Danimarca. - ([)euttJC!tf' miltftù•lir;tltrhe ZeTlSdtr((t. drcembra 1891). A. -

Servizio sanitario dell'esercito. l. Per~onal~> lltlllilflr io,

La direzione supremo di Lullu il c:er\ Ì?.hl ffinitario dell'cser c·ilo spetta al :'lliru'O let'u della ~uerra ; r suoi Ol'~ant e"llcntivi sono il cot·po ùagll ufllicali medici e la \rupJ.m ui !IRrlltu. Il cor po d~gli 11 rticiali medici (llacrenc: Laegakol'[>") si corupone: a) ili :r.r ufficiali c:anilarri elfellivi (militaere LAl'~er·). 1 (!Unii <:ono omnioati ùal Re, ùr cui 1 (:-ilab<>laege) col ranuo dr ~en~rale, CSJX' lir lutto il corpn suntlar iO, l i uffiC18h Htnitarit di 2• CI81"C:6 (0verlaeger) dt•i opllllt i :J piir anziani col r·nugo oli luoj.!nlerwnte colounello, l(lr nltt'Ì di capitano. 2i urtìCJali "anilari di 3• cla .....e K orpslaegel') gh 8 prù IUll.iarl col rtllll-{0 di c11pitnno. gli altr·r eli luogoleoenll', b) di ufOcrah sanitar•i non t>lfellrvi, 4" classe (Rl'"t•rvll Lo t>~er1 con rango di sottoll•lleoli. Quefltr sono nominati dnlln StniJMaeae, chiamali in -.er•viJ.io dul mini;;tro della gul'l·rn t~l ma<>qrroo 16 nello 11le--Sll tempo. l o Stnbslaeqe dir·i;:te e c:or·veglia, <oolto il mini~lr•• ,J·IIu guerra, come suprema autorilil «a111tario tutto cio\ che ri'tllllrJa il ::er..-izto snnilarto dell'e-;ercilo relath·o al pcr!'onnle ed al maler1ale. l:.,:tli ò ca po cldl'mler n corpo sunitar ro, nemina gli ufficiali medit-i dt 4• ciAR!Il', lr prO{JOne per· lfl nomina ad ufficiali medici oflellivi dr s• clal:lse, e per la pt·o-


111\IST.\ DI TEI.~ICA E S!\R VIZIII 'UOICil llii,IT.UUt

831

mozione aJ uf,lçiall melìci d1 ~· eta""~· Nei suoi obblighi di servtzio com•: cavo dt>llt· truppe da ~ao11& .. coadiu,'8to dol cornanlin;al•· delle truppe di l"&nilà eia lUI dipendente. Ouc de~li OcC'rlaPgt1r sono deslinat1 come medici capi di corpo d'armala (General-kommando-Lnoger ) ai due comandi genet·alt. Es~i sono i consulenti lecrnco-"an•te rai dei ~eoerah cornandnnli; tliri~ono e sorvegliano, Mcor~do 113 indicazioni del m••thco cupo, tulli i rami dt !081'\'IZIO relativi alle condiZiona ...anilario delle truppe. ed il serv•z•o degl1 ufficaali me·IH in ~·en••rale ... pecialmenle cir<·a la ..talil';tica .::anilaria e requapagginmento ~anttarto. Gl ullr' f Jrerlne'Jer ed i l{orp.~ifl"9"'' trovnuo impiea:o !'<enza tliffl'l'o~nza presso 1.. truppe o m·gli ospt>dali ruilitara. l medtcl d ... Jie tru ppe sono i c•lll"'Uil•nli ll'cni~u-sun1larii dei cornandonLi, a t q unii sono sol.lopo"'l' come ai lo r o ~uperior·i medici rniltlnt·•· al Genera1-kumman·ltJ-Lut>ge t•d al Korpqlaege. l•:s!'t Mrv.. gltano la snlule dellti truppe, destinano qunli muluts '<i Jevono inviat·~ ali ospcuale, e compilùno i rapporti snnttarli. l Re""t nelnet:rer sono nominati in esperimento solaLOenle per un tempu Jelermmalo e l agsi~lono ~li ufllciali medici pre~su le lrUJlll6 n negli ospednli. Ogni anno ;.uuo comandali per turno &lter nfllivamenle 6 urllciali meolicr ali ti commis~ioni di leva (1). Essi tlectdon n dietr·o vt"il•' .,.opru le Lloneitè al !:>erv1zio degli ioscrilli. Rt:clutamento del corpo .~tw itario e ,~Juo. istr u:ione. l medici ... ~-:Il s lutleoli di medtci no, i •rualì ~<sano !'<lati almeno pet· du" auni addetti como allievi in uno dei g randi o"pcdnll c1vilt della cap1lale se :sono 1dwae1, sono arruolali come underfa,•qer (,.,ollomedici) e pt'O<'isarllente '/, per l'esercito ed 1 , per la !lolla. Questi nrruooult nella "e~uent.c estate l'i e"ur,·ilauu· 11 Comi! "nldulr ~emphci· n) l i giut·nt in un corpo per impar"6re 11 scr vi.:io mi-

litare: (l) Tullc l" OJl••r:uioni \li Je,a non <ono di coCH(•I'tenz:a olel Vinbll>ro dtll:l

guerra, ma rll qnt•llo clolla giustizia.


RIVISTA DI T!f"iiCA

IJ) 4 qetltmfme nt-ll'ospetlale miltLat•e di Copenaghen, dove >~i e~ercitano nellt• "•sile tlellt: reclute e d~:.!h inv&litlt, e uell'igu.•ne militare. 1" Come capot•ali: 1') ~ settimtH!P. ..i impralicluscono del ~ervt7.10 -.anilario d~>i corpi dut•anle lt> manovre (in sellembre). Con ciò ~li unterlaeger hannc) soddt<~ratto al loro obbligo di servizio; o uoo !:!Ono pm chiamali iu ll•mpo di puce: ~e essi vogl ono Jt venire reserrf laeger elevano ~er,·ire un anno in esperim('ulo . Qudli ut·h•rlaeger che hnruto ullimnlo ti cor"o aU'Universtl8 di CuJenas.:hen, po;;..ocm aspir11re ni po~li "Beanti di medico effelltvn di 3• classe. però hanuo tu pr~fe­ reuzn quelli che hanno gtò. fallo il dello anuo di t!spet·imcnto. La lruppu t~i sanità (SundhedslrOflJH~r c:i compoue ..h iurermiet·t e di porlafet·ilt. Gh tllftlt'lllteri (SygepA«<~~>r) A<:"-i ... lono gti arnmalall ne~li ospeduli Sl!condo la hMuzioni dei tn••tiici mililar•J, accompagnano gli ul'fìciali mPùic!t in cHmpo colle truppe, porlau 1 lo zainu <l• me•IÌC8ZÌOtlt.: ed aiutano f;fli unìciali meolrci a medicat·e. Ogru anno sono percio arruolali 120 coscritti. i quali, divisi in 4 sezioui ciascuut\ dt :!Q uomini, stanno in set·vizio i mefli (2 mesi e mezzo dr tt-lruzione pr eparatoria nella ~cuoia di infermit>r•i, } mesi e mcuo in !"ervizto d'ospedale.) In uno de~li anni c:e~uenli sono ancora chiem ~ti pet• un eserèr7.tO nel ser\'ÌZtO cl'ospedale, oppure presso le tt·uppe ne-ll'epoca delle mttnovru in sellemt.r.•. Dopo 5 mesi di set·vizio la quartu parte è promos~a solloca pot•ale, c> di quesli fluo a 15 uomini caporali Glt tufel'lntet·i 111111 pu~ ...ono 8\"ero ~ ra do super'H'ro u Cllporale. \Ila testa delle Hl'UOie da inret•totert st.a un ufflctale, che P "OILnpo"lo nl .,:enc ra)P medico. l portal'.•r·iti sono !'.celti fra uomiui già istruiti miltlat•menle, 92 Ol-{ni anuo Es«i sono tstruill durante le mano,•re, l! "ono atwora rtcluamah per un cor-so dt r·tpeltzione 111 uno i.le;zli anm venlut·i. lnollrc :.I l 'onocaporali di fanteria "oliO i-.truiti durante ;J me~i come caporali portarerili (Stgebucrerfi'trer), e dumnte le mauovl'e agiscono come lalì.


K SKI\VIZIO MEDICO KJUTARE

2. fttiene militare. l comandanti di truppA ri-.pontlono delle condizioni igi~­ niche ùi lulli i loro --oltHpo--li: i me !ici delle truppe so11o i

Jm·o con<:q;~li~::re tuc.nice-me•IICt.

A llo(lyiameflti. - In Copemu:hen lutle le truppe sono n..:ca<>er maLe; nelle nllre guarntJXiOni C""e allo}t~inno nelle Cll"'t' dei t•iltaJint. tln ·hò le c1ltu non huuno faùbricalv delle ca... ,,,·me a loro "Pe~e. Le nuove CHserme in Cop.. na5tlJen ~ono fuori della Ctltn, c l leauno coruere per inft~rrueria. cam~re da hogno, ùorcie nrlacqua cnltln ecc. Le cameri.' da dorruire ~<ono :;eparale da qucllt.> por tltlllOI'arvt, nell~ nuove caserm0 souo p1·evedutu camere pe1· mungeure, per lavarsi e per fare toi/Ptle. !\ellt~ cnrneL·~ rla dortnire ogni uomo ha mq. 3 ' '• e m. c. 111; (nella cnvallaria S •,, t>tl li). Un urtlciale IMÙtCO t" asse~nato al coman•lanle delle caserme por "OI'Vtl l-(litw c l~ condi?.tOni igit·miclto. \'tttrizione.- In l{uarnil.'(itìno il soldato t·iceve ogni 5 giorn1 3 ''t kg. d1 pane 1h se~ala e ~l~l nere (l} di paga: in certi C&ti l anche 1111 piccolo -.uppleml'nlt•. In ogni ca"enna v• è un vivandtere, dal qualo i "oldali po~o.~ono avAre ctbi e bHonrlc d1 buoua qualilu od a ~iu~lo JH'èuo. Duranto i primi tempi ,,kJI'islrutionP i cooldnh pos'-ono eS!>erc obbligati a preude1·o il loro c•bo d·tllt! cucine •h•llf.-1 l'n'erme. Per a2 e 35 oea•e el tzull·no e"si ltnllno unu bevanda calda cola1.ione e pranzo. Per e!>ernp1o ~o nelle:> monnuo <:1 provvP.de alla uutrit.ione, $1 dl~lrtbuiscono, calcolando per 6 g1orni: per 3 ~ionu

pet t 111oml

per i giorno

32" ~· tlì pe«ce rre<>co. 125 ,r. di l'Ì"O O di

:?50 ~· ,Jj lardo salato t'ti affurnkalo. oppure :12:) ~. tlt carn e flolaln. 125 #!· dt J,.gumi. 1/ 8 l. di 8C(}U8'<Jle.

:!.'>0 g. di stocktì.::ck

OI'ZO

1f> g. di sale. 1/1 J di 8CrJUOVÌie.

salato. 30 g. di burro, 3/ , ù1 kg:. di pntute, O 125 g. di t'iliO. 1/ l di acqunvile: 8

(l) l(l() Oot'O rormnuo f coron11 (lrrolte), ossia circa lire ltu11nne i ,40.

53


RI\'IS l'.\ DI H:C:oill.:.\

I :ool(lali posso nn Carqi dat·e in\'!K'~ dell'ncfTUa vite ~ nere al giorno. OUI'anle Cat!che ::;peciaH la porzione pun eq«ere ··leYatu di SO f!. ,Ji pesce rresco, pel'lce ~alalo o larJo l'egtmrio ed eqrlipoyqirrmt-nlo - L'uniforme é provveduta rlallo Sluto, le <>utlove~li e )Q C&)zAlura ~e l~ prOVVPcJO Il MldAto stesso c:ecoodu In propria misw·a 1111~dianle un as;giunta giornaliera di 7 ocre. Por casi eccezionAli esi~lt! un deposito eli c::tivali e di !'IClll'po. gli stivali ~ono fatti !H'COIHIO il si<~tema 11. Meye1· lÌ fanta<'ctno por·ta in' ve'llial'io ed equipaggiamento in rnPtlta 311 k~: .• dei quali Il k~. per lo zaino col mautello c t ", pet• il fucile ~\ /lrf! regole sanilaril'. Per impedire la JWOpa!:!llt.ione clelle malallie coutag10c::• .:li amrnnlati npp~>r1a inviati ali •~"PC­ dale ~ono strettamente ì~olali (l'isolamento, se è nece<'c:At'io pun anche t'«ten·it•r<>t a~h ali l'l uornint dPila me,lt~qamo. rowe1'81.8) f[llt~hiti e gh allrt elll•llì rloll'fltmnaleLo sono diqrnf~llali. Pea· impPdire la diffu<aion~. clolla scaubia o dello stlllide ha luo!."o uno volla al me<~o unn vi,;il~:~ medica ai soldt~li •• ~ol­ turticinll delle ullirne ciA~<~i di leva. Tutti gli andhiduì netrnllo llt•ll'incnrporazione <~ono var.cinati; c lo~ciota ai me•lici la "ct?lt..a tra 18 linfa nnimnle o

J' UtntuliZL8l8. 3. ru r a r{Pi malati. qo)dali. i soltuftlcinlì, le. loro mo~li e lì~li al d bullo da 18 t1ntli banno diritto ulln cm•n ~raLtuta dei medici mililal'i ed nllo medicine. Il medico militar,. del'ide !-~ull'iuvio ull'ospt'dale det soldnli; i !:inlluffbali, le loro mo..:h e tl~h ~otto i l~'> anni hauno •liritto ad es.-<'rc a ccolli nell'oll(l!!daln militarA met11nnt~ il pn· f(amento da una ruccola r·eun. Gli ufficiali e 1! 1 iropiegati tn1 lita1·i con l'ango <li utllciali laanno parimenti la F\!<sÌ!';l•'ll7.8 medanA gratuita, e pO"!'IOfltJ o<~qet•e t•urati alro~pt'dal~ modiantf' ti pa~amento di una rt>lta. l f;ollati che s1 nnnun1anno ammnlaLi !'lono vis1lali ~tornolmPuto nd un'ora determinala dal me·hCfl ciel Cl)rpo, tl t(uale tii'CidP ~e 11 sohlato tle"P fare servtzio, od essere cut·alo iu qunrliet•o od inviato all'ospcdnle. Se un soldato è rinvenuto da purle del medico mllit.are inabile


l: :O..EI\\'IZIO MliOICO llllLIT\IIR

835

a coroliuuare nel l'ervizio- lo n lo --e la iur~r·miht e riconosciuta nell'allo dl'll'as-<cnto. •tua n lo '-e compar,a più tar·di - il rue lrco provcoca l'tU dr PS~o una det:i~ro uc d~flmll\'8 dalla commissiOne di <'&s~azione (1). Ognr ripnrtodi lrnppa .1 rornil()di rnal•~rialc :-anitario; il medrco -del ror·po vr può provvedere l'lcconolo l•• pre.,.aizioni, ed è rP!:>pOn"aiJrh• dul rnanlf>nirne nto cd t> l rrfor·nimento a tempo debito.

Il malerralc M rutnrao ~ compo-.to da: t• un cofano tli "anilè. contenente "Lrumcnti, og~elli di medacaziotw. uro,Jicinali ecc. 2- unn zutno da meJkazion .. (t•er fu c·a,·alleria uoa ce;;ta dr -sanità) co~li Ol(flt>lll per le pr•ime meolrca 'IOor: 3' una lll"ca d'i!<lrumenti JH't' portafca·alt: .i• hn rellll ; ;,• Utul bnndier•u.

-io. Ospedali mffilart. Gli o">pedali rullilarì, i ttuali ~ono ouclle Il disposizione della flotta, e .... ì-.luno 111 ogni guarnrgione che nbùit~ almeno un t•eggamrnto rlt fan terra o di co,·aller ta l 'n"peclale di Cop~­ naj!hen e per !l70 l~tti: ne~li nltri prt>~ithi gli ospeòali sono affittali .lnlle l'ilto, •' "econdo lu furztt rlel presidio per 30, 60 od "U lelli. P\!r un lt!mpur uneo allnrgnnJento dell' ospedale '!'et·vono baracche òi Dikkt-t' •la 12 a 16 letti. D•1l 1886 l'amlllinì,traztone degU o"-pedah ~nelle mani ùei medici Dnl lato mtlitare il medil-n capo dipende unicamente .dal comut~<lontotlcl pr·o«rdio;dnllatn mu.ltco rnihtare ùal medico del corpo d'ar mA tu e olnl medico gPnerale. dal Jato economico dal di,·atluuento llrntuiut!"lrath-o E:.:Ji •leve attenersi alle pre-.critiunr tli que,.,te aulor·ità. pero drrigo il "6l''·izio iuterno dell'o"pt.>llolc completuroente in•hpeutlente ~ "Otto la l;U8 re~ponc:ahrhtiL Egli l• ti ~upe1·iore ìunnediato (anche Jal lnlo disciplinAr<!) del per~onule dell'o~pPtl&lt>, •·ompresi glì u~tì ­ ~1ali mu.hci, 1-(li tnft•rmil:'ri, e tullfl le persone occupate in altro modn uell'o<~pedaiP. (l) Le ~HaLiche Jll't' lll p~n~ionl spettr1110 nl Mlnl~lcro •lt•llt~ finanze.


Rl VISTA 01 TKCNfC,\

5 St•rrì;to sanitario 111 campo. In tempo li t guer·r·n il br,...o~no in ufficiali me l ici e truppa tli "80JIU si copre rt chiamando quellr che hanno obbltr.ro •Il <:ervtzto e con mt~dici civilt volontari. Gli assisten ti di'i maIRti "'OrtO dali clalltl Ct•ore ro'-l"a. Le r•• rmaZloni sanitarie di guerra sooo lo <:C~U"nti: t• \mb••lnnze \~~!tione di ~anilà una per ogni bl"igo!fl. Allo testa Alu un ufficiule me,ftco Vi !'Ono inollre 3 ut'fìdnlì metlict e pare··clti solto lltf'dlci. &o portllft>r1ti comuni, 12 "Otlulllciall po1·tafel'iti. inft!lt'ffitt>r', l ut1iciale ed 1 "Ollullìcittle come r•lmuudtlllli •it>lln truppa, so!Jati, ecc., in totale 13•> uomini. Cit·ca il muterinle, il dl<~uwcameoto rli c:anitti pot•ta ron <:ti: bat·PIIe (:!0), zo1111 da mo.Jicazione e 2 cat·ri di sAnità "econdo Jl mod<,llo prussiano, coolenenli fra l'altro, !ilru111enti, oggetti dtl rrtOlliCMdolle, tnedicine, mt>zzi di conl'or·lu, dotnziono pet· W letlr ed una tt>nda da rne licazione. lnoltr•· nn

carro pt>l ll·a<tpOI't<J dei materiali di r1serva e duo c&t'rl rnulalt per· i fe rili ; :!• Ospedali dn ('8mpo. Quesli si dividono: a) in ospedali da cmnpo volanti, ognuno colla dotazimrc pet· lOII malalt cun a capo un uiflcttlle medi•·o; o Ji ptÌI 1111 altro umc.ale med1co, ~ und~:~rlaeger. infermiet•i, ecc.; i•!ollt·e ~ c•,rri ,-on lullo 11 necessariO (nessuna lelltera, ma con buut-

rheriu), b) in oqpedoli da stuert·a tìs.<;i. organizzati come A'h orrilllart O"peJah milrl.ar i. e pPrd6 con una dolazinno pnì riccn d··• <.opra<lelh ; r.) in cli"~po<tizioni p~r l'evacuazione, preparntivi per il trasrnr·to in fl•rrovia. Non ~ono preve luti tt·ent o><pedali m rig.tnr.lo aJin po • ' P'<l••n<~ione dello ~la lo. l n cnso di Insogno ..i nlle~ti~cono cat•ri secondo ti ~i~lema Amllurglte-t•.

H. - Servizio sanitario della flotta . 1. Personale sn.nilario. Notl'unno 1 8~0 venne ùiviso il cor po sani tario dell'esercito c ùlllla mariua, <·lro p ri ma et•ano riuniti.


M SEIIVIZIO V RDICO IIII LI TARK

~3 7

La OoUa ha f!Uindl: :! ulllciali merlici di 2' cla "!:;e (o,erlae~e r), ad uno dei

quttli -.o,,o aflitlat.• le funzioni d• me,Jico capo: fi ufficiali rnPdlci di 3" cJa... coe (Skih-.Jaeg~r) e IAnh medici di r herva, eh ~· cJac;"'e· quanti «e ne richiede an n ualmente per 11 "81'\'izio della flotta. Inoltre, all'epoca degli e se['ciz1 .Iella tlolta «OliO chiamala ogni anno tu solto medici. E in pro!!elto un aumento de~li utHciah mc lici. Il per~onale infer 10I'•' dell'o"pednle di bor.Jo consi..,.1e: l ') di wrermier•ì re~olari. i qu~> l i ~ono dapprima i~lruiti corne mariuai e poi per 5o ti mesi in un ospedale rn1litare, e 2•) di uomini eli truppa, che sono a rruolati l"Ubito come int't.>rmicri, l! di nuovo con~ednli tìmlo il lt>mpo di servizio. :t J.fateriale sanilario

Tutto il m ate riale ~ani lario della floLLa (ec<;etlo l lnAnic•nttli) ~~ dcpositolo nel Regio a r senale. (per ogni uove in porli collll't~). e di qui inviato alla flollu. 1 rrwdu·inali ~:~ono dali dalla farmacia militare. :l. Cura del malati.

Tulli i ~ouufficiali colle mo~l i ed 1 lì gli ol cli~otlo <U t R anni b anno diritto al trattamento g ratuito m edico ed alle medicine; coono pure r icevuti nell'ospedale militare di Copena~hen, una pa1·te tlt'l •tualo forme l'o~pedale della marma. Se J'oc;p~>­ c1ale n•ililare n(ln ha sufficienti locali "epara ti per malallte infelti\'e, le donne e·i i fanciulli sono r icoverati nell' ospedale per malattie infettive della cill8. come pure gli uomini, quando c;i tratta tli colera, peste, dio;~enterio, tiro esontemotica, vaiolo e r~bbre giulia. E in p rogoello la er•·zione di un nuO\O o<~p~dale di marina Nel regio or 'lenale, -:lw ha 1800 operai, sì lrova: t• unii stanza di ~.:ua•·d10, nella qual>' durante il lavoro è pr>'~enle un med•co militare; 2• un c&I'I'O mnlali; :3• un loc,~le a di!.!inl'ezione (con v11po re ~ollo presc;iono fino f\ 11W·c.).


81\'IST.\ DI H :C..,lC\

\o un osp,.dal~. con'i'~tunle tn !l haracclte Utocker l~+'r

3Q ma la ti l+> g-r.reri.

.t l~isitfl dr{lli mlleritti di leca. Ogm anno sono reclulatt per la notta c11·ca lf100 uomint. P.d art·uolali da mat·zo ~ino ad f.lltobre. Fra que~tt si ll·ovnno ;,oo marinai. Tutti gli arruolali sono visitati pr.1· le tufllellie coot.a~tio::e e veneree, come purP per racutezzn YÌ,I\'n ,,,1 ti

l'o·rt~o pei rotori. [J V <~do un n·~cbio o < -:~ dn l'e liro rende inabile, come l'H •nantCo•«ta di i O e mezlo; pero la cectlll pei colon rende mabtle "01amenLe come v~tleltn (l.u~au~rnenn). CW \UOJU ÙIV61ll~;tl'(' ullJcrale O !'Ollullìcialt•, ole\e awt·e ola un occhio t~t:ute1.1.a vi~tva complcLA, olull'altro al-

meno < =

1-· La cecitA prr : colori e l'ipermPtropia "upc-

riore a 2 ! D e'lrluolono dall'tu•t•uolamento. 2 5. Regolo> Sllnitarie.

lultt i nuovi arruolati MilO vac··inali nei primt giorni tlt>po rerruolamt•nto, ed o Hnuno rice\'e un cot·r·edo completo di ve~t mrnli

Hanno luogo freque11ti vit;ile mediche per le malaUÌl! ve-

neree ,. la scabbia. Alloggio dei rn.arin.ai. -

In Copenaghen da 3 n SOOII !-ol· luffictali colle loro famiglie, alloggiano con un11 m ndteA ptgione in un numero d1 case a ùne pinui faLbrlcale ~eco ruJo le ultime estl!enze iglf~nichr. Tutti gli art'UOisti uet pl'lrni tempi del loro !'er,·izto <oono allog~iali <tulle na,·i.

Cht' «i trovano rarlP llt'l porto militare.

pat·te nt>l porto di CQpenaJ~"heu . 11 v1tto e abbondaul.-.. Oltre lo e caffè ogni indivtùuo ri~ve gwrnnlmenla l pinla di birra nei climi temperati, solto ai lropict vino. L'acqus' •te é dala solam .. nle come rat.IOite e.ctra. L e uavi portano seco acqua di fonte in conserve di rt>rro. pero si dislr ibuiace anche aequo distillata.


f. SfH.VlZW liKDllU Mli.IT.\ltt:

Kote sul anvldo di s&Dttà mlllt&re I.Dgleae. -R. LoN· Glif t t' S ~cu~F.lDER (J). - (Are!tio de mtAecine t l de plwrmacte milttaires, N. 3, rnarzo 18H2). !. L'o:~pitrzle Vittoria- Ln.-rcuola di mediciMt mtltlare rLi .Vetley

L'osptialt• militare rf, ylt al•enatt. L'o~pitale rnililarP. di NPt!oy i• ~•uto creato poco ,Jopo la guerra th Crimea. che ha ~l'gnato un'epoca memorabile per· la lro.,.formazinne ed Il perfezionnmentO rlelle istilUZIOill e dègh ..tuhtlimt-nli miliLari tlt->IJ'ln 1 lult<'rra Nelle:;, destinato a r·rcevoro glt a10malati pr·ovenienti cltdh· colonie in~lesì 1 sttuato 11011 lontano dol porto ùt Soulham~lon - isolato ùa ogni gr·uppo tlt abitaziOni - snllu r·iva rli tllt estuat·io, che é uu vet·o bt·a!'ciO di mare, nelle piìt lìt vorevoli condizioni dt ,.spo!'ltzione e ùt nereazìo11e ello sì po~~u desidera re per un ospednle, in mezzo ad una spll•lltlida natura. L't·diRzio é all'alleua del ~ito· Nelle) oppal•tiene ancora al tipo dell'ospllale m lnumenlale. la ... ua mos ...a imponeule e la sua Plt>;.tanlt> làcctaLa colpisro11o ~uuilo l'attenzione del vi~ilalo1·e. ~ebbene pro>ochino le ri ..wrve tlell'ìgierusta. In fallo la ...alubritit del <tito e la pt•rf•·lt.o c!i!<posizion e interna contrabLrlunciuno que~to enut·e ar.;hitellumco. Le sale àeì malati, molto nu111erose, cost risc hlurulo ed nereate, come lo ~• puo dedurre, contengono da !l a 1 ~ maiali al massuoo; i pnviment1 non vet·niciati l1anno la propl'ieta e la nettezza del po•ch• tli un bastimento; nel'snu oùor~ di cuctna o d1 vivande, f'<:!'endo pt'f'l't t posh in un refettorio iRolalo; i muri pre...c:ochò <>~>mpre ornati d1 dist•gni, di •tuadri militari portano unirorrnPmenlP un rivestimento di remento di Portland, senza alcuna pittura. d'un aRpelto uo po' sever o, mn mollu

(l) E3tralh.l da un rapporto sopra una nuo;,ionu 10 In ghilterra tCon;,rre»o d lgl<•ne e Ili delulo~rnnn di Lonclru).


84-0

II IVlSTA DI TECNlCA.

facile a neltare e a disinfellare. Dell ~ vaste ~llerie v~>tratc snllu quali si aprono le «aie occupano a cia~cun piano tuiiR la facciata ed assicuranr, una Illuminazione ed una aereaziolle inùa·ella che laSc1ano poco a desider-are. L'ospitale è a.Jirnenlalo in acqua potabile dA lra po7.t.i ar· Lesioni di cui l'uno, quello Il l'lud, non ba meno di 376 pieclt dt profondità. Un crematoio, posto vicino alla lavanderia distruggo t'tll fuoco lutti i detriti organtci, le polveri, le spazzature ecc. dell'ospitale; costruilo nel 1885 sul piano di •1ue' lo di " '•IOI· vich e;lso può inceoerire triornulrtenle uo volume <'O rri"'pondenlt> al enrico di tre vetture. L'ospitale di NeUey contiene noJ•malmente 958 lelli; •1ue-stn cifra può es!>el'e portula a 101-li r ll'orrendo a \ulli i locali dispon1biJi. L'arrivo ina!!pellat.o di convogli di invalidi, in purlicolar modo al momento delle spe.iizioni co[omali, renc.lr queste previsioni qualr·he vnlln insuf(ìcienlì; ftiiOI'It ncco1T6 Jr izzaro delle l.,nde, spostare del personale o ricorrere n qualche altro espediente. Nel l 8ì!> I'Euplrraie ed il Jumma !=:barcarono in !l g'l()t'ni. dal 7 al l6 maggio 1140 malati. Nel 18•7 si ricevettero 809 maiali m dua giorni. Nel ISRO, ÙUJ'lmta la guPrra dell' Af:zanislan, NeLiey ha a vulo tino a 1157 lelli occupa li J:;Ìtnullnneamenle; ma la sua parte in queste circostanze è coopratullo fJuella d'un osp1lnlr di ripat·tizione: questi periodi di ingombro non si prl)lungano e l't>fl'etlivo dei mahtti ,·adP !io,·enle durante l'inverno o cina ce nto degenze. Nogli anni di maggiore attività, il movhnento dell'ospitale ha raggiunto e s:or pasRaln :iOOO maiali. La seuola di mcdicmA mililaJ'e inglese, organizzata a Chatharn (forl P 1lt) oell"ollobre l MiO, è slt~ta nel i RG:l trasferita all'o.,pit.ale mililare di Nelley ft:s;;a <::i trova rerlanto rt>lega~a a circa 100 chil. da Londra; que~la lonlananza non e ~enza inconvenienti pet· gli alitavi che sottratti aJ mov•mertto sCJenliOco della capitale, perdono un supplemento d'istru7.10IIe prezioso e Jlei professori slessi privati di potenti ele· ment1 di emulazione e di JWO~resso. Qui vi é un desitleratt{m vivamente sentito dal co rr:;o sanita r io inglese.


E SEIIVIZIO li EDICO ll lLI TAIIE

8i-l

Il reclutamento pPr la ~::uola di :'-lelt"r -.a ra tra i giovani dottori o licenziati tlelle racoltti in!.tlt>!:~i o def:!h ì~tiluli che ne I.A.•ogono luot.ro. Ogni an no hanno luo~o due COil('Or!ti la tlnrata d~l co~o di Nellcy é di ~ me!'li; ed è complel"lo dnl punto ùì vtsltt milalare: manovre di ambulanza. f'f'JUtlaziune ,•cc. con un soggiorno di li sell•marae al campo th Aldcr~hoL. · Due serie rli nllievi passano dunque O)lllt anno A Nelley: lo slip••ndio di 'tue~li !2'•ovaoi m••dici é di lire 10 al ~iot·no . . Quattro prof~•cosori titolari ; ac;silllali tlll quattro pl·ofessori aggregAti impnt·ti~cono l'inSPtrruun~ntl1 A!lli ullte' 1. I proree:sori e J?lt a.:~?regati ~ono nominali dit•etulln••nle. senza concorso dal ~e;..rrelario di Stat•) pet· lo guerra, ma m rlltto la scelta dell'a~gl'e;.:ato i la,ciala alla di,.crP:z.aone dd professore tilolar•·. Le quattro calterln• sono allualmenlt' co"• coperte: PatolOf!ta- Pruf. William Allken - J\c;st~tente Urooce. Chirtll''lia mildare- Prnf. Godwin - ASI~islente X. i'lfrdicina militare - Prof. CPyle - Assast.ente Sle''eW!On.

lgicnt• milit,rre- Pror. !'ilollt'l' - A""• lente Oa vi~s.

Di fJUt'!llt Aitken non appartiene al corpo c;amLArio militare cotnu pure non vi apparUene l'illu"lt'e igieni"51.a Parkes. Sembrfl porti che c.ia qui mnauzi non coarauno p11i fatte di que~Le eccezioni per quanto l odevoli. Il programma del cot·so di Ncll~>~ è in renllò abbastauzu limitato, In medictna operatoria nnn vi tiene Alcun po!>to; E~i ammeltP che gli allievi arri"ino alln ~cuoio con una educazione chirurgica completa. Questa lncuna dell'inl"egnamento non può cse:et•e che molto incompletamente rolmala dalle ri ...or,e ,.J11rurgicJ1e tnevtlabilmoote rÌ~lrelle d"un ocopitaJe di ~L!OIIlbPrO. Il mw~eo chiruruieo di ~elle~ con tiene un nume1·o abhas tan7.a grande di pe:z.zi interNI~Rnti, l'Accolli dal Cb. liell, Gutrie ecc. sui rerili di WaLPrloo; dPi :n·andi acquarellt dn-


Rl\ h l \ DI Ut;~ILA

vuti a BeiJ riprodu..:ono da "Curar pre:.i da lui stesso ne:li o~pe•lali dr Bru~selle;. alcun!' d••lle fertle le piu carallerr. Lich" o le piu drarmnnlrdre Yr sono rappresentati UJZUnl-

men le •legli a pparecchi .ti chirurgia, delle rostr·u2.iOni r<antwl'iu e dei mezzi dr lra,.porlo regolamentari o iroprovvi;.al! di cur ~:~i puo far uso rn campa~na. E inleres::;ant... fra que ti un modo di lraspor·to der l't'riti di cui il 11omu 6'-0tico (Doohli Dandy) s'in ·ontru s••mrwe uello r elazroni uelle campoJZue colorualt dell"ornrola iuglese. Sr tratta r:ernplic,..mente d'una specie ùi amaca '-O~pe,a :1J una forte P•.,rlica, la quale po:so sulle spallt• tli du'l pot·t.atort inùigeni 1r1 avauti e due portatori indiell·o. L'amaca Dundy attaccata più cot·tu . er'e al trasporto in monU.<>nu. All'ttrfJVO ali'accampamtmlo, cia~cunu estremità d~> Ila pt:rlicn ' ·rene posata nell'an :.:•rio di una X fo rmata da due o lt·o baslo11r incl'ociati ed il DMlhli eh vume un lello suffìcientornenL~ comodo. Questo modo di tru~por·to ò P.Stremamenle dolce, t•:-;:::o u molto ricercato dai maiali c ~opratulto tlai ferili e molti chir·urgbi lo preferiscono a lauti apparecchi regolnmenltll't. I l faboratorw rl't{lren.e "' compone Jcl laburatorto pal·lirolt~re cld profe."':<ore e dr una vasta 8ala ben r1:1clrinrata, P h~ne amruobigltalH dovu gli allievi larj;.'8rnenle pr·ovvi:-ll, ciascuno al suo posto, d1 mal*·rinli c di htrumPnli nec~ '"ari !:-i <lcdrcano alli:' mtlnipolal'.iotli e alle au~slisi che rorroano ls mal ... rin d'un corso abba.,lalllll elt>vato eli chimica nppllrata. Se<'ondo una trad,zrom• t'llnonlante a Parkes, contrnuula da

C.hanmnnl ed oggi dal Noller, il profe"!'!Or~ d'r~ieue dr N•·tley puùblica ogm anuo noi volume del Army medicai nepari men.t Report una t•ivi~lt~ genc!rale sui progrc!S!'It dc~l­ l'igiene in l n~hill.t>rra e all'estel'o !'eguila da un t'Cl'OCOnlo dei l11vori dPI laboratorro. ~el 11:1!KI '-ono stati e"aminRli i!l rumpiom dr acc1ue, 2~ ùi vrn o, 3 di par e, 4 di fariutt, l li the, 1 dt l11lle, 4 dr ClJO<>.er\'e, i ùr estratti di carne e G camptoni ti l61'reni 6 3 di ltrJUIÙi di (Ogll8. l ri-:ultali de~li e~am1 dell!' &CIJU6 c:ono dali m dut> ln\PI!!: rl pr1mo i• consacrato ai caratler·i tl;.rci, ai rrsultatr dell'annli~i chimica e dr'll'esume microscopico de1 sedimenti, l"egutli


! SI!Rl'l/10 ll ! ll lt..O Mli.IJ -\ K.K

dalle conclut~ioni acqua pctabrle o non. pottti.Jile o f•Ola.I.Jrle dopo .t• l t ra;~ìone.

La ~conda tavola registra l risullttli uctre ...ame l·iologico che con~t~le eotralutlo nella nnmerllztone de.!f· coloni .. lt quuraceu lt o non h((uefacenLt la gelotmtl clopo uno, due, otto o ptu gtorni senza a llend~re alla d ..terminaztoue uelle specio bacterichfl messe 111 evidenza dalla cttllura. Il pt·ofessot•e a.,.,i.,lenle Davte!> è indoLlo a l'iLenet·u ehu lilnttalo a lJUe$la parte re~amo ba.cleriologico da Ùl!lltl indtca.ziont UJ poco Vlllore in(t>rtort n quelle eh~ for•ni-:cu l'aoahsi chimica. 1!: fr equente turl:t di osservare uua coutraJdiz10ne completa fra t rh-ultali dell'aua!igt chimtca e '}Ut>lli dell'el'amo bacleriolo~i·~: 111 tre anni sopra i O ca.mpiom, il volla gli esami forrurono ùoi r•i-.ullalt assolutamente coulraddilori D.svie-. 11ou estta in •[Uesti C8Sl o dar·e ti pas(';o alla chimica ~ullu ball+mologia. Sono sLHlo falle Al laboratotto dt bttclor·wlogta di Nelle~ alcunu aspet'ienze sul flltr·o Chambl!rlawl ; questo 11ltro lAc:ciava passar1• un u-ran numero di bacter i. linch"" uon aveva servilo un car lo tempo; aJia fine eli H> gtor ni dt uso, eseo forniva un'aclJU& balleriolo~tcamente pur-a. i\ llrc' ec:perumze "Ono state falle con una <>ostanza par·ltcolare, il mangaflons carwn, che --ervtl attualmente per 1 lillrt di campagna dell'armaLa wglc:. ... , 1011 i rtsullalì dal punto di vi"-lll cbimtco <lOio, <>ono lontani dall'e"sere so.Jcltsl'acenll. A llorno all'ospedale p1•opr iamenlo cl e Un <>i a,:r~ruppano uu g r~m numero di locali e di servizi acces<>ort: allogg1 per glt allievi, ~alcmt, ~aie di convegno, padtghoni per gli ammogliati; msptLalo•Llo por le dono~ e 1 ranctUllt ecc. Un alt\·o anne ... ~o che forma un vero o!'peda.le distinto, col sun locale e rzan rdino isolato e il !;UO persouc1le n parlo e il Lunalic hospital o l'oc:peJale mthlar•· dei [&ai. uueslo slabllimenlo ,. sl.alo e1·euto nel 1870, con molto lu~so. Ila ; ·~ lellì per alienali L'anrto rlt>ll&. sua cre1uiooe ha 8\'Ulo uno me.lia gìornalier·a di fH malati. Vi \:10110 delle sale comuni per maiali nort recla manti cure


RH

Rl \'lSl A DI Tf:C:-ilCA

!tpeciali, dellf' !'!&le d'i.,olamo:>nl", delle sale ù'os<>ervaz.i!lue, 1lellc cn nrPre pet• uftldali. lot!rw a N'etlt>y i• ~lnlo elevalo nel J86\ un monumento cunHDt'lllf'lralivo 11.i nlemhri dt>l corpo sanitario inglt'!le modi in Crimoa.

Il. o~pet/al·· militare di

\Voolu;ich.

L'ospitale ttlihlarr• di Wool\\ icb (llerber ospitai) i• una coslrnzinn<> rec••nle, occupante, all'eslremila del va<>lo pumo che cir•r•oAcrrvono i rrumer·osi stabrl imenli a~glomerali a \\'oolwirh, unn <>iLuazione iAnlala e ben disimpe!!nat.a. E<>"o sr compone, wdipendenlemenl~ del corpo di fabbricatn dt accessn più i'lpecinlmPIII e r•ifiervato ftll' olloggio del per•!wnale eù ai ~et'' i?.i armutni<>lrtllivi, di l pa,llgtio'li, con cantine ed un piarw, rinniti dn unn p:ulleria lrusver·sale. Con lo spazio d1 cui !lÌ tlispon(', "embra che ']Ursli padiglioni avrehbero potuto l!"""r,. mnlto meno ravvtcinali con gr·anole vRntf\g~io dell'tgieno dellu !>&le o della Mluùritù dPi cortili iolermeduu·i cht• manrauo d'ar·ia e rli .:.pazio. Le <'811line fiOIIO oc·<'upatE' <l11i magazzì11i di'l ruateriaiP. tli rr"erva, tlai calorireri, dnll•• cucine, e-~c ; ciascun padiglione hn -i ~le di ammalati che poc;sonu rice,ere 3~ t..lli cin~cunH. ln(l:llli lfl capacità rP~olamPntnre di lulto l'ospednl•• è ùi 667 lelli e la mecl1a dt>i letti occupati .. di 300 Le c.ale dt>i muleli. beu •·i ..clun rate ben aereale, perretlameule mAnLeuute hnnno un' npparenzo di d>'Cf'nza e anche di ele~nm~n cito si è poco olutuah a VP•Iere ne~h o«po:•.lah; la pre:;enTa !lulle par~li dr numern81 quadri flt $OJlgetto militare concorro per uuo parte u f)Ue«tll impressione. De Chaumonl htl ffltlO allr.> \'Oite <>ulla aereazioue dì f!Uel'te ~o~nle delle •'SpArtenze dalle qua!i ri ~u lla eire il rinnovamento di aria nlmosr.. r·ica ~ meno bene as!'icuralo cogli !>le~!'i mezzi (l•!gole ad arta, venlMe Shel'in~ham, ecc.) per il piano supc-


E SKRVIZIO lllEDJCU ll l t lTA II K

riore che pet• il pianterre11o. Ltt cubatura d'aria per uomo 6 per· il prano lerreuo di Hi9 piedi cub:c:i. La ··uhnlura re~ù­ lam~nlaro per gli ospitali inglesi i• di 1:.'00 piedi cubtci (1) per i climi temperati, dt t;)()() e anche di più per·' clim• li'(Jpicnll. l proc.:e~s• artificiali di aereazione a .. <~icurano inollrP, a cia~cun malato deii'Her·bet ho:spìtal80H pieJi cubi d'aria per <ll'a al piano 111rertore e ';5ì al piano supertore. Il modo di r tscaldamento gt!nel'!llt! ddl'o--piwle ù il vapore rli oCrfltA; ma e"i"Lono anche •Ielle stur.• nelle sale. A cìtbcunu :<ala di malati "i trovano anu ... !<<~i: un t•elre. uu wnterdo..,el de~IL uriualoi, un lavabo ed uua salu da bagni ron hagnat·oln. E<~il"te inoltr•e una "ala Jn bagni g••ueralt! cou ; haf.!nnrole n nel tnedesuno locale, un opparr.cchi0 rudimentale per doccte n pioggia, e un appar ecchio per t.a~ni a vaptwe. Un refelLo•·io traner nle t·iunisc(•, per i pa~li, i molati Che:' pO~SOI10 alzarSI j CRSi inoJLt•e h&lltlO A loro U18J>OSÌZI0110 uno vasta "'slu di lettura, con giornali, libri, f(tuocln t>d altro JiO'I!!OlOmpo.

La c uc111R non o(fre nulla •li particolare e nolnr!li quanto al !'IliO maltH'talo; es!)ll sarà del reslCI Lt'8$formata in m(ldo ùn

permetlere la prepu!'azione di lulli g-li alimunlt por uwzzo del vc.po•·~'; non vi «arù altr-o l'uoco tlirello che qu~>llo ùc:.:li arroslt . Ma es'la dti. occasione di attirare l'allen7.iOnt! l<Opra una mo.l.el'la i~'l•luzione che ren le i più grawlì ~ervigi agli o<.pedalt tn;:lt•!!i te- 8l'~icu ra lorn il concoN<o •li cucwlt'rl ve ramente competenti, con granJe vnnLaggio del ron!lumntore e dell'economia; cioè la cla:~11e d' ist r u:ione per r11cina organiu:ula nei 411altr•o ospedali di Alder,hot, Nelly, Woolwich t) Cur ral_lb. Il corso sotto la direzione di un medtco •!eli' o.,, edalo è della durala dr quattro mesi. Durante i due pr•imi lne"'i, un cot·inìere <'apo fA al!lì Allre,·i "celti fra i migliori ~~ngselli dt'l Jft.,Jical Sta.tr Corp.~, una leZI<'OP di una meu.'oru tulli i gillrni, ad eccezione del saholo e della domtnka, !>Ili difl'oreuli moJi rli pr·eparazione e di cozionc cleglì alimenti.

---- - - (l ) Cirra 3~ metri eubi.

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RIVISTA DI TECNICA

Allu Ono rJi fTUe!lti due me~J, questi uomillt subiscono un

C."anw iu ~<t-gmto Rl •{uale un certo numer() (1'3 al ma..c::uno per un ospttdah•) !"Ono dt>si~nal1 per ricevere rish·uzione pratica, complt>utentare, e"enh da ogni c::ernzio eli "ala. e"~l ." ono' a llorft O!"ciUAÌ\'IIJnento impie~~tli alla cucina. poi ranoo clopo due mec::i un ~econdo C"I\ID" che li cla-.sifica in ruocln •lt t• cl11sse e cuochi di :!• clas-.P. Quando vi é il rorno nell'ospe•lnle alcuni di r1 ue~l1 cuochi, ,. !'ono di-.~ccati per 15 gint·ni per" j-.lJ•nir'\i nello pa r tila. L'o«pìll\le eli Woolwich ~ provvblo come lutti gli ospttuli in;.de'"t ù1 nursin!Jif lltslen (c::oreUe in re rmiPre) ma e,.:!'•• non hanno ull'un corallcro rl'ltgioc::o c• po"-~ieJono delle aLLrihuztoni arnmìnt,.lrutivP più t>slP!Ie che non le nostre e sono pllt slrellemt>nlo nltflccule all'aultH'Jià mìhl.lll'e: e"se hanno uno gerarclun propriA. A termini df'l r•egolarnt'nlo, che pre,:crive le loro allrihuzìoni irt un capitolo a par·Le, e~se sono ro•Rpnnsabili dPIJo neltozza corpo ra! ~ dei malati. !'P.g:uono la visita, wghiHtn all'esecu7.rono dello prP~ct·•zioni mediche , as~iston o allt> op••razioni chirurJ.nche, prendono sui principa li maiaLi le nole el11• po,."onn r•s<~er•e utili ai m r•dici curanti. d8nr111 degh or hnt agh infer·mteri UCD. CiaRcnna ùt e~$0 ha ~11llo la ~ua direzione una o 111ì1 <~aie ..\llorquando una ..;uardio d• nollP è r·conosciulo ueces:;n rin. e~~e non pussono e~c::ere comandale i"olalarnenlè mn u due a due; e<~sP non po...;:ono es!"ere comandate n1•1le "&le dellr• malnllie vt>nereP e .iet con,·ale.,r.:eult. E-.se hanno diritto a tiue or•' di rtcr••azione al J:\'IOrno •! a 1111 cnngeùo di un rne~tl ull'nnoo. Le sOrE'lle "'Uper•inr i hUIIIIO lutl.a l'autoritù ..une inferiori e rnnno a queste 1e not~> carallt ri'lti<'he rhe m•iirizzano o!!ni ~eme<>,lre al ciJn•ltOI't• gNtl'l'8lt• ùel ser·vizio ùi ~anil8, pre.::"o il \lmi..t••ro t!PIIa gur•rra. E-.so ten~ono unn conlabllila regolare e rtéuno Otltli me~e la nola rlPIIe spese di o~ni genere. La «uperio rn cii N1•tle~ non ha se1·viz1n Il t sala; essa pub ••~sere mcm·icala, dal du•(•tlor e generale, dPI 1't!'pPzione delle ~uo ru degh nitrì Oi'peda Il. Le ~ot· Pll~ infermieri' "'Ono inviBle negli ospitali mililal'l <l<'lle rolo nie pt•t• unn ùur11la di !'! nnnì in l'eguilo ad una


E c;EIIVIZIO

~EDICO

li iLIT\RK

cln~,iflcazionr. ba!'ala <-ul tempo di ~crvizio flA"~mto neE:Ii o"re lali dt>ll' i11lt>mo. L'ospitall' llm·bert possieJP un apparecchio a rlic:inft>zirme ad arin ralrlo , l'appar ecchio ScoH, modello ac;~nl primttivo, che é una "J>ecie dt ~ran,ie ca~sa o parch met~lliche. nella 'JUBI6 "i olliene con l'aiuto del ~~~z una lemper •tura di 10<1 ~··adi ed ollr«'.

IIL Caserma eli Chl'lsea.

QuPs!a ca sPrma c;i compone di un vasto fabbricalo, r·ou numcrol'lt pa•hglioni nnnes!'<i per Eth uomint arnmoglinli, pPr le c;eunla, pe1· il calìf>, per la cantnta, per il t<•tllrn, Pcc. Ha pure tUI for110 rlove si fabbi'tCa il poue fH'I' lfl ;:uH t'uiginne o pCI' ~~~ o-.pt•tlali militari ùi Lond ra e p.. r la !-:cuoia militar e dt Cambridge. l lelli c:ono imperniati alle pareti e ~i posMno <>ollovare du rante il giorno. La cubatura d'aria non~ mollo abbondante (l(i m. c.). l i '-i<.l~ma di ~malltroento delle unrnondtzte é quello crmo~ciulo anc:h(• presc:o tli noi col nome tlt tout a l'tlnoul. Il patliglione de t bagni è va.,lo. ma h 1 <>oln dell' acqun tredtla. dovendo"i prendere alla C\:Clna •JUPIIa calrla. L'acceco~o ni bagni è la~ctalo alla dic:;creztono dPI soldnlo. Il <tPrvizio medico regf!Hllùnlale è! r 1Jolto aHn più sernpltce ec;pref:sione. Il medieo miltlllre non nppn•·tì(·nt- al regfl:imt>nln; egli ù distacrnto tla un ospedal!> pet• rarvi ~er\'ÌZIO. Bf!li quindi ha r11pporli dì"Ciplmari e dt ~er' zto molttJ mcmo o..tJ•ellt col colonlti'IJO eho col medico caro della !-(111'11'11il.(IOHe. Niente infermeria, ma una <>a la rii vi!"illl con •(llaldte ltlliO ( \ll!rlir•al ifl!fpt•ction room). L'uomo considerAlo corne 1ncapace tli fare il s uo "et·vi:-.io é lrallenulo per 24 or o al rno'<imum o JmmediAlumente inviato all'ospetla le. L'unuw non rìconO!'CIUlt') malato è rinvi11lo con la preo:crizione (dultJ) E~or v iz io, "i e


8i8

RI\'ISTA 01 TEC!\10

pure ta pr •scri~tone (li!Jit dutu> !-erviz10 leggiero e la prc.. crione (medccine llrtcl du(11) •tuando \'~nne falla qualche medicazione. Co me maloriale lt>cnico il modico possiede un jleltl rw dical eomJ•nnwn che conhentl un certo numero eli poh eri. pillole e o~tgetli di medicalw•n. una pompa gastric·a, uno bu"ts dentaria hou fornila, una 1\et·ie di s lect·he e uno <~lctoscopio. Il med1cu del re!Zgimento clc'vo le sue cure ali.. tlonn ~. fanciulli e do mc•stici de~dì ofliciali o !'Ollurlìriali del cor po o meuo c he un t~l tJ·n meùil~O non sit• par•licolnrmenle rornandnto l m eùicam ~n li P il materiale net.:~!>Sario gli sonn furnili doll'Mpednle militat'to del luogo. Le donne P 1 fanciulli dei ..ouumciali e dei :-oldiJli non " ono visitati al lnro allo~tgio, che quando nou posl'ono lra<ofer irsi alla sala ùl!lle vi,.ile Allorquantlo 8$t~le un o!'pcùul• militare s•JJ luoFfo con tie1 locali di ii'IOIAITlenlo, 1 malati 11i •JU<'sla categor•ia, nllnccati du scarlaltinn, dn Jiflerile. da vaiuolo, non devono ~iurntflaì e"st>re tr·att11l1 111 'liJ&rltt•re. Le te~c:e doune de vono !'eru pre e~­ ~ere tra"'pnrtate all'o!'pilale rwr tl loro primo parlo. Esistono n ell'arma '.a ingle<>e dl>~li ospitali "'peciali per le dunoc e i fanciulli dei militari; una levatrice è aggiunta al medi cc curaute.

I V.

Il campo ,ft .-i ldershoth. - D· postlo e .c;r•uole d· ·!<lruzione del • medtcal sto,D corps ».-La compagnia dei portnJeriti. - M att•rialt• da cnmpo. Il ~am po dt AJùer!'hol pos<:ti'ÙC tre ospttali m ilil8r1, d1 c ui uuo e"cluc:tvo pPt 'ene r ei. 11 ptìt trnporlanle è qu~llo di Cnmbrid~e. a~rto nel lu,.:lio 1879, sul tipo di quello di Wooh·ich, capace di 300 rnola!i. L e sale <:o11o per 24 telti, ma ve ue souo

pet· 10, 6 o ~ Ietti.


E SFRVIZ!O l!EDIC:O !llllTARE

8~9

Il M edica.l stajJ corps o COI'PO di :?lato mRggiol'e medico ha il deposi Lo e la scuola d' h;Lru~ione io Aldershol ~ dei dislaccameuli in ciascun dislr't:lllo o comando milil.al't', Alla testa del depo!>HO di Aluer~hot si tmva un medico io capo (chirurgo ttenorale) nomwalo dal direttore ll'l'ncr&le al Ministero delhi guerra e che ha qotlo i .::uoi ordini nei mediei istrullori e S!'sJslenti istruttori, degli ufficiali e ~ollullì<'lali di ammillislrti7.ÌOne. Esso i' or~anizzato in dua comnaf!uie di cui ctascuna è comandata da un medico. l di.::luccarnenti sono sotto gli or,lin i dei medici in capo dei di'ltretti. Il Jfedieal sta.[]' corp.ç si reclutA per via di arrm1lornento diretto o p~>t· Alllmi""ltooe dj <::r>lù»li o sollufficiali di altri cor·pi su loro olomauda. Questi ullimt subiscono una prova di tre mesi ln Alders.hol, ùov~ sono pure mandati dirdtarnenle gli arruolali volontari T'er ricevervi J'i... lruùone militare e prores~ionale dì infermiere e portafèr•ili ("ei mesi). Essi uon possono lasciare il deposito né es~ere impiegati al SPJ·vizio ospilaliero primA l'Iella floe di questo corso, che si completo con un perioJo di soggiorno all'ospilale e di servizio al letto del malato, avanti che l'indi vi duo sia de6 nitivamen te a ccettalo come infermiert-. L' infermtere riceve un'alla prr[Ja di lire italiane l ,85 in più dP.i viveri, mentre il soldato di fanteria non ha che 1,25. l soldati c sotlufficiali dei distaccamenti d'mfet·mieri designatr per servire alle colonie, snno rinviati .ad Alùershot per ricevervi l'equipaggiamento coloniale e sostenervi un ec.:nrne iu !'!eguilo al rtuale la loro parten1.a può essere rimandata. Una parte e<>senziale dell' i~lruzione profes<>ionale òata in Aldershot ronsh~le ne~li esercizii dì assistenza ai mulali e soccorso ai rer1li. Le compa~nit-J di por taferiti necessar•ie al momento della m obilitazio11e sono formate con elornenli for.niti do! M edieat Siajf Corps e dalle sue ri~er\'1?. Se ne conta una per 1mgota, ma non torma parte iut••granle di queslo, J•Olenrlo il comandante la di~visione di~porne a suo talento. 1.11 eompagnja di pot•Laferrti che. formava, poco lempo re, una massa pesante ed •ngombraote di 200 uomini e lOC cavolli, é slata r ecentemente all<"ggerila di più della metà del suo pe r~onale M


IUVJSU

DI

IEC~JCA.

d·•l ~uo rualeriAlf', tiPI mccle~iroo tempo chel'8rnbulanza \'ellivu !-cioppi111a l.' ot'!{&nizzala per curare 100 ferili anziché 200. E,.,.,a :;i compone allualrneote, come personttle tecnico dt 3 medic1 montati, ùi cui uno chirurgo maggiore e due chirurghi, l uftlciale di arnmmistrazìone rnoulalo, 6 sottufficiali (·h cui uuo formachlA} l• caporali, ~7 soldati, uu lrombelliero Fra 1 soldttti tt·e sono cuochi. Il treno è co... tiluHo da 1 urtìdale, J !'Prgeute, t ~ellaio, i mare,.cialln, :! <."&pnrali. :H uottllOI, 1 lrombeltier·e. Come 1nezzi di lrusp•1rlo ho 111 \alture d'ambulanza, l di materiale tecnico, i dt runleriale di ricPrca, 1 di approvvigionam-:ulo, l \'~llura d'n•·qun, 1 vdlul':l 1Jel' lt> tende, l rer fornggio. Sul campo d t bolla~lto, la compucfnia !<vlto la dtreztone 1li un clurur~o du due l'l••zicllli che \·anno A t·occogliere ì ferili e li pot•Lano al pnqto di !!Ot'Cnr ,.:n

Il {IO!Ilo dr .~uecor~o è cnlloculo chetro un rtparo qualun•1ne, coHt oiemo cumt è po.~.~ t(d.le ai t•umbattenti; ~sso c'l dirello

da un sorgC'nt•• che lta 11 ~ua cJ1sposizione un sacco d' ambulunt.a, un bulone u una pwcola ri,.:erva d1 bendaggt e di prttnu medir.uLUI'6 O fla cchelli du tnC!WC81.10tH~ per I'Jfornire

i porlllf••riti. Le• vellul't d'amhulan:w riuoitu al po::.-to di !"Occor"'" ricevono i feriti e h conducono lìuo olia stazione d1 m<>dicatura accomr•agnale ciascuna da un caporali\ e da un inft'rm•e•·e. La .~ta;wne di medt~c&eura è installaltl al coperto dtd fuoco, in pros:;itaita eli una sorgc•nle o th una provyi-;ta dr actpta ; là '"l (li' resta li medico-capo as.,istito dal :Jo medico, dal r-er·ge~tte lllfl~~ioru, da due sel':zenll (d1 cui ur.o farmacista), ron l •·aporule, 4 lllrerm eri (di cui uno cuoco, "P è pos!=!ibile) e 11 lromboLti l're. Su non sì ò potuL<> lt·ovaro un locale adaltn, ~i monu1 la teoùa chirurgica. Il rc"b della compnrwaa sla pre;;so i ba~agli e le allru vetture e prepat·a li pm;Lo dci soldati per• la One MI l'azione. [ ft•t•ili Utlt\ \'l)ltl) Lnndiratl MilO SFtomberati SUIJ•· ambnlall7.(' a rnei.Zn del (·a rrCf,!j.tiO di 2' linea Una tabelhna dia· gno~llca del 1!10dollo <~e~ueule t•slratta da un qu~:~derno n fiJglì Ò ultacclllli al W"'lltO del rt.lrilo:


E SKRVIZIO lltlliCO "11.11.\IIP.

]l J

,\o. ar .\ome ~un ·ro l' !'Iom" .. •• • • R11nk or 1/tgl. of:rarlo e Rtl;:l!trnentu.l • • • , •••• , ••• • •

II'O••nd Ftrtla o. •

rrt•!lmtul Co:raJ • • • • • • • •

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St9na.turt u( Surgron IFmn.1 •Id me.llro• •••••

Tutti i po<-li ~anilari <:ono provvi"li d' tlfll\ hAnollerA della convenzume "' Gm~;~,·ra e segnalai! durant•• la rwll•• lla un fanale ro"<:o fra due fanali bionchi. DeUe lumdrl're triangolari !'!Ono pianlale w•l suolo di distanza 111 dil'lanza, per indìca1·e la direzwne dal posto eli ~ocror:;;o

alla ~!azione di m1:1dicalura e da quotola all'atnl.>u-

la.nza. Allo llne dell'tnione o 'luando la !-òLOzione •li mt•dicalura ò :>lata le' n la, la compagnia J,,, porlaf~rìll, 11 1neno d t di!-opos,zioni eontra•·ìe si conc,..ulra sll'arnbulanzo. Oltre i pm·taferiti della compa~lllf\, vi "ono ancora dei }lOI tafer·•ll drr corpi di lt'Uppa 111 rugione di due per cumpagnia. Al nlùmenlo ddrazione, qu~~li abhondonano il lm·o fui'Ìie e Il loto ;:aino nelle veuur·e reggimoulall e ~i &\'anzano "ul lerrenn (•on le barelle reggimentali. ~otlo In dtt·•·zton>' del meJfl'u 1el coq•o: •tue~ti è c;eguito da uu tnft•t•mi~re cl·~ porta il materiali:! sa111lario e un tu.lolllt: d'at••tua. Il c~tporale resta alla c:uat•,Jia de1 t·nfani, clw «at·onno ull!itzali Sl8 ùurante l'az10nt>, ,,a dnpfl l'aziun~. I l 111eJtco tlel corpo dà t prum ~occot•:oi a1 ft'r1li ~ul terreno tino tt eh t- siano r tle vali clnlla cotnpa:.:nin d t! i porlarorilt: iigh non deve mlraprentter• alcuna t•ura chrrurgicn ._'l'tl\ù. l mt;Jdtci dei corpi e i pol'lal'et·iti t' l'g~imenlult 11011 )'e•·dono 1-(ìammaì •L coutalto dei lor<J cot•pi. U""' d• ,·ono u,..,crm t·iù vic•110 che sia possibil13; sullo ues,un prctt;Jsto es,..i t!evono trasportare i fel'ili a lunga di-itanza Le mnnovre della compagnia porlnf.. rili "Ì runnn con segna li di tromba lutti spccìuli.


Il bracciulo del pnr·taferill é ridollo a una semplice t: roce di G:.n~v ro <>ulla mumcn c!e,trn. li porlaf.,r ti che si iugirh)C· chia ptir' rilevat·e un rerrlo e fare urH rnedrc~:~Lura porta a sinistra un ginocdnelln in cuojo (kuee cap). La bnrellu ingle~<> ullu11le ,·. la bal·ella di Far..... p~!'a l"'hilo~. l ~.5:!S ; rn luo~m da piedi porta delle rotei e c ht' permettono di farla !wivolaN oei veicoli. Il Suruicnl "arr rsae,, h eu a drspoue cra ...cuna squadra tli porla fea•ita per· le Oll'llrl'atur(j ~·,..lemporanPe è una specie di tasca di sunitu chE' pe"R cirNl ;, libbre auglesi E.-::,::u contiene del ~ule vohtlilc in boUigli~t :-:merigliat.a chiu,;a 10 urr nsluccio tli legno. tl,.J l'loriJrt~lo lt morfina in tavolette pet· injezioni ipwlermrcho iul'lieml' ~tlla '>lringa e a un tubeUo ,.,.,. rare la !'llllm:ionc. Dr ptu t'OOtiene fu<:cie, OVflllA, sparadr·appo. <>pugne, tornrcht<tl1, apparecdrio E"marclt, !'llecche, per le br·acC'IS, t·nndele, ecc., t'CC. l nulta•t> conltene una spet:ie di hu~La da n.tut.anti di ~nnilà. Il F ielrl medicai cumpattion, pO!'lalo sul terr eno da un porLart>riti accorn'>v~nato tla un w edrco corri,;ponde al no~lro ZttLtJO di ~n111là. Contiene materiale chir·ur~tico e medrcmoli in polvere, pillole. tavolette. l soli llflllidì sono: cloroi'OI'IOIO, liulut·a ù'upio, spir ito or·oa1aLico, !'Rle OllllllOniaco e m r;.Lura antidiarr01cu Inoltre \'i e joioforrni11 (l oncur), ,·a::,elintt 1111· li· etticn. t.lo!<i l'repal'atu di emoticfl, d• <·alomelano, ir,ecAcuana. ginluppA, ect·.• PCc. Alla sla:tione rii fOPdicatur·a vi è inoltre un cora no di In"· diciuolr (!J41 libbro• rugl ...~i). un cormao ,lJ maleria:i dh·er~i SO l•bbre ingiG-."'J) u duo casc;e dr apparecchi per fralture e lus<::atrom Il ma l~r·r8h~ •l'upprovvif.C onarneulo è in IJ!t81Lro corani t!el l e"'C) llllHIC di l•bbrl! :u \ 6 due ccc:lo• eli ISO libbre. V t "o)llol de• ft>llri \lai:zuen. La lf'ruln chirur~ica ~: una lt>nda ci rcolare a dopp1a pAI'"'t.' con tre ven tilalor•r Onj!le; il suo peso i> di libbre 85. Tutto il malerialo pe~a l1bbro 1577, sr'-lPmato in una vellurfl a i ca v~tlh eh~ p,.so carica libbr•tl 103J. Lfl '"ollura d' ntnhul11nza é a quattro r uote e due caYalli;


P. SERVIZIO \I:EDICO MIT.JTARF.

pesa chilog. !)00; t·iceve 2 malati cor ;cati nelle barelle, 2 E> e· (Juli n l11lo del condultor~. Di dtello vanno ultri 2 mal11li e l infermtere.

Mortologla del piede - ( A rchioex de mMccin~ el rl» ph,rmar.rc ultlitfllres, m11~gio 1 !J~). Un rnorlell11-lipo di formo raz1onnle pPr lo colzahtra mililArt•, 1> d1 nur. vo mes<:o allo slu iio dal mini-..tero del h• gurrra rrancesc. Si ""' che per soJdisfarc alla moda o r·et· uno call1va uhitudioP, Ì fabbricanti SI Sf<)I'Z811U ùi dot·~ alle fortne tlt!llo! COl· zalurc delle apparenze simmelr1che, mentre il piutfe uormulo ùf'll' uomo non ha nulla di simmelrrco. Ciò por·La di conseguenza untl ùef•)rmn1.ioue ilellt~ calzatut·a o reciprocamente una cleformazront• del piode. E,..:li " p•·r lflll'«lo che, Il l'Ila marcia. il piede ~i 8tanca, ~i esccwin, si inflnmutn, e a lungo andare si forman o i culli o le Uttlo('hte inrnt·na le. l med1ci militari si "ono perciò sforzati di su~p:er·i1·e ùellc rorm6 razionnli, pt•eoccupuli dal numeru degli .~pPdati cbe · 1ualche v()lto at·t•i,·a al 10 p. HX) dell' etreuh·o. l.)uesl... Cornte razionali emanano •lallo ~;luclio tlellu toorfo· ogia del piedu; studio che deve 6"""rll fallo nella pn~11.ioue t·relln verticale perclw e~~a .;;oJa è •1uelln eire olfro dei •lati c· ~stau li Contor11o clelia :JUpe rfi~ie piantare. - Pre,.;;u t popoli che marciano a piedi nudi. la superficie l'laniere ha uu conlor•no di cu1 la rorma gener~\le i· triangolare; r nngoJin JHÌI acuto •\ troncato e cot·risponde al lullonc: un allrn au~orolo e olhl"O e corrì~poode all'estremità unguPale dt>l piccolo tlito; rufine il terzo angolo é formalo dall' e~tr•eruita ungut>ule •lei gros"o dito. Se non si liene con lo delle "tnuosìté "eco nda m~. eire dànno lP parli molli. 81 constalo dae il grautle luto •li (1ueslo lriang:olo, che coslilui8ce il bor.J,, interno d••l pil'ùt>, c :-eltilineo !!pecialmente nella sun tnelil antei'IOt'e. Questo dettaglio anatomico, capitAle per la cu!'ltt·uzwlle


85i

RIVl~H

DI

I Y.C~H..\

deUe fQrme del h• calzo tura. non ù gen' rt~lment.. o;."et·vftlo~ perCh6 SI Ùti f·r6"'<>0C Il> -.ern!)ri.' 8 que~lC> latO )Q fOrlllR di una S incu•·vante.si infuori o livello del gr·os-.o dito, di gui,a cbP 'Jih3qt·• n ... '1ene cacciato a l l osso egh allr1 e pttraliunt() nei '-uoi movi1nenti. Il 11:110 p1ceolo tlel lr•an~olo plnutare t• f~:~llo dallo! e<>ll·emitu ungueali delle d1ta t•d è cur\·ilineo; il lato e.,terno ha fluakhe piccola !'inuo~1tà, ma può es<>ere cou"'itlt·rato r~so pure 1·elL!Iinco. Conformazione della super11rie piantare. - l.a supel·llci.plautaro, presoutn iu Avanti tlllll ~erit• d1 ~pot'jo!enJ.e ellli"fericlw, formale dalle e«l1·em1Lu dt>lle cHHJII ... ,Jila e circoscritte da solclu profondi; 1111hell·o uon olTre piu eh... unn gran "Upei·flr 1e O\'alare, con v '"l:'ft sui horJi, t''CH\ante...i nella "\18 par li' 1nedia in forma d1 bas"o v•)lla. Queslu voltn come cireo<>CI'Illa da lr•' ernmeuze. che sono quasi 1 ~uo1 p.ln~ tr1 . c1oè la luber·o:<lla del ;,., metalat':<O, quolla del calt·ugnn 1• la le~La dd primo melalal'lSo. Qut>!.l" eminenze sono 1 puull d1 appoP'gio e"-senz•ali tlcl pie.Je. La volla c:j <!opt•imc ndlu slazJone erèlln, co--ìcclu.. '-0 ,i P.o:topone al piedi' una ca1·tn a1Tumica111, la pianln lasr·ia "~' pertutto In .,ua Impronta. tranne che 111 uo pie nlo :-1 az1u della c;ua pat·lt' 111leroa Qu··--ta la·~una o pin accPntualu t~t·i

e

buoni tuot·ciatort ~('Ila IIO!'llra cnlt:alura ,j esag·ara s 'lllfll'~ •[ue ... ta volta, turbando la stalultlli Ilei piet!e e d' aJlru perle allu ~uola che dovr~bbe csset't4 pialla, "i dn uno formA couvt!~~o. fac~·n­ donti !>Oilevare 111 p8t'le Anteriot•c Conforma•iortt delle super!iCt tmperwrt. - Il dorso .tel piede hu 11118 conformazione cosi poco P.immeLri!'f\ coml' la piantu; 11 ~uo leno mlerno, in t;CZione, ha fun11n sem l'lrcolllre, 1 clue let•t.i ef'terni paraholica. Lo riumo•w dt fJUO!'Ile clu.. curve formA 1111 dor"o 8 d11t• ptOvt!nlt, il c111 culuune corrisponde ad una lineu li rAta sul dc>r;;o dt>ll' alluce •' pt·olun;xala mdidro "ulla cr e,..,la della lib1a Ne lla t'ulzaturn conv1ent~ che lo posizione di que!o~LO vertir'e 818 osservata scrupolo"amente. Infine la sez1onc delln gumbo alla bAse dtli mullt'o!J ha la


E ~ER.V l 7. 1 0 m:o rCO III LIT\ 1\F.

x:;:;

rormo tlt una ctt···onf•!!'errzn ed ti ra··cordo rlella ,.m.ve<=-.itù del tallonr•, col malleolo interno ,. col bordo inll!rno ,Jet piellt:l si ft1 per un piano qua!-'1 vorlicale e il raccordo dello conv~>S'"tla del LAllont-l .:nl mallPolo el'terno e d bordo e:::cl"rrto del piedP. !'i fa plW llfl piuno cht! non è verticale. ma inclinato in bAS"O. laeciando em.. rgcre 'lellamenle la "porgenza ronica •11"1 rnalloolo P'<lerno. Di quo~te spore enze !Si p111ì far a~trazione nelle calz.alut·e tl!l ela«hco laterale. mo ~i deve n ...,oJularnenle tEmer r.oulo nelle c:cat·pe delln lrupp'l dovo le parli laterali «ono formale da falde l'igiùc ,11 t:u<Jto.

RIVISTA D'IGIENE Not& •alla pre1enza del baolllo pyoolanloo nel •angae e nell'lntestlDo del dl..enterloi lD CoclnoiDa. - Dott. CAL'fi,TTL - 1.-\rclt dt JfuJ. nao, aprile l!-.\1~) L'A. nei c:.uoi studi i btllh•rioloair·i cominciab a Stligon sulla di"'"enLeriA tnf..tli"a d1·i paec:i <'Stili dtce li aYer ri"coutt·ato tre volte il bacrllo pyocinnico nel c:anguo •i.:.J cuore e n elle ulceraztonì ùel ~r'O"""' inte,.tino. Il fallo ha la "118 impMlan7.a, p~'-rchè t~>nulo t•alcolo delle attuali conoscenze sull'iuf~z.ione piociunica dell'uomo e sulla malaltifl piociunicn qpedmenlale st può ammellere che il microhu di Ge~~arJ e Cor~in abbia una gran le influenza oell'inftlzione dtsenl"l'ÌCA. Sì sa ùi fallo che nell'uomo ~iflilllo microbo non manife<~ln esclu!<ivameule In "Uil prP<~enta ron il fenomeno dellt• xappura:~ione bleu, e cho m vade talora l'ot·ganismo s;enza che "e ne possa dPlet·minat·t~ la porta d',•nlrata. e che eS!,;O può determinar" allri'SI nc.>ll'uomo un'infezione generale con febbre, ùiut·reu, onLcrile eù Olllorr ugie inte,.tinali.


RfV ISTA

Ndrinfezion2 piocianica e ~pl!rHuenlalè nel coni!!IIO, ~ia pt>r 1niuzioui entrovenost> tli cultura del ITHCI'ol•o, o t•er 111ieliuni dc-1 prodoll1 !;Oiub11J ola esso provoealJ, t-~1 diitermina una malollia acuta caratterizzata da eoter•lù, ci1At'· rea. f{Ualche volln emorrugie inl••"tinali e 81bummut·itl Si p un dun<JU& o r;o~otm>.utare che 111 Cl~1·ti Ct•"'i nell'uo111o l'iniÈ.zione piodarucu prirniliva o seconc:!Aria•lell'mtestiuo pun pro· durr~ una "' ra di"4 ... enteria o, per lo !-UR ozione ~ull•• ulcorazìoui inleslmali, aggravat·e lo le'-ioni ~tà esistenti. 1.' A. riporta Ire l:usi ùr t.lis~entcrta seguiti du morll', nl'i '}Uali oventlo falli ùe~otli innù"h m brodo e in a(lar ùi sangue pre"o dnl cuot•e e di "nslant.u t'accolla dolio ul<'et·uzioni, ottenne, tlflt•O 2i o re circo di -.trsfa a 3~•. una carati\!· rtF<Ltca lluorcs•·c.Htza ve1·de dllfu~a ai du•~ t~r.:i ~mp.. rìori cl••l rnt>zzo nutriti\"o. E da 'lucsta C•IO nuo,·i inne~ti in lu·odo potè isola r~ in cullur!l pura il m rrobo piocianico con lull i ~~!r,i caraLif.WI: bactllo mobile, cO!'LO e svlluppanlP. uellu·odo u:ta colorazioni• verde fluor• ,;l·ont •, can,..tiante poi 111 llt>u c 'JliÌndi in bruno t'UfH>, cullut·a che con una goccia di acido clot·idrico pi{rlin una tinto ros"a. che t•tl. r na bleu oli' nzioue di 'Jnlllche g•lCcia di nmmoniaca. I l -.aogue •lei cuor•• forul culture pua-t> adthrittur·a, 1nPttlr~ 11uelle fdllo <'Oil quslonza iuteslinale erano miste od nllrt IIIICrobi. Dalle cullure in brodo mantenuti' alla Rtufa A :l>.• rau .. inoculazioni n tra t:oragli tdla tln"e rli l cm. nella vena cnar-' gioole dell'orecduo, ne produ~ ..ero la urort.. d11 t a 36 o rt•. E~ ... j presenta \'Urto violenta conge"tionc l'patica, della milzn l! dei r.-ni: in u no di essj, morto dopo :m ore, si lt•ovò ti gt·n-;so inlcslino di ...seminato di piccole ulcerazioui fut·unculose. L'A p('r la f<Car,eun delle O~!'enaziom finor·a non crede tli 1l1re altro che il microbo pioclamco penetrando in un inle:«tino dì giti. ulc\.'l'&lo nl.' a~gra'a clt mollo le condizioni. 11 fOI'<>6 penelroto p••r 11118 lesione Cttl'11168 nella circolnzior '' ,:renerale e sf'grl·g~wùovi le sue lO:H;sne Cllg:iona le piccole e"~a flllla

ul<''·t•e furuncolose e l emorraJ:iche. H.


n'JGI&:'\&

Im. • u nità oontro la pneumonla . PERER. -

( )H<;. G.

.\:-oO F K t.l::\t-

(!Jertiner Kltn~selle \\"orhenseltrtst).

Gli esperimenti ùegH A. A. diro·ltt ad ottenere l'immunità

e a curarP la pneumonite a' r·t~bbcro rno-.lntlo che o~n i mt:zzo uutt•tlivo 1\el quale »ia ~lnlo colt"ato lo pneumocneco, dopo ltùer·uto clello stesl'<o cocco ron In tll trazion t~. rendl' immuni conh·n h• pneumococeo !S>!liÌc••mrco. E ciò :-i otterrebbe Lanlo prù efllcuccntente con l'e"porr·o 11 una lcroperalura di 60', 65', C. per unA o due ore In ~oluziorw. l n Lull! i cnsr sr !'Rrebbe olleuuln In immunità Jopo un •·erto tempo dalla inlr·o,)uzione della '""'-lallza n•·U'nr:;:ani"IIIO: in Ire ,!.!t••rni ~e (olta per iniezroni intrRvenos... in l~ «e ollocule. Il pe-.o del ...anS:Ud d .. ~)i auimnli in cui :.i ... orel•h·· J t>l<ll'roioat.a rinunurrìt« dopo lardte tlo~t .Iella cultur-a virult•nla, fu trovato gtovevole a cnror·e In pnonrnonile aià in alt!t, lntroducendolo in circolazione. L» tumperolur" in 12 cast l'i ridn~se a l not·malt! in

:H ore. (jli .\ A . r r·edoun ctw il ~iero del :-augut ùell'ttnimale immune cut·i rellllendo innocuo il to~~ico che precedentemente avevano formalo i pneumococchi: cq-.j chiamano pneumoto~­ sina •lu ... ~ta ~n~ltlnta, che c:art>bbe ... tnln t.-olalo. e che c rP.dec:i Cllll"ll ddln pit•t>ssia. St (urmert•hbe quindi un'altra !'Ostanza l'antiprwnmutossina, cor:trnr·ra alla prirua. E<:tsi f\Vrebbero lr·ovulo che il l'<iero ùt !lllii).Hte dr persone di rocente gua rilt> di untlllntonite ser"i bene o curaro conigli inft!rmi di quPsla ma la t •ru . Lo pttt•umon•cco può vi ,·er~ nel COI'J'O umano sulla supertlcre di tn\I C0"-1' "'Ane >;enza cagtOIIRI'l~ rlnnno \"8fUIIO. R.

Profllusl de lla dlfterl& e della s oa rlat t1ua. - Lewts S.\IITII. - (Veu• Jork eounty ,\letlical ll380ciaiion :Wetlical Heeortl Ap , 2.3 1892). Secothlo l'A. le n)i;;ure prolllallklte che sono ulth per la diflerta rie!'lrono in gran ~·arle tflli anche p('r la scal'lalllllo, e pet· lnJ,, roKrone egli t.liscort·e in 1111 tempo Jelle mis>ure pr·eventi ve rou t t·u quesle du~ mal alli~. Ati im piegare appr opri a.-


RI VlST \

taml'nte però tuh mi::ut•e bisogna r1ftlrirsi alla eliol?gia ,. alla patologia La febbre !<Carlalinosa fu rilanutn di origine nucrobtcu, bench•\ ililfl•renl••tnf'nlt• clte nelln tlirleria, i balteriologt 11011 sieno <l'acrordn intorno al rnicrobn t~pccttico dt '"~sa. Il vit•us l"ilieosi p~t·u tenace, facrlmenLE- comunicabtle e tra,porlabile anche a gl'audi tlt"tanze per mPZI.O riegli abili E!!li ha ere· duto elle in Ne\\ Jork uno tle1 mPz::f.t dt diffusiont> del mu.o pole.sserq esl'lot·e i libri eli ~cuoia maneggiati dttgli inferuJJ quando erano 111 letto. Ct>rli ~ermi, compr eso lo !<treptocot•c•n dt Rosenbach, furono r·inveuutt nollo fauci, e non ò impro· habile che e!<"l siano s tati la causa •Iella malattia. Aù ot- 11 modo nella "Carhtllina esic;lono rutti dte i oduconn a favorin 1'1 lea d'una pronta applicazione ,Ji germici.Ji nellefaucJ '·' ru l vie nasali per ciò che possono <·vit.arl!i delle compli<'az10ui le l'fU&li sono tnlot•a piu fatali che nun la m.alaltia originAle. Nella dirtGrta lll storta che ne t•ipnno la causn nel bswdln di Klebs- Lòll"Jpr• ,-. comunemenlt• ncc~>llata. dai balterioJ,,. 1 l bncillj furono rinvenuti io abhourlunza nelle r~eudo-mern­ brnrll' e nell•' !'!uperfici circostanti. Es"i rimnngouo locahzznli mentre ti "irus d1e essi pro hwono infetta IR ctrcola;done e ca_r.ttOnll ì "intomi ~enerali. Il vtrus woculato nei comgli P net cnni cagrnnn J·8rnJi-.t ,.,imile a tJUt>lln che si ol"sarva twlla difteria. E !'lato deltu che vi fo.,se un micr•organic:;mo ~irnile a quellt) clt 1\.lch"LOOier, ma privn della virulen1.a ,li 'JUe<:l'ultirno, la quuln peraltro e"'"O IV'JIIi"'terebbe "-ollo certe favor.. voli coudiziom d t aria, ecc Yt fu Anche chi afft:rrni• 'i fos,..e un'•nliammnztone pseudo-rnrmbranosa o neCJ'O'-'t nella rcbbr•e scarlatliOO"O., simile a quella che ril'lconl rD t~ t nella diflel'ia, però 11011 clovut.a al bacillo di Klebs-Lòflkr. Uoo scrittore ft ance,;e rtchiarnò l'ollenzione sul fatlo c ho esi'ltessero altri rnicrorgnoismi, ('Ome lo staOiococco l' lo :-;lr~ptococco, t·lte col loro virus al.{gravt.>rebbero le alterazioni prodotte da •tuello Ji Kleb,· Lòffier nella difterìa E"~' 1>i ri· ~ntrano non <>olo sulla superficte delle P"'eutio-memhraue, tua anche nell'interno del co t•po, mt~nlro quello dt Klebs·Lilf·


X59 fler rimane locale. Questi germi vivrebb!'r r1 lung amente sotto condizìooi favorevoli. Mentre il modo pitt comune di contrarre la difleria er·a lenoto nel contallo con l'ammalalo o con oggetli infetti, il dott. Slenbet'H r ichiamò l'aLlenzìooa sul fatto che i locali ~otlet·­ l'anei e le piazze dove esislessero fognature fossero una fa''oriw drmora ùeJlu malattia. L'autore, in riguar•do ai tentativi per pr•evenire il dill'ondersi tlella difle r ia, dice c he Bakor ha or-!'\ervato una quanlilà minore •ii casi ']lltltlt!O rur•ono rRlli lentali\·i 8 pr6VPOire il diffonder'~! del morbo durante l'~ruzione che quando e ..c.i non furonu rt!Lh. Grauger, dt Parigr, ti rJu&le portA uu'opimone devoluta o lunga pn1tice, raccoma11da le ùis inre:~.ionì continue di soluzioui al sublimato e col calot•e pe r gli r1rretli di uso: Rmith raccomauda le stesso pr ecauzioni. Vorrebbe. che anche rw lla pralicn privata il dcUore indossa':!se una 1Jfou,3e o si copri,.,<>& di un punno nell'Pnlrare nella cnmera dell'infermo; egli dowebbe stare indietro o A Ialo dell'infer mo dut•ante l'esame, o ancbt>, nell'esame cieli& gola, dO\'!'e~be fraworre unA la!'<lra di vetro Ira ~è eri rl paziente; come non dov rebbe mai traseurare di lavarEli n1aoi e viso dopo con una soluzione di s ublimaln ccr•r·osivo. È buon precetlo rimuovere i quadri, cortine, ecc., dalla s tanza dell'rnfer·mo, e elte il meù.i(;o eviti dj visitare altri ìnfet·mi, specie. ~>e fancilllli, per un'ora o due dopo una visita t'alta a un dirterico. Sarebbe anche bene, come raccowandn il Gt·aucbero, lavare lul\l l giorn i con una soluzione al s ublimaLo i ferri o i legni del letto, il pavimento e le pareti della stanza li dott. Smitb, a pr evemre il diffondersi della malnlli~;~ e le olteraziooi ner vose che ~>ogliono accompagnarlo consi~Iia anche come tlisinl'eLta.nte In seguente mis tura: acido cua·bonico un'oncia. olio d'eucali pto un'oncia, lromenlina ollo oncie; dilungarne due cuccbiaa iJa un mezzo lrlro d'acqua e tenerla a bollir lenta me nte accanto all'infermo coslan lemcutc. L'aulot'e l1a tr·oval-o questo mezzo giovevole anche uella scarlattina. P er unzione in que~l~ malattia raccomnnda la formula seguente: olio d' eucalipto, acido carbolicu a. a. 1 dramma , olio


81i0

RI VI STA

dole.~ 't:Ue oncl•; egilaa· beue a uugerne l'intero corpo o ~ ni lrc or~. Si raecoloatulnno anche 111 seguito le rumigazio·.i di jlr,)fo nello stanztl inrattul•'; ma ~ "~mpr(' migllo1· si:;Lt•m11 llivRr l ulto (l!loblli e pareli) con una <~oluz1one al subl m n lo e •ntona art! c ri.Jipingero> muri e suffi:ti. R.

·w \t,n:n Hr.rm. -

L& conta~losttl\ dell' erlaiplll&. - ( 7'/u: Bo!!(On .'tff't/ìcal and Surgical Jou r nal, marzo 11'02 }.

Verso la fluo riPI IAA:l, Il luogolenenle B ebbe una rÌ ''Ipola raciale nhba.-lflllZB g rave, che, origiauls<~i «ul ~ lor . . o del n11so, ~i «'"l~--c alla faccia etl al capillizio. Fu 11""1"-llln dull' inrerrnict'•' .\ . Il IJU&Io .Jonnen lo in una rame•·A altiguu, pas>:ava la maggicw J•ar·Le clelia l!iornata con !' JUfer·mo. DuNlnll' la convalesc{'uza tlell'urtlciale, circa 20 gitwui tini Pl'lltèipio dclla molaLtiu, l' infei'IOIBr'e A. ebbe nn al torco pt l quale r1podò 111111 fe r·iLa conLu!'a sull'orbita sinisLrn, C'he ru medict1lA <In l•' uul.11ro il giorno ~><'guente, cd al ler•w gior•rw, uppar·vo ~ugli ••rli della fer·ita u11a ri«ipola che J'ilfH!hllnenle ~~ o,L,~<>e alla faccm ed al cuo1o cspelluto, coEa che ruce r•enNtre a l nn lrn"J">rlo dello sLr~pt.ococco o per mezL•> ddh.1 mant dall' aulort• 1!he curava l' uftlcìale, o pe•· queJIL• IIOII'tnfertnier~>. l'lesso che lo AVtWa 8<>"i-lilo. L' infermrert' A. ru II H'~"O m unu cmnera d'isolamento, o l'aiutante d'ospe lnll• K fu incaru·ato d1 !IOrvcglia rlo, pl"r~hc era irrequieto tl lalvoltn delirante. ~l eutru l' infe1·rniere A. era cOil\ale:•cente. Loe "'uttimn no dnpo l'attacco lell' eri"tpola, r uiulante K . cile pUl'c} SV\.\\'8 dO!'nlllO Ìn 111111 Cllllll'rf\ Blli~U8 a <1U8lla dell' mft.-rmo, fu prt•so tla rt"il,oln faciale, e collo~to nella sles!'lu rtutwr·u dell' iufùrrnicra .\., e fu mcarica'o l'infermiere S d t m•...i~lerli enlramiJi. Pt•iuHI che l' niulanLe K guarts"e completamente, l' infet·rniert> S fu pre,..o dulia sles::a rualaUia, collocalo iu carn.. r·a ti' r~o lameuto, ,, dalo 111 cw-lodrn all' a1ulant.e d' ospcdc~le C1., il lllltlle fu QV\'t't'IJto d1 non dor·miru nella camera dell Ilifermo, mu pl'imn che '{uesli guar•iss~, l'aiutante G. fu inc61Lo da grave riRipola faclai e, o stette in pericolo di vita.


~6 1

Que::-1' ultimo, ru a««i«lil.o da quattro UlHiliui che ,i cnrol1innwo ogni sei ore, e r irmmevaoo nelln cnmern dclmalnto

il lnOO() che fosse !JII!'tf:lhlle ; la C8ffi!.'I'A ru rr·~qllPIIL811li'IIIU Yt·tdiloto eù i quallr o uon1ini dopo il Jor·o turno da !'Oi or a e rano mondati oli' aria libera, e t-oo::i tlna que!<IA pi(·cola epidPama, i10n ~""end osi "er ilkata allr1 <'8"Ì da ri-•ipola u ..IJ'o.. pedal•' per· st>Ue me«i. Ta·unnf" ti primo conlagiat•l, gli altri mln fl\evnno <>oluzinni di conlmuo, e «ar ebbe. rl irtk ile il •lire per rtuale via fo~"'e pa.. snto lo strt>plocMco piogE1nP, 11111 fi i deve l'itenerc che In ri«ipela è tras missibile dal maiAln All' inr... r miero che lo a,,.isle t..:Ome può el"sere lrasmissibalo dal malato ol rued t<"o,

IUVI STA BIBLI OGBAFI CA L 'epldem ta. tUlo& puana. nell'a.n.no 1890 el'aoqua potabUe analizzata da un h aoterloaoopllt& paven. S··r upoh d'uno «cetllco. Cl penanne ùa Am «t~>r.lam l'opuMoletto tini lìlulo sopr a a r.cennalo... È: anonimo; ma. co~e ben lli'l~e il pnuln, encbc l'anonimo può dire una verllà. Ad ognt motfo noi nè ci l>CIIIìamo l'a•tlorità, nè la volontà di deci,fere tt·n l'ononuno etl il prof. Sormani. PPrò i ~t·twi argomenti ed appunti formu lnti olal,'anonimo scr tllor t> pare a nor t'lto vu rrt'bbero unn «luthal·\ lar ~a ri«poc::ta, eslòendovi rn •lUPc::lione !ll'!.dt rn lere-<~i gru vi ecmtomaci e .<~ceen t ijlci. U.

Mal a.ttie ed epidemie plù frequenti neg li

e~erottl

-

Courea·enza del capatano ml:!dico (loti Q u aNZIO cav. CEs~Rh, pt·of~>"Ore alla scuola cl'applica;'.inne di serultt miltl>~re. - Ruccoll~< ciA:.rli allievi Sa']!Jini, Paganini, Ste(tlfll

-(Fir enze, 18!12).

i:; ao ru ccolla ùelle 36 conrerenze, nelle quali l'eg r•egro pr ofas..,or e svolse l'ampia e g ravissima ruul el'ia ùcll'insegnamenlo affidatogli.


RIYLST\

1-: di sicuro 1m buon libro. che contempla da Luth 1 luti pos::oìbili ìl dirlldlt> lenlR F o1·,..e come programntn d' in,..egnamento alln ~ruola d'apphcnz1one é troppo 'asto ~ ~ uli ­ uuzzolo. . \In cit', non :-cema 11 merito inlrinser.o l'nn. ~ come lavoro l11 m ecltca leltel'atura miliLare lo remlt• nn·... e ftnch~ p1ù pt'elinc:o. È, lo ripeto. un buon libro . per lo. letteratura prali.•, cfogni medico militare. B.

.Annual Beport on the Publto He&lth of Glbralta.r wlth appondlx tor the year 1891 - B ~· '\\'.G. :\[,cpur:ll"' U'~. ~1. A. M H. , .\urueon- Cafltoin,, .\1edical Stnn; .\fcdtcnl Offleer nf Jlealtlt. Il dolt Macpherqon. capilaun med•co nell'esercito eli S. :\1. BritannicA, ha in •JUè~la prima c:tua annuale r t'187.1t'lne into•·un alla sulut1• puhhlicn 111 Gibllltlrl'A ampia•nenlt! ~lll'•t1lknto la !~Cella, chrl d1 lui rece il goverun in~lese, nell'afflcln•·;:ll lA t~l~>vala. cnr-lf'll di dtr•clture della F<anit!l in quella impo•·lan· tìssimn citlt't milit.at•e e commerciale, che è Gibillel'ru. MA gli •: ve,•o che il collt>~a Macplu~r ... on, gioviot: di t•tA, •· mnlur·o ùi ~~nno t• ù1 tlqper•~>nta, c:mentali ed in\'cgonll l'uno 1• l'altrtt n~ll'ni'Jun ~1'\'Ìtio dell'l••d•a »d nnorevolmcnlc atleqlali dai rn~~uar.levolj lavori, cha e~li con nw,•ilalo plan<>o comuuirn alla ...ezioue militare del Con~n·esso utlet•n nllonale di Be!'lino. P•u ehe il limitato <>.pazto tld ~iurnale nou ci ruu-.eute ìntrnltl.!nl•rci d~ttal-!liawrnentc come mellerebloe conto ,..u i Yari ··api t•Jli d·'lln prez1o~a e prolkua relaz·one, c.lie Abbraccia le nn"c•te, l·· morti c la ~ut: cau;;e, le principali ulaIalite zimotH·he, il vaiuolo, la c:carlallma, 11 morhillo. In cltf· terite, lu fabb1··• enhmca, In febbre continua ;:;empiÌCI', le i nft.'t'mil.à dJarroiclll', le Luberc•>le rl, e poi le gen~ruli cotttltzionl sanilur tc th•llu cilla e le mt-;ul'e pt•eventi' e delle malallia mfelt:Vt', la spazzahH'a t: l'allontanamento tlt>lli' imm ondizie dello ca<>.e, la fna:naLu1·a, la prov\•i-.;LH dell'nc•JU8, della ca•·ne e del lnlte, le condttioni delle ailìta.dnni, l'allhllamen!o th'lln popnla.tione 0cc .. il tutto illustrato ola e~allt' t' chiare tavole !ilALI~<tlche - c1 piace almeno richutnlat'l' l'al· t auzionc a lla Alliss•ma considel'azione, nella quale iu lnghil-


DIBI.JOG Il.\ ~'Il. A

ters·a, cnmt.! in Gt>rmauio, sono tonnlì i IHJ"lri colle!:!lll tllili· tnr1, cu1 il ~overno deferisc~> le sle..,se più ~•h" cariche di giur1::.Jizio1H' ,..,Ulibma ci,·ile, alle quali ~Oilll u!it~estnele rn~· pnerde,•oli emolumenti. E gio,•a ollr~~i noltlre eH<• 1 llll"lrs colleghi ri~poutlono splendìdamt•nl~ al'a 8 luc10 llèl ~ov!'rnn, imprimen lo n~>1 mondiuli tlomioii ùt•lla f?1'8/.ÌO!it8 Heginn cd Jm p~ratrire va"te ed incancellabili orme d• rtuellu ... uper·i<.,re csvilta n;!lec;e, che lumino;:amente ;;i alft>rmo nel ric;ftnamento igienico, onde in Gibilterra, come ovurH(II~> "''entola lA bandtera bs·itannicu <~erpe!!~lnllo .... emprt~ ;>iù rorn e rncno ,·irult•nti le epidemie, e la morlalila vien.. ogni uiorno riclolla. F. S.

NOTIZIE

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Il dlrltto dl puolre negll o.rped&ll mJllt&rl tn Fr&nol&. Rica\'lamo ùa un arlicolo ciel Prourès miltfaire (Il mnstg1o

189-2) che Il ministro della guP.rs·a 111 F1anc•n, cnnc;ultato '-Ulla inlerpreiAzson t' da darc:i alle cli"'pnc:izinni r (':,:-OIAmentAs·i ron· cernPnli la !"Or\'e~liam.a e l'andtunenlo cli-.cipliuare ne:!li ospedali militari, ha 1'1l8b1lilo elle il dirilto ,Ji pttnil'l' é ~MptHtJ per tutti i t!'ra luali 111 cura flll'ospe lale. Le con..,iùerazimu principali che tnnllvurono •1Uf'"tn ll•·ci· ~1one polt·ehbe\'O pq<~ere co-=• l'ltl"'nnt~ ·

1' Quondo uon fii conoscono hene tutti ~:li O!'din1 o lu dispostt.toni che c:i riferiscono ul ~rrv it io inler·no ùi un O!~pP­ dale, ~ 111ondo no n qj cono;:cono a fondo lt• pes•sono. ,·. llifftci!e che si pos..ano gr·aduare CfJunmente l•• puntzioni. 2' l graduati, per la natura, grado, IH}t·ioJo ttce. della


Htii

'iOTIZIK

Joro IIISJ8ltrn flllSC:OOO OS'<t'Ti> ~OVJ'PCCilali e 1100 c:erupr•e rc"'f1011S8bÌ)Ì delle loro azioni per cui ,·. prereribrle imped1re clm --i rn!li~~a una pulltZIOile piuttosto che meller;..i nell'obbligo di ÒO\'Cl'la levarn rl'aulorita. ~ Oltre di c1ò può talvolta arcadere che, per timore di e"'"tWe punilr con un pr!!le!'lo rtual~ia.. ì, ~li iofermJert accou«••ntano ni dc.~iderii dei malotr. anche ~e ess1 sono conh·,wi as:li ordrni dali dagli urtlciali medici . S1 t! qtLintli rttenuto opportuno di stabilire che. ai imitnzronu eh ci6 ,.he arcade giu !lui bac;timenti da J!UI"rra "tll quali (•Jil&lur••JUe s.iano le lt'uppo imbarcale) il dirrllo d1 punrre ù esclu,..iv11menle ric:er•vato al comandante o direttamente o per delegaz1one, così ùebbasi pure rare negli ospe.lnlt militnri, e cio nell'lnter•'l'S~ dr•i malati e della disciplina. Del rl!!-llo l'autot·t~\ 1-UJV>rtore ha tultr 1 mezzi necessari di ~or­ veghnnza o Il\ rocolla .li reprimere, al cac:o, tu~Lì gh abusi.

G.

11 Dlret.t..ore

l>ou. SnrA~O lttms colonnello medìco ispettore.

Il CollabOratore por la R .• Murtna

Il Reae.ttore

U.• Tt.oOORJCO BOSATI

D.• RIDOLPO LIVI

Jlldleo di t• cl..u

CDpiloAO mtdie:o.

N uTIN I FEDE RICO, Gerente.



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