AL RISTORANTE
Alla Borsa DI VALEGGIO SUL MINCIO PER GUSTARE L’ARTE DEI “NODI D’AMORE”, I TORTELLINI PIÙ BUONI DEL MONDO!
Nel paesaggio delle colline moreniche sorge Valeggio sul Mincio, paese del veronese che per lingua, tradizioni e memorie appartiene alla cultura lombardo-veneta. D’origine longobarda, le costruzioni più importanti risalgono al periodo medievale quando la zona era al centro di scontri e tentativi d’espansione da parte dei signori locali e della Repubblica di Venezia. andrea cappelli Una famosa leggenda di questi antichi tempi narra di un valoroso cavaliere che s’innamorò di una ninfa del fiume Mincio e, per seguirla, si tuffò scomparendo con l’amata. Sulla riva, un fazzoletto di seta annodato è tutto quello che Nadia Pasquali
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rimase del loro incontro. Da allora le donne di Valeggio ricordano quest’amore confezionando i tortellini, fatti rigorosamente a mano intrecciando delicatamente la pasta attorno al ripieno e portandoli in tavola come quotidiano gesto d’affetto. Così nei secoli Valeggio è divenuta la patria del tortellino, che qui è una vera e propria opera
d’arte! Un’istituzione è il ristorante Alla Borsa, situato nel centro storico e gestito dal 1959 da Alceste Pasquali col prezioso aiuto della moglie Albina Stanghellini, che prende il nome dalla vecchia funzione che un tempo si trovava a svolgere grazie alla sua posizione strategica: anticamente trattoria, qui solevano ritrovarsi i commercianti del luogo per parlare di affari e concludere i contratti. Attualmente la gestione del locale è nelle solide mani della figlia Nadia che, in collaborazione con un validissimo staff di cuochi e camerieri, garantisce un servizio curato, professionale, gentile e puntuale. Nelle eleganti sale interne si respira una classica
atmosfera familiare indifferente al trascorrere delle mode e nella bella stagione vi è la possibilità di mangiare all’aperto nel dehors con vista dell’antico Castello Scaligero, realizzato a partire dal X secolo. “Il lavoro è un valore della vita – racconta il patron Nadia Pasquali - infatti è straordinariamente impegnativo ma anche commovente alzarsi il mattino presto, accendere i fornelli, organizzare gli ingredienti, monitorare le cotture dei tagli di carne, lasciarsi trasportare dai profumi del burro, dell’alloro, della noce moscata e finalmente assaggiare il brasato, cardine del ripieno dei ‘Nodi d’Amore’, i nostri famosi tortellini, chiamati in dialetto ‘agno-