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C’È BISOGNO DI UN AGRONOMO
IN BANCA!
maurizio.sonno@studiosoluzionimaremma.it
Ricevere una proposta per parlare di “credito agrario” in una rivista così importante, che parla di vini, non è una cosa che capita tutti i giorni. Indubbiamente mi ha fatto estremo piacere ma, principalmente, sin da subito, ho pensato che mi era stata data la possibilità di parlare delle tante azioni che una banca potrebbe fare in favore degli agricoltori: per questo motivo ho accettato.
Dato che questo è il primo articolo, ritengo sia giusta una mia breve presentazione: sono l’agronomo Maurizio Sonno, ho 61 anni e da 35 anni mi occupo quasi esclusivamente di “credito sgrario”. Sono responsabile dell’ufficio agricoltura di Banca Tema Bcc di Grosseto e, da pochi mesi, responsabile anche dell’ufficio agricoltura della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo (Bcc). Vengo da famiglie di agricoltori e, a mia volta, sono anche io agricoltore: produco vino e olio nella mia piccola azienda “Montioli” a Manciano, in Maremma. Una vita passata tra aziende agricole e banche, una vita lavorativa con alti e bassi perché, in passato, di un agronomo in Banca non sempre se ne comprendeva l’importanza. Oggi, invece, il mio lavoro è molto richiesto e apprezzato: il contesto è profondamente diverso. Penso che questa breve presentazione sia sufficiente e sia arrivato il momento di tentare di dare un contributo alle tante aziende agricole. Questo articolo non poteva iniziare se non dall’argomento, a mio parere, più importante: il ruolo
degli specialisti in banca, la necessità della presenza degli uffici agricoltura. In passato nelle banche erano presenti sezioni specifiche di “credito agrario”, facevano scuola gli uffici del Monte dei Paschi di Siena, la scuola del Banco di Napoli e tanti altri. Successivamente una legge del 1993, la famosa 385, cancellò gli “istituti speciali” e da quel giorno tutte le banche potevano fare qualsiasi operazione bancaria: “La banca universale”. Forse ci guadagnammo in una maggior concorrenza in favore del consumatore, ma certo abbiamo perso la specializzazione e la professionalità. Questa mancanza di esperti del settore agricolo nelle banche e il fatto che le aziende agricole, nella maggior parte, non fanno bilancio e quindi non ci sono dati economici ufficiali, ha reso molto difficile l’erogazione del credito alle aziende agricole e molto spesso, per ridurre i rischi, le banche erogano finanziamenti con tempi di rientro troppo brevi e quindi troppo onerosi per le aziende agricole. Ecco quindi che, per risolvere tanti infiniti problemi nel rapporto tra aziende agricole e
CREDITO AGRARIO di maurizio sonno
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banche, la prima problematica da affrontare è la formazione specializzata di agronomi o periti Agrari capaci di interpretare la reale redditività delle aziende agricole e in grado di sfruttare tutte le opportunità proposte da ISMEA per consentire alle aziende di superare le varie crisi economiche, climatiche ecc… Penso che, se in Italia, invece di pochi specialisti di “credito agrario”, fossero presenti e operativi, nel sistema bancario, altre centinaia di ragazzi ben formati, molte cose sarebbero diverse e molte aziende agricole si potrebbero salvare dal default. Ma veniamo ai giorni nostri. In tanti anni di lavoro non ho mai assisti-