Poggio Il Castellare CENA-EVENTO A
cornelia miron foto bruno bruchi
Per tradizione nella famiglia Baroncini, già accreditata come produttrice di vino nel “Liber Aetatum” del 1489 conservato nell’archivio storico di San Gimignano, sono state sempre le donne ad avere un ruolo rilevante e curare in prima persona le vigne. 54
BRUNA BARONCINI OSPITA LO CHEF SIMONE RUGIATI Prima dell’attuale proprietaria Bruna – che inizia la propria carriera imprenditoriale a San Gimignano presso il Podere Torre Terza, dove la famiglia produceva Vernaccia - il timone era stato in mano a nonna Gina e a mamma Ilva. La prematura scomparsa del padre nel 1987 significa per Bruna la rinunzia al sogno di diventare medico, ma le fa scoprire la vocazione di Bruna Baroncini con il nipote Samuele in compagnia dello chef Simone Rugiati
una vita, un percorso imprenditoriale che, sulle orme tracciate dal genitore, punterà con decisione sulla produzione di Sangiovese di qualità nei territori più vocati del Granducato. Nel 1995 acquista “Il Faggeto” a Montepulciano, il primo territorio in cui sperimenta, nella versione Prugnolo gentile, il vitigno principe di queste terre. Nel 1997 è la volta del Morellino in Maremma a Magliano in Toscana con l’acquisto di “Fattoria Querciarossa”. Sempre nel 1997 l’approdo
e la sfida più ambiziosi: il Brunello e il Sangiovese grosso con l’acquisizione di “Tenuta Poggio Il Castellare”. Infine nel 2003, con l’acquisto di “Tenuta Casuccio Tarletti” a Castelnuovo Berardenga, versante Chianti Classico, si completa il percorso di produzione di Sangiovese nelle diverse declinazioni territoriali. Bruna Baroncini dice che “Avere a che fare col Sangiovese è come avere a che fare con un uomo: nel Morellino è il ragazzino impetuoso, un po’ acerbo,