Economia circolare: ruolo essenziale per il comparto del rendering. Assograssi aderisce alla Carta della sostenibilità promossa da EFPRA, l’organizzazione europea delle aziende che valorizzano i sottoprodotti di origine animale, abbracciando così gli obiettivi di Agenda 2030 ASSOGRASSI in prima linea per il rafforzamento dell’economia circolare. È questo l’impegno che l’Associazione Nazionale Produttori Grassi e Proteine Animali ha ribadito in occasione dell’assemblea del 2021, dando pieno sostegno alla “Carta della Sostenibilità” (efpra.eu/sustainability), promossa da EFPRA, l’organizzazione europea di settore. L’associazione aderisce così agli Obiettivi di Agenda 2030, il progetto dell’ONU per costruire un futuro di sostenibilità economica, sociale e ambientale a livello mondiale. Oltre ad abbracciare la road map voluta dalle Nazioni Unite, ASSOGRASSI, di concerto con EFPRA, ha rilanciato il ruolo essenziale del comparto nella bioeconomia. L’attività di “rendering” consiste, infatti, nel ridare una “seconda vita” ai residui di lavorazione delle carni, che le aziende valorizzano per produzioni diverse: alimenti, mangimi per animali domestici e da reddito, detergenti, combustibili, fertilizzanti. Secondo le stime dell’associazione, che è anche la realtà maggiormente rappresentativa nel rendering, ogni anno si lavorano in media 1,5 milioni di tonnellate di sottoprodotti di origine animale. In pratica, il comparto crea nuove risorse e materie prime riutilizzando i residui della filiera, destinandoli a filoni tra loro diversissimi, ma di grande rilievo, spaziando dall’energia agli alimenti. «Come descritto nella Carta di EFPRA, il nostro impegno si articola su tre diversi fronti, clima, salute e società» spiega il presidente ALBERTO GROSSO. «Con particolare riferimento al clima, contribuiamo attivamente alla decarbonizzazione, grazie alla trasformazione dei sottoprodotti della carne in fonti di energia rinnovabili e, in virtù degli investimenti effettuati per migliorare i processi di produzione, le emissioni di anidride carbonica del settore sono molte ridotte». In parallelo, sottolinea Grosso, «alcuni studi pubblicati di recente hanno dimostrato che l’utilizzo dei prodotti derivati dai nostri processi in ambito mangimistico può contribuire in modo significativo alla riduzione dell’impronta di CO2 dell’intera produzione di carne. Il rendering può così dare il suo apporto alla riduzione dei gas climalteranti. Il settore segue inoltre alti standard qualitativi e regole molte severe sulla sicurezza alimentare dei suoi prodotti, con particolare attenzione al profilo nutrizionale degli alimenti». La vocazione alla sostenibilità è un dato storico del comparto. «Molto prima che diventasse una priorità internazionale, — afferma Grosso — le aziende che valorizzano i sottoprodotti di origine animale hanno creato un sistema di economia circolare. Oggi, rivendichiamo questa vocazione e lavoriamo per il suo rafforzamento, nell’ambito del Green Deal europeo». Un primo passo in questa direzione è il Manifesto delle Bioenergie, cui ASSOGRASSI ha aderito insieme ad ASSITOL e alle associazioni che rappresentano il comparto energetico in Italia, con l’obiettivo di rilanciare le fonti rinnovabili.
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Eurocarni, 12/21