LE PAROLE PER DIRLO
IL LIBRO DEI LABIRINTI Andrea era nello studio del nonno con Boris, un gatto scuro e misterioso come quelli delle streghe. Fuori pioveva molto forte e il vento strapazzava gli alberi; il cielo era quasi nero, percorso da lampi. Nell’aria risuonavano paurosi e assordanti rimbombi. La stanza era una stanza grande. Si sentiva il profumo dei libri polverosi, sistemati su alti scaffali. Quello che incuriosiva di più Andrea era il grande libro sotto il gufo impagliato. Appoggiò la scala di bambù contro la libreria, salì, afferrò il libro e cominciò a tirare, ma a un tratto perse l’e quilibrio e cadde a terra. Andrea prese il libro, lì vicino ai suoi piedi, e iniziò a sfogliarlo; ogni pagina raffigurava un diverso disegno di labirinto e anche la scrittura cambiava. Lo sfiorava con le mani, sentiva la carta, spessa, sottile, pergamena, papiro, corteccia d’albero, vecchio tessuto. IO SCOPRO la descrizione Un foglio luccicava. Era d’argento scuro e inciso con sinistre figure di mostri che si Che cosa ti permette di “vedere” inseguivano per un sentiero intricato. Era una lo studio del nonno di Andrea? meraviglia. La descrizione. Gli occhi dei draghi parevano muoversi rossi I fatti che accadono nel racconto. e verdastri alla luce dei lampi. Andrea seguì L’autore per descrivere utilizza i sensi. con l’indice il cammino percorso da Osserva le parti scritte in colore un serpente piumato. nel testo e indica a quale senso si Fu allora che sentì come una scossa leggera. riferiscono, colorando i cerchietti. Cercò di staccare la mano dalla pagina… la vista l’udito M.R. Vismara, Mi piace leggere , Nicola Editore
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Per descrivere si utilizzano i dati sensoriali.
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