C’è UN TEMPO DA VIVERE…
²l’estate
UN SALTO ALL’INDIETRO… IL RITORNO – Ark… Ark… – qualcuno mi stava chiamando da lontano. O almeno così mi sembrava. A dire il vero, mi sembrava proprio la voce della maestra di Storia. Mi affacciai sulla soglia della caverna. Tammi era sempre con me. All’improvviso mi era venuta nostalgia di casa, di mamma e papà, perfino nostalgia dei compiti e della scuola. Mi guardai attorno e subito mi venne un’idea. Salii in groppa a Occhiolungo e lo incitai a partire, mentre piangevo. Le lacrime mi bagnavano il viso e non riuscivo a far finta di niente. Tammi stava diventando un puntino laggiù, nella radura. Non avevo avuto il coraggio di dirle addio. Avevo lasciato i semi e i miei bastoncini di fuoco per disegnare nella caverna. Volavo. Volavo sempre più in alto, sempre più lontana da quel mondo del passato. Mi tenevo aggrappata alle piume di Occhiolungo. All’improvviso, mi voltai e vidi Piumesgargianti e Beccogiallo che ci stavano inseguendo. Tammi e Gromm avevano consegnato ai due pennuti un braccialetto di fiori rosa e una conchiglia per ascoltare, ancora una volta, il mare. Entrammo in un bosco fitto fitto, di abeti, larici, muschi e felci. Occhiolungo mi posò delicatamente su una foglia e scomparve. – Ark, Ark… ma dove sei finita? – Eccomi maestra, ho fatto un salto nella storia! Mi chiamo Arkè, per gli amici Ark.
134 ARK, storie dell’ARKeomondo