Paradiso
san francesco d' d 'assisi
S
puntò un bel giorno un sole nascente, da una francese e da un ricco mercante, venne alla luce, anzi la diede, un bimbo unico, il loro erede.
Così, alla ricerca della fortuna, s’incamminò, voleva la luna. Cosa poi accadde non è proprio chiaro, certo qualcosa di unico e raro.
Detto Francesco, ma di nome Giovanni, cresce vivace nei suoi primi anni, intelligente e assai perspicace, però a quel bimbo studiare non piace.
Nella sua testa un pensiero fu fisso, sempre presente l’effigie di Cristo, l’uomo a cui mai interessò la ricchezza e in povertà trovava bellezza.
Il suo bel sogno, state a sentire, era di essere un gran cavaliere, niente più scuola, ma lancia e spada, questa divenne, così, la sua strada.
Ora, si disse, che Cristo non c’era, la Povertà da sola piangeva, nemmeno i preti volevan sposarla e lui per questo volle provarla.
La bella vita, gli amici, il buon cibo, valevan di più della penna o di un libro, spendeva il denaro senza ritegno e sperperava il paterno guadagno. Andava in guerra come per gioco, ma questo si sa quanto duri poco, però non si arrese neppur prigioniero, voleva ricchezze, possedere un maniero.
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