__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Secondo dati diffusi dall’Iss, durante il lockdown l’acquisto di alcolici tramite web è aumentato del 250%
BEVANDE ALCOLICHE TRA LE MURA DOMESTICHE: IMPENNATA DI CONSUMI
di Rossana Martini
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DENTRO LA NOTIZIA
Durante il 2020, il consumo di alcol nella fascia degli over 65 ha avuto un incremento del 22,7% SONO 2,7 MILIONI GLI ANZIANI PIÙ A RISCHIO
Nel Rapporto diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità sul consumo di alcol nel corso dell’ultimo anno e durante il lockdown, risulta che gli anziani hanno fatto registrare un aumento nell’abuso di bevande alcoliche. Mediamente, si legge, «si è registrato un incremento della prevalenza dei consumatori che è passata da 1,46% a 1,80%, in particolare nella popolazione anziana dove il valore è aumentato, in maniera statisticamente significativa, del 22,7%». Già nel 2019 gli ultra 65enni considerati consumatori più a rischio erano oltre 2,7 milioni, un uomo su tre e una donna su dieci.
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SPESSO SI INIZIA CON UN BICCHIERE MENTRE SI MANGIA O UN DRINK IN COMPAGNIA DEGLI AMICI. Talvolta si continua perché ci si annoia oppure perché si crede che “un bicchierino” possa aiutare nei momenti più complicati della propria vita. E così ci si ritrova, molto più spesso di quanto si creda, ad avere come compagna una bottiglia di vino o un superalcolico. E i numeri ci rivelano che i consumatori di alcol, soprattutto fra le pareti domestiche, in quest’ultimo anno sono aumentati in maniera esponenziale. È quanto ha evidenziato l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel Rapporto 2021 sul monitoraggio di bevande alcoliche nelle Regioni, lo studio attraverso il quale sono stati rilevati i dati del consumo di alcol du-
rante l’emergenza Covid. Nel Rapporto si legge che nel 2020 il consumo di bevande alcoliche ha avuto “un incremento incontrollato”, mentre gli acquisti sui siti di e-commerce, per il settore delle bevande alcoliche, «si stima abbiano conosciuto un’impennata tra il 181 e il 250% nell’home delivery, con un aumento dei consumi domestici registrati». Un comportamento messo in atto prevalentemente per alleggerire la tensione creata dall’isolamento e per le «problematiche economiche, lavorative, relazionali e dei timori diffusi nella popolazione resa sicuramente più fragile dalla pandemia». Un comportamento, sottolinea l’Iss, «di cui non si conosce il reale impatto diretto sul consumatore e, indiretto, sui conviventi».