Giugno 2021

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__MUSICA CULTURA__ RIPARTONO I CONCERTI?

«L’estate scorsa, i concerti si sono tenuti limitando le presenze a un massimo di 1.000 persone, distanziate e con mascherina. Risultato: nessun contagio». Lo afferma Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, fiducioso che l’attività possa riprendere in estate, con il pubblico seduto e distanziato, e il tampone antigenico negativo nelle 48 ore.

I teatri del mondo, per ora con esecuzioni via streaming, rendono omaggio al più grande compositore del Novecento

MUSICA

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Prestigioso riconoscimento alla carriera della compositrice finlandese Kaija Saariaho

LEONE D’ORO 2021

«La sua musica ha il dono della potenza e dell’immediatezza, e genera affreschi acustici inediti e narrazioni sonore originali». Con questa motivazione la Biennale Musica di Venezia assegnerà a settembre il Leone d’Oro alla carriera alla finlandese Kaija Saariaho, compositrice assai eseguita.

CINQUANT’ANNI DALLA MORTE DI STRAVINSKIJ «UN BAMBINO VIZIATO CHE CERTE VOLTE FA MARAMEO ALLA MUSICA», così un Debussy - metà invidioso metà ammirato - definiva Igor Stravinskij, con il quale ebbe contatti diretti, compresa un’esecuzione della versione a quattro mani de La sagra della primavera; la composizione, scritta per i Ballets Russes del sommo coreografo Sergej Diaghilev, aveva provocato alla prima lo scandalo più famoso della storia della musica. Le dissonanze e la complessità ritmica, la forza feroce e la rottura con i canoni armonico-melodici, allora inedite (1913), fecero infuriare il pubblico - già una sonora risata salutò la frase di apertura del fagotto sul registro alto -, cui risposero gli Apaches, il gruppetto di artisti e scrittori guidati da Maurice Ravel, urlando: «Bravo, bravo». Insieme ai due precedenti bal-

di Raffaello Carabini letti, L’uccello di fuoco e Petruška, fece del compositore dei dintorni di San Pietroburgo - appena 31enne - il nuovo apostolo del modernismo, al posto del declinante Richard Strauss. La sua carriera, dalla povertà in Svizzera fino alla fama internazionale e alla maturità negli Usa (muore a New York il 6 aprile 1971), lo portò a confrontarsi con il folklore, il neoclassicismo, la politonalità, il jazz, il cabaret, il serialismo, ancora con il balletto (a fianco dell’altro gigante George Balanchine), proponendo capolavori come l’Histoire du Soldat e le Sinfonie degli anni ’30, il melodramma La carriera di un libertino e la cantata A Sermon, fino a Narrative and a Prayer, citando nel mazzo. La sua influenza su tutta la musica successiva è paragonabile a quella che il suo buon amico Pablo Picasso ebbe sull’arte. GIUGNO 2021 I 55


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