PRESENTAZIONE
Non sono più i tempi in cui un grande studioso come Adolfo Omodeo negava la possibilità di utilizzare per la ricerca storica i diari e le lettere dei semplici soldati, degli uomini comuni. Preferiva infatti utilizzare quale fonte, nel volume Momenti della vita di guerra, dai diari e dalle lettere dei caduti 1915-1918, (Bari, 1968), le lettere dei volontari caduti eroicamente. In questi anni la ricerca storica ci ha insegnato che il percorso della storia non si ritrova solo nelle lettere dei colti; abbiamo altresì appreso che i sentimenti dei timorosi e di chi non riusciva a comprendere appieno le ragioni delle guerre non contano meno dei valori espressi dagli eroi, per illuminarci sulla ricaduta degli eventi sulla società. Eppure qualcuno potrebbe restare ancora perplesso di fronte al massiccio utilizzo in questo testo, che si propone di investigare sulle esperienze belliche dei combattenti di Isola del Cantone, di lettere, brani di memorie, interviste, documenti prodotti da uomini comuni. Qualcuno potrebbe pensare che sarebbe stato meglio riservare più spazio ai decorati, ai valorosi, a quelli che la memoria storica del paese ricorda come "prodi". Noi pensiamo invece che bene abbiano fatto i curatori di questo libro. E lo diciamo in questa sede, non per una opzione ideale ma nel nostro, modesto, ruolo di storici. Le ragioni che militano a favore delle scelte che sottendono a questa opera sono