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suoi, li coinvolge nella sua vicenda storica: è un crogiuolo di famiglie, in larga parte venute da fuori, ma amalgamate in nome di una solidarietà che non conosce confini”7. Nel limite del possibile abbiamo controllato denominazione e avvenimenti inerenti i corpi dell'Esercito per legarli con gli episodi riferiti nelle interviste. Per le lettere ed i diari si è copiato senza variazioni il testo originale perché solo così si può dar conto del livello culturale dell'epoca e del processo, lungo e faticoso, che ha portato al passaggio dalla tradizione orale a quella scritta e dell'apprendimento della lingua italiana. Vogliamo però sottolineare che i testi dei diari sono in genere di qualità superiore alla media dei tempi. Aggiungiamo che il racconto vero e proprio inizia con i coscritti dei primi anni dell'Ottocento (II - Fin dai tempi di Napoleone): chi non fosse interessato alla struttura dell'Esercito, al reclutamento o alla statistica può saltare il primo capitolo. Quasi sempre i libri che trattano simili argomenti vengono dedicati ai caduti o dispersi di cui, più o meno, si tratteggia la storia. Ma ad essi sono anche dedicate lapidi e targhe, monumenti e cerimonie. Con questa esperienza abbiamo imparato a valutare il sacrificio e l'esempio morale che ci hanno inconsapevolmente trasmesso, ma abbiamo conosciuto anche la tragedia di chi è rimasto a casa ad aspettarli: di chi sapeva per esperienze familiari precedenti o vicine, che un figlio maschio è un figlio con più rischi e che ogni giorno prima della leva era un giorno in meno alla partenza. Le interviste raccolte nelle pagine seguenti sono il coronamento di una ricerca, sono quello che abbiamo capito della guerra e di chi vi partecipò: la poesia riprodotta più sotto è invece il riassunto di ciò che abbiamo capito in chi aspettava, e che per anni ha aspettato. E' una poesia, di autore a noi sconosciuto, ritrovata da un amico busallese in una casa in Piancassine di Valbrevenna, trascritta da Aspasia Olga Armanino, classe 1898, che lì visse e che perse un fratello nella Prima Guerra Mondiale. Ecco ciò ____________________ 7 MERIANA (1985) pag. 328.