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oggi, pur abbondando laureati ed intellettuali, è difficile imbattersi in militari di leva che trascrivono le loro giornate su un'agenda: nel 1943 ciò doveva essere ancor più raro. E' per questo che insistiamo sull'importanza di simili documenti in cui gli episodi sono narrati con lo spirito di allora, con la "cultura" di quei tempi. Tra l'altro la prosa di Dino è scorrevole ed efficace: le pagine ingiallite ed invecchiate, serbate con cura durante l'istruzione militare, gli avvenimenti dell'armistizio e la breve ma fastidiosa prigionia in mano ai tedeschi, sono componimenti corretti e denotano in un alpino isolese un'insolita predisposizione alla scrittura416: 8_sett.1943. Alla mattina rivista al corredo. Al pomeriggio lavori alle postazioni. Ore otto di sera: si sente un gran rumore ed applausi nel paese: la radio à annunciato l'armistizio. Poco dopo adunata con zainetto tattico, maschera e munizioni, si portano i cannoni nelle postazioni e poi si va a dormire. 9_sett. All'1 e 30 monto di guardia e si sentono due fucilate nel paese. Alle 3 si sentono colpi di cannone e bombe e tutti siamo pronti per il fuoco, poi giunge l'ordine di preparare gli zaini e fuggire ma due nostri pezzi sparano alcuni colpi quindi mentre i proiettili delle mitragliatrici tedesche passano a pochi centimetri dalla testa si fugge e dopo pochi passi si lascia lo zaino per poter caminare di più e dalle 4 si camina fino alle 7 alla sera poi si riposa un po'. Nel frattempo si erano unite e noi due batterie di artiglieria. Verso le 20 si vedono alcuni tedeschi vicino a noi si spara qualche colpo e poi via di nuovo. Si passa nei posti senza strade molto ripidi, i muli rotolano giù e per poco uno non mi viene addosso e sempre raccomandandosi alla Madonna si cammina così nell'oscurità per qualche ora poi si dorme sotto i pini. 10-9- All'alba si parte di nuovo e costretti a mangiare patate crude per la fame sempre [s]cavalcando monti di 3.000 metri di altezza si cammina fino a mezzogiorno poi io sfinito dalla stanchezza e dalla fame cado a terra e rimango addormentato. Quando mi sveglio i miei compagni non ci son più e bevendo acqua ogni dieci minuti continuo la strada da solo finché vedo un gruppo di case e vado a chiedere qualche cosa da mangiare. Finalmente ho trovato della gente italiana e mi dan da mangiare a volontà poi vedo tre miei compagni e sincamminiamo insieme e poi troviamo della gente che ci dà di nuovo da mangiare e vestiti borghesi. Alla sera arriviamo al Passo S. Pellegrino e dopo aver mangiato e bevuto del buon vino bianco che ci mette un po' d'allegria dormiamo lì in un albergo alpino.
____________________ 416 Le parentesi quadre sono nostre.