Le associate a Con ndustria per le aziende
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/80e71dbd6489953b8c0acfa72a0e81b5.jpeg)
Il presidente di sezione Gasperi: “L’innovazione concreta va ricercata e piani cata”
SPECIALE
La leggera sostenibilità dell’economia
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/35f0d11d1458585e2b397b39bbb720c9.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/180cdc66c47ac3dcc07444b2feded76c.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/0fa4c38aa2fe3786c7b9a354880c411e.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/2aaa76e2514fd1d3b6b7bd87e3c4cad3.jpeg)
TERRITORI
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/5a07068d4983c77fbd755235c32041ba.jpeg)
Giudicarie e Rendena da valorizzare Una sinergia per combattere gli attacchi informatici
ASSOCIAZIONE
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/fc83f223ea7e775b505474b2515af179.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/1ac03d688b3f0883254fdd94e034e9b0.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/ab7a710c75513a0ead29e81493101320.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/aa5c52bdd6bf1d3e31d96217f0c5101c.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/d11a20ae5654f9caca5b132beaac9075.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/04e5272cd7f9b9d546ec836e8541146e.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/5057a5421a64dca0eb25ffd7d0f582f9.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/73c1bf811fb762dd195fc225aac5cef4.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/cfa39da5bd1a043449f61f67b47dbc98.jpeg)
IMPIANTI INDUSTRIALI
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/9229a058cf769b8c3ebc2fe7f7da4903.jpeg)
REVAMPING INDUSTRIALE
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/15ffac564b8c7d5bd1003a78aa1534c4.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/f23e319dce2b981162b99848bceea84b.jpeg)
TELERISCALDAMENTO
Competenza e affidabilità da oltre 55 anni
Holländer è presente sul mercato italiano da oltre 55 anni. Siamo specializzati nella progettazione ed esecuzione di opere nel campo dell’impiantistica industriale, food & beverage, teleriscaldamento e revamping industriale. Facciamo di qualità, organizzazione e affidabilità le nostre mission primarie.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b00300503b3a3e29d59a89d5b38d9d12.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/bea07a9025a6602120382432326e1d76.jpeg)
Viale Venezia, 96 - 38056 Levico Terme (TN)
Tel. +39 0461 707084 - www.hollander.it
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/73c1bf811fb762dd195fc225aac5cef4.jpeg)
42 Una sinergia per combattere i Cyberattacchi
44 Agevolazioni provinciali alle imprese: un anno di transizione
46 Licenziamenti: evoluzione della disciplina
48 Le imprese per un Trentino più inclusivo
51 Insieme per raggiungere grandi traguardi
54 Rinnovato il servizio per affrontare i rincari
55 Se crisi e opportunità sono sinonimi
57 “Tu Sei” lancia la prossima edizione
58 La Piccola al lavoro sulla diversity inclusion
60 Il lato del prisma
Direttore Responsabile
Alessandro Santini
Comitato di Redazione
Martina Togn
Roberto Busato
Nicolò Andreini
Paolo Angheben
Andrea Marsonet
Eduard Martinelli
Maria Cristina Poletto
Luca Ribaga
Redazione
Silvia Bruno
Federico Pessot
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77
38123 Trento
T 0461 360000 | F 0461 933551
Internet: www.trentinoindustriale.com
e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/902c6e4efe7364d258b53b689ddad8db.jpeg)
Progetto grafico
GRAFFITI – It’s Communication
Stampa
Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603
Editore
Associazione degli Industriali della Provincia di Trento
Pubblicità
Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/050229d8d2fe98164468b1da3d56d5f9.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b9b473a7ddf4c676ef69fd92e1f94f14.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/fd17978c5649108dea64132c4f4b5b2d.jpeg)
Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990
Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
INFORMATIVA
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/a10bd41a2c49f745d2562371a3fca9a9.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/2bd286cfab50b2ea31aa6ab807b24e5a.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/f11062a93429380f7c8a3274d06e59a9.jpeg)
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.
www.trentinoindustriale.com
il nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati trentino.industriale@confindustria.tn.it
PUBBLICITÀ
La pubblicità su Trentino Industriale significa: 6 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche, commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti, commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale; articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.
Assoservizi Srl T. 0461 360000 via Degasperi, 77 | Trento
I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b3e695797eab9039f68259ffece00b28.jpeg)
CONTO RIFUGIO SICURO, SOLIDO E AFFIDABILE COME NOI
IL CONTO DEPOSITO DI MEDIOCREDITO TRENTINO ALTO ADIGE PER I PRIVATI
RENDIMENTO SICURO PER I TUOI RISPARMI. Investimento semplice, trasparente e senza costi. Attivabile e gestibile completamente on line. Siamo presenti con l’Ufficio di Consulenza a Trento in via Paradisi, ang. via Grazioli.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b9a672767c450cb7449f8d1b3e721fb2.jpeg)
Società 5.0 e responsabilità
Nei giorni scorsi, abbiamo dato avvio al lavoro sul nuovo, terzo e ultimo capitolo del nostro progetto “Duemilatrentino. Futuro Presente”: “Società Trentino 5.0”. Immaginiamo di riuscire a divulgarne i risultati dopo l’estate: è il nostro contributo ai programmi e alle politiche di chi sarà eletto, in ottobre, per governare il Trentino nei prossimi anni. Come abbiamo detto in più occasioni, sarà la summa e la sintesi delle riflessioni e delle proposte emerse nel corso del primo e del secondo step del progetto.
In più, in questo documento vorremo portare la nostra attenzione sul contesto nel quale ci troviamo ad operare. Un contesto che va anche oltre al cosiddetto “new normal”: un contesto che vede il cambiamento continuo quale sfida costante per la Società e le nostre Imprese.
La Società 5.0 che immaginiamo vede un’integrazione reale e complementare tra pubblico e privato, mette al centro l’Uomo - si rammenti il titolo del primo position paper “La centralità dell’individuo e la qualità della vita” -, è inserita in un movimento globale dentro il quale il nostro Trentino crediamo fortemente debba trovare la sua strada. Ideando, progettando, realizzando, in ragione delle caratteristiche che gli sono proprie, il proprio futuro. Poco più di 500 anni fa, Leonardo da Vinci disegnò il corpo di un uomo, inscritto nel cerchio del Cielo e nel quadrato della Terra: misura dell’Universo, centro dell’armonia tra microcosmo e macrocosmo. Che l’Uomo sia mancato, e manchi ancora oggi, al compito di onorare questa armonia, è scritto nelle cronache quotidiane. Ma è esattamente questo il compito al quale siamo chiamati, nel nuovo contesto della quinta rivoluzione industriale: riportare al centro di quel cerchio e di quel quadrato la persona, affinché sia protagonista delle sue scelte, in un rapporto rinnovato con il mondo circostante, orientato al rispetto dell’altro e dell’ambiente, alla sostenibilità dell’economia e della società. Digitalizzazione, robotizzazione, intelligenza artificiale: il potere enorme dei nuovi strumenti che l’avanzamento tecnologico ci mette a disposizione va pensato, gestito e piegato ai fini di una società più equa e più inclusiva. Se tutto questo è vero, non possiamo esimerci dal dire la nostra, e dal fare la nostra parte, arrivando anche lì dove solo in apparenza il lavoro delle nostre imprese non arriva.
Con l’umiltà, l’abnegazione e la fatica di chi studia, legge, si informa, approfondisce, discute. È quella che chiamiamo responsabilità.
Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/d9ea688e210399fcb8e76cc9c6c6830a.jpeg)
Un percorso di visione per il territorio
Il kickoff del lavoro sul position paper “Società Trentino 5.0” è dell’inizio di questo mese di febbraio. Tuttavia, l’approfondimento delle priorità emerse nel corso delle attività di analisi e sintesi condotte nell’ambito del progetto Duemilatrentino al fianco di The European House Ambrosetti e con il contributo di Sparkasse non si è mai fermato.
In particolare sul fronte della transizione sostenibile, passi avanti sono stati fatti –a livello di sistema e da parte della nostra organizzazione – per dare seguito alla strategia fissata nel documento presentato alla comunità nel 2022. Nelle prime pagine di questo giornale diamo conto in particolare delle iniziative promosse con l’intenzione di assegnare al nostro territorio una maggiore indipendenza energetica.
La novità principale: Confindustria Trento ha promosso tra le associate la possibilità di concorrere alla realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile grazie alle risorse del PNRR. Le nostre imprese si stanno organizzando per mettere a sistema, e a frutto, competenze complementari in grado di portarle a un risultato che sarà di beneficio al territorio e alla comunità. Si tratta di iniziative di assoluta novità, per nulla semplici da attuare, e che però la nostra Associazione intraprende e persegue ai fini di un salto di qualità collettivo.
Nel frattempo, molte aziende associate si stanno muovendo non solo per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, ma anche nella direzione di creare nuove Comunità energetiche, per le quali è attesa a giorni l’uscita del regolamento. Su questa frontiera, il Trentino è stato peraltro pioniere della sperimentazione, con ben due esempi sul proprio territorio a San Martino di Castrozza e a Storo: Comunità energetiche caratterizzate da un elevato livello di autoproduzione e autoconsumo.
Sempre sullo stesso tema, insieme alle altre rappresentanze territoriali, la nostra Associazione si è adoperata affinché nel testo della nuova legge provinciale per l’economia fosse presente anche il sostegno agli investimenti in economia circolare ed efficienza energetica.
Mi sembra, questo, un banco di prova importante di quello che noi chiamiamo lo “strabismo” necessario e vincente della visione imprenditoriale: un occhio al passo, un occhio all’orizzonte. “Se scegliamo il sentiero per la Realizzazione – scrive Simon Sinek nell’incipit del suo “Gioco infinito” -, il viaggio sarà lungo, ci saranno momenti in cui dovremo stare attenti a dove mettere i piedi, altri in cui sarà possibile ammirare il panorama, andando avanti, sempre avanti, mentre le folle si riuniranno a noi durante il viaggio. E quando non ci saremo più, tutti coloro che ci hanno accompagnato lungo il cammino della realizzazione andranno avanti senza di noi e ispireranno altri a unirsi a loro”.
Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/106b4e778ef35f1f646cf9a7712f27c2.jpeg)
La leggera sostenibilità dell’economia
Nonostante i progressi fatti l’economia globale rimane insostenibile. Il new normal richiede un cambio di paradigma profondo legato al concetto di sostenibilità.
delle condizioni al contorno fa sì che il mondo industriale navighi a vista, in termini di pro-spettive e di strategie. Alcuni settori sono più di altri in balia anche della più insignificante variazione “umorale”. L’economia mondiale si è riscontrata fragile e non attrezzata per superare periodi così lunghi di forte incertezza. Nel new normal come viene definito vi è la necessità di un cambio di paradigma pro-fondo, legato al concetto più alto di sostenibilità. Nel suo ultimo libro Il Gioco infinito, Simon Sinek sti-mola i decisori e la società a ragionare con una mentalità infi-
nita sia nel business che nella politica per arrivare persino alla vita privata: i giocatori vanno e vengono, le regole sono mutevoli e non c’è un obiettivo definito. Non ci sono vincitori e vinti, esiste solo il percorso; scegliere quello migliore fa la diffe-renza tra progresso e decadenza.
Per questo la sostenibilità è diventata la parola d'ordine per molte aziende e governi di tutto il mondo; tuttavia, l’interpretazione di questo concetto rimane variegata. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica è solo un aspetto della sostenibilità, anche se tende ad essere il tema al centro dell’attenzione. La sostenibilità è in realtà lo sviluppo e la crescita in modo eco-compatibile e socialmen-te equo e deve diventare il fattore chiave per accrescere la resilienza dell’economia. Non si tratta quindi di applicare regole ambientali senza ponderare in maniera minuziosa i possibili effetti collaterali su so-cietà ed economia, il rischio di questo processo è quello di ragionare con una mentalità finita. Bisogna innanzitutto tenere conto del panorama, caratterizzato da sconvolgimenti economici e non economici profondamente
interconnessi: mercati volatili, inflazione, tensioni geopolitiche e guerre, crisi energetica e cambiamento climatico. Nessuna azienda, governo o società può affrontare da sola sfide di questa portata. Per riunire il nostro mondo diviso, dobbiamo cambiare, sia all’interno che all’esterno dei nostri confini, e qui la tecnologia svolge un ruolo fondamentale. Si parla per questo di Twin Transition, dove le due componenti sostenibile e digitale sono indivisibili. I ricercatori stimano che la digitaliz-zazione potrebbe ridurre da sola le emissioni almeno del 15% entro il 2030, se applicata in maniera strutturale nei settori che concorrono alla creazione di valore.
Partendo dai modelli di business, le imprese riconoscono di dover essere più agili e resilienti, in partico-lar modo di fronte alle forti fluttuazioni della domanda e dell’offerta, a comportamenti di acquisto dinamici e a una crescente pressione per essere sempre più innovative. Ma a molte di esse la frammentazione dei processi impedisce di reagire rapidamente ai cambiamenti. Da qui la necessità di avere dati dispo-nibili sui quali svolgere analisi che aiutino a prendere decisioni ponderate. Gli insight del Politecnico di Milano sono chiari, solo il 20% delle imprese italiane colleziona e analizza dati per provare ad anticipare gli eventi. La globalizzazione ha reso le nostre catene di approvvigionamento più complesse e, di conseguenza, anche più vulnerabili. Al culmine della pandemia di COVID-19, circa il 94% delle aziende inserite nella classifica Fortune 1.000 era alle prese con problemi legati alla sua supply chain: lo dimostra il Global Supply Chain Pressure Index (Figura 1). Il cambiamento climatico, la pandemia, la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche a livello mondiale hanno mostrato i limiti dei nostri attuali modelli economici. Le catene di approvvigionamento resilienti sono quindi diventate una priorità per la sostenibilità dell’economia e la tecnologia ne è un fattore abilitante: laddove le connessioni lineari One-to-One sono soggette a interruzioni, le reti di connessioni molti-a-molti consentono alle imprese di collaborare con i partner lungo tutta la loro catena del valore e scam-
biare dati in tempo reale. La trasparenza a 360 gradi lungo la supply chain offre alle aziende la flessibilità e la resilienza per navigare anche negli scenari più incerti.
Il futuro appartiene alle organizzazioni che sanno operare in modo redditizio, resiliente e sostenibile in-sieme al proprio ecosistema. Il raggiungimento del concetto di sostenibilità attraverso l’introduzione del digitale nei processi non prevede la sostituzione delle persone con la tecnologia ma di restituire alle persone la libertà di fare quello che sanno fare meglio: essere creative. Con dati affidabili e l’aiuto dell’intelligenza artificiale, le aziende sono in grado di tenere traccia di ciò che accade nel loro business e capirne il perché. Questo non solo le rende più efficienti, ma anche più flessibili e veloci, soprattutto in tempi di crisi.
Se uniamo il fattore ambientale con la crescente pressione sociopolitica e l’aumento delle disuguaglian-ze sociali, l’importanza della sostenibilità sta cambiando. I leader aziendali sentono l’urgenza di concen-trarsi su questi temi: l’attenzione degli investitori verso le sfide globali come il cambiamento climatico, l’inquinamento e la disuguaglianza è aumentata, così come la domanda dei clienti, con un fattore di cre-scita del 700% dal 2021 al 2022. Non da ultimo i dipendenti fanno scelte di carriera in base agli impegni e ai risultati ottenuti dall’organizzazione in materia di sostenibilità. Da qui il grande fenomeno sociale del-la Great Resignation (Grandi Dimissioni) dove McKinsey rivela che circa il 40% dei lavoratori a livello mondiale cambierà lavoro nei prossimi mesi.
La sostenibilità deve quindi diventare la stella polare di ogni impresa, parte integrante della loro strate-gia, vista come fattore critico per il successo a lungo termine delle imprese. Ci vuole però una mentalità infinita per riuscire a coglierne il valore profondo. Solo le aziende che comprendono e integrano la so-stenibilità nella loro attività sono in grado di creare valore a lungo termine e una crescita duratura.
Figura 1: Costo di 1 Kg di idrogeno verde in ogni Paese UE prodotto con la fonte rinnovabile più economica del Paese. Fonte: Hydrogen Europe
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/23f5ab5ef6481abf848c56149a0177a8.jpeg)
Idrogeno, una scelta per il futuro?
Gas ed elettricità hanno minato la sicurezza energetica di Europa e Italia. Ora gli investimenti puntano su energia da fonti rinnovabili. L'idrogeno potrà essere un coprotagonista dell'immediato futuro.
appena concluso ha formalmente spezzato l’incantesimo che salvaguardava il benessere di Europa e Paesi industrializzati, facendoci credere che fosse uno status dovuto. Gas e elettricità sono stati gli elementi che hanno fatto breccia in questo invisibile velo. I prezzi di entrambe le commodities hanno ripercussioni dirette e indirette sulle spese di imprese e cittadini e il 2022 è stato l’anno in cui abbiamo registrato i loro massimi storici. L’energia, ad esempio, dopo una media annua di 52 €/ MWh nel 2019 (39 €/MWh nel 2020 ma il dato è “sporcato” dai lockdown), nel corso del 2021 inizia il suo inesorabile rialzo, arri-
vando al suo massimo di 542 €/MWh (media di agosto 2022), e a metà gennaio 2023 fa registrare una media del mese di circa 180 €/MWh. Tre volte il prezzo del 2019. La grande incertezza generata e la crescente consapevolezza che Italia ed Europa viaggiassero nella più totale insicurezza energetica hanno spinto l’Europa ad accelerare sugli investimenti in energia da fonti rinnovabili per aumentare l’affidabilità energetica. È in questo scenario che l’idrogeno rivestirà un discreto ruolo nel corso della transizione energetica europea.
Cos’è l’idrogeno?
È un vettore e non una fonte, pertanto non genera energia ma la trasferisce, immagazzinandola dal momento in cui viene generato e rilasciandola quando viene ritrasformato per tornare a una configurazione stabile.
È l’elemento più abbondante in natura ma si presenta sempre in forma composta (es. H2O, CH4…) e mai nella sua forma atomica (H) o raramente in quella molecolare (H2).
Come si produce l’idrogeno?
Esistono diversi processi di cui possiamo servirci per il suo ottenimento e in base alla tecnologia impiegata cambia la fonte energetica di partenza. Se è ricavato dal carbone tramite gassificazione è detto marrone mentre se si usa il metano attraverso lo steam reforming è detto grigio. Quando, a valle, dei precedenti processi è prevista la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica, abbattendo le emissioni fino al 90%, allora si parla di idrogeno blu. O ancora, se si impiega il metano nella pirolisi si ottiene idrogeno turchese. Alternativamente, partendo dall’acqua e sfruttando l’elettrolisi si genera idrogeno giallo. Se però l’energia elettrica è prodotta solo con il nucleare l’idrogeno risultante è rosa (o viola), altrimenti se il mix energetico prevede solo fonti rinnovabili l’idrogeno risultante è verde.
La discussione oggi in corso vede i tecnici parlare di idrogeno a basse emissioni e idrogeno rinnovabile, prodotto cioè a partire da fonti rinnovabili.
Come funziona l’elettrolisi?
Esaminando la tecnologia a zero impatto carbonico, l’elettrolisi
si origina da una serie di reazioni chimiche non spontanee di ossidoriduzione causate dal passaggio della corrente elettrica tra due elettrodi immersi in una soluzione acquosa. Il metodo è semplice e restituisce come risultato di processo “idrogeno” e “ossigeno”. Importante sottolineare che anche quest’ultimo prodotto di reazione può essere reimpiegato ad uso industriale, farmaceutico o nel settore chimico.
Quali sono i costi di produzione dell’idrogeno?
I costi sono fortemente influenzati dalla fonte energetica di riferimento. L’idrogeno grigio è quello oggi maggiormente prodotto e i suoi costi di gestione si aggirano su 1,5 €/kgH2. L’idrogeno blu aggiunge ai costi dell’idrogeno grigio le spese relative alla cattura e stoccaggio del carbonio arrivando a 2,5 €/kgH2. L’idrogeno verde può toccare valori di 4-5 volte il costo dell’idrogeno grigio (Hydrogen Europe ne ha stimato il costo in Ue di 1 kgH2, andandolo a correlare alla fonte rinnovabile più economica disponibile in ogni Paese – fig. 1). Per offrire al lettore un termine di paragone, 1 kgH2 è equivalente in termini energetici a 3 L di gasolio. I maggiori investimenti in rinnovabile che si faran-
no nel corso degli anni, unito a un miglioramento della tecnologia, fanno stimare che i prezzi dell’idrogeno verde diventeranno competitivi nel 2030 e vantaggiosi solo nel 2050.
L’idrogeno è una scelta affidabile per il futuro?
L’Ue sta puntando molto su questa tecnologia, rendendola parte integrante delle strategie nel pacchetto “Fit for 55”, con orizzonte al 2030, e diventando un perno degli obiettivi di carbon neutrality del 2050. L’idrogeno ha il pregio di garantire grande versatilità di utilizzo, potendo essere impiegato tanto nell’industria (anche nel segmento “hard-to-abate”) quanto nel trasporto pesante, arrivando, in prospettiva, a essere adoperato nel trasporto navale o nell’aviazione. Altro indubbio pregio è di poter immagazzinare energia prodotta dalle fonti rinnovabili, che per natura funzionano in maniera intermittente, per poi dispensarla all’occorrenza, sfruttando inoltre i gasdotti preesistenti per la distribuzione. Di contro la tecnologia è relativamente giovane con costi di realizzazione e di esercizio dell’impianto ancora elevati, nonché un’efficienza massima dell’intero sistema dell’ordine dell’80%.
Bando Pnrr per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno
Confindustria Trento sta promuovendo, presso le imprese associate, la possibilità di concorrere alla realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile grazie alle risorse del Pnrr e in particolare al finanziamento previsto da un bando pubblicato dalla Provincia autonoma di Trento.
Interventi ammissibili: realizzazione di siti per la produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse
Beneficiari: imprese di tutte le dimensioni, regolarmente iscritte nel Registro delle imprese
Partenariato: le imprese possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro, fino ad un numero massimo di cinque soggetti, mediante il ricorso al contratto di rete o ad altre forme di collaborazione (es. consorzio, accordo di partenariato)
Dotazione finanziaria (attribuita dal Ministero dell’Ambiente alla Provincia di Trento): 14 milioni €
Agevolazione: contributo a fondo perduto, non superiore al 100% dei costi ammissibili
Modalità di erogazione:
1. una quota di anticipazione: fino ad un massimo del 10% dell’agevolazione concessa (previa presentazione di fideiussione bancaria); 2. una o più quote a SAL: fino al 90% dell’importo dell’agevolazione concessa (compresa l’anticipazione) a seguito della presentazione delle apposite domande di rimborso sulla base delle spese effettivamente sostenute; 3. una quota a saldo: pari al 10% dell’agevolazione concessa, attraverso la presentazione della domanda di rimborso finale. Regime di aiuto: agevolazione concessa ai sensi della Sezione 2.5 del Temporary Framework Russia-Ucraina (“fuori de minimis”)
Termini per la presentazione della domanda: dal 23 gennaio al 27 febbraio 2023 tramite PEC al Servizio industria, ricerca e minerario della Provincia di Trento. (gf)
Fonti energetiche rinnovabili
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b3f18c81958f80a22897f0145c22ead7.jpeg)
Il 94% della produzione energetica trentina deriva da fonte idroelettrica, ma le scarse precipitazioni rischiano di comprometterla. La soluzione? Possono essere le imprese.
produzione energetica del nostro territorio dipende principalmente dalla fonte idroelettrica, che in Trentino garantisce il 94% della generazione elettrica: per capacità di produzione idroelettrica la nostra regione si colloca al secondo posto in Italia, dietro alla Lombardia e davanti al Piemonte.
Al netto dell’idroelettrico, le fonti energetiche rinnovabili – si parla in Trentino di solare fotovoltaico e bionergie – rappresentano il 7,8% del totale dei consumi provinciali: in Italia siamo al terzultimo posto, solo davanti a Liguria e Valle d’Aosta. Sono queste, tuttavia, le fonti alternative che traineranno, in un prossimo futuro, lo sviluppo delle Fer: la capacità produttiva dell’idroelettrico rischia infatti di essere sempre più limitata dalle scarse precipitazioni che si stanno registrando, anche in Trentino, negli ultimi anni.
Alla luce di queste considerazioni, nell’ambito del secondo position paper del progetto Duemilatrentino dal titolo “Transizione Sostenibile”, Confindustria Trento ha proposto di accelerare la transizione sostenibile del nostro territorio, favorendo un crescente contributo delle imprese grazie allo sviluppo di forme sostenibili di produzione energetica. Si pensa, in particolare, all’installazione sistematica di pannelli fotovoltaici sui tetti di imprese, capannoni industriali e relative pertinenze, e alla realizzazione di impianti di teleriscaldamento e a biomasse.
Nel mese di luglio 2022, la Provincia autonoma di Trento ha pubblicato l’Avviso Fesr 2/2022, con lo scopo di sostenere investimenti per l’incremento della copertura di “tetti fotovoltaici” sugli edifici industriali e l’acquisto di sistemi di accumulo. In parallelo, i continui e progressivi interventi diffusi di efficientamento energetico nelle imprese (come caldaie e centrali termiche, cappotti termici, installazione di serramenti e infissi di ultima generazione), potrebbero da un lato incrementare la quota di energia elettrica prodotta in autosufficienza dal Trentino, dall’altro, ridurre il peso della “bolletta energetica” sulle imprese, in considerazione del nuovo equilibrio dei prezzi delle materie prime energetiche seguiti alla forte ripresa post covid ed agli sconvolgimenti geopolitici dell’ultimo periodo.
La nostra Associazione ha pertanto chiesto di potenziare le misure a sostegno dell’efficientamento energetico dei processi produttivi: un aspetto che può essere implementato in particolar modo nelle imprese manifatturiere, che molto spesso utilizzano energia per riscaldare gli impianti e per lo svolgimento dei processi tecnologici e, allo stesso tempo, ne consumano per raffreddare.
Secondo un’indagine condotta presso le imprese associate a Confindustria Trento a febbraio dello scorso anno, per contrastare il caro-energia il 60% ha già investito nell’efficientamento energetico della produzione e dei consumi, un terzo si è associata ad un consorzio di acquisto, mentre il 7% non ha effettuato alcun intervento. Risulta pertanto fondamentale cogliere ed incentivare la crescente sensibilità del mondo imprenditoriale verso questo tipo di soluzioni. L’Avviso Fesr 2/2022 e l’idea di rendere questo un intervento strutturale si sposano con il progetto di sfruttare appieno le coperture industriali disponibili per l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Ad oggi, ci risulta che in Trentino vi siano 719 ettari di coperture industriali disponibili per coperture fotovoltaiche: il 50% è il potenziale tecnico effettivamente utilizzabile, che potrebbe ospitare fino a 430 MW di impianti (rispetto all’obiettivo della Provincia autonoma di Trento al 2030 pari a 100 MW di nuovi impianti fotovoltaici installati su coperture industriali o in aree dismesse). Nell’assunto di ripartire l’installazione di questi nuovi 100MW di impianti fotovoltaici su un periodo di otto anni, la produzione al completamento delle installazioni, quindi nel 2030, sarebbe di circa 122 GWh/anno, con le seguenti previsioni di investimento e risparmio. Se il costo medio di installazione fosse di 1.200 €/kW, l’investimento annuo richiesto sarebbe di 15 milioni di euro, per un totale al 2030 di 120 milioni di euro; ipotizzando un costo medio del MWh sul lungo periodo di 120 euro, il risparmio negli anni di installazione cresce di 1,8 milioni di euro, mentre a regime (dopo l’ottavo anno) ammonterebbe a 14,4 milioni di euro all’anno; nell’ipotesi di sfruttare l’intero potenziale tecnico del Trentino, il risparmio annuale potrebbe aumentare, a regime, da 14,4 a 62,4 milioni di euro all’anno.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/ea78179bb23b36d899a1b9a0ed4dde0b.jpeg)
Il sopracitato avviso Fesr 2/2022, finanziato dalla Pat per 21,5 milioni di euro ha visto la partecipazione di 100 imprese Associate su un totale di 360 domande alla data del 31 gennaio 2023. L’investimento complessivo si stima possa generare l’installazione di oltre 45 MW di nuovi impianti
nel prossimo anno. È inoltre in via di definizione un nuovo avviso finanziato per circa 13 milioni di euro per l’efficientamento energetico delle imprese.
Con riferimento alla fonte di energia da idroelettrico, si presentano significative potenzialità di sviluppo in Trentino. In particolare, si potrebbero superare alcune criticità che negli ultimi anni hanno ostacolato la realizzazione di nuovi progetti nel territorio provinciale sia per il mini-micro idroelettrico che da acqua fluente. Ad esempio, l’impatto ambientale e visivo degli impianti idroelettrici può essere oggi mitigato in modo molto più significativo rispetto al passato grazie al ricorso a nuovi sistemi che permettono l’interramento di opere in precedenza costruite in superficie (come nel caso delle opere di presa e captazione dell’acqua quasi totalmente interrate). In aggiunta, nei corsi d’acqua dove vi sono impianti idroelettrici (anche di piccolissima taglia), vengono imposte operazioni di bonifica del corso d’acqua stesso nel medio-lungo termine. Questo tipo di attività di bonifica e controllo dei corsi fluviali oggi è più che mai fondamentale per mitigare i rischi idrogeologici, che in futuro aumenteranno a causa del processo di cambiamento climatico attualmente in corso.
Tali azioni permettono di valorizzare il ruolo che questa fonte energetica può svolgere non solo nella generazione elettrica, ma anche sul fronte ambientale e della sostenibilità per le aziende e il territorio. (fdc e sb)
Comunità energetiche in partenza
Al via lo strumento per sfruttare al meglio la risorsa delle fonti energetiche rinnovabili. Il Trentino pioniere nella sperimentazione con gli esempi di San Martino di Castrozza e Storo.
DEI
191 miliardi di euro messi a disposizione per le sei missioni di cui è composto il Pnrr, ben 59,47 sono dedicati alla seconda missione: “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
Lo scopo dell’Unione Europea con il suo Clean Energy Package è la graduale e ormai necessaria decarbonizzazione del sistema economico e territoriale agevolando la produzione, lo scambio e il consumo di energia rinnovabile. Decarbonizzazione totale al 2050 con tappa intermedia al 2030. Producendo energia rinnovabile in un numero sempre più elevato di punti e garantendone l’autoconsumo in un raggio spaziale limitato, si avrebbe il duplice beneficio di ridurre le perdite di rete e di ridurre l’energia prodotta da fonte fossile nelle grandi centrali. 2,2 miliardi sono nello specifico dedicati alle comunità energetiche rinnovabili, in sigla Cer. Il loro percorso parte dal 2018 con la direttiva Ue Red II. In Italia vi è stato un recepimento anticipato già nel marzo 2020 che prevedeva un confine territoriale definito dalle cabine secondarie Mt/Bt e un massimo di 200 kW di potenza generativa installata per singolo impianto. Con il recepimento completo della Red II avvenuto il 30/11/2021, i confini della Cer si sono allargati sia in termini geografici interessando le utenze sotto una stessa cabina primaria At/Mt che in termini di potenza per singolo impianto, portata ad 1 MW, comprensiva di un massimo del 30% di impianti già esistenti. L’incentivo per le Cer è di 110 €/MWh sull’energia condivisa all’interno della Cer nell’arco della stessa ora. È doveroso distinguere le Cer dalle altre realtà già presenti nel panorama quali l’autoconsumo semplice, singole unità abitative/famiglie che generano e autoconsumano energia rinnovabile, l’autoconsumo collettivo Ac che prevede più punti di prelievo dallo
stesso impianto di produzione. L’Ac è sottoposto a un contratto di diritto privato avente determinati contenuti minimi. La Cer può contenere al suo interno persone fisiche, Pmi, enti territoriali, Pa che abbiano una elevata percentuale di contemporaneità, cioè che producano e consumino l’energia quasi nello stesso momento. L’energia condivisa sarà il minimo tra l’energia immessa e prelevata ai fini della condivisione; quindi, l’equivalente tra l’energia prodotta dagli impianti Fer e l’energia consumata dalle utenze sottese alla Cer nella medesima ora. Tale quantitativo di energia avrà un incentivo pari a 110 €/MWh per 20 anni oltre alla valorizzazione sul mercato dell’energia prodotta ed ai minori costi del sistema elettrico.
Molte aziende associate si stanno interessando e
Il Trentino è stato un pioniere nella sperimentazione delle Cer in collaborazione con Rse con ben due esempi sul proprio territorio a San Martino di Castrozza e a Storo.
Queste due realtà Cer sono caratterizzate da un elevato livello di autoproduzione e autoconsumo (70-80%). La Pat ha attualmente in essere una col-
muovendo sull’argomento anche grazie al successo del bando Fesr cofinanziato dalla Pat per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici
laborazione con Rse e l’Università di Trento per l’analisi della parte energetica della Cer con parte dei dati forniti in forma anonima da Assoenergia per simulazioni che comprendano Pmi all’interno. Report e risultati verranno pubblicati entro la primavera. È intenzione dell’Associazione promuovere altri eventi formativi per meglio calare questa realtà sul tessuto imprenditoriale trentino. Molte aziende associate si stanno interessando e muovendo sull’argomento anche grazie al successo del bando Fesr cofinanziato dalla Pat per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici sulle coperture industriali e loro pertinenze. Scegliere di costituire una Cer entro i prossimi due anni e condividere l’energia autoprodotta dà infatti di-
ritto a un sensibile aumento della spesa massima ammissibile a finanziamento. Si attende per l’inizio di marzo il via libera da Arera con la definizione di tutte le regole per dare il via a questi meccanismi. Obbiettivo finale della Ue è che nel 2050 oltre 250 milioni di persone possano autoprodurre ed autoconsumare la propria energia, avendo sconfitto la povertà energetica. La comunità energetica deve infatti essere intesa come una realtà sociale, culturale ed economica che autoproduce localmente l’energia necessaria al suo fabbisogno usando giudiziosamente le risorse del territorio, tutelando i propri beni comuni, territoriali, paesaggistici, indirizzandosi verso la riduzione della propria impronta ecologica.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/4ff78400dc44c27efac0c87579258e9d.jpeg)
L’innovazione concreta va ricercata e pianificata
Intervista a ALBERTO GASPERI, presidente della Sezione Servizi alle Imprese, Engineering e Finanza
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/3abaf14debe0b55371237a0a07a2dac3.jpeg)
Gasperi, la sezione che presiede è costituita da un gruppo decisamente ampio e soprattutto variegato di aziende. Ci può raccontare quali sono le sue particolarità?
Mi piace partire dal fatto che contando il numero di aziende siamo la seconda sezione più numerosa di Confindustria Trento, con 71 società iscritte. Queste possono essere suddivise in almeno cin-
que cluster che si occupano di: ingegneria, progettazione e prototipazione; servizi finanziari e assicurativi; risorse umane e formazione; consulenza aziendale e servizi amministrativi; comunicazione, marketing, media ed eventi. Questa suddivisione ben riflette i nostri vari ambiti di attività, dovendoci occupare di fornire servizi alle altre imprese. Vedo una peculiarità nell’essere potenzialmente complementari per costruire filiere integrate e capaci di adattarsi ai bisogni in continuo mutamento delle aziende manifatturiere. Anche tra concorrenti, possediamo quella sensibilità per fare delle nostre diversità un’opportunità concreta per proporre soluzioni e servizi ad alta competenza e valore aggiunto, che sappiano sempre sostenere le esigenze del comparto industriale.
Il Trentino è sicuramente un luogo pressoché unico per fare impresa, caratterizzato da un sistema dove aziende, pubblica amministrazione e centri di ricerca dialogano per dare anche al mondo imprenditoriale strumenti concreti di competitività. Crede anche lei che fare impresa nel nostro territorio dia una marcia in più? Ci confrontiamo quotidianamente con realtà nazionali ed internazionali, e siamo sempre più convinti che il Trentino è un luogo speciale dove sviluppare le nostre aziende. Penso infatti che il sistema virtuoso appena citato abbia il grande vantaggio di stimolarci continuamente al fine di innovare i nostri prodotti e servizi, facendo crescere noi ed i nostri clienti. Inoltre la possibilità di rivolgersi a realtà che presidiano le frontiere dell’innovazione ci permette di “alzare costantemente l’asticella”. In estrema sintesi, ciò significa che dovendo rivolgerci ad aziende d’eccellenza occorre necessariamente essere proattivi nell’offerta
dei servizi, e concreti nel portare soluzioni ad alto contenuto tecnologico e di conoscenza. Senza queste due condizioni c’è il rischio di rimanere fuori dal mercato in tempi molto rapidi, nonostante molti di noi abbiano storie gloriose.
Guardando la stessa questione dalla prospettiva inversa: dal suo punto di vista qual è l’elemento che manca per essere maggiormente competitivi?
Insisto da sempre sul tema dell’innovazione concreta, che va ricercata e pianificata in modo sistematico. Negli ultimi anni si è creato molto entusiasmo attorno alle nuove tecnologie, con il rischio di creare aspettative esagerate, cui fanno seguito forti disillusioni nei confronti di molte soluzioni proposte dal mercato, soprattutto per i tempi di implementazione nei processi aziendali.
Mi spiego meglio: spesso le nuove tecnologie vengono proposte e comunicate come “rivoluzionarie, che cambieranno il paradigma e i modelli di business” dall’oggi al domani, ma poi, nella realtà, ci si accorge delle loro effettive potenzialità, solo avviando un serio processo di implementazione nella specifica impresa. Proprio all’interno di questa dinamica devono inserirsi le aziende che offrono servizi alle imprese, esse infatti devono diventare mediatori di senso, altamente competenti nelle varie nicchie di servizi, a supporto delle aziende industriali. Questo è il circuito virtuoso che vogliamo stimolare: Pmi che pretendono elevati standard di servizi offerti, e fornitori dinamici e pronti a proporre soluzioni innovative, spesso in ottica di sviluppo cooperativo.
Gli ultimi due anni hanno visto il caro energia attestarsi come la principale fonte di costi, dove in particolare il settore industriale è stato quello più coinvolto. Anche voi che erogate servizi avete risentito di questo scenario?
Premesso che non possiamo di certo consideraci imprese energivore e quindi compararci con le aziende strettamente industriali, anche per noi il costo delle bollette è diventato un fattore da gestire con maggiore attenzione. Abbiamo risentito del
problema energetico in maniera prevalentemente indiretta: le grandi imprese produttive hanno concentrato le loro risorse sui costi incomprimibili e di conseguenza alcune società di servizi hanno ricevuto meno commesse. Su questo argomento però non possiamo generalizzare, ma analizzare caso per caso nei vari cluster. Si tratta piuttosto, per perseguire il tema della proattività, di far comprendere maggiormente l’indispensabilità del nostro apporto, che crea valore aggiunto al sistema, anche a fronte di eventi congiunturali come questi.
Un’ultima domanda: quali trend emergenti rileva per questo 2023?
Il macro-trend sarà sicuramente quello dell’innovazione – quella concreta, come spiegato prima – che considero di vitale importanza in un mercato dinamico, e per molti aspetti incerto, come quello attuale. Andando più nello specifico l’obiettivo è trovare il giusto punto di contatto tra ricerca e pianificazione, pena diventare attori passivi della casualità. In quest’ottica è dunque necessario investire nel management, ed imparare a padroneggiare tre elementi fondamentali: in primo luogo abbracciare l’innovazione continua, e quindi rifiutare la tentazione di sentirsi arrivati; su quest’onda rafforzare l’utilizzo degli strumenti formativi a supporto di questi processi (per fare bisogna conoscere); e infine persistere nel comunicare efficacemente. A monte sarebbe bene anche affinare strumenti finanziari a supporto dei processi di innovazione.
Da sinistra: Gregor Stimpfl, Elena Sacchetti e Danilo Potenza
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/f5f4aae7c21f9e31e3af74ce177f930f.jpeg)
Il partner per la gestione dei rischi
Conclusa nel 2022, l’unione di Eurorisk e Assiconsult ha dato vita al maggior Gruppo del Trentino-Alto Adige nel settore del brokeraggio assicurativo: un Gruppo radicato nel territorio ma con anima internazionale.
di ALESSANDRO DE BERTOLINI
il maggior Gruppo del Trentino Alto Adige nel settore del brokeraggio assicurativo e tra i principali a livello nazionale. Con un team di oltre 100 collaboratori specializzati, opera in Italia e all’estero su più sedi nelle province di Trento, Bolzano, Milano e ad Innsbruck, garantendo ai propri clienti un servizio completo che solleva le aziende dalla gestione del rischio connesso al proprio business. Stiamo parlando di Eurorisk ed Assiconsult, due società di consulenza con presidente Gregor Stimpfl e
vicepresidente Danilo Potenza. “Rivolgersi a noi – spiega Elena Sacchetti, responsabile presso la sede di Trento di Eurorisk – significa trovare un partner di fiducia a cui affidare tutta la gestione dei rischi connessi allo svolgimento dell’attività d’impresa”. L’unione di Eurorisk ed Assiconsult sotto lo stesso Gruppo, facente capo alla famiglia Stimpfl, si è conclusa nel corso del 2022 dopo un percorso di avvicinamento sulla base di un accordo strategico perfezionato tra le due aziende nel 2019. Alla base del sodalizio una profonda esperienza maturata sul campo: Assiconsult opera da ormai 50 anni come broker nel settore assicurativo, mentre Eurorisk, costituita formalmente nel 1997, era presente a Trento dagli anni ’70, quando il fondatore Rinaldo Poletti aveva dato vita a una tra le prime 10 società di brokeraggio assicurativo a livello nazionale. Raccogliendo le eredità di due società fortemente radicate sul territorio, il Gruppo rappresenta un felice
esempio di business costruito su un’alleanza tra player trentini e sudtirolesi.
“L’accordo tra le due realtà – continua Elena Sacchetti – ha rafforzato il legame con il territorio, portando alla costituzione di un Gruppo leader in tutta l’area dell’Euregio. Era esattamente questa la nostra volontà: metterci a disposizione delle imprese delle provincie di Trento, Bolzano e, più in generale dell’area Euregio, per offrire loro un partner su cui potersi appoggiare nella gestione dei rischi legati all’esercizio delle attività di impresa. Ai nostri clienti garantiamo un servizio completo. Prima svolgiamo un’analisi dei rischi dell’impresa considerando il settore in cui opera e il tipo di attività che svolge, poi individuiamo quali sono i rischi reali e quali le esigenze assicurative, quindi cerchiamo sul mercato le migliori soluzioni assicurative e, infine, dopo aver ottenuto mandato di procedere, stipuliamo le polizze facendoci carico di tutte le operazioni per la formalizzazione e della eventuale gestione delle pratiche in caso di sinistro. Siamo e restiamo noi l’interlocutore del nostro cliente, liberandolo da ogni pensiero. Si rivolgono a noi aziende di ogni settore e dimensione da tutti gli ambiti geografici sia nella zona Euregio che in tutto il nord Italia: in particolare siamo un riferimento anche per l’assicurazione del credito, dove abbiamo a Milano un ufficio dedicato e gestito da uno dei maggiori esperti in materia”.
Tra le vocazioni del Gruppo vi è inoltre la capacità di seguire i propri clienti anche all’estero.
Per questo si rivolgono a Eurorisk e Assiconsult aziende di grandi dimensioni – colossi industriali fortemente internazionalizzati – abituati a operare in tutto il mondo tramite la presenza di sedi e stabilimenti in Paesi stranieri. “Seguiamo le aziende anche quando operano all’estero – interviene al riguardo Danilo Potenza – grazie a una rete di rapporti con altri soggetti che, attraverso legami internazionali e partnership affidabili, ci permette di svolgere la nostra funzione di intermediari fuori dall’Italia: siamo membro fondatore della rete di broker internazionali UniBa-Partners e rappresentante esclusivo di ICBA in Italia, una rete
globale specializzata sull’assicurazione del credito. Così possiamo costruire ponti sicuri per le nostre aziende-clienti verso tutto il mondo”. Digitalizzazione e formazione sono, infine, tra le priorità della holding. Entrambe le società si appoggiano su soluzioni software collaudate, adattate alle particolari necessità dei clienti: “Su richiesta, possiamo rispondere a esigenze specifiche dei clienti e siamo inoltre in grado di elaborare attraverso un servizio IT interno programmi software ad hoc a supporto della nostra attività, agevolando il lavoro dei colleghi con l’obiettivo di maggior efficienza verso il cliente”. Per quanto riguarda la formazione, Eurorisk ed Assiconsult offrono ai propri collaboratori un “percorso di formazione continua” che si traduce in garanzia di sicurezza e qualità. “I percorsi formativi non si esauriscono all’interno del nostro team – conclude Elena Sacchetti – ma interessano anche le aziende che assistiamo. Consideriamo la formazione la prima forma di prevenzione del rischio. Più i nostri clienti conoscono i loro rischi, più saranno in grado di prevenirli”.
La radio che unisce l’Italia
Prima iniziativa di franchising radiofonico nazionale, Radio Italia Anni 60 fa ora parte degli affiliati a Confindustria Trento. Particolarmente vantaggiose le offerte promozionali riservate agli associati.
pensa che la radio sia ormai in declino, superata da tecnologie all’avanguardia, si sbaglia di grosso. Efficace, immediato, pratico, coinvolgente, questo mezzo di comunicazione non ha mai smesso di brillare di luce propria e anzi negli ultimi anni ha conosciuto nuovi e originali sviluppi che hanno contribuito a farne uno strumento sempre attuale, con un audience di 35 milioni di utenti giornalieri in tutto il Paese per una media quotidiana di ascolto di oltre 60 minuti a persona. A leggere i dati, riportati nei report del Tavolo degli Editori Italiani, è Alessandro Raffaelli, cofondatore - Amministratore Delegato nazionale di Radio Italia Anni Sessanta srl ed Editore di Radio Italia Anni 60 Trentino Alto Adige, che con orgoglio e passione racconta l’avventura iniziata più
di vent’anni fa presso la nota emittente e come quest’ultima stia vivendo un periodo di innovazione e sviluppo. “L’avvento delle nuove tecnologie – afferma – (come i vari devices, l’emissione in streaming, le app Alexa, RadioPlayer etc) permettono alla radio di essere sempre fruibile e attuale”. È così che Radio Italia Anni 60 , dall’anno della sua nascita, nel 2000, ad oggi, ha conosciuto un successo crescente fino a poter vantare un posto tra le prime emittenti in termini di audience con oltre 42mila ascoltatori al giorno solo in Trentino Alto Adige con una media di ascolto giornaliero di 2 ore, e più di 800mila in tutta Italia. Sì, perché Radio Italia Anni 60, nata da una costola di Radio Italia Solo Musica Italiana, grazie ad un’idea di Mario Volanti, Raffaelli e altri affiliati, rappresenta la prima iniziativa di franchising radiofonico nazionale ed oggi può vantare stazioni radiofoniche affiliate in quasi tutto il Paese. “A coloro che decidono di entrare a far parte della nostra grande famiglia – spiega Raffaelli – offriamo la possibilità di accedere a un ricco archivio musicale composto da brani nazionali e internazionali di musica leggera dagli Anni Sessanta ad oggi, di utilizzare gli stessi format per il palinsesto e le attività di marketing e di usufruire della trasmissione dei giornali radio nazionali e dei ricavi derivanti dalla raccolta della pubblicità nazionale. Siamo presenti in gran parte delle regioni italiane e la nostra diffusione non si arresta. Tra i prossimi obiettivi figurano Toscana e Veneto dove abbiamo in programma di sbarcare tra il 2023 e il 2024”. Un network di stazioni radiofoniche su scala nazionale la cui peculiarità è però quella di voler essere vicine alla popolazione di riferimento con notizie dedicate. In Trentino Alto Adige, che è anche sede di coordinamento nazionale, Radio Italia Anni 60
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/2016e938dc2e8055dae15245d276fb8c.jpeg)
copre l’intero territorio regionale, dal Brennero fino ai confini del Veneto, con frequenze FM oltre ad essere disponibile anche in DAB, in streaming e su varie App e piattaforme .
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/5f08804fcc0b1d8e5950c5db554638fc.jpeg)
“Il nostro obiettivo – spiega – è quello di fornire agli ascoltatori le informazioni che sono importanti per loro. Oltre alla musica attraverso la nostra redazione giornalistica produciamo e trasmettiamo più di 30 appuntamenti quotidiani legati a notizie di interesse locale come le informazioni relative all’attualità dell’ultimo minuto, al traffico, al meteo, alle farmacie di turno, alla programmazione cinematografica. Recentemente siamo entrati a far parte di Confindustria Trento, e grazie alla collaborazione avviata con l’agenzia di comunicazione Tandem Pubblicità, entrata a far parte recentemente con una quota nella nostra compagine sociale e con cui stiamo elaborando anche un progetto di ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie, abbiamo messo a punto un piano di offerte particolarmente vantaggiose rivolte a tutti gli Associati a Confindustria Trento che decideranno di affidarsi a noi per la promozione delle loro attività”. Se l’offerta dell’emittente si è ampliata nel corso degli anni, arrivando a comprendere anche la partecipazione al Festival di Sanremo con i propri inviati e l’ideazione e organizzazione di concerti ed eventi come il Trento Summer Festival, il Capodanno in Piazza Duomo (con 9mila pre-
senze nell’ultima edizione) o i concerti di grandi cantanti , da Gianna Nannini a Ron, da Venditti a Mengoni, l’anima di Radio Italia Anni 60 rimane la trasmissione dei grandi brani che hanno fatto la storia della musica italiana, colonna sonora dei momenti significativi della vita di generazioni di ascoltatori. “La nostra offerta musicale – spiega Raffaelli – interessa particolarmente un pubblico di età compresa tra i 35 e i 60 anni, ma non mancano giovani che, magari incappando nelle frequenze di Radio Italia Anni 60, vengono attratti dalle note immortali dei grandi cantautori italiani e chiamano l’emittente dicendo di aver scoperto autori come Gino Paoli, i Dik Dik, Ornella Vanoni”.
Ciò che rende la radio così speciale è il fatto di rivolgersi ad un pubblico che è parte attiva dell’intero processo comunicativo. Chi fa la radio deve costruire un pensiero e comunicarlo secondo uno schema efficace. Chi ascolta lo deve elaborare e tradurre in immagini. Radio Italia Anni 60 ha però una marcia in più. Trasmettendo esclusivamente i brani che hanno segnato la storia personale e collettiva di tutti gli italiani negli ultimi sessant’anni questa emittente risveglia ricordi lontani, riaccende emozioni sopite, unisce in un’esperienza condivisa.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/abeb0e51b0a7fc112541bb1986d2ae2f.jpeg)
Un partner per la transizione sostenibile
È nata Doman. Società benefit, la Newco è stata costituita da G&A Group e Habitech - Distretto Tecnologico Trentino Società Benefit, due realtà riconosciute per il loro know how e i valori fondanti.
risposta concreta, chiara ed equilibrata per imprenditori e manager alla ricerca del giusto partner per intraprendere con la loro azienda il viaggio rappresentato dalla transizione sostenibile: con queste motivazioni è nata a fine 2022 Doman. Società Benefit Srl.
La costituzione della newco è frutto della partnership tra G&A Group ed Habitech - Distretto Tecnologico Trentino Società Benefit, due realtà consolidate sul territorio trentino, riconosciute per il loro know how ed i valori fondanti che da anni
ACS acquisisce Advnet
ACS Data Systems ha perfezionato l’acquisizione di Advnet, azienda con sede a Thiene attiva da oltre vent’anni sul mercato It del Nord Italia.
Con questa operazione ACS Data Systems punta a rafforzare la propria offerta nel campo della cybersecurity, settore sempre più strategico e di grande importanza per le aziende. “L’accrescimento costante delle nostre competenze è una delle direttrici su cui abbiamo basato la nostra crescita - ha commentato Luis Plunger, presidente di ACS - il team di Advnet è composto da professionisti di grande valore e il loro ingresso nel nostro Gruppo contribuirà ad allargare la nostra proposta tecnologica ed espandere le competenze nel campo della sicurezza informatica, in particolar modo per quel che riguarda l’Identity and Access Management”. “Iniziamo una nuova fase della nostra vita aziendale – ha dichiarato Daniele Masi, Socio e Direttore Commerciale di Advnet – si tratta di un passo che effettuiamo con grande entusiasmo, perché ci consente di entrare in un’azienda solida, ben strutturata, con cui condividiamo visione e valori”.
le contraddistinguono. G&A Group e Habitech mettono così a disposizione di questa neonata realtà la loro esperienza e la loro voglia di continuare a giocare un ruolo primario nel cambiamento positivo.
Doman. nasce per accompagnare le aziende nello sviluppo di soluzioni che rinforzino l’adozione di un modello rigenerativo, utilizzando strumenti come il Triple Bottom Line Approach e la Stakeholder Theory, a discapito del modello estrattivo a cui siamo abituati.
“In questo specifico momento storico, sociale ed economico, diversi fattori possono spingere le aziende a prendere coscienza della necessità di ampliare la propria visione e integrare nei propri obiettivi di business nuovi elementi oltre al soddisfacimento degli azionisti attraverso il profitto – spiega Claudio Cont, ad di Doman -. Lo chiede il quadro normativo sulla rendicontazione non finanziaria, lo chiedono gli istituti bancari che valutano nuovi parametri di rischio, lo chiedono i clienti o le filiere più complesse. In questo panorama in continua evoluzione, stanno emergendo aziende che culturalmente hanno implementato azioni che sono già ampiamente coerenti con la nuova visione d’impresa che include aspetti ambientali e sociali, oltre a quelli gestionali: E S G. La crescita esponenziale di alcune dinamiche, prime tra tutte l’incremento della popolazione nonché la prosperità acquisita nel diciannovesimo secolo attraverso le innovazioni tecnologiche e di business, hanno generato un forte disequilibrio nel sistema globale che il pianeta non è più in grado di auto-equilibrare. È necessario ripensare i modelli di fare impresa e integrare persone e ambiente come obiettivi primari delle aziende. In Doman. abbiamo unito le forze per mettere a disposizione
delle imprese un team di professionisti che possa aiutare ad iniziare o sviluppare questo percorso verso il nuovo futuro.”
“Credo che oggi il mercato sia sempre più competitivo – aggiunge Davide Gabrielli, ad di G&A Group -. Per generare valore è quindi necessario avere un’identità chiara e distintiva, ma non solo nella promessa. Tutto ciò ha che fare con la cultura aziendale, ossia quella consapevolezza che per migliorare i numeri è necessario evolvere dei comportamenti, ma per farlo è necessario essere consapevoli del perché. Infatti tutto deve partire dal pensiero e dalla visione. Oggi ogni azienda deve essere consapevole che non è solo importante generare numeri importanti in quantità e qualità, ma è più importante sapere come li abbiamo generati e soprattutto capire se l’organizzazione è in grado di ri-generarli. Ecco anche questa è sostenibilità, in quanto se le aziende non sono stabili nei loro mercati, non lo saranno nemmeno i posti di lavoro, non lo saranno i fornitori e non lo sarà il resto della filiera. Ogni azienda oggi deve essere consapevole che è assolutamente primario trovare un nuovo equilibrio, nel gestire l’azienda, nel coinvolgere le persone, nel rapporto con il pianeta, nel selezionare i partner ed i fornitori. È per questa consapevolezza di poter generare un nuovo equilibrio nelle aziende tra persone, profitto e pianeta, che abbiamo deciso di investire e dare vita ad una nuova realtà che possa occuparsi in modo specialistico di questi aspetti.
Una sfida così importante aveva però bisogno di un compagno di squadra altamente qualificato e soprattutto compatibile con il sistema valoriale di G&A Group, per questo abbiamo scelto Habitech, vera eccellenza trentina con competenze in questo ambito davvero di altissimo livello professionale. Ecco perché oggi possiamo dire di avere forse l’offerta nell’ambito sostenibilità più completa ma soprattutto concreta”.
“Abbiamo sempre creduto nel valore della costruzione di relazioni, di reti d’impresa e nella creazione di network – spiega Martina Dell’Antonio, vicedirettore Habitech – un approccio questo che ha permesso negli anni di evolvere nella filiera dell’e-
dilizia sostenibile e dell’efficienza energetica a livello nazionale. La sostenibilità sta diventando un driver guida nelle strategie aziendali ed è anche per tale ragione che il presidente Marco Giglioli, assieme a tutto il cda di Habitech, ha deciso di intraprendere questa nuova sfida assieme a partner di alto livello in grado di offrire servizi alle imprese per affrontare le importanti e complesse dinamiche e le sfide del futuro. Oggi possiamo quindi proporre sul mercato un’offerta completa e concreta per accompagnare le imprese nella crescita verso la sostenibilità a livello di governance, welfare, organizzazione, ambiente, stakeholder e territorio. Vediamo un futuro complesso, fatto di multifattorialità che si incrociano creando scenari non sempre di facile comprensione e soprattutto vediamo nascere società di consulenza con poca esperienza che portano l’imprenditore ad aumentare ancora di più la confusione rischiando di accantonare gli obiettivi di sostenibilità a fronte di molte altre sfide quotidiane che gli stessi devono affrontare per gestire l’azienda”.
Nasce Zucchetti Healthcare
La fusione di Cba Informatica e Softwareuno Ins dà vita a una nuova grande realtà nel settore dell’informatica per la sanità territoriale: Zucchetti Healthcare.
La nuova realtà, nella quale sono confluiti tutti i dipendenti delle due società, si propone di garantire continuità di prodotto ai propri clienti e di investire nello sviluppo di soluzioni digitali che supportino il nuovo modello di Sanità territoriale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Inoltre, Zucchetti Healthcare intende integrare nella propria offerta software una serie di soluzioni innovative sia per l’automazione dei processi nelle residenze, come la domotica, sia per il miglioramento dell’assistenza del cittadino al proprio domicilio, come la telemedicina, con l’obiettivo di supportare il Sistema Sanitario Nazionale nell’affrontare le sfide della pandemia e dei cambiamenti demografici attraverso lo sviluppo di un ecosistema digitale per la sanità, interoperabile e interconnesso.
QUANDO SCEGLI UN APPARECCHIO ACUSTICO
STORIA: dal 1978 al servizio del tuo udito.
ECCELLENZA: la tecnologia più avanzata Oticon, Maico di cui siamo concessionari esclusivi e Phonak di cui abbiamo in esclusiva Lyric.
PROFESSIONALITÀ: 12 dottori audioprotesisti costantemente aggiornati pronti ad accoglierti ovunque tu sia.
PRESENZA CAPILLARE SUL TERRITORIO: 2 sedi, 15 filiali, 15 recapiti.
SEMPRE APERTO: sede di Trento anche sabato mattina e tutto agosto.
ASSISTENZA A DOMICILIO E NELLE RSA: per chi non può raggiungerci.
SCREENING GRATUITO: in 120 farmacie aderenti alla campagna di prevenzione dell’udito.
ACCESSIBILITÀ ALLA SEDE: comoda anche per disabili con 10 posti auto.
AMBULATORIO OTORINO: a disposizione dei nostri clienti.
CORSO UDITO FACILE: video tutorial per familiarizzare con i tuoi apparecchi acustici sul nostro canale youtube.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/f1657ded622036fe7058250b8aa099da.jpeg)
DA NOI HAI MOLTO DI PIÙ... ...E TUTTO INCLUSO!
Un territorio da valorizzare
dice “Giudicarie e Rendena”, ché se si dovesse fare menzione dei toponimi significativi di un territorio così vasto, e così vario, la lista sarebbe troppo lunga…
La porzione di Trentino assegnata a questa delega è ricca: si tratta di un territorio molto esteso, ma soprattutto di un territorio con caratteristiche e vocazioni diverse, che si colgono, attraversandolo, con il mutare del paesaggio.
Dal Parco Adamello Brenta al Lago d’Idro, dalle mete più popolari del turismo di montagna ai bacini artigianali, quando non marcatamente industriali, passando per le piane coltivate del Bleggio e del Lomaso. Giudicarie e Rendena rappresentano una straordinaria, peraltro tipicamente trentina, complementarietà di identità e settori.
In questo contesto opera circa il 10,1% delle imprese industriali provinciali. Per lo più lungo la Valle del Chiese, ma anche nella busa di Tione, si è sviluppato negli anni un distretto industriale legato prevalentemente alla metalmeccanica e alla lavorazione del legno, ma anche, naturalmente, al turismo invernale ed estivo, e mi riferisco in questo caso agli impianti a fune. Rispetto al ramo di attività, fa caso a sé e merita di essere menzionata la presenza delle terme di Comano, che influenzano marcatamente l’economia delle Giudicarie Esteriori. Con qualche importante eccezione, le imprese che insistono sui nostri territori sono per lo più di piccole dimensioni e di proprietà locale.
Persone e merci transitano attraverso il territorio, in ingresso e in uscita, con non pochi problemi…
La viabilità è da sempre un tasto dolentissimo
per le nostre valli. Diversi, nelle Giudicarie, sono i nodi critici, ma il triste primato appartiene al ponte sul torrente Caffaro, nel comune di Bagolino. La vicenda ha dell’assurdo: le misure adottate in questi anni sono state dispendiose e totalmente inutili. A più riprese, anche a livello istituzionale, la nostra Associazione è intervenuta per favorire una soluzione definitiva. Di poche settimane fa è la notizia che la Provincia di Brescia finanzierà un intervento decisivo: speriamo che sia la volta buona. Altro collo di bottiglia è la circonvallazione di Pinzolo: in questo caso, sempre nelle scorse settimane, la nostra Provincia ha annunciato l’apertura delle buste per l’affidamento dell’appalto. Da ultimo, un’altra strozzatura al traffico che vale la pena di ricordare è sulla statale di Breguzzo, dove un edificio ad angolo rende il passaggio molo difficoltoso, congestionando la circolazione. Sulle in-
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/6bb63e85548a47ceedd0d27ee58640c0.jpeg)
frastrutture virtuali, la situazione è migliorata: da qualche anno le nostre aziende si appoggiano alla fibra, che è oggi disponibile anche per i privati.
Come altre valli e località decentrate del Trentino, anche questo territorio fa i conti con il fantasma dello spopolamento?
A dire il vero, negli ultimi tempi, certamente anche a seguito dell’esperienza Covid, stiamo registrando un movimento inverso. Diverse persone sono venute a lavorare in queste zone alla ricerca di uno stile di vita più sano, di un ambiente incontaminato, di spazi per il benessere del corpo e della mente. Certamente chi cerca di trasferirsi in prossimità delle località turistiche si scontra con il problema dell’alloggio, già evidenziato dai colleghi del Trentino orientale: trovare casa è difficile, perché i proprietari preferiscono affittare per tempi brevi ai turisti, e quando ci si riesce spesso i costi sono insostenibili. Ciò detto, le nostre imprese continuano a non trovare lavoratori. Quando leggo che la disoccupazione giovanile in Italia è arrivata al 27% mi chiedo: com’è possibile che nella mia azienda siamo sotto organico da tre anni? Per risolvere alla radice questo paradosso stiamo lavorando moltissimo, come Associazione e a livello di sistema al fianco delle scuole: mi piace segnalare in questo senso una bellissima
iniziativa frutto della collaborazione tra l’Enaip di Tione e tre aziende del posto, che hanno promosso un corso post diploma in robotica industriale, in grado di offrire ai giovani una preparazione di alto profilo adeguata alla domanda di lavoro del territorio.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/a2d9a2b392895ca375ea53d46042693a.jpeg)
Non possiamo evitare infine di parlare di energia…
Un problema generale, che qui assume una connotazione diversa, quanto meno in termini di percezione. Il Sarca è il fiume che produce più energia elettrica d’Italia: siamo la parte del Trentino in cui insiste il maggior numero di centrali idroelettriche. Produciamo energia sfruttando le nostre risorse naturali, e poi la paghiamo come se venisse prodotta con il gas russo: è un controsenso particolarmente difficile da accettare per chi vive in queste zone. Il tema del valore dell’indipendenza energetica sollevato da questa emergenza dovrebbe suggerirci di affrontare con coraggio anche un altro nervo scoperto che interessa l’intera provincia di Trento: mi riferisco in questo caso allo smaltimento dei rifiuti e all’opportunità che il Trentino si doti finalmente di un termovalorizzatore. Un tema che merita di essere affrancato da ideologie e opinioni preconcette, e di essere affrontato con competenza e lungimiranza. (sb)
In armonia con l’ambiente per tradizione
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/cb42c58f93423e6f1f75f0326a86672b.jpeg)
Da sessant’anni la segheria Galante è punto di riferimento per la lavorazione del legno in Valle del Chiese. “Il legno è elemento di sintonia fra l’uomo e la natura”.
e perlinati: questo il core di Galante, la segheria costituita negli anni ’60 in valle del Chiese dai fratelli Carmelo e Narciso Galante. Gestita oggi dalla seconda generazione – quattro cugini, i figli dei due fondatori – affianca oggi a queste storiche produzioni anche una nuova gamma di semilavorati lamellari per serramenti. Galante ha sede a Condino nel Comune di Borgo Chiese, dove occupa una ventina di persone. Da quasi sessant’anni è punto di riferimento nella valle. Tradizione famigliare e forte radicamento sul territorio sono per l’azienda il miglior biglietto da visita come garanzia di qualità, affidabilità e credibilità. Galante nasceva nel 1964, ma la tradizione della lavorazione del legno era già presente in famiglia da diversi decenni. Una lunga storia che ha tramandato la passione per il lavoro, il rispetto delle persone e la tutela dell’ambiente. “Nell’approvvigionamento della materia prima – spiega Stella Galante, titolare con la sorella e con suoi cugini dell’azienda – ricerchiamo prima di tutto la qualità del legname, un punto di forza che ci contraddistingue. Per quanto riguarda le attività di segheria, ci riforniamo esclusivamente di legnami che provengono dal Trentino e dall’Alto Adige. Per la
SEGATI produzione di perlinati, invece, acquistiamo all’esterno dai Paesi vicini, come Austria e Germania oppure dal Nord Europa”. Tutto avviene nel pieno rispetto dell’ambiente. “La nostra attività ha inizio dal territorio – continua Galante – dove abbiamo le nostre radici. Qui, tutte le nostre lavorazioni avvengono nel massimo rispetto dell’ambiente che ci circonda. Il legno è materia prima preziosa, rinnovabile per eccellenza ed è anche elemento di sintonia fra l’uomo e la natura”. Le numerose certificazioni dell’azienda vanno in questa direzione. Galante, infatti, oltre al rispetto degli standard qualitativi più elevati nel campo del trattamento di imballaggi e dell’utilizzo di materiali legnosi a fini strutturali, possiede anche il certifica-
to Pefc, protocollo per l’utilizzazione del legno in campo edilizio che garantisce una filiera di approvvigionamento, produzione e vendita in totale equilibrio con l’ecosistema.
In casa Galante, l’attenzione alla qualità, alla sicurezza e all’ambiente si traducono in vantaggi per il cliente: “Andiamo incontro a ogni singola richiesta – proseguono i cugini Galante – mettendo al centro le esigenze dei nostri committenti per soddisfare al meglio ogni loro aspettativa. Serietà e onestà nei rapporti personali sono i valori principali della nostra tradizione famigliare: è questo che ci hanno insegnato i nostri genitori”. Il mercato di riferimento interessa soprattutto il Trentino-Alto Adige ma anche le regioni vicine. “Lavoriamo bene – prosegue la titolare – in quasi tutto il nord Italia, con quote maggiori in Veneto e Lombardia. Più difficile, invece, affermarsi a nord delle Alpi, dove operano i colossi austriaci e tedeschi, i principali player sul mercato”.
mento di domanda contando sulla professionalità e la passione dei propri collaboratori e su un piano di rinnovamento della propria sede. “Tra il 2020 e il 2022 – conclude Stella Galante – abbiamo effettuato importanti investimenti. È stato completamente rinnovato il reparto segheria e taglio con l’acquisto di nuovi macchinari. Novità
La sede di Condino è il cuore dell’azienda. Si svolge tutto qui, dove hanno sede gli uffici commerciali, le linee dalla produzione e i magazzini per lo stoccaggio. Avvengono a Condino tutte le lavorazioni di Galante: dalla prima fase della scortecciatura (con apparecchiature di ultima generazione che permettono una migliore conservazione del legname), all’ultima fase dell’essicazione nel forno (un impianto all’avanguardia, dove la caldaia funziona con combustibile a biomassa ricavato dalla lavorazione del legno compatto naturale). Protagonista di un recente percorso di crescita aziendale, Galante è riuscita a far fronte all’au-
significative hanno riguardato anche l’automazione nell’ambito della movimentazione interna della materia prima. Per quanto riguarda invece l’approvvigionamento energetico, abbiamo completato nella primavera scorsa l’installazione dei pannelli solari, con un nuovo impianto che rende il nostro stabilimento molto più sostenibile ed energicamente virtuoso”. (adb)
“Nell’approvvigionamento della materia prima ricerchiamo prima di tutto la qualità del legname, un punto di forza che ci contraddistingue”
“Tutte le nostre lavorazioni avvengono nel massimo rispetto dell’ambiente che ci circonda”
Sulle ali dell’innovazione
Innova ha superato in meno di vent’anni i 100 milioni di fatturato. Il segreto? Passione, entusiasmo, personalizzazione, ma soprattutto innovazione.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/f6630f02a0e1450f20375809fb21c698.jpeg)
ali dell’innovazione che l’azienda ha preso il volo. Il logo della società raffigura una farfalla, simbolo di rinascita e cambiamento, che dalla crisalide si trasforma per rinascere, libera di volare. Nata nel 2004 a Pieve di Bono nel centro BIC e dal 2016 trasferita a Storo, in valle del Chiese, Innova ha superato in meno di vent’anni i 100 milioni di fatturato e si presenta oggi con un gruppo di tre società (a breve la costituzione di una quarta) che dà lavoro a più di 300 dipendenti diretti. Come è stato possibile correre da zero a cento (milioni) così velocemente? “Tanta passione, entusiasmo e serietà, produzione just in time e una forte personalizzazione”, spiega Oreste Bottaro, fondatore e ceo dell’azienda. “Ma soprattutto –sottolinea – abbiamo portato sul mercato prodotti più innovativi dei nostri competitors. Questo ci ha consentito, tramite l’esclusività, di avere una buona marginalità da rinvestire continuamente in ricerca e sviluppo”.
Oreste Bottaro è imprenditore e ideatore visionario, padre di tante innovazioni brevettate che
hanno scritto pagine importanti della storia della climatizzazione residenziale in Italia e all’estero. Questo, infatti, è il core business dell’azienda: “Ideiamo, progettiamo, produciamo e commercializziamo macchine per la climatizzazione dell’aria residenziale. Pompe di calore, sistemi di ventilazione meccanica controllata, ventilconvettori, climatizzatori senza unità esterna, dispositivi per il recupero del calore degli impianti idrosanitari”. Per ciascuno di questi ambiti, Innova dispone di soluzioni uniche sul mercato che offrono prestazioni e caratteristiche esclusive. Le pompe di calore Innova (per riscaldare, climatizzare e produrre acqua calda sanitaria con la massima efficienza per tutta la casa) sono disponibili in una vastissima gamma con o senza unità esterna, con tecnologia aria/aria, aria/acqua, acqua/acqua, terra/ acqua, per edifici di nuova costruzione o interventi di ristrutturazione. I sistemi Vmc (sistemi di ventilazione meccanica controllata per risolvere problemi relativi alla formazione di muffe o umidità in ambiente domestico con l’integrazione del recupero di calore) offrono soluzioni evolute che ripristinano la giusta traspirazione dell’edificio
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/57e31c0dcd4b2a40aff565b0baf00aeb.jpeg)
senza comprometterne l’efficienza e la silenziosità. I ventilconvettori Innova (un’evoluzione dei tradizionali termosifoni/caloriferi) sono capaci di garantire caldo, freddo e deumidificazione con il minimo ingombro e il massimo risparmio energetico anche grazie alla speciale tecnologia DC Inverter. I climatizzatori senza unità esterna (silenziosi, potenti e poco ingombranti) sono unità ad alta efficienza con design ipercompatto, in grado di minimizzare l’impatto estetico (solo 16 centimetri di profondità) ed evitare le impattanti unità esterne dei comuni climatizzatori. Nel campo, infine, dei dispositivi per il recupero del calore degli impianti idrosanitari, Innova possiede il primo recuperatore di calore disponibile sul mercato: una soluzione che garantisce un risparmio energetico fino al 75%.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/e22da64c51afd4567ddfb5d473e419be.jpeg)
Facili da installare e monitorare, i prodotti targati Innova possono essere controllati anche da remoto con il sistema Butler Pro, il web server Innova che “consente di gestire l’intero impianto di climatizzazione impostando il comfort estivo e invernale: tante funzioni integrate e un servizio di assistenza sempre connesso”.
L’esclusività delle soluzioni Innova ha consentito all’azienda di affermarsi ampiamente all’este-
ro. “Siamo presenti in Italia e in tutta Europa con vendita diretta e tramite una rete di distributori che operano con il nostro marchio. Sui mercati extraeuropei siamo ben posizionati in Australia, in Canada e negli Stati Uniti. Proprio negli Usa stiamo conoscendo una forte crescita: un tipo di mercato molto interessato ai nostri climatizzatori senza unità esterna. Forniamo inoltre aziende che operano con altri brand, alcuni molto importanti, che si riforniscono a noi. In questo modo i nostri prodotti raggiungono i mercati di tutto il mondo”. Il cuore di Innova rimane a Storo, dove si trovano 250 dipendenti, fortemente legati al territorio. A Tione è presente anche la controllata Innova Egineering Srl, con una ventina di dipendenti, costituita per promuovere all’interno del Gruppo la ricerca e sviluppo. In Lombardia, invece, ha sede Sinergia Srl con lo stabilimento di Morbegno (provincia di Sondrio), che impiega una cinquantina di collaboratori per la produzione degli impianti per la ventilazione meccanica controllata. “A breve – aggiunge Bottaro – costituiremo una nuova società, Katana, che si occuperà delle verniciature e lavorazioni meccaniche funzionali alla nostra produzione”.
Nella valle del Chiese, il legame con il territorio resta fondamentale: una questione non soltanto di business ma anche di orgoglio personale. “Desideravo fortemente – conclude il fondatore –costruire e far crescere l’azienda sul mio territorio, dove sono nato. Non ho mai considerato il contesto geografico periferico uno svantaggio. Al contrario, ho cercato di valorizzare gli elementi che poteva offrire. I contatti con la comunità del luogo ci hanno molto favorito e siamo diventati un punto di riferimento per la valle. Ci dicono che rappresentiamo un modello. Ne sono orgoglioso. Ma non è con questo sguardo che intendo pensare al Gruppo Innova: non voglio pensare al passato o al presente ma continuo a pensare al futuro, non penso a quello che ho fatto ma a quello che farò e la crescita è l’unica via possibile”. (adb)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/0e983cae6e86a2c8915efa7ef62b7eb0.jpeg)
Produzione di lampade per interni di design, consulenza e progettazione illuminotecnica
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/33ada926a2d0247d613bb64e0db1928b.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/1caae8ebf589f984d4d63d15a01093ab.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/faf1ea7867d040ca2f0ef423ceb94601.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/d4acfb39324dc90e5f4aeb8dd21ec3e5.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/a0b3f496d3059b34a006f868a39c5d2d.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/fd2bcb3baf25be0388403bca94a90704.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/09477b67ddebecc9adb59020482edfad.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/782df72a130bf7b6cfac22936401da34.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/42f8de970faaf7379df469c649ba4b05.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/15cc4a49ffc5ce70148b1878d3c23405.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/15cc4a49ffc5ce70148b1878d3c23405.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/f58b93ddd9e3646c519f7c83104f2f8d.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/54e7b7dcfe0dd8de38dac05fa5634ee9.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/4884ed145cef5bd48c1892ec60b7002c.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/d9ce8b9a85e2e1fb33797f932776a854.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/e8fadf14131dddeb5c7b0dfb69e075c7.jpeg)
Rotaliana srl Showroom & spaccio aziendale Via Trento 115-117 38017 Mezzolombardo (TN)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/96cd2edee517fe349f1d33f36c5af83b.jpeg)
T. +39 0461 60 65 75
showroom@rotaliana.it www.rotaliana.it
Destinazione Emirati Arabi
CMV, azienda della Valle del Chiese che produce macchine e impianti per la siderurgia, è presente sui mercati di tutto il mondo. Ora sta per sbarcare anche ad Abu Dhabi con una commessa che sfiora i 10 milioni di euro.
C mv che consegniamo sono prodotti unici e vengono realizzati interamente su commissione del cliente. La customizzazione è totale. Ci adattiamo agli spazi che ci vengono indicati per il posizionamento
sbarca negli Emirati Arabi, consolidando la propria presenza in un mercato decisivo per il proprio business. “Per la prima volta – spiega Davide Salvi, amministratore delegato dell’azienda – lavoriamo in questo Paese. Siamo impegnati nella fornitura e costruzione chiavi in mano di un grosso impianto per un valore che si avvicina ai 10 milioni di euro. Una commessa che rappresenta una sfida eccezionale carica di aspettative e responsabilità. Tra le soddisfazioni più grandi, la fiducia riposta in noi da Tenaris, leader mondiale nella produzione e fornitura a livello globale di tubi in acciaio e servizi per i settori gas e petrolio, che ha scelto la nostra azienda come partner per la costruzione dell’impianto”.
Cmv ha sede a Sella Giudicarie, in valle del Chiese, dove produce macchine e impianti per la siderurgia. “Progettiamo, forniamo, installiamo e mettiamo in servizio – continua Salvi – macchine e impianti per la movimentazione automatica di prodotti per la siderurgia. Quasi tutti i macchinari
degli impianti, quelli di volta in volta disponibili all’interno degli stabilimenti in cui andiamo a operare, risolvendo così anche i problemi di logistica. Lavoriamo con un altissimo grado di specializzazione in una nicchia di mercato. Per questo abbiamo pochi competitors in Italia e all’estero e realizziamo buona parte del nostro fatturato sui mercati di tutto il mondo. Siamo presenti in quasi tutti i Paesi d’Europa, con quote particolarmente significative in Francia, Germania e Romania. Nelle Americhe lavoriamo soprattutto in Messico, negli Stati Uniti e in Canada, in Argentina e in Colombia”.
La vocazione all’export deriva anche dal rapporto
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/ae4e9fd1650fa106574579b4034822d8.jpeg)
”Le soddisfazioni più grandi, la fiducia riposta in noi da Tenaris, leader mondiale nella produzione e fornitura a livello globale di tubi in acciaio e servizi per i settori gas e petrolio, che ha scelto la nostra azienda come partner per la costruzione dell’impianto”
stretto tra Cmv e Tenaris, la multinazionale che ha portato l’azienda della valle del Chiese ad Abu Dhabi. Tenaris, infatti, si rivolge con regolarità da tanti anni a Cmv commissionandole impianti e macchinari da installare in molti stabilimenti del mondo. Il colosso, che ha sviluppato in proprio originali tecnologie del processo produttivo, opera in 30 Paesi differenti con vendite annuali per 6,5 miliardi di dollari e circa 23mila dipendenti. Leader mondiale nella produzione di tubi e servizi correlati per l’industria energetica, ha trovato l’eccellenza proprio in valle del Chiese. “Ai nostri clienti – sottolinea Davide Salvi – garantiamo qualità, rispetto delle tempistiche e soluzioni innovative completamente personalizzate. Partendo dal progetto, costruito su misura per e con il committente, realizziamo studi di fattibilità basati sulla nostra esperienze trentennale”.
Ingegno e voglia di innovare, passione e totale dedizione verso il cliente, flessibilità e puntualità, onestà e responsabilità: sono questi valori di Cmv, azienda fortemente internazionalizzata con le radici in valle del Chiese.
Nello stabilimento di Sella Giudicarie, headquarter di Cmv, la società impegna 45 collaboratori
prevalentemente del territorio. “Facciamo il possibile – spiega Enrico Gasperi, consigliere delegato Cmv, presente in azienda dal 2007 – per lavorare con personale della valle e delle vallate confinanti. Avviene qui, a Sella Giudicarie, tutta la produzione e qui hanno sede tutti gli uffici. Molti dipendenti lavorano con noi da decenni. Conserviamo con queste famiglie e con la comunità locale un legame molto stretto, che contribuisce a legittimare la nostra presenza sul territorio. Certamente, non mancano le criticità. La delocalizzazione ci penalizza perché siamo lontani dalle autostrade. Il 90% della nostra produzione viaggia via nave, perlopiù con partenza dal porto di Genova, per essere consegnata ai committenti. I costi di trasporto incidono molto e ci converrebbe spostare la sede in aree più centrali. Ciò nonostante, ribadiamo la nostra volontà di rimanere qui. Penso agli anni compresi tra il 2010 e il 2015, per esempio, quando, a seguito di una fase di crescita aziendale, riflettemmo sull’opportunità di spostarci fuori regione per godere di un migliore accesso alle reti viabilistiche. Ecco, anche in quel caso, decidemmo di restare in valle del Chiese, considerando come un valore aggiunto il rapporto con il territorio”. (adb)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/af01060aee314c206127ea199e726319.jpeg)
Partener Unico - definiamo e arrediamo lo spazio
aziendale, commerciale e industriale
Partener Unico - definiamo e arrediamo lo spazio
aziendale, commerciale e industriale Your office, our concern
email: commerciale@alfaservizi.eu
38068 Rovereto (TN)
Via del Garda 48/E
tel.: +39 0464 421069
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/26ace752783a63178c74b3223d4e42a9.jpeg)
Via del Garda 48/E tel.: +39 0464 421069
www.alfaservizi.eu
email: commerciale@alfaservizi.eu
email: commerciale@alfaservizi.eu
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/02325be84ac0e1c7b4c89ee2531ad9c8.jpeg)
Il cambiamento come core business
Sovecar, l’impresa che ha fatto del cambiamento il suo business, incrementando in soli due anni il fatturato di oltre il 50%, è pronta a un nuovo passo avanti: l’acquisizione della Girardi Termosanitari di Cles.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/d9fd51cc433156c9dba3971787b8e9b2.jpeg)
due anni ha incrementato il fatturato di oltre il 50% passando dai 18 milioni del 2021 ai 28 del 2022, ha fondato la società Leva, uno studio di ingegneria dedicato alla progettazione tecnica ed esecutiva dei lavori sui cantieri edili in modo da rendere lo svolgimento delle varie fasi più veloce e dinamico, ed ora sta perfezionando l’acquisizione di un’altra impresa con l’intento di unire know how e competenze e ampliare ulteriormente i settori di intervento. Sovecar, storica società trentina nata per occuparsi di vendita ed assistenza di carrelli elevatori, è emblema di un’azienda in costante innovazione, attenta ai cambiamenti e alle nuove opportunità. “Nel corso dei nostri quarant’anni di vita – spiega Marco Giglioli, figlio del fondatore Enrico e ora ai vertici dell’azienda – abbiamo sempre creduto nell’importanza di saper cogliere il cambiamento”. È così che sono nati altri tre brand: Italnolo, marchio dedicato al noleggio di prodotti e attrezzature per l’azienda o il privato, CLIMAcenter che promuove servizi di climatizzazione e impianti basati l’utilizzo di energie rinnovabili e Klimt, società fondata nel 2021 che offre servizi di assistenza e manutenzione, guidata dalla figlia di Marco, Erica. “La
crescita straordinaria degli ultimi anni, siamo passati da bilanci di 7-8 milioni pre-pandemia ai 28 milioni del 2022 (ed un organico di circa 90 collaboratori), ci ha spinto ad un ulteriore passo avanti – prosegue –. L’acquisizione della Girardi Termosanitari di Cles, azienda di impiantistica termoidraulica con un organico di 25 collaboratori molto qualificati e 4 milioni di fatturato”, la sede e magazzino Cles ed una unità operativa a Dimaro, in val di Sole. Non un’attività in difficoltà, dunque, ma un’impresa solida. “Il processo di acquisizione durerà tre anni. Inizialmente, con l’attuale titolare Ermes Girardi formeremo una newco, di cui diverrà amministratore, e lavoreremo in modo integrato, unendo le nostre competenze. In seguito, la newco verrà totalmente inglobata da Sovecar che diventerà così una realtà ancora più strutturata con un’offerta di prodotti e servizi più varia e completa”. Mentre Sovecar si occupa da sempre della realizzazione di impianti in ambito residenziale e civile, la Girardi Termosanitari vanta invece un’ importante esperienza nella realizzazione di impianti nei settori alberghiero e industriale. Acquisendo l’impresa della Val di Non, Sovecar potrà estendere il proprio raggio d’azione in am-
biti in cui, grazie agli investimenti promossi dal Pnrr, sono previsti nei prossimi anni importanti interventi di riqualificazione.
Giglioli è ottimista riguardo al futuro economico del territorio trentino. “Il Pnrr rappresenta un’occasione straordinaria e il progetto ‘Duemilatrentino – Futuro Presente’, promosso dal presidente degli industriali trentini, Fausto Manzana, indica la via che tutti noi dovremmo seguire”. Quello della sostenibilità nelle sue molteplici accezioni è un tema centrale nel modello di business elaborato da Giglioli che, in linea con i fattori ESG (Environment, Social, Governance), è in attesa di conseguire la Certificazione B-Corp (che misura l’impatto delle attività aziendali negli ambiti ESG), ha trasformato la sua impresa in una Società Benefit, ha ottenuto il marchio Family Audit ed ora è impegnata nella realizzazione del primo bilancio di sostenibilità. “Dobbiamo saper guardare oltre il
presente. Le sfide future riguardano la responsabilità sociale d’impresa. Se un tempo l’obiettivo principale di ogni azienda consisteva nell’essere attraente dal punto di vista economico, oggi principi e valori morali giocano in questo senso un ruolo determinante. Per avere successo ed essere quindi innovativa e competitiva un’impresa deve improntare il proprio modello di business sul rispetto dell’ambiente e dei collaboratori, agendo attraverso una governance efficace, inclusiva e trasparente”. Un asset immateriale dal valore inestimabile che rappresenta la vera leva dello sviluppo futuro non solo delle singole realtà, ma dell’intera società e del territorio. Con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dal 2015, l’Onu ha dato il via a una fase che sarà determinante per il benessere e la prosperità dell’intero pianeta. “Sta a noi decidere se e in che in misura vogliamo farne parte”. (gt)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/c8899d70ffc37868c829fd88e7ae9917.jpeg)
Le porte d’ingresso Hörmann, grazie alle componenti ad alta efficienza energetica, garantiscono elevati coefficienti di isolamento termico.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/594a7338ba7fa571f579d05780cf5ade.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/1dfd3830ed096b9692158b1b67143065.jpeg)
Le migliori performance antieffrazione incontrano un design contemporaneo.
Visita il nostro sito e scopri la serie completa.
Progetti europei: una concreta opportunità
Ottenere finanziamenti per sviluppare un’idea innovativa, accrescere la competitività aziendale e migliorare i processi produttivi: molte le occasioni da cogliere al volo.
siamo messi in gioco con la progettazione europea nel 2014 partecipando a un ambizioso progetto di ricerca Horizon 2020 con un vasto partenariato internazionale”, spiega Maurizio Gianordoli, ceo di Social IT. “Da allora non ci siamo più fermati: abbiamo partecipato a numerosi progetti a livello europeo, nazionale e locale, collaborando con un ampio network di aziende ed enti di ricerca pubblici e privati, consolidando così il nostro know-how”.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/aff856b6ea2b81931d401978c780fc82.jpeg)
Con sede a Trento in via Kufstein, Social IT è nata nel 2011 per offrire soluzioni informatiche innova-
tive a soggetti che operano nel settore socio-sanitario, in particolare dei servizi alla persona. Accanto ai due principali asset aziendali – lo sviluppo software e i servizi Saas in ambito socio-sanitario – Social IT ha ampliato il proprio business offrendo servizi di consulenza per accompagnare i suoi clienti nell’accesso ai fondi nazionali ed europei. Un ramo aziendale, questo, che sta diventando strategico per l’azienda e che fa di Social IT uno dei pochi esperti nel settore.
“I cambiamenti economico-sociali avvenuti negli ultimi anni – spiega Gianordoli – hanno spinto le aziende a ricercare strategie dinamiche e tempestive per riuscire a mantenere la competitività su un mercato in continua evoluzione. I finanziamenti europei e nazionali a fondo perduto costituiscono un’opportunità per le aziende di tutti i settori produttivi, poiché forniscono un supporto concreto di crescita e innovazione. Accedere a tali opportunità richiede tuttavia conoscenze specifiche e molto verticali. Ed è per questo che da alcuni anni Social IT ha messo a valore l’expertise acquisito sul campo offrendo ad altre imprese un servizio di consulenza per l’accesso ai finanziamenti”. Spesso le aziende non riescono a trovare internamente le risorse per partecipare ai bandi: potersi affidare a un team di professionisti altamente qualificato fa la differenza. “Ai nostri clienti offriamo un sostegno concreto nell’accesso ai fondi, fornendogli tutti gli strumenti per comprenderne il funzionamento e consentirgli così di compiere le giuste scelte per favorire la crescita aziendale. Esistono infatti specifici programmi di finanziamento a fondo perduto, che consentono alle aziende di ridurre i costi connessi allo sviluppo di progetti imprenditoriali ambiziosi e innovativi, consentendo l’aumento della competitività azien-
dale e supportandone la crescita”. Per molte aziende, ottenere questo tipo di finanziamenti significa riuscire a compiere un salto significativo anche in termini di internazionalizzazione dell’impresa, in quanto la realizzazione di progetti europei consente alle aziende di entrare in nuovi mercati e di espandere la propria base di clienti. Inoltre, favorendo le occasioni di networking con altre organizzazioni e imprese, i fondi europei offrono l’opportunità di condividere conoscenze ed esperienze con altre organizzazioni provenienti da diversi settori e discipline, stimolando l’innovazione e la creazione di nuove partnership internazionali. Le aziende che riescono a trarne i maggiori benefici, sia in termini di crescita del personale sia di espansione oltre i confini nazionali, sono soprattutto le Pmi, indipendentemente dal settore produttivo. Social IT è un esempio concreto di Pmi che è riuscita a crescere grazie a queste opportunità di finanziamento”.
Il servizio di consulenza offerto da Social IT si distingue perché propone un percorso personalizzato di accompagnamento alla progettazione, basato sulla creazione di un rapporto di fiducia e su un supporto continuativo. “Durante il primo incontro con il cliente – spiega Gianordoli – analizziamo le sue idee progettuali validandole attraverso un’analisi di fattibilità. Con il servizio di scouting individuiamo il bando più adatto alle sue esigenze e iniziamo a redigere la proposta progettuale fianco a fianco, supportando la gestione di tutte le pratiche amministrative, fino alla sottomissione del progetto. Nel caso il cliente lo desideri, la consulenza offerta da Social IT può prevedere anche la gestione operativa e amministrativa del progetto approvato. Non ci sono restrizioni sull’ambito tematico dei progetti presentabili: potenzialmente tutte le imprese possono accedere ai finanziamenti attualmente disponibili e nei prossimi anni vi saranno grandi opportunità per tutti”. (adb)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/1916317500a6fd7276d96805cda807d8.jpeg)
Una sinergia per combattere i cyberattacchi
Le aziende trentine hanno la possibilità di appoggiarsi a una rete territoriale forte che le può supportare nella difesa contro il crimine informatico: a Palazzo Stella la presentazione della task force.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/3d05d14726cbbae2f3f5cfa3a15f200c.jpeg)
è quello di una guerra sotterranea che si sta diffondendo a vista d’occhio in tutte le direzioni. Nessuno è più esentato dal mettere in campo azioni forti, attraverso investimenti necessari a scoraggiare almeno gli attacchi meno sofisticati. I dati parlano chiaro, le aziende italiane in particolare quelle più piccole, non hanno investito ancora abbastanza in misure di sicurezza avanzate. L’ultimo rapporto Istat Imprese e Ict 2022 delinea come solo circa il 30% delle imprese ha in essere sistemi avanzati di difesa informatica: come, ad esempio, il monitoraggio della sicurezza, l’utilizzo della doppia autenticazione, la valutazione del rischio e test di sicurezza sulla rete. Questa bassa percentuale espone le aziende a un
rischio troppo grande per non essere preso in considerazione.
Negli ultimi due anni complici la pandemia prima e lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina poi, anche nel nostro Trentino sono cresciute esponenzialmente le segnalazioni di attacchi informatici verso le imprese. Per questo l’Associazione ha deciso di muoversi per sviluppare un progetto sulle cybersicurezza che potesse servire in primis a diffondere consapevolezza del problema e offrire inoltre degli strumenti per ridurre la superficie di attacco delle imprese. Con questo obiettivo Confindustria Trento, Università di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Trentino Digitale e il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Trentino-
Alto Adige della Polizia di Stato hanno stretto nei mesi scorsi una serie di partnership che consolidano in Trentino un ecosistema di rilevanza internazionale. Il potere di fuoco della task foce è stato presentato a Palazzo Stella in occasione dell’appuntamento “Sicurezza digitale per le imprese”. L’evento al quale hanno partecipato circa un centinaio di persone, è stata anche l’occasione per ascoltare un ospite di eccellenza, nominato anche tra i 50 italiani più influenti al mondo sul tema della cybersecurity, il professor Giovanni Vigna, in collegamento dalla California. Dall’alto della sua esperienza accademica all’Università di Santa Barbara e lavorando inoltre per VMware, è riuscito a dare una panoramica chiara alle aziende del territorio, con lucidi spunti di notevole importanza. “La cybersecurity – ha spiegato – è diventata un tassello fondamentale per lo sviluppo di una realtà industriale, produttiva o di servizi. Accanto ad investimenti in macchinari e capitale umano, è obbligatorio puntare su un’infrastruttura informatica resiliente e sulla sensibilizzazione dei propri collaboratori. Non deve essere più l’eccezione, ma la regola. Il mondo è cambiato e anche il modo di fare impresa è cambiato con lui. Non possiamo più rilegare i sistemi di sicurezza informatica a meri tecnicismi superflui, ma dobbiamo ripensare alle priorità di sviluppo aziendale. Le aziende
All’evento sono intervenuti:
Roberto Busato , direttore generale di Confindustria; Sandro Raimondi , procuratore della Repubblica di Trento; Giovanni Vigna , Professor University of California in Santa Barbara e Sr. Director of Threat Intelligence at VMware; Paolo Giorgini , direttore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione; Bruno Crispo , professore Ordinario del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione, entrambi per l’Università di Trento; Silvio Ranise , direttore del Centro per la Cybersecurity di Fondazione Bruno Kessler e Professore Ordinario Università di Trento; Kussai Shahin , direttore generale di Trentino Digitale; Alberto Di Cuffa , dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Trentino - Alto Adige della Polizia di Stato.
devono dotarsi di sistemi che possano minimizzare la superficie di attacco e sviluppare procedure interne per sviluppare consapevolezza dei propri dipendenti”.
Da questo momento le aziende trentine hanno la possibilità di appoggiarsi a una rete territoriale forte che le può supportare nella difesa contro il crimine informatico. (db)
lI futuro dell’UE e delle Regioni: Confindustria Trento a Venezia
Il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana e il direttore Roberto Busato hanno preso parte a Venezia al convegno organizzato da Confindustria nazionale e Confindustria Veneto dal titolo “Transizione e Sviluppo: il futuro dell’Ue e delle Regioni”. L’evento è stato promosso con l’obiettivo di condividere le strategie che le Regioni possono adottare per superare le crescenti sfide economiche e sociali degli ultimi anni, anche grazie al ruolo centrale dell’Unione Europea. Ai saluti istituzionali hanno fatto seguito due sessioni di interventi, tra i quali quelli di Stefan Pan , delegato del presidente di Confindustria per l’Europa, e dei ministri Raffaele Fitto e Adolfo Urso . Relatori della tavola rotonda sono stati il ministro Roberto Calderoli , Enrico Carraro , vicepresidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali Confindustria e presidente di Confindustria Veneto, e i governatori Vincenzo De Luca e Luca Zaia . A chiudere i lavori il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi .
Agevolazioni provinciali alle imprese
In attesa della nuova legge sugli incentivi, è stata introdotta la nuova “procedura automatica” e sono stati rivisti i criteri relativi alla concessione di aiuti per l’internazionalizzazione e i servizi di consulenza.
ultimi mesi del 2022 la Giunta provinciale ha ritenuto opportuno intervenire al fine di apportare importanti modifiche ai criteri attuativi della Legge n. 6/1999 per la concessione degli aiuti all’internazionalizzazione e ai servizi di consulenza, oltre a introdurre la nuova “procedura automatica” (che sostituisce la “compensazione fiscale”).
Innanzitutto, vista la necessità di garantire liquidità alle imprese e al fine di superare la complessità che la compensazione fiscale presentava, sia nella fase di gestione dello strumento, sia nella fase dei controlli successivi alla fruizione del credito, a partire dal 1° gennaio 2023 i nuovi criteri consentono alle imprese di ottenere l’aiuto erogato in unica soluzione, mediante accredito sul conto corrente, con il venir meno, appunto, del meccanismo della compensazione fiscale.
La nuova procedura automatica, la cui piattaforma per la presentazione delle domande non sarà operativa prima di marzo, vede ad esempio l’introduzione degli aiuti per la transizione energetica (nuove caldaie a biomassa e pompe di calore), sia per le Pmi che per le grandi imprese (sempre però nei limiti massimi stabiliti dal Regolamento europeo “de mi-
nimis”). Inoltre le consulenze, italiane ed estere, vengono raggruppate in un’unica sezione, con una soglia massima di spesa pari a 40mila € e un’agevolazione pari al 35%.
Come anticipato, sono stati anche rivisti i criteri relativi alla concessione di aiuti per l’internazionalizzazione e i servizi di consulenza in procedura valutativa, quindi con domanda da presentare preventivamente, a differenza della procedura automatica che prevede la presentazione a spese sostenute.
Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, sono agevolate le spese preventivate per la prima partecipazione ad una manifestazione fieristica internazionale, anche all’interno dell’Unione europea. Anche in procedura valutativa, le consulenze italiane ed estere vengono raggruppate in un’unica famiglia.
Per entrambe le tipologie è previsa una soglia minima di spesa pari a 40mila € e un’agevolazione pari al 50% per le piccole imprese e 50% per le medie, concessa fuori regime de minimis.
Infine, dal 1° gennaio 2023 Confidi Trentino Imprese cessa il servizio di istruttoria e valutazione delle domande di contributo, che torna in capo all’Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche – APIAE. Vengono meno, pertanto, anche i costi di istruttoria.
Al contempo, l’Associazione ha avviato un proficuo confronto con il Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro e APIAE per la definizione della nuova legge sugli incentivi, che dovrebbe essere operativa dal 2024. Si dovrebbe così delineare un quadro normativo semplificato, operando uno snellimento della disciplina e garantendo maggior attenzione alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare, all’efficienza energetica e alla digitalizzazione dei processi produttivi.
Sparkasse è la banca in Italia con il più basso livello di rischi creditizi.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/6a7590399108bc133081352c65dc499f.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/300d902cda627eb77deb7a5bbfaa5d41.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/00ef78ffd0093b50ef3db40ff6ffb232.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b5bb512ee6f2eab3a55f4a23da8c381f.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/8f703cf02f41cd827db5f24ee30e5188.jpeg)
Con un indicatore dello 0,10% di sofferenze nette rapportate agli impieghi, siamo al primo posto nella classi ca 2022 stilata da Milano Finanza : un risultato che testimonia la nostra attenzione nella concessione dei nanziamenti senza far mancare il sostegno a favore di famiglie ed imprese. Sparkasse è il primo gruppo bancario territoriale del Nordest.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/79071508d1c3d050a9eaee2bdfdb7c75.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/a9a4a03613413e4f4d7ddcf7c530f3cc.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/a5998ec9255db2bb6cdbac66b9527d81.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/aedcb59feef11f309ab15a00313d4b4b.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/2214d7ee9ef54b6609cf7b7e4f5f252d.jpeg)
BANCHE LEADER
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/247ea88caa58f48a81b262a80d35f676.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/9c0c5eff7b139b24b3a8c992fb0d0c3a.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/095e7eba657badd1d1140f56ed79f3c8.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/48091c1df0a1212a44dced9ed8984c9c.jpeg)
Licenziamenti: evoluzione della disciplina
In un recente seminario, Confindustria Trento ha fatto ordine sulla normativa, unificando le previsioni legislative vigenti e gli orientamenti interpretativi ormai consolidati.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/80d645630d52a9666a8883f5198902e4.jpeg)
recente anniversario dell’introduzione della Legge Fornero (Legge n. 92/2012) e la volontà di ripercorrere i cambiamenti che in quest’ultimo decennio si sono susseguiti con riferimento alla disciplina dei licenziamenti è la premessa che ha accompagnato il seminario tenutosi presso Palazzo Stella lo scorso 19 gennaio.
A poco più di dieci anni da una delle riforme più significative per il mondo del lavoro, Confindustria Trento ha infatti voluto organizzare un
incontro formativo su una tematica sempre attuale – quella dei licenziamenti – la cui disciplina dal 2012 ad oggi ha subito profondi cambiamenti. Il fine perseguito dal seminario era dunque quello di mettere ordine a tale disciplina ad oggi senza confini pienamente circoscritti, provando anche a rispondere a diversi dubbi che spesso incontrano le aziende solo successivamente all’apertura di una procedura di licenziamento. Nel tentativo di compiere al meglio quest’opera di “ricostruzione” della disciplina, unificando le previsioni legislative vigenti e gli orientamenti interpretativi ormai consolidati, l’Associazione ha voluto fortemente affidarsi a due autorevoli conoscitori della materia: Arturo Maresca, Avvocato Studio Legale MMBA e Professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, e Filippo Valcanover, noto Avvocato Cassazionista locale, con il quale Confindustria Trento collabora proficuamente da diversi anni.
A seguito dell’apertura dei lavori effettuata da, i relatori hanno dato il via ad un interessante confronto sulle notevoli modifiche legislative ed interpretative che nel corso di quest’ultimo decennio si sono susseguite, cambiando in parte il volto alla disciplina dei licenziamenti come originariamente introdotta nel 2012. Tale profondo processo di riforma trae fondamento dalla volontà ed esigenza di andare incontro ad un contesto occupazionale e produttivo in continua evoluzione, nonché dal desiderio di far fronte alla grave e perdurante crisi occupazionale che ha investito e continua a caratterizzare il nostro Paese. Le soluzioni messe in campo dal legislatore, dapprima con la riforma Fornero del 2012 e, successivamente, con il Jobs Act del 2015, hanno mirato a rendere il sistema dei licenziamenti maggiormente flessi-
bile e reattivo alle esigenze di entrambe le parti (aziende e lavoratori), con l’obiettivo di accrescere il posizionamento delle imprese sul mercato in un contesto di competitività e globalizzazione in continua espansione. In questo contesto però, la giurisprudenza negli anni ha mosso passi interpretativi spesso in contraddizione con l’intento del Legislatore, finendo in parte per smontare la flessibilità in uscita alla quale puntava il Jobs Act. Evidenze ben esposte anche dai relatori i quali hanno portato diversi esempi di sentenze significative in tal senso proprio per dare conto di tale problema. Il difficile ma fondamentale obiettivo a cui il sistema dei licenziamenti deve mirare è quindi la ricerca di un punto di equilibrio che possa bilanciare al contempo libertà economica per le imprese e garanzie a tutela dei lavoratori in quanto persone.
Interessanti, inoltre, i consigli forniti dai relatori su come approcciare un licenziamento disciplinare e sull’importanza che nello stesso ricopre la lettera di contestazione: anche in questo caso sono stati attenzionati i prevalenti orientamenti giurisprudenziali in materia, portandosi in evidenza come la legittimità dei licenziamenti dipenda, oltre che evidentemente dai fatti rimprove-
rati ai lavoratori nella lettera, anche e soprattutto dal modo in cui li stessi vengono contestati. Al riguardo, non sono mancati spunti e richieste di chiarimenti da parte dei numerosi HR manager delle aziende associate che hanno riempito la sala, dimostrazione limpida del bisogno di poter accedere a strumenti interpretativi più efficaci nei confronti della norma vigente. Al riguardo, tutti i presenti hanno condiviso l’auspicio di un rapido e strutturato intervento del Legislatore che riscriva la legge sui licenziamenti, attualmente troppo frastagliata e pertanto di difficile fruizione. L’intento deve essere quello di tornare a salvaguardare la certezza del diritto in una disciplina dove negli ultimi anni è andata in parte smarrita. L’evento si è arricchito inoltre per il dibattito orizzontale che si è instaurato tra relatori e partecipanti, con i primi che non si sono sottratti alle tante persone che dalla platea hanno voluto portare alla loro attenzione casistiche gestite nel corso degli anni o da gestire in futuro.
Infine, anche a fronte dell’ampia partecipazione di questo appuntamento, l’Associazione è già al lavoro per organizzare ulteriori eventi volti ad approfondire altre tematiche di particolare interesse per quanto concerne la gestione del personale.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/8eacc8cb643a37fc55612cc175ff39f6.jpeg)
Le imprese per un Trentino più inclusivo
Coesione territoriale, coesione sociale e coesione aziendale: il ruolo delle imprese. Al Festival della Famiglia l’evento in partnership con Confindustria Trento, presente l’assessore Spinelli.
PROTAGONISTE
della partita del welfare aziendale e delle politiche di conciliazione vita-lavoro, le imprese giocano un ruolo fondamentale a favore della coesione sociale e territoriale, perché concorrono alla costruzione di un Trentino più equo e inclusivo. È quanto è emerso dal dibattito animato nel corso del seminario “Coesione territoriale, coesione sociale e coesione aziendale. Ruolo delle imprese” organizzato nell’ambito dell’undicesima edizione del Festival della Famiglia a Palazzo Stella dall’Agenzia per la coesione sociale in partnership con Confindustria Trento.
Ad aprire i lavori Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento, che ha evidenziato le assonanze tra le priorità del Festival, e di questa edizione in particolare, e il lavoro dell’Associazione: “Non solo – ha detto – rispetto al tema della conciliazione fra vita privata e lavoro, verso il quale Confindustria Trento ha prestato attenzione fin dalla prima ora. La persona e la qualità della vita sono anche al centro dell’impegno condotto nell’ambito del nostro progetto principale, Duemilatrentino, che ha l’obiettivo di tracciare la strada verso un Trentino più inclusivo e sostenibile, equo e nemico delle disuguaglianze”.
Con lui Luciano Malfer, dirigente generale della Provincia autonoma di Trento e responsabile dell’Agenzia per la coesione sociale, e Achille Spinelli, assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, che ha parlato tra le altre cose delle politiche a favore della natalità promosse dalla Provincia: “Un tema che incide fortemente sulla famiglia, che sta affrontando sempre più fragilità, proprio perché il tasso di sostituzione è andato a ridursi quasi a zero.
Cosa possono fare il pubblico e le imprese per essere di accompagnamento alle politiche familiari? Politiche di welfare e di conciliazione più spinte possono essere portate avanti meglio dalle imprese più grandi, ma in un territorio come è il nostro dove il tessuto imprenditoriale è costituito da realtà più piccole, l’impulso del pubblico è tanto più importante, nella direzione di rafforzare tutto il sistema. Un sistema che deve confrontarsi con altri territori anche fuori dall’Italia e trovare il modo di valorizzare le proprie caratteristiche distintive. La Provincia si è presa l’impegno di distinguersi secondo i valori della sostenibilità, di cui le politiche a supporto della famiglia e della conciliazione, sono un importante tassello.”
Di seguito l’evento ha dato spazio al contributo scientifico e di sapere del non profit e dell’università. Sonia Vazzano, coordinatrice Ricerca e attività della Fondazione Marco Vigorelli, ha parlato di cultura della Corporate Family Responsibility come nuovo paradigma di coesione tra economia e società. “Oggi – ha spiegato – quando si parla di Corporate Family Responsibility la si definisce essenzialmente come la responsabilità delle aziende nei confronti delle famiglie dei dipendenti. Questa responsabilità va riletta secondo un approccio relazionale, tenendo conto di tutte le relazioni di cui ogni lavoratore è portatore. L’approccio relazionale si estende ben oltre il rispetto dei diritti individuali dei dipendenti, verso una visione dell’azienda come elemento importante, ma non solitario, dei sistemi economici. È il ribaltamento dalla logica degli shareholder a quella dello stakeholder value, che oggi dobbiamo riscoprire di fronte alle nuove sfide che il mondo del lavoro e la società della prestazione ci propongono”. È dunque intervenuta Barbara Poggio, prorettrice alle politiche
di equità e diversità dell’Università di Trento, che si è concentrata sulla certificazione della conciliazione vita-lavoro e in particolare sulla costruzione del Family Audit Index, con particolare riguardo alle caratteristiche del processo.
L’appuntamento ha dato dunque risalto alle eccellenze del sistema manifatturiero Trentino, con gli interventi di Elisa Arlanch, hr Administration Specialist di Falconeri Srl e di Andrea Stiz, Head of Human Resources di Suanfarma Italia Spa. Arlanch ha illustrato un importante progetto sviluppato da Falconeri in collaborazione con la Cooperativa sociale Bellesini s.c. in continuità con le proposte di conciliazione vita-lavoro già in essere presso Calzedonia Group. Si tratta del nido d’infanzia inaugurato il 1° settembre scorso: “un’iniziativa – ha spiegato – che offre alle famiglie dei dipendenti un servizio di qualità per i loro bambini, mettendo al centro le esigenze dei lavoratori con offerte personalizzate in termini di orari, rette
ed esperienze educative”. Stiz ha parlato di welfare aziendale, welfare territoriale e welfare anticipante. “Suanfarma Italia – ha spiegato – pone le persone al centro della propria cultura organizzativa e mira ad offrire ai propri collaboratori un ambiente di lavoro d’eccellenza. Nel corso della propria storia ha sviluppato un ricco pacchetto di iniziative di welfare a livello aziendale. Nel 2017 è stata tra i fondatori della rete d’impresa #WelfareTrentino promossa da Confindustria Trento, è certificata Family Audit dal 2016 e nel 2021 ha fondato insieme ad altre quattro realtà roveretane il Distretto Family Audit Città della Quercia. Nel 2020 e nel 2021 è stata insignita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri del riconoscimento di Welfare Champion – Welfare Index Pmi”. Ha chiuso i lavori Laura Pedron, dirigente generale del Dipartimento Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento.
All’evento inaugurale del Festival era intervenuto anche il presidente dell’Associazione Fausto Manzana
“La nostra organizzazione ha iniziato a parlare molti anni fa di conciliazione tra lavoro e famiglia, interrogandosi sul ruolo dell’impresa e sulla sua responsabilità nel rapporto con le lavoratrici e i lavoratori – ha detto Manzana –. In questi ultimi anni, a mio avviso, abbiamo fatto diversi passi in avanti e nella giusta direzione. Ora dobbiamo continuare a riflettere sul livello dei servizi che il nostro territorio offre alla genitorialità, ma soprattutto sul motivo per cui i giovani non riescono a costruirsi una famiglia. È difficile immaginare che senza una crescita concreta e importante nel supporto ai servizi per la genitorialità si possa invertire quello che Papa Francesco chiama inverno demografico”.
“Viviamo in una società prettamente maschilista – ha aggiunto – che lascia ricadere sulle spalle della donna tutto il peso di gestire la conciliazione vita-famiglia-lavoro, precludendole grandi opportunità di carriera. Credo che alimentare percorsi di welfare aziendale che possano offrire a tutte le donne un percorso di carriera sano, serio, corretto ed equo, aiuterebbe anche a risolvere i tanti problemi che affliggono il nostro Paese, la nostra vecchia Europa, il nostro piccolo Trentino”.
“Riflettere sul livello dei servizi che il nostro territorio offre alla genitorialità”
L’agevolazione è rivolta a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/9fa6819e386229fd4d03d3408b1d1f39.jpeg)
Sulla stampa per il 2023 è previsto un credito d’imposta pari al 75% della quota incrementale dell’investimento, rispetto all’anno precedente.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/ee9601b6d1bd7684b60abaf6759e44a0.jpeg)
Insieme per raggiungere grandi traguardi
Dalla digitalizzazione alla sostenibilità, passando per il neuroselling, il commercio internazionale, la finanza d’impresa e l’europrogettazione: una selezione dei corsi di formazione a catalogo promossi da Assoservizi.
Corso base in finanza d’impresa
L’analisi del bilancio
n 16 e 23 febbraio 2023
La struttura finanziaria e il budget di tesoreria
n 9 e 16 marzo 2023
L’analisi dei costi e l’elaborazione del budget
n 30 marzo e 6 aprile 2023
Merito di Credito, Centrale dei Rischi e Fondo Centrale di Garanzia
n 20 aprile 2023
Sviluppo e potenziamento delle conoscenze di analisi della situazione economico-finanziaria dell’impresa e della comunicazione ai finanziatori
Neuro-selling: come vendere di più (e meglio) grazie alla scienza!
n 16 marzo 2023
Lasciare un segno nella mente del nostro interlocutore, con l’obiettivo di farsi comprare.
Il passaggio generazionale: profili giuridici
n 23 marzo 2023
Durante il corso ai partecipanti sarà chiesto di sviluppare la conoscenza dei principali istituti di diritto civile e societario finalizzati al passaggio generazionale
La partecipazione alla gara d’appalto in forma associata
n 28 marzo 2023
Il corso si propone di illustrare ai partecipa nti, sulla base degli ultimi aggiornamenti normativi e giurisprudenziali, le principali forme di collaborazione tra imprese nella partecipazione alle gare di appalto. Saranno esposte le differenze tra le varie forme associative (raggruppamenti tempora-
nei, consorzi stabili e ordinari, reti di imprese), approfondendo gli istituti dell’avvalimento, del subappalto e degli altri subcontratti.
Commercio internazionale e dogane: aspetti fondamentali
n 28 marzo 2023
Il corso mira a fornire alle imprese che operano nel commercio internazionale un inquadramento sintetico sugli adempimenti previsti dalla normativa doganale, per la necessaria gestione delle vendite e delle spedizioni di merci verso i Paesi di sbocco del Made in Italy e al fine di ridurre i rischi di errore più ricorrenti dell’impresa.
Scienza della felicità al lavoro: principi e modelli positivi
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/ee9601b6d1bd7684b60abaf6759e44a0.jpeg)
n 29 marzo 2023
Negli ultimi decenni, gli studi scientifici sulla Psicologia Positiva prima, e sull’Happiness poi, stanno evidenziando l’importanza di questi temi in aziende e organizzazioni. Quello che alcuni anni fa veniva etichettato come “trend” si è rivelato invece essere una vera e propria rivoluzione culturale nello stile di gestione e valorizzazione delle persone, ormai sempre più al centro nei processi organizzativi delle piccole, medie e grandi aziende. L’obiettivo del corso è di applicare nella vita lavorativa i principi della scienza della felicità e dei “modelli positivi”.
Avvio all’europrogettazione
n 05 aprile 2023
L’obiettivo del corso è fornire una conoscenza approfondita della gestione dei fondi europei. In particolare, i partecipanti acquisiranno competenze specifiche nei seguenti ambiti: quadro normati-
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/9fa6819e386229fd4d03d3408b1d1f39.jpeg)
vo, politico, regolamentare e finanziario della programmazione europea 2021-2027; pianificazione e progettazione; metodologie e tecniche di sviluppo e presentazione degli europrogetti; tecniche pratiche e strumenti di controllo e rendicontazione.
Il corso avrà un taglio molto pratico, fornendo dettagli sulla partecipazione ai diversi programmi di finanziamento, approfondendo le linee ed azioni più idonee per chi inizia ad approcciarsi al mondo dell’Europrogettazione (in particolare l’Eic Accelerator, rivolto alle Pmi).
La gestione della rete vendita
n 5 aprile e 12 aprile
Trasmettere conoscenze relative alla progettazione, costruzione e gestione di una rete di vendita. Sviluppare la capacità di progettazione, coordinamento, controllo e sviluppo delle reti di vendita.
Digital strategy and social media communication: come posizionare
il proprio brand
n 11 e 18 aprile 2023
Durante il corso ai partecipanti sarà chiesto di comprendere la struttura di una pianificazione digitale in logica strategica per riuscire a perfezionare il posizionamento del brand attraverso lo sviluppo di skills di Social Media Communication e Digital Marketing.
Pricing psicologico e domande
persuasive per le obiezioni
n 18 aprile 2023
Conoscere l’utilizzo delle domande per comandare la comunicazione in tutte le sue fasi.
Contratti di lavoro formativi
n 20 aprile 2023
L’obiettivo del corso è di fornire gli strumenti per conoscere i contratti con finalità formative, in modo tale da poter cogliere le possibilità offerte dal nostro ordinamento in merito alla formazione del personale, con particolare riferimento agli adempimenti previsti e alle agevolazioni collegate. Tratterà inoltre delle varie forme di formazione,
in particolare riferite all’apprendistato, e al sistema sanzionatorio.
Sustainability manager
n 21 aprile 2023
La sostenibilità nelle sue tre dimensioni (sociale, economica e ambientale) rappresenta sempre di più un fattore strategico riconosciuto per la generazione di valore condiviso nel lungo periodo per le imprese e i propri portatori di interesse. Nelle realtà caratterizzate da un’elevata complessità dal punto di vista decisionale e operativo, ma non solo, avere una figura interna all’organizzazione che si occupi di gestire la sostenibilità, integrandola nella strategia e permeandola all’interno della cultura e delle operations aziendali risulta fondamentale per poter acquisire un vantaggio competitivo durevole nel tempo. Lo scopo del corso è introdurre la figura del Sustainability Manager, approfondendo qual è il percorso che lo stesso deve seguire, le competenze specifiche che deve acquisire e le azioni che deve implementare per poter governare al meglio gli impatti che l’organizzazione genera su ambiente, persone ed economia.
Scopri la gamma Toyota Traigo 80
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/13bb5e118b2bfe0457ec65b582bff2fc.jpeg)
Eccellenti caratteristiche ergonomiche e un design robusto, per l’uso all’aperto e all’interno, ideale per la movimentazione di carichi di grandi dimensioni.
La gamma include modelli dal telaio compatto, ideali per applicazioni in aree ristrette.
Rinnovato il servizio per affrontare i rincari
Di fronte ad eventi congiunturali persistenti Confindustria Trento ha rinnovato per le sue associate l’accesso alla piattaforma Prometeia-APPIA, il servizio di market intelligence a supporto delle strategie di approvvigionamento.
ultimi due anni, caratterizzati da forti e improvvise accelerazioni post-lockdown, hanno visto le aziende confrontarsi con mercati internazionali turbolenti che, tra le altre cose, hanno generato contemporaneamente forti aumenti e instabilità dei prezzi relativi alle materie prime. Essendo costretti ad affrontare un momento delicato come quello attuale, essere supportati da strumenti evoluti di market intelligence per controllare nel modo più efficiente possibile i costi di approvvigionamento può risultare determinante per la salute del proprio business.
Date queste premesse, già nel 2022, Confindustria Trento ha messo a disposizione delle sue associate, in forma totalmente gratuita, l’utilizzo della piattaforma APPIA (Analisi e Previsioni dei Prezzi degli Input Aziendali): uno spazio digitale, sviluppato da Prometeia, dove poter approfondire la conoscenza e l’interpretazione delle dinamiche di mercato attraverso analytics costantemente aggiornati, report periodici personalizzabili e webinar di filiera.
Dato il successo dell’iniziativa e il persistere dei fenomeni congiunturali appena menzionati, l’Associazione ha pertanto rinnovato fino a dicembre 2023 l’accesso gratuito a questo servizio dedicato alle aziende associate. Di certo un mezzo per captare tendenze non direttamente evidenti e quindi elaborare strategie data-driven – basate cioè su informazioni di mercato e algoritmi previsionali (allineati alle best practice internazionali) - per la gestione ottimale sia della propria supply-chain che delle relazioni con i propri clienti. Con il nuovo anno inoltre sono state aggiunte nuove funzionalità e servizi in modo da potenziare le capacità di azione degli utenti.
Nello specifico, oltre ad aumentare la numerosità
delle commodity monitorate, è stata implementata la funzione “Crea il tuo Benchmark”, che consente di monitorare l’andamento dei prezzi di un paniere personalizzato di materie prime; ci sono nuovi focus dedicati agli effetti del conflitto in Ucraina sui prezzi delle commodity; la piattaforma è accessibile anche da applicazione mobile; sono stati inseriti nuovi indicatori macroeconomici e infine ampliati i webinar di filiera sia per numero che per contenuti.
Tutte le funzionalità specifiche del servizio sono presenti nella pagina web dedicata: www.confindustria.tn.it/appia-confindustria-trento. Per le iscrizioni invece è possibile fare riferimento all’indirizzo appia@confindustria.tn.it. Il servizio per le aziende associate a Confindustria Trento è gratuito.
APPIA è uno spazio digitale dove le aziende possono approfondire la conoscenza e l’interpretazione delle dinamiche di mercato attraverso analytics aggiornati, report periodici personalizzabili e webinar di filiera
Se crisi e opportunità sono sinonimi
è svolta negli spazi del Progetto Manifattura di Rovereto l’Assemblea 2022 del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento.
Per la componente più giovane dell’Associazione degli industriali trentini, l’evento è stata l’occasione per stilare un bilancio della attività svolte durante l’anno e fissare i traguardi da raggiungere durante il prossimo. Nella parte privata, riservata ai soci, si è provveduto agli aspetti formali dell’incontro e all’approvazione di alcune modifiche al regolamento interno. La parte pubblica si è distinta per un ampio dibatto sulle molteplici e grandi sfide poste dalla crisi energetica in corso. Ad aprire i lavori è stata Martina Togn, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento: “Essere Giovani Imprenditori – ha dichiarato – ci rende ancor più responsabili verso quel futuro descritto da molti lontano, ma che deve essere costruito oggi. Possiamo, anzi abbiamo il dovere di essere il motore del cambiamento, non solo nelle nostre aziende, ma anche in Confindustria Trento e nella società nella quale viviamo. Un esempio del cambiamento che abbiamo voluto portare è sicuramente il progetto I Giovani per i Giovani, che abbiamo avviato per
celebrare il 50° Anniversario della fondazione del nostro Gruppo e che ci ha visto collaborare con alcune Cooperative e Associazioni trentine attive in ambito sociale. Abbiamo lavorato sul tema dell’inclusione, offrendo a persone svantaggiate (soprattutto ragazzi e ragazze), orientamento, tutoraggio, stages e sostegno nella produzione di piccoli prodotti artigianali, così da favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro”.
A tale proposito è intervenuto e ha portato i suoi saluti anche Paolo Mazzurana, direttore della Cooperativa Sociale ITER, che si è distinta tra i partner del Progetto. Ai suoi saluti si sono aggiunti anche quelli di Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento e di Barbara Fedrizzi, presidente Piccola Industria di Confindustria Trento: “Non eravamo più abituati ad affrontare nello stesso tempo così tante e complesse sfide - ha dichiarato Fe-
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/87ff7c397319b575f2a6d8af3a2d3850.jpeg)
drizzi –. Da imprenditori però, sappiamo di avere le risorse per trovare nuove strategie che ci permettano ancora una volta di essere protagonisti dello sviluppo e del benessere di tutto il nostro territorio: è nel nostro Dna”. Si è dunque aperto il dialogo sulle potenzialità del mondo industriale in tema di sostenibilità. A portare il primo contributo è stato Paolo Pretti, direttore generale di Trentino Sviluppo, che ha descritto e spiegato nel concreto come industria e green economy siano elementi fortemente compatibili, e fattori necessariamente trainanti ai fini della transizione energetica in corso. Ha invece delineato le prospettive specifiche del comparto industriale Simone Canteri, direttore generale del Gruppo A.C.S.M. – Azienda Consorziale Servizi Municipalizzati Spa, nonché presidente della Sezione Energia e Servizi per l’Ambiente di Confindustria Trento. In prima istanza, Canteri ha esaminato le criticità attuali legate ai mercati energetici, a partire dalla forte instabilità dei prezzi e dalle difficoltà di approvvigionamento. In seconda battuta, ha parlato di strategie potenzialmente risolutive: investimenti in rinnovabili, differenzia-
zione ed equilibrio dei mix energetici aziendali, comunità energetiche, infine del lavoro di Confindustria Trento a sostegno di queste iniziative. Curata da Anna Maria Moressa della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, non è mancata l’analisi dello scenario macroeconomico che le imprese stanno affrontando. Evidenze che coincidono con il crescente bisogno da parte delle aziende di accedere a linee di credito solide a garanzia della loro stabilità operativa. A quest’ultimo proposito è intervenuto Ugo Resconi, direttore commerciale Imprese Veneto Ovest e TrentinoAlto Adige di Intesa Sanpaolo, che ha illustrato le iniziative promosse in questo senso dalla banca.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/c2c9d13ea5423e694760fd16f0162258.jpeg)
“Tu Sei” lancia la prossima edizione
Collaborazioni scuole-aziende: lo storico progetto promosso da Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento si rinnova. Al via la XV edizione che si sviupperà nel corso del 2023.
stata lanciata negli spazi di Gpi Spa, a Trento, la quindicesima edizione dello storico Progetto “Tu Sei”: l’iniziativa che vede Confindustria Trento e la Provincia autonoma di Trento collaborare per promuovere iniziative di sistema capaci di far dialogare aziende e studenti attraverso la condivisione di esperienze comuni.
“L’Associazione riserva da sempre un’attenzione speciale ai giovani e alla formazione – ha dichiarato Stefania Segata, vicepresidente di Confindustria Trento con delega al Capitale Umano e Giovani –. Nell’ambito delle iniziative a favore della diffusione della cultura d’impresa e della contaminazione tra formazione e mondo del lavoro, il “Tu Sei”, in particolare, è un progetto che spegne quindici candeline non a caso: è la dimostrazione infatti che impresa e scuola sono due mondi capaci di confrontarsi e di essere un modello di collaborazione sostenibile nel tempo”.
Se l’evento principale dove saranno protagonisti studenti e studentesse si svolgerà a maggio del 2023, a quello odierno hanno partecipato cinquanta tra imprenditori e personale degli istituti scolastici trentini. L’appuntamento è stato dunque l’occasione per presentare la quindicesima edizione del pro-
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/9c07d8bf89dad5882e0fd938a16802b0.jpeg)
getto, che si svilupperà nel corso del 2023. Sono state confermate inoltre le novità introdotte l’anno scorso nella caratterizzazione dei progetti: alle scuole e alle aziende partecipanti verrà chiesto di elaborare una proposta che sia compatibile con le tematiche della transizione sostenibile nel più ampio contesto della “Società Trentino 5.0”. Le migliori realizzazioni ispirate a questo stimolo saranno premiate in occasione della Assemblea 2023 dell’Associazione.
Alla presentazione sono intervenuti anche: Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento, Cristina Ioriatti, dirigente Servizio Formazione Professionale, Formazione Terziaria e Funzioni di Sistema della Pat.
Di seguito si è favorito un momento di dialogo orizzontale tra i partecipanti, sia per condividere i risultati positivi delle esperienze passate, ma soprattutto per incentivare la nascita di inedite collaborazioni tra istituti scolastici secondari ed aziende del territorio.
Nel corso dei lavori, Fabrizio Redavid, direttore Marketing, Comunicazione e Investor Relations del Gruppo Gpi, ha esposto ai presenti l’attività di Gpi Spa, con particolare riguardo al Gpi Point presso il quale si è svolto l’evento.
La Piccola al lavoro sulla diversity inclusion
Ospite degli industriali riuniti presso il Laboratorio Trentino, Mara Rinner ha spiegato come implementare in azienda una cultura della valorizzazione della sostenibilità e della diversità.
Comitato Piccola Industria è stato di recente ospite di Sergio Sighel, che del Comitato è uno dei componenti, presso la sede di Laboratorio Trentino Srl, impresa da lui fondata nel 1979 per soddisfare le esigenze delle aziende clienti in merito a controlli di qualità, analisi di laboratorio, prove sui materiali e prove speciali. Come consuetudine, l’evento si è aperto con la presentazione dell’attività del Laboratorio e una visita agli spazi dell’azienda. Sighel ha mostrato i macchinari e le procedure utilizzati per le analisi ed i controlli sui materiali, consentendo anche ai presenti di assistere dal vivo ad alcune prove.
L’incontro è poi proseguito nella sala riunioni dell’azienda dove la presidente del Comitato Piccola Industria Barbara Fedrizzi ha ricordato il percorso avviato da oltre un anno sui temi della sostenibilità economica e sociale e ha presentato la relatrice della serata: Mara Rinner, consulente di sviluppo del business, esperta di organizzazione aziendale e specializzata sui temi di imprenditoria femminile, gender equality e diversity management. Rinner, che è anche presidente dell’Associazione “Amici di Famiglia Materna”, ha aperto il suo intervento richiamando un’affermazione della
Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo del 1987: “Lo sviluppo sostenibile – afferma la Commissione – è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Rinner ha spiegato come gli obiettivi inerenti “Inclusione e gestione delle diversità”, nelle diverse accezioni, siano contenuti nell’agenda Onu 2030 e coinvolgano istituzioni, privati cittadini e imprese. Per le aziende, questo significa tra l’altro prendere caratteristiche come etnia, età, genere, convinzioni religiose, orientamento sessuale e affettivo, differenze psicologiche, cognitive, fisiche e sociali, e considerarle come aspetti da valorizzare per sviluppare benessere organizzativo, crescita dell’impresa e competitività.
Nelle strategie aziendali è necessario iniziare a sviluppare policy e pratiche antidiscriminatorie, analizzare i processi organizzativi e produttivi, attuare percorsi formativi dedicati, applicare indicatori di performance, al fine di implementare una cultura della valorizzazione della sostenibilità e della diversità nelle sue varie forme.
L’attuazione di tali politiche passa attraverso fondi garantiti dal Pnrr nelle sei missioni che lo compongono: di queste, la quinta è proprio intitolata a “Inclusione e Coesione”, per uno stanziamento di 19,81 miliardi. Esistono inoltre specifiche normative di supporto alla costruzione di sistemi di gestione aziendali, una fra tutte la certificazione di parità di genere (Norma ISO di riferimento PDR n. 12/2022).
“I primi dati ci dimostrano che aziende percepite dal mercato come più inclusive e rispettose delle diversità, vedono un incremento positivo sia di reputazione che di fatturati. Si tratta dunque – ha concluso Rinner – di un’opportunità da cogliere senza indugi”.
DAL 2012 TEMPORARY MANAGERS PER IL TRIVENETO
Quando un manager ti salva la vita.
Cosa hanno in comune un’azienda metalmeccanica del Basso Trentino, un primario marchio dell’elettronica dell’Alto Vicentino oppure un’impresa innovativa del Trevigiano? Ben poco a prima vista.
Ciò che li accomuna è la prontezza che i loro dirigenti hanno dimostrato di fronte ad eventi improvvisi ed imprevisti ai quali non erano preparati.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/b1587dc709f46cd71cb9b32449867a18.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/73d6c093aeceea20d2eef54e4b58ad31.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/784a863a51d201bcb65d006b9ae3e436.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/1c66585683fb98067c265034b296e279.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/877d05c1eb99b252e07f02f48adc6252.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/daadafefff1f967fb63e135eee8f75bf.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/c52cbf25d2e2885fce433511a2cd267f.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/09b05b4876259b0bbef56ab7fabf450d.jpeg)
Un caldo venerdì di luglio, pomeriggio inoltrato, la brezza del lago di Garda.
Il direttore amministrativo, colonna e memoria dell’azienda, bussa all’ufficio del titolare.
“ - Buona sera Alfio, hai un minuto per me?”
“ - Certo Luigi, dimmi pure, che succede?”
“ - Devo darti una comunicazione: lunedì ti presenterò le mie dimissioni. Niente di personale, si intende, ma sento che ormai il mio tempo qui è finito. Ho bisogno di nuovi stimoli.”
“ - Luigi, parliamone, c’è qualche problema? Che cosa posso fare?”
“ - Grazie Alfio, ma è una decisione irrevocabile che ho maturato da tempo, davvero. Ti sarei grato invece se potessimo ridurre al minimo il periodo di preavviso.”
Mentre Luigi esce, Alfio realizza improvvisamente quanto poco conosce della macchina amministrativa della sua azienda, dei suoi processi e quanta parte dei numeri e dei dati siano solamente nella mente di Luigi. Panico.
La salvezza
Dove ha trovato Alfio una risorsa esperta ed immediatamente operativa per traghettare l’amministrazione verso un nuovo assetto?
Agenzia di lavoro interinale? Head Hunter? Passaparola?
No, la soluzione che ha salvato Alfio è stata affidarsi ad un Temporary Manager di Adhoc, professionisti di alto livello, immediatamente operativi, portatori di esperienze maturate sul campo in primarie realtà aziendali.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/d461cf0b20f2751d59ece3d94cec831d.jpeg)
ADHOC Interventi Manageriali è nata a Trento da oltre dieci anni ed oggi conta oltre 180 soci, tutti qualificati professionisti con un’ampia esperienza aziendale in ruoli direttivi e, grazie alle loro competenze, può intervenire in modo qualificato e tempestivo in tutte le aree aziendali. Dalla sua fondazione Adhoc ha portato a termine oltre 500 incarichi spaziando dall’inserimento in azienda di manager a tempo, a studi di riorganizzazione aziendale, al supporto di nuove iniziative imprenditoriali.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/9b5f7c2d15466e69e4da00efc348e0d5.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/1b75ccf6fc57d8de1bb037e81ae97c1e.jpeg)
Le nostre referenze
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/7e2d84674458391836644c81d854e1f9.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/2f2fe3207728249c0306ae64e619bffa.jpeg)
Il lato del prisma
Il mio concetto di società, la mia filosofia di vita: lontano anni luce dall’idea di lavorare per le ferie, per comprarsi una giacca a vento costosa, per arrivare sui gomiti a cena al ristorante.
a noi abbiamo due strade: possiamo prendere un granello di sabbia, un dettaglio, un aspetto, un particolare, e spaccarci la testa e la schiena per farli diventare soldi - e nient’altro; oppure, possiamo decidere di considerare il lavoro come uno strumento per realizzare. Nella fattispecie, realizzare cose e persone. Le due operazioni, manco a dirlo, sono l’acqua e l’olio. Questo articolo non parlerà di soldi, né di efficientamento, o di progettazione: non parlerà di cosa fare o come farlo. O invece, sorprendentemente, sì. La scelta è da quale parte del prisma mettersi, quella della luce o quella della scomposizione in sette lunghezze d’onda diverse che noi chiamiamo
DAVANTI colori, e per di più, in aggiunta, con la consapevolezza che pure così ci perderemo una parte del tutto, dello spettro elettromagnetico, l’infrarosso e quella dell’ultravioletto e degli altri.
Tutti gli articoli presenti in tutti i numeri di questa rivista parlano di lavoro. Questo articolo parla di vita. L’impresa è un purissimo distillato di vita. Altro postulato: l’impresa non si riduce a un progetto economico.
Tra gli elementi fondamentali del fare impresa vi sono utopia, visione, fatica. Poi: rabbia, impegno, intuizione, gioia, gratificazione, sentimenti, delusioni, tradimenti, solidarietà, aiuto. Tutti questi, e molti altri, sono costanti del fare impresa - e sono elementi della vita.
La sostanza esistenziale dell’impresa è un qualcosa di potentissimo: si riverbera su tutti gli esseri umani coinvolti – l’imprenditore, la dirigenza, le maestranze. Con “sostanza esistenziale” parliamo di cosa si fa, ma molto di più del perché lo si fa. Prendiamo le relazioni: nella civiltà moderna abbiamo preso l’infantile abitudine di stabilire le relazioni sul lavoro tramite contratti.
Siamo abituati a considerare il contratto come la più elementare tra le espressioni di volontà nel mondo del lavoro, ed è giusto. Ma è riduttivo: appunto, infantile. Contratti di lavoro, contratti di fornitura, contratti di commessa: decine di forme, articolatissime (tipiche, atipiche...) per esprimere un’unica condizione esistenziale: “Mi metto a fianco a te, al tuo essere persona, e ti dò una mano”.
Eppure, se percorriamo il concetto con... chiamiamola naïveté, è tutto molto più elementare e basico: su quella carta (capacissima di diventare straccia, e lo sappiamo) elenchiamo per trovare sicurezza le cose di cui abbiamo reciprocamente
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/21466017301f52bcf953e2afe1d35859.jpeg)
bisogno (tempo, soldi, prodotti, servizi, competenze...) e creiamo una rappresentazione formale per assecondare intenzioni già molto chiare. Per (credere di) renderle vere diamo ad esse un titolo riconosciuto dal sistema.
Abbiamo invece bisogno disperato di riscoprire l’elementarità di queste azioni: l’elementarità di avere un fine (un gusto di avventura; magari suonerà demodé) e della necessità di collaborazione per raggiungerlo. Le operazioni imprenditoriali di maggior senso - roba decisamente più densa del semplice “successo” - miscelano a tutti i livelli contenuto, visione, sensibilità e vita. In altre parole: valore creato, valore trasmesso, valore percepito. Le azioni elementari possono essere riassunte nel termine “progetto”. Le aziende di senso procedono per progetti: i quali hanno una loro evoluzione armonica, sistematica, che permette al progetto stesso di posizionarsi su un orizzonte più ampio, e da cui discendono modellizzazioni utili e pratiche a partire da esso. Astrazione, contestualizzazione, modellizzazione. Il progetto a quel punto non è più un (qualcosa che genera un) problema: un uso sistemico e teleologico dei dati permette di possedere i meccanismi del sistema. Tutto questoche per la maggior parte del pubblico è aria fritta - ha imponenti ricadute concrete. Immaginiamo di sederci, carta e penna in mano: una tabella, tre righe e tre colonne. Sulle colonne mettiamo tre aree di intervento. Potremmo chiamarle “business unit”: Project Management, Gestione Qualità, Innovation management. Queste BU, tutte e tre, afferiscono a standard di riferimento: la Serie ISO 21500 la parte di PM, la Serie ISO 9000 la parte di Qualità, la Serie ISO 56000 la parte di Innovazione.
Problema: seguire gli standard è fine a sé stesso. Ma l’impresa non è forma, è sostanza: non è (solo) seguire procedure; è realizzare cose. Quindi, gli standard servono in quanto orientati al risultato. La tabella non è ancora finita: mancano le righe. La prima è per la consulenza direzionale, la seconda per il servizio gestionale, la terza per il servizio operativo. In pratica: problem solving operativo, qualcosa da assimilare ad un temporary management, delivery specifica. A questo punto, quello che ci troviamo davanti è una modellizzazione applicabile: è uno schema, un modello, un “path”; a cui si aggiunge un lavoro di contestualizzazione. Ovvero, un’analisi, un’indagine, un individuare gli elementi utili, gli output, i regimi di costo, le risorse con cui il modello si confronta. In una parola: tutto.
I servizi sensati vanno progettati secondo questo schema. Inscrivendo il contesto nel modello. Questo - oltre a dare concretezza pratica alle ideepermette una circostanza micidiale: è un modello trasferibile. Prevede, gestisce, dà risultati tangibili, ed è perfettamente ricevibile e assimilabile dentro l’organizzazione. Una volta per tutte.
Amo molto una metafora: quella del salmone. Ho passato (perso?) mesi con una legione di grafici per rappresentarla a dovere: la risalita del ruscello, i massi, l’orso, la deposizione delle uova il ciclo che ricomincia eccetera. Tutto questo mi ricorda le asperità di un percorso (di un progetto) e la sua capacità moltiplicativa. Tutto questo è lontano anni luce dal lavorare per le ferie, per comprarsi una giacca a vento costosa, per arrivare sui gomiti alla cena in un ristorante e finalmente “staccare”: no. Attiene, invece, all’obiettivo di divertirsi nelle 10 ore (malcontate) di lavoro.
Una partnership per l’internazionalizzazione
Trentino Export ha stretto un accordo con Scln Tax Legal, studio di consulenza legale e fiscale che può assistere le imprese anche nei processi di internazionalizzazione verso il Canada.
TRENTINO
Export ha da poco stretto un rapporto di partnership con Scln Tax & Legal, studio di consulenza legale e tributaria con sede a Roma, Milano e Montreal. Lo studio si pone l’obiettivo di fornire alle aziende un’assistenza legale e fiscale nell’ambito del diritto societario, del commercio internazionale, del diritto amministrativo, bancario e finanziario, del diritto del lavoro e tributario. Fiore all’occhiello dello studio è l’attività di consulenza e di assistenza alle Pmi nei processi di internazionalizzazione verso il Canada dove è stata fondata Italy2Canada, società che supporta le aziende che vogliono investire nel mercato canadese. Per fare ciò è indispensabile investire in una attenta consulenza, legale e fiscale, in grado di prevenire e superare gli ostacoli posti dai mercati esteri. La Provincia del Québec - ove lo studio ha una propria sede a Montreal - è una porta d’ingresso all’immenso mercato Nord Americano. La stabilità economica e politica, l’affinità culturale con il nostro Paese, nonché un reddito medio pro capite di oltre 45mila $, sono solo alcuni dei fattori che rendono il Quèbec un centro di forte interesse economico per le nostre Pmi. Scln Tax & Legal si occupa di coadiuvare l’imprendi-
tore nello screening e nella scelta del giusto partner commerciale o dello strumento finanziario più adeguato coadiuvando l’azienda in quello che è uno dei passaggi più difficili, la ricerca di liquidità. Scln Tax & Legal poi tramite 4tax, società esperta nel contenzioso tributario e nella consulenza fiscale e societaria, è in grado di gestire tutte le fasi dei rapporti con il Fisco con un focus particolare all’assistenza durante le verifiche fiscali e alla gestione degli strumenti deflattivi del contenzioso (accertamento con adesione, acquiescenza etc.). La compagine di 4tax è specializzata nel contenzioso dinanzi agli organi di giustizia tributaria di ogni ordine e grado, incluse Corte di Cassazione e Corte di Giustizia europea. Le controversie con il Fisco, possono rivelarsi dispendiose ed avere conseguenze negative. Per questo, l’imprenditore che vuole svolgere la sua attività in maniera efficace e proficua non può più permettersi di sottovalutare l’insorgenza del debito con l’Erario. 4tax si pone quindi come advisor per le Pmi con l’obiettivo di gestire e risolvere le situazioni debitorie con il Fisco, evitando esecuzioni, pignoramenti o l’insorgenza di procedure concorsuali, formulando strategie su misura, evitando il rischio di essere assoggettati a procedure esecutive e/o concorsuali, attivando strumenti quali la composizione negoziata della crisi d’impresa, la transazione fiscale o il concordato semplificato o preventivo. Infine 4tax mette a disposizione il proprio know-how anche nella gestione delle procedure di composizione negoziata della crisi di impresa offrendo alle imprese in difficoltà possibilità di risanamento senza ricorrere alle procedure concorsuali.
Trentino Export oltre alla sua rete di referenti esteri, offre alle aziende trentine anche le migliori opportunità consulenziali in Italia e nei principali Paesi di sbocco del nostro Export.
Per informazioni
Trentino Export
Giorgio Zagonel
info@trentinoexport.it T 0461 931011
India e Vietnam: prospettive di sviluppo
I paesi si confermano tra i mercati più promettenti in cui investire, in un momento in cui conflittualità militari e commerciali hanno congelato i Paesi dell’Unione doganale euroasiatica e fanno arretrare la Cina.
oltre un triennio l’Associazione propone un focus di approfondimento e incontro sulle molte opportunità di business che i mercati asiatici offrono all’industria trentina nel breve-medio periodo. Dal 2019 sono stati trattati vari mercati di potenziale sbocco: Cina, Malesia, Singapore, Tailandia, Vietnam e India. Questi ultimi due mercati, in particolare, più degli altri registrano le maggiori prospettive di sviluppo. Lo schema utilizzato è ricorrente: si tratta di incontri di consulenza individuali e gratuiti, in cui ciascuna azienda ha un proprio slot riservato di colloquio con i partner residenti, operativi ed esperti su ciascuno dei Paesi target. Nell’incontro, su piattaforma online, si approfondiscono le specifiche esigenze che l’azienda anticipata ai consulenti, così da rendere l’incontro efficace e adatto già di per sé ad elaborare una strategia di accesso e sviluppo ad hoc dell’azienda su ciascun mercato. È quanto si è fatto in queste settimane con l’India day e il Vietnam day.
Il mercato indiano si è confermato uno dei più interessanti e promettenti in cui investire ad Est a livello globale, tantopiù in questo momento di conflittualità militari e commerciali che hanno
congelato i Paesi dell’Unione doganale euroasiatica (Russia, Bielorussia, Kazakhstan) e fanno arretrare la Cina. L’India, infatti, è un paese stabile, ed è uno dei paesi asiatici che cresce di più (oltre il 6% annuo negli ultimi 20 anni). L’export italiano verso l’India cresce in tutti i settori, a due cifre nei metalli, nel chimico-farmaceutico, nella meccanica strumentale. Soprattutto, in India sono in corso importanti politiche governative di sviluppo infrastrutturale, mentre il livello salariale è ancora contenuto. Cosicché molte imprese stanno scegliendo l’India come hub per l’area asiatica, creando poli industrializzati specializzati in vari settori.
Il mercato vietnamita, dal canto suo, sebbene a differenza del mercato indiano sia stato nell’ultimo biennio notevolmente rallentato dal Covid, rimane molto interessante. Il Vietnam ricopre una posizione strategica e centrale nell’Asean. L’interscambio commerciale con l’Italia è passato dai 3,8 miliardi di dollari nel 2018 ai 4,7 miliardi di dollari nel 2021: i prodotti Made in Italy più apprezzati dal Vietnam sono macchinari e apparecchi, prodotti tessili e abbigliamento, prodotti alimentari e bevande. Con 97 milioni di abitanti, il Vietnam sta diventando un mercato di rapida crescita per prodotti di consumo, grazie ai redditi crescenti e all’inclinazione verso i prodotti stranieri di una classe media emergente composta soprattutto da giovani: si stima che nel 2050 il Paese raggiungerà i 120 milioni di abitanti. Nel corso degli anni il governo di Hanoi ha inoltre attuato politiche importanti di liberalizzazione del commercio. L’ultima è l’Accordo di libero scambio fra Vietnam e Ue (Evfta), che prevede la quasi totale soppressione (99%) dei dazi doganali tra l’Ue e il Vietnam, anche sui principali prodotti europei di esportazione: macchinari, automobili e prodotti chimici. Per gestire i mercati dell’Asia orientale, l’Associazione e Trentino Export hanno attivato, fra le altre, una collaborazione con Octagona Srl, struttura specializzata nel supporto consulenziale alle imprese per l’espansione sui mercati esteri, con proprie sedi ed uffici e consolidata esperienza in vari paesi, fra cui proprio in India e in Vietnam.
we|b|ook
Il gioco infinito
di Simon Sinek
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/43bc6f4ded64a54f84b9f02a344643da.jpeg)
Vallardi A., 2019
237 pagine, 18 Euro
Nei giochi finiti i giocatori sono noti, le regole fisse e l’obiettivo chiaro: si tratta di partite in cui chi vince e chi perde è facilmente individuabile. Nei giochi infiniti, invece, come il business, la politica o la vita, i giocatori vanno e vengono, le regole sono mutevoli e non c’è un obiettivo definito. Non ci sono vincitori e vinti, non esistono concetti come «vincere il business» o «vincere la vita», ma c’è solo chi è avanti e chi rimane indietro. Per molte organizzazioni le difficoltà nascono dal fatto che chi le guida affronta un gioco infinito con una mentalità finita: sono le società che perdono il passo sul terreno dell’innovazione, della motivazione e della performance. I leader che abbracciano una visione infinita, invece, costruiscono imprese forti, innovative, ispirate. Chi ci lavora nutre fiducia nei confronti di colleghi e capi. Sono organizzazioni dotate di resilienza, della capacità di prosperare in un universo in continua evoluzione, mentre i concorrenti devono farsi da parte. Sono le imprese che ci guideranno verso il futuro.
I principi per affrontare il nuovo ordine mondiale.
Dal trionfo alla caduta delle nazioni
di Ray Dalio
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/5747bd06c6eeaadf0d51728b9092debb.jpeg)
Hoepli, 2022
XXX-538 pagine, 26,90 Euro
Alcuni anni fa, Ray Dalio ha cominciato a notare una convergenza di condizioni politiche ed economiche che non aveva mai visto prima. Forte indebitamento e tassi di interesse prossimi o uguali allo zero, che spingevano alla stampa di moneta in proporzioni massicce nelle tre valute di riserva principali del mondo; gravi conflitti politici e sociali all’interno dei Paesi a causa delle più forti disparità di ricchezza, di idee politiche e di valori; e l’ascesa di una potenza mondiale (la Cina) che sfida la potenza in carica (gli USA) e l’ordine mondiale esistente. L’ultima volta che questi elementi si erano presentati insieme era tra il 1930 e il 1945. Dalio ha iniziato dunque a ricercare gli schemi ricorrenti e le relazioni causa-effetto alla base dei principali spostamenti della ricchezza e del potere negli ultimi cinquecento anni. In questa nuova puntata della serie dei Principi, Dalio accompagna i lettori nel suo studio dei grandi imperi mettendo in prospettiva il “Big Cycle” che in tutto il corso della storia ha guidato le sorti dei grandi Paesi del mondo. Rivela le forze eterne e universali che determinano queste trasformazioni e le usa per scrutare nel futuro, offrendo la sua strategia per prepararci a ciò che ci attende.
Irriducibile.
La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura
di Federico Faggin![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/e993f43ae9f65dbc6656f6771e725ed7.jpeg)
Mondadori, 2022
300 pagine, 22 Eur
Con questo libro, Faggin stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi. Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. “Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c’è nessuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo.” Il pioniere della rivoluzione informatica arriva così a mettere radicalmente in discussione la teoria che ci descrive come macchine biologiche analoghe ai computer e che tralascia di considerare tutti quegli aspetti che non rispettano i paradigmi meccanicisti e riduzionisti: “Se ci lasciamo convincere da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. Che senso avrebbero il sapore del vino, il profumo di una rosa e il colore arancione?”. Finiremmo col pensare che i computer, e chi li governa, valgano più di noi.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/210704a195c9461c8dc0316b7b66a7de.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/aa4d7673ef9c558ce4739559a3cc6840.jpeg)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230502101957-d8600f2999a341d952672d2afbbe9594/v1/ed61a16cd7a3a4146cd7878b3c522acd.jpeg)