L'Interior visto dal Design | Stefano Follesa

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l’abitare mutevole •

Photo by Meritt Thomas on Unsplash.

…l’architettura si abita per continue moltissime ore della vita, da soli o con qualcuno o con molti altri. Nell’architettura si deposita non soltanto la nostra anima ma anche il nostro fragile corpo. Nell’architettura entriamo con gioia come in un amplesso o entriamo disperati come in una prigione. Nell’architettura sentiamo i nostri odori, i nostri suoni, le nostre luci, o sentiamo odori, suoni, luci del nemico. Qualche volta sentiamo odori, suoni, luci di Dio, qualche volta odori, suoni, luci dei resti della nostra fragilità o miseria. Qualche volta ci nascondiamo nel silenzio e nell’oscurità per nasconderci; qualche volta camminiamo sui pavimenti di marmo del potere, qualche volta sulla plastica degli ospedali, qualche volta sulle moquettes dei ricchi signori o degli alberghi a 5 stelle… Ettore Sottsass Viaggio nella memoria

Le tematiche relative all’abitare e alle sue trasformazioni costituiscono il corpo centrale della formazione dell’interior designer e la dimensione allestitiva dello spazio domestico rappresenta uno dei principiali ambiti applicativi dell’attività professionale. Il progetto dell’abitare implica una consapevolezza dei meccanismi complessi e mutevoli che guidano i rapporti tra le persone e gli spazi che si definiscono in implicazioni personali e culturali. L’abitare si compone di componenti percettive (stati d’animo, suoni, odori, luci ed ombre, memorie) e di componenti funzionali (gli arredi, gli oggetti, le partizioni, le tecnologie), e in un continuo dialogo tra ambiti percettivi ed ambiti funzionali, tra ciò che percepiamo e ciò che utilizziamo, si definisce il nostro rapporto con gli spazi. Il progetto si esplicita in elementi fisici ma è alimentato da elementi aleatori e dinamici in continua mutazione. La nostra è una disciplina, d’altronde, che esprime elementi virtuali (tracce sui fogli e immagini sugli schermi), che ambiscono a diventare reali nella costruzione. Sullo sfondo di questa continua transazione tra reale e virtuale, in un mondo in cui tutto si modifica repentinamente, ognuno è chiamato a definire le proprie strategie adattive e, all’interno di queste, il proprio personale rapporto con l’abitare. Compito del progettista è quello di esplicitare tali strategie modificando gli spazi in funzione di un abitare suggerito (lì dove si propongono soluzioni abitative come espressione di scelte culturalmente motivate), o


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Bibliografia

4min
pages 388-396

The shape of food, George Narcis Patru

1min
pages 380-383

The shape of food, Alice Senatori

1min
pages 384-387

The shape of food, Letizia Bicchi

1min
pages 368-371

The shape of food. Attorno al cibo

2min
pages 360-363

Bibliografia

3min
pages 349-354

Gli spazi conviviali

10min
pages 355-359

La città delle donne. Prendiamoci il nostro spazio, Luna Maiore

1min
pages 344-348

Florentine Folies, Cristian Ferretti

1min
pages 334-337

Florentine Folies, George Narcis Patru

1min
pages 330-333

Florentine Folies, Letizia Bicchi

1min
pages 326-329

Florentine Folies. Omaggio a Bernard Tschumi

0
pages 324-325

Gli spazi attraversati

8min
pages 319-323

Bibliografia

3min
pages 313-318

Gli spazi rituali

8min
pages 293-297

Bibliografia

5min
pages 287-292

L’abitare mutevole. I rituali di domani, Alessia Frosini

2min
pages 302-307

Nei suoi panni. Abiti e identificazione, Camilla Storti

1min
pages 278-281

Una casa in Finlandia, Elena Di Rado

1min
pages 274-277

Una casa a

1min
pages 270-271

L’abitare percepito

11min
pages 229-235

Bibliografia

2min
pages 257-262

Luce senza forma. Soluzioni luminose per l’abitare, Oriana Delfini

2min
pages 240-243

L’identità nei territori di progetto

14min
pages 263-269

Synapsi. Lo spazio attraverso i sensi, Chiara Travaglini

3min
pages 250-256

Pending cultures. Una rete di connessioni

3min
pages 236-239

Bibliografia

3min
pages 223-228

Trame di identità. Segni dai luoghi, Alessia Bastai

1min
pages 214-217

Terre di confine, Cristian Ferretti

1min
pages 210-213

Borders and Bridges

3min
pages 206-209

Casa dei segni a Siviglia

0
pages 202-203

Andromeda. Spaceship, Claudio Lorusso

2min
pages 178-183

La casa dei segni e degli sguardi

1min
pages 200-201

L’abitare dopo. L’onnipresenza del digitale, George Narcis Patru

3min
pages 184-189

Gli spazi delle tracce

8min
pages 195-199

There is a planet B. L’abitare su Marte, Aurora Matera

3min
pages 172-177

Drop. L’abitare di domani, Chiara Bellucci

3min
pages 166-171

Arca. Design di un futuro sostenibile dell’abitare, Francesco Sacchini

3min
pages 160-165

L’abitare mutevole

13min
pages 147-153

Essentia. La nuova forma dell’abitare interiore, Martina Corti

2min
pages 154-159

Bibliografia

3min
pages 141-146

Il design come narrazione nella città. Arezzo e Petrarca, Riccardo Amatucci

2min
pages 130-135

Tessuti urbani. Uno storytelling per Prato, Matteo Balestra

2min
pages 124-129

La città di Modigliani, Giulia Lenzi

3min
pages 118-123

Largo Poggi Fiammetta Conforti, Silvia Mangolfi, Elena Mucci

0
pages 108-109

Raccontare storie. La città come un libro

1min
pages 102-103

Interni di parole

1min
pages 112-113

Narrazione e Progetto

15min
pages 93-101

2084. L’abiterò social,Valerio Pettinato

2min
pages 80-86

Bibliografia

4min
pages 87-92

House of Glass. Viaggio in un’utopia di vetro, Gemma Nanni

2min
pages 74-79

Museo dell’irrazionalità, Elisa Maurizi

2min
pages 56-59

The hot zone, Yuhui Xia

2min
pages 68-73

DEBI. The maitre of birds, Angela Su

1min
pages 44-47

Dreams of a better life: il futuro immaginato

22min
pages 27-39

I musei immaginari

3min
pages 40-43

Museo dell’immaginario. Le città invisibili, Oleg Orlando

1min
pages 48-51

Museo della Follia, Lorenzo Pedonese

1min
pages 64-67
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