L'Interior visto dal Design | Stefano Follesa

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l'interior visto dal design • stefano follesa

Borders and Bridges introduzione

Laboratorio di Progettazione 3 Interni A.A 2018-19 collaboratori Giulia Merone, Rossella Ferrini, Camilla Storti, Paria Bagheri, Martina Corti

Photo by Siora Photography on Unsplash.

I limiti della nostra immaginazione non sono quelli della realtà. Claudio Magris

Borders and Bridges è una delle esercitazioni del corso di Interior nell’anno 2019 ma anche un progetto di scambio tra università internazionali. L’idea del progetto è quella di lavorare sui confini come linee di opportunità per l’elaborazione progettuale con l’obiettivo duplice di promuovere nuove metodologie di scambio in ambito didattico e di sperimentare l’incontro tra sistemi culturali al fine di elaborare nuovi linguaggi progettuali. Tra i tanti confini reali i confini di Borders and Bridges sono confini immaginari, quelli che uniscono realtà geograficamente distanti ma legate da affinità culturali, da cui la volontà di costruire ponti che possano connettere tali affinità. Il progetto lavora sulle connessioni tra due luoghi (i luoghi di origine degli studenti coinvolti) di cui vengono indagate le identità espresse dagli elementi di connotazione grafica (texture, pattern, colori) e successivamente elaborate trame grafiche di contaminazione da applicare al sistema degli oggetti. La volontà è quella di arricchire la scena decorativa e creare connessioni tra progettisti appartenenti a differenti sistemi culturali al fine di elaborare nuovi linguaggi di contaminazione. La finalità del progetto era prevalentemente quella di verificare la differente predisposizione degli studenti alla rielaborazione di segni e forme generate da riferimenti culturali specifici e quindi una pratica progettuale che non partisse dal foglio bianco ma da una rete di segni, colori, materiali, tipologie appartenenti alla propria cultura di riferimento. I riferimenti si sono poi incrociati per generare oggetti meticci, ai confini tra artigianato e arte ma autorizzati dal processo progettuale generativo ad entrare a pieno titolo nelle sperimentazioni del design. Gli elaborati prodotti mostrano quanto la contaminazione dei linguaggi possa generare nuove forme espressive e determinare una diversità di fatto rispetto ai linguaggi estetici consolidati.


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Bibliografia

4min
pages 388-396

The shape of food, George Narcis Patru

1min
pages 380-383

The shape of food, Alice Senatori

1min
pages 384-387

The shape of food, Letizia Bicchi

1min
pages 368-371

The shape of food. Attorno al cibo

2min
pages 360-363

Bibliografia

3min
pages 349-354

Gli spazi conviviali

10min
pages 355-359

La città delle donne. Prendiamoci il nostro spazio, Luna Maiore

1min
pages 344-348

Florentine Folies, Cristian Ferretti

1min
pages 334-337

Florentine Folies, George Narcis Patru

1min
pages 330-333

Florentine Folies, Letizia Bicchi

1min
pages 326-329

Florentine Folies. Omaggio a Bernard Tschumi

0
pages 324-325

Gli spazi attraversati

8min
pages 319-323

Bibliografia

3min
pages 313-318

Gli spazi rituali

8min
pages 293-297

Bibliografia

5min
pages 287-292

L’abitare mutevole. I rituali di domani, Alessia Frosini

2min
pages 302-307

Nei suoi panni. Abiti e identificazione, Camilla Storti

1min
pages 278-281

Una casa in Finlandia, Elena Di Rado

1min
pages 274-277

Una casa a

1min
pages 270-271

L’abitare percepito

11min
pages 229-235

Bibliografia

2min
pages 257-262

Luce senza forma. Soluzioni luminose per l’abitare, Oriana Delfini

2min
pages 240-243

L’identità nei territori di progetto

14min
pages 263-269

Synapsi. Lo spazio attraverso i sensi, Chiara Travaglini

3min
pages 250-256

Pending cultures. Una rete di connessioni

3min
pages 236-239

Bibliografia

3min
pages 223-228

Trame di identità. Segni dai luoghi, Alessia Bastai

1min
pages 214-217

Terre di confine, Cristian Ferretti

1min
pages 210-213

Borders and Bridges

3min
pages 206-209

Casa dei segni a Siviglia

0
pages 202-203

Andromeda. Spaceship, Claudio Lorusso

2min
pages 178-183

La casa dei segni e degli sguardi

1min
pages 200-201

L’abitare dopo. L’onnipresenza del digitale, George Narcis Patru

3min
pages 184-189

Gli spazi delle tracce

8min
pages 195-199

There is a planet B. L’abitare su Marte, Aurora Matera

3min
pages 172-177

Drop. L’abitare di domani, Chiara Bellucci

3min
pages 166-171

Arca. Design di un futuro sostenibile dell’abitare, Francesco Sacchini

3min
pages 160-165

L’abitare mutevole

13min
pages 147-153

Essentia. La nuova forma dell’abitare interiore, Martina Corti

2min
pages 154-159

Bibliografia

3min
pages 141-146

Il design come narrazione nella città. Arezzo e Petrarca, Riccardo Amatucci

2min
pages 130-135

Tessuti urbani. Uno storytelling per Prato, Matteo Balestra

2min
pages 124-129

La città di Modigliani, Giulia Lenzi

3min
pages 118-123

Largo Poggi Fiammetta Conforti, Silvia Mangolfi, Elena Mucci

0
pages 108-109

Raccontare storie. La città come un libro

1min
pages 102-103

Interni di parole

1min
pages 112-113

Narrazione e Progetto

15min
pages 93-101

2084. L’abiterò social,Valerio Pettinato

2min
pages 80-86

Bibliografia

4min
pages 87-92

House of Glass. Viaggio in un’utopia di vetro, Gemma Nanni

2min
pages 74-79

Museo dell’irrazionalità, Elisa Maurizi

2min
pages 56-59

The hot zone, Yuhui Xia

2min
pages 68-73

DEBI. The maitre of birds, Angela Su

1min
pages 44-47

Dreams of a better life: il futuro immaginato

22min
pages 27-39

I musei immaginari

3min
pages 40-43

Museo dell’immaginario. Le città invisibili, Oleg Orlando

1min
pages 48-51

Museo della Follia, Lorenzo Pedonese

1min
pages 64-67
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