L'Interior visto dal Design | Stefano Follesa

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l’identità nei territori del progetto •

Photo by Eleonora on Unsplash

La trasformazione degli oggetti in cose (…) presuppone una sviluppata abilità nel risvegliare memorie, nel ricreare ambienti, nel farsi raccontare storie e nel praticare sia la nostalgia “chiusa”, che si ripiega in sé stessa nel rimpianto di ciò che si è perduto, sia la nostalgia “aperta” (…). Nella nostalgia aperta le cose non sono più sottoposte al desiderio inappagabile di un ritorno a un recuperabile passato (…) ma sono diventate i veicoli di un viaggio di scoperta di un passato carico anche di possibile futuro. Remo Bodei La vita delle cose

La difesa e il rafforzamento dell’identità culturale e lo sviluppo di pratiche di costruzione di un “design della diversità” costituiscono i temi prevalenti della mia attività didattica e di ricerca. L’opposizione di un “progetto lento” di assimilazione e rielaborazione del capitale territoriale ai ritmi ideativi frenetici dei processi produttivi industriali si inserisce in una visione più ampia di adesione, con gli strumenti del design, ad uno sviluppo sostenibile che possa restituire futuro alle tante diversità radicate nei territori del nostro paese. Così come il concetto di cultura anche il concetto di identità è in continua mutazione e assume differenti sfumature in base agli ambiti disciplinari di osservazione. In termini generali l’Identità è il risultato di un processo di appropriazione da parte di un individuo di “elementi identificanti” e cioè di quegli elementi (pratiche, oggetti, espressioni) che incontra nel corso della propria vita. Tali elementi costruiscono l’identità personale di ognuno ma ne compongono al contempo l’identità culturale; identità personale e identità culturale si integrano nell’insieme della personalità. L’identità culturale è il luogo della formazione di legami che si definiscono, in un ambito sociale, nel riconoscersi in comuni riferimenti culturali; si identifica in una comunità di persone e ne delimita le caratteristiche peculiari rispetto alle altre comunità. Tra identità personale e identità culturale vi è un rapporto di dipendenza: “Individuo e società, sono in reciproco rapporto duale: la società partecipa alla costruzione dell’identità di ciascuno, mentre l’individuo contribuisce a trasformare la società…”1. Urso A., Di Bonito T. (2018) Identità personale ed identità culturale in Oikonomia Rivista di etica e scienze sociali, https://oikonomia.it/index.php/it/2018/febbraio/1020-identita-personale-ed-identita-culturale. 1


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Bibliografia

4min
pages 388-396

The shape of food, George Narcis Patru

1min
pages 380-383

The shape of food, Alice Senatori

1min
pages 384-387

The shape of food, Letizia Bicchi

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pages 368-371

The shape of food. Attorno al cibo

2min
pages 360-363

Bibliografia

3min
pages 349-354

Gli spazi conviviali

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pages 355-359

La città delle donne. Prendiamoci il nostro spazio, Luna Maiore

1min
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Florentine Folies, Cristian Ferretti

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pages 334-337

Florentine Folies, George Narcis Patru

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Florentine Folies, Letizia Bicchi

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pages 326-329

Florentine Folies. Omaggio a Bernard Tschumi

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pages 324-325

Gli spazi attraversati

8min
pages 319-323

Bibliografia

3min
pages 313-318

Gli spazi rituali

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pages 293-297

Bibliografia

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L’abitare mutevole. I rituali di domani, Alessia Frosini

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pages 302-307

Nei suoi panni. Abiti e identificazione, Camilla Storti

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Una casa in Finlandia, Elena Di Rado

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Una casa a

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L’abitare percepito

11min
pages 229-235

Bibliografia

2min
pages 257-262

Luce senza forma. Soluzioni luminose per l’abitare, Oriana Delfini

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pages 240-243

L’identità nei territori di progetto

14min
pages 263-269

Synapsi. Lo spazio attraverso i sensi, Chiara Travaglini

3min
pages 250-256

Pending cultures. Una rete di connessioni

3min
pages 236-239

Bibliografia

3min
pages 223-228

Trame di identità. Segni dai luoghi, Alessia Bastai

1min
pages 214-217

Terre di confine, Cristian Ferretti

1min
pages 210-213

Borders and Bridges

3min
pages 206-209

Casa dei segni a Siviglia

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pages 202-203

Andromeda. Spaceship, Claudio Lorusso

2min
pages 178-183

La casa dei segni e degli sguardi

1min
pages 200-201

L’abitare dopo. L’onnipresenza del digitale, George Narcis Patru

3min
pages 184-189

Gli spazi delle tracce

8min
pages 195-199

There is a planet B. L’abitare su Marte, Aurora Matera

3min
pages 172-177

Drop. L’abitare di domani, Chiara Bellucci

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pages 166-171

Arca. Design di un futuro sostenibile dell’abitare, Francesco Sacchini

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pages 160-165

L’abitare mutevole

13min
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Essentia. La nuova forma dell’abitare interiore, Martina Corti

2min
pages 154-159

Bibliografia

3min
pages 141-146

Il design come narrazione nella città. Arezzo e Petrarca, Riccardo Amatucci

2min
pages 130-135

Tessuti urbani. Uno storytelling per Prato, Matteo Balestra

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La città di Modigliani, Giulia Lenzi

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pages 118-123

Largo Poggi Fiammetta Conforti, Silvia Mangolfi, Elena Mucci

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Raccontare storie. La città come un libro

1min
pages 102-103

Interni di parole

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pages 112-113

Narrazione e Progetto

15min
pages 93-101

2084. L’abiterò social,Valerio Pettinato

2min
pages 80-86

Bibliografia

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pages 87-92

House of Glass. Viaggio in un’utopia di vetro, Gemma Nanni

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pages 74-79

Museo dell’irrazionalità, Elisa Maurizi

2min
pages 56-59

The hot zone, Yuhui Xia

2min
pages 68-73

DEBI. The maitre of birds, Angela Su

1min
pages 44-47

Dreams of a better life: il futuro immaginato

22min
pages 27-39

I musei immaginari

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pages 40-43

Museo dell’immaginario. Le città invisibili, Oleg Orlando

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pages 48-51

Museo della Follia, Lorenzo Pedonese

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pages 64-67
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