Conosciamo il passato di Marco Nicolò Perinelli
RETI e VENETI: culture antiche che vivono in noi Un salto nel passato comune di un territorio che, allora come oggi, è stato un ponte tra le culture mediterranee e quelle mitteleuropee
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rima che i Romani iniziassero ad estendere la propria influenza sul territorio ai piedi delle Alpi, i territori del Veneto e del Trentino erano abitati da popolazioni che avevano sviluppato una propria cultura, con usi e costumi che si erano sviluppati in secoli di storia. I loro nomi, dato che loro stessi non ci hanno lasciato documenti scritti, ci sono stati tramandati dagli storici antichi romani e greci, che raccontarono di come queste terre fossero abitate da popoli indigeni dalle origini diverse. Il nome “Veneti”, chiamati talvolta da alcuni studiosi “Paleoveneti” o “Venetici”, sembra derivi da una radice molto antica, derivata da quella antichissima lingua indoeuropea che ha dato vita a greco e al latino, che significava “amichevoli”. La fase più antica documentata risale all’età del ferro e prende il nome di “atestina”, dalla città di Este, nei pressi di Padova, dove sono state ritrovate molte testimonianze e rimanda a rapporti con l’area villanoviana ed etrusca (centro italica), ma anche con l’Illiria, con la Grecia e l’Oriente. Un legame con il Mediterraneo che già nel mito romano viene spiegato come legato alla provenienza degli stessi Veneti dall’Asia Minore: secondo Catone e Gaio Plinio Secondo, erano discendenti di un popolo alleato dei Troiani contro i Greci, gli Heneti, e furono costretti alla fuga dopo la capitolazione della città, mentre per Virgilio la stessa città di Padova fu fondata dal troiano Antenore, mentre
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all’eroe Diomede sono associate la fondazione di Spina e di Adria. Per Strabone invece, i Veneti sono apparentati con i celti e in particolare con la Bretagna, dove esisteva un popolo con lo stesso nome. Certo è che in epica più recente, attorno al V secolo a.C. e fino alla assimilazione romana, i Veneti iniziarono un proficuo scambio con i popoli celtici e il nord delle Alpi.
Elmo pileato
Museo Retico - Ex voto in bronzo da Sanzeno V (IV sec. a.C. - Foto di Elena Munerati)
Situla di Bologna
E proprio a nord del territorio degli antichi veneti, nell’attuale Trentino, vi era una popolazione dalla caratteristiche peculiari, i Reti: nel territorio specifico del Trentino, archeologicamente si parla di cultura di Fritzens-Sanzeno, due località, la prima nella Valle dell’Inn, in Austria, la seconda in Val di Non, dove sono stati trovati i reperti materiali che sono caratteristici di questa cultura: tazze e boccali in ceramica, strumenti da lavoro in ferro come zappe, asce, oggetti d’ornamento in bronzo di produzione squisitamente locale. La loro origine pare altrettanto misteriosa dal punto di vista storiografico: per gli storici romani, infatti, e in particolare Livio, i Reti erano discendenti degli Etruschi e il nome deriverebbe da un condottiero di nome, appunto, Reto. Le testimonianze archeologiche moderne, tuttavia, escludono completamente la possibile origine etrusca, anche se indubbiamente vi furono contatti tra le due civiltà. La curiosità legata alla storiografia è che la prima volta che si citano i Reti è in