Società oggi di Nicola Maschio
La GIORNATA dell’AUTISMO: il 2 aprile un’occasione per comprendere
L’
autismo passa spesso inosservato, forse perché nella maggior parte dei casi non presenta “sintomi” evidenti nell’aspetto fisico ma si riflette, soprattutto, negli atteggiamenti e nei comportamenti delle persone che ne sono affette. Eppure, la problematica esiste e ne sono testimonianza tutti coloro che, quotidianamente, la affrontano. Il 2 aprile è internazionalmente riconosciuto come la Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’autismo: un momento importante per capire quali siano gli aspetti più o meno indagati di questa particolare condizione di vita. Istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, la ricorrenza richiama l’attenzione di tutti sui diritti delle persone autistiche, con l’obiettivo innanzitutto di spiegare a cosa si riferisca la stessa parola “autismo”. Su questo aspetto è intervenuto il Ministero della Salute, che ha spiegato come “in questo modo vengono identificati i disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD), ovvero un insieme diverso di complicazioni inerenti il neurosviluppo, caratterizzate da una compromissione qualitativa nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione”. In sintesi, chi è affetto da una qualche patologia autistica, ha problemi nel relazionarsi con gli altri e nel comunicare la propria condizione. “Inoltre – ha aggiunto il Ministero, - sono presenti anche modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività. I sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo
differente da persona a persona, in relazione ai bisogni specifici e, per quanto riguarda le necessità di sostegno, queste ultime sono variabili e possono mutare nel tempo”. Il Ministero della Salute italiano ha inoltre fornito alcuni numeri rispetto alla presenza di soggetti autistici e alla loro “diffusione” nel mondo: “La prevalenza del disturbo è stimata essere attualmente di circa 1 su 54 tra i bambini di 8 anni negli Stati Uniti, 1 su 160 in Danimarca e in Svezia, 1 su 86 in Gran Bretagna. In età adulta pochi studi sono stati effettuati e segnalano una prevalenza di 1 su 100 in Inghilterra. In Italia si stima che 1 bambino su 77, nella fascia di età 7-9
anni, presenti un disturbo dello spettro autistico”. Ancora, l’Osservatorio Nazionale Italiano per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico (progetto finanziato nel 2016 dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute) ha aggiunto qualche dettaglio a quanto spiegato poche righe fa: “In Italia 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie”. Inoltre, è anche l’Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo a completare il quadro: “In Italia, tenendo conto di questi dati e anche assumendo il valore minore, l’1% della popolazione (1 su 100 persone), si possono stimare, per una popolazione residente in Italia di oltre 60 milioni, almeno 600 mila le persone e quindi famiglie interessate direttamente dall’autismo. Sulla base degli stessi valori, rispetto a 435 mila nuovi nati in Italia nel 2020, i bambini che potrebbero trovarsi nello spettro autistico ogni anno sarebbero oltre i quattromila”. Insomma, anche quest’anno sarà importante onorare questa ricorrenza “con il blu addosso”, come spiegato dalla stessa ANGSA, ovvero il colore che rappresenta proprio l’autismo.
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