Punto a Capo di Waimer Perinelli
La DEMOCRAZIA l’ARMA CHE VINCE la FOLLIA al POTERE
S
tiamo combattendo due guerre, una contro il Covid, l’altra contro la disumanità della guerra. La battaglia è mediatica e l’informazione gioca un ruolo fondamentale. La “stampa” in tutte le sue espressioni carta, televisione, radio blog,web..è cambiata. Nella sua capacità di raggiungere un pubblico sempre più vasto, come dimostra una dichiarazione ironica del presidente ucraino Zelensky che in piena guerra ha detto” Abbiamo vinto su Tik Tok” . Cambiata nella programmazione. Nell’informazione sulle due guerre vengono largamente impiegati gli “esperti”, persone informate sui fatti, principalmente sulle cause e sui mezzi in campo per combatterle. Più tardi, se i conflitti avranno fine, interverranno gli storici per spiegarci cosa è accaduto e perché abbiamo sbagliato. Gli esperti sono i protagonisti dei nostri media, un po’ perché abbiamo bisogno di credere che qualcuno abbia capito qualcosa e soprattutto perché alleggeriscono il lavoro del giornalista, diventato soprattutto intervistatore, ruolo un tempo non del tutto apprezzato da tanti direttori, ricordo fra tutti Guglielmo Zucconi, il quale mi disse che ogni intervista è tempo sottratto all’informazione. Dobbiamo ammettere che intervistare non è facile e implica spesso l’obbligo di tacere lasciando parlare l’intervistato. Anche quando non è d’accordo con quanto pensa l’intervistatore. Gli esperti sono graditi agli editori, pubblici e privati, perché alleggeri-
Volodymyr Zelensky
scono il palinsesto e le impaginazioni, evitando investimenti in servizi, rubriche e programmi d’ intrattenimento. Le due guerre hanno in comune i morti, ammazzati dalla pandemia da Covid 19 e dalle armi di quella che sciaguratamente potrebbe diventare la terza guerra mondiale combattuta con armi nucleari: l’ultima come ha detto Einstein perché la quarta i sopravvissuti la dovrebbero combattere con le pietre. Hanno in comune, come detto gli esperti, con la differenza che sono o sono stati numerosi e polemici nella pandemia e pochi sul piano militare dove prevalgono gli inviati giornalisti. In attesa di una soluzione pacifica delle due guerre già si esprimono alcuni storici indifferenti alla regola che la scrittura della storia richiede una doverosa distanza di tempo ed
emotiva dai fatti. Sui media gli storici ci spiegano l’evoluzione socio-economica degli eventi attribuendo di volta in volta ai diversi protagonisti colpe e meriti. La guerra fredda, il muro di Berlino, il dominio dell’economia capitalistica, di stato o privata. In questo si rischia di cadere nella trappola della colpa di tutti, della Società”, come si fece in Italia nella non piccola ma locale guerra dei terrorismi, nero e rosso. Allora qualcuno come il sociologo Franco Demarchi ci richiamò alla “responsabilità” individuale. se lo ascoltassimo scopriremmo l’incapacità e la follia di alcuni leader. La nostra difesa sarà sempre la democrazia, sia pure imperfetta, capace di frenare la follia al potere. La storia ci dirà se la democrazia, fatta spesso di compromessi, è riuscita a sopravvivere. A questo Punto ci riesce difficile andare a Capo.
Vladimir Putin
augana
NEWS Periodico gratuito d’informazione e cultura
3