Società, sport e tempo libero di Francesco Zadra
NORDIC WALKING, lo sport ideale nel post-covid
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uanto spesso, lungo la ciclabile della Valsugana, ci siamo trovati il passaggio intralciato da qualche “ensemenì” armato di bastoncini? Si tratta di esemplari di nordic walkers: adepti di una curiosa disciplina scandinava che sta prendendo sempre più piede in Italia. Sono creature innocue (di solito) e si muovono preferibilmente in branco, capitanati da un leader che detta loro ritmi e stili di camminata. Che sia l’ennesima trovata di qualche dieto-star sulla cresta dell’onda? O una psicosi collettiva in seguito a due anni di pandemia? Vogliamo vederci chiaro assieme a Chiara Destefani e Luca Gislimberti, coppia residente a Pergine Valsugana e facente parte dell’associazione “Outdoor Lagorai Nordic Walking”.
Chiara e Luca, cos’è sto nordic-coso? Chiara: Il nordic walking, o camminata nordica, nasce negli anni ‘30 in Scandinavia come allenamento estivo per gli atleti dello sci di fondo. A poco a poco si è diffuso anche nel resto della popolazione che ha cominciato a vederlo come disciplina sportiva, anziché un mero allenamento. Luca: Per parlare di sport con tutti i crismi dobbiamo però aspettare il ‘97, quando il finlandese Marko Kantaneva, all’epoca laureando in scienze motorie, realizza uno studio sul campo in cui codifica i movimenti del “nordic” e ne studia i benefici. Ora è praticato in tutto il mondo ed esistono anche apposite scuole che ne insegnano la tecnica.
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Spesso viene confuso con il trekking, molto praticato sulle nostre montagne… Luca: Si tratta di due cose completamente differenti! Nel nordic walking i bastoncini vengono utilizzati come strumento di spinta, non di appoggio come nel trekking. Chiara: In sostanza ci permette di “diventare quadrupedi” e mette al lavoro circa il 90% dei nostri muscoli, compresa la parte superiore del corpo. Quali sono i benefici di questo sport? Chiara: Si pratica all’aria aperta, rafforza braccia e spalle, tonifica glutei ed addominali, come tutte le attività aerobiche stimola l’ossigenazione del corpo e migliora la circolazione sanguigna, in particolare con l’ “effetto pompa” che si crea con il movimento di apertura e chiusura della mano, (alla quale sono agganciati i bastonci-
ni) e con la rullata del piede. Luca: Aiuta anche notevolmente a migliorare coordinazione e postura. Nel mio caso ho sperimentato una “trasformazione” della parte superiore del corpo: ho raddrizzato la postura, aperto la gabbia toracica e disteso la muscolatura. Per non parlare delle benefiche ricadute su umore e socializzazione delle camminate all’aria aperta! Insomma: lo sport ideale nel post-covid! Chiara: Esatto, dopo 2 anni di confinamento e distanziamento sociale lo stare in mezzo alla natura e muoversi in compagnia è un toccasana per la psiche. Alcune ricerche universitarie evidenziano che la camminata in gruppo porta benefici alle persone depresse e stimola a cascata la produzione di endorfine, gli “ormoni della felicità”.