Il personaggio di Chiara Paoli
ROBERT MUSIL L’uomo senza qualità e senza Nobel O
ttant’anni fa, il 15 aprile 1942 moriva Robert Musil, noto a molti per essere l’autore del romanzo intitolato “L’uomo senza qualità”, ma anche perché inviato in Valsugana e valle dei Mòcheni durante la Prima guerra mondiale. Conosciamo meglio la sua storia personale; Robert nasce 6 novembre 1880 a Klagenfurt; il padre Albert è un ingegnere. La famiglia si trasferisce ben presto a Chomutov, in Boemia, frequenta il liceo scientifico e poi il collegio militare. Nel 1897 inizia l’addestramento per divenire ufficiale d’artiglieria all’accademia militare di Vienna, ma abbandona il corso per iscriversi a ingegneria meccanica al politecnico di Brno. È qui che si approccia alla letteratura fondando con altri compagni una specie di Cenacolo letterario per condividere letture e momenti a teatro. Nel 1901 supera l’esame da ingegnere e si offre per un anno di servizio militare volontario in fanteria, in questo periodo contrae la sifilide. Lavora come assistente all’istituto tecnico di Stoccarda fino al 1903, e per passare il tempo, inizia a scrivere il Törless; non pago decide di iscriversi all’Università di Berlino e nel 1908 si laurea in filosofia. Nel 1909 dà alle stampe la novella “La casa incantata” che compare sulle pagine della rivista “Hyperion”, non di sola scrittura vive l’uomo e Robert è costretto a svolgere vari lavori per vivere; fino al 1910 è editore della rivista di letteratura e arte “Pan”, in seguito è bibliotecario all’istituto tecnico di Vienna. Dopo il rifiuto di Herma a causa della contrarietà della famiglia di lei, nel 1911 sposa Martha Marcovaldi, nata
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«Un uomo senza qualità non dice di no alla vita, dice “non ancora!” e si risparmia.» (R. Musil, “L’uomo senza qualità”, cap. 97)
Heimann di origine ebraica. In quello stesso anno esce “Unioni” con le due novelle intitolate “Il compimento dell’amore” e “Veronika”, ma la critica non è benevola nei suoi confronti e Musil si rifugia nella scrittura di temi scientifici, collabora con varie riviste e diviene direttore di una di queste. Giunge il tempo di guerra e Musil viene inviato al fronte raggiungendo la Valsugana e quella che lui stesso definisce nei suoi diari “la valle incantata”; qui conosce Lene Maria Lenzi che sarà la protagonista della novella “Grigia”, pubblicata nel 1921. Nel suo diario riporta: “Guerra. Sulla vetta di una montagna. Valle pacifica come durante un’escursione estiva. Dietro lo sbarramento delle sentinelle si va come un turista.” In questo periodo Robert conosce anche il generale Maximilian Becher, che prende a
modello per il personaggio di Stumm von Bordwehr in “L’uomo senza qualità”. Soffre di stomatiti ulcerose e viene più volte ricoverato, dal 1916 è a Bolzano dove lavora come redattore per una rivista militare pubblicando articoli anonimi. L’anno seguente il padre e lui di riflesso, ottengono il titolo nobiliare di “Edler von” da Carlo I. Per qualche anno dopo il conflitto è consigliere per questioni militari, lavora anche come recensore di libri, si tratta di un periodo positivo in cui riesce ad acquistare una casa a Vienna, escono varie novelle e pubblicazioni e lavora come critico teatrale e saggista, ma fatica ad arrivare a fine mese. Nel 1925 riceve da Rowohlt un anticipo per la stesura di quello che sarà il suo capolavoro, ma il cui titolo era ancora incerto, tra le opzioni: