Punto & a capo di Waimer Perinelli
Mario Draghi il predestinato burocrazia permettendo È arrivato Draghi! Un coro lo accoglie, un saluto tanto partecipato ed elevato da cancellare all'istante ogni perplessità. In Parlamento una maggioranza schiacciante e in grado di relegare al ruolo di briciole, stelle cadenti, schegge inconsistenti le defezioni del partito che fino a ieri era il più numeroso. L' Italia è in festa. L'Europa festeggia il neo presidente del Consiglio, il primo Ministro.
È
arrivato Draghi e come la Primavera descritta in poesia da Cesare Pavese “Sarà un volto chiaro. S’apriranno le strade sui colli di pini e di pietra...”. Il cielo, se parlasse, potrebbe dire quanto l’ Italia ne abbia bisogno nella scuola, lavoro, giustizia, componenti sociali sopra cui regna purtroppo la Burocrazia. Già nell’Ottocento Carlo Marx accusava la burocrazia di essere il male della Società. Per burocrazia s’intende normalmente il groviglio di leggi, spesso in attesa delle norme di attuazione, in cui si confondono e schiantano le buone intenzioni di chi vuole lavorare, produrre, investire, viaggiare. Massimo Gramellini, editorialista del Corriere della Sera, ha recentemente ricostruito il viaggio di una pratica scoprendo come nel caso descritto, ma ciascuno di noi ne conosce almeno altri due, il percorso fosse circolare . Un serpente che si morde la coda. Accade cioè che si possano passare alcune ore in un ufficio pubblico per individuare la persona competente e scoprire, dopo una lunga fila, di essere allo sportello sbagliato e che quello giusto è lo sportello accanto, dove c’è un’altra lunga fila di cui si è l’ultimo arrivato. “ Colpirò la burocrazia lumaca “ ha detto Draghi nel discorso sulla fiducia pronunciato al Senato e poi ha sottolineato come:«Sono proprio la farraginosità degli iter e la moltiplicazione dei passaggi burocratici la
causa di inaccettabili ritardi, ma anche il terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti». Nella lotta contro gli illeciti nella Pubblica Amministrazione c’è in prima fila la Corte dei Conti. Draghi, all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte , di cui ha sottolineato il ruolo di custode della legalità, ha ribadito che i controlli devono essere “ efficienti, rapidi e intransigenti”. Tre qualità strettamente connesse non sempre presenti. “ Un Paese capace di attrarre investitori anche internazionali, deve difendersi dai fenomeni corruttivi che rappresentano un veicolo di ingerenza criminale anche da parte delle mafie e un fattore disincentivante sul piano economico per gli effetti depressivi sulla competitività e la libera concorrenza», ha scandito il premier tra gli applausi. E ha aggiunto: «Ieri a proposito dello sviluppo del Mezzogiorno ho detto che sì, c’è il credito d’imposta, ma la prima cosa è assicurare legalità e sicurezza». Per Draghi la “ semplificazione della burocrazia e la trasparenza sono le basi di una efficace politica di prevenzione, nella lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose. Sono temi che il Presidente del Consiglio, massimo esperto di finanza, ben conosce. Mario Draghi, colui che alcuni giornali si sono affrettati a definire, senza ironia, “il Predestinato”, per la fulgida carriera scolastica e lavorativa, ha vissuto nel mondo
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi
delle banche e sa benissimo che non sono istituti di beneficenza. Conosce l’attrazione che esse esercitano per gli investitori e fra di loro gli speculatori contro i quali, nella lotta, sono indispensabili trasparenza e semplificazione burocratica perché proprio nella lentezza e complessità decisionale si annidano gli illeciti . Ma la burocrazia non è fatta solo di leggi, anzi è fatta soprattutto di uomini ed essi sono sensibili al potere e quello, specie se malavitoso, nasce e si sviluppa nella disinformazione, nella trasformazione dei dettati della legge in oscuri codicilli da azzeccagarbugli. Burocrazia, leggi, norme di attuazione e uomini sono spesso una cosa sola, non si cambia la prima senza incentivare o colpire i secondi. Come si dice nel girare una scena cinematografica: buona la prima, ma siamo ai ciak iniziali. Il copione già vede alcuni fuoriusciti dal coro e altri che s’interrogano sulla validità dello spartito. Auguri a Mario Draghi, il predestinato.
augana
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