Il personaggio di Veronica Gianello
Erri De Luca:
quel peso che può essere salvezza Erri De Luca nasce con il mare negli occhi, nella Napoli affamata degli anni ’50. Nonostante la sua origine, De Luca è anche un montanaro, un alpinista, uno scalatore instancabile; è muratore, camionista, volontario in zone di guerra; è autodidatta, ricercatore e traduttore di lingue antiche. Ogni esperienza della sua ricca vita non ha escluso le altre, creando un bagaglio quantomai variegato che ci regala oggi l’inconfondibile poesia che scorre dalla sua penna.
P
ubblica il suo primo libro Non ora, non qui, a quarant’anni e ne viene subito riconosciuto il valore dalla critica. È difficile raccontare di cosa narra, poiché quello che scrive riflette, in qualche modo, la sua vita. Eppure è altrettanto difficile non riconoscere la sua voce tra le righe dei suoi libri. Libri brevi, potrebbe sembrare: io preferisco definirli essenziali. Non c’è sempre bisogno di scrivere molto per dire quello che serve. Quella di De Luca è una brevità densa, che raccogliendo dal proprio bagaglio una manciata di vita vera, la sparge come fosse semenza, facendo crescere racconti che diventano LOGO DI ART & WOOD immagini vivide. De Luca è artigiano, è contadino, è forse, prima di tutto, Logo ART&WOOD osservatore. Non c’è narrazione in lui FONT: Fiker Futura Regular &: Abadi MT Condensed Extra Bold che non sia contenitore di nuove stoEllisse verde: Dry Brush 2. CMYK: 64, 0, 100, 0. rie.DryÈBrush una narrazione lineare e pulita, Ellisse arancione: 2. CMYK: 9, 64,100,1. Linee di contorno da adattare alla grandezza del logo stesso. che spesso anticipa ciò che sarà, senza troppe sorprese. Tuttavia le pagine scorrono, e a tenerci col fiato sospeso sono bellezza e precisione delle Logo in negativo. parole. Sono parole che rimangono Da usare su tutti gli sfondi colorati che non siano arancione e/o verde.
NB: da valutare SEMPRE se la resa diventa migliore nel caso in cui i cerchi vengano come sotto, quindi BIANCHI.
in testa e ci costringono a pensare. Sono parole che ingrandiscono un pensiero, parole che si fanno spazio in silenzio, parole capaci di trovare posto nella quotidianità. D’altronde De Luca è maestro indiscusso nel trasformare in poesia la vita di tutti i giorni, e nel cantarla in modo semplice ma estremamente vero. Non c’è finzione, non c’è necessità di farlo, c’è solo desiderio di includere nel raccontare l’esperienza di un singolo che diventa esperienza di tutti. Tra i suoi racconti più belli va senza dubbio ricordato Il peso della farfalla. Si dispiega qui con estrema cura e delicatezza la storia più antica del mondo: quella tra l’uomo e la natura. Più che una storia è una lotta che difficilmente trova una risoluzione netta. De Luca dipinge per noi la figura del re dei camosci: un solitario, cresciuto da solo, che si è guadagnato il suo posto in silenzio, conquistando ammirazione e rispetto da tutti gli animali. Lo stesso rispetto viene portato dal bracconiere che lo insegue da tutta la vita: sembra paradossale che un bracconiere porti rispetto per la sua vittima, eppure in qualche
modo è così. Sono entrambi vecchi, stanchi; si sono osservati e aspettati da sempre. La tensione è evidente, cresce fino a sovrastare il controllo del bracconiere. Uccidere il camoscio è il suo ultimo desiderio, la sua conferma di essere il vero re. Il camoscio è evidentemente più forte, eppure, il suo istinto naturale gli impone di soccombere. Il bracconiere vince, ma percepisce immediatamente che in questa morte non può esserci una vera vittoria. Così si carica in spalle l’eterno rivale ormai senza vita, e improvvisamente sembra incapace di reggere quel peso. Quel peso fisico diventa peso mentale, peso di un continuo rincorrere, di un cercare di essere superiore che non porta a nulla, peso della natura che ancora sfidiamo, illusi di poter davvero vincere. Le gambe del bracconiere tremano, eppure non riescono a muoversi. Una farfalla bianca, candida, si posa sulle corna del camoscio, naturalmente, quasi senza peso. Eppure è proprio la delicatezza di quelle ali la goccia che fa traboccare il vaso. Il bracconiere cede, crolla, non ce la fa più. È davvero una sconfitta? O è solo natura? Quel peso impercettibile ma decisivo che può sembrare un fallimento, spesso diventa liberazione e nuova vita… Forse finalmente più leggera.
augana
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Es: nel caso scegliessi uno sfondo viola, io lascerei i cerchi
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