preoccupa di tutta questa vicenda è proprio questo, però: per la Raggi il fumetto “Proteggi il Cuore di Roma” è una forma di investimento per e sui giovani, che però al tempo stesso vengono giudicati talmente idioti da non riuscire a comprendere un semplice Regolamento di Polizia Urbana se non semplificato in forma fumettistica. Una ragionamento del genere sarebbe sicuramente risultato più accettabile se l’iniziativa fosse stata unicamente rivolta nei confronti dei bambini delle elementari, ma il fatto che essa coinvolga persino gli istituti superiori ed i licei dimostra ancora una volta l’incapacità della classe politica di comunicare in maniera corretta con le nuovi generazioni senza cadere nell’errore di considerarli un branco di immaturi incapaci di comprendere i complessi meccanismi del vivere civile e politico di questo paese. Ragionamenti simili è possibile attenderseli da figure di una determinata età (per fare un nome, basti pensare al Patriarca della Seconda Repubblica, Silvio Berlusconi, o Carlo Calenda, il quale ha indicato nei videogiochi il male supremo d’abbattere), ma è difficile da accattare che un politico relativamente giovane come la Raggi, la cui carta d’identità segna “solo” 41 anni, non riesca ad instaurare un dialogo con i giovani senza finir per dimostrare degli atteggiamenti degni dei peggior residuati politici della Prima Repubblica. “Proteggi il Cuore di Roma” deve diventare una pietra miliare per il dibattito politico di questo paese: i politici devono guardare a questo scempio, smettersi di chiedere perché i giovani non siano interessati al dibattito politico in questo paese e cercare una modalità migliore per riuscire a dialogare con loro. Solo superando simili orrori comunicativi, la vita democratica di questo paese potrà di nuovo contare sulla fondamentale presenza dei giovani. Aggiornamento del 17 Dicembre 2019: Il fumetto di Marione su Auschwitz e Johnson ha causato uno scandalo di portata nazionale, che ha costretto la Sindaca ad interrompere il rapporto di collaborazione con il fumettista. Una grande perdita per questa città, ma un buon primo passo nella ricerca di un miglior modo di parlare ai giovani.
di Luca Bagnariol ed Elena Capezzone
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Dicembre 2019