Parallasse
-------------------------------------------------------------------la rassegna stampa di Scomodo
Lo spostamento apparente di un oggetto causato da un cambiamento di posizione dell’osservatore è un effetto ottico noto come parallasse. Si tratta di un concetto potente, utile a descrivere il relativismo generato dalla molteplicità di interpretazioni dei fatti, soprattutto nell’industria dell’informazione. Spiegare questa molteplicità è l’obiettivo di questa rassegna stampa mensile.
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Il 2020 si è aperto con una frenesia mediatica su una imminente “terza guerra mondiale”. Gli eventi delle prime settimane di gennaio sono stati rilanciati da tutte le maggiori testate nazionali e internazionali, spesso in maniera esasperata. Sui social network, come spesso accade, si arriva alla parodia della frenesia mediatica attraverso il meme della #WW3. Si parla ovviamente dello scontro tra Iran e USA, che ha una storia lunga ma è ripreso, dopo un’apparente tregua, con la presidenza Trump. I primi di gennaio hanno visto l’uccisione del capo dei Quds force iraniani Soleimani e la conseguente aggressione iraniana sulla basi statunitensi in Iraq. L’ostilità USA-Iran va ormai avanti da molto tempo e una data fondamentale è il 1979, anno in cui cinquantadue dipendenti dell’ambasciata americana vennero presi in ostaggio a Teheran. È da questo episodio che si possono iniziare a raccontare i fatti del nuovo capitolo del conflitto. Il 31 dicembre 2019 dei manifestanti iracheni prendono d’assalto l’ambasciata americana a Baghdad; dietro all’organizzazione di questo attacco possiamo trovare la figura del generale Soleimani, che da tempo si riteneva responsabile degli attacchi contro gli USA nel Medio Oriente. Quest’affronto all’orgoglio americano non sta bene a chi risiede alla Casa Bianca e la sua risposta arriva il 3 gennaio quando Donald Trump,
con un drone, uccide Soleimani fuori dall’aeroporto di Baghdad. All’indomani della morte di Soleimani la stampa ha recepito la notizia dando inizio alle narrazioni, le analisi e le congetture sul futuro. La forma delle notizie tuttavia appare esasperata se raffrontata a solo due settimane dopo, quando si è ritornati alla normalità. In Italia, dove forse il carattere esasperato dell’impatto mediatico è ancora più accentuato, c’è stato un ritorno delle agende del giorno sulla situazione politica italiana. La ragione di questo comportamento è da ricercare nella costruzione di un percorso giornalistico/narrativo più accattivante possibile, che si realizza solo se le peggiori previsioni diventano realtà. In questo modo la realtà dei fatti si scosta significativamente dalla realtà giornalistica, che appartiene ad un diverso universo narrativo. Allo stesso modo la notizia non è solo uno strumento narrativo e formale, ma un vettore di contenuti che, se da una parte descrive il mondo, dall’altra è in grado di trasformarlo. La conferma più grande arriva dalle “fake news” e dalla loro influenza sulla società. Gli eventi delle prime settimane di gennaio non si esimono da questo fenomeno. Raffrontando gli emittenti statunitensi e iraniani, più o meno faziosi che siano, emerge una vera e propria battaglia di propaganda incrociata. Scomodo
Gennaio 2020