L’ulivo OLIVO di Beatrice Protopapa, Scuola Secondaria di 1° grado Antonio Galateo, Lecce
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livo era un grande albero, vecchio, molto alto e pieno di foglie verdastre a forma lanceolata. Era un albero solitario perché si trovava al centro di un grande prato e, intorno, non aveva nessuno con cui parlare, ridere o scherzare. Le uniche sue amiche erano le sue olive che produceva ogni anno, ma quelle che gli stavano più a cuore erano tre: Pina, Tina e Gina. Erano olive particolari e speciali perché, ad ogni autunno, non cadevano da Olivo come le altre. La stagione preferita da Olivo era la Primavera quando, il prato verde si colorava di fiori, il sole lo riscaldava con i suoi caldi raggi, le rondini gli facevano visita tra i rami o, addirittura, costruivano un nido dove sarebbero nati i rondinotti. “Ah, che bella la Primavera!” sospirò Olivo. “Non è vero, è più bello l’inverno quando ci fa visita la candida neve” disse Tina.
“La più bella è l’estate quando finalmente ci abbronziamo” disse Pina. “Invece per me è l’autunno, quando le olive più antipatiche cadono giù” disse Gina. Un giorno venne un gatto sul prato per rotolarsi nell’erba pungente e grattarsi le unghie sul tronco di Olivo. Al gatto tutto ciò piaceva e andava ogni giorno a trovare Olivo e la sua visita era gradita perché nel suo pelo restavano dei semi da cui poteva nascere qualche nuova pianta che avrebbe fatto compagnia ad Olivo. Passarono dei mesi ed Olivo era triste perché non nasceva per lui nessuna pianta con cui fare amicizia. Passò un anno e Olivo pensò: “Non devo illudermi, non ci sarà più nessuno che mi farà compagnia”, anche Gina, Pina e Tina, le sue fedeli olive, lo avevano lasciato. Dopo qualche anno anche Olivo morì, ma dopo di lui nacquero altri ulivi che divennero grandi, alti e pieni di foglie come lui.
OLIVO the olive tree by Beatrice Protopapa, “Antonio Galateo” secondary school, Lecce
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livo was a large, old, very tall tree, bristling with greenish leaves like spearheads. He was a lonely tree because he stood in the middle of a large meadow, and there was no one nearby he could talk to or laugh and joke with. His only friends were the olives he produced every year, and he cared about three of them in particular: Pina, Tina and Gina. They were unique, special olives, because every autumn they remained on the tree, not falling off like the others. Olivo’s favorite season was Spring, when the green meadow was filled with the colours of flowers, and was warmed by the balmy rays of the sun, when the swallows visited his branches and sometimes built nests where their little ones would be born. “Ah, how wonderful Spring is!” sighed Olivo. “I think winter is more beautiful, with its pure white snow,” said Tina. 102
“The best season is summer, when we finally get a tan,” said Pina. “For me it’s autumn, when the most unpleasant olives fall off the tree,” said Gina. One day a cat came into the meadow, rolling over in the prickly grass and scratching its claws on Olivo’s trunk. The cat liked doing this, and every day went to see Olivo, who in turn appreciated his visits, since his fur would pick up seeds from which new plants could grow to keep Olivo company. But the months went by and Olivo became sad because no plants had sprouted for him to make friends with. A year went by and Olivo thought: “I mustn’t kid myself; nobody is coming to keep me company”. Even Gina, Pina and Tina, his faithful olives, had left him. A few years later, Olivo too died, but after him other olive trees were born, and became large, tall and bristling with leaves, just like him.