INTERNATIONAL MAGAZINE #15
imparano le parole: mosca, frantoio, siccità, resa, temperature, raccolta, trasformazione. Il ritmo è concitato e gli animi non sempre sereni e tutto questo in attesa delle bottiglie che arrivano qui da noi ancora nude, senza etichette, senza marchi, senza altro che non siano i colori della natura e i sapori ogni anno diversi. Ogni bottiglia una storia da scrivere, una storia che si racconta in numeri, con un lessico asciutto. Non posso negare che mi commuove molto vedere le sue piccole mani a coppa stringere il bicchiere color cobalto,
fare il gesto di chiudere per riscaldare, infilarci il naso dentro per cogliere una sensazione improvvisa e fugace, alzare gli occhi per cercare una risposta nei miei. Questi gesti che io ho visto fare a mio padre e che Giorgio ha visto fare a me, forse tra qualche anno non gli interesseranno più, preso da altre passioni, indipendenti dalle mie. Però oggi questi sono i gesti che ci fanno sorridere in una quotidianità che ci piace e che speriamo possa essere utile agli altri.
Mamme olearie
La merenda pane e olio? “Pizzicante”
english on page 42
Dovremmo imparare dai bimbi ad essere più curiosi di Chiara Coricelli, Ad di Pietro Coricelli Spa, Spoleto
C
ondivido con grande piacere uno dei più bei ricordi da mamma-olearia: quando la mia bimba di 4 anni, durante la sua merenda preferita con pane e olio, ha provato a descrivere il gusto creando l’aggettivo “pizzicante” e descrivendo il profumo con le parole “sa di inverno”. Con queste semplici parole ha aperto il mio mondo non solo sulla straordinaria capacità descrittiva dei bambini, ma anche sulla loro capacità assoluta di distinguere i sapori e i profumi ed apprezzarne il valore. Le mie figlie hanno sempre avuto la fortuna di poter scegliere diversi tipi di extra vergine per arricchire le loro pietanze, privilegiando sin da piccolissime i fruttati intensi e i piccanti medio/alti, senza disdegnare perfino note di amaro che vengono invece erroneamente ritenute al solito “troppo forti” per i palati non maturi. Dovremmo imparare dai bimbi ad essere più curiosi nell’esplorare i profumi e i sapori dell’olio extra vergine di oliva, con meno pregiudizi e più trasparenza. Educhiamo loro, invece, a sperimentare nuovi sapori: avremo dei consumatori più consapevoli domani. 39