Foto © Ralph Gibson
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Toshiko Mori Toshiko Mori è Robert P. Hubbard Professor in the Practice of Architecture presso la Graduate School of Design dell’Università di Harvard, dove è stata preside del Dipartimento di Architettura dal 2002 al 2008. È titolare dello studio Toshiko Mori Architect e fondatrice di VisionArc, un think-tank rivolto al tema del futuro sostenibile. È stata insignita di numerosi premi, l’ultimo dei quali l’Isamu Noguchi Award nel 2021. Mori è membro dell’American Academy of Arts and Sciences ed è stata introdotta sia alla National Academy of Arts and Letters che alla National Academy of Design nel 2020. Nel 2021 il suo progetto Fass School and Teachers’ Residence a Fass, in Senegal, ha vinto un AIA Architecture Awards. https://tmarch.com
IL SENSO DELLA COMUNITÀ ALLA RISCOPERTA DEL THREAD ARTISTS’ RESIDENCY AND CULTURAL CENTER DI TOSHIKO MORI REALIZZATO IN SENEGAL GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA JOSEF AND ANNI ALBERS FOUNDATION, LA FONDAZIONE ISTITUITA DALLA CELEBRE COPPIA DI ARTISTI DEL BAUHAUS E PREMIATO NEL 2017 CON L’AIA HONOR AWARD FOR ARCHITECTURE. TALVOLTA È INTERESSANTE OSSERVARE COME TECNICHE DI COSTRUZIONE TRADIZIONALI, UN PROGRAMMA DI RELATIVA COMPLESSITÀ E UNO SCHEMA TIPOLOGICO E DI FUNZIONAMENTO FONDAMENTALMENTE ESSENZIALE POSSANO DARE ORIGINE A FORME ARCHITETTONICHE SIGNIFICATIVE COME NEL PROGETTO DELLA FASS SCHOOL AND TEACHERS’ RESIDENCE
Realizzato utilizzando solo materiali e tecniche di costruzione locali, il centro culturale mette in atto strategie passive di orientamento, ombreggiatura e ventilazione che assicurano il comfort climatico (ph. ©Iwan Baan).
di Carlo Ezechieli
Situato nella sperduta regione di Sinthian, in Senegal, nei pressi del fragile confine con il Mali, il Thread Artists’ Residency and Cultural Center progettato di Toshiko Mori, giapponese naturalizzata americana con alle spalle una brillante carriera accademica e professionale, è uno spazio capace di ospitare una gamma diversificata di attività per la comunità locale: da spazi di ritrovo, a uno spazio per eventi e una residenza per artisti in visita. Il programma ha origine dalla collaborazione tra la Fondazione Josef e Anni Albers e American Friends of Le Korsa. La struttura è pensata come completamento delle cliniche, dell’asilo e della scuola agricola già esistenti in loco, garantendo la stabilità e un luogo comune per una comunità composta da dodici diverse tribù.
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I programmi condivisi di musica, arte e performance sono una testimonianza delle radici culturali e del senso di identità della regione. Nel progetto, una trasformazione parametrica del tradizionale tetto a falde è ottenuta attraverso un processo di inversione, che si inscrive in una serie di cortili all’interno della pianta dell’edificio e crea contemporaneamente aree studio ombreggiate attorno al perimetro del cortile. L’inversione del tetto crea anche una strategia efficace per la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua piovana nelle cisterne. Con un’impronta totale di circa 1.000 metri quadrati, il progetto può soddisfare il sostanziale fabbisogno idrico domestico e agricolo della comunità. Basandosi esclusivamente su materiali e
tecniche di costruzione locali, la struttura tradizionale dell’edificio è formata principalmente da elementi primari in bambù e blocchi di terra compressa. Le considerazioni climatiche sono in primo piano nella forma dell’edificio e specificano l’orientamento degli studi e delle aree della galleria coperta. L’edificio offre anche un’ampia ombreggiatura delle aree esterne e considera l’orientamento del vento per la ventilazione. Il comfort climatico è rafforzato da molteplici sporgenze e pareti di mattoni distanziati che assorbono il calore e consentono il flusso d’aria attraverso l’interno dell’edificio. Il Thread Artists’ Residency and Cultural Center è un progetto che con intelligenza sfida gli schemi e che, anche a quasi un decennio dalla sua realizzazione, merita di essere riscoperto
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