PORON NUOVE SOLUZIONI PER CRESCERE ANCORA
TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE FEBBRAIO 2023 - 136 ISSN 2532 - 5671 SUPERBONUS CHE COSA SUCCEDE DOPO IL DECRETO SPECIALI COLORE E MACCHINE PER IL CANTIERE Poste Italiane SpA Sped. in a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri 6020155 MilanoContiene I.R. e I.P.
EDILIZIA LA RINASCITA DELLE VERANDE
ANNO 16 - NUMERO 136 FEBBRAIO 2023
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Convegno a Lamezia Terme
23 - 24 marzo 2023
9:00
9:30
9:40
Come sfruttare i nuovi spazi che si aprono per la filiera delle costruzioni? Come rinnovare la propria offerta? Come riorganizzare la distribuzione?
Registrazione e welcome coffee
Introduzione
Roberto Di Lellis , giornalista
L’edilizia al Sud tra bonus e Pnrr, congiuntura e previsioni FedericoDellaPuppa,Centro Studi YouTrade
10:10 Pnrr, le opportunità per i distributori
Alberto Bubbio , professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc
10:30
Talk show: Imprese e distribuzione, partnership per il Sud
Salvatore Palazzo , head of sales department Italcementi Spa - Paolo Cerù , direttore commerciale Poron SrlFrancesco Borzumati, direttore commerciale Europrofil Srl - AchilleCarcagnì , dirigente area manager e direttore di filiale sud Italia Mapei Spa
11:10 Coffee break
11:30
11:50
12:30
Sondaggio: Che cosa chiede l’edilizia nel Mezzogiorno
La distribuzione nel Mezzogiorno tra opportunità e criticità GiulianoNoci,prorettore Politecnico di Milano
Talk show: Distribuzione a un bivio
Rocco Alfano , AD BigMat Alfano Spa - Michele Raffaele , socio Raffaele Spa - MassimilianoMargiotta , presidente gruppo Rivass Srl - Francesco Miele , socio Giuseppe Miele Srl
13:00
Electronic Data Interchange – Edi: come rendere più veloce, sicuro e automatico il ciclo dell’ordine Marco Cervone , Head of Document Management & Digital Transformation projects di Sefin Spa
13:30 Light lunch
MAIN SPONSOR
PARTNER SPONSOR
SPONSOR
PROGRAMMA
Roberto Di Lellis
Giuliano Noci
Federico Della Puppa
Alberto Bubbio
Marco Cervone
Salvatore Palazzo Paolo Cerù Francesco Borzumati Achille Carcagnì
ISCRIVITI SU:
Rocco Alfano Michele Raffaele Massimiliano Margiotta Francesco Miele
Sommariofebbraio
10 | Febbraio 2023 Rubriche 13 Editoriale Cartellino rosso per il decreto ammazzabonus 14 YouTrade Index L'inflazione rallenta, l'edilizia ancora no 16 Econauta È ora di buttarsi dal Ponte? 16 Chiacchiere in cantiere Dietro il blocco della cessione del credito 17 L'avvocato Il sottoscala è cosa comune 18 I fatti nostri I magazzini edili amici dell'ambiente 20 Digital News 22 Seggiole & Poltrone Attualità 24 Effetto decreto Quanto peserà l'ammazzabonus 34 Fotovoltaico Grande business per il panello 40 Miba Grande fiera dell'edilizia a Milano 44 Efficientamento Braccio di ferro sugli immobili 50 Convegno YouTrade Sud Non perdere il treno per il Mezzogiorno 54 Klimahouse Aria di primavera nella casa green Rivendite 58 Eternedile Primi passi da gigante 66 Edil Logistica Cresce il servizio di magazzino sprint 68 Rivendite News 70 Showroom 72 Digital transformation Marketing con l’intelligenza artificiale 74 To Build Storia di copertina 76 Gruppo Poron Una nuova gamma e ci allarghiamo Imprese 86 Eclisse Il silenzio è d'oro con il kit giusto 88 Daliform Group Il verde resiste anche sotto le ruote 90 Dierre Porte aperte all'innovazione 50 34
Il mercato del fotovoltaico è elettrico
L'edilizia rinasce al Sud con il Convegno YouTrade
11 104 96 Polymaxitalia Il silenzio in 4 millimetri 98 YouTrade News 100 Muoviamoci Un prelievo per quattro 101 Come si fa Salvagente dall’Europa Speciale Arredare con il colore 104 Il mercato Esterni o interni? Vernici in altalena 110 Cap Arreghini Abbinamenti cromatici in tavolozza 112 Mapei Finiture forza otto 114 Röfix Tante sfumature di salubrità 116 Ard Raccanello Tris lavabile in classe A+ Speciale Macchine e attrezzature 118 Assodimi-Assonolo Come diventare noleggiatori 124 Il mercato Cantieri su di giri 128 Merlo Alla guida c'è la formazione 132 Fassi Gru Grandi lavori con il braccio tech 134 Rassegna YouTrade Casa Vetrate & Infissi 138 Vepa Trasparenza in libertà 144 Hörmann La sicurezza è trasparente 146 DeFaveri Così si avvolge anche il futuro 148 Spi Made in Italy alla finestra Casa Green 152 Trasformazioni L'ufficio? Meglio se è sostenibile 156 Edilizia sostenibile Edifici più salubri, occupanti più felici 158 Digital House Automazione vantaggiosa (se non è una catastrofe) 159 Voc Aziende in campo per l'aria pulita 160 Hi-tech
brillanti per il mercato delle vernici 118 Macchine, noleggio, attrezzature sotto la lente
Prospettive
Cartellino rosso per il decreto ammazzabonus
Per usare un’espressione cara al (alla) presidente del Consiglio e anche al vice presidente, è finita la pacchia. Bisogna prenderne atto. D’altra parte, che il superbonus non fosse eterno lo si sapeva già. E si conosceva anche l’insostenibile leggerezza contabile dell’incentivo fiscale così come era stato congegnato sul bilancio dello Stato. Ma. Però. Forse. Quello che ha lasciato senza parole il mondo dell’edilizia sono le sciagurate modalità di intervento. Peggio di un fallo da cartellino rosso, di un pugno di Mike Tyson, di una nevicata il 15 luglio. Il 17 febbraio passa alla storia come il giorno nero dell’edilizia. Se è vero, e nessuna azienda non se ne rende conto, che era necessario trovare una soluzione, possibilmente soft, alla filosofia del tutto gratis, è altrettanto vero che le modalità di intervento del governo, con un decreto che ha stracciato dall’oggi al domani un pezzo di economia, appare straordinariamente lunare. Salvo poi, poche ore dopo, far trapelare che, sì, forse, chissà, qualche correttivo sarà apportato in via parlamentare. Un imperdonabile caos. Facciamo un passo indietro. Il superbonus è stato introdotto nel maggio del 2020 ed è diventato operativo da luglio, in piena pandemia covid, con i cantieri fermi e l’Italia al collasso produttivo. È stato come una iniezione di adrenalina per chi rischia di morire per choc anafilattico. Ma è evidente che una terapia d’urto va poi ricondotta a una cura sostenibile, se non si vuol far morire il paziente per eccesso di farmacologia. Vogliamo dirla tutta? È difficile rinunciare all’eroina quando si diventa tossicodipendenti. In questo caso superbonusdipendenti. Lobby dei professionisti che protestavano contro le troppo complicate regole applicative, associazioni dei produttori e dei costruttori che reclamavano tempi lunghi: tutti hanno trovato sponda in ambito politico, con formazioni da una parte e dell’altra dello schieramento decise a resistere a ogni modifica restrittiva. Qualche paletto in più è stato piantato dal precedente governo, ma senza la possibilità di intervenire in modo strutturale, per rendere il superbonus compatibile con il portafoglio dello Stato.
Con i fatturati aumentati, gli utili tornati ad affacciarsi sull’ultima riga in basso dei bilanci, le aziende dell’edilizia sono passate dal dramma all’euforia. Gli imprenditori più accorti, però, hanno capito che era necessario prepararsi a un periodo di disintossicazione. Ma, come per tutte le dipendenze, cessare la somministrazione di colpo rischia di far morire il paziente. La cura deve essere graduale e, soprattutto, concordata. Invece è avvenuto tutto il contrario. L’incontro tra i rappresentanti del mondo delle imprese è avvenuto dopo aver assestato un colpo da ko, nello sconcerto generale. Salvo poi cercare di salvare il salvabile con il progetto dell’ennesima modifica (la quarta nel breve periodo del nuovo governo). Difficile pronosticare come impatterà il decreto ammazzabonus sul futuro dell’edilizia. La marcia indietro dei condomini, che non possono più cedere il credito al general contractor di turno sembra ormai un dato di fatto. Per il 2023 è probabile che i lavori già avviati consentano alle imprese, quelle che sopravviveranno al blocco della cessione dei crediti, di chiudere il bilancio positivamente. Ma per il futuro è più che mai necessaria una vera politica della casa, di incentivi sostenibili. Senza dimenticare che ora c’è anche una direttiva europea che preme per la riqualificazione degli immobili energivori. Sarà difficile ignorarla.
13 Febbraio 2023 YOU TRADE
Editoriale
Segnali di stabilizzazione
ND E X
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
INFLAZIONE FERMA EDILIZIA NO
Igrafici dell’economic sentiment di dicembre, relativi alle costruzioni e agli altri settori, oltre al grafico dell’andamento dell’inflazione che comprende la stima provvisoria relativa all’ultimo mese, evidenziano un sentiment per il mercato delle costruzioni che a livello europeo vede nel mese di gennaio 2023 una stabilizzazione, anche se leggermente al ribasso, della fiducia delle imprese. Fiducia che si posiziona il valore medio vicino ai valori di inizio 2022, un buon segnale dopo il calo repentino di novembre. . Analizzando il livello di confidence, ovvero di fiducia delle imprese nel mercato, si può notare come l’andamento nazionale presenti una stabilizzazione a gennaio, che
vedremo se verrà confermata o incrementata nei prossimi mesi, dunque uscendo nel breve periodo a quella variabilità e instabilità che sono condizioni negative per il consolidamento della ripresa economica del settore vissuta nel 2022.
In cammino
A livello nazionale, il confronto tra il sentiment delle costruzioni (prima del decreto sulla cessione dei crediti) con gli altri settori evidenzia come l’industria abbia ripreso un cammino lento ma positivo dopo il rallentamento significativo dei mesi scorsi, un buon segnale dettato anche dall’inizio del rallentamento dell’inflazione e della ripresa della fiducia
In Europa rallenta la fiducia delle imprese a gennaio, ma in Italia si stabilizza su valori più elevati
Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiEurostat(DGECFIN,EuropeanCommission)
YOU TRADE Febbraio 2023
sul fronte
e per
delle costruzioni l’inizio dell’anno non ha portato cattive notizie
dell’industria
la filiera
Costruzioni stabili e industria in recupero a inizio anno, con un rallentamento della fiducia dei consumatori
Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
dei consumatori. Dopo il galleggiamento di fine anno, si è innescata quella inversione di tendenza che avevamo già individuato lo scorso mese, un buon segnale per l’economia italiana, che riprende vigore anche nelle più recenti stime del Fondo monetario internazionale. Analizzando e confrontando le tendenze degli altri settori, emerge come il settore delle costruzioni si stia stabilizzando su valori di inizio 2022, una tendenza positiva che risulta migliore per il settore dei servizi, in netta ripresa dopo il picco negativo di agosto, ma con un leggero rallentamento del settore del commercio, che rimane in ogni caso il settore con l’indice di confidence migliore fra tutti. Dopo la netta ripresa della fiducia da parte dei consumatori, il valore di gennaio 2023 si fissa a un livello pari a quello di novembre 2022, segno ancora di una non chiara e non costante inversione di rotta dell’indicatore, un fatto potenzialmente non molto positivo per il mercato non solo dei beni di consumo.
Prudenza
Il segnale generale, che si può cogliere da questi indicatori, è di una situazione di progressiva stabilizzazione delle aspettative di imprese e consumatori, con valori che inducono a maggior ragione, come anticipavamo lo scorso mese, a uno scenario di prudenza, anche se alcune inversioni di tendenza sono segnali positivi da cogliere nel breve periodo. Molto significativo in questo senso è l’andamento di due indicatori anticipatori del mercato, ovvero l’indice di ordini e piani di costruzione delle imprese per i prossimi tre mesi e le attese occupazionali nelle costruzioni, due indicatori in netta crescita e posizionati ai valori medi della primavera 2022, un buon segnale che fa ben sperare per questo inizio di 2023. Sul fronte dell’inflazione si registra un rallentamento. Secondo le stime preliminari, nel mese di gennaio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 10,1% su base annua, da +11,6% nel mese precedente. Si ridimensiona, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,0 di dicembre a -10,0 punti percentuali). In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) si fissa al 10,9% su base annua, in deciso rallentamento da +12,3% di dicembre.
A cura del Centro Studi YouTrade
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiEurostat(DGECFIN,EuropeanCommission)
Il buon momento di ordini e piani di costruzione che trainano l'occupazione
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi - Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat Scende ancora l'inflazione grazie al rallentamento dei prezzi dei beni energetici
Andamento del tasso di inflazione in Italia - Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
È ora di buttarsi dal Ponte?
Le opere pubbliche, grazie ai soldi dell’Europa, sono ripartite alla grande, come documentano i dati del ministero delle Infrastrutture. Secondo il Cresme, nel 2021 il valore degli appalti ha superato il valore delle gare (44 miliardi di euro contro 39 miliardi di euro). Premesso questo, e tenendo conto che per i prossimi anni il problema sarà realizzare quanto previsto dal Pnrr, c’è davvero urgenza di tornare a parlare del ponte sullo Stretto di Messina? La domanda è lecita. E lo è ancora di più se si pensa che il progetto ha oltre 50 anni ed è già costato un sacco di soldi dei contribuenti. Più che un ponte, sembra un incubo. Il primo passo, giova ricordarlo, data 1971, quando è stata approvata una legge per collegare Calabria e Sicilia, con la costituzione di una società per azioni incaricata dello studio e della costruzione. In realtà questa società è entrata in funzione solo nel 1981. Visto che il progetto, in un territorio considerato ultra sismico dai geologi risultava fuori dalla portata delle finanze pubbliche, nel 2013 la società è stata messa in liquidazione. Ma, attenzione: dieci anni dopo la Spa in liquidazione è ancora attiva, anche per gestire i contenziosi tuttora aperti con l’associazione temporanea di imprese incaricata e capitanata da Impregilo, oggi parte di Webuild. E sono contenziosi d’oro. Il progetto preliminare approvato dal
CHIACCHIERE IN CANTIERE
Cipe ad agosto 2003, stimava i costi al 2006 in poco meno di 4 miliardi di euro (tra progettazione ed esecuzione). Ma oggi il ponte costerebbe probabilmente almeno il doppio. Già ora, in ogni caso, il ponte che non c’è è costato un sacco di soldi: la Corte dei Conti nel 2013 quantificava gli oneri già sostenuti in oltre 300 milioni. Già, ribattono i favorevoli, ma ora parte dei costi è già ammortizzata, gli studi sono stati fatti il progetto c’è. Ma è un miraggio: quale impresa di costruzioni oggi si metterebbe a realizzare un’opera così grande, costosa e con enormi rischi (do you remember Morandi bridge?) sulla base di analisi condotte 20 anni fa? Ovviamente se si vuole costruire il Ponte sullo Stretto bisogna ripartire da zero. D’altra parte, lo scriveva nel 2021 il Gruppo di lavoro dello stesso ministero delle Infrastrutture. Quindi, che si fa?
Federico Mombarone Giornalista
Dietro il blocco della cessione del credito
Il taglio del superbonus 110%, ridotto a 90% (nei fatti meno se si considera il blocco della cessione del credito), ha provocato perplessità e sconforto. Ma non per questo si deve nascondere sotto il tappeto la polvere che i bonus, in generale, hanno generato a causa della pessima applicazione, specialmente per quanto riguarda le facciate. Giusto guardare le cose come stanno. E un bagno (gelato) di realtà è quello che, ahinoi, inducono i dati resi noti in Senato dalla Guardia di Finanza. Da novembre 2021 al dicembre scorso, in un anno circa, le indagini hanno portato a sequestrare crediti fiscali per oltre 3,6 miliardi, per un valore complessivo di frodi smascherate che viaggia intorno ai 6 miliardi di euro, con il blocco preventivo di oltre 1 miliardo di euro di crediti. Attenzione, però, a non buttare il bambino con l’acqua sporca. In realtà il superbonus 110% ha prodotto una quota residuale di frodi, circa del 3%. Il vero pozzo di frodi è legato soprattutto ad altri due sconti fiscali: il bonus facciate e l’ecobonus, con circa l’80% degli illeciti. Secondo la Guardia di Finanza, alla base delle frodi c’è la cessione dei crediti fiscali, che ha portato a congegnare complesse forme di evasione fiscale a base soprattutto di lavori mai realizzati e cessioni a catena con l’idea di complicare la vita di chi deve controllare. C’è, poi, il caso di lavori edili incompatibili con le dimensioni o con il curriculum dei soggetti che dicono di averli realizzati, con imprese improvvisate, messe insieme da soci o amministratori nullatenenti, irreperibili o con gravi precedenti penali. Anche in questo caso alla base, secondo le Fiamme Gialle, c’è (o c’era) la facilità di cessione del credito. Denaro che, una volta incassato, è finito all’estero e reinvestito in attività economiche, finanziarie o speculative. A Rimini, hanno raccontato i finanzieri, è stata smascherata un’operazione di frode dal valore di 440 milioni: gli indagati, dopo essere sfuggiti alle misure cautelari, sono stati arrestati a Santo Domingo e in Colombia. Morale: giusto lamentarsi del blocco della cessione del credito, ma altrettanto giusto capire le cause che hanno indotto il precedente e l’attuale ministro dell’Economia a pigiare il piede sul pedale del freno.
Franco Saro giornalista
YOU TRADE Febbraio 2023 16 ECONAUTA
Rubriche
Il sottoscala è cosa comune
Con l’ordinanza 36141 del 12 dicembre scorso, la Corte di Cassazione ha affermato il principio di diritto secondo il quale il pianerottolo e il vano sottoscala rientrano nella presunzione di condominialità prevista dall’articolo 1117 del Codice civile, poiché le scale e i relativi pianerottoli rappresentano strutture essenziali del fabbricato sotto il profilo funzionale, anche nel caso in cui tali beni siano posti al servizio soltanto di alcune porzioni dello stabile. La presunzione di comunanza stabilita dalla legge può essere vinta solo in presenza di un valido titolo che preveda il contrario. Nel prendere la decisone, la Suprema Corte ha richiama-
to la propria giurisprudenza con riferimento alla natura di beni comuni del vano sottoscala e del pianerottolo. Per quanto riguarda il sottoscala, ribadisce che in un edificio condominiale le porzioni di immobili come il corridoio di accesso alle cantine, il vano sottoscala e il locale caldaia costituiscono cose presuntivamente comuni e grava su chi ne rivendichi l’acquisto in proprietà esclusiva l’onere di provare che tali parti furono avocate a sé dal venditore con primo atto di frazionamento (Cassazione 9523/2014). Le scale dell’edificio condominiale sono oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piano, anche se più di una e poste concretamente al servizio di parti diverse dell’edificio, in assenza di un contrario titolo negoziale. Secondo la Suprema Corte, non è in contrasto l’articolo 1123 terzo comma del Codice civile che, proprio sul presupposto della sussistenza della comunione, disciplina soltanto la ripartizione delle spese per la conservazione e il godimento, ispirandosi al criterio dell’utilità che ciascun condomino ne trae. La legge non consente di distinguere secondo si tratti di una o di più scale e di creare, nel secondo caso, distinti gruppi di condomini cui imputare la comunione, ma fissa un principio valido anche per l’ipotesi di utilizzazione separata di una pluralità di cose, principio giustificato dall’unitarietà della collettività condominiale e dall’interesse di tutti condomini alla sorte delle parti essenziali dell’immobile.
Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”.
Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole
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OTTO CERTEZZE
I magazzini edili amici
dell'ambiente
Il recupero e il riciclo dei materiali edili da demolizione, o di qualsivoglia materiale edile che abbia terminato la sua funzione, dovrebbe essere una priorità per tutti. Ne parliamo da una ventina d’anni almeno, con alterni risultati, ovvero con un inizio scoppiettante, dove tutti sembrano in trance ecologica, seguito, dopo poco, da una deriva di deboli intenzioni che sfumano lentamente, come il sole al crepuscolo della sera. Un po’ che molti non sono organizzati e non hanno tempo e spazio da dedicare ai centri preliminari di raccolta, un po’ che la legge, tanto per cambiare, è stata sempre piuttosto farraginosa nei dettami, ma puntuale nel sanzionare eventuali infrazioni, un po’ che ognuno ha i suoi sacrosanti problemi, alla fine il recupero dei materiali è rimasto una bella ma utopica intenzione.
La nascita del Rec, Recupero Edilizia Circolare, è l’ennesimo, lodevole tentativo di mettere un po’ d’ordine in una materia, quella dell’economia circolare, che si presta a diverse interpretazioni, tanto è vero che anche Federcomated, la Federazione nazionale dei rivenditori edili, ha organizzato più di un incontro e anche un Convegno per spronare i suoi aderenti a darsi da fare in questo senso, offrendo dritte precise in nome di una «rivoluzione ecologica» che forse può suonare una definizione un po’ aulica, ma che nella sostanza individua uno dei grandi business del futuro, oltre ovviamente all’aspetto puramente ecologico, e direi anche di solidarietà sociale. Negli ultimi anni, come tutti sappiamo, fra covid e problematiche varie relative alle forniture forse non c’è stato molto tempo per organizzare i centri di raccolta come si conviene. Ma c’è anche da dire che se aspettiamo di avere tempo, non ci muo -
veremo mai. Ecco perché attivarsi deve diventare una priorità da inserire con convinzione nella vastità delle altre priorità di ogni giorno. Tra l’altro, anche in virtù del fatto che la sensibilità ecologica si muove in modo trasversale fra le italiche genti, non è più così raro che imprese edili e artigiani si trovino nella necessità di trovare un punto di riferimento per lo smaltimento
dei rifiuti di cantiere. E quale luogo più di un magazzino edile, che con ogni probabilità già frequentano ogni giorno o quasi, per diventare per loro un naturale punto di approdo? Poi, sapete com’è, la voce gira e
magari sulle soglie dei vostri punti vendita si possono anche affacciare nuove imprese e nuovi artigiani che, già che sono lì per scaricare, magari ne approfittano anche per caricare. Lo scrivo perché so per certo che chi offre questo servizio ha avuto gradevoli incrementi di fatturato. La natura strettamente democratica del recupero e del riciclo dei materiali da costruzione coinvolge tutti. Dai produttori agli applicatori, con apprezzamento anche da parte del cliente privato, sempre più incoraggiato a rendere la propria casa un luogo il più possibile salubre e possibilmente non in continuo ostaggio delle bollette energetiche. Il discorso è chiaramente vasto e non lo possiamo esaurire in poche righe. La produzione è sempre più impegnata a migliorare il ciclo di vita dei prodotti, che tradotto significa che soluzioni innovative che durano nel tempo evitano continui rifacimenti e quindi la creazione di materiali di risulta. La transizione ecologica ha dunque svariati aspetti, anche quelli che non ti aspetti. Sono decenni che sogniamo che il magazzino di materiali edili possa diventare il centro di qualcosa. Un centro preliminare di raccolta può quindi essere un primo concreto passo per dimostrare alla filiera che non rappresentiamo solo un posto di transito delle merci, ma strutture utili anche al processo di sostenibilità ambientale, luoghi di cultura del progetto ecologico che contribuiscono a ripulire con coscienza questo nostro mondo. Un mondo che, vale la pena sottolinearlo, ne ha un grande bisogno.
di Roberto Anghinoni Giornalista
Febbraio 2023 18
I FATTI NOSTRI
Rubriche
I centri preliminari di raccolta dei materiali edili dei rifiuti e degli scarti delle lavorazioni di cantiere, promossi dal Rec, rappresentano anche un preciso modello di sviluppo economico, oltre che una concreta occasione per far lievitare i fatturati. Con grande soddisfazione anche dell’ambiente in cui viviamo
Profilo perimetrale verticale
Il Profilo Perimetrale Verticale è un elemento di chiusura e finitura dei bordi perimetrali nelle pavimentazioni sopraelevate esterne, si adatta perfettamente alle lastre di pavimentazione dello spessore di 20 mm e ai supporti che fungono da sottostruttura.
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UN CERTIFICATO PER LA CIRCOLARITÀ
Circular Certification Product è uno schema con cui le imprese potranno misurare e certificare i propri prodotti in base a un indice di circolarità riferito all’intero ciclo di vita. Chi richiederà la certificazione potrà utilizzare lo strumento che, tramite un’analisi del prodotto e la relativa quantificazione attraverso i quattro indici di misurabilità delle materie prime, dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti, sarà in grado di evidenziare i contributi provenienti da materiali recuperati o riciclati e da fonti energetiche rinnovabili.
http://www.youtradeweb.com/
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TANTI ASCENSORI IN CONDOMINIO
Prima di lamentarsi della manutenzione dell’ascensore condominiale è bene considerare un aspetto: in Italia ci sono molti più elevatori che in tanti altri Paesi del mondo e il lavoro che sta attorno a questi comodi strumenti per salire e scendere nei condomini comportano anche un intenso lavoro di manutenzione. Forse a conferma di una certa diffusa indole poco sportiva, l’Italia è il secondio Paese per numero di ascensori rispetto al numero di abitanti e il fatturato totale tra installazioni e manutenzione si avvicina ai 2,5 miliardi all’anno.
http://www.casacondominio.net/
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VIEGA WORLD A TUTTO BIM
Viega ha da poco inaugurato a Attendorn (Germania) Viega World, un centro di formazione interattivo e punto di riferimento per l’edilizia del futuro. Sviluppato su una superficie totale di circa 12 mila metri quadrati, il nuovo edificio è stato progettato interamente in Bim su cosiddetto gemello digitale in 3D, sovrapponendo le informazioni di tutti i professionisti coinvolti nella costruzione, dai progetti per i diversi servizi tecnici ai piani per le opere costruttive di acciaio e calcestruzzo o i progetti per l’installazione elettrica.
https://www.youbuildweb.it/
20 Digital news da youtradeweb.com casacondominio.net youbuildweb.it
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BAZZARO CAPO DELLE VENDITE IN BTS BIOGAS
Tommaso Bazzaro, 43 anni, è il nuovo Head of Sales per l’Italia di Bts Biogas, azienda specializzata nello sviluppo e nella costruzione di impianti biogas e biometano. Bazzaro, che ha più di 12 anni di esperienza nel settore delle energie rinnovabili, riporta all’amministratore delegato Franco Lusuriello. «Diamo il benvenuto a Tommaso Bazzaro, che si è unito alla nostra azienda per sviluppare ulteriormente l’area commerciale in Italia. Con la sua nomina si consolida l’impegno di Bts Biogas di raggiungere nuovi ambiziosi e sfidanti traguardi commerciali», ha commentato Lusuriello. Prima di entrare in Bts Biogas, il manager ha lavorato per otto anni nel mercato del biogas e del biometano.
IN FASSA BORTOLO GUIDO ANTONIAZZI CEO
Guido Antoniazzi è stato nominato dal cda di Fassa Bortolo ad amministratore delegato dell’azienda, con delega all’internazionalizzazione, a supporto del presidente e amministratore delegato Bortolo Fassa. Antoniazzi, 61 anni, vanta una lunga carrie-
ra in grandi aziende multinazionali leader nei rispettivi settori di riferimento, come Electrolux, Zoppas Industries e Maschio Gaspardo Group. L’ingresso del manager si inserisce in un contesto aziendale a elevata managerializzazione (con il 72% delle figure non appartenenti alla famiglia Fassa) e rafforza ulteriormente un consiglio di amministrazione dove oggi è già presente come membro indipendente Gianni Scotti, presidente di CoReVe ed ex Ad di SaintGobain.
MARCO ZINI ALLA GUIDA DI KERAKOLL
Il gruppo Kerakoll dal 16 marzo sarà guidato Marco Zini. L’azienda specializzata in materiali per l’edilizia green guidata da Fabio Sghedoni ha scelto per un profilo internazionale. Zini, 53 anni, è dal 2017 managing director del gruppo San Marco di Venezia, altro marchio leader nell’edilizia specializzato in pitture e vernici, e ha alle spalle una carriera internazionale nei settori consumer e industrial (largo consumo, elettrodomestici, materiali da costruzione) in grandi aziende familiari e multinazionali quali Danone, Ferrero, Kpmg, Indesit, Assa
Abloy, prima dell’impegno attuale in San Marco Group.
A TORRI LE VENDITE IN ITALIA DI MEFA
Massimiliano Torri è il nuovo responsabile Vendite di Mefa Italia (impiantistica e riscaldamento). La nomina è arrivata in seguito alla decisione da parte di Daniele Peluso, direttore generale, di creare una nuova figura aziendale in grado di trasmettere un rinnovato impegno nell’informare ed aggiornare il mercato sulle tante novità dei prodotti e dei servizi offerti, con lo scopo di far crescere la consapevolezza delle potenzialità di Mefa e lo spirito di squadra. Torri ha lavorato all’estero per una società di produzione e installazione di coperture per antenne radar in ambito civile e militare e successivamente è entrato nella funzione vendite per un’azienda di fissaggi rapidi e bulloneria speciale.
VITO GALANTINO SALE IN STANLEY BLACK & DECKER
Vito Galantino è general manager Italia di Stanley Black & Decker. Dal 1999 in azienda, Galantino ha ricoperto ruoli apicali nelle vendite e nel marketing a livello internazionale, arrivando nel 2015 alla carica di commercial general manager delle divisioni professionali. Negli ultimi tre anni è stato marketing director Sud Europa, Medio Oriente, Turchia e Africa, per tutti i brand del Gruppo. Nel suo ruolo di general manager Galantino contribuirà a guidare i diversi team impegnati nel mettere a disposizione della rete distributiva le migliori soluzioni attraverso implementazione di tre priorità strategiche, identificate da Stanley Black & Decker come Focus Forward Strategic Priorities.
QUANTO PESERÀ L’AMMAZZABONUS
ttualità
DECRETO SOLOPERABBONATI
EFFETTO
Il governo è intervenuto a gamba tesa sul meccanismo della cessione del credito d’imposta, che è stato abolito con un tratto di penna per tutti gli interventi di riqualificazione. Le associazioni di categoria vedono nero. E si parla già di modifiche (le numero 23)
di Giuseppe Rossi
ABBONATI
SOLOPERABBONATI
Febbraio 2023 26 Attualità
SOLOPERABBONATI
Febbraio 2023 28 Attualità
prodotti in polietilene per SETTORI SPECIFICI
La realizzazione di manufatti in polietilene tramite stampaggio rotazionale, oltre che nel settore depurazione e recupero delle acque, trova applicazione anche in altri settori di mercato. Tale tecnica permette la costruzione di articoli anche di grandi dimensioni ad un costo relativamente basso.
STARPLAST annovera fra la sua produzione, anche una linea chiamata “Settori Specifici” che si riferiscono ai campi:
EDILIZIA | STRADALE | SERBATOI GASOLIO | AdBlue
Startank serbatoi gasolio trasportabili
contattaci scansionando il QR o chiamandoci al n. 0722 079201
Febbraio 2023 29 SEI INTERESSATO? VUOI RICEVERE MAGGIORI INFO?
tramoggia | scarica detriti
dissuasori di sosta barriere stradali
serbatoi per AdBlue
LE PREVISIONI
NEL 2023 LAVORI IN CANTIERE PER 15,5 MILIARDI
Confronto tra investimenti e lavori effettivamente realizzati con il superbonus 110% - TOTALE (valori in milioni di euro)
Confronto tra investimenti e lavori effettivamente realizzati con il superbonus 110% - Condomini (valori in milioni di euro)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA
Confronto tra investimenti e lavori effettivamente realizzati con il superbonus 110% - Edifici unifamiliari (valori in milioni di euro)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA
Febbraio 2023 30
Attualità
SOLOPER
PERABBONATI
Confronto tra investimenti e lavori effettivamente realizzati con il superbonus 110% - U. imm.funz. indipendenti (valori in milioni di euro)
Lavori ancora da realizzare su investimenti previsti per regione (valori in milioni di euro)
Febbraio 2023 31
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA
La trattativa per le modifiche AAA CREDITO DA BONUS CEDESI
SOLOPERABBONATI
Febbraio 2023 32
Attualità
ALTO POTERE DI ISOLAMENTO TERMICO
ALTO POTERE DI ISOLAMENTO ACUSTICO
SPESSORI RIDOTTI
ADATTO PER LE NUOVE COSTRUZIONI E PARTICOLARMENTE INDICATO NELLE RISTRUTTURAZIONI
LASTRA BATTENTATA
ABBONATI
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RASATURA
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STRUTTURALMENTE STABILE NON PERDE DI PRESTAZIONI NEL TEMPO
EVITA CONDENSE EVITA IL PROLIFERARE DI FUNGHI E BATTERI
ALTA RESISTENZA MECCANICA, IDROFUGA
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INCOMBUSTIBILE CLASSE A1
RESISTENTE AL FUOCO CERTIFICATE DA EI-60 A EI-120
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Febbraio 2023 33
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DI NUOVA GENERAZIONE PER SOFFITTI E PARETI
GRANDE BUSINESS PER IL PANNELLO
Attualità
SOLOPER
FOTOVOLTAICO
Lo scorso anno il 44% degli impianti per produrre elettricità con i raggi solari è stato installato su edifici residenziali. Un boom spinto dalla liberalizzazione del decreto Energia approvato dal governo Draghi, che ha eliminato alcuni permessi di installazione
di Giuseppe Rossi
PERABBONATI
SOLOPERABBONATI
Febbraio 2023 36
Attualità
ABBONATI
E
LINEA
AIR TERM NHL E COLORI RFX
Elementi naturali quali calce idraulica e tecnologia RFX, conferiscono all’abitazione elevati standard e comfort abitativi. Traspirabilità, termoriflettenza, fonoassorbenza e bassa conducibilità sono le soluzioni offerte ai progettisti.
Febbraio 2023 37 www.gageneral.com | www.antebiago.it TECNOLOGIA
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SOLOPERABBONATI
Febbraio 2023 38 Attualità
POKER DELL’EDILIZIA PER FIERA MILANO
Attualità
SOLOPER
MIBA
L’ente espositivo presenta Milan International Building Alliance, un hub che riunisce Gee-Global Elevator Exhibition, Me-Made Expo, Smart Building Expo e Sicurezza. Obiettivo: far emergere un modo nuovo di vedere una filiera in evoluzione
PERABBONATI
di Monica Battistoni
Febbraio 2023 42
Attualità
La presentazione Miba-Milan International Building Alliance
SOLOPER
PERABBONATI
LEADER
Febbraio 2023 43
NELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DI MANUFATTI IN CEMENTO PER L'EDILIZIA VENETA PREFABBRICATI SRL - STRADA NAZIONALE ROMEA, 80 - 45010 ROSOLINA (RO) TEL: 0426.337027 - MAIL: INFO@VENETAPREFABBRICATI.IT - WWW.VENETAPREFABBRICATI.IT
GLI APPUNTAMENTI
BRACCIO DI FERRO SUGLI IMMOBILI
Attualità
EFFICIENTAMENTO
SOLOPERABBONATI
La direttiva europea spinge per la riqualificazione degli edifici più energivori. La filiera dell’edilizia è favorevole, anche se chiede una riflessione sui tempi di adeguamento previsti. Ma i proprietari (e alcuni politici) si oppongono
ABBONATI
di Elisabetta Montanari
SOLOPERABBONATI
Febbraio 2023 46
Attualità
PERABBONATI
Febbraio 2023 48
Convegno a Lamezia Terme
PNRR,
BONUS,
DIGITALE: NUOVE OPPORTUNITÀ PER L’EDILIZIA
NEL MEZZOGIORNO
COME NON PERDERE IL TRENO PER IL SUD
Gli 85 miliardi del Pnrr, la spinta degli incentivi fiscali, la necessità di rinnovare il modo di vendere a partire dall’organizzazione aziendale: Virginia Gambino Editore organizza a Lamezia Terme un evento focalizzato sulle opportunità per i distributori
Febbraio 2023 50 Attualità
di Paolo Caliari
CONVEGNO YOUTRADE
Ci sono treni regionali sempre in ritardo. Ma ci sono anche quelli svizzeri, sempre in orario. Poi, c’è un’altra tipologia di treni, che non si chiamano Frecciarossa, bensì Superbonus e Pnrr. Attenzione, però: sono treni a lunga percorrenza, ma che si fermano una sola volta. Chi non sarà presente alla stazione giusta nei prossimi mesi non potrà salire in carrozza e rimarrà a terra. E non potrà neppure sperare di rimediare con qualche altra coincidenza. Fuori di metafora: i prossimi mesi sono un’opportunità alla quale bisogna farsi trovare pronti. E questo vale in particolare per il Sud, dato che il Pnrr, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che è stato presentato nel 2021 dal Governo Draghi alla Commissione Ue e ha ottenuto la valutazione positiva di Bruxelles, prevede
FEDERICO DELLA PUPPA: BONUS, CONGIUNTURA E PREVISIONI
Il Sud spesso è raccontato erroneamente come un’area che soffre per mancanza di dinamismo. Eppure nel caso dell’edilizia e delle costruzioni si trovano dati in controtendenza, che devono far riflettere non tanto sulle diversità geografiche delle nostre economie, quanto sulle potenzialità locali che si possono evidenziare. Analizzando l’andamento del valore aggiunto prodotto dalle costruzioni nelle diverse macroregioni italiane, si rilevano interessanti indicatori di crescita in alcuni anni anche recenti. Per esempio, la crisi 2014-2015 ha colpito meno il Mezzogiorno e ha prodotto uno scarto positivo rispetto alla media nazionale nelle dinamiche di produzione del valore aggiunto. Lo stesso risultato che si ritrova anche nelle analisi dell’utilizzo del superbonus 110%, che in termini relativi e non assoluti dimostra che le regioni del Sud sono state in molti casi molto più reattive e produttive rispetto a quelle del Nord e del Centro.
GIULIANO NOCI: LE OPPORTUNITÀ DEL PIANO
Il sistema dell’edilizia sta affrontando significativi cambiamenti, che possono tradursi in importanti opportunità. Si fa riferimento, da un lato, alla crescente importanza assunta dal tema dell’efficientamento energetico degli edifici e, dall’altro, alle opportunità conseguenti agli stanziamenti del Pnrr. Cogliere queste opportunità di mercato richiede ai distributori di materiale edile di modificare, almeno in parte, il proprio approccio verso il mercato. In questo quadro, l’intervento di Giuliano Noci intende proporre linee guida concrete su come orientare il cambiamento, facendo particolare riferimento a:
• la necessità di andare oltre l’usuale funzione di distribuzione per incorporare una prospettiva maggiormente orientata alla consulenza, e
• l’opportunità di rivedere l’approccio commerciale per sviluppare una linea di business specificamente orientata al Pnrr.
Febbraio 2023 51
Attualità
ALBERTO BUBBIO: GRANDE OCCASIONE CON IL PNRR
Per catturare i flussi finanziari positivi del Pnrr bisognerà saper proporre innovazioni rispondenti agli ambiti coperti dal documento Ue e, soprattutto, è necessario presentare piani credibili sulle dinamiche eco-fin che le imprese saranno capaci di attivare. Le domande per i finanziamenti diretti devono essere centrate su una delle sei aree di intervento: tra queste ci sono la digitalizzazione delle imprese, progetti di sostenibilità ambientale, di ricerca e di istruzione. Ci vorranno idee e obiettivi da inserire in piani di sviluppo, piani che non siano solo di crescita quantitativa. Inoltre, accanto ai finanziamenti diretti ci sarà una domanda indotta a livello territoriale da investimenti in aree come le infrastrutture per una mobilità sostenibile.
GESTIONE DOCUMENTI FACILE CON LA TECNOLOGIA
Gli ordini di acquisto e vendita, assieme ai listini da aggiornare, si traducono nella gestione di una montagna di documenti che, spesso, occupano risorse aziendali, con i relativi costi. Eppure, per le aziende che lavorano nella filiera dell’edilizia, una corretta gestione di ordine, conferma d’ordine e bolla è possibile in tempi rapidi, istantanei, e a prova di errore. La soluzione è la tecnologia EDI, sigla che sta per Electronic Data Interchange. Il concetto dei sistemi EDI è semplice: si tratta di una piattaforma che, in automatico, rende omogenei i dati trasmessi da aziende diverse, anche se utilizzano sistemi gestionali differenti. A tradurre i dati immessi (per esempio, dall’azienda produttrice che vende un materiale) in numeri compatibili e utili a chi li riceve (come un’azienda di distribuzione) sono un software e una piattaforma come quella messa a disposizione da Sefin, società specializzata nella gestione documentale, in partnership con Virginia Gambino Editore.
Grazie al servizio EDI di Sefin S.p.A., un’azienda può automatizzare i cicli di vendita e di acquisto creando una vera e propria interfaccia tra il proprio sistema gestionale e quelli dei propri clienti e fornitori (non necessariamente tutti). Saranno quindi i sistemi di Sefin a garantire i flussi di scambio immediato con i diversi fornitori per le aziende distributrici e con i diversi clienti per quelle produttrici, occupandosi di stabilire la corretta traduzione e la trasmissione degli ordini, delle conferme d’ordine e delle bolle. E senza più la necessità di gestire centinaia di pdf. Documenti che, in ogni caso, restano tracciabili e reperibili in qualsiasi momento.
la destinazione del 40% circa delle risorse complessive, per un importo pari a circa 82 miliardi, al Mezzogiorno. Un’occasione unica e irripetibile per l’intera filiera delle costruzioni del Mezzogiorno. Non solo, a questa cascata di denaro da impiegare in buona parte in opere pubbliche, si aggiunge il lavoro legato ai bonus, che ancora continuano a impegnare il settore dell’edilizia. Tante opportunità, quindi, che però è necessario saper utilizzare. Come? Virginia Gambino Editore ha organizzato il 24 marzo a Lamezia Terme (Catanzaro) un evento focalizzato su questo tema. Appuntamento che sarà preceduto la sera del 23 da una cena di business.
LE PREVISIONI
Sarà una mattina dedicata non solo alla riflessione, ma soprattutto a indicazioni operative su come farsi trovare pronti ad affrontare un anno che si annuncia denso di lavoro e di trasformazione del business. L’appuntamento è per le 9 al T Hotel Lamezia (Loc. Garrubbe SS280 Lamezia-Catanzaro, Feroleto Antico), un moderno resort che accoglierà i partecipanti e, naturalmente, i relatori, tra cui Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo presso l’Università Cattaneo-Liuc, Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano e Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade. Il programma di YouTrade Academy tocca i tre punti principali che coinvolgono la distribuzione edile: le opportunità offerte da Pnrr e bonus, ma anche la digital transformation, che sta cambiando il modello di business anche nella filiera legata al mondo delle costruzioni. Non solo: il Centro Studi YouTrade è già al lavoro per aggiornare i dati congiunturali e presentare le previsioni per il settore attraverso dati, grafici e tabelle. E, oltre agli interventi dei relatori, alcuni dei quali trovate sintetizzati in queste pagine, l’evento non mancherà di coinvolgere direttamente i partecipanti per instaurare un filo diretto tra esperti e mondo delle imprese.
Febbraio 2023 52
Marco Cervone, Head of Document Management & Digital Transformation projects di Sefin Spa
Febbraio 2023
KLIMAHOUSE
ARIA DI PRIMAVERA NELLA CASA GREEN
Torna l’evento alla Fiera di Bolzano in un inedito appuntamento dall’8 all’11 marzo, con 400 espositori e una ricca agenda di eventi collaterali, tra cui un riconoscimento dedicato ai progetti di architettura focalizzati sul legno. E dal 2024 si torna a gennaio
utte le più recenti novità in tema di edilizia sostenibile, risanamento ed efficienza energetica, con quattro focus tematici dedicati a innovazione, energia, social housing e legno: questa l’anima di Klimahouse 2023, che torna a Fiera Bolzano in un inedito appuntamento che precede la primavera, dall’8 all’11 marzo. Thomas Mur, direttore di Fiera le principali iniziative previste durante la manifestazione, che dal prossimo
54 Attualità
Domanda. Con la nuova data di marzo che tipo di visitatori vi aspettate? E come mai avete scelto l’inizio di marzo?
Risposta. Tutte le nostre scelte derivano da un costante dialogo con gli espositori: sia per loro sia per noi il periodo tra maggio 2022 e gennaio 2023 era troppo ridotto per preparare al meglio la fiera. Per questo motivo abbiamo deciso di puntare a marzo per l’edizione 2023, per poi ritornare al consueto appuntamento di gennaio dal 2024. Siamo convinti che questa sia stata la scelta giusta: a livello espositivo abbiamo tutti gli spazi riempiti fino all’ultimo posto. Anche l’edizione, seppur straordinaria, di marzo sarà quindi un successo.
D. Quanti espositori sono attesi?
R. Come detto, tutti gli spazi espositivi sono occupati: il solo numero di espositori non è l’indicatore più importante per noi. Sono convinto che il punto forte di Klimahouse sia la capacità di avere il meglio del mondo dell’edilizia sostenibile su un’area abbastanza compatta di 25 mila metri quadrati. Se vogliamo parlare di numeri, siamo contenti di poter accogliere oltre 400 espositori del settore.
D. Quali sono gli highlight dell’edizione 2023?
R. Oltre ai focus tematici che faranno da filo conduttore, la 18esima edizione ospiterà tanti appuntamenti da non perdere, tra divulgazione, aggiornamento e concrete opportunità di business. A partire, per esempio, dal Klimahouse Congress, realizzato in collaborazione con l’Agenzia CasaClima, con due giornate al centro congressi Mec per presentare le prospettive più innovative e futuristiche del com-
parto. Il Klimahouse Prize, premio all’eccellenza organizzato assieme al Politecnico di Milano per le aziende espositrici più virtuose. E, ancora, la sessione quotidiana di formazione, prevista dalla Health Academy di Home, Health & Hi-Tech, partner ormai consolidato di Klimahouse, dedicata alla salubrità abitativa in tutte le sue molteplici sfaccettature. Al Klimahouse Wood Summit assisteremo a un incontro interamente dedicato al tema del futuro del costruire e dell’abitare con, come speaker principale, Vittorio Salvadori, Business Development Manager presso Cree Buildings. L’evento sarà inoltre l’occasione per premiare i vincitori del primo Wood Architecture Prize. In occasione della fiera sono inoltre previsti interessanti momenti di approfondimento tematico, tra cui le visite guidate a edifici virtuosi di architetture locali che hanno fatto del legno e del basso impatto ambientale la loro anima nell’ambito dei Klimahouse Tours.
D. Come mai avete deciso di programmare il Kli-
Alcune immagini dalla scorsa edizione di Klimahouse. A sinistra, il direttore di Fiera Bolzano Thomas Mur-
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Foto Marco Parisi
Attualità
mahouse Congress negli ultimi due giorni della fiera?
R. I quattro giorni di Klimahouse sono pieni di eventi di ispirazione e formazione. Il Congress in questo contesto è uno degli highlight assoluti: da diversi anni i professionisti, soprattutto architetti, ci richiedevano di spostare le giornate del convegno a venerdì e sabato, dal momento che nelle altre giornate erano maggiormente impegnati su altri fronti. Questa edizione sarà quindi un banco di prova. Per l’edizione 2024 valuteremo se rimanere su queste giornate o ritornare ai primi giorni.
D. Quali sono i temi specifici che saranno affrontati durante il convegno?
R. Tenuto conto delle sfide del Green Deal e del Nuovo Bauhaus a livello europeo e degli sforzi continui per rafforzare la qualità e la sostenibilità dei progetti edilizi a livello nazionale, nonché alla luce della delicata situazione dell’approvvigionamento energetico dei nostri Paesi, il Klimahouse Congress approfondirà proprio queste tematiche, con una particolare attenzione all’accessibilità di tutti alla casa di qualità. Si parte venerdì 10 marzo con i riflettori puntati sul ruolo dell’edilizia nella questione energetica e sulla sfida di efficienza e rinnovabili tra vecchie e nuove dipendenze. Sabato 11 marzo il focus è messo sulle abitazioni di qualità per tutti, all’insegna di sostenibilità e comfort accessibili tra edilizia sociale e modelli innovativi. Per approfondire questi temi il Congress vedrà la partecipazione di esperti di livello nazionale e internazionale, come Timo Leukefeld, esperto dell’abitare energetico nel futuro di Freiberg e Joost Nieuwenhuijzen, direttore della European Federation for Living di Amsterdam.
D. Grande novità 2023 è il Premio nazionale per l’architettura in legno. Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a introdurre questo riconoscimento e quanti sono i progetti partecipanti? Quali i più interessanti e innovativi?
R. Da sempre materiale d’elezione nel mondo delle
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In alto, Klimahouse Wood Summit. Foto Marco Parisi Sopra, Haus G a San Genesio - Arch. Manuel
Benedikter. Foto Marion
Lafogler. A destra, Lebensräume a Merano - Hoeller&Klotzner Architekten. FotoOliverJaist
costruzioni e tra i più antichi e versatili, il legno è oggi la risorsa più promettente per un futuro green nel comparto. In collaborazione con il Politecnico di Torino e lo Iuav di Venezia, abbiamo deciso di istituire il Wood Architecture Prize, primo riconoscimento a livello nazionale per l’architettura in legno, proprio per valorizzare l’impiego del legno nella promozione di un’architettura sostenibile. Un premio che nasce quindi dalla consapevolezza di come per promuovere una nuova cultura del costruire sia necessario farsi avanti, con iniziative rivolte alla costruzione di una community di professionisti e aziende che scommettano nella rete e nel network per dare vita a un’architettura nuova. Il concorso ha visto l’adesione di 64 progetti su tutto il territorio nazionale e, dopo un’accurata valutazione da parte della giuria, composta da massimi esperti del settore, sono stati selezionati i progetti finalisti che si contenderanno l’ambizioso premio.
D. Non mancherà anche quest’anno il Klimahouse Prize, prestigioso riconoscimento dedicato alle aziende espositrici più virtuose sul fronte dell’efficienza energetica e della sostenibilità. Tra i candidati ci sono dei progetti particolarmente innovativi?
R. Sin dalla sua istituzione, il Klimahouse Prize ha sempre selezionato le aziende più virtuose e le migliori realtà emergenti del settore che si sono distinte per la loro capacit à di innovare, rafforzare e ampliare il mercato dell’efficienza energetica e della sostenibilità nell’ambiente costruito. Tra queste, quest’anno, sarà possibile conoscere proposte all’avanguardia e dirompenti come nuovi sistemi digitali per la gestione intelligente dei cantieri, pannelli solari pieghevoli, giardini verdi modulari per l’outdoor design ed elementi d’arredo tech e sostenibili. Grazie a una giuria di autorevoli esperti, capitanata dal professor Niccolò Aste del Politecnico di Milano, ogni anno il Klimahouse Prize si conferma un appuntamento immancabile nonché un incubatore d’eccezione per le
giovani realtà che vogliono trasformare il futuro del settore e favorirne il processo di transizione.
D. State promuovendo anche iniziative digitali a supporto dell’evento fieristico?
R. Klimahouse 2023 farà senz’altro tesoro del successo della Digital Edition del 2021 e al termine della manifestazione offrirà la possibilità di rivivere on demand sul sito web alcune delle iniziative e degli appuntamenti più importanti. Un modo per arricchire ancora di più l’esperienza di Klimahouse e proseguire il suo viaggio verso la trasformazione da classica fiera a piattaforma ibrida, attiva 365 giorni l’anno.
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Case Comune ViaParma - Arch. Marco Sette. In alto, cerimonia di premiazione di Klimahouse Prize 2022. Foto Marco Parisi . Sopra, Residence OfenbaurRauch Gapp Architekten. Foto Alexa Rainer
PRIMI PASSI
Il multipoint della distribuzione edile guidato da Franco Nessi assieme ai figli Federico e Caterina continua la sua marcia di espansione, tra nuovi punti vendita, da Milano all’Abruzzo, e un headquarters a Modena. Puntando tutto su qualità e formazione
58 Rivendite
di Veronica Monaco
ETERNEDILE
Da sinistra, Federico, Caterina e Franco Nessi alla guida di Eternedile
DA GIGANTE N
uovi punti vendita per una rete commerciale e un servizio sempre più capillari, una sede moderna e al passo con i tempi, una Academy dove incontrare persone e lasciarsi contaminare da nuove idee. E anche un esclusivo gioco da tavolo dedicato alle imprese edili. Così Eternedile, il multipoint della distribuzione edile guidato da Franco Nessi, insieme ai figli Federico e Caterina, traghetta le sue rivendite verso un futuro fatto di grandi sfide e opportunità. YouTrade ha incontrato il presidente per scoprire il segreto di questo successo. Domanda. Eternedile è diventata una delle più importanti realtà della distribuzione di materiali edili italiana: qual è la vostra formula?
Risposta. Ci siamo messi in gioco e abbiamo accettato di realizzare anche investimenti in Regioni all’apparenza scomode, sfruttando le opportunità che man mano si aprivano, come è avvenuto a Milano o in Abruzzo.
D. È stato più difficile aprire punti vendita a Milano o in Abruzzo?
R. Sono state due situazioni molto diverse. A Milano, forse, abbiamo tracciato una strada per le nuove aperture, cioè quella della grande distribuzione, con filiali importanti a livello di dimensioni e posizioni logistiche di primo livello. Questo ci ha portato al successo e devo anche ringraziare l’ingegnere Roberto Forzatti, nostro direttore vendite, che è stato l’artefice e il trait d’union di tutte queste aperture. Nel 2017 abbiamo acquisito la Vemac, leader nella distribuzione dei materiali edili in Abruzzo: una sfida importante, poiché abbiamo operato una ristrutturazione aziendale veramente molto profonda che è durata alcuni anni e che poi ci ha dato risultati molto soddisfacenti. Poi, abbiamo fatto una importante operazione immobiliare acquisendo tutti gli immobili e diventando abruzzesi a tutti gli effetti. Ora abbiamo dieci punti vendita, tra cui l’ultimo a Turrivalignani (Pescara) aperto a fine 2022.
D. Il 2022 è stato l’anno del boom nel settore edilizia: com’è andata per Eternedile?
R. Il 2022 ha fatto registrare una crescita consistente, con risultati economici estremamente positivi, in linea con il generale andamento del mercato che ha gratificato tutti, meritevoli e non. C’è stata un’ondata di lavoro che a volte ci ha sommerso, rendendo difficile garantire sempre un servizio puntuale. Questa è stata una costante che ha caratterizzato tutto il 2022, un anno veramente confuso.
D. Di quanto è stato l’incremento?
R. Nel 2022 abbiamo chiuso a 195 milioni di euro di fatturato, con un incremento di circa il 30%.
Rivendite
La sala dell’Academy Aula di Eternedile nella nuova sede di Modena. A destra, gli uffici
D. A parte i sistemi isolanti, quali sono stati i prodotti più richiesti e quali, invece, hanno registrato un calo, nonostante la ripresa dell’edilizia?
R. Hanno beneficiato un po’ tutti i settori. Ovviamente gli isolanti hanno goduto più di tutti del boom, mentre i settori che hanno performato meno sono state le coperture e le guaine. La manodopera è stata impiegata nei lavori più redditizi e probabilmente realizzare facciate è stato più conveniente che intervenire sui tetti.
D. Quali sono i numeri di Eternedile oggi?
R. Eternedile conta 56 punti vendita, e 16 showroom a marchio Aqva Ceramiche, ma a breve chiuderemo l’operazione di acquisizione della Carini ad Arco, in provincia di Trento, portando i punti vendita a quota 58 e gli showroom a quota 18. Attualmente copriamo Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Abruzzo, e impieghiamo circa 550 dipendenti.
D. Di recente avete aperto anche la nuova sede direzionale...
R. Storicamente la sede Eternedile è sempre stata a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, ma la struttura era diventata troppo piccola e non più adeguata alle nostre esigenze. Abbiamo chiesto più volte all’amministrazione comunale di poterci ampliare per realizzare un ambiente adeguato, ma ci è stato sempre risposto negativamente. La sede attuale, in via Marcello Finzi, a Modena, è nata dalla ristrutturazione di un immobile di nostra proprietà che era destinato a diventare un magazzino multipiano futuristico, che avevamo iniziato a progettare tempo fa, ma che è poi rimasto incompiuto a causa della crisi del 2008,
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Rivendite
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Esterno della sede e magazzino di Modena in Via Marcello Finzi
in seguito alla quale ci siamo concentrati sull’apertura di nuove filiali. Di recente abbiamo deciso di sfruttare l’immenso spazio di 3.500 metri quadrati di questa struttura per affiancare al punto vendita anche il centro direzionale dell’azienda.
D. La distribuzione di materiali edili in Italia vive un momento particolare, con una forte spinta verso la concentrazione dei punti vendita e un forte salto di qualità a livello culturale e finanziario. Come vede il futuro del settore?
R. Eternedile ha intrapreso un percorso di crescita che è stato quasi fisiologico. Ci piace crescere in modo graduale, assorbire le filiali e creare valore: questi sono i nostri obiettivi. Ci siamo resi conto che non è solo una questione dimensionale, ma la vera sfida è mantenere le stesse performance. Ciò impone l’adozione di sistemi di controllo e di gestione particolarmente efficaci e in continuo e costante aggiornamento. Questa è forse la cosa più interessante che stiamo vivendo e devo ringraziare molto i miei figli Federico e Caterina, che da questo punto di vista sono stati determinanti. Instaurare nuovi processi e inserire anche figure manageriali di livello medio-alto è stato un passaggio obbligato per dotarci di una struttura adeguata. Non porre attenzione a questi aspetti può essere pericoloso: più si cresce e più si è costretti a migliorarsi, guardarsi dentro e dotarsi di una direzione di qualità.
D. Quando è iniziato il passaggio generazionale e come sta andando?
R. Federico lavora in azienda da ormai dieci anni. Condividiamo molte attività, ma lavoriamo anche in maniera autonoma perché a volte non c’è neanche il tempo di confrontarsi. Caterina si è inserita molto bene come direttrice generale da cinque anni, portando grandi benefici all’azienda. Pur essendo l’artefice di Eternedile, mi sono reso conto che riuscire a cedere in modo graduale quote di responsabilità è una
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L’interno del centro direzionale e del punto vendita
Rivendite
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Piazzale esterno
cosa estremamente positiva. Stare un passo indietro e vedere i propri figli intraprendere scelte e decisioni in maniera autonoma è davvero gratificante.
D. Nella sua struttura le persone rivestono molta importanza. Come le sceglie?
R. In direzione abbiamo personale mediamente giovane e motivato che ha una marcia in più. Non è sempre facile trovare persone che si vogliono mettere in discussione e che operano in maniera seria. Credo che in questo momento siamo organizzati veramente bene, e questa è un po’ la chiave del nostro successo. Per quanto riguarda invece le filiali, il personale è composto da un insieme di giovani e impiegati più maturi, che con la loro esperienza possono dare un contributo altrettanto importante.
D. Da poco avete inaugurato anche una Academy: quanta importanza dà alla formazione?
R. L’Academy Aula è stata voluta proprio per creare un’interazione tra il mondo esterno e il mondo Eternedile con iniziative di ogni tipo: dalla formazione interna a incontri a vari livelli, con eventi organizzati dai fornitori e meeting rivolti ai professionisti anche per l’ottenimento dei crediti formativi. Di recente abbiamo siglato un accordo con il dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Univesità di Modena e Reggio Emilia che prevede lo svolgimento di seminari e lezioni rivolti agli studenti e studentesse del secondo anno della triennale in ingegneria civile e ambientale. Ci confronteremo sui materiali per l’edilizia, tecnologie costruttive, impatto ambientale, digital transformation, gestione aziendale. Una collaborazione che mi rende molto fiero.
D. Che cosa si aspetta dal 2023 e quali criticità e opportunità intravede per l’anno appena iniziato?
R. Il 2023 sarà leggermente in flessione, ma è difficile quantificare di quanto sia in termini di volumi che di valore economico. Spero in una riduzione dei prezzi, che porterà inevitabilmente, a parità di volumi, a un calo dei fatturati. In questo modo cominceranno a emergere fattori valoriali che premieranno le strutture distributive più organizzate. Per la distribuzione edile nel 2023 si apriranno anche interessanti opportunità grazie al Pnrr in termini di possibili forniture per l’edilizia scolastica o per opere infrastrutturali minori, portando un po’ di compensazione rispetto ai problemi ancora irrisolti della cessione dei crediti.
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CRESCE IL SERVIZIO DI MAGAZZINO SPRINT
Nelle sue quattro sedi l’azienda mette a disposizione dei distributori edili oltre 5 mila referenze di oltre 50 fornitori selezionati. Il servizio consente alle rivendite di ritirare i materiali senza costi aggiuntivi dopo sole quattro ore dall’ordine
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di Sara Giusti
EDIL LOGISTICA
Con le sue quattro sedi di Pogliano Milanese (Milano), Albenga (Savona), Moncalieri (Torino) e Trezzo D’Adda (Milano), Edil Logistica mette a disposizione dei distributori edili oltre 5 mila referenze di più di 50 fornitori selezionati per qualità dei prodotti e dei servizi. Nel corso del 2022 sempre più distributori hanno scelto di rivolgersi alla piattaforma distributiva senza costi aggiuntivi, per gestire al meglio lo stoccaggio dei materiali e dedicare i magazzini all’inserimento di nuove merceologie, delegando al centro di logistica la giacenza dei materiali ingombranti o di quelli a bassa rotazione.
NESSUNO STOP
Nonostante il particolare contesto di difficoltà produttive che ha interessato il comparto dei materiali isolanti e, più in generale, di numerose materie prime, generando lo slittamento dei tempi di consegna e continui aumenti dei listini, nel 2022 Edil Logistica
ha mantenuto i suoi standard distributivi e alcune sedi hanno fatto registrare incrementi significativi. Una formula di successo che può vantare un servizio particolarmente efficace: permette alle rivendite di ritirare materiali senza limiti di fornitura e senza alcun costo aggiuntivo dopo solo quattro ore dall’ordine. Previa verifica della disponibilità sul sito della piattaforma, il materiale è pronto per il ritiro e quindi per la consegna al cliente.
DEPOSITO AGGIUNTIVO
I magazzini edili trovano in Edil Logistica un ottimo supporto: un deposito aggiuntivo di zona che non genera costi, in grado di fornire prodotti di qualità in modo rapido e professionale. Poter contare su un magazzino a disposizione è un servizio sempre più gradito anche dalla produzione. Edil Logistica rappresenta un’occasione per essere ancora più vicini ai clienti e promuovere la propria offerta, soprattutto per le aziende che hanno la loro sede produttiva distante dal Nord Italia.
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Il magazzino di Edil Logistica
WÜRTH ITALIA NUOVO STORE A BRESCIA
Würth Italia apre il nuovo Würth Store in Via Triumplina 90, a Brescia, il settimo a presidiare la provincia lombarda. Più di 5 mila i prodotti in pronta consegna tra utensili elettrici e a mano, prodotti chimici tecnici, minuteria, tasselli, prodotti per l’edilizia, materiali per l’installazione elettrica, prodotti antinfortunistici e Dpi, attrezzatura ed abbigliamento da lavoro e molto altro ancora. Presso lo store è inoltre possibile usufruire dei diversi servizi come Click & Collect, con cui ordinare la merce tramite Würth Online-Shop o Würth App e ritirarla in negozio in appena 60 minuti. «Questa nuova apertura si inserisce nell’impegno generale di Würth di continuare a investire nella creazione di nuovi canali di contatto sul territorio nazionale, per assistere le imprese locali e offrire loro i nostri migliori prodotti e servizi», dichiara Roberto Paglierani, responsabile retail di Würth Italia.
ETERNEDILE NESSI SI ESPANDE ANCHE IN TRENTINO
Il ramo d’azienda della Carini Edilizia relativo alla commercializzazione di materiali per l’edilizia e finiture entra a far parte del Gruppo Eternedile a partire da marzo. Le filiali di Arco e Rovereto di Carini Edilizia fanno dunque il loro ingresso nel multipoint guidato dalla famiglia Nessi, che arriva così a 56 punti vendita e si espande anche in Trentino. L’azienda era finora presente in Lombardia, Piemonte, Liguria, EmiliaRomagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Umbria.
IL NETWORK CRESCE IN CALABRIA
Ipermat di UPL Group, la rivendita con sede a Cirò Marina (Crotone), entra in Gruppo Made. Il punto vendita, particolarmente strutturato, dispone di uno showroom di porte, di un centro colore, e di interi settori dedicati al materiale elettrico civile e industriale, alla illuminotecnica, di un’area riservata alla ferramenta, oltre naturalmente ai materiali di edilizia pesante e leggera, da sempre il core business aziendale. La rivendita condotta da Umberto e Pierluigi Russo, terza generazione alla guida dell’azienda, ha recentemente implementato uno studio di progettazione interno con una persona dedicata, oltre al progetto di uno showroom di finiture. L’evoluzione del mercato, sempre più focalizzato sulla ristrutturazione e la presenza sempre maggiore di clienti privati all’interno del punto vendita, hanno condotto i titolari di Ipermat a entrare a far parte di Gruppo Made per rimanere al passo con le più moderne tecnologie costruttive e interfacciarsi con altri colleghi a livello nazionale, oltre a usufruire della formazione che il network fornisce a tutti i suoi aderenti, insieme agli altri servizi pensati e realizzati per le rivendite del Gruppo.
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a cura di Veronica Monaco
GRUPPO MADE
Umberto e Pierluigi Russo
BIGMAT ITALIA IL GRUPPO SI FA IN 150
Arriva a 150 aderenti per un totale di oltre 230 punti vendita il capitale associativo di Gruppo BigMat, che chiude il 2022 a 850 milioni di euro di fatturato, confermando il proprio ruolo di primo piano nel mercato della distribuzione edile. Da inizio 2022 sono stati oltre trenta i nuovi associati a BigMat Italia, di cui quindici solo negli ultimi due mesi, in Abruzzo (Ceves di Ortona), Calabria (Ceramiche Marazzita a Roccabernarda), EmiliaRomagna (Unika Bologna e Unika Modena, Edilquattro di Rubiera e Fogliazza Dante a Ponte dell’Olio), Lazio (Gino Mariani & C. di Ferentino), Lombardia (Centro Edilizia in provincia di Bergamo e Unika Milano in provincia di Milano), Molise (Cianciosi di Termoli), Piemonte (Piazzolla con due punti vendita), Valle d’Aosta (Dov.edil con due punti vendita ed EdilMarmore a
Chatillon) e Veneto (Pellegrin Crea a Noventa Vicentina e Soluzioni Edili ad Affi). «BigMat offre una struttura organizzata e coesa, non soltanto un gruppo d’acquisto ma un progetto imprenditoriale con servizi innovativi e competenze, in cui la capillarità dei soci a livello locale si somma allo spirito globale di un brand internazionale», sottolinea Matteo Camillini (nella foto), direttore BigMat Italia e International.
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SHOW room
1 FerreroLegno ha messo a punto la linea Plissè, dall’irregolare decoro a strisce orizzontali che ricorda la lavorazione e le pieghe delle gonne anni Sessanta. Ora disponibile anche nella palette
Ultraopaco
3 Le texture del metallo tessuto, cifra stilistica di Gessi, si estendono agli elementi funzionali per il mondo doccia Shower G e ai pulsanti Flush Plates, disponibili in edizione limitata nei decori diamantato e rigato
4 La produzione di piastrelle in graniglia Mipa si arricchisce con la collezione Optical Trips disegnata da MeneghelloPaolelli: un unico modulo quadrato, disposto casualmente o seguendo precisi schemi di posa, genera configurazioni e decorazioni completamente eterogenee
2 Ispirata ad un’accurata selezione di pietre naturali, la nuova collezione in gres porcellanato Stile di Casalgrande Padana è proposta in sette differenti superfici: anticata, anticata silk, diagonale, grip, naturale, naturale silk e rigata 2 3
5 Ispirato alla Belle Époque Madison di Dornbracht presenta una bocca esagonale finemente lavorata e si distingue per gli inserti in porcellana bianca delle maniglie
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S
Sisma
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7 Tecnografica presenta Natural Shapes, la nuova collezione di carta da parati che parte da forme artificiali per evocare scenari naturali
8 EC1/22 di Cerdisa è una collezione/ sistema di pavimenti e rivestimenti in gres fine porcellanato colorato in massa composta da colori e formati vari e modulari e superfici differenti ed volute
9 Vincitore del Good Design Award 2022, il sistema aspirante Monolith di Falmec si appoggia direttamente sul piano e può essere abbinato con elementi contenitori per accogliere mestoli, spezie, stoviglie, prese elettriche e molto altro
10 Sono oltre 90 le finiture Albed, declinabili su porte, sistemi di partizione, cabine armadio e librerie, che consentono di sviluppare un progetto affine al Wabi-sabi, ultima tendenza dell’interior design che restituisce un valore all’imperfetto e alla semplicità della natura e delle sue materie prime
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6 Nuvolature e aloni delicati creano un lieve dinamismo nel nuovo gres effetto cemento Feel di Ceramiche Refin, disponibile in un’ampia gamma di formati e cinque colorazioni, dalle nuance neutre fino un’inedita tonalità verde salvia
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Fare marketing con l’intelligenza artificiale
Lo sviluppo tecnologico è inarrestabile e i sistemi dotati di intelligenza artificiale si integrano sempre più profondamente nella vita delle persone, trasformando tutti i settori aziendali e provocando cambiamenti così drastici, da rendere questo periodo il più promettente di sempre. Uno dei settori più coinvolti è il marketing: l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per analizzare i dati, comprendere le esigenze dei clienti, generare contenuti e personalizzarli. In questo articolo cercheremo di indagare qual è il reale impatto di questi sistemi e i vantaggi che essi consentono di ottenere nella definizione delle strategie di marketing.
L’intelligenza artificiale, o Artificial Intelligence (AI), è una branca dell’informatica che attraverso l’uso hardware e software e mediante processi di programmazione ed elaborazione fornisce delle prestazioni che sembrerebbero essere di uso prettamente umano. Sebbene evochi immagini di robot umanoidi perfettamente funzionanti in grado di conquistare il mondo, l’intelligenza artificiale non è destinata a sostituire gli esseri umani. Il suo scopo è aumentare in modo significativo le capacità e le attività umane. Pertanto, è una risorsa inestimabile per le organizzazioni.
Maggiore impiego
L’AI e le tecnologie a essa collegate, trovano oggi sempre più impiego e diffusione nel mondo aziendale trasformandone il modo di lavorare e di fare marketing. L’AI, infatti, sta cambiando il modo con cui le persone interagiscono con i dati e le informazioni, la tecnologia, i brand e i loro servizi e prodotti. Questa nuova capacità di fare automazione sta rivoluzionando tutti i processi di comunicazione e di interazione tra azienda e cliente, configurandosi come importantissimi supporti ai processi decisionali delle aziende.
L’intelligenza artificiale aiuta quindi il marketing a interpretare e comprendere ancora di più i risultati delle campagne e i problemi dei clienti, per poterli conoscere meglio e coinvolgerli in modo più efficace consentendo di creare esperienze sempre più coinvolgenti e di prendere decisioni di marketing più intelligenti. L’AI sta trovando applicazioni in ambiti sempre più disparati anche nel nostro quotidiano. Basti pensare agli assistenti conversazionali diffusi dai maggiori produttori: Alexa di Amazon, Google Home di Google, Siri di Apple, ai chatbot che simulano ed elaborano le conversazioni umane (scritte o parlate) consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale
Il fenomeno ChatGpt
Si pensi anche al recentissimo modello di Generative Pretrained Transformer: ChatGpt, che grazie alla sua potenza e alla sua facilità d’utilizzo sta spopolando sul web e, vista anche la possibilità di accedervi gratuitamente, molti ne stanno scoprendo le potenzialità. Sono strumenti in grado di fornire moltissime informazioni e dare supporto alle nostre azioni quotidiane.
Il rapporto tra intelligenza artificiale e marketing è destinato dunque a riconfigurare in modo definitivo la natura del coinvolgimento tra i brand e clienti. Ma quali sono i principali vantaggi dell’IA nel marketing, che consentiranno all’azienda di ottenere un vantaggio competitivo?
• Comprendere meglio il target: l’intelligenza artificiale aiuta a raccogliere e analizzare grandi quantità di dati e a prevedere il comportamento di acquisto di ciascun cliente. Ciò consente di implementare in modo efficace campagne di marketing mirate, aumentando anche la soddisfazione e il coinvolgimento e conver-
tire facilmente i lead in vendite al momento ottimale per aumentare i tassi di conversione.
• Maggiore produttività: poiché l’IA, puoi facilmente automatizzare diverse attività ripetitive. Ciò farà risparmiare molto tempo e risorse e aumenterà la produttività come avviene tramite i chatbot.
• Creazione di modelli predittivi: attraverso algoritmi intelligenti, ogni dettaglio relativo al comportamento del cliente può essere tradotto in azioni di marketing predittivo, intercettando nuovi interessi ed esigenze prima ancora che si manifestino.
• Massimizzazione e diversificazione del Roi: diventa possibile analizzare le azioni in tempo reale, aggiustando il tiro e declinando le campagne verso nuove opportunità e target di mercato.
• Miglioramento della customer experience: riuscendo a fornire i contenuti giusti al pubblico giusto. La soddisfazione dei clienti migliora quando questi trovano esattamente ciò di cui hanno bisogno. Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato che è più probabile che i consumatori siano spinti verso quei marchi in grado di implementare l’IA nelle loro strategie di marketing.
Ovviamente non può essere delegato totalmente all’AI il successo di un piano strategico, ma occorrono esperti in marketing automation che sappiano interagire con i singoli specialisti che collaborano per ottenere i risultati desiderati. Insomma, nuove tecniche e strategie di marketing che riconfigurano un modo diverso di vivere la relazione con il cliente, che non si limita però alla sola vendita del prodotto. Nel Marketing 4.0 a cambiare è, infatti, tutto il processo di avvicinamento del consumatore al brand.
Lo sviluppo di nuove applicazioni delle tecnologie digitali sta infatti spingendo la cre-
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DIGITAL TRANSFORMATION
azione di un nuovo modo di vivere in rete: l’esperienza del cliente diventa sempre più immersiva, grazie all’utilizzo della AI e anche della Realtà Virtuale (Vr). E in questo mondo dove virtuale e realtà fisica si fondono, che prende il nome di metaverso, le aziende possono interagire con i clienti in spazi virtuali. In questo modo il cliente può provare i servizi o i prodotti dell’azienda, imparando a conoscere e apprezzare il brand senza muoversi da casa. In conclusione, il marketing ha raggiunto un punto della sua evoluzione in cui deve adattarsi alle tendenze digitali. Sebbene questo possa sembrare uno sforzo per i professionisti del marketing, tutte le app automatizzate e i sistemi di intelligenza artificiale stanno solo facilitando il classico processo di targeting e personalizzazione.
In effetti, l’intelligenza artificiale porterà l’industria del marketing a livelli sconosciuti; come i bot che hanno il potenziale per fare qualsiasi cosa, dalla semplice risposta automatica a simulare conversazioni tra esseri umani. Aspetteremo e vedremo come l’intelligenza artificiale cambierà il futuro del marketing nei prossimi anni.
Una cosa è chiara! La combinazione di intelligenza umana e intelligenza artificiale produce risultati straordinari. Non dobbiamo presumere che l’IA sostituirà l’elemento umano, come molti temono. C’è un matrimonio bidirezionale tra questi due tipi di intelligenza, entrambi necessari e reciprocamente positivi, perché da un lato l’intelligenza algoritmica ha un altissimo livello di precisione e oggettività - libera da pregiudizi e opinioni - ma dall’altro l’elemento umano ha una certa creatività quantitativa e non linearità, che restano fondamentali per il successo delle strategie di marketing.
di Michele Ripepi
Laurea in Economia. Master in Organizzazione Aziendale e in Marketing Management. Docente di Marketing Industriale e di imprenditorialità in Fondazioni JobsAcademy. Docente a contratto di Marketing, Comunicazione e Organizzazione Aziendale in Fondazione Et Labora. Ventennale esperienza in realtà industriali, tra cui nel Gruppo Italcementi dove ha ricoperto ruoli di marketing e business development sia nazionale sia internazionale. Collabora con aziende nei campi del marketing B2B, della internazionalizzazione e nella definizione di processi di pianificazione strategica e piani operativi.
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ECOBONUS
GRUPPO PORON
UNA NUOVA GAMMA E CI ALLARGHIAMO
L’azienda specializzata in materiali isolanti apre un nuovo stabilimento in Veneto e amplia il catalogo dei prodotti, che spaziano da quelli studiati per il sistema tetto ai casseri. Ma senza dimenticare la sostenibilità e la sicurezza antisismica
toria di copertina
di Monica Battistoni
Paolo Cerù, direttore commerciale e Maria Chiara Cerù, responsabile amministrativa Gruppo Poron
«Il 2023 segna il ritorno alle origini di Poron, con l’apertura di un nuovo stabilimento a Barbarano Mossano, nei pressi di Vicenza, già operativo. Era il sogno di mio padre Luciano e ha un significato molto importante, anche perché abbiamo iniziato a costruirlo l’anno scorso, che è stato anche il 60esimo anniversario dell’azienda. Insomma, è la chiusura di un cerchio iniziato nel 1962», racconta Paolo Cerù, direttore commerciale del Gruppo Poron, specializzato nella produzione di sistemi in polistirene espanso sinterizzato per l’edilizia e l’imballaggio, all’apertura del convegno a Roma. All’evento hanno partecipato gli oltre 90 agenti della rete vendita e tutto il consiglio di amministrazione della società, festeggiata con una speciale grappa proveniente, non a caso, da una distilleria vicina a Barbarano. L’appuntamento è stata l’occasione per festeggiare anche la pianificazione dell’ultimo e nono impianto produttivo, un capannone che misura circa 1 ettaro, quasi dieci campi da calcio, concepito prima del lancio del superbonus. «In effetti, è stato atto di coraggio, ma noi crediamo nella nostra forza e nella capacità delle persone che lavorano con noi e, in fondo, questo è un altro esempio tangibile del Blue Poron World, la vision basata sui valori della Blue Economy: noi siamo le persone, noi siamo l’azienda. E il fatto che gli agenti siano quasi tutti qui, alcuni venuti anche da molto lontano, non solo mi fa piacere, ma dimostra che siamo sulla strada giusta», sottolinea nel corso dell’evento l’imprenditore alla guida del gruppo di Aprilia.
PERSONE AL CENTRO
Da buon tifoso di calcio, Cerù cita il compianto Gianluca Vialli per spiegare ancora meglio la sua filosofia, ossia la centralità delle persone: «Mi ha colpito molto una sua frase: la vita è quello che ti accade per il 20%, mentre come affronti ciò che ti succede rappresenta il restante 80%. E di questo sono sicuro, siamo stati noi, tutti insieme con ottimismo e convinzione, a creare ciò che ci circonda oggi» ricorda, tra gli applausi di una platea molto partecipe e affiatata. Ne è certo: la sostenibilità ambientale va di pari passo con il benessere e la coesione sociale sul lavoro. «C’è chi sostiene che la forza di Poron risieda negli stabilimenti sparsi sul territorio nazionale, dal Piemonte alla Sicilia, e nel loro numero, che ne fanno l’unica realtà a coprire in maniera così completa l’Italia, capace di fornire soluzioni in polisitirene a chilometro zero. Eppure, se non ci fossero gli uomini questo successo, questi risultati straordinari del 2022 tra fatturato e saturazione degli impianti, non sarebbero stati possibili». E anche questa convinzione, in fondo, è un’altra indelebile eredità del fondatore della Poron Italiana Sud: «Noi siamo Poron: le persone al centro non è una frase fatta, ma nasce dagli insegnamenti di mio padre, dalla sua grande fiducia nel prossimo e dalla sua profonda empatia, dal credere nella possibilità di redenzione anche in caso di errore e questa eredità si concretizza nella partecipazione, che è più importante della divisione». Partecipazione che rende tanto forti da non temere di inoltrarsi in un territorio, quello del Veneto, dove la concentrazione di produttori di Eps è altissima: «In questi anni abbiamo fatto della qualità e del servizio la firma del nostro marchio, non abbiamo paura di
trovarci in quel genere di competizione. Il mercato è di tutti, sono i clienti a scegliere».
L’ANNO CHE VERRÀ
All’incertezza sul futuro del mercato dell’edilizia i dirigenti oppongono ottimismo. Così, alla domanda come sarà il 2023 interviene Giancarlo Spina, direttore vendite del Gruppo: «La missione è quella di riposizionare il fatturato, perché se da fine febbraio ripartirà la misura del superbonus con una percentuale ridotta, ma pur sempre alta, al 90%, ci dobbiamo concentrare sul vendere innovazione». Come? Grazie all’ampliamento della gamma dei prodotti: «abbiamo in gamma più di 50 articoli a catalogo caratterizzati da quattro attributi: leggero, resistente, isolante ed ecocompatibile». Termini che combinati insieme permetteranno di offrire al cliente soluzioni, non solo la singola lastra di polistirene. «Sono convinto che i prossimi dieci anni saranno molto interessanti, grazie anche alle diverse normative sul tema dell’efficientamento energetico», spiega il manager. Che aggiunge: «Non vediamo un boom di nuove costruzioni, ma di ristrutturazioni e l’intera gamma prodotti Poron segue questa direzione, senza però dimenticare la piccola quota di nuovi edifici. Anche perché la direttiva Nzeb
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Giancarlo Spina, Direzione Vendite Italia Edilizia Gruppo Poron
Storia di copertina
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1. NeodurTherm
2. NeowoodRock
3. NeodurFloor
4. GocciaZero
5. PoronVolt
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6. PoronTep
(Near zero energy building), che prevede consumi energetici vicino allo zero per riscaldamento e raffrescamento nelle nuove costruzioni entro il 2030 e, ancora di più per il 2040, interessa proprio le ristrutturazioni. In pratica, i nostri prodotti seguono le linee guida stabilite dall’Unione Europea. Ma, attenzione: c’è tutto un mondo da scoprire, con prodotti e mercati diversi dai nostri target tradizionali».
LE NOVITÀ
Quelle illustrate da Spina sono le novità in linea con l’evoluzione di Poron: una gamma prodotti per la riqualificazione energetica
e il settore antisismico, in particolare per il segmento dei solai, la cui costruzione con elementi di alleggerimento in polistirene espanso sinterizzato può efficacemente sostituire la pignatta in laterizio. «Abbiamo due specifiche referenze, PoronTep e PoronVolt: si tratta di casseri a perdere molto meno pesanti rispetto a quelli tradizionali, che in pratica consentono di alleggerire il classico solaio in laterocemento da un minimo di 50 chilogrammi fino a un massimo di 100 chilogrammi al metro quadrato», aggiunge Spina. Questo vuol dire che in caso di scosse di terremoto un edificio realizzato con PoronTep e PoronVolt risponde sicuramente in modo più elastico e performante rispetto ai sistemi tradizionali.
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Silvia Sorrentino Ufficio Crediti
Emanuele Palmieri Responsabile Risorse Umane
Simone Attura Responsabile delle Produzioni
Massimo Flaviani Amministratore Delegato
Cristiano Natalizia Ufficio Ordini e logistica
Orlando Ranucci Ufficio Crediti
Storia di copertina
LA NOSTRA RICETTA PER LA DISTRIBUZIONE
Salvo Torino a Ragusa, Erik Del Sesto a Caserta, Marco Veralli a Roma, Andrea Sorba a Torino e Roberto Cerutti ancora nel capoluogo piemontese: sono tutti agenti Poron.
Domanda. Quale consiglio potreste dare ai rivenditori per orientarsi nella scelta del fornitore di materiali isolanti?
Erik Del Sesto. Scegliere la solidità, il supporto tecnico e una gamma prodotti innovativi. Come Wtrx, cappotto isolante, o il tetto ventilato come Winpor Rock.
Salvo Torino. Gamma, qualità e servizio: un agente capace di consigliare la soluzione migliore è una risorsa da sfruttare al meglio per soddisfare le richieste del mercato.
Marco Veralli. Serietà e solidità dell’azienda. E in un momento come questo la qualità dei prodotti in termini di facilità di lavorazione, di movimentazione e garanzia di risultato. La richiesta di squadre di lavoro rispetto all’offerta di manodopera per la posa è talmente sbilanciata che bisogna avere materiali che sveltiscano al massimo le operazioni in cantiere.
Andrea Sorba. Affidarsi a produttori seri e solidi, cercando di fare attenzione a tutte le componenti dei kit dei sistemi, perché si può incorrere in contestazioni. Il primo su cui ci si rivale è la rivendita, che a sua volta si rifà sul fornitore: ma è un meccanismo che s’inceppa. La qualità si paga, ma ripaga sempre.
Roberto Cerutti. Solidità e serietà, ma la differenza la fanno le persone che ti aiutano in caso di difficoltà con i clienti: quando c’è una contestazione si rischia che il problema possa costare molto di più del risparmio sul prezzo. Le aziende leader di mercato non sono le più economiche, però hanno prodotti più affidabili e la capacità di fornire un’assistenza adeguata. E soprattutto cercare produttori che rispettano la filiera senza scavalcare la distribuzione.
D. Ci sono problemi che riscontrate presso i rivenditori di materiale edile?
Erik Del Sesto. Esistono e sono le realtà che guardano più al prezzo che non alla partnership tra fornitore e rivenditore per proporre soluzioni competitive al mercato.
Salvo Torino. La mancanza di spazio, poiché un sistema che viene esposto è un sistema già mezzo venduto. E un problema è anche la preparazione tecnica: non a caso proponiamo ai clienti affiancamenti mirati, corsi di formazione e meeting.
Marco Veralli. Ormai i magazzini edili assomigliano a dei centri commerciali per quantità, varietà e componente tecnologica dei prodotti. Essere fisicamente presente con visite regolari significa risolvere eventuali problemi o dubbi appena emergono.
Andrea Sorba. Ultimamente l’unico problema è stato avere lo spazio per tenere il materiale a terra e far ruotare velocemente la merce. Per
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Salvo Torino
Marco Veralli
fortuna in molti hanno capito che l’Eps non è tutto uguale, la qualità ha un costo e si identifica con alcuni prodotti e produttori.
Roberto Cerutti. Trattare migliaia di articoli, anche fino a 30 mila, non è semplice. Ma sono tanti i rivenditori preparati, perché hanno capito che così riescono a vendere gli accessori a contorno del singolo prodotto per fornire una soluzione e dare un corretto servizio.
D. Dopo 12 mesi straordinari all’insegna del superbonus 110%, che cosa vi aspettate nel 2023?
Erik Del Sesto. Le migliaia di Cila superbonus 110% per condomini consegnate nella volata del 25 novembre scorso fanno prevedere ancora tanto lavoro; le difficoltà sono il blocco della cessione dei crediti.
Salvo Torino. Secondo me la riduzione degli incentivi fiscali da 110% a 90% porterà a un calo fisiologico di fatturato, ma eventuali timori non derivano da questo decremento, bensì dalle procedure legate alla cessione dei crediti.
Marco Veralli. Grazie alle domande presentate a fine 2022 il lavoro non mancherà, almeno fino a giugno, quindi mi auguro che anche i progetti con superbonus 90% possano essere avviati fino al biennio 2024-25.
Andrea Sorba. Prevediamo un momento di fermo con grande tensione sui prezzi, ma ci aspettiamo un’inversione di tendenza dalla primavera inoltrata in poi. L’importante è arrivare a un punto di equilibrio dei listini.
Roberto Cerutti. A un inizio anno non facile seguirà una ripresa da aprile in poi, caratterizzata da una qualità del lavoro migliore dopo aver visto le imprese in affanno per la mancanza di personale e non sempre all’altezza.
D. Come vedete l’evoluzione dei futuro dei sistemi costruttivi
in Eps?
Erik Del Sesto. Già oggi l’Eps è uno dei materiali principali nei cantieri sia nelle nuove costruzioni sia nelle riqualificazioni, e lo sarà ancora di più per i prossimi decenni. Certo, la scelta di queste soluzioni deve partire dal progettista e il nostro lavoro sarà quello di spiegarne i vantaggi anche alle imprese e ai costruttori.
Salvo Torino. Gli incentivi fiscali hanno contribuito non solo alla crescita dei fatturati, ma anche alla diffusione del concetto di isolamento, impensabile fino a poco tempo fa al Sud. Una spinta propulsiva sostenuta anche dalla varietà di soluzioni, dagli accoppiati per i tetti ventilati ai solai con pignatte e voltine in Eps fino a sistemi per superfici piane.
Marco Veralli. I rivestimenti esterni in verticale come il cappotto avranno sempre il loro spazio, ma l’Eps è sempre più apprezzato nell’orizzontale per terrazzi e coperture ed è motivo di orgoglio per noi che li proponiamo
Andrea Sorba. Si farà sempre ricorso al cappotto per la riqualificazione energetica, mentre l’Eps in intercapedine subirà una flessione. Il Piemonte è rimasto una delle ultime roccaforti del muro a cassetta, quindi doppio laterizio con isolante in mezzo, che non si usa più in altre parti d’Italia.
Roberto Cerutti. In un mercato che chiede innovazione e sostenibilità i sistemi in Eps saranno sempre più diffusi: da un lato la tecnologia permette di sagomare l’Eps in geometrie inedite per applicazioni diverse da quelle tradizionali, dall’altro la materia prima si può ricavare da fonti rinnovabili biomasse.
Erik Del Sesto Roberto Cerutti e Andrea Sorba
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Inoltre, al minor peso si aggiunge anche un’azione di isolamento termico, da incrementare successivamente per ottenere eccellenti prestazioni applicando all’intradosso o all’estradosso altri prodotti della nostra gamma».
NUOVO POSIZIONAMENTO
La trasformazione di posizionamento è presente anche nel nuovo sistema tetto NeowoodRock, che è il perfezionamento del classico Neowood, isolante accoppiato a uno strato di lana di roccia per offrire in un’unica applicazione performance termiche e acustiche. E ancora, un nuovo premiscelato composto da cemento e palline di polistirene che rendono NeodurTherm, un termo-intonaco, la soluzione ideale quando non è possibile intervenire con la classica lastra del cappotto termico, per avere un grado di isolamento a spessore ridotto. Altri due prodotti su cui l’azienda punta sono la soluzione a secco NeodurFloor per coperture piane e terrazzi, composta da una lastra battentata e rivestita da 3 centimetri di calcestruzzo armato, con un isolante da 10,5 centimetri di spessore che termina con un sistema a funghetti di 1,5 centimetri per incanalare l’acqua verso i pluviali. «Un prodotto pensato proteggere nel tempo il manto di impermeabilizzazione nel caso
dei terrazzi o isolare il solaio di copertura. Non c’è bisogno di rompere o ricostruire e si posa facilmente sul manto di impermeabilizzazione esistente all’estradosso di una copertura. Una referenza particolare, che si aggiunge alla gamma di accessori per cappotti, è il rompigoccia battezzato GocciaZero, da posizionare all’intradosso dei balconi con la funzione di proteggere dall’acqua la struttura». Insomma, il futuro dell’edilizia è già qui e parla di sistemi altamente performanti.
ATTENTI AL REGOLAMENTO
Altre possibilità, ma anche ostacoli, li offrono i nuovi regolamenti: «A luglio è entrata in vigore la nuova disposizione Rtv 13, che introduce misure aggiuntive per regolamentare il comportamento al fuoco delle facciate e della loro chiusura, anche con cappotto termico», ha voluto precisare il direttore vendite del gruppo. Le prime misure erano state introdotte dopo gli incendi devastanti della Grenfell Tower di Londra e, successivamente, incrementate dopo l’esplosione alla Torre dei Mori a Milano, dove peraltro non c’erano elementi in Eps. In caso questo ulteriore codice possa far emergere qualche difficoltà interpretativa, l’obiettivo di Poron è quello di fare chiarezza spiegando le nuove norme ai propri interlocutori, distinguendo tra mera applicazione delle leggi e prestazioni. «Un approccio che sarà il futuro della progettazione nella prevenzione incendi, e in cui gli agenti della rete vendita potranno fare la differenza dando risposte in caso di dubbi, semplificando e chiarendo malintesi sulla comprensione delle regole, andando direttamente dai progettisti insieme ai rivenditori per fare chiarezza. Gli ambiti d’intervento sono tanti e le opportunità di vendita pure», conclude Spina.
IL NODO CESSIONE DEI CREDITI
Sul futuro prossimo dell’edilizia incombono gli aumenti del costo dell’energia, l’incremento dei prezzi delle materie prime e i ritardi nelle catene di approvvigionamento. E Maria Chiara Cerù, responsabile amministrativo di Poron, non evita di affrontare queste ombre. Anzi, presenta una ricerca della compagnia assicurativa che segue Poron, società specializzata nell’assicurazione del credito, condotta su 1.800 aziende. Un panel che corrisponde perfettamente alla loro realtà e per questo importantissimo per capire
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Storia di copertina
come cavalcare la probabile crisi: «Peggioramento dell’Ebitda, calo di fatturato e mancanza di liquidità sono i principali timori che emergono da questo studio, assieme all’intenzione di aumentare i prezzi dei prodotti finiti per contrastare questo scenario da parte delle imprese, sebbene l’ipotesi di un’inflazione in calo e stabilizzata entro la metà dell’anno sembri altamente realistica»,
spiega la manager. Che sottolinea un altro aspetto di fondamentale rilievo: «Con l’aumento dei tassi d’interesse e delle richieste di garanzia da parte delle banche, il 24% delle imprese intervistate ha dichiarato di voler annullare gli investimenti previsti per il 2023. Certo, i problemi non sono mancati anche nell’anno appena passato: se guardiamo allo specifico settore delle costruzioni, il 15,3% ha subito un ritardo nei pagamenti, il 11,6% ha subito perdite parziali, mentre il 10,2% ha fornito aziende che sono poi andate in default. Questo studio evidenzia che le aziende per mitigare il rischio di credito adotteranno criteri più stringenti nella selezione dei clienti e faranno maggiore ricorso all’assicurazione del credito. Se questo è lo scenario generale, quello confrontato da Cerù con la propria realtà aziendale evidenzia come i primi mesi del 2022, con una grande immissione di liquidità sul mercato, siano stati eccellenti, ma sulla base di un ipotetico peggioramento è indispensabile ripensare alcune procedure: «Non c’è dubbio che la cautela sia d’obbligo. Da parte nostra, con i clienti già acquisiti continueremo a verificare la storia di ciascuno per approvare gli affidamenti, mentre per quelli nuovi ci rivolgeremo come sempre alle informazioni fornite dall’agenzia di rating Cerved per verificarne la solidità storica e ordinaria, ma rispetto all’anno scorso abbiamo ridotto la soglia di valutazione», avverte la responsabile amministrativa. Che fornisce precise indicazioni per la tenuta del settore in generale e in particolare per le rivendite: «Ridurre la dilazione dei pagamenti ai livelli europei, ossia a massimo 60 giorni, sarebbe un modo per innescare un meccanismo virtuoso che impedisca a tutta la filiera (clienti, rivenditori e fornitori) di raggiungere esposizioni troppo elevate, e quindi rischi non sostenibili». Di fronte a fenomeni che ritenevano ormai scomparsi come gli assegni non coperti in banca o i bonifici mai partiti o revocati, la manager ritiene si tratti di eventi isolati: «Certo, segnalano un cambiamento di tendenza che va corretto prima che la situazione si stabilizzi in negativo, ma sono molto fiduciosa perché in generale i rivenditori hanno abbandonato il concetto di vendere per vendere. Fare utili a tutti i costi è una scelta che non paga. Se invece siamo più attenti alla vendita associata all’incasso ne beneficia tutto il mercato».
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IL SILENZIO È D’ORO CON IL KIT GIUSTO
L’azienda ha messo a punto una versione acustica della soluzione per porte filomuro Syntesis Line battente. È un sistema brevettato, studiato per limitare la trasmissione del suono e assicurare un abbattimento dei rumori molesti certificato fino a 33 dB
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di Sara Giusti
ECLISSE
Le porte sono un elemento determinante per creare ambienti silenziosi e privi di rumore, aspetto fondamentale per garantire il giusto comfort domestico. Proprio per questo motivo Eclisse ha messo a punto una versione acustica della soluzione per porte filomuro Syntesis Line battente. Il kit acustico è una soluzione brevettata studiata per limitare la trasmissione del suono, che assicura un abbattimento acustico certificato fino a 33 dB. Il kit acustico Syntesis Line comprende diversi elementi specificatamente studiati come un’apposita ferramenta dotata di una guarnizione supplementare, a sostegno delle prestazioni acustiche. Il pannello porta in truciolare forato, disponibile nelle finiture bianco R al 9010, laccato opaco nei colori R al oppure pitturabile, ha uno spessore di 45 millimetri ed è già fornito di serie delle lavorazioni necessarie per l’applicazione degli accessori.
MANIGLIE E PARASPIFFERI
A garanzia della prestazione acustica, sono disponibili chiusure con la sola maniglia, la maniglia con il nottolino oppure la maniglia con cilindro. Un paraspifferi con doppia regolazione è inserito nella fresata inferiore del pannello porta ed è regolabile in discesa e in inclinazione, per una pressione omogenea su tutta la lunghezza. Il paraspiffero si alza e si abbassa a ogni apertura e chiusura della porta battente, mentre la forma arrotondata e flessibile avvolge gli interstizi con precisione. Oltre ai paraspifferi, delle guarnizioni acustiche sigillano superiormente e verticalmente l’intero foro porta, per offrire il massimo isolamento dai rumori.
Il paraspiffero inferiore della porta filomuro Eclisse Syntesis Line battente nella versione acustica. A sinistra, il pannello porta. Sotto, le guarnizioni acustiche che sigillano superiormente e verticalmente l’intero foro porta
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DALIFORM GROUP
IL VERDE RESISTE ANCHE SOTTO LE RUOTE
La griglia per esterni Pratopratico consente di realizzare pavimentazioni carrabili e calpestabili con finitura a erba o in ghiaia senza rovinare il manto. È adatta per aree private e pubbliche, piste ciclabili, percorsi pedonali, vialetti ed è disponibile in tre diversi colori
di Sara Giusti
Il crescente sovraffollamento delle città e il costante degrado delle risorse naturali e dell’ambiente rendono necessaria un’attenta riflessione sul modo di progettare e vivere lo spazio urbano, rivolta anche all’individuazione di materiali più ecologici ed ecocompatibili e alla valorizzazione delle aree verdi. La griglia per esterni Pratopratico di Daliform Group consente di realizzare pavimentazioni carrabili e calpestabili senza rovinare il manto erboso: la speciale conformazione delle cellette è studiata ad hoc per rispettare la struttura vitale del terreno e favorire la permeabilità e lo scambio di elementi nutritivi, di aria e luce. Inoltre, può essere interamente riciclata nel pieno rispetto dell’ambiente, perché realizzata con resina termoplastica vergine e atossica, ed è garantita dieci anni.
TRE COLORI
Pratopratico è indicato per realizzare aree carrabili private e pubbliche, piste ciclabili e percorsi pedonali, percorsi per campi da golf e impianti sportivi, piazzole attrezzate, giardini ornamentali e vialetti in ghiaia, bordi piscina e passerelle sulla spiaggia, piazzole rimovibili per camper e roulotte, eliporti e piste per ultraleggeri, giardini pensili. Disponibile nei colori verde, terra di Siena e bianco pietra, la griglia si armonizza in qualsiasi situazione e con qualsiasi finitura, anche con ghiaino colorato di cui ne impedisce la dispersione. Dotata di un doppio profilo, più sottile dal lato
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Eco di Pratopratico. Sopra, la griglia Pratopratico con il suo riconoscibile effetto mosaico
a destinazione carrabile e più spesso da quello a destinazione pedonale, la griglia è anche perfetta per il consolidamento dei terreni con pendenza, contrastando fenomeni di dilavamento ed erosione. L’aderenza può essere migliorata prevedendo dei travetti in materiale lapideo.
SUPERFICIE DRENANTE
Con Pratopratico la superficie inerbita e drenante è pari a circa il
I BENEFICI DELLA PERMEABILITÀ
Adottare una superficie permeabile consente alle acque di essere assorbite e lasciate permeare nel substrato, favorendo il deflusso idrico in modo naturale e uniforme. Si garantisce così il mantenimento delle falde acquifere, andando a risolvere definitivamente problemi di allagamento di strade e parcheggi asfaltati che si verificano durante gli eventi meteorici. Le aree destinate a parcheggio e rese carrabili dalle griglie Pratopratico presentano diversi vantaggi ambientali, funzionali ed estetici:
• rispettano la struttura vitale del terreno proteggendo in maniera non invasiva il prato
• favoriscono il drenaggio e lo scambio degli elementi nutritivi a beneficio di una rapida e solida radicazione
• lasciano filtrare in maniera naturale le acque meteoriche nel terreno rispettando l’equilibrio idrogeologico del sito
• fanno da stabilizzatore della superficie per contrastare lievi fenomeni di dilavamento ed erosione di terreni in pendenza
• non assorbono l’umidità e non trasmettono calore, a differenza di pavimentazioni in calcestruzzo vibrocompresso, permettendo un naturale sviluppo del manto erboso
• non cedono calore migliorando considerevolmente la qualità termica del contesto e mitigando l’effetto irraggiamento del suolo, soprattutto nei periodi estivi
• conferiscono al manto erboso un gradevole risultato estetico
La griglia Pratopratico è perfetta anche per il consolidamento dei terreni con pendenza, contrastando fenomeni di dilavamento ed erosione
95%. Una volta realizzata, la superficie a prato carrabile ha necessità di periodici interventi di irrigazione, concimazione e taglio, esattamente come le classiche manutenzioni del verde. Appena dopo la semina e nei periodi successivi è essenziale annaffiare regolarmente il terreno. Per un’ottima riuscita e durata del manto erboso converrebbe prevedere un idoneo impianto automatico di irrigazione a pioggia. È consigliabile attendere che le piantine siano cresciute sino a 6-7 centimetri per procedere con il primo sfalcio, avendo cura di asportare l’erba tagliata. Il taglio favorisce la crescita dell’apparato radicale con grande beneficio del manto erboso. La concimazione è effettuata con prodotti chimici a lenta cessione, facilmente reperibili in commercio.
ALTRI GRIGLIATI
Oltre a Pratopratico, la divisione Green di Daliform Group mette a disposizione numerosi grigliati in plastica riciclata. Tra questi, Eco di Pratopratico e Green Park, capaci di offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo ed eccellenti prestazioni tecniche. Un altro interessante prodotto è Easy Park, molto facile da posare direttamente su prato esistente, può essere impiegato anche in caso di pavimentazioni temporaneamente adibite a eventi, parcheggi o aree di atterraggio per elicotteri. Utilizzando le griglie salvaprato di Daliform Group, oltre a rispettare l’equilibrio idro-geolocico del suolo, è possibile migliorare l’impatto ambientale grazie all’utilizzo di un prodotto realizzato in materiale riciclato e riciclabile.
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GRIGLIE SALVAPRATO
PORTE APERTE ALL’INNOVAZIONE
L’azienda piemontese lancia due novità ad alto contenuto tecnologico: Sleek Out è una blindata filomuro con apertura a 180 gradi, con una cerniera in alluminio ispirata alla progettazione aeronautica. D180 punta su design e prestazioni al top
Due novità di grande rilievo: la porta di Dierre si apre sul 2023 con i fuochi d’artificio, dopo un 2022 che ha segnato un boom. Il successo, insomma, sembra blindato come i sistemi di ingresso prodotti dall’azienda piemontese. Ma non è quello che pensa l’azienda, che per continuare sulla strada giusta continua a investire sul prodotto: perché il futuro cambia in fretta e non bisogna mai abbassare la guardia, spiega a YouTrade il presidente di Dierre Group, Vincenzo De Robertis.
Domanda. Il 2022 è stato un anno con molte soddisfazioni per Dierre. Può spiegare perché?
Risposta. Un anno molto particolare oserei dire. I bonus casa e il superbonus che implodono, i prezzi che salgono continuamente da due anni, l’offerta che non riesce a star dietro alla domanda. Per le porte blindate posso confermare un grande boom che non si vedeva da un po’ di tempo, e soprattutto un cambiamento della cultura del cliente su tematiche su cui noi investiamo già dal 2009: il risparmio energetico e l’acustica innanzitutto. I consumatori sono sempre più sensibili alle prestazioni della porta d’ingresso, che è a tutti gli effetti il primo serramento di casa. La sicurezza è quasi data per scontata e cresce l’interesse verso il taglio termico. Questo a oggi. Il mercato è in costante evoluzione, spinto da detrazioni fiscali e bonus, e aziende come la nostra hanno il dovere di guardare sempre avanti, per anticipare il futuro e tenere alto l’interesse sulla qualità dei prodotti.
D. In quale misura il sistema porte è stato toccato dai superbonus?
R. Serramenti e porte d’ingresso sono stati non solo toccati ma, se mi si passa la battuta, travolti dal superbonus. Ben venga questa tempesta, che ha scosso un mercato che da tempo non viveva un dinamismo simile. Ovviamente i problemi non sono mancati e hanno coinvolto tutta la filiera, come abbiamo avuto modo di osservare.
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di Paolo Caliari
DIERRE
Il mio timore è che molti consumatori, influenzati dai bonus, non abbiano compreso fino in fondo il prezzo reale dei prodotti, perché tanto non lo pagavano per intero. In linea generale, però, la nostra valutazione è positiva e i dati dimostrano l’influsso positivo generato dal superbonus sul comparto edilizio italiano.
D. Ma rimane in vigore l’incentivo per le porte blindate: quanto incide sul business?
R. Possiamo stimare in un 35% l’incidenza del bonus sicurezza sulle vendite di porte blindate.
D. Che cosa rappresenta Dierre nel panorama chiusure tecniche?
R. Anche nel campo delle chiusure tecniche (porte tagliafuoco, multifunzione, i controtelai per porte scorrevoli) siamo un player di primo piano. Il mondo dell’antincendio e dei controtelai per noi rappresenta la seconda quota di mercato, subito dopo le blindate. Siamo molto forti con le nostre omologhe in tutta Europa e sui controtelai per porte scorrevoli siamo i numeri uno in tutta la penisola iberica, dove abbiamo anche uno stabilimento produttivo.
D. Avete in programma novità per quest’anno?
R. Tantissime, non saprei da dove iniziare. Stiamo lavorando dalla pandemia a moltissimi progetti evolutivi sia sulle strategie di marketing e commerciali che sui nuovi prodotti e processi produttivi. Quest’anno arrivano due grandissime novità nella gamma di porte blindate: D180 e Sleek Out. Sono entrambe porte di design, ma con elevati contenuti tecnologici. Voglio soffermarmi su Sleek Out, un prodotto di alta gamma che unisce un design ricercato a prestazioni di eccellenza. Si tratta di una porta blindata filomuro con apertura
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Dettaglio porta blindata Sleek Out. Sopra,la porta blindata Sleek Out. A sinistra, Vincenzo De Robertis, presidente Dierre
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a 180 gradi, con una cerniera in alluminio ispirata alla tecnologia aeronautica, che consente di raggiungere risultati iper performanti in termini di acustica e termica grazie alla doppia battuta, ma soprattutto al telaio e alla carenatura con taglio termico. Una tecnologia che abbiamo studiato con Schüco. Davvero con Sleek Out il design non ha confini: massime prestazioni, massime dimensioni, minimo spessore e massimo design. I valori di serie sono 1,2 W/ (m2 x K) e 42 dB. D180, invece, nasce invece per un’ampia fascia di pubblico. Anche questa porta monta una cerniera brevettata Dierre, che consente l’apertura 180 gradi con doppia battuta di chiusura e installazione filotelaio (attenzione, non filomuro). La trasmittanza termica di serie è di 1,3 W/(m2 x K), mentre l’abbattimento acustico raggiunge, sempre di serie, 38 dB.
D. In che modo interagite con il mondo delle rivendite?
R. Per noi il rapporto con le rivendite è sempre stato prioritario e già nel 2006 abbiamo elaborato una vision commerciale pensata per definire un posizionamento chiaro dei nostri prodotti in showroom, in modo da fornire ai consumatori i migliori servizi di consulenza e assistenza su tutto il territorio nazionale. Negli anni abbiamo strutturato la rete dei Dierre Point e poi quella dei Dierre Partner, rivenditori autorizzati e competenti su tutta la gamma delle nostre
Porta tagliafuoco Dierre New Idra. Sopra, vista degli stabilimenti Dierre
ABBATTIMENTO ACUSTICO 42 dB
PERMEABILITÀ ALL'ARIA classe 3
TENUTA ALL'ACQUA N.P. D.
RESISTENZA AL VENTO C5
RESISTENZA EFFRAZIONE classe 3
RESISTENZA ALLA CORROSIONI classe 4
TRASMITTANZA TERMICA PORTA (Ud) 1,2 W/(m2 x K)
PRESTAZIONI DIERRE D180
ABBATTIMENTO ACUSTICO 38 dB
PERMEABILITÀ ALL'ARIA classe 3
RESISTENZA AL VENTO C5
RESISTENZA EFFRAZIONE classe 3
RESISTENZA ALLA CORROSIONI classe 3
TRASMITTANZA TERMICA 1,3 W/(m2 x K)
soluzioni. Oggi siamo alla vigilia di un nuovo cambiamento che alzerà ulteriormente l’asticella della qualità, fornendo ancora più supporto ai rivenditori. Mi riferisco a nuovi layout espositivi, ma anche alla nascita di un’Accademia Dierre che coinvolgerà anche i posatori, con momenti di formazione dal vivo e online, in modo da consentire a tutta la filiera di essere sempre aggiornata e preparata. Nel mondo della rivendita edile abbiamo una novità ancora più forte che coinvolge servizio, prodotto e supporto ma non voglio ancora svelarla.
D. Una porta va esposta per valutarne i pregi. I rivenditori hanno sufficienti showroom?
R. Sì, certo, una porta va toccata oltre che vista, ma va anche capita in tutti i suoi dettagli, sia estetici sia tecnici. La cultura su questi prodotti è sempre più importante e deve essere trasferita in showroom dai nostri professionisti. Io credo che in Italia su questo fronte ci sia ancora molta strada da percorrere, soprattutto nel settore porte e serramenti, e noi ci stiamo impegnando per supportare la nostra rete.
D. Quando è acquistata una porta, quali sono gli elementi che portano a una scelta piuttosto che a un’altra?
R. In passato il prezzo era l’elemento decisivo per la scelta. Oggi le cose stanno lentamente cambiando e chi acquista una porta valuta una pluralità di fattori: come dicevo le sue prestazioni, l’efficienza energetica e le tecnologie che racchiude, ma anche, in misura crescente, il suo design. Gli italiani sono sempre sensibili all’estetica di un prodotto.
D. È possibile parlare di un mondo Dierre? In che cosa consiste?
R. Il pay off sul nostro logo lo indica bene. La tua casa è la tua vita:
«Your home your life». Nel mondo Dierre possiamo trovare tutte le porte e le chiusure necessarie a un’abitazione. Partendo dalle blindate, che restano il nostro core business, ma anche porte interne, portoni per garage, porte tagliafuoco, chiusure multifunzione, controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, pannelli per blindate, serrature e casseforti, cilindri di sicurezza, chiavi di ultima generazione. Insomma, tutte le chiusure a parte il serramento. Prodotti progettati e costruiti interamente in Italia. Ecco perché nel mondo dell’edilizia, residenziale e non, possiamo essere un partner unico e un riferimento affidabile per i nostri clienti.
D. Quanto è importante l’aggiunta di un servizio accanto alla semplice vendita di un prodotto?
R. Oggi i servizi che ruotano attorno al prodotto sono quasi più importanti del prodotto stesso. Anche nel caso di porte come le nostre, certificate, tecnologiche e di altissima qualità, che però non possono prescindere da un meticoloso servizio pre e post vendita con rivenditori affidabili e un’assistenza professionale. Una garanzia per il cliente, insomma, che sa di poter contare sempre su di noi. Questa è d’altra parte la vera forza di un’organizzazione industriale.
D. È cambiato il concetto di sicurezza?
R. Certamente. La sicurezza oggi è un punto di partenza, un requisito indispensabile a cui dobbiamo aggiungere trasmittanza termica, abbattimento acustico e, sempre di più, la sicurezza antincendio. La stessa classificazione di sicurezza poi, partendo almeno dalla Classe 3, non è più sufficiente, perché una porta deve essere anche certificata. Insomma, la direzione è quella di un aumento costante della qualità.
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PRESTAZIONI DIERRE SLEEK OUT
Imprese
D. Le porte sono ora anche legate al mondo digitale. Le porte smart piacciono agli utenti?
R. Sempre di più. Porte con serrature motorizzate connesse alla domotica e con tantissimi accessori digital. Noi produciamo porte elettroniche dagli anni Novanta. La prima fu Elettra e poi BiElettra. Oggi è nata dal 2020 Next Elettra, connessa in bluetooth e in wifi, gestibile da remoto con l’app e modulare, ovvero un prodotto che nasce per essere continuamente rinnovato e integrare nuove funzioni. Posso aggiornarlo costantemente nel tempo e ha anche un allarme incluso. Anche l’assistenza qui è all’avanguardia. I nostri tecnici riescono ad analizzare molto velocemente ogni eventuale anomalia, come se fosse un’automobile. Poi, c’è Hibry, che invece è una porta elettronica e meccanica allo stesso tempo, ibrida insomma, alla portata di tutti ovvero giovane e accessibile con un design molto accattivante.
D. Che cosa rende una porta più sicura?
R. Tantissimi dettagli. I rostri, i deviatori, il telaio e il controtelaio e l’anta stessa con il suo contenuto. Per essere veramente sicura deve essere una porta a doppia lamiera, costruita cioè con due fogli di lamiera che racchiudono omega triangolari rinforzate. Ma noi abbiamo sviluppato un’anta di nuova generazione. Caratterizzata da un sandwich prestazionale all’interno della scatola dei due fogli
di lamiera, ha una stratigrafia di materiali che danno robustezza, sicurezza e riducono la presenza del ferro, ovviamente il primo conduttore termico per eccellenza. In questo modo riusciamo a migliorare le prestazioni termiche e acustiche.
D. Quali sono le tendenze per l’aspetto design?
R. Negli anni le porte hanno subito un’evoluzione che le ha trasformate in elementi di arredo, trascendendo quasi l’aspetto funzionale. Lo vediamo in ognuno dei progetti a cui lavoriamo collaborando con grandi studi di architettura, sia nel settore contract che nell’edilizia residenziale. Principalmente andiamo in due direzioni: la personalizzazione in termini di colori e finiture, per amalgamarsi al progetto architettonico di un edificio, e le modalità di installazione. Su questo secondo punto direi che il filomuro è una delle tendenze che si è affermata negli ultimi anni, coinvolgendo non solo le porte interne ma addirittura le porte blindate.
D. È possibile una personalizzazione?
R. La nostra forza è questa: coniugare l’industrializzazione alla cura artigianale e alla personalizzazione di ogni porta. Lo facciamo nelle nostre linee speciali, ma abbiamo addirittura un servizio di falegnameria nato per le esigenze dei clienti che vivono nei centri storici delle nostre meravigliose città. Aggiungiamo a questo l’assistenza dei nostri partner in tutta Italia, che ci aiutano a personalizzare
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Porta blindata Dierre Next Elettra in versione rasomuro con rivestimento liscio in noce tabacco
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anche la posa per andare davvero incontro a ogni tipo di richiesta.
D. Avete il polso anche dei mercati esteri. Qual è la situazione rispetto all’Italia?
R. Rispetto all’Italia la pandemia ha causato un rallentamento più marcato, che non è stato ancora pienamente riassorbito. Si tratta di una differenza che può sorprendere, ma che si spiega con il peso che da noi hanno avuto i diversi bonus edilizi.
D. Ambiente, sostenibilità: sono concetti che coinvolgono l’utente finale?
R. L’attenzione alla sostenibilità ormai coinvolge l’utente finale a diversi livelli, su ogni categoria di prodotto. Si tratta di una sensibilità che le persone hanno affinato nel tempo e che per noi significa, per esempio, produrre le nostre porte impiegando una quota crescente di energie rinnovabili e selezionando attentamente le materie prime che utilizziamo.
D. Siete preoccupati per un rallentamento dell’economia, o non vedete segnali di questo tipo?
R. Per ora osserviamo una sostanziale stabilità. Prevediamo una leggera frenata nel campo delle porte blindate nel 2024, che però dovrebbe essere compensata dalla crescita di altri comparti, come quello delle chiusure tecniche.
D. Il rincaro delle materie prime e l’inflazione sono due problemi attuali: qual è la vostra sensazione?
R. In una situazione così variabile chi si azzarda a fare previsioni ha elevate probabilità di essere smentito. La verità è che questo stato di incertezza è determinato da fattori esterni sui quali possiamo influire solo in parte. Possiamo solo auspicare che la situazione internazionale ritrovi la stabilità, nell’interesse di tutti.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2023?
R. L’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia difficilmente consentiranno una ulteriore fase di crescita. Potremmo assistere a una flessione contenuta delle vendite, ma è presto per dirlo adesso. La cosa davvero importante è guardare al futuro in ottica strategica, per mettere le basi di un nuovo periodo di espansione.
Febbraio 2023 95
Dettaglio porta tagliafuoco nei corridoi del Radisson Collection Hotel.
sinistra, porta tagliafuoco in legno Opera Disuper per Radisson Collection Hotel
messo a punto Greenplatt, un manto anticalpestio sottopavimento, con cui è possibile migliorare l’isolamento acustico di un solaio già esistente con minime opere edili e ridotto impatto economico. E inoltre è anche super sottile
IL SILENZIO IN 4 MILLIMETRI D
a sem -
pre sinonimo di innovazione nel settore delle soluzioni per il comfort acustico, Polymaxitalia, azienda di Castelfranco Veneto (Treviso) che compie quest’anno 30 anni, presenta Greenplatt, manto anticalpestio sottopavimento che permette di migliorare l’isolamento acustico di un solaio esistente con minime opere edili e un ridotto impatto economico.
FIBRE DI POLIESTERE
Spesso 4 millimetri, il manto anticalpestio Greenplatt è composto da fibre di poliestere provenienti da riciclo e lavorate in modo da conferire al prodotto ottime caratteristiche acustiche, meccaniche, termiche ed
96 Imprese Febbraio 2023
di Sara Giusti
POLYMAXITALIA
L’azienda veneta ha
Manto anticalpestio Greenplatt di Polymaxitalia
ECCO DOVE SI APPLICA
Con Greenplatt, Polymaxitalia completa il complesso mosaico delle soluzioni pensate per l’efficientamento energetico, nonché offre una risposta alle contingenze acustiche, architettoniche ed economiche di progettisti ed installatori, nell’ambito della ristrutturazione e riqualificazione di un edificio. Nel dettaglio ecco le principali applicazioni del prodotto:
• Isolamento acustico di un solaio esistente: Greenplatt è interposto tra vecchio pavimento o massetto cementizio e nuovo pavimento tipo piastrella in ceramica, grès e marmo. L’abbattimento acustico verificato è di 29 dB
• Isolamento acustico di un solaio esistente: Greenplatt è interposto
tra vecchio pavimento o massetto cementizio e nuovo pavimento composto da parquet flottante. L’abbattimento acustico verificato è di 30 dB
• Isolamento acustico di scale: Greenplatt è posto a ridosso dei gradini
• Isolamento acustico di sistemi radianti a basso spessore con spessore totale di 3,6 centimetri. L’abbattimento acustico verificato è di 29 dB
• Isolamento acustico di sottofondi a secco: Greenplatt è interposto sotto la lastra fibrorinforzata Tecno Core per uno spessore totale di 2,9 centimetri. L’abbattimento acustico verificato è di 34 dB
Greenplatt. applicato per l’isolamento acustico di una scala. A sinistra, posa di Greenplatt. Sotto, solaio in laterocemento con Greenplatt e parquet
idrofughe. È un prodotto che rispetta i più elevati standard di sostenibilità e salubrità ed è in possesso di tutti i requisiti tecnici richiesti per applicazioni a diretto contatto con pavimenti, scale, sistemi radianti a basso spessore e sottofondi a secco. In dotazione insieme al prodotto vengono fornite anche la fascia Acoustape e le bande Rotocell A d, rispettivamente per la sigillatura delle fughe nei punti di accostamento e per la disgiunzione acustica perimetrale tra pavimento e pareti. Nella scheda tecnica, scaricabile dal sito dell’azienda, sono descritte tutte le caratteristiche tecniche e le istruzioni di posa, compresi i collanti per un’applicazione a regola d’arte e un risultato garantito.
POLIVALENTE
Greenplatt è pensato per il miglioramento e il ripristino di vizi acustici dei solai esistenti. Polivalente, è applicabile sotto un pavimento in legno flottante, sotto piastrelle in ceramica, sotto lastre a secco, e
garantisce un elevato isolamento del rumore impattivo, il miglioramento dell’isolamento aereo, un’elevata resistenza meccanica all’urto e allo strappo, oltre a isolare termicamente la superficie. Prodotto made in Italy, Greenplatt risponde ai criteri Cam ed è certificato secondo le più stringenti normative in materia di tutela della salute.
Febbraioo 2023 97
YouTrade News
Provex amplia con nuovo reparto
Provex, azienda di Brunico (Bolzano) specializzata da oltre 45 anni nella produzione di box doccia e accessori tecnici per l’ambiente bagno, avvia un importante progetto di ampliamento aziendale con l’obiettivo di ottimizzare i processi produttivi. L’ampliamento prevede un nuovo reparto per lo stampaggio Abs, oltre allo sviluppo delle aree dedicate alla produzione delle cabine doccia e alle spedizioni delle merci. Il nuovo sistema produttivo sarà orientato ai principi dell’industria 4.0, con la collaborazione tra sistemi software di ultima generazione, macchinari sempre più innovativi e personale qualificato.
Per Jlg Industries closing con Hinowa
Jlg Industries, leader globale nella produzione di piattaforme di lavoro aeree e sollevatori telescopici del Gruppo Oshkosh Corporation, ha completato l’acquisizione di Hinowa, azienda fondata nel 1987 a Nogara (Verona), tra le prime ad adottare la tecnologia delle batterie agli ioni di litio nelle piattaforme di lavoro mobili elevabili. Gli oltre 200 membri del team e i due stabilimenti di Hinowa, fanno ora parte del segmento Access di Oshkosh
lusso, caratterizzate dall’eleganza e dalla qualità tipiche del Made in italy, così da soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti», afferma Andrea Fabbri (nella foto), presidente di Gardenia Orchidea, parte di Abk Group.
Gruppo ista fa shopping in Spagna
Con l’acquisizione dell’azienda spagnola Wintel y Habidat, il Gruppo ista implementa Corporation, e il marchio Hinowa sarà mantenuto per la sua linea di piattaforme aeree cingolate, mini dumper, carrelli elevatori e sottocarri. Continueranno a essere offerte anche le piattaforme cingolate compatte Jlg che Hinowa produce dal 2010 e che includono modelli elettrici, ibridi e diesel.
Ceramiche Gardenia Orchidea rinnova con Versace Ceramiche
Gardenia Orchidea e Versace hanno rinnovato l’accordo di licenza esclusiva per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di piastrelle in ceramica di alta qualità e di accessori per il bagno con il marchio Versace Ceramics. Il rinnovo segna il proseguimento di una partnership nata nel lontano 1997. «È motivo di grande orgoglio per la nostra azienda rinnovare il lungo rapporto con Versace. Dalla sinergia tra il design Versace e la competenza tecnica della nostra azienda, continueranno a nascere nuove superfici di
il proprio portafoglio servizi con un nuovo kit hardware e software in grado di regolare l’energia di riscaldamento in modo attivo e automatico in funzione del fabbisogno effettivo dell’edificio. Sviluppato per poter funzionare anche sui dispositivi di riscaldamento a gas o a gasolio più vecchi, già presenti nel locale caldaia, viene messo in funzione in poche ore e consente un risparmio energetico immediato senza alcun investimento iniziale. «Porteremo l’intelligenza artificiale nel locale caldaia e i nostri clienti potranno ottimizzare i loro consumi, ottenendo un concreto risparmio energetico del 15-25% e migliorando di gran lunga anche l’impatto ambientale dei loro edifici», dichiara Hagen Lessing, ceo di ista. «Una grande opportunità soprattutto per tutti i sistemi di riscaldamento con più di 10 anni di servizio che potranno immediatamente ridurre in modo significativo le loro emissioni, ben prima dei rinnovamenti energetici che saranno richiesti nel prossimo futuro». Il servizio, già disponibile in Spagna e nel Regno Unito, sarà lanciato nel corso dell’anno anche in Italia, Germania, Francia, Austria e Svizzera.
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08 –Bolzano
Fiera per il risanamento e l’efficienza in edilizia
Temi focus
Legno Energia
Edilizia sociale
Innovazione
Costruire bene. Vivere bene.
Legno, energia, social housing e innovazione: 4 sfide per un grande evento –Klimahouse 2023. 4 trend che stanno già cambiando profondamente il settore edile. Il legno, utilizzato come elemento strutturale, il risparmio energetico, il social housing di qualità e i prodotti capaci di cambiare tecniche e approccio alle costruzioni.
Il primo premio nazionale per l'architettura in legno.
Un prelievo per quattro
Il prelievo è una delle attività direttamente collegate con la soddisfazione del cliente (esterno o interno). Un prelievo lento o inaccurato comporta un’alta insoddisfazione del cliente. Al contrario, un prelievo veloce e accurato è l’obiettivo di ogni azienda. Ci sono quattro principali modalità per realizzare un prelievo e nuove modalità possono essere ottenute dalla combinazione delle quattro di base:
• Prelievo per ordine (discrete order picking). Per esempio, un addetto, un ordine, un giro per ordine e una riga d’ordine per volta. L’operatore fa il giro nel magazzino prelevando quanto elencato nella lista associata a un unico ordine. Tra i punti di forza vi è la semplicità, un basso tasso di errore e la facile adattabilità a prelievi non supportati da dispositivi digitali. Tra i punti di debolezza vi è la lentezza del sistema e il costo legato al tempo per fare il giro soprattutto se il magazzino è vasto.
• Prelievo per zona (zone picking). In questo caso il magazzino viene diviso in zone. Ogni zona è presidiata da uno o più operatori addetti al prelievo. L’ordine viene diviso e ciascuna parte dell’ordine viene assegnata alla relativa zona. In ogni zona, quindi, si preleva solo una parte dell’ordine. Il consolidamento dell’ordine può avvenire o sequenzialmente o parallelamente. Nel caso di sequenzialità, il completamento di un ordine in una zona va ad avviare il prelievo del rimanente assegnato alla zona successiva. In caso di parallelismo, la parte di ordine prelevata in una zona è portata in area di consolidamento dove convergeranno i prelievi fatti nelle varie zone. Tra i punti di forza vi è la velocità di esecuzione, superiore al modello precedente: più ordini o parti di ordine possono essere eseguiti simultaneamente. Tra i punti di debolezza vi è la necessità di organizzare sia le varie
zone di magazzino sia l’installazione di un sistema informativo in grado di gestire il modello.
• Prelievo per lotto (batch picking). In questo caso più ordini sono raggruppati in un giro di prelievo. Se un prodotto è prelevato nello stesso momento, ma è associato a ordini differenti, i prodotti sono o separati in fase di prelievo grazie all’utilizzo di più contenitori oppure dovrà essere prevista una postazione di ordinamento (sorting) che separi gli articoli prelevati associandoli al relativo ordine. Tra i punti di forza vi è la velocità e l’ottimizzazione dei giri. Tra i punti di debolezza vi è il rischio di compiere errori e il costo per l’installazione di sistemi di sorting.
• Prelievo discreto. Si tratta della forma più semplice, adatta per prodotti in-
gombranti, dove un addetto si occupa del prelievo di un articolo per volta (si pensi al prelievo di un pallet completo per una spedizione). Tra i punti di forza vi è sicuramente la bassa probabilità di errore, controbilanciata però da un tempo di preparazione di un ordine più lungo dovuto al numero di giri di prelievo proporzionali al numero di righe. La progettazione del migliore sistema di prelievo consente di aumentare le prestazioni di magazzino riducendone la probabilità di errori. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
Prelievo per ordine Singolo Singolo Un ordine per giro
Prelievo per zona Multipli Multipli Più ordini nello stesso tempo
Prelievo per lotto Singolo Multipli Più ordini nello stesso giro
Prelievo discreto Singolo Singolo Un ordine in più giri
100 Imprese Febbraio 2023
MUOVIAMOCI
MODALITÀ ADDETTI PER ORDINE ORDINI PER GIRO ORDINI NEL TEMPO
Come si Fa (ad aumentare il business)
Salvagente dall’Europa
La direttiva (in discussione) per la riqualificazione del patrimonio immobiliare offre uno straordinario stimolo per la distribuzione
Il Parlamento Europeo, ricorda costantemente che «la riduzione del consumo e dello spreco di energia riveste un’importanza crescente per l’Ue». E implicitamente riconosce nelle misure di efficienza energetica lo strumento per conseguire l’approvvigionamento energetico sostenibile, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e dei costi delle importazioni, ma anche per promuovere la competitività dell’Unione. Pertanto, l’efficienza energetica costituisce una priorità strategica per l’Europa. Questo lo scenario in cui s’inserisce la revisione della Epbd, Energy Performance of Building Directive, la direttiva vigente sulla prestazione energetica in edilizia. Seppure questo provvedimento sia ancora sotto forma di proposta, indica chiaramente la direzione in cui la Commissione Europea è orientata su questo tema. Ovvero, eliminare gradualmente gli edifici che presentano prestazioni energetiche inadeguate. Eliminazione, che si concretizzerebbe attraverso la demolizione degli edifici privi di vincoli
artistici o storici, tecnologicamente obsoleti e laddove una riqualificazione risultasse non conveniente. Oppure, riqualificando gli edifici energivori, imponendo soglie prestazionali capaci di ridurne i fabbisogni e conseguentemente abbassandone o eliminandone anche le emissioni. L’una o l’altra soluzione impone una riflessione profonda e prospettica da parte di tutta la filiera dell’edilizia e una presa d’atto che, pur modificando qualche «articolo» o qualche «data», la questione non cambierà. Questo processo di rimozione, necessario, offre al distributore di materiali per l’edilizia l’occasione per svolgere come sempre un’azione di grande rilievo nell’orientare la scelta verso il «materiale giusto».
Verso la classe A0
Le nuove disposizioni puntano a edificare solo Zeb (Zero Emission Buildings) entro il 2030, mentre per gli edifici esistenti si proroga il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero al 2050. Se la nuova direttiva europea
di Roberto Bolici*
sull’efficienza energetica verrà approvata, nel nostro Paese gli edifici esistenti con attestato di prestazione energetica di «classe G» dovranno rientrare almeno nella «classe F». Entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per quelli residenziali. Gli standard di prestazione energetica minima, saranno fissati dal nostro paese sulla base di una strategia nazionale, che dovrà prevedere la progressiva ristrutturazione del proprio parco immobiliare, facendolo rientrare nella «classe A0 (zero emissioni)» tra 27 anni.
Strada in salita
L’Italia è il Paese maggiormente penalizzato dall’eventuale entrata in vigore della direttiva, in ragione di un’arretratezza qualitativa del patrimonio che coinvolge nello specifico circa due terzi degli immobili a uso residenziale (privati e pubblici), realizzati prima dell’entrata in vigore della normativa sul risparmio energetico. In Italia, circa il 60% delle abitazioni è oggi nella fascia energetica «F» o «G», ciò evidenzia come sia necessario, in tempi rapidi, l’adeguamento di una buona fetta del parco immobiliare presente sul territorio.
Un’opportunità
Ci troviamo di fronte a un’occasione per poter sveltire un processo, che diversamente stenterebbe a decollare nonostante gli incentivi introdotti in questi anni, che in verità hanno riguardato una ridottissima parte del patrimonio rispetto all’entità del fabbisogno. Puntare sull’efficienza energetica significherebbe rafforzare l’economia, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare l’ambiente. Pertanto, muoversi nella direzione indicata dalla Ue significa orientarsi verso una politica industriale che faccia leva su un sistema strutturale di incentivi, per la più ampia platea possibile. Sarebbe un ulteriore volano per il mondo delle imprese e per i distributori di materiali per l’edilizia.
101
*ProfessoreassociatoinTecnologiadell'Architettura,PolitecnicodiMilano
www.caparreghini.it 071 070 062 027
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Speciale: ARREDARE CON IL COLORE
Vernici, pitture, smalti: il mercato è sempre più segmentato
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FOCUS: MACCHINE
E ATTREZZATURE PER UN CANTIERE SICURO
E COMPETITIVO
Il motore del mercato
è caldo: crescono le vendite
e anche i noleggi
Febbraio 2023 103
Gli SPECIALI di
ESTERNI O INTERNI? VERNICI IN ALTALENA
Gli incentivi fiscali e il periodo pandemico hanno spinto alternativamente i segmenti della vendita di materiali per decorazione. Le performance delle imprese segnalano migliori risultati per le aziende più grandi, anche sotto il profilo finanziario
a cura del Centro Studi YouTrade
IL MERCATO SPECIALE Arredare con il colore SOLOPERABBONATI
ABBONATI
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Distribuzione del mercato europeo del colore
Produttori di pitture e vernici. Variazioni % del fatturato su anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
SOLOPERABBONATI
Produttori di pitture e vernici. Variazione % del fatturato per classi dimensionali delle imprese 2021
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Febbraio 2023 106 SPECIALE Arredare con il colore
Fonte Ceresana
ww.ard-raccanello.it
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collezione per esterni
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SPECIALE Arredare con il colore
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POSIZIONE RAGIONE SOCIALE FATTURATO MOL UTILE NETTO ROS (%) CASHFLOW / FATTURATO (%) INDIPENDENZA FINANZIARIA (%) INDICE DI LIQUIDITÀ IMMEDIATA (ACID TEST) 2021 2020 var% 2021 in %su FATTURATO 2021 in %su FATTURATO 2021 2021 2021 2021
SOLOPERABBONATI
note: valori in migliaia di euro
ABBONATI
Arredare con il colore
ABBINAMENTI CROMATICI IN UNA TAVOLOZZA
Le pitture della linea Ecolora consentono di personalizzare le pareti secondo il proprio stile e le più attuali tendenze dell’interior design, come il color blocking. Obiettivo: consentire la massima creatività nel decoro delle superfici interne
ARREGHINI
CAP
SPECIALE
di Sara Giusti
Selezionare il colore giusto negli ambienti domestici può rappresentare una vera e propria sfida. Per questo Cap Arreghini, azienda specializzata in vernici e soluzioni per la decorazione, offre una vasta scelta cromatica per gli interni, avvalendosi di una completa gamma di pitture all’acqua che garantiscono comfort abitativo, benessere e attenzione per l’uomo e per l’ambiente. Toni di forte intensità, sfumature pastello o nuance leggere, con le pitture della linea Ecolora di Cap Arreghini le pareti diventano una tavolozza da personalizzare secondo il proprio stile e le più attuali tendenze dell’interior design, come il color blocking.
EFFETTI VISIVI
Utilizzata in moltissimi settori, come la moda e l’arte, la tecnica color block consiste nell’abbinamento cromatico di diversi pattern
CHE COSA C’È NELLA LINEA
Absolutecap: idropittura antiriflesso per interni, superlavabile e opaca, assicura un’ottima copertura. Disponibile in una vasta selezione di tinte dal forte impatto cromatico, è ideale per ambienti domestici e professionali.
Ghiblicap: idropittura traspirante per interno, caratterizzata da basso contenuto di Voc, permette di ottenere una finitura opaca e omogenea. È disponibile in una gamma di tinte pastello e medie, che consentono di dare un tratto distintivo agli ambienti trattati.
Ecocap: idropittura lavabile per interno, opaca e antiriflesso che assicura una finitura compatta e omogenea. È disponibile in un’ampia selezione di tinte pastello e medie, caratterizzate da un’ottima copertura ed elevata adesione. Il contenuto di Voc è prossimo allo zero.
e colori simili, a contrasto o in variazione di un’unica nuance all’interno dello stesso ambiente o della medesima parete. Questa tecnica consente di ottenere particolari effetti visivi, rendendo divertenti, suggestivi, vivaci e del tutto personali gli ambienti di casa. Decorare le pareti utilizzando lo stile color block non solo permette di arricchire l’abitazione con un originale tocco di colore, ma assolve anche a scopi ben specifici: esistono infatti diverse tecniche di utilizzo degli accostamenti di colore, che permettono di dividere otticamente gli spazi oppure creare punti focali su specifici elementi dell’arredamento. Un utilizzo sapiente dei colori sulle pareti permette, inoltre, di rendere più luminosi gli ambienti, ma anche di creare giochi prospettici: le tinte più scure generano un effetto di avvicinamento della parete, al contrario le cromie più chiare oppure neutre regalano alle stanze una maggiore profondità.
SPECIALE Arredare con il colore
FINITURE FORZA OTTO
di Sara Giusti
La linea delle finiture per interni di Mapei si rinnova integralmente con l’introduzione di tre nuovi prodotti. Le idropitture Mapei offrono elevate performance, durabilità ed estetica; inoltre, con il sistema tintometrico ColorMap è possibile ottenere qualsiasi colorazione desiderata. La formulazione all’avanguardia presenta bassissime emissioni Voc e assicura un ottimo benessere abitativo legato ai valori di indoor air quality che garantiscono la classificazione ecologica A+.
ANCHE IN FORMATO MINI
Tra le novità, i laboratori di ricerca e sviluppo Mapei hanno messo a
punto Dursilite Igea, ideale per gli ambienti umidi come bagni e cucine, e più in generale per tutti gli interni dove si accumula naturalmente vapore acqueo. Dursilite Gypsos è adatta alle pareti in cartongesso, nuova tendenza del mercato. Entrambi i prodotti sono additivati di un componente che contrasta la formazione di muffe sulle pareti (tecnologia proprietaria BioBlock), esigenza sempre più presente negli edifici moderni o ristrutturati con infissi a taglio termico. Anche lo smalto murale smacchiabile Mapecoat Act vede l’ingresso di una nuova ve sione opaca accanto a quella sati-nata: conforme al protocollo H accp, è ideale per gli ambienti sanitari e quelli alimentari. Oltre alle novità di prodotto, Mapei introduce anche packaging in plastica riciclata e formati rinnovati. L’introduzione del nuovo formato da 1 litro in
La linea finiture dell’azienda si amplia e si rinnova con tre nuovi prodotti che completano l’offerta per incontrare le nuove tendenze del mercato. In più nuovi formati e packaging più sostenibili aggiornano l’intera gamma, oggi composta da otto soluzioni
MAPEI
Mapecoat Act Satin. A destra, Mapecoat Act Matt e Dursilite Igea, ideale per ambienti umidi
Dursilite Gypsos per pareti in cartongesso. A destra, Mapecoat
particolare consente la realizzazione solo di quantitativi ridotti, rispondendo in particolare a due esigenze: fornire uno strumento per creare campioni colore e intervenire su superfici limitate, come nicchie o pareti, creando piacevoli effetti all’interno di una stanza con diversi colori o sfumature di una stessa palette.
Act Matt
Sopra, Dursilite Igea, Dursilite Gypsos e Mapecoat Act Satin
Arredare con il colore
TANTE SFUMATURE DI SALUBRITÀ G
Da un decennio l’azienda ha intrapreso un percorso per la certificazione dell’emissione di sostanze volatili inquinanti (Voc) durante e dopo l’applicazione dei propri prodotti, con l’utilizzo di severi standard internazionali, come quelli francese e tedesco
odere di un’aria indoor salubre fa parte dei diritti umani fondamentali indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Röfix, azienda con oltre 130 anni di storia specializzata in prodotti per l’edilizia, ha deciso di intraprendere già dieci anni fa un percorso per la certificazione dell’emissione di sostanze volatili inquinanti (Voc) durante e dopo l’applicazione dei propri prodotti. A seguito degli input offerti dalle linee guida internazionali ed europee, l’azienda è stata tra le prime a certificare le proprie pitture, e oggi sono venti i prodotti hanno ottenuto la certificazione per le basse emissioni di TVoc, cioè i composti organici volatili totali emessi nell’ambiente.
LA PITTURA INSIDE
Prima a essere certificata è stata la gamma di pitture Inside. La certificazione si allinea alla normativa francese che dal 2012, pone l’obbligo di indicare con un’etichetta le caratteristiche di emissione di sostanze volatili inquinanti durante e dopo l’applicazione. Secondo la normativa i prodotti sono classificati non solo secondo il contenuto di Voc contenuti nel prodotto liquido, ma valutando i composti totali emessi in ambiente interno dopo l’applicazione del prodotto. Particolare attenzione è data a formaldeide, acetaldeide, toluene, tetracloroetilene, xilene, trimetilbenzene, diclorobenzene, etilbenzene, butossietanolo e stirene, sostanze che sotto l’azione della luce o a contatto con altri composti, si dissolvono e producono emissioni che possono causare danni alla salute, tra cui disturbi respiratori, asma e allergie. I prodotti Röfix certificati in Classe A+ secondo la normativa francese, riducono di cento volte il contenuto massimo di sostanze organiche volatili, così da minimizzare l’impatto sulla qualità interna degli ambienti e sulla salute di chi li frequenta.
SPECIALE
di Sara Giusti
RÖFIX
I prodotti Röfix sono certificati TVoc secondola normativa francese e Elf dall’ente certificatore tedesco AgBb
20 PRODOTTI CON BOLLINO VERDE
Oltre alle pitture, oggi sono venti i prodotti Röfix che hanno ottenuto la certificazione per le basse emissioni TVoc non solo secondo la normativa francese, ma anche secondo la stringente regolamentazione tedesca AgBb che prevede una serie di test, a tre giorni e 28 giorni, per stabilire e misurare le emissioni. Il test a tre giorni è rappresentativo di un caso di ristrutturazione edilizia con occupazione immediata degli interni e vieta emissioni di Voc iniziali troppo elevate e la presenza di agenti cancerogeni. Il test a 28 giorni è rappresentativo di emissioni a lungo termine. Inoltre,
questa normativa stabilisce dei requisiti addizionali tra cui rapporti di prova rilasciati solo da istituti riconosciuti. I prodotti Röfix sono stati certificati Elf (Emissioni minime o privi di solventi) dal Fraunhofer Institut di Karlsruhe, centro di analisi specializzato e riconosciuto dall’ente certificatore AgBb. Le pitture e i prodotti Elf presentano un indice di sostanze volatili inquinanti inferiore a 1 grammo per litro, 30 volte inferiore rispetto a quanto previsto dalla normativa europea. In questo modo anche durante l’applicazione dei prodotti in parete è ridotta al massimo l’esposizione a sostanze dannose, tutelando la salute dei professionisti e degli abitanti.
Arredare con il colore
TRIS LAVABILE IN CLASSE A+
L’azienda di Padova integra la gamma di idropitture da interno con tre proposte certificate in classe A+: Ardtop, Ardsalus Air Refresh e Unique. Emettono basse emissioni di sostanze inquinanti dannose e resistono alla proliferazione batterica
di Sara Giusti
ARD RACCANELLO SPECIALE
Ard Raccanello, azienda di Padova specializzata in pitture e vernici per l’edilizia, ha di recente integrato la gamma di idropitture da interno con tre proposte lavabili e rispettose dell’ambiente. Certificate in classe A+, emettono basse emissioni di sostanze inquinanti dannose per l’uomo e l’ambiente circostante. Le novità sono tre e si chiamano Ardtop, Ardsalus Air Refresh e Unique. Ardtop è una soluzione versatile, adatta anche in esterno e direttamente applicabile sul cartongesso. È una finitura molto raffinata a effetto opaco e vellutato, ed è in classe 1 di lavabilità. Questo la rende molto resistente al lavaggio pur mantenendo un’alta permeabilità, grazie alla sua natura acrilsilossanica.
ANTI INQUINAMENTO
Ardsalus air refresh è un’efficace pittura antinquinamento, che purifica l’aria con azione igienizzante e antibatterica: registra una riduzione di formaldeide, fra le sostanze cancerogene più diffuse nell’aria, al 78% e permette un’elevata resistenza alla proliferazione batterica, grazie agli ioni d’argento e alla funzione antimuffa. Unique è invece la soluzione da interno, ideale per la cantieristica: grazie alla rapidità di applicazione, il prodotto permette una finitura uniforme e opaca, anche a mano unica, emergendo per l’ottimo punto di bianca e l’alta copertura.
1001 COLORS
La ricerca della migliore qualità tecnica, per soddisfare tutte le necessità degli ambienti edili, si accompagna in Ard Raccanello a una selezione colore altrettanto attenta alla destinazione d’uso e ai trend estetici. L’azienda si afferma con la selezione 1001 Colors, in grado di coprire svariate esigenze: dai bianchi, disponibili in diverse tonalità oltre il bianco puro, alle tonalità pastello e neutre, figlie della tradizione reinterpretate sulla base delle novità stilistiche, fino ai colorati, concepiti per aiutare la scelta degli abbinamenti secondo aree cromatiche coerenti.
117
COME DIVENTARE NOLEGGIATORI
Il direttore dell’associazione che rappresenta il settore del renting, spiega quali sono vantaggi e problemi dell’attività (che è in crescita), e quali principi dovrebbe seguire il distributore che vuole entrare nel business delle macchine da cantiere
118 SPECIALE Macchine e attrezzature
di Veronica Monaco
SOLOPERABBONATI
ASSODIMI-ASSONOLO
ABBONATI
Marco Prosperi, direttore Assodimi/Assonolo
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Febbraio 2023 120 SPECIALE Macchine e attrezzature
ASPIRAPOLVERE PROFESSIONALI PER POLVERI SOTTILI
Made in Germany. Made for you
SPECIALE Macchine e attrezzature
SOLOPERABBONATI
122
STANDARD
36 YEARS
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Caratteristiche
Lavorazione fino: 60 m2/h
Lavorazione gra ato: 60 m2/h
Lavorazione grezzo: 50 m2/h
Lavorazione premiscelati: 50 m2/h
Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
Characteristics:
Fine plaster: 60 sq m/h
“Schratched” plaster: 60 sq m/h
Rough plaster: 50 sq m/h
Pre-mixed products: 50 sq m/h
Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.
REV DRY 220 VOLT
Prevalenza 10 m.
Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
Head 10 m.
Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator) dal
Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per e etto anti abrasione ed un e etto anti adesione (Brevettato).
Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion e ect and anti adhesion e ect (Patented).
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1987 dal
CANTIERI SU DI GIRI
Il settore delle macchine per costruzioni ha fatto segnare in due anni un aumento del 60%: nel 2022 sono stati immessi oltre 26 mila pezzi, anche grazie agli appalti pubblici. Quasi tutti i segmenti del mercato hanno fatto segnare incrementi
a cura del Centro Studi YouTrade
SPECIALE Macchine e attrezzature
IL MERCATO SOLOPER
PERABBONATI
Macchine e attrezzature
Totale mercato italiano delle macchine per le costruzioni
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiUNACEA(alnettodellefresestradali)
Ripartizione del mercato italiano delle macchine per le costruzioni
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati UNACEA
Febbraio 2023 126
SPECIALE
SOLOPER
PERABBONATI
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiUNACEA(*alnettodellefresestradali)
127 2018 2019 2020 2021 2022 var.% 2022/2021 var.% 2022/2020 MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE PER COSTRUZIONI NEL 2022 E CONFRONTO CON ANNI PRECEDENTI
ALLA GUIDA C’È LA FORMAZIONE
L’introduzione della tecnologia digitale, ma soprattutto la necessità di maggiore sicurezza in cantiere, spingono i corsi per gli operatori delle macchine organizzati dal centro di training. Che ha ricevuto anche un premio all’eccellenza
Sono 25 mila in più i conduttori di macchine operatrici qualificati sul mercato. Questo il traguardo raggiunto in estate dal Centro Formazione e Ricerca Merlo (Cfrm), che forma ogni anno oltre 2 mila operatori di macchine da cantiere e non solo.
Perché l’offerta negli anni si è ampliata in maniera esponenziale fino a comprendere anche corsi per la pulizia e la manutenzione delle strade, per la movimentazione portuale, la logistica e per i servizi comunali e cimiteriali, e ambiti tecnici specifici legati ai processi, spiega Paolo Peretti, direttore del Cfrm Domanda. Quest’estate avete raggiunto quota 25 mila attestati, un traguardo importante: come si è sviluppata negli anni la vostra offerta formativa e quali sono oggi i corsi più richiesti?
Risposta. Era il 2006 quando il Centro Formazione e Ricerca Merlo ha erogato il primo corso per l’utilizzo in sicurezza di carrelli a braccio telescopico e all’epoca le proposte formative erano rivolte solo ai clienti Merlo, utilizzatori di macchine della casa. Negli anni la nostra offerta si è ampliata alle macchine da cantiere, agricole e forestali, per l’igiene urbana e per la manutenzione del verde, ai sistemi di sollevamento e alle macchine speciali e sgombraneve, con corsi frutto di accurata progettazione e sviluppo interni. Molto apprezzata è inoltre la formazione che eroghiamo ad aziende ed enti in ambiti tecnici specifici legati ai processi: dai corsi di oleodinamica a quelli sull’elettronica avanzata, dalle tecnologie di lavorazione dell’acciaio ai sistemi di verniciatura industriale, dalle tecniche di saldatura alla formazione in ambito
Febbraio 2023 128 SPECIALE Macchine e attrezzature
di Veronica Monaco
MERLO
marketing, commerciale e comunicazione. E l’orizzonte di azione si sta incredibilmente ampliando, tant’è che tra i nuovi interlocutori annoveriamo anche istituti tecnici e professionali ai cui studenti eroghiamo formazione personalizzata, anche in lingua straniera, con l’obiettivo di arricchire le loro conoscenze specifiche sia in ambito tecnico sia di carattere più generale in previsione del loro ingresso nel mondo del lavoro.
D. Come in altri settori, anche in edilizia si percepisce sempre di più la carenza di manodopera specializzata: è un fenomeno che avvertite anche voi?
R. Sì, è trasversale e non distingue tra settori merceologici, specializzazioni o contesti geografici. Mentre impera la carenza di profili qualificati, cresce l’offerta di manodopera generica. L’unica soluzione che ritengo al momento effettivamente praticabile è il predisporre seri programmi di formazione e di inserimento lavorativo, puntando fortemente alla crescita professionale di chi non ha competenza ed esperienza, e alla sua integrazione nell’organizzazione aziendale. Nel Gruppo Merlo applichiamo quotidianamente queste logiche e negli ultimi sei mesi abbiamo inserito nelle diverse società del Gruppo oltre 150 nuovi dipendenti i quali, pur privi di competenze adeguate e di esperienze specifiche per le mansioni alle quali erano destinati, hanno seguito percorsi di formazione teorico-pratica che hanno permesso loro di acquisire le giuste competenze e alle nostre aziende di integrare con efficacia i nuovi arrivati.
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Sopra a sinistra, Paolo Peretti, direttore Centro Formazione e Ricerca Merlo.
SPECIALE Macchine e attrezzature
in aula e di conoscere a fondo tutte le implicazioni, soprattutto quelle legate alla sicurezza.
D. Quanti sono i partecipanti ai vostri corsi e da quali parti d’Italia provengono?
R. Le nostre aule di formazione, i laboratori e le aree esterne di addestramento sono praticamente impegnati tutto l’anno senza soluzione di continuità. Nel 2022 i partecipanti sono stati 2.356, suddivisi in gruppi con una media di cinque persone per sessione di formazione. Pochi partecipanti alla volta, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, per privilegiare l’apprendimento e un dialogo proficuo con i nostri docenti e istruttori.
D. Lo scorso anno il Centro Formazione e Ricerca Merlo ha ricevuto una menzione speciale al Premio Eccellenza Formazione di Aif (Associazione Italiana Formatori): che cosa rappresenta per voi questo premio?
R. Il Premio Eccellenza Formazione è la più prestigiosa iniziativa votata a diffondere le buone pratiche inerenti i percorsi di apprendimento e valorizzazione del capitale umano e dello sviluppo organizzativo. Per noi è stato particolarmente importante perché ha premiato il valore didattico del nostro corso di formazione per conduttori di carrelli semoventi con braccio telescopico. In questo corso sono erogati formazione specifica e addestramento adeguato all’uso di queste macchine equipaggiate, anche con le innumerevoli attrezzature multifunzione che possono essere impiegate sul lavoro,
D. Quali sono i principali rischi ancora sottovalutati in cantiere per gestire in sicurezza le macchine e le attrezzature?
R. Il più importante è sempre il fattore umano, una variabile di rischio impossibile da quantificare e purtroppo anche da gestire. Da un lato troppi imprenditori, nel comparto delle costruzioni come in altri settori, hanno un solo obiettivo: possedere un documento che attesti la regolarità di un processo o la congruità di una situazione di fronte alla legge, e tanto basta. Dall’altro c’è il lavoratore, purtroppo sempre più svogliato, demotivato e carente, se non privo, di adeguata competenza ed esperienza. In entrambi i casi per migliorare la situazione si può fare una cosa sola: formazione. Bisogna anche avere chiaro che lo scopo è di rendere le attività lavorative in generale e l’utilizzo di macchine e attrezzature in particolare più sicuri perché affidate a maestranze consapevoli, adeguatamente formate e addestrate.
D. Come si articolano i vostri corsi?
R. Da sempre puntiamo sulla qualità dei contenuti didattici, sul valore aggiunto della competenza di un corpo docente con anni di esperienza specifica e sulla appartenenza a un gruppo industriale che le macchine le costruisce, con il vantaggio senza pari di avere sempre l’immediata disponibilità dei modelli più recenti per l’addestramento. Il tempo e la cura che dedichiamo alle esercitazioni pratiche, evitando accuratamente noiose e astratte disquisizioni teoriche, hanno sicuramente la loro importanza. È però il giusto equilibrio tra la formazione teorica e quella pratica che permette agli allievi di verificare e sperimentare sul campo quanto appreso
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non solo con le forche ancorché queste siano le sole previste dalla normativa sulla formazione. È un significativo valore aggiunto che enfatizza l’importanza della sicurezza sul lavoro e avvantaggia chi lavora con queste macchine.
D. Il Gruppo Merlo ha all’attivo anche una continuativa collaborazione con il Politecnico di Torino per alcune attività formative del Master di secondo livello in Metodologie progettuali e di processo per l’industrializzazione di macchine telescopiche modulari: com’è nata questa iniziativa e come sta andando?
R. I risultati delle precedenti edizioni del master ne hanno confermato la portata innovativa e l’importanza organizzativa, tanto che abbiamo inaugurata una nuova edizione, la terza, proprio a febbraio 2023. Il suo scopo è di fornire a ingegneri neolaureati le competenze necessarie a sviluppare una nuova generazione di macchine in grado di garantire un aumento di efficienza e una riduzione dei consumi e delle emissioni con notevoli benefici in termini di impatto ambientale. Le lezioni dei docenti del Politecnico di Torino si alterneranno presso le aule del Lingotto e presso il Centro Ricerca e Formazione Merlo, con una parte importante delle attività pratiche svolta nei reparti dell’azienda sotto la guida di nostri tutor esperti.
D. Quali sfide apre la transizione 4.0 nel campo delle macchine e attrezzature?
R. È oggi una nuova strategia d’impresa che raccoglie tutti i pro -
cessi di crescita e di trasformazione industriale, dall’automazione tradizionale alla digitalizzazione di tutte le sue componenti, in uno scenario di macchine costantemente interconnesse capaci di auto-diagnostica e auto-manutenzione. Si tratta di elementi che fortificano la produzione industriale nella quale è richiesto un minore intervento umano, le condizioni di lavoro migliorano e la qualità dei prodotti finiti è nettamente superiore. Ne è un esempio la manutenzione predittiva che diventa così un fattore strategico per la gestione del ciclo di vita di macchinari e impianti in un contesto in cui le esigenze manutentive sono cambiate e si sono moltiplicate. Si ha dunque la possibilità, per esempio, di conoscere in termini oggettivi e numerici lo stato di salute dei componenti, si può intervenire in maniera mirata solo su quelli che effettivamente stanno terminando il proprio ciclo di vita e si velocizzano le operazioni di ripristino e sostituzione, riducendo i guasti critici ed i fermi macchina imprevisti.
D. Avete nuovi progetti per il 2023?
R. Sì, ed anche molto ambiziosi. Al di là degli obiettivi di crescita che ci siamo dati e che ci sono testimoniati dai risultati di questi primi mesi del 2023, abbiamo chiara l’importanza strategica che rivestono gli investimenti in formazione, che deve smettere di essere considerata solo un costo. Questa deve essere inquadrata e sviluppata da un punto di vista politico, finanziario, economico, organizzativo, operativo e soprattutto umano. Gruppo Merlo sta dando il massimo, ma ancora una volta la differenza la faranno le persone che con la loro competenza, passione e dedizione all’interesse della collettività saranno chiamate a fare le scelte migliori e a dare gli indirizzi giusti. Niente di più facile.
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Alcune immagini delle sessioni di formazione presso il CFRM
GRU
GRANDI LAVORI CON IL BRACCIO TECH
Un allestimento con F545RA.2.25 xe-dymamic, impegnato in uno sbancamento, testimonia le qualità meccaniche, ma anche i vantaggi del sistema dell’azienda, che consente di operare grazie a un joystick , senza necessità di essere sul veicolo
Un muro di cinta che richiede uno sbancamento della terra da riportare oltre le pareti di cemento. Un compito impegnativo, come capita a chi lavora nel settore delle costruzioni e dell’edilizia. Un lavoro affrontato dalla Gigante Paolo, azienda edile friulana che prende il nome del suo fondatore e che oggi è gestita dai due figli Fabrizio e Stefano.
È quest’ultimo a operare con un nuovo camion Volvo Fmx 500 8x4, allestito con una gru Fassi F545RA.2.25 xe-dymamic, un concentrato di soluzioni innovative.
LE CARATTERISTICHE
«I fratelli Gigante sono molto meticolosi, ma proprio per questo è un piacere lavorare per loro», racconta Renato Vicedomini, con il socio Massimo Vidoni contitolare della Friulgru, dealer Fassi per tutto il Friuli Venezia Giulia. «Questo è il secondo veicolo che allestiamo per l’azienda
dopo il VolvoFE280 4x2 con una Fassi F120B.2.25. Ma ora ci siamo superati. La gru si caratterizza per una scelta originale, con i suoi cinque sfili sul braccio principale e sei sfili sul jib. Una precisa scelta, legata al fatto che negli interventi curati dai fratelli Gigante la necessità di uno sbraccio orizzontale è superiore a quella in altezza. La gru può essere dotata di una benna con rotatore sul jib da 800 litri, quindi di dimensioni considerevoli, e di un cestello, anche questo originale perché dotato di un cancelletto per poter scaricare il materiale più facilmente, naturalmente nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. Per un allestimento così completo, non poteva mancare il preciso e tecnologicamente sofisticato distributore idraulico digitale Danfoss D900, normalmente montato su gru di capacità di carico più importanti. Il tutto è completato da un cassone ribaltabile trilaterale allestito dalla Isi con grande competenza. Ma la novità più importante è il Drive by Fassi, che permette di controllare il Volvo da terra e farlo avanzare passo passo e con notevole precisione direttamente dal radiocomando della gru senza la necessità di salire in cabina».
Febbraio 2023 132 SPECIALE Macchine e attrezzature
FASSI
di Franco Saro
GESTIONE ELETTRONICA
Con la benna montata, il veicolo, ultimato un primo tratto, avanza di una decina di metri ed è pronto per proseguire l’intervento, senza costringere l’operatore a salire in cabina. Così basta alzare i martinetti, far avanzare il Volvo quanto serve e quindi riposizionarli per proseguire il lavoro, il tutto controllato direttamente dal radiocomando con doppio display a colori, perfettamente interfacciato con la gestione elettronica del sistema di controllo Fassi FX500.
«È un esempio, ma sono tante le occasioni dove il sistema Drive by Fassi si rende utile e mi semplifica il lavoro, oltre ad abbattere il rischio di infortuni perché riduce drasticamente le salite e discese dalla cabina», commenta Stefano Gigante. «Questo veicolo l’ho studiato lungamente con Fiulgru per arrivare a questo allestimento: l’ho ritirato da pochi giorni ma ne sono già estremamente soddisfatto, un plauso anche alla Isi, che ha fatto un gran lavoro. Siamo un’azienda familiare, in pratica io e mio fratello con otto dipendenti, è quindi facile intuire quanto sia importante essere supportati dalle macchine giuste e questo Volvo con il Drive by Fassi è proprio quello che ci voleva».
EFFICIENZA
L’allestimento del mezzo è stato complesso, ma è efficiente. Il marito va per buona parte a Friulgru, dealer Fassi Gru dal 2005, anno in cui i due soci, forti di anni di esperienza nel settore, hanno unito i propri destini a quelli del costruttore bergamasco. Renato Vicedomini, responsabile commerciale, e Massimo Vidoni, tecnico, hanno costituito una coppia affiatata e ben determinata a dare al brand Fassi il posto che gli spetta nel panorama della loro regione. È così che dalla sede di Tavagnacco, a pochi chilometri dal capoluogo Udine, nel capannone con pochi fronzoli ma tanta voglia di fare, l’iniziativa dei due soci ha sortito gli effetti sperati e oggi è un riferimento per tutti gli operatori del Friuli Venezia Giulia. «All’inizio la stragrande maggioranza delle commesse era legata al
L’IDENTIKIT DI FASSI GRU
F545RA XE-DYNAMIC
• Momento massimo: 53 tm - 518 kNm
• Massimo sbraccio idraulico: 28,55 m (con jib)
• Ingombro: w 2,48 m, l 1,45 m, h 2,50 m
Dotazione elettronica/idraulica:
• unità di controllo FX500
• distributore idraulico digitale D850
• unità di comando radio RCH/RCS
• controllo della dinamica ADC
• flow sharing
Caratteristiche:
• versione dynamic (.2) con biellismo
• dispositivo XP
• sistema ProLink doppia biella
• otazione continua su ralla
settore edile. Oggi non è più così: l’edilizia è sempre il più importante, ma si sono aggiunti altri ambiti, su tutti quello del sollevamento e della movimentazione, verso il quale stiamo concentrando grandi attenzioni, con ottimi risultati, per la gamma medio-grande», racconta Vicedomini. «Poi, abbiamo alcune nicchie, anche se non è corretto definirle così perché garantiscono numeri importanti: mi riferisco a svariate forniture studiate e realizzate per due importanti realtà industriali della nostra area, una è specializzata nella costruzione di grandi impianti di riciclaggio e acciaierie per tutto il mondo, mentre la seconda produce macchine per le fondazioni, la geotecnica e le perforazioni».
Una citazione la merita anche l’allestitore Iri, che ha saputo rispondere al meglio alle articolate e complesse richieste di Stefano Gigante e Friulgru. «Gli allestimenti cava-cantiere sono da anni la nostra principale specializzazione, ma questo veicolo è davvero speciale sia per le richieste tecniche sia per quelle estetiche, senza però trascurare robustezza e resistenza», spiega Cristian Zen, l’ingegnere che ha seguito il progetto e la costruzione dell’allestimento. «Il cassone è un trilaterale con sponde idrauliche laterali comandate da un impianto idraulico autonomo, così che possano funzionare anche a veicolo spento. La sponda posteriore, invece, ha l’apertura in basso per poter scaricare gli inerti e anche a libro per poter caricare le macchine operatrici. Nel dimensionamento del cassone abbiamo dovuto tenere presente la necessità di poter caricare pallet e quindi i lamierati sono di spessori contenuti e la robustezza è data dalla loro particolare piegatura e scelta dei materiali. Sulle direttive di Friulgru abbiamo invece realizzato il robusto controtelaio della gru che conferisce la stabilità al veicolo in ottemperanza alle normative vigenti».
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Da sinistra, Stefano e Fabrizio Gigante
Da sinistra, Fabrizio Gigante e Massimo Vidoni
SPECIALE Macchine e attrezzature
STARMIX IPULSE ASPIRATUTTO
Nel settore edile gli aspirapolveri Starmix iPulse, in abbinamento con gli elettroutensili, si caratterizzano per l’avanzato sistema di pulizia automatica dei filtri. Un sistema elettronico che utilizza sensori permette di misurare costantemente lo stato di intasamento dei filtri e, grazie ad elettromagneti ad alte prestazioni, è possibile rimuovere facilmente anche le polveri più insidiose e compatte, come quelle derivanti dalla lavorazione del cartongesso. La pulizia alternata dei filtri garantisce all’aspirapolvere un flusso d’aria e una elevata filtrazione costante, fino al riempimento del contenitore. Completo di accessori, l’aspirapolvere Starmix iPulse permette di eseguire con estrema rapidità ogni tipo di intervento in assoluta sicurezza.
BRIGADE ELECTRONICS ITALIA OCCHI CON RADAR PER MACCHINE DA CANTIERE
A causa delle dimensioni dei veicoli e dei macchinari da cantiere la visibilità degli operatori di macchine da cantiere può essere limitata: angoli ciechi complessi, combinati con difficili condizioni operative possono essere un fattore determinante per le collisioni. Dispositivi come i sistemi radar di rilevamento ostacoli Backsense, le telecamere e i monitor Backeye 360, gli allarmi di retromarcia e avvertimento bbs-tek White Sound e i registratori digitali mobili di Brigade Electronics Italia consentono agli operatori di reagire rapidamente in condizioni di pericolo. I dispositivi sono stati sottoposti a rigorose valutazioni in diversi contesti e hanno dimostrato di essere impermeabili, resistenti alla polvere e agli urti,
nonché efficaci a temperature estremamente basse o elevate. «Molti Paesi si stanno impegnando a rendere obbligatoria l’installazione di dispositivi di sicurezza sui veicoli e tale intervento ha contribuito a ridurre il numero di decessi sul lavoro causati da veicoli in movimento, sebbene rimanga ancora molto da fare. Industrie pesanti quali l’edilizia e l’attività di cava, operano in alcuni degli ambienti più difficili. Incoraggiamo i gestori di flotte, impianti e trasporti a prendere in considerazione l’ambiente in cui lavorano quando si tratta di acquistare i dispositivi di sicurezza da installare su macchine e attrezzature da cantiere», commenta Mauro Lantschner, amministratore delegato di Brigade Electronics Italia.
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SICURPAL CANTIERE SICURO CON KIT E APP
Ogni sistema di ancoraggio e linea vita deve essere sottoposto a ispezioni e revisioni periodiche, per accertarsi del suo corretto funzionamento. Sicurpal ha creato un apposito kit composto da due celle di carico, barra e dado di estrazione, cavi di collegamento e saponetta Sbt, dispositivo elettronico per il trasferimento dati. Il tutto contenuto in una valigia con spugna interna disegnata ad hoc per l’azienda. Conclude il kit l’app collaudi realizzata da Sicurpal che, colloquiando con la saponetta Sbt, permette di geolocalizzare i cantieri, scaricare i dati delle prove in tempo reale e gestirne con facilità documentazione e foto. Il responsabile della verifica periodica dei sistemi installati è il proprietario, amministratore o datore di lavoro. Le revisioni periodiche sono necessarie per garantire l’efficienza del sistema e per non far decadere la garanzia del produttore dei sistemi stessi.
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L’ultima legge del governo Draghi ha modificato, ampliandole, le ipotesi di edilizia libera, comprendendo anche le cosiddette vetrate panoramiche. Ma per essere installate senza necessità di permesso devono essere amovibili
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La sicurezza è trasparente
Il portone Alr F42 Vitraplan è caratterizzato da finestrature trasparenti, con tonalità marrone o grigia, che creano un affascinante gioco di riflessi.
È disponibile in lunghezze fino a 6 metri e in altezze fino a 7,5 metri
Come confine tra interno ed esterno, la finestra rappresenta una barriera tra l’intimità dello spazio privato e quello che si trova fuori. Oltre a offrire sicurezza e isolamento, può diventare anche un elemento interessante per valorizzare le architetture, ancora di più se applicata sul manto di un portone. È il caso di Alr F42 Vitraplan di Hörmann, portone sezionale caratterizzato da finestrature trasparenti che creano un affascinante gioco di riflessi. Contraddistinta da una superficie complanare, interrotta unicamente da giunti stretti tra le finestrature, questa chiusura presenta un profilo telaio occultato in grado di esaltare ulteriormente l’effetto facciata continua.
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HÖRMANN
di Sara Giusti
Il portone sezionale Alr F42 Vitraplan di Hörmann
DESIGN PREMIATO
Premiato dal Red Dot Design Award, uno dei maggiori premi mondiali del design, assegnato ogni anno dal Design Zentrum NordrheinWestfalen ai prodotti particolarmente innovativi, il portone sezionale Alr F42 Vitraplan di Hörmann è una soluzione di grande effetto per strutture sia residenziali che industriali. Disponibile in lunghezze fino a 6 metri e in altezze fino a 7,5 metri, è proposto con finestrature in due tonalità: marrone e grigia. Caratterizzato dalla collaudata protezione salvadita Hörmann, questo portone è contraddistinto da lastre in doppio acrilico trasparente dello spessore di 26 millimetri ed è realizzato con l’innovativa tecnologia Duratec. Con le nuove finestrature in materiale sintetico Duratec, resistenti ai graffi e a elevata coibentazione termica, il portone Alr F42 Vitraplan mantiene nel tempo la sua trasparenza originale.
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Il profilo telaio è occultato così da esaltare l’effetto facciata continua
Così si avvolge anche il futuro
Si chiama Hibra, il nuovo motore intelligente, nato dalla partnership internazionale con Somfy, gruppo francese specializzato nell’automazione di porte e finestre per abitazioni ed edifici. Si può programmare facilmente con l’utilizzo di un Qr code
di Sara Giusti
Il mondo che DeFaveri ha costruito intorno alla finestra evolve con nuove idee e soluzioni, con un focus non solo sui prodotti, ma anche al servizio. Per questo l’azienda ha aperto il 2023 con Hibra, il nuovo motore avvolgibile intelligente, nato dalla partnership internazionale con Somfy, gruppo francese specializzato nell’automazione di porte e finestre per abitazioni ed edifici.
PERSONALIZZAZIONE
Attivo da più di 60 anni nel compartimento dell’edilizia, il gruppo trevigiano DeFaveri, noto per aver realizzato il primo controtelaio a taglio termico, ha valorizzato con Hibra una produzione 100% made in Italy per centrare una nuova sfida, in termini di tecnologia e prestazioni sempre più elevate. Obiettivo migliorare il benessere delle persone e facilitare il lavoro degli installatori. «Abbiamo scelto Somfy
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DE FAVERI
per la qualità, l’affidabilità e i valori che condividiamo. In sinergia con le soluzioni smart di Somfy, la personalizzazione del motore Hibra con i colori di casa DeFaveri, diventa per il nostro gruppo un ulteriore strumento per offrire un’esperienza premium al cliente», afferma Antonella De Faveri, amministratrice delegata dell’azienda. E nell’ottica di essere sempre più vicini a chi svolge il lavoro in cantiere, DeFaveri ha introdotto anche un innovativo Qr code disponibile nei cassonetti per la programmazione dei motori per avvolgibili.
INNOVAZIONE
Il nuovo motore avvolgibile Hibra è pensato e concepito per la casa del futuro, più confortevole, più ecologica e più sicura. È un prodotto sostenibile, nato per migliorare la vita e il benessere delle persone, e si presenta brandizzato con il rosso e il blu, i colori del brand trevigiano, omaggio alla storia dell’azienda e al suo fondatore Luigi De Faveri. «La collaborazione tra Somfy e DeFaveri si concretizza ogni giorno in un impegno congiunto per portare al mercato competenza, innovazione e valore aggiunto. Siamo lieti di affiancare un’azienda storica come DeFaveri, che ha fatto del cambiamento e dell’innovazione il suo punto di forza, e ci assicuriamo che le nostre soluzioni possano soddisfare da un lato le esigenze dei nostri clienti, e dall’altro offrire un’esperienza di qualità da parte dell’utente finale», afferma Simone Ferro, direttore di Somfy Italia.
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Hibra, il nuovo motore avvolgibile intelligente realizzato da DeFaveri in partnership con Somfy
Posa monoblocchi avvolgibili su muratura in laterizio e cappotto. A sinistra, Antonella De Faveri, amministratrice delegata De Faveri con Simone Ferro, direttore di Somfy Italia
Made in Italy alla finestra
Con un’esperienza di oltre 35 anni nel settore dei serramenti, Spi punta sul made in Italy per rimarcare l’attenzione non solo alla funzionalità dei propri prodotti, ma anche all’estetica. Se, come afferma il proverbio, anche l’occhio vuole la sua parte, l’azienda fondata dai fratelli Mangione a Maierato, in provincia di Vibo Valentia, ha dato vita a soluzioni capaci di unire design e innovazione, tanto da essere sempre più apprezzate anche sui mercati esteri. YouTrade ha incontrato Nino Marino, responsabi-
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SPI
di Sara Giusti
L’azienda calabrese produce serramenti in alluminio e Pvc che puntano sul design minimal e sulla qualità. La cura dell’estetica ha indicato la strada per l’apertura di una filiale commerciale negli Stati Uniti
Porta pivottante realizzata a Palm Springs in California. A sinistra, Nino Marino, responsabile vendite Italia Spi
le vendite Italia dell’azienda, per fare il punto sulle novità e le previsioni per il 2023.
Domanda. Per Spi è una vanto essere made in Italy. Perché?
Risposta. I prodotti Spi sono al 100% realizzati in Italia e questo rappresenta per l’azienda un punto di forza, in grado di differenziarla dai competitor, anche perché nel settore delle finestre negli ultimi anni sono entrati molti prodotti stranieri. Il made in Italy è associato alla qualità e alla bellezza: al di là della praticità, gli italiani vogliono l’estetica, quindi c’è una grande attenzione alle finiture e ai dettagli.
D. Quali sono le principali differenze con un produttore straniero?
R. Direi le finiture. Un produttore straniero realizza prodotti anche molto validi tecnicamente, ma spesso troppo massicci e dalle linee molto squadrate. Noi puntiamo al minimal e a soluzioni tutto vetro, continuando il nostro percorso di sviluppo nella produzione di infissi in alluminio e Pvc, votati alla sostenibilità e al raggiungimento di alte performance isolanti per il risparmio energetico.
D. Spi produce anche persiane. Come vi ponete rispetto al tema della sicurezza?
R. La persiana è un prodotto molto locale che si declina in numerose varianti: dalla vicentina alla scandola, dalla fiorentina alla romana. Spi copre quasi tutto il mercato e propone anche una soluzione in alluminio certificata in classe 2 antintrusione, grazie a rinforzi in acciaio per ogni lamella e una serratura a tre punti di chiusura
D. Quando è nata la vostra azienda?
R. Spi è nata nel 1985 a Maierato, in provincia di Vibo Valentia, grazie allo spirito imprenditoriale dei fratelli Mangione e ha cominciato come azienda distributrice di semilavorati su tutto il territorio nazionale, maturando fin da subito un’attitudine alla ricerca e all’innovazione e
conseguendo numerosi brevetti. Con l’ingresso nella compagine aziendale della seconda generazione è iniziato un processo di internazionalizzazione negli Stati Uniti, in Libia, negli Emirati Arabi, in Qatar e Hong Kong. Nel 2021 è nata anche una filiale commerciale con sede in Nevada.
D. Quante persone occupa oggi l’azienda?
R. Oggi Spi è una società per azioni con oltre 200 dipendenti in organico e due stabilimenti produttivi, a Vibo Valentia e Piacenza.
D. Qual è il fatturato?
R. Abbiamo chiuso l’ultimo anno a 40 milioni di euro.
D. Che opportunità e quali criticità intravede per il futuro?
R. Finalmente si parla sempre di più di risparmio energetico, green riqualificazione dell’involucro abitativo. Anche le nuove normative che arrivano dall’Europa spingono in questa direzione e il mondo delle finestre non potrà che beneficiarne. Il mercato dei serramenti deve riguadagnare molto terreno, non per mancanza di soluzioni, ma per una disattenzione generale delle imprese. Spesso si sceglie di investire nella ristrutturazione di un bagno, e installare serramenti di scarsa qualità o lasciare quelli vecchi dalle scarse prestazioni isolanti.
D. Che cosa si aspetta dal 2023?
R. Il blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura aumenta l’incertezza che tende a bloccare il mercato. Le nostre prospettive erano di superare il fatturato 2022, ma questa novità rischia di incidere almeno nel medio termine sui nostri obiettivi.
MODERNISM A PALM SPRING
A Palm Springs, in California, la villa scelta come location dal Modernism week Us, evento annuale dedicato al modern design, all’architettura, all’arte e al fashion, ha visto per Spi un ruolo da protagonista nella realizzazione di tutti i serramenti dell’abitazione. Tra questi spiccano le porte pivot a doppia anta, realizzate senza nessun piantone centrale per un’apertura completa dell’infisso, mantenendo al contempo elevate performance di isolamento. Il sistema permette la realizzazione di porte con altezza fino a 4 metri ed è perfettamente integrabile con la serie Alu Compact. Disponibili in tutte le tinte R al, possono essere realizzate con trattamenti Seaside, specificatamente pensati per installazioni in zone costiere e in ambienti aggressivi. Le porte pivottanti della villa sono state accessoriate con barra maniglia custom made, verniciate in tinta nella stessa finitura del serramento e con una dimensione a tutt’altezza, pari a quella dell’anta stessa. Nel mercato statunitense Spi, che nel 2021 ha fondato la filiale commerciale Spi Fenestration, con sede in Nevada, è particolarmente apprezzata per la sua proposta di finestre in alluminio dallo stile moderno e minimalista, altamente personalizzabili e con un design ispirato alle finestre in acciaio a un prezzo più contenuto.
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INVESTIRE SULLE NOVITÀ L'EDILIZIA VOLTA PAGINA
Pronti a cambiare, ad adattarsi alle nuove tendenze ma, soprattutto, alle nuove esigenze. L'edilizia non è immune dal cambiamento che parte dalla macroeconomia, dalle onde di ripresa e recessione che si susseguono, e neppure dalla trasformazione che, con l'introduzione del digitale, ha investito la distribuzione. Ma non sono questi gli unici temi che saranno al centro del prossimo Convegno YouTrade in programma a ottobre. Per la distribuzione e per la filiera dell'edilizia, infatti, l'autunno sarà anche il momento di tirare le fila dopo l'euforia spinta dai superbonus e dagli investimenti arrivati assieme al Pnrr. Non tutto andrà probabilmente come previsto. Ma questo offre anche nuovi spazi di intervento, a partire dalla propria organizzazione aziendale. E un contributo arriverà proprio dal XVI Convegno YouTrade.
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Secondo uno studio di Nomisma, nell’epoca post covid l’impatto ambientale riveste un ruolo sempre più rilevante anche per imprese e lavoratori. E alle porte di Milano prende forma un progetto capace di conciliare le esigenze dell’uomo e della natura
diValentinaAnghinoni
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SOLOPER
Terrazza panoramica Welcome @FUD
PERABBONATI
153 Febbraio 2023 YOU TRADE
Alcune slide della presentazione dell'Osservatorio "I nuovi luoghi di lavoro" di Nomisma
Casa green
QUI L’AMBIENTE SARÀ WELCOME
SOLOPERABBONATI
YOU TRADE Febbraio 2023 154
ABBONATI
La svolta sul piano del confort e della qualità abitativa che ha coinvolto, e coinvolge tuttora, le abitazioni private, investe anche i luoghi di lavoro. Nello specifico gli uffici, proprio quelli di cui diverse fonti, anche molto autorevoli, hanno pronosticato la scomparsa come
nosciuta un’importante intuizione: anche l’ufficio deve trasformarsi per rispondere alle attuali necessità dei suoi ospiti. Insomma: addio a spazi angusti, magari sovraffollati e illuminati artificialmente, magini sbiadite dei calendari appesi alle pareti (magari intonacate con prodotti ad alto contenuto di Voc). Anche in quest’ambito, insomma, ogni progetto che intenda farsi rispettare sulla scena internazionale dovrebbe ispirarsi alla biofilia, termine che indica la tendenza psicologica a essere attratti verso tutto ciò è vivo e vitale. O, almeno, è ciò che è emerso dall’Osservatorio I nuovi luoghi di
Render vista da sud-est di Welcome @Luxigon
Welcome, render della corte @KKAA
Welcome, render della reception. @FUD
Render uffici open-space di Welcome @FUD
Render Welcome, vista dal Parco Lambro. @KKAA
Sopra, render vista dall'alto di Welcome. @KKAAOK
Edilizia sostenibile Edifici più salubri, occupanti più felici
Parlare di salute, benessere e felicità come concetti legati agli edifici nei quali viviamo, studiamo, lavoriamo, occupiamo ormai il 90% della nostra giornata, non è più qualcosa di insolito. Quando si parla di sistemi di rating sulla sostenibilità ambientale degli edifici, dobbiamo all’International Living Future Institute l’intuizione di aver identificato questa correlazione e averla posta all’attenzione di progettisti, committenti e immobiliaristi fin dalla versione 2.0 del protocollo Living Building Challenge lanciata a Greenbuild nel 2009. Nello schema di allora, che già dichiarava «ora è il momento giusto per un mondo di edifici, siti e comunità viventi», uno dei sette Petali (numero poi rimasto invariato) era dedicato alla Salute (Health), con l’intento di massimizzare la salute e il benessere fisico e psicologico. E si strutturava secondo tre imperativi: l’ambiente (interno) civilizzato (a misura d’uomo, potremmo tradurre meglio), l’aria salubre e la biofilia, altro concetto fondamentale, poi trasferito con la versione 4.0 (2019) all’interno del Petalo Bellezza (Beauty).
NUOVO LESSICO
Quattordici anni (e una pandemia, verrebbe da dire) dopo, molte cose sono cambiate e il concetto di benessere fisico e psicologico degli occupanti come conseguenza diretta del modo in cui gli edifici sono progettati, realizzati e gestiti, è entrato nel lessico dei progettisti e degli operatori dell’industria delle costruzioni. Grazie all’accento posto sugli aspetti di well-being da parte di altri protocolli internazionali, abbiamo assistito ad una nuova rivoluzione copernicana (dopo la scoperta della sostenibilità) dove improvvisamente aziende e realizzatori immobiliari si sono accorti che il benessere (e la felicità) degli occupanti l’edificio incideva direttamente su aspetti determinanti anche dal punto di vista finanziario (produttività dei lavoratori, in primis). Con le migrazioni di interesse tipiche delle mode, abbiamo assistito allo spostamento del focus dalle considerazioni prettamente ambientali (l’ambiente al centro) a quelle incentrate quasi esclusivamente sul benessere (le persone al centro). È giunto il momento di riequilibrare il baricentro della conversazione, e l’auspicio visionario del
protocollo Lbc (ideato nel lontano 2006) si manifesta ancora molto attuale. Come si determina il benessere, come si garantiscono le adeguate condizioni di salubrità all’interno degli edifici? L’approccio multidisciplinare a una progettazione che accresca la qualità ambientale interna (Indoor Environmental Quality, Ieq) si basa su una serie di concetti ed evidenze oggettive che derivano da una robusta letteratura scientifica. Ecco alcune riferite agli ambiti luce naturale, ventilazione meccanica, acustica:
• in uno studio condotto in tre sistemi scolastici negli stati Washington, Colorado e California, gli studenti nelle aule con luce diurna più diffusa e priva di abbagliamento hanno migliorato le loro prestazioni in test standardizzati del 26% (su una popolazione analizzata di 21 mila studenti)
• in un’altra analisi condotta nelle scuole svedesi, si è riscontrata una riduzione
156 YOU TRADE Febbraio 2023
Petalo Salute e Felicità Imperativo 09. Ambiente interno salubre
del 69% di asma quando le scuole sono passate alla ventilazione a dislocamento per aumentare l’apporto di aria fresca
• la produttività negli uffici (da uno studio inglese) è migliorata del 27-38% quando il rumore di fondo dell’ufficio è stato mascherato con un rumore bianco di 59 dB(A), cioè un tipo di rumore che include tutti i toni possibili nello spettro sonoro, con lo stesso livello di ampiezza, ma senza la periodicità nel tempo.
Nella versione 4.0 il protocollo Living Building Challenge definisce appunto all’interno del Petalo Salute e Felicità (Health & Happiness) i requisiti prestazionali necessari per garantire un’eccellente qualità ambientale interna e consentire al progetto di perseguire la certificazione di sostenibilità più prestigiosa al mondo. L’intento è quello di creare spazi salubri che consentano a tutte le specie (precisazione necessaria) di prosperare, collegando le persone alla natura e garantendo che i nostri spazi interni abbiano il giusto apporto di aria sana e luce naturale. Il Petalo è suddiviso in tre imperativi (i venti imperativi di LBC 4.0 sono tutti ugualmente obbligatori per i progetti che concorrono alla certificazione Living).
AMBIENTE INTERNO SALUBRE (HEALTHY INTERIOR ENVIRONMENT)
Questo imperativo punta a promuovere una buona qualità interna tramite una serie di buone pratiche che includono:
• Idonei livelli di ventilazione
• Divieto di fumo in tutto l’edificio
• Un piano per la qualità ambientale interna che in particolare impedisca l’ingresso di inquinanti dall’entrata principale dell’edificio, e un adeguato protocollo per le pulizie con prodotti e tecnologie salubri
• Condotti di esalazione diretti per cucine, bagni e depositi per le pulizie
PRESTAZIONI INTERNE SALUBRI (HEALTHY INTERIOR PERFORMANCE)
L’intento di questo imperativo è dimostrare che all’interno dell’edificio l’aria è sempre di ottima qualità e l’ambiente è sano. In particolare i progetti devono:
• Condurre dei test sulla qualità dell’aria interna, con valori accettabili, una volta che l’edificio è occupato
• Rispettare i migliori standard internazionali di riferimento per le soglie massime di emissioni dei composti organici volatili (Voc)
• Garantire agli occupanti l’accesso a vedute di qualità e alla luce naturale
• Avere finestre apribili, la possibilità per gli occupanti di regolare localmente aria e temperatura, e opzioni flessibili ad esempio per la posizione seduti o in piedi durante il lavoro
ACCESSO ALLA NATURA
L’obiettivo di questo imperativo è offrire agli occupanti la possibilità di connettersi direttamente alla natura, così come poter valutare se le condizioni ambientali interne sono effettivamente eccellenti. In particolare:
• Tutti i progetti devono creare oppor-
tunità continue per frequenti e sufficienti interazioni tra uomo e natura, sia all’interno che all’esterno dell’edificio
• Inoltre, una volta che l’edificio è occupato, è richiesto agli abitanti di rispondere a un questionario che affronti i vantaggi del progetto per quanto riguarda la salute, i benefici della luce diurna, dell’aria fresca e pulita, dell’accesso alla natura Nella logica di valutazione e certificazione che Lbc basa su prestazioni reali (monitorate per almeno 12 mesi dopo l’inizio dell’occupazione dell’edificio) anche quest’ultimo requisito è particolarmente importante, perché un attivo coinvolgimento degli utenti e il riscontro sul loro grado di soddisfazione può davvero determinare se le strategie progettuali si siano rivelate efficaci, o per contro se siano necessarie azioni correttive. Un approccio alla soddisfazione del cliente purtroppo ancora largamente assente nel panorama immobiliare italiano. Per maggiori informazioni:
info@living-future.eu di Carlo Battisti Laurea in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano ed esperienza di circa vent’anni in imprese di costruzioni. Master di secondo livello in Gestione aziendale e sviluppo organizzativo presso Mip, Business School del Politecnico di Milano. Professionista accreditato Leed e Well, Project manager certificato Ipma. Professionista accreditato Living Future, Reset e Gbc Italia. Usgbc Faculty e Well Faculty. Dal 2019 è presidente di Living Future Europe. www. living-future.eu
157 Febbraio 2023 YOU TRADE
Imperativo 10. Prestazioni interne salubri
Imperativo 11. Accesso alla Natura (International Living Future Institute)
AUTOMAZIONE VANTAGGIOSA (SE NON È CATASTROFE)
La via alla house automation non è soltanto quella domestica. Il digitale applicato a un edificio non un’esclusiva delle singole unità abitative e neppure dei condomini. Al contrario, l’automazione degli edifici ha una alta incidenza nelle aree commerciali o pubbliche. A cominciare dalla regolazione della temperatura e delle luci: una razionalizzazione, per esempio illuminazione che si spegne in automatico quando non c’è nessuno, consente di far risparmiare migliaia di euro e di ammortizzare l’investimento in rete e lampadine smart in poco tempo. A patto di non sbagliare. Perché, è giusto dirlo, domotica e home automation, così come il digitale applicato a spazi pubblici, funzionano bene a patto di fare le cose giuste che, in questo caso, si traduce nel coordinare software e hardware. È quanto avvenuto, per esempio, qualche mese fa a diversi utenti di Google Home, che non sono stati in grado di controllare le loro luci smart utilizzando i comandi dell’assistente vocale del colosso di Mountain View. Ed è la spesso complicata gestione del software, con le sue incompatibilità, uno dei motivi che ha indotto le maggiori aziende a mettersi d’accordo sullo standard Matter (vedi YouTrade di marzo 2022). Un esempio di quello che non bisogna fare e dei pericoli di una cattiva implementazione della automation lo offre la Minnechaug Regional High School, un istituto scolastico del Massachusetts. Da oltre un anno la scuola ha le luci accese giorno e notte. Ed è un problema, perché si tratta di un grande edificio, che è illuminato con 7 mila lampadine. Anche se negli Stati Uniti (vedi aria condizionata) lo spreco di energia è un’abitudine, migliaia di lampadine accese 24 ore si traducono in un consumo che incide parecchio sui costi, senza contare che si riduce in modo drastico la durata di vita delle lampadine. Tutta colpa di un software per la gestione dei consumi (ironia della sorte) installato il 24 agosto 2021. Il danno è quantificato in migliaia di dollari al mese. E si tratta, secondo i dirigenti scolastici, di una spesa contenuta grazie all’adozione di lampadine fluorescenti e Led ad alta efficienza. In ogni caso, dove è stato possibile, le lampadine accese sono state svitate e tolte dall’alloggiamento. Il software di gestione, in compenso, continua ostinatamente a non far spegnere nessuna luce. Tranne quella dell’intelligenza.
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di Giuseppe Rossi house
digital HOME
AUTOMATION
AZIENDE IN CAMPO PER L’ARIA PULITA
La qualità di ciò che si respira tra le mura domestiche è sempre più importante per i consumatori. Così le imprese affollano gli scaffali con dispositivi in grado di misurare la presenza di inquinanti. E ora arriva anche il colosso Ikea
Aria pulita a casa grazie ai nuovi materiali per eliminare i pericolosi Voc. Già, ma poi come si controlla il risultato? Con la tecnologia. La qualità dell’aria è una delle nicchie di mercato che sembra interessare i consumatori. Perché il concetto è ormai chiaro: i composti chimici volatici di vario genere
sono pericolosi per la salute. Un problema aggravato dal fatto che a casa l’aria è spesso viziata e i Voc evaporano nell’aria anche a temperatura ambiente. Queste sotanze sono presenti in molti prodotti di uso quotidiano e in molti materiali da costruzione di vecchia generazione. Per esempio, possono essere generati da prodotti delle industrie chimiche, come solventi oppure gli alcool. Tra l’altro, sono anche la causa della Building Related Illness, la Sindrome da Edificio Malato, un malanno specifico provocato dalla cattiva qualità dell’aria.
Così le aziende hi-tech si adeguano. Per questo sono comparsi in vendita numerosi dispositivi che tengono d’occhio la purezza di ciò che si respira tra le mura domestiche. La scelta è davvero ampia: per esempio, il sensore di Aqara, un altro di Amazon collegabile con lo speaker Alexa, il dispositivo Eve Room di Eve System o il rilevatore di monossido di carbonio di Netatmo, fino a prodotti di fascia alta come il View Plus di Airthings che monitora anche Co2, radon e pressione dell’aria.
Ultima a entrare sul mercato, ma con una forza data dai numeri alle spalle è il colosso dell’arredamento Ikea. L’azienda svedese ha da tempo in catalogo un tavolino che è anche un purificatore d’ aria, ma ora ha presentato un prodotto che permette di valutare la purezza pulita quell’aria. Si chiama Vindstyrka ed è un sensore intelligente che misura i livelli di particolato (quelli inferiori a 2,5 micrometri), l’umidità, la temperatura e il carico di inquinanti gassosi presenti nella stanza. Tra l’altro può anche scoprire quanto sono salutari le abitudini di pulizia e culinarie. I dati si possono leggere direttamente sullo schermo incorporato, ma si può anche collegare all’hub Dirigera che consente di controllare gli stessi valori direttamente dall’app Ikea Home Smart (gratis per iPhone e Android), ma si integra anche nelle automazioni di casa.
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digital house Voc
di Stefano Lavori
UN MICRO SENSORE PER LA QUALITÀ DELL’ARIA
Un micro sensore per avere aria pulita in casa. Negli ambienti chiusi, dove si passa il 90% del loro tempo, hanno un’aria interna da tre a cinque volte più inquinata di quella esterna, anche a causa delle polveri sottili. Le Pm2,5 sono particelle solide e liquide di dimensioni inferiori a 2,5 micron e, se inalate, causano gravi problemi di salute. Per migliorare la situazione arriva il sensore di qualità dell’aria Pm2,5 più piccolo al mondo, in grado di fornire dati precisi e fruibili. Si tratta di Bmv080 Bosch Sensortec, che misura solo 4,2 x 3,5 x 3 millimetri cubi, un volume più piccolo di oltre 450 volte rispetto a qualsiasi altro dispositivo analogo presente sul mercato. È privo di ventole e il suo funzionamento silenzioso non disturba i residenti, non richiede manutenzione ed è facilmente integrabile nei sistemi smart home e smart building ultra compatti basati su IoT per fornire notifiche sulla qualità dell’aria. Per intervenire, l’utente o il sistema di automazione domestica possono arieggiare accendendo un ventilatore o un filtro per l’aria.
BANDA LARGHISSIMA A 50 GBPS
Arrivano i collegamenti a banda ultra-ultra lar-
HIGH TECH
ga. Open Fiber ha annunciato un incremento di velocità con i test per il servizio 50G-Pon, ovvero una connessione in grado di raggiungere i 50 Gbps, che si abbina al progetto Open Fiber Green, che punta alla sostenibilità energetica, già partito nel Lazio, con il primo impianto fotovoltaico che produce energia elettrica verde al servizio del sito tecnologico. Intanto, Tim ha avviato i test della tecnologia 25GS-Pon, che permette di raggiungere i 25 Gbps in download e upload (connessione simmetrica).
PMI, AUMENTA LA DIGITALIZZAZIONE
Nel 2022 il 69,9% delle piccole e medie imprese italiane ha avviato almeno quattro attività digitali su 12, più della media Ue. Eppure il ritardo italiano nell’hi-tech permane: mancano specialisti e competenze per sicurezza informatica avanzata ed e-commerce. In definitiva, le piccole e medie aziende italiane hanno ancora un gap con quelle europeo sul fronte della digital transformation. Il dato emerge dal report dell’Istat Imprese e Ict 2022, secondo cui le aziende dovranno concentrarsi gli investimenti per recuperare competitività e per avviare nuovi business. Un miglioramento rispetto al passato, però, c’è. È aumentato il numero di aziende dotate di strumenti digitali e di soluzioni di cybersecurity (dal 34,4% nel 2019 al 48,3%), anche per gestire il ricorso allo smart working.
RICARICA FRANCESE PER LE AUTO ELETTRICHE
Le auto elettriche non decollano anche a causa della mancanza di colonnine di ricarica. Per
questo la francese Electra ha annunciato che installerà, entro tre anni, 3mila punti di ricarica ultra-veloce in tutta Italia, per fare il pieno alla batteria in 15-30 minuti. La ricarica si prenoterà via app, per evitare code. Entro il 2030, secondo l’azienda, i punti di ricarica ultra-veloce saliranno a 8 mila.
Davvero si arriverà nel 2050 con una circolazione affidata solo ad auto elettriche. Difficile. Secondo un rapporto di Autopromotec, tra 27 anni solo il 28% del parco circolante sarà composto da elettriche e ibride plug-in, anche se l’elettrico sarà già da anni la motorizzazione più venduta. Nel 2050, secondo le previsioni del rapporto presentato Osservatorio Autopromotec, con la collaborazione di Bloomberg New Energy Finance, Goldman Sachs e del Gruppo Wood Mackenzie, sarà ancora il motore a combustione interna a farla da padrone. Allora il parco auto circolante nel mondo sarà composto ancora dal 67% di auto a benzina, diesel o ibride, mentre elettriche e ibride plugin avranno una quota del 28%. Il restante 5% sarà composto da auto a Gpl o con altri tipi di alimentazioni, come l’idrogeno.
YOU TRADE Febbraio 2023
2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
[ I B ILANCI DELLE COSTRUZIONI ] SUPPLEMENTO A YOUTRADE N.135 L’ANALISI DEI CONTI DI
IMPRESE
915 distributori 234 imprese di costruzioni 702 produttori 263 società di progettazione 92 gestione immobiliare 8 gdo/gds Poste Italiane SpA –Sped. In a.p. D.L. 353/2003 conv. In L. 46/2004, art. 1, c. 1 –DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl –Viale Monte Ceneri 60 –20155 Milano ACQUISTA LA TUA COPIA ONLINE
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