Notizie dall'Alta Val d'Isarco
Il Biglietti sostitutivo degli auguri di Buon Anno Un Natale con “la” Luce Siamo a metà novembre e mi è stato chiesto di scrivere alcune brevi riflessioni “visto che quest’anno il Natale sarà un po’ particolare a causa della pandemia”. A un mese e mezzo dal Natale con lo sguardo del cuore provo ad andare alla notte del 24 dicembre 2020 e la prima cosa che “vedo” me la dona un testo del profeta Isaia al capitolo 9 che scrive: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”. Ecco allora che vedo donne, uomini, bambini, giovani, anziani, in cammino verso la grande Luce che è quella che Gesù è venuto ad accendere in tutti cuori, una luce certamente meno abbagliante delle tante luci che solitamente nel mese di dicembre ci distraggono con le loro illusioni. Innanzitutto si parla di un popolo e quindi persone che provano a stare insieme senza distinzioni, senza esclusioni, senza chiusure, forse questo tempo di restrizioni ce lo ha fatto capire e imparare. Vedo poi questo camminare che non ha nulla a che fare con il correre e nemmeno con gli assembramenti, quando si è nelle tenebre si cammina passo dopo passo per evitare di inciampare in qualche ostacolo e cascare, ma lo si fa insieme aiutandosi. Tutto questo ha una meta: una “grande luce”. È “grande” perchè è la Luce della semplicità che dona sempre il suo calore; è la Luce che illumina senza chiasso nel silenzio del suo donarsi; è la Luce che non abbandona mai e resta sempre accesa perchè eterna; è la Luce che non disturba mai e accoglie sempre; è la Luce che c’è sempre anche se non sempre la vedo perchè non è appariscente per lasciare la libertà di guardarla. Infine guardo ancora ed ecco che “vedo” persone semplici, un po’ rozze, con occhi affaticati, il vangelo li chiama pastori. Essi vegliavano - ricorda il vangelo di Luca al capitolo 2 - così come tante persone che tra le fatiche e insicurezze del loro lavoro in questi tempi vegliano e ci provano anche nella notte e sono davvero tanti. Ai pastori allora così come a tutti noi oggi gli angeli ripetono: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”. Si, che egli ama… non ha amato, non amerà, ma ama oggi e così ogni giorno e questo dona pace, una pace che nasce dallo sguardo verso il cielo e la sua “grande luce”. Questo è l’augurio che faccio a tutti noi: che sappiamo “rinascere” sempre come popolo in cammino con la certezza della Luce dell’amore di Dio che nessun virus può intaccare!
Don Giorgio
Una vista di un dettaglio di Vipiteno, opera dell’artista Jakob Haller, recentemente scomparso. Il nuovo biglietto sostitutivo degli auguri di Buon Anno è stato introdotto a Vipiteno nella prima metà del 19° secolo. Il gesto, allora usuale, di portare a ciascuno personalmente o per mezzo di un domestico gli auguri di Buon Anno, aveva raggiunto un livello intollerabile. Si doveva farla finita con le seccanti visite per l’augurio di un Buon Anno e contemporaneamente migliorare la disponibilità del fondo per i poveri. Per tale motivo i biglietti sostitutivi degli auguri di Buon Anno sono stati introdotti, per così dire, quali scuse per non aver portato personalmente gli auguri. Già allora il ricavato della vendita era stato destinato al fondo per i poveri. La Città di Vipiteno ha ripreso l’uso nel 1983. Quest’anno è stata scelta un’opera di Jakob Haller recentemente scomparso. Il dipinto in acrilico su tela, che Jakob Haller ha dipinto nel 2007 per la nonna come regalo di Natale, mostra il Vicolo delle Rondini di Vipiteno con la Torre Dodici sullo sfondo, illuminata dal sole serale. Jakob Haller è nato a Vipiteno il 14 luglio 1987 come secondo di quattro figli e vi ha trascorso l’infanzia e la gioventù. Dopo la maturità scientifica a Vipiteno, ha studiato filosofia, sociologia ed educazione artistica a Monaco di Baviera, laureandosi nel 2012. Dal 2014 ha vissuto a Bressanone. Soprattutto durante gli studi - sporadicamente anche dopo – ha speri-
mentato diverse tecniche artistiche, tra cui il disegno a matita e a carboncino, la tempera, l’acrilico e l’olio, oltre a diverse tecniche di stampa, e modellando l’argilla. Oltre a brevi fumetti e novelle grafiche si è dedicato anche alla grafica al computer, progettando con passione giochi di carte e da tavolo e
giochi grafici per computer. Jakob Haller è deceduto il 15 febbraio 2020, la giustizia e l’apertura verso i deboli e gli svantaggiati erano importanti per lui. Il ricavato dalla vendita delle stampe, con la firma originale dell’artista, viene donato, in parti uguali, alla Caritas parrocchiale in lingua tedesca e italiana e alla “Vinzenzverein” di Vipiteno, che con le offerte ottenute sostengono progetti sociali. La stampa limitata è disponibile presso la Raiffeisenkasse Wipptal al prezzo di 30 euro. cm