IL DEFICIT DELL ATTENZIONE

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CORSO TRIENNALE DI TUINÀ

Scuola di Agopuntura Tradizionale della città di Firenze

TESI

Relatrice:

IL DEFICIT DELL’ATTENZIONE

/ADHD

Cordelia Migliorini

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ADD
Tra medicina occidentale e medicina tradizionale cinese
Candidata: Prof.ssa Susanna Taccola
2 INDICE Ringraziamenti .p. 4 Prefazione…………………………………………………………………….p. 5 CAP. I 1. La medicina occidentale vs la Medicina tradizionale cinese .p. 7 2. Il contesto attuale………………………………………………p. 14 3 Microcosmo e Macrocosmo p. 18 4. I principali disturbi dell’apprendimento………………………. p. 20 CAP. II. 1. COS’E’ L’ADD O L’ADHD……………………………………p. 24 2. I dati epidemiologici…………………………………………….p. 25 3. Gli studiosi………………………………………………………p. 27 4. Classificazione occidentale: il DSM…………………………….p. 31 5. La ricerca: i nuovi strumenti diagnostici, possibilità e limiti……p. 34 6. Le cause………………………………………………………… p. 41 7. Il disturbo: le scansioni cerebrali………………………………..p. 42 8. I sintomi: la chimica del cervello e le funzioni esecutive……….p. 43 9. Quadro di sintesi…………………………………………………p. 48 CAP. III 1. I trattamenti oggi utilizzati e il metodo Davis………………….p. 49 CAP IV 1. Come integrare con la Medicina Tradizionale Cinese ..p. 54 2. La malattia in MTC: Il punto di vista energetico……………….p. 56 3. I grandi vuoti e i pieni ..p. 57 4. Precedenti esperienze di trattamento dell’ADD con l’agopuntura .p. 59 a. uno studio turco ed alcuni studi cinesi..……………………...p. 59 b La proposta di Rosa Brotzu…. sull’ ADD p. 60 d. Jeffrey Yuen e le difficoltà di apprendimento……………….p. 60 e. La proposta di Julien Scott su l’ADD ..p. 61

. LA MIA IPOTESI TRA STUDI ED ESPERIENZA SULL’ADD

deficit di qi di milza, il deficit di jing e di yin del rene e vuoto di yin del cuore per le difficoltà di attenzione,

e memoria.

p. 62

calore vuoto del cuore per l’iperattività p. 67

deficit dei midolli, del di jing del rene, della Vescica Biliare

del Dumai per le disarmonie nello sviluppo cerebrale

p. 69

Il vuoto dell’intestino tenue per le difficoltà di inibizione e selezione degli stimoli p. 72

vuoto di yin di fegato e di Qi di milza nelle difficoltà di organizzazione e di pianificazione

Il pieno di yang di fegato e vuoto del Ministro del Cuore per per la dis regolazione emotiva ed il mancato controllo degli impulsi

VI 1. Il massaggio Tuinà

Il con tatto e la propriocezione

Le manovre per riequilibrare lo yin e lo yang

meridiani e i punti che possono aiutare l

Una ipotesi di protocollo per il massaggio

Una proposta di con tatto tra pari per le ultime classi della scuola elementare

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....p. 76

..p. 77

.p. 80

..p. 81

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3 CAP V
1. Il
concentrazione
……………………………………
2 Il
3. Il
e
…………
4.
5. Il
p.
6.
……………………………………………………...p.
CAP.
……………………………………………
2.
…………………………………
3.
……………………
4. I
’ADHD………………
5.
……………………….p. 82 6.
……………………………………………p.
Conclusioni……………………………………………………………………p. 87 Bibliografia……………………………………………………………………p. 89

Ringrazio tutti gli insegnanti della Scuola per questo percorso affascinante che mi ha arricchito il fisico e l’anima. Non li nomino uno, per uno, ma ognuno di loro ha lasciato una traccia indelebile e mi ha permesso di scoprire un mondo finora, per me, sconosciuto.

Un grazie particolare alla mia insegnante di Tuinà, professoressa Susanna Taccola, mia relatrice per questa tesi, per la sua disponibilità, dedizione e competenza anche nel campo pediatrico, fondamentale per questo lavoro.

Ringrazio anche la Scuola, in particolare Il Dott. Franco Cracolici e la Dott.ssa Lucilla Cracolici che con dedizione e sacrificio, continuano l’opera dei genitori e con il loro quotidiano lavoro offrono a tutti noi, alla città di Firenze e alla Toscana tutta, questa grande possibilità di crescita individuale e sociale.

4 RINGRAZIAMENTI

Mi occupo, ormai da molti anni, come pedagogista, di disturbi dell’apprendimento. Non è stato semplice cercare metodi o modalità che potessero far convergere, come diceva Jerome Bruner, le strutture cognitive di ciascuno bambino con difficoltà con le strutture delle discipline scolastiche con cui tutti dobbiamo fare i conti.

La preparazione universitaria, sebbene recente, non era sufficiente; la bibliografia in Italia, curata da poche case editrici forniva alcune informazioni teoriche, ma lasciava scoperto il piano pratico e metodologico che, dal punto di vista professionale, era il più necessario.

Sono partita per l’America dove ho conosciuto il metodo Davis e poi ho continuato gli studi in Gran Bretagna, paesi che, per motivi, anche di lingua, erano più avanti del nostro nella correzione della dislessia e di altri problemi di apprendimento. Ho effettuato la specializzazione come mentore e come presentatrice delle strategie Davis in Olanda.

Ho tradotto diversi libri di Davis ed altri autori di lingua inglese per avere una preparazione ancora più completa.

Questi studi mi hanno permesso di avere strumenti concreti per operare con i bambini specialmente sull’attenzione, sulla memoria a breve termine e a lungo termine con soddisfacenti risultati sull’apprendimento. Moltissimi bambini hanno potuto imparare a leggere e a scrivere e a partecipare alle attività di classe come tutti gli altri, nonostante le loro certificazioni di disabilità.

Dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia, disprassia potevano essere affrontate e corrette, ma solo in parte era affrontabile il deficit di attenzione: ADHD o ADD a seconda della presenza o meno dell’iperattività.

Questo disturbo era sempre presente in tutti i bambini, associato o di base per tutti gli altri, con vari livelli di gravità e con sintomi più o meno accentuati nelle varie aree. Il metodo Davis mi aveva insegnato anche ad intervenire su questo campo, anche qui gli strumenti erano validi, ma purtroppo, non sempre efficaci.

5 PREFAZIONE

In campo medico e per i casi più gravi, una delle soluzioni erano e sono i farmaci. Il mio orientamento olistico e naturalistico mi ha spinto verso la Medicina Cinese, soprattutto per la mia salute, poiché se non si sta bene, non possiamo dare niente agli altri, ma anche per trovare un modo per aiutare questi ragazzi a controllare i sintomi più deleteri dell’ADHD o ADD valorizzando così le loro potenzialità ed i loro punti di forza.

Considero questa tesi sull’ADD o ADHD un punto di partenza e non di arrivo. Voglio continuare a studiare in questo campo. La mancanza di bibliografia sullo specifico argomento ha reso preziosi tutti i consigli, suggerimenti, proposte e insegnamenti di tutti i docenti della scuola, che ringrazio di cuore.

Questa tesi sarà una tesi comparativa tra la posizione della medicina allopatica e quella della medicina cinese in relazione al deficit di attenzione indicato con la sigla ADD (o ADHD se comprende anche il sintomo della iperattività). Il mio intento è quello di riuscire a dimostrare l’importanza del contributo di integrazione tra le diverse posizioni che sono allo stesso tempo culturali, storiche e sociali, oltre che determinate da paradigmi diversi di interpretazione della realtà.

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1. MEDICINA OCCIDENTALE VS MEDICINA TRADIZIONALE CINESE.

Confrontare due medicine significa soprattutto confrontare due culture e, se possibile, riuscire a capire come ciascuna di esse vede il mondo e secondo quale paradigma interpreta la realtà del proprio mondo. Solo dopo questa riflessione si può passare al confronto dell’efficacia, ammesso e non concesso che, in fondo, sia possibile. Perché, se è vero che ciascuna è un’interpretazione, forse, alla fine, l’unica via possibile sarà quella di cogliere gli aspetti migliori di ciascuna, per arrivare ad una integrazione che è qualcosa di più di una semplice somma. Nel mondo occidentale, quando parliamo di medicina, abbiamo la tendenza a pensare che esista una sola ed unica medicina, giusta, razionale e scientifica, che è appunto la nostra. È doveroso, nell’affrontare questo lavoro, superare questa posizione cercando di essere più obiettivi possibile per cogliere le luci e le ombre delle due diverse prospettive.

La Medicina occidentale convenzionale si è storicamente imperniata sul paradigma biomedico individuale Esso considera la malattia fisica un evento individuale, la attribuisce a cause biologiche e mira a curare la parte di corpo ammalata. Si basa sullo studio oggettivo (perciò sempre verificabile) delle cause delle malattie e dei sintomi di queste, sempre riferibili a processi logici in qualche modo controllabili nel loro divenire e nel loro manifestarsi attraverso esami diagnostici attualmente sempre più sofisticati. Ripercorriamo quindi la sua evoluzione storica.

All’inizio del XIX secolo, i trattamenti medici tradizionali erano incentrati più sul trattamento dei sintomi che sulla comprensione e sul trattamento della malattia reale. Invece di comprendere la causa dei sintomi, la medicina, in genere, ha cercato di contrastare isintomi. L'efficacia terapeutica, così intesa, è il frutto specifico e peculiare della nostra cultura occidentale. Rappresenta l'eredità di una concezione filosofica, riduzionistica e dicotomica, dell'essere umano, elaborata da Cartesio nel '600, secolo

7 CAPITOLO I

in cui si assiste, in Europa, alla nascita della scienza moderna e al diffondersi di un nuovo metodo quantitativo, chepone l'attenzionesugli aspetti “misurabili” della realtà, cioè formulabili in termini matematici, tralasciando invece gli aspetti qualitativi. Da questo momento in poi, infatti, il corpo diventa una macchina da riparare e, perdendo la sua unità originaria, si frammenta in tanti pezzi. La concezione della malattia viene intesasolo comepatologiaodisfunzioneorganica. Daquesto puntodi vistaladiagnosi biomedica è riduttiva, in quanto si limita alla patologia, all'interpretazione di uno stato fisiologico, ad un insieme di sintomi. La medicina occidentale concepisce il corpo come una macchina biologica complessa.

Tale visione dicotomica si riflette successivamente nel paradigma positivista che ha dominato le scienze fisiche e sociali negli ultimi secoli, permettendo un indubbio sviluppo nel campo della tecnologia e nella sua applicazione in ambito medico. La medicina occidentale può contare infatti oggi su una diagnostica molto potente diventata negli anni sempre più specializzata e sofisticata.

La scienza positivistica, così come viene popolarmente percepita in virtù delle conquiste tecnologiche, nel mondo scientifico occidentale ha conquistato una posizione dominante come unica legittimata interprete della natura

Il pensiero scientifico per la medicina occidentale, è la forma adeguata del pensiero, caratterizzata dal primato della realtà. La scienza guarda la realtà spezzettandola, le cose sono viste in modo particolare (parziale) e tutto ciò va bene perché funziona, ossia perché è strumento di conoscenza che è in grado di dare dei risultati pratici. Scienza e tecnica infatti sono due facce della stessa medaglia ed è appunto la parte pratica a dare valore alla scienza come una conoscenza rivolta all’azione, al cambiamento.

Il corpo è visto come una macchina ossia come una realtà composta, un insieme di parti connesse che vanno studiate singolarmente. La somma dei meccanismi crea un’unità delle parti. La tecnica accompagna i concetti, l’accertamento è analitico e segue un protocollo.

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La frammentazione della conoscenza medica, se da un lato favorisce l’analisi e una conoscenza più approfondita del singolo problema, spesso comporta un’incapacità di sintesi quando coesistono problematiche attinenti a specializzazioni diverse. Le stesse cause che in una persona hanno determinato un sintomo, in un’altra persona possono dare un sintomo totalmente differente. Questo avviene poiché cambia l’insieme delle caratteristiche fisiche, biochimiche, psicologiche, immunologiche ed ambientali del soggetto. La frammentazione della conoscenza medica, la sua “specializzazione” finisce quindi per essere davvero un limite.

“La verità è che non esiste una sola ed unica medicina” , portatrice di verità assolute, ma una molteplicità di medicine, ciascuna delle quali è incapsulata in specifici contesti storici, sociali e culturali. I concetti di salute e malattia vanno quindi, a loro volta, ripensati in relazione al contesto socio-culturale di riferimento, rendendo particolarmente difficile, o addirittura impossibile, la formulazione di una definizione universalmente valida. Ciò significa che ogni società opera una diversa interpretazione della malattia e delle sue cause, elaborando saperi e pratiche specifiche con lo scopo di prevenire la malattia, curare, ristabilire e mantenere il pregresso stato di salute. Allo stesso modo ogni individuo percepisce, interpreta e affronta la malattia in modi strettamente connessi al proprio vissuto e al proprio ambiente socio-culturale.” Per la medicina cinese, la realtà è il frutto dell’azione di due forze ed è composta da due sostanze: lo Yin e lo Yang. Il concetto di yin e yang rappresenta le due forze opposte che scaturiscono dalla nascita del caos, dall’origine dello spazio e del tempo. Il concetto di yin prende la connotazione di struttura, il concetto di yang quello di funzione. Entrambe sono necessarie. Se una delle due manca, non c’è vita. Nessuno potrebbe mai vivere senza queste coppie.

I problemi di salute sono espressione di un malfunzionamento del motore della vita che è lo Yin Yang. Ossia il reciproco fluire, o mutare, dello Yin nello Yang e dello Yang nello Yin.

Il medico, dunque, cercherà di ripristinare il processo di trasformazione, noto come Yin Yang, rimettendo in movimento le sostanze e le forze che essi rappresentano.

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La medicina tradizionale cinese tende a diagnosticare ed eliminare ogni disequilibrio psico-fisico e sociale dell’individuo. Di conseguenza, l’evento patologico verrà affrontato in modo più complesso ed articolato, considerando la dinamica di interazione tra la persona e il contesto socio culturale nel quale essa vive e si muove. La condivisione del modo di percepire il mondo tra medico, terapeuta e guaritore al tempo stesso, e malato, l’empatia profonda tra i due soggetti che condividono lo stesso immaginario e la stessa visione socio culturale della malattia, assumono quindi una rilevanza fondamentale nel trattamento e nell’efficacia della cura tradizionale. Dunque un approccio olistico, integrale, che pone al centro dell’intervento la condizione complessiva del malato e la sua situazione esistenziale ed ambientale. L’uomo diviene qualcosa in più che la semplice somma algebrica delle singole parti che compongono il suo corpo. Egli è corpo, coscienza, personalità, cultura. Nella sua essenza diventa unico e irripetibile. La medicina tradizionale cinese è stata la prima a comprendere e teorizzare un modello di benessere basato su un equilibrio ecologico.

Questi sistema, insieme ad altri, dapprima chiamati primitivi, prescientifici o non scientifici, nel 1976 vennero definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come «la somma di conoscenze, competenze e pratiche basate su teorie, credenze ed esperienze indigene di diverse culture, siano esse spiegabili o meno, utilizzate per il mantenimento della salute, così come nella prevenzione, diagnosi, cura o miglioramento di malattie fisiche e mentali» (OMS, 2000) ricevendo quindi un primo riconoscimento a livello internazionale.

La medicina cinese (o anche Medicina Tradizionale Cinese) affonda le sue radici più antiche nelle tradizioni sciamaniche esistenti in Cina circa 5000 anni fa e si sviluppa lungo un percorso che, passando per l’Accademia Imperiale, arriva fino ai giorni nostri validata da millenni di esperienza, studio e continua verifica. Studiare i fondamenti di medicina tradizionale cinese oggi significa scoprire una visione olistica dell’Uomo e dell’Universo che regge il confronto con la scienza

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moderna, confermandosi negli studi scientifici pubblicati da autorevoli riviste internazionali: tradizione e saggezza, modernità ed efficacia hanno trovato il loro equilibrio in questa scienza profondamente filosofica ma mai religiosa. Essa considera l’essere umano come un’inscindibile unità di elementi materiali (es. tessuti ed organi) e di elementi immateriali (energie). Il concetto di energia presente in una struttura vivente è l’aspetto più interessante e sviluppato del pensiero medico e filosofico cinese. Il Qi entra nel nostro corpo attraverso i cibi e le bevande (Qi post natale) ed attraverso il respiro (Qi del Cielo anteriore) e si trasforma in aspetti materiali (sangue e liquidi organici) ed immateriali (l’energia del nostro organismo non visibile se non per i suoi effetti stimolanti tutte le funzioni del nostro corpo).

Come relaziona il Dottor Flavio Fenoglio, Consulente MTC per l’Istituto Scientifico dei Tumori di Genova, (1) “questo antico sapere è stato dimostrato recentemente dalle ricerche della Biochimica moderna e trova una plausibile corrispondenza ad esempio nel ciclo di Krebs, che nel mitocondrio produce il fabbisogno energetico per l’attività umana e la riproduzione cellulare a partire da ossigeno e glucosio. Ciò avviene per ogni singola cellula del nostro organismo, con il risultato di generare un ampio campo energetico, di cui è possibile rilevare l’esistenza in valutazioni strumentali di uso comune, quali la termografia o l’elettrocardiogramma, l’elettroencefalogramma, l’elettromiografia etc. Una caratteristica di un quantum energetico in un sistema ad alta conducibilità quale è il corpo umano, con elevate quantità di acqua e di elementi ionici e di forma allungata (tronco ed arti) è la necessità di polarizzarsi ed orientarsi in un sistema di flussi tra le zone con diverso gradiente” . Con metodiche di ricerca a noi sconosciute, nei tempi antichi, in Cina, sono state identificate e descritte, all’interno del corpo umano, oltre che le strutture anatomiche organiche anche le linee di scorrimento di tali energie, chiamate Canali o Meridiani e le loro zone di comunicazione con l’esterno, chiamate Ago punti. (1)F. Fenoglio, articolo del 2020

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Recenti ricerche scientifiche hanno evidenziato una distinta diffusione lineare del tracciante radioattivo iniettato in un punto di agopuntura, con una precisa corrispondenza con il tracciato del meridiano corrispondente. Altre osservazioni hanno rilevato la presenza di variazioni della differenza di potenziale elettrico con notevole riduzione della resistenza elettrica cutanea, in limitatissime aree cutanee che corrispondono, con precisione, ai punti di agopuntura descritti dai Cinesi. La Medicina tradizionale cinese, attraverso una dettagliata anamnesi e l’osservazione del corpo e di microsistemi, identifica i disturbi della circolazione dell’energia nell’individuo effettuando una vera e propria diagnosi di squilibrio.”

Sotto la spinta di fattori patogeni, che possono essere interni (emozioni o pensieri) o esterni (i sei eccessi climatici) o altri fattori (eccessi o traumi) si struttura nel corpo un disequilibrio bioelettrico. Naturalmente la malattia si genera se dentro di noi c’è una carenza. Come dice il Neijing : 1. La malattia è il prodotto di una interazione 2. La risposta è individuale e l’assetto interno è decisivo.

Ecco perché la medicina cinese è una straordinaria opportunità di prevenzione. Lavorando sulla consapevolezza delle cause e della reazione del nostro corpo alle cause non solo va ad equilibrare il flusso energetico ma diventa un’altra stupenda occasione di crescita spirituale.

Proseguendo questo ragionamento possiamo affermare che mentre lo sguardo medico “occidentale” è particolarmente attento allo studio del particolare, quello cinese, essendo fondato sulle “relazioni”, coglie maggiormente il senso di unità dell’individuo.

Il prof. Paolo Mantegazza, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano scrisse in occasione della pubblicazione del primo Trattato di Agopuntura e Medicina Cinese pubblicato in Italia a partire dal 2007: «Il mondo medico occidentale sta lentamente comprendendo che, da almeno due millenni, esiste un metodo di interpretare la malattia, di prevenirla e di curarla che è stato ed è tuttora utilizzato da una quota rilevante dell’intera popolazione mondiale in Cina e in Estremo

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Oriente. Cercare di conoscerlo, allo scopo di utilizzarne gli aspetti positivi, riducendone i potenziali rischi, è l’atteggiamento più ragionevole che qualsiasi studioso dovrebbe avere.»

Per concludere riporto la dichiarazione del Dott. Lucio Sotte, medico, agopuntore e cultore della medicina cinese “Avendo studiato e conosciuto entrambe queste medicine sono convinto che la loro differenza di visuale non solo non ne escluda un uso integrato, ma anzi lo solleciti perché le “ottiche” che le sottendono non solo non si oppongono, ma sono tra loro estremamente sinergiche” .

(2) Prefazione del Prof. Paolo Mantegazza al Trattato di Agopuntura e MTC Utet

(3). L. Sotte, Prefazione del Prof. Paolo Mantegazza al Trattato di Agopuntura e MTC Utet

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Siamo negli anni venti del duemila: un secolo di trasformazioni e cambiamenti, ma soprattutto di grande sfruttamento delle risorse naturali già cominciato nei secoli precedenti, a tal punto che oggi l’intero sistema sta collassando e mette a rischio la stessa vita del genere umano e del suo ecosistema.

A causa dell’innalzamento della temperatura i ghiacci si stanno sciogliendo ed i mari si stanno innalzando e stanno per sommergere estensioni enormi di terre abitate.

Il pianeta terra è sottoposto a livelli di inquinamento come mai nella sua storia, l’aria è piena di pulviscolo residuo delle indiscriminate lavorazioni industriali, nell’acqua sono disciolte quantità enormi di polifosfati che non si degradano e avvelenano la fauna ittica ed i nostri organismi perché dobbiamo bere e l’acqua è indispensabile per la nostra vita. Questi polifosfati non sono neutri ma interferiscono con la vita degli organismi generando trasformazioni non naturali.

L’enorme sviluppo dei sistemi di comunicazione in questi ultimi decenni, specialmente quelli di ultima generazione e di quelli che si avvalgono di tecnologie come il 5 G (cellulari, ripetitori, tablet, antenne, satelliti, ecc.) tante volte immessi sul mercato senza adeguati studi sulla compatibilità e sugli effetti sulle persone hanno portato nell’ambiente la presenza di onde elettromagnetiche che disturbano lo sviluppo del cervello che è essenzialmente elettrico. Siamo in ogni momento della nostra vita esposti a campi elettromagnetici potenti nelle nostre case, negli ambienti di lavoro e di vita e lo sono anche i bambini piccoli a cui, addirittura, vengono dati tablet e cellulari per intrattenerli e “farli stare buoni” senza pensare che questi dispositivi eccitano i gangli del cervello a produrre dopamina con danni devastanti ed invisibili per la loro crescita.

La competitività del mondo del lavoro e la sempre maggiore specializzazione

14 2. IL CONTESTO

richiesta inducono le donne a rimandare la gravidanza dopo gli studi universitari o più tardi, dopo aver acquisito un lavoro e una stabilità economica. Questo vuol dire diminuita natalità o pensare ad una gravidanza a trenta anni circa o addirittura oltre, età in cui le energie e le capacità riproduttive sono più basse. A ciò si aggiunge anche l’infertilità maschile “da alcune statiche emerge che la conta degli spermatozoi risulta in costante decremento nell’ultimo secolo, tale dato sembra potersi ascrivere a differenti cause in radicale e continuo mutamento nel tempo, tra cui fattori ambientali come l’inquinamento. delle falde acquifere, dell’aria e l’inquinamento magnetico, costumi alimentari che introducono nella dieta quotidiana cibi industriali ricchi di conservanti e prodotti di sintesi, stili di vita che privilegiano il consumo di sostanze tossiche quali tabacco, alcool e droghe” Inoltre, l’accesso delle donne al mondo del lavoro, se da un lato, è senz’altro da considerare un traguardo importante e positivo, senz’altro necessario per la sussistenza della famiglia e la realizzazione personale, dall’altro si è tradotto molto spesso in un doppio lavoro, quello fuori e quello dentro casa, con conseguenze pesanti sull’educazione e sulla cura continua dei figli. Per riuscire a fronteggiare questo enorme carico di responsabilità, specialmente con i figli, la donna o comunque i genitori, devono destreggiarsi tra orari e affidamenti ai nonni, alla scuola, alle istituzioni… arrivando a casa la sera ormai provati dalle fatiche giornaliere e con le energie ormai al termine.

La vita frenetica degli adulti si riflette di conseguenza, nei bambini, oggi super impegnati tra scuola, doposcuola, sport, hobby vari creati dai genitori o scelti “liberamente”.

Questi bambini vivono fin da piccoli una vita accelerata, non in linea con le loro esigenze di tempi distesi, di gioco spontaneo, di osservazione e curiosità, di dialogo sereno

(4) Cracolici, Riviello, Fertilità di coppia e fecondazione assistita, Ambrosiana, 2014

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I ritmi incalzanti di vita bruciano le tappe naturali dei ritmi vitali allontanando sempre di più dalla scansione dei ritmi naturali giorno/notte e delle stagioni”.

A questo si aggiunge che i genitori, in molti casi, hanno abbandonato il loro ruolo educativo per diventare una specie di amici, confondendo e tradendo, i loro veri ed importantissimi compiti di mediazione e di traduzione dei fenomeni della realtà. La funzione materna, è indispensabile per la vita post natale e della prima infanzia, i piccoli infatti, hanno bisogno di un accudimento decisamente ampio in questa età

Per questo, lungo tutto il primo anno, ma anche per buona parte dell’infanzia, la madre gioca un ruolo predominante: nutre, si prende cura, custodisce, protegge, accarezza e interagisce con lui e crea le basi per l’interazione e le relazioni future.

Naturalmente il padre non deve essere assente. Anche la presenza costante ed amorevole del padre protegge e migliora lo sviluppo psicofisico del bambino. La responsabilità va ugualmente condivisa.

Crescendo, però, serve che il ruolo materno diminuisca e man mano cresca quello paterno, che da un lato è “l’elemento che separa la madre dal figlio, dall’altro ciò che consente ai figli di diventare grandi, di imparare a stare al mondo, ad affrontare le difficoltà, a gestire i desideri, a tirar fuori le proprie risorse” . Questo non vuol dire che entrambi non continuino ad interagire, occorre, senza dubbio, coerenza educativa tra il padre e la madre che devono essere uniti nello stabilire le regole, altrimenti l’io del ragazzo si insinua nelle discrepanze e riesce a raggirare entrambi a suo favore insinuandosi in un gioco perverso che poi si ritorce a suo danno. Questo, al momento il ragazzo non lo sa, ma lo precipita nella confusione del tutto lecito, tutto ottenibile subito e non costituisce una adeguata lezione di vita.

(5) Cracolici, Riviello, Fertilità di coppia e fecondazione assistita, Ambrosiana, 2014 (6) Articolo di pedagogia pubblicato da Uppa s.r.l. 2022

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Spesso si vedono bambini che danno ordini agli adulti che si piegano al loro volere, ai loro capricci, che chiedono giochi o ricompense continue che poi altrettanto velocemente abbandonano perché il loro interesse salta da una cosa all’altra, da un videogioco all’altro, da un programma all’altro cadendo in un vortice insidioso per lo sviluppo di determinate capacità.

La funzione essenziale del padre che dà le regole che dice “no” anche nell’adolescenza protegge il ragazzo da un oceano di libertà senza limiti che lo espone a sempre maggiori pericoli.

Occorre che le madri consentano questo spazio ai padri, uno spazio sia fisico che emotivo, perché possano conoscersi meglio ed aumenti, per il figlio, la ricchezza del mondo delle interazioni.

La nuova realtà delle madri sole, delle donne divorziate, dei padri single, dei padri divorziati, delle famiglie disgregate, impedisce l’armonica realizzazione dei due ruoli, dando invece spazio alla conflittualità e alla sofferenza dei bambini divisi e contesi, sballottati da una persona all’altra, da un week-end con la madre e uno con il padre, da rivalità genitoriali portate avanti a suon di regali e povertà affettive, emotivamente disorientati ed estremamente fragili.

Nella situazione odierna, quindi, di disinteresse e totale devastazione ambientale, figlia sia della concezione del creato asservito all’uomo, sia del positivismo relativista, che ritiene le capacità dell’intelletto infinite, questa crescita materialista si sta rivelando autodistruttrice. Diventa dunque fondamentale riportare al centro del pensiero e del nostro stile di vita, le riflessioni e le analogie tra macrocosmo e microcosmo, tipiche del pensiero tradizionale anche cinese.

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MACROCOSMO - MICROCOSMO

“Le grandi tradizioni orientali esprimono un legame micro macrocosmico:… connesso con le prime determinazioni cicliche e spazio temporali che regolano la vita dell’uomo: La ricchezza dei simboli della cosmogonia taoista è traccia visibile della coincidenza dell’ordine naturale, risanatore e vitale, tra macrocosmo e microcosmo.”

Per la medicina cinese la salute viene da sempre considerata nel complesso dei diversi sistemi che costituiscono l’essere umano. Corpo, mente ed emozioni lavorano in sinergia, influenzandosi a vicenda, in un complesso sistema di interazioni che rendono impossibile valutare uno senza coinvolgere l’altro. amento e stile di vita

Il pensiero medico cinese è basato sulla premessa che la vita accade all’interno dell’universo: in esso tutte le cose sono collegate e reciprocamente dipendenti.

All’interno dell’universolaNaturaèununico sistema,èin costantemovimentoesegue schemi ciclici che descrivono il processo di trasformazione.

L’uomo è parte della Natura, microcosmo nel macrocosmo; la Natura e il Cosmo sono regolati dalle stesse leggi che regolano la vita di ogni individuo; l’osservazione della Natura permette quindi di estrapolare leggi valide anche per l’uomo.

L’uomo fa parte di un insieme cosmico che lo supera e lo contiene, origina dalla stessa sorgente del cosmo, è composto delle stesse sostanze, è abitato dalle stesse energie, obbedisce alle stesse leggi. La medicina cinese riassume questa convinzione affermando che l’uomo è un microcosmo che abita nel macrocosmo e ne segue le regole. Questi concetti derivano dalla concezione taoista, applicata alla natura e all’uomo; essa promuove il principio che la vita deve tendere a conformarsi alle leggi naturali, affinché scaturisca quell’equilibrio che è in grado di garantire lo stato di salute. Nel momento in cui viene a mancare l’armonia all’interno dell’organismo o tra l’uomo e l’ambiente esterno, subentra la malattia. L’uomo si nutre dei frutti della (7)Cracolici, Riviello, Fertilità di coppia e fecondazione assistita, Ambrosiana, 2014

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terra e beve la sua acqua, ne respira l’aria. Preservare e prendersi cura della salute del pianeta è quindi condizione imprescindibile per il proprio benessere perché l’uomo e la terra sono uniti e in simbiosi. Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, tutto ciò che esiste obbedisce alle stesse leggi, di cui fondamentale è quella dell’analogia, e un organismo non può essere separato dall’ambiente in cui è immerso, l’uomo non è separabile dall’universo in cui vive, dal Cielo/Terra che lo costituisce Tutto è quindi collegato: il microcosmo uomo è in stretta relazione con il macrocosmo universo «l’uomo deve sempre rispondere al “cielo” e alla “terra”», perché appartiene al macrocosmo e dal rapporto armonico con questo, dipende il suo stato di salute. Ogni organo, viscere o sistema ha una sua frequenza; ma soprattutto ogni cellula, molecola e atomo ha una sua coscienza e intelligenza, un suo programma genetico ed un “programma” acquisito dall’ambiente (“cielo anteriore” e “cielo posteriore”). “L’energia è la causa di tutte le produzioni e di tutte le distruzioni.” Neijing Suwen

Il primo capitolo dello Huangdi Neijing si apre con una sorta di vero e proprio “manifesto dell’autotutela della salute”: Gli uomini del passato conoscevano il Dao: si regolavano secondo lo Yin e lo Yang ed erano in armonia con l’arte dei numeri (secondo tali princìpi praticavano le “arti di lunga vita”, la loro alimentazione era controllata, gli orari di sonno e veglia regolari, non eccedevano ciecamente nella stanchezza. Di conseguenza, il loro corpo e la loro psiche (Spirito) erano integri e completi, ultimavano il numero di anni di vita per cui erano nati e morivano ultracentenari.” L’odierna cosmologia ha recuperato la relazione tra macrocosmo e microcosmo, mediante le teorie di Bohm. Secondo Bohm, nell’universo esiste un ordine implicito che non siamo in grado di percepire, e di un ordine esplicito che percepiamo come risultato dell’interpretazione che dà il nostro cervello, alle onde di interferenza che compongono l’universo. Un ologramma, la cui struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte. Bohm scrisse che dobbiamo imparare ad osservare ogni cosa come parte di una indivisa interezza.

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PRINCIPALI DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO.

I principali disturbi dell’apprendimento vengono generalmente evidenziati e riconosciuti quando i bambini vanno a scuola. I casi più gravi emergono anche alla scuola dell’infanzia, ma è soprattutto alla scuola elementare che si arriva alla certificazione della disabilità. Non nei primi due anni, prima e seconda elementare perché siamo ancora in una fase di sviluppo chiamata da Piaget “pre -operatoria” e la difficoltà di apprendimento può essere dovuta ad una non adeguata istruzione.

Durante la terza/quarta elementare, se le difficoltà persistono, si arriva alla disabilità conclamata. La certificazione avviene a livello medico, in base ai risultati di specifici test.

Non molto tempo fa, forse neanche cinquanta anni, tanti bambini con difficoltà scolastiche erano considerati intelligenti ma svogliati, intelligenti ma pigri, erano catalogati come ragazzi che non si applicavano con costanza nello studio e quindi non raggiungevano i livelli standard degli altri ragazzi.

I genitori sollecitati da questa visione degli insegnanti incrementavano pressioni di vario tipo e con vari mezzi per ottenere che i ragazzi si applicassero di più.

Solo oggi abbiamo capito i disagi e le conseguenti sofferenze di questi ragazzi, che non sono pigri e svogliati, ma ragazzi come tutti che vorrebbero essere all’altezza degli altri ma semplicemente non possono. Riescono ad ottenere solo il livello minimo a prezzo di una grande fatica e di un enorme sforzo.

Le loro difficoltà, finalmente, sono state accettate e spiegate, anche se solo in parte, dalla scienza, ma ciò ha fatto sì che crescesse l’attenzione sui problemi di apprendimento e la conseguente maggiore sensibilità sociale.

Si sono intensificati gli studi, specialmente in America, per individuare le aree, specialmente del cervello, che potevano giustificare la presenza dei sintomi specifici ed oggi cominciano a delinearsi, con maggior chiarezza, ma senza risoluzione definitiva, i vari tipi di trattamento.

20 4. I

Cornoldi, professore ordinario di psicologia dell’apprendimento e della memoria presso l’università di Padova e fautore della metacognizione nel suo libro “Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento Scolastico”, insieme ad altri autori individua i principali disturbi dell’apprendimento nei seguenti:

Dislessia evolutiva

La Dislessia Evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento di origine neurobiologica, caratterizzata da difficoltà specifiche nella língua (lettura e scrittura).

Disortografia evolutiva

La disortografia evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento caratterizzato da un’evidente lentezza esecutiva nella realizzazione dei grafemi contraddistinta da errori di tipo fonologico (come aggiunta o omissione di grafemi), visivo ortografico (come scambio di c con q) o fonetico (omissione o aggiunta di consonante doppia), attribuibili sia a insufficienti abilità nella conversione grafema fonema sia nel difettoso richiamo in memoria della forma ortografica della parola (Vio, Tressoldi e Lo Presti, 2012).

Disgrafia evolutiva

La disgrafia evolutiva, come la dislessia, è un disturbo dell’apprendimento molto conosciuto nel nostro Paese, e lo troviamo ovunque: nella scuola primaria, nella scuola secondaria (I e II grado) e nell’università. Trattasi di un disturbo di apprendimento della scrittura che appartiene ai soggetti che non hanno mai imparato a scrivere correttamente e fluentemente tutti i segni grafemici (lettere e numeri), e ciò dimostra che essa può essere diagnosticata sia in un fanciullo che in un adulto. Negli allievi disgrafici emerge una evidente difficoltà spaziale (scrivere correttamente rispettando gli spazi e i margini del foglio, righe e quadretti), difficoltà ad impugnare correttamente la penna o la matita, difficoltà a copiare dalla lavagna e a scrivere sotto dettatura.

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Discalculia evolutiva

Con il termine discalculia evolutiva (o disturbo del calcolo) si intende un disturbo caratterizzato da prestazioni inferiori a quelle previste in base all’età cronologica nella capacità di calcolo e nella matematica in genere (produzione e comprensione della quantità, riconoscimento dei simboli numerici e corretta esecuzione delle operazioni aritmetiche di base), escludendo la compromissione di abilità più complesse, per esempio riguardanti la risoluzione di problemi di carattere algebrico o geometrico (Vio, Tressoldi e Lo Presti, 2012).

Disturbi specifici della comprensione del testo.

Per disturbo specifico di comprensione s’intende quella difficoltà di lettura che non riguarda la capacità di decodifica del testo (la lettura è sufficientemente scorrevole e corretta), ma l’abilità di cogliere efficacemente il significato; tale difficoltà non è ascrivibile a disabilità di tipo fisico, ritardo mentale o altri deficit di tipo cognitivo.

Il disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività (Attention Deficit/Hyperactivity Disorder, ADHD) è caratterizzato da una durata scarsa o breve dell'attenzione e/o da vivacità e impulsività eccessive non appropriate all'età del bambino, che interferiscono con le funzionalità o lo sviluppo. Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività ADHD è uno dei disturbi del neuro sviluppo più frequenti e più studiati; colpisce il 3-5% dei bambini in età scolare dotati di un quoziente di intelligenza normale o superiore alla media, con un rapporto di 3 maschi per 1 femmina. L’ ADHD può persistere fino all’età adulta, per questo è definito un disturbo life long (Barkley, 2002).

L’ ADHD, secondo molti autori è strettamente legato e/o in comorbilità agli altri disturbi.

Per la mia esperienza, l’ADHD (in caso di disturbo con iperattività) o l’ADD (disturbo senza iperattività) costituisce la base che correla tutti gli altri disturbi, perciò diventa il più importante.

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In tutti i casi che mi si sono presentati in tanti anni di attività, alla base della discalculia, della disprassia o dislessia o disortografia, ho sempre trovato l’ADHD o l’ADD.

Pertanto, con questa tesi parlerò di ADD o ADHD e di come la Medicina Cinese, in particolare il Tuinà (Gli aghi con i bambini non vanno molto d’accordo) possa aiutare a trattare in maniera incisiva questa sindrome, i cui numeri si stanno spaventosamente elevando.

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1. COS’E’ L’ADD o ADHD

L’ADHD (Attention deficit / hyperactivity disorder) è un disturbo ad esordio precoce (prima dei 7 anni, ma generalmente prima dei 3-4 anni), caratterizzato da iperattivitàimpulsività e disturbo dell’attenzione. E’ il disturbo neuro-comportamentale più diffuso tra i bambini di tutto il mondo. Oggi tutti gli scienziati sono concordi nel considerarlo lifelong, ovvero un disturbo che può durare (seppur con diverse manifestazioni) per tutto il ciclo di vita: quindi un problema importante anche per molti adulti.

La sensazione di molti ricercatori è che l'ADHD sia un disturbo sottostimato: i professionisti della salute (mentale e non) tendono a considerarlo un problema relativo solo ad alcune fasce dell'età evolutiva, di solito tra i bambini più piccoli, ma invece riguarda anche l’adulto

“L’Adhd nell’adulto ha spiegato Emilio Sacchetti, presidente della Società Italiana di Psichiatria, direttore del Dipartimento di Salute Mentale degli Ospedali Civili di Brescia, rappresenta ancora oggi una sorta di ‘cenerentola’ nell’ambito delle diagnosi psichiatriche sia per la scarsa abitudine degli psichiatri a porre ex novo, appunto, questa diagnosi, sia per il mancato riconoscimento del disturbo, da parte dei neuropsichiatri infantili, al momento del suo esordio nella fanciullezza. Per questo motivo si è reso opportuno costituire l’Italian Board for Information and Study of Adult Adhd (IBISa ADHD)”.

24 CAPITOLO II

I DATI EPIDEMIOLOGICI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

In Italia i dati epidemiologici ufficiali sono pubblicati nella pagina dedicata all’ADHD dell’Istituto Superiore di Sanità. Secondo l’American Psychiatric Association, la prevalenza di ADHD tra i bambini americani è del 3 5 per cento, utilizzando le definizioni di caso indicate dal DSM IV, per un totale di quasi 5 milioni di bambini. Nel 35 per cento dei casi, l’ADHD si accompagna, sempre secondo l’American Psychiatric Association, a disordini comportamentali, come quello dell’atteggiamento di sfida continua, nel 26 per cento dei casi a problemi comportamentali e di ansia, nel 18 per cento dei casi a depressione.

Secondo i servizi di salute mentale americani, dal 30 al 70 per cento dei bambini con ADHD continuano ad avere sintomi anche in fase adulta. Circa l’80 per cento dei bambini necessita di trattamento anche in fase adolescenziale e il 50 per cento anche in fase adulta.

Tra il 1982 e il 1996 sono stati condotti diversi studi in base ai criteri del DSM III, la versione precedente del manuale dell’APA. Questi studi danno valori di prevalenza dell’ADHD oscillanti tra il 4 e il 12 per cento tra i bambini americani. Una revisione sistematica di questi studi, fatta da Green e colleghi nel 1999, fornisce un dato di prevalenza del 6,8 per cento dell’ADHD diagnosticata secondo i criteri del DSM III. La sindrome nei maschi ha una prevalenza tre volte più alta che nelle femmine: 9.2 per cento contro 3 per cento. Gli studi di prevalenza sono stati revisionati nel 2001 anche da James Guevara e Martin Stein sul British Medical Journal, per fornire una risposta medica basata su prove di efficacia di fronte a una potenziale diagnosi di ADHD.

Secondo le Linee guida elaborate dalla Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza nel 2002 (SINPIA), “tre studi epidemiologici condotti in Italia, uno in Umbria e Toscana da Gallucci e collaboratori (1993), e due in Emilia da Camerini e collaboratori (1999) e da Marzocchi e Cornoldi (2000, mostrano che, quando il disturbo viene specificamente ricercato, nella popolazione

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infantile generale la sua frequenza è di circa il 4 per cento (in pratica un bambino in ogni classe di 25 alunni), non dissimile dalle stime Nord Americane e Nord-Europee. Secondo il documento elaborato dall’Iss per accompagnare l’apertura del Registro Nazionale, uno studio condotto in due regioni del centro Italia su un campione di 232 bambini ha evidenziato una prevalenza del 3.9 per cento, in base alla presenza di almeno 8 criteri maggiori del DSM IIIR. Casi potenziali invece si misuravano nel 6.9 per cento della popolazione infantile. Secondo le ricette registrate in quattro regioni italiane, Veneto, Liguria, Toscana e Piemonte, gli psicofarmaci per il trattamento della sindrome sarebbero oggi prescritti all’1,7 per mille dei bambini soprattutto nella fascia di età tra i 14 e i 18 anni.

In base ai dati visti nel presente articolo, appare necessario ed attuale implementare uno studio statistico nazionale di ampio respiro, al fine di inquadrare meglio il dato epidemiologico italiano relativo alla prevalenza dell'ADHD. L'unico dato a nostra disposizione è ancora piuttosto lontano dai dati di prevalenza mondiale e da quelli europei, e questo potrebbe essere dovuto a ricerche tuttora parziali e/o a difficoltà nell'approntare la diagnosi corretta di ADHD.

Età della diagnosi: la diagnosi può essere fatta a qualunque età, dal momento che il disturbo non regredisce in et adulta.

Generalmente però si arriva alla certificazione del disturbo, e quindi della disabilità conclamata, a 8 9 anni, a seguito delle segnalazioni della scuola che rileva problemi nel rendimento scolastico e nel comportamento.

Prima dei sette anni la certificazione è possibile perché il disturbo è precoce

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GLI STUDIOSI

Le prime citazioni, di quello che sembra potessero essere sintomi di ADHD, furono di Ippocrate, spesso chiamato il padre della medicina moderna

Visse in Grecia dal 460 al 375 a.C. circa. Aveva fatto dei riferimenti ad alcuni pazienti che non riuscivano a concentrarsi su una cosa a lungo e che avevano reazioni impulsive rispetto a quello che gli accadevano intorno. Pensava che la causa fosse uno “squilibrio del fuoco sull’acqua” e raccomandava per loro una dieta insipida che includeva pesce e poca altra carne, molta acqua e molto esercizio fisico.

Non è stato detto molto altro fino a quando Sir Alexander Crichton, un medico scozzese, ha descritto qualcosa di simile all’ADHD nel suo libro del 1798, facendo una specifica indagine sulla natura e l’origine del disordine mentale. La descriveva come “la malattia dell’attenzione” e osservava che le persone con questa condizione sembravano essere molto irrequiete mentalmente, con grandi difficoltà a rimanere concentrati su un compito o su un gioco.

I libri di testo medici nel 1800 iniziarono sempre più a fare riferimenti a bambini che avevano gli stessi problemi comportamentali di oggi e quindi con i sintomi dell’ADHD. Cominciarono ad usare un numero di nomi diversi per descrivere la condizione: “bambino nervoso”, “ipermetamorfosi”, “instabilità mentale”, “sistema nervoso instabile“, “ipereccitabilità” …

Negli anni seguenti un medico tedesco pose un tassello importante nella storia della sindrome dell’ADHD. Heinrich Hoffmann (1809 1894). Tra i suoi interessi principali spiccava la psichiatria. Ebbene Hoffmann nel 1845 scrisse un libro per bambini dal titolo “Der Struwwelpeter”, ovvero storielle e immagini divertenti per bambini dai 3 ai 6 anni” (fig. 3), da lui stesso disegnate, nel quale descriveva le malefatte di un bambino che presentava tutte le caratteristiche del bambino iperattivo e impulsivo. Esemplare la scenetta nel quale il bambino, sordo agli ammonimenti dei

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genitori, che lo invitavano alla calma e alla compostezza, dopo essersi dimenato e dondolato sulla sedia, si tira addosso la tovaglia con tutte le stoviglie, le posate e le bottiglie. Lo scopo delle filastrocche, doveva essere essenzialmente educativo, illustrando in modo esagerato, le conseguenze di comportamenti sbagliati nei bambini: igiene personale, distrazione congenita, gioco con oggetti pericolosi, la disobbedienza, la crudeltà verso gli animali, ecc. In Italia il libretto venne tradotto da Gaetano Negri ed edito dalla casa editrice Hoepli nel 1882. Secondo alcuni autori moderni, come Jacobs (2004) e Köpf (2006), quella di Hoffmann potrebbe essere considerata come la prima vera descrizione dell’ADHD. Nel 1889 Thomas Smith Clouston (1840 1925) ipotizzò che i bambini iperattivi e con disturbi del comportamento fossero affetti da una condizione di overactive neurons in the higher cortexes of the brain. Il consiglio terapeutico di Clouston era quello di utilizzare il bromuro come sedativo.

Agli inizi del XX secolo fu il pediatra inglese George Still (1868 1961) ad interessarsi dei bambini affetti da iperattività e disturbi dell’attenzione. Il pediatra inglese nel descrivere i bambini con i sintomi dell’ADHD, introdusse il concetto di “deficit del controllo morale”. Lo Still nel 1902 presentò una serie di tre letture presso il Royal College of Physicians nelle quali descriveva 43 bambini con seri deficit di attenzione (Fig. 7). In esse sosteneva che quello che mancava era il "controllo morale del comportamento" intendendo con questo il controllo delle proprie azioni in conformità con l'idea del bene di tutti. Secondo lo Still, i disturbi comportamentali di questi bambini comportavano spesso “illegalità, cattiveria, crudeltà e disonestà, immoralità sessuale” nonché la mancata risposta alle forme tradizionali di disciplina, non solo, lo Still aveva anche osservato come questi bambini presentassero una straordinaria insensibilità verso qualunque forma di punizione.

Alfred Frank Tredgold (1870 1952) nel suo volume Mental deficiency edito a Londra nel 1908, descrisse alcuni casi clinici di bambini con sintomi ascrivibili ad una sindrome simile all’ADHD. Secondo il Tredgold i bambini da lui descritti presentavano un elevato grado di debolezza mentale, forse successiva ad una forma di

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danno cerebrale, che causava loro una sindrome con anomalie di comportamento e scarso rendimento scolastico. Sulla scia di Tredgold, tra il 1917 ed il 1918, il diffondersi di un’epidemia di encefalite fece sì che molti pediatri descrivessero un aumento del numero di pazienti con sintomi di iperattività, mancanza di concentrazione e impulsività, ma anche irritabilità, comportamento antisociale e rendimento scolastico del tutto insufficiente. Si pensò allora che questi comportamenti con sintomi analoghi a quelli dell’ADHD fossero il risultato di un danno cerebrale causato da encefalite epidemica. Notarono tuttavia che molti di questi bambini durante lo sviluppo presentavano un’intelligenza normale, tanto da ribattezzare il disturbo come “minimal brain damage”.

Nel 1932, i medici tedeschi Franz Kramer and Hans Pollnow pubblicarono un articolo con la descrizione di una malattia ipercinetica dell’infanzia. I casi da loro osservati presentavano sintomi sovrapponibili a quelli dei disturbi del comportamento del tutto simili alla sindrome ADHD: bambini che messi in una sala accendevano e spegnevano le luci di continuo, spostavano le sedie, giravano in tondo, salivano sui tavoli, lanciavano oggetti dalle finestre e battevano i giocattoli sul pavimento senza giocare. La loro incapacità di concentrarsi sfociava in un deficit dell’apprendimento e in un deterioramento delle capacità intellettuali.

Nel campo della terapia bisogna attendere Charles Bradley, il quale nel 1937 ottenne, in alcuni bambini con problemi di comportamento, cambiamenti spettacolari dopo una settimana di trattamento con benzedrina (amfetamina). Quattordici bambini su trenta mostrarono miglioramenti eclatanti sia nel comportamento, che nel rendimento scolastico. Le ricerche successive confermarono i benefici degli psicostimolanti nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), tanto che l'osservazione di Bradley viene considerata una tra le più importanti scoperte delle terapie psichiatriche.

Nel 1944 con la sintesi da parte di Leandro Panizzon nei laboratori CIBA del metilfenidato (commercializzato dal 1954 come Ritalin) si segnò la svolta

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Nel giro di un decennio, la produzione di Ritalin fu quasi decuplicata. Da qualche tempo a questa parte, il farmaco viene prescritto anche ad adulti, "perché contrariamente a quanto si credeva inizialmente, nella maggior parte dei casi il ADHD non si normalizza durante l’adolescenza”

Il 10 marzo del 2007 l'Agenzia Italiana del Farmaco, presieduta da un ex dirigente di Farmindustria, decise, in via definitiva, l'introduzione in Italia del Ritalin, potente e discusso psicofarmaco per bambini vivaci, sotto accusa negli Stati Uniti.

Nel 2006 Russell Barkley, uno dei maggiori studiosi dell’ADHD, nel suo ormai tradizionale libro “ADHD and the nature of self control” ha proposto una nuova importante teoria su questo disturbo. Egli sostiene che il deficit fondamentale non risieda nella mancanza di attenzione, come dal nome del disturbo si potrebbe supporre, ma nella capacità di autoregolazione. La disattenzione, l’impulsività e l’iperattività derivano da questo deficit sottostante.

Nel 1968, la seconda edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association, DSM II, elencò per la prima volta il disturbo, ma sotto il nome di “reazione ipercinetica dell’infanzia”. Si pensava che causasse irrequietezza e distraibilità nei bambini, ma che diminuisse nella crescita.

Con il DSM-III nel 1980, ci fu una maggiore comprensione e descrizione della condizione chiamandola “Disturbo da deficit di attenzione (ADD), con o senza iperattività”. In una terza edizione rivista nel 1987, il nome è stato poi cambiato con ADHD.

Il DSM IV nel 1994 ha perfezionato la diagnosi elencando tre diversi tipi di ADHD: tipo disattento, tipo iperattivo / impulsivo e tipo combinato.

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LA CLASSIFICAZIONE OCCIDENTALE

DSM V: IL MANUALE DIAGNOSTICO E STATISTICO DEI DISTURBI MENTALI (DSM), (la Bibbia della diagnosi psichiatrica)

Nel DSM-5 l'ADHD viene classificato come un disturbo del neuro-sviluppo anziché che essere compreso nei disturbi del comportamento dirompente. E’ caratterizzato da un deficit dell’attenzione, del controllo inibitorio con o senza comportamento iperattivo, che insorge tipicamente prima dei 12 anni.

L’attuale DSM-5 considera i diversi ADD come presentazioni del disturbo, piuttosto che sottotipi, dice che possono modificarsi nel corso della vita di una persona.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), la Bibbia della Diagnosi psichiatrica , ha identificato tre tipi di ADHD :

• Tipo prevalentemente iperattivo impulsivo

• Tipo principalmente distratto (precedentemente chiamato ADD )

• Tipo prevalentemente combinato

ADHD principalmente iperattivo impulsivo

Le persone con ADHD principalmente iperattivo impulsivo si comportano "come se guidate da un motore" con scarso controllo degli impulsi: muoversi, dimenarsi e parlare anche nei momenti più inappropriati. Sono impulsivi, impazienti e interrompono gli altri.

ADHD principalmente distratto (precedentemente ADD)

Le persone con il sottotipo distratto di ADHD hanno difficoltà a concentrarsi, a finire i compiti e a seguire le istruzioni. Sono facilmente distratti e smemorati. Possono essere sognatori ad occhi aperti che perdono regolarmente le tracce dei compiti, dei telefoni cellulari e delle conversazioni.

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Gli esperti ritengono che molti bambini con il sottotipo distratto di ADHD potrebbero non essere diagnosticati perché tendono a interrompere la frequenza dell'ambiente di apprendimento.

ADHD principalmente di tipo combinato

Gli individui con ADHD di tipo combinato mostrano una combinazione di tutti i sintomi descritti sopra. Un medico diagnosticherà i pazienti con questo ADHD di tipo combinato, poiché soddisfa sia le linee guida per l'ADHD principalmente disattento e sia quelle per l'ADHD principalmente iperattivo impulsivo.

La diagnosi di ADHD può essere formulata secondo il DSM in presenza di:

• 6 o più dei 9 sintomi di disattenzione oppure di

• 6 o più dei 9 sintomi di iperattività\impulsività.

Per avere rilevanza clinica la comparsa di queste manifestazioni deve aver luogo prima dei sette anni ed essere presente da almeno sei mesi.

SINTOMI

Secondo il DSM, l’ADHD può essere quindi definito come “una situazione o stato persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osservi in bambini di pari livello di sviluppo”. Questi sintomi finiscono con il causare uno stato di disagio e di incapacità superiore a quello tipico di bambini della stessa età e livello di sviluppo. I sintomi chiave di questa condizione sono per l’ADD:

• Breve durata dell’attenzione per i compiti di ordinaria amministrazione difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione

• Ipersensibilità all’ambiente.

• Focalizzazione con eccitazione ed interesse, ma non senza.

• cattiva gestione del tempo

• debole controllo degli impulsi

• emozioni esagerate

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• iper focalizzazione

• iperattività

• disfunzione esecutiva

• Incapacità di posticipare le gratificazioni (devono essere immediate)

Per i bambini con ADHD (deficit di attenzione con iperattività) aggiungono:

• sembrano non ascoltare nulla di quanto gli viene detto

• sono eccessivamente vivaci, corrono o si arrampicano, saltano sulle sedie

• si distraggono molto facilmente

• parlano in continuazione, rispondendo in modo irruento prima di ascoltare tutta la domanda

• non riescono ad aspettare il proprio turno in coda o in un gruppo di lavoro

• possono manifestare serie difficoltà di apprendimento che rischiano di farli restare indietro rispetto ai compagni di classe, con danni emotivi

Utilizzando un criterio diagnostico più restrittivo, l’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD 10) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce la presenza di “disordine ipercinetico” quando sono compresenti sintomi di iperattività, di comportamenti impulsivi e di deficit di attenzione. Alla sindrome ADHD si può accompagnare, a seconda dei casi, lo sviluppo di altre forme di disagio: ansietà e depressione, disordini comportamentali, difficoltà nell’apprendimento, sviluppo di tic nervosi, forte oppositività.

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5. LA RICERCA: I NUOVI STRUMENTI DIAGNOSTICI: possibilità e limiti

Gli studi che hanno dato un potente impulso alla ricerca in questi ultimi anni, grazie al progresso della tecnologia, sono stati quelli basati sul neuroimaging che ha permesso di vedere non solo le aree del cervello in modo statico ma anche in modo dinamico con le loro funzionalità in atto.

Studi svolti su alcune aree del cervello dalla divisione di psichiatria pediatrica dei Servizi di salute mentale americani (NIMH), con tecniche di risonanza magnetica, Tac e con diversi tipi di tomografia hanno dimostrato che queste aree sono effettivamente più piccole in volume nei bambini con ADHD rispetto a quelli nei quali la sindrome non si è manifestata, cioè nei casi di controllo.

Il neuroimaging - e in particolare la sua promessa come strumento per comprendere il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD o ADD) è cresciuto negli ultimi anni. I ricercatori stanno ora lavorando per determinare in che modo il neuroimaging, inclusa la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e altre tecniche di imaging, potrebbero rivelare approfondimenti sulle strutture cerebrali e sulle misure potenzialmente implicate nell'ADHD.

In sostanza, il neuroimaging facilita la raccolta di misurazioni biologiche del cervello, con l'obiettivo di aumentare la nostra comprensione delle basi biologiche dell'ADHD e potenzialmente facilitare l'applicazione dei risultati in contesti clinici per aiutare nella diagnosi e nel trattamento.

Gli studi di neuroimaging mostrano distinzioni strutturali in diverse regioni del cervello. Una revisione del 2015, ad esempio, ha riassunto i meccanismi cerebrali in più modalità e le differenze tra i controlli e gli individui con ADHD.

Tuttavia, i risultati e la letteratura sul neuroimaging dell'ADHD hanno ancora molteplici limiti, inclusi ma non limitati a:

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• Piccole dimensioni del campione nella stragrande maggioranza degli studi, che potrebbero portare a dimensioni gonfiate degli effetti delle alterazioni cerebrali osservate e alla mancanza di rilevamento di altre alterazioni cerebrali.

• Una sovra rappresentazione di bambini con ADHD, che lascia l'ADHD di adolescenti e adulti poco studiati.

• Un focus tradizionale sulla mappatura del cervello regione per regione piuttosto che guardare l'intero cervello e come le parti del cervello funzionano insieme. Ciò porta a problemi come risultati irriproducibili, bassa affidabilità e bassa potenza e ad altri problemi.

Identificando le misure biologiche per l'ADHD, i ricercatori possono offrire nuovi modi sostanziali e sfumati di caratterizzare questo disturbo eterogeneo, che sembra essere radicato in fattori genetici, ambientali e neurali Le misure del cervello possono essere utilizzate per sviluppare biomarcatori chiave, tra cui:

• Biomarcatori diagnostici, che collegano una misura strutturale del cervello, un modello di attività o una conduttività a una particolare categoria diagnostica.

• Biomarcatori farmacodinamici di risposta, che rivelano se le strategie di trattamento stanno influenzando i meccanismi cerebrali previsti, con un potenziale impatto sui sintomi e sulla gravità della malattia.

• Biomarcatori prognostici, che predicono lo sviluppo di un fenotipo o di una comorbidità in futuro.

In definitiva, gli scienziati sperano di utilizzare questi biomarcatori per aiutare in aree come la diagnosi precoce e la stratificazione e per scoprire una base per l'eterogeneità dell'ADHD che potrebbe migliorare gli approcci diagnostici e terapeutici.

Comunque sia l'aumento dei big data nel neuroimaging sta aiutando ad affrontare questi problemi. Ad esempio l' ENIGMA Consortium , fondato nel 2009, ha creato

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una rete internazionale di dati di imaging cerebrale a cui possono accedere i ricercatori di più discipline. I dati raccolti nell'ambito del gruppo di lavoro ENIGMA ADHD hanno aperto la strada a una mega analisi nel 2017 dei volumi sottocorticali (regioni come l'amigdala, il talamo, ecc.), ippocampo e volume intracranico (una misura del volume totale del cervello) nell'ADHD, con l'obiettivo di affrontare i punti deboli negli studi di imaging precedenti.

Con più di 1.700 partecipanti con ADHD e 1.500 partecipanti senza ADHD, di età compresa tra 4 e 63 anni, lo studio il più grande all'epoca con ADHD ha rilevato un volume leggermente inferiore nella maggior parte delle regioni sottocorticali del cervello tra gli individui con ADHD, rispetto ai controlli. Ulteriori analisi hanno mostrato che queste misure erano ampiamente presenti nei bambini, con effetti attenuati negli adulti. Lo studio ha anche mostrato che la dimensione del campione rimane un problema negli studi di imaging per l'ADHD.

Un altro studio ENIGMA ADHD del 2019 sulle caratteristiche corticali (cioè la superficie delle regioni cerebrali e lo spessore del cervello) con oltre 2300 partecipanti con ADHD e oltre 2000 partecipanti senza ADHD ha rilevato che i bambini con ADHD mostravano strutture più piccole in diverse parti del cervello, vale a dire la corteccia frontale e orbito-frontale, corteccia cingolata e corteccia temporale, rispetto ai controlli. Sebbene lo studio includesse partecipanti adolescenti e adulti, non sono stati osservati effetti significativi in questi gruppi.

Infatti, più piccoli sono i bambini, maggiore è l'effetto sulla struttura cerebrale. Lo studio ha anche rivelato un altro importante risultato: i sintomi acuti dell'ADHD e i problemi di attenzione, come valutati nei bambini della popolazione generale, sono associati a regioni di superficie cerebrale significativamente più piccole nelle stesse regioni che si trovano alterate.

Un possibile sviluppo delle ricerche potrebbe essere quello di evidenziare l'eterogeneità dell'ADHD, ad esempio attraverso lo studio dei sottogruppi.

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Eterogeneità

L'ADHD è altamente eterogeneo e varia nella presentazione da individuo a individuo. Eppure la stragrande maggioranza degli studi di neuroimaging presuppone una chiara distinzione tra pazienti e controlli. Raggruppare insieme individui con ADHD, indipendentemente dai sottotipi e dalle differenze individuali, può danneggiare gravemente la nostra capacità di trovare misure coerenti, affidabili e solide correlate ai sintomi. L'allontanamento dall'approccio del "paziente con ADHD medio" potrebbe fornire al campo del neuroimaging dati più utili. Sebbene non molti studi si concentrino sui singoli pazienti, sul campo sono tuttavia in corso sforzi per la creazione di sottogruppi.

Sforzi di sotto raggruppamento

Un nuovo studio che utilizza i dati del gruppo di lavoro ENIGMA ADHD è stato in grado di scoprire che gli algoritmi dei sotto raggruppamenti possono rivelare dimensioni più robuste negli studi sui dati di imaging cerebrale strutturale dell'ADHD. Lo studio ha analizzato i dati sul volume sottocorticale di ragazzi con e senza ADHD suddivisi in tre aree distinte (fattori): i gangli della base, il sistema limbico e il talamo. Sulla base di questi fattori, i partecipanti potrebbero essere separati in quattro distinte "comunità" o sottogruppi. I risultati dello studio hanno mostrato che le dimensioni degli effetti delle differenze caso controllo erano maggiori all'interno delle singole comunità rispetto al campione totale. Continuare a esplorare e organizzare in base all'eterogeneità dell'ADHD, compreso il grado in cui esistono differenze interindividuali, può fornire importanti spunti per informare la futura ricerca di neuroimaging.

Un pioniere dello studio sui cervelli delle persone con ADHD tramite la SPECT è stato il Dott. Daniel G. Amen, psichiatra e neuroscienziato clinico, nonché esperto di tomografia cerebrale. I suoi risultati con la Spect gli hanno permesso di identificare e

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categorizzare 7 tipologie di ADHD, da lui ampiamente descritti nel suo libro “Healing ADD” del 2001.

ADD di TIPO 1. Classico

Iperattivo, irrequieto, impulsivo, disorganizzato, distraibile. I problemi di concentrazione sono i caratteristici sintomi del tipo 1.

ADD di TIPO 2: ADD (disattento e svagato)

Sono etichettati lenti, pigri, persi nello spazio o non motivati

ADD di TIPO 3 : ADD IPERFOCALIZZATO

I pazienti di ADD ultra concentrato hanno tutti i sintomi fondamentali dell’ADD più problemi tremendi di spostamento dell’attenzione e una tendenza a rimanere attaccato o bloccarsi in modelli di pensiero o comportamenti negativi.

ADD di TIPO 4 : ADD LOBO TEMPORALE.

Il tipo 4 ADD (lobo temporale) è comunemente associato con severi problemi comportamentali. È stato visto spesso nelle persone con ADD che hanno problemi con temperamento, instabilità d’umore, disturbi di apprendimento e problemi di memoria.

ADD di TIPO 5: ADD LIMBICO

Il tipo 5 ADD limbico si ha dove l’ADD e la depressione si incrociano l’uno con l’altro. Sono presenti i sintomi cruciali dell’ADD oltre alla negatività, malumore, tristezza, bassa energia e diminuito interesse alla vita. Sulla Spect è stata vista una diminuita attività della corteccia prefrontale sia a riposo che durante un compito di concentrazione e troppa attività nel centro limbico profondo o emozionale del cervello. C’è una diminuita attività della corteccia prefrontale.

ADD di TIPO 6 ADD “ ANELLO DI FUOCO”

L’ADD “anello di fuoco” prende il suo nome dalla fisiologia sottostante la malattia come è stato visto con le scansioni SPECT. Piuttosto che avere la tipica sotto attivazione della corteccia prefrontale, come nel tipo 1 e nel tipo 2, questi pazienti hanno cervelli che sono a conti fatti iperattivi e disinibiti. Le persone con “l’anello di

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fuoco” ADD hanno troppa attività nell’intera corteccia cerebrale, specialmente nel giro cingolato, nei lobi parietali, nei lobi temporali, e nella corteccia prefrontale. In una scansione cerebrale sembra che ci sia un anello di iperattività intorno al cervello.

Chiamati anche cortecce sensoriali, i lobi parietali processano il senso del tatto.

Quando questa parte del cervello è troppo attiva come spesso nel caso dell’ADD anello di fuoco (e in misura minore anche gli altri tipi), le persone diventano ipersensibili al loro ambiente: essi tendono a vedere troppo, sentire troppo e diventare troppo sensibile al tatto. La distraibilità è particolarmente elevata in questi pazienti.

ADD di TIPO 7: ADD ANSIOSO.

L'ADD ansioso include i classici sintomi dell'ADD, oltre a sensazione di ansia e tensione, sintomi di stress fisico come mal di testa e mal di stomaco, congelamento in situazioni che causano ansia e previsione del peggio.

Le persone con ADD ansioso hanno alti livelli di attività nei gangli della base, che aiutano a produrre dopamina. Questo differisce dalla maggior parte degli altri tipi di ADD, che hanno una bassa attività in questa parte del cervello.

Tutte queste tipologie sono state illustrate e definite nel suo libro “ Healing ADD” che è un’opera densa anche di indicazioni per la loro gestione.

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La più grande rassegna di scansioni del cervello dei pazienti ADHD è stata poi effettuata presso il Radboud University Nijmegen Medical Center. I ricercatori hanno riferito che le persone con ADHD avevano un volume cerebrale più piccolo in cinque aree sottocorticali, e anche la loro dimensione totale del cervello era più piccola. Queste differenze erano maggiori nei bambini e meno negli adulti. Questo risultato è in linea con l’idea che parti del cervello con ADHD maturano a un ritmo più lento (da circa uno a tre anni) e non raggiungono mai la maturità di una persona che non ha l'ADHD. Un'altra scoperta interessante è che l'amigdala e l'ippocampo sono più piccoli nel cervello delle persone con ADHD. Queste aree sono responsabili della elaborazione emotiva e dell'impulsività e in precedenza non erano state definitivamente collegate all'ADHD.

Oggi esistono diversi tipi di tecniche di imaging cerebrale come la tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone (SPECT), la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica funzionale (fMRI) che consentono ai ricercatori di studiare come funziona il cervello dell'ADHD.

Mentre nel cervello a riposo non si evidenziano altre anomalie se non la dimensione, nello studio del cervello impegnato in varie attività, ci sono alterazioni nel flusso di sangue a varie aree del cervello nelle persone con ADHD rispetto a persone che non hanno ADHD, compresa la diminuzione del flusso sanguigno in alcune aree pre frontali. La diminuzione del flusso sanguigno indica una diminuzione dell'attività cerebrale. L'area prefrontale del cervello ospita le funzioni esecutive e sono responsabili di molte attività tra cui pianificazione, organizzazione, attenzione, ricordo e reazioni emotive. Uno studio ha scoperto che i bambini con ADHD non hanno le stesse connessioni tra la corteccia frontale del cervello e l'area di elabora visiva. Ciò significa che il cervello dell'ADHD elabora le informazioni in modo diverso rispetto a un cervello non-ADHD.

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LE CAUSE secondo la Medicina Occidentale

Fattori genetici

Le cause che portano alla manifestazione della sindrome di ADHD non sono univoche, né ancora accertate completamente dai medici. Diverse ricerche identificano una certa familiarità nella presenza di ADHD, suggerendo una componente genetica nella sua trasmissione. Anche l’uso di alcool o droghe dei nonni o delle madri appare come possibile causa di questa sindrome.

Fattori ambientali

Per quanto riguarda la possibile influenza di fattori ambientali, secondo una ricerca americana pubblicata sulla rivista Pediatrics, svolta su 2500 bambini, la TV e in particolare le ore trascorse quotidianamente dai bambini di fronte a essa dall’età di 0 fino ai sei anni influiscono significativamente sullo sviluppo di disordini dell’attenzione e iperattività. Secondo i ricercatori statunitensi non sarebbero i contenuti ma le immagini irreali e veloci di molti programmi ad alterare lo sviluppo del cervello.

Fattori traumatici

Il Dott. Amen, nel suo libro, riferisce che cadute con traumi cerebrali nell’infanzia sono molto ricorrenti in tutti i casi di ADD o ADHD da lui esaminati. Sebbene la genetica, l'uso materno di alcol o droghe, traumi alla nascita, ittero, infezioni cerebrali e traumi cranici possano svolgere un ruolo causale nei sintomi dell'ADD, l'aumento delle persone a cui viene diagnosticata è probabilmente correlato a certe influenze ambientali che hanno riflessi negativi sulla funzione cerebrale, compreso:

• Educazione fisica limitata a scuola

• Uso eccessivo dei videogiochi

• Diete piene di cibi trasformati

• Esposizione a tossine ambientali (es. pesticidi negli alimenti)

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42 7. IL DISTURBO: LE SCANSIONI CEREBRALI Scansione cerebrale cervello normale Scansione cerebrale ADD/ADHD Tratte dal sito del Dott. Amen Nel cervello ADHD si vede il ridotto afflusso sanguigno rispetto ad un cervello normale

I SINTOMI: LA CHIMICA DEL CERVELLO E LE FUNZIONI ESECUTIVE

Il cervello è una rete di comunicazione in cui i messaggi vengono trasmessi da un neurone (cellula cerebrale) a quello successivo. Affinché il messaggio venga passato, la sinapsi deve essere riempita con un neurotrasmettitore Nel cervello ADHD sembra che ci sia una lacuna nella sinapsi.. I neurotrasmettitori sono messaggeri chimici e ognuno è responsabile di diverse funzioni. I principali neurotrasmettitori per ADHD sono la dopamina e la noradrenalina. Nel cervello dell'ADHD, c'è una dis regolazione del sistema della dopamina. C’è poca dopamina, o pochi recettori per questo, o la dopamina non viene utilizzata in modo efficiente. I farmaci stimolanti aiutano l'ADHD perché incoraggiano a produrre più dopamina o a mantenere più a lungo la dopamina nelle sinapsi. Il sistema dopaminergico è implicato nei processi di motivazione e rinforzo. Dall’altro lato, anche la norepinefrina o noradrenalina è essenziale; questo neurotrasmettitore gioca un ruolo importante nei processi di apprendimento, memoria e stato di allerta.

TRATTA DAL SITO ADHD BLOG

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L'ADHD sembra coinvolgere quindi cinque regioni funzionali del cervello:

• Corteccia frontale. Questa regione orchestra il funzionamento di alto livello: mantenere l'attenzione, l'organizzazione e la funzione esecutiva Una carenza

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VIDEO https://youtu.be/Jjf

• di noradrenalina all'interno di questa regione del cervello potrebbe causare disattenzione, problemi di organizzazione e/o compromissione del funzionamento esecutivo.

• Sistema limbico. Questa regione, situata più in profondità nel cervello, regola le nostre emozioni. Una carenza in questa regione potrebbe causare irrequietezza, disattenzione o volatilità emotiva.

• Gangli basali. Questi circuiti neurali regolano la comunicazione all'interno del cervello. Le informazioni provenienti da tutte le regioni del cervello entrano nei gangli della base e vengono quindi trasmesse ai siti corretti nel cervello. Una carenza nei gangli della base può causare il "cortocircuito" delle informazioni, con conseguente disattenzione o impulsività.

• Lobi parietali

• Sistema di attivazione reticolare. Questo è il principale sistema di collegamento tra i molti percorsi che entrano ed escono dal cervello. Una carenza può causare disattenzione, impulsività o iperattività. Queste regioni interagiscono tra loro, quindi una carenza in una regione può causare un problema in una o più delle altre regioni. L'ADHD può essere il risultato di problemi in una o più di queste regioni.

Da questo quadro risultano particolarmente deficitarie le funzioni esecutive in particolare:

1. Memoria di lavoro (Working Memory): fa riferimento a un sistema multicomponenziale che assolve funzioni di immagazzinamento temporaneo e manipolazione delle informazioni. L’abilità di mantenere le informazioni ci consente di ricordare i nostri programmi e altre istruzioni, di considerare alternative e di mettere in relazione un’idea o un’informazione con un’altra.

2. Flessibilità cognitiva o “shifting”: la capacità di spostarsi flessibilmente tra prove cognitive o comportamentali, che implica il disancoraggio dell’attenzione da un compito o set mentale e il conseguente ancoraggio ad una nuova operazione, in base alle richieste ambientali. Deficit in quest’area possono determinare una tendenza alla

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perseverazione: il soggetto ripropone continuamente la stessa risposta, nonostante essa appaia chiaramente inappropriata.

3. Inibizione: la capacità di ignorare deliberatamente informazioni irrilevanti, ovvero risposte motorie ed emotive non adeguate o impulsive rispetto agli stimoli, focalizzandosi su dati rilevanti. Questa abilità di ignorare gli stimoli distrattori rende possibile l’attenzione selettiva e sostenuta e ci permette di avere un controllo sulla nostra attenzione e le nostre azioni.

4. Pianificazione. Aiuta il b. a decidere circa un obiettivo e a stabilire un piano per ottenerlo. I bambini con abilità limitate di pianificazione possono non sapere quali sono le parti più importanti di un progetto o non sapere progettare azioni da mettere in sequenza per raggiungere uno scopo.

5. Inizio di un compito (start) Significa avere la prontezza nell’avvio esecutivo di un’attività. I bambini con abilità limitate inerenti a tale ambito, possono bloccarsi perché non sanno come iniziare l’attività o mostrarsi molto lenti nelle risposte motorie, cognitive e sociali.

6. Controllo degli impulsi: aiuta a pensare prima di agire e quindi ad avere un giusto autocontrollo. I bambini impulsivi possono attuare comportamenti inappropriati e quindi mettere in atto delle condotte pericolose.

7. Controllo emozionale: aiuta il bambino a gestire i suoi sentimenti e le sue emozioni. I bambini con controllo emozionale limitato reagiscono esageratamente e non tollerano le frustrazioni. La dis regolazione emotiva è un aspetto centrale dell'ADHD che è escluso dai criteri diagnostici ufficiali e dalla maggior parte dei test dei sintomi, una contraddizione che sta spingendo ricercatori e medici a indagare ulteriormente sulla connessione. Uno di questi esperti di ADHD è Russell Barkley, che ha coniato il termine di autoregolazione emotiva carente (DESR) per descrivere questo tratto fondamentale. L'autoregolazione emotiva carente (DESR) è un nuovo termine che descrive un problema secolare di emozioni impulsive e difficoltà di

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autoregolazione emotiva tra le persone con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD o ADD). Nello specifico, DESR si riferisce alle carenze in questi quattro aspetti della regolazione emotiva:

• La capacità di inibire le risposte inappropriate innescate da forti emozioni.

• La capacità di auto-calmarsi per ridurre la gravità di un'emozione intensa.

• La capacità di rifocalizzare l'attenzione da eventi emotivamente provocatori.

• La capacità di sostituire risposte più sane nell'interesse del benessere a lungo termine.

Sebbene non siano incluse nei criteri del DSM 5 della condizione, la dis regolazione emotiva e l'impulsività emotiva sono componenti fondamentali dell'ADHD che modellano le esperienze e le sfide di un individuo nel corso della sua vita. In definitiva, è una delle ragioni principali per cui l'ADHD è soggettivamente difficile da gestire e perché rappresenta anche un rischio così elevato per altri problemi come depressione, ansia o automedicazione negativa. L'attenzione scientifica e clinica vi si sta ora rivolgendo sempre di più per correggere la passata negligenza di questo aspetto integrale dell'ADHD. Circa il 70 per cento degli adulti con ADHD riferisce problemi di dis-regolazione emotiva, fino all'80 per cento nei bambini con ADHD. In termini clinici, queste aree problematiche includono:

• Irritabilità: problemi con la rabbia e con capricci continui.

• Riconoscimento: la incapacità di riconoscere accuratamente i sentimenti degli altri. Gli individui con ADHD possono tendere a non notare le emozioni delle altre persone fino a quando non vengono evidenziate.

• Intensità percepita: le persone con ADHD tendono a provare emozioni molto intensamente.

• L’oppositività è descritta come un sintomo in comorbilità ma è quasi sempre presente, seppur a vari livelli.

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C’è quindi una difficoltà globale ad adattare l'intensità emotiva o lo stato emotivo alla situazione di vita ed una continua ricerca di sensazioni forti ed estreme.

Il trattamento dei problemi di rabbia negli individui con ADHD è diventato solo di recente uno dei principali obiettivi della ricerca, con informazioni utili per la cura del paziente. Anche gli approcci alternativi e sperimentali si stanno rivelando sempre più promettenti per i pazienti con problemi di regolazione emotiva e problemi di rabbia.

Chiunque mostri i classici sintomi dell'ADHD avrà difficoltà con tutte o la maggior parte di queste sette funzioni esecutive. I problemi con l'inibizione in qualcuno con ADHD portano ad azioni impulsive. I problemi con la regolazione emotiva portano a scoppi inappropriati.

In sostanza, l'ADHD è un disturbo da deficit della funzione esecutiva (EFDD).

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48 9. SINTESI QUADRO DEL DISTURBO 1. DIFFICOLTA’ DI ATTENZIONE, CONCENTRAZIONE, MEMORIA 2. IPERATTIVITA’ 3. RITARDI NELLO SVILUPPO CEREBRALE 4. INIBIZIONE E SELEZIONE DEGLI STIMOLI 5. DIFFICOLTA’ DI PIANIFICAZIONE, ORGANIZZAZIONE 6. DEFICIT NELLA REGOLAZIONE EMOTIVA (ECCESSI DI RABBIA E OPPOSITIVITA’)

I TRATTAMENTI PIÙ EFFETTUATI IN ITALIA PER L’ADHD:

1) FARMACOLOGICO. Il metilfenidato (Ritalin®) è il medicinale di scelta per il trattamento in terapia farmacologica dell’ADHD severo. Il metilfenidato è somministrato in base al peso corporeo, mediamente 0,3 0,6 mg/kg/dose in due tre dosi die. L’assorbimento gastrointestinale metilfenidato è rapido e pressoché completo. I risultati di alcuni studi clinici controllati hanno evidenziato che il metilfenidato è efficace in circa il 70% dei bambini con ADHD. L’effetto terapeutico è rapido. Una settimana di trattamento è in genere sufficiente per ottenere benefici valutabili anche in ambito scolastico: aumento dell’attenzione, della capacità di portare a termine i compiti assegnati, oltre ad una riduzione dell’impulsività, della distrazione e delle interazioni interpersonali conflittuali. Negli studi finora condotti è stato notato che la stessa dose di metilfenidato può tuttavia produrre in bambini con ADHD cambiamenti in positivo, in negativo o nulli. L’assunzione di stimolanti a lungo termine ha però effetti devastanti.

2) LA TERAPIA PSICO COMPORTAMENTALE è uno dei trattamenti per l’ADHD, che comprende un insieme di tecniche ed esercizi mirati all’acquisizione delle abilità di autocontrollo e di risposta immediata a stimoli esterni e problemi.

3) TRATTAMENTO NEUROPSICOLOGICO con interventi psico sociali, psico educativi e psicologici specifici.

4) LA METACOGNIZIONE secondo le indicazioni di Cornoldi. Si tratta di una riflessione metacognitiva sull’apprendimento e sul comportamento.

5) TRAINING COGNITIVO METODO BENSO ll trattamento Cognitivo “Integrato” (Metodo Benso) mira a potenziare le componenti di attenzione ed esecuzione, gli apprendimenti complessi (lettura, scrittura, calcolo) e

49 CAPITOLO V

le funzioni sottostanti (linguaggio, visuo percezione), agendo anche di conseguenza sull'autoregolazione emotiva.

6) IL METODO DAVIS.

Ideato da Ronald Davis negli anni 80 del secolo scorso si è presto diffuso in tutto il mondo per la sua efficacia ed il suo approccio teorico e pratico ai problemi di apprendimento, all’ADD e ADHD.

Fornisce strumenti efficaci che aiutano sia adulti che bambini (dagli 8 anni in su) a controllare l’attenzione sia a livello comportamentale che a livello di apprendimento e a controllare e gestire l’organizzazione per il superamento delle difficoltà. Attraverso un lavoro individuale con un facilitatore Davis adulti e bambini possono apprendere nuove abilità:

• A riconoscere e a correggere le percezioni distorte.

• A usare semplici strategie mentali per controllare l’attenzione, rilasciando, controllando e monitorando i livelli di energia.

• A controllare e assimilare concetti che aiuteranno le interazioni sociali e la focalizzazione dell’attenzione. Questi concetti includono: il Sè, cambiamento, conseguenza, prima, dopo, causa, effetto, tempo, sequenza e ordine vs disordine.

• Ad applicare questi concetti nelle situazioni di vita reale.

Un approccio che non usa farmaci: L’approccio Davis dà alle persone gli strumenti per controllare il loro focus attentivo, per auto-dirigere i personali livelli di energia senza basarsi sull’ausilio di trattamenti farmacologici o di integratori alimentari. Queste semplici strategie mentali possono essere apprese velocemente senza bisogno di attrezzature speciali o altri espedienti. Sono specializzata nel metodo Davis e vedo ogni giorno straordinari risultati per:

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• l’attenzione e la focalizzazione sul compito

• la regolazione dell’energia personale

• la memoria di lavoro a breve e lungo termine

• la riflessione sui comportamenti personali

• l’apprendimento di concetti di autoregolazione del comportamento

• il superamento del disorientamento

• l’ampliamento dei tempi di attenzione.

• Il completamento del lavoro iniziato.

Lavoro da anni con il metodo Davis, sono facilitatrice con licenza ottenuta in UK dopo anni di studio nel 2009, successivamente sono diventata mentore di progetti per la scuola con licenza ottenuta in Olanda, infine sono diventata, sempre in Olanda, presentatrice per l’Italia, delle strategie Davis, agli insegnanti ed ai genitori per le problematiche di apprendimento.

Il metodo Davis è straordinariamente efficace nel valorizzare i talenti visuali e spaziali e di immaginazione che costituiscono i punti di forza di ragazzi e adulti con ADD o ADHD. E’ capace di dare fondamento alla memoria a breve termine e a lungo termine, di garantire la focalizzazione sul compito e la regolazione dell’energia personale in relazione alle diverse situazioni, anche con bambini con ADHD. Ho avuto soddisfazioni professionali enormi con bambini certificati in maniera pesante. Ho insegnato a leggere, a scrivere e a fare matematica a ragazzi che avevano passato anche 10 anni nella scuola senza imparare nulla, con conseguenze di autostima disastrose.

Con la respirazione addominale, che calma il pensiero e rilassa la persona, unita ad alcune strategie di riferimento che riescono a “centrare” la persona, possiamo evitare il disorientamento creato dalla confusione dei mille pensieri.

Ovvio che se l’autocontrollo non è sufficientemente forte e non è sostenuto da una motivazione altrettanto forte, la persona non ce la fa a reggere a lungo ed ecco che i

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mille pensieri prendono il sopravvento costringendola a tornare alla respirazione e alla “centratura”. Ma una volta ottenuto il controllo è facile sostenere l’attenzione e la concentrazione per arrivare alla memoria sia a breve termine che a lungo termine.

Il metodo Davis è dunque capace di dare una spinta eccezionale al miglioramento delle condizioni soprattutto nella scuola e specialmente a chi è motivato ad imparare.

Soprattutto ha dimostrato che la definizione del manuale “Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders”, su questo tipo di disturbo non è esatta direi anzi fuorviante.

L’attenzione non è deficitaria, anzi, è molto pronunciata. I bambini, ma anche gli adulti, vedono tutto, notano ogni piccolo dettaglio; la loro attenzione si diffonde in tutto l’ambiente, alla ricerca di particolari interessanti e nuovi.

Secondo la definizione di molti studiosi, l’attenzione è, semmai, “incoerente”, nel senso che non si sofferma a lungo su una cosa, su un compito, segue l’interesse del momento e le persone non riescono a sfruttarla nella giusta direzione e al momento giusto, con coerenza. Il bambino o l’adulto con ADD pensa a centomila cose in contemporanea, tanto che non riesce a separare quelle più giuste per il momento o per l’occorrenza Agli occhi degli altri la persona appare sopraffatta, distratta o in un suo mondo di pensiero. Quindi l’attenzione c’è, la memoria anche, quella che va affrontata è la capacità di controllo e selezione degli stimoli che serve per mantenere l’attenzione fissa su una cosa o su un compito.

Rimangono anche, anche se in maniera molto meno intensa, le difficoltà relative alla gestione della forte emotività, degli scoppi d’ira, della ipersensibilizzazione, della regolazione della temperatura corporea, e di alcune funzioni esecutive, in modo particolare le capacità di organizzazione e di pianificazione anche se questi ragazzi hanno ben appreso il concetto di sequenza e le altre correlazioni

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Vorrei perciò, andare oltre, pensare e affiancare al percorso di formazione Davis, un approccio con la medicina cinese, in particolare il Tuinà, sotto forma di trattamento o di auto trattamento, che sostenga e favorisca le condizioni dell’apprendimento, creando un terreno fertile e rigoglioso sia dal punto di vista fisico, che da quello emotivo e cognitivo.

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1. COME INTEGRARE CON LA MEDICINA CINESE:

L’approccio della medicina cinese è quello di ristabilire l’armonia tra il cielo e l’uomo e l’adattamento adeguato del suo microcosmo con il macrocosmo. Il suo scopo è mantenere l’armonia, garantire la sussistenza e la difesa. Il suo approccio è dunque preventivo e costituzionale.

La Medicina tradizionale cinese prevede un trattamento olistico che inserisce l’uomo in un armonioso dialogo tra Cielo e Terra. Si tratta di una medicina globale, dialettica, basata sull’osservazione della relazione che intercorre tra uomo e natura, alla ricerca dello stato di salute e dell’equilibrio psicofisico.

Per dirla con una parola odierna è una medicina ecologica che vede la persona inserita in un sistema di relazioni.

La teoria dei Cinque Movimenti, che è alla base di questo sistema di relazioni, indaga il rapporto tra il “microcosmo”, l’uomo, ed il “macrocosmo”, l’universo. E’ volta a collegare i differenti fenomeni e le diverse qualità e rappresenta il tentativo di collegare fra loro fenomeni apparentemente estranei, ma che, in realtà possono essere unificati in base a loro specifiche comuni qualità intrinseche, a volte facilmente verificabili ed altre più difficili da identificare. La teoria dei Cinque Movimenti classifica la maggior parte dei fenomeni naturali in cinque categorie: Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua. In questi fenomeni naturali è compreso l’uomo. Il concetto di costituzione individuale, quindi, ha origine dal momento del concepimento, nel passaggio che in MTC è conosciuto come passaggio dal Cielo

Anteriore al Cielo Posteriore, cioè dal Caos alla Vita. Nel momento in cui si uniscono l’ovulo, lo yin, la Terra, e lo spermatozoo, lo yang, il Cielo, si crea un nuovo essere; così l’unione di due energie, maschile e femminile, rappresenta l’unione spirituale che consente l’incarnarsi di un’anima, lo sviluppo di una nuova individualità, grazie a quelle che sono definite le “tre sostanze meravigliose” o “ tre tesori”: lo Shen

54 CAPITOLO IV

(spirito), il Jing (essenza), ed il Qi (soffio vitale, energia). Secondo la MTC sono queste le istanze che si attivano ed intervengono nello sviluppo fetale, danno luogo alla costituzione psicofisica, unica e irripetibile di ogni individuo e rappresentano le potenzialità di un nuovo organismo. L’individuo risulta dalla costante cooperazione dello Shen, Jing e Qi che formano una sorta di stampo, di griglia, su cui sono destinate ad operare le varie esperienze della vita. L’equilibrio armonico nel dinamismo di questi tre tesori porta l’uomo a vivere una vita sana ed in rapporto costante ed equilibrato con il cielo e la terra. Rapporto che oggi risulta, purtroppo compromesso. Di conseguenza, si formano, nella costituzione di ciascuno, vuoti di energia o eccessi di energia che sono indice di quello squilibrio bioelettrico che allontana dalla costituzione originale.

Di fronte ad un individuo sofferente, compito fondamentale del medico o del terapeuta è quello di donare i mezzi per conquistare il suo stato naturale, tenendo sempre presente che il corpo umano è un tutto unico e indivisibile con una fortissima connessione tra mente e corpo.

Le soluzioni che la medicina cinese quindi applica nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi psichici sono in stretta relazione con le pratiche di “nutrimento della vita”. Salute e malattia si fondano sullo stato del Qi.

La malattia può avere manifestazioni più psichiche o più somatiche, ma in ogni caso “il saggio non tratta la malattia quando c’è già ma quando non c’è ancora” (Sowen cap. 2) Molto più difficile curare la malattia quando c’è già. E’ quindi una medicina che agisce in prevenzione: lavorare sul Qi diventa così l’intervento più profondo, duraturo e significativo.

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LA MALATTIA IN MTC: IL PUNTO DI VISTA ENERGETICO

La facoltà e la potenza dell’essere umano è quella di “agire in conformità con i Dao” , cioè la propria natura.

E’ una facoltà che appartiene a uomini e cose e si identifica in uno stato naturale fatto di fuoco, legno, terra, metallo, acqua.

La realtà, purtroppo oggi, è lontana dallo stato di coincidenza con la natura. Oggi l’uomo è pieno di preoccupazioni, non si adegua alle stagioni, va contro il principio del freddo e del caldo e così “vuoto e perverso arrivano alle ossa e ai cinque organi dell’interno”(Sowen) Anche i bambini sono inseriti fin da piccoli in questo contesto e quindi anche loro ne subiscono le conseguenze. Se c’è preoccupazione, collera, agitazione, irrequietezza, disordine, il dao (lo shen) non ha luogo dove dimorare e irrimediabilmente si perde. L’agitazione del cuore allontana dalla possibilità di agire in accordo con la spontaneità del Dao. Quando ansia e preoccupazioni riescono a colpire lo Shen, si perde ogni risorsa.

Per godere buona salute è quindi importante “nutrire la vita”, mantenersi in relazione con il macrocosmo, (le quattro stagioni), conservare la flessibilità davanti alle sfide della vita, essere tranquilli nella vita quotidiana armonizzando le emozioni.

Il movimento è una caratteristica intrinseca del Qi, il Qi dell’Universo, come il Qi degli uomini, ha bisogno di questo eterno movimento. La forza del Qi è proprio in questa sua capacità di mantenere il movimento, quando si ferma e si genera ristagno, ecco che può generarsi la malattia. Le alterazioni del movimento del Qi costituiscono la base da cui si sviluppano i diversi quadri clinici ed i sintomi che si manifestano. Per la MTC l’origine prima delle malattie risale dunque ai disordini del Qi, Il Qi infatti può andare all’inverso, può disperdersi, può esaurirsi, può annodarsi, può diventare disordinato a vari livelli. Così si formano gli eccessi ed i vuoti.

56 2.

I GRANDI VUOTI E I PIENI.

In medicina cinese anche i disturbi psichici si trattano partendo dal sistema energetico di canali e organi, utilizzando la normale diagnosi, gli stessi principi di trattamento ed i medesimi mezzi terapeutici di tutti gli altri squilibri energetici. Qualsiasi alterazione dell’equilibrio che si protrae per molto tempo può diventare una causa di malattia. Non dobbiamo quindi immaginare uno stato di equilibrio ideale e rigido a cui ogni paziente si deve conformare. È importante (e qualche volta difficile) stabilire con precisione la costituzione di una persona e la sua condizione fisico mentale e correlare questi due aspetti alla sua dieta, al suo stile di vita e alle condizioni climatiche. È essenziale identificare la disarmonia, altrimenti non è possibile consigliare il paziente sui cambiamenti specifici che potranno ripristinare l’armonia: l’anamnesi è necessaria per identificare le cause della malattia.

Nell’infanzia le cause di malattia possono essere relative a incidenti, traumi e cadute che possono causare problemi più tardi nel corso della vita. Possono derivare da problemi emozionali, spesso causati da situazioni familiari, come la presenza di tensioni tra i genitori, un’educazione troppo severa, i genitori troppo assenti o troppo esigenti o una pressione eccessiva in relazione al conseguimento di risultati scolastici.

Altre cause possono riferirsi a inquinamento ambientale, elettromagnetico, abitudini sbagliate, abuso di cellulari e video giochi, eccessivo esercizio fisico o mentale. Alcuni studiosi mettono nelle cause di malattia anche i vaccini per la loro iperstimolazione del sistema immunitario che porta all’iperattività.

Secondo gli autori del libro “Drenare e liberare” lo squilibrio segue questo iter:

1. la prima modificazione avviene a livello del Qi, con l’alterazione dei suoi movimenti fisiologici.

2. l’alterazione si consolida, si cronicizzano e si aggravano le alterazioni del movimento con compromissioni a vari livelli. Una circolazione carente può favorire

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il formarsi di ristagni e accumuli, trasformazione in fuoco e liberazione di vento interno.

3. Stasi e accumuli vanno ad intaccare gli aspetti più sostanziali e i quadri di pieno si trasformano in sindromi da vuoto, con consumo di yin, sangue e jing. Si potrà allora avere compresenza di pieno e di vuoto, danno allo yin e allo yang. Il vuoto sarà difficile da tonificare ed il pieno difficile da attaccare e quindi sarà sempre più difficile tornare alla normalità.

Il trattamento prevede un rinforzo costituzionale atto ad esperire le tappe evolutive della persona con tonificazione dei vuoti e dispersione dei pieni con un adattamento sinergico ed un auto trattamento.

Nel caso dell’ADD l’analisi dei sintomi potrebbe far pensare ai seguenti vuoti e pieni:

1. DIFFICOLTA’ DI ATTENZIONE, CONCENTRAZIONE, MEMORIA = VUOTO di Qi della milza, vuoto di Yin e jing di rene e vuoto di yin del cuore

2. IPERATTIVITA’ IMPULSIVITA’ = PIENO di yang di fegato da vuoto di Yin di fegato.

3. RITARDO NELLO SVILUPPO CEREBRALE = VUOTO dei midolli

4. INIBIZIONE E SELEZIONE DEGLI STIMOLI = VUOTO dell’intestino tenue

5. DIFFICOLTA’ DI PIANIFICAZIONE E DI ORGANIZZAZIONE = vuoto di fegato yin e vuoto di qi di milza

6. DIFFICOLTA’ NELLA REGOLAZIONE EMOTIVA (eccessi di rabbia e oppositività in comorbilità) = PIENO di fegato yang e VENTO di fegato e VUOTO del Ministro del Cuore.

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PRECEDENTI ESPERIENZE DI STUDIO E TRATTAMENTO DELL’ADHD CON AGOPUNTURA.

Purtroppo una bibliografia con studi ed esperienze sull’ADD è quasi assente. Non sono riuscita a trovare esperienze pregresse pubblicate di trattamento dell’ADD o ADHD con il Tuinà. Ho però trovato in PUBmed alcuni studi che hanno evidenziato alcune bozze di protocollo per questa sindrome.

a. Uno studio turco sull’ADD arriva alle seguenti conclusioni: Gli studi hanno dimostrato che i punti di agopuntura: Renzhong (GV 26), Shenmen (HT 7), Shenshu (BL 23) e Neiguan (PC 6) migliorano l'apprendimento e la memoria. Il punto Neiguan (PC 6) è spesso usato per il trattamento di nausea e vomito e nei sintomi cardiaci. Neiguan (PC 6) potrebbe avere proprietà tranquillanti ed è usato nel trattamento di malattie psicosomatiche. Neiguan (PC 6) in ratti esposti allo stress cronico provoca effetti calmanti e migliora memoria. Neuroni colinergici nel cervello mediano influenzano l'apprendimento e le funzioni di memoria sia negli esseri umani che negli animali.

Come risultato del trattamento di agopuntura, le prestazioni scolastiche sono migliorate significativamente in tutti i 36 casi. A nostro avviso, questa è la causa di una maggiore disponibilità allo studio e di una migliorata capacità di apprendimento e di memoria.

b. Alcuni studi cinesi sono arrivati a risultati contraddittori. Alcuni evidenziano risultati positivi, altri dicono che è impossibile codificare che la medicina cinese possa essere utile in questa sindrome.

c. Un terzo studio pubblicato su ” La Mandorla” anno XV N. 59 Dicembre 2011” arriva alla seguente conclusione. Articolo dal titolo: Medicina Cinese nella Sindrome da Deficit di Attenzione Carlo Di Stanislao, Rosa Brotzu, Giuliana Franceschini.

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Va qui detto che, comunque, la nostra è una esperienza relativa a pochi casi e non tale da giungere a risultati conclusivi. Esistono, tuttavia, studi cinesi di discreta qualità che dimostrano che l’agopuntura e l’erboristeria cinese, sono efficaci tanto quanto i farmaci, nella gestione di tali condizioni. Soprattutto l’elettro agopuntura sembrerebbe particolarmente efficace ad una revisione critica degli studi meglio eseguiti. Le cause principali di ADD in medicina Tradizionale Cinese sono tre: Vuoto di Yin di Cuore e Rene, Vuoto di Qi di Sangue e Milza, Vuoto di Yin di Rene con Fuoco di Fegato Vuoto di Milza e Cuore: si tratta di una condizione con segni di Vuoto di Qi di Milza e di Sangue di Cuore, contrassegnata da difficoltà di concentrazione, astenia, traspirazione al minimo sforzo, scarso appetito, digestione laboriosa, freddolosità. La lingua è pallida e gonfia, il polso Fine e Scivoloso. Turba di Cuore e Rene: Soggetti con umore continuamente cupo, insonnia, incubi, estrema agitazione, con storia di enuresi e frequenti palpitazioni, scarsa memoria, scarso sviluppo intellettivo, polso fine e rapido, lingua arrossata diffusamente. Vuoto di Yin di Rene e Fuoco di Fegato: Abbiamo un vuoto di Yin di Rene e Fegato con un eccesso relativo di Yang che crea agitazione, facili scoppi d’ira, difficoltà a rimanere seduti e fermi per lungo tempo, polso fine e rapido, lingua secca ed arrossata sui bordi.

d. JEFFREY YUEN e le difficoltà di apprendimento

“Per Jeffrey Yuen “Se il paziente ha problemi di interazione e difficoltà di apprendimento, si tratta di problemi della parte media del cervello. Anche il cuore ha a che fare con l’apprendimento. Si sente di aver conquistato qualcosa quando la si comprende” .

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e. IPERATTIVITA’ E DEFICIT DI ATTENZIONE NEI BAMBINI di Julien Scott.

Il dott. Julien Scott, laureato in fisica, agopuntore e docente presso la London School of Acupuncture, lavora con i bambini da oltre 20 anni. Ha scritto un libro “Acupuncture in the Treatment of Children” e illustrato questo trattamento per l’ADD nel suo seminario del 2001.

Cause: fattori patogeni esterni: vaccini, alimenti spazzatura, pollinosi, alimenti che scaldano. Tra le cause annovera anche la mancanza di limiti da parte dei genitori.

Diagnosi: calore con flegma per l’irrequietezza

Deficit di qi di milza per poco nutrimento e per passare 6 8 ore davanti ai video games.

Deficit di qi di rene per la mancanza di concentrazione. Deficit di Jing del rene per la mancanza di forza di volontà per fare quello che dovrebbero fare.

Dice che il trattamento va continuato fino al passaggio puberale o adolescenziale quando questo cambiamento aiuta di per sé a liberare il calore.

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CAPITOLO

LA MIA IPOTESI TRA STUDI ED ESPERIENZA SULL’ADD.

Mettendo in relazione i più rilevanti sintomi della medicina occidentale ed i sintomi rilevati in base ai quattro sensi e alle otto regole diagnostiche tipiche della medicina cinese ho cercato di mettere nero su bianco un quadro in cui si rilevano molti vuoti ed alcuni pieni.

1. VUOTO DI QI DI MILZA, VUOTO DI JING E DI YIN DEL RENE E VUOTO DI YIN DEL CUORE per le difficoltà di attenzione, concentrazione, memoria

Nella medicina Cinese il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è riconducibile ad uno squilibrio della milza, rene e cuore Nel Lingshu è detto: “La milza tesaurizza il proposito: il pensiero e le attività della coscienza dipendono dalla nutrizione che parte dalla milza, magazzino e granaio dell’essere”.

La milza crea l’armonia grazie alla sua attitudine a ricevere, trasformare ed adattare tutto. Se la milza, emblema dell’elemento terra, non funziona correttamente, si ha il più assoluto disordine (Lingshu p. 160).

Quando il Qi della milza non è nella corretta posizione che gli spetta, il soggetto non riesce a concentrarsi, diventa disorganizzato ed incapace di apprendere le nozioni correttamente e soprattutto non apprende dalle proprie esperienze tendendo a ripetere sempre gli stessi errori. La disarmonia fisica ed emotiva, la rigidità mentale e l’incapacità di essere mutevoli ed adattabili, sono squilibri della milza

La Milza presiede dunque la capacità di concentrarsi e memorizzare utile nello studio e nell’apprendimento. La Milza rappresenta il pensiero, la riflessione,

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V

l’applicazione nello studio. Quando l’energia di Milza è in equilibrio, la persona è capace di concentrazione e di memoria.

Anche per Jeffrey Yuen “la scarsa memoria è legata ad una debolezza della milza” (…) Se la milza è debole, lo Yi sarà spento, il pensiero sarà lento, la memoria scarsa e la capacità di studio, di concentrazione e di messa a fuoco delle idee saranno tutte deboli.

Lo Yi comprende tutto il processo di costituzione del pensiero che comprende la successione di dirigere l’attenzione, ricordare, riflettere, congetturare e analizzare Dal punto di vista psichico se il Qi è carente non fornisce l’energia necessaria al movimento mentale ed emotivo e si potranno avere astenia o deficit cognitivi.”

Lo Yi corrisponde quindi allo stadio iniziale del processo di conoscenza dove, attraverso la gestione dell’attenzione si arriva all’individuazione del soggetto e lo si osserva per arrivare a vederlo più da vicino e a differenziarlo dal resto dell’ambiente. Quindi particolarmente importante nella sindrome dell’ADD. Ha inoltre la capacità di organizzazione del pensiero. Per Bottalo e Brotzu agisce specificatamente sulla capacità di strutturazione logica del pensiero, sulla sua organizzazione e espressione coerente Permette di impostarlo in modo coerente ed esprimerlo organicamente. Naturalmente dà forma a ciò che è presente nel cuore.

Il Cuore ha una connessione con la memorizzazione degli eventi del passato remoto Questa funzione del Cuore di richiamare alla mente è detta intelletto (Ling Shu).

Lo Shen del Cuore ha un ruolo centrale anche per la memoria implicita (ricordare abilità, azioni da compiere per eseguire un compito…) mentre Yi e Zhi sono molto connessi alla memoria esplicita (ricordare fatti, esperienze, nomi…). Lo Shen del Cuore li coordina entrambi.

Se lo Shen del Cuore è confuso o manca di energia, vi è mancanza di chiarezza o di organizzazione del pensiero. Se esso è debole o disturbato il pensiero sarà lento e offuscato, la memoria sarà scarsa, la coscienza offuscata. La persona non sarà in

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grado di pensare chiaramente, l’autoconsapevolezza sarà scadente, il sonno irrequieto; mancherà di intelligenza. La persona non sarà in grado di esprimersi con chiarezza, subirà alti e bassi emotivi, non avrà una forte responsabilità e motivazione.

“Se il Cuore è forte e il Sangue abbondante, vi sarà una normale attività mentale, una vita emozionale equilibrata, una coscienza chiara, una buona memoria, un pensiero adeguato e un sonno buono. Se il Cuore è debole e il Sangue in deficit, si potranno avere problemi mentali (come depressione), scarsa memoria, pensiero ottuso, insonnia o sonnolenza e, in casi estremi, perdita di coscienza. “Su Wen.

Dallo Shen del Cuore dipendono quindi le funzioni cognitive quali intelligenza, consapevolezza, pensiero vigile, ragionamento, giudizio e coscienza.

Dallo Shen del cuore dipende anche la percezione, è attraverso di esso che i sensi esplicano la loro funzione.

Dal vuoto di Yin del cuore quindi può derivare anche la distorsione della percezione, la poca chiarezza mentale, il venir meno della direzione, il che spiegherebbe diversi aspetti cognitivi dell’ADD, la stanchezza e la faticabilità, l’aggravamento dei sintomi dopo lo sforzo. Dal cuore dipendono anche le difficoltà di linguaggio.

Secondo Maciocia, lo yīn dei Reni e lo yáng dei Reni hanno la stessa radice e non sono altro che due manifestazioni della stessa entità; quindi in condizioni patologiche un deficit di yīn dei Reni implica necessariamente, in grado minore, anche un deficit di yáng dei Reni e viceversa. Lo yīn dei Reni è la base dello yīn del Fegato e del Cuore, mentre lo yáng dei Reni è la base dello yáng della Milza e dei Polmoni. Quindi, la maggior parte delle malattie croniche si manifesta con una disarmonia dei Reni, che può essere un deficit di yīn dei Reni o di yáng dei Reni.

Wu Jian, Lo specchio d’oro della medicina. VUOTO dello yin del cuore e disarmonia dello Shen. S. Taccola, Lezione sullo Psichismo, aprile 2022

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Un deficit di yáng dei Reni può derivare anche da un deficit di yīn dei Reni, e in questo caso sia lo yīn sia lo yáng saranno in deficit.

In questo caso dell’ADD, la sindrome è caratterizzata da un deficit di yīn e anche di jīng dei Reni, poiché il jīng è parte dello yīn dei Reni.

Le patologie da insufficienza di jing, come poi vedremo, riguardano moltissimo il sistema cognitivo come ad esempio i disturbi della memoria e i ritardi mentali.

Lo yīn dei Reni in deficit non riesce a produrre Midollo in quantità sufficiente a riempire il cervello e, di conseguenza, si hanno vertigini, acufeni e scarsa memoria.

Il deficit di yīn dei Reni induce un deficit dello zhì, che causa una certa ansia, molto presente nei ragazzi con ADD, visto che il deficit di yīn porta alla produzione di una quota di Calore Vuoto. L’ansia è più pronunciata quando c’è una vera e propria sindrome da Calore-Vuoto con calore ai cinque centri, e dal punto di vista psichico, astenia mentale, testa vuota, turbe dello Zhi

Il Rene è infatti responsabile della memorizzazione degli eventi recenti, ovvero la capacità di trattenere le informazioni a lungo nel tempo.

Lo Zhi rappresenta l’elaborazione delle informazioni ed è parte integrante del processo di memorizzazione.

Quando l’energia del Rene è insufficiente, si riduce la capacità di trattenere le informazioni recenti nella memoria.

I reni infatti influenzano la nostra capacità di memorizzare e trattenere i dati. Uno Zhi in vuoto porta indecisione, paura ma anche incapacità di perseguire le proprie idee.

Wu Jian, Lo specchio d’oro della medicina. VUOTO dello yin del cuore e disarmonia dello Shen. Simongini, Buldrini, I punti della milza. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2020

D. Petri, lezione sui sintomi degli Zang Fu, 2021 Simoncini, Buldrini, La gastroenterologia. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2006

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Il fuoco vuoto da deficit di yin di rene e di cuore è chiamata disarmonia rene cuore ed è classificata nelle sindromi complesse.

Per completare questo discorso sull’attenzione, concentrazione e memoria non dobbiamo dimenticare il Du Mai o Meridiano di Vaso Governatore. Il suo tragitto tra interno ed esterno corre su tutto il dorso unendo Reni, Cuore e Cervello. Quindi la sua influenza si esprime sullo Zhì dei Reni dai quali trova origine, sullo Shén che ha sede nel Cuore, per raggiungere poi il Mare dei Midolli, il Cervello.

Wu Jian, Lo specchio d’oro della medicina.

VUOTO dello yin del cuore e disarmonia dello Shen. Simongini, Buldrini, I punti della milza. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2020

D. Petri, lezione sui sintomi degli Zang Fu, 2021 Simoncini, Buldrini, La gastroenterologia. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2006 Bottalo, Brotzu, Fondamenti di Medicina tradizionale Cinese, Ediz. Xenia, 2020

Elisa Rossi, Shen, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2019

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IL CALORE VUOTO DEL CUORE PER L’IPERATTIVITA

Se lo yin del rene è carente non può nutrire lo yin del cuore, l’acqua del rene non può controllare il fuoco del cuore e si arriva ad un disequilibrio tra yin e yang, all’agitarsi del fuoco e all’irrequietezza dello Shen. Il Fuoco del Cuore porta una conseguente agitazione, irrequietezza mentale e problemi emozionali. L’insufficienza di yin infatti si accompagna molto spesso ad un fuoco da vuoto da cui si origina un’inquietudine diffusa che è un insieme di irrequietezza interna e agitazione esterna che si manifesta in molte condizioni di vuoto cronico.

Sun Simiao sviluppò la teoria dell’agitazione yin (Yinzao) per i casi più complessi ed insidiosi. Il fuoco del cuore è fuoco da pieno di yin, è un calore da vuoto che comprende fuoco di cuore, fuoco di rene e fuoco ministro.

Li Dongyuan riprese la riflessione di Sun Simiao per dire che è calore che colpisce dall’interno ed è in relazione con l’anomalia del movimento di salita e di discesa del Qi. Alcuni classici lo chiamano “fanzao” e lo riferiscono a una sensazione di agitazione fisica, con sensazione di calore ed irrequietezza.

“I quadri di agitazione, sensazione di calore, irrequietezza sono tutti dovuti al patogeno fuoco che fa da padrone, permeando interno ed esterno. Se il calore è in eccesso all’esterno gli arti sono inquieti, se il calore è in eccesso all’interno shen e zhi si agitano”

L’agitazione interna può avere manifestazioni molto specifiche come ad esempio l’ansia nell’affrontare gli impegni della vita quotidiana. Il calore a sua volta consuma lo yin esaurendo in questo modo quiete, riposo e liquidi e portando il danno all’assetto energetico ad un livello ancora più profondo.

Lo yīn dei Reni poi nutre anche lo yīn del Fegato (cioè anche il Sangue del Fegato), in base alla teoria dei Cinque Elementi. Se lo yīn dei Reni è in deficit, non riesce a nutrire lo yīn del Fegato. Un deficit dello yīn del Fegato porta a iperattività fisica e a una risalita dello yáng del Fegato. L’iperattività fisica è infatti legata al fegato che

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controlla i muscoli. Forse il vuoto di yin di fegato fa in modo che lo yang faccia da padrone.

Lo yang del fegato dona anche ai soggetti ADD genialità e creatività, capacità di vedere, con l’immaginazione, ogni cosa da mille prospettive, riuscendo a coglierne sempre l’aspetto unico ed innovativo, ma in Medicina Cinese però tutto deve essere in equilibrio, yin e yang devono avere una dialettica armoniosa e duratura per il benessere completo della persona. Questo Yang probabilmente proviene da un vuoto di yin dello stesso Fegato.

Elisa Rossi, Shen Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2019

D. Petri, Lezione sulle sindromi degli Zang-Fu, 2021

S. Taccola, Lezione sullo Psichismo, aprile 2022

Simoncini, Buldrini, La gastroenterologia. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2006

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3. IL DEFICIT DEI MIDOLLI, DEL JING del RENE, DELLA VESCICA BILIARE E DEL DUMAI PER LE DISARMONIE NELLO SVILUPPO CEREBRALE.

I Reni accumulano il Jing e il Cuore governa il Sangue: se il Jing e il Sangue sono abbondanti, si avranno effetti positivi sulla vitalità generale e sulle funzioni governate dal Cervello: cervello, nao, si intende la funzione mentale che si è fatta struttura, e il sistema nervoso centrale che si dipana nel periferico. Il jīng dei Reni produce il Midollo, il quale genera la colonna vertebrale e “riempie” il cervello Se il jīng dei Reni è forte, nutrirà il cervello e la memoria, la concentrazione, il pensiero e la vista saranno in buone condizioni. La Medicina Cinese sostiene che “i Reni sono l’origine dell’abilità e dell’intelligenza”. Se il cervello non è adeguatamente nutrito dal jīng, la memoria e la concentrazione saranno scarse e ci potranno essere vertigini, pensiero offuscato e indebolimento della vista.

Il Cervello è uno dei sei visceri straordinari In Medicina Cinese il Cervello controlla la memoria, la concentrazione, la vista, l’udito, il tatto, l’intelligenza, la memoria, il pensiero e la coscienza.

Poiché il Midollo ha origine dai Reni, il Cervello è quindi strettamente correlato, sul piano funzionale, a questo Organo. Il Cervello dipende inoltre dal Cuore, e soprattutto dal Sangue del Cuore, per il suo nutrimento, pertanto le attività fisiologiche del Cervello dipendono dallo stato dei Reni e del Cuore. La relazione del Cervello con i Reni e il Cuore spiega in pratica come certi sintomi, per esempio memoria e concentrazione scarse, vertigini e visione offuscata, possono essere dovuti a un vuoto del Mare del Midollo (cioè i Reni) o a un deficit del Sangue del Cuore.

Il deficit di Jing provoca un ritardo nella crescita e nello sviluppo, un ritardo psico Petri, Lezioni sulle sindromi degli Zang Fu, 2021

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fisico e può essere responsabile, insieme ad altre strutture energetiche, di alcuni deficit dello sviluppo cerebrale.

Il Cervello è, inoltre, in stretta relazione con la colonna vertebrale che, a sua volta, corrisponde al Meridiano Straordinario Dumai che collega l’asse rene cervello

Il rene yin ed il jing hanno a che fare con la crescita e lo sviluppo.

“Se il mare del midollo è abbondante, la vitalità è buona, il corpo è leggero e agile, la vita è lunga” Lingshu

Il Cervello, così come in medicina occidentale, è pertanto anche in medicina cinese sede della chiarezza mentale e del pensiero.

Il capitolo 34 del “Su Wen” spiega: «Se i Reni sono in deficit, il Midollo non può essere abbondante».

I testi taoisti del periodo Ming dividono il cervello in tre grandi parti: inferiore medio e superiore.

“Il cervello inferiore si occupa dei meccanismi della sopravvivenza: respirazione, attività cardiaca, digestione, sonno. (meridiani coinvolti: polmone, grosso intestino, stomaco, milza)

Il cervello medio si occupa di movimento ed interazione, non solo quindi di funzioni motorie e sensitive ma anche di relazioni con il mondo (meridiani coinvolti: cuore, intestino tenue, vescica, rene)

Il cervello superiore si occupa della critica e della coscienza, della crescita emotiva e della differenziazione” (meridiani coinvolti: ministro del cuore, triplice riscaldatore, vescica biliare, fegato)”.(….)

Per Jeffrey Yuen “Se il paziente ha problemi di interazione e difficoltà di apprendimento, si tratta di problemi della parte media del cervello” .

Secondo gli autori del libro “Visceri e meridiani curiosi”:

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Un vuoto del cervello medio può portare a tic e a difficoltà di linguaggio con grande limitazione del vocabolario. Un vuoto del cervello superiore causerà il disturbo da deficit di attenzione con iperattività che è caratterizzato dalla mancanza di attenzione, da impulsività e iperattività motoria non adeguata per l’età del soggetto, sintomi che si rilevano soprattutto nelle situazioni di gruppo e prevalentemente a scuola.”

Ho avuto modo di verificare sia la difficoltà nelle relazioni, sia certe difficoltà relative al cervello superiore, tra cui anche la rigidità e la resistenza al cambiamento. Sicuramente da trattare il Jing, il cervello medio ed il cervello superiore ed il meridiano della vescica biliare perché nei grandi vuoti, vi è sempre “una condizione di vuoto e di freddo della vescica biliare”

Simongini, Buldrini, I visceri curiosi . Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2013

Carlo di Stanislao, Dante de Bernardinis e Maurizio Corradin, Visceri e Meridiani curiosi” Casa Editrice Ambrosiana, Bologna, 2017 Elisa Rossi, Shen. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2019

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IL VUOTO DELL’INTESTINO TENUE NELLA DIFFICOLTA’ DI INIBIZIONE E SELEZIONE DEGLI STIMOLI.

Nel libro di Simongini e Buldrini relativo alla Lezione di Yuen sui Visceri Curiosi, Yuen parla di bambini che hanno troppi pensieri che si affollano alla mente E’ verissimo e lo constato continuamente da quando mi occupo di loro.

Il loro cervello, dice Ronald Davis, autore del Metodo Davis anche per l’ADD, va molto più veloce degli altri cervelli. Esso processa circa 32 immagini al secondo, è quindi più veloce dell’incidenza della consapevolezza che avviene a 25 immagini al secondo, ed è più lento del limite subliminale che è di 36 immagini al secondo.

Questo tipo di pensiero quindi, viene a collocarsi nella fascia subliminale. Il cervello afferra il pensiero ma la persona non ne è pienamente e consciamente consapevole. Se da un lato questo spiega la grande capacità di intuizione dei ragazzi con ADD, dall’altro diventa un problema perché li porta a disorientarsi in questo caotico flusso continuo senza sequenza né ordine.

Anche secondo Yuen questo eccesso di pensieri che vengono alla mente e provocano distrazione e difficoltà di concentrazione.

Se si hanno molti stimoli e si è incapaci di separare quelli necessari da quelli superflui, ciò comporta conseguenze sulle capacità di apprendimento: “ in questo caso si sceglierà l’intestino tenue che separa il puro dall’impuro, poi con i punti del Dumai si possono usare i punti laterali corrispondenti della vescica urinaria e della cistifellea”

Ronald Davis, The Gift of dyslexia, Perigee Edition, UK, 2010

Simongini, Buldrini, I visceri curiosi . Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2013

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5. VUOTO DI YIN DI FEGATO E VUOTO DI QI DI MILZA NELLA DIFFICOLTA’ DI ORGANIZZAZIONE E DI PIANIFICAZIONE:

Nel Su Wen è scritto: «Il Fegato ha una funzione di regolazione ed equilibrio” Molti studiosi riportano che il fegato influenza la capacità di pianificare la vita e di darle un senso e una direzione. Una mancanza di direzione e la confusione della mente possono essere paragonate al vagare dello hun nello spazio e nel tempo. Quindi, se il Fegato (in particolare il Sangue del Fegato) è fiorente, lo hun è saldamente radicato e può aiutarci a programmare la vita con saggezza e lungimiranza. Se il Sangue del Fegato è debole, lo hun non è radicato e non è in grado di fornirci un senso di direzione nella vita. Se il Sangue del Fegato o lo yin del Fegato sono molto deboli, a volte lo hun può persino lasciare il corpo e lo Shen lo deve tenere sotto controllo.

Il pieno del fegato genera uno hun che vaga continuamente in un mare di pensieri, progetti, idee sempre nuove ed originali.

Però lo Shen ha bisogno di integrare tutte queste idee che sgorgano dallo hun nella nostra psiche in una maniera ordinata. Lo hun è come un grande mare di idee, sogni, progetti e ispirazioni e lo Shen può gestirne soltanto uno alla volta. Se lo hun porta troppe cose senza un sufficiente controllo e integrazione da parte dello Shen il comportamento della persona diverrà caotico.

L’idea del fegato che controlla la pianificazione della vita dolcemente e con saggezza deriva dal capitolo 8 del “Su Wen”. In stato di malattia, una disarmonia del Fegato si può manifestare con la mancanza della capacità di pianificazione e con una mancanza di direzione nella vita.

Secondo Bottalo e Brotzu, alla pianificazione contribuisce anche lo Yi della milza che ha la capacità di mettere in successione le azioni e quindi di organizzare un percorso mentale, come abbiamo visto precedentemente.

Simongini, Buldrini, i punti del fegato. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2014 Simoncini, Buldrini, La gastroenterologia. Lezioni di Jeffrey Yuen,Edizioni Xin Shu, Roma 2006 S. Taccola, Lezione su Lo psichismo, aprile 2022 Bottalo, Brotzu, Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese, Edizioni Xenia.

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La funzione del Fegato di assicurare il libero fluire del qì ha una profonda influenza sullo stato emozionale. Se dal punto di vista fisico il libero fluire del qì del Fegato sostiene le attività fisiologiche di tutti gli Organi, dal punto di vista emozionale lo stesso libero fluire del qì del Fegato assicura una vita emotiva equilibrata

Se il qì del Fegato fluisce liberamente, tutto il qì fluisce normalmente e la vita emozionale è serena. Se, invece, questa funzione è compromessa, la circolazione del qì è ostacolata, il qì è trattenuto dando luogo a frustrazione, depressione o rabbia repressa, con comparsa di sintomi fisici

Il libero fluire del qì del Fegato assicura che anche le emozioni percepite da un soggetto “fluiscano liberamente”, che non siano represse, che siano espresse adeguatamente e che non prendano il controllo della vita della persona: in sintesi, il libero fluire del qì del Fegato sul piano emotivo fa sì che le emozioni che proviamo non si trasformino in stati d’animo da cui veniamo posseduti. La funzione di regolazione ed equilibrio del Fegato ha un importante ruolo emozionale.

Il Fegato, e in particolare lo hún (Anima Eterea), è responsabile di una vita emotiva equilibrata, ovvero del fatto che una persona non si lasci sopraffare dalle emozioni (come accade a una persona emotiva), né che sia troppo indifferente agli stimoli della vita (come accade a coloro che sono separati dai loro sentimenti). Una debolezza dello Hun può anche comportare una insufficienza nella dinamica degli stati affettivi e questo spiegherebbe il protrarsi di certe emozioni nel tempo. L’incapacità nella regolazione emotiva e nel controllo degli impulsi è probabilmente dovuta a questa carenza di equilibrio tra yin e yang che va ripristinata e va riportata all’armonia. Naturalmente non possiamo scordare la funzione importantissima che ha il Meridiano del Cuore nell’equilibrio psichico della persona.

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6. IL PIENO DI YANG DI FEGATO, VENTO DI FEGATO E VUOTO DEL MAESTRO DEL CUORE PER LA DIFFICOLTA’ DI REGOLAZIONE EMOTIVA E DI CONTROLLO DEGLI IMPULSI.

Il Fegato è colpito dalla rabbia

Il termine cinese, tradotto solitamente con collera, è Nu, ma non si riferisce solo alla collera in senso stretto, ma a tutta una serie di sfumature emotive che derivano dalla compressione di un’energia molto forte che non riesce ad esprimersi In questo contesto, la parola “rabbia” va intesa in senso ampio, includendo, oltre alla collera espressa, anche frustrazione, risentimento, rabbia repressa e rancore. La compressione di questa energia genera calore che tende a liberarsi verso l’alto dando origine a quello che viene definito “Fuoco di Fegato che divampa in alto”.

Come per ogni altra emozione, la relazione con l’Organo corrispondente è mutua: uno stato di rabbia causa una patologia del Fegato e, viceversa, una patologia del Fegato può rendere una persona irritabile.

La prevalenza dello yang direziona verso l’alto l’energia del fegato, la medicina tradizionale cinese che si esprime per analogie, parla anche di vento di fegato.

Elisa Rossi, Shen Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2019

Susanna Taccola, Psichismo, lezione di aprile 2022

Simongini, Buldrini, I punti del fegato. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2014

Simoncini, Buldrini, La gastroenterologia. Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2006

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IL MASSAGGIO TUINA’

Il massaggio è il metodo terapeutico più antico. In cinese il massaggio si chiamava inizialmente anmo (按摩 àn mó) e si basava sul principio che nel nostro corpo esiste una ragnatela di vasi sanguigni e linfatici dove scorre l'energia vitale. Questa energia, così come il sangue, non deve ristagnare, ma essere sempre in movimento; le diverse tecniche e tipologie di massaggio aiutano in questo senso, tramite pressioni e manovre a ristabilire il flusso armonico dell’energia e del sangue. La medicina tradizionale cinese sostiene che il corpo umano è il risultato dell’equilibrio tra lo yin e lo yang. Lo yin è il principio interno e negativo, lo yang è quello esterno e positivo. La ragione delle malattie va ricercata nella perdita dell’equilibrio tra questi due elementi. Le diverse tecniche di massaggio cinese servono quindi a ristabilire il normale flusso dell'energia e l'equilibrio tra yin e yang del corpo. La prima testimonianza scritta che parla di massaggio è ancora più antica: si trova in un’iscrizione su guscio di tartaruga che risale alla dinastia Shang (XVI XI sec. a.C.). Qualche secolo più tardi, le cronache parlano di un medico di nome Bian Que che guarì un principe malato grazie a un particolare massaggio, definito quasi miracoloso. Durante il periodo delle dinastie del Nord e del Sud (386 589 d.C.), i massaggi hanno assunto una nuova importanza per la medicina tradizionale e si sono stabilite sei manovre da usare durante il trattamento: queste ancora oggi sono alla base dei massaggi cinesi con la tecnica del tuinà.

Per le sue caratteristiche di medicina di prevenzione, la medicina cinese consente di affrontare le problematiche che si presentano in termini energetici e risolvere o migliorare la situazione ristabilendo i corretti flussi.

Sono fermamente convinta che la medicina cinese, per il suo diverso punto divista, possa essere integrata saldamente con la medicina occidentale e possa aiutare i

76 CAPITOLO VI

bambini a superare, o quantomeno a migliorare le loro capacità cognitive e di relazione, nonché a incrementare la capacità di dirigere le loro azioni verso uno scopo e di pianificare il loro raggiungimento, nonché ad autoregolare la eccessiva sensibilità verso l’esterno e tutti quei sintomi che il metodo Davis non è ancora riuscito a risolvere.

Il Tuinà per i bambini è perfetto. L’agopuntura, anche se ritengo sia molto efficace, ha il grosso problema degli aghi, poco simpatici ai bambini, ed inoltre non consente di poter trattare i meridiani nel loro percorso che invece sono senz’altro un’ulteriore risorsa.

2. IL “CON TATTO” e la PROPRIOCEZIONE

L’esperienza del tatto, fin dalla nascita, aiuta a far maturare le esperienze di relazione. Insieme al contatto oculare, il tatto è alla base dello sviluppo del neonato, è rassicurante, fa sentire l’amore e la cura della famiglia, consente i primi contatti con il mondo e crea le fondamenta per un adeguato sviluppo corporeo, psichico e comportamentale (..)

Secondo A. Montagu

1. “Il tocco è connessione, è comunicazione: il tocco è senso di appartenenza, è l’esperienza di comunicazione”.(..)

2. “La pelle è uno degli organi più sottovalutati, eppure è fondamentale. Manipolazione, sollevamento, accarezzamento e vezzeggiamento sono le rassicuranti esperienze fondamentali che il bambino deve provare per sopravvivere abbastanza in salute”(…) Gallesi, “Tesi. Un approccio integrato al bambino e alla famiglia”, Firenze, 2019 Susanna Taccola, Corso di perfezionamento di Tuinà per adolescenza, 2021

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3. “Una adeguata stimolazione tattile è di importanza fondamentale per il sano sviluppo, anche comportamentale, dell’individuo, a partire dalla sua nascita” Riportando le intuizioni della docente Susanna Taccola:

4. “Un bambino cullato, abbracciato, accarezzato, sostenuto, vezzeggiato, manipolato, toccato, massaggiato, disporrà di tutto ciò di cui ha bisogno per crescere sano, forte, sereno” (…)

5. “La qualità della relazione tattile è una modalità espressiva del Cuore Imperatore che diffonde con equità e presenza tutte le risonanze dello Shen individuale..(..)

E’ il tatto l’attivatore dell’intelligenza emozionale che diffonde dallo Shen individuale che risiede nel petto” (…) E’ un processo interattivo essenziale che provoca una consapevolezza profonda, preverbale, organica e viscerale e largamente inconscia che stimola lo spirito della persona e permette di integrare la reattività delle aree

La propriocezione è figlia del tatto. Con il tatto arriviamo ad una corretta propriocezione di noi stessi e del nostro corpo. Il nostro equilibrio è gestito da tre sistemi:

1. Sistema propriocettivo

2. Sistema vestibolare

3. Vista.

Quando uno dei sistemi fallisce, gli altri due devono sopperire alla mancanza. Il nostro corpo ha quindi una natura propriocettiva. Attraverso la costruzione delle esperienze e la relazione con il mondo esterno, la propriocezione ed il tatto ci permettono di costruire la nostra identità ed il riconoscimento del sé.

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La propriocezione, quindi, con il mantenimento dell’equilibrio, aiuta la coordinazione, migliora la prestazione, è fondamentale per il nostro orientamento spaziale.

E’ la capacità del Sistema nervoso centrale di percepire, a livello cosciente e subcosciente, la posizione nello spazio dei singoli distretti muscolo scheletrici e di elaborare, comandare e coordinare, in risposta agli stimoli ambientali e personali l’adeguato tono posturale e l’esecuzione di movimenti precisi e funzionali in u quadro armonico di benessere psicofisico. (..)

Costituisce quindi la base per ogni possibile formazione o trattamento e per ogni eventuale automassaggio o massaggio tra pari. Il tatto è il senso dell’imperatore.

Susanna Taccola, corso di perfezionamento di Tuinà pediatrico, 2021 Gallesi, “Tesi. Un approccio integrato al bambino e alla famiglia”, Firenze, 2019

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3. LE MANOVRE PER RIEQUILIBRARE LO YIN E LO YANG

Nei casi di vuoto, con il Tuinà, si adopereranno soprattutto le seguenti manovre di tonificazione con movimenti lenti, ampi, pressione leggera e movimento in senso orario:

CA FA sfregamento energico in direzioni opposte senza pressione RUO FA impastamento circolare

MO FA sfioramento leggero o frizione circolare ma soprattutto AN FA statico a lungo su punti e zone e ZHENG vibrazione.

Nei casi di pieno, per disperdere lo Yang si adopereranno soprattutto le seguenti manovre: DIAN FA pressione puntiforme con la punta del dito

QUI FA premere con l’unghia BA SHEN FA per la trazione e la distensione.

NA FA la presa con le sue varianti NIE FA E BUO FA AN ROU in dispersione

Per disperdere lo yang del fegato sono particolarmente indicate JI FA percussioni con il dorso della mano o con il lato ulnare con le sue varianti ai vari livelli con il dito, con il peso della mano, con il peso dell’avambraccio, con tutto il braccio oppure PAI FA con la mano a coppetta.

LA FA sulle dita e/o FEN manovra di divisione

TUI FENG YIN YANG per separare lo yin yang del costato per rimuovere la stasi e armonizzare

Per armonizzare: TUI FA spinta lineare

GUN FA rotolare, oscillare

I ZHI CHAN meditazione su un punto ROU FA impastamento circolare e YAO FA rotazione dei capi articolari.

80

ED I PUNTI CHE POSSONO AIUTARE L’ADD

Per il Fuoco vuoto del Cuore

Principio terapeutico: Nutrire lo yin di cuore e rene, tonificare ed eliminare il fuoco da vuoto, calmare lo Shen

Meridiano del Cuore, meridiano del Pericardio, meridiano del Rene, meridiano del Vaso Concezione, meridiano della Vescica.

HT 6 Yinxi e HT 3 Shaohai nutrono lo yin del cuore e i liquidi, eliminano il fuoco da calore vuoto e calmano lo shen

PC 6 Neiguan calma lo Shen

KI-6 Zhaohai nutre lo yin ed i liquidi. Elimina il calore da vuoto.

CV 4 Guanyuan + HT 7 Shenmen + Sp 6 Sanyinjiao per nutrire sangue e yin, rinforzare il jing e la yuanqi.

CV-14 Xinmu nutre lo yin del cuore e ne purifica il calore, calma lo Shen

CV 15 Jiuwei tratta le turbe psichiche

BL 15 Xinshu e BL 44 Shentang tonificano lo yin del cuore e calmano lo Shen

Per il Vuoto di Jing di rene e di yin del rene

Principio terapeutico: tonificare il rene dei bambini per ritardo nella crescita e nello sviluppo, ritardo psico fisico

Meridiano del Rene, meridiano del Vaso Concezione, Meridiano della Vescica e Meridiano della Vescica Biliare.

CV 4 Guanyuan tonifica il jing

GB 39 Xuanzhong tratta il jing del sangue

KI-3 Taixi per nutrire il rene yin e KI 7 madre del rene

KI-13 Qixue, KI-10 Yingu

BL 23 Shenshu tonifica yuanqi, jing e yang del rene e BL 52 Zhishi tonifica il jing

Per il Qi della milza: tonificare il meridiano della Milza

SP 3 Taibai e SP 6 Sanyinjiao per tonificare il Qi

81 I MERIDIANI

CV 12 Zhongwan per tonificare il jiao medio

LV 13 Zhangmen p. Mo della milza

BL 20 Pishu per tonificare il Qi, il sangue e lo Yang della milza

GV 20 Baihui per sollevare il Qi della milza

Per lo sviluppo cerebrale e l’eccesso di pensieri nella mente. Principio terapeutico: nutrire i midolli del cervello medio e superiore e nutrire la vescica biliare

Tonificare il Meridiano del Vaso Governatore, del Cuore, dell’Intestino tenue e della Vescica

GV 20 Baihui, punto extra meridiano Sishencong, GV 24 Shenting, Yintang, GV 16

Fengfu , GV-17 Naohu trattano il jing del cervello

GV 17 Naohu e GV 20 Baihui per il cervello medio (nutrire i midolli ed il qi di cuore)

GV 17 Naohu + HT 7 Shenmen per il collegamento con il cuore

GV 17 Naohu + SI 4 Wangu per cervello medio e per l’eccesso di pensieri alla mente.

BL 27 Xiaochangshu (P. Shu) e CV 4 Guanyuan (P. Mo) intestino tenue

BL 43 Gaohuang, GB 37 Guangming, GB 23 Zhejin per la vescica biliare GV 23 Zhejin e GV 24 Riyue per il cervello superiore

Per il pieno DI YANG del fegato

Principio terapeutico: equilibrare lo yang del fegato, ristabilire la circolazione energetica, riequilibrare lo yin e lo yang e regolare l’emotività.

Meridiano del fegato e della vescica biliare

LV-1 Dadun, LV-4 Zhongfeng, LV-5 Ligou, LV-7 Xiguan, LV-9 Yinbao e LV-14 Qimen, per tonificare il fegato

LV 3 Taichong, LV 8 Ququan, LV 13 Zhangmen per nutrire il sangue e lo yin.

LV 9 Yinbao e LV 3 Taichong per assoggettare lo yang e rettificare il Qi

LV 6 Zhongdi per rimuovere le ostruzioni

82

LV 2 Xingjian e LV 3 Taichong in dispersione per sbloccare il Qi e purificare il calore.

GB 20 Baihui, GB 21 Qiangdin, GB 7 Qubin, GB 12 Wangu, GB 43 Xiaixi per calmare lo Yang ed il vento.

GB-21 Qiangdin, BL-18 Ganshu , GB-34, CV-6, ST-28 e ST-29 per eliminare la stagnazione del Qi e del sangue di fegato.

D. Petri, lezione del 2021

Elisa Rossi, Shen Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2019

Susanna Taccola, Psichismo, lezione di aprile 2021

Susanna Taccola, La fertilità nell’uomo contemporaneo, lezione di aprile 2022

Susanna Taccola, Corso di Tuinà pediatrico, 2021

Susanna Taccola, Corso Tuinà per l’adolescenza, 2021

Simongini, Buldrini, I punti del fegato. Lezioni di Jeffrey Yuen

83

UNA

MASSAGGIO: LA MIA PROPOSTA DI PROTOCOLLO

I sintomi assunti a livello generale sono solo indicativi, costituiscono un protocollo di riferimento che va poi adattato a seconda dei risultati dell’anamnesi, della osservazione compiuta attraverso i 4 sensi, l’esame della lingua e del polso, del colloquio con i genitori.

I bambini con ADD che si rivolgono ai terapeuti sono portati dai genitori dopo la certificazione della disabilità. Quindi hanno, in genere 8 9 anni, hanno concluso il loro primo periodo del Jing e sono molto irrequieti. Già per eseguire l’osservazione e la palpazione occorre attirare la loro attenzione con qualcosa di insolito che li incuriosisca.

Dopo aver effettuato le domande di rito ed osservato attentamente il volto ed i segni cutanei, si procede con la palpazione di: tronco e addome, arti. Durante la palpazione si individuano almeno tre livelli: di superficie, del derma e del livello muscolare. Si appoggiano le dita andando gradualmente verso la profondità.

Tradizionalmente: superficiale è il livello dell’energia; medio del sangue; profondo del Jing. Infatti, andando verso la profondità si sente la forza degli organi, in superficie si sente quella dei visceri.

La tecnica palpatoria del Tuinà prevede, dunque, di procedere per zone: del torace, dell’addome, dell’ombelico, del dorso. Si procede alla palpazione delle zone per rilevare quelle di pieno e di vuoto e/o di stasi. Si adatta quindi il protocollo. Ho pensato a questo primo specifico protocollo, per iniziare, tenendo conto della

1. gradualità dell’intervento

2. tempo che deve essere breve perché i bambini non reggono una lunga seduta come invece può fare l’adulto

Successivamente potranno essere affrontate le due successive tappe per:

• equilibrare lo yang del fegato, ristabilire la circolazione energetica, riequilibrare lo yin e lo yang, tonificare la milza.

• nutrire i midolli del cervello medio e superiore e nutrire la vescica biliare

PROTOCOLLO

Principio terapeutico: calmare lo Shen e tonificare lo Yin del cuore, nutrire lo yin ed il Jing del rene.

84
IPOTESI DI

Apertura dei cancelli del cielo.

Arti superiori

TUI su canale del cuore e del pericardio secondo corrente energetica.

AN ROU HT-7 HT-6 HT-5 e HT-3 ( scegliere secondo palpazione) per nutrire lo yin del cuore e i liquidi; eliminare il fuoco da calore vuoto e calmare lo shen

AN PC 6 per calmare lo Shen

ANROU o Zheng contemporaneo su GI 4 GI 11 ST 36

Tronco edAddome

TUI FEN YIN/YANG su tutto il costato

CV 17 per trattare il qini

CV 14 per nutrire lo yin del cuore, purificarne il calore e calmare lo Shen

CV 15 che tratta le turbe psichiche

MO FA sull'addome 36 volte orario 36 antiorario

ZHENG sul punto CV-4 che tonifica il Jing

Arti inferiori

ANROU GB 39 per trattare il jing e i midolli

AN ROU ST 36 per trattare la Terra

AN ROU su KI 1 per canalizzare il meridiano e abbassare il calore

AN a ritmo respiratorio sul meridiano del rene da KI 1 a KI 27

AN ROU su SP-6 incontro dei 3 meridiani Yin del piede, su KI 7 madre del rene e su KI 10 p. He mare del rene, LV 3 rinfresca il sangue e mette in rotta il vento

AN ROU su KI 3 e KI 6 per nutrire il rene yin ed i liquidi ed eliminare il calore vuoto.

AN a ritmo respiratorio su KI 1 e Fontana di giada (sulla linea mediana al davanti del tallone)

CV 4 + HT 7 + Sp 6 per nutrire sangue e yin, rinforzare il jing e la yuanqi (anche in auto trattamento)

85

UNA PROPOSTA DI CON TATTO TRA PARI.

LAVORO PER LE ULTIME CLASSI DELLA SCUOLA ELEMENTARE: bambini di 9, 10, 11 anni

CON TATTO da fare tra coppie di pari in palestra almeno una volta alla settimana.

1° SEDUTA da fare per almeno tre mesi per un tempo molto breve abituando i bambini ad un tocco leggero sulla superficie del corpo.

Prono:

Il cammino del serpente che compie un 8 intorno ai reni per raccogliere il qi

MO FA : la carezza della mamma …. sulla zona renale

AN FA della tartaruga sui punti BL 52 e BL 23

2° SEDUTA da fare nei successivi tre mesi, una volta alla settimana, sempre per un tempo molto breve. Supino:

MO FA: la carezza della mamma sull’addome

Il cammino del serpente che gira ad otto intorno all’ombelico.

AN FA della tartaruga che sale nella parte interna della gamba e scende dalla parte esterna della gamba.

3° SEDUTA: da fare negli ultimi tre mesi con molta gradualità, sempre con tocco molto leggero

Prono

AN FA della tartaruga sulla linea mediana del corpo (Dumai) dai glutei fino alla testa

AN ROU giro leggero del topino sull’incavo alla fine del collo (16 GV)

AN ROU giro leggero del topino nel centro della nuca (17 GV)

Supino

AN ROU giro leggero del topino sull’Yintang

AN ROU giro leggero del topino vicino all’attaccatura dei capelli (GV 23 e GV 24)

AN ROU giro leggero del topino sul centro della testa (GV 20).Per finire la scimmia si gratta la testa

86

Il quadro che è scaturito da questa ricerca, è un quadro in cui si rilevano molti vuoti ed alcuni pieni.

Nella storia energetica del bimbo probabilmente, tra fattori genetici e fattori ambientali, si è generato una disarmonia nel jing del rene che ha portato a disarmonie nei midolli. La debolezza della terra ha generato un calore vuoto del cuore e una invasione del fegato sulla terra che ha completato il quadro della sindrome. La domanda è: “Perché arrivare alla disabilità con conseguenze disastrose per la salute mentale e l’autostima della persona?”

“Perché differenziare ed isolare il bambino nella scuola e nella società facendo ricadere su di lui e la famiglia il peso di una patologia che dura tutta la vita?”

Sicuramente potevamo fare qualcosa in prevenzione con la Medicina Tradizionale Cinese.

1. Potevamo sostenere energeticamente la madre che molto spesso arriva alla gravidanza in tarda età, cominciando con l’agopuntura o il Tuinà fin dal primo periodo della gestazione, tonificare lo Yin Weimai perché il feto avesse l’energia necessaria per uno sviluppo sano e armonico.

2. Potevamo sostenere il bambino fin dalla più tenera età con il Tuinà pediatrico evitando il consolidamento dei vuoti energetici che poi avrebbero condotto alla patologia.

3. Quasi tutti i bambini con ADD nella prima infanzia hanno avuto problemi con intolleranze al cibo e difficoltà di digestione: sicuramente avremo potuto subito vedere i problemi della terra e provvedere prima che conducessero al fuoco vuoto del cuore.

Forse la disarmonia sarebbe stata contenuta e non sarebbe diventata patologia con altissimi costi sociali visti i numeri che stanno vistosamente aumentando nella scuola. E questo potrebbe essere vero per moltissime altre malattie che gravano continuamente sulla società.

87 CONCLUSIONI

Accogliere ed integrare la Medicina Cinese nel nostro sistema sanitario come medicina di prevenzione sarebbe un’operazione di altissima intelligenza per la promozione della salute nel paese e nel mondo.

Le due medicine potrebbero collaborare: una in prevenzione, l’altra per l’urgenza e la potente diagnostica. Solo così si potrebbe parlare di salute per tutti con riduzione significativa dei costi.

Ora, con la Medicina Cinese, la parola per me è “Sperimentare” nelle forme di automassaggio, massaggio tra pari, massaggio tradizionale. I bambini sono molto ricettivi e questo mi incoraggia.

Anche se riuscirò a portarli un piccolo passo avanti verso l’armonia, per me sarà una grande soddisfazione e forse potrò essere d’aiuto per tante famiglie disperate.

88

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Simongini, Buldrini, La pediatria nella tradizione di Sun Si Miao, Lezioni di Jeffrey Yuen, Edizioni Xin Shu, Roma 2020

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Marzocchi, Vio, Offredi, Il bambino con deficit di attenzione e iperattività, Edizioni Erickson, Taranto, 1999.

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A.A.V.V., Sviluppare la concentrazione e l’autoregolazione, Edizioni Erickson, Taranto 2009

Articolo di pedagogia pubblicato da Uppa s.r.l. 2022

Neijing Suwen

90

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Articles inside

Bibliografia……………………………………………………………………p

2min
pages 89-90

Conclusioni……………………………………………………………………p

1min
pages 87-88

5. Una ipotesi di protocollo per il massaggio

4min
pages 82-85

della scuola elementare……………………………………………p

1min
page 86

4. I meridiani e i punti che possono aiutare l’ADHD

1min
page 81

3. Le manovre per riequilibrare lo yin e lo yang

1min
page 80

2. Il con -tatto e la propriocezione

2min
pages 77-79

CAP. VI 1. Il massaggio Tuinà

1min
page 76

degli impulsi

2min
pages 74-75

organizzazione e di pianificazione

1min
page 73

selezione degli stimoli

1min
page 72

e del Dumai per le disarmonie nello sviluppo cerebrale…………p

3min
pages 69-71

2. Il calore vuoto del cuore per l’iperattività

2min
pages 67-68

vuoto di yin del cuore per le difficoltà di attenzione, concentrazione e memoria. ……………………………………p

6min
pages 62-66

e. La proposta di Julien Scott su l’ADD

0
page 61

2. La malattia in MTC: Il punto di vista energetico

1min
page 56

CAP IV. 1. Come integrare con la Medicina Tradizionale Cinese

2min
pages 54-55

3. I grandi vuoti e i pieni

2min
pages 57-58

8. I sintomi: la chimica del cervello e le funzioni esecutive

5min
pages 43-47

6. Le cause

1min
page 41

CAP. III 1. I trattamenti oggi utilizzati e il metodo Davis

5min
pages 49-53

5. La ricerca: i nuovi strumenti diagnostici, possibilità e limiti……p

9min
pages 34-40

3. Microcosmo e Macrocosmo……………………………………p

3min
pages 18-19

2. I dati epidemiologici

3min
pages 25-26

3. Gli studiosi………………………………………………………p

6min
pages 27-30

4. Classificazione occidentale: il DSM

3min
pages 31-33

CAP. I. 1. La medicina occidentale vs la Medicina tradizionale cinese

10min
pages 7-13

CAP. II. 1. COS’E’ L’ADD O L’ADHD……………………………………p

1min
page 24

2. Il contesto attuale………………………………………………p

5min
pages 14-17

4. I principali disturbi dell’apprendimento

4min
pages 20-23
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