PROFILO STORICO
2 L’elegia perduta di Cornelio Gallo Una biografia segnata dall’esperienza politica Nato nel 69 a.C. a Forum Iulii (oggi Fréjus), nella Gallia Narbonese, Cornelio Gallo studia a Roma insieme al coetaneo Virgilio, con cui stringe una profonda amicizia e che introduce nella vita politica e letteraria della città. Durante la guerra civile combatte dalla parte di Ottaviano, dapprima con Asinio Pollione in Gallia Cisalpina, poi, nel 30, sbaragliando gli ultimi partigiani di Antonio in Oriente. Ottaviano lo nomina praefectus Aegypti, ma i suoi atteggiamenti più da sovrano che da governatore suscitano sospetti: dopo la condanna all’esilio e alla confisca dei beni, a Gallo non restò che il suicidio (26 a.C.). Damnatio memoriae Alla morte seguì la damnatio memoriae: per questo, secondo il grammatico Servio (IV-V sec. d.C.), Virgilio fu costretto a sostituire le lodi dell’amico Gallo con la favola di Aristeo nel finale delle Georgiche [ cap. 2.3]. Dell’opera di Gallo restò un solo verso, cui va aggiunto il frammento rinvenuto su un papiro nel 1978, contenente una decina di versi in condizioni non buone e di discussa autenticità. Tuttavia la condanna di Augusto non impedì a Properzio e a Ovidio di ricordarlo con commozione ed entusiasmo anche dopo la morte. Gli Amores e i loro modelli A Cornelio Gallo vengono attribuiti quattro libri di Amores, composti fra il 45 e il 40 per la bellissima Licoride, nome cifrato (come Lesbia in Catullo) sotto il quale si nascondeva la liberta Volumnia, già amante di Bruto e di Marco Antonio e divenuta una celebre mima con il nome d’arte di Citeride. I modelli di Cornelio Gallo, nel solco della poesia neoterica e alessandrina, sono Euforione di Calcide e Partenio di Nicea, al quale Gallo fu legato da un rapporto di amicizia. Euforione, poeta astruso e difficile, ispirò a Cicerone l’epiteto di cantores Euphorionis, che affibbiò ai neoteroi pensando forse soprattutto a Gallo. Partenio dedicò all’amico gli Erotikà pathémata («Sofferenze d’amore»), un repertorio di storie amorose passionali e tragiche di cui Gallo avrebbe dovuto servirsi nelle sue poesie. Un’esperienza poetica determinante per la poesia latina Dalle testimonianze virgiliane (Ecl. VI, 64-73 e X) si è voluto ricavare che Gallo avesse scritto anche carmina docta affini a quelli di Catullo e poesie pastorali di stampo teocriteo. Di formazione neoterica e alessandrina, compagno di lettere di Virgilio e protetto dai potenti Asinio Pollione e Augusto, certamente Gallo attraversa nella sua breve vita le maggiori esperienze letterarie e civili della sua epoca, costituendo un ponte tra l’esperienza dei neoteroi e quella degli elegiaci.
Guida allo studio
1.
Ricorda gli eventi più significativi della vicenda biografica di Cornelio Gallo. 2. Che cosa rimane dell’opera di Gallo? Qual era la consistenza del corpus originario?
3. Modelli e funzione storico-culturale dell’elegia di Cornelio Gallo.
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