PERCORSO ANTOLOGICO
Analizzare il testo 1.
Individua nel testo i diversi momenti della rappresentazione oraziana di Cleopatra, segnalando i punti di svolta nell’atteggiamento del poeta verso la regina, e i mutamenti più significativi nel linguaggio e nelle immagini. 2. Chi è e come viene rappresentato l’altro “personaggio” dell’ode, l’antagonista di Cleopatra? In quale sezione del testo appare dominante la sua figura? Quali aspetti della sua personalità emergono, in modo più o meno diretto ed esplicito? In base a quali rilievi testuali è lecito affermare che il poeta si sia proposto di disegnare due personaggi (e due mondi) in antitesi? 3. Analizza il lessico impiegato nell’ode, con particolare riguardo ai motivi, insistentemente richiamati, della follia e del vino.
4. Nel delineare la figura e le azioni di Ottaviano, il poeta fa palesemente ricorso ai colori epici: da quali espressioni, immagini e allusioni letterarie lo si rileva?
Confrontare i testi
5. Confronta attentamente i versi 1-6 dell’Epodo 9 [ T2 ONLINE], citati anche nella rubrica Lettura e interpretazione, con le prime due strofe dell’ode per la morte di Cleopatra, rilevando e analizzando parole, espressioni, immagini che ricorrono in entrambi i testi o che si richiamano per significative analogie. Puoi estendere il confronto all’intero testo epodico, svolgendo per iscritto un’analisi dei punti di contatto e/o di divergenza che presenta rispetto all’ode.
Gli SCRITTORI e la STORIA Trasfigurazione epico-eroica dell’impresa aziaca ▰ Amplificazione epica Se la rappresentazione, mossa e cangiante, della regina Cleopatra volge con sempre maggiore intensità al clima e alle tonalità della tragedia, nella celebrazione di Ottaviano e della vittoria aziaca il poeta fa evidentemente ricorso ai colori dell’epos. Lo attestano, insieme alla similitudine omerica dei vv. 17-18, le riconoscibili alterazioni della realtà storica, che al di là delle esigenze propagandistiche contingenti, rispondono a un procedimento caratteristico del codice epico, la condensazione e l’amplificazione degli eventi. ▰ Due esempi significativi Al v. 13 leggiamo:
vix una sospes navis ab ignibus («una sola nave a stento scampata alle fiamme»). Si tratta di un’iperbolica alterazione della realtà storica in funzione celebrativa, del resto, come si è detto, caratteristica
dell’amplificazione epica; secondo il racconto di Plutarco (Vita di Antonio 66, 5-6) Cleopatra si diede improvvisamente alla fuga con sessanta navi, quando la battaglia non era ancora decisa, salvando quasi per intero la sua flotta. Poco più avanti, al v. 16, si dice che Ottaviano (Caesar) inseguì Cleopatra ab Italia volantem («che fuggiva a volo dall’Italia»). Certo, benché il combattimento avvenisse in acque greche, era l’Italia il vero obiettivo di Cleopatra. Ma, in ogni caso, ecco un’altra deformazione dei dati storici: Ottaviano non inseguì subito la flotta egiziana in fuga, ma svernò a Samo, e solo nell’estate dell’anno successivo si recò ad Alessandria. Evidente il colorito sarcastico dell’accenno all’Italia, come pure della metafora del volo: la regina fugge dalle acque di Azio, ma la meta dei suoi folli sogni era l’Italia; volantem, che evoca piuttosto una fulminea azione d’attacco, si riferisce invece a una precipitosa ritirata.
Leggere un TESTO CRITICO Ottaviano/Apollo contro Antonio/Dioniso Nella prima parte dell’ode di Orazio «la regina, avvolta in una luce cupa e fosca, è presentata come una donna ebbra, invasata da folli sogni di conquista, circondata da una corte di gente abietta e pervertita, incapace di moderazione, simbolo del furor, della libido, dell’inpotentia orientali» (Cremona). Questo genere di rappresentazione rientrava perfettamente nella
campagna di diffamazione scatenata da Ottaviano nei confronti di Antonio, contro il quale vennero rivolte le medesime accuse di vita viziosa, di ubriachezza e di immoralità. L’identificazione mitologica promossa dallo stesso Antonio con Dioniso, dio dell’ebbrezza, del vino e dell’estasi, facilitò il compito di Ottaviano e dei suoi amici, come dimostra il saggio di Paul Zanker.
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